ÿÿPrimo pianoLa Bioetica e il diritto alla vitaMa prima diPotter altri avevanotentato di “considerarese un nostrosapere specialepotesse contribuirealla sopravvivenzae al miglioramentodella condizioneumana”. Il temadella sopravvivenzadel genere umanofu messo da parteda altri studiosiche vollero collegarealla bioetica tuttoil vasto problemadella cura dellasalute. “La preoccupazioneprincipaleera la preponderanteproblematicadegli effetti delletecnologie sullasocietà” 2 e la relazionecon l’ambientein cui la personavive... Labioetica deve essere“una scienza cheaccomuni, in modo interdisciplinare, le informazioniprovenienti, oltre che dalle discipline biologichetradizionali, anche dall’ecologia e dalla sociologia,inquadrate in una impostazione filosofica che abbiacome centro focale l’uomo”. Anche i cambiamentidella ricerca biomedica hanno contribuito allo sviluppodella riflessione sui temi etici di alcuni indirizzidi ricerca. Già dal 1947, con il codice di Norimbergaè sorta una nuova presa di coscienza suipericoli provocati dal progresso sconsiderato. Il primofatto che colpì molto l’opinione pubblica fu lanascita di bambini con malformazioni dovute all’assunzioneda parte di madri in gestazione del talidomide3 . In America poi nel 1966 il medico HenryBeecher descrisse per un pubblico di specialisti, unaserie di esperimenti (per lo più) mortali fatti su personesenza il loro consenso. L’autore giunse alla conclusionesecondo la quale i procedimenti usati eranomoralmente inaccettabili,o almenodubbi dal punto divista etico. Quando imass media venneroin possesso di tali notizieci fu una forte reazionesia nell’opinionepubblica che nellacomunità scientifica.Secondo Guy Durand,negli anni successivi sivenne a sapere di altrieventi eclatanti conconseguente scandalonell’opinione pubblicamondiale 4 . Anche sulfronte strettamenteeconomico la diffusionedelle cure medichee il progresso di alcuneterapie, lasciò perplessiperché non sempreil beneficioricavato corrispose alsacrificio che la societàera costretta adaffrontare. Infatti lo sviluppodì terapie impegnativeponevanoanche dei problemi d’ordine di priorità e di graduatoriadelle urgenze dei pazienti con problemi didistribuzione sul territorio di una nazione delle risorsedi cui si dispone. Tutti questi elementi, nei vari settoridella sanità, hanno contribuito, in diverse maniereall’affermazione della riflessione etica applicataal settore della salute. Sono sorti gruppi di ricerca edi riflessione auspicando l’elaborazione di leggi enorme in riferimento al giusto comportamento inambito sanitario.La bioetica, è stato detto, è un sapere che ci fatornare al tempo delle “Summae” quando le scienzesperimentali e le scienze umanistiche si fondevanoin un unico sapere. Van Resselaer Potter definisce labioetica come “uno sforzo per utilizzare le scienzebiologiche al servizio del miglioramento della qualitàdella vita” 5 ... “una sapienza che sappia realizzareil ‘ponte’ tra scienze bio-sperimentali e scienzeetico — antropologiche. Solo tale ‘ponte’ può assicurareil ponte per il futuro” 6 . In ambito cattolico siriporta la definizione di Elio Sgreccia secondo il quale‘la bioetica è una disciplina con uno statuto epistemologicorazionale, aperta alla teologia.., chepartendo dal dato scientifico, biologico e medico,esamina la liceità dell’intervento dell’uomo sull’uomo”7 . Ma la definizione che ha riscosso maggioriconsensi è quella di Warren T. Reich 8 : “La bioeticaè lo studio sistematico della condotta umana nell’ambitodella scienza della vita e della cura della salute,in quanto questa condotta è esaminata alla lucedei valori morali e dei principi” 9 . “La bioetica è lostudio sistematico delle dimensioni morali — comprendentila visione morale, le decisioni, la condotta,le politiche — delle scienze della vita e della curadella salute, attraverso una varietà di metodologieetiche in contesto interdisciplinare” 10 .1Van Reusselaer Potter (nato nel South Dakota il 28-02-1912 e morto nel 2001)Medico oncologo e biochimico. Concepì il neologismo “bioetica” già neglianni sessanta attraverso gli studi nel campo della sopravivenza. Usò il terminein un suo lavoro del 1970 e nel 1971 lo pose come titolo della sua opera piùfamosa Bioetica, ponte per il futuro. Prima di Potter la “bioetica” non esistevané come termine, né come disciplina, tantomeno esistevano istituzioni che se neoccupassero.2G. Russo, Storia della Bioetica, Armando editore, Roma 1995, p. 40.3Talidomide sm. o f. Nome comune dell'immide dell'acido N-ftaliglutammico.Farmaco di sintesi introdotto originariamente in terapia come ipnotico e sedativo,ormai non più in uso, si è rivelato fattore casuale di lesioni gravi degli artidel feto (amelia, emimelia, focomelia, micromelia4Cfr.G. DURAND, Introduction gènèrale à la bioèthique, p.45.5E per vita qui si vuole intendere sia quella vegetale che quella animale edumana.6G. RUSSO, Storia della Bioetica, Armando, Roma 1995, p. 12, nota 7.7E. SGRECCIA, Manuale di bioetica, Vita e Pensiero, Milano 1999, voI, I, p.30 passim.8Laureato alla PLJG e specializzato in Germania, ha insegnato Teologia Moraleall’Università di Washington. Dopo la pubblicazione dell’enciclica HumanaeVitae, lasciò l’università cattolica ed approdò alla Georgetown Univcrsity. Hafondato e diretto la Enciclopedia ofl3ioethic che da lui fu definita “la prima enciclopediache sia stata creata non per raccogliere un sapere ma per fondarlo”(S. SPINSANTI, La Bioetica Angeli, Milano 1995, p. 227).9W.T. REICH, Enciclopedia ofBioethic prima edizione del 1978, p. XIX.10Ibidem, seconda edizione del 1995, p. XXI.Viso Fiore-Matisse-19496ÿ7ÿ