500° AnniversarioSUPPLEMENTOA cent’anni dalla pubblicazioneUNA RISTAMPA PERRICORDARE LE RADICIUN TESTO IMPORTANTE DEDICATO AL SANTUARIO DI STRUGNANO12Giovanni Ruzzier è un cor<strong>di</strong>alesignore che ama la sua città eperciò non ha mai scordato laterra natia. Ha abbandonato <strong>Pirano</strong> nel1951, è entrato nella Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanzafacendo una bella carriera che l’ha portatoin <strong>di</strong>verse città italiane, per approdare,infine, a Rimini ove tuttora risiede.In occasione del quinto centenariodell’apparizione della Madonna <strong>di</strong> Strugnanoha promosso la ristampa anastaticadell’opuscolo Breve storia del santuario<strong>di</strong> S. Maria della Visione in Strugnano(<strong>Pirano</strong>-Istria) del frate francescano TeodoricoAsson, e<strong>di</strong>to a Trieste cent’annior sono. Per parlare <strong>di</strong> questa iniziativa edell’importanza del culto della Vergine,abbiamo incontrato il cavaliere Ruzziera <strong>Pirano</strong> e ci siamo intrattenuti in unapiacevole conversazione.Questa ristampa ha una storia interessante.Come nasce l’idea <strong>di</strong> riprodurre il volumettoe come si è tramandato fino ad oggiin ambito familiare?Il libretto ha una storia roccambolesca; era<strong>di</strong> proprietà della sorella più vecchia <strong>di</strong> miamadre, che si chiamava Maria Petronio,la quale era andata a nozze con un mastrod’ascia <strong>di</strong> Fasana e quin<strong>di</strong> si era trasferitain quella citta<strong>di</strong>na. La zia aveva però unagrande sofferenza per aver lasciato <strong>Pirano</strong>, equando poteva correva sempre nella sua cittànatale, specialmente in occasioni particolari,come la festa <strong>di</strong> San Giorgio e il CorpusDomini. Certamente la zia era molto devotaalla Madonna <strong>di</strong> Strugnano e in quell’occasione,molto probabilmente, avrà ottenutoil libretto. Questo ha una storia travagliata,perché da <strong>Pirano</strong> va a Fasana, dopo la finedella guerra lei lascia Fasana e va profuga inItalia, in un campo della provincia <strong>di</strong> Gorizia,a Farra d’Isonzo, e da lì, dopo otto anni<strong>di</strong> campo profughi si ritrovò, in una specie<strong>di</strong> tugurio, perché era una stanzetta piccolissima,dove conservava, con gelosia <strong>di</strong>rei,alcuni “cimeli” storici, definiamoli così. Traquesti vi era la pubblicazione de<strong>di</strong>cata allastoria della Beata Vergine <strong>di</strong> Strugnano.Negli anni 1955-1956 era il periodo in cuida poco mi ero arruolato nella Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong>Finanza e arrivato a Trieste per una licenzaandai con la mamma e il papà a trovarla aGra<strong>di</strong>sca; in quell’occasione mi fece dono <strong>di</strong>questo libretto che io apprezzai moltissimo econservai gelosamente. Tutti i libri rimaseronel campo profughi a Trieste in cui c’eranoi miei genitori, e a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> anni, quandomisi su casa a Venezia, mia madre venne atrovarmi, durante le festività natalizie, e miportò, con mia non poca meraviglia, il librettoe le statuine del presepe, da lei attentamentecusto<strong>di</strong>te e con l’esodo portate in girocon il resto del mobilio. E sono passati parecchianni, andarlo a trovare è stata un’impresanon facile, ma sono stato molto felice <strong>di</strong> averloritrovato, così ho fatto un regalo alla memoria<strong>di</strong> zia Maria che lo aveva conservato,ma anche ai Piranesi devoti della Madonna,<strong>di</strong> cui quest’anno ricorre il cinquecentesimoanniversario dell’apparizione.Qual è stato il riscontro?Il riscontro è stato ottimo. Il volumetto è statospe<strong>di</strong>to in Australia, in America e ai Piranesisparsi per l’Italia, soprattutto nel Venetoe nel Friuli Venezia Giulia. Ho ricevuto dellelettere <strong>di</strong> plauso e molte telefonate; maggiormentemi hanno fatto piacere quella che miè pervenuta dai frati <strong>di</strong> Trento, i quali, a suotempo, amministravano il convento <strong>di</strong> Strugnano,una <strong>di</strong> mons. Crepal<strong>di</strong>, arcivescovo<strong>di</strong> Trieste, e una lettera della Segreteria <strong>di</strong>Stato vaticana; mi sono permesso <strong>di</strong> mandarea Sua Santità Benedetto XVI la copia numero200/200 e mi è giunto un messaggio<strong>di</strong> compiacimento e ad<strong>di</strong>rittura una bene<strong>di</strong>zioneapostolica per tutti i Piranesi e i devotidella Madonna.Quest’estate ha deciso <strong>di</strong> trascorrere un periodo<strong>di</strong> vacanza a <strong>Pirano</strong>. Nonostante leivenga perio<strong>di</strong>camente nella città d’origine,questa è la prima volta che soggiorna. Questadecisione è legata, in qualche modo, alquinto centenario dell’apparizione?Senz’altro sì. Ho deciso <strong>di</strong> soggiornare per<strong>di</strong>eci giorni consecutivi a <strong>Pirano</strong>; non è maiaccaduto dal 1951, da quando ho lasciato lacittà da esule. Sono venuto qui per assisterealle cerimonie religiose in occasione delcinquecentesimo. Domenica 12 agosto hoseguito l’arrivo da Strugnano delle barchecon la sacra immagine e la processione chesi è snodata dal molo fino al duomo <strong>di</strong> SanGiorgio, che ha accolto la Madonna, gremitoin ogni or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> posto. Dirò che mi sono
sentito un po’ estraneo, perché gli inni chevenivano cantati e la funzione erano in sloveno,però ho avuto l’impressione bellissima <strong>di</strong>questa moltitu<strong>di</strong>ne in chiesa, che mi faceva ricordarele solennità dei miei tempi, come perla festa del patrono, San Giorgio, quando ilduomo si riempiva <strong>di</strong> tantissimi Piranesi devoti.Per ritornare al libretto, desidero offrire unsegno tangibile <strong>di</strong> quello che era il pensiero ela fede dei nostri padri, e che oggi vedo, conpiacere, viene vissuta veramente con larga partecipazione.Il culto della Madonna <strong>di</strong> Strugnano esce daiconfini comunali, per ovvie ragioni è moltoforte nel Piranese, da mezzo millennio èun punto <strong>di</strong> riferimento per un’ampia partedell’Istria e continua ad esserlo; anno dopoanno si registra una maggiore presenza <strong>di</strong> devoti.Quale era il rapporto dei Piranesi?Per i marittimi la Madonna <strong>di</strong> Strugnano erauna protettrice: quando partivano con i trabaccoli,prima a vela poi a motore, per Triesteo per andare in Sdobba a caricare sabbia, rivolgevanosempre uno sguardo alla Croce grande<strong>di</strong> Strugnano che apre le braccia sul golfo,invocandola, specie quando soffiava la boraforte, perché li aiutasse a raggiungere il portoo la destinazione. Anche i conta<strong>di</strong>ni guardavanocon particolare devozione alla Madonna,ad essa raccomandavano il buon raccolto. IPiranesi, residenti in città o nel contado, hannosempre avuto un rapporto incre<strong>di</strong>bilmentesereno e allo stesso tempo pieno <strong>di</strong> partecipazione,per questo santuario e per la Madonnache lì si venera.Ha dei ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong>retti sul pellegrinaggio che sifaceva da <strong>Pirano</strong> a Strugnano?Ho il ricordo della presenza della Madonna <strong>di</strong>Strugnano, che arrivava via mare accompagnatada una selva <strong>di</strong> barche. Sulla più grande, <strong>di</strong>solito, addobbata con dei veli bianchi e celesti,i colori della Madonna per l’appunto, vi era lastatua che veniva portata in processione nellachiesa <strong>di</strong> San Pietro, che si venerava per unpaio <strong>di</strong> giorni, per poi fare il percorso inverso,proprio come avviene attualmente. In quelleoccasioni sul sagrato del santuario <strong>di</strong> Strugnanovi era un fiorire <strong>di</strong> bancarelle che proponevanoi prodotti tipici della terra. Per i bambinic’erano i mulinelli colorati <strong>di</strong> celluloide el’immancabile carretto dei gelati. Era una festa<strong>di</strong> popolo, con una partecipazione veramentesentita. Per arrivarci, allora si faceva il percorsoa pie<strong>di</strong>, si partiva dall’Erta <strong>di</strong> San Niccolò,poi la Croce Bianca, giù per la strada dei anzolifino a Strugnano. Noi piccoli, ancora mamoli,preferivamo andare sotto riva, arrivavamo allesaline e poi salivamo al santuario.E ricorda la presenza delle famiglie che arrivavanodal resto dell’Istria ad<strong>di</strong>rittura con ibuoi?Sì, quelli che maggiormente venivano notatinon erano tanto coloro che giungevano con icarretti e gli asini, bensì quelli che arrivavanocon i carri un po’ più grossi trainati da duebuoi. Perché? Il bue ha un passo sicuro ma lentoe quin<strong>di</strong> questa presenza era maggiormentevisibile, accompagnava a passo a passo questopellegrinaggio. Ovviamente i carretti si fermavanosotto il colle, non potevano raggiungereil sagrato. La funzione religiosa veniva fatta daiIl promotore della ristampaIl piranese Giovanni Ruzzier accanto almonumento de<strong>di</strong>cato a Tartini.frati, logicamente, e da tutto il capitolo <strong>di</strong> SanGiorgio, che vedeva coinvolto il parroco ed ivari canonici, ai miei tempi c’era mons. Egi<strong>di</strong>oMalusà, poi c’erano i canonici Piccoli, Borsatti,Pagliaro. C’era una larga partecipazione,proprio <strong>di</strong> tutti.Nei ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Mario Ravalico, pubblicati recentemente,un’ampia parte è de<strong>di</strong>cata allaChiesa, al suo ruolo svolto a <strong>Pirano</strong>, al rapportomolto stretto della sua popolazione conla religione. Dal suo punto <strong>di</strong> vista cosa cipuò <strong>di</strong>re in merito?I Piranesi e la Chiesa hanno vissuto in simbiosisempre. C’era una religiosità partecipatae sentita, per moltissimi, altri, invece, non èche non sentissero il bisogno <strong>di</strong> avvicinarsialla Chiesa, erano solo più refrattari ad andarealle funzioni religiose. La stragrandemaggioranza della popolazione la frequentavaattivamente. Nel duomo, per esempio, ladomenica mattina alle nove veniva celebratala messa per i piccoli, alle <strong>di</strong>eci invece c’era lamessa cantata. Mi sembra ancora adesso <strong>di</strong>sentire le note dell’organo, che ha un’acusticaveramente bella che uno si sentiva propriotrasportare da quelle musiche. Venivano fattetre gran<strong>di</strong> processioni per portare in giro per<strong>Pirano</strong> tutte le varie scuole. Davanti al crocifissoognuna portava due rostri, i “farai” epoi la statua. C’era la scuola dell’Addoloratache vestiva <strong>di</strong> bianco, quella dei pescatori,<strong>di</strong> Sant’Andrea, quella dei marittimi, vestiti<strong>di</strong> blu, che portavano San Nicolò, quella<strong>di</strong> San Giorgio, vestiti <strong>di</strong> rosso in onore deimartiri, con la statua che ancora oggi si portain processione. La partecipazione era moltoforte. Le donne avevano un motivo in piùper pregare e per andare in chiesa dato chela stragrande maggioranza dei Piranesi navigava,non solo nel Golfo <strong>di</strong> Trieste, facevanoviaggi lungo tutto l’Adriatico, fino in Puglia.Molti poi navigavano con la Società <strong>di</strong> navigazioneAdriatica, con il Lloyd triestino, con laSocietà <strong>di</strong> navigazione Italia. Mio padre, peresempio, ha potuto vedermi solo dopo ottomesi dalla nascita. Quando nacqui, aveva ricevutoun cablogramma, si trovava a Shangai.Le donne che rimanevano da sole a casa con ifigli avevano questo pensiero riverente. C’erachi pregava <strong>di</strong> più la Madonna, chi San Antonio,ognuno aveva un punto <strong>di</strong> riferimento.La massima festa era comunque San Giorgio,cosa ci può <strong>di</strong>re al riguardo?Quando la processione faceva ingresso nelduomo <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>, ma specialmente nel momentoin cui entrava la statua <strong>di</strong> San Giorgio,all’organo veniva suonato e il coro intonavail Deus Tuorum Militum, è un inno solenne,l’inno dei martiri. Anche adesso che ne parlomi viene la pelle d’oca, perché era un’esplosione<strong>di</strong> musica solenne che rendeva la partecipazionepopolare ancora più sentita, eraproprio tutto all’unisono: la fede, la gente ela musica. Era qualcosa <strong>di</strong> veramente incre<strong>di</strong>bilela partecipazione dei Piranesi per SanGiorgio, largamente sentita e partecipata.Kristjan Knez13