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Preleva - Proloco Cameri - Altervista

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LA NUOVA RUSGIA • GIUGNO 2010UN CORTILE DELLA CAMERI DI UNA VOLTAdi Margherita CarrerUn portone dietro il quale si apriva un mondo intero,ricco di attività e di personaggi, con i loro lavori ele loro occupazioni. E’ quanto ha rivelato GiuseppeCeffa in uno dei suoi interventi nelle serate sulla <strong>Cameri</strong>di una volta.In quell’occasione Ceffa ha descritto quello che era il cortilein cui viveva, facendo fare a chi lo ascoltava un tuffo nelpassato, negli anni Trenta. Una bellissima esperienza, cheora riproponiamo qui ai nostri lettori.Il cortile in cui è cresciuto da bambino era fra via Baraccae piazza Dante, vicino alla chiesa di San Rocco. Al suointerno c’era il gelataio, che per mescolare gli ingredientiusava un mastello e faceva il gelato la domenica, perché lasera lo vendeva alla gente che andava lì nel cortile.C’era un sarto che faceva anche il barbiere. Fra le tantepersone che si radunavano nel cortile c’era il “Lési”, chenon aveva mai un soldo in tasca e aveva sempre fame.C’era anche un ciabattino, ed esisteva poi un fabbricatooccupato dagli spazzacamini, che si lavavano la faccia didomenica, ma il nero della fuliggine non andava via.C’erano il fabbro, il tabaccaio, il ciclista, e anche un viticoltore.C’era un macellaio, che comprava i cavalli daglizingari e li addomesticava al traino. C’era il panettiere,soprannominato “il Turìgia”.C’era una stalla con le mucche, dove tutto il cortile si riunivadi sera: si diceva il rosario e le donne lavoravano. Diverseerano le persone che oggi verrebbero definite “diversamenteabili”: il Carlìch, il Nic, la Muta, che era sordomutae da piccola avevano abusato di lei in campagna e avevaavuto una figlia.L’acqua potabile e la fognatura sono arrivate a <strong>Cameri</strong> versoil 1935: prima di allora non c’erano servizi in casa, ma siusavano le latrine comuni nei cortili.Cortile dietro la chiesa, oggi12

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