VIA CLAUDIA AUGUSTA SALESGUIDE

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rilievo: secondo la tradizione fu anche la patria dello storico
Cornelio Nepote (I sec. d.C.).
I Romani nel 268 a.C. fondarono la colonia militare di
Rimini quale base operativa per la conquista della fertile
e generosa pianura padana; successivamente fu la volta
di Piacenza e Cremona, che le fonti indicano come porti.
Ostiglia, come i municipia di Mantova, Brescia e Cremona,
venne aggregata alla regione augustea Transpadana Venetia
et Histria, che si estendeva a nord del Po e aveva come
capoluogo Aquileia. Per la sua posizione geografica Ostiglia
era interessata dalle principali vie lungo il Po, che costituiva
una linea di comunicazione fondamentale fin dai primi secoli.
Il cippo miliare ritrovato a Rablà (Merano), che riporta
la dicitura “a flumine Pado”, conferma probabilmente che la
Via Claudia Augusta Padana proveniente da Ostiglia, sulle
rive del Po, proseguiva verso il Danubio.
Nel III secolo si assistette a un declino dell’aspetto agricolo a favore
di una nuova militarizzazione della pianura padana a opera
dell’imperatore Diocleziano che nell’organizzazione dell’impero
reclutò le truppe tra i contadini e diede a Milano il titolo di
capitale. Molte opere di bonifica andarono così a perdersi e
altrettanto successe a molti percorsi viari romani. Le rovine degli
edifici romani però fecero sì che negli antichi siti si mantenessero
gli insediamenti urbani, aspetto non trascurabile soprattutto
durante le invasioni barbariche. Nel V secolo Ostiglia fu inoltre
sede di un servizio di trasporto di derrate alimentari (dromonarii)
verso Verona, allora capitale del regno dei Goti.
Il comune di Ostiglia con i suoi 7000 abitanti è stato a
lungo conteso tra mantovani e veronesi. Appartiene alla provincia
di Mantova dal 1752, così come sancito nel trattato di
Ostiglia. Verona, che aveva compreso l’importanza strategica
della cittadina, nel XII secolo vi aveva fatto erigere un castello
i cui resti sono tutt’oggi visibili. L’impronta urbanistica
è scandita nei numerosi palazzi nobiliari del Settecento che
raccontano del dominio austriaco succeduto a quello della
signoria mantovana. La chiesa parrocchiale, edificata invece
sul finire dell’Ottocento, è però custode di un pregevole
ciborio in marmo di Francesco di Simone Ferrucci (1486).
A Palazzo Bonazzi, oggi sede del municipio, è esposto un
ben conservato sarcofago paleocristiano mentre presso
l’ottocentesco Palazzo Foglia trova spazio il Museo Archeologico.
Qui sono raccolti reperti che dal Neolitico (provenienti
in gran parte dalla necropoli di Vallona, V-VI millennio a.C.)
abbracciano un arco cronologico che arriva all’Ottocento. Tra
questi vi sono strumenti in selce, oggetti in bronzo e osso,
laterizi romani con marchi di fornace e vasellame domestico,
monete, urne funerarie, vasi rinascimentali in ceramica
invetriata e in maiolica.
A pochi chilometri dalla cittadina, sulla riva sinistra del Po
e alla confluenza dei fiumi Tione, Tartaro e Canal Bianco, si
estende la riserva naturale regionale “Paludi di Ostiglia”,
un’area paludosa protetta segnata anche dalla Valle del
Busatello,un canale d‘acqua realizzato nel XVIII secolo
per scopi irrigui. A valle di Ostiglia, in una nicchia riparata
del fiume Po, si situa invece la riserva naturale di “Isola
Boschina”.
Ostiglia / Po
on the Via Claudia Augusta
Ancient Hostilia owes its name to the Latin word ostium
meaning „entrance“ or „mouth“, perhaps because at one time
water from the Po flowed into this marshy area. Others say the
name comes from estates of the Roman, Quinto Curio Ostiglio.
Ostiglia lies only 13m above sea level and we know it is a
fairly old settlement because lamps, urns and pagan artefacts
have been found here. These were unearthed in excavations
carried out in 1722 and 1817. The town rose to a position of
considerable importance during the Roman era. According to
legend, it was also the home of the Roman historian, Cornelius
Nepos (1st century BC).
In 268BC, the Romans established the military colony of
Rimini as the starting point for the conquest of the fertile
Po plains. Next in line were Piacenza and Cremona, which
historic sources called ports. Ostiglia, like the municipia of
Mantua, Brescia and Cremona, was annexed to the Augustan
region of Transpadana Venetia et Histria, which lay north of
the Po with Aquileia as its capital. Ostiglia was geographically
close to the main routes along the Po, for centuries a
vital waterway. The milestone from Rablà/Rabland (Merano/
Meran, South Tyrol) with the inscription a flumine Pado
indicates that the Roman road – the Via Claudia Augusta
Padana running along the banks of the Po from Ostiglia
– led to the Danube.
In the 3rd century AD Emperor Diocletian‘s policies led to the
neglect of agriculture in favour of renewed militarisation of the
Po. He recruited his soldiers from the peasantry and declared
Milan as his capital. Many of the measures designed to drain
the area were abandoned, as were many Roman roads. But the
ruins of the Roman buildings remained and urban settlements
kept their original location, an important factor during the great
migrations. During the 5th century Ostiglia became the headquarters
for a carrier service (dromonarii) supplying provisions
to Verona, at the time the capital of the Gothic empire.
The town of Ostiglia with its 7,000 inhabitants was for many
years the subject of a dispute between Mantua and Verona.
Under the Treaty of Ostiglia of 1752 it became part of the
province of Mantua. Verona, which had recognised the strategic
importance of the small town, built a castle here in the 12th
century, and the remains of it are still visible. The character
of the town was changed during the 18th century by the
construction of numerous fine town houses, evidence of Austrian
domination, following rule from Mantua. Although the parish
church was not built until the end of the 19th century, it boasts
a priceless marble tabernacle, a piece by the Francesco di
Simone Ferrucci (1486).
In the Palazzo Bonazzi, now the town hall, there is a wellpreserved,
early-Christian sarcophagus, while the 19th-century
Palazzo Foglia now houses the archaeological museum. The
collection here includes finds from the Early Stone Age (mostly
from the burial ground at Vallona, 5th – 4th century BC) up
to the 19th century. Among the exhibits are tools made from
stone, artefacts in bronze and bone, Roman bricks with factory
markings, crockery, coins, burial urns and glazed ceramic and
majolica vases from the Renaissance.
A few kilometres from the town on the left bank of the Po, at
the confluence of the River Tione, Tartaro and the Canal Bianco,
is the Paludi di Ostiglia nature reserve, a marshy area also
noted for the Valle del Busatello, an irrigation canal built in the
18th century. Downstream from Ostiglia in a sheltered bend in
the river is the Isola Boschina nature reserve.