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Il progetto del Piano di Zona - Geo-Portale del Comune di Bergamo

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oggetto:Progetto <strong>del</strong> nuovo<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> 167Relazione tecnicaillustrativaTesto approvato dal C.C.con <strong>del</strong>ibera n°1/107 <strong>del</strong>16.01.2007<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>In<strong>di</strong>ce1. Premessa2. Linee d’in<strong>di</strong>rizzo generale e criteri informatori <strong>del</strong><strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>3. <strong>Il</strong> fabbisogno abitativo ed il <strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong><strong>Piano</strong>4. La dotazione <strong>di</strong> servizi e gli standards <strong>di</strong> qualità5. Le relazioni con il <strong>Piano</strong> dei Servizi6. La perequazione urbanistica ed economica7. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>segno inse<strong>di</strong>ativo - le caratteristiche degliinterventi - l’architettura bioecologica ed ecosostenibile8. <strong>Il</strong> sistema qualità: qualità ambientale, architettonica,ecologica, manutentiva e sociale9. La valutazione ambientale, idrogeologica esismica – il sistema <strong>del</strong> verde e degli spazi aperti10. La gestione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>A5


1. PremessaLa relazione tecnica illustrativa <strong>del</strong> nuovo <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> è costituita da piùdocumenti elaborati in momenti <strong>di</strong>fferenti.Ciascuno <strong>di</strong> questi documenti fa parte integrante <strong>del</strong> <strong>Piano</strong>, ne forniscel’interpretazione, ne chiarisce i presupposti e l’articolazione ed è per questa ragioneche, in quest’ultimo rapporto, si è evitato <strong>di</strong> ritornare su temi ed argomenti giàesposti ed argomentati nei rapporti precedenti.<strong>Il</strong> primo documento, che coincide con la prima fase d’approccio all’elaborazione <strong>del</strong><strong>Piano</strong>, è lo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong> fabbisogno abitativo, stu<strong>di</strong>o svolto nel corso <strong>del</strong> 2003 e 2004,poi aggiornato al 2005, che struttura in modo sostanziale il <strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong>lostrumento urbanistico e preor<strong>di</strong>na il quadro esigenziale da sod<strong>di</strong>sfare.<strong>Il</strong> secondo documento è rappresentato dalla relazione preliminare presentata nelmese <strong>di</strong> giugno 2005 alla Commissione Urbanistica, che ne ha con<strong>di</strong>viso i contenuti,e costituisce il riferimento principe rispetto al quale si è poi orientato tutto il lavoroseguente <strong>del</strong> Gruppo <strong>di</strong> lavoro, soprattutto in relazione agli in<strong>di</strong>rizzi ed ai criterigenerali d’impostazione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong>.<strong>Il</strong> terzo documento, che nasce dai primi due e li completa, è la presente relazioneillustrativa che inquadra tutta l’impostazione <strong>del</strong> lavoro pianificatorio, le sue ragioni,i suoi obiettivi sottesi e i suoi esiti.Separata dalla presente relazione illustrativa, ma pur sempre integrata e strettamentecollegata, è la relazione previsionale <strong>di</strong> spesa <strong>del</strong>le azioni previste dal <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>,che quantifica i costi per l’acquisizione <strong>del</strong>le aree, nonché i costi per la realizzazione<strong>del</strong>le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria previste dallo strumentourbanistico.<strong>Il</strong> Gruppo <strong>di</strong> lavoro, che ha coinvolto un po’ tutte le Divisioni <strong>del</strong>l’Area Territorio eAmbiente, sotto la responsabilità e la guida <strong>del</strong>la Divisione Politiche <strong>del</strong>la casa, haperseguito il massimo <strong>del</strong>lo spirito <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione <strong>del</strong>le scelte, valutando le <strong>di</strong>verseopportunità, interfacciandosi con i Programmi ed i Piani urbanistici in corso o in<strong>progetto</strong>, confrontandosi anche con le proprietà coinvolte e gli operatori al fine <strong>di</strong>ottenere un prodotto caratterizzato per quanto possibile da attenzione e qualitàurbanistica e nel contempo dalla concretezza e capacità <strong>di</strong> rapportarsi con lecon<strong>di</strong>zioni reali ed attuali.La fase <strong>di</strong> confronto, vista all’inizio anche forse con qualche <strong>di</strong>ffidenza, in quantonon consueta, è servita in <strong>di</strong>versi casi a calibrare meglio la proposta pianificatoria, adevitare interventi a senso unico, a smuovere in taluni casi l’inerzia degli operatori,provocando la loro azione che si è tradotta e concretizzata in alcune occasioni non in2


una iniziativa <strong>di</strong> P.d.Z., bensì in una proposta d’iniziativa privata che comunqueporta a compimento interventi trasformativi preor<strong>di</strong>nati dal <strong>Piano</strong> regolatoregenerale.2. Linee d’in<strong>di</strong>rizzo generale e criteri informatori<strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong><strong>Il</strong> <strong>Piano</strong> <strong>del</strong>la legge 167, che in base alla regole attuali mantiene una vali<strong>di</strong>tà edefficacia <strong>di</strong> 18 anni (art. 51 <strong>del</strong>la legge 457/78), si colloca in un momento storico <strong>di</strong>transizione <strong>del</strong>la normativa e <strong>del</strong>la gestione urbanistica, da una parte si inserisce unpo’ in “ritardo” rispetto all’attuazione <strong>del</strong> vigente P.R.G., approvato nel febbraio <strong>del</strong>2000, dall’altra si propone in anticipo rispetto allo scenario mo<strong>di</strong>ficato ed in via <strong>di</strong>definizione da parte <strong>del</strong>la nuova legge urbanistica regionale, che soppianta i vecchiPiani regolatori generali e promuove una nuova <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>territorio, con il nuovo strumento <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Governo <strong>del</strong> territorio (P.G.T.), e lesue articolazioni (Documento <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>, <strong>Piano</strong> <strong>del</strong>le Regole, <strong>Piano</strong> dei Servizi).La normativa ascrivibile alla oramai datata legge 167 <strong>del</strong> 1962, con le sue mo<strong>di</strong>ficheed integrazioni successive, mantiene in vita l’obbligo per i Comuni intanto <strong>di</strong> dotarsi<strong>di</strong> un <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> (Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e Comunicapoluogo) quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare, con la dotazione volumetrica prevista dal P.d.Z.,una quota compresa tra il 40 ed il 70% <strong>del</strong> fabbisogno complessivo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>liziaabitativa previsto per il decennio successivo all’adozione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong>.Gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong>l’Amministrazione comunale ed i criteri informatori in<strong>di</strong>viduati, chehanno determinato l’impostazione e le scelte urbanistiche e localizzative successive,sono gli stessi già descritti nella relazione preliminare <strong>di</strong> giugno 2005, con<strong>di</strong>visi e<strong>di</strong>ntegrati dalla Commissione Urbanistica nella seduta <strong>del</strong> 8 luglio 2005, e cioé :- massima attenzione nell’evitare il più possibile il consumo <strong>del</strong> territorio e<strong>del</strong>le aree libere, ver<strong>di</strong> e agricole, che se da una parte consentono normalmentecosti ragionevoli <strong>di</strong> esproprio, dall’altra comportano il progressivo e<strong>di</strong>narrestabile consumo <strong>del</strong>la preziosa e non rinnovabile risorsa “territorio”;- in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> localizzazioni che tengano conto <strong>del</strong>le necessarie esigenze<strong>di</strong> fattibilità sia <strong>di</strong> carattere tecnico, sia <strong>di</strong> tipo economico;- <strong>di</strong>ffusa localizzazione sul territorio degli interventi previsti, per quantopossibile, evitando concentrazioni <strong>di</strong> polarità monotematiche e perseguendo lastrategia <strong>del</strong>l’integrazione sociale, <strong>del</strong>le destinazioni funzionali e <strong>del</strong>le tipologiepreviste; questa modalità d’intervento residenziale pubblico <strong>di</strong>ffuso entro la cittàpuò dare anche una risposta alla volontà espressa in più occasioni dalla3


popolazione <strong>di</strong> mantenere stretti rapporti con il proprio quartiere, mantenendovivi i legami sociali, quelli <strong>di</strong> vicinato in particolare;- sfruttamento <strong>di</strong> eventuali possibilità offerte dal patrimonio pubblico, inprimis dal patrimonio comunale o ad esso riconducibile (beni <strong>del</strong> Demanio o <strong>di</strong>altri enti pubblici da coinvolgere tramite accor<strong>di</strong> e patti, etc.);- in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> ambiti legati al patrimonio esistente, sopratutto <strong>di</strong>smesso,da riqualificare;- valutazione degli ambiti in<strong>di</strong>viduati dal <strong>Piano</strong> Regolatore come suscettivi <strong>di</strong>trasformabilità e<strong>di</strong>ficatoria, con attenzione prioritaria per quelli in<strong>di</strong>cati comepossibili ricettori <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia economico popolare, <strong>del</strong> tipo:• Progetti norma (P.N.);• Nuove e<strong>di</strong>ficazioni (ne);• Ambiti sottoposti a ristrutturazione urbanistica (ru);• Ambiti assoggettati a pianificazione attuativa.- valutazione <strong>del</strong>le aree destinate dal <strong>Piano</strong> a standards pubblici reiterati odecaduti e non confermate dal <strong>Piano</strong> dei Servizi (al momento in corso <strong>di</strong>redazione ed utilizzabile come mero riferimento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e lavoro tecnico):• sono note situazioni <strong>di</strong> sostanziale reiterazione dei vincoli preor<strong>di</strong>natiall’esproprio, confermate dal vigente P.R.G. e non concretizzate neglianni.- qualità architettonica e tecnologica degli e<strong>di</strong>fici: attenzione alla prestazioneenergetica come standard imprescin<strong>di</strong>bile, accoppiata alla qualità architettonicadegli interventi, in modo tale che almeno alcune <strong>di</strong> queste realizzazioni trovinola capacità <strong>di</strong> riqualificare pezzi <strong>di</strong> città, definendo nuovi luoghi urbani e nuovecentralità.Molti <strong>di</strong> questi criteri, fra cui quello <strong>del</strong>l’integrazione degli usi e <strong>del</strong>le funzioni, sonoi concetti ispiratori anche <strong>del</strong> vigente <strong>Piano</strong> regolatore generale.Vedere la città come “sistema ambientale” richiama la novità <strong>del</strong> pensare alla<strong>di</strong>sciplina urbanistica non più legata al <strong>di</strong>sporre iconograficamente masse <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici inmodo più o meno armonioso sul suolo <strong>del</strong>la città, ma considerare l’ambiente (sistematerritoriale ambientale) come insieme <strong>di</strong> tutti quei sottosistemi che lo compongono eche sono tra loro inter<strong>di</strong>pendenti.In questo senso, rispetto forse ad un passato in cui talvolta situazioni <strong>di</strong> emergenzahanno imposto scelte <strong>di</strong> carattere più contingente che strutturale, con localizzazioni etipologie non sempre correttamente rapportate con la realtà circostante, si è cercatocon questo <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> <strong>di</strong> verificare sempre la coerenza, non solo qualitativa, maanche morfologica ed ambientale degli interventi previsti, con l’organizzazione4


urbana, complessiva e <strong>di</strong> quartiere. Questi interventi possono e debbono <strong>di</strong>venireepiso<strong>di</strong> “chiave” <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> riorganizzazione urbana.E’ apparsa fondamentale, in quest’ottica, la specifica attenzione agli spazi aperti,pubblici e privati, contesto e luogo privilegiato destinati forse ancor più degli e<strong>di</strong>ficia caratterizzare i <strong>di</strong>versi ambiti urbani ed i quartieri, con prescrizioni che prevedonouno stu<strong>di</strong>o dettagliato, intervento per intervento, degli elementi che concorrono adefinire e a caratterizzare lo spazio urbano.Gli interventi proposti dal <strong>Piano</strong> appaiono in definitiva più come interventiintegrativi in zone urbane dove l’intervento può essere opportunità per un rior<strong>di</strong>nourbanistico, accompagnato, ove necessario, da opportuni miglioramenti <strong>del</strong> sistema<strong>del</strong>la mobilità e dei servizi. Una modalità d’intervento impostata secondo una logicaprevalente <strong>di</strong> completamento più che <strong>di</strong> espansione, <strong>di</strong> articolazione per soglie<strong>di</strong>mensionali contenute, tese soprattutto a coprire porosità, a consolidare frangeurbane, a ricucire dal punto <strong>di</strong> vista urbanistico situazioni prive <strong>di</strong> connotazione ecarattere proprio.3. <strong>Il</strong> fabbisogno abitativo ed il <strong>di</strong>mensionamento<strong>del</strong> <strong>Piano</strong><strong>Il</strong> tema oggi legato alla costruzione <strong>del</strong>la città in relazione alla risposta al bisognoabitativo richiede <strong>di</strong>verse lenti interpretative, vista la complessità <strong>del</strong>la domandasociale e la variegata gamma <strong>di</strong> possibili risposte tipiche <strong>del</strong>l’azione urbanisticapartecipata.Negli anni recenti si è riproposta l’esigenza <strong>di</strong> un intervento pubblico nel campo<strong>del</strong>le politiche <strong>del</strong>la casa che rispondesse a un fabbisogno abitativo, mutato nelle sueconnotazioni strutturali e sociologiche, ma non meno urgente che in passato; nuovedomande <strong>di</strong> residenzialità (speciale, temporanea, multietnica, etc.) emergono econtribuiscono a definire un’articolazione <strong>del</strong>la risposta <strong>di</strong>versa rispetto al passato.Le premesse per la strutturazione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> sono riconducibili alle attività <strong>di</strong>determinazione <strong>del</strong> fabbisogno abitativo condotte dal Gruppo <strong>di</strong> lavoro già nel 2003,successivamente aggiornato con i dati relativi al 2004-2005 (vedasi in tal senso larelazione allegata sullo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong> fabbisogno).Importante è stato anche l’in<strong>di</strong>rizzo fornito dalla nuova Amministrazione <strong>di</strong>considerare valido il lavoro già svolto nel 2003, tenuto conto <strong>del</strong> fatto che risultaprioritario partire in tempi rapi<strong>di</strong> con il nuovo <strong>Piano</strong>, stante la pressante domanda <strong>di</strong>questa tipologia <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia, <strong>Piano</strong> che comunque potrà in futuro essere tarato infunzione <strong>di</strong> nuovi scenari o nuove esigenze maturate nel frattempo.5


L’Amministrazione comunale ha assunto l’in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionare il nuovo <strong>Piano</strong><strong>di</strong> <strong>Zona</strong> attorno ai 360-370.000 mc. <strong>di</strong> volume residenziale costruito, corrispondentea circa 1.100-1.200 nuovi alloggi e pari a circa il 40% <strong>del</strong> fabbisogno accertato per ilprossimo decennio. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong>la quota residenziale <strong>di</strong> <strong>progetto</strong>, aseguito <strong>del</strong>l’esame <strong>del</strong>le osservazioni e degli esiti <strong>di</strong> controdeduzione, con lo stralciodegli interventi n°7, 10, 15 e 21 e quin<strong>di</strong> la riduzione <strong>del</strong> numero degli interventi da30 (proposta adottata) a 26, risulta pari a mc.324.600.A questa quota prettamente residenziale va aggiunta la quota aggiuntiva <strong>di</strong>mc.25.200, pari al 7,7 % <strong>del</strong> volume residenziale previsto, corrispondente agli spazi<strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> tipo commerciale e per attrezzature pubbliche o <strong>di</strong> uso pubblico.Nelle norme tecniche si afferma comunque il principio che questa quota nonresidenziale, in sede <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> esecutivo, può essere mo<strong>di</strong>ficata e convertita inresidenziale, se l’Amministrazione comunale è d’accordo e sempre che leprescrizioni puntuali <strong>del</strong> singolo intervento non pongano un vincolo specificorispetto alla destinazione d’uso già in<strong>di</strong>viduata.<strong>Il</strong> volume complessivo previsto dal <strong>Piano</strong> pertanto è <strong>di</strong> quasi mc.350.000, per laprecisione mc.349.800. Lo stralcio <strong>del</strong>le 3 aree, durante la fase <strong>di</strong> controdeduzione,comporterà come conseguenza che a breve, dopo l’approvazione degli interventiconfermati, sarà sottoposta all’esame <strong>del</strong> Consiglio una proposta integrativa perrecuperare le volumetrie perdute, onde garantire il fabbisogno residenziale stimato.Dopo una fase preliminare in cui si è determinato il fabbisogno abitativo <strong>del</strong> <strong>Piano</strong>, sisono definiti e con<strong>di</strong>visi gli in<strong>di</strong>rizzi ed i criteri d’impostazione <strong>del</strong>lo strumentourbanistico, si sono indagate una pluralità <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficate e non (circa 120 ambiti)<strong>di</strong>stribuite su tutto il territorio comunale, si è passati alla fase propositiva e <strong>di</strong>redazione <strong>del</strong>la proposta progettuale vera e propria, utilizzando i criteripredeterminati come setaccio per la in<strong>di</strong>viduazione dei potenziali comparti <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>.Ne sono uscite le aree ritenute più idonee che, opportunamente <strong>di</strong>mensionate intermini quantitativi, vogliono costituire l’ottimale assetto previsionale, sia sotto ilprofilo <strong>del</strong>la rispondenza a principi <strong>di</strong> corretta gestione <strong>del</strong> territorio che sotto quello<strong>del</strong> sod<strong>di</strong>sfacimento <strong>del</strong> bisogno abitativo stimato.Si sono valutate le concrete risorse territoriali che si presentano al momento, tenendoconto <strong>del</strong>le linee <strong>di</strong> sviluppo oggi proponibili, la non proponibilità <strong>di</strong> sceltelocalizzative in zone urbane non praticabili per con<strong>di</strong>zioni idrogeologiche eambientali, la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> aree per il completamento ed il rinnovo <strong>di</strong> ambitiurbani già e<strong>di</strong>ficati.La scelta <strong>del</strong>le aree inoltre ha dovuto fare i conti con il momento storico in cui si va acostruire l’ipotesi <strong>di</strong> P.d.Z.6


<strong>Il</strong> vigente P.R.G. è entrato in vigore nel maggio <strong>del</strong> 2000, per cui ad oggi sonotrascorsi quasi 6 anni nei quali <strong>di</strong>versi interventi ed ipotesi localizzative prefiguratedallo strumento urbanistico generale, come possibili soluzioni per il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>,hanno <strong>di</strong> fatto già trovato una loro modalità <strong>di</strong> attuazione attraverso altri canalid’iniziativa privata (Piani <strong>di</strong> lottizzazione, Programmi integrati d’intervento, etc.).Questo è un aspetto non secondario che ha una sua significativa ricaduta e rilevanzaanche rispetto alle scelte che oggi an<strong>di</strong>amo ad assumere.Si è puntata quin<strong>di</strong> l’attenzione, in primis, sulle aree previste in trasformazione e nonancora attuate: rispetto a questi interventi, si è valutato volta per volta se l’obiettivoraggiungibile era quello <strong>di</strong> riservarsi un ambito da destinare all’e.r.p. ben <strong>del</strong>imitatoed in<strong>di</strong>viduabile, quin<strong>di</strong> sotto forma <strong>di</strong> cessione <strong>del</strong>l’area e<strong>di</strong>ficabile con rispettivi<strong>di</strong>ritti volumetrici da assegnare poi con il P.d.Z., oppure se l’obiettivo prefigurabilepoteva essere quello <strong>di</strong> farsi riservare una quota <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenzialeconvenzionata nell’ambito <strong>del</strong>l’intervento d’iniziativa privata (la possibilità previstadagli art. 43 e 44 <strong>del</strong>le N.T.A. <strong>del</strong> P.R.G.) utile per coprire il fabbisogno abitativostimato <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia economica, ma non utile ai fini <strong>del</strong> <strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong><strong>Zona</strong> vero e proprio.In questo senso, nella relazione relativa al fabbisogno, sono evidenziati quegliinterventi urbanistici, approvati negli ultimi mesi o in via <strong>di</strong> approvazione, chegarantiscano una quota <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale convenzionata che a pieno titolocontribuisce a coprire il fabbisogno <strong>di</strong> e.r.p. per il prossimo decennio.In definitiva la parte <strong>di</strong> fabbisogno abitativo stimato per il prossimo decennio chetrova risposta in generale nell’e<strong>di</strong>lizia economica o popolare, nelle <strong>di</strong>verse tipologied’offerta (convenzionata, agevolata, sovvenzionata), risulterebbe pari a circa il 50-55% <strong>del</strong> fabbisogno residenziale complessivo (il 40% <strong>del</strong> totale come <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>,più una quota <strong>di</strong> circa il 12-13% come e<strong>di</strong>lizia convenzionata nell’ambito degli altriPiani o Programmi d’intervento). Ciò consente <strong>di</strong> affermare che l’offertacomplessiva programmata <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica, nel suo insieme, risulteràeffettivamente adeguata ai fabbisogni ed all’eventuale verificarsi <strong>di</strong> ulteriorinecessità oggi non previste.Pur con l’obiettivo <strong>di</strong> recuperare il recuperabile e trasformare il trasformabile,secondo le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> P.R.G., la lettura aggiornata <strong>del</strong> grado <strong>di</strong> attuazione <strong>del</strong><strong>Piano</strong> regolatore ha prefigurato in modo quasi inevitabile l’interessamento anche <strong>di</strong>aree non destinate dallo strumento urbanistico generale all’e<strong>di</strong>ficazione residenzialeo alla trasformazione urbanistica, aree magari destinate a standards urbanisticidecaduti, piuttosto che a verde, con un’attesa e<strong>di</strong>ficatoria, ancorché non legale, data<strong>di</strong> fatto dalla posizione, dal grado <strong>di</strong> urbanizzazione <strong>del</strong>la zona, etc.7


Sono quelle aree, fra l’altro, che consentono costi e ren<strong>di</strong>te contenute, <strong>di</strong> facilespen<strong>di</strong>bilità ed operatività nel tempo.L’interessamento <strong>di</strong> quest’ultima tipologia <strong>di</strong> aree, è stato comunque condotto con lamassima prudenza ed accortezza, mirando a dare fisionomia a situazioni urbanesfrangiate o prive <strong>di</strong> una propria identità dal punto <strong>di</strong> vista urbanistico, perricomporre un <strong>di</strong>segno urbano e magari per definire linee d’arrivo <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficazione,confini e<strong>di</strong>ficati che contribuiscano all’unitarietà per converso degli spazi aperti e deivuoti spesso privi <strong>di</strong> una loro precisa connotazione e significatività.L’obiettivo in definitiva che si è perseguito, rispetto alla tipologia <strong>del</strong>le aree, è statoquello <strong>di</strong> un giusto mix fra le <strong>di</strong>verse tipologie previste: aree spen<strong>di</strong>bilinell’imme<strong>di</strong>ato, per dare risposte concrete e nel breve periodo, ed aree spen<strong>di</strong>bili nelme<strong>di</strong>o-lungo termine per dare risposte più articolate e complesse, ma utili anch’essea fornire alla fine la risposta complessiva al bisogno stimato.Gli interventi che costituiscono il quadro definitivo <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> sonobrevemente descritti ed elencati, uno per uno, nella parte 2 <strong>del</strong>la presente relazione.4. La dotazione <strong>di</strong> servizi e gli standard <strong>di</strong> qualitàVa evidenziato che la recente legge <strong>di</strong> riforma urbanistica regionale, la legge n°12<strong>del</strong> 31 marzo 2005 denominata <strong>di</strong> “Governo <strong>del</strong> Territorio”, ha innovato la materiaoffrendo esplicitamente alle Amministrazioni comunali la possibilità <strong>di</strong> riconoscere iltema <strong>del</strong>la realizzazione <strong>di</strong> alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica come vero eproprio servizio, tant’è che il tema <strong>del</strong>la casa può essere trattato <strong>di</strong>rettamente dal<strong>Piano</strong> dei Servizi, elaborato <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Governo <strong>del</strong> Territorio (P.G.T.).Tutte le aree inserite nel <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> sono ubicate in zone sostanzialmente giàurbanizzate, con qualche necessità <strong>di</strong> urbanizzazione aggiuntiva soprattutto peralcuni ambiti <strong>di</strong> margine (es. nella zona <strong>del</strong> Villaggio degli Sposi).Restano quin<strong>di</strong> in genere da pre<strong>di</strong>sporre solo gli allacciamenti, mentre in alcunesituazioni risulta necessario l’estensione ed il completamento degli impianti a rete,che comunque presentano recapiti facilmente raggiungibili, ed in alcuni casil’adeguamento <strong>del</strong>le infrastrutture stradali.Per quanto concerne la previsione <strong>di</strong> servizi pubblici o <strong>di</strong> uso pubblico, previstinell’ambito <strong>del</strong> nuovo P.d.Z., non <strong>di</strong>menticando il principio generale, riba<strong>di</strong>to piùvolte anche dalla magistratura, che detti servizi debbano essere essenzialmentefinalizzati al bisogno indotto dalle nuove e<strong>di</strong>ficazioni previste, ciò detto si èproceduto tenendo un occhio vigile allo stu<strong>di</strong>o parallelo in corso <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> dei8


Servizi, che poteva fornire utili in<strong>di</strong>cazioni circa le necessità <strong>di</strong> nuovi servizi dareperire nei <strong>di</strong>versi ambiti citta<strong>di</strong>ni interessati dagli interventi.Una città integrata, meno frammentata nelle sue <strong>di</strong>verse identità che vannocomunque <strong>di</strong>fese e recuperate, con quartieri più articolati e meno “zonizzati” dalpunto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>le funzioni e <strong>del</strong>le tipologie, insieme ad una adeguata dotazione <strong>di</strong>servizi presente su tutto il territorio citta<strong>di</strong>no, tutto questo poteva e potrebbe essereun traguardo ed un principio informatore <strong>del</strong> <strong>Piano</strong>, che riassume un po’ tutte leriflessioni svolte.Progetti qualitativamente significativi degli spazi aperti, in linea con i principienunciati dal P.R.G., gli unici in grado forse <strong>di</strong> stabilire fertili relazioni tra le partiurbane e le persone, dovranno caratterizzare gli interventi entro il paesaggio <strong>di</strong> solitoeterogeneo <strong>del</strong>la città contemporanea.Complessivamente le aree per servizi ed attrezzature pubbliche o <strong>di</strong> uso pubblicopreviste dal <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>, mo<strong>di</strong>ficato a seguito <strong>del</strong>l’iter <strong>di</strong> controdeduzione,ammontano a mq. 103.378, a fronte <strong>di</strong> un <strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong>la capacitàinse<strong>di</strong>ativa residenziale pari a mc. 324.600 e n°2.164 abitanti teorici, per unfabbisogno <strong>di</strong> standards indotto dalla volumetria residenziale pari a mq. 57.346(n°2.164 abitanti x mq.26,5). A questo fabbisogno indotto dalla quota residenziale<strong>del</strong> <strong>Piano</strong> va aggiunto il fabbisogno standards indotto dalla quota terziaria previstapari a mq. 5.344, per un fabbisogno totale pari a mq. 62.690, con un saldo positivoquin<strong>di</strong> pari a mq. 40.688 (standards aggiuntivi rispetto al minimo).Detti abitanti teorici, come evidenziato nella relazione <strong>di</strong> stima <strong>del</strong> fabbisognoabitativo, sono stati calcolati sulla base <strong>del</strong> parametro 150 mc/abitante, ritenutoidoneo ed atten<strong>di</strong>bile sulla scorta dei dati effettivi e dei parametri, riscontrati aposteriori, <strong>del</strong> precedente <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> 167 per il decennio 1990-1999.Infatti il vecchio P.d.Z. a fronte <strong>di</strong> una realizzazione complessiva pari a mc. 711.020,ha preor<strong>di</strong>nato la realizzazione <strong>di</strong> n°2.012 alloggi, per un volume me<strong>di</strong>o per alloggiopari a circa mc.350; sul fronte demografico invece, l’attuale tendenza registra a<strong>Bergamo</strong> un dato me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 2,2 componenti per nucleo familiare: si può concludereche è atten<strong>di</strong>bile che il volume me<strong>di</strong>o per abitante inse<strong>di</strong>abile, rispetto al nucleofamiliare <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni, si attesti intorno ai mc.150-160/abitante.Per quanto concerne la quota terziaria, la dotazione <strong>di</strong> standards assunta e correlata èquella già prevista dalla legge regionale n°1/2001 (in<strong>di</strong>cazione già cogente per glistrumenti urbanistici comunali), legge ora abrogata dalla legge regionale n°12/05, ecioè il 100% <strong>del</strong>la superficie lorda <strong>di</strong> pavimento terziaria prevista nelle zoneomogenee C e D <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> regolatore e il 75 <strong>del</strong>la s.l.p. prevista nelle zone omogeneeA e B <strong>di</strong> P.R.G. <strong>Il</strong> fabbisogno indotto dalla quota terziaria è quantificabile, comesopra evidenziato, in mq. 5.344 complessivi.9


In realtà la superficie totale <strong>del</strong>le aree a standards, essendo esuberante in <strong>di</strong>versiinterventi, ove è maggiore per sod<strong>di</strong>sfare esigenze quantitative e qualitative locali,assolve comunque anche al fabbisogno <strong>di</strong> standards indotto dal vecchio parametromc. 100/abitante: infatti effettuando il calcolo <strong>del</strong> <strong>di</strong>mensionamento su quest’ultimoparametro, otteniamo n°3.246 abitanti teorici, per un fabbisogno indotto <strong>di</strong> standardslegati alla quota residenziale pari a mq. 86.019, cui si aggiungono i mq. 5.344 <strong>di</strong>standards indotto dalla quota terziaria, per un totale <strong>di</strong> fabbisogno complessivo pari amq. 91.363 inferiore comunque allo standards reperito (mq. 103.378).L’eccedenza <strong>di</strong> dotazione <strong>di</strong> standards <strong>di</strong> alcune zone è determinata dalla necessitàpuntuale <strong>di</strong> dotare maggiormente alcune aree che ricadono in ambiti territoriali piùcompromessi, mentre il mancato rispetto <strong>del</strong>lo standard minimo per alcuni interventi,seppure per piccole quote, è ampiamente compensato dalle zone a<strong>di</strong>acenti e più ingenerale all’interno <strong>del</strong> <strong>Piano</strong>.Dei mq. 103.378 <strong>di</strong> standards reperiti, mq. 20.355 sono destinati a parcheggiopubblico e mq. 65.252 a verde pubblico (parchi e giar<strong>di</strong>ni pubblici, orti urbani, etc.):la quota a parcheggio pubblico, tolta la parte <strong>di</strong> spettanza <strong>del</strong>la componentecommerciale (almeno il 50% <strong>del</strong> fabbisogno standards indotto <strong>del</strong>la partecommerciale e quin<strong>di</strong> stimabile in mq. 5.344/2) corrisponde ad un parametro <strong>di</strong> circa8,17 mq/abitante inse<strong>di</strong>abile, ben superiore alla quota minima prevista <strong>di</strong> mq. 3/abitante dalle N.T.A. <strong>del</strong> P.R.G.La dotazione complessiva <strong>di</strong> standards prevista per ogni comparto d’interventocostituisce la quantità minima inderogabile per il singolo ambito, mentre la tipologia<strong>del</strong> singolo standard e la sua collocazione sul territorio verrà definita puntualmentedal <strong>progetto</strong> esecutivo, rispettando quanto previsto dalle “prescrizioni particolari”contenute nelle N.T.A. e relative al singolo intervento.Un ulteriore obiettivo perseguito, sopratutto usando lo strumento normativo, è statoquello <strong>di</strong> definire principi, in<strong>di</strong>catori e standards <strong>di</strong> qualità architettonica ed urbana(standards qualitativi), da osservare in sede <strong>di</strong> progettazione degli interventi, volendosmentire quel luogo comune che non ritiene l’e.r.p. coniugabile con la buonaarchitettura e la buona urbanistica, per il solo fatto che in questo campo si deve <strong>di</strong>norma fare i conti con contenute previsioni <strong>di</strong> spesa.Qualità che può essere perseguita attraverso una progettazione attenta, concepitasecondo criteri <strong>di</strong> flessibilità, <strong>di</strong> risparmio energetico, <strong>di</strong> bioarchitettura, checonsentano una migliore qualità <strong>del</strong>la vita e al tempo stesso una maggioreadattabilità degli alloggi realizzati.10


5. Le relazioni con il <strong>Piano</strong> dei Servizi<strong>Il</strong> lavoro <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> si è interfacciato “in progress” con il lavoro in corso perl’elaborazione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> dei Servizi, anche se quest’ultimo è in fase meno avanzata econ un quadro <strong>del</strong>la domanda ancora in via <strong>di</strong> definizione.<strong>Il</strong> gruppo <strong>di</strong> lavoro per il <strong>Piano</strong> dei Sevizi ha analizzato la proposta <strong>di</strong> P.d.Z. e gliabitanti teorici previsti nelle <strong>di</strong>verse zone, abitanti che sono stati quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>visi perfasce d’età, in base all’analisi demografica per ambiti territoriali già pre<strong>di</strong>sposta.Gli in<strong>di</strong>ci hanno consentito <strong>di</strong> stimare per ogni ambito d’intervento l’incremento<strong>del</strong>la popolazione, con particolare riguardo alla popolazione scolastica ed aglianziani.Da questa analisi sono scaturiti dei suggerimenti <strong>di</strong> massima che hanno orientato lescelte relativamente ai servizi da prevedere.Uno dei suggerimenti, in senso generale, è stato quello <strong>di</strong> incrementare le strutturesociali e socio-culturali destinate in particolare alla popolazione con età superiore ai65 anni, visto la tendenza all’aumento degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> invecchiamento.Rispetto ai <strong>di</strong>versi ambiti territoriali, detta in<strong>di</strong>cazione è tanto <strong>di</strong> più valida per quegliambiti che in base alle previsioni volumetriche <strong>del</strong> P.d.Z. subiranno il maggiorincremento <strong>di</strong> popolazione anziana (ad es. la zona <strong>di</strong> Grumello e la Grumellina, perla quale si stima un incremento percentuale degli anziani attorno al 20%).I suggerimenti, rispetto alle <strong>di</strong>verse zone urbane, sono così riassumibili:ambitoterritorialen°interventosuggerimenti e prioritàValverde/ 1-16-26-30 -piattaforma intermodale:Valtesseprevisione <strong>di</strong> parcheggi <strong>di</strong>interscambio per la tramvia<strong>del</strong>la Valle Brembana-servizi sociali alla personae scuola secondaria 1^grado (Valverde)Cela<strong>di</strong>na 3-4-24 -potenziamento <strong>del</strong>lestrutture esistenti perl’istruzione <strong>di</strong> base;-strutture socio-culturali <strong>di</strong>valenza urbanarisposte fornite dal P.d.Z.e note varienell’intervento n°1 sonoprevisti parcheggi pubblicie lo spazio <strong>di</strong> riserva perrealizzarne ulteriorinell’int. 4 sono previsteattrezzature in cessione al<strong>Comune</strong>, che potrebberoessere destinate a utilizzisocio-culturali.11


Centro 5-6 -verde e parcheggi il <strong>Piano</strong> d’area complessivo,d’interscambio;che comprenderà anche iconnessione ciclopedonaledue interventi P.d.Z. aa superare la cavallo <strong>del</strong>la ferrovia, daràferroviaadeguata rispostaall’esigenza evidenziataCarnovali 11 -mancanza <strong>di</strong> strutture L’intervento 11, unicopubbliche per istruzione <strong>di</strong> rimasto dopo lo stralciobase-assenza verde attrezzato<strong>del</strong>l’int.7, non presenta una<strong>di</strong>mensione tale da potergarantire queste necessità.Villaggio 8-12-14- -verificare strutture per sono previste attrezzature indegli Sposi 18-19-29 istruzione <strong>di</strong> base cessione al <strong>Comune</strong>-potenziamento strutture nell’int.19 (alloggi protettisocio-assistenziali per anziani o centro socioculturale);-connessioni ciclopedonaligli interventiprevedono in generale unpotenziamento <strong>del</strong>leconnessioni ver<strong>di</strong> eciclopedonaliS.Tommaso 17-22 -servizi socio-culturali l’int. 22 garantisce una(soprattutto per anziani) importante connessione-connessioni ver<strong>di</strong> ciclopedonaliverde con gli ambitilimitrofiGrumello 27-28 -servizi socio/sanitari e per in tutti e due gli interventi sianzianiprevedono attrezzature in-servizi <strong>di</strong> base: farmacia, cessione da definire e spaziambulatorio, ufficio commerciali/terziari, chepostale-verde attrezzatopotrebbe fornire una serie <strong>di</strong>risposte ai bisogni espressi-servizi socio-culturali-scuola secondaria primogrado e asiloColognola 21-25 -nessuna criticità segnalata -si prevedono soprattuttospazi attrezzati ver<strong>di</strong>12


6. La perequazione urbanistica ed economica<strong>Il</strong> <strong>Piano</strong> preor<strong>di</strong>na una perequazione urbanistica ed economica sia a livello <strong>di</strong> singolocomparto e<strong>di</strong>ficatorio, sia più in generale, e questo è senz’altro più significativo, alivello d’intervento globale <strong>di</strong> P.d.Z.Come prevede il P.R.G. per gli ambiti assoggettati a <strong>progetto</strong> norma, tutte leproprietà coinvolte partecipano al <strong>di</strong>ritto e<strong>di</strong>ficatorio ed agli oneri connessi aprescindere dalla puntuale in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> superfici e<strong>di</strong>ficabili e <strong>di</strong> superfici perattrezzature: questo a maggior ragione dal momento che il P.d.Z. preor<strong>di</strong>nacomunque per tutti gli interventi previsti l’azione espropriativa, la quale già <strong>di</strong> per sétende a definire indennità non influenzate dalle previsioni pianificatorie <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong><strong>Zona</strong>, ma soltanto dalle preesistenti possibilità e<strong>di</strong>ficatorie <strong>del</strong>le aree in questione.E’ prevista anche una solidarietà economica globale per tutti gli interventi previstidal P.d.Z.Infatti il prezzo <strong>di</strong> alienazione o <strong>di</strong> concessione <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie <strong>del</strong>le areecomprese nel <strong>Piano</strong> è determinato tenendo conto dei costi complessivi sostenuti o dasostenersi da parte <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> per l’acquisizione <strong>di</strong> tutte le aree, comprese quellegià <strong>di</strong> proprietà comunale che vengono valutate al valore <strong>di</strong> esproprio, oltre ai costicomplessivi <strong>di</strong> urbanizzazione.Così anche il contributo dovuto per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondariaè determinato, in sede <strong>di</strong> Programma pluriennale d’attuazione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>,secondo i medesimi principi <strong>di</strong> solidarietà economica globale (in estrema sintesi, icosti complessivi <strong>di</strong> acquisizione e urbanizzazione <strong>di</strong> tutte le aree inserite nel <strong>Piano</strong>vengono ripartiti pro quota tra i singoli comparti d’intervento, tenuto conto che il<strong>Comune</strong> deve essere ripagato <strong>di</strong> tutte le spese sostenute, con esclusione <strong>di</strong> quelleeventualmente poste a suo carico espressamente dalla legge).Le singole situazioni, gli eventuali scomputi per la realizzazione <strong>di</strong>retta <strong>del</strong>le opere<strong>di</strong> urbanizzazione, vengono trattati poi in sede <strong>di</strong> singola convenzione attuativa dovevengono in<strong>di</strong>viduati con precisione tutti gli oneri ed i costi a carico <strong>del</strong> soggettoattuatore, insieme agli altri obblighi convenzionali.7. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>segno inse<strong>di</strong>ativo – le caratteristiche degliinterventi – l’architettura bioecologica ed ecosostenibile<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> fornisce in generale principi e regole cui attenersi nellaprogettazione degli interventi, con prescrizioni puntuali relative alla superficie13


e<strong>di</strong>ficabile, al volume massimo realizzabile, alle altezze massime, alle singoleprescrizioni particolari d’ambito contenute nelle norme tecniche d’attuazione, oltre ain<strong>di</strong>rizzi da assumere in via preferenziale per quanto concerne altri aspetti <strong>del</strong><strong>progetto</strong> <strong>di</strong> PEEP.In particolare nelle N.T.A. si definisce cosa s’intende per principio inse<strong>di</strong>ativo,definizione mutuata dal P.R.G., ed il suo carattere <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazione nell’ambito <strong>del</strong>laproposta <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>: i singoli elaborati grafici infatti riportano in scalaadeguata un <strong>di</strong>segno planivolumetrico che intende in<strong>di</strong>care una concreta possibilità<strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> singolo <strong>progetto</strong> d’area, da seguire come soluzione preferenziale, nonescludendo tuttavia che il <strong>progetto</strong> esecutivo possa trovare ulteriori soluzionimigliorative, che non stravolgano il principio inse<strong>di</strong>ativo <strong>del</strong>ineato e che possonoessere valutate dall’Amministrazione comunale senza vincolo o impe<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>carattere normativo.Di norma tuttavia, oltre alle prescrizioni particolari contenute nella parte 2 <strong>del</strong>lenorme tecniche, risulta prescrittiva l’in<strong>di</strong>cazione grafica contenuta nelle tavole erelativa alla superficie e<strong>di</strong>ficabile dei singoli comparti, entro cui troverà collocazioneil se<strong>di</strong>me degli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> <strong>progetto</strong>.Confermando un principio generale, ripreso anche dalla recente legge regionalen°12/05, non costituisce variante al P.d.Z. la previsione in fase esecutiva <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>fiche planivolumetriche rispetto a quanto approvato, a con<strong>di</strong>zione però che nonsi alteri in modo significativo, a giu<strong>di</strong>zio <strong>del</strong>l’Amministrazione comunale, ilprincipio inse<strong>di</strong>ativo previsto, non si incida sul <strong>di</strong>mensionamento globale degliinse<strong>di</strong>amenti e non si <strong>di</strong>minuisca la dotazione <strong>di</strong> aree per attrezzature pubbliche o <strong>di</strong>uso pubblico.<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> architettonico poi dovrà perseguire obiettivi <strong>di</strong> qualità sia per quantoconcerne gli e<strong>di</strong>fici che gli spazi aperti. Uno tra gli altri, che le norme ben mettono inevidenza, è la caratterizzazione <strong>del</strong>le facciate e il loro necessario inserimentoarmonico nel contesto: viene <strong>del</strong>ineata una procedura che mira a valutare econcordare preventivamente, ad esempio, la colorazione degli intonaci e <strong>del</strong>letinteggiature esterne, proprio per evitare inserimenti <strong>di</strong>ssonanti e poco attenti allacomponente estetica ed ambientale.Le autorimesse private andranno realizzate <strong>di</strong> preferenza nel sottosuolo,compatibilmente con le problematiche idrogeologiche e l’eventuale presenza <strong>di</strong> corpiidrici, questo al fine <strong>di</strong> contribuire al raggiungimento <strong>di</strong> una sistemazione adeguatadegli spazi aperti, sia <strong>di</strong> quelli pubblici che <strong>di</strong> quelli privati, certamente non menoimportanti nella definizione <strong>del</strong>la qualità urbana.Sono previsti alcuni articoli che sanciscono, in modo <strong>del</strong> tutto nuovo per unostrumento urbanistico <strong>del</strong>la nostra città, alcuni principi costruttivi da perseguire14


finalizzati al risparmio energetico ed alle nuove tecnologie nel campo <strong>del</strong>laarchitettura bioecologica ed eco-sostenibile, principi questi, assieme a regole, giàfissati nelle recenti mo<strong>di</strong>fiche al Regolamento e<strong>di</strong>lizio in corso <strong>di</strong> adozione.La qualità energetica ed ambientale deve trovare adeguata risposta nei nuoviinterventi proposti, attraverso parametri <strong>di</strong> sostenibilità che sono:- relazione coerente con il contesto e con il sito;- attenzione al <strong>progetto</strong> degli spazi aperti quali parte integrante e noncomplementare <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> degli e<strong>di</strong>fici;- controllo dei consumi energetici e utilizzo <strong>di</strong> fonti rinnovabili;- utilizzo <strong>di</strong> materiali ecocompatibili, nonché tecnologie ed impiantienergetico-efficienti;- corretta gestione <strong>del</strong>le risorse idriche;- massima permeabilità dei suoli;- attenzione a fattori inquinanti (acustico, elettromagnetico, da amianto, daradon, etc.).In generale è sempre più marcata la necessità <strong>di</strong> progettare costruzioni menoenergivore e più rispettose <strong>del</strong>l’ambiente (e<strong>di</strong>lizia bioclimatica), in cui l’integrazione<strong>del</strong>le tecnologie finalizzate al risparmio energetico attivo e passivo è più efficace,coniugando risparmio <strong>di</strong> risorse con benessere abitativo.L’architettura bioclimatica è quella modalità <strong>di</strong> progettare che si pone l’obiettivo <strong>di</strong>attuare soluzioni tipologiche, formali, materiche e tecnologiche che consentano ilraggiungimento <strong>di</strong> adeguati standards <strong>di</strong> benessere abitativo, grazie soprattuttoall’interazione <strong>di</strong> queste soluzioni con il suo intorno ambientale, senza abusare <strong>di</strong>risorse energetiche non rinnovabili.I mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> riferimento teorico, oramai consolidati nell’uso, afferiscono a duecategorie <strong>di</strong>verse ma finalizzate allo stesso obiettivo: i sistemi solari attivi (adesempio i pannelli solari) ed i sistemi solari passivi (più legati alla definizionespaziale, alla forma, all’orientamento, alla collocazione ambientale <strong>del</strong> costruito).Le norme <strong>del</strong> <strong>Piano</strong>, fra le altre cose, prevedono che nei nuovi e<strong>di</strong>fici in <strong>progetto</strong>almeno il 50% <strong>del</strong> fabbisogno annuo <strong>di</strong> acqua calda sanitaria venga sod<strong>di</strong>sfatto conl’impiego <strong>di</strong> tecnologia solare (sistemi solari attivi).In effetti i collettori solari vanno realisticamente considerati integrativi rispetto alletecnologie tra<strong>di</strong>zionali; vanno considerati capaci <strong>di</strong> fornire <strong>di</strong>rettamente solo parte<strong>del</strong>l’energia necessaria all’utenza, energia che altrimenti dovrebbe essere prodottadalla caldaia tra<strong>di</strong>zionale. Un collettore solare termico per la produzione <strong>di</strong> acquacalda sanitaria <strong>di</strong>mensionato correttamente viene progettato per sod<strong>di</strong>sfare il 60-65%<strong>del</strong> fabbisogno termico complessivo.15


Tra i sistemi solari passivi, a parte i criteri progettuali e l’attenzioneall’orientamento, alla collocazione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio ed alle sue interazioni con l’intorno,all’illuminazione naturale degli ambienti, la norma <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> prevede la possibilità <strong>di</strong>realizzare serre bioclimatiche, veri serbatoi <strong>di</strong> accumulo <strong>del</strong> calore in inverno chedevono essere opportunamente schermate per evitare il surriscaldamento nel periodoestivo.Anche per l’impianto <strong>di</strong> climatizzazione, la normativa <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> forniscein<strong>di</strong>cazioni: va privilegiato il sistema <strong>di</strong> riscaldamento ed eventualmente <strong>di</strong>raffrescamento <strong>di</strong> tipo ra<strong>di</strong>ante, capace <strong>di</strong> assicurare un buon risparmio energeticocongiunto a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> benessere e salubrità ambientale superiori a quelleconseguibili attraverso i tra<strong>di</strong>zionali impianti a convezione.Questa tipologia d’impianto consente che la temperatura <strong>di</strong> benessere ambientale siraggiunga a 18° anziché a 20°, così come succede negli impianti tra<strong>di</strong>zionali. Altrofattore che contribuisce alla riduzione dei consumi è rappresentato dal fatto che,funzionando ad irraggiamento, questi sistemi vengono progettati per mettere aregime termico gli ambienti sino ad un massimo <strong>di</strong> due metri dal pavimento,evitando <strong>di</strong> riscaldare zone e volumi d’aria non <strong>di</strong>rettamente interessati ad assicurareil confort ambientale.Per quanto riguarda la corretta gestione <strong>del</strong>le risorse idriche, si prevede l’utilizzo e<strong>di</strong>l recupero <strong>del</strong>l’acqua piovana, privilegiando un sistema <strong>di</strong> incanalamento edaccumulo in un serbatoio, con utilizzo <strong>del</strong>l’acqua raccolta per usi non domestici(riempimento cassette w.c., irrigazione <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no, lavaggio esterno).Questo sistema preor<strong>di</strong>na una doppia rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>l’acqua che consente <strong>di</strong><strong>di</strong>fferenziare gli usi finali e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> limitare il consumo complessivo.Si prevede inoltre l’installazione obbligatoria <strong>di</strong> contatori volumetrici <strong>del</strong> consumoin<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> acqua potabile, insieme alla raccomandazione <strong>di</strong> installaretemporizzatori finalizzati al risparmio ed ad un uso più razionale e controllato <strong>del</strong>larisorsa idrica.8. <strong>Il</strong> sistema qualità : qualità ambientale,architettonica, ecologica, manutentiva e socialeL’attuazione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> deve avere come obiettivo trainante la costruzione <strong>di</strong>un sistema qualità, incentrato sul benessere psico-fisico degli utenti finali e correlatoad uno sviluppo sostenibile, attento ai <strong>di</strong>versi parametri che possono influire econ<strong>di</strong>zionare questo benessere abitativo.16


Oltre alla qualità ambientale, il risparmio energetico e le azioni in<strong>di</strong>rizzate verso unaarchitettura bioecologica ed eco-sostenibile, preor<strong>di</strong>nate dalla normativa tecnicacome meglio evidenziato in precedenza, oltre l’utilizzo <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong> concorso <strong>di</strong>progettazione per ricercare la massima qualità urbana ed architettonica in ambitiritenuti strategici dal punto <strong>di</strong> vista urbanistico, all’art. 7 <strong>del</strong>le N.T.A. s’in<strong>di</strong>ca comeulteriore fattore <strong>di</strong> qualità la partecipazione allargata (qualità sociale) dei destinataridegli alloggi alla fase progettuale, <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong>la proposta costruttiva, e nellagestione poi dei complessi realizzati.Tutto questo mira a costruire un fondamentale senso <strong>di</strong> appartenenza <strong>del</strong> fruitorerispetto al bene immobile goduto, elemento questo spesso assente proprio in questatipologia <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale.Si <strong>di</strong>ce in tal senso che i soggetti attuatori (cooperative, imprese, etc.) verrannoin<strong>di</strong>viduati, in sede <strong>di</strong> assegnazione <strong>del</strong>le aree, in funzione anche <strong>del</strong>le loro capacitàorganizzative, documentate sulla base <strong>di</strong> sistemi qualità certificati, <strong>del</strong>la loro capacitàaggregante e <strong>del</strong>la loro attenzione verso una gestione la più allargata possibile eresponsabile degli e<strong>di</strong>fici e.r.p. una volta realizzati.Attenzione dovrà essere posta poi alla manutenzione perio<strong>di</strong>ca degli e<strong>di</strong>fici e deglispazi aperti (un articolo <strong>del</strong>le N.T.A. è de<strong>di</strong>cato all’argomento), cercando <strong>di</strong> superareun problema storico <strong>di</strong> questo genere <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia abitativa, spesso connotata da unimpiego <strong>di</strong> materiali poveri ed economici, o da soluzioni progettuali poco attente,che nel tempo contribuiscono in modo determinante, insieme all’incuria e quin<strong>di</strong> agliaspetti gestionali, al degrado architettonico ed urbano <strong>di</strong> questi inse<strong>di</strong>amenti.I progetti esecutivi dovranno in tal senso essere corredati da un <strong>Piano</strong> <strong>di</strong>manutenzione degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti, basato su criteri e requisiti dettatidagli standards minimi <strong>di</strong> qualità previsti dalle norme UNI.Le cooperative, le imprese costruttrici dovranno <strong>di</strong> norma garantire un sistemaqualità e requisiti minimi per poter ottenere l’assegnazione <strong>del</strong>le aree e quin<strong>di</strong>realizzare gli interventi previsti dal P.d.Z.La quantità e qualità <strong>del</strong>le singole prestazioni <strong>di</strong>pendono da risorse umane, mezzitecnici, organizzazione, capacità finanziaria <strong>del</strong> fornitore: tutti questi fattori possonoessere accertati dal processo <strong>di</strong> certificazione secondo le norme UNI EN ISO 9000.Manutenzione e<strong>di</strong>lizia quin<strong>di</strong> non più come attività, ma come processualità, ovverocome insieme d’azioni <strong>di</strong> pianificazione, programmazione, esecuzione e controlloche affermano il principio <strong>del</strong>la manutenzione come sistema e come servizio.Le norme tecniche prevedono poi che il <strong>Comune</strong> possa, nei casi limiti, intervenireper ripristinare con<strong>di</strong>zioni adeguate <strong>di</strong> manutenzione, decoro ed incolumità pubblica,in situazioni <strong>di</strong> evidente degrado e <strong>di</strong> assenza d’iniziativa da parte dei proprietari, pertempo invitati e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffidati ad intervenire.17


9. La valutazione ambientale, idrogeologica esismica – il sistema <strong>del</strong> verde e degli spazi apertiTutti gli interventi sono stati puntualmente verificati e stu<strong>di</strong>ati anche dal punto <strong>di</strong>vista <strong>del</strong>l’impatto sull’ambiente, tenendo conto <strong>del</strong>le peculiarità <strong>del</strong> territoriocomunale anche in funzione dei processi <strong>di</strong> sviluppo da governare.Le valutazioni sono state fatte sulla base <strong>del</strong> patrimonio conoscitivo esistente, che a<strong>Bergamo</strong> si presenta ricco <strong>di</strong> analisi, stu<strong>di</strong>, elaborazioni svolte a più riprese nel corsodegli anni (schedature, mappature, inventari, etc.) ed in occasione <strong>del</strong>l’elaborazione<strong>del</strong> vigente P.R.G.Questo patrimonio conoscitivo consente, in attesa che il nuovo <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Governo <strong>del</strong>territorio elabori una strategia complessiva aggiornata per il sistema ambientale,coerenziata secondo i dettami <strong>del</strong>la L.R. 12/05, <strong>di</strong> effettuare valutazioni ed assumeredecisioni oculate e comunque ben in<strong>di</strong>rizzate in materia ambientale.<strong>Il</strong> P.G.T. consentirà sin dalla fase <strong>del</strong>la sua impostazione <strong>di</strong> attivare un adeguatomomento partecipativo, che potrà essere il valore aggiunto rispetto all’attualeapproccio alle tematiche paesaggistiche, oltre a progettare un sistema <strong>di</strong>monitoraggio, dotato <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori adeguati facilmente accessibile e consultabile, checonsenta nel tempo <strong>di</strong> misurare gli effetti sul territorio derivanti dall’attuazione <strong>del</strong>lepolitiche e <strong>del</strong>le azioni esplicitate nel Documento <strong>di</strong> <strong>Piano</strong>.Nelle more <strong>di</strong> elaborazione <strong>del</strong> P.G.T. corredato <strong>di</strong> questi nuovi strumenti <strong>di</strong> verifica,tutela e valorizzazione <strong>del</strong>la componente paesistica, il gruppo <strong>di</strong> progettazione hautilizzato gli strumenti consueti, dall’esame degli eventuali vincoli <strong>di</strong> caratteresovraor<strong>di</strong>nato (nelle schede per singolo intervento, sono in<strong>di</strong>cati gli eventuali vincolipresenti e sono declinate le azioni <strong>di</strong> tutela ed attenzione che devono essere messe incampo), alla puntuale verifica preliminare, area per area, <strong>del</strong>la compatibilità con lein<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale che comunquerappresenta un importante riferimento per la valorizzazione e la tutela ambientale.Rispetto al P.T.C.P. si è evitato <strong>di</strong> interessare aree inserite nel sistema <strong>del</strong> verdecome ambiti <strong>di</strong> valorizzazione e riqualificazione paesistica, aree agricole con finalità<strong>di</strong> protezione e conservazione, o altre aree considerate <strong>di</strong> rilevanza ambientale,tenendo d’occhio invece, in prima battuta, quegli ambiti in<strong>di</strong>viduati come primoriferimento per la pianificazione locale (art. 93 <strong>del</strong>le N.T.A. <strong>del</strong> P.T.C.P.), ambiti cheil <strong>Piano</strong> provinciale in<strong>di</strong>ca come primo riferimento per le nuove necessità <strong>di</strong>urbanizzazione, ritenendoli meno problematici al fine <strong>del</strong>la trasformazioneurbanistica <strong>del</strong> territorio.Fra l’altro già il vigente P.R.G. pone una forte attenzione al sistema <strong>del</strong> verde e <strong>del</strong>leconnessioni a valenza ecologico-ambientale, e nelle previsioni urbanistiche <strong>del</strong>18


P.d.Z. si è posta la massima cura, là dove si andava a proporre un interessamento,seppure parziale, <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cate nel sistema V4 (Connessioni) o V3 (Capisal<strong>di</strong><strong>del</strong>la pianura coltivata), nel valorizzare e nel mantenere un adeguata linea <strong>di</strong>connessione tra ambiti urbani <strong>di</strong>fferenti, secondo la logica <strong>di</strong> non compromettere lacontinuità, <strong>di</strong> concedere in certe situazioni una riduzione <strong>del</strong>lo spazio verde,preor<strong>di</strong>nando in cambio l’acquisizione gratuita e quin<strong>di</strong> l’effettiva <strong>di</strong>sponibilità inmano pubblica degli spazi ver<strong>di</strong> ritenuti nevralgici per il sistema complessivo.La valorizzazione <strong>del</strong> verde comporta in generale la <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong> suolo permeabile, ilmiglioramento <strong>del</strong>la vegetazione riparia esistente con la naturalizzazione <strong>del</strong>lesponde <strong>di</strong> eventuali corsi d’acqua presenti, un attento <strong>di</strong>segno <strong>del</strong>lo spazio aperto chemiri ad un verde progettato con cura, stu<strong>di</strong>ato sia nelle sue componenti formali evisive, sia nelle sue componenti naturalistiche, botaniche, funzionali.Le N.T.A. <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> pongono inoltre la necessità che ogni <strong>progetto</strong>d’intervento sviluppi più specificatamente i temi <strong>del</strong>l’interpretazione <strong>del</strong> contesto,<strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong> suo mutamento, <strong>del</strong>l’idea <strong>di</strong> spazio prefigurata nonché <strong>del</strong>lasostenibilità <strong>del</strong>le soluzioni proposte e <strong>del</strong>la loro coerenza paesaggistica.A corredo <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>, ed in allegato ad esso, è stato pre<strong>di</strong>sposto uno stu<strong>di</strong>ogeologico, idrogeologico e sismico per valutare la compatibilità <strong>di</strong> ogni singolointervento previsto, sulla base dei criteri attuativi <strong>del</strong>la L.R. 12/05 e <strong>del</strong>la precedenteL.R. 41/97.Per ogni ambito è stato in<strong>di</strong>viduato il grado <strong>di</strong> fattibilità, specificando la relativaclasse <strong>di</strong> appartenenza (da 1 a 4), con in<strong>di</strong>cazione puntuale degli accorgimenti o <strong>del</strong>leazioni da intraprendere in sede attuativa per la tutela <strong>del</strong>la componenteidrogeologica. Nessuno degli intervnti previsti ricade in classe 4, la classe che ponesevere limitazioni all’e<strong>di</strong>ficazione; per tutti gli interventi è prevista comunque unaindagine geologica e sismica puntuale preliminare, che dovrà essere particolarmenteapprofon<strong>di</strong>ta per gli interventi ricadenti in classe 2 (classe con modeste limitazioni)che valuti la situazione specifica e suggerisca gli eventuali accorgimenti tecnici daadottare per costruire in piena sicurezza.E’ stata fatta inoltre una verifica puntuale sulla problematica acustica <strong>di</strong> ogni singolointervento previsto e, nella singola scheda prescrittiva <strong>di</strong> cui alla parte n°2 <strong>del</strong>leN.T.A., è in<strong>di</strong>viduata la classe <strong>di</strong> appartenenza <strong>del</strong>l’area all’interno <strong>del</strong>la vigentezonizzazione acustica comunale, cui conseguono i valori limite <strong>di</strong> emissione e<strong>di</strong>mmissione, i valori <strong>di</strong> attenzione ed i valori <strong>di</strong> qualità.Si è potuto verificare che la maggior parte <strong>del</strong>le aree in<strong>di</strong>viduate dal <strong>Piano</strong> ricadonoin classe II (zone prevalentemente residenziali) e in classe III (aree <strong>di</strong> tipo misto),quin<strong>di</strong> in ambiti generalmente non problematici per la residenza.19


Solo un intervento ricade in classe I (aree particolarmente protette), data la suacontiguità con il Parco dei Colli, che viene per buona parte compreso in questaclasse, e qualche comparto ricade in classe IV (aree <strong>di</strong> intensa attività umana), piùche altro perché ambiti già produttivi, ora <strong>di</strong>smessi, così fotografati nel momento <strong>di</strong>approvazione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> zonizzazione acustica: per questi ultimi la trasformazioneurbanistica <strong>del</strong>l’area, spesso accompagnata dalla trasformazione urbanistica<strong>del</strong>l’ambito urbano circostante, preor<strong>di</strong>na una riclassificazione aggiornata infunzione <strong>del</strong>le nuove destinazioni.Non sono in<strong>di</strong>viduate aree d’intervento in zone in<strong>di</strong>cate come classe V e VI, checostituirebbero sicuramente zone problematiche dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong> rumoreambientale.Le uniche aree che, benché collocate in classe II o III, potrebbero accusare unqualche problema acustico indotto dalla loro vicinanza a fonti <strong>di</strong> rumore fisso omobile, sono quelle in<strong>di</strong>viduate in prossimità <strong>di</strong> assi viari <strong>di</strong> scorrimento veloce (adesempio circonvallazione) o sulle possibili rotte degli aerei (Colognola) : per questiinterventi previsti occorrerà adottare tutti i sistemi necessari atti a garantireun’adeguata insonorizzazione e confort abitativo (vetri adeguati, isolamento <strong>del</strong>lestrutture, barriere fonoassorbenti ver<strong>di</strong>, etc.).Ulteriore elemento <strong>di</strong> qualità, non certo ultimo per importanza relativa, il <strong>Piano</strong>favorisce e promuove la realizzazione <strong>di</strong> opere d’arte e <strong>di</strong> arredo urbano (sculture,monumenti, fontane, etc.) da prevedersi nell’ambito degli spazi aperti pubblici.Questa finalità si pone l’obiettivo <strong>di</strong> attrezzare adeguatamente gli spazi pubblici<strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica, normalmente poveri e privi <strong>di</strong> qualità estetica eformale. Occorre sfatare il luogo comune che i monumenti debbano trovarecollocazione solo nei luoghi centrali privilegiati <strong>del</strong>la città, abitualmente le vie e lepiazze centrali: anche gli ambiti periferici o semi-periferici pretendono un’attenzionee una cura elevata, proprio per riuscire a dare impulso a tutti quei fattori valoriali cheinsieme possono contribuire a riscattare l’immagine urbana.Le opere, che potranno essere computate nei costi <strong>di</strong> urbanizzazione, e quin<strong>di</strong>scomputate se realizzate con costo a carico <strong>del</strong>l’operatore, potrebbero essererealizzate nell’ambito <strong>di</strong> concorsi <strong>di</strong> progettazione, nella fase <strong>di</strong> attuazione degliinterventi programmati, magari riservando la partecipazione a giovani artisti,opportunamente selezionati da commissioni <strong>di</strong> esperti sotto il coor<strong>di</strong>namento<strong>del</strong>l’Amministrazione comunale.20


10. La gestione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong><strong>Il</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> deve in<strong>di</strong>care in linea <strong>di</strong> massima l’assetto gestionale cui orientarele programmate fasi <strong>di</strong> attuazione.Si tratta <strong>di</strong> ricomporre la varietà <strong>del</strong>le azioni che determinano più in generale lagestione <strong>del</strong> problema <strong>del</strong>la casa e le scelte operate dal <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>, attraverso unprogramma <strong>di</strong> intervento coor<strong>di</strong>nato che recepisca univocamente le sollecitazioniprovenienti dai <strong>di</strong>versi portatori <strong>di</strong> bisogni ed interessi.Tale programma d’intervento verrà più propriamente co<strong>di</strong>ficato nel Programmapluriennale d’attuazione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> 167, che verrà adottato dal Consigliocomunale a seguire l’approvazione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong>.Detto Programma scaglionerà nel tempo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà <strong>del</strong> P.d.Z., attualmente per legge18 anni, gli interventi previsti in<strong>di</strong>cando quelli a breve, me<strong>di</strong>o e lungo termine,nonché gli oneri finanziari e gli impegni che dovranno essere assunti dalla <strong>di</strong>verseparti in causa (operatori, cooperative, <strong>Comune</strong>, ALER, etc.).In<strong>di</strong>viduerà inoltre le quote <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia convenzionata, <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia agevolata esovvenzionata, precisando anche quali aree verranno cedute in proprietà agli aventititolo e quali invece verranno concesse in <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie, con priorità daconcedere agli enti operanti nel campo <strong>del</strong>la casa.Le convenzioni attuative, da approvarsi preventivamente da parte <strong>del</strong> Consigliocomunale, dovranno in<strong>di</strong>care in generale, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 35 <strong>del</strong>la legge 22.10.71n°865 che viene qui ripresa :a) il corrispettivo per la concessione <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie o per la cessionein proprietà <strong>del</strong>le aree, nonché le modalità <strong>del</strong> relativo versamento;b) il corrispettivo <strong>del</strong>le opere <strong>di</strong> urbanizzazione da realizzare a cura <strong>del</strong><strong>Comune</strong> ovvero, qualora dette opere vengano eseguite a cura e spese <strong>del</strong>concessionario, le relative garanzie, gli elementi progettuali <strong>del</strong>le opere e lemodalità <strong>di</strong> trasferimento al <strong>Comune</strong>;c) le caratteristiche tipologiche e costruttive degli e<strong>di</strong>fici e degli alloggi darealizzare e le modalità <strong>di</strong> controllo sulla loro costruzione;d) i termini <strong>di</strong> inizio e <strong>di</strong> ultimazione degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong>le opere <strong>di</strong>urbanizzazione;e) i casi nei quali l’inosservanza degli obblighi convenzionali comporta larisoluzione <strong>del</strong>l’atto <strong>di</strong> cessione o <strong>del</strong>la concessione <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficiee le relative sanzioni;ed in particolare, nel caso <strong>di</strong> cessione <strong>del</strong>l’area in proprietà:f) la determinazione dei prezzi <strong>di</strong> cessione degli alloggi e dei canoni <strong>di</strong>locazione, in percentuale <strong>di</strong> valore desunto dai prezzi fissati per la cessione;21


g) la durata <strong>del</strong>la vali<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>la convenzione non superiore a 30 anni e noninferiore a 20 anni;ed in particolare, nel caso <strong>di</strong> concessione in <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie:h) la durata <strong>del</strong>la concessione <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie, non inferiore a 60 anni enon superiore a 99;i) i criteri per la determinazione e la revisione perio<strong>di</strong>ca dei canoni <strong>di</strong>locazione, nonché per la determinazione <strong>del</strong> prezzo <strong>di</strong> cessione deglialloggi, ove consentita;j) i criteri per la determinazione <strong>del</strong> corrispettivo in caso <strong>di</strong> rinnovo <strong>del</strong>laconcessione, la cui durata non può superare quella prevista nell’attooriginario.<strong>Il</strong> Programma pluriennale <strong>di</strong> attuazione <strong>del</strong> P.d.Z. dovrà raccordarsi e coor<strong>di</strong>narsi conle in<strong>di</strong>cazioni e previsioni <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> dei Servizi e <strong>del</strong> Programma <strong>del</strong>le operepubbliche comunali.22


oggetto:Progetto <strong>del</strong> nuovo<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> 167Relazione tecnicaillustrativaTesto approvato dal C.C.con <strong>del</strong>ibera n°1/107 <strong>del</strong>16.01.2007Quadro degli interventi per CircoscrizioneIn<strong>di</strong>ce1. Circoscrizione 1 – pag. 242. Circoscrizione 2 – pag. 253. Circoscrizione 3 – pag. 274. Circoscrizione 4 – pag. 285. Circoscrizione 5 – pag. 316. Circoscrizione 6 – pag. 327. Circoscrizione 7 – pag. 36A623


CIRCOSCRIZIONE N.1INTERVENTO N°6 – VIA DAVID (EX-MOLINI – PROGETTO NORMAN°11)L’intervento si situa in un quadrante produttivo già <strong>di</strong>smesso, oggetto <strong>di</strong> analisiapprofon<strong>di</strong>te in sede <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> regolatore generale, trattandosi <strong>di</strong> aree inserite nelProgetto norma n°11, <strong>progetto</strong> norma strategico per le trasformazioni urbane chepreor<strong>di</strong>na, in cui sono inserite anche le attuali proprietà <strong>del</strong>le Ferrovie <strong>del</strong>lo Stato, laCesalpinia, il Consorzio, etc.<strong>Il</strong> P.R.G. vigente prevede per l’area ex-Molini il mantenimento con recupero deglie<strong>di</strong>fici produttivi esistenti, con possibilità <strong>di</strong> intervento convenzionato, ancheme<strong>di</strong>ante <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>, su una parte, con cessione al <strong>Comune</strong> <strong>del</strong>le aree e dei <strong>di</strong>rittivolumetrici per mc.15.000.L’interevento PEEP proposto, su un’area <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> mq. 2.940, preor<strong>di</strong>nainvece, oltre all’eventuale risanamento conservativo, anche la possibilità <strong>di</strong> unatrasformazione ra<strong>di</strong>cale con demolizione degli e<strong>di</strong>fici produttivi e costruzione <strong>di</strong>e<strong>di</strong>fici residenziali, coor<strong>di</strong>nando la proposta <strong>di</strong> P.d.Z. con il Programma d’interventorelativo alla restante parte <strong>del</strong>l’UMI n°2/6, <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> norma n°11, nonché con glistu<strong>di</strong> in corso da parte <strong>del</strong>la S.T.U. Porta Sud per le aree <strong>del</strong>lo scalo ferroviario in via<strong>di</strong> <strong>di</strong>smissione.L’ipotesi planivolumetrica in<strong>di</strong>cata nella tav. 4 è allineata con l’attuale in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong>P.R.G. ed è puramente in<strong>di</strong>cativa: sarà la proposta definitiva <strong>di</strong> Programma integrato(o altro strumento attuativo) che, tenendo conto <strong>del</strong>la volumetria prevista dal P.d.Z.per l’e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica pari a mc.15.000, in<strong>di</strong>viduerà con precisioneanche il tipo e la quantità <strong>di</strong> attrezzature pubbliche da cedersi o asservire per tuttol’ambito oggetto d’intervento, tenuto conto che la soglia minima <strong>di</strong> standards dareperire per il P.d.Z. è quella in<strong>di</strong>cata pari a mq. 1.486.24


CIRCOSCRIZIONE N.2INTERVENTO N°9 – VIA ROTA/ VIA BELLINI (LONGUELO –PROGETTO NORMA N°26)Trattasi <strong>di</strong> area produttiva in attività (tintoria), <strong>del</strong>la superficie complessiva <strong>di</strong>mq.7.905, che il vigente P.R.G. preor<strong>di</strong>na ai fini <strong>di</strong> una trasformazione urbanisticacome <strong>progetto</strong> norma n°26-UMI 2, con demolizione dei fabbricati produttivi esistentie costruzione <strong>di</strong> fabbricati residenziali con piccola quota <strong>di</strong> commerciale(complessivi mc.15.000).L’intervento si colloca nell’ambito <strong>di</strong> riqualificazione complessiva <strong>del</strong> nuovo centrocivico <strong>di</strong> Longuelo, posto tra il vecchio nucleo e la via Mattioli.La proposta <strong>di</strong> P.d.Z. prevede la realizzazione <strong>di</strong> un’e<strong>di</strong>ficazione ad L, calibrata nellealtezze (max 3-4 piani) onde consentire il rispetto <strong>del</strong>le visuali verso la collina dalcentro <strong>del</strong> quartiere. La volumetria complessiva massima è pari a mc.16.300,prevalentemente residenziale, con una quota terziaria (mc.6.600) che dovrebbeconsentire l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>a struttura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al servizio <strong>del</strong>la nuovarealizzazione residenziale, ma anche <strong>di</strong> tutto il quartiere <strong>di</strong> Longuelo, da prevedersial piano terra e prospiciente la piazza pubblica.L’accessibilità ed il sistema <strong>di</strong> entrata/uscita dovranno essere stu<strong>di</strong>ati con attenzione,tenuto conto che la proposta PEEP prevede l’accesso sia dalla via Bellini incorrispondenza <strong>del</strong> parcheggio pubblico esistente, che dalla via Rota, strada chedovrà essere opportunamente dotata <strong>di</strong> marciapiede.La nuova piazza prevista costituirà un nuovo importante momento pubblico incontinuità con gli spazi pubblici limitrofi più a sud. <strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> prevede ilmantenimento <strong>del</strong>la ciminiera esistente come segno che resta <strong>del</strong>la cessata attivitàindustriale.INTERVENTO N°20 – VIA MERULA/ VIA LOCHIS (LONGUELO)Si tratta <strong>di</strong> una piccola area ine<strong>di</strong>ficata, <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> mq. 3.394, interclusa nellazona residenziale <strong>di</strong> Longuelo posta tra le vie Lochis e Mattioli.<strong>Il</strong> vigente P.R.G. destina l’area ad un intervento <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione ne 169,volume pari a mc.3.000, altezza 2 piani, con destinazione a servizi scolastici <strong>di</strong> base.25


Sulla base <strong>del</strong>le verifiche effettuate con gli Assessorati all’Istruzione ed ai LavoriPubblici, valutata l’esigenza anche nell’ambito <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> dei Servizi in via <strong>di</strong>pre<strong>di</strong>sposizione, stante da ultimo la decadenza <strong>del</strong> vincolo espropriativo sull’area cheè <strong>di</strong> proprietà privata, si è concluso che l’esigenza scolastica è già assolta in altromodo e non necessitano a breve altre strutture <strong>di</strong> base per il quartiere <strong>di</strong> Longuelo.Tra l’altro, dagli stu<strong>di</strong> <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> dei Servizi, risulta che sia la scuola materna, che lascuola me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Longuelo hanno un numero significativo <strong>di</strong> iscritti non residenti nelquartiere, a <strong>di</strong>mostrare una buona dotazione <strong>di</strong> servizi in loco e la non necessità nelbreve-me<strong>di</strong>o periodo <strong>di</strong> ulteriori attrezzature scolastiche.<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> <strong>di</strong> PEEP prevede una volumetria residenziale <strong>di</strong> mc.5.000, altezzamassima 2 piani, con tipologia a schiera e verde <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong>le singole unitàabitative, oltre ad un parcheggio pubblico <strong>di</strong> mq. 885 che assolve allo standardminimo richiesto (mq. 883).INTERVENTO N°13 – VIA LEOPARDI (LORETO)L’intervento PEEP riguarda una piccola area e<strong>di</strong>ficata, <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> mq.1.350,posta sulla via Leopar<strong>di</strong>, attualmente occupata da due e<strong>di</strong>fici alti 2-3 piani, <strong>di</strong>modesta qualità architettonica, inseriti tra e<strong>di</strong>fici d’impianto più recente alti più <strong>di</strong> 20metri.<strong>Il</strong> vigente P.R.G., comprendendo l’area nel sistema <strong>del</strong>la residenza R2, la sottoponeal tipo d’intervento <strong>di</strong> risanamento conservativo.Dal momento che la situazione <strong>di</strong> fatto e la verifica puntuale <strong>del</strong>le caratteristiche<strong>del</strong>l’immobile non postulano un’esigenza <strong>di</strong> conservazione, il <strong>progetto</strong> preor<strong>di</strong>na unademolizione con ricostruzione sfruttando al massimo le potenzialità e<strong>di</strong>ficatorie <strong>del</strong>sito.<strong>Il</strong> volume previsto dal PEEP è pari a mc.7.000, prevalentemente residenziali con unaminima quota commerciale (mc.1.000) da prevedersi al piano terra <strong>del</strong>la nuovacostruzione. <strong>Il</strong> nuovo e<strong>di</strong>ficio può raggiungere l’altezza <strong>di</strong> 7 piani fuori terra.Stante le limitate <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong> lotto, l’intervento non prevede la realizzazione erelativa cessione <strong>di</strong> aree a standards.26


CIRCOSCRIZIONE N.3INTERVENTO N°15 – PIAZZALE BRIGATA LEGNANO (CITTA’ ALTA -ROCCA)INTERVENTO STRALCIATO DAL PIANO DI ZONA, IN SEDE DICONTRODEDUZIONE, A SEGUITO DELL’ESAME DELLE OSSERVAZIONI27


CIRCOSCRIZIONE N.4INTERVENTO N°1 – VIA RUGGERI DA STABELLO (PROGETTO NORMAN°1)L’intervento previsto si colloca su un’area libera, situata tra la circonvallazione e lavia Ruggeri da Stabello, in a<strong>di</strong>acenza ad un complesso <strong>del</strong>l’ALER, già compresa dalvigente P.R.G. nell’ambito <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> norma n°1 con destinazione a spazi apertipubblici o <strong>di</strong> uso pubblico.L’area inoltre risulta a<strong>di</strong>acente al previsto tracciato <strong>del</strong>la metropolitana leggera, trattoverso Villa d’Almè e la Valle Brembana, con possibile localizzazione <strong>del</strong>la fermata<strong>di</strong> S.Antonio, al servizio <strong>del</strong>la zona <strong>di</strong> Valtesse.In questo senso il <strong>progetto</strong> degli spazi aperti pubblici, tende a preservare una fasciaadeguata libera lungo il tracciato <strong>del</strong>la metropolitana da cedere al <strong>Comune</strong>,nell’ambito <strong>del</strong>la convenzione attuativa <strong>del</strong> PEEP, ma da preservare allo stato <strong>di</strong> fattoin attesa <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> definitivo ed esecutivo <strong>del</strong> tram veloce, che potrebbepreor<strong>di</strong>nare <strong>di</strong>verse esigenze per gli spazi aperti e <strong>di</strong> sosta in funzione <strong>del</strong>la citatafermata.La superficie <strong>del</strong> lotto interessato dal PEEP è pari a mq. 5.628, con una volumetriaresidenziale prevista <strong>di</strong> mc.11.000 e altezza massima 3 piani, per consentire lepossibili visuali dalla circonvallazione verso città alta.La tipologia prevista è a corte, richiamando alcune tipologie presenti in zona,ricorrenti in ambiti <strong>del</strong>la campagna bergamasca e nelle fasce suburbane.Lo standard complessivamente previsto in cessione è superiore al fabbisogno indottodal nuovo inse<strong>di</strong>amento (mq. 3.114, a fronte <strong>di</strong> un fabbisogno minimo <strong>di</strong> mq.1.943),caratterizzato essenzialmente da spazi pavimentati e verde pubblico, quest’ultimoubicato tra la prevista e<strong>di</strong>ficazione e la tramvia.INTERVENTO N°16 – VIA PINETTI (CONCA FIORITA)L’intervento PEEP previsto riguarda un lotto <strong>di</strong> limitate <strong>di</strong>mensioni (S.t. = mq.2.883)posto lungo la via Pinetti, zona Conca Fiorita, in un ambito prettamente residenzialeed in prossimità <strong>del</strong>la scuola me<strong>di</strong>a Camozzi e <strong>del</strong>la scuola elementare Rosa.28


Sull’area insiste un fabbricato vuoto da tempo, <strong>di</strong> scarso pregio architettonico ed inavanzato stato <strong>di</strong> degrado che il <strong>Piano</strong> intende demolire per fare posto ad un e<strong>di</strong>ficioresidenziale <strong>di</strong> mc. 7.000.L’intervento prevede anche la realizzazione <strong>di</strong> un parcheggio pubblico, che assolveal fabbisogno indotto <strong>di</strong> standard e che potrebbe tornare utile anche agli utenti ed agliinsegnanti dei limitrofi istituti scolastici.L’area è attualmente destinata dal vigente P.R.G. a servizi <strong>di</strong> assistenza sociosanitariaed in tal senso la destinazione a e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica, conpossibilità <strong>di</strong> riservare alcuni alloggi come alloggi protetti o comunque per utentianziani, non snatura e non mo<strong>di</strong>fica in modo profondo l’in<strong>di</strong>cazione urbanisticagenerale.INTERVENTO N°23 – VIA VOLTA (MONTEROSSO)L’area è ubicata a Monterosso, lungo la via Volta, in prossimità <strong>del</strong>la zona collinare,in un ambito pregiato dal punto <strong>di</strong> vista ambientale, tra l’ambito residenzialecomposto essenzialmente da corpi in linea bassi sul lato est <strong>di</strong> via Volta e il profilodominante, più in alto, sul lato ovest, <strong>del</strong> complesso residenziale posto lungo la viaQuintino alto, in<strong>di</strong>viduato dall’Inventario dei beni culturali isolati.L’intervento <strong>di</strong> contenute <strong>di</strong>mensioni (mc. 4.000) si presenta più come uncompletamento residenziale <strong>di</strong> contenuto impatto, con possibilità <strong>di</strong> realizzare duee<strong>di</strong>fici alti due piani a completare la sequenza e<strong>di</strong>ficata lungo la via Volta.E’ prevista in testata alla via, che è a fondo chiuso, la realizzazione <strong>di</strong> un parcheggiopubblico che permetterà anche la possibilità d’inversione <strong>di</strong> marcia agli automezziora costretti a <strong>di</strong>verse manovre <strong>di</strong> uscita.<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> <strong>del</strong> verde, anche <strong>di</strong> quello privato, dovrà tener conto <strong>del</strong>le altimetrie deiluoghi ed essere rispettoso <strong>del</strong> contesto ambientale, non snaturando quella che è lanatura <strong>del</strong> sito.INTERVENTO N°26 – VIA ZUCCALA LOCATELLI (VALTESSE)Trattasi <strong>di</strong> area ine<strong>di</strong>ficata, <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni (mq. 4.443) a<strong>di</strong>acente lacirconvallazione, in zona Valtesse.L’ipotesi <strong>di</strong> PEEP preor<strong>di</strong>na l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio in linea, posto inperpen<strong>di</strong>colare alla circonvallazione ed alla via Zuccala Locatelli, al fine <strong>di</strong> mitigarel’impatto visivo verso città alta.29


L’e<strong>di</strong>ficio, per una volumetria <strong>di</strong> mc. 4.000, non supera i tre piani fuori terra e sfruttaanche i <strong>di</strong>slivelli esistenti <strong>del</strong> terreno attestandosi ad una quota più bassa <strong>di</strong> almenomt. 1 rispetto alla quota strada (via Zuccala Locatelli).La nuova e<strong>di</strong>ficazione prevista, con la sua quota <strong>di</strong> verde pubblico, va a chiudere ecompletare la linea <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione esistente, ed il verde pubblico <strong>del</strong>imitato ad estdal fossato <strong>di</strong> un riolo si propone come il primo tassello per la realizzazione <strong>di</strong> unparco pubblico più ampio che coinvolga tutta l’area ine<strong>di</strong>ficata, e <strong>di</strong> sicuro pregioambientale, posta tra la circonvallazione e le vie Alcaini, Muratori e Barbaroli.E’ prevista una cessione <strong>di</strong> aree a standard (mq. 2.669) nettamente superiore alminimo dovuto (mq. 707) in relazione alla volumetria concessa.INTERVENTO N°30 – VIA ACQUADERNI (MONTEROSSO)La collocazione <strong>del</strong>l’intervento in zona Monterosso, ad interessare un’area tra lacirconvallazione, la via Acquaderni e gli impianti sportivi esistenti, mira a prevedereuna quota <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica anche in questi ambiti <strong>di</strong> maggior pregioambientale <strong>del</strong>la città.L’intervento PEEP propone una volumetria massima <strong>di</strong> mc.12.000 su un’area vastapari a mq.11.017, con e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> altezza massima 3 o 4 piani , in linea con le altezze<strong>del</strong>la zona residenziale limitrofa.Lo standard reperito dall’intervento, prevalentemente verde pubblico o d’usopubblico, assomma a mq. 6.033 nettamente superiore al fabbisogno indotto (mq.2.120).L’e<strong>di</strong>ficazione si concentra sul lato verso il campo sportivo, al fine <strong>di</strong> preservarel’unitarietà <strong>del</strong> verde verso il corso d’acqua a confine ovest <strong>del</strong>l’area, segnato da unavegetazione spontanea che ne marca la presenza sul territorio.<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> <strong>del</strong> verde dovrà garantire un risultato <strong>di</strong> qualità, privilegiando spazi apertinon alberati, nelle parti centrali, ed invece la valorizzazione ed una manutenzioneattenta <strong>del</strong>la vegetazione spontanea lungo il corso d’acqua.<strong>Il</strong> parcheggio pubblico <strong>di</strong> previsione attestato sulla via Acquaderni potrà essere <strong>di</strong>utilità anche per i fruitori <strong>del</strong> limitrofo impianto sportivo.30


CIRCOSCRIZIONE N.5INTERVENTO N°2 – VIA CODUSSI (EX-CENTRALE DEL LATTE –PROGETTO NORMA N°6)L’intervento PEEP interessa una parte <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong>l’ex-Centrale <strong>del</strong> latte, ora <strong>di</strong>proprietà <strong>del</strong>l’A.S.M.Tutta l’area già produttiva è assoggettata dal vigente P.R.G. a trasformazioneurbanistica (<strong>progetto</strong> norma n°6) con prevista demolizione dei fabbricati produttiviesistenti (ad esclusione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio posto all’angolo tra le vie Ghislan<strong>di</strong> e S.Fermo,che dovrà essere recuperato) e conseguente nuova e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici residenzialie terziari, per una volumetria complessiva <strong>di</strong> mc.25.000. <strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> norma prevedeinoltre la contestuale realizzazione <strong>di</strong> spazi pavimentati, verde e parcheggiopubblico, anche in interrato.La parte <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> norma destinata al <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> è il lato ovest, con unavolumetria residenziale prevista <strong>di</strong> mc.10.600, altezza massima 5 piani, spazipubblici pavimentati lungo la via Codussi e verde pubblico sul lato interno, comequota parte <strong>del</strong> verde pubblico localizzato dal P.R.G.L’intervento dovrà coor<strong>di</strong>narsi ed attuarsi con la restante parte <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> norma,che potrà essere realizzata attraverso un altro strumento attuativo (Programmaintegrato o <strong>Piano</strong> particolareggiato).31


CIRCOSCRIZIONE N.6INTERVENTO N°3 – VIA ROVELLI (EX-FERVET – PROGETTO NORMAN°10, UMI 1)L’intervento PEEP si colloca nell’ambito <strong>del</strong>l’area produttiva ex-Fervet, giàdestinata dal vigente P.R.G. a riconversione urbanistica nell’ambito <strong>del</strong> <strong>progetto</strong>norma n°10, unità minima d’intervento n°1.<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> norma per l’ambito prevede complessivamente una volumetria <strong>di</strong> nuovae<strong>di</strong>ficazione pari a mc.109.423 prevalentemente a carattere residenziale, cui siaggiunge la volumetria esistente da ristrutturare: la quota residenziale è previstaessenzialmente nella zona sud verso la via Rovelli, in relazione con la cascinaGargana, d’impianto seicentesco, ubicata al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>la via, mentre la quota terziaria ecommerciale si colloca nella zona nord verso la via Borgo Palazzo.Sul lato ovest <strong>del</strong>l’ambito è previsto il tracciato <strong>del</strong>la tangenziale est, che passerà insotterraneo, mentre in superficie si prevede un uso <strong>del</strong> suolo a verde pubblico, lastrada ed un parcheggio al servizio dei nuovi inse<strong>di</strong>amenti residenziali.L’ipotesi planivolumetrica prevista dal <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> è in linea con il <strong>di</strong>segno <strong>del</strong>Programma integrato in corso <strong>di</strong> presentazione ed esame da parte <strong>del</strong>l’Assessoratoall’Urbanistica: in tal senso il principio inse<strong>di</strong>ativo verrà definito contestualmente al<strong>di</strong>segno complessivo finale <strong>del</strong> Programma integrato, fermo restando la quota <strong>di</strong>mc.20.000 destinati all’e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica.Per quanto concerne gli standards urbanistici, la proposta <strong>di</strong> PEEP in<strong>di</strong>vidua mq.2.463 <strong>di</strong> parcheggio pubblico, che costituiscono la soglia minima e potranno essereintegrati e mo<strong>di</strong>ficati in relazione al <strong>di</strong>segno finale complessivo <strong>del</strong> P.I.I. checomunque dovrà garantire il reperimento minimo <strong>di</strong> legge per tutto il quadrante intrasformazione.INTERVENTO N°4 – VIA BORGO PALAZZO/ ROVELLI (AREA EX-MACELLO E FIERA – PROGETTO NORMA N°10, UMI 3)L’intervento <strong>di</strong> PEEP interessa la vasta area <strong>di</strong> proprietà comunale sita tra la viaBorgo Palazzo e la ferrovia <strong>Bergamo</strong>-Brescia, parzialmente occupata dall’ex-macelloin <strong>di</strong>suso e parzialmente utilizzata per le fiere ed il luna park.32


Quest’ambito già compreso dal vigente P.R.G. nel <strong>progetto</strong> norma n°10, unitàminima d’intervento 3, con destinazione a servizi tecnici amministrativi, serviziuniversitari, nonché funzioni ricettive connesse con il vicino polo fieristico, è oggetto<strong>del</strong> concorso Europan in fase <strong>di</strong> attuazione sotto il coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>l’Assessoratoall’Urbanistica, che in<strong>di</strong>viduerà l’impianto urbanistico ed il conseguente principioinse<strong>di</strong>ativo definitivo per tutto il quadrante oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, compresa la partedestinata all’e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica.<strong>Il</strong> principio inse<strong>di</strong>ativo in<strong>di</strong>viduato nelle tavole progettuali <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> èquin<strong>di</strong> puramente in<strong>di</strong>cativo, mentre resta determinata la quota <strong>di</strong> e.r.p. prevista che èpari a mc. 40.000, prevalentemente a carattere residenziale con possibilità <strong>di</strong> unaquota terziaria (mc.1.500) ed una quota <strong>di</strong> attrezzature e<strong>di</strong>ficate (s.l.p. minima pari amq. 700 circa).Lo standard urbanistico minimo complessivo è pari a mq. 7.455, <strong>di</strong> cui una parte aparcheggio, una parte a piazza (lungo la via B. Palazzo), una parte a verde pubblico:comunque, anche in relazione a queste attrezzature pubbliche, sarà il <strong>progetto</strong>definitivo che scaturirà dal concorso a definire ubicazione e tipologie, fatta salva laquantità minima complessiva definita dal <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>.E’ prevista la realizzazione <strong>di</strong> una strada <strong>di</strong> collegamento tra le vie Borgo Palazzo eRovelli, in linea con le in<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong> vigente P.R.G., che comunque dovrà essereconfermata dall’esito <strong>del</strong> citato concorso urbanistico.INTERVENTO N°5 – VIA GAVAZZENI (FERROVIA – PROGETTONORMA N°11)Si tratta <strong>di</strong> un altro intervento importante e nevralgico, sia dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong><strong>di</strong>mensionamento che <strong>del</strong>la sua collocazione urbana, riguardante un ambito <strong>del</strong>loscalo ferroviario in via <strong>di</strong> <strong>di</strong>smissione, subito a nord <strong>del</strong>la via Gavazzeni, <strong>di</strong> frontealle Cliniche e all’Istituto industriale Paleocapa.L’area in questione, già compresa dal P.R.G. nell’ambito <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> norma n°11,che ri<strong>di</strong>segnava tutto l’ambito a sud <strong>del</strong>lo scalo ferroviario con importanti funzionipreviste quali il nuovo palazzo <strong>di</strong> giustizia, la nuova sede INPS, la nuova piazzainclinata ed il collegamento pedonale tra la piazza <strong>del</strong>la Stazione e la via Gavazzeni,è ora oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e rivalutazione urbanistica da parte <strong>del</strong>la Società <strong>di</strong>trasformazione urbana (S.T.U.) Porta Sud, costituita dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bergamo</strong>, dallaCamera <strong>di</strong> Commercio e dalla Rete Ferroviaria Italiana (R.F.I.), che ha comeobiettivo quello <strong>di</strong> definire ed avanzare una proposta urbanistica complessiva pertutto il quadrante a ridosso <strong>del</strong>lo scalo ferroviario.33


La proposta <strong>di</strong> PEEP, che dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>lo sviluppo planivolumetricorecepisce al momento il masterplan già oggetto <strong>del</strong> protocollo d’intesa siglato nel2003 tra <strong>Comune</strong> e Ferrovie <strong>del</strong>lo Stato, si colloca nella parte in<strong>di</strong>viduata dal P.R.G.come possibile ambito da destinare al <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>, per una volumetria complessivapari a mc.35.000, prevalentemente a carattere residenziale con la possibilità <strong>di</strong> unaquota terziaria non superiore a mc.2.300.La quota residenziale potrà essere destinata anche a particolari tipologie abitative,quali residenze universitarie, per insegnanti e residenze a carattere temporaneo.<strong>Il</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> PEEP proposto in<strong>di</strong>vidua e<strong>di</strong>fici alti fino a 7 piani, con ampi spazi averde pubblico verso il Morla che si connettono con gli altri spazi pubblici previstiad ovest <strong>del</strong> corso d’acqua.INTERVENTO N°10 – VIA PIZZO DELLA PRESOLANAINTERVENTO STRALCIATO DAL PIANO DI ZONA, IN SEDE DI ESAME DICOMPATIBILITA’ AL P.T.C.P., SU RICHIESTA DELLA PROVINCIAINTERVENTO N°24 – VIA PIZZO REDORTA (CELADINA)L’area d’intervento, <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> mq. 9.520, è ubicata in zona Cela<strong>di</strong>na,all’angolo tra le vie Pizzo Redorta e Monte Tesoro, <strong>di</strong> fronte al carcere ed inprossimità <strong>del</strong> confine comunale con Gorle.Si prevede un intervento unitario su due ambiti limitrofi, ma <strong>di</strong>stinti fisicamente,compresi dal vigente P.R.G. nel sistema <strong>del</strong> verde V4-Connessioni e destinati, quellopiù a nord a verde pubblico, quello più a sud a nuovi impianti sportivi a terra conpossibilità <strong>di</strong> realizzare un corpo e<strong>di</strong>lizio per spogliatoi.L’area verde, che rappresenta uno dei rari momenti ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> connessione nord-sud <strong>di</strong>Cela<strong>di</strong>na, è attraversata da un corso d’acqua (la roggia Morlino Asperti) che il<strong>progetto</strong> <strong>del</strong> verde intende valorizzare anche come segno naturale esistente <strong>del</strong>territorio, rinforzando ed integrando la vegetazione spontanea cresciuta lungo lesponde.L’e<strong>di</strong>ficazione prevista come PEEP si concentra nella parte sud, là dove il P.R.G.in<strong>di</strong>ca la posizione degli spogliatoi, per un volume complessivo pari a mc. 11.000, <strong>di</strong>tipo residenziale, altezza <strong>di</strong> 5 piani, riprendendo la linea <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione <strong>del</strong>34


fabbricato realizzato recentemente più a nord e garantendo in tal modo la continuità<strong>del</strong> verde che viene acquisito al patrimonio comunale.La previsione <strong>di</strong> standards urbanistici è nettamente superiore ai minimi <strong>di</strong> leggedovuti (mq. 7.156 previsti rispetto ai mq.1.943 <strong>di</strong> fabbisogno minimo indotto).Gli impianti sportivi saranno impianti a terra <strong>di</strong> superficie contenuta al servizio <strong>di</strong>tutto il quartiere, stante la forma stretta e lunga <strong>del</strong> lotto (campi <strong>di</strong> basket, pallavolo,etc.).E’ previsto anche un parcheggio pubblico a raso con ingresso da via Monte Tesoro.35


CIRCOSCRIZIONE N.7INTERVENTO N°7 – VIA LOTTO/CARNOVALI (PROGETTO NORMAN°12 – UMI 4)INTERVENTO STRALCIATO DAL PIANO DI ZONA, IN SEDE DICONTRODEDUZIONE, A SEGUITO DELL’ESAME DELLE OSSERVAZIONIINTERVENTO N°8 – VIA MORONI (PROGETTO NORMA N°21)L’area d’intervento si colloca sulla via Moroni subito a nord <strong>del</strong>l’attuale sedeA.S.M., tra la ferrovia Milano-<strong>Bergamo</strong> e la via, in continuità con l’ampia zonaverde collocata ad est dei binari e destinata dal P.R.G. vigente al <strong>progetto</strong> <strong>del</strong> nuovoParco ovest.In effetti buona parte <strong>del</strong>l’area, <strong>di</strong> superficie pari a circa mq.14.000, è compresa nel<strong>progetto</strong> norma n°21 “Parco ovest”, con destinazione prevalente a spazi scopertipubblici ver<strong>di</strong>, in continuità con gli spazi ver<strong>di</strong> <strong>del</strong> parco al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>la ferrovia e conil verde posto ad ovest <strong>del</strong>la via Moroni, in una logica <strong>di</strong> connessione complessiva.<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> PEEP, che coinvolge anche l’area attualmente occupata da unacarrozzeria, prevede l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> una volumetria residenziale pari a mc. 17.500,altezza 4 piani, salvaguardando essenzialmente la connessione verde che in questomodo verrà ceduta al <strong>Comune</strong> in sede convenzionale ed attuata contestualmente agliinterventi e<strong>di</strong>ficatori.<strong>Il</strong> verde pubblico previsto postula necessariamente lo spostamento <strong>del</strong>l’attualeparcheggio degli automezzi A.S.M., che occupa la zona sud <strong>del</strong>l’ambito in<strong>di</strong>viduatoa ridosso <strong>del</strong>la sede <strong>del</strong>l’Azienda.La tipologia in<strong>di</strong>cata nelle tavole <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> è una tipologia a corte, ricorrente, con<strong>di</strong>verse modalità costruttive, in questa zona <strong>del</strong>la città.Gli standards urbanistici previsti, verde e parcheggio pubblico, sono ben superiori intermini quantitativi al fabbisogno indotto (mq. 6.990 rispetto ad una necessitàminima <strong>di</strong> mq. 3.092).E’ da evidenziare infine come il <strong>progetto</strong> PEEP <strong>di</strong>venta l’occasione per rivedere laviabilità in questo punto <strong>del</strong>la via Moroni, d’intesa con l’Ufficio Mobilità, con lostu<strong>di</strong>o e la proposta <strong>di</strong> una rotatoria, che smorzi la viabilità <strong>di</strong> passaggio e riorganizzigli accessi privati ai lati <strong>del</strong>la strada.36


INTERVENTO N°11 – VIA AUTOSTRADA/CARPINONIL’intervento PEEP si colloca nell’ambito più generale <strong>di</strong> una proposta <strong>di</strong> Programmaintegrato d’intervento già presentato all’Amministrazione comunale per la successivaadozione, ambito corrispondente grosso modo all’area d’intervento <strong>del</strong>la nuovae<strong>di</strong>ficazione “ne 61” prevista dal vigente P.R.G. (volume complessivo previstomc.45.700).Detto ambito, ubicato ad ovest <strong>del</strong>la via Autostrada, attualmente risulta zonaine<strong>di</strong>ficata tra il quadrante a carattere produttivo <strong>di</strong> via Canovine e il quartiereresidenziale <strong>di</strong> via Carpinoni/Carnovali.<strong>Il</strong> Programma d’intervento prevede la realizzazione <strong>di</strong> un centro commerciale, <strong>di</strong> unaattrezzatura alberghiera, <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong>rezionale, mentre la volumetria prevista perl’e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica, posta a nord <strong>del</strong>la nuova strada <strong>di</strong> collegamentoprevista tra le vie Spino e Carpinoni, è pari a mc.12.000 con altezza 6 piani (in lineacon le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> P.R.G. per la ne 61).Gli standards reperiti nell’ambito PEEP sono pari a mq. 1197, insufficienti a coprireil fabbisogno indotto dalla volumetria residenziale pari a mq. 2.120: tuttavia larimanente quota <strong>di</strong> standards urbanistici, compreso gli standards correlati allavolumetria terziaria ed alberghiera, verranno reperiti nell’ambito più generale <strong>del</strong>Programma integrato d’intervento.I parcheggi pubblici o <strong>di</strong> uso pubblico previsti all’interno <strong>del</strong>l’area d’interventocomplessiva (P.D.Z. + P.I.I.) assommano a circa mq. 8.000, sufficienti a coprire ilfabbisogno complessivo indotto da tutte le funzioni previste, residenziali e non.INTERVENTO N°12 – VIA S. AMBROGIO /VIA PER CURNASCO(VILLAGGIO DEGLI SPOSI)L’intervento si colloca in un punto strategico <strong>del</strong> quartiere Villaggio degli Sposi, trale vie S.Ambrogio e Per Curnasco, in un’area attualmente occupata da serre e daun’attività agricola residuale, oltreché da un <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> carburante <strong>di</strong>smesso daqualche tempo, sulla via Grumello.Per la parte sud <strong>del</strong>l’area il vigente P.R.G. prevede un intervento <strong>di</strong> nuovae<strong>di</strong>ficazione a carattere residenziale (ne 83) con un volume previsto, <strong>di</strong> tiporesidenziale, <strong>di</strong> mc.8.100: parte <strong>del</strong> volume è stato già realizzato con intervento<strong>di</strong>retto, nell’area confinante a quella ora in<strong>di</strong>viduata per il PEEP.37


La proposta <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> prevede una volumetria complessiva <strong>di</strong> mc. 11.000,prevalentemente residenziale, con una piccola quota <strong>di</strong> commerciale (mc.1.000) daprevedersi al piano terra <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio in <strong>progetto</strong> che separa il verde dal parcheggiopubblico, in corrispondenza dei percorsi pedonali pubblici <strong>di</strong> attraversamento.Le altezze massime sono contenute in 4 piani fuori terra e nella propostaplanivolumetrica i volumi sono movimentati sia planimetricamente che in altezza,prevedendo una parte <strong>del</strong> complesso a 3 ed una parte a 4 piani.<strong>Il</strong> parcheggio pubblico è in<strong>di</strong>viduato sulla via Grumello, in un punto strategico eottimale anche per le esigenze <strong>del</strong>l’ambito urbano, mentre il verde pubblico èprevisto sul lato nord-ovest <strong>del</strong>l’area ad ampliare e richiamare come presenza igiar<strong>di</strong>ni pubblici già presenti su questo lato <strong>del</strong>la via S.Ambrogio.Complessivamente gli standards risultano ampiamente assolti: sono reperiti mq.4.030 <strong>di</strong> standard complessivo a fronte <strong>di</strong> un fabbisogno indotto pari a mq. 2.015.La parte sud <strong>del</strong>l’area è stata stralciata in sede <strong>di</strong> esame <strong>del</strong>le osservazioni, abeneficio <strong>del</strong> proprietario privato, che potrà promuovere un’iniziativa e<strong>di</strong>ficatoria perconto proprio come ne 83 (volume previsto <strong>di</strong> mc.4.500).INTERVENTO N°14 – VIA DELLE CAVE/ GUERRAZZI (VILLAGGIODEGLI SPOSI)L’intervento PEEP va ad interessare un’area <strong>di</strong> frangia <strong>del</strong> quartiere <strong>del</strong> Villaggiodegli Sposi, <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> mq. 5.320, posta nella parte nord a ridosso dei campisportivi recentemente realizzati ed al limite <strong>del</strong>l’ambito agricolo che si estende a sud<strong>del</strong> tratto ferroviario <strong>Bergamo</strong>-Ponte S.Pietro.In tal senso l’intervento mira a formare e consolidare il limite urbano a nord <strong>del</strong>la viaGuerrazzi, insieme agli altri due interventi previsti dal <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>, al recupero<strong>del</strong>la cascina esistente ed insieme ad una lottizzazione già in corso <strong>di</strong> esecuzione.<strong>Il</strong> vigente P.R.G. destina l’area parte a verde pubblico e parte ad intervento <strong>di</strong> nuovae<strong>di</strong>ficazione ne 190, per una volumetria <strong>di</strong> mc.3.000, a destinazione mistaartigianale-residenziale.L’intervento <strong>di</strong> PEEP preor<strong>di</strong>na un volume a carattere prevalentemente residenzialepari a mc.10.000, altezza massima 3 piani.L’intervento prevede l’allargamento <strong>del</strong>la via Guerrazzi, che dovrà andare <strong>di</strong> paripasso con il completamento <strong>del</strong>le sue urbanizzazioni per tutto il tratto compreso travia <strong>del</strong>le Cave e via Moroni.La dotazione <strong>di</strong> standards urbanistici è pienamente assolta (mq. 2.268 previsti afronte <strong>di</strong> un fabbisogno indotto <strong>di</strong> mq. 1.811) ed è stata incrementata, in sede <strong>di</strong>38


controdeduzioni, accogliendo l’osservazione che chiedeva l’inserimento nell’aread’intervento <strong>del</strong> mappale più ad ovest destinato a verde pubblico dal PRG.INTERVENTO N°17 – VIA MORONI/ CALVETTI (EX-CAMPARI)Si tratta <strong>di</strong> un’area già a destinazione produttiva (ex-Campari), ora <strong>di</strong>smessa, postalungo la via Moroni, all’incrocio con la via Calvetti.Tutto il quadrante ubicato ad ovest <strong>del</strong>la via Moroni, subito a sud <strong>del</strong>la ferrovia,insieme all’area <strong>di</strong> proprietà <strong>del</strong>l’Istituto Diocesano ad est <strong>del</strong>la via Moroni, è in via<strong>di</strong> trasformazione e sviluppo urbanistico, con importanti interventi <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong>aree industriali e completamenti e<strong>di</strong>lizi soprattutto nelle zone <strong>di</strong> frangia, nonchépotenziamento <strong>del</strong>le urbanizzazioni primarie e secondarie.La proposta d’intervento preor<strong>di</strong>na una volumetria residenziale pari a mc.17.200,altezza massima 4 piani fuori terra, con e<strong>di</strong>fici in linea posti parallelamente alla viaMoroni. In sede <strong>di</strong> approvazione in Consiglio comunale, è stata previstaun’attrezzatura pubblica o <strong>di</strong> uso pubblico per finalità sociali al piano terra deglie<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> per una S.l.p. <strong>di</strong> mq.350.E’ previsto un adeguato parcheggio pubblico lungo la via Calvetti, via che vieneopportunamente allargata, ed un verde pubblico che funge da filtro tra le futureabitazioni e l’asse <strong>di</strong> scorrimento urbano.La dotazione complessiva <strong>di</strong> standards urbanistici è quasi assolta (mq. 3.190 <strong>di</strong>standards previsti a fronte <strong>di</strong> un fabbisogno indotto pari a mq. 2.844).INTERVENTO N°18 – VIA GUERRAZZIL’area d’intervento, insieme ad altre, contribuisce al completamento <strong>del</strong> fronteurbanizzato a nord <strong>del</strong>la via Guerrazzi, nel quartiere <strong>del</strong> Villaggio degli Sposi.Si colloca tra un e<strong>di</strong>ficio artigianale (vetraria) ed un complesso a corte in <strong>di</strong>suso, orain via <strong>di</strong> recupero conservativo, <strong>di</strong> fronte agli impianti sportivi <strong>del</strong> Villaggio degliSposi.L’area era stata già interessata negli anni scorsi da un <strong>progetto</strong> <strong>di</strong> Programmaintegrato <strong>di</strong> recupero (PIR) ai sensi <strong>del</strong>la legge Adamoli, poi non andato a buon fine.La proposta <strong>di</strong> PEEP prevede la realizzazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio a corte, che richiamacome tipologia l’ex-fabbricato rurale limitrofo in via <strong>di</strong> recupero, attestato sulla viaGuerrazzi, per una volumetria a carattere residenziale pari a mc.5.500 ed altezzamassima 3 piani.39


La dotazione complessiva <strong>di</strong> standards urbanistici risulta pienamente assolta(mq.1.492 <strong>di</strong> standards previsti a fronte <strong>di</strong> un fabbisogno indotto pari a mq. 972).Si prevede infatti la realizzazione <strong>di</strong> un verde pubblico e <strong>di</strong> un parcheggio la cuiattuazione dovrà coor<strong>di</strong>narsi con l’intervento <strong>di</strong> recupero previsto per il complessoa<strong>di</strong>acente ora in <strong>di</strong>suso.La via Guerrazzi viene opportunamente allargata, con la realizzazione <strong>del</strong>marciapiede mancante, tenuto conto che tutto il tratto compreso tra le vie <strong>del</strong>le Cavee Moroni dovrà essere adeguatamente potenziato ed infrastrutturato.INTERVENTO N°19 – VIA PROMESSI SPOSI (VILLAGGIO DEGLI SPOSI)L’intervento riguarda un’area, strategica dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>l’impianto urbano,<strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> mq. 7.006, sita sulla via Promessi Sposi in prossimità <strong>del</strong>le scuolee <strong>di</strong> fronte alla chiesa <strong>di</strong> San Giuseppe, nell’ambito <strong>del</strong> quartiere Villaggio degliSposi.<strong>Il</strong> vigente P.R.G. prevede un intervento <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione ne 80, per un volumeprevisto <strong>di</strong> mc.7.880, prevalentemente residenziale, con una quota <strong>di</strong> attrezzature <strong>di</strong>tipo sociale e ricreativo (pari ad 1/3 <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> pavimento lorda complessiva).La proposta PEEP, allargando il perimetro <strong>del</strong>la ne prevista dal P.R.G. acomprendere tutta l’area verde posta in lato ovest, preor<strong>di</strong>na l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> unvolume complessivo <strong>di</strong> mc.14.200, <strong>di</strong> cui mc.11.500 residenziali, mc.1.500commerciali e mc.1.200 per attrezzature costruite (l’ipotesi è quella <strong>di</strong> realizzare unaserie <strong>di</strong> alloggi protetti per anziani, tenuto conto <strong>del</strong>la vicinanza <strong>del</strong> centro per laterza età e <strong>del</strong> parco pubblico).<strong>Il</strong> principio inse<strong>di</strong>ativo <strong>di</strong>segna una nuova piazza pubblica posta <strong>di</strong>rimpetto al sagrato<strong>del</strong>la chiesa, mentre gli spazi commerciali da ubicare al piano terra <strong>del</strong> nuovoe<strong>di</strong>ficio, con i percorsi pubblici che rendono permeabile il complesso verso il nuovogiar<strong>di</strong>no pubblico, contribuiscono tutti assieme a prefigurare una nuova centralitàurbana a scala <strong>di</strong> quartiere che punta a rafforzare i caratteri identificativi <strong>del</strong>la zona.<strong>Il</strong> nuovo giar<strong>di</strong>no pubblico dà continuità al piccolo parco pubblico posto al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>lastrada, in una logica complessiva <strong>di</strong> spazi ver<strong>di</strong> attrezzati <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni inconnessione reciproca fra loro a permeare tutto l’ambito costruito.Gli alloggi protetti per anziani si collocheranno in via preferenziale ai piani terradegli e<strong>di</strong>fici, con la possibilità <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione un piccolo spazio esternoverde privato.La dotazione complessiva <strong>di</strong> standards urbanistici risulta ben superiore ai minimiprevisti (mq. 5.024 <strong>di</strong> standards a fronte <strong>di</strong> un fabbisogno indotto pari a mq. 2.619).40


INTERVENTO N°21 – VIA S. PIETRO AI CAMPI/ DEI FIORI(COLOGNOLA)INTERVENTO STRALCIATO DAL PIANO DI ZONA, IN SEDE DICONTRODEDUZIONE, A SEGUITO DELL’ESAME DELLE OSSERVAZIONIINTERVENTO N°22 – VIA GUERRAZZI/ MORONI (VILLAGGIO DEGLISPOSI)L’intervento riguarda un’area, <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> mq.14.245, da ritenersi significativadal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la localizzazione urbanistica, ubicata sul lato nord <strong>del</strong>la viaGuerrazzi, quasi all’imbocco <strong>del</strong>la via Moroni, nell’ambito <strong>del</strong> quartiere Villaggiodegli Sposi.Insieme agli altri interventi previsti dal <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>, sia lungo la via Guerrazzi, siaad est <strong>del</strong>la via Moroni, questo tassello entra in una logica complessiva <strong>di</strong> ricucituraurbana, sfruttando <strong>del</strong>le occasioni inse<strong>di</strong>ative che, oltre a garantire una certadotazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica, permettono <strong>di</strong> acquisire al patrimoniocomunale e <strong>di</strong> realizzare significativi spazi ver<strong>di</strong> posti in connessione e sequenzalogica fra loro.L’intervento PEEP prevede una volumetria complessiva <strong>di</strong> mc.18.500,prevalentemente <strong>di</strong> carattere residenziale, con la possibilità <strong>di</strong> una minima quotaterziaria (mc.1.200), da posizionare nell’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> più vicino alla viaGuerrazzi.La linea <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione si colloca sul lato est <strong>del</strong>l’area, mentre sul lato ovest èprevisto un nuovo parco pubblico con andamento parallelo alla via Moroni, incorrispondenza <strong>del</strong> verde pubblico <strong>di</strong> connessione già previsto dal vigente P.R.G.L’altezza massima prevista per le nuove e<strong>di</strong>ficazioni è <strong>di</strong> 5 piani fuori terra per glie<strong>di</strong>fici più a nord, in linea con gli e<strong>di</strong>fici posti all’intorno, e 4 piani per l’e<strong>di</strong>ficioprevisto più a sud.<strong>Il</strong> verde pubblico preor<strong>di</strong>na collegamenti ciclo-pedonali anche verso la via Moroni eal <strong>di</strong> là con il previsto Parco ovest.La dotazione complessiva <strong>di</strong> standards urbanistici risulta ben superiore ai minimiprevisti (mq. 9.162 reperiti, a fronte <strong>di</strong> un fabbisogno indotto pari a mq. 3.456).41


INTERVENTO N°25 – VIA DELL’AZZANELLA (COLOGNOLA)<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> <strong>di</strong> PEEP riguarda un’area nella parte nord <strong>di</strong> Colognola, posta tral’ingresso autostradale e la zona residenziale <strong>di</strong> via <strong>del</strong>l’Azzanella, in prossimità <strong>del</strong>campo sportivo e <strong>di</strong> alcuni e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> proprietà <strong>del</strong>l’ALER.Anche in questo caso l’intervento previsto completa la linea <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione<strong>del</strong>l’abitato sul lato nord-est <strong>del</strong> quartiere, salvaguardando l’unitarietà <strong>del</strong>l’ambitoagricolo racchiuso tra la circonvallazione, l’autostrada e la zona residenziale.Si prevede l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> una volumetria complessiva <strong>di</strong> tipo residenziale pari amc.10.500, altezza massima 4 piani, in linea con gli e<strong>di</strong>fici ubicati nelle vicinanze.La dotazione complessiva <strong>di</strong> standards urbanistici risulta ben superiore ai minimiprevisti (mq. 6.629 <strong>di</strong> standards reperiti a fronte <strong>di</strong> un fabbisogno indotto pari amq.1.855) e comprende il verde pubblico sul lato ovest, il verde pubblico destinato aorti urbani sul lato est verso l’autostrada, il parcheggio pubblico sulla via<strong>del</strong>l’Azzanella.INTERVENTO N°27 – S.S. N°525 (GRUMELLO – PORTA SUD)L’intervento riguarda un’area, <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> mq.7.288, da ritenersi strategica dalpunto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la localizzazione urbanistica, ubicata all’ingresso sud <strong>di</strong> <strong>Bergamo</strong>sulla strada statale n°525 quasi al confine con Dal mine.Proprio per la sua collocazione, l’intervento PEEP dovrà puntare ad una qualità ed aun carattere architettonico capace <strong>di</strong> trasmettere un messaggio simbolico, <strong>di</strong> “porta<strong>del</strong>la città”, d’ingresso che segna il territorio.Per questi motivi la proposta planivolumetrica <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> riveste un caratterein<strong>di</strong>cativo, rimandando ad un concorso <strong>di</strong> idee e <strong>di</strong> progettazione che permetta <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare la miglior soluzione tecnica possibile e la più idonea rispetto al contestoin stu<strong>di</strong>o.<strong>Il</strong> volume complessivo previsto dal PEEP è <strong>di</strong> mc.13.000, <strong>di</strong> cui mc.10.500 adestinazione residenziale, mc.1.500 a destinazione terziaria-commerciale, mc. 1.000per attrezzature pubbliche o <strong>di</strong> uso pubblico (sala civica, culturale o ricreativa, daconcordare con la Circoscrizione).L’altezza <strong>del</strong> nuovo e<strong>di</strong>ficio può raggiungere gli 8-9 piani fuori terra, tenuto contoche il caposaldo altimetrico risulta inferiore <strong>di</strong> circa 2 metri rispetto alla quotastradale.La dotazione complessiva <strong>di</strong> standards urbanistici risulta ben superiore ai minimiprevisti (mq. 4.738 <strong>di</strong> standards reperiti a fronte <strong>di</strong> un fabbisogno indotto pari a42


mq.2.355) e comprende il parcheggio pubblico lungo la S.S. n°525, gli spazipavimentati attorno all’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> <strong>progetto</strong>, il verde pubblico posto sul lato sud elungo la roggia Ponte Perduto.L’intervento interessa solo una parte <strong>del</strong> mappale, tenuto conto che appare opportunomantenere un’adeguata area libera nella parte sud, a confine con Dalmine, chepotrebbe essere interessata in futuro dal passaggio <strong>del</strong>l’asse viario in<strong>di</strong>cato dalvigente P.R.G., <strong>di</strong> collegamento tra Stezzano e Lallio, anche se al momento questoasse viario non è confermato dal <strong>Piano</strong> territoriale provinciale, oppure da qualcheinfrastruttura legata alla mobilità intercomunale.INTERVENTO N°28 – PIAZZA AQUILEIA (GRUMELLO)Altra area, attualmente <strong>di</strong> proprietà comunale, da ritenersi fondamentale per la suaposizione nel cuore <strong>di</strong> Grumello al <strong>Piano</strong>, votata a <strong>di</strong>ventare il nuovo luogo centraleed il cuore <strong>del</strong> quartiere. L’intervento PEEP mira a realizzare una nuova e<strong>di</strong>ficazioneche contribuisca in modo significativo a definire il “bordo urbano”, in lato sud, <strong>del</strong>lanuova Piazza Aquileia, su cui si attestano <strong>di</strong>versi e<strong>di</strong>fici pubblici o d’interessepubblico (la chiesa, la scuola materna, il centro per la terza età, etc.).La nuova piazza, che deve essere pavimentata e adeguatamente attrezzata può<strong>di</strong>venire il fulcro <strong>del</strong>l’abitato, in connessione con la zona storica <strong>di</strong> Grumello e con lacorte urbana limitrofa, con la quale punta a definire un sistema urbano significativo<strong>di</strong> spazi aperti in stretto collegamento tra loro.<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> <strong>di</strong> PEEP dovrà coor<strong>di</strong>narsi con il <strong>progetto</strong> <strong>di</strong> arredo urbano in corso daparte <strong>del</strong>l’Assessorato ai Lavori pubblici e relativo alla piazza sul lato nord verso lachiesa: detto <strong>progetto</strong> prevede, tra l’altro, lo spostamento <strong>del</strong>l’attuale tracciato <strong>del</strong>lavia Gorizia unita ad azioni per limitare e rallentare il traffico d’attraversamento davia Madonna dei Campi.<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> planivolumetrico definitivo potrà essere anche oggetto <strong>di</strong> un concorso <strong>di</strong>idee e progettazione che sia mirato ad ottenere il più alto livello qualitativo possibilesia in termine <strong>di</strong> progettazione architettonica che <strong>di</strong> progettazione degli spazi aperti.<strong>Il</strong> volume complessivo previsto è <strong>di</strong> mc.10.000, <strong>di</strong> cui mc.7.500 a destinazioneresidenziale, mc.1.900 a destinazione terziaria-commerciale, mc.600 per spazi edattrezzature pubbliche o <strong>di</strong> uso pubblico (la destinazione puntuale è da concordarecon la Circoscrizione). L’altezza prevista <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio è <strong>di</strong> 4 piani, non eccessivarispetto al contorno ed adeguata per stabilire una proporzione con lo spazio vuoto<strong>del</strong>la nuova piazza.43


La dotazione complessiva <strong>di</strong> standards urbanistici risulta ben superiore ai minimiprevisti (mq. 4.840 <strong>di</strong> standards reperiti a fronte <strong>di</strong> un fabbisogno indotto pari amq.1.955), costituiti essenzialmente dagli spazi pavimentati <strong>del</strong>la piazza e dalparcheggio previsto sul lato sud, alle spalle <strong>del</strong> nuovo e<strong>di</strong>ficio prospiciente la piazza(volutamente il <strong>di</strong>segno urbano tende a limitare il passaggio e la sosta <strong>del</strong>le autonella nuova piazza, che deve essere soprattutto pedonale).Detto parcheggio consentirà inoltre un accesso <strong>di</strong>retto alla scuola ed alla sede deglialpini, evitando <strong>di</strong> passare per la via Tagliamento, che attualmente risulta intasata acerte ore e che potrà essere così ripensata nella sua funzione ed eventualmentemantenuta solo come accesso <strong>di</strong> servizio o come accesso pedonale.INTERVENTO N°29 – VIA GRUMELLO (GRUMELLINA)L’area, in zona Grumellina, <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> mq. 6.294, è posta sulla via Grumelloin prossimità <strong>del</strong>la circonvallazione e residua come area verde in un ambito semiagricolorimasto chiuso tra l’asse stradale e il quartiere <strong>del</strong> Villaggio degli Sposi.Insieme con l’altro intervento PEEP previsto ad ovest <strong>del</strong>la via Grumello, tra la viaPer Curnasco e S.Ambrogio, contribuisce a ridefinire i vuoti interstiziali <strong>di</strong> questoquadrante urbano privo <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> unitarietà, attualmente caratterizzato da grandeframmentazione <strong>di</strong> funzioni e spazi.Tutto attorno all’area in questione, in questi ultimi tempi, sono partiti o stannopartendo <strong>di</strong>versi interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione, previsti dal P.R.G., tesi a sostituireil vecchio tessuto semi-agricolo con un nuovo sistema urbano.La proposta <strong>di</strong> PEEP prevede una volumetria complessiva <strong>di</strong> mc.12.500,prevalentemente <strong>di</strong> tipo residenziale, con altezza massima 3-4 piani, ubicata sul latonord <strong>del</strong>l’area. E’ prevista una ridotta quota <strong>di</strong> terziario da destinare anche apossibile sede <strong>di</strong> associazioni, a seguito <strong>di</strong> accoglimento <strong>di</strong> un’osservazionepresentata al <strong>Piano</strong> adottato.<strong>Il</strong> lato sud è destinato invece a verde pubblico, in logica <strong>di</strong> connessione verde conandamento est-ovest, ed a parcheggio pubblico opportunamente piantumato cheorganizza anche il sistema <strong>di</strong> accesso alle e<strong>di</strong>ficazioni.La dotazione complessiva <strong>di</strong> standards urbanistici risulta superiore ai minimi previsti(mq.2.740 <strong>di</strong> standards reperiti a fronte <strong>di</strong> un fabbisogno indotto pari a mq. 2.032).44

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