QUALITA' DELL'ARIA INTERNA E SISTEMI DI FILTRAZIONE - CIRIAF
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QUALITA' DELL'ARIA INTERNA E SISTEMI DI FILTRAZIONE - CIRIAF
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Impianti di Climatizzazione e Condizionamento<br />
QUALITA’ DELL’ARIA <strong>INTERNA</strong> E<br />
<strong>SISTEMI</strong> <strong>DI</strong> <strong>FILTRAZIONE</strong><br />
Prof. Cinzia Buratti
DEFINIZIONE INDOOR AIR QUALITY<br />
Standard 62/04 ASHRAE<br />
Per ambienti ad uso prevalentemente residenziale residenziale, la qualità dell’aria dell aria<br />
interna è considerata accettabile quando in essa non sono presenti<br />
inquinanti in concentrazioni dannose, secondo quanto stabilito dalle<br />
autorità competenti e quando una notevole percentuale di persone<br />
(≥80%) ( ) non esprime p insoddisfazione verso di essa.<br />
In generale, l’aria ’ deve essere percepita ffresca e confortevole f dagli<br />
occupanti, in modo da rendere minima la percentuale di insoddisfatti, e<br />
soprattutto devono essere trascurabili i rischi per la salute che derivano<br />
dalla sua respirazione.<br />
Implicazioni di carattere soggettivo
PRINCIPALI FONTI <strong>DI</strong> INQUINANTI<br />
ESTERNE INTERNE<br />
Fonti di inquinamento q civili e industriali Presenza di persone p<br />
Traffico veicolare<br />
respirazione<br />
Impianti di riscaldamento sudorazione<br />
Attività produttive<br />
Rilascio di particelle volatili<br />
materiali di costruzione<br />
componenti di arredo
1_Provenienza<br />
PRINCIPALI FONTI <strong>DI</strong> INQUINANTI<br />
CLASSIFICAZIONE<br />
1_Provenienza<br />
2_Tipo<br />
3_Effetti<br />
� sostanze t contaminanti t i ti prodotte d tt all’interno ll’i t ddell’ambiente, ll’ bi t ddovute t alla ll<br />
presenza di persone, a processi di combustione o ai materiali;<br />
� sostanze contaminanti presenti nell’aria esterna che confluiscono<br />
all’interno all interno attraverso i condotti di ventilazione o le aperture aperture.
2_Tipo<br />
� gas o vapori i (CO (CO, CO CO2 , SO SOX , NO NOX , VOC VOC, ozono, radon, d ammoniaca); i )<br />
� inquinanti biologici (microrganismi, materiale organico);<br />
� solidi, ulteriormente suddivisi in base al diametro in polveri ( < 5 µm) e fumi<br />
( (diametro 0,1÷1 µm); )<br />
� liquidi, distinguibili in nebbie e sospensioni.<br />
3_Effetti _<br />
� inquinanti che producono sollecitazioni sensoriali (odori);<br />
� inquinanti che producono sollecitazioni fisiologiche (mal di testa,<br />
affaticamento);<br />
� inquinanti che producono sollecitazioni biologiche (irritazioni di occhi e<br />
mucose, allergie, effetti mutageni e carcinogeni).
Fanger ha proposto due unità di misura per la valutazione della qualità<br />
dell'aria interna e gli effetti della presenza di inquinanti sulle condizioni di<br />
benessere delle persone: l'olf l olf eildecipol.<br />
e il decipol.<br />
L'olf (dal latino olfactus) è una grandezza che esprime la capacità<br />
inquinante di una sorgente: è definito come la quantità di bioeffluenti<br />
emessa da un soggetto che svolge attività sedentaria in condizioni di<br />
benessere termico, con uno standard igienico di 0.7 bagni/giorno.<br />
(Ogni altra sorgente inquinante può essere espressa in numero di olf che producono una<br />
sensazione equivalente).<br />
Il decipol (pol dal latino pollutio) è una grandezza che consente di<br />
quantificare la percezione degli inquinanti; è l'inquinamento l inquinamento percepito in<br />
presenza di un soggetto normale (1 olf) in un ambiente con ventilazione di<br />
10 l/s di aria pulita.
Tab. 2.1: Sorgenti di inquinamento (olf).<br />
Sorgente g olf Sorgente g<br />
Persona seduta (1 met) 1<br />
Fumatore<br />
mediamente<br />
olf/m2 di<br />
pa pavimento imento<br />
Persona in movimento (4 met) 5 Uffici 0.3<br />
Persona in movimento (6 met) 11 Scuole 03 0.3<br />
Fumatore quando fuma 25 Sale conferenze 0.5<br />
Tab. 2.2: Valori in decipol dell’inquinamento dell’aria percepito in alcune situazioni.<br />
Ambiente esterno Decipol<br />
Aria esterna, in montagna o al mare 0<br />
Aria esterna, in città con aria poco inquinata 0.1<br />
AAria i esterna, t in i città, ittà con aria i molto lt inquinata i i t 02 0.2<br />
Ambiente interno<br />
Aria interna, interna in edifici salubri 1<br />
Aria interna, in edifici insalubri 10<br />
Pannelli in gesso g<br />
2.1<br />
Sigillanti 3.0<br />
Fumo da tabacco 14.4<br />
6
Sindrome da edifici insalubri<br />
IIn numerosi i edifici, difi i nonostante t t lla portata t t di ventilazione til i sia i adeguata d t a<br />
purificare l'aria dagli inquinanti interni, ci sono elevate percentuali di<br />
persone p che considerano la qqualità dell'aria insoddisfacente. Ciò pprovoca<br />
una serie di disturbi quali sonnolenza, mal di testa, irritazione agli occhi e<br />
all'apparato respiratorio, ecc.<br />
Tale situazione è stata denominata Sick Building g Syndrome y (S.B.S.) ( ) e<br />
definita dalla O.M.S. come Building Sickness che si esprime attraverso<br />
sintomi di malessere generali e non specifici, accusati da persone situate in<br />
ddeterminati t i ti edifici, difi i sintomi i t i che h recedono d poco ddopo l' l'abbandono bb d ddegli li<br />
edifici stessi.<br />
Una significativa quota parte delle sostanze é introdotta per mezzo degli stessi<br />
sistemi di ventilazione: nei canali spesso transitano polveri, microrganismi, insetti,<br />
residui organici di vario tipo che, uniti all'umidità dell'aria, si annidano nei filtri dove si<br />
sviluppano funghi e batteri. L'aria che attraversa i filtri per poi essere distribuita in<br />
ambiente dà luogo a condizioni di malessere malessere, anche se tutti i parametri<br />
termoigrometrici e di ventilazione assumono i valori ottimali.
Determinazione portata d’aria di ventilazione<br />
Un’appropriata ventilazione, meccanica o naturale, miscelando l’aria<br />
interna ad un ambiente e realizzando un’indispensabile un indispensabile ridistribuzione,<br />
permette di rimuovere e/o diluire i contaminanti generati e di ottenerne la<br />
qualità lità desiderata. d id t<br />
CEN Ventilation of buildings - Design criteria for the indoor environment<br />
CR 1752<br />
Propone due distinte procedure, che consentono rispettivamente di<br />
determinare la portata di ventilazione necessaria per il comfort e quella<br />
richiesta per minimizzare il potenziale di rischio di effetti indesiderati sulla<br />
salute.<br />
Il valore più alto tra i due viene scelto come dato di progetto.
A_Individuazione del livello di qualità dell’aria interna desiderata<br />
Categoria<br />
Tab. 2.3: Qualità percepita dell’aria interna.<br />
% di insoddisfatti<br />
(PPD)<br />
Qualità dell’aria<br />
(decipol)<br />
Aria esterna<br />
(l/s olf)<br />
AA, ottima qualità 15 10 1.0 10<br />
B, buona qualità 20 1.4 7<br />
C, scarsa qualità 30 2.5 4<br />
I valori si riferiscono alla prima impressione dei visitatori di un dato ambiente<br />
poiché, in pochi minuti, l’organismo si adatta ai bioeffluenti umani.<br />
Il livello di qualità percepita dell’aria interna (C i ), a partire dalla percentuale di<br />
insoddisfatti (PPD), ( ), può p essere anche ricavato dalla seguente g relazione di<br />
origine sperimentale (fig.2.1):<br />
112<br />
C =<br />
[decipol]<br />
C i<br />
[ ] 4<br />
ln( PPD)<br />
− 5,<br />
98
Fig. 2.1: Relazione tra la qualità percepita dell’aria espressa in decipol e la<br />
g q p p p p<br />
percentuale di insoddisfatti.
B_Valutazione della qualità percepita dell’aria esterna disponibile<br />
Tab. 2.4: Livelli di qualità dell’aria esterna.<br />
Qualità<br />
Inquinanti dell dell’aria aria<br />
percepita<br />
dell’aria<br />
(decipol)<br />
CO2 (mg/m3 )<br />
CO<br />
(mg/m3 )<br />
NO2 (mg/m3 (decipol)<br />
)<br />
SO 2<br />
(mg/m 3 )<br />
Al mare 0 680 0-0.2 2 1<br />
In città, , buona qualità q<br />
0.5 700-800 4-6 50-80 50-100<br />
C_Valutazione del carico di inquinamento prodotto<br />
tot<br />
∑<br />
G [olf]<br />
= Gi<br />
Carico di inquinamento prodotto, valutato come somma dei contributi delle diverse<br />
sorgenti inquinanti presenti nell’ambiente nell ambiente riportati nelle tabelle 2.5 e 2.6.
Tab. 2.5: Carico di inquinamento prodotto dagli occupanti.<br />
Sedentari, 1-1.2 met 1<br />
Carico<br />
prodotto<br />
(olf/persona)<br />
CO 2<br />
(l/h persona)<br />
CO*<br />
(l/h persona)<br />
H 2 O**<br />
(g/h persona)<br />
fumatori 0% 1 19 50<br />
fumatori 20% 2 2 19 11*10-3 fumatori 20% 50<br />
2 2 19 11 10 3 50<br />
fumatori 40% 2 3 19 21*10 -3 50<br />
fumatori 100% 2 6 19 53*10 -3 50<br />
Esercizio fisico<br />
livello basso, 3 met 4 50 200<br />
livello medio, 6 met 10 100 430<br />
livello alto, 10 met (atleti) 20 170 750<br />
BBambini bi i<br />
Asilo, 3-6 anni, 2.7 met 1.2 18 90<br />
Scuola Scuola, 14-16 anni anni, 1-<br />
1.2 met<br />
1.3 19 50<br />
* Derivato dal fumo di tabacco.<br />
** Per individui prossimi alla neutralità termica.<br />
1 1 met = 58 W/m2 di pelle, ovvero a circa 100 W per una persona media.<br />
2 In media 1.2 sigarette/ora per fumatore, velocità di emissione pari a 44 ml CO/sigaretta.
Tab. 2.6: Carico inquinante prodotto dall’edificio completo di mobili e sistemi di<br />
ventilazione<br />
ventilazione.<br />
Edifici esistenti<br />
Carico prodotto<br />
(olf/m 2 pav)<br />
media range<br />
uffici 1 0.3 0.02-0.95<br />
scuole (aule) 2 0.3 0.12-0.54<br />
asili3 asili 04 020074<br />
3 0.4 0.20-0.74<br />
sale riunioni 4 0.5 0.13-1.32<br />
abitazioni5 abitazioni<br />
Edifici poco inquinanti: valori target 0.05-0.1<br />
1 Dati relativi a 24 edifici a uso ufficio con ventilazione meccanica.<br />
meccanica<br />
2 Dati relativi a 6 scuole con ventilazione meccanica.<br />
3 Dati relativi a 9 asili con ventilazione meccanica.<br />
4 Dati relativi a 5 sale riunioni con ventilazione meccanica.<br />
5 Dati relativi a 3 edifici uso abitazione con ventilazione naturale.
D_Valutazione dell’efficienza di ventilazione (ε v)<br />
Di Dipende d ddal l sistema i t di ventilazione til i adottato; d tt t esistono i t ddue di diversi i metodi t di di<br />
diffusione dell’aria in ambiente:<br />
1 a completo mescolamento<br />
completa diluizione degli inquinanti in ambiente<br />
aria immessa da bocchette con velocità notevolmente superiori a quelle ammesse<br />
nella zona occupata dalle persone (da 2 m/s a 12 m/s).<br />
Svantaggi: possibilità di correnti d’aria daria, probabile corto circuitazione dell’aria dell aria tra<br />
immissione ed estrazione, stagnazioni dell’aria.<br />
2 a perfetto dislocamento<br />
un fronte d’aria che avanza da un lato verso l’altro dell’ambiente e la rimozione<br />
costante dei contaminanti durante il suo moto. La concentrazione degli inquinanti<br />
varia da un minimo nella zona di immissione ad un massimo nella zona di<br />
estrazione.<br />
Grandi portate d’aria, che implica da un lato piccole differenze di temperatura tra<br />
aria immessa e aria ambiente e dall’altro una velocità dell’aria nella zona<br />
occupata dalle persone sicuramente superiore a quelle tradizionali (circa 00,5 5 m/s) m/s).
Efficienza di ventilazione (ε v)<br />
ε<br />
v<br />
=<br />
C<br />
C<br />
e<br />
i<br />
− C<br />
− C<br />
dove:<br />
Ce : concentrazione inquinanti nell'aria in uscita;<br />
C Cs : concentrazione inquinanti nell'aria nell aria in ingresso;<br />
Ci : concentrazione inquinante nella zona occupata dalle persone (zona di respirazione).<br />
Nel caso di perfetta miscelazione tra aria ed inquinante il valore sarà pari a 1.<br />
Se la concentrazione dell'inquinante è minore nella zona di respirazione rispetto<br />
all'aria in uscita, si avrà un valore > 1, il che significa che si potrà avere il livello di<br />
qualità desiderato con un flusso di ricambio relativamente contenuto.<br />
Se, al contrario, la concentrazione dell'inquinante è minore nell'aria in uscita<br />
rispetto alla zona di respirazione, occorrerà un ricambio maggiore.<br />
s<br />
s
Tab. 2.7: Efficienza di ventilazione con tecniche diverse.<br />
Principio di ventilazione<br />
Ventilazione per miscelazione<br />
Ventilazione per miscelazione<br />
Ventilazione a dislocamento<br />
Differenza di temperatura<br />
tra l’aria di immissione e<br />
l’aria della zona di<br />
respirazione, p , t s s-t i (°C) ( )<br />
< 0<br />
0 – 2<br />
2 – 5<br />
> 5<br />
Efficienza di<br />
ventilazione<br />
0.9 – 1.0<br />
09 0.9<br />
0.8<br />
0.4 – 0.7<br />
< - 5<br />
09 0.9<br />
0 – 5<br />
> 0<br />
0.9 – 1.0<br />
1.0<br />
> 2<br />
0.2 – 0.7<br />
0 – 2<br />
0.7 – 0.9<br />
E_Determinazione del tasso di ventilazione necessario<br />
La capacità di rimozione (CR e ) di sostanze inquinanti da parte di una portata<br />
d’aria esterna Q, caratterizzata da una concentrazione C 0 , si esprime con:<br />
( 0<br />
CRe i<br />
) C C Q = ⋅ − [olf]<br />
La capacità di rimozione (CR v) delle sostanze inquinanti prodotte in ambiente<br />
da parte di un sistema di ventilazione, vale:<br />
CR<br />
(G è la portata di inquinante prodotta).<br />
v<br />
G<br />
= [olf]<br />
ε<br />
Uguagliando le due quantità e considerando la definizione di decipol, la<br />
portata d’aria esterna Q sarà data da:<br />
G 1<br />
C C<br />
G 1<br />
Q = 10<br />
− ε<br />
[l/s]<br />
C i qualità dell’aria interna di progetto; C 0 qualità dell’aria (in decipol) a livello<br />
della presa esterna.<br />
i<br />
v<br />
0<br />
v
Tab. 2.8: Concentrazione massima ammissibile per p sostanze inquinanti q indoor.<br />
Sostanza Concentrazione Tempo massimo<br />
inquinante<br />
limite di esposizione<br />
Monossido di<br />
carbonio<br />
100 mg/m 3 15 minuti<br />
60 mg/m 3 30 minuti<br />
30 mg/m 3 1 ora<br />
10 mg/m3 10 mg/m 8ore<br />
3 8 ore<br />
Formaldeide 100 µg/m 3 30 minuti<br />
Piombo 0.5 -1.0 µg/m3 µg<br />
1 anno<br />
Diossido di azoto<br />
Anidride solforosa<br />
400 µg/m 3 1 ora<br />
150 µg/m 3 24 ore<br />
500 µg/m 3 10 minuti<br />
350 µg/m 3 1 ora<br />
VVanadio di 1 µg/m / 3 24<br />
3 24 ore
Determinazione portata d’aria di ventilazione<br />
ASHRAE 62-2004: Ventilation for Acceptable Indoor Air Quality<br />
Prevede due possibili procedure per la valutazione dei requisiti di<br />
ventilazione, , entrambe basate sull’approccio pp tradizionale della diluizione<br />
degli inquinanti tramite aria di ricambio esterna, che si differenziano per i<br />
diversi approcci utilizzati per la determinazione delle portate d’aria di<br />
rinnovo:<br />
- procedura p Ventilation Rate (approccio ( pp p prescrittivo); )<br />
- procedura Indoor Air Quality (approccio prestazionale)<br />
prestazionale).
Approccio prescrittivo<br />
La portata necessaria è determinata facendo riferimento ai dati riportati in<br />
tabella 22.9 9 per diverse destinazioni d’uso; duso; si hanno a disposizione:<br />
portate d’aria necessarie per persona<br />
G = Gp · Np (m3 G= portata totale (m<br />
/h)<br />
3 G portata totale (m /h);<br />
Gp = portata per persona (m3 persona);<br />
/h<br />
N Np = numero di persone.<br />
Nel caso in cui non risulta di facile determinazione il numero di persone si<br />
ricorre alla formula seguente<br />
N p = G v · A<br />
p v<br />
con A = superficie dei locali in m 2 ;
portate d’aria necessarie per unità di superficie<br />
G = G a · A (m 3 /h)<br />
Tab. 2.9: Alcuni valori delle portate di ventilazione da rispettare nella zona occupata dalle persone.<br />
Ambiente<br />
G Gp G G<br />
m3 Gv /h *persona n°persone/ m2 Ga m3 /h* m2 Aule scolastiche 17.6 0.25 2.2<br />
Laboratori<br />
informatici<br />
26.6 0.25 2.2<br />
Ristoranti 18 18.4 4 070 0.70 32 3.2<br />
Camere da letto 19.8 0.10 1.1<br />
Uffici 30.6 0.05 1.1<br />
Banche 30.6 0.05 1.1<br />
Musei 16.6 0.40 1.1<br />
Discoteche 37.1 1.00 1.1<br />
Palestre – sala<br />
aerobica<br />
38.9 0.40 1.1<br />
Palestre – sala pesi 46.8 0.10 1.1
Occorre inoltre considerare l’efficienza di ventilazione: la portata d’aria di<br />
ventilazione effettivamente necessaria (G tot) è fornita da:<br />
GGtot = G/ G/ε ( 3<br />
v (m /h) 3 /h)<br />
Tab. 2.10: Alcuni valori di efficienza di ventilazione all’interno dell’ambiente confinato.<br />
Sistema di distribuzione dell dell’aria aria ε εv Mandata di aria calda dal pavimento e ripresa dal<br />
pavimento<br />
Mandata di aria calda dal pavimento e ripresa dal soffitto 0.7<br />
Mandata di aria calda dal soffitto e ripresa dal pavimento 1.0<br />
MMandata d t di aria i calda ld ( (almeno l 8 ° C superiore i alla ll<br />
temperatura ambiente)<br />
dal soffitto e ripresa dal soffitto<br />
Note:<br />
1.soffitto include ogni punto al di sopra della zona occupata dalle persone<br />
2.pavimento include ogni punto al di sotto della zona occupata dalle<br />
persone<br />
1.0<br />
0.8
Metodo prescrittivo empirico<br />
con:<br />
G tot = β · V (m 3 /h)<br />
β = numero di ricambi/ora (h -1 ), variabile nell’intervallo 0.5 ÷ 2a<br />
seconda del grado di purezza richiesto;<br />
V = volume dell’ambiente (m3 ).<br />
Approccio pp pprestazionale<br />
La procedura Indoor air quality è fondata sul controllo di specifici inquinanti,<br />
per i quali si presuppongono noti i tassi di emissione da parte dell’edificio.<br />
HHa per obiettivo bi tti la l ddeterminazione t i i ddella ll quantità tità di aria i esterna t sufficiente ffi i t a<br />
diluire quella interna fino a raggiungere livelli di concentrazione, per<br />
prefissati inquinanti, inferiori ai limiti imposti.
<strong>SISTEMI</strong> <strong>DI</strong> <strong>FILTRAZIONE</strong> E PRINCIPI <strong>DI</strong> FUNZIONAMENTO<br />
Nel processo di filtrazione dell’aria dell aria si deve considerare:<br />
-tipologia di inquinante da rimuovere;<br />
-forma; f<br />
- dimensioni;<br />
-peso specifico delle particelle;<br />
- proprietà elettriche delle polveri;<br />
-velocità del flusso di aria.<br />
Esistono diversi meccanismi di filtrazione con efficienze differenti.<br />
I dispositivi per la depurazione dell’aria possono essere inseriti all’interno<br />
dei canali, oppure pp consistono in apparecchi pp indipendenti, p da installare<br />
all’interno dei locali o da appoggiare a terra o su ripiani.
Meccanismo di setaccio.<br />
Il flusso d’aria attraversa le fibre del<br />
filtro:<br />
-le particelle solide con diametro<br />
maggiore della distanza tra le fibre<br />
che costituiscono il filtro sono<br />
arrestate;<br />
- le particelle più grossolane si<br />
fermano nei punti di intersezione<br />
delle fibre;<br />
- lle particelle ti ll più iù minute i t si i<br />
depositano lungo le fibre stesse per<br />
l’azione di forze elementari di<br />
attrazione elettrostatica (effetto<br />
intercettazione).<br />
Il meccanismo di setaccio non è<br />
influenzato dalla velocità delle<br />
particelle ed è il più efficiente per<br />
quelle con dimensioni ≥5 μm; per le<br />
particelle tra 0.3÷0.4 μm, interviene<br />
Fi Fig. 2.3: 2 3 EEsempio i di filt filtro a sacco (Ti (Tiemmefc). f ) il meccanismo i di iintercettazione. t tt i
Il mezzo filtrante utilizza<br />
una carta – filtro, costituita<br />
per il 95% di microfibre di<br />
vetro e per il 5% di leganti<br />
sintetici.<br />
Esempio di filtro a pieghe.<br />
L’ampia pieghettatura fa sì che, per una velocità all’ingresso che può essere di 2 o<br />
3 m/s, quella di attraversamento del media filtrante si riduca a 0.1 – 0.2 m/s. La<br />
perdita di carico iniziale varia tra 120 e 150 Pa, quella finale tra 350 e 450 Pa.
Dello stesso genere dei filtri a pieghe sono i filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air).<br />
Mezzo filtrante costituito da fibre di solo 0,1 μm.<br />
Le perdite di carico di tali filtri sono sono, inizialmente inizialmente, di almeno 200 o 250 Pa Pa.<br />
Tali filtri trovano impiego in ambienti nei quali debba essere garantita un’elevata<br />
asetticità (sale ( operatorie, p , camere bianche); ); in particolari p lavorazioni o processi p si<br />
ricorre ai filtri ULPA (Ultra Low Penetration Air), che presentano valori di efficienza<br />
ancora più elevati.<br />
Esempio di filtro assoluto (Tiemmefc).
Esempio di filtro viscoso a rullo (Satrel).<br />
LLe velocità l ità di attraversamento tt t vanno da d 1.2 1 2 a 33.0 0 m/s / e il<br />
valore di efficienza, in funzione della velocità, è ottimale<br />
nel campo compreso tra 11.5 5 e 22.5 5 m/s m/s, mentre decresce<br />
per valori minori o maggiori della velocità.<br />
L’efficienza Lefficienza è mediamente attorno al 75% e pertanto sono<br />
spesso utilizzati come prefiltri a quelli di maggiore<br />
efficienza.<br />
La perdita di carico, alle velocità ottimali, è attorno a 30-<br />
40 Pa a filtro nuovo.<br />
I filtri viscosi possono p essere di due tipi: p<br />
-a perdere<br />
- rigenerabili rigenerabili,
Schema semplificativo del meccanismo di inerzia.<br />
Le particelle contenute in un flusso d’aria soggetto ad<br />
una brusca variazione di direzione seguono una<br />
traiettoria generalmente diversa dalle molecole che<br />
compongono il gas gas.<br />
L’efficienza di questa tipologia di filtri aumenta con la<br />
velocità l ità dell’aria; d ll’ i attualmente tt l t esistono i t separatori t i iin<br />
grado di far depositare particelle di dimensione<br />
minima dell’ordine di 1 μm.<br />
Esempio di separatore<br />
inerziale (Satrel).
Il flusso d’aria in prossimità delle fibre del filtro tende a seguirne il contorno,<br />
ttrascinando i d lle particelle ti ll più iù fi fini i e lleggere.<br />
Se la traiettoria delle particelle passa a una distanza dalla fibra inferiore al raggio<br />
ddelle ll particelle ti ll stesse, t esse si i fi fissano per fforze elementari l t i di attrazione tt i<br />
elettrostatica.<br />
L’ L’efficienza ffi i di questo t meccanismo i aumenta t con il di diametro t e lla di distanza t ttra lle<br />
fibre del filtro.<br />
La velocità dell’aria, entro certi limiti, non ha influenza.<br />
Schema semplificativo del meccanismo di intercettazione.
Schema semplificativo<br />
del meccanismo di<br />
diffusione.<br />
Le particelle più piccole, in un flusso d’aria, sono soggette a moti oscillatori di tipo<br />
browniano; nel corso di tali moti, lungo la generale direzione del flusso d’aria, daria, esse<br />
giungono a contatto con le fibre del filtro.<br />
LLa probabilità b bilità che h lle particelle ti ll iincontrino t i lla fib fibra ddel l filt filtro aumenta t con il di diminuire i i<br />
del diametro, sia delle particelle che delle fibre, e con il ridursi della velocità<br />
dell’aria.<br />
Anche in questo meccanismo le particelle aderiscono alle fibre per effetto di forze<br />
elettriche elementari;
Il flusso d’aria è fatto passare attraverso un intenso campo elettrico, che ionizza le<br />
molecole d’aria. Gli ioni colpiscono le particelle sospese, trasferendo loro la propria<br />
carica elettrica positiva; p ; successivamente il flusso d’aria attraversa un campo p elettrico<br />
più debole, dove le particelle, cariche positivamente, si depositano su apposite piastre<br />
caricate negativamente<br />
negativamente.<br />
Le particelle devono essere periodicamente rimosse attraverso l'azione detergente<br />
di un liquido oppure un’azione un azione meccanica di percussione o vibrazione vibrazione.<br />
Schema semplificativo di un filtro elettrostatico.
Esempi di filtri ad adsorbimento<br />
(MCleoDrussel).<br />
Utilizzati per l’eliminazione di gas e polveri.<br />
Sulla base della natura delle forze che impegnano il materiale adsorbente e<br />
l’inquinante l inquinante, cioè la sostanza adsorbita adsorbita, si possono distinguere l’adsorbimento<br />
l adsorbimento<br />
chimico e quello fisico.<br />
L’ L’adsorbimento d bi t chimico hi i consiste it nella ll reazione i ddegli li iinquinanti i ti con opportuni t i agenti ti<br />
chimici (permanganato di potassio, carbonato di sodio) che li trasformano o fissano<br />
definitivamente.<br />
Nell’adsorbimento fisico, la molecola contaminante contenuta nei vapori è trattenuta<br />
sulla superficie esterna del materiale adsorbente da deboli forze elettrostatiche<br />
elettrostatiche.
Caratteristiche funzionali dei filtri:<br />
- resistenza;<br />
- ritentività;<br />
- efficienza.<br />
La resistenza di un filtro è rappresentata dalla perdita di carico, cioè dalla<br />
caduta di pressione statica del flusso d’aria tra le due facce opposte del filtro,<br />
per una data portata.<br />
La ritentività èlacapacità, p espressa p come quantità q di un certo tipo p dipolvere, p<br />
che il filtro può trattenere dalla messa in funzione al limite massimo di perdita di<br />
carico ammissibile.<br />
L’efficienza L efficienza è la capacità di un filtro di arrestare arrestare, e quindi di separare separare, le<br />
particelle contenute nel flusso di aria che lo attraversa.<br />
Il grado di efficienza media nel corso della durata di un filtro è, per<br />
molte applicazioni, la caratteristica più significativa ed è in base a tale<br />
parametro che è possibile effettuare una ulteriore classificazione dei<br />
sistemi di filtrazione.
L’efficienza può essere determinata in base a tre differenti metodologie di prova adottate<br />
dalle norme ASHRAE (Test Standard for Air Cleaning Devices)<br />
1) metodo gravimetrico (o ponderale);<br />
2) ) metodo opacimetrico ( (o colorimetrico); )<br />
3) metodo DOP (dioptilftalato).<br />
1) Metodo gravimetrico (o ponderale)<br />
E’ anche denominato Synthetic Dust Weight Arrestance Test in quanto si basa<br />
sull'aumento sull aumento di peso del filtro di controllo al termine della prova prova. Il test può essere<br />
schematizzato nel seguente modo<br />
a)una ) portata p nota d'aria viene aspirata p e filtrata tramite filtri assoluti ( (A) ) i q quali, ,<br />
come si vedrà successivamente, sono caratterizzati da rendimenti molto più elevati<br />
rispetto al filtro in prova; tale operazione permette di garantire una elevata purezza<br />
dell’aria impiegata nella prova;<br />
b) a valle del filtro (A) viene immessa una quantità nota di polveri sintetiche di test,<br />
con concentrazione prefissata (70 mg/m3 con concentrazione prefissata (70 mg/m ); 3 );<br />
c) l'aria contenente le polveri attraversa il filtro da testare (B);<br />
d) a valle del filtro di prova l'aria laria viene nuovamente filtrata da un filtro assoluto (C),<br />
che trattiene le particelle non arrestate da (B).
Il filtro (C) viene pesato prima e dopo la prova; la differenza di peso consente di<br />
calcolare l’efficienza del filtro (B) ( ) da testare; ; maggiore gg è il p peso del filtro ( (C), ), minore<br />
è l’efficienza del filtro (B).<br />
L’efficienza Lefficienza di filtrazione E è data dalla relazione:<br />
W2<br />
E = 1−<br />
(%)<br />
W<br />
W 1 = peso di polvere sintetica di riferimento;<br />
W2 = peso di polvere sintetica che attraversa il filtro (e che viene arrestata dal filtro C).<br />
SSchema semplificativo f del metodo gravimetrico per la determinazione dell’efficienza ff di filtrazione f (Satrel).<br />
(S )<br />
1
2) Metodo opacimetrico (o colorimetrico);<br />
Sonde con filtri<br />
di raffronto<br />
SSchema h semplificativo lifi ti ddel l metodo t d opacimetrico i t i per lla ddeterminazione t i i ddell’efficienza ll’ ffi i di filt filtrazione i (S (Satrel). t l)<br />
Il metodo opacimetrico è anche denominato Atmospheric Dust Spot Efficency Test<br />
in quanto si basa sul grado di annerimento di filtri campione, valutato per mezzo di<br />
un colorimetro.<br />
Il filtro da testare viene fatto attraversare da aria atmosferica per un periodo<br />
variabile di tempo. A monte e a valle del filtro sono collocate due sonde che<br />
prelevano p l'aria e la filtrano attraverso carte di filtro di raffronto.<br />
Al termine della prova si misura il diverso grado di colorazione tra la carta di filtro a<br />
valle e quello a monte del filtro da testare tramite un colorimetro: maggiore è la<br />
differenza migliore è l’efficienza l efficienza E del filtro.
dove:<br />
Q O<br />
E = 1−<br />
⋅ (%)<br />
Q<br />
1 2<br />
2 O 1<br />
Q1, Q2 = portate totali di aria prelevate dalle sonde, rispettivamente a monte e a<br />
valle del filtro di prova;<br />
O O1, O O2 = opacità ità della d ll carta t campione i a monte t e a valle ll ddel l filt filtro di prova pari i a:<br />
con:<br />
O<br />
1<br />
=<br />
t<br />
u1<br />
− t<br />
t<br />
u1<br />
u2<br />
O<br />
2<br />
=<br />
t<br />
d1<br />
− t<br />
t<br />
t tu1, t tu2 = coefficienti ffi i ti di ttrasmissione i i lluminosa i iiniziale i i l e fi finale l a monte t ddel l<br />
filtro in prova;<br />
td1, td2 = coefficienti ffi i i di trasmissione i i lluminosa i iiniziale i i l e fi finale l a valle ll ddel l<br />
filtro in prova.<br />
d1<br />
d2
3) Metodo DOP (dioptilftalato).<br />
E’ adottata d tt t per valutare l t lla resa di filt filtri i caratterizzati tt i ti dda efficienze ffi i > 98% 98%.<br />
Per valutare l'efficacia del filtro, nell'aria, precedentemente filtrata con filtri assoluti,<br />
sono immesse goccioline (diametro 0.3 μm) di dioptilftalato, (ottenute per ebollizione e<br />
successiva condensazione), con una concentrazione stabile di 80 mg/m 3 .<br />
Tramite fotometri, misurando la luce diffusa da goccioline presenti in<br />
sospensione in aerosol, vengono contate tali goccioline a monte (CM) e a valle del<br />
filtro (CV), ottenendo così il rapporto di penetrazione (RC):<br />
CV ⋅100<br />
RC =<br />
CM<br />
dove:<br />
CV = numero di goccioline a valle del filtro;<br />
CM = numero di goccioline a monte del filtro.<br />
L'efficienza di filtrazione (E):<br />
(%)<br />
E = 100 − RC (%)
Tabella riepilogativa della classificazione filtri in base all’efficienza.<br />
EN 779<br />
Prefiltri m<br />
Arrestanza media Am (%) ( )<br />
Corrispondenza con Norme<br />
(con polvere sintetica) Eurovent<br />
G1 50 – 65 EU1<br />
Perdita di carico finale G2 65 – 80 EU2<br />
(massimo 250 Pa) G3 80 – 90 EU3<br />
Filt Filtri i medi di<br />
Perdita di carico finale<br />
(massimo 450 Pa)<br />
G4 > 90 EU4<br />
Efficienza ce amedia edaE m (%)<br />
(per particelle di 0.4 μ)<br />
F5 40 – 60 EU5<br />
F6 60 – 80 EU6<br />
F7 80 – 90 EU7<br />
F8 90 – 95 EU8<br />
F9 >95 > 95 EU9<br />
EN 1822<br />
Filtri assoluti Efficienza globale MPPS (%)<br />
Corrispondenza con Norme<br />
Eurovent<br />
H10 85 EU10<br />
H11 95 EU11<br />
Hepa H12 99 99.5 5 EU12<br />
H13 99.95 EU13<br />
H14 99.995 EU14<br />
Ulpa U15 99.9995 EU15<br />
U16 99.99995 EU16<br />
U17 99.999995 EU17
Tab. 2.12: Concentrazione e dimensioni delle polveri in diverse aree [3].<br />
Area Zona<br />
Campagna<br />
Città<br />
Concentrazione Dimensione Dimensione<br />
(mg/m3 ) media (μm) massima (μm)<br />
Tempo umido 0.05 0.8 4<br />
TTempo secco 015 0.15 2 25<br />
Residenziale 0.4 7 60<br />
Periferia 075 0.75 20 100<br />
Industriale Industriale 3 60 1000<br />
Tab. 2.13: Distribuzione delle polveri [3].<br />
Dimensione (μm) Concentrazione (particelle/m 3 ) Percentuale in volume<br />
10 – 30 50.000 28<br />
5 – 10 1.750.000 52<br />
3 – 5 2.500.000 11<br />
1 – 3 10 10.700.000 700 000 6<br />
0.5 – 1 67.000.000 2<br />
0 – 05 0.5 910 910.000.000 000 000 1
FILTRI ASSOLUTI<br />
Tab. 2.14: Esempi di applicazione di diversi filtri [3].<br />
Tipologia di filtro Applicazioni<br />
FILTRI AD ALTISSIMA EFFICIENZA<br />
FILTRI A ME<strong>DI</strong>A EFFICIENZA<br />
Camere bianche, locali sterili per ospedali e<br />
laboratori farmaceutici, industrie elettroniche e<br />
fotografiche, industria nucleare – arresto della<br />
contaminazione<br />
Locali per elaboratori, condizionamento dell’aria dell aria –<br />
cabine di verniciatura, industria chimica e<br />
meccanica<br />
esotermici<br />
di precisione, filtri per motori<br />
Ventilazione locali pubblici ed officine, prefiltri per<br />
filtri assoluti, filtri per compressori<br />
Tab. 2.15: Tipologie di filtri in funzione della perdita di carico massima [2].<br />
Tipologia di filtro Manutenzione/Sostituzione<br />
Filtro a grana grossa<br />
(diametro particelle captate 1 – 3 μm)<br />
Filtro a grana fine<br />
(diametro particelle captate < 1 μm)<br />
Filtro assoluto<br />
Incremento della perdita di carico di 100 Pa<br />
rispetto al filtro nuovo (50 Pa)<br />
PER<strong>DI</strong>TA <strong>DI</strong> CARICO FINALE 150 Pa<br />
Incremento della perdita di carico di 150 - 100 Pa rispetto al filtro<br />
nuovo (50 - 100 Pa)<br />
PER<strong>DI</strong>TA <strong>DI</strong> CARICO FINALE 200 Pa<br />
Incremento della perdita di carico di 250 Pa<br />
rispetto al filtro nuovo (250 Pa)<br />
PER<strong>DI</strong>TA <strong>DI</strong> CARICO FINALE 500 Pa