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Scarica l'allegato file pdf - Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

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Dr. Giovanni DE CILLA – Direttore Medico <strong>del</strong> <strong>Corpo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Vigili</strong> <strong>del</strong><strong>Fuoco</strong>I RISCHI LAVORATIVI NELL’ATTIVITA’ ATIPICA DEL VIGILE DEL FUOCOPremessaI lavori “ atipici” sono quelli che non corrispondono al mo<strong>del</strong>lo standard di lavorosubordinato a tempo indeterminato.Nella definizione di “lavoro atipico” sono compresi il lavoro interinale, il part-time,le collaborazioni coordinate e continuative, il telelavoro, i lavori socialmente utili,i contratti di formazione-lavoro.Particolarità <strong>del</strong> lavoro <strong>del</strong> Vigile <strong>del</strong> <strong>Fuoco</strong>A mio parere anche il lavoro <strong>del</strong> vigile <strong>del</strong> fuoco, pur non configurandosi in manieraspecifica nelle categorie suddescritte, rappresenta “un’atipicità” nel panorama <strong>del</strong>mondo <strong>del</strong> lavoro in Italia.La peculiarità <strong>del</strong> lavoro <strong>del</strong> Vigile <strong>del</strong> <strong>Fuoco</strong> è già evidente nella fase di richiesta diassunzione, caratterizzata dal possesso di un titolo di studio non inferiore alla terzamedia e dalla presentazione <strong>del</strong>l’attestazione, certificata da idonea struttura scolasticaProfessionale o dalla locale Camera di Commercio, di specifica capacità professionalein alcuni settori lavorativi( meccanico, idraulico, carpentiere, falegname, autista,elettricista, padrone di barca, sommozzatore, muratore),senza la quale non è possibileaccedere ai ruoli professionali <strong>dei</strong> <strong>Vigili</strong> <strong>del</strong> <strong>Fuoco</strong>.Dopo questa prima fase si attua la selezione psico-fisica ed attitudinale <strong>dei</strong> candidatied a tal fine vengono utilizzate linee guida comprendenti prove scritte tramite quizmultirisposta, prove orali e prove pratiche di mestiere, prove ginniche, visita medicagenerale con diagnostica strumentale( ECG basale, spirometria, radiografia <strong>del</strong> toraceaudiometria ,esami ematochimici di base), visita oculistica, tests psico-attitudinali(MMPI 2- ACL).Dopo l’assunzione viene svolto per 6 mesi un corso formativo professionale presso leScuole Centrali Antincendi con la finalità di creare operatori <strong>del</strong> soccorso pubblicoaltamente qualificati, in grado di rispondere appieno alle domande di aiuto <strong>del</strong>lapopolazione su tutto il territorio nazionale.L’operatività quotidiana <strong>dei</strong> <strong>Vigili</strong> <strong>del</strong> <strong>Fuoco</strong> è basata su turnazioni(shift-work degliautori anglosassoni) riguardanti l’intero arco <strong>del</strong>le 24 ore( 2 turni ognuno di 12 ore-8/20 e 20/8). Molteplici sono gli esempi di lavori turnanti a carattere “usurante”,caratterizzati da impegno gravoso e talora poco tollerabile. I <strong>Vigili</strong> <strong>del</strong> <strong>Fuoco</strong> svol-1


gono un’attività di tal genere, caratterizzata dal salvataggio di vite umane e dallasalvaguardia di edifici e manufatti in corso di incendi, calamità naturali, esposizionea radiazioni ionizzanti, incidenti automobilistici, aerei e marittimi, ma svolgonoanche un’intensa attività di prevenzione in tutte le situazioni che riducono il livello disicurezza <strong>del</strong>la popolazione.Problematiche e possibili risoluzioniIl problema emergente in Medicina <strong>del</strong> Lavoro più che a “nuove mansioni” è legatoad una “più flessibile organizzazione <strong>del</strong> lavoro”: difatti, oltre alle classiche“patologie occupazionali”, oggi si riesce ad evidenziare particolari forme di“alterazioni” <strong>del</strong>lo stato di salute, intesa, secondo la definizione data dall’OMS, come“benessere psico-fisico e sociale”.Tale nuova forma di patologia occupazionale è legata al contesto sociale nel quale sitrova ad operare il lavoratore Vigile <strong>del</strong> <strong>Fuoco</strong>, caratterizzato sia da problematichesociali quali il pendolarismo, il doppio lavoro femminile( in casa e fuori di essa) cheda un’organizzazione <strong>del</strong> lavoro(turnazioni anche in orario notturno), tale da agirenegativamente sul piano psico-emotivo.E’ da notare, nell’ambito <strong>del</strong> <strong>Corpo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Vigili</strong> <strong>del</strong> <strong>Fuoco</strong>, come stiaaumentando l’interesse nei confronti <strong>del</strong>la prevenzione e <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong>la salute e<strong>del</strong>la sicurezza lavorativa. Attualmente, per ciò che riguarda il C.N.VV.F.,dall’ambito applicativo <strong>del</strong>la normativa facente capo al D.Lgs. 626/94 e successivemodificazioni resta escluso l’intervento di soccorso tecnico urgente( siamo alle fasiiniziali per ciò che riguarda l’applicazione <strong>del</strong> D.Lgs. 626/94 all’interno <strong>del</strong>le sedi diservizio), per l’enorme complessità di attuazione di norme che non possono tutelarepienamente l’integrità psico-fisica di questo tipo di lavoratori, stante l’imprevedibilitàdegli scenari incidentali che è chiamato ad affrontare nel suo intervento quotidiano ilVigile <strong>del</strong> <strong>Fuoco</strong>( è nella nostra memoria la tragedia di via Ventotene!).Molto complessa appare pertanto la valutazione <strong>dei</strong> rischi, anche ai fini <strong>del</strong>lasorveglianza sanitaria, che può essere, in sintesi, focalizzata per i <strong>Vigili</strong> <strong>del</strong> <strong>Fuoco</strong> sudue possibili scenari: eventi che si verificano all’interno <strong>del</strong>le sedi di servizio e fuori<strong>del</strong>le sedi di servizio(in pratica nell’intervento di soccorso).Si possono individuare in 6 diverse categorie, in funzione <strong>dei</strong> rispettivi profiliprofessionali, gli attori degli scenari incidentali che possono avvenire nei luoghisuddescritti: ausiliari, vigili permanenti, capisquadra, capireparto, funzionari ed infinei dirigenti.2


L’evento lesivo che più frequentemente interessa il VF è l’infortunio professionale,che può avvenire, nell’espletamento <strong>del</strong>l’attività lavorativa, sia nella sede di servizioche fuori di essa( durante un intervento di soccorso o comunque nello svolgimento dimansioni riferibili al servizio d’Istituto). Occorre sottolineare il lavoro <strong>del</strong> VFrichiede, oltre al controllo <strong>dei</strong> mezzi e <strong>del</strong>le attrezzature necessarie per l’attivitàd’Istituto, oltre alle esercitazioni e l’addestramento professionale periodico presso ipoli funzionali( fonti queste già di rischi per la salute e la sicurezza) , l’utilizzointensivo di mezzi per il soccorso e per il trasporto(autopompe, autoscale, autogru,camion, autobus, elicotteri, natanti ecc…), che possono <strong>del</strong>ineare per il VF la figura<strong>del</strong> ”mobile-worker”, andando con ciò a configurare altri rischi specifici, cioè quello“infortunistico stradale, aereo e marittimo” e quello <strong>del</strong> “soccorso tecnico urgente”( presente soprattutto nei grandi centri urbani).Considerazioni conclusiveA conclusione di questa breve relazione sull’atipicità <strong>del</strong> lavoro <strong>del</strong> VF, sullaoperatività standard e su quella altamente specifica( si pensi ai sommozzatori, alpersonale aeronavigante, ai soccorritori alpino-speleo-fluviali-SAF-, alle costituendesquadre speciali per emergenze nucleari), che è contraddistinta da elevataprofessionalità, sull’analisi degli eventi di rischio per la salute e la sicurezza <strong>del</strong> VF,per dare più compiuta attuazione alle disposizioni legislative contenute nel D.Lgs.626/94 e succ. modif., si rende necessario dare un sempre più forte impulso allapreparazione psico-fisica ed alla crescita professionale <strong>del</strong> VF, tramite periodici corsiformativi che consentano l’espletamento <strong>del</strong> soccorso, principale attività istituzionale<strong>del</strong> personale operativo <strong>del</strong> C.N.VV.F., con sempre maggiore professionalità.A questo risultato si è già in gran parte pervenuti adottando le seguenti misure:1)- utilizzo di POS( procedure operative standard di intervento), le quali,nonostante le difficoltà a tipizzare in pochi precisi casi le diverse e taloraimprevedibili tipologie di intervento presenti nella realtà, tendono ad individuare, insenso generale, l’insieme <strong>dei</strong> comportamenti e <strong>del</strong>le norme cui il personale operativodeve attenersi nell’ambito di uno scenario incidentale.2)- apposita attività informativa sull’obbligo , le modalità di impiego e l’utilizzocorretto <strong>dei</strong> Dispositivi di Protezione Individuale(DPI), in relazione allecaratteristiche specifiche di ciascun intervento di soccorso.3


Oltre quanto sopra citato occorre prevedere ulteriori momenti formativi teoricopratici, sia in ambito di primo soccorso(BLS avanzato , Gestione <strong>del</strong>l’infortunatotraumatizzato) che in ambito di supporto psicologico alle vittime di incidenti maanche ai soccorritori, spesso fortemente colpiti da eventi a marcato impatto emotivo(debriefing psicologico).Al fine di conservare e potenziare le capacità psico-fisiche, tecniche ed operative <strong>del</strong>personale in servizio va ulteriormente potenziato l’addestramento professionale,incrementando il numero di ore da dedicare a questa attività formativa, cercando difar partecipare un numero sempre più elevato di operatori.Per ciò che riguarda le sedi di servizio <strong>del</strong> C.N.VV.F. occorre analizzare i rischi evarare le idonee procedure per minimizzarli, in particolare nel controllo <strong>dei</strong> mezzi,<strong>del</strong>le attrezzature e durante le attività compiute all’interno <strong>dei</strong> laboratori e <strong>del</strong>leofficine (facendo valutare dal medico competente la rispondenza <strong>del</strong>le macchine e<strong>del</strong>l’ambiente di lavoro alle norme di sicurezza e tutela <strong>del</strong>la salute), facendorispettare e controllare le disposizioni legislative di cui trattasi, facendo sottoporre ilpersonale a periodiche verifiche <strong>del</strong>lo stato di salute e verificare che non vi siaesposizione a fonti di rischio chimico, fisico, biologico e cancerogeno.Perciò risulta necessaria una puntuale formazione ed informazione sui rischi presenti,sui dispositivi e sui criteri atti a ridurli quanto più possibile.4

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