12.07.2015 Views

Quel che resta dell'uomo », in A. Trucchio - OPAR L'Orientale Open ...

Quel che resta dell'uomo », in A. Trucchio - OPAR L'Orientale Open ...

Quel che resta dell'uomo », in A. Trucchio - OPAR L'Orientale Open ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

282saggio comune a Damasio e Gazzaniga, cioè il loro cont<strong>in</strong>uo riferimentoalla teoria darw<strong>in</strong>iana dell’evoluzione.Gli <strong>in</strong>dividui normali sono caratterizzati da rapporti reciprociimprontati alla cooperazione e le società normali sono tendenzialmentepacifi<strong>che</strong> sia all’<strong>in</strong>terno <strong>che</strong> nei rapporti con l’esterno;al contrario, gli <strong>in</strong>dividui anormali <strong>in</strong>troducono la conflittualitàall’<strong>in</strong>terno di un sistema sociale e le società patologi<strong>che</strong> sonocaratterizzate dalla violenza <strong>in</strong>test<strong>in</strong>a e verso le altre società. Nonè necessario soffermarsi oltre su questo punto: Damasio vorrebbedimostrare scientificamente, cioè partendo da osservazioniempiri<strong>che</strong>, <strong>che</strong> la società contemporanea gli <strong>in</strong>dividui <strong>che</strong> sonobene <strong>in</strong>tegrati <strong>in</strong> essa rappresentano il vertice di un percorso evolutivo<strong>che</strong>, pur essendo mosso dalla ricerca egoistica del piacere<strong>in</strong>dividuale, trova poi il suo equilibrio quando gli <strong>in</strong>dividui, senzarendersene conto, <strong>in</strong> maniera automatica, e per effetto della selezionenaturale, si ritrovano ad essere sp<strong>in</strong>ti da pulsioni altruisti<strong>che</strong>,<strong>in</strong> vista della possibilità di ricevere, <strong>in</strong> un momento di difficoltà,un eguale trattamento. Ogni aspetto della realtà umana ècompreso a partire dalla naturalità di certi comportamenti e leistituzioni statali hanno soltanto il compito di controllare i comportamentidevianti, e di lasciare <strong>che</strong> gli automatismi biologiciregol<strong>in</strong>o, nei tempi necessari, le condotte di vita e i rapporti trauom<strong>in</strong>i normali: «I governi non dovrebbero <strong>in</strong>tromettersi<strong>»</strong>, affermaGazzaniga a proposito della potenziale utilizzazione di farmaci<strong>in</strong> grado di potenziare le p<strong>resta</strong>zioni <strong>in</strong>tellettuali degli uom<strong>in</strong>i,«ma lasciare <strong>che</strong> il nostro senso etico e morale ci guidi <strong>in</strong> questonuovo scenario<strong>»</strong> 35 .Gazzaniga, avendo ricoperto ruoli istituzionali, è molto piùs<strong>in</strong>tetico e radicale di Damasio nel trarre conseguenze etico-politi<strong>che</strong>dal discorso delle neuroscienze: esemplare è il suo ragionamentosull’orig<strong>in</strong>e delle religioni. Il presupposto è l’esistenza diun «nucleo morale comune a ogni essere umano<strong>»</strong> 36 dal qualetraggono orig<strong>in</strong>e tutte le religioni, <strong>che</strong> si differenziano poi aseconda della realtà culturale circostante nella quale si trovano anascere e svilupparsi. In tal modo – qui Gazzaniga cita le riflesaldotrucchioquel <strong>che</strong> <strong>resta</strong> dell’uomo 28335 Gazzaniga, La mente etica, cit., p. 82.36 Ibid., p. 148.sioni di Toby Lester sulla ‘supernatural selection’ 37 – è possibilepensare all’esistenza di una sorta di selezione delle credenze religiose<strong>che</strong> agisce <strong>in</strong> base ai pr<strong>in</strong>cipi darw<strong>in</strong>iani; selezione <strong>che</strong> porteràalla sopravvivenza di quelle <strong>che</strong> «promuovono la salute, lascelta del compagno e la sicurezza<strong>»</strong> 38 . Il Cristianesimo, <strong>che</strong> sifonda appunto su un’idea di comunità e di aiuto reciproco moltoforti, né è evidentemente l’esempio migliore.Sarebbe f<strong>in</strong> troppo semplice ricordare quanto spesso le religionisiano state strumento di dom<strong>in</strong>io e causa o pretesto per iconflitti tra gli uom<strong>in</strong>i, piuttosto <strong>che</strong> semplici precetti di vita utilialla loro sopravvivenza pacifica, e <strong>che</strong> non per questo si siano <strong>in</strong>qual<strong>che</strong> modo ‘est<strong>in</strong>te’. E sarebbe altrettanto semplice affermare<strong>che</strong> la visione della realtà <strong>che</strong> emerge dai testi qui presi <strong>in</strong> considerazionenon possa <strong>che</strong> esser def<strong>in</strong>ita ‘ideologica’ nel senso piùproprio, letteralmente marxiano del term<strong>in</strong>e, ovvero comeun’operazione <strong>che</strong> consiste nell’applicare alla descrizione dellanatura degli uom<strong>in</strong>i e della loro <strong>in</strong>tera storia degli elementi <strong>che</strong>appartengono alla società nella quale ci si trova a vivere – <strong>in</strong> questocaso gli Stati Uniti democratici, liberisti, cristiani ecc. 39Più <strong>in</strong>teressante è allora mostrare come Damasio e Gazzaniga,pur dichiarandosi a ogni occasione fedeli al darw<strong>in</strong>ismo – unadichiarazione <strong>che</strong> sembra oggi dover esser presente <strong>in</strong> ogni testo<strong>che</strong> abbia qual<strong>che</strong> pretesa scientifica – utilizz<strong>in</strong>o poi Darw<strong>in</strong> <strong>in</strong>maniera evidentemente, e tipicamente, ideologica. Il loro assunto,difatti, è <strong>che</strong> un processo di selezione naturale sia ancoraall’opera addirittura tra le religioni e le forme di governo 40 , <strong>in</strong>37 Cfr. l’<strong>in</strong>tervista a Lester <strong>in</strong> http://www.theatlantic.com/doc/200202u/<strong>in</strong>t2002-02-08.38 Gazzaniga, La mente etica, cit., p. 150.39 Per una storia delle eti<strong>che</strong> evoluzionisti<strong>che</strong> nel mondo angloamericano cfr. P.L. Farber, The Temptations of Evolutionary Ethics, University of California Press,Berkeley-Los Angeles-London 1998: «Although biology has contributed to our understand<strong>in</strong>gof the function of the human body, to recognis<strong>in</strong>g more fully our ecologicalplace <strong>in</strong> the biosphere, and, more recently, to prevent<strong>in</strong>g or cur<strong>in</strong>g many diseases, ithas been s<strong>in</strong>gularly unsuccessful <strong>in</strong> solv<strong>in</strong>g social problems or provid<strong>in</strong>g moral guidance.[…] Moreover, when we exam<strong>in</strong>e past attempts to take lessons on how to livefrom nature, we see that they were often contrived arguments that merely read socialvalues <strong>in</strong>to nature<strong>»</strong> (pp. 3-4).40 Una sorta di ‘libero mercato’ della cultura – si potrebbe ironizzare – <strong>in</strong> gradodi autoregolarsi sulla base della legge della domanda e dell’offerta e di progredire

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!