COMUNICAZIONI12 LA CIVETTAGHEDISMANTELLARELE ATOMICHE DI GHEDIAl momento di andare in stampa abbiamoricevuto il testo della lettera che ilCOMITATO VIA LE ATOMICHE di Ghediha inviato, il 25 giugno scorso, al Sindacodi Ghedi Anna Guarnieri, a tutti i consigliericomunali del Comune di Ghedi eai responsabili della base militare GhediTorre. Pubblichiamo questa lettera, manon possiamo certamente fermarci qui,vista l’enorme rilevanza dell’argomento,che riprenderemo con il prossimo numerodi settembre.In seguito alle gravi dichiarazioniespresse dall’Aeronautica Militare statunitenseriguardo alla preoccupazionecirca la custodia delle armi atomiche,la quale sostanzialmente acclara la presenzadi ordigni nucleari non solo in Europama nello specifico a Ghedi, con lapresente esprimiamo nuovamente fortiperplessità per la sicurezza dei nostriterritori e per l’incolumità dei cittadini.Attendiamo di ricevere, da parte Vostra,nonché da parte delle figure militaricompetenti, un tempestivo chiarimento,visto che ora non si può più mistificarel’effettiva presenza di un arsenalenucleare in Italia. Ci rivolgiamo a Lei,quale primo cittadino di Ghedi, ma soprattuttoquale membro dell’AssociazioneMajors for peace, per solleciarLeuna forte presa di posizione al fine dismantellare tutti gli armamenti nuclearipresenti sul nostro territorio. In quantoconvinti che la salute e la sicurezza deicittadini debbano essere fra i compitibasilari di un’Amministrazione Comunale,chiediamo un Consiglio Comunaleaperto per discutere di questa gravesituazione con tutti i cittadini. Inoltre cirivolgiamo a tutti i suoi collaboratori,sia di maggioranza che di opposizione,chiamati ad amministrare la nostra città,chiediamo a loro di uscire dall’ambiguità,dato che il silenzio ora significaaccettare passivamente la presenza diarmi atomiche sul nostro territorio.Crediamo ancora all’onestà e alla serietàdelle istituzioni, in caso contrarioriterremo l’intero Consiglio Comunale,l’Aviazione statunitense ed il Governoitaliano corresponsabili di qualsiasiincidente si possa verificare da questomomento in poi. Ci riserveremo la possibilità,quali cittadini italiani, di ricorrerein giudizio in quanto palesementeviolato il trattato di non proliferazionenucleare. Distinti saluti.Comitato Via le atomicheGhediCARPENEDOLOVORREI UN PAESEPIENO DI MONUMENTIMi piace il paese in cui vivo. Mi piacela pacatezza, mi piace la dimensionepacifica della campagna e la sinceritàdel fiume Chiese. Non riesco a pensarea come tutto ciò sarebbe sconvoltoda una guerra. Questi pensieri mi vengonoogni volta che attraverso la exJugoslavia, in particolare la Bosnia, leterre intorno a Sarajevo. Lì ho visto cittàdistrutte, case distrutte, ponti distrutti,campagne minate e fiumi inquinati dalpassaggio dell’industria bellica e postbellica. Ma, soprattutto, ho percepito ildolore della gente, donne uomini bambinigiovani anziani, privata dei lorocari oltre che delle loro case, lo strazioche porta la condizione di profugo perchi se ne è dovuto partire. <strong>La</strong> guerra diBosnia è solo un semplice esempio, unparadigma; la guerra che poco tempofa, solo poco tempo fa è passata di qua,vicinissima a noi. Ora io dico: tutte levolte che si prepara una guerra si preparail pretesto per un monumento diosanna alla guerra, magari mascheratodi pietismo. E questo monumento altronon è che un osanna alla guerra. Non èil semplice celebrare la morte di soldaticaduti per la difesa della gente, ma ècelebrare un atto di sopruso di uno Statocontro la povera gente. E, rivolto alnostro paese, non si può mettere sullostesso piano il sacrificio del carabiniereForleo ucciso il 21/2/77 mentre intervenivaa fermare un ricercato, mentre sipreoccupava del pericolo che potevacorrere la sua gente, la gente di Carpendolo,con la morte di coloro, tutti,che vanno in territori lontani, col pretestodi esportare democrazia attraversol’uso della violenza delle armi.<strong>La</strong> differenza sta tra “la difesa” e “l’offesa”,non altro, non regge nessun alibi.Dunque io oggi mi dissocio dallaposa di questo monumento ai Caduti diNassirya. E se da una parte posso ammetterela scelta individuale dei soldatiitaliani che vanno in guerra all’estero,giustificando il gesto con la necessitàdi mantenere il benessere della propriafamiglia, ossia di dare un futuro aipropri cari, dall’altra non riesco a credere,che alla partenza il soldato nonmetta in conto il rischio, che nel fare laguerra lui avrà necessità di uccidereo la possibilità di morire ucciso, e checosi facendo potrà mettere a repentaglioil futuro affettivo e la “VITA” sua edella propria famiglia. Non c’è nessundenaro che lo ripaghi e nemmeno nessunmonumento di osanna o di giustificazione.Mi piacerebbe tanto il mio paesepieno di monumenti: uno ai cadutisul lavoro di oggi, perché morire lavorandoè assurdo ancor più oggi che letecnologie ci dovrebbero esser d’aiuto;uno per Fabio, Sergio,Guido morti suimonti della Jugoslavia assassinati da“banditi militarizzati” che tutte le guerreportano in seno, mentre recavanocibo e medicine che anche noi, di Carpenedolo,avevamo raccolto aderendoall’iniziativa di solidarietà per Zavidovici,cittadina bosniaca; uno per MorenoLocatelli, comasco, morto a Sarajevo sulponte mentre manifestava per la tregua,per la pace: il ponte è a lui dedicatoe noi qui ce ne stiamo dimenticando;uno per i profughi; uno per Ilaria Alpie Miran Hrovatin e uno per Baldoni, checercavano di testimoniare la realtà crudadei fatti di conflitto armato; uno perCalipari, morto proteggendo GiulianaSgrena; uno per i morti da uranio impoverito;uno per la povera gente chemuore senza colpe e tanti altri ancora.Ma, infine, penso, ne basterebbe unosolo, l’unico significativo PER LA PACECONTRO TUTTE LE GUERRE, che rechiil messaggio di rispetto tra i popoli etra gli individui-tutti-.Claudio CognoCarpenedoloCASTIGLIONENOVITÀ IN BIBLIOTECATerminate, con bilancio molto soddisfacente,le attività di promozione dellalettura, in biblioteca comunale ci sonoalcune novità. Il nuovo blog della bibliotecahttp://biblioteca-castiglionedellestiviere.blogspot.com/,dovesipossono trovare molte informazioni utili.Wi-fi area: molto attesa dagli studentiche quotidianamente frequentano labiblioteca utilizzando i propri pc portatili,è in via di sperimentazione un’areaper il collegamento wireless.Per il periodo di sperimentazione ilservizio è gratuito, basta registrarsi.Cambio orario. Dal 16 giugno al 13settembre la biblioteca è aperta tuttele mattine da lunedì a sabato e i pomeriggidi lunedì, mercoledì e giovedì. Libroin valigia. Con l’arrivo dell’estateviene riproposta l’iniziativa “Un libro invaligia” che l’anno scorso ha riscossoun buon successo; numerosi utenti, chesono stati in viaggio all’estero, hannoportato in dono alla biblioteca un libroin lingua acquistato nel paese visitato.Info: 0376 639297,biblioteca@comune.castiglione.mn.itSERVIZIO PER LE IMPRESEAl Comune di Castiglione, per iniziativadell’Assessorato alle Attività Produttive,è operativo un servizio informativo relativoal monitoraggio e alla promozionedi bandi nazionali ed europei pertutto il tessuto produttivo che opera sulterritorio. Il progetto prevede il monitoraggiosui bandi europei e nazionalie la diffusione delle informazioni mediantenewsletter periodiche dal sitodel comune. Tutti gli operatori interessatisono invitati ad iscriversi alla Newsletterdel comune accedendo al sitowww.comune.castiglione.mn.it oppurepossono inviare una mail di richiestaall’indirizzo sportello.unico@comune.castiglione.mn.it. È stato inoltre attivatoil nuovo Sportello di relazione ed accoglienzaal pubblico e alle imprese(Urapi), dove è disponibile tutta la modulisticanecessaria e i bandi integrali,e dove è possibile usufruire dellaconsulenza gratuita di un esperto delsettore che sarà disponibile, previo appuntamento,un giorno alla settimana.(tel.0376 679261-263-248).
13 SPORTIL COLONNELLOE GLI SCHIAVIdi Fabio Alessandria1. Sono stati scritti perfino dei libri seri sulla dicotomia JohnMcnroe/Bjorn Borg. Uno estroso e attaccante, funamboloe clown (l’americano), l’altro palleggiatore, regolarista,freddo, preciso ed educato ai limiti della noia (lo svedese).Ora, e da qualche anno, pare che il posto di questi duesia stato preso, in modo più o meno mediatico, da Federere Nadal. Tuttavia Roger è reduce da una serie di problemie, secondo qualcuno, sulla via di un ritiro anticipatoproprio come Borg, di cui ha preso il posto tra i plurivincitoriseriali di Wimbledon. Rafa ha un gioco tutto fisico,esuberante, da maratoneta del fondocampo, da corridoreinesauribile. Roger ha quel rovescio ad una mano e quellavolée elegante che ci ricorda l’idolo d’infanzia Stefan Edberge l’età dell’oro del tennis. Certo il tempo gioca a favoredel giovane Nadal, peraltro già oggi sostanzialmenteimbattibile sulla terra. Aspettiamo con ansia la secondasettimana del torneo sull’erba più famoso del mondo,quindi, per vedere se il sorpasso dello spagnolo arrotinosullo svizzero tutto classe è ormai completo anche sullesuperfici veloci e se dovremo realmente rassegnarci adun tennis senza il Federerissimo: la cosa, ovviamente, cispaventa un po’.2. Avevamo pochi anni, anche se non si dice quanti come ledonne di una certa età, ma ricordiamo esattamente dove,come e perché. Nel 1986 la finale di Coppa delle Coppetra Dinamo Kiev e Atletico Madrid l’abbiamo vista sul divanobordeaux della nonna. Quelli in maglia bianca sembravanoin 20, correvano come pazzi, si alternavano inquello che avremmo poi capito essere il pressing a tuttocampo. Era l’utopia calcistica del Colonnello Lobanowsky(quello che ha insegnato a Shevchenko a giocare a pallone,per farci capire dai giovani lettori) che rivisitava inchiave sovietica “collettiva” il calcio totale degli olandesi.Ogni giocatore di movimento sapeva ricoprire quasi tuttii ruoli e l’importante era il moto perpetuo, sia in fase didifesa (il pressing utraoffensivo poi ripreso dal primissimoMilan di Sacchi, coi laterali difensivi e il libero a centrocampo…)che in fase d’attacco (un “sistema” di corsa3.senza palla, tagli e sovrapposizioni in modo da dare alportatore 3-4 opzioni di passaggio facile). Quello stessogruppo di giocatori (gli Zavarov, i Michailichenko…) sfioròpoi la conquista dell’Europeo giocando un calcio divino.Ecco, erano vent’anni che non vedevamo giocare cosìbene una squadra nazionale come la Russia di Hiddink…che per essere un genio è un genio (è arrivato quarto aimondiali perfino con la Corea…), per essere olandeseè olandese e, probabilmente, un cero sotto la statua delColonnello l’ha acceso, sperando di riuscire dove lui siera fermato, nel 1988. <strong>La</strong> nostra speranza, invece, si chiamaArshavin, l’ultimo dei numeri dieci agili. Un penny suinostri. (Quando saremo in edicola l’Europeo sarà finitoe, probabilmente, avrò preso una cantonata, questo noncambia la sensazionale impressione di bel gioco dei Russi…poitorneremo a cantare le lodi degli eventuali vincitori…)Finalmente la restaurazione può dirsi completa. Con il rigoresbagliato ai quarti di finale da Di Natale (si noti rigorie quarti di finale…) si chiude l’avventura del C.T. senzapadrini e padroni. Al posto di “Osso” Donadoni torneràLippi. Il girone dopolavoristico di qualificazione mondiale(la più forte delle avversarie è la Georgia…) dovrebbepermettergli di trovare con calma una soluzione allamancanza ormai cronica di difensori e laterali (anche seChiellini è pronto e il giovane Marzorati dell’U21 secondome sarà un campione…) e dare delle rinfrescate agli altrireparti (Giuseppe Rossi è già maturo, così come lo sarannoMontolivo e il per ora sopravvalutatissimo Aquilani…).Inoltre Lippi, uomo di Moggi e gradito ad ogni potentato,potendo godere del bonus pressoché infinito di un mondialevinto sarà lasciato libero di lavorare e sbagliare intranquillità dato il suo status semidivino e forse questonon è un male: scordiamoci di rivincere il Mondiale maforse riusciremo in un difficilissimo ricambio generazionalein vista di Euro 2012. Certo se un rigore entra sei uneroe, se un rigore esce sei un pirla indegno… questa sìche si chiama programmazione!