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Sicurezza, infortuni e scioperi nella miniera di ... - Centro Studi SEA

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Ammentu, n. 3, gennaio-<strong>di</strong>cembre 2013, ISSN 2240-7596Il dott. Granizio sosteneva che «il minatore è un sepolto vivo. La sua fisiologia èprofondamente alterata. Processi tossici polmonari, bronchiali, faringo-tracheali, emolte volte car<strong>di</strong>o-vascolari rovinano la sua costituzione» 30 . Questa affermazione fariflettere sulle tragiche con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute dei minatori che, se per una fortunatacoincidenza non morivano o si infortunavano gravemente nelle gallerie dovelavoravano, erano comunque destinati alla rovina della propria costituzione.Secondo quanto <strong>di</strong>chiarato dall’ing. So<strong>di</strong> durante la riunione del Comitato <strong>di</strong>sicurezza e igiene del lavoro della <strong>miniera</strong>, tenutasi il 7 luglio 1951, Montevecchiogodeva <strong>di</strong> un notevole miglioramento nei circuiti <strong>di</strong> ventilazione per opera del nuovoaspiratore e <strong>di</strong> un positivo riscontro <strong>nella</strong> lotta contro le polveri dopo l’introduzionedella perforazione ad acqua. L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> frequenza degli <strong>infortuni</strong>, assai basso nel1950, saliva leggermente nel primo semestre del 1951 a causa delle assunzioni <strong>di</strong>giovani con scarsa esperienza 31 . Secondo il verbale della visita del 15-17 novembre1951 effettuata dall’ENPI, in seguito all’analisi dei registri degli <strong>infortuni</strong>,l’andamento <strong>infortuni</strong>stico per l’anno 1950 non era roseo come descrittodall’ingegner So<strong>di</strong>. Infatti, si erano verificati 588 <strong>infortuni</strong>, dei quali 4 mortali, 7permanenti, 577 con invali<strong>di</strong>tà temporanea. Le giornate <strong>di</strong> lavoro perduteammontavano a 8.900 per cui gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> frequenza e <strong>di</strong> gravità risultavano essere <strong>di</strong>11,50 e 7,32 32 .L’11 aprile 1956 la Commissione parlamentare <strong>di</strong> inchiesta sulle con<strong>di</strong>zioni deilavoratori in Italia, integrata dalla Commissione consiliare regionale <strong>di</strong> indagine estu<strong>di</strong>o sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> igiene e sicurezza delle miniere sarde 33 , interrogava laCommissione Interna <strong>di</strong> Montevecchio 34 . Il colloquio iniziava con domandeconcernenti la composizione e l’elezione della Commissione Interna, per poi giungereai turni e meto<strong>di</strong> lavorativi e infine agli <strong>infortuni</strong>. Il deputato Calvi si informava sullapresenza <strong>di</strong> lavorazioni nocive cui sarebbero dovute corrispondere delle indennità: lacommissione affermava che in alcuni cantieri il lavoro era nocivo per la presenza <strong>di</strong>acqua e <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà e allora veniva prescritta una percentuale al giorno. Gli addettialla flottazione percepivano la “indennità <strong>di</strong> maschera”, ossia un’indennità perlavorazione nociva.30VINCENZO GRANIZIO, Il lavoro nelle miniere in Società italiana <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina del lavoro, Atti del Congresso Nazionale <strong>di</strong>Me<strong>di</strong>cina del Lavoro: Napoli 10-13 ottobre 1929, Tip. Antonio Cordani, Napoli 1929-30, p. 194.31 Il dott. Mereu, nel suo stu<strong>di</strong>o sulle cause che potevano concorrere a determinare gli <strong>infortuni</strong> nei minatori sar<strong>di</strong>,osservava che nei minatori sar<strong>di</strong> si aveva una percentuale <strong>di</strong> <strong>infortuni</strong> che si manteneva bassa fra i quin<strong>di</strong>ci e iventuno anni, si innalzava fino al massimo dai ventuno ai quaranta anni e poi <strong>di</strong>minuiva <strong>di</strong> nuovo gradatamente fino auna percentuale minima. Il poco rischio negli operai giovani si spiegava con la qualità e intensità del lavoro, eugualmente si spiegava il massimo rischio dai 21-40 anni poiché, in questa età, gli operai erano addetti ai lavori più<strong>di</strong>fficili e pericolosi e spesso abusavano delle proprie forze. Gli operai adulti, dopo i quaranta anni, avevano acquisitomanualità, praticità e il ritmo normale del lavoro, che eseguivano con accortezza, nonostante la <strong>di</strong>minuita capacitàfisica. Per un approfon<strong>di</strong>mento sullo stu<strong>di</strong>o sull’incidenza dei mesi dell’anno e dei giorni della settimananell’andamento <strong>infortuni</strong>stico si rimanda a GILDO FRONGIA, Igiene e miniere in Sardegna, Tipografia F. Centenari,Roma 1911, pp. 124-127.32 ASCI, Fondo Mp/Mv, serie del Personale, b. 1248.33 Per la delegazione parlamentare erano presenti il deputato Calvi e Del Vescovo, i senatori Bardellini e Zucca; perla Commissione consiliare erano presenti i consiglieri Bagedda, Borghero, Colia, Covacivich, Melis e Spano. Ilconsigliere Spano, <strong>di</strong> sua iniziativa, decideva <strong>di</strong> non assistere ai colloqui con gli operai per evitare spiacevoliequivoci, soprattutto in seguito ad un articolo <strong>di</strong> giornale nel quale si chiedeva il suo allontanamento dallaCommissione in quanto <strong>di</strong>pendente della Società Montevecchio. Il deputato Calvi, in qualità <strong>di</strong> presidente delladelegazione, apprezzava tale decisione poiché la presenza del consigliere Spano poteva creare imbarazzo e reticenzaper i lavoratori che avrebbero potuto non riferire le reali con<strong>di</strong>zioni in cui si trovavano in <strong>miniera</strong>.34 Per la Commissione Interna <strong>di</strong> Montevecchio erano presenti i membri: Liscia Giuseppe, Piano Massimo, CordaArangelo, Corrias Tarcisio, Cancedda Giuseppe, Ambrosini Luigi, Pittau Vincenzo, Pecorelli Luigi. Erano assenti OllaSilvio, Cancedda Emilio, Sogus Giovanni e Spano Salvatorangelo, quest’ultimo perché membro della Commissioneregionale <strong>di</strong> inchiesta.301

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