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MU6 - N. 19 | Aprile 2011

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Anno VI/II Trimestre n°<strong>19</strong> <strong>2011</strong> Tribunale dell’Aquila n°553 del Registro Giornali 18.03.2006 Editore Associazione Amici dei Musei d’Abruzzo - S.S. 5 bis n. 5, 67100 L’AquilaPeriodico Trimestrale Gratuito Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale - 70% - PescaraA R T E | C U L T U R A | I M P R E S A | P A E S A G G I O | T E R R I T O R I O F I D A MHANNO MANGIATO CULTURA!Il Punto: GIOVANNI SCICHILONEL’opinione: FRANCO LA CECLA, FERDINANDO BOLOGNAIl personaggio: LUIGI CATALDI MADONNALA SETTIMANA DELLA CULTURA IN ABRUZZO


IL PUNTOdi Giovanni ScichiloneHANNO MANGIATO CULTURA!2 Il punto di Giovanni ScichiloneHanno mangiato cultura!3 L’opinione di Monica GiuliatoFranco La Cecla4 L’opinione di Angela CianoFerdinando Bologna5 Il personaggio di Germana GalliLuigi Cataldi Madonna6 Articolando8 EditoriaT 09 / Il dio involontario9 Eventi di Monica GiuliatoAshby e L’Abruzzo. Ricostruire la narrazione10 Museo e Territorio di Ermanno de PompeisRisorgimento in Abruzzo. Il Bagno Penale di Pescara11 XIII Settimana della CulturaGli eventi in Abruzzo<strong>MU6</strong> n.<strong>19</strong>Periodico Trimestrale ideato da Germana GalliEditoreAssociazione Amici dei Musei d’AbruzzoS.S. 5bis n.5, 67100 L’Aquilaamicideimuseidabruzzo@gmail.comwww.mu6abruzzo.itwww.mu6abruzzo.euWebmaster Claudia ValentiniDirettore ResponsabileWalter CapezzaliCoordinamento editorialeGermana GalliRedazioneAngela Ciano, Antonella Muzi, Jessika Romano,Massimiliano Scuderi.Per questo numero hanno collaborato:Paola Carfagnini, Ada Cardellicchio, Nicla Cassino,Loredana Ciciotti, Ermanno de Pompeis,Mario Diacono, Monica Giuliato, Maria Ruggeri,Giovanni Scichilone, Stefano Trocchi.in copertina:Rapanello Sanzio, campagna “Famosi per la qualità” (2001-2004).Si ringraziano Esselunga S.p.A. e l’agenzia Armando Testa S.p.A.per la gentile concessione dell’immagine16 Archeologia a cura di Jessika RomanoArchitettura come incisiva neutralità.Lo spazio espositivo del nuovo allestimentodel Museo Archeologico Nazionale Villa Frigerj<strong>19</strong> Cultura e Impresa di Monica GiuliatoLa rinascita è possibile20 Cultura e ImpresaIl gruppo Edimo si aggiudica l’appaltoper la realizzazione del ponte sul Danubio a Novi Sad21 6- a cura di Massimiliano Scuderi22 Infomu6Mostre / attività / concorsi / libri / eventi / sotto la lenteProgetto graficoAd.Venture / Compagnia di comunicazioneimpaginazione a cura di Franco MancinelliFotoPiero Casadei pag 6Mario Di Paolo pag 6Giovanni Iovacchini pag 10Giovanni Lattanzi pag 10Nomos Edizioni pag 15Mauro Vitale pagg 16, 17StampaPoligrafica ManciniSambuceto / ChietiDistribuzioneSpedizione postale© <strong>MU6</strong> / <strong>2011</strong> stampato in Italia… e già, philosophia non dat panem: ma non si sapeva? In realtà molti pensano (soprattutto fuorid’Italia) che la conservazione e la promozione del sapere -e quindi della cultura- siano anzituttouna responsabilità e non solo un eventuale vantaggio economico. Lo sanno bene, ad esempio,quegli Stati del mondo che sono ben felici di importare laureati e ricercatori italiani, profittandodella circostanza che da noi la cultura, anzi le culture, si promuovono assai poco e sidifendono ancora meno. L’intero comparto, infatti, non attrae interventi di medio e lungo periodo:sia lo Stato, in tutte le sue articolazioni, sia il capitale privato investono “nel breve”. Sidirà che questi son tempi di crisi e bisogna tagliare su tutto: vero! Ma accade, per esempio, chenel Regno Unito da quasi un anno tutti sanno in modo formale e definitivo che nel quadriennioprossimo i finanziamenti pubblici ad “English Heritage” saranno complessivamente ridottidel 32%. Da noi, come abbiamo visto, nessuno sa nulla di certo e i contributi oggi negati sarannoforse concessi domani dal Ministro, o dal Governatore, o dal Sindaco di turno.Come siamo arrivati fin qui? Se pensiamo alla storia del Ministero per i Beni e le Attività Culturali,possiamo vedere che le sue strutture (e non certo da ora) sono state progressivamenteprivate di mezzi umani, tecnici ed economici, largamente svuotandole di contenuti e sottilmenteconvincendo l’opinione pubblica che un Ministero può solo essere una burocrazia. Facendo cosìsi è privata l’Italia della possibilità di concepire e porre in essere politiche con indirizzi unitarie reciprocamente compatibili. Si guardi, invece, alla Francia per comprendere l’utilità di un coordinamentocentrale: ovviamente dove esso serve, come nel campo della formazione o nelle linee-guidain costante aggiornamento per la gestione dei musei. Noi così, liberati dal “peso” centralisticoe dimenticando parametri di riferimento che pure esistono, facciamo fiorire iniziatived’ogni genere (spesso nobilitate dal fuggevole nome di eventi) in un calderone nel quale Celtio Sanniti, tribù preistoriche o stormi di uccelli, ricette e concerti, musei e scavi d’ogni generetutti insieme lottano alla ricerca di “briciole” più o meno consistenti. Si investe insomma solonel breve e su quel che si ritiene sicuro, mentre si ignora il futuro. Dove sono i fondi per i ConservatoriMusicali? E per le Accademie? E per l’Università, la nostra povera Università? E dovesono i fondi che colleghino l’azione della Scuola al mondo dei Beni Culturali? Dove i fondi perla conservazione preventiva di monumenti, scavi e musei? Del resto, la storiella secondo cui iBeni Culturali sarebbero “il petrolio d’Italia” si è radicata tanto bene da far credere a quasi tuttiche aumentare la frequentazione (già, i biglietti venduti…) non avesse effetti sulla sopravvivenzastessa dei singoli contesti: ricordate Pompei? Come interpretare, altrimenti, la scelta di “espertidi marketing” come responsabili della promozione d’un comparto di tale complessità? Comespiegare le cause della apnea di archivi e biblioteche?Come è accaduto che la Società civile non si accorgesse di tutto ciò? Credo che un enorme, tragicoerrore sia stato quello di accettare come fatto compiuto lo slittamento quasi esclusivo delcomparto Cultura verso il mondo dell’intrattenimento. Molti Italiani hanno cominciato a pensarecosì che un museo, o un centro storico, o un paesaggio antropizzato ben difeso fosserouna specie di lusso piuttosto che un diritto da difendere. E qualcuno si è anche stupito quandoi cittadini de L’Aquila hanno cominciato a lottare per vedersi restituita nella realtà - per quantopossibile dopo la loro tragedia - quanto rimaneva del cuore stesso della loro città; esso erastato ed era il cuore delle immagini più care delle loro storie personali, certo non barattabile conun qualsiasi agglomerato di anonime villette schierate nell’ordine senza storia di una periferia.Abbiamo poi consentito che ci si facesse credere che il rituale di massa delle mostre o delle “inaugurazioni”ci liberasse dal peso della partecipazione alla vita e alla difesa delle Istituzioni chequelle attività producevano e dei tecnici che le immaginavano (tanto era sempre possibile, perdirne solo una, riciclare in Italia mostre già vecchie altrove). Del resto, se mai qualcuno si fossepreoccupato del futuro, sarebbe stato forse rassicurato da uno dei tanti mantra ipnotici disponibili.Esempi? L’Italia ha il più grande patrimonio di Beni Culturali esistente al mondo (che sciocchezza!);oppure L’Italia è la culla della Musica (peccato che i bambini fuggano troppo spessodalla culla….) e tanti, tanti altri. E poi penso ancora al mondo dei musei: la comunità nazionalesi sta facendo privare della speranza di usarli non solo come contenitori di preziose collezionima come luoghi di promozione umana partecipata e idealmente collettiva. Stiamo perdendocosì un luogo ideale per misurarci con noi stessi, per incontrarci fuori dalle arene dell’urliotelevisivo, per parlarci senza aggredirci, per scambiarci pacificamente quel che sappiamo o chepensiamo, con la guida paziente e competente di operatori culturali formati per accoglierci peruno scambio costruttivo (e non solo per una pur buona …conferenza in piedi). Chi conosce ilmondo dei musei a livello internazionale - e ne conosce la documentazione - sa bene cosa dibuono può accadere e dove ciò accade; anche da noi (attraverso gli sforzi di Amministrazionicoraggiose) sono esistite ed esistono ancora magnifiche eccezioni. Forse però, come cittadiniresponsabili, dovremmo tutti insieme chiederci se sia giusto che le nostre comunità debbanoprofittare del tempo e dei servizi offerti generosamente e spesso in completo anonimato da personeche - pur se retribuite ai livelli più bassi d’Europa - non rinunciano all’amore che le ha spintead una vita per i Beni Culturali. Amore: ma non si deve pagare anche quello? O no?giovanniscichilone@yahoo.it<strong>MU6</strong> È PRESENTE AD ARTEKNEMOSTRA-MERCATO INTERNAZIONALE ARTI CONTEMPORANEEMATERA - 26/29 MAGGIO <strong>2011</strong> - WWW.ARTEKNE.COMMU2D O V E T R O V A R E M U 6 : M U S E I D E L L A R E G I O N E A B R U Z Z O / A L B A A D R I AT I C A : L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( L U N G O M A R E M A R C O N I ,


L’OPINIONEdi Monica GiuliatoFRANCOLA CECLAArchitetto, antropologo, scrittore, regista cinematografico e teatrale e,non da ultimo, grande viaggiatore, Franco La Cecla è unodei personaggi più vivi e interessanti del mondo culturale italiano.Lo intervistiamo tra Palermo, sua città di nascita, Parigi, dove viveper buona parte dell’anno e l’India, dove sta girando il suo ultimo film.Lo intervistiamo a L’Aquila, dove arriva spesso - come dice lui - per“curiosare”. Questa volta anche per scrivere un racconto sulla cittàche sarà pubblicato sul portfolio della mostra itinerante “Thomas Ashbye l’Abruzzo”, che avrà la sua inaugurazione proprio a L’Aquila, in giugno.“Tra tutti i luoghi del mondo che frequenti abitualmente,c’è anche L’Aquila, un luogo chesta vivendo una situazione veramente difficilee dal quale molti sono fuggiti e altri fuggirebberovolentieri. Cosa ti conduce qui?”“Io non sono aquilano e non sono statocoinvolto dalla tragedia del terremoto.L’Aquila io la vedo dall’esterno, anche se laconoscevo bene già da prima. Posso quindimantenere il mio sguardo, che è curioso,non drammatico. La mia impressioneè che oggi L’Aquila sia un posto magnifico,dove si trova un’energia e una freschezzarare, soprattutto in Italia. Anche se svuotatadalla gente che ci viveva, L’Aquila è comunqueil centro delle serate dei giovani.E mi sembra che tutto ciò non esprima soltantoil grandissimo bisogno di riappropriarsidella città “ricostruita”. Quando i giovaniiniziano a raccontare, è come se avesserocostruito tutta una mitologia deL’Aquila stessa.Per la maggior parte ti parlo di giovani di20-30 anni, che prima del terremoto eranodisamorati della propria città, che se ne eranoandati, come tanti giovani del sud,perché non avevano possibilità di lavoro. Ècome se il terremoto li avesse riportati tuttiqui, non tanto per coltivare l’illusione direstare qui per sempre, ma semplicementeper non rinunciare ad essere di qui.Il terremoto ha creato e crea ancora sofferenza,ha scompigliato le carte, continua ascompaginare la società, ma, a chi ha vogliadi vederlo, ha anche fatto crescere qualcosadi positivo, perché ha aperto ai giovaniuno spazio che prima non c’era. Tutto ciòmi incuriosisce molto come antropologo:c’è una visione della città che prima non esisteva,ed è fatta di pura nostalgia di tutti iluoghi “perduti”. Le storie che i giovani raccontanosono dense di panchine dei primibaci, di vicoli e angoli dei primi discorsi politici;oggi sono tutti “rovine” transennate,vietate al transito, che teneramente i giovanipretendono di “rivivere” ogni sera con nostalgia.Forse è per questo che le rovine deL’Aquila, proprio come quelle di Berlino, ame ispirano invece una grande possibilitàdi futuro.Poi c’è un’altra cosa interessante, di cui invecepochi parlano. L’Aquila, in realtà, è ancoramolto abitata. Grazie al vizio, tipicamenteitaliano, di avere la seconda casa nellacampagna vicina al centro dove si vive,molti aquilani che hanno visto crollare la lorocasa del centro, si sono trasferiti nellacampagna intorno alla città, “ruotano” intornoalla città. Questo è un fatto molto interessanteperché è come se la campagna,l’hinterland de L’Aquila avesse preso un’importanzache prima non possedeva. Ècome se la città venisse guardata e “attesa”sia dall’esterno che da vicino.Prima il rapporto con l’entroterra era quasidi disprezzo: c’erano i “cittadini” e i “pecorai”.Oggi è invece tutto cambiato, perchéil territorio abitato dai “cittadini” è proprioquello dei “pecorai”.Questo è ciò che ho cercato di raccontarenel testo per il portfolio della mostra di ThomasAshby: come un territorio che era moltotradizionale, stia diventando molto similead altri territori globalizzati, vissuti in maniera“diffusa”. Nel caso de L’Aquila, la direttrice,che è la statale, sta diventando l’assedove la gente si incontra, dove si dà appuntamento.La gente si vede alla Tamoil,o si dà appuntamento in un pub a 20 kmdalla città. L’animazione della vita del territorio,che prima era prevalentementeconcentrata in centro, ora si è “sparsa”. C’ègià una componente molto moderna: si vive“on the road”, in un modo interessante perchécomunque la gente si cerca. È diventatoassolutamente normale percorrere 20-30 kmper bere qualcosa insieme, per vedere unamico. Tutto ciò ha in qualche modo “restituito”il territorio aquilano agli aquilanistessi: ci si è ri-accorti del fatto che si viveimmersi in un “intorno” dalla bellezzastraordinaria. Avendo perso l’urbanità, si èriconquistata una territorialità che prima nonc’era, ma in una maniera estremamente originale,sicuramente più americana che italiana,per cui è diventato “normale” fare tantastrada per incontrare un amico. Questonuovo modo di vivere il territorio ha datoluogo a fenomeni veramente interessanti,a iniziative che agli occhi di un comune abitanteitaliano possono apparire folli, come,ad esempio, il bistrot berlinese aperto dadue giovani a S.Gregorio, sotto una transennae in quasi totale assenza di abitanti,o nell’ottimo ristorante della Tamoil, doveoltre a mangiare bene ci si diverte, o nel furgoneparcheggiato lungo la statale, gestitoda due signore che preparano un ottimopesce fritto alla “gente che passa”. Il fattoè che la gente di lì non ci passa e basta, lìsi incontra. È come se l’aspetto di accampamentostia prendendo una sua versioneche è una nuova maniera di vivere il territorio:nonostante il freddo gelido, si sta fuoricome mai prima, si vive all’aria aperta, lestorie che si raccontano sono storie di lupi,lupi tornati, lupi incrociati, lupi investiti. Ècome se la grande mitologia dell’Abruzzostia ritornando e si stia spargendo propriocome la gente. Poi ci sono anche altre iniziativeinteressanti. Di fronte alla folliaimmobile di una città transennata dalla “politica”ci sono cose che si muovono ecambiano grazie all’intelligenza e alla capacitàdi aggirare la politica stessa. Ad esempio,a S.Gregorio è stato messo in piedi uncantiere di ricostruzione con l’Università austriaca.È interessante perché i proprietaridelle case coinvolte si sono messi assiemee sono riusciti a far aprire il cantiere con unescamotage geniale, poiché non hanno presentatodomanda di ricostruzione, ma di“restauro”. Anche se erano rimaste in pieditre pietre, hanno richiesto il restauro.Ecco, tutto ciò trovo interessante nel presenteaquilano: l’interruzione della normalitàha creato delle vere e proprie crepe del realedalle quali oggi è possibile scorgere prospettivediverse, originali e modi innovatividi “fare” società.“Hai delineato un presente aquilano che forsenessuno aveva ancora notato, o raccontato.Cosa vedi, o cosa ti auguri per il futuro deL’Aquila?”Mi auguro che prevalga il romanticismo,l’energia e la luce dei giovani aquilani suquella specie di prevenzione che gli abruzzesiadulti, i “padri” hanno nei confronti diloro stessi, pensandosi come un popolo“duro”, di pastori che non sanno comunicare.Mi auguro che vada perduta anchela loro forma di relazione con il proprio territorio,un po’ gelosa, del tipo “solo noi loconosciamo” ma anche piuttosto rassegnata- “siamo abbandonati dal governocentrale però in qualche modo siamo ancheorgogliosi di esserlo” - e pessimista,destinata al ripiegamento del “almenostiamo tra di noi”.Tutto quello che può venire di buono in futuro,secondo me, può giungere dal fattoche comunque le nuove generazioni nonsono dentro a queste visioni: essendo andativia e facendo la spola con altri luoghi,hanno maturato nuove pretese di vita cheora vogliono realizzare nel loro territorio diappartenenza. Mi auguro anche che prevalgalo straordinario aspetto romantico chepossiede oggi questo territorio: questopaesaggio notturno punteggiato di fari diautomobili, di giovani che vanno da un puball’altro senza alcuna regola e con la solasperanza di “incontrarsi”. Si vede e si senteche i padri erano “pesanti”. Il terremotoha, in qualche modo, sospeso le loro regolee reso più leggeri i figli, allontanandoli(spero) per sempre dal pessimismo.”2 7 0 - A L B A A D R I AT I C A ) / A S C O L I P I C E N O : L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( P I A Z Z A D E L P O P O L O, 2 6 - A S C O L I P I C E N O ) / L I B R E R I A L AMU3


L’OPINIONEa cura di Angela CianoFerdinandoBolognaAllievo di Pietro Toesca e collaboratore di Roberto Longhi, è professoreemerito di storia dell’arte medievale e moderna presso l’Universitàdegli Studi di Roma “Tor Vergata”, insegna ‘Metodologia e storia dellacritica d’arte’ presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa diNapoli. Per la sua lunga carriera e per i tanti successi ottenuti può abuon diritto guardare dall’alto della sua esperienza quello che accadeoggi nel mondo della cultura e dell’accademia italiana. Il Prof. FerdinandoBologna, oggi uno dei più grandi storici dell’arte, dopo tantianni di insegnamento dopo tante esperienze e scoperte, riflette con<strong>MU6</strong> sul mondo della cultura italiana visto però dall’angolazione di chiha sempre avuto a che fare con i giovani e le loro idee.Prof. Bologna secondo lei con la cultura si mangiaoggi in Italia?Con la cultura non si mangia oggi, comenon si mangiava quando io ho iniziato a lavorarein questo mondo. Certo, bisogna precisare,che non si mangia con la bocca; mala cultura sazia il cervello e l’intelligenza, tiapre la mente e ti dà la possibilità di vederele cose in tanti modi diversi. Io ho iniziatoa lavorare come storico dell’arte nel lontano<strong>19</strong>46, pensi ancora non mi laureavo, studiavoall’Università di Roma che non era ancorala Sapienza, stavo conducendo dellericerche per i miei studi e l’allora Soprintendentedell’Aquila mi propose una collaborazioneed io accettai. Ero inquadratocome salariato facente funzione di ispettorestorico dell’arte e guadagnavo cinquemilalire al mese, che non era una grande somma…insomma ci si mangiava ma piuttostopoco! Però il posto di lavoro si trovavamolto più facilmente di adesso. Poi mi sonolaureato e ho iniziato la carriera universitariae di ricerca che mi ha portato in molti ateneitra cui Napoli e Roma.Ma oggi com’è l’attività culturale?È fortemente scaduta; è un mondo che ècambiato completamente, in peggio. Perquanto mi riguarda ho sempre affrontato esvolto il mio lavoro di insegnante universitarioe di ricercatore con responsabilità edho sempre provato un gran piacere a lavorarecon gli studenti che hanno risposto conentusiasmo alle mie sollecitazioni…Il periodo più bello del suo lavoro di docenteuniversitario?Ah…non c’è dubbio gli anni a cavallo tra il<strong>19</strong>68 e il ’72, è stato un momento molto costruttivoperché ci siamo scrollati di dossoil sapore di stantio dell’accademia, quelmodo di vedere un po’ anchilosato che haaperto nuove possibilità. Un periodo moltovivace che attraverso l’insegnamento hasuscitato nei giovani quella capacità di giudicarel’oggetto della conoscenza, e la capacitàdi approfondimento. Oggi tuttoquesto è venuto meno per ragioni moltocomplesse.Quali sono queste ragioni?È cresciuto uno spirito di distacco da partedei giovani verso l’attività di ricerca cheè poi fondamentale per la conoscenza, perla cultura. Oggi c’è molta superficialità e siè sostituita la necessità della ricerca con lacuriosità, una curiosità che spesso sfocianella bizzarria e nel gioco. Riferendomi almondo dell’Università con il passaggiodal vecchio al nuovo ordinamento si è apertauna voragine incolmabile con ciò che c’eradi positivo nel vecchio ordinamento. Oggic’è un disinteresse generale che è montatoa furia di propagandare, da parte dei massmedia, modelli fasulli che offrono una visioneludica e del guadagno facile appuntonel fare cultura. Io penso che tra le giovanigenerazioni che vogliono farsi stradain questo mondo ci sia un modo di vederele cose sbagliato … insomma chi vuolela cultura se la deve guadagnare perché èun fatto volto principalmente alla speculazione,vede bene che questo aspetto cozzacon la voglia di arrivare a risultati immediati.Il tutto e subito naturalmente vaa scapito dell’approfondimento e della ricercache è la vera natura della cultura. Insommacon la cultura difficilmente ci si arricchiscee soprattutto in breve tempo.È un quadro abbastanza desolante quello chetraccia professore e che a buon diritto ci fa affermareche la cultura vera è in crisi… in gravecrisi… cosa rimpiange allora del passatocosa si è perso oggi in questo mondo?Rimpiango l’impegno del fare cultura cheera ben presente in tutti noi molti anni fa,tra gli addetti ai lavori. Impegno che, perquanto mi riguarda, non è mai venuto menoperché l’acquisire nuove informazioni èl’unico modo per arricchire la conoscenzaumana anche nei momenti difficili…Si riferisce anche al momento tragico che lacittà dell’Aquila, la sua città, sta vivendo?Io sono entrato nel mondo della conoscenzae della cultura subito dopo la secondaguerra mondiale quando si poneva il problemadi ricominciare trovandomi in una situazionein cui l’impegno di ognuno diventavafondamentale per ripartire. Dopo ilterremoto questo impegno si propone dinuovo ma la situazione è completamentemutata, io sono nato nel <strong>19</strong>25 e sono cresciutocon la guerra quindi con la fame, i sacrifici,la mia generazione ha ricominciatoa guardare al futuro con serenità solo quandotutto era finito e si poneva il problemadella ricostruzione; poi si cresce ci si inseriscenel mondo del lavoro, ci si crea una famiglia,insomma si realizzano i progetti comunia molti, i molti che ai loro figli hannocercato di evitare le esperienze di sacrificioche gli erano toccate. In molti casi si è volutofacilitargli la vita con il risultato che abbiamocresciuto delle generazioni non abituateall’impegno che è la cosa principale nellacostruzione della propria vita.Una visione alquanto pessimistica…ma cosasi augura per il futuro e per questo mondo chelei continua a frequentare anche assiduamente.Spero che si riesca ad uscire presto dalla situazioneattuale. In realtà alcuni sintomi cisono già, basta avere fiducia. Ma la cosa fondamentaleè che i giovani si rendano contoche bisogna affrontare con impegnoogni cosa della propria vita. La stortura è pensaree credere che si possano ottenere risultatisenza faticare. Se guardo indietro aimiei tanti anni di lavoro posso solo dire chesono stati anni di impegno continuo senzamai allontanarsi dall’obiettivo e con la consapevolezzache i risultati si ottenevano conil sacrificio e non con le raccomandazioni.Insomma un bell’incitamento alle giovani generazioni…maqual è il ricordo più belloquello che le fa capire che la strada percorsaè stata quella giusta?Torno a ripetere… gli anni delle manifestazionistudentesche sono stati anche per memolto speciali. Io, allora, ero ordinario a Napolie mi sono trovato di fronte a questo movimentoche cresceva inarrestabile a cui hocontribuito anch’io perché mi sono sempreconfrontato con i miei studenti che erano,si presi dallo spirito della contestazione, maallo stesso tempo erano molto interessatiallo studio e alla ricerca; ricordo che facevoseminari aperti e io stesso stavo in mezzoagli studenti e mi confrontavo conloro… è stato un momento di grande fervoreintellettuale. Oggi tutto questo non potrebbepiù accadere.MU4N U OVA E D I T R I C E ( C E N T R O C O M M E R C I A L E “A L B AT T E N T E ” , V I A D E L C O M M E R C I O, 5 2 - A S C O L I P I C E N O ) / A V E Z Z A N O : L I B R E R I A M O N D A D O


ARTICOLANDOPINUCCIA BERNARDONIMUSEO ARCHEOLOGICO, BOLOGNAUNA CITTADELLARTEÈ POSSIBILE?Nel contesto della Fiera d’Arte di Bologna del<strong>2011</strong>, Pinuccia Bernardoni ha presentato inuna sala del Museo Archeologico della cittàl’installazione “La germinazione violenta”,costituita da tre sculture in ferro o acciaio, eseguitenegli anni <strong>19</strong>91-93, e da tre “sculture”verbali del 2010. Installazione non nel senso“avanguardistico” del termine - cioè diun’opera singola fatta di diversi elementidislocati in una o più stanze - ma in quello piùcomune di raccolta in un singolo spazio diopere diverse formalmente coerenti tra loro.L’assemblage di oggetti e testi non era, né losarà probabilmente in futuro per quest’artista,casuale. Sculture e “poesie” portano infatti glistessi titoli (La germinazione violenta ha unsuono, Amaltea, Omaggio ad Angelica Kaufman),poiché la scrittura tende ora a rappresentareper Bernardoni una meditazioneverbo-spaziale sull’evento oggettuale dellascultura. Il contrasto materiale tra le lamiere diferro curvate (per Amaltea, per i quattro elementiche compongono l’Omaggio a AngelikaKaufman) o in acciaio inox (per La germinazioneviolenta) e i fogli scritti viene mediatovisualmente dalla curvatura, concava o convessa,in cui si dispongono le righe dei testi.Nelle sculture, le lamiere sono contemporaneamenteconcave e convesse perché ciascun’operao elemento di opera è costituito dacinque o sei “fogli” metallici piegati, diversil’uno dall’altro in altezza, larghezza e conformazione,dello spessore di 2 mm. e di una leggerezzavisiva che evoca la carta, i quali siMARIO AIRÒGALLERIA VISTAMARE, PESCARAavvolgono concentricamente attorno a unvuoto come un’architettura labirintica.Vengono in mente le ellissi di Richard Serra ele ondulazioni titaniche (di titanio, cioè) diFrank Gehry, benché le germinazioni diBernardoni ne siano totalmente indipendenti,precedendole anzi cronologicamente. Lelamiere piegate non connotano solo figura,spazio, materiale iconico, ma nelle componentistrutturali dell’opera confluisce anchequello che è tuttora l’interesse iconograficocentrale dell’artista: l’architet-tura della e nellanatura. Il “foglio” curvato di ferro o d’acciaio èun’estrema astrazione della forma “foglia”,proprio come il foglio di carta, elevato a unruolo sculturale attraverso le sue dimensioni(180x130 cm. circa) e la fisicalità della cornicein legno di ramino che gli accresce gravità dipresenza, evoca per associazione il suo archetiponaturale: la foglia di papiro che ha fornitoil primo supporto alla scrittura occidentale.In questi “gemellaggi” di Bernardoni, sculturae scrittura evolvono parallelamente, a distanzadi due decenni, in volumi di architettonicaastrazione. I suoi petali geometrici di ferro ed’acciaio, modulati nelle figure del cerchio,dell’ellisse e della spirale, dettano il movimentodei testi che si stendono sul foglio, memoriadella foglia, anch’essi curvilinei, così che leloro lame lacerano lo spazio verticalmentecome se si volessero avvolgere orizzontalmentel’una all’altra.Mario Diacono(in collaborazione con Studio G7)La poetica dell’artista Genovese trova nuovamentespazio nella Galleria Vistamare di Pescara,che già nel 2004 aveva ospitato una sua primamostra personale. Annotazioni è il titolo diquesto percorso quasi surreale e pieno di rimandi,in cui ogni singolo lavoro assume nuoveconnotazioni, già contenute nel processo diformazione dell’oggetto mentale e rese poi esplicitenella creazione della matericità dell’oggettostesso. Tre “trombe”, cosi definite da MarioAirò, ci accompagnano con i loro canti dal contenutoquasi impercettibile, intitolate a tremuse dell’antica Grecia, Euterpe, Clio e Calliopee dedicate a tre padri fondatori dell’arte contemporanea;rispettivamente Schwitters, Beuyse Duchamp. “Windsurfing” è il lavoro scelto eancor prima progettato per essere collocato all’esternodella galleria: una foglia di magnolia,avvolta e non protetta da una matassa di argentoè sospesa su una delle piccole strade che caratterizzavaun tempo la città vecchia di Pescara.Presenze più materiche, ma non meno speculative,rompono e allo stesso tempo tentano uncontinuo dialogo con gli spazi interni in cui sonoinserite. Classica è la matrice di “Ierofanie”, incui piccoli reperti provenienti dal mare si posanosu testi che rendono manifesto il significante dellavoro e si innestano su luci lineari viola al limitedel visibile. Se un carattere unitario deve accomunaretutte le opere esposte, per forma e significatomolto differenti tra loro, è sicuramentela volontà di afferrare gli ambienti in senso fisico,attraverso linee che diventano cavi in gradodi sostenere, attraverso l’uso delle pareti, ilavori che si susseguono. Il “Nodo” di luci blue verdi è il segno distintivo di un altro dei lavori,attraverso il quale l’artista aggancia lo spazio all’internodi una delle sale. Procedendo raggiungiamo“Calla” che come il filo d’erba di Flaubertsi erge delicata e allo stesso tempo forte nellasua struttura di metallo dorato che si curvaverso l’alto. La particolare attenzione di MarioAirò nei confronti della parola come oggetto distudio relazionale e non solo visivo emerge chiaramenteanche in altri due lavori “Sulla strada”e “Infinito intrattenimento” che coinvolgono unambiente unico in un’indagine alla cui base verteil tema del libro nelle sue molteplici chiavi dilettura. La mostra sarà visibile fino al 14 maggio<strong>2011</strong>.Nicla CassinoLA CULTURA IN CIFREProgetto Arte si fonda sull’idea che l’arte èl’espressione più sensibile ed integrale del pensieroed è tempo che l’artista prenda su di sé la responsabilitàdi porre in comunicazione ogni altraattività umana, dall’economia alla politica, dallascienza alla religione, dall’educazione al comportamento,in breve tutte le istanze del tessuto sociale.[…] Si apre un laboratorio il cui proposito è quellodi formare un nucleo embrionale di energia chepossa essere comunicata al di fuori di un ristrettocampo. Cioè raccogliere le pulsioni creative che cercanoil contatto tra le innumerevoli potenzialità esistentibenché inespresse: per creare in conseguenzadei canali di collegamento che debbono formarela struttura sferica della società umana sul pianeta.[…] Attualmente il potere globale è gestito dalcosiddetto “sistema economico”. Un sistema in cuinon c’è spazio per l’offerta gratuita del pensiero umano,quindi non c’è spazio per il polo opposto allenorme del giuoco di profitto; dunque non ci può essereiniziativa progettuale di una integrale configurazionedi civiltà. Tuttavia non possiamo non riconoscereche l’organismo economico, responsabiledi mantenere ed alimentare lo squilibrio mondiale,è l’interlocutore principale dell’artista-architettoe che il nuovo corso deve condurre a ritrovarel’antica connessione tra arte e potere.Così Michelangelo Pistoletto nel suo manifestoProgetto Arte, del <strong>19</strong>94, proponeva un nuovo ruoloper l’artista e lo metteva in atto fondando, quattroanni dopo, Cittadellarte. Si tratta di un laboratoriocreativo che ha sede a Biella in una ex manifatturalaniera. Il nome rimanda allo stesso tempoall’idea di “cittadella”, luogo in cui l’arte è protettae difesa, e a quello di “città”, spazio aperto,in relazione complessa con il mondo. In Cittadellarte,sotto la direzione artistica di Pistoletto,convergono idee e progetti che coniugano creativitàe imprenditorialità, formazione e produzione,ecologia e architettura, politica e spiritualità. Sitratta, quindi, di un organismo che vuole produrreciviltà, attivando un cambiamento responsabile,necessario ed urgente a livello locale e globale,facendo si che la società si nutra di arte e creatività.La struttura di Cittadellarte è un nucleo cheriflette, come in una delle superfici specchianticaratteristiche del linguaggio espressivo di Pistoletto,la multiforme e mutevole realtà umana.Il cuore di Cittadellarte si divide, analogamentealle cellule in natura, in una serie di nuclei, un complessodi “Uffizi” che si occupano di Arte, Educazione,Ecologia, Economia, Politica, Spiritualità,Produzione, Lavoro, Comunicazione, Architettura,Nutrimento e Moda.A Roma il MAXXI dedica a Cittadellarte una mostragratuita che arricchisce la grande antologicaMichelangelo Pistoletto: Da Uno a Molti, <strong>19</strong>56-<strong>19</strong>74,fino al 15 agosto <strong>2011</strong>.Antonella MuziCon oltre 4 milioni di visitatori l’anno il Colosseocon il Foro Romano e il Palatino a Roma èil luogo più visitato, seguono gli Scavi di Pompeiche nonostante i crolli, l’incuria el’abbandono riescono ad attirare oltre due milionidi visitatori. Due siti archeologici, dunque,nei primi due posti della classifica stilata dallapubblicazione, la seconda, del Ministero per iBeni e le Attività Culturali – Segretariato Generale,dal titolo “Mini cifre della Cultura”pubblicata a fine 2010 e i cui dati si riferisconoal 2009. In questa sezione dedicata ai siti piùvisitati ci sono poi la Galleria degli Uffizi e quelladell’Accademia a Firenze, Castel Sant’Angeloa Roma, la Reggia di Caserta al settimo posto,Villa d’Este a Tivoli al nono posto. Tra le cittàpiù visitate la parte del leone tocca, e non è unanovità, ancora a Venezia con 1.860.687 visitatorinei 10 istituti statali, segue Roma con1.447.922, con 20 istituti, Milano 871.751 con 12istituti e Firenze con 6 istituti statali. Una dellevoci più interessanti della pubblicazione riguardail successo delle mostre considerato pernumero di visitatori ed anche qui al primo postotroviamo un evento dedicato all’archeologiacon la mostra “Egitto, tesori sommersi” svoltasialla Reggia di Venaria Reale a Torino che haavuto 2<strong>19</strong>.768 visitatori; segue “Canaletto. Veneziae i suoi splendori” svoltasi a Treviso con212.249 visitatori. La piccola ma preziosa pubblicazionesi conclude poi con le risorse destinatealla cultura; quelle che si leggono nel bilanciodi previsione 2010 del MiBAC ammontanoin totale ad 1, 710 miliardi di euro con lavoce più pesante, 45,2 %, che riguarda il personale,mentre il 17 % riguarda gli investimentie il 24,4 gli interventi. A questi dati si aggiungono1<strong>19</strong> milioni dei fondi Arcus (S.p.a. a capitalepubblico) e 60 milioni dei fondi Lotto sempreper il 2010. Ci sono poi le amministrazioni provincialiche hanno stanziato 235 milioni dieuro, quelle comunali con 1.751 miliardi di euroma nel 2008, le Fondazioni di origine bancariacon 408 milioni di euro nel 2009, le altre erogazionidi imprese ed enti privati ammontanoa poco più di 29 milioni. Ci sono poi tante altrevoci che in maniera sintetica tracciano unquadro molto preciso dei numeri che si muovonointorno al mondo della cultura. E non sonopochi!<strong>MU6</strong> L I B R E R I A F E LT R I N E L L I ( P I A Z Z A R AV E G N A N A . 1 - B O L O G N A ) / L I B R E R I A P I C K W I C K ( G A L L E R I A 2 A G O S T O 1 9 8 0 , 3 / 2 - B O L O G N A ) / C H I E T I :


ARTICOLANDODIFESA DELLA NATURAKUNSTHAUS, ZURIGOL’ARTE DELLA CUCINAAL MOMA DI NEW YORKJoseph Beuys, Olivestone, <strong>19</strong>84 - Kunsthaus Zurigo; © <strong>2011</strong> ProLitteris, ZürichTitolo dell’opera: “OLIVESTONE”Anno: <strong>19</strong>84Materiale: Pietra calcarea di Lettomanoppello(tipica pietra Abruzzese)Descrizione dell’opera “OLIVESTONE”:La parte esterna consiste in una vasca antica (1700circa) di pietra calcarea, interamente scolpita amano, ove si decantava l’olio d’oliva (tipico sistemaabruzzese per la conservazione dell’olio).La parte interna consiste in un parallelepipedo dellastessa pietra calcarea lavorata artigianalmente;esso, a mo’ di tappo, entra nella vasca lasciando trale due pietre uno spazio di circa mezzo centimetro.Olio d’oliva abruzzese colma lo spazio esistente tral’antica vasca e la nuova pietra.(Comunicato stampa distribuito ai visitatori durantel’inaugurazione della mostra “Ouverture” pressoil castello di Rivoli nel <strong>19</strong>84).LA “FABBRICA”DI SAN BERNARDINOEra il 18 dicembre <strong>19</strong>84 quando “Olivestone”, forsel’opera scultorea meglio conosciuta di JosephBeuys, viene esposta per la prima volta al Castellodi Rivoli in occasione della mostra d’arte contemporanea“Ouverture”. Nell’aprile <strong>19</strong>92 dopoaver fatto ritorno a Bolognano, luogo della lorocreazione, le cinque vasche in pietra e olio vengonodonate e collocate all’interno del Kunsthausdi Zurigo.A distanza di quasi trenta anni dalla loro rimozionedal Palazzo Durini le vasche, capolavoroindiscusso dell’artista tedesco, vengono nuovamenteesposte presso il Kunsthaus di Zurigo,all’interno di un percorso museale che comprendeoltre 100 oggetti, tra fotografie, documentie video, che raccontano la lunga collaborazionecon il territorio abruzzese e i tanti progetti adifesa della natura e dell’uomo.Le azioni artistiche nate a Bolognano negli annisettanta proseguono nel corso degli anni, rafforzatedalla profonda amicizia dell’artista neiconfronti del Barone Buby Durini e di sua moglieLucrezia De Domizio, che con grande tenaciaporterà avanti anche dopo la sua morte la diffusionedel pensiero beuysiano.Un rapporto quello tra Joseph Beuys e la terracosi radicato da rendere del tutto naturalel’attaccamento affettivo e soprattutto professionalenei confronti del territorio italiano, unascelta legata all’idea romantica del viaggio e allapossibilità di concretizzare i suoi ideali politiciattraverso lo strumento dell’arte.L’uomo come oggetto del suo pensiero e comeartefice delle numerose azioni fisiche diviene causae al contempo soluzione della perdita del rapportosimbiotico con l’habitat naturale. Negli stessianni l’artista inizia a coltivare, sempre pressoBolognano, “Piantagione Paradise”, un terrenodi circa quindici ettari, con l’obiettivo di piantare7000 alberi di specie diverse e in via di estinzionecoinvolgendo gli abitanti e sensibilizzandola comunità locale alle tematiche ambientalie di sviluppo sostenibile. Un progetto affine erapartito anche a Kassel, “7000 querce” a differenzadella variante realizzata in Abruzzo prevedeva unadualità di significato e di materiali: un eguale numerodi colonnine di basalto veniva piantato insiemealla quercia. Una scultura umana e naturaleche cresce in un rapporto inversamente proporzionalerispetto allo sgretolarsi della materiaminerale. Una difesa della natura che si attuaattraverso la sua riproducibilità e la sua tutela.La mostra sarà inaugurata il 13 maggio e termineràil 14 agosto, parteciparvi è non solo unatto di conoscenza della produzione artistica diun protagonista indiscusso dell’arte del XXI secolo,ma può divenire adesione a un pensieroche mai come oggi è di assoluta attualità.Nicla CassinoPARLA COME MANGISi è chiusa il 14 marzo <strong>2011</strong> al MoMA di New Yorkla mostra Counter Space: Design and the modernkitchen. Un esposizione che ha esplorato lerelazioni tra il design della cucina e i mutamentioccorsi nell’estetica, nella tecnologia e, persino,nelle ideologie del ventesimo secolo. La mostraha proposto circa 300 pezzi tratti dalle collezionidel museo tra i quali oggetti, progetti architettonici,ambienti ricostruiti, poster, fotografie,filmati, stampe, dipinti. Il pezzo più interessanteè un esempio sorprendentemente completodella cucina Frankfurt progettata dalla designeraustriaca Margarete Schütte-Lihotzky nella secondametà degli anni Venti e recentemente acquisitadal MoMA. Nel periodo immediatamentesuccessivo alla prima guerra mondiale furonocostruite circa 10.000 di queste cucine destinatea nuove costruzioni di edilizia pubblicanei dintorni di Francoforte. Il design compatto edergonomico della Schütte-Lihotzky con il suo approcciointegrato ai contenitori, gli elettrodomestici,le superfici di lavoro riflette l’intento dimigliorare la qualità della vita di gente comunedel suo tempo. La mostra è divisa in tre sezioniche coprono l’intero ventesimo secolo. La prima,The New Kitchen, riguarda il design tra le dueguerre mondiali, in cui dominano i principimodernisti di efficienza, igiene, standardizzazione.Le cucine dovevano apparire migliori per trasferirealle persone il sentimento di un benessere di lìda venire. La seconda sezione esplora il periodosuccessivo alla seconda guerra mondiale. La cucinariflette, in modo particolare in America,l’emergente abbondanza. Le cucine sono più grandi,più colorate, si affermano gli elettrodomestici.Inoltre, la cucina è celebrata come luogo centraledi una vita domestica felice in film e spot pubblicitari.In Europa, durante gli anni Cinquantal’azienda di elettrodomestici Braun iniziò a svilupparenuovi apparecchi destinati ad affermarsiper la ricchezza di funzionalità e la pulizia delleforme. Negli anni Sessanta l’Italia esplora lepossibilità offerte dalla plastica e designer comeVirgilio Forchiassin ripensano completamente ilconcetto di cucina, introducendo possibilitàinedite di flessibilità e miniaturizzazione. Ne è unesempio la cucina mobile Spazio Vivo, prodottadal <strong>19</strong>68 da Snaidero. Negli anni Settanta, infine,fanno il loro ingresso in cucina temi “sociali”:si fa strada l’attenzione all’ergonomia, alla disabilità,all’ambiente, che favorisconol’introduzione di nuove forme e materiali. Di questoperiodo anche l’esperimento di fornello solaredel diplomatico libanese Adnan Tarcici.L’ultima sezione della mostra - Kitchen Sink Dramas- introduce l’elemento umano: fotografie,stampe, video di artisti contemporanei di cui èprotagonista la cucina, ma che hanno come finalitàquella di sollecitare discussioni di carattereeconomico e politico, nonché di far riflettere sullacondizione della donna. Tra le opere di questasezione le foto di William Eggleston dell’internodi un forno e di freezer, il video del <strong>19</strong>75 “Semioticsof the Kitchen” firmato da Martha Rosler.È uno dei pochi, anzi pochissimi monumentiaquilani dove è partito il restauro. Per la basilicadi San Bernardino, uno dei monumenti simbolodella città dell’Aquila costruita a cavallotra il XV e il XVI secolo con i soldi dei cittadinie per questo ancora oggi di proprietà delcomune, gravemente danneggiata anche dalterremoto del 6 aprile 2009, l’intervento direstauro iniziato nel mese di dicembre 2009grazie ad una collaborazione e sinergia tra ilprovveditorato alle Opere pubbliche Lazio-Abruzzo e Sardegna e la Soprintendenza aiBeni architettonici e paesaggistici perl’Abruzzo farà si che nel giro di pochi anni, sispera al massimo quattro per un importo di 8milioni e 700 mila euro, la basilica possa tornareagli antichi splendori. La zona maggiormentedanneggiata dall’evento sismico è sicuramentequella che riguarda la grande cupolasettecentesca, che presentava ampie zone dicrisi al limite del collasso, e il campanile, inparte crollato. Con i primi interventi di messain sicurezza sono stati effettuati anche quelliinerenti il recupero vero e proprio che perquanto riguarda la cupola è stato suddiviso intre fasi: la prima, la più pericolosa perl’incolumità degli operai, è stata effettuata dall’internoed ha riguardato una sigillatura dellelesioni dell’intradosso con malta con caratteristichetixotropiche “spruzzata” con un mezzomeccanico munito di braccio telescopico e lanciaposizionato sotto la struttura e telecomandato.Nello stesso tempo si è proceduto a ripararele macrofratture e a posizionare il primostrato di fasce in fibre disposte secondo i parallelidella cupola per poter mettere tutta la strutturain sicurezza e poter intervenire nel restaurodall’interno. Naturalmente molto importanteè stato l’intervento di sistemazione di ponteggimultidirezionali che, oltre alla zona sottostantela cupola, ha riguardato anche lanavata principale con lo scopo di rendere sicuratutta l’area ma anche per permettere operazioniche altrimenti non si sarebbero potuterealizzare, come per esempio il restauro delbellissimo soffitto ligneo dorato realizzato trail 1587 e il 1606 dall’intagliatore BernardinoMosca da Pescocostanzo; restauro sostenutodalla Fondazione Carispaq che ha deliberato300mila euro per l’intervento.Agli albori della civiltà romana la base dell’alimentazioneera rappresentato dalla “polta” opuls, semplice farina di farro cotta in acqua salata,paragonabile come consistenza alla polenta,a cui si aggiungeva un po’ di tutto: fave, lenticchie,cavoli, cipolle. I romani non erano soltantograndi “mangiatori di erbe”, come affermavaPlauto, adoravano le uova ed il latte, consumatofresco, cagliato, o trasformato in formaggi.Diffusa era la carne di maiale, di cui Pliniovanta i 50 diversi sapori, oltre al coniglio,il pollame e la selvaggina. I Romani si nutrivanoanche di pesce: un condimento molto graditoera il garum, una salsa ottenuta dalla macerazionedi alcuni pesci azzurri e delle loro interiora.Insieme al mosto e alla frutta secca, il miele,usato nella preparazione di dolci e di bevande,compare anche nelle pietanze. La vittoria diRoma nelle guerre puniche nel II sec.a.C., conil conseguente afflusso di immense quantità diprodotti provenienti dalle zone conquistate, creale premesse per un cambiamento epocale in terminidi preferenze alimentari. I trattati di cucinacome il De re coquinaria, attribuito a Marco GavioApicio, insieme ai trattati di agronomia diColumella, Varrone, Catone o i testi di scienzenaturali come quello di Plinio il Vecchio, offronoinformazioni preziose sulle pietanze e suimodi di conservare le provviste alimentari. Allefonti letterarie l’Archeologia consente di aggiungeresignificative testimonianze, sulle modalitàdi cottura degli alimenti o la diversa tipologiadi vasellame in uso in cucina e sullamensa. Al Museo Archeologico Nazionale VillaFrigerj i ragazzi possono seguire un laboratoriodi cucina, nel quale, partendo dalle ricettetramandate dalle fonti storiche, possono preparareantiche pietanze con ingredienti veri ofigure che li riproducono, scegliendo altresì ilcontenitore più adatto per cucinare o per servirea tavola. Un percorso didattico estremamenteinteressante in quanto offre approfondimentisu diverse aree tematiche dall’uso dellefonti, alle tradizioni culturali, dalle conquistedi Roma all’evoluzione dei commerci, alla numismatica,alla lingua latina. Sembra proprioche la conoscenza passi anche dal cibo!Info: Ass. Culturale Oltremuseo 333.6405713 lunedì-sabato9.00-14.00Museo Archeologico Nazionale Villa FrigerjL I B R E R I A D E L U C A ( V I A C . D E L O L L I S , 1 2 / 1 4 - C H I E T I ) / G I U L I A N O V A : L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( V I A N . S A U R O, 3 5 - G I U L I A N OVA )MU7


EDITORIAT09Paul Klee, Tre piramidi, <strong>19</strong>29 - collezione privataLa sigla T 09, dopo la tragedia del 6 aprile 2009, è destinata a rimanere impressa per semprenella mente di tutti gli abitanti dell’Aquila.Antonella Gentile l’ha scelta come titolo della sua ultima raccolta di poesie acquistabile online sul sito http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=577114.Bisogna dire subito che non tutti i versi di questa raccolta sono ispirati a quella tragedia nellaquale l’autrice rimase coinvolta insieme alla sua famiglia, ma è indubbio che il libro, chesi compone di due parti “L’Aquila 6 aprile 2009” e “A mia madre”, ne porta un’impronta fortenell’ispirazione, nei toni, nei rimandi di memoria, nella aperture alla speranza.Antonella Gentile, avezzanese di nascita, è aquilana di adozione, essendo vissuta nella cittàmartire per oltre quarant’anni, compiendovi gli studi elementari e medi sino alla maturitàconseguita presso il liceo classico Cotugno, per poi laurearsi in lettere moderne presso LaSapienza di Roma. I suoi interessi letterari sono sempre stati molto ampi, essendosi da subitoallargati sin alle letterature scandinave, anche suffragati dallo studio delle lingue coltivatocon ripetuti soggiorni soprattutto ad Oslo.La raccolta T 09 non è la prima esperienza letteraria dell’autrice che al suo attivo, vanta “Leradici del bosco” Premio Penne <strong>19</strong>88, “Quando il fiore intenerisce”, “I sussurri della luna”,nonché alcune composizioni inserite nella raccolta di poeti abruzzesi “Verso il Millennio”.Sue sono anche numerose delicate fiabe – un filone letterario che ha ampiamente approfondito– e ha in preparazione impegnative prose di imminente pubblicazione.Nella prefazione a “Le radici del bosco”, intitolata “Lo stupore di Antonella” Mario Pomiliodice: “C’è in lei come il senso d’un interdetto e, al di là delle immagini luminose che pureabbondano nella sua poesia (ma non sono prevalenti), d’un vincolo e quasi d’una prigionia”.Quasi una profezia a leggere ora questi versi della nuova raccolta: “La nostra prigionia èl’anima/profonda della terra,/il nostro sottosuolo, il termine/dell’essere in pulsione caotica./La nostraprigionia è un suono/sgangherato di campana,/il pavimento della chiesa cosparso/ di ceneree sigarette./È l’ombra che subito annotta.”E quassi a completamento di questi pensieri, in un altro frammento: “La mia voce entra/nelpianto del dolore,/nella notte dei vivi/nel buio dei morti.”Pare la descrizione del sudario che forse mai più riuscirà a scrollarsi di dosso chi si è trovatoimmerso nella stessa tragedia, afferrato dalle spire del mostro invisibile ma mortalmentepresente, qualcosa che si colloca proprio nel labile, labilissimo confine tra la notte dei vivied il buio dei morti.Ma il discorso, per chi quel confine non fu costretto a varcare, si fa addirittura vera e proprianarrazione poetica quando recita:”Il pianto di una sera/lacerata, mentre le cose/si divaricanoe gli alberi/neri,i palazzi schiacciati/ sulla terra sono/il nostro calice./Il vento strappa/l’abitoal silenzio e/noi ci specchiamo/in ogni anno trascorso,/nell’attimo smarrito/sotto i nostri piedi trafelatie ansanti.”Tuttavia l’autrice di questo prezioso libricino non rinuncia a coltivare la speranza quando scrive:“Una traccia d’ombra/ sullo spettro del muro,/ sui tetti un rossore di bimba./ Un lampo accendenubi vuote/L’Azzurro” Un auspicio per tutti!IL DIO INVOLONTARIOLinguaggi remoti, oscuri, forse minacciosi,irrompono dalla natura circostante nella vitadi una piccola comunità rurale, destabilizzandola.Una forza non esplicita, ma incombente,lascia emergere paure ancestrali.Cade il potere della parola, la ragione è impotentedi fronte ad alfabeti non codificati.I dogmi tramandati dalla tradizione perdonoil loro valore sacro, che si trasferiscesull’unica verità visibile: la natura. Il silenziomoltiplica le ambiguità dei presunti messaggi:prodromi di eversione o restaurazione?La parola perde il primato sulla produzionedi senso, si impone una silenziosababele di nuovi segni. È una rivoluzioneo un ritorno all’ordine? Quali sono le colpe,quali i colpevoli? La fede capitola, impossibilitataa dare risposte all’ermetismodei nuovi segni. Il vuoto di certezze fa salirela temperatura emotiva, la tensione èil nuovo tiranno. Il dio involontario è un libroche confida nel caos. Le immagini lavichecristallizzano una incandescenzanon ancora eruttata. prendono forma conun processo abbastanza casuale di sottrazionedel colore da una base informe. Propongonomondi in formazione, più che raccontareevocano universi ipotetici, nonancora definiti. Spesso, se ribaltate, compaionofigure diverse ma plausibili. Sono staterealizzate “al buio”, prima del racconto,senza conoscerlo e senza sapere quale fossela collocazione definitiva. Il testo prescindeda esse, e rinuncia a molte possibiligerminazioni privilegiando la sintesi. La verificadi una possibile convivenza e interazionetra disegno e testo è avvenuta solo infase di montaggio. Un non-metodo che prevedel’incertezza come compagna e il rischiomolto concreto di arrivare al nulla. Una rivoltacontro la presunzione della volontà.Un’opera dedicata all’arbitrio, al caso chegoverna le nostre vite. L’esperienza non allargala conoscenza, la costringe dentro ungià vissuto che inibisce il continuo sorprendersidi fronte alla vita. Gli universi narrativi,alternativi e paralleli alla realtà, sonoun tentativo fragile di aprire nuove finestreper guardare lo stesso buio con nuovi, piccolistrumenti di percezione. Un libro sul linguaggiomancante, sul latente senso di colpa,sul bisogno di un dio o di un suo succedaneo,cui delegare il senso delle nostrevite.MU8/ L A N C I A N O : L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( C O R S O T R E N T O E T R I E S T E , 3 9 - L A N C I A N O ) / L’A Q U I L A : C A F F È P O L A R ( V I A S A N TA G I U S TA


Thomas Ashby, Il mercato del bestiame, L’Aquila <strong>19</strong>01Ashby e l’AbruzzoRicostruire la narrazioneAi primi del vecchio secolo, l’archeologo ingleseThomas Ashby percorse l’Abruzzo - esoprattutto il territorio aquilano - per ben ottovolte, con gli stessi piedi leggeri dei grands travauxdella seconda metà del 1800, per intenderci,coloro che hanno fatto dell’Italia il“Bel Paese”. Gli otto viaggi di Ashby hannolasciato inedito fino a noi un vero tesoretto(sì proprio come quello di Hebel) costituitoda un’ottantina di splendide fotografied’epoca: non solo scatti di archeologia, maimmagini dense di stupore, soprattutto antropologicoe architettonico per città, paesie paesaggi dell’aquilano. Ci si chiederà perché,dopo oltre un secolo, queste fotografiedivengono importanti a tal punto da esseresoggetto di una mostra itinerante, di un libroe perfino di un portfolio introdotto da unracconto “abruzzese” di Franco La Cecla. Larisposta più diretta potrebbe essere rappresentata,semplicemente, dal fatto che quelleimmagini non ritraggono solo una ricchezzadi volti, vite e storie che non esistonopiù forse nemmeno nella memoria, maanche luoghi, edifici, piazze e paesaggi chenon esistono più perché cancellati dal terremoto.Sarebbe una risposta sicuramenteaffascinante, di quel particolare fascino chepossiedono tutti i fenomeni di decadenza.Ma non abbiamo scelto di organizzare unevento e di dedicarlo ad Ashby in omaggioalla decadenza. Noi intendiamo partire daAshby per parlare di rinascita. La rinascita dellenarrazioni possibili sull’Abruzzo, di forzeimmaginative e produttive secolari che insiemepossono aiutarci a percepire oggi unanuova bellezza, narrabile perché desiderabiledal mondo globale, ma anche una qualcheinfoTHOMAS ASHBY E L’ABRUZZO, IMMAGINI E MEMORIA <strong>19</strong>01/<strong>19</strong>23Roma, 31 maggio <strong>2011</strong> | L’Aquila, 11 giugno <strong>2011</strong>promossa da: The British School at Romecon il patrocinio di: British Embassy Romein collaborazione conPresidenza del Consiglio Regionale dell’AbruzzoCittà dell’AquilaSoprintendenza per i Beni Archeologici dell’AbruzzoConfindustria AbruzzoIl Centro, quotidiano dell’Abruzzoa cura diAd.Venturewww.ashbyelabruzzo.itverità (da ogni narrazione ci si aspetta di portarea casa qualcosa) sottratta dall’analisi politica,economica e perfino psicologica,completamente assimilabile all’esperienzacollettiva che ogni giorno compiamo nel nostroterritorio.A due anni dal terremoto, insieme all’affievolirsigraduale del dolore, ciò che la gentesembra aver registrato è l’apparente inutilitàdi tutto il sapere accumulato nel passato ela mancanza di strumenti per decifrare e gestirel’emergenza del presente. Tutto ciò hacreato una situazione di tensione e di smarrimentoche ancora perdura, uno stare almondo ancora friabile, ma soprattutto ha interrottotutte le narrazioni non direttamentecollegate al terremoto. In assenza di altricontenuti, il brand Abruzzo si è costruito sulbinomio Abruzzo-Terremoto e si è immobilizzatolì. Eppure il terremoto c’è stato e forte,un po’ ovunque in Italia. Ma oggi nell’immaginariocollettivo il Friuli e l’Umbria nonsono terremoto, come Firenze o Vicenza nonsono alluvione: i turisti ci vanno in vacanzaanche più di prima, gli imprenditori possonocontare su territori attivi e propulsivi, gliabitanti vi elaborano nuove storie e riesconoa guardare al futuro globale.Qui da noi, invece, è come se il terremoto ciavesse privati della facoltà che più sembra inalienabiledall’uomo, la più certa e la più sicuradi tutte, soprattutto in tempi da web 2.0: quellacapacità di scambiare esperienze che è lanarrazione. Così, oltre ai monumenti, ailuoghi, alle città, in Abruzzo sono crollate soprattuttole quotazioni dell’esperienza condivisae continuano a farlo in una discesa chesembra senza fine. Ogni sguardo quotidianoai giornali o al web ci conferma che essasta decadendo ancora più in basso, che nonsolo l’immagine del mondo turistico o esterno,ma anche quella del mondo morale, o etico,ha subito trasformazioni che non avremmomai ritenuto possibili.Ecco perché abbiamo scelto Ashby come ilprimo passo. “Ashby è colui che ha per primopercorso con sguardo curioso e diversoi territori abruzzesi e aquilani, che erano verginie “remoti” agli italiani stessi, non perchénon ci abitasse nessuno, ma perché coloroche ci abitavano, non viaggiando, nonpossedevano quello sguardo d’insieme, cheoggi potremmo tradurre come globale”, affermaFranco La Cecla.Ed è proprio tutto ciò che oggi non possiamopermetterci di perdere: oltre alla meravigliosabellezza del suo territorio naturale,l’Abruzzo possiede tutto un repertorio (infinito?)di figure mitiche, misconosciutespesso agli abruzzesi stessi, una rete di storieche se entrassero nella narrazione colletivaglobale potrebbero offrire un’idea finalmentefisica di un’unità solida, capace di contrastareil terribile brand/binomio Abruzzo/terremotoche si è creato e che, a due annidall’evento sismico, ancora impera nel theatrummundi, come nella realtà bruciante divita quotidiana di giovani, di uomini e donne,e famiglie, e imprese che ci vivono.Visto così, come il primo passo per raggiungere,raccogliere e ottenere un sistemadi narrazioni del nostro territorio, oggiAshby è accecante: ciò che accade nel ripercorrere,attraverso le sue fotografie, i suoiviaggi abruzzesi, è il formarsi di figure maiviste, che raccontano storie mai raccontate,che si aggregano in forme che è come se esistesserolì per la prima volta: un evento semprepiù raro, in Italia, come in Abruzzo, chesta quasi perdendo il suo vero nome: quellodi ispirazione.Monica Giuliato, 1 7 / 2 1 - L’ A Q U I L A ) / L I B R E R I A C O L A C C H I ( V I A A N D R E A B A F I L E , 1 7 - L’ A Q U I L A ) / L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( C O R S O F E D E R I C O I I , 2 8 -MU9


MUSEO E TERRITORIORISORGIMENTO IN ABRUZZOIl Bagno penale di PescaraIl Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescarainaugura il 15 aprile una nuova sezione musealededicata al Risorgimento in Abruzzonegli storici locali del Bagno Penale Borbonico,ambienti ricchi di suggestione ovefurono imprigionati e talvolta vi morironooltre 100 patrioti del Regno delle Due Sicilie,fra cui 35 abruzzesi.L’antica fortezza militare di Pescara fu infattiuno dei luoghi intorno al quale si svolseroalcuni fra i più significativi episodi del nostroRisorgimento. In particolare, dopo i motidel 1848 vi giunsero i primi condannati perreati politici, vittime della durissima repressioneborbonica; le terribili condizionidi vita sono testimoniate da numerosefonti documentarie, iconografiche e materialiesposte nell’allestimento museale.Libertà, indipendenza e unità d’Italia eranogli ideali che muovevano alla lotta politicaquesti giovani fra i 20 e i 35 anni, tutti provenientidalla borghesia terriera e delle professioni,artigiani, impiegati o semplicistudenti; “ribelli” che mettevano a repentagliola vita ed i propri beni per uno scopocomune, sapendo guardare oltrel’interesse privato.Da questi eroi sconosciuti della provincia meridionale,rinchiusi e condannati alla penadei ferri spesso per semplici reati di opinione,l’allestimento prende le mosse per narrarela grande storia, raccontata attraverso le vocidei personaggi reali che, riportando branitratti dai diari del carcere o dallo scambioepistolare con i familiari, raccontano lepene carcerarie, le motivazioni delle sentenzedella Gran Corte Criminale, i progetti di insurrezione,la vita e la società di quegli anni...Il percorso espositivo, didattico e coinvolgente,è basato infatti sulle nuove tecnologiedigitali e multimediali, oltre che su effettiscenici e sonori, che favoriscono un approccioemozionale ed interattivo in gradodi veicolare, in maniera efficace ed immediata,contenuti complessi. Gli allestimentisono arricchiti da pannelli elettronicitouch screen di grandi dimensioni e di nuovagenerazione, dove sono installati programmimultimediali interattivi appositamenterealizzati. I supporti tecnologici didatticisi affiancano agli interessanti repertid’epoca già recuperati dal Museo, che vannoad inserirsi nella scenografica ambientazionedegli storici locali del carcere.Il nuovo allestimento rappresenta un’opportunitàper far conoscere anche ai giovanicittadini i contenuti riguardanti i motivi ideologicie culturali che hanno favorito la presadi coscienza delle libertà e dei diritti degliuomini, garantiti dalle carte costituzionali.Diritti e garanzie che oggi ci appaionoscontati, ma che sono all’origine ed alla basedella nostra moderna democrazia. Del restol’attualità del Risorgimento, sapendo guardareoltre le discussioni sull’unità nazionalee le modalità in cui è avvenuta l’unificazione,la possiamo leggere anche dalle lotte perl’affrancamento dalla tirannide e dalle dittatureche molte popolazioni, proprio in questigiorni, stanno combattendo nel mondoarabo.La finalità educativa è particolarmente evidentenon solo nella scelta dei supporti tecnologiciinterattivi, ma anche nella predisposizionedi una ricca offerta didattica perle scuole, attraverso laboratori teatrali e percorsiformativi appositamente studiati dalpersonale specializzato del Museo.Il progetto culturale è stato curato dal direttoredel Museo Ermanno de Pompeis, conla collaborazione scientifica di Bruno Sulli,Deputato di Storia Patria, e la progettazionedell’allestimento di Giovanni Tavano.La realizzazione della nuova sezione musealeè stata resa possibile grazie al contributo dellaRegione Abruzzo, del Comune di Pescarae della Fondazione Pescarabruzzo, ed allapreziosa disponibilità dei privati che hannoprestato i propri cimeli di famiglia per renderlifruibili al pubblico.Ermanno de PompeisMU10L’ A Q U I L A ) / M I L A N O : L I B R E R I A F E LT R I N E L L I ( V I A A L E S S A N D R O M A N Z O N I , 1 2 - M I L A N O ) / P E S C A R A : L I B E R N A U TA ( V I A T E R A M O,


La nostra fiducia sull’attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale è oggipiù che mai cresciuta, e lo dimostra il fitto programma della XIII Settimana della Cultura chesi vuole offrire all’Abruzzo.Spero non sia un normale racconto descrittivo di episodi che sfileranno giorno dopo giorno,ma vorrei trarre dall’attività delle Soprintendenze e degli Istituti che afferiscono alla DirezioneRegionale l’esempio di un’organizzazione che assicura da tempo quella coesione tra aspirazionealla promozione della cultura e rapporto con le istituzioni pubbliche della valorizzazionedel patrimonio, assorbendo in sé e nelle molte collaborazioni il concetto di crescita socialee, dunque, di sviluppo del diritto civile alla fruizione.Abbiamo voluto mantenere il legame privilegiato con il territorio, dedicando particolare impegnoalla valorizzazione delle sue tradizioni artistiche e culturali, cui si aggiungono interventidi patrocinio affiancando il mondo istituzionale nelle più significative occasioni tese a promuoverel’eredità culturale e l’immagine attuale dell’Abruzzo.L’esperienza porta a dire che l’impegno concreto viene a scandire il cammino verso la realizzazionedi importanti avvenimenti legati al mondo della valorizzazione, ovvero a quell’attivitàche mira alla conoscenza del patrimonio culturale, comprendendone il sostegno degliinterventi conservativi, e che ne assicura le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione.Si è così presentata una straordinaria offerta didattica nei numerosi e specifici incontri, chespingono a dare un inquadramento originale all’approfondimento tecnico-scientifico.Penso al percorso espositivo immaginato al Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo di Chieti,dedicato ai popoli dei Vestini, dei Peligni, dei Marrucini e dei Carnicini, o agli itinerari inL’Aquila, con gli “incontri” previsti in alcuni monumenti cittadini. Si tratta di occasioni di riflessionee di apertura della nostra iniziativa sul territorio, che impegnano funzionari storicidell’arte, archivisti e tecnici dell’architettura, oltre a rappresentare un buon terreno nel qualesperimentare la collaborazione fattiva con gli enti territoriali ed ecclesiastici.Vorrei ricordare, però, un appuntamento speciale: la visita alla Basilica di San Bernardino, incui è prevista l’ascensione ai ponteggi verso la cupola.Ogni immagine dall’alto è un colpo al cuore che fa sognare. E qui a L’Aquila, luogo dello spiritoe cantiere aperto, lo sguardo sarà sulle strade e sulle piazze attraversate dalla storia passatae sui silenzi del presente, sulle inquietudini e gli smarrimenti.Ma mi auguro che lo sguardo alto potrà invitare a riprenderci i luoghi e le meraviglie di unacittà da amare.Fabrizio Magani, Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’AbruzzoXIII SETTIMANA DELLA CULTURA | 9-17 APRILE <strong>2011</strong> | GLI EVENTI IN PRIMO PIANO IN ABRUZZO | XIII SETTIMANA DELLA CULTURA | 9-17 APRILE <strong>2011</strong> | GLI EVENTI IN PRIMO PIANO IN ABRUZZO | XIII SETLa cupola BernardinianaAntiche e nuove tecnologieUn concorso di competenze impegnatein un complesso intervento di restaurorestituirà alla città uno dei suoi tesorisimbolo. Le analisi storico-critiche, tecnologiche-strutturalie la separazionegraduale dell’insieme hanno portato alladefinizione di nuovi elementi rivelandole tecniche utilizzate nella costruzione el’equilibrio armonico-strutturale delcomplesso architettonico.L’Aquila, 13 aprile <strong>2011</strong>Basilica di San Bernardino ore 10.00conferenza; a seguire visite guidate alcantiere con prenotazione obbligatoriaTelefono: 0862.4874247 - 0862.4874248- 0862.4874249Ri-conoscere L’Aquila attraversoalcuni dei suoi monumentiSi svolgerà all’insegna della riscopertadella città dell’Aquila. La XIII edizionedella settimana della cultura vede impegnatele due soprintendenze ai beniArchitettonici e Storico Artistici dell’Abruzzoin una serie di visite guidateall’interno dei principali monumentiaquilani per lo più messi in sicurezza eriaperti dopo il drammatico terremotodel 6 aprile 2009. Va quindi nel sensodella maggiore conoscenza e valorizzazionedel patrimonio culturale della cittàdell’Aquila,questa edizione dellaSettimana della Cultura soprattutto avantaggio delle giovani generazioni amaggior ragione dopo un evento sismicoche ha provocato danni ingentissimiproprio ai monumenti. Per questo neigiorni che vanno dal 9 al 17 aprile prossimisono previste varie visite guidate: alForte Spagnolo, Basilica di Santa Mariadi Collemaggio, Santa Maria Paganica,Fontana delle 99 Cannelle e Mura Civichee Basilica di San Bernardino.Tra gli itinerari previsti si inserisce anchela visita al “Trittico di Beffi” esposto nelSalone Centrale della Banca d’Italia.Nell’ambito di questo evento nazionaleè sembrato doveroso dedicare all’Aquilauno sforzo organizzativo maggiore perchéil patrimonio artistico, in quantotestimonianza tangibile della nostra storia,rappresenta un imprescindibile strumentoper riannodare i fili della memoriadi questa città. Ripercorrere la storiae le vicende costruttive di alcuni dei suoimonumenti più significativi, feriti e, perora, solo parzialmente risanati, potràcontribuire a rafforzare l’impegno a continuarenell’opera di ricostruzione, nellasperanza di poter nuovamente goderedella totalità dei tesori dell’Aquila.L’Aquila 9 – 17 aprile <strong>2011</strong> orari variVisite guidate con prenotazione obbligatoriaTelefono: 0862.4874240 - 0862.4874297Museo Archeologico Nazionaled’Abruzzo Villa Frigerj - ChietiInaugurazione del nuovo percorsoespositivoIl Museo Archeologico Nazionaled’Abruzzo (MANDA) ospita le piùimportanti raccolte di reperti archeologicidi tutto l’Abruzzo ed è situato a Chieti,al centro dei giardini comunali. È ospitatoin un pregevole edificio in stile neoclassico,fatto erigere nel 1830 dal baroneFerrante Frigerj su progetto dell’architettonapoletano Enrico Riccio. Nel<strong>19</strong>59 è diventato sede del Museo archeologicoper volere dell’allora soprintendenteValerio Cianfarani.La necessità di allestire il nuovo percorsoespositivo del Museo Nazionaled’Abruzzo è scaturita dall’esigenza dioffrire una documentazione aggiornatadelle nuove conoscenze e acquisizionisulla storia antica della Regione, tra lafase iniziale dell’Età del Ferro e l’AltoMedio Evo, lungo arco di tempo in cui siannunciano e poi si consolidano queicaratteri etnico-culturali che contraddistinguonola Regione nel quadro dell’archeologiaitaliana.L’intenzione è quella di presentare, inmodo chiaro e accessibile al pubblicopiù vasto, una rassegna organica deidati archeologici disponibili, da quelliormai “storicizzati” a quelli risultantidalle indagini più recenti.Il percorso è stato organizzato secondosistemi etnico - territoriali, evidenziandoquello che è il segno distintivo dellaRegione: la segmentazione di entità etnicheciascuna con caratteri peculiari, checominciano a essere percepibili già nellefasi iniziali della prima Età del Ferro: dalcomprensorio Vestino all’area Sangritana,dalle tribù confinanti con il Lazio aquelle confinanti con il mondo Piceno ecosì via.Ogni ambito etnico-territoriale vienecomunicato in modo coerente attraversole peculiarità che mostra in ogniperiodo storico, attraverso i siti e i complessiarcheologici che forniscono imigliori parametri di lettura e comprensionedella storia di un popolo nel territoriodi appartenenza e nelle sue trasformazioninel tempo.Nell’ottica di attuare una più adeguata ecoinvolgente contestualizzazione deglioggetti esposti, oltre ai pannelli tradizionali,fanno parte dell’apparato informativoriproduzioni di superfici decorate (adesempio gli affreschi di Sulmona di cuisono stati recuperati solo pochi frammentinelle fasi di scavo) e di altri supporticomunicativi per i quali si utilizzerannoanche sistemi multimediali.Il nuovo percorso si articola in un “ viaggio”attraverso i territori dei Vestini Transmontani,dei Vestini Cismontani, deiPeligni, dei Marrucini e dei Carnicini,illustrati dai reperti più significativi perciascun territorio: dai corredi dellanecropoli di Fossa a quelli della necropolidi Comino Guardiagrele, dalla cittàdi Civita di Bagno al santuario di ErcoleCurino a Sulmona, ai templi di Quadri eVacri nell’Abruzzo meridionale.Chieti 14 - 17 <strong>Aprile</strong> <strong>2011</strong>Museo Archeologico Nazionale VillaFrigerjVia Costanzi n.2 - Villa ComunaleOrario: 9.00-20.00 - tutti i giorni - trannelunedìTelefono: 0871.404392Museo Casa natale di Gabrieled’Annunzio, PescaraL’arazzeria di PenneIl 28 ottobre 2000 è stata organizzata,presso la Sala Convegni del CentroEducativo Ambientale di Collalto,Riserva Naturale del Lago di Penne dacui si gode la splendida vista del GranSasso, una giornata di studio sugli arazzidel XX secolo accompagnata da unapiccola, ma significativa mostra dimanufatti di Arazzeria Pennese. In quellacircostanza si intendeva valorizzareuna produzione che ha avuto in Italiaaltre realtà di rilievo, quali l’ArazzeriaScassa di Asti e quella dei Fratelli Eroli diRoma. In effetti doveva essere il primopasso di una valorizzazione su scala piùampia, promossa a livello istituzionalecon il fondamentale supporto dellaBrioni, che conserva alcuni esemplarinotevoli dell’Arazzeria Pennese. Quest’ultimasi impone grazie alla qualitàdei manufatti e al contributo dei protagonistidel panorama artistico contemporaneo,da Afro a Capogrossi, daBrindisi a Balla, i quali fornirono i cartoniper la produzione degli arazzi.Grazie al mecenatismo illuminato e allalungimiranza di Lucio Marcotullio,l’Arazzeria Pennese ha avuto, negli ultimidecenni, un nuovo slancio, rimanendotuttavia poco nota al di fuori di unaristretta cerchia di appassionati.Percorsi guidati nelle sale museali eincontri dedicati a presentazioni di libriaccompagnati da letture.Enrico Di Carlo presenterà il suo volumeGabriele d’Annunzio e la gastronomiaabruzzese,Pescara- 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Museo Casa natale di Gabrieled’AnnunzioCorso ManthonèOrario: 9,00 - 13,00


Telefono: 085.60391ingresso gratuitoLe declinazioni del razionalismoarchitettonico nella nuovaprovincia di PescaraL’evento, promosso dalla Soprintendenzaper i Beni Architettonici e Paesaggisticidell’Abruzzo, è teso a porre all’attenzionedella cittadinanza il periodorazionalista a Pescara e nella sua provincia,attraverso le architetture e i progettipiù significativi.La manifestazione, curata dai funzionaridel centro operativo di Pescara - Casad’Annunzio, nasce in collaborazione conla facoltà di Architettura dell’Universitàdegli Studi “G. d’Annunzio”, la Provinciadi Pescara e le amministrazioni comunalidi Pescara e Montesilvano, articolandosiin momenti distinti, tesi a valorizzaree far conoscere ad un più ampiopubblico gli edifici di interesse scelti perl’evento.Il 9 aprile è prevista l’inaugurazione diuna mostra fotografica e documentariaallestita nel suggestivo “Caffè Letterario”del Museo delle Genti d’Abruzzo, all’internodel Bagno Borbonico nel centrostorico di Pescara. Il luogo prescelto sipresta ad una fruizione più ampia, destinataanche ad un pubblico giovane nonsempre stimolato a visitare luoghi istituzionali,e che potrà così godere dell’eventoanche durante momenti di evasionee in orari diversificati.Nel prosieguo avrà luogo un convegnonell’attiguo Auditorium nel quale saràdiscusso il tema del periodo razionalistanel più ampio quadro culturale nazionale,anche con i contributi di esperti inmateria.Tra gli edifici, si citano la Colonia Marinadi Montesilvano “Stella Maris”, l’exAurum alla Pineta dannunziana; aPescara, la Casa del Balilla, il CircoloCanottieri, il Banco di Napoli, la biglietteriadella stazione di Pescara Centrale.Pescara 9 aprile: “Auditorium Petruzzi”ore 9.00 Inaugurazione mostra - ore10.00 Convegno; ore 16.00 Visita guidatacon appuntamento cattedrale SanCetteo.10 <strong>Aprile</strong>: Montesilvano ColoniaMarina” Stella Maris” ore 9.00 VisitaguidataTelefono: 085.60391 - 330.504137“Sulle rive della memoria”La mostra narra la storia del Fucino e delsuo emissario: una vicenda complessae, per molti versi, ancora sconosciuta.Se si considera che quella dell’emissarioartificiale è la più ardita opera idraulicadell’antichità nel mondo mediterraneo,ben si comprende come sia scarsamentecomprensibile una tale cesura nellastoria del nostro territorio.La mostra cercherà di completare questalacuna, narrando le vicende legatealla costruzione del collettore sotterraneoattraverso una esposizione documentarianella quale saranno illustratetutte le fasi della sua realizzazione: dallaregimazione operata nel primo sec. d.C.,ai tentativi di restauro, sino alla bonificaed alla configurazione attuale. Una particolaresezione sarà dedicata ai mutevoliaspetti del paesaggio e del territorio che,da un così incisivo avvenimento, vengonocompletamente modificati nella lorocomplessità.Nelle sale, allestite nei locali di MUSé -Nuovo Museo Paludi di Celano - Centrodi Restauro, saranno esposti documentistorici, rilievi d’epoca - e tra questi, alcunioriginali conservati presso l’Archiviodi Stato di Napoli e L’Aquila - stampe edincisioni di fine ‘600 e del ‘700, nonchéla completa documentazione topograficarelativa alla struttura dell’emissarioed un’esaustiva documentazione fotografica.Infatti il collettore sotterraneodel lago Fucino ha rappresentato la piùgrande opera idraulica del periodo anticoe certamente il suo integrale drenaggioè la prima grande opera del nuovostato italiano. Ciò viene reso possibileattraverso una sinergia tra imprenditoriaprivata e potere pubblico. VittorioEmanuele, che aveva reiterato il vecchiodecreto borbonico, affiderà in concessionead Alessandro Torlonia le terreacquisite dalla bonifica, conferendoglianche il titolo di “Principe del Fucino”.Celano - Località Paludi di Celano14 aprile - 14 ottobre <strong>2011</strong>MUSé - Nuovo Museo Paludi di Celano- Centro di Restauroore 8.30-<strong>19</strong>.30Telefono: 0863.790352II SETTIMANA DELLA CULTURA | 9-17 APRILE <strong>2011</strong> | GLI EVENTI IN ABRUZZO | XIII SETTIMANA DELLA CULTURA | 9-17 APRILE <strong>2011</strong> | GLI EVENTI IN ABRUZZO | XIII SETTIMANA DELLA CULTURA | 9-17 APRI-CHIETIE PROVINCIAIuvanum incontra le scuoleNella mattinata dell’11 aprile visite guidategratuite all’area archeologica e almuseo di Iuvanum per scuole e insegnanti,alle 10.00-11.00-12.00.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 11 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: Per informazioni 335 6697049Prenotazione: 335.6697049Luogo: Montenerodomo, ParcoArcheologico di IuvanumOrario: 10.00-13.00; 15.00-18.00Telefono: 0871.3295230La Fonte Grande di Civitanova.Ultime novitàConferenza. La studiosa Melissa DiGiovanni parteciperà alla comunità gliultimi risultati emersi dagli studi sull’anticafonte-lavatoio del quartiereCivitanova avvalendosi anche di supportiaudio e video. L’evento è arricchito dacanti tradizionali. Previa prenotazione,presso lo stesso Polo Museale, sarannoeffettuate visite guidate alle mostre:- Un lancianese di carattere: Rocco Carabbae la cultura italiana tra Otto e Novecento- Innamorate dell’arte: dipinti italiani tra‘800 e ‘900 dalle collezioni di AdelaideSpalla e Albertina Giacomelli.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Lanciano, ComplessoConventuale Santo SpiritoOrario: ore 10,00Info: 0872.707451Sicurezza e partecipazione:conferenza inauguraledella Settimana della CulturaPromosso dal Museo Universitariol’evento prevede l’apertura straordinariadel Museo Universitario nelle ore pomeridianedal 9 al 17 aprile, con conferenzainaugurale.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: FacoltativaLuogo: Chieti, Museo Universitario -Università G. D’Annunzio Chieti-PescaraOrario: 9.13-13.00 - 17.00-<strong>19</strong>.30Info: 0871.410927Giornata Tostiana - Concorso“Il nostro Tosti fra storia e fantasia”La manifestazione, promossa dall’IstitutoNazionale Tostiano, è denominata“Giornata Tostiana” in quanto è dedicataal compositore italiano Francesco PaoloTosti e alla celebrazione dell’IstitutoNazionale Tostiano in tutto il mondoINFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Ortona, Auditorium Polo EdenOrario: 10.30Info: 085.9066310Visite guidate al Museodell’Abruzzo Bizantino edAltomedievaleIn occasione della XIII settimana dellaCultura, dal 9 al 17 aprile, il Museo dell’AbruzzoBizantino ed Altomedievale,ospitato nel Castello Ducale di Crecchio,in collaborazione con la Soprintendenzaper i Beni Archeologici dell’Abruzzo ed ilComune di Crecchio, propone ai visitatorivisite guidate al percorso espositivoarcheologico.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Crecchio, Museo dell’AbruzzoBizantino ed AltomedievaleOrari: 9-4-<strong>2011</strong> ore 17:00; 10-4-<strong>2011</strong> ore10:30/17:00; 16-4-<strong>2011</strong> ore 17:00; 17-4-<strong>2011</strong> ore 10:30/17:00Telefono: 0871.941392 - 347.6222901 -338.9941538Visita guidataalla Grotta del Colle di RapinoDal 9 al 17 aprile <strong>2011</strong>, in orario pomeridianoe compatibilmente con le condizioniatmosferiche, visite guidate allaGrotta, ai piedi della Maiella, di grandesuggestione, che ha restituito testimonianzeininterrotte della presenza umanadal Paleolitico al Medioevo.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Prenotazione: Obbligatoria;0871.800460 - 333.7586860Luogo: Rapino,Telefono: 0871.800460Museo Archeologico“F.Ferrari” - Guardiagrele (CH)Museo archeologico di recente istituzione,che ospita in sei sale i corredi funeraridatabili tra il IX ed il III secolo a.C. rinvenutinella necropoli di Còmino.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Guardiagrele, MuseoArcheologico ‘F.Ferrari’, p.zza SanFrancesco n. 8.Orari: 9/10/15/16 aprile dalle 16.30 alle<strong>19</strong>.30, con visite guidate gratuite; 17aprile dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30alle <strong>19</strong>.30, con visite guidate gratuite.Info e prenotazioni: 0871.800460 -333.7586860RisorgimentiIl Comune di Mozzagrogna organizzal’evento in un intento di riflessione sullagenesi della coscienza nazionale.Verranno proposte analisi e letture didocumenti storici e letterari.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 10 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Mozzagrogna, Piccola BibliotecaOrario: 18.00Info: 0872.600132Visita guidataal Parco ArcheologicoNaturalistico di Monte PallanoINFORMAZIONI EVENTO:Data: 10 aprile <strong>2011</strong>Info e prenotazioni: 347.8532486 -334.154<strong>19</strong>88Luogo: Tornareccio, Centrodi documentazione di Monte PallanoOrario: ore 1o.00Area archeologicae museo di IuvanumVisite guidate gratuite all’area archeologicae al museo di Iuvanum. La prima inmattinata alle 10.30, la seconda nelpomeriggio, alle 15.30. Dalle 13.00 alle14.30 possibilità di degustare prodottitipici locali.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 10 aprile <strong>2011</strong>Info e prenotazioni: 335.6697049Luogo: Montenerodomo,Parco Archeologico di IuvanumTelefono: 0871.3295230I mosaici di TeateSaranno presentati da Sandra Lapenna,Jessica Romano e Luciana Tulipani iMosaici pavimentali, rinvenuti nella cittàromana di Teate. Si tratta di un excursuscronologico e storico con particolareattenzione al mosaico con rappresentazionemarina delle terme romane e aimosaici recentemente scoperti da unedifico pubblico rinvenuto a largoValignani a Chieti.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 12 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Chieti, Museo ArcheologicoNazionale La CivitellaOrario: ore 17.00Telefono: 0871.63137Il Guerriero di Capestrano e il suoContesto Culturale e TerritorialeIl Dipartimento di Studi Classicidall’Antico al Contemporaneo dell’Universitàdegli Studi “G. D’Annunzio” diChieti - Pescara e il Comune di Chietiorganizzano il Convegno di Studi “IlGuerriero di Capestrano e il suo ContestoCulturale e Territoriale”.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 13 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Chieti, Dipartimento di StudiClassici dall’Antico al Contemporaneodell’Università degli Studi ‘G.d’Annunzio’ di Chieti - PescaraOrario: 9.30Info: 0871.3556577 - 0871.3556447La concertazione tra le istituzioniper la valorizzazione dei BeniCulturali: il Protocollo d’Intesaper una gestione condivisadel patrimonio culturale di Chieti.Le Istituzioni che hanno sottoscritto ilProtocollo d’intesa per la gestione delpatrimonio culturale di Chieti, illustrano icontenuti del Protocollo e le propostedell’Accordo di Programma che dettaglianole modalità di attuazione di unagestione condivisa delle attività di valorizzazione,fruizione e gestione deimonumenti cittadini.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 13 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Chieti, Museo ArcheologicoNazionale La CivitellaOrario: ore 17.00Telefono: 0871.63137Cultura contemporanea“Ricordi ed emozioni”Promosso dalla Regione Abruzzo -Agenzia per la Promozione Culturale diLanciano - l’evento prevede l’esibizionedel coro C.A.I., sezione di Lanciano il 14aprile ore 21.00 e il Concerto del gruppomusicale DI RI BA del Liceo Scientifico diLanciano alle ore 18.00 del 16 aprile.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 14 - 16 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuito; Per informazioni0872.710857 - 0872.710839Prenotazione: NessunaLuogo: Lanciano, Agenzia per laPromozione Culturale di LancianoOrario: 18.00-23.00Telefono: 0872.710857Il contributo dei professionisti.Incontro con e tra le Associazionidi professionisti operantinei luoghi della cultura della città.Le analisi e le proposte delleAssociazioni sul Protocollo d’Intesa esull’Accordo di programma per la gestionedei beni culturali di Chieti.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 14 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Chieti, Museo ArcheologicoNazionale La CivitellaOrario: ore 9.50Telefono: 0871.63137Guerrieri, soldati e gladiatori:la guerra nell’antichità.Conferenza sul tema della guerra nell’antichità.Gli interventi previsti: AlessandroGuidi: “L’archeologia della guerra nellastoria degli stud”i; Vincenzo D’Ercole:”La guerra prima di Roma”, FabrizioSavi:” La macchina bellica di Roma”.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 15 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Chieti, Museo ArcheologicoNazionale La CivitellaOrario: ore 17.00Telefono: 0871.63137L’Abbazia di San Martino in VallePresentazione da parte di LucianaTulipani degli scavi archeologici condottinel 2009, sotto l’alta sorveglianza delladott.ssa Sandra Lapenna dellaSoprintendenza per i Beni Archeologicidell’Abruzzo, nella splendida cornicenaturalistica delle Gole e della Valle diSanto Spirito di Fara San Martino.Conferenza ore 10.30, a seguire visitaguidata.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 15 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Fara San Martino, TeatroComunaleOrario. 10.30Telefono: 0871.3295230Il Macbetto-toLo spettacolo teatrale, promosso dalcomune di Mozzagrogna, è un monologoispirato al Macbett di E. Ionesco.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 16 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Mozzagrogna, Chiesa di S.GennaroOrario: 18.00Telefono: 0872.600132Museo GeopaleontologicoAlto Aventino -Visite guidate alle collezioniIl 16 aprile saranno organizzate visite guidate:la mattina per le scuole alle ore10.30 e alle 11.30 ed il pomeriggio pertutti alle ore 16.00. Visita guidata al sitodi Campo di Fiume alle ore 15.00.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 16 aprile <strong>2011</strong>Info: 0871.3295262/261 - 349.2547251Prenotazione: Obbligatoria;0871.3295262/261 - 349.2547251Luogo: Palena, MuseoGeopaleontologico Alto AventinoTelefono: 0871.3295262-261Museo per l’Artee l’Archeologia del Vastese.Visite guidate al Museo per l’Arte el’Archeologia del Vastese sabato 16 edomenica 17 aprile 9.30-12.30Dal lunedì al venerdì visite gratuite allescuole su prenotazione.GLI EVENTI IN ABRUZZO


INFORMAZIONI EVENTO:Data: 16 - 17 aprile <strong>2011</strong>Luogo: San Buono, Conventodi Sant’AntonioInfo e prenotazioni: 389.91812311Scuola ElementareAttraverso un testo teatrale spiritoso edivertente verrà raccontata la scuola diun tempo. L’evento è promosso dalComune di Mozzagrogna.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Mozzagrogna, Chiesa di S.GennaroOrario: 18.00Telefono: 0872.600132L’AQUILAE PROVINCIAGli affreschi ritrovatiNuovo allestimento della prima sala delMuseo con i dipinti murali dalla chiesa diSan Pietro di Alba Fucens restituiti alpubblico dopo i lavori di consolidamentodel castello Piccolomini.Previa prenotazione, alle ore 11.00 e alleore 16.00, saranno organizzate visite guidatealle mostre:- Le belle e dolci Madonne del Rinascimento.Capolavori della scultura ligneadal Castello dell’Aquila- Manifatture d’eccellenza in Abruzzo dalMedioevo al Rinascimento. Scultura,maiolica, oreficeria.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 -17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: ingresso liberoPrenotazione: Obbligatoria; 0863.792922Luogo: Celano, Museo della Marsica,Castello PiccolominiOrario: dalle 10,00 e alle 18,00Telefono: 0863.792922 - 0863.793730Eventi al Polo Culturaledi Santa Chiara• Ingresso straordinario gratuito con visiteguidate su prenotazione per l’interaSettimana della Cultura (10.00-13.00,15.30-18.30).• 9 <strong>Aprile</strong> <strong>2011</strong> ore 17.00: Conferenza daltitolo Il reggimento Granatieri diSardegna nella Storia d’Italia.• 10 <strong>Aprile</strong> <strong>2011</strong> ore 17.00: inaugurazioneMostra “Sulmona nell’arte di EnzoMosca”, che si protrarrà fino al 30 <strong>Aprile</strong><strong>2011</strong>.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Sulmona, Polo CulturaleCivico Diocesano di S. Chiara.Orario: 10.00-13.00, 15.30-18.30Info: 0864.212962 - 328.9224082 -328.6117016Musica in Abbazia “Strumentie voci tra antico e moderno”Le manifestazioni si incentreranno sultema della cultura musicale tradizionale,con il seguente programma.• Sabato 16 <strong>Aprile</strong> ore 17.00I suoni degli strumenti antichi e moderni.Convegno con dimostrazione dei suonidella tradizione popolare e riproposizionedegli stessi con la tecnica dell’elettronicamoderna.• Domenica 17 <strong>Aprile</strong> ore 17.00Canti religiosi nella tradizione. Esibizionedella Corale dell’Istituto Maestre PieFilippini• Visite guidate nell’Abbazia di S.Spirito alMorroneDal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle13.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Sabato edomenica apertura straordinaria dalleore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle18.00.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Sulmona, Abbazia di SantoSpirito al MorroneOrario: ore 17,00 del 16 e 17 aprile <strong>2011</strong>Telefono: 0864.32849Visite guidate a TagliacozzoDal 9 al 17 aprile, previa prenotazione,dalle 9,00 alle 13,00 si potranno effettuaredelle visite guidate ai seguenti luoghid’arte:• Chiesa di S.Francesco (XIV secolo)dove sono ospitate le spoglie del BeatoTommaso da Celano, primo biografo delSanto.• Chiostro del Convento dei Frati Minori(secolo XVI-XVII), annesso alla chiesa,sulle cui pareti si possono ammirare pregevoliaffreschi che illustrano gli episodisalienti della vita del Santo di Assisi.• Museo annesso alla Chiesa di S. Mariadell’Oriente dove sono conservate alcunetavolette votive di notevole valore storico-artisticoe reperti archeologici provenientidalla Palestina e dall’Egitto.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Tagliacozzo, Convento SanFrancescoTeefono: 0863.6560Concerto di musica classicaL’Orchestra Sinfonica Abruzzese esegue“Missa Sanctae Caeciliae Hob. XXII. 5” diF.J. Haydn. Direttore Giancarlo DeLorenzo. Coro Zaccaria di Teramo direttoda Paolo Speca.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: FacoltativaLuogo: L’Aquila, Ridotto del TeatroComunaleOrario: 18.00Info: 0862-411102Le scuole incontranola Collezione TorloniaLa Collezione Torlonia raccoglie i repertirecuperati durante il prosciugamento dellago Fucino. L’eventoè promosso dallaSoprintendenza per i Beni Archeologicidell’Abruzzo e dall’Associazione Archeoliber.Le visite guidate si svolgerannosabato 9, martedì 12 e giovedì 14.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 aprile <strong>2011</strong>Prenotazione: Obbligatoria; 339.8393612Luogo: Celano, Castello Piccolomini -Collezione TorloniaOrario: 9,00-13,00Telefono: 0863.792922; 0863.793730Le pietre che parlanoLa mostra nasce da un progetto didatticodel Liceo Classico “A. Torlonia” diAvezzano, in collaborazione con il CentroStudi Sallustiani dell’Aquila, la Soprintendenzaper i Beni Archeologici d’Abruzzoe l’Associazione Culturale Archeoliber.INFORMAZIONI EVENTO:Data Inizio:09 - 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: Per informazioni 339/8393612Luogo: Celano, Castello Piccolomini -Sezione DidatticaOrario: 9,00 - 13,00Telefono: 0863/792922; 0863/793730Dalla necropoli al tempioVisite guidate all’area archeologica inloc. Madonna del Soccorso in cui èstata rinvenuta una straordinaria successionearcheologica: dal VII secoloa.C. al II secolo a.C sabato 9 alle ore15,00 e venerdì 15 alle ore 10,00.INFORMAZIONI EVENTO:Data:09 aprile 15 aprileb<strong>2011</strong>Ingresso: informazioni 0871.331668;347.6250076Luogo: Castel di IeriIl lago Fucino raccontatodalla Collezione TorloniaLa Collezione Torlonia raccoglie i repertirecuperati durante il prosciugamento dellago Fucino, effettuato, a metàdell’Ottocento, dal principe AlessandroTorlonia. L’evento è promosso dallaSoprintendenza per i Beni Archeologicidell’Abruzzo e Associazione Archeoliber.Visita guidata alle ore 11,30.INFORMAZIONI EVENTO:Data:10 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Celano, Castello Piccolomini –Collezione TorloniaTelefono: 0863/792922 - 0863/793730 -339/8393612La villa romana di AvezzanoLa grande villa, oggi situata nella periferiadi Avezzano e in epoca romana appartenenteal territorio di Alba Fucens, è statarinvenuta in occasione della realizzazionedi un centro commerciale e, dopo loscavo, è stata oggetto di un progetto divalorizzazione che ne consente la fruizione.Evento promosso dalla Soprintendenzaper i Beni Archeologici dell’Abruzzoe la Cooperativa Limes.Visite guidate: domenica 10 alle ore 15,00e mercoledì 13 alle ore 10,00.INFORMAZIONI EVENTO:Data:10 aprile - 13 aprile <strong>2011</strong>Luogo: AvezzanoTelefono: 329-4014795; 339-7431107Storia e cultura dell’Alto SangroLa manifestazione si svolge in due giornatededicate alla storia del territoriodell’Alto Sangro tra arte, archeologia, culturae tradizioni popolari promosso dalComune di Villetta Barrea.Prima giornata: L’età antica dai Sanniti aiRomani: conferenza con presentazionedel film “Nozze Sannite” (premioL’Aquilotto d’argento di Scanno) e degustazuionedell’Archeocibus;Seconda giornata: L’età fra il Medioevo eil Novecento: conferenza, intervento delProf. Cosimo Savastano. che commentale opere pittoriche di Teofilo Patini e presentazionedi un lavoro di pittura eseguitoda una giovane artista locale.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 12 - 13 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Villetta Barrea, Via BenedettoVirgilio, 29Orario: 16.00-18.00Telefono: 0864.89134320- 4858926 -340.3174515Ritorno ad AmiternumConferenza tenuta da Rosanna Tuteri,organizzata in collaborazione conl’Archeoclub d’Italia, sezione di L’Aquila,e incentrata sulla valorizzazione delpatrimonio archeologico di Amiternum edell’ager amiterninus.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 12 aprile <strong>2011</strong>Luogo: L’Aquila, Sala Conferenzedell’Hotel Duca degli AbruzziTelefono: 329.6594505Alba Fucens, una coloniatra le collineIl percorso guidato si snoda attraversol’imponente cinta muraria e gli edificipiù rappresentativi della città, centro diriferimento per l’intero comprensorio.Visita guidata alle ore 10,30.Informazioni Evento:Data:12 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: Per informazioni 0871.331668 -347.6250076Prenotazione: NessunaLuogo: Massa d’Albe,30 minuti d’Arte e Cultura -Conversazioni sulPatrimonio Culturale AbruzzeseOrientamento sui temi attinenti al patrimonioregionale dei Beni Culturali, trattatiin brevi relazioni. L’evento è promossodalla Regione Abruzzo - Assessoratoalla Cultura - Centro Regionale Beni Culturali- Sulmona.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 13 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Sulmona, Saletta Mazara -Palazzo MazaraOrario: 17.00-20.00Telefono: 0864.211024Passeggiata notturnaUna breve passeggiata alla scoperta dellanatura del Parco Nazionale d’Abruzzo,Lazio e Molise di notte. L’appuntamentoè all’Ufficio turistico di Villetta Barrea e ilnumero dei partecipanti è di minimo 10e massimo 25.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 13 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: ObbligatoriaInfo e prenotazioni: 338.4959231Orario: 21.00-23.00Telefono: 0864.89134Che artista ... preistoricoLaboratorio pratico di pittura preistorica,indirizzato alle classi II e III della scuolaprimaria, e ai bambini di 8/9 anni organizzatodal Comune di Villetta Barrea.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 13 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: Obbligatoria; 320.4858926- 347.0576635Luogo: Villetta Barrea, Via BenedettoVirgilio, 29Orario: 8.30-10.30/11.00-13.00Telefono: 0864.89134Oggi faccio l’archeologoLaboratorio di didattica storico-archeologicaper le classi IV e V delle scuole primariee ai bambini di 10/11 anni promossodal Comune di Villetta Barrea.L’attività ha una impostazione ludica eprivilegia la fase pratica e manuale consimulazione di uno scavo archeologico.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 14 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: ObbligatoriaLuogo: Villetta Barrea,Via Benedetto Virgilio, 29Orario: 9.00-13.00Info e prenotazioni: 0864.89134 -320.4858926 - 347.0576635Passeggiata di ArcheologiaVisita guidata alla conoscenza dell’areaarcheologica dell’Alto Sangro, territoriooccupato in età antica dalla popolazionedei Sanniti e poi insediato dai Romani.La visita può svolgersi a piedi o in auto, aseconda delle esigenze e richieste deipartecipanti, ed è promossa dal Comunedi Villetta Barrea.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 16 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuito; Per informazioni320.4858926 - 340-3174515Prenotazione: ObbligatoriaLuogo: Villetta Barrea,Via Benedetto Virgilio, 29Orario: 9.00/18.00Telefono: 0864.89134Riapre palazzo BotticelliAl termine di una lunga serie di lavori diadeguamento funzionale riapre ai visitatoriil Museo Civico Archeologico diCollelongo (AQ) ospitato a PalazzoBotticelli.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 16 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Collelongo, Palazzo BotticelliOrario: ore 17.00Telefono: 0863.948527Un santuario sul lagoPosto in posizione di affaccio sull’anticolago Fucino, il santuario di Angizia conservaancora il suo fascino legato allasacralità del luogo e alla presenza delladea, maga e incantatrice di serpenti. Gliscavi recenti hanno riportato alla luce gliedifici sacri, costruiti nel corso dei secolia ridosso del costone roccioso, e le trestatue di divinità, rinvenute pressochéintegre.Visita guidata alle ore 10,30INFORMAZIONI EVENTO:Data: 16 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: Per informazioni 0871/331668- 3476250076Prenotazione: NessunaLuogo: Luco dei MarsiScavi in corso.La necropoli romana di OrtucchioIn anteprima viene mostrato lo scavoarcheologico di una necropoli di epocaromana, con tombe a camera completamentericavate nel terreno naturale, auna profondità di ca. 2,50 metri. Eventopromosso dalla Soprintendenza per iBeni Archeologici dell’Abruzzo e laCooperativa LimesVisita guidata alle ore 15,00INFORMAZIONI EVENTO:Data: 16 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: Per informazioni 3294014795;3397431107Prenotazione: NessunaLuogo: OrtucchioConcerto di musica classicaRecital. Note di parole “Madre” conCaterina Vertova - a cura di Davide Cavutie con la partecipazione della cantanteafro-francese Awaly.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: euro 10,00; ridotto euro 8,00Prenotazione: NessunaLuogo: L’Aquila,Ridotto del Teatro ComunaleOrario: 18.00-20.00Telefono: 0862.411102Le evidenze dei terremotiantichi nell’area archeologicadi Alba FucensGli scavi archeologici effettuati nel sito diAlba Fucens hanno permesso di metterein luce le tracce di un terremoto di epocatarda, che portò al definitivo abbandonodella colonia. La visita guidata mostra leevidenze ancora esistenti dell’eventosismico, leggibili sulle strutture e nellestratigrafie, e si conclude sul borgomedievale, a sua volta distrutto dal terremotodel <strong>19</strong>15.La visita nasce dalla collaborazione tra laSoprintendenza per i Beni Archeologicidell’Abruzzo e l’Istituto Nazionale diGeofisica e VulcanologiaVisita guidata alle ore 10,30.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: Per informazioni 0871/331668- 347/6250076Prenotazione: NessunaLuogo: Massa d’AlbePESCARAE PROVINCIARecycle racinginstallazione di Marco Bernacchia.In occasione della XIII Settimana dellaCultura è allestita presso la TavernaGLI EVENTI IN ABRUZZO


Ducale di Popoli una singolare istallazioneartistica di biciclette, corredata di fotografie,che focalizza l’attenzione sulletematiche del recupero, riciclaggio eriuso di oggetti dismessiINFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 aprile - 31 maggio <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Popoli, Taverna DucaleOrario: lun/ven 10,00-13,00; sab e domsu prenotazioneInfo e prenotazioni: tel 085.986701Dal fossile al libroGeorges-Louis Leclerc, Conte di Buffon.Mostra di stampe, incisioni e libri antichiche raccontano la storia naturale ed isuoi protagonisti dal 1700 ad oggi, a curadi Giampiero Verna promosso dallaAssociazione Amici del Museo dei Fossilie delle Ambre.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuito; Per informazioni360.612307Prenotazione: Facoltativa; 360.612307Luogo: San Valentino in AbruzzoCiteriore, Palazzo Delfina Olivieri deCambaceresOrario: 15.00-18.00Telefono: 085-8574131Film per i Centocinquant’annidell’Unità d’ItaliaProiezione del film su L’Unità d’Italia promossoda Mediamuseum.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 -16 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Pescara, MediamuseumOrario: 17.30Telefono: 085.4517898Personale di Antonio GrazianiMostra d’arte dell’artista AntonioGraziani promossa da MediamuseumINFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 aprile - 21 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Pescara, MediamuseumOrario: 10.30-12.30 / 17.00-<strong>19</strong>.00Telefono: 085.4517898Aspetti del Risorgimentoe del Brigantaggio in Abruzzo -conferenzaIn occasione del 150° anniversariodell’Unità d’Italia, l’Archivio di Stato diPescara organizza una conferenza con lapartecipazione di storici locali che relazionanosugli avvenimenti della storiadella provincia e su personaggi di spiccodel Risorgimento abruzzese.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 14 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Pescara, Auditorium dell’Archiviodi StatoTelefono: 085.4549724Aspetti del Risorgimentoe del Brigantaggio in Abruzzo -mostraLa mostra documentaria espone documentirelativi alla storia della fortezza diPescara, alla storia di alcuni membri dellafamiglia De Caesaris ed altri documentitratti invece dall’archivio privato de Petris-Fraggianni relativi al brigataggio.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 14 aprile - 30 giugno <strong>2011</strong>Luogo: Pescara, sala espositivadell’Archivio di StatoTelefono: 058.4549724Campo delle Piane:gli ultimi cacciatori del Paleolitico.Il dr. Agostini, geologo della SoprintendenzaArcheologica di Chieti, terrà unaconferenza sul sito Paleolitico di Campodelle Piane. L’evento è promosso dalMuseo Archeologico G.B. Leopardi diPenne.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 14 aprile <strong>2011</strong>Luogo: Penne, Sala ConsiliareOrario: ore 10-11Telefono: 085.8211727“Un amore a Roma.Flaiano sceneggiatoredal romanzo al film”.Incontro con Fabrizio NataliniIncontro e presentazione del libro diFabrizio Natalini “Un amore a Roma” eproiezione del film omonimo, promossoda Mediamuseum.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 16 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Pescara, MediamuseumOrario: 10.30Telefono: 085.4517898TERAMOE PROVINCIACesare Averardi. Mostraantologica.La Pinacoteca Civica di Teramo ospitauna mostra antologica dedicata a CesareAverardi (Villa Passo 1873-Teramo <strong>19</strong>39),a cura di Lucia Arbace e Paola Di Felice.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 aprile - 31 agosto <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoLuogo: Teramo, Pinacoteca CivicaOrario: 9-13/16-<strong>19</strong>; festivi 10-13/16-<strong>19</strong>;lunedì chiusoTelefono: 0861.250873 - 0861.243946Visita guidata alla Chiesa di SantaMaria a VicoLa visita guidata si pone la finalità di promuoverela conoscenza del patrimonioculturale presente nel territorio delComune di Sant’omero mediante la partecipazionee la condivisione, da parte ditutti i cittadini, dei valori e delle esperienzeartistiche e architettoniche maturatedalla comunità insediata storicamentenei luoghi. L’evento è promosso dalComune di Sant’Omero, parrocchia diSant’Omero e P.I.A.T.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuito; Per informazioni328.1024863Prenotazione: NessunaLuogo: Sant’Omero,Chiesa di S. Maria a VicoOrario: 10.00-12-30/16.00-18.30Telefono: 0861.88098Incontro con Giuseppe BrillantePresentazione del libro “L’ecologia spiegataai ragazzi” promossa dal Comunedi Martinsicuro.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Martinsicuro, Aula ConsiliareOrario: 10.00Telefono: 0861.765504L’Unità d’Italiae la formazione del nuovoStato nella Provincia di TeramoSecondo il programma delle attività celebrativepromosse dalla Prefettura diTeramo-Comitato Provinciale per il centocinquantesimoanniversario dell’Unitàd’Italia, l’Archivio di Stato ha predispostopresso la sede di San Domenicol’allestimento di una mostra storicodocumentariadal titolo: “l’Unità d’Italiae la formazione del nuovo Stato nellaProvincia di Teramo.” che resterà apertaper tutto l’anno <strong>2011</strong>.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 9 - 17 aprile <strong>2011</strong>Prenotazione: Facoltativa; 347.1787317 -0861.252583Luogo: Teramo, Archivio di Statodi Teramo - sede di San DomenicoOrario: 9,00-17,30Telefono: 0861.252583Incontro con Valeria Di FelicePresentazione del libro “Nubi Abissi”, diValeria Di Felice, promossa dal Comunedi Martinsicuro.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 10 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Martinsicuro, Torrione Carlo VOrario: 18.00Telefono: 0861.765504Incontri alla Biblioteca Delficopromosso dalla BibliotecaprovincialeL’evento, promosso dalla BibliotecaDelfico, prevede: l’esposizione di volumiantichi e di pregio (secoli XVI-XVII)recentemente restaurati, con conferenzadi presentazione; la presentazione delvolume “Nicola D’Arcangelo stampatored’arte” a cura di Giovanna Millevolte conla presenza degli autori; la premiazionesimbolica dei più assidui lettori del 2010.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 11 - 15 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuito; Per informazioni0861.1252744Prenotazione: NessunaLuogo: Teramo, Biblioteca provincialeM. DelficoTelefono: 0861.254122“Pane e Tulipani”Proiezione del film “Pane e Tulipani” acura del Comune di Martinsicuro.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 11 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Martinsicuro, Aula ConsiliareOrario: 21.00Telefono: 0861.765504“Pane e cioccolata”Proiezione del Film “Pane e cioccolata”acura del Comune di Martinsicuro.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 12 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Martinsicuro, Salone parrocchialedi VillarosaOrario: 21.00Telefono: 0861.765504Lame del RisorgimentoEsposizione di materiali risorgimentaliriecheggianti per forme e stile oggetti diepoca romana e preromana dal civisromano al civis risorgimentale, simili perideali e accessori militari.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 12 aprile - 31 dicembre <strong>2011</strong>Ingresso: euro 2,00; ridotto euro 1,00Luogo: Campli, Museo ArcheologicoNazionale di Campli (TE)Telefono: 0861.569158“Bread and Roses”Proiezione del film “Bread and Roses”promossa dal Comune di Martinsicuro.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 13 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Martinsicuro, Aula ConsiliareOrario: 21.00Telefono: 0861.765504Serata con i poeti martinsicuresiINFORMAZIONI EVENTO:Data: 14 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Martinsicuro, Aula ConsiliareOrario: 21.00Telefono: 0861.765504Incontro con P. GrassoPresentazione del libro “Per non moriredi mafia” promossa dal Comune diMartinsicuro.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 15 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Martinsicuro, Aula ConsiliareOrario: 21.00Telefono: 0861.765504“Chi si vanta di esser maestàpiù dice di sapere e meno sa”Rappresentazione teatrale liberamentetratta dal poemetto “Bertoldino sapiente”di Mons. Francesco Antonio Marcuccicon la Compagnia teatrale “Ilcanarino”.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 16 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Martinsicuro, Sala parrocchiale‘Buon Pastore’Orario: 21.00Telefono: 0861.765504Il Teatro Romano di Teramo: visitaguidata ai lavori di scavoe restauro in corso di esecuzioneNel corso della visita sarà possibile prenderevisione diretta dello stato generaledi conservazione del sito archeologico edei lavori in corso di esecuzione finalizzatiad approfondire la conoscenza ed ilrestauro degli elementi che costituisconoil Teatro Romano.Le 5 visite guidate saranno a cura di ClaudioFinarelli e Vincenzo Torrieri e prevedonola costituzione di gruppi di massimo30 persone.L’evento è promosso dalla SoprintendenzaB.A.P. dell Abruzzo - Gruppo operativodi Teramo e dal Comune di Teramo,Musei Civici.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: ObbligatoriaLuogo: Teramo,Cantiere dei lavori del Teatro romanoOrario: prima visita ore 9,30Info e prenotazioni: 0861.240546Castel Manfrino:sulle tracce dei LongobardiAttraverso la visita al castello e il convegno,verranno divulgati i risultati dell’ultimoscavo archeologico nel sito di CastelManfrino, eseguito nel 2010. Al convegnointerverranno l’arch. Maria CesiraD’Innocenzo della SoprintendenzaaiB.A.P. dell’Abruzzo e la Prof.ssa MariaCarla Somma dell’Università di Chieti. Èprevista una visita guidata a cura deiragazzi dell’Ecomuseo del comune diValle Castellana “Le giovani Bussole delParco”.INFORMAZIONI EVENTO:Data: 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: facoltativa; 345.4314796 -0861.93130Luogo: Valle Castellana, Centro servizidel Parco Nazionale Gran Sasso LagaOrario: 10.30 visita guidata / 15.30 convegnoInfo: 0861.93130 - 338.1474461Incontro con Loretta TormentiPresentazione del libro “Il Testamento diMRS Parker”INFORMAZIONI EVENTO:Data: 17 aprile <strong>2011</strong>Ingresso: gratuitoPrenotazione: NessunaLuogo: Martinsicuro, Torrione di Carlo VOrario: 17.00Telefono: 0861.765504Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici dell’AbruzzoDirettore Regionale: Fabrizio Maganivia dell’Industria, 3 Bazzano - L’Aquilatel 0862.446142 - fax 0862.446145dr-abr@beniculturali.itcoordinamento per la comunicazionePaola Carfagninipaola.carfagnini@beniculturali.itSoprintendenza per i BeniAmbientali e Paesaggistici d’AbruzzoSoprintendente Luca Maggivia San Basilio, 2A - L’Aquilatel. 0862.4874248 - fax 0862.4874265sbap-abr@beniculturali.itreferente per la comunicazionesegreteria del Soprintendentesbap-abr@beniculturali.itSoprintendenza per i BeniArcheologici dell’AbruzzoSoprintendente Andrea Pessinavia degli Agostiniani, 14 - Chietitel. 0871.3295259 - fax 0871.3295464sba-abr@beniculturali.itreferenti per la comunicazioneGiuseppe La Spadagiuseppe.laspada@beniculturali.itPatrizia Colarossipatrizia.colarossi @beniculturali.itSoprintendenza ai Beni Archivisticiper l’AbruzzoSoprintendente Maria TeresaSpinozziVia Conte di Ruvo, 74 - PescaraTel 085.6920012 - fax 085.65471sa-abr@beniculturali.itreferente per la comunicazioneRachele Colellarachele.colella@beniculturali.itSoprintendenza per i Beni StoriciArtistici ed Etnoantropologicidell’AbruzzoSoprintendente Lucia ArbaceVia San Basilio 2A- L’Aquilatel. 0862.4874297 - fax 0862.4874230sbsae-abr@beniculturali.itreferente per la comunicazionePietro Coccopietro.cocco@beniculturali.itArchivio di Stato di ChietiVia F. Ferri,27 - ChietiDirettore Miria Ciarmatel. 0871.344032 - fax 0871.348940as-ch@beniculturali.itreferente per la comunicazioneMiria Ciarmamiria.ciarma@beniculturali.itArchivio di Stato dell’AquilaDirettore Ferruccio FerruzziVia Galileo Galilei Bazzano - L’AquilaTel. 0862.442068 - fax 0862.27773as-aq@beniculturali.itreferente per la comunicazioneDaniela Nardecchiadaniela.nardecchia@benicultutali.itArchivio di Stato di PescaraDirettore Maria Teresa Iovacchinipiazza della Marina, 2/A - Pescaratel.085.4549724 - fax 085.4549724as-pe@beniculturali.itreferente per la comunicazionePasqualino Carotapasqualino.carota@beniculturali.itArchivio di Stato di TeramoDirettore Claudia Castracanecorso Porta Romana, 68 - Teramotel. 0861.252583 - fax 0861.254910as-te @beniculturali.itreferente per la comunicazioneClaudia Castracaneclaudia.castracane@beniculturali.itCoordinamento: Paola Carfagninipaola.carfagnini@beniculturali.itUfficio Stampa: Angela Cianoangela.ciano@beniculturali.itSegreteria: Loredana Ciciottiloredana.ciciotti@beniculturali.itGLI EVENTI IN ABRUZZO


6 aprile 2009 - 6 aprile <strong>2011</strong>L’Aquila immota manetMU15


ARCHITETTURACOME INCISIVA NEUTRALITÀLO SPAZIO ESPOSITIVO NEL NUOVO ALLESTIMENTODEL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE VILLA FRIGERJIl progetto, che interessa l’intero percorso espositivo al primo piano del Museo, non è unasemplice trasposizione tecnico-formale delle istanze scientifiche manifestate dagli archeologicuratori, ma rappresenta piuttosto la ricerca di uno dei modi possibili per affrontare, nellasituazione specifica, le problematiche per noi fondamentali relative al tema dell’allestimentomuseale, dalla corretta conservazione dei materiali archeologici alla creazione del “tramite”fisico - emotivo tra oggetti esposti e fruitori.La scelta del tipo di volume tecnico espositivo ed il relativo inserimento nell’edificio storiconon può prescindere dall’analisi degli spazi. La struttura architettonica, che al piano terra è fortementecaratterizzata dal grande salone voltato e dalla scala monumentale, al primo piano sicompone di ambienti di modeste dimensioni, nati con destinazione abitativa e privi di elementiarchitettonici di rilievo. La mancanza di un precisa connotazione degli spazi del pianosuperiore, ci ha portati a non modificare l’impianto distributivo realizzato negli anni ‘80 inoccasione dell’ultimo allestimento. L’impostazione del percorso di visita ricalca quindi loschema precedente, che viene però rivisitato nella sua veste formale, adeguato da un puntodi vista funzionale e ampliato di una nuova sala.Nell’affrontare il tema del dialogo progetto-preesistenze, crediamo che, mentre in presenza diinterni pregevoli occorra un’assoluta discrezione delle strutture di allestimento, il più possibilepermeabili e frammentarie per non interferire con la godibilità dell’ambiente circostante,in una sorta di alternanza visiva tra contenuto e contenitore, l’ipotesi più convincente nelnostro caso ci è sembrata quella di concepire un sistema allestitivo volutamente incisivo, ingrado di valorizzare e dare carattere agli ambienti, che denunciasse quindi la non casualitàIN VIAGGIO TRA I POPOLIDELL’ABRUZZOIl Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo Villa Frigerj si rinnova grazie alle nuove raccolteed ai numerosi reperti affluiti dalle ricerche sul territorio. Il nuovo allestimento proponeun itinerario che attraversa l’Abruzzo dei popoli, delineando un quadro aggiornatodelle nuove conoscenze e acquisizioni sulla storia antica della Regione. Un viaggio dalterritorio vestino all’area sangritana, dalle popolazioni confinanti con il Lazio a quellevicine al mondo piceno, che si sviluppa, senza schemi fissi di percorso, tra siti e contestiche documentano la storia di ciascun territorio e le sue trasformazioni nel tempo. Lanovità del percorso espositivo consiste nella suddivisione secondo sistemi etnico-territorialiche cominciano ad essere percepibili già all’inizio dell’età del ferro e che manterrannouna loro identità anche nel momento cruciale dello scontro con Roma.Maria Ruggeridelle tipologie individuate, della relativa collocazione lungo il percorso e della consistenzamateriale dei vari elementi.Le strutture espositive sono state quindi concepite come elementi attrattivi, che, attribuendoun ordine e una chiarezza all’impianto espositivo, fossero in grado di creare un tramite fisico“attivo” e privilegiato tra oggetti esposti e visitatore.In quest’ottica, visti gli spazi limitati e tenuto conto della necessità di garantire percorsi adeguatidal punto di vista normativo, abbiamo cercato di utilizzare in maniera intensiva le superficiverticali disponibili, occupando quasi per intero le pareti delle singole sale e inserendol’elemento cromatico unificante della fascia di altezza uguale a quella dei supporti didattici,che si snoda lungo tutto il percorso e “ricuce” visivamente l’insieme dei contenitori espositivie dell’apparato comunicativo.Con l’obiettivo di mediare tra presenza intenzionale del sistema espositivo ed esigenza di unasua subordinazione alla godibilità dei reperti esposti, è stata privilegiata l’accessibilità conoscitivaai risultati prevalentemente inediti della ricerca archeologica, evitando eccessivi virtuosismiformali e il rischio di un allestimento che mostrasse prevalentemente se stesso, proponendouna sintesi pacata tra tecnica museale e incisività degli arredi, a totale favore della chiarezzad’insieme.I materiali costruttivi utilizzati, lamiera metallica per i telai strutturali e vetro laccato per i tamponamenti,così come i loro colori, neutri, mai ovvi, pur rivelando il carattere non mimeticodelle strutture, contribuiscono a confermare le scelte minimali operate nel concepire i singolielementi, enfatizzate al tempo stesso dal progetto nel suo complesso.Questo allestimento, nonostante possa comunicare l’idea di un sistema compiuto e definitivo,è pensato al contrario come il risultato dell’assemblaggio di singoli componenti, rispondendoquindi anche a criteri di flessibilità, di ampliabilità, di scambio degli elementi.La progettazione di un abaco di elementi seriali e la scelta dei materiali costruttivi hanno assicuratouna relativa economicità della realizzazione, non trascurando tuttavia i requisiti tecnologicinel privilegiare il rispetto delle norme per la corretta conservazione dei reperti, la facilitàdi utilizzo, l’aspetto manutentivo, irrinunciabili presupposti negli allestimenti museali permanenti.Non un intervento scenografico quindi, cui si è rinunciato date le caratteristiche spaziali degliambienti, ma piuttosto una ricerca rigorosa nel selezionare le scelte tecniche più adeguate arealizzare una sequenza di elementi che si limitano a ripartire lo spazio e a creare punti diattenzione, di messa a fuoco, inducendo chi segue il percorso ad una vera e propria “scoperta”degli oggetti esposti, piuttosto che ad una semplice osservazione.In tal senso la scelta di oscurare gli ambienti ed utilizzare la luce artificiale come unica fontedi illuminazione – gli espositori sono tutti dotati di illuminazione interna a fibre ottiche orientabilie i proiettori su binario sono dotati di potenziometri e lampade con diversi gradi di apertura– produce accenti “decorativi” determinanti per la percezione dei reperti; attraversol’intensità dei fasci puntuali e l’angolo d’incidenza delle diverse sorgenti luminose, si ha mododi catturare anche emotivamente l’attenzione dell’osservatore, che in tal modo, oltre che dallaMU162 7 - P E S C A R A ) / L I B R E R I A F E LT R I N E L L I ( C O R S O U M B E R T O I , 5 - P E S C A R A ) / R I E T I : L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( V I A R O M A , 3 5 - R I E T


ARCHEOLOGIAA cura di Jessika Romanosequenza suggerita dalle partizioni interne delle sale, sarà maggiormente coinvolto e agevolatonella visita.È in quest’ottica che il progetto della comunicazione si inserisce come completamento delprogetto architettonico: tutte le superfici possono diventare strumento di coinvolgimento,accompagnando il visitatore lungo il percorso con stimoli visivi e messaggi grafici, che compongonole pagine di un racconto unico e continuo da “leggere” senza difficoltà.Ada Cardellicchio, Stefano TrocchiI ) / R O S E T O D E G L I A B R U Z Z I : L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( V I A N A Z I O N A L E , 2 1 2 - R O S E T O D E G L I A B R U Z Z I ) / R O M A : L I B R E R I A F E L -MU17


MOSTRA-MERCATO INTERNAZIONALE ARTI CONTEMPORANEE ARTEKNEMATERA – 26/29 MAGGIO <strong>2011</strong>PALAZZO GATTINI LUXURY HOTELDal 26 al 29 Maggio <strong>2011</strong> si terrà, a Matera, Artekne, la III edizione dellaMostra Mercato Arti Contemporanee del Sud Italia, ambientata nel “paesaggioculturale” dei Sassi. Il vernissage avrà luogo il 26 maggio alle ore12,00 su invito.La Mostra Mercato si svolgerà nelle stanze dello splendido Palazzo GattiniLuxury Hotel. L’idea coniuga l’esigenza di ospitare l’evento d’arte in unacittà d’arte, e quindi tra le mura di uno dei più bei palazzi storici di Matera,con la fortunata tendenza newyorkese, già invalsa da qualche anno inItalia, di scegliere come location hotel di lusso, luoghi che per antonomasiasono il palcoscenico di un’umanità varia e in continuo fluire.L’allestimento dal taglio museale darà spazio alle collezioni delle galleriepartecipanti.Nell’intricato avvicendarsi di vicoli e scale, di grotte e palazzotti signorili, diarchi e ballatoi, orti e terrazze, tutta la città di Matera, che negli ultimi annicresce continuamente nella sua offerta museale, sarà coinvolta nellaMostra Mercato con una serie di eventi collaterali che solleciterannol’interesse culturale e artistico di ospiti e visitatori. Installazioni, performance,presentazioni e personali verranno sapientemente distribuitelungo un suggestivo itinerario in spazi di suggestiva bellezza.Artekne è organizzata dall’Associazione Culturale ZOE di Potenza.www.artekne.com


LA RINASCITA È POSSIBILEConfindustria Pescara ha ospitato presso la Sala Consiliare dellaCittà di Penne la presentazione del libro “Il Talento dell’impresa -L’impronta rinascimentale in dieci aziende italiane” scritto e curatoda Francesco Morace, Linda Gobbi e Giovanni Lanzone.Un’associazione, un progetto, dieci aziende e un libro, per raccontare come fare impresa in Italiaseguendo alcuni valori fondativi: “la passione per il fare, il rispetto per l’armonia e il sensodel bello, l’attenzione al territorio in cui si opera, una leadership illuminata che abbia attenzioneanche agli aspetti culturali del creare e produrre, il ricorso all’uso dei talenti più diversi nellarealizzazione del prodotto”. L’8 marzo a Penne è stato così presentato il volume scritto e curatoda Francesco Morace, Linda Gobbi e Giovanni Lanzone.La presentazione è stata anche una preziosa occasione per approfondire la conoscenza del progettoneorinascimentale di “The Renaissance Link”, l’associazione - fondata da Francesco Morace- che accoglie professionisti e ricercatori di varie discipline, uniti dalla stessa visione delmondo e del modo di fare impresa, per il rilancio delle imprese italiane e la difesa e la diffusionedel made in Italy nei mercati globali. Obiettivo del progetto è di porre l’Italia e la sua tradizionerinascimentale al centro di una nuova visione strategica che concilia la qualità dei prodotti,del management e della vita quotidiana, secondo una pratica interdisciplinare, innovativae umanistica, capace di allontanare il fantasma della visione economico-centrica anglosassoneche si sta ormai ridimensionando in tutto il mondo.Gli autori sono stati introdotti da Monica Giuliato, board manager di Ad.Venture: “Nei momentidi crisi e di disorientamento si avverte soprattutto la tendenza ad arroccarsi nelle vecchie certezze.La mancanza di “presa” sul presente che continuiamo ad avvertire e la conseguente impossibilitàdi sottoscrivere un futuro, ci lasciano tentare dalla facile e seducente idea di decadenza,di caduta.Invece Morace e Lanzone ci insegnano che è proprio in questi momenti che si deve fare innovazione.L’innovazione oggi è inevitabile e assolutamente naturale, poiché il mondo ci diceche non si può più pensare, progettare, produrre e comunicare come facevamo 5 anni fa. Diquesto ci occupiamo oggi: di visioni, soluzioni e azioni possibili per dominare il presente e iniziarea progettare il futuro. Un futuro tutto italiano, in cui la comunità abruzzese sia forte, consapevole,connessa e partecipante.”Francesco Morace e Giovanni Lanzone hanno evidenziato: “Oggi le aziende del nostro Paesedevono rivalutare le proprie capacità di eccellenza e riuscire a comprendere a fondo che il loromodo di lavorare è fondato su un dna artigianale, sull’ossessione della qualità del prodotto “fattobene”. È questo l’elemento centrale e straordinario delle nostre imprese, che è lo stesso trattocaratteristico delle botteghe artigianali del Rinascimento, dei grandi artisti e dei geni comeLeonardo Da Vinci, che non partivano dall’idea di realizzare qualcosa che fosse unico al mondo,ma dal principio di fare straordinariamente bene ogni singolo prodotto. Nella cultura imprenditorialeitaliana c’è una forza creativa eccezionale, tanto che, sia per penetrazione, sia innumero assoluto, siamo i primi al mondo per quantità e diffusione del talento spontaneo. Dobbiamodunque difendere questa nostra qualità inimitabile.Il tema vero è che non ne siamo sufficientemente orgogliosi e consapevoli: questo è il compitoche si è data The Renaissance Link. Raccogliere e diffondere tali valori significa elaborarein modo evolutivo la ricerca di un nuovo paradigma socio-economico, proponendo prodotti eimprese capaci di interpretare la bellezza e qualità della vita a tutti i livelli”.Da qui è partita la presentazione di Morace e Lanzone che, con “Il talento dell’impresa”, ha completatoil percorso “teorico” aperto dai precedenti saggi “Il senso dell’Italia” di Morace e “Veritàe Bellezza”, di Morace e Lanzone.“Il talento dell’impresa” è alla sua prima edizione; si basa sull’analisi di dieci imprese che incarnanol’idea di italianità, indagate con uno studio multidisciplinare e usando tecniche diversee integrate: il reportage fotografico (le fotografie sono di Martino Lombezzi), l’analisi antropologica,la riflessione sulle tendenze evolutive e sull’eredità impegnativa che ci giunge dalla storia delnostro paese, e i dialoghi con gli imprenditori. Ma il progetto è soprattutto un osservatorio permanentesulle qualità produttive italiane e si pone, quindi, come aggregatore di molte altre aziende.“Ci rivolgeremo anche a realtà più grandi, a campioni universalmente riconosciuti del Madein Italy. Punteremo poi su etno-territori, come quelli del Sud Italia o sul settore agroalimentare”,ha affermato Morace. L’Italia ha uno straordinario patrimonio - artistico, culturale e paesaggistico- da difendere e “le nostre aziende potranno imporsi sui mercati globali soprattuttose sapranno valorizzarne e comprenderne le potenzialità di business”.L’Unione pescarese di Confindustria ha voluto presentare questo libro a Penne, sede della BrioniRoman Style e del nuovo Polo dell’Alta Moda Vestina, proprio per segnalare uno dei puntidi eccellenza del nostro territorio dove rinascita e innovazione sono possibili. Il presidente EnricoMarramiero introducendo il libro, ha descritto il lavoro di Confindustria sul territorio, basatoproprio sulla motivazione ed esaltazione dell’impresa capace di creare innovazione ed eccellenza.“È auspicabile che il prossimo libro racconti un’undicesima storia, quella della BrioniRoman Style, che rappresenta un’eccellenza della moda che è stata fondamentale nel passatoper lo sviluppo del territorio e che sta lottando per restare un riferimento importante anchenel futuro. Facendo riferimento a storie come questa sarà più agevole passare dalla primapersona singolare a quella plurale”.Che l’impresa abruzzese sia pronta ad affrontare la propria rinascita, è stato confermato ancheda Luigi Di Giosaffatte, direttore di Confindustra Pescara: “Il Talento dell’impresa” rilanciaun aspetto che può sembrare a prima vista immateriale, apprendere il passato per essereprotagonisti del futuro, ma che invece, come è testimoniato dalle storie delle imprese contenutenel volume, è soprattutto un fatto pratico. La volontà di riscattare la piccola industria, segestita bene in termini valoriali, può iniziare a creare una nuova classe dirigente. Se siamo bravie convinti avremo bisogno di un decennio, ma dobbiamo iniziare”.“La Brioni Roman Style lo fa da cinquant’anni - ha affermato Lucio Marcotullio in conclusione- ma quel modello non è riproducibile. Venivamo fuori dalla guerra, sapevamo fare poche coseartigianali, avevamo maestri fantastici: abbiamo puntato su tutto ciò partendo da una piccolarealtà. Ora i tempi sono cambiati, gli eredi di terza generazione distruggono le imprese e perandare avanti bisogna immaginarsi non solo chi subentra, ma i cambiamenti relativi del mercato,generare le nuove condizioni richieste dal tempo che va avanti”.Marco Belisario, vice presidente esecutivo del Polo dell’Alta Moda Vestina, ha poi descritto ilprogetto del Polo, come “una rete certificata di imprese legate in filiera - unitamente ad un sistemadi alta formazione di settore - per la creazione, produzione e commercializzazione di prodottid’eccellenza nella moda italiana. Nel Polo dell’Alta Moda Vestina, 7 aziende, 2 fondazionie una scuola sartoriale si sono poste come obiettivi comuni: - la certificazione di ogni fasedel proprio lavoro, dalla materia prima alla commercializzazione; - la promozione della formazionenel settore dell’alta sartoria e della moda italiana nel mondo, la realizzazione di un master internazionaledi primo livello in Economia e Gestione delle imprese della moda e la realizzazionea Penne di un museo internazionale della moda.”Hanno relazionato anche Gianfranco De Matteis, dirigente della Brioni Roman Style e il sindacoDonato Di Marcoberardino: “Sono felice che questo libro sia stato presentato qui, perchéci stiamo impegnando per la rinascita con diversi progetti. Il primo riguarda la nascita diun Polo di formazione della moda che sia in grado di creare non solo nuove collezioni, ma anchenuovi talenti e nuove attrattività anche attraverso la creazione di un museo dove mostrarequello che è stato fatto in questi 50 anni. Poi ci interessa la rinascita ecocompatibile dell’impresa,per il patrimonio naturalistico di cui siamo depositari con la riserva. La rinascita è possibile edeve ripartire dal territorio”.www.therenaissancelink.comT R I N E L L I ( V I A D E L C O R S O, 5 0 6 - R O M A ) / S A N B E N E D E T T O D E L T R O N T O :L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( V I A L E M O R E T T I [ E XMU<strong>19</strong>


CULTURA E IMPRESAIL GRUPPO EDIMO SI AGGIUDICAL’APPALTO PER LA REALIZZAZIONEDEL PONTE SUL DANUBIO A NOVI SADPrestigioso appalto internazionale per la Taddei Spa, azienda di punta del Gruppo Edimo.Specializzato nelle grandi realizzazioni industriali e infrastrutturali, il Gruppo, daquarant’anni sul mercato, ha sede nel comune di Poggio Picenze (L’Aquila) e dà lavoroa circa 600 persone.Il 15 dicembre scorso la Repubblica di Serbia ha ufficialmente affidato alla Taddei Spa,in Associazione temporanea d’impresa (Ati) con le aziende spagnole Azvi Sa e HortaCoslada Sl, l’appalto per la progettazione e la realizzazione del ponte ad arco “Zezelj”sul Danubio, nella città di Novi Sad.Il valore complessivo della commessa è di 45 milioni 310 mila euro. La joint venture italo-spagnolaha sbaragliato un lotto di concorrenti nutrito e fortemente selettivo con unaproposta progettuale particolarmente innovativa, frutto della professionalità, della capacità,della creatività e della ricerca di cui le aziende dell’Ati possono disporre.Per le sue dimensioni, il costruendo ponte è tra i più grandi tra quelli in realizzazionein Europa. Il ponte originario era stato distrutto dai bombardamenti della Nato che cifurono nel corso del sanguinoso conflitto degli anni scorsi: la nuova, imponente, strutturaverrà edificata utilizzando le fondazioni preesistenti, dopo opportuni ripristini e consolidamenti.L’opera verrà interamente realizzata in carpenteria metallica e avrà l’importante funzionedi collegare le due sponde del Danubio dal punto di vista stradale, ferroviario e pedonale.Sono infatti previste due corsie stradali, due binari ferroviari con relativa impiantisticadi trazione elettrica e segnalamento e una pista pedonale. Verranno anche realizzatigli opportuni raccordi con la viabilità stradale e ferroviaria esistente.“Siamo molto soddisfatti dell’importante acquisizione internazionale - ha spiegatol’amministratore delegato della Taddei Spa, Danilo Taddei - Si tratta di una commessadi assoluto valore che ci siamo aggiudicati grazie alla qualità dell’offerta che ha elementiinnovativi proposti con gli spagnoli. Il risultato raggiunto in un altro Paese d’Europa fafare un ulteriore salto di qualità a un’azienda che è già in forte crescita e che continuaa portare alto il nome dell’Abruzzo e dell’Italia”.Queste le caratteristiche principali dell’opera: lunghezza totale del ponte 474 metri; ledue principali luci sul Danubio hanno lunghezze rispettivamente di 178,50 e 220,50 metri;larghezza totale dell’impalcato 30,78 metri; altezza dell’arco principale 43 metri; pesototale del ponte: 11.800 tonnellate.Il ponte verrà interamente realizzato a terra e varato a spinta con un ingegnoso sistemaideato dalle imprese aggiudicatarie che sfrutterà gli appoggi provvisionali sul Danubiostesso.PER NON DIMENTICARENovi Sad si trova nella provincia della Vojvodina; per metà appartiene al distretto dellaBačka meridionalee per metà a quello di Srem. È attraversata dal Danubio che dividele due parti. Nella metà settentrionale è sfiorata dagli ultimi bassi rilievi della FruškaGora ed è bagnata da un segmento del canale Danubio-Tibisco-Danubio. Alcuni deipiù antichi quartieri della città sono Stari Grad, Rotkvarija, Podbara e Salajka che nel1694 si fusero per dare vita a Novi Sad. Petrovaradino e Sremska Kamenica, sulla rivadestra del Danubio, un tempo erano comuni separati, ma oggi costituiscono uno deidue comuni in cui la città è divisa: l’altra è Novi Sad propriamente detta. Tra il <strong>19</strong>50 eil <strong>19</strong>60 diverse case del centro storico furono abbattute per costruire al loro posto palazzidi più piani. Dal <strong>19</strong>60 al <strong>19</strong>80 furono anche costruiti numerosi quartieri modernicome Liman (diviso in quattro zone) e Novo Naselje dove sono stati creati edificirazionali immersi nel verde. Nel <strong>19</strong>99 fu pesantemente bombardata dalle forze militaridella NATO durante la Guerra del Kosovo: i suoi ponti furono distrutti, le comunicazioni,l’acqua e l’elettricità furono interrotte. Molte bombe caddero sulle zone residenzialicausando parecchi morti, altre colpirono le installazioni industriali, soprattuttole raffinerie di petrolio, causando gravi danni all’ambiente.MU20U P I M ] - S A N B E N E D E T T O D E L T R O N T O ) / S U L M O N A : L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( C O R S O OV I D I O, 1 9 0 - S U L M O N A ) / T E R A M O : L I B R E R


6 - a cura di Massimiliano ScuderiINTERVALLOLe immagini delle razzie ad opera dei rivoltosi egiziani e i danni inflitti al patrimonio storico, artistico eculturale del Museo del Cairo sono indelebili nella memoria collettiva; come pure i due buddha di Bamiyandistrutti nel 2001 dai talebani, un gesto estremo, eterno se vogliamo in negativo, una barbarie assurda edisperata che trova nell’azione autolesionista il modo per urlare la propria autonomia, contro tutti e controtutto, per rivendicare la propria esistenza, incapaci di riscattarla in altro modo. La determinazione a volerannullare il ricordo, infliggendosi ferite e amputazioni. Leggo in questi giorni l’incipit di un non recente librodel filosofo Andrea Cavalletti, che introduce il suo libro su “la città biopolitica”, citando Carl Schmitt “Nonesistono idee politiche senza uno spazio a cui siano riferibili, nè spazi o pricipi spaziali a cui noncorrispondano idee politiche”. Mi viene da pensare allora quale volontà distruttiva ci sia dietro la formadegli spazi pubblici in Italia. Quante risorse vengono razziate, quanti sperperi, quale sistematicadeterminazione nel lasciare che mediocrità e indolenza vincano su tutto e su tutti. Ecco perchè serve unintervallo per pensare.Signori e signore, ecco a voi ciò che può considerarsi un museo d’arte contemporanea all’aperto, di cui nonvedremo mai la luce.foto da iphone: Massimiliano ScuderiI A L A N U OVA E D I T R I C E ( C O R S O S A N G I O R G I O, 8 1 - T E R A M O ) / L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( V I A P. TA C C O N E , 1 2 - T E R A M O ) / V A S T O :MU21


USEONUOVOLETTEREINBREVECONVEGNOMOSTREMOSTREMOSTREMOSTREANTICHE MADONNED’ABRUZZOTRENTOTrento, Castello del BuonconsiglioDal 4 dicembre 2010 al primo maggio <strong>2011</strong>I capolavori di scultura lignea salvati dal terremoto cheha colpito L’ Aquila.Dipinti e sculture lignee medioevali dal Castello dell’Aquila”.In esposizione una ventina di opere fra dipintisu tavola e sculture lignee, databili tra la fine del XII egli esordi del XIV secolo, in gran parte salvate dai vigilidel fuoco dal Museo Nazionale d’Abruzzo dopo il terremotodell’aprile 2009, come documenta il filmato Artesalvata. Tutte le opere erano state esposte temporaneamenteal Castello Piccolomini di Celano (AQ), nelMuseo Nazionale della Marsica. Tra i dipinti spiccano laMadonna de Ambro e la Madonna di Sivignano, tra lesculture la Madonna di Lettopalena (CH), databile allafine del XII secolo. Questi capolavori ben rivelano comel’Abruzzo sia stato un crocevia di culture e un centro dielaborazione di spinte culturali aggiornate, grazie ai frequenticontatti con i territori d’oltralpe e l’Orientebizantino, sulle rotte dei pellegrini e dei commerci lungola Via degli Abruzzi e per le vie del mare. La Madonnadelle Concanelle da Bugnara, e i simulacri provenientida chiese di Scoppito e Collettara, nei pressi dell’Aquila,ascrivibili al Duecento, delineano il profilo di unaregione dalla vivace attività artistica, legata ad unapratica devozionale radicata nel tessuto sociale popolare.La mostra, curata da Lucia Arbace, è frutto dellacollaborazione tra la Soprintendenza Beni StoricoArtistici, Etnoantropologici dell’Abruzzo e la Provinciaautonoma di Trento. Catalogo AllemandiEVENTISUSPENCE.SCULTURE SOSPESEFIRENZESuspence. Sculture sospese<strong>19</strong> febbraio - 8 maggio <strong>2011</strong>a cura di Lorenzo Giusti e Arabella NataliniNegli spazi di EX3, Centro per l’Arte Contemporaneadi Firenze, per esplorare il concetto di “sospensione” inrelazione alla produzione scultorea contemporaneasaranno presentate opere di artisti realizzate nel corsodell’ultimo decennio, tra il 2000 e il 2010.Gli artisti invitati sono: Alexandra Bircken), BethCampbell, Daniela De Lorenzo, Claire Morgan, FrancoMenicagli, Ernesto Neto, Jorge Pardo), Cornelia Parker,Tobias Putrih, Tobias Rehberger, Tomas Saraceno,Bojan ar evi, Hans Schabus, Luca Trevisani, PaeWhite, Hector Zamora.Con il termine “sospeso” si indicano alcuni lavori tridimensionali,in massima parte non poggianti a terra, neiquali si privilegia il vuoto alla massa, la leggerezza alpeso, il movimento alla stabilità. Quello che si vuoleapprofondire è un fenomeno diffuso la cui origine si puòfare risalire ad alcuni esempi della tradizione avanguardista,dal costruttivismo al surrealismo, ed in particolareai mobiles di Calder.Il nucleo di artisti chiamati a partecipare all’esposizione,accumunati da tale attitudine alla sospensione scultorea,veicola plurime ed eterogenee volontà comunicative.EX3 - Centro per l’Arte ContemporaneaViale Giannotti 81/83/85 - 50126 FirenzeOrario di apertura: dal mercoledì alla domenica, dalle11.00 alle <strong>19</strong>.00 - venerdì fino alle 22Chiuso il lunedì e il martedìPer informazioni: Centre’s reception:+39.055.6288966 - Offices: +39.055.6287091www.ex3.it - info@ex3.itLA CLASSE NON ÈACQUABERGAMOLA CLASSE NON È ACQUA.Maestri contemporanei VS giovani d’oggi23.03 - 24.07 <strong>2011</strong>Dal 23 marzo al 24 luglio <strong>2011</strong> la GAMeC di Bergamoospita la mostra La classe non è acqua, parte del progettointernazionale ARTools, che vede i lavori di 100studenti delle scuole della città confrontarsi con le operedi 9 grandi artisti contemporanei.Ideato dalla GAMeC, ARTools (Art as tool for understandingcontemporary changes) ha vinto il concorsoindetto su scala europea dalla EACEA (Education,Audiovisual and Culture Executive Agency) ed è realizzatoin partenariato con tre istituzioni museali europee:Centre International d’Art et du Paysage - Île de Vassivière(Francia), Malmö Konsthall - Malmö (Svezia),Mcsarnok Kunsthalle - Budapest (Ungheria), ciascunadelle quali ha sviluppato un proprio programma educativolegato alla cultura e all’arte.Alla GAMeC, ARTools prevede il coinvolgimento di treistituti scolastici della città di Bergamo che, affiancatida educatori museali della Galleria, hanno intrapresoun corso di studi, misurandosi con il lavoro di noveimportanti artisti internazionali: Carla Accardi, StefanoArienti, Joseph Beuys, Allan Kaprow, William Kentridge,Michelangelo Pistoletto, Thomas Schütte, CindySherman ed Andy Warhol.La mostra La classe non è acqua, curata da Giacinto DiPietrantonio, presenta i lavori dei ragazzi che hannopartecipato al progetto, affiancati dalle opere di questinove artisti.Il confronto darà vita a un dialogo che confermeràquanto e in che modo le grandi personalità dell’artecontemporanea interagiscano con le nuove generazionisu temi quali l’ecologia, i pregiudizi, il rapporto conl’antico, la discriminazione, la civiltà visiva, la riconciliazionee il ruolo attivo dell’individuo nella società.Per maggiori informazioni: www.gamec.itCONTROVERSESFIRENZECONTROVERSES. UNA STORIA GIURIDICAED ETICA DELLA FOTOGRAFIA11 Marzo - 5 Giugno <strong>2011</strong>Museo Nazionale Alinari della FotografiaIn mostra sono le fotografie dello scandalo: scatti discussi,polemici, spesso finiti in tribunale che, come indica iltitolo dell’esposizione, hanno sollevato «controversie».L’immagine fotografica è stata al centro di importantidibattiti etici e di molte questioni legali tra il XIX e XXsecolo. Come simbolo della libertà di espressione e deidiritti dell’individuo, ma anche del potere e del denaro,è frequentemente caduta in conflitto con l’autorità e hadovuto scontrarsi con la censura e la manipolazione.La maggior parte dei più importanti fotografi è statacoinvolta in controversie legali che hanno avuto ancheforti ripercussioni sulla loro carriera. Il Musée de l’Elyséeha messo insieme un’ampia schiera di fotografi che, dall’iniziodella storia della fotografia ad oggi, sono stati alcentro di controversie o procedure legali. Alcuni sonomolto noti, altri meno. Esposte tutte insieme, questeimmagini ci permettono di capire meglio come la culturao la società guardino se stesse e, in tal modo, ci portanoa considerare i dibattiti contemporanei con unocchio più critico. Fotografie che hanno segnato la storiae raccontato storie. Come quella di Oliviero Toscaniche immortala un sacerdote mentre sfiora dolcementele labbra di una suora. Tra le istantanee esposte anchequella che ritrae Aldo Moro sotto la stella delle BR e«che pone l’accento sulla strumentalizzazione deimedia», o ancora quella che immortala i primi passidell’uomo sulla luna. Quest’ultima contestata daisostenitori del complotto, come David Percy che ne analizzòle molte anomalie. L’esposizione si compone dicirca 70 fotografie “e da documentazionI video”, provenientidalla collezione del Musée de l’Elysée di Losannae dalle Raccolte Museali della Fratelli Alinari.MNAF: Firenze, piazza S. M. Novella 14a r, 055.216310,fax 055.2646990, mnaf@alinari.itFIEREMOSTREMOSTRESTORIA DI UNRECUPEROSAN CLEMENTE A CASAURIAA due anni esatti dal sisma del 6 aprile 2009 riaprel’Abbazia di San Clemente a Casauria. Situata nelComune di Castiglione a Casauria in Provincia diPescara, il complesso monumentale è tornato agli antichisplendori grazie all’intervento finanziario dellaFondazione PescarAbruzzo e al World Monument FundEurope e al lavoro dell’Ufficio del Vice Commissariodelegato per la tutela dei Beni Culturali nel territoriocolpito dal terremoto.L’Abbazia di S.Clemente a Casauria gravemente danneggiatadal sisma del 6 aprile 2009 è composta sotto ilprofilo strutturale da quattro macroelementi resistenti:la facciata con il portico esterno, l’aula a doppia altezzacon le navatelle laterali, il presbiterio con il transettoe l’abside. I danni maggiori si sono verificati nella metàanteriore dell’aula, che conserva integro lo schema dellagrande chiesa voluta dall’Abate Leonate nel 1176, doveè crollato il muro del timpano sopra l’arcone semicircolareche separa in due la navata centrale, rovinandoparte all’esterno, parte all’interno e provocando anchedanni all’ambone e al cero pasquale. Sono state gravementedanneggiate le colonne cruciformi che separanola navata centrale dalla laterale sinistra e lesionati gliarchetti voluti dal Gavini, che a metà della chiesa costituisconoun diaframma di irrigidimento trasversale. Lafacciata già strapiombata verso l’esterno non ha subitodanni in occasione del sisma, grazie all’azione del vincoloesercitata dalle sei catene che la trattengono ancorataalla parete retrostante. Quattro catene sono dispostealla quota del solaio sopra le volte a crociera del portico,le altre due, di cui una apposta recentemente, colleganoa quote più elevate il lato sinistro della facciata.Anche il portico non ha subito danni. Dell’antica chiesa,voluta da Federico II nel IX secolo, resta solo la cripta,testimonianza di ciò che è stata l’Abbazia prima dell’interventodell’abate Leonate. Edificata, secondoquanto riportato nel Chronicon Casauriense,dall’Imperatore Ludovico II nel IX secolo la sua storiatestimonia la lotta secolare condotta dagli abati benedettinicontro ogni forma di sopruso. Nell’872, per concessionedel pontefice, vi furono trasferite le ossa di SanClemente, da cui prese la denominazione.VOLTA LA CARTAL’AQUILAVOLTA LA CARTA. Libri e non solo a L’AquilaL’Aquila - Cartiera del Vetoio - 25 - 29 maggio <strong>2011</strong>Un evento non nasce per caso. Il suo titolo non nasce percaso. L’Aquila, città di cultura, di arte e di storia maanche di commercio e di mercanti, ospiterà cinque giornatedi approfondimenti, tavole rotonde, presentazionidi libri con la partecipazione degli autori, conferenze,reading, musica dal vivo e pittura.Un appuntamento tutto nuovo, nato da un’idea dellacasa editrice Arkhé dell’Aquila, promosso e organizzatoin collaborazione con il Salone del libro di Torino, laScuola Holden di Alessandro Baricco, l’appoggio dell’AssociazioneCulturale Librialsole di Pontedera (PI) e dellaFondazione Fabrizio De André, che generosamente haconcesso l’uso del titolo della canzone pubblicatadall’Artista nel <strong>19</strong>78. Fondamentale il significato del titolo:Volta la carta perché è il gesto semplice e consueto dichi legge. Volta la carta perché la manifestazione saràospitata in una cartiera storica della città. Volta la cartaperché è tempo per tutti in città di voltare pagina ecominciare a scrivere il proprio futuro su pagine nuove.L’evento sarà suddiviso in giornate a tema (dalla legalitàall’ambiente, dal libro antico alle migrazioni dei popolial connubio tra donne e letteratura).Già numerose le adesioni da parte di eccellenze delpanorama letterario contemporaneo: Andrea Camilleri,Dacia Maraini, Paola Calvetti, Maurizio Maggiani,Mauro Corona e il vincitore del Premio Bancarella 2009Donato Carrisi; a queste si aggiungono prestigiose firmedel giornalismo nazionale e internazionale: Piero Dorfles,Gaetano Savatteri, Daniele Biacchessi, DariaBignardi e John Hooper.Le giornate saranno impreziosite da performance musicalieseguite da artisti quali la pianista Silvia Manco, lapianista Luisa Prayer e la Corale Gran Sasso.Associazione Culturale "L’Aquila volta la carta"Tel. 0862.404140SANTI POETIE NAVIGATORIMONTECATINISANTI POETI NAVIGATORIGli Uffizi a Montecatinia cura di Francesca de LucaPolo espositivo Terme Tamerici, Montecatini Terme16 aprile – 16 luglio <strong>2011</strong>“Gli Uffizi a Montecatini” è la straordinaria mostrapromossa dal Comune di Montecatini, Assessoratoalla Cultura, e dalle Terme di Montecatini S.p.A. incollaborazione con la Galleria degli Uffizi.La rassegna, composta da oltre 70 opere, è una sorprendentegalleria di ritratti di personaggi che hannofatto la storia: Santi, Poeti e Navigatori, come recita iltitolo stesso della mostra, ma anche Re e Imperatori,Condottieri e Uomini d’Arme, Papi, Umanisti e Signori.Le opere, ora in collezione agli Uffizi, furono tutteprodotte da Cristofano dell’Altissimo per Cosimo I,quale completamento del maestoso progetto dellaSala del Mappamondo a Palazzo Vecchio. Realizzatein massima parte fra il 1552 e il 1568, raffiguranouomini, soprattutto, e donne che secondo gli studi delfilosofo Paolo Giovio, collezionista a Como di una raccoltadi ritratti che fece da prototipo per quellamedicea, rappresentavano, per le conoscenze dell’epoca,gli illustri e i potenti della terra.Apertura al pubblico: 16 aprile <strong>2011</strong>Organizzazione: Contemporanea ProgettiPolo Espositivo Terme TamericiIndirizzo: Viale Tamerici 69, Montecatini Termewww.santipoetinavigatori.itOrario di apertura: 10-<strong>19</strong>, Lunedì chiusoCatalogo PolistampaDennis Oppenheim, Ground System I, <strong>19</strong>68, coll. privataPRIMA CHE IL GALLOCANTIMONZADal 20 marzo al 29 maggio <strong>2011</strong>, il Palazzo dell’Arengariodi Monza ospita la mostra Prima che il gallocanti, evento centrale di Green Street, l’iniziativa cheper quattro giorni (dal 26 al 29 maggio) occupal’intero centro storico della città brianzola, e dove arte,cibo e poesia saranno i promotori di un messaggioideale per una ‘città verde’.L’iniziativa approfondisce la tematica del rapportouomo-ambiente.Curata da Daniele Astrologo Abadal, Raffaele Bedaridae Ruggero Montrasio, Prima che il gallo canti èarticolata in sette atti, ciascuno dei quali affronta unpreciso periodo storico, secondo uno sviluppo cronologicoche ha inizio negli anni Trenta del Novecentoper terminare negli anni Settanta, attraverso le operedi artisti quali Marino Marini, Arturo Martini,Alberto Burri, Lucio Fontana, Mattia Moreni, EnnioMorlotti, Christo & Jeanne-Claude, Walter De Maria,Michael Heizer, Richard Long, Dennis Oppenheim,Vincenzo Agnetti, Joseph Beuys, Gino De Dominicise altri ancora.Ogni atto, che si caratterizza per le differenti formeespressive e gli approcci creativi dei vari artisti, ha loscopo di suggerire un messaggio relativo al rapportouomo-ambiente, con spunti critici che metteranno inluce la forza della tecnologia nei suoi possibili esiticostruttivi e distruttivi.Catalogo: Umberto Allemandi & C..Ufficio Stampa: CLP Relazioni Pubbliche, Milano,tel. +39 02 433403, press@clponline.itPrima che il gallo cantiPalazzo dell’Arengariopiazza Roma, Monza20/03-29/05 <strong>2011</strong>Orari: martedì - venerdì 10.00-12.00; 15.00-<strong>19</strong>.00;sabato domenica e festivi 10.00-<strong>19</strong>.00; lunedì chiusoMU22N U OVA L I B R E R I A ( P I A Z Z A B A R B A C A N I , 9 - VA S T O ) / W W W. M U 6 A B R U Z Z O. E U / D O V E T R O V A R E M U 6 : M U S E I D E L L A R E G I O N E A B R U Z Z O


MOSTREATTIVITÀLIBRIANNIVERSARIOCOMOSTREMOSTREMOSTREMOSTRESEGNI COME SOGNICATANIASEGNI COME SOGNI. Licini, Melotti e Novellifra astrazione e poesiaCatania, Fondazione Puglisi Cosentino,Palazzo ValleDal 6 febbraio al 12 giugno <strong>2011</strong>Mostra realizzata in collaborazione con:Mart - Museo di arte moderna e contemporanea diTrento e RoveretoA cura di Gabriella Belli e Alessandra TiddiaAccanto alla grande antologica dedicata a CarlaAccardi, la Fondazione Puglisi Cosentino propone aPalazzo Valle un secondo, prezioso appuntamentoespositivo. È quello con le 27 selezionatissime opere di“Segni come sogni. Licini, Melotti e Novelli fraastrazione e poesia”.Cosa accomuna due pittori come Osvaldo Licini(Monte Vidon Corrado (AP), 1894 - <strong>19</strong>58) e GastoneNovelli e uno scultore come Fausto Melotti?Non l’appartenenza a una medesima stagione artisticama una comune vocazione lirica attraverso losviluppo di una dimensione anti-volumentrica, chepotrebbe essere declinata nelle parole della leggerezza,del gioco, della fantasia.Licini e Melotti appartengono a quella generazioneche più direttamente ha desunto da Klee e Kandinskyi modi dell’astrazione lirica, ma condividono con il piùgiovane Novelli il rifiuto della solidità costruttivista infavore di una libertà espressiva che attinge alla fantasiae all’inconscio, e all’ironia come serbatoi diimmagini e visioni.Per informazioni e prenotazioni: Fondazione PuglisiCosentino tel. +39 095 7152228, +39 095 7152118info@fondazionepuglisicosentino.itwww.fondazionepuglisicosentino.itUfficio Stampa: Studio ESSECI – Sergio Campagnolotel. 049.663499 info@studioesseci.netFONDAZIONESOUTHERITAGEMATERAFONDAZIONE SOUTHERITAGEper l’arte contemporaneaLa Fondazione SoutHeritage continua a trasmettereinput visivi sulle pratiche artistiche attuali e, in occasionedella mostra - DOC. documentalità, testualizzazione eimmaginazione teorica - presenta una selezione di opereprovenienti da diverse collezioni private e progetti pubblici,accomunati tanto dalla sperimentazione dei linguaggiquanto dalla gestazione di un’immaginazione teoricache propone parole al posto di immagini o immaginicome parole.L’esposizione è anche un’occasione per riscoprire luoghi espazi del patrimonio architettonico e simbolico della cittàdi Matera. La mostra dunque, oltre a coinvolgere gli spazidella fondazione invade anche la sede dell’Archivio diStato di Matera, luogo emblematico della città in cuil’arte contemporanea contribuisce ad attivarne il potenzialedi memoria. A sottolineare l’importanza dell’eventola direzione dell’Archivio ha deciso di aprire in via straordinariai propri depositi per una visita al patrimonio documetale,rivalutato attraverso uno dei progetti selezionatiper la mostra: PERMANENT FOOD, opera di MaurizioCattelan e Paola Manfrin con Dominique Gonzalez-Foerster. La mostra presenta quindi superfici narrative,opere-documento e immaginazioni teoriche di: Agnetti •Art & Language • Andre • Baldessari • Belolli • Beuys •Bochner • Broodthaers • Calle • Cattelan e Manfrin conGonzalez-Foerster • Carrega • Cavellini • Chiari • DodgeFischli & Weiss •Gillick • Hickmann • Hirschhorn • Holzer• Johnson • Lemke & Timme •Lingner • Manetas •Bonami • Mauri • Mckenzie • Mevis & Van Deursen •Obrist • Seth Price • Ruscha • Tozzi • Villa • Young • Wool• Zieher.A cura di Angelo Bianco14 aprile - 4 giugno <strong>2011</strong>, ingresso liberomartedi e giovedì 16:00-<strong>19</strong>:00 | altri giorni 10:00-13:00,chiuso lunedì e festivipress@southeritage.orgL’UNICITÀDEL LIBERTYTODITRIESTE LIBERTY. Costruire e abitare l’alba del ‘900Trieste: ex Pescheria - Salone degli Incanti13 marzo - <strong>19</strong> giugno <strong>2011</strong>La corposa serie di materiali documentali e di fonti archivistichealle quali si è attinto e che compaiono in mostrain versione originale e, nella maggior parte dei casi, per laprima volta mostrati al pubblico, evidenzia la doppiaaccezione del “costruire” e dell’”abitare” illustrando conun approccio mirato al tema della residenza e del progettoarchitettonico di tipi edilizi i caratteri, gli aspetti salientie i dettagli di un periodo di grande interesse e fino adoggi poco indagato.All’interno dell’ampio ambito espositivo, museo nelmuseo ascrivibile al periodo, la Pescheria costruita nel<strong>19</strong>11, si raccontano le tre anime dell’esposizione: la prima‘Costruire’ attraverso le sezioni “Microstorie architettoniche”,“”Tasselli urbani” e “Liberty effimero”, quindi‘Abitare’ con la sezione “Mobilieri a Trieste” integrate daulteriori sezioni di approfondimento sulla “Formazione ela cultura” progettuale di progettisti e maestranze e la“Materia e tecnica” frutto di inedite e ardite sperimentazioni.Ad illustrare la terza ‘L’alba del Novecento’, i principalieventi storici, politici, economici, scientifici e artisticiche si avvicendano nell’arco di un ampio decennio inEuropa, in Italia e a Trieste, attraverso un articolatoinquadramento storico, vi è l’accompa-gnamento e laproiezione di circa 200 immagini d’epoca.Mostra promossa e organizzata da: Comune di Trieste,Assessorato alla Cultura; Direzione Area Cultura CiviciMusei di Storia ed Arte.In collaborazione con: Ordine degli Architetti,Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia diTrieste.A cura di: Federica Rovello; Michela Messina, LorenzaResciniti (CMSA).Aperta tutti i giorni orario 10-20info: tel +39 040 3226862 - www.triestecultura.itMARCHI, BREVETTI,PRODOTTI <strong>19</strong>48-<strong>19</strong>70ROMAMarchi, brevetti, prodotti dal <strong>19</strong>48 al <strong>19</strong>70.24 marzo - 3 luglio <strong>2011</strong> - Roma EUR, Archivio Centraledi Stato.La mostra ricostruisce gli anni della ricostruzione e dellosviluppo economico e scientifico italiano attraverso storiedi uomini e di imprese. Con un focus sulle scoperte,destinata a rivoluzionare non solo quei fatidici decennima il nostro futuro. Comitato Scientifico: GiuseppeGalasso, Presidente - Università Federico II, Napoli;Elena Aga Rossi - Consiglio scientifico Archivio Centraledello Stato; Franco Amatori - Universita’ Bocconi,Milano; Agostino Attanasio, Sovrintendente ArchivioCentrale dello Stato; Giancarlo Bravi - CoordinatoreUnità Tecnica di Missione Presidenza del Consiglio deiMinistri; Massimo Bray - Istituto Enciclopedia Italiana;Maria Letizia D’Autilia - Istat; Sergio Masini,Consigliere Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento Funzione Pubblica; Guido Melis -Università La Sapienza, Roma; Giuseppe Parlato -Consiglio scientifico Archivio Centrale dello Stato; PaoloPeluffo - Consulente del Presidente del Consiglio 150anniversario dell’Unità d’Italia; Marco Pizzo - Istitutoper la Storia del Risorgimento Italiano; Alberto QuadrioCurzio - Accademia dei Lincei; Luciano Scala - DirettoreGenerale per gli Archivi; Romano Ugolini - Istituto perla Storia del Risorgimento Italiano.MOSTREMUSEIMOSTREMOSTREGio Ponti, Fabrizia, Museo Richard Ginori della Manifattura di DocciaGIO PONTI. IL FASCINODELLA CERAMICAMILANOGIO PONTI. Il fascino della ceramica.Milano, Palazzo PirelliDal 5 maggio al 31 luglio <strong>2011</strong>LE SCOSSE DELL’ARTEPER RIABILITAREE GUARIREL’AQUILAA causa del terremoto che ha colpito la città dell’Aquila,anche il MU.SP.A.C. ha subito ingenti danni, sia allasede che alle numerose opere della collezione permanente.Dopo aver affrontato mille difficoltà, grazie al contributodi alcuni Enti, stiamo ricostruendo una nuova strutturain Piazza d’Arti, insieme ad altre 18 associazioni culturali.Cercando di completare i lavori per poter riorganizzaremostre, eventi, cicli di conferenze, proiezioni elaboratori didattici, stiamo contribuendo così alla ricostruzionee alla rinascita sociale e culturale della città.Riteniamo perciò che sia necessario pensare alla ferita collettivadel terremoto come momento di riflessione perrisvegliare le nostre coscienze. Attraverso le energie vitalidell’arte vogliamo così riattraversare vari territori antropologici,riconnettendo differenti linguaggi artistici e idiversi campi del sapere. Per questo abbiamo bisognodelle nuove scosse dell’arte, per restare vigili, per potersidifendere da un’idea dell’arte co me culla, come aspettodecorativo o puramente consolatorio. Queste scosse, fattedi idee e progetti, possono servire come terapia, comeguarigione, per poter ri-abitare con spirito nuovo la cittàdell’Aquila, destabilizzando tutte quelle convenzioni linguisticheche generano la stasi. Stasi ed immobilismo cheoccorre superare per evitare la proliferazione di “non luoghi”e ricostruire un tessuto sociale lacerato. Dopo lacatastrofe e il naufragio, può essere questo un modo pertrovare un approdo, una nuova possibilità per riprendereun cammino difficile, tortuoso, ma necessario all’artecome alla vita.Gli operatori del MU.SP.A.C.MU.SP.A.C. via Ficara piazza d'Arti - L'Aquilawww.museomuspac.commuseosperimentale@libero.it338.2374725 / 349.6365670 - mar-dom 10/14 - 16/20CIVITELLA 1861CIVITELLA DEL TRONTO (TE)Civitella 1861. Ultimo atto per l’Unità d’Italia.Le armi nella scena dell’assedioFortezza di Civitella del Tronto18 marzo – 30 ottobre <strong>2011</strong>A Civitella del Tronto si compie, il 20 marzo 1861, ilprimo atto dell’esercito italiano. Dopo la resa dellaguarnigione della Fortezza, all’ammainato vessillo borbonicosi sostituisce il tricolore con lo scudo sabaudo,bandiera italiana da tre giorni.Il comune di Civitella del Tronto e il Comitato per ifesteggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia diCivitella del Tronto, con il patrocinio della RegioneAbruzzo e della Provincia di Teramo aprono la Fortezzaalla mostra “Civitella 1861. Ultimo atto per l’Unitàd’Italia. Le armi nella scena dell’assedio”, visitabile dal18 marzo al 30 ottobre <strong>2011</strong>. La mostra è prodotta dallasocietà Sistema Museo, gestore della fortezza diCivitella del Tronto.La mostra è curata da Piergiorgio Tiscar e dal generaleNatale Cicconi.Sono esposte artiglierie ed armi individuali da fuoco ebianche provenienti dalle collezioni del Museo StoricoNazionale dell’Artiglieria di Torino e del Museo diCapodimonte di Napoli. Le armi, appartenute agli esercitiregolari sardo-piemontese e borbonico che si sonoscontrati a Civitella del Tronto durante l’ultimo drammaticoassedio alla Fortezza del 1860/61, si presenterannoal pubblico con un allestimento che prevede laricostituzione del sistema d’arma-uomo (uomo +arma): l’uomo solo non serve senza l’arma così comel’arma non serve se non in mano all’uomo.Apertura: marzo e ottobre 10.00-18.00; aprile, maggioe settembre 10.00-<strong>19</strong>.00; giugno, luglio e agosto 10.00-20.00. Aperto tutti i giorniInfo e prenotazioni: Infoline Sistema Museo <strong>19</strong>9.151.123(dal lunedì al venerdì ore 9.00-17.00)infoline@sistemamuseo.it - www.sistemamuseo.itArturo Martini, La Nena, terracotta, <strong>19</strong>28ARTE DEL‘900 ITALIANOCASTELBASSO (TE)Attraverso l’arte del ‘900 italiano: dal Futurismoall’Informale. Opere della Collezione De Donno12 Marzo - 8 Maggio <strong>2011</strong>Attraverso l’arte del ‘900 italiano: dal Futurismoall’Informale è l’evento che inaugura, il 12 marzo, la stagioneespositiva <strong>2011</strong> della Fondazione MalvinaMenegaz. Il percorso espositivo propone una narrazionechiara delle metamorfosi dell’arte italiana dall’inizio del‘900 fino alla fine degli anni ’50. Si possono ammirare 21capolavori dei principali maestri italiani provenienti dallaCollezione Primo De Donno di Foligno. L’esposizione, inun suggestivo allestimento a Palazzo Clemente, nel cuoredel borgo medievale di Castelbasso, segue un’impostazionecronologica e tematica che illustra i principali movimentie tendenze artistiche del ‘900 italiano: Futurismo;Metafisica; il movimento del Novecento italiano; la scuolaromana; l’astrattismo degli anni’30; tendenze realiste;gli sviluppi delle ricerche di area informale. Sono esposteopere di: Medardo Rosso, Umberto Boccioni, GiacomoBalla, Enrico Prampolini, Fortunato Depero, Giorgio deChirico, Alberto Savinio, Ardengo Soffici, Giorgio Morandi,Mario Sironi, Alberto Magnelli, Lucio Fontana, AlbertoBurri, Emilio Vedova, Afro, Mario Mafai, Piero Manzoni,Ettore Colla, Arturo Martini, Carlo Carrà.La mostra, a cura di Francesco Poli, è prodotta e organizzatadalla Fondazione Menegaz in collaborazione conViaindustriæ. L’esposizione è la prima tappa di un percorsoche culminerà in autunno con la mostra Attraversol’arte del ‘900 italiano: Pop Art, Arte Povera e tendenzedel contemporaneo. Un viaggio attraverso le principaliavanguardie artistiche per scoprire le trasformazioni dell’artenel corso del ‘900.mart-ven 16.00-20.00; sabato, domenica e festivi: 10.00-13.00 e 16.00-20.00.Palazzo Clemente, Via XXIV Maggio 28, Castelbasso (TE).Info: 0861.508000 - info@fondazionemenegaz.itwww.fondazionemenegaz.itIl Palazzo Pirelli ospita una mostra del suo ideatore ecreatore. Dal 5 maggio al 31 luglio <strong>2011</strong>, nel cinquantenariodel Palazzo Pirelli, la sede della Regione Lombardiaaccoglie una raffinata esposizione di creazioni di GioPonti, l’architetto che progettò il grattacielo Pirelli.Non si tratterà di una mostra dedicata alla figura di GioPonti architetto ma a Gio Ponti designer e, ancora piùspecificamente alla produzione di ceramiche da lui ideataper la manifattura Richard-Ginori tra il <strong>19</strong>23 e il <strong>19</strong>30.La mostra, promossa dalla Regione Lombardia e prodottada Anonima Talenti è curata da Dario Matteonicon il coordinamento artistico di Piero Addis e tecnico diSandra Revello.Gio Ponti (1891-<strong>19</strong>79) assume nel <strong>19</strong>23 la direzione artisticadella Manifattura Richard-Ginori e stabilisce il suoufficio nello stabilimento milanese di S. Cristoforo. Laprima occasione pubblica di esporre le prime opere prodotte(ceramiche e maioliche) si presenta già nel <strong>19</strong>23con la prima Mostra Internazionale di Arti Decorativedi Monza.La modernità della produzione presentata a Monza nel<strong>19</strong>23 trova un primo riscontro nella critica di Carlo Carràche vede nel “giovine architetto Giovanni Ponti, un neoclassicodi Milano, profondamente sincero nelle suericerche stilistiche e, quello che più conta, riccamentedotato di qualità inventive.”Successivamente Ponti presenterà le sue ceramiche perla Richard Ginori alla “Exposition Internationale desArts Décoratifs et Industriels Modernes” a Parigi nel<strong>19</strong>25, vincendo il “Gran Prix" dell’esposizione.Repertori e forme traggono la loro ispirazione dall’antichitàclassica, ma il percorso culturale di Ponti lo portaa incrociare nella sua ricerca di classicismo anche riferimentioltre l’antico: la prospettiva rinascimentale, lateatralità e il gusto antiquario di derivazione palladiana,l’eleganza neoclassica.Ingresso gratuitoOrari: dal martedì al venerdì 15.00-<strong>19</strong>.00 ultimo ingresso18.30. Per gruppi, su prenotazione anche la mattina.Sabato e domenica 10.00-<strong>19</strong>.00 ultimo ingresso 18.30.Lunedì chiusoPer informazioni tel. 0541 787681/ A L B A A D R I AT I C A : L I B R E R I A L A N U OVA E D I T R I C E ( L U N G O M A R E M A R C O N I , 2 7 0 - A L B A A D R I AT I C A ) / A S C O L I P I C E N O : L I B R E R I A L AMU23

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