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Il Tabloid del festival Time in Jazz 2009

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OUICHE LORÈNE PETER WATERS<br />

BANDA MUSICALE “BERNARDO DE MURO”<br />

DI BERCHIDDA<br />

DOMENICA 9 AGOSTO TRAVERSATA MARITTIMA CIVITAVECCHIA > GOLFO ARANCI - PARTENZA ORE 14.15,<br />

MERCOLEDÌ 12 AGOSTO MONTI, CANTINA SOCIALE DEL VERMENTINO – ORE 18.00<br />

DAL 10 AL 14 AGOSTO BERCHIDDA, PER LE VIE DEL PAESE – ORE 19.45<br />

SABATO 15 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO, FESTA FINALE – ORE 23.00<br />

“Les Ouiches Lorènes sono <strong>del</strong>le piccole crostate gastro-acustiche che assolutamente non bisogna mangiare: bisogna metterle nelle orecchie<br />

per farsi smuovere lo stomaco. Al buon gusto di ska, con veri pezzetti di funk e un pizzico di punk, sorprende i grandi e fa danzare<br />

i bamb<strong>in</strong>i, o viceversa. Consiglio <strong>del</strong>lo chef: agitare bene durante l’uso!”. Questo il biglietto da visita <strong>del</strong>la Ouiche Lorène, l’esuberante<br />

brass band francese che il 9 agosto aprirà l’edizione numero ventidue di <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong> con la sua “concertazione navale” a bordo <strong>del</strong>la<br />

nave <strong>del</strong>la Corsica-Sard<strong>in</strong>ia Ferries <strong>in</strong> viaggio da Civitavecchia a Golfo Aranci (partenza alle 14:15, arrivo previsto alle 19:30).<br />

La banda, che promette di elettrizzare l’atmosfera <strong>del</strong> <strong>festival</strong> con le sue sortite quotidiane, presenta un organico orig<strong>in</strong>ale che assembla<br />

grancassa, rullante, sousaphone, banjio, tromboni, trombe e sassofoni per un mix esplosivo di ska, funk e punk: una ricetta che si gusta<br />

bene attraverso l’ascolto dei due album all’attivo - “Ouiche Remixs” e “The Horrible Ouiche Lorène” - ma soprattutto nelle esibizioni dal<br />

vivo. Dal 2001 Ouiche Lorène ha partecipato a numerose manifestazioni musicali <strong>in</strong> tutta la Francia e all’estero, esibendosi nel 2004<br />

anche nelle parate di Lille capitale europea <strong>del</strong>la cultura e nell’ambito di vari <strong>festival</strong>, arrivando f<strong>in</strong>o a New York con la tournée <strong>del</strong> 2006.<br />

La formazione di scena a <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong> schiera undici musicisti: Nico Bridier e Arnaud Fioravanti ai sassofoni, Boris Imberdis, V<strong>in</strong>cent<br />

Defossé e Guillaume Denoun alle trombe, Julien Rachedi e Jean Sabatier ai tromboni, Etienne Exbrayat al sousaphone, Gregory Alazay<br />

al banjo, Bryce Tual al rullante e Mathieu Agnus alla grancassa. Dopo la “concertazione navale” <strong>del</strong> 9 agosto, entreranno <strong>in</strong> azione il 12<br />

alla Cant<strong>in</strong>a Sociale <strong>del</strong> Verment<strong>in</strong>o di Monti (ore 18), sul palco centrale di Piazza <strong>del</strong> Popolo per la festa f<strong>in</strong>ale di Ferragosto, e tutti i<br />

giorni per le vie <strong>del</strong> paese (<strong>in</strong>torno alla 19.45), nelle parate musicali che precedono i concerti, <strong>in</strong>tenti a propagare lo spirito di festa che<br />

contraddist<strong>in</strong>gue Les Ouiches Lorènes: è dalla spontaneità collettiva e <strong>del</strong> piacere di suonare di cui il gruppo si nutre, che nasce l’energia<br />

debordante dei suoi concerti. Ed è raro che il pubblico resti <strong>in</strong>differente.<br />

LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, MONTALVU - FORESTA DEMANIALE MONTE LIMBARA SUD – ORE 05.45<br />

L’anno scorso ha dato l’arrivederci al <strong>festival</strong>, nell’ultima giornata, ospitando quel Paolo Fresu che proprio nelle sue file, appena undicenne,<br />

aveva mosso i primi passi <strong>del</strong> suo strepitoso camm<strong>in</strong>o artistico. All’alba <strong>del</strong> 10 agosto, quasi a riprendere idealmente il filo <strong>del</strong><br />

discorso, alla Banda Musicale “Bernardo De Muro” toccherà il compito di dare il benvenuto a questa nuova edizione di <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong>,<br />

<strong>in</strong>augurando il trittico di appuntamenti <strong>in</strong> programma nella matt<strong>in</strong>ata nella foresta demaniale <strong>del</strong> monte Limbara sud, sopra Berchidda.<br />

Le prime luci <strong>del</strong> giorno si <strong>in</strong>croceranno con le prime note <strong>del</strong> <strong>festival</strong> nel segno di “Nessun dorma”, titolo che la “De Muro” ha spiritosamente<br />

preso <strong>in</strong> prestito dalla celeberrima aria di Pucc<strong>in</strong>i per battezzare il suo concerto (<strong>in</strong>izio alle ore 5.45). Diretta dal trombettista<br />

Antonio Meloni, la banda di Berchidda si presenterà con un organico di oltre quaranta elementi, con molti giovanissimi e una nuova<br />

rimpatriata di Paolo Fresu come solista ospite. Ai flauti ci saranno Manuela Mutzu, Maria Giovanna Isoni, Chiara Per<strong>in</strong>u, Elisa P<strong>in</strong>na e<br />

Matilde S<strong>in</strong>i; Stefania Modde, Marta Zaccagni, Mara Brianda, Rita Delrio,Stefania Brianda,Tore Fois, Cico Fois, Giuseppe Casu, Francesca<br />

Chirigoni, Greta Serra, Sofia Pudda, Raffaele Apedd e Maria Luisa Campus ai clar<strong>in</strong>etti; Antonella Nieddu, Rossella Fois, Armando Sannitu,<br />

Fausto Sanna e Andrea Campus ai sassofoni; Ezio Desole, Tiziano Sanna, Simone Mu, Domenico Delrio, Agost<strong>in</strong>o Casu e Marco Dente<br />

alle trombe; Giannetto Crasta, Nanni Bomboi, Davide Laconi, Gabriele Brianda e Tomaso Sanna ai corni; Giovanni Addis e Piero Fresu ai<br />

tromboni; Graziano Desole, Luciano Demuru e Giuseppe Casula ai flicorni; N<strong>in</strong>o S<strong>in</strong>i e Marco Pudda ai bassi tuba; Giovanni Gaias e Piero<br />

Fresu alle batterie, Fabio A<strong>in</strong>i e Sergio Meloni alle percussioni.<br />

<strong>Il</strong> programma annuncia pag<strong>in</strong>e di musica classica nella prima parte <strong>del</strong> concerto, con spazio <strong>in</strong>vece al ragtime, al jazz orchestrale e al pop<br />

nella seconda, non senza un piccolo omaggio ai Beatles.<br />

Intitolata al grande tenore Bernardo De Muro, la banda musicale di Berchidda è stata fondata nel 1914. A un’<strong>in</strong>tensa attività concertistica,<br />

<strong>in</strong>terrotta solo durante la seconda guerra mondiale, affianca da sempre un prezioso impegno didattico nella formazione di nuovi<br />

talenti, <strong>in</strong>dispensabile per garantire un cont<strong>in</strong>uo ricambio nelle sue file.<br />

RITROVO PER IL CAR-SHARING<br />

PRESSO IL PIAZZALE DELLA “COOPERATIVA LA BERCHIDDESE” IN VIA MILANO A BERCHIDDA<br />

10 11<br />

LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, LAGHETTO NUNZIA - FORESTA DEMANIALE MONTE LIMBARA SUD – ORE 9.00<br />

PETER WATERS SOLO “AU BORD DE L’EAU - INTORNO A GABRIEL FAURÉ” PRODUZIONE ORIGINALE TIME IN JAZZ<br />

Peter Waters, c<strong>in</strong>quantaseienne pianista australiano, si è formato prevalentemente <strong>in</strong> ambito classico, con una brillante carriera che già<br />

all’epoca degli studi lo ha visto ottenere premi come il “Chamber Music Prize”, due “solo Performance Prizes” <strong>del</strong> Royal College of Music,<br />

e l’“Australian Musical Association Prize”. Dopo aver completato i suoi studi di pianaoforte ad A<strong>del</strong>aide (con Rolland May e Clement<br />

Leske) e a Londra (con Peter Wallfish), la sua carriera lo ha condotto sul cont<strong>in</strong>ente europeo dove si è esibito nelle pr<strong>in</strong>cipali città (Parigi,<br />

Vienna, Berl<strong>in</strong>o, Lione, Roma, Stoccolma, Colonia, Francoforte, Monaco, Zurigo), partecipando a svariati <strong>festival</strong> musicali, tra cui quello<br />

di Salisburgo con il soprano Gundula Janowitz.<br />

Nel 1985 è stato scelto dal Bach Festival di Schaffausen per esibirsi come solista accanto alla Filarmonica Ungherese <strong>in</strong> occasione <strong>del</strong><br />

terzo centenario <strong>del</strong>la nascita di Johann Sebastian Bach. Nel dicembre <strong>del</strong> 1996 è direttore musicale e pianista solista <strong>in</strong> una serie di<br />

concerti organizzati nell’ambito di “Mozart and the modern”, un progetto di <strong>in</strong>terscambio culturale tra San Pietroburgo e la Svizzera. Un<br />

ampio consenso di critica lo ha poi accompagnato <strong>in</strong> una tournée <strong>in</strong> cui, solista con l’Orchestra di Lille, eseguiva il Concerto per pianoforte<br />

<strong>in</strong> sol di Maurice Ravel. Suonando con il Collegium Novum di Zurigo, un gruppo di solisti che prediligono la musica contemporanea, ha<br />

<strong>in</strong>tessuto stretti legami artistici con diversi compositori, tra i quali Mauricio Kagel, Arvo Pärt, Sofia Gubaidul<strong>in</strong>a, Gunther Schuller, Aribert<br />

Reimann e George Crumb. <strong>Il</strong> suo CD con musiche di John Adams, Ravel e Satie ha v<strong>in</strong>to nel 1997 il più importante riconoscimento<br />

australiano per <strong>in</strong>cisioni di musica classica (l’“ABC Best Classical Record<strong>in</strong>g”).<br />

Cofondatore <strong>del</strong> Treya Quartet (con Paolo Fresu alla tromba), Peter Waters può vantare un’<strong>in</strong>tensa attività anche <strong>in</strong> ambito jazzistico, con<br />

collaborazioni con musicisti come Pierre Favre, Fred Frith, Kenny Drew, ed esibizioni al North Sea <strong>Jazz</strong> Festival, al <strong>Jazz</strong>nojazz di Zurigo,<br />

al Festival <strong>del</strong> Lago di Costanza, al Festival of the Ossee e allo stesso <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong> (da un suo concerto <strong>del</strong> 2000 è tratto il suo album<br />

“<strong>Il</strong> sacro e il profano”). Peter Waters ritorna a Berchidda, la matt<strong>in</strong>a <strong>del</strong> 10 agosto, per una performance solistica sulle rive <strong>del</strong> Laghetto<br />

Nunzia: “Au bord de l’eau”, una produzione orig<strong>in</strong>ale <strong>in</strong>torno al compositore francese Gabriel Faurè (già al centro di un progetto di diversi<br />

anni <strong>del</strong> Treya Quartet), ideata appositamente per questa edizione <strong>del</strong> <strong>festival</strong> sul tema <strong>del</strong>l’Acqua, fonte <strong>in</strong>esauribile di ispirazione per<br />

la musica <strong>del</strong> pianista australiano.<br />

GAVINO LEDDA - PAOLO FRESU<br />

“DUAGHE”<br />

LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, FONTANA S’ERITTEDDHU - FORESTA DEMANIALE MONTE LIMBARA SUD – ORE 11<br />

Suoni e parole per chiudere il trittico “a tappe” <strong>del</strong>la matt<strong>in</strong>a <strong>del</strong> 10 agosto sul Limbara: alla Fontana S’Eritteddhu, <strong>in</strong>torno alle 11, la<br />

musica di Paolo Fresu <strong>in</strong>contra i testi scritti e <strong>in</strong>terpretati dallo scrittore Gav<strong>in</strong>o Ledda <strong>in</strong> “Duàghe”, una produzione orig<strong>in</strong>ale targata<br />

<strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong>.<br />

Settant’anni portati con dis<strong>in</strong>voltura, Gav<strong>in</strong>o Ledda è noto ai più per la sua prima opera, “Padre padrone”, romanzo autobiografico di un<br />

pastore analfabeta che diventa dottore <strong>in</strong> glottologia. Alla sua pubblicazione, nel 1975, il libro (e poi il film che ne trassero poco dopo i<br />

fratelli Taviani) fece scalpore, soprattutto <strong>in</strong> Sardegna. Tradotto <strong>in</strong> trentanove l<strong>in</strong>gue e con un milione e mezzo di copie vendute, “Padre<br />

padrone” segnò un successo editoriale non eguagliato dal suo seguito, “L<strong>in</strong>gua di falce” (<strong>del</strong> 1977), dopo il quale, il lavoro <strong>del</strong>lo scrittore<br />

di Siligo è andato progressivamente concentrandosi sulla ricerca di una nuova l<strong>in</strong>gua, basata anche sul recupero <strong>del</strong> sardo arcaico: una<br />

l<strong>in</strong>gua “a quattro dimensioni”, che scard<strong>in</strong>a le convenzioni <strong>del</strong>la l<strong>in</strong>gua tradizionale, “euclidea” e “aristotelica”, per esplorare nuove<br />

modalità espressive e per rappresentare la complessità <strong>del</strong>la materia, <strong>del</strong>la natura, <strong>del</strong>l’Universo; una l<strong>in</strong>gua che conia nuovi term<strong>in</strong>i,<br />

gioca con prefissi e suffissi, mescola e giustappone sardo e italiano, lat<strong>in</strong>o e greco, e che lo scrittore – anzi, lo “scrittilluttore” - ha<br />

sperimentato nel poema “Aurum Tellus” (<strong>del</strong> 1991) e nelle novelle “I cimenti <strong>del</strong>l’agnello” (pubblicate nel 1995 e, con l’aggiunta di<br />

nuovi testi, nel 2000).<br />

GIANLUCA PETRELLA<br />

LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, PISCINA COMUNALE – ORE 18.00 GIANLUCA PETRELLA SOLO “TROMBONEFISH”<br />

PRODUZIONE ORIGINALE TIME IN JAZZ<br />

MARTEDÌ 11 AGOSTO PATTADA, CHIESA DI SAN GIOVANNI – ORE 11.00 PAOLO FRESU & GIANLUCA PETRELLA DUO<br />

PRODUZIONE ORIGINALE TIME IN JAZZ<br />

MERCOLEDÌ 12 AGOSTO BERCHIDDA, PIAZZA DEL POPOLO – ORE 23.00 GIANLUCA PETRELLA BAND<br />

“COSMIC BAND – IL BRODO PRIMORDIALE”<br />

Ha appena trentaquattro anni, ma già da tempo Gianluca Petrella è tra i protagonisti <strong>del</strong>la scena jazzistica italiana, come dimostra anche<br />

il suo già ragguardevole palmarès: “Django d’or” nel 2001 per la “migliore prima realizzazione discografica di un giovane talento<br />

italiano”; miglior nuovo talento (sempre nel 2001) e poi musicista italiano <strong>del</strong>l’anno (nel 2005) al referendum di Musica <strong>Jazz</strong>; “Critics<br />

Poll” <strong>del</strong>la rivista “Down Beat” nel 2006 (categoria “artisti emergenti”); “Paul Acket Award” nel 2007.<br />

Dopo essersi diplomato al conservatorio <strong>del</strong>la sua città, Bari (dove è nato nel 1975), Gianluca Petrella <strong>in</strong>izia nel 1993 una duratura<br />

collaborazione con il sassofonista Roberto Ottaviano. E’ il primo impegno importante di un percorso artistico che lo porterà a suonare<br />

negli anni successivi con un lunghissimo elenco di musicisti: Carla Bley, Steve Coleman, Bruno Tommaso, Enrico Rava, Roberto Gatto,<br />

Paolo Damiani, Franco D’Andrea, Sean Berg<strong>in</strong>, Hamid Drake, Antonello Salis, Greg Osby, Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu, Stefano Bollani,<br />

Renato Sellani, Nicola Conte, Furio Di Castri, per fare qualche nome.<br />

Musicista eclettico e amante <strong>del</strong>la sperimentazione, è impegnato anche <strong>in</strong> territori extra-jazzistici, con collaborazioni con Manu Dibango,<br />

John De Leo, e <strong>in</strong> vari progetti dedicati all’elettronica. Attualmente suona con Enrico Rava, Roberto Gatto, Paol<strong>in</strong>o Dalla Porta e le rispettive<br />

formazioni ed è attivo con il suo Indigo 4, il Bread & Tomato Trio, il duo con Antonello Salis, e con il progetto Dom<strong>in</strong>o Quartet che<br />

lo affianca a Sean Berg<strong>in</strong>, Antonio Borgh<strong>in</strong>i e Hamid Drake. Recenti sono poi il quartetto Tubolibre e la Cosmic Band con cui lo vedremo<br />

a Berchidda, sul palco di Piazza <strong>del</strong> Popolo, nella seconda parte <strong>del</strong>la serata <strong>del</strong> 12 agosto (ore 23 circa): un ensemble timbricamente<br />

<strong>in</strong>solito che unisce il trombone di Petrella con la tromba di Mirko Rubegni, il sax tenore di Francesco Bigoni, il sax baritono di Beppe<br />

Scard<strong>in</strong>o, e con Gabrio Baldacci alla chitarra, Giovanni Guidi al piano, Alfonso Santimone al synth e Simone Padovani alle percussioni,<br />

tutti i musicisti poco più che ventenni, ma con energia e talento da vendere. La commistione è deflagrante: si <strong>in</strong>contrano il solismo free<br />

e l’utilizzo <strong>del</strong>le sezioni che richiama tanto Frank Zappa quanto Duke Ell<strong>in</strong>gton. Un’esperienza totalizzante <strong>in</strong> cui convivono mondi<br />

musicali apparentemente lontani, filtrati dalla possente personalità e dallo straord<strong>in</strong>ario talento di Gianluca Petrella. Personalità e talento<br />

di cui potremo cogliere altri lati <strong>in</strong> due ulteriori appuntamenti di questa edizione di <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong>: una performance solitaria nella pisc<strong>in</strong>a<br />

Comunale di Berchidda, il pomeriggio <strong>del</strong> 10 agosto (ore 18) e un duo con Paolo Fresu, la matt<strong>in</strong>a dopo (martedì alle 11), che promette<br />

faville nella chiesa di San Giovanni a Pattada.<br />

FRANCA MASU<br />

LUNEDÌ 10 AGOSTO BERCHIDDA, FUNTANA INZAS – ORE 21.00 FRANCA MASU “AQUAMARE”<br />

Franca Masu è l’esponente più <strong>in</strong>ternazionale <strong>del</strong>la l<strong>in</strong>gua e <strong>del</strong>l’antica cultura catalana che ancora vive ad Alghero, la bella cittad<strong>in</strong>a<br />

mar<strong>in</strong>ara nel nord-ovest <strong>del</strong>la Sardegna. La cantante si avvic<strong>in</strong>a al jazz verso la seconda metà degli anni Novanta scoprendo anche la<br />

grande musicalità <strong>del</strong> catalano. Nasce così una prima produzione orig<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> quella l<strong>in</strong>gua, che segnerà il felice percorso <strong>del</strong>l’artista, lanciata<br />

nel 2000 con la pubblicazione <strong>del</strong> suo primo cd, “El meu viatge”, che le permette di proporsi alla critica come “la vera rivelazione<br />

<strong>del</strong>la nuova canzone d’autore catalana”, e di raccogliere premi e riconoscimenti <strong>in</strong> Italia e soprattutto <strong>in</strong> Catalogna. <strong>Il</strong> camm<strong>in</strong>o prosegue<br />

nel 2003 con “Alguímia”, <strong>in</strong> collaborazione con il mandolista Mauro Palmas e il contrabbassista Salvatore Maltana, un disco ricco di<br />

suggestioni sonore mediterranee che riscuote grande successo da parte <strong>del</strong> pubblico e <strong>del</strong>la critica nell’ambito di numerosi <strong>festival</strong> e<br />

rassegne <strong>in</strong>ternazionali, per culm<strong>in</strong>are con l’assegnazione <strong>del</strong> premio “Maria Carta” nel 2004.<br />

“Aquamare” è il progetto che Franca Masu porta <strong>in</strong> dote a <strong>Time</strong> <strong>in</strong> <strong>Jazz</strong> la sera <strong>del</strong> 10 agosto a Funtana Inzas, a Berchidda. <strong>Il</strong> tema<br />

<strong>del</strong>l’album, uscito nel 2006, è <strong>in</strong>fatti particolarmente <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea col tema che caratterizza questa ventiduesima edizione <strong>del</strong> <strong>festival</strong>.<br />

Autrice di quasi tutte le canzoni, la cantante dimostra <strong>in</strong> questo contesto ancora una grande versatilità cimentandosi <strong>in</strong> brani musicali<br />

differenti per stile, genere e l<strong>in</strong>gua, con una selezione musicale aperta alla contam<strong>in</strong>azione, sempre <strong>in</strong> bilico tra <strong>in</strong>novazione e tradizione.<br />

Oltre alle sfumature jazzistiche miscelate alla caratteristica sonorità mediterranea <strong>del</strong> suo canto, la Masu mostra anche una speciale<br />

predilezione per il fado e per il tango argent<strong>in</strong>o, fonte d’ispirazione per nuovi progetti con il fisarmonicista Fausto Beccalossi e il pianista<br />

Oscar Del Barba con cui ha realizzato nel 2007 l’album “Hoy como ayer”, che vede anche la partecipazione <strong>del</strong> grande viol<strong>in</strong>ista Carlo<br />

Cant<strong>in</strong>i, figura di spicco <strong>del</strong>l’Arkè Str<strong>in</strong>gs Quartet. <strong>Il</strong> viaggio, accompagnato dalla voce <strong>del</strong>la Masu, si fa <strong>in</strong>timo e rivela con forza la consapevolezza<br />

<strong>del</strong>l’artista: conservare l’identità di donna sarda, catalana e nello stesso tempo italiana; pura energia vitale di una “madre<br />

mediterranea” dalla voce che seduce, capace di affasc<strong>in</strong>are con la luce e la ricchezza culturale <strong>del</strong> Mare Nostrum.

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