Villa Adriana (Archivio Fotografico Regione Lazio)versante laziale del Parco Nazionaled’Abruzzo-Monti dellaLaga, che propone centinaiadi sentieri attrezzati percorribilianche con la neve, dove èancora possibile avvistare orsi,lupi, camosci e persino l’aquilareale. Nel Lazio meridionalegli amanti della montagna edel mare potranno attraversareil Parco del Circeo, suantichi tracciati romani comela Via Flacca. In questa zona,tra Sperlonga, Itri e Gaeta, pergli amanti del genere, è anchepossibile praticare l’arrampicatasportiva su pareti predisposte.Una maniera efficace perscoprire il territorio del Lazioè il cammino sulle antiche viedi pellegrinaggio, utilizzate sindal Medioevo per raggiungereRoma, dove si potevano venerarele tombe dei Santi Pietroe Paolo e ricevere l’indulgenzaplenaria. La più importanteè la Via Francigena, strada dimercanti e di viaggiatori sulla102quale circolavano idee, arte,leggende, lingue, costumi.Scende dalle Alpi per giungerenel Lazio settentrionale, passaper Acquapendente, dove sitrova il sacello a imitazione delSanto Sepolcro di Gerusalemme,attraversa Bolsena, notaper il miracolo di Santa Rosa,Capranica, Sutri, Campagnano,Formello, per giungere aRoma da Monte Mario, l’anticoMons Gaudii, così dettoproprio per la gioia che ilviandante provava alla vistadella Città Eterna. L’itinerarioricalca il pellegrinaggio cheSigerico, arcivescovo di Canterbury,compì alla fine del Xsecolo, compilando un diarioche nella nostra regione elencanove tappe a partire dal confinecon la Toscana.Nel Lazio meridionale si puòpercorrere la Via Francigenadel Sud, che da Roma conduceverso i litorali adriaticidove il pellegrino si imbarcavaverso Gerusalemme. Nelreatino troviamo il Camminodi Francesco, un anello checollega i santuari francescanidella Valle Santa, Greccio,La Foresta, Poggio Bustone eFontecolombo, incastonati nelverde di boschi e faggete. Tuttiquesti percorsi sono aree distrada nel territorio laziale, unvero e proprio fil rouge seguendoil quale si possono scoprireintorno paesaggi meravigliosi,piccoli borghi d’eccellenza, eanche tradizioni del gusto.Un territorio così variegato e ditradizione millenaria ha resopossibile la straordinaria ricchezzadi tradizioni popolari,rievocazioni storiche, manifestazionifolkloriche, anch’ essediffuse a macchia d’olio nellediverse provincie. Ne ricordiamoalcune tra le più suggestive.A Greccio, in provincia di Rieti,patria del primo presepe delmondo, nel periodo natalizioc’è la rievocazione della Nati-
Lago di Albano (Archivio Fotografico Regione Lazio)vità con raffinate scenografie;a Ronciglione, presso Viterbo,si festeggia il Carnevale concorse di cavalli, carri allegoricie confraternite in costume. APriverno, in provincia di Latina,la Passione di Cristo sfilacon macchine processionali digrande effetto portate a spallaper il centro storico. Ad Acquapendentenel viterbese laseconda domenica di maggiole contrade si sfidano nellarealizzazione dei coreograficiPugnaloni, pannelli gigantiottenuti assemblando petali efoglie che danno vita a raffinatimosaici. Nel mese di giugno inoccasione del Corpus Domini,tante sono le infiorate, magnificitappeti di petali coloratiche cospargono le vie cittadine,prima tra tutte la plurisecolareInfiorata di Genzano, che dal1773 è simbolo della cittadina.Non mancano i palii, tradizionalicompetizioni a cavallo incuii gareggiano le contrade deiborghi: famoso nel Lazio è ilPalio dei Rioni di Morlupo, inprovincia di Roma, che ricorreil 16 agosto, uno spettacolaretorneo a squadre. Molte sonole sagre e le feste legate alle produzioniagricole locali. C’è laSagra delle Castagne di Sorianonel Cimino a ottobre, cheè l’occasione per una giostra incostume delle contrade. Moltofamosa è la Sagra dell’Uvadi Marino, citata anche nellacanzone Nannì resa celebre daPetrolini, e che ha radici nellacinquecentesca vittoria di Lepantodi Marcantonio Colonna;come dice la canzone, lastorica fontana di Marino ancoraoggi versa vino rosato dallesue bocche in occasione dellafesta. L’enogastronomia lazialeha mantenuto nel tempo le suecaratteristiche, fatte di saporiforti, legati all’agricoltura e allatradizione pastorale. Squisite lecarni, come la salsiccia DOPdi Monte san Biagio, lavoratamano e condita con peperosso, o come le classiche “coppiette”,fatte di carne di cavallospeziata e essiccata. Moltonota è la porchetta di Aricciae di tutta la zona dei CastelliRomani, da gustare magari inuna delle numerose “fraschette”all’aperto che una voltaerano le regine delle gite fuoriporta. Tanti i primi piatti dellatradizione, come i bucatiniall’Amatriciana, rigorosamentepreparati col guanciale locale ecol pecorino di Amatrice, dalsapore unico, o i rigatoni conla pajata, cioè l’intestino del vitellinoancora gonfio del lattematerno. I carciofi romaneschisono i principi di sagre e festesul territorio, mentre le fragoledi Nemi e di Terracina conservanoil delicato profumo dellafrutta di una volta. La produzionedel vino laziale ha originiantichissime: già decantato daColumella, da Plinio il vecchioe da Orazio, l’antico Falernoha oggi rinomati eredi, dall’Aleaticodi Gradoli al Cesanesedel Piglio, dall’Est Est Est diMontefiascone al Moscatodi Terracina, che la tradizionevuole sia stato utilizzatodalla maga Circe per stregareUlisse. Eccellenti le varietà diolio extravergine del Lazio,come il Canino e il Sabino,entrambi col marchio DOP.È anche possibile percorrereuna Strada del vino, dell’olio edei prodotti tipici che permettedi visitare le campagne delreatino con i luoghi dedicati aSan Benedetto. Il Lazio è anchericco di agriturismi, dallaTuscia alla Sabina, dalla Ciociariaalla Riviera di Ulisse, cheoffrono ospitalità in antichicasali e fattorie ristrutturate,mulini storici e appartamentid’atmosfera, con cibi provenientidirettamente dalla filieraagricola, in un ambiente in cuile tradizioni dell’accoglienzasono ancora vive. Gli appassionatidi fiere e mercati di antiquariatoe artigianato artistico103
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