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3. Modelli di insegnamento/apprendimento in fisica - I@PhT

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Giusepp<strong>in</strong>a R<strong>in</strong>audo - Didattica della FisicaCorso SIS – In<strong>di</strong>rizzo fisico-matematico - a.a. 2005/06giusepp<strong>in</strong>a.r<strong>in</strong>audo@unito.it - sito web: http://www.iapht.unito.it/fsis<strong>3.</strong> <strong>Modelli</strong> <strong>di</strong> <strong><strong>in</strong>segnamento</strong>/appren<strong>di</strong>mento <strong>in</strong> <strong>fisica</strong><strong>3.</strong>1 L’<strong><strong>in</strong>segnamento</strong> della <strong>fisica</strong> e i modelli <strong>di</strong> sviluppo dell’<strong>in</strong>telligenzaLe fasi pr<strong>in</strong>cipali, non necessariamente sequenziali, sono le seguenti, secondo le tassonomie piùutili per la classificazione <strong>in</strong> campo scientifico <strong>in</strong> generale e della <strong>fisica</strong> <strong>in</strong> particolare:Bloom Guilford KarplusConoscenzaComprensioneApplicazioneAnalisiS<strong>in</strong>tesiValutazioneCognizione e memoriaPensiero “<strong>di</strong>vergente”Pensiero “convergente”Pensiero “critico”EsplorazioneInvenzioneApplicazioneconoscenza<strong>3.</strong>2 L’<strong><strong>in</strong>segnamento</strong> della <strong>fisica</strong> e i modelli <strong>di</strong> sviluppo degli atteggiamentiSecondo Bloom:- <strong>di</strong>sponibilità all’ascolto: essere <strong>di</strong>sponibile ad accettare le <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni del docente, conosceree capire le regole, ascoltare le idee dei compagni, leggere la documentazione fornita;- co<strong>in</strong>volgimento: impegnarsi <strong>in</strong> modo attivo e con contributo personale (appropriazione);- accettazione dell’esistenza <strong>di</strong> regole e <strong>di</strong> valori propri della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a;- comprensione non tanto delle leggi fisiche o dell’attività sperimentale quanto dei “valori”legati a tali attività e regole;- partecipazione: con<strong>di</strong>videre a fondo il sistema dei valori (Welt Anschau)è sviluppare un atteggiamento positivo verso la <strong>fisica</strong>, le sue regole, il suo modo <strong>di</strong> "vedere" e<strong>in</strong>terpretare il mondo.Analogo atteggiamento deve avere il docente, che qu<strong>in</strong><strong>di</strong> deve:- essere <strong>di</strong>sponibile all’ascolto delle idee e delle <strong>di</strong>fficoltà degli studenti,- <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> essere co<strong>in</strong>volto personalmente e conv<strong>in</strong>to <strong>di</strong> ciò che <strong>in</strong>segna,- <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> accettare le regole, comprenderne e con<strong>di</strong>viderne i valori<strong>3.</strong>3 La <strong>fisica</strong> e i modelli <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento/<strong><strong>in</strong>segnamento</strong>Riportiamo solo i modelli <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento che hanno avuto maggior <strong>in</strong>fluenza sul modo <strong>di</strong><strong>in</strong>segnare la scienza e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> anche la <strong>fisica</strong> e che pertanto trovano il loro riflesso nei libri <strong>di</strong> testo,nei progetti, nei programmi e nei curricoli, anche a livello nazionale, nelle metodologie, ecc.‣ Empirismo: molto <strong>di</strong>ffuso nel mondo anglosassone agli <strong>in</strong>izi del secolo XX o , ispirato ai “trionfidella scienza” associati alla rivoluzione <strong>in</strong>dustriale del ‘700-‘800. Il modello filosofico alla baseè l’empirismo <strong>di</strong> Hume, che, tradotto <strong>in</strong> pedagogia, porta al modello del “travaso”: la scienza èil liquore benefico, l’allievo è il bicchiere da riempire, compito dell’<strong>in</strong>segnante è travasare lascienza dalla bottiglia al bicchiere. Anche se sotto forma mascherata, questo è sostanzialmenteil modello pedagogico che tuttora forma lo “zoccolo duro” <strong>di</strong> molti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnare la <strong>fisica</strong>,1


<strong>di</strong> molti libri <strong>di</strong> testo (nozionismo) e dei programmi nazionali f<strong>in</strong>o a quelli dell’imme<strong>di</strong>atodopoguerra.‣ Comportamentismo: pone l’accento sull’importanza del contesto sociale e dei rapporti con glialtri, ad esempio compagni, famiglia, società (Dewey, anni ’50 e <strong>in</strong>izio ’60)‣ Didattica attiva: più che un vero e proprio modello <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, si tratta <strong>di</strong> unametodologia basata sul “fare”, <strong>in</strong>teso però non solo nel senso addestrativo (imparare a usare glistrumenti) ma <strong>in</strong> senso conoscitivo e formativo (imparo facendo, perché non solo vedo, tocco,manipolo, ma anche percepisco, prendo decisioni, valuto, ecc.). Ha condotto ad alcuniimportanti progetti che hanno fatto scuola e che sono centrati soprattutto sul laboratorio(Nuffield <strong>in</strong> Inghilterra, P.S.S.C. negli USA). A livello più basso, è su questa l<strong>in</strong>ea anche lapedagogia Fre<strong>in</strong>et e il movimento educativo M.C.E.‣ Costruttivismo: l’idea alla base è che la conoscenza è una costruzione soggettiva, che ogniallievo deve fare per conto proprio e che qu<strong>in</strong><strong>di</strong> non si trasmette. Ispirato ai modelli <strong>di</strong> psicologiimportanti come Piaget e Vigotsky, è stato modellizzato, <strong>in</strong> campo pedagogico-scientificodall’<strong>in</strong>glese Rosal<strong>in</strong>d Driver. Il ruolo dell’<strong>in</strong>segnante deve limitarsi a “creare uno scenario” chemetta l’allievo <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> capire da solo. Ci sono <strong>di</strong>fferenze importanti fra i modelliispirati a Piaget (la conoscenza procede per sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> equilibrio successivi e il passaggio da unosta<strong>di</strong>o all’altro avviene quando l’allievo “è pronto”) e quelli ispirati a Vigotsky (c’è uno sta<strong>di</strong>o<strong>di</strong> sviluppo potenziale e uno attuale e il passaggio a quello attuale avviene quando ci si scontracon un problema da affrontare: <strong>di</strong> qui l’importanza degli stimoli opportuni e il ruolodell’<strong>in</strong>segnante, che è molto meglio def<strong>in</strong>ito e più rilevante).Un buon modello deve essere eclettico, deve cioè prendere gli aspetti positivi <strong>di</strong> ciascuno deiprecedenti ed evitare quelli negativi:q dall’empirismo- aspetti positivi: l’importanza della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a. Gli aspetti <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari debbono essereassolutamente chiari e ben impostati, perché non si costruisce un appren<strong>di</strong>mento stabilesulle sabbie mobili della confusione dei concetti che stanno alla base della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a- aspetti negativi dell’empirismo esasperato: l’eccessivo nozionismo, f<strong>in</strong>e a sé stesso,l’enciclope<strong>di</strong>smo che non lascia vedere la gerarchia dei concetti, il rischio <strong>di</strong> un <strong>di</strong>staccodalla realtà quoti<strong>di</strong>ana e dagli <strong>in</strong>teressi dell’allievoq dal comportamentismo- aspetti postivi: l’importanza dell’<strong>in</strong>serimento della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a nel contesto sociale e delcontributo dell’appren<strong>di</strong>mento cooperativo,- aspetti negativi del comportamentismo esasperato: non è sufficiente che un problema o unconcetto sia <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse sociale perché <strong>di</strong>venti automaticamente utile ed economico per lacostruzione dei concetti; rischio <strong>di</strong> un appren<strong>di</strong>mento “a macchia <strong>di</strong> leopardo”q dalla “<strong>di</strong>dattica attiva”- aspetti postivi: l’importanza del “saper fare”, il forte aggancio con la realtà quoti<strong>di</strong>ana- aspetti negativi <strong>di</strong> una <strong>di</strong>dattica attiva esasperata: non è sufficiente che un problema o unfenomeno sia presente nella realtà quoti<strong>di</strong>ana e che l’allievo sappia affrontarlo e risolverlopraticamente perché <strong>di</strong>venti automaticamente utile ed economico per la costruzione deiqconcetti; rischio <strong>di</strong> un appren<strong>di</strong>mento frammentario, “a macchia <strong>di</strong> leopardo”dal costruttivismo- aspetti postivi: l’importanza della costruzione autonoma e personale dei concetti,- aspetti negativi del costruttivismo esasperato: rischio <strong>di</strong> applicare <strong>in</strong> modo ra<strong>di</strong>cale ilpr<strong>in</strong>cipio che “la conoscenza non si trasmette” (ma “le conoscenze” si trasmettono?) equ<strong>in</strong><strong>di</strong> abbandonare gli allievi alle loro uniche risorse; <strong>in</strong>oltre non è sufficiente che unproblema o un concetto venga affrontato autonomamente e secondo i ritmi personali perché<strong>di</strong>venti automaticamente utile ed economico per la costruzione dei concetti.Un buon modello deve anche tenere conto del livello scolare: ad esempio il costruttivismo ha certecaratteristiche a livello <strong>di</strong> scuola <strong>di</strong> base, ma deve avere caratteristiche <strong>di</strong>verse a livello <strong>di</strong> scuola2


secondaria (mirare alla costruzione autonoma e personale dei concetti anche attraverso laformalizzazione matematica).<strong>3.</strong>4 Una riflessione sul concetto <strong>di</strong> energia‣ Partendo dall’esperienza empirica quoti<strong>di</strong>anaL'energia è una grandezza molto importante nella vita <strong>di</strong> tutti i giorni e <strong>di</strong> cui abbiamo unaesperienza, per così <strong>di</strong>re, corporea, associata a varie sensazioni: il moto, lo stare cal<strong>di</strong>, il vedere equ<strong>in</strong><strong>di</strong> la luce, l'elettricità, l'energia muscolare e il "fare forza per" ottenere un qualche"risultato". L'ottenere un risultato utile è una delle caratteristiche dell'energia, che fa sì chel'energia abbia un ruolo così importante nella vita quoti<strong>di</strong>ana.Le caratteristiche dell'energia, sulle quali è utile riflettere perché sono proprio quelle che larendono una grandezza "utile ed economica", sono:a) l’energia è qualche cosa che “sta” nel corpo e perciò lo caratterizza,b) può assumere forme <strong>di</strong>verse,c) può passare da un corpo all’altro,d) può trasformarsi da una forma all’altra,e) può essere immagazz<strong>in</strong>ata,f) passando o trasformandosi fa “cose utili”,g) passando o trasformandosi si conserva,h) <strong>di</strong> conseguenza l’energia non si può creare né <strong>di</strong>struggere,i) tuttavia ci sono forme <strong>di</strong> energia “più utili” <strong>di</strong> altre,j) perché, passando e trasformandosi, l’energia “si degrada” <strong>in</strong> forme meno facilmente utilizzabilio meno <strong>in</strong>teressanti,k) <strong>di</strong> conseguenza ci sono dei “costi energetici”, legati al fatto che “costa” avere a <strong>di</strong>sposizioneenergia <strong>in</strong> forma utilizzabile.‣ Da dove <strong>in</strong>iziare per giungere a una def<strong>in</strong>izione "formale" dell'energia?a) Iniziare dall'energia c<strong>in</strong>etica. Storicamente è stato il modo <strong>in</strong> cui ci si è accorti che perdescrivere completamente un corpo <strong>in</strong> moto non basta la quantità <strong>di</strong> moto (p=mv), ma occorreanche l'energia c<strong>in</strong>etica (E=1/2 m v 2 ). Lo scoprì Huygens nel XVII° secolo stu<strong>di</strong>ando l'urto <strong>di</strong>due pall<strong>in</strong>e v<strong>in</strong>colate a muoversi lungo una retta:prima dell'urto: la palla 1 si muove convelocità v 1 , la palla 2 è fermadopo l'urto, la conservazione della sola quantità <strong>di</strong> motopermetterebbe qualunque comb<strong>in</strong>azione delle quantità <strong>di</strong>moto m 1 v' 1 , m 2 v' 2 , purchém 1 v 1 = m 1 v' 1 + m 2 v' 2<strong>in</strong>vece si ha sempre un ben def<strong>in</strong>ito valore <strong>di</strong> v' 2 e v' 1 ; <strong>in</strong>particolare se m 1 =m 2 , v' 1 =0 e v' 2 =v 1 .Per spiegarlo occorre assumere che ci sia anche un'altra legge <strong>di</strong> conservazione:1 2 1 2 1 2 1 2m 1 v1+ m2v2= m1v'1 + m2v'22 2 2 2(il fattore ½ venne <strong>in</strong> realtà aggiunto molto dopo3


L'energia c<strong>in</strong>etica venne chiamata <strong>in</strong>izialmente "forza viva" e percepita comeuna proprietà che il corpo acquista quando viene messo <strong>in</strong> moto e che è <strong>di</strong>versadalla quantità <strong>di</strong> moto. La forza causa la variazione sia dell’energia c<strong>in</strong>etica chedella quantità <strong>di</strong> moto, ma <strong>in</strong> modo <strong>di</strong>verso:r r rF ⋅ ?t = ?p ; F ⋅ sr = ?Ec<strong>in</strong>La variazione della quantità <strong>di</strong> moto è ancora un vettore, <strong>di</strong>retto nella <strong>di</strong>rezione della forza.La variazione dell'energia c<strong>in</strong>etica <strong>in</strong>vece non è un vettore, perché nel fare il prodotto tra forza espostamento si prende solo la componente della forza nella <strong>di</strong>rezione dello spostamento. Lavariazione è positiva (l'energia aumenta) se lo spostamento è nella stessa <strong>di</strong>rezione della forza, ènegativa se lo spostamento è <strong>in</strong> <strong>di</strong>rezione opposta.b) Iniziare dal lavoro. Il lavoro, come grandezza <strong>fisica</strong>, è def<strong>in</strong>ito come F⋅ s ed è una grandezza"utile ed economica" perché rende subito conto del fatto che il "risultato utile" dell'applicazione<strong>di</strong> una forza non <strong>di</strong>pende solo dall'<strong>in</strong>tensità della forza ma dal tratto per cui la forza è applicata:ad esempio, applicare una certa forza, come sollevare un oggetto pesante, per 1 metro dà unrisultato migliore (e costa più fatica) che applicarla per 20 cm. Il motivo ultimo per cui il lavoroè una grandezza "utile ed economica" è legato al fatto che l'energia trasferita con l'applicazionedella forza è pari al lavoro. È importante tenere conto che- il lavoro non è "una forma <strong>di</strong> energia", ma è il modo con cui l'energia viene trasferita da uncorpo all'altro me<strong>di</strong>ante una forza; se non c'è uno "spostamento" non c'è lavoro e non sitrasferisce energia;dopoprimaF detratto lungo cuiagisce la forzauna volta teso l'elastico, c'èancora una forza applicata, macessa il trasferimento <strong>di</strong> energia- una proprietà importante del lavoro: posso usare una grande forza per un piccolospostamento oppure una piccola forza per un grande spostamento, ciò che conta è il prodottodei due, perché è il prodotto che determ<strong>in</strong>a il "risultato utile"spostamentoforzaapplicataforzapesocomponente della forzapeso nella <strong>di</strong>rezionedello spostamentoforzaapplicataspostamentoforzapesocomponente della forzapeso nella <strong>di</strong>rezionedello spostamento- il lavoro permette <strong>di</strong> misurare l'energia che viene trasferita usando una forza, perché si samisurare la forza e si sa misurare lo spostamento: <strong>di</strong> qui si risale alla variazione <strong>di</strong> energia siadel corpo che ha ceduto energia che <strong>di</strong> quello che la riceve;- l'espressione del lavoro rende evidente che l'unità <strong>di</strong> misura dell'energia è una forza per unalunghezza, cioè nel SI è il joule=newton ⋅ metro (J=Nm).c) Iniziare dai concetti <strong>in</strong>tuitivi <strong>di</strong> forza ed energia muscolare e dalla separazione fra i concetti <strong>di</strong>"forza" e <strong>di</strong> "energia". Forza ed energia sono entrambi concetti utili ed economici per descrivere4


l'<strong>in</strong>terazione fra due corpi, ma descrivono caratteristiche dell'<strong>in</strong>terazione completamente <strong>di</strong>verse;ad esempio, quando tiro un elastico o sollevo un oggetto o sp<strong>in</strong>go un corpo con la mano- la forza che applico (F mo ) si manifesta solo nel momento <strong>in</strong> cui entro <strong>in</strong> <strong>in</strong>terazione con l'altrooggetto e l'altro oggetto risponde applicando una forza uguale e contraria (F om );- l'energia <strong>in</strong>vece è qualcosa che c'era già prima dell'<strong>in</strong>terazione, perché "stava" nella mano, edè passata con l'<strong>in</strong>terazione all'oggetto;- la mano "perde" energia mentre l'oggetto ne acquista (se l'oggetto è stato sollevato acquistaenergia <strong>di</strong> posizione, se è stato sp<strong>in</strong>to acquista energia c<strong>in</strong>etica, se è un elastico che è statotirato acquista energia elastica);- la mano "perde" energia perché la forza applicata alla mano, F om , agisce <strong>in</strong> <strong>di</strong>rezione contrariaallo spostamento; l'oggetto acquista energia perché la forza applicata all'oggetto, F mo , agiscenella <strong>di</strong>rezione dello spostamentospostamentoF mod) Iniziare dall'energia "potenziale", cioè dalla capacità <strong>di</strong> fare lavoro. È il modo classico con cuisi <strong>in</strong>izia <strong>in</strong> molti libri <strong>di</strong> testo. Ad esempio, un oggetto che sta <strong>in</strong> alto, come l'acqua <strong>in</strong> una <strong>di</strong>ga <strong>di</strong>montagna, possiede una energia potenziale, perché, cadendo, la forza <strong>di</strong> gravità moltiplicata perl'altezza <strong>di</strong> caduta produce un lavoro che farà trasformare l'energia potenziale <strong>in</strong> energia c<strong>in</strong>etica.Anche una molla carica possiede energia potenziale <strong>di</strong> tipo elastico: lasciata libera sposteràl'oggetto che la tiene compressa cedendogli energia c<strong>in</strong>etica. È l’approccio opposto a quello delpunto b), <strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>izia dal lavoro per giungere all’energia: è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> efficace perché spostal’attenzione verso l’energia e le sue proprietà.e) Iniziare da forme <strong>di</strong> energia <strong>di</strong>verse dall'energia meccanica, come l'energia termica, chimica,ra<strong>di</strong>ante (solare), elettrica, ecc. A <strong>di</strong>fferenza della quantità <strong>di</strong> moto, che è una grandezzapuramente meccanica, l’energia è una grandezza <strong>fisica</strong> che ha significato anche <strong>in</strong> contesti<strong>di</strong>versi da quello meccanico ed è per questo motivo che è così importante.Per ognuna <strong>di</strong> queste forme <strong>di</strong> energia occorre esam<strong>in</strong>are- quali grandezze e relazioni fra grandezze vengono utilizzate per def<strong>in</strong>ire l'energia,- come si stabilisce l'equivalenza fra questa forma <strong>di</strong> energia e le altre forme,- quali fenomeni sono particolarmente efficaci per capire le proprietà dell'energia.Ognuno <strong>di</strong> questi approcci presenta vantaggi e <strong>in</strong>convenienti, che vanno esam<strong>in</strong>ati e confrontati.‣ Le caratteristiche dell'energiaa) L'energia ha forme <strong>di</strong>verse e si trasforma da una forma all'altra. Occorre analizzare comeavviene la trasformazione, che cosa entra <strong>in</strong> gioco perché la trasformazione avvenga. In certicasi c'è un "<strong>di</strong>spositivo": ad esempio il circuito elettrico <strong>di</strong> un motore trasforma energia elettrica<strong>in</strong> energia <strong>di</strong> moto, il circuito elettrico <strong>di</strong> un ferro da stiro la trasforma <strong>in</strong> energia termica. In altricasi c'è una forza <strong>in</strong> azione che fa lavoro: ad esempio, per un pallone lanciato verso l'alto è laforza <strong>di</strong> gravità che fa un lavoro negativo perché agisce <strong>in</strong> <strong>di</strong>rezione opposta allo spostamento etrasforma energia c<strong>in</strong>etica <strong>in</strong> energia <strong>di</strong> posizione. In altri casi la trasformazione è me<strong>di</strong>ata dallaF om5


forma del <strong>di</strong>spositivo: ad esempio il cil<strong>in</strong>dro <strong>di</strong> un motore a scoppio trasforma l'energia termica<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata dei gas cal<strong>di</strong> <strong>in</strong> energia <strong>di</strong> moto or<strong>di</strong>nata del pistone mobile.b) L'energia può trasferirsi da un corpo all'altro. Anche per il trasferimento <strong>di</strong> energia occorre checi sia qualche <strong>in</strong>terazione perché esso avvenga. Generalmente l'<strong>in</strong>terazione avviene "percontatto", cioè a <strong>di</strong>stanze molto piccole, esempio tipico è l'urto. Un tipo <strong>di</strong> trasferimentoparticolare è quello che avviene attraverso la ra<strong>di</strong>azione, perché la ra<strong>di</strong>azione viaggia anchenello spazio vuoto e a gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze: è così che l'energia si trasferisce dal Sole alla Terra.c) L'energia può essere immagazz<strong>in</strong>ata. È una delle proprietà importanti dell'energia, che fa sì chel'energia possa essere accumulata per poi essere usata dove e come serve. Essendo una variabile<strong>di</strong> stato, che si conserva <strong>in</strong> un sistema isolato, l'energia, una volta acquisita, resta nel corpo.Magazz<strong>in</strong>i importanti <strong>di</strong> energia sono i combustibili o, <strong>in</strong> generale, le sostanze chimicheorganiche ad alto "potere calorifico", ma è un magazz<strong>in</strong>o <strong>di</strong> energia una <strong>di</strong>ga piena <strong>di</strong> acqua <strong>in</strong>montagna, una nuvola, ecc.d) L'energia si conserva. Non è facile <strong>di</strong>mostrare che <strong>in</strong> una certa trasformazione o trasferimentol'energia si conserva. Dimostrazioni rigorose e precise si possono fare solo a livellomicroscopico. In fenomeni macroscopici è spesso un atto <strong>di</strong> fede <strong>in</strong> un pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong>conservazione che viene usato per calcolare l'energia "<strong>di</strong>ssipata", cioè quella che manca per faretornare i conti: ad esempio nel rimbalzo <strong>di</strong> una palla elastica, che non torna mai esattamenteall'altezza <strong>di</strong> partenza, o nella fermata <strong>di</strong> un oggetto <strong>in</strong> moto. Già nel XVII secolo Leibnitz, unodei primi a credere <strong>in</strong> un pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> conservazione della "forza viva", sosteneva che, quandosembra che l'energia <strong>di</strong> moto <strong>di</strong> un oggetto sparisce, <strong>in</strong> realtà essa si trasforma <strong>in</strong> energia delleparti microscopiche che lo compongono (oggi <strong>di</strong>remo <strong>in</strong> energia termica, che non è altro cheenergia c<strong>in</strong>etica <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata), oppure c’è ancora ma è nascosta (es. energia potenziale).e) L'energia si degrada. La degradazione dell'energia è legata al secondo pr<strong>in</strong>cipio dellatermo<strong>di</strong>namica, cioè al fatto che, nei fenomeni naturali, l'energia tende spontaneamente a<strong>di</strong>stribuirsi su molti corpi, perché è più probabile che <strong>in</strong> una <strong>in</strong>terazione <strong>in</strong> cui <strong>in</strong>tervengonomolti corpi ciascuno si prenda un po' <strong>di</strong> energia, anziché lasciare tutta l'energia a un solo corpo.f) I costi energetici. L'energia che costa è quella che può "fare cose utili", cioè dare orig<strong>in</strong>eall'<strong>in</strong>terazione che può <strong>in</strong>teressare, occorre partire da una quantità <strong>di</strong> energia molto maggiore evia via trasferirla e trasformarla f<strong>in</strong>o a giungere alla forma che si desidera nel posto <strong>in</strong> cui serve.Tipico è il caso dell’energia <strong>di</strong> moto <strong>di</strong> un’auto. Il costo energetico deve tenere contodell’eventuale costo dell’energia immagazz<strong>in</strong>ata nella forma <strong>in</strong>iziale e <strong>di</strong> tutti i costi delletrasformazioni e trasferimenti <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>.‣ Potenza ed energiaLa potenza è l’energia “utilizzata”, cioè scambiata, trasformata o immagazz<strong>in</strong>ata, nell’unità <strong>di</strong>tempo. È una grandezza “utile ed economica”: ne è una prova il fatto che è stata def<strong>in</strong>ita un’unità <strong>di</strong>misura apposita (il watt). È bene avere un’idea quantitativa dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza delle potenze<strong>in</strong> gioco <strong>in</strong> <strong>di</strong>versi fenomeni (ad esempio, la potenza con cui si sale una rampa <strong>di</strong> scala).In molti casi la potenza <strong>in</strong><strong>di</strong>ca solo l’efficienza <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> una trasformazione otrasferimento, <strong>in</strong> altri <strong>in</strong>vece esiste una soglia al <strong>di</strong> sotto della quale il trasferimento non avviene onon è efficace (ad esempio la m<strong>in</strong>ima potenza lum<strong>in</strong>osa percepibile)<strong>3.</strong>5 EsercizioDiscutete un fenomeno <strong>in</strong> cui siano chiare almeno tre <strong>di</strong>verse caratteristiche dell'energia (ad es.trasferimento, trasformazione, immagazz<strong>in</strong>amento, conservazione, degradazione, costi);- descrivete l'energia <strong>in</strong> gioco, con quali meccanismi avvengono trasformazioni o trasferimenti;- <strong>di</strong>scutete come si potrebbero misurare l'energia e la potenza e le relazioni che le legano ad altregrandezze.6

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