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Le forme associative fra Comuni:vincoli e opportun<strong>it</strong>àProf. <strong>Mauro</strong> <strong>Salvato</strong>Univers<strong>it</strong>à di Padovamauro.salvato@unipd.<strong>it</strong>Rovigo 18/12/10


Le dimensioni dei Comuni• La L.122/2010 ha reso obbligatoria <strong>la</strong> gestione in forma associata,mediante Unione o Convenzione, <strong>del</strong>le funzioni fondamentali deiComuni (previste dall'art. 21 c. 3 <strong>del</strong><strong>la</strong> L.42/1999) con popo<strong>la</strong>zioneinferiore a 5000 ab<strong>it</strong>anti ed inferiore a 3000 nei comuni montani.• Il Veneto ha 581 Comuni di cui:– 318 al di sotto dei 5.000 ab<strong>it</strong>anti, pari al il 55% (media naz. 70%)– 202 al di sotto dei 3.000 ab<strong>it</strong>anti, pari al 35% (media naz. 55%)• La Provincia di Rovigo ha 50 Comuni di cui,– 40 Comuni al di sotto dei 5000, pari al 80%– 29 Comuni al di sotto dei 3000 ab<strong>it</strong>anti, pari al 58%• L’obbligo <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione associata dei servizi, quindi, coinvolgemaggiormente i Comuni <strong>del</strong><strong>la</strong> provincia di Rovigo (e di Belluno)rispetto ad altre realtà regionali e nazionali.2


L’associazionismo fra Comuni in Veneto• Il Veneto registra un notevole sviluppo <strong>del</strong>le forme associative pernumero di enti coinvolti e di funzioni associate.• Dai dati in possesso <strong>del</strong><strong>la</strong> Regione Veneto, nel 2009, il 72,6% deiComuni era coinvolto in qualche forma di gestione associataNB Il dato è sottostimato perché al<strong>la</strong> Regione non risultano tutte le convenzioni.• I Comuni sono spesso coinvolti in più forme associative, a geometriavariabile. Questo complica non poco <strong>la</strong> rete <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>zioni ist<strong>it</strong>uzionali• Guardando alle forme associative più strutturate, allo stato attuale inVeneto sono presenti 28 Unioni di Comuni e 19 Comun<strong>it</strong>à Montane.• L’esperienza <strong>del</strong>le Unioni di Comuni si è diffusa, a partire dal 2002,soprattutto nelle province di Padova, Vicenza, Verona.• In Provincia di Rovigo c’è una so<strong>la</strong> Unione cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a ed un’altra in viadi cost<strong>it</strong>uzione.• In qualche caso si è avuto il passaggio da forme di col<strong>la</strong>borazionemonofunzionali (Convenzioni) a forme polifunzionali (Unioni)3


Tab.1 - Unioni di Comuni e Comun<strong>it</strong>à Montane nel VenetoProvinceUnioni diComuniComun<strong>it</strong>àMontaneBelluno 2* 9Padova 8 -Rovigo 1 -Treviso - 2Venezia 2 -Verona 8 2Vicenza 7 6Totale Veneto 28 19* Le due Unioni <strong>del</strong><strong>la</strong> provincia di Belluno sono all’interno <strong>del</strong>le rispettive Comun<strong>it</strong>à MontaneFonte: Regione Veneto, Banca dati Enti Locali.4


Le forme associative in provincia di Rovigo• Dal<strong>la</strong> ricerca svolta dal<strong>la</strong> Provincia di Rovigo emerge chel’associazionismo intercomunale è molto diffuso: tutti i Comuni sonocoinvolti in qualche forma associativa.• La forma associativa più diffusa è <strong>la</strong> convenzione, con quasi il 90%<strong>del</strong>le forme associative e l’83% dei servizi associati, in quanto è dinatura monofunzionale e meno vinco<strong>la</strong>nte di altre forme.• L’Unione dei Comuni <strong>del</strong>l’Eridano comprende 5 Comuni per unapopo<strong>la</strong>zione di circa 10.800 ab<strong>it</strong>anti e gestisce 7 funzioni-servizicomunali, <strong>la</strong> cost<strong>it</strong>uenda Unione di 4 Comuni <strong>del</strong> Delta <strong>del</strong> Po hauna popo<strong>la</strong>zione di circa 26.000 ab<strong>it</strong>anti.• A queste si aggiungono 3 consorzi e 4 accordi di programma fraComuni polesani e 6 convenzioni e 1 accordo di programma anchecon Comuni di altre province (VE,PD, VI).• Il Rodigino si caratterizza, inoltre, per numerose altre forme digestione associata che coinvolgono <strong>la</strong> Provincia e altri enti sovracomunali:3 consorzi, 9 accordi di programma, 11 convenzioni, 5protocolli d’intesa e 2 accordi.• Questo <strong>del</strong>inea uno scenario ist<strong>it</strong>uzionale dinamico ma complesso6


Le funzioni gest<strong>it</strong>e in forma associatafra Comuni in provincia di Rovigo (1)• I servizi alle persone (servizi sociali, istruzione pubblica) sonooggetto di gestione associata in circa il 18% dei casi, <strong>la</strong> polizialocale nel 14%. Generalmente le motivazioni che inducono acondividere questi servizi sono <strong>la</strong> maggiore copertura <strong>del</strong>l’utenza e<strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio e <strong>la</strong> migliore organizzazione dei servizi, oltre aifinanziamenti regionali nel caso <strong>del</strong><strong>la</strong> Polizia locale. La scelta dicondividere questi servizi è impegnativa sotto il profilo pol<strong>it</strong>ico,perché coinvolge l’immagine <strong>del</strong>l’Amministrazione presso gli elettori.• I servizi tecnici di pianificazione e gestione <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio e <strong>del</strong>leinfrastrutture coprono il 25% <strong>del</strong>le funzioni associate. Le motivazioniche possono indurre a gestire in forma associata queste funzioni, daun <strong>la</strong>to, sono <strong>la</strong> realizzazione di economie di sca<strong>la</strong>, dall’altro <strong>la</strong>condivisione <strong>del</strong><strong>la</strong> scelte di pianificazione <strong>del</strong>le terr<strong>it</strong>oriale su unarea sovracomunale, ad esempio nel caso <strong>del</strong> PATI.7


Le funzioni gest<strong>it</strong>e in forma associatafra Comuni in provincia di Rovigo (2)• Da quanto emerge dall’indagine, le funzioni amministrative sonogest<strong>it</strong>e in forma associata nel 37% dei casi. Questo dato, però, vadepurato dal<strong>la</strong> condivisione <strong>del</strong> segretario comunale (19%), chenon è una forma di gestione associata, ma semplicemente unmodo per ripartire i costi di una figura professionale obbligatoria ecostosa per i piccoli Comuni. Le funzioni amministrative siattestano, quindi, al 18% <strong>del</strong>le funzioni associate.• La motivazione che induce a condividere queste funzioni in genereè <strong>la</strong> realizzazione economie di sca<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> gestione <strong>del</strong> personale(stipendi, stato giuridico, assunzioni, valutazione) <strong>del</strong><strong>la</strong> ragioneria(bi<strong>la</strong>ncio, contabil<strong>it</strong>à, tributi) e dei servizi demografici.8


Motivazioni ad associarsiMotivazioni economico-finanziarie• Incentivi statali e regionali.• Ricerca di finanziamenti aggiuntivi su progetti.• Aggirare i vincoli <strong>del</strong> patto di stabil<strong>it</strong>à (per i Comuni sopra i 5000 ab.)Motivazioni di efficienza ed economic<strong>it</strong>à• Economie di sca<strong>la</strong> e migliore utilizzo <strong>del</strong>le risorse disponibili (efficienza gestionale).• Maggiore potere di mercato verso i forn<strong>it</strong>ori (economic<strong>it</strong>à).Motivazioni di efficacia• Mantenimento e miglioramento dei servizi, a par<strong>it</strong>à di costi.• Attivazione di nuovi servizi (investimenti).Motivazioni organizzative• Possibil<strong>it</strong>à di sost<strong>it</strong>uire il 100% <strong>del</strong> turn-over.• Specializzazione <strong>del</strong> personale.• Miglioramento <strong>del</strong>l’organizzazione dei servizi.Motivazioni di sviluppo• Promozione <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio e pianificazione <strong>del</strong>le infrastrutture.• Maggior forza verso gli enti sovra-comunali di gestione di servizi di pubblica util<strong>it</strong>à.• Maggiore peso verso gli altri livelli ist<strong>it</strong>uzionali (Regione, Stato, UE).9


Resistenze ad associarsiMotivazioni culturali• “Radicato campanilismo e paura di perd<strong>it</strong>a di ident<strong>it</strong>à”.• Mancanza di una visione integrata <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio e di un approccio per obiettivi condivisi• Individualismo amministrativo (“chi fa da sé fa per tre”).• Mancanza di fiducia reciproca fra gli amministratori (anche <strong>del</strong>lo stesso colore pol<strong>it</strong>ico).Motivazioni pol<strong>it</strong>iche• Timore degli amministratori di perdere visibil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica presso i c<strong>it</strong>tadini-elettori.• Timore dei piccoli Comuni di essere egemonizzati da un Comune più grande.• Timore <strong>del</strong> Comune capofi<strong>la</strong> di accol<strong>la</strong>rsi troppi oneri per conto dei piccoli Comuni.Motivazioni organizzative• Timore degli amministratori di perdere il controllo diretto <strong>del</strong> personale.• Compless<strong>it</strong>à e lentezza dei processi decisionali (necess<strong>it</strong>à di negoziare e mediare).• Compless<strong>it</strong>à <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione organizzativa <strong>del</strong><strong>la</strong> rete intercomunale.• Resistenze <strong>del</strong> personale e, in partico<strong>la</strong>re, dei responsabili dei servizi.Motivazioni economiche• Timore che i costi <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione associata superino i benefici attesi.• Timore che aumentino gli incarichi (costi <strong>del</strong><strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica).• Scarto temporale fra costi immediati di avvio e benefici futuri.10


Il successo <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione associata• Miglioramento dei servizi misurabile e percep<strong>it</strong>o dai c<strong>it</strong>tadini.• Attivazione di nuovi servizi, prima non presenti.• Risparmio re<strong>la</strong>tivo di risorse: riduzione dei costi pro-cap<strong>it</strong>e dei servizi.• Sviluppo <strong>del</strong>le competenze e <strong>del</strong><strong>la</strong> motivazione <strong>del</strong> personale.• Costruzione di un rapporto di fiducia fra gli amministratori.• Sviluppo di reti di re<strong>la</strong>zione esterne con altri attori pubblici e privati.• Superamento <strong>del</strong>le visioni campanilistiche, creazione di un’ident<strong>it</strong>àterr<strong>it</strong>oriale al<strong>la</strong>rgata, che comprende e valorizza quelle comunali.Indicatori• Persistenza nel tempo <strong>del</strong><strong>la</strong> forma associativa, oltre il cambiamentodegli amministratori e <strong>del</strong>le maggioranze pol<strong>it</strong>iche.• Incremento <strong>del</strong>le <strong>del</strong>eghe confer<strong>it</strong>e al<strong>la</strong> gestione associata.• Incremento degli enti aderenti al<strong>la</strong> gestione associata.11


Il fallimento <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione associataL’esperienza insegna che <strong>la</strong> gestione associata non è per definizioneun valore in sé e che le reti possono fallire, a segu<strong>it</strong>o di:• venire meno <strong>del</strong>le convenienze <strong>del</strong> patto associativo (aumento deicosti, peggioramento dei servizi, <strong>la</strong>mentele dei c<strong>it</strong>tadini);• insoddisfazione per <strong>la</strong> ripartizione di costi e benefici fra i partner;• carenza di leadership e venir meno <strong>del</strong> sostegno pol<strong>it</strong>ico;• carenze <strong>del</strong> management associativo nel<strong>la</strong> gestione <strong>del</strong><strong>la</strong> rete;• trasferimento al<strong>la</strong> gestione associata <strong>del</strong> personale “cr<strong>it</strong>ico”;• le difficoltà <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione economico-finanziaria;Indicatori• l’usc<strong>it</strong>a di singoli Comuni dal<strong>la</strong> gestione associata;• lo scioglimento <strong>del</strong><strong>la</strong> forma associativa.12


La valutazione <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione associata• La gestione associata deve essere valutata per i risultati cheproduce, perché è il frutto di una scelta pol<strong>it</strong>ica e organizzativadegli amministratori locali, che se ne assumono <strong>la</strong> responsabil<strong>it</strong>à difronte ai c<strong>it</strong>tadini e ad essi devono renderne conto.• E’ essenziale attivare da sub<strong>it</strong>o un sistema di mon<strong>it</strong>oraggio evalutazione che consenta di confrontare i risultati <strong>del</strong><strong>la</strong> gestioneprima e dopo il trasferimento di servizi e funzioni al<strong>la</strong> gestioneassociata, al fine di misurare quanto costa e quanto vale <strong>la</strong>gestione associata rispetto al<strong>la</strong> gestione individuale dei servizi.• I Comuni devono percepire chiaramente <strong>la</strong> convenienza,economica e pol<strong>it</strong>ica, <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione associata, non solo ex-antequando decidono di avviare <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione, ma soprattutto expostquando ciascuno tira le somme dei servizi ottenuti e dei costisostenuti.13


La prospettiva <strong>del</strong>le gestioni associate• La nov<strong>it</strong>à sta nel fatto che, se finora <strong>la</strong> gestione associata fraComuni è stato il risultato di una scelta volontaria, ora con <strong>la</strong>L.122/2010 diventa obbligatoria per i Comuni sotto i 5000 ab<strong>it</strong>anti,che come già detto in provincia di Rovigo sono l’80%.• Le disposizioni attuative sulle modal<strong>it</strong>à di gestione associatadovranno essere emanate con un DPCM.• La Regione sarà chiamata a definire gli “amb<strong>it</strong>i ottimali” per <strong>la</strong>gestione <strong>del</strong>le funzioni e dei servizi comunali e sta già ragionandosui cr<strong>it</strong>eri <strong>del</strong> riordino <strong>del</strong>le forme associative.• Dall’indagine emerge, peraltro, che in provincia di Rovigo il 35%<strong>del</strong>le forme di gestione associata andrà a scadenza entro il 2012.• Questa potrebbe essere un’opportun<strong>it</strong>à per gestire <strong>la</strong> complessaopera di razionalizzazione <strong>del</strong>le forme associative esistenti e dicost<strong>it</strong>uzione di nuove forme associative fra Comuni e con altri enti.14


Le forme di gestione associataLa Convenzione è <strong>la</strong> forma di gestione associata più diffusa, perchépiù agile e meno impegnativa rispetto ad altre forme associative. E’quasi sempre di carattere monofunzionale. Ha natura contrattuale,quindi non ha organi di amministrazione e struttura propria, ma puòappoggiarsi su quel<strong>la</strong> <strong>del</strong> Comune capofi<strong>la</strong> e prevedere <strong>la</strong>cost<strong>it</strong>uzione di uffici unici fra gli enti locali convenzionati. In genere ilComune capofi<strong>la</strong> è chiamato a sostenere maggiori oneri di personalee logistici rispetto agli altri Comuni.I Consorzi dovranno essere sciolti entro il 31/12/10.Le Comun<strong>it</strong>à Montane si stanno ridefinendo come Unioni di Comuni.L’Unione dei Comuni è una forma associativa polifunzionale piùstrutturata e stabile, è un ente locale dotato di propria personal<strong>it</strong>àgiuridica, organi di amministrazione diretta, potestà rego<strong>la</strong>mentare.All’Unione possono essere trasfer<strong>it</strong>e (non <strong>del</strong>egate) le funzionicomunali e le re<strong>la</strong>tive risorse. Ad essa competono gli intro<strong>it</strong>i derivantidalle tasse, dalle tariffe e dai contributi sui servizi ad esse trasfer<strong>it</strong>i.15


I vantaggi <strong>del</strong>l’Unione dei ComuniI vantaggi <strong>del</strong>l’Unione sono sostanzialmente tre:• non è soggetta al patto di stabil<strong>it</strong>à;• può sost<strong>it</strong>uire il 100% il personale che va in quiescenza;• può estendere l’orario dei dipendenti comunali messi a disposizione<strong>del</strong>l’Unione fino a12 ore settimanali.Inoltre, sono previsti contributi regionali e statali per l’avvio e per ilfunzionamento ordinario, che <strong>la</strong> Regione Veneto eroga nel caso in cuil’Unione comprenda almeno tre Comuni e vengano trasfer<strong>it</strong>e almenotre funzioni o servizi.Nello stesso tempo l’Unione è una forma flessibile, perché si prestaad essere utilizzata per “una geometria variabile” di funzioni e diComuni, e reversibile nel caso <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione non sia consideratasoddisfacente da uno o più partner (l’alternativa è <strong>la</strong> convenzione).Rispetto al Consorzio, l’Unione è una forma più leggera, in quantonon è una struttura che si aggiunge con i re<strong>la</strong>tivi costi, perché èespressione diretta dei Comuni, è governata dagli amministratoricomunali, si avvale di personale e risorse dei Comuni.16


Percorso di costruzione<strong>del</strong><strong>la</strong> gestione associata• Analisi <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio e <strong>del</strong>le sue peculiar<strong>it</strong>à• Analisi <strong>del</strong><strong>la</strong> struttura di ciascun Comune• Analisi <strong>del</strong><strong>la</strong> fattibil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione associata• Analisi <strong>del</strong><strong>la</strong> fattibil<strong>it</strong>à organizzativa• Analisi <strong>del</strong><strong>la</strong> fattibil<strong>it</strong>à tecnologica• Analisi <strong>del</strong><strong>la</strong> fattibil<strong>it</strong>à finanziaria18


Analisi <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio• Fotografia <strong>del</strong>le principali dimensioni <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio:– S<strong>it</strong>uazione demografica– S<strong>it</strong>uazione economica ed occupazionale– Infrastrutture e mobil<strong>it</strong>à– S<strong>it</strong>uazione ambientale– Beni culturali– Servizi alle persone– Sicurezza– Servizi di pubblica util<strong>it</strong>à• Analisi <strong>del</strong>le interdipendenze funzionali fra i Comuni e dei flussi dipersone per <strong>la</strong>voro e studio.• Identificazione <strong>del</strong>le complementarietà e <strong>del</strong>le possibili sinergie.• Identificazione degli elementi di attrattiv<strong>it</strong>à e cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio19


Analisi <strong>del</strong>le strutture comunali• Servizi offerti ai c<strong>it</strong>tadini: utenza, cr<strong>it</strong>eri di accesso, modal<strong>it</strong>à dierogazione, grado di copertura, costo per l’utenza ecc.• Forme di gestione associata esistenti e grado di soddisfazionerispetto ad esse.• Forme in atto di esternalizzazione di funzioni e servizi e grado disoddisfazione rispetto ad esse (contratti ed appalti)• Organizzazione e personale.• Rete informatica e telematica.• Bi<strong>la</strong>ncio (rapportato agli ab<strong>it</strong>anti):– entrate proprie, trasferimenti, extratributarie per ab<strong>it</strong>ante,– spese correnti, investimenti, rimborso prest<strong>it</strong>i per ab<strong>it</strong>ante,– equilibrio <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione corrente,– meccanismi di programmazione e controllo di gestione.• Punti di forza e di debolezza di ciascuna struttura comunale.20


Fattibil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica• Valutazione dei servizi e <strong>del</strong>le funzioni da gestire in forma associata.• Ab<strong>it</strong>udini ed esigenze <strong>del</strong><strong>la</strong> c<strong>it</strong>tadinanza rifer<strong>it</strong>e a tali servizi: qual<strong>it</strong>àattesa e costo dei servizi.• Valutazione degli aspetti dei servizi da omogeneizzare e di quelli damantenere differenziati.• Benefici attesi dal<strong>la</strong> gestione associata dei servizi da parte deisingoli Comuni.• Cr<strong>it</strong>eri generali di ripartizione dei costi fra i Comuni.• Equ<strong>it</strong>à percep<strong>it</strong>a nel<strong>la</strong> divisione dei costi e dei benefici.• Interesse degli amministratori per <strong>la</strong> condivisione di pol<strong>it</strong>iche disviluppo <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio.• Esplic<strong>it</strong>azione di dubbi e timori rispetto al<strong>la</strong> gestione associata.• Proposte riguardo al mo<strong>del</strong>lo di governance <strong>del</strong><strong>la</strong> forma associata.21


Mo<strong>del</strong>lo di governanceSpetta ai Comuni decidere:• le modal<strong>it</strong>à di adesione al<strong>la</strong> e di recesso dal<strong>la</strong> forma associativa;• l’organo di indirizzo e <strong>la</strong> sua composizione;• l’organo di governo e le regole di presa <strong>del</strong>le decisioni;• il ruolo e <strong>la</strong> durata <strong>del</strong><strong>la</strong> presidenza;• gli amb<strong>it</strong>i di confronto e proposta a livello pol<strong>it</strong>ico e tecnico;• il ruolo di vertice <strong>del</strong>l’apparato (direttore o segretario generale);• i cr<strong>it</strong>eri generali di organizzazione dei servizi associati;• i cr<strong>it</strong>eri generali di contribuzione ai costi da parte dei singoli enti;• l’ubicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sede <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione associata;• le modal<strong>it</strong>à di controllo dei risultati <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione associata.L’Unione è un modo di funzionare <strong>del</strong> Comune, per cui non si prevedealcuna indenn<strong>it</strong>à aggiuntiva per Sindaci, Assessori e Consiglieri22


Fattibil<strong>it</strong>à organizzativaS<strong>it</strong>uazione pre-esistente nei singoli Comuni• Organizzazione dei servizi: punti di forza e di debolezza.• Personale che <strong>la</strong>vora nei servizi proposti per <strong>la</strong> gestione associata.• Opportun<strong>it</strong>à e rischi connessi al<strong>la</strong> gestione associata.S<strong>it</strong>uazione prevista con <strong>la</strong> gestione associata• Mo<strong>del</strong>lo organizzativo dei servizi.• Personale da trasferire o da acquisire al<strong>la</strong> gestione associata.• Grado di copertura <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio previsto.• Funzioni da centralizzare e funzioni da mantenere decentrate• Rapporto fra front-office e back-office.• Ruolo <strong>del</strong> responsabile <strong>del</strong> servizio (Unione) e dei referenti comunali23


Mo<strong>del</strong>lo organizzativo• La struttura <strong>del</strong>l’Unione deve essere improntata al<strong>la</strong> massimaleggerezza, cioè essere cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a per lo più con risorse umane estrumentali dei Comuni.• Il mo<strong>del</strong>lo organizzativo <strong>del</strong>l’Unione deve essere improntato al<strong>la</strong>massima flessibil<strong>it</strong>à, per aderire il più possibile alle esigenze locali.• I mo<strong>del</strong>li organizzativi dei singoli servizi o funzioni dovranno tenereconto <strong>del</strong>le prassi esistenti e cercare di diffondere le esperienzemigliori di ciascuno.• L’idea di fondo è che il punto di riferimento per i c<strong>it</strong>tadini deverimanere il Comune.• Per i servizi rivolti ai c<strong>it</strong>tadini, vanno mantenuti punti di erogazionedecentrata nelle sedi comunali e previste forme di coordinamentocentralizzato .• Per le funzioni interne, va centralizzata <strong>la</strong> gestione organizzativa edeconomica, prevedendo forme di presidio locale <strong>del</strong>le stesse.24


Direzione <strong>del</strong>l’Unione• Nel caso si scelga l’Unione, il ruolo di Direzione è fondamentale pergarantire il successo <strong>del</strong>l’Unione. La volontà pol<strong>it</strong>ica è unacondizione indispensabile, ma serve poi chi dia gambe alle sceltepol<strong>it</strong>iche attraverso <strong>la</strong> gestione <strong>del</strong><strong>la</strong> rete intercomunale, che è piùcomplessa da gestire di una singo<strong>la</strong> struttura.• E’ necessario individuare un Direttore generale <strong>del</strong>l’Unione con cuistipu<strong>la</strong>re un contratto a termine rinnovabile, che indichi i risultatiattesi su cui sarà valutato.• Le economie realizzate e il valore prodotto devono consentire diripagare il costo <strong>del</strong> direttore e <strong>del</strong><strong>la</strong> struttura.Meccanismi di integrazione organizzativa• Coordinamento fra Direttore <strong>del</strong>l’Unione e Segretari comunali• Coordinamento dei responsabili economico-finanziari comunali.• Tavoli tecnici composti dai funzionari comunali preposti ai servizi ealle funzioni trasfer<strong>it</strong>i all’Unione.25


Trasferimento di personale• Uno dei principali obiettivi <strong>del</strong> trasferimento di funzioni e serviziall’Unione è razionalizzare l’organizzazione per liberare risorseumane da dedicare ad altre funzioni e servizi.• La gestione associata comporterà il trasferimento di alcune un<strong>it</strong>àdi personale all’Unione, a seconda <strong>del</strong>le funzioni o dei serviz<strong>it</strong>rasfer<strong>it</strong>i.• La gestione <strong>del</strong> personale sarà in capo al responsabile <strong>del</strong>servizio trasfer<strong>it</strong>o e non ai Sindaci, che eserc<strong>it</strong>eranno unafunzione di indirizzo e controllo.• Il trasferimento di personale non deve essere visto come unmodo per ricollocare personale improduttivo o scomodo.• Il coinvolgimento, <strong>la</strong> valorizzazione e <strong>la</strong> formazione <strong>del</strong>personale sono una condizione indispensabile per ilmiglioramento organizzativo e per superare le prevedibiliresistenze al cambiamento.• Tutti questi aspetti dovranno essere concertati con lerappresentanze sindacali.26


Fattibil<strong>it</strong>à tecnologica• HW, SW e reti dei Comuni.• Interoperabil<strong>it</strong>à dei sistemi operativi dei Comuni• Copertura e veloc<strong>it</strong>à di connessione.• S<strong>it</strong>i web dei singoli Comuni.• Contratti di assistenza e per <strong>la</strong> sicurezza informatica• Disponibil<strong>it</strong>à a condividere una piattaforma comune.• Disponibil<strong>it</strong>à ad investire sulle ICT. Per <strong>la</strong> gestione associata è fondamentale che vi siano lecondizioni tecnologiche per poter <strong>la</strong>vorare a distanza.27


Fattibil<strong>it</strong>à economica• Il trasferimento di funzioni e servizi all’Unione dovrà esserepreceduto da un attenta analisi dei costi un<strong>it</strong>ari e totali, in modoche sia possibile valutare ex-post il valore prodotto dall’Unione,che ha motivo di esistere finché conviene e produce valore.• I benefici attesi dal<strong>la</strong> gestione associata sono di tre tipi:– incremento quant<strong>it</strong>ativo e qual<strong>it</strong>ativo dei servizi, a par<strong>it</strong>à di costo;– risparmio sul costo dei servizi, in termini re<strong>la</strong>tivi (costo pro-cap<strong>it</strong>eper c<strong>it</strong>tadino);– investimenti su nuovi servizi, non sostenibili dal singolo Comune.• Un ostacolo al<strong>la</strong> gestione associata viene dal fatto che <strong>la</strong> spesae <strong>la</strong> dotazione di partenza di ciascun Comune è differenziata siain termini assoluti che pro-cap<strong>it</strong>e.• Chi ha minori risorse confida in un riequilibrio, chi ne ha di piùnon vuole essere penalizzato. Il problema può essere superatoal<strong>la</strong>rgando <strong>la</strong> “torta”, e, ove questo non sia possibile, definendoregole di equa ripartizione di costi e benefici fra i partner,altrimenti a lungo andare il patto associativo non regge.28


Una metaforaMarco Polo descrive a Kub<strong>la</strong>i Kan un ponte, pietra per pietra.“Ma qual è <strong>la</strong> pietra che sostiene il ponte?” chiede Kub<strong>la</strong>i Kan.“Il ponte non è sostenuto da questa o quel<strong>la</strong> pietra - risponde MarcoPolo - ma dal<strong>la</strong> linea <strong>del</strong>l’arco che esse formano”.Kub<strong>la</strong>i Kan rimane in silenzio, riflettendo ...Poi soggiunge “Perché mi parli <strong>del</strong>le pietre? E’ solo <strong>del</strong>l’arco che miimporta”Marco Polo risponde “Senza pietre non c’è arco”.Italo Calvino29

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