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numero 5 anno 2012 - CCIAA di Catanzaro - Camera di Commercio

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isogno <strong>di</strong> ulteriori passi concreti,che non ci competono».Pur trattandosi della prima e<strong>di</strong>zionenon ha dubbi sulla positivitàe replicabilità dell’iniziativail presidente <strong>di</strong> Promocatanzaro,Raffaele Mostaccioli, che hadetto: «Quello messo a segnoda Promocatanzaro con questamanifestazione è davveroun bel colpo: lo <strong>di</strong>co con orgoglio,perché questa aziendaspeciale è cresciuta nel tempo,guadagnandosi sul campo e conl’esperienza i risultati che oggipossiamo toccare con mano.Ospitare 18 buyer della portata<strong>di</strong> quelli accolti dal 27 al 29settembre scorsi nel nostro territorio,non è cosa da poco ene siamo fieri. È il frutto <strong>di</strong> unin<strong>di</strong>rizzo preciso, che abbiamovoluto perseguire, nell’ambitodelle azioni <strong>di</strong> internazionalizzazionee promozione che sonola nostra mission. La scelta <strong>di</strong>portare <strong>di</strong>rettamente nelle nostrelocalità chi ha, per professione,il compito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzareflussi turistici nazionali e internazionali,si è rivelata azzeccata.Abbiamo toccato con manogrande interesse e curiositàper il nostro territorio, che permolti dei buyer è stata una verae propria scoperta. Su questointeresse lavoreremo già a partiredalle prossime settimane. Ilnostro ruolo è operare per promuovereil territorio e guidarloverso nuove frontiere <strong>di</strong> mercato:i risultati non si costruisconoin un giorno, ma la pazienza ela costanza st<strong>anno</strong> premiando.Vale la pena <strong>di</strong> proseguire sulla<strong>di</strong>rezione intrapresa e pensare,già da subito, alla seconda e<strong>di</strong>zionedella Borsa del Turismo<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>. Ci auguriamo- ha concluso Mostaccioli - ilprossimo <strong>anno</strong> <strong>di</strong> coinvolgereun <strong>numero</strong> crescente <strong>di</strong> strutturelocali, perché è importantecrescere insieme e fare rete e,ovviamente, preve<strong>di</strong>amo fin daora un <strong>numero</strong> <strong>di</strong> giorni superioreai tre previsti quest’<strong>anno</strong>,perché presentare le bellezze delnostro territorio significa ancheconcedere il tempo per calarsinelle nostre atmosfere uniche eaffascinanti». (R.P.)il tour: itinerarie protagonistiGodere <strong>di</strong> atmosfere, luoghi esapori dal vivo è il punto <strong>di</strong> forza<strong>di</strong> missioni come quella organizzatadalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong>e da Promocatanzaronel nostro territorio provinciale:dalle più note località balneari,alle più belle mete montane,passando per alcune aree menoconosciute, ma non per questomeno affascinanti, i <strong>di</strong>ciottobuyer ospitati sono entratinel vivo dell’iniziativa con untour organizzato nel dettagliodall’azienda speciale dell’Entecamerale, in collaborazionecon TTG Italia. Fabio Piraino,tour operator che ha partecipatoattivamente agli itinerari, haspiegato: «Ciò che la <strong>Camera</strong><strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> hafatto con questo tour è senz’altrouna iniziativa preziosa perla promozione <strong>di</strong> questo territorio,ancora non molto notonei circuiti turistici. Trattandosidella prima e<strong>di</strong>zione ho riscontratorisultati davvero positivi,certamente al <strong>di</strong> là delle miglioriaspettative, sia dal punto <strong>di</strong> vistaorganizzativo, sia dal punto<strong>di</strong> vista dell’accoglienza da partedegli operatori che ci h<strong>anno</strong>accolto. Inoltre, ho visto interesse,soprattutto nei buyer italiani,per il turismo enogastronomico,artistico, religioso, estimolanti possibilità <strong>di</strong> crescitaper il turismo congressuale, ancorapoco sviluppato in questazona, eppure molto richiesto.L’esperienza è senz’altro positiva,ma dobbiamo rimboccarcile maniche e lavorare sodo, soprattuttoper quanto riguarda8


EVENTI<strong>di</strong> Gianluigi Mardente<strong>Catanzaro</strong> per stradanella Notte delle LanterneAlla fine, la città ce l’ha fatta a ritrovarsi in piazza, a <strong>di</strong>vertirsi, socializzare.Tutto questo nonostante il momento <strong>di</strong>fficile per le finanze pubbliche. Ilprogramma della manifestazione non ha tra<strong>di</strong>to le aspettative della vigiliae il centro storico del Capoluogo è tornato a essere protagonista. Unobiettivo cui, anche quest’<strong>anno</strong>, non è mancato il sostegno cameraleLa notte chiama, la notte affascina. Che siaPiccante o Delle Lanterne poco importa.La notte è notte e va vissuta in goliar<strong>di</strong>a.Soprattutto se il settembre catanzarese sforna(è il caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo) trentotto gra<strong>di</strong> al mattino eventotto la sera. Con il vento, sempre presente,ad accarezzare il volto <strong>di</strong> Vitaliano vestito <strong>di</strong> velluto.Tre “V”, tre colli, una notte. In due parole:tra<strong>di</strong>zione e aggregazione sociale. Si, perché èormai tra<strong>di</strong>zione vivere il centro storico in unanotte. Così, l’ex (ricca) Notte Piccante, si trasformanella sponsorizzata (sobria) Notte delleLanterne e richiama comunque nel cuore citta<strong>di</strong>nodecine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> catanzaresi. E nonsolo. Manca un po’ <strong>di</strong> colore, è vero, quel rossodel morzello cui c’eravamo abituati ma non latitanoattrazione e spunti per godere la <strong>Catanzaro</strong>by night.L’assessore allo sport e allo spettacolo, DomenicoConcolino, prova ad aprire le casse comunaliper trovare gli spiccioli per dare lo start alla festa.Ma le casse piangono lacrime <strong>di</strong> sangue e al neoe volenteroso amministratore non resta che farlavorare la fantasia. Niente nomi, pochi palchi,tanta gente. La Notte delle Lanterne, un mix <strong>di</strong><strong>di</strong>vertimento, cultura e spettacolo, raccoglie ilmassimo e riesce a regalare una notte da sognoai catanzaresi. Sia chiaro, sempre vigili col loroOC - 13


occhio criticoi ma sempre presenti. Erano davveroin tanti a sposare le lanterne, a passeggiarein centro, a ridere <strong>di</strong> teatro. Perché <strong>Catanzaro</strong>,in tempi <strong>di</strong> crisi e problemi, ha voglia <strong>di</strong> usciree sentire da vicino il battito del suo cuore. Ilcentro pullula sotto le lanterne e i comici al SanGiovanni si esibiscono <strong>di</strong> fronte ad una plateache non riesce nemmeno ad allargarsi per farespazio ad un passeggino. Manca il morzello - abbiamodetto - ma le crepes, le pizze e i paninifumano lungo tutto il tragitto. Gerardo Sacco,poco culinario e molto stiloso, ha già sfilato perdare moda nobile al capoluogo e lasciare spazioagli artisti <strong>di</strong> strada che sul marciapiede trovanoriconoscenza alla loro bravura. Un soldatino simuove a tempo e la gente suona il suo piacerecon un ululato <strong>di</strong> stupore. E si fa un cerchio attornoal “mimo” che crea un anfiteatro umano.Che strano, ma ci pensi: basta davvero poco a far<strong>di</strong>vertire la gente. Anche se quel “poco” è relativoperché l’arte <strong>di</strong> quel soldatino su quel marciapiedenon è affatto inferiore a quella del cantantebig sulla passerella da 100 metri. Stand enogastronomicie angoli culturali richiamano la calabresitàpiù profonda, attirano l’attenzione ef<strong>anno</strong> partire riflessioni. Così, mentre il catanzaresecitta<strong>di</strong>no comune si <strong>di</strong>verte a fare paragoni,a cercare pregi e <strong>di</strong>fetti, continua il suo percorsoe vive la sua convinzione che la notte è ancoralunga e va vissuta fino in fondo. C’è musica, colore,cibo e centro storico: troppi ingre<strong>di</strong>enti chef<strong>anno</strong> piacere. A piazza Prefettura si consuma loshow del palco centrale e sotto Palazzo <strong>di</strong> Vetrosi notano spettatori che godono <strong>di</strong> buon rock equalche comico interessante. Dopo la “mezza”quello stesso palco si farà <strong>di</strong>scoteca e i più giovanisentitamente ringrazier<strong>anno</strong>, perché ballarenel cuore della città a costo zero e sotto uncielo stellato vale quasi come un capod<strong>anno</strong> inuna capitale europea. La baldoria sarà possentema costellata <strong>di</strong> <strong>di</strong>screto rispetto per se stessi esoprattutto per la tutela del territorio.Una nota piacevole che evidenzia che, seppurmai <strong>di</strong>chiarato, anche i giovani amano la Notte(comunque si chiami) e tengono alla città. Così,mentre un anziano continua a lamentare l’assenzadel sugo caldo che gli lava i baffi e gli sporca lacamicia, la notte prosegue e si accende nei vichipiù antichi. A piazza Duomo un dj tiene banco eil salotto del caffè letterario legge la passione deipiù gran<strong>di</strong>. Anche gli angoli più nascosti f<strong>anno</strong>girare dei nastri e raccolgono catanzaresi svegli.Nonostante i bus non passino e la funicolare è“appesa” da <strong>di</strong>versi mesi, magari, stavolta, senzaresponsabilità delle istituzioni. Piazza Roma èl’epicentro del reggae, musica <strong>di</strong>scutibile ma as-14 - OC


SPETTACOLO<strong>di</strong> Marcello BarillàFestival d’Autunnoe<strong>di</strong>zione <strong>2012</strong>La rassegna compie <strong>di</strong>eci anni e offre al suopubblico un cartellone <strong>di</strong> alto profilo, connotatonon solo dalla consueta qualità degli eventi maanche dal filo conduttore a tema. In questo caso,la figura femminile. Costi contenuti per il pubblicoquest’<strong>anno</strong> abbiamovoluto allestireun programma <strong>di</strong> “Ancheassoluto prestigio, che offre ilmeglio della produzione musicaleitaliana e internazionale,con incursioni nella prosa,nell’arte e nel cinema. Un percorsoda non perdere e proprioper questo messo a <strong>di</strong>sposizionedel pubblico a un costo contenuto,ritenendo che la culturadebba essere patrimoniocon<strong>di</strong>viso e non appannaggioesclusivo <strong>di</strong> una élite”. AntoniettaSantacroce, <strong>di</strong>rettore artisticodel Festival d’Autunno,non si smentisce e anche perl’e<strong>di</strong>zione <strong>2012</strong> della manifestazionefissa quei paletti chene h<strong>anno</strong> decretato il successocostante negli anni. E a propositodegli anni che passano,quella in corso <strong>di</strong> svolgimentoè una tappa particolarmente significativaper il Festival d’Autunno,che è giunto alla suadecima e<strong>di</strong>zione confermandola qualità dei cartelloni che sisono via via succeduti e che neh<strong>anno</strong> fatto un appuntamentofisso nella vita culturale catanzaresema anche conosciuto eapprezzato fuori dai confiniregionali. I <strong>di</strong>eci aventi inseritinell’e<strong>di</strong>zione <strong>2012</strong> - cui non hafatto mancare il suo sostegno la<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> del capoluogo- sembrano avere tuttele carte in regola per confermarefama e successo.È un Festival d’Autunno tuttoal femminile, iniziato il 6 ottobrecon il concerto <strong>di</strong> OrnellaVanoni al teatro Politeama.Una apertura <strong>di</strong> classe con unadelle cantanti simbolo dellacanzone italiana. Ma, come si<strong>di</strong>ceva, il cartellone ospita, insiemecon la musica, una varietà<strong>di</strong> eventi che amplificano ancora<strong>di</strong> più lo spessore culturaledell’evento.A Vittorio Sgarbi, il compito<strong>di</strong> parlare della forza della figurafemminile, attraverso unpercorso snodato trai meandridella storia dell’arte. Come neglianni scorsi, poi, il Festivald’Autunno non ha voluto farmancare una sua produzione.Si tratta in particolare <strong>di</strong> “Amorsacro, amor profano”: EugenioMasciari, attore e regista16 - OC


<strong>di</strong> teatro, televisione e cinema,impegnato a declamare le terzinedantesche nelle quali sonoprotagoniste le donne della DivinaComme<strong>di</strong>a. Al fascino <strong>di</strong>Monica Guerritore, ancora, èaffidato invece il racconto dellaprotagonista passionale <strong>di</strong>“Senso” <strong>di</strong> Arrigo Boito, con ilcommento musicale al pianoforte<strong>di</strong> Antonio Ballista.Nell’alternarsi degli eventi incartellone, il ritorno alla musicaè segnato dalla performance<strong>di</strong> Silvia Mezzanotte. Da Minaa E<strong>di</strong>th Piaf a Liza Minnelli, lacantante dei Matia Bazar rileggei brani più significativi delle“regine” della musica internazionale.A seguire, il “Galà d’opera”de<strong>di</strong>cato alle protagonistedella lirica e poi Irene Gran<strong>di</strong>e Stefano Bollani, il cui nuovotour parte proprio dalla città<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> in concomitanzacon l’esibizione al Festivald’Autunno. In ottobre, infatti,esce il nuovo cd, “Gran<strong>di</strong>& Bollani”, in cui la voce rockdella cantante toscana si fonderàalle sonorità jazz del pianistaitaliano più famoso nel mondo.La seconda produzione chepropone il Festival è de<strong>di</strong>cataal regista Tinto Brass e allesue donne, portate sul grandeschermo.All’incontro (24 novembre) sar<strong>anno</strong>presenti con il maestro,Anna Ammirati, Katarina Vassilissa,Yiuliya Mayarchuck eCaterina Varzi, alcune delle suemuse.Sabato 1 <strong>di</strong>cembre, DionneWarwick sarà <strong>di</strong> scena per unevento in esclusiva per il sud Italia.La cantante, che quest’<strong>anno</strong>festeggia i cinquanta anni<strong>di</strong> attività, è senza dubbio unadelle voci più amate nell’universomusicale, soprattutto perle interpretazioni dei brani <strong>di</strong>Burt Bacharach. Giorno 15 <strong>di</strong>cembre,“La vedova allegra” <strong>di</strong>Franz Lehar, concluderà la manifestazionecon una operettache non ha bisogno <strong>di</strong> presentazionie che completerà il quadrodelle donne rappresentatein questa decima e<strong>di</strong>zione.«Quella <strong>di</strong> quest’<strong>anno</strong> - <strong>di</strong>ceancora Antonietta Santacroce- è stata una scelta fortementevoluta. La donna sarà declinatanelle sue varie accezioni attraversoperformance in campomusicale, in campo artistico,con un excursus attraverso lerappresentazioni più celebridella femminilità nei secoli, incampo letterario e cinematografico,proponendo tre <strong>di</strong>versimo<strong>di</strong> <strong>di</strong> rappresentare la donna.Quella angelica <strong>di</strong> Dante nellaDivina Comme<strong>di</strong>a, quella romanticae passionale <strong>di</strong> ArrigoBoito e quella trasgressiva dellafilmografia <strong>di</strong> Tinto Brass».Insomma la coerenza, il “progetto”,l’idea <strong>di</strong> fondo comeamalgama <strong>di</strong> un cartellone,restano i valori fondanti delFestival d’Autunno, la formulamagica che sin dalla prima e<strong>di</strong>zione<strong>di</strong>stingue questo eventoin particolare da una qualunquealtra semplice rassegna <strong>di</strong>spettacoli. Senza contare, inquesti tempi non certo facile, lacapacità del festival <strong>di</strong> rimanereevento popolare. AntoniettaSantacroce ha deciso infatti <strong>di</strong>fare un regalo al suo pubblico.Gli appuntamenti con VittorioSgarbi, Eugenio Masciari,Tinto Brass e il “Galà d’opera”sono gratuiti. A pochi giornidalla presentazione, era dunqueinevitabile che il festivalottenesse riscontri positivi conun’imme<strong>di</strong>ata risposta del pubblico.Sin da subito, infatti, èstata forte la richiesta <strong>di</strong> abbonamentie <strong>di</strong> biglietti.OC - 17


IMPRESE<strong>di</strong> Maria Rita GalatiSoltanto un euroe l’impresa è fattaFirmato in <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> l’atto costitutivodella prima srl con capitale sociale <strong>di</strong> un eurosecondo le previsioni della normativa voluta dalgoverno Monti. Cresce il Paese ma soprattuttocrescono i giovani con le idee più innovativeUn social network chenon mette in rete uominie donne, giovanie adulti, vicini e lontani, perallargare e approfon<strong>di</strong>re conoscenzee amicizie.Il processo comunicativo hacome fine ultimo l’incrocio tradomanda e offerta <strong>di</strong> occupazionein un mondo del lavorovirtuale, pronto a <strong>di</strong>ventare reale,guardando prima che haicurricula al “saper fare”. L’ideainnovativa è <strong>di</strong> un giovane talentuosoche potrebbe esseredefinito “immigrato <strong>di</strong> ritorno”:un catanzarese che dalprofondo nord è tornato a casaper mettere a <strong>di</strong>sposizione dellapropria città e della propriaterra la speranza <strong>di</strong> un futuromigliore che poggia su un progettovalido. E così, la <strong>Camera</strong><strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> haospitato la costituzione alla primaSrl ad 1 euro, sicuramentein Calabria e tra le prime nelPaese. Esempio concreto dellanuova Società a responsabilitàlimitata Semplificata volutadal Governo Monti come strumentogiuri<strong>di</strong>co per poter dareimpulso alla crescita del Paese,il presidente del Consiglio <strong>di</strong>Amministrazione della costituendaSrl, Gianpaolo Cataniae l’amministratore delegatoAntonio Rotundo h<strong>anno</strong> ufficializzatola costituzione della“Myjobpage Srl”, un social-18 - OC


network de<strong>di</strong>cato al mondo dellavoro teso a fornire soluzioniinnovative al processo <strong>di</strong> incrociotra domanda e offerta <strong>di</strong> occupazione.Non è stata soltanto una fra leprime a nascere in tutta Italia,e sicuramente in Calabria, conquesta formula, ma è stata laprima a tentare <strong>di</strong> essere costituitacon deroghe allo statutostandard. A <strong>di</strong>scuterne con ime<strong>di</strong>a, moderati dal giornalistadel Tg1 Rai Attilio Romita, oltrea Gianpaolo Catania e AntonioRotundo, il presidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong><strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, Paolo Abramo;l’avvocato Enrico Mazza; ilnotaio Rocco Guglielmo; ilpresidente del Gruppo GiovaniImpren<strong>di</strong>tori Confindustria<strong>Catanzaro</strong>, Andrea Abramo; il<strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> Calabria Economia,Massimo Tigani Sava; ilsegretario generale della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>,Maurizio Ferrara. «Questainiziativa tende a rappresentareun metodo nuovo, un’innovazioneconcreta che puntaa mo<strong>di</strong>ficare per lo stato dellecose nella democrazia italiana -ha esor<strong>di</strong>to il padrone <strong>di</strong> casa,Paolo Abramo -. Un’aziendacostituita da giovani, e credoche questa sia la prima in Italianata grazie alle riforme varatedal Governo Monti, deve essereaccolta con entusiasmo e conla speranza che abbia il terrenospianato per il futuro, perchè le<strong>di</strong>fficoltà esistono».Le perplessità, infatti, nonmancano. La Società a responsabilitàlimitata Semplificataha debuttato lo scorso 29 agosto,con l’entrata in vigore delDm Giustizia 138 del 23 giugno<strong>2012</strong>, che pubblica lo statutostandard per le SrlS, magià da allora c’è chi si chiede:dov’è il trucco? Il capitale socialerappresenta una garanziaper chi si affaccia sul mercatoazzardando <strong>di</strong> questi tempi lacostituzione <strong>di</strong> una società, enello stesso tempo che finanziatoriche spesso coincidonosemplicemente che lo banche,notoriamente rigide e selettivenell’erogazione <strong>di</strong> capitali. Figuriamocicon un euro <strong>di</strong> capitalesociale. Ma, vista la congiunturaeconomica, lascianointendere gli esperti del settorerispondendo alle sollecitazioni,non è tanto il capitale a fare la<strong>di</strong>fferenza quando la vali<strong>di</strong>tàdell’idea che viene propostaper la concretizzazione. Comenel caso <strong>di</strong> Myjobpage Srl. Cisono, insomma, «luci e ombre- rimarca il presidente Abramo-. Non possiamo pensare cheuna piccola impresa <strong>di</strong> giovaneabbia il mondo ai suoi pie<strong>di</strong>,il problema più serio restal’accesso al cre<strong>di</strong>to, affrontarelo start up, come imboccare lastrada giusta nella produzione.OC - 19


La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> nonproduce una singola azienda,nemmeno in questo caso, maci sentiamo <strong>di</strong> sostenere la presentazione<strong>di</strong> un nuovo metodoistituzionale. Vogliamo dareuna speranza agli altri giovani,che possono comprendere chec’è qualcuno che intende accompagnarliin questa impresa».Come si fa a costituire unasocietà con capitale sociale aun euro, se lo è chiesto ancheil presidente <strong>di</strong> ConfindustriaGiovani, Andrea Abramo. «Dipendedall’idea al centro delprogetto, <strong>di</strong>cono le banche.E questa - afferma Abramo - èuna <strong>di</strong> quelle idee che risultabrillanti, anche nella loro semplicità.La novità normativache porta al superamento <strong>di</strong>ostacoli burocratici, allo snellimentoe ad un nuovo modo<strong>di</strong> fare impresa, aiuta. Anchea capire che il futuro dell’Italiadeve necessariamente incentratosui giovani. Ben vengaquesta iniziativa - ha concluso-, sono sod<strong>di</strong>sfatto che un calabreseche era andato a vivere aMilano ha avuto il coraggio <strong>di</strong>tornare in Calabria ed istituireuna società».A seguire il percorso dell’avventura<strong>di</strong> Gianpaolo Cataniae Antonio Catania per conto <strong>di</strong>Confindustria è stato l’avvocatoEnrico Mazza che ha avutol’arduo compito <strong>di</strong> strappare alnotaio Rocco Guglielmo quellafamosa deroga all’adozione dellostatuto standard che - come il<strong>di</strong>battito in corso in questi giornici <strong>di</strong>ce - sarebbe il “prezzo dapagare” per beneficiare <strong>di</strong> costi<strong>di</strong> costituzione assai ridotti e <strong>di</strong>notevoli semplificazioni rispettoalla procedura <strong>di</strong> costituzione<strong>di</strong> una Srl normale. Ma sulpunto si è aperta a livello nazionaleuna vera e propria battagliache il confronto nel capoluogo<strong>di</strong> Regione non è riuscito a in<strong>di</strong>rizzarenel senso della possibilità<strong>di</strong> una deroga. L’avvocatoEnrico Mazza ha spiegato qualisono le caratteristiche della srlsemplificata, partendo dallaparticolarità costitutiva <strong>di</strong> essereriservata alle persone fisicheunder 35 (il socio può essereunico o possono esserci piùsoci). “Il famoso capitale socialeè quello <strong>di</strong> un euro, il conferimentopuò essere fatto solo indenaro, l’amministrazione èriservata ai soci, e per la costituzionedella srl è obbligatoriodell’atto pubblico - ha spiegatol’avvocato Mazza - e la prestazioneprofessionale del notaio20 - OC


che la costituisce è assolutamentegratuita. Oltre a questoaspetto, ci sono tutta una serie<strong>di</strong> agevolazioni. Il <strong>di</strong>battito <strong>di</strong>questi giorni si incentra sull’opportunitào meno <strong>di</strong> integrazioniallo statuto standard: il <strong>di</strong>battitosembrerebbe consentirealle parti <strong>di</strong> apportare una serie<strong>di</strong> integrazioni per poter regolamentarei rapporti tra i soci.Potrebbe essere una buona cosae per quello che non era previstonello statuto, si richiama lalegislazione or<strong>di</strong>naria».Uno degli aspetti non megliospecificati dalla legislazione balzasubito agli occhi, o meglio alragionevole interrogativo <strong>di</strong> chila società l’ha costituita: al compimentodel trentacinquesimo<strong>anno</strong> <strong>di</strong> età <strong>di</strong> uno dei soci, o<strong>di</strong> tutti i soci, che fine fa la srla capitale un euro? «Il <strong>di</strong>rettore<strong>di</strong> Confindustria Calabriaha scritto per consentire un’interpretazioneche possa fare inmodo che la società funzioninel tempo - ha spiegato ancoral’avvocato -. Noi proponiamoun atto integrativo, quin<strong>di</strong> allostatuto standard che mo<strong>di</strong>fichila durata, il funzionamentodell’assemblea dei soci con meto<strong>di</strong>extra assembleari e la chiusuradell’esercizio all’1-1-2013perchè la mancata in<strong>di</strong>cazione<strong>di</strong> questo porta a tempi noncoincidenti dell’<strong>anno</strong> solare».Alla proposta dell’avvocato, ilnotaio chiamato a costituire laprima srl ad un euro della Calabriae tra le prime in Italia,Rocco Guglielmo, scuote latesta: la mo<strong>di</strong>fica non si puòfare. «Questo nuovo tipo <strong>di</strong> societànasce con la previsione <strong>di</strong>ristretti spazi <strong>di</strong> manovra - haaffermato il notaio Guglielmo- motivi <strong>di</strong> opportunità h<strong>anno</strong>imposto il controllo su oggettosociale, sull’identità delle partie sulle norme antiriciclaggio;per questo in questa breve faseinterpretativa, ci sono motivichiari che impe<strong>di</strong>scono <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarelo schema standard approvatodal ministero Finanzee dai <strong>di</strong>casteri della Giustizia edelle Attività produttive».In sostanza se le parti volesseromo<strong>di</strong>ficare lo statuto, dovrebberoutilizzare un’altra formulaperdendo tutte le agevolazionipreviste dalla srl che ha debuttatocon l’entrata in vigore deldm Giustizia 138 del 23 giugno<strong>2012</strong>.Almeno, al contrario <strong>di</strong> quantoprevisto dalla prima bozza, alcompimento del trentacinquesimo<strong>anno</strong> il socio non dovràessere liquidato, né la srl dovràessere mo<strong>di</strong>ficata: basta cheil socio abbia 35 anni al momentodella costituzione, male quote non possono essere cedute.La srl semplificata è salva.MYJOBPAGE UN’OPPORTUNITÀ DA COGLIEREamo nella rete del mare magno della comunicazione dei social network è un’opportunitàL’ da cogliere. Non importa quante lauree hai, quanti master, quanti titoli arricchiscono il tuocurriculum, importa chi sei, e soprattutto cosa sai fare. La Myjobpage srl parte da questo principioche <strong>di</strong>venta idea innovativa che illumina le giornate nebbiose, su al Nord, del presidentedel Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione della costituenda Myjobpage Srl, Gianpaolo Catania che haillustrato i dettagli dell’idea creativa alla base della nuova. Catanzarese trapiantato a Milano,immigrato <strong>di</strong> ritorno, ha deciso <strong>di</strong> investire sui giovani calabresi.E la notizia, al <strong>di</strong> là della costituzione della prima srl semplificata in Calabria, è la convinzionedei fondatori della Myjobpage srl: al Sud il lavoro c’è, è pieno <strong>di</strong> opportunità. Basta trovare,prima <strong>di</strong> tutto in rete dove ci si mette a nudo, a partire dalle passioni e dalle capacità che possono<strong>di</strong>ventare un mestiere, fatto al meglio. «La nostra idea vuole rappresentare una rispostaall’impossibilità <strong>di</strong> adattarsi al cambiamento del mercato del lavoro - ha affermato Catania -.Oggi il curriculum non basta, conta saper fare e mettere in mostra le proprie competenze. L’ideadel social network può rappresentare un’opportunità importante <strong>di</strong> investimento in Calabria,una scommessa per <strong>di</strong>mostrare che non esistono confini nel nostro Paese».L’amministratore delegato della stessa Myjobpage Srl, Antonio Rotundo, ha quin<strong>di</strong> sottolineatoche è già pronto un business plan dalla nascita fino ai primi 5 anni <strong>di</strong> attività della nuova società<strong>di</strong> cui far<strong>anno</strong> parte anche altri giovani impren<strong>di</strong>tori provenienti da Milano come MatteoStracciari, vicepresidente, e Stefano Sidoti, <strong>di</strong>rettore operativo. La Myjobpage Srl ancora devepartire ufficialmente, ma già - a caccia <strong>di</strong> talenti - ha in<strong>di</strong>viduato i primi clienti da sod<strong>di</strong>sfarerapportando domanda e offerta <strong>di</strong> lavoro, dalla combinazione dei due fattori si produce unapersona felice. «Ci sono tante persone che h<strong>anno</strong> gran<strong>di</strong> talenti, e <strong>di</strong> opportunità non è dettoche in Calabria ce ne siano meno <strong>di</strong> Milano o all’estero - ha concluso Catania - il mondo è incrisi, la nostra è una scommessa. I confini nazionali sono soltanto politici, mentre la politica hasolo il compito <strong>di</strong> creare con<strong>di</strong>zioni per dare un’opportunità».OC - 21


PROFILI<strong>di</strong> Emanuele Vival<strong>di</strong>Self made manImpren<strong>di</strong>tore 2.0Quali le motivazioni che spingono a investire ipropri risparmi per un’attività non priva <strong>di</strong>ostacoli? Le ragioni sono molteplici: la voglia <strong>di</strong>esprimere la propria capacità, la voglia <strong>di</strong>riscatto e il sogno <strong>di</strong> creare un businessDeterminare cosa <strong>di</strong>stingueun’azienda <strong>di</strong> successoda un’altra nonè semplice. Numerose sono levariabili in gioco e tali e tantielementi non facilmente classificabili.Ciò nonostante, inlinea generale, si può prenderein considerazione alcuni elementi,personali e non, e provarea trarre un profilo dell’impren<strong>di</strong>toredel terzo millennio.Di primo acchito l’impren<strong>di</strong>torenasce come impren<strong>di</strong>torein<strong>di</strong>viduale, spesso dopo unaesperienza pluriennale in altreaziende, dopo la quale decide<strong>di</strong> “mettersi in proprio”, (praticamolto <strong>di</strong>ffusa nel settoree<strong>di</strong>le, solitamente dopo averconseguito la licenza me<strong>di</strong>a).Solo una piccola parte provieneda un’esperienza <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione(in particolareper il settore del commercio edell’industria), mentre significativaè la percentuale <strong>di</strong> studentiche, ultimata l’esperienzascolastica, decidono <strong>di</strong> intraprendereun’attività nel settoreterziario. Ma cosa crea lo stimoloper <strong>di</strong>ventare impren<strong>di</strong>tori?Quali sono le motivazioniche spingono ad investire ipropri risparmi per una nuovae rischiosa attività non priva<strong>di</strong> ostacoli? Le ragioni sonomolteplici: in primo luogo lavoglia <strong>di</strong> poter esprimere lapropria capacità e professionalità,a volte la voglia <strong>di</strong> riscattoe il sogno <strong>di</strong> creare un businessin un settore, un luogo o perun prodotto. La storia è piena<strong>di</strong> splen<strong>di</strong>de storie <strong>di</strong> made selfman. Ma non tutti nascono o<strong>di</strong>vengono impren<strong>di</strong>tori. C’èchi ha il senso per gli affari, iltalento, chi intuisce il bisognodel mercato, chi per necessitàe chi, semplicemente, ci prova.È chiaro che il vero impren<strong>di</strong>torenon è colui che crea un’attivitàe chiude dopo tre mesi,ma chi riesce, con il tempo, aconsolidare la clientela, a resistereai perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> recessionee a proseguire mantenendo lared<strong>di</strong>tività. E non sempre lefigure dell’impren<strong>di</strong>tore e delmanager sono state accompagnateda aggettivi lusinghieri.Oltre a spiccate capacità gestionalisono necessarie unacapacità <strong>di</strong> negoziazione, <strong>di</strong>contrattazione e <strong>di</strong> persuasione,per la ricerca <strong>di</strong> risorse, prodottie collaboratori; e tali dotisi sviluppano, principalmente,con l’esperienza sul campo. Daqualche <strong>anno</strong> l’impren<strong>di</strong>toreha la possibilità <strong>di</strong> gestire tuttoin maniera autonoma e veloce:visure, estratte, ricerche, certificati,ven<strong>di</strong>te on-line sonosolo alcuni dei risultati ottenibilicon un semplice click. Unanuova generazione dei click,appunto 2.0, con la possibilità<strong>di</strong> fruire <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> mezzie sistemi che, in pochi secon<strong>di</strong>,permettono <strong>di</strong> accederea <strong>numero</strong>si contenuti senzaparticolari costi. Cosa rende,quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>verso il “vecchio”impren<strong>di</strong>tore dal nuovo? Certamentela visione globale. Untempo la piccola impresa era,spesso, gestita avendo contatto<strong>di</strong>retto con il cliente; oggi, adesempio con le ven<strong>di</strong>te on<strong>di</strong>ne,il contatto è solo virtualequasi spersonalizzato ma si22 - OC


ha la possibilità i raggiungerepiù utenti, si ha a <strong>di</strong>sposizionepiù informazioni, più notizie,a volte, anche a scapito dellaprivacy.Non si tratta, soltanto, <strong>di</strong> organizzareprofessionalmente le risorsee ottenere un profitto ma<strong>di</strong> avere una visione a me<strong>di</strong>olungotermine, <strong>di</strong> anticipare letendenze ed i consumi, <strong>di</strong> trovarecon<strong>di</strong>zioni più favorevoliper l’impresa che aumentino lamarginalità dei profitti, assumendosiintegralmente i rischie l’incertezza (fattori analizzatia fondo dall’economista FrankKnight e tipici del settore assicurativo),ma anche che valorizzie motivi il personaleed i collaboratori (che costituisconola risorsa più preziosa,in quanto rappresentano lostesso impren<strong>di</strong>tore anche insua assenza). E spesso nei perio<strong>di</strong>peggiori nascono le cosemigliori. Ci sono impren<strong>di</strong>toriche programmano, che controllanoe che accentrano, altriche delegano, che seguono unaforma <strong>di</strong> decostruttivismo allaFrank Gehry. La visione o<strong>di</strong>ernadell’impren<strong>di</strong>tore va oltre ladefinizione, completa e complessa,schumpteriana in cuil’impren<strong>di</strong>tore è anche capitalista,organizzatore, capo del personale,compratore e ven<strong>di</strong>tore,e innovatore. Schumpeter, nel1912, con l’opera “Teoria dellosviluppo economico” descrivel’impren<strong>di</strong>tore innovatorecome colui che, utilizzandotutti i nuovi fattori <strong>di</strong> produzione,realizza quelle innovazioniche contribuiscono allacrescita economica.La concezione <strong>di</strong> impresa comegrande, impersonale, colosso èfallita. È la piccola impresa chesostiene l’economia: “pensarein piccolo per <strong>di</strong>ventare gran<strong>di</strong>”è quanto sostiene RichardBranson, creatore della Virgin,e che <strong>di</strong> questa filosofia ne hafatto un marchio. Egli, anziché,creare una multinazionaleha dato origine a tante impresequante erano i settori e i paesi<strong>di</strong> appartenenza. Questo metodoha permesso <strong>di</strong> avere gestioniseparate ed un maggiorcontrollo sui conti. Si è passatidal concetto <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>torecapitalista ed egoista, solo de<strong>di</strong>toal profitto nell’economiaclassica, alle cui competenze siè aggiunto il fattore organizzazione(con l’economista AlfredMarshall) fino all’impren<strong>di</strong>tore“etico” <strong>di</strong> cui Muhammad Yonus(fondatore della GrameenBank in Bangladesh, la bancaetica o banca dei poveri) ne èl’esponente più importante.Fondamentale è dotarsi <strong>di</strong> unacultura economica che abbracciil marketing, il controllo <strong>di</strong>gestione, con un occhio allaconcorrenza e poi Basta unirei puntini. Valori quali l’etica,la <strong>di</strong>sciplina e la gestione con ifornitori locali possono portaread una visione complessivalungimirante. E tutto ciò senzarinunciare alla propria vita privataed al tempo libero!!!Al giorno d’oggi l’impren<strong>di</strong>toredeve sviluppare una elevatacapacità <strong>di</strong> adattamento agliimprevisti e far fronte all’informazioneasimmetrica del mercatose vuole sviluppare la suaimpresa. L’esigenza <strong>di</strong> adottareun “piano b”, <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificare,<strong>di</strong> ricercare nuovi mercati ointraprendere un nuovo corebusiness sta <strong>di</strong>ventando un’esigenza.Significativa è la presenzaitaliana all’estero, orientataverso i paesi dell’est e asiatici,in cui l’accesso ai nuovi mercaticontinua a essere il principalevantaggio, specialmente, neisettori dell’industria, della logisticae per il costo del lavoro.Gli accor<strong>di</strong> commerciali e lejoint-venture rappresentano lemodalità organizzative <strong>di</strong>versedal controllo più adottate dallemultinazionali.Come può, dunque, l’impren<strong>di</strong>tore,mantenere la red<strong>di</strong>tivitàin perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> crisi? Come conciliarei tempi tra i pagamentie gli incassi e mantenere la liqui<strong>di</strong>tà?Come <strong>di</strong>stricarsi tra lemille <strong>di</strong>fficoltà nel fare impresa?A tali domande l’impren<strong>di</strong>toredeve dare delle risposte e convivereperennemente con questeproblematiche, perché da qualchetempo è così che si fa impresa.È palese che nei perio<strong>di</strong><strong>di</strong> recessione chi percepisce unsalario ha minore sentore dellacrisi subisce il d<strong>anno</strong> minorese l’azienda è solida e resiste,altrimenti rischia la per<strong>di</strong>ta delposto <strong>di</strong> lavoro. Senza contareche un’azienda florida aiuta lacollettività con il pagamentodelle tasse.Essere impren<strong>di</strong>tori è un privilegioed un onere per pochi.Solo per coloro che non sonoancorati a preconcetti monoliticima mirano ad orizzontiampi e globali con uno spiritoalla gabbiano Jonathan Livingstone.OC - 23


EXPORT<strong>di</strong> Rosalba PalettaIl Sol Levante apprezzail Caffè che fa centro!Chicco dopo chicco Guglielmo arriva a Seul, capitale della Corea del Sud.Il marchio che da sempre è sinonimo <strong>di</strong> qualità della produzione calabresefa breccia in estremo oriente e questo suscita il legittimo orgoglio <strong>di</strong> chiguida un’azienda simbolo della nostra tra<strong>di</strong>zione impren<strong>di</strong>toriale. Neiprogrammi futuri, la Cina e tutto l’enorme mercato del sud-est asiaticoAi paesi del Sol Levantepiace il caffè che facentro! I tre cerchi concentrici,rosso, giallo e arancioneche contrad<strong>di</strong>stinguono ilcaffè Guglielmo e sono ormaibagaglio acquisito nell’immaginariocollettivo calabrese,h<strong>anno</strong> fatto breccia anche nelcuore del mercato asiatico.Sarà, forse, perché quel coloratobersaglioricorda loro l’immaginedel sole che nasce, concui sono universalmente identificati.O forse i colori cal<strong>di</strong>,generatori <strong>di</strong> energia positiva,ispirano fiducia per la torrefazioneattiva nello splen<strong>di</strong>doscenario <strong>di</strong> Copanello, anchenella lontana Corea del Sud.O, ancora più probabilmente,sarà forse perché numeri, qualitàe piglio impren<strong>di</strong>toriale alpasso coi tempi, ma consolidatonegli anni pagano, anche, senon soprattutto, nell’era dellaglobalizzazione e della crisi deimercati.Fatto sta che il caffè che fa centrodal 1945, ha messo a segnoun nuovo importante risultatoin questo <strong>2012</strong> che sta perconcludersi, aprendo a Seul leprime <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> “CaffetterieGuglielmo” dell’EstremoOriente. E, prima che iniziil nuovo <strong>anno</strong>, ha in serboun’altra buona dose <strong>di</strong> tazzineda piazzare nel far east. In altrettanticoffee-bar a propriomarchio, nell’ambito <strong>di</strong> unprogetto avviato nel 2011 perl’apertura in franchising nellaCorea del Sud <strong>di</strong> una catena <strong>di</strong>locali <strong>di</strong> questa tipologia. Unprogetto <strong>di</strong> crescita aziendalepluriennale e molto articolato,che mira all’internazionalizzazione,me<strong>di</strong>ante un modernoconcetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazionedell’attività, fedele al prodottoprincipe, ma capace <strong>di</strong> articolarein maniera flessibile einnovativa la sua stessa propostasui mercati. Come <strong>di</strong>conoi dati ufficiali è questo il tipo<strong>di</strong> mercato cui deve guadare laPMI italiana per salvaguardaree potenziare la sua fisionomia,contrastando la fragilitàeconomica del momento, anzirinvigorendo e dando nuovalinfa ai mercati,proprio attraversoquesto tipo <strong>di</strong> azioni. Èun po’, semplificando, cometornare a quel genio tutto italico,che il mondo storicamenteci invi<strong>di</strong>a. Quel genio che, seproduciamo caffè, ci fa inventareoriginali, esclusivi, accattivanti,desiderabili, accoglientiambienti, e altrettanto unichetazzine e suppellettili vari…,il tutto per conoscerlo e degustarlo.Costruire attorno alcaffè, lo stile <strong>di</strong> vita del caffè,tutto nostrano, è un modo22- OC


intelligente e lungimirante <strong>di</strong>creare nuovi flussi <strong>di</strong> mercato.Così si muove, chicco dopochicco,sull’atlante mon<strong>di</strong>alel’azienda fondata dal cavaliereGuglielmo Papaleo, e oggi inmano ai suoi brillanti <strong>di</strong>scendenti.A dare una <strong>di</strong> quellenotizie che f<strong>anno</strong> bene al territorio,alle Piccole e Me<strong>di</strong>eimprese, e al Paese intero sonoDaniele Rossi e Matteo Tubertini,membri del CdA dellaGuglielmo S.p.A.«Si tratta - ha spiegato DanieleRossi - <strong>di</strong> spazi concepiticome luoghi <strong>di</strong> ritrovo e <strong>di</strong>intrattenimento, dove gustarecaffè pregiati, che rappresentanol’arte della torrefazioneitaliana nel mondo. Ambientifortemente caratterizzati dallanostra immagine e moltoaccattivanti, in cui trovanospazio arre<strong>di</strong> e attrezzaturepersonalizzate,sulla base <strong>di</strong>una progettazione su misura<strong>di</strong> modelli architettonici <strong>di</strong>stintiviper il bar. Un conceptoriginale - ha spiegato ancora- legato sì al nome dell’aziendae alla qualità del prodotto, maanche all’unicità degli spazi <strong>di</strong>segnaticon stile suggestivo econtrad<strong>di</strong>stinti dalla massimafunzionalità».Nei prossimi mesi il progettocompirà ulteriori passi inavanti: seguir<strong>anno</strong>, infatti, leaperture <strong>di</strong> altri do<strong>di</strong>ci locali,mentre il 2013 sarà foriero <strong>di</strong>ulteriori entusiasmanti novità.Come, ancora, ci ha spiegatoRossi: «Nel prossimo <strong>anno</strong> èprevista l’inaugurazione <strong>di</strong> 60coffee-bar nell’intera Corea,dove sono in corso trattativeeconomichee <strong>di</strong>plomatiche <strong>di</strong>profilo delicato, dal momentoche la situazione tra i due Paesinon è semplice. Ma il progettoè valevole e sta dando risultatiinteressanti, tanto da indurci,nel me<strong>di</strong>o periodo, a guardareanche all’espansione in Cinae a tutto il Sud-Est asiatico,dove la domanda è in forteincremento».Parallelamentecresce anche il progetto “GugliemoStore”: una sorta <strong>di</strong>boutique-inshop dove trovaretutti i prodotti dell’azienda,le promozioni, le ultime novitàe le offerte su misura peri clienti.Un luogo dove, oltrea proporre il caffè e l’attrezzaturaper la sua preparazionee degustazione, si espone e sivende oggettistica a gadgettisticafirmata Guglielmo, inun’atmosfera accogliente cheinvita i visitatori a seguire unpercorso emozionale in cui icolori earoma si fondono, invitandoalla degustazione.«Questo progetto nasce - haspiegato Matteo Tubertini, <strong>di</strong>rettoreexport della Gugliemo- dall’esigenza <strong>di</strong> dare vita aduna fase <strong>di</strong> espansione commercialee strutturale dell’azienda,alla luce dei risultatiraggiunti finora e delle prospettive<strong>di</strong> crescita in<strong>di</strong>viduatedalleprevisioni del Piano industriale.Internazionalizzazione- spiega Tubertini - significasì export, ma accanto a questoc’è molto altro: produzione,informazione, formazione,confronto. Spesso l’impren<strong>di</strong>toreparte con l’export, perpoi verificare l’articolazionefutura del suo business su unoo più mercati <strong>di</strong> riferimento.L’export dovrebbe risultare daun’analisi strategica e completadelle capacità e opportunità<strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> un’impresa, mapurtroppo spesso ciò non avviene.Una delle debolezze piùevidenti del processo <strong>di</strong> internazionalizzazionedelle PMIitaliane è proprio imputabilealla carenza <strong>di</strong> razionalizzazionedelle decisioni <strong>di</strong> ingressonei mercati e <strong>di</strong> gestione a lungoterminedelle posizioni conquistate.Se si vuole vincere lasfida competitiva <strong>di</strong> oggi e, soprattutto,<strong>di</strong> domani - ha affermatoancora il <strong>di</strong>rettore exportdella Guglielmo - dobbiamofare i conti con l’internazionalizzazioneinvisibile, fatta <strong>di</strong>conoscenza, e dunque <strong>di</strong> reti<strong>di</strong> imprese e investimenti incomunicazione, logistica, sistemi<strong>di</strong> garanzia verso il cliente,che, nel caso <strong>di</strong> specie hadelle “abitu<strong>di</strong>ni” commercialie impren<strong>di</strong>toriali, oltre che comuni,profondamente <strong>di</strong>versedalle nostre . È così che si creavalore, e si trasmette assieme alprodotto uno stile <strong>di</strong> vita, unmodo <strong>di</strong> fare impresa”.È questa l’internazionalizzazioneche fa valere il nomedella Calabria oltre i confini. Èquesta l’internazionalizzazioneche fa bene al Paese. È questala storia che continua <strong>di</strong> un’impresaal passo con i tempi, cheesporta caffè, e nell’aroma simiscela l’anima della Calabriache vuole stare sveglia!OC - 25


INNOVAZIONE<strong>di</strong> Ketty CatramboneIl futuro è nellenano-tecnologieGagliato capitale italiana delle nano scienze.Questo paese, tra le Serre e il golfo <strong>di</strong> Soverato,ospita ormai da cinque anni, una delle iniziativescientific​he più interessan​ti a livello mon<strong>di</strong>aleBenvenuti a Gagliato capitaleitaliana delle nanoscienze. Meno <strong>di</strong> 600abitanti, questo paese, sospesoa mezz’aria tra le Serre e il golfo<strong>di</strong> Soverato, ospita ormai dacinque anni, una delle iniziativescientifiche più interessanti a livellomon<strong>di</strong>ale.Motore <strong>di</strong> tutto è lo scienziatoMauro Ferrari che tra le viuzze<strong>di</strong> questo comune della provinciacatanzarese, porta i ricercatoridei laboratori più all’avanguar<strong>di</strong>adell’intera comunitàscientifica.Le nano scienze costituisconoil punto <strong>di</strong> incontro <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipline<strong>di</strong>verse che v<strong>anno</strong> dallafisica quantistica, alla chimicasupramolecolare, dalla scienzadei materiali, alla biologia molecolaree rappresentano una realtàormai affermata nel mondodella ricerca. Le aspettativemaggiori riguardano la me<strong>di</strong>cinaoncologica e l’applicazioneche queste ricerche possonoavere nella cura del cancro.Il professore Ferrari non è uncalabrese <strong>di</strong> ritorno. Friuliano,trapiantato in Texas, dove insegnaall’Università e presiedel’Alliance for Nano Health <strong>di</strong>Houston, la Calabria l’ha scelta.L’incontro avvenne tantianni fa quando fu chiamatoall’Università Magna Graecia<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> dall’allora rettoreSalvatore Venuta. Tra Ferrarie la Calabria fu amore a primavista. Tornò con la moglie Paolae i loro cinque figli alla ricercanon <strong>di</strong> un posto turistico ma <strong>di</strong>un luogo nel quale ritemprarsicercando l’umanità autenticache a Gagliato ha trovato.Da allora eccola qui la famigliaFerrari. Tra fine luglio e la primametà <strong>di</strong> agosto lo scienziato,26 - OC


affiancato dalla moglie, anchelei ricercatrice, abbandonanoil camice e gli stivali texani, esi tuffano in un’esperienza chemette insieme le eccellenza dellaricerca scientifica, l’esigenzaspirituale <strong>di</strong> interrogarsi, la necessità<strong>di</strong> aprire un <strong>di</strong>alogo trascuole <strong>di</strong>fferenti per metodo eidee.Nel 2008 la prima riunione.Un gruppetto <strong>di</strong> esperti, invitatia Gagliato dal professore Ferrari,si incontra per <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong>nano tecnologia. La formulanon è quella solita del convegnoma è piuttosto un confrontonel quale gli scienziati tiranodentro la gente del posto con ilproprio bagaglio culturale, gliusi i costumi.Un nuovo modo <strong>di</strong> interpretareil sapere scientifico che imme<strong>di</strong>atamentepiace e coinvolge.Negli anni successivi nasce anchel’accademia dei bambini.I professori, che partecipanoalle varie e<strong>di</strong>zioni, de<strong>di</strong>cano airagazzi gran parte del loro tempoper introdurli in una materiaper nulla semplice ma certamentenon priva <strong>di</strong> fascino.Nano Gagliato cresce per partecipazionee nuove idee. Gliiscritti alla scuola dei ragazzisono sempre più <strong>numero</strong>si e lepersonalità scientifiche attratteda questa esperienza del tuttonuova crescono <strong>di</strong> <strong>numero</strong><strong>anno</strong> dopo <strong>anno</strong>.All’e<strong>di</strong>zione <strong>2012</strong> <strong>di</strong> Nano Gagliatoh<strong>anno</strong> aderito quarantaricercatori provenienti da tuttoil mondo, insieme a loro ancheimpren<strong>di</strong>tori, titolari <strong>di</strong> aziende,era rappresentata perfino laFerrari, l’industria delle macchineche per l’elaborazionedei propri progetti <strong>di</strong> sviluppoguarda con grande interesse alsettore delle nanotecnologieimpiegato alla meccanica. Cosìa far bella mostra <strong>di</strong> se in unapiazzetta <strong>di</strong> Gagliato c’era ancheuna “rossa” fiammante.Ma la sessione <strong>di</strong> lavori che piùha suscitato interesse è stataquella de<strong>di</strong>cata all’applicazionedelle nano scienze alla curadel cancro. In questo settore,gli stu<strong>di</strong> fatti da Mauro Ferrarie la sua equipe nel laboratorio<strong>di</strong> Houston, sono in fase avanzata.Proprio a Gagliato sonostate presentate le ultimissimerelazioni. In particolare, Ferrari,ha parlato delle macchinemolecolari <strong>di</strong> silicio poroso cheper <strong>di</strong>mensioni sono in grado<strong>di</strong> infilarsi anche nel più sottiledei capillari sanguigni e, insostanza, inseguire il cancroovunque si anni<strong>di</strong> rilasciandofarmaci che in<strong>di</strong>viduino e uccidanoselettivamente le celluletumorali.L’obbiettivo finale non è ovviamenteraggiunto, bisogneràmigliorare i nano farmaci,sperimentare le procedure <strong>di</strong>somministrazione, ma una cosaè certa da Gagliato è partito unmessaggio importante: il cancronon è invincibile. Tra le manifestazionicollaterali dell’e<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> Nano Gagliato <strong>2012</strong> anche lapresentazione del libro “Il malecurabile” scritto dal giornalistaMichele Cucuzza che raccontale tappe scientifiche ma anchel’esperienza umana dell’equipe<strong>di</strong> Mauro Ferrari.La ricerca può e deve farcela, inuna lotta nella quale ogni in<strong>di</strong>viduopuò dare una mano anchequi, in Calabria, a Gagliato,in un paesino <strong>di</strong> seicento animenel quale gli scienziati, in rappresentanzadei laboratori <strong>di</strong>tutto il mondo, h<strong>anno</strong> ancorauna volta pronunciato il loro sìaccettando <strong>di</strong> mettere al serviziodell’umanità le loro intelligenze.La generosa Calabria neha preso atto.OC - 27


SVILUPPO SOSTENIBILE<strong>di</strong> Franco CacciaIl parco-avventura chevince la sfida dello sviluppoNei monti della Sila un gruppo <strong>di</strong> giovani ha creato un’azienda innovativacapace <strong>di</strong> coinvolgere migliaia <strong>di</strong> turisti in emozionanti percorsi a ostacolie far loro vivere una vacanza a contatto <strong>di</strong>retto con la natura. È un modointelligente <strong>di</strong> coniugare processi <strong>di</strong> crescita economica con la necessità <strong>di</strong>conservare e valorizzare il patrimonio naturale come risorsa insostituibileUno dei segreti degli impren<strong>di</strong>tori<strong>di</strong> successoè senza dubbio legatoalla capacità <strong>di</strong> trasformare le<strong>di</strong>fficoltà in opportunità. Consapevolidella grande risorsarappresentata dalla qualità delnostro ambiente, <strong>di</strong> cui può<strong>di</strong>sporre gran parte del territoriodella Calabria, un gruppo<strong>di</strong> giovani ha creato la GHCalabria, un’impresa turisticaspecializzata nel turismo natura-avventurache ha realizzatoe gestisce in Sila, il più grandeParco Avventura del Sud Italiacol marchio Orme nel Parco. Èun’impresa turistica responsabileed eco-sostenibile che si rivolgeai viaggiatori (in<strong>di</strong>viduali,piccoli gruppi e scolaresche)che ricercano emozioni a strettocontatto con la natura e cheprivilegiano una vacanza attivae coinvolgente. GH Calabriapropone itinerari escursionisticia pie<strong>di</strong>, in mountain bike,con le ciaspole e con altre attrezzatureda trekking in tutta laCalabria e ricettività in <strong>di</strong>moreche rispecchiano e rispettanole identità dei luoghi; è, infine,un’impresa specializzata nellaprogettazione, costruzione egestione <strong>di</strong> parchi acrobaticiforestali.La scintilla da un viaggioL’idea è nata nella testa <strong>di</strong> MassimilianoCapalbo e del socioGiovanni Leonar<strong>di</strong> a seguito <strong>di</strong>un loro viaggio in Canada nel2000. “Abbiamo trascorso un28 - OC


weekend, racconta MassimilianoCapalbo, in compagnia <strong>di</strong>altri amici, in una baita costruitacon grossi tronchi sulle rive<strong>di</strong> un lago circondato da boschi,senza corrente elettrica esenza copertura telefonica. Unpaesaggio che, per molti aspetti,somigliava molto alla nostraSila. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quantoavveniva dalle nostre parti, inquei luoghi h<strong>anno</strong> saputo faredel turismo naturalistico unavera leva <strong>di</strong> sviluppo dell’interoterritorio.Ci domandammo “perché lì sie da noi no?” Tutto ebbe iniziocosì”. Come capita a tuttele nuove aziende, l’avvio non èstato semplice. «Non avevamoi sol<strong>di</strong> per costruire una baita eospitare i turisti e cominciammoorganizzando escursioni injeep, perché Giovanni aveva unautosalone e non gli fu <strong>di</strong>fficilereperire tre jeep <strong>di</strong> secondamano per metter su questo servizioescursionistico. Fu subitoun successo. Poi incontrammoStefano Ceci, impren<strong>di</strong>tore bologneseche oggi è nostro socio,al quale piacque molto l’ideae che ci <strong>di</strong>ede le garanzie perandare in banca a chiedere deimutui, che tutt’ora paghiamo,per realizzare “Orme nel Parco”il primo, ed oggi più grande,parco avventura del Sud Italiain Sila Piccola”. Il Parco avventuraè situato una località tantobella quanto selvaggia in unterritorio ricadente nel comune<strong>di</strong> Zagarise, privo <strong>di</strong> correnteelettrica, copertura telefonica eservizi <strong>di</strong> alcun genere, <strong>di</strong>stantedal primo centro abitato circa30 km e con con<strong>di</strong>zioni climaticheestreme, collocato a 1600metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne.Le attrazioni <strong>di</strong> Ormenel ParcoAd arrampicarsi sugli alberied avventurarsi nei <strong>di</strong>versipercorsi mozzafiato, realizzatinel Parco, è una clientela moltovariegata nei <strong>di</strong>versi perio<strong>di</strong>dell’<strong>anno</strong>. In primavera e autunnola presenza principale ècostituita da gite scolastiche eda comitive (gruppi, associazioni,cral aziendali, parrocchieetc.). Nel periodo estivola clientela è costituita in prevalenzadai turisti che soggiornanonei villaggi lungo la costao che scelgono <strong>di</strong> recarsi appositamenteal parco per goderedelle sue attrazioni. A fare dacontorno vi è una presenza nei<strong>di</strong>versi mesi dell’<strong>anno</strong>, semprepiù significativa, <strong>di</strong> calabresiappassionati <strong>di</strong> sport e montagnache scoprono con interessequesti luoghi. Il Parco Avventura<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un punto informazioniper itinerari, ristoranti,hotel, aree ristoro e sostae attività da svolgere in SilaPiccola; aree giochi per bambinifino ai 3 anni <strong>di</strong> età; puntoristoro dove è possibile acquistarebibite e snack e degustareprodotti tipici; 10 percorsiacrobatici (7 per adulti e 3 perbambini) + 2 percorsi pratica;una parete d’arrampicata sportiva<strong>di</strong> 6 metri; n. 15 mountainbike che possono essere noleggiatesul posto per escursionie n. 20 aree pic-nic attrezzatecon barbecue. Trascorrere unagiornata nel parco significascegliere un modo <strong>di</strong>verso edOC - 29


emozionante <strong>di</strong> trascorrere ilproprio tempo libero, a strettocontatto con la natura. Attraversol’uso <strong>di</strong> imbragature,che consentono <strong>di</strong> muoversiin totale sicurezza, è possibileeffettuare dei percorsi tra glialberi con giochi che si <strong>di</strong>fferenzianotra loro per il livello <strong>di</strong><strong>di</strong>fficoltà e dove l’equilibrio, lospirito d’avventura, la voglia <strong>di</strong>mettersi in gioco, la coor<strong>di</strong>nazionee in parte anche la forzasono gli elementi in<strong>di</strong>spensabiliper vincere la sfida. Personalequalificato provvede a fornirele istruzioni <strong>di</strong> base per consentireai clienti <strong>di</strong> accedere ai percorsicon la necessaria sicurezzaed utilizzare in maniera idoneale attrezzature.Risultati incoraggiantiI primi 4 anni <strong>di</strong> attività offronorisultati sorprendenti:40.000 le presenze, 22.000 visitesul sito internet nel 2011,6000 i fans <strong>di</strong> Facebook cheseguono costantemente le attività<strong>di</strong> Orme nel Parco, tra gli8 e i 10 posti <strong>di</strong> lavoro stagionali,il tutto senza richiederefinanziamenti pubblici. Nel2011 prende in gestione ancheil primo Ostello Diffusoin Calabria, “Borgo Para<strong>di</strong>so”,nel centro storico <strong>di</strong> Zagarisee nell’estate del <strong>2012</strong> inaugurala prima zip-line in Calabria,“Adrenalinea”, nel comune <strong>di</strong>Sellia impianto che avrebbedovuto essere solo la prima <strong>di</strong>una serie <strong>di</strong> attrattive da realizzarenel centro storico <strong>di</strong> Selliache avrebbero trasformato ilborgo nel primo “Borgo Avventura”d’Italia, progetto arenatosiper impreviste <strong>di</strong>fficoltàposte dagli amministratori delcomune <strong>di</strong> Sellia.Difficoltà da superareLe <strong>di</strong>fficoltà incontrate quoti<strong>di</strong>anamenteda chi decide <strong>di</strong>fare impresa sono tante ed ancheper questo sarebbe fondamentaleun supporto qualificatoe tempestivo della pubblicaamministrazione. L’esperienzavissuta dall’impresa <strong>di</strong> cui èamministratore MassimilianoCapalbo evidenzia delle criticità.“In molti dei nostri ufficipubblici, secondo Capalbo,accanto a (pochi) operatoriqualificati e motivati che spessof<strong>anno</strong> il lavoro anche degli altri,vi è una maggioranza <strong>di</strong> “signorno”, persone che sembra stianolì non per risolvere i problemigenerati dalla burocrazia ma,semmai, per crearli. Sono coloroche ti <strong>di</strong>cono “non si puòfare” ancor prima <strong>di</strong> capire <strong>di</strong>cosa hai bisogno e che invecesi rendono <strong>di</strong>sponibilissimi seti presenti accompagnato daun amico comune.Non solonessuno (in primis le banche)tiene conto del fatto che la tuaazienda ha un’etica, che nonvive <strong>di</strong> finanziamenti pubblici,che fattura realmente, che haspesso ha ampie prospettive <strong>di</strong>sviluppo, che è innovativa edeco-sostenibile, che sopperiscea tante carenze istituzionali, cheorganizza iniziative che h<strong>anno</strong>ricadute culturali e sociali. Tuttoquesto non solo non ci vienericonosciuto da nessuno manon rappresenta neanche unvalore, un <strong>di</strong>scrimine rispettoa chi non lo fa, e dunque nonrappresenta neanche un incen-30 - OC


NON TUTTE LE STRADE PORTANO TURISTIUn libro-racconto che aiuta a comprendere i motivi del mancato sviluppo del turismo in Calabria“Non tutte le strade portano turisti” è il nuovo libro <strong>di</strong> Massimiliano Capalbo, amministratore<strong>di</strong> GH Calabria, la società che ha realizzato e gestisce il più grande parco avventura delSud Italia col marchio “Orme nel Parco” in Sila. Il testo scritto, tra il 2006 e il 2010, è un insieme<strong>di</strong> osservazioni critiche ma anche <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong> un giovane nella doppia veste <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oso e <strong>di</strong>impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> successo, per far migliorare il sistema. Una precisa opinione emerge in merito alle<strong>di</strong>fficoltà del settore in Calabria. Il testo però si sofferma e apre anche alle prospettive <strong>di</strong> uno sviluppopossibile del turismo in Calabria. Quanto finora realizzato, secondo Capalbo, compresi gli erroricommessi, deve costituire la base su cui poggiare una politica che sperimenti un nuovo approccio alturismo che veda nell’iniziativa in<strong>di</strong>viduale, nello sviluppo generato dal basso, dai singoli che h<strong>anno</strong>a cuore il destino della propria terra, l’unica strada che vale la pena <strong>di</strong> percorrere per fare <strong>di</strong> questocomparto un vero volano <strong>di</strong> crescita sociale ed economica per la Calabria. Le osservazioni dell’amministratoredelegato <strong>di</strong> GH Calabria sono spunti per una seria riflessione sia per i decisori pubblici,sia per operatori del settore. Una nuova e qualificata programmazione del turismo in Calabria nonè più procrastinabile. È altrettanto chiaro che non è una semplice questione nominalistica; non si tratta<strong>di</strong> usare formule o semplici “titoli” quanto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare alla base quei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> programmazionee <strong>di</strong> allocazione <strong>di</strong> risorse per troppo tempo sganciati da concetti come qualità e progettualità.tivo, lo fai perché ci cre<strong>di</strong> altrimenti...”.Tra le <strong>di</strong>fficoltà delmomento non può mancare ilpeso <strong>di</strong> una pressione fiscale edel costo del lavoro che h<strong>anno</strong>raggiunto livelli insopportabili.Il ruolo determinante delleistituzioni localiLo sviluppo locale rappresentaun risultato che si raggiunge sesi ha la capacità <strong>di</strong> fare un lavoro<strong>di</strong> squadra. Il successo <strong>di</strong>GH Calabria ne è una chiaratestimonianza. “Noi operiamoormai da 8 anni nel territoriodella Presila Catanzarese,puntualizza Capalbo, e possoaffermare <strong>di</strong> aver sempre trovatomassima <strong>di</strong>sponibilità epartecipazione da parte delleistituzioni del luogo, alle qualinon abbiamo mai chiestonulla in cambio. Un sostegnoimportante ci arriva anche daparte delle popolazioni localiche considerano la nostra presenzaun valore (non solo economico)per l’intero comprensorio.Mentre ancora nel restodella regione vige un modello<strong>di</strong> sviluppo impren<strong>di</strong>torialebasato sul cemento e concentratonelle gran<strong>di</strong> città, noiproponiamo strutture leggere,a bassissimo impatto ambientale,in piccoli centri vittimedello spopolamento, in grado<strong>di</strong> generare comunque utili inmaniera sostenibile. Appare significativoche da un territoriomontano, caratterizzato dallapresenza <strong>di</strong> piccoli comuni,venga un esempio positivo <strong>di</strong>un riconoscimento sociale chesi traduce in una giusta attenzionee sostegno all’impren<strong>di</strong>toriasana. Sono piccoli esempi<strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> sviluppo ancorapossibile e replicabile.Le prospettiveAccanto ad obiettivi che incidonosui bilanci, GH Calabrianel breve termine intende agireanche su aspetti culturali e <strong>di</strong>contesto. Fra le iniziative giàrealizzate, e che verr<strong>anno</strong> ripropostequest’<strong>anno</strong>, vi sonoun ciclo <strong>di</strong> conferenze rivolteai ragazzi delle scuole superioridella regione, dal titolo“Incontro”, ideato nel 2010per <strong>di</strong>ffondere e raccontarel’esperienza impren<strong>di</strong>toriale<strong>di</strong> Orme nel Parco e stimolarenei ragazzi la riflessione e lospirito d’iniziativa ed un RadunoNazionale delle ImpreseEretiche, giunto alla secondae<strong>di</strong>zione, che si tiene annualmentee che si configura comeun’occasione d’incontro <strong>di</strong>quelle imprese, economiche eumane, che h<strong>anno</strong> scelto una<strong>di</strong>versa via per agire sul territorioe interpretare il ruolo impren<strong>di</strong>torialee commerciale,ponendo l’uomo e la natura alcentro delle proprie attenzionipur senza tralasciare l’aspettoeconomico.All’interno <strong>di</strong> questo percorso<strong>di</strong> innovazione culturale vi èl’idea <strong>di</strong> realizzare un corso <strong>di</strong>formazione per Impren<strong>di</strong>torieretici. «Siamo infatti convinti,conclude Massimiliano Capalbo,che i giovani calabresiabbiano bisogno <strong>di</strong> ritrovare lospirito d’iniziativa, unico antidotoalla crisi economica e socialeche imperversa ormai dadecenni nei nostri territori, accentuatada una mentalità parassitariae assistenzialista cheha contribuito notevolmentealla sua scomparsa. Per fare ciòGH Calabria è alla ricerca <strong>di</strong>una banca locale interessata asponsorizzare l’iniziativa ed afinanziare l’idea impren<strong>di</strong>torialepiù interessante e innovativache scaturirà al termine<strong>di</strong> questo corso. Sarebbe unmodo concreto per stare vicinoa chi intende, ancora e nonostantetutto, scommettere suuno sviluppo responsabile delnostro territorio».OC - 31


SOCIALECavalcare il sogno <strong>di</strong> unamigliore qualità <strong>di</strong> vita<strong>di</strong> Rosalba PalettaDopo la prima entusiasmante esperienza nel 2011, Equipariamo è <strong>di</strong>nuovo in prima linea sul piano nazionale e internazionale, per lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> assistenza ai bambini affetti da autismo. Ospite d’eccezione,per la seconda volta, Rupert Isaacson, il papà che è <strong>di</strong>ventato punto <strong>di</strong>riferimento per tanti genitori che come lui vivono un’esperienza <strong>di</strong>fficilepromesso ai suoibambini, ragazzi e alleL’avevaloro famiglie, l’associazioneEquipariamo, che avrebberiportato fra loro RupertIsaacson. E ogni promessa èdebito. Così, la scorsa estate, ilpapà che è <strong>di</strong>ventato un punto<strong>di</strong> riferimento per tanti genitoriche, come lui, vivono l’esperienzacomplessa dell’autismome<strong>di</strong>ante i loro bambini, è tornatoa <strong>Catanzaro</strong>. Ad ospitarlo,anche stavolta, nell’ambito <strong>di</strong>una seguitissima giornata <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o sulle nuove metodologiedella terapia assistita congli animali, è stata l’associazionefondata da Aldo Tassoni,e oggi presieduta dal fratello,Elio, con una bella carrellata <strong>di</strong>partner che, pur in momenti <strong>di</strong>ristrettezze, non f<strong>anno</strong> mancareil sostegno morale e, in talunicasi, anche materiale. Dopo laprima entusiasmante esperienzanel 2011, Equipariamo ènuovamente in prima linea sulpiano nazionale e internazionale,per lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>assistenza ai bambini affetti daautismo, e non solo. Accantoalle famiglie e ai piccoli dell’associazione,che ha la sua sedein località Barone, nella zonaSud <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, questa voltaha scelto <strong>di</strong> stare il Rotary club<strong>Catanzaro</strong> 1951, presieduto daRoberto Mellea. Ma h<strong>anno</strong> fattosentire, in vario modo, la loropresenza anche: Paolo Abramo,presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>OC - 33


<strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> (che<strong>anno</strong> fa era stata il primo e unicoente a intravedere la positivitàper il territorio del sostegnoa simili iniziative); CaterinaSalerno, Assessore alle PoliticheSociali del Comune <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>;la Provincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>;Piero Caroleo, vice presidenteCSV <strong>Catanzaro</strong>; Sabrina Aiesi,Presidente associazione <strong>di</strong> VolontariatoIl sogno <strong>di</strong> Gaia.L’eccezionale convegno, uniconel Centro Sud Italia de<strong>di</strong>catoall’autismo e alla terapia assistitacon gli animali, intitolato:“L’Autismo e gli altri amici”,ha visto la partecipazione <strong>di</strong>un pubblico specializzato provenientenon solo dalla città edal circondario, ma anche datutta Italia. Sul metodo, infatti,l’associazione catanzaresepuò vantare un vero e proprioprimato nazionale, come delresto attesta il riconoscimentoottenuto lo scorso <strong>anno</strong> a Veronaalla manifestazione ‘Fieracavalli’dal Ministero della Salute,come punto <strong>di</strong> riferimento peril Centro-Sud Italia del Centro<strong>di</strong> referenza per la Terapia Assistitacon gli animali. Un primatoche, poche settimane dopol’evento, ha già prodotto nuovirisultati: «Abbiamo richieste<strong>di</strong> conoscenza e formazione suquello che viene definito “horseboy method” - ha spiegato ilpresidente Elio Tassoni -. Prossimamentesaremo, infatti, aCambiago (Mi), per esporre lenostre conoscenze sul metodo,acquisite me<strong>di</strong>ante la conoscenzacon Rupert, e arricchitesicon la pratica costante e semprepiù specializzata sul campo.Faremo una demo, davanti a25 fra psicologi, psicoterapeutie addetti ai lavori, come uniciinterlocutori italiani sul tema.Anche sul territorio – ha spiegatoancora Tassoni – partirànel mese <strong>di</strong> gennaio il I° Corsoper Operatori cinofili coa<strong>di</strong>uatoredell’animale sociale, con ilPatrocinio del Centro <strong>di</strong> Referenzadelle Terapie Assistite congli animali del Ministero dellaSalute. Inoltre, presso il centroEquipariamo continuiamo,anche per l’<strong>anno</strong> appena ricominciatodopo la pausa estiva,ad accogliere bambini e ragazzinormodotati che si avvicinanoall’equitazione, perseguendocon convinzione la volontà <strong>di</strong>costruire una vera integrazione,e ragazzi e bambini con situazionipiù o meno complesse,in cui il supporto <strong>di</strong> specialistiè importante per garantire unaterapia a loro misura, che puntia farli uscire dal silenzio, grazieal rapporto che si instaura coni cavalli».L’associazione Equipariamo,come molti nostri lettori ormaisapr<strong>anno</strong>, nasce nel 2008 dall’esperienza<strong>di</strong> famiglie che incontranonella loro vita la <strong>di</strong>sabilità.34 - OC


Da allora pone come principaleobiettivo della sua attivitàl’estendere al sociale i risultatiraggiunti in privato, anche perfare fronte alle gravi carenzedei servizi pubblici rispetto aqueste problematiche. “Quandoè accaduto a noi <strong>di</strong> trovarci<strong>di</strong> fronte a questa malattia sconosciutaai più – ha spiegato ilfondatore e presidente onorariodell’associazione Aldo Tassoni-, superato l’iniziale spaesamento,per usare un eufemismo,ci siamo messi alla ricerca <strong>di</strong>qualcuno che potesse aiutarci acomprenderla e ad affrontarla.L’esperienza ci ha insegnato cheil confronto con chi ha vissuto<strong>di</strong>rettamente storie simili, è <strong>di</strong>grande supporto a chi vi si trova,improvvisamente, davanti.Come accadde per noi con laconoscenza <strong>di</strong> Rupert Isaacson.Oggi ci lega una grande amicizia,una grande empatia, unagrande con<strong>di</strong>visione, e tuttoquesto nasce dalle storie straor<strong>di</strong>narie<strong>di</strong> Gaia e Rowan”. Lostesso Isaacson, autore del bellissimolibro Horse Boy in cui raccontala sua esperienza <strong>di</strong> vita,giunto <strong>di</strong>rettamente dal Texasper partecipare all’incontro,ha affermato: “In tutta Europanon mi è mai capitato <strong>di</strong> conoscererealtà così bene inserite nelterritorio in cui operano, <strong>di</strong>sponibili,ma soprattutto preparatee aggiornate professionalmente.Non si tratta, insomma, dellasolita organizzazione improvvisatache si occupa <strong>di</strong> riempire iltempo libero, ma <strong>di</strong> una realtàsolida <strong>di</strong> terapia e <strong>di</strong> supportospecialistico, oltre che <strong>di</strong> unostrumento vali<strong>di</strong>ssimo <strong>di</strong> integrazionee socializzazione”. Difronte a questo progetto il Rotaryclub <strong>Catanzaro</strong> 1951, presiedutoda Roberto Mellea, havoluto offrire il suo supporto.«L’abbiamo fatto per una serie<strong>di</strong> ragioni - ha spiegato il presidente-, che risiedono principalmentenell’importanza dellacausa perseguita da questa associazioneper il nostro territorioe per la società tutta. Il Rotary,a livello internazionale, de<strong>di</strong>caogni <strong>anno</strong> la sua attività ad unatematica: quest’<strong>anno</strong> ad esempioè la Pace”. Per pace non siintende solo l’assenza <strong>di</strong> conflitti,che come sappiamo nel mondonon mancano. Ma anchedove sembra che la vita scorrain pace, esistono conflitti e malesseriin<strong>di</strong>viduali e collettivi <strong>di</strong>varia natura, <strong>di</strong> cui spesso nonci accorgiamo, o che facciamofinta <strong>di</strong> non vedere. “L’opera socialedell’associazione Equipariamo- ha detto ancora Mellea- ci è sembrata <strong>di</strong> un’importanzafuori dal comune nella costruzionedella pace sociale, perchéall’insegna della con<strong>di</strong>visionee dell’empatia fra famiglie, frafamiglie e animali, fra in<strong>di</strong>viduie collettività, interpreta un concetto<strong>di</strong> Pace che come Rotaryclub <strong>Catanzaro</strong> 1951 abbiamovoluto sposare e sostenere».Un’altra piccola e straor<strong>di</strong>nariastoria <strong>di</strong> integrazione e solidarietàche si ripete, pur fra tante<strong>di</strong>fficoltà, lasciando sempreaccesa la speranza che anche laprossima volta ci sarà qualcunopronto ad accogliere la domanda<strong>di</strong> aiuto che viene… dall’“autismo e gli altri amici”.OC - 35


RICONOSCIMENTI<strong>di</strong> Antonietta BrunoAssegnati i premi“Mary Cefaly”Nel segno dell’esempio dato dalla capostipitedell’impren<strong>di</strong>toria in rosa, la Fidapa e la <strong>Camera</strong><strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> h<strong>anno</strong> conferito il Premio a tredonne che si sono particolarmente <strong>di</strong>stinte nellapubblica amministrazione, nell’impresa e nell’arteMaria Mena Arbitrio ela sua équipe, PatriziaBaldari e MariaFrancesca Garritano, rispettivamenteper la sezione “Professionie Pubblica amministrazione”,“Impresa” e “Arte ecultura” sono state le tre figlie <strong>di</strong>una Calabria tenace e laboriosapremiate nel corso dell’e<strong>di</strong>zione<strong>2012</strong> del prestigioso premio“Mary Cefaly”. Un omaggioalla memoria della prima donnacalabrese portaban<strong>di</strong>era dell’innovazionetecnologica in agricolturae caposcuola dell’impren<strong>di</strong>toriain rosa in una terra<strong>di</strong>fficile e spesso insanguinatadalla malavita organizzata. Unamemoria che la sezione FidapaCuringa-Acconia e la <strong>Camera</strong><strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>h<strong>anno</strong> voluto omaggiare attraversola conoscenza <strong>di</strong> altre donneche, come la Cefaly, h<strong>anno</strong>saputo fare del proprio lavorouna attività vincente e degna <strong>di</strong>nota.Lo ha fatto Maria Mena Arbitrioe il suo gruppo <strong>di</strong> lavorocomposto dai ricercatori StefanoAlcaro, Elias Maccioni,Francesco Ortuso e GiuseppeTrombetta, che attraverso ilprogetto Ipss st<strong>anno</strong> cercando,anche con <strong>di</strong>screto successo, <strong>di</strong>valorizzare i prodotti della terraper le nuove strategie <strong>di</strong> sviluppoincidendo in un modo<strong>di</strong>verso e innovativo sul trattamento<strong>di</strong> patologie croniche.Un nuovo percorso terapeuticoil loro, che va a sfruttare leproprietà curative <strong>di</strong> alimentiquali il bergamotto, la cipolla<strong>di</strong> Tropea, il peperoncino calabrese.Lo ha fatto ancora PatriziaBaldari, impren<strong>di</strong>trice e titolare<strong>di</strong> un antico frantoio, chesulle orme <strong>di</strong> Mary Cefaly loha salvato dal deca<strong>di</strong>mentofacendolo <strong>di</strong>ventare punto <strong>di</strong>riferimento calabrese per labuona cucina e la salvaguar<strong>di</strong>a


Motivazioni delle premiazioniE<strong>di</strong>zione <strong>2012</strong>Sezione Professioni e P.A. premio a Maria Mena Arbitrioe alla sua equipe “per avere avviato un percorso<strong>di</strong> ricerca destinato a valorizzare ai fini me<strong>di</strong>ci, il preziosopatrimonio agricolo calabrese”Sezione impresa premio a Patrizia Bardari “per avere indovinatola giusta sillogi tra semplicità e raffinatezza, facendoesaltando cibi genuini e tra<strong>di</strong>zionali della nostra terra consapiente cura” Sezione arte e cultura premio a Maria FrancescaGarritano (in arte Mary Garret) “per avere coniugatocon coraggio, passione artistica, consapevolezza civica esano spirito sportivo”delle tra<strong>di</strong>zioni nostrane. Nelsuo ambito, quello artistico edelegante della danza, lo ha fattoanche la giovanissima ma giàesperta Maria Francesca Garritano.La ballerina-scrittricedel teatro alla Scala <strong>di</strong> Milanoe prima danzatrice in <strong>di</strong>verserappresentazioni nazionali eall’estero, licenziata dal Teatroper avere raccontato in un suolibro, la parte “malata” dalledanza. Quella della magrezzaeccessiva e quin<strong>di</strong> dell’alterazionealimentare che ballerinea altre sportive sono costrettea rincorrere al solo fine <strong>di</strong> nonscostarsi da un certo prototipo<strong>di</strong> bellezza e a <strong>di</strong>scapito dellapropria salute. Molti i casi <strong>di</strong>anoressia registrati e documentatidalla Garritano nel suo libro“La verità, vi prego, sulladanza”.Tre donne, dunque, tre ere<strong>di</strong><strong>di</strong> Mary Cefaly che la Fidapasezione Curinga-Acconia presiedutada Antonella Vono ela <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong><strong>Catanzaro</strong> del presidente PaoloAbramo, h<strong>anno</strong> inteso omaggiare,esprimendo loro gratitu<strong>di</strong>neper la forza <strong>di</strong> volontà e ilcoraggio nell’affrontare i tantiproblemi italiani e calabresi soprattutto.Durante la consegna dei riconoscimentiavvenuta all’internodella sede <strong>di</strong> UnioncamereCalabria, anche questo luogonon scelto a caso ma volutoperché casa regionale degliimpren<strong>di</strong>tori, <strong>numero</strong>si i contributida parte dei presenti. Asottolineare la tenacia e l’audacia<strong>di</strong> Mary Cefaly che giànegli anni Sessanta portò nellasua azienda i primi scuotitorimeccanici <strong>di</strong> olive e adottògli impianti a ciclo continuo,sono stati la stessa presidenteVono, il vicepresidente dell’entecamerale, Antonello Mauri,il presidente della Co.p.p.i.,Pierluigi Taccone e la vicepresidentedel <strong>di</strong>stretto Sud-OvestFidapa Angiola Infantino. Durantei lavori coor<strong>di</strong>nati dallagiornalista Rosalba Paletta, <strong>di</strong>grande rilievo è stato il contributodel prefetto <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>,Antonio Reppucci, che anchein questa occasione ha esortatoal rispetto delle regole e alla denunciadei soprusi. Cosa questa,che già fece a suo tempo lalady <strong>di</strong> ferro Cefaly denunciandoallo Stato i tentativi i estorsionesubiti e costituendosi leistessa parte civile nel corso deisuccessivi proce<strong>di</strong>menti penali.Non solo una pioniera nelmondo dell’innovazione, MaryCefaly dunque, donna capace<strong>di</strong> portare aria nuova nell’impren<strong>di</strong>torialocale creando, tral’altro, un rapporto <strong>di</strong>retto trala produzione e la grande <strong>di</strong>stribuzioneattraverso l’entratanei mercati nazionali ed esteri,ma anche donna dalle mille risorse.Fu lei, come ha ricordatola presidente Vono, a “fareconoscere ed apprezzare l’olioextravergine d’oliva nel restodel Paese”. E lo fece senza svelarela provenienza del prodottose non prima che assaggiatoriesperti ne dessero un giu<strong>di</strong>zio.Fece lo stesso con la produzionedel pompelmo rosso e delle clementine.Altro aspetto, questo,ricordato da Pierluigi Tacconedella Co.p.p.i, il Consorzioper la produzione e valorizzazionedel pompelmo istituitonel 1984 dalla stessa Cefaly eche ancora oggi rappresenta unpunto <strong>di</strong> riferimento calabresegrazie alla qualità del prodottoe all’utilizzo <strong>di</strong> centrali <strong>di</strong> lavorocomputerizzate all’avanguar<strong>di</strong>a.Una lady da non <strong>di</strong>menticarepertanto, e che rivive nellatenacia <strong>di</strong> ogni singola donnaimpren<strong>di</strong>trice calabrese. Unorgoglio nostro, apprezzato ericonosciuto dal vicepresidentedella <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong>,Mauri che portando i saluti delpresidente Abramo, ha riba<strong>di</strong>tol’impegno, la vicinanza e lapartecipazione attiva dell’Entea sostegno del mondo femminilee <strong>di</strong> quello dell’impren<strong>di</strong>toriacalabrese in generale. Achiudere i lavori della serata <strong>di</strong>festa, ribadendo i segni negativi<strong>di</strong> una delle più grosse crisidel dopoguerra e dei gran<strong>di</strong>numeri delle donne inoccupatenella nostra regione, è toccatoalla vicepresidente del <strong>di</strong>strettoSud-Ovest Fidapa Infantino.“Il tempo <strong>di</strong> oggi <strong>di</strong> certo nonci aiuta - ha detto - ma noi calabresisiamo un popolo <strong>di</strong> lavoratoritenaci e concreti. Siamonoi donne in particolare,il motore della crescita e dellagiustizia sociale <strong>di</strong> questa terra.In questa sfida senza tempo cela possiamo fare e non solo perchésiamo calabresi, ma perchésiamo italiane. Questo è un nostrodovere”.OC - 37


REPORTUn segno positivononostante la crisiIl tasso <strong>di</strong> crescita delle imprese nel bimestre traluglio e agosto non è sicuramente <strong>di</strong> quelli cheentusiasmano. Ma il segnale è in controtendenzarispetto al dato oggettivo della recessione.Insomma, non si spegne la voglia <strong>di</strong> intrapresaNonostante la crisi, leimprese che apronoi battenti superanoancora nel <strong>numero</strong> quelle checessano l’attività: il saldo delbimestre luglio-agosto risultainfatti positivo e pari a +9.668unità, con un tasso <strong>di</strong> crescitadello 0,16%. Il dato - quantomenosingolare, rispetto allarealtà del momento ma soprattuttorispetto all’approccioai temi della crisi, spessopoco documentato - emergeda una rilevazione effettuatada Unioncamere sul Registrodelle imprese delle Camere <strong>di</strong>commercio, elaborati da Info-Camere. H<strong>anno</strong> superato peròquota 41mila le cessazioni registratenel bimestre estivo, ildato peggiore dal 2009.Le iscrizioni, invece, sono statelievemente più <strong>numero</strong>se delloscorso <strong>anno</strong> (quasi 51mila afronte <strong>di</strong> poco meno <strong>di</strong> 50mila<strong>di</strong> luglio-agosto 2011). Il saldo,quin<strong>di</strong>, resta positivo ma sitratta del risultato peggiore daquando la crisi ha interessato ilnostro Paese.«La crisi sta progressivamenteerodendo la capacità <strong>di</strong> resistenza<strong>di</strong> tantissime nostre imprese,anche se non spegne lavoglia d’impresa <strong>di</strong> tanti italiani- ha sottolineato il presidente<strong>di</strong> Unioncamere, FerruccioDardanello. L’elevato <strong>numero</strong><strong>di</strong> cessazioni e, soprattutto, ilrallentamento della <strong>di</strong>namicaespansiva registrato nelle regionisettentrionali nel periodoestivo - ha proseguito - suonacome un campanello d’allarmedelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>fficili incui sta vivendo il Paese e dellostato d’animo <strong>di</strong> incertezza deinostri impren<strong>di</strong>tori. In questocontesto, si rendono ancorapiù urgenti le misure per la crescitache il Governo ha in programma<strong>di</strong> attuare».Rallenta il Centro-NordIl rallentamento della crescitadelle imprese ha colpito inquesti due mesi proprio le areeproduttive maggiormente svi-


luppate. L’intero Centro-Nordpresenta infatti tassi <strong>di</strong> crescitapiù contenuti dello stesso periododell’<strong>anno</strong> scorso. In particolarenel Nord-Est la crisisembra “raffreddare” l’animaimpren<strong>di</strong>toriale dei suoi abitanti,facendo crescere l’in<strong>di</strong>catoredella nati-mortalità <strong>di</strong> sololo 0,07%, in contrazione dallo0,18% <strong>di</strong> un <strong>anno</strong> fa. Analogasorte interessa Nord-Ovest eCentro, il cui tasso <strong>di</strong> crescitanel bimestre è pari allo 0,11%,in riduzione rispetto al +0,17%e +0,25% del 2011. In controtendenzail Mezzogiorno,dove l’in<strong>di</strong>catore della crescita(+0,28%) segna un aumentorispetto a quanto registrato nelbimestre estivo 2011.Quasi 2mila imprese in più aNapoli; Vicenza -86A livello provinciale, Napoli(dove ad<strong>di</strong>rittura si contanoquasi 2mila imprese in più rispettoa giugno scorso), Palermo,Aosta e Salerno spiccano alvertice della classifica per tasso<strong>di</strong> crescita. Se<strong>di</strong>ci invece e tuttedel Nord (ad eccezione <strong>di</strong> Maceratae Oristano) le provincein cui le cessazioni arrivano asuperare le iscrizioni, generandocosì un saldo negativo che,in valore assoluto, è massimo aVicenza (-86 imprese). Alla crisile nuove imprese rispondonooptando per una forma giuri<strong>di</strong>capiù strutturata: +0,42%l’incremento delle società <strong>di</strong>capitali (in <strong>di</strong>minuzione comunquerispetto a quanto registratolo scorso <strong>anno</strong>), +0,52%le Altre forme giuri<strong>di</strong>che, increscita invece al confrontocon il 2011.Modesti i tassi <strong>di</strong> incrementodelle Ditte in<strong>di</strong>viduali(+0,09%) e delle società <strong>di</strong> persone(0,05%).Se l’Agricoltura, confermandouna tendenza in atto da tempo,è in assoluto il settore che perdeil maggior <strong>numero</strong> <strong>di</strong> impresenel periodo (-416, dato tuttaviamigliore <strong>di</strong> quanto registratonello stesso periodo delloscorso <strong>anno</strong>), più consistenteè la riduzione che interessa ilsettore manifatturiero (-275imprese), sebbene il tasso <strong>di</strong>crescita sia poco più negativodel 2011. Saldo positivo ma indeciso rallentamento rispetto aluglio-agosto 2011 quello delleCostruzioni, settore che nelbimestre estivo <strong>2012</strong> aumenta<strong>di</strong> sole 83 unità (a fronte dellequasi 2mila imprese natetra luglio e agosto dello scorso<strong>anno</strong>).Sebbene con un saldo positivo,frena anche la <strong>di</strong>namicaespansiva <strong>di</strong> tutti i settori deiservizi, in particolare delle Attivitàprofessionali, scientifichee tecniche (736 le imprese inpiù questa estate a fronte delleoltre mille registrate lo scorso<strong>anno</strong>). Fa eccezione la Sanità eassistenza sociale, in cui il saldo<strong>di</strong> 201 unità corrisponde a untasso <strong>di</strong> crescita dello 0,59%,in aumento rispetto allo 0,41%del bimestre luglio-agosto2011.OC - 39


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LABORATORIORocco Reina 1 - Elio Lobello 2Modelli <strong>di</strong> sviluppo localee governance del territorioSommario: Introduzione - 1. Il sistema locale quale unità <strong>di</strong> sviluppo territoriale; 2. La governance per losviluppo; 3. Un modello <strong>di</strong> intervento per lo sviluppo locale; 4. Limiti ed opportunità <strong>di</strong> azione; BibliografiaIntroduzionePer circa un decennio a partire dal secondo dopoguerra,la politica economica mon<strong>di</strong>ale, guidatadall’occidente, si è illusa che sviluppo e crescitafossero qualcosa <strong>di</strong> scontato e naturale, anche segià alla fine degli anni ‘60 tale situazione si trasformavanella consapevolezza <strong>di</strong> una pia illusione.Lo stesso Presidente Truman in<strong>di</strong>cava losviluppo come la possibilità per tutti i Paesi <strong>di</strong>raggiungere il medesimo livello <strong>di</strong> benessere. Viceversa,anni ed anni <strong>di</strong> teorie economiche sullosviluppo, sulla scia neoliberale, h<strong>anno</strong> portatoinsieme alla ricchezza per una certa parte della popolazionemon<strong>di</strong>ale, anche la polarizzazione dellosviluppo fra le <strong>di</strong>verse aree mon<strong>di</strong>ali, determinandofortissime <strong>di</strong>fferenze non solo fra continenti,ma anche all’interno dei singoli Stati 3 . A partiredal 1993, con il Libro Bianco, Delors finiva invececon il mo<strong>di</strong>ficare l’approccio stesso al temadello sviluppo locale determinando nuove attenzioni,sia nella politica che nella strategia dei variStati. Il primo e più evidente punto <strong>di</strong> rottura conle teorie classiche è il cambiamento concettuale,non parlandosi più soltanto <strong>di</strong> sviluppo in generale,bensì collegando lo sviluppo al territorionel quale si deve realizzare. Il concetto <strong>di</strong> “spazio”acquisisce pertanto una connotazione <strong>di</strong>fferente,<strong>di</strong>ventando il territorio - o l’insieme <strong>di</strong> più territoriprossimi fra loro - la vera forza <strong>di</strong> questo approccio,grazie alla rivisitazione strategica <strong>di</strong> tuttequelle risorse anche non economiche, pressochéignorate in precedenza. Così, storia, ambientesocio-culturale, tessuto relazionale, tra<strong>di</strong>zionilocali e risorse economiche, <strong>di</strong>ventano quegli elementi<strong>di</strong>stintivi che trasformano il territorio inuna fonte <strong>di</strong> sviluppo piuttosto che un’area soloda sfruttare. Già la nuova definizione <strong>di</strong> territorio,che prescinde dagli stessi confini naturali,rappresenta la prima rivoluzione concettuale 4 .Da tali considerazioni, scaturisce poi l’importanzaper tutti coloro che a <strong>di</strong>verso titolo rappresentanogli stakeholder o reali portatori <strong>di</strong> interessedel territorio, che per operare avr<strong>anno</strong> bisogno <strong>di</strong>sviluppare adeguate capacità <strong>di</strong> partecipazione eprogettazione dal basso. Pertanto, comunità locali,associazioni <strong>di</strong> vario genere, organizzazioni private,enti locali (i portatori <strong>di</strong> interesse), sono soloalcuni fra i soggetti partecipanti alla definizionedelle politiche <strong>di</strong> sviluppo locale, il cui grado <strong>di</strong>responsabilità e mobilitazione finisce per variaredalla definizione <strong>di</strong> incontri e tavoli <strong>di</strong> lavoro finoal controllo dell’intero processo attivato 5 . Proprioper tali considerazioni, per una progettazioneefficace dello sviluppo locale, ruolo cruciale finisconoper svolgere i processi <strong>di</strong> governance, intesicome le modalità <strong>di</strong> gestione del coor<strong>di</strong>namentofra gli attori <strong>di</strong> un sistema rispetto gli obiettivi daraggiungere. Obiettivo del contributo è pertantoquello <strong>di</strong> rappresentare progetti <strong>di</strong> interventosui sistemi locali e le modalità <strong>di</strong> governance, peruno sviluppo possibile del territorio. Compresoil Nostro.1 - Docente <strong>di</strong> Organizzazione Aziendale, Università Magna Græcia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>;2 - Dottore in “Management e Consulenza Aziendale” c/o l’Università Magna Græcia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> e Master in “PoliticheSociali per la Direzione Strategica e lo Sviluppo Sostenibile del Territorio” c/o l’Università Alma Mater Stu<strong>di</strong>orum<strong>di</strong> Bologna;3 - Ve<strong>di</strong> le <strong>di</strong>verse teorie economiche sullo sviluppo, a partire dalle teorie classiche, a quelle <strong>di</strong> Rostow sulla Teoria deglista<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo, a quella <strong>di</strong> Robertson sulla “glocalizzazione”, etc… Lo sviluppo partecipativo - Massimo TommasoliCarocci, 2001;4 - Si può pertanto partire dalle piccole aggregazioni territoriali come le Comunità Montane, fino a considerare legran<strong>di</strong> aggregazioni a respiro transnazionale come l’UE o l’UNASUR Sudamericana;5 - Lo sviluppo locale tra coor<strong>di</strong>namento e programmazione dal basso - Gianfranco Bottazzi.OC - 41


1. Il sistema locale quale unità <strong>di</strong> sviluppoterritorialeAl fine <strong>di</strong> muoversi più agevolmente all’internodella tematica appare utile definire cosa si intendaper territorio. Al riguardo <strong>di</strong>versi sono i contributiche nel tempo si sono succeduti, ognunofocalizzato su aspetti ed accezioni specifiche.Autori come R. D. Sack e C. Raffestin h<strong>anno</strong>provato ad interpretare tale concetto attraversodue visioni, una passiva ed una attiva. L’approcciopassivo, vede la territorialità come “il tentativo<strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo o <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> esercitareinfluenza o controllo su persone, fenomeni e relazionisu un area delimitata definita territorio”.L’approccio attivo viceversa, è completamente<strong>di</strong>verso ed intende la territorialità come “un insieme<strong>di</strong> relazioni che una società, e perciò gliin<strong>di</strong>vidui, intrattengono con l’esteriorità e l’alteritàper sod<strong>di</strong>sfare i propri bisogni, con l’aiuto <strong>di</strong>me<strong>di</strong>atori, al fine <strong>di</strong> ottenere la maggiore autonomiapossibile, in considerazione delle risorse<strong>di</strong>sponibili” 6 . Ulteriore modalità <strong>di</strong> interpretazionedel territorio viene dall’analisi <strong>di</strong> milieuche per Dematteis è “un insieme <strong>di</strong> caratteristichesocio-culturali se<strong>di</strong>mentatesi in una certaarea geografica attraverso l’evolversi storico <strong>di</strong>rapporti intersoggettivi, a loro volta in relazionecon le modalità <strong>di</strong> utilizzo degli ecosistemi naturalilocali” 7 . Il milieu rappresenta dunque ciò che“sta nel mezzo” fra l’ambiente, inteso come spaziofisico e la sua relazione con le caratteristicheintrinseche <strong>di</strong> quell’ambiente, che ne caratterizzanostoricamente la sua società. I sistemi localidunque, v<strong>anno</strong> considerati alla luce dei vari e<strong>di</strong>fferenziati elementi ed attori che li compongono,che ovviamente risultano essere complessiper la <strong>numero</strong>sità ed eterogeneità della loro stessacomposizione, e <strong>di</strong>namici, ovverosia in continuaevoluzione nel tempo. Seguendo tale interpretazione,si realizza o dovrebbe realizzarsi, unprocesso <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento all’interno dell’interosistema locale capace <strong>di</strong> generare conoscenza<strong>di</strong>ffusa attraverso la con<strong>di</strong>visione del know how<strong>di</strong> ogni attore 8 . Diretta conseguenza <strong>di</strong> tale processoè la necessità <strong>di</strong> attivare una cooperazionemultilivello (fra tutti gli operatori presenti), capace<strong>di</strong> generare un sistema <strong>di</strong> governance multilivello,attraverso modalità non solo informalima anche formali <strong>di</strong> intervento, finalizzate alriconoscimento ed implementazione <strong>di</strong> meccanismiincentivanti, tali da trasferire il vantaggioderivante dall’operare insieme. In questo sistemaun ruolo strategico e specifico riveste l’attoreterritoriale pubblico, che pur tra pari - nell’interessecollettivo e prospettico - deve essere capace<strong>di</strong> stimolare al massimo l’integrazione ed il coinvolgimentodella più ampia base partecipativapossibile, a partire dalla raccolta delle istanze edalla definizione delle politiche <strong>di</strong> azione, finoalle attività <strong>di</strong> monitoraggio e valutazione.2. La governance per lo sviluppoAffrontare il tema della governance e collegarloallo sviluppo del territorio, appare essere particolarmenteinteressante, posto che negli ultimianni il <strong>di</strong>battito internazionale si è focalizzatosu tale argomento, considerandolo come unodei più fertili e con <strong>numero</strong>sissimi contributia rilevanza scientifica sulle principali riviste <strong>di</strong>management (Hill, Lynn, 2004). Molte ricerched’altronde si sono concentrate sullo stu<strong>di</strong>odella governance, come riflesso <strong>di</strong>retto sulla performanceorganizzativa, approfondendo le suecaratteristiche strutturali quali la proprietà, lacomposizione interna, la <strong>di</strong>mensione per unverso, dall’altro l’uso dei meccanismi <strong>di</strong> equità/coor<strong>di</strong>namento applicati, non raggiungendoperò risultati simili a prescindere dalle prospettive<strong>di</strong> analisi utilizzate, tanto da considerare iltema ancora aperto (Eckart, 2006). D’altrondelo stesso concetto può essere affrontato <strong>di</strong>versamentese l’approccio è in relazione al settoreprivato, a quello pubblico o a quello sociale.Nel contesto politico ad esempio, la governanceviene definita come “a framework of publicmanagement based on the rule of law, a fair andefficient system of justice, and broad popular involvementin the process of governing and beinggoverned. This requires establishing mechanismsto sustain the system, to empower and give themreal ownership of the process”. Tale concetto trovapoi sua massima applicazione con specifico riferimentoal mondo pubblico, laddove sul finiredel secolo scorso si contrapponeva in manierainnovativa al para<strong>di</strong>gma dominante del NewPublic Management, provando a sostituirlo nelleattenzioni degli stu<strong>di</strong>osi e dei ricercatori <strong>di</strong> economiaaziendale. Con tale espressione infatti, siin<strong>di</strong>cava un periodo ben specifico del processo<strong>di</strong> riforma della Pubblica Amministrazione, cheportava le strutture pubbliche ad abbandonaregradualmente i meto<strong>di</strong> burocratici, verso modalitàgestionali più tipiche del contesto privato,pur sempre rispettando missioni e natura pubblicadell’organizzazione. L’obiettivo che ci siponeva allora era superare il principale impe<strong>di</strong>mentoall’innovazione che esisteva nel contestopubblico, ovverossia la cultura auto-referenziatae <strong>di</strong>versa, <strong>di</strong>etro la quale ci si nascondeva per non6 - Giuseppe Dematteis - Convegno: Sviluppo locale e sostenibilità tra teoria e pratica - 2003;7 - Magnaghi A. - Rappresentare i luoghi meto<strong>di</strong> e teorie - pp. 309-324 - Allinea 2001;8 - Sebastiano Fadda, Governance e Sviluppo Territoriale - Azioni <strong>di</strong> sistema per la Pubblica Amministrazione, 2003;42 - OC


cambiare. Ciò permetteva <strong>di</strong> superare la visione<strong>di</strong> una trasformazione relativa alle sole modalità<strong>di</strong> lavoro e legittimava l’integrazione delconcetto <strong>di</strong> New Public Management con quello<strong>di</strong> Public Governance (Peters, Pierre, 1998). Leaspettative organizzative si estendevano così siasul controllo strategico (<strong>di</strong>mensione interna),sia sulla relazione tra servizi offerti ed aspettativedella collettività (<strong>di</strong>mensione esterna),infine - fattore non trascurabile - sulla cooperazioneed il coor<strong>di</strong>namento tra attori pubblicied istituzioni del territorio (<strong>di</strong>mensione interistituzionale).Nel contesto sociale infine, lagovernance può essere intesa come la modalitàattraverso la quale una comunità politica (intesacome una nazione, una regione o una città),persegue l’or<strong>di</strong>ne sociale, attraverso meccanismialternativi e <strong>di</strong>versi quali la gerarchia, i mercati,i network, le comunità. Nel caso della gerarchiasi ricorre a meccanismi verticali per la risoluzionedei problemi collettivi; all’opposto si trova ilmercato, che dovrebbe liberare potere ai citta<strong>di</strong>niin quanto consumatori <strong>di</strong> servizi. I network,prevedono invece che una serie <strong>di</strong> attori <strong>di</strong>versi(Amministrazioni pubbliche, organizzazioniprivate, mondo del no profit) agiscano insiemeper affrontare problemi/obiettivi comuni; le retisi caratterizzano per l’ampiezza delle tematicheche possono comprendere e per il grado <strong>di</strong> coesionee <strong>di</strong> stabilità, presentando forte autonomiarispetto al controllo pubblico; le comunità infine,sono fortemente caratterizzate dall’auto-governoe sullo spirito civico della comunità stessa.In questo caso organizzazioni della comunitàstessa, politiche o meno che siano, si autoregolano,enfatizzando l’importanza del consenso<strong>di</strong>ffuso e considerando una certa percentuale <strong>di</strong>conflitto <strong>di</strong> interessi come qualcosa <strong>di</strong> stimoloper la <strong>di</strong>alettica democratica 9 . In termini generalipertanto per governance può intendersi“una modalità <strong>di</strong> soluzione dei problemi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namentofra i soggetti economici e non <strong>di</strong>un sistema, in funzione del raggiungimento edella stessa definizione degli obiettivi socio-economici”10 . Dunque, l’elemento chiave in grado<strong>di</strong> far collaborare realtà complesse che agisconoper realizzare un obiettivo comune, prende ilnome <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, che come esplicitatopuò assumere <strong>di</strong>fferenti modalità, a seconda dellacomplessità del contesto oggetto <strong>di</strong> interventoe/o delle problematiche da affrontare, e - nelcaso <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> sviluppo territoriale - attraversol’implementazione blended <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong>integrazione <strong>di</strong>fferenti. Infatti la <strong>di</strong>versità degliattori che partecipano alla governance territoriale,impe<strong>di</strong>sce l’applicazione automatica <strong>di</strong> unoo più <strong>di</strong> tali meccanismi, chiedendone viceversaun’integrazione ed una sinergia tra più modalità,nel rispetto degli obiettivi/programmi daperseguire. Stabilire ruoli e responsabilità ai varilivelli, sia in senso verticale che orizzontale e saperlicoor<strong>di</strong>nare, è pertanto una con<strong>di</strong>zione essenzialeper sviluppare quella capacità <strong>di</strong> governanceidonea a guidare un processo <strong>di</strong> sviluppolocale. Per i processi <strong>di</strong> governance territorialeapposito strumento può essere quello dei TavoliPartecipativi, idonei in astratto a guidare e coor<strong>di</strong>nareprocessi <strong>di</strong> sviluppo locale, attraversola definizione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> confronto e cooperazionefra la comunità locale ed il pianificatorepubblico ed il supporto <strong>di</strong> un facilitatore (soggettoterzo rispetto all’ambito territoriale <strong>di</strong> riferimento).In tal modo si tenta si definire e realizzarequella cooperazione multilivello citataed una maggiore composizione delle istanze <strong>di</strong>fferentinella definizione del Piano Strategico <strong>di</strong>Sviluppo. D’altronde, l’utilizzo degli strumenti<strong>di</strong> ricerca sociale (interviste, questionari, storie<strong>di</strong> vita, indagini su usi e costumi locali, sulla storiadel tessuto economico e sociale <strong>di</strong> una certacomunità), uniti a quelli economici <strong>di</strong> impattooccupazionale e <strong>di</strong> sostenibilità economica, possonorappresentare lo strumento preliminareper costruire la base <strong>di</strong> conoscenza, <strong>di</strong> consenso e<strong>di</strong> partecipazione necessaria perché un progetto<strong>di</strong> sviluppo vada a buon fine. D’altronde la stessaAgenzia <strong>di</strong> Sviluppo, quale struttura idoneaa leggere il territorio a 360°, in<strong>di</strong>viduarne i fabbisognie censirne le risorse al fine <strong>di</strong> mobilitaregli attori e risorse locali11, finisce per assumereancora maggiore rilevanza se considerata all’internodei Progetti Integrati Territoriali 12 .3. Un modello <strong>di</strong> intervento per lo sviluppolocaleUna volta definiti i concetti intorno ai qualiruota lo sviluppo <strong>di</strong> un Territorio, appare chiarocome sia necessario, preliminarmente a qualsiasiintervento <strong>di</strong> sviluppo locale, definire e costruirequei collegamenti sostanziali fra i <strong>di</strong>versi operatorie le comunità che insistono sul territorioe <strong>di</strong> conseguenza con la cultura, le tra<strong>di</strong>zioni equin<strong>di</strong> le istanze che da queste interazioni scaturiscono.Così <strong>di</strong> seguito viene presentato unmodello <strong>di</strong> intervento che parte proprio da taliconsiderazioni per rendere efficaci gli sforzi e letensioni rispetto agli obiettivi <strong>di</strong> sviluppo terri-9 - Capano G., Giuliani M., Dizionario <strong>di</strong> politiche pubbliche, Nis Roma 1996;10 - Sebastiano Fadda - Governance e Sviluppo Territoriale - 2003;11 - Gioacchino Garofoli - Sviluppo locale e governance - 2003;12 - Strumento <strong>di</strong> cui sono dotati gli Enti Locali per realizzare progetti <strong>di</strong> sviluppo locale;OC - 43


Fig.1 - Ns. Rielaborazione sul modello PCMsi presenterà la necessità <strong>di</strong> rivederee rimodulare alcune azioniche “sulla carta” sembravanoidonee, ma che dal punto <strong>di</strong>vista pratico presentano talune<strong>di</strong>fficoltà. Una volta ottenutii risultati dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilitàed eventualmente dopoaver corretto gli scostamentirilevati, il passaggio successivosarà quello <strong>di</strong> realizzare il PianoStrategico <strong>di</strong> Sviluppo. In questafase, viene sposata appienola metodologia del ProjectCycle Management, strumentomolto utile ai fini della correttae completa stesura del pianostrategico, in quanto idoneo afar comprendere l’evoluzionedel progetto secondo una logicacircolare 13 . In questa fase,toriale; nella figura viene presentata un percorso<strong>di</strong> azione che - confrontandosi con le <strong>di</strong>mensionichiave presenti in qualsiasi progetto <strong>di</strong> svilup-verificando la coerenza del Piano Strategico ri-il monitoraggio (in itinere), fungerà da feedbackpo territoriale - esprime attraverso un approccio spetto a quanto definito nelle fasi precedenti esequenziale la logica <strong>di</strong> un possibile modello <strong>di</strong> rispetto ai risultati dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità.intervento <strong>di</strong> sviluppo locale, nel quale evidenti Seguono, dunque, le fasi <strong>di</strong> conversione delleappaiono le relazioni <strong>di</strong> mutuo collegamento. Il istanze presentate in progetti concretamentemodello del Project Cycle Management - accre<strong>di</strong>tatonel 1992 dalla Commissione Europea quale entrambi i casi il monitoraggio sarà comunquerealizzabili e quin<strong>di</strong> l’attuazione degli stessi. Inmetodologia per lo stu<strong>di</strong>o, la realizzazione ed il presente al fine <strong>di</strong> assicurare la coerenza rispettomonitoraggio <strong>di</strong> progetti aderenti agli obiettivi al Piano Strategico e l’eventuale revisione deglidella Commissione stessa - è stata la base per la aspetti più marginali del progetto. La fase finaleè rappresentata dall’au<strong>di</strong>t esterno che avràrielaborazione del modello <strong>di</strong> sviluppo localepresentato. Partendo dal PCM, il modello in oggettovuole porre il suo focus sulla fase ideativa e progetto realizzato rispetto agli obiettivi attesi,il compito <strong>di</strong> verificare gli effettivi risultati delsu quella <strong>di</strong> monitoraggio.eventualmente fornendo informazioni utili perNello schema presentato, la con<strong>di</strong>cio sine qua i futuri progetti.non per intervenire in modo efficace sullo sviluppo<strong>di</strong> un territorio e per stimolarne il muta-Il modello presentato presenta indubbiamente4. Limiti ed opportunità <strong>di</strong> azionemento sociale è dunque la raccolta delle istanze talune criticità, la prima delle quali fa riferimentoalle modalità organizzative dello sviluppo,dal basso, attraverso la costituzione <strong>di</strong> TavoliPartecipativi che riuniscano tutte le espressioni ossia alle tematiche <strong>di</strong> governance <strong>di</strong>scusse. Ladella comunità locale, a partire dai comitati costituitiad hoc per la salvaguar<strong>di</strong>a del territorio, utilizzare un approccio <strong>di</strong> sviluppo partecipatoconcertazione, nel momento in cui si decide <strong>di</strong>passando per le imprese, le associazioni, i sindacati,fino ai gruppi informali. Sin dal principio imprescin<strong>di</strong>bile, ma da saper gestire. Ciò che av-secondo una logica bottom up, è una con<strong>di</strong>zioneè utile tenere presente la necessità <strong>di</strong> verificare viene, ad esempio, nella prima parte del modello,in cui si afferma la necessaria connessione fraex ante la fattibilità delle proposte avanzate insede <strong>di</strong> tavoli partecipativi, per cui una volta definitele aree <strong>di</strong> priorità sulle quali operare ed in-possibile riportato anche nelle fasi successive allaEnte e Comunità locale, dovrebbe essere il più<strong>di</strong>viduate le azioni da realizzare, sarà necessario raccolta delle istanze locali. Tuttavia questo nonavviare uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità, al fine <strong>di</strong> comprenderese l’intervento <strong>di</strong> sviluppo sia sosteni-attori che h<strong>anno</strong> seguito la fase concertativa nonsempre avviene, poiché può accadere che alcunibile non solo dal punto <strong>di</strong> vista economico, ma seguano quella <strong>di</strong> gestione14. Esistono anche altristrumenti meno formali (in quanto non pre-anche da quello sociale ed ambientale. Durantequesta fase il collegamento con i tavoli partecipativisarà molto forte in quanto probabilmente o dei PIT quali i Laboratori <strong>di</strong> Urbanisticavisti da una normativa) e più flessibili dei GALPar-44 - OC


tecipata, le Agende 21 Locali, la ResponsabilitàSociale d’Impresa oppure i Tavoli <strong>di</strong> confrontofra imprese e comunità locali, che possono esserepromossi sia da Amministrazioni locali cheda altri attori sociali, economici o <strong>di</strong> tipo volontario,al fine <strong>di</strong> agevolare la partecipazione dellacomunità. Nonostante vengano utilizzate tecnichemutuate dall’ambito aziendale e finalizzatealla facilitazione <strong>di</strong> processi partecipativi qualiScenario Workshop, la Open Space Technology, olo stesso PCM, tuttavia il limite che si riscontranon è tanto quello gestionale, ma spesso quellodella non obbligatorietà dell’attuazione <strong>di</strong> quantorisultato in sede <strong>di</strong> tavolo partecipativo, cosìda implementare cose <strong>di</strong>fferenti dalle aspettativeattese. Ciò che può realizzarsi è dunque una conflittualità,che seppur fisiologica ad ogni processo<strong>di</strong> cambiamento organizzativo, necessità <strong>di</strong>adeguate capacità gestionali. Alcune forme <strong>di</strong><strong>di</strong>ssenso organizzato come, ad esempio, i comitatitematici contrari ad un progetto, secondola logica NIMBY (not in my back yard), sonoun in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> criticità che segnala la necessità<strong>di</strong> rafforzare il <strong>di</strong>alogo e la fiducia fra le partial fine <strong>di</strong> evitare una conflittualità eccessiva chepotrebbe impe<strong>di</strong>re il processo <strong>di</strong> cambiamento.Un’ulteriore criticità può essere rappresentata dauna errata interpretazione del significato <strong>di</strong> sviluppoendogeno. Infatti, posta la necessità chelo sviluppo nasca dalla comunità locale <strong>di</strong> riferimentoe che questa partecipi attivamente allasua realizzazione, non significa che un territoriodebba chiudersi in se stesso. Nessuna area puògenerare sviluppo endogeno senza tenere conto<strong>di</strong> un ambiente macroeconomico che apportaun contributo non in<strong>di</strong>fferente; a tal propositoil programma LEADER e la rete italiana deiGAL, oltre che l’utilizzo <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> comunicazioneinformale e <strong>di</strong> reti tematiche mon<strong>di</strong>aliaccessibili attraverso la rete internet, sono mezziin<strong>di</strong>spensabili per attuare quel meccanismo teorico-praticodel glocal thinking, e per stimolarecomportamenti virtuosi e meccanismi <strong>di</strong> emulazionein grado <strong>di</strong> promuovere anche altri territori.In conclusione, per poter avviare ed ottenererisultati sul territorio, appare necessario - anchein considerazione delle evidenze riportate - cheesista e si rafforzi in tutti gli operatori/attori delTerritorio quel senso <strong>di</strong> consapevolezza attuativae <strong>di</strong> capacità prospettica che se anche non <strong>di</strong>sponibiliin tutti - decisori e attuatori - possanoessere riconosciuti e posti al centro delle scelte<strong>di</strong> sviluppo territoriale. Solo uscendo dalle posizionisingole e guardando insieme i problemi delTerritorio, sarà così possibile in<strong>di</strong>viduare le viemigliori <strong>di</strong> azione.13 - Il processo si attiva a partire dalla definizione dell’albero dei problemi, poi trasformato in albero degli obiettivi,fino alla rappresentazione attraverso la matrice d’impatto e <strong>di</strong> correlazione, degli effetti <strong>di</strong> quanto si intende realizzaresui <strong>di</strong>versi ambiti <strong>di</strong> intervento.14 - Qui sorge, infatti, una <strong>di</strong>stinzione fra i Patti territoriali prima trattati ed i Gruppi <strong>di</strong> Azione Locale (GAL), nei qualile persone giocano un ruolo più attivo andando a gestire anche fasi operative del progetto, maturando dunque unaconsapevolezza maggiore rispetto al loro ruolo all’interno <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> sviluppo; Silvia Sivini - Seminario internazionale:Limiti e potenzialità dei processi <strong>di</strong> governance locale - Arcavacata 2003Riferimenti Bibliografici- Bottazzi G., Programmazione negoziata in Sardegna: sviluppo locale tra coor<strong>di</strong>namento e programmazionedal basso - Azioni <strong>di</strong> sistema per la Pubblica Amministrazione 2003;- Calori A. Cecatiello R., Esperienze e prospettive <strong>di</strong> sviluppo locale - Milano 2007;- Capano G., Giuliani M., Dizionario <strong>di</strong> politiche pubbliche - NIS Roma 1996;- Dematteis G., Convegno: Sviluppo locale e sostenibilità tra teoria e pratica - 2003;- Eckart M., Cooperative Governance - a multi-perspective exploration on the strategic <strong>di</strong>rection andcontrol of cooperative groups. Dissertation, University of St. Gallen 2006;- EuropeAid Cooperation Office, Project Cycle Management Guidelines - Marzo 2004;- Fadda S., Governance e Sviluppo Territoriale - Azioni <strong>di</strong> sistema per la Pubblica Amministrazione2003;- Freire P., La pedagogia degli oppressi - EGA E<strong>di</strong>tore 2002;- Garofoli G., Sviluppo locale e governance - Azioni <strong>di</strong> sistema per la Pubblica Amministrazione 2003;- Hill, C.J., Lynn L.E. Jr., Is Hierarchical Governance in Decline? Evidence from Empirical Research -Journal of Public Administration Research and Theory 2004;- Magnaghi A., Rappresentare i luoghi meto<strong>di</strong> e teorie - Allinea 2001;- Peters G.B., Pierre, J., Governance without Government? Rethinking Public Administration - Journal ofPublic Administration Research and Theory 1998;- Tommasoli M., Lo sviluppo partecipativo - Carocci E<strong>di</strong>tore, Aprile 2001.OC - 45


CONCERTI<strong>di</strong> Marcello BarillàMusica e raccontoper i bimbi d’AfricaL’arte della narrazione e la forza della musicapopolare calabrese insieme per un’iniziativa <strong>di</strong>solidarietà con i bambini della tormentata SierraLeone. Sul palco, in giro per la nostra regione,Carlo Lucarelli e il gruppo degli ArangaraChe ci f<strong>anno</strong> sullo stessopalco un giallista assainoto al grande pubblicoe un gruppo <strong>di</strong> talenti musicaliformidabili, con la ra<strong>di</strong>ce benpiantata nel folk meri<strong>di</strong>onale?Il giallista è Carlo Lucarelli e abbiamoimparato ad apprezzarlosoprattutto guardando il suo“Blu notte” su Rai 3, che per<strong>di</strong>verse stagioni ci ha tenuti letteralmenteincollati al video perseguire la grande cronaca (nera)italiana, raccontata con unacapacità più unica che rara. Ilgruppo musicale è invece quellodegli Arangara, nato - comesi può leggere sul sito www.arangara.it - nella primavera del2005 come progetto musicale,in cui sono riscontrabili i trattidella tra<strong>di</strong>zione cantautorale,principalmente italiana, mescolataalle influenze della musicapopolare del sud.La “strana coppia” è stata protagonista,nell’estate appenatrascorsa, <strong>di</strong> un lungo tour calabrese,passato anche per laprovincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> (Vallefiorita,Villaggio Mancuso e poiJacurso, nell’ambito del “KalafricaFestival”) e che ha portatosulle piazze della regione unospettacolo <strong>di</strong> teatro/canzone,nel segno <strong>di</strong> una formula belcollaudata dalla band. Fin dagliesor<strong>di</strong>, infatti, gli Arangara,h<strong>anno</strong> costruito spettacoli<strong>di</strong>versi ma sempre legati da unfilo conduttore: la narrazionein forma <strong>di</strong> poesia/canzone <strong>di</strong>singoli eventi con il sapore delracconto antico, da cui partireper trovare dei messaggi da trasferirenella nostra vita attuale.Una formula usata anche inquesto caso ma col valore aggiuntodelle storie “parlate”,che si sono coerentemente inseritetra quelle affidate alla musicae al canto. Già, storie… e chestorie.«Le mie - spiega Lucarelli - inquesto caso raccontano <strong>di</strong> unviaggio in Africa che abbiamofatto, io e altri autori, alla ricerca<strong>di</strong> materiali per scrivere unlibro. Raccontano quello cheabbiamo visto e capito lì e delladecisione che abbiamo preso<strong>di</strong> fare un’altra cosa rispetto ainostri programmi e cioè avviareuna raccolta fon<strong>di</strong> per costruireun asilo». Un asilo in Sierra Leone,la terra dei bambini soldato;così l’abbiamo ribattezzatain Occidente, dove però tutto,anche il peggiore dei drammiumani, rischia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare stereotipo,luogo comune, strumento<strong>di</strong> retorica e demagogiaa buon mercato.«Parliamo dei bambini in generalee non soltanto <strong>di</strong> quellisoldato - sente la necessità <strong>di</strong>puntualizzare Lucarelli. Ce nesono tanti e st<strong>anno</strong> male in tuttii sensi, compreso o forse prima<strong>di</strong> tutto sul fronte dell’assistenzaall’infanzia e dell’istruzione.Può sembrare strano muoversiper fare qualcosa, dareuna mano e farlo attraverso ilconnubio tra parlato e musica46 - OC


ma in realtà non lo è. La musica- continua Lucarelli - comequella che f<strong>anno</strong> gli Arangarao come quella che Gianfranco(Riccelli, leader del gruppo,ndr) mi ha fatto conoscere venendoin Calabria e sentendo lesue molteplici espressioni, poialla fine racconta delle storie ecrea delle emozioni, che è esattamentequello che f<strong>anno</strong> i narratoricome me. Se poi questenostre storie riescono a <strong>di</strong>ventareanche una spinta al servizio<strong>di</strong> qualche cosa che si costruisce,allora tutto acquista unsenso <strong>di</strong>verso, il senso <strong>di</strong> qualcosa<strong>di</strong> molto bello e positivo».Lucarelli, insomma, enfatizzail concetto del “dare concreto”attraverso una pluralità<strong>di</strong> espressioni artistiche. Ma,inevitabilmente, il dare spessoimplica anche il ricevere.«Di questo viaggio in Calabria- <strong>di</strong>ce - porto con me cose davverostraor<strong>di</strong>narie. Conoscevoquesta regione da un punto <strong>di</strong>vista gastronomico e si vede…- afferma sorridendo e con autoironia- ma poi l’ho conosciutaattraverso le altre espressionidella sua cultura, a cominciareproprio dalla musica popolare.Il tour insieme con gli Arangarami ha dato adesso l’opportunità<strong>di</strong> una conoscenza geografica<strong>di</strong>retta, consentendomi anche<strong>di</strong> fare un po’ il turista. Mi restaun bagaglio <strong>di</strong> cose bellissime».Di cose bellissime della Calabria,invece, dentro GianfrancoRiccelli ce n’erano già un’infinitàe adesso sono anche dentroil suo gruppo. «Indubbiamenteè così - racconta - anche senon siamo tutti calabresi macomunque quasi tutti meri<strong>di</strong>onaliemigrati a Bologna. Ineffetti, però, i primi testi cheabbiamo scritto erano in <strong>di</strong>alettocalabrese. Ora ci stiamorivolgendo anche all’uso dellalingua italiana ma in ognicaso sì, bisogna <strong>di</strong>re che laCalabria rimane sempre dentro».Lucarelli e gli Arangarasi conoscono da anni e questosodalizio continua ancoraoggi a convincere il leader delgruppo.«I suoi racconti - spiega Riccelli- credo che si amalgaminomolto bene con la nostramusica e con la musica popolarecalabrese più in generale.Esibirci nella nostra regione,costituisce poi un valore aggiunto.Ci sono canzoni che,suonate e cantate altrove, nonh<strong>anno</strong> la stessa presa per viadel <strong>di</strong>aletto e quin<strong>di</strong> esibirsiin Calabria ha sempre un sapore<strong>di</strong>verso; è un motivo <strong>di</strong>suggestione intensa perchési mescolano molte cose. Unpalcoscenico come quellodel Kalafrica Festival, giustoper fare un esempio, è comeun ponte gettato tra culturee mon<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi ma con deitratti comuni. La Calabria -continua Riccelli - è una delleregioni meno ricche del Paese,che ha conosciuto in passatola povertà vera ma pensareche proprio qui prenda corpoun’azione <strong>di</strong> solidarietà versoquello che chiamiamo terzomondo, fatto anch’esso <strong>di</strong> bisogniprimari non sod<strong>di</strong>sfattiè davvero qualcosa straor<strong>di</strong>nariamentedensa <strong>di</strong> contenutie valori autentici».Arangara:Terra <strong>di</strong> mariruppo <strong>di</strong> musica etno-autorale, Aran-Gfolkgara nasce nel 2005 comeprogetto musicale in cuisono riscontrabili i tratti dellatra<strong>di</strong>zione cantautoralemescolata alle influenzedella musica popolare dell’Italiameri<strong>di</strong>onale. In questacommistione gli scenari, <strong>di</strong>volta in volta <strong>di</strong>fferenti fraloro, risultano legati da unfilo conduttore comune: lanarrazione in forma d poesia/canzone<strong>di</strong> singolieventi che h<strong>anno</strong> il sapore<strong>di</strong> racconti affascinanti eantichi. Il loro linguaggio,spesso in calabrese stretto,risulta comunque comprensibilead un ampio pubblico.Il nuovo lavoro degli Arangara"Terra <strong>di</strong> mari" contieneanche testi <strong>di</strong> PierangeloBertoli, Clau<strong>di</strong>o Lolli, MimmoMartino e Andrea Buffa,oltre alla partecipazione <strong>di</strong>Carlo Lucarelli. Oltre cheessere un omaggio a questiillustri ospiti il CD, che continuaad avere una chiara demarcazioneautorale, proseguemusicalmente quantoiniziato con il precedenteprogetto, dove gli strumentietnici (marranzano, organetto,lira calabrese, tamburia cornice, mandolino,ecc) si mescolano a unamoderna struttura ritmica edove il "vernacolo" rimanecaratterizzante del viaggiointrapreso. Il CD è <strong>di</strong>stribuitoa livello nazionale da Edel.OC - 47


IMPRESE SPORT<strong>di</strong> Emanuela GemelliRecord nella baiadell’ippocampoSoverato teatro <strong>di</strong> ben due primati mon<strong>di</strong>ali inapnea in meno <strong>di</strong> una settimana. ProtagonistaHomar Leuci, uno straor<strong>di</strong>nario atleta, erede delgrande Enzo Maiorca ma soprattutto estimatoreappassionato della costa Jonica catanzarese«Il mare non si sfida.Chiunque lo facesse sarebbeuno sciocco arrogante.Troppo maestoso per unpiccolo uomo» Homar Leuci,l’atleta milanese che nella baia<strong>di</strong> Soverato, ha fatto registrarein meno <strong>di</strong> una settimanadue record mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> apnea,risponde così a chi gli <strong>di</strong>ce la“sfida è vinta”. L’un<strong>di</strong>ci settembreil primo record. Homarmigliora se stesso raggiungendo131 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà in dueminuti e cinquanta secon<strong>di</strong> inassetto variabile regolamentato.Quattro giorni dopo fa il bis:in due minuti e cinquantasettesecon<strong>di</strong> raggiunge 95 metri<strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà nella <strong>di</strong>sciplinain assetto costante. Otto metripiù giù dell’atleta turco DevrimUlusoy che deteneva ilprecedente primato mon<strong>di</strong>ale.Ulusoy, qualche giorno dopol’omologazione del record <strong>di</strong>Leuci, ha rinunciato al tentativo<strong>di</strong> contrastare il primatodell’italiano, segno che la profon<strong>di</strong>tàraggiunta da Leuci èdavvero importante, <strong>di</strong>fficile dasuperare.Homar Leuci ha riportato ilrecord in Italia e ha riacceso iriflettori su uno sport che haavuto in passato un grande impattome<strong>di</strong>atico. «È stato perme un risultato importantissimo- ha detto dopo aver conquistatolo strepitoso -131 - Lacosa particolare del mio tuffo èche sono andato a testa in giùe questo mi ha consentito <strong>di</strong>recuperare tempo nella risalitacon la monopinna. Era daitempi <strong>di</strong> Maiorca e Mayol cheil variabile non veniva eseguitoin questa maniera».Proprio le imprese <strong>di</strong> EnzoMaiorca, seguite da Homar intv quando era poco più che unbambino, lo h<strong>anno</strong> spinto aprovare una <strong>di</strong>sciplina sportivacosì particolare.«L’apnea - sostiene- non è solouno sport è una <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong>vita, un pò come lo yoga. Perpraticarla occorre alimentarsicorrettamente, avere la testasgombera da ogni pensiero,guardare all’esistenza con capacitàme<strong>di</strong>tativa».Scenario dell’impresa sportiva<strong>di</strong> Leuci è la baia <strong>di</strong> Soverato,nota anche come baia dell’ippocampo.Uno specchio <strong>di</strong>mare me<strong>di</strong>terraneo in cui ilcavalluccio marino vive e simoltiplica avendo trovato unhabitat ideale. Questo stessomare Homar Leuci lo ha sceltoper le due imprese sportive esi capisce che la sua non è statauna scelta casuale. Nella baia<strong>di</strong> Soverato l’atleta ha trovatoil mare giusto. «C’è la profon<strong>di</strong>tàdel Me<strong>di</strong>terraneo - <strong>di</strong>ce -freddo e buio sul fondo comenessun altro mare» A Soveratosi è allenato per mesi, affiancatodai suoi amici <strong>di</strong> CalabriApnea,che lo h<strong>anno</strong> sostenuto in tuttala fase <strong>di</strong> preparazione e nei test48 - OC


SUCCESSI SPORTIVI SCRITTI NEL DESTINOomar Leuci è nato il nove giugno 1976 a Milano. Sin da bambino ha sempre svolto <strong>di</strong>verseH<strong>di</strong>scipline sportive. A soli 10 anni è <strong>di</strong>ventato campione regionale <strong>di</strong> corsa campestre e vicecampione Nazionale. In età giovanile oltre al nuoto, <strong>di</strong>sciplina a lui molto cara, ottiene risultatianche nel calcio, arrivando a giocare nelle giovanili <strong>di</strong> una squadra <strong>di</strong> serie C2. I risultati eccellentiottenuti in in campo agonistico si uniscono a quelli in campo scolastico, infatti si laureain economia e commercio presso l’università Cattolica <strong>di</strong> Milano nel 2002. Riscopre l’apnea inetá universitaria in Francia dove vive a lungo. Spinto dalla grande passione <strong>di</strong> questa nazioneper il suo beniamino Jacque Mayol e per il film <strong>di</strong> Luc Besson, “Le grand Bleu” che sbancò tuttii botteghini. Rivive il grande antagonismo tra due gran<strong>di</strong> dell’apnea, Mayol e il grande EnzoMaiorca, e sarà questo a fare da detonatore alla passione per l’ignoto, per il profondo blu e laper sfida con se stessi .Nel 2006 stabilisce il nuovo primato <strong>di</strong> apnea profonda a rana, suo primo record <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà.Si è presentato sulla scena dell’apnea agonistica con la <strong>di</strong>sciplina dell’apnea <strong>di</strong>namica, che sisvolge in piscina, ma con un sogno nel cuore, quello <strong>di</strong> emulare i gran<strong>di</strong> dell’apnea Italiana inun tentativo <strong>di</strong> record in mare, in profon<strong>di</strong>tà. Cresciuto seguendo le gran<strong>di</strong> imprese dei gran<strong>di</strong>della storia dell’apnea Italiana, Homar ha finalmente la possibilità <strong>di</strong> coronare un sogno e stabilisceil suo primo record <strong>di</strong> apnea profonda, senza l’ausilio <strong>di</strong> nessun attrezzo o zavorra, nellesplen<strong>di</strong>de acque siciliane dell’ isola <strong>di</strong> Marettimo nell’arcipelago delle isole Ega<strong>di</strong> antistanti aTrapani. Raggiunge la profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> -51 metri, onorando l’apneista siciliano che fu il protagonista<strong>di</strong> un’impresa storica. Nel 1962, infatti, Enzo Maiorca sbalordì la scienza raggiungendoper primo questa profon<strong>di</strong>tà contro il parere <strong>di</strong> tutti i me<strong>di</strong>ci iperbarici dell’epoca.Nel 2009 l’Atleta milanese stabilisce il nuovo record mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> apnea profonda in assetto costanteCMAS, omologato cioè dalla Confederation Mon<strong>di</strong>ale des Activitèes Subacquatiques edalla FIPSAS come record Italiano, scendendo alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> -84 metri, solo con l’aiuto dellasua monopinna, coronando così un sogno.A settembre del <strong>2012</strong> nel mare <strong>di</strong> Soverato stabilisce in cinque giorni un doppio record mon<strong>di</strong>alecon una impresa al limite della resistenza umana.finali. La gente <strong>di</strong> Soverato loha sostenuto e protetto garantendoglila serenità necessaria,blindandolo da ogni clamoreme<strong>di</strong>atico per consentirgli <strong>di</strong>svolgere al meglio la preparazionepsicofisica. «Come il cavalucciomarino - scherza Leuci- anche io qui ho trovato il miohabitat perfetto. Non solo amicizia,rispetto e calore umanoma anche le professionalità necessarieper rendere, sia la preparazioneche la prova finale,praticamente perfette».Ed è a loro, i sub <strong>di</strong> CalabriApnea,che è andato, infatti, il primoringraziamento <strong>di</strong> Homar:«Sono stati una squadra fantastica.Un record si fa in meno<strong>di</strong> tre minuti - ha detto - ma sicostruisce con mesi <strong>di</strong> lavoro esenza <strong>di</strong> loro niente sarebbe statopossibile. Professionali, precisi,puntuali come un orologiosvizzero ma cal<strong>di</strong> e affettuosicome pochissima altra genteoggi sa essere».Un record man homar Leuci,un atleta che ha scritto, da Soverato,il suo nome nell’olimpodello sport e allora quello chepiù colpisce nel partecipare alsuo trionfo è che ad accompagnarlofino alla vittoria, è statala gente comune, semplice, autentica,come lui del resto, cheappena riemerso dal suo abissoha abbracciato tutti sulla spiaggia,a tutti ha detto grazie, contutti ha accettato <strong>di</strong> farsi fotografare.Quanto bene fa allosport, a tutto lo sport, un ragazzocosì. Il mare <strong>di</strong> Soverato,l’accoglienza della gente, capace<strong>di</strong> essere solidale e silenziosa,tutti questi ingre<strong>di</strong>enti h<strong>anno</strong>contribuito a rendere possibilel’impresa sportiva eccezionale<strong>di</strong> un milanese col mare <strong>di</strong> Calabrianel cuore, col fisico scolpitoe il sorriso sereno, come<strong>di</strong> un bambino, <strong>di</strong>segnato infaccia. E non finisce qui. Sod<strong>di</strong>sfazionee voglia <strong>di</strong> provarciancora. Homar Leuci è un atletaautentico, niente tattiche chepiacciono tanto al circo me<strong>di</strong>aticopopolato da pseudosportivia caccia <strong>di</strong> copertine sulleriviste patinate.La sua sfida, non al mare, maalla resistenza e alle possibilitàdel corpo umano, la lanciasubito, appena preso fiato dallarisalita: «Appuntamento alprossimo <strong>anno</strong> per fare ancorameglio». Speriamo che sia ancorain Calabria, che scelga ancorai calabresi come compagni<strong>di</strong> viaggio. Insieme, nuovamente,Homar Leuci e Soverato,con quello che resta nei polmoni,magari avendo l’obiettivo<strong>di</strong> sfondare il muro dei meno150... dove il mare da blu <strong>di</strong>ventanero, il freddo è gelo e ilsilenzio assoluto.OC - 49


SOCIALE<strong>di</strong> Domenico IozzoSfilata <strong>di</strong> mitiche Rosseall’insegna della solidarietàQuarta e<strong>di</strong>zione del memorial “Luca Zerilli” che quest’<strong>anno</strong> si è gemellatocon l’associazione Famiglie Sma, per promuovere una raccolta <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>destinata alla ricerca sulla atrofia muscolare spinale, una delle malattiegenetiche infantili più crudeli e sostenere così chi ogni giorno si pro<strong>di</strong>gastando accanto a quei genitori che combattono insieme con i propri figli“La passione in aiuto dell’atrofia”. Èquesto lo slogan significativo che haaccompagnato la quarta e<strong>di</strong>zione del“Memorial Zerilli”, il raduno della Ferrari cheanche quest’<strong>anno</strong> ha visto circa 40 esemplari del“Cavallino” fare tappa nella città capoluogo <strong>di</strong>regione con un ricco ed articolato programma <strong>di</strong>eventi. A promuovere l’iniziativa è stata la “Rossoscuderia <strong>Catanzaro</strong>”, il club, guidato dal presidenteDomenico Tiriolo e dal vicepresidenteSalvatore Mancuso, nato sette anni fa, quasi perscherzo, con lo scopo <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre e <strong>di</strong>ffonderela passione per l’automobile sportiva per eccellenza,abbinando ogni raduno ad uno scopobenefico. Una passione che ha fatto da volano atante iniziative in grado <strong>di</strong> aprire anche a <strong>Catanzaro</strong>una finestra sul mondo “in rosso” targatoFerrari il cui rombo è tornato a scuotere dal 31agosto al 2 settembre scorsi in tutto l’hinterlandprovinciale.L’evento, che ha sposato la beneficenza nel segnodel ricordo <strong>di</strong> un grande amico e appassionato<strong>di</strong> motori scomparso prematuramente, hacoinvolto infatti anche i comuni <strong>di</strong> Montauro eSoverato. Nella Perla dello Jonio si sono celebrati,infatti, gli eventi più attesi della manifestazionelegati ad un progetto <strong>di</strong> ricerca in sostegnodell’Associazione “Famiglie Sma”. Il “MemorialOC - 51


52 - OCZerilli” ha rappresentato l’occasione per promuovereuna raccolta <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> destinata alla ricercaper combattere l’atrofia muscolare spinale,una delle malattie genetiche infantili più crudeli,sostenendo l’azione <strong>di</strong> chi, ogni giorno, si pro<strong>di</strong>gaper stare accanto a quei genitori che combattonoinsieme con i propri figli. Il programmadella tre giorni si è aperto con l’arrivo dei boli<strong>di</strong>nell’area del business center “Le Aquile” <strong>di</strong> viaLucrezia della Valle a <strong>Catanzaro</strong>, dove in tantih<strong>anno</strong> potuto ammirare le auto provenienti datutto il Sud Italia: ampia è stata la partecipazione<strong>di</strong> appassionati giunti a <strong>Catanzaro</strong> <strong>di</strong>rettamenteda Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia.Il lungo “serpentone” <strong>di</strong> auto ha raggiunto, successivamente,la costa ionica catanzarese per unasuggestiva sfilata a Soverato - che ha catturatol’ammirazione e la curiosità dei tanti passanti -con una tappa nella zona della Villa comunaledove è stato allestito una sorta <strong>di</strong> villaggio globalein cui, oltre ad ammirare le Ferrari, tutti ipartecipanti h<strong>anno</strong> potuto vivere un momento<strong>di</strong> aggregazione in occasione della cena <strong>di</strong> beneficenzain favore <strong>di</strong> “Famiglie Sma”. Il giornoconclusivo della manifestazione ha visto i boli<strong>di</strong>ancora protagonisti, questa volta con le prove<strong>di</strong> regolarità, che h<strong>anno</strong> avuto come suggestivacornice il centro storico <strong>di</strong> Montauro, seguitedalla cerimonia <strong>di</strong> premiazione: a trionfarecome auto più votata dalla giuria <strong>di</strong> esperti egiornalisti è stata una Ferrari 458 Italia. L’iniziativa,che ha rappresentato un’opportunitàpreziosa <strong>di</strong> promozione turistica del territorio,è stata promossa grazie alla collaborazione istituzionaledella Provincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, della


Regione Calabria, dei Comuni <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>,Soverato e Montauro, <strong>di</strong> Aci, Confindustriae <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, dellaCroce Rossa e <strong>di</strong> tutti gli altri sponsor che h<strong>anno</strong>reso possibile la realizzazione dell’evento.Domenico Tiriolo, presidente <strong>di</strong> “Rosso scuderia<strong>Catanzaro</strong>”, ha così espresso la propriasod<strong>di</strong>sfazione per la riuscita <strong>di</strong> una manifestazioneche, negli auspici dell’organizzazione, sican<strong>di</strong>da a <strong>di</strong>ventare un evento fisso dell’estatecalabrese: «Per noi questo è stato il quinto <strong>anno</strong>consecutivo del raduno Ferrari – ha detto – el’accoglienza, nonostante il momento storico<strong>di</strong>fficile, è stata davvero spettacolare graziealla collaborazione e allo spirito <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visionemesso in mostra dai comuni <strong>di</strong> Soverato eMontauro e alla sensibilità che da sempre laProvincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> ha avuto nei confronti<strong>di</strong> questa manifestazione». Il presidente Tiriolo,spendendo ancora un volta un pensiero commossoin ricordo dell’amico Luca Zerilli - «personasolare e piena <strong>di</strong> vita che ci ha lasciato nelmomento più bello» - non nasconde le prossimeaspettative: «Il nostro auspicio - ha continuato- è quello <strong>di</strong> poter dare continuità ad un evento,reso possibile solo grazie alla passione e ai tantisacrifici da parte dei soci e degli sponsor privati,che è stato in grado <strong>di</strong> conquistare in pochianni l’attenzione <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> appassionatiprovenienti da tutto il Sud. Il nostro obiettivo èquello <strong>di</strong> farci conoscere sempre <strong>di</strong> più da tutticoloro che nutrono la nostra stessa incontenibileed intramontabile passione e che sono curiosi<strong>di</strong> scoprire le bellezze spesso nascoste del nostroterritorio».OC - 53


IMPRESE SPORT<strong>di</strong> Eugenia FerraginaCampionida spiaggiaÈ passata per <strong>Catanzaro</strong>, l’estate scorsa,la SerieA Enel, il campionato <strong>di</strong> calcio in spiaggiaorganizzato dalla FIGC-LND. La kermèsse hafatto tappa in Calabria regalando un weekend <strong>di</strong>sfide entusiasmanti non solo per gli appassionatiIl massimo campionato nazionale<strong>di</strong> beach soccer targatoFigc-Lega NazionaleDilettanti, che tocca le piùbelle spiagge della penisola, èsbarcato quest’<strong>anno</strong> anche sullasplen<strong>di</strong>da costa ionica catanzaresein un caldo weekend <strong>di</strong>luglio. Due giorni <strong>di</strong> sfide esaltantie <strong>di</strong> giocate spettacolari,tipiche <strong>di</strong> questa frizzante <strong>di</strong>sciplinaagonistica, che ha richiamatoda tutta la regione tantiappassionati ma anche moltituristi curiosi.L’evento, cui non ha fattomancare il proprio sostegno la<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> del capoluogo<strong>di</strong> regione, è stato organizzatodalla società sportiva“Panarea <strong>Catanzaro</strong> Soccer”,con il supporto del ComitatoRegionale Calabria della LND,guidato da Saverio Mirarchi.Il presidente della società, FrancescoProcopio, ex calciatoreprofessionista, mosso dallapassione, dal <strong>di</strong>vertimento edall’amore verso questo sport,ha deciso <strong>di</strong> “mettersi in gioco”attivamente per accogliere unafase del campionato <strong>di</strong> Serie AEnel e farlo <strong>di</strong>ventare un appuntamentofisso all’interno <strong>di</strong>un cartellone sempre più ricco<strong>di</strong> eventi, al fine <strong>di</strong> contribuireanche alla promozione turisticae non solo del nostro territorio.54 - OC


La seconda tappa del gironecentro-sud ha avuto come corniceil Beach Sta<strong>di</strong>um, realizzatoappositamente presso laspiaggia del locale “Santa Fè” <strong>di</strong><strong>Catanzaro</strong> Lido e de<strong>di</strong>cato allamemoria <strong>di</strong> Antonio Procopio,scomparso sette mesi fa e fondatoredella Panarea <strong>di</strong> calcio a un<strong>di</strong>cie beach soccer. Una strutturache, secondo l’intento degliorganizzatori, potrebbe <strong>di</strong>ventareluogo ideale per organizzareeventi sportivi e spettacolia livello nazionale. Sul rettangolo<strong>di</strong> sabbia del Beach Sta<strong>di</strong>umsono scesi i club calabresi<strong>di</strong> Panarea <strong>Catanzaro</strong>, i Greco<strong>Catanzaro</strong> e Lamezia Terme, isiciliani <strong>di</strong> Belpassese, CanalicchioCatania e Catania, oltreall’unica formazione laziale delTerracina. Proprio quest’ultimasi è riconfermata, a fine competizione,Campione d’Italia. Latappa <strong>di</strong> catanzarese ha avutouna grande copertura me<strong>di</strong>atica,a cominciare dalla partecipazione<strong>di</strong> Rai Sport, per proseguirecon i servizi <strong>di</strong> Corriere delloSport-Sta<strong>di</strong>o e Tuttosport. Unadue giorni <strong>di</strong> grande agonismosulla spiaggia del quartiere marinarodel capoluogo <strong>di</strong> regione,una garanzia <strong>di</strong> spettacolo peril pubblico che ha gremito glispalti sin dal primo pomeriggio,nonostante le alte temperature,per seguire le sfide tra le squadrepartecipanti. Sole, mare, genteed il buon sano calcio da spiaggia:una formula <strong>di</strong> successo chenon solo <strong>di</strong>mostra le vocazionidel nostro territorio ma anchela grande passione per il beachsoccer che da sempre ha animatola Calabria. Giunta alla nonastagione, la Serie A Beach Socceranche per il <strong>2012</strong> si è avvalsadella sponsorizzazione <strong>di</strong> Enel.Una partnership che dura dasette anni e che ha portato questosport alla massima notorietà.Quattor<strong>di</strong>ci squadre sud<strong>di</strong>visein due gironi, otto giornate<strong>di</strong> campionato in sette località<strong>di</strong>verse, decine <strong>di</strong> partite e granfinale a Terracina il 19 agosto.Grazie al beach soccer, tutti gliappassionati <strong>di</strong> sport e <strong>di</strong> calcio,possono assistere a gare intensee spettacolari durante il periodoestivo, quando <strong>di</strong> solito ilcalcio è in vacanza. Quello cheall’inizio sembrava solamenteun’attività amatoriale, sta <strong>di</strong>venendouno sport <strong>di</strong> enormeinteresse, in ogni parte dellanostra penisola. Uno sport che<strong>di</strong>ffonde i valori importanti legatial gioco del calcio: fair-play,solidarietà, impegno, de<strong>di</strong>zionee abbattimento <strong>di</strong> ogni barrierarazziale. In Italia attualmente cisono circa cinquemila praticanti,un <strong>numero</strong> destinato a raddoppiarsiin pochi anni. Dallaprossima stagione sarà istituitoanche un campionato <strong>di</strong> SerieA2, in modo da essere pronticon la squadra nazionale (anchefemminile) per Rio de Janeiro2016, quando il beach soccer<strong>di</strong>verrà sport olimpico.OC - 55


ATTIVITÀ CAMERALISalumi e formaggi dellaprovincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>in mostra a Romaa promozione delle nostre eccellenze«Lagroalimentari fuori regione è una prioritàper le aziende, l’economia del territorio e,quin<strong>di</strong>, per questo nostro ente che, registrandola continua necessità <strong>di</strong> reperire nuovi mercati erealizzare efficaci azioni <strong>di</strong> marketing, è prontoad accompagnare e sostenere le realtà produttivein questa nuova missione». Con queste parole,il presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong>, PaoloAbramo, ha simbolicamente accompagnatole tre aziende della nostra provincia a Roma,dove nei giorni 15, 16 e 17 settembre, pressoil Salone delle Fontane all’EUR, si è tenuta lafiera de<strong>di</strong>cata a “Salumi e Formaggi della Tra<strong>di</strong>zioneItaliana”. La partecipazione all’eventofieristico, organizzata dalla <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong>per il tramite della sua azienda specialePromo<strong>Catanzaro</strong>, si inserisce nelle <strong>numero</strong>seazioni <strong>di</strong> promozione e marketing territoriale,che costituiscono alcuni fra i principali obiettividell’Ente <strong>Camera</strong>le. Quello in programma nellacapitale, era un evento de<strong>di</strong>cato ai prodottidell’eccellenza alimentare italiana, con protagonistii salumi e i formaggi, affiancati da tuttociò che <strong>di</strong> buono li accompagna sulle tavole delnostro Paese: pane, grissini e sostituti del pane;miele, mostarde e marmellate; vini, vini passiti,da me<strong>di</strong>tazione, da merenda; aceti balsamici emosti. Le aziende ambasciatrici delle nostre tra<strong>di</strong>zionisalumiere, casearie e delle arti bianche,sono state: il Salumificio Ussia <strong>di</strong> GuardavalleMarina; il Salumificio Rosa <strong>di</strong> Sersale; il PanificioD’Urso <strong>di</strong> Decollatura.«Le nostre aziende - ha spiegato il presidente <strong>di</strong>Promo<strong>Catanzaro</strong>, Raffaele Mostaccioli - accantoa quelle provenienti da tutte le altre regioniitaliane, sono debbono stare in vetrina per incontrarepossibili acquirenti per le loro produzioni.In questa circostanza, molto significativaoltre alla parte espositiva, è stata la sezione dellafiera che prevedeva una serie d’iniziative collaterali,convegni tecnici, concorsi, degustazioniguidate, laboratori del gusto, assaggi liberi: iltutto volto alla promozione e alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong>una cultura del gusto che contribuisca a premiareil lavoro <strong>di</strong> qualità».«Al settore agroalimentare viene affidato oggiun ruolo importante <strong>di</strong> testimonial dei territori -ha detto il presidente Abramo, commentando lamissione romana. Trattandosi <strong>di</strong> produzioni incui la nostra regione esprime, a livello nazionalee internazionale, delle vere e proprie eccellenze,c’è da augurarsi che le aziende che rappresenter<strong>anno</strong>la nostra provincia intercettino canalicommerciali sempre nuovi testimoniandoancora una volta la bontà della nostra identitàproduttiva».IL Presidente Abramosi CongratulaCON Marco Rubbettinoongratulazioni vivissime a Marco Rub-per il prestigioso incarico che lo«Cbettinovedrà a capo del Gruppo Giovani Impren<strong>di</strong>tori<strong>di</strong> Confindustria <strong>Catanzaro</strong>. La storia impren<strong>di</strong>torialedella sua famiglia lascia intuire la serietàe la professionalità del neo eletto Presidente,e permette <strong>di</strong> presagire lo spirito propositivo elungimirante con cui condurrà l’incarico affidatogli».Con queste parole il presidente della<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, PaoloAbramo, ha commentato l’elezione <strong>di</strong> Marco56- OC


Rubbettino alla presidenza dei Giovani Industrialicatanzaresi.«Marco Rubettino - ha proseguito Abramo - ,impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> seconda generazione del GruppoRubbettino Industrie Grafiche ed E<strong>di</strong>toriali,porta avanti nel segno della continuità familiarel’impresa fondata dal padre, e condotta assiemea lui dal fratello Florindo, nome, anche il suo,ben noto nella grande famiglia Confindustriale,e non solo, per l’importante contributo apportato.Figli d’arte e impren<strong>di</strong>tori seri, seguono conde<strong>di</strong>zione le orme del padre, che oggi sarebbeorgoglioso e fiero <strong>di</strong> toccare con mano il fruttodell’impegno e del sacrificio profusi nel tempo».Parole <strong>di</strong> augurio per un proficuo lavoro sonostate espresse dal presidente Abramo anche peril rinnovato Consiglio Direttivo composto da ottoelementi, che l’assemblea ha eletto in una rosa<strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>ci can<strong>di</strong>dati, per il prossimo triennio:Antonia Abramo, Marco Cerminara, GiovanniCusimano, Caterina Froio, Alessandro Genovese,Tiziana Muraca, Antonio Ranieri e MassimilianoSalvatori.«Auguro alla nuova squadra, formata da elementi<strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria qualità come si evince dailoro nomi, <strong>di</strong> portare avanti un proficuo lavoromantenendo sempre alto il nome dell’Associazioneche rappresentano ed elevato il livellodelle risposte che sar<strong>anno</strong> chiamati a dare in unmomento così delicato per il nostro Paese e peril nostro territorio, in particolare. Un ringraziamentova - ha concluso il Presidente della <strong>Camera</strong><strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> - a chi li ha preceduti, sottol’accorta guida del presidente uscente, AndreaAbramo, per il lavoro svolto con responsabilità,de<strong>di</strong>zione e grande senso <strong>di</strong> umanità».Rotary club <strong>Catanzaro</strong> -1951, Nicola Trapasso.Un incontro che non ha tra<strong>di</strong>to la consolidatatra<strong>di</strong>zione operativa che caratterizza il rapporto<strong>di</strong> collaborazione fra l’ente camerale e i <strong>di</strong>strettirotaryani. Al centro, infatti, della visita è stataposta la linea ideale che unisce l’ente presiedutoda Paolo Abramo ed i club attivi sul territorio, inuna sinergia che sempre si rinnova e si nutre <strong>di</strong>nuovi stimoli e proposte.«Ricevo con piacere le massime autorità del Rotaryclub <strong>di</strong>stretto 2100. Il rapporto con i Clubattivi in città - ha affermato il Presidente Abramo-, presieduti oggi dai valentissimi Manlio Paonessae Roberto Mellea, preceduti a loro volta,rispettivamente, dagli altrettanto pregiati UmbertoPlaty e Rocco Reina, è, fuori <strong>di</strong> ogni retoricae formale cerimoniale, un rapporto <strong>di</strong> collaborazionefattiva, che si fa carico <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduareeccellenze e affrontare sul territorio argomentimeritevoli <strong>di</strong> attenzione. A giorni - ha anticipatoAbramo - annunceremo una nuova iniziativa,ad esempio, non a caso programmata da tempocon il dottor Paonessa nel campo dell’economiasociale, che si svolgerà in parte in città, in partein un’area interna del comprensorio provinciale,a testimonianza del fatto che le attività <strong>di</strong> collaborazionesono costanti, originali e <strong>di</strong> grandesensibilità».«Il nostro emblema è un ingranaggio, che vuoleintegrarsi con gli altri ingranaggi attivi nella societàper creare meccanismi funzionanti e benoleati - ha affermato il governatore del <strong>di</strong>strettorotariano 2100, Marcello Fasano parlando conil Presiente Abramo -. Questa è una terra bellissimae accogliente, scoprirla per me in questosoggiorno è stato davvero sorprendente: l’auspicioè <strong>di</strong> continuare nel tempo a collaborare».INCONTRO TRA ABRAMO E I VERTICIDEL ROTARY CLUB DISTRETTO 2100stato un incontro cor<strong>di</strong>ale e propositivo quellotenutosi fra il Presidente della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong>È<strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, Paolo Abramo, ed ivertici del Rotary club <strong>di</strong>stretto 2100, nella salettariservata agli incontri istituzionali al primopiano dell’Ente camerale. Alla visita <strong>di</strong> cortesiaa palazzo Grimal<strong>di</strong> Montuoro h<strong>anno</strong> partecipatoil governatore del <strong>di</strong>stretto rotariano 2100,Marcello Fasano; il tesoriere <strong>di</strong>strettuale, MassimoBal<strong>di</strong>; l’assistente del governatore, GiovanniPetracca; il presidente e il past president delRotary club <strong>Catanzaro</strong>-1951, Roberto Mellea eUmberto Platy; il presidente e il past presidentdel Rotary club <strong>Catanzaro</strong> -Tre colli, Manlio Paonessae Rocco Reina; il segretario esecutivo delOC - 57


NEWSA PALUMBO IL PRIMO SNOWPARKDEL SUD ITALIAVillaggio Palumbo, grazie all’impegnoA preso lo scorso <strong>anno</strong> dalla gestione del resort,sta prendendo forma il primo snowpark delsud Italia, il “South Park”. A darne notizia è l’associazionesportiva “<strong>Catanzaro</strong> Snow Riders”.«In settimana sono stati effettuati i primi lavoriin terra che ci regaler<strong>anno</strong> un’area de<strong>di</strong>catasolo ed esclusivamente allo snowboard che stasorgendo sotto la seggiovia con un’incantevolevista sul lago Ampollino - si legge nella nota-. Sono già concluse le forme <strong>di</strong> due table jumpe due straight jump <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni davvero notevoliper favorire i salti sia ai più esperti cheai principianti. Inoltre accanto i kicker verr<strong>anno</strong>eretti alcuni terrazzamenti per il posizionamento<strong>di</strong> <strong>numero</strong>si rail e box. Ora non resta cheaspettare la neve in modo che possa ricoprirequesti lavori davvero straor<strong>di</strong>nari. Vogliamoringraziare la famiglia Scalise che nonostantele recenti delusioni per l’esclusione dai finanziamentiregionali non ha smesso <strong>di</strong> investire nellamontagna e nel turismo montano, regalandocicosì uno snowpark che non ha nulla da invi<strong>di</strong>area quelli del nord Italia. Ricor<strong>di</strong>amo - si legge ancoranel comunicato dell’associazione “<strong>Catanzaro</strong>Snow Riders” - che l’ingresso al park saràregolato da norme severissime e ci sarà l’usoobbligatorio del casco, tutto questo per surfare,saltare e <strong>di</strong>vertici in totale sicurezza. Gran<strong>di</strong> novitànon solo per gli snowboarder a VillaggioPalumbo, ma anche per gli sciatori. Sono infattitantissimi i lavori <strong>di</strong> ammodernamento <strong>di</strong> tutte lepiste presenti nella stazione, oltre alla creazione<strong>di</strong> una nuova area de<strong>di</strong>cata al campo scuola el’acquisto <strong>di</strong> nuovi c<strong>anno</strong>ni per l’innevamentoartificiale. Questo a <strong>di</strong>mostrazione che chi credein un progetto non si ferma davanti a nulla.La Sila ha un potenziale infinito e la nuova stagionene darà un assaggio».SOFTWARE DI GESTIONE MADE INCATANZARO PER LA LEGA VOLLEYSERIE A MASCHILEcatanzarese il software <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> cartellaÈ clinica me<strong>di</strong>co sportiva adottata dalla LegaVolley Serie A Maschile. L’applicativo che dalprimo ottobre gestirà i dati clinici <strong>di</strong> oltre 300atleti professionisti <strong>di</strong> A1 ed A2 per le stagioni<strong>2012</strong>/13 e 2013/14 è stato progettato e sviluppatoad hoc da due giovani “figli” dell’Università“Magna Graecia” <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>, GiuseppeMazza <strong>di</strong> anni 28 laurea in Ingegneria Informaticae Biome<strong>di</strong>ca e studente del CDLS in IngegneriaBiome<strong>di</strong>ca, Giovanni Giuliano, 22 anni studentein Ingegneria Informatica e Biome<strong>di</strong>ca esviluppatore freelance.L’applicativo, presentatoa Rimini in occasione dell’8° Congresso Nazionaledell’Associazione Me<strong>di</strong>ci Italiani del Volleynasce dall’intuizione del presidente dell’associazioneAntonio Ammendolia, docente dell’Ateneocatanzarese e responsabile me<strong>di</strong>co dellaVolley Tonno Callipo, costituisce un innovazione<strong>di</strong> rottura nel settore. La Lega Volley che ha subitoaccolto favorevolmente l’iniziativa, introducendol’utilizzo del software obbligatorio da regolamento,oggi è la prima lega professionistaad aver adottato uno strumento <strong>di</strong> tale innovativitàche si pone inevitabilmente come apripistanel campo informatico-me<strong>di</strong>co-sportivo. Il software<strong>di</strong>stribuito da una società con sede a Settingiano,è un importante strumento informaticoche consente <strong>di</strong> avere un quadro clinico sempreaggiornato degli atleti con le funzioni principali<strong>di</strong> compilazione della cartella clinica in forma-58 - OC


to elettronico, implementabile, mo<strong>di</strong>ficabile eaggiornabile <strong>di</strong>rettamente via web. Il progettoha come “Core” un Framework Open Sourceanch’esso “Made in Calabria” sviluppato daAntonio Oliverio, presidente dell’AssociazioneGiovani Ingegneri della Provincia <strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong>e dal suo staff tecnico.studentessa del “De Nobili” hafrequentato il terzo <strong>anno</strong> <strong>di</strong> corsopresso l’Avon Grove CharterSchool in PennsylvaniaSi chiama Silvia Gigliotti la ragazza originaria<strong>di</strong> Serrastretta (CZ) studentessa della secondaclasse del Liceo Artistico “G. De Nobili”<strong>di</strong> <strong>Catanzaro</strong> che, grazie alla vincita <strong>di</strong> un concorsogestito da “Intercultura” e ban<strong>di</strong>to da TelecomItalia, ha potuto frequentare il terzo <strong>anno</strong><strong>di</strong> corso presso l’Avon Grove Charter School inPennsylvania (USA). La ragazza ha soggiornatoall’estero ospite <strong>di</strong> una famiglia americana ed hafrequentato il terzo <strong>anno</strong> <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> a partire dall’iniziodell’<strong>anno</strong> scolastico 2011/12. Le <strong>di</strong>fficoltànon sono mancate specie nell’ambito linguisticoe nell’ambientazione al sistema scolastico americano,molto <strong>di</strong>verso da quello italiano. I giu<strong>di</strong>zidegli insegnanti delle varie <strong>di</strong>scipline, fin dall’iniziosono stati apprezzabili e, alla fine, Silvia haterminato gli stu<strong>di</strong> conseguendo il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> finecorso, raggiungendo, in quasi tutte le <strong>di</strong>scipline,il massimo dei voti. Durante l’<strong>anno</strong> scolasticotrascorso, il professor Francesco Marascio confunzione <strong>di</strong> tutor ha seguito la studentessa mantenendoi contatti con la scuola <strong>di</strong> provenienza emonitorando il percorso formativo nelle <strong>di</strong>verse<strong>di</strong>scipline e nella <strong>di</strong>versità degli insegnamenti.L’esperienza formativa è stata realizzata graziealla mobilità studentesca all’estero è promossadalla Comunità Europea e rientra nella nuova riformadella scuola secondaria <strong>di</strong> secondo grado.Fonte: www.catanzaroinforma.itAnalisi della Col<strong>di</strong>retti: il 61%degli italiani risparmia sul cibo.Il 6% non arriva a fine meseSei italiani su <strong>di</strong>eci (61 per cento) h<strong>anno</strong> tagliatola spesa per effetto del crollo del potered’acquisto, mentre un 6 per cento non riescead arrivare a fine mese. E’ quanto emerge daun’analisi Col<strong>di</strong>retti/Swg sui dati Istat relativi alred<strong>di</strong>to e risparmio delle famiglie nel secondotrimestre del <strong>2012</strong>. La crisi ha svuotato - sottolineaCol<strong>di</strong>retti - il carrello della spesa con uncrollo degli acquisti <strong>di</strong> latte del 7 per cento e <strong>di</strong>olio del 5 per cento, ma anche <strong>di</strong> pesce (-4 percento), carne <strong>di</strong> maiale e vino (-2), frutta, pasta ecarne <strong>di</strong> manzo (-1).Proprio per effetto del calo del potere d’acquisto,sono costretti a fare lo slalom tra gli scontiben il 62 per cento degli italiani che v<strong>anno</strong> acaccia <strong>di</strong> offerte speciali tra le corsie dei supermercatipiu’ che in passato mentre circa la meta’dei consumatori (49 per cento) fa ad<strong>di</strong>rittura laspola tra <strong>di</strong>versi negozi per confrontare i prezzipiu’ convenienti. Tra le tendenze emergenti sievidenzia l’aumento <strong>di</strong> quanti acquistano prodottilocali (40 per cento) e scelgono solo frutta everdura <strong>di</strong> stagione (50 per cento) magari senzainterme<strong>di</strong>azione con un balzo record del 23 percento in un <strong>anno</strong> degli acquisti fatti <strong>di</strong>rettamentedal produttore, resi possibili dalla rete degliagricoltori <strong>di</strong> Campagna Amica. Il risultato e’che nonostante gli impegni della vita modernaper la prima volta rispetto al passato - concludela Col<strong>di</strong>retti - si inverte la tendenza con il 57 percento degli italiani che de<strong>di</strong>ca piu’ tempo a farela spesa secondo l’analisi Col<strong>di</strong>retti/Swg.OC - 59


LE SOCIETÀ PARTECIPATES.A.CAL. SPALAMEZIA EUROPA SPAINFOCAMERE SCPATECNO HOLDING SPACOMALCA SRLRETECAMERE SCRLDINTEC SCARL - CONSORZIOPER L'INNOVAZIONE TECNOLOGICACOSER SCARLAGROQUALITÀLAMEZIA SVILUPPO SCARLCONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALEDELLA PROVINCIA DI CATANZAROISNART SCPAECOCERVED SRLBORSA MERCI TELEMATICA SCPATECNOCAMERE SCPAUNIONTRASPORTI SCARL1862-<strong>2012</strong>150° ANNIVERSARIO


COMPONENTI GIUNTA ECONSIGLIO CAMERALEPAOLO ABRAMOPresidente - IndustriaANTONIO MAURIVice Presidente - ArtigianatoROSARIO CALABRESEConsigliere - Cre<strong>di</strong>to e AssicurazioniDANIELA CARROZZAConsigliere - <strong>Commercio</strong>DANIELE MARIA CIRANNIConsigliere - Organizzazioni sindacaliLUIGI COSTAConsigliere - Associazione ConsumatoriPIETRO GAGLIARDIConsigliere - Servizi alle impreseGIUSEPPE GIGLIOConsigliere - <strong>Commercio</strong>ANTONIO GREGORIANOConsigliere - TurismoDARIO LAMANNAComponente Giunta - IndustriaAGOSTINO LONETTIConsigliere - <strong>Commercio</strong>MARIO MAIORANAConsigliere - AgricolturaRAFFAELE MOSTACCIOLIConsigliere - ArtigianatoFLORIANO NOTOConsigliere - Servizi alle impreseSANDRA PASCALIConsigliere - AgricolturaGIUSEPPE PELLEGRINOConsigliere - CooperazioneDANIELE ROSSIConsigliere - IndustriaROLANDO SALVATORIConsigliere - ArtigianatoALBERTO STATTIComponente Giunta - AgricolturaPIETRO TASSONEConsigliere - <strong>Commercio</strong>FRANCESCO VIAPIANAComponente Giunta - <strong>Commercio</strong>ROSALBINO VITERBOConsigliere - Servizi alle impreseCOLLEGIO REVISORI DEI CONTIMARIO ANTONINI PresidenteVINCENZO CURCIOALBERTO FRANCESCO DE SIMONESEGRETARIO GENERALEMaurizio FerraraVICE SEGRETARIO GENERALEStefania CelestinoSEDI CAMERALISEDE CENTRALEVia Menniti Ippolito, 16 - 88100 <strong>Catanzaro</strong>Centralino 0961.888111 - Telefax 0961.721236ORARIO APERTURA AL PUBBLICO- dal lunedì al venerdì 9.00-12.30- martedì e giovedì 15.30-17.00SEDE DECENTRATAVia Perugini - 88048 - Lamezia TermeTel. 0968.464601ORARIO APERTURA AL PUBBLICO- lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00UFFICI SEDE CENTRALEPresidenzatel. 0961.888237 - fax. 0961.888227Segreteria Generaletel. 0961.888206 - fax. 0961.721236Vice Segretario Generaletel. 0961.888256Gestione provve<strong>di</strong>mentitel. 0961.888214 - fax 0961.888236Affari generalitel. 0961.888225/219Bilancio e contabilitàtel. 0961.888231Gestione economica del personaletel. 0961.888226Tributitel. 0961.888279/233Provve<strong>di</strong>toratotel./fax 0961.888239Ufficio Legaletel. 0961.888253Promozione a supporto Azienda Speciale“Promo <strong>Catanzaro</strong>” - Ufficio <strong>di</strong> Progettotel. 0961.888238Statistica, Stu<strong>di</strong>, prezzi e tariffetel. 0961.888253/201Dirigente-conservatore registro impresetel. 0961.888256Registro Imprese, Albi, Ruoli e <strong>Commercio</strong> Esterotel. 0961.888207Artigianato e violazioni amministrativetel. 0961 888235Metrologia, Vigilanza e Servizi Ispettivitel. 0961.888332/258Conciliazione, Arbitrato, Tutela del Consumatore,Marchi e Brevetti, Protesti e Sanzioni amministrativetel. 0961.888286/271Ambientetel. 0961.888294/217

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