Scarica il quaderno - Vicenza Jazz
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Michele Mannucci66Ci restano anche, nell'arco di quarant'anni, alcune prove di bopaccompagnato da orchestre sinfoniche. Il disco non restituiscesempre la qualità di quei lavori, in cui la complicazione ritmica e <strong>il</strong>lirismo possono sfruttare la tenerezza e la forza di una grande formazionedi archi e fiati, ma quando suonò a Torino negli anniOttanta con gli arrangiamenti di Tom McIntosh risultò all'ascoltodiretto nell'Auditorium della Rai uno splendore, perché l'orchestraaveva scatto e varietà timbrica impeccab<strong>il</strong>i nel sostenere i voli el'immaginazione della tromba. E già negli anni Cinquanta quellatromba aveva profittato degli archi per distendersi in sonorità earticolazioni più ampiamente sfumate, soffuse e morbide, diquanto non fossero nell'usuale contesto del quintetto o della bigband con ottoni e percussioni. La big band, la vera orchestra jazz,prevede la frammentazione delle parti, una suddivisione e unincrocio che tengano conto del timbro e della sonorità di ciascunelemento per costruire l'insieme. L'orchestra di impianto sinfonicoeuropeo non è mai stata forse intesa come un presunto innalzamentodi stato sociale dai pochi sommi solisti africano-americaniche hanno cercato di usarla, bensì ha rappresentato una possib<strong>il</strong>itàdi trovare un ambito diverso, in cui per una volta, una voltaogni tanto, si potesse improvvisare senza dovere intersecarelinee e suoni altrui. Charles Parker non ha avuto tempo per offrirsimolti esperimenti che andassero oltre l'impianto organizzativodella musica che aveva inventato, G<strong>il</strong>lespie sì. E proprio questiesiti, da molti spesso considerati minori perché privi della spettacolaritàsemplice, quella fatta dell'ab<strong>il</strong>ità solistica esaltante, chetroppi chiedono al jazz possono invece offire ancora deliziose sorpresenell'opera di Dizzy G<strong>il</strong>lespie.In musica per raddoppiare la velocità si dimezza <strong>il</strong> tempo. Tra <strong>il</strong> 1941e <strong>il</strong> 1945 nella musica africano-americana c'è stata una rivoluzione,che in parte è consistita nel raddoppio della velocità. Alcuni deimusicisti che la organizzarono dimezzarono <strong>il</strong> proprio tempo:Charles Parker, Fats Navarro, Charlie Christian. Altri invece sepperorallentare, fino a fermarsi (tacere, anche, in musica): TheloniousMonk, che infatti si fatica a mettere tra i cosiddetti boppers proprio