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Guarda l'intero numero di OLTRE (12,8 MB) - Comunità Piergiorgio

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«I PAZIENTI DIABETICI HANNO BISOGNO DI RISPOSTEADESSO, E NON SOLTANTO IN FUTURO»A lanciare il monito è la dott.ssa Francescato, alle prese con un algoritmo <strong>di</strong> calcolo che promette airagazzi giovani colpiti da <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo 1 <strong>di</strong> praticare attività fisica in totale sicurezza, senza correreil rischio <strong>di</strong> pericolose crisi ipoglicemiche da sforzoCarolina LaperchiaRicorda che lo sport è importante; bada che fareattività fisica in modo regolare è un vero e proprio toccasanaper il corpo e per la mente; non <strong>di</strong>menticare chemuoversi fa bene, soprattutto perché aiuta a teneresotto controllo il livello degli zuccheri nel sangue che avolte, ahimè, può anche “dare <strong>di</strong> matto”. I“Comandamenti della salute” sono presto detti e oramaili conosciamo tutti molto bene perché ci vengonoripetuti da sempre. Ma che cosa accade quando unapersona, soprattutto giovane, soffre <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete e si ritrovaa dover quin<strong>di</strong> combattere costantemente conpericolosi sbalzi glicemici? Succede che c’è bisogno <strong>di</strong>Ecres Creid, selezionato tra i 265 progetti nazionalipiù innovativi nell’ambito dell’iniziativa “Italia degliinnovatori” promossa dalla Presidenza del Consigliodei ministri e che si traduce <strong>di</strong> fatto in un semplicissimoalgoritmo <strong>di</strong> calcolo; un’ancora <strong>di</strong> salvezza creatada un team <strong>di</strong> ricerca multi<strong>di</strong>sciplinare dell’Università<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne per consentire a chi soffre <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete giovanile<strong>di</strong> praticare attività fisica in totale sicurezza, senzacorrere il rischio <strong>di</strong> spiacevoli crisi ipoglicemiche dovuteproprio allo sforzo. «Nell’accezione più comune il<strong>di</strong>abete è una patologia che porta a un livello eccessivo<strong>di</strong> zucchero nel sangue mentre al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> questaetichetta ci sono poi il <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo 1, patologia giovanileautoimmune, e il <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo 2, quellodell’anziano, per cui l’organismo non riesce più a produrreinsulina in sufficiente quantità, l’ormone che haproprio il compito <strong>di</strong> tenere sotto controllo i livelli <strong>di</strong>glucosio nel sangue – spiega la dott.ssa Maria PiaFrancescato, del Dipartimento <strong>di</strong> Scienze me<strong>di</strong>che ebiologiche dell’ateneo friulano – La maggior parte deipazienti <strong>di</strong>abetici tende ad avere concentrazioni <strong>di</strong> insulinatroppo alte durante la giornata per poter fareattività fisica o comunque più rilevanti rispetto a ciòche accadrebbe in un soggetto sano e la conseguenza èche questi stessi pazienti rischiano un eccessivo abbassamentodella glicemia ogni volta che si muovono. Ilcalo <strong>di</strong> zucchero porta poi generalmente all’assunzione<strong>di</strong> glucosio attraverso il cibo per compensare lo sbalzocon la conseguenza che alla fine la glicemia si alza eccessivamenteoriginando il cosiddetto effetto yo-yo,andando quin<strong>di</strong> su e giù continuamente, senza mairiuscire a raggiungere una situazione reale <strong>di</strong> equilibrio».Proprio per ovviare a questi picchi glicemiciche si rincorrono nell’arco della giornata, e chespesso incoraggiano dunque la sedentarietà nelpaziente <strong>di</strong>abetico, onde scongiurare crisi chepossono ad<strong>di</strong>rittura portare al coma, voi aveteapprontato un algoritmo <strong>di</strong> calcolo che rispondeal nome <strong>di</strong> Ecres Creid…«Esattamente. Attraverso questo programma è possibilecalcolare con la massima precisione l’esatta quantità<strong>di</strong> carboidrati che il paziente <strong>di</strong>abetico deve assumerein previsione della specifica attività fisica cheintende fare. In particolare, il software Ecres (Exercisecarbohydrates requirement estimating system) stima laquantità <strong>di</strong> zuccheri che il <strong>di</strong>abetico deve assumere perprevenire l’insorgenza <strong>di</strong> sbilanci glicemici primadell’inizio dell’attività fisica e durante; il <strong>di</strong>spositivoCreid (Carbohydrate requirement estimating instrumentfor <strong>di</strong>abetics), progettato in collaborazione con ungruppo <strong>di</strong> ingegneri dell’Università <strong>di</strong> Trieste, monitorail paziente durante l’attività fisica grazie al softwarevalutando in <strong>di</strong>retta il rischio <strong>di</strong> ipo/iperglicemia.Indossato unitamente a una fascia per rilevare la frequenzacar<strong>di</strong>aca, in<strong>di</strong>vidua durante l’attività il momentoin cui il paziente è a rischio e lo avvisa tramiteun segnale acustico, visivo o tattile. Sino ad ora eravamoriusciti a mettere a punto un software su un servervia internet per cui la terapia del paziente veniva ovviamentecaricata attraverso la rete e il paziente stessopoteva comunicare con il software attraverso il propriocellulare con la possibilità <strong>di</strong> avere quin<strong>di</strong> un imme<strong>di</strong>atoriscontro rispetto al carico <strong>di</strong> lavoro fisico cheavrebbe potuto affrontare per evitare il rischio28

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