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biblioteca dei ragazzi maria pezzè pascolato - SBU - Comune di ...

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sua attività <strong>di</strong> traduttrice viene lodata in piùoccasioni da molti contemporanei <strong>di</strong> grandelevatura come Giosuè Carducci 8 . Maria, oltrea curare in maniera meticoloso la traduzione,si impegna nell’aspetto formale <strong>dei</strong> libri nella“(…) convinzione che un libro debba esserebello anche esteticamente, piacevole da tenerein mano, da guardare e da sfogliare. I suoi librisono spesso ricchi <strong>di</strong> illustrazioni, che in alcunicase sceglie o commissiona personalmente” 9 .Maria fa anche una buona carriera universitaria<strong>di</strong>ventando nel 1922 l’assistente <strong>di</strong> AntonioFradeletto, professore <strong>di</strong> Lingua e Letteraturaitaliana a Ca’ Foscari, e alla sua morte <strong>di</strong>venta<strong>di</strong> Letteratura Italiana.A completare le occupazioni della Pezzè Pascolatovi è l’attività filantropica. A Venezia,oltre all’importante fermento culturale sopraricordato, esistono anche <strong>di</strong> sestieri in cui lapovertà è molta. Dallo scoppio della rivoluzioneindustriale il problema <strong>di</strong> fondo è riuscire aconciliare la forma urbis veneziana con il temponel quale vive. Solo prendendo in considerazionei tentativi fatti dal 1866, anno <strong>di</strong> annessione<strong>di</strong> Venezia al Regno d’Italia, i progettiper un rilancio della città si susseguono comele manomissioni del tessuto urbano 10 . I problemida affrontare sono immensi, da quellitecnici a quelli finanziari, risolti in parte concapitali stranieri. Gli esempi più fulgi<strong>di</strong> sono8) N.M. Filippini, Maria Pezzè Pascolato, Verona, Cierre, 2004,pp. 32 e 34.9) Filippini, ibidem, pag. 35.10) G. Romanelli, Venezia ottocento. L’architettura, l’urbanistica,Roma, Albrizzi, 1977.le fonderie Neville e il Mulino Stucky, ma visono nomi quali Junghans, Layet, Rotschild,la Compagnia francese del gas ed il silurificioSchartzkopff. Ma il gigantismo industriale <strong>di</strong>queste produzioni rende sempre più <strong>di</strong>fficilemantenere attività economiche nella cittàstorica, a partire da quella che ieri come oggiriveste simbolicamente un ruolo fondamentaleed è ancora la più importante, il porto. Nelfrattempo la popolazione vive in casa insalubrie sovraffollate 11 , in una città con un altissimonumero <strong>di</strong> men<strong>di</strong>canti e malattie collegate<strong>di</strong>rettamente alla povertà. Tutto ciò si traducein ben tre epidemie <strong>di</strong> colera (1873,1886 e1911) e due <strong>di</strong> vaiolo (1882 e 1889-1890). A<strong>di</strong>nizio del secolo scorso a Venezia la miseria sitocca con mano; la prima guerra mon<strong>di</strong>ale e ilsuo essere a pochi chilometri dal fronte aggravala situazione. Anche nel settore del socialel’impegno <strong>di</strong> Maria è ricco e con uno spettroampissimo. Si occupa <strong>di</strong> giovani operai, ammalati,alcolisti e bambini il tutto in un quadropolitico ben chiaro: è la rappresentante<strong>di</strong> punta <strong>di</strong> un modo <strong>di</strong> fare assistenza legatoalla destra liberale in contrapposizione alla sinistra.Anche in questa prospettiva si può ritrovarel’accettazione e l’impegno nel regimefascista. Maria “(…) con<strong>di</strong>vide le aspirazioni <strong>di</strong>rinnovamento e rilancio culturali <strong>dei</strong> milieux altoborghesi,le loro preoccupazioni sociali, maanche gli ideali <strong>di</strong> rinnovamento spirituale <strong>dei</strong>settori del cattolicesimo riformista” 12 . Apparecompletamente inserita nel “ (…) nazionalismopolitico e culturale del decennio precedentela [Grande] guerra che fece <strong>di</strong> nuovo<strong>di</strong> Venezia un laboratorio politico. L’imperialismo<strong>di</strong> Piero Foscari e Giuseppe Volpi, l’irredentismo<strong>di</strong> Giovanni Giuriati e Piero Marsich,il protonazionalismo <strong>di</strong> scrittori e artistidell’élite culturale veneziana (...) e soprattuttoil giornalismo <strong>di</strong> Gino Damerini dalle paginede Il Dovere Nazionale, fecero <strong>di</strong> Venezia ilterreno <strong>di</strong> prova prescelto dal nazionalismoaggressivo e antisocialista <strong>di</strong> Alfredo Rocco” 13 .Un approccio quin<strong>di</strong> sostanzialmente caritatevole/assistenzialeche, fatta salva l’attenzioneall’educazione delle classi umili, non è certorivolto a estirpare le cause delle <strong>di</strong>seguaglianze.Come abbiamo visto, l’impegno <strong>di</strong> Marianel mondo della cultura la porta ad importanticariche, lo stesso avviene in quello dell’assistenza,cursus honorum culminato con la <strong>di</strong>rezionedell’ONMI (Opera nazionale per laProtezione della Maternità e dell’Infanzia) <strong>di</strong>Venezia dal 1927 alla morte.La competenza nell’attività <strong>di</strong>dattica e la conoscenzadel mondo <strong>dei</strong> bambini la mettonoin luce a livello nazionale come una delle massimeesperte del settore tanto da essere chiamatanel 1923 da Giovanni Gentile a far partedella Commissione governativa incaricata <strong>di</strong>selezionare i libri in uso nelle scuole elementari.Una commissione molto prestigiosa, eoperativa, che aveva come membri nomi illustriquali Piero Calamandrei e Giuseppe Prez-zolini. Il ruolo <strong>di</strong> Maria nella Commissione ècosì importante che la relazione finale porta lasua firma.La figura della Pezzè Pascolato è quin<strong>di</strong> moltoricca e variegata, per definirla bisogna ricorrerea <strong>di</strong>versi sostantivi: “Narratrice, poetessa,traduttrice, insegnante <strong>di</strong> letteratura, fondatrice<strong>di</strong> biblioteche, educatrice” 14 . Attività chela rendono ai contemporanei particolarmenteamata: “All’annuncio della sua morte (…) lacittà si ferma. I giornali escono con la notiziain prima pagina, le feste del Carnevale vengonosospese, le manifestazioni interrotte,un mesto pellegrinaggio (…) rende omaggioalla salma (…). Accorrono uomini e donne <strong>di</strong>tutte le classi sociali [e] i funerali assumono laconnotazione <strong>di</strong> un evento pubblico, organizzatodal partito [fascista] secondo un’attentaregia” 15 . Non mancano centinaia <strong>di</strong> telegrammi<strong>di</strong> condoglianze da tutta Italia a partire daquello <strong>di</strong> Benito Mussolini.L’oblio nella quale è caduta, e dal quale faticosamentesta riemergendo, è dovuto a molteplicifattori, dalla sua adesione al fascismo,al suo essere donna 16 , ai campi nei quali <strong>di</strong>spiegala sua attività: il campo sociale e quelloculturale che <strong>di</strong> certo in Italia non godonosempre degli altari della cronaca. E nel campoculturale il suo impegno più profondo è nellebiblioteche, che in Italia non è un settore valorizzato.A conclusione riportiamo un lungo14) In<strong>di</strong>ce biografico italiano, op, cit., p. 1947.15) Filippini, op.cit., p.165.11) R. Vivante, Il problema delle abitazioni in Venezia, Venezia, Ferrari,1910.12) Filippini, op.cit., p. 28.13) Woolf., op.cit., pp. 1-37.16) Gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> genere in Italia si sono sviluppati a partire daiprimi anni Novanta del secolo scorso.6 7

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