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LA COLTIVAZIONE DEL LAMPONE - Institut Agricole Régional

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Morgan DiemozManuale tecnico-pratico<strong>LA</strong> <strong>COLTIVAZIONE</strong><strong>DEL</strong> <strong>LA</strong>MPONECon la collaborazione diIvan BarrelePierre DiemozPrima edizione 2011Seconda edizione 2013 rivista e corretta<strong>Institut</strong> <strong>Agricole</strong> Régional2013


PresentazioneNell’ambito dei progetti di ricerca e sperimentazione, i tecnici del settore di Frutticolturadell’<strong>Institut</strong> <strong>Agricole</strong> Régional hanno condotto un interessante studio sull’adattabilitàin ambiente montano di diverse varietà di lampone.Al fine di valorizzare i risultati ottenuti, ci si era prefissati fin dall’inizio di pubblicareun manuale pratico per la coltivazione del lampone, destinato innanzitutto agliagricoltori che si volessero specializzare nei piccoli frutti e agli studenti, ma anche achi scegliesse questa coltura per integrare il reddito o semplicemente per il proprioauto-consumo.Il manuale, che ha un’impostazione volutamente semplice, è di buon livello tecnicoe si propone come utile strumento per affrontare correttamente i problemi che sipresentano, dal punto di vista pratico, nell’impianto del lamponeto, nelle cure colturali,nella scelta varietale, nelle principali avversità della coltura e nella difesa damalattie fungine e insetti parassiti in produzione integrata.Il testo è corredato da disegni, fotografie e tabelle e comprende anche, oltre a unaserie di indicazioni bibliografiche, un breve glossario a uso soprattutto di chi iniziassead affrontare gli argomenti trattati.andrea BarmazDirettore della sperimentazione- 2 -


IntroductionCette monographie a pour but de mettre à disposition des agriculteurs professionnels,mais aussi des passionnés, une série d’informations nécessaires pour bien réussirla culture de la framboise.Certes la framboise occupe une place assez marginale dans l’agriculture valdôtaine,mais c’est une culture qui peut se révéler une opportunité vers de nouvelles propositionspour une agriculture de montagne qui, consciemment et incontestablement,se rapproche à des modèles productifs qui bien s’intègrent à notre environnement.Les perspectives de cultiver le framboisier sont concrètes, car c’est une culturequi bien s’adapte aux conditions pédoclimatiques de notre région et surtout parcequ’elle se prête particulièrement bien aux petites exploitations familiales, en particulierà celles à production mixte et aux agritourismes.C’est pour ces raisons que, depuis plusieurs années, l’<strong>Institut</strong> <strong>Agricole</strong> Régional aconsidéré important d’introduire, dans ses programmes d’expérimentation, desessais sur le framboisier. Le but est donc celui de déterminer les variétés qui mieuxs’adaptent aux conditions de montagne et ensuite de peaufiner les différentes techniquesculturales.Cet ouvrage rassemble les résultats de l’expérience acquise par les techniciens del’<strong>Institut</strong> <strong>Agricole</strong> Régional, au cours des années, dans les différents essais réaliséssur le framboisier.- 3 -


Storia e diffusioneIl lampone è una pianta che si trova allo stato selvatico nell’Europa continentale enell’Asia Minore, ma la sua diffusione si è estesa in tutte le parti del mondo. Tra ipaesi d’oltre Manica che lo coltivano troviamo gli U.S.A., il Canada e il Cile, mentrein Europa la coltura del lampone è diffusa in Polonia con la maggior superficie investita,seguita dal Regno Unito, dalla Spagna, dall’Austria, dall’Olanda, dalla Germania,dalla Svizzera ed infine dall’Italia, che rappresenta soltanto lo 0,5% del totale dellaproduzione mondiale.In Italia il lampone è presente come pianta spontanea che cresce nel sottobosco,nelle zone alpine e prealpine. Le regioni con una spiccata vocazione alla coltivazionedel lampone sono il Trentino e il Piemonte. Negli ultimi anni, però, la coltivazioneha cominciato ad espandersi e ad avere una certa importanza economica anchein Toscana, Emilia Romagna, Sicilia e Campania.In Valle d’Aosta la superficie investita è molto limitata in quanto la troviamo principalmentenei giardini e negli orti famigliari.Caratteristiche botanicheIl lampone appartiene alla grande famiglia delle Rosaceae e al genere Rubus. All’internodel genere si distinguono diverse specie, ma l’unica di interesse agrario è la specieRubus idaeus L. o lampone europeo. Tra le altre specie, solo quelle più interessantisono state utilizzate in diverse combinazioni di incroci, per ottenere nuove cultivar.Il lampone europeoè una pianta cespugliosaformata da numerosigermogli didurata biennale incontinuo rinnovamentoed espansione.L’apparato radicale èsuperficiale e perenne,formato da radiciprincipali tozze e rizomatose,mentre quellesecondarie sono superficialie fascicolate.I germogli dell’annosono chiamati polloni,i germogli di due anniinvece tralci fruttiferi.Foto 1 - Lamponeto in produzioneI polloni, di colore verde chiaro, talvolta ricoperti di piccole spine, possono raggiungerelunghezze superiori a 2 m. Si distinguono in polloni radicali, se si sviluppano dagemme poste lungo le radici, e in polloni del colletto, se sorgono dalla base dei tralciin corrispondenza del colletto.- 5 -


Le foglie, ovali e di colore verde scuro, sono caduche, costituite da 3-5 foglioline dalmargine seghettato.I fiori, bianchi, sono riuniti in infiorescenze racemose di piccole dimensioni. L’impollinazionegeneralmente è fatta da insetti pronubi, soprattutto api (impollinazioneentomofila), ma per la leggerezza del polline questa può avvenire anche col vento(impollinazione anemofila).Foto 2 - Impollinazione entomofilaIl frutto, o sorosio, è costituito da un insieme di drupeole chiamato mora. La formadella mora varia da tonda a conica più o meno allungata e il colore dal rosa pallido,al rubino, fino al rosso carico quasi violaceo.Disegno 1 - Biologia del lampone- 6 -


In funzione dell’epoca e del tipo di fruttificazione si distinguono due gruppi di lamponi:il lampone unifero e il lampone rifiorente o bifero.Il lampone unifero ha un ciclo produttivo che si svolge su due anni. Il primoanno avviene l’accrescimento vegetativo dei polloni, che lignificano completamentea fine stagione.Il secondo anno, in primavera, i tralci originano delle ramificazioni laterali che fruttificanodurante l’estate; in seguito i tralci fruttiferi seccano e sono rimpiazzati danuovi polloni.Disegno 2 - Ciclo biologico del lampone uniferoIl ciclo produttivo del lampone rifiorente o bifero si svolge anch’esso su dueanni, ma la differenza principale sta nella capacità dei polloni di fruttificare due volte.Una prima volta nella parte apicale al termine della stagione di crescita (autunno)e una seconda volta nella parte sottostante l’anno successivo (estate). La pianta producedunque due volte all’anno.Disegno 3 - Ciclo biologico del lampone rifiorenteEsigenze pedoclimaticheIl lampone selvatico è una pianta rustica che si sviluppa spontaneamente nelle zonedi media montagna, protetta dalla vegetazione boschiva, fino a 2000 metri slm. Ilsuo habitat naturale è dunque rappresentato dal sottobosco, umido, fresco e riccodi humus. Le varietà coltivate purtroppo hanno perso parte di questa rusticità, risultandopiù esigenti e sensibili. È dunque importante, prima di effettuare l’impianto,verificare non solo le condizioni pedoclimatiche generali, ma anche il microclimadella parcella destinata all’impianto.- 7 -


TerrenoIl lampone preferisce i suoli freschi, permeabili, ricchi di sostanza organica e con pHsubacido (pH 6,5). Non tollera i terreni troppo argillosi, compatti e troppo umidi,nei quali possono manifestarsi fenomeni di asfissia radicale e svilupparsi malattiefungine delle radici, responsabili della moria delle piante.Sono da evitare terreni ricchi in calcare perché, soprattutto su alcune varietà piùsensibili, possono manifestarsi dei fenomeni di clorosi (valore massimo tollerato dicalcare attivo 5-6%).Temperatura, esposizione e ventoIn particolari zone ben esposte, la coltivazione del lampone unifero può spingersifino ad una altitudine di 1200-1500 m, mentre per le varietà rifiorenti il limite dicoltivazione non deve andare oltre gli 800-900 m. A tal proposito è importante sottolineareche per una variazione di 100 m di dislivello corrispondono circa 4 giornidi anticipo o ritardo nella maturazione dei frutti.Il lampone teme le temperature elevate; da evitare quindi esposizioni troppo caldee secche. Teme anche il freddo invernale intenso e prolungato, soprattutto se accompagnatoda vento. Un brusco abbassamento delle temperature primaverili puòcausare molti danni sulle ramificazioni fruttifere durante la fase di germogliamento,così come sui nuovi polloni che emergono dal suolo; sono quindi da evitare i terrenidi fondovalle, nei quali si possono avere dei ristagni di aria fredda.Durante la raccolta, temperature elevate associate ad un’eccessiva insolazione possonoprovocare delle bruciature sui frutti più esposti (drupe bianche traslucide).La presenza di vento forte durante la maturazione può avere degli effetti nefasti suifrutti, che vengono danneggiati dallo sfregamento sui tralci e sulle foglie. In alcunevarietà può causare la cascola dei frutti, nonché la rottura dei rami fruttiferi in corrispondenzadel punto di inserzione sul tralcio, specialmente nelle cultivar caratterizzateda germogli molto lunghi.ImpiantoLe diverse operazioni che si susseguono durante la preparazione del terreno hannolo scopo di migliorarne le proprietà fisiche, chimiche e biologiche quali la struttura(arieggiamento e capacità di ritenzione idrica) e la dotazione in elementi minerali.L’obiettivo è dunque quello di creare un ambiente ottimale per la messa a dimoradelle giovani piante e soprattutto per la permanenza della coltura.Preparazione del terrenoLa preparazione del terreno di coltivazione rappresenta l’operazione fondamentaleper garantire la buona riuscita della coltura. Nell’individuazione dell’appezzamentoè importante scegliere terreni che non abbiano ospitato in precedenza colture comeil lampone, il rovo, la fragola o le Solanacee per scongiurare lo sviluppo di malattiee per non incorrere in fenomeni di stanchezza del terreno.Le operazioni di pre-impianto sono da eseguire preferibilmente in autunno.- 8 -


Analisi del terrenoLe analisi di base sono indispensabili in quanto permettono di conoscere quali sonole caratteristiche fisiche (tipo di terreno) e chimiche (dotazione di sostanza organicae di elementi nutritivi) del terreno destinato all’impianto. Nella nostra regione questotipo di analisi viene svolto dal laboratorio del settore Agrochimico dell’Assessoratoagricoltura e risorse naturali.Questo servizio, completamente gratuito, prevede il prelievo dei campioni di terreno,l’analisi, l’interpretazione dei dati ottenuti per le conseguenti applicazionipratiche in campo. L’acquisizione di questi dati si rivela dunque di fondamentaleimportanza per poter programmare un piano di concimazione corretto e adeguatoalla coltura, nonché le relative correzioni.Eliminazione delle infestantiIl terreno destinato all’impianto deve essere esente da malerbe perenni, tipo gramigna,romice e ombrellifere.In autunno, 3-4 settimane prima di effettuare lo scasso, è possibile eliminare le erbeinfestanti con un diserbo o in alternativa con una fresatura della cotica erbosa.Scasso totale o parzialeLa lavorazione del terreno può essere fatta con un’aratura leggera o mediante l’utilizzodi un escavatore, su tutta la superficie o solo lungo il filare destinato all’impianto,ad una profondità di lavoro di 30-40 cm.L’utilizzo di un escavatore per lo scasso consente di disgregare e rimuovere la terrain modo omogeneo senza portare in superficie strati di terreno inerte, permettendoinoltre di eliminare le pietre troppo grosse.Foto 3 - Aratura (foto www.forum-macchine.it)- 9 -


Foto 4 - Scasso parziale sulla filaConcimazione organica/mineraleLa distribuzione di letame maturo o di compost (60-100 q ogni 1000 m 2 ) migliorala struttura e la fertilità del terreno. Se dalle analisi il terreno risultasse povero dielementi fertilizzanti, si consiglia una concimazione minerale di fondo con solfato dipotassio (25 kg ogni 1000 m 2 ) e perfosfato minerale (100 kg ogni 1000 m 2 ).FresaturaLa fresatura consente di livellare e di incorporare i concimi al terreno.Nei terreni leggermente compatti e umidi è consigliato effettuare una baulatura sullafila o predisporre un impianto drenante in modo da evitare il ristagno dell’acqua.Epoca d’impiantoL’epoca d’impianto si differenzia a seconda del tipo di pianta acquistata. Attualmente ivivaisti forniscono polloni radicati o piante fresche in vaso con tre/quattro foglioline;queste ultime sono più sicure dal punto di vista sanitario. Si possono anche trovarepiante ingrossate, costituite da un pollone a radice nuda o in vaso, cimato a 2 m, cheproducono circa 70 giorni dopo l’impianto. Questo tipo di pianta viene soprattuttoutilizzato per ottenere delle produzioni programmate o per la coltura fuori suolo.I polloni radicati dovrebbero essere messi a dimora durante il riposo vegetativo,ossia da novembre a marzo (ideale in autunno). Tuttavia, nella nostra regione, caratterizzatada inverni particolarmente rigidi, è consigliato piantare in primavera. Inogni caso, è sconsigliato piantare nella tarda primavera, quando la vegetazione è giàpartita, per evitare che eventuali gelate tardive possano danneggiare i nuovi germogli.Se l’impianto non avviene al momento della ricezione delle piante è opportunodisporle in un luogo fresco e umido.Al momento dell’impianto è importante accorciare le radici, eliminare quelle rotte erovinate e reidratare l’apparato radicale, immergendolo per qualche ora direttamen-- 10 -


te in acqua. Le giovani piantine verranno disposte ad una profondità tale da coprireil colletto e avendo cura di comprimere leggermente la terra attorno alle radici.Successivamente i tralci saranno ribattuti a circa 20 cm (3 gemme) per favorire l’emissionedei nuovi polloni.Disegno 4 - Impianto di polloni radicatiLa messa a dimora delle piante in vaso va effettuata entro la metà di maggio, al riparodalle gelate tardive, in quanto un ritorno di freddo può provocare sulle giovani piantineun arresto della vegetazione, rendendone difficoltosa la ripresa. Le operazionid’impianto non necessitano di particolari accorgimenti in quanto le piantine vengonodisposte direttamente nei buchi col pane di terra.Disegno 5 - Impianto di piantine in vasoDopo l’impianto è necessario irrigare frequentemente le giovani piantine e diserbaremanualmente il filare, in modo da evitare che eventuali malerbe possano comprometternel’accrescimento.Al fine di favorire una buona crescita dei polloni, per ottenere una produzione soddisfacentegià a partire dal secondo anno, è consigliabile apportare alla ripresa vegetativa4-6 U/1000 m 2 di azoto.- 11 -


Distanze d’impianto e sistemi di allevamentoI sesti da adottare nell’impianto di un lamponeto dipendono da diversi fattori: ilmateriale vegetativo a disposizione, il vigore e la capacità pollonifera della cultivar,la fertilità del terreno, l’utilizzo o meno di macchine agricole e il sistema di allevamentoadottato.I sistemi di allevamento più diffusi per la conduzione del lampone unifero sono principalmentedue: il sistema di allevamento a spalliera a produzione tradizionale e laspalliera a produzione ad anni alterni.Cultivar unifereSpalliera a produzione tradizionaleQuesto sistema prevede che i polloni di rinnovo (1° anno) e i tralci fruttiferi (2°anno) vengano allevati sulla stessa fila.Generalmente i sesti d’impianto che vengono consigliati per questo sistema di allevamentosono di 2,00-2,50 m tra le file e di 0,40-0,60 m sulla fila.Se si utilizzano delle macchine per le lavorazioni, la distanza tra le file sarà definita infunzione della larghezza della macchina operatrice.L’impalcatura di questo sistema è molto semplice: è costituita da un’armatura di pali incemento, legno o ferro di 2,50 m di lunghezza e disposti a 5-6 m di distanza lungo il filare,da un sistema di ancoraggio e da fili di ferro disposti parallelamente a diverse altezze.40 cmFoto 5 - Distanza d’impianto sulla fila- 12 -


In terreni in pendenza vengono posizionate tre coppie di fili, rispettivamente a 0,50m, 1,00 m e 1,40 m, mentre nei terreni in piano sono sufficienti due coppie di filirispettivamente a 0,80 m e 1,40 m.Disegno 6 - Spalliera a produzione tradizionaleSui pali di testata e in capo ai fili si possono applicare dei sistemi di tiranti a catenella,che permettono di sganciare e di mettere in tensione i fili e allo stesso tempo dipalizzare i polloni.Foto 6 - Palo in cemento con tirante a catenellaFoto 7 - Palo zincato con tirante a catenella- 13 -


Durante l’allevamento, i polloni vengono fatti passare all’interno delle coppie di filiche, a fine stagione, vengono legate fra loro con appositi ganci o con della rafia. Lalegatura ha lo scopo di impalcare i polloni per evitare che il peso della vegetazionee il vento possano piegare i tralci creando affastellamenti, permettendo in questomodo una migliore distribuzione spaziale della produzione e una migliore aereazionedel sistema a scapito delle malattie fungine.Foto 8 - Legatura dei polloniPer facilitare la raccolta è consigliabile completare l’armatura posizionando sui paliun ulteriore sistema di sostegno costituito da 2-4 supporti di metallo o di legno larghi0,50 m disposti a diverse altezze,sui quali vengono fissati duefili portanti disposti su entrambei lati del filare.Questi fili, destinati al sostegnodelle ramificazioni fruttifere, sarannoposizionati all’epoca dellafioritura e rimossi al terminedella raccolta.Foto 9 - Sistema di sostegnoper le ramificazioni laterali- 14 -


Spalliera a produzione ad anni alterniLa spalliera a produzione ad anni alterni prevede la separazione dei polloni dai tralcifruttiferi; pertanto una parte dell’impianto viene destinata alla sola produzione eun’altra parte al solo rinnovo, invertendole l’anno successivo.Disegno 7 - Spalliera a produzione ad anni alterniConcretamente è possibile alternare nella stessa parcella una fila in produzione conuna in rinnovo, oppure destinare una metà della parcella alla produzione e l’altra metàal rinnovo.L’assenza di concorrenza tra i polloni e i tralci produttivi ha diversi vantaggi, tra cuiquello di migliorare le condizioni di accrescimento dei polloni, aumentare le produzioniper pianta, velocizzare la raccolta e poter meccanizzare la potatura. Inoltre èda precisare che si possono effettuare interventi fitosanitari, di irrigazione e di concimazionedifferenziati secondo le diverse fasi vegetative o produttive.Tuttavia le rese per unità di superficie sono inferiori rispetto alla spalliera tradizionale,in quanto solo metà della superficie coltivata è produttiva.La struttura di sostegno è praticamente la stessa di quella a produzione tradizionale,ma è possibile ridurre le distanze tra le file fino a 1,80 m.- 15 -


Foto 10 - Sistemaa produzione tradizionaleFoto 11 - Sistemaa produzione alternata- 16 -


Cultivar rifiorentiLe varietà rifiorenti vengono solitamente allevate a spalliera.Il sistema di palificazione è costituito da pali in cemento, legno o ferro di 2,50 m dilunghezza disposti a 5-6 m di distanza e da una sola coppia di fili disposti parallelamentea 0,30 m di distanza e ad una altezza di 1,30-1,50 m da terra.Oppure è possibile utilizzare un sistema di sostegno costituto da una griglia conmaglie da 13 cm, larga 0,80 m e posta orizzontalmente ad una altezza regolabileche va da 0,90-1,20 m da terra, in maniera tale da assecondare l’accrescimento deipolloni.Disegno 8 - Spalliera varietà rifiorenti- 17 -


Cure colturaliDiradamento dei polloniLa concorrenza che si crea tra i numerosi polloni e i tralci fruttiferi può causare deidisagi nella gestione della coltura a produzione tradizionale.Nella coltura ad anni alterni questo problema non esiste in quanto la parte produttivaè separata da quella di rinnovo, ma è comunque necessario diradare i polloni perlimitarne il numero e garantire un buon accrescimento. In generale risulta dunqueimportante limitare il numero di polloni per migliorare la resa produttiva, la pezzaturadei frutti, le operazioni di raccolta e lo stato sanitario delle piante.Il momento ideale per diradare i polloni è tra la fine di maggio e l’inizio di giugno,quando questi hanno raggiunto una lunghezza di 30-40 cm, lasciandone una quantitàsufficiente (circa 15 polloni/metro lineare) per garantire il rinnovo normaledella vegetazione.Foto 12 - Diradamento dei polloniPotaturaLa potatura del lampone è molto semplice: sostanzialmente consiste nell’eliminarei tralci che hanno prodotto, per lasciare spazio ai polloni di rinnovo che sarannonuovamente diradati e successivamente cimati.- 18 -


Questa semplice operazione va ripetuta tutti gli anni ma in epoche diverse, a secondache si debbano potare cultivar unifere o rifiorenti e in base al sistema di allevamentoadottato.Varietà unifere a produzione tradizionaleLa potatura si effettua subito dopo la raccolta, tagliando a raso terra i tralci che hannoprodotto, in modo da favorire lo sviluppo e la maturazione dei polloni scelti inestate.Successivamente, in autunno, questi verranno diradati (12 polloni per metro lineare),accuratamente legati all’interno delle coppie di fili e, solamente al terminedella stagione vegetativa, cimati ad un’altezza di 1,80 m circa.In primavera i tralci produttivi verranno nuovamente diradati in modo da lasciarne10 per metro lineare e cimati ad una altezza di 1,60 m per favorire la ricrescita eper eliminare eventuali danni da gelo.Disegno 9 - Potatura del lampone unifero a produzione tradizionaleVarietà unifere a produzione ad anni alterniLa differenza rispetto alla potatura del sistema a produzione tradizionale sta nel fattoche i tralci produttivi vengono eliminati in autunno, solo quando sono completamentesecchi, in modo da permettere l’accumulo di riserve nelle radici e evitareeventuali ricrescite.In autunno i polloni allevati sulla fila o sulla parcella per il rinnovo vengono diradati(14 polloni per metro lineare), legati all’interno delle coppie di fili e cimati a 1,80m circa. In seguito, in primavera, i polloni saranno nuovamente diradati lasciandone12 per metro lineare e cimati a 1,60 m.- 19 -


Varietà rifiorentiLa potatura delle varietà rifiorenti cambia a seconda del tipo di produzione che sivuole ottenere. Se si vogliono sfruttare le due produzioni, gli interventi di potaturasi effettuano in due epoche diverse.Dopo la raccolta d’autunno del primo anno si elimina la parte apicale dei tralci produttivi,in modo da ottenere nell’estate dell’anno successivo la seconda produzionenella parte mediana degli stessi tralci.In alternativa, se si vuole ottenere una sola produzione, terminata la raccolta d’autunnodel primo anno i tralci che hanno prodotto vengono direttamente tagliati araso del suolo.Solitamente è qualitativamente più interessante sfruttare solo la produzione d’autunno,in quanto quella estiva è quantitativamente limitata e di mediocre qualità. Inoltrel’intervento di potatura risulta più facile e rapido. Il numero di polloni per il rinnovoda lasciare per metro lineare varia da 12 a 15 a seconda del vigore della varietà.IMPORTANTE!I residui di potatura devono essere preferibilmente bruciati, per evitare che questisiano fonte di ricovero di parassiti e malattie.Concimazione di mantenimentoIl principio generale della concimazione è quello di restituire alla pianta le sostanzeasportate per la produzione dei frutti e di legno, senza creare eccessi o squilibri tragli elementi. Purtroppo le conoscenze riguardanti le esigenze nutritive del lamponenon sono molte, ma è facile immaginare che siano alquanto elevate, in quanto si devonoottenere sia lo sviluppo dei polloni, necessari al rinnovo della parte aerea, siala produzione dei frutti. Le quantità da apportare devono sempre tenere conto delladisponibilità di elementi nel suolo; risulta dunque importante monitorare la fertilitàdel terreno con delle analisi periodiche (ogni 5 anni) che permettono di conoscerela quantità di elementi nutritivi disponibili.La distribuzione dei concimi minerali va preferibilmente effettuata in modo frazionato,per garantire una buona disponibilità di elementi fertilizzanti durante le variefasi di accrescimento e di produzione, in modo particolare iniziando dalla ripresavegetativa e concludendo entro l’inizio della raccolta nelle varietà unifere e a metàraccolta per le varietà rifiorenti.Indicativamente in un terreno con una normale dotazione in elementi nutritivi, suuna superficie di 1000 m 2 e per una produzione di 10-12 q di lamponi, le dosi daapportare, espresse in unità fertilizzanti, sono le seguenti:Azoto (N) Fosforo (P 2O 5) Potassio (K 2O) Magnesio (MgO)8-12 3-4 12-14 3-4- 20 -


Di seguito viene riportato un esempio dei quantitativi da apportare, secondo il tipodi concime scelto per la concimazione:Concimi semplici: costituiti da un solo elemento fertilizzante.• Solfato ammonico (20-21% di azoto N) 40-60 kg/1000 m 2• Perfosfato minerale (19-21% di fosforo P 2O 5) 15-20 kg/1000 m 2• Solfato potassico (50-52% di potassio K 2O) 20-30 kg/1000 m 2Concimi complessi: costituiti da più elementi fertilizzanti.• Titolo % N - P 2O 5- K 2O: 12-5-17: da distribuire 80 kg/1000 m 2• Titolo % N - P 2O 5- K 2O: 17-9-29: da distribuire 47 kg/1000 m 2• Titolo % N - P 2O 5- K 2O: 15-5-25: da distribuire 60 kg/1000 m 2Va inoltre ricordato che ogni 2 anni, per mantenere la dotazione di sostanza organicanel terreno, è necessario distribuire del letame o del compost lungo i filari nelledosi di 35-45 q/1000 m 2 .È importante che il letame sia ben maturo e decomposto, in modo da non costituireun ostacolo per la fuoriuscita dei polloni.Foto 13 - Distribuzione del letame- 21 -


Foto 14 - Distribuzione di compost domesticoIrrigazioneIl clima subarido che caratterizza la nostra regione rende la pratica dell’irrigazioneindispensabile per la coltivazione del lampone. Inoltre la superficialità dell’apparatoradicale lo rende particolarmente sensibile sia all’eccesso sia alla carenza idrica.È dunque fondamentale gestire in modo razionale l’irrigazione, in quanto gli stressidrici si ripercuotono sullo sviluppo della pianta e sulla qualità delle produzioni. Risultaimportante irrigare immediatamente dopo la messa a dimora della piantine, alla ripresavegetativa, durante la fioritura e in modo particolare durante l’ingrossamento dei frutti.Dopo la raccolta, e soprattutto in autunno, bisogna invece ridurre progressivamente leirrigazioni, in modo da favorire la maturazione del legno e lo sviluppo di nuove radici.Le quantità d’acqua da apportare sono determinate da diversi fattori:• esigenze colturali: il fabbisogno idrico del lampone è di 800 mm d’acqua/anno;• precipitazioni piovose;• natura del terreno: granulometria, struttura e capacità di ritenzione idrica.- 22 -


In terreni leggeri e superficiali le irrigazionisaranno più frequenti con poca acqua(10-20 mm per applicazione), mentre interreni medi (15-20% di argilla) le quantitàd’acqua da apportare saranno superiori(20-30 mm per applicazione) e più distanziatetra loro.Diversi sono i sistemi di irrigazione che sipossono utilizzare:• aspersione sovra chioma con irrigatori a2 metri d’altezza;• micro-aspersione con micro-irrigatoriposizionati a 50 cm da terra;• goccia a goccia con gocciolatori ogni 20cm o ala gocciolante o manichetta forata.Date le condizioni pedo-climatiche dellanostra regione, il sistema sovrachiomasi rivela la soluzione più interessante inquanto, per la natura dei terreni, generalmenteleggeri, ed il clima ventilato, conapporti d’acqua frequenti e di breve duratasi rinfresca la vegetazione e non sicreano le condizioni che favoriscono losviluppo di malattie fungine e di marciumisui frutti.Foto 15 - Irrigatore sovra chiomaFoto 16 - Manichetta forata (foto I. Barrel)- 23 -


Gestione del terrenoIl controllo delle erbe infestanti è fondamentale e rappresenta un grosso problemada affrontare nella gestione di un lamponeto.I danni e gli inconvenienti causati dalle malerbe possono essere di varia natura: competizioneper sottrazione in superficie dell’acqua e delle sostanze nutritive, soffocamentodei polloni da parte di infestanti volubili e diffusione di malattie e insetti, coninevitabili ripercussioni sulla resa e sulla qualità delle produzioni. Per limitare i danniche possono provocare le malerbe è necessario mettere in atto una serie di tecnichecolturali (lavorazioni meccaniche, interventi con mezzi fisici, chimici e biologici) daapplicare nella gestione del terreno, differenziando l’interfila e la linea in coltura.Nella tabella che segue vengono brevemente descritti i diversi sistemi che si possonoutilizzare nella gestione dell’interfila, evidenziando vantaggi e inconvenienti.TecnicaColturaleLavorazionesuperficialeVantaggi• buon controllo delle infestanti• buon controllo dei polloni• evaporazione limitataInconvenienti• necessita di passaggi regolari (compattamento)• elimina le radici nella zona lavorata• favorisce l’erosione nei terreni in pendenza• difficile accesso in caso di pioggiaInerbimentopermanente• favorisce il drenaggio in superficie• migliora la lignificazione dei polloni• in terreni in pendenza evita l’erosione• semplifica le operazioni colturali• concorrenza per l’acqua e gli elementi nutritivi• limita lo sviluppo delle radici• effetti negativi sulle rese produttive• necessita di sfalci regolariDiserbo chimicoCoperturaorganicaDiserbocon mezzi fisici(pirodiserbo)• limita il compattamento del terreno• buono sviluppo delle radici• debole trasmissione di malattie• mantiene la freschezza del suolo• apporta della sostanza organica• diminuisce l’evaporazione• non lascia alcun residuo• sterilizzazione sul terrenodei residui di potatura• controllo delle malattie fungine• rischio di fitotossicità• impatto negativo sull’ambiente• rischio di resistenze• favorisce gli attacchi da parte di roditori• polloni più sensibili al freddo invernalee alle malattie• favorisce lo sviluppo di radici superficiali• periodo di intervento limitato• costo dell’attrezzaturaFoto 17 - Lavorazione superficialeFoto 18 - Inerbimento permanente (foto I. Barrel)- 24 -


La gestione del terreno sulla fila è invece un po’ più complessa, perché risulta difficileintervenire tra i cespugli per controllare lo sviluppo delle malerbe. Il diserbomanuale è un’operazione onerosa, da intraprendere solo su piccole superfici. Un’alternativapotrebbe essere quella di utilizzare una pacciamatura con materiale sinteticoo di origine organica (cortecce, paglia ecc.), evitando di distribuirne troppo pernon ostacolare la fuoriuscita dei polloni. La posa della pacciamatura sintetica puòessere effettuata anche dopo l’impianto accostando lungo il filare due fasce di telopacciamante di 50 cm di larghezza distanziati tra loro di circa 30 cm per consentirela crescita dei polloni lungo il filare.Foto 19Diserbo manuale sulla fila50 cm30 cmFoto 20 - Pacciamatura sulla fila con materiale sintetico (foto lopezislandkitchengardens.wordpress)- 25 -


Raccolta e conservazioneLa raccolta dei lamponi è un’operazione delicata, poiché il rapido deterioramentodei frutti può compromettere le aspettative di produzione. Inoltre è un’operazioneonerosa in quanto richiede un notevole impegno di manodopera.La maturazione dei frutti è scalare e si protrae per oltre 30 giorni per le varietàunifere e 60 giorni per le rifiorenti. La raccolta è eseguita a mano (resa unitaria 4-6kg di prodotto raccolto all’ora a persona) e inizia verso la fine giugno per le varietàunifere, per protrarsi fino alle prime gelate autunnali per le varietà rifiorenti.L’individuazione del giusto grado di maturazione risulta particolarmente difficile acausa della deperibilità dei frutti; solitamente lo stacco si effettua quando il frutto sisfila con facilità dal ricettacolo, che rimane attaccato alla pianta.Foto 21 - Raccolta: distaccodel frutto dal ricettacoloÈ anche possibile affidarsi ad un’indice di raccolta più preciso, che riduce la soggettivitànella percezione della maturazione, basandosi sull’intensità di colorazione deifrutti.L’indice distingue 5 stadi: il momento ottimale di raccolta per la commercializzazioneimmediata e il consumo fresco è rappresentato dallo stadio S3.Foto 22 - Stadi ottimali per la raccolta (foto CTIFL)- 26 -


Per avere un prodotto omogeneo ed evitare la cascola dei frutti maturi è necessarioeffettuare lo stacco ad intervalli ravvicinati, giornalmente o al massimo ogni 2 giorni.Inoltre è molto importante che dopo la raccolta i frutti vengano immediatamente postiin ambiente fresco, per evitare perdite di peso e consistenza, nonché l’insorgeredi marciumi.Per ovviare a questo tipo di inconvenienti è possibile utilizzare, al momento dellaraccolta sul campo, degli imballaggi in polistirolo contenenti ghiaccio per il raffreddamentoistantaneo (Ice Pack).Foto 23Raccolta con Ice PackI frutti destinati al consumo fresco sono selezionati al momento della raccolta e direttamenteconfezionati in contenitori di plastica. La conservazione in frigorifero a2-3 gradi centigradi non va oltre i 10 giorni.La potenzialità produttiva di un impianto si aggira mediamente intorno ai 10-12q/1000 m 2 , con punte di 15 q, e i risultati produttivi migliori si raggiungono intornoal 3°-4° anno, per una durata di circa 12-15 anni.I lamponi hanno un sapore e un profumo molto gradevoli e grazie alla loro composizionesono preziosi per la salute. Principalmente i frutti sono costituiti da acqua(85%), da sostanze proteiche, da zuccheri (glucosio e fruttosio), da cellulosa, dafibre e acidi organici (ac. citrico, ac. malico, ac. salicilico), dalla vitamina A e dapercentuali elevate di vitamina B9 (acido folico) e vitamina C, da tannini, polifenolie sali minerali (potassio, fosforo, calcio, magnesio, sodio).Tutti questi costituenti conferiscono al lampone diverse proprietà: infatti, oltre ad esseredepurativi, rinfrescanti ed energetici, sono ottimi antinfiammatori e protettivi dei vasicapillari, con un’elevata efficacia antiossidante di difesa e protezione dell’organismo.Oltre che al consumo come frutto fresco, il lampone si presta a molteplici altri utilizzinei vari settori alimentari, come la preparazione di marmellate, confetture, succhi,sciroppi e distillati. Inoltre, grazie alle sue proprietà, trova largo utilizzo nell’industriafarmaceutica e in cosmetica.- 27 -


Assortimento varietaleNumerose sono le varietà, sia unifere che rifiorenti, messe a disposizione dai vivaisti,che offrono l’opportunità di scegliere le cultivar più adatte all’ambiente di coltivazionescelto. Tuttavia non sono molte le varietà che hanno raggiunto dei risultatisoddisfacenti, ottenendo il consenso sia dei produttori che dei consumatori.Di seguito vengono brevemente descritte alcune cultivar presenti nel panorama varietalee che hanno manifestato un comportamento soddisfacente nei diversi arealidi coltivazione.Cultivar unifereMALLING PROMISEOrigine: incrocio complesso ottenuto in Gran Bretagna tra Newburgh x (Pyne’sRoyal x Lloyd George).Caratteristiche vegetative: la pianta è vigorosa a portamento intermedio. I polloni,lunghi e numerosi, hanno un diametro medio con spine rade e di colore rosso. Leramificazioni fruttifere sono lunghe e poco numerose.Caratteristiche produttive: i frutti, medi (3,1 g), hanno una forma conica corta eun colore rosso brillante. La polpa ha una scarsa consistenza, è saporita e leggermenteprofumata. La raccolta è precoce e il distacco del frutto è abbastanza difficile. Laproduttività è media e alternante.Sensibilità alle diverse avversità: la pianta è mediamente sensibile alle gelate e aDidymella e Botrytis.MALLING EXPLOITOrigine: incrocio ottenuto in Gran Bretagna tra Newburgh x (Lloyd George x Pine’sRoyal).Caratteristiche vegetative: lapianta è vigorosa a portamentointermedio. I polloni, di diametromedio, hanno un’altezza elevatacon spine mediamente fitte dicolore marrone. Le ramificazionifruttifere sono lunghe, fragili epoco numerose.Caratteristiche produttive: ifrutti, mediamente grossi (4,1 g)hanno una forma conico-allungata,sono di colore rosso chiaroFoto 24 - Malling Exploitleggermente brillante e di buonsapore. La raccolta è intermedia e di media accessibilità. Il distacco del frutto è difficoltosoe tendente alla sgranatura. La produttività è medio-elevata, ma abbastanzaalternante.Sensibilità alle diverse avversità: la pianta è rustica e non presenta particolarisensibilità.- 28 -


WIL<strong>LA</strong>METTEOrigine: incrocio complesso ottenuto in U.S.A. tra Newburgh x Lloyd George.Foto 25 - WillametteCaratteristiche vegetative: lapianta è vigorosa, a portamentoeretto e molto pollonifera.Caratteristiche produttive: ifrutti medio-grossi (3,5 g) hannouna forma tronco-conica e sonodi colore rosso cupo, intenso. Lapolpa ha una scarsa consistenza, èsaporita e leggermente profumata.La raccolta è precoce e il distaccodel frutto è facile. La produttività èmedia e alternante.Sensibilità alle diverse avversità: la pianta è sensibile ai marciumi radicali.MA<strong>LA</strong>HATOrigine: incrocio complesso ottenuto in Canada tra Meeker x BC/SCRI 7853/116.Caratteristiche vegetative: la pianta è mediamente vigorosa, a portamento erettoe molto pollonifera. I polloni sono vigorosi, verdi e con spine di colore viola.Caratteristiche produttive: i frutti, medi, hanno una forma conico-allungata e sonodi colore rosso intermedio e brillante. La polpa è soda e di buon sapore. La raccolta èprecoce. Il distacco del frutto è facile e tendente a sgranatura. La produttività è buona.Sensibilità alle diverse avversità: la pianta è sensibile all’antracnosi e alla Phytophtora.RADBOUDOrigine: non precisata, ottenuta nei Paesi Bassi.Caratteristiche vegetative: lapianta è mediamente vigorosa, aportamento intermedio, scarsamentepollonifera. I polloni, didiametro medio, hanno un’altezzalimitata con spine mediamentefitte di colore rosso-viola. Le ramificazionifruttifere sono lunghe epoco numerose.Caratteristiche produttive: ifrutti, medio-grossi, hanno unaFoto 26 - Radboudforma conico-sferica di colore rossointermedio, aspetto pruinoso ebuon sapore. La raccolta è intermedia e di media difficoltà. Il distacco del frutto èfacile. La produttività è buona.Sensibilità alle diverse avversità: la pianta è abbastanza sensibile alla Didymellae alla cecidomia della corteccia.- 29 -


GLEN AMPLEOrigine: incrocio complesso ottenuto in Gran Bretagna tra Glen Prosen x Meeker eun semenzale di Glen Rosa.Caratteristiche vegetative: lapianta è vigorosa e mediamentepollonifera. I polloni sono lunghi esenza spine. Le ramificazioni fruttiferesono lunghe.Caratteristiche produttive: ifrutti, molto grossi, hanno formaconica-corta e colore rosso chiaro.La polpa ha una buona consistenzae una buona qualità gustativa. Laraccolta è medio tardiva e di facileFoto 27 - Glen Ampleaccesso. Il distacco dei frutti è agevole.La produttività è elevata.Sensibilità alle diverse avversità: la pianta non presenta particolari sensibilità.TU<strong>LA</strong>MEENOrigine: incrocio ottenuto in Canada tra Nootka x Glen Prosen.Caratteristiche vegetative: la pianta è vigorosa,a portamento assurgente ma poco pollonifera. Ipolloni di diametro medio-grande hanno un’altezzaelevata con spine molto rade. Le ramificazioni fruttiferesono lunghe.Caratteristiche produttive: i frutti, molto grossi(5 g), hanno una forma conico-allungata di colorerosso brillante. La polpa è compatta, intensamentesaporita e profumata. La raccolta è tardiva e di facileaccessibilità. Il distacco del frutto è facile. Laproduttività è elevata.Sensibilità alle diverse avversità: la pianta èestremamente sensibile ai danni da freddo invernalee alla Phytophtora.Foto 28 - Tulameen (foto plantgest.imagelinenetwork.com)SHOENEMANNOrigine: incrocio ottenuto in Germania tra Lloyd George x Preussen.Caratteristiche vegetative: la pianta è mediamente vigorosa, a portamento intermedioe poco pollonifera. I polloni, di diametro medio, hanno un’altezza limitata,con spine fitte di colore marrone. Le ramificazioni fruttifere sono numerose e lunghe.Caratteristiche produttive: i frutti, medi (3,2 g), hanno una forma conico-allungata esono di colore rosso intermedio leggermente opaco. La polpa è di scarsa consistenza,- 30 -


leggermente saporita e sensibilmente profumata. La raccolta è medio tardiva e facile.Il distacco del frutto è di media difficoltà. La produttività è medio-scarsa e alternante.Sensibilità alle diverse avversità: la pianta non presenta particolari sensibilità; ifrutti sono sensibili all’oidio.NINIANE RUBACAOrigine: incrocio ottenuto in Germania presso l’istituto per gli ortofrutticoli dell’Universitàdi Monaco di Baviera tra Rutrago x Latham.Caratteristiche vegetative: lapianta è mediamene vigorosa, aportamento assurgente e scarsamentepollonifera.Caratteristiche produttive: ifrutti mediamente grossi, hannouna forma conico-sferica. La polpaè di scarsa consistenza, di buonsapore e profumata. La raccolta èmedio-tardiva e facile. La produttivitàè discreta.Sensibilità alle diverse avversità:poco sensibile alla Foto 29 - Niniane RubacaPhytophtora.CASCADE <strong>DEL</strong>IGHTOrigine: incrocio ottenuto presso l’Università di stato di Washington tra Chilliwackx WSU 994.Caratteristiche vegetative: la pianta è molto vigorosa e pollonifera, poco spinescente,con laterali fruttiferi lunghi.Caratteristiche produttive: i frutti, brillanti e molto grossi, hanno una forma conico-allungata.La polpa, di buona consistenza, ha un ottimo sapore e buona conservabilità(shelf life). La raccolta è di media accessibilità.Sensibilità alle diverse avversità: pianta con una buona resistenza a Phytophtora,poco sensibile alla Botrytis ma sensibile agli afidi.Foto 30 - Cascade Delight(foto www.meiosis.co.uk)- 31 -


Cultivar rifiorentiHIMBO TOPOrigine: incrocio complesso ottenuto in Svizzera tra Autumn Bliss x Himbo Quenn.Caratteristiche vegetative: lapianta è molto vigorosa, a portamentosemi-eretto e mediamentepollonifera. I polloni sono di mediavigoria e dimensione.Caratteristiche produttive: ifrutti, di media grandezza, hannouna forma tronco-conica arrotondatae sono di colore rosso chiaropoco brillante. La polpa ha unadiscreta consistenza, è di buonsapore e aroma. La produttività èelevata.Foto 31 - Himbo Top (foto vivaimolari.it)Sensibilità alle diverse avversità:la pianta è leggermente sensibilealla Didymella.HERITAGEOrigine: incrocio complesso ottenuto negli U.S.A. tra Durham x (Milton x Cuthbert).Caratteristiche vegetative: la pianta è molto vigorosa, a portamento assurgente escarsamente pollonifera. I polloni, di grosso diametro e altezza elevata, hanno spinemediamente fitte e di colore marrone. Le ramificazioni fruttifere sono poco numerosee di media lunghezza.Caratteristiche produttive: i frutti, di media grandezza, hanno una forma conicosferica,sono di colore rosso mediamente brillante, di buon sapore e profumati. Laraccolta è di media accessibilità. Il distacco è facile ma il frutto è leggermente sgranabile.La produttività è buona ma abbastanza alternante.Sensibilità alle diverse avversità: la pianta è mediamente sensibile alla Didymella.AUTUMN BLISSOrigine: incrocio complesso ottenuto in Gran Bretagna tra Rubus stigatus, R. arcticuse R. occidentalis, Malling Landmark, Malling Promise, Lloyd George.Caratteristiche vegetative: la pianta è mediamente vigorosa, a portamento intermedioe molto pollonifera. I polloni, di media altezza, hanno spine mediamente fitte.Le ramificazioni fruttifere sono poco numerose e corte.Caratteristiche produttive: i frutti, mediamente grossi (4 g), hanno una formaconico-corta e sono di colore rosso mediamente scuro. La raccolta è di media accessibilità.Il distacco del frutto è di media difficoltà. La produttività è medio elevata.Sensibilità alle diverse avversità: pianta con una marcata sensibilità agli acari.- 32 -


POLKAOrigine: varietà ottenuta in Polonia.Foto 32 - Polka (foto Vivai Savegnago)Caratteristiche vegetative: lapianta è mediamente vigorosa, aportamento eretto con germoglifruttiferi medio-lunghi. I pollonimediamente numerosi hanno spinepubescenti.Caratteristiche produttive: ifrutti, medio grandi, hanno formaconico allungata di un rosso caricocon drupeole molto serrate. Lapolpa, di buon sapore, è consistentee resistente alle manipolazioni.La raccolta è precoce e scalare. Ildistacco del frutto è difficile.Sensibilità alle diverse avversità:la pianta è leggermente sensibilea Didymella e Botrytis.SUGANACaratteristiche vegetative: la pianta è vigorosa, a portamento eretto. I pollonisono poco spinescenti.Caratteristiche produttive: i frutti, mediamente grossi, hanno una forma troncoconicae sono di colore rosso intenso non brillante. La polpa mediamente consistenteè di buon sapore dolce e aromatico.Sensibilità alle diverse avversità: al momento non presenta particolari sensibilità.AvversitàLa descrizione dei sintomi delle principali avversità consente all’agricoltore l’identificazionedei problemi che si possono riscontrare durante la coltivazione del lamponee consente di mettere in atto tutte le misure preventive e, se necessario, diintervenire con una lotta mirata ed efficace.Avversità abioticheLa clorosi ferricaI sintomi della clorosi ferrica si manifestano sulle foglie, che progressivamente assumonouna colorazione che va dal verde pallido al giallo paglierino, mentre la clorofilla(verde) rimane limitata vicino alle nervature mediane e laterali.Quando la clorosi è estesa e prolungata, la pianta subisce defogliazioni e deficienzedi sviluppo vegetativo e i frutti non raggiungono la maturità. Attraverso la somministrazioneper via radicale e fogliare di concimi a base di ferro è possibile far regredirela clorosi nelle piante, col ripristino della produzione di clorofilla.- 33 -


Per prevenire la clorosi ferrica è opportuno aggiungere ai concimi già citati, nelprogramma di concimazione annuale, del solfato di ferro alle dosi di 120 kg/1000m 2 . Inoltre, se il problema è ricorrente, sarebbe opportuno effettuare delle concimazionifogliari con dei chelati di ferro.Il freddo invernaleIl freddo invernale rappresenta la principale avversità climatica del lampone unifero.La tardiva e scarsa maturazione del legno, associata a periodi prolungati difreddo con bassa umidità, possono causare il disseccamento dei tralci. Alla ripresavegetativa il danno si manifesta con il parziale germogliamento dei tralci fruttiferi,accompagnato da spaccature della corteccia e, nei casi più gravi, dal completo disseccamentodei tralci.Per affrontare l’inverno con maggiore sicurezza è importante innanzitutto sceglierele varietà più idonee, escludendo quelle troppo sensibili, ma soprattutto favorire la lignificazionedei polloni, evitando concimazioni azotate tardive e riducendo in modoprogressivo le quantità d’acqua apportatedurante le irrigazioni di fine stagione. Inoltreper favorire la maturazione del legno èpossibile effettuare, dalla fine della raccoltafino all’autunno, alcuni trattamenti condei prodotti a base di boro.In autunno, un trattamento a base di ramefavorisce ulteriormente una buona lignificazionee allo stesso tempo riduce i rischi dimalattie fungine per l’anno successivo.Un’altra soluzione un po’ più laboriosaconsiste nel piegare i polloni il più vicinopossibile al terreno lungo il filare e nelcoprirli con della paglia che trattiene l’umiditàe offre una protezione dal freddopiù intenso. In questo modo anche le precipitazioninevose costituiscono una buonaprotezione dal freddo. In primavera ipolloni verranno nuovamente raddrizzatie palizzati ai fili di sostegno.Foto 33 - Danni da freddo invernaleIl ventoLa presenza del vento nella nostra regione è un problema da non trascurare, soprattuttonelle vallate dove spira con forza e costanza nella stessa direzione. Oltre aprovocare uno sviluppo asimmetrico della vegetazione, può causare gravi danni suifrutti per il continuo sfregamento degli stessi sui rami e sui fili e la possibile rotturadelle ramificazioni fruttifere nel punto di inserzione.Per ovviare a questo problema sarebbe opportuno evitare, se possibile, appezzamentitroppo esposti ai venti. Una buona alternativa è costituita dalle barriere frangiventoche possono essere artificiali, con reti di plastica sostenute da apposite armature,oppure naturali, costituite da filari di alberi di adeguata altezza.Va detto anche che il vento non costituisce sempre un problema in quanto, se moderato,riduce l’umidità atmosferica, limitando lo sviluppo di malattie fungine.- 34 -


Avversità bioticheMalattie fungineDisseccamento delle radici (Phytophtora fragrariae var. rubi)Questo patogeno è estremamente pericolosoper il lampone innanzituttoperché ha una lunga persistenza nelterreno e soprattutto perché provocala morte delle piante. La malattiacolpisce l’apparato radicale, le radicimarciscono e sono completamentespogliate, prive di peli assorbenti. Isintomi sulla parte aerea inizialmentesi manifestano con uno scarso sviluppogenerale dei polloni e dei tralcifruttiferi, seguito dall’appassimentodelle piante. L’avvizzimento cominciageneralmente dall’estremità deipolloni che si ricurva verso il basso,per poi estendersi a tutta la pianta,con l’ingiallimento delle foglie, cheseccano rimanendo attaccate ai tralci.Foto 34 - Phytophtora fragrariae var. rubiMisure preventive• Utilizzare piante sane e certificate• Utilizzare varietà poco suscettibili• Piantare in terreni fertili, profondi eben aerati• Evitare i reimpiantiDisseccamento dei polloni (Leptosphaeria coniothyrium)L’infezione avviene attraverso le lesioni della corteccia, per poi invadere i tessutipiù profondi sino al midollo. I sintomi non sono molto visibili esternamente, ma sipossono intravedere delle tacche depresse di colore brunastro alla base dei polloni.L’alterazione può interessare settori radiali o l’intera sezione della parte colpita,causando la morte della parte sovrastante. In autunno, sulla superficie delle partialterate, compaiono delle fruttificazioni di colore olivaceo o nerastre.Misure preventive• Mantenere la vegetazione ben aerata (rispettare i sesti d’impianto consigliati, diradarei polloni)• Evitare di ferire i polloni• Asportare e distruggere i polloni infettiDidimella (Didymella applanata)I sintomi dell’infezione compaiono in primavera quando i polloni hanno raggiuntouna lunghezza di 20-40 cm, solitamente dopo periodi umidi e piovosi. Inizialmente- 35 -


la malattia si manifesta sulle foglie con delle lesioniin corrispondenza dell’apice fogliare, seguite dalcompleto disseccamento. Successivamente il fungopenetra nel pollone formando, in corrispondenzadei nodi, delle tacche allungate rosso-violacee, chedapprima sono circoscritte intorno alle gemmeche avvizziscono e muoiono; se l’infezione è grave,finiscono per interessare l’intera circonferenzadei tralci. In inverno le parti colpite assumono unacolorazione grigio-argentata e sono disseminate dipiccoli elementi puntiformi neri. I tralci fortementecolpiti finiscono per disseccare.Misure preventive• Mantenere la vegetazione ben aerata (rispettare i sestid’impianto consigliati, diradare i polloni)• Asportare e distruggere i polloni infetti• Evitare di avere una vegetazione troppo fitta lungo ilfilareFoto 35 - Didymella applanata(foto plante-doktor.dk)Muffa grigia (Botrytis cinerea)La malattia si manifesta in estate, dopo lunghi periodi con una elevata umidità ambientale,soprattutto sulle piante con una vegetazione troppo densa. Il fungo puòcolpire i polloni, i fiori e i frutti. Sui polloni causa delle lesioni in corrispondenza deinodi, sotto forma di macchie marrone chiaro, che si espandono concentricamente esi rivestono di pustole nere più o meno allungate. L’infezione provoca il mancato sviluppodelle gemme ascellari e di conseguenza la mancata fioritura l’anno successivo.Sui fiori l’infezione avviene alla fioritura, anche se i sintomi tipici della malattia compaionosui frutti in maturazione o in post-raccolta. Inizialmente i frutti si ricopronodi un velo di muffa grigia per poi marcire e successivamente seccare e mummificare.Misure preventive• Mantenere la vegetazione ben aerata (rispettare i sesti d’impianto consigliati, diradarei polloni)• Asportare e distruggere i polloni infetti• Asportare e distruggere i frutti colpiti dalla malattia• Razionalizzare gli apporti di azotoOidio (Sphaerotheca macularis o S. humili)La malattia colpisce le foglie e, in caso di forti infezioni, anche i frutti. Sulle foglie si manifestaprincipalmente nella pagina inferiore con un micelio farinoso biancastro, provocandol’accartocciamento dei margini. Sui frutti, anch’essi ricoperti dal micelio biancastro, sipossono osservare delle deformazioni seguite dal completo disseccamento. L’oidio nonè una malattia frequente, ma risulta molto difficile attuare una lotta in caso di infezione.Misure preventive• Mantenere la vegetazione ben aerata (rispettare i sesti d’impianto consigliati, diradarei polloni)• Asportare e distruggere i polloni infetti• Mantenere pulita l’interfila dalle malerbe- 36 -


Insetti e acariCecidomia della corteccia (Resseliella theobaldi)Questo insetto compie da tre a quattro generazioni all’anno e sverna allo stato dilarva in un bozzolo nei primi cm del terreno. I primi adulti, che compaiono versoaprile/maggio, compiono l’ovideposizione nelle fenditure naturali o accidentali chesi trovano alla base dei polloni. Le larve schiudono e si accrescono per una quindicinadi giorni nella zona sotto corticale, provocando un imbrunimento dei tessuti.Giunte a maturazione si lasciano cadere al suolo, dove imbozzolano per dare originead una nuova generazione. Le lesioni provocate dalle larve, oltre a ridurre il flussodi linfa ai polloni, sono delle porte aperte per l’insediamento di malattie fungine.I danni solitamente si manifestano l’anno successivo all’infestazione larvale, con ilprogressivo deperimento che a volte si conclude con il completo disseccamento deitralci attaccati.Misure preventive• Asportare e distruggere i polloni infestatiCecidomia del lampone (Lasioptera rubi)L’adulto è un piccolo moscerino che nel mese di maggio depone le uova sui germoglidella pianta. Le larve che ne nascono penetrano nei tessuti dei polloni, determinandola formazione di galle rugose (cecidi) che in seguito assumono una consistenzalegnosa e dalla quale sfarfallano gli adulti. I tralci colpiti sono indeboliti e possonoletteralmente rompersi in corrispondenza delle galle. Inoltre la presenza di questi rigonfiamentirugosi sui polloni causa il deperimento e il disseccamento della parte ditralcio sovrastante. La cecidomia sverna allo stato larvale all’interno dei tessuti dellegalle. Raramente questo patogeno provoca danni di grave entità.Misure preventive• Asportare e distruggere i polloni infestati• Ridurre la fertilizzazione azotataFoto 36 - Lasioptera rubi: formazione di gallaFoto 37 - Lasioptera rubi: larve all’interno della galla- 37 -


Antonomo (Anthonomus rubi)L’adulto di questo piccolo coleottero trascorre l’inverno tra le foglie secche o in riparidel terreno. In primavera (aprile/maggio) gli adulti riprendono la loro attività, siaccoppiano e le femmine feconde forano i bottoni fiorali per deporvi all’interno unuovo. Successivamente incidono parzialmente il peduncolo, per impedire l’aperturadel bocciolo e consentire alla larva che si sviluppa all’interno di cibarsi degli organifiorali e di completare la metamorfosi. I boccioli recisi penzolano sugli steli oppurecadono a terra. La nuova generazione di adulti che compare si nutre per un breveperiodo sulle foglie, per poi entrare in diapausa fino alla primavera successiva.Misure preventive• Eliminare i germogli inoculati con le uova• Mantenere pulito l’interfila dalle malerbeVerme del lampone (Byturus tomentosus)Questo piccolo coleottero compie una sola generazione all’anno. Sverna generalmentecome adulto nel terreno, a pochi cm di profondità sotto le piante. Nella tardaprimavera (aprile/maggio) gli adulti emergono dai loro ricoveri e, prima degli accoppiamenti,si nutrono compiendo delle erosioni sulla pagina inferiore delle foglie esvuotando completamente i boccioli fiorali. Le larve che nascono dalle uova depostenei fiori completano il loro sviluppo all’interno del frutto, scavando delle gallerienella polpa e nel ricettacolo. Giunte a maturità si lasciano cadere a terra, dove sitrasformano in adulti per trascorrere l’inverno.Misure preventive• Mantenere puliti gli interfila dalle malerbe• Eliminare i rovi e i lamponi spontanei nelle vicinanzeFoto 38 - Byturus tomentosus: larva(foto cartinafinland.fi)Foto 39 - Byturus tomentosus: adulto(foto cartinafinland.fi)Ragnetto (Tetranychus urticae)L’acaro compie diverse generazioni all’anno; l’adulto trascorre l’inverno come femminafecondata su erbe spontanee e sempreverdi. In primavera, quando compaiono inuovi polloni, gli acari abbandonano le piante ospiti, sulle quali è già possibile osservarele colonie di femmine con le uova, e colonizzano le foglie basali dei polloni, per poiraggiungere in un secondo momento le ramificazioni laterali dei tralci fruttiferi. Con- 38 -


l’innalzamento progressivo delle temperature in maggio/giugno le popolazioni di acariaumentano sensibilmente, per raggiungere il picco di presenze in agosto/settembre.I danni causati dalle punture di ragnetto si manifestano sulle foglie; la pagina superioreassume una colorazione giallo-plumbea e i margini si incurvano verso il basso, mentresulla pagina inferiore, dove si trovano gli acari, si possono osservare delle sottili ragnatelebianche che virano al marrone. Attacchi gravi causano il disseccamento dellefoglie, con conseguente riduzione della produzione e della qualità dei frutti. Sin dalleprime fasi infettive è importante verificare la presenza sulle foglie degli acari predatorifitoseidi, che garantiscono un buon controllo naturale delle popolazioni di ragnetto.Misure preventive• Preservare il controllo biologico attuato dai predatori del ragnetto (acari predatori fitoseidi)• Eliminare le erbe spontanee e sempreverdi limitrofeAfidi (Aphis idaei; Amphorophora idaei)Due sono le specie che infestano maggiormente il lampone, il piccolo e il grandeafide. Entrambe le specie svernano come uovo e le prime femmine fondatrici si osservanogià sulle prime gemme al mese di marzo. A partire da quest’epoca numerosegenerazioni si susseguono sino all’autunno.Il piccolo afide, riunito in colonie, infesta gli apici dei getti laterali, sui quali si puòosservare un continuo afflusso di formiche, provocando la deformazione dei tessutiinfestati e bloccandone l’accrescimento. Il grande afide vive in forma isolata sullapagina inferiore delle foglie più giovani. Questa specie non provoca alcuna deformazionedei tessuti, ma risulta pericolosa in quanto vettrice di virus. Inoltre, entrambele specie producono melata, sulla quale possono instaurarsi delle fumaggini, cherisultano particolarmente fastidiose quando si sviluppano sui fiori e i frutti.Misure preventive• Favorire un buono stato vegetativo delle piante• Favorire lo sviluppo di insetti predatori naturali (coccinellidi)• Razionalizzare gli apporti di azotoMaggiolino (Melolontha melolontha)Il maggiolino è un coleottero polifago con un ciclo poliennale (3 anni). Gli adultisfarfallano in primavera (maggio), volano e si nutrono di foglie e di getti delle pianteche infestano.Foto 40 - Maggiolino: larvaFoto 41 - Maggiolino: adulto- 39 -


Dopo una quindicina di giorni si accoppiano e le femmine feconde depongono leuova nel terreno. Le prime larve compaiono in luglio-agosto, rimanendo pressochéinattive nel terreno, dove svernano fino alla primavera successiva. Con l’aumentaredelle temperature, le larve riemergono verso la superficie del terreno per nutrirsiavidamente delle radici delle piante. Nell’autunno del secondo anno le larve scendononuovamente in profondità per svernare fino a che, nella primavera del terzoanno, risalgono alla superficie, si nutrono e in luglio-agosto si trasformano in ninfe.Verso il mese di ottobre schiude l’adulto che rimane nel terreno per sfarfallare nelmaggio successivo.Nel caso di gravi infestazioni, gli adulti possono provocare forti defogliazioni dellepiante colpite. I danni più importanti sono causati dalle larve nel secondo anno;sono particolarmente dannose perché molto voraci e perché la loro permanenzanegli strati superficiali del terreno è molto lunga.Misure preventive• Evitare di effettuare nuovi impianti quando le larve sono nel terreno (2°-3° anno), preferirel’anno del volo degli adulti• Impedire l’ovideposizione posizionando delle reti sugli impiantiFoto 42 - Posizionamento delle reti per impedire l’ovideposizione dei maggiolini (foto I. Barrel)- 40 -


Cimici (Nezara viridula; Coreus marginatus)Le specie che interessano il lampone sono: Nezara viridula e Coreus marginatus.Entrambe svernano alla stadio adulto, protette dalla superficie del suolo. La primacompie due generazioni all’anno, mentre la seconda ne compie una sola. Con leloro punture alterano lo sviluppo delle bacche, ma il danno principale è costituitodall’odore e dal gusto sgradevole che lasciano sui frutti.Foto 43 - Nezara viridula(foto fire.rettorato.unito.it)Drosophila suzukiiPiccolo moscerino di 2-3 mm di lunghezza caratterizzato da grandi occhi rossi e dalcorpo color bruno giallastro.Questo insetto colpisce i frutti di diverse specie fruttifere in prossimità della raccoltatra cui lampone, fragola, mora, mirtillo, ciliegio, albicocco, melo, vite e diversi fruttiselvatici.Le femmine fecondate depongono da una a tre uova all’interno dei frutti maturi.Durante il loro ciclo vitale possono deporre fino a 350 uova.Le larve neonate si alimentano e completano illoro sviluppo all’interno della polpa provocandola formazione di un’area depressa e molleche rapidamente porta al disfacimento del fruttocolpito.Essendo i danni provocati in prossimità dellaraccolta, la lotta chimica a questo parassita èmolto difficile, quasi impossibile. Per questomotivo è importante attuare tutte le misure preventiveper limitarne lo sviluppo e dove è stataaccertata la presenza utilizzare mezzi di lottaagronomici.Foto 44 - Adulti di Drosophila su frutto; il maschio è caratterizzatoda due macchie nere sul bordo posteriore delle ali(foto ucanr)- 41 -


Misure preventive• I frutti colpiti, sia quelli sulla pianta che quelli a terra, devono essere allontanati dall’appezzamentoe eliminati col fuoco (non compostati né sotterrati)• Evitare di lasciare frutti maturi sulle pianteMonitoraggio e lotta• Posizionamento di trappole attrattive dall’allegagione (formazione frutto) o al più tardidall’invaiatura (inizio colorazione frutti) fino a raccolta avvenuta (è necessario posizionarealmeno una trappola ogni dieci metri, da appendere al centro della vegetazione)Le trappole si possono acquistare presso irivenditori autorizzati, oppure si possonotranquillamente fabbricare utilizzando dellecomuni bottiglie in PVC da 1,5 litri vuote(tipo acqua minerale) sulle quali vengonopraticati, nel terzo superiore della bottiglia,5-7 fori di 3-4 mm di diametro e riempite per1/3 con una soluzione costituita dal 50% diacqua, dal 50% di aceto di mele e da 3 goccedi sapone liquido, oppure con solo acetodi mele. Il liquido contento all’interno delletrappole deve essere sostituito ed eliminatoogni settimana.Foto 45 - Trappole per la cattura massale degli adultiDifesaLe linee di difesa adottate nella produzione integrata prevedono la riduzione dell’usodei fitofarmaci, eseguendo i trattamenti in modo tempestivo, vale a dire nel momentodi massima vulnerabilità dei patogeni e soprattutto quando il grado di infezione(malattie fungine) o di infestazione (insetti e acari) ha raggiunto il livello limite dipericolosità.Quando si deve trattare?Il momento ideale per effettuare un trattamento dipende dal tipo di avversità che sideve controllare. In tal senso è necessario differenziare gli interventi mirati al controllodelle malattie fungine dagli interventi per il controllo degli insetti.Per quanto riguarda la difesa dai funghi riveste una grande importanza il controllopreventivo, che valuta l’evoluzione delle condizioni climatiche (temperature e umidità)e lo stadio vegetativo della pianta.Il controllo degli insetti invece deve essere supportato da accurati controlli periodici,che consentono di verificare la presenza dell’insetto e l’eventuale superamentodella “soglia di tolleranza”.- 42 -


Utilizzo dei fitofarmaciIl mercato dei fitofarmaci è fornito di ogni genere di prodotti fitosanitari. Non essendociin Valle d’Aosta un vero e proprio disciplinare che regolamenta la difesa dellampone, diventa difficile dare delle indicazioni precise sui formulati da utilizzarenella lotta ai diversi patogeni. Inoltre, con le nuove normative europee di revisionedei principi attivi, ogni anno vengono tolti dal mercato dei prodotti che non semprevengono sostituiti.Per questi motivi si consiglia di consultare annualmente i tecnici dell’<strong>Institut</strong> <strong>Agricole</strong>Régional oppure i tecnici dell’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali, che possonofornire delle informazioni aggiornate sui prodotti da utilizzare. Si raccomandainoltre di controllare che il formulato commerciale che si sta per utilizzare riportila coltura in etichetta: solo questa può confermare o meno se il prodotto detiene lenecessarie autorizzazioni.La tabella che segue riporta i criteri indicativi di intervento nella lotta alle avversitàdel lampone.Periodo di applicazione Malattie fungine e insetti ProdottiRipresa vegetativa Malattie fungine Rame (vari)Didymellae altre malattie fungineRame (Ossicloruri)Polloni lunghi 30-40 cmCecidomia della cortecciaAfidiProdotti consigliatiRagnettoMalattie fungineRame (vari)Prima della fiorituraAfidiProdotti consigliatiAntonomoMuffa grigiaInizio fioritura (5-10% dei fiori aperti)Prodotti consigliatiByturus (verme del lampone)Piena fioritura Muffa grigia Prodotti consigliatiFine fioritura Muffa grigia Prodotti consigliatiPosizionamento trappoleInvaitura - Maturazione dei frutti Drosophyla suzukii(verificare se prodotticonsigliati)Dopo raccolta (dopo la potatura)Didymellae altre malattie fungineRagnettoRame (vari)Prodotti consigliatiAgosto/settembre Malattie fungine Rame (vari)In rosso sono evidenziati i trattamenti minimi consigliati.In blu sono evidenziati i trattamenti necessari solo in caso di superamento della soglia di tolleranza.Per facilitare il monitoraggio delle differenti avversità durante la stagione vegetativaè consigliabile consultare la tabella illustrativa allegata al manuale (Tabella deglistadi fenologici) nella quale sono raffigurati gli stadi fenologici del lampone, lapresenza dei diversi patogeni/parassiti e i possibili periodi di intervento.- 43 -


Riepilogo operazioni impianto/gestioneAnnoIANNOIIANNOMeseSettembre/OttobreAprileMaggio - SettembreSettembre/OttobreNovembreMarzo/AprileMaggio/GiugnoLuglioAgosto/SettembreSettembre/OttobreOttobreNovembreUniferoCimatura polloniRaccoltaPotatura tralciLegatura polloniDifesa fitosanitariaDifesa fitosanitariaCimatura polloniOperazioniRifiorenteEliminazione malerbe (diserbo o fresatura cotica)Aratura o Scasso (totale o parziale)Cocimazione organica/mineraleFresatura (livellamento e interramento concimi)Sistemazione armature (pali, ancore, fili metallici)Predisposizione impianto irriguoMessa a dimora piantePosa pacciamaturaDiserbo manuale sul filareGestione dell’interfilaLegatura polloniPrimo Raccolto sulla parte apicale dei polloniPotatura tralci: parziale (per conservarela produzione estiva) o totale (per conservaresolo la produzione autunnale)Difesa fitosanitariaDifesa fitosanitariaDiserbo manuale sul filareGestione dell’interfilaDiradamento polloniDiserbo manuale sul filareGestione dell’interfilaDifesa fitosanitariaSecondo Raccoltosulla parte mediana dei tralciGestione dell’interfilaPotatura tralciche hanno prodotto la II voltaGestione dell’interfilaI Raccolto sulla parte apicale dei polloniPotatura tralci: parziale (per conservarela produzione estiva) o totale (per conservaresolo la produzione autunnale)Difesa fitosanitaria- 44 -


AnnoMeseUniferoOperazioniRifiorenteConcimazione organica/mineraleMarzo/AprileDifesa fitosanitariaDiserbo manuale sul filareGestione dell’interfilaDiradamento polloniMaggio/GiugnoDiserbo manuale sul filareGestione dell’interfilaDifesa fitosanitariaIIIANNOLuglioRaccoltaPotatura tralciSecondo Raccolto sulla parte mediana dei tralciGestione dell’interfilaPotatura tralci che hanno prodotto la seconda voltaAgosto/SettembreLegatura polloniDifesa fitosanitariaGestione dell’interfilaSettembre/OttobreOttobreDifesa fitosanitariaPrimo Raccolto sulla parte apicale dei polloniNovembreCimatura polloniPotatura tralci: parziale (per conservarela produzione estiva) o totale (per conservaresolo la produzione autunnale)Difesa fitosanitariaConcimazione organica/mineraleMarzo/AprileDifesa fitosanitariaDiserbo manuale sul filareGestione dell’interfilaDiradamento polloniMaggio/GiugnoDiserbo manuale sul filareGestione dell’interfilaDifesa fitosanitariaIVANNOLuglioRaccoltaPotatura tralciSecondo Raccolto sulla parte mediana dei tralciGestione dell’interfilaPotatura tralci che hanno prodotto la II°voltaAgosto/SettembreLegatura polloniDifesa fitosanitariaGestione dell’interfilaSettembre/OttobreOttobreDifesa fitosanitariaPrimo Raccolto sulla parte apicale dei polloniNovembreCimatura polloniPotatura tralci: parziale (per conservarela produzione estiva) o totale (per conservaresolo la produzione autunnale)Difesa fitosanitariaV ANNOTO BE CONTINUED…- 45 -


GLOSSARIOAllegagione: fase fenologica di passaggioda fiore a frutto.Assurgente: andamento vegetativo tendenzialmenteverticale.Astone programmato: pollone ingrossatoe frigoconservato, in grado diprodurre in epoca predeterminatanell’anno d’impianto.Alcalino: terreno ricco di ioni ossidrile(OH-) a reazione basica.Anemofila: impollinazione che si verificamediante il vento.Avversità abiotiche: agenti non viventiin grado di provocare delle alterazionialle piante.Avversità biotiche: organismi viventiresponsabili di un’alterazione.Baulatura: sistemazione del terreno“a colmo”, che consente il deflussosuperficiale delle acque.Bifero: caratterizzato da due fioriturenello stesso anno.Bozzolo: involucro generalmente setaceoche avvolge gli insetti di numerosespecie e nel quale compiono la metamorfosi.Cascola: caduta precoce dei frutti.Cellulosa: composto organico costituentedei tessuti vegetali.Cimatura: operazione che consiste nelrimuovere la parte apicale dei germogliper favorire lo sviluppo dei gettilaterali.Clorofilla: pigmento verde caratteristicodelle piante destinato a compierefunzioni fondamentali nella vitavegetale.Clorosi: ingiallimento degli organi verdidella pianta.Coleottero: nella classificazione è unordine di insetti.Compost: composto organico risultatodella decomposizione di un misto dimaterie organiche.Corticale: relativo alla corteccia.Cultivar: nome con cui si indicano levarietà di piante coltivate.Diapausa: sospensione dell’attività metabolicadell’insetto costituita da profondemodificazioni della fisiologiadell’insetto.Drupa / drupeola: parte del frutto dilampone originato dall’accrescimentodi un solo fiore.Entomofila: impollinazione che avvieneper mezzo degli insetti.Femmina fondatrice: femmina di afidenata dall’uovo fecondato e destinataad avviare il ciclo.Fisiopatia: malattia non parassitaria daattribuire a fenomeni ambientali ofisiologici.Fitofago: organismo animale che si nutrea spese di una pianta.Fitofarmaco: preparato chimico destinatoa combattere le avversità biotichedelle piante.Fitoseidi: famiglia di acari predatoriestremamente importanti per l’azionedi contenimento sulle popolazioni diacari fitofagi.Fumaggine: fungo nerastro saprofita, chesi sviluppa sulla melata prodotta dagliinsetti.Fuori suolo: coltivazione su substratidiversi dal suolo.Galla (cecidio): abnorme accrescimentoe moltiplicazione delle cellule di untessuto di una pianta per opera diparassiti animali o vegetali.Germogliamento: fase fenologica diinizio dello sviluppo di una parte dellapianta.- 46 -


Larva: stadio di sviluppo di alcuni insetti,successivo all’uovo.Malerba: erba infestante.Melata: secrezione zuccherina prodottada alcuni gruppi di insetti.Micelio: corpo vegetativo dei funghicostituito da un intreccio di filamenti.Ninfa: stadio giovanile degli insetti cheprecede lo stadio di adulto.Ovideposizione: operazione di deposizionedelle uova.Pacciamatura: copertura superficiale delterreno con materiali diversi.Parassita: organismo animale o vegetaleche vive a spese di altri organismi.Patogeno: microrganismo o fattore divaria natura responsabile dell’insorgeredi uno stato morboso.Pedoclimatico: relativo al terreno e alclima.Peli assorbenti: parti poste alle estremitàdelle radici (zona pilifera) che consentonol’assorbimento dell’acqua e deisali minerali.pH: “potenziale idrogeno” è l’indicatoreche determina la concentrazionedegli ioni idrogeno (H + ) in una soluzione.I valori di pH sono espressi conuna scala che va da 1 a 14, dove laneutralità è pari a 7, l’acidità va da 1 a7 e la basicità da 7 a 14.Piante frigoconservate: piante chehanno subito una conservazione incella frigorifera.Piante ingrossate: piante che hannola facoltà di produrre nell’anno diimpianto.Polifago: parassita che vive a spese dipiante diverse.Polifenoli: sostanze antiossidanti naturaliin grado di proteggere i tessutidell’organismo dai radicali liberi.Pollone: germoglio originato dalle radicio dal colletto.Pollonifera: pianta con forte attitudineall’emissione di polloni.Predatore: organismo animale che vaalla ricerca di un altro organismo peraggredirlo e divorarlo.Pronubo: insetto impollinatore.Racemo: infiorescenza caratterizzata daun asse principale allungato sul qualesono inseriti i fiori peduncolati.Radice fascicolata: costituita da uninsieme di radici suddivise in fasci chesi diramano dal colletto.Radice rizomatosa: modificazione delfusto (rizoma); si presenta allungata eramificata con decorso generalmenteorizzontale.Ricettacolo: apice slargato del peduncolofiorale sul quale sono inserite leparti fiorali.Rifiorente: varietà che fiorisce e fruttificasia sui germogli dell’anno, sia sui tralcidell’anno precedente.Ristoppio: coltivazione ripetuta dellastessa coltura nello stesso appezzamento.Rustica: pianta caratterizzata da un’elevatacapacità di adattamento adambienti difficili.Sepali: parti del fiore che costituiscono ilcalice.Sfarfallamento: uscita dell’insettoadulto (farfalla) dall’involucro ninfale.Soglia d’intervento: limite economicoche giustifica l’applicazione di unintervento chimico.Sorosio: infruttescenza di pseudo drupe.Stadio fenologico: fase vegetativa dellapianta (germogliamento, fioritura ecc.).Tannini: composti organici vegetali adazione astringente e antinfiammatoria.Titolo di un concime: indica la quantità(kg) di uno o più elementi nutritivipresenti nel concime.Unifera: varietà che fiorisce e fruttificauna sola volta sui germogli dell’annoprecedente.Unità fertilizzante: quantità (kg) dell’elementoda somministrare.- 47 -


BibliografiaAgnolin C., 2007. La coltivazione dei piccoli frutti in Trentino. Manuale tecnico pratico.Istituto agrario di San Michele all’Adige.Bailly A. et al., 1990. Guide pratique de défense des cultures. ACTA. Édition Le Carroussel.Bounous G., 2009. Piccoli Frutti. Mirtilli, lamponi, more, uva spina, come coltivarli, raccoglierlie utilizzarli. Edagricole.Bovey R. et al., 1972. La défense des plantes cultivées. Traité pratique de phytopathologie etde zoologie agricole. Éditions Payot.Darbellay Ch., Terretaz R. et Carron R., 1988. La culture de la framboise. Revue suisse deViticulture, Arboriculture, Horticulture. Vol. 20 (5): 283-294.Diemoz P., 1992. Résultats d’essais variétaux de framboises à deux altitudes différentes.Annales de l’<strong>Institut</strong> <strong>Agricole</strong> Régional - Tome 1.Grimaldi A., Bonciarelli F., Lorenzetti F., 1988. Principi di agronomia. Edagricole.Häberli Sa., 2002. Documentation pour la culture commerciale.Malquori A., 1986. Prontuario di chimica agraria: il terreno, i concimi chimici, la pianta.Edagricole.Mariethoz J. et al., 2002. Guide des petits fruits. Station fédérale de recherches : FUS, RAC,IRAB, FAW, SRVA, FOB.Michelet Cypr., 1950. Petits Fruits de chez nous. Fraises, framboises, groseilles.Moreau B. et al., 1988. Le Framboisier. CTIFL - Centre technique interprofessionnel desfruits et légumes.Molinari P., Vinante P., 2001. La coltivazione della fragola e dei piccoli frutti in Trentino.Manuale pratico. Monografie ESAT.Pollini A., 2007. La difesa delle piante da frutto. Sintomi, diagnosi, terapia. Edagricole.Service Romand de Vulgarisation <strong>Agricole</strong>, 2003. Petits Fruits. Fiches techniques.Tassinari G., 1976. Manuale dell’Agronomo. REDA.- 48 -

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