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3 Dispensa 2006-2007 - Dipartimento di Tecnologie dell'Architettura ...

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Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> FirenzeFacoltà <strong>di</strong> ArchitetturaCorso <strong>di</strong> Laurea in “Scienze dell’Architettura”<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Tecnologie</strong> dell’Architettura e Design “Pierluigi Spadolini”Dispense del corso <strong>di</strong>Tecnologia dell’architettura 2°parte 3Organizzare un processo <strong>di</strong>costruzione per sequenzeProf. Arch. Saverio Mecca


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 2 <strong>di</strong> 79In<strong>di</strong>ce1 NUOVE ORGANIZZAZIONI PER LE COSTRUZIONI EDILI 42 STRUTTURE ORGANIZZATIVE IN AMBIENTI AD ELEVATA INCERTEZZA 52.1 Introduzione 62.2 L'analisi delle inter<strong>di</strong>pendenze interne 73 L'ORGANIZZAZIONE PER SEQUENZE DEL CANTIERE EDILE 113.0 Introduzione 113.1 Origini del processo sequenziale 123.2 La struttura organizzativa sequenziale del cantiere e<strong>di</strong>le 153.3 Elementi dell'organizzazione sequenziale 183.3.1 In<strong>di</strong>viduazione dei compiti a rischio 193.3.2 Il trasferimento e il raggruppamento dei compiti 203.3.3 Il programma preliminare 233.3.4 Esempi <strong>di</strong> strutture organizzative sequenziali 243.4 Il progetto sequenziale 263.4.1 Il Capitolato Speciale 273.4.2 Il Computo Metrico Estimativo 303.4.3 I documenti grafici 313.4.3.1 I <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> localizzazione <strong>di</strong> sintesi 313.4.3.2 I dettagli <strong>di</strong> interfacce <strong>di</strong> sequenze 323.4.4 La risposta delle imprese 323.4.5 La negoziazione delle offerte 353.5 Il cantiere sequenziale 363.5.1 Organizzazione sequenziale e qualità 363.5.2 La fase <strong>di</strong> preparazione del cantiere o sequenza "zero 383.5.2.1 L'analisi comune dei documenti <strong>di</strong> progetto 393.5.2.2 Gli adattamenti necessari del progetto 393.5.2.3 Il dossier del progetto per il cantiere 403.5.2.4 Il programma dei lavori 403.5.2.5 La formazione degli operatori 413.5.3 L'esecuzione dei lavori 423.5.3.1 La gestione del programma 433.5.3.2 Le constatazioni <strong>di</strong> completamento 433.5.3.3 Le riunioni <strong>di</strong> cantiere 444 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 454.1 La progettazione organizzativa 454.2 Il processo sequenziale 455 UN CASO STUDIO: IL CANTIERE SPERIMENTALE DI SOCAE ATLANTIQUE AFONCASTEL, BORDEAUX 485.1 Scheda descrittiva del cantiere 48


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 3 <strong>di</strong> 795.2 Il Progetto <strong>di</strong> organizzazione sequenziale 505.3 Il programma temporale delle sequenze 665.4 La formazione professionale degli operatori 755.4.1 Il programma attuato 755.4.2 Il processo <strong>di</strong> formazione 775.4.2.1 La sensibilizzazione 775.4.2.2 La formazione 77


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 4 <strong>di</strong> 791 NUOVE ORGANIZZAZIONI PER LECOSTRUZIONI EDILIL'incertezza rappresenta il problema fondamentale delleorganizzazioni complesse, e il far fronte all'incertezza èl'essenza del processo amministrativo.Come l'incertezza assoluta o la casualità rappresental'antitesi dello scopo e dell'organizzazione, così lacertezza assoluta è un'invenzione dell'immaginazione;tuttavia quanto più le norme <strong>di</strong> razionalità sono rigide,tanto maggiore è l'energia che l'organizzazione destinaall'acquisizione <strong>di</strong> certezza.James D. Thompson, L'azione organizzativaLa soluzione dei problemi tecnici e organizzativi per la costruzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici harichiesto storicamente le migliori risorse umane per assicurare alle comunità unambiente qualitativamente adeguato alla cultura che lo esprimeva.Il cantiere continua ad avere grande importanza nel determinare sia il continuoadattamento dell'ambiente alle esigenze degli uomini e ad impegnare risorse umane <strong>di</strong>alto livello sul piano tecnico ed organizzativo, anche se con il tempo la sua centralità einnovatività si è progressivamente ridotta rispetto al resto della produzione industriale.In un recente intervento 1 Pierre Chemillier ha posto con determinazione la questionedei saperi tecnici e della formazione professionale al centro delle riflessioni e delleprospettive <strong>di</strong> evoluzione del cantiere e<strong>di</strong>le, collegandola con una necessariatrasformazione delle strutture organizzative del cantiere. In particolare Chemilliersostiene che".. è urgente accordare la più grande importanza al problema dei saperiche operano nei cantieri delle costruzioni. Questo è il problema maggiore. Se neiprossimi anni non si trova una soluzione accettabile, tutti gli sforzi che saranno fatti amonte del cantiere saranno senza effetti e la qualità sarà sod<strong>di</strong>sfacente sulla carta, mame<strong>di</strong>ocre nel cantiere. La separazione tra ciò che è a monte e ciò che è a valle delcantiere andrà allargandosi. Inoltre la <strong>di</strong>fficoltà attuale <strong>di</strong> attirare i giovani verso lecostruzioni non troverà una soluzione sod<strong>di</strong>sfacente ... ."Nel momento in cui si crescono le conoscenze tecniche e scientifiche e si perseguonosempre più elevati e certi livelli <strong>di</strong> qualità il mondo delle costruzioni ha la capacità <strong>di</strong>rispondere, mantenendo o meglio incrementando la produttività, a sfide quali:• la cultura tecnica e organizzativa storicamente accumulatasi nel cantiere è ancorain grado <strong>di</strong> rispondere ai requisiti <strong>di</strong> certezza amministrativa, <strong>di</strong> affidabilità(qualitativa, economica e temporale) del processo e<strong>di</strong>lizio?• la struttura organizzativa del cantiere attuale, tuttora centrata sui mestieri"artigiani", è ancora idonea <strong>di</strong> fronte alla crescente incertezza e complessitàtecnologica del progetto?il settore e<strong>di</strong>lizio e il cantiere in particolare riesce ancora ad assicurare la vitalefunzione <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento ovvero la trasmissione delle conoscenze e dellecompetenze tecniche e organizzative da una generazione all'altra?Se la risposta a queste domande è tendenzialmente negativa, quali modelli <strong>di</strong>organizzazione del cantiere e del processo e<strong>di</strong>lizio, quali meto<strong>di</strong> e strumenti possonocostituire una risposta efficace?Mentre altri settori industriali si stanno profondamente rinnovando con innovazioniorganizzative per incrementare l'efficienza e l'affidabilità dei processi, nel settoree<strong>di</strong>lizio gli aspetti produttivi ed organizzativi stentano ad uscire da una <strong>di</strong>mensioneriduttivamente tecnica, in cui sono stati confinati anche in ambito accademico.L'esigenza <strong>di</strong> orientare verso l'attività costruttiva, verso il cantiere, visto nella sua1 CHEMILLIER P., Savoirs et Chantier, Cahier du CSTB, n° 2552, janvier-février 1992, livraison 326, CSTB,Paris 1992


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 5 <strong>di</strong> 79<strong>di</strong>mensione organizzativa, umana e culturale oltre che tecnico-produttiva, un maggioreimpegno <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> innovazione per migliorare il livello <strong>di</strong> efficienza stenta atrovare attenzione nella società e spesso viene percepita con fatica dagli stessi"addetti ai lavori".Nel settore e<strong>di</strong>lizio la tra<strong>di</strong>zionalmente sommaria e non formalizzata attività <strong>di</strong>organizzazione è stata bilanciata dalle capacità degli operatori del cantiere <strong>di</strong> adattarsi,<strong>di</strong> reagire agli imprevisti, <strong>di</strong> sviluppare strategie "reattive", che trovano la loro ra<strong>di</strong>cein meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> progettazione e costruzione <strong>di</strong> tipo ad<strong>di</strong>ttivo dominanti il processo e<strong>di</strong>lizioprima dell'età moderna. 2 Nonostante ciò si determinano con frequenza situazioni incui, <strong>di</strong> contro ad una qualità progettata del prodotto, la qualità dei processi <strong>di</strong> cantiereè del tutto insufficiente.Dalle origini "artigiane" e dalla loro "nostalgia" 3trae forza nel settore l'idea della"<strong>di</strong>versità" del cantiere e<strong>di</strong>le rispetto agli altri settori produttivi e della sua non"trattabilità" con meto<strong>di</strong> omogenei e la tra<strong>di</strong>zionale resistenza ad introdurreinnovazioni organizzative. La struttura produttiva tra<strong>di</strong>zionale centrata sui "mestieri"ha costituito, e costituisce tuttora, un fattore <strong>di</strong> continuità e <strong>di</strong> responsabilità basatosu un insieme <strong>di</strong> saperi <strong>di</strong> tipo artigianale inseriti e coor<strong>di</strong>nati in una struttura <strong>di</strong>impresa e<strong>di</strong>le "generale". Negli ultimi anni però il processo <strong>di</strong> produzione sta semprepiù evolvendo verso una progressiva segmentazione; in molti casi si sono <strong>di</strong>ssolte letra<strong>di</strong>zionali e consolidate procedure <strong>di</strong> autocontrollo del sistema sostenute dallacultura dei "mestieri", travolte da una tendenziale conflittualità <strong>di</strong> interessi fra glioperatori e fra ciascun operatore e il "progetto" 4 , conflittualità che <strong>di</strong>verge rispettoall'obiettivo della qualità della costruzione e che costituisce spesso una delle principalicause della "deriva" del progetto.La segmentazione e specializzazione, se non è connessa con operazioni tecnicamenteavanzate, è generata e genera a sua volta paradossalmente un'impoverimento dellaqualificazione, del "saper fare" degli operatori <strong>di</strong> cantiere. Dopo una prima fase <strong>di</strong>industrializzazione pesante, che vedeva ancora l'impresa impegnata nel tentativo <strong>di</strong>controllare con meto<strong>di</strong> industriali tra<strong>di</strong>zionali tutto il processo, si è assistito ad uninnesto <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> taylorismo nell'organizzazione dei mestieri artigiani dell'impresae<strong>di</strong>le, ovvero ad una progressiva specializzazione e parcellizzazione delle mansioniunita all'introduzione <strong>di</strong> nuove tecniche costruttive, sia pure con <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong>meccanizzazione. Nella progressiva crescita della turbolenza del mercato e<strong>di</strong>lizio, laspecializzazione ha assunto la forma <strong>di</strong> segmentazione degli operatori in impresesocietariamente autonome, in<strong>di</strong>rizzate verso compiti sempre più elementari,determinando una rottura del principio <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e riducendo in mododrammatico le funzioni <strong>di</strong> "appren<strong>di</strong>mento" interne delle imprese e del settore e<strong>di</strong>lizionel suo complesso.2 STRUTTURE ORGANIZZATIVE IN AMBIENTI ADELEVATA INCERTEZZA2 Su questo argomento si può consultare MECCA S., S ERNICOLA R., Progetto e cantiere al tempo dellecattedrali, <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> Processi e meto<strong>di</strong> della produzione e<strong>di</strong>lizia, Firenze 1994, in cui è riportataun'ampia bibliografia.3 SANTONI RUGIU A. Nostalgia del maestro artigiano, Liguori, Napoli 19924 Con il temine "progetto" senza aggettivi conviene intendere l'intero processo <strong>di</strong> trasformazione dalleformulazione delle esigenze alla utilizzazione della costruzione, <strong>di</strong>stinguendolo dalla fase più propriamentecreativa sul piano architettonico e tecnico che potrebbe essere in<strong>di</strong>cata con il termine "concezione",analogamente a quanto avviene nella lingua francese ed inglese con le parole <strong>di</strong> "projet" e "conception","project" e "design" rispettivamente.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 6 <strong>di</strong> 79"E' ... necessario trovare altri strumenti per il recupero<strong>di</strong> un margine <strong>di</strong> preve<strong>di</strong>bilità, strumenti che si devonobasare su metodologie più avanzate e su un controlloche potremmo chiamare auto<strong>di</strong>retto (è implicita inquesta definizione il concetto <strong>di</strong> omeostasi, ...) comel'impegno personale, la formazione e la professionalità.I vantaggi <strong>di</strong> una raggiunta maggiore flessibilitàpossono più che controbilanciare la per<strong>di</strong>ta del controllocentralizzato, della specializzazione e delle economie <strong>di</strong>scala per gran<strong>di</strong> quantità."Aldo Fabris, Progettazione e sviluppo delleorganizzazioni2.1 IntroduzioneLa crescente incertezza e competitività del mercato, anche nel settore e<strong>di</strong>lizio,accentua l'interesse sulle innovazioni organizzative, che si caratterizzano per l'efficaciae l'economicità rispetto ad altre innovazioni.Gli stessi orientamenti sulla qualificazione e certificazione delle imprese sollecitainnovazioni <strong>di</strong> struttura organizzativa finalizzate ad incrementare l'efficacia el'efficienza del processo<strong>di</strong> produzione.Gli operatori delle costruzioni e<strong>di</strong>li operano in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> turbolenza ambientaleparticolarmente accentuate ed intense a causa delle incertezze provenientedall'ambiente esterno (insufficiente conoscenza delle relazioni causa -effetto deifenomeni e contingenza delle azioni esterne) e dall'ambiente interno costituito da unprogetto che attiva un cantiere irripetibile e nomade, tecnicamente eorganizzativamente altamente complesso rispetto all'importo delle opere (elevatogrado <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza fra le componenti del processo).Anche nel "project management" l'assunzione della con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> incertezza ha indottoa sviluppare modelli organizzativi del progetto orientati alla gestione dell'anticipazione,intesa sia come acquisizione anticipata <strong>di</strong> informazioni affidabili sul progetto, sia comemotivazione e attitu<strong>di</strong>ne degli operatori ad agire sulla base delle informazioni<strong>di</strong>sponibili, che possono essere utili anche nella progettazione del cantiere.Anche se è stato oggetto <strong>di</strong> minori stu<strong>di</strong> il settore e<strong>di</strong>lizio tra<strong>di</strong>zionale ha semprepercepito più o meno consciamente la non idoneità dei modelli organizzativi "classici",puntando nella pratica a modelli non formalizzati <strong>di</strong> gestione, nella maggior parte deicasi insufficienti nella loro struttura organizzativa e nella strumentazione tecnica,bilanciandoli con un costoso coor<strong>di</strong>namento "reattivo" basato su una forte motivazione<strong>di</strong> "mestiere" e con azioni esterne <strong>di</strong> riduzione della competitività e dell'incertezza delmercato.La con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> incertezza è tendenzialmente antagonistica con gli obiettivi <strong>di</strong> qualità<strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> prodotto se non vengono sviluppate delle strategie organizzativeidonee:- alla "riduzione" dell'incertezza me<strong>di</strong>ante lo sviluppo e l'anticipazione dellaprogettazione e programmazione,- all'incremento della attitu<strong>di</strong>ne degli operatori all'adattamento a vincoli e contingenze,a reagire all'imprevisto, ad autocontrollare il risultato della propria attività e acoor<strong>di</strong>narsi con gli altri operatori che partecipano alla realizzazione <strong>di</strong> un "progetto"- alla semplificazione delle inter<strong>di</strong>pendenze riorganizzando i compiti al fine <strong>di</strong>minimizzare i costi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento.Nei processi <strong>di</strong> produzione che operano in con<strong>di</strong>zioni ambientali <strong>di</strong>fficili si è verificatoche il comportamento dei singoli in<strong>di</strong>vidui è determinante e che questo è con<strong>di</strong>zionatodalla qualità della struttura organizzativa che può indurre alla collaborazione,all'immedesimazione, alla formazione e al perfezionamento, alla capacità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica,al perseguimento della qualità, ad un maggiore grado <strong>di</strong> efficienza sia dei singoli chedel sistema nella sua globalità.La struttura organizzativa e la sua stessa procedura <strong>di</strong> progettazione possono


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 7 <strong>di</strong> 79costituire elementi <strong>di</strong> innovazione nella gestione del cantiere. Nell'analisi dei modelliorganizzativi è risultato particolarmente utile il modello <strong>di</strong> progettazione organizzativa"contingente" che colloca al centro del processo il programma, non solo per le sueprestazioni tecniche, ma soprattutto per la sua capacità <strong>di</strong> integrare e strutturarerelazioni umane e sociali, oltre che tecniche e temporali.Nel controllo dell'incertezza l'azione organizzativa più rilevante è quella sulle relazioni<strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza fra gli operatori e i loro compiti tecnici; la <strong>di</strong>fficoltà delle decisionirisiede nella priorità da assegnare ai <strong>di</strong>versi criteri <strong>di</strong> aggregazione dei compiti e alleconseguenti modalità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento. Nei cantieri e<strong>di</strong>li, in cui la componentetecnologica del processo <strong>di</strong> trasformazione è determinante, l'azione organizzativa puòessere prioritariamente orientata sulla relazione fra struttura e tecnologia, sull'insiemedelle inter<strong>di</strong>pendenze fra le componenti del processo.In altri termini la struttura organizzativa è il mezzo fondamentale per raggiungere unacon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> "razionalità limitata" in quanto da un lato in<strong>di</strong>vidua i confini delle azionidei suoi componenti e quin<strong>di</strong> delle attese ragionevoli <strong>di</strong> risultati <strong>di</strong> efficienza, dall'altrodetermina le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento fra tali azioni inter<strong>di</strong>pendenti.Queste regole <strong>di</strong> progettazione organizzativa sono utili per definire nuovi modelli <strong>di</strong>struttura organizzativa che definiamo "sequenziali" e che possono costituire unefficace risposta alle sfide poste al cantiere e<strong>di</strong>le.2.2 L'analisi delle inter<strong>di</strong>pendenze interneIl cantiere e<strong>di</strong>le è caratterizzato in modo determinante dai requisiti tecnologici delprocesso <strong>di</strong> costruzione. Oltre agli aspetti relativi alla gestione del fattore umanol'attenzione <strong>di</strong> progettazione della struttura organizzativa deve prioritariamenteconcentrarsi sui processi tecnici, che sono i più protetti dalle con<strong>di</strong>zioni ambientali, esulla loro interrelazione con gli aspetti sociali.L'operazione progettuale più rilevante, in un'organizzazione complessa e formata danumerosi operatori autonomi e tendenzialmente <strong>di</strong>vergenti quale è il cantiere e<strong>di</strong>le,consiste comunque nella progettazione dei processi <strong>di</strong> trasformazione, della lororazionalità tecnico-strumentale, nella identificazione e nel "confinamento" degli insiemi<strong>di</strong> compiti, nella attribuzione negoziata delle rsponsabilità, o all'inverso nellaprogettazione delle interfacce tecniche, organizzative e informative, operazioniprogettuali che influenzano gli aspetti sociali e la stessa efficienza del sistema.La struttura organizzativa, i meccanismi operativi e i processi tecnici devono essereprogettati in modo tale da facilitare il comportamento atteso del sistema,incrementando le capacità autoregolative del sistema.Se l'attività <strong>di</strong> progettazione consiste nella riduzione e nel controllo dell'incertezza,questo risultato non può essere perseguito semplificando o ignorando la complessitàreale del sistema, perché queste strutture risolverebbero solo parzialmente etemporalmente, ma estendendo e approfondendo l'analisi delle variabili rilevanti edelle relazioni esistenti fra loro.La scomposizione dell'opera da realizzare in sottoprogetti e attività e l'in<strong>di</strong>viduazionedelle interfacce è un elemento costante nell'organizzazione dei gran<strong>di</strong> progetti ecorrisponde alla operazioni <strong>di</strong> progettazione strutturale in<strong>di</strong>viduate nelle fasi 3 e 4dello schema precedente.Nei gran<strong>di</strong> progetti si può rilevare una tendenza ad utilizzare come criterio unascomposizione tecnica funzionale in sotto-opere identificabili fisicamente, piuttosto cheper lotti <strong>di</strong> compiti definiti per mestieri come invece avviene nei cantieri e<strong>di</strong>li. Adesempio nell'industria aeronautica, in cui la questione della <strong>di</strong>visione del progetto fra<strong>di</strong>fferenti partners non è superabile, si ha una scomposizione per sequenze i cui confinitendono a coincidere con le parti del progetto in cui la specificazione delle interfacce èpiù facile e certa che in altre, nei punti <strong>di</strong> semplificazione del flusso <strong>di</strong> informazioni,affidandole ad operatori-imprese <strong>di</strong>fferenti che se ne assumono la pienaresponsabilità, pur integrando al loro interno competenze <strong>di</strong>fferenti.Le interfacce <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> cantiere (come del resto del progetto)


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 8 <strong>di</strong> 79possono articolarsi in interfacce tecniche ed interfacce organizzative; le interfaccetecniche sono:- interfacce <strong>di</strong> prestazione fra i sottosistemi e gli elementi tecnici dell'opera;- interfacce fisiche fra i sottosistemi e gli elementi tecnici dell'opera;Le interfacce organizzative sono costituite da:- interfacce <strong>di</strong> e con decisioni;- interfacce fra responsabilità;- interfacce <strong>di</strong> informazioni fra operatori con compiti e/o responsabilità <strong>di</strong>fferentie connesse;- interfacce logistico-temporali quando o attrezzature o elementi tecnici devonoessere <strong>di</strong>sponibili o eseguiti in un dato momento e in un dato luogo perché leoperazioni successive possano essere realizzate.La gestione delle interfacce si pone pertanto come uno dei compiti più rilevanti dellagestione del progetto e consiste nella in<strong>di</strong>viduazione, analisi, programmazione,comunicazione e controllo delle interfacce tecniche ed organizzative. Le interfaccepossono costituire la struttura degli eventi su cui costruire il programma temporale:alle interfacce <strong>di</strong> responsabilità, se in numero contenuto, possono corrisponderemilestones o operazioni <strong>di</strong> verifica e controllo dello sviluppo del progetto.Su questi temi il contributo teorico più importante è quello offerto da Thompson 5 conil suo fondamentale saggio "Organizations in Action".Secondo Thompson la struttura in<strong>di</strong>ca la <strong>di</strong>fferenziazione interna e la conformazionedelle relazioni organizzative: le principali componenti <strong>di</strong> una organizzazione complessasono predeterminate al momento della sua progettazione, attività che consiste nellasegmentazione e sud<strong>di</strong>visione delle componenti nella connessione fra i sottosistemi eall'interno <strong>di</strong> ciascun sottosistema.Il modello razionale <strong>di</strong> organizzazione è il risultato <strong>di</strong> una impostazione e strategia chetende a considerare il sistema <strong>di</strong> produzione come chiuso, mentre il modello naturaleorganico tende al sistema aperto. Nella progettazione organizzativa è necessarioprocedere all'integrazione dei due aspetti, considerando correttamente i sistemi <strong>di</strong>produzione come sistemi aperti, indeterminati e adattabili all'incertezza, ma anchenecessariamente governati dalla razionalità e quin<strong>di</strong> tendenti alla determinatezza ealla certezza. L'incertezza è la principale antagonista dell'approccio razionale ed ègenerata dalla <strong>di</strong>namica della tecnologia e dell'ambiente.La struttura organizzativa è il mezzo fondamentale per raggiungere una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>"razionalità limitata" in quanto da un lato in<strong>di</strong>vidua i confini delle azioni dei suoicomponenti e quin<strong>di</strong> delle attese ragionevoli <strong>di</strong> risultati <strong>di</strong> efficienza, dall'altrodetermina le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento fra tali azioni inter<strong>di</strong>pendenti.La relazione fra la struttura organizzativa e la tecnologia è una delle più rilevanti inparticolare per processi in cui la trasformazione fisica è l'obiettivo principale. L'analisidella inter<strong>di</strong>pendenza interna, della relazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza e <strong>di</strong>connessione fra i sottosistemi è uno dei contributi più interessanti <strong>di</strong> Thompson.Fig. 2.1: Le relazioni <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenzaFonte: FABRIS A., L'organizzazione dell'impresa, Etas Libri, Milano 1983, pag. 94forme <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namentoinformazioniinter<strong>di</strong>pendenzagenericanon necessarie frale unitàinter<strong>di</strong>pendenzasequenzialeprogrammazionenecessarie su punti fissie come scostamento dalprogrammainter<strong>di</strong>pendenza reciprocaprogrammazione e mutuoadattamentonecessarie continuamente supiù punti ed aspetti5 THOMPSON J. D., Organizations in Action, McGraw-Hill, New York 1967, trad. it. THOMPSON J. D., L'azioneorganizzativa, Petrini e<strong>di</strong>tore, Torino 1988, 2° e<strong>di</strong>zione ISEDI, Torino 1994 (con saggio introduttivo <strong>di</strong> BrunoMaggi)


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 9 <strong>di</strong> 79responsabilitàimportanza deirapportisui risultatiall'uscita delleunitàverticalisui risultati specifici <strong>di</strong>ogni unità (nei tempi enelle modalità)verticali e orizzontali suirisultati delle singoleunitàsulle prestazioni globali delsistema e sul contributo,anche non previsto, dellevarie unitàverticali e orizzontali sullosviluppo continuo delle attivitàSi possono in<strong>di</strong>viduare tre forme <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza fra le parti:- inter<strong>di</strong>pendenza generica o per accumulazione (pooled inter<strong>di</strong>pendence),quando il comportamento <strong>di</strong> una parte influenza il comportamento del sistema<strong>di</strong> cui ciascuna parte è componente e dal cui comportamento è a sua voltainfluenzata;- inter<strong>di</strong>pendenza sequenziale (sequential inter<strong>di</strong>pendence), quandol'inter<strong>di</strong>pendenza assume una forma più <strong>di</strong>retta, entrambe le parti danno uncontributo al sistema nel suo insieme (inter<strong>di</strong>pendenza generica), ma esisteanche una inter<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong>retta fra le due parti in un or<strong>di</strong>ne che può esserespecificato;- inter<strong>di</strong>pendenza reciproca (reciprocal inter<strong>di</strong>pendence), quando abbiamo unasituazione in cui gli outputs <strong>di</strong> ciascuna parte <strong>di</strong>ventano inputs delle altre parti,l'attività <strong>di</strong> ciascuna parte è <strong>di</strong>rettamente interessata a quella dell'altra. Inquesta relazione sono presenti anche gli altri due tipi <strong>di</strong> relazione, ma l'aspettocaratteristico e qualificante è la reciprocità per cui il comportamento <strong>di</strong>ciascuna parte impone un vincolo, un elemento <strong>di</strong> incertezza nelcomportamento delle altre.Le tre relazioni <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza presentano nell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>fficoltà crescenti <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento, in quanto contengono un grado crescente <strong>di</strong> complessità, <strong>di</strong> vincoli e<strong>di</strong> incertezza.In generale si può affermare che tutte le parti <strong>di</strong> un'organizzazione hannonecessariamente una inter<strong>di</strong>pendenza generica, che in una situazione <strong>di</strong> maggiorecomplessità si ha una inter<strong>di</strong>pendenza sequenziale e che in situazioni ancora piùcomplesse si hanno relazioni dei tre tipi.Sotto la prima forma <strong>di</strong> relazione in ciascun sottosistema le attività possono svolgersisenza considerare l'attività svolta negli altri fino a quando il sistema mantiene una suavitalità, ovvero il comportamento globale è sod<strong>di</strong>sfacente.Nella forma sequenziale l'azione <strong>di</strong> un sottosistema deve essere mo<strong>di</strong>ficata e adattataquando nell'altra unità <strong>di</strong>rettamente connessa si opera impropriamente o non sirealizzano nel modo previsto i compiti assegnati: abbiamo quin<strong>di</strong> una potenzialeincertezza nel comportamento del secondo sottosistema e nel sistema nella suaglobalità che deve essere affrontata con una struttura adeguata e idonei meccanismiorganizzativi.Nella forma reciproca la <strong>di</strong>fficoltà non è potenziale, ma effettiva perché icomportamenti <strong>di</strong> ciascun sottosistema devono essere adattati continuamente aicomportamenti degli altri sottosistemi interrelati reciprocamente.I tre tipi <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza presentano gra<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento: inuna situazione <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza le azioni devono essere coor<strong>di</strong>nate con meto<strong>di</strong><strong>di</strong>versi per ciascun tipo.In determinate con<strong>di</strong>zioni può essere conseguito il coor<strong>di</strong>namento perstandar<strong>di</strong>zzazione, ovvero me<strong>di</strong>ante la definizione <strong>di</strong> procedure e regole per vincolareil comportamento <strong>di</strong> un sottosistema in modo coerente con il comportamento deglialtri sottosistemi; nel coor<strong>di</strong>namento per standar<strong>di</strong>zzazione è necessario che il sistemadelle regole sia internamente coerente e perché ciò sia possibile è necessario che lesituazioni che devono essere affrontate siano relativamente stabili, ripetitive e limitatenel numero e nella varietà/<strong>di</strong>versità affinché le regole siano idonee ad affrontarle.Nel modello proposto da March e Simon il coor<strong>di</strong>namento per programmazione implicala definizione <strong>di</strong> programmi operativi me<strong>di</strong>ante i quali il comportamento <strong>di</strong> ciascunsottosistema inter<strong>di</strong>pendente viene guidato verso una coerenza e congruenza con il


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 10 <strong>di</strong> 79comportamento degli altri sottosistemi. Questa forma <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, nonrichiedendo un alto grado <strong>di</strong> stabilità e formalizzazione procedurale, è più adatta adaffrontare situazioni più <strong>di</strong>namiche in particolare determinate da un ambiente<strong>di</strong>namico. 6Una terza forma può essere definita coor<strong>di</strong>namento per mutuo adattamento e implicala trasmissione continua <strong>di</strong> nuove informazioni sul comportamento dei sistemi durantetutto il processo <strong>di</strong> trasformazione 7e a cui si ricorre quanto più la situazione èvariabile ed impreve<strong>di</strong>bile (turbolenta).Possiamo osservare che:- esiste un parallelismo fra i tre tipi <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza e i tre tipi <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento nell'or<strong>di</strong>ne in cui li abbiamo trattati;- i tre tipi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento impongono uno sviluppo sempre più accentuato deisottosistemi <strong>di</strong> comunicazione e decisione: la standar<strong>di</strong>zzazione richiede unaminore frequenza <strong>di</strong> decisioni e una minore intensità <strong>di</strong> comunicazioni sia dellaprogrammazione sia, ancor <strong>di</strong> più, del mutuo adattamento;- i tre tipi <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento sono compresenti all'interno <strong>di</strong>un processo complesso, ma devono essere collocati in posizioni funzionali ecoerenti con la <strong>di</strong>mensione tecnica e umana-sociale del sistema <strong>di</strong> produzione.L'aggregazione delle mansioni in<strong>di</strong>viduali o <strong>di</strong> sottosistemi genera relazioni <strong>di</strong>inter<strong>di</strong>pendenza che possono essere affrontate me<strong>di</strong>ante una serie <strong>di</strong> regole finalizzatealla costruzione <strong>di</strong> una struttura organizzativa più "funzionale".Thompson 8costruisce a questo punto un sistema <strong>di</strong> regole <strong>di</strong> comportamento chepossono essere sintetizzate nel modo seguente:- i sistemi aggregano le posizioni in modo da minimizzare i costi secondo uncomportamento razionale. Possiamo attenderci una tendenza del sistema a uncoor<strong>di</strong>namento per standar<strong>di</strong>zzazione, in quanto <strong>di</strong> minore costo- i sistemi tendono ad aggregare e a connettere i compiti reciprocamenteinter<strong>di</strong>pendenti, in modo che siano tangenti gli uni agli altri in un comunegruppo o sottosistema che sia concentrato localmente e con<strong>di</strong>zionatamenteautonomo. Se la tecnologia specifica <strong>di</strong> un sottosistema richiede un'azione <strong>di</strong>gruppo con coor<strong>di</strong>namento per mutuo adattamento, i compiti e gli in<strong>di</strong>vidui adessi connessi tendono ad essere riuniti in gruppi, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione contenuta almassimo rispetto alle esigenze. I sistemi tendono ad aggregare posizioni coninter<strong>di</strong>pendenza reciproca in unità autonome entro i vincoli stabiliti daiprogrammi e dalla standar<strong>di</strong>zzazione.- in assenza <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza reciproca (o in inter<strong>di</strong>pendenze reciproche"confinate") i sistemi che si comportano razionalmente tendono <strong>di</strong> aggregare e<strong>di</strong>sporre le mansioni sequenzialmente inter<strong>di</strong>pendenti in modo che sianotangenti le une alle altre, in sottosistemi che siano con<strong>di</strong>zionatamenteautonomi. Il costo della programmazione cresce con l'aumento delle variabili econ l'allungamento delle linee <strong>di</strong> comunicazione, ma viene pertanto minimizzatose viene effettuata in piccole unità anziché in gran<strong>di</strong>; per cui ci si deveattendere che un sistema che si comporti razionalmente restringa ilcoor<strong>di</strong>namento per programmazione a gruppi il più ridotti possibile <strong>di</strong> posizionisequenzialmente inter<strong>di</strong>pendenti, compatibilmente con il coor<strong>di</strong>namento globaledel sistema.- nel caso <strong>di</strong> assenza <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza reciproca e sequenziale i sistemi che sicomportano razionalmente tendono ad aggregare le unità o posizioni in modoomogeneo per facilitare il coor<strong>di</strong>namento per standar<strong>di</strong>zzazione. Per definizioneun sistema complesso è caratterizzato da <strong>di</strong>fferenziazione delle sue parti equin<strong>di</strong> è eterogeneo, ma nei limiti consentiti dalle esigenze tecnologiche e dallapossibilità <strong>di</strong> neutralizzare la <strong>di</strong>namica dell'ambiente, l'aggregazione <strong>di</strong> posizioni6 MARCH J. G., SIMON H. A., Teoria dell'organizzazione, E<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Comunità, Milano 19667 in March e Simon troviamo il termine coor<strong>di</strong>namento per feedback8 THOMPSON J. D., op. cit.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 11 <strong>di</strong> 79che eseguono processi simili consente <strong>di</strong> sviluppare il coor<strong>di</strong>namento nel modomeno costoso. L'omogeneità facilita il coor<strong>di</strong>namento in quanto le stesse regolee i cambiamenti che fossero necessari si applicano a tutte le posizioni delgruppo.Il sistema è più complesso se sono presenti tutti i tre tipi <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza per cuitutti i sottosistemi presentano inter<strong>di</strong>pendenza generica, alcuni anche inter<strong>di</strong>pendenzasequenziale e altri ancora anche inter<strong>di</strong>pendenza reciproca.Se l'inter<strong>di</strong>pendenza reciproca non può essere confinata all'interno <strong>di</strong> un gruppo, ilsistema tende a collegare i gruppi interessati in un gruppo <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne, il piùpossibile con<strong>di</strong>zionatamente autonomo. In alcuni casi l'inter<strong>di</strong>pendenza reciproca ètalmente estesa che formare un unico gruppo (sottosistema) significa espandereeccessivamente i meccanismi <strong>di</strong> comunicazione; i sistemi graduano le posizioni inrelazione all'influenza che ciascuna ha sulle altre, in modo tale che quelle chepresentano maggiori collegamenti formino un gruppo e questi gruppi siano aggregatiin un sottosistema <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne.Si opera così una gerarchizzazione che consente al sistema <strong>di</strong> evolvere adattandosialla <strong>di</strong>namica dell'ambiente più rapidamente <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> eguale <strong>di</strong>mensione, ma nongerarchizzati, come già efficacemente verificato da Simon. 9Secondo Boul<strong>di</strong>ng unastruttura gerarchizzata può essere interpretata come un meccanismo per la soluzionedei conflitti, in quanto ogni grado della gerarchia si specializza nella soluzione <strong>di</strong>conflitti del grado inferiore. 10Dopo avere aggregato le unità per minimizzare il coor<strong>di</strong>namento per mutuoadattamento, i sistemi che si comportano razionalmente tendono a <strong>di</strong>sporre isottosistemi sequenzialmente inter<strong>di</strong>pendenti in modo che siano tangenti gli uni aglialtri in un raggruppamento con<strong>di</strong>zionatamente autonomo. Anche al livello dellerelazioni intergruppo dopo che la inter<strong>di</strong>pendenza reciproca è stata confinata si segueil criterio <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento connesso alla inter<strong>di</strong>pendenza sequenziale.Queste regole <strong>di</strong> progettazione possono essere utilizzate in modo efficace perprogettare una struttura oganizzativa che definiamo "sequenziale" che comecercheremo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare nei prossimi capitoli è idonea per conseguire livelli <strong>di</strong>efficienza più elevati nel cantiere e<strong>di</strong>le, un processo <strong>di</strong> produzione che è caraterizzatonon solo da elevata incertezza ambientale, ma anche da un notevole peso delleinterfacce che generano relazioni <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza reciproca.3 L'ORGANIZZAZIONE PER SEQUENZE DELCANTIERE EDILE.... la struttura rappresenta un veicolo fondamentale permezzo del quale le organizzazioni raggiungono ciò cheSimon chiama razionalità limitata. Attraverso unadelimitazione <strong>di</strong> responsabilità, <strong>di</strong> controllo sulle risorsee su altri aspetti, le organizzazioni forniscono ai loromembri i confini entro cui l'efficienza può essereun'aspettativa ragionevole.James D. Thompson, L'azione organizzativa3.0 Introduzione9 SIMON H. G., The Science of the Artificial, MIT Press, Cambridge 1969, trad. it.: Le scienze dell'artificiale,ISEDI, Milano 1973, pag. 11310 BOULDING K. E., A pure Theory of conflict Applied to Organizations, in FISK G. (a cura <strong>di</strong>), The Frontiers ofManagement Psychology, New York 1953


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 15 <strong>di</strong> 793.2 La struttura organizzativa sequenziale del cantiere e<strong>di</strong>leLa progettazione <strong>di</strong> una struttura organizzativa sequenziale non può essere realizzataadeguandosi a uno o più modelli rigi<strong>di</strong> <strong>di</strong> struttura, ma applicando regole <strong>di</strong> strategiaorganizzativa e strumenti specifici alle situazioni contingenti <strong>di</strong> ogni specifico progettoe non soltanto relative alle imprese e dei loro rispettivi ambienti.Un processo costruttivo sequenziale si caratterizza in primo luogo per il modo <strong>di</strong>aggregare l'insieme dei compiti necessari per la realizzazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio e <strong>di</strong>affidarne la responsabilità <strong>di</strong>fferente dal processo tra<strong>di</strong>zionale, che segue lecompetenze dei mestieri tra<strong>di</strong>zionali.La prima operazione per definire una struttura organizzativa consiste nella<strong>di</strong>fferenziazione del sistema, nella sud<strong>di</strong>visione del processo costruttivo in sottosistemiin fasi concatenate, in sequenze che rispettino le seguenti regole:1 - ciascuna fase costruttiva o sequenza deve costituire un sottoinsieme del processo<strong>di</strong> costruzione coerente e autonomo sia temporalmente che spazialmente, chepermetta agli operatori incaricati della sua realizzazione <strong>di</strong> eseguire tutti i compiti loroassegnati in modo autonomo e continuo, senza inter<strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> tipo reciproco conaltri operatori, ovvero senza che altri operatori <strong>di</strong> un'altra sequenza debbanointervenire nella stessa parte interessata del cantiere durante la esecuzione della fasein oggetto per consentire il completamento della fase stessa;2 - ciascuna sequenza deve consentire al gruppo <strong>di</strong> operatori incaricato della suarealizzazione la possibilità della piena e continua utilizzazione degli operatori stessi,senza tempi morti improduttivi.La seconda operazione per definire una struttura organizzativa consiste nellaintegrazione del sistema, nel coor<strong>di</strong>namento interno <strong>di</strong> ciascun sottosistema delprocesso costruttivo e fra i sottosistemi me<strong>di</strong>ante un concatenamento in sequenze cherispettino le seguenti regole:3 - ciascuna sequenza deve essere realizzata da una sola impresa o, in mancanza, daun gruppo molto coerente <strong>di</strong> imprese, al fine <strong>di</strong> evitare, che si formino all'interno <strong>di</strong>ogni sequenza inter<strong>di</strong>pendenze reciproche che generano le <strong>di</strong>sfunzioni organizzativaabituali nei cantieri e<strong>di</strong>li.4 - nelle interfacce fra le <strong>di</strong>verse sequenze deve essere possibile la collocazione <strong>di</strong> unaconstatazione <strong>di</strong> completamento <strong>di</strong> sequenza. Questa fase interme<strong>di</strong>a <strong>di</strong> controllo èefficace solo in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza sequenziale e costituisce l'elementocentrale del modello <strong>di</strong> soluzione dei conflitti fra operatori, che possono essere gestitiefficacemente secondo meto<strong>di</strong> appropriati alla Gestione della Qualità.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 16 <strong>di</strong> 79Fig 3.1. : Un esempio <strong>di</strong> determinazione delle interfacce a rischioProgramma SPIR (1987-1990), Regione: Bretagne, Intervento: Le Bourgneuf àLorient, Committente: SA NOUVEAU LOGIS / SCIC, Architetto: Patrick Pincemaille,Bureau d'étude: I2CElementi d'operaInterfacce a rischio1 Movimenti <strong>di</strong> terra generali2 Opere e<strong>di</strong>li2.1 movimenti <strong>di</strong> terra complementari2.2 fondazioni 15.12.3 pareti <strong>di</strong>visorie piano terra2.4 canalizzazioni interrate2.5 solette piano terra2.6 drenaggio perimetrale 6.1,7.1,10.1,10.3,13.1,15.22.7 travi e solai alto del piano terra 6.1,7.1,10.1,10.3,13.1,15.22.8 elevazione primo piano 6.1,7.1,10.1,10.3,13.1,15.22.9 solaio alto del primo piano 6.1,7.1,10.1,10.3,13.1,15.22.10 elevazione secondo piano 6.1,7.1,10.1,10.3,13.1,15.22.11 solaio alto del secondo piano2.12 elevazione tetto 3.12.13 finitura movimenti <strong>di</strong> terra2.14 finitura facciate 6.12.15 soglie e davanzali 6.12.16 partizioni <strong>di</strong> guaine tecniche 12.12.17 sistemazioni esterne ponteggi3 Carpenteria/ copertura3.1 armatura della carpenteria Tutte le prestazioni "fuori acqua"3.2 copertura Tutte le prestazioni "fuori acqua"3.3 finiturre e pezzi speciali Tutte le prestazioni "fuori acqua"3.4 parti in aggetto 2.144 Lattoneria4.1 gronde 3.24.2 <strong>di</strong>scendenti acque pluviali 2.145 Partizioni e isolamento5.1 posa delle contropareti5.2 tracciatura, preparazione 7.25.3 posa <strong>di</strong> pareti <strong>di</strong>visorie 7.25.4 contropareti (acustiche)5.5 connessione, finitura, pulizia 14.1,15.46 Serramenti esterni6.1 posa dei serramenti 2.8 a 2.12,2.146.2 esecuzione giunti a tenuta 2.146.3 posa ferramenta 18.46.4 posa griglie aerazione7 Serramenti interni7.1 approvvigionamento casseforme dei muri da 2.8 a 2.127.2 posa dei telai7.3 approvvigionamento battiscopa e finiture7.4 posa sportelli dei cave<strong>di</strong> ai piani 15.97.5 posa battiscopa e finiture 7.37.6 posa delle porte e regolazione 2.8 a 2.12 , 7.27.7 finiture parti comuni7.8 portoncini ai pianerottoli7.9 ferramenta sovrapposizioni e tempi morti7.10 arma<strong>di</strong> a muro sovrapposizioni e tempi morti7.11 consegna del quadro delle chiavi7.12 cassette della posta8 Chiusure8.1 posa delle persiane in PVC 2.149 Porte dei garages


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 17 <strong>di</strong> 799.1 Posa delle porte dei boxes10 Opere in ferro10.1 posa dei parapetti delle scale rischi <strong>di</strong> sicurezza10.2 griglie <strong>di</strong> ventilazione10.3 parapetti esterni 2.9, 2.11, rischi <strong>di</strong> sicurezza10.4 approvvigionamento telai <strong>di</strong> tappeti11 Opere <strong>di</strong> vetraio11.1 posa dei vetri12 Opere idrauliche12.1 calate e colonne 2.4, da 2.8 a 2.1212.2 <strong>di</strong>stribuzione a terra12.3 approvvigionamento <strong>di</strong> sanitari 16.112.4 posa delle vasche 16.1, rischi <strong>di</strong> furto12.5 rete del gas da 2.8 a 2.1212.6 posa apparecchi sanitari 18.312.7 riempimento <strong>di</strong> impianto e prove rischi tecnici12.8 sterilizzazione degli impianti12.9 posa dei mobili dei bagni 18.4, rischi <strong>di</strong> produttività12.10 posa delle docce 18.613 Riscaldamento13.1 incorporazioni da 2.7 a 2.12, rischi tecnici13.2 appoggio caldaie e <strong>di</strong>stribuzione ra<strong>di</strong>atori 5.5, rischi <strong>di</strong> produttività13.3 posa dei ra<strong>di</strong>atori 18.4, rischi <strong>di</strong> produttività13.4 montaggio caldaie 1813.5 riempimento <strong>di</strong> impianto e prove rischi tecnici14 Ventilazione meccanica14.1 posa dei condotti verticali 2.16, 3.3, 5.314.2 connessioni sui condotti 5.314.3 posa delle bocchette 5.314.4 installazione dei gruppi <strong>di</strong> estrazione15 Elettricità15.1 circuito <strong>di</strong> terra in fondazione 2.215.2 condotti incorporati nelle opere e<strong>di</strong>li da 2.3 a 2.1215.3 calate nelle partizioni 5.315.4 scatole e cavi nelle partizioni 5.315.5 canalette <strong>di</strong> cavi piano terra15.6 colonne montanti15.7 posa apparecchi degli alloggi 18.7, rischi <strong>di</strong> produttività15.8 approvvigionamento parti comuni 18.7, rischi <strong>di</strong> produttività15.9 connessione con CM/EdF 7.415.10 conformità16 rivestimenti in ceramica16.1 posa ceramica per vasche da bagno 5.5, 18.3, rischi <strong>di</strong> danneggiamento16.2 rivestimento zone umide 18.316.3 rivestimento zone asciutte 18.316.4 massetto per pavimenti resilienti 7.5, 18.317 Pavimenti resilienti17.1 livellamento degli alloggi 18.517.2 posa della moquette rischi <strong>di</strong> danneggiamento17.3 posa degli zerbini rischi <strong>di</strong> furto18 Pitturazioni18.1 sottofon<strong>di</strong> 5.5, 6.1, 7.318.2 accettazione dei supporti18.3 rasatura e lavori <strong>di</strong> preparazione 13.2, 15.218.4 pitturazione pareti 12.6, 16.118.5 posa carte da parati 16.2, 16.418.6 riprese successive alla posa dei pavimenti


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 18 <strong>di</strong> 79L'esecuzione <strong>di</strong> una sequenza che nasce dalla aggregazione in sequenze <strong>di</strong> compiticostruttivi elementari, tra<strong>di</strong>zionalmente eseguiti da operatori che appartengono nonsolo a mestieri specializzati <strong>di</strong>versi, ma spesso ad imprese specializzate autonome,non può non essere attribuita altro che ad un gruppo relativamente polivalente,composto da operai loro stessi polivalenti o da operai specialisti <strong>di</strong>sposti ad acquisiredelle competenze e capacità complementari a quelle del loro mestiere <strong>di</strong> origine.Il contenuto, ovvero l'insieme dei compiti da attribuire a ciascuna sequenza nellaorganizzazione sequenziale <strong>di</strong> cantieri, è <strong>di</strong>pendente dunque dalle caratteristiche delleimprese che saranno coinvolte nella realizzazione, in particolar modo nelle fasi <strong>di</strong> avvio<strong>di</strong> questo modello organizzativo.Una <strong>di</strong>versa aggregazione <strong>di</strong> compiti richiede nella maggior parte dei casil'introduzione <strong>di</strong> innovazioni tecniche consistenti in elementi tecnici e<strong>di</strong>lizi,tendenzialmente ad alto valore aggiunto, finalizzati alla semplificazione delleinter<strong>di</strong>pendenze generate dalle interfacce tecniche ed organizzative. Questo puòcostituire pertanto uno specifico obiettivo e criterio <strong>di</strong> verifica per attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnoindustriale applicato a componenti e<strong>di</strong>lizi, che troppo spesso si sono sviluppate al <strong>di</strong>fuori <strong>di</strong> ipotesi <strong>di</strong> strutture organizzative in grado <strong>di</strong> utilizzare "invenzioni" tecniche.Alcuni componenti e<strong>di</strong>lizi possono avere un ruolo determinante in un processosequenziale se consentono il trasferimento <strong>di</strong> compiti da una fase all'altra e <strong>di</strong> ridurre oeliminare le inter<strong>di</strong>pendenze reciproche. Nelle prime esperienze promosse dalla SGE-C 18 sono stati utilizzati alcuni componenti detti "spécifiques", elaborati e messi a puntoin accordo fra la stessa SGE-C e imprese industriali, quali:- condotti tecnici multilivello che assicurano l'alimentazione e l'evacuazione delle acquedegli alloggi;- piovre sanitarie che assicurano il raccordo fra i condotti tecnici e le attrezzatureigienico-sanitarie.- piovre elettriche che risolvono tutte le <strong>di</strong>stribuzioni elettriche interne agli alloggi;- blocchi-finestra che l'infisso vetrato esterno completo delle integrazioni con la pareteesterna;Queste innovazioni tecniche, del resto non nuove per i cantieri e<strong>di</strong>li, hanno consentitopiù interessanti economie <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> personale nel processo <strong>di</strong> costruzione soloperché coerenti con innovazioni organizzative.Un più alto livello <strong>di</strong> programmazione richiede una riduzione dell'aleatorietà delprocesso <strong>di</strong> costruzione delle decisioni progettuali e degli operatori coinvolti inparticolare; un orientamento cooperativo sul progetto può essere una strategia <strong>di</strong>riduzione dell'aleatorietà, ma richiede che tutti gli operatori siano selezionati eimpegnati prima dell'avvio non solo del cantiere, ma delle stesse operazioni <strong>di</strong>programmazione e preparazione del cantiere e quin<strong>di</strong> imme<strong>di</strong>atamente dopol'assegnazione dell'appalto.3.3 Elementi dell'organizzazione sequenzialeDalle regole prima in<strong>di</strong>cate possiamo dedurre la seguente definizione <strong>di</strong> sequenza perutilizzarla in operazioni <strong>di</strong> progettazione organizzativa: una sequenza è un insieme <strong>di</strong>compiti elementari omogenei realizzati da una sola impresa o da un gruppo coerente<strong>di</strong> imprese, in un luogo determinato, in un tempo determinato, senza <strong>di</strong>scontinuità.Un compito è un lavoro elementare da eseguire su un'opera o una parte <strong>di</strong> un'opera.Una sequenza costruttiva è definita dal suo contenuto (i compiti da realizzare); dallasua durata, non necessariamente la più breve possibile, dalla sua localizzazione nellospazio, dal tipo <strong>di</strong> impresa (o imprese) incaricata della sua realizzazione.La determinazione delle sequenze oltre che in funzione degli aspetti tecnicocostruttivi,deve avvenire quin<strong>di</strong> in funzione delle competenze, delle capacità tecniche18 Per un'analisi più approfon<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> questa esperienza può essere consultato il rapporto: BOBROFF JACOTTE,CAMPAGNAC ELISABETH, La démarche séquentielle de la SGE-BTP. Quels atouts pour les travailleurs et lesP.M.E., Contrat de recherche n° 84 122, Ministère de l'Equipment, du Logement, de l'Aménagement duTerritoire et des Transports, Plan Construction, Paris 1987


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 19 <strong>di</strong> 79e delle <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorse delle imprese incaricate della realizzazione <strong>di</strong> ciascunasequenza, per consentire la definizione <strong>di</strong> un programma che armonizzi i ritmi delle<strong>di</strong>verse sequenze per perseguire l'obiettivo della continuità del flusso <strong>di</strong> produzione edel pieno utilizzo dei fattori.La procedura <strong>di</strong> determinazione delle sequenze può articolarsi in due fasi:- una prima fase consistente nel determinare la lista dei compiti, nell'in<strong>di</strong>viduare leinterfacce critiche sul piano tecnico e organizzativo, nel definire i trasferimenti e iraggruppamenti <strong>di</strong> compiti;- una seconda fase consistente nell'or<strong>di</strong>narli sotto forma <strong>di</strong> un programma preliminarein modo da verificare sia eliminazione dei punti a rischio che la fattibilità tecnica etemporale.La parte più importante del lavoro <strong>di</strong> determinazione delle sequenze si compie nellefasi <strong>di</strong> impostazione del progetto e <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> massima e quin<strong>di</strong> è tanto piùefficace quanto più si colloca in fasi a monte nel processo <strong>di</strong> progettazione. Se ilprocesso <strong>di</strong> sequenzializzazione delle attività costruttive si avvia nella fase delprogetto esecutivo o nella fase del cantiere <strong>di</strong> regola non consente <strong>di</strong> raggiungererisultati altrettanto interessanti a causa della progressiva irreversibilità delle decisioniprogettuali.3.3.1 In<strong>di</strong>viduazione dei compiti a rischioLa lista dei compiti è un elenco completo dei compiti da eseguire e concatenare perrealizzare un'opera completa nel rispetto del programma tecnico e temporale dellacostruzione.Il confine <strong>di</strong> ciascun compito elementare è determinato da una competenza esecutiva,un saper fare, dalla utilizzazione <strong>di</strong> uno strumento, da un cambiamento <strong>di</strong> materiale o<strong>di</strong> luogo.Ad esempio le operazioni <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> un cantiere, le carpenterie e i getti sono il piùdelle volte eseguiti da un medesimo operatore, il muratore che utilizza materiali estrumenti <strong>di</strong>fferenti, ma la cui competenza si applica ai tre compiti. Le incorporazionidei passaggi per impianti nelle parti murarie sono il più delle volte eseguite da unelettricista, che utilizza un materiale specifico (guaine per cavi) e una competenzaspecifica (la conoscenza dei circuiti elettrici).Ognuno <strong>di</strong> questi compiti è legato a una competenza tecnica e pratica, a unostrumento o a un materiale; su una lista dei compiti in tal modo in<strong>di</strong>viduati si puòsviluppare un'analisi dei cambiamenti <strong>di</strong> competenze, <strong>di</strong> strumenti e <strong>di</strong> materiali. Iproblemi <strong>di</strong> organizzazione, i <strong>di</strong>fetti <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> efficienza sorgono il più delle volte aiconfini dei compiti, nei passaggi <strong>di</strong> competenza e <strong>di</strong> responsabilità.L'elaborazione della lista dei compiti costituisce la prima tappa e la struttura stessa delprocesso. La scomposizione in compiti elementari deve essere estesa all'interoprocesso <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> cantiere per poter progettare la nuova strutturaorganizzativa: nell'esempio prima riportato il compito <strong>di</strong> "incorporazione degliimpianti" costituisce un cambiamento rispetto ai compiti tecnicamente precedenti,cambiamento che genera una inter<strong>di</strong>pendenza reciproca con i compiti precedenti esuccessivi, inter<strong>di</strong>pendenza che richiede un coor<strong>di</strong>namento per mutuo adattamento;da qui il rischio evidente <strong>di</strong> attese reciproche per l'elettricista e per il muratore, perchéciascuno <strong>di</strong>pende dal ritmo del lavoro che deve essere eseguito precedentemente econ<strong>di</strong>ziona i successivi compiti <strong>di</strong> completamento dell'opera (ad esempio il getto <strong>di</strong>calcestruzzo per la esecuzione <strong>di</strong> pareti). Se si analizzano sistematicamente nella lorosuccessione temporale i compiti <strong>di</strong> un processo produttivo <strong>di</strong> cantiere utilizzandoquesti parametri <strong>di</strong> tipo organizzativo si possono in<strong>di</strong>viduare questi punti <strong>di</strong> passaggioqueste interfacce tecnico-organizzative che generano inter<strong>di</strong>pendenze reciproche equin<strong>di</strong> definire una struttura organizzativa che ne minimizzi il numero e l'effettosull'efficienza del processo.Un compito a rischio è un compito la cui posizione e/o la cui realizzazione comporta ilrischio <strong>di</strong> produrre un <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> qualità o un <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento temporale con icompiti tecnicamente e organizzativamente connessi.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 20 <strong>di</strong> 79I compiti a rischio sono più probabilmente posti ai confini delle competenze deimestieri tra<strong>di</strong>zionali o in prossimità delle interfacce organizzative che generanointer<strong>di</strong>pendenze reciproche fra operatori <strong>di</strong>versi, i cui ritmi non sono coor<strong>di</strong>nati (adesempio due operatori che attendono l'arrivo <strong>di</strong> un terzo nello schema triangolaremuratore/falegname/elettricista).Una strategia <strong>di</strong> controllo dei compiti a rischio può utilizzare più strumenticomplementari ed agire su tutte le fasi del processo in cui si assumono decisioni:l'azione <strong>di</strong> controllo dovrebbe iniziare nella fase della progettazione esecutivasviluppando un'analisi della <strong>di</strong>mensione organizzativa, oltre che tecnico-qualitativadelle decisioni costruttive, verificando su tutti i dettagli sia la fattibilità tecnica che, inparticolare, organizzativa, ovvero per verificare e semplificare la fattibilità dei compitiattribuiti a ciascun operatore nella nuova struttura organizativa sequenziale.Nelle fasi <strong>di</strong> progettazione esecutiva e <strong>di</strong> preparazione del cantiere si può verificarel'utilità <strong>di</strong> sostituire operazioni costruttive con componenti <strong>di</strong> produzione industriale ocon parti <strong>di</strong> opere realizzate in officina, per ridurre i rischi connessi con la produzionein cantiere <strong>di</strong> elementi tecnici complessi. Questi due tipi <strong>di</strong> azioni, che non sonospecifici <strong>di</strong> una organizzazione sequenziale del cantiere, possono rientrare anche inuna buona organizzazione del cantiere tra<strong>di</strong>zionale.3.3.2 Il trasferimento e il raggruppamento dei compitiIn una organizzazione sequenziale si introduce un'azione specifica che permette <strong>di</strong>superare i limiti delle azioni tra<strong>di</strong>zionali: il trasferimento e il raggruppamento <strong>di</strong>compiti fra i mestieri tra<strong>di</strong>zionali, in<strong>di</strong>viduando dei nuovi profili <strong>di</strong> operatori con nuoveresponsabilità.Queste azioni organizzative devono essere considerate complementari ed interagentied essere sviluppate durante tutto il processo <strong>di</strong> concezione architettonica e tecnica edel progetto me<strong>di</strong>ante l'elaborazione progressiva dei <strong>di</strong>segni, degli elaborati descrittivie prescrittivi e del programma del cantiere.In particolare il programma preliminare operativo del cantiere costituisce la base perla in<strong>di</strong>viduazione dei compiti a rischio e della scomposizione sequenziale del processo<strong>di</strong> costruzione.Le azioni <strong>di</strong> riduzione e <strong>di</strong> eliminazione dei punti critici permettono progressivamente<strong>di</strong> definire la struttura organizzativa <strong>di</strong> base e il programma operativo (principalemeccanismo <strong>di</strong> integrazione), la scomposizione in sottosistemi legati dainter<strong>di</strong>pendenza sequenziale, in altri termini il numero il contenuto e il ritmo dellesequenze, con un progressivo approfon<strong>di</strong>mento e verifica in ciascuna fase <strong>di</strong> sviluppodel progetto (schizzi, progetto <strong>di</strong> massima, progetto esecutivo, dossier perl'esecuzione).La corretta programmazione sequenziale del cantiere deve essere definita me<strong>di</strong>ante unprocesso iterativo a cui partecipano tutti gli operatori coinvolti nella costruzione,integrando in un programma finale gli incrementi <strong>di</strong> efficacia ed efficienza operatival'eliminazione dei compiti a rischio, un più attento controllo della qualità delle decisioniprogettuali, l'utilizzo <strong>di</strong> prodotti industriali o <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> officina, il trasferimento o ilraggruppamento dei compiti.La partecipazione degli operatori responsabili delle sequenze alla stesura delprogramma, per le parti <strong>di</strong> loro competenza e le interfacce tecniche e organizzative incui sono coinvolti è in grado <strong>di</strong> assicurare non solo la realisticità del programmagenerale e dei programmi <strong>di</strong> sequenza, ma soprattutto consente l'autonomiaresponsabile, la partecipazione, la motivazione per la corresponsabilizzazione alrisultato finale.Questa procedura <strong>di</strong> progettazione richiede che gli operatori siano coinvolti il primapossibile, in quanto la progettazione della struttura organizzativa inizia già al livello deiprimi schizzi e del progetto <strong>di</strong> massima. La stessa procedura, se avviata solo nella fasedel progetto esecutivo o nella fase <strong>di</strong> preparazione del cantiere, non risultaconcretamente applicabile o non conduce a risultati altrettanto efficaci, perché rimanevincolata dagli elementi irreversibili che sono contenuti nelle decisioni progettuali.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 21 <strong>di</strong> 79Il trasferimento e il raggruppamento <strong>di</strong> compiti sono finalizzati a eliminare i punti arischio, a <strong>di</strong>minuire il numero degli operatori e a limitare il numero delle sequenze,basandosi, per quanto è possibile, su pratiche già sperimentate. Ciascun trasferimentoo raggruppamento <strong>di</strong> compiti deve essere pertinente:- sul piano della riduzione dei tempi improduttivi o <strong>di</strong> attesa dovuti a inter<strong>di</strong>pendenze<strong>di</strong> tipo reciproco;- sul piano della riduzione del rischio <strong>di</strong> non qualità;- sul piano della motivazione e qualificazione degli operatori.Il trasferimento <strong>di</strong> compiti consiste nell'affidare un compito abitualmente affidato adun operatore con una specializzazione corrispondente ad un mestiere a un titolare <strong>di</strong>sequenza che ha la competenza <strong>di</strong> un altro mestiere.Nella maggior parte dei casi il trasferimento dei compiti comporta una <strong>di</strong>minuzionedella varietà degli operatori e contribuisce a limitare il numero delle sequenze: inalcuni casi il trasferimento <strong>di</strong> compiti ratifica una pratica già sperimentata (ad esempiola posa degli infissi da parte dell'esecutore della parete <strong>di</strong> partizione, etc.), ma in altriimplica un'innovazione organizzativa che tende ad eliminare un'interfacciaorganizzativa che è a rischio a causa <strong>di</strong> un'inter<strong>di</strong>pendenza reciproca non risolvibilecon una innovazione tecnica.I compiti trasferiti possono avere come contenuto la messa in opera <strong>di</strong> materiali o laposa <strong>di</strong> prodotti forniti dai tra<strong>di</strong>zionali mestieri o al tempo stesso la messa in opera ela fornitura.Il raggruppamento <strong>di</strong> compiti consiste nello spostare la realizzazione <strong>di</strong> un compitodall'operatore, che ne è responsabile abitualmente, per inserirla in una sequenza il cuititolare appartiene ad un altro mestiere: si ha dunque uno spostamento del compitonel tempo in anticipo o in ritardo senza cambiare l'operatore esecutore, maintegrandolo in un altro contesto <strong>di</strong> intervento. Il raggruppamento della posa degliapparecchi tecnici in una sequenza impianti: un elettricista e un idraulico operanocongiuntamente con un muratore che posa i rivestimenti e effettua i ritocchi, dandoorigine a un gruppo <strong>di</strong> competenze integrate responsabilizzato sull'insieme dei compitidella sequenza.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 22 <strong>di</strong> 79Fig. 3.2: Dalla scomposizione in categorie <strong>di</strong> lavori (corrispondenti in molti casi aisubappalti) tra<strong>di</strong>zionali si può passare a sequenze solo attraverso una scomposizioneanalitica del processo <strong>di</strong> costruzione che si concretizza in una lista dei compitielementari.Un trasferimento o un raggruppamento <strong>di</strong> compiti deve essere tecnicamentepertinente, basandosi sulla capacità degli operatori <strong>di</strong> integrare un nuovo compito ouna nuova organizzazione che permetta sia l'eliminazione <strong>di</strong> tempi morti o <strong>di</strong> attesa al<strong>di</strong> fuori della posa, sia un incremento della qualità <strong>di</strong> esecuzione.La riduzione non sempre è facile da determinare, perché non è facile determinare icosti della non-qualità eliminati dal trasferimento <strong>di</strong> compiti e perché questi costi sonoraramente in<strong>di</strong>viduabili nei coefficienti tecnici <strong>di</strong> produzione relativi al lavoro, alleforniture e ai costi generali utilizzati abitualmente dalle imprese e<strong>di</strong>li. Anche in assenza<strong>di</strong> dati sperimentali rilevati in cantiere, dall'esperienza <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione dei lavori e <strong>di</strong><strong>di</strong>rezione del cantiere è facile trarre la valutazione della rilevante incidenza dei costi <strong>di</strong>non-qualità dovuti a conflitti tecnici ed organizzativi fra operatori.Se l'organizzazionesequenziale del cantiere, a parità <strong>di</strong> materiali e prodotti, consente un risparmio <strong>di</strong>lavoro dato dalla soppressione dei tempi morti, questo incremento <strong>di</strong> efficienza puòconsentire una riduzione del costo <strong>di</strong> produzione.Se l'organizzazione sequenziale del cantiere, a parità <strong>di</strong> materiali e prodotti, consente<strong>di</strong> ottenere una continuità <strong>di</strong> azione degli operatori <strong>di</strong> una sequenza, si ottiene una


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 23 <strong>di</strong> 79riduzione dei tempi <strong>di</strong> avvio <strong>di</strong> lavorazione, dei tempi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento per mutuoadattamento fra operatori, del numero delle presenze in cantiere <strong>di</strong> ciascun operatoree quin<strong>di</strong> dei tempi globali <strong>di</strong> raggiungimento del cantiere stesso, dei tempi <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento organizzativo con gli altri cantieri in cui agisce eventualmente unoperatore.Se l'organizzazione sequenziale del cantiere, a parità <strong>di</strong> materiali e prodotti, consenteun incremento <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> esecuzione dovuto ad esempio ad un più efficace modello<strong>di</strong> soluzione dei conflitti e ad una maggiore motivazione degli operatori, questoincremento <strong>di</strong> efficacia può consentire una riduzione del costo <strong>di</strong> produzione.Nelle sperimentazioni effettuate 19 si è verificata in alcuni casi una prima reazione <strong>di</strong>ostilità da parte <strong>di</strong> operatori che si trovavano <strong>di</strong> fronte a una <strong>di</strong>minuzione del lorofatturato data dal trasferimento <strong>di</strong> compiti ad altri operatori; questi comportamentinon devono essere sottovalutati, anzi è importante che siano esplicitamente affrontatie superati, valorizzando il possibile aumento della red<strong>di</strong>tività dei rimanenti compitiaffidati, aumento consentito dall'abbandono <strong>di</strong> un compito in realtà poco red<strong>di</strong>tizio, inquanto richiede un'intensa attività <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento con gli altri operatori.Affrontare questi problemi richiede però <strong>di</strong> analizzare con modalità nuove laformazione del costo <strong>di</strong> produzione, utilizzando metodologie industriali e superandoquin<strong>di</strong> i meto<strong>di</strong> tuttora utilizzati dalle imprese per determinarli, basati sull'uso deicoefficienti dell'analisi dei prezzi.Ad esempio sia le modalità <strong>di</strong> applicazione delle spese generali sulle forniture, sia leesigenze <strong>di</strong> responsabilità <strong>di</strong> gestione del cantiere consigliano <strong>di</strong> limitare talvolta iltrasferimento <strong>di</strong> compiti alla posa in opera, mantenendo all'impresa tra<strong>di</strong>zionalmenteincaricata del compito un ruolo <strong>di</strong> fornitore; in questo caso è necessario chel'operatore incaricato della sola messa in opera non applichi alla fornitura ricevuta uncoefficiente <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta non fondato vanificando completamente il risparmio <strong>di</strong> lavoro equin<strong>di</strong> <strong>di</strong> costo ottenuto.3.3.3 Il programma preliminareUna volta completata la lista dei compiti or<strong>di</strong>nata cronologicamente è possibile iniziarel'operazione <strong>di</strong> "confinamento", <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione dei sottosistemi, ovvero <strong>di</strong> definizionedei contenuti e della posizione <strong>di</strong> ciascuna sequenza, in riferimento ad esempio alleunità <strong>di</strong> luogo <strong>di</strong> produzione in<strong>di</strong>viduabili e significative, (un vano scala, una casa o ungruppo <strong>di</strong> case per esempio) secondo le caratteristiche e l'importanza del progetto.In questo modo si trasforma la lista dei compiti in<strong>di</strong>stinta in una prima scomposizionesequenziale e in un programma <strong>di</strong> massima che definisce una prima ipotesi <strong>di</strong> durata e<strong>di</strong> concatenamento delle sequenze nelle unità <strong>di</strong> luogo in<strong>di</strong>viduate.Il riferimento del programma preliminare alle unità <strong>di</strong> luogo è risultato <strong>di</strong> grandeimportanza nelle esperienze <strong>di</strong> applicazione del processo sequenziale; i ritmi dellesequenze devono essere armonizzati per ottimizzare l'efficacia della nuova strutturaorganizzativa, e questo deve essere verificato nelle unità <strong>di</strong> luogo in<strong>di</strong>viduate, perevitare quelle sovrapposizioni operative e compresenze fisiche <strong>di</strong> operatori. Ilprogramma <strong>di</strong>venta lo strumento privilegiato <strong>di</strong> lavoro che permette <strong>di</strong> rappresentaree comunicare agli operatori coinvolti la struttura organizzativa <strong>di</strong> base, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare ipunti deboli, <strong>di</strong> evitare che si abbiano raggruppamenti e trasferimenti <strong>di</strong> compiti solointuitivi e non verificati.Dopo aver pre<strong>di</strong>sposto questi due elementi (lista dei compiti e programma base deilavori) un processo <strong>di</strong> organizzazione sequenziale del cantiere prevede l'iterazione <strong>di</strong>queste azioni per eliminare il più possibile le cause <strong>di</strong> non efficienza, agendo sulcontenuto operativo delle sequenze, con priorità dei punti a rischio, e pre<strong>di</strong>sponendogli strumenti per la soluzione dei conflitti.19 MARTIN PATRICK, Réflexions sur les modes de consultation favorisant l'organisation séquentielle deschantiers, in PUIG PAULINE (a cura <strong>di</strong>), Habitat 88, Idées bâties, des méthodes pour construire demain,CSTB-Plan Construction et Architecture, Paris 1989, pagg. 79-85.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 24 <strong>di</strong> 793.3.4 Esempi <strong>di</strong> strutture organizzative sequenzialiUna struttura organizzativa sequenziale, pur nella rispondenza a criteri e procedureorganizzative quali quelle ora proposte, deve essere il risultato <strong>di</strong> un metodopragmatico, fondato sul principio della contingenza, aperto alle specificità <strong>di</strong> ciascuncantiere, fino al punto <strong>di</strong> poter prevedere per ciascun cantiere, inteso come progetto ecome sistema <strong>di</strong> imprese, una scomposizione sequenziale specifica.Nelle analisi e riflessioni compiute sulle esperienze fatte consente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare alcunesequenze ricorrenti, quali ad esempio:- una sequenza delle strutture e dei supporti (strutture, incorporazioni e colonneprimarie <strong>di</strong> impianti;- una sequenza delle partizioni interne;- una sequenza tecnica <strong>di</strong> completamento <strong>di</strong> impianti;- sequenza <strong>di</strong> finitura;- sequenza <strong>di</strong> installazione <strong>di</strong> apparecchiature;- sequenza <strong>di</strong> rifinitura e <strong>di</strong> consegna.Questo schema <strong>di</strong> scomposizione in sequenze del processo <strong>di</strong> costruzione costituisceun semplice riferimento ed esemplificazione su cui è necessario operare degliadattamenti, perché la struttura organizzativa sequenziale tenga conto delle capacitàe delle strategie degli operatori coinvolti nel processo.Inoltre ogni sequenza deve corrispondere alle capacità reali e attuali dell'operatoreincaricato o alle capacità ottenibili a seguito <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> formazione ed unariorganizzazione della struttura organizzativa dell'operatore stesso.L'evoluzione della struttura organizzativa e delle competenze dei singoli operatoricoinvolti non può che avvenire progressivamente, affinché nel susseguirsi delleesperienze questi possano acquisire le nuove competenze, i nuovi saperi necessari peri nuovi compiti o le nuove interfacce che si possono determinare.Soprattutto è necessario tempo e formazione perché possa maturare una nuovamentalità, un nuovo atteggiamento psicologico, la motivazioneper un'autonomiaresponsabile, un'adattabilità al variare dei contesti operativi, una partecipazioneall'elaborazione della struttura organizzativa <strong>di</strong> cantiere e al programma dei lavori.Ad esempio nelle prime esperienze francesi del processo sequenziale che prevedevanola realizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici collettivi residenziali con pareti <strong>di</strong> calcestruzzo e carpenteriatra<strong>di</strong>zionale in legno è stata sperimentata una sequenza cosiddetta "clos-couvert"(chiuso e coperto) che raggruppava i lotti tra<strong>di</strong>zionali del rustico, degli infissi esterni,della carpenteria in legno e della copertura. Poiché non esisteva alcuna impresacapace <strong>di</strong> svolgere una tale sequenza, non avendo previsto un'attività <strong>di</strong> formazione,si è risolta nel subappalto dei compiti dei mestieri forzatamente raggruppati intornoalle opere e<strong>di</strong>li del rustico, riproducendo però all'interno della presunta sequenza le<strong>di</strong>sorganizzazioni dei cantieri tra<strong>di</strong>zionali.Soluzioni tecniche congruenti sono una con<strong>di</strong>zione essenziale per l'elaborazione <strong>di</strong> unprogetto sequenziale, ma ad ogni combinazione <strong>di</strong> soluzioni tecniche può, etendenzialmente deve, corrispondere una struttura organizzativa e in particolare unascomposizione in sequenze <strong>di</strong>versa: ad esempio soluzioni tecniche <strong>di</strong> rustico basate sulcalcestruzzo gettato non possono dar luogo alla stessa scomposizione delle tecnicheappartenenti al legno o all'acciaio, per le quali l'elaborazione <strong>di</strong> una sequenza "chiusocoperto"può essere molto pertinente, poiché si basa su una accentuata coerenzatecnica <strong>di</strong> strumenti e <strong>di</strong> materiali associati ad una competenza d'impresa e <strong>di</strong> singolioperatori riconosciuta.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 25 <strong>di</strong> 79Fig.3.3 : Esempio <strong>di</strong> scomposizione sequenziale realizzata per un e<strong>di</strong>ficio residenzialecollettivo con struttura in cemento armato e carpenterie in legno.fonte: Martin Patrick, op. cit.Sequenza 1 - Strutture: movimenti <strong>di</strong> terra, prese <strong>di</strong> terra, strutture interrate comprese leincorporazioni, strutture in elevazione comprese le incorporazioni, colonne impiantisticheprimarieL'impresa aggiu<strong>di</strong>cataria è un'impresa e<strong>di</strong>le che ha sviluppato una formazione interna sottocontrollo dei suoi operai per realizzare le incorporazioni delle guaine. Inoltre è assistitadall'impresa idraulica per realizzare le colonne impiantistiche.Sequenza 2 - Carpenteria e copertura: ossatura, copertura complete <strong>di</strong> gronde, compresa lapitturazione dei sottogronde e delle tavole maestreL'impresa aggiu<strong>di</strong>cataria è un carpentiere e esecutore <strong>di</strong> coperture che integra in aggiunta allesue prestazioni abituali senza subappalto le pitturazioni a lei affidate.Sequenza 3 - Partizioni interne: pareti interne, controfodere delle chiusure, infissi interni,incorporazioni delle guaine elettricheL'impresa aggiu<strong>di</strong>cataria è un posatore <strong>di</strong> cartongesso che ha integrato nella sua prestazione laposa degli infissi interni e la posa delle guaine impiantistiche all'interno delle pareti.Sequenza 3bis - Rivestimenti <strong>di</strong> facciata, posa delle calate delle acque piovane, posa deiparapettiL'impresa aggiu<strong>di</strong>cataria è un'impresa <strong>di</strong> trattamenti <strong>di</strong> facciata che integra nelle sue prestazionisenza ricorrere al subappalto la posa dei pluviali e dei parapetti.Sequenza 4 - Distribuzione dei flui<strong>di</strong>, degli scarichi e dell'energia elettrica a partire dallecolonne realizzate nella sequenza 1Questa sequenza è realizzata da due imprese <strong>di</strong>stinte ma organizzate congiuntamente: unelettricista ed un idraulico. Questi due partner si ritroveranno nella sequenza 6.Sequenza 4bis - Infissi esterni, impermeabilizzazioni, rivestimento del pavimento e dei muridell'ingresso.Questa sequenza è realizzata da tre imprese <strong>di</strong>stinte: infissi esterni, impermeabilizzazioni efiniture che tratta i pavimenti e i rivestimenti murali; il loro lavoro è simultaneo ma si svolge inluoghi <strong>di</strong>fferenti.Sequenza 5 - Finiture, pitturazione del vano scala, tappezzerie, pitturazione degliappartamenti, pavimenti resilienti degli appartamentiL'impresa aggiu<strong>di</strong>cataria è un'impresa che si occupa dei rivestimenti murali e dei pavimenti.(nota: è concepibile avere due imprese <strong>di</strong>stinte ben coor<strong>di</strong>nate)Sequenza 6 - Impianti: posa degli apparecchi sanitari, posa <strong>di</strong> tutti i completamenti, posa delleporte <strong>di</strong> arma<strong>di</strong>, posa degli apparecchi elettriciQuesta sequenza è effettuata congiuntamente da tre imprese riunite in una squadra polivalente:l'idraulico, l'elettricista e un operaio polivalente. Le due prime imprese devono effettuare delleverifiche proprie della loro competenza tecnologica al momento della posa degli apparecchi.L'operaio polivalente effettua la posa degli arma<strong>di</strong>, della ferramenta e le regolazioni; effettuainoltre i ritocchi e le riprese delle pitture e dei pavimenti. Quest'ultimo chiude l'appartamentofinito una volta che è stato pulito.Nota: Le sequenze 3bis e 4bis costituiscono delle sequenze <strong>di</strong>stinte ma simultanee alle sequenze 3 e 4, iloro ambiti <strong>di</strong> applicazione sono posti all'esterno degli appartamenti: si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> sequenze <strong>di</strong>stinte danon raggruppare.La sequenza 4bis riunisce dei compiti totalmente in<strong>di</strong>pendenti legati dalla sola unità <strong>di</strong> tempo, si dovrebberoconsiderare in senso stretto tre sequenze <strong>di</strong>stinte simultanee, portando a 10 il numero delle sequenze.Questo numero è più corrispondente alla capacità produttiva e <strong>di</strong> innovazione più <strong>di</strong>ffusa fra le imprese perun'operazione simile a quella descritta.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 26 <strong>di</strong> 79Fig. 3.4: Trasferimenti <strong>di</strong> compiti necessari per la costituzione delle sequenze <strong>di</strong>tavola 2 possono limitarsi ai punti seguenti:fonte: Martin Patrick, op. cit.Lotto <strong>di</strong> origine Sequenza Denominazione del compito1 Elettricista 1 Struttura esecuzione dei circuiti <strong>di</strong> terra2 Elettricista 1 Struttura incorporazione delle guaine3 Opere murarie 6 Impianti posa delle valvole del sistema <strong>di</strong> evacuazionedei fumi (prevenzione)4 Infissi 1 Struttura posa <strong>di</strong> controtelai metallici5 Opere murarie 5 Finiture rifinitura dei muri e dei solai6 Pitturazioni 2 carpenteriecoperturepitturazioni delle sottogronde e delle altreparti in legno7 Idraulico 4bis Infissi esterni posa delle griglie per l'ingresso dell'ariaesterna8 Partizioni interne e 5 Finiture rasatura dei giunti sui muri e i soffitticontrofodere9 Elettricista 3 Partizioni posa delle guaine e delle scatole nelle paretie nelle controfodere10 Idraulico 3 Partizioni posa dei tubi e stuccatura11 Infissi interni 5 Finiture posa "occulus"12 Infissi interni 6 Impianti posa delle porte <strong>di</strong> arma<strong>di</strong>13 Opere <strong>di</strong> fabbro 3bis Rivestimenti <strong>di</strong> posa dei parapettifacciata14 Carpenterie coperture 3bis Rivestimenti <strong>di</strong> posa dei pluvialifacciata15 Partizioni interne e 1 Strutture movimentazione con la grucontrofodere16 Carpenterie coperture 1 Strutture movimentazione con la gruNota 1: questi trasferimenti corrispondono ad una re<strong>di</strong>stribuzione dei compiti che permette <strong>di</strong> eliminare deipunti a rischio posti in interfacce delicate o che garantisce la red<strong>di</strong>tività degli interventi evitando lasovrapposizione <strong>di</strong> imprese <strong>di</strong>fferenti su una medesima opera.Nota 2: la scomposizione sequenziale si <strong>di</strong>stingue da una organizzazione tra<strong>di</strong>zionale:• per dei raggruppamenti <strong>di</strong> mestieri all'interno <strong>di</strong> una sequenza (riguarda tre sequenze su otto, lesequenze 4, 4bis e 6);• per delle appropriazioni <strong>di</strong> mestieri che integrano dei compiti trasferiti senza subappalto (riguarda 5sequenze su otto, le sequenze 1, 2, 3, 3bis e 5).3.4 Il progetto sequenzialeUna struttura organizzativa sequenziale si basa principalmente sul programma e sullarevisione attenta del progetto e <strong>di</strong> tutte le interfacce tecniche e organizzative; richiedequin<strong>di</strong> una elevata partecipazione degli operatori, partecipazione che ha comecon<strong>di</strong>zione necessaria l'accesso alle informazioni del progetto nel modo più sempliceed efficace, ovvero nella formulazione dei documenti scritti e grafici e più in generaledei documenti <strong>di</strong> comunicazione in un modo utile alle esigenze dell'impresa. 2020 Il sistema <strong>di</strong> comunicazione del progetto esecutivo (ovvero del sistema <strong>di</strong> informazioni finalizzatoall'attivazione del processo <strong>di</strong> produzione e/o costruzione) è costituito da <strong>di</strong>segni e documenti scritti <strong>di</strong>produzione, elaborati sia durante la fase della progettazione che nella fase <strong>di</strong> preparazione del cantiere, cioèa conclusione del processo progettuale.Nella pratica si rilevano spesso carenze, quali errori <strong>di</strong> comunicazione, omissioni <strong>di</strong> informazioni, noncoor<strong>di</strong>namento dei documenti, che possono essere eliminate me<strong>di</strong>ante sia una specifica attività <strong>di</strong> controlloche l'adozione <strong>di</strong> regole per la redazione <strong>di</strong> un appropriato ed efficiente sistema informativo progettuale.L'intero sistema <strong>di</strong> comunicazione, costituito da documenti scritti (descrittivi e quantitativi) e documenti<strong>di</strong>segnati che sono finalizzati a definire la qualità, quantità e modalità tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong> ogni operazionecostruttiva, a pre<strong>di</strong>sporre tutti i materiali, semilavorati e componenti necessari, a definire il programmagenerale e specifico dell'intero processo <strong>di</strong> produzione e/o costruzione, deve essere quin<strong>di</strong> organizzato per


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 27 <strong>di</strong> 79La riorganizzazione sequenziale del processo richiede che il committente perseguaquesta finalità, definisca chiaramente gli obiettivi affidati al progettista e alla <strong>di</strong>rezionedei lavori, perché dovrà sostenere e convalidare la elaborazione sequenziale deldossier e le sue conseguenze sul cantiere; richiede inoltre che tutti gli operatori sianoselezionati e impegnati prima dell'avvio non solo del cantiere, ma delle stesseoperazioni <strong>di</strong> preparazione del cantiere.La costruzione <strong>di</strong> una struttura organizzativa sequenziale si basa su un sistema <strong>di</strong>decisioni tecniche costruttive completo e coerente con gli obiettivi, e richiede unsistema <strong>di</strong> comunicazione del progetto esecutivo completo, affidabile e facilmenteaccessibile agli operatori.Il dossier <strong>di</strong> progetto a base <strong>di</strong> gara, pienamente conforme alle nuove norme <strong>di</strong> appaltipubblici, è quin<strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione necessaria per lo sviluppo <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> progettazioneoperativa efficaci.Nelle esperienze sviluppatesi in Francia si è potuto verificare che la qualità del Bando<strong>di</strong> Gara 21 nei suoi contenuti tecnici risulta molto importante: deve contenere in modochiaro e conciso l'essenziale degli obiettivi da raggiungere, ma soprattutto le modalità<strong>di</strong> valutazione delle offerte. Queste informazioni precise sono necessarie alle impreseperché consentono loro <strong>di</strong> affrontare con chiarezza la innovazione che le vienerichiesta e <strong>di</strong> trovarsi rassicurata <strong>di</strong> fronte al rischio arbitrario determinato da dossiernon ben definiti.3.4.1 Il Capitolato SpecialeIl Capitolato Speciale 22 deve essere coerente con l'obiettivo del processo sequenziale:nozione delle scadenze, gestione della qualità, accettazione delle sequenze,responsabilità degli operatori: solo quando i capitolati sono in tal modo riscritti leofferte delle imprese possono essere pertinenti.Il capitolato speciale è finalizzato a dare contenuto tecnico non aleatorio allatransazione regolata dal contratto e a servire <strong>di</strong> base (o modello) per le azioni <strong>di</strong>soluzione dei conflitti del processo.Le prescrizioni tecniche del capitolato speciale sono redatte il più delle volte in mododa costituire un documento <strong>di</strong> normativo, qualitativo e quantitativo, finalizzato adefinire la qualità dell'obiettivo tecnico da raggiungere e le procedure che devonoessere eseguite, come supporto del contratto concluso fra il committente e le impreseprescelte.Nella prassi i capitolati sono costituiti da sintesi delle norme tecniche vigenti, dadescrizioni <strong>di</strong> opere e <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> esecuzione, oltre a norme tese a definireanaliticamente il comportamento <strong>di</strong> ciascun operatore coinvolto. Questo approccio, altempo stesso giuri<strong>di</strong>co e tecnico, li rende spesso <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>mensione, sovraccaricatie <strong>di</strong> faticosa lettura; i principali destinatari <strong>di</strong> questo documento, gli operatori <strong>di</strong>cantiere, non <strong>di</strong>spongono in questo modo <strong>di</strong> un testo chiaro e accessibile e utilizzanoesclusivamente i documenti grafici per guidare ed eseguire i lavori.rispondere alle esigenze degli operatori del processo <strong>di</strong> produzione, che sono gli utenti del progettoesecutivo, conformemente ai seguenti criteri:• i documenti siano tematizzati ovvero tendano ad una omogeneità tematica secondo una scomposizionetecnologica e operativa del processo <strong>di</strong> produzione;• i documenti siano specializzati nel contenere le informazioni relative alle caratteristiche qualitative equantitative <strong>di</strong> ogni elemento tecnico della costruzione, le informazioni relative alle modalità <strong>di</strong>esecuzione e/o montaggio <strong>di</strong> ogni elemento tecnico della costruzione, le informazioni relative allalocalizzazione o posizionamento <strong>di</strong> ogni elemento tecnico della costruzione rispetto alla formacomplessiva della stessa;• i documenti siano aggregati e connessi in relazione alle specifiche con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> "lettura" degli utenti delsistema informativo per ridurre al minimo i rischi <strong>di</strong> interpretazioni false o errate.La struttura organizzativa e tecnica del processo <strong>di</strong> produzione che il progetto "esecutivo" attiva determinauna analoga organizzazione del sistema <strong>di</strong> comunicazione del progetto per il cantiere.21 Il RPAO (Règlement particulier d'appel d'offres) nelle esperienze francesi22 Il CPS (Cahier de prescriptions spéciales) o il CCAP (Cahier des clauses administratives particulières) nelleesperienze francesi


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 28 <strong>di</strong> 79Nel migliore dei casi solo gli uffici <strong>di</strong> analisi dei prezzi li leggono con attenzionevalutandoli solo come un insieme <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni imposte per la determinazione deiprezzi e non leggendone le implicazioni organizzative e tecnico esecutive.Le prescrizioni tecniche sono allora relegate, a causa della insufficiente qualità <strong>di</strong>comunicazione al rango <strong>di</strong> un documento annesso la cui lettura, parziale, spesso noncoor<strong>di</strong>nata e ritardata rispetto al processo <strong>di</strong> costruzione, non fa altro che rendere più<strong>di</strong>fficili le relazioni con i progettisti, risolvendosi in un fattore <strong>di</strong> innesco <strong>di</strong> conflitti.Le prescrizioni tecniche, per poter costituire un documento utile alle operazioni <strong>di</strong>cantiere, devono presentarsi come una guida della costruzione pratica e adattata aglioperatori a cui è destinata. Tutti i richiami generali normativi potrebbero esserecontenuti in un altro documento contrattuale contenente le prescrizioni comuni a tuttele sequenze, mentre le prescrizioni tecniche specifiche del progetto potrebberocontenere pertanto solo il testo specifico relativo a ciascuna sequenza, e esserecompletati da schizzi che daranno loro chiarezza e concisione o, in una ipotesi piùinteressante, essere integrati con i documenti grafici e quantitativi.Il capitolato speciale si articola così sequenza per sequenza me<strong>di</strong>ante una descrizionedelle voci <strong>di</strong> lavoro, dei compiti contenuti all'interno <strong>di</strong> ciascuna sequenza, che facciaapparire chiaramente i concatenamenti e le interfacce e metta in particolare in valore ipunti trattati come sola fornitura o sola messa in opera. Per essere un documento <strong>di</strong>adeguata qualità <strong>di</strong> comunicazione dovrebbe essere corredato <strong>di</strong> riferimenti graficitratti dagli elaborati <strong>di</strong> progetto; l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> questo documento è costituito dalla listadei compiti da svolgere, or<strong>di</strong>nata nella successione corrispondente al programma <strong>di</strong>costruzione.I mestieri dell'e<strong>di</strong>lizia hanno permesso <strong>di</strong> fissare una scomposizione in categorie <strong>di</strong>lavori e lavorazioni che resta la base <strong>di</strong> tutti i capitolati speciali tra<strong>di</strong>zionali: unaricomposizione sequenziale sommaria <strong>di</strong> un capitolato speciale può essere malpercepita perché non rispetta i confini professionali attuali. Può essere dunqueopportuno in operazioni sperimentali avere una redazione tra<strong>di</strong>zionale delle opere inmaniera <strong>di</strong> favorire la comprensione del dossier affiancata da una redazionesequenziale con riferimenti alla versione tra<strong>di</strong>zionale. Questi documenti hanno dato unbuon risultato quando sono stati sufficientemente dettagliati, particolarmente inmateria <strong>di</strong> quantificazione.Le prescrizioni tecniche <strong>di</strong> sequenza assumono in tal modo nelle fasi sperimentalianche una funzione formativa, fondamentale nel processo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento tecnico edorganizzativo sia degli operatori esecutivi che degli stessi progettisti.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 29 <strong>di</strong> 79Fig. 3.5 : Esempio: tre paragrafi <strong>di</strong> un capitolato sequenzialeL'esempio del portoncino delle unità residenziali la cui produzione, fornitura e posasono ripartite nelle tre sequenze, opere e<strong>di</strong>li al rustico, infissi e rifiniture, in modo daottimizzare gli interventi <strong>di</strong> ciascun titolare <strong>di</strong> sequenza:Sequenza 1: posa del controtelaio da parte del muratoreSequenza 3: fabbricazione, stoccaggio in cantiere e posa del portoncino da parte delfalegnameSequenza 10: fornitura e posa della ferramenta da parte del titolare della fase dellefiniture.Sequenza 1 Opere e<strong>di</strong>linoteFacciata - pareti - calcestruzzoopera tipicasistema realizzato in calcestruzzo gettato in opera, in una sola sequenzacompresa l'incorporazione dell'armatura in acciaio, <strong>di</strong>elementi in calcestruzzo armato, cave<strong>di</strong>, etc.computo:casseforme: in m2 <strong>di</strong> superficie "bagnata"acciaio: in Kg secondo il tipocalcestruzzo: in m3localizzazione:tutte le pareti <strong>di</strong> facciata comprese le testateBlocchi-portoncini <strong>di</strong> alloggioblocco-portoncino realizzato secondo i seguenti criteri:prestazioni: PF1/4 con giunto isofonicotelaio murato- <strong>di</strong>mensioni generali secondo progetto- telaio metallico sistema "à brancher"- soglia "suisse"sistema <strong>di</strong> apertura- <strong>di</strong>mensioni secondo progetto- pannello della porta pieno da verniciareserratura <strong>di</strong> sicurezza a tre mandatemaniglie in metallo satinatocomputo:secondo numero e <strong>di</strong>mensionilocalizzazione:tutte le sequenze che partecipanoattribuzione alle sequenze:alla messa in opera della porta- sequenza 1: posa telaio metallicoconoscono le prestazioni da ottenere- sequenza 3: produzione, stoccaggio in cantiere e posadel portoncino- sequenza 10 fornitura e posa ferramenta


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 30 <strong>di</strong> 79Sequenza 3 Infissi esterniBlocchi-portoncini <strong>di</strong> alloggioblocco-portoncino realizzato secondo i seguenti criteri:prestazioni: PF1/4 con giunto isofonicotelaio murato- <strong>di</strong>mensioni generali secondo progetto- telaio metallico sistema "à brancher"- soglia "suisse"sistema <strong>di</strong> apertura- <strong>di</strong>mensioni secondo progetto- pannello della porta pieno da verniciareserratura <strong>di</strong> sicurezza a tre mandatemaniglie in metallo satinatocomputo:secondo numero e <strong>di</strong>mensionilocalizzazione:attribuzione alle sequenze:- sequenza 1: posa telaio metallico- sequenza 3: produzione, stoccaggio in cantiere eposa del portoncino- sequenza 10 fornitura e posa ferramentaSequenza 10 Finiturenotetutte le sequenze che partecipanoalla messa in opera della portaconoscono le prestazioni da ottenerenoteBlocchi-portoncini <strong>di</strong> alloggioblocco-portoncino realizzato secondo i seguenti criteri:prestazioni: PF1/4 con giunto isofonicotelaio murato- <strong>di</strong>mensioni generali secondo progetto- telaio metallico sistema "à brancher"- soglia "suisse"sistema <strong>di</strong> apertura- <strong>di</strong>mensioni secondo progetto- pannello della porta pieno da verniciareserratura <strong>di</strong> sicurezza a tre mandatemaniglie in metallo satinatocomputo:secondo numero e <strong>di</strong>mensionilocalizzazione:attribuzione alle sequenze:- sequenza 1: posa telaio metallico- sequenza 3: produzione, stoccaggio in cantiere eposa del portoncino- sequenza 10 fornitura e posa ferramenta3.4.2 Il Computo Metrico Estimativotutte le sequenze che partecipanoalla messa in opera della portaconoscono le prestazioni da ottenereIl CME dovrebbe essere formulato secondo la stessa impostazione delle prescrizionitecniche capitolato, ovvero secondo la scomposizione sequenziale adottata; in esso,coerentemente con il capitolato, dovrebbero essere in<strong>di</strong>cati e valutati i costi <strong>di</strong>esecuzione, fornitura e <strong>di</strong> posa <strong>di</strong> ciascun elemento tecnico in particolare nei casi in cuisono realizzati da due o più sequenze <strong>di</strong>fferenti, per evitare errori <strong>di</strong> valutazioneeconomica del costo <strong>di</strong> ciascuna sequenza.La quantificazione accurata e analitica delle opere, evitando i raggruppamenti <strong>di</strong> voci,è necessaria per consentire agli operatori la valutazione economica altrettantoanalitica, soprattutto perché molte voci <strong>di</strong> lavoro a seguito <strong>di</strong> una riorganizzazionesequenziale risultano <strong>di</strong>verse da quelle tra<strong>di</strong>zionali, comportando maggiori <strong>di</strong>fficoltàperla loro valutazione economica.Ma se il CME ha la stessa struttura e articolazione delle prescrizioni tecniche può


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 31 <strong>di</strong> 79essere efficace, per la qualità <strong>di</strong> comunicazione, integrare i due documenti; unariduzione del numero dei documenti <strong>di</strong> guida del processo <strong>di</strong> costruzione semplifica laricerca delle informazioni costruttive sulla natura delle opere e sulla modalità <strong>di</strong>esecuzione e rende più efficace la fase <strong>di</strong> analisi e previsione economica.Il documento integrato potrebbe essere organizzato in colonne in cui siano riportatiper ciascuna sequenza i compiti da eseguire, la loro descrizione e localizzazione oltrealla loro quantificazione; nella stesura si dovrebbe porre la massima cura perché sianoscritti e pre<strong>di</strong>sposti in funzione <strong>di</strong> una lettura effettiva, eliminando nella loro redazionetutto ciò che è inutile, e completandoli con schizzi al fine <strong>di</strong> costituire un riferimentocomune per la <strong>di</strong>rezione dei lavori e la <strong>di</strong>rezione del cantiere e, nel contempo unaguida efficace del processo <strong>di</strong> costruzione, <strong>di</strong> supporto anche al parallelo processoformazione degli operatori del cantiere.3.4.3 I documenti graficiIn molte occasioni tuttora non si pone la necessaria attenzione al destinatario delmessaggio costituito da documenti progettuali, non <strong>di</strong>stinguendo fra quelli checoncretizzano l'accordo esistente fra l'architetto e il suo committente, i documentifinalizzati alla selezione degli operatori e alla stipula <strong>di</strong> contratti non aletori, o quelliche costituiscono la guida delle operazioni costruttive.I documenti <strong>di</strong> progetto, e quelli grafici in particolare, nella gran parte dei casi sonoadeguati alle esigenze <strong>di</strong> informazione del committente, ma non apportano in modocompleto ed analitico le in<strong>di</strong>cazioni specifiche relative alle modalità <strong>di</strong> esecuzione. Glioperatori della produzione sia al momento dell'esame dei documenti <strong>di</strong> gara, sia inseguito nella preparazione e gestione dell'eventuale cantiere, non <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong><strong>di</strong>segni pratici, che comunichino in modo sintetico l'insieme delle tecniche da attuare eche permettano <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re l'offerta in relazione alla conoscenza delle altreprestazioni previste.Documenti grafici che non comunichino con certezza, chiarezza e completezza sonoinopportuni in ogni caso, ma in particolare contrad<strong>di</strong>ttori in un processo sequenzialeche mira a sviluppare fin dal momento del progetto un'analisi e una progettazioneoperativa sui compiti e sulle interfacce tra i <strong>di</strong>fferenti compiti con l'obiettivo <strong>di</strong> ridurreal minimo i rischi oganizzativi e le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> incertezza dell'ambiente.Su un piano operativo è stato verificato che è opportuno che gli elaborati graficitra<strong>di</strong>zionali (piante e sezioni <strong>di</strong> localizzazione, <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> elementi tecnici e <strong>di</strong>assemblaggio) siano integrati o sostituiti da <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> sintesi e da quaderni <strong>di</strong> dettagli<strong>di</strong> interfaccia che permettono <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re la coerenza della nuova strutturaorganizzativa del processo.3.4.3.1 I <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> localizzazione <strong>di</strong> sintesiSe un operatore deve affrontare in modo efficace un'analisi della organizzazionesequenziale <strong>di</strong> un cantiere e formulare un'offerta tecnico-economica, è opportuno cheabbia a <strong>di</strong>sposizione dei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> sintesi che facciano apparire l'insieme delle opere edelle tecniche da eseguire.Si deve prestare particolare attenzione a quelle che possono determinare interfaccetecniche ed organizzative, ovvero tutti gli elementi la cui esecuzione, posa in opera oinstallazione con<strong>di</strong>ziona reciprocamente gli operatori: la localizzazione dei principaliapparecchi tecnici da installare (ra<strong>di</strong>atori, caldaie, bocchette dell'aria, etc.) e deglielementi complementari (infissi interni ed esterni), oltre ai <strong>di</strong>mensionamenti essenzialidella struttura e degli spazi. I <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> localizzazione <strong>di</strong> sintesi sono elaborati sullabase dei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> localizzazione generali e specifici 23 .I <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> localizzazione <strong>di</strong> sintesi non sono dei <strong>di</strong>segni tecnici per il cantiere, madocumenti tecnici contrattuali che permettono <strong>di</strong> verificare e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re la23 per una trattazione più approfon<strong>di</strong>ta dei documenti grafici del progetto esecutivo e in particolare dei<strong>di</strong>segni <strong>di</strong> localizzazione può essere consultato il testo: MECCA S., Il progetto e<strong>di</strong>lizio esecutivo, La NuovaItalia Scientifica, Roma 1991.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 32 <strong>di</strong> 79congruenza e la fattibilità delle decisioni sulla base della capacità produttiva deglioperatori invitati a realizzare il progetto.3.4.3.2 I dettagli <strong>di</strong> interfacce <strong>di</strong> sequenzeNelle operazioni sperimentali si è verificata la necessità <strong>di</strong> definire maggiormente leinterfacce organizzative insite nelle soluzioni tecniche, me<strong>di</strong>ante <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> particolaricostruttivi che in<strong>di</strong>chino i confini dei compiti degli operatori su tutte le opereorganizzativamente complesse, in altri termini il programma organizzativo.Questi <strong>di</strong>segni devono restare al livello <strong>di</strong> principio, <strong>di</strong> esplicitazione della soluzioneorganizzativa e tecnica delle situazioni <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza reciproca. La funzione <strong>di</strong>questi <strong>di</strong>segni è anche pedagogica <strong>di</strong> tutti gli operatori evidenziando che la costruzionefinale è il risultato dell'azione coor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> operatori che si susseguono nel cantiere,intervenendo sul lavoro svolto e a loro consegnato da altri operatori.Questi <strong>di</strong>segni possono essere raccolti in un quaderno dei dettagli che illustri inmaniera semplice le interfacce e che dopo la selezione degli operatori può essereapprofon<strong>di</strong>to e aggiornato in relazione alla loro capacità e competenze.3.4.4 La risposta delle impreseL'analisi delle sperimentazioni 24 ha in<strong>di</strong>cato che le risposte delle imprese alle richieste<strong>di</strong> offerta su progetti sequenziali sono con<strong>di</strong>zionate:-dalla corrispondenza fra la scomposizione in sequenze e le competenze deglioperatori locali;- dal grado <strong>di</strong> definizione delle decisioni del progetto e dalla qualità <strong>di</strong> comunicazionedel dossier ;- dalla capacità <strong>di</strong> controllare il processo <strong>di</strong> formazione del costo da parte deglioperatori della produzione;- dalla <strong>di</strong>sponibilità del committente e delle sue strutture tecniche ad integrare leinformazioni <strong>di</strong> progetto durante la preparazione delle offerte.La valutazione dei costi <strong>di</strong> produzione relativi a ciascuna sequenza è stata in alcunicasi <strong>di</strong>fficoltosa in particolare per i trasferimenti <strong>di</strong> compiti, in quanto nei processitra<strong>di</strong>zionali le imprese hanno realizzato me<strong>di</strong>ante cessioni interne nelle qualinormalmente si è avuta una sovrapposizione <strong>di</strong> spese generali che evidentemente neha ridotto l'efficienza.L'analisi delle spese generali <strong>di</strong>venta, insieme all'analisi della riduzione dei tempi <strong>di</strong>attesa e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, l'ambito <strong>di</strong> controllo dei costi effettivi <strong>di</strong> produzione: spessoavviene che un operatore ceda un prodotto ad un altro operatore applicando però alprezzo <strong>di</strong> cessione le spese generali nella loro globalità e che successivamente ilsecondo operatore senza giustificazione applichi sul prezzo <strong>di</strong> cessione del medesimoprodotto le proprie spese generali nella loro globalità.Una corretta analisi dei costi <strong>di</strong> produzione dovrebbe in<strong>di</strong>care con chiarezza le spesegenerali effettivamente sostenute per la fornitura e la posa in opera, imputando alleopere la sola quota <strong>di</strong> spese corrispondente a ciascuna fase del processo <strong>di</strong>produzione. Anche nei raggruppamenti <strong>di</strong> imprese e <strong>di</strong> associazioni temporanee ènecessario valutare con attenzione i costi <strong>di</strong> produzione, per evitare che i mandatarigravino con spese improprie sul costo delle sequenze.24 MARTIN PATRICK, Réflexions sur les modes de consultation favorisant l'organisation séquentielle deschantiers, in PUIG PAULINE (a cura <strong>di</strong>), Habitat 88, Idées bâties, des méthodes pour construire demain,CSTB-Plan Construction et Architecture, Paris 1989, pagg. 79-85.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 33 <strong>di</strong> 79Fig. 3.6: Esempio <strong>di</strong> pianta <strong>di</strong> sintesiFonte: Operazione <strong>di</strong> Saint-Egrève, Architetto: Arche 5 - IPC, BET Structure: Betrec,BET Fluides: Chavin


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 34 <strong>di</strong> 79Fig. 3.7: Esempio <strong>di</strong> dettaglio <strong>di</strong> principio che in<strong>di</strong>ca i limiti delle prestazioni: chi fache cosa nelle sequenze. Sezione verticale della base del rivestimento e della parteinterrataOperazione Plan Perrier, Committente: OPHLM d'Albertville, Architetto: Gérard Palloix,Chambéry


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 35 <strong>di</strong> 79Fig.3.8: Esempio <strong>di</strong> dettaglio <strong>di</strong> principio che in<strong>di</strong>ca i limiti delle prestazioni: chi fa checosa nelle sequenze. Sezione verticale della base del rivestimento e della parteinterrataOperazione La Ferroniére, Committente: OPHLM de Reims, Architetto: P. Debrix e Ph.Dereux, , BET: A. Reychman (Atelier BCDE)3.4.5 La negoziazione delle offerteNelle operazioni sperimentali effettuate si è potuto verificare che il lavoro più efficace


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 36 <strong>di</strong> 79<strong>di</strong> analisi tecnica, organizzativa ed economica sulle sequenze si è compiutosuccessivamente all'esame delle offerte da parte del committente, in una fase <strong>di</strong>negoziazione resa possibile dalla natura sperimentale del processo, anche nei casi incui le offerte delle imprese sono state formulate in modo correttamente sequenziale:in questi casi infatti l'aggiu<strong>di</strong>cazione dell'appalto ha costituito la motivazionedeterminante per gli operatori per investire risorse tecniche nell'analisi approfon<strong>di</strong>ta enella progettazione della nuova struttura organizzativa.Questa tendenza degli operatori a minimizzare l'investimento iniziale in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>rischio e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> investire in misura ridotta nell'elaborazione dell'offerta sequenzialein una fase <strong>di</strong> certezza <strong>di</strong> aggiu<strong>di</strong>cazione può essere o assecondata, in particolare nelleesperienze pilota, prevedendo un periodo interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento dell'offertasequenziale prima della definitiva aggiu<strong>di</strong>cazione, al fine <strong>di</strong> evitare risposte sommariebasate su analisi tecniche approssimate e viziate dalle pratiche tra<strong>di</strong>zionali, oppurepuò essere contrastata, attivando però modalità specifiche perché gli operatoriformulino offerte correttamente e approfon<strong>di</strong>tamente sequenziali fino dalla primarisposta.3.5 Il cantiere sequenzialeUna struttura organizzativa sequenziale mira ad ottenere consistenti e concretirisultati <strong>di</strong> qualità del processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> cantiere.Se, come abbiamo visto la consultazione e la selezione degli operatori costituisce unafase importante <strong>di</strong> comunicazione fra gli operatori per la preparazione dell'operazione,la fase successiva, il cantiere, richiede ancora un importante lavoro <strong>di</strong> sul sistemainformativo e sui processi <strong>di</strong> comunicazione fra tutti gli operatori.Non solo infatti la comunicazione fra committente/progettista e operatori dellaproduzione è in molti casi insufficiente, e per questa ragione è opportuno riorganizzarei documenti progettuali, ma molto spesso sia fra le imprese impegnate nel cantiere siaall'interno stesso delle imprese la comunicazione non è sod<strong>di</strong>sfacente, in particolarefra i servizi tecnici e servizi responsabili della produzione.Nel passaggio dalla fase <strong>di</strong> valutazione analitica degli aspetti tecnici e economici allafase <strong>di</strong> produzione avviene un cambiamento <strong>di</strong> uomini responsabili per gli operatoridella produzione: i trasferimenti <strong>di</strong> responsabilità operativa fra la fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e lafase <strong>di</strong> produzione non solo <strong>di</strong>sorientano in molti casi il <strong>di</strong>rettore dei lavori che possonotrovarsi privi <strong>di</strong> interlocutori preparati durante un periodo che può durare più mesi, marichiede un ulteriore trasferimento <strong>di</strong> informazioni, spesso non adeguatamenteformalizzate, che comporta il rischio <strong>di</strong> una comunicazione incompleta o errata.Queste constatazioni non sistematiche, che derivano da esperienze personali <strong>di</strong>rette eda verifiche e ricerche specifiche svolte in numerosi cantieri 25 , sono particolarmenterilevanti per una struttura organizzativa sequenziale che mira ad ottenere un più altolivello <strong>di</strong> partecipazione e <strong>di</strong> autonomia organizzativa <strong>di</strong> tutti gli operatori e unariduzione massima della incertezza ambientale; risulta necessario pre<strong>di</strong>sporre unnuovo processo <strong>di</strong> comunicazione delle informazioni progettuali fra tutti gli operatoridel cantiere, basato su un progetto esecutivo completo, certo e coerente conl'organizzazione sequenziale, su un programma partecipato e accettato e su procedure<strong>di</strong> comunicazione fra i soggetti in grado <strong>di</strong> motivare e responsabilizzare tutti glioperatori alla partecipazione, all'autonomia e all'autocontrollo.3.5.1 Organizzazione sequenziale e qualitàL'organizzazione sequenziale del processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> cantiere si propone <strong>di</strong>essere efficace per ridurre i rischi <strong>di</strong> non qualità relativi sia al programma economicotemporale che al progetto ovvero alla qualità attesa delle opere.L'insieme delle azioni <strong>di</strong> analisi dei rischi, <strong>di</strong> prevenzione me<strong>di</strong>ante razionalizzazionedelle interfacce "critiche", <strong>di</strong> preparazione, <strong>di</strong> concertazione, <strong>di</strong> controllo, <strong>di</strong>25 BUILDING RESEARCH ESTABLISHMENT, Working drawings, BRE Digest 172, Garston, Watford 1974


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 37 <strong>di</strong> 79documentazione e comunicazione previste nella progettazione e gestione <strong>di</strong> uncantiere sequenziale in effetti determina la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un continuo controllo delprocesso, dalla concezione iniziale alla consegne delle opere: ad esempio laconcertazione con tutti gli operatori interessati delle soluzioni tecniche definitive <strong>di</strong>interfaccia del progetto che permette, prima dell'inizio dei lavori, la risoluzione deiproblemi che molto spesso si scoprono soltanto durante lo sviluppo del cantiere,assicura una più forte coerenza tecnica del progetto e, in qualche modo, unaanticipazione, una simulazione del cantiere reale.In particolare sono tre gli strumenti che nella fase della esecuzione delle opereconsentono <strong>di</strong> considerare questo processo congruente con processi in regime <strong>di</strong>Gestione della Qualità, o comunque capace <strong>di</strong> assicurare un buon svolgimento delcantiere e una sod<strong>di</strong>sfacente qualità delle opere:- la previsione <strong>di</strong> una fase <strong>di</strong> mobilitazione o <strong>di</strong> preparazione del cantiere e <strong>di</strong> tempo erisorse adeguate- l'analisi e la riduzione delle interfacce "critiche" all'interno <strong>di</strong> una preparazioneminuziosa della esecuzione svolta nella cosiddetta "sequenza zero";- le constatazioni <strong>di</strong> completamento <strong>di</strong> sequenza collocate nelle interfacce fra unasequenza e l'altra.In particolare le constatazioni interme<strong>di</strong>e, le "accettazioni" dei lavori fra gli operatori <strong>di</strong>sequenza, che non si sostituiscono in alcun modo alla accettazione finale eseguitadalla <strong>di</strong>rezione dei lavori, costituiscono una efficace procedura <strong>di</strong> controllo nei punticritici o <strong>di</strong> arresto del processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> cantiere.Le fasi <strong>di</strong> constatazione interme<strong>di</strong>a e accettazione sono un "controllo esteriore"<strong>di</strong>stribuito nel processo <strong>di</strong> costruzione e collocato al termine <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> compititecnicamente coerenti e, analogamente a "milestones", hanno la funzioneincrementare l'affidabilità del processo, <strong>di</strong> verificare e correggere le "derive" non solotemporali ed economiche, ma, in particolare, tecnicheIn particolare è interessante la <strong>di</strong>mensione umana e sociale della procedura deicontrolli interme<strong>di</strong>: la squadra <strong>di</strong> esecuzione <strong>di</strong> una sequenza deve consegnareformalmente le sue opere alla squadra della sequenza successiva come se leconsegnasse ad un cliente e alla presenza <strong>di</strong> tutti gli operatori tecnici <strong>di</strong> controllo 26con efficaci conseguenze <strong>di</strong> motivazione all'autocontrollo.Questi temi pongono il settore e<strong>di</strong>lizio in una posizione particolare: mentre sul pianotecnologico il settore e<strong>di</strong>lizio si pone fra i più tra<strong>di</strong>zionali e caratterizzato da un tasso<strong>di</strong> innovazione basso, sul piano organizzativo si pone fra i processi più complessi perragioni <strong>di</strong> turbolenza ambientale fra le più elevate che richiedono un approccioaltamente contingente fino ad essere fra i più tipici <strong>di</strong> quelli per progetti.Anche uno dei più attenti stu<strong>di</strong>osi dei sistemi qualità come Giovanni Mattana in unariflessione sul ruolo del Manuale della Qualità in<strong>di</strong>vidua nella relazione fra i sistemi <strong>di</strong>produzione e loro sottosistemi qualità da una parte e la turbolenza ambientale unarelazione fondamentale per le strategie <strong>di</strong> gestione della qualità:"È ben noto che gli stu<strong>di</strong> organizzativi mettono in relazione i sistemi <strong>di</strong> managementcon la tipologia dell'ambiente esterno. Per es. Ansoff giu<strong>di</strong>ca lo strumento <strong>di</strong> politiche eprocedure particolarmente adatto ad un ambiente stabile (poco mutevole, nonturbolento), ma certo non sufficiente per un contesto <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> mercato. Perapprofon<strong>di</strong>re l'analisi si può partire dal seguente quesito:-vogliamo noi, con una procedura, fornire una descrizione dettagliata delle modalitàcon cui compiere delle azioni (e quin<strong>di</strong> limitarci alle procedure esecutive);oppure vogliamo in<strong>di</strong>care: l'obiettivo <strong>di</strong> riferimento (= il perché), che rappresenta laragion d'essere delle procedure nel loro complesso; i sotto-sistemi (= chi opera), nelcaso più semplice, le fasi in cui è stato decomposto l'intero sistema; gli output (= che26 si veda: FLOUZAT B., Etude de cas d'experimentation de la démarche séquentielle et premières conclusionssur ses possibilités de généralisation, Etude pour le compte de la Direction de la Construction, Paris1987


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 38 <strong>di</strong> 79cosa deve essere prodotto) dal singolo sottosistema; le modalità <strong>di</strong> interazione (= iruoli) fra i singoli sottosistemi?La risposta a questa domanda <strong>di</strong>fferenzia drasticamente l'impostazione e il controllodel manuale <strong>di</strong> Qualità."a) Nel primo caso si ha il coor<strong>di</strong>namento "per uniformità", adatto a situazioni <strong>di</strong>:ambiente stabile, <strong>di</strong>screzionalità minima, argomento isolato/isolabile dal complesso,scarsa responsabilizzazione degli operatori. La logica che domina è quella dellalinearità e preve<strong>di</strong>bilità. In questo caso le procedure operano su due livelli:"l'esecuzione" e "il controllo dell'esecuzione"Tra le patologie strutturali <strong>di</strong> questa situazione c'è un progressivo spostamentodall'esecuzione al controllo della esecuzione, alla modalità del controllo,all'interpretazione delle modalità <strong>di</strong> controllo, ecc., in una catena senza limite teorico..... E il feedback risulta tanto più inefficace e lento quanta più ampia è la <strong>di</strong>stanzaorganizzativa o geografica tra chi "esegue" e chi valuta il risultato dell'operazione.......b) Il caso, invece, <strong>di</strong> ambiente ad elevata turbolenza è contrad<strong>di</strong>stinto daorganizzazioni aventi: più ampi livelli <strong>di</strong> delega, interazioni orizzontali assai marcate,necessità <strong>di</strong> risposte rapide con coinvolgimento <strong>di</strong> vari livelli della struttura. .....L'ambiente è turbolento, cresce il numero delle eccezioni e delle varianze: occorre chel'organizzazione sia flessibile, risponda in tempi più rapi<strong>di</strong>, con notevole apporto <strong>di</strong>creatività e continuo miglioramento; ..... Si trova allora un modello che prevedemaggiore delega; ma quanto più questa è ampia, tanto più occorrono regole <strong>di</strong>negoziazione e comportamenti comuni tra le <strong>di</strong>verse funzioni, soprattutto se il sistemaè articolato su più livelli.Occorre allora un modello <strong>di</strong> processi e macro-processi "lunghi" che in<strong>di</strong>vidui l'input el'output <strong>di</strong> ogni fase; le caratteristiche <strong>di</strong> ogni output sono predefinite o negoziate frafornitore o cliente <strong>di</strong> quella fase. ..... 27Ad esempio nella operazione sperimentale documentata nel caso stu<strong>di</strong>o allegato ilresponsabile del progetto Denis Quancard sostiene che a sperimentazione conclusa asuo giu<strong>di</strong>zio un'organizzazione sequenziale del cantiere, per come è stata realizzatanel cantiere Foncastel, facilita l'applicazione del sistema qualità perché:- prevedendo una specifica formazione degli attori per ciascuna sequenza adattataall'operazione i bisogni <strong>di</strong> formazione del personale sono tenuti in conto;- per la preparazione delle sequenze è necessaria sia la definizione rigorosa delleforniture e dei materiali messi in opera, che la definizione dei documenti grafici;- le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stoccaggio dei materiali e delle forniture sono semplificate graziealla programmazione dettagliata e partecipata che consente <strong>di</strong> regolare eprogrammato afflusso delle risorse al momento giusto;- i problemi <strong>di</strong> interfaccia tecnica e organizzativa sono risolti con il loro trasferimentoin seguito <strong>di</strong> una procedura formalizzata;- l'autocontrollo è facilitato e stimolato perché le sequenze sono ben definite neltempo e nello spazio con una chiara attribuzione <strong>di</strong> responsabilità complesserelativamente ai risultati delle sequenze;- il rispetto degli impegni (conformità <strong>di</strong> realizzazione e <strong>di</strong> fornitura senza riserve neitempi contrattuali) è più probabile perché il personale è responsabilizzatodall'adempimento <strong>di</strong> un compito completo e ciascun trasferimento <strong>di</strong> sequenza puòessere considerato come una revisione del progetto e del contratto che consente <strong>di</strong>prendere le <strong>di</strong>sposizioni per correggere le "derive", le non conformità, e risponderealle esigenze del cliente.3.5.2 La fase <strong>di</strong> preparazione del cantiere o sequenza "zeroNel periodo che intercorre fra la formalizzazione dell'aggiu<strong>di</strong>cazione dell'appalto e la27 MATTANA G., Il Manuale della Qualità: strumento della "Quality Assurance" o anche della "Total Quality"?,strumento statico o <strong>di</strong>namico?, in "Qualità", anno XXI, n°71, aprile 1991, pagg.17-18.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 39 <strong>di</strong> 79consegna dei lavori che coincide con l'avvio del cantiere e dei tempi assegnati perl'esecuzione normalmente ha luogo una fase <strong>di</strong> preparazione del successivo cantiereche non è formalizzata in alcun modo e non prevede alcun compito specifico né perl'impresa né per il <strong>di</strong>rettore dei lavori.Anche in altre esperienze 28 si è verificato che questo periodo può essere, invece cheuna sorta <strong>di</strong> sospensione del processo, una fase della massima importanza de<strong>di</strong>catainterpretazione ed alla integrazione del progetto e del programma, a cui la sequenzazero <strong>di</strong> preparazione del cantiere è finalizzata:- all'esame attento del progetto, del programma delle sequenze, delle interfaccetecniche e organizzative condotto sotto la guida della <strong>di</strong>rezione dei lavori con glioperatori del cantiere,- alla verifica contestuale della sua operatività ed alla sua eventuale mo<strong>di</strong>fica peradattarlo alle specifiche tecniche <strong>di</strong> competenza degli operatori.- alla eventuale concertazione con accettazione formale del progetto costruttivo e delprogramma operativo da parte <strong>di</strong> tutti gli operatori coinvolti nel processo <strong>di</strong> cantiere.3.5.2.1 L'analisi comune dei documenti <strong>di</strong> progettoMolte volte si deve constatare che una parte degli uomini impegnati nel cantiere (capisquadra, conduttori dei lavori) non hanno ricevuto una comunicazione approfon<strong>di</strong>ta delprogetto da realizzare, nonostante siano loro in continuità responsabilidell'organizzazione dei fattori materiali ed umani delle singole operazioni costruttive.La conoscenza della documentazione progettuale da parte della squadre incaricatedell'esecuzione dei lavori costituisce una con<strong>di</strong>zione necessaria per l'attuazione praticadell'organizzazione sequenziale <strong>di</strong> un cantiere: solo un'analisi attenta dei dossiers delprogetto svolta insieme sia dai progettisti che da gli operatori <strong>di</strong>rettamente impegnatinel cantiere permette a quest'ultimi <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire attori effettivi del processo.Un <strong>di</strong>rettore o coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong> cantiere che ha il compito <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigere e controllare ilprogramma tecnico e temporale dei lavori deve partecipare alla sequenza <strong>di</strong>preparazione, se non è stato coinvolto già nelle fasi precedenti <strong>di</strong> definizionedell'offerta; in questo modo le sue competenze nella programmazione del cantieresono costantemente sollecitate al fine <strong>di</strong> rendere effettive le decisioni assunte,potendo assumere così un ruolo <strong>di</strong> garante della sequenzialità del processo durantetutto lo sviluppo del cantiere e <strong>di</strong> interlocutore privilegiato degli operatori del cantiere.3.5.2.2 Gli adattamenti necessari del progettoUno dei problemi costanti delle fasi <strong>di</strong> avvio <strong>di</strong> tutti i cantieri, causa <strong>di</strong> conflittimolteplici fra operatori, è l'adattamento delle prescrizioni <strong>di</strong> progetto alle competenze,capacità e consuetu<strong>di</strong>ni tecniche degli operatori del cantiere.Si pone inoltre il problema <strong>di</strong> utilizzare in modo controllato e coerente con gli obiettiviqualitativi ed economici il loro sapere procedurale e pratico per affinare il contenutooperativo delle sequenze: confini <strong>di</strong> responsabilità <strong>di</strong> ciascun operatore, ritmo deilavori, valutazione dei rischi, etc.I documenti grafici e scritti, che, se elaborati come prima in<strong>di</strong>cato, permettono unapproccio pedagogico dell'organizzazione dei lavori, devono poter essere mo<strong>di</strong>ficati ecompletati e integrati da piani <strong>di</strong> esecuzione delle sequenze in seguito al lavoro <strong>di</strong>analisi comune.Pertanto nella sequenza zero:- i documenti descrittivi e quantitativi sono verificati e quin<strong>di</strong> possono esseremo<strong>di</strong>ficati per essere adattati definitivamente alla realtà del cantiere, con ladefinitiva specificazione dei trasferimenti <strong>di</strong> compiti e delle interfacce;- i <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> sintesi possono essere ulteriormente dettagliati e validati ed essere28 si veda:ACTES DES JOURNÉES D'ETUDE, Les rencontres de la construction. Nouvelles techniques etnouveaux enjeux, Presses de l'école nationale des ponts et chaussées, Paris 1988, PUIG PAULINE (a cura <strong>di</strong>),Habitat 88. Idées Bâties. des méthodes pìour construire demain, CSTB-Plan Construction et Architecture,Paris 1989 e il più recente ECOSIP, Pilotages de Projet et Entreprises, Diversités et convergences,ECONOMICA, Paris 1993


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 40 <strong>di</strong> 79integrati da <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> localizzazione specifici per ciascuna sequenza;- il quaderno dei dettagli <strong>di</strong>viene un dossier completo dei particolari <strong>di</strong> esecuzione;In questa fase è opportuno che l'analisi e la verifica del progetto sia estesa allagestione delle interfacce con le operazioni relative alle sistemazioni esterne, se queste<strong>di</strong>pendono da un'altra <strong>di</strong>rezione dei lavori, e ai servizi in concessione quali acqua, gas,elettricità, etc., sollecitandone l'adesione al processo.3.5.2.3 Il dossier del progetto per il cantiereIn questa fase si pre<strong>di</strong>spongono i documenti <strong>di</strong> progetto relativi alle strutture e agliimpianti, che ormai sono caratterizzati da una tecnicità e ad una competenza <strong>di</strong>stinta(struttura, impianti, etc.). Questi documenti sono, già nella loro stesura tra<strong>di</strong>zionale(grazie alla loro specializzazione tematica ed accentuata co<strong>di</strong>ficazione dei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong>esecuzione <strong>di</strong> buona qualità <strong>di</strong> comunicazione), largamente utilizzati dalle imprese; èsufficiente, almeno nelle prime applicazioni, adattarli ad una organizzazionesequenziale, integrandoli con le informazioni relative alle nuove incorporazioni, alleinterfacce delle sequenze al fine <strong>di</strong> esplicitare chiaramente i punti a rischio nell'ambitodella specializzazione, in<strong>di</strong>viduati grazie ai quaderni dei dettagli.In un secondo tempo possono essere elaborati come <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> esecuzione sequenziali,le cui specifiche regole <strong>di</strong> organizzazione e <strong>di</strong> comunicazione devono essere definitesuccessivamente ad una ripetuta sperimentazione; le esperienze condotte al momentosi limitano alla redazione <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> esecuzione <strong>di</strong> strutture che integrano, in relazioneal trasferimento <strong>di</strong> compiti previsto, le informazioni per la incorporazione degliimpianti, allo stesso modo delle carpenterie, delle armature.La loro realizzazione implica un coor<strong>di</strong>namento ed una integrazione <strong>di</strong> professionalitàprogettuali che non sempre è possibile realizzare nel quadro degli incarichiprofessionali usuali: gli strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno assistito possono facilitarne larealizzazione me<strong>di</strong>ante la trasferibili <strong>di</strong> informazioni grafiche.Sulla base delle esperienze condotte si è verificato che è opportuno realizzare <strong>di</strong>segnisequenziali parziali limitati alle operazioni più rilevanti in modo tale da testare la lorovali<strong>di</strong>tà e utilità.3.5.2.4 Il programma dei lavoriIn una procedura <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> un cantiere sequenziale il programma è ildocumento <strong>di</strong> progettazione principale. Il programma è, coerentemente con l'ipotesi <strong>di</strong>procedura <strong>di</strong> progettazione organizzativa prima definita, il risultato <strong>di</strong> analisi e ipotesiiterate che coinvolgano e responsabilizzino tutti gli operatori, coerente con gli obiettividel processo sequenziale, quali l'armonizzazione dei ritmi delle sequenze e il pienoimpiego degli uomini.Il programma, più che uno strumento tecnico <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> risorse, è uno strumentoorganizzativo, in grado <strong>di</strong> generare e controllare relazioni sociali e umane: lavalutazione della pertinenza <strong>di</strong> questo e degli altri strumenti tecnici <strong>di</strong> "gestione delprogetto" che possono essere utilizzati non <strong>di</strong>pende solo dalle sue qualità interne, chepossono essere analizzate autonomamente, ma soprattutto dal modo in cui si possonostrutturare i rapporti sociali nei quali operano.Il programma <strong>di</strong>viene così una sorta <strong>di</strong> sceneggiatura comune a tutti gli operatori enon èpiù percepito come un documento unicamente finalizzato alla gestione dei tempi(e dei ritar<strong>di</strong>), ma piuttosto come uno strumento comune <strong>di</strong> integrazione <strong>di</strong> tutti glioperatori, alla cui definizione collaborano in modo interattivo e partecipativo inparallelo alla definizione tecnica del progetto.La struttura del programma deve essere analoga sia nell'articolazione che nellagerarchia alla organizzazione delle sequenze e delle unità <strong>di</strong> luogo: un primo livello <strong>di</strong>programma sequenziale permette <strong>di</strong> verificare il concatenamento delle sequenzesecondo le unità <strong>di</strong> luogo definite e deve essere integrato da sottoprogrammi specifici<strong>di</strong> ciascuna sequenza ed unità <strong>di</strong> luogo in<strong>di</strong>viduata 29 .29 si veda il successivo caso stu<strong>di</strong>o allegato


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 41 <strong>di</strong> 79Le due scale <strong>di</strong> definizione del programma corrispondo alla procedura <strong>di</strong> progettazioneorganizzativa che prima abbiamo delineato e ne aumentano l'affidabilità. Spesso nelleprocedure tra<strong>di</strong>zionali il programma è redatto da specialisti senza la partecipazionedegli operatori del cantiere; i processi <strong>di</strong> produzione spesso sono incerti e malcontrollati perché sono <strong>di</strong>mensionati me<strong>di</strong>ante coefficienti tecnici standard e non sullabase <strong>di</strong> analisi tecniche e organizzative specifiche che coinvolgano responsabilmentegli operatori esecutivi. Il programma <strong>di</strong>viene poco più <strong>di</strong> un canovaccio per lesuccessive improvvisazioni organizzative durante lo sviluppo del cantiere. I tentativi <strong>di</strong>introdurre una stima dell'incertezza me<strong>di</strong>ante l'uso <strong>di</strong> tecniche tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong>programmazione reticolare probabilistiche, oltre a non mo<strong>di</strong>ficarne in modoapprezzabile l'efficacia, sicuramente ne riducono la comunicabilità agli operatori delcantiere.L'armonizzazione del ritmo delle sequenze e quin<strong>di</strong> dei flussi <strong>di</strong> produzione ènecessaria all'equilibrio generale e al pieno impiego degli uomini e <strong>di</strong>pende<strong>di</strong>rettamente dalla produttività delle specifiche squadre o unità <strong>di</strong> produzione. Sipossono verificare fenomeni <strong>di</strong> accelerazione <strong>di</strong> certe sequenze che perturbano lesequenze precedenti, causati in genere da una sottostima dell'efficacia <strong>di</strong>raggruppamenti <strong>di</strong> compiti sul piano della riduzione dei tempi (fenomeno osservato adesempio in sequenze <strong>di</strong> installazione <strong>di</strong> impianti che raggiungono le sequenze <strong>di</strong>finitura) e risolvibili con la riduzione del numero delle squadre incaricate degli impianti.Nella realtà della gestione del cantiere, nonostante il programma, alcune squadrepossono avere interesse ad accelerare, altre rallentare il ritmo <strong>di</strong> produzione; il ruolodel programma e del responsabile della sua stesura e gestione è <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare leme<strong>di</strong>azioni <strong>di</strong> interessi che consentano <strong>di</strong> preservare la coerenza del programma epermettere che le sequenze si sviluppino normalmente senza <strong>di</strong>scontinuità e tempimorti, mantenendo il pieno impiego delle risorse in accordo con l'insieme degliinterventi.L'elaborazione del programma deve essere considerata quin<strong>di</strong> come un elementoessenziale dell'applicazione del metodo sequenziale, integrando i documenti scritti egrafici e permettendo la convalida <strong>di</strong> tutto il processo e la comunicazione delprogramma del cantiere: solo un documento finale chiaro e organizzato dà la garanziadella fattibilità delle sequenze; inoltre una procedura partecipativa <strong>di</strong> elaborazionecorregge gli eccessi legati all'impiego dei trasferimenti <strong>di</strong> compiti troppo teorici o <strong>di</strong>raggruppamenti <strong>di</strong> compiti eccessivi, nocivi al concatenamento delle sequenze.3.5.2.5 La formazione degli operatoriSi deve ritenere opportuno che alla promozione ed all'attuazione <strong>di</strong> un processosequenziale <strong>di</strong> cantiere sia associata una analisi degli incrementi <strong>di</strong> produttività e <strong>di</strong>qualità, <strong>di</strong> efficienza ed efficacia che possono essere ottenuti. I bilanci effettuati fino aquesto momento negli interventi pilota sono positivi: si sono rilevati miglioramentisensibili <strong>di</strong> produttività e <strong>di</strong> qualità, la cui <strong>di</strong>ffusione è una con<strong>di</strong>zione per lo sviluppodel processo presso altri operatori, allo stesso modo è necessario in<strong>di</strong>viduare ledecisioni <strong>di</strong> struttura che hanno dato risultati negativi, analizzandone le cause equantificandone gli effetti: la loro conoscenza e il loro controllo è molto importante.Il bilancio economico non è significativo per la validazione della struttura organizzativasoprattutto nei tempi brevi: è necessario valutare i risultati che è possibile ottenerenella <strong>di</strong>mensione umana e sociale del sistema <strong>di</strong> produzione.In alcune indagini specifiche 30 è stato verificato l'interesse mostrato dagli operai e<strong>di</strong>liper i processi che arricchiscano ed allarghino le competenze e migliorino le con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> lavoro. Nei cantieri sequenziali si è assistito ad una evoluzione dei mestieri inquesta <strong>di</strong>rezione, sia che gli operai abbiano avuto o meno una formazione specifica peril processo. Il periodo <strong>di</strong> preparazione del cantiere è il periodo idoneo per attuare la30 BOBROFF .TE, CAMPAGNAC EL., La démarche séquentielle de la SGE-BTP. Quels atouts pour les travailleurset les P.M.E., Contrat de recherche n° 84 122, Ministère de l'Equipment, du Logement, de l'Aménagementdu Territoire et des Transports, Plan Construction, Paris 1987


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 42 <strong>di</strong> 79formazione per gli operai che dovranno eseguire compiti nuovi per i mestieritra<strong>di</strong>zionali; la formazione può proseguire durante il corso del cantiere, ma è risultatapiù efficace se avviata nella sequenza zero.Durante lo sviluppo del cantiere le constatazioni <strong>di</strong> completamento possono essere <strong>di</strong>supporto per un parallelo controllo della qualità, della red<strong>di</strong>tività e della valorizzazionedella competenza professionale degli operai.Chemillier nel medesimo intervento prima ricordato 31 sostiene che:"... tutti questi nuovi mestieri non sono ancora organizzati e non sono dunque noncapaci <strong>di</strong> mettere in forma e soprattutto <strong>di</strong> trasmettere i saperi pratici e il saper fareche utilizzano. D'altra parte si scontrano spesso con la resistenza dei mestieri piùtra<strong>di</strong>zionali che si considerano come minacciati e reagiscono talvolta svalutando icompiti che corrispondono a questi nuovi mestieri. A titolo <strong>di</strong> esempio, la posa deicomponenti che è una delle caratteristiche comuni a molti <strong>di</strong> questi nuovi mestieri,porta a qualificare come "posatori", con una inflessione negativa, i titolari <strong>di</strong> questimestieri.Inoltre le regolamentazioni professionali, fatte per i mestieri tra<strong>di</strong>zionali, si applicanomale ai nuovi mestieri e ne frenano lo sviluppo. Lo stesso vale per le regole <strong>di</strong>qualificazione, <strong>di</strong> assicurazione, <strong>di</strong> accesso ai contratti pubblici, dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>formazione. Di qui una <strong>di</strong>sadattamento crescente dei saperi alla realtà dei compiti dacompiere nel cantiere" 32 .Sulla base <strong>di</strong> queste analisi, spesso purtroppo così estranee non solo alla culturaaccademica italiana, ma anche alle istituzioni pubbliche e private, Chemillier conclude:"Che è urgente accordare la più grande importanza al problema dei saperi cheoperano nei cantieri delle costruzioni. Questo è il problema maggiore. Se non si trovanei prossimi anni una soluzione accettabile, tutti gli sforzi che saranno stati fatti amonte del cantiere saranno senza effetti e la qualità sarà sod<strong>di</strong>sfacente sulla carta, mame<strong>di</strong>ocre nel cantiere. La separazione tra ciò che è a monte e ciò che è a valle delcantiere andrà allargandosi.Inoltre la <strong>di</strong>fficoltà attuale <strong>di</strong> attirare i giovani verso le costruzioni non troverà unasoluzione sod<strong>di</strong>sfacente e, se anche per poco il flusso migratorio che fino ad ora (inFrancia) ha permesso <strong>di</strong> reclutare manodopera per i cantieri si fermi, si vede malequale altra soluzione potrà essere adottata e non si potrà più costruire" 33 .3.5.3 L'esecuzione dei lavoriLa gestione <strong>di</strong> un cantiere preparato in modo dettagliato e concertato, particolarmentenelle interfacce tecniche e organizzative, è caratterizzata da un grado minore <strong>di</strong>incertezza e da una struttura organizzativa più idonea ad affrontare e risolvere lecontingenze.Le esperienze condotte hanno <strong>di</strong>mostrato che è sempre necessario adattare ilprogramma e il progetto alla variabilità del clima, a ritar<strong>di</strong> ed errori <strong>di</strong> fornitura, allenon conformità rilevate, ai problemi umani, psicologici e sociali. Il lavoro <strong>di</strong>preparazione svolto nella "sequenza zero", specie se integrato da altre strategie chevalorizzino le capacità <strong>di</strong> risposta all'imprevisto sia <strong>di</strong> tutti gli operatori coinvolti aqualsiasi grado <strong>di</strong> responsabilità, consente <strong>di</strong> ridurre gli effetti della turbolenzaambientale.In una struttura organizzativa del cantiere è necessario avere l'accortezza- <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere un programma prevedendo dei tempi "frizionali" fra una sequenza el'altra che consentano <strong>di</strong> assorbire le deviazioni rispetto al programma stesso,- <strong>di</strong> controllare e pilotare il ritmo <strong>di</strong> esecuzione delle sequenze perché si mantenganole con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> continuità <strong>di</strong> impiego delle risorse,- <strong>di</strong> valorizzare gli strumenti <strong>di</strong> motivazione all'autocontrollo ed alla partecipazione al31 CHEMILLIER P., Savoirs et Chantier, CAHIER DU CSTB, N° 2552, JANVIER-FÉVRIER 1992, LIVRAISON 326,CSTB, PARIS 1992.32 CHEMILLIER P., op. cit.33 CHEMILLIER P., op. cit.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 43 <strong>di</strong> 79processo quali la formazione degli operatori, la loro partecipazione attiva allapreparazione del cantiere e le constatazioni <strong>di</strong> completamento <strong>di</strong> sequenza, che sonouna delle specificità del processo sequenziale.3.5.3.1 La gestione del programmaNonostante che la procedura proposta per la redazione del programma dei lavoriconsenta la riduzione massima dell'incertezza, nella gestione reale <strong>di</strong> un cantiere leesperienze in<strong>di</strong>cano che il programma deve essere continuamente adattato, anche sein misura minima, alle con<strong>di</strong>zioni climatiche, ai ritar<strong>di</strong> ed agli errori <strong>di</strong> forniture, aiproblemi umani, agli errori <strong>di</strong> progetto, alle variazioni delle esigenze e quin<strong>di</strong> dellespecifiche <strong>di</strong> progetto. Per consentire questi adattamenti è opportuno che ilconcatenamento delle sequenze non sia rigido.La revisione <strong>di</strong> un programma nel corso della sua esecuzione deve comunque obbe<strong>di</strong>realle medesime regole che sono state seguite nella sua preparazione: in particolaredeve essere mantenuta la continuità <strong>di</strong> azione delle squadre e il pieno impiego delfattore umano, agendo sui ritmi e sugli organici per pilotare il programma verso la suastabilità, correggendo eventuali errori <strong>di</strong> valutazione acquisendo i gli incrementi <strong>di</strong>efficienza registrati nel corso del cantiere.Dalle esperienze finora sviluppate i cantieri non sequenziali in cui le imprese possonoessere impegnate nello stesso periodo costituiscono un fattore <strong>di</strong> <strong>di</strong>sorganizzazione deicantieri sequenziali, in particolare per la continuità <strong>di</strong> azione e la stabilità delle squadre<strong>di</strong> sequenza: un accordo preliminare con i responsabili delle imprese coinvolte puòpermettere <strong>di</strong> ottenere una garanzia <strong>di</strong> continuità e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> misurare senza <strong>di</strong>sturbiambientali gli effetti della struttura organizzativa sequenziale sul cantiere in oggetto.3.5.3.2 Le constatazioni <strong>di</strong> completamentoUn elemento essenziale <strong>di</strong> una struttura organizzativa sequenziale è uno strumento <strong>di</strong>soluzione <strong>di</strong> conflitti <strong>di</strong> grande efficacia: la constatazione <strong>di</strong> completamento <strong>di</strong>sequenza collocata fra la conclusione <strong>di</strong> una sequenza e l'avvio della successiva.Queste procedure <strong>di</strong> accettazione e controllo permettono non solo <strong>di</strong> controllareformalmente l'attuazione del programma, <strong>di</strong> verificare la efficacia delle operazioni <strong>di</strong>trasferimento e raggruppamento <strong>di</strong> compiti, ma soprattutto costituiscono un fortestimolo alla motivazione, alla responsabilizzazione, all'autocontrollo degli operatori <strong>di</strong>sequenza.Il termine "constatazione <strong>di</strong> completamento <strong>di</strong> sequenza" è preferibile ad "accettazioneinterme<strong>di</strong>a" al fine <strong>di</strong> non introdurre problemi giuri<strong>di</strong>ci legati all'impiego <strong>di</strong> un termineimproprio. Le constatazioni <strong>di</strong> completamento devono avere solo un valore <strong>di</strong> guida delprocesso e <strong>di</strong> soluzione dei conflitti fra gli operatori del cantiere; in nessun casodevono costituire un documento <strong>di</strong> accettazione e ricevimento dei lavori, o <strong>di</strong> regolareesecuzione o <strong>di</strong> collaudo che hanno un valore giuri<strong>di</strong>co del tutto <strong>di</strong>verso.L'accettazione finale dei lavori conserva il suo carattere amministrativo e giuri<strong>di</strong>co,avviene alla fine dell'ultima sequenza e non è in alcun caso <strong>di</strong>fferente dalle operazionitra<strong>di</strong>zionali; le precedenti constatazioni <strong>di</strong> completamento, costituendo comunqueoperazioni <strong>di</strong> controllo e trattamento <strong>di</strong> non conformità, eliminando quin<strong>di</strong> numerosipunti <strong>di</strong> non-qualità, facilitano le operazioni <strong>di</strong> controllo e accettazione finali.Perché queste fasi/cerniere fra sequenze <strong>di</strong> accettazione e controllo siano dellamassima utilità è necessario che siano assicurate le seguenti con<strong>di</strong>zioni:- che la procedura <strong>di</strong> constatazione <strong>di</strong> completamento e le relative schede sianodefinite durante la fase zero;- che la constatazione <strong>di</strong> completamento avvenga in contrad<strong>di</strong>ttorio e siano presentii responsabili della esecuzione delle operazione delle sequenze interfacciate, la<strong>di</strong>rezione dei lavori, il <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> cantiere, l'eventuale rappresentante <strong>di</strong> unacompagnia <strong>di</strong> assicurazioni;- che i responsabili delle sequenze successive verifichino con attenzione come leopere gli sono consegnate, esplicitino contestualmente le richieste <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica ecompletamento e successivamente accettino la consegna della sequenza


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 44 <strong>di</strong> 79precedente;- che i responsabili delle sequenze completate si impegnino a eseguire tutte lemo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni che saranno ritenute necessarie in base ai documenti <strong>di</strong>progetto prima dell'avvio secondo programma della sequenza successiva.L'elaborazione <strong>di</strong> queste schede, che sono strumenti <strong>di</strong> gestione della qualità, deveessere effettuata in modo specifico per ogni cantiere durante la sequenza zerocongiuntamente dai progettisti e dagli operatori del cantiere.Le schede devono essere della massima semplicità e facilità <strong>di</strong> consultazione perchépossano essere utilizzati come autocontrollo dai responsabili <strong>di</strong> sequenza interessati ecome controllo dal <strong>di</strong>rettore dei lavori per effettuare le constatazioni e le riservenecessarie. La constatazione <strong>di</strong> completamento <strong>di</strong> sequenza può risolversi nellacompilazione <strong>di</strong> una scheda tipo <strong>di</strong> formato A4 per ciascuna unità <strong>di</strong> luogo, checontenga in una forma estremamente chiara i punti da verificare in contrad<strong>di</strong>ttorio eduno spazio per le riserve da sollevare.Nei cantieri <strong>di</strong> maggiore complessità il <strong>di</strong>rettore dei lavori e il <strong>di</strong>rettore del cantiere (opilota) deve porre attenzione alla molteplicità delle constatazioni <strong>di</strong> completamentoperché si abbia una grande <strong>di</strong>sponibilità da parte degli operatori al fine <strong>di</strong> evitareritar<strong>di</strong> nel concatenamento delle sequenze.Le fasi <strong>di</strong> constatazione <strong>di</strong> completamento determinano inoltre un miglioramento delcomportamento degli operatori relativo sia alla pulizia dei cantieri, che alla loroorganizzazione interna e lo stoccaggio dei prodotti e dei materiali.3.5.3.3 Le riunioni <strong>di</strong> cantiereLa riduzione del numero degli operatori e le azioni <strong>di</strong> gestione della qualità delleinterfacce <strong>di</strong> sequenza conducono a una semplificazione delle riunioni <strong>di</strong> cantiere,aumentandone l'efficacia. Ciascun responsabile <strong>di</strong> sequenza segue l'avanzamento e iproblemi qualitativi specifici della propria sequenza e può riportare nelle riunioni <strong>di</strong>cantiere solo i problemi maggiori che incontra. In particolare il lavoro preparatorio delcantiere nella sequenza zero, la procedura <strong>di</strong> elaborazione del programma esoprattutto l'eliminazione o riduzione delle interfacce a rischio può semplificareconsiderevolmente lo svolgimento del cantiere e quin<strong>di</strong> le riunioni consistono il piùdelle volte in una verifica dello stato <strong>di</strong> avanzamento delle sequenze.Una riunione <strong>di</strong> cantiere, che veda presenti da sette a otto persone che rappresentinol'insieme delle sequenze, che abbiano una conoscenza precisa del contratto, delcapitolato, del progetto e del programma generale del cantiere e che abbianopartecipato alla concertazione del progetto, è una riunione più probabilmente efficacee breve.L'introduzione nel cantiere <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> comportamento adeguati alla gestione dellaqualità può consentire anche su questo aspetto un progresso considerevole sia sulpiano dei rapporti fra gli attori della costruzione che sul piano economico: le moltepliciriunioni che si improvvisano da una settimana all'altra nei cantieri tra<strong>di</strong>zionali sonomolto costose per tutti gli operatori del cantiere, anche se il loro costo moltoraramente viene contabilizzato e viene attribuito per la parte riguardante le impresealle spese generali, determinando comunque un incremento del costo <strong>di</strong> produzione.Anche questo aspetto, se efficacemente messo in evidenza nella sequenza <strong>di</strong>preparazione del cantiere, può contribuire all'incremento della motivazione deglioperatori.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 45 <strong>di</strong> 794 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI4.1 La progettazione organizzativaACTES DE COLLOQUES, Le travail en chantier, Plan Construction et Habitat, Paris, 1985BIANCHI M., Organizzazione e tecnica <strong>di</strong> analisi delle procedure aziendali, PirolaE<strong>di</strong>tore, Milano , 1991BOARIO M., FARAGGIANA G., L'organizzazione della produzione, Etas Libri, Milano ,1984BOBROFF J., La gestion de projet dans la construction, Presses de l'ENPC, Paris 1993BOULDING K. E., A pure Theory of conflict Applied to Organizations, in FISK G. (a cura<strong>di</strong>), The Frontiers of Management Psychology, New York 1953CARASSUS J., Economie de la filière construction, Presses de l'école nationale desponts et chaussées, Paris, 1987CODA V., Progettazione delle strutture organizzative. Modelli <strong>di</strong> analisi, Franco AngeliE<strong>di</strong>tore, Milano, 1989CROZIER M., FRIEDBERG E., Attore sociale e sistema: i vincoli dell'azione collettiva, EtasLibri, Milano 1978DAVIS L. E., The coming Crisis for Production Management: Technology andOrganization, International Conference of Production Research, University ofBirmingham, april 1970, trad . it. in "Problemi <strong>di</strong> gestione", Formez, Napoli, n° 11-12, 1971.ECOSIP, Pilotages de Projet et Entreprises, Economica, Paris 1993FABRIS A., MARTINO F. (a cura <strong>di</strong>), Progettazione e sviluppo delle organizzazioni, EtasKompass, Milano, 1974FABRIS A., L'Organizzazione dell'impresa, Etas Libri, Milano, 1983LAWRENCE P. R., LORSCH J. W., Organization and Environment. ManagingDifferentiation and Integration, Division of Research, Graduate School of BusinessAdministration, Harward University, Boston 1967LORSCH J. W., Introduzione alla progettazione strutturale delle organizzazioni., inFABRIS A., MARTINO F. (a cura <strong>di</strong>), Progettazione e sviluppo delle organizzazioni,Etas Libri, Milano 1974MATTANA G. (1991), Il Manuale della Qualità: strumento della "Quality Assurance" oanche della "Total Quality"?, strumento statico o <strong>di</strong>namico?, in "Qualità", anno XXI,n°71, aprile 1991MÉLÈSE J., Approches systémiques des organisations. Vers l'entreprise à complexitéhumaine, Les E<strong>di</strong>tions d'Organisations, Paris, 1990MIRANDOLA R., TUCCOLI M., VAGLINI S., DE RISI P., Sistemi Qualità, ETS E<strong>di</strong>trice, Pisa,1989NACAMULLI R., RUGIADINI A., (a cura <strong>di</strong>), Organizzazione e mercato, Il Mulino, Bologna1985SIMON H. G., The Science of the Artificial, MIT Press, Cambridge 1969, trad. it.: Lescienze dell'artificiale, ISEDI, Milano 1973, pag. 113TAMBURRANO E., La Qualità, Franco Angeli E<strong>di</strong>tore, Milano, 1983THOMPSON J. D., Organizations in Action, McGraw-Hill, New York 1967, trad. it.L'Azione Organizzativa, ISEDI, Torino 1994TORRICELLI M. C., Normazione Qualità Processo E<strong>di</strong>lizio, ALINEA E<strong>di</strong>trice, Firenze, 19914.2 Il processo sequenzialeACTES DE COLLOQUES, Le travail en chantier, Plan Construction et Habitat, Paris, 1985ACTES DES JOURNÉES D'ETUDE, Les rencontres de la construction. Nouvelles techniqueset nouveaux enjeux, Presses de l'école nationale des ponts et chaussées, Paris,1988


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 46 <strong>di</strong> 79AGENCE POUR LA PRÉVENTION DES DÉSORDRES ET L'AMÉLIORATION DE LA QUALITÉ DE LACONSTRUCTION, Gérer la qualité sur le chantier, Qualiform, Paris, 1990ARMAND J., RAFFESTIN Y., Conduire son chantier, E<strong>di</strong>tions du Moniteur, Paris, 1989BIPE, BECKER H., Evaluation des filières sous-jacentes aux propositions d'HABITAT 88,Etude pour le compte du Plan Construction et Architecture (Programme HABITAT88), Paris 1985BOBROFF J., CAMPAGNAC E., La démarche séquentielle de la SGE-BTP. Quels atoutspour les travailleurs et les P.M.E., Contrat de recherche n° 84 122, Ministère del'Equipment, du Logement, de l'Aménagement du Territoire et des Transports, PlanConstruction, Paris 1987BOBROFF J., La gestion de projet dans la construction, Presses de l'ENPC, Paris 1993C.S.T.B., Guide de la consultation sur avant-projet performanciel, C.S.T.B., Paris,1987CAMPAGNAC E., Le marché du petit collectif. Les nouvelles stratégies des acteurs de laconstruction, Plan Construction et Architecture, Paris, 1985CAMPAGNAC E., BOBROFF J., CARO C., Approches de la productivité et methodesd'organisation dans les grandes entreprises de la construction, Plan construction etArchitecture, Paris, 1990COLOMBARD-PROUT M., ROLAND O., L'évolution de la formation des chefs de chantiersde gros oeuvre à partir des grandes entreprises, Plan Construction et Habitat, Paris,1985COMOY A., GAUTIER D., Nouvelles formes d'organisation de chantier. Nouvellesrelations entre acteurs ou nouveaux acteurs?, Plan construction et Architecture,Paris, 1988DU TERTRE CH., Flexibilité organisationelle et productivité dans le batiment, PlanConstruction et Architecture, Paris, 1988EYNARD E., e altri, Les nouvelles compétences professionnelles des techniciens deproduction dans la filière bois. Elaboration d'un référentiel pour la formation., Planconstruction et Architecture, Paris, 1989FLOUZAT B., Etude de cas d'experimentation de la démarche séquentielle et premièresconclusions sur ses possibilités de généralisation, Etude pour le compte de laDirection de la Construction, Paris 1987HENRY E., GUFFOND J.-L., BERGHER J.-P., Qualification, autonomie et organisation duchantier, Plan construction et Architecture, Paris, 1988LECONTE G., MENABREA J.-C., Le comportement strategique des P.M.E. de Batiment. 10entreprises du Secteur Pilote "Habitat 88", Plan construction et Architecture, Paris,1987MAGGI P. N., Meto<strong>di</strong> e strumenti <strong>di</strong> ergotecnica e<strong>di</strong>le, Clup, Milano , 1987MARTIN P., Réflexions sur les modes de consultation favorisant l'organisationséquentielle des chantiers, in PUIG PAULINE (a cura <strong>di</strong>), Habitat 88, Idées bâties,des méthodes pour construire demain, CSTB-Plan Construction et Architecture,Paris 1989, pagg. 79-85.MARTIN P., Le séquentiel, un enjeu pour les entreprises, in:"Forum sur l'organisationséquentielle de chantier", M.E.L.T.M., Direction de la Construction, Paris, 1990MARTIN P., Guide pratique pour l'organisation séquentielle des projets et deschantiers, Les E<strong>di</strong>tions de L'ENTREPRENEUR, Champigny-sur-Marne, 1991MATTANA G. (1991), Il Manuale della Qualità: strumento della "Quality Assurance" oanche della "Total Quality"?, strumento statico o <strong>di</strong>namico?, in "Qualità", anno XXI,n°71, aprile 1991MECCA S., Il progetto e<strong>di</strong>lizio esecutivo, La Nuova Italia Scientifica, Roma , 1991MECCA S., NATICCHIA B., POGGI P.,Organizzazione per sequenze del cantiere e<strong>di</strong>le,<strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> Processi e Meto<strong>di</strong> della Produzione E<strong>di</strong>lizia, Università <strong>di</strong> Firenze,Firenze 1995ROLAND O., BONETTI M., Reseax et dynamiques d'innovation en matiere d'organisationdu travail dans le bâtiment, Rapport de l'enveloppe recherche, CSTB, Paris 1984.ROLAND O., COLOMBARD-PROUT M., Vers l'industrialisation flexible? L'innovation


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 47 <strong>di</strong> 79technologique et organisationelle dans le secteur de la Maison In<strong>di</strong>viduelle, CEBTP-Plan Construction et Architecture, Paris 1987.SABLIER B., CARO J.-E., Le guide de la sous-traitance dans la construction, E<strong>di</strong>tions duMoniteur, Paris, 1990


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 48 <strong>di</strong> 795 UN CASO STUDIO: IL CANTIERESPERIMENTALE DI SOCAE ATLANTIQUE AFONCASTEL, BORDEAUX5.1 Scheda descrittiva del cantiereA seguito <strong>di</strong> un bando <strong>di</strong> idee lanciato nel 1988 dalla Direction de la Construction delMinistère de l'Équipement, du Logement, des Trasports et de la Mer, le maggioriimprese <strong>di</strong> costruzione francesi hanno risposto e si sono impegnate, in collaborazionecon altri operatori del settore e<strong>di</strong>lizio, in una serie <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> cui il PCARDN° 7 (Projet Concerté d'Actions de Recherche et de Développement n°7) "Formationpour de nouvelles organisations de chantier" consisteva nella realizzazione <strong>di</strong> quattroe<strong>di</strong>fici sperimentali in due regioni e affidati alle imprese SPIE e SAE, a seguito <strong>di</strong> unafase precedente <strong>di</strong> indagine e riflessione: la SAE ha scelto SOCAE ATLANTIQUE (GEEC)e SPIE ha scelto SPIE CHAMPAGNE ARDENNE.SOCAE ATLANTIQUE ha iniziato quin<strong>di</strong>, in collaborazione con la SAE, a lavorare sultema dell'organizzazione sequenziale a partire dal 1989.Dopo una prima fase <strong>di</strong> indagine e consultazione presso i partners interessati(Committente, progettisti, imprese, uffici <strong>di</strong> controllo) SOCAE ATLANTIQUE haelaborato nel 1990 un proprio dossier della sperimentazione articolato in tre parti:- un Progetto <strong>di</strong> organizzazione sequenziale,- un programma <strong>di</strong> formazione associato a questa organizzazione,- un progetto <strong>di</strong> film e <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> formazione multime<strong>di</strong>ale.Su questo progetto si è avuta l'approvazione della commissione REX nell'ottobre 1990,un rapporto molto favorevole del CETE e l'approvazione della 2a commissione REX nelluglio 1992. In particolare, come ho già detto, il progetto <strong>di</strong> sperimentazioneprevedeva:Il Progetto <strong>di</strong> organizzazione sequenziale ha comportato dei trasferimenti <strong>di</strong> compiti daun'impresa all'altra (ad esempio le incorporazioni delle pre<strong>di</strong>sposizioni degli impiantieseguite interamente dalla squadra del rustico). Per mettere a punto questitrasferimenti è stato elaborato un seminario <strong>di</strong> formazione con l'AREF BTP Aquitaine el'IDEF (Institut de Formation). Questo seminario <strong>di</strong> 6 giorni ha riunito tutti gli operai <strong>di</strong><strong>di</strong>fferenti sequenze avendo come obiettivo <strong>di</strong> dare agli operai che cedevano uncompito i mezzi per trasmetterlo a coloro che assumevano il nuovo compito sottoforma <strong>di</strong> tutorato. Questo seminario si è sviluppato nel maggio 1991 con una parteteorica e una parte <strong>di</strong> applicazione pratica ed è stato realizzato dall'AREF BTP e dallaCAPEB.Per sostenere la formazione degli operatori e la <strong>di</strong>ffusione della sperimentazione èstato pre<strong>di</strong>sposto un progetto <strong>di</strong> film e <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> formazione multime<strong>di</strong>ale.Un progetto <strong>di</strong> film è stato proposto al MELTM che ha deciso <strong>di</strong> accordare unfinanziamento specifico <strong>di</strong> 120.000,00 FF TTC. Il film della durata <strong>di</strong> 13 minuti è statoelaborato dalla SOCAE ATLANTIQUE e l'OREP (Office Régionale de l'ÉducationPermanente)<strong>di</strong> Pau ed è stato completato nel febbraio 1993. A questo film è statoassociato e accoppiato uno strumento <strong>di</strong> presentazione tecnica del séquentiel, cheespone me<strong>di</strong>ante l'elaboratore il contenuto delle <strong>di</strong>fferenti sequenze e dei trasferimenti<strong>di</strong> compiti. Questo progetto ha ricevuto l'avallo del Conseil Régional d'Aquitaine che hadeciso <strong>di</strong> sovvenzionarlo con la cifra <strong>di</strong> 150.000,00 FF TTC.I partners <strong>di</strong> questo progetto sono stati: la Direction de la Construction du MELTM,DRE - DDE, AREF BTP - CAPEB, CETE S.O, OREP, SAE, Imprese parners


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 49 <strong>di</strong> 79


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 50 <strong>di</strong> 79Gli operatoriCommittente:Architetto:Impresa generale:Responsabili del Cantiere:Importo dei lavoriTutte le opere per i 4 e<strong>di</strong>fici:Numero degli alloggi:Numero dei parcheggi (al livellodel giar<strong>di</strong>no):Superficie abitabile:Costo <strong>di</strong> costruzione unitaria:Superficie me<strong>di</strong>a unità:Costo <strong>di</strong> costr. me<strong>di</strong>o unità:Office Départemental d'HLM de la GirondeJ. P. Soulard, Architecte DPLGSOCAE ATLANTIQUE (Société Auxiliaire d'Entreprisesde l'Atlantique), Filiale <strong>di</strong> SAEJ. L. Aubert, Direttore dei LavoriG. Cremon, Conduttore dei LavoriM. Tesseire, Capo Cantiere30.000.000,00 FF Hors TVA (al netto delle tasse)35.580.000,00 FF TTC (tasse comprese)4 x 25 = 100 unità4 x 20 = 80 unità4 x 1.735 = 6940 m25126,80 FF TTC / m269,4 m2355.800,00 FF TTC5.2 Il Progetto <strong>di</strong> organizzazione sequenzialeIl progetto organizzativo si è basato su una preliminare analisi tecnica del progettoche è stato redatto in<strong>di</strong>pendentemente dalla committenza senza relazioni con lasperimentazione sequenziale; a questa è seguita una scomposizione del processo <strong>di</strong>costruzione in operazioni elementari, riaggregate in sequenze secondo le regole <strong>di</strong>progettazione organizzativa sequenziale, verificando sia la <strong>di</strong>sponibilità dei partnersdell'operazione sia gli effettivi trasferimenti <strong>di</strong> compiti fra i mestieri tra<strong>di</strong>zionalicoinvolti.Si riportano dalla documentazione <strong>di</strong> progetto pertanto le schede <strong>di</strong> sequenza conin<strong>di</strong>cate le attività, le imprese a cui ne è affidata la responsabilità dell'esecuzione inun'organizzazione tra<strong>di</strong>zionale, il (i) responsabile (i) della sequenza, il trasferimento <strong>di</strong>compiti, l'attività <strong>di</strong> formazione necessaria per la realizzazione del trasferimento.Nelle schede i co<strong>di</strong>ci numerici in<strong>di</strong>cati nelle colonne della procedura tra<strong>di</strong>zionalecorrispondono ai co<strong>di</strong>ci numerici <strong>di</strong> identificazione dei lotti tecnici della seguentetabella.Gli insiemi <strong>di</strong> compiti denominati Fuorisequenza sono stati coor<strong>di</strong>nati tra<strong>di</strong>zionalmentedall'impresa generale GEEC.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 51 <strong>di</strong> 79Imprese previste secondo un'organizzazione tra<strong>di</strong>zionaleLotto tecnico 1 Movimenti <strong>di</strong> terraLotto tecnico 2 Opere al rusticoLotto tecnico 3 CarpenteriaLotto tecnico 4 CoperturaLotto tecnico 5 ImpermeabilizzazioneLotto tecnico 6 Impianti idraulici e riscaldamentoLotto tecnico 7 Ventilazione meccanica centralizzataLotto tecnico 8 Impianti elettrici a bassa tensioneLotto tecnico 9 Partizioni in gesso e isolamentiLotto tecnico 10 Infissi esterniLotto tecnico 11 Infissi interniLotto tecnico 12 Serrande e chiusureLotto tecnico 13 ControsoffittiLotto tecnico 14 Finitura delle facciateLotto tecnico 15 PitturazioniLotto tecnico 16 Rivestimenti <strong>di</strong> pavimenti e paretiLotto tecnico 17 Ferramenta e parapettiLotto tecnico 18 AscensoriLotto tecnico 19 VRDLotto tecnico 20 Opere a verdeSequenzeSequenza 0Sequenza 1Sequenza 2Sequenza 3Sequenza 4Sequenza 5Sequenza 6Sequenza 7Fuori sequenzeFuorisequenza AFuorisequenza BFuorisequenza CFuorisequenza DPreparazione, motivazione e formazioneOpere al rusticoFuori acqua, fuori aria e sicurezzaColonne tecniche verticaliPartizioniImpianti tecniciPitturazioni e finitureMotaggio apparecchi e messa in funzioneFiniture delle facciateImpermeabilizzazioniAscensoriVRD


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 52 <strong>di</strong> 79Sequenza 0 procedura tra<strong>di</strong>zionale sequenziale trasferim. formaz.preparazioneattività 0-1 informaz. esensibilizzazione degli operatoriattività 0-2 stu<strong>di</strong> e piani del rustico(strutture e chiusure)attività 0-3 stu<strong>di</strong> e piani deicomponenti <strong>di</strong> carpenteriaattività 0-4 stu<strong>di</strong> e piani <strong>di</strong>impermeabilizza- zioneattività 0-5 stu<strong>di</strong> e piani <strong>di</strong> infissiinterni ed esterniattività 0-6 stu<strong>di</strong> e piani dellepartizioni e delle controfodereattività 0-7 stu<strong>di</strong> e piani degli impiantielettriciattività 0-8 stu<strong>di</strong> e piani degli impianti<strong>di</strong> ventilazione meccanicaattività 0-9 stu<strong>di</strong> e piani degli impiantisanitariattività 0-10 stu<strong>di</strong> e piani degliimpianti <strong>di</strong> riscaldamentoattività 0-11 determinazione e sceltadei componenti e dei materialinella procedura tra<strong>di</strong>zionale ciascun titolare<strong>di</strong> lotto stabilisce i propri piani <strong>di</strong> esecuzionea carico <strong>di</strong> ciascunresponsabile <strong>di</strong> sequenza2 giorni <strong>di</strong> informaz.generale especifica


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 53 <strong>di</strong> 79Sequenza 1 Procedura tra<strong>di</strong>zionale Sequenziale trasferim. formaz.opere al rustico 2 1 19 6 8 9 S1 noteconsegna sequenza 1xattività 1-1 picchettamento degli e<strong>di</strong>fici x xattività 1-2 scavo a larga sezione x x 1 da 1 a 2attività 1-3 trasporto della terra <strong>di</strong> scavo x x 2 da 1 a 2attività 1-4 scavo delle fondazioni x x 3 da 1 a 2attività 1-5 casseratura, armatura e getto xxdelle fondazioniattività 1-6 posa tubazioni impianti acqua,gaz, elettricitàx x x 4 da 6 e 8 a 2 formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 2attività 1-7 posa circuiti <strong>di</strong> messa a terra x x 5 da 8 a 2 formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 2attività 1-8 canalizzazioni interrate acque <strong>di</strong>scaricox x x 7 da 6 a 2 formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 2attività 1-9 formaz. del vespaio <strong>di</strong> sottofondo x x 6 da 1 a 2attività 1-10 pavimentazione in calcestruzzo x xattività 1-11 posa <strong>di</strong> pozzetti sifonati x x 7 da 6 a 2 formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 2attività 1-12 casseratura, armatura e getto deimurix x x 8 da 8 a 2 formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 2attività 1-13 casseratura, armatura e getto dei xxpilastriattività 1-14 casseratura, armatura e getto xxdelle traviattività 1-15 fabbricazione e posa delle xxpredalleattività 1-16 armatura e getto <strong>di</strong>completamento dei solaix x formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 2attività 1-17 incorporazione imp. elettrico eriscaldamentox x x x x 9 da 19, 6 e 8a 2formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 2attività 1-18 impermeabilizza/ zione esterna xxdei muriattività 1/19 messa in opera <strong>di</strong> controtelai <strong>di</strong> xxinfissiattività 1-20 riempimento esterno <strong>di</strong> terra x x


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 54 <strong>di</strong> 79attività 1-21 casseratura, arm. e getto <strong>di</strong> xxparapetti e <strong>di</strong> chiusureattività 1-22 posa delle scatole <strong>di</strong> derivazione x x 10 da 8 a 2 formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 2attività 1-23 murature <strong>di</strong> facciata x xattività 1-24 messa in opera delle scale x xattività 1-25 fabbricazione delle predalles e xxdelle balaustreattività 1-26 puntellamento e posa dei solai xxdei balconiattività 1-27 puntellamento e posa delle xxbalaustreattività 1-28 posa <strong>di</strong> reti preassemblate imp.elettr.x x 11 da 8 a 2 formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 2attività 1-29 posa delle guaine impianto <strong>di</strong>riscaldamentox x 12 da 6 a 2 formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 2attività 1-30 armatura, getto e livellamento xxdei solaiattività 1-31 parapetti <strong>di</strong> copertura x xattività 1-32 soglie e davanzali delle aperture x xattività 1-33 rasatura delle pareti inxxcalcestruzzoattività 1-34 vano estracorsa ascensore x xattività 1-35 posa comignoli e sfiati inxxcoperturaattività 1-36 basamenti per gli estrattori x xattività 1-37 basamenti per i cave<strong>di</strong> ai piani x xattività 1-38 approvvigiona- mento dellex x da 9 a 1partizionicollaudo e constatazione <strong>di</strong> completamento respons. seq. 1, 2, 3,4, 5 e 6Note 1, 2, 3, 6: Nella procedura tra<strong>di</strong>zionale gli scavi <strong>di</strong> sbancamento, <strong>di</strong> fondazione e <strong>di</strong> messa in opera <strong>di</strong> vespaio sotto la soletta a quota 0 e iltrasporto della terra sono affidati ad un'impresa subappaltatrice: l'impresa <strong>di</strong> scavi e movimenti <strong>di</strong> terra. La GEEC, non possedendo proprieattrezzature e nel quadro delle procedura sequenziale, ha prevosto <strong>di</strong> ricorrere ad un'impresa <strong>di</strong> servizi per la locazione delle macchine <strong>di</strong> scavo etrasporto necessarie per l'esecuzione <strong>di</strong> questi compiti e <strong>di</strong> far eseguire i lavori da proprie squadre incaricate della realizzazione delle fondazioni.Note 4, 5, 7: Nella procedura tra<strong>di</strong>zionale la realizzazione delle reti <strong>di</strong> canalizzazioni interrate, delle guaine nel terreno e la posa dei circuiti <strong>di</strong>messa a terra è affidata ad un'impresa subappaltatrice. Nel quadro della procedura sequenziale la GEEC ha previsto <strong>di</strong> acquistare in proprio le


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 55 <strong>di</strong> 79canalizzazioni, le guaine e i cavi <strong>di</strong> rame necessari per la realizzazione <strong>di</strong> questi compiti e <strong>di</strong> metterli in opera con proprie squadre. Nella proceduratra<strong>di</strong>zionale la messa in opera <strong>di</strong> sifoni a terra è affidata ad un'impresa subappaltatrice <strong>di</strong> lavori idraulici. Nel quadro della procedura sequenzialeGEEC ha previsto <strong>di</strong> acquistare in proprio i sifoni e <strong>di</strong> posarli con la propria squadra.Note 8, 9, 10, 11: Nella procedura tra<strong>di</strong>zionale la messa in opera <strong>di</strong> scatole, <strong>di</strong> guaine, <strong>di</strong> quadri e <strong>di</strong> piovre elettriche <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione sono affidatead un'impresa subappaltatrice <strong>di</strong> impianti elettrici. Nel quadro della procedura sequenziale la GEEC ha previsto <strong>di</strong> mettere in opera con propriesquadre gli elementi <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione degli impianti e le piovre elettriche che saranno fornite dall'impresa <strong>di</strong> impianti elettrici.Nota 12: Nella procedura tra<strong>di</strong>zionale la messa in opera delle guaine destinate all'installazione <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> canalizzazioni che seguono il proce<strong>di</strong>mento<strong>di</strong> idrocablaggio è affidata ad un'impresa subappaltatrice <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> riscaldamento. Nel quadro della procedura sequenziale la GEEC ha previsto<strong>di</strong> acquistare da sé le guaine tecniche e <strong>di</strong> farle mettere in opera da proprie squadre.In sintesi nella procedura tra<strong>di</strong>zionale la realizzazione della sequenza 1 vedeva l'intervento <strong>di</strong> 5 imprese <strong>di</strong>fferenti. Nel quadro della procedurasequenziale la sequenza 1 può essere eseguita nella sua totalità dalle squadre dell'impresa e<strong>di</strong>le <strong>di</strong> opere al rustico. Per consentire ciò è stataattuata una formaz. tecnica specifica per ciascun compito trasferito al personale dell'impresa e<strong>di</strong>le.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 56 <strong>di</strong> 79Sequenza 2 Procedura tra<strong>di</strong>zionale Sequenziale trasferim. formaz.fuori acqua e aria 3 4 17 10 12 11 5 14 B S2 noteconstatazione <strong>di</strong> completamento dellaxsequenza 1attività 2-1 posa della carpenteria della xxcoperturaattività 2-2 posa del tavolato x xattività 2-3 posa delle tegole x xattività 2-4 posa dei colmi e <strong>di</strong> completamenti x xattività 2-5 posa delle gronde e dei pluviali x xattività 2-6 posa dei parapetti in alluminio x x 1 da 17 a 10 formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 10attività 2-7 approvvigiona-mento delle finestrexxin PVCattività 2-8 posa squadre <strong>di</strong> fissaggio dellexxfinestre in PVCattività 2-9 posa dei giunti <strong>di</strong> tenuta inferiorexxdelle finestreattività 2-10 fissaggio e regol. delle finestre inxxPVCattività 2-11 controllo della squadratura x xattività 2-12 giunti <strong>di</strong> impermeabil. perimetrali x xattività 2-13 posa degli avvolgibili x xattività 2-14 posa dei cassonetti deglixavvolgibiliattività 2-15 regolazione e controllo deglixavvolgibiliattività 2-16 posa dei coman<strong>di</strong> <strong>di</strong> finestre edxavvolgibiliattività 2-17 pulizia <strong>di</strong> murature, finestre edxavvolgibiliattività B-1 impermeabilizz. delle terrazze x xattività B-2 esecuzione dei ponteggi x xxxxx


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 57 <strong>di</strong> 79attività B-3 rivestimenti in legno x xattività B-4 verniciatura dei rivestimenti inx x da 15 a 14 formaz. allalegnopitturaattività B-5 intonaci esterni x xattività B-6 posa dei pluviali x x da 4 a 14 formaz. <strong>di</strong>operai <strong>di</strong> 14collaudo e constatazione <strong>di</strong> completamentorespons. seq. 1, 3, 4 e5Nota 1: Nella procedura tra<strong>di</strong>zionale l'esecuzione dei compiti della sequenza 2 richiede l'intervento <strong>di</strong> 5 imprese: l'impresa <strong>di</strong> carpenteria, <strong>di</strong>copertura, <strong>di</strong> opere in ferro, <strong>di</strong> infissi esterni e <strong>di</strong> avvolgibili. Nel quadro della procedura sequenziale la GEEC ha previsto <strong>di</strong> acquistare in proprio icomponenti <strong>di</strong> carpenteria, <strong>di</strong> infissi esterni vetrati integrati con il cassonetto e <strong>di</strong> parapetto, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> far eseguire la totalità dei lavori ad unasola impresa che ha operai polivalenti.In sintesi nella procedura tra<strong>di</strong>zionale la sequenza 2 ha previstova l'intervento <strong>di</strong> 6 imprese, nel quadro della procedura sequenziale la sequenza 2è stata eseguita da una sola impresa. Per la posa in opera dei parapetti la formaz. tecnica è stata seguita dall'impresa fornitrice


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 58 <strong>di</strong> 79Sequenza 3 Procedura tra<strong>di</strong>zionale Sequenziale trasferim. formaz.colonne tecn. verticali 8 6a 6b 7 2 S3 6.7 8 noteconstatazione completamento dellasequenza 2attività 3-1 verifica dei cave<strong>di</strong> nel rustico x x x x x x xattività 3-2 cave<strong>di</strong> tecnici verticalix x 1ventilazione meccanicaattività 3-3 colonne verticali acqua x xattività 3-4 colonne verticali elettricità x xattività 3-5 colonne verticali gas x xattività 3-6 chiusura dei cave<strong>di</strong> x x x x xcollaudo e constatazione completamento respons. seq. 1, 3 e 4Nota 1: Nella procedura tra<strong>di</strong>zionale l'esecuzione delle guaine tecniche richiede l'intervento <strong>di</strong> 3 imprese: l'impresa e<strong>di</strong>le, <strong>di</strong> iimpianti idraulici e <strong>di</strong>ventilazione. Nel quadro della procedura sequenziale la GEEC ha previsto <strong>di</strong> far eseguire questi lavori da una sola impresa che impiega operaipolivalenti.In sintesi nella procedura tra<strong>di</strong>zionale l'esecuzione della sequenza 3 richiede l'intervento <strong>di</strong> 5 imprese, nel quadro della procedura sequenziale lasequenza 3 può essere realizzata totalmente da una sola impresa.La chiusura dei cave<strong>di</strong> è risolta con la messa in opera <strong>di</strong> guaine tecniche da parte della sequenza 1 al momento della getto dei solai. Dopo ilpassaggio delle tubazioni, l'impresa della sequenza 3 ottura i cave<strong>di</strong> con poliuretano espanso.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 59 <strong>di</strong> 79Sequenza 4 Procedura tra<strong>di</strong>zionale Sequenziale trasferim. formaz.partizioni interne 9 11 8 6a 6b 17 10 S4 noteconstatazione completamento della sequenzax2attività 4-1 controllo delle interfacce e verifica xxattività 4-2 posa e regolazione struttura dei xxcontrosoffittiattività 4-3 posa del controsoff. dell'ultimo xxlivelloattività 4-4 posa delle guaine elettriche x x 1 da 8 a 9 formaz.attività 4-5 posa isolamento termico in lana <strong>di</strong> xxvetroattività 4-6 raddoppio pannelli isolanti x xattività 4-7 preparazione incorporazionex x x x 2 da 6 e 8 a 9 formaz.impiantiattività 4-8 ripartizione dei punti <strong>di</strong> colla x xattività 4-9 posa dei pannelli x xattività 4-10 controllo planimetrico x xattività 4-11 completamento dellexxincorporazioniattività 4-12 tracciamento delle partizioni x xattività 4-13 posa delle guide delle partizioni x xattività 4-14 verifica e prepar. per i telai delle x x 3 da 11 a 9 formaz.porteattività 4-15 posa delle lastre x xattività 4-16 preparazione per incorporazionex x x x 4 da 6 e 8 a 9 formaz.impiantiattività 4-17 posa dei rinforzi per i sanitari x xattività 4-18 posa delle partizioni x xattività 4-19 posa dei telai delle porte x x 5 da 11 a 9 formaz.attività 4-20 controllo planimetrico x xattività 4-21 realizzazione dei giunti e della xxrasaturaattività 4-22 pulizia generale degli ambienti x xattività 4-23 verifica finale dei lavori x xattività 4-24 posa dei portoncini <strong>di</strong> ingresso x x 6 da 11 a 9 formaz.attività 4-25 rivestimento delle guainetecnichex x 7 da 11 a 9 formaz.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 60 <strong>di</strong> 79attività 4-26 taglio e posa dei battiscopa x x 8 da 11 a 9 formaz.attività 4-27 taglio e posa dei rivestimenti x x 9 da 11 a 9 formaz.attività 4-28 montaggio complementi dellexxscaleattività 4-29 montaggio complem.dell'atrio <strong>di</strong> xxingressoattività 4-30 posa e regolazione delle portex x x 10 da 11 a 9 formaz.interneattività 4-31 posa e regolazione arma<strong>di</strong> x x xattività 4-32 pulizia e controllo generale deglixappartamenticollaudo e constatazione <strong>di</strong> completamento <strong>di</strong>sequenzarespons. seq. 1, 4, 5 e6Note 1-11: Nella procedura tra<strong>di</strong>zionale l'esecuzione dei compiti <strong>di</strong> questa sequenza richiede l'intervento <strong>di</strong> 5 imprese: le imprese <strong>di</strong> partizioni ingesso, <strong>di</strong> infissi interni, <strong>di</strong> impianti elettrici, idraulici e <strong>di</strong> ventilazione, che creano problemi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento nelle interfacce organizzative etecniche.Nel quadro della procedura sequenziale la GEEC ha previsto <strong>di</strong> acquistare i materiali principali delle partizioni e delle controfodere, <strong>di</strong> telai metallici,porte interne, <strong>di</strong> arma<strong>di</strong>ature e <strong>di</strong> chiusura delle guaine tecniche da <strong>di</strong>tte specializzate e <strong>di</strong> farle mettere in opera da un'impresa artigianale chefornisce il rimanente dei materiali necessari (viterie, battiscopa, etc.)In sintesi nella procedura tra<strong>di</strong>zionale l'esecuzione della sequenza 4 richiede l'intervento <strong>di</strong> 5 imprese, nel quadro della procedura sequenziale lasequenza è eseguita da 1 impresa.Gli operai prima <strong>di</strong> eseguire la sequenza 4 ricevono una formaz. addattata ai compiti semplici che sono loro trasferiti.Si è prevista l'utilizzazione <strong>di</strong> chiusure <strong>di</strong> cartongesso ad altezza <strong>di</strong> piano e <strong>di</strong> blocchi porta pronti per la posa.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 61 <strong>di</strong> 79Sequenza 5 Procedura tra<strong>di</strong>zionale Sequenziale trasferim. formaz.impianti tecnici 8 6a 6b 7 S5 6, 7 8 noteconstatazione completamento delle sequenzeprecedentiattività 5-1 fornitura piovre elettriche allasequenza 1xattività 5-2 preparazione delle guaine tecniche x xattività 5-3 preparazione delle interfacce xxelettricheattività 5-4 posa cavi colonne verticali x xattività 5-5 incorporazione impianti elettrici xxnelle paretiattività 5-6 completamento impianti elettrici x xattività 5-7 preparazione reti preassemblatexxsanitarieattività 5-8 reti orizz. e appar. acqua freddaxxsottosuoloattività 5-9 reti orizzontali e apparecchi EU/EV xxsottosuoloattività 5-10 raccordo reti ad attacchi retixxVRDattività 5-11 preparazione attacchi sanitari x xattività 5-12 riempimento, prova e regolazione xximpiantiattività 5-13 trattamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfezionexximpianti sanitariattività 5-14 preparazione piovrexxriscaldamentoattività 5-15 alimentazione orizzontale gasxxappartamentiattività 5-16 incorp. impianti riscaldamentoxxnelle paretiattività 5-17 inserimento tubi PER nelle guaine x xattività 5-18 preparazione attacchi ra<strong>di</strong>atori x xattività 5-19 posa moduli caldaie murali x xattività 5-20 verifica immiss. <strong>di</strong> aria nuova dainfissixxx


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 62 <strong>di</strong> 79attività 5-21 reti orizzontali VMC (ventil. mecc.xxcentralizz.)attività 5-22 fornitura e posa gruppo <strong>di</strong>xxestrazione VMCattività 5-23 uscita in copertura <strong>di</strong> VMC x xattività 5-24 rete collettiva <strong>di</strong> sicurezza VMC exxGAZcollaudo e constatazione completamentorespons. seq. 1, 5 e 6sequenza 5Nella procedura tra<strong>di</strong>zionale i lavori della sequenza 5 sono eseguiti da 4 imprese <strong>di</strong>fferenti, nel quadro della procedura sequenziale la GEEC haprevisto l'intervento <strong>di</strong> 2 imprese:- l'impresa <strong>di</strong> impianti elettrici,- l'impresa <strong>di</strong> impianti idraulici e <strong>di</strong> riscaldamento che ha al suo interno operai polivalenti che le permettono <strong>di</strong> realizzare opere <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>ventilazione.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 63 <strong>di</strong> 79Sequenza 6 Procedura tra<strong>di</strong>zionale Sequenziale trasferim. formaz.pitturazioni e finiture 9 15 16 16b 11 S6 noteconstatazione completamento della sequenzaxattività 6-1 ricevimento dei supporti x xattività 6-2 preparazione dei supporti conxxrasaturaattività 6-3 trattamento dei giunti x x 1 da 9 a 15 formaz.attività 6-4 scartatura e lisciatura x xattività 6-5 applicazione primo strato <strong>di</strong> pittura x xattività 6-6 revisione e riprese <strong>di</strong> pittura x xattività 6-7 applicazione secondo strato <strong>di</strong>xxpitturaattività 6-8 verniciatura parti in legno exxmetalloattività 6-9 applicazione <strong>di</strong> carte da parati x xattività 6-10 fornitura e posa rivestimenti inxxceramicaattività 6-11 preparazione dei solai x xattività 6-12 fornitura e posa <strong>di</strong> pavimentixxincollatiattività 6-13 fornitura e posa fermaporte x x 2 da 11 a 15 formaz.attività 6-14 fornitura e posa soglie x xattività 6-15 fornitura e posa <strong>di</strong> maniglie x x 3 da 11 a 15 formaz.attività 6-16 pitturazione vani scala x xattività 6-17 preparazione e pitturazionexxpianerrottoliattività 6-18 posa rivestim. in PVC <strong>di</strong>xxpianerottoli e atrio <strong>di</strong> ingressoattività 6-19 preparazione e pitturazione exxfinitura atrioattività 6-20 verniciatura parti in mettalloxxesterneattività 6-21 pulizia generale appartamenti x xattività 6-22 pulizia generale parti comuni x xcollaudo e constatazione completamento respons. seq. 1, 6 e 7Note 1, 2 e 3: Nella procedura tra<strong>di</strong>zionale l'esecuzione dei compiti <strong>di</strong> questa sequenza richiede l'intervento <strong>di</strong> 5 imprese: le imprese <strong>di</strong> infissiinterni, <strong>di</strong> pitturazioni, <strong>di</strong> rivestimenti con pavimenti resilienti, <strong>di</strong> rivestimenti in ceramica e <strong>di</strong> partizioni in gesso. Nel quadro della procedurasequenziale la GEEC ha previsto <strong>di</strong> far eseguire i lavori da una sola impresa che ne è responsabile.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 64 <strong>di</strong> 79Sequenza 7 Procedura tra<strong>di</strong>zionale Sequenziale trasferim. formaz.mont. e messa in serv. 8 6a 6b 7 S7 6, 7 8 noteconstatazione completamento della sequenzaxattività 7-1 complet. colonne vert. e app. xxelettr. servizi gen.attività 7-2 complet. colonne verticali exxapparecchi TV FMattività 7-3 complet. colonne verticali exxapparecchi telefonoattività 7-4 montaggio app. elettrici negli xxappartamentiattività 7-5 montaggio apparecchi elettrici vani xxscalaattività 7-6 montaggio app. elettrici servizi xxgeneraliattività 7-7 montaggio app. telefono, citofono e xxapriportaattività 7-8 controllo degli appart. e dei servizi xxgeneraliattività 7-9 montaggio apparecchi <strong>di</strong> cucina x xattività 7-10 montaggio apparecchi sanitari WC x xattività 7-11 montaggio app. sanitari bidet exxlavaboattività 7-12 montaggio vasche da bagno x xattività 7-13 montaggio modulo collettorexxacqua caldaattività 7-14 posa dei raccor<strong>di</strong> dei ra<strong>di</strong>atori x xattività 7-15 raccor<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi riscaldamento e x x x da 8 a 6 formaz.altri impiantiattività 7-16 montaggio caldaia murale x x x da 8 a 6 formaz.attività 7-17 messa sotto pressione e provaxximpianto GAZattività 7-18 prova impianto <strong>di</strong> riscaldamento x x xattività 7-19 mont. bocchette <strong>di</strong> estr. VMC <strong>di</strong>xxcucine e bagniattività 7-20 mont. e contr. raccor<strong>di</strong> elettr. e <strong>di</strong>sicur. VMCx x da 8 a 6 formaz.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 65 <strong>di</strong> 79attività 7-21 mont. e controllo raccor<strong>di</strong> caldaiaxxGAZ e VMC GAZattività 7-22 messa in servizio controlli, prove e x x x x x xregolazioniattività 7-23 pulizia finale e ritocchi <strong>di</strong> pitt. exverniciaturecollaudo e constatazione <strong>di</strong> completamento respons. seq. 1, 6 e 7


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 66 <strong>di</strong> 795.3 Il programma temporale delle sequenzeIl seguente piano posiziona nel tempo le <strong>di</strong>fferenti sequenze relative sia alle attivitàsvolte all'interno della sequenza che all'insieme dell'operazione (dalla sequenza 0 allasequenza 7).Sequenze inizio fine durataSEQUENZA 0 preparazione 1.10 25.10 19SEQUENZA 1 rustico 26.10 21.1 62SEQUENZA 2 fuori acqua e aria 15.1 11.3 40FUORI SEQ. B impermeabilizzazioni 5.3 11.3 5SEQUENZA 3 colonne tecniche verticali 5.3 29.3 19SEQUENZA 4 partizioni interne 5.3 7.6 69FUORI SEQ. A intonaci esterni 5.3 25.3 15FUORI SEQ. C ascensori 1.4 17.4 13SEQUENZA 5 impianti tecnici 8.4 23.4 12SEQUENZA 6 pitturazioni e finiture 10.6 29.7 36FUORI SEQ. D allacciamenti 14.5 10.6 20SEQUENZA 7 montaggio apparecchi e messa in servizio 23.7 5.8 10


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 67 <strong>di</strong> 79Sequenza 0 prepar., motivazione e formazione


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 68 <strong>di</strong> 79Sequenza 1 rustico


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 69 <strong>di</strong> 79Sequenza 2 fuori acqua, fuori aria e sicurezza


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 70 <strong>di</strong> 79Sequenza 3 colonne tecniche verticali


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 71 <strong>di</strong> 79Sequenza 4 partizioni interne


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 72 <strong>di</strong> 79Sequenza 5 impianti tecnici


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 73 <strong>di</strong> 79Sequenza 6 pitturazioni e finiture


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 74 <strong>di</strong> 79Sequenza 7 montaggio apparecchi e messa in servizio


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 75 <strong>di</strong> 795.4 La formazione professionale degli operatoriLa GEEC si è proposta esplicitamente <strong>di</strong> attuare un'organizzazione sequenziale dellavoro con l'obiettivo <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> ridurre le numerose interferenze fra mestieri al fine<strong>di</strong> eliminare un certo numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfunzioni a queste legate. Ciò significa che unamedesima squadra <strong>di</strong> lavoro assume la responsabilità <strong>di</strong> realizzare una serie <strong>di</strong> compitiche richiedono or<strong>di</strong>nariamente l'intervento successivo <strong>di</strong> numerosi mestieri. Una taleorganizzazione presenta dei vantaggi, ma anche delle <strong>di</strong>fficoltà iniziali <strong>di</strong> attuazioneper superare abitu<strong>di</strong>ni consolidate che determinano la necessità <strong>di</strong> una formazioneprofessionale specifica. Il piano <strong>di</strong> formazione adottato dalla GEEC nella procedurasperimentale risponde a questa necessità.Gli obiettivi possono essere sintetizzati nel modo seguente:- limitazione gli slittamenti, le <strong>di</strong>pendenze e le interferenze per la realizzazione <strong>di</strong>una serie <strong>di</strong> compiti; si evitano così troppo numerose accettazioni fra le opere delcompito a monte e quelle del compito a valle, che invece nel sequenzialeavvengono solo per ciascuna sequenza, determinando guadagni in termini <strong>di</strong>tempo, qualità, energia, riducendo i conflitti e i conseguenti arbitrati poiché iresponsabili del compito a valle sono gli stessi del compito precedente, eliminandoi tempi <strong>di</strong> passaggio delle consegne poiché non si ha più cambio <strong>di</strong> squadre;- incremento della qualità del lavoro realizzato per numerose ragioni quali:- migliore motivazione del personale <strong>di</strong> esecuzione e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, poiché èinvestito <strong>di</strong> una maggiore responsabilità,- rivalorizzazione del lavoro poiché si ha una polivalenza dei compiti e cambiamentinella realizzazione <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> compiti che rompono la monotonia <strong>di</strong> unafunzione semplice,- maggiore qualità dei lavori realizzati, poiché lo stesso personale esegue anche icompiti successivi, la cui complessità aumenterebbe se il compito precedente nonfosse stato perfettamente eseguito, (nella illustrazione <strong>di</strong> questo aspetto è statousato nelle attività <strong>di</strong> formazione il detto "come hai lasciato il tuo letto, così loritrovi")- migliore comunicazione data dalla limitazione degli operatori che intervengono nelprocesso e dunque delle interfacce: i rischi <strong>di</strong> <strong>di</strong>storsione della comunicazione sonoridotti.5.4.1 Il programma attuatoPer rendere possibile l'attuazione della nuova tecnica <strong>di</strong> organizzazione è apparsosubito necessario avviare un programma <strong>di</strong> formazione, un controllo dei risultatiottenuti e una valutazione <strong>di</strong> ciò che è realmente avvenuto nei cantieri sperimentali.Una particolare attenzione è stata posta sui rischi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti <strong>di</strong> esecuzione e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>una minore red<strong>di</strong>tività <strong>di</strong> un cantiere in un contratto a prezzi competitivi: inun'operazione sperimentale se la formazione non è sufficiente e non si pone lamassima attenzione all'avvio delle operazioni sequenziali il rischio è molto elevato.Pertanto si è scelto la strada <strong>di</strong> un'attenta preparazione e controllo che limita i rischi,anche se richiede dei costi aggiuntivi per la stretta sorveglianza dei lavori inparticolare nelle fasi iniziali.Si è trattato <strong>di</strong> associare un insieme <strong>di</strong> piccole imprese ad un'operazione innovativa eformatrice, secondo meto<strong>di</strong> non tra<strong>di</strong>zionali e <strong>di</strong> impegnarle ad un risultato globale <strong>di</strong>qualità, nel condurle a lavorare in un modo <strong>di</strong>fferente dalla consuetu<strong>di</strong>ne, in accordo ecoerentemente con le altre imprese coinvolte. Si è trattato soprattutto <strong>di</strong> condurle aessere capaci <strong>di</strong> trattare e realizzare dei lavori più importanti <strong>di</strong> quelli che avrebberopotuto realizzare nelle loro con<strong>di</strong>zioni tra<strong>di</strong>zionali.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 76 <strong>di</strong> 79lista dei compiti trasferiti mestiere mestiere durata istruttoredonatore ricevitore istruzione incantiere1 posa <strong>di</strong> guaine PTT-EDF eposa cavi terraimpresa imp.elettriciimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoreelettricista2 canalizzazioni interrate eposa sifoniimpresa imp.idrauliciimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoreidrulico3 posa scatole impiantoelettricoimpresa imp.elettriciimpresa operee<strong>di</strong>li2 giorno 1 istruttoreelettricista4 incorporazione piovreelettricheimpresa imp.elettriciimpresa operee<strong>di</strong>li4 giorno 1 istruttoreelettricista5 posa guaine impianto <strong>di</strong>riscaldamentoimpresa imp.idrauliciimpresa operee<strong>di</strong>li4 giorno 1 istruttoreidraulico6 cave<strong>di</strong> e passaggi calateimpiantiimpresa imp.idrauliciimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoreidraulico7 approvvigionamentocartongesso e controtelaiimpresapartizioniimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoregessista8 approvvigionamentoinfissi esterniimpresa infissi impresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttorefalegname9 posa parapetti e opere inferroimpre. lavori inferroimpresa infissi 1 giorno 1 istruttorefabbro10 incorporazioni impiantoelettrico nelle partizioniimpresa imp.elettriciimpresapartizioni4 giorno 1 istruttoreelettricista11 finitura pareti incartongessoimpresapartizioniimpresapitturazioni1 giorno 1 istruttoregessista12 posa <strong>di</strong> battiscopa,fermaporte, etc.impresa infissi impresapitturazioni1 giorno 1 istruttorefalegname13 posa delle porte degliarma<strong>di</strong>impresa infissi impresapitturazioni1 giorno 1 istruttorefalegname14 posa degli sportelli dellevasche da bagnoimpresa infissi impresa imp.idraulici1 giorno 1 istruttorefalegname15 pitturazione sottogrondae rivestimenti in legnoimpresapitturazioniimpresaintonaci1 giorno 1 istruttoreimbianchino16 posa calate acquepluvialiimpresacopertureimpresaintonaci1 giorno 1 istruttorecopritettototale 25 giorni 25 giorni/uomoA questo fine si è chiesto ad una piccola impresa, il "donatore", <strong>di</strong> assicurare laformazione fornendo un istruttore che formasse sul cantiere reale persone <strong>di</strong> altreimprese, "i ricevitori", trasmettendo il "saper fare" del loro compito. Questa modalitàpoteva apparire come una restrizione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> attività remunerate per l'impresa"donatore". Ad esempio un'impresa <strong>di</strong> impianti idraulici forma un operaio e<strong>di</strong>le allaposa <strong>di</strong> piovre <strong>di</strong> acqua calda e fredda in un solaio in costruzione; ma, se analizzatacon attenzione, la restrizione non è rilevante perché questo compito rappresenta perl'impresa <strong>di</strong> impianti una fase <strong>di</strong> lavoro non realmente produttiva e a bassa red<strong>di</strong>tivitàfra tutte quelle <strong>di</strong> cui è incaricata. La sua red<strong>di</strong>tività aumenta <strong>di</strong> più con un istruttoreche sa comunicare conoscenze e "saper fare" e con l'eliminazione <strong>di</strong> un compito<strong>di</strong>spen<strong>di</strong>oso in termini <strong>di</strong> tempo e che si inserisce male nell'organizzazione delleoperazioni costruttive tecnicamente <strong>di</strong> competenza dell'impresa <strong>di</strong> impianti.Si è scelto dunque un certo numero <strong>di</strong> compiti all'interno della lista dei compiti daeseguire per la realizzazione dei lavori, per farne oggetto <strong>di</strong> trasferimento daspecialisti a non specialisti, ovvero attuando una re<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> compiti. Nellostesso tempo si opera però una re<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> responsabilità: questo significa peresempio che l'impresa e<strong>di</strong>le che riceve nuove capacità operative su certi compiti graziealla formazione, <strong>di</strong>viene responsabile della buona esecuzione dei compiti trasferiti.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 77 <strong>di</strong> 79Per certi compiti che possono essere riuniti in sequenza (ad esempio la sequenza 2,fuori acqua e fuori aria) e in assenza <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> trasferimento <strong>di</strong> competenzauna medesima impresa assume la responsabilità <strong>di</strong> associare un'impresa specializzatacapace <strong>di</strong> realizzare un nuovo compito nel quadro <strong>di</strong> una re<strong>di</strong>stribuzione sequenziale.Questo metodo evita la <strong>di</strong>spersione delle responsabilità, assicura miglioriconcatenamenti delle attività perché compiti che sono in successione naturalmentesono preparati e controllati dalla medesima <strong>di</strong>rezione. Queste situazioni permettono apiccole imprese <strong>di</strong> associarsi o <strong>di</strong> fondersi con altre piccole imprese per assicurarerealizzazioni più globali. Per poter raggiungere questi obiettivi le imprese hannodovuto sviluppare una maggiore solidarietà e una decisa volontà <strong>di</strong> pervenire insiemea un risultato <strong>di</strong> qualità totale, con zero <strong>di</strong>fetti, avvicinandosi ad un processo detto <strong>di</strong>"Qualità Totale".5.4.2 Il processo <strong>di</strong> formazioneLa formazione per il sequenziale ha seguito dunque la procedura seguente:- sensibilizzazione <strong>di</strong> tutti i partecipanti all'operazione all'organizzazione sequenziale;- selezione <strong>di</strong> operatori "donatori" che devono trasmettere le loro conoscenze adoperatori che ricevono i compiti trasferiti e formazione pedagogica;- trasmissione sul cantiere e guida dei nuovi responsabili <strong>di</strong> compiti in uno spirito <strong>di</strong>collaborazione e <strong>di</strong> ricerca globale della qualità.Può essere utile analizzare ciascuna fase in maggiore dettaglio.5.4.2.1 La sensibilizzazioneQuesta fase è stata decisiva per la riuscita del progetto; è stata finalizzata a farprendere coscienza a tutti gli operatori e ai partecipanti al progetto dei risultati e deivantaggi dell'organizzazione sequenziale:- risultati per i committenti e i <strong>di</strong>rettori dei lavori per il miglioramento dei tempi edella qualità;- risultati per le imprese e gli artigiani per il miglioramento della produttività e per larivalorizzazione e la rimotivazione del loro personale, che comporta unmiglioramento della qualità del loro lavoro;- risultati per le piccole e me<strong>di</strong>e imprese e gli artigiani per l'accesso a contratti piùimportanti.La sensibilizzazione si è sviluppata su tre livelli:- al livello dei "responsabili degli attori del progetto": una mezza giornata <strong>di</strong>informazione generale in aula che ha visto riuniti i responsabili della Direction de laConstruction du Ministère ELTM e della Direction Régionale et Départementale del'Èquipement, i responsabili del committente e della <strong>di</strong>rezione dei lavori, delleimprese e degli stu<strong>di</strong> tecnici, dei <strong>di</strong>versi enti implicati nell'operazione (D.F.P.,AREF, CAPEB, ...). Questa mezza giornata, organizzata nella fase preparatoria delcantiere, ha raccolto una quarantina <strong>di</strong> persone ed è stata animata dallo stu<strong>di</strong>oCardonnel e dai responsabili del progetto con l'aiuto <strong>di</strong> video e altri mezziau<strong>di</strong>ovisivi sul sequenziale.- al livello dei quadri interme<strong>di</strong> delle imprese (<strong>di</strong>rettori e responsabili <strong>di</strong> cantieri):una giornata <strong>di</strong> informazione generale e tecnica che ha riunito una trentina <strong>di</strong>persone ed è stata animata dai responsabili del progetto. L'accento è stato postosui vantaggi dei nuovi rapporti fra le imprese indotti dall'organizzazionesequenziale: miglioramento della comunicazione, miglioramento dellaresponsabilità <strong>di</strong> ciascuno sul risultato finale, partecipazione delle imprese, rispettoreciproco.- al livello degli operai attori: questa fase <strong>di</strong> sensibilizzazione è stata sviluppatadurante lo stage pedagogico che ha riunito per sei giorni i principali operai cheerano in<strong>di</strong>cati per operare sul cantiere nei compiti critici.5.4.2.2 La formazioneLa formazione ha avuto due obiettivi:


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 78 <strong>di</strong> 79- sensibilizzare gli operai sul sequenziale e ai suoi obiettivi;- organizzare il trasferimento dei compiti con la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> tutte le imprese.La messa a punto del programma <strong>di</strong> formazione da parte <strong>di</strong> GEEC, con lacollaborazione <strong>di</strong> AREF, si è basata sulle seguenti considerazioni:- il miglior conoscitore <strong>di</strong> un compito per insgnarlo è lo stesso realizzatore;- se il compito rappresenta un fasti<strong>di</strong>o per il "donatore", costituisce una motivazionein più per quest'ultimo;- se colui che trasferisce il nuovo compito è lo specialista che in seguito lo accetteràper concatenare la prosecuzione del lavoro, avrà interesse che il lavoro sia beneseguito;- il partecipare con ruolo <strong>di</strong> istruttore ad attività <strong>di</strong> formazione è un arricchimento evalorizzazione degli in<strong>di</strong>vidui coinvolti;- associare almeno un elemento <strong>di</strong> ciascuna impresa nelle attività <strong>di</strong> formazionefavorisce la presa <strong>di</strong> coscienza dei ruoli rispettivi, del cantiere nella sua globalità,dei vantaggi che il metodo sequenziale può consentire.Questo tipo <strong>di</strong> formazione è risultata flessibile, locale facilmente riproducibile per altricantieri; ha permesso inoltre alle imprese, con propri operai in tal modo formati, <strong>di</strong><strong>di</strong>sporre al loro interno <strong>di</strong> risorse umane <strong>di</strong> formatori per creare nuove competenze.Inoltre la compresenza <strong>di</strong> questi operai per più giorni ha accentuato da un lato lapartecipazione collettiva e il coinvolgimento nel progetto, dall'altro il miglioramentodelle relazioni fra imprese che il progetto doveva conseguire.Questa attività <strong>di</strong> formazione ha riunito in una prima fase <strong>di</strong> sei giorni gli operaiprescelti fra le imprese per essere formati all'istruzione, e in particolare:- un operaio dell'impresa <strong>di</strong> impianti idraulici e riscaldamento,- un operaio dell'impresa <strong>di</strong> impianti elettrici,- un operaio dell'impresa <strong>di</strong> infissi,- un operaio dell'impresa <strong>di</strong> partizioni in gesso.A questi sono stati associati altri operatori complementari, quali:- un conduttore <strong>di</strong> lavori e<strong>di</strong>li,- un operaio dell'impresa <strong>di</strong> pitturazioni,- un caposquadra <strong>di</strong> lavori e<strong>di</strong>li,- due operai dell'impresa <strong>di</strong> lavori e<strong>di</strong>li,- un operaio dell'impresa <strong>di</strong> carpenteria in legno e copertura;lo stage pedagogico è stato così composto <strong>di</strong> 10 persone.Gli istruttori così formati hanno avuto la responsabilità <strong>di</strong> comunicare in situazioni realisul cantiere ai nuovi attori dei compiti trasferiti il loro "saper fare", con l'aiuto <strong>di</strong> ciòche hanno acquisito nello stage pedagogico.Ciascun intervento dell'istruttore, che si è sviluppato all'inizio della realizzazione delcompito da trasferire è stato preceduto da una breve esposizione pratica in cantiereche ha riunito l'istruttore e gli operai incaricati dell'secuzione del compito.Successivamente l'istruttore ha controllato i propri allievi sul cantiere, guidandoli per iltempo necessario all'acquisizione della formazione.Alla fine <strong>di</strong> ciascuna sequenza la fase <strong>di</strong> constatazione <strong>di</strong> completamento, che consistein una riunione degli operatori coinvolti nella sequenza, ha consentito, oltre alla buonaesecuzione del compito, anche <strong>di</strong> controllare la prestazione dell'istruttore e <strong>di</strong> trarre gliinsegnamenti e le conseguenze <strong>di</strong> questi trasferimenti <strong>di</strong> compiti, valutandone i puntinegativi, i punti positivi, i vantaggi in termini <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> qualità, i risultatipedagogici.Sul piano economico la formazione ad esclusione dei supporti <strong>di</strong>dattici ha coinvolto glioperai istruttori per 25 giorni <strong>di</strong> istruzione in cantiere e per 15 giorni <strong>di</strong> controllo deirisultati della formazione.


Dispense del corso <strong>di</strong> Tecnologia dell’Architettura 2° - parte terza 79 <strong>di</strong> 79lista dei compiti trasferiti mestiere mestiere durata istruttoredonatore ricevitore controllo incantiere1 posa <strong>di</strong> guaine PTT-EDF eposa cavi terraimpresa imp.elettriciimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoreelettricista2 canalizzazioni interrate eposa sifoniimpresa imp.idrauliciimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoreidrulico3 posa scatole impiantoelettricoimpresa imp.elettriciimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoreelettricista4 incorporazione piovreelettricheimpresa imp.elettriciimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoreelettricista5 posa guaine impianto <strong>di</strong>riscaldamentoimpresa imp.idrauliciimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoreidraulico6 cave<strong>di</strong> e passaggi calateimpiantiimpresa imp.idrauliciimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoreidraulico7 approvvigionamentocartongesso e controtelaiimpresapartizioniimpresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttoregessista8 approvvigionamentoinfissi esterniimpresa infissi impresa operee<strong>di</strong>li1 giorno 1 istruttorefalegname9 posa parapetti e opere inferroimpre. lavori inferroimpresa infissi 1 giorno 1 istruttorefabbro10 incorporazioni impiantoelettrico nelle partizioniimpresa imp.elettriciimpresapartizioni1 giorno 1 istruttoreelettricista11 finitura pareti incartongessoimpresapartizioniimpresapitturazioni1 giorno 1 istruttoregessista12 posa <strong>di</strong> battiscopa,fermaporte, etc.impresa infissi impresapitturazioni1 giorno 1 istruttorefalegname13 posa delle porte degliarma<strong>di</strong>impresa infissi impresapitturazioni1 giorno 1 istruttorefalegname14 posa degli sportelli dellevasche da bagnoimpresa infissi impresa imp.idraulici15 pitturazione sottogrondae rivestimenti in legnoimpresapitturazioniimpresaintonaci1 giorno 1 istruttoreimbianchino16 posa calate acquepluvialiimpresacopertureimpresaintonaci1 giorno 1 istruttorecopritettototale 15 giorni 15 giorni/uomo

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