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Il Mezzogiorno: tendenze - Aggiornamento (autunno 2000 ... - Dps

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MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIOE DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICADipartimento Politiche di Sviluppo e Coesione<strong>Mezzogiorno</strong>:Tendenze<strong>Aggiornamento</strong> <strong>autunno</strong> <strong>2000</strong>


MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICADipartimento Politiche di Sviluppo e Coesione<strong>Mezzogiorno</strong>:Tendenze<strong>Aggiornamento</strong> <strong>autunno</strong> <strong>2000</strong>


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>INDICE1. Premessa 52. Vitalità del sistema imprenditoriale 63. Occupazione in crescita,disoccupazione e lavoro sommerso elevati 84. Prosegue la crescita dell’export 115. Accelera la crescita del turismo 136. Crescita e investimenti: cambia la lettura 13TAVOLE1. Imprese nel <strong>Mezzogiorno</strong> 62. Imprese a partecipazione estera nel <strong>Mezzogiorno</strong> 73. Tassi di attività, 1999 94. Unità di lavoro “non regolari” 105. Quota degli occupati con contratto a tempo determinato sull’occupazione totale 116. I distretti industriali meridionali del Made in Italy: fatturato e export, 1998 12FIGURE1. Imprese registrate nel <strong>Mezzogiorno</strong> 62. Imprese registrate nel <strong>Mezzogiorno</strong> nel settore dei servizi alle imprese 73. Occupati nei servizi alle imprese 74. Occupati nel <strong>Mezzogiorno</strong> 85. Occupati non agricoli nel <strong>Mezzogiorno</strong> 86. Tassi di attività nel <strong>Mezzogiorno</strong>, femmine 97. Tassi di attività nel <strong>Mezzogiorno</strong>, maschi 98. Tassi di disoccupazione 109. Esportazioni del <strong>Mezzogiorno</strong> 1110. Presenze turistiche straniere nel <strong>Mezzogiorno</strong> 1311. PIL per abitante del <strong>Mezzogiorno</strong> in quota della media Italia 1412. Investimenti fissi lordi nel <strong>Mezzogiorno</strong> 15MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA3


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>1. PREMESSALa nuova politica per il <strong>Mezzogiorno</strong> che vede impegnati lo Stato centrale, leRegioni e le Autonomie locali in un notevole sforzo di riqualificazione degli investimentipubblici assegna un ruolo centrale alla valutazione ex ante e in itinere deiprogrammi e dei progetti; alla verifica ex post degli effetti sul territorio degli interventirealizzati. In particolare, il monitoraggio delle <strong>tendenze</strong> economiche dell’areanel suo complesso diviene un requisito indispensabile, in considerazione degliobiettivi del Programma di Sviluppo del <strong>Mezzogiorno</strong> <strong>2000</strong>-2006 approvatodall’Unione Europea.In questo contesto, in attesa che il sistema di monitoraggio delle variabili macroeconomichee microeconomiche venga reso operativo, è apparso utile aggiornareil documento sulle <strong>tendenze</strong> del <strong>Mezzogiorno</strong> predisposto nel 1999.MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA5


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>2. VITALITÀ DEL SISTEMA IMPRENDITORIALE<strong>Il</strong> segnale più robusto e inequivocabile della nuova situazione economica del<strong>Mezzogiorno</strong> venutasi a creare dalla metà dello scorso decennio è il costante aumentodel numero delle imprese dei settori industriale e dei servizi.Al primo trimestre <strong>2000</strong> risultavano oltre 1.345.000 le imprese non agricole registratenel <strong>Mezzogiorno</strong>, con un aumento dell’11,7 per cento rispetto al 1993(Figura 1).1.360.0001.340.0001.320.0001.300.0001.280.0001.260.0001.240.0001.220.000Figura 1 - Imprese registrate nel <strong>Mezzogiorno</strong>(al netto di agricoltura e pesca)1.200.0001993 1994 1995 1995 1997 1998 1998 <strong>2000</strong>Fonte: UnioncamereParticolarmente dinamico risulta il settore dei servizi dove il numero di impreseregistrate è aumentato nello stesso periodo del 12,4 per cento (Tavola 1).Tavola 1 - Imprese nel <strong>Mezzogiorno</strong> (stock imprese registrate)1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 I <strong>2000</strong>Industria 351.951 356.240 363.208 365.816 369.033 377.490 386.193 387.057Servizi* 851.984 859.818 872.026 890.345 906.062 928.484 952.235 958.020Fonte: Infocamere-Movimprese(*) Incluse le imprese definite nell’indagine come ”non classificate”Fra i servizi, segni di particolare vivacità mostra il comparto dei servizi alle imprese.Questo settore dava lavoro a circa il 3 per cento degli occupati del<strong>Mezzogiorno</strong> nel 1994; nel 1999 sono oltre il 4,5 per cento gli occupati nel settore(Figura 3). Rispetto al totale delle imprese operanti in questo comparto in Italia,la quota è ancora solo del 16,4 per cento, ma è in continua crescita (Figura 2).6MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>Figura 2 - Imprese registrate nel <strong>Mezzogiorno</strong>nel settore dei servizi alle imprese(incidenza sul totale nazionale)Figura 3 - Occupati nei servizi alle imprese(quota percentuale sul totale occupatinel <strong>Mezzogiorno</strong>)16,516,316,115,95432115,7I 98 II 98 III 98 IV 98 I 98 II 98 III 98 IV 98 I 0001994 1999Fonte: UnioncamereFonte: IstatSi tratta di servizi ad alto contenuto professionale finalizzati a rinnovare i processiproduttivi delle aziende, a trasferire know how progettuale, impiantistico, finanziario,ad allargare i mercati di approvvigionamento e di sbocco delle imprese,a introdurre sistemi di gestione delle risorse umane più moderni e flessibili.La minore presenza delle imprese pubbliche nella produzione di beni e servizi,l’apertura alla concorrenza di numerosi settori economici, la crescente necessità diricorrere alle tecnologie informatiche e telematiche per innalzare i livelli di produttivitàe l’introduzione di standards di qualità nei servizi richiesti dalle pubblicheamministrazioni concorrono a spiegare l’aumento, seppur ritardato rispetto alCentro-Nord, della domanda di questi servizi da parte delle imprese meridionali.Nella seconda metà degli anni novanta si è anche manifestato un interessenuovo delle imprese estere per il <strong>Mezzogiorno</strong> con la realizzazione di alcuni significativiinvestimenti diretti. Gli addetti in imprese a partecipazione esteraerano solo 28.000 nel 1994, sono nel 1998, ultimo dato disponibile, oltre44.000 (Tavola 2). Operano in circa 130 imprese, con più di 320 stabilimenti.Si tratta di grandezze simili a quelle di un area come il Triveneto, ma ancora assaimodeste per le capacità potenziali dell’area. Ma proprio questo confronto indicale opportunità che possono venire da una maggiore apertura internazionale,dal miglioramento dei servizi che le Amministrazioni pubbliche offrono ainuovi insediamenti.Tavola 2 - Imprese a partecipazione estera nel <strong>Mezzogiorno</strong>1992 1994 1996 1998Addetti 28.231 28.421 40.755 44.148Fatturato (miliardi di lire) 8.221 8.689 19.543 22.549Stabilimenti 245 262 295 323Fonte: Politecnico di MilanoTra i maggiori paesi investitori figurano gli Stati Uniti e la Francia. I settori chepiù hanno beneficiato degli investimenti esteri sono l’elettronica e le telecomunicazioni,segnalando l’interesse per un capitale umano assai ricco, specie attorno airilevanti centri universitari.MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA7


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>3. OCCUPAZIONE IN CRESCITA, DISOCCUPAZIONE E LAVORO SOMMERSO ELEVATIAl luglio <strong>2000</strong> risultano occupate 114 mila persone in più rispetto a gennaio 1999(Figura 4), circa 200 mila in più dall’ottobre 1997 (sempre in termini destagionalizzati).Si tratta di una inversione di rotta rispetto alla grave caduta avvenuta fra il 1993 eil 1995. E anche del superamento di una fase di andamento incerto, sul finire del 1998.Figura 4 - Occupati nel <strong>Mezzogiorno</strong>(migliaia di persone; dati destagionalizzati)6.0005.9505.9005.8505.8005.7505.7005.6505.600luglio-93gennaio-94luglio-94gennaio-95luglio-95gennaio-96luglio-96gennaio-97luglio-97gennaio-98luglio-98gennaio-99luglio-99gennaio-<strong>2000</strong>luglio-<strong>2000</strong>Fonte: Istat, Indagine sulle forze di lavoro<strong>Il</strong> consolidamento della ripresa dell’occupazione è più palese al netto dell’agricoltura.A luglio <strong>2000</strong> l’occupazione extragricola ha raggiungendo il livello di 5.354mila occupati, con un incremento di circa 330 mila unità rispetto a fine 1995(Figura5).5.4005.3505.3005.2505.2005.1505.1005.0505.000Figura 5 - Occupati non agricoli nel <strong>Mezzogiorno</strong>(migliaia di persone; dati destagionalizzati)4.950luglio-93gennaio-94luglio-94gennaio-95luglio-95gennaio-96luglio-96gennaio-97luglio-97gennaio-98luglio-98gennaio-99luglio-99gennaio-<strong>2000</strong>luglio-<strong>2000</strong>Fonte: Istat, Indagine sulle forze di lavoro8MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>Nel 1999 resta inalterato rispetto agli anni precedenti lo scarto del tasso di attivitàrispetto alla media italiana ed europea: rispettivamente 4 e 12 punti inferiore(Tavola3).Tavola 3 - Tassi di attività, 1999UE15 Italia <strong>Mezzogiorno</strong>15 - 24 47,3 37,5 32,025 - 34 83,4 74,8 63,135 - 44 84,5 78,7 69,645 - 54 78,1 66,9 63,155 - 64 40,3 29 32,7Totale 55,9 47,9 43,8Maschi 65,9 61,5 60,4Femmine 46,5 35,3 28,2Fonte: Eurostat e IstatMigliora il tasso di attività femminile, di circa due punti superiore al 1996, marimanendo inferiore di oltre diciotto punti alla media europea (Figura 6 e 7).28,528,027,527,026,526,0Figura 6 - Tassi di attività nel <strong>Mezzogiorno</strong>(Femmine, 15 anni e oltre)25,5<strong>2000</strong>* 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 <strong>2000</strong>*Figura 7 - Tassi di attività nel <strong>Mezzogiorno</strong>(Maschi, 15 anni e oltre)62,562,061,561,060,560,059,559,028,528,027,527,026,526,025,51993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 <strong>2000</strong>*1993(*) media gennaio-aprile <strong>2000</strong>Fonte: Istat, Indagine sulle forze di lavoroMINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA9


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>Pur permanendo a un livello assai più elevato della media UE, il tasso di disoccupazionesi è mostrato in flessione nel primo semestre del <strong>2000</strong>, tornando ai livellidel 1997 (21 per cento nel luglio <strong>2000</strong>; Figura 8).Figura 8 - Tassi di disoccupazione2520151050UE Italia <strong>Mezzogiorno</strong>(*) gennaio-luglio <strong>2000</strong>Fonte: Istat e OCSE1998 1999 <strong>2000</strong>*Le valutazioni esistenti, ferme al 1999, mostrano un aumento del fenomeno dellavoro sommerso nel <strong>Mezzogiorno</strong>. Le unità di lavoro irregolari (al netto dei secondilavori, che pesano sul totale delle unità di lavoro circa 7 punti percentuali) ammontanoa circa 1.690.000, il 26 per cento delle unità di lavoro totali nel<strong>Mezzogiorno</strong>, con un aumento del 9,5 per cento rispetto al 1997 (Tavola 4).Tavola 4 - Unità di lavoro “non regolari”(In percentuale delle unità di lavoro totali, 1999) (1)<strong>Mezzogiorno</strong>ItaliaTotale 33,4 22,4Industria 41,8 18,6di cui: trasf. industriale 26,4 11,6Servizi 21,8 18,7Agricoltura 84,7 73,5(1) Lavoratori irregolari, occupati non dichiarati, stranieri non residenti, secondi lavoriFonte: SvimezLa flessibilità dei rapporti di lavoro appare più pronunciata rispetto alla mediaitaliana. La quota dei lavoratori maschi a tempo determinato risulta pari al 9 percento contro il 5,6 per cento a livello nazionale; tra questi la quota dei part time èpari al 2,7 per cento contro l’1,4 per cento nazionale (Tavola 5). Per le donne le percentualisono pari rispettivamente a 13,2 e 9 per cento per i contratti a tempo determinatoe 6,1 e 3,6 per cento per i part time.10MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>Tavola 5 - Quota degli occupati con contratto a tempo determinato sull’occupazione totale(Valori percentuali) Anno 1999MASCHIFEMMINECLASSI DI ETÀ Tempo pieno Part-time Totale Tempo pieno Part-time Totale15-24 18,6 5,4 23,9 17,0 9,6 26,6<strong>Mezzogiorno</strong> 25-64 5,5 2,5 8,0 6,3 5,9 12,215-64 6,4 2,7 9,1 7,2 6,2 13,4Totale 6,3 2,7 9,0 7,1 6,1 13,215-24 17,1 3,6 20,7 16,8 7,6 24,4Italia 25-64 3,2 1,2 4,4 4,2 3,2 7,315-64 4,3 1,4 5,7 5,4 3,6 9,0Totale 4,2 1,4 5,6 5,4 3,6 8,9Fonte: Rapporto di monitoraggio sulle politiche occupazionali e del lavoroMinistero del Lavoro e della Previdenza Sociale, giugno <strong>2000</strong>4. PROSEGUE LA CRESCITA DELL’EXPORTL’andamento delle esportazioni meridionali nel primo semestre del <strong>2000</strong> ha ripresoil trend molto positivo degli ultimi anni: dopo la battuta di arresto del 1999,la crescita prosegue a un ritmo superiore a quello nazionale (Figura 9).L’export complessivo è ammontato a 25.442 miliardi di lire, con un incrementodel 29,6 per cento rispetto al primo semestre del 1999, solo in parte trainato dall’aumentodei prezzi dei prodotti petroliferi raffinati. La quota delle esportazionimeridionali sul totale nazionale sale al 10,8 per cento.Figura 9 - Esportazioni del <strong>Mezzogiorno</strong>(in percentuale del PIL)9,59,08,58,07,57,06,56,05,51993* 1994* 1995 1996 1997 1998* 1999* <strong>2000</strong>**(*) I valori del 1993, 1994, 1998 e 1999 sono ricostruiti per quanto riguarda il PIL sulla base della dinamica originariamente stimata dalla Svimez; sonoquindi soggetti alla forte aleatorietà che la nuova contabilità Istat 1995-97 ha mostrato essere insita nelle stime Svimez.(**) stima coerente con il DPEF e gli ultimi dati congiunturali.Fonte: IstatMINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA11


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>Nel primo semestre del <strong>2000</strong>, la crescita più sostenuta si è registrata in Calabria– che pure continua a pesare per poco più dell’1 per cento del totale meridionale -Sicilia, Abruzzo e Sardegna.La performance dell’export si concentra in aree dove operano clusters di impreseesportatrici, sia nei settori tradizionali di consumo, nell’alimentare e nelle meccaniche,sia nei settori a maggiore intensità di capitale e tecnologie per lo più insediatein Abruzzo, Campania e Puglia (Tavola 6).Tavola 6 - I distretti industriali meridionali del Made in Italy: fatturato e export, 1998(miliardi di lire)Italia (1) Export (2) Totale (1) Export/Fatturato %(valori percentuali)Pelletteria teramana 270 80 350 23Abbigliamento Nord Abruzzese 370 230 600 38Calzature teramane 30 70 100 70Mobilio abruzzese 450 150 600 25Abbigliamento Sud Abruzzese 550 150 700 21Calzature di Guardiagrele 40 50 90 56Abbigliamento di Isernia 500 400 900 44Abbigliamento del Nord Barese 470 130 600 22Maglieria di Barletta 140 160 300 53Calzature di Barletta 80 570 650 88Abbigliamento del Sud Barese 590 60 650 9Abbigliamento del Salento 560 240 800 30Calzetteria del Sud Salento 150 100 250 40Calzature del Salento 270 630 900 70Salotti della Murgia 370 1.430 1.800 79Corsetteria di Lavello 60 - 60 -Sete di San Leucio 65 15 80 19Abbigliamento del Sannio 130 20 150 13Abbigliamento Nord Napoletano 370 230 600 38Calzature napoletane 870 330 1.200 28Pelletteria napoletana 140 60 200 30Abbigliamento Sud napoletano 180 120 300 40Concia di Solofra 470 530 1.000 53Abbigliamento salernitano 100 50 150 33Abbigliamento della Sicilia Centrale 45 5 50 10TOTALE 7.270 5.810 13.080 44(1) Stima(2) valori arrotondati basati su dati ISTATFonte: Viesti G. (<strong>2000</strong>), Come nascono i distretti industriali, Laterza, Bari12MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>5. ACCELERA LA CRESCITA DEL TURISMONel 1999 le presenze turistiche straniere nelle regioni meridionali sono state paria 18.396 mila, con una crescita del 9,9 per cento rispetto al 1998, quasi il doppiodi quella nazionale (Figura 10).La tendenza in atto da alcuni anni all’aumento del turismo proveniente dall’esterosi rafforza nel <strong>Mezzogiorno</strong>, dove la quota di presenze straniere è passata dal13,5 per cento del totale nazionale del 1997 (12,2 nel 1993) al 14,4 per centodel 1999.Figura 10 - Presenze turistiche straniere nel <strong>Mezzogiorno</strong>(migliaia)18.00016.00014.00012.00010.0008.0001993 1994 1995 1996 1997 1998 1999Fonte: Istat6. CRESCITA E INVESTIMENTI: CAMBIA LA LETTURALa valutazione di come l’insieme di queste <strong>tendenze</strong> si rifletta sulla grandezzache sintetizza la situazione economica di un area e che rappresenta la principale variabiledi riferimento del programma di interventi dello Stato centrale e delleRegioni – il prodotto interno lordo – è tutt’altro che agevole.Se dovessimo attenerci alle stime annuali della Svimez dovremmo concludereche nel 1997 il PIL saliva dello 0,9 per cento; la stessa fonte indica tassi dell’1,3 edell’1,1 nel 1998 e 1999.MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA13


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>Ma la ricostruzione dei conti nazionali e territoriali resa disponibiledall’Istat solo recentemente (e coerente con il sistema aggiornato di contabilitàSec95), seppure limitata al periodo 1995-97, offre un quadro ben diverso(Figura 11).Figura 11 - PIL per abitante del <strong>Mezzogiorno</strong> in quota della media Italia(prezzi correnti; numeri indici: Italia = 100)69,068,568,067,567,066,566,065,565,064,564,01993 1994 1995 1996 1997 1998 1999vecchia contabilitànuova contabilitàFonte: Vecchia contabilità Sec 79: elaborazioni su dati Istat (1993-95) e Svimez (1996-99); nuova contabilità Sec 95: IstatNel 1997 il PIL del <strong>Mezzogiorno</strong> è cresciuto assai di più, più di quello delCentro-Nord, determinando per la prima volta dal 1991 una chiusura del divariodi reddito pro-capite fra le due aree. Nonostante le informazioni siano notesolo a prezzi correnti, è ragionevole dedurre che la crescita del <strong>Mezzogiorno</strong>a prezzi costanti possa aggirarsi attorno al 2 per cento, il doppio di quanto sipensava.Alla luce di questa radicale rilettura macroeconomica dell’andamento dell’economiameridionale nel 1997, assai più in linea con i “micro-indicatori” sinora disponibili,la prudenza consiglia di non fare alcun uso dei dati di crescita del PIL sinqui resi disponibili per il 1998 e 1999. Questa scelta lascia evidentemente tanto isoggetti privati che pubblici nell’impossibilità di verificare l’efficacia del propriooperare.14MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>Simile segnale, altrettanto forte, viene dai nuovi dati Istat per gli investimentifissi lordi, il principale indicatore del grado di fiducia dell’imprenditoria privata edella capacità di spesa in conto capitale del settore pubblico.Osservavamo fino a ieri una flessione continua della quota degli investimentisul PIL dai primi anni novanta al 1997, fino a toccare 15,9 punti percentuali(Figura 12). Osserviamo ora, non solo che, secondo il nuovo sistema di conti, talequota è su livelli più elevati, ma soprattutto che la flessione è terminata nel 1996e che nel 1997 la quota è cresciuta di oltre un punto fino al 20,2 per cento.21Figura 12 - Investimenti fissi lordi nel <strong>Mezzogiorno</strong>(in percentuale del PIL; a prezzi correnti)181512961993 1994 1995 1996 1997 1998 1999vecchia contabilitànuova contabilitàFonte: Vecchia contabilità Sec 79: elaborazioni su dati Istat (1993-95) e Svimez (1996-99); nuova contabilità Sec 95: IstatAnche in termini di confronto con il resto del paese il quadro mostra ora segnalidi forte novità nel <strong>Mezzogiorno</strong> la cui quota di investimenti sul totale nazionalesalta dal 25,1 per cento del 1995 al 27,1 del 1997.Una ben più pronta disponibilità di dati ufficiali su variabili centrali per il monitoraggiodelle <strong>tendenze</strong> economiche e della politica economica in specifiche areeterritoriali sarà evidentemente indispensabile per valutare in futuro quella stessapolitica e introdurre i necessari aggiustamenti.MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA15


MEZZOGIORNO: TENDENZE. AGGIORNAMENTO AUTUNNO <strong>2000</strong>BibliografiaBanca d’Italia (<strong>2000</strong>), Bollettino Economico, n.34, marzo.Banca d’Italia (<strong>2000</strong>), Sintesi delle note sull’andamento dell’economia delle regioni italianenel 1999, giugno.ISAE (<strong>2000</strong>), Bollettino mensile, n.6, giugno.ISAE (<strong>2000</strong>), Inchiesta presso le imprese di servizi, settembre.ISAE (<strong>2000</strong>), Inchieste sulle imprese industriali e sui consumatori, settembre.ISTAT (<strong>2000</strong>), Rapporto annuale: la situazione del Paese nel 1999, Istituto Poligraficoe Zecca dello Stato, Roma.ISTAT (<strong>2000</strong>), Rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro, luglio.ISTAT (<strong>2000</strong>), Conti economici territoriali secondo il Sec95: anni 1995 – 1997, agosto.Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (<strong>2000</strong>), Rapporto di Monitoraggiosulle politiche occupazionali e del lavoro, giugno.Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica,Dipartimento Politiche di Sviluppo (1999), <strong>Il</strong> <strong>Mezzogiorno</strong>: <strong>tendenze</strong> e politica economica,Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma.Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica,Dipartimento Politiche di Sviluppo (1999), “Conti pubblici territoriali: unausilio all’attività di programmazione nazionale e regionale”, Quaderni di lavoroUVAL.Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica (<strong>2000</strong>),Documento di Programmazione Economico-Finanziaria per gli anni 2001-2004,Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, agosto.Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica,Dipartimento Politiche di Sviluppo (<strong>2000</strong>), Quaderno congiunturale territoriale,settembre.Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica,Dipartimento del Tesoro (<strong>2000</strong>), Quaderno congiunturale: elaborazioni statisticoeconomicheper l’economia italiana, settembre.Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica,Dipartimento del Tesoro (<strong>2000</strong>), Quaderno strutturale dell’economia italiana- I principali indicatori macroeconomici 1980-1999”, luglio.OECD (<strong>2000</strong>), Economic Outlook, No. 67, giugno.OECD (<strong>2000</strong>), Main Economic Indicators, agosto.SVIMEZ (<strong>2000</strong>), Rapporto <strong>2000</strong> sull’economia del <strong>Mezzogiorno</strong>, <strong>Il</strong> Mulino, Roma.(3603093-1) Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - S.16MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

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