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indicazioni generali per un capitolato che preveda l ... - Biologico

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INDICAZIONI GENERALI PER UN CAPITOLATO CHE PREVEDA L’INTRODUZIONE DI PRODOTTIBIOLOGICI NEL SERVIZIO DI RISTORAZIONEI prodotti biologici richiesti devono essere disponibili sul mercato di riferimento (es.: nazionale)nelle specifi<strong>che</strong> merceologi<strong>che</strong>, nelle quantità e nelle confezioni necessarie.Nella redazione del piano alimentare di <strong>un</strong> <strong>capitolato</strong> si dovranno prevedere :a) le tabelle dieteti<strong>che</strong> con le relative grammature di ogni ingrediente al crudo e al netto di scartie scongelamento. Sarebbe an<strong>che</strong> opport<strong>un</strong>o <strong>un</strong> computo nutrizionale col contenuto inmacronutrienti di ogni porzione di ogni singola ricetta. Le grammature saranno dimensionate<strong>per</strong> ogni ordine di scuola (asilo nido, materna, elementare, media, adulti). Di ogni ingredientepotrà essere definita la merceologia ( tipo di carne, di pasta, di verdura, con indicazione sesurgelato o fresco, di IV gamma.);i menù, devono essere stagionali (almeno estivo ed invernale) con le date di inizio. I menùsaranno composti con le ricette precedentemente formulate . Di ogni menù verranno definite lefrequenze delle tipologie di piatti propostib) ogni menù sarà accompagnato da <strong>un</strong> elenco degli ingredienti necessari <strong>per</strong> la suarealizzazione. In questo elenco verranno indicati gli ingredienti <strong>che</strong> si richiedono comebiologici nella parte cogente e <strong>per</strong> i restanti potrà essere formulata <strong>un</strong>’offerta migliorativa dalleAziende in sede di gara.Le deroghe alla fornitura in caso di mancanza di disponibilità di prodotti biologici devonoessere definite con precisione tenendo in considerazione non solo il valore economico, maan<strong>che</strong> il quadro qualitativo generale.I prodotti di cui all’art. 59 della legge 488/99. Questa legge ha <strong>per</strong>messo al biologico <strong>un</strong>grande passo in avanti nel mercato della RC. Tuttavia a 9 anni di distanza si dovrebberop<strong>un</strong>tualizzare alc<strong>un</strong>e situazioni. La legge faceva riferimento non solo al biologico, ma an<strong>che</strong> aprodotti cosiddetti a filiera o a qualità controllata, ovvero prodotti DOP DOC IGP ecc.. Ad oggi siparla an<strong>che</strong> di filiera corta e chilometri zero.La ratio della legge, <strong>che</strong> ad oggi è ancora vigente, è quella di dare valore preminente a queiprodotti a filiera controllata nella valutazione dei progetti di gestione dei servizi di ristorazionescolastica. Pertanto se tali prodotti non sono inseriti obbligatoriamente dovranno essere valutaticon <strong>un</strong>’attribuzione di p<strong>un</strong>teggio pari ad almeno il 51 % del p<strong>un</strong>teggio totale previsto <strong>per</strong> laqualità complessiva dell’offerta.


Esempio di ripartizione del p<strong>un</strong>teggio qualità :ParametroQualità del servizio Aspetti organizzativi e gestionali (modalità produttive,logistica, legame di trasporto (fresco-caldo, refrigerato …) in relazione alladistanza dal centro cottura, qualità del piano di autocontrollo, formazione, ecc)p<strong>un</strong>teggio25Qualità dell’approvvigionamento Prodotti biologici (DOC, IGP) offertirispetto a quanto richiesto da <strong>capitolato</strong>in più35Prezzo 40Per garantire la migliore efficienza qualitativa delle risorse impiegate è assolutamente indispensabilefavorire gare con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa (ad esempio, attribuire <strong>un</strong>massimo di 40 p<strong>un</strong>ti al prezzo e 60 alla qualità), in cui <strong>per</strong>ò i p<strong>un</strong>ti attribuiti alla qualità abbiano <strong>un</strong>aricaduta significativa sulla reale qualità del servizio (vedi tabella sopra riportata).Nella definizione degli aspetti qualitativi da premiare sarà necessario <strong>che</strong> le aziende di ristorazionepartecipanti alla gara, al fine di ottenere <strong>un</strong> p<strong>un</strong>teggio premiante, stimolino la competizione fra leaziende delle forniture biologi<strong>che</strong> ad elevato valore aggi<strong>un</strong>to (carni, formaggi stagionati), <strong>per</strong>ottenere migliori condizioni di fornitura.Per le altre referenze utilizzate nella maggior parte delle preparazioni, quali pasta, riso, conserve,olio, legumi, ortofrutta, saranno previste come biologi<strong>che</strong> nella parte cogente del <strong>capitolato</strong>.Per il pane bio occorre stimolare la creazione di filiere locali. In relazione a ciò, <strong>per</strong> la valutazionedegli aspetti qualitativi si potrebbe pensare (ma occorre fare <strong>un</strong>a riflessione approfondita) diintrodurre alc<strong>un</strong>i parametri utili ad apprezzare processi virtuosi <strong>per</strong> la strutturazione di filiere localibiologi<strong>che</strong>. In altri termini, si potrebbero attribuire dei p<strong>un</strong>ti in più a chi dichiara di o<strong>per</strong>are attraversol’organizzazione di <strong>un</strong>a o più filiere, documentando contratti con aziende produttrici, caseifici, macelli,ecc.).L’origine dei prodotti deve essere specificata: prodotto italiano, prodotto in area CE , mondo (senzaspecificare l’origine). Tale definizione non connota la qualità merceologica del prodotto, ma può dare<strong>indicazioni</strong> importanti a favore del mercato nazionale o com<strong>un</strong>itario, in cui vengono rispettatimaggiormente gli standard qualitativi, il controllo di filiera e l’affidabilità in generale. Assieme a tali<strong>indicazioni</strong> potranno comparire an<strong>che</strong> i prodotti fair trade.L’indicazione in <strong>capitolato</strong> del tipo “<strong>un</strong>a volta al mese”, ovvero “<strong>un</strong> pasto alla settimana” sonoassolutamente inutili e creano confusione . Se di <strong>un</strong>a derrata si vuole indicare <strong>un</strong>a frequenzadeterminata, quale <strong>un</strong>a volta alla settimana o <strong>un</strong>a volta al mese, si dovrebbe indicare in quali giornied esattamene quali referenze biologi<strong>che</strong> verranno utilizzate, in modo da consentire in caso dicontrolli di capire se il <strong>capitolato</strong> è stato rispettato.


Aspetti legati al risparmio: scarti eccessivi, recu<strong>per</strong>o della materia prima non utilizzata, aumento delvalore della materia prima in rapporto al costo totale del singolo pasto.L’incidenza della materia prima nel costo finale di <strong>un</strong> pasto si aggira mediamente attorno al 35%.Quindi, l’aumento del prezzo del bio è da calcolare su questa frazione di costo, come indicato nelCapitolo sull’analisi del maggior costo del pasto bio.Nella proposta di menù dovrebbe essere stata preventivamente effettuata l’analisi dei costipredisponendo le s<strong>che</strong>de del costo delle varie ricette raggruppate <strong>per</strong> primi, secondi e contorni, inbase al prezzo delle singole derrate.Per investire maggiormente sulla materia prima occorre ridurre sprechi e dis<strong>per</strong>sioni mediantealc<strong>un</strong>i piccoli accorgimenti:- in <strong>un</strong> centro cottura dedicato alla ristorazione scolastica gli acquisti vengono effettuati mediamente<strong>un</strong>a settimana prima del giorno di preparazione, e le lavorazioni vengono effettuate al mattino stesso,solitamente prima dell’arrivo delle prenotazioni da parte delle scuole. Pertanto, <strong>per</strong> garantire laproduzione di <strong>un</strong> numero sufficiente di porzioni, si è costretti ad abbondare con le previsioni. Se lamateria prima serve alla preparazione di <strong>un</strong>a pietanza <strong>che</strong> si ripeterà in menù dopo <strong>un</strong> <strong>per</strong>iodo di <strong>un</strong>ao più settimane, il prodotto in eccesso verrà eliminato. Tale aspetto risulta critico soprattutto <strong>per</strong> lecarni e <strong>per</strong> il pesce, oltre <strong>che</strong> <strong>per</strong> qual<strong>che</strong> formaggio. Per evitare tale situazione sarebbe opport<strong>un</strong>omodulare i menù in modo da poter utilizzare eventuali eccedenze di materia prima nei giorniimmediatamente successivi in preparazioni in cui le derrate in eccesso rappresentino <strong>un</strong> ingredientesecondario o <strong>un</strong> complemento.A tal fine sarebbe interessante an<strong>che</strong> s<strong>per</strong>imentare piatti <strong>un</strong>ici con <strong>un</strong>a composizione di ingredienti<strong>che</strong> diamo <strong>un</strong> apporto sufficiente in nutrienti e <strong>che</strong> portino fantasia e creatività nel momento del pasto.Un altro accorgimento assolutamente auspicabile sarebbe quello di usare il pasto come momentoeducativo, con la collaborazione di insegnanti, scodellatori, dietiste, ecc.Il recu<strong>per</strong>o della materia prima non utilizzata potrebbe an<strong>che</strong> essere effettuata mediante altreiniziative:- solidarietà con mense a carattere sociale;- gruppo d’acquisto <strong>per</strong> le famiglie.L’introduzione del self-service comporta sia dei risparmi <strong>per</strong> quanto riguarda i costi di gestione e del<strong>per</strong>sonale, sia <strong>un</strong>a sensibile riduzione degli scarti.Si può chiedere di organizzare il gruppo d’acquisto <strong>per</strong> genitori al fornitore del servizio diristorazione, utilizzando la logistica di approvvigionamento dei centri cottura, offrendo così lapossibilità alla popolazione dell’area scolastica (famiglie, insegnanti, addetti, ecc.) di accedere ad <strong>un</strong>aspesa di prodotti biologici a prezzi di ingrosso da ritirare direttamente presso la scuola stessa.

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