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Atto di indirizzo - PUG - Comune di Lecce

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>ATTO DI INDIRIZZOINDICEPREMESSA1 LA FORMA DEL NUOVO PIANO DI LECCE1.1 CONTENUTI DEL <strong>PUG</strong>1.2 LA FORMAZIONE DEL <strong>PUG</strong>1.3 UN NUOVO PIANO URBANISTICO2 IL QUADRO DI RIFERIMENTO E GLI OBIETTIVI2.1 LECCE CITTA’ SOSTENIBILE2.2 LECCE CITTA’ CHE SI RIGENERA2.3 LECCE CITTA’ ACCESSIBILE2.4 LECCE CITTA’ COMPETITIVA E INNOVATIVA2.5 LECCE CITTA’ CHE SI VALORIZZA3 COMUNICAZIONE E COSTRUZIONE CONDIVISA3.1 PARTECIPAZIONE E COMUNICAZIONE3.2 COOPERAZIONE INTERISTITUZIONALE E COPIANIFICAZIONE4 LA DOTAZIONE STRUMENTALE4.1 LE CONVENZIONI DI RICERCA4.2 L'UFFICIO DEL PIANO4.3 Il SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE2


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>ATTO DI INDIRIZZOPREMESSAIl <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> è dotato <strong>di</strong> Piano Regolatore Generale, adottato dal Consiglio Comunalenel 1983 ed approvato nel 1989.La nuova Legge Regionale n° 20/2001 prevede, all'art. 6, che la pianificazione urbanisticacomunale , <strong>di</strong> livello generale , venga effettuata me<strong>di</strong>ante Piano Urbanistico Generale (<strong>PUG</strong>) , ilcui proce<strong>di</strong>mento formativo è <strong>di</strong>sciplinato dall’art.11.L’Amministrazione comunale ha adottato il Documento Programmatico Preliminare, comein<strong>di</strong>cato nella legge urbanistica sopracitata, ma <strong>di</strong> fatto tale documento non rispondepienamente ai contenuti del Documento Regionale <strong>di</strong> Assetto Generale - DRAG, approvatodalla Regione Puglia nel 2007, che ha integrato e completato i contenuti della legge 20/2001per la formazione dei <strong>PUG</strong>, ulteriormente specificati dalla Regione Puglia nel febbraio 2008 conl’approvazione delle “Note esplicative sulle procedure <strong>di</strong> formazione dei Piani UrbanisticiGenerali dopo l’entrata in vigore del DRAG”.Fra gli obiettivi dell’Amministrazione comunale vi è la redazione del Piano UrbanisticoGenerale e tale passaggio richiede una verifica e aggiornamento del DocumentoProgrammatico Preliminare adottato. Inoltre, tale aggiornamento deve essere coor<strong>di</strong>nato coni piani e i programmi territoriali implementati negli ultimi anni sul territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><strong>Lecce</strong>La legge regionale nr. 20/2001, Norme generali <strong>di</strong> governo ed uso del territorio definisce lenorme per l’assetto, la trasformazione e l’uso del territorio in ambito regionale, determinandoun complesso ed articolato approccio alle nuove modalità <strong>di</strong> pianificazione del territorio che, inbase al principio <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà, si <strong>di</strong>fferenziano da quelle della <strong>di</strong>sciplina urbanisticaconsolidata, caratterizzata da un sistema pianificatorio gerarchico e <strong>di</strong>scendente, a favoreinvece <strong>di</strong> un un proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> tipo ascendente, partecipato e consensuale.L’orientamento normativo è quin<strong>di</strong> quello dell’approccio negoziale e partecipativo a fissarela formulazione <strong>di</strong> scenari strategici non prescrittivi atti a guidare e dare coerenza alleinterazioni tra le molteplici variabili in gioco.1. LA FORMA DEL NUOVO PIANO DI LECCE1.1 CONTENUTI DEL <strong>PUG</strong>L’art. 8 della l.r. n. 20/2001 definisce gli strumenti per la pianificazione urbanistica <strong>di</strong> livellocomunale, in<strong>di</strong>viduandoli nel Piano urbanistico generale (<strong>PUG</strong>) e nei Piani urbanistici esecutivi(PUE) e <strong>di</strong>spone affinché la loro formazione avvenga in coerenza al Documento Regionale <strong>di</strong>Assetto Generale (DRAG).Il DRAG secondo la legge definisce le linee generali dell'assetto del territorio, nonché gliobiettivi da perseguire me<strong>di</strong>ante i livelli <strong>di</strong> pianificazione provinciale e comunale. In particolare,il DRAG determina:a) il quadro degli ambiti territoriali rilevanti al fine della tutela e conservazione dei valoriambientali e dell'identità sociale e culturale della Regione;b) gli in<strong>di</strong>rizzi, i criteri e gli orientamenti per la formazione, il <strong>di</strong>mensionamento e ilcontenuto degli strumenti <strong>di</strong> pianificazione provinciale e comunale, nonché i criteri per laformazione e la localizzazione dei Piani urbanistici esecutivi (PUE) <strong>di</strong> cui all'articolo 15;c) lo schema dei servizi infrastrutturali <strong>di</strong> interesse regionale.La legge regionale prevede che il <strong>PUG</strong> si articoli in previsioni strutturali e previsioniprogrammatiche.3


Le previsioni strutturali:a) identificano le linee fondamentali dell’assetto dell'intero territorio comunale, derivantidalla ricognizione della realtà socio-economica, dell’identità ambientale, storica e culturaledell'inse<strong>di</strong>amento, anche con riguardo alle aree da valorizzare e da tutelare per i loroparticolari aspetti ecologici, paesaggistici e produttivi;b) determinano le <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> sviluppo dell’inse<strong>di</strong>amento nel territorio comunale, delsistema delle reti infrastrutturali e delle connessioni con i sistemi urbani contermini.Le previsioni programmatiche:a) definiscono, in coerenza con il <strong>di</strong>mensionamento dei fabbisogni nei settori residenziale,produttivo e infrastrutturale, le localizzazioni delle aree da ricomprendere in PUE, stabilendoquali siano le trasformazioni fisiche e funzionali ammissibili;b) <strong>di</strong>sciplinano le trasformazioni fisiche e funzionali consentite nelle aree non sottopostealla previa redazione <strong>di</strong> PUE.La stessa legge regionale prevede quale obbligatoria la redazione <strong>di</strong> PUE per le aree <strong>di</strong>nuova urbanizzazione, ovvero per le aree da sottoporre a recupero.1.2 LA FORMAZIONE DEL <strong>PUG</strong>La Formazione del <strong>PUG</strong> è così <strong>di</strong>sciplinata dall’art. 11 della La l.r. 20/2001:1. Il Consiglio comunale adotta, su proposta della Giunta, un Documento programmaticopreliminare (DPP) contenente gli obiettivi e i criteri <strong>di</strong> impostazione del <strong>PUG</strong>. ..2. Il DPP è depositato presso la segreteria del <strong>Comune</strong> e dell'avvenuto deposito è datanotizia me<strong>di</strong>ante pubblicazione <strong>di</strong> avviso su almeno tre quoti<strong>di</strong>ani a <strong>di</strong>ffusione provinciale.3. Chiunque può presentare proprie osservazioni al DPP, anche ai sensi dell'articolo 9 dellal. 241/1990, entro venti giorni dalla data del deposito.4. La Giunta comunale, sulla base del DPP <strong>di</strong> cui al comma 1 e delle eventuali osservazioni,propone al Consiglio comunale l'adozione del PU1munale; dell'avvenuto deposito è data notiziame<strong>di</strong>ante pubblicazione <strong>di</strong> avviso su tre quoti<strong>di</strong>ani a <strong>di</strong>ffusione provinciale nonché me<strong>di</strong>antemanifesti affissi nei luoghi pubblici.5. Chiunque abbia interesse può presentare proprie osservazioni al <strong>PUG</strong>, anche ai sensidell'articolo 9 della 1. 241/1990, entro sessanta giorni dalla data del deposito.6. Il Consiglio comunale, entro i successivi sessanta giorni, esamina le osservazioniproposte nei termini <strong>di</strong> cui al comma 5 e si determina in or<strong>di</strong>ne alle stesse, adeguando il <strong>PUG</strong>alle osservazioni accolte.7. Il <strong>PUG</strong> così adottato viene inviato alla Giunta regionale e alla Giunta provinciale ai fini delcontrollo <strong>di</strong> compatibilità rispettivamente con il DRAG e con il PTCP, ove approvati. Qualora ilDRAG e/o il PTCP non siano stati ancora approvati, la Regione effettua il controllo <strong>di</strong>compatibilità rispetto ad altro strumento regionale <strong>di</strong> pianificazione territoriale ove esistente,ivi inclusi i piani già approvati ai sensi degli articoli da 4 a 8 della legge regionale 31 maggio1980, n. 56, ovvero agli in<strong>di</strong>rizzi regionali della programmazione socio-economica e territoriale<strong>di</strong> cui all'articolo 5 del D.lgs. 267/2000.8. La Giunta regionale e la Giunta provinciale si pronunciano entro il termine perentorio <strong>di</strong>centocinquanta giorni dalla ricezione del <strong>PUG</strong>, decorso inutilmente il quale il <strong>PUG</strong> si intendecontrollato con esito positivo.9. Qualora la Giunta regionale o la Giunta provinciale deliberino la non compatibilità del<strong>PUG</strong> con il PTCP, il <strong>Comune</strong> promuove, a pena <strong>di</strong> decadenza delle misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> cuiall'articolo 13, entro il termine perentorio <strong>di</strong> centottanta giorni dalla data <strong>di</strong> invio del <strong>PUG</strong>, unaConferenza <strong>di</strong> servizi alla quale partecipano il Presidente della Giunta regionale o suoAssessore delegato, il Presidente della Provincia o suo Assessore delegato e il Sindaco del<strong>Comune</strong> interessato o suo Assessore delegato. In sede <strong>di</strong> Conferenza <strong>di</strong> servizi leAmministrazioni partecipanti, nel rispetto del principio <strong>di</strong> copianificazione, devono in<strong>di</strong>carespecificamente le mo<strong>di</strong>fiche necessarie ai fini del controllo positivo.10. La Conferenza <strong>di</strong> servizi assume la determinazione <strong>di</strong> adeguamento del <strong>PUG</strong> allemo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> cui al comma 9 entro il termine perentorio <strong>di</strong> trenta giorni dalla data della suaprima convocazione, l'inutile decorso del quale comporta la definitività delle delibere regionalee/o provinciale <strong>di</strong> cui al comma 9, con contestuale decadenza delle misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a.4


(…) dovrebbero ancorarsi le gran<strong>di</strong> “scelte <strong>di</strong> assetto” orientate alla tutela e valorizzazionedelle risorseterritoriali (…). Fondata sui due pilastri dello “statuto del territorio” e delle gran<strong>di</strong>“scelte <strong>di</strong> assetto”, la componente strutturale definisce l’organizzazione e l'assetto spaziale delterritorio nelle sue forme fisiche, materiali e funzionali prevalenti e conforma stabilmente ilterritorio nel me<strong>di</strong>o-lungo periodo, definendo il contesto e gli ambiti in cui si realizzano icontenuti della componente programmatica; (…) alla componente operativa, va riconosciuto ilvalore <strong>di</strong> quadro degli interventi da realizzarsi nel breve-me<strong>di</strong>o periodo, comprendente la<strong>di</strong>sciplina delle relative modalità attuative. Tale componente costituisce il momento in cui legran<strong>di</strong> opzioni <strong>di</strong> assetto strutturale vengono interpretate e declinate in modo specifico elocalizzato, a partire dalle domande emergenti, dalle occasioni <strong>di</strong> investimento e dalle risorsepubbliche e private utilizzabili, nonché dalla attività programmatoria del <strong>Comune</strong>.In Puglia, la l.r. 20/2001 prevede un unico strumento articolato al suo interno in “previsionistrutturali” e “previsioni programmatiche” (analoghe a quelle comunemente definiteoperative), <strong>di</strong>versamente da quanto previsto da altre leggi regionali che hanno introdotto duestrumenti <strong>di</strong>stinti. Mentre le previsioni strutturali identificano le linee fondamentali dell'assettodell'intero territorio comunale (o intercomunale), derivanti dalla ricognizione della realtà socioeconomica,dell’identità ambientale, storica e culturale dell’inse<strong>di</strong>amento, e ne determinano le<strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> sviluppo e infrastrutturazione, le previsioni programmatiche definiscono lalocalizzazione e le trasformazioni fisiche e funzionali ammissibili nelle aree sottoposte a PianiUrbanistici Esecutivi (PUE) e la <strong>di</strong>sciplina delle aree non sottoposte a PUE.Ai fini della redazione <strong>di</strong> quanto in<strong>di</strong>cato con la lettera c) dell’art. 4 comma 3 della LeggeRegionale nr. 20/2001 lo stesso Servizio Assetto del Territorio della Regione Puglia, haelaborato lo SCHEMA DI DOCUMENTO REGIONALE DI ASSETTO GENERALE denominatoSCHEMA DEI SERVIZI INFRASTRUTTURALI DI INTERESSE REGIONALE che ha già ricevuto lapresa d’atto della Giunta Regionale con apposito atto deliberativo nr. 2271 del 24 novembre2009.Tale documento è finalizzato a:• fornire ai <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> pianificazione e ai <strong>di</strong>versi settori <strong>di</strong> pianificazione specialistica unquadro complessivo <strong>di</strong> riferimento, con particolare relazione con l’esigenza, per Iapianificazione locale, <strong>di</strong> potersi ispirare ad una politica unitaria <strong>di</strong> governo del territorio (lacosiddetta “carta unica del territorio”, invocata dalla generalità dei Comuni); utile sarà, aquesto riguardo, il riferimento al tema della trasparenza e della affidabilità delle fontiinformative, da constatare in sede <strong>di</strong> Conferenze <strong>di</strong> Pianificazione;• fornire, in particolare alla pianificazione locale, parametri <strong>di</strong> valutazione della sostenibilitàfunzionale ed ambientale delle scelte <strong>di</strong> trasformazione e conservazione in rapporto alla<strong>di</strong>mensione sovralocale: provinciale e regionale; particolare interesse può avere, a questoriguardo, il ricorso, in occasione dell’applicazione delle procedure VAS e VIA, ai dati utilizzatiper definire il descritto quadro complessivo <strong>di</strong> riferimento;• fornire ai <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> pianificazione criteri <strong>di</strong> valutazione del fabbisogno <strong>di</strong> serviziinfrastrutturali <strong>di</strong> interesse regionale, <strong>di</strong> riferimento per la co-pianificazione e la concertazionedelle scelte “multilivello” da operare in sede <strong>di</strong> co-pianificazione.1.3 UN NUOVO PIANO URBANISTICOPrecisazioni sul metodo.Quando si affronta un piano, si cade inevitabilmente nell’equivoco <strong>di</strong> credere <strong>di</strong> essere lui ildecisore. Conviene subito chiarire che al contrario la sua massima aspirazione dovrebbeconsistere nella capacità <strong>di</strong> interpretare la domanda dei citta<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> saperla me<strong>di</strong>are con quellache definiremmo la domanda del territorio e <strong>di</strong> demandare agli organi elettivi le relativedecisioni.Quel che è certo, è che l’ambizione <strong>di</strong> conoscere il “cuore profondo” <strong>di</strong> tale domanda nonpuò esaurirsi in una, per quanto meticolosa, “scientifica” analisi dei dati e delle conoscenze.Il progetto del piano non nasce esclusivamente dall’analisi: il tramite fra analisi e progettoè l’interpretazione, e questa <strong>di</strong>pende dalla capacità/sensibilità <strong>di</strong> mettere insieme i dati e leloro elaborazioni andando oltre, per cogliere umori, sapori, atmosfere che sono impossibili da6


definire, e che solo il progetto è in grado <strong>di</strong> rappresentare. Sta <strong>di</strong> fatto che il piano nasce dallatriangolazione simultanea <strong>di</strong> tre insiemi <strong>di</strong> azioni rappresentate da analisi, progetto e gestione.L’analisi, a sua volta, riguarda un’altra complessa articolazione: <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenze sociali,economiche e territoriali.Il ruolo delle analisi.Come anticipato in premessa, in questo documento vengono riportati solo alcuni stralcidelle documentazioni <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong>sponibili ad oggi, ma nella logica <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare l'analisi comeelemento selettivo e narrativo <strong>di</strong> un contesto, che ci si avvicina a ripensare e pianificare.Tale aspetto è stato sottolineato lo scorso 1 marzo 2010 in un convegno mostra tenutosi aBari, dal titolo “La nuova stagione urbanistica in Puglia dopo il DRAG”. In tale sede è statosottolineato il ruolo dei quadri interpretativi, come superamento della tra<strong>di</strong>zionale – ed errata –separazione tra momento conoscitivo e momento progettuale. Sempre in quella occasione, èstato evidenziato come, nelle esperienze <strong>di</strong> DPP più recenti, vi siano alcuni approcci cheprivilegiano la <strong>di</strong>mensione descrittivo – interpretativa, rispetto ad altri che concludono il DPPcon una bozza <strong>di</strong> “<strong>di</strong>segno” (strategico o strutturale) pre-progettuale in cui le invarianti e ancorpiù i contesti <strong>di</strong>ventano categorie progettuali.L'approccio <strong>di</strong> questo DPP va in questa ultima <strong>di</strong>rezione, in<strong>di</strong>viduando categorie preprogettualisu cui avviare una <strong>di</strong>scussione allargata, una valutazione ed un confronto conl'amministrazione e i soggetti.Il ruolo del progetto.Il progetto del piano e il progetto nel piano. Vi è ampia <strong>di</strong>scussione sui temi della forma cheil piano fa assumere all’intero territorio. Una forma che è leggibile solo in terminibi<strong>di</strong>mensionali e che comunque è appartenuta all’estetica della città europea fino a circa unsecolo fa, ma che oggi è perduta dati i fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione territoriale che ormaicaratterizzano il territorio europeo. Tuttavia è sostenibile la ricerca <strong>di</strong> una forma territoriale,quale immagine <strong>di</strong> un nuovo or<strong>di</strong>ne possibile e <strong>di</strong> una nuova estetica <strong>di</strong> città e territorio.Altra cosa sono i progetti nel piano. È evidente che oggi un segno significativo in una cittànon è più necessariamente un volume od un insieme <strong>di</strong> volumi da e<strong>di</strong>ficare, in sensoquantitativo, ma è il progetto che stabilisce se e come tali volumi possano essere significativi.Corrisponde cioè alla definizione <strong>di</strong> segni fisici, riconoscibili ed apprezzabili, come ad esempio,una infrastruttura capace <strong>di</strong> esprimere caratteri architettonici, o una sequenza arborata.Il ruolo della gestione.La gestione del piano, ovvero il suo sistema attuativo, è sempre stato un tema relegato alpost-piano: una volta approvato il piano, gli uffici ne gestiranno l’attuazione. L’idea <strong>di</strong>incorporare la gestione nella formazione del piano corrisponde esattamente all’esigenza <strong>di</strong> unpiano “snello e vivace” ma propone anche un metodo <strong>di</strong> progettazione che, nel darsi carico <strong>di</strong>tali problemi, risulta necessariamente <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura rispetto al metodo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong>semplici parametri da applicarsi alle zone omogenee <strong>di</strong> cui al D.M. 2/4/1968.Propone cioè l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> norme gestionali, <strong>di</strong> natura “comportamentale” nella<strong>di</strong>rezione ad esempio: “si può fare questo a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> …” assoggettando così l’operatore aprecise con<strong>di</strong>zioni. Tale è, ad esempio, la pratica della perequazione urbanistica da applicarsiall’attuazione <strong>di</strong> comparti e<strong>di</strong>ficatori <strong>di</strong> trasformazione comportanti anche l’attuazione <strong>di</strong>infrastrutture, <strong>di</strong> servizi ed opere pubbliche e con<strong>di</strong>zioni specifiche.Il piano-gestione, riguarda le zone <strong>di</strong> maggiore trasformazione, assimilabili alle zone C <strong>di</strong>cui al D.M. 2/4/’68 attraverso il progetto-norma, ma anche tutte le altre zone <strong>di</strong> cui al D.M.citato, sia pure con modalità <strong>di</strong>verse.Il ruolo della perequazione urbanistica.La perequazione urbanistica, oltre che ad essere sollecitata dalla legislazione regionalepugliese, è ormai entrata nella prassi urbanistica in quanto:1. offre numerosi vantaggi gestionali alla Pubblica Amministrazione (per la cessioneautomatica, corrispondente ad ogni intervento, delle aree per servizi);2. garantisce equità <strong>di</strong> trattamento delle proprietà immobiliari coinvolte nei processitrasformativi;7


3. è strumento per operare trasferimenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori fra parti <strong>di</strong>verse del territorio;4. è strumento atto a garantire la non decadenza quinquennale dei vincoli per pubbliciservizi (in quanto riguarda aree che, pur essendo vincolate a pubblici servizi, sono comunquedotate <strong>di</strong> capacità e<strong>di</strong>ficatoria virtuale).Il piano in<strong>di</strong>viduerà le aree <strong>di</strong> intervento sulle quali si intende applicare il meccanismoperequativo: può trattarsi <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> trasformazione urbanistica (comparti) o <strong>di</strong> aree per servizi(aree ver<strong>di</strong>, sportive, scolastiche, ecc.). Si tratta <strong>di</strong> stabilire, nei <strong>di</strong>versi ambiti, i parametri daadottare, ma sta <strong>di</strong> fatto che l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità risulta spalmato in<strong>di</strong>scriminatamente suglistessi. Le aree private riceveranno comunque, e obbligatoriamente, le capacità e<strong>di</strong>ficatoriedelle aree destinate ad uso pubblico e queste ultime, una volta che sia utilizzato il loro in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>fabbricabilità (che è <strong>di</strong> natura sostanziale come valore ma <strong>di</strong> natura virtuale in quanto nonspen<strong>di</strong>bile sull’area) dovranno essere cedute alla pubblica amministrazione.Tale meccanismo va valutato con molta attenzione nella sua utilizzazione e le scelterelative alle modalità dovranno essere verificate con cura, ma non vi è dubbio circa i notevolivantaggi che lo stesso offre alla pubblica amministrazione.Anche in questo campo, si dovrà costruire un modello perequativo particolarmenteadattabile alla situazione <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> e quin<strong>di</strong> non generico ma specifico.8


2. IL QUADRO DI RIFERIMENTO E GLI OBIETTIVIIl punto <strong>di</strong> partenza del sistema delle conoscenze è rappresentato dal DPP presentato nel2004, che viene assunto come base informativa <strong>di</strong> partenza. Ruolo dell’analisi è darefondamento motivazionale alle scelte progettuali. Per questo motivo è sempre necessariopartire da ipotesi <strong>di</strong> progetto, valutarle attraverso un processo analitico adeguato, validarle omeno attraverso tale processo. Ciò significa che le analisi debbono:- essere mirate e selezionate, quin<strong>di</strong> ridotte allo stretto necessario, dato che debbonoessere giustificate da un preciso rapporto col progetto e non essere <strong>di</strong> natura ritualburocratica;- essere patrimonio non perente e continuamente aggiornato <strong>di</strong> conoscenze atto amonitorare il piano e la sua efficacia, e pertanto a porre le basi del suo continuoaggiornamento;- essere la base della motivazione dei processi decisionali (conoscere per decidere);- essere la base del <strong>di</strong>battito partecipativo (conoscere per giu<strong>di</strong>care) e, nella sostanza, del<strong>di</strong>battito culturale.Il piano, in una comunità, è uno strumento culturale che induce i citta<strong>di</strong>ni a giu<strong>di</strong>care ilpresente e a progettare il futuro.Il quadro <strong>di</strong> riferimento alla base del nuovo <strong>PUG</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> è definito dagli obiettivi politici <strong>di</strong>mandato del Sindaco, che hanno già trovato un approfon<strong>di</strong>mento ed una accuratacontestualizzazione all'interno del Documento Strategico dello sviluppo citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>.All'interno <strong>di</strong> questo documento (maggio 2009 – Prima versione) sono stati riportati gli scenariprioritari per la città, emersi attraverso un approfon<strong>di</strong>to processo <strong>di</strong> governance, sono statico<strong>di</strong>ficati cinque obiettivi strategici (sostenibilità, accessibilità, competitività, innovazione evalorizzazione) e su <strong>di</strong> essi sono state prodotte delle analisi SWOT, atte ad evidenziare i punti<strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> debolezza, le opportunità ed i rischi correlati a ciascun obiettivo. In questa sede siriporta uno stralcio dei punti salienti che emergono in riferimento agli obiettivi strategici(Direzioni), e si sviluppano in 5 obiettivile <strong>di</strong>verse politiche <strong>di</strong> azione che saranno il fondamentodel nuovo <strong>PUG</strong>:LECCE CITTA’ SOSTENIBILE: <strong>Lecce</strong> città verde, <strong>Lecce</strong> città pulita, <strong>Lecce</strong> città energetica,<strong>Lecce</strong> città delle risorse;LECCE CITTA’ CHE SI RIGENERA: <strong>Lecce</strong> città nella periferia e <strong>Lecce</strong> città dell’equilibrio;LECCE CITTA’ ACCESSIBILE: <strong>Lecce</strong> motore <strong>di</strong> sviluppo dell’Area jonico Salentina e <strong>Lecce</strong>città della mobilità sostenibile;LECCE CITTA’ COMPETITIVA E INNOVATIVA: <strong>Lecce</strong> città del lavoro, <strong>Lecce</strong> cittàefficiente, <strong>Lecce</strong> città delle opportunità, <strong>Lecce</strong> campus universitario <strong>di</strong>ffuso;LECCE CITTA’ CHE SI VALORIZZA: <strong>Lecce</strong> città <strong>di</strong> d’arte e cultura da vivere, <strong>Lecce</strong> il mare<strong>di</strong> opportunità, <strong>Lecce</strong> città del tempo libero, <strong>Lecce</strong> città dello sport accessibile, <strong>Lecce</strong> città dellanatura.2.1LECCE CITTA’ SOSTENIBILE<strong>Lecce</strong> sostenibile, così come <strong>di</strong>chiarato nel Programma <strong>di</strong> Mandato, è una città verde(“<strong>Lecce</strong>città verde”) e una città pulita (“<strong>Lecce</strong> città pulita”), una città che è attenta alla qualità delpaesaggio, a rendere attraente l'ambiente, a curare gli spazi ver<strong>di</strong> incrementandonel’estensione in un'ottica <strong>di</strong> sistema, a migliorare il ciclo integrato dei rifiuti, a bonificare i sitiinquinati, a incentivare l’utilizzo delle energie rinnovabili, attraverso una equilibrataconsiderazione delle componenti ambientali, sociali ed economiche nelle attività <strong>di</strong>programmazione e pianificazione. La nozione <strong>di</strong> sostenibilità applicata alla scala urbana, infatti,richiede <strong>di</strong> adottare un approccio pianificatorio che tenga conto in modo evidente della tensioneesistente tra l’uso non sostenibile delle risorse e il bisogno <strong>di</strong> una loro gestione accorta eduratura nel tempo. La sostenibilità urbana si identifica nel rapporto <strong>di</strong> equilibrio della città conil suo intorno e riguarda il traffico, la gestione delle risorse idriche, la gestione dei rifiuti, lapianificazione dell’uso del suolo, la gestione del verde urbano e periurbano. Il sistema delle9


aree ver<strong>di</strong> si contrappone in senso funzionale ed ecologico al groviglio d’infrastrutture edelementi antropici che caratterizza il mosaico urbano citta<strong>di</strong>no; il verde, attraverso anche laformazione <strong>di</strong> corridoi, tenta <strong>di</strong> ristabilire equilibri e funzionalità ecologiche essenziali per laqualità della nostra vita. A queste prerogative si sommano qualità inaspettate del verdecitta<strong>di</strong>no, nuove funzionalità legate all’assorbimento <strong>di</strong> polveri e metalli pesanti prodotti daimezzi <strong>di</strong> trasporto e dagli impianti <strong>di</strong> riscaldamento, al contenimento degli squilibri termici edelle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> acqua meteorica e nuove possibilità <strong>di</strong> sviluppo economico legate all’utilizzodelle fonti <strong>di</strong> energia rinnovabile.Pertanto, la promozione <strong>di</strong> un uso sostenibile ed efficiente delle risorse naturali edambientali, in sintonia con quanto previsto dal PO FESR Puglia 2007-2013, Asse II “Usosostenibile e efficiente delle risorse ambientali ed energetiche per lo sviluppo”, è al tempostesso con<strong>di</strong>zione per una migliore qualità della vita e criterio per orientare lo sviluppo socialeed economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e verso modelli <strong>di</strong> produzione,consumo e ricerca in grado <strong>di</strong> sfruttare l’indotto economico ed occupazionale dei compartiambientali.L’obiettivo mira ad attuare specifiche azioni a supporto del miglioramento della“sostenibilità ambientale” degli aggregati urbani (città e frazioni) del territorio comunale. Siin<strong>di</strong>viduano le politiche <strong>di</strong> azione <strong>di</strong>: “<strong>Lecce</strong> città verde” per la promozione e valorizzazione delverde urbano ed extra-urbano con una particolare attenzione alla realizzazione <strong>di</strong> un sistemaintegrato del verde che miri a supportare la realizzazione <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> rete ecologicacomunale e che favorisca la qualità della vita in città e dalla città verso i nuclei periferici e lemarine; “<strong>Lecce</strong> città pulita” per la valorizzazione della gestione dei rifiuti, il contenimento delrumore e delle emissioni, l’in<strong>di</strong>viduazione dei siti da bonificare, ovvero un insieme integrato <strong>di</strong>strumenti urbanistici e progetti territoriali che facciano della sostenibilità la chiave <strong>di</strong> volta peril miglioramento della qualità della vita e la tutela dell’ambiente; “<strong>Lecce</strong> città energetica” per lavalorizzazione della produzione delle energie rinnovabili ovvero la ricerca <strong>di</strong> soluzioniurbanistiche e zonazione territoriale che miri alla compatibilità ambientale della produzionedelle energie alternative a supporto <strong>di</strong> un’accresciuta sostenibilità energetica degli inse<strong>di</strong>amentiurbani ed industriali; “<strong>Lecce</strong> città delle risorse” ovvero un quadro integrato e sistemico <strong>di</strong>in<strong>di</strong>cazioni e norme che mirino alla tutela e la valorizzazione delle risorse suolo, del sottosuoloe delle acque al fine <strong>di</strong> contenere e ridurre le problematiche <strong>di</strong> erosione e desertificazione deisuoli per cause antropiche, contenere e risolvere problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto idrogeologico, conservaree tutelare le riserve idriche e <strong>di</strong>fenderle dal processo <strong>di</strong> salinizzazione oltre che attivare normee linee <strong>di</strong> intervento progettuale per la <strong>di</strong>fesa dall’erosione costiera.2.2 LECCE CITTA’ CHE SI RIGENERAUna città che cresce deve valorizzare tutte le sue aree urbane, avendo come fine quello <strong>di</strong>rendere maggiormente vivibili le zone periferiche per le quali dovrà essere richiesto il massimocoinvolgimento dei citta<strong>di</strong>ni. Venire incontro alle loro esigenze quoti<strong>di</strong>ane significa dotare leperiferie, oltre che <strong>di</strong> ottimi collegamenti con le varie aree, <strong>di</strong> tutti i servizi essenziali allacomunità, offrendo anche opportunità <strong>di</strong> aggregazione, quali ludoteche, laboratori per gliadolescenti, centri per lo sport o per attività culturali che interessino <strong>di</strong>verse fasce <strong>di</strong> età <strong>di</strong>citta<strong>di</strong>ni.La riqualificazione passa attraverso interventi or<strong>di</strong>nari ma costanti, che garantisconopulizia, manutenzione delle strade e sicurezza ai quartieri. Un intervento finalizzato allavalorizzazione delle aree periferiche è anche quello <strong>di</strong> ipotizzare un piano del colore che rendago<strong>di</strong>bile anche sul piano estetico i quartieri decentrati. Una mappa delle associazioni presentinei singoli quartieri favorirà l’articolazione <strong>di</strong> centri preposti ad ospitarle e a garantire losviluppo delle loro attività. I citta<strong>di</strong>ni delle periferie devono quin<strong>di</strong> trovare un microcosmo <strong>di</strong>servizi a loro <strong>di</strong>sposizione.Nella programmazione del piano urbanistico globale sono due gli interventi più significativi,già deliberati, che garantiranno alla città un nuovo equilibrio urbanistico. Il primo riguardal’area delle cave <strong>di</strong> Marco Vito, che prevede il ribaltamento della stazione ferroviaria e lariqualificazione <strong>di</strong> un’area all’interno della quale sorgerà la “cittadella della musica”, un’areasosta per autobus extraurbano, un parcheggio <strong>di</strong> scambio ed un parco urbano. Il secondo10


iguarda la realizzazione <strong>di</strong> un’area a verde che colleghi le due zone 167/A e B con l’obiettivo <strong>di</strong>rendere il quartiere un luogo vivibile, integrandolo fisicamente, socialmente edeconomicamente alla città. Al suo interno piste ciclabili, percorsi pedonali, un centro servizianziani, un centro per le attività sportive e un grande e<strong>di</strong>ficio, pensato per l’aggregazionegiovanile.<strong>Lecce</strong> è una città che cresce e che continuerà a farlo nel solco della qualità. Il nostrocompito sarà quello <strong>di</strong> avere un rapporto <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e <strong>di</strong> sollecitazione costante con la Regionea cui chiederemo che nella programmazione dei fon<strong>di</strong> comunitari 2007-2013 vengano inseritiprogetti <strong>di</strong> qualità in grado <strong>di</strong> rispondere alle molteplici esigenze <strong>di</strong> una città come <strong>Lecce</strong>.Tutto ciò sarà concepito anche nel quadro della normativa regionale per la rigenerazioneurbana (Programma integrato <strong>di</strong> rigenerazione urbana, L.R n. 21, 29 luglio 2008) che prevede“programmi che si fon<strong>di</strong>no su un’idea guida <strong>di</strong> rigenerazione legata ai caratteri ambientali estorico culturali dell’ambito territoriale interessato, alla sua identità e ai bisogni e alle istanzedegli abitanti. Essi comportano un insieme coor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> interventi in grado <strong>di</strong> affrontare inmodo integrato problemi <strong>di</strong> degrado fisico e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio socio-economico”Un’attenzione particolare sarà rivolta dal nuovo <strong>PUG</strong> alle attuali con<strong>di</strong>zioni inse<strong>di</strong>ative delterritorio comunale <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>, riferendosi in particolare ai paesaggi rurali e allo sviluppo dellenuove forme dell’abitare tra città e campagna.La programmazione urbanistica guarderà con la dovuta attenzione anche all’area dellemarine leccesi che dovrà essere valorizzata attraverso il risanamento territoriale con opere <strong>di</strong>urbanizzazione primarie e secondarie, la strutturazione e l’ampliamento della rete <strong>di</strong>collegamenti per lo sviluppo turistico, la salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente e la crescita delle attivitàlegate al marketing del prodotto turistico.L’obiettivo mira ad attuare specifiche azioni a supporto <strong>di</strong> un generale programma <strong>di</strong>“rigenerazione urbana” (sensu L.R. n.21 del 29 Luglio 2008) che riqualifichi e migliori leperiferie urbane riducendo squilibri e valorizzando le comunità locali. Si in<strong>di</strong>viduano le politiche<strong>di</strong> azione <strong>di</strong>: “<strong>Lecce</strong> città nella periferia” per l’attuazione <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> rigenerazione urbanadelle periferie e “<strong>Lecce</strong> città dell’equilibrio” che persegue l’attuazione <strong>di</strong> due interventi <strong>di</strong>riassetto urbanistico in<strong>di</strong>viduati nell’area delle cave <strong>di</strong> Marco Vito e della fascia verde <strong>di</strong>connessione delle zone 167/A e 167/B.2.3LECCE CITTA’ ACCESSIBILELa sfida posta dallo sviluppo sostenibile nelle zone urbane richiede <strong>di</strong> conciliare da un latolo sviluppo economico delle città e l’accessibilità del loro territorio, dall’altro la qualità della vitadegli abitanti e la tutela dell’ambiente citta<strong>di</strong>no, affrontando cinque sfide, da vincerenell’ambito <strong>di</strong> un approccio integrato: per un traffico scorrevole nelle città; per una città piùpulita; per un trasporto urbano più intelligente; per un trasporto urbano accessibile; per untrasporto urbano sicuro. Sul tema del trafficoscorrevole nelle città, il Libro verde “Verso unanuova cultura della mobilità urbana”suggerisce <strong>di</strong> promuovere gli spostamenti a pie<strong>di</strong> e inbicicletta, sviluppando adeguate infrastrutture, <strong>di</strong> ottimizzare l’uso dell’automobile privata,anche con una politica oculata in materia <strong>di</strong> parcheggi, senza <strong>di</strong>menticare il trasporto merci.“<strong>Lecce</strong> motore <strong>di</strong> sviluppo dell’Area jonico Salentina”, come da Programma <strong>di</strong> Mandato,prevede la realizzazione <strong>di</strong> interventi eco-sostenibili sulle infrastrutture del territorio secondo leseguenti priorità:· riqualificazione e ampliamento della Stazione ferroviaria <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>: da realizzare ribaltandola stazione in modo da ampliare e potenziare i servizi e i collegamenti per il traffico sia dellamerci sia dei passeggeri, potenziando la funzione <strong>di</strong> stazione <strong>di</strong> testa che <strong>Lecce</strong> assume nelcontesto regionale;· realizzazione del progetto <strong>di</strong> metropolitana <strong>di</strong> superficie lungo la Rete delle Ferrovie Sud-Est per consentire adeguati tempi <strong>di</strong> percorrenza da e per <strong>Lecce</strong> e per alleggerire i flussi <strong>di</strong>trasporto su gomma;· realizzazione <strong>di</strong> un Sistema integrato intermodale per favorire un sistema integratogomma-rotaia-mare <strong>di</strong> trasporto merci/passeggeri attraverso il coinvolgimento delle FerrovieSud-Est, delle Ferrovie dello Stato, delle autorità aeroportuali e portuali.11


Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> è, inoltre, partner, insieme alle città <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si e Taranto e ai relativienti provinciali, del progetto “Grande Salento”, un progetto <strong>di</strong> sviluppo integrato dell’areajonico-salentina che guarda alle crescenti interrelazioni infrastrutturali, produttive, istituzionalie culturali fra i tre territori provinciali e ne promuove un percorso <strong>di</strong> crescita con<strong>di</strong>viso.L’area del Grande Salento si colloca in una posizione baricentrica nel Me<strong>di</strong>terraneo che puòconsentire al suo apparato <strong>di</strong> produzione (agricola, industriale e terziaria), alle sue istituzioniculturali, al suo sistema logistico e alle persone l’assolvimento <strong>di</strong> un ruolo <strong>di</strong> area-cerniera nelMe<strong>di</strong>terraneo. Ilconsolidamento della Città <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> quale centro attrattore dell’intero Salento èfondamentale per essere:- polo <strong>di</strong> servizi terziari avanzati nei settori della cultura, del turismo e dell’ambiente ingrado <strong>di</strong> valorizzare le risorse <strong>di</strong> tutto il Salento;- cerniera plurimodale tra il territorio Salentino da una parte e l’asse Brin<strong>di</strong>si - Tarantodall’altra, potenziando alcune infrastrutture a valenza urbana e territoriale <strong>di</strong> Area Vasta.Come evidenziato dal PUM dell’Area Vasta <strong>Lecce</strong> 2005-2015, il nodo <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> e inparticolare la tangenziale urbana recentemente completata rappresentano un elemento <strong>di</strong>estremità per il sistema stradale del Corridoio VIII (Bari/Brin<strong>di</strong>si-Durres/Vlore-Tirana-Popgradec-Skopje-Sofija-Burgas-Varna) al quale si connettono alcune infrastrutture <strong>di</strong>collegamento con l’area produttiva Salentina a sud e con il Porto <strong>di</strong> Taranto verso ovest.Ad integrazione <strong>di</strong> tali previsioni, “<strong>Lecce</strong> città della mobilità sostenibile” si propone <strong>di</strong>ottimizzare la mobilità citta<strong>di</strong>na e <strong>di</strong> Area Vasta migliorando quantitativamente equalitativamente l’offerta <strong>di</strong> trasporto pubblico nell’ottica dell’integrazione modale. Lapossibilità <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> mezzi sostenibili per lo spostamento all’interno della città <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>rappresenta un punto importante per il risanamento ambientale della città, vista anche larelazione che lega l’in<strong>di</strong>scusso titolo <strong>di</strong> città d’arte e la sua maggiore fruibilità in termini <strong>di</strong>“turismo sostenibile”.2.4 LECCE CITTA’ COMPETITIVA E INNOVATIVAIl concetto <strong>di</strong> “città competitiva” richiede un esplicito riferimento alla contestualizzazione alivello locale della Priorità 8 “Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani” del“Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale <strong>di</strong> sviluppo 2007-2013” che vede nellecittà uno dei principali propellenti dello sviluppo economico e dell’innovazione produttiva inassociazione a istituzioni locali <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> cui vanno valorizzate la funzione trainante e lepotenzialità competitive nei mercati sovra-regionali e internazionali e rispetto alle quali vannosostenute le connessioni economico-produttive e l’offerta <strong>di</strong> servizi a scala territoriale.“<strong>Lecce</strong>città del lavoro”, “<strong>Lecce</strong> città efficiente”, “<strong>Lecce</strong> città delle opportunità”, così comeprogrammata attraverso gli obiettivi <strong>di</strong> mandato, si sta concentrando sui temi in<strong>di</strong>viduati per lecittà dagli Orientamenti Strategici Comunitari con azioni finalizzate a promuoverel’impren<strong>di</strong>torialità, l’innovazione e lo sviluppo dei servizi, compresi quelli alle imprese,sostenendo lo sviluppo e l’attrattività, la qualificazione delle produzioni locali e degliinse<strong>di</strong>amenti produttivi, i collegamenti materiali e immateriali. La visione unitaria, volta afavorire la massima integrazione degli interventi, richiede una forte capacità <strong>di</strong> integrazione <strong>di</strong>soggetti, strumenti e risorse da sostenere con la flessibilità più appropriata, massimizzando ilricorso a forme <strong>di</strong> partnership pubblico-private e a incentivi per l’apertura <strong>di</strong> nuove imprese(Zone Franche Urbane).Il concetto <strong>di</strong> “città innovativa”, proposto dal Piano Strategico, fa riferimento ad un sistematerritoriale in costante movimento, luogo <strong>di</strong> sperimentazione continua, culturalmente vivo,internazionale, capace <strong>di</strong> offrire esperienze qualificanti, che riconosce all’amministrazionecomunale un ruolo <strong>di</strong> stimolo per l’acquisizione <strong>di</strong> nuove competenze e conoscenze, capace <strong>di</strong>creare e trasmettere un senso <strong>di</strong> identità con<strong>di</strong>viso. L’innovazione consiste soprattutto in unmodo <strong>di</strong>fferente e nuovo <strong>di</strong> utilizzare le risorse esistenti e presuppone la circolazione <strong>di</strong> idee, lacapacità <strong>di</strong> confronto e assimilazione sociale, culturale e funzionale quale orientamentocollettivo, voluto e con<strong>di</strong>viso dall’intera comunità.In particolare, per quanto riguarda gli obiettivi <strong>di</strong> pianificazione territoriale, la presenza <strong>di</strong>un polo universitario nella città con i suoi oltre ventimila studenti, la maggior parte dei quali12


fuori sede, richiede particolari attenzioni e sensibilità da tradurre in progetti specifici e inservizi <strong>di</strong> supporto abitativo, <strong>di</strong> mobilità pubblica, <strong>di</strong> offerta culturale, <strong>di</strong> luoghi <strong>di</strong> incontro ecentri <strong>di</strong> attività che <strong>di</strong>ventino occasione <strong>di</strong> aggregazione cfr Student center c/o OfficineCantelmo) e che vedano <strong>Lecce</strong> quale “campus urbano <strong>di</strong>ffuso”, ottimizzando le relazioni e gliinterscambi legati a ciò che l’università può offrire in termini <strong>di</strong> competenze, <strong>di</strong> crescita earricchimento per l’intera collettività. La localizzazione sul territorio citta<strong>di</strong>no<strong>di</strong> strutture degliEnti <strong>di</strong> ricerca Nazionali, come il Consiglio Nazionale delle Ricerche con i suoi cinque istituti,l’Istituto Nazionale <strong>di</strong> Fisica Nucleare, il Laboratorio Nazionale <strong>di</strong> Nanotecnologie INFM-CNR e ilDistretto tecnologico per le alte tecnologie, rappresenta, inoltre, una risorsa strategica per losviluppo innovativo del sistema socioeconomico locale e per la valorizzazione del capitaleumano, considerato nella duplice valenza <strong>di</strong> valorizzazione delle potenzialità <strong>di</strong> ogni singolapersona e della partecipazione complessiva dei citta<strong>di</strong>ni ai processi generali <strong>di</strong> crescitaterritoriale. Tale capitale umano innerva il sistema locale in modo articolato e complesso: pervalorizzarne tutte le potenzialità e per aumentarne la capacità competitiva è necessario crearele con<strong>di</strong>zioni per un suo ulteriore sviluppo, attirando e ra<strong>di</strong>cando nel territorio leccese lefunzioni <strong>di</strong> eccellenza e garantendo l’offerta qualificata <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> supporto, in particolare laresidenza permanente e transitoria per quanti intorno ad esso gravitano. Il collegamento traricerca, realtà produttive e finanza, che garantisce il trasferimento della nuova conoscenza e lasua traduzione in nuove attività produttive e in nuovi servizi alle imprese, è con<strong>di</strong>zioneessenziale per stimolare ed attrarre la presenza <strong>di</strong> istituzioni, aziende e società la cui ragionesociale si sviluppi nell’ambito delle attività innovative e/o <strong>di</strong> supporto all’innovazione.L’obiettivo mira ad attuare azioni che facciano del capitane sociale, culturale ed economicoun volano <strong>di</strong> sviluppo sostenibile e crescita della città e del territorio comunale rilanciando icaratteri <strong>di</strong>stintivi propri della storia, dell’operosità e della conoscenza leccese. Si in<strong>di</strong>viduanole politiche <strong>di</strong> azione <strong>di</strong>: “<strong>Lecce</strong> città del lavoro” per l’attuazione <strong>di</strong> misure e la creazione <strong>di</strong>spazi a sostegno del lavoro e dell’attività impren<strong>di</strong>toriale nel rispetto delle tra<strong>di</strong>zioni locali e del“fare impresa” che caratterizza l’operosità salentina; “<strong>Lecce</strong> città efficiente” per lo sviluppo <strong>di</strong>azioni che favoriscano l’efficienza al citta<strong>di</strong>no, alle imprese ed al turista del sistema urbano <strong>di</strong><strong>Lecce</strong> e delle sue marine, nell’ottica della valorizzazione del capitale sociale ed economico delterritorio; “<strong>Lecce</strong> città delle opportunità” con azioni specifiche che mirini alla creazione <strong>di</strong>opportunità per il rilancio economico-produttivo che va dalla persona all’industria nel rispettodelle potenzialità del territorio e della sostenibilità ambientale; “<strong>Lecce</strong> campus universitario<strong>di</strong>ffuso” con specifiche misure tese a valorizzare e fare sistema con i centri <strong>di</strong> eccellenza nellaformazione e produzione <strong>di</strong> cultura e scienza del territorio salentino al fine <strong>di</strong> attivare percorsivirtuosi <strong>di</strong> sostegno ed arricchimento reciproco.2.5 LECCE CITTA’ CHE SI VALORIZZAUna città impegnata nella tutela (in<strong>di</strong>viduazione, protezione e conservazione) e nellavalorizzazione (promozione della conoscenza e assicurazione delle migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio) del proprio patrimonio costituito, ai sensi delCo<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio, dai beni culturali e dai beni paesaggistici concorreattivamente a “preservare la memoria della comunità locale e del suo territorio e a promuoverelo sviluppo della cultura”. Nel caso specifico, la ricchezza del patrimonio culturale, artistico,architettonico e storico urbanistico che rende <strong>Lecce</strong> una delle in<strong>di</strong>scusse capitali internazionalidella cultura del Paese, fonte <strong>di</strong> attrazione <strong>di</strong> un turismo in crescita, è espressione <strong>di</strong> altrericchezze andatesi stratificando nel corso degli oltre due millenni <strong>di</strong> vita, i cui segnipermangono incisi nel suo territorio geografico, naturale ed antropicoLa tutela e la valorizzazione delle risorse naturali e culturali assumono una valenzastrategica per promuovere lo sviluppo sostenibile locale considerandolo un fattore decisivo permigliorare la qualità della vita dei citta<strong>di</strong>ni residenti e per attrarre un maggior numero <strong>di</strong>visitatori dall’Italia e dall’estero. “<strong>Lecce</strong> città d’arte e cultura da vivere”, come da programmaamministrativo, richiede la valorizzazione del patrimonio citta<strong>di</strong>no attraverso una modalità <strong>di</strong>gestione dei beni integrata sia negli aspetti legati alla tutela sia in quelli riferiti alla fruizione,massimizzandone l’attrattività con modalità compatibili e sostenibili.13


Particolare riguardo è riservato al patrimonio storico-archeologico rispetto al quale sonoprogrammate e in corso <strong>di</strong> realizzazione azioni materiali e immateriali per la creazione e/o ilpotenziamento <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> beni culturali a valenza archeologica a livello sovracomunale (sistemadelle 3 città <strong>Lecce</strong>- Ru<strong>di</strong>ae-Cavallino, sistema archeologico-Area Vasta, sistema archeologico-Salento), da collegarsi opportunamente alla rete dei beni culturali insistenti sul territorio per iquali sono già in atto significative azioni <strong>di</strong> rifunzionalizzazione (gran<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici storici restauratied aperti alla pubblica fruibilità quali sede<strong>di</strong> musei storici, biblioteche, archivi storici) e alpatrimonio naturale.Le aree più pregiate, come il Parco <strong>di</strong> Rauccio e il Bacino <strong>di</strong> Acquatinta, sono oggetto <strong>di</strong>tutela degli habitat esistenti, ma anche luoghi sempre più frequentati nel tempo libero, mentrela fascia dunale costiera richiede interventi <strong>di</strong> recupero in alcuni tratti oltre che <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>adall’erosione.Il territorio extraurbano <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>, al pari <strong>di</strong> quello urbano, è una miniera <strong>di</strong> risorse chevanno dal produttivo al culturale, ritrovabili nella sua storica stratificazione, nelle persistenzearcheologiche, nelle stratificazioni inse<strong>di</strong>ative, nelle tipologie e<strong>di</strong>lizie esprimenti i caratteri delvivere e del produrre, nei segni della devozione presi<strong>di</strong>anti le <strong>di</strong>stribuzioni inse<strong>di</strong>ative, nelsistema delle fortificazioni erette a prima tutela del territorio e della costa, nella persistenza <strong>di</strong>macchie boschive memorizzanti la scomparsa delle foreste <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>, nelle dune costiere, nellearee retrodunali caratterizzate dalla vegetazione ripariale e dalla macchia me<strong>di</strong>terranea, neisegni della colonizzazione arcaica (limitatio) e in quelli delle recenti opere <strong>di</strong> bonifica(appoderamenti). “<strong>Lecce</strong> il mare <strong>di</strong> opportunità” prevede il recupero e la promozione <strong>di</strong> talibeni <strong>di</strong>ffusi, oltre che delle marine, al fine <strong>di</strong> costituire un polo turistico integrato <strong>di</strong>versificandol’offerta turistica e favorendo la destagionalizzazione. La valorizzazione delle marine non puòprescindere da un recupero degli inse<strong>di</strong>amenti residenziali esistenti, dall’innalzamento deglistandard e<strong>di</strong>lizi e dalla realizzazione delle reti infrastrutturali mancanti, e passa attraverso lariqualificazione del water front, il potenziamento del porto turistico <strong>di</strong> San Cataldo e dei servizituristici, l’utilizzo dell’ex patrimonioErsap, il consolidamento dei percorsi ciclabili, la messa inrete delle masserie, la sistemazione urbanistica e commerciale delle aree, anche con spazi eluoghi <strong>di</strong> aggregazione per eventi estivi. “<strong>Lecce</strong> città del tempo libero” significa potenziare lestrutture e i servizi a supporto del tempo libero, considerare le strutture sportive quali luoghi <strong>di</strong>aggregazione (“<strong>Lecce</strong> città dello sport accessibile”), migliorare gli spazi <strong>di</strong> aggregazione equalificare l’offerta culturale in un’ottica <strong>di</strong> sviluppo sociale ed economico che promuova la cittàin maniera efficace e comunicabile.L’obiettivo mira ad attuare azioni che facciano del capitane naturale, del capitale etnodemo-antropologicoe del capitale storico-archeologico non solo beni da tutelare, ma occasioni<strong>di</strong> rilancio culturale, sociale ed economico. Si in<strong>di</strong>viduano le politiche <strong>di</strong> azione <strong>di</strong>: “<strong>Lecce</strong> città<strong>di</strong> d’arte e cultura da vivere” per l’attuazione <strong>di</strong> misure ed interventi materiali e non per lacreazione ed il potenziamento della rete dei beni culturali del territorio leccese, anche inrapporto ai comuni limitrofi; “<strong>Lecce</strong> il mare <strong>di</strong> opportunità” prevede i recupero e la promozionedelle marine e dei beni <strong>di</strong>ffusi al fine <strong>di</strong> sostenere un polo turistico integrato ovvero un insieme<strong>di</strong> azioni e progetti che sostengano la qualità della vita delle marine <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> non solo per illoro ruolo <strong>di</strong> attrattore turistico, ma soprattutto per le comunità dei residenti, per le loronecessità in termini <strong>di</strong> servizi alla persona e per una riqualificazione urbana che faccia dellacompatibilità ambientale un esempio; “<strong>Lecce</strong> città del tempo libero” per il miglioramento e lavalorizzazione degli spazi e dei servizi per il tempo libero dei citta<strong>di</strong>ni e dei turisti al fine <strong>di</strong>rilanciare la qualità del vivere in città e la crescita sociale e culturale; “<strong>Lecce</strong> città dello sportaccessibile” per la riqualificazione degli spazi <strong>di</strong> aggregazione sportiva dei citta<strong>di</strong>ni e la<strong>di</strong>ffusione dell’idea del “fitness urbano”; “<strong>Lecce</strong> città della natura” per la tutela e lavalorizzazione delle emergenze naturali, degli habitat, della flora e fauna e del paesaggio delterritorio leccese come risorsa per la qualità della vita e come patrimonio per le generazionifuture. Sono da ritrovare in questa politica non solo le forme <strong>di</strong> integrazione nellastrumentazione urbanistica e <strong>di</strong> pianificazione <strong>di</strong> quanto in<strong>di</strong>cato negli strumenti <strong>di</strong> gestionedelle aree naturali protette del territorio leccese, ma soprattutto quegli strumenti <strong>di</strong>sperimentazione pianificatoria che mirano a sostenere la <strong>di</strong>ffusione del capitale naturaleconcentrato nel sistema delle aree protette verso l’esterno (come ad esempio latutela/valorizzazione dell’uliveto secolare, la creazione <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> rete ecologica, corridoiver<strong>di</strong> da/verso la città costruita, la regolazione del tessuto residenziale e produttivo <strong>di</strong>ffuso).14


3. COMUNICAZIONE E COSTRUZIONE CONDIVISA3.1 PARTECIPAZIONE E COMUNICAZIONEIl processo partecipativo e <strong>di</strong> comunicazione pubblica del Piano è una operazione complessache non può essere confusa né con una serie <strong>di</strong> assemblee per presentare proposte, o persentire le aspettative degli abitanti, né con una serie <strong>di</strong> incontri con gli attori principali.Un processo partecipativo finalizzato, in prima istanza, alla costruzione delle politiche <strong>di</strong>sviluppo <strong>di</strong> una comunità deve porsi l’obiettivo <strong>di</strong>:1. coinvolgere la comunità locale nella costruzione <strong>di</strong> una visione dello sviluppo futuro cheaffronti i temi essenziali del processo <strong>di</strong> trasformazione territoriale ed economico-sociale;2. raccogliere ed interpretare la domanda locale, con riferimento alle opportunità, alle risorsee ai problemi dello sviluppo per come sono percepiti dalla società locale;3. utilizzare la conoscenza specifica del territorio da parte degli abitanti e degli attoriorganizzati presenti nella città, che costituisce una fonte essenziale per la formulazione <strong>di</strong>un progetto realmente capace <strong>di</strong> cogliere le <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni della situazione locale;4. mettere a frutto la competenza progettuale presente fra gli abitanti e gli attori locali, unacompetenza cruciale per il buon governo dei processi <strong>di</strong> trasformazione;5. informare la citta<strong>di</strong>nanza del processo <strong>di</strong> costruzione del Piano, del progressivo stato <strong>di</strong>maturazione e definizione delle scelte <strong>di</strong> Piano, dei prodotti che via via verranno elaborati;6. contribuire a fare della costruzione del Piano un evento nel quale la società locale siaeffettivamente coinvolta nelle sue <strong>di</strong>verse articolazioni.Il processo partecipativo da attivare con il Pug deve necessariamente tenere conto dellescelte, degli orientamenti, delle in<strong>di</strong>cazioni emerse da altre iniziative <strong>di</strong> ascolto epartecipazione che l’Amministrazione comunale ha attivato (si pensi al Piano strategicodell’area vasta, al Piano Strategico per la Città <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>, alle altre iniziative <strong>di</strong> partecipazionenei processi <strong>di</strong> rigenerazione urbana). Per due ragioni: la prima è che il materiale e gliorientamenti raccolti grazie al processo <strong>di</strong> ascolto sembrano costituire un materiale davverocospicuo da cui partire; la seconda fa riferimento alla opportunità <strong>di</strong> evitare il rischio che lamoltiplicazione delle “sollecitazioni a partecipare” generi una sorta <strong>di</strong> rifiuto al coinvolgimentoda parte della comunità locale e degli stakeholder. Per questo, il processo <strong>di</strong> costruzione delPug deve riuscire ad internalizzare la <strong>di</strong>mensione partecipativa senza presentarsi come unaduplicazione <strong>di</strong> altri percorsi con una sua spiccata riconoscibilità, in termini <strong>di</strong> impostazionemetodologica, <strong>di</strong> tipologie <strong>di</strong> destinatari, <strong>di</strong> scopi che il processo <strong>di</strong> partecipazione è chiamatoad assolvere.È importante sottolineare che il processo partecipativo da impostare, se da un lato è<strong>di</strong>rettamente funzionale al processo <strong>di</strong> definizione del Pug, dall’altro è orientato a definireipotesi <strong>di</strong> sviluppo fortemente caratterizzate in senso trasversale ed integrato, capaci <strong>di</strong>definire uno scenario strategico del mutamento territoriale che accompagni sia la prosecuzionedelle attività <strong>di</strong> elaborazione del Piano, sia il complesso delle politiche urbane, costituendo cosìuno strumento in grado <strong>di</strong> informare le <strong>di</strong>verse attività dell’Amministrazione comunale.3.2 COOPERAZIONE INTERISTITUZIONALE E COPIANIFICAZIONELe attività <strong>di</strong> cooperazione interistituzionale e co-pianificazione, al fine <strong>di</strong> costruire fra i<strong>di</strong>versi attori che governano le trasformazioni del territorio un processo <strong>di</strong> confronto,partecipazione, collaborazione per la con<strong>di</strong>visione degli obiettivi e delle tappe significative delprocesso <strong>di</strong> formazione del piano, <strong>di</strong> fatto da realizzarsi nelle previste Conferenze <strong>di</strong>Copianificazione, saranno perseguite anche attraverso la formazione <strong>di</strong> Protocolli <strong>di</strong> intesa congli Enti sovraor<strong>di</strong>nati.In questo senso, si ritiene utile procedere con l'in<strong>di</strong>viduazione delle azioni necessarie allosvolgimento coor<strong>di</strong>nato delle attività <strong>di</strong> pianificazione territoriale finalizzato a:15


• favorire il coor<strong>di</strong>namento orizzontale delle attività <strong>di</strong> pianificazione e programmazioneterritoriale fra i comuni, quantomeno contermini, che hanno dato avvio ai processi <strong>di</strong>formazione dei <strong>PUG</strong>;• favorire il coor<strong>di</strong>namento fra le attività <strong>di</strong> pianificazione e programmazione territoriale <strong>di</strong>livello comunale e le attività <strong>di</strong> pianificazione territoriale e programmazione strategica <strong>di</strong> livellosovracomunale.Inoltre si ritiene utile lo svolgimento <strong>di</strong> un confronto assiduo con i Comuni contermini perl’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> congiunte politiche <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e valorizzazione territoriale.PRIMO ELENCO DELLE AUTORITA’ CON SPECIFICHE COMPETENZE AMBIENTALI EDISTITUZIONALI DA COINVOLGERE NELLE FASI DI COPIANIFICAZIONENel seguente elenco vengono in<strong>di</strong>viduate tutte le autorità formali governative o pubblichedefinite da <strong>di</strong>sposizioni amministrative o giuri<strong>di</strong>che con specifiche competenze in materiaambientale relativamente al contesto territoriale interessato dal <strong>PUG</strong>:• Regione Puglia, Assessorato Assetto del Territorio, Settore Urbanistica;• Regione Puglia, Assessorato alle Opere Pubbliche;• Regione Puglia, Assessorato all’Ecologia;• Regione Puglia, Assessorato alle Politiche della Salute;• Regione Puglia, Assessorato ai Trasporti e Vie <strong>di</strong> Comunicazione;• Regione Puglia, Assessorato alle Risorse Agroalimentari;• Regione Puglia, Settore Protezione Civile;• Provincia <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>, Assessorata Pianificazione Territoriale;• Provincia <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>, Assessorato all’Ambiente;• Provincia <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>;• Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si e<strong>Lecce</strong>;• Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia;• Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale della Puglia A.A.T.O. – Puglia, servizio idricointegrato;• ENEL Distribuzione Spa;• Acquedotto Pugliese;• Agenzia Regionale per la Protezione ambientale della Puglia (ARPA);• ANAS S.p.A., Compartimento <strong>di</strong> viabilità regionale della Puglia;• Autorità <strong>di</strong> Bacino della Regione Puglia c/o Tecnopolis;• Ministero dell’Economia e delle Finanze Agenzia del Demanio, Agenzia del Territorio;• FF. SS..Comuni <strong>di</strong>: Arnesano, Calimera, Campi Salentina, Caprarica <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>, Carmiano, Castrì <strong>di</strong><strong>Lecce</strong>, Cavallino, Copertino, Guagnano, Galatina, Galatone, Lequile, Leverano, Lizzanello,Martignano, Melendugno, Monteroni <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>, Novoli, Nardo, Porto Cesareo, Salice Salentino,Sogliano Cavour, Squinzano, Surbo, San Cesario <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>, San Pietro in Lama, San Donato <strong>di</strong><strong>Lecce</strong>, Trepuzzi, Veglie, Vernole, Unione dei Comuni del Nord Salento e Union 3.L'elenco sopra riportato non è esaustivo e pertanto suscettibile <strong>di</strong> integrazioni, anche suesplicita richiesta da parte dei soggetti che ne abbiano titolo.16


4 LA DOTAZIONE STRUMENTALE4.1 LE CONVENZIONI DI RICERCAL’Amministrazione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> da avvio ai lavori per l'aggiornamento del DDP e lapre<strong>di</strong>sposizione del <strong>PUG</strong> con il supporto <strong>di</strong> uno specifico gruppo <strong>di</strong> lavoro interno all’UfficioTecnico Comunale, avvalendosi, inoltre, dell’attività <strong>di</strong> ricerca ad alto contenuto scientifico edelle specifiche competenze dell’Università <strong>di</strong> Genova e, in particolare, del Dipartimento <strong>di</strong>Progettazione e Costruzione dell'Architettura (DIPARC) e del Dipartimento <strong>di</strong> Scienzedell’Architettura ( DSA )(Convenzione, ottobre 2009).L'Amministrazione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> ha, inoltre, dato avvio alla procedura <strong>di</strong> ValutazioneAmbientale Strategica (V.A.S.) del Piano Urbanistico Generale, così come richiesto dalD.R.A.G., sostenendo lo specifico gruppo <strong>di</strong> lavoro interno all'Ufficio Tecnico Comunaleattraverso il supporto ad alto contenuto scientifico e le specifiche competenze specialistiche e<strong>di</strong> ricerca dell'Università del Salento ed, in particolare, del Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e TecnologieBiologiche ed Ambientali (DiSTeBA)(Protocollo <strong>di</strong> Intesa, Luglio 2008; convenzione, Marzo2010).4.2 L'UFFICIO DI PIANOL’Ufficio <strong>di</strong> Piano (UdP), in<strong>di</strong>viduato all’interno del “Settore Pianificazione e Sviluppo delTerritorio” del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong>, sarà composto da personale facente parte del Settore e saràcoa<strong>di</strong>uvato da personale esterno, che potrà essere incaricato anche all’esigenza, a secondadello stato <strong>di</strong> avanzamento del programma <strong>di</strong> lavoro, ovvero in base alle attitu<strong>di</strong>ni occorrenti.Le figure professionali in<strong>di</strong>spensabili per la costituzione dell’UdP e quin<strong>di</strong> per l’avvio delproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> formazione del <strong>PUG</strong>, sono in<strong>di</strong>viduate in:• Responsabile del “Settore Pianificazione e Sviluppo del Territorio” (Responsabile delProce<strong>di</strong>mento);• architetto esperto in pianificazione territoriale ed urbanistica• ingegnere;• <strong>di</strong>segnatore progettista;• geometra;• amministrativo.L’UdP ha provveduto all’attivazione <strong>di</strong>:• una propedeutica attività <strong>di</strong> ricerca specialistica per gli aspetti urbanistici edarchitettonici a supporto del DPP, del <strong>PUG</strong>/s e del <strong>PUG</strong>/p con l’Università <strong>di</strong> Genova e, inparticolare,con il Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione e Costruzione dell'Architettura(DIPARC) e con il Dipartimento <strong>di</strong> Scienze dell’Architettura ( DSA);• una preliminare attività <strong>di</strong> ricerca specialistica per gli aspetti naturalistici e valutativi(Valutazione Ambientale Strategica (scoping, VAS, V.Inc.A.) con l'Università del Salentoed in particolare con il Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali(DiSTeBA)L’Ufficio del Piano, sotto la guida del Responsabile del Proce<strong>di</strong>mento e dei Coor<strong>di</strong>natoriScientifici universitari, si relazionerà con gli esperti <strong>di</strong> settore e, in generale, con tutti gli Ufficied Enti a vario titolo interessati.L’Ufficio <strong>di</strong> Piano in una prima fase sarà impegnato nella revisione-aggiornamento delDocumento Programmatico Preliminare (DPP), nella costruzione del quadro conoscitivopreliminare al <strong>PUG</strong> e nell’avvio delle fasi <strong>di</strong> analisi che saranno necessarie, sia per il documentostesso, che per le successive fasi <strong>di</strong> redazione / formazione del <strong>PUG</strong>.Il personale amministrativo, in forza al Servizio Urbanistica e facente parte dell'Ufficio <strong>di</strong>Piano, curerà le attività <strong>di</strong> relazione connesse al programma partecipativo e concertativo <strong>di</strong> cuial punto 3.17


Il gruppo <strong>di</strong> lavoro dell'Ufficio <strong>di</strong> Piano, supportato dai gruppi <strong>di</strong> ricerca universitari, èintegrato da un “comitato tecnico-operativo” <strong>di</strong> supporto, formato da n.5 giovani professionistiscelti sulla base <strong>di</strong> una selezione comparativa per merito ed età. I giovani tecnici selezionatipossono in questo modo “apprendere facendo” e avranno l’occasione per qualificare la loroofferta professionale in relazione ai meto<strong>di</strong>, agli obiettivi e alle strategie del nuovo StrumentoUrbanistico. Tale gruppo <strong>di</strong> supporto tecnico operativo dovrà attendere d’intesa con l’Ufficio <strong>di</strong>Piano alla pre<strong>di</strong>sposizione e redazione degli stu<strong>di</strong> e dei materiali necessari allo svolgimento ealla comunicazione dei documenti del Piano.4.3 ILSISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALECome definito nel DRAG, il “Sistema Informativo territoriale” mira a <strong>di</strong>ventare lapiattaforma <strong>di</strong> supporto alla costruzione <strong>di</strong> conoscenze aggiornate, affidabili e con<strong>di</strong>vise per i<strong>di</strong>versi livelli, strumenti e soggetti coinvolti nella pianificazione del territorio regionale.Si tratta <strong>di</strong> rendere concreta la possibilità che il piano comunale <strong>di</strong>venti la “carta unica delTerritorio”, ossia la sede nella quale citta<strong>di</strong>ni ed operatori trovino rappresentati in modosistematico e coerente tutte le prescrizioni e gli in<strong>di</strong>rizzi fissati dalla pianificazione.II <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Lecce</strong> e l’Ufficio <strong>di</strong> Piano si stanno attivando per la realizzazione <strong>di</strong> un SistemaInformativo Territoriale (SIT)e <strong>di</strong> un WebGis del <strong>Comune</strong>. Il SIT dovrà poi essere coor<strong>di</strong>natocon quello regionale in corso <strong>di</strong> allestimento, me<strong>di</strong>ante la stipula <strong>di</strong> un apposito protocollo <strong>di</strong>intesa.Il SIT comunale si pone i seguenti obiettivi:1) organizzazione sistematica informatizzata <strong>di</strong> tutti gli elementi <strong>di</strong> conoscenza utili algoverno del territorio comunale;2) raffigurazione informativa univoca <strong>di</strong> tutte le prescrizioni e gli in<strong>di</strong>rizzi fissati dallapianificazione per le attività <strong>di</strong> trasformazione territoriale e ad esse connesse a sostegno delleazioni programmatiche <strong>di</strong> ogni soggetto o altro ente;3) implementazione degli strati informativi per il futuro aggiornamento.In coerenza a quanto in<strong>di</strong>cato dalla Delibera <strong>di</strong> Giunta Regionale nel “<strong>Atto</strong> <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong>Giunta Regionale per l’introduzione delle ” (B.U.R. n. 111 del 21-07-2009), la realizzazione delle banchedati territoriali e dei quadri conoscitivi/interpretativi/programmatici del <strong>PUG</strong> saranno costruitenel rispetto del modello fisico proposto dalla Regione Puglia. Ovvero sulla base degli shapefilespreimpostati in formato ESRI ArcGIS acquisibili dal sito Internet del Sistema InformativoTerritoriale della Regione Puglia (www.sit.puglia.it) saranno costruiti i <strong>di</strong>versi tematismirichiesti e dettagliati nel D.R.A.G. ed in particolare per ogni layer prodotto saranno specificati:- i campi che costituiscono la chiave primaria (con i nomi che fisicamente occorreràassegnare loro);- la tipologia del campo geometrico (se areale, poligonale o puntuale);- tutti gli eventuali campi aggiuntivi che completano il tracciato record (con i nomi fisici deicampi);- gli attributi rilevanti ed i co<strong>di</strong>ci regionali prefissati per la descrizione delle singole entità inrapporto alle cartografie richieste per gli adeguamenti/approfon<strong>di</strong>menti.18

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