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Anno 2011 - 2012 - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti

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<strong>Diocesi</strong> di<strong>Altamura</strong><strong>Gravina</strong>ACquaviva <strong>delle</strong> <strong>Fonti</strong>Nel 1859, Mons. Alfonso Maria Cappetta, acheruntino ampliò il Seminario. Mons. CristoforoMaiello (1899-1906), riscattò dall’Economato le rendite sequestrate del Seminarioe diede nuova vita al Seminario, ma per pochi anni. Quasi tutti i locali del Seminario,confiscati dal governo nel 1860, furono adibiti a ginnasio, scuola dedicata al nostro illustreconcittadino: Arcangelo Scacchi. Qui, tra la fina del 1880 e l’inizio del 1900 insegnavadon Eustacchio Montemurro Matematica e Scienze.Chiuso, fu riaperto nel novembre 1914 “gratuitamente” con il Vescovo del tempo,Mons. Nicola Zimarino (1907-1920). Egli ebbe molte difficoltà di azione pastorale permancanza di sacerdoti disponibili per il Seminario; eppure la diocesi aveva quaranta sacerdoti!.Il Seminario, in questo periodo aveva solo sei seminaristi e Mons. Zimarino, invitòcome responsabile un sacerdote della sua diocesi: di Lacedonia. Nel 1916 il Seminariofu chiuso perché i locali furono requisiti dal governo per i soldati, e i sei seminaristifurono dirottati nella Badia di Cava del Tirreno.Il 5 novembre del 1922 fece l’ingresso a gravina il nuovo Vescovo: Fra Giovanni MariaSanna (1922-1953) . Questi nel 1926, riaprì il Seminario e fu lui stesso rettore e undon Filippo Evangelista vice rettore. Numerose furono le vocazioni. Perché il Seminariodiventasse un luogo importante per la formazione sacerdotale, Mons. Sanna, Vescovo saggioe pratico, nei primi mesi del 1926 istituì per le diocesi di <strong>Gravina</strong> e Irsina, la Pia Opera<strong>delle</strong> vocazioni Ecclesiastiche.Lo stesso vescovo, nella Sua lettera pastorale “Il Santo Giubileo” del 2 Luglio del 1926,scriveva: “ Il Seminario Diocesano era chiuso da tanti anni. Noi l’abbiamo riaperto, fiduciosinell’aiuto della Divina Provvidenza. Aiutateci dunque a preparare sacerdoti santi ecolti… Allo scopo di promuovere e organizzare l’adempimento di questo altissimo doverenelle sue varie forme di preghiere e di contributo, abbiamo istituito la Pia Opera <strong>delle</strong>Vocazioni Ecclesiastiche per le nostre due diocesi, che avrà un suo particolare comitatoin ciascuna parrocchia... L’accoglienza simpatica e generosa fatta sin d’ora al Seminarioriaperto e l’aiuto prestatoci dalle associazioni religiose e dai privati ci fa sperare che lanostra raccomandazione non sia fatta invano…”. Il successore di Mons. Sanna fu Mons.Aldo Forzoni. Questi considerava il Seminario “ Pupilla dei suoi occhi”. Educava praticamentei suoi collaboratori ad essere veri educatori, specie i superiori del seminario, facendocapire la grande responsabilità del loro delicatissimo ufficio.Adattò subito il Seminario alle nuove esigenze, essendo aumentato il numero deiseminaristi; fece costruire il secondo piano per il dormitorio. Il Seminario era in piazzaBenedetto XIII. Nel primo piano trasferì la cappella che era sistemata giù. Una cappelladecente, con un altare molto bello e importante che nel 1929 Mons. Sanna ottennedalla Famiglia Orsini. L’altare, dedicato a San Filippo Neri, patrono particolaredi papa Benedetto XIII, dopo qualche anno fu donato alla nuova Parrocchia di Irsina“Immacolata”.18

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