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Relazione Simona Costamagna ORT - AssoUtenti

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aumentando il bisogno di mobilità, intendendola come possibilità di effettuare spostamenti dae verso le città in termini efficienti, economici, efficaci e sicuri.E’ evidente che è in corso un processo di trasformazione epocale, e le previsioniimpressionanti dei tecnici, per il prossimo futuro, dovrebbero non solo indurci a riflettere maanche a prendere qualche decisione importante al riguardo.Gli esperti, infatti, ci dicono che al 2030 in Europa il traffico passeggeri crescerà tra il 30 e il50%, al 2050 in mancanza di adeguati interventi, è prevista un’esplosione del tasso dimotorizzazione compreso tra il 250 e il 375% e la maggior parte dei mezzi saranno concentratinei sistemi urbani, con un aumento del 300% delle emissioni inquinanti rispetto ai valoriattuali.Le Nazioni Unite stimano che nei prossimi 15 anni gli spostamenti da e per le città subirannoun incremento tra le 2 e le 4 volte superiori a quelli odierni.Anche i cambiamenti demografici sono, per portata e profondità, unici. Aumenta la duratadella vita, intesa come vita utile. E l’Italia è il 2° paese più anziano dopo il Giappone, con untasso di attività oltre i 60 anni del 20%.Il fenomeno di accelerazione tecnologica, sociale e produttiva si sta intensificando a ritmiesponenziali ed in tutti i campi, modificando i ritmi di vita ed aprendo nuove possibilità a360°.Secondo uno studio ISF<strong>ORT</strong> del 2012, entro il 2030, in Italia, il trasporto passeggeri vedrà unaumento della domanda del 50% e di oltre l’80% quello merciIn questo contesto di trasformazione generale si evidenzia con forza, ed incontestabilmente,che il sistema mobilità nel nostro paese è fortemente in ritardo.Oggi, nelle aree urbane italiane la velocità media di spostamento nelle ore di punta è in mediadi 7/8 km all’ora ( la stessa velocità registrata nel ‘700 ) – Confcommercio 2011Negli ultimi 10 anni l’accessibilità dei territori italiani è diminuita del 15% e la connettivitàdel 20 – 30% ( spostamenti interni alle singole aree di riferimento )I tempi di percorrenza sono cresciuti dal 20 al 35% in particolare nelle aree a maggior densitàproduttiva del paese e dei centri urbani.E’ aumentato il divario tra Nord e Sud nella dotazione infrastrutturale e nella qualità deiservizi di trasportoLe ragioni di tutto questo, lo sappiamo, sono da ricondurre per molta parte a politiche digoverno che, nel tempo, oltre ad una consolidata pigrizia in termini di innovazione strategica,2

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