biblioteca dei ragazzi maria pezzè pascolato - SBU - Comune di ...
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comunale, assessore, <strong>di</strong>rettore della Gazzetta<strong>di</strong> Venezia. Una carriera <strong>di</strong> successo stroncatadalla prematura scomparsa: è proprio Mariaa proseguire l’impegno della famiglia raccogliendoneil testimone nella vita sociale e culturaleveneziana.La formazione della Pezzè Pascolato ha unacifra <strong>di</strong> eccezionalità visto la classe alla qualeapparteneva. Come ci si potrebbe aspettare èeducata da precettori privati, ma – e qui stail carattere eterodosso – Maria viene iscrittaalla scuola superiore femminile Giustiniane in seguito alla Facoltà <strong>di</strong> Lettere e Filosofiadell’Università <strong>di</strong> Padova, dove mette in mostrauna pre<strong>di</strong>sposizione per le attività letterariee lo stu<strong>di</strong>o delle lingue straniere. Questascelta non passa inosservata tanto da esserericordata il giorno della morte nel lunghissimoarticolo a lei de<strong>di</strong>cato che occupa buona partedella pagina locale della Gazzetta <strong>di</strong> Venezia:“A quel tempo era ben raro che una ragazzaricca, che poteva starsene a casa, ed aspettare<strong>di</strong> accasarsi, seguisse un corso regolare <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>” 3 . [foto]Sposatasi nel 1891 con Luigi Pezzè si trasferiscea Poppi, in provincia <strong>di</strong> Arezzo, dovecontinua a stu<strong>di</strong>are lingue straniere in formaprivata e si impegna nel sociale insegnandoitaliano e cultura generale agli adulti. Il matrimonionon è felice e nel 1896 torna a Veneziaanche in seguito alla morte della madre. Lagrande frustrazione del matrimonio, mantienecomunque il cognome Pezzè per il resto della3) Una vita <strong>di</strong> apostolato in “La Gazzetta <strong>di</strong> Venezia”, 28 febbraio1933, P.IV.vita, è in primis quello <strong>di</strong> non aver potuto averefigli: “La speranza delusa <strong>di</strong> avere figlioli mieimi ha spinta ad occuparmi con amore <strong>di</strong> quellidegli altri e ad appassionarmi per tutte le questionieducative” 4 .Rientrata a Venezia, ormai donna colta e dallemolte conoscenze in città, si impegna alacrementenella vita culturale, entrando a farparte <strong>di</strong> molte istituzioni culturali tra le piùimportanti, come l’Ateneo Veneto, e fondandoinoltre nuove associazioni come il CircoloFilologico 5 . Sull’onda del progetto la GrandeVenezia 6 , in cui la produzione culturale citta<strong>di</strong>nagioca un ruolo importante, il capoluogolagunare a inizio Novecento vive anni estremamentestimolanti: per Maria sono anni intensi<strong>di</strong> conferenze, <strong>di</strong>battiti e scritture.L’apporto più duraturo della Pezzè Pascolato è4) La frase, a testimonianza della sua rilevanza, è inserita a<strong>di</strong>nizio della domanda che nel 1924 Maria fa al Ministero perottenere la libera docenza in <strong>di</strong>dattica. L’intera domanda si trovatrascritta in L. Passarella Sartorelli (a cura <strong>di</strong>), Maria PezzèPascolato: notizie raccolte da un gruppo <strong>di</strong> amici, Firenze, Le Monnier,1935.5) “Era nelle istituzioni culturali fondate dopo la Serenissimache notabili della nuova classe erano in evidenza”, in S. Woolf.,Introduzione, in Storia <strong>di</strong> Venezia. L’Ottocento, ( a cura <strong>di</strong>) S.Woolf, vol. i, Torino, u t e t, 2002, pp. 1-37.6) Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio Novecento prende formae si realizza un <strong>di</strong>segno della città veneziana molto articolato,grazie in particolar modo all’opera <strong>di</strong> Vittorio Cini (1885-1977)e Giuseppe Volpi (1877-1947), che ha portato all’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong>Porto Marghera, alla specializzazione della città storica in funzionituristico-culturali e allo sviluppo abitativo <strong>di</strong> Marghera-Mestre e <strong>di</strong> tutta la terraferma. Anche amministrativamente il<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Venezia assume delle <strong>di</strong>mensioni congrue al progettoattraverso una serie <strong>di</strong> annessioni – avvenute tra il 1917e il 1926 - <strong>di</strong> Comuni limitrofi (Murano, Mestre, ecc.) fino adarle l’assetto attuale (ad eccezione <strong>di</strong> Cavallino-Treporti chea seguito <strong>di</strong> un referendum del 1998 ha riacquisito la propriaautonomia).La stampa locale, il 28 Febbraio 1933, da notizia della morte della Pascolato, avvenuta due giorni prima.senza dubbio quella della traduttrice. È lei stessaa spiegare, con parole che fanno trasparireuna certa umiltà, il perché <strong>di</strong> un impegno cosìprofondo e durevole: “L’assennato consiglio<strong>di</strong> Tommaso Carlyle, il quale stimava più utiledello scrivere libri me<strong>di</strong>ocri il trapiantare daaltre terre nel suolo della Patria quegli alti pensieriche vi possono fruttificare, m’ha indottoa fare molte traduzioni <strong>di</strong> opere atte a contribuireall’educazione <strong>dei</strong> giovani e del popolonostro” 7 . Limitandosi al settore della letteraturariconducibile al mondo dell’infanzia, è graziea lei, ad esempio, se vengono tradotte daldanese le fiabe <strong>di</strong> Hans Christian Andersen.Oltre al danese, conosce il francese, il tedesco,l’inglese, lo spagnolo e alcune lingue slave. La7) A. Michieli, Persone e opere da ricordare. Maria Pezzè Pascolato,Roma, 1963, estratto da La parola e il libro, p. 489.4 5