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Caratterizzazione sinottica del clima estivo e della sua ... - CNR

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<strong>Caratterizzazione</strong> <strong>sinottica</strong> <strong>del</strong> <strong>clima</strong><strong>estivo</strong> e <strong>del</strong>la <strong>sua</strong> variabilità interannuale,sul Mediterraneo e l’EuropaF. Piani 1,2,3 , A. Crisci 1 , G. De Chiara 1 , G. Maracchi 1 , F. Meneguzzo 1 , M. Pasqui 11Istituto di Biometeorologia, <strong>CNR</strong>, Firenze, Italia2Servizio Idrologico Regionale - Centro Funzionale Regione Toscana3La.M.M.A. - Regione Toscanapiani@lamma.rete.toscana.itSOMMARIO: In un <strong>clima</strong> <strong>estivo</strong> normalmente semi-arido <strong>del</strong> Mediterraneo centrale e occidentale, le occasionaliperturbazioni barocliniche che si propagano dal Nord Atlantico portano consistenti e diffuse precipitazionie sollievo dalle siccità locali e regionali, mentre gli scarsi temporali di breve durata, che scoppianodurante il giorno sopra terre surriscaldate, portano piogge localmente rilevanti, specialmente suirilievi di collina e di montagna. L’identificazione dei meccanismi, anche remoti, che presiedono alla variabilitàdinamica e termodinamica <strong>del</strong>l’atmosfera, quindi in ultima analisi alla variabilità <strong>del</strong>la precipitazione,rappresenta quindi un passo critico per la comprensione e la previsione, stagionale e <strong>clima</strong>tica, <strong>del</strong><strong>clima</strong> mediterraneo.1 PROBLEMA SCIENTIFICOIl sistema <strong>clima</strong>tico è forzato da fattori naturali(radiazione solare, cenere e aerosol vulcanici,dinamica e interazioni interne) e fattoriantropici (emissione di gas serra e aerosol,cambiamenti nell’uso <strong>del</strong> suolo, ecc). Mentreesiste un accordo generale almeno sul segnopositivo <strong>del</strong>la risposta termica <strong>del</strong> sistema <strong>clima</strong>tico,<strong>del</strong>la superficie terrestre e <strong>del</strong>l’atmosfera,alle forzanti antropiche correnti, permanendonotevoli incertezze riguardo alla velocità<strong>del</strong> riscaldamento, alla possibilità diimprovvise accelerazioni <strong>del</strong> riscaldamentostesso legate al temporaneo immagazzinamentodi grandi quantità di calore in sisteminaturali (in particolare le profondità oceaniche),agli effetti <strong>del</strong> cambiamento <strong>del</strong>l’uso <strong>del</strong>suolo, <strong>del</strong>la vegetazione e <strong>del</strong> ciclo <strong>del</strong> carbonioe <strong>del</strong>la risposta <strong>del</strong> vapor acqueo, moltaincertezza rimane sul segno dei cambiamenti<strong>del</strong>l’intensità <strong>del</strong> ciclo idrologico in un <strong>clima</strong>più caldo.Come risultato di una varietà di fattori (quelliantropici sembrano prevalere da alcune decadi),retroazioni interne e inerenti non-linearità,che influiscono tutte sul sistema <strong>clima</strong>tico,lo stesso ciclo idrologico subisce rilevanticambiamenti nel tempo, su una varietà discale spaziali e temporali. Sull’area italiana,uno studio (Brunetti et al., 2001) ha preso inconsiderazione 67 siti durante 46 anni (1951-1996) con dati di precipitazione, analizzandola frequenza dei giorni di pioggia e l’intensitàdi precipitazione, entrambe sia presso stazionisingole che su aree estese.Gli eventi di precipitazione giornalieri oltresoglie elevate mostrano un definitivo aumentofin dai primi anni ‘70, all’opposto deglieventi sotto basse soglie, ottenendo rispettivamentele più alte e le più basse frequenze, dacirca 120 anni. La riduzione <strong>del</strong>la frequenzadei giorni di pioggia concorda con i regimi dicambiamento <strong>del</strong>la circolazione <strong>del</strong>l’atmosferainvernale negli ultimi 50 anni, mentre l’aumento<strong>del</strong>l’intensità <strong>del</strong>le precipitazioni concordacon altri studi di osservazioni e dimo<strong>del</strong>li (Groisman et al., 1999).121


Clima e cambiamenti <strong>clima</strong>tici: le attività di ricerca <strong>del</strong> <strong>CNR</strong>L’impatto dei monsoni africano sul <strong>clima</strong><strong>del</strong>l’Atlantico nord-orientale, <strong>del</strong>l’Europa centralee, con speciale intensità, sul <strong>clima</strong> mediterraneoin piena estate, sono state documentatein un recente studio (Baldi et al., 2003).Mentre alcuni studi propongono il ruolodominante <strong>del</strong> monsone asiatico sul <strong>clima</strong> <strong>estivo</strong>sub-tropicale e <strong>del</strong>le medie latitudini <strong>del</strong>nord-Atlantico e <strong>del</strong> Mediterraneo (Rodwell eHoskins, 2001), altri attribuiscono un ruolorilevante anche al monsone <strong>del</strong>l’Africa occidentale(Hurrell e Folland, 2002). Tutti gliautori dimostrano che la connessione dei monsonicon il <strong>clima</strong> sub-tropicale e <strong>del</strong>le medielatitudini opera attraverso “ponti atmosferici”,costituiti principalmente da onde di Rossby.2 ATTIVITÀ DI RICERCAL’attività di ricerca è stato condotta per mezzodi numerosi database, tra i quali è obbligatoriomenzionare:- dati di precipitazione mensile su griglia regolare,solo su terra, a risoluzione 1° Lat-Lon:Global Precipitation Climatology CentreGPCC (Xie e Arkin, 1996);- dati di precipitazione pentadale e mensile sugriglia regolare, su terra e su mare, a risoluzione2.5° Lat-Lon: Global precipitationClimatology Project GPCP (Xie et al., 2003);- dati di precipitazione mensile su griglia regolare,solo su terra, a risoluzione 2.5° Lat X3.75°Lon: Climatic Research Unit – Universityof East Anglia CRU-UEA (Hulme, 1992);- dati di precipitazione puntuale presso stazionidistribuite sul Bacino <strong>del</strong> fiume Arno;- rianalisi atmosferiche e superficiali globaliNational Center for Environmental Predictions –National Center for Atmospheric ResearchNCEP-NCAR (Kalnay et al., 1996; Kistler etal., 2001).L’intensità e il percorso <strong>del</strong>le perturbazioni,caratteristiche fondamentali <strong>del</strong>la circolazioneatmosferica, anche in relazione alla variabilità<strong>del</strong> <strong>clima</strong> pluviometrico, sono state diagnosticateper mezzo <strong>del</strong>la variazione <strong>del</strong> vento meridionalealla quota isobarica di 300 hPa, calcolatousando un filtro a 24 ore, tecnica che è statadimostrata equivalente ad altri algoritmi piùcomplessi (Wallace et al., 1988; Chang e Fu,2002; Harnik e Chang, 2003), utilizzando qualidati di base le rianalisi globali NCEP-NCAR(Kalnay et al., 1996; Kistler et al., 2001).La caratterizzazione <strong>sinottica</strong> <strong>del</strong>la variabilità<strong>del</strong> <strong>clima</strong> <strong>estivo</strong> è effettuata in questo lavorocon particolare riguardo alla variabilità degliafflussi pluviometrici sulle aree Europee esoprattutto Mediterranee analizzando alcuniaspetti <strong>del</strong>le tendenze sinottiche <strong>del</strong> <strong>clima</strong> <strong>estivo</strong>sull’area <strong>del</strong> Nord Atlantico, <strong>del</strong>l’Europa e<strong>del</strong> Mediterraneo, negli aspetti <strong>del</strong>la circolazionegenerale <strong>del</strong>l’atmosfera, <strong>del</strong>le massed’aria locali, <strong>del</strong>la precipitazione; la scelta<strong>del</strong>la stagione estiva risponde alla considerazione<strong>del</strong>la maggiore probabilità, in tale stagione,degli eventi intensi ed estremi, legati ainubifragi, alle carenze pluviometriche e allelunghe siccità.Figura 1: Anomalia <strong>del</strong> percorso medio <strong>del</strong>le perturbazioniatlantiche nell’intervallo 1981-2000 rispetto al precedente1961-1980.Figura 2: Anomalia <strong>del</strong> percorso medio <strong>del</strong>le perturbazioniatlantiche nell’intervallo 1991-2000 rispetto al precedente1981-1990.122


Processi chimico-fisici <strong>del</strong> <strong>clima</strong>3 RISULTATI RILEVANTIIl percorso <strong>del</strong>le perturbazioni estive, molto piùdebole <strong>del</strong>la <strong>sua</strong> controparte invernale, in coerenzacon la ridotta instabilità baroclinica meridionale,mostra un’intensificazione a latitudinimolto alte (60-70N) negli ultimi 40 anni (Fig. 1),ed una rilevante riduzione alle latitudini medioalte(50-65N) negli ultimi 10 anni, quando si èmanifestato anche un moderato aumento a latitudinipiù basse, intorno a 35-45N e ad est di 20W,la cui origine è ancora non completamente investigata(Fig. 2). L’evoluzione <strong>del</strong>la intensità <strong>del</strong>leperturbazioni alle alte latitudini dovrebbe esserecollegata allo spostamento verso nord <strong>del</strong>l’instabilitàbaroclinica, a <strong>sua</strong> volta collegata sia alriscaldamento <strong>del</strong> Nord Atlantico fino alle altelatitudini, sia alla trasformazione <strong>del</strong>la circolazioneplanetaria.Per quanto riguarda i campi sinottici, il monsoneAsiatico sembra produrre un treno d’ondedi Rossby che si propaga dall’estremonord-est verso il bordo sud-occidentale <strong>del</strong>dominio, rilevato nel campo <strong>del</strong>le altezze geopotenzialia 500 hPa: il minimo di geopotenzialea sud-ovest <strong>del</strong>le isole Britanniche è particolarmenteprofondo (Fig. 3).Il monsone <strong>del</strong>l’Africa occidentale sembraprodurre un treno d’onde Rossby che si propagadal Mediterraneo, dove si rileva unaanomalia positiva di geopotenziale, moltoestesa zonalmente, che si contrappone a unabanda di geopotenziale anormalmente basso alatitudini più alte (Fig. 4).In corrispondenza con i campi di anomalia digeopotenziale, il monsone asiatico più intenso<strong>del</strong>la media produce una intensificazione<strong>del</strong>le perturbazioni sul Nord Atlantico proprioall’altezza <strong>del</strong>la Francia occidentale, e li riducesull’Europa centrale, mentre produce unoscarso effetto sul Mediterraneo (non mostrato).Un monsone <strong>del</strong>l’Africa occidentale piùintenso <strong>del</strong>la media si associa a una intensificazione<strong>del</strong>le perturbazioni da occidenterispetto alle Isole Britanniche fino all’estremooriente <strong>del</strong> dominio, con un moderato aumentoanche sull’Italia settentrionale, e li riducealle alte latitudini (dalle regioni di entrata sulCanada orientale) e anche (moderatamente) aovest <strong>del</strong>la penisola Iberica (non mostrato).4 PROSPETTIVE FUTUREL’analisi <strong>del</strong>la variabilità inter-annuale edecadale e <strong>del</strong>le tendenze a lungo termine,nella stagione stiva, sull’area Mediterranea edEuropea potrebbe essere estesa ai regimi termici;quello <strong>del</strong>la superficie marina riveste unruolo fondamentale, in particolare riguardoagli effetti diretti sulla circolazione a grandescala e sui sistemi di precipitazione sinottici ealla mesoscala.Figura 3: Differenza composita <strong>del</strong>l’altezza di geopotenzialea 500hPa in anni con Monsone Asiatico più intenso<strong>del</strong>la media rispetto a quelli con Monsone Asiatico piùdebole <strong>del</strong>la media.Figura 4: Differenza composita <strong>del</strong>l’altezza di geopotenzialea 500hPa in anni con Monsone Africano più intenso<strong>del</strong>la media rispetto a quelli con Monsone Africanopiù debole <strong>del</strong>la media.123


Clima e cambiamenti <strong>clima</strong>tici: le attività di ricerca <strong>del</strong> <strong>CNR</strong>La stessa analisi dei meccanismi di teleconnessioneverso il <strong>clima</strong> <strong>estivo</strong> europeo e mediterraneopotrebbe essere estesa a ulterioripotenziali e importanti precursori, quali latemperatura superficiale <strong>del</strong> mare degliOceani tropicali. Un’indagine più approfonditasi rende necessaria in merito ai meccanismiche collegano la circolazione media e le anomaliedei transienti baroclinici alla variabilità<strong>del</strong>le precipitazioni regionali. Gli impatti deimonsoni “estremi” sul <strong>clima</strong> <strong>estivo</strong> europeo emediterraneo riveste inoltre una grande rilevanzaanche alla luce <strong>del</strong> rischio di variazioniimprovvise e consistenti di tali sistemi, particolarmentevariabili e sensibili alle trasformazioni<strong>clima</strong>tiche globali.L’ulteriore sviluppo di questa attività di ricercapotrebbe puntare anche al miglioramentodegli scenari <strong>clima</strong>tici regionali e <strong>del</strong>le previsionistagionali per la stagione estiva, in particolaresulle aree mediterranee.5 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALEBaldi M., Capecchi V., Crisci A., Dalu G.A.,Maracchi G., Meneguzzo F., Pasqui M.,2003a. Mediterranean summer <strong>clima</strong>te andits relationship to regional and global processes.Proceedings of the Sixth EuropeanConference on Applications of Meteorology,Rome, 15-19 September 2003.Brunetti M., Colacino M., Maugeri M.,Nanni T., 2001. Trends in the daily intensityof precipitation in Italy from 1951 to 1996.Int. J. Climatol., 21: 299-316.Brunetti M., Maugeri M., Nanni T.,Navarra A., 2002. Droughts and estremeevents in regional daily italian precipitationseries . Int. J. Climatol., 22: 5432-316.Groisman P., Karl T.R., Easterling D.R., KnightR.W., Jamason P.F., Hennessy K.J., SuppiahR., Page C.M., Wibig J., Fortuniak K.,Razuvaev V.N., Douglas A., Førland E.J.,Zhai P., 1999. Changes in the probability ofheavy precipitation: important indicators of<strong>clima</strong>tic change. Climate Change, 42:243–283.Hulme M., 1992. A 1951-80 global land precipitation<strong>clima</strong>tology for the evaluation ofGeneral Circulation Mo<strong>del</strong>s. Clim. Dyn., 7:57-72.Hurrell J.W., Folland C.K., 2002. A change insummer atmospheric circulation over theNorth Atlantic. CLIVAR Exchanges, 25: 52-54[Available online at http://www.clivar.ucar.edu/publications/exchanges/ex25/ex25.pdf].Rodwell M.J., Hoskins B.J., 2001. Subtropicalanticyclones and summer monsoons. J.Climate, 14: 3192-3211.Xie P., Arkin P.A., 1996. Analyses of globalmonthly precipitation using gauge observations,satellite estimates, and numericalmo<strong>del</strong> predictions. J. Climate, 9: 840–858.Xie P., Janowiak J.E., Arkin P.A., Adler R.,Gruber A., Ferraro R., Huffman G.J., Curtis S.,2003. GPCP pentad precipitation analyses:an experimental dataset based on gaugeobservations and satellite estimates. J.Climate, 16: 2197-2214.124

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