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Trillo nr. 4 - Comunità degli Italiani di Pirano

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Numerosi gli appuntamentiGIUGNO: TUTTE LESTAGIONI DELLA MUSICAESTATE MUSICALE A CASA TARTINI4La musica dei gran<strong>di</strong> autori <strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong>oggi, che hanno composto per il mandolino,il violino, il pianoforte e la chitarraclassica e folk, ha affascinato il numerosopubblico nei quattro saggi finali <strong>di</strong> giugnoorganizzati dalla <strong>Comunità</strong> <strong>degli</strong> <strong>Italiani</strong>.Così, a conclusione dell’attività <strong>di</strong> valorizzazionee <strong>di</strong>vulgazione della cultura musicale, inCasa Tartini la tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> far <strong>di</strong>vertire conla musica e <strong>di</strong> ampliare la cultura <strong>degli</strong> allievipartecipanti ai corsi, non è venuta a meno.Gli allievi, <strong>di</strong> tutte le età, dai bambini agliadulti, hanno mostrato ciò che hanno imparatodurante l’anno. Per qualcuno sarà statala prima volta ad esibirsi davanti al pubblico,prevalentemente composto da genitori e nonni,ma anche da amici e conoscenti che forseanche loro per la prima volta si sono piacevolmenteavvicinati alla musica delle sale <strong>di</strong> CasaTartini. Le prime emozioni sono arrivate dallamelo<strong>di</strong>a allegra dei mandolini, la musicadel sole, come spesso la definisce il mentoreArcangelo Svettini, che ha riunito i giovanissimiHana, Karin, Alessio e Matteo con gliadulti mandolinisti del gruppo “Serenate”in una serata che ha ospitato il duo canoroLana Maria Bernetič e Matej Koljesnikov partecipantial festival “Voci Nostre 2011” conla canzone “Batman può aspettare” scritta eLezioni<strong>di</strong> musicaA lato e in basso:il maestro MartinSchaefer durantele sue lezioninella Sala delleVedute.musicata dallo stessomentore. La seratasi è conclusa conun mix <strong>di</strong> canzoniistrovenete che haaccompagnato tuttifino al momentodel rinfresco. Le emozioni non cambiano, sispostano soltanto <strong>di</strong> sala in sala, ed ecco il concerto<strong>di</strong> fine anno della classe <strong>di</strong> violino e archidel M.o Silvio Quarantotto che ci ha fattoconoscere lo straor<strong>di</strong>nario e <strong>di</strong>fficile strumento“da domare” soprannominato non a caso “lascatola del <strong>di</strong>avolo”. I suoi allievi gran<strong>di</strong> (<strong>di</strong>età) Milan, Daniela e Aldo hanno introdottogli ospiti della serata, l’Associazione Ars Nova<strong>di</strong> Trieste, con il programma <strong>degli</strong> allievi dellaclasse <strong>di</strong> pianoforte del M.o Maura Scaramellae della classe <strong>di</strong> flauto dolce del M.o TeodoraTommasi. Se per lo scrittore Alessandro Baricco,“la musica è l’armonia dell’anima”, MillyMonica, da un trentennio e oltre, è l’animastraor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> <strong>di</strong>ff usione della musica nellaclasse <strong>di</strong> pianoforte. Verso la metà <strong>di</strong> giugno,le allieve Eva Amanda e Serena hanno dato ilmeglio <strong>di</strong> sé prima <strong>di</strong> ospitare Serena Buremidella Scuola <strong>di</strong> Musica <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>stria-Sezione<strong>di</strong> <strong>Pirano</strong> nella classe della prof.ssa AleksandraČ. Glavina. Ci sono due tipi <strong>di</strong> musica, quellache si ascolta, quella che si suona. È una citazionedel filosofo e scrittore Roland Barthesche ho scelto in chiusura del mese de<strong>di</strong>cato aisaggi finali <strong>di</strong> musica. Saggi unici, così devonoessere per i partecipanti e i docenti, e per chi èvenuto ad ascoltarli. Con un programma vario<strong>di</strong> genere, dalla musica classica alla musica folke tra<strong>di</strong>zionale, 16 allievi del corso <strong>di</strong> chitarraclassica e folk guidato da Vanja Pegan hannosalutato tutti con un caloroso arrivederci a settembre.Ma non è finita qua. Per non perdereneanche una nota, la musica in Casa Tartini èsempre <strong>di</strong> attualità. Per una settimana tutte lesale sono state occupate dai bambini e giovanipartecipanti al Laboratorio <strong>di</strong> violino-metodoSuzuki <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>stria, Trieste, S. Pier d’Isonzoe Reykjavik <strong>di</strong>retti dal M.o Martin Schaefer,che si sono esibiti il 7 e 10 luglio per i concerti<strong>di</strong> fine corso. Daniela Sorgo


Laboratorio musicale SuzukiMUSICA A PIRANORAGAZZI E DOCENTI NELLA CASA NATALE DI TARTINIMusicisti in erbaI giovani violinisti si sono esibiti anche in Piazza Tartini e sono statinotati dal sindaco Bossman (in basso).Dal 5 al 10 luglio scorsi,Casa Tartini ha ospitatoil laboratorio musicaleper giovani allievi che stu<strong>di</strong>anoil violino con il metodoSuzuki, cioè una forma d’appren<strong>di</strong>mentoper imitazione.Nelle prime tre giornate il foltogruppo <strong>di</strong> ragazzi e ragazze <strong>di</strong>varia età ha seguito le lezionitenute da Martin Schaefer(Svizzera) per la musica folk,coa<strong>di</strong>uvato da Giulia Linussioal pianoforte e da Diego EmanuelePrimosi alle percussioni(entrambi dall’Italia). Allasera del 7 luglio gli allievi sisono esibiti in un concerto folkall’estivo del Centro PastoraleCulturale “Georgios” del Duomo<strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>. Negli ultimi tregiorni i giovani partecipanti sisono cimentati con il metodoSuzuki per violino e viola, congli insegnanti: Cristina Veritàdall’Italia, Svava Bernarsdottire Gudrun Thorarinsdottirdall’Islanda. Una mattina i piccoliviolinisti hanno eseguitoalcuni brani in piazza Tartini,passando attorno al monumentode<strong>di</strong>cato al celebre virtuosodell’archetto, e sono stati osservaticon interesse anche dalsindaco Peter Bossman. La seradel 10 luglio, invece, al TeatroTartini si è svolto il concerto <strong>di</strong>fine corso. Vi proponiamo unafotocronaca delle giornate.Le immagini ci sono stategentilmente fornite da FrancoViezzoli, che era presente inquanto nonno <strong>di</strong> Riccardo,il suo nipote <strong>di</strong> 10 anni chestu<strong>di</strong>a violino a Trieste allascuola <strong>di</strong> Cristina Verità.Kristjan Knez5


LE SALINE IN MOSTRAPER RICORDARE UNA PAGINA DI STORIA PIRANESELo scorso 2 luglio al pianterreno <strong>di</strong>Casa Tartini è stata inaugurata lamostra Sale, saline… con i lavori deigruppi <strong>di</strong> pittura e ceramica del sodalizio.L’esposizione propone acquerelli, olii, acrilicinonché terrecotte, prodotti dai partecipantiai corsi artistici che si svolgononella nostra sede. Erano esposti i lavori<strong>di</strong>: Giulio Ruzzier, Bruno Bonin, MarioBenčič, Francesco Rosso, Aurora Birsa,Wilma Zacchigna, Slavica Zdolšek, DarjaZdolšek, Daša Košuta Šoštarič, JasnaBušič, Milly Monica, Josipa Rakitovec eLiliana Stipanov, quest’ultima anche mentoredel gruppo <strong>di</strong> pittura.Le ceramiste, seguite da ApolonijaKrejačič, che espongono sono invece: Gra-cijela Mušič, Na<strong>di</strong>a Drenik, Marija Tul, DragicaBončina Bolanča, Jasna Bušič, NatašaPobega, Elide Stubelj, Ljudmila Deželjin,Loredana Čendak e Laura Vianello.Tecniche <strong>di</strong>verseI partecipanti ai corsi hanno proposto iloro lavori sul tema del sale e delle saline.LE SALINE DI STRUGNANOINCONTRO ESTIVO DEL CICLO DEDICATO ALLA VITA E AL LAVORO NELLE SALINE DEL PIRANESE6Nella serata <strong>di</strong> venerdì 6 lugliopresso l’albergo “Oleander”,anziché nelle saline del Parconaturale <strong>di</strong> Strugnano (a causa <strong>degli</strong>acquazzoni susseguitisi nel corso dellagiornata), si è tenuto un nuovo appuntamentodel ciclo Vita e lavoro nellesaline <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>: la nostra storia, questavolta de<strong>di</strong>cato alle saline <strong>di</strong> Strugnanoper l’appunto.L’incontro è stato aperto da un interventomusicale <strong>di</strong> Rok Kleva Ivančičquin<strong>di</strong> è seguita la conferenza Brevi notestoriche sulle saline <strong>di</strong> Strugnano <strong>di</strong> KristjanKnez. L’oratore ha evidenziato chequella zona salifera annovera una storiaantichissima, nella documentazionea noi giunta ne troviamo menzionein un documento del 1258. Nel corsodei secoli l’area a<strong>di</strong>bita alla produzionedel cristallo bianco fu ampliata;alla fine del XVI secolo, adesempio, fu presentato un progettoper un ingran<strong>di</strong>mentoconsiderevole in <strong>di</strong>rezione dellaStiusa, che l’avrebbe trasformatanelle classiche forme geometrichedei bacini d’evaporazionee <strong>di</strong> cristallizzazione.Nell’occasione fu presentatoanche il catalogo de<strong>di</strong>cato algruppo della Famea dei salineri.La pubblicazione bilingue, connote <strong>di</strong> Manuela Rojec, FulviaZu<strong>di</strong>č e Kristjan Knez, è stataillustrata da Nives Zu<strong>di</strong>č Antonič.L’e<strong>di</strong>zione è corredata dalle belle immagini<strong>di</strong> Ubald Trnkoczy, che haimmortalato <strong>di</strong>versi scorci nelle saline<strong>di</strong> Sicciole nonché alcune scene legatealla produzione del sale e alla vita inquell’ambiente particolare. In questecompaiono i membri della Famea dei salineri,che in quella circostanza hannoposato in <strong>di</strong>verse situazioni.Una serata ricca <strong>di</strong> contenutiL’etnomusicologo Dario Marušić haproposto alcuni canti istriani.A lato: Rok Kleva Ivančič al violino,Nives Zu<strong>di</strong>č Antonič, Kristjan Knez eBruno Bonin della Famea dei salineri.


Contro le armi nucleariPACE IN BICITAPPA ANCHE NELLE SALINE DI SICCIOLEIn concomitanza con glianniversari delle bombeatomiche sganciate sulle cittàgiapponesi <strong>di</strong> Hiroshima eNagasaki, nella fase finale delsecondo conflitto mon<strong>di</strong>ale, siricordano le due catastrofi e alcontempo si lanciano dei messaggiaffinché le armi nuclearisiano messe definitivamente albando. Malgrado le <strong>di</strong>chiarazionicontro la proliferazioni dellestesse, non pochi stati puntanoall’atomica come strumento <strong>di</strong>potenza e l’elenco delle nazioniche la possiede aumenta. Annualmentel’associazione “Beatii costruttori <strong>di</strong> pace”, dal 6 al9 agosto, propone un percorsocon gli Amici della biciclettacon il fine <strong>di</strong> sensibilizzare lepopolazioni, coinvolgere le amministrazionilocali nonché caldeggiarela loro adesione all’associazionemon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> “Mayorsfor Peace” (Sindaci per la pace),coor<strong>di</strong>nata proprio dal sindaco<strong>di</strong> Hiroshima. L’obiettivo è <strong>di</strong>e<strong>di</strong>ficare un movimento che costringagli Stati ad abbandonarele armi atomiche, attraverso laratifica <strong>di</strong> una Convenzione delleNazioni Unite che ne proibiscala produzione e il possesso,proprio come è già accaduto perle armi biologiche e chimiche,per le mine antiuomo e per lebombe a grappolo. Quest’estatela comitiva <strong>di</strong> ciclisti è partitada Parenzo (5 agosto) edha raggiunto Trieste il giornosuccessivo, attraversando partedel tragitto della vecchia lineaferroviaria, la “Parenzana”, chetra il 1902 e il 1935 collegava ledue città. Il 6 agosto, a Buie, siè svolta la cerimonia in memoria<strong>di</strong> Hiroshima ed è stato rispettatoun minuto <strong>di</strong> silenzio.Attraversato il confine croatoslovenola carovana in bici haraggiunto il Parco delle Saline<strong>di</strong> Sicciole. I partecipanti sonostati accolti dal sindaco <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>,Peter Bossman, dal vicesindaco,Bruno Fonda, nonché dalsindaco <strong>di</strong> Buie, E<strong>di</strong> Andreašić.Per un mondo miglioreDa sinistra: il vicesindaco <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>, Bruno Fonda, il sindacoPeter Bossman e Lisa Clark. In basso: Bruno Fonda durante lalettura del suo in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> saluto.Saluto del vicesindacoBruno Fonda ai partecipantiCari amici, cari sportivi, è un grandeonore per noi poter ospitare questainiziativa che reca il titolo “Pacein bici 2012”, ideata e condottasuperlativamente dai “Beati costruttori<strong>di</strong> pace”. Porgo pertanto a tuttiVoi, ospiti italiani e croati, il salutodella nostra citta<strong>di</strong>nanza e mio personalein qualità <strong>di</strong> vicesindaco. Ilnostro comune intento, è quello <strong>di</strong>adoperarci, in un mondo che permolti aspetti sembra aver <strong>di</strong>menticatoquesto postulato, <strong>di</strong> adoperarci<strong>di</strong>cevo, con tutte le nostre forze, contutte le nostre energie, con tutto noistessi, affi nché tutte le armi nucleari,e non, vengano messe al bando,creando reali con<strong>di</strong>zioni, perché lapace regni in ogni dove ed in ogniluogo, in questo mondo, purtroppoancora oggi martoriato dagli eventibellici. Ed è tanto più importantepensarci oggi, nel momento quandola grave crisi economica che attanagliai nostri paesi si fa più sentiree quin<strong>di</strong> in pericolo sono gli ideali,<strong>di</strong> umanità, <strong>di</strong> pace, <strong>di</strong> amicizia, <strong>di</strong>coesistenza, <strong>di</strong> tolleranza; quandol’ideologia della globalizzazione ha<strong>di</strong>mostrato e <strong>di</strong>mostra le sue gravicarenze ed i pericoli ai quali noitutti an<strong>di</strong>amo incontro, quandosempre più concreti si fanno sentiregli echi macabri dei tamburi<strong>di</strong> guerra... ed è pertanto quantopiù necessario, cari amici, in<strong>di</strong>pendentementedalle ideologie, dalle<strong>di</strong>verse culture, dai <strong>di</strong>ff erenti mo<strong>di</strong><strong>di</strong> interpretare il mondo, cercareassieme una lingua comune, azionicomuni; come questa <strong>di</strong> oggi,che sappiano anteporsi ad ogniforma <strong>di</strong> barbarie ed ideologiabellica, contro ogni intolleranza erazzismo, contro ogni proliferazionedelle armi, <strong>di</strong> qualsiasi tipo essesiano. Ecco perché la citta<strong>di</strong>nanzatutta della nostra <strong>Pirano</strong> non puònon accogliere con favore questainiziativa, che idealmente ci riportae ci ricorda l’immane catastrofe<strong>di</strong> Hiroshima, nel monito comune,che non abbia mai a ripetersi. Ungrazie vada pertanto ai “Beati costruttori<strong>di</strong> pace”, perché pace siae pace regni sul nostro pianeta.Grazie ancora.7


500° AnniversarioSUPPLEMENTO<strong>Pirano</strong>-Strugnano 14 agosto 2012LA PROCESSIONE PERIL CINQUECENTESIMONOTEVOLE L’AFFLUENZA DI FEDELI E DI VISITATORI<strong>di</strong> Kristjan KnezIl cinquecentesimo anniversario dell’apparizionedella Madonna <strong>di</strong> Strugnanoè stato accompagnato da celebrazionireligiose che hanno coinvolto innumerevolidevoti e visitatori. Domenica 12 agosto,l’immagine della Beata Vergine, ossiail <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> Francesco Valerio (1520)raffigurante l’episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> mezzo millenniofa, è stata portata in processione via mareal duomo <strong>di</strong> San Giorgio a <strong>Pirano</strong>. Perproteggere l’opera d’arte – la più anticarappresentazione dell’eccezionale avvenimento– è stata realizzata una teca specialein grado <strong>di</strong> proteggere il <strong>di</strong>pinto sutavola anche nello sventurato caso <strong>di</strong> unacaduta in acqua. Al pomeriggio <strong>di</strong> martedì14 agosto, alla presenza del vescovo<strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>stria, mons. Jurij Bizijak, cheha benedetto l’immagine, questa ha lasciatola chiesa. La processione ha raggiuntoil molo principale; l’immagine, il clero ecentinaia <strong>di</strong> fedeli sono saliti sulle imbarcazionie, dopo una breve traversata, sonosbarcati sulla spiaggia <strong>di</strong> Strugnano, attesida migliaia <strong>di</strong> persone. Da qui il corteo siè spostato in <strong>di</strong>rezione del santuario. Unalunga colonna umana ha aff rontato la salitae ha raggiunto lo spiazzo per la SantaMessa. Dopo i saluti <strong>di</strong> fra Niko Žvokelj,parroco <strong>di</strong> Strugnano, questa è stata officiatadal vescovo metropolita <strong>di</strong> Lubiana,mons. Anton Stres, coa<strong>di</strong>uvato dal surricordatoprelato <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>stria e dal vescovoemerito Metod Pirih. Tra gli altripresenti ricor<strong>di</strong>amo anche fra FrancescoPatton, ministro provinciale dei frati francescani<strong>di</strong> Trento. All’imbrunire la processionee la sacra immagine hanno raggiuntola Croce monumentale che si affaccia sulgolfo. Centinaia <strong>di</strong> torce e <strong>di</strong> candele hannoilluminato il percorso; giunti alla metal’arcivescovo ha evidenziato che la Madonnada secoli protegge gli uomini <strong>di</strong> mare.Al rientro il quadro è stato estratto dallateca e con particolare cura è stato nuovamentesistemato sopra l’altare maggiore. Ilgiorno dell’Assunzione della Beata Vergine,da mattina a sera si sono susseguite lemesse in lingua slovena, italiana e croata.Nelle pagine seguenti vi proponiamo lafotocronaca della giornata, negli scatti<strong>di</strong> Franco Viezzoli (1-8; 14-21) e Clau<strong>di</strong>oChicco (9-13) che ringraziamo per la gentileconcessione delle immagini.1 28


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500° AnniversarioSUPPLEMENTOA cent’anni dalla pubblicazioneUNA RISTAMPA PERRICORDARE LE RADICIUN TESTO IMPORTANTE DEDICATO AL SANTUARIO DI STRUGNANO12Giovanni Ruzzier è un cor<strong>di</strong>alesignore che ama la sua città eperciò non ha mai scordato laterra natia. Ha abbandonato <strong>Pirano</strong> nel1951, è entrato nella Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanzafacendo una bella carriera che l’ha portatoin <strong>di</strong>verse città italiane, per approdare,infine, a Rimini ove tuttora risiede.In occasione del quinto centenariodell’apparizione della Madonna <strong>di</strong> Strugnanoha promosso la ristampa anastaticadell’opuscolo Breve storia del santuario<strong>di</strong> S. Maria della Visione in Strugnano(<strong>Pirano</strong>-Istria) del frate francescano TeodoricoAsson, e<strong>di</strong>to a Trieste cent’annior sono. Per parlare <strong>di</strong> questa iniziativa edell’importanza del culto della Vergine,abbiamo incontrato il cavaliere Ruzziera <strong>Pirano</strong> e ci siamo intrattenuti in unapiacevole conversazione.Questa ristampa ha una storia interessante.Come nasce l’idea <strong>di</strong> riprodurre il volumettoe come si è tramandato fino ad oggiin ambito familiare?Il libretto ha una storia roccambolesca; era<strong>di</strong> proprietà della sorella più vecchia <strong>di</strong> miamadre, che si chiamava Maria Petronio,la quale era andata a nozze con un mastrod’ascia <strong>di</strong> Fasana e quin<strong>di</strong> si era trasferitain quella citta<strong>di</strong>na. La zia aveva però unagrande sofferenza per aver lasciato <strong>Pirano</strong>, equando poteva correva sempre nella sua cittànatale, specialmente in occasioni particolari,come la festa <strong>di</strong> San Giorgio e il CorpusDomini. Certamente la zia era molto devotaalla Madonna <strong>di</strong> Strugnano e in quell’occasione,molto probabilmente, avrà ottenutoil libretto. Questo ha una storia travagliata,perché da <strong>Pirano</strong> va a Fasana, dopo la finedella guerra lei lascia Fasana e va profuga inItalia, in un campo della provincia <strong>di</strong> Gorizia,a Farra d’Isonzo, e da lì, dopo otto anni<strong>di</strong> campo profughi si ritrovò, in una specie<strong>di</strong> tugurio, perché era una stanzetta piccolissima,dove conservava, con gelosia <strong>di</strong>rei,alcuni “cimeli” storici, definiamoli così. Traquesti vi era la pubblicazione de<strong>di</strong>cata allastoria della Beata Vergine <strong>di</strong> Strugnano.Negli anni 1955-1956 era il periodo in cuida poco mi ero arruolato nella Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong>Finanza e arrivato a Trieste per una licenzaandai con la mamma e il papà a trovarla aGra<strong>di</strong>sca; in quell’occasione mi fece dono <strong>di</strong>questo libretto che io apprezzai moltissimo econservai gelosamente. Tutti i libri rimaseronel campo profughi a Trieste in cui c’eranoi miei genitori, e a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> anni, quandomisi su casa a Venezia, mia madre venne atrovarmi, durante le festività natalizie, e miportò, con mia non poca meraviglia, il librettoe le statuine del presepe, da lei attentamentecusto<strong>di</strong>te e con l’esodo portate in girocon il resto del mobilio. E sono passati parecchianni, andarlo a trovare è stata un’impresanon facile, ma sono stato molto felice <strong>di</strong> averloritrovato, così ho fatto un regalo alla memoria<strong>di</strong> zia Maria che lo aveva conservato,ma anche ai Piranesi devoti della Madonna,<strong>di</strong> cui quest’anno ricorre il cinquecentesimoanniversario dell’apparizione.Qual è stato il riscontro?Il riscontro è stato ottimo. Il volumetto è statospe<strong>di</strong>to in Australia, in America e ai Piranesisparsi per l’Italia, soprattutto nel Venetoe nel Friuli Venezia Giulia. Ho ricevuto dellelettere <strong>di</strong> plauso e molte telefonate; maggiormentemi hanno fatto piacere quella che miè pervenuta dai frati <strong>di</strong> Trento, i quali, a suotempo, amministravano il convento <strong>di</strong> Strugnano,una <strong>di</strong> mons. Crepal<strong>di</strong>, arcivescovo<strong>di</strong> Trieste, e una lettera della Segreteria <strong>di</strong>Stato vaticana; mi sono permesso <strong>di</strong> mandarea Sua Santità Benedetto XVI la copia numero200/200 e mi è giunto un messaggio<strong>di</strong> compiacimento e ad<strong>di</strong>rittura una bene<strong>di</strong>zioneapostolica per tutti i Piranesi e i devotidella Madonna.Quest’estate ha deciso <strong>di</strong> trascorrere un periodo<strong>di</strong> vacanza a <strong>Pirano</strong>. Nonostante leivenga perio<strong>di</strong>camente nella città d’origine,questa è la prima volta che soggiorna. Questadecisione è legata, in qualche modo, alquinto centenario dell’apparizione?Senz’altro sì. Ho deciso <strong>di</strong> soggiornare per<strong>di</strong>eci giorni consecutivi a <strong>Pirano</strong>; non è maiaccaduto dal 1951, da quando ho lasciato lacittà da esule. Sono venuto qui per assisterealle cerimonie religiose in occasione delcinquecentesimo. Domenica 12 agosto hoseguito l’arrivo da Strugnano delle barchecon la sacra immagine e la processione chesi è snodata dal molo fino al duomo <strong>di</strong> SanGiorgio, che ha accolto la Madonna, gremitoin ogni or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> posto. Dirò che mi sono


sentito un po’ estraneo, perché gli inni chevenivano cantati e la funzione erano in sloveno,però ho avuto l’impressione bellissima <strong>di</strong>questa moltitu<strong>di</strong>ne in chiesa, che mi faceva ricordarele solennità dei miei tempi, come perla festa del patrono, San Giorgio, quando ilduomo si riempiva <strong>di</strong> tantissimi Piranesi devoti.Per ritornare al libretto, desidero offrire unsegno tangibile <strong>di</strong> quello che era il pensiero ela fede dei nostri padri, e che oggi vedo, conpiacere, viene vissuta veramente con larga partecipazione.Il culto della Madonna <strong>di</strong> Strugnano esce daiconfini comunali, per ovvie ragioni è moltoforte nel Piranese, da mezzo millennio èun punto <strong>di</strong> riferimento per un’ampia partedell’Istria e continua ad esserlo; anno dopoanno si registra una maggiore presenza <strong>di</strong> devoti.Quale era il rapporto dei Piranesi?Per i marittimi la Madonna <strong>di</strong> Strugnano erauna protettrice: quando partivano con i trabaccoli,prima a vela poi a motore, per Triesteo per andare in Sdobba a caricare sabbia, rivolgevanosempre uno sguardo alla Croce grande<strong>di</strong> Strugnano che apre le braccia sul golfo,invocandola, specie quando soffiava la boraforte, perché li aiutasse a raggiungere il portoo la destinazione. Anche i conta<strong>di</strong>ni guardavanocon particolare devozione alla Madonna,ad essa raccomandavano il buon raccolto. IPiranesi, residenti in città o nel contado, hannosempre avuto un rapporto incre<strong>di</strong>bilmentesereno e allo stesso tempo pieno <strong>di</strong> partecipazione,per questo santuario e per la Madonnache lì si venera.Ha dei ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong>retti sul pellegrinaggio che sifaceva da <strong>Pirano</strong> a Strugnano?Ho il ricordo della presenza della Madonna <strong>di</strong>Strugnano, che arrivava via mare accompagnatada una selva <strong>di</strong> barche. Sulla più grande, <strong>di</strong>solito, addobbata con dei veli bianchi e celesti,i colori della Madonna per l’appunto, vi era lastatua che veniva portata in processione nellachiesa <strong>di</strong> San Pietro, che si venerava per unpaio <strong>di</strong> giorni, per poi fare il percorso inverso,proprio come avviene attualmente. In quelleoccasioni sul sagrato del santuario <strong>di</strong> Strugnanovi era un fiorire <strong>di</strong> bancarelle che proponevanoi prodotti tipici della terra. Per i bambinic’erano i mulinelli colorati <strong>di</strong> celluloide el’immancabile carretto dei gelati. Era una festa<strong>di</strong> popolo, con una partecipazione veramentesentita. Per arrivarci, allora si faceva il percorsoa pie<strong>di</strong>, si partiva dall’Erta <strong>di</strong> San Niccolò,poi la Croce Bianca, giù per la strada dei anzolifino a Strugnano. Noi piccoli, ancora mamoli,preferivamo andare sotto riva, arrivavamo allesaline e poi salivamo al santuario.E ricorda la presenza delle famiglie che arrivavanodal resto dell’Istria ad<strong>di</strong>rittura con ibuoi?Sì, quelli che maggiormente venivano notatinon erano tanto coloro che giungevano con icarretti e gli asini, bensì quelli che arrivavanocon i carri un po’ più grossi trainati da duebuoi. Perché? Il bue ha un passo sicuro ma lentoe quin<strong>di</strong> questa presenza era maggiormentevisibile, accompagnava a passo a passo questopellegrinaggio. Ovviamente i carretti si fermavanosotto il colle, non potevano raggiungereil sagrato. La funzione religiosa veniva fatta daiIl promotore della ristampaIl piranese Giovanni Ruzzier accanto almonumento de<strong>di</strong>cato a Tartini.frati, logicamente, e da tutto il capitolo <strong>di</strong> SanGiorgio, che vedeva coinvolto il parroco ed ivari canonici, ai miei tempi c’era mons. Egi<strong>di</strong>oMalusà, poi c’erano i canonici Piccoli, Borsatti,Pagliaro. C’era una larga partecipazione,proprio <strong>di</strong> tutti.Nei ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Mario Ravalico, pubblicati recentemente,un’ampia parte è de<strong>di</strong>cata allaChiesa, al suo ruolo svolto a <strong>Pirano</strong>, al rapportomolto stretto della sua popolazione conla religione. Dal suo punto <strong>di</strong> vista cosa cipuò <strong>di</strong>re in merito?I Piranesi e la Chiesa hanno vissuto in simbiosisempre. C’era una religiosità partecipatae sentita, per moltissimi, altri, invece, non èche non sentissero il bisogno <strong>di</strong> avvicinarsialla Chiesa, erano solo più refrattari ad andarealle funzioni religiose. La stragrandemaggioranza della popolazione la frequentavaattivamente. Nel duomo, per esempio, ladomenica mattina alle nove veniva celebratala messa per i piccoli, alle <strong>di</strong>eci invece c’era lamessa cantata. Mi sembra ancora adesso <strong>di</strong>sentire le note dell’organo, che ha un’acusticaveramente bella che uno si sentiva propriotrasportare da quelle musiche. Venivano fattetre gran<strong>di</strong> processioni per portare in giro per<strong>Pirano</strong> tutte le varie scuole. Davanti al crocifissoognuna portava due rostri, i “farai” epoi la statua. C’era la scuola dell’Addoloratache vestiva <strong>di</strong> bianco, quella dei pescatori,<strong>di</strong> Sant’Andrea, quella dei marittimi, vestiti<strong>di</strong> blu, che portavano San Nicolò, quella<strong>di</strong> San Giorgio, vestiti <strong>di</strong> rosso in onore deimartiri, con la statua che ancora oggi si portain processione. La partecipazione era moltoforte. Le donne avevano un motivo in piùper pregare e per andare in chiesa dato chela stragrande maggioranza dei Piranesi navigava,non solo nel Golfo <strong>di</strong> Trieste, facevanoviaggi lungo tutto l’Adriatico, fino in Puglia.Molti poi navigavano con la Società <strong>di</strong> navigazioneAdriatica, con il Lloyd triestino, con laSocietà <strong>di</strong> navigazione Italia. Mio padre, peresempio, ha potuto vedermi solo dopo ottomesi dalla nascita. Quando nacqui, aveva ricevutoun cablogramma, si trovava a Shangai.Le donne che rimanevano da sole a casa con ifigli avevano questo pensiero riverente. C’erachi pregava <strong>di</strong> più la Madonna, chi San Antonio,ognuno aveva un punto <strong>di</strong> riferimento.La massima festa era comunque San Giorgio,cosa ci può <strong>di</strong>re al riguardo?Quando la processione faceva ingresso nelduomo <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>, ma specialmente nel momentoin cui entrava la statua <strong>di</strong> San Giorgio,all’organo veniva suonato e il coro intonavail Deus Tuorum Militum, è un inno solenne,l’inno dei martiri. Anche adesso che ne parlomi viene la pelle d’oca, perché era un’esplosione<strong>di</strong> musica solenne che rendeva la partecipazionepopolare ancora più sentita, eraproprio tutto all’unisono: la fede, la gente ela musica. Era qualcosa <strong>di</strong> veramente incre<strong>di</strong>bilela partecipazione dei Piranesi per SanGiorgio, largamente sentita e partecipata.Kristjan Knez13


fosse sentita la partecipazione da parte <strong>degli</strong>abitanti della città <strong>di</strong> San Giorgio e delle localitàlimitrofe. “Questa era la realtà in cui noiPiranesi vivevamo prima dell’esodo e, ancoraoggi, invi<strong>di</strong>o i Piranesi residenti a Trieste perchépossono in qualsiasi momento raggiungerequesto eremo <strong>di</strong> pace, trovando in questapiccola chiesa assurta al ruolo <strong>di</strong> santuariomariano, conforto alle loro ansie, ai loro problemi,al loro vivere quoti<strong>di</strong>ano”.In concomitanza con l’importante anniversario,Ruzzier ha ritenuto opportuno recuperarequel testo, riprodurlo e renderlo nuovamente<strong>di</strong>sponibile. Con questa ristampa hadesiderato contribuire ai festeggiamenti <strong>di</strong>quest’anno; un’iniziativa lodevole che palesal’attaccamento del suo promotore alla terranatia, in particolar modo a <strong>Pirano</strong>. L’opuscolo,poi, è <strong>di</strong>ventato ormai una rarità, pertantola sua riproposta è stata salutata positivamentee con interesse. Ma, come ha evidenziatoil nostro concitta<strong>di</strong>no: “Non è stato faciletrovarlo, miracolosamente salvato dall’esodoe custo<strong>di</strong>to con amore. Ci sono delle cose,anche talvolta banali, che ci accompagnano eche senti <strong>di</strong> far parte della nostra quoti<strong>di</strong>anità,del nostro essere presenti con gli affetti, iricor<strong>di</strong>, le speranze. Questo libretto fa parte<strong>di</strong> tutto ciò”. Kristjan KnezINAUGURATA MOSTRAD’ARTE SACRALo scorso 5 agosto, nell’atrio copertodel convento francescano <strong>di</strong> Strugnano,è stata inaugurata la mostradei lavori realizzati nel corso della coloniaartistica svoltasi nella stessa località trail 22 e il 28 aprile <strong>di</strong> quest’anno. Questiandranno a costituire la collezione d’artesacra contemporanea in seno al santuario.L’iniziativa è stata promossa in occasionedel cinquecentesimo anniversario dell’apparizionedella Madonna.Gli artisti, selezionati dal <strong>di</strong>rettore artisticoKlav<strong>di</strong>j Tutta e da padre Niko Žvokelj,hanno presentato le loro opere seguendola tecnica a loro più congeniale. L’estrocreativo è stato espresso da un<strong>di</strong>ci pittricie pittori, da una scultrice e da un fotogra-fo. La critica Nives Marvin ha presentato leopere e i seguenti autori: i pittori KlementinaGolija e Klav<strong>di</strong>j Tutta <strong>di</strong> Kranj, NikolajMašukov <strong>di</strong> Ljubno, Janko Orač <strong>di</strong> Novomesto, Matej Metlikovič e Darko Slavec<strong>di</strong> Lubiana, Mira Ličen Krmpotić e FulviaZu<strong>di</strong>č <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>, Hrvoje Marko Peruzović<strong>di</strong> Spalato nonché Valentin Oman e KarlVouk dalla Carinzia austriaca; la scultriceKatja Smerdu <strong>di</strong> Strugnano e il fotografoUbald Trnkoczy <strong>di</strong> Lubiana. Nel catalogodella mostra, nella presentazione bilingue,la già ricordata Marvin scrive: “I <strong>di</strong>pinti, lascultura, la multivisione e le fotografie chegli autori hanno donato all’organizzatorecostituiscono memorie tangibili e perenni,espressioni <strong>di</strong> valori, conoscenze, esperienze,pensieri, idee, visioni e sensazioni in<strong>di</strong>vidualiin un ambiente e in un momentoprecisi. Possiamo osservare tre<strong>di</strong>ci creazionimolto <strong>di</strong>verse tra loro, originalianche nell’approccio e nei proce<strong>di</strong>mentiartistici. La scelta soggettiva dei generi edelle tecniche sottolinea ulteriormentele <strong>di</strong>fferenze, l’inconfrontabilità e quin<strong>di</strong>la riconoscibilità stessa dell’autore dellesingole interpretazioni, mentre la mostranel suo insieme è permeata da particolarigenius seculi e genius loci che scaturisconodalla concreta microubicazione delcomplesso conventuale”. Kristjan Knez15


S P E C I A L E1912-2012CENT’ANNI DEL TRAMPIRANO-SANTA LUCIAMEZZO DI TRASPORTO PRATICO ED ECONOMICO16RICORDI D’ALTRI TEMPIÈarcinoto che i più anziani sono abituatirievocare i tempi passati, siagli avvenimenti festosi come purequalche fatto triste; le gioie e i dolori dellavita che più sono rimasti impressi nellaloro mente. Quin<strong>di</strong> dei fatti, avvenimenti<strong>di</strong> <strong>Pirano</strong> ci si rifà spesso alle novità piùsalienti non trascurandone perciò l’inaugurazionedella linea tranviaria <strong>Pirano</strong>-S.Lucia. E in questi appunti ci avvaliamoproprio <strong>di</strong> un ricordo della connazionalepiranese Pina Del Ben nata Potocco,morta poco tempo fa, mentre precedentementeci aveva lasciato qualche notizia,dei ricor<strong>di</strong> sul tram assieme alla vecchiafoto che pubblichiamo. Suo padre era trai primi tranvieri e perciò ha elencato inomi e alcuni soprannomi del gruppo <strong>di</strong>lavoratori del tram. “La tranvia <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>è stata inaugurata nel 1912 da una <strong>di</strong>ttagermanica <strong>di</strong> Monaco <strong>di</strong> Baviera. Allora,i tranvieri erano 12 assieme al capo e ilcontrollore, mentre altri erano gli addettialla rimessa e per la pulizia dei tranvai.Ecco i nomi dei primi tranvieri (nella fotoda sinistra):1. Domenico Lugnani2. Antonio Spangher (ingegnere tedesco)3. Andrea Ceroici4. Giovanni Viezzoli (Lepo morto nel1977 all’età <strong>di</strong> 94 anni)5. Antonio Petronio (Sbrissa)6. Antonio Aber7. Antonio Zuder8. Giovanni Giral<strong>di</strong>9. Giovanni Potocco10. Romano Giral<strong>di</strong> (Brustolin)11. Francesco Chierego (Checo)12. Pietro DegrassiI tranvieri vestivano la <strong>di</strong>visa <strong>di</strong> pannoFoto storicheIl personale della tranvia nel periodoantecedente la prima guerra mon<strong>di</strong>ale.In basso: i <strong>di</strong>pendenti alla rimessa deltram alle porte <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>.nero col <strong>di</strong>stintivo TP (tranvia <strong>Pirano</strong>) inmetallo e il berretto con lo stemma germanico;d’estate i tram erano sempre benpuliti e luci<strong>di</strong>; per l’inaugurazione tutti imban<strong>di</strong>eratie con tanti festoni.I tranvai partivano alle 6 e rientravano conl’ultima corsa alle ore 23 con capolinea a<strong>Pirano</strong> in Piazza Tartini e a S. Lucia vicinoal campo sportivo. L’ultima corsa venne effettuatanell’agosto 1953”.Elio Musizza ed On<strong>di</strong>na Lusada: “Lasa Pur Dir” n. 2, <strong>Pirano</strong> 1977, pp. 48-49.IL TRAM DI PIRANOI Piranesi amavano troppo la loro città,in quel lontano 1896, per accorgersi eammettere in buona pace che la naturaaveva frapposto insormontabili <strong>di</strong>fficoltàacciocché il tracciato della costruenda ferroviaTrieste-Buie-Parenzo permettesse ilpassaggio <strong>di</strong> questa almeno in prossimitàdelle sue mura. I suoi abitanti protestaronofermamente, ma in maniera altamente civile,come era costume in quei tempi beati,presso le autorità preposte. Non dobbiamo<strong>di</strong>menticare che a quell’epoca <strong>Pirano</strong> erauno dei centri più importanti dell’Istria


tenendo conto che sia Capo<strong>di</strong>stria che Parenzoavevano circa 10 mila abitanti controi 13 mila <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>.Bisogna dare atto alla buona volontà dellacommissione <strong>di</strong> revisione del progetto chevenne incontro ai desideri dei Piranesi spostandoil tracciato portandolo dalla valle<strong>di</strong> Strugnano, attraverso una galleria finoa S. Lucia. I Piranesi non <strong>di</strong>sarmarono ecercarono <strong>di</strong> far arrivare il tram almeno aS. Bernar<strong>di</strong>no, ma la commissione questavolta fu irremovibile.Allo stesso tempo una potente formazione<strong>di</strong> capitalisti della monarchia viennese avevaintrapreso il lancio turistico-balneare <strong>di</strong>Portorose notando l’urgente necessità <strong>di</strong>collegare in qualche maniera Portorose siacon <strong>Pirano</strong> che con la stazione ferroviaria<strong>di</strong> S. Lucia. Fu subito scartata l’idea dellatrazione a vapore perché il fumo e il rumoreavrebbero <strong>di</strong>sturbato i turisti stranierisempre più numerosi. Le <strong>di</strong>scussioni siprolungarono per parecchi anni e la propostadel tram a cavalli, patrocinata dalComune e appoggiata dal podestà d’allora,signor Fragiacomo, perché ritenuta la piùeconomica, poco mancò fosse messa inatto. Prevalse invece l’idea, giunta da Vienna,<strong>di</strong> impiantare in via sperimentale unservizio filobus e tranvie senza rotaie, dettielettromobili, che venivano azionati da motorielettrici. Tale servizio durò solamentedue anni, dal 1909 al 1911, ma bastaronoa rendere <strong>Pirano</strong> una delle prime città almondo ad aver usato i filobus. Le con<strong>di</strong>zionidelle strade <strong>di</strong> quel tempo (terra battutae macadam) quasi sempre in pessimo statoconsigliarono <strong>di</strong> trasformare le linee <strong>di</strong> filobusin tranviarie. Il tracciato venne portatoa termine in soli sei mesi e così il primoviaggio ufficiale del tram venne effettuatoil 20 luglio 1912. Il parco viaggiante consistevaall’inizio in quattro carrozze-motrici,un rimorchio chiuso e uno aperto, tutticostruiti dalla Casa Weitzer <strong>di</strong> Graz conequipaggiamenti elettrici della Siemens <strong>di</strong>Vienna. Le motrici avevano la capacità <strong>di</strong>20 posti a sedere e 20 posti in pie<strong>di</strong>. Lavelocità massima consentita dal tracciatoera <strong>di</strong> 26 km all’ora. L’impianto venne acostare circa 150 mila corone delle qualiun terzo a carico del Comune.Causa l’aumento del traffico automobilisticoe anche dell’invecchiamento del parcorotabile, la gloriosa tranvia <strong>Pirano</strong>-Portorose-StazioneS. Lucia venne chiusa al trafficonell’agosto del 1953. Molti <strong>di</strong> noi si ricordanoancora il mesto corteo <strong>di</strong> motrici e vagoninel loro ultimo viaggio prima <strong>di</strong> essereimbarcati per altre destinazioni.Clau<strong>di</strong>o Polvida: “Lasa Pur Dir” n. 2, <strong>Pirano</strong> 1977, pp. 50-51.RICORDANDO IL TRAMAd una certa età siamo portati a rievocaregli anni della nostra gioventù,ricordando i fatti che più sono rimastiimpressi nella nostra mente. Succede ancheche riemergano dei ricor<strong>di</strong> che credevamo<strong>di</strong> aver <strong>di</strong>menticato. In questiappunti vi voglio raccontare quello cheancora ricordo del tram <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>, che“ Non era veloce,tanto che percompiere il tragitto<strong>di</strong> poco più <strong>di</strong>cinque chilometri,impiegava circamezz’ora”Mezzo <strong>di</strong> trasporto citta<strong>di</strong>noIl tram passava per Piazza Tartini nonlungi dal palazzo del Comune.per oltre 40 anni è stato un mezzo <strong>di</strong> trasportocomodo, economico, puntuale, eche ha avuto un importante ruolo nellavita <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>, Portorose, S. Lucia e <strong>di</strong>ntorni.Ho viaggiato con il tram negli ultimitre anni del suo esercizio, cioè dal1950 al 1953 per recarmi a scuola, daPortorose, in cui abitavo, a <strong>Pirano</strong>, dovefrequentai quattro anni della scuola ottennale.Il tram partiva da <strong>Pirano</strong> e rispettivamenteda S. Lucia ad intervalli<strong>di</strong> trenta minuti, iniziando le corse allecinque del mattino e terminando alle23. Non era veloce, tanto che per compiereil tragitto <strong>di</strong> poco più <strong>di</strong> cinquechilometri, impiegava circa mezz’ora,anche a causa delle numerose fermate,più <strong>di</strong> una ventina, in maggior parte arichiesta. Cercherò <strong>di</strong> elencarle con ledenominazioni <strong>di</strong> allora. Partendo daPiazza Tartini la prima fermata era alBorgo (Piazza S. Rocco), Sottomogoron(o Sanità), Bagni Riviera, Rimessa deltram, Case gialle, Fabbrica Salvetti, S.Bernar<strong>di</strong>no, Squero, Officina gas, CasaRossa, Sisa (Riedl), Scambio (Fisine),Magazeni, Direzione saline, Villa Maria,Hotel Central, Portorose piazza, AcquaMadre (campi tennis), Villa S. Marco,S. Lorenzo, Saline, Marasca (S. Lucia),Casa del Popolo ed infine il capolineadella stazione. Le vetture tramviarieconsistevano in 5 motrici e 6 rimorchi,uno dei quali per il servizio estivo,aperto lateralmente. Ciascuna aveva 20posti a sedere, su se<strong>di</strong>li <strong>di</strong> legno a strisceed in alto le reticelle per bagagli epacchi, ed altrettanti posti in pie<strong>di</strong>. Gliadulti, si aggrappavano con la mano sugliappositi appigli che pendevano dalsoffitto, per mantenersi in equilibriodurante il tragitto. I tranvieri, normalmente,erano due: il conducente, rittoin pie<strong>di</strong>, con le sue manovelle e leve <strong>di</strong>comando, ben lucidate, con il piede premevasulla campana per avvertire eventualiveicoli e pedoni, <strong>di</strong> sgomberare lastrada. L’altro tranviere era il fattorino,con la sua borsa a tracolla vendeva i biglietti,o, con l’apposita pinza, bucavagli abbonamenti. Era munito anche <strong>di</strong>un fischietto con cui avvertiva il conducente<strong>di</strong> poter proseguire la corsa. Perprenotare le fermate a richiesta, si premevasu pulsanti sistemati in vari puntidelle vetture. Talvolta, quando non17


18Dipinti rievocativiIn una serie <strong>di</strong> quadri Giulio Ruzzier ha riprodotto il percorso del tram.In basso: I <strong>di</strong>pendenti della linea tranviaria in una foto d’epoca.A lato: il tram in Piazza Tartini.c’era spazio a sufficienza nelle vetture,alcuni passeggeri viaggiavano anche suigra<strong>di</strong>ni e pedane esterni. I viaggiatoriabituali erano operai delle varie industrielocali: della fabbrica Salvetti, delcantiere navale, delle saline, della miniera<strong>di</strong> Sicciole, o gli addetti che operavanonel settore turistico, e poi c’eranogli scolari, le massaie, provenienti dallecampagne circostanti portando sulcapo i pianeri e le saine colmi <strong>di</strong> fruttae verdure con cui fornivano il mercato<strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>, le cosiddette done del lateprovenienti anche da Malio, Corte, Siccioleche <strong>di</strong> buon mattinotrasportavano i loro recipienti,detti ramine, a dorsod’asino fino alla stazione<strong>di</strong> S. Lucia per trasbordarlisul tram e per poi <strong>di</strong>stribuireil latte a molte famigliepiranesi. Io, a quei tempiabitavo a Santiane, l’alturasovrastante Portorose.Per recarmi a scuola dovevoprendere il tram alle7.30 in piazza a Portorosepartendo da casa circa 10minuti prima. A volte anchelo perdevo. Se sentivolo stridere delle sue ruotesul giro <strong>di</strong> S. Lorenzo (oggi Metropol),allora non mi restava altro che mettermi<strong>di</strong> buon passo e camminare verso CroceBianca, il cimitero, la Carrara <strong>di</strong> Raspofino in Piazza Tartini e arrivavo in classe,tutto aff annato, pochi istanti prima chevi entrasse l’insegnante.La scuola era ubicata nell’ala sinistra delpalazzo comunale, sopra la vecchia casermadei pompieri. A volte, noi ragazzi,combinavamo qualche scherzetto: pocoprima che arrivasse il tram in piazza a<strong>Pirano</strong>, mettevamo sulle rotaie, a debita<strong>di</strong>stanza, delle cartucce <strong>di</strong> pistole-giocattoloo scacciacani. Al suo arrivo provocavaun rumoroso scoppiettio simile aduna raffica <strong>di</strong> arma da fuoco. Immaginateil <strong>di</strong>sappunto dei tranvieri. Mi ricordoanche <strong>di</strong> uno strano personaggio: alto,magro, portava a tracolla un sacchettocon la merenda, era l’addetto alla manutenzionedelle rotaie. Lo chiamavamoToni Clanfa. Munito <strong>di</strong> una specie<strong>di</strong> pala appuntita, la spingeva davantia sé inserendola nella scanalatura dellarotaia asportando eventuali detriti, sassi,terriccio, che potevano provocare ilderagliamento delle vetture. Da notareche le strade non erano ancora del tuttoasfaltate. Noi ragazzi ci <strong>di</strong>vertivamo aprenderlo in giro, se durante il tragitto lovedevamo al lavoro, lo facevamo arrabbiaregridandogli: “Clanfaaa…” e lui, adalta voce ci male<strong>di</strong>va i parenti più stretti,agitando minacciosamente la sua pala.Poi c’era una pescivendola ambulante,Maria Slanca, una povera <strong>di</strong>avola che siguadagnava il pane (ed il vino) vendendopesce nei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> S. Lucia e Sicciole.Di buon mattino acquistava il pesce daipescatori, nel mandracchio <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>,quin<strong>di</strong> con due secchi colmi <strong>di</strong> sardelle,spari, menoli, saliva sul tram scendendoa S. Lucia per proseguire, a pie<strong>di</strong>, versole campagne, off rendo la sua merce <strong>di</strong>casa in casa gridando: “Done, pesceee…pesce frescoooo…”. Nelle giornate calded’estate era seguita da una nuvola <strong>di</strong>mosche attratte dall’odore del pesce. Neltardo pomeriggio, traballante, con i secchivuoti, faceva ritorno a S. Lucia perprendere nuovamente il tram per <strong>Pirano</strong>.Siccome il tram non era eccessivamenteveloce, specialmente sulle curve, alcunine approfittavano ancheper salirvi o scenderedurante la corsa. Ricordopure che una voltaderagliò, uscendo dallerotaie, forse per l’inadeguatavelocità, dopoaver attraversato il ponte<strong>di</strong> S. Lucia in prossimitàdella trattoria <strong>di</strong>Bastian (poi Ravaliko).Anche al capolinea <strong>di</strong>Piazza Tartini più voltefuoriuscì dove finivanole rotaie, proseguendoper vari metri verso laCasa veneziana, lascian-


do sul lastricato scanalature provocatedalle ruote. A tarda sera, il tram rincasavae andava a godersi il meritato riposodopo la lunga giornata <strong>di</strong> servizio, nellarimessa che noi ragazzi chiamavamo “Lacasa dei trani”. E così giunse il 31 agosto1953. Una pagina <strong>di</strong> vita si chiusenella storia della citta<strong>di</strong>na e dei <strong>di</strong>ntorni.Il tram dunque se ne va. Colpito daanzianità <strong>di</strong> servizio, questo veicolo chefu per <strong>Pirano</strong> un simpatico <strong>di</strong>stintivo <strong>di</strong>vita per oltre 40 anni, lascerà per lungotempo un senso <strong>di</strong> nostalgia nell’animodella gente. Dopo tanti viaggi via terra,lo vedemmo partire sul mare, imbarcatosul motoveliero “Nanos”, verso destinazioneignota. Giulio RuzzierUNA MOSTRA PER IL CENTENARIODEL TRAMAlcune manifestazioni del comune <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>,secondo l’interpretazione dell’amministrazionesono “più nostre”, cioèdella comunità italiana, e altre meno.Succede che, per quelle più nostre, ilcomune non sempre presta la dovutaattenzione, garantisce il dovuto sostegno(anche finanziario) e si impegna alla lorovisibilità come fosse un fatto privatopiuttosto che un avvenimento pubblicoe dunque <strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni siano essiappartenenti alla maggioranza o alla minoranzanazionale o a citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> altraprovenienza. Le manifestazioni per ilcentenario della messa in funzione deltram <strong>Pirano</strong>-Santa Lucia, è stata una <strong>di</strong>queste. Come se certi avvenimenti storici,nel caso specifico una conquista <strong>di</strong>modernità per la popolazione del comuneinteressasse oggi solamente unaparte dei suoi citta<strong>di</strong>ni. Forse è una miasensazione, ma l’anniversario del tram èstata un’occasione mancata non solo perricordare degnamente quel periodo <strong>di</strong>intraprendenza che vedeva <strong>Pirano</strong> fra leprime citta<strong>di</strong>ne ad adottare un sistema<strong>di</strong> trasporto pubblico allora innovativoma anche e specialmente per rifletteresull’attualità dei problemi legati al traffico,al trasporto urbano e al parcheggiodelle macchine. Problemi che, al momento,sembrano irrisolvibili.Luciano Monica100 ANNI DEL TRAMCari amici, questa volta ci troviamo a celebrarei 100 anni del tram de Piran, un’altraimportante cerimonia, che idealmenteripercorre un altro acca<strong>di</strong>mento nei meandridella memoria <strong>di</strong> questa regione,documento importante per certificare ulteriormentela nostra presenza su questolembo <strong>di</strong> terra istriana, attraverso molteplicidocumentazioni <strong>di</strong> arte, <strong>di</strong> cultura,<strong>di</strong> usi, <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere, <strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ni, cheformano il mosaico della nostra vita.La presenza <strong>di</strong> questa linea tramviaria, inizialmenteal servizio della “Parenzana”, siè protratta fino all’agosto del 1953, quandole allora maestranze decisero che nonfosse più utile, a pro <strong>di</strong> altre forme <strong>di</strong> locomozione.Oggi, per chi ancora come me si ricordadell’esistenza <strong>di</strong> questo tram, e ci ha viaggiatosopra, rivede il tutto con un certorimpianto forse, in quanto che il tram dePiran ha rappresentato un momento importantedella nostra vita e della nostrastoria: all’inizio come succursale della“Parenzana”, e quin<strong>di</strong> attraverso bendue guerre mon<strong>di</strong>ali fino ai <strong>di</strong>fficili annidell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra. Tempiduri e <strong>di</strong>fficili, dunque.Ed ecco perché è necessario, credo,incastonare, inserire, la storia delnostro tram de Piran, proprio in quellospecifico momento della nostrastoria: accanto a tante altre piccolee gran<strong>di</strong> storie <strong>di</strong> piccoli e gran<strong>di</strong>uomini, nella cornice dei primi anni’50 del ’900. Su questa linea hannoviaggiato, anche se per breve tempo,generazioni <strong>di</strong> uomini e donne, coni loro destini, con i loro problemi,con le loro <strong>di</strong>fficoltà, con le loro speranzee con le loro sofferenze, tuttia sfilare attraverso un periodo noncertamente dei più belli della nostrastoria.Momenti piacevoli, frammenti tragici,istanti incantevoli e parentesidrammatiche <strong>di</strong> un vivere quoti<strong>di</strong>ano.È la vita! Insomma, el tramde Piran xe stado una parentesi dellanostra grande storia: era e rimanenel ricordo, parte <strong>di</strong> noi, del nostroessere, della nostra memoria storicaed umana e del nostro <strong>di</strong>venire.Intervento del vicesindaco BrunoFonda pronunciato in occasionedell’inaugurazione della mostra19


Molte le iniziative proposteFINE ESTATE…LE MANIFESTAZIONI SONO STATE REALIZZATE A PIRANO E NEL CIRCONDARIO20Ora che il caldo torridodell’estate è stato attenuatodalla tempesta <strong>di</strong>agosto, volgiamo il nostro pensieroalle attività della <strong>Comunità</strong>,attività che in realtà nonsi fermano nemmeno d’estate.Questa stagione è stata segnatada avvenimenti importanticome il 320esimo della nascita<strong>di</strong> Giuseppe Tartini, il quintocentenario dell’apparizione dellaMadonna <strong>di</strong> Strugnano, ilcentenario del tram <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>ed il progetto sulle saline che èiniziato già a gennaio. Giulio, ilnostro pittore documentarista,è in esposizione nell’atrio del comune<strong>di</strong> <strong>Pirano</strong> con i suoi tram.La ricchissima mostra su Tartiniha fatto onore ed informatoi visitatori sul personaggio, daaprile a giugno. Nell’ambitodel progetto sulle saline, che hadato vita a numerosi incontri,conferenze, <strong>di</strong>battiti e mostre,ultima delle quali, nei mesi estiviquella al pianterreno in CasaTartini con <strong>di</strong>pinti e ceramichesul tema. Numerosi ed ammiratii visitatori <strong>di</strong> varie provenienze.L’evento celebrativoper i 500 anni dell’apparizionedella Madonna a Strugnanoera stato annunciato già l’annoscorso e c’è stata un’ampia collaborazionetra la <strong>Comunità</strong> e<strong>di</strong>l rappresentante del Convento<strong>di</strong> Strugnano, frate Niko. Questaprimavera si è tenuta unacolonia artistica pittorico internazionalea cui hanno presoparte numerosi pittori accademici,tra cui Fulvia, per esaltare,tramite l’espressione della loroarte, l’evento dell’apparizione.Le opere risultate sono raccoltein un catalogo e sono espostenelle sale al pianterreno <strong>di</strong> CasaTartini. Quest’anno a giugno, aconclusione delle attività, i gruppidella nostra <strong>Comunità</strong> si sonopresentati a Strugnano nello scenariosuggestivo circostante lachiesa proprio per onorare il giubileodell’apparizione, dando vitaad una giornata culturale che haconfermato l’impegno e la de<strong>di</strong>-MINICANTANTI E INVENTASTORIEzione <strong>degli</strong> attivisti. L’immancabileFamea dei salineri nei loro costumitra<strong>di</strong>zionali con l’offerta <strong>di</strong>sale e con gli attrezzi. Il gruppo <strong>di</strong>pittura che ha allestito una bellamostra <strong>di</strong> paesaggi sul prato attornoalla chiesa edalcune interessantirappresentazionidella Madonna <strong>di</strong>nanzialla facciatadella chiesetta. Ilgruppo dei nostrimandolinisti si èesibito in un riccorepertorio <strong>di</strong>mostrandola bravuradei suoi componenti.Il programmamusicale èproseguito congli ospiti della vicina Buie che cihanno deliziati proponendocipiacevoli brani semprever<strong>di</strong>. Sulpiccolo palcoscenico, gli attori delIl gruppo dei minicantanti della nostra <strong>Comunità</strong>,guidato dalla maestra Dolores Barnabaha concluso l’attività prima delle vacanzeestive, esibendosi alla Casa <strong>di</strong> cultura <strong>di</strong>Bertocchi dove i ragazzi si sono presentati contre canzoni. Il caloroso pubblico ha applau<strong>di</strong>tola canzone I dolcetti, con la quale si sono presentatitutti assieme, mentre Aurora Lovrečič da solistaha cantato Mamma show e Laureen ZakinjaIl torero camomillo, accompagnate dal coretto. Ibambini dei gruppi dei Minicantanti e dell’Inventastoriesi sono presentati, il 21 giugno, alsaggio <strong>di</strong> fine anno negli ambienti della scuolaelementare “Vincenzo e Diego de Castro” <strong>di</strong>S. Lucia, dove, oltre ai canti, è stata allestitala mostra dei lavori realizzati dai bambini dellaboratorio creativo de l’Inventastorie, guidatoda Mariella Batista ed Elena Bulfon Bernetič,gruppo filodrammatico ci hanno<strong>di</strong>vertito con alcuni dei loro pezziforti. Dopo la Santa Messa, tenutada frate Niko, pure in linguaitaliana, all’interno della bellachiesetta, il nostro coro ha eseguitoun repertorio <strong>di</strong> brani sacrie Canti Mariani con il solistaNeven Stipanov e Davide Circotaall’organo. Nel frattempo i frati ele signore della <strong>Comunità</strong> locale<strong>di</strong> Strugnano hanno imban<strong>di</strong>toi tavoli off rendo a tutti, attivisti espettatori, un rinfresco. Quest’estatesi è tenuta pure la celebrazionedel 40esimo dell’Au<strong>di</strong>torium <strong>di</strong>Portorose. Nell’insieme uno spettacolo<strong>di</strong>vertente che ha riscontratoapplausi e consensi. Peccatoche i giovani che sono attualmentealla guida dell’ente, non sianoinformati dell’ampia collaborazioneche c’è stata negli anni con la<strong>Comunità</strong> “Giuseppe Tartini” <strong>di</strong><strong>Pirano</strong>. Liliana Stipanove presentato la fiaba scritta ed illustrata Pericoloe gli occhiali. Ultima esibizione primadella pausa estiva il 7 luglio a Visinada, in cuii minicantanti delle CI <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong> e Visinada,accuratamente preparati dalla maestra DoloresBarnaba, si sono esibiti all’aperto nellacornice della cisterna citta<strong>di</strong>na. L’attività deigruppi riprenderà nel mese <strong>di</strong> settembre.


Tra beghe e relazioniAMENITÀ TRA BUIEE PIRANONOTE SUL PASSATO COMUNE DELLE DUE LOCALITÀNell’ultima escursioneper l’Istria, organizzatadalla nostra <strong>Comunità</strong>,curata e guidata dal sottoscrittoil 12 maggio u.s., la prima tappadel viaggio che ci doveva portarefino ad Albona, è stata Buie dellaquale Giuseppe Caprin, giornalista,patriota garibal<strong>di</strong>no nonchéscrittore, grafico ed e<strong>di</strong>tore triestino,scrisse nel suo ultimo libroL’Istria nobilissima: “Un solo postodell’Istria offre un panoramapiù vasto ed è quello che si godedal Monte Maggiore, però nonè così bello”. Detto da uno cheaveva l’Istria nel cuore e l’avevapercorsa e descritta in lungo e inlargo, non è cosa da poco. Difattigià nei tempi passati Buie, coni suoi 222 metri sul livello delmare, era contesa tra il Patriarcato<strong>di</strong> Aquileia del quale facevaparte e la Repubblica <strong>di</strong> VeneziaUn cimelio piranese a BuieIl lampadario già esistente al TeatroTartini, dal 1934 si trova nellachiesa <strong>di</strong> San Servolo a Buie.A lato: l’interno del duomo buieseche ne voleva avere il controlloperché considerata punto strategicoimportante. Non per nientealtri autori l’hanno definita spiao vedetta dell’Istria. Non certoper la sua elevata altitu<strong>di</strong>ne maper la sua posizione centrale rispettoal territorio circostanteche permette <strong>di</strong> spaziare a trecentosessantagra<strong>di</strong>. Continuandonel tempo, i contrasti a “livellocentrale” tra la Serenissima Repubblicae il Patriarcato, si esprimevanopoi a livello locale incontinue scaramucce <strong>di</strong> confine(dopo secoli non ancora esaurite)fra <strong>Pirano</strong> (veneziana dal 1283) eBuie (patriarchina fino al 1412).Ma i litigi erano precedenti econtinuarono anche dopo la de<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> Buie alla SerenissimaRepubblica <strong>di</strong> Venezia come testimoniaun documento del 1212emanato dal Patriarca <strong>di</strong> Aquileiaper regolare i confini fra idue abitati in contrasto riguardoai territori <strong>di</strong> Castelvenere!La stessa Venezia, durante ildominio su tutto il territorioin causa, <strong>di</strong>ede il benestare aiPiranesi e al capitano <strong>di</strong> Raspoper abbattere le mura citta<strong>di</strong>ne<strong>di</strong> Buie. Siamo nel 1412. Ma iPiranesi non contenti dell’operatodato che il loro scopo finaleera quello <strong>di</strong> annettersi ilterritorio, chiesero a Venezia ilpermesso per abbattere ancheil campanile perché pericolosopunto <strong>di</strong> controllo. Così fuche Buie rimase senza mura esenza campanile. Appena qualchedecennio più tar<strong>di</strong> Veneziastessa intervenne affinché siricostruissero prima le mura epoi il campanile. Altri fatti <strong>di</strong>cronaca riguardano la fede.Alla fine del ’400, inizi’500 le genti dei due territorifurono testimoni <strong>di</strong> fenomenimolto simili: l’apparizionedella Madonnae la successiva costruzione<strong>di</strong> una chiesa a suo nome.A Buie apparve in sognoad un signore nell’annodomini 1497 il quale sirecò subito a Venezia peracquistare una madonnalignea che assomigliasse aquella sognata. Rientratotar<strong>di</strong> dal viaggio, trovatachiusa la porta della città,dovette passare la notte inun orto lì vicino da dove lastatua non ne volle sapere<strong>di</strong> muoversi. Fu così che la chiesadella Madonna della misericor<strong>di</strong>avenne costruita l’anno doposubito fuori la porta principaledelle mura citta<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong>venneben presto luogo <strong>di</strong> culto moltonoto. Anche fuori <strong>Pirano</strong> e precisamentein zona Strugnano,quin<strong>di</strong>ci anni più tar<strong>di</strong>, 2 abitanti,custo<strong>di</strong> delle campagne, nellanotte fra il 14 e il 15 <strong>di</strong> agosto,ebbero una visione laddove giàprecedentemente sorgeva unachiesetta. Eravamo nel 1512,quando sul luogo venne costruitauna chiesa de<strong>di</strong>cata a SantaMaria della Visione. Ora nesono passati 500 <strong>di</strong> anni e, dopovicissitu<strong>di</strong>ni fauste ed infauste, illuogo è ancora ben frequentato.Nei secoli successivi gli animisi calmarono tanto che possiamoannotare qualche segnale<strong>di</strong> collaborazione fra <strong>Pirano</strong> eBuie. Per esempio l’architettoche costrui il duomo <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>,Zuanne Dongetti, è lo stessoche venne chiamato a Buie perla costruzione della nuova chiesacattedrale. Ma ahimè, benpresto fu cacciato perché frainvestitori buiesi e progettistanon ci fu intesa sulla <strong>di</strong>rezionein cui doveva situarsi la facciatarispetto alla piazza de<strong>di</strong>cata alpatrono San Servolo. Ad ontadei Piranesi fu chiamato un certoAntonio Naiber, capomastro<strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>stria. Consacrata nel1784, conserva al suo interno,in bella mostra dal 1934, il bellissimolampadario che primapendeva dal soffitto del TeatroTartini. Si <strong>di</strong>ce per merito <strong>di</strong>un benefattore del posto. C’èda crederci? Chissà se i “combattentiper il confine meri<strong>di</strong>onale”lo sanno. Spero proprio<strong>di</strong> no, almeno non prima cheSlovenia e Croazia firmino iltrattato <strong>di</strong> definizione dei confini.Luciano Monica21


SCUOLE NOSTREI RAGAZZI E GLI INSEGNANTI SCRIVONO22L’ANGOLINODELL’INGEGNERESCUOLA DELL’INFANZIA“LA COCCINELLA”, SICCIOLEQuest’anno ci è venuta un’idea ingegnosa:allestire un angolino dove creare ognicosa con materiali <strong>di</strong> recupero (bottiglie<strong>di</strong> plastica, cartone, vecchi cd, cilindri <strong>di</strong>carta igienica…). Tutti insieme, maestrie bambini, abbiamo deciso <strong>di</strong> chiamarlo“L’angolino dell’ingegnere”. È stato bellissimopoter dare sfogo alla nostra creatività!Abbiamo portato a termine tantissimiprogetti <strong>di</strong> cui molti davvero impegnativi,come castelli, aerei, automobili e navispaziali. Prima <strong>di</strong> unire le varie parti <strong>di</strong>un futuro modellino, abbiamo preparatoi progetti su carta, per non sbagliarel’assemblaggio. Anche grazie a questa importantefase abbiamo raggiunto sempreottimi risultati. Per concludere il progetto“L’angolino dell’ingegnere” abbiamo deciso<strong>di</strong> assemblare una nave capace veramente<strong>di</strong> solcare i mari! Dopo un mese <strong>di</strong> lavori,tra bozze, scelta dei materiali più adatti,costruzione, prove <strong>di</strong> stabilità della naveall’asciutto, eravamo finalmente pronti perscoprire se la nave sarebbe rimasta a galla.Abbiamo deciso <strong>di</strong> fare il test a Fiesso. Conun po’ <strong>di</strong> fatica e tanta impazienza abbiamotrasportato la nave manualmente fino allaspiaggia. Non stavamo più nella pelle perl’emozione e la curiosità <strong>di</strong> scoprire quelloche sarebbe successo. Il momento del varoera arrivato: lentamente, abbiamo calato lanave in acqua e…. esperimento riuscito, lanave ha galleggiato perfettamente! Così siè concluso il progetto “L’angolino dell’ingegnere”.Con tanta sod<strong>di</strong>sfazione siamotornati all’asilo, dove, stanchi ma contenti,abbiamo smontato il “cantiere” e fatto postoad un nuovo angolino.I bambini e gli insegnantiMariella Batista e Sebastijan ChiavalonLA CANZONE DEICONIGLIETTISCUOLA DELL’INFANZIA“LA COCCINELLA” PIRANO, LUCIALa canzone dei Coniglietti è stata ideatanella sezione dei bambini dai 2 ai 5 anni<strong>di</strong> età, durante il raduno mattuttino e leattività <strong>di</strong> routine quoti<strong>di</strong>ana, per consolidarele relazioni tra i bambini e trasmettereil senso <strong>di</strong> appartenenza al gruppo (noiinsieme). Noi bambini siamo più o menopiccoli, ma siamo tutti amici, giochiamo eci <strong>di</strong>vertiamo insieme e siamo orgogliosi…<strong>di</strong> essere Coniglietti! La canzoncina è <strong>di</strong>ventataormai l’inno della nostra sezione.Ve ne presentiamo il testo:CONIGLIETTISiamo i l g r uppo dei Conigliet t i,tutto il giorno saltiamo contenti.Tut to i l g ior no st iamo a g ioc a re,ma non dobbiamo litigare.Giocando impar iamo,e non ci lamentiamo.Se qualcosa non vi va,i Coniglietti stiamo qua.Speriamo che la nostra canzoncina vi piaccia,a noi piace tantissimo!Il Gruppo dei Coniglietti e la maestraAida Gruden


MIXRUBRICA D’INFORMAZIONEAVVISOInformiamo i nostri lettori che “il <strong>Trillo</strong>” ospitatesti, contributi e fotografie <strong>di</strong> tutti coloro chesentono il desiderio <strong>di</strong> inviarci aneddoti, racconti<strong>di</strong> vita vissuta, vecchie storie, memorie e fotografiedella <strong>Pirano</strong> <strong>di</strong> un tempo. È un modo per raccogliereancora testimonianze, prima che queste sianoBIBLIOTECA DIEGO DE CASTROcancellate dall’oblio del tempo: una maniera perdocumentare questa nostra presenza su questolembo <strong>di</strong> terra istriana. Ognuno <strong>di</strong> voi certamenteavrà dei racconti, delle storie <strong>di</strong> vita vissuta,ambientate o riguardanti la nostra città, conservatie celati nella propria memoria. Si tratta<strong>di</strong> estrapolarli e <strong>di</strong> inviarceli, preferibilmente informa elettronica. Grazie per la collaborazione.La redazione de “il <strong>Trillo</strong>”Desideriamo informare i nostri gentili lettori che la nostra Biblioteca <strong>di</strong>spone quest’anno <strong>di</strong> nuovilibri or<strong>di</strong>nati su segnalazione <strong>di</strong> voi lettori. Vi invitiamo quin<strong>di</strong> a farci visita per prestarvi le novitàche abbiamo a <strong>di</strong>sposizione. Oltre ai libri la nostra Biblioteca <strong>di</strong>spone pure <strong>di</strong> riviste su svariatiargomenti che potete consultare.BIBLIOTECADIEGO DE CASTROAVVISOLunedì dalle ore 10 alle ore 12 Giuliana Del GiustoMartedì dalle ore 10 alle ore 12 Daniela PaliagaMercoledì dalle ore 16 alle ore 18 On<strong>di</strong>na LusaGiovedì dalle ore 14 alle ore 16 Daniela SorgoVenerdì dalle 10 alle ore 12 Kristjan KnezSTANZA RICORDOGIUSEPPE TARTINIORARIOTutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 12.00dalle ore 17.00 alle ore 18.00Lunedì chiusoPrezzo del biglietto:adulti: 1,50 €; studenti e pensionati: 1,00 €CORSODI MANDOLINOPER GIOVANICarissimi giovani, sieteinvitati a iscrivervi alcorso gratuito per mandolinoche inizierà nel mese<strong>di</strong> settembre e si terrà al vener<strong>di</strong>alla scuola elementareitaliana <strong>di</strong> Santa Lucia, dalleore 16.00 alle ore 17.00. Aquesto corso hanno aderitogià quattro bravi giovani chesi sono esibiti un paio <strong>di</strong> voltenella nostra <strong>Comunità</strong>.Possono iscriversi i ragazzidalla quarta classe in poi.Invitiamo pure le personeadulte che desiderano impararea suonare il mandolino(gratuitamente) nella sededella <strong>Comunità</strong> <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>,ogni mercole<strong>di</strong> dalle ore15.00 alle 16.00.Per informazioni contattareil mentore allo 041 268 723(Arcangelo Svettini).PASSAPAROLA!...CONCORSOVERSI AL VINOIl vino è come la poesia, che si gustameglio e che si capisce davvero,soltanto quando si stu<strong>di</strong>a la vita,le altre opere, il carattere del poeta,quando si entra in confi denza conl’ambiente dove è nato, con la suaeducazione, con il suo mondo.(Mario Soldati, Vino al vino)Lo scrittore e regista italianoamava descrivere il vino comela poesia della terra ed è conquesto pensiero e intento chela <strong>Comunità</strong> <strong>degli</strong> <strong>Italiani</strong> insiemeagli organizzatori dellatra<strong>di</strong>zionale manifestazione Festadel Vin, vi propone un belviaggio tra le parole e i colori, ilconcorso Versi al vino de<strong>di</strong>catoal vino e all’uva.Gentili lettori, con questo numerode “il <strong>Trillo</strong>”, passate parolaai vostri amici, ai parenti econoscenti per far conoscere ilconcorso e invitate tutti, anchei vostri nipoti a mandare aneddoti,poesie, racconti fantastici,citazioni, leggende popolarie tra<strong>di</strong>zionali sui tesori nel bicchiere.Il concorso è rivolto atutti e prevede la partecipazionedelle nostre scolaresche,che “a misura <strong>di</strong> bambino”manderanno i loro <strong>di</strong>segni oracconti. E per chi invece, conoscee usa il nostro <strong>di</strong>aletto,le sue opere saranno inseritenella sezione <strong>di</strong>alettale. Quin<strong>di</strong>,non stancatevi <strong>di</strong> suggerirel’idea <strong>di</strong> partecipare a Versi alvino, avete tempo <strong>di</strong> pensarci e<strong>di</strong> mandare il tutto entro il 30ottobre prossimo all’in<strong>di</strong>rizzodella <strong>Comunità</strong> <strong>degli</strong> <strong>Italiani</strong>,precisando Sezione lingua italianae/o Sezione <strong>di</strong>alettale.In seguito, l’apposita commissionegiu<strong>di</strong>catrice selezionerài tre migliori lavori pervenutie in una serata a temaconsegnerà i premi ai partecipantidel concorso.Il <strong>Trillo</strong>, foglio della comunità italiana <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>Caporedattore: Kristjan Knez | Redazione: Bruno Fonda, Kristjan Knez, On<strong>di</strong>na Lusa, Luciano Monica | Segreteria: Marisa Zottich De Rosario, Fulvia Zu<strong>di</strong>čProgetto grafico: www.davidfrancesconi.eu | Stampa: Pigraf s.r.l, IsolaSede: <strong>Comunità</strong> <strong>degli</strong> <strong>Italiani</strong> “Giuseppe Tartini”, Via Kajuh 12, SI-6330 <strong>Pirano</strong> | Recapiti: Tel. segreteria: +386 (5) 673 30 90; Fax: +386 (5) 673 01 45;Contabilità: +386 (5) 673 30 91; Fulvia Zu<strong>di</strong>č: +386 (5) 673 01 40 | E-mail: comunita.italiana@siol.net | www.comunitapirano.comIl perio<strong>di</strong>co esce grazie al contributo del Comune <strong>di</strong> <strong>Pirano</strong>, del Ministero per l’istruzione, la scuola, la cultura e lo sport della Repubblica <strong>di</strong> Slovenia e dellaFondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Trieste-Fondo donazione prof. Diego de Castro | <strong>Pirano</strong>, 31 agosto 201223


CONOSCIAMOIL NOSTRO DIALETTORUBRICA DEDICATA AL NOSTRO VERNACOLO.PER SORRIDERE, RICORDARE ED IMPARARE DALLA STRAORDINARIA SAGGEZZA LOCALE<strong>di</strong> Donna Luisa24Carissimi amici lettori!Nel ricordare i 100 anni della primacorsa del tram, avvenuta il 20luglio 1912, presento il bollettino delle tariffeper le vetture tratto dalla Guida <strong>di</strong> Portorosecompilata da Carlo Baxa nel 1920.1. <strong>Pirano</strong>-Casa Rossa:a) solo andata…Lire 5. b) andata-ritornocon 10 minuti <strong>di</strong> fermata… Lire 7.2. <strong>Pirano</strong>-Portorosea) solo andata …Lire 7. b) andata-ritornocon 10 minuti <strong>di</strong> fermata… Lire 10.3. <strong>Pirano</strong>-Ferrovia:a) solo andata … Lire 10. b) andata-ritornocon 10 minuti <strong>di</strong> fermata… Lire 14.4. Casa Rossa-Ferrovia:a) solo andata … Lire 8. b) andata-ritornocon 10 minuti <strong>di</strong> fermata..Lire 10.5. Portorose-Ferrovia:a) solo andata … Lire 5. b) andata-ritornocon 10 minuti <strong>di</strong> fermata… Lire 8.Questi erano i prezzi che i nostri nonnipagavano per arrivare da <strong>Pirano</strong> a SantaLucia e viceversa.Questo mese i lemmi <strong>di</strong>alettali mi sono stati trasmessi dalla signora Nella Nemec <strong>di</strong> Strugnanoche ringrazio e saluto. La soluzione dovrà pervenire entro il 15 ottobre 2012.Il partecipante, la cui risposta esatta verrà estratta, riceverà un prodotto <strong>di</strong> bigiotteriaplaccata argento (creazioni <strong>di</strong> Monique e Sarah Vuk)1. Anera A. Pecora2. Cagneto B. Vitello3. Caval C. Bue4. Cavera D. Gatto5. Cioca E. Topolino6. Conigio F. Lumaca7. Crocal G. Scorpione8. Din<strong>di</strong>o H. Moscerino9. Levere I. Asino10. Lumaga L. Anitra11. Manzo M. Cagnolino12. Micio N. Tafano13. Moschin O. Gabbiano14. Musso P. Pulcino15. Naserda Q. Capra16. Piegora R. Lepre17. Pulisin S. Tacchino18. Scarpion T. Cavallo19. Sorzeto U. Coniglio20. Tavarassa V. Lucertola21. Vedel Z. ChiocciaIl nostro tramIl mezzo mentretransita perPiazza Tartini, sinotano i binari.Foto dellacollezione delsig. Josip SobotaSOLUZIONI DEL CONCORSO N° 3An<strong>di</strong>to/Corridoio, Beleto/Rossetto,Bissiga/Vescica, Bochisâ/Sba<strong>di</strong>gliare,Bonbâ/ Inzuppare, Ebete/Deficiente,Ingropâ/Annodare, Montura/Uniforme,Polsâ/Riposare, Pomela/Bacca,Scabel/Como<strong>di</strong>no, Semoloso/Lentigginoso, Senpiesso/Sciocchezza,Sestela/Cestello, Sigala/Cicala,Sonfo/Monco, Spaliâ/Sparpagliare,Sponta/Iniezione, Squero/Cantiere,Stiama/Squama, Taca<strong>di</strong>sso/Appiccicoso.Tra le risposte esatte è stato sorteggiatoUmberto Tamaro <strong>di</strong> Santa Lucia che riceveràla pianta ornamentale.Mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>re <strong>di</strong> Casa NostraEl ga do man sanche.Vardâ de l’alto in basso.Ganbiâ aria.Niegasse int’un bicier de aqua.Indrio co’ le carte.Siera de scoresa.O de rifa o de rafa.Ver la luna per tresso.

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