Arte ed estetica in Nelson Goodman - Università Degli Studi Di ...
Arte ed estetica in Nelson Goodman - Università Degli Studi Di ...
Arte ed estetica in Nelson Goodman - Università Degli Studi Di ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
iamo <strong>in</strong>contrato: la rappresentazione e la descrizione sono relazioni<br />
unidirezionali dist<strong>in</strong>te tra loro per il fatto di appartenere l’una a sistemi<br />
densi, l’altra a sistemi articolati. L’esemplificazione e l’espressione<br />
sono <strong>in</strong>vece relazioni bidirezionali che differiscono tra loro a seconda<br />
che si riferiscano a proprietà letterali o a proprietà metaforiche. Così,<br />
se nella descrizione il riferimento è unidirezionale e il sistema è articolato,<br />
nella rappresentazione il riferimento è ancora unidirezionale, ma<br />
il sistema è denso; nell’esemplificazione, il riferimento è bidirezionale<br />
e il “possesso” delle proprietà è letterale, mentre nell’espressione il<br />
riferimento è sempre bidirezionale, ma il possesso è metaforico.<br />
1.5 Critiche alla teoria dei simboli<br />
La prospettiva di <strong>Goodman</strong> non ha mancato di suscitare perplessità<br />
e critiche sia <strong>in</strong> merito alla capacità della relazione denotativa<br />
di esaurire le diverse modalità simboliche, sia <strong>in</strong> merito alla natura<br />
convenzionale o arbitraria dei sistemi non-l<strong>in</strong>guistici, ovvero alla possibilità<br />
di assimilare il funzionamento di questi sistemi a quello dei<br />
sistemi l<strong>in</strong>guistici, facendo a meno della relazione di somiglianza.<br />
Per quanto riguarda il primo punto J. Rob<strong>in</strong>son 61 ritiene che la denotazione<br />
non sia <strong>in</strong> grado di sostenere il peso delle diverse articolazioni<br />
simboliche, perché «la rappresentazione e la rappresentazione-come non<br />
possono essere <strong>in</strong>teramente spiegate come modi del riferimento» 62 . Secondo<br />
la Rob<strong>in</strong>son, <strong>in</strong>fatti, due sono i modi <strong>in</strong> cui il riferimento può<br />
essere determ<strong>in</strong>ato: <strong>in</strong> funzione del senso – la via adottata da Frege<br />
– oppure storicamente, come fa Kripke 63 . In nessuno dei due casi,<br />
però, siamo <strong>in</strong> grado di dare conto delle diverse modalità dei segni,<br />
trovandoci <strong>in</strong> difficoltà nel caso delle f<strong>in</strong>zioni. Ma se nessuna teoria del<br />
riferimento è <strong>in</strong> grado affrontare <strong>in</strong> modo unitario le diverse articolazioni<br />
simboliche, allora <strong>Goodman</strong> non può fare del riferimento il “nocciolo”<br />
della sua teoria generale dei simboli, perché è vero che il suo «nom<strong>in</strong>alismo<br />
lo porta a proclamare che “la denotazione è il nocciolo della rappresentazione”,<br />
ma poi torna alla posizione secondo la quale la maggior<br />
parte delle rappresentazioni non sono <strong>in</strong> grado di denotare» 64 .<br />
Queste prime osservazioni permettono di <strong>in</strong>trodurre una delle questioni<br />
più sp<strong>in</strong>ose, ovvero la capacità del meccanismo denotativo di<br />
esaurire il territorio simbolico. Nella Reply to Rob<strong>in</strong>son 65 <strong>Goodman</strong><br />
sostiene che «la rappresentazione, la rappresentazione-come e la rappresentazione<br />
fittizia possono essere spiegate <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di, piuttosto<br />
che come, tipi di riferimento» (MM, 88). La relazione simbolica non<br />
è identificata al riferimento, ma è solo analizzata “<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di” riferimento.<br />
Questa risposta, però, non sembra <strong>in</strong> grado di sciogliere<br />
l’ambiguità del rapporto tra riferimento e denotazione: se per un verso<br />
la «denotazione è essa stessa un tipo di riferimento, ha numerose sottospecie<br />
diversificate <strong>in</strong> vario modo» (MM, 55), per altro verso, come<br />
osserva C. Z. Elg<strong>in</strong>, «il riferimento non è limitato alla denotazione» 66<br />
39