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S.G. 02/1998 PROFESSIONE TEMPORANEA E ... - Monfortani.it

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4sincer<strong>it</strong>à può essere ugualmente difficile da costruire quando il formatore èuna persona autor<strong>it</strong>aria, chiusa al dialogo o quando, coscientemente oincoscientemente, nutre pregiudizi verso gli studenti di diversa cultura opaese o tribù.9. Bisogna veramente costruire una relazione di fiducia reciproca tra iconfratelli di età diverse, tra i più giovani e i più anziani, membri di unastessa famiglia. Non si può certamente impedire che in questa relazione esistaanche la percezione dell’autor<strong>it</strong>à nel senso che il formatore rappresentaufficialmente la Congregazione e la Chiesa, che devono accettare o rifiutare ilprogetto dei candidati in cammino verso i voti temporanei o perpetui. Ilformatore parla e agisce in nome della Congregazione come persona chepossiede l’autor<strong>it</strong>à, l’esperienza e la prudenza convenienti, accompagnando ilcandidato nella cresc<strong>it</strong>a in libertà verso un impegno defin<strong>it</strong>ivo. Ciò non toglieche le relazioni interpersonali siano di stampo fraterno. La relazione traformatore e giovane confratello non è un rapporto tra eguali, nemmeno traconfratelli che hanno la medesima esperienza e la medesima conoscenza dellaCompagnia di Maria. Ma non è neppure un rapporto tra padrone e schiavo,tra imprend<strong>it</strong>ore e impiegato e neppure tra professore e alunno. Durante glianni di voti temporanei, lungo il lento processo di cresc<strong>it</strong>a in sapienza, graziae età, per mezzo dello studio, della preghiera, delle esperienze comun<strong>it</strong>arie eapostoliche, assimilando a poco a poco il senso della vocazione monfortana,il giovane religioso deve assumere una maggiore responsabil<strong>it</strong>à e trovaremaggiore fiducia. Deve sentirsi di fronte alla Congregazione, sempre meno“loro contro me’, e più come “noi”, come famiglia. Più un confratello siavvicina all’impegno finale, più la relazione deve tendere naturalmente auguagliarsi. Dopo tutto, siete precisamente sul punto di impegnarvi a vivereinsieme il resto della v<strong>it</strong>a!UN VERO MONFORTANO10. Nelle consultazioni dei confratelli per le elezioni, compare spesso larisposta che un provinciale o un delegato deve essere “un veromonfortano”. Questa qual<strong>it</strong>à non è una prerogativa solamente dei futurisuperiori; nella chiesa attuale, i nostri giovani confratelli devonoassolutamente possedere e manifestare chiaramente l’ident<strong>it</strong>à monfortana.Come possiamo aiutarli durante gli anni di formazione a diventare un veromonfortano e come riconoscerlo?11. La “materia prima” di un vero monfortano è il cuore, l’intelligenza, lapersonal<strong>it</strong>à, le energie del giovane attratto dall’esempio e dallo spir<strong>it</strong>o di San4

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