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Il calendario di Coligny e la misura del tempo presso i celti

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Adriano Gaspani <strong>Il</strong> <strong>calendario</strong> <strong>di</strong> <strong>Coligny</strong> e <strong>la</strong> <strong>misura</strong> <strong>del</strong> <strong>tempo</strong> <strong>presso</strong> i <strong>celti</strong>all'appuntamento, ma si verificherà nei giorni VII, VIII o VIIII <strong>del</strong><strong>la</strong> primaquin<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> mese <strong>celti</strong>co precedente.Questo fenomeno si verificherà con perio<strong>di</strong>cità pari a 41, 47 e 53 mesi <strong>del</strong><strong>calendario</strong> <strong>celti</strong>co, perio<strong>di</strong>cità che potevano essere note ai drui<strong>di</strong> senza eccessiva<strong>di</strong>fficoltà.Un altro fenomeno è quello <strong>del</strong><strong>la</strong> ripetizione <strong>di</strong> due eclissi <strong>di</strong> Luna in duelunazioni successive.Questo fatto implica che in due mesi consecutivi <strong>del</strong> <strong>calendario</strong> <strong>celti</strong>co avvenisserodue eclissi <strong>di</strong> Luna <strong>di</strong>stanti una lunazione, ma sempre nei giorni VII, VIII oppureVIIII <strong>del</strong> mese.Questo fenomeno avviene con perio<strong>di</strong>cità pari a 53, 82 e 135 mesi <strong>del</strong> <strong>calendario</strong><strong>celti</strong>co.I drui<strong>di</strong> potevano quin<strong>di</strong> prevedere agevolmente e con un errore re<strong>la</strong>tivamenteridotto le eclissi <strong>di</strong> Luna che si verificavano in un dato luogo utilizzando so<strong>la</strong>mente il<strong>calendario</strong> <strong>celti</strong>co e una semplice rego<strong>la</strong> <strong>di</strong> calcolo mnemonico e <strong>di</strong> facile applicazionepratica.La previsione <strong>del</strong>le eclissi poteva essere eseguita con successo me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong>ricorsività <strong>di</strong> 6 mesi <strong>di</strong> <strong>calendario</strong>, ma anche altre ricorsività potevano risultare utili.Le ricorsività <strong>di</strong> 6, 35, 41, 47, 53, 82, 88, 94, 129, 135, 223,...,358,... mesi <strong>del</strong> eranotutte utili previsori compresi in un "Saeculum" e forse erano parimenti note ai Drui<strong>di</strong>che se servivano per il calcolo per lo meno <strong>del</strong>le eclissi <strong>di</strong> Luna.Infatti considerando le principali ricorsività tipiche <strong>del</strong><strong>la</strong> ciclicità <strong>del</strong>le eclissirileviamo che esistono quattro cicli fondamentali.<strong>Il</strong> ciclo più lungo è il cosiddetto "Inex" che corrisponde a 358 lunazioni. Questociclo è <strong>la</strong> somma <strong>di</strong> altri due cicli fondamentali: il "Tritos" che comprende 135lunazioni e il ben noto "Saros" che vale 223 lunazioni. L'Exeligmos vale invece 3 cicli<strong>di</strong> Saros cioè 669 mesi sino<strong>di</strong>ci lunari. <strong>Il</strong> ciclo <strong>di</strong> 6 lunazioni, che nel gergo deglistu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> eclissi va sotto il nome <strong>di</strong> "Semester" è anche lui una combinazione deglialtri cicli. Infatti 1 Semester è esattamente <strong>la</strong> <strong>di</strong>fferenza tra 5 Tritos e 3 Saros oppure5 Inex e 8 Saros oppure ancora 5 Tritos meno un Exeligmos. Osservando <strong>la</strong> struttura<strong>del</strong> <strong>calendario</strong> <strong>di</strong> <strong>Coligny</strong> ci accorgiamo che il "Saeculum" <strong>di</strong> Plinio vale praticamenteun intero Inex, quin<strong>di</strong> <strong>la</strong> struttura <strong>del</strong> <strong>calendario</strong> <strong>celti</strong>co sembrerebbe calibrata suuno dei cicli fondamentali <strong>del</strong>le eclissi.L'importanza <strong>di</strong> una rilettura <strong>del</strong><strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> <strong>di</strong> bronzo <strong>di</strong> <strong>Coligny</strong> risiede nel fattoche al<strong>la</strong> luce <strong>di</strong> questi fatti è richiesta una <strong>di</strong>fferente valutazione <strong>del</strong>le conoscenzeastronomiche e matematiche dei Celti le quali risultano decisamente ricche eaccurate.Dobbiamo comunque ammettere che il <strong>calendario</strong> così strutturato doveva essereper forza <strong>di</strong> cose gestito esclusivamente dal<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse drui<strong>di</strong>ca e dai suoi membri chene fecero anche uno strumento <strong>di</strong> potere. L'algoritmo base per usarlo è mnemonicoquin<strong>di</strong> non esisteva <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> scriverlo, in accordo con le usanze dei Drui<strong>di</strong> cheritenevano fondamentale tramandare le conoscenze solo oralmente.<strong>Il</strong> fatto che nel secondo secolo dopo Cristo il <strong>calendario</strong> fu redatto in forma scrittapotrebbe essere il segno che dopo l'invasione romana <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse drui<strong>di</strong>ca si dovetteaccontentare <strong>di</strong> pochi allievi, in quanto <strong>la</strong> maggioranza <strong>del</strong><strong>la</strong> gioventù appartenenteATTI DEL XIX CONGRESSO NAZIONALE DI STORIA DELLA FISICA EDELL’ASTRONOMIA220

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