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Elab n.10 – Manuale del Piano Colore per l'Edilizia Storica

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MANUALE DEL PIANO DEL COLOREPER L’EDILIZIA STORICADI SALA CONSILINA (SA)Prof. arch. Marina FumoArch. Demetrio CocoIng. Carmine Petti


INDICEPARTE I - Disposizioni generali ......................................................................................................................... 4Art. 1 - DEFINIZIONE ................................................................................................................................... 4Art. 2 -OBIETTIVI .......................................................................................................................................... 4PARTE II - Norme cogenti .................................................................................................................................. 4Art. 3 - ATTUAZIONE .................................................................................................................................. 4Art. 4 - DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI ............................................................................................ 5Art. 5 - AMBITO DI APPLICAZIONE .......................................................................................................... 5Art. 6 - ADEMPIMENTI DEI RICHIEDENTI ............................................................................................... 5Art. 7 - COMPITI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ED ITER PROCEDURALE .................. 6Art. 7 bis - COSTITUZIONE COMMISSIONE DI ORNATO ..................................................................... 6Art. 8 – DIVIETI E OBBLIGHI ...................................................................................................................... 7Art. 9 – NUOVI INTERVENTI EDILIZI ....................................................................................................... 8Art. 10 - STRUMENTI .................................................................................................................................... 8Art. 11 - SANZIONI ....................................................................................................................................... 9PARTE III – Raccomandazioni ......................................................................................................................... 10Art. 12 - REQUISITI E CRITERI D'INTERVENTO .................................................................................. 10Art. 13 - SUPERFETAZIONI ...................................................................................................................... 10Art. 14 - ELEMENTI DELLE FACCIATE.................................................................................................. 11Art. 15 - MATERIALI E PRODOTTI ......................................................................................................... 11Art. 16 - TECNICHE COSTRUTTIVE ........................................................................................................ 11Art. 17 - INTONACI .................................................................................................................................... 12Art. 18 - MATERIALI LAPIDEI ................................................................................................................. 13Art. 19 - PORTALI E VANI DI ACCESSO A PIANO TERRA .................................................................. 13Art. 20 - TRATTAMENTO DELLE SUPERFICI ........................................................................................ 14Art. 21 - RIVESTIMENTI LATERIZI E CERAMICHE ............................................................................ 14Art. 22 - COLORI E TINTEGGIATURE ................................................................................................... 15Art. 23 - SERRAMENTI .............................................................................................................................. 15Art. 24 - RETI E TERMINALI IMPIANTISTICI ....................................................................................... 16Art. 25 - MANTI DI COPERTURA ............................................................................................................. 16Art. 26 - VERDE DIFFUSO .......................................................................................................................... 17Art. 27 - ALLEGATI ..................................................................................................................................... 17Art. 28 - INTEGRAZIONI ............................................................................................................................ 17PARTE IV- Appendice riguardante edilizia vernacolare extraurbana…………………………………….17Art. 1 <strong>del</strong>l’Appendice– PREMESSA……..………………………………………………………………17Art. 2 <strong>del</strong>l’Appendice– Tipi di architettura rurale tradizionale…….…..…………………………………17Art. 3 <strong>del</strong>l’Appendice – Interventi e relative norme attuative…………………………………………….18


PARTE I - Disposizioni generaliArt. 1 - DEFINIZIONESi definisce "<strong>Manuale</strong> <strong>del</strong> piano <strong>del</strong> colore <strong>per</strong> la città di Sala Consilina" l'insieme <strong>del</strong>le normerelative alle scelte progettuali ed alle soluzioni o<strong>per</strong>ative <strong>per</strong> la manutenzione ed il restauro diparti o di intere facciate di edifici compresi nel centro storico di Sala Consilina.Il presente manuale è composto da due parti: la prima contiene alcune norme di caratterecogente e le relative sanzioni in caso di inosservanza, la seconda comprende, invece, uncomplesso di raccomandazioni di carattere o<strong>per</strong>ativo. Inoltre, costituiscono parte integrante<strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>del</strong> <strong>Colore</strong> una serie di elaborati di supporto agli o<strong>per</strong>atori tecnici (progettisti,maestranze…) elencati all'articolo 10 - Strumenti.Art. 2 -OBIETTIVIIl "<strong>Manuale</strong> <strong>del</strong> piano <strong>del</strong> colore <strong>per</strong> la città di Sala Consilina" mira al <strong>per</strong>seguimento deiseguenti obiettivi principali:• la sensibilizzazione <strong>del</strong>la collettività residente al valore <strong>del</strong>l'immagine <strong>del</strong>la città e allapreservazione dei suoi caratteri peculiari• la conoscenza e la conservazione <strong>del</strong>la cultura costruttiva locale da parte dei tecnicio<strong>per</strong>anti nel settore• la tutela e la valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio edilizio storico• il rispetto <strong>del</strong>le partiture decorative originali ovvero la conservazione <strong>del</strong>la tipologiacromatica e dei trattamenti su<strong>per</strong>ficiali <strong>del</strong>le facciate tipici <strong>del</strong>la città• l’adeguamento di parti o elementi degli edifici che non si riconoscono congruenti con letradizioni costruttive localiPARTE II - Norme cogentiArt. 3 - ATTUAZIONEIl <strong>Manuale</strong> <strong>del</strong> piano <strong>del</strong> colore riguarda sia le facciate degli edifici sia i muri ciechiprospicienti la strada pubblica e si attua attraverso l'indirizzo e il controllo degli interventiedilizi ossia tramite procedure ed attività svolte dal competente Ufficio <strong>del</strong> Comune che deveassicurare la qualità e la coerenza degli interventi e degli obiettivi <strong>del</strong> presente <strong>Piano</strong>.


• un servizio fotografico a colori (formato minimo 10 x 15) <strong>del</strong>le facciata/e e degli edificiadiacenti; nel caso di presenza di decorazioni dipinte o di elementi in pietra scolpita, sonorichiesti anche ingrandimenti fotografici con particolari ravvicinati <strong>del</strong>le stesse.I progetti di manutenzione e restauro <strong>del</strong>le facciate o di parti di esse dovranno indicare conchiarezza le tinte prescelte <strong>per</strong> gli intonaci, nonché il colore naturale dei materiali lapidei confaccia a vista e degli smalti <strong>per</strong> il trattamento <strong>del</strong>le su<strong>per</strong>fici i ferro o in legno. L’elaboratoprogettuale dovrà recare le indicazioni dei codici <strong>del</strong>le tinte tratte dalla tavolozza dei colori<strong>del</strong>la città, che costituisce parte integrante <strong>del</strong> presente manuale, in modo da rendereinequivocabile la comprensione <strong>del</strong> progetto.Per quanto riguarda gli interventi sulle facciate ubicate all’esterno <strong>del</strong> centro storico si èobbligati di rispettare gli articoli <strong>del</strong> presente manuale e le indicazioni <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>del</strong> <strong>Colore</strong>.Art. 7 - COMPITI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ED ITERPROCEDURALEL’Amministrazione comunale ha il compito di indirizzare e controllare gli interventi sullefacciate degli edifici privati che sono regolati dal seguente iter procedurale:a) effettuazione di eventuali sopralluoghi, nei casi più rilevanti e comunque quando l’Ufficiolo ritenga opportuno, prima <strong>del</strong>l’avvio dei lavori o in corso d’o<strong>per</strong>a, al fine di concordaremeglio i prodotti, le tinte ed i trattamenti su<strong>per</strong>ficiali nonché eventuali trattamenticonservativi degli elementi lapidei faccia a vista; al termine dei sopralluoghi verrà redattoun verbale sottoscritto dal tecnico comunale e dal progettista o direttore dei lavori;b) verifica dei lavori e rilascio di certificati di regolare esecuzione degli interventi, inosservanza ai dettami <strong>del</strong> <strong>Manuale</strong> <strong>del</strong> piano <strong>del</strong> colore e <strong>del</strong> progetto approvato, da parte<strong>del</strong>l’Amministrazione Comunale, da utilizzare come documentazione <strong>per</strong> l’accesso adeventuali contributi finanziari da parte di Enti Pubblici.In nessun caso le o<strong>per</strong>e di manutenzione o di restauro <strong>del</strong>le facciate potranno essere iniziatesenza la preventiva consegna degli elaborati di cui all'articolo 6 ed alla relativa approvazioneda parte degli uffici comunali preposti.Art. 7 bis – COSTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE DI ORNATOPer o<strong>per</strong>e di particolare complessità interpretativa o che richiedono un approccio accurato,riguardanti edifici di particolare pregio architettonico, artistico e storico, il competente Ufficiopotrà avvalersi di una commissione di es<strong>per</strong>ti da costituirsi all’uopo, presieduta dal Dirigente<strong>del</strong>l’Area Tecnica o dal suo <strong>del</strong>egato, composta dalle seguenti figure professionali: n.° 3Architetti; n.° 1 Ingegnere Edile; n.° 1 es<strong>per</strong>to in Belle Arti ed Estetica, in possesso di


diploma di laurea in materie Filosofiche-Letterarie; n.° 1 es<strong>per</strong>to in Chimica, in possesso didiploma di laurea in Chimica o Scienze Geologiche o discipline Agronomiche.Art. 8 – DIVIETI E OBBLIGHISi considerano vietate le seguenti o<strong>per</strong>azioni:• tinteggiatura o verniciatura di pietre, marmi, pietre artificiali, elementi litocementizi,cementi decorativi o laterizi destinati a rimanere in vista;• demolizione <strong>del</strong>le edicole votive incluse in facciate di edifici privati;• occultare, compromettere, asportare gli elementi scultorei inclusi nelle facciate, compresele ornie con mensole in pietra tipiche <strong>del</strong>la città di Sala Consilina;• rimuovere lapidi, bassorilievi, insegne storiche o d'autore, antichi numeri civici inceramica apposti alle facciate;• scorticare o demolire totalmente gli intonaci e gli elementi decorativi <strong>del</strong>le facciate senzala preventiva autorizzazione comunale;• usare prodotti vernicianti sintetici <strong>per</strong> tinteggiare facciate con intonaco a calce senza lapreventiva autorizzazione comunale;• effettuare tinteggiature parziali o consolidamenti di parti <strong>per</strong>icolanti <strong>del</strong>la facciate senzaprocedere alla successiva tinteggiatura o al trattamento conservativo <strong>del</strong>l’intera su<strong>per</strong>ficie;solo nei casi di <strong>per</strong>icolo e <strong>per</strong> interventi urgenti di ripristino, previa contestualecomunicazione all’U.T.C., sono consentiti i rappezzi e i consolidamenti con l’obbligo diattivare entro i successivi 15 giorni la procedura di cui all’art.6 Che dovrà riguardarel’intervento completo sulla facciata, da completarsi entro un anno dalla comunicazione diesecuzione lavori urgenti;• modificare la tipologia di uno o più a<strong>per</strong>ture o serramenti senza autorizzazione;• rimuovere e sostituire serramenti senza autorizzazione.Si considerano obbligatorie le seguenti prescrizioni:• esecuzione in cantiere di campioni di coloriture o di trattamenti conservativi <strong>del</strong>lesu<strong>per</strong>fici, quando richiesto dall'Ufficio comunale;• avvisare gli organi competenti alla tutela quando, nel corso dei lavori, vengano alla lucetracce di decorazioni, di elementi architettonici, elementi lapidei o decorativi preesistenti;• eliminazione di reti impiantistiche o terminali <strong>del</strong>le stesse quando queste siano in disusoovvero razionalizzazione degli impianti ed inserimento <strong>del</strong>le cassette <strong>del</strong> gas metano senzasporgenze in facciata, previa presentazione grafici all’Ufficio Tecnico;


• mantenere in decoroso stato di conservazione le facciate degli edifici, le scale esterne, lelogge ed i muri di recinzione prospicienti l’area pubblica o da essa visibili.Art. 9 – NUOVI INTERVENTI EDILIZINon solo gli interventi su edifici preesistenti, ma anche l'edificazione ex-novo nell'areacittadina oggetto <strong>del</strong>la presente normativa, è subordinata alla presentazione <strong>del</strong>ladocumentazione di cui all’art. 6, alla verifica di congruenza con le prescrizioni <strong>del</strong> presentemanuale ed alla conseguente approvazione <strong>del</strong> progetto di facciata e di trattamentosu<strong>per</strong>ficiale <strong>del</strong>la stessa prima <strong>del</strong>l’avvio dei lavori.Nel caso di interventi di ristrutturazione o di nuova costruzione il progetto di facciata potràessere allegato al progetto generale.Art. 10 - STRUMENTIIl presente <strong>Manuale</strong> è stato redatto in osservanza alla indicazioni <strong>del</strong> Regolamento diattuazione <strong>del</strong>la Legge Regionale <strong>del</strong>la Campania 18/10/2002 n.26 (Decreto n. 376 <strong>del</strong>11/06/2003) e <strong>per</strong>tanto a supporto ed integrazione <strong>del</strong>le presenti norme si possono consultaretutti gli elaborati che costituiscono parte integrante <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>del</strong> colore di Sala Consilina:• <strong>Elab</strong>. n. 1 Perimetrazione <strong>del</strong>l’ambito di intervento con <strong>del</strong>imitazione <strong>del</strong> Centro Storico,(scala 1:25.000);• <strong>Elab</strong>. n. 2 Planimetria <strong>del</strong> Centro Storico (scala 1:2.000);• <strong>Elab</strong>. n. 3 Relazione descrittiva <strong>del</strong> progetto e basi di ricerca storica;• <strong>Elab</strong>. n. 3 bis Relazione descrittiva <strong>del</strong> progetto e basi di ricerca storica -Ricerca sullerisorse locali-;• <strong>Elab</strong>. n. 3 ter Basi di ricerca storica <strong>per</strong> l’individuazione <strong>del</strong>le tipologie <strong>del</strong>l’architetturarurale;• <strong>Elab</strong>. n. 4 Relazione sulle tecnologie <strong>del</strong>le finiture su<strong>per</strong>ficiali- Edifici oggetto di prelievi<strong>per</strong> analisi di laboratorio degli intonaci -;• <strong>Elab</strong>. n. 4 bis Relazione sulle tecnologie <strong>del</strong>le finiture su<strong>per</strong>ficiali- Studio deigeomateriali costituenti i paramenti di facciata di alcuni edifici siti nel centro storico diSala Consilina-;• <strong>Elab</strong>. n. 5 Documentazione fotografica attuale e storica;• <strong>Elab</strong>. n. 6 Planimetria <strong>del</strong> Centro Storico con indicazione <strong>del</strong> codice di riferimentoriportato nella scheda descrittiva di ciascun manufatto schedato (scala 1:1.000);• <strong>Elab</strong>. n. 7 Schedatura degli edifici;• <strong>Elab</strong>. n. 8 Individuazione <strong>del</strong>le cortine rilevate (scala 1:1.000);• <strong>Elab</strong>. n. 9 Prospetti <strong>del</strong>lo stato attuale <strong>del</strong>le cortine rilevate (scala 1:200);


• <strong>Elab</strong>. n. 10 <strong>Manuale</strong> <strong>del</strong> piano <strong>del</strong> colore <strong>per</strong> l’edilizia storica;• <strong>Elab</strong>. n. 11 Tavolozza dei colori;• <strong>Elab</strong>. n. 12 Analisi tipologica <strong>del</strong>le facciate sulla base <strong>del</strong> rilievo grafico e fotografico ed irelativi Bozzetti di colorazione;• <strong>Elab</strong>. n. 12 bis Analisi tipologica, <strong>per</strong> l’Architettura Rurale, <strong>del</strong>le facciate sulla base <strong>del</strong>rilievo grafico e fotografico ed i relativi Bozzetti di colorazione;• <strong>Elab</strong>. n. 13 Raccolta fotografica di soluzioni o<strong>per</strong>ative conformi <strong>per</strong> gli apparatidecorativi e gli elementi di facciata;• <strong>Elab</strong>. n. 14 Prospetti <strong>del</strong>le cortine rilevate con indicazione dei cromatismi previsti (scala1:200);• APPENDICE N. 1 Prospetti cortine centro storico con vetrine stato di fatto;• APPENDICE N. 2 Prospetti cortine centro storico con vetrine di progetto;• APPENDICE N. 3 A<strong>per</strong>ture negozi – aspetto esteriore- (centro storico);• APPENDICE N. 4 Cortine palazzi adiacenti al centro storico - stato di fatto - (scala1:100);• APPENDICE N. 5 Cortine palazzi adiacenti al centro storico con propostaprogettuale - (scala 1:100);• APPENDICE N. 6 A<strong>per</strong>ture negozi analisi e schemi vetrine;• APPENDICE N. 7 A<strong>per</strong>ture negozi soluzioni conformi;• APPENDICE N. 8 Insegne soluzioni conformi;• APPENDICE N. 9 Terminali impianti di condizionamento soluzioni conformi;Art. 11 - SANZIONILe sanzioni vengono comminate in base alle leggi vigenti (L.47/1985 e T.U. <strong>del</strong>l’edilizian.380 <strong>del</strong> 2001). Si considerano due tipi di abusi:I) o<strong>per</strong>e eseguite in modo totalmente abusivo e cioè con inosservanza dei vincoli <strong>del</strong>lapresente normativa o non eseguite nel rispetto <strong>del</strong>le ordinanze,II) o<strong>per</strong>e eseguite in difformità con le indicazioni concordate tra i richiedenti ed il Comune diSala Consilina o con la Soprintendenza competente.In particolare, sono considerate tali le seguenti o<strong>per</strong>e realizzate in assenza di provvedimentiautorizzativi:• demolizione di intonaci;• demolizione <strong>del</strong>le edicole votive incluse in facciate di edifici privati;• rimozione <strong>del</strong>le scale esterne in pietra;• occultare, compromettere, asportare gli elementi scultorei inclusi nelle facciate, compresele ornie con mensole in pietra con portavasi tipiche <strong>del</strong>la città di Sala Consilina;


• tinteggiatura o trattamento conservativo <strong>del</strong>le su<strong>per</strong>fici;• tinteggiatura eseguita con tinte o distribuzione <strong>del</strong>le tinte difformi da quanto autorizzato;• tinteggiatura di materiali lapidei, laterizi, cementizi, litocementizi o intonaci destinati arimanere in vista.PARTE III – RaccomandazioniArt. 12 - REQUISITI E CRITERI D'INTERVENTOIl progetto di intervento su ciascun edificio, compreso nell'ambito disciplinato dalla presentenormativa, deve essere preceduto da un'indagine storica finalizzata alla conoscenza <strong>del</strong>l'epocadi impianto originario e <strong>del</strong>le modificazioni <strong>del</strong>l'edificio.Tale indagine sarà verificata in situ attraverso uno scrupoloso rilievo tecnologico chedocumenti i materiali e le tecniche costruttive ado<strong>per</strong>ate nel tempo e sarà eventualmenteapprofondita da indagini di laboratorio miranti a definire la natura dei materiali componentigli strati su<strong>per</strong>ficiali <strong>del</strong>le facciate (pietre naturali e artificiali, malte <strong>per</strong> intonaci, stucchi,ecc.).Un accurato studio preliminare consentirà la redazione di un dettagliato progetto esecutivo eridurrà la possibilità di imprevisti in corso d'o<strong>per</strong>a, a vantaggio dei tempi e dei costi degliinterventi.I progetti di interventi sulle facciate dovranno garantire la conservazione dei caratteritipologici degli edifici e dei suoi elementi nel rispetto <strong>del</strong>l'impianto originario ovvero diquello storicamente consolidato.Art. 13 - SUPERFETAZIONIIntendendo con “su<strong>per</strong>fetazione” l’insieme <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e edilizie che costituiscono volumigiustapposti in epoca recente al volume originario <strong>del</strong>l’edificio e che risultano in palesecontrasto con la composizione architettonica complessiva e con la tipologie <strong>del</strong>le facciatetradizionali di Sala Consilina, verranno senz’altro considerate "su<strong>per</strong>fetazioni" tutti i volumi,di qualunque cubatura e materiale, nonché le co<strong>per</strong>ture senza chiusure <strong>per</strong>imetrali su tetti eterrazzi che siano stati aggiunti al corpo principale senza la regolare autorizzazione<strong>del</strong>l’Amministrazione Comunale.Il progetto di intervento dovrà prevedere il ridisegno <strong>del</strong>le facciate, in ottem<strong>per</strong>anza alleindicazioni <strong>del</strong> presente piano, valutando la demolizione di questi volumi ovvero una loroadeguata ristrutturazione in modo che non costituiscano elementi di disturbo nella scenaurbana e risultino in armonia con l’edificio e con il contesto, senza arrecare danno allacollettività. L’eterogeneità dei tipi di su<strong>per</strong>fetazione e dei contesti in cui ricadono, non


consentono di stabilire una norma generale valida in tutti i possibili casi e, <strong>per</strong>tanto,l’approvazione <strong>del</strong> progetto sarà valutata caso <strong>per</strong> caso e, <strong>per</strong> gli edifici vincolati, saràsubordinata al nullaosta <strong>del</strong>la Soprintendenza Architettonica di Salerno ai sensi <strong>del</strong> D.Lgs. n.42/2004 e s.m.i.Art. 14 - ELEMENTI DELLE FACCIATEL'indagine storica e il rilievo <strong>del</strong> singolo edificio condurranno all'elaborazione <strong>del</strong> progetto direcu<strong>per</strong>o <strong>del</strong>le facciate finalizzato alla conservazione degli elementi di riconoscibilitàcaratterizzanti le stesse. Particolare attenzione dovrà essere posta al disegno <strong>del</strong>le partiture eagli eventuali mo<strong>del</strong>li stilistici a cui si riferiscono, alla presenza di elementi sporgenti rispettoal fondo, i cosiddetti “rilievi”, quali bugnati, cornicioni, lesene, cornici di a<strong>per</strong>tura di portoni efinestre, fasce marcapiano, poggioli e tutti gli elementi architettonici e decorativi checoncorrono a definire i prospetti nel loro insieme. Tali elementi dovranno mantenereinalterati, ovvero in armonia, i loro rapporti rispetto alla gerarchia cromatica originaria ostoricamente consolidata.La lettura <strong>del</strong>la facciata dovrà essere unitaria ed organica e non presentare evidenti edintenzionali parti di discontinuità nel trattamento <strong>del</strong>le su<strong>per</strong>fici se non inequivocabilmentedocumentate dal progetto originario o dall'immagine storicamente consolidata e ricorrentenella rappresentazione iconografica <strong>del</strong>l'edificio.A tal fine il progetto d’intervento dovrà far riferimento ad uno dei tipi tradizionali prevalenti,contenuti nell’analisi tipologica <strong>del</strong>le facciate che integra il presente manuale.Nel caso di facciate a carattere non omogeneo, gli interventi dovranno essere informati acriteri di razionalità e non dovranno introdurre ulteriori elementi di novità tali da contribuiread alterare maggiormente i prospetti.Art. 15 - MATERIALI E PRODOTTII materiali <strong>per</strong> la manutenzione e il recu<strong>per</strong>o degli edifici storici e dei loro elementi devonoessere analoghi a quelli originari o con essi congruenti e compatibili.Quando non risulti possibile, <strong>per</strong> la difficoltà di re<strong>per</strong>imento, l'integrazione con identicimateriali o elementi <strong>del</strong>la facciata, si ricorrerà all'impiego di altri materiali che soddisfino lestesse prestazioni funzionali ed estetiche e di cui siano s<strong>per</strong>imentati i requisiti di compatibilitàe durabilità.Art. 16 - TECNICHE COSTRUTTIVELe tecniche impiegate negli interventi di manutenzione e restauro <strong>del</strong>le facciate dovrannoessere improntate alla tutela e alla valorizzazione <strong>del</strong>la tradizione costruttiva locale e, pur


mirando ad una maggiore razionalizzazione <strong>del</strong> cantiere, dovranno tendere ad avvalersi<strong>del</strong>l'uso dei materiali tradizionali e <strong>del</strong>l'es<strong>per</strong>ienza degli artigiani <strong>del</strong> luogo <strong>per</strong> favorire la<strong>per</strong>manenza e la trasmissione <strong>del</strong>l'es<strong>per</strong>ienza edilizia locale.Art. 17 - INTONACIGli intonaci possono essere prodotti sia secondo una tecnologia tradizionale sia moderna siarecente. Più precisamente si intendono formulate secondo la tradizione le seguenti malte:• con calce idraulica naturale e sabbia;• con calce, sabbia e cariche di tipo idraulico (pozzolana, cocciopesto, ecc.);• con calce, sabbia ed altri inerti (calcare bianco finemente frantumato, polvere di marmoecc.) con eventuale aggiunta di pigmenti cromatici (terre naturali);Si definiscono intonaci moderni quelli costituiti da:• malta bastarda e sabbia;• malta cementizia e sabbia (spesso <strong>per</strong> gli elementi decorativi in finta pietra);• malte ai silicati di potassio e cariche minerali.Le tecnologie recenti di uso prevalente <strong>per</strong> il confezionamento degli intonaci sono:• malte premiscelate a basso contenuto di resine sintetiche;• malte premiscelate a medio contenuto di resine sintetiche, il cui impiego è da escludersinell’ambito di applicazione <strong>del</strong>le presenti norme se non nel caso di strutture incalcestruzzo armato compatibili con tali finiture.In relazione al carattere <strong>del</strong>l'edificio e <strong>del</strong>le sue singole parti, gli intonaci possono essererealizzati a grana grossa o a grana fine, anche in forti spessori ove sia richiesto dall'esigenzadi differenziare diversi piani <strong>del</strong>la facciata (basamenti, elementi <strong>del</strong>l'apparato decorativo,ecc.).Le soluzioni tecniche di intervento saranno diversificate in relazione al livello di degrado<strong>del</strong>l'intonaco: <strong>per</strong> intonaci molto degradati si prevede la rimozione e la sostituzione <strong>del</strong>le partiinteressate mentre, nel caso di <strong>per</strong>dita di materia su<strong>per</strong>ficiale o di lacune si prevede ilrifacimento <strong>del</strong>le sole parti mancanti o degradate.In generale, si dovranno evitare le demolizioni di intonaci e nel caso di ridotta aderenza deglistessi al supporto murario si preferirà procedere al fissaggio degli intonaci esistenti piuttostoche alla loro rimozione e ricostruzione in quanto le caratteristiche fisico-meccaniche <strong>del</strong>lemalte tradizionali presenti nel centro storico di Sala Consilina possono ritenersi discrete e,soprattutto, compatibili con le murature storiche. La rimozione degli intonaci antichi,confezionati con calce di buona qualità, generalmente derivata dalla cottura dei calcari locali,comporterebbe una <strong>per</strong>dita di materiale insostituibile in quanto i prodotti equivalenti


attualmente in commercio hanno un costo nettamente su<strong>per</strong>iore a quelli di uso comune cheoffrono prestazioni più ridotte e durabilità inferiore.Le eventuali integrazioni di lacune di intonaco dovranno essere effettuate con malta la cuicomposizione risulti quanto più possibile simile a quella <strong>del</strong>la parte rimasta aderente allaparete mantenendo inalterati i valori di <strong>per</strong>meabilità ed igroscopicità ed avendo cura dieffettuare la posa in strati successivi, secondo la procedura tradizionale, riducendo così laformazione di cavillature da ritiro.Art. 18 - MATERIALI LAPIDEINon potranno essere asportati dalle facciate gli elementi in calcare locale quali portali, cornicidi vani-porta o vani-finestra, scale esterne, mensole balconi, ecc. in quanto elementicostruttivi di particolare valore nella tradizione costruttiva locale. La rimozione di alcuni diquesti elementi, anche allo scopo di mutarne la collocazione nella medesima facciata,potrebbe compromettere la stabilità <strong>del</strong>le murature.Le murature in pietrame calcareo informe, concepite <strong>per</strong> rimanere a vista potranno essereconservate senza tinteggiatura in quanto sia la disposizione <strong>del</strong>le pietre che la malta strutturaleche le congiunge presentano generalmente caratteristiche prestazionali idonee ad assicurarnela durabilità anche in assenza di intonaco di rivestimento.Gli interventi di manutenzione dovranno prevedere la conservazione dei materiali lapideisenza alterare le lavorazioni su<strong>per</strong>ficiali esistenti. Nel caso di sostituzione di parti danneggiatedi elementi lapidei, si dovranno o<strong>per</strong>are le dovute integrazioni con materiali analoghi diidentico colore e se necessario, si procederà alla pulitura <strong>del</strong> materiale lapideo con opportunilavaggi o con microsabbiature a pressione calibrata in modo da ridurre al minimol'asportazione di materia.E' escluso l'impiego di tipi di materiali lapidei o trattamenti su<strong>per</strong>ficiali <strong>del</strong>le pietre nonappartenenti alla tradizione costruttiva locale, <strong>per</strong>tanto nei rifacimenti e nelle integrazioni sidovranno scegliere materiali analoghi a quelli presenti.Art. 19 - APERTURA A PIANO TERRA E PIANI SUPERIORII portali e le cornici dei vani in pietra dovranno essere conservati nella morfologia e nellalocalizzazione attuale. La lettura unitaria di questi elementi architettonici in pietra a vista nondovrà essere in alcun modo alterata dall’aggiunta di elementi integrativi sia su<strong>per</strong>iormente chelateralmente, quali cimase, tettoie o pensiline di protezione dalla pioggia ovvero paracarri,ecc.L’eventuale allungamento dei vani finestra ai piani su<strong>per</strong>iori ovvero la loro trasformazione invani porta-finestra e la creazione di annessi balcone è considerato attuabile nel solo caso che


l’edificio non rivesta valore storico, architettonico ed ambientale e previa valutazione<strong>del</strong>l’immagine complessiva finale <strong>del</strong>la facciata e sarà valutata caso <strong>per</strong> caso dall’UTC.Tutti i portali e le cornici dei vani, le mensole in pietra devono essere conservati con iltrattamento di su<strong>per</strong>ficie attuale e nella loro configurazione, comprensiva di elementi scultoreidi decorazione (stemmi, mensole portavasi, ecc.).Non possono essere eseguite incisioni o altro tipo di asportazioni di materiale ed elementidecorativi dagli stessi né possono essere aggiunti elementi in pietra o altro materiale chealterino la lettura <strong>del</strong>l'elemento decorativo originario. Si prevede, generalmente, il solotrattamento di pulitura su<strong>per</strong>ficiale.Art. 20 - TRATTAMENTO DELLE SUPERFICILa riconoscibilità di una facciata non è data solo dal suo trattamento cromatico, ovvero dallatinta e dal sistema di applicazione <strong>del</strong>la stessa, ma anche dalle lavorazioni <strong>del</strong>l'intonaco e deimateriali lapidei a faccia vista.Al fine di non alterare gli effetti estetici originali è bene o<strong>per</strong>are <strong>per</strong> la conservazione deitrattamenti su<strong>per</strong>ficiali e riprodurre la tecnica antica sia nel recu<strong>per</strong>o degli intonaci(lavorazioni a fresco con varia finitura) che nella tinteggiature (applicazioni a pennello,straccio, ecc.).Nella tradizione costruttiva locale, non sempre è stato indispensabile l'applicazione<strong>del</strong>l'intonaco a protezione completa <strong>del</strong>le murature, in quanto la compattezza <strong>del</strong> calcarelocale e la tenacità <strong>del</strong>le malte che costituiscono i muri degli edifici storici, avrebbero potutoessere sufficienti ad assicurarne la conservazione.Le su<strong>per</strong>fici <strong>del</strong> livello basamentale (piano terra) <strong>del</strong>le facciate dei palazzi più rappresentativipresentano trattamenti differenti rispetto ai piani in elevazione, quali incisioni a listatura obugnatura <strong>del</strong>l'intonaco ovvero una lavorazione rustica <strong>del</strong>lo stesso che si differenzia daquella liscia dei piani su<strong>per</strong>iori.Art. 21 - RIVESTIMENTI LATERIZI E CERAMICHEIn presenza di piastrelle di rivestimento in grès ceramico, in laterizio o in maioliche, su edificiantichi con struttura muraria continua ovvero su edifici a struttura intelaiata in calcestruzzoche costituiscono elementi di discontinuità negativa nell’ambito di una cortina o una piazzastorica, è prevista la rimozione dei rivestimenti successivamente apposti, presentando unprogetto di maggiore congruenza <strong>del</strong>la facciata con quelle degli edifici adiacenti e con ilcontesto. L’Ufficio Tecnico valuterà caso <strong>per</strong> caso gli eventuali progetti di adeguamento <strong>del</strong>lafacciata con tali rivestimenti al contesto, verificando che la proposta progettuale presentatarappresenti un miglioramento <strong>del</strong>la scena urbana ed un beneficio <strong>per</strong> la collettività.


E' consentito l'uso di rivestimenti in mattoni di argilla faccia vista <strong>per</strong> gli edifici a struttura incalcestruzzo armato privilegiando l'impiego di prodotti costituiti da terre locali.Le maioliche <strong>del</strong>la numerazione civica e <strong>del</strong>la toponomastica, in colore bianco e scritta inblue, dovranno essere conservate in sito o riprodotte ove assenti.Art. 22 - COLORI E TINTEGGIATURELe su<strong>per</strong>fici intonacate devono essere tinteggiate con materiali compatibili con la natura <strong>del</strong>supporto, prevedendo esclusivamente l'uso di colori a base di calce.Nei casi di facciate in cui sia ancora rinvenibile, anche parzialmente, la coloritura originaria,si dovrà procedere al restauro <strong>del</strong> colore esistente.Negli altri casi la scelta cromatica dovrà tener conto dei dati emersi dall'indagine storica,<strong>del</strong>l'effettiva estensione <strong>del</strong>la su<strong>per</strong>ficie da tinteggiare, nonché <strong>del</strong> "peso" visivo e <strong>del</strong> valorecromatico di tutti gli elementi <strong>del</strong>la facciata e dovrà rapportarsi in armonia alle cromie <strong>del</strong>lefacciate limitrofe ed al contesto in cui è inserito l'edificio.Il progetto colore <strong>del</strong>la singola facciata dovrà essere unitario e non si dovranno differenziaregli apparati, le tinte o i trattamenti su<strong>per</strong>ficiali in funzione <strong>del</strong>la proprietà in quanto ciòcomprometterebbe la lettura corretta <strong>del</strong>l’edificio.In ogni caso <strong>per</strong> le facciate intonacate vanno impiegati colori scelti tra le gamme appartenentialla tradizione coloristica locale, secondo la tavolozza dei colori <strong>del</strong>le principali tinte <strong>del</strong>lacittà, costituente parte integrante <strong>del</strong>la presente normativa.La possibilità di impiegare colori diversi da quelli <strong>del</strong>la tavolozza sarà possibile solo seun'ampia documentazione storica e saggi stratigrafici degli intonaci, interpretati da es<strong>per</strong>ti nelsettore, dovessero condurre all'individuazione di una tinta da riproporre in un progetto direstauro cromatico che non sia compresa nella tavolozza adottata.Art. 23 - SERRAMENTILa tipologia degli infissi e dei serramenti di ciascuna facciata dovrà essere omogenea sia neldisegno che nei materiali. La scelta <strong>del</strong> colore degli infissi, fermo restando la conferma <strong>del</strong>letinte tradizionali eventualmente ancora esistenti, andranno abbinate alle tinte degli altrielementi di facciata.Dovranno essere conservati e recu<strong>per</strong>ati tutti i serramenti in legno (portoni, telai ed ante fissee mobili di finestre e <strong>per</strong>siane) esistenti, provvedendo a sostituire con analogo tipo eventualiserramenti in PVC. Sono consentiti infissi in alluminio preverniciato con i colori degli smalti<strong>del</strong>la tavolozza, preferibilmente con parte esterna in legno naturale. Ai piani terra è consentitol’uso di <strong>per</strong>siane in ferro anti-effrazione purchè <strong>del</strong>lo stesso tipo <strong>del</strong>le <strong>per</strong>siane dei piani


su<strong>per</strong>iori ovvero, in mancanza di queste, in armonia con gli altri serramenti <strong>del</strong>la stessafacciata.I portoni in legno, i cui tipi ricorrenti sono rintracciabili nella raccolta <strong>del</strong>le Soluzionio<strong>per</strong>ative conformi alla tradizione, dovranno essere conservati ed eventualmente recu<strong>per</strong>aticon integrazioni <strong>del</strong>lo stesso materiale, conservando la tecnica di finitura tradizionale.In presenza di ingressi a garages ai piani terra, i portoni dovranno essere in legno ed apribilicon il sistema di a<strong>per</strong>tura più idoneo allo specifico caso, in funzione <strong>del</strong>l’ampiezza <strong>del</strong>passaggio e <strong>del</strong>la strada antistante.Art. 24 - RETI E TERMINALI IMPIANTISTICIL’obiettivo <strong>del</strong> progettista <strong>del</strong>l’intervento di riqualificazione <strong>del</strong>la facciata, di qualunqueedificio compreso nel centro storico di Sala Consilina e in tutto il suo territorio, dovrà essere ilrispetto <strong>del</strong>le norme relative alla sicurezza degli impianti e, ove possibile, l’occultamento<strong>del</strong>le reti e <strong>del</strong>le cassette in accordo con gli enti erogatori dei servizi (gas metano, energiaelettrica, acqua) e con l’Ufficio Tecnico Comunale. Si dovrà sempre evitare la vista diterminali impiantistici dalla strada pubblica ma, nel caso ciò non fosse possibile (contatori,antenne paraboliche, condizionatori...) il progettista dovrà predisporre un disegno di dettaglioesecutivo che prefiguri una soluzione tecnica che soddisfi le esigenze funzionali dei singoliproprietari ma anche quelle, di carattere estetico, <strong>del</strong>la collettività.Per quanto riguarda i canali di gronda e pluviali, il progetto di intervento dovrà prevederel’eventuale ridisegno e relativa progettazione <strong>del</strong> sistema di scolo <strong>del</strong>le acque meteoriche,mirando ad una razionale collocazione e ad un adeguato trattamento su<strong>per</strong>ficiale dei suddetticanali in modo che la loro presenza non interferisca con la lettura unitaria dei prospetti e deirelativi apparati decorativi.I camini fuoriuscenti da tetti rivestiti con manto di co<strong>per</strong>ture in tegole, dovranno benintegrarsi con esso sia funzionalmente che esteticamente ed è escluso l'uso di camini inacciaio inox o analoghi materiali eccessivamente riflettenti.Art. 25 - MANTI DI COPERTURAI manti di co<strong>per</strong>tura tradizionali sono generalmente costituiti da tegole in laterizio, inprevalenza messi in o<strong>per</strong>a a coppi e controcoppi, e gli interventi in co<strong>per</strong>tura dovrannoprevederne la tutela. Eventuali integrazioni di lacune dovranno essere realizzate con tegole<strong>del</strong>le stesse dimensioni e di colore analogo a quelle già in o<strong>per</strong>a. Nei casi di totale rifacimento<strong>del</strong> manto e' consentito l'uso di altre tipologie di tegole purché in terracotta in coloreuniforme, evitando quelle già “antichizzate” con tinta in sfumatura. Per le Soluzioni deicoronamenti conformi alla tradizione si rimanda alla relativa raccolta.


Art. 26 - VERDE DIFFUSOE’ fortemente incoraggiato lo sviluppo e la valorizzazione <strong>del</strong> verde diffuso nel tessuto storicoedilizio <strong>per</strong> numerose ragioni:• valorizzare l’attitudine locale alla cura <strong>del</strong> verde di fruizione collettiva;• educare le nuove generazioni al rispetto <strong>del</strong>la natura anche nelle sue espressioni“minime”;• rendere più gradevole la <strong>per</strong>cezione <strong>del</strong>le prospettive stradali;• dissimulare canalizzazioni ed apparati impiantistici difficilmente removibili;• creare piccole zone di ombra.I <strong>per</strong>golati prospicienti la pubblica strada così come i giardini o le singole piante, in terra o invaso, antistanti gli edifici e visibili dalla collettività che <strong>per</strong>corre dovranno essere curate inmodo da non invadere eccessivamente lo spazio comune. E' auspicabile che, alla chiusura deicantieri edilizi, i proprietari provvedano in accordo con il Comune a porre sul posto unapianta autoctona.Art. 27 - ALLEGATILa Tavolozza dei colori <strong>del</strong>la città di Sala Consilina costituisce allegato integrativo <strong>del</strong>presente <strong>Manuale</strong> <strong>del</strong> piano <strong>del</strong> colore.Art. 28 - INTEGRAZIONIQualora studi, ricerche o elementi acquisiti attraverso indagini dirette sugli edifici storicievidenziassero ulteriori dati su tinte o elementi di facciata tradizionali, questi andranno adintegrare gli allegati senza modificare il presente corpo normativo.


APPENDICE RIGUARDANTE L’EDILIZIA VERNACOLARE EXTRAURBANAArt.1 <strong>del</strong>l’Appendice - PREMESSAL’architettura rurale tradizionale, intendendo con tale accezione i fabbricati, i casali, i borghie tutti i manufatti legati alla presenza <strong>del</strong>l’uomo nelle campagne, rappresenta uno degli aspettipiù significativi <strong>del</strong> paesaggio italiano.Esso rivela, con le sue tipologie e le sue soluzioni funzionali, lo stretto legame tra la culturacontadina e l’ambiente naturale.E’, <strong>per</strong>ò, un patrimonio già abbastanza compromesso e a rischio di estinzione sotto lapressione <strong>del</strong>lo sviluppo edilizio e infrastrutturale, cui è sottoposto gran parte <strong>del</strong> territorioregionale.Si è assistito, negli ultimi decenni, all’abbattimento di molti fabbricati rurali <strong>per</strong> edificarnealtri ex novo. In altri casi, si è <strong>per</strong>venuti alla loro totale trasformazione, mediante ampliamentie modifiche strutturali e funzionali realizzati con interventi poco rispettosi <strong>del</strong>la preesistentetipologia. La stessa sorte è toccata anche a tanti manufatti (muri in pietra a secco, selciati inpietra, canali di irrigazione in cotto o in pietra, ponticelli in legno o in pietra, ecc.) che <strong>per</strong>anni sono stati testimonianza di una civiltà contadina, oramai quasi <strong>del</strong> tutto scomparsa, e <strong>del</strong>lavoro <strong>del</strong>l’uomo nelle campagne.Tutto ciò impone l’avvio di un’azione di difesa, salvaguardia, tutela e valorizzazioneim<strong>per</strong>niata:1. sulla promozione <strong>del</strong>la conoscenza <strong>del</strong> patrimonio rurale tradizionale;2. sull’incentivazione <strong>del</strong> suo recu<strong>per</strong>o e valorizzazione.Con la presente appendice al <strong>Manuale</strong> <strong>del</strong> piano <strong>del</strong> colore <strong>per</strong> l’edilizia storica (elaborato<strong>n.10</strong>) valida <strong>per</strong> tutto il territorio comunale esterno al Centro Storico, si definisconole azioni e gli interventi necessari ad assicurare la conservazione degli elementitradizionali e <strong>del</strong>le caratteristiche storiche, architettoniche e ambientali <strong>del</strong> patrimoniorurale tradizionale;Art.2 <strong>del</strong>l’Appendice - Tipi di architettura rurale tradizionaleAi fini <strong>del</strong> presente manuale sono individuati i seguenti tipi di architettura rurale:a) edifici rurali: manufatti destinati ad abitazione rurale (padronale, colonica e bracciantile) o


destinati ad attività funzionali all’agricoltura (mulini ad acqua o a vento, frantoi,ecc.),realizzati entro il XIX secolo, che abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connessocon l’attività agricola circostante e che non siano stati irreversibilmente alterati nell’impiantotipologico originario, nelle caratteristiche architettonico-costruttive e nei materiali tradizionaliimpiegati;b) strutture e/o o<strong>per</strong>e rurali: i manufatti che connotano il legame organico con l’attivitàagricola di <strong>per</strong>tinenza (fienili, ricoveri, stalle, essicatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi dicontenimento dei terrazzamenti).Art. 3 <strong>del</strong>l’Appendice – Interventi e relative norme attuative1. Gli interventi previsti <strong>per</strong> i tipi di architettura rurale sono:a) interventi di restauro e risanamento conservativo, intesi come prevenzione, manutenzione erestauro ai sensi <strong>del</strong>l’art. 29 d.lgs. 22 gennaio 2004 n. 42;b) interventi parziali di consolidamento, restauro e risanamento conservativo riferiti a singolecomponenti strutturali degli edifici, sempreché detti interventi siano riconosciuti essenziali <strong>per</strong>la conservazione <strong>del</strong>l’intero edificio, quali il rifacimento <strong>del</strong>le co<strong>per</strong>ture, il consolidamento diparti strutturali in <strong>per</strong>icolo di crollo, il consolidamento <strong>del</strong> terreno di fondazione o di appoggioche presenti rischi di cedimento;c) interventi volti a realizzare nuovi servizi igienico-sanitari, nonché locali <strong>per</strong> impiantitecnologici o di servizio alle attività agro-silvo-pastorali, da realizzarsi all’interno <strong>del</strong>l’edificioogni volta che ciò risulti tecnicamente e tipologicamente compatibile, senza produrrestravolgimenti <strong>del</strong>l’impianto originario <strong>per</strong>ché venga garantita la composizione tipologica<strong>del</strong>l’edificio secondo le finalità <strong>del</strong> restauro e <strong>del</strong> risanamento conservativo e sempre che nonlo vietino norme più restrittive contenute negli strumenti urbanistici e nei regolamenti edilizivigenti;d) consolidamento <strong>del</strong>le strutture in elevazione di fabbricati o manufatti rurali di particolarerilevanza storica e/o architettonica che si siano anche in parte mantenute, al fine diconservarne lo stato di rudere.2. La fase di intervento è preceduta, con riferimento al contesto in cui si inserisce il manufatto


interessato, da un accurato esame dei caratteri storico-architettonici e costruttivi<strong>del</strong>l’immobile oggetto <strong>del</strong>la richiesta di contributo mediante adeguati studi e rilievi,costituenti parte integrante dei progetti di intervento.3. Gli interventi dovranno essere eseguiti nel rispetto <strong>del</strong>le specifiche tecniche previstedall’art. 3 <strong>del</strong> Decreto <strong>del</strong> Ministro <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali <strong>del</strong> 06 ottobre 2005 eprecisamente come di seguito specificato <strong>per</strong> gli elementi caratterizzanti.A) Materiali: gli interventi sono di regola effettuati con l'impiego di materiali appartenentialla tradizione locale.B) Murature: la conservazione, il consolidamento, il ripristino e, nei casi ammessi, laricostruzione <strong>del</strong>le murature, sono attuati con l'impiego di tecniche definite in continuità' conle caratteristiche costruttive ed estetiche tradizionali.C) Co<strong>per</strong>ture: la conservazione, la manutenzione, il restauro e il ripristino <strong>del</strong>le co<strong>per</strong>turesono attuati con tecniche definite in continuità' con le caratteristiche costruttive ed estetichetradizionali, estese agli elementi accessori (comignoli, gronde, doccioni), fatti salvi gliadeguamenti necessari quali l'im<strong>per</strong>meabilizzazione e la coibentazione, con esclusione <strong>del</strong>lamodifica <strong>del</strong>le quote d'imposta, di gronda, di colmo e <strong>del</strong>le pendenze.d) Facciate e su<strong>per</strong>fici esterne: la conservazione e il restauro <strong>del</strong>le facciate e <strong>del</strong>le su<strong>per</strong>ficiesterne sono attuati sulla base <strong>del</strong>la valutazione analitica <strong>del</strong>le tecniche tradizionali, deimateriali e <strong>del</strong>le successive trasformazioni. Il ripristino generalizzato <strong>del</strong>l'intonaco susu<strong>per</strong>fici in pietra o in laterizio, al presente a vista, appartenenti ad edifici anteriori al XIXsecolo e' consentito solo se rispondente ad esigenze di un corretto e rigoroso restauro. Larimozione degli intonaci tradizionali e' di norma vietata.e) Infissi e serramenti: il rinnovo degli infissi esterni e' sottoposto alle limitazioni derivanti dalmantenimento <strong>del</strong>l'omogeneità' tecnologica propria <strong>del</strong>la tradizione locale. A tal finedovranno essere utilizzati materiali e tecniche <strong>del</strong>la tradizione locale ed elementi propri<strong>del</strong>l'edilizia rurale (ante, oscuri, <strong>per</strong>siane) e non potranno essere impiegati materiali plastici,alluminio anodizzato e leghe metalliche in genere. I portoncini, le cancellate, le inferriate e glialtri elementi di chiusura e a<strong>per</strong>tura di vani che siano espressione <strong>del</strong>la tradizione locale sonopreferibilmente conservati o restaurati; altrimenti sono realizzati con tecniche e materialiuguali o simili agli originali.f) Pavimentazioni esterne e recinzioni: le pavimentazioni tradizionali degli spazi a<strong>per</strong>ti oporticati (acciottolati, lastricati, ammattonati) e gli elementi di recinzione e <strong>per</strong>imetrazione(muri, steccati, barriere) sono mantenuti, restaurati e ripristinati, nella loro estensione econsistenza materiale, di struttura, di disegno, escludendo interventi distruttivi o sostitutivicon materiali non conformi.


g) Servizi e impianti tecnologici: è ammesso l'adeguamento e l'inserimento di elementi eimpianti tecnologici, in particolare se riducono gli sprechi energetici, purché' non alterino lastruttura statica degli edifici e l'immagine complessiva degli ambiti storico antropologici diriferimento.Qualora, ai fini <strong>del</strong>la sicurezza sismica, si renda necessario il rifacimento di singoli elementiquesto va effettuato nel rispetto <strong>del</strong>le seguenti disposizioni: coerenza con il mantenimento<strong>del</strong>la struttura architettonica e <strong>del</strong> tessuto insediativo; non modificabilità dei volumi; nonrealizzazione di sopraelevazioni; conservazione degli elementi architettonici ed accessoricaratterizzanti quali, ad esempio, scale esterne, logge, porticati così come non sono consentitele modifiche dimensionali <strong>del</strong>le a<strong>per</strong>ture esistenti nonché' la realizzazione di nuove a<strong>per</strong>tureche possano alterare significativamente l'aspetto esteriore <strong>del</strong>l'edificio.

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