11.07.2015 Views

Capitale del gusto - Turismo Torino

Capitale del gusto - Turismo Torino

Capitale del gusto - Turismo Torino

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Informazione eAccoglienza Turistica.<strong>Torino</strong>in & around<strong>Capitale</strong>Testi e impaginazione: Eclettica-Akura, www.eclettica-akura.comFoto: Archivio Fotografico <strong>Turismo</strong> <strong>Torino</strong> e Provincia, Archivio Fotografico Museo <strong>del</strong> Gusto di Frossasco, Archivio Fotografico Museo Martini&Rossi,Archivio Fotografico Strada Reale dei vini torinesi, Archivio Fotografico Accademia <strong>del</strong>le Tradizioni Enogastronomiche <strong>del</strong> Piemonte, Pho.to, Il Pasticcere di Monaco Maria,Salone Internazionale <strong>del</strong> Gusto di <strong>Torino</strong>, Bruno Allaix, Luigi Bertetto, Roberto Borgo, Remo Caffaro, Michele D’Ottavio, Carla Massimetti - Tribù <strong>del</strong> Badnightcafé,Pierandrea Monni, Enrico Muraro da “I grandi piatti”, Ivano Piva, Marco Saroldi, Alessandra Tinozzi da “Da Idea”, Giancarlo Tovo - Stampa: Tipografia Sosso.Si ringraziano per la disponibilità e la collaborazione: Walter Eynard - “Ristorante Flipot”; Alfredo Russo - “Ristorante Dolce Stil Novo”; Neuv Caval ‘d Brôns;Ristorante Lago Laux; Ristorante Chalet <strong>del</strong> Lago.Scegli <strong>Torino</strong>, le sue Alpi e la sua fantastica provincia:troverai la vacanza che fa per te!<strong>del</strong> <strong>gusto</strong>Scopri una terratutta da assaporare.I nostri Uffici <strong>del</strong> <strong>Turismo</strong> ti possono fornire tutte le informazioniutili su musei e mostre, Residenze Reali, castelli, fortezze e abbazie,manifestazioni ed eventi, sport invernali ed estivi, ristoranti e caffèstorici.Il personale è inoltre a tua completa disposizione per supportartinella scelta <strong>del</strong>le strutture ricettive più adatte alle tue esigenzee offrirti un servizio di prenotazione gratuito.Ma non è tutto: dopo esserti assicurato informazioni e pernottamento,puoi anche organizzare il tuo soggiorno acquistando <strong>Torino</strong>+PiemonteCard, ChocoPass, visite guidate ed escursioni, oltre a biglietti perspettacoli e mezzi di trasporto o prenotando il transfer per tee i tuoi compagni di viaggio.E se desideri iniziare la tua fantastica esperienza nel migliore dei modi,non dimenticare di curiosare tra i gadget e i souvenir.I nostri Uffici <strong>del</strong> <strong>Turismo</strong> sono aperti ogni giorno <strong>del</strong>l’anno* per dartiil benvenuto e tutta l’assistenza possibile: ti aspettiamo!Chiuso in redazione il 01/09/2009


In <strong>Torino</strong>In alto i calici!Il cibo degli dei.ChocoPass.Merenda Reale.I caffè storici di <strong>Torino</strong>.Around <strong>Torino</strong>Tutti insieme, appetitosamente!Sulla buona strada.Strada Reale dei vini torinesi.Atelier di saporiA cena con le Stelle.La scuola è servita!La tradizione in tavola.Delizie in scenaDal produttore al consumatore.Paese che vai, sagra che trovi.Monumenti al <strong>gusto</strong>.Eccellenze <strong>del</strong> <strong>gusto</strong>La filosofia <strong>del</strong> <strong>gusto</strong>.Che <strong>gusto</strong>, maestro!Sua eccellenza l’artigiano.Tipicamente torinese.I magnifici 30.


Prima capitale d’Italia, oggi capitale <strong>del</strong> <strong>gusto</strong>, <strong>Torino</strong> è maestra nell’arte <strong>del</strong> “buonvivere”, vero e proprio talento locale che gli abitanti e i turisti coltivano soprattutto a tavola.Un’autentica passione per il momento conviviale che, esaltata dallo straordinario patrimonioculinario <strong>del</strong>la città e <strong>del</strong>la sua provincia, ha saputo negli ultimi anni conquistare la stimadei più attenti gourmet <strong>del</strong> panorama internazionale e il cuore dei sempre più numerosi ospiti.Una consacrazione che rende onore a una terra da sempre votata alle seduzioni gastronomichee al piacere <strong>del</strong>la compagnia, a un popolo profondamente legato al cibo e ai suoi luoghi di culto.Dagli eleganti caffè storici incastonati nelle celebri piazze <strong>del</strong> centro città alle accoglientitrattorie incorniciate dai caratteristici borghi <strong>del</strong>la provincia, i templi <strong>del</strong> sapore che costellanoil torinese raccontano una storia fatta di cultura e sapienza che avvicina vecchie e nuovegenerazioni svelando i mille volti <strong>del</strong> territorio.La provincia di <strong>Torino</strong> è costituita per oltre metà dalle montagne raccolte intorno al crinale <strong>del</strong>le AlpiCozie e Graie. Alla loro base si stendono rilievi morenici, punteggiati da piccoli specchi d’acqua, e poila pianura, da cui si levano le colline a ridosso <strong>del</strong> Po e <strong>del</strong>la Dora Baltea e gli orizzonti <strong>del</strong> Monferrato.A tale varietà di paesaggi naturali corrisponde una notevole quantità di contaminazioni gastronomiche,favorite dall’ampia disponibilità di prodotti genuini e dall’antica vocazione per gli accostamenti<strong>del</strong>iziosamente inconsueti. Ma la peculiarità di questa cucina nasce anche da ragioni storiche, primafra tutte l’incontro <strong>del</strong>la civiltà contadina con la cultura <strong>del</strong>le corti: un connubio che la rende sobriae raffinata, degna di un banchetto regale ma ideale a coronamento di una gita in campagna.Questa agile guida si rivolge ai visitatori che desiderino scoprire il fascino <strong>del</strong>la provincia di <strong>Torino</strong>attraverso le impareggiabili gioie <strong>del</strong> palato che la sua tradizione sa donare.


I nostri “must”...à la carte!Il Vermouth e l’aperitivo.Un vino aromatizzato con l’infuso di oltre 30 tipi di erbe e spezie: con il Vermouth nasce a <strong>Torino</strong>, più di 200 anni fa,il rito <strong>del</strong>l’aperitivo. Oggi come ieri, questo irrinunciabile momento di relax viene celebrato nei caffè storicio nei locali di tendenza, accompagnato da un tripudio di specialità piemontesi... e non solo!I grissini.La leggenda racconta che i grissini “stirati”, forse la più celebre creazione gastronomica <strong>del</strong> torinese,furono inventati nel ‘600 dal panatè di corte per Vittorio Amedeo II di Savoia.Da allora, troneggiano sulle tavole di tutto il mondo.Gli antipasti piemontesi.Chi pensa agli antipasti come a piccoli stuzzichini per stimolare l’appetito si dovrà ricredere: in Piemonte, ogni pastoche si rispetti comincia con una serie pressoché infinita di <strong>del</strong>iziose portate a base di carne, pesce, verdure, uova,salumi, formaggi e ogni altro ingrediente immaginabile. Ed è solo l’inizio!La bagna caôda.Letteralmente “salsa calda”, la gran signora <strong>del</strong>le tavole torinesi nasce nelle vigne <strong>del</strong> tardo medioevo per festeggiareil vino nuovo. Nell’intingolo composto da aglio, acciughe e olio d’oliva cucinati in un tegame di terracotta,si immergono cardo gobbo, topinambur, peperoni e molte altre verdure crude e cotte.Gli agnolotti.Primo piatto dei giorni di festa, gli agnolotti sono una specialità di pasta all’uovo ripiena, caratterizzata dalla formaquadrata e dalla farcitura preparata con carne arrosto. Il condimento può variare molto, ma la tradizione prevedetre grandi “classici”: sugo d’arrosto, burro e salvia, ragù.Il fritto misto.Legata al rito <strong>del</strong>la macellazione e all’esigenza di non sprecare nulla, la ricetta originale è caratterizzata dall’unionedi ingredienti dolci e salati, fritti separatamente: fegato, polmone, fettine di carne, salsiccia, animelle, cervella, verduree, nelle zone vicino ai fiumi, rane e pesci, ma anche amaretti, semolino dolce e mele. Un vero tourbillon di sapori!Il bollito misto.Particolarmente amato dai buongustai, esalta la straordinaria qualità <strong>del</strong>le carni piemontesi, presenti in diversi taglie accompagnate da salse <strong>gusto</strong>se, tra cui hanno un posto d’onore il bagnet verd(a base di aglio, prezzemolo, uova, acciuga) e la tipica cugnà, mosto d’uva con pere, mele, nocciole e fichi.I formaggi.Legata alle tradizioni artigianali, specialmente nelle valli alpine, la produzione casearia <strong>del</strong>la provincia di <strong>Torino</strong>varia in base al tipo di latte (vaccino, caprino o misto), all’alimentazione <strong>del</strong> bestiame e alla conservazione.Il risultato è un’ampia gamma di formaggi di alta qualità, eccellenti per sapore e aroma, tra cui molti DOP.Il cioccolato e i gianduiotti.Tra le maggiori depositarie <strong>del</strong>la tradizione cioccolatiera internazionale, <strong>Torino</strong> è l’orgogliosa città natale <strong>del</strong>gianduiotto. Il celebre cioccolatino dalla caratteristica forma a spicchio, dalla pasta tenera e morbida, dal <strong>gusto</strong><strong>del</strong>icato di nocciola prende il nome da Gianduja, la simpatica maschera tradizionale piemontese.La piccola pasticceria.La pasticceria torinese è nota, oltre che per l’assoluta squisitezza e la grande varietà, anche per le dimensioniridotte dei dolcetti, che consentivano alle signore <strong>del</strong>l’alta società una degustazione “decorosa”.Deliziose le bignole, glassate e farcite con zabaione, crema pasticcera, cioccolato, caffè, nocciola, pistacchio...Lo zabaione.Fra’ Pasquale de Baylon (1540-1592) consigliava alle penitenti con mariti poco vivaci la ricetta di una <strong>del</strong>iziosacrema dolce – a base di uova, marsala e zucchero – in grado di rinvigorire da ogni torpore.Quando il frate fu fatto santo, il “sanbajon” prese il suo nome, poi italianizzato in zabaglione o zabaione, e viaggiòtanto da fare il giro <strong>del</strong> mondo.Il panettone basso glassato alle nocciole.Nella storia <strong>del</strong> più classico tra i dolci natalizi italiani, la provincia di <strong>Torino</strong> vanta un goloso primato:la nascita <strong>del</strong> panettone basso ricoperto di glassa croccante, preparata con nocciole “Tonde e Gentili<strong>del</strong>le Langhe”. Inventato da Pietro Ferrua a Pinerolo, nel 1922, è oggi noto in tutto il mondo come Galup.Il bicerin.Bevanda calda tra i fiori all’occhiello <strong>del</strong>l’arte cioccolatiera torinese, un tempo si poteva ordinare in tre varianti:pur e fiôr, pur e barba, e un pô ‘d tut. Nel primo caso veniva servito caffè con crema di latte, nel secondo caffècon cioccolata, nell’ultimo una miscela dei tre ingredienti, così come lo beviamo oggi.La Strada Reale dei vini torinesi.Tutti da “esplorare” i 25 superbi vini DOC prodotti da 11 vitigni nei differenti territori ai piedi <strong>del</strong>le Alpi.Fra i più noti, il Carema, la Freisa, l’Avanà, il Vino <strong>del</strong> ghiaccio, il Doux d’Henry, il Ramìe, l’Erbaluce e il Passito di Caluso.


I n T o r i n oIn alto i calici!Quando gli ultimi bagliori <strong>del</strong> giorno riscaldano il cielo e le piazzesi illuminano a festa… è l’ora <strong>del</strong>l’aperitivo! Dai magnifici caffèstorici sotto i portici ai locali più trendy nelle vie <strong>del</strong>lo shopping,dalle enoteche rustiche con dehors agli art café minimalisti nellepiazze monumentali, dalle eleganti librerie sulle vie pedonaliai club sonorizzati dai dj-set lungo il fiume… questo gioioso ritonato a <strong>Torino</strong> rappresenta oggi più che mai un appuntamentoimmancabile <strong>del</strong>la vita sociale cittadina.Aperitivo sotto la Mole.Partecipa al tour più frizzante<strong>del</strong>l’estate! Le nostre guideprofessioniste ti accompagnerannotra palazzi e cortili barocchi, caffèstorici e locali alla moda per brindarealla curiosa storia <strong>del</strong>l’aperitivo,un’invenzione tutta torinese.Per prenotazioni:www.turismotorino.org/visite_guidateTutto inizia nel 1786, quando Antonio BenedettoCarpano comincia a produrre un particolare vinoaromatizzato con oltre 30 tipi di erbe e spezie: è ilVermouth, un’invenzione destinata a diventare, sottol’appellativo di “Martini”, l’aperitivo per antonomasia.Ma accanto al Vermouth, ai vini piemontesi DOCe ai cocktail internazionali, non manca mai un buffetper allietare il brindisi, che più spesso si trasforma inuna vera e propria cena all’insegna <strong>del</strong>la varietà di scelta:oltre ai classici tramezzini e salatini, vengono propostitaglieri di salumi e formaggi tipici, assaggi di pasta erisotti, specialità multietniche e leccornie di ogni tipo.


Il cibodegli dei.Nel 1753 lo scienziato svedese Carl von Linnéattribuì all’albero <strong>del</strong> cacao il nome scientificodi derivazione greca Teobroma cacao, “cibodegli dei”, riconoscendo così ai suoi fruttiproprietà uniche e inarrivabili.Il cioccolato, sublime esaltazione <strong>del</strong>ladivina materia prima, ha in Italia unacapitale indiscussa: <strong>Torino</strong>. Fonti accreditateraccontano, infatti, che le prime fave di cacaosiano state portate in Piemonte nel 1559 daEmanuele Filiberto di Savoia, generale deglieserciti spagnoli, e che già nel 1555 il celebreNostradamus, esoterico alchimista e veggente,pubblicasse a <strong>Torino</strong> un trattato sul cioccolato.Fin dagli ultimi decenni <strong>del</strong> 1600,la Madama Reale Maria Giovanna Battistadi Savoia Nemours concedeva “patenti”per la pubblica vendita <strong>del</strong>la cioccolatain tazza – che in seguito si sarebbe rinnovatanella squisita ricetta <strong>del</strong> bicerin – e tuttele famiglie aristocratiche disponevano di una“molina”, cameriera personale specializzatanella preparazione <strong>del</strong>la bevanda.<strong>Torino</strong> golosa.Un tour guidato da leccarsi i baffi!A piedi per le vie <strong>del</strong> centro, scoprirai egusterai le tante golosità offerte nei caffèstorici e nelle pasticcerie di <strong>Torino</strong>.Per prenotazioni:www.turismotorino.org/visite_guidateL’antica e stimata arte dei “cicôlaté”, maestri cioccolatieri attivi in tutta la provincia,si tramanda ancora oggi di padre in figlio all’interno di aziende artigianali, fe<strong>del</strong>ialla tradizione ma creative nell’adeguare il prodotto e le sue mille applicazioni ai gustie alle tendenze contemporanee. Accanto ai cioccolatini noti in tutto il mondo– dalle praline ai tartufi, dai cremini ai gianduiotti, golosi simboli <strong>del</strong>la città – oggisi possono trovare specialità <strong>del</strong>iziose e originali dedicate agli appassionati: creminial sale, praline al peperoncino, ganache al Barolo chinato, ecc. Per averne un assaggio– è il caso di dirlo – si può visitare uno dei tanti laboratori presenti in città e nelterritorio circostante o alcune tra le numerose aziende riconosciute a livello internazionale.Se, invece, si intende fare una vera “scorpacciata” di dolci tentazioni, il periodopiù adatto per scoprire <strong>Torino</strong> è marzo, quando il cioccolato diventa protagonistaassoluto <strong>del</strong>le due settimane di CioccolaTō.www.cioccola-to.comDolci leggende: ’900 e Zurigo.La Torta ‘900, vanto gastronomico di Ivrea da oltre un secolo,è costituita da due dischi di soffice pan di Spagna al cacaoche racchiudono una <strong>del</strong>icatissima crema al cioccolato, comeprevede la ricetta originale di Ottavio Bertinotti, depositataper mantenerne l’assoluta esclusiva alla Pasticceria Balla.Protetto anche il segreto <strong>del</strong>la Torta Zurigo di Pinerolo,commissionata negli anni ’30 dalla Principessa Jolandadi Savoia: preparata con cialda frolla al cacao farcita concrema Chantilly al torrone e cioccolato, è guarnita con scagliedi cioccolato amaro e ciliegie sotto spirito glassate e si puòtrovare solo da Il Pasticcere di Monaco Maria.


ChocoPass.ChocoPass è uno sfizioso lasciapassare trale infinite seduzioni <strong>del</strong> cioccolato: praline,gianduiotti, torte, cioccolata calda, biscotti egelati. Grazie a tante squisite degustazioni,il carnet consente di assaporare la miglioreproduzione cioccolatiera di <strong>Torino</strong> direttamentenei caffè storici, nelle più rinomatepasticcerie e nei laboratori artigianali.Un’occasione da non perdere!www.turismotorino.org/chocopassMerenda Reale.Ideale per regalarsi un momentoindimenticabile, la Merenda Reale è una pausadi dolcezza vissuta secondo le “curiose” usanzedi corte <strong>del</strong> ‘700. Un vero pomeriggio da re,in cui assaporare emozioni perdute gustandouna <strong>del</strong>iziosa cioccolata calda, preparata conl’antica ricetta di corte e accompagnata da altregolose prelibatezze <strong>del</strong>la nobile arte pasticceratorinese. Un fitto calendario prevede, in autunnoe inverno, numerosi appuntamenti nei castelli,nei caffè storici e nelle pasticcerie.I caffè storicidi <strong>Torino</strong>.“Che si dice stamattina nei caffè?”: Carlo Alberto di Savoia-Carignanorivolgeva spesso questa domanda ai propri consiglieri, perché parte<strong>del</strong>la storia d’Italia è stata scritta proprio nei caffè di <strong>Torino</strong>.Cavour, D’Azeglio, Giolitti, Einaudi, De Gasperi, ma anche Dumas,Gozzano e Pavese erano illustri habitué di questi sontuosi salottiletterari e politici che, perfettamente conservati, rimangono ancoraoggi parte <strong>del</strong> costume e <strong>del</strong>la cultura cittadini.Collocati negli angoli più affascinanti <strong>del</strong> centro storico, sonotappe obbligate anche per il turista che desideri immergersiin atmosfere d’altri tempi gustando le specialità <strong>del</strong>lapasticceria subalpina accompagnate da squisiti caffè,cappuccini, “marocchini”, cioccolate in tazza e bicerin.Il tutto, impreziosito da eleganti porcellane e da un serviziodi garbata cortesia, che rende la sosta davvero seducente.Del tempo che fu, questi gioielli <strong>del</strong>l’architettura mantengonoil fascino e la maestosità anche nei piccoli gesti conviviali,che qui si rinnovano quotidianamente con immutatadiscrezione.Un’atmosfera che si respira anche nel localeche vide nascere il celebre caffè Lavazza, oggi completamenterimodernato e ampliato a ristorante, ma sempre amatoe frequentato da appassionati di ogni età e provenienza.Il gelato artigianale.Questa golosa tradizione dolciaria ha origineall’inizio <strong>del</strong> secolo scorso, quando a <strong>Torino</strong>nasce il cosiddetto “gelato da passeggio”,il Pinguino, gelato alla crema ricopertodi cioccolato fondente e montato su unostecco di legno. Dopo quasi un secolo, l’artegelatiera <strong>del</strong>la provincia di <strong>Torino</strong> contadiversi laboratori artigianalid’eccellenza, segnalati dalleguide gastronomiche aivertici <strong>del</strong>la produzioneitaliana e conosciutiin tutto il mondo comecapifila <strong>del</strong>l’alta qualità.www.turismotorino.org/merendareale


A r o u n d T o r i n oTutti insieme,appetitosamente!Appena fuori città, la straordinaria bellezza <strong>del</strong>la natura invitaa godersi splendide escursioni, insoliti itinerari, festose scorpacciatee svela il fascino più genuino <strong>del</strong> territorio.Dopo una passeggiata nel verde, verso il tardo pomeriggio,la Merenda sinoira è la tradizione piemontese ideale a cui fare appelloper prolungare una piacevole giornata in compagnia (fino alla sina,la cena). Un rito lento, scandito da mille sapori e celebrato all’aperto,sotto la pergola di una trattoria o di un agriturismo. Tra salumi, tomedi montagna, tomini, frittate, carpioni, acciughe al verde e verduresott’olio, accompagnati da un eccellente vino DOC <strong>del</strong>la Strada Reale deivini torinesi, il pomeriggio scivolerà piacevolmente verso il tramonto.Un salto nel passato recente, proprio come il Disnè (“pranzo”in dialetto), il pranzo domenicale che i piemontesi si concedevanonegli anni Sessanta per fare festa con gli amici e la famiglia nelletrattorie (uberge) o presso luoghi rurali (cà) degustando piatti tipici<strong>del</strong> territorio e, magari, giocando a bocce o “cantandone una”.Nel Parco Fluviale <strong>del</strong> Po Torinese, area Po Confluenze Nord Ovest,dove i corsi d’acqua che scendono dalle valli si tuffano nel “grandefiume”, tra ristoranti tradizionali e cascine è possibile assaporarele specialità di terra e di acqua più caratteristiche <strong>del</strong>la zona.www.turismotorino.org/gustare


Sulla buona strada.A piedi, in automobile, in bicicletta, in moto, in mountain bike... qualunque sia il mezzo,il fine di chi percorre le splendide strade tematiche <strong>del</strong>la provincia di <strong>Torino</strong> è uno solo:viaggiare alla scoperta di un territorio ricco di cultura e tradizioni mantenendo uno sguardocurioso e “ghiotto” dei paesaggi, dei sapori e <strong>del</strong>le persone che si incontrano lungo la strada.Stradedi Colorie Sapori.Gli itinerari si snodano attraversola collina torinese in un suggestivosali-scendi tra castelli, antiche abbaziee filari di vigneti. Alle porte <strong>del</strong>la città,incorniciate da colli e poggi, le Stradedi Colori e Sapori sanno sorprenderecon il loro patrimonio architettonicoe gastronomico d’eccellenza.Tra le numerose proposte, il percorsochierese “Alla ricerca <strong>del</strong> sapore perduto”inizia con la visita al Castellodi Pralormo e prosegue con degustazionie merende sinoire in agriturismonelle aeree <strong>del</strong> Pianalto.Il Sentiero<strong>del</strong>Plaisentif.Una proposta a contatto con i pastorie il vero mondo <strong>del</strong>la montagna, tra leborgate, gli alpeggi e le bergeriesdi produttori dove nasce l’antico“formaggio <strong>del</strong>le viole”. Il Plaisentif vienerealizzato dalla fine <strong>del</strong> ‘500 con il lattecrudo <strong>del</strong>le mucche alimentate sui pascoli<strong>del</strong>l’Alta Val Chisone e Alta Val Susa nelperiodo di fioritura <strong>del</strong>le viole (giugnoluglio).L’itinerario, che si affronta a piedilungo due percorsi di uno o più giorni,è adatto a medi escursionisti e parteda Pourrières (1418 m), frazione diUsseaux, per arrivare a fondovalle.I Sentieridei Formaggidi Andrate.In uno scenario di straordinaria bellezzae suggestione, dove i primi contrafforti <strong>del</strong>massiccio <strong>del</strong> Mombarone si fondono conla Serra d’Ivrea, le aziende zootecnichelocali propongono le loro produzionicasearie tradizionali. Le mandrie e le greggidi Andrate, alimentate sfruttando per granparte <strong>del</strong>l’anno esclusivamente i pascolimontani e allevate utilizzando tecnicheassolutamente naturali, danno un latteche viene trasformato direttamente dalproduttore. I Sentieri dei Formaggi fannoparte <strong>del</strong>l’Andrate Nordic Walking Park,con percorsi a diversi livelli di difficoltà,anche a cavallo.La Strada<strong>del</strong>la Frutta<strong>del</strong> Pinerolese.L’itinerario si estende per circa 50 km,percorribili a piedi, a cavalloe in bicicletta, attraverso i comunidi Pinerolo, Cavour e Bricherasio e lungoi meravigliosi siti storico-naturalisticiche li circondano. Viaggiando sullaStrada <strong>del</strong>la Frutta si incontrano le ditteagroalimentari di qualità presenti sulterritorio, attive nella produzione di mele,albicocche, susine, pesche, kiwi e piccolifrutti. Si può, inoltre, acquistare frutta,succhi e marmellate nelle aziendefrutticole <strong>del</strong> Pinerolese.www.collineditorino.it www.turismotorino.org/escursionismo www.viviandrate.it www.turismotorino.org/stradafrutta


Strada Realedei vini torinesi.Un sorso di storia, un toccodi quiete, un boccone di natura…e si prosegue. La Strada Realedei vini torinesi è un viaggioalla scoperta di un’importantee antica tradizione vitivinicola.I 600 km di percorso svelanole ricchezze <strong>del</strong> territorio cheabbraccia la città: il Canavese,la Collina Torinese, il Pinerolesee la Val Susa con la sua viticoltura“eroica”. Lungo il tragitto èpossibile apprezzare 25 vini DOCprodotti da 11 vitigni caratteristici,visitare le Enoteche Regionali diCaluso e Roppolo e, nella stagioneautunnale, ammirare le tipiche“passitaie” canavesane e le aziendevitivinicole <strong>del</strong>l’Alta Val Susain cui nasce il Vino <strong>del</strong> Ghiaccio.Su e giù... di gradazione.Tradizionalmente, la provinciadi <strong>Torino</strong> è rinomata per i suoipregiati elisir a base di erbe, come ilGenepì Occitan, il Liquore di mentaglaciale di Pancalieri, i numerosiamari e le grappe, anche aromatizzatealla ruta e alla genziana, tra cui spiccala Grappa di Chiaverano.Ma questi territori sono anche notiper le “birre crude”, non pastorizzatee prive di conservanti, ancora oggiprodotte artigianalmente nei birrificistorici e apprezzate dagli intenditori.Attraversando splendidi paesaggi vitati, dai laghi <strong>del</strong>la SerraMorenica di Ivrea alle montagne valsusine, si può conciliarela curiosità enologica con l’interesse culturale. Impossibile nondedicare parte <strong>del</strong> tour alla straordinaria “corona di <strong>del</strong>izie”,le Residenze Reali dichiarate “Patrimonio <strong>del</strong>l’Umanità”dall’UNESCO, e imperdibili anche la Sacra di San Michele,i Forti di Fenestrelle e di Exilles e i Castelli <strong>del</strong> Canavese.Ma la Strada Reale dei vini torinesi arriva fino a <strong>Torino</strong>, dovei vigneti <strong>del</strong>la sabauda Villa <strong>del</strong>la Regina esaltano un magnificocomplesso, recentemente riportato all’antico splendoremediante <strong>del</strong>icati interventi di restauro architettonico,storico-artistico e botanico.www.stradarealevinitorinesi.it


A t e l i e r d i s a p o r iA cenacon le Stelle.Signore e signori, siamo lieti di presentare… i grandi chef <strong>del</strong> Piemonte!Donne e uomini che, negli ultimi anni, hanno raggiunto i primi posti<strong>del</strong>le classifiche italiane e internazionali conquistando la stima dei criticidi Guida Michelin, Il Gambero Rosso ed Espresso. Creativi che hannomaturato un’idea forte e personale <strong>del</strong>la cucina, <strong>del</strong>la materia prima, <strong>del</strong>lacondivisione e che hanno saputo rendere il cibo un capolavoro e il pastoun’esperienza sensoriale complessa e appagante.Stelle <strong>del</strong> Piemonte è un’iniziativa unica in Italia nata per volontà <strong>del</strong>laRegione Piemonte. Operando un vero e proprio connubio tra turismod’arte e alta ristorazione, il progetto intende portare la maestriadei grandi chef <strong>del</strong> territorio all’interno <strong>del</strong>le Residenze Reali.Grazie al linguaggio universale <strong>del</strong>l’arte culinaria, in grado di comunicarecultura e stili di vita, i cuochi stellati rappresentano veri e propritestimonial <strong>del</strong> Piemonte, ambasciatori nel mondo <strong>del</strong>l’enogastronomia,<strong>del</strong>le tradizioni e <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> territorio, ma anche simboli <strong>del</strong> futuro diuna regione che guarda avanti traendo forza dal passato.


La scuolaè servita!Cuochi non si nasce: si diventa.Per passione, per golosità oppure semplicementeper divertimento: nella provincia di <strong>Torino</strong>,moltissime strutture specializzate svelano i segreti<strong>del</strong>l’enogastronomia piemontese contribuendoalla scoperta <strong>del</strong> territorio. I corsi di cucina e lelezioni di degustazione enologica sono, è il casodi dirlo, per tutti i gusti: gli aspiranti maghi deifornelli e i someiller in erba hanno solol’imbarazzo <strong>del</strong>la scelta.Il Museo <strong>del</strong> Gusto di Frossasco ospita,in aule attrezzate e munite di ogni supportotecnico, corsi di uno o più giorni nel segnodei sapori tipici regionali ma anche<strong>del</strong>le bellezze artistiche <strong>del</strong>la provincia,con escursioni e visite lungo la Strada Realedei vini torinesi.A Piobesi, presso il castello, è attiva l’IFSE(Italian Food Style Education) e nel Canavesel’Associazione Ristoranti <strong>del</strong>la Tradizione Canavesanaorganizza corsi di avvicinamento all’arte culinarialocale. L’Accademia Italiana <strong>del</strong>la Cucina e l’Accademia<strong>del</strong>le Tradizioni Enogastronomiche <strong>del</strong> Piemonteprogrammano iniziative per la conoscenzae la divulgazione dei prodotti e <strong>del</strong>la cucinatradizionali, mentre alcuni operatori turisticipropongono una vera “full immersion”tra le mille bontà locali.Non ultimo Slow Food, con i suoi Laboratori <strong>del</strong>Gusto che, attraverso degustazioni e testimonianze,presentano i prodotti dal punto di vista merceologicoe produttivo, spesso avvalendosi <strong>del</strong>la testimonianza<strong>del</strong> produttore e di un tecnico <strong>del</strong> settore.www.turismotorino.org/pacchetti


Sulle tavole di <strong>Torino</strong> e <strong>del</strong>la sua provincia, le bontà tipiche e leantiche ricette locali sono protagoniste incontrastate di unatradizione più che mai viva, tramandata nei secoli fino a oggicon immutata cura nella scelta <strong>del</strong>le materie prime ma conrinnovata attenzione per l’ampiezza <strong>del</strong>l’offerta, pronta a soddisfaretutti i palati e tutte le tasche mantenendo un livello qualitativosempre molto elevato.Regina tra le regine <strong>del</strong>la gastronomia piemontese,la bagna caôda conta innumerevoli varianti,di volta in volta mirate a ingentilirneo arricchirne il sapore: l’appetitosasalsa può essere, infatti, preparatacon più o meno aglio, senon addirittura senza, conl’aggiunta di latte o panna.La tradizionein tavola.Deliziose anche la cucina di montagna così come quella valdese,nate da mere esigenze di sussistenza ma ricche di <strong>gusto</strong>sevarianti agli ingredienti abituali: patate, latte, burro, formaggio,polenta, vin cotto e frattaglie. L’indubbia attrattiva di questi cibibase<strong>del</strong>la cultura alpina è dimostrata dalla recente ripresada parte dei ristoranti e dei rifugi d’alta quota di piattie vivande a lungo dimenticati.Numerosi anche i locali che offrono menu all’insegna dei prodottidi stagione a “chilometri zero”, magari inclusi tra quelli<strong>del</strong> Paniere dei prodotti tipici <strong>del</strong>la provincia di <strong>Torino</strong>,o <strong>del</strong>le ricette a base di mais e grano saraceno, ma anchedi salumi e di altre preparazioni tipiche.Non mancano, poi, gli innovatori, veri e propripionieri dei fornelli desiderosi di tracciarenuove “strade culinarie” sfruttando materie econoscenze radicate nella tradizione: gli esitisono sempre piacevolmente originali, spessodecisamente eccellenti.Funghi, che passione!Tutti li cercano ma… non tuttili trovano! Nella provincia di<strong>Torino</strong>, e in particolare nella fasciapedemontana e nelle valli, i funghicrescono abbondanti in tante diversevarietà. In loro onore, il concorsoenogastronomico Fungo d’oro<strong>del</strong> Museo <strong>del</strong> Gusto ospitaogni autunno celebri chef, personalitàinternazionali e numerosi allievi <strong>del</strong>lescuole alberghiere italiane. Ma i funghisono grandi protagonisti anchesulle tavole <strong>del</strong>le trattorie tradizionali,dove si possono gustare crudi– in particolare il “fungo reale”o Amanita caesarea – e impanati,trifolati, sott’olio, ecc.


D e l i z i e i n s c e n aDal produttoreal consumatore.Meno chilometri percorsi, più freschezza, uguale bontà“sostenibile”. Incalcolabili i vantaggi di una spesa “consapevole”e innumerevoli i produttori agricoli che praticano la vendita direttanei molteplici mercati di prodotti tipici <strong>del</strong>la provincia di <strong>Torino</strong>.Grazie alla filiera corta, i consumatori possono acquistare fruttae verdura di stagione, salumi e formaggi, latte crudo e yogurt,ma anche vino, pane, pasta, riso, miele, fiori e numerosi altriprodotti a “chilometri zero”, garantiti per qualità e freschezza.Numerose le proposte di contadini e allevatori, che si dannoappuntamento in piazza e trasformano il selciato in un mondo d’altritempi, quando gli animali da cortile razzolavano liberamente nelle aie<strong>del</strong>le cascine. Le antiche consuetudini di allora si rinnovano oggi neimercati di paese, luoghi privilegiati per le compere e le chiacchiere cheogni settimana animano la vita dei centri <strong>del</strong>la provincia, dal più piccoloal più grande, dal più tranquillo al più vivace.Ma dallo spirito tradizionale all’anima cosmopolita il passo è breve!A <strong>Torino</strong>, il cuore storico <strong>del</strong>la città ospita il più grande mercato all’apertodi tutta Europa, dedicato ad alimentari e abbigliamento: Porta Palazzo,vero “melting pot” di merci, etnie, idiomi in cui reperire qualsiasigenere di ingrediente proveniente da ogni parte <strong>del</strong> mondo.


Paese che vai,sagra che trovi.Ascoltare l’allegro vociare tra gli stand, ammirare i coloriinvitanti <strong>del</strong>le squisitezze in esposizione, annusaregli aromi dei manicaretti in cottura, toccare con manola compattezza dei frutti maturi, assaporare ogni sortadi prelibatezza assecondando i propri desideri… C’è unmomento in cui risvegliare tutti i cinque sensi è possibile:la sagra enogastronomica. E c’è un territorio in cui “andar persagre” è particolarmente coinvolgente: la provincia di <strong>Torino</strong>.Grandi appuntamenti alla scoperta di specialità esclusivee stagionali, importanti incontri con la cucina tradizionale einnovativa, splendidi percorsi attraverso strade dei vinie itinerari dei formaggi… nelle terre che circondano lacapitale sabauda, ogni stagione offre mille occasioni perconoscere e acquistare prodotti di assoluta eccellenza.Appuntamenti a <strong>Torino</strong>.Ogni due anni, il SaloneInternazionale <strong>del</strong> Gusto di <strong>Torino</strong>propone il meglio <strong>del</strong>la produzioneagroalimentare internazionalesenza, tuttavia, dimenticarele realtà contadine locali, cuidedica diversi eventi celebratiper le vie e le piazze <strong>del</strong>la città,tutti firmati Slow Food.A marzo si rinnova, invece,l’appuntamento con l’inebrianteCioccolaTō, vero “festival”<strong>del</strong>la golosità atteso dai grandiquanto dai più piccini.Numerose località <strong>del</strong>la provincia riservano alle proprie tipicitàaltrettanti appuntamenti, che scandiscono il calendarioda gennaio a dicembre: particolarmente amate, le sagre<strong>del</strong>l’Asparago di Santena (maggio), <strong>del</strong> Peperone di Carmagnola(settembre), <strong>del</strong> Cavolo Verza di Montalto Dora (novembre)e dei formaggi, la Toma di Lanzo (luglio), il Plaisentif <strong>del</strong>l’AltaVal Chisone (settembre) e il Cevrin di Coazze (ottobre).La riscoperta <strong>del</strong>le piante aromatiche e officinali, sintesi<strong>del</strong>le più antiche sapienze popolari, è affidata allemanifestazioni El sabat d’le erbe, a maggio in Valchiusella,e Viverbe, a settembre a Pancalieri, entrambe impegnatea presentare e illustrare l’uso <strong>del</strong>le erbe in cucina e nellamedicina alternativa. Davvero innumerevoli gli appuntamentiin omaggio ai sapori genuini, colti e gustati nelle loro areedi origine: dalle Settimane <strong>del</strong>la carne (aprile) alle sagredei funghi, dalle feste <strong>del</strong>l’uva e <strong>del</strong>la vendemmia allakermesse di Cavour Tuttomele (novembre), finoalla consacrazione <strong>del</strong> panettone basso di Pinerolo.Impossibile non ricordare, poi, la rassegna Gustovalsusa,che presenta frutti e manufatti tipici <strong>del</strong>la Bassa Val Susa:marroni, formaggi, salumi e tante altre tentazioni irresistibili.Più recenti ma già molto seguite, le iniziative nate nelCanavese e nel Pinerolese per la valorizzazione <strong>del</strong>l’oliod’oliva e le fiere dedicate ai prodotti naturali e alla birra,che promuovono con efficacia colture e lavorazioniricche di potenzialità.www.turismotorino.org/eventi


Monumential <strong>gusto</strong>.Museo Martinidi Storia <strong>del</strong>l’Enologia - Pessione di ChieriTra le più interessanti e complete al mondo, l’esposizioneannovera antichissimi reperti in terracotta etruschi,attici e <strong>del</strong>l’età imperiale romana accanto a oggetti di epocacontemporanea per raccontare l’evoluzione dei sistemidi produzione <strong>del</strong> vino (coltivazione, pigiatura,conservazione, imbottigliamento, ecc.).A Pessione è anche possibile visitare le cantine dei primistabilimenti Martini & Rossi, marchio conosciuto in tuttoil mondo, soprattutto per la produzione <strong>del</strong> Vermouth.www.martini.com – tel. +39.011.94191Museo Carpano - <strong>Torino</strong>Al primo piano di Eataly – situato nell’edificio una voltasede <strong>del</strong>la Carpano – nelle stanze che accoglievano l’archiviodocumenti e gli spazi dedicati alla lavorazione <strong>del</strong>le erbe,oggi si snoda un curatissimo percorso museale attraversoi momenti salienti <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> noto Vermouth.Un viaggio nel tempo che parte dal 1786, quando BenedettoCarpano brevettò nella bottega di piazza Castellola bevanda favorita dal Re.www.eatalytorino.it/museocarpano – tel. +39.011.19506801Museo <strong>del</strong> Gusto - FrossascoNato nel 2004, in Italia è unico nel suo genere.Insieme alla Scuola di Cucina, situata nello stessoedificio <strong>del</strong> centro storico, costituisce il Centrodi Valorizzazione <strong>del</strong> Prodotto Tipico denominatoArgal. Il Museo <strong>del</strong> Gusto è un viaggio attraversola storia <strong>del</strong> territorio, la cultura collettiva e laconoscenza dei prodotti tradizionali, oltre che unostraordinario percorso individuale nell’esplorazionedei sensi attraverso sentieri inediti.www.museo<strong>del</strong><strong>gusto</strong>.it – tel. +39.0121.352398Museo <strong>del</strong>la Mentae <strong>del</strong>le Piante Officinali - PancalieriUn itinerario ideale nella storia <strong>del</strong>le piante officinalidalle origini fino ai giorni nostri. Nella zonacircostante Pancalieri, compresa tra le province di<strong>Torino</strong> e Cuneo e soprannominata “Isola d’erba”, laMenta Piperita viene coltivata in pieno campo pressonumerose aziende agricole e utilizzata per produrre ilcelebre olio essenziale, conosciuto e molto richiestosui mercati italiani e internazionaliper le sue notevoli virtù.www.comune.pancalieri.to.it – tel. +39.011.9734102


E c c e l l e n z e d e l g u s t oLa filosofia <strong>del</strong> <strong>gusto</strong>.Se il cibo è un’esperienza sensoriale essenziale per la mente ancorprima che per il corpo, se mangiare è un atto agricolo e produrreè un atto gastronomico... insomma, se alimentarsi non è solonutrirsi, <strong>Torino</strong> e la sua vivace provincia sono da anni protagoniste<strong>del</strong>l’universo <strong>del</strong>la gastronomia a livello internazionale.L’anima e il cuore <strong>del</strong>la diffusione di questa nuova “filosofia <strong>del</strong><strong>gusto</strong>” dalle radici antiche nascono a pochi chilometri dal capoluogopiemontese e si identificano in Slow Food, associazione internazionaleper la promozione e la tutela <strong>del</strong> cibo buono pulito e giusto che èriuscita, nel tempo, a diffondere un mo<strong>del</strong>lo più consapevoledi produzione e consumo che coniughi la conoscenza con il piacere.Produttori di <strong>gusto</strong>.Un tour di mezza giornata nelle aziendeti porterà a conoscere le eccellenze di <strong>Torino</strong>e provincia, per scoprire i segreti <strong>del</strong>laproduzione di qualità di marchi noti in tuttoil mondo. Cioccolato, caramelle, panettone,caffè, aperitivi: una proposta per ogni <strong>gusto</strong>!Tra i successi <strong>del</strong> pensiero “slow”, impossibile non ricordare,in ottobre, l’appuntamento biennale con il SaloneInternazionale <strong>del</strong> Gusto, che richiama a <strong>Torino</strong> produttorie consumatori da tutto il mondo, a cui si affianca Terra Madre,l’incontro mondiale <strong>del</strong>le comunità <strong>del</strong> cibo. Non lontana da<strong>Torino</strong>, anche l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo,centro di formazione ed elaborazione all’avanguardiae unico nel proprio genere.Per prenotazioni:www.turismotorino.org/turismo_industriale


Che<strong>gusto</strong>,maestro!Dove assaggiare il vero gelato artigianale?Oppure il formaggio caratteristico <strong>del</strong>levalli? E dove trovare le migliori carnipiemontesi? Per chi ama i capolavori<strong>del</strong>la tradizione, è disponibile la guidaai Maestri <strong>del</strong> Gusto di <strong>Torino</strong> e provincia,selezionati in base a criteri di tipicitàdalla Camera di commercio di <strong>Torino</strong> incollaborazione con Slow Food e LaboratorioChimico Camera Commercio <strong>Torino</strong>.Un viaggio alla scoperta <strong>del</strong>le eccellenze checustodiscono, diffondono e valorizzanoi prodotti enogastronomici <strong>del</strong> territorio:dai vitigni autoctoni ai grissini, dal mieledi montagna al cioccolato creativo.Aziende agricole, macellerie, gastronomie,pasticcerie e gelaterie di <strong>Torino</strong> e provincia:indirizzi famosi, ma anche chiccheda intenditori, punti di riferimento sicuriper il consumatore e il turista alla ricerca<strong>del</strong>la vera anima <strong>del</strong> <strong>gusto</strong> torinese.www.to.camcom.it/maestri<strong>del</strong><strong>gusto</strong>Maestri<strong>del</strong>Gusto TORINO EPROVINCIASuaeccellenzal’artigiano.Il marchio Piemonte Eccellenza Artigiananasce grazie alla Regione Piemonte pervalorizzare, tutelare e promuovere quelleproduzioni artigianali fortemente radicatenel territorio e connotate da elevatoe comprovato pregio, sia dei materialisia <strong>del</strong>le tecniche di lavorazione.Un patrimonio di professionalità e di mestieriche oggi conta più di 2.500 impresericonosciute, di cui oltre 800 nel solo settorealimentare, a conferma <strong>del</strong>lo straordinariobagaglio di conoscenzae creatività offerto dalle piccole realtà locali.Negozi, laboratori, botteghe e manifatture:ogni esercizio che esponga il marchiorilasciato dalla Regione Piemonte rappresentaun’occasione unica per scoprire e, perché no,portarsi a casa un assaggio <strong>del</strong>la miglioretradizione gastronomica di <strong>Torino</strong> e dei piccoligrandi “paradisi <strong>del</strong> <strong>gusto</strong>” che la circondano.www.regione.piemonte.it/artig/eccellenza/index.htm


Tipicamentetorinese.Nella provincia di <strong>Torino</strong> non c’è valle, collina,lago, montagna che non vanti una specialitàunica e <strong>del</strong>iziosa da far conoscere e gustare.Con tale spirito è stato creato il Paniere deiprodotti tipici <strong>del</strong>la provincia di <strong>Torino</strong>,un “marchio-ombrello” che proteggee garantisce i prodotti agroalimentari tipici,freschi e trasformati, di questo territorio.Fregiarsi <strong>del</strong> titolo di azienda agricolao artigiana “tipica” significa avvalersidi tecnologie legate a una tradizione storicadocumentata e utilizzare materie primerigorosamente locali o le loro varietà autoctone.La rete <strong>del</strong> Paniere oggi include, oltreai vini DOC, 30 prodotti – alcuni dei qualiPAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali),DOP (Denominazione di Origine Protetta)o IGP (Indicazione Geografica Protetta) –circa 900 produttori, 30 punti venditae oltre 70 ristoranti che partecipanoalle iniziative di promozione.Per assaporare tali prodotti è possibileapprofittare di tante eccellenti occasionidi acquisto, ma la più ampia varietà di sceltasi trova a Eataly, lo straordinario "megastore"alimentare <strong>del</strong>l'alta qualità inaugurato a <strong>Torino</strong>,negli ex locali <strong>del</strong>la Carpano.I magnifici 30.Canestrelli <strong>del</strong>la provincia di <strong>Torino</strong>, Farinedi Antichi Mais Piemontesi, Grissino Rubatà<strong>del</strong> Chierese, Grissino Stirato Torinese, Torcettodi Lanzo e <strong>del</strong> Canavese, Mustar<strong>del</strong>a <strong>del</strong>le ValliValdesi, Prosciutto Crudo <strong>del</strong>l’Alta Val Susa,Salame di Turgia <strong>del</strong>le Valli di Lanzo, Salamedi Giora di Carmagnola, Salampatata<strong>del</strong> Canavese, Tinca Gobba Dorata <strong>del</strong> Pianaltodi Poirino, Cevrin di Coazze, Saras <strong>del</strong> Fén,Toma di Lanzo, Toma <strong>del</strong> Lait Brusc, Toma‘d Trausela, Asparago di Santena, Cavolfioredi Moncalieri, Cavolo Verza di Montalto Dora,Cipolla Piatlina Bionda di Andezeno, Mentadi Pancalieri, Patata di Montagna <strong>del</strong>laprovincia di <strong>Torino</strong>, Peperone di Carmagnola,Ravanello Lungo di <strong>Torino</strong>, Antiche MelePiemontesi, Ciliegie di Pecetto, Marrone<strong>del</strong>la Val Susa, Gianduiotto di <strong>Torino</strong>,Miele <strong>del</strong>le Vallate Alpine <strong>del</strong>la provinciadi <strong>Torino</strong>, Genepi Occitan.www.provincia.torino.it/agrimont/sapori/paniere


<strong>Torino</strong>Piazza Castello/via GaribaldiStazione ferroviaria di Porta NuovaAeroporto internazionale di <strong>Torino</strong>Tel. +39.011.535181info.torino@turismotorino.orgAviglianaPiazza <strong>del</strong> Popolo 2Cell. +39.334.6034334info.avigliana@turismotorino.org*(apertura stagionale)BardonecchiaPiazza De Gasperi 1Tel. +39.0122.99032info.bardonecchia@turismotorino.orgCesana TorinesePiazza Vittorio Amedeo 3Tel. +39.0122.89202info.cesana@turismotorino.orgClavièreVia Nazionale 30Tel. +39.0122.878856info.claviere@turismotorino.orgFenestrellePiazza <strong>del</strong>la Fiera 1Tel. +39.0121.83617info.fenestrelle@turismotorino.org*(apertura stagionale)IvreaCorso Vercelli 1Tel. +39.0125.618131info.ivrea@turismotorino.orgLanzo TorineseVia Umberto I 9Tel. +39.0123.28080info.lanzo@turismotorino.orgwww.turismotorino.orgPineroloViale Giolitti 7/9Tel. +39.0121.795589info.pinerolo@turismotorino.orgPragelatoPiazza LantelmeTel. +39.0122.741728info.pragelato@turismotorino.orgSauze d’OulxViale Genevris 7Tel. +39.0122.858009info.sauze@turismotorino.orgSestriereVia LousetTel. +39.0122.755444info.sestriere@turismotorino.orgSusaCorso Inghilterra 39Tel. +39.0122.622447info.susa@turismotorino.orgTorre PelliceVia Repubblica 3Tel. +39.0121.91875info.torrepellice@turismotorino.orgVenaria RealeVia Andrea Mensa 34Tel. +39.011.4992326info.venaria@turismotorino.org*(chiuso negli stessi giorni <strong>del</strong>la Reggia)

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!