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Villa Strohl 089-176 - Davide Ghaleb Editore

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Qualche osservazione e una proposta per <strong>Villa</strong> <strong>Strohl</strong>-FernAdriana CapriottiAnche semplicemente scorrendo della città, perfino la questionel'ampia rassegna stampa, iniziata nel Ludovisi, che prevedeva la distruzione1957 con l'articolo di Antonio Cederna totale del sito – ciò che di certo non può1per Il Mondo di Mario Pannunzio e dirsi nel nostro caso – si risolse nel giroproseguita ininterrottamente e con toni di più o meno cinque anni. Viceversa,sempre più allarmati fino ai giorni su <strong>Villa</strong> <strong>Strohl</strong>-Fern si scrive, si polenostri,non vi è alcun dubbio che il caso mizza, si denuncia, da più di cinquandi<strong>Villa</strong> <strong>Strohl</strong>-Fern e della sua conser- ta. Il che appare, se non altro, un fattovazione costituisca un punto dolente rimarchevole e atipico nel panorama dinell'ambiente culturale romano. una città proverbialmente distratta ePersonalmente non mi viene in mente svogliata.nessun altro episodio, nella vita Del resto questo è soltanto un primo, erecente della città, che sia paragonabile forse non l'unico, paradosso che sia questo, se non altro per l'estensione incontra quando ci si occupa dellatemporale della vicenda: in genere, le <strong>Villa</strong>: il tempo che trascorre, e che - perquestioni, anche quelle più drammati- inciso - ha ormai più che raddoppiato ilche, si chiudono con maggiore veloci- limite dei famosi cinquant'anni dità, come è stato -un esempio per tutti- esistenza previsti dalla normativanel caso di <strong>Villa</strong> Ludovisi.italiana di tutela, invece di smussare gliFaccio riferimento a questo celeberri- aspetti di preoccupazione, aumenta glimo e perduto complesso seicentesco ambiti della protesta. Pare, anzi, che lanon soltanto perchè esso veniva questione sia pronta a rivitalizzarsialienato e distrutto in perfetto paralleli- ogni volta che qualche ulterioresmo cronologico con gli anni in cui visitatore – un artista, uno studioso, unAlfred <strong>Strohl</strong> realizzava la propria giornalista – entra casualmente inutopia di verde e costruito - creando contatto con la <strong>Villa</strong>: infatti, purcosì, e certo involontariamente, quello essendo al centro di Roma e purche allo sguardo ormai distante di confinando con uno dei punti più notinoialtri appare quasi un caso sincroni- di <strong>Villa</strong> Borghese, il Giardino del Lago,co di risarcimento artistico - ma anche a <strong>Villa</strong> <strong>Strohl</strong>-Fern si capita in manieraperchè, dal punto di vista della polemi- sempre un po' fortuita (un'occasione,ca culturale e della stampa, quella un accompagno, un nipote da andare astoria di fine Ottocento costituisce prendere allo Chateubriand), perchèsenz'altro il caso più noto di mobilita- essa sta, in ragione del suo assettozione massiccia di intellettuali ed proprietario privato, in una condizioneartisti. Tuttavia, a dispetto delle prese di vita più riservata rispetto al flussodi posizione di D'Annunzio e di della città. Ma anche qui, la suaLanciani, e malgrado le accese proteste dimensione segreta è subito contrad-95

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