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Progetto 2005-2006 - Circolodidatticofiglinevaldarno.It

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ForschungsgesellschaftLandschaftsentwicklungLandschaftsbau e.V. (FLL)Colmantstr. 32, D-53115 BonnTel.: 0228/690028, Fax: 0228/690029info@fl l.de, www.fl l.deDeutsche Gesellschaftfür naturnahe Badegewässer e.V. (DGfnB)Bei der Ratsmühle 14, D-21335 LüneburgTel.: 07000/7008787, Fax: 07000/7008786info@dgfnb.de, www.dgfnb.deIn Zusammenarbeit mit• Bundesverband Garten-, Landschafts- und Sportplatzbau e.V. (BGL)• Bund Deutscher Landschaftsarchitekten e.V. (BDLA)• Deutsche Gesellschaft für das Badewesen (DGfdB)• Bundesfachverband öffentliche Bäder e.V.Die Forschungsgesellschaft Landschaftsentwicklung Landschaftsbaue. V. stellt sich vorDie FLL wurde 1975 gegründet und ist seit 32 Jahren alsgemeinnützig anerkannt.Sie stellt in ca. 45 interdisziplinär besetzten ArbeitsgremienRichtlinien, Handlungsempfehlungen und Fachberichte für die„Grüne Branche“ auf und schreibt diese fort.FLL-Regelwerke sind streng produktneutral, entsprechen den Grundsätzendes Deutschen Instituts für Normung (DIN) und genießendaher im Normenwerk des Bauwesens eine hohe Akzeptanz.Sie geben die Erkenntnisse der Wissenschaft und die Erfahrungender Praxis wieder und sollen sich als „anerkannte Regeln derTechnik“ einführen. Zahlreiche FLL-Veröffentlichungen bzw. dortgenannte Verfahren werden durch ausdrückliche Verweise inDIN-Normen (DIN 18915 bis 18920) Bestandteil von Verträgen.Die Mitarbeit von zurzeit ca. 450 Experten (Wissenschaftler, Vertretervon Behörden, Planungsbüros, Ausführungsbetrieben, Herstellerfi r-men, Sachverständige etc.) erfolgt ehrenamtlich.Die FLL zählt u. a. 31 Berufs- und Fachverbände zu ihren Mitgliedernund übernimmt daher für ca. 20.000 Mitglieder zu Fachthemen ausden Bereichen Landschaftsarchitektur, Landschaftsentwicklung undLandschaftsbau eine Rolle als Diskussionsforum.Interdisziplinär sucht sie mit weiteren externen Fachleuten und Organisationennach fl exiblen Ansätzen in der Regelwerksarbeit und engagiertsich bei der Mitgestaltung von zukunftsweisenden Projekten undAktionen für die „Grüne Branche“.Anlass und Ziel der FachtagungDie Anzahl der privaten und öffentlichen Schwimm- und Badeteichenimmt auch in Deutschland stetig zu. Immer mehr Betriebe habendiese Marktnische entdeckt, sind jedoch oftmals mit der Komplexitätdes Themas überfordert oder nicht ausreichend mit dem notwendigenFachwissen ausgestattet.Neben den verschiedenen Systemanbietern, die ihre langjährigenErfahrungen an ihre Partnerbetriebe weitergeben, gibt es inzwischenauch immer mehr eigenständige Unternehmen, die individuelleSchwimmteiche planen und bauen.Nach der erfolgreichen Veranstaltung im Jahr <strong>2006</strong>, werden die inhaltlichenSchwerpunkte dieses Symposiums, das die FLL gemeinsammit der Deutschen Gesellschaft für naturnahe Badegewässer anbietet,auf Wunsch vieler Praktiker die Themen Substrate und Filtrationsein.Außerdem steht die Überarbeitung der FLL- „Empfehlungen für Planung,Bau, Instandhaltung und Betrieb von öffentlichen SchwimmundBadeteichanlagen“ an. Das Symposium soll dabei die Möglichkeitbieten, strittige Aspekte anzusprechen und neue Anregungen fürdie Überarbeitung zu liefern.Im Anschluss an die Veranstaltung gibt es eine Möglichkeit zum Erfahrungsaustausch,zu dem die Teilnehmer des Symposiums, sowieReferenten und Sponsoren eingeladen sind.Die Fachtagung richtet sich an Landschaftsarchitekten, Garten- undLandschaftsbaubetriebe, Schwimmteich-Systemanbieter, Sachverständigeund private Auftraggeber.Moderation: FLL09.00 - 10.0010.00 - 10.1010.10 - 10.5010.50 - 11.3011.30 - 12.1012.10 - 12.5012.50 - 13.5013.50 - 14.3014.30 - 15.1015.10 - 15.4015.40 - 16.2016.20 - 17.00ab ca. 17.00ProgrammablaufAusgabe der Tagungsunterlagen, Kaffee, Präsentationder SponsorenBegrüßung durch FLL und DGfnBEinführung in Filterthematik - Art und FunktionsweisenProf. Dr. Mehdi Mahabadi, FH Lippe und HöxterReduzierung von pathogenen Keimen durchFilteranlagenDipl.-Ing. Robert Frank, Bayerische Landesanstalt für Weinbauund Gartenbau, VeitshöchheimMaterialverfrachtung in öffentlichen Schwimm- undBadeteichanlagenDipl.-Ing. Simon Bauermeister, Hildesheim und Dipl.-Ing.Jens Krannich, HannoverPflanzengesellschaften, PflanzenauswahlDipl.-Ing. Heiko Frehse, Polyplan GmbH, BremenMittagspause, Präsentation der SponsorenDie Rolle der Pflanzen bei BodenfilternDipl.-Biol./Dipl.-Chem. Friedrich Wissing, BonnMaterialzusammensetzung von BodensubstratenThomas Kippels-Ohlhoff, GF dispo GmbH, ParensenKaffeepause, Präsentation der SponsorenVom Schwimmteich zum Naturfreibad - Entwicklungstendenzender Naturbäder in Deutschland, diskutiertanhand erhobener BäderdatenDipl. Ing. Stefan Bruns, GF Polyplan GmbH, BremenPhosphoreliminierung und daraus resultierende Auswirkungenauf die AlgenentwicklungDr. Inés Rohlfi ng, Büro Rohlfi ng, FalkenseeErfahrungsaustauschTeilnehmer, Referenten und Sponsoren im GesprächDie Veranstalter behalten sich vor, das Programm zu ändern


e per i membri della Commissione più 10 ore per chi vuole prepararsiall’esame Pre-ditals;‣ Attivare laboratori interculturali che favoriscano l’integrazione degli alunnie delle loro famiglie nel contesto sociale;‣ Strutturare un corso di 10 ore di formazione con un esperto in educazioneinterculturale per gli insegnanti del Circolo che attiveranno i laboratoriinterculturali.OBIETTIVIo Costruire un clima relazionale fondato sullo scambio, la reciprocità e ilrispetto;o Costruire un percorso di apprendimento personalizzato sulla lingua italiana.LINEE D’AZIONE1. PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA‣ Attivare un progetto di accoglienza sia per i bambini che per le famiglieattraverso incontri iniziali con i mediatori linguistici;‣ Stabilire una procedura da attivare ogni volta che si presenti l’arrivo di unbambino dal proprio Paese che sia elaborata dalle insegnanti componenti laCommissione e dal personale di Segreteria addetto alle iscrizioni, allapresenza del Dirigente Scolastico;‣ Stabilire relazioni continuative e collaborative con la Scuola Secondaria diprimo grado e con i Circoli del comprensorio del Valdarno fiorentinoattraverso la partecipazione agli incontri del Tavolo Interistituzionale perfavorire scambi sia di pratiche che di materiali;‣ Formalizzare un accordo con l’Amministrazione Comunale per sapere inanticipo i ricongiungimenti familiari al fine di approntare strategie utili peruna loro migliore integrazione sia nella società che nella scuola;‣ Disporre accordi con le Associazioni sportive presenti sul territorio perfacilitare l’accoglienza dei bambini in genere e soprattutto dei neo-arrivatinei corsi da loro attivati anche ad anno già iniziato al fine di megliofavorire la loro integrazione sociale anche al di fuori della scuola,‣ Consolidare gli accordi già presi con il Direttore dell’Oratorio Salesiano adorganizzare brevi corsi di prima alfabetizzazione a livello orale;‣ Organizzare un corso di glottodidattica di 20 ore con esperto esterno perstrutturare un percorso metodologico atto a favorire l’apprendimento


dell’italiano come L2 e che fornisca strumenti operativi alle insegnanti. Alcorso dovranno partecipare i membri della Commissione e un insegnanteper plesso;‣ Attivare nelle scuole laboratori linguistici di 20 ore di primaalfabetizzazione (solo per gli alunni che arrivino direttamente dal Paese diprovenienza);‣ Prevedere verifiche iniziali, intermedie e finali per verificare il percorso eaccertare l’effettiva ricaduta sugli alunni.2. RAFFORZARE LA CONOSCENZA DELLA LINGUAITALIANA‣ Prevedere verifiche iniziali, intermedie e finali attraverso la scheda sullacompetenza comunicativa preparata lo scorso anno dalla CommissioneIntercultura, al fine di formare gruppi di livello e di accertare l’effettivaricaduta sugli alunni e adeguare il percorso nel caso se ne evidenzi lanecessità;‣ Preparare una serie di prove, con relativi criteri di valutazione, per accertarele effettive competenze comunicative dell’alunno;‣ Attivare laboratori linguistici di recupero per quei bambini che, purfrequentando già la scuola, presentino ancora difficoltà sia ortografiche chemorfosintattiche, ma anche di sviluppo dei linguaggi disciplinari (<strong>Progetto</strong>Alisei).3. DIFFICOLTÀ DI COMUNICAZIONE CON LE FAMIGLIE‣ Distribuzione del Vademecum preparato già lo scorso anno;‣ Organizzare all’inizio dell’anno incontri tra genitori, insegnanti e mediatoriper ottenere maggiori informazioni sugli alunni che fornire ulteriorispiegazioni sul nostro sistema scolastico;‣ Attivare nei primi due anni di Scuola Primaria laboratori interculturali, chevedano coinvolti oltre alle insegnanti e ai bambini anche i mediatoriculturali e i genitori, che attraverso la fiaba portino alla conoscenza deigusti e diversità alimentari. Nelle classi terze, quarte e quinte il filoconduttore sarà sempre il cibo ma legato alle tradizioni e feste o allareligione. Sia i mediatori che i genitori potranno intervenire nelle classiraccontando fiabe o rituali legati al cibo. Ogni classe, oppure anche tutte leclassi del Circolo che vi lavoreranno, potrebbero poi concludere l’attivitàcon un incontro “culinario” dove ogni popolo preparerà i propri piatti tipici.Questa attività, oltre ad essere interessante per far capire ai bambini che i


“diversi” da noi non necessariamente sono peggiori, sarà un momento perunire anche i genitori che avranno così l’opportunità di conoscersi meglio.‣ I laboratori saranno attivati nelle classi dove sono presenti bambiniprovenienti da altri paesi e il percorso sarà ulteriormente sviluppato edettagliato insieme alle insegnanti;‣ Sarà organizzato un convegno alla fine dell’anno che mostrerà tutti glielaborati realizzati e sarà un momento di riflessione e confronto sia sulleattività svolte che sullo sviluppo dell’intero percorso svolto.Si ricorda che tutte le attività svolte dovranno essere documentate e siinvitano le insegnanti a salvare sul computer tutte le parti dei lavori conesso prodotte al fine di evitare un inutile lavoro a chi dovrà rielaborarepoi tutto il materiale per renderlo fruibile a tutti.DESTINATARI‣ Alunni;‣ Insegnanti del Circolo;‣ Genitori degli alunni.RISORSE UMANE‣ Un docente Funzione Strumentale;‣ Un membro referente per ogni plesso di Scuola Primaria;‣ Esperto in glottodidattica;‣ Esperto in educazione interculturale;‣ Mediatori;‣ Genitori stranieri e non;‣ Insegnanti che hanno fatto il corso di 30 ore di formazione in didatticadell’italiano come L2 lo scorso anno che attiveranno i laboratorilinguistici con le ore del <strong>Progetto</strong> “ALISEI”;‣ Collaboratori scolastici nei plessi dove si effettueranno manifestazionifinali relative ai laboratori interculturali.


LABORATORIO INTERCULTURALEVALORE DI UN SORRISOUn sorriso non costa nullama vale molto.Arricchisce chi lo riceve e chi lo dona.Non dura che un istante,ma il suo ricordo è talora eterno.Nessuno è così riccoda poterne fare a meno.Nessuno è così poveroda non poterlo dare.In casa porta felicità,nella fatica infonde coraggio.Un sorriso è un segno d’amicizia,un bene che non si può comprare,ma solo donare.Se voi incontrerete chi un sorrisonon sa dare,donatelo voi.Perché nessuno ha tanto bisogno di un sorrisocome colui che ad altri donarlo non sa.P. Faber


I percorsi didattici dei laboratori, pur differenziandosi in rapporto allediverse fasce di età, si propongono di promuovere negli alunni la capacitàdi comprendere che l’alimentazione non ha solo lo scopo di soddisfare unbisogno concreto come quello di nutrirsi, ma costituisce per ogni popolo uncriterio d’identità perché è:◊ Una forma di comunicazione;◊ Un momento di scambio (di prodotti, di usanze, di storia, dicultura);◊ Un insieme di simboli (religiosi, familiari, sociali, politici).Il cibo è un elemento di facile approccio che non solo accomuna eincuriosisce, ma permette anche di sviluppare attività a vario livello e dicoinvolgere anche le famiglie..I laboratori saranno organizzati liberamente dalle insegnanti ma dovrannoavere carattere interdisciplinare ed essere inseriti nella programmazionedella classe e non essere un momento isolato.I mediatori culturali delle lingue presenti nelle nostre scuole, interverrannonelle classi per raccontare fiabe, usanze e tradizioni, per spiegare lemotivazioni del rifiuto di certi cibi e di tutto ciò di cui le insegnanti avrannonecessità.I laboratori potranno seguire i seguenti percorsi:Le classi I e II∗ ricercare attraverso le fiabe o le leggende della nostra e delle altreculture cibi, usanze alimentari mettendo in evidenza le differenze e leanalogie;∗ ricercare notizie sul cibo attraverso filastrocche, poesie, canzoni,proverbi e modi di dire.Le classi III∗ ricercare attraverso i miti o le leggende l’origine di alcuni cibi opiante alimentai delle varie culture;∗ ricercare e analizzare i cambiamenti avvenuti con il tempo nella varieculture alimentari e scoprire le motivazioni facendo intervenire inclasse, oltre ai mediatori culturali, anche nonni o genitori sia italianiche stranieri o di diverse regioni d’italia.Le classi IV


∗ svolgere un’indagine sui tipi di cibi e sui modi di alimentarsi nellanostra zona e nelle zone dei paesi d’origine dei bambini stranieri escoprirne le motivazioni;∗ costruire una mappa delle usanze alimentari delle varie culture neivari momenti del giorno, in occasione di ricorrenze particolari comematrimoni o ricorrenze.Le classi V∗ ricercare analizzare i diversi tipi di cibi e i diversi modi dialimentarsi delle diverse zone d’<strong>It</strong>alia, d’Europa e dei Paesi extracomunitariin epoche storiche diverse o nello stesso periodo eindividuarne le cause;∗ conoscere quali cibi sono rifiutati da un popolo ed accettati da altriper arrivare a comprendere quali sono le motivazioni che li inducono(religiose, sociali, familiari ecc).Si dovranno effettuare delle verifiche iniziali, intermedie e finali perstabilire qual è stata la ricaduta effettiva sulla classe poiché questeattività hanno come obiettivo prioritario l’integrazione e lasocializzazione dei bambini e delle loro famiglie attraverso laconoscenza gli uni degli altri e non devono essere isolati momenti difolklore. A tale scopo la Commissione preparerà una scheda,avvalendosi anche dell’aiuto della d.ssa L. Maddii che ci seguirànel.percorso, per riscontrare l’efficacia di tali attività sullasocializzazione dei nostri alunni in generale.F.S.Torlai Paola


Le favole dove stanno?Ce n’è una in ogni cosa:nel legno, nel tavolino,nel bicchiere e nella rosa.La favola sta lì dentroda tanto tempo e non parla:è una bella addormentatae bisogna svegliarla.Ma se un principe o un poetaa baciarla non verràun bimbo la sua favolainvano aspetterà.G. RODARI


Per i bambini le fiabe non sono solo la chiave d’accesso alla fantasia, marappresentano anche una specie di vademecum per la vita, per capire la differenzatra il bene e il male e per apprendere valori universali come il rispetto e l’amoreper gli altri.La proposta di questo percorso per la Scuola dell’Infanzia sarà attivata neilaboratori interculturali che prevedono l’utilizzo della fiaba come sfondointegratore.Sulla fiaba si inseriscono attività legate al cibo e ai sensi, giochi di vario tipo,drammatizzazioni, canzoni e disegni.Il percorso vedrà coinvolti i bambini, i mediatori culturali e i genitori stranieri enon.Quando a scuola parliamo di multiculturalità, possiamo notare che l’interesse deibambini è rivolto subito verso ciò che essi possono sperimentare direttamentecome il colore della pelle, l’abbigliamento, la lingua, i nomi, i giochi.Acquisire la consapevolezza dell’esistenza di vite diverse dalla propria e lacapacità di riconoscere in esse analogie e differenze con le proprie abitudini e stilidi vita, saranno i primi obiettivi da raggiungere, i primi passi che porteranno ilbambino a riconoscere il valore e la dignità di ogni essere umano al di là dellarazza, della cultura e della religione.Il percorso del laboratorio prevede tre fasi:I FASE:- organizzazione dell’evento;- ascolto della fiaba con rituale uguale per tutte lesezioni (spazio: teatro; musica, oggetti magici quali candela escrigno).II FASEIII FASEooconversazione;rielaborazione verbale, grafica e manipolativa in sezione.- festa finale con i genitori di tutte le sezioni di Scuoladell’Infanzia e di Scuola Primaria che hanno attivato ilaboratori interculturali con danze, musiche e cibo dei variPaesi.


TRAGUARDI DI SVILUPPO E COMPETENZALe attività proposte nei laboratori saranno soggette a verifica iniziale,intermedia e finale per valutare l’efficacia delle proposte e la ricadutasui bambini, attraverso una scheda di verifica e valutazione.ATTIVITÀLE FIABE COTTE3/4 anni: percorso sensoriale.Una fiaba da:1. ODORARE: gli odori della fiaba;2. VEDERE: i colori e le forme della fiaba;3. TOCCARE: manipolare e modellare la fiaba;4. UDIRE: i suoni della fiaba;5. GUSTARE: i sapori della fiaba.o Drammatizzazionio Canzonio Filastrocche sul ciboo Invenzione di storie sul ciboo Invenzione di menù fantastici (ad es. “Il pranzo dei mostri”, “Ilpranzo dei maghi” o “Un menù da fata”)o Esecuzione di facili ricette5/6 anni: percorso sulle sensazioni ed emozioni legate al cibonelle fiabeo Gusti e disgustio Costruzione di un ricettarioo Costruzione di giochi (es. tombola della frutta e dellaverdura, gioco dell’oca)o Il viaggio del cibo nel nostro corpoo Costruzione di un vocabolario tematico sul cibo tradottonelle lingue presenti nella scuola.

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