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344 Luigi Biraghi - Lettere alle sue figlie spirituali<br />
zione solenne. L’Ecce Sacerdos Magnus del prof. don Fiorenzo, le litanie,<br />
il Tantum Ergo furono eseguiti con musica soavissima ben meglio<br />
de’ muggiti delle nostre di Quadronno. L’Arcivescovo in piedi fece<br />
un bel discorso alle alunne sulla Presentazione di Maria fanciulla al<br />
Tempio, e una buona esortazione in fine alle sei Missionarie che erano<br />
sedute su di apposita banca coperta di rosso.<br />
Finita la funzione alle 4 1 – 4 ci radunammo tutti coll’Arcivescovo nel<br />
salone, ove egli e i preti presero caffè e rosogli e dolci. E prima di partire<br />
l’Arcivescovo nell’atrio si mise in mezzo alle alunne radunate e di<br />
nuovo fé loro calda esortazione e diede speciale benedizione.<br />
Alle ore 7 si discese nel Refettorio ove nell’ultimo campo era allestita<br />
la tavola quadrilunga illuminata dall’alto, di bell’effetto. I commensali<br />
erano 16, cioè 11 pellegrini, io e 4 delle nostre Suore principali.<br />
Si mangiò con appetito e con allegria santa: e in fine un bel vaso<br />
pieno di fichi d’India maturi, venuti or ora dal levante, eccitò la maraviglia<br />
delle pellegrine e fe’ loro pregustare l’India sulla nostra tavola.<br />
Dopo la cena vi fu un trattenimento di musica dato da varie alunne<br />
al cembalo: e fatta l’orazione vespertina nella chiesa, ognuno andò a<br />
dormire.<br />
Cinque pellegrine dormirono nella camera grande di cantone, tre<br />
nella vicina: i due missionari nelle due camere di Carlo; Marinoni vicino<br />
alla mia, Carlo e Alessandro dormirono da basso nella casa del ex<br />
manente 3 , e la Luigina 4 ivi di sopra. Questa mattina alle 5 1 – 2 celebrò il<br />
Missionario prete e di poi Marinoni che fece la SS. Comunione alle<br />
pellegrine e alle nostre. E, preso il caffè, alle ore 7 partirono per la Stazione<br />
d’onde alle 8.10 dirigevansi per Marsiglia.<br />
I ringraziamenti furono senza fine. I piccoli dettagli ve li darà poi<br />
suor Del Bondio: io dico solo che per quanto a civiltà 5 non lasciarono<br />
più oltre a desiderare.<br />
Il tempo tutto ieri fu pessimo per pioggia e fu quasi un bene: se no<br />
dal paese e dalla città chi sa quanta gente ci veniva addosso. Io mi tengo<br />
certo che in Genova questo fatto ci ha acquistato stima e riverenza.<br />
Qui i santi Esercizi per le alunne cominciano sta sera e finiscono<br />
giovedì, nel quale giorno verrà il Padre parroco 6 a fare la SS. Comunione<br />
invitato da me.<br />
Io attendo un po’ di bel tempo pel ritorno: ma al più tardi lunedì<br />
per la 1 sarò a Milano, coll’ ajuto di Dio.<br />
È arrivata in questo momento la vostra lettera. Se foste venuta, l’arcivescovo<br />
vi avrebbe veduta ben volentieri. Lasciò replicati saluti per<br />
voi.<br />
<strong>Anno</strong> 1871-1874 345<br />
E di nuovo io vi saluto tutte, e, se vedete alcuno de’ miei, dite loro<br />
che io sto benissimo. Ringraziamo Dio di tutto. Addio<br />
Aff. vostro prete L. Biraghi<br />
1 Cf lett. 902, 903.<br />
2 Per regola le <strong>Marcelline</strong> dovevano sempre uscire accompagnate: se non da una<br />
suora, da una alunna (cf Regola, p. 69).<br />
3 Coltivatore del terreno annesso al collegio con abitazione attigua.<br />
4 Forse sr. Luigia Pirotta.<br />
5 Civiltà nel senso di eleganza, gentilezza.<br />
6 Padre Francesco Dassori.<br />
905<br />
[Alla superiora Giuseppa Rogorini - Vimercate]<br />
Milano, Vigilia del s. Natale 1872<br />
Carissima in Gesù Cristo<br />
Il Signor Nostro Gesù Cristo conceda a voi ed alle suore di costì ed<br />
alle alunne quanto voi desiderate e pregate per me. Per noi che fummo<br />
allevati alla scuola di Gesù, per noi che abbiamo la Fede, che bei<br />
giorni sono questi! Che care memorie! Quante consolazioni e speranze!<br />
Il Presepio, il Divin Bambino, Maria, Giuseppe, gli Angioli, i Pastori,<br />
i Magi, il nuovo mondo spirituale, l’unione dell’uomo con Dio,<br />
il paradiso in terra, che bei soggetti da meditare! Che verità grandiose,<br />
sublimi! Ma il mondo cieco, carnale volta le spalle a questa luce<br />
che esce dal presepio e ne sdegna l’umiltà, la semplicità, il patire e<br />
credendo alla sua superba ragione cade e si avvilisce a cercare felicità<br />
nel fango e trabocca nelle miserie.<br />
Noi ringraziamo di cuore il Signore che per le viscere sue misericordiose<br />
visitavit nos ex alto e gloriamoci del suo umile Presepio e del<br />
regno celeste che Egli qui ha iniziato e al quale ha chiamato noi con<br />
tanta carità. Uno sguardo frequente pure a quella Vergine che va dicendo:<br />
Fecit mihi magna qui potens est: e non solo a me ma a tutti<br />
quelli che lo temono: misericordia eius in saeculo et in saeculum. Ed<br />
una parola pure a quel Santo Cooperatore Giuseppe partecipe di tanto<br />
mistero, patrono potente presso Gesù. Così le feste saranno per noi