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obiettivo - Anmil

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8<strong>obiettivo</strong> TUTELAle nostre battaglieVecchi problemiper la nuova legislaturaLa XVI legislatura sta per iniziareil suo percorso, mentre siamoormai prossimi alla formazione delnuovo Governo. In questo nuovo scenarioche si sta predisponendol’ANMIL non si lascerà trovare impreparata,anzi verrà posta in essereogni utile iniziativa finalizzata da unaparte all’avvio di collobarazione utilie stabili con parlamentari ed esponentidel Governo di dichiarata vicinanzaall’Associazione e dall’altra al raggiungimentodi nuovi traguardi vicinialle aspettative della categoria.La tutela assicurativaIl fenomeno degli infortuni e dellemalattie professionali correlate con illavoro è oggetto di costante attenzionedell’opinione pubblica e delle forzesociali, innanzitutto ed essenzialmenteper quanto riguarda l’aspetto dellaprevenzione del fenomeno stesso intermini di rimozione della fonte dirischio ovvero di protezione del lavoratoredall’azione nociva di dettafonte.A livello giuridico tale attenzione trovariscontro in tutta una serie di previsionilegislative - ed anche della contrattazionecollettiva - che in vario modoe con diversa intensità rafforzano l’impegnodelle aziende da un lato, i dirittidei lavoratori dall’altro, a garanziadella relativa protezione.Pur con il miglior impegno di tutti i protagonistipubblici e privati delle azionidi prevenzione dei rischi professionali,resta peraltro, il problema di comeaffrontare il fenomeno a valle dell’accadimentodell’infortunio o del manifestarsidella patologia di origine professionale.In pratica bisogna capirecome creare le condizioni affinché inquesta fase il lavoratore abbia la tutelamigliore possibile e come si puòdefinire la finalità stessa dell’interventopubblico a tale riguardo. In talecontesto il primo <strong>obiettivo</strong>, obbligato,di un urgente intervento riformatore èdunque la ricostruzione della coerenzacomplessiva del sistema, venutameno con il decreto 38/2000 chenon ha potuto intervenire sull’interoassetto normativo del Testo unico n.1124/1965, un testo fondamentalmenteche non riesce più a calarsinelle realtà emergenti.Per questo è avvertita l’esigenza diun’ampia delega al Governo peravviare, innanzitutto, il riordino condetta finalità di ricostruzione del sistemanella sua organicità, sia per i raccordifra i vari istituti all’interno delsistema di tutela per i rischi professionali,sia per i raccordi fra detto sistemae quelli riguardanti gli interventi diwelfare nel loro complesso e la legislazionesociale del lavoro.L’ANMIL, attraverso una raccolta difirme, ha presentato nel 2004 unaproposta di legge, di iniziativa popolare,di delega al Governo per l’emanazionedi un nuovo Testo Unico sullaassicurazione INAIL contro gli incidentisul lavoro.L’Associazione con questa propostaha voluto dare voce alle necessità disicurezza e prevenzione avvertitedagli oltre 22 milioni di lavoratoriiscritti all’INAIL, ma soprattutto ai 967mila rimasti già invalidi sul lavoro edai 124 mila vedove e orfani chechiedono un'Assicurazione migliore epiù rispettosa della dignità dei lavoratori.Purtroppo questo provvedimentoperò non è stato mai discusso.Appare indubbia la necessità di sostenerea livello parlamentare unacostante azione di sensibilizzazionesul problema, finalizzata alla calendarizzazionedella proposta di legge diiniziativa parlamentare sulla delega alGoverno per l’emanazione di unnuovo Testo Unico sulla assicurazioneINAIL contro gli infortuni sul lavoro.Rispetto invece al decreto 38/2000,nonostante i provvedimenti che prevedonola rivalutazione della tabella dell’indennizzodel danno biologico inmisura corrispondente alla variazionedell'indice nazionale dei prezzi alconsumo, per le famiglie di impiegatied operai accertati dall'ISTAT permanel’esigenza di una serie di aggiustamentiche, se realizzati, darebberocorpo e sostanza ad una vera riformastrutturale del sistema assicurativo.Nel contempo, tuttavia, si dovrannosensibilizzare il Parlamento ed ilGoverno sulla necessità - peraltro riconosciutaanche dal legislatore cheaveva introdotto il decreto 38/2000prevedendone una sperimentazione diun anno prima e due successivamente- di apportare correttivi e modifiche all’interosistema. Pur nella consapevolezzache rivedere l’intero pacchettocomporterebbe un onere di spesa nonaccettabile per le casse della Stato,bisognerà muoversi attraverso unaserie di priorità al fine di ottenere ilmaggior numero possibile di correttivi.Noi crediamo si debba riaffermareinnanzitutto la centralità della tuteladella dignità del lavoro, di cui sonoparte integrante la garanzia di sicurezzae la unitarietà del processo dipresa in carico del lavoratore.Dati alla mano, emerge chiaramenteche le prestazioni in favore delle vittimedi incidenti sul lavoro sono fortementepeggiorate dall’entrata in vigoredel sistema di indennizzo deldanno biologico dettato dal decretolegislativo n. 38 del 2000, consentendoun risparmio per l’INAIL di oltre270 milioni di euro l’anno, nonostantel’avanzo economico dell’Istituto,sistematicamente fagocitato dallecasse del Ministero dell’economia edelle finanze, superi ormai i duemiliardi di euro l’anno.

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