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Sintesi sulla pedagogia critica di Michele Borrelli - Studium

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<strong>Sintesi</strong> <strong>sulla</strong> <strong>pedagogia</strong> <strong>critica</strong><strong>di</strong> <strong>Michele</strong> <strong>Borrelli</strong>Il nodo teorico dell’articolo riguardaun’analisi epistemologica tra il concetto <strong>di</strong><strong>pedagogia</strong> e quello <strong>di</strong> <strong>critica</strong> e viceversa.Popper viene richiamato in questa analisi,partendo dall’assunto che ogni pensiero sifonda su presupposizioni che non sono né<strong>di</strong>scutibili né fondabili.


• In questo assunto implicitamente si ricavanodei dogmi, il che fa apparire una <strong>di</strong>mensione<strong>critica</strong> paradossale perché in verità risultafondabile e <strong>di</strong>scutibile.• Allora, ecco che <strong>Borrelli</strong> prova a spiegarecome il metodo critico deve evitare <strong>di</strong><strong>di</strong>ventare dogma.


Ecco due piste <strong>di</strong> riferimento necessarienell’analisi:1) Il piano storico-contingente del reale in cuitutte le posizioni definite critiche sfociano inschemi dogmatici2) il piano teorico o ideale in cui la <strong>critica</strong>costitutivamente fa capo a qualcosa <strong>di</strong>irrealizzabile, <strong>di</strong> utopico aprendosi afrontiere nuove ed interpretazioni che non sipossono assolutizzare.


Queste due piste vengono utilizzate daglistu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> <strong>pedagogia</strong> per spiegare la stessa<strong>pedagogia</strong>, la sua legittimazione e fondazionecome scienza, l’educazione ed il concetto <strong>di</strong><strong>critica</strong>.Ne consegue una ricerca che si snoda su trepunti principali:1. La <strong>pedagogia</strong> con tutti gli elementi del suo<strong>di</strong>battito concorre a generare un’analisilegata al doppio senso tra contingenza storicae utopia;


2. Il <strong>di</strong>battito <strong>sulla</strong> scienza , <strong>sulla</strong> <strong>di</strong>alettica, <strong>sulla</strong>riflessività, <strong>sulla</strong> negazione, <strong>sulla</strong> positivitàrappresenta una riflessione paradossale deldoppio senso <strong>di</strong> contingenza storica edell’utopia;3. L’analisi <strong>sulla</strong> <strong>critica</strong>, come accade per tutti gliaspetti citati prima, viene anch’essa invasa daquesta paradossalità.


Di conseguenza, si perviene alla conclusione cheè anche punto <strong>di</strong> partenza che “ Ogni <strong>critica</strong> sifonda anche sull’auto<strong>critica</strong>” per essereautentica altrimenti cade nel vortice dellaparadossalità, del regresso e dei doppi sensi.Pertanto, quando si analizza il concetto <strong>di</strong><strong>pedagogia</strong> <strong>critica</strong>mente occorre, quin<strong>di</strong>,leggere tutte quelle posizioni che risultanocontrastanti. Insomma, si tratta <strong>di</strong>comprendere le sue antinomie strutturali.


Alcune storiche antinomie riguardano leseguenti questioni:- dell’autoeducazione e dell’eteroeducazione,ossia autonomia ed eteronomia;- dell’autorità e della libertà;- Formazione in<strong>di</strong>viduale e sociale;- Il ruolo delle agenzie formali ed informali:rapporto scuola-società.


• Tutte queste antinomie si intrecciano con lariflessività della <strong>pedagogia</strong> ed il metodo critico ineducazione si rappresenta nel concetto <strong>di</strong> Bildung(acquisizione <strong>di</strong> una forma) che fa i conti con lecontingenze storico e sociali e le determinazioniin<strong>di</strong>viduali del soggetto educandus, che puòessere però formato ma anche deformato daicon<strong>di</strong>zionamenti culturali e sociali.Questo <strong>di</strong>lemma è perenne nella crescita <strong>di</strong> unapersona, ecco che si parla <strong>di</strong> educazionepermanente che porta i soggetto stessiall’autocoscienza.


• L’autore entra nel merito <strong>di</strong> tutte le antinomiein relazione ai principi costitutivi che fondanola speculazione pedagogica stessa come sirinviene nelle pagine successive, partendodalla teoria <strong>di</strong> Marx, da quella utopicaevocando l’humanus dell’humanitas inrelazione a se stesso e alla società, a quella <strong>di</strong>Kant circa i concetti <strong>di</strong> associazione e<strong>di</strong>ssociazione in chiave antropologica, maanche sociologica.


• Altri concetti che vengono rievocati sono quelli <strong>di</strong>perfettibilità analizzati da Rousseau e da Kant e l’ideahegeliana <strong>di</strong> un progresso nella consapevolezza dellalibertà e quella <strong>di</strong> Marx del regno della libertà, per poiaffrontare tutta la questione dell’educazione tra utopiae contingenza .• In sintesi, il <strong>di</strong>battito sul senso della <strong>critica</strong> in <strong>pedagogia</strong>s’intreccia sul doppio binario: della <strong>critica</strong> e della non<strong>critica</strong>, che coesiste intrinsecamente alla <strong>di</strong>mensionepedagogica che non può escludere una pista per darespazio all’altra altrimenti sarebbe incompleta della suanatura.

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