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Il calendario di Coligny e la misura del tempo presso i celti

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Adriano Gaspani <strong>Il</strong> <strong>calendario</strong> <strong>di</strong> <strong>Coligny</strong> e <strong>la</strong> <strong>misura</strong> <strong>del</strong> <strong>tempo</strong> <strong>presso</strong> i <strong>celti</strong>una sorta <strong>di</strong> memoria, analogamente a quelle dei moderni computers, in cui èimmagazzinata <strong>la</strong> <strong>di</strong>fferenza progressiva tra il computo so<strong>la</strong>re e quello lunare <strong>la</strong>quale può essere letta ogni qual volta è necessario eseguire i calcoli astronomicire<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> posizione dei due astri nel cielo.<strong>Il</strong> <strong>calendario</strong> <strong>di</strong> <strong>Coligny</strong> è da intendersi quin<strong>di</strong> come un calco<strong>la</strong>tore analogico attoa calco<strong>la</strong>re il computo so<strong>la</strong>re partendo da quello lunare e un almanacco.I drui<strong>di</strong> potevano prevedere le fasi lunari utilizzando <strong>la</strong> base <strong>del</strong> <strong>calendario</strong> senzainterca<strong>la</strong>ri, ma nello stesso <strong>tempo</strong> avevano realizzato uno strumento luniso<strong>la</strong>reor<strong>di</strong>nario destinato alle attività quoti<strong>di</strong>ane e usandolo come calco<strong>la</strong>tore potevanoanche rendere conto in maniera accurata dei cicli stagionali in accordo con il Sole eprovvedere esattamente al<strong>la</strong> pre<strong>di</strong>zione <strong>del</strong>le levate eliache e al calcolo <strong>del</strong>le date<strong>del</strong>le feste.<strong>Il</strong> Calendario <strong>di</strong> <strong>Coligny</strong> è assimi<strong>la</strong>bile ad un almanacco perchè in esso sonoco<strong>di</strong>ficate talune efficaci regole <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>zione <strong>del</strong>le eclissi soprattutto quelle lunari.Osservando attentamente le annotazioni in lingua gallica e i caratteri <strong>la</strong>tini incisesui frammenti <strong>di</strong> bronzo, si rileva che talune <strong>di</strong> esse si ripetono con precisa rego<strong>la</strong>ritàin corrispondenza <strong>di</strong> determinate terne <strong>di</strong> giorni consecutivi. Le terne conannotazione ripetuta, talvolta sono quaterne cioè le ripetizioni compaiono in quattrogiorni consecutivi. Inoltre <strong>la</strong> loro <strong>di</strong>stribuzione è interval<strong>la</strong>ta attraverso i mesi e glianni con notevole rego<strong>la</strong>rità. Ogni singo<strong>la</strong> annotazione si riferisce generalmente alnome <strong>di</strong> un mese <strong>del</strong>l'anno ripetuto più volte, una volta per ogni giorno appartenentea ciascuna terna o quaterna. Molto spesso lo stesso mese viene usato in due ternesuccessive declinato, in lingua gallica, in casi <strong>di</strong>versi.Usualmente i giorni interessati dalle terne sono i VII, VIII e VIIII <strong>di</strong> ciascunaquin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> ogni mese più qualche mese in cui si osservano le terne nei giorni I, II eIII <strong>del</strong><strong>la</strong> seconda quin<strong>di</strong>cina, subito dopo ATENOVX, quin<strong>di</strong> sostanzialmente le terneidentificano le fasi lunari sigiziali cioè il plenilunio e il novilunio, ma talvolta èmarcato anche l'ultimo quarto.Questo suggerirebbe che non solo le fasi <strong>di</strong> primo e <strong>di</strong> ultimo quarto eranoimportanti, ma anche i pleniluni e i noviluni meritavano attenzione <strong>presso</strong> i Celti.Ricor<strong>di</strong>amo che quando <strong>la</strong> Luna si trova alle sigizie, se anche il Sole èsufficentemente prossimo ad uno dei no<strong>di</strong> <strong>del</strong>l'orbita lunare, si possono verificare leeclissi.I giorni possibili per il verificarsi <strong>del</strong>le eclissi sono proprio quelli marcati sul<strong>calendario</strong> <strong>di</strong> <strong>Coligny</strong> con le terne.La Luna per i Celti rappresentava l'astro fondamentale atto al computo <strong>del</strong> <strong>tempo</strong>quin<strong>di</strong> <strong>la</strong> sua osservazione era molto sviluppata, prova ne è <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong>allineamenti <strong>di</strong>retti verso i punti <strong>di</strong> levata e tramonto <strong>del</strong><strong>la</strong> Luna ai lunistizi in varisantuari <strong>del</strong>l'età <strong>del</strong> Ferro oltre che <strong>la</strong> struttura medesima <strong>del</strong> <strong>calendario</strong> <strong>di</strong> <strong>Coligny</strong>.Polibio narra che i drui<strong>di</strong> dei Ga<strong>la</strong>ti nel 218 fecero interrompere una guerra acausa <strong>del</strong> verificarsi un'eclisse totale <strong>di</strong> Luna.Strabone (De Situ Orbis, III,4,16) riporta nel che i Celtiberi celebravano, duranteil plenilunio, <strong>la</strong> festa <strong>di</strong> una <strong>di</strong>vinità che non si poteva nominare. <strong>Il</strong> novilunio era ilperiodo adatto per prendere importanti decisioni. Presso i Cimri (popo<strong>la</strong>zione <strong>celti</strong>ca<strong>del</strong> Galles) esisteva il culto <strong>di</strong> Arianrhod <strong>di</strong>vinità femminile il cui nome significa"Ruota d'Argento".ATTI DEL XIX CONGRESSO NAZIONALE DI STORIA DELLA FISICA EDELL’ASTRONOMIA218

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