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LA GUERRA NEL PAESE DELL'ORO E DEI DIAMANTI

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11Piro04.qxd 28-07-2004 14:47 Pagina 9ondo11/12-049N. 1 novembre 2001Jéan Léonard Touadi*<strong>LA</strong> <strong>GUERRA</strong> <strong>NEL</strong><strong>PAESE</strong> DELL’OROE <strong>DEI</strong> <strong>DIAMANTI</strong>sangue sul mio gsm” è il logo diuna campagna lanciata da 16 organismi“N“Nientenon governativi in Belgio per chiedereuna commissione d’inchiesta parlamentaresul coinvolgimento delle società belghenel saccheggio delle ricchezze delCongo Democratico (ex-Zaire). Chec’entra il gsm con la guerra in Congo?La campagna belga prende spunto dallapubblicazione di un rapporto dell’O-NU, reso noto il 16 aprile scorso sullosfruttamento illegale delle risorse naturalidel paese africano considerato uno“scandalo geologico”. Paese tra i più ricchidel mondo, il Congo dispone di unpotenziale agricolo considerevole (caffè,tabacco, tè, olio di palma). Inoltre, ricchee diversificate sono le risorse mineraliche hanno attratto fino dalla secondametà dell’Ottocento gli appetiti occidentalisul suo territorio. Dalle spedizioni delre Leopoldo II di Belgio alla spartizionedecisa alla Conferenza di Berlino nel1885; dalle tormentate vicende della suaindipendenza con la secessione della zonamineraria del Katanga (oggi Shaba)* Jean Léonard Touadi, nato nel 1959 nel Congo-Brazzaville, è giornalista e conferenziere. In Italiadal 1979, si è laureato in Filosofia all'Università“La Sapienza”; in Giornalismo e Scienze politichealla Luiss di Roma.


11Piro04.qxd 28-07-2004 14:47 Pagina 1011/12-0410Mappamondoalle tragedie odierne, la storia del Congoè una lunga sequenza di violenze subitedalle sue popolazioni da parte dei predatoristranieri e/o locali.Il rapporto consegnato al segretario delleNazioni Unite da un gruppo di espertiguidati dall’economista ivoriana SafiatouBa N’Daw è una valutazione precisa deiprodotti oggetto del saccheggio; tracciaun preciso identikit dei promotori-beneficiaridell’esportazione illegale delle risorsedel Congo e indica le rotte seguitedalle miniere ai fiorenti mercati europei.Ed è proprio in Europa (Russia compresa),in Canada e negli Stati Uniti che giungonoi minerali insanguinati. Quelli classiciabbastanza noti dai consumatori (oro,diamanti, legname…) ma anche un prodottonuovo, il coltan (colombo-tantalite)che è un minerale rarissimo (ma abbondantein Rd Congo) ed estremamentericercato dalla “New economy”.Il coltan è utilizzato per la produzione deicomponenti di apparecchiature aeronauticheed elettroniche, come videogiochio telefonini.Tra 1998 e 1999, circa 1.500 tonnellate delprezioso minerale sono state estratte–persino dal Parco Nazionale di Kahuzi-Biega e nella riserva naturale di Okapiedesportate utilizzando normali voli dilinea come quella della compagniadi bandiera belga Sabe-‘‘na che, secondo il rapporto,avrebbe trasportato coltan daIl Congodisponedi un potenzialeagricoloconsiderevole(caffè, tabacco,tè, olio di palma).Kigali (capitale del Ruanda)verso l’Europa. Un coinvolgimentodella Sabena che ha fattoinfuriare gli istituti missionarisaveriani e comboniani presentiin Congo: “Come clienti della vostracompagnia e testimoni dei danni immensiche lo sfruttamento illegale dellerisorse naturali causa al popolo congolese,non vorremmo diventare complici,anche se solo indirettamente di questagrave ingiustizia. Vi preghiamo di spiegarcii fatti: se ciò è falso ditelo; se fossevero, vi invitiamo ad interrompere immediatamentetale attività”.Al di là del coinvolgimento della Sabena,sono gli stati che sono indicati come lacupola organizzatrice di questo saccheggio:Ruanda ed Uganda attraverso la presenzadei loro soldati e tramite l’appoggiodato ai ribelli loro alleati. Il rapportoindica la società “Rwanda Metals” (conle sue consociate Gands Lacs Metals e ilgruppo Tristar), controllata dall’Esercitopatriottico ruandese al potere a Kigali diessere il crocevia commerciale di tutti itraffici illegali di minerali dal Congo. Lestatistiche indicano una forte crescita delleesportazioni ruandesi di minerali dal1997, data dell’arrivo dell’esercito ruandesesul territorio congolese.È aumentata l’esportazione dell’oro;idem per il coltan che non superava le54t nel 1995 (Il Ruanda esportava modichequantità di coltan estratte dal suo territorio)e, che nel 1998, ha raggiunto224t. Sempre il Ruanda, che‘‘non possiede miniere di diamanti,ha esportato 30.000 caratinel 2000 per un valore finanziariodi 2 milioni di dollari.Anche l’Uganda ha gustato ifrutti avvelenati della guerraaumentando le sue esportazionid’oro dalle 3 tonnellate del


11Piro04.qxd 28-07-2004 14:48 Pagina 11ondo11/12-04111995 alle 10 tonnellate del 2001, senzaavere un solo giacimento d’oro sul suoterritorio. Kampala, capitale dell’Uganda,ha venduto nel 1999 70 tonnellate di coltancontro appena 2,5t nel 1997.L’esportazione di diamanti si è decuplicatanel giro di due anni fino a raggiungereun valore finanziario di 1,8 milionidi dollari. Stessa impennata hanno subitole esportazioni del caffè, del legnameo della cassiterite (minerale del gruppodegli ossidi, da cui si estrae lo stagno).Gli esperti dell’ONU sottolineano il fattoche la guerra si “autoalimenta” e citano ilcaso del governo ruandese che con lespese pubbliche destinate alla difesa nonsupera ufficialmente il 3% del bilanciodello stato ma che spende per mantenerele sue truppe nel Congocirca 50 milioni di dollaril’anno.Chi paga la differenza? L’esercitostesso provvede a ricavare dal terrenodi guerra le risorse per proseguirei combattimenti.Una società di compravendita didiamanti di Kisangani, nel nord-estdel Congo, versa mensilmente 200.000dollari alle forze di occupazione(Esercito patriottico ruandese e RCD)per un giro d’affari di 4 milioni di dollarial mese.Un’indagine del settimanale francese“Jeune Afrique L’Intelligent (n° 2109,giugno 2001)” realizzato da Jean-DominiqueGeslin descrive in questo modoil sistema: “La guerra ha favorito il saccheggiosu larga scala del paese…almenodurante i primi mesi del conflitto.Con il passare del tempo, la crisicongolese ha portato ad un radicamentodurevole delle forzein campo; sia le truppe nemichedi Kinshasa (Ruanda,Uganda e Burundi) sia le forzegovernative e i loro alleati.Questo radicamento ha modificatosostanzialmente i comportamentirispetto alle ric-È proprio in Europa(Russia compresa),in Canada e negliStati Unitiche giungonodalle aree considerateoro, diamanti,legname ecoltan per i cellulari.


11Piro04.qxd 28-07-2004 14:48 Pagina 1211/12-0412Mappamondochezze del paese: da predatori, certi belligerantisi sono riciclati in sfruttatori.Anziché distruggere il tessuto economicolocale, hanno trasformato la loro presenzasul territorio congolese in una verarendita di posizione organizzando losfruttamento sistematico delle materieprime a proprio beneficio. Ecco perchégli esperti sottolineano il legame tra sfruttamentodel Congo e proseguimento deicombattimenti”.Le autorità ruandesi ed ugandesi hannocontestato i risultati del rapporto.Questi governi hanno stigmatizzato il caratterefazioso della commissione formatada quattro esperti francofoni su sei,quindi favorevole alle posizioni francesi aproposito della crisi dei Grandi Laghi.Il Ruanda ha dichiarato che il‘‘suo paese produceva coltananche prima dell’inizio dellaguerra del Congo.Ma non dice niente dei diamantiassenti dal sottosuoloruandese? Infine i due paesiaccusati criticano il rapportoper non avere voluto indagaresui saccheggi compiutidagli amici del governo congolese(Zimbabwe, Namibiaed Angola).Queste forze occupanole zone del rame edel cobalto nelle zone delKatanga e del Kasai occidentale. Del resto,prima ancora di assumere il potere aKinshasa, Laurent Désiré Kabila aveva giàfirmato contratti d’oro con società americanedell’Arkansa (lo stato d’origine diBill Clinton!) per lo sfruttamento dei ricchigiacimenti della parte orientale delIl governoruandese,spende permantenerele sue truppenel Congocirca 50milionidi dollari l’anno.paese. E la politica della gestione allegrae poco trasparente dei contratti minerariè proseguito durante tutto il regime di Kabilaalla faccia degli ideali di Lumumbada perpetuare.Il presidente Robert Mugabe e i suoi generaliimpegnati nella guerra in Congo si sonoarricchiti con numerose e intricate partecipazioniazionarie in società che sfruttano leminiere del Katanga e del Kasai.Lo stesso della Namibia e dell’Angola.Comunque sia, il Congo, secondo questorapporto ufficiale, è diventato un supermercatoagricolo e minerario dove tutti, aldi là della lotta all’ultimo sangue, sonouniti nello sfruttamento sistematico dellesue risorse. È questo il vero motivo delprolungarsi del conflitto e del fallimentodi tutti i tentativi di fermare laguerra.‘‘La geopolitica del cinismo guidata,non da motivazioni ideologiche,ma da corposi interessieconomici, locali e stranieri,ha trovato nella peculiaritàgeologica del Congo il suo laboratorioinsanguinato.Interi pezzi di territorio sonosottratti all’autorità dello stato(debitamente fragilizzato!) e lasciatialle orde feroci e voracidegli eserciti.La popolazione, vittima dellapropria ricchezza, assiste e subisce ildramma di una spesa colossale effettuatasul suo sangue e sudore. I Congolesi,almeno coloro che sopravviveranno allamattanza in corso mediteranno a lungo iltitolo di un libro famoso degli anni ‘70:“Povertà ricchezza dei popoli”.!

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