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numero 4 anno 2012 - CCIAA di Catanzaro - Camera di Commercio

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SOMMARIO2 EDITORIALESpecchio sì manon “delle brame”<strong>di</strong> Paolo Abramo4 ECONOMIACrisi finanziaria e crisi reale<strong>di</strong> Annarita Trotta10 SVILUPPOGli Stati Generalidel Mezzogiorno<strong>di</strong> Rosalba Paletta13 SVILUPPOQuando l’idea cambia il territorio<strong>di</strong> Emanuele Vival<strong>di</strong>17 IMPRESE STORICHEUn padre, un figlioe un’idea capace <strong>di</strong> vivere<strong>di</strong> Gianluigi Mardente21 STORIEUna Pecora Nera piuttosto particolare<strong>di</strong> Emanuela Gemelli24 SOCIALEContro il <strong>di</strong>sagio entusiasmo e idee<strong>di</strong> Franco Caccia28 SOSTEGNIPacchetti Integrati <strong>di</strong> Agevolazione<strong>di</strong> Maria Rita Galati32 INTESEAccordo tra <strong>CCIAA</strong> e Unicre<strong>di</strong>t<strong>di</strong> Domenico Iozzo34 CATEGORIEPiccola Industria a confronto36 CREDITOPresentato il Mezzanine Financing<strong>di</strong> Maria Rita Galati39 UNIONCAMEREFerruccio Dardanello ancora presidente42 ECONOMIACongiuntura: II trimestre <strong>2012</strong>46 GIUSTIZIACarceri: dramma italiano<strong>di</strong> Rosalba Paletta51 VOLONTARIATOIn Ghana, l’Ospedalettodella missione comboniana<strong>di</strong> Rosalba Paletta54 STUDI POLITICIScuola <strong>di</strong> liberalismo<strong>di</strong> Marcello Barillà56 ATTIVITÀ CAMERALI- Il cordoglio del presidente Abramoper la morte del prefetto Amelio- Agevolazioni alle imprese per la registrazione<strong>di</strong> marchi comunitari e internazionali- Avviso agli utenti dell’Albo Gestori Ambientali- Da Universitas Mercatorum incentivi ai giovani conidee <strong>di</strong> impresa e ai neo-impren<strong>di</strong>toriche vogliono crescere- Al via patto Italia Lavoro e Unioncamere per l’impiego58 NEWS- La seta a <strong>Catanzaro</strong> e Lione- Rayanair, tre anni da Lamezia a Dusseldorf- Assemblea Associazione Allevatori- Emmaus al mare coi più piccoliFotografiaAntonio Raffaelephantonioraffaele@alice.itPresidente comitatoe coor<strong>di</strong>namento e<strong>di</strong>torialePaolo Abramo, Presidente <strong>Camera</strong><strong>di</strong> <strong>Commercio</strong>Direttore e<strong>di</strong>torialeMaurizio Ferrara, Direttore<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong>Direttore responsabileMarcello Barillàbarilla.press@gmail.comProgetto graficoIl segno <strong>di</strong> Barbara Rotundowww.graficailsegno.cominfo@graficailsegno.comStampaRubbettino S.p.A.Soveria Mannelli (CZ)Redazione<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong>, Industria, Artigianatoe AgricolturaVia M. Ippolito, 1688100 CATANZAROTel. 0961.888111Fax 0961.721236obiettivocalabria@cz.camcom.itE<strong>di</strong>tore<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>Autorizzazione Tribunale <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>n. 67 del 1 giugno 1962 - Poste ItalianeSpe<strong>di</strong>zione in A.P. Tab.D - Aut. DCO/DCCZ/184 - Valida dal 24/4/2003UnioneStampa Perio<strong>di</strong>caItalianaOC - 1


EDITORIALE<strong>di</strong> Paolo AbramoSpecchio sì manon “delle brame”Itempi che viviamo impongonoa chi è investito <strong>di</strong>responsabilità istituzionaliscelte rapide, spesso obbligatema soprattutto operative, efficacinell’imme<strong>di</strong>ato o quantomenoa me<strong>di</strong>o termine. Sarebbeun errore, però, pensare chesi tratti <strong>di</strong> un momento contingente,legato a un’emergenzatemporanea e che quin<strong>di</strong>,tutto sommato, quelle sceltesiano un dovere solo per chi èchiamato a operare in questomomento eccezionale. I tempiche viviamo e le decisioni cheessi impongono, infatti, sonofrutto <strong>di</strong> errori e miopie passate,inadeguatezze e incapacità<strong>di</strong>ffuse, nella certezza ri<strong>di</strong>cola onell’incoscienza colpevole, chei no<strong>di</strong> non sarebbero venuti alpettine. I no<strong>di</strong>, invece, vengonosempre al pettine; si trattasolo <strong>di</strong> capire quando.Da questo particolare punto<strong>di</strong> vista, quanto accade oggi esoprattutto il perché accade,dovrà essere un monito peril domani; per quando cioè,superata l’emergenza, occorrerànon ripetere gli errori delpassato e costruire il futuro subasi <strong>di</strong>verse. Per completare ilragionamento, però, occorreanche aggiungere che, poichégli errori non vengono mai dasoli ma c’è chi li commette, perevitare <strong>di</strong> ripeterli ci voglionoanche la competenza e la capacità<strong>di</strong> tenere la barra dritta percentrare l’obiettivo <strong>di</strong> far benele cose e soprattutto, scegliere<strong>di</strong> fare quelle giuste. Questeelementari considerazioni <strong>di</strong>2 - OC


uon senso non riguardanosolo il Paese in quanto tale mariguardano anche i singoli territori,poiché ciascuno concorrea fare il tutto e nessuno ha il<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> chiamarsi fuori dalleresponsabilità. Anche perchéc’è un tema, sugli altri, che ci riguardain<strong>di</strong>stintamente: quellocioè della cosiddetta classe <strong>di</strong>rigente,delle sue qualità e dellesue capacità. Sono queste qualitàe queste capacità che d<strong>anno</strong>o tolgono spessore alle Istituzioni,che ne valorizzano o necompromettono la <strong>di</strong>gnità.Nei mesi scorsi, abbiamo riflettutosullo stato <strong>di</strong> salute deipartiti e sulla necessità che essisiano all’altezza del compitoche è loro affidato. Ma anche lacosiddetta “società civile” deveessere oggetto <strong>di</strong> analisi, speciedopo che proprio a causa dellacrisi dei partiti, essa ha fatto ilsuo ingresso nelle Istituzioniattraverso <strong>numero</strong>se personalità.A questo proposito, però,un rapido giro del nostro orizzontepiù prossimo ci consegna,purtroppo, più <strong>di</strong> una perplessità,soprattutto alla lucedella gravità dei problemi cheogni giorno siamo chiamati adaffrontare.Appaiono in verità pochi, quelliche con spirito quasi missionarioci mettono la faccia ebuona parte del loro tempo ein nome <strong>di</strong> un impegno politico,istituzionale o associativoche sia, d<strong>anno</strong> interamentese stessi per mantenere fede aipropri doveri. Lo f<strong>anno</strong> conautentica de<strong>di</strong>zione. Forsetroppa, verrebbe da <strong>di</strong>re… Cisono poi quelli - e appaionoessere molti <strong>di</strong> più - che raggiungonoposizioni <strong>di</strong> rilievo,incarichi <strong>di</strong> prestigio ma, unavolta colto questo obiettivo, si<strong>di</strong>stinguono per mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> esseree comportamenti all’insegnadel più rigoroso “grigio”. Insomma,niente colpi <strong>di</strong> testa,niente scelte eclatanti e neppureun po’ <strong>di</strong> creatività ma soloun’anonima piattezza. Sonoquelli cui si potrebbe <strong>di</strong>re chenon interessino né l’infamia,né la lode ma piuttosto unadesolante e or<strong>di</strong>naria gestionedel quoti<strong>di</strong>ano. Forse perchél’incarico ricoperto coincidecon una buona remunerazione,benefit, auto con autista, prebendevarie. Tutte cose che, peril nostro bravo esponente dellasocietà civile, sembrano esserel’unico vero motivo d’interesse.Il solo obiettivo. Infine, visono coloro che un incarico <strong>di</strong>prestigio vorrebbero ottenerloe ci provano con ogni mezzoma senza riuscirvi. Occupanonella società civile postazioni <strong>di</strong>rilievo ma l’insod<strong>di</strong>sfazione peraver fallito nell’intento finisceper compromettere anche ilruolo che svolgono. Spesso sitratta <strong>di</strong> ruoli importanti, chepure potrebbero contribuire albuon andamento complessivodella comunità ma che, esercitatimale, rischiano ad<strong>di</strong>rittura<strong>di</strong> causare d<strong>anno</strong>.Siamo consapevoli <strong>di</strong> aver schematizzato,forse eccessivamente.Le cose sono quasi semprepiù complesse dei tentativi chesi f<strong>anno</strong> <strong>di</strong> mettere or<strong>di</strong>ne nellarealtà. Ma è proprio la realtàche ci circonda ad averci spintonell’azzardo: che ci sia un deficit<strong>di</strong> classe <strong>di</strong>rigente, appareabbastanza chiaro, che il deficitriguar<strong>di</strong> anche quella parte reclutatadalla società civile lo èaltrettanto e più si sale nel grado<strong>di</strong> gravità e <strong>di</strong> complicatezzadei problemi, più le risposteappaiono spesso inadeguate oad<strong>di</strong>rittura improvvisate.Quel futuro <strong>di</strong> cui abbiamoparlato all’inizio, la necessitàche esso venga costruito subasi più solide e più serie, malsi conciliano con l’improvvisazioneo la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> interessi particolariche spesso sembranoprendere il sopravvento. Allorac’è bisogno <strong>di</strong> un robusto esame<strong>di</strong> coscienza. C’è bisognoche, senza ipocrisie, si valutinole cose per ciò che sono nella realtà,sapendo che le capacità, lacompetenza e il senso dell’eticao si possiedono oppure no: unavia <strong>di</strong> mezzo non esiste. Insomma,impariamo a guardarci allospecchio ma per favore, chenon sia lo “specchio delle miebrame”.OC - 3


ECONOMIA<strong>di</strong> Annarita Trotta*Crisi finanziariae crisi realeRiflessioni a margine della presentazione delRapporto della Banca d’Italia sull’Economiadella Calabria nel 2011. Alle tra<strong>di</strong>zionali criticitàdel sistema, si aggiungono gli effetti del momento<strong>di</strong> estrema <strong>di</strong>fficoltà che si vive a livello mon<strong>di</strong>ale1.IntroduzioneLa presentazione del Rapportodell’Economia della Calabria,redatto dalla Banca d’Italia (Filiale<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>), e la TavolaRotonda organizzata per la<strong>di</strong>scussione dei dati presentati- in occasione del Convegnoannuale realizzato nell’ambitodelle attività del Corso <strong>di</strong>Laurea in Economia Aziendale(Dipartimento <strong>di</strong> ScienzeGiuri<strong>di</strong>che, Storiche, Economichee delle Scienze Sociali)dell’Ateneo <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> - rappresentanoun momento <strong>di</strong>fondamentale importanza perl’economia regionale, oltre cheun in<strong>di</strong>spensabile momento <strong>di</strong>confronto sulle <strong>di</strong>namiche checaratterizzano il sistema socioeconomicolocale, utile percomprendere e valutare sfideed opportunità emergenti dalleevoluzioni in atto. Obiettivo <strong>di</strong>queste note è quello <strong>di</strong> formularealcune osservazioni sulleprincipali tendenze emerse daiSommario:1.Introduzione;2. La lettura dei dati3. 3. Discussione delle principalirisultanze e prime riflessioni(non conclusive)dati presentati. In particolare,si tenterà <strong>di</strong> fornire una prospettivainterpretativa volta a:1) mettere a fuoco i punti <strong>di</strong>forza e <strong>di</strong> debolezza, i rischi ele opportunità che emergonodal sistema economico e finanziarioregionale, oltre chei principali aspetti meritevoli<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti; 2) offrirespunti <strong>di</strong> riflessione sul processo<strong>di</strong> crescita dello spazio socioeconomico<strong>di</strong> riferimento.2. La lettura dei datiI dati presentati mostrano,come accade da tempo, <strong>numero</strong>seombre, anche derivantidagli effetti della crisi finanziariada mutui subprime (2007-2009) oltre che dalla severacrisi “reale” che sta affliggendo,*Professore Or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Economia degli Interme<strong>di</strong>ari Finanziari nell’Università Magna Græcia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>.4 - OC


negli ultimi anni, le principalieconomie avanzate.Fra i <strong>di</strong>versi aspetti trattatinel Rapporto (per una Sintesisi veda il Box 1) balzano adevidenza almeno tre criticità,<strong>di</strong> lunga data e in fase <strong>di</strong> peggioramento,che vale la penasegnalare. Un primo elemento<strong>di</strong> particolare vulnerabilitàper l’economia locale è in<strong>di</strong>viduabilenella presenza <strong>di</strong> unastruttura produttiva caratterizzatada imprese <strong>di</strong> piccola epiccolissima <strong>di</strong>mensione, eccessivamente<strong>di</strong>pendenti darapporti <strong>di</strong> indebitamento conle banche, che rappresentanol’unico (o quasi) interme<strong>di</strong>arioche “caratterizza” il sistemacre<strong>di</strong>tizio regionale. Se la cronicasottocapitalizzazione e uneccessivo ricorso all’indebitamentobancario sono ad<strong>di</strong>tatidalla dottrina come sostanzialifreni ai percorsi <strong>di</strong> crescita delleimprese, in tempi <strong>di</strong> crisiqueste peculiarità del settoreproduttivo <strong>di</strong>ventano criticitàirrisolvibili, destinate ad accelerarela rottura degli equilibri<strong>di</strong> gestione aziendale. LaSezione de<strong>di</strong>cata dal Rapportoall’evoluzione delle con<strong>di</strong>zionieconomiche e finanziarie delleimprese calabresi durante lacrisi (pp. 28-29) offre, <strong>di</strong>fatti,una chiara fotografia <strong>di</strong> unasituazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà in cuiversano le imprese in Regione,particolarmente accentuata perquelle appartenenti ad alcunipeculiari settori.L’indagine porta ad evidenzaun rapporto banca-impresa checontinua a presentare problematicheanaloghe a quelle riscontratenegli anni precedentima che, ad<strong>di</strong>rittura, nelle <strong>di</strong>namichedel 2011 lascia intravvederetendenze al peggioramento:“Il cre<strong>di</strong>to concesso al settoreproduttivo è <strong>di</strong>minuito sia per lepiccole imprese sia, più marcatamente,per quelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionime<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>. Tale <strong>di</strong>namicaè stata determinata sia da una<strong>di</strong>minuzione della domanda <strong>di</strong>cre<strong>di</strong>to da parte delle imprese siada con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> offerta maggiormenteimprontate alla cautela daparte delle banche. I tassi d’interessea breve termine praticati alleimprese con sede legale in Calabriasono aumentati soprattuttonell’ultimo trimestre del 2011.Nostre elaborazioni suggerisconoche il calo del cre<strong>di</strong>to, pur estendendosia tutte le imprese, sia statopiù intenso per le aziende maggiormentevulnerabili”. (p.6)La rigi<strong>di</strong>tà delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>accesso al cre<strong>di</strong>to emerge chiaramentedalle <strong>di</strong>namiche checaratterizzano il mercato delcre<strong>di</strong>to nel 2011: “In linea conle in<strong>di</strong>cazioni provenienti dallaRBLS (cfr. il riquadro: L’andamentodella domanda e dell’offerta<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to), anche l’indaginedella Banca d’Italia condotta suun campione <strong>di</strong> circa 110 impresecalabresi dell’industria edei servizi in<strong>di</strong>ca una persistentefase <strong>di</strong> rigi<strong>di</strong>tà delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>accesso al cre<strong>di</strong>to. Circa il 40 percento delle aziende, infatti, hariscontrato un inasprimento dellecon<strong>di</strong>zioni cre<strong>di</strong>tizie tra la primae la seconda metà del 2011, percentualein lieve aumento rispettoa quella rilevata nel medesimoperiodo del 2010. Il livello deitassi <strong>di</strong> interesse e dei costi accessoriapplicati h<strong>anno</strong> rappresentatole principali motivazioni <strong>di</strong>irrigi<strong>di</strong>mento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>offerta.” (p.30).In aggiunta, le informazioni riguardantile garanzie richiestedagli interme<strong>di</strong>ari non consentono<strong>di</strong> cogliere segnali <strong>di</strong> mi-OC - 5


glioramento: “Non sono staterilevate variazioni <strong>di</strong> rilievo perquanto concerne le garanzie richiestedagli interme<strong>di</strong>ari a tuteladei cre<strong>di</strong>ti concessi: la quota<strong>di</strong> finanziamenti assistiti da garanziereali ha oscillato nel 2011in me<strong>di</strong>a fra il 32 per cento delleimprese a basso rischio e il 45per cento <strong>di</strong> quelle più rischiose.”(27-28).La lettura dei dati induce a ritenere<strong>di</strong> particolare rilievo il <strong>di</strong>battitoriguardante il ruolo e losviluppo dei Confi<strong>di</strong> in Regione,che potrebbero rappresentare,ove adeguatamente organizzati,concrete opportunità per leimprese presenti nel territorio.Questa situazione <strong>di</strong> pericolosastagnazione del sistema impren<strong>di</strong>torialeregionale riverberaconseguenze, <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>retto e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>retto, sul mercato del lavoro,afflitto, fra l’altro, dalle anomaliederivanti dal sommerso eda altri fenomeni <strong>di</strong>storsivi: “Secondol’indagine della Banca d’Italiasu un campione <strong>di</strong> impreseindustriali e dei servizi con almeno20 addetti, rispetto al 2010 è<strong>di</strong>minuita la quota <strong>di</strong> imprese cheh<strong>anno</strong> in<strong>di</strong>cato un calo dell’occupazione(45 per cento), mentre èlievemente aumentata la quota <strong>di</strong>quelle che h<strong>anno</strong> segnalato un aumento(28 per cento). La tendenzaper il <strong>2012</strong> resta tuttavia negativa:il 40 per cento delle impreseprevede <strong>di</strong> ridurre l’occupazione esolo il 18 per cento <strong>di</strong> accrescerla.”(p. 17).La seconda criticità del sistemasocioeconomico regionaleè, pertanto, in<strong>di</strong>viduabile neitassi <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione giovanileche permangono su livellimolto alti, in un confrontocon le altre regioni italiane, eche, alla luce della generalizzatasituazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà derivantedagli effetti della crisi“reale”, rischiano <strong>di</strong> peggiorarenotevolmente, a causa delleprospettive <strong>di</strong> riduzione delleopportunità lavorative sia inRegione sia nel resto dell’Italia.Questo aspetto appare particolarmentepreoccupante soprattuttoalla luce delle risultanzedelle indagini volte a rilevarei percorsi <strong>di</strong> occupazione deigiovani laureati e <strong>di</strong>plomaticalabresi (e quin<strong>di</strong> della qualitàdella vita dei nostri giovani): “Illivello <strong>di</strong> istruzione tra i giovaniin Calabria è superiore allame<strong>di</strong>a nazionale e a quello delleregioni meri<strong>di</strong>onali: i <strong>di</strong>plomatisono il 72,4 per cento dei giovaninella classe <strong>di</strong> età 20-24 (69,7per cento in Italia), mentre i laureatinella classe 25-34 sono il20,2 per cento (19,6 in Italia).La loro con<strong>di</strong>zione occupazionaleè tuttavia peggiore rispetto alresto d’Italia. I tassi <strong>di</strong> occupazionesono significativamente inferioria quelli me<strong>di</strong> italiani siatra i laureati, sia tra i <strong>di</strong>plomati.Considerando le <strong>di</strong>verse classi <strong>di</strong>laurea, la <strong>di</strong>fferenza con la me<strong>di</strong>anazionale è massima nellaclasse <strong>di</strong> ingegneria e architettura(oltre 30 punti percentuali).La con<strong>di</strong>zione occupazionaledei laureati è tuttavia migliore<strong>di</strong> quella dei <strong>di</strong>plomati, che inCalabria h<strong>anno</strong> il più basso tasso<strong>di</strong> occupazione tra le regioniitaliane (18,3 per cento), quasila metà della me<strong>di</strong>a nazionale.”(p.19 ).Infine, l’ultimo aspetto (manon per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> importanza)riguarda i risultati collegatiall’internazionalizzazione delleimprese calabresi.In merito, il Rapporto segnalache: “nel 2011 le esportazioni<strong>di</strong> merci della regione sonoaumentate a prezzi correnti del3,0 per cento, in rallentamentorispetto al 2010 (5,1 per cento).La ripresa delle esportazionisi conferma modesta rispetto aquanto osservato nel Mezzogiorno(10,3 per cento) e in Italia(11,4 per cento), per effetto <strong>di</strong>un forte calo delle esportazioniverso l’Unione Europea (-25,0per cento), dove si sono <strong>di</strong>rettinell’ultimo decennio circa i dueterzi delle esportazioni regionali.Il risultato particolarmentenegativo risente del calo <strong>di</strong> oltreil 50 per cento delle esportazioniverso i paesi in cui è in atto unacrisi del debito (Spagna, Grecia,Portogallo) e che raccolgono circaun terzo delle esportazioni versoi paesi dell’UE. Le esportazioniverso i paesi extra UE sono invececresciute del 37,6 per cento; inparticolare, quelle verso i paesiBRIC (Brasile, Russia, In<strong>di</strong>a eCina), che rappresentano le aree6 - OC


Box 1: La Sintesi del Rapporto, Banca d’Italia, <strong>2012</strong>, Economie Regionali, L’economiadella Calabria, pp. 5-6Nella seconda parte del 2011 si sono manifestate forti tensioni sui mercati finanziari, in connessione conle preoccupazioni circa la sostenibilità delle finanze pubbliche <strong>di</strong> alcuni paesi dell’area dell’euro. Le tensioniche h<strong>anno</strong> interessato l’Italia si sono riflesse sui corsi dei titoli <strong>di</strong> Stato, comportando la necessità <strong>di</strong>ripetute correzioni <strong>di</strong> finanza pubblica. A queste si è associato un complessivo peggioramento del climaeconomico, il rallentamento dell’attività produttiva quando ancora non erano stati recuperati i livelli precrisi,e la revisione al ribasso delle previsioni macroeconomiche; è aumentata l’incertezza delle impresecirca l’evolvere delle con<strong>di</strong>zioni del mercato. Nel 2011 l’attività economica della Calabria ha ristagnatodopo il lieve recupero dell’<strong>anno</strong> precedente. Secondo le stime <strong>di</strong> Prometeia, il prodotto regionale in terminireali è cresciuto dello 0,2 per cento, meno della me<strong>di</strong>a nazionale. Secondo le nostre indagini presso leimprese industriali con almeno 20 addetti, il 53 per cento delle aziende con sede in Calabria ha registratoun calo del fatturato contro il 45 per cento che ha osservato un aumento. Per il <strong>2012</strong>, il saldo dei giu<strong>di</strong>zidelle imprese sul fatturato è previsto in peggioramento. Il permanere <strong>di</strong> ampi margini <strong>di</strong> capacità inutilizzatae i segnali <strong>di</strong> ulteriore rallentamento della domanda, a cui si sono associate, a partire dalla secondaparte dell’<strong>anno</strong>, le tensioni sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> finanziamento, h<strong>anno</strong> ostacolato gli investimenti da partedelle imprese: nel 2011 il saldo tra la percentuale delle aziende che in<strong>di</strong>cano un incremento degli investimentie quelle che ne in<strong>di</strong>cano un calo è <strong>di</strong>ventato negativo; nel <strong>2012</strong>, in base alle in<strong>di</strong>cazioni delleimprese, l’accumulazione <strong>di</strong> capitale dovrebbe <strong>di</strong>minuire ancora. Le esportazioni <strong>di</strong> merci della regioneh<strong>anno</strong> rallentato, continuando a crescere meno <strong>di</strong> quelle del Mezzogiorno e dell’Italia, per effetto <strong>di</strong> unforte calo delle ven<strong>di</strong>te verso l’Unione Europea e in particolare verso i paesi in cui è in atto una crisi del debito(Spagna, Grecia, Portogallo). I comparti dell’agro-alimentare, dei prodotti chimici e dei macchinari,che complessivamente costituiscono oltre il 70 per cento delle esportazioni, h<strong>anno</strong> subito una flessione. Ilsettore delle costruzioni ha risentito in maniera accentuata dell’avversa congiuntura economica. Secondola nostra indagine presso le imprese del settore, la produzione e l’occupazione si sono ridotte. Sul mercatodell’e<strong>di</strong>lizia residenziale, le transazioni sono <strong>di</strong>minuite per il quinto <strong>anno</strong> consecutivo. In base alle stime<strong>di</strong> Prometeia, il valore aggiunto dei servizi è lievemente aumentato, rallentando rispetto al 2010. Conriferimento ai soli servizi privati non finanziari, l’indagine della Banca d’Italia su un campione <strong>di</strong> impresecon almeno 20 addetti segnala che il 55 per cento delle imprese ha registrato un calo del fatturato, mentresolo un quinto <strong>di</strong> esse ha in<strong>di</strong>cato un aumento. L’andamento del commercio ha riflesso la <strong>di</strong>minuzione delred<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile reale e dei consumi delle famiglie; sono <strong>di</strong>minuite sia le immatricolazioni <strong>di</strong> autovetturesia le ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> altri beni durevoli. Ha invece avuto un andamento positivo il settore del turismo, dopoun triennio <strong>di</strong> crisi. Dopo quattro anni consecutivi <strong>di</strong> calo, per la prima volta dal 2007, l’occupazione inCalabria è lievemente cresciuta, per effetto del miglioramento che si è verificato nel settore dei servizi enell’agricoltura, mentre è proseguita la <strong>di</strong>minuzione degli occupati nell’industria e nelle costruzioni. Inparticolare, tra gli occupati sono aumentate le donne, i lavoratori autonomi e quelli con contratto a tempodeterminato. Le ore autorizzate <strong>di</strong> Cassa integrazione guadagni sono cresciute fortemente nel 2011,sebbene meno che nel 2010, con un andamento molto più negativo <strong>di</strong> quello del Mezzogiorno. Nel corsodel 2011 la crescita del cre<strong>di</strong>to erogato dagli interme<strong>di</strong>ari bancari alla clientela residente in Calabria hadecelerato rispetto all’<strong>anno</strong> precedente, ed è stata simile a quella me<strong>di</strong>a nazionale. Nei primi mesi del<strong>2012</strong>, secondo i dati provvisori, i prestiti bancari sono lievemente <strong>di</strong>minuiti rispetto allo stesso periododell’<strong>anno</strong> precedente. Nel 2011 i prestiti bancari alle famiglie consumatrici h<strong>anno</strong> rallentato; alla riduzionedel ritmo <strong>di</strong> crescita registrata dai finanziamenti erogati per l’acquisto <strong>di</strong> abitazioni si è associatoil calo del cre<strong>di</strong>to al consumo nella seconda parte dell’<strong>anno</strong>. A <strong>di</strong>cembre 2011 il tasso <strong>di</strong> interesse me<strong>di</strong>osui mutui per l’acquisto <strong>di</strong> abitazioni era superiore <strong>di</strong> 1,1 punti percentuali rispetto a un <strong>anno</strong> prima.La crisi si è riflessa in una minore partecipazione delle famiglie al mercato dei mutui immobiliari; neglianni più recenti le nuove erogazioni si sono orientate nuovamente verso formule in<strong>di</strong>cizzate. Il cre<strong>di</strong>toconcesso al settore produttivo è <strong>di</strong>minuito sia per le piccole imprese sia, più marcatamente, per quelle <strong>di</strong><strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>o - gran<strong>di</strong>. Tale <strong>di</strong>namica è stata determinata sia da una <strong>di</strong>minuzione della domanda<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to da parte delle imprese sia da con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> offerta maggiormente improntate alla cautela daparte delle banche. I tassi d’interesse a breve termine praticati alle imprese con sede legale in Calabriasono aumentati soprattutto nell’ultimo trimestre del 2011. Nostre elaborazioni suggeriscono che il calodel cre<strong>di</strong>to, pur estendendosi a tutte le imprese, sia stato più intenso per le aziende maggiormente vulnerabili.Il deterioramento della qualità del cre<strong>di</strong>to, dopo aver raggiunto un massimo a fine 2010, hamostrato segnali <strong>di</strong> stabilizzazione nel 2011 su livelli peggiori rispetto alla me<strong>di</strong>a nazionale. La quota <strong>di</strong>finanziamenti concessi da banche e società finanziarie a imprese in temporanea <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> pagamento(incagli e prestiti ristrutturati) è lievemente aumentata, segnalando un possibile deterioramento <strong>di</strong> alcuneposizione cre<strong>di</strong>tizie nei prossimi mesi. Nel corso del 2011 i depositi bancari delle famiglie consumatrici edelle imprese sono lievemente aumentati dopo la stagnazione registrata l’<strong>anno</strong> precedente.OC - 9


SVILUPPO IMPRESE<strong>di</strong> Rosalba Paletta - Foto <strong>di</strong> Gabriele ForzanoGli Stati Generalidel MezzogiornoL’iniziativa <strong>di</strong> ItaliaCamp ha richiamato al teatroPoliteama <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> un folto pubblico perriflettere sul sud Italia e sulle idee in campoper rilanciare un pezzo significativo del Paese.Catricalà: «Cambiare per far ripartire l’Italia»Se bastasse un palindromoper invertire la tendenzain Calabria, dopoItaliaCamp saremmo già sullabuona strada. Nel corso dellamanifestazione che ha calamitatole migliori energie delCentro-Sud Italia a <strong>Catanzaro</strong>,facendole confluire all’interno<strong>di</strong> un Teatro Politeama gremito,il momento in cui è statoproiettato il testo, letto primain un verso e poi al contrario,invertendone il significato conun originalissimo artificio dellalingua, è stato sicuramentequello più emozionante. Sedalla prima lettura emergeval’immagine <strong>di</strong> una Calabriarassegnata, dalla seconda è venutafuori l’immagine che a noipiace pensare sia quella vera.Non solo quella possibile. Maquella che già esiste in tanterealtà, singole, magari non ancorasistematiche e strutturali.Eppure presenti nella nostraterra, nel nostro Sud. Doverososarebbe sostenerle. Come lagrande manifestazione ideatadall’Associazione ItaliaCampha messo in luce, selezionando16 idee da sottoporre al GovernoMonti per lo sviluppo delMezzogiorno, per far sì che <strong>di</strong>venti“Giorno pieno” - ha dettoqualcuno! -. “Invertiamo latendenza: Viva il Mezzogiornod’Europa, Viva il Mezzogiornod’Italia, Viva l’Italia”. Questoè stato il messaggio del Sottosegretarioalla Presidenza delConsiglio dei Ministri e PresidenteOnorario dell’AssociazioneItaliaCamp, AntonioCatricalà. Proprio lui è stato iltestimonial d’eccezione <strong>di</strong> questainversione <strong>di</strong> tendenza che,con gli Stati Generali del Mezzogiornod’Europa riuniti nellaCittà dei Tre Colli, ha deciso <strong>di</strong>partire dal Sud - grande risorsasottoutilizzata del Paese - e dallasua <strong>Catanzaro</strong>, per permettereil rilancio dell’Italia in un’otticainternazionale. Lo stessoSottosegretario ha affermato:10 - OC


«In questa iniziativa abbiamotrovato tanti amici, tra cuiquelli <strong>di</strong> ItaliaCamp, a cui va ilnostro ringraziamento per averorganizzato una così importantemanifestazione. Questo è illuogo dove le idee progettualisi incontrano e d<strong>anno</strong> vita aduno scambio proficuo tra offertae domanda. Sono le ideedel Sud e per il Sud, su cui ilGoverno Monti lavorerà». Allapresentazione dei progetti finalisti,introdotti dalla giornalistaLucia Annunziata, i Presidenti<strong>di</strong> cinque Regioni su sette concorrenti:Calabria, con il GovernatoreGiuseppe Scopelliti;Campania, con il GovernatoreStefano Caldoro; Molise, conil Governatore Michele Iorio;Abruzzo, con il GovernatoreGiovanni Chio<strong>di</strong>; Basilicata,con il Governatore Vito de Filippo.Tutti d’accordo sull’idea<strong>di</strong> un Sud che non è zavorra,ma opportunità per l’Italiae per l’Europa. Scopelliti, inqualità <strong>di</strong> Governatore dellaRegione ospitante, concludendoi lavori, ha affermato: «PubblicaAmministrazione, Sanità,Ambiente e Turismo, risultanoessere i settori sui quali occorrenell’imme<strong>di</strong>ato futuro essereinnovativi. Uno dei problemiprincipali del Mezzogiorno èla complessità della macchinaamministrativa, che determinauna burocrazia statica, oppostaad una società <strong>di</strong>namica. Perridare slancio e vitalità al Sudbisogna partire dal ricambiogenerazionale: abbiamo bisogno- ha quin<strong>di</strong> continuatoScopelliti - della vitalità, creativitàe saggezza <strong>di</strong> questi ragazzi.La speranza non è mortanel Mezzogiorno, lo <strong>di</strong>mostraproprio l’entusiasmo con cuii giovani <strong>di</strong> ItaliaCamp sonosaliti sul palco questa mattina,ad<strong>di</strong>rittura emozionandosi edemozionandoci. Oggi si apre lastagione delle opportunità peri giovani, per guardare al propriofuturo: la partita si vince sesi fa squadra».Ed erano davvero tanti, tantissimigiovani “ideatori” <strong>di</strong>altrettanto belle proposte, cheper una intera giornata h<strong>anno</strong>riempito la città <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>,per poi <strong>di</strong>sperdersi sulle nostrespiagge, nei nostri alberghi, ristoranti,pizzerie, bar. In unafase <strong>di</strong> criticità economica cosìacuta, che attanaglia ancheil centro citta<strong>di</strong>no, pur guardandoai gran<strong>di</strong> progetti, nonè trascurabile l’importanza <strong>di</strong>simili iniezioni <strong>di</strong> presenze sulterritorio. Anzi. Magari se neprogrammassero <strong>di</strong> più.Ad aprire la plenaria, il Sindaco<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> Sergio Abramo,che - appunto - ha sottolineatol’importanza per la Città <strong>di</strong>ospitare un evento che ha radunatotutte le Regioni del Mezzogiornoa casa nostra, eviden-OC - 11


Tre idee calabresi per lo sviluppo dell’ItaliaLa nostra Regione, nell’ambito del concorso “La tua idea per il Paese”, promosso da ItaliaCamp loscorso 30 luglio, in occasione degli Stati Generali del Mezzogiorno d’Europa, ha visto posizionarsiai primi posti 3 idee, che sar<strong>anno</strong> sottoposte al Governo Monti.1) “Energia delle onde: le innovative <strong>di</strong>ghe portuali rewec3 per la produzione <strong>di</strong>energia elettrica dal mare” <strong>di</strong> Wavenergy.it SrlWavenergy.it Srl è uno spin-off dell’Università Me<strong>di</strong>terranea <strong>di</strong> Reggio Calabria, nato per promuoverelo sviluppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ghe portuali innovative, basate sulla conversione <strong>di</strong> energia ondosa in energiaelettrica, denominate REWEC3 (REsonantWave Energy Converter3). Le REWEC3 sono costruttivamentemolto simili ai tra<strong>di</strong>zionali cassoni portuali cellulari in cemento armato, la <strong>di</strong>fferenza è quella<strong>di</strong> essere mo<strong>di</strong>ficate nella porzione lato mare, per lo sfruttamento dell’energia ondosa incidente. Digrande efficienza energetica è, infatti, la risposta <strong>di</strong> un REWEC3 sotto l’azione <strong>di</strong> onde-<strong>di</strong>-marelungo,che si abbattono sulle coste oceaniche con regolarità in assenza <strong>di</strong> tempeste locali. L’energiaad esse associata, a <strong>di</strong>fferenza delle principali altre forme <strong>di</strong> energia rinnovabile, è sfruttabile quasicostantemente: giorno e notte, con e senza vento. Una grande opportunità per i Paesi industrializzati,ma soprattutto per i Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo (Africa,SudAmerica).2) TIPS: Tra<strong>di</strong>zione e Innovazione Per la Salute <strong>di</strong> Giuseppe Trombetta (UniversitàMagna Graecia)L’obiettivo del progetto è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare nuove strategie <strong>di</strong> intervento preventivo e terapeuticoin ambito sanitario, attraverso lo sviluppo <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> innovazione tecnologica inter<strong>di</strong>sciplinare,strettamente connesso con le risorse produttive della filiera agroalimentare calabrese e sarda.Esso investirà 5 aree corrispondenti a patologie croniche ad elevato impatto socio-assistenziale(Parkinson, Depressione, Alzheimer, Schizofrenia e Cancro). In particolare, viene posta attenzionealle potenzialità farmacologiche e nutraceutiche <strong>di</strong> fitocomposti utilizzati nella me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>zionale(quali cipolla <strong>di</strong> Tropea, bergamotto, liquirizia, peperoncino, mirto e olio d’oliva), alla progettazionee sintesi dei loro derivati bioattivi ed alla caratterizzazione <strong>di</strong> specifici targets farmacologici e biomarcatori<strong>di</strong> suscettibilità genetica.3) Sviluppo <strong>di</strong> membrane e sistemi a membrana per la purificazione <strong>di</strong> acque <strong>di</strong>vegetazione <strong>di</strong> Li<strong>di</strong>etta GiornoL’idea propone la produzione <strong>di</strong> membrane idrofile tubolari, moduli a membrana e impianti a membrana,da impiegare nel trattamento <strong>di</strong> acque <strong>di</strong> vegetazione. In particolare, le membrane sar<strong>anno</strong>impiegate nello sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> micro - ultra e nano filtrazione del processo integrato per il trattamento delleacque <strong>di</strong> scarico dai frantoi e simultaneo recupero/frazionamento dei polifenoli in esse presenti.ziando che bisogna lavorareper «costruire un Mezzogiornounito, e immaginare un contraltareal sistema socio politicodel Nord».Il Sindaco ha poi passato la parolaalla Presidente della Provincia<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> WandaFerro, che ha affermato: «In unmondo che non riesce a dare risposte,il progetto ItaliaCampvuole suggerire azioni, a partireda idee e cercando <strong>di</strong> mettere inatto sinergie tra pubblico, privatoe istituzioni. Un modellovincente, che merita attenzionee sostegno».Forte anche il messaggio delPresidente dell’AssociazioneItaliaCamp, Fabrizio Sammarco:«Tra il 2010 e il 2011, organizzando4 barcamp nazionalie uno presso il ParlamentoEuropeo - ha spiegato -, si èraccolto quello che all’epocapensavamo essere un <strong>numero</strong>sorprendente, 700 idee. Ma cisbagliavamo, perché con l’organizzazionedegli Stati Generalidel Mezzogiorno d’Europa,in tre mesi, dalle sole 7 regionidel Sud d’Italia, abbiamo raccoltolo stesso <strong>numero</strong> <strong>di</strong> ideedell’<strong>anno</strong> precedente. Noncre<strong>di</strong>amo che ItaliaCamp abbiauna ricetta magica, macre<strong>di</strong>amo che in ItaliaCampci sia qualcosa <strong>di</strong> magico».Con queste parole Sammarcoha lanciato il palindromo,manifesto dell’inversione <strong>di</strong>tendenza che ItaliaCamp vuolesuscitare. Per visionarlopotete andare su questo link:http://www.youtube.com/watch?v=7uHLEyGcn7w).Il presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>commercio <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, PaoloAbramo, ha affermato a marginedell’evento: «È indubbial’importanza <strong>di</strong> avere riunitequi così tante energie: non viviamoun momento facile, ma ècerto che è dai giovani che vienela spinta a superare le <strong>di</strong>fficoltàin essere, come lo stesso GovernatoreScopelliti ha ricordato.È per questo - ha proseguitoAbramo - che accanto al contenimentodella spesa, al centrodella rovente estate che ci aspetta,da più punti <strong>di</strong> vista, dobbiamoessere in grado <strong>di</strong> idearesoluzioni in grado <strong>di</strong> supportarli,inserirli nel mondo del lavoro,sostenerli nell’intraprendereiniziative d’impresa. Solo così ilSud ed il Paese tutto potr<strong>anno</strong>ripartire».12 - OC


SVILUPPO<strong>di</strong> Emanuele Vival<strong>di</strong>Quando l’ideacambia il territorioPerché un territorio possa valorizzare il proprio tessuto economico, occorreuna sinergia tra investitori privati e intervento pubblico. Opportuna è anchel’adozione <strong>di</strong> sgravi fiscali e <strong>di</strong> una finanza agevolata, ovvero tutti quegliinvestimenti che favoriscono le imprese nello sviluppo e nella realizzazione<strong>di</strong> progetti attraverso la copertura del fabbisogno finanziarioLo sviluppo e la destinazione economica <strong>di</strong>un’area territoriale sono subor<strong>di</strong>nati, findalla costituzione e definizione in un’areaeconomica e sociale attiva circoscritta, allapresenza <strong>di</strong> materie prime e <strong>di</strong> maestranze. Taleprocesso, <strong>di</strong> fatto, ne con<strong>di</strong>ziona la vocazioneproduttiva e la presenza <strong>di</strong> imprese con elevataspecializzazione. L’orientamento industriale,agricolo o commerciale nelle <strong>di</strong>verse aree territorialiha determinato non solo un aumento delpil locale, con la nascita <strong>di</strong> aziende <strong>di</strong> indotto,ma ha anche una maggiore densità abitativa edurbana ed un miglioramento nei servizi igienicie sociali. L’esempio più evidente si è avuto conle cinte daziarie nella città <strong>di</strong> Torino che ne ridefinironoi confini. In taluni casi, invece, conl’affacciarsi <strong>di</strong> nuovi bisogni e con la richiesta <strong>di</strong>nuovi beni, sempre più tecnologici, si è assistitoad una conversione produttiva proprio per effettodei cambiamenti nei consumi.Nel corso del tempo si è avuta quasi una netta<strong>di</strong>visione del territorio: zone con orientamentoagricolo nelle zone del sud e zone, situate nelnord, con maggiore crescita, prettamente a vocazioneindustriale e commerciale o legate allapresenza <strong>di</strong> sbocchi fluviali e/o marittimi. Tuttavianon sono mancate zone isolate con elevataspecializzazione. In Italia si sono <strong>di</strong>ffusi, anchese in maniera <strong>di</strong>fforme, i <strong>di</strong>stretti industrialiintesi come entità socio-territoriali formate daOC - 13


persone ed imprese (prettamente <strong>di</strong> piccoleme<strong>di</strong>e<strong>di</strong>mensioni) che integrandosi fra loro perla realizzazione <strong>di</strong> un prodotto finale produconoparti <strong>di</strong> quest’ultimo. In Calabria con la legge regionaledel 13 ottobre 2004 n. 21 si è avuta l’istituzionedei <strong>di</strong>stretti rurali ed agroalimentari <strong>di</strong>qualità ufficializzando la creazione del <strong>di</strong>strettoagro-alimentare <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> Sibari.La definizione moderna <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto industrialevenne coniata da Alfred Marshall, economistainglese, con riferimento alle industrie tessili inglesinelle zone <strong>di</strong> Lancashire e Sheffield: «Quandosi parla <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto industriale si fa riferimentoad un’entità socioeconomica costituita da uninsieme <strong>di</strong> imprese, facenti generalmente parte<strong>di</strong> uno stesso settore produttivo, localizzato inun’area circoscritta, tra le quali vi è collaborazionema anche concorrenza.»Originariamente il termine <strong>di</strong>stretto in<strong>di</strong>cava ilterritorio sottoposto al dominio <strong>di</strong> una città, conle opere “The Economics of Industry” (1879) e“Principles of Economics “(1890) Marshall precisa:«i vantaggi della produzione a larga scalapossono in generale essere conseguiti sia raggruppandoin uno stesso <strong>di</strong>stretto un gran <strong>numero</strong> <strong>di</strong>piccoli produttori, sia costruendo poche gran<strong>di</strong>imprese»… e inoltre… «per molti tipi <strong>di</strong> merciè possibile sud<strong>di</strong>videre il processo <strong>di</strong> produzionein parecchie fasi, ciascuna delle quali può essereeseguita con massima economia in un piccolostabilimento».Naturalmente altri fattori intervengono per determinarela nascita <strong>di</strong> un <strong>di</strong>stretto industriale:geografici, umani oltre all’orientamento produttivo.Ma non è solo il <strong>di</strong>stretto industrialeche porta al cambiamento del territorio. Ognirealizzazione <strong>di</strong> un nuovo progetto, <strong>di</strong> una nuovaidea, se valida e possibile, può avere ripercussioni,su tutto il territorio circostante. Nientecome tornare in un luogo rimasto immutato cifa scoprire quanto siamo cambiati ma ogni cambiamentopuò incidere su ogni aspetto della vitaquoti<strong>di</strong>ana: dalla scelta <strong>di</strong> incentivare l’uso deltrasporto su bici, limitando quello su gomma,alle costruzioni <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici eco-sostenibili, perfinoalla costruzioni <strong>di</strong> intere città “passive”, dallacreazione <strong>di</strong> centri per la socializzazione e la formazioneculturale dei giovani, ai centri sportivi,alla nascita <strong>di</strong> centri letterari.Affinché un territorio possa valorizzare il propriotessuto economico e la propria tra<strong>di</strong>zioneè necessario che vi sia una sinergia tra investitoriprivati ed intervento pubblico, in particolare alivello locale anche con l’adozione <strong>di</strong> sgravi fiscalie <strong>di</strong> una finanza agevolata, ovvero quegli investimentiche favoriscono le imprese nello sviluppoe nella realizzazione <strong>di</strong> progetti attraverso lacopertura del fabbisogno finanziario.La fase primaria <strong>di</strong> intervento ed analisi è legataalla conoscenza del territorio, quale elementofondante tra la società, la sua storia, le sue tra<strong>di</strong>zionie l’esperienza economica. La ricerca delleinformazioni può essere effettuata attraversoindagini statistiche, con interviste campionarie.Con un’adeguata conoscenza del territorioe delle sue potenzialità, le amministrazioni localipossono valorizzare quei fattori per promuoveree favorire lo sviluppo <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> competenza14 - OC


creando una “offerta territoriale” mono o pluritematica(festival, sagre, fiere, congressi ecc.).Tale fase è possibile attraverso “desk work”, ovveropiani <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o a tavolino volti ad effettuareindagini sui bisogni, sui flussi, sul mercato,anche con analisi macroeconomiche, al fine <strong>di</strong>elaborare un piano strategico <strong>di</strong> intervento conil budget a <strong>di</strong>sposizione.L’analisi dovrà determinare le problematiche ele potenzialità del territorio sulla base della scalaterritoriale (comune, provincia, regione) ed allafine dovrà prevedere, dopo unl rapporto finalesui risultati, anche un sistema <strong>di</strong> monitoraggio e<strong>di</strong> intervento sugli scostamenti.Dal punto <strong>di</strong> vista turistico l’obiettivo è quello<strong>di</strong> creare e <strong>di</strong>ffondere un’idea, un’immagine chepossa essere legata al territorio con una particolareattenzione a quei luoghi in cui vi siano bellezzenaturali, storico e artistiche, per incuriosireed invogliare le persone a visitarli. Nel tempo siè assistito a <strong>di</strong>verse fasi: dapprima l’abbandonodell’agricoltura verso una produzione industrialee <strong>di</strong> massa, poi una fase <strong>di</strong> riconversione industriale,poi ancora un’economia orientata versoil terziario ed infine accanto a quest’ultimo lariscoperta delle tra<strong>di</strong>zioni. In tali scenari, il marketingterritoriale rappresenta uno strumentonecessario per congiungere l’offerta territoriale(aree, servizi pubblici, componenti materialied immateriali del territorio) alla domanda(fabbisogni <strong>di</strong> servizi e infrastrutture da parte<strong>di</strong> residenti, imprese interne, investitori esterni,turisti). Al <strong>di</strong> là della <strong>di</strong>mensione urbana del territorioil crescente sviluppo delle tecnologie e delweb, il fenomeno della globalizzazione dei mercatie la facilità negli spostamenti h<strong>anno</strong> portatoad ampliare il target <strong>di</strong> potenziali “clienti” favorendol’afflusso <strong>di</strong> turisti, con target selezionati,ma anche il ritorno degli emigranti. Esempi <strong>di</strong>grande rilancio del territorio si sono avuti conl’ideazione <strong>di</strong> manifestazioni culturali, artistiche,musicali, cinematografiche che h<strong>anno</strong> portatoin evidenza quelle risorse e quella ricchezza,non sempre tangibile, che fa risaltare su tutto ilterritorio nazionale.È necessario rafforzare il sistema produttivo localizzatosul territorio e favorire l’integrazionee la cooperazione delle filiere incentivando, altresì,la concorrenza che, come anche in<strong>di</strong>catoda più economisti (Smith, in primis), incentivai commerci e favorisce lo sviluppo economico.Ma una nuova idea non favorisce solo sviluppoeconomico, può migliorare la qualità della vita.A cominciare dall’organizzazione <strong>di</strong> asili nidoper i <strong>di</strong>pendenti privati con sussi<strong>di</strong> statali, allapossibilità <strong>di</strong> offrire servizi <strong>di</strong> parcheggio e <strong>di</strong> trasportoa chi visita una mostra ecc. Tale processocreerebbe quelle esternalità positive che <strong>di</strong>fficilmentepossono essere quantificate economicamente.La creazione <strong>di</strong> un polo universitario inpiccole citta<strong>di</strong>ne ha creato in <strong>numero</strong>sissimi casinotevoli economie esterne (descritte dallo stessoMarshall) oltre allo sfornare nuovi potenziali lavoratoricon elevati skills.La provincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> caratterizzata da unavarietà <strong>di</strong> scenari territoriali dal mare alla montagnaè dotata <strong>di</strong> una grande potenzialità conancora ampi margini <strong>di</strong> sviluppo. Si potrebbe,nel Capoluogo in particolare, realizzare dei percorsiculturali legati alla spiritualità, alla fortepresenza <strong>di</strong> chiese e monasteri, in parte collegatitra loro con sotterranei soprattutto nelle vie delcentro storico o ancora visite guidate ai tesoridella Magna Græcia, come nella zona del golfo<strong>di</strong> Squillace, alla storia ed ai racconti della città edei loro illustri citta<strong>di</strong>ni. Di tali racconti spessosono a conoscenza solo gli anziani, che h<strong>anno</strong>vissuto l’esperienze della guerra e del dopo guerrain prima persona e che sono fonte <strong>di</strong> una conoscenzainestimabile. La <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> biblioteche,librerie, l’esibizione <strong>di</strong> musicisti e concertistiha dato visibilità su tutto il territorio nazionale,ponendosi come trampolino <strong>di</strong> lancio anche peraltre manifestazioni e come punto <strong>di</strong> riferimentoin altre. La globalizzazione può incentivare a<strong>di</strong>ffondere il messaggio ma occorre sviluppare lerisrse locali, le competenze, i valori, i sapori e lematerie prime autoctone; ogni forma <strong>di</strong> interventodelle amministrazioni locali non può che facilitareil decollo.OC - 15


IMPRESE STORICHE<strong>di</strong> Gianluigi MardenteUn padre, un figlioe un’idea capace <strong>di</strong> vivereIl Lanificio Leo è una delle imprese catanzaresi che ha chiesto <strong>di</strong> entrare afar parte del Registro <strong>di</strong> quelle storiche istituito da Unioncamere. La suapeculiarità: gli antichi telai e le antiche tecniche <strong>di</strong> filatura che, destinatiall’oblìo continuano invece con straor<strong>di</strong>nario successo il loro lavoro graziea un formidabile e commuovente scambio intergenerazionaleTra<strong>di</strong>zione e innovazione. Cuore e ragione.Padre e figlio. Valori e idee. Tuttoruota attorno a questi concetti filosoficamenteastratti, magnificamente intrecciati,intensamente reali.È la storia del Lanificio Leo. Parte da lontano,nel 1873, e passa da co-proprietari e parentistretti fino ad arrivare a un padre e a suo figlio.Loro, tra loro, sono così dannatamente <strong>di</strong>versinella testa, da essere splen<strong>di</strong>damente identicinell’animo. Sono padre e figlio, è la famiglia Leo.Quella che marchia il Lanificio e ne fa un’impresa“<strong>di</strong>versa”, un’impresa vincente perché figlia <strong>di</strong>un’idea. L’idea. Tenetela a mente, non lasciatelamai durante la lettura della storia. Lei, l’idea, è lasorella femmina <strong>di</strong> Emilio Salvatore, trentasetteanni, architetto, oggi a capo <strong>di</strong> questa azienda<strong>di</strong> Soveria Mannelli che prende la lana, ne faun filo, lo tesse. E lo fa con i macchinari vecchi,antichi, imprecisi. Ma funzionanti e produttiviperché collaboratori dell’idea, ovvero quelladonna - tra le donne (<strong>di</strong>eci operaie lavorano perOC - 17


Leo), che governa il vero e autentico filo <strong>di</strong> lanache lega la famiglia: un sogno. Cioè la voglia <strong>di</strong>fare attraverso un museo-impresa l’evoluzione<strong>di</strong> un’azienda <strong>di</strong> famiglia che negli anni ‘70 stavaper conoscere il the end.Nessuno voleva proseguire, nessuno voleva tesserela lana. Famiglie che abbandonano un capitolo<strong>di</strong> storia lungo cento anni e lo lasciano interamenteal papà <strong>di</strong> Emilio, che nel 1993 rilevatutto e inizia una nuova vita. Aveva già sessantanoveanni e oggi, alla soglia dei novanta, gira perl’azienda facendo da supervisore e assicurandosiche Emilio, il suo unico figlio, faccia le cose perbene. «Non mi ha mai detto bravo» - confesseràEmilio con un soffio <strong>di</strong> voce. «Tra me e lui unrapporto conflittuale in cui la <strong>di</strong>alettica è sempremancata. Ma i suoi silenzi h<strong>anno</strong> sempre saputo<strong>di</strong>rmi cosa devo fare. Ero iscritto a ingegneria,poi ho cambiato e mi sono laureato in architetturaall’età <strong>di</strong> ventotto anni. Gli stu<strong>di</strong> mi h<strong>anno</strong>fatto percepire la potenzialità <strong>di</strong> questo posto, <strong>di</strong>questo territorio, <strong>di</strong> questa azienda. Ho capitoche la mia generazione doveva prendersi il suospazio non commettendo gli errori della generazionepassata. I nostri genitori, magari con ibuoni propositi, h<strong>anno</strong> accettato compromessied azioni che oggi ci f<strong>anno</strong> soffrire. Noi nondobbiamo fare altrettanto».Ha trentasette anni ma non vuole essere definitoun giovane. «Sono giovane in Italia, cheè un paese vecchio nel sistema e nella società».Ma anche negli ideali. Emilio Leo ne ha tanti eli tira fuori uno per uno. Cuore in mano, occhiche f<strong>anno</strong> riferimento all’immagine <strong>di</strong> lui consuo padre e che sta lì, affissa <strong>di</strong>etro nessuna poltronama sul muro <strong>di</strong> una stanza che fa le vecidello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un uomo potente, non certo peril conto in banca ma per i valori legati all’impresa.Un sogno nell’animo, un fiume in piena trale labbra che si muovono e narrano. Rimbalzanoconcetti alti, nobilissimi. Legalità. Libertà. Integritàsociale. «Questa impresa la amo nel suoinsieme. Non è una macchina a starmi nel cuore,non è una piccola porzione del suo spazio. È iltutto che mi regala emozioni. Perché solo la suaintegrità e unità materiale mi possono regalareil sogno». Ed è un sogno senza compromessi <strong>di</strong>alcun tipo: «Vado a rilento, sono impreciso, masono libero», <strong>di</strong>ce.Qui c’è l’innovazione e la tra<strong>di</strong>zione. Si, perchése è vero che Lanificio Leo tesse la lana con strumentidel 1935 e con loro produce materiale approssimativoma originale, proprio perché figlio<strong>di</strong> una macchina arcaica, è anche vero che la tra<strong>di</strong>zionee l’innovazione st<strong>anno</strong> nel concetto primor<strong>di</strong>alesu cui si basa l’impresa. Sotto l’aspettoprettamente impren<strong>di</strong>toriale la tra<strong>di</strong>zione sta nelfar girare quella macchina targata prima metàdel secolo scorso; l’innovazione, invece, significalegare il tappeto “Dinamic” come prodotto <strong>di</strong>una apparecchiatura che non può comporre inmaniera rigida il filo <strong>di</strong> lana. Il filo molleggia eallora scatta l’idea, quin<strong>di</strong> nasce “Dinamic”. Mala tra<strong>di</strong>zione e l’innovazione sono anche nell’animo,nel cuore <strong>di</strong> due persone che vogliono farcredere al mondo intero, e soprattutto a se stessi,<strong>di</strong> essere <strong>di</strong>versi e <strong>di</strong> stare agli antipo<strong>di</strong>. Quellafoto sul muro bianco parla chiaro: Emilio è18 - OC


abbracciato a suo papà, entrambi mostrano unamano. Sul palmo <strong>di</strong> Emilio c’è scritto tra<strong>di</strong>zione,su quello del papà c’è scritto innovazione.Due mani, due volti, due teste. Ma un’unica anima.Tra<strong>di</strong>zione e innovazione sono lo slogan <strong>di</strong>due uomini che h<strong>anno</strong> partorito un’azienda. Masono anche uno stile <strong>di</strong> vita. «La famiglia Rubbettinoe la sua vicenda impren<strong>di</strong>toriale - <strong>di</strong>ceEmilio Leo - mi h<strong>anno</strong> insegnato quando eroadolescente che è possibile, in questa terra, lottareper le idee e i sogni. Ma le idee bisogna averlee il nostro sistema politico dovrebbe aiutarci asvilupparle. La nostra regione spruzza via “fon<strong>di</strong>perduti” fornendo l’assist a chi molto spessoprende i sol<strong>di</strong> e scappa. Sarebbe necessario, invece,assumere consapevolezza che chi vuole emergeree sviluppare il suo progetto lo fa anche senzafondo perduto».Così, tra politica e sistema, ritornano i sentimenti.Tra la vocina della figlia Ellade e le <strong>di</strong>ecidonne che f<strong>anno</strong> muovere il museo, rimbalzanoemozioni e racconti. Il business che danza con ilsogno. La musica la girano Elio e suo papà, che,ancora innamorato del suo museo, sta accortoper la nuova presenza (la nostra) e continua a tenered’occhio i 1500 metri quadrati <strong>di</strong> struttura.Nessun segno <strong>di</strong> ce<strong>di</strong>mento per i novant’anni<strong>di</strong>etro l’angolo. Quasi un secolo, quasi tutta lastrada insieme al Lanificio. Poi una mente, modernae dei nostri tempi, ha “baciato” il papà egli ha messo dentro l’innovazione mantenendola tra<strong>di</strong>zione. Ha sviluppato il sogno per non affossareil coraggio <strong>di</strong> un uomo che non ha volutofar morire un’azienda e buttare macchinari cheper il mondo sono ferraglia ma a Soveria Mannellirappresentano il volano <strong>di</strong> sviluppo, la concretezzadell’idea. Lanificio Leo è oggi una delleaziende che h<strong>anno</strong> chiesto <strong>di</strong> entrare nel Registrodelle Imprese Storiche istituito da UnioncamereNazionale. Ma è stata, nel 2001, una dellese<strong>di</strong>ci finaliste - insieme ad Erg, Vodafone, LiquiriziaAmarelli, solo per citarne alcune - delpremio Guggenheim Impresa e Cultura vincendoil premio Cultura <strong>di</strong> Gestione. Successi,riconoscimenti, nonostante Lanificio Leo nonvinca sui numeri. Di quegli impianti che oggiproducono, si potrebbe fare un museo punto ebasta e associargli macchinari moderni e velociche porterebbero trenta <strong>di</strong>pendenti e un fatturato<strong>di</strong>eci volte superiore. Ma non ci sarebbe idea,non si seguirebbe un sogno. Soprattutto, un novantennenon avrebbe lo stimolo <strong>di</strong> raggiungereil secolo e suo figlio non griderebbe al mondo,a suo padre e a se stesso: guarda papà, questo ètutto quello che mi hai insegnato.Innovazione e tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>etro legalità e libertà.Perché, cari lettori <strong>di</strong> Obiettivo Calabria,sappiate che a Soveria Mannelli ci ha aperto laporta un’operaia. Ma quando tutto è finito ciha accompagnato Emilio, <strong>di</strong>etro l’occhio vigiledel papà e una frase in sottofondo con<strong>di</strong>visa daentrambi:«Speriamo che il mondo ritorni allagente sensibile. La gente con idee giuste. La gentecon un sogno nel cuore».OC - 19


IMPRESE<strong>di</strong> Emanuela Gemelli“La pecora nera”XxxxxxxLa macchina sale, si addentradove il verde deglialberi <strong>di</strong>venta fitto fittoe il silenzio della montagna èrotto solo dal canto degli uccelli.Da <strong>Catanzaro</strong> per arrivare aButuro ci vuole un’ora abbondantema il viaggio vale la pena<strong>di</strong> essere fatto. Buturo è unafrazione del comune <strong>di</strong> Albi,presila catanzarese, una montagnache sa essere ruvida cometutte le vette ma che ha ancheun lato dolcissimo che da unamontagna calabrese proprionon ti aspetti.La sorpresa <strong>di</strong> un paesaggio, nelquale pini e ginestre si abbracciano,coglie subito il viaggiatore,catapultato in un tempotutto sommato breve dalla cittàad un angolo <strong>di</strong> bellezza selvaggiae incontaminata. La secondasorpresa, chi arriva a Buturo,ce l’ha incontrando Stefanoe Raffaella. Sono gli unici dueresidenti della frazione montana.Loro abitano qui non soloin estate ma anche quando ilgenerale inverno irrompe nelpaesaggio con nevicate abbondanti.La storia <strong>di</strong> questa coppiaè bella come il luogo cheh<strong>anno</strong> scelto per vivere, è unastoria <strong>di</strong> emigrazione al contrario,un percorso umano che vacontrocorrente e che ha portatoStefano e Raffaella da nordal sud Italia. A Buturo sono arrivatiinsieme tre anni fa e nonsono andati più via.Per Raffaella Piccinino è statoun ritorno alle ra<strong>di</strong>ci. Leiquesta montagna l’ha lasciataquando era solo una bambina.Una storia uguale a quella <strong>di</strong>tante famiglie calabresi: il lavoroche scarseggia, i figli piccoli,la volontà <strong>di</strong> dare loro opportunità<strong>di</strong>verse. Così Raffaella lasua adolescenza l’ha vissuta inLiguria, lì la scuola e il primolavoro. Poi Ravenna, la cittànella quale ha conosciuto Stefano.Buturo nella sua testa eraun ricordo appena accennato,un’immagine sfocata con inprimo piano i nonni e la lorobottega quasi nascosta tra ipini. Lui, Stefano Rabolini, ènato a Busto Arsizio in provincia<strong>di</strong> Varese. La sua passione èla cucina, una passione che hatrasformato in mestiere. A20 - OC


STORIE<strong>di</strong> Emanuela GemelliUna Pecora Nerapiuttosto particolare«La pecora nera non è migliore o peggiore delle altre. È solo <strong>di</strong>fferente».Lo <strong>di</strong>ce un amico <strong>di</strong> Stefano e Raffaella, due persone piombate nel cuoredella Sila catanzarese e che da tre anni scrivono una storia davvero fuoridall’or<strong>di</strong>nario con il loro Bed & Breakfast a misura d’uomo e la loro cucinacon solo i prodotti del posto e rigorosamente <strong>di</strong> stagioneLa macchina sale, si addentra dove il verdedegli alberi <strong>di</strong>venta fitto fitto e il silenziodella montagna è rotto solo dal canto degliuccelli. Da <strong>Catanzaro</strong> per arrivare a Buturoci vuole un’ora abbondante ma il viaggio vale lapena <strong>di</strong> essere fatto. Buturo è una frazione delcomune <strong>di</strong> Albi, presila catanzarese, una montagnache sa essere ruvida come tutte le vettema che ha anche un lato dolcissimo che da unamontagna calabrese proprio non ti aspetti.La sorpresa <strong>di</strong> un paesaggio, nel quale pini e ginestresi abbracciano, coglie subito il viaggiatore,catapultato in un tempo tutto sommato brevedalla città ad un angolo <strong>di</strong> bellezza selvaggia eincontaminata. La seconda sorpresa, chi arrivaa Buturo, ce l’ha incontrando Stefano e Raffaella.Sono gli unici due residenti della frazionemontana. Loro abitano qui non solo in estatema anche quando il generale inverno irrompenel paesaggio con nevicate abbondanti. La storiaOC - 21


<strong>di</strong> questa coppia è bella come il luogo che h<strong>anno</strong>scelto per vivere, è una storia <strong>di</strong> emigrazioneal contrario, un percorso umano che va controcorrentee che ha portato Stefano e Raffaellada nord al sud Italia. A Buturo sono arrivati insiemetre anni fa e non sono andati più via. PerRaffaella Piccinino è stato un ritorno alle ra<strong>di</strong>ci.Lei questa montagna l’ha lasciata quando erasolo una bambina. Una storia uguale a quella <strong>di</strong>tante famiglie calabresi: il lavoro che scarseggia,i figli piccoli, la volontà <strong>di</strong> dare loro opportunità<strong>di</strong>verse. Così Raffaella la sua adolescenza l’havissuta in Liguria, lì la scuola e il primo lavoro.Poi Ravenna, la città nella quale ha conosciutoStefano. Buturo nella sua testa era un ricordoappena accennato, un’immagine sfocata con inprimo piano i nonni e la loro bottega quasi nascostatra i pini. Lui, Stefano Rabolini, è nato aBusto Arsizio in provincia <strong>di</strong> Varese. La sua passioneè la cucina, una passione che ha trasformatoin mestiere. A Ravenna, nel centro storico,Stefano gestiva un ristorante e la Calabria nonera proprio nel suo immaginario. Poi l’incontrocon Raffaella, la simpatia che nasce e la vacanzaprogrammata per stare insieme ma non in unvillaggio turistico, troppo scontato. Buturo, Buturova bene è una meta abbastanza alternativa.E così in quella Calabria che in fondo non appartenevaa nessuno dei due sono arrivati con intasca un biglietto <strong>di</strong> andata e ritorno. E inveceButuro li ha stregati, entrambi, con i suoi suonie i suoi profumi. L’idea è sembrata folle a tanti.Ad<strong>di</strong>o Ravenna, ad<strong>di</strong>o ritmi da città, mezzi pubblici,parcheggi. Sono rimasti a Buturo, Stefanoe Raffaella. Un <strong>anno</strong> intero, il primo, da emigratialla “storta”, lo h<strong>anno</strong> trascorso per rimettere22 - OC


a posto la vecchia bottega dei Piccinino. Tuttaroba riciclata: le se<strong>di</strong>e, il vecchio tavolo, quello<strong>di</strong> nonna. Tutto ri<strong>di</strong>pinto, sistemato per dareforma a una vita nuova e <strong>di</strong>versa. È nato così illoro bed & breakfast: tre camere, una sala ristorantecon una ventina <strong>di</strong> posti. Il nome: “La pecoranera”. Suggerito da un amico con una suateoria: “la pecora nera non è migliore o peggioredelle altre, è solo <strong>di</strong>fferente”. Perfetto per quelloche Raffaella e Stefano avevano in testa.Oggi la “La pecora nera” è un posto speciale. Chici arriva capisce subito che non è solo un ristorante.Stefano accoglie gli ospiti con un bicchiere<strong>di</strong> rosso e la raccomandazione: “bevete, chiacchierate,al resto pensiamo noi”. Il resto sonouna serie <strong>di</strong> antipasti, primi, secon<strong>di</strong> verdure.Tutto rigorosamente del posto e <strong>di</strong> stagione perchéalla “Pecora nera” una cella frigorifera nonha mai trovato posto e mai lo troverà.In cucina lavorano insieme Raffaella e Stefano,insieme tirano fuori paste rigorosamente freschee stese a mano, con<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> verdure chedall’orto finiscono in padella. Piatto forte lostinco <strong>di</strong> maiale, inutile <strong>di</strong>rlo, provenienza allevamentidella Sila, cotto nella birra, quella rossa,artigianale, che f<strong>anno</strong> a Zagarise, un altro paesedella Presila catanzarese.L’atmosfera è quella <strong>di</strong> una casa, una casa vissutacon la credenza dove ci metti dentro i piattibuoni e i ninnoli regalati dagli amici sparsi dappertutto,pecore <strong>di</strong> ogni genere. Tutti regali <strong>di</strong>chi qui è arrivato, magari per caso proprio comei titolari, ed è tornato ed ha voluto lasciare qualcosa.Alla Pecora nera il pranzo scivola via come unrituale antico, nessuna fretta, nessun corteggiamento<strong>di</strong> pretenziose stoviglie, i cibi h<strong>anno</strong> ilsapore autentico e il profumo della montagna.Quella montagna che ha stregato in modo definitivoRaffaella e Stefano ma che corteggia eammalia chiunque arrivi fino a Buturo con lospirito giusto, fermando le lancette dell’orologioe senza neppure avere la necessità <strong>di</strong> spegnere ilcellulare, tanto lassù la linea non prende.Raffaella si esibisce a fine pranzo con i suoi dolcie le sue marmellate deliziose. Sorride e scopriche quella serenità è l’ingre<strong>di</strong>ente magico dellasua cucina. A chi le chiede se si sente sod<strong>di</strong>sfattadella scelta, risponde senza esitazione: “Al duecentoper cento”. Stefano annuisce, anche il suobilancio tre anni dopo è più che positivo. Sorridepure lui e il caffè per gli ospiti lo porta dopo untempo lunghissimo per chi è abituato alla macchinettaelettrica. Ma lui, il caffè lo fa con unavecchia moka, come si faceva un tempo quandol’orologio non aveva rubato le nostre vite.Loro, Raffaella e Stefano, le loro, <strong>di</strong> vite, h<strong>anno</strong>avuto il coraggio <strong>di</strong> riprendersele.OC - 23


SOCIALE<strong>di</strong> Franco CacciaContro il <strong>di</strong>sagioentusiasmo e ideeLa cooperativa Zarapoti rappresenta un punto<strong>di</strong> riferimento in Calabria. Protagonista <strong>di</strong> progetti,alcuni dei quali h<strong>anno</strong> ricevuto riconoscimentia livello non solo locale ma anche nazionaleSe è vero che alcune dellequalità che non possonomancare a quanti sono allaricerca <strong>di</strong> un’occupazione sonorappresentate dalla creatività edalla impren<strong>di</strong>torialità, i socidella cooperativa sociale “Zarapoti”<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> rappresentanoun buon esempio dacui prendere spunto e tentare <strong>di</strong>replicare. Alla metà degli anni‘90 un gruppo <strong>di</strong> giovani catanzaresi,freschi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma, carichi<strong>di</strong> entusiasmo e desiderosi<strong>di</strong> lavorare nel territorio dovesono nati e cresciuti, h<strong>anno</strong>guardato con grande interesseverso il settore delle politichesociali ed in particolare del settoredelle politiche giovanili.L’inizio è avvenuto grazie ad uncorso <strong>di</strong> formazione, nell’ambitodella legge 285/97 sui “<strong>di</strong>rittiper l’infanzia e l’adolescenza”promosso dal Comune <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>e il Centro GiustiziaMinorile della Calabria finalizzatoall’acquisizione <strong>di</strong> competenzenel settore della prevenzionedel <strong>di</strong>sagio minorile.«Grazie a questo corso - precisail vicepresidente della cooperativa,Elio Anfosso - abbiamoavuto la possibilità <strong>di</strong> entrarein un settore per noi nuovo maaffascinante e ricco <strong>di</strong> novità».Il percorso formativo mirava aformare una figura nuova peril panorama dei servizi rivoltiai minori: l’operatore <strong>di</strong> stradaa cui veniva demandato un importantecompito <strong>di</strong> prevenzionee <strong>di</strong> coinvolgimento dei minori,ma soprattutto costituivauna figura attraverso cui sperimentareun nuovo approccio <strong>di</strong>ascolto e relazione con i minori.A conclusione <strong>di</strong> quel percorsoformativo i giovani catanzaresisono stati chiamati a gestire24 - OC


un centro per minori collocatonel popoloso quartiere <strong>di</strong>Mater Domini <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>.Le loro attività e soprattutto lemodalità innovative utilizzatedal gruppo <strong>di</strong> operatori, per“agganciare” i minori <strong>di</strong>fficili,sono presto arrivate alle orecchiedel responsabile del serviziotossico<strong>di</strong>pendenze dell’aziendasanitaria <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>,il sociologo Bernardo Grande,il quale da attento stu<strong>di</strong>oso deicomportamenti <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong>sostanze tossiche fra i giovani,ha subito intuito le potenzialitàdei giovani catanzaresi all’interno<strong>di</strong> una nuova strategia <strong>di</strong>contrasto al consumo <strong>di</strong> sostanzetossiche. La visita del sociologoGrande presso il centro gestitodalla cooperativa Zarapotiha rappresentato un incontrofondamentale per la crescitadell’impresa sociale dei tre colli.«Ricordo con grande piacere- puntualizza il socio OresteFeroleto - lo scambio con il dr.Bernardo Grande, persona tecnicamentecompetente e umanamente<strong>di</strong>sponibile, che ha saputodare i giusti suggerimentiper incanalare la nostra cooperativain un percorso <strong>di</strong> crescitain coerenza con gli orientamentinazionali nel campo dellalotta alle tossico<strong>di</strong>pendenze».Gli anni ‘90 costituiscono il periodoin cui si registra in Italiauna crescente <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> sostanzetossiche, soprattutto frai giovani ed i giovanissimi conun preoccupante aumento <strong>di</strong>casi <strong>di</strong> persone affette da HIV.Accanto al consumo <strong>di</strong> sostanzetra<strong>di</strong>zionali si f<strong>anno</strong> strada inquegli anni comportamenti <strong>di</strong>consumo e spesso anche abuso,<strong>di</strong> alcool e delle cosiddette drogheleggere, considerate consumisempre più “normali” tra lenuove generazioni.Questa evoluzione del comportamentotra gli assuntoriha suggerito alle autorità nazionali<strong>di</strong> innovare il sistema<strong>di</strong> contrasto e per tale motivazioni,in alcune città pilota, si èpuntato sulla sperimentazionedelle Unità <strong>di</strong> Strada. Una fasepropedeutica e in<strong>di</strong>spensabileall’avvio della sperimentazionein Calabria, come illustratodal dottor Grande, era la partecipazionead una selezioneregionale per poter parteciparead un corso specifico promossodall’allora Ministero della sanitàper la formazione <strong>di</strong> operatori<strong>di</strong> strada esperti nell’azione<strong>di</strong> contrasto e <strong>di</strong> riduzione deld<strong>anno</strong> derivante dal consumo<strong>di</strong> sostanze tossiche.I soci della cooperativa Zarapotih<strong>anno</strong> superato con successole prove <strong>di</strong> selezione ed h<strong>anno</strong>conseguito la qualifica professionaleda utilizzare per avviarein sede locale una nuova azione<strong>di</strong> prevenzione primaria e secondaria.«Dal 1999 al 2009 - evidenziail presidente della cooperativaZarapoti, Fabio Corigliano- abbiamo gestito, in collaborazionecon l’azienda sanitaria<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> e con la RegioneCalabria, il progetto Unità <strong>di</strong>Strada che ha rappresentatoun’esperienza umana e professionaleper noi molto importante.Abbiamo incontratomigliaia <strong>di</strong> giovani nei luoghi <strong>di</strong>aggregazione più <strong>di</strong>versi: sta<strong>di</strong> epiazze durante concerti e spettacolimusicali, manifestazionisportive, luoghi antistanti le<strong>di</strong>scoteche, palestre, giar<strong>di</strong>ni.Abbiamo colto la sorpresa e lacuriosità dei giovani nel vedercioperare in orari insoliti e all’interno<strong>di</strong> un ufficio “sui generis”rappresentato dal nostro campercon cui abbiamo toccato i<strong>di</strong>versi comuni della provinciaOC - 25


<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>. Giovani impegnatia lavorare con i giovaninei luoghi frequentati da questafascia della popolazione duranteil tempo libero e il relax; è stataun’idea, senza dubbio, vincente.Grazie a questo lavoro <strong>di</strong>strada abbiamo avuto modo <strong>di</strong>conoscere, non solo tante storie<strong>di</strong> vita <strong>di</strong> giovani alle prese conle forme più <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio,ma anche <strong>di</strong> toccare con manoi cambiamenti in atto fra gli assuntori».Negli ultimi anni, oltre ad essersiabbassata l’età <strong>di</strong> approccioalla sostanza, si è passati daun uso <strong>di</strong> tipo trasgressivo adun “habitus” sociale che è peraltrotrasversale alle <strong>di</strong>versefasce sociali e d’età. L’elemento<strong>di</strong> novità è stato aver riscontrato,grazie alle antenne sensibilidegli operatori <strong>di</strong> strada, comele sostanze venissero impiegatesempre più per funzioni <strong>di</strong> tiporicreativo, consumate per migliorarele prestazioni fisiche erelazionali, superando nei fattil’idea del consumo come praticalegata al <strong>di</strong>sagio.Dal 2010 quest’esperienza <strong>di</strong>contrasto al consumo <strong>di</strong> sostanzepsicotrope, svolta in collaborazionecon importanti organizzazionipubbliche (Aziendasanitaria e assessorato regionalealla salute), si è interrotta inattesa dell’accre<strong>di</strong>tamento alSistema Sanitario Regionale eoggi la cooperativa Zarapoticostituisce l’ unica realtà privatain Italia in possesso della autorizzazionesanitaria per l’attuazione<strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> strada.È quanto mai auspicabile,vista la concreta e qualificataesperienza maturata dai socidella cooperativa nel campodella tutela della sicurezza deigiovani, ripristinare un importanteservizio per il territorio.Sono purtroppo tanti i giovaniignari dei rischi effetti alla guidacausati dal cosiddetto policonsumo(alcool-stupefacenti).A volte basta un banale test effettuatoall’uscita delle <strong>di</strong>scotecheper salvare vite umane.Se l’azione <strong>di</strong> questi operatori<strong>di</strong> strada, impegnati anche nelsettore della prevenzione <strong>di</strong> incidentistradali, dovesse servireper scongiurare o ridurre eventitraumatici quali le stragi <strong>di</strong> giovanidurante i fine settimana,allora non resta che augurarsi<strong>di</strong> rivedere presto il camper dellaZarapoti in giro per le stradedelle nostre città.Un bene prezioso come la sicurezzadei giovani rappresentaun bene <strong>di</strong> comunità chenon può essere delegato alleforze dell’or<strong>di</strong>ne, ma deve <strong>di</strong>ventareun obiettivo <strong>di</strong> salutepubblica in cui impiegare lerisorse migliori.26 - OC


Il reinserimento possibileLa Zarapoti è impegnata in due progetti <strong>di</strong> work-experiencea fianco <strong>di</strong> giovani che tentano l’impresaIl lavoro rappresenta un’esperienza molto importante per ogni persona, non solo per le indubbiericadute <strong>di</strong> tipo economico ed il conseguente stato <strong>di</strong> autonomia finanziaria capace <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare ibisogni materiali ed i desideri del lavoratore. L’attività lavorativa è uno spazio da cui attingere risorseimportanti anche ai fini del rafforzamento dell’autostima, nonché strumento prezioso per affinare leproprie capacità ed ampliare la sfera delle relazioni umane. Consapevole della necessità <strong>di</strong> crearele giuste con<strong>di</strong>zioni per un inserimento lavorativo <strong>di</strong> quanti bussano alla porta del lavoro, la RegioneCalabria ha promosso le works-experiences quali strumenti <strong>di</strong> formazione teorico-pratica e <strong>di</strong>affiancamento, attraverso cui favorire l’accesso alle opportunità lavorative da parte <strong>di</strong> soggetti con<strong>di</strong>fficoltà. La coop. Zarapoti, dall’estate 2011 ha avviato due progetti <strong>di</strong>stinti allo scopo <strong>di</strong> favorirel’inserimento lavorativo <strong>di</strong>: detenuti, o ex detenuti, e persone affette da <strong>di</strong>sabilità u<strong>di</strong>tiva.«Ci siamo calati in questa esperienza - precisa il vicepresidente Elio Anfosso - facendo leva nonsolo sulle competenze ma su tanta solidarietà ed empatia. Il primo nostro obiettivo è stato quello <strong>di</strong>conquistare l’interesse e le motivazioni <strong>di</strong> persone, <strong>di</strong>stanti da decenni dal mondo della formazionee ai margini del mercato del lavoro. In un periodo in cui i tassi <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione h<strong>anno</strong> raggiuntolivelli da record, anche tra le persone qualificate, i progetti promossi dalla coop. Zarapoti sono riuscitiad aprire delle porte e avviare dei concreti percorsi <strong>di</strong> inserimento lavorativo. Tutti i partecipanti aiprogetti (15 nel progetto rivolto a quanti sono stati interessati dalla detenzione e 15 <strong>di</strong>sabili au<strong>di</strong>tivi),sono stati inseriti in esperienze concrete <strong>di</strong> lavoro attraverso specifici stage presso alcune aziende delterritorio della provincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>».«Nonostante le <strong>di</strong>fficoltà economiche del momento - precisa Oreste Feroleto - è doveroso sottolinearela <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> aziende, sia per accogliere gli stagisti ma anche per valutare inmaniera seria l’assunzione, in forma stabile, <strong>di</strong> quanti h<strong>anno</strong> svolto attività <strong>di</strong> tirocinio presso le loroimprese».La flessibilità <strong>di</strong>mostrata dalla coop. Zarapoti ed il loro modo <strong>di</strong> curare il sistema delle relazioni, sonouna <strong>di</strong>retta testimonianza della possibilità <strong>di</strong> ottenere importanti risultati attraverso l’esercizio dellaresponsabilità con<strong>di</strong>visa, della fiducia reciproca e del lavoro <strong>di</strong> squadra. Un piccolo esempio <strong>di</strong> progettiutili e, magari, capaci <strong>di</strong> assicurare una “nuova opportunità” a chi chiede <strong>di</strong> ritornare in pista.OPERATORECORSISTAAZIENDAOC - 27


agevolazioni calcolato in viaprovvisoria viene rideterminatoa conclusione del programma<strong>di</strong> investimenti, sulla basedelle spese ammissibili effettivamentesostenute e della verificarelativa al rispetto delleintensità massime <strong>di</strong> aiuto previstedalla <strong>di</strong>sciplina comunitaria.L’ammontare delle agevolazionicosì definitivamentedeterminato non può in alcunmodo essere superiore a quelloin<strong>di</strong>viduato in via provvisoria.L’ammontare minimo <strong>di</strong> mezziapportati dall’impresa per larealizzazione del Piano <strong>di</strong> InvestimentiProduttivo non deveessere inferiore al 25% degliinvestimenti ammissibili. A talfine vengono considerati tutti imezzi <strong>di</strong> copertura finanziariaesenti da qualunque aiuto pubblico.Per attestare la copertura finanziariadel Piano <strong>di</strong> InvestimentiProduttivi, ciascunsoggetto interessato può farericorso, congiuntamente oalternativamente: al finanziamentobancario; all’apporto<strong>di</strong> mezzi propri o ad altre fonti<strong>di</strong> copertura. A tal fine, penal’esclusione della Domanda<strong>di</strong> Agevolazione, entro la data<strong>di</strong> sottoscrizione dell’Atto <strong>di</strong>Adesione e Obbligo, il SoggettoBeneficiario deve produrrela seguente documentazione:nel caso <strong>di</strong> ricorso al finanziamentobancario, copia delladelibera bancaria <strong>di</strong> concessionedel finanziamento redattadalla Banca o dall’Interme<strong>di</strong>arioFinanziario ex art. 106TUIB secondo la modulisticaallegata al presente Avviso; nelcaso <strong>di</strong> apporto <strong>di</strong> mezzi propri,una attestazione bancariasul merito cre<strong>di</strong>tizio, utilizzandola modulistica ad hoc pre<strong>di</strong>sposta,e/o documentazioneequipollente comprovante la<strong>di</strong>sponibilità finanziaria, qualicopie autentiche <strong>di</strong> attestati dasal<strong>di</strong> asserenti la <strong>di</strong>sponibilitàliquida, ad esempio: deliberesocietarie e relativi versamenti,documentazioni contabilirelative al versamento del capitaleproprio nella misura prevista,libretti bancari, postali,certificati <strong>di</strong> deposito, titoli <strong>di</strong>stato”.E qualche giovane aspiranteimpren<strong>di</strong>tore presente allapresentazione del bando haproprio sollevato qualcheperplessità in merito alla possibilità<strong>di</strong> poter accedere alfinanziamento e, quin<strong>di</strong>, adanticipazioni, senza la <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> garanzie o un capitale<strong>di</strong> avviamento. In molti,inoltre, si chiedono se la commissione<strong>di</strong> valutazione non sifarà influenzare da conoscenzee raccomandazioni, vale a <strong>di</strong>re,sono garantiti principi <strong>di</strong> legalitàe trasparenza? SecondoMarani a garanzia <strong>di</strong> equità etrasparenza il fatto che la valutazionedocumentale è facileda riscontare e le commissionisono composte da persone conesperienza pluriennale, la normativacomunitaria non consenteil finanziamento al centoper cento degli investimenti,come non sono ammissibiligli investimenti relativi all’iva,la spesa deve essere sostenutaall’inizio, ma poi sarà recuperata.“Con questo intervento- ha concluso l’assessore regionalealle Attività Produttive,Antonio Cari<strong>di</strong> - vogliamoinfondere fiducia nei giovani esostenere la loro creatività e illoro ottimismo; vogliamo creareuna nuova classe impren<strong>di</strong>torialee aziende sane, solidee competitive, capaci <strong>di</strong> crearesviluppo e <strong>di</strong> trasmettere unacultura d’impresa basata suivalori forti ed autentici, quelliche sa esprime il nostro sistemaproduttivo orgoglioso e tenace.Per questo abbiamo postoin essere anche una modalitàinnovativa <strong>di</strong> comunicazioneche ci vede <strong>di</strong>rettamente eterritorialmente presenti nellescuole, nelle Università e nelleCamere <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> per illustrareuna misura che è stataampiamente con<strong>di</strong>visa con leAssociazioni impren<strong>di</strong>toriali<strong>di</strong> categoria proprio per ladeterminazione <strong>di</strong> situazioniottimali rispondenti alle esigenzedel sistema produttivoe alle istanze giovanili. Per noi,per la Giunta regionale, questobando è un importante investimentoper la responsabilitàe l’amore che sentiamo versoquesta terra e verso le sue miglioririsorse <strong>di</strong> sviluppo”.OC - 31


INTESE<strong>di</strong> Domenico IozzoAccordo tra<strong>CCIAA</strong> e UniCre<strong>di</strong>tFormazione e training sono fondamentali per larealizzazione <strong>di</strong> un business sostenibile. In unmomento storico così delicato è in<strong>di</strong>spensabilerafforzare i legami tra banche e imprese percompetere con più forza sul mercatoRafforzare le potenzialità<strong>di</strong> sviluppo, <strong>di</strong> internazionalizzazionee <strong>di</strong> innovazionedel sistema produttivodella provincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>.Con questo obiettivo <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio del capoluogo eUniCre<strong>di</strong>t Spa h<strong>anno</strong> siglatoun protocollo d’intesa volto apromuovere attività finalizzatea migliorare la competitivitàinternazionale della provincia<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> e il relativo appealper gli investitori interessati a<strong>di</strong>nse<strong>di</strong>arvi una propria attività.L’accordo è stato sottoscrittoda parte del presidente dell’Entecamerale, Paolo Abramo edel responsabile del territorioCentro-Sud <strong>di</strong> UniCre<strong>di</strong>t, FeliceDelle Femine, nel corso<strong>di</strong> una conferenza stampa acui h<strong>anno</strong> preso parte anche ilsegretariogGenerale della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio, MaurizioFerrara e il referente StakeholdersTerritorio Sud <strong>di</strong> UniCre<strong>di</strong>t,Antonio Riccio.«Questa iniziativa - ha <strong>di</strong>chiaratoAbramo - vuole contribuirea fornire gli strumenti necessarialle nostre imprese per realizzarestrategie d’azione miratenel complesso quadro economicoattuale. Nel vasto quadro<strong>di</strong> azioni, concepito all’internodel sistema coor<strong>di</strong>natopubblico-privato e che l’Entecamerale sta portando avanti,l’internazionalizzazione occupauno dei posti centrali; in questastrategia si inserisce ancheil protocollo d’intesa con Uni-Cre<strong>di</strong>t. Per stimolare il sistemaproduttivo locale c’è bisogno <strong>di</strong>promuovere un nuovo metodo<strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> programmazionebasato sul contributo offertodalla ricerca e dall’innovazionee, quin<strong>di</strong>, su uno stretto rapporto<strong>di</strong> collaborazione anchecon l’Università».Per UniCre<strong>di</strong>t, le cui filiali sonopresenti in ventidue Paesi europeie in Cina, la sinergia conl’Ente camerale rappresentaun valore aggiunto e un punto<strong>di</strong> partenza nell’ambito <strong>di</strong> unapiù ampia strategia <strong>di</strong> rilancioeconomico del Sud: «Questaintesa - ha <strong>di</strong>chiarato FeliceDelle Femine - costituisce unesempio concreto dell’impegno<strong>di</strong> UniCre<strong>di</strong>t nella realizzazione<strong>di</strong> un business sostenibile, ingrado <strong>di</strong> creare valore nel lungoperiodo per i clienti, i citta<strong>di</strong>nie le comunità nelle quali la bancaopera. In un momento storicocosì delicato è necessariorafforzare i legami tra banche eimprese per creare le con<strong>di</strong>zionigiuste al fine <strong>di</strong> competere conpiù forza sul mercato internazionale».In particolare, DelleFemine ha anche illustrato al-32 - OC


cuni numeri che rendono benchiaro il quadro attuale <strong>di</strong> unacrisi che ha colpito al cuore iltessuto economico nazionale,intaccandone i livelli <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà.Ammonta infatti a circa2mila miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro il debitoprivato finanziato da UniCre<strong>di</strong>ta fronte <strong>di</strong> un totale depositie obbligazioni dal valore <strong>di</strong>1.750miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro. Concentrandola propria analisi sulcontesto locale, risulta inoltreche nella sola provincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>UniCre<strong>di</strong>t raccogliecirca 220milioni <strong>di</strong> euro a fronte<strong>di</strong> una cifra impiegata <strong>di</strong> circa500milioni, ovvero più deldoppio. «Il nostro gruppo - hadetto ancora Delle Femine - hasempre <strong>di</strong>mostrato grande vicinanzaverso il territorio nell’auspicio<strong>di</strong> poter continuare aderogare cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> qualità. Pervalorizzare al meglio le eccellenzecalabresi occorre ridurreil gap relativo alla <strong>di</strong>mensionestrutturale delle aziende agendosu alcune aree tematiche,in<strong>di</strong>cate dal Piano per il Sud,quali la patrimonalizzazione,l’innovazione e l’internazionalizzazione.Allo stesso tempo ènecessario investire sul capitaleumano <strong>di</strong> grande valore presentein Calabria, incentivandoforme <strong>di</strong> aggregazione tra piccolee me<strong>di</strong>e imprese che operanoin settori chiavi, come quelloagro-alimentare e turistico, ein ambito <strong>di</strong> filiera».Per raggiungere questi obiettivi,la formazione assumerà,nell’ambito dell’accordo, unruolo ancor più importante,attraverso l’elaborazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>,statistiche e altri elementi<strong>di</strong> conoscenza della <strong>di</strong>namicalocale e dei trend <strong>di</strong> sviluppodei mercati esteri, al fine <strong>di</strong> consentireoccasioni <strong>di</strong> sviluppo e<strong>di</strong> internazionalizzazione perle imprese, anche sotto forma<strong>di</strong> consorzi. Antonio Riccio haevidenziato, in particolare, ilvalore strategico del programma“Export Business School”,volto a sostenere le imprese suimercati esteri per fronteggiareil calo della domanda interna,oltre che degli incontri “B2B”sul territorio e delle attività <strong>di</strong>tutoraggio delle reti d’impresa,strumenti preziosi per far affermareil proprio brand ed esportareil know how tecnologico neinuovi mercati.Dopo aver siglato l’intesa,<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>e UniCre<strong>di</strong>t h<strong>anno</strong>costituito un tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namentoche avrà il compito<strong>di</strong> programmare, con<strong>di</strong>videree sviluppare le attività previstedal protocollo.L’INTESA IN PILLOLEUnicre<strong>di</strong>t e la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> metter<strong>anno</strong>L’ a <strong>di</strong>sposizione le strutture logistiche, le attrezzature e le competenzeper lo svolgimento <strong>di</strong> tutte le attività oggetto della collaborazione,comprese quelle <strong>di</strong> analisi, ricerca, coor<strong>di</strong>namento, promozione,informazione e formazione sul territorio specificamenterivolte alle aziende. Le parti sono <strong>di</strong>sponibili, inoltre, ad organizzaree partecipare ad eventuali iniziative <strong>di</strong> informazione su temi<strong>di</strong> interesse inerenti l’inserimento e lo sviluppo commerciale delleimprese nei mercati esteri. Alla sottoscrizione dell’intesa è stato istituitoun Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, composto in modo paritario, cheavrà il compito <strong>di</strong> programmare, con<strong>di</strong>videre e sviluppare le attivitàche <strong>di</strong>scender<strong>anno</strong> in attuazione del Protocollo. In particolar modo,la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> valuterà progetti <strong>di</strong> internazionalizzazioneo iniziative impren<strong>di</strong>toriali innovative meritevoli<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento ai fini dell’eventuale concessione <strong>di</strong> finanziamento;UniCre<strong>di</strong>t potrà a sua volta proporre iniziative che possanorisultare utili alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> e supportare,con proprio personale, le attività <strong>di</strong> consulenza, in materieconnesse all’interscambio, alle imprese associate. Per ogni accordosar<strong>anno</strong> definiti obiettivi e realizzazioni previste, articolazione <strong>di</strong>dettaglio ed operativa delle attività, tempi <strong>di</strong> realizzazione, soggettiattuatori e ruoli delle altre parti.OC - 33


CATEGORIEPiccola Industriaa confrontoAll’indomani della riunione della Conferenzaprovinciale permanente per le attività produttivee lo sviluppo economico svoltasi in Prefettura,sul tema dell’accesso al cre<strong>di</strong>to, il Comitato PI <strong>di</strong>Confindustria ha fatto il punto della situazioneSi è riunito il ComitatoPiccola Industria <strong>di</strong> Confindustria<strong>Catanzaro</strong>,presieduto da Aldo Ferrara,al fine <strong>di</strong> analizzare il delicatomomento economico chesta attraversando il territorioe <strong>di</strong>scutere sulle possibili e auspicabilisoluzioni. L’incontrodella Piccola Industria arrivaall’indomani della riunionedella Conferenza provincialepermanente per lo sviluppoeconomico e le attività produttive,svoltasi in Prefetturasu iniziativa del prefetto, AntonioReppucci, che ha avutoper unico punto all’or<strong>di</strong>ne delgiorno l’accesso al cre<strong>di</strong>to. Unanota dolente, oggi ancor piùche in passato, che vede intrecciarsistretta cre<strong>di</strong>tizia, crisi deimercati, mancanza <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tàe ritardati pagamenti da partedelle Pubbliche Amministrazioni(record <strong>di</strong> quasi due anni<strong>di</strong> attesa in Calabria). Il risultatoè che le aziende sono con lespalle al muro.Il presidente Ferrara, nell’aprirel’incontro della Piccola Industriacatanzarese, ha rivoltoun “ringraziamento doveroso”al prefetto, “per la prontezza <strong>di</strong>mostratanel recepire le istanzedel mondo produttivo convocandola conferenza. Un’occasionepreziosa - ha aggiuntoFerrara - perché ha visto riunitanei giorni scorsi la folta rappresentanzadei protagonistidell’economia provinciale, fracui Abi, Banca d’Italia, <strong>Camera</strong><strong>di</strong> <strong>Commercio</strong>, filiera dei Confi<strong>di</strong>,Regione Calabria, mondocategoriale. Ad una richiesta34 - OC


forte è seguita una risposta imme<strong>di</strong>atae <strong>di</strong> questo non possiamoche essere profondamentegrati al prefetto Reppucci”. Trale tante criticità emerse – haproseguito il presidente dellapiccola industria – anche lapossibilità a breve <strong>di</strong> configuraree ottenere delle soluzioni,in una logica collaborativa esinergica: anzitutto il bandoper i Confi<strong>di</strong> già posto in esseredalla Regione Calabria. A talproposito è emerso, fra l’altro,alla luce del parere favorevoledel Comitato <strong>di</strong> sorveglianza,l’impegno <strong>di</strong> destinare partedei fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> controgaranzia allagaranzia, così come da espressarichiesta <strong>di</strong> ConfindustriaCalabria. Un passaggio importante,questo, per i Confi<strong>di</strong>, in<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una maggiore aggregazionee del rafforzamentopatrimoniale del sistema al fine<strong>di</strong> <strong>di</strong>venire interlocutore semprepiù autorevole del sistemabancario. Alle Istituzioni - hasottolineato Ferrara - chie<strong>di</strong>amo<strong>di</strong> accelerare i tempi– rispettoa tali <strong>di</strong>fficoltà, perchéattendere potrebbe significareraggiungere le imprese bisognose<strong>di</strong> assistenza finanziariaquando è già troppo tar<strong>di</strong>. Almondo bancario sottoponiamotale criticità, chiedendo <strong>di</strong>considerare seriamente il momentoche stiamo attraversandoe le possibili soluzioni sultavolo. A tale proposito risultain<strong>di</strong>spensabile continuare a sostenerele imprese del territorioanche agevolando l’adesionedelle imprese alla moratoriadei debiti delle Pmi contenutenel recente accordo per nuovemisure per il cre<strong>di</strong>to delle PMI,siglato anche dall’ABI”.L’obiettivo dell’accordo cuiha fatto riferimento Ferrara èquello <strong>di</strong> assicurare la <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> adeguate risorse finanziarieper le imprese che pur registrandotensioni presentanocomunque prospettive economichepositive. Di qui l’azioneper creare le con<strong>di</strong>zioni per ilsuperamento delle attuali situazioni<strong>di</strong> criticità. “Infine –ha precisato Ferrara - non possiamoche rivolgere un plausosentito e doveroso al presidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong><strong>Catanzaro</strong>, Paolo Abramo, che,<strong>di</strong>mostrando <strong>di</strong> comprendereappieno la problematicità chesi attraversa, e interpretandocon assoluta responsabilità ilruolo istituzionale dell’Enteeconomico che conduce, nelcorso della riunione in Prefetturaha assicurato il proprioimpegno nel prossimo assestamento<strong>di</strong> bilancio per destinareun cospicua parte <strong>di</strong> risorseda mettere a <strong>di</strong>sposizione dellepiccole e me<strong>di</strong>e imprese per ilsostegno al cre<strong>di</strong>to in questodelicato momento”.In conclusione dei lavori delComitato Piccola Industria<strong>di</strong> Confindustria <strong>Catanzaro</strong>sono state esaminate le prospettiveverso le quali tende ilsistema economico del Paese,della regione e della provincia:il sistema economico andràverso uno sviluppo sempre piùselettivo, che conterà sempremeno sulle risorse pubbliche.Bisognerà tendere a una solidastrutturazione patrimonialee finanziaria delle imprese, pergarantire una maggiore facilitànel rapporto <strong>di</strong> interlocuzionecon il mondo bancarioorientato sempre <strong>di</strong> più versol’erogazione <strong>di</strong> un cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong>qualità. Sarà in<strong>di</strong>spensabilepoter contare su organizzazioni<strong>di</strong>mensionalmente più ampie,dotate <strong>di</strong> risorse umane semprepiù qualificate che orientano leproprie produzione verso mercatiextraregionali. Sarà pertantoin<strong>di</strong>spensabile sostenereed accompagnare il sistemaproduttivo in questa delicatafase <strong>di</strong> profondo cambiamentoeconomico.OC - 35


CREDITO<strong>di</strong> Maria Rita GalatiPresentato ilMezzanine FinancingÈ uno strumento congeniale per il fabbisognofinanziario <strong>di</strong> un gran <strong>numero</strong> <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>eimprese relativamente consolidate ed in fase <strong>di</strong>espansione con prospettive <strong>di</strong> sufficiente soli<strong>di</strong>tà,sia economica e sia finanziariaIl “Finanziamento Mezzanino”rappresenta uno strumentofinanziario innovativo,congeniale al fabbisognofinanziario <strong>di</strong> un gran <strong>numero</strong><strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e imprese relativamenteconsolidate ed infase <strong>di</strong> espansione, le cui prospettivepresentano elementi <strong>di</strong>sufficiente soli<strong>di</strong>tà economicae finanziaria. La Regione Calabria,Dipartimento AttivitàProduttive, e la Fincalabra Spa,Finanziaria regionale ed Entestrumentale della Regione Calabria,lo mettono a <strong>di</strong>sposizione<strong>di</strong> Pmi caratterizzate dauna stabilità nella generazioneprospettica <strong>di</strong> flussi <strong>di</strong> cassa generatida capitale operativo, lacui capienza e <strong>di</strong>namica devonoragionevolmente garantireal soggetto finanziatore tantoil rimborso del capitale quantola sua remunerazione alle con<strong>di</strong>zionirichieste. Lo strumentofinanziario del Mezzaninefinancing istituito con risorsedel Por Calabria Fesr 2007-2013, Asse VII “Sistemi produttivi”,Linea <strong>di</strong> intervento36 - OC


7.1.3.2 “Azioni per la promozionee l’utilizzazione <strong>di</strong> strumenti<strong>di</strong> finanza innovativa” èstato illustrato alla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong><strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> allapresenza dei <strong>di</strong>rigenti del DipartimentoAttività Produttivee della Fincalabra Spa, che èil soggetto gestore del FondoMezzanine financing, aventeuna dotazione finanziaria pariad 25.000.000, euro. Ad aprirei lavori il padrone <strong>di</strong> casa,il presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong><strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, PaoloAbramo, presente ancheil consigliere regionale MarioMagno, regionale alle AttivitàProduttive, Antonio Cari<strong>di</strong>.«In un grave momento <strong>di</strong> crisila società civile, le aziende, leimprese, le istituzioni la politicanon possono permettersi <strong>di</strong>sbagliare - ha esor<strong>di</strong>to il presidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong>,Abramo - gli impren<strong>di</strong>tori,che rischiano <strong>di</strong> vederechiusi i fuori i propri sogni euna vita de<strong>di</strong>cata al lavoro,h<strong>anno</strong> bisogno <strong>di</strong> sostegno.Questo bando permette <strong>di</strong> darelinfa vitale a quelle società cheh<strong>anno</strong> la volontà, in un momento<strong>di</strong>fficile, <strong>di</strong> invertire larotta, questo è il motivo <strong>di</strong> questobando e la regione investealtri 25 milioni <strong>di</strong> euro».Ad illustrare il bando il <strong>di</strong>rigentedel settore Attività produttiveFrancesco Marano, alsuo fianco il responsabile dellagestione del bando per Fincalabra,Giuseppe Frisini che haspiegato nello specifico le originie il valore del finanziamentomezzanino. “Nato nel mondoanglosassone – ha spiegato nonè stato particolarmente utilizzato,in Italia è molto <strong>di</strong>ffusoin Lombar<strong>di</strong>a, ma è destinatosoprattutto a società per azioni,a srl e società in accoman<strong>di</strong>taper azioni. Ci sarà la possibilità<strong>di</strong> presentare domande, dal 12luglio, fino ad esaurimento dellerisorse. «Trattandosi <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>pubblici - ha spiegato ancoraFrisino - l’impresa deve garantirela capacità <strong>di</strong> generare flussi<strong>di</strong> cassa <strong>di</strong> quote capitali e interessedel finanziamento, per unminimo <strong>di</strong> 36 mesi».Chi riceve il finanziamentomezzanino non può riceverealtre forme <strong>di</strong> finanza pubblica.Dopo una fase <strong>di</strong> valutazionepreliminare, la valutazione finalesarà affidata alla deliberazione<strong>di</strong> un comitato specifico.Potr<strong>anno</strong>, quin<strong>di</strong>, usufruire <strong>di</strong>queste risorse imprese che operanoin settori relativamentematuri, non soggetti a sensibilifluttuazioni, imprese chegodono <strong>di</strong> una posizione <strong>di</strong> leadership<strong>di</strong> mercato o comunque<strong>di</strong> una buona posizione <strong>di</strong>nicchia, imprese dotate <strong>di</strong> unOC - 37


management esperto e qualificato,soprattutto nelle posizionichiave <strong>di</strong> carattere operativo(<strong>di</strong>rezione, produzione, marketing),imprese i cui flussi <strong>di</strong> cassanon sono soggetti ad ampiee prolungate fluttuazioni, ed ingrado <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare il mantenimento<strong>di</strong> <strong>di</strong>screti margini <strong>di</strong>red<strong>di</strong>tività anche in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>recessione, imprese in possesso<strong>di</strong> una solida situazione patrimonialee finanziaria, e la cuistruttura del passivo lascia spazioper un possibile incrementodella leva finanziaria.Il Finanziamento Mezzaninoè conce<strong>di</strong>bile nella misuramassima del 70 per cento dellespese complessive ritenute ammissibili.L’importo minimorichie<strong>di</strong>bile è <strong>di</strong> 150 mila euro,mentre l’importo massimochie<strong>di</strong>bile è 750 mila euro. Ladurata minima del finanziamentoè 36 mesi, quella massimaè <strong>di</strong> 96 mesi. Non è previstal’acquisizione <strong>di</strong> garanzie reali,ma esclusivamente il rilascio <strong>di</strong>fideiussioni personali da parte<strong>di</strong> tutti i soci dell’impresaproponente. Gli investimentiammissibili riguardano larealizzazione <strong>di</strong> investimentiproduttivi attraverso creazione<strong>di</strong> nuovi impianti produttivi,ampliamento <strong>di</strong> unitàproduttive esistenti e ammodernamento<strong>di</strong> unità produttiveesistenti; acquisizione <strong>di</strong>servizi reali per l’innovazione<strong>di</strong> prodotto, <strong>di</strong> processo e organizzativa,attività <strong>di</strong> ricercaindustriale e sviluppo sperimentale.Il programma <strong>di</strong> investimentodovrà essere avviatoentro tre mesi dalla data <strong>di</strong>sottoscrizione del contratto <strong>di</strong>finanziamento. “Non possiamoche ringraziare l’assessoreCari<strong>di</strong> per il tipo <strong>di</strong> attività chesta mettendo in campo – haaffermato Mario Magno - sindall’inizio ha cercato <strong>di</strong> capirein maniera approfon<strong>di</strong>ta qualeerano i problemi delle aziendecon associazioni <strong>di</strong> categoria.Il bando per il Mezzanino nasceda due esigenze: affrontarei problemi che nascono dallacrisi economica generale, unacrisi che viene non solo da lontanoma viene e si sviluppa inun contesto europeo che mettein con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> debolezza leimprese italiane, e la scelta <strong>di</strong>non abbandonare le impresesane per de<strong>di</strong>carsi solo a quellein <strong>di</strong>fficoltà. Si tratta <strong>di</strong> importantiristrutturazioni e liqui<strong>di</strong>tànel momento in cui le bancheh<strong>anno</strong> ristretto la capacità<strong>di</strong> erogare finanziamenti alleimprese. Le imprese che h<strong>anno</strong>voglia e necessità <strong>di</strong> svilupparsih<strong>anno</strong> bisogno <strong>di</strong> affrontare ilmomento con questa <strong>di</strong>namicità- ha concluso - c’è bisogno<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere fortemente leidee innovative sui territori enelle aziende”. “Stiamo attuandoquesta campagna <strong>di</strong> comunicazionein tutto il territorioregionale – ha concluso l’assessoreregionale Cari<strong>di</strong> – si tratta<strong>di</strong> una strategia che vogliamoattuare anche per far capire almondo economico che vogliamovincere questa sfida assiemea loro. E il ruolo <strong>di</strong> FinCalabraper dare risposte al territorio ealle nostre imprese è determinante».38 - OC


UNIONCAMEREDardanellorieletto presidenteUnioncamere lo ha votato all’unanimità ancheper il triennio <strong>2012</strong>-2015. Abramo: «È laconseguenza <strong>di</strong> un primo mandato svolto concompetenza e lo spirito <strong>di</strong> coesione al serviziodel Paese che caratterizza il sistema camerale»«La rielezione <strong>di</strong> FerruccioDardanelloalla guida <strong>di</strong> Unioncamerenazionale è la conseguenzanaturale <strong>di</strong> un primomandato svolto dal collegaall’insegna della competenza edella <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> quello spirito <strong>di</strong>coesione al servizio del Paeseche caratterizza il sistema cameraleitaliano». Paolo Abramo,presidente della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> hacommentato così la conferma<strong>di</strong> Ferruccio Dardanello allapresidenza <strong>di</strong> Unioncamere,l’ente che rappresenta le Camere<strong>di</strong> commercio italiane, per iltriennio <strong>2012</strong>-2015. La rielezionedel presidente uscente èavvenuta all’unanimità. Dardanelloera in carica dal giugnodel 2009. Nato a Mondovì inprovincia <strong>di</strong> Cuneo, sposato epadre <strong>di</strong> una figlia, laureato inScienze Politiche, Dardanelloha un percorso importante nelmondo associativo e istituzionale.È infatti presidente della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Cuneoe <strong>di</strong> Unioncamere Piemonte.Con alle spalle una storiapersonale e familiare nel settoredel commercio, Dardanello èinoltre presidente dell’Unionedel <strong>Commercio</strong>, del Turismoe dei Servizi della provincia <strong>di</strong>Cuneo.«Abbiamo <strong>di</strong> fronte una grandescommessa - ha detto il presidente<strong>di</strong> Unioncamere, dopoavere ringraziato i colleghi perla rinnovata fiducia -: essereancora <strong>di</strong> più e meglio l’istituzione<strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> tutte leimprese. E proprio perché siamoun pezzo <strong>di</strong> pubblica amministrazionema siamo ancheespressione del sistema produttivo,dobbiamo impegnarci contutte le nostre energie per farein modo che la burocrazia sia aimpatto zero sui nostri impren<strong>di</strong>tori.Gli strumenti, il knowhow e le capacità per farlo li abbiamo.Se riusciamo nell’opera<strong>di</strong> far <strong>di</strong>alogare le pubblicheamministrazioni con le qualile imprese si interfacciano, <strong>di</strong>razionalizzare i proce<strong>di</strong>menti acui esse sono sottoposte, <strong>di</strong> dareOC - 39


isposta in tempi ragionevolialla legittima domanda <strong>di</strong> giustiziaattraverso la me<strong>di</strong>azionecivile e commerciale, <strong>di</strong> unificarei punti <strong>di</strong> accesso alla pubblicaamministrazione rendendofinalmente operativo lo sportellounico per le attività produttive,avremo raggiunto lo straor<strong>di</strong>narioobiettivo <strong>di</strong> azzerarel’enorme costo della burocraziache oggi grava sulle nostre imprese.E <strong>di</strong> liberare così energiee risorse da destinare alle attivitàproduttive».Le priorità per il prossimotriennioNell’accingersi ad affrontareil nuovo mandato, FerruccioDardanello ha sinteticamenteelencato sei priorità.Intensificare l’impegno permigliorare il contesto operativodelle imprese attraversola semplificazione. Lo strumentocar<strong>di</strong>ne dell’azione <strong>di</strong>semplificazione delle Camere<strong>di</strong> commercio resta la continuavalorizzazione del Registrodelle imprese e delle procedureper la Comunicazione unica,intensificando i rapporti<strong>di</strong> collaborazione con le altrepubbliche amministrazioni, leRegioni ed i Comuni per perseguirela standar<strong>di</strong>zzazionedelle normative e delle procedureamministrative locali; conil mondo delle professioni; conle associazioni. Come previstodallo Statuto delle imprese,inoltre, le Camere rafforzer<strong>anno</strong>la valutazione e le analisiregolamentari, segnalandorallentamenti, inefficienze eresistenze nell’attuazione deiprincipi e dei criteri previstidalla legge.Migliorare l’accesso al cre<strong>di</strong>toDall’inizio della crisi, il sistemacamerale ha posto la massimaattenzione al problema dell’accessoal cre<strong>di</strong>to, investendo risorsestraor<strong>di</strong>narie per rafforzarei Confi<strong>di</strong>, aumentare le garanzie,potenziare gli strumenti <strong>di</strong>micro-cre<strong>di</strong>to. » un percorso dacontinuare a seguire, affiancandoload un rafforzamento dellacollaborazione con gli altri sistemicamerali europei e promuovendoiniziative <strong>di</strong>rette a: 1)estendere gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> collaborazionecon le istituzioni e con ilsistema bancario; 2) monitorareil fenomeno del cre<strong>di</strong>t crunch edei ritar<strong>di</strong> <strong>di</strong> pagamento, conparticolare attenzione alle conseguenzein termini <strong>di</strong> espansionedell’economia criminale; 3)puntare sul rafforzamento delmerito <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to delle impresepromuovendo aggregazionidei confi<strong>di</strong>; 4) valutare l’ipotesi<strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong>rette del sistemacamerale analoghe a quelle giàsperimentate, attraverso il meccanismodelle Sgr e delle altreforme finanziarie <strong>di</strong> intervento.Promuovere l’internazionalizzazioneIl brand “Made in Italy” nondeve limitarsi a qualificare lemerci e i servizi che varcanoi confini nazionali, ma essere“riconoscibile” in tutto ciò chel’Italia crea, per sottolineare l’u-40 - OC


nicità della sua offerta in termini<strong>di</strong> prodotti, servizi ed accoglienza.Il sistema camerale lavoreràquin<strong>di</strong> ancora più intensamenteper far percepire alleimprese <strong>di</strong> essere portatrici <strong>di</strong>questo grande valore. A questoscopo, le Camere <strong>di</strong> commercioinvestir<strong>anno</strong> sulla qualitàe sull’origine del Made in Italy,promuovendo l’aggregazionetra le imprese attraverso lostrumento delle reti. Parallelamente,sarà necessario riaffermaresui territori il ruolo delleCamere <strong>di</strong> commercio quali“caselli d’entrata” delle impresesui mercati internazionali e,al tempo stesso, contribuire arior<strong>di</strong>nare i “punti <strong>di</strong> approdo”sui mercati globali attraversouna forte valorizzazione dellarete delle Camere <strong>di</strong> commercioitaliane all’estero.Investire nell’innovazione, puntandosulla qualità del Made inItaly, sulla tracciabilità dellefiliere e produzioni e sulle regolenecessarie per tutelarle.La battaglia del sistema cameraleitaliano a favore dell’introduzione<strong>di</strong> una legislazione europeasul Made in è la testimonianza<strong>di</strong> un impegno che deve crescereancora. Essere parte dei processidecisionali europei è quin<strong>di</strong> unobiettivo da perseguire rafforzandole alleanze con i sistemicamerali pubblici allo scopo <strong>di</strong>affermare un ruolo più incisivodel sistema camerale nella fase <strong>di</strong>programmazione ed attuazionedelle politiche europee, ad iniziareda quelle <strong>di</strong> coesione.È in<strong>di</strong>spensabile al contempovalorizzare i tesori del territorio,rinforzando i legami traturismo, cultura e saperi tra<strong>di</strong>zionali.Ciò significa adottareun approccio integrato che hanel turismo <strong>di</strong> qualità la chiave<strong>di</strong> volta per attivare e valorizzarele risorse del nostro Paese. Aquesto scopo, il sistema cameralesi can<strong>di</strong>da a realizzare larete degli Sportelli del turista,al <strong>di</strong> là delle intenzioni del Governo.Sostenere la realizzazione <strong>di</strong>infrastrutture e la promozionedella legalità. Sul primo aspetto,il sistema camerale si can<strong>di</strong>daa offrire il proprio contributoattraverso interventi <strong>di</strong>retti<strong>di</strong> partecipazione, in<strong>di</strong>viduazionedelle priorità, utilizzoefficiente delle reti infrastrutturalida parte delle impreseche, soprattutto in alcune areedel Paese, non sempre h<strong>anno</strong>sfruttato appieno le possibilitàmesse a <strong>di</strong>sposizione.Le Camere <strong>di</strong> commercio,inoltre, svolgono già una serie<strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> vigilanza delleregole del mercato e sonoanche fortemente impegnatesul fronte della giustizia alternativa.Si tratta <strong>di</strong> profili <strong>di</strong>attività corrente che devonoessere mantenuti e potenziati,anche in raccordo più strettocon le Authority nazionali, sostenendola riforma della me<strong>di</strong>azionecivile e la <strong>di</strong>ffusionedei contratti tipo; ampliandol’area <strong>di</strong> intervento a <strong>di</strong>fesa deiconsumatori su temi quali lalotta ai prodotti pericolosi, ilcontrasto alla contraffazione ela violazione dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> proprietàindustriale; promuovendoiniziative e strumenti per latrasparenza delle attività economichee la lotta al fenomenodei capitali criminali nelle attivitàd’impresa.Sostenere le politiche per l’occupazione,favorendo l’impren<strong>di</strong>torialità,il <strong>di</strong>alogo scuola-impresae l’innovazione.Unioncamere, profilo <strong>di</strong> un’IstituzioneUnione italiana delle Camere <strong>di</strong> commercio, industria, artigianato e agricoltura, è l’ente cheL’ rappresenta le Camere <strong>di</strong> commercio e gli altri organismi del sistema camerale italiano. Fondatanel 1901, realizza e gestisce servizi e attività <strong>di</strong> interesse delle Camere <strong>di</strong> commercio e dellecategorie economiche. Per l’esercizio delle funzioni e dei compiti affidati dalla legge agli enti camerali,Unioncamere stipula con le amministrazioni centrali dello Stato, enti pubblici nazionali o locali,accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma, intese e convenzioni promuovendo e sostenendo il raccordo del Sistemacamerale con le organizzazioni impren<strong>di</strong>toriali, dei consumatori e dei lavoratori. A livello europeoassicura la rappresentanza delle Camere <strong>di</strong> commercio italiane in seno a Eurochambres, l’associazioneche riunisce i sistemi camerali d’Europa.La rete del Sistema camerale è costituita da: 105 Camere <strong>di</strong> commercio, 19 Unioni regionali, 16Società <strong>di</strong> sistema, 66 Camere arbitrali, 103 Camere <strong>di</strong> conciliazione, 21 Laboratori chimico-merceologici,38 Borse merci e Sale <strong>di</strong> contrattazione, 146 se<strong>di</strong> <strong>di</strong>staccate per l’erogazione <strong>di</strong> servizisul territorio, 144 strutture specializzate per la gestione <strong>di</strong> servizi promozionali e infrastrutturali, 607partecipazioni con altri soggetti pubblici e privati in infrastrutture, 65 Eurosportelli, 74 Camere <strong>di</strong>commercio italiane all’estero, 32 Camere <strong>di</strong> commercio italo-estere.OC - 41


ECONOMIACongiunturaII trimestre <strong>2012</strong>Spiragli positivi all’estero per le me<strong>di</strong>e impresema ancora segni meno per l’industria. Le impresecombattono una vera e propria battaglia ma lavoglia <strong>di</strong> fare non basta, occorre uno sforzo perdar loro strumenti per riavviare lo sviluppoPiù che sul fronte interno,è dalla ripartenza (odalla tenuta) <strong>di</strong> quelloestero che le imprese manifatturierecon oltre 50 <strong>di</strong>pendentisi aspettano un po’ <strong>di</strong> respiroper il II trimestre <strong>2012</strong>, dopoun inizio d’<strong>anno</strong> con tanti segnimeno e un bilancio complessivodel settore che restacomunque negativo. L’estatedovrebbe portare dunque risultatimigliori, rispetto all’iniziodell’<strong>anno</strong>, alle impresedei servizi avanzati e dell’ICT;mentre dal fronte del commerciole attese sono ancorapessimistiche o, tutt’al più, <strong>di</strong>stabilità. È questo il quadro cheemerge dalla consueta indaginecongiunturale del Centro stu<strong>di</strong><strong>di</strong> Unioncamere, riguardantel’andamento delle impreseindustriali, commerciali e deiservizi nel I trimestre <strong>2012</strong> leprevisioni per il II trimestredell’<strong>anno</strong>. «Le nostre impresest<strong>anno</strong> combattendo una vera epropria battaglia», ha segnalatoil presidente <strong>di</strong> Unioncamere,Ferruccio Dardanello. «Ma lof<strong>anno</strong> con spirito costruttivo,confrontandosi con una situazioneinterna ed internazionale<strong>di</strong> perdurante incertezza. Illoro ottimismo e la loro voglia<strong>di</strong> “fare” però non possono bastare:occorre uno sforzo perdar loro strumenti per riprenderela strada dello sviluppo».Le previsioni delle impreseper il II trimestre <strong>2012</strong>Industria: aumentano i timorisul fronte interno; ancorabuone le attese per l’exportLe aspettative delle impreseindustriali rimangono improntatea un <strong>di</strong>ffuso pessimismorispetto al primo trimestredell’<strong>anno</strong>. L’outlook è tuttaviadecisamente migliore per leimprese con oltre i 50 addetti:+6,4 punti percentuali il saldotra attese <strong>di</strong> incremento e<strong>di</strong> riduzione della produzionee +9,3 quello del fatturato. Simantengono invece in terrenonegativo le valutazioni prospettichedelle imprese sottoi 50 addetti e degli artigiani,tra i quali le attese <strong>di</strong> riduzione<strong>di</strong> produzione e fatturatoriguardano circa un terzo deglioperatori. Le aspettative più42 - OC


pessimistiche, sia in termini<strong>di</strong> produzione sia <strong>di</strong> fatturato,provengono dalle industrie deimetalli e dal sistema moda maanche dall’elettronica. Gli unicisettori dove prevale un debolesegno positivo per il II trimestre<strong>2012</strong> sono le industriealimentari e la meccanica, determinatonel primo caso dalleimprese <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni,mentre per la meccanica la<strong>di</strong>vergenza tra le classi <strong>di</strong>mensionaliè meno accentuata. A livelloterritoriale, le prospettivecirca l’andamento della produzionerisultano particolarmentenegative nelle ripartizionisettentrionali (sal<strong>di</strong> a -8,2 nelNord Ovest e -4,2 nel NordEst), a causa delle valutazionipessimistiche delle imprese piùpiccole; tale atteggiamento èinvece più temperato al Centroe nel Sud e Isole, dove prevalgonoaspettative più incoraggiantida parte degli operatorisopra i 50 addetti. Anche sulfronte del fatturato, le <strong>di</strong>namicheprevisionali non si <strong>di</strong>scostanosostanzialmente: il NordOvest si mantiene su posizionipiù pessimistiche (-5,7), seguitodal Centro (-4,6) e dal NordEst (-3,7). Il sentiment delleimprese più gran<strong>di</strong> sostieneil risultato del Mezzogiorno,che complessivamente presentaun pareggio tra ottimisti epessimisti. Alla debolezza delmercato interno, si contrappongonole attese legate aglior<strong>di</strong>nativi esteri, che evidenzianosegnali <strong>di</strong> segno positivoper tutte le classi <strong>di</strong>mensionali(a eccezione dell’artigianato).Le industrie alimentari, quelledella chimica-farmaceutica ele Altre industrie sono caratterizzatedalle aspettative piùottimistiche, mentre il sistemamoda e la metallurgia sembranomeno confidenti nella capacità<strong>di</strong> sostegno della domandaestera, soprattutto nelle valutazioniche provengono dal segmentodelle piccole imprese.<strong>Commercio</strong>: solo la GDO èottimista per l’inizio dell’estateAnche nelle attività commercialinon si intravede un miglioramentodel clima <strong>di</strong> fiducia frail I e il II trimestre del <strong>2012</strong>: ilsentiment rimane negativo mapure in questo settore una svoltain positivo emerge dalle attesedegli operatori più gran<strong>di</strong>. Ingenerale, comunque, la maggioranzadelle imprese (56,7%)punta a mantenere stabili i propriricavi. In linea con i risultatidel I trimestre, le attività commercialial dettaglio riportanoprevisioni ancora in negativo:l’intonazione è peggiore neiprodotti non alimentari, doveun operatore su 3 si aspetta <strong>di</strong>vedere ridotte le proprie ven<strong>di</strong>te,ma tende a migliorarenell’alimentare, dove invece 2operatori su 3 non prevedonovariazioni. Sono decisamenteimprontate all’ottimismo leattese nella grande <strong>di</strong>stribuzione,tanto che oltre un terzodegli esercizi del settore prevede<strong>di</strong> poter espandere le proprieven<strong>di</strong>te. Nelle regioni centralil’outlook è decisamente negativo.Prospettive meno pessimistichenel settentrione e nelMezzogiorno, dove prevalgonopiù decisamente le attese <strong>di</strong> stabilitàdelle ven<strong>di</strong>te.Altri servizi: la stagionalitàrende meno fosche le previsioniTimi<strong>di</strong> segnali <strong>di</strong> miglioramentoper il complesso degli“Altri servizi” nelle previsioniper il II trimestre <strong>2012</strong> rispettoai primi mesi dell’<strong>anno</strong>, anchese in molti casi a causa <strong>di</strong> fattorilegati alla stagionalità: ilsaldo tra attese <strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong>riduzione del volume d’affarisi porta in terreno positivoOC - 43


(+7,2 punti percentuali). Ilmiglioramento delle prospettiveriguarda in prima battutai settori più legati a fattori stagionali,che si riflettono infattisulle previsioni decisamentepositive riportate dalla filieradell’accoglienza e dalle mense eservizi bar tra il I e il II trimestredell’<strong>anno</strong>. Il Nord Ovest èl’area nella quale si delinea unmaggiore ottimismo rispetto alprimo trimestre dell’<strong>anno</strong>; nelleregioni centrali, le impresepiù piccole dei servizi in sensostretto sono caratterizzate daun outlook lievemente migliorerispetto alle più gran<strong>di</strong>, conun bilancio complessivo dell’area<strong>di</strong> 8,1 punti percentuali.Più contenute le prospettive <strong>di</strong>miglioramento nelle altre dueripartizioni.Il bilancio del I trimestre<strong>2012</strong> nei settori e nei territoriIndustria: produzione -5,4%e fatturato -4,4%Nel I trimestre <strong>2012</strong> la produzioneindustriale è scesa del5,4% e il fatturato del 4,4%.Tutte le classi <strong>di</strong>mensionaliconcorrono al risultato complessivo,ma per le impresesotto i 49 addetti le per<strong>di</strong>teproduttive sfiorano il -7% (che<strong>di</strong>venta quasi -8% nell’artigianato)e i cali nei ricavi arrivanoal -5,8% (ma nell’artigianato siscende fino al -6,9%). Decisamentepiù contenute le riduzioni<strong>di</strong> produzione e fatturato perle imprese sopra i 50 <strong>di</strong>pendenti.Riescono a mantenere andamentisolo moderatamentedecrescenti il settore meccanico,quello chimico e l’alimentare.Tutti gli altri settori h<strong>anno</strong>accusato invece <strong>di</strong>namichepeggiori <strong>di</strong> quella complessiva.Sotto il profilo territoriale, iltessuto industriale delle regionisettentrionali è stato meno penalizzatoper la presenza <strong>di</strong> impreseme<strong>di</strong>amente più gran<strong>di</strong>e più internazionalizzate: i calidella produzione (-4,2% nelNord Ovest e -4,5% nel NordEst) e del fatturato (-3,5% nelNord Ovest e -3,8% nel NordEst) si mantengono più contenutidella me<strong>di</strong>a nazionale. Sisono, invece, contratti in misurapiù ampia i risultati produttivie i ricavi nelle regionicentrali e, soprattutto, nel Sude Isole, dove la produzione arrivaa cedere il 9,2% e il fatturatol’8,4%.Esportazioni in crescitadell’1,5%Le ven<strong>di</strong>te all’estero h<strong>anno</strong>mantenuto <strong>di</strong>namiche inespansione, sebbene in rallentamentorispetto ai trimestriprecedenti. Tale moderazionenegli andamenti si riflette inparticolare sulle performancedelle imprese sotto i 49 addetti,che non riportano variazioniapprezzabili dell’export,e sull’artigianato che cede il2,2%. Le imprese più gran<strong>di</strong>conseguono invece un incrementodel fatturato estero chesfiora il 3%. L’alimentare e leindustrie chimiche presentanoil caratteristico comportamentoaciclico, espandendo leesportazioni rispettivamentedel 5,0% e del 3,8%, ma rafforzanole posizioni sui mercati internazionalianche le industriedei metalli e quelle meccaniche.Nonostante le <strong>di</strong>fficoltà attraversatedal comparto, la filieradel legno-arredo presenta unadebole crescita delle esportazioni,mentre segnali <strong>di</strong> tenutaancora più flebili arrivano dalleAltre industrie. In terrenonegativo le performance delleindustrie elettriche ed elettronichee del sistema moda. Solole imprese del Centro non riesconoa incrementare il propriofatturato estero, mentre nellealtre ripartizioni si passa dalla44 - OC


lieve crescita registrata nel Sude Isole (+0,3%), agli aumentipiù sostenuti nel Nord Est e, soprattutto,del Nord Ovest.Or<strong>di</strong>nativi in calo del 5,6%L’andamento dell’export nonriesce tuttavia a bilanciare le<strong>di</strong>namiche del mercato nazionale,che h<strong>anno</strong> depressol’andamento complessivo deglior<strong>di</strong>nativi: l’assenza <strong>di</strong> stimolosul fronte interno è attestatadalla <strong>di</strong>varicazione tra gli andamentidelle <strong>di</strong>verse classi <strong>di</strong>mensionali,che si amplifica insenso negativo per l’artigianato.La contrazione degli or<strong>di</strong>niha colpito principalmente leindustrie del legno e del mobilee il sistema moda, ma nonne sono state immuni anche leAltre industrie, le industrie deimetalli e quelle dell’elettronica.Solo la meccanica, l’alimentaree la chimica h<strong>anno</strong> registratocali più limitati nei portafoglior<strong>di</strong>ni. Ha sfiorato il -10% laflessione degli or<strong>di</strong>nativi nelleregioni meri<strong>di</strong>onali, mentre intutte le altre aree territoriali si èmantenuta meno pesante dellame<strong>di</strong>a.<strong>Commercio</strong>Il ciclo economico non ha sostenutole <strong>di</strong>namiche delle ven<strong>di</strong>tedelle imprese commerciali,che proseguono la tendenzadecrescente sperimentata dalII semestre del 2011, riportandouna per<strong>di</strong>ta del 6,3%. Leimprese sotto i 20 <strong>di</strong>pendentisoffrono più intensamentedel quadro congiunturale: siriduce al 5,7% la quota <strong>di</strong> coloroche h<strong>anno</strong> realizzato unincremento delle ven<strong>di</strong>te nelI trimestre (contro il 9,8%complessivo) e contemporaneamentesi alza al 55,9%la quota <strong>di</strong> chi ha subito unacontrazione (contro il 51,1%complessivo). Andamenti oppostia quelli descritti risultanoinvece per le imprese sopra i 20<strong>di</strong>pendenti, la cui per<strong>di</strong>ta si riducea un terzo <strong>di</strong> quella nazionale,attestandosi al 2,1%. Tra isettori, si ripropone la relativacapacità <strong>di</strong> tenuta della GrandeDistribuzione, che ha chiuso iltrimestre con un debole segnonegativo. Subiscono un calopiù contenuto della me<strong>di</strong>a anchei dettaglianti <strong>di</strong> prodottialimentari, grazie alle impresesopra i 20 <strong>di</strong>pendenti; sono,invece, decisamente negativele performance <strong>di</strong> quanti operanonel non alimentare. Tra iterritori, un pesante segno negativocaratterizza le ven<strong>di</strong>tenelle regioni centrali (-9,0%).Più contenute le per<strong>di</strong>te nellealtre aree.Altri serviziAnche i servizi in senso stretto,specialmente quelli orientatialla persona e al consumatore,h<strong>anno</strong> subito un sensibilearretramento del volume d’affarinel I trimestre del <strong>2012</strong>(-4,6%). Tale andamento è piùaccentuato per gli operatorisotto i 50 <strong>di</strong>pendenti, mentreper le imprese oltre i 50 <strong>di</strong>pendentile per<strong>di</strong>te si fermano al2,7%. La filiera del turismo edell’accoglienza fa segnare unadecisa battuta d’arresto; anchegli altri due comparti dei servizipersonal oriented, mense eservizi bar e servizi alle persone,f<strong>anno</strong> registrare comunque caliconsistenti. I servizi alle impreseh<strong>anno</strong>, invece, performancemigliori della me<strong>di</strong>a: in particolare,il volume d’affari deglialtri servizi e dell’Ict cede soloil 2,0%. L’area settentrionale èla meno penalizzata, con cali<strong>di</strong> poco oltre il 2%, per l’ampiapresenza <strong>di</strong> attività de<strong>di</strong>catealle imprese. Il Centro e le regionimeri<strong>di</strong>onali espongono,invece, riduzioni più pesantidella me<strong>di</strong>a, trascinate da andamentiparticolarmente negatividegli operatori più piccoli.OC - 45


GIUSTIZIA<strong>di</strong> Rosalba PalettaCarceri:dramma italianoLa camera penale “A. Cantafora” <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> el’associazione “Carcere possibile” propongonomisure alternative per coniugare risparmio eumanità. I numeri d<strong>anno</strong> la cifra <strong>di</strong> una situazioneinsostenibile per un Paese civile“La ferocia dello Statonei 41 bis assomigliaalla mafia”. Èun titolo forte quello scelto dauna testata calabrese qualchegiorno fa per descrivere nell’intervistaa un giu<strong>di</strong>ce penalela con<strong>di</strong>zione delle carceri inItalia. Il 41 bis è solo la puntadell’iceberg. Un problema chepreoccupa, sembra, finalmente,anche la Guardasigilli protempore, ministro Paola Severino,che inserisce, giustamente,il tema nella sua agenda.Ma non ancora in quella dellaspen<strong>di</strong>ng review. Eppure, contialla mano, sarebbe proprioil caso <strong>di</strong> farlo. Come qualchesettimana fa è emerso nel corsodell’incontro che la camera penale<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> “A. Cantafora”e l’associazione “Il Carcerepossibile” h<strong>anno</strong> organizzatonella città capoluogo <strong>di</strong> regionesul tema delle morti nellecase <strong>di</strong> pena, legato a doppiofilo alla <strong>di</strong>fficoltà delle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> vita <strong>di</strong>etro le sbarre, equin<strong>di</strong> al sovraffollamento ealla necessità <strong>di</strong> considerare seriamentele misure alternative.Più che spora<strong>di</strong>che svuota-carceri,destinate ad essere neutralizzatenel giro <strong>di</strong> qualche mesedai nuovi arrivati.Il Ministro della Giustizia Severinoha saputo ciò che gliaddetti ai lavori conoscono datempo: un terzo della popolazionedetenuta potrebbe godere<strong>di</strong> misure alternative. Lascarcerazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ecimila detenuti,principalmente tossico<strong>di</strong>pendenti,con pene brevissime46 - OC


da scontare, farebbe risparmiareun milione <strong>di</strong> euro al giorno,365 milioni l’<strong>anno</strong>. A leggerequesto dato non si comprendeperché la questione non siastata ancora inserita nella <strong>di</strong>scussione<strong>di</strong> questi giorni sullarevisione della spesa pubblica.Gli avvocati Aldo Casalinuovoe Gregorio Viscomi, rispettivamentepresidente e vicepresidente pro-tempore della<strong>Camera</strong> Penale <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>“A. Cantafora”, e RiccardoPolidoro, presidente dell’Associazione“Il Carcere possibile”,a margine del convegnodello scorso 8 giugno inseritonella mobilitazione nazionaleintitolata significativamente“Fate presto!”, non h<strong>anno</strong> usatomezzi termini per descriverela situazione delle patrie galere,anticipando ad una nutrita equalificata platea <strong>di</strong> specialisti idati venuti adesso a conoscenzaanche del Ministro Severino.La <strong>Camera</strong> Penale <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>“A. Cantafora” ha fatto propriaquesta battaglia «perché si tratta- ha affermato lo stesso presidenteCasalinuovo - prima <strong>di</strong>tutto <strong>di</strong> un fatto <strong>di</strong> civiltà. I nostriistituti <strong>di</strong> pena possono contenere45mila persone, e inveceve ne sono rinchiuse 68mila. Diquesti, oltre il 70% è costituitoda tossico<strong>di</strong>pendenti e migranti.Che cosa h<strong>anno</strong> a che farele con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sumane in cuiquesti detenuti, spesso incompatibilicon il regime carcerario,sono costretti a scontare leloro pene, con la pena stessa?Evidentemente nulla. Si tratta<strong>di</strong> una grave <strong>di</strong>sfunzione delsistema, alla quale bisogna conurgenza mettere mano sul pianonormativo». Troppo spessoil tema è sfuggito <strong>di</strong> manoalla politica, con<strong>di</strong>zionata daun’opinione pubblica/elettorato,animata da una cultura<strong>di</strong> massa giustizialista, quantosuperficiale. Un’opinione pubblicache quella stessa politicadovrebbe contribuire a formaree guidare, oltre che rappresentare.Sforzandosi <strong>di</strong> spiegareche il fine ultimo della pena è larieducazione. Non la pena in sestessa o l’emarginazione. Cosìgestito il problema è destinatoad implodere. E con esso i suoicosti. I dati ci <strong>di</strong>cono inveceche «un detenuto in misura alternativacosta molto meno <strong>di</strong>un detenuto rinchiuso in galera.Il costo <strong>di</strong> quest’ultimo - haspiegato l’avvocato Viscomi - èpari a centotrenta euro circa algiorno. Un detenuto in misuraesterna al carcere costa al massimoventi-trenta euro al giorno.Inoltre un detenuto che haOC - 47


avuto nel corso della sua pena lafortuna <strong>di</strong> avere una misura alternativaha tassi <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va trequattrovolte inferiori rispettoa uno che ha scontato l’interapena in carcere. Al risparmionei tempi brevi, si aggiungerebbecosì anche un risparmio neitempi me<strong>di</strong>o-lunghi: un contenimentodella spesa sia per lecarceri, sia per i tribunali. È un<strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> buon senso, che nonpuò non essere affrontato nellese<strong>di</strong> <strong>di</strong> Governo, in queste ore<strong>di</strong> <strong>di</strong>battito serrato; ma che al<strong>di</strong> là dell’attualità, merita ampiaconsiderazione, come noiavvocati penalisti chie<strong>di</strong>amo datempo».Quello dei <strong>di</strong>ritti dei detenutiè un tema delicato da affrontare.Sebbene sia evidente chenon si possa combattere il fuococon il fuoco e, quin<strong>di</strong>, mutatismutan<strong>di</strong>s, è chiaro che loStato non possa venire meno alrispetto del <strong>di</strong>ritto nel punirechi lo violato, ciò che si verificanella pratica è spesso <strong>di</strong>fferente.Inoltre «l’opinione pubblica- ha proseguito l’avvocatoViscomi -, quando si parla <strong>di</strong>pena e <strong>di</strong> detenzione, non vuolesentir parlare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti deicarcerati. La questione è ben altra,e conviene a tutti, in<strong>di</strong>stintamente,comprenderla nellasua completezza: un detenutoche alla fine del suo percorsonon sia stato riabilitato a viverein società per via <strong>di</strong> misure eccessive,sbagliate, o ad<strong>di</strong>rittura<strong>di</strong> una permanenza <strong>di</strong>sumanain carcere, torna in libertà inuno stato <strong>di</strong> abbrutimento, incattivito.La sua unica visioneè tornare a delinquere, perchénon conosce altra via. I casi <strong>di</strong>reci<strong>di</strong>va quando, invece, intervenganomisure alternative allapena, sono assolutamente inferiori.Il che significa - ha precisatoancora il vice-presidentedella <strong>Camera</strong> Penale <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>- che è doveroso, nonchéurgente, considerare con maggiorefrequenza la possibilità <strong>di</strong>fare scontare la pena ai domiciliari,ad esempio, o in comunità,se ci si trova davanti ad unsoggetto che non è compatibilecon il regime carcerario, oppurelavorando fuori e tornandoin cella soltanto a dormire. Intal modo - ha concluso l’avvocatoViscomi - più facilmentesi potrà cogliere il fine rieducativodell’esperienza detentiva.Un messaggio <strong>di</strong> civiltà al qualeil nostro Paese non può rinunciare».La stessa <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> in passato,cogliendo nella finalità rieducativadel carcere il suo profondovalore socio-economico,aveva finanziato <strong>di</strong>versi corsiper pizzaiolo, rivolto ai giovanidetenuti dell’Istituto Penaleper i Minorenni “Silvio Paternostro”<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>. Il presidentePaolo Abramo, consegnandogli attestati ai ragazzi,si era rivolto loro con paroleincoraggianti e ricche <strong>di</strong> motivazioneal vivere. Oggi afferma:«Quelle esperienze sono48 - OC


fra quelle che, sia dal punto <strong>di</strong>vista umano, sia dal punto <strong>di</strong>vista istituzionale, ricordo conmaggiore intensità. Si tratta <strong>di</strong>fatti importanti, socialmenterilevanti, perché attraverso essisi immagina e si <strong>di</strong>segna il ritornoin società <strong>di</strong> giovani cheh<strong>anno</strong> sbagliato una volta nellavita, e si dà loro un’altra occasioneme<strong>di</strong>ante il lavoro: ciòche c’è <strong>di</strong> più nobile».«Oggi - ha proseguito il presidenteAbramo -, le parole delministro Severino portanoall’attualità una problematicache è sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti, anchese non viene attenzionatacome meriterebbe dalla politica.La criticità del momentostorico in cui viviamo ci insegnache non possiamo tagliarecon un’accetta i problemi economici,separandoli da quellisociali. Tutt’altro - ha precisatoAbramo -: dall’osservatorioprivilegiato <strong>di</strong> cui si gode daquesto Ente economico posso<strong>di</strong>re che si rischia sempre piùpesantemente che i problemieconomici si trasformino, aggravandosi,in crisi sociale. Intal senso mi auguro che il <strong>di</strong>battitopolitico in corso possaprodurre nuove norme e agevolarel’attuazione piena <strong>di</strong>quelle già in essere, per aprirsia più mature forme <strong>di</strong> gestionepenitenziaria, non sottovalutandoi costi che le <strong>di</strong>sfunzionidel sistema arrecano alle cassedello Stato, senza produrre ibenefici attesi».Non mancano, del resto, leesperienze positive nella <strong>di</strong>rezione<strong>di</strong> un carcere più umano,nonché sostenibile dal punto<strong>di</strong> vista dei costi. Come adesempio quella sperimentatanell’istituto milanese <strong>di</strong> Bollate,dove tatuata sul muro d’ingressola frase: “Fatti non fostea viver come bruti, ma servirvirtute e conoscenza”, accogliei detenuti. Qui si applicala misura detentiva attenuata.Le sbarre delle celle sono apertedurante il giorno. Esistonospazi <strong>di</strong> affettività per familiarie detenuti. Le mura perimetralidella galera sono più che sufficientia limitare, come del restovuole la legge, la libertà degliin<strong>di</strong>vidui. Ma qui è possibilestu<strong>di</strong>are, lavorare, fare teatro.Dando a chi ha sbagliato unavolta, una seconda possibilitàe, con essa la speranza, capace<strong>di</strong> sorreggerli e animarli durantela detenzione: quell’esperienza,con tutti i lati negativie le privazioni che comporterà,in fondo li migliorerà. La detenzione,decisa in casi estremi,se ben gestita da chi ci punisceperché abbiamo sbagliato, puòessere trasformata in occasione.Perché qualcuno, che si chiamaStato, ha pensato per noi unpercorso <strong>di</strong> riabilitazione allavita e alla società.Danilo Dolci, negli anni ‘70,scriveva: “Ciascuno cresce solose sognato”. Il percorso <strong>di</strong> crescita<strong>di</strong> chiunque, anche <strong>di</strong> chidelinque, necessita, come glialtri, <strong>di</strong> essere sognato. In gergoumanitario, letterario, esistenzialepotremmo <strong>di</strong>re così. Per<strong>di</strong>re che la società che sogniamoe vorremmo contribuire a realizzareha un volto più umano,aperto, avanzato. In gergo politicosignifica che il ministroSeverino dovrebbe introdurreuna norma cogente, l’unica misura<strong>di</strong> spesa possibile, razionalee conveniente, nel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong>legge <strong>di</strong> conversione del decretosulla spen<strong>di</strong>ng review. Lo facciacon emendamento governativo.Meno carcere, meno spese,più misure alternative, più <strong>di</strong>ritti.In fondo lo <strong>di</strong>ce anche laCostituzione.OC - 49


VOLONTARIATO<strong>di</strong> Rosalba PalettaIn Ghana, l’ospedalettodella missione combonianaC’è anche la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> tra i partners <strong>di</strong> una bellainiziativa umanitaria promossa dal professore Emilio Rocca per dotare <strong>di</strong>un Ecocolordoppler quello che lui stesso definisce il suo “ospedaletto” nelcuore dell’Africa. Il Ghana: paese <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zioni, primo tra quelliemergenti per Pil ma con una mortalità infantile tra le più alte al mondoTerza esperienza in Africa per il professoreEmilio Rocca. Ma il luminare della chirurgiacatanzarese - e non solo - raccontail viaggio in quello che definisce il suo “ospedaletto”all’interno della Missione Comboniana inGhana, sul fiume Volta, con l’entusiasmo dellaprima volta. Trapela dalle sue parole il coinvolgimentointimo e profondo - seppur filtratodal contegno <strong>di</strong> uomo d’esperienza e me<strong>di</strong>co <strong>di</strong>lungo corso - proprio <strong>di</strong> chi ha vissuto un fatto<strong>di</strong> grande spessore, e desidera, con autenticagenerosità umana, comunicarla, nella speranzache il racconto possa fungere da moltiplicatoree indurre molti altri, come lui, a cimentarsi nelvolontariato internazionale. Lo abbiamo incontratoe le sue prime parole sono state per quanti,con il loro operato, h<strong>anno</strong> reso possibile il viaggio<strong>di</strong> solidarietà in uno <strong>di</strong> quei Sud del mondodove si continua a morire per malattie che, invece,nel nostro emisfero, grazie alle tecnologiee alla <strong>di</strong>agnostica, sono da tempo ampiamentedebellate.«A gennaio <strong>di</strong> quest’<strong>anno</strong> - racconta il professoreRocca -, con l’aiuto del mio club Rotary <strong>Catanzaro</strong>1951, sono riuscito ad avviare un progetto<strong>di</strong> partenariato con la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio e laFondazione Carical per l’acquisto <strong>di</strong> un Ecocolordoppler<strong>di</strong> ultima generazione, con le caratteristichepiù idonee al posto <strong>di</strong> destinazione, ossiaun portatile semicarellabile, munito <strong>di</strong> ben tresonde ad altissima definizione, un vero gioiellodella moderna tecnologia». «Devo alla grandesensibilità e <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> tre magnifiche persone,nonché ovviamente ai rispettivi enti chepresiedono, la realizzazione <strong>di</strong> questo ambiziosoprogetto - continua a raccontarci -. Intendo riferirmial professore Umberto Platì per il Rotaryclub <strong>Catanzaro</strong> 1951, a Paolo Abramo per la Ca-OC - 51


mera <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> e al professoreMario Bozzo per la Fondazione Carical <strong>di</strong> Cosenza.A loro v<strong>anno</strong> i complimenti e i ringraziamenti<strong>di</strong> padre Riccardo Novati e <strong>di</strong> tutto lo staffme<strong>di</strong>co e <strong>di</strong>rigenziale dell’ospedale <strong>di</strong> Sogakofe,oltre che i miei personali».«Sapendo quanto sia <strong>di</strong>fettosa la <strong>di</strong>agnostica perimmagine in certe zone del mondo - ha precisatoil professore -, per noi è stato un gesto <strong>di</strong> grandeimportanza e sod<strong>di</strong>sfazione. Basti pensare che lara<strong>di</strong>ologa a Sogakofe si ferma alla semplice <strong>di</strong>rettadel torace e dell’addome, e l’ecografo esistenteè vetusto e non attrezzato <strong>di</strong> adeguate sonde.A parte la mia impressione - ha poi sottolineato-, la necessità è stata convalidata dalla richiestapervenutami dal Comboni Hôspital, attraversoil collega Mirko Delazani, delegato italiano perquell’ospedale».Dal 18 maggio al 7 giugno scorso il professoreRocca è rimasto nello Stato centrafricano affacciatosull’Oceano Atlantico. Nel vivo della stagionedelle gran<strong>di</strong> piogge. Mai gli era capitato <strong>di</strong>vedere con i propri occhi la violenza della naturaabbattersi su una così in<strong>di</strong>fesa comunità umana,semplice, composta in gran parte <strong>di</strong> bambini.«Bimbi belli come il sole - ci <strong>di</strong>ce - deformati daipesi che portano fin da piccoli sulla testa per approvvigionarsi<strong>di</strong> acqua». E che <strong>di</strong>ventano adulti,<strong>di</strong> una umanità straripante quando la si incontranegli ospedali. Una umanità enorme, chetraspare, ad esempio, dall’eleganza delle donne,austere e regali, anche quando soffrono, <strong>di</strong>gnitosissime,con 40° e un’umi<strong>di</strong>tà del 90%. Un’immaginefra tante trapela dalla memoria mentre ilprofessore Rocca ci parla della sua esperienza: ibambini che si lavano nei canaloni <strong>di</strong> scolo dopouna tempesta tropicale. Sono racchiusi in questoquadro tutta l’innocenza, la trage<strong>di</strong>a, il paradosso<strong>di</strong> un Paese come il Ghana (primo posto nellaclassifica dei Paesi emergenti, ben oltre i BRIC,con una crescita reale del Pil attesa all’8,5% circanel <strong>2012</strong>, a fronte <strong>di</strong> una superpotenza come laCina ferma in seconda posizione, con un +8%annuo).«Nei villaggi le più elementari regole dell’igienenon sono note e non vengono tenute in considerazioneneanche quando si tratta <strong>di</strong> bambini. Lasanità è a livelli davvero elementari. Per questosiamo <strong>di</strong> fronte ad uno dei Paesi con la mortalitàinfantile più alta al mondo».È questo che la spinge a tornare ogni <strong>anno</strong>?«Anche questo, e molto <strong>di</strong> più. Ritornare laggiùè qualcosa che mi gratifica tantissimo, che miappaga dentro, perché mi fa comprendere chetutto quello che ricevo è molto, ma molto <strong>di</strong> più<strong>di</strong> quello che posso dare o aver dato loro. La comunicazioneverbale è spesso molto scarsa pervia dei <strong>di</strong>aletti locali che sono tanti, e vengonotradotti dal collega del posto o dall’ infermiera.Tuttavia - ci spiega il professore Rocca -, basta52 - OC


guardare in volto i piccoli e gran<strong>di</strong> pazienti, oancor meglio negli occhi, per comprendere tuttala loro gratitu<strong>di</strong>ne. Ciò che <strong>di</strong> loro ti colpiscenon è solo la resistenza alla sofferenza, ma quellaal male peggiore. La spiegazione credo stia nell’accettazione della selezione umana, già da piccolii più deboli muoiono e sono tantissimi, quelliche sopravvivono sono i più forti, perché, forse,ricchi <strong>di</strong> anticorpi».Quale parte <strong>di</strong> lei torna, con maggiore trasporto,in Ghana: l’uomo o il me<strong>di</strong>co?«Oggi torna l’uomo, prima che il me<strong>di</strong>co. Qualchetempo fa le avrei risposto il me<strong>di</strong>co, il contegnoformale, l’identificazione con il ruolo in cuimi sono riconosciuto totalmente per una vita…avrebbe prevalso. Ma oggi so che l’essere uomoha dominato nella mia esistenza, perché è dalmio modo <strong>di</strong> essere uomo che è <strong>di</strong>sceso il miomodo <strong>di</strong> essere me<strong>di</strong>co, la concezione della miaprofession».Quale parte <strong>di</strong> Emilio Rocca uomo-me<strong>di</strong>coha ritrovato e confermato grazie a questaesperienza in Gahna?«La consapevolezza che l’ascolto dell’ammalatoè fondamentale: perché è nell’esperienza dell’ascolto,verbale e non, che si concretizza la possibilità<strong>di</strong> incontrare l’umanità. E’ nell’ascolto,nell’apertura, che si concretizza l’amore per lapropria professione e per l’altro».Che cosa vorrebbe trasmettere a chi ci legge?«Vorrei fare insorgere il desiderio <strong>di</strong> vivere un’esperienza<strong>di</strong> profonda umanità simile a questache stiamo raccontando. Vorrei far nascere in chici legge il desiderio <strong>di</strong> darsi, <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi, <strong>di</strong> offrirsi».Il suo generoso desiderio <strong>di</strong> allargare al prossimol’esperienza vissuta si è già, in parte,concretizzato con la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> questaesperienza con le personalità istituzionali chericordava all’inizio della nostra chiacchierata.Accanto a lei ci sono altri compagni <strong>di</strong> viaggio,vero?«Sì, compagni e colleghi che desidero ringraziarecon tutto il cuore. Una straor<strong>di</strong>naria equipe me<strong>di</strong>cami ha coa<strong>di</strong>uvato, composta da Volontaridell’Associazione Me<strong>di</strong>ci in Africa che fa capo alProf. Berti Ribali <strong>di</strong> Genova e che conta <strong>numero</strong>siassociati in ogni regione italiana ed organizzaspe<strong>di</strong>zioni in molti paesi africani: la Dott.ssaRosa Gallo, anestesista, e il Dott. Lello Capillo,chirurgo pe<strong>di</strong>atra, entrambi dell’Ospedale Pugliese<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>. L’esperienza con loro è statabellissima, non solo perché proficua e produttivasul piano operativo e professionale, ma anche suquello umano».Che cosa si porta dentro?«Non so se questo sia il mal d’Africa <strong>di</strong> cui tuttiparlano, ma non riesco a togliermi dagli occhi ilsorriso dei bambini, <strong>di</strong>vertiti per la vista dei lorovolti sui nostri cellulari, fotografati nella loro bellezzae innocenza <strong>di</strong>sarmante. Già in altre circostanzeho avuto modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che quel posto appareai miei occhi come un angolo <strong>di</strong> Para<strong>di</strong>so,non solo per la sua natura bella e selvaggia, ma pertutto quello che contiene: laboratori, officine, fattoria,ma soprattutto Scuola e Ospedale. E pensareche tutto questo è opera <strong>di</strong> un solo uomo: unsacerdote illuminato, guidato dalla mano <strong>di</strong> Dio efiducioso nell’aiuto del prossimo, Padre RiccardoNovati, bergamasco, dell’or<strong>di</strong>ne Comboniano».OC - 53


STUDI POLITICI<strong>di</strong> Marcello BarillàScuola <strong>di</strong>LiberalismoVa in archivio l’e<strong>di</strong>zione <strong>2012</strong> del corso <strong>di</strong>formazione politica sui principi del liberalismoclassico organizzato dalla Fondazione Scoppa,la rivista Liber@mente in collaborazione conla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> commercio del CapoluogoLa Scuola <strong>di</strong> Liberalismo“Ludwig von Mises”manda in archivio, nonsenza la consueta sod<strong>di</strong>sfazionedegli organizzatori e delpubblico, l’e<strong>di</strong>zione <strong>2012</strong> delcorso <strong>di</strong> formazione politicasul sistema <strong>di</strong> princìpi del liberalismoclassico. L’iniziativa,giunta alla sua quarta e<strong>di</strong>zione,è organizzata a <strong>Catanzaro</strong> dallaFondazione Vincenzo Scoppae dalla rivista Liber@mente, incollaborazione con la <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio, l’Universitàdegli Stu<strong>di</strong> “Magna Graecia”,Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Giuri<strong>di</strong>che,Storiche, Economichee Sociali - Cattedra <strong>di</strong> filosofiadel <strong>di</strong>ritto, l’Unipol Banca, laFondazione Hayek Italia, ilLions Club Me<strong>di</strong>o Jonio, Armonied’Arte Festival, la FondazioneStella Onlus.La cerimonia conclusiva delcorso - condotta da MaurizioBon<strong>anno</strong> e Stefania Scarfò earricchita da momenti musicalicurati dal gruppo “SpaghettiMambo” - ha avuto inizio conla proiezione del filmato sullastoria dell’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> quest’<strong>anno</strong>della Scuola <strong>di</strong> Liberalismo<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, che ha suscitatonon poche emozioni tra i partecipanti.Attraverso le immaginie la musica, infatti, la videostoryha ricordato la conferenzastampa <strong>di</strong> presentazione <strong>di</strong>metà gennaio e i momenti salientidei seminari, tenuti pressola sala convegni della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio e la facoltà <strong>di</strong>Giurisprudenza dell’UniversitàMagna Graecia, ad iniziare dallalectio magistralis, svolta dalprofessor Lorenzo Infantino,su “Liberalismo e scelta in<strong>di</strong>viduale”,sino alla tavola rotondaconclusiva <strong>di</strong> fine marzo.Dopo la proiezione, la serataè entrata nel vivo con la pro-54 - OC


clamazione dei vincitori, cheh<strong>anno</strong> superato con profitto leprove <strong>di</strong> verifica e realizzato lemigliori tesine sugli argomentiproposti, e l’assegnazione dellequattro borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> cuidue del valore rispettivamente<strong>di</strong> 1.000 euro e 750 euro,messe in palio dalla <strong>Camera</strong><strong>di</strong> commercio del capoluogo edue <strong>di</strong> 500 euro ciascuna, messein palio dalla Unipol Banca.Il primo premio, consegnatoda Paolo Abramo, presidentedall’Ente camerale, è stato assegnatoa Rosaria MastroianniIanni per un elaborato riguardanteil problema della compatibilitàtra libertà in<strong>di</strong>viduale euguaglianza sostanziale, che haaffrontato in modo adeguatoe con rilevante atteggiamentoteorico. Lo stesso Abramo si èdetto “convinto dell’opportunitàdella scelta <strong>di</strong> supportarela Scuola come veicolo <strong>di</strong> conoscenza<strong>di</strong> una dottrina cheha cambiato le storia dell’umanità,aprendo una via percorsatutt’oggi e che appare tutt’altroche esaurita nelle sue potenzialità”.Il secondo premio, consegnatoda Piero Funaro, presidentedel Lions Club Me<strong>di</strong>oJonio, è stato assegnato a MarcoVincenzo Dimartino per unlavoro incentrato sulla figuradell’impren<strong>di</strong>tore e sul suoruolo all’interno <strong>di</strong> una economia<strong>di</strong> mercato, che ha sviluppatoin modo coerente conle teorizzazioni del pensieroliberale. Luigi Mariano Guzzoe Antonio Dimartino, premiatirispettivamente da ChiaraGiordano, <strong>di</strong>rettore artistico <strong>di</strong>Armonie d’Arte festival e SandroScoppa, presidente dellaFondazione Vincenzo Scoppa,si sono invece visti assegnare exequo il terzo premio, proponendo:il primo, un elaboratosul rapporto tra libertà e uguaglianza;il secondo, una ricercasulla proprietà privata comebase della società aperta.A margine della cerimonia,Piero Funaro ha attribuito adAntonio Dimartino uno specialericonoscimento del LionsClub per la partecipazione attivaall’iniziativa e la sensibilità<strong>di</strong>mostrata nei confronti deivalori del club service, mentreSandro Scoppa, a nome dellafondazione organizzatrice, haassegnato una targa <strong>di</strong> merito aAlessandro Gentile per l’impegnoe la fattiva partecipazioneall’attività della Scuola <strong>di</strong> Liberalismo.Come per le passate e<strong>di</strong>zionidella Scuola, gli allievi migliorisar<strong>anno</strong> segnalati all’Universitéd’été de la nouvelle économie<strong>di</strong> Aix-en-Provence in Franciae al Mises Institute <strong>di</strong> Auburnnello stato americano dell’Alabama,per essere invitati ai loroseminari estivi.La Scuola <strong>di</strong> Liberalismo“Ludwig von Mises” chiudeil suo percorso confermandoanche con l’e<strong>di</strong>zione <strong>2012</strong> <strong>di</strong>rappresentare un insostituibilepunto <strong>di</strong> riferimento per acquisirestrumenti culturali adeguatiper in<strong>di</strong>viduare i problemicon i quali la società attualesi sta misurando, abbandonareinfecon<strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> vita e peraffrontare le sfide poste dallaglobalizzazione.I suoi insegnamenti h<strong>anno</strong> infatticonsentito e consentono<strong>di</strong> cogliere l’essenza del liberalismoe <strong>di</strong> comprendere cheil mercato è insieme un proce<strong>di</strong>mento<strong>di</strong> scoperta e unaforma <strong>di</strong> cooperazione socialevolontaria a somma positiva,che cioè reca vantaggio a tutti ipartecipanti.È un sistema che riflette una societàaperta, aperta a più visionidel mondo, al politeismo deivalori, nella quale il merito e irisultati determinano il successoo il fallimento degli in<strong>di</strong>vidui,mentre alla mano pubblicaresidua soltanto ciò che essa ètenuta a fornire: un contesto <strong>di</strong>legalità e le in<strong>di</strong>spensabili infrastrutture.OC - 55


ATTIVITÀ CAMERALIIl cordoglio del presidenteAbramo per la morte delprefetto Amelioo appreso con grande <strong>di</strong>spiacere la“Hnotizia della prematura scomparsa <strong>di</strong>Giuseppe Adolfo Amelio, prefetto <strong>di</strong> Alessandriae illustre figlio della nostra Città, che haportato con le sue doti umane e professionalinote ai più, alto il nome <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> nell’interoPaese”. Lo ha affermato il Presidente della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, Paolo Abramo,alla notizia della scomparsa dell’alto funzionario.“Un tragico incidente ha spezzato lasua vita, impedendogli <strong>di</strong> portare a compimentoi percorsi umani e professionali intrapresi. Lanotizia, proprio per la modalità dell’accaduto,ci ha lasciati increduli e ci ha reso maggiormenteconsapevoli della fragilità della vita umana<strong>di</strong> fronte ad eventi che possono essere fatali ecambiarla per sempre, insieme con quella <strong>di</strong> chici circonda”. Ai familiari del prefetto Amelio,Abramo ha espresso il suo profondo cordoglio.Agevolazioni alle impreseper la registrazione <strong>di</strong> marchicomunitari e internazionaliLa <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> rendenoto che la Direzione Generale per la Lottaalla Contraffazione - UIBM del Ministero delloSviluppo Economico e l’Unioncamere intendonosupportare le imprese <strong>di</strong> micro, piccola e me<strong>di</strong>a<strong>di</strong>mensione nella tutela dei marchi all’estero attraversoalcune misure agevolative che miranoa sostenere la capacità innovativa e competitivadelle imprese. Il programma - in favore delquale è destinato un finanziamento complessivo<strong>di</strong> euro 4.500.000,00 - prevede due linee <strong>di</strong> intervento:Misura A) Agevolazioni per favorire laregistrazione <strong>di</strong> marchi comunitari presso UAMI(Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno)attraverso l’acquisto <strong>di</strong> servizi specialisticiMisura B) Agevolazioni per favorire la registrazione<strong>di</strong> marchi internazionali presso OMPI(Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale per la ProprietàIntellettuale) attraverso l’acquisto <strong>di</strong> servizi specialistici.Le domande <strong>di</strong> agevolazione possonoessere presentate a partire dal 120° giorno successivoalla data <strong>di</strong> pubblicazione nella GazzettaUfficiale della Repubblica Italiana del comunicatorelativo al bando ad esse inerente sinoall’esaurimento delle risorse <strong>di</strong>sponibili. Il bandoè stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.105 del 7 maggio <strong>2012</strong>. Bando e modulisticasono consultabili al seguente link: http://www.progetto-tpi.it/P42A0C3S1/Bando-Imprese.htm.AVVISO AGLI UTENTI DELL’ALBOGESTORI AMBIENTALIAl fine <strong>di</strong> evitare lunghe attese ed inutili per<strong>di</strong>te<strong>di</strong> tempo allo sportello, si rammenta che le istanze<strong>di</strong> iscrizione/mo<strong>di</strong>fica/cancellazione possonoessere inoltrate all’Albo <strong>di</strong>rettamente dallapropria azienda con procedura telematica. Pertale ragione l’attività dello sportello, per la solaricezione pratiche, sarà progressivamente ridottae, in situazioni <strong>di</strong> sovraffollamento, sarà dataprecedenza agli utenti in fila per problemi <strong>di</strong>versidal deposito pratiche. Per attivare la proceduratelematica è sufficiente chiedere per e-mail,all’in<strong>di</strong>rizzo albogestoririfiuti@ca.camcom.legalmail.it,il relativo accre<strong>di</strong>tamento in<strong>di</strong>candola propria user <strong>di</strong> Telemaco.Orari sportello: lunedì - mercoledì - venerdì, dalleore 9.00 alle ore 12.30Orari sportello telefonico: lunedì - mercoledì - venerdì,dalle ore 8.30 alle ore 9.30: 0961.888217.Dalle ore 12.00 alle ore 13.00: 0961.888294.Da Universitas Mercatorumincentivi ai giovani con ideeDI IMPRESA e ai neo-impren<strong>di</strong>toriche vogliono crescereUniversitas Mercatorum, l’Università telematicadelle Camere <strong>di</strong> commercio, assegnaborse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o (non legate al red<strong>di</strong>to) per iscriversial Master universitario <strong>di</strong> primo livello “IN.SE - Imprese Nuove e Sviluppo Economico” (accre<strong>di</strong>tatoall’ASFOR, nella categoria dei Masterin General Management) e al Corso <strong>di</strong> Laureatriennale in Gestione <strong>di</strong> Impresa. Le due iniziativesono sostenute dal Sistema camerale che inquesto modo intende dare valore concreto - fon-56- OC


damentale in una fase economica delicata comequella attuale - alle azioni del Sistema stesso, maanche del Governo, a sostegno delle politiche<strong>di</strong> sviluppo dell’impren<strong>di</strong>toria giovanile nonchédelle azioni in favore dello start-up <strong>di</strong> nuove imprese.Attraverso il link tra Università e impresa,le iniziative mirano a facilitare l’ingresso sulmercato <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori che puntano sull’innovazione<strong>di</strong> prodotto e <strong>di</strong> processo.Master IN.SE. - È rivolto a tutti coloro che h<strong>anno</strong>una nuova idea <strong>di</strong> business o un progetto <strong>di</strong>riposizionamento e <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> un businessgià esistente. Il Master offre un percorso <strong>di</strong>datticoinnovativo che prevede non solo lezioni inaula e in modalità e-learning ma anche, per non<strong>di</strong>re soprattutto, un “supporto personalizzato”allo sviluppo dell’idea <strong>di</strong> business <strong>di</strong> ciascunpartecipante, che sarà affiancato - durante ilMaster e per 6 mesi successivi al termine delleattività formative - da coach esperti in start-upe sviluppo <strong>di</strong> impresa. Il Master avrà inizio nelmese <strong>di</strong> ottobre <strong>2012</strong> e si svolgerà a Roma, nelcomplesso <strong>di</strong> Villa Massenzia. Sarà articolatoin sessioni della durata <strong>di</strong> 12 mesi. Si rivolge a30 giovani, in possesso <strong>di</strong> Laurea triennale e soprattuttoportatori <strong>di</strong> una idea d’impresa, requisito,quest’ultimo, sul quale si baserà la selezione<strong>di</strong> ammissione al Master.Corso <strong>di</strong> Laurea triennale in Gestione <strong>di</strong> ImpresaPer chi invece avesse già avviato un’attività impren<strong>di</strong>torialenegli ultimi due anni e intenda accrescerele proprie competenze nella gestione esviluppo <strong>di</strong> impresa, Universitas Mercatorum -con il supporto del Sistema camerale - offre inoltrela possibilità <strong>di</strong> iscriversi al corso <strong>di</strong> Laureatriennale in “Gestione <strong>di</strong> Impresa” a con<strong>di</strong>zionieconomiche particolarmente vantaggiose.al via patto Italia Lavoro eUnioncamere per l’impiegoSostenere forme <strong>di</strong> collaborazione più efficaciper la promozione, la qualificazione e lagestione delle misure <strong>di</strong> politica attiva del lavoro.E’ questo l’obiettivo alla base dell’accordo siglatotra il Segretario generale <strong>di</strong> Unioncamere,Clau<strong>di</strong>o Gagliar<strong>di</strong>, e il presidente e Amministratoredelegato <strong>di</strong> Italia Lavoro, Paolo Reboani.Un traguardo ambizioso per il raggiungimentodel quale è previsto il coinvolgimento delle Camere<strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> territoriali e delle Aziendespeciali, delle Amministrazioni Locali, delle PartiSociali, della Bilateralità e degli Enti <strong>di</strong> formazione<strong>di</strong> riferimento, con l’assistenza fornita dalMinistero del lavoro per il tramite <strong>di</strong> Italia Lavoro.«In un momento particolarmente <strong>di</strong>fficile perla nostra economia che si riflette sensibilmentesui livelli occupazionali, - ha detto il segretariogenerale <strong>di</strong> Unioncamere, Clau<strong>di</strong>o Gagliar<strong>di</strong> -quest’intesa è uno strumento prezioso per contribuiread avvicinare concretamente domandae offerta <strong>di</strong> lavoro. Per questo inten<strong>di</strong>amo agiresu più fronti, tutti egualmente importanti perfavorire l’introduzione dei giovani nel mondolavorativo ma anche il reinserimento dei lavoratoriin <strong>di</strong>fficoltà nel sistema produttivo. Dallosviluppo <strong>di</strong> tirocini formativi per allineare lecompetenze professionali ai fabbisogni espressidal mondo impren<strong>di</strong>toriale, costantementemonitorati attraverso il Sistema Excelsior , allanascita <strong>di</strong> nuove imprese per lo sviluppo dell’impren<strong>di</strong>torialitàcome forma <strong>di</strong> autoimpiego e <strong>di</strong>nuova occupazione».Tra i punti qualificanti dell’accordo sono previsteforme <strong>di</strong> cooperazione per: interventi <strong>di</strong> politicaattiva rivolti ai lavoratori svantaggiati o moltosvantaggiati; programmi volti allo sviluppo deitirocini formativi e dell’utilizzo del contratto <strong>di</strong>Appren<strong>di</strong>stato; creazione <strong>di</strong> banche dati e attivazione<strong>di</strong> reti d’impresa per l’assistenza neiprocessi <strong>di</strong> espansione aziendale; azioni voltealla <strong>di</strong>ffusione delle misure <strong>di</strong> regolarizzazionedel lavoro accessorio tramite i buoni lavoro(voucher); programmi specifici volti a facilitarela transizione dei giovani al lavoro e al rafforzamentodell’interme<strong>di</strong>azione, ricerca e selezionedei neo<strong>di</strong>plomati e neolaureati in collaborazionecon i servizi <strong>di</strong> placement delle scuole e delleuniversità; coinvolgimento della Rete dei Puntinuova Impresa presso le Camere <strong>di</strong> commercioin iniziative <strong>di</strong> Italia Lavoro che prevedono consulenzee incentivi allo start up d’impresa, ancheper sviluppare l’accesso degli aspiranti e nuoviimpren<strong>di</strong>tori agli strumenti del micro-cre<strong>di</strong>to;programmi volti all’avvio/consolidamento dellafunzione <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione dei soggetti delmercato del lavoro <strong>di</strong> cui all’art. 6 del D. Lgs.n. 276/2003 e s.m.i. con particolare riferimentoalle aziende speciali del sistema camerale eall’Universitas Mercatorum.OC - 57


NEWS<strong>Catanzaro</strong> e il suo prestigioso passato, <strong>Catanzaro</strong>e il suo presente ricco <strong>di</strong> problematicheprofonde che impe<strong>di</strong>scono alla città <strong>di</strong>affondare le proprie ra<strong>di</strong>ci in un’identità verache le consenta <strong>di</strong> superare le sue enormi <strong>di</strong>fficoltà.Queste sono stati i punti salienti dell’incontroculturale svolto nel pomeriggio <strong>di</strong> venerdì13 luglio presso la libreria Ubik <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>Lido. Una <strong>di</strong>scussione che ha tratto spunto dalvolume “La Seta a <strong>Catanzaro</strong> e Lione” dellagiornalista Angela Rubino. Moderata dalla storicadell’arte e dottoranda all’Università <strong>di</strong> Pisa,Mariasaveria Ruga, la serata ha visto l’autricedel libro confrontarsi con una serie <strong>di</strong> domandesu vari punti dell’opera: dall’introduzione e losviluppo dell’attività serica a <strong>Catanzaro</strong>, fino alsuo declino. Passando per i tratti più endemicidella “nobil arte”, come il ruolo <strong>di</strong> grande importanzasvolto dalle donne e quello <strong>di</strong> spessorenon meno notevole svolto dagli ebrei. “Probabilmentel’arte della seta fu introdotta in Calabriadai Bizantini intorno al secolo VI. Da allora, percirca un millennio, quest’attività costituì la basedell’economia calabrese”, ha affermato l’autrice,“<strong>Catanzaro</strong> si <strong>di</strong>stinse per la straor<strong>di</strong>nariaqualità dei suoi manufatti: i tessuti prodotti eranotalmente pregiati da essere nominati negli attinotarili e testamentari subito dopo i gioielli. Essivarcarono i confini d’Italia, <strong>di</strong>vennero una dellemerci più richieste nelle fiere e nei mercati piùimportanti, fonte <strong>di</strong> ricchezza e <strong>di</strong> prestigio perla città. L’epoca <strong>di</strong> maggiore espansione dell’attivitàserica fu il ‘500”, ha proseguito la Rubino.“Nel XV e XVI secolo, infatti, vennero stabilitedelle regolamentazioni precise finalizzate a tutelareed incoraggiare i membri della cosiddetta“Nobil Arte”. Il 30 Marzo 1519, veniva concessoalla sola <strong>Catanzaro</strong>, dopo Napoli, il primoconsolato dell’arte della seta, che implicavaanche <strong>numero</strong>si privilegi fiscali. Ma nel periododella dominazione spagnola, la città calabresenon poté non subire i contraccolpi della politicafinanziaria del viceregno, destinata a segnarela fine della prestigiosa attività a causa dei <strong>numero</strong>siaumenti che colpivano il prodotto all’origine.Così”, ha concluso l’autrice, “il XVIII secolovede tramontare gli antichi fasti <strong>di</strong> un’arte cheper secoli aveva caratterizzato l’economia <strong>di</strong><strong>Catanzaro</strong>, facendone un centro <strong>di</strong> fama internazionale”.La seta a <strong>Catanzaro</strong> e LioneRayanair, tre anni da Lameziaa DusseldorfRyanair, l’unica compagnia aerea ultra lowcost in Europa, ha recentemente festeggiato ilterzo anniversario del collegamento da Lameziaa Dusseldorf (Weeze) offrendo voli a partire daeuro 13. Matteo Papaluca, Sales and MarketingManager <strong>di</strong> Ryanair per l’Italia, ha commentato:«È con gran piacere che festeggiamo il terzoanniversario del collegamento offerto dal nostroaeroporto calabrese per Dusseldorf (Weeze).Situata sulle rive del Reno e sede della celebreAccademia d’Arte, uno dei luoghi che <strong>di</strong>ederoil via al Romanticismo tedesco, Dusseldorf ha unfascino che cattura e fa tornare chiunque vi sifermi. Nata come borgo <strong>di</strong> pescatori, la città èoggi il cuore economico e finanziario dell’industriadella Ruhr, la più importante della Germania.La città ha molti parchi che la rendono elegante,accogliente e a misura d’uomo, a questoproposito vale la pena ricordare l’”Hofgarten” ilvero polmone verde della città ed il “Nordpark”con il suo splen<strong>di</strong>do giar<strong>di</strong>no giapponese el’Aquazoo, molto amato dai piccoli visitatori.L’Altstadt, il centro storico <strong>di</strong> Düsseldorf, è grandesolo un chilometro quadrato e questo piccolospazio riesce a contenere 260 birrerie, bar,pizzerie e molti ristoranti. Questo centro del <strong>di</strong>-58 - OC


vertimento attira i giovani <strong>di</strong> tutta la regione chearrivano puntuali ogni fine settimana. Infine,non perdetevi la valle <strong>di</strong> Neandertal, a 15 km daDüsseldorf, un grande museo de<strong>di</strong>cato al preistorico“Uomo <strong>di</strong> Neandertal” trovato lì più <strong>di</strong> unsecolo fa. Prenotate oggi stesso il vostro volo pergodere delle bellezze <strong>di</strong> questa città».Assemblea AssociazioneAllevatoriassemblea dell’Associazione AllevatoriL’ della Provincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> ha sancitol’affermazione della lista <strong>di</strong> allevatori promossadalla Col<strong>di</strong>retti. L’assise che ha eletto ilpresidente provinciale, il consiglio e i delegatidell’assemblea regionale dell’Associazione Allevatori(ARA) ha dato un segnale inequivocabilecon una scelta che ha premiato il protagonismodegli allevatori, che h<strong>anno</strong> voluto riba<strong>di</strong>reil loro ruolo estremamente significativo nell’economiadella provincia. Con sod<strong>di</strong>sfazione,i <strong>di</strong>rigenti della Col<strong>di</strong>retti, h<strong>anno</strong> commentatol’esito del voto, che ha visto la partecipazione <strong>di</strong>tanti impren<strong>di</strong>tori zootecnici, infatti si è recatoalle urne ben l’88% degli aventi <strong>di</strong>ritto al voto,che democraticamente ma con determinazione,h<strong>anno</strong> con<strong>di</strong>viso il programma della lista. Lescelte programmatiche, sono <strong>di</strong> grande livelloe ambiziose ed inten<strong>di</strong>amo portarle avanti conserena e consapevole determinazione - argomentala Col<strong>di</strong>retti - guardando agli interessi edal red<strong>di</strong>to delle imprese, che h<strong>anno</strong> necessità <strong>di</strong>servizi zootecnici sempre <strong>di</strong> più qualificati. Unringraziamento la Col<strong>di</strong>retti lo rivolge a tutti gliallevatori che st<strong>anno</strong> con<strong>di</strong>videndo il progettoe l’azione dell’organizzazione. La razionalizzazionedel sistema allevatori in Calabria è unimpegno fondamentale che deve procedere apassi spe<strong>di</strong>ti, mantenendo e migliorando i servizi<strong>di</strong> assistenza tecnica, miglioramento geneticoe valorizzazione delle produzioni.Emmaus al mare coi più piccoliPer il quinto <strong>anno</strong> consecutivo il Gruppo Emmaus<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> ha assolto alla sua “missione”estiva: dare un “sapore” vacanziero alleprime giornate <strong>di</strong> intensa calura a bambini, accompagnatidalle loro mamme, che non avrebberoaltrimenti la possibilità <strong>di</strong> trascorrere unagiornata al mare in compagnia. E <strong>di</strong> giornate almare - con tanto <strong>di</strong> cabine, ombrelloni e sdraio,messi a <strong>di</strong>sposizione dai Carabinieri nell’omonimolido a Copanello - i volontari <strong>di</strong> Emmaus neh<strong>anno</strong> assicurate venti in tutto, <strong>di</strong>eci per ciascunodei due gruppi. A bordo del pulmino dell’associazione,mamme e bambini in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><strong>di</strong>sagio, ed anche <strong>di</strong> nazionalità <strong>di</strong>verse, h<strong>anno</strong>trovato una spiaggia pronta ad accoglierli edun gruppo <strong>di</strong> volontari amorevoli che non h<strong>anno</strong>fatto loro mancare i cappellini, le magliette,i giocattoli per il mare e persino lo shampoo e<strong>di</strong>l bagnoschiuma per la doccia finale, acquistaticon i proventi raccolti dal mercatino solidale. Evenerdì scorso - a conclusione della bella esperienzaed in occasione del settimo comple<strong>anno</strong>della piccola Caterina e <strong>di</strong> quello della volontariaRaffaella - tutti i protagonisti dell’estate aCopanello, capeggiati dall’instancabile MariaConcetta Infuso, si sono ritrovati attorno ad untavolo imban<strong>di</strong>to <strong>di</strong> pizze, bevande e arancini,tanto gra<strong>di</strong>ti ai più piccini, per salutare il primoscampolo d’estate in allegria. Non sono mancatii momenti <strong>di</strong> baldoria con il karaoke, e il brin<strong>di</strong>sicon spumante per bambini che h<strong>anno</strong> accompagnatoil taglio della torta gelato, guarnitada sette candeline che non volevano spegnersi.OC - 59


LE SOCIETÀ PARTECIPATES.A.CAL. SPALAMEZIA EUROPA SPAINFOCAMERE SCPATECNO HOLDING SPACOMALCA SRLRETECAMERE SCRLDINTEC SCARL - CONSORZIOPER L'INNOVAZIONE TECNOLOGICACOSER SCARLAGROQUALITÀLAMEZIA SVILUPPO SCARLCONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALEDELLA PROVINCIA DI CATANZAROISNART SCPAECOCERVED SRLBORSA MERCI TELEMATICA SCPATECNOCAMERE SCPAUNIONTRASPORTI SCARL1862-<strong>2012</strong>150° ANNIVERSARIO


COMPONENTI GIUNTA ECONSIGLIO CAMERALEPAOLO ABRAMOPresidente - IndustriaANTONIO MAURIVice Presidente - ArtigianatoROSARIO CALABRESEConsigliere - Cre<strong>di</strong>to e AssicurazioniDANIELA CARROZZAConsigliere - <strong>Commercio</strong>DANIELE MARIA CIRANNIConsigliere - Organizzazioni sindacaliLUIGI COSTAConsigliere - Associazione ConsumatoriPIETRO GAGLIARDIConsigliere - Servizi alle impreseGIUSEPPE GIGLIOConsigliere - <strong>Commercio</strong>ANTONIO GREGORIANOConsigliere - TurismoDARIO LAMANNAComponente Giunta - IndustriaAGOSTINO LONETTIConsigliere - <strong>Commercio</strong>MARIO MAIORANAConsigliere - AgricolturaRAFFAELE MOSTACCIOLIConsigliere - ArtigianatoFLORIANO NOTOConsigliere - Servizi alle impreseSANDRA PASCALIConsigliere - AgricolturaGIUSEPPE PELLEGRINOConsigliere - CooperazioneDANIELE ROSSIConsigliere - IndustriaROLANDO SALVATORIConsigliere - ArtigianatoALBERTO STATTIConsigliere - AgricolturaPIETRO TASSONEConsigliere - <strong>Commercio</strong>FRANCESCO VIAPIANAComponente Giunta - <strong>Commercio</strong>ROSALBINO VITERBOConsigliere - Servizi alle impreseCOLLEGIO REVISORI DEI CONTIMARIO ANTONINI PresidenteVINCENZO CURCIOALBERTO FRANCESCO DE SIMONESEGRETARIO GENERALEMaurizio FerraraVICE SEGRETARIO GENERALEStefania CelestinoSEDI CAMERALISEDE CENTRALEVia Menniti Ippolito, 16 - 88100 <strong>Catanzaro</strong>Centralino 0961.888111 - Telefax 0961.721236ORARIO APERTURA AL PUBBLICO- dal lunedì al venerdì 9.00-12.30- martedì e giovedì 15.30-17.00SEDE DECENTRATAVia Perugini - 88048 - Lamezia TermeTel. 0968.464601ORARIO APERTURA AL PUBBLICO- lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00UFFICI SEDE CENTRALEPresidenzatel. 0961.888237 - fax. 0961.888227Segreteria Generaletel. 0961.888206 - fax. 0961.721236Vice Segretario Generaletel. 0961.888256Gestione provve<strong>di</strong>mentitel. 0961.888214 - fax 0961.888236Affari generalitel. 0961.888225/219Bilancio e contabilitàtel. 0961.888231Gestione economica del personaletel. 0961.888226Tributitel. 0961.888279/233Provve<strong>di</strong>toratotel./fax 0961.888239Ufficio Legaletel. 0961.888253Promozione a supporto Azienda Speciale“Promo <strong>Catanzaro</strong>” - Ufficio <strong>di</strong> Progettotel. 0961.888238Statistica, Stu<strong>di</strong>, prezzi e tariffetel. 0961.888253/201Dirigente-conservatore registro impresetel. 0961.888256Registro Imprese, Albi, Ruoli e <strong>Commercio</strong> Esterotel. 0961.888207Artigianato e violazioni amministrativetel. 0961 888235Metrologia, Vigilanza e Servizi Ispettivitel. 0961.888332/258Conciliazione, Arbitrato, Tutela del Consumatore,Marchi e Brevetti, Protesti e Sanzioni amministrativetel. 0961.888286/271Ambientetel. 0961.888294/217

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