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Comune di Pietrasanta

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ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIOMotroneSede <strong>di</strong> una fortificazione costiera <strong>di</strong>struttaagli inizi dell’Ottocento e <strong>di</strong> un anticoscalo marittimo, alla foce del cosiddetto“Fiume Vecchio” (l’o<strong>di</strong>erno fiume Versiliasboccava in origine a Motrone), è la localitàdella Marina <strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong> meno antropizzata.È dotata <strong>di</strong> un porto spiaggia e <strong>di</strong>uno scivolo a mare per le imbarcazioni.Prometeo, 1991, scultura in acciaio inox <strong>di</strong>Alessandro Tagliolini, Piazza IV Novembre.Continuatiòns, 2005, scultura in marmobianco <strong>di</strong> Jiménez Dere<strong>di</strong>a, rotatoria ViaUnità d’Italia - Via Aurelia Sud.FocetteLa zona anticamente era paludosa per lenumerose piccole ‘foci’ del “Fiume Vecchio”e dei suoi affluenti e da qui il nome dellalocalità. É <strong>di</strong>venuta nel Novecento ed è tuttorail centro turistico balneare più esclusivoe mondano; vi si trova La Bussola, illocale-culto delle notti versiliesi, tempiodella musica italiana e straniera degli anniCinquanta e Sessanta.Il velo, 1992, scultura in marmo <strong>di</strong> RaffaellaRobustelli, Viale Roma.La fecon<strong>di</strong>tà, 2001, scultura in marmo <strong>di</strong>Dominique Le Stanc, Viale Roma.Parsifal, 2004, scultura in marmo <strong>di</strong> RosannaGregorace, Viale Roma.La Madonna dell’Assunzione, 2005, sculturain marmo <strong>di</strong> Dominique le Stanc,Via Mameli.DIVERTIMENTO E LA BUONA CUCINAAntichi sapori<strong>di</strong> <strong>Pietrasanta</strong>Non si può <strong>di</strong>re <strong>di</strong> conoscerequesta terra se nonsi sono assaporate alcunespecialità: piatti dai gustiforti legati alla vita conta<strong>di</strong>nae al duro lavoro delmarmo, meglio se accompagnatidagli ottimi vini <strong>di</strong>Strettoia. Primi fra tutti i“tordelli”, ravioli <strong>di</strong> pastagrossa fatti rigorosamentea mano ripieni <strong>di</strong> carne ebieta, con<strong>di</strong>ti con ragù (liaveva mangiati anche Michelangelodurante i suoisoggiorni versilesi!), e poil’ “intruglia”, coi fagioli, ilcavolo e la farina <strong>di</strong> mais,la “pappa al pomodoro”, la“panzanella”, i “matuffi” <strong>di</strong>polenta e funghi, gli insaccaticome il “biroldo”, la“soppressata”, il “lardo”, la“mortadella nostrale”. Trai dolci è tipico il gustosissimomarzapane, <strong>di</strong> pasta<strong>di</strong> mandorle.

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