Scarica il quaderno - Vicenza Jazz
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4Un festoso“workin progress”Il festival jazz di <strong>Vicenza</strong> è datempo un appuntamento quasifam<strong>il</strong>iare: si ha infatti la sensazioneche ad attenderlo siano, a <strong>Vicenza</strong>,persino le persone che normalmentenon si occupano di questamusica, quasi a dar per scontato che a maggio debba arrivare unospite, magari da lontano, che parli sì un’altra lingua, ma che sappiacomunque farsi capire e apprezzare.Questa sensazione è di anno in anno avvalorata non tanto dainumeri e in tutti i casi dalla positività dei commenti a consuntivo(ciò che oramai si dà pressoché per scontato), ma dall’aumentodelle collaborazioni, sempre più qualificate.Quest’anno, dopo i prologhi al Panic <strong>Jazz</strong> Club di Marostica e <strong>il</strong>Grand Gala al Jolly Hotel Tiepolo, apriremo con l’evento Haden-Metheny nato dal rapporto con la Blue Point di Carlo Celadon, maavremo anche concerti con la Società del Quartetto & Amici dellaMusica e poi con l’Associazione Spazio & Musica e laConfcommercio, e pure ci saranno collegamenti con le manifestazionidi “<strong>Vicenza</strong> Serenissima” e con <strong>il</strong> progetto regionale “IlVeneto e <strong>il</strong> ‘900”; infine, organizzeremo seminari e incontri di studionon solo con <strong>il</strong> Conservatorio Pedrollo, ma pure conl’Associazione Interart, <strong>il</strong> tutto in un clima di festa che coinvolgerà,ancor più che lo scorso anno, tanti locali della città.Insomma, queste “New Conversations” hanno sempre più <strong>il</strong>sapore di un work in progress, un quid che si va costruendoinsieme con tutta una città, tutta una regione, tutto un mondomusicale che vive <strong>il</strong> piacere di ritrovarsi a <strong>Vicenza</strong> in questi festosigiorni di maggio.Mario Bagnara