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LA COMPAGNIA BARRACELLARE - Quiberchidda.it

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Pagina 10 a. XII, n. 3 [66] - giugno 2006<strong>LA</strong> DISSOLUZIONE DEL<strong>LA</strong> JUGOS<strong>LA</strong>VIAUna guerra part<strong>it</strong>a da lontanodi Roberto ModdeIn questi ultimi decenni abbiamo assist<strong>it</strong>o alla ridefinizione dei confini di numerosi statidell’Europa orientale.Abbiamo segu<strong>it</strong>o sugli organi di informazione i reportage, i racconti, i resoconti, di guerreche sembrano lontane ma che si svolgono a pochi chilometri dai nostri confini.Con questo articolo abbiamo l’occasione di seguire la ricostruzione degli eventi che hannoportato alla scomparsa della vecchia Jugoslavia e alla nasc<strong>it</strong>a di numerosi stati indipendenti(ultimo il Montenegro, solo un mese fa).Di queste pagine di storia è testimone oculare Roberto Modde, che è stato a lungo in Bosnia.Il suo racconto ricostruisce fatti drammatici, pur con i lim<strong>it</strong>i determinati dalla riservatezzache è tenuto ad osservare in conseguenza della delicatezza dei comp<strong>it</strong>i che ha svoltoin quelle regioni.Sarajevo 18 Agosto 2005opo oltre 200 giorni di permanenzain terra Bosniaca, hoD r<strong>it</strong>enuto di poter scrivere unriassunto molto personale d<strong>it</strong>utto ciò che da me è stato visto osent<strong>it</strong>o, e dei presunti motivi chehanno scatenato questa assurdaguerra, sempre che unaguerra con massacri di donnevecchi e bambini indifesi abbiadei motivi e delle giustificazioniper essere combattuta.Ho maturatole mie conoscenze dopoaver preso appunti da decine dicopie dell’Avaz (ora il principalequotidiano Bosniaco, durante laguerra era l’Oslobodenje), custod<strong>it</strong>enegli archivi dellaSFOR – M.S.U. (MultinationalSpecialized Un<strong>it</strong>) ora EUFOR –I.P.U. nucleo di Polizie un<strong>it</strong>e Europeesotto controllo Statun<strong>it</strong>ense dicui facciamo parte noi Carabinierinelle missioni nei Balcani. Mi sonobasato anche su varie testimonianzedi sacerdoti, sindaci, ed altri personaggicomunque affidabili a prescindereda Etnia o Religione, aiutato inquesta ricerca dagli interpreti di Butmir2 di Ilidza, quartiere a sud di Sarajevo,roccaforte dei Carabinieri edell’Eserc<strong>it</strong>o Italiano.Nella mia ricostruzione ho scelto d<strong>it</strong>ralasciare i particolari più crudi perchéanche i bambini possano leggerequeste pagine, per non dimenticare.La tanto pubblicizzata guerra di reli-gione credo sia stata soltanto unpretesto per nascondere la pol<strong>it</strong>icadi allargamento dei propri confiniche Serbia e Croazia intendevanorealizzare ai danni dell’etnia più debole,sia sul piano economico chesu quello organizzativo, quella dellaBosnia Musulmana.Una s<strong>it</strong>uazione che mi ha molto colp<strong>it</strong>oè il fatto che nella chiesa Ortodossapiù grande di Sarajevo, costru<strong>it</strong>anel 1868 e dedicata alla SantissimaMadonna, una dedica diceche la stessa è stata costru<strong>it</strong>a con ladonazione di un Sultano Turco e diun gran Visir Bosniaco, Topal SerifOsman Pascià (chiaramente di ReligioneIslamica). La Cattedrale Cristiana“Romana” di Sarajevo, dedicataal Sacro Cuore di Gesù, è statacostru<strong>it</strong>a su una caserma di Giannizzeridell’impero Ottomano donatadagli stessi Turchi. In Bosnia ci sonodecine di esempi di tolleranza religiosa.Tornando un po’ indietro nel tempo,va ricordato l’avvento al potere nel1941, in segu<strong>it</strong>o ad un colpo di stato,del Marxista-Leninista JosipBroz, più conosciuto con lo pseudonimodi T<strong>it</strong>o, fautore della grandeJugoslavia, già Segretario Generaledei comunisti Jugoslavi. T<strong>it</strong>o tennein pugno la Federazione di stati cheformavano quella che oggi è laex Jugoslavia per quarant’anni,fino al 1980, anno della sua morte,reprimendo nel sangue qualsiasiforma di protesta. Tra le piùnote, la strage ai danni dei nazionalistidel Kosovo nel 1968 econtro indipendentisti Croati nel1971, come risulta dagli archiviNATO di Tuzla. Inoltre fece eliminareo esiliare leader pol<strong>it</strong>icidemocratici o liberali o chiunquetentasse di destabilizzare il suo“impero” e la sua idea di comun<strong>it</strong>àdi popoli diversi in grado di convivereall’interno di un unico stato.Fa impressione vedere oggi le sueex proprietà, su tutte l’aeroporto diTuzla il più grande di tutta la ex Jugoslaviacon i suoi 20 Km di piste eil parco personale di caccia del d<strong>it</strong>tatore,oltre 1.000 Km² (Qualcosa come5 volte l’intero terr<strong>it</strong>orio Berchiddese);il tutto in un paesaggio alpinodove T<strong>it</strong>o si dilettava nell’abbattereorsi, cervi e cinghiali. Questo parcosi trova a Kladani, 60 Km a sud diTuzla, nel nord est della Bosnia. Nonostanteciò, per capire tutto l’orroredi questa guerra, basta dialogarecon i nativi che dicono, senza mezz<strong>it</strong>ermini, che rimpiangono comunque

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