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50 Luigi Biraghi - Lettere alle sue figlie spirituali<br />
ieri 14 mi ricordai di voi: voi ricordatevi di me in ogni Comunione. Sì,<br />
mettiamo ogni fiducia in Dio, che ci ha assistito tanto, tanto. State<br />
bene.<br />
Affez.<br />
1 È don Pietro Mariani, parroco di Vimercate, sempre chiamato dal Biraghi solo<br />
‘prevosto’ (cf vol 2º lett. 354 n. 1).<br />
2 L’Istituto del Buon Pastore fondato da don Luigi Speroni (cf v. 2° lett. 409).<br />
3 Non identificabile. Probabilmente una parente di don Mariani, entrata in quell’istituto.<br />
4 Il Biraghi invia alla Videmari la lettera scritta per don Mariani, perché la spedisca<br />
dopo averla vista.<br />
5 Forse il consigliere di governo Antonio Bellati.<br />
6 Può essere la risposta ad una lettera o ad un dono inviato dal Biraghi o dalla Videmari<br />
ai conti Nava.<br />
7 È Francesca D’Adda Salvaterra nata dal marchese Felice e da Margherita dei<br />
marchesi Cagnola nel 1794. Vedova del famoso architetto Luigi Cagnola, suo zio, sposò<br />
il conte architetto Ambrogio Nava (1791- 1862).<br />
8 È il dottor Federico Castiglioni (+30 ott. 1857), medico di grande fama, che prestò<br />
gratuitamente la sua opera in numerosi istituti assistenziali e lasciò pure notevoli<br />
scritti di carattere scientifico.<br />
9 Deve trattarsi del Pio Istituto di Maternità, fondato nel <strong>1850</strong> (cf Guida di Milano,<br />
ed. Bernardoni). Il dottor Castiglioni, che ne era primo consigliere, può averne proposto<br />
il sostegno alle <strong>Marcelline</strong>.<br />
10 Si tratta di Laura Solera Mantegazza (1813-1873), che nel <strong>1850</strong>, nonostante i suoi<br />
precedenti patriottici quarantotteschi, col beneplacito degli Austriaci aprì nella sua<br />
casa milanese in porta Comasina il primo Ricovero per lattanti, figli delle operaie del<br />
quartiere, cui seguì un secondo nella casa di Porta Ticinese, dove aprì pure un corso<br />
di alfabetizzazione, di taglio e cucito per le ragazze povere del rione.<br />
11 Domestico o fattorino del collegio.<br />
12 La vertenza tra l’arciprete di S. Babila, mons. Gerolamo Pecchio Ghiringhelli<br />
(nato 1802, ordinato 1827) ed i canonici Ambrogio Ambrosoli (nato 1800, ordinato<br />
1824) e Giuseppe Robbiati (nato 1801, ordinato 1825) si protrasse sino al 1851 (cf<br />
lett. 737).<br />
13 La visita pastorale di S. Babila era allora soltanto prevista: il Romilli annunciò di<br />
voler riprendere le visite pastorali nel maggio del <strong>1850</strong>.<br />
14 Il 3 gennaio, giorno di s. Marino, la Videmari festeggiava il suo onomastico. Nella<br />
lettera del 1° gennaio <strong>1850</strong>, aveva scritto al Biraghi: Mi raccomandi a san Marino,<br />
onde divenga umile e buona davvero (Ep. II, 668).<br />
<strong>Anno</strong> <strong>1850</strong> 51<br />
692<br />
Milano, 8 gennaio <strong>1850</strong><br />
Alla sig.ra Videmari Marina superiora nel collegio - Vimercate 1<br />
Carissima<br />
Sto bene, proprio bene, e non sento più nemmeno gli incomodi<br />
vecchi. Grazie a voi delle vostre buone cure: e per ringraziamento vi<br />
do un regalo, una cassetta di uccelli che godrete con tutte le ragazze<br />
colla polenta, ed una crescenza grande grande come il vostro buon<br />
cuore. Se pure Stucchi 2 la vorrà portare, se no ve la spedirò domani.<br />
Salutate don Pietro 3 : state bene, addio<br />
aff.<br />
[Sulla busta]: Con cassetta e con cesto.<br />
1 A questa lettera la Videmari risponde in data 9 gennaio (Ep. II, 570).<br />
2 Vimercatese che andava frequentemente a Milano e si prestava per commissioni<br />
del collegio.<br />
3 È don Pietro Galli (1815-1902), sino al <strong>1850</strong> coadiutore a Cernusco e confessore<br />
dei due collegi delle <strong>Marcelline</strong>, poi coadiutore a S. Babila, ma sempre disposto a confessare<br />
nei collegi (cf lett. 718). Nel 1855 fu parroco a Cambiago e dal 1862 prevosto<br />
a Lecco, dove fu amatissimo dai suoi fedeli. (Cf EBC, p. 105)<br />
693<br />
Milano, 12 gennaio <strong>1850</strong><br />
Alla sig.ra Videmari Marina superiora nel collegio – Vimercate<br />
Carissima<br />
Ho ricevuto la vostra carissima lettera e vi ringrazio di quella 1 . Assicuratevi<br />
che sto proprio bene. Faccio vita quieta, tranquilla, occupata,<br />
senza fastidii: e voi cooperate tanto al mio ben essere col fare che la<br />
nostra Congregazione vada così bene. Il Signore vi benedica.<br />
Ringraziai Don Pietro[Galli].