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restocking di stambecchi nell'area della val genova - Parco Naturale ...

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2. COMPATIBILITÀ DELL’INTERVENTO CON LE STRATEGIE DIGESTIONE DELLA SPECIE2.1 Valutazione <strong>della</strong> compatibilità tra l’operazione <strong>di</strong> <strong>restocking</strong> dellostambecco e le politiche <strong>di</strong> conservazione <strong>della</strong> specie a livello alpinoLo stambecco è una specie caratterizzata da una scarsa capacità <strong>di</strong> colonizzazione <strong>di</strong>nuove aree. Tale particolarità è probabilmente dovuta al fatto che la specie è legata aprecise con<strong>di</strong>zioni ecologiche, in particolare durante il periodo invernale, quandovengono frequentati i versanti ripi<strong>di</strong> e con esposizione meri<strong>di</strong>onale, dove la nevepermane meno a lungo ed è quin<strong>di</strong> possibile per gli animali trovare sufficientenutrimento. Proprio la consuetu<strong>di</strong>ne dello stambecco ad utilizzare negli anni le stessezone <strong>di</strong> svernamento e l'assidua frequentazione delle quote più elevate, rendonoparticolarmente lente le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> nuovi territori.È per questi motivi che, per un recupero completo e sufficientemente rapido dell'interoareale <strong>di</strong>sponibile, sono necessarie operazioni <strong>di</strong> reintroduzione (e occasionalmente <strong>di</strong><strong>restocking</strong>), operate a partire dagli animali presenti nelle colonie che hanno ormainumericamente raggiunto buone consistenze e che danno sufficienti garanzie intermini <strong>di</strong> salute e quantità dei capi.In questo contesto, secondo <strong>di</strong>versi Autori che si sono occupati <strong>della</strong> conservazione<strong>della</strong> specie (per tutti ve<strong>di</strong> Tosi, 1991), uno dei maggiori problemi è quello delrapporto esistente tra la <strong>di</strong>namica delle popolazioni presenti (e potenziali) e la lorostruttura genetica. Quest’ultima <strong>di</strong>pende, oltre che dalla consistenza numerica <strong>della</strong>popolazione, anche dalla consistenza minima del loro passato. Popolazioni che hannosubito drastici “colli <strong>di</strong> bottiglia”, o che sono frutto <strong>di</strong> reintroduzioni basate su <strong>di</strong> unesiguo numero <strong>di</strong> fondatori, possono essere caratterizzate da una scarsa variabilitàgenetica.Senza dubbio la struttura genetica può essere influenzata dalla <strong>di</strong>stribuzione relativadelle popolazioni, ovvero dalla possibilità <strong>di</strong> contatti tra <strong>di</strong>versi nuclei e daiconseguenti flussi genetici.Nei limiti dati dalle aree <strong>di</strong>sponibili sulle Alpi, sarebbe quin<strong>di</strong> opportuno creareun’unica metapopolazione <strong>di</strong> stambecco (ovvero “metapopolazione locali”), con nucleicapaci <strong>di</strong> interazioni (scambi <strong>di</strong> capi), in modo da garantire nel complesso una buonastruttura genetica <strong>della</strong> popolazione alpina.Proprio la creazione <strong>di</strong> una metapopolazione alpina deve essere considerata la migliorestrategia nell’ambito <strong>della</strong> conservazione <strong>della</strong> specie che, a causa delle peculiaritàecologiche è destinata a rimanere caratterizzata da un’elevata insularità dellepopolazioni.Secondo Allendorf (1983) basterebbe “lo scambio <strong>di</strong> 1-2 riproduttori ogni generazione,per assicurare la panmissia delle colonie”.Da questo punto <strong>di</strong> vista appare evidente la bontà dell’idea <strong>di</strong> rilasciare alcuni capinelle zone frequentate da colonie, anche consistenti ma generate dall’immissione <strong>di</strong>pochi animali.Le operazioni <strong>di</strong> <strong>restocking</strong> come quella considerata dal presente stu<strong>di</strong>o hanno quin<strong>di</strong>una duplice ricaduta positiva; oltre ad aumentare il numero <strong>di</strong> <strong>stambecchi</strong> presenti inun’area, ne favoriscono la variabilità genetica, in accordo con i principi <strong>di</strong>conservazione sopraccitati.10

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