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Controdeduzioni alle osservazioni presentate - Provincia di Reggio ...

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COORDINAMENTO PER L’ELABORAZIONE DEL PTCP 2010PRESIDENTEAffari Generali e Pari Opportunità: istruzione e comunicazione, innovazione tecnologica, protezione civile, EuropaSonia MasiniVICE PRESIDENTEEconomia: attività produttive, commercio, turismo, lavoro e formazionePierluigi Saccar<strong>di</strong>ASSESSORATI:Risorse: risorse umane ed economico-finanziarieAntonietta AcerenzaSicurezza sociale: sanità, servizi sociali, casaMarco FantiniPianificazione: cultura, paesaggio, ambienteRoberto FerrariInfrastrutture: mobilità sostenibile e qualità dell’aria, sport, caccia e pescaAlfredo GennariAgricoltura: promozione territoriale, tutela dei consumatori e benessere animale.Roberta RiviSTRUTTURA TECNICAArea Cultura e Valorizzazione Del Territorio (in essere fino al 23 Luglio 2009)Paolo Gandolfi (Dirigente in carica fino al 30 Aprile 2007)Servizio Pianificazione Territoriale, Ambiente e Politiche CulturaliAnna Campeol (Dirigente)U.O. PTCP, Programmi e Piani <strong>di</strong> SettoreRenzo Pavignani (Coor<strong>di</strong>natore), Francesca Ansaloni, Silvia Ascari, Simona Giampellegrini, Andrea Modesti, LaraPetrucci, Serena Pezzoli, Giuseppe Ponz de Leon Pisani (fino al 31 Dicembre 2007), Maria Giuseppina VetroneU.O. Difesa del Suolo e Protezione CivileFederica Manenti, Alessio Campisi, Maria Cristina Cavazzoni, Matteo Guerra, Andrea MarchiU.O. Attività estrattiveBarbara Casoli, Cristina Baroni, Andrea Chierici, Corrado ReU.O. Pianificazione UrbanisticaElena Pastorini, Maria Silvia Boeri, Francesca CigariniU.O. Aree protette e PaesaggioSaverio Cioce, Elena Confortini, Rossana Cornia (fino al 13 Maggio 2007), Alessandra Curotti, Dario Mussini,Federica Oppi, Gabriella TurinaU.O. Tecnico Giuri<strong>di</strong>ca, AIA e Proce<strong>di</strong>menti DeliberativiPietro Oleari, Alessandro Costi, Silvia SelmiU.O. AmministrativaStefano Tagliavini, Mirella Ferrari, Francesco Punzi, Rosa Ruffini, Francesca Caroli, Paolo Arcu<strong>di</strong> (fino al 30 Ottobre2007)U.O. Sistema Informativo TerritorialeStefano Bonaretti, Davide Cavecchi, Emanuele PorcuU.O. VIA e Politiche EnergeticheGiovanni Ferrari, Aldo Treville, Paolo Ferri, Beatrice Cattini, Alessandro CerviU.O. Qualità dell’AriaFrancesca Inverar<strong>di</strong>, Cecilia Guaitoli, Raffaele Cosimo ScagliosiU.O. Tutela ed uso risorse idricheAttilio Giacobbe, Raffaella Gerol<strong>di</strong> (fino al 31 Luglio 2009), Aimone Lan<strong>di</strong>ni, Raffaele Scagliosi, Simona Tagliavini,Davide Varini


Consulenti e progettisti esterniSistema paesistico-percettivoProf. Roberto Gambino, Politecnico <strong>di</strong> Torino, Arch. Federica Thomasset, Arch. Raffaella GambinoSistema storico - archeologicoArch. Elisabetta CavazzaDott. Iames TirabassiSistema ecologico e VALSAT/VINCAProf. Sergio Malcevschi (NQA), Dott. Luca Bisogni (NQA), Dott. Riccardo Vezzani (NQA)Sistema inse<strong>di</strong>ativoProf. Federico Oliva, Arch. Piergiorgio Vitillo, Laboratorio labURB, DIAP, Politecnico <strong>di</strong> MilanoTecnicoop (inse<strong>di</strong>amenti commerciali)Sistema ambientaleDott. geol. Gian Pietro Mazzetti (pericolosità sismica)Prof. Alessandro Corsini, Dott. Federico Cervi, Univ. Modena e <strong>Reggio</strong> (frane <strong>di</strong> superficie)Ing. Tiziano Binini, Ing. Gianluca Lombar<strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>oBinini Architetti & Ingegneri Associati (fasce fluviali)Percorso <strong>di</strong> partecipazione e ascoltoProf. Alessandro Balducci, Arch. Clau<strong>di</strong>o Calvaresi, Arch. Elena Donaggio, DIAP, Politecnico <strong>di</strong> MilanoSistema economicoPEGroupHANNO INOLTRE CONTRIBUITO:Servizio Ambiente ( in essere fino al 23 Luglio 2009 )Annalisa Sansone (Dirigente)Servizio Infrastrutture, Mobilità Sostenibile, Patrimonio ed E<strong>di</strong>liziaValerio Bussei (Dirigente)Stenio Melani (Dirigente)Ermenegildo Deolmi ( Dirigente fino al 30 Giugno 2009 )Giovanni Rau<strong>di</strong>no (Funzionario)Area Risorse e Attività Economiche ( in essere fino al 23 luglio 2009 )Ivana Nicolai (Dirigente)Servizio Sviluppo Economico, Agricoltura e Promozione del TerritorioMariapia Tedeschi (Dirigente esperto)U.O. Statistica generaleLamberto Melloni, Tagliavini Clau<strong>di</strong>a ( fino al 30 Giugno 2008 )U.O. Sostegno <strong>alle</strong> Imprese e competitivitàCristina Toschi, Federica Pasini, Tania ReggianiU.O. Avversità Naturali e ControlloGiorgio PergreffiServizio aiuti imprese agricole ( in essere fino al 23 Luglio 2009 )Antonio Tamelli (Dirigente in carica fino al 30 Aprile 2008)Servizio Valorizzazione Produzioni Agricole ( in essere fino al 23 Luglio 2009 )Massimo Bonacini (Dirigente)Area welfare locale ( in essere fino al 23 Luglio 2009 )Angela Ficarelli (Dirigente)Servizio Programmazione Sociale, Sanitaria e Abitativa ( in essere fino al 23 Luglio 2009 )Marialodovica Fratti (Dirigente)Servizio Programmazione Scolastica, Educativa ed Interventi per la sicurezza socialePaola Canova (Dirigente)Servizio Affari GeneraliAngela Ficarelli (Dirigente)U.O. Valorizzazione Archivio Storico e ProtocolloAlberto Ferraboschi (Storico)


OSSERVAZIONIosservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 1 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione PaesaggioSi rileva la necessità <strong>di</strong> precisare le modalità per attivare le strategied'ambito, anche in relazione con le <strong>di</strong>sposizioni dei titoli II e III dellaParte Seconda delle Norme, chiarendo le <strong>di</strong>sposizioni perl'applicazione dell'articolo nei PSC, in<strong>di</strong>rizzando i Comuni a modalità<strong>di</strong> applicazione che prevedano:-la declinazione delle strategie d'ambito in politiche ed azioni locali;-il riconoscimento <strong>di</strong> contesti paesaggistici alla scala locale ai qualiriferire la specificazione e l'articolazione <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> qualità e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> valorizzazione.Si propone inoltre <strong>di</strong>:- semplificare il comma 5 in considerazione delle <strong>di</strong>sposizioni giàcontenute nei titoli II e III della Parte Seconda delle Norme;- mo<strong>di</strong>ficare il comma 8 precisando che in sede <strong>di</strong> Conferenza <strong>di</strong>Pianificazione, oltre ai Comuni contermini, dovranno essere coinvoltii Comuni appartenenti al medesimo Ambito <strong>di</strong> paesaggio laddoveinteressati dalla stesse strategie tematiche ed al fine <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare lescelte pianificatorie aventi significativi effetti <strong>di</strong> rilievosovracomunale”.Si segnala inoltre che il rimando contenuto alla lett. E) comma 5all'art. 6 è errato in quanto il rimando è alla rete ecologica polivalente<strong>di</strong> cui all'art. 5.Si elimina infine il riferimento al Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali al comma2 in quanto refuso.martedì 15 giugno 2010 Pagina 1 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 2 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSArt. 5Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- ai commi 5 e 6 si elimina la parola "prescrizioni" in quanto le<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 5 hanno valore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo o <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettiva;- al comma 5 lett. D) si inserisce l'espressione " le seguenti <strong>di</strong>rettiveper gli strumenti urbanistici comunali" costituenti con<strong>di</strong>zionamenti,prestazioni ed incentivi, al fine <strong>di</strong> precisare che trattasi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposti darecepire nei paini sottor<strong>di</strong>nati;- al comma 5, lett. D) punto 1) si integrano gli elementi <strong>di</strong> sensibilitàprioritaria con gli elementi D1. l’integrazione ha valore anche per gliinterventi ad impatto ambientale critico <strong>di</strong> cui alla lett. d), punto 2 iidello stesso comma;- occorre precisare meglio gli interventi considerati ad impattoambientale critico (comma 5, lett. D) punto 2) specie per opere <strong>di</strong>tipo lineare (infrastrutture stradali e ferroviarie) all'interno delleconnessioni ecologiche planiziali nonchè le misure compensative <strong>di</strong>cui alla seguente lett. g). Si stralcia il punto 2 ii al fine <strong>di</strong> evitarel’introduzione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zione con i contenuti dell’art. 38NA e con i vigenti strumenti <strong>di</strong> programmazione <strong>di</strong> settore;- al comma 5 lett. E) si specifica che la <strong>di</strong>sposizione riguarda solo glielementi G1, G2 e G3 e si ritiene <strong>di</strong> semplificare gli adempimentichiesti ai comuni in fase <strong>di</strong> elaborazione del piano urbanisticogenerale per la soluzione dei principali elementi <strong>di</strong> conflitto;- al comma 5, lett. E) punto 2 occorre altresì corregge il testo inmodo da precisare che sono da escludere nuove "urbanizzazioni"che riducano ulteriormente i varchi <strong>di</strong> permeabilità ecologica,piuttosto che nuova "e<strong>di</strong>ficazione";- al comma 5, lett. F) occorre aggiungere le parole “comma 3” dopo“precedente” in quanto refuso;- occorre precisare che la salvaguar<strong>di</strong>a della sezione libera <strong>di</strong> cui alcomma 5, lett. G) punto 1 riguarda solo gli interventi <strong>di</strong> nuovaurbanizzazione <strong>di</strong> cui al punto 2i) lett. D) comma 5 e che per gliinterventi infrastrutturali ricadenti entro gli elementi sensibili dellarete occorre approntare misure ed opere atte a garantire la continuitàecologica;- nel caso <strong>di</strong> riduzione della sezione libera sino al 50% (punto 1),lett. G) comma 5) si elimina il riferimento alla Conferenza <strong>di</strong>pianificazione ed all'Accordo <strong>di</strong> Pianificazione quale sede <strong>di</strong>concertazione in quanto trattasi <strong>di</strong> una fase preliminare in cui spessonon risulta possibile definire compiutamente tali situazioni,mantenendo comunque la necessità <strong>di</strong> accordo con la <strong>Provincia</strong>;- al comma 7 lettera b) si ritiene opportuno precisare chel'espressione "potranno precisare…" è da intendersi applicabile aglielementi quali capisal<strong>di</strong>, gangli e corridoi fluviali primari/pedecollinari;- al comma 7 lett. d) (<strong>di</strong>venuto lett. e in seguito ad integrazione) siintegra quanto in<strong>di</strong>cato come <strong>di</strong> seguito "…preciserannoprogettualmente le connessioni primarie in ambito collinare-montano(F2) ed i corridoi secondari (cat. E4) previsti dalla REP, fatto salvo ilmantenimento dei requisiti funzionali;- si integra il comma 7 con una nuova lettera (h) specificando che iComuni provvederanno a definire, nell'ambito della progettazionedelle rete ecologiche locali, idonee soluzioni <strong>alle</strong> situazioni <strong>di</strong> conflitto<strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> categorie G1,G2 e G3 del precedente comma 3, percoerenza con quanto <strong>di</strong>sposto alla lett. g) del comma 4.Art. 88Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- occorre rendere più chiari i contenuti, correggendo alcuneimprecisioni e specificando le leggi <strong>di</strong> riferimento nazionali eregionali (commi 2, 3, 4);- occorre rendere coerenti e più chiari possibile i contenutidell’articolo con quanto rappresentato nelle tavole;- al comma 7, si ritiene necessario introdurre specifiche inerentil'istituzione, la pianificazione e la gestione dei Paesaggi naturali eseminaturali protetti.Art. 89Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- si ritiene opportuno togliere, nel comma 2, il termine "pSIC" inquanto non sono presenti attualmente tali tipologie <strong>di</strong> siti nel territorioe al tempo stesso precisare meglio il futuro passaggio dei SIC aZSC;martedì 15 giugno 2010 Pagina 2 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione- si ritiene opportuno aggiungere, sempre nel comma 2, unaprecisazione rispetto alla possibilità che vi siano in futuro nuoveistituzioni <strong>di</strong> siti o mo<strong>di</strong>fiche degli esistenti;- si propone la mo<strong>di</strong>fica, nel comma 4, della frase inerente levalutazioni d'incidenza, per meglio chiarire la casistica cui piani,progetti ed interventi sono sottoposti;-si propone la semplificazione del testo del comma 5, eliminandol'elenco delle tipologie <strong>di</strong> siti Rete Natura 2000 e l'integrazione deltesto per meglio specificare il rapporto tra siti, pianificazioneurbanistica e variazioni dei perimetri.1 3 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -D'UFFICIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 3Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSSi formulano alcune <strong>osservazioni</strong> (mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni testuali)<strong>alle</strong> linee guida finalizzate ad una precisazione delle strategie per ilriequilibrio ecosistemico (paragrafo 3) ed alla correzione <strong>di</strong> refusi ederrori materiali.martedì 15 giugno 2010 Pagina 3 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 4 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleArt. 6D'UFFICIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:comma 3:- lett.a), tra le attività legate alla multifunzionalità dell'aziendaagricola, occorre eliminare il "turismo rurale" in quanto ai sensi dellaLR 26/94 e s.m. il turismo rurale è attività extra agricola, svolta nonda impren<strong>di</strong>tori agricoli ma del terziario; per contro si integra con taleattività l'elenco delle funzioni extraagricole <strong>di</strong> cui alla lett. D)ammissibili nei casi <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> manufatti rurali esistenti;- occorre precisare che le "infrastrutture per la mobilità" <strong>di</strong> cui alpunto 1) lett. C) riguardano opere <strong>di</strong> interesse locale;- lettera d) si corregge il lessico per riportare coerenza con il testonormativo della Parte Seconda delle NA. (cfr. anche Allegato 7,paragrafo 7.7, glossario);comma 4- si precisa che il contenuto delle lettere costituenti il comma ècostituito da in<strong>di</strong>rizzi oltre che da <strong>di</strong>rettive;- si precisa che i manufatti e<strong>di</strong>lizi esistenti non <strong>di</strong> interesse storicoarchitettonico e testimoniale e con originaria funzione <strong>di</strong>versa daquella abitativa (punto 3i, lett. H)possono essere recuperati per lefunzioni extra-agricole compatibili <strong>di</strong> cui alla lett. D) ad eccezionedella residenza;- si ritiene necessario mo<strong>di</strong>ficare le <strong>di</strong>rettive relative alla <strong>di</strong>sciplina delriuso degli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-architettonico e testimoniale(comma 4, lett.e,f,h) in coerenza con l'osservazione d'ufficio relativaall'Allegato 7 NA e con la L.R. 20/2000, precisando che il PSCdefinisce gli interventi ammissibili per ciascun e<strong>di</strong>ficio in<strong>di</strong>viduato <strong>di</strong>"interesse storico-architettonico", mentre stabilisce la <strong>di</strong>sciplinagenerale <strong>di</strong> tutela (eventualmente anche attraverso classid'intervento) per gli e<strong>di</strong>fici valutati "<strong>di</strong> pregio storico-culturale etestimoniale", la cui puntuale <strong>di</strong>sciplina d'intervento può esseredemandata al RUE. Spetta tuttavia al PSC, nell'ambitodell'elaborazione del Quadro Conoscitivo, l'analisi dell'interopatrimonio <strong>di</strong> interesse storico-architettonico e testimoniale che deveconcludersi con la definizione, per ciascun e<strong>di</strong>ficio, della valutazionedel <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> interesse (e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storicoarchitettonicoed e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale, incoerenza con art. A-9 della LR 20/2000);- in ragione delle mo<strong>di</strong>fiche apportate all'art. 50 si ritiene necessarioeliminare il riferimento nella lett. i) comma 4 alla priorità per lestrutture inse<strong>di</strong>ative <strong>di</strong> cui all'art. citato;- si ritiene utile integrare la lett. E) del comma 4 con la definizione <strong>di</strong>“struttura inse<strong>di</strong>ativa storica” <strong>di</strong> cui all’art. 50, ad ulteriore specificaed integrazione della definizione <strong>di</strong> cui all’art. A9 l.r. 20/2000, e permaggiore coerenza con la parte seconda delle norme;- occorre precisare che il sistema inse<strong>di</strong>ativo storico definito dalpresente Piano, in<strong>di</strong>cato alla lett. E) del comma 4, è contenuto oltreche nella tav. P5a anche nell'Allegato 7 NA;- si ritiene opportuno al comma 4 lett. J) sostituire la parola"limitazioni" con la parola "<strong>di</strong>sposizioni" in quanto tali interventidevono risultare conformi a tutte le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui alla parteseconda delle Norme, non solo a quelle comportanti limitazioni.- sempre al comma 4 lett. J per omogeneità con le altre definizioniriportate nelle norme si aggiunge l'aggettivo "professionale"all'impren<strong>di</strong>tore agricolo.comma 5- lett. B) si aggiunge tra gli interventi finalizzati al miglioramento dellaqualità paesaggistica da definire attraverso gli strumenti urbanisticicomunali anche la possibilità <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nare interventi <strong>di</strong> nuovacostruzione alla contestuale realizzazione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> mitigazione <strong>di</strong>manufatti incongrui;.martedì 15 giugno 2010 Pagina 4 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 5 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloArt. 7Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- occorre rafforzare al comma 1 la finalità generale del Piano <strong>di</strong>contenimento del consumo <strong>di</strong> suolo per nuove urbanizzazioni;- precisare che le soglie <strong>di</strong> incremento del territorio urbanizzato siriferiscono ad ambiti <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento con destinazioniprevalentemente residenziali (commi 3 e 5);- occorre precisare meglio le modalità <strong>di</strong> verifica del residuo dei pianial fine <strong>di</strong> determinare la quota massima <strong>di</strong> incremento del territoriourbanizzato;- precisare che le quote <strong>di</strong> territorio urbanizzabile necessarie per larealizzazione <strong>di</strong> dotazioni territoriali <strong>di</strong> cui al punto 7) lett. B) comma5 sono da intendersi "non già ricomprese nelle categorie del punto 4"della medesima lettera; inoltre sono ricomprese anche le dotazioniterritoriali correlate all'attuazione delle previsioni <strong>di</strong> ambiti <strong>di</strong> nuovoinse<strong>di</strong>amento;- specificare la definizione <strong>di</strong> varianti " a bilancio zero" (comma 7)che si intendono sempre ammesse, pertanto non incidenti sullequote;- riformulare la sintassi del comma 3 al fine <strong>di</strong> migliorare la letturadella norma;- si esplicita che le stazioni o fermate del trasporto pubblico su ferro<strong>di</strong> cui alla lett. A) comma 3 sono da intendersi sia esistenti che <strong>di</strong>progetto.- eliminare i riferimenti ai tipi <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> ampliamento del territoriourbanizzato al comma 3, lett. B) punto 4) per coerenza con il punto4) lett. A ) del medesimo comma;- eliminare le parole "<strong>di</strong> sviluppo" al comma 5, lett. B) punto 4 inquanto sono da escludersi dall'applicazione della quota, in coerenzacon quanto <strong>di</strong>sposto al punto 5) successivo, anche le previsioni <strong>di</strong>ampliamento degli ambiti specializzati per attività produttivesovraprovinciali e sovracomunali <strong>di</strong> tipo consolidato;- specificare che la verifica del rispetto della quota avviene, in primaistanza, nell'ambito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> istruttoria da parte della<strong>Provincia</strong> dei POC e che in fase <strong>di</strong> PSC occorre inserire nellarelazione o norme <strong>di</strong> piano il rispetto della quota quale obiettivomassimo <strong>di</strong> espansione del territorio urbanizzato avente valore <strong>di</strong><strong>di</strong>chiarazione programmatica dell'ente comunale argomentata sullabase <strong>di</strong> una computazione delle previsioni residue e delle esclusioni<strong>di</strong> cui al comma 5, lett. B;- precisare al comma 2 che trattasi solo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi e <strong>di</strong>rettive- comma 9, sostituire "e<strong>di</strong>ficato" con "urbano" per coerenza conclassificazioni riportate nei commi precedenti.1 6 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altroSi formulano alcune <strong>osservazioni</strong> per eliminare errori materiali,precisare talune <strong>di</strong>sposizioni od al fine <strong>di</strong> una migliore applicazionedella norma:- all'art. 8 comma 11, si evidenzia che il riferimento all'art. 17comma 5 è da intendersi all'art. 17 comma 4;- all'art. 9 comma 8 si precisa che il <strong>di</strong>mensionamento abitativo varapportato all'analisi delle <strong>di</strong>namiche ed <strong>alle</strong> tendenze dei territoricomunali limitrofi o del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> appartenenza per i centrior<strong>di</strong>natori "o dei comuni facenti parte dello stesso ambito territorialecon forti relazioni funzionali";- all'art. 9 comma 8 il rimando è all'art. 8 comma 12, trattasi <strong>di</strong>refuso; si ritiene inoltre opportuno specificare meglio i concetti <strong>di</strong><strong>di</strong>mensionamento e <strong>di</strong> capacità inse<strong>di</strong>ativa teorica ai fini della loroapplicazione negli strumenti urbanistici comunali (commi 2,3,4);- all'art. 8 comma 10, precisare che quanto richiesto avviene in fase<strong>di</strong> PSC o sue varianti;- art. 8, comma 11, sostituire la definizione centro "e<strong>di</strong>ficato" concentro "urbano" per coerenza con precedenti definizioni e sostituire ilriferimento alla Comunità montana con "territorio montano".martedì 15 giugno 2010 Pagina 5 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 7 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOsemplificazione norme Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivisovracomunaliArt. 11Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- occorre esplicitare, in calce ai commi 3 e 5 laddove non in<strong>di</strong>cato,che tali ambiti devono assumere le caratteristiche <strong>di</strong> AreeEcologicamente Attrezzate in ai sensi della legislazione nazionale eregionale vigente in materia;- in generale occorre precisare che le vocazioni funzionali definiteper gli ambiti <strong>di</strong> qualificazione produttiva sovraprovinciali esovracomunali <strong>di</strong> sviluppo sono da ritenersi in<strong>di</strong>cative ed espressive<strong>di</strong> un obiettivo programmatico e non, pertanto, da intendersiescludenti in modo assoluto ulteriori tipologie <strong>di</strong> attività se compatibilidal punto <strong>di</strong> vista urbanistico, ambientale ed igienico-sanitario con lacaratterizzazione prevalente per attività <strong>di</strong> tipo produttivo;- occorre precisare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui al punto 4) lett. B) comma 5relative all'ampliamento degli ambiti specializzati per attivitàproduttive <strong>di</strong> Castellarano e Casalgrande specificando meglio isettori esclusi ai fini della tutela della risorsa idrica sotterranea;- si propone <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il comma 6 lett. A) precisando che èrichiesto l'accordo territoriale relativamente agli ambiti consolidati oveciò sia espressamente previsto d<strong>alle</strong> Norme, in quanto l'accordoterritoriale attuativo rappresenta lo strumento principale estrettamente necessario per l'attuazione effettiva dei <strong>di</strong>sposti delPTCP riguardanti la progressiva trasformazione in areeecologicamente attrezzate;- occorre precisare (al comma 8) che in assenza degli accor<strong>di</strong> iComuni possono dare attuazione <strong>alle</strong> sole previsioni definite daglistrumenti urbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del presente Piano"ed <strong>alle</strong> previsioni introdotte con le varianti <strong>di</strong> cui al commaseguente" (ovvero le varianti ai PRG, qualora ancora ammissibilidalla legislazione vigente, atte ad introdurre modesti ampliamenti inrisposta a fabbisogni <strong>di</strong> aziende già inse<strong>di</strong>ate nell'ambito o perreinse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> aziende dei comuni del bacino <strong>di</strong> gravitazione,ecc.);- occorre precisare (al comma 9) che le varianti <strong>di</strong> cui sopra possonoriguardare anche i casi del punto 3) lett. B) comma 5;- con riguardo all'ambito <strong>di</strong> sviluppo casello Caprara - Campegine(che viene ridenominato "Casello Terre <strong>di</strong> Canossa - Campegine") siaggiunge una precisazione nei limiti all'espansione specificando chein prossimità del casello autostradale, i limiti a sud della S.P. 39sono identificati dallo scalo futuro e d<strong>alle</strong> zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale come rappresentati nella Tav.P5a;- per quanto riguarda l'ambito consolidato <strong>di</strong> "Mancasale", occorreprecisare che l'inserimento <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento è ancheammissibile nei casi <strong>di</strong> cui al comma 5, lett. B), punto 3) ovvero perl'attuazione <strong>di</strong> dotazioni territoriali;-al fine <strong>di</strong> semplificare la modalità d'attuazione occorre integrare ilcomma 7 esplicitando la possibilità <strong>di</strong> sottoscrivere un unico accordoterritoriale comprensivo dei contenuti delle lett. a) e b) del comma 6;- integrare al comma 3 lett. b) punto 1 le vocazioni funzionalidell'ambito <strong>di</strong> sviluppo "Casello Terre <strong>di</strong> Canossa - Campegine" conquanto stabilito dall'Accordo <strong>di</strong> pianificazione sottoscritto tra<strong>Provincia</strong> e Comune <strong>di</strong> Campegine.1 8 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivi comunaliArt. 12Occorre precisare la definizione <strong>di</strong> cui al comma 1, specificandoche sono considerati ambiti specializzati per attività produttive <strong>di</strong>interesse comunale anche le aree introdotte in ampliamento ai sensidei <strong>di</strong>sposti del comma 2 seguente.Occorre infine specificare, analogamente a quanto <strong>di</strong>sposto per gliambiti <strong>di</strong> rango sovracomunale del Distretto ceramico che anche perle aree specializzate per attività produttive ivi ricadenti valgono lecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui ai punti 4.1 e 4.2 della lett. B) comma 5, art. 12;- al fine <strong>di</strong> semplificare gli adempimenti ai Comuni relativi allacostruzione del quadro conoscitivo si propone <strong>di</strong> eliminare la <strong>di</strong>rettivasulle modalità <strong>di</strong> effettuazione delle analisi delle aree perinse<strong>di</strong>amenti produttivi <strong>di</strong> cui al comma 2 lett. D) demandando ciò alComune;- occorre specificare meglio il concetto <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> cui alcomma 3.martedì 15 giugno 2010 Pagina 6 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 9 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Poli funzionaliArt. 13- si propongono alcune mo<strong>di</strong>fiche normative specificando, incoerenza con la legge regionale 20/00, art. A-15 comma 5, per i polifunzionali esistenti al comma 5, che i Comuni danno attuazione agliobiettivi ed <strong>alle</strong> eventuali previsioni definite dal PTCP ai commi 3 e 4per specifici poli; sempre in coerenza con l'art. A-15 occorre inoltreaggiungere gli interventi <strong>di</strong> riqualificazione urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia edeliminare la parola "rilevanti" riferita <strong>alle</strong> mo<strong>di</strong>fiche funzionali inquanto queste devono essere comunque in coerenza con lacaratterizzazione funzionale prevalente stabilita da PTCP;- si precisano alla lett.g del comma 3 le vocazioni funzionali del polo,nonché gli aspetti riguardanti le previsioni commercilai in coerenzacon l'art.20.1 10 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Dotazioni territorialiArt. 14Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- occorre precisare che l'elenco delle tipologie <strong>di</strong> spazi edattrezzature <strong>di</strong> interesse pubblico <strong>di</strong> rilevanza sovracomunale <strong>di</strong> cuial comma 9 è da intendersi non esaustivo e che nell'ambito dellaformazione dello strumento urbanistico generale i Comuni, sullabase <strong>di</strong> una valutazione con<strong>di</strong>visa con la <strong>Provincia</strong> possono proporreulteriori tipologie nonché declassare altre in ragione della <strong>di</strong>mensionedell'effettivo bacino d'utenza;- al comma 13, al fine <strong>di</strong> una migliore lettura della norma, occorreriformulare la lett. C e l'ultimo periodo del comma e procedere aduna sintesi dei contenuti <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo espressi <strong>alle</strong> lett. A e b;- al comma 14 occorre effettuare alcune correzioni della terminologiaai fini <strong>di</strong> una migliore lettura della norma;- occorre infine perfezionare la formulazione del comma 16chiarendo che l' in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi spazi ed attrezzature <strong>di</strong>interesse pubblico <strong>di</strong> rilievo sovracomunale avviene con le modalità<strong>di</strong> cui ai commi 5 e 6 dell'art. A-24 L.R. 20/00 ed in coerenza conl'art. 8 (gerarchia dei centri urbani) delle NA.martedì 15 giugno 2010 Pagina 7 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 11 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaArt. 16Si propone <strong>di</strong>:- semplificare il comma 1 in quanto gli obiettivi in materia <strong>di</strong>risparmio energetico e promozione delle fonti rinnovabili sono giàdefiniti dalla legislazione regionale in materia così anche lecompetenze del PTCP;- al comma 4, lett. b sostituire "in particolare" con "prioritariamente",eliminare inoltre il riferimento all'e<strong>di</strong>lizia anni 50-60 in quanto nonsolo tale patrimonio e<strong>di</strong>lizio presenta generalmente basse prestazionienergetiche; occorre altresì aggiungere alla lett. C) ilteleraffrescamento; si semplifica infine la formulazione iniziale delcomma ai fini <strong>di</strong> una più agevole lettura- si ritiene necessario al comma 5 sostituire la parola "devono" con"possono" per conformità alla L.R. 26/2004;- si ritiene opportuno integrare il comma 7 esplicitando che tale<strong>di</strong>sposizione riguarda sia il territorio urbano che rurale e nei limitidefiniti anche d<strong>alle</strong> altre parti delle Norme; occorre inoltre precisareche nel territorio rurale gli strumenti urbanistici comunalipromuovono, compatibilmente con le altre <strong>di</strong>sposizioni delle presentiNorme, le con<strong>di</strong>zioni per ottimizzare programmi <strong>di</strong> filiera corta per lavalorizzazione delle biomasse locali e per la mitigazione degli impattinegativi legati alla movimentazione delle bioenergie;- si propongono correzioni puntuali al comma 9 al fine <strong>di</strong> renderlo <strong>di</strong>più facile lettura ed in coerenza con la L.R. 26/2004;- al comma 10 si ritiene opportuno specificare che tale <strong>di</strong>sposizione,che prevede la massimizzazione del recupero in forma passivadell'energia necessaria a sod<strong>di</strong>sfare i fabbisogni derivantidall'attuazione <strong>di</strong> previsioni <strong>di</strong> nuova urbanizzazione o riqualificazionesoggette a pua, non ha carattere imperativo ma per contro ha valore<strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo;- al comma 11, nei casi <strong>di</strong> previsioni <strong>di</strong> poli funzionali e<strong>di</strong>nse<strong>di</strong>amenti terziari e commerciali comportanti interventi <strong>di</strong> nuovaurbanizzazione, ristrutturazione ed ampliamento con una sup.complessiva sup. a 5000 mq, si ritiene opportuno specificare che la<strong>di</strong>sposizione relativa <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong> realizzazione delle dotazioni <strong>di</strong>parcheggi, tese ad una minimizzazione degli impatti sul microclima,sia da intendersi non prescrittiva sempre ai sensi della L.R. 26/2004;- al comma 12 si ritiene superfluo il riferimento a quanto previstonella Del. A.L. n. 118/2007, peraltro erroneamente citata nelle normedel PTCP adottato;- al comma 13 l'espressione " dovrà essere" va sostituita con"preferibilmente" per coerenza con la L.R. 26/2004;- occorre rivedere il comma 14 conformemente alla legislazionenazionale e regionale vigente in materia <strong>di</strong> promozione delle fontienergetiche rinnovabili e del risparmio energetico ed esplicitando ilvalore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> tale norma;- occorre formulare un nuovo comma (15) al fine <strong>di</strong> esplicitarel'obiettivo principale <strong>di</strong> favorire la <strong>di</strong>ffusione delle rinnovabili e delrisparmio energetico nel territorio urbano;Al fine <strong>di</strong> rendere più agevole la comprensione delle norme inerentigli impianti energetici da fonti rinnovabili in territorio rurale i commidal 17 al 21 sono rinumerati quali sottopunti del comma 17, in mododa chiarire che trattasi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni inerenti il territorio rurale;Riguardo l’installazione <strong>di</strong> impianti FER in territorio rurale si osservaquanto segue:- il comma 18, rinumerato come comma 17.4, è meglio precisato nelcombinato <strong>di</strong>sposto con il comma 20, rinumerato come comma 17.3,ed integrato con riferimento agli impianti <strong>di</strong> cui all'art. 11 D. lgs.115/2008;- il comma 20, rinumerato come comma 17.3, viene corretto alla lett.A) punto 2) (zone escluse), per coerenza con quanto <strong>di</strong>sposto nellaparte seconda delle Norme, con le seguenti mo<strong>di</strong>fiche e<strong>di</strong>ntegrazioni “strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane, <strong>di</strong>cui all’art. 50, comma 4°, lett. B), e vengono aggi unti ulteriori puntiquali zone escluse: "le zone <strong>di</strong> tutela naturalistica <strong>di</strong> cui all'art. 44"(erroneamente riportate tra le zone sensibili); “le Zone <strong>di</strong> ProtezioneSpeciale (<strong>di</strong>r. 79/409/CEE), limitatamente agli impianti eolici"; le areeposte a quote superiori ai 1200 metri (per una più chiaraapplicazione dell'art. 37 NA in recepimento dell'art. 9 del PTPR edella Del.G.R. n. 2131/2004);- si ritiene infine necessario, al fine <strong>di</strong> una maggiore coerenza tra le<strong>di</strong>sposizioni del comma 20 (rinumerato 17.3) con le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>martedì 15 giugno 2010 Pagina 8 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzionetalune zone del titolo secondo della parte seconda, aggiungere allalett.b) punto 2, dopo le parole "delle presenti Norme" l'espressione"anche ad integrazione degli usi in esse ammissibili;- il comma 21 lettera a) punto 3), rinumerato come comma 17.2, lett.D) punto 2, è stata corretta la casistica <strong>di</strong> ammissibilità degliimpianti, rendendo valutabili quelli ricadenti in aree a vario titolocompromesse dal punto <strong>di</strong> vista agricolo e precisando le categorie <strong>di</strong>infrastrutture in cui poter realizzare gli impianti in oggetto, riferendole definizioni a quelle dell’art. 33 NA;- il comma 21 lettera a) punto 3), rinumerato come comma 17.2, lett.d) punto 4, nella riformulazione del comma in seguito <strong>alle</strong> riserve1.30 e 1.32, si sono specificate le possibilità <strong>di</strong> produzioneenergetica da parte degli impren<strong>di</strong>tori agricoli in quanto attivitàconnessa.1 12 82468 OSSERVAZIONI rettifiche errori materiali Norme <strong>di</strong> Attuazione Boschi- art. 38, si propone <strong>di</strong> aggiungere nel comma 14 il riferimento <strong>alle</strong>D'UFFICIO e refusi"zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica". Trattasi <strong>di</strong> refuso, in quanto all'art.45, comma 2, lett. G, è presente il riferimento all'art. 38.1 13 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOsemplificazione norme Norme <strong>di</strong> Attuazione Inse<strong>di</strong>amenti commercialiTitoli III parte primaSi rileva la necessità <strong>di</strong>:- semplificare l'elenco delle tipologie <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong>inse<strong>di</strong>amenti commerciali <strong>di</strong> cui all'art. 18 delle norme <strong>di</strong> piano;- eliminare refusi ed errori materiali, nonchè operare mo<strong>di</strong>fiche e<strong>di</strong>ntegrazioni al testo normativo per migliorare la sintassi e facilitare lacomprensione della norma;- occorre rafforzare al comma 1 le finalità del Piano in coerenza conquanto riportato nella relazione illustrativa <strong>alle</strong>gato A;- all'art.23 lett.c si specificano meglio i criteri per la localizzazionedelle Me<strong>di</strong>o Gran<strong>di</strong> strutture alimentari, aggregazioni con esercizi <strong>di</strong>vicinato e Centri Commerciali <strong>di</strong> vicinato e <strong>di</strong> importanza locale incoerenza con le <strong>di</strong>rettive regionali.1 14 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Rete viariaArt. 29Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- al comma 3 il riferimento all'art. 34 è errato, si proponel'eliminazione;- al comma 5 si ritiene necessario specificare che i valori metriciriportati sono da riferirsi all'asse geometrico dell'infrastruttura;- al comma 7 occorre riformulare il periodo in quanto la tavola P3anon riporta graficamente i corridoi, ma i tracciati ai quali applicare lafascia ai fini dell'in<strong>di</strong>viduazione del corridoio;- in generale si precisa che i riferimenti al PSC sono da intendersi aiPSC ed <strong>alle</strong> varianti ai PRG.Art. 33Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- occorre correggere al comma 1 la classificazione della rete viariaincoerenza con la tavola P3a (errore materiale);- si ritiene opportuno precisare che il <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> cui al comma 3 è daintendersi rivolto alla promozione <strong>di</strong> soluzioni a minor consumo <strong>di</strong>territorio in<strong>di</strong>pendentemente dalla tipologia geometrico-funzionaleadottata per l'intersezione;- occorre specificare che, al comma 4 lett. A) punto 1, trattasi nonsolo delle componenti ecologiche ed ambientali, ma anchepaesaggistiche ed antropiche in quanto le fasce <strong>di</strong> ambientazioneesplicano i loro effetti mitigativi anche per le componenti antropichee per un corretto inserimento dell'opera nel paesaggio.martedì 15 giugno 2010 Pagina 9 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 15 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Rete ferroviaria e TPLArtt. 30 e 31Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- al fine <strong>di</strong> una migliore comprensione delle norma al comma 2 sipropone la riformulazione del primo periodo nel seguente modo"Fanno parte del sistema portante del trasporto pubblico gli Assi fortidel TPL in sede promiscua o specializzati <strong>di</strong> progetto rappresentatinella tav. P3a…."; si precisa inoltre che le in<strong>di</strong>viduazioni <strong>di</strong> cui allatav. P3a hanno valore ideogrammatico, ovvero in<strong>di</strong>cativo per quantoriguarda il preciso posizionamento dei tracciati e vincolante perquanto riguarda la prestazione /funzione svolta (collegamento trapolarità del sistema inse<strong>di</strong>ativo, a servizio <strong>di</strong> una <strong>di</strong>rettrice specifica,ecc.);- occorre specificare che nei corridoi <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a infrastrutturalenonché nella fascia minima a lato della sede stradale <strong>di</strong> cui alcomma 2 i Comuni recepiscono le <strong>di</strong>rettive del comma 6 art. 29;- specificare, alla lett. A) comma 2, art. 30 che le mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong>tracciato sono da concordare, oltre che con gli enti citati, anche congli "altri enti interessati";- si precisa che le stazioni e fermate <strong>di</strong> trasporto pubblico su ferro <strong>di</strong>cui al comma 3, art. 30 sono da intendersi presenti o previste;- specificare che, al comma 3, art. 31 che le citate "procedure <strong>di</strong>localizzazione e <strong>di</strong> VIA previste dalla legge" sono relative <strong>alle</strong> operepubbliche;- si ritiene opportuno aggiungere una <strong>di</strong>rettiva (nuovo comma 5, art.31) atta ad introdurre, negli strumenti urbanistici comunali, <strong>di</strong>spositivinormativi finalizzati a consentire lungo le linee del trasporto pubblicolocale su gomma interventi <strong>di</strong> riqualificazione, nuova costruzione edequipaggiamento <strong>di</strong> fermate;- in generale si precisa che i riferimenti al PSC sono da intendersi aiPSC ed <strong>alle</strong> varianti ai PRG1 16 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema della mobilità - altroArt. 32.Si ritiene necessario integrare il comma 1 prevedendo la possibilità<strong>di</strong> localizzare attività <strong>di</strong> logistica, oltre che in prossimità dei no<strong>di</strong><strong>di</strong>scambio modale delle merci, anche all'interno <strong>di</strong> quei poli produttivisovracomunali che godono delle migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accessibilità.Art. 35occorre precisare al comma 2 che l'integrazione degli itinerariciclabili <strong>di</strong> interesse provinciale ad opera dei Comuni avviene inaccordo con la <strong>Provincia</strong>.martedì 15 giugno 2010 Pagina 10 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 17 82468 OSSERVAZIONI rettifiche errori materiali Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementiSi formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:D'UFFICIO e refusistrutturanti la forma delterritorioArt. 42- si propone <strong>di</strong> eliminare nel comma 2 il riferimento al comma 10, inquanto tale comma non esiste;- comma 3 ultimo periodo: occorre sostituire il rimando errato "<strong>alle</strong>lett. A) e b) del sesto comma" con "<strong>alle</strong> lett. A) e b) del presentecomma";Al fine <strong>di</strong> rendere più snella e chiara la forma, si propone, inoltre, <strong>di</strong>riformulare in parte l'ultimo capoverso del comma 3 come segue:"Gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione regionali, o provinciali, compresiquelli <strong>di</strong> settore, possono prevedere l'e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> nuovi manufatti,esclusivamente quali ampliamenti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti, ovvero qualinuove costruzioni accorpate con quelle preesistenti, e comunque nelrispetto delle caratteristiche morfologiche, tipologiche, formali ecostruttive locali, qualora gli e<strong>di</strong>fici esistenti non siano sufficienti oidonei per le esigenze <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lettere a) e b)."- eliminare all'ultimo capoverso del comma 6 le parole "del nonocomma" in quanto le lettere elencate si riferiscono al medesimocomma 6.Art. 43- comma 5, si ritiene più corretto sostituire la definizione <strong>di</strong>"strumenti <strong>di</strong> pianificazione subprovinciale" con "strumentiurbanistici comunali"; si segnala inoltre la necessità <strong>di</strong> sostituire iltermine "in<strong>di</strong>rizzi" con "<strong>di</strong>rettive" in quanto la formulazione del testonormativo ha carattere imperativo;- comma 9 le <strong>di</strong>sposizioni elencate costituiscono <strong>di</strong>rettive e non,come erroneamente in<strong>di</strong>cato, in<strong>di</strong>rizzi. Occorre pertanto sostituire laseguente espressione "ai seguenti in<strong>di</strong>rizzi" con "<strong>alle</strong> seguenti<strong>di</strong>rettive";- occorre rendere maggiormente coerenti le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui alcomma 11 con l'art. 16 commi 17, 18, 19 , 20 e 21 relativamente allalocalizzazione <strong>di</strong> impianti per la produzione da fonti rinnovabili;- al fine <strong>di</strong> tutelare e valorizzare il patrimonio geologico provinciale,come in<strong>di</strong>viduato dai catasti dei geositi approvati dalla Regione <strong>di</strong> cuiall'art. 5 della LR 9/2006 e dalla carta geomorfologica del territorioprovinciale parte integrante del presente Piano (tav. 1 del QuadroConoscitivo Allegato 6) occorre introdurre un nuovo comma (13) che<strong>di</strong>spone la definizione <strong>di</strong> una specifica <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela da partedei piani comunali in conformità all'art. 6 della L.R. 9/2006.Art. 44- si propone <strong>di</strong> sostituire nel comma 2, lett. H, il riferimento alcomma 13 dell'art. 38 con il riferimento al comma 14. Trattasi <strong>di</strong>refuso.Nella medesima lett. H) del comma 2 si propone inoltre sostituire leparole "salvo la determinazione <strong>di</strong> prescrizioni più restrittive" con"salvo la determinazione <strong>di</strong> prescrizioni più restrittive vigenti".Si propone infine <strong>di</strong> integrare il comma 2 lett. B. con la seguenteformulazione "l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> infrastrutture ed attrezzaturefinalizzate alla vigilanza ed alla fruizione collettiva delle predettezone, quali percorsi e spazi <strong>di</strong> sosta, rifugi e posti <strong>di</strong> ristoro.." permaggiore aderenza al PTPR.Art. 45- si propone <strong>di</strong> correggere alcuni refusi come segue:• aggiungere all'ultimo capoverso del comma 1, in riferimento <strong>alle</strong>prescrizioni, anche il comma 8;• sostituire nel comma 2, lett. G, il riferimento al comma 13 dell'art.38 con il riferimento al comma 14 dello stesso articolo;• eliminare nel comma 2, lett. M, il riferimento al 2° comma, in quantole citate "finalità" sono contenute nel comma 1;• sostituire nel comma 3 le parole "nell'introduzione" con "nél'introduzione".Al fine <strong>di</strong> attualizzare la terminologia e <strong>di</strong> rendere maggiormentecoerenti le <strong>di</strong>sposizioni del presente articolo con le restanti parti delleNorme, si propone <strong>di</strong> riformulare i commi 4 e 5. Inoltre si precisa, alcomma 5, che le funzioni extra-agricole che possono essereintrodotte dagli strumenti urbanistici comunali previo Accordo <strong>di</strong>Programma con la <strong>Provincia</strong>, devono rivestire carattere <strong>di</strong> interessepubblico, l'elenco delle funzioni viene inoltre integrato con lamartedì 15 giugno 2010 Pagina 11 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzioneseguente espressione "… e <strong>di</strong> servizio alla persona coerenti conl'obiettivo primario <strong>di</strong> fruizione dei luoghi" ciò al fine <strong>di</strong> ampliare lagamma delle funzioni inse<strong>di</strong>abili sia in ragione della <strong>di</strong>versificazionedelle attività relative al settore ricettivo verificatesi nell'ultimodecennio, sancita anche da apposite leggi <strong>di</strong> settore (si veda la L.R.28 luglio 2004 "Disciplina delle strutture ricettive <strong>di</strong>retteall'ospitalità"), verso il più ampio settore dei "servizi <strong>di</strong> accoglienza",sia anche in ragione della in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> altre attività <strong>di</strong> servizioalla persona compatibili per carico urbanistico generato, tipologiee<strong>di</strong>lizie ed impatto paesaggistico con l'obiettivo primario dellavalorizzazione dei luoghi (comma 1 art. 45).- infine occorre integrare il comma 2 lett. D) dopo l'espressione "strumenti urbanistici comunali" con "in conformità alla <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> cuial comma 4 art. 6".- mo<strong>di</strong>ficare l'ultimo comma togliendo l'inciso "introdotte in aumentoo in variazione rispetto a quelle del Piano Territoriale <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento <strong>Provincia</strong>le approvato con Del. G.R. 769 del25/05/01999" in quanto già il PTCP vigente faceva salve le previsionivigenti.Riguardo <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni relative alla realizzazione "<strong>di</strong> annessirustici aziendali o interaziendali e <strong>di</strong> altre strutture strettamenteconnesse alla conduzione delle aziende agricole" si propone <strong>di</strong>uniformare la <strong>di</strong>citura contenuta nei seguenti articoli:• art. 37, comma 6, lett. C);• art. 40, comma 8, lett. D);• art. 42, comma 6, lett. C);• art. 45, comma 2, lett. E).In riferimento alla stessa <strong>di</strong>sposizione, nei medesimi articoli 37, 40,42, 45, si propone inoltre <strong>di</strong> aggiungere riferimento <strong>alle</strong> linee guida <strong>di</strong>cui all'<strong>alle</strong>gato NA 4, esplicitando la finalità <strong>di</strong> perseguire qualitàarchitettonica e <strong>di</strong> corretto inserimento paesaggistico negli interventi.In riferimento alla stessa <strong>di</strong>sposizione, nei medesimi articoli 37, 40,42, 45, si propone inoltre <strong>di</strong> aggiungere riferimento <strong>alle</strong> linee guida <strong>di</strong>cui all'<strong>alle</strong>gato NA 4, esplicitando la finalità <strong>di</strong> perseguire qualitàarchitettonica e <strong>di</strong> corretto inserimento paesaggistico negli interventi.Si propone, infine, <strong>di</strong> uniformare l'art. 42, comma 6, lett. A) ed icommi:• art. 37, comma 6, lett. A);• art. 40, comma 8, lett. A);• art. 48, comma 6, lett. A);sostituendo la <strong>di</strong>citura come segue:"qualsiasi intervento sui manufatti e<strong>di</strong>lizi esistenti, qualora definitoammissibile dagli strumenti urbanistici comunali in conformità <strong>alle</strong><strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> cui al comma 4, art. 6".Art.37-comma 3, lett.c, si elimina il richiamo agli impianti per la produzioneidroelettrica in quanto trattasi <strong>di</strong> refuso non conforme all'art.9 delPTPR.martedì 15 giugno 2010 Pagina 12 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 18 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi rileva la necessità <strong>di</strong> eliminare alcuni refusi e imprecisioni e <strong>di</strong>chiarire aspetti relativi all'in<strong>di</strong>viduazione e <strong>di</strong>sciplina delle "struttureinse<strong>di</strong>ative storiche" negli strumenti urbanistici comunali.In particolare, in relazione ai singoli articoli si osserva quanto segue.Art. 48, si propone <strong>di</strong>:• integrare la lettera a) del comma 6, con il richiamo <strong>alle</strong> <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong>cui al comma 4 dell’art. 6;• aggiungere al comma 7 il riferimento alla lettera f), trattasi <strong>di</strong>refuso;• aggiungere in calce al comma 7 una <strong>di</strong>sposizione volta arichiamare i criteri d'intervento <strong>di</strong> cui all'Allegato 4 ai fini <strong>di</strong> unmigliore inserimento paesaggistico delle strutture a servizio dellaconduzione dell'azienda agricola;• eliminare errore materiale al comma 8 lett. B) in quanto occorrerichiamare anche le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui alla lett. C) del comma 8 art.42.Art. 49 si rende necessario:• aggiornare la norma transitoria <strong>di</strong> cui al comma 6, rimasta con lastessa formulazione del PTCP 1999, facendo espressamente salvele <strong>di</strong>scipline particolareggiate vigenti;• integrare il comma 10 con il richiamo ai commi 8 e 9 dell’art. 42.Art. 50 si propone <strong>di</strong> specificare nel comma 5 e 6 modalità econ<strong>di</strong>zioni per:1) il recupero <strong>di</strong> elementi incongrui o <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo o <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>mento alrecupero e alla rifunzionalizzazione presenti all'interno delle"strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane";2) programmi/progetti <strong>di</strong> valorizzazione previsti negli strumentiurbanistici comunali che prevedano funzioni per la fruizione deiluoghi con finalità escursionistiche, ricreative e ricettive <strong>di</strong> rilevanzasovracomunale.Inoltre, si ritiene necessario aggiungere allo stesso comma 6, dopole parole "seguenti <strong>di</strong>sposizioni" l'espressione "da considerareanche integrative <strong>di</strong> quanto previsto ai precedenti articoli 6, 40, 42,45 e 48”.Si ritiene necessario specificare meglio, al comma 7, quellecomponenti dei fabbricati connessi all'attività agricola che occorreconsiderare in fase progettuale.Art. 51 si propone <strong>di</strong>:• semplificare e chiarire il comma 4;• integrare il comma 5 con la <strong>di</strong>sposizione transitoria in attesa degliapprofon<strong>di</strong>menti dei PSC in adeguamento al presente Piano;• correggere il comma 6 in quanto trattasi <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive e nonprescrizioni, come erroneamente in<strong>di</strong>cato, ed aggiungerespecificazioni alla lettera a) ed alla lettera d), finalizzate a chiarirel’applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni.Art. 55 si propone:• una riformulazione dei commi 1 e 2 ed un accorpamento deglistessi al fine <strong>di</strong> rendere più chiara la norma;• integrare il comma 3 con la <strong>di</strong>sposizione transitoria in attesa degliapprofon<strong>di</strong>menti dei PSC in adeguamento al presente Piano;• una riformulazione dei commi 4 e 5 ed un accorpamento deglistessi al fine <strong>di</strong> rendere più chiara la norma.martedì 15 giugno 2010 Pagina 13 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 19 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -D'UFFICIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 7Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi propone <strong>di</strong> apportare le seguenti integrazioni e correzioni <strong>di</strong> refusio imprecisioni <strong>di</strong> seguito richiamati sud<strong>di</strong>visi per temi.Riguardo alla "Catalogazione strutture inse<strong>di</strong>ative storiche" (capitolo7.3) si propongono alcune mo<strong>di</strong>fiche sostanzialmente riconducibili aiseguenti casi:• eliminazione <strong>di</strong> ripetizioni <strong>di</strong> strutture inse<strong>di</strong>ative storiche;• precisazioni <strong>di</strong> denominazioni/località;• correzioni delle in<strong>di</strong>viduazioni delle "strutture inse<strong>di</strong>ative territorialistoriche non urbane" in congruenza con le delimitazioni della tav.P5b;• aggiungere alcune strutture inse<strong>di</strong>ative storiche erroneamenteomesse.Per l'elenco dei principali cavi e canali storici (capitolo 7.5), al fine <strong>di</strong>una migliore ed univoca in<strong>di</strong>viduazione degli elementi idrograficicatalogati, si propone <strong>di</strong> aggiungere note esplicative relative alladenominazione, in considerazione <strong>di</strong> eventuali <strong>di</strong>fferenze tra lastorica e l'attuale.Si propone, infine, per i capitoli 7.6, 7.7 e 7.8 <strong>di</strong> riformulare lacostruzione <strong>di</strong> alcune frasi per renderle maggiormente chiare e<strong>di</strong>scorsive, nonché precisare i concetti espressi aggiungendodefinizioni utili all’applicazione delle Norme (in particolare per quantoattiene “Strutture inse<strong>di</strong>ative storiche e strutture inse<strong>di</strong>ative territorialistoriche non urbane” e “viabilità storica”)In particolare, nel paragrafo 3.4 delle linee guida 7.7, in merito allacatalogazione delle strutture inse<strong>di</strong>ative storiche" si propone <strong>di</strong>esplicitare maggiormente che tale catalogazione, da effettuarsinell'ambito dell'elaborazione del Quadro Conoscitivo dei PSC, deveconcludersi con la definizione, per ciascun e<strong>di</strong>ficio, della valutazionedel <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> interesse (e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storicoarchitettonicoed e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale, incoerenza con art. A-9 della LR 20/2000).Per quanto attiene il capitolo 7.8 si propone, inoltre, <strong>di</strong> precisare cheil PSC in<strong>di</strong>vidua e definisce gli interventi ammissibili per ciascune<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> "interesse storico-architettonico" (<strong>di</strong>sciplina specifica),mentre stabilisce la <strong>di</strong>sciplina generale <strong>di</strong> tutela (eventualmenteanche attraverso classi d'intervento) per gli e<strong>di</strong>fici valutati "<strong>di</strong> pregiostorico-culturale e testimoniale", la cui puntuale <strong>di</strong>sciplinad'intervento può essere demandata al RUE. Inoltre, il capitolo èriformulato per esplicitare più chiaramente i contenuti <strong>di</strong> PSC, RUEe POC per quanto attiene i vari aspetti della <strong>di</strong>sciplina del sistemainse<strong>di</strong>ativi storico.1 20 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Rischi naturali - altroartt. 57, 65,66Si rilevano errori legati a imprecisioni nei riferimenti normativi e lanecessità <strong>di</strong> integrare il testo in merito al proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> validazionedelle opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa;artt. 63 e 74Si rileva la necessità <strong>di</strong> integrare il testo specificando che spetta aicomuni promuovere azioni/progetti per la delocalizzazione degliimmobili presenti in zone a rischio.martedì 15 giugno 2010 Pagina 14 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 21 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -D'UFFICIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 10BaciniVengono corretti l'in<strong>di</strong>ce e le schede relative ai bacini "Calerno" e"Ceresola", erroneamente contrassegnati, rispettivamente, con lesigle EN07 e EN08 in luogo delle sigle EN08 e EN09.Si esplicitano, per maggiore chiarezza, obiettivi e criteri <strong>di</strong>valutazione delle proposte <strong>di</strong> invasi <strong>di</strong> tipo D.Infine, al fine <strong>di</strong> esplicitare maggiormente i requisiti prestazionali deiprogetti per la realizzazione dei bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impattoambientale, si integrano i "criteri ambientali-territoriali per il correttoinserimento e per i requisiti dei bacini stessi" con un riferimento <strong>alle</strong>"Linee guida per il recupero ambientale dei siti interessati d<strong>alle</strong>attività estrattive in ambito golenale <strong>di</strong> Po nel tratto che interessa leProvince <strong>di</strong> Piacenza, Parma e <strong>Reggio</strong> Emilia" <strong>di</strong> cui allaDeliberazione della Giunta regionale 27 <strong>di</strong>cembre 2007, n. 2171, checostituiscono, ai sensi del medesimo atto, "strumento <strong>di</strong> riferimentoe supporto, nonchè <strong>di</strong> orientamento omogeneo, da applicare in tuttele pertinenze fluviali del reticolo idrografico regionale, quando nericorrano le con<strong>di</strong>zioni morfologiche e ambientali".1 22 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione SismicaSi propone una specificazione sulle indagini da condurre in meritoalla Classe "D" <strong>di</strong> terreni. Si mo<strong>di</strong>fica la parte dell'art. 75relativamente alla classe D con la seguente <strong>di</strong>citura: "Zone soggettead amplificazione per motivi stratigrafici ricadenti su pen<strong>di</strong>i conacclività > 15°: aree della precedente classe D sov rapposte <strong>alle</strong> aree8 ("Carta delle aree suscettibili ad effetti locali" All.6 del QC). Oltre<strong>alle</strong> in<strong>di</strong>cazioni riportate per la classe C, in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello > 30 m,gli stu<strong>di</strong> dovranno valutare anche un incremento <strong>di</strong> sollecitazionesismica dovuto alla morfologia del terreno (All.A2.2 citata deliberaregionale). Per quanto riguarda la MZS è richiesto unapprofon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> II livello integrato da un’analisi <strong>di</strong> stabilità delpen<strong>di</strong>o, mentre, nel caso si riscontrino le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui all’All.A1,occorrerà valutare gli effetti attesi con le procedure del III livello."1 23 82468 OSSERVAZIONI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Relazione Generale -D'UFFICIO RPAllegato BRisorsa idricaRelativamente <strong>alle</strong> Misure <strong>di</strong> valorizzazione del Torrente Crostolo, siè proceduto a ulteriore raccordo con AIPO e la Regione EmiliaRomagna, che ha consentito <strong>di</strong> convergere sull'opportunitàdell'utilizzo delle casse <strong>di</strong> espansione del T. Crostolo per l'accumulo<strong>di</strong> risorse idriche e possibili rilasci idrici durante i perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> scarsi oassenti deflussi idrici, al fine del mantenimento del DMV e a finiambientali, anche in analogia con l'esperienza condotta nel corsodell'ultimo anno per la cassa <strong>di</strong> laminazione del T. Parma.Si propone <strong>di</strong> considerare tale azione fra quelle inerenti la misura <strong>di</strong>valorizzazione del Torrente Crostolo. Nello specifico, si propone <strong>di</strong>inserire relativa descrizione alla fine del paragrafo 5.2.6 dell'AllegatoB alla Relazione <strong>di</strong> Piano, come da testo più sotto riportato,riprendendo altresì per completezza tale azione nelle NTA all'art. 87,comma 2.martedì 15 giugno 2010 Pagina 15 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 24 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Risorsa idricaSi formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:In generale occorre mo<strong>di</strong>ficare i riferimenti all'Agenzia d'Ambito aseguito della L.R.10/2008 <strong>di</strong> riforma del Servizio Idrico Integratoart. 79 comma 8 lett.f punto 4)Al fine <strong>di</strong> migliorare il carattere espositivo e per maggiore chiarezzasi propone <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il testo come <strong>di</strong> seguito riportato:"occorre perseguire la <strong>di</strong>sconnessione fra la rete idrografica naturalee/o rete <strong>di</strong> bonifica ed il reticolo fognario permettendo il deflussodelle acque provenienti dall'area non urbanizzata a montedell'agglomerato urbano in modo che non si verifichinointerconnessioni con il sistema scolante urbano, o qualora nonpossibile, favorendo la deviazione delle acque provenienti dall'areanon urbanizzata a monte del loro ingresso nell'agglomerato urbano."Art. 82, comma 3 punto 3.4d)Al fine <strong>di</strong> maggior chiarezza e riprendendo le definizioni presentinella L.R. 20/2000, si propone <strong>di</strong> specificare meglio il testorelativamente a "i nuovi sistemi fognari pubblici e quelli realizzati daisoggetti attuatori degli interventi …" come sotto riportato:"i nuovi sistemi fognari pubblici e quelli realizzati dai soggettiattuatori degli interventi previsti dalla pianificazione urbanisticacomunale…"art. 82 comma 3 punto 3.5cTale punto mira a non aumentare il carico zootecnico all'interno deisettori <strong>di</strong> ricarica, tenendo altresì conto della possibilità <strong>di</strong>realizzazione <strong>di</strong> nuovi <strong>alle</strong>vamenti, che hanno moderne tecniche <strong>di</strong>gestione/contenimento dei reflui, o la possibilità <strong>di</strong>sostituzione/ristrutturazione <strong>di</strong> <strong>alle</strong>vamenti esistenti, senzal'aumento del carico zootecnico. Si propone pertanto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare laterza riga come segue:"..omissis..nonchè l'incremento dei carichi <strong>di</strong> origine zootecnica conla realizzazione…omissis.."Art. 82, comma 6 punto 6.1Per chiarezza e coerenza espositiva rispetto alla corrispondente<strong>di</strong>sposizione delle Norme del PTA regionale si propone <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficareil testo nel modo seguente:"in riferimento alla Carta delle tutele delle acque superficiali esotterranee (tav. P10a) è fatto <strong>di</strong>vieto del prelievo <strong>di</strong> acqua in unraggio <strong>di</strong> minimo <strong>di</strong> 500 m dalla testa del fontanile; gli strumenti <strong>di</strong>pianificazione urbanistica comunale dovranno dettagliare edaggiornare l'ubicazione puntuale dei fontanili definendo le relative"zone <strong>di</strong> tutela" e stabilendo ulteriori <strong>di</strong>sposizioni volte a tutelare ".Si corregge infine il richiamo al comma 3 in quanto errato , ilriferimento è al comma 2, lettera b.Art. 82, comma 4 punto 4.2Si ritiene necessaria la precisazione che per territorio si intendequello provinciale e si propone pertanto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la quarta rigacon tale precisazione come <strong>di</strong> seguito: "……..su tutto il territorioprovinciale…"Inoltre le prescrizioni riportate sono applicabili in<strong>di</strong>pendentementedal loro recepimento nei RUE comunali, si propone <strong>di</strong> snellire laridondanza eliminando la frase: "I RUE dovranno contenere<strong>di</strong>sposizioni in tal senso."Art. 82 comma 4, punto 4.4b) si integra l'espressione "ai fini <strong>di</strong>contenere, in particolare gli effetti dell'impermeabilizzazione neiconfronti della ricarica degli acquiferi i Comuni effettuano lalocalizzazione delle previsioni <strong>di</strong> nuova urbanizzazioneprioritariamente fuori d<strong>alle</strong> zone <strong>di</strong> protezione…" con la seguentefrase " e sempre in coerenza con i criteri localizzativi <strong>di</strong> cui all'art. 7 ele altre <strong>di</strong>sposizioni delle presenti Norme".Art. 83 comma 1 lett. c)Al fine <strong>di</strong> snellimento espositivo si propone <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il testocome <strong>di</strong> seguito riportato:"In relazione ai sistemi <strong>di</strong> depurazione delle acque reflue, conmartedì 15 giugno 2010 Pagina 16 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzioneriferimento ai nuclei isolati ed agli agglomerati urbani, anche <strong>di</strong>consistenza inferiore <strong>di</strong> 200 A.E., i Comuni nei RUE dovrannopromuovere la realizzazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> fitodepurazione perl'abbattimento degli inquinanti;".Art 84 comma 4Dagli ulteriori approfon<strong>di</strong>menti conoscitivi e valutazioni condotte,emerge che nelle aree <strong>di</strong> alimentazione delle sorgenti è ampiamentepresente copertura boschiva e/o impraticabili acclività/con<strong>di</strong>zionimorfologiche. Questi elementi sostanzialmente costituiscono unaprotezione e/o preservano le con<strong>di</strong>zioni naturali per tali aree, sipropone pertanto <strong>di</strong> eliminare il comma 4 dell'art. 84.art 84 comma 7Al fine <strong>di</strong> snellimento e maggior chiarezza espositiva, si propone <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>ficare il testo come <strong>di</strong> seguito riportato:"In coerenza con l'art. 97 del D. Lgs. 152/2006, ai fini del rilasciodella concessione <strong>di</strong> utilizzazione <strong>di</strong> acque minerali e delle acque <strong>di</strong>sorgente da parte dell'Autorità competente, dovrà essere valutato dalrichiedente che non si verifichi incidenza sugli utilizzi delle acquedestinate al consumo umano erogate a terzi me<strong>di</strong>ante impianto <strong>di</strong>acquedotto che riveste carattere <strong>di</strong> pubblico interesse, siapreesistenti sia in concorrenza con tale utilizzo, ed altresì nel rispettodel DMV del corpo idrico alimentato dalla risorsa oggetto <strong>di</strong>concessione."art. 85 comma 4 lettera b5Al fine <strong>di</strong> permettere <strong>di</strong> tenere in debita considerazione gliapprofon<strong>di</strong>menti in atto relativi alla formazione del Programmaattuativo della misura bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale<strong>di</strong> cui al comma 4. lett. B3) dell'art. 85, si reputa opportuno integrarequanto <strong>di</strong>sposto alla lett. B5) in merito al recepimento nei PAEcomunali delle mo<strong>di</strong>fiche della sistemazione finale delle aree <strong>di</strong> cavaper i bacini in<strong>di</strong>viduati in aree estrattive già inserite nel vigente PIAE,subor<strong>di</strong>nando quin<strong>di</strong> tale recepimento ad ulteriori verifiche, <strong>di</strong>maggior dettaglio, alla scala dei singoli bacini proposti.Il testo dell'articolo viene così mo<strong>di</strong>ficato:"b5) …omissis… Per i bacini in<strong>di</strong>viduati in aree <strong>di</strong> attività estrattivegià inserite nel PIAE medesimo, la sistemazione finale dell'area <strong>di</strong>cava come bacini dovrà, previe ulteriori verifiche <strong>di</strong> fattibilità tecnicaed economica, essere recepita nei PAE comunali e le convenzioni incorso dovranno essere rinegoziate ai fini <strong>di</strong> tale sistemazione finale."art. 85, comma 5, lettera c2Nonostante la <strong>di</strong>sciplina in materia già preveda l'installazione <strong>di</strong><strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> misurazione delle portate per le captazioni <strong>di</strong> acquesotterranee per scopo idropotabile da pubblico acquedotto, percompletezza della trattazione dei settori si ritiene utile esplicitare talesettore. Si propone <strong>di</strong> introdurre all'art. 85, comma 5, lettera c2,ultimo capoverso (riga 8) il seguente testo:"i gestori pubblici e privati delle acque utilizzate a fini irrigui ed igestori che effettuano prelievi <strong>di</strong> acque destinate al consumo umanoerogate a terzi me<strong>di</strong>ante impianto <strong>di</strong> acquedotto che riveste carattere<strong>di</strong> pubblico interesse….omissis…."art. 85, comma 5, lettera c4Altresì per maggior chiarezza, si propone <strong>di</strong> introdurre all'art. 85,comma 5, lettera c4, ultimo capoverso (riga 1) il seguente testo:"le nuove attività produttive/commerciali o loro ampliamenti cheutilizzano la risorsa idrica nel proprio ciclo produttivo attraversoattingimenti <strong>di</strong> acqua sotterranea nelle zone <strong>di</strong>protezione…omissis…".Art 85 comma 5 lettera c5 - ultimo capoversoNell'ambito delle riconversioni colturali, per la finalità <strong>di</strong> tutelare leproduzioni locali e la preservazione delle risorse idriche si ritiene piùutile un accompagnamento finalizzato a scelte aziendali volontarieche siano anche ambientalmente sostenibili, stimolando pertanto leopportune conoscenze sulle effettive <strong>di</strong>sponibilità ed implicazione inmateria <strong>di</strong> risorse idriche. In tal senso si propone <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarel'ultimo allinea dell'art. 85 comma 5 lettera c5) sostituendolo con iltesto <strong>di</strong> seguito riportato:martedì 15 giugno 2010 Pagina 17 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione"- per le riconversioni colturali, e in particolare per quelle a fortecarattere idroesigente, è opportuno valutare anticipatamente ifabbisogni idrici nell'ottica <strong>di</strong> mantenerli costanti o <strong>di</strong>minuirli, anchecon l'adozione <strong>di</strong> sistemi e tecnologie <strong>di</strong> risparmio idrico e/o conl'accumulo e riutilizzo delle acque piovane, e tenendo conto dellavocazionalità del territorio rafforzandone i prodotti tipici."Art. 86 comma 2si ritiene necessario mo<strong>di</strong>ficare il termine stabilito per l'elaborazionedel piano <strong>di</strong> riutilizzo dei rifiuti del depuratore <strong>di</strong> Mancasaleportandolo a "due anni dall'entrata in vigore del PTCP".- all'art. 87, in coerenza con quanto osservato al punto 23precedente occorre, per completezza, richiamare l'azione "UtilizzoCassa <strong>di</strong> espansione del T. Crostolo a fini plurimi" in calce all'elencodel comma 2.1 25 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -D'UFFICIO (prescrizioni)Allegato 11Rischio da incidente rilevanteIl punto 2.1 non prevede <strong>di</strong>stinzioni fra dossi sabbiosi e quelliargillosi, generalizzando il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento per tutte leAziende RIR, senza considerare le reali possibilità <strong>di</strong> danno a falde eacquiferi in relazione <strong>alle</strong> <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> rischio delle AziendeRIR. Si ritiene pertanto opportuno esplicitare la norma, rimandando aindagini più approfon<strong>di</strong>te, a cura del Gestore, la verifica dellatipologia del dosso per valutarne la reale compatibilità con le ipotesi<strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> danno ambientale connesse con l'attività dell'eventualenuova azienda.Si provvede pertanto ad integrare il cap 2.1 dell'Allegato alla voce"dossi fluviali dell'elenco delle zone precluse all'inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong>nuovi stabilimenti con la frase: "…, ad esclusione <strong>di</strong> quelli acomprovata litologia limo-argillosa e/o argillosa, approfon<strong>di</strong>tamenteindagati me<strong>di</strong>ante specifico stu<strong>di</strong>o geotecnico e idrogeologico, che<strong>di</strong>mostri l'assenza <strong>di</strong> orizzonti a composizione sabbiosa e,comunque, a granulometria da fine a grossolana."Si procede, inoltre, alla correzione <strong>di</strong> errori materiali, riferimentilegislativi non corretti e <strong>di</strong> alcuni paragrafi poco chiari o con frasiripetute.Nell' Art. 90 NA, si sostituisce il termine" fascia <strong>di</strong> rispetto" con iltermine "fascia <strong>di</strong> attenzione" per in<strong>di</strong>care l'area <strong>di</strong> ulteriore vincoloche può prevedere il PSC, al fine <strong>di</strong> chiarire che non si tratta <strong>di</strong> unvincolo introdotto dalla legislazione vigente in materia, ma <strong>di</strong> ulteriorilimitazioni ad usi e trasformazioni del suolo che possono introdurregli strumenti urbanistici comunali in virtù del principio <strong>di</strong> precauzione.1 26 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOrecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateNorme <strong>di</strong> Attuazione Linee elettricheOccorre revisionare l'art. 91 e tutti i riferimenti <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>legge abrogate contenuti nella altre parti del Piano, in coerenza <strong>alle</strong>nuove <strong>di</strong>sposizioni legislative nazionali DM 28 maggio 2008 econseguente delibera regionale.1 27 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOsemplificazione norme Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroSi ritiene opportuno operare uno snellimento del testo normativo,parte prima e parte seconda , al fine <strong>di</strong> facilitarne la lettura ecomprensione, nonché una più agevole applicazione, secondo iseguenti criteri:- semplificazione <strong>di</strong> tutti i commi contenenti proposizioni aventivalore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo, contenenti altresì obiettivi programmatici perambiti o singoli beni e componenti dei sistemi naturali ed antropici,che verranno per contro compiutamente esplicitati nella Relazionegenerale <strong>di</strong> Piano;- snellimento dei perio<strong>di</strong> non aventi carattere normativo, ma tesisolamente a giustificare ed argomentare le <strong>di</strong>sposizioni normative;- eliminazione <strong>di</strong> tutti i richiami a provve<strong>di</strong>menti legislativi comunitari,nazionali e regionali quando questi sono da intendersi dovuti, epertanto implicitamente richiamati, fatta eccezione per i casi in cuitale riferimento sia strettamente necessario per una più agevolecomprensione della norma;- ricorso ad acronimi e co<strong>di</strong>fiche per il richiamo <strong>di</strong> <strong>alle</strong>gati <strong>alle</strong> norme,elaborati <strong>di</strong> quadro conoscitivo, tavole ecc.;-inserimento <strong>di</strong> una deco<strong>di</strong>fica degli acronimi utilizzati;- revisione della formattazione del testo normativo.Infine occorre operare l'eliminazione <strong>di</strong> tutti i refusi ed errori materiali.martedì 15 giugno 2010 Pagina 18 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 28 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Attività estrattiveSi ritiene utile integrare il comma 1 dell'art. 104 delle Norme <strong>di</strong>Attuazione, specificando le possibili sinergie tra la pianificazionedelle attività estrattive e alcuni degli obiettivi strategici del piano.Al fine <strong>di</strong> evitare possibili dubbi interpretativi, si reputa, inoltre,opportuno procedere <strong>alle</strong> mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni dei commi 1, 5 e 9del medesimo articolo.Al fine <strong>di</strong> regolamentare con maggiore chiarezza le attività estrattivee quelle <strong>di</strong> trasformazione dei materiali estratti conformemente aquanto <strong>di</strong>sposto dal D.Lgs. 117/08, si reputa, altresì, opportunoprocedere all'integrazione dei commi 11 e 12.1 29 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -D'UFFICIO tavole programmatiche Tavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSSi formula la seguente osservazione:-il SIC IT4030017 Ca' del Vento, Ca' del Lupo e Gessi <strong>di</strong> Borzano èstato cartografato, nella tavola P2, comprensivo dell'ampliamentoche la <strong>Provincia</strong>, i Comuni <strong>di</strong> Albinea e Viano e la Regione EmiliaRomagna hanno approvato e proposto al Ministero dell'Ambiente edella Tutela del Territorio e del Mare. Infatti, sulla base della notadella Regione n. 158439 del 27/06/2008, nella quale si riporta che aseguito dell'approvazione regionale gli ampliamenti dei SICassumono piena vali<strong>di</strong>tà, in base al principio <strong>di</strong> precauzione,l'ampliamento è stato recepito nella tavola in oggetto per esseresottoposto alla normativa inerente. Ciò nonostante, il Ministero hasuccessivamente respinto la proposta, senza motivazioni sul pianotecnico, rinviando <strong>di</strong> fatto il riconoscimento della Comunità Europea.- in merito alla Riserva Naturale Orientata Casse <strong>di</strong> Espansione delFiume Secchia non appare il perimetro <strong>di</strong> ampliamento della Riservastessa così come proposto dal Consorzio <strong>di</strong> gestione nel propriorapporto per il primo Programma Triennale Regionale per le AreeProtette.- A seguito dell'istituzione della Zona <strong>di</strong> Protezione nell'intornodell'Osservatorio "Lazzaro Spallanzani", avvenuta dopo l'adozionedella variante generale al PTCP, occorre integrare la tav. P2 con larappresentazione della zona <strong>di</strong> protezione avente raggio <strong>di</strong> 15 km. Siprecisa che l'in<strong>di</strong>viduazione della zona <strong>di</strong> protezionedall'inquinamento luminoso è stata espressamente richiestadall'Osservatorio "Lazzaro Spallanzani" <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano, in data14.11.2008.Il servizio Ambiente della <strong>Provincia</strong>, ai sensi della legge regionalen.19/2003 e della circolare regionale 14096 del 12 ottobre 2006, haaccertato la sussistenza dei requisiti per definire lla struttura comeosservatorio astronomico <strong>di</strong> rilevanza regionale e quin<strong>di</strong> per istituirea a favore dello stesso una zona <strong>di</strong> protezione dall'inquinamentoluminoso <strong>di</strong> raggio 15 Km, come prevede la <strong>di</strong>rettiva regionaleapprovata con deliberazione DGR n.2263 del 2005, art.3, commasecondo. Pertanto la zona <strong>di</strong> protezione ha il carattere <strong>di</strong> atto dovutoin base alla normativa succitata.- Al fine <strong>di</strong> applicare con maggiore omogeneità il criterio <strong>di</strong>coincidenza, per quanto possibile, fra tutele paesaggistiche edelementi primari della REP, si ritiene utile ridefinire il perimetro delGanglio planiziale nel territorio compreso fra Taneto <strong>di</strong> Gattatico eCaprara, a sud dell’autostrada.Viene infine aggiornato il perimetro del Parco Nazionale inconseguenza della mo<strong>di</strong>fica d'ufficio alla Tav.P5a.martedì 15 giugno 2010 Pagina 19 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 30 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -D'UFFICIO tavole programmatiche Tavola P3aSistema della mobilità - altroSi rilevano i seguenti errori materiali nella tavola P3a, nord centro esud:1. Viabilità <strong>di</strong> interesse nazionale <strong>di</strong> progetto “Via Emilia-bis<strong>di</strong>rezione <strong>Reggio</strong>-Parma”: mo<strong>di</strong>ficare off-set del tratteggio rosso perla corretta visualizzazione del corridoio infrastrutturale;2. Poli funzionali:a.“n° 8 Sta<strong>di</strong>o Giglio”: spostare numerazione per co nsentire migliorlettura in cartografia;b. Cancellare “0” in località Rivalta <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia;3. Sistema portante del trasporto pubblico : mancata visualizzazioneasse forte TPL gomma tra Villanova <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>lo e <strong>Reggio</strong>lo, e traGualtieri e Guastalla;4. Direttrici interessate da ipotesi <strong>di</strong> nuove linee ferroviarie:uniformare <strong>di</strong>mensione frecce <strong>di</strong>rettrici alla freccia della <strong>di</strong>rettrice “A”;5. Connessioni europee, nazionali e regionali: migliorare la leggibilitàdei co<strong>di</strong>ci numerici;6. Territorio rurale, ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico, localitàFogliano <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia: saturare con colore relativo all’ambitoagricolo <strong>di</strong> rilievo paesaggistico l’area bianca in quanto refusorelativo ad una previsione <strong>di</strong> zona per viabilità;7. Poli funzionali <strong>di</strong> scambio intermodale merci: uniformare simboloin località S.Giacomo <strong>di</strong> Guastalla.8. Eliminazione <strong>di</strong> una porzione <strong>di</strong> territorio rurale <strong>di</strong> valorepaesaggistico a sud del casello <strong>di</strong> Campegine, erroneamenterappresentata, al fine far coincidere il perimetro dell'ambito ruralecon la delimitazione della zona <strong>di</strong> interesse paesaggistico ambientale<strong>di</strong> cui all'art 42.9. Viabilità <strong>di</strong> interesse nazionale <strong>di</strong> progetto "SS 63" in localitàBocco-Canala: il tracciato in<strong>di</strong>cato come "Viabilità <strong>di</strong> interessenazionale <strong>di</strong> progetto" (relativo al progetto definitivo <strong>di</strong>"completamento in variante alla SS n. 63 in corrispondenzadell'abitato del Bocco dal Km. 88+600 al Km. 90+104 in comune <strong>di</strong>Casina - RE", proponente ANAS) deve essere in<strong>di</strong>cato quale"Viabilità <strong>di</strong> interesse regionale esistente".LEGENDA TAVOLA P3a1. Ambiti per inse<strong>di</strong>amenti e strutture commerciali <strong>di</strong> rilevanzaprovinciale confermate o <strong>di</strong> nuova previsione: uniformare co<strong>di</strong>cinumerici alla tabella 1 Allegato 6 NA;2. Impianti e reti tecnologiche <strong>di</strong> interesse sovracomunale esistenti opreviste: eliminare dalla legenda “corridoi TERNA”.3. Correggere la <strong>di</strong>zione "assi forti del Tpl gomma specializzati o insede promiscua" con la <strong>di</strong>zione "assi forti del Tpl specializzati o insede promiscua".Si ritiene infine, al fine <strong>di</strong> facilitare l'applicazione della norma,in<strong>di</strong>viduare quale ulteriore categoria della gerarchia dei centri urbanigli "ambiti territoriali con forti relazioni funzionali tra centri urbani" giàelencati in Allegato 1 NA.martedì 15 giugno 2010 Pagina 20 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 31 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -D'UFFICIO tavole programmatiche Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi rilevano errori materiali nell'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> alcuni elementi ezone.Si ritiene opportuno procedere a:• estensione dell'art. 40 su piccole aree relittuali collocate lungo ilconfine provinciale;• estensione degli artt. 40 e 42 su piccole aree relittuali, interclusefra gli stessi articoli e/o fra l'art. 40 e l'art. 41 o 42, createsi a causadella mancata corrispondenza fra i perimetri <strong>di</strong> zone fra loroa<strong>di</strong>acenti;• estensione dell’art. 42 su piccole aree relittuali intercluse tra lostesso articolo e l’art. 41 o il territorio urbanizzato;• ispessire alcuni tratti <strong>di</strong> art. 41 al fine <strong>di</strong> garantirne un'adeguataresa grafica.Si propone altresì <strong>di</strong> inserire alcune tutele, su aree <strong>di</strong> ridotteestensioni, afferenti "elementi del patrimonio geologico", come la"sabbionara <strong>di</strong> Nigone" (Comune <strong>di</strong> Ramiseto) e la "salsa <strong>di</strong>Regnano" (Comune <strong>di</strong> Viano), o Siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000 e Aree <strong>di</strong>riequilibrio ecologico, come il Fontanile dell'Ariolo (Comune <strong>di</strong><strong>Reggio</strong> Emilia) o l'area a sud <strong>di</strong> Succiso, già interessata dall'exParco regionale del Gigante, da sottoporre a "zona <strong>di</strong> tutelanaturalistica", art. 44 e/o "Zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggisticoambientale", art. 42. Va ripristinata anche la tutela “zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale”, art. 42 a Ron<strong>di</strong>nara(Scan<strong>di</strong>ano), nel tratto lungo il torrente Tresinaro al confine colComune <strong>di</strong> Viano. L’area era già tutelata dal PTCP ’99. Trattasi <strong>di</strong>refusi/errori materiali.Si propone, inoltre, <strong>di</strong> apportare alcune minime correzioni <strong>di</strong>delimitazioni <strong>di</strong> aree sottoposte a "Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art.44, per escludere alcune porzioni marginali, erroneamenteintercluse, caratterizzate da e<strong>di</strong>fici ed aree ad essi pertinenziali e/oconduzione agricola dei terreni.Si propone anche <strong>di</strong> attestare la tutela “zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42, sul limite del territorio urbanizzatoa Pratissolo <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano lungo la SP 467R, a sud del centro abitato<strong>di</strong> Carpineti, presso l’area produttiva del Ghiardo <strong>di</strong> Bibbiano. Inquesti ultimi casi si tratta <strong>di</strong> erronea estensione delle tutele rispetto alPTCP ’99 su consistenti aree urbanizzate.Infine, essendo pervenuto da parte del Parco Nazionaledell'Appennino Tosco Emiliano un perimetro informatizzato(comprensivo <strong>di</strong> adeguata zonizzazione interna) <strong>di</strong>segnato a scala <strong>di</strong>maggior dettaglio rispetto a quello <strong>di</strong>sponibile durante l'elaborazionedel Piano adottato (<strong>di</strong>segnato in scala 1:50.000), si procede ariconfinare le tutele ad esso relative, in parte art. 44 in parte art. 42.In questo modo si eliminano ulteriori errori materiali rilevati nelle aree<strong>di</strong> confine o relativi al cambio <strong>di</strong> zonizzazione interna al Parcomedesimo.martedì 15 giugno 2010 Pagina 21 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 32 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -D'UFFICIO tavole programmatiche Tavola P5a1 33 82468 OSSERVAZIONI integrazioneElaborati cartografici -D'UFFICIO tutele/vincoliTavola P6Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoDissestoSi rilevano errori materiali nell'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> alcuni elementi ezone, nonché refusi <strong>di</strong> denominazioni in legenda. Si proponepertanto <strong>di</strong> apportare le seguenti correzioni.Per le "Zone ed elementi <strong>di</strong> interesse storico-archeologico" sipropone <strong>di</strong>:• correggere la legenda, riportando l'esatta denominazione dell'art.47 delle Norme;• correggere la perimetrazione delle aree riportate in modo <strong>di</strong>fformerispetto alla proposta rappresentata nella schedatura dell'AllegatoQC4 (come il sito <strong>di</strong> Luceria in Comune <strong>di</strong> Canossa);• aggiungere la perimetrazione dell'area <strong>di</strong> via Salvi in Comune <strong>di</strong>Bagnolo in Piano <strong>di</strong> cui alla scheda N. 180 dell'Allegato QC4 e N. 10nella catalogazione 7.1 dell' <strong>alle</strong>gato NA 7. In merito si evidenzia chetrattasi <strong>di</strong> errore materiale in quanto nella citata catalogazione 7.1 èin<strong>di</strong>cata come rappresentata nella tav. P5a.Per le "Zone <strong>di</strong> tutela dell'impianto storico della centuriazione" sipropone <strong>di</strong> correggere la legenda, riportando l'esatta denominazionedell'art. 48 delle Norme.Per "Centri e nuclei storici" si propone <strong>di</strong> correggere la legenda,riportando l'esatta denominazione dell'art. 49 delle Norme.Per le "strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane" sipropone <strong>di</strong> eliminare eventuali aree intercluse nel territoriourbanizzato (come il caso <strong>di</strong> villa Toschi <strong>di</strong> cui al N. 188 dellacatalogazione 7.3 dell'<strong>alle</strong>gato NA7). Trattasi <strong>di</strong> errore materiale.Per la "viabilità storica" si propongono alcune integrazioni <strong>di</strong> tratti edeliminazioni <strong>di</strong> altri il cui andamento non è più rispondente ai tracciatidocumentati nella cartografia storica. Anche in questo caso trattasi<strong>di</strong> errore materiale.Si rilevano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- Errore <strong>di</strong> delimitazione della frana attiva presso Casa Lanzi(Carpineti). Si propone la rettifica.- Il Comune <strong>di</strong> Casina ha provveduto a <strong>di</strong>sporre la variante per lamo<strong>di</strong>fica e la declassificazione della frana in loclità Beleo.Sirecepisce la mo<strong>di</strong>fica a seguito del parere favorevole del Tavolotecnico provinciale del <strong>di</strong>ssesto (Determina Dirigenziale della regioneEMilia-Romagna n°2052 del 27/02/2003) sulla variant e comunaleadottata con Delibera del Consiglio Comunale n° 27 del 30/3/2009.-Si rende necessaria la mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> una minima porzione <strong>di</strong> terrazzofluviale del Torrente Faggiano in comune <strong>di</strong> Viano, come giàesplicitato nella relazione dell'<strong>alle</strong>gato 6 al QC. Si propone lacorrezione per errore materiale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 22 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 34 82468 OSSERVAZIONI rettifiche errori materiali Norme <strong>di</strong> Attuazione -D'UFFICIO e refusiAllegato 11 35 82468 OSSERVAZIONI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Allegato 11 QC -D'UFFICIO QCRelazione1 36 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -D'UFFICIO tavole programmatiche Tavola P11PaesaggioRischio da incidente rilevanteLinee elettricheSi formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- si evidenziano alcune omissioni o imprecisioni in merito <strong>alle</strong> risorsestoriche e storico-archeologiche, nonché alla riqualificazione <strong>di</strong>luoghi compromessi o degradati;- si correggono errori e refusi e si perfeziona il lessico per migliorarel’efficacia e la chiarezza del testo adottato;- si riprendono gli obiettivi <strong>di</strong> potenziamento del trasporto pubblicolocale come previsti nell’art. 30 delle norme <strong>di</strong> attuazione ed in tav.P3a;- si rende necessario dare maggiore coerenza fra il lessico e gliin<strong>di</strong>rizzi d’intervento inerenti il patrimonio e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> valore storico equelli dell’art. 50 delle norme <strong>di</strong> attuazione e dell’<strong>alle</strong>gato 4 NAinerente gli interventi in territorio rurale;- si ritiene utile riportare maggiore coerenza fra i contenuti delleschede per Ambiti <strong>di</strong> paesaggio e quelle dei Contesti paesaggistici <strong>di</strong>rilievo provinciale contenuti nell’Allegato 1 NA;- sono necessarie correzioni <strong>di</strong> errori <strong>di</strong> toponomastica, <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> luoghi o elementi citati, e vanno meglio specificatigli stessi nei casi in cui ne risulti poco chiara l’in<strong>di</strong>viduazione neltesto adottato;Inoltre per ciascun ambito si evidenzia:Amb. 01- i contenuti inerenti il sistema inse<strong>di</strong>ativo vanno adeguati inriferimento all’art. 8, com. 12 inerente gli ambiti territoriali con fortirelazioni funzionali tra centri urbani. Occorre inoltre correggerel’in<strong>di</strong>viduazione degli stessi, erronea per l’ambito Puianello-Albineaed omessa per l’ambito <strong>Reggio</strong>-Poviglio;- si evidenzia l’importanza della riqualificazione del porto turistico <strong>di</strong>Boretto in coerenza con i contenuti delle schede dei Benipaesaggistici <strong>di</strong> cui all’Allegato 2 NA ed alla riserva regionale n.1.61;Amb. 02- occorre meglio in<strong>di</strong>viduare i toponimi delle strutture inse<strong>di</strong>ativeterritoriali storiche non urbane;Amb. 03- in relazione agli interventi <strong>di</strong> valorizzazione dei centri e dei nucleistorici minori si riporta maggiore coerenza con l’art. 50 NA e con gli<strong>alle</strong>gati 4 e 7 NA.- si specificano con maggiore chiarezza alcuni obiettivi <strong>di</strong> qualità peraree rilevanti in or<strong>di</strong>ne <strong>alle</strong> relazioni con i Beni Paesaggistici <strong>di</strong> cuiall’Allegato 02 NA.Amb. 05- si richiamano i contenuti <strong>di</strong> maggior dettaglio delle schede per iContesti paesaggistici <strong>di</strong> rilievo provinciale, ed in particolare <strong>di</strong> quellidella trasformazione che interessano l’asse infrastrutturale/ viaEmilia.- si correggono le denominazioni degli ambiti territoriali interessati daun sistema inse<strong>di</strong>ativo a sviluppo lineare per errore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazioneoccorso nel testo adottato;- si propone <strong>di</strong> integrare le strategie tematiche relative al sistemainfrastrutturale inerenti la previsione <strong>di</strong> variante alla S.S. 63 e la suaconnessione con la pedemontana, in coerenza con quantoesplicitato in Conferenza <strong>di</strong> Pianificazione, precisando pertanto lapriorità per il completamento delle opere programmate cheinteressano l'asse storico- Si ritiene opportuno eliminare le citazioni e le analisi delle Aziendeper le quali non è stato ancora chiuso l'iter istruttorio per lavalutazione della scheda Tecnica /Rapporto <strong>di</strong> Sicurezza e glistabilimento non ancora realizzati, <strong>di</strong> aggiornare quelle relative allaScat Punti ven<strong>di</strong>ta.- Si procede, alla correzione <strong>di</strong> errori materiali, riferimenti legislativinon corretti e <strong>di</strong> alcuni paragrafi poco chiari o con frasi ripetute.- Mo<strong>di</strong>fiche cartografiche e <strong>di</strong> legenda in coerenza con le recenti<strong>di</strong>sposizioni legislative nazionali DM 28 maggio 2008 e conseguentedelibera regionale: si propone <strong>di</strong> sostituire la voce in legenda:"Fascia <strong>di</strong> rispetto" con il termine: "Fascia laterale <strong>di</strong> attenzione".- Si rileva errore materiale nella sezione 201NO, in quanto ilterritorio rappresentato in carta non corrisponde al quadro d'unionemartedì 15 giugno 2010 Pagina 23 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 37 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -D'UFFICIO tavole programmatiche Tavola P121 38 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -D'UFFICIO tavole programmatiche Tavola P9a1 39 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -D'UFFICIO tavole programmatiche Tavola P5b1 40 82468 OSSERVAZIONI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Allegato 4 QC -D'UFFICIO QCRelazioneRischio da incidente rilevanteSismicaBoschiSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi rileva che la valutazione della Scheda Tecnica della SCAT puntiven<strong>di</strong>ta ha portato ad un ampliamento delle aree <strong>di</strong> danno dellostabilimento.Si ritiene necessario aggiornare anche i tematismi relativi <strong>alle</strong> tutelepaesistiche riportati sulle tavole <strong>di</strong> sovrapposizione con le categorieterritoriali per coerenza con la tav. P5a.Si eliminano, inoltre le schede delle aziende per le quali non èancora concluso l'iter istruttorio della Scheda Tecnica o delRapporto <strong>di</strong> Sicurezza dai competenti organi tecnici e quelle relativeagli stabilimento non ancora realizzatiIn coerenza con le mo<strong>di</strong>fiche dell'art. 75 delle Norme occorremo<strong>di</strong>ficare la legenda delle tav. P9a e P9b <strong>di</strong>stinguendo per laclasse D gli approfon<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> terzo livello per la MZS.In seguito a verifiche svolte sull'informatizzazione degli elaboraticartografici P5b, per errore materiale è stata apportata unacorrezione <strong>di</strong> perimetrazione <strong>di</strong> un poligono nella tavola n. 219NO.Data la rilevanza dell'argomento, in considerazione degliaggiornamenti apportati al progetto <strong>di</strong> Piano a seguito delle analisi evalutazioni svolte nell'ambito del quadro conoscitivo, si evidenzia lanecessità <strong>di</strong> precisare/chiarire alcuni aspetti trattati.Si propone pertanto <strong>di</strong> apportare le seguenti mo<strong>di</strong>fiche/integrazioni:• nel testo della Relazione e delle schede dell’Appen<strong>di</strong>ce riformularela costruzione <strong>di</strong> alcune frasi per renderle maggiormente chiare e<strong>di</strong>scorsive;• nell'appen<strong>di</strong>ce aggiungere note <strong>di</strong> lettura per migliorare e chiarirel'interpretazione dei dati raccolti nelle schede.Si evidenzia inoltre la necessità, sia nella Relazione chenell’Appen<strong>di</strong>ce, <strong>di</strong> eliminare alcuni refusi e imprecisioni, grafici eortografici, nonché <strong>di</strong> uniformare maggiormente la terminologiautilizzata.martedì 15 giugno 2010 Pagina 24 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 41 82468 OSSERVAZIONI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Allegato 5 QC -D'UFFICIO QCRelazione1 42 82468 OSSERVAZIONI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Allegato 2 QC -D'UFFICIO QCRelazionePaesaggioPaesaggioData la rilevanza dei temi trattati nell'<strong>alle</strong>gato, che fornisce utilistrumenti <strong>di</strong> supporto e riferimento per:• l'elaborazione alla scala comunale della "Carta unica dei benipaesaggistici" che assume valore <strong>di</strong> riferimento univoco per il rilasciodelle autorizzazioni paesaggistiche ai sensi dell'art. 146 e seguentidel CBC (integrando quanto <strong>di</strong>sposto nell'art. 136 delle Norme enella tavola P4);• le valutazioni <strong>di</strong> compatibilità paesaggistica degli interventi <strong>di</strong>trasformazione del territorio, nell'ambito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>autorizzazione paesaggistica;si evidenzia la necessità <strong>di</strong> precisare maggiormente alcuni aspettitrattati.Si propone pertanto <strong>di</strong> apportare le integrazioni/precisazioni <strong>di</strong>seguito elencate sud<strong>di</strong>vise per elaborati.Nell'appen<strong>di</strong>ce A2 (Istruttoria sulla delimitazione delle "aree <strong>di</strong>notevole interesse pubblico" sottoposte a tutela con appositoprovve<strong>di</strong>mento amministrativo) si propone <strong>di</strong> aggiungere:• nel testo dell'"istruttoria analitica sulla delimitazione" riferimentispecifici (topografico/descrittivi) che esplicitino e qualifichino le"incongruenze e imprecisioni" rilevate e, per ciascuna scheda, unasintesi dell’istruttoria;• negli elaborati grafici un simbolo che evidenzi il punto da cui partela descrizione della delimitazione nel testo del provve<strong>di</strong>mentoamministrativo.Inoltre, si propone <strong>di</strong> eliminare alcuni refusi grafici/descrittivi inriferimento <strong>alle</strong> problematiche <strong>di</strong> delimitazione riscontrate.Nell'appen<strong>di</strong>ce A3 (Aree <strong>di</strong> notevole interesse pubblico sottoposte atutela con apposito provve<strong>di</strong>mento amministrativo (D. Lgs 42/2004):analisi e sintesi interpretativa del paesaggio) si propone <strong>di</strong>integrare/precisare:• nella parte descrittiva dei testi alcuni riferimenti relativi <strong>alle</strong> risorsearcheologiche e storiche ed agli “elementi del patrimonio geologico”,nonché eliminare alcuni refusi e imprecisioni, sia ortografici cherelativi a documentazione ed altri elaborati <strong>di</strong> riferimento,uniformando maggiormente la terminologia utilizzata;• negli elaborati grafici l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> alcuni percorsi storici (nellearee N. 4-7-9-10-12-13-14-15-16-17-19-21) e <strong>di</strong> altri elementi delsistema storico (come l'errata omissione del Mulino del Fontanilenell'area N. 3), nonché alcune perimetrazioni (nelle aree N. 12, 15,16, 17, 19, 23) erroneamente non corrispondenti all’Appen<strong>di</strong>ce A2;• aggiungendo note <strong>di</strong> lettura generali per agevolare l'interpretazionedella "sintesi interpretativa del paesaggio".Nell'appen<strong>di</strong>ce B (Acque pubbliche: elenco) si propone <strong>di</strong>aggiungere note che permettano una più agevole consultazionedell'elenco con la specificazione dell'attuale denominazione dei corsid'acqua.Si evidenzia infine la necessità <strong>di</strong> riformulare la costruzione <strong>di</strong> pochefrasi, nei testi delle appen<strong>di</strong>ci e della relazione, per renderlemaggiormente chiare e <strong>di</strong>scorsive, nonché <strong>di</strong> correggere alcunirefusi (ortografici, grafici o <strong>di</strong> riferimento nelle <strong>di</strong>dascalie dei rilievifotografici dell'appen<strong>di</strong>ce A3) o imprecisioni (come nella premessadella Relazione, all'ultimo capoverso, il riferimento alla L.R. 31/2002).Occorre eliminare il cap.4 (Il paesaggio identitario) ed il paragrafo2.2 (le regole sintattiche) in quanto refusi relativi alla stesurapreliminare del quadro conoscitivo.martedì 15 giugno 2010 Pagina 25 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 43 82468 OSSERVAZIONI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Relazione GeneraleD'UFFICIO QCQCAltroSi formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- Si rileva che la Cassa <strong>di</strong> espansione del Torrente Crostolo a<strong>Reggio</strong> Emilia è realizzata ed adeguata alla piena <strong>di</strong> riferimento, sipropone pertanto l'eliminazione dalla tabella delle "B <strong>di</strong> progetto"quella relativa alla Cassa <strong>di</strong> espansione del Crostolo;- Si propone un aggiornamento della tabella delle classi degli effettiattesi a seguito delle mo<strong>di</strong>fiche introdotte nell'art. 75 delle NTA- Si ritiene opportuno eliminare le citazioni e le analisi delle Aziendeper le quali non è stato ancora chiuso l'iter istruttorio per lavalutazione della scheda Tecnica /Rapporto <strong>di</strong> Sicurezza e glistabilimento non ancora realizzati- si propongono mo<strong>di</strong>fiche al testo del paragrafo 6,4 funzionaliesclusivamente ad aggiornare la situazione attuale- cap.11: eliminare il paragrafo 11.4 "Le regole sintattiche " in quantorefuso;- cap.13: si evidenzia la necessità <strong>di</strong> precisare/chiarire alcuni aspettitrattati, riformulare la costruzione <strong>di</strong> alcune frasi per renderlemaggiormente chiare e <strong>di</strong>scorsive, eliminare alcuni refusi eimprecisioni, grafici e ortografici, uniformare maggiormente laterminologia utilizzata;- cap.14: riformulare la costruzione <strong>di</strong> poche frasi per renderlemaggiormente chiare e <strong>di</strong>scorsive, eliminare alcuni refusi eimprecisioni e integrare il testo con l’in<strong>di</strong>cazione delle mo<strong>di</strong>ficheapportate all’appen<strong>di</strong>ce B all’<strong>alle</strong>gato QC5 (Acque pubbliche: elenco);- cap.15: occorre aggiornare i dati conoscitivi relativi <strong>alle</strong> previsionidei PSC inerenti ambiti produttivi sovracomunali.martedì 15 giugno 2010 Pagina 26 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 44 82468 OSSERVAZIONI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Allegato 6 QC -D'UFFICIO QCRelazione1 45 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -D'UFFICIO tavole programmatiche Tavola P3bRischi naturali - altroSistema della mobilità - altroSi formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong> con riguardo alla Relazione:- manca una descrizione degli interventi previsti per la mo<strong>di</strong>fica deitratti in<strong>di</strong>viduati come Fascia B <strong>di</strong> progetto nelle tavole QC 6 tav 5 eP7.- Si ritiene necessario aggiungere una tabella riassuntiva in<strong>di</strong>cantegli interventi strutturali rappresentati in QC6 Tav.7;- Si ritiene necessario aggiungere una tabella riassuntiva in<strong>di</strong>cante lalunghezza delle nuove fasciature per ogni asta fluviale;- Rilevato un nuovo ed importante nodo critico a seguito delle pienedell'Enza a Dicembre 08;- Si rileva che la Cassa <strong>di</strong> espansione del Torrente Crostolo a<strong>Reggio</strong> Emilia è realizzata ed adeguata alla piena <strong>di</strong> riferimento;- Si propone un aggiornamento della tabella delle classi degli effettiattesi a seguito delle mo<strong>di</strong>fiche introdotte nell'art. 75 delle NTA.Con riguardo alla cartografia si evidenzia:- tav. 1: si rilevano errori nella terminologia dei simboli utilizzati inlegenda;- tav. 2: Errore <strong>di</strong> delimitazione della frana attiva presso Casa Lanzi(Carpineti), si propone la rettifica del perimetro; il Comune <strong>di</strong> Casinaha provveduto a <strong>di</strong>sporre la variante per la mo<strong>di</strong>fica e ladeclassificazione della frana in località Beleo.Si recepisce lamo<strong>di</strong>fica a seguito del parere favorevole del Tavolo tecnicoprovinciale del <strong>di</strong>ssesto (Determina Dirigenziale della regione EMilia-Romagna n°2052 del 27/02/2003) sulla variante comun ale adottatacon Delibera del Consiglio Comunale n° 27 del 30/3/ 2009; si rendenecessaria la mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> una minima porzione <strong>di</strong> terrazzo fluviale delTorrente Faggiano in comune <strong>di</strong> Viano, come già esplicitato nellarelazione dell'<strong>alle</strong>gato 6 al QC. Si propone la correzione per erroremateriale;- tav. 5: Si rileva, in un breve tratto della loro delimitazione, che lafascia C è più stretta della Fascia B, inoltre si rileva una inversionedei nomi delle fasce in legenda nel <strong>di</strong>agramma che descrive laposizione delle fasce, infine si rileva che la fasce fluviali noncorrispondono all'argine della cassa <strong>di</strong> espansione esistente delTorrente Crostolo;- tav. 7: Si rileva che la Cassa <strong>di</strong> espansione del Torrente Crostolo a<strong>Reggio</strong> Emilia è realizzata ed adeguata alla piena <strong>di</strong> riferimento;- tav. 10: Si rileva che il tematismo della "viabilità principale" èridondante con quello del DBt della base cartografica.- tav. 12: a seguito degli eventi alluvionali <strong>di</strong> Dicembre 2008 ènecessario aggiungere, fra i no<strong>di</strong> critici, la sezione del ponte dellaSP 62R sul Torrente Enza in quanto risulta sotto<strong>di</strong>mensionata per ildeflusso anche <strong>di</strong> piene con tempi <strong>di</strong> ritorno molto brevi;- si evidenzia infine che La Regione Emilia Romagna -Serviz. Geol.Sismico e dei Suoli - ha aggiornato la banca dati del progetto"Censimento del Patrimonio Geologico", con alcune mo<strong>di</strong>ficherispetto <strong>alle</strong> in<strong>di</strong>viduazioni recepite nel quadro conoscitivo del PTCPadottato, si propone pertanto <strong>di</strong> recepire cartograficamentel'aggiornamento della banca dati del patrimonio geologico e verificarele eventuali ricadute negli elaborati <strong>di</strong> progetto (si veda appositaosservazione).Si rilevano i seguenti errori materiali:- sistema della mobilità: riportare sistema della mobilità come daP3a, e <strong>di</strong>minuire grado <strong>di</strong> trasparenza dei layers;- connessioni europee, nazionali e regionali: migliorare la leggibilitàdelle frecce nel passaggio <strong>di</strong> scala da 50.000 a 100.000;- uniformare legenda “Sistema della mobilità” alla legenda dellaTavola P3a;- mo<strong>di</strong>fiche ulteriori derivanti da correzioni ai medesimi tematismiriportati nella tav. P3amartedì 15 giugno 2010 Pagina 27 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 46 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -D'UFFICIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 21 47 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -D'UFFICIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 41 48 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -D'UFFICIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 5PaesaggioTerritorio ruraleSistema inse<strong>di</strong>ativo - altroSi evidenzia la necessità <strong>di</strong> specificare alcuni aspetti trattati, incoerenza con appen<strong>di</strong>ce A3 dell'<strong>alle</strong>gato QC5, e <strong>di</strong> correggerequalche refuso. Si propone pertanto, in analogia con quantoosservato per l'<strong>alle</strong>gato QC5, appen<strong>di</strong>ce A3 (Aree <strong>di</strong> notevoleinteresse pubblico sottoposte a tutela con apposito provve<strong>di</strong>mentoamministrativo: sintesi interpretativa del paesaggio), <strong>di</strong>:• apportare integrazioni/precisazioni relative ad alcuni riferimenti <strong>alle</strong>risorse archeologiche e storiche ed agli “elementi del patrimoniogeologico”;• eliminare alcuni refusi e imprecisioni, sia ortografici che relativi adocumentazione ed altri elaborati <strong>di</strong> riferimento, uniformandomaggiormente la terminologia utilizzata.Inoltre, in merito a “Particolari azioni <strong>di</strong> conservazione evalorizzazione” si propone <strong>di</strong> integrare alcuni aspetti specifici relativia:• conservazione <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>ni storici e sistemazioni agro-paesaggistiche;• funzioni da favorire per il recupero degli e<strong>di</strong>fici e complessi chehanno mantenuto l'originaria caratterizzazione storica.Si introducono correzioni ed integrazioni al testo allo scopo <strong>di</strong>chiarirne il contenuto <strong>di</strong> linee guida, da recepire nei piani comunali inquanto in<strong>di</strong>rizzi e <strong>di</strong>rettive per una corretta ed omogeneaapplicazione dei principi del PTCP, da declinare a scala comunalesecondo le specificità del territorio e del sistema inse<strong>di</strong>ativo locale.Sono state inoltre introdotte integrazioni per riportare maggiorecoerenza e conseguenzialità con i contenuti delle normed’attuazione, ed in particolare con le <strong>di</strong>sposizioni dell’art. 6 e dellaparte II, titolo II e titolo III.Si elimina l’elenco "altri tipi significativi da sviluppare..."a pagina 31in quanto la casistica per ciascuna tipologia è eterogenea e<strong>di</strong>fficilmente riconducibile a tipi para<strong>di</strong>gmatici;Si formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong> all’All. 5 NA:- al punto 1.1.3 si propone <strong>di</strong> precisare meglio e specificare icontenuti degli elaborati <strong>di</strong> progetto che si suggeriscono per il livellostrutturale;- al punto 1.2 si precisa il campo <strong>di</strong> competenza del RUE, dotato <strong>di</strong>corredo cartografico;- al punto 1.3 si apportano alcune correzioni tese a meglio precisarei contenuti del POC;- occorre correggere il riferimento al cap. 1.4 in materia <strong>di</strong> ValSAT(pag. 11) in quanto trattasi <strong>di</strong> refuso, il riferimento corretto è alRapporto Ambientale;- al punto 2.1 si precisa che, per i comuni che presentano situazioni<strong>di</strong> stretta integrazione ed inter<strong>di</strong>pendenza degli assetti inse<strong>di</strong>ativi, sifa riferimento agli “ambiti territoriali con forti relazioni funzionali tracentri urbani <strong>di</strong> cui al comma 12 art. 8 delle NA”;- al punto 2.2 si precisa che l’in<strong>di</strong>viduazione degli ambiti <strong>di</strong>trasformazione da sottoporre a perequazione urbanistica ad operadel PSC è da intendersi <strong>di</strong> massima;- al punto 3 si provvede ad introdurre alcune correzioni conseguenti<strong>alle</strong> mo<strong>di</strong>fiche apportate all’art. 9;- al punto 4 si propone <strong>di</strong> eliminare il riferimento <strong>alle</strong> dotazioniterritoriali in relazione <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni del quadro normativonazionale L.244/2007 e Decreto Interministeriale del 23/03/2008;- occorre correggere la definizione <strong>di</strong> centro urbano riportandol'intera definizione <strong>di</strong> centro abitato ISTAT;- occorre correggere il riferimento alla Del. C.R. 181/2007 al punto5.1 in quanto refuso, il riferimento corretto è alla Del.C.R. 118/2007;- occorre riportare al punto 5.1 le finalità degli accor<strong>di</strong> territorialistralciandole dall'art. 11 comma 6 ai fini <strong>di</strong> <strong>alle</strong>ggerire la norma;- occorre integrare i contenuti degli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui al punto 5.1 conquanto previsto dalla Del. C.R. 118/2007 in materia <strong>di</strong> AreeEcologicamente Attrezzate;-occorre altresì correggere alla lett. C del punto 5.2 l'erratoriferimento al "primo comma" con "terzo comma art. 13" e sostituirela parola "in<strong>di</strong>rizzi" con "<strong>di</strong>sposizioni" in quanto più appropriato;- infine si provvede a correggere refusi ed errori materiali nonché amigliorare taluni vocaboli per coerenza con le <strong>di</strong>sposizioni legislativevigenti.martedì 15 giugno 2010 Pagina 28 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 49 82468 OSSERVAZIONI rettifiche errori materiali Norme <strong>di</strong> Attuazione -D'UFFICIO e refusiAllegato 61 50 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientale1 51 82468 OSSERVAZIONI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Allegato 7 QC -D'UFFICIO QCAppen<strong>di</strong>ce 2Inse<strong>di</strong>amenti commercialiStrumenti attuativi, gestionedel piano, altroRete ecologica - aree protetteSIC/ZPSSi eliminano alcuni refusi ed errori materiali.In tabella 1 si elimina la colonna "Tipologie <strong>di</strong> strutture" permigliorare la lettura della tabella stessa, in quanto il mantenimentopuò ingenerare confusione dato che le tipologie <strong>di</strong> struttura sono giàpresenti nella vicina colonna "Tipologia <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti commerciali"ed in norma.In generale si propongono le seguenti <strong>osservazioni</strong>:occorre mo<strong>di</strong>ficare tutte quelle parti del Documento <strong>di</strong> ValSAT cherichiamano contenuti normativi e conoscitivi oggetto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche dacontrodeduzioni.- Si rileva l'opportunità <strong>di</strong> inserire la numerazione pagine nell'in<strong>di</strong>cedel Documento <strong>di</strong> ValSAT, ed introdurre in in<strong>di</strong>ce, con relativepagine, gli Allegati <strong>alle</strong> sezioni H "I" e "II", al fine <strong>di</strong> facilitare la letturadel documento.- L'in<strong>di</strong>ce delle sezioni va aggiornato e corretto. Sono stati rinvenutialtresì errori materiali relativi all'ortografia e/o alla formattazionedovuti al passaggio dal formato “.doc” al formato “.pdf”, si proponeanche la correzione della numerazione delle tabelle e delle figure.Nello specifico alla sezione G si evidenzia che in materia <strong>di</strong>monitoraggio ambientale è necessario tenere presente chesuccessivamente alla data <strong>di</strong> adozione, si sono completati gliapprofon<strong>di</strong>menti che hanno portato all’elaborazione del sistema eprogramma <strong>di</strong> monitoraggio del Piano provinciale <strong>di</strong> tutela erisanamento della qualità dell’aria (PTQA), come previsto d<strong>alle</strong>Disposizioni per l’attuazione del PTQA stesso. Tale sistema eprogramma <strong>di</strong> monitoraggio, approvato con Deliberazione <strong>di</strong> Giunta<strong>Provincia</strong>le, è dettagliatamente descritto per fasi e modalità edefinisce un set operativo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori per la verifica dell’attuazionedelle azioni <strong>di</strong> piano.Nel contesto della presente variante generale del PTCP, si ritieneutile fare espresso riferimento al sopracitato documento “Sistema eprogramma <strong>di</strong> monitoraggio PTQA” e per omogeneità si ritienealtresì utile allineare a tale documento le informazioni e descrizioniriportate nel documento <strong>di</strong> PTCP adottato denominato “Valsat:Rapporto Ambientale”, al par. 1.5 INDICATORI PREVISTI DAIPIANI DI SETTORE PROVINCIALI, sezione G. In<strong>di</strong>catori eMonitoraggio, pag. 360.Si propone pertanto <strong>di</strong> integrare il testo <strong>di</strong> cui al sopramenzionatopar. 1.5 del documento “Valsat: Rapporto Ambientale” e <strong>di</strong>aggiornare e affinare la tabella <strong>di</strong> cui a pag. 360, riportando iriferimenti aggiornati al Sistema e programma <strong>di</strong> monitoraggio delPTQA approvato.Si formula la seguente osservazione:- mancano le schede <strong>di</strong> inquadramento generale dei siti istituiti dopoil 2006, ovvero SIC IT4030021, SIC IT4030022 e SIC-ZPSIT4030023, come già segnalato ed intergrato nelle corrispondentischede della Valutazione d'Incidenza.1 52 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheNorme <strong>di</strong> Attuazione Altre tuteleArt. 93Si propongono mo<strong>di</strong>fiche al comma 2 al fine <strong>di</strong> aggiornarlo rispettoall'istituzione <strong>di</strong> una Zona <strong>di</strong> Protezione intorno all'osservatorioastronomico <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano. Tale zona viene rappresentatacartograficamente nella tav. P2.martedì 15 giugno 2010 Pagina 29 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 53 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOintegrazioni/mo<strong>di</strong>ficheRPRelazione Generale RP AltroSi formulano le seguenti <strong>osservazioni</strong>:- nel cap 4.1.1 s ritiene necessario integrare il testo con laspecificazione degli obiettivi del PTCP in allineamento con quelli delPAI sui temi <strong>di</strong> qualità ecosistemica,<strong>di</strong> sicurezza idraulica e <strong>di</strong> qualitàpaesaggistica;- nel capitolo 4.3. si ritiene necessario apportare alcune mo<strong>di</strong>ficheper migliorare il lessico e la sintassi del capitolo:- nel capitolo 4.4. occorre eliminare un refuso laddove si citano ledotazioni territoriali non conteggiate nelle quote <strong>di</strong> urbanizzazione <strong>di</strong>cui all'art.7 comma 5, per coerenza con le norme stesse;- sempre nel capitolo 4.4. occorre eliminare un refuso nel paragrafo"la gerarchia dei centri" e per contro fare riferimento agli "ambititerritoriali con forti relazioni funzionali tra centri urbani descrittinell'Allegato 1NA";- nel capitolo 4.5.1. occorre integrare con la declinazione degliobiettivi specifici stralciati dal testo normativo inerenti il sistema dellamobilità;- nei capitoli 5.1. e 5.2. si apportano mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni tese aprecisare meglio i criteri e le modalità <strong>di</strong> rappresentazionecartografica dei beni paesaggistici e delle tutele paesistiche;- nel cap. 5.3.3 si osserva che, a pag. 142, manca un paragrafo suidati idraulici utilizzati per lo stu<strong>di</strong>o citato che riporti la descrizione deimeto<strong>di</strong> usati per il calcolo delle fasce fluviali e le tabelle coi datiidraulici <strong>di</strong> riferimento;- cap 5.3.3 Rischio Idraulico: fasce Fluviali, nella trattazione dellescelte adottate per le fasce nel tratto Castellarano - Rubiera, il testoè da integrare con la seguente espressione: "Infatti, la mo<strong>di</strong>ficaproposta:- garantisce un adeguato livello <strong>di</strong> tutela delle aree esterne <strong>alle</strong> fasceFluviali con la presenza <strong>di</strong> vincoli paesaggistico-ambientali al <strong>di</strong> fuori<strong>di</strong> queste;- assume, in questo tratto, l'obiettivo <strong>di</strong> promuovere un progetto <strong>di</strong>sistema integrato <strong>di</strong> riqualificazione e valorizzazione dell'asta delSecchia"- nel medesimo capitolo si propone <strong>di</strong> aggiungere le monografieriguardanti le fasce "B <strong>di</strong> progetto" comprensive <strong>di</strong> profilo sinteticodescrittivo, interventi <strong>di</strong> riassetto idrogeologico programmati, criteriper norme transitorie e cartografia <strong>di</strong> dettaglio dell'area;- nel capitolo 5.3 si ritiene necessario integrare il testo a pag. 139con la sintesi delle finalità del PAI, <strong>di</strong> cui all'art. 1 comma 3, persottolineare la piena coerenza fra PAI e PTCP;- mo<strong>di</strong>ficare, integrare i contenuti della relazione <strong>di</strong> piano in relazione<strong>alle</strong> mo<strong>di</strong>fiche apportate <strong>alle</strong> norme ed agli elaborati cartografici <strong>di</strong>progetto;- eliminare refusi e correggere errori materiali.1 54 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroSi precisa che all'art. 2 comma 2 lett. H) il riferimentoall'adeguamento della L.R. 30/00 riguarda le competenzestrettamente attribuite al PTCP e non al Piano <strong>di</strong> settore <strong>di</strong>localizzazione dell'emittenza ra<strong>di</strong>o televisiva.1 55 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione AltroArt. 106Si ritiene necessario migliorare la struttura dell'articolo ed adeguarloin relazione alla decadenza della salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> cui all'art. 12 dellaL.R. 20/00.1 56 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -D'UFFICIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 9Risorsa idricaAllegato 9 delle NTA, lett. g), secondo capoverso.Per maggior chiarezza, si propone <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il testo nel seguentemodo:"Le sottostanti <strong>di</strong>sposizioni si applicano a tutti i casi che rientranonella <strong>di</strong>sciplina del.....omissis..."martedì 15 giugno 2010 Pagina 30 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione1 57 82468 OSSERVAZIONI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -D'UFFICIO tavole programmatiche Tavola P71 58 82468 OSSERVAZIONI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -D'UFFICIO e refusiTavola P4Fasce fluvialiPaesaggio- Si rileva, in un breve tratto della loro delimitazione, che la fascia C èpiù stretta della Fascia B nella sezione 218150 in sponda sinistra delFiume Secchia; si propone pertanto <strong>di</strong> portare la fascia C incoincidenza con la B- Si rileva una inversione dei nomi delle fasce in legenda nel<strong>di</strong>agramma che descrive la posizione delle fasce stesse; si proponepertanto la correzione per riportare a coerenza la legenda con ledelimitazioni delle fasce;- Si rileva che la fasce fluviali non corrispondono all'argine dellacassa <strong>di</strong> espansione esistente del Torrente Crostolo; si proponepertanto <strong>di</strong> portare le fasce in coincidenza con l'argine, inoltre sielimina il segno grafico <strong>di</strong> fascia "B <strong>di</strong> progetto" poiché la cassa <strong>di</strong>espansione è adeguata al contenimento della piena <strong>di</strong> riferimento.Si rilevano errori materiali nell'in<strong>di</strong>viduazione cartografica dell'astadei corsi d'acqua iscritti nell'elenco delle acque pubbliche.Si propone pertanto <strong>di</strong> apportare le correzioni <strong>di</strong> errori materialiriscontrati nell'in<strong>di</strong>viduazione cartografica dell'asta dei corsi d'acquaiscritti nell'elenco delle acque pubbliche, come nel caso del "RioDorgola" in Comune <strong>di</strong> Carpineti (N. 31 dell'Elenco) che è statoerroneamente rappresentato con tutto il suo corso e non solo per iltratto in<strong>di</strong>cato nell'Elenco delle Acque pubbliche.Si propone inoltre <strong>di</strong> integrare/precisare l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> alcuneperimetrazioni delle aree <strong>di</strong> notevole interesse pubblico sottoposte atutela con apposito provve<strong>di</strong>mento amministrativo (nelle aree N. 12,15, 16, 17, 19, 23) erroneamente non corrispondenti all’Appen<strong>di</strong>ceA2 del QC.Infine, essendo pervenuto da parte del Parco Nazionaledell’Appennino Tosco Emiliano un perimetro informatizzato<strong>di</strong>segnato a scala <strong>di</strong> maggior dettaglio rispetto a quello <strong>di</strong>sponibiledurante l’elaborazione del Piano adottato, si procede ad inserire incartografia il perimetro aggiornato.1 59 82468 OSSERVAZIONID'UFFICIOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione PaesaggioArt. 36Si propone <strong>di</strong> meglio specificare il comma 3 in rapporto <strong>alle</strong>procedure previste dal Dlgs 42/2004 in materia <strong>di</strong> autorizzazionepaesaggistica.1 60 82468 OSSERVAZIONI rettifiche errori materiali Allegato 8 QC - TavolaD'UFFICIO e refusi1BoschiIn seguito a verifiche svolte sull'informatizzazione degli elaboraticartografici dell'Allegato 08 QC, per errori materiali sono stateapportate correzioni ai co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> classificazione <strong>di</strong> due poligonirappresentati nelle tavole n. 201020 e n. 183140, ed è stata correttala perimetrazione <strong>di</strong> un poligono nella tavola n. 219050.2 1 83129 S.E.A.R. SRL ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P6tutele/vincoliDissestoCastellaranoSi rileva che la cartografia dell' "Inventario del Dissesto" del NuovoPTCP in<strong>di</strong>vidua una serie <strong>di</strong> frane attive e quiescenti all'interno deiperimetri <strong>di</strong> cava, rimosse o non più rilevabili a seguito dell'attivitàestrattiva. Si richiede la rimozione delle frane attive e quiescentirap<strong>presentate</strong> nella cartografia PTCP 2008.PAParzialmente accolta.Sulla base della documentazione presentata, si ritiene sia accoglibile la proposta <strong>di</strong>eliminazione dalla Tav.P6 e dalla corrispondente tavola del quadro conoscitivo deidepositi <strong>di</strong> frana contrassegnati, nella suddetta documentazione, dai numeri 3(parzialmente), 5, 7, 8, 9, 11, 123 1 83393 NOVELLANI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -AMELIATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCavriagoIl lotto <strong>di</strong> proprietà dell'osservante, incluso dal PSC <strong>di</strong> Cavriago tra gliambiti consolidati del Ghiardo e dal PTCP tra le "Zone agricole <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale", pur essendoattorniato da fabbricati già realizzati o in corso <strong>di</strong> ultimazione, non èattualmente e<strong>di</strong>ficabile né è prevista la possibilità <strong>di</strong> recupero a finiabitativi dell'unico e<strong>di</strong>ficio accessorio presente. Si chiede ladestinazione a zona e<strong>di</strong>ficabile o, in alternativa, <strong>di</strong> consentire alComune <strong>di</strong> poter derogare in qualche caso specifico, concedendol'e<strong>di</strong>ficabilità del lotto.NPNon pertinente, in quanto l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficabili e l'attribuzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rittie<strong>di</strong>ficatori non sono <strong>di</strong> competenza del PTCP. Si ricorda che l'area <strong>di</strong> proprietàdell'osservante è interessata da una tutela paesistica già presente nel PTCP 1999 econfermata dal Piano adottato.4 1 84408 LEVRINI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -BIANCATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini della zona <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale escludendo le aree poste tra via Covetta evia Ra<strong>di</strong>ci, in quanto ritenute simili ad altre non sottoposte a tutela.RRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica già presente nel PTCP1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Le motivazioni addotte non forniscono ulteriorielementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica rispetto a quanto già considerato per la valutazionedell'interesse paesaggistico-ambientale dell'area nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato. Si veda anche la controdeduzione all’oss. 155/1 prot. 4911.martedì 15 giugno 2010 Pagina 31 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione5 1 84409 BOSI ANDREA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini della zona <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale escludendo l'area presente all'internodell'abitato della frazione <strong>di</strong> Telarolo, in quanto ritenuta simile ad altrenon sottoposta a tutela.RRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica già presente nel PTCP1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Le motivazioni addotte non forniscono ulteriorielementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica rispetto a quanto già considerato per la valutazionedell'interesse paesaggistico-ambientale dell'area nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato.6 1 84823 MONTORSI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ENZOTavola P6tutele/vincoliDissestoCastelnovo né MontiSi richiede la declassificazione frana da Fa a Fq in località La Gatta<strong>di</strong> Castelnovo né Monti. L'area <strong>di</strong> proprietà degli scriventi ricade suun frana attiva già oggetto <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> regimazione idrica da partedel Consorzio <strong>di</strong> Bonifica Parmigiana Moglia-Secchia. A seguito <strong>di</strong>questi sono state redatte due relazioni geologiche per appurare sesussistano le con<strong>di</strong>zioni per chiedere un declassamento delmovimento franoso.RRespinta.La richiesta <strong>di</strong> riclassificazione proposta è respinta a seguito del parere del Tavolo <strong>di</strong>Lavoro <strong>Provincia</strong>le - Carta Inventario del Dissesto, istituito con Determinazione delDirettore Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa n.2052 del 27/02/2003 inattuazione D.G.R. n. 126/2002, con il quale non declassifica, me<strong>di</strong>ante riperimetrazione,il fenomeno attivo.7 1 252 RIVI MAURO ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini della zona <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale arretrandoli <strong>di</strong> 50 metri lungo alcuni trattidell'ex strada provinciale n. 75. I tratti suggeriti nella cartografia<strong>alle</strong>gata sono in<strong>di</strong>cativi e corrispondono a zone stabili dal punto <strong>di</strong>vista geologico.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 4/1 prot.844088 1 286 RIVI MAURO ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoLa presenza <strong>di</strong> zone <strong>di</strong> tutela paesistica nell'area interposta tral'abitato <strong>di</strong> Telarolo ed il torrente Tresinaro, in Comune <strong>di</strong>Castellarano, pur essendo con<strong>di</strong>visibile, impe<strong>di</strong>sce l'inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong>attività e iniziative necessarie per lo sviluppo del territorio.Si propone <strong>di</strong> ridelimitare le "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, e le "zone <strong>di</strong> tuteladei caratteri ambientali <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua", art. 40, lett.b), arretrando il limite ad ovest dell'abitato <strong>di</strong> Telarolo, fino alla curva<strong>di</strong> livello dei 175 metri slm.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 5/1 prot.2869 1 288 PANCIROLIGIOVANNI -PANCIROLISIMONEridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini delle "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" rimuovendo verso est una piccola zonaattigua ad un'area non vincolata lungo via Covetta.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 5/1 prot.28610 1 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Allegato 10 QC -GIOVANNI e refusiTavola 2Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altroScan<strong>di</strong>anoSi osserva il mancato aggiornamento con dati recenti e<strong>di</strong>ncongruenza nella rappresentazione del sistema inse<strong>di</strong>ativo e<strong>di</strong>nfrastrutturale <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> tavole 1, 2, 3, 4 dell'Allegato 10 QC, perquanto riguarda l'ambito <strong>di</strong> Bosco (ad es. tratto terminale "bretella" <strong>di</strong>Bosco, collegamento tra la SP 467R e la Pedemontana, né esistentené pianificata dal PRG).Si propone:- l'aggiornamento me<strong>di</strong>ante utilizzo <strong>di</strong> dati come ad esempiol'incrocio con i dati relativi <strong>alle</strong> utenze elettriche, gas ed acqua;- la correzione della tavola 1 in modo da renderla coerente con lostato <strong>di</strong> fatto;- la mo<strong>di</strong>fica della Tav2 in modo da rendere esplicito ed univocal'identificazione della viabilità <strong>di</strong> progetto rispetto a quella esistente ela parziale approvazione della tangenziale <strong>di</strong> Bosco dagli strumentiurbanistici comunali (analoga osservazione per le Tav.3 e la Tav. 4<strong>di</strong> QC10);- la mo<strong>di</strong>fica degli errori cartografici delle tavole dell'Allegato 10 QC;- in attesa delle integrazioni <strong>di</strong> cui ai punti precedenti si richiedequantomeno la mo<strong>di</strong>fica delle non rispondenze evidenziate;- la mo<strong>di</strong>fica del Capitolo II e della Tav.3 dell'Allegato QC10 in mododa esplicitare le definizioni utilizzate per la catalogazione degli e<strong>di</strong>fici;- la mo<strong>di</strong>fica delle Tavole 3 e 4 coerentemente con quanto riportatonell'Allegato QC14 "il sistema della mobilità" - Tav1 "Infrastruttureesistenti".PAParzialmente accolta.Si provvede a mo<strong>di</strong>ficare la rappresentazione dello stato della pianificazionerelativamente al sistema della mobilità.I dati che contribuiscono alla elaborazione del quadro conoscitivo del piano si riferisconoa fonti ufficiali le più prossime all'anno <strong>di</strong> elaborazione dello stesso, assicurandorappresentatività, omogeneità e confrontabilità dei dati.In coerenza con quanto <strong>di</strong>sposto dalla Del.G.R. 173/2001, il quadro conoscitivo è parteintegrante del piano e segue lo stesso iter <strong>di</strong> approvazione, non può pertanto essereaggiornato in tempo reale.Per quanto riguarda la rappresentazione dello stato <strong>di</strong> fatto delle infrastrutture siprovvede alla correzione dell'errore materiale segnalato, tenuto conto dei criteri <strong>di</strong>elaborazione <strong>di</strong> tale tavola.martedì 15 giugno 2010 Pagina 32 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione10 2 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide la rappresentazione in tavola P3a del tracciato della"Bretella Case Spadoni-Bosco", in prossimità dell'abitato <strong>di</strong> Bosco,in<strong>di</strong>cato con tratto giallo continuo in quanto risulta totalmenteinesistente, e non previsto dagli strumenti urbanistici vigenti; alcontrario tale tratto è correttamente rappresentato nella Tavola1"Infrastrutture esistenti" Allegato QC14 "Il sistema della mobilità".Si propone la mo<strong>di</strong>fica della Tavola P3aAAccolta.Si procede alla mo<strong>di</strong>fica del rango funzionale del tracciato <strong>di</strong> cui all'osservazione,riproponendo l'assetto funzionale attuale, per quanto attiene all'ambito territorialericompreso tra Scan<strong>di</strong>ano Albinea e <strong>Reggio</strong> Emilia, in località Bosco, ovvero:- assegnando al tracciato esistente <strong>di</strong> via Romana/via della Noce il rango funzionale <strong>di</strong>"viabilità <strong>di</strong> interesse intercomunale esistente";- mo<strong>di</strong>ficando l'errore materiale in merito alla rappresentazione del tracciato <strong>di</strong> viaRomana/via della Noce, rappresentando il tracciato sul se<strong>di</strong>me esistente;- assegnando al tracciato esistente della SP 467R tra Bosco e Pratissolo <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano ilrango funzionale <strong>di</strong> "sottosistema della viabilità ra<strong>di</strong>ale esistente";- mo<strong>di</strong>ficando l'errore materiale in merito alla rappresentazione del tracciato della SP467R in località Bosco, e rappresentando il tracciato sul se<strong>di</strong>me esistente.Si procederà ad attivare uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità avente la finalità <strong>di</strong> proporre soluzioni emisure per il miglioramento e la messa in sicurezza dell'assetto infrastrutturale relativoalla SP 467R e <strong>alle</strong> sue connessioni principali, valutando sia la bretella in oggetto chealternative <strong>di</strong> tracciato.Si ricorda infine che le proposte così accolte non mo<strong>di</strong>ficano l'impianto strategico delsistema della mobilità e confermano coerentemente gli obiettivi così come già definiti insede <strong>di</strong> preliminare e assunti dal Piano adottato.10 3 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide la rappresentazione in tavola P3a del tracciato della"tangenziale" <strong>di</strong> Bosco, variante alla SP 467R viene in<strong>di</strong>cato contratto giallo continuo, e risulta non esistente, e previsto parzialmentedagli strumenti urbanistici vigenti; al contrario, correttamenterappresentato nella Tavola 1"Infrastrutture esistenti" Allegato QC14"Il sistema della mobilità".Si propone la mo<strong>di</strong>fica della Tavola P3a.AAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.10 4 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide la classificazione in tavola P3a del tratto della"Bretella Case Spadoni-Bosco", il tratto della SP 467R da Boscofino a Scan<strong>di</strong>ano, e via delle Scuole a Pratissolo, in contrasto conquanto rappresentato nella relazione dell'Allegato QC14, pag. 28, infig. 21b "Classificazione delle strade per funzione". Inoltre in fig.25a "Flussi veicolari rilevanti, Maggio 2006", risultano prive <strong>di</strong> caricoveicolare pur in presenza <strong>di</strong> consistenti flussi <strong>di</strong> traffico lungo l'asse<strong>Reggio</strong> Emilia - Sassuolo.Si propone il ripristino dell'assetto funzionale rappresentato nellaTavola 1 Preliminare del PTCP.AAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.10 5 861 DAVOLIGIOVANNIrettifiche errori materialie refusiValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide:- la mancata comprensione della "Bretella Case Spadoni - Bosco"tra le azioni rilevanti incluse nella Valsat: figura 7 "Ambiti <strong>di</strong>potenziale interferenza delle azioni <strong>di</strong> piano con Rete Natura 2000"pag. 418 capitolo 4.2, trattandosi in realtà <strong>di</strong> nuova realizzazione;Si propone:- <strong>di</strong> includere la "Bretella Case Spadoni-Bosco" tra le azionipotenzialmente interferenti con Rete Natura 2000 e da sottoporre avalutazione <strong>di</strong> impatto ambientale secondo la normativa regionale.AAccolta.Visto l'accoglimento della richiesta <strong>di</strong> stralcio dalla tavola P3a e della mo<strong>di</strong>fica del rangofunzionale, la richiesta formulata decade conseguentemente.Si fa tuttavia presente che la richiesta <strong>di</strong> inserimento delle varianti funzionali ai tracciatidel sistema infrastrutturale nella Valsat, ovvero nella VINCA, nonchè proposti adassoggettamento alla VIA, sono stati oggetto <strong>di</strong> valutazione coerentemente con quantoprevisto dalla Valsat nelle Sezioni C e D del Rapporto Ambientale, e precisato al comma4 art.29 delle NA <strong>di</strong> Piano riguardo al valore in<strong>di</strong>cativo dei corridoi/tracciatiideogrammatici riportati in Tavola P3a.Si ritiene dunque che il livello <strong>di</strong> valutazione ambientale operato sia coerente con il grado<strong>di</strong> definizione delle previsioni <strong>di</strong> piano e con la scala propria <strong>di</strong> un piano territoriale.10 6 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>anoSi osserva la mancata definizione del ruolo che dovrebbe assumerela "Bretella Case Spadoni nella tavola P3a Bosco": spostamento "asud" dell'attuale tracciato della SP467R oppure collegamentofunzionale tra SP467R e Pedemontana.Si propone <strong>di</strong> esplicitarne in modo univoco la funzioneAAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.10 7 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3bRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide il nuovo assetto funzionale proposto in tavola P3aattraverso la realizzazione della "Bretella Case Spadoni - Bosco",spostando a sud la connessione tra sottosistema della viabilitàra<strong>di</strong>ale e Pedemontana, poichè, dall'Allegato 10 al QC (ve<strong>di</strong> adesempio pag. 32 fig25b), efficienza <strong>di</strong> servizio e sicurezza non sonotali da giustificare il nuovo assetto.Si propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare soluzioni alternative e <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>narel'eventuale potenziamento e la messa in sicurezza <strong>di</strong> tale tratto agliinterventi sui tratti più congestionati della SP 467R (Casalgrande-Chiozza, Due Maestà-<strong>Reggio</strong> Emilia).IAImplicitamente accolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.martedì 15 giugno 2010 Pagina 33 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione10 8 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3bRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide il nuovo assetto funzionale proposto in tavola P3aattraverso la realizzazione della "Bretella Case Spadoni - Bosco",spostando a sud la connessione tra sottosistema della viabilitàra<strong>di</strong>ale e Pedemontana, in quanto pregiu<strong>di</strong>cherebbe l'accesso alnuovo asse viario dalla zona industriale <strong>di</strong> Bosco-Pratissolo,vanificando in parte l'intento <strong>di</strong> allontare il traffico dalla zonaurbanizzata a ridosso della SP 467R.Si propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare soluzioni alternative, subor<strong>di</strong>nando gliinterventi all'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un tracciato <strong>di</strong>rettamente fruibile d<strong>alle</strong>zone industriali presenti nel territorio.AAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.10 9 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3bRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide il nuovo assetto funzionale proposto in tavola P3aattraverso la realizzazione della "Bretella Case Spadoni - Bosco",spostando a sud la connessione tra sottosistema della viabilitàra<strong>di</strong>ale e Pedemontana, per motivi ecologici, in quanto porterebbead un allungamento dei percorsi me<strong>di</strong> con conseguente aumentodelle emissioni inquinanti.Si propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare soluzioni alternative, subor<strong>di</strong>nando gliinterventi all'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un tracciato tale da garantire leprestazioni ecologiche migliori.AAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.10 10 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3bRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide il nuovo assetto funzionale proposto in tavola P3aattraverso la realizzazione della "Bretella Case Spadoni - Bosco",spostando a sud la connessione tra sottosistema della viabilitàra<strong>di</strong>ale e Pedemontana, perchè sulla base delle analisi dei flussi <strong>di</strong>cui al QC, impe<strong>di</strong>rebbe la fruizione efficiente ed ecologicadell'infrastruttura da parte del traffico pendolare sulla <strong>di</strong>rettricePratissolo-Bosco.Si propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare soluzioni alternative, subor<strong>di</strong>nando gliinterventi all'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un tracciato tale da garantireAAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.10 11 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide l'assetto gerarchico in<strong>di</strong>viduato in tavola P3a traFogliano e Scan<strong>di</strong>ano. L'ambito in questione ha già tre 3 connessionicon livelli <strong>di</strong> servizio efficienti tra la SP 467R e la Pedemontana, nésono in atto previsioni inse<strong>di</strong>ative tali da giustificare la nuovain<strong>di</strong>viduazione.Si propone l'eliminazione dell'ulteriore collegamento Case Spadoni-Bosco in ragione della sua inutilità, proponendo contestualepotenziamento e messa in sicurezza dei due tratti <strong>di</strong> rangosuperiore, via delle Scuole a est, e via Bersane/via Melato a ovest.AAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.10 12 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide l'in<strong>di</strong>viduazione del tracciato in variante tra viaRomana/via della Noce e la SP467R (connessione Case Spadoni-Bosco), e la relativa realizzazione in tavola P3a, in ragione dell'analisidello stato <strong>di</strong> fatto dalla quale risulta <strong>di</strong>fficoltoso in<strong>di</strong>viduare uncorridoio <strong>di</strong> larghezza pari a 120 mt, ex art.29 comma 5 delle NA.Si propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare soluzioni alternative, subor<strong>di</strong>nando laprogettazione al rispetto dei corridoi <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a per unalarghezza pari a 120 mt, ex art.29 comma 5 delle NA.AAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.10 13 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide l'assetto gerarchico in<strong>di</strong>viduato in tavola P3a traFogliano e Scan<strong>di</strong>ano in quanto il tratto <strong>di</strong> SP467R non è critico, nonviene servita la zona industriale <strong>di</strong> Pratissolo-Bosco, e sideterminano percorsi me<strong>di</strong> più lunghi e <strong>di</strong>slivelli maggiori conaumento emissioni inquinanti, non si migliora la fruibilità ai pendolari,si da risposta ad una irrilevante richiesta <strong>di</strong> mobilità tra SP467R ePedemontana, e ne consegue una <strong>di</strong>fficoltosa in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> unappropriato corridoio.Si propone un tracciato alternativo articolabile in cinque lottifunzionali: 1) <strong>Reggio</strong> E.- Fogliano; 2) Fogliano-Bosco; 3) Bosco-Pratissolo; 4) Pratissolo-Arceto; 5 )Arceto-Chiozza. Ve<strong>di</strong> <strong>alle</strong>gatoproposta <strong>di</strong> "tracciato alternativo per il potenziamento e la messa insicurezza della SP-467".IAImplicitamente accolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.martedì 15 giugno 2010 Pagina 34 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione10 14 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>anoNon si con<strong>di</strong>vide l'assetto gerarchico proposto in tavola P3a,attraverso l'in<strong>di</strong>viduazione del collegamento tra SP467R ePedemontana sull'asse viario via Romana/via della Noce, e lavariante alla SP467R in località Bosco <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano, e se nerichiede l'eliminazione dalla Tavola P3a.Si propone contestualmente il potenziamento e la messa insicurezza della SP467 e <strong>di</strong> via delle Scuole.AAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.10 15 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>anoSi osserva l'assetto gerarchico in<strong>di</strong>viduato in tavola P3a. Si prefigurapossibile <strong>di</strong>minuzione dell'efficienza <strong>di</strong> servizio della SP467R neltratto Fogliano-Due Maestà, e relativo aumento dei carichi <strong>di</strong> traffico;si riba<strong>di</strong>sce dunque la richiesta <strong>di</strong> eliminazione della variante CaseSpadoni-Bosco.Si propone quantomeno <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nare la eventuale realizzazionedella variante a:-verifica dei carichi <strong>di</strong> traffico generati dal nuovo assetto viario, alfine <strong>di</strong> evitare ulteriori quote <strong>di</strong> traffico verso la SP467R;-completa realizzazione della variante <strong>di</strong> Fogliano sino al raccordocon il Sistema Tangenziale <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia.AAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.10 16 861 DAVOLI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -GIOVANNI e refusiTavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>anoSi propone <strong>di</strong> stralciare dalla Tavola P3a la variante Case Spadoni-Bosco quale tratto del sottosistema della viabilità ra<strong>di</strong>ale, e <strong>di</strong>subor<strong>di</strong>narne l'inserimento in seguito a verifica comparativa tra<strong>di</strong>fferenti alternative <strong>di</strong> tracciato così come <strong>presentate</strong> con le sub<strong>osservazioni</strong>20 e 21 (potenziamento e messa in sicurezza SP467Re tracciato alternativo"a nord").AAccolta in ragione dell'accoglimento della subosservazione 2.11 1 1500 TAMAGNINI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ENRICATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta, in quanto la proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica giàpresente nel PTCP 1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazionipaesaggistiche descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Le motivazioni addottenon forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica rispetto a quanto giàconsiderato per la valutazione dell'interesse paesaggistico-ambientale dell'areanell'ambito dell'elaborazione del Piano adottato. La zona oggetto dell'osservazione siconfigura come spazio agricolo <strong>di</strong> connessione tra paesaggio fluviale-vallivo e collinareparticolarmente integro, e non presenta concentrazione <strong>di</strong> recenti strutture agricole,come è verificabile in altri contesti <strong>di</strong> analoga collocazione geografica. Pertanto, talecontesto, connotandosi come cornice al sistema collinare riconoscibile e percepibiledalla strada e ferrovia <strong>di</strong> fondov<strong>alle</strong>, rientra a pieno titolo tra le zone definite al comma 1dell'art. 42, da tutelare secondo le finalità <strong>di</strong> cui al successivo comma 2. Tale tutela èinoltre prevista nel PSC del Comune <strong>di</strong> S. Polo d’Enza, che include l’area tra gli ambitiagricoli <strong>di</strong> valore paesaggistico. Infine, si ricorda che le "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" riguardano aree che presentano caratteri paesaggistici molto<strong>di</strong>versi fra loro, ma sono accomunate dall'analoga finalità <strong>di</strong> mantenere, recuperare evalorizzare le peculiarità paesaggistiche dei luoghi. Non interessano assolutamente lesole aree collinari, ma sono particolarmente estese anche in pianura (si veda nel meritoil paragrafo 5.2.5 della Relazione <strong>di</strong> Piano).12 1 1507 PROTOPAPA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -GIUSEPPETavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 1500.martedì 15 giugno 2010 Pagina 35 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione13 1 1509 BENELLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -EMANUELETavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 1500.14 1 1514 GUARNIERI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -GIUSEPPINATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 1500.15 1 1518 PROTOPAPA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ANTONIOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 150016 1 1522 MARTELLA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -FRANCATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 150017 1 1531 PROTOPAPA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MASSIMO R.Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 1500martedì 15 giugno 2010 Pagina 36 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione18 1 1537 TAMAGNINI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ANGIOLINOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 150019 1 1540 BIGLIARDI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MARIANGELATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 150020 1 1864 FARINIridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -GIUSEPPETavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 150021 1 1865 BENELLI DINA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 150022 1 1866 CECCARELLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MAURIZIOTavola P5atutele/vincoliSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoBrescelloSi propone <strong>di</strong> ridelimitare la "struttura inse<strong>di</strong>ativa territoriale storicanon urbana", art. 50 delle Norme, relativa a villa Pighini pressoSorbolo <strong>di</strong> Levante in Comune <strong>di</strong> Brescello, limitando la tutelaall'imme<strong>di</strong>ato intorno della villa, ad ovest della strada SP38, in quantonon sono più leggibili i caratteri architettonici e paesaggisticicomplessivi della struttura territoriale. Si chiede, inoltre, <strong>di</strong>ripristinare la previsione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità programmata dal Comune <strong>di</strong>Brescello sull'area dell'osservate, in<strong>di</strong>viduata catastalmente al Fg.29, mappale 107.RRespinta, in quanto non si ritiene che le recenti trasformazioni relative all'assetto delpaesaggio agrario ad ovest della strada SP38 abbiano mo<strong>di</strong>ficato a tal punto la strutturastorico-paesaggistica afferente villa Pighini da renderla illeggibile. Il paesaggio si èsicuramente impoverito, come in molte altre realtà provinciali, tuttavia la strutturaterritoriale risulta ancora percepibile. Previsioni urbanizzative non sono compatibili conla tutela delle "strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane", art. 50 delle Norme.martedì 15 giugno 2010 Pagina 37 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione23 1 2144 VERONI COTTI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -SRLtavole programmatiche Tavola P3aSistema della mobilità - altro<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi osserva che:-la localizzazione proposta per la sede stradale della viabilità <strong>di</strong>interesse regionale <strong>di</strong> progetto tra Gazzata e Fontana, in quantopotrebbe arrecare insostenibile e inaccettabile pregiu<strong>di</strong>zio alfunzionamento dell'impianto industriale, oggi in fase <strong>di</strong> ultimazioneed oggetto <strong>di</strong> rilevanti investimenti tecnologici;-la impossibilità a prefigurare una cessione <strong>di</strong> terreno da partedell'azienda superiore ai 4-5 metri, al <strong>di</strong> sopra della quale sicreerebbero danni insostenibili <strong>alle</strong> linee produttive.Si propone:-<strong>di</strong> contenere all'essenziale l'ampiezza delle dotazioni <strong>di</strong> servizio allasede stradale, con l'intento <strong>di</strong> inserirle adeguatamente nellasuperficie <strong>di</strong>sponibileNPNon pertinente.Il Piano in<strong>di</strong>vidua nella Tavola P3a l'assetto strategico <strong>di</strong> lungo periodo della rete viariaed i relativi livelli <strong>di</strong> rango funzionale. Tale assetto ha valore vincolante per quantoriguarda il rango funzionale <strong>di</strong> ciascuna infrastruttura, mentre ha valore in<strong>di</strong>cativo perquanto riguarda il preciso posizionamento ed andamento planimetrico dei tracciati;parimenti ha valore in<strong>di</strong>cativo la <strong>di</strong>stinzione fra tronchi esistenti o da consolidare opotenziare nella loro sede attuale e tronchi da realizzare in nuova sede. Ilposizionamento dei tracciati stradali potrà quin<strong>di</strong> essere precisato e mo<strong>di</strong>ficato in sede <strong>di</strong>progettazione, fermo restando il rango funzionale.Si prende atto delle proposte e se ne con<strong>di</strong>vide la finalità,demandando alla faseprogettuale la risoluzione dei temi evidenziati.24 1 2145 BENELLI OSCAR ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 150025 1 2146 BENELLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -PIETROTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 150026 1 2147 ROCCHI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ELETTATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi chiede la ridelimitazione <strong>di</strong> un'area sottoposta dal Piano adottato a"Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44 delle Norme, ripristinando latutela <strong>di</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale" delPTCP vigente, riguardante un'area caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong>campi coltivati a seminativo e <strong>di</strong> un laghetto artificiale per pescasportiva, posti a nord-est del Monte Duro in Comune <strong>di</strong> Vezzano sulCrostolo.PAParzialmente accolta, in quanto si con<strong>di</strong>vide la valutazione che l'area in oggetto hapreminente carattere agricolo e non risulta interessata dalla presenza <strong>di</strong> habitat prioritari(in base alla Carta degli Habitat dei siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000 della Regione EmiliaRomagna), tuttavia si ritiene opportuno attestare la delimitazione della zona <strong>di</strong> tutelanaturalistica sul limite del bosco così come in<strong>di</strong>viduato nella tav. P5b, anziché sulladelimitazione <strong>di</strong> zona del PTCP 1999, ripristinando sulla rimanente area la tutela "zone<strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale".26 2 2147 ROCCHI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ELETTATavola P2tutele/vincoliRete ecologica - aree protetteSIC/ZPSVezzano sulCrostoloSi chiede <strong>di</strong> arretrare il perimetro del sito <strong>di</strong> Rete Natura 2000 SIC <strong>di</strong>Monte Duro fino al limite del bosco, lasciando all'esterno i campicoltivati, riguardo ad un'area posta in posizione perimetrale del sito, anord-est <strong>di</strong> Monte Duro in Comune <strong>di</strong> Vezzano sul CrostoloNPNon pertinente in quanto la revisione dei perimetri dei Siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000 non ècompetenza del PTCP. Si coglie l'occasione per ricordare che la procedura per taleeventuale revisione è stabilita dalla LR 7/2004 e dalla successiva Direttiva Regionale D.G. R. 1191/07.27 1 2148 CALCESTRUZZI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CORRADINITavola P7tutele/vincoliFasce fluvialiCasalgrandeRichiesta <strong>di</strong> riduzione Fascia B nel tratto compreso tra il campopozzi <strong>di</strong> Salvaterra Nord e il polo estrattivo N° 18 del PAE.AAccolta, in quanto si con<strong>di</strong>vidono le risultanze della relazione idraulica <strong>alle</strong>gata. Il limitedella Fascia B sarà fatto coincidere con il limite della fascia A, come in<strong>di</strong>cato nellaplanimetria "Allegato 1" inoltrata dal proponente.27 2 2148 CALCESTRUZZI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CORRADINITavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCasalgrandeSi chiede la ridefinizione <strong>di</strong> una porzione dell'area da "Zona <strong>di</strong> tutelanaturalistica" (art. 44) in "Zona <strong>di</strong> particolare interesse paesaggisticoambientale" (art. 42), in quanto non presenta le peculiarità e lecaratteristiche naturalistico-ambientali che stanno alla base delvincolo; inoltre tale vincolo, ostativo per l'attività estrattiva, nonfavorisce la sistemazione generale dei luoghi.RRespinta.Le modalità <strong>di</strong> attuazione per la corretta riqualificazione e valorizzazione del bacino <strong>di</strong> RioRocca sono normate dal PIAE vigente e dall'art. 104 delle NA del PTCP, cheregolamenta, anche nelle aree sottoposte ai vincoli e <strong>alle</strong> tutele <strong>di</strong> cui alla Parte secondadelle norme <strong>di</strong> piano, le attività estrattive eventualmente derivanti dall'attuazione degliinterventi previsti nei progetti <strong>di</strong> riqualificazione e recupero ambientale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 38 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione27 3 2148 CALCESTRUZZI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CORRADINI tavole programmatiche Tavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSCastellarano -Casalgrande -RubieraSi chiede <strong>di</strong> prevedere, in luogo dell'"Area <strong>di</strong> reperimento del ParcoRegionale del F. Secchia" riportata nella Tav. P2 "Rete ecologicapolivalente", programmi <strong>di</strong> tutela meno vincolistici e più flessibili qualii progetti/programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione del paesaggio <strong>di</strong> cuiall'art. 101 delle NA, cartografati nella Tav. P5a, in quanto il parcoregionale introduce una forte limitazione nell'uso delle aree coinvolte,in particolare nei riguar<strong>di</strong> dell'attività estrattiva, e vincoli all'internodegli stabilimenti industriali.NPNon pertinente.L'area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionale del Secchia, rappresentata nella tav. P2 Reteecologica polivalente sotto forma <strong>di</strong> areale. Non assume, pertanto, carattere <strong>di</strong> proposta<strong>di</strong> perimetrazione, ma sottende il medesimo areale <strong>di</strong> cui al "Rapporto provinciale per ilprimo Programma Triennale Regionale per le Aree Protette" approvato con Del. C.P. n.150 del 13/12/2007. Si fa inoltre presente che l'Assemblea legislativa della RegioneEmilia Romagna, con deliberazione 22 luglio 2009, n. 243 ha approvato il Programmaper il Sistema regionale delle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000. Nella tav. P2,nonché nella relazione illustrativa ed in ogni altro elaborato <strong>di</strong> piano si è reso necessariomo<strong>di</strong>ficare tutti i riferimenti alla previsione del "parco regionale del Fiume Secchia" conla più generica categoria "area protetta del Fiume Secchia" in quanto il suddettoprogramma riporta per il territorio reggiano l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o perl'istituzione <strong>di</strong> "un'area protetta del Fiume Secchia", non specificando quin<strong>di</strong> la tipologia<strong>di</strong> istituto <strong>di</strong> tutela (se parco regionale, riserva o paesaggio protetto).La possibile perimetrazione dell'area protetta sarà, quin<strong>di</strong>, oggetto <strong>di</strong> successiviapprofon<strong>di</strong>menti, che terranno nella dovuta considerazione le problematiche legate allapresenza della risorsa estrattiva e degli impianti <strong>di</strong> trasformazione.28 1 2175 GAMBARELLIMAURIZIO -PARTITORIFONDAZIONECOMUNISTA -COMUNEQUATTROCASTELLAmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aSistema inse<strong>di</strong>ativoAlbinea - QuattroCastellaSi richiede l'inserimento del Cinema Eden, sito a Puianello <strong>di</strong>Quattro Castella e del Cinema Apollo <strong>di</strong> Albinea, tra gli esercizicinematografici <strong>di</strong> importanza sovracomunaleRRespinta, in quanto non corrispondente <strong>alle</strong> caratteristiche <strong>di</strong> cui alla L.R.12/2006Disciplina della <strong>di</strong>ffusione dell'esercizio cinematografico, (art.2 comma f) perl’attribuzione <strong>di</strong> sovracomunalità degli esercizi cinematografici. Inoltre, si fa presente cheal fine <strong>di</strong> effettuare una ricognizione delle strutture cinematografiche presenti sulterritorio provinciale o in proposta <strong>di</strong> nuova localizzazione, in data 11/02/2008 esuccessivamente reiterata il 3/03/2008, si è mandata opportuna comunicazione aisindaci dei comuni al fine <strong>di</strong> poter avere riscontro con i dati in nostro possesso.Dai presenti comuni non si è avuta nessuna comunicazione a riguardo.28 2 2175 GAMBARELLIMAURIZIO -PARTITORIFONDAZIONECOMUNISTA -COMUNEQUATTROCASTELLAmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheNorme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 6Inse<strong>di</strong>amenti commercialiQuattro CastellaSi propone la cancellazione della previsione commerciale <strong>di</strong> cui allaTabella 1 Allegato 6 NA n.9 (Quattro Castella), in quanto le strutturecommerciali esistenti sono ritenute più che sufficienti rispetto alladomanda <strong>di</strong> servizi commerciali.Si chiede pertanto:a) <strong>di</strong> intervenire sul tessuto commerciale dell'area con un piano <strong>di</strong>riqualificazione;b) <strong>di</strong> evitare la costruzione <strong>di</strong> ulteriori strutture industriali ocommerciali che interferiscano con le quinte collinari ed il paesaggio;c) <strong>di</strong> rilanciare le funzioni delle strutture commerciali <strong>di</strong> vicinato consuperficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta fino a 250mq;d) in subor<strong>di</strong>ne, nel caso si intenda confermare la realizzazione dellastruttura sopra citata, si chiede la conversione ad uso noncommerciale dell'attuale struttura utilizzata da Sorelle Ramonda.PAParzialmente accolta.Si evidenzia che le previsioni <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 dell’Allegato 6 delle Norme <strong>di</strong> Pianosono supportate da adeguate analisi <strong>di</strong> tipo territoriale, socio-economico e ambientale,che avvalorano lo scenario progettuale del Piano.Le previsioni introdotte dal PTCP adottato si ritengono equilibrate in uno scenario <strong>di</strong>me<strong>di</strong>o lungo termine (10-15 anni) assunto a riferimento. I dati più recentidell’Osservatorio regionale del commercio confermano in pieno le valutazioni del QuadroConoscitivo adottato.Per quanto attiene ai punti a) e c): si fa presente che il piano sostiene la rivitalizzazionedei centri storici e dei centri commerciali naturali, nonché la riqualificazione del piccolocommercio, anche attraverso la definizione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> perequazione territoriale, si vedaa tal fine il comma 4 dell'art. 17.Per quanto attiene al punto b) si fa presente che la tutela del paesaggio è uno degliobiettivi fondanti il nuovo PTCP, perseguito attraverso un <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> norme e criteriprogettuali (si veda ad esempio l'Allegato 1 NA). Si provvede comunque ad integrare ilimiti e con<strong>di</strong>zionamenti <strong>di</strong> cui alla tab. 1 Allegato 6 NA.In riferimento al punto d): si chiarisce che compete al Comune, nell’ambito del propriostrumento urbanistico, la definizione degli usi ammessi all’interno delle <strong>di</strong>verse zone e <strong>di</strong>immobili esistenti. Si rimanda inoltre <strong>alle</strong> prescrizioni <strong>di</strong> cui alla tab. 1 <strong>alle</strong>gato 6NA chestabiliscono le modalità <strong>di</strong> riorganizzazione e razionalizzazione della rete.28 3 2175 GAMBARELLIMAURIZIO -PARTITORIFONDAZIONECOMUNISTA -COMUNEQUATTROCASTELLAmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aRete ViariaQuattro CastellaSi propone lo stralcio della variante alla SS 63 in località Forche <strong>di</strong>Puianello, in quanto non costituisce collegamento <strong>di</strong>retto ed agevolecon il sistema tangenziale del comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia, comeinvece assicurato dalla previsione della variante Canali-Albinea.RRespinta, in quanto le due ipotesi previste dal PTCP (variante Forche <strong>di</strong> Puianello evariante alla SS63 <strong>Reggio</strong> Emilia, Albinea, Quattro Castella) sono tracciati cheappartengono a ranghi funzionali <strong>di</strong>versi. La prima rappresenta un by-pass locale cheserve a decongestionare in tempi rapi<strong>di</strong> e a costi contenuti l’attuale 63, mentre laseconda che avrà tempi e costi <strong>di</strong> realizzazione più significativi, rappresenta la soluzionestrutturale del sistema complessivo.29 1 2257 GIAROLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ALFREDOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi chiede la ridelimitazione <strong>di</strong> un'area sottoposta dal Piano adottato a"Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44 delle Norme, ripristinando latutela <strong>di</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale" delPTCP vigente, riguardante un'area caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong>campi coltivati a seminativo, posti a nord-est del Monte Duro inComune <strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo.AAccolta, in quanto si con<strong>di</strong>vide la valutazione che l'area in oggetto ha preminentecarattere agricolo e non risulta interessata dalla presenza <strong>di</strong> habitat prioritari (in base allaCarta degli Habitat dei siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000 della Regione Emilia Romagna) e siritiene opportuno attestare la delimitazione della zona <strong>di</strong> tutela naturalistica sul limite delbosco, corrispondente per l'area oggetto della presente osservazione alla delimitazione<strong>di</strong> zona del PTCP 1999, ripristinando sulla rimanente area la tutela "zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale".martedì 15 giugno 2010 Pagina 39 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione29 2 2257 GIAROLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ALFREDOTavola P2tutele/vincoliRete ecologica - aree protetteSIC/ZPSVezzano sulCrostoloSi chiede <strong>di</strong> arretrare il perimetro del sito <strong>di</strong> Rete Natura 2000 SIC <strong>di</strong>Monte Duro fino al limite del bosco, lasciando all'esterno i campicoltivati, riguardo ad un'area posta in posizione perimetrale del sito, anord-est <strong>di</strong> Monte Duro in Comune <strong>di</strong> Vezzano sul CrostoloNPNon pertinente in quanto la revisione dei perimetri dei Siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000 non ècompetenza del PTCP. Si coglie l'occasione per ricordare che la procedura per taleeventuale revisione è stabilita dalla LR 7/2004 e dalla successiva Direttiva Regionale D.G. R. 1191/07.30 1 2564 SILIPOmo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -ANTONELLA tavole programmatiche Tavola P3aInse<strong>di</strong>amenti commercialiBrescelloL'osservazione si riferisce ad un'area sita in comune <strong>di</strong> Brescello,prospiciente la Cispadana ed avente una superficie complessiva <strong>di</strong>mq. 22.412.Si chiede quanto segue:a) classificazione dell'area agli usi commerciali e terziari;b) in<strong>di</strong>viduazione sull'area <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> un centrocommerciale/terziario e <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni;c) realizzare l'ingresso all'area <strong>di</strong>rettamente dalla Cispadaname<strong>di</strong>ante una nuova rotatoria stradale.RRespinta.Si evidenzia che le previsioni <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 dell’Allegato 6 delle Norme <strong>di</strong> Pianosono supportate da adeguate analisi <strong>di</strong> tipo territoriale, socio-economico e ambientale,che avvalorano lo scenario progettuale del Piano. Ulteriori previsioni debbono esseresupportate e motivate da analoghe ed approfon<strong>di</strong>te valutazioni, sia puntuali che a scalaprovinciale, proprie della fase <strong>di</strong> elaborazione dello scenario <strong>di</strong> Piano che tienenecessariamente conto dei pesi inse<strong>di</strong>ativi e funzionali tra loro interrelati (si veda a talproposito la Relazione <strong>alle</strong> <strong>Controdeduzioni</strong>).Nel caso in oggetto si rileva comunque che la localizzazione proposta non risultacoerente con i criteri ed i requisiti urbanistici e viabilistici previsti d<strong>alle</strong> <strong>di</strong>rettive regionalied assunti nel presente piano.31 1 2566 ZANNINI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -LORENZO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 2Beni PaesaggisticiSi propone <strong>di</strong> integrare le azioni <strong>di</strong> conservazione e valorizzazionepreviste per le aree <strong>di</strong> notevole interesse pubblico in ambito <strong>di</strong>montagna prevedendo:- per l'area N. 2 un piano <strong>di</strong> sviluppo turistico per la riqualificazionedei percorsi e la costruzione <strong>di</strong> un campeggio;- per l'area N. 15 un progetto <strong>di</strong> riqualificazione turistico-ricettivadell'Enza come zona per attività sportive;- per le aree N. 20 e 23 un piano particolareggiato <strong>di</strong> sviluppo ascopo turistico-ricettivo.Si propone inoltre <strong>di</strong> definire obiettivi comuni per le aree montane <strong>di</strong>Febbio, Civago e Ospitaletto, <strong>di</strong> importanza strategica per il turismo.L'osservazione vuole essere un contributo per definire potenzialitàeconomiche legate alla fruizione del territorio montano, attualmenteminacciato da un abbandono latente e uno sviluppo improvvisato.NPNon pertinente in quanto attiene a livelli d'intervento che non competono al PTCP, che èun piano territoriale, bensì alla pianificazione urbanistica comunale o a "progetti eprogrammi integrati <strong>di</strong> valorizzazione del paesaggio".Si ricorda, in merito alla valorizzazione delle aree <strong>di</strong> notevole interesse pubblicomenzionate, che nell'<strong>alle</strong>gato NA2 sono comunque contenuti i seguenti obiettivi <strong>di</strong>qualità paesaggistica da perseguire:- area N. 2 "promuovere la conoscenza ed assicurare le migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>utilizzazione e fruizione pubblica dei valori naturalistico-geomorfologici della Pietra e deiGessi Triassici e del sistema inse<strong>di</strong>ativo storico ad essi connesso";- area N. 15 "promuovere la conoscenza ed assicurare le migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>utilizzazione e fruizione pubblica dei valori naturalistici della me<strong>di</strong>a v<strong>alle</strong> d'Enza e delsistema inse<strong>di</strong>ativo storico <strong>di</strong> Gottano, ad essi connesso";- area N. 20 "promuovere la conoscenza dei valori paesaggistici e naturalistici edassicurare le migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fruizione pubblica, valorizzando le funzioni <strong>di</strong> caratterericettivo <strong>di</strong> Ventasso Laghi";- area N. 23 "promuovere la conoscenza dei valori paesaggistici e naturalistici edassicurare le migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fruizione pubblica, valorizzando le funzioni <strong>di</strong> caratterericettivo <strong>di</strong> Cerreto Laghi e Cerreto Alpi".Riguardo, infine, <strong>alle</strong> località <strong>di</strong> Febbio, Civago ed Ospitaletto, si rammenta che non sonocontemplate nelle schede dell'<strong>alle</strong>gato NA2 in quanto non ricadono in "aree <strong>di</strong> notevoleinteresse pubblico" ai sensi del D. lgs. 42/2004.31 2 2566 ZANNINI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -LORENZO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4Territorio ruraleSi richiede <strong>di</strong> demandare agli strumenti urbanistici comunali ladefinizione della <strong>di</strong>sciplina d’intervento e<strong>di</strong>lizio e <strong>di</strong> stralciare le<strong>di</strong>sposizioni inerenti i requisiti prestazionali per il recupero e la nuovacostruzione <strong>di</strong> cui al punto 2.2 dell’Allegato 4 NA, in quanto rischiano<strong>di</strong> appiattire le <strong>di</strong>fferenze locali.PAParzialmente accolta.Si evidenzia che con osservazione d'ufficio sono state apportare mo<strong>di</strong>fiche e<strong>di</strong>ntegrazioni finalizzate a migliorare la comprensione dell'art. 6 e dell'Allegato 4 NA ed allaprecisazione del valore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo delle linee guida contenute in quest’ultimo. Il capitolosecondo delle linee guida <strong>di</strong> cui all’Allegato 4 NA non è un catalogo del patrimonioe<strong>di</strong>lizio rurale della provincia, ma un abaco <strong>di</strong> tipologie più <strong>di</strong>ffuse, che sono stateritenute para<strong>di</strong>gmatiche della maggioranza dei casi riscontrati su tutto il territorioprovinciale. Si evidenzia il paragrafo 2.3.2, in cui le tipologie e<strong>di</strong>lizie tra<strong>di</strong>zionali sono<strong>di</strong>fferenziate per i <strong>di</strong>versi contesti territoriali della pianura, della collina e della montagna,proprio al fine <strong>di</strong> evitare l’omologazione e la banalizzazione degli in<strong>di</strong>rizzi progettuali.32 1 2568 ZANNINI mo<strong>di</strong>fiche normative Relazione Generale -LORENZO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato AInse<strong>di</strong>amenti commercialiL’osservazione consiste in un’ampia riflessione che riguardal'Allegato A alla Relazione <strong>di</strong> Piano svolta sia attraversoconsiderazioni sullo scenario tendenziale descritto nel quadroconoscitivo, che attraverso formulazioni relative all'impiantonormativo, mettendo in <strong>di</strong>scussione la "fattibilità" in ambito montano<strong>di</strong> strumenti attuativi quali sono i Piani <strong>di</strong> ValorizzazioneCommerciale, e proponendo soluzioni inse<strong>di</strong>ative puntuali. Ovverofacendo critiche e controproposte minuziose a numerosi paragrafidescrittivi o <strong>di</strong> carattere metodologico, prospettando sommariamenteconsiderazioni e misure proprie <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> pianificazione e/oattuativi pertinenti alla scala comunale.Si chiede quanto segue:a) la definizione <strong>di</strong> modalità attuative delle strutture commerciali instretta relazione alla valutazione dello stato del commercio.b) proposta per la definizione <strong>di</strong> appalto-concorso per lariqualificazione e l'aumento della concorrenza in ambito montanodelle strutture commerciali (area in posizione baricentrica per laComunità Montana, idonea per l'inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> strutturacommerciale <strong>di</strong> attrazione, centro commerciale <strong>di</strong> attrazione <strong>di</strong> livelloinferiore, all'interno della quale poter collocare un mercato per lacommercializzazione dei prodotti a km 0).NPNon pertinente.L'osservazione è da intendersi in generale non pertinente (si veda anche lacontrodeduzione all'osservazione prot. 2576-1, i cui temi in parte si sovrappongono). Sifa presente comunque che:- la tutela e la valorizzazione dei centri storici è obiettivo qualificante del nuovo Piano e atal fine si è provveduto ad esplicitare i meccanismi <strong>di</strong> attuazione delle misure <strong>di</strong>perequazione a favore della riqualificazione della rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, ve<strong>di</strong> articolo 17 comma4;- il PTCP prevede già il monitoraggio che regola l'attuazione delle previsioni ivi contenute(ve<strong>di</strong> articoli 25 e 27);- non spetta infine al PTCP definire modalità operative per l'attuazione delle previsioniposto comunque che la libera concorrenza è un principio car<strong>di</strong>ne dell'or<strong>di</strong>namento cheinforma la legislazione e la pianificazione in materia commerciale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 40 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione33 1 2576 ZANNINILORENZOintegrazioni/mo<strong>di</strong>ficheRPRelazione Generale RP AltroL’osservazione consiste in un’amplissima riflessione ( 31 pagine)che tocca numerosi aspetti del PTCP: a volte esprimendo critichesull’impostazione <strong>di</strong>sciplinare e normativa; ovvero facendocontroproposte minuziose a numerose <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> dettaglio ( ve<strong>di</strong>in genere tutte le pagine sulla normativa <strong>di</strong> attuazione) ancheapo<strong>di</strong>ttiche ( in particolare per il territorio rurale, sul quale si pre<strong>di</strong>cauna vasta libertà <strong>di</strong> intervento, a prescindere dagli attuali vincoli <strong>di</strong>legge); a volte prospettando sommariamente considerazioni emisure alternative a quelle prese in considerazione dal Piano.NPNon pertinente.In generale si può <strong>di</strong>re che l’osservante abbia inteso formulare una sua visione dellarealtà e delle ricadute in termini <strong>di</strong> pianificazione territoriale.Il presente piano traduce tecnicamente un progetto <strong>di</strong> territorio e paesaggio propostodalla Giunta e dal Consiglio <strong>Provincia</strong>le che ha adottato l'atto. Esso si muove entro leggie piani sovraor<strong>di</strong>nati che ne definiscono il campo <strong>di</strong> competenza e ne garantiscono lalegittimità. Inoltre è frutto <strong>di</strong> un lavoro tecnico specializzato e supportato da esperti <strong>di</strong>profilo nazionale.34 1 2577 ZANNINI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -LORENZO tavole programmatiche Tavola P3aSistema della mobilità - altro<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone:- variante all'asse attrezzato-tangenziale sud ovest <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia;- connessione <strong>di</strong> montagna tra Cervarezza e Gatta.Le due proposte tendono a risolvere e migliorare sia la mobilità <strong>di</strong>attraversamento del capoluogo <strong>di</strong> provincia, che la mobilità <strong>di</strong>connessione tra la SS 63 e la fondov<strong>alle</strong> Secchia per i comuni <strong>di</strong>Busana Collagna e Ligonchio, migliorando altresì l'accessibilitàmontana agli inse<strong>di</strong>amenti industriali.RRespinta.Il Piano in<strong>di</strong>vidua nella Tavola P3a l'assetto strategico <strong>di</strong> lungo periodo della rete viariaed i relativi livelli <strong>di</strong> rango funzionale. Tale assetto ha valore vincolante per quantoriguarda il rango funzionale <strong>di</strong> ciascuna infrastruttura, mentre ha valore in<strong>di</strong>cativo perquanto riguarda il preciso posizionamento ed andamento planimetrico dei tracciati. Ilposizionamento dei tracciati stradali potrà quin<strong>di</strong> essere precisato e mo<strong>di</strong>ficato in sede <strong>di</strong>progettazione, fermo restando il rango funzionale.L'assetto strategico infrastrutturale descritto in tavola P3a rappresenta altresì la sintesi<strong>di</strong> un percorso elaborativo che ha visto fasi <strong>di</strong> confronto, elaborazione, valutazione econ<strong>di</strong>visione, coerentemente con quanto definito dalla L.R. 20/2000, ed è in quella sedeche sono state proposte e <strong>di</strong>scusse <strong>di</strong>fferenti opzioni dell'assetto infrastrutturaleterritoriale.35 1 2578 ZANNINI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -LORENZO tavole programmatiche Tavola P6DissestoSi richiede:- revisione completa della cartografia del <strong>di</strong>ssesto per le campitureda definirsi in funzione <strong>di</strong> vali<strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> prova e misura dei<strong>di</strong>ssesti- revisione completa delle definizioni strutturale del territorio infunzione dei <strong>di</strong>ssesti minori e ridefinizione <strong>di</strong> una carta tematicarelativa agli interventi possibili in caso <strong>di</strong> uso del suolo, e nellapossibile definizione <strong>di</strong> varianti agli strumenti urbanistici.RRespinta.La Carta Inventario del Dissesto deriva da un tavolo <strong>di</strong> lavoro con<strong>di</strong>viso con la RegioneEmilia-Romagna. La metodologia <strong>di</strong> lavoro e la legenda utilizzata per questa cartografia èil risultato <strong>di</strong> un processo consolidato <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione con tutte le province, proposto dallaRegione stessa e riconosciuto da tutti gli organi tecnici. Questo per ottenere un prodottoomeogeneo su tutto il territorio dell'Emilia-Romagna.Tale metodologia già si fonda sull'uso <strong>di</strong> strumentazioni, indagini e dati storici che sonoalla base della classificazione <strong>di</strong> ogni deposito in<strong>di</strong>viduato sulla carta.Per quanto attiene ai "<strong>di</strong>ssesti minori", nell'Allegato 6 del Quadro Conoscitivo del PTCPè stata già proposta una "carta <strong>di</strong> suscettibilità per frane superficiali". A questo siassocia l'Allegato 12 <strong>alle</strong> NTA "Linee Guida <strong>di</strong> buona pratica agricola in relazione allasuscettibilità per frane superficiali".36 1 2579 ZANNINI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -LORENZO tavole programmatiche Allegato 10BaciniVettoSi chiede l'ampliamento dell'areale Vetto <strong>di</strong> cui alla scheda E01dell'All. 10 <strong>alle</strong> NA "Bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale",prevedendo altresì la realizzazione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> sbarramento (25milioni <strong>di</strong> metri cubi) per lo stoccaggio delle acque ad uso irriguo eper produzione energia elettrica, al fine <strong>di</strong> rendere economicamentecompatibile la realizzazione del bacino stesso attraverso unaproposta compatibile con quella operata nel PTCP, sostenibileambientalmente e con ricadute economico-sociali positive.RRespintaL'area in oggetto è classificato <strong>di</strong> tipo B, potenzialità volumetriche <strong>di</strong> bacini in arealivocati della misura "Bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale", che non prevede,in tale area, la realizzazione <strong>di</strong> bacini <strong>di</strong> accumulo in invasi appenninici (tipo D); cosìcome riportato Nell'all. 10 <strong>alle</strong> NA, al fine della possibile in<strong>di</strong>viduazione degli invasi <strong>di</strong>Tipo D, coerentemente a quanto emerso nel processo <strong>di</strong> partecipazione e con<strong>di</strong>visionedella Conferenza <strong>di</strong> pianificazione del PTCP, è stato attivato un apposito tavolo tecnico<strong>di</strong> concertazione, per valutare le proposte degli invasi, per le quali si dovrà procedere <strong>alle</strong>opportune valutazioni volte a garantire la salvaguar<strong>di</strong>a dei corpi idrici e dell'ecosistemafluviale, nell'ottica della elevata e concreta sostenibilità ambientale, optando per la/lesoluzione/i che generi il più basso impatto ambientale possibile e le migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>naturalità del fiume, previo un adeguato stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sistema del corpo idrico.martedì 15 giugno 2010 Pagina 41 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione37 1 2580 ENIA SPANorme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaIn ragione <strong>di</strong> precedenti protocolli d’intesa fra il proponente, la<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia, La Comunità Montana dell’AppenninoReggiano ed il GAL Antico Frignano Appennino Reggiano in materiaenergetica e <strong>di</strong> valorizzazione delle energie rinnovabili, il proponenteha avviato stu<strong>di</strong> finalizzati alla fattibilità <strong>di</strong> impianti da fonti rinnovabiliche hanno condotto all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> alcune aree ove attuare leprevisioni, le quali in alcuni casi interferiscono con “limitazioninormative proprie del nuovo PTCP”.Si richiede la mo<strong>di</strong>fica normativa che salvaguar<strong>di</strong> gli stu<strong>di</strong> ed iprogetti in corso e <strong>di</strong> recepire gli stessi all’interno del PTCP,rinviando alla procedura <strong>di</strong> VIA la definizione <strong>di</strong> ulteriori prescrizionie/o con<strong>di</strong>zionamenti.Attraverso il documento <strong>alle</strong>gato all’osservazione si chiede lacompatibilità rispetto <strong>alle</strong> norme del PTCP adottato <strong>di</strong> un impiantoidroelettrico ad acqua fluente in località La Gatta, una centraleelettrica a biomasse legnose in località Fora <strong>di</strong> Cavola, tre <strong>di</strong>versiparchi eolici in territorio <strong>di</strong> Collagna, Ramiseto, Ligonchio e VillaMinozzo. Le aree coinvolte dai progetti sono interessate inparticolare d<strong>alle</strong> tutele <strong>di</strong> cui alla parte II delle norme e d<strong>alle</strong>limitazioni introdotte all’art. 16 ed all’<strong>alle</strong>gato 05 NA.PAParzialmente accolta.- Si conviene con l’esigenza <strong>di</strong> rivedere le <strong>di</strong>sposizioni dell’art. 16, commi da 17 a 21 e <strong>di</strong>conseguenza dell’<strong>alle</strong>gato 5 NA, punto 7.4, che sono già stati oggetto <strong>di</strong> riformulazione aseguito <strong>di</strong> riserva regionale, al fine <strong>di</strong> rendere perfetta coerenza fra le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>PTCP, la legislazione vigente e le funzioni in capo alla Regione in materia energetica(verificare l.r. 26). In tal senso sono state stralciate le limitazioni <strong>di</strong> potenzaprecedentemente previste per tutte le fonti energetiche, con l’esclusione della soglia <strong>di</strong>superficie occupabile da ciascun impianto fotovoltaico a terra in territorio rurale.Si precisa inoltre che gli impianti ricadenti all’interno del territorio urbanizzato ourbanizzabile (quale quello a biomasse legnose <strong>di</strong> Fora <strong>di</strong> Cavola) non sono sottoposti<strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui ai commi da 17 a 21 dell’articolo 16 NA.- Relativamente all’ammissibilità <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> rilevanza meramente locale, qualora nonprevisti nei piani sovraor<strong>di</strong>nati, si veda la del. Giunta Reg. 02.11.2004 n. 2131, la qualestabilisce che sono considerati tali gli impianti idroelettrici <strong>di</strong> potenza non superiore ai 4,5MW.- In riferimento all'ammissibilità <strong>di</strong> impianti FER in zone ed elementi caratterizzati dafenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto si rammenta che essi trovano corretta collocazione, come tipologia<strong>di</strong> opere <strong>alle</strong> lett. C e d dell'art. 57, comma 6 per le quali la compatibilità rispetto <strong>alle</strong> realicon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto sarà valutata in relazione alla verifica <strong>di</strong> ininfluenza sulle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> instabilità del versante.- Per quanto concerne la fonte energetica eolica, la quale ha evidentemente maggiore<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorsa in territorio montano, pur con<strong>di</strong>videndo la proposta, si rileva cheessa è in contrasto con l’art. 9 del PTPR, il quale per i territorio al <strong>di</strong> sopra dei 1.200m.slm. non prevede la possibilità <strong>di</strong> realizzare opere <strong>di</strong>verse da quelle in<strong>di</strong>cate ai commi3 e 5. L’art. 37 del PTCP non può contenere <strong>di</strong>sposizioni in contrad<strong>di</strong>zione rispetto alpiano sovraor<strong>di</strong>nato.Va inoltre segnalato che all’interno delle ZPS non è ammessa l’installazione <strong>di</strong> impiantieolici ai sensi della Del G.Reg. n. 1224 del 28/07/08 recante misure <strong>di</strong> conservazioneper le ZPS in recepimento del D.Min. 184/2007, all’infuori degli impianti <strong>di</strong> autoconsumonon superiori ai 20 kW <strong>di</strong> potenza.- Gli articoli del PTCP riguardanti le tutele <strong>di</strong> paesaggio richiamati dall’osservante (artt.37, 42, 43, 44, 52) derivano d<strong>alle</strong> omologhe <strong>di</strong>sposizioni del piano paesaggisticoregionale, le quali non contemplano espressamente le tipologie <strong>di</strong> impianti in oggetto. IlPTCP, attraverso le <strong>di</strong>sposizioni dell’art. 16, ha regolamentato la materia in manierainnovativa rispetto all’impianto normativo del PTPR, introducendo in particolare lacategoria delle zone ritenute sensibili rispetto <strong>alle</strong> proposte <strong>di</strong> installazione degli impianti(cfr. art. 16, comma 20, lett. b), all’interno delle quali occorre verificare la compatibilitàdegli interventi con i valori presenti. Si conviene tuttavia con la necessità <strong>di</strong> precisare innorma le con<strong>di</strong>zioni necessarie alla realizzazione <strong>di</strong> questi interventi, garantendo ilperseguimento sia degli obiettivi inerenti la produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili, siadelle tutele derivanti dal PTPR.38 1 2581 RG SERVICE mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -SRLtavole programmatiche Tavola P3aConsumo <strong>di</strong> suoloVilla MinozzoSi richiede per la stazione sciistica <strong>di</strong> Febbio, la definizioneall'interno del PTCP <strong>di</strong> una perimetrazione <strong>di</strong> piano particolareggiato,atto a riqualificare e gestire le serie problematiche urbanistiche dellearee in stato <strong>di</strong> 'abbandono. Si richiede altresì l'inserimento deltracciato della strada vicinale <strong>di</strong> ripristino V1, non fruibile in quantorecintato dal campeggio.NPNon pertinente.L'osservazione rimanda ad una articolazione puntuale <strong>di</strong> proposte progettuali proprie <strong>di</strong>un piano attuativo ("Piano Particolareggiato") non pertinente per la scala territorialepropria del PTCP.martedì 15 giugno 2010 Pagina 42 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione39 1 2587 SOC.AGRICOLAMARAMOTTILOMBARDINImo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheNorme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 6Inse<strong>di</strong>amenti commerciali<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaL’osservazione è relativa ad un’area posta in comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia, tra la località <strong>di</strong> San Prospero Strinati e l’area industriale <strong>di</strong>Mancasale, in un comparto posto a sud del tracciato dell’autostradaed attraversato nella parte orientale dall’asse attrezzato <strong>Reggio</strong>-Bagnolo.Il vigente PRG classifica l’area come “Area <strong>di</strong> servizio del nuovocasello autostradale” ed ammette oggi, conformemente <strong>alle</strong>previsioni della Conferenza 2000, l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong>vicinato, nonché <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-piccole e me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tae Centri commerciali <strong>di</strong> vicinato, sia alimentari che non alimentari.Il PTCP adottato in<strong>di</strong>vidua un più ampio compen<strong>di</strong>o territoriale (<strong>di</strong> cuimq. 173.248 <strong>di</strong> proprietà della Scrivente) quale Polo Funzionale.Si chiede quanto segue:a) la specifica in<strong>di</strong>viduazione, in corrispondenza dell’area <strong>di</strong>proprietà, <strong>di</strong> un Centro Commerciale <strong>di</strong> attrazione <strong>di</strong> LivelloSuperiore non alimentare per una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta complessiva<strong>di</strong> mq. 20.000, <strong>di</strong> cui mq. 2.000 per il settore alimentare e mq.18.000 per quello non alimentare; tale in<strong>di</strong>viduazione dovrebbe avereriscontro sia nell’ambito dell’art.20 delle NTA, sia all’interno delRange <strong>di</strong> Variazione;b) in<strong>di</strong>viduazione, nell’ambito del nuovo inse<strong>di</strong>amento commercialeinteso quale “Polo della Qualità”, una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> mq.2.000 da destinarsi a negozi <strong>di</strong> eccellenza per il settore alimentare;c) superamento o specifica contestualizzazione dell’AccordoTerritoriale previsto nell’art.20, al fine <strong>di</strong> contenere al massimo itempi preliminari all’attuazione dell’intervento.PAParzialmente accolta.Riguardo ai punti a) e b): l’osservazione è parzialmente accolta, nei termini <strong>di</strong>ammissibilità <strong>di</strong> funzioni commerciali <strong>di</strong> qualità, dato che l'area <strong>di</strong> proprietàdell'osservante risulta ricompresa all'interno del Polo funzionale ad elevataspecializzazione commerciale <strong>di</strong> cui all'art. 20 delle Norme. Sono quin<strong>di</strong> ammessi, aisensi del comma 2, lettera a) dell'art. 20 citato, inse<strong>di</strong>amenti commerciali <strong>di</strong> attrazione <strong>di</strong>livello superiore in tutto l’ambito del Polo funzionale, <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni e con le modalità ivipreviste.Con<strong>di</strong>zioni e modalità, <strong>di</strong> cui qui si richiamano alcuni aspetti, rimandando, percompletezza all’art.20: per l’area oggetto <strong>di</strong> osservazione, così come per tutte le areericomprese all’interno del Polo funzionale, in<strong>di</strong>pendentemente d<strong>alle</strong> richieste avanzate inquesta sede, non è <strong>di</strong> competenza del presente atto pianificatorio definire la puntualelocalizzazione ed il preciso <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> carattere commerciale, che verrannoinvece precisati e definiti con successivi atti, a partire dalla stipula dell’Accordoterritoriale <strong>di</strong> cui all’art. 13, come richiamato dall’art. 20, c.2, lett.a del presente piano,fino all’elaborazione <strong>di</strong> atti urbanistici.Con riguardo al punto c): come già sopra argomentato, la richiesta è respinta in quantola struttura commerciale proposta dall'osservante non può essere considerataisolatamente rispetto all’ambito del Polo che va valutato nel suo complesso.Si fa presente che l'attuazione dei poli funzionali, per legge, avviene attraverso Accor<strong>di</strong>territoriali. All'accordo in oggetto il PTCP assegna il compito <strong>di</strong> definire, anche infunzione delle misure <strong>di</strong> perequazione territoriale da pattuire, le aree per inse<strong>di</strong>amenticommerciali <strong>di</strong> attrazione interne al Polo funzionale sulla base <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto agliartt. 13 e 20 delle NA, cui si rimanda; tra le altre con<strong>di</strong>zioni ed obiettivi, l’Accordo deveinoltre stabilire un progetto complessivo <strong>di</strong> riorganizzazione del polo e <strong>di</strong>razionalizzazione delle rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al quale concorrono gli inse<strong>di</strong>amenti commercialida realizzare, con particolare attenzione al sod<strong>di</strong>sfacimento dei requisiti <strong>di</strong> accessibilitàall’area, nonché le misure <strong>di</strong> perequazione e compensazione in favore <strong>di</strong> politiche <strong>di</strong>riequilibrio commerciale a scala provinciale, anche a favore <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> valorizzazionedella Città Storica.40 1 2661 PREGEL SPA - rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -LARES SRL e refusiTavola P3aAmbiti produttivisovracomunaliScan<strong>di</strong>anoSi osserva:- la mancata in<strong>di</strong>viduazione della cantina sociale <strong>di</strong> Arceto cometerritorio urbanizzato nella tavola P3a, e si chiede se questo abbiacomportato una erronea classificazione a territorio rurale dell'ambito.Si propone:- l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un polo agro-alimentare, finalizzato alla primalavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli, come "un ambitospecializzato per attività produttive <strong>di</strong> rilievo sovracomunale" <strong>di</strong>sviluppo, come previsto all'art.11 delle NA;- in subor<strong>di</strong>ne si ritiene non possa essere in dubbio l'in<strong>di</strong>viduazione<strong>di</strong> "un ambito specializzato per attività produttive <strong>di</strong> rilievo comunale"<strong>di</strong> sviluppo, come previsto all'art.12 delle NA.RRespinta.In merito alla rappresentazione in tavola P3a del territorio urbanizzato e urbanizzabile siricorda che la rappresentazione ha valore in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> massima e che ai fini dellalegittimità dello stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto fa fede lo strumento <strong>di</strong> pianificazione comunale.L'assetto riportato in tavola P3a è stato definito a seguito <strong>di</strong> una analisi multicriteriale cheha analizzato i 181 poli produttivi esistenti o previsti nei 45 Comuni del territorioprovinciale. E’ pertanto con riferimento all'analisi <strong>di</strong> tipo multicriteriale, ed allaconcertazione con i comuni durante l’iter <strong>di</strong> elaborazione del piano che si è provvedutoall'in<strong>di</strong>viduazione degli ambiti produttivi sovracomunali. L’ambito proposto non presentarequisiti in prima istanza <strong>di</strong> accessibilità affinché sia in<strong>di</strong>viduato quale ambito <strong>di</strong> sviluppo.Analogamente si fa presente che le aree specializzate <strong>di</strong> cui all'art.12 delle NA siintendono quelle previste "negli strumenti urbanistici comunali vigenti alla data <strong>di</strong>adozione del presente Piano" nonchè i futuri ampliamenti delle stesse, ammessi exart.12.41 1 2662 IMPRESA EDILE ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -F.LLITavola P5aCORRADINI tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioMontecchio EmiliaSi chiede <strong>di</strong> ridefinire il perimetro della zona <strong>di</strong> cui all'art. 40, cheattualmente interseca alcuni fabbricati esistenti, come da cartografia<strong>alle</strong>gata, escludendo l'ambito <strong>di</strong> proprietà degli osservanti in loc.Croce, classificato dal PRG del Comune <strong>di</strong> Montecchio tra le "Zoneresidenziali e<strong>di</strong>ficate a verde privato <strong>di</strong> interesse ambientale" erecentemente interessato da un intervento <strong>di</strong> recupero eriqualificazione urbanistico-e<strong>di</strong>lizia.RRespinta in quanto si ritiene che l'art. 40, comma 17 chiarisca in modo inequivocabilel'esclusione del territorio urbanizzato ed urbanizzabile dal campo <strong>di</strong> applicazionedell'articolo 40 fatto salvo quanto <strong>di</strong>sposto dal comma 18.martedì 15 giugno 2010 Pagina 43 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione42 1 2663 GABBIMPRESA integrazioneNorme <strong>di</strong> Attuazione -SRLtutele/vincoliAllegato 6Inse<strong>di</strong>amenti commerciali<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaL’osservazione ha per oggetto la previsione <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento n.11 (Via Samoggia) <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 Allegato 6 NA, e, più inparticolare, la specifica prescrizione inserita nella suddetta tabella,secondo la quale “l’inse<strong>di</strong>amento può ospitare una grande strutturanon alimentare entro il limite massimo <strong>di</strong> mq. 6.000 <strong>di</strong> sv”.Si osserva che detto limite non corrisponde <strong>alle</strong> proposte che lascrivente Società ha sottoposto all’Amministrazione Comunale econ<strong>di</strong>viso con quest’ultima.Si evidenzia che già oggi, sull'area <strong>di</strong> Trasformazione Integrata Ti2-47, ai sensi delle norme del PRG vigente, è prevista una potenzialitàe<strong>di</strong>ficatoria <strong>di</strong> oltre 14.000mq <strong>di</strong> SU, nelle funzioni terziarie U2/1,U2/2.1 e U2/2.2; sarebbero perciò realizzabili "Complessicommerciali <strong>di</strong> vicinato e g<strong>alle</strong>rie commerciali <strong>di</strong> vicinato, A e EX","me<strong>di</strong>o-piccole strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e centri commerciali <strong>di</strong> vicinatocon SV fino a 1.500mq A e EX" e che, per detto Piano, da tempopresentato all'Amministrazione Comunale, non trova applicazione ilp.to 8 della delibera consiglio Regionale n°653.Si richiede <strong>di</strong> eliminare la limitazione a 6.000 mq <strong>di</strong> superficiemassima <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta relativamente ad una grande strutturaextralimentare.SI ritiene inoltre opportuno poter prevedere nell'intervento in oggettoanche una o più strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> e/o me<strong>di</strong>o-piccole;dette strutture potrebbero rendersi necessarie per raggiungere ecompletare la potenzialità e<strong>di</strong>ficatoria totale della superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tacommerciale complessiva dell'area stessa, pari a 9.999 mq; questo,nel caso in cui la struttura da identificare come grande superficie <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>ta non fosse in grado, da sola, <strong>di</strong> saturare la <strong>di</strong>sponibilitàcomplessiva <strong>di</strong> 9.999 mq <strong>di</strong> SV.PAParzialmente accolta.In relazione alla controdeduzione all'osservazione prot. 5815-14 la presenteosservazione è parzialmente accolta.Si chiede pertanto l’eliminazione del vincolo dei mq. 6.000 massimi<strong>di</strong> sv riferiti alla grande struttura non alimentare prevista, elevandonela potenzialità a mq. 9.999, con la possibilità <strong>di</strong> lavorare all'interno <strong>di</strong>un "range" da 5.000 a 9.999 mq <strong>di</strong> SV per la grande struttura nonalimentare con l'eventuale integrazione <strong>di</strong> altre me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>ta, riconfermando il concetto <strong>di</strong> una grande struttura e <strong>di</strong> unaeventuale aggregazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e strutture della tipologia 13.43 1 2664 CAPPONI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VITERBOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali<strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" <strong>di</strong> cui all'art. 40 della NTA, l'areainterclusa tra la nuova tangenziale sud-est e via Tolstoj, sita nelcomune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia in località Canali. Si propone inoltre <strong>di</strong>spostare ad ovest, seguendo il tracciato della tangenziale, ilperimetro dei "Progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio" <strong>di</strong> cui all'art. 101 delle NTA.RRespinta, in quanto le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato. L’osservazione riguarda, infatti, la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica e <strong>di</strong>un’area sottoposta a “progetti <strong>di</strong> tutela, recupero e valorizzazione” già presenti nel PTPRvigente e nel PTCP 1999 e confermate a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazionipaesaggistiche descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Zona <strong>di</strong> tutela eperimetro dei progetti e programmi <strong>di</strong> valorizzazione consentono <strong>di</strong> mantenere uncorridoio <strong>di</strong> filtro paesaggistico e ambientale tra aree urbanizzate e nuova viabilità.Il PRG vigente e il PSC adottato confermano tale tutela inserendo questa areanell’ambito del Parco del Crostolo riconoscendone i caratteri tipici del territorio agricolo ela vocazione <strong>di</strong> parco territoriale-urbano.44 1 2665 MANFREDILUCIANAMANFREDIGRAZIELLAMANFREDIMARIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali<strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" <strong>di</strong> cui all'art. 40 della NTA, l'areainterclusa tra la nuova tangenziale sud-est e via Tolstoj, sita nelcomune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emiia in località Canali. Si propone inoltre <strong>di</strong>spostare ad ovest, seguendo il tracciato della tangenziale, ilperimetro dei "Progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio" <strong>di</strong> cui all'art. 101 delle NTA.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 43/1 prot.2677.45 1 2666 CAGOSSI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ROMANATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali<strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" <strong>di</strong> cui all'art. 40 della NTA, l'areainterclusa tra la nuova tangenziale sud-est e via Tolstoj, sita nelcomune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emiia in località Canali. Si propone inoltre <strong>di</strong>spostare ad ovest, seguendo il tracciato della tangenziale, ilperimetro dei "Progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio" <strong>di</strong> cui all'art. 101 delle NTA.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 43/1 prot.2677.martedì 15 giugno 2010 Pagina 44 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione46 1 2667 CAGOSSI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -AMEDEOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali<strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" <strong>di</strong> cui all'art. 40 della NTA, l'areainterclusa tra la nuova tangenziale sud-est e via Tolstoj, sita nelcomune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emiia in località Canali. Si propone inoltre <strong>di</strong>spostare ad ovest, seguendo il tracciato della tangenziale, ilperimetro dei "Progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio" <strong>di</strong> cui all'art. 101 delle NTA.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 43/1 prot.2677.47 1 2668 CAGOSSISIMONACAGOSSIFRANCESCAFERRI MARTAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali<strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" <strong>di</strong> cui all'art. 40 della NTA, l'areainterclusa tra la nuova tangenziale sud-est e via Tolstoj, sita nelcomune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emiia in località Canali. Si propone inoltre <strong>di</strong>spostare ad ovest, seguendo il tracciato della tangenziale, ilperimetro dei "Progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio" <strong>di</strong> cui all'art. 101 delle NTA.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 43/1 prot.2677.48 1 2669 MODENA LUCA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali<strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" <strong>di</strong> cui all'art. 40 della NTA, l'areainterclusa tra la nuova tangenziale sud-est e via Tolstoj, sita nelcomune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emiia in località Canali. Si propone inoltre <strong>di</strong>spostare ad ovest, seguendo il tracciato della tangenziale, ilperimetro dei "Progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio" <strong>di</strong> cui all'art. 101 delle NTA.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 43/1 prot.2677.49 1 2670 CAPPONI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -FRANCESCOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali<strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" <strong>di</strong> cui all'art. 40 della NTA, l'areainterclusa tra la nuova tangenziale sud-est e via Tolstoj, sita nelcomune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emiia in località Canali. Si propone inoltre <strong>di</strong>spostare ad ovest, seguendo il tracciato della tangenziale, ilperimetro dei "Progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio" <strong>di</strong> cui all'art. 101 delle NTA.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 43/1 prot.2677.50 1 2671 ANCESCHI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -LEDATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali<strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" <strong>di</strong> cui all'art. 40 della NTA, l'areainterclusa tra la nuova tangenziale sud-est e via Tolstoj, sita nelcomune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emiia in località Canali. Si propone inoltre <strong>di</strong>spostare ad ovest, seguendo il tracciato della tangenziale, ilperimetro dei "Progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio" <strong>di</strong> cui all'art. 101 delle NTA.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 43/1 prot.2677.51 1 2674 ARCA SPA integrazionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione AltroCasalgrande-CastellaranoSi chiede la classificazione <strong>di</strong> una ex-cava <strong>di</strong> argilla posta neicomuni <strong>di</strong> Casalgrande e Castellarano come "ex-cava darecuperare" e l'inserimento <strong>di</strong> una specifica norma volta allariqualificazione ambientale e la fruizione pubblica <strong>di</strong> tale tipologia <strong>di</strong>zone, anche attraverso il riuso e<strong>di</strong>lizio urbanistico, e che consenta,inoltre, <strong>di</strong> mantenere le previsioni del vigente PRG <strong>di</strong> Casalgrande.IAImplicitamente accolta.Nel PIAE vigente sono state già selezionate le aree degradate da attività estrattivepregresse <strong>di</strong> rilevanza provinciale, normandone altresì la riqualificazione ambientale eterritoriale; per le rimanenti aree censite, tra le quali quella oggetto <strong>di</strong> osservazione,valgono gli obiettivi, gli in<strong>di</strong>rizzi e le prescrizioni dei Sistemi, zone ed elementi strutturantila forma del territorio nelle quali ricadono. Si evidenzia, a tale proposito, che ilmantenimento delle previsioni <strong>di</strong> urbanizzazione contenute nel vigente PRG del comune<strong>di</strong> Casalgrande, è già previsto ai sensi del comma 7 art. 42 "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" all'interno della quale ricade l'area in oggetto.52 1 2675 LOMBARDINIGABRIELLALOMBARDINIGIOVANNIridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoNovellaraSi propone <strong>di</strong> ridelimitare sul lato ovest la "struttura inse<strong>di</strong>ativaterritoriale storica non urbana", art. 50 delle Norme, relativa alCasino <strong>di</strong> Sotto in Comune <strong>di</strong> Novellara, stralciando una modestaporzione, come in<strong>di</strong>cato in <strong>alle</strong>gato, al fine <strong>di</strong> far coincidere il limitedella tutela <strong>di</strong> Piano col perimetro dell'area sottoposta a vincoloministeriale, ai sensi dell'art. 45 del D. Lgs 42/2004, con Decreto delDirettore Regionale N. 142/05 del 24/03/2005. Si auspica, inoltre,che l'area <strong>di</strong> cui si chiede lo stralcio dalla "struttura inse<strong>di</strong>ativaterritoriale storica non urbana", ricada nelle "zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, poste ina<strong>di</strong>acenza ad ovest, che garantisce ugualmente un'adeguata tutela.AAccolta, al fine <strong>di</strong> portare a maggiore coerenza i due strumenti. L'area stralciata dalla"struttura inse<strong>di</strong>ativa territoriale storica non urbana" è sottoposta <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>tutela delle "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme,come le aree a<strong>di</strong>acenti ad ovest.martedì 15 giugno 2010 Pagina 45 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione53 1 2676 LOMBARDINI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ENRICOTavola P4tutele/vincoliBeni PaesaggisticiNovellaraSi chiede <strong>di</strong> stralciare l'area <strong>di</strong> proprietà dell'osservante, posta inComune <strong>di</strong> Novellara, dal vincolo ministeriale "Dichiarazione <strong>di</strong>notevole interesse pubblico <strong>di</strong> una zona delle valli <strong>di</strong> Novellara" <strong>di</strong> cuial DM 01/08/1985 (cosiddetto Galassino). L'osservante evidenziache:• la duplicazione della <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela dovuta alla sovrapposizionedel vincolo paesaggistico statale (cosiddetto Galassino) e dellaprevisione <strong>di</strong> PTCP <strong>di</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggisticoambientale"è erronea, in quanto tale sovrapposizione è stataesclusa dalla sentenza <strong>di</strong> Corte Costituzionale n. 327/1990;• è erroneo il presupposto su cui si fonda l'estensione del Galassinodelle Valli <strong>di</strong> Novellara in quanto la presenza delle Valli si ènotevolmente ridotta nel tempo a causa dell'evoluzione antropica delterritorio.NPNon pertinente in quanto i provve<strong>di</strong>menti amministrativi relativi <strong>alle</strong> "Dichiarazioni <strong>di</strong>notevole interesse pubblico" <strong>di</strong> cui al Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio (CBC),parte terza, e, pertanto, anche la delimitazione delle aree sottoposte a tali vincolipaesaggistici statali, non sono mo<strong>di</strong>ficabili attraverso la pianificazione territoriale ourbanistica, bensì la procedura è stabilita dallo stesso CBC. Al riguardo si veda l'art.140, 2° comma, del CBC.53 2 2676 LOMBARDINI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ENRICOTavola P5atutele/vincoliSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoNovellaraSi chiede l'esclusione dell'area <strong>di</strong> proprietà dell'osservante, posta inComune <strong>di</strong> Novellara, come in<strong>di</strong>cato nell'<strong>alle</strong>gato 1, dal "sistemadelle bonifiche storiche", art. 53 delle Norme, in quanto lecaratterizzazioni <strong>di</strong> tale area risultano totalmente estranee alsuin<strong>di</strong>cato sistema.AAccolta in quanto riguarda lo stralcio <strong>di</strong> una porzione marginale del sistema dellebonifiche storiche, relativo ad un'area in cui le trasformazioni dell'assetto del paesaggioagrario hanno cancellato gli elementi residuali delle sistemazioni agrarie tra<strong>di</strong>zionalicaratterizzanti il sistema delle bonifiche storiche. Il limite sud del "Sistema dellebonifiche storiche" viene pertanto attestato sul Dugale Frassanello.54 1 2677 BERTOLANI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -GIOVANNITavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioScan<strong>di</strong>anoSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini delle "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico-ambientale" stralciando l'area posta sul margine estdell'abitato <strong>di</strong> S. Ruffino, in quanto non si riscontrano elementi <strong>di</strong>valoreRRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica già presente nel PTCP1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Le motivazioni addotte non forniscono ulteriorielementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica rispetto a quanto già considerato per la valutazionedell'interesse paesaggistico-ambientale dell'area nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato. Infatti già la classificazione del mappale 127 al catasto terreni in<strong>di</strong>ca che non sitratta <strong>di</strong> area pertinenziale <strong>di</strong> fabbricati urbani, ma <strong>di</strong> terreno agricolo compreso nel vastocompen<strong>di</strong>o agrario cui si estende - senza soluzioni <strong>di</strong> continuità - la zona <strong>di</strong> tutelapaesaggistica che si attesta sulla delimitazione del territorio urbanizzato dell'abitato <strong>di</strong>San Ruffino. Nel territorio urbanizzato è compresa una piccola porzione del mappale127, quella a ridosso dei fabbricati , che pertanto risulta essere esclusa dal vincolo ( ve<strong>di</strong>PRG <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano).La ragione del vincolo paesaggistico <strong>di</strong> cui all'art.42 ( ex art.13 del PTCP del 1999)quin<strong>di</strong> non è in relazione alla fascia tutelata ai sensi dell'art.142 del co<strong>di</strong>ce dei BeniCulturali del Rio Riazzone, bensì all'andamento del pregevole paesaggio agrario intornoall'abitato <strong>di</strong> San Ruffino. D'altra parte, il vincolo <strong>di</strong> cui sopra non impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> utilizzarel'area per dare maggior comodo o pregio ai fabbricati <strong>di</strong> proprietà dell'osservante, a guisa<strong>di</strong> area verde cortiliva.55 1 2678 BERTOLANI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -GIOVANNITavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioQuattro CastellaSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini delle "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico-ambientale" arretrando il limite ovest <strong>di</strong> tale confine, incorrispondenza dell'abitato <strong>di</strong> Boschi <strong>di</strong> Puianello, fino a farlocoincidere con il tracciato <strong>di</strong> via Goia, confine naturale tra l'e<strong>di</strong>ficatointensivo e la campagna.RRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una nuova zona <strong>di</strong> tutela paesistica apposta dalPiano adottato. La revisione ed aggiornamento <strong>di</strong> "sistemi, zone ed elementi strutturantila forma del territorio e <strong>di</strong> specifico interesse naturalistico", è supportata da articolateanalisi e valutazioni paesaggistiche, descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano.Le proposte <strong>di</strong> nuove tutele rispetto al PTCP 1999 sono state inoltre attentamentevalutate con i Comuni interessati prima dell'adozione del Piano. Nel caso specifico sitratta dell'estensione <strong>di</strong> una "zona <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico-ambientale" giàpresente nel vigente PRG del Comune <strong>di</strong> Quattro Castella, adeguato al PTCP 1999.Le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazione paesaggisticarispetto a quanto già considerato per la valutazione dell'interesse paesaggisticoambientaledell'area nell'ambito dell'elaborazione del Piano adottato.martedì 15 giugno 2010 Pagina 46 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione55 2 2678 BERTOLANI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -GIOVANNITavola P2tutele/vincoliRete ecologica - aree protetteSIC/ZPSQuattro CastellaSi richiede la riduzione del buffer <strong>di</strong> protezione del corridoio primariopedecollinare al solo alveo del rio inciso per mancanza deipresupposti <strong>di</strong> legge R.D.30-12-1923 n° 3267 in rela zione al R.D. 25-7-1904 n°523 sulla tutela fluviale.Si sostiene l’impossibilità all’esercizio dell’attività agricola proficuadata la marginalità delle aree pedecollinari e la prossimità ad areecon caratteri <strong>di</strong> urbanizzazione intensiva.RRespinta.Le zone <strong>di</strong> tutela paesaggistica derivano dal piano territoriale paesistico regionale, che ilPTCP è chiamato a specificare per il territorio provinciale. Il progetto <strong>di</strong> rete ecologica èinvece un nuovo contenuto del PTCP, introdotto dalla L.R. 20/2000 e <strong>di</strong>ffusosi nellaprassi pianificatoria degli ultimi anni al fine <strong>di</strong> migliorare la sostenibilità ambientale delsistema territoriale. In tal senso zone e gli elementi dell’una e dell’altra non devononecessariamente coincidere, avendo finalità <strong>di</strong>fferenti. L’area in<strong>di</strong>cata dall’osservante èinteressata dalla presenza <strong>di</strong> importanti elementi <strong>di</strong> connessione ecologica fra gli agroecosistemidella collina e quelli della pianura più intensamente inse<strong>di</strong>ata, consideratielementi <strong>di</strong> sensibilità prioritaria per la REP (cfr. art. 5, commi 3 e 5). Si tratta delsistema definito dei “rii incisi” dell’alta pianura, aventi un elevato livello <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità e <strong>di</strong>funzionalità del sistema acquatico come evidenziato in Allegato 07 QC.Occorre inoltre precisare che l'in<strong>di</strong>viduazione dei corridoi primari pedecollinari (E3) nongenera vincoli <strong>di</strong>rettamente conformativi delle proprietà, ma ha per contro valore <strong>di</strong><strong>di</strong>rettiva ai sensi dell'art. 11 comma 1 lettera b) della L.R. 20/2000. Spetta pertanto aicomuni la loro definizione alla scala locale. Infine si evidenzia che in sede <strong>di</strong>controdeduzioni si è provveduto a specificare (art. 5 comma 7) che per quanto attieneagli elementi funzionali E2 ed E3 potranno essere precisati geometria ed ampiezza delcorridoio, anche sulla base <strong>di</strong> analisi ecologico-ecosistemiche effettuate alla scalalocale, ferma restando la necessità <strong>di</strong> garantire una sezione minima adeguata conriferimento alla tav. P2, la continuità sovracomunale del corridoio e le <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong>connettività previste dalla REP (categoria H).55 3 2678 BERTOLANI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaSi richiede l'esplicitazione della compatibilità degli impiantiGIOVANNI (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)fotovoltaici con le tutele paesaggistiche ed ecologiche55 4 2678 BERTOLANIGIOVANNImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleSi richiede la revisione dell’art. 6 NA al fine <strong>di</strong> consentire liberamentel’ampliamento ed il riutilizzo degli e<strong>di</strong>fici rurali ad utenza abitativacivile, la realizzazione delle autorimesse, l’apposizione <strong>di</strong> porticati aifabbricati esistenti, la demolizione e fedele ricostruzione, larealizzazione <strong>di</strong> una pluralità <strong>di</strong> unità immobiliari <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioneminima libera.IARImplicitamente accolta.Non si rilevano contrad<strong>di</strong>zioni tra la norma adottata e la richiesta dell’osservante. Alproposito si vedano l’art. 16, commi da 17 a 21, e l’Allegato 5 NA, paragrafo 7.4.,riformulati a seguito <strong>di</strong> accoglimento <strong>di</strong> riserva regionale.Respinta.Obiettivo del PTCP è <strong>di</strong> limitare la <strong>di</strong>ffusione inse<strong>di</strong>ativa in territorio rurale, per funzioniestranee all’esercizio dell’agricoltura, come intesa nella Politica agricola comune e neivigenti programmi <strong>di</strong> sviluppo del settore. Ai sensi dell’art. 6 NA gli impren<strong>di</strong>tori agricolihanno facoltà <strong>di</strong> intervento secondo le esigenze aziendali, sia riguardo al riuso deglie<strong>di</strong>fici esistenti, sia rispetto alla nuova e<strong>di</strong>ficazione funzionale all’attività aziendale. Siprecisa che i contenuti dell’Allegato 4 Na non hanno carattere prescrittivo, bensìcostituiscono in<strong>di</strong>rizzi per la formazione degli strumenti urbanistici comunali. Sono poiquesti ultimi a dettare la <strong>di</strong>sciplina specifica degli usi e degli interventi e<strong>di</strong>lizi in territoriorurale, compresi quelli sui manufatti esistenti, compatibilmente con le vigenti leggi e conle tutele proprie del PTCP.56 1 2679 CNA ZONA VAL mo<strong>di</strong>fiche normative Elaborati cartografici -D'ENZA (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Tavola P3aAmbiti produttivisovracomunaliCanossaSi richiede la possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>are nell'ambito <strong>di</strong> qualificazioneproduttiva <strong>di</strong> rilievo sovracomunale <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> Canossa, oltre <strong>alle</strong>aziende agroalimentari, anche piccole aziende locali compatibili conle vocazioni funzionali definite dal PTCP. Tale richiesta deriva anchedalla presenza, nell'ambito, <strong>di</strong> aziende locali con attività <strong>di</strong>verse.AAccolta specificando in norma la possibilità richiesta anche in accoglimentodell'osservazione del Comune <strong>di</strong> Canossa.Con osservazione d'ufficio è stato chiarito, inoltre, che le <strong>di</strong>sposizioni inerenti ladefinizione della "vocazione funzionale" degli ambiti <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong>interesse sovraprovinciale e sovracomunale <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> cui all'art. 11 ha caratterein<strong>di</strong>cativo ed espressivo <strong>di</strong> un obiettivo programmatico e non, pertanto, da intendersiimperativa, ovvero escludente, in modo assoluto ulteriori tipologie <strong>di</strong> attività se compatibilidal punto <strong>di</strong> vista urbanistico, ambientale ed igienico-sanitario.57 1 2680 FERRARI ALDO ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P5atutele/vincoliSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoScan<strong>di</strong>anoSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini <strong>di</strong> un'area ad Arceto <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>anosottoposta a "Zone ed elementi <strong>di</strong> interesse storico-archeologico"stralciando le parti contigue, ad est e ovest, all'abitazionedell'osservante non interessata dal vincolo.Si evidenzia che tale "Area <strong>di</strong> accertata e rilevante consistenzaarcheologica", già segnalata nel PRG del Comune <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano, èstata ampliata dal PTCP a seguito <strong>di</strong> recenti rinvenimentiarcheologici. Tale vincolo contrasta con l'esigenza dell'osservante <strong>di</strong>rendere e<strong>di</strong>ficabili due lotti a<strong>di</strong>acenti l'abitazione esistente.RRespinta in quanto l'area oggetto d'osservazione interessa una tutela ai sensi dell'art. 47,comma 2, lett. b1), relativa ad un sito dell'età del Bronzo in cui è presente una terramaraa pianta quadrangolare, ampiamente documentato da anni in <strong>di</strong>verse pubblicazioni <strong>di</strong>settore e solo in parte sottoposto a vincolo Ministeriale ai sensi del D. lgs 42/2004, parteII.Sull'area ad occidente (esclusa dal vincolo Ministeriale) l'estensione della tutela presentenel vigente PRG del Comune <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano è stata attentamente riconsiderata eriperimetrata nell'ambito della redazione del Quadro Conoscitivo, in collaborazione con laSoprintendenza per i Beni archeologici, al fine <strong>di</strong> garantire una tutela ottimale all'ambitoin cui insiste la terramara residua, non indagata negli scavi del 1978-79. Per tutte leinformazioni relative al sito oggetto della presente osservazione si veda la scheda N. 60contenuta nell'Appen<strong>di</strong>ce dell'Allegato QC4.Le esigenze e<strong>di</strong>ficatorie dell'osservante non sono motivazioni pertinenti al fine <strong>di</strong>supportare la riperimetrazione del sito da tutelare, né per rivedere quanto già valutato insede <strong>di</strong> redazione del Piano al fine della tutela delle risorse archeologiche presenti.Si coglie, comunque, l' occasione per ricordare che, ai sensi del comma 9 dell'art. 47delle Norme adottate "i piani o progetti <strong>di</strong> cui al comma 8 possono inoltre motivatamente,a seguito <strong>di</strong> adeguati approfon<strong>di</strong>menti, variare la delimitazione e la categoria delle zone edegli elementi appartenenti <strong>alle</strong> categorie <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lettere a), b1), b2) del secondocomma (...)".martedì 15 giugno 2010 Pagina 47 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione58 1 2681 COOP. SOC. mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaSi chiede <strong>di</strong> non estendere il <strong>di</strong>vieto per gli impianti eoliciVALLE DEI (prescrizioni)in<strong>di</strong>stintamente a tutto il territorio a quota superiore ai 1.200 m.slm.CAVALIERIRRespinta.Per quanto concerne la fonte energetica eolica, la quale ha evidentemente maggiore<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorsa in territorio montano, pur con<strong>di</strong>videndo la proposta, si rileva cheessa è in contrasto con l’art. 9 del PTPR, il quale per i territorio al <strong>di</strong> sopra dei 1.200m.slm. non prevede la possibilità <strong>di</strong> realizzare opere <strong>di</strong>verse da quelle in<strong>di</strong>cate ai commi3 e 5. L’art. 37 del PTCP non può contenere <strong>di</strong>sposizioni in contrad<strong>di</strong>zione rispetto alpiano sovraor<strong>di</strong>nato.59 1 2878 BELLOCCHI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -PIETROTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBibbianoL'area <strong>di</strong> proprietà dell'osservante, classificata tra le "Zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale" dal PTCP, è limitrofaalla zona artigianale <strong>di</strong> Corniano in Comune <strong>di</strong> Bibbiano, interessatada esigenze <strong>di</strong> ampliamento delle aziende inse<strong>di</strong>ate. Si chiede che,almeno una porzione del terreno in proprietà, in<strong>di</strong>viduata in <strong>alle</strong>gato,venga posta nelle con<strong>di</strong>zioni per permettere una futuraclassificazione artigianale-industriale dell'area da parte dellostrumento urbanistico comunale.NPNon pertinente, in quanto l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficabili e l'attribuzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rittie<strong>di</strong>ficatori non sono <strong>di</strong> competenza del PTCP. Si ricorda che l'area <strong>di</strong> proprietàdell'osservante è interessata da una tutela paesistica apposta dal Piano adottato. Larevisione ed aggiornamento <strong>di</strong> "sistemi, zone ed elementi strutturanti la forma delterritorio e <strong>di</strong> specifico interesse naturalistico", è supportata da articolate analisi evalutazioni paesaggistiche, descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Inoltre, leproposte <strong>di</strong> nuove tutele rispetto al PTCP 1999 sono state attentamente valutate con iComuni interessati prima dell'adozione del Piano.60 1 2879 BENELLI AVE ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 150061 1 2880 FRESCHI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -PIETROTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> ridefinire la delimitazione della "Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42 delle Norme,gravante sul comparto compreso tra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Ciano e lastrada vicinale delle Ambrogine in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza,arretrando verso est tale limite fino coincidere con la strada vicinaledelle Ambrogine, limite morfologico del sistema collinare.L'osservante rileva che nel Piano tale vincolo è collocato in areemorfologicamente e paesaggisticamente molto <strong>di</strong>verse rispetto aquelle del predetto comparto, come quelle collinari dei Comuni <strong>di</strong> S.Polo d'Enza e Canossa. Ciò <strong>di</strong>mostra che tale tutela è destinata adaree che hanno caratteristiche omogenee, facilmente riconoscibili,come quelle collinari, e ad elevata e <strong>di</strong>ffusa naturalità.RRespinta.Si rimanda all'oss.11/1 prot. 150062 1 2881 FAULIridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -FIORENZOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSan Polo d'EnzaL'area <strong>di</strong> proprietà dell'osservante in Comune <strong>di</strong> S. Polo d'Enza èclassificata dal PTCP tra le "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, pur presentandocaratteri idonei all'e<strong>di</strong>ficazione residenziale. Inoltre, tale area ècollocata in una zona, tra via Ambrogine <strong>di</strong> Sotto e via Ambrogine <strong>di</strong>Sopra, caratterizzata da tipologie residenziali isolate, anche <strong>di</strong>matrice storica, che meriterebbe complessivamente una futurae<strong>di</strong>ficazione per tipologie similari. Si chiede che, almeno unaporzione del terreno in proprietà, in<strong>di</strong>viduata in <strong>alle</strong>gato, venga postanelle con<strong>di</strong>zioni per permettere una futura classificazione"residenziale" da parte dello strumento urbanistico comunale.NPNon pertinente, in quanto l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficabili e l'attribuzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rittie<strong>di</strong>ficatori non sono <strong>di</strong> competenza del PTCP. Si ricorda che l'area <strong>di</strong> proprietàdell'osservante è interessata da una tutela paesistica presente nel PTCP 1999 econfermata dal Piano adottato.63 1 2883 RUFFINI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -SIMONATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioQuattro CastellaSi propone <strong>di</strong> ridelimitare la "Zona <strong>di</strong> tutela agronaturalistica"stralciando come prima ipotesi la fascia compresa tra la linea delsistema collinare e la SS 63 o, come seconda ipotesi, la parte più<strong>di</strong>rettamente a contatto con l'e<strong>di</strong>ficato esistente.RRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica già presente nel PTCP1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Le motivazioni addotte non forniscono ulteriorielementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica rispetto a quanto già considerato per la valutazionedell'interesse agronaturalistico dell'area nell'ambito dell'elaborazione del Piano adottato.martedì 15 giugno 2010 Pagina 48 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione64 1 2884 ASSOC.PROV.LECOMMERCIO ETURISMO E PMIPROV. REmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Elaborati cartografici -Tavola P3aInse<strong>di</strong>amenti commercialiVengono evidenziati, in riferimento alla programmazione degliinse<strong>di</strong>amenti commerciali, i seguenti aspetti:- la crisi dei consumi ed i tempi lenti della ripresa;- la necessità <strong>di</strong> impostare le previsioni <strong>di</strong> sviluppo della retecommerciale all'insegna della prudenza anche rivedendo al ribasso ilrange <strong>di</strong> variazione;- la necessità <strong>di</strong> integrare il QC con ricerche e ulteriori analisi perquanto attiene gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione dei consumatori;- la necessità <strong>di</strong> un attento monitoraggio della pianificazionecomunale, soprattutto per il capoluogo e la Bassa;- la necessità <strong>di</strong> maggiore coerenza attuativa con i principi enunciati,tutelando gli esercizi del centro storico evitando localizzazionid'attrazione in prossimità degli stessi.Si chiede pertanto quanto segue:a) improntare le previsioni <strong>di</strong> sviluppo a canoni <strong>di</strong> estrema prudenza.b) rivedere al ribasso, nell'ambito del Range <strong>di</strong> variazione, le stime <strong>di</strong>incremento dei gran<strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti commerciali;c) prevedere un accurato monitoraggio della pianificazione settoriale,sia strutturale che operativa, <strong>di</strong> livello comunale, soprattutto inriferimento al Capoluogo e all'area della Bassa;d) condurre ricerche ed analisi più approfon<strong>di</strong>te rispetto a quelle giàcompiute nel Quadro Conoscitivo, inerenti in particolare il fenomenodell'evasione dei consumi.e) dare contenuti concreti <strong>alle</strong> enunciate politiche a favore dei centristorici, evitando, in prossimità degli stessi, la localizzazione <strong>di</strong>inse<strong>di</strong>amenti commerciali "<strong>di</strong> attrazione".PAParzialmente accolta.Le previsioni introdotte dal PTCP adottato si ritengono equilibrate in uno scenario <strong>di</strong>me<strong>di</strong>o lungo termine (10-15 anni) assunto a riferimento. I dati più recentidell’Osservatorio regionale del commercio confermano in pieno le valutazioni del QuadroConoscitivo adottato.Nonostante il trend dell'evasione commerciale si è comunque tenuto conto delle richieste<strong>di</strong> cui ai punti a), b) e c) rimodulando il range <strong>di</strong> variazione e prevedendo nell'ambito dellasua applicazione un accurato monitoraggio del piano.La tutela e la valorizzazione dei centri storici è obiettivo qualificante del nuovo Piano e atal fine si è provveduto a rafforzare tale politica provinciale e ad esplicitare i meccanismi<strong>di</strong> attuazione delle misure <strong>di</strong> perequazione a favore della riqualificazione della rete <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>ta, ve<strong>di</strong> articolo 17 comma 4.La <strong>Provincia</strong>, dal 2000, ha <strong>di</strong>mostrato massima attenzione al tema erogando incentivi perla valorizzazione dei centri storici ed in particolare del piccolo commercio all'interno deicentri storici (Euro 3.660.000 <strong>di</strong> contributi concessi a 30 enti locali per progetti <strong>di</strong>valorizzazione e riqualificazione dei centri storici attraverso la L.R. 41/97).64 2 2884 ASSOC.PROV.LECOMMERCIO ETURISMO E PMIPROV. REmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Allegato 13 QC -RelazioneInse<strong>di</strong>amenti commercialiIn riferimento al Quadro Conoscitivo, è stato evidenziato quantosegue:- la consistenza residua <strong>di</strong> cui alla Conferenza del 2000 dovrebbeindurre ad una maggiore ponderazione delle previsioni <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>livello provinciale o sovracomunale nei prossimi 3-5 anni;- la <strong>di</strong>scutibilità dell'analisi basata solo sul raffronto <strong>di</strong> dati statisticied in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>mensionali ha portato a definire un presunto stato <strong>di</strong>arretratezza della rete commerciale provinciale.Si chiede pertanto quanto segue:a) utilizzare il range residuo <strong>di</strong> cui alla Conferenza <strong>di</strong> Servizi del2000, senza ulteriori incrementi salvo lievi integrazioni al settorealimentare.PAParzialmente accolta.Come risulta dal Quadro Conoscitivo, la selezione delle aree per gran<strong>di</strong> struttureoperata nel 2000, avendo escluso il capoluogo <strong>di</strong> provincia ed essendosiprevalentemente in<strong>di</strong>rizzata ad aree <strong>di</strong> piccoli comuni non sempre ottimali dal punto <strong>di</strong>vista dell’accessibilità e della como<strong>di</strong>tà per la popolazione residente, ha finito perpenalizzare i nuovi investimenti che si sono orientati o verso me<strong>di</strong>e strutture o verso areefuori provincia.L'analisi non intende esprimere giu<strong>di</strong>zi qualitativi sullo stato della rete, ma vuole basarsiesclusivamente su parametri <strong>di</strong> raffronto delle realtà provinciali e regionali circostanti;d'altra parte la richiesta <strong>di</strong> politiche <strong>di</strong> sostegno alla rete commerciale <strong>di</strong> vicinatoesistente in qualche modo tende ad evidenziare uno stato <strong>di</strong> necessità del sostegnopubblico all'offerta commerciale.In relazione allo scenario sopra citato ed in accoglimento a quanto richiesto, tenendoconto della necessità <strong>di</strong> graduare l'attuazione delle previsioni, si è rimodulato il range <strong>di</strong>variazione in fasce temporali.Si prevede inoltre, nell'ambito della sua applicazione, un accurato monitoraggio dellapianificazione settoriale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 49 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione64 3 2884 ASSOC.PROV.LECOMMERCIO ETURISMO E PMIPROV. REmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 6Inse<strong>di</strong>amenti commercialiIn riferimento <strong>alle</strong> Norme <strong>di</strong> Attuazione si chiede quanto segue:a) verificare se nelle previsioni urbanistiche comunali esistano areeper centri commerciali <strong>di</strong> superficie superiore a 5/10.000 mq,valutandone il livello <strong>di</strong> attrazione.b) il presente punto si articola come <strong>di</strong> seguito:b1) fornire una definizione <strong>di</strong> "perequazione territoriale" (previstaall'articolo 17 comma 4), chiarendone i contenuti tecnici e fissandogli oneri posti a carico dei Soggetti obbligati.b2) in<strong>di</strong>care, <strong>di</strong> conseguenza, le principali fonti <strong>di</strong> finanziamento delfondo <strong>di</strong> perequazione.b3) stabilire adeguate garanzie <strong>di</strong> partecipazione a favore delle piùrappresentative Associazioni <strong>di</strong> categoria in sede <strong>di</strong> Accor<strong>di</strong>Territoriali.c) il presente punto si articola come <strong>di</strong> seguito:c1) eliminare la possibilità <strong>di</strong> ampliamento del 20% delle struttureesistenti o, in subor<strong>di</strong>ne, stabilire che i proventi derivanti dallamonetizzazione dei parcheggi (<strong>di</strong> cui alla DCR 1253/99 e s.m.i.)vengano devoluti al fondo <strong>di</strong> perequazione territoriale.c2) imputare gli ampliamenti al Range <strong>di</strong> variazione.d) conformare, qualora ammissibile, le previsioni relative ai punti 10(Città dello Sport-Sta<strong>di</strong>o Giglio) e 11 (Via Samoggia) <strong>di</strong> cui allaTabella 1 - Allegato 6 NA a quanto previsto dalla DCR n. 1410/2000.e) articolare i contenuti del Range <strong>di</strong> variazione secondo quantoprevisto dalla DCR 1410/2000 punto 2.d.1 (variazioni percentualidella grande <strong>di</strong>stribuzione rispetto alla situazione attuale, variazionedella Sv per 1000 abitanti, ecc).f) ridurre il Range <strong>di</strong> variazione previsto, poichè in contrasto con gliintenti illustrati nel Documento Preliminare e nella Relazione <strong>di</strong> Piano.g) ricalcolare il Range <strong>di</strong> variazione, fissando anche una sogliamassima per il Polo Fiera, e spalmandolo quantomeno sui tre ambitiinteressati dagli interventi pianificati.h) manca la motivazione secondo la quale il Range <strong>di</strong> variazionerisulta spalmato esclusivamente su due Ambiti.PAParzialmente accolta.In merito al punto a): si conferma la non ammissibilità <strong>di</strong> nuove previsioni <strong>di</strong> livello A e B,non ricomprese tra quelle <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 Allegato 6 delle norme <strong>di</strong> piano.Per quanto attiene al punto b): si è provveduto ad esplicitare meglio le modalità <strong>di</strong>applicazione delle misure <strong>di</strong> perequazione e le risorse ad esse destinate, articolo 17comma 4; in merito <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong> partecipazione, queste sono assicurate d<strong>alle</strong>normative <strong>di</strong> settore nonchè potranno anche essere stabilite in sede <strong>di</strong> accordoterritoriale.In merito al punto c) si precisa che l'ampliamento del 20% <strong>di</strong> SV è previsto perconsentire <strong>alle</strong> gran<strong>di</strong> strutture esistenti la necessaria riqualificazione e ristrutturazione;la possibilità <strong>di</strong> adeguare <strong>alle</strong> mutate con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mercato le strutture esistenti è unascelta strategica del Piano, anche per contenere l’uso del suolo a fini commerciali.In merito al punto d): la normativa regionale (DCR 1253/1999, Punti 2.2.4 e 3.2.3)prevede la possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>are le gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta non alimentari <strong>di</strong> normanelle ACI, non escludendo quin<strong>di</strong> altre possibilità inse<strong>di</strong>ative.In merito al punto e): si provvede all'integrazione richiesta.In merito al punto f): si rimanda a quanto precedentemente risposto.Per quanto attiene il punto g): si è provveduto, nell'ambito della rimodulazionequantitativa e temporale del range, a tenere conto delle potenzialità commerciali del PoloFunzionale "Stazione Me<strong>di</strong>opadana-Nuovo Casello-Fiera".In merito al punto h): si è provveduto a rimodulare l'articolazione del range nei sei ambiti.64 4 2884 ASSOC.PROV.LECOMMERCIO ETURISMO E PMIPROV. REmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)ValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleInse<strong>di</strong>amenti commercialiIn riferimento alla Valsat sono stati evidenziati i seguenti aspetti:- in merito al consumo <strong>di</strong> territorio <strong>di</strong> cui alla nota 4 della schededella Valsat del Commercio, l'in<strong>di</strong>catore viene espresso solo comeincremento <strong>di</strong> superficie territoriale, senza motivare il mancatoutilizzo degli altri in<strong>di</strong>ci previsti dall'art. 2.a.1 della Delibera C.R. 1410del 2000;- anche il solo in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> consumo territoriale utilizzato appare moltoelevato, inducendo a ritenere che l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzo del territoriourbanizzato possa essere superiore alla soglia <strong>di</strong> cui alla <strong>di</strong>sciplinaregionale richiamata;- la valutazione va comunque compiuta su tutte le gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>ta (dunque incluse quelle <strong>di</strong> rilevanza comunale).Si chiede <strong>di</strong>:- in<strong>di</strong>care il consumo <strong>di</strong> territorio utilizzando gli in<strong>di</strong>ci previsti dall'art.2.a.1 della Delibera C.R. 1410 del 2000 ricomprendendo le superficidestinate a gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, anche <strong>di</strong> rilevanza nonprovinciale e sovracomunale;- in subor<strong>di</strong>ne motivare le ragioni per le quali non viene in<strong>di</strong>catol'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> consumo riferito al territorio urbanizzato.PAParzialmente accolta.L'osservazione è implicitamente accolta per quanto attiene all'applicazione del criterio <strong>di</strong>cui all'art. 2.a.1 della Del.C.R. 1410/2000 <strong>alle</strong> previsioni <strong>di</strong> cui alla Tab.1 Allegato 6 NA eparzialmente accolta per quanto riguarda la valutazione delle strutture gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> rilevanzacomunale.E’ con riferimento alla dettagliata <strong>di</strong>sciplina inerente requisiti localizzativi <strong>di</strong>fferenziati inrelazione <strong>alle</strong> <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, vale a <strong>di</strong>re la Del. C.R. n. 1253 del1999 e la Del. C.R. n. 1410 del 2000, che si è approntata una specifica procedura <strong>di</strong>valutazione <strong>di</strong> tipo multicriteriale, finalizzata alla verifica <strong>di</strong> coerenza e compatibilità delleproposte avanzate dai comuni durante l’iter <strong>di</strong> elaborazione del piano con l'insieme deirequisiti definiti dalla normativa. A questi sono stati aggiunti ulteriori criteri <strong>di</strong> tipoambientale, paesaggistico ed inse<strong>di</strong>ativo al fine <strong>di</strong> verificare le prestazioni delle proposterispetto al quadro territoriale e paesistico-ambientale delineato dal nuovo PTCP.Per quanto attiene all'in<strong>di</strong>catore "Contenimento del consumo <strong>di</strong> suolo (solo per Galimentari e non, ACI inf. e sup. o poli funzionali), l'incremento inferiore al 1,5 % delterritorio urbanizzato del Comune" è stato calcolato utilizzando i valori <strong>di</strong> ST del territoriourbanizzato riferito al singolo Comune (fonte Oss. Urbanistico della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia) ed il valore complessivo <strong>di</strong> ST dell'intero ambito territoriale destinato agliinse<strong>di</strong>amenti commerciali valutati, così come in<strong>di</strong>cato nella normativa regionale art. 2.a.1della Delibera C.R. 1410 del 2000.In merito <strong>alle</strong> gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> importanza locale si evidenzia che, a seguitodelle controdeduzioni, queste possono localizzarsi solo in contesti <strong>di</strong> riuso eriqualificazione urbana (centri storici ed aree soggette a PVC) non incidendo quin<strong>di</strong> intermini <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo. Il rispetto dei criteri <strong>di</strong> cui alla Del.C.R. 1410/2000 è,comunque, demandato alla scala <strong>di</strong> pianificazione comunale; si provvede purtuttavia a<strong>di</strong>ntegrare la lettera d comma 2 articolo 22 delle NA.65 1 2885 ASSOC. CIVICALA FONTANAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - ERSSi propone <strong>di</strong> eliminare la quota obbligatoria del 20%, e considerarlapercentuale massima <strong>di</strong> riferimento, come in<strong>di</strong>rizzo politico socialedell'ERS, lasciando ai singoli Comuni la quantificazione dellapercentuale secondo necessità.IAImplicitamente accolta.L'articolo 10 delle NA ammette la possibilità <strong>di</strong> variare detta quota, quin<strong>di</strong> anche una sua<strong>di</strong>minuzione, nel caso vi sia una concertazione tra enti territoriali o nell'ambitodell'elaborazione <strong>di</strong> piani in forma associata, o ancora attraverso specifici accor<strong>di</strong>territoriali con la <strong>Provincia</strong>, in ogni caso, sempre in ragione <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti delquadro conoscitivo inerenti il <strong>di</strong>sagio abitativo.martedì 15 giugno 2010 Pagina 50 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione66 1 2886 ASSOCIAZ.CIVICA LAFONTANAsemplificazione norme Norme <strong>di</strong> Attuazione Dotazioni territorialiSi chiede <strong>di</strong>:-chiarire e/o esplicitare le strategie della <strong>Provincia</strong> relativamente <strong>alle</strong>dotazioni per l'urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> caratterecomunale e sovracomunale <strong>di</strong> cui all'art. 15 e <strong>di</strong> fornire ai Comunilinee guida meglio dettagliate e ricche <strong>di</strong> contenuti e/o in<strong>di</strong>cazionianche <strong>di</strong> tipo progettuale che costituiscano un vero strumentoprogrammatico e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento al fine <strong>di</strong> ottenere unaomogeneità <strong>di</strong> soluzioni adottate ad una buona qualità ambientalenelle future urbanizzazioni.67 1 2888 ASSOCIAZ.CIVICA LAFONTANAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Inse<strong>di</strong>amenti commerciali eproduttivi sovracomunaliCampegine-GattaticoOggetto dell’osservazione è l’ “Area <strong>di</strong> sviluppo commerciale sovracomunaleB1, che si presume solo sul territorio <strong>di</strong> Campegine.Area <strong>di</strong> sviluppo produttiva <strong>di</strong> interesse sovra provinciale "Casello <strong>di</strong>Campegine", sul territorio massimamente <strong>di</strong> Gattatico e piccola parte<strong>di</strong> Campegine.”Si rileva:a) il pesante impatto che tale previsione comporta per le comunitàlocali <strong>di</strong> Gattatico e Campegine nonché dubbi sui benefici cheavranno i citta<strong>di</strong>ni e il territorio <strong>di</strong> Gattatico;b) la forte riduzione del territorio agricolo <strong>di</strong> Gattatico;c) impatti viabilistico rilevante.Nello specifico non si comprende, e pertanto si chiedono chiarimenticirca quale criterio verrà adottato per ripartire gli oneri e<strong>di</strong>ficatori cheda tali interventi matureranno e come mai l'area B1 assume valoreed effetti <strong>di</strong> piano operativo, mentre la parte produttiva no (art.2).Si chiede quanto segue:a) attivare un tavolo <strong>di</strong> programmazione unitario tra Comune <strong>di</strong>Gattatico, Comune <strong>di</strong> Campegine, <strong>Provincia</strong> e realtà locali<strong>di</strong>rettamente interessate;b) valutare e riconsiderare gli ambiti <strong>di</strong> espansione <strong>di</strong> cui sopra,anche in considerazione dell'attuale cogente situazione economicarecessiva;c) valutare <strong>di</strong> inserire l'area produttiva <strong>di</strong> sviluppo nel programmadelle aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA);d) l’eventuale efficacia del Piano Operativo per inse<strong>di</strong>amentiCommerciali nell’ambito B1 sia subor<strong>di</strong>nato all’in<strong>di</strong>spensabilecoinvolgimento delle realtà del Comune <strong>di</strong> Gattatico e ad un attentavalutazione dei bisogni commerciali del territorio, che ricade suGattatico.RPARespinta.L'articolo 15 delle NA definisce un primo inquadramento delle dotazioni territoriali perl'urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> carattere comunale e sovracomunale, così comespecificato dall'articolo A-23 della L.R. 20/2000 (ed anche all'articolo A-6). Ulterioriprescrizioni si rinviano ad esempio agli articoli 16, 70, e 91 delle NA nonchè all'Allegato5 <strong>alle</strong> stesse NA.Ulteriori criteri devono essere comunque definiti dallo strumento <strong>di</strong> pianificazionecomunale.Parzialmente accolta.In relazione ai punti a), c) e d): si ritengono le richieste parzialmente o implicitamenteaccolte.L'inse<strong>di</strong>amento può ospitare una grande struttura non alimentare entro il limite massimo<strong>di</strong> 10.000 mq. <strong>di</strong> Sv.. Tale previsione è attuabile solo nell'ambito <strong>di</strong> un Accordo territoriale<strong>di</strong> cui all'art. 11 delle Norme, a cui si rinvia, relativo all'ambito produttivo del Caselloautostradale. All'Accordo partecipano la <strong>Provincia</strong> ed i Comuni <strong>di</strong> Gattatico, Campeginee Sant'Ilario. Si evidenzia altresì che ai sensi dell'art. 11 comma 10 dovranno esserecoinvolti anche i comuni appartenenti all'intero ambito sovracomunale <strong>di</strong>strettuale. Infinegià le norme prevedono che l'intero Ambito <strong>di</strong> trasformazione assumerà i requisiti <strong>di</strong> AreaEcologicamente Attrezzata.Infine, in merito ai punti b) e d): si evidenzia che è presumibile che tale previsione <strong>di</strong> attuinel me<strong>di</strong>o lungo termine (ve<strong>di</strong> anche art. 25 comma 2), inoltre in sede <strong>di</strong> controdeduzionisi sono meglio specificate le modalità <strong>di</strong> rimodulazione del range <strong>di</strong> variazionerafforzando il sistema <strong>di</strong> monitoraggio del piano. Anche al fine <strong>di</strong> legare l'offertacommerciale <strong>alle</strong> specificità del territorio si è provveduto ad integrare la tabella 1 Allegato6 NA favorendo la localizzazione <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta legate ai prodotti tipicienogastronomici della Val d'Enza.68 1 3136 COOP.mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -MURATORI tavole programmatiche Tavola P3aREGGIOLOInse<strong>di</strong>amenti commercialiOggetto dell’osservazione è la "Previsione n° 4 Reg giolo" <strong>di</strong> cui allaTabella 1 Allegato 6 NA.L’area in comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>lo, località Villanova, è validata nel Pianoadottato come idonea ad ospitare una ACI non alimentare <strong>di</strong> livelloinferiore o una aggregazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> livello superiore(compl inferiore ai 10.000 mq sv).Si propone <strong>di</strong> potenziare le funzioni commerciali rispetto a quelleproduttive e logistiche previste nel relativo Polo Funzionale,adeguando la previsione quale ACI <strong>di</strong> rilevanza provinciale conattrazione <strong>di</strong> livello superiore, livello A, con ST superiore ai 5 ha.RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione dell'oss. 188/1 prot. 5565.martedì 15 giugno 2010 Pagina 51 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione69 1 3139 CONAD mo<strong>di</strong>fiche normative Elaborati cartografici -CENTRO NORD (prescrizioni)Tavola P3aSC.Inse<strong>di</strong>amenti commerciali<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaL’osservazione è riferita ad un comparto sito in comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia e denominato “Parco Ottavi”, oggetto <strong>di</strong> PUA approvato condelibera <strong>di</strong> Consiglio Comunale del 21.12.2004; detto PUA prevedela realizzazione, nell’ambito del Sub-comparto A, <strong>di</strong> un “Complessocommerciale <strong>di</strong> Vicinato “ o “G<strong>alle</strong>ria Commerciale <strong>di</strong> vicinato” peruna superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta complessiva <strong>di</strong> mq. 12.360, in conformità aquanto previsto nell’ambito della Conferenza <strong>di</strong> Servizi del 2000.RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione dell'oss. 294/14 prot. 5815.Si chiede pertanto:a) la specifica previsione, in corrispondenza del comparto sopracitato, <strong>di</strong> un Centro Commerciale <strong>di</strong> Livello Inferiore (in sostituzioneal “Complesso commerciale <strong>di</strong> vicinato” o “G<strong>alle</strong>ria commerciale <strong>di</strong>vicinato”) per una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta complessiva <strong>di</strong> mq. 13.000, <strong>di</strong>cui mq. 3.000 per il settore alimentare e mq. 10.000 per quello nonalimentare, con inserimento nell’ambito del Range <strong>di</strong> variazione;b) poiché la superficie territoriale del sub-comparto <strong>di</strong> interventorisulta essere superiore ai 5 ha, si chiede inoltre <strong>di</strong> valutarel'opportunità sulla base del dato urbanistico citato, <strong>di</strong> classificare ilsub comparto quale area Commerciale <strong>di</strong> livello Superiore (Polofunzionale) ai sensi della D.C.R. N° 1253/99 e s.m. i..70 1 3144 TORREGGIANI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -MARCO - CERVI tavole programmatiche Allegato 10CLAUDIOBaciniSant'Ilario d'EnzaSi chiede <strong>di</strong> eliminare le proposte <strong>di</strong> localizzazione dei bacini a bassoimpatto ambientale E08 Calerno e E09 Ceresola, in quanto <strong>di</strong>stantidal F. Enza, su terreni agricoli e in prossimità dei fontanili <strong>di</strong> V<strong>alle</strong> Re(con i conseguenti rischi per gli stessi), privilegiando l'utilizzo a finiirrigui <strong>di</strong> altri bacini <strong>di</strong> cava, già esistenti, più prossimi all'alveo del F.Enza e, in quanto posti più a monte, maggiormente convenientianche dal punto <strong>di</strong> vista energetico.RRespinta.Il PTCP prevede che la misura "Misura bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale"trovi attuazione attraverso uno specifico Programma bacini a basso impatto ambientale,che definirà le con<strong>di</strong>zioni tecnico-ambientali-territoriali e le opportunità temporali perl'attuazione della misura stessa. Tale programma verrà attuato avvalendosi <strong>di</strong> appositaconcertazione e cooperazione con tutti i soggetti interessati, comprese le comunitàlocali, fornirà gli in<strong>di</strong>rizzi e requisiti dei bacini e ne recepirà le localizzazioni, sulla base <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>menti conoscitivi - qualora necessari - e <strong>di</strong> criteri riconducibili <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioniambientali-territoriali, localizzative, progettuali e temporali elencate nell'All. 10 <strong>alle</strong> NA delpiano.71 1 3145 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -QUATTROTavola P5bCASTELLA tutele/vincoliBoschiQuattro CastellaDal confronto fra la tavola P5b e le carte d’uso del suolo del Progetto“Loto” si rilevano alcune incongruenze significative, in genereriguardanti la classificazione a bosco <strong>di</strong> aree interessate da e<strong>di</strong>fici ocostituenti giar<strong>di</strong>ni storici e non.Si chiede <strong>di</strong> riconsiderare la classificazione a bosco delle areeevidenziate in <strong>alle</strong>gato.PAParzialmente accolta.Sono oggetto <strong>di</strong> correzione sugli elaborati grafici <strong>di</strong> Piano solo i casi in cui sono statiriscontrati evidenti errori materiali nel <strong>di</strong>segno o nell’attribuzione dei co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>classificazione dei poligoni, talvolta coprenti aree e<strong>di</strong>ficate, o costituenti giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>pertinenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici storici o <strong>di</strong> abitazioni urbane, i quali non costituiscono soprassuoloboschivo ai sensi del D.lgs 227/2001.Si ricorda che ai sensi dell’art. 38 com. 6 delle norme, è facoltà dei comuni in sede <strong>di</strong>pianificazione urbanistica precisare a scala <strong>di</strong> maggior dettaglio le superfici interessateda soprassuoli boschivi.71 2 3145 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -QUATTROTavola P5aCASTELLA tutele/vincoliSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoQuattro CastellaLa presenza in località Roncolo <strong>di</strong> un'area residenziale <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficileaccessibilità dalla strada esistente, <strong>di</strong> ridotta <strong>di</strong>mensione e a fondocieco, rende necessaria la costruzione <strong>di</strong> una nuova strada che nerenda possibile l'accesso da sud collegandosi a via Lanzi. L'operaandrebbe tuttavia a interessare una ridotta e marginale porzione <strong>di</strong>area sottoposta dal PTCP a tutela paesaggistica come "Zone <strong>di</strong>tutela agronaturalistica" e "Strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storichenon urbane". Si propone <strong>di</strong> ridurre verso nord il perimetro della"Struttura inse<strong>di</strong>ativa territoriale storica non urbana" <strong>di</strong> villa Baroni aRoncolo e della "Zona <strong>di</strong> tutela agronaturalistica" al fine <strong>di</strong>permettere la realizzazione <strong>di</strong> una strada, <strong>di</strong> larghezza complessiva6,5 metri, quale accesso <strong>alle</strong> zone <strong>di</strong> completamento in<strong>di</strong>viduate dalPRG a sud <strong>di</strong> via Asiago.PAParzialmente accolta, ridelimitando la struttura inse<strong>di</strong>ativa territoriale storica non urbana,in quanto trattasi <strong>di</strong> una modesta e marginale porzione non interessata da particolarielementi paesaggistici che possano essere alterati dall'intervento. Non si rende invecenecessaria la mo<strong>di</strong>fica riguardante la "zona <strong>di</strong> tutela agronaturalistica" in quanto le opere<strong>di</strong> urbanizzazione al servizio degli inse<strong>di</strong>amenti che ricadono in detta zona o ai marginidella stessa sono già permesse ai sensi dell'art. 45, comma 2, lett. B).72 1 3149 CONTI CLAUDIO integrazioneAllegato 5 QC -tutele/vincoliAppen<strong>di</strong>ce A1Beni PaesaggisticiCanossaSi chiede la mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> alcuni livelli <strong>di</strong> tutela previsti dalla "Proposta<strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico dell'area a elevatopregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, nei Comuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polod'Enza" ai sensi dell'art. 136 del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e delPaesaggio.L'osservante evidenzia la presenza <strong>di</strong> incongruenze nell'attribuzionedei livelli <strong>di</strong> tutela previsti nella citata Proposta per quanto attieneRiverzana, borgo del Castello e Chiesa <strong>di</strong> Canossa, villa Marconi.NPNon pertinente, in quanto i provve<strong>di</strong>menti amministrativi relativi <strong>alle</strong> "Dichiarazioni <strong>di</strong>notevole interesse pubblico" <strong>di</strong> cui al Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio (CBC),parte terza, non sono competenza del PTCP, bensì la procedura è stabilita dallo stessoCBC. Al riguardo si veda l'art. 140, 2° comma, del CBC.In merito alla specifica "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico dell'areaa elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, nei Comuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza" sievidenzia che, a seguito della pubblicazione della Proposta della Commissioneprovinciale per le bellezze naturali, avvenuta il 28 febbraio 2007, il proce<strong>di</strong>mento fa oracapo alla Regione.Si coglie, inoltre, l'occasione per ricordare che dall'esame delle <strong>osservazioni</strong> pervenute aseguito della sopra citata pubblicazione, il Servizio regionale competente ha rilevato lanecessità <strong>di</strong> procedere ad ulteriori approfon<strong>di</strong>menti e verifiche della proposta <strong>di</strong>aggiornamento <strong>di</strong> vincolo e, con D. GR 1894/2007 del 03/12/2007, la Regione haprorogato il termine per l'istruttoria.martedì 15 giugno 2010 Pagina 52 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione73 1 3188 DITTAGENNARIVALTER E C.mo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheNorme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivisovracomunaliCanossaSi chiede <strong>di</strong>:- <strong>di</strong> ridurre l'ambito "Agroalimentare" e creare un ulteriore nuovoambito <strong>di</strong> interesse comunale destinato <strong>alle</strong> attività artigianali e perpiccole imprese industriali non inquinanti;- in subor<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> inserire le attività artigianali e per piccole impreseindustriali non inquinanti tra le attività ammesse nell'ambitoagroalimentare.AAccolta, specificando in norma la possibilità richiesta anche in accoglimentodell'osservazione del Comune <strong>di</strong> Canossa (oss. 194/1 prot. 5589) e dell'oss. 56/1 prot.2679.Inoltre, con osservazione d'ufficio è stato chiarito che le <strong>di</strong>sposizioni inerenti ladefinizione della "vocazione funzionale" degli ambiti <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong>interesse sovraprovinciale e sovracomunale <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> cui all'art. 11 ha caratterein<strong>di</strong>cativo ed espressivo <strong>di</strong> un obiettivo programmatico e non, pertanto, da intendersiimperativa, ovvero escludente, in modo assoluto ulteriori tipologie <strong>di</strong> attività se compatibilidal punto <strong>di</strong> vista urbanistico, ambientale ed igienico-sanitario con la caratterizzazioneprevalente per attività <strong>di</strong> tipo produttivo.74 1 3574 PAVARELLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -GIUSEPPETavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico-ambientale" l'area a<strong>di</strong>acente alla strada, posta nelleimme<strong>di</strong>ate vicinanze degli abitati <strong>di</strong> Ca' dei Meglioli e La Palazzina incomune <strong>di</strong> CastellaranoRRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 5/1 prot.28675 1 3575 CAROLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -FERNANDOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico-ambientale" l'area occupata dall'abitato <strong>di</strong> Case Ferried una modesta porzione <strong>di</strong> area circostante in comune <strong>di</strong>Castellarano.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 4/1 prot.8440876 1 3576 LA ROCCA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MINERARIA SRLTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCasalgrandeSi propone <strong>di</strong> escludere dalla “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, l’area contiguaall’abitato <strong>di</strong> La Veggia in<strong>di</strong>cata in <strong>alle</strong>gato, in quanto è situata nellevicinanze del territorio già urbanizzato, ove sono presentiinfrastrutture e servizi. In subor<strong>di</strong>ne, si chiede <strong>di</strong> inserire nel PTCPla possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>are attività per il tempo libero o ricreative,prevedendo l’impianto <strong>di</strong> strutture ricettive.RRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica già presente nel PTCP1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Le motivazioni addotte non forniscono ulteriorielementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica rispetto a quanto già considerato per la valutazionedell'interesse paesaggistico-ambientale dell'area nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato, pertanto la proposta è respinta. In riferimento al subor<strong>di</strong>ne si evidenzia che noncompetono al pTCP funzioni e ruoli propri della pianificazione comunale.77 1 3578 LA ROCCA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MINERARIA SRLTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> escludere d<strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, l'area occupata dallacava Rio Rocca in<strong>di</strong>cata in <strong>alle</strong>gato, al fine <strong>di</strong> permettere unamaggiore libertà nell'ambito del PSC <strong>di</strong> Castellarano <strong>di</strong> attuare gliinterventi previsti dallo stu<strong>di</strong>o per la riqualificazione delle aree <strong>di</strong> cava<strong>di</strong>smesse considerate Sito <strong>di</strong> Interesse Comunitario, stu<strong>di</strong>ocommissionato dal Comune <strong>di</strong> Castellarano all'Università <strong>di</strong> Modena.In subor<strong>di</strong>ne, si chiede <strong>di</strong> inserire nel PTCP la possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>areattività per il tempo libero o ricreative, prevedendo l'impianto <strong>di</strong>strutture ricettive.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 5/1 prot.28678 1 3582 BERTOLINI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MONICATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi chiede <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, l'area compresa traTressano e Cà de Fii e posta a margine <strong>di</strong> via Ra<strong>di</strong>ci, in<strong>di</strong>cata in<strong>alle</strong>gato, in quanto è contigua ad una zona già ampiamenteurbanizzata e dotata <strong>di</strong> serviziRRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 4/1 prot.8440879 1 3584 EDILCOSTRUZIONI SRL -IMMOBILIARECASTELLridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> stralciare un'area d<strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", in quanto già classificata come areae<strong>di</strong>ficabile dal PRG del Comune <strong>di</strong> Castellarano ed è in corso <strong>di</strong>attuazione.IAImplicitamente accolta.La proposta <strong>di</strong> ridelimitazione della "zona <strong>di</strong> particolare interesse paesaggisticoambientale"è implicitamente accolta in quanto la richiesta è già fatta salva dalla<strong>di</strong>sposizione normativa contenuta nel comma 7 dell'art. 42.martedì 15 giugno 2010 Pagina 53 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione80 1 3586 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -CASINA (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4Territorio ruraleCasinaSi chiede maggior chiarezza delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione nel territoriourbanizzato/urbanizzabile.PAParzialmente accolta in quanto si evidenzia che con osservazione d'ufficio sono stateapportate mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni finalizzate a migliorare la comprensione dell'art. 6 edell'Allegato 4 ed alla precisazione del valore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo delle linee guida <strong>di</strong> cuiall'Allegato.Si chiarisce che per il tema del recupero dei fabbricati esistenti con originaria funzione<strong>di</strong>versa da quella abitativa è ammissibile il riuso a fini abitativi solo nel caso <strong>di</strong> costruzionia tipologia tra<strong>di</strong>zionale, per i quali l’obiettivo del piano è la conservazione, mentre non èammesso per gli e<strong>di</strong>fici moderni, aventi tipologia e morfologia incongrue con il contesto.Per questi ultimi, oltre alla demolizione con eventuale trasferimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori, èammissibile il riuso solo ai fini agricoli pur rientrando in una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong>multifunzionalità delle aziende, nonché per le funzioni extra-agricole compatibili <strong>di</strong> cui alcomma 3, lett. D) Art. 6.Le borgate e gli agglomerati lineari facenti parte del territorio rurale non sono <strong>di</strong> normaconsiderati territorio urbanizzato ai sensi della legge regionale 20/2000: spetta ai pianicomunali valutare in quali situazioni urbanistiche e territoriali siano collocati per una loroeventuale trasformazione, purchè in coerenza con le <strong>di</strong>sposizioni del PTCP.In tal senso si può altresì ritenere ragionevole, al fine <strong>di</strong> migliorare la qualitàpaesaggistica ed ambientale del territorio rurale, ipotizzare la possibilità <strong>di</strong> demolizionedei manufatti incongrui e <strong>di</strong> recupero parziale delle volumetrie nel contestodell’inse<strong>di</strong>amento rurale esistente, o in prossimità <strong>di</strong> piccoli agglomerati e<strong>di</strong>lizi,nell’ambito dei quali realizzare una sola unità abitativa qualora sussistano le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sostenibilità dei cui alla lettera e) art. A-21 L.R. 20/2000 e non una molteplicità <strong>di</strong> alloggiritenuti comunque insostenibili.80 2 3586 COMUNE DICASINAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloCasinaNA art. 7, comma 5 e ALL. 5Si chiede una migliore lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP.Si ritiene altresì troppo limitata la percentuale del 5% perl’incremento del territorio urbanizzabile, con particolare riferimentoagli ambiti della collina e me<strong>di</strong>a montagna, anche per favorire ilpresi<strong>di</strong>o del territorio e per localizzare limitate quote <strong>di</strong> nuovae<strong>di</strong>ficazione almeno in alcuni centri frazionari minori; si suggeriscepertanto <strong>di</strong> aumentare dal 5 all’8% le soglie <strong>di</strong> incremento delterritorio urbanizzabile.PAParzialmente accolta.La definizione del territorio urbanizzato è stabilita per legge e le norme del PTCP e deglistrumenti urbanistici comunali vi si attengono.Si evidenzia altresì che la localizzazione <strong>di</strong> previsioni inse<strong>di</strong>ative nelle frazioni e nei centriminori è <strong>di</strong>sciplinata, per il territorio montano come per il resto del territorio provinciale,dall'art. 7 comma 3, secondo la definizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti profili localizzativi dei centriurbani, articolazione che tiene altresì conto delle specificità del sistema inse<strong>di</strong>ativo dellamontagna rispetto alla pianura; tale articolazione in livelli è stata inoltre parzialmentemo<strong>di</strong>ficata a seguito <strong>di</strong> riserva regionale a cui si rinvia. In detta norma sono contemplatianche ampliamenti <strong>di</strong> centri minori purché già classificati come territorio urbanizzatodagli strumenti urbanistici comunali vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP e dotati <strong>di</strong> unadeguato sistema fognario depurativo e serviti da fermate del trasporto pubblico.Si evidenzia inoltre che in sede <strong>di</strong> <strong>osservazioni</strong> d'ufficio sono state apportate precisazionie mo<strong>di</strong>fiche al fine <strong>di</strong> favorire una maggiore comprensione della norma.La richiesta <strong>di</strong> incremento della quota <strong>di</strong> territorio urbanizzabile <strong>di</strong> cui al comma 5 art. 7delle Norme <strong>di</strong> Attuazione dal 5% all'8% si ritiene non accoglibile; tale soglia rappresentaun limite al consumo <strong>di</strong> suolo che il PTCP assume in quanto obiettivo afferente agliinteressi sovracomunali e pertanto competenza del PTCP.Si procede per contro anche rispetto ad altre <strong>osservazioni</strong> pervenute alla <strong>di</strong>minuzionedella soglia <strong>di</strong> verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione dei piani dal 75% al 60%, ampliando inquesto modo i margini <strong>di</strong> operatività dei comuni in fase <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione dei PSC.81 1 3588 P&G SRL ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioGualtieriSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> tutela or<strong>di</strong>naria dei caratteriambientali <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua", <strong>di</strong> cui all'art. 40 dellenorme <strong>di</strong> PTCP, l'area agricola limitrofa all'inse<strong>di</strong>amento industrialedella società osservante, sita in località Santa Vittoria <strong>di</strong> Gualtieri e <strong>di</strong>includerla tra gli "Ambiti specializzati per attività produttive <strong>di</strong>interesse comunale" <strong>di</strong> cui all'art. 12 delle norme.L'osservante evidenzia che la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela impe<strong>di</strong>scel'espansione dell'area produttiva esistente, delocalizzata alla finedegli anni '70 in tale località, penalizzando le necessità <strong>di</strong> sviluppodelle attività produttive della società.RRespinta in quanto riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica già presente nelPTCP 1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistichedescritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Le motivazioni addotte non fornisconoulteriori elementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica rispetto a quanto già considerato per lavalutazione dell'interesse paesaggistico-ambientale dell'area nell'ambito dell'elaborazionedel Piano adottato.Si coglie comunque l'occasione per ricordare che la tutela in oggetto non inibisceinterventi <strong>di</strong> ammodernamento, ampliamento e/o riassetto organico dei complessiindustriali che ricadono nelle zone <strong>di</strong> tutela or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> cui alla lett. b). Al riguardo si vedail comma 11 dell'art. 40 delle Norme.Qualora tale attività rientri nei casi <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lett. b del comma 1, art. 92 risultaassoggettata <strong>alle</strong> limitazioni derivanti da detto articolo.Si precisa inoltre che l'art. 12 si applica ad aree per attività produttive <strong>di</strong> rilevanzacomunale già previste negli strumenti urbanistici vigenti.82 1 3634 COLACEA SRL - ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VL SRLTavola P7tutele/vincoliFasce fluvialiVezzano sulCrostoloI privati possessori <strong>di</strong> terreni nell'area industriale <strong>di</strong> "La Vecchia",vicino al toponimo "Le Strette" propongono il restringimento dei tratti<strong>di</strong> Fascia A e B sulla base <strong>di</strong> una ipotesi <strong>di</strong> progetto, <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesaspondale in destra idraulica, promossa dai privati stessi e dalComune, <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa spondale in sinistra idraulica promossa dallaRegione Emilia-Romagna.PAParzialmente accolta inserendo il "limite <strong>di</strong> progetto tra la Fascia B e la Fascia C" in Tav.P7 - 218030- in modo coerente con il progetto dell'opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa presentato alcompetente Servizio Tecnico <strong>di</strong> Bacino Affluenti Po della Regione , sul quale è statoespresso parere favorevole.Tale limite si intende apposto in destra e sinistra idraulica a protezione degliinse<strong>di</strong>amenti esistenti, in quanto appartenenti <strong>alle</strong> categorie a richiesta <strong>di</strong> protezioneelevata in<strong>di</strong>cate dalla Regione Emilia Romagna.martedì 15 giugno 2010 Pagina 54 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione83 1 3636 COESMAC mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -tavole programmatiche Tavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSCastellarano -Casalgrande -RubieraSi chiede <strong>di</strong> eliminare ogni riferimento al Parco Regionale del F.Secchia o, in subor<strong>di</strong>ne, prevedere una significativa riduzione dellazona classificata come "Area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionale delF. Secchia", prevedendo, in particolare, l'esclusione <strong>di</strong> tutti gliimpianti <strong>di</strong> trasformazione inerti e <strong>di</strong> tutti i giacimenti non ancorasfruttati, in quanto la proposta <strong>di</strong> Parco Regionale coinvolge unareale molto esteso, che ricomprende tutti gli impianti <strong>di</strong> lavorazioneinerti e tutti i giacimenti <strong>di</strong> ghiaie alluvionali ancora <strong>di</strong>sponibili.L'istituzione del Parco regionale determinerebbe, sia per le aree<strong>di</strong>rettamente interessate dal parco che per le aree contigue, vincoliestremamente limitanti sia per l'attività estrattiva che per le attività <strong>di</strong>trasformazione ad essa correlate. L'areale coinvolto esprime unlimitato grado <strong>di</strong> naturalità ed è altresì strategico perl'approvvigionamento <strong>di</strong> inerti alla scala provinciale.NPNon pertinente.L'area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionale del Secchia, rappresentata nella tav. P2 Reteecologica polivalente sotto forma <strong>di</strong> areale, non assume carattere <strong>di</strong> proposta <strong>di</strong>perimetrazione, ma sottende il medesimo areale <strong>di</strong> cui al "Rapporto provinciale per ilprimo Programma Triennale Regionale per le Aree Protette" approvato con Del. C.P. n.150 del 13/12/2007".Si fa inoltre presente che l'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, condeliberazione 22 luglio 2009, n. 243 ha approvato il Programma per il Sistema regionaledelle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000. Nella tav. P2, nonché nella relazioneillustrativa ed in ogni altro elaborato <strong>di</strong> piano si è reso necessario mo<strong>di</strong>ficare tutti iriferimenti alla previsione del "parco regionale del Fiume Secchia" con la più genericacategoria "area protetta del Fiume Secchia" in quanto il suddetto programma riporta peril territorio reggiano l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per l'istituzione <strong>di</strong> "un'areaprotetta del Fiume Secchia", non specificando quin<strong>di</strong> la tipologia <strong>di</strong> istituto <strong>di</strong> tutela (separco regionale, riserva o paesaggio protetto).La possibile perimetrazione dell'area protetta sarà, quin<strong>di</strong>, oggetto <strong>di</strong> successiviapprofon<strong>di</strong>menti, che terranno nella dovuta considerazione le problematiche legate allapresenza della risorsa estrattiva e degli impianti <strong>di</strong> trasformazione.84 1 3638 RABITTI aspetti valutazione Elaborati cartografici -RENATO ambientaleTavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSCorreggioSi ritiene che la rete ecologica non debba interessare le areeurbanizzate né il territorio agricolo or<strong>di</strong>nario, al fine <strong>di</strong> nonpenalizzare ulteriormente la competitività residua <strong>di</strong> quest’ultimo.PAParzialmente accolta.Fra le strategie che il PTCP in<strong>di</strong>vidua per il riequilibrio ecosistemico c’è sicuramente ilmantenimento e la ricostruzione della connettività ecologica (cfr. capitolo 3 dell’Allegato03 NA), la quale va perseguita soprattutto nelle aree interessate dagli usi umani, dalmomento che le residue aree <strong>di</strong> naturalità già possiedono tale caratteristica. Ciò rivesteun ruolo particolare nelle zone interessate da intensa urbanizzazione quale è l’area inoggetto, in cui il suolo agricolo è considerato un bene prezioso al fine <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>aredall’ulteriore urbanizzazione il residuo varco rurale <strong>di</strong> importanza provinciale. Su questeporzioni <strong>di</strong> territorio il PTCP, attraverso l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> elementi della rete quali i“corridoi ecologici”, non introduce obblighi <strong>di</strong> rinaturazione né vincoli alla coltivazione deiterreni, né tantomeno espropriativi, ma al contrario fornisce <strong>di</strong>rettive ai Comuni affinchénegli strumenti <strong>di</strong> pianificazione urbanistica comunale li tutelino dalla trasformazione afini inse<strong>di</strong>ativi.Occorre inoltre precisare che l'in<strong>di</strong>viduazione dei corridoi ecologici non genera vincoli<strong>di</strong>rettamente conformativi delle proprietà, ma ha per contro valore <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettiva ai sensidell'art. 11 comma 1 lettera b) della L.R. 20/2000. Spetta pertanto ai comuni la lorodefinizione alla scala locale. A tal riguardo si evidenzia che in sede <strong>di</strong> controdeduzioni siè provveduto a specificare (art. 5 comma 7) che per quanto attiene agli elementifunzionali E2 ed E3 potranno essere precisati geometria ed ampiezza del corridoio,anche sulla base <strong>di</strong> analisi ecologico-ecosistemiche effettuate alla scala locale, fermarestando la necessità <strong>di</strong> garantire una sezione minima adeguata con riferimento alla tav.P2, la continuità sovracomunale del corridoio e le <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> connettività previste dallaREP (categoria H).Il PTCP in<strong>di</strong>rizza verso l’incremento della funzionalità <strong>di</strong> connessione ecologica svoltadal territorio rurale, ed in particolare d<strong>alle</strong> porzioni <strong>di</strong> questo interessate dalla reteecologica, anche attraverso il miglioramento del livello <strong>di</strong> naturalità <strong>di</strong> questi territori. Sisottolinea che tutto ciò è perseguibile attraverso una pluralità <strong>di</strong> strumenti compatibili conil mantenimento dell’uso agricolo del suolo, qualora lo stesso non sia oggetto <strong>di</strong>conversione d’uso nell’ambito <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> rinaturazione delle aree che solo il pianocomunale ha titolo a <strong>di</strong>sporre attraverso la <strong>di</strong>sciplina d’uso del territorio. Si ricordano nelmerito la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorse che il piano <strong>di</strong> sviluppo rurale assegna ad azioni <strong>di</strong>miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale (cfr. Asse 2 PRIP) ed in particolare aipagamenti agroambientali (cfr. Misura 214) i quali sono prioritariamente assegnati <strong>alle</strong>“aree preferenziali” fra le quali sono inclusi i terreni ricadenti negli elementi della reteecologica provinciale. Il nuovo PRIP assegna maggiori risorse all’asse 2 rispetto agli altriassi d’azione del programma <strong>di</strong> sviluppo rurale. Esistono inoltre <strong>di</strong>verse misure e risorseche possono essere consensualmente attivate attraverso la progettualità che i Comunipromuovono in aree considerate strategiche per l’attuazione delle reti ecologiche locali,quali ad esempio misure perequative, remunerazione per la fornitura <strong>di</strong> serviziambientali, ecc. Va infine considerato l’elevato valore <strong>di</strong> marketing che la salubrità el’immagine del territorio hanno sui prodotti dell’agricoltura, ed in particolare sulleproduzioni viti-vinicole. In tal senso la costituzione <strong>di</strong> un corridoio ecologico sui terreniinteressati d<strong>alle</strong> attività del proponente può essere considerato un’opportunità ai finidell’incremento del valore aggiunto della produzione e quin<strong>di</strong> in favore della suacompetitività, e non un vincolo o un han<strong>di</strong>cap.martedì 15 giugno 2010 Pagina 55 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione85 1 3641 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -BAISO(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4Territorio ruraleBaisoSi chiede maggior chiarezza delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione nel territoriourbanizzato/urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/1 prot. 3586.85 2 3641 COMUNE DIBAISOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloBaisoNA art. 7, comma 5 e ALL. 5Si chiede una migliore lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP.Si ritiene altresì troppo limitata la percentuale del 5% perl’incremento del territorio urbanizzabile, con particolare riferimentoagli ambiti della collina e me<strong>di</strong>a montagna, anche per favorire ilpresi<strong>di</strong>o del territorio e per localizzare limitate quote <strong>di</strong> nuovae<strong>di</strong>ficazione almeno in alcuni centri frazionari minori; si suggeriscepertanto <strong>di</strong> aumentare dal 5 all’8% le soglie <strong>di</strong> incremento delterritorio urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/2 prot. 3586.86 1 3653 CONAD mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CENTRO NORD tavole programmatiche Tavola P3aSOC. COOP. VAInse<strong>di</strong>amenti commerciali<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaL’osservazione è relativa ad un’area posta in comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia, in via Luxemburg, facente parte <strong>di</strong> un’Area <strong>di</strong> TrasformazioneIntegrata denominata Ti 2-19 all’interno del PRG.a) Si chiede che la suddetta area <strong>di</strong> Trasformazione Ti 2-19 vengainserita nella Tabella 1 Allegato 6 NA con la tipologia <strong>di</strong> CentroCommerciale <strong>di</strong> Livello Inferiore, per una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tacomplessiva <strong>di</strong> mq 9.000, <strong>di</strong> cui mq 4.500 per il settore alimentare emq 4.500 per quello non alimentare; la previsione dovrebberiguardare sia l’in<strong>di</strong>viduazione tipologica sia l’inserimento dellastessa nel Range <strong>di</strong> variazione.b) Poiché la superficie territoriale del sub-comparto <strong>di</strong> interventorisulta essere superiore ai 5 ha, si chiede inoltre <strong>di</strong> valutarel'opportunità sulla base del dato urbanistico citato, <strong>di</strong> classificare ilsub comparto quale area Commerciale <strong>di</strong> livello Superiore (Polofunzionale) ai sensi della D.C.R. N° 1253/99 e s.m. i..RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione dell'oss. 294/14 prot. 5815.87 1 3789 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -FABBRICO tavole programmatiche Tavola P3aRete ViariaFabbricoSi esprime un apprezzamento complessivo allo schemainfrastrutturale e della mobilità riguardante la parte nord della<strong>Provincia</strong>.Si propone tuttavia <strong>di</strong> riconsiderare la gerarchia della rete viaria nelquadrante nord-est, promuovendo al rango <strong>di</strong> "viabilità <strong>di</strong> interessenazionale.." il sistema viario composto d<strong>alle</strong> SP5- SP45-SP4 edSP46, o in subor<strong>di</strong>ne a quella <strong>di</strong> "...interesse regionale esistente".Si propone altresì <strong>di</strong> recuperare in tavola P3a il collegamento <strong>di</strong>progetto tra la SP46 la SP48 e la SP30 al fine <strong>di</strong> non lasciare moncala soluzione adottata per la SP 46 Cà de Frati.PAParzialmente accolta.In merito <strong>alle</strong> proposte <strong>di</strong> riclassificazione funzionale delle provinciali SP5-SP45-Sp4 edSP-46, si ricorda che la SP5 e la SP46 sono già classificate "viabilità <strong>di</strong> interesseregionale esistente" in quanto afferenti agli assi Nord-Sud della maglia infrastrutturaleportante del territorio provinciale.L'asse est-ovest costituito dalla SP45 dalla variante <strong>di</strong> Fabbrico e dalla SP4, vienein<strong>di</strong>viduato quale viabilità <strong>di</strong> interesse provinciale e tale assetto conferma l'importanzastrategica della connessione Fabbrico-Rolo-Novi <strong>di</strong> Modena in<strong>di</strong>viduandola qualeimportante asse <strong>di</strong> collegamento me<strong>di</strong>ano tra la Cispadana e la Guastalla-Novellara-Carpi.Il ruolo funzionale assegnato in Tavola P3a, anche in ragione <strong>di</strong> una appropriata sezionegeometrica eguale a quella in<strong>di</strong>viduata per la viabilità <strong>di</strong> interesse regionale, consente <strong>di</strong>offrire una opzione <strong>di</strong> servizio per gli spostamenti sistematici generati dagli ambiti <strong>di</strong>qualificazione produttiva <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>lo-Rolo e Rolo-Fabbrico.Per quanto riguarda l'introduzione in tavola P3a dei collegamenti <strong>di</strong> progetto tra la SP46,la SP48 e la SP30, si richiama l'art. 29 comma 8 delle NA in base al quale si ritienepossa essere sod<strong>di</strong>sfatta la proposta del comune <strong>di</strong> Fabbrico.martedì 15 giugno 2010 Pagina 56 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione88 1 3820 GIOVANNINILUCIA -GIOVANNINIMARIA PIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCasalgrandeSi chiede <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, l'area posta inlocalità Dinazzano e delimitata a nord dalla SP 467R, a sud dallanuova strada Pedemontana, ad est dal nuovo abitato <strong>di</strong> Casalgrandee ad ovest da un inse<strong>di</strong>amento artigianale, quantomeno per le aree <strong>di</strong>proprietà, al fine <strong>di</strong> consentire alla futura pianificazione urbanisticacomunale <strong>di</strong> decidere il destino <strong>di</strong> quest'area.Tale area non presenta caratteri paesaggistici da giustificare lanuova tutela apposta dal PTCP in quanto è caratterizzata da terreniagricoli a seminativo con alberature spontanee lungo i confini;inoltre, la visuale dalla pianura verso la collina e viceversa è giàcompromessa dalla presenza <strong>di</strong> importanti infrastrutture cheimpattano significativamente sul territorio fra cui un impianto <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione carburanti.Si propone, inoltre, <strong>di</strong> prevedere eventualmente il mantenimento <strong>di</strong>una fascia verde <strong>di</strong> larghezza 10 ml circa sul lato ovest dell'area,avente funzione <strong>di</strong> mitigazione rispetto all'abitato <strong>di</strong> Dinazzano e <strong>di</strong>corridoio ecologico.RRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una nuova zona <strong>di</strong> tutela paesistica apposta dalPiano adottato. La revisione ed aggiornamento <strong>di</strong> "sistemi, zone ed elementi strutturantila forma del territorio e <strong>di</strong> specifico interesse naturalistico", è supportata da articolateanalisi e valutazioni paesaggistiche, descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano.Le proposte <strong>di</strong> nuove tutele rispetto al PTCP 1999 sono state inoltre attentamentevalutate con i Comuni interessati prima dell'adozione del Piano.L’area rappresenta un varco <strong>di</strong> permeabilità ecologica sul quale il PTCP adottatoprevede il passaggio <strong>di</strong> un corridoio secondario in ambito planiziale nonché unsignificativo spazio <strong>di</strong> relazione visiva nord-sud tra le aree agricole della morfologia dellaquinta collinare e quelle dell’alta pianura.Le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazione paesaggisticarispetto a quanto già considerato per la valutazione dell'interesse paesaggisticoambientaledell'area nell'ambito dell'elaborazione del Piano adottato.89 1 3858 CASTELLANIGIORGIO -BIANCHINIALICEridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5bBoschiVezzano sulCrostoloSi chiede <strong>di</strong> riconsiderare la classificazione a bosco delle areeevidenziate in <strong>alle</strong>gato che insiste su aree incolte, su e<strong>di</strong>fici e sumanufatti esistenti. Località Vezzano sul Crostolo.AAccolta.Sono oggetto <strong>di</strong> correzione degli elaborati grafici i casi in cui sono stati riscontratievidenti errori materiali nel <strong>di</strong>segno o nell’attribuzione dei co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> classificazione <strong>di</strong>alcuni poligoni, talvolta coprenti aree e<strong>di</strong>ficate.90 1 4444 MARAZZI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -SAURO - CEAGTavola P5aSRLtutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioToanoSi chiede la riperimetrazione, come da cartografia <strong>alle</strong>gata, dellazona "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" (art. 41) incorrispondenza della porzione dell'area del frantoio ricadente inComune <strong>di</strong> Toano, in quanto non completamente rispondente <strong>alle</strong>risultanze degli stu<strong>di</strong> ambientali ed idraulici <strong>di</strong> dettaglio effettuati acorredo del PAE <strong>di</strong> Villa Minozzo sull'area del frantoio stesso (cheinteressa per una parte consistente anche tale comune).PAParzialmente accolta.Gli elementi conoscitivi a supporto dell'osservazione consentono, alla luce dei criteriutilizzati nella delimitazione degli "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" unaparziale ridelimitazione della zona.91 1 4445 MARAZZI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -SAURO - CEAGTavola P5aSRLtutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCarpinetiSi chiede la riperimetrazione, come da cartografia <strong>alle</strong>gata, dellazona "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" (art. 41) incorrispondenza della previsione estrattiva "Velluciana", zonizzatacome "Zen" dal PAE del Comune <strong>di</strong> Carpineti, in quanto noncompletamente rispondente <strong>alle</strong> risultanze degli stu<strong>di</strong> ambientali e<strong>di</strong>draulici <strong>di</strong> dettaglio effettuati a corredo del PAE stesso.AAccolta.Gli elementi conoscitivi a supporto dell'osservazione consentono una ridelimitazionedella zona rispondente ai criteri utilizzati nella delimitazione degli "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi,bacini e corsi d'acqua"92 1 4447 MARAZZI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -SAURO - CEAGTavola P5aSRLtutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBaisoSi chiede la riperimetrazione, come da cartografia <strong>alle</strong>gata, dellazona "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" (art. 41) incorrispondenza della previsione estrattiva "La Gavia" in Comune <strong>di</strong>Baiso, già oggetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Attuativo, in quantonon completamente rispondente <strong>alle</strong> risultanze degli stu<strong>di</strong> ambientalied idraulici <strong>di</strong> dettaglio effettuati a corredo del PCA stesso.PAParzialmente accolta.Gli elementi conoscitivi a supporto dell'osservazione consentono, alla luce dei criteriutilizzati nella delimitazione degli "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" unaparziale ridelimitazione della zona.93 1 4450 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -TOANO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 1Ambiti <strong>di</strong> paesaggioToanoInserire il comune <strong>di</strong> Toano nell'ambito <strong>di</strong> paesaggio n. 3 (Cuoresistema matil<strong>di</strong>co) anzichè nell'ambito n. 7 (Montagna), in quanto lecaratteristiche del territorio comunale si rispecchiano in alcunielementi elencati, nell'Allegato 1 <strong>alle</strong> NA, per l'ambito 3.AAccolta, in quanto si con<strong>di</strong>vidono le valutazioni relative <strong>alle</strong> connotazioni paesaggistichedel territorio <strong>di</strong> Toano e, pertanto, si ritiene che siano più consoni, al fine <strong>di</strong> una migliorevalorizzazione paesaggistico-territoriale, gli obiettivi <strong>di</strong> qualità ed in<strong>di</strong>rizzi dell'ambito del"cuore del sistema matil<strong>di</strong>co" rispetto a quelli dell'ambito <strong>di</strong> paesaggio della Montagna.93 2 4450 COMUNE DITOANOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloToanoNA art. 7 lettera b)Si richiede <strong>di</strong> aumentare dal 5 all’8% la soglie <strong>di</strong> incremento delterritorio urbanizzabile (art. 7 NA), per favorire il presi<strong>di</strong>o sul territorio.Si chiede <strong>di</strong> escludere da tali quote le previsioni e<strong>di</strong>ficatorie residuedello strumento urbanistico vigente.93 3 4450 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altro ToanoSi chiede <strong>di</strong> inserire l'abitato <strong>di</strong> Quara nei centri <strong>di</strong> base in quantoTOANO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> scuola e servizi.PAIAParzialmente accolta. La richiesta <strong>di</strong> incremento della quota <strong>di</strong> territorio urbanizzabile <strong>di</strong>cui al comma 5 art. 7 delle Norme <strong>di</strong> Attuazione dal 5% all'8% si ritiene non accoglibile;tale soglia rappresenta un limite al consumo <strong>di</strong> suolo che il PTCP assume in quantoobiettivo afferente agli interessi sovracomunali e pertanto competenza del PTCP.Si procede per contro anche rispetto ad altre <strong>osservazioni</strong> pervenute alla <strong>di</strong>minuzionedella soglia <strong>di</strong> verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione dei piani dal 75% al 60%, ampliando inquesto modo i margini <strong>di</strong> operatività dei comuni in fase <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione dei PSC.Implicitamente accolta in quanto si evidenzia che la classificazione dei centri <strong>di</strong> baseoperata dal PTCP, come precisato dall'art. 8 comma 10, è in<strong>di</strong>cativa. I comuni, in sede<strong>di</strong> elaborazione del PSC, possono pertanto proporre mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni a taleclassificazione sulla base <strong>di</strong> analisi del sistema dei servizi.martedì 15 giugno 2010 Pagina 57 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione93 4 4450 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -TOANO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 2Beni PaesaggisticiToanoIl Comune non con<strong>di</strong>vide l'affermazione che l'area N. 19 relativa alla"<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico <strong>di</strong> una zona denominatacrinale <strong>di</strong> Toano" sia interessata dalla "tendenza alla sostituzione deltessuto e<strong>di</strong>lizio storico e ad una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> riconoscibilità dei caratteristorici degli e<strong>di</strong>fici" ed è contrario all'in<strong>di</strong>rizzo previsto tra le"particolari azioni <strong>di</strong> conservazione e valorizzazione" <strong>di</strong> evitare nuoveespansioni per quanto attiene il capoluogo comunale e Cavola.AAccolta.Si precisa che la citata "tendenza alla sostituzione del tessuto e<strong>di</strong>lizio storico e ad unaper<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> riconoscibilità dei caratteri storici degli e<strong>di</strong>fici" è un fenomeno generalizzato acui si sta assistendo sull'intera nostra provincia e ben oltre i suoi confini. Si vedano nelmerito le valutazioni relative <strong>alle</strong> <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> trasformazione del territorio <strong>presentate</strong> perle altre aree <strong>di</strong> notevole interesse pubblico contenute nello stesso <strong>alle</strong>gato normativo.Evidenziare che si assiste a tale fenomeno non è una critica agli sforzi che le pubblicheamministrazioni compiono per arginarlo, bensì un tentativo <strong>di</strong> rafforzare l'incisività delloro impegno definendo, anche nel piano territoriale sovraor<strong>di</strong>nato, obiettivi comuni daperseguire, nel solco della sussi<strong>di</strong>arietà sancito dalla LR 20/2000.Si con<strong>di</strong>vide, inoltre, che l'espressione "evitare nuove espansioni inse<strong>di</strong>ative" inconsiderazione della particolare estensione dell'area <strong>di</strong> notevole interesse pubblico <strong>di</strong>Toano sia troppo generica, benché non sia riferita specificatamente ai principali centriabitati, ma ad evitare la <strong>di</strong>spersione inse<strong>di</strong>ativa o trasformazioni e nuovi inse<strong>di</strong>amentiincoerenti con i caratteri del contesto e con la conservazione dei valori. Si accoglie,pertanto, la segnalazione provvedendo a precisare maggiormente le specifiche<strong>di</strong>sposizioni contenute nella scheda N. 19.93 5 4450 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -TOANO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4Territorio ruraleToanoA parziale mo<strong>di</strong>fica dell'Allegato 4 <strong>alle</strong> NA, si chiede <strong>di</strong> consentire ilriutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con originaria funzione non abitativa,anche se recenti ma con caratteristiche adeguate, <strong>di</strong> poterliriconvertire per funzioni artigianali non impattanti o in alternativa, <strong>di</strong>poterli demolire e ricostruire in loco per funzioni abitative; si chiedeinfine <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire la <strong>di</strong>mensione minima prevista per ogni alloggio(120 mq) in quanto molti e<strong>di</strong>fici ex rurali verrebbero esclusi dalrecupero.PAParzialmente accolta in quanto si evidenzia che con osservazione d'ufficio sono stateapportare mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni finalizzate a migliorare la comprensione dell'art. 6 edell'Allegato 4 ed alla precisazione del valore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo delle linee guida <strong>di</strong> cuiall'Allegato.Circa la <strong>di</strong>mensione minima dell'alloggio si tratta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo volto ad evitare che nelrecupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici rurali l'eccessivo frazionamento <strong>di</strong> unità abitative possa comportaresignificative mo<strong>di</strong>fiche alla tipologia (piante e prospetti).Si chiarisce che per il tema del recupero dei fabbricati esistenti con originaria funzione<strong>di</strong>versa da quella abitativa è ammissibile il riuso a fini abitativi solo nel caso <strong>di</strong> costruzionia tipologia tra<strong>di</strong>zionale, per i quali l’obiettivo del piano è la conservazione, mentre non èammesso per gli e<strong>di</strong>fici moderni, aventi tipologia e morfologia incongrue con il contesto.Per questi ultimi, oltre alla demolizione con eventuale trasferimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori, èammissibile il riuso solo ai fini agricoli pur rientrando in una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong>multifunzionalità delle aziende, nonché per le funzioni extra-agricole compatibili <strong>di</strong> cui alcomma 3, lett. D) Art. 6. In tal senso non si ritiene compatibile una norma che ammettain modo generalizzato il riuso a fini industriali-artigianali, in quanto attività non congruecon il territorio rurale a causa del carico urbanistico e degli impatti generati. Si puòaltresì ritenere ragionevole, al fine <strong>di</strong> migliorare la qualità paesaggistica ed ambientaledel territorio rurale, ipotizzare la possibilità <strong>di</strong> demolizione dei manufatti incongrui e <strong>di</strong>recupero parziale delle volumetrie nel contesto dell’inse<strong>di</strong>amento rurale esistente, o inprossimità <strong>di</strong> piccoli agglomerati e<strong>di</strong>lizi, nell’ambito dei quali realizzare una sola unitàabitativa qualora sussistano le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sostenibilità dei cui alla lettera e) art. A-21L.R. 20/2000 e non una molteplicità <strong>di</strong> alloggi ritenuti comunque insostenibili.94 1 4551 MUSSINI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -SILVANATavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica"un'area sita in località Ca<strong>di</strong>roggio in quanto ritenuta priva <strong>di</strong> talicaratteristiche.RRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica già presente nel PTCP1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Le motivazioni addotte non forniscono ulteriorielementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica rispetto a quanto già considerato per la valutazionedell'interesse agronaturalistico dell'area nell'ambito dell'elaborazione del Piano adottato.95 1 4567 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleEnergiaSi richiede che i limiti e i con<strong>di</strong>zionamenti <strong>di</strong> cui alla sezione D delRapporto Ambientale Valsat adottata, per gli ambiti <strong>di</strong> qualificazioneproduttiva contermini agli ambiti ad alta vocazione produttivaagricola, siano rispettati anche in relazione alla possibilelocalizzazione <strong>di</strong> impianti FER.NPNon pertinente.Il D.lgs 387/2003, art. 12, ammette la produzione <strong>di</strong> energia elettrica da fonti rinnovabilinel territorio rurale senza necessità <strong>di</strong> cambio <strong>di</strong> destinazione d'uso, equiparandola <strong>di</strong>fatto all'attività agricola. Il Ptcp ha introdotto all'art. 16 NA delle limitazioni allarealizzazione degli impianti fotovoltaici, in funzione sia delle tutele paesaggistiche, sia delrischio <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo produttivo a danno delle produzioni agroalimentari locali. Dalmomento che la produzione <strong>di</strong> energia elettrica da fonti rinnovabili è una prioritànazionale, ed è già in tal senso regolamentata ed incentivata d<strong>alle</strong> vigenti leggi delloStato, della Regione e dal Piano energetico Regionale, si è ritenuto opportuno introdurredelle deroghe a tali limitazioni allo scopo <strong>di</strong> farsi carico a livello provinciale <strong>di</strong> una quotadegli obblighi assunti per il rispetto del Protocollo <strong>di</strong> Kyoto, come evidenziato attraversole attività del costituendo piano-programma energetico provinciale. In tal senso si èritenuto opportuno introdurre la possibilità <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> parchi fotovoltaici darealizzarsi nelle aree rurali limitrofe <strong>alle</strong> APEA, anche per consentire corrette sinergiecon le domande energetiche. Si ricorda che essi sono comunque assoggettati aprocedure <strong>di</strong> valutazione ambientale da leggi sovraor<strong>di</strong>nate che dovranno tenere indebita considerazione le risultanze della VAS-VALSAT.martedì 15 giugno 2010 Pagina 58 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione96 1 4570 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCadelbosco <strong>di</strong>Sopra - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> estendere la "Zona <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, a tutta l'areacompresa tra l'argine destro del torrente Crostolo in Comune <strong>di</strong>Cadelbosco Sopra, la strada Cadelbosco-<strong>Reggio</strong>, la linea TAV e lanuova tangenziale presso Sesso. Si osserva che tale area ha lemedesime caratteristiche fisico-morfologiche, vegetazioniali, visualie <strong>di</strong> assetto inse<strong>di</strong>ativo delle aree contigue, tutelate come "zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale". L'estensioneproposta permetterebbe <strong>di</strong> garantire il proseguimento del corridoioecologico urbano del Crostolo verso la pianura.RRespinta.L'area segnalata in destra Crostolo si caratterizza per l’appartenenza ad un contestopaesaggistico <strong>di</strong> matrice ormai periurbana, dato il carattere interstiziale e lo strettorapporto visuale e funzionale con il complesso inse<strong>di</strong>ativo <strong>di</strong> Cadelbosco/Sesso. Siritiene, pertanto, che le politiche <strong>di</strong> protezione o <strong>di</strong> valorizzazione delle aree segnalatepossano essere più propriamente affrontate dai Comuni nell’ambito delle propriecompetenze <strong>di</strong> governo del territorio.Si segnala che la porzione settentrionale dell’area in Comune <strong>di</strong> Cadelbosco <strong>di</strong> Sopra,alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP era interessata da previsioni inse<strong>di</strong>ative già formalizzateattraverso Accordo <strong>di</strong> Pianificazione fra <strong>Provincia</strong> e Comune, come esplicitato all’art. 11,com. 5, lett. B)-2. Per la rimanente parte, si ricorda, invece, che il territorio rurale è<strong>di</strong>sciplinato, in applicazione della L.R. 20/2000, secondo le <strong>di</strong>sposizioni dell'art. 6 delleNorme. In particolare, la porzione <strong>di</strong> territorio in oggetto è stata in<strong>di</strong>viduata nel PTCP(tav. P3a), come area ad alta vocazione produttiva agricola e, pertanto, nell'elaborazionedei PSC dovrà essere <strong>di</strong>sciplinata secondo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> cui all'art. 6, comma 5, lett. C).Infine, riguardo al citato corridoio ecologico si evidenzia che il progetto <strong>di</strong> rete ecologicaprovinciale riconosce il Torrente Crostolo come corridoio ecologico fluviale secondario,prendendo atto delle caratteristiche <strong>di</strong> forte artificializzazione del suo tratto urbano, edattribuendo in tal senso più significativo ruolo a parti del territorio dotate <strong>di</strong> maggioreintegrità e funzionalità connettiva ecologica.97 1 4572 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoNovellaraSi chiede che all'area relativa al Casino <strong>di</strong> Sotto e Mulino <strong>di</strong> Sotto,sita in Comune <strong>di</strong> Novellara, sia tutelata ai sensi dell'art. 49 "Centristorici e nuclei <strong>di</strong> impianto storico" e dell'art. 44 "Zone <strong>di</strong> tutelanaturalistica".Gli osservanti sottolineano che tale area, già sottoposta <strong>alle</strong><strong>di</strong>sposizioni dell'art. 45 del D. Lgs 42/2004 con Decreto N. 142 del24/03/2005, presenta una valenza storica, paesaggistica edambientale in<strong>di</strong>scutibile e che il PTCP non tutela sufficientemente lasua integrità assoggettandola all'art. 50 "Strutture inse<strong>di</strong>ativestoriche e strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane".RRespinta in quanto la proposta <strong>di</strong> sostituzione del tipo <strong>di</strong> tutela relativa alla strutturastorica del Casino <strong>di</strong> Sopra-Mulino <strong>di</strong> Sopra non è adeguata all'oggetto che si intendetutelare ed è in contrasto con i criteri metodologici utilizzati nell'elaborazione del Piano.L'in<strong>di</strong>viduazione delle "strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane", tra le qualirientra la struttura storica del Casino <strong>di</strong> Sotto-Mulino <strong>di</strong> Sotto <strong>di</strong> Novellara, è stataeffettuata a seguito <strong>di</strong> analisi e valutazioni descritte nel paragrafo 5.2.9 della Relazione <strong>di</strong>Piano, che qui si intende formalmente richiamato. Tali strutture sono per definizione"sistemi storico-paesaggistici non urbani afferenti le principali strutture inse<strong>di</strong>ativestoriche (come principali ville storiche, corti agricole, castelli, chiese) caratterizzate dalruolo territoriale, ancora oggi riconoscibile, <strong>di</strong> elementi or<strong>di</strong>natori <strong>di</strong> vaste porzioni delpaesaggio provinciale” (cfr art. 50, comma 3), pertanto, per loro natura, tali strutture nonsono assimilabili ai "centri e nuclei storici" <strong>di</strong>sciplinati dall’art. 49 che hanno matricestorica "urbana" o, se rurale, caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> "spazi per usi pubblici ocollettivi" (cfr art. 49, comma 2).Infine, si rileva che anche la proposta <strong>di</strong> sottoporre tale struttura storica alla <strong>di</strong>sciplinadelle "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44 delle Norme, è completamente fuori luogo, inquanto l'area non presenta alcun carattere "naturalistico". Nel merito si vedanodefinizione e finalità delle "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", esplicitate nel comma 1 dell'art.44.98 1 4574 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> estendere la "Zona <strong>di</strong> tutela agronaturalistica", art. 45delle Norme, su <strong>di</strong> una piccola area posta a monte del parcheggionord del Parco Pineta in Comune <strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo, al fine <strong>di</strong>garantire una tutela paesaggistica omogenea intorno a questaimportante area pubblica, rilevante sotto l'aspetto naturalistico e<strong>di</strong>dattico.Gli osservanti ritengono, inoltre, che il Parco Pineta non siasufficientemente valorizzato nel nuovo PTCP.RRespinta.Si evidenzia che tutta l'area confinante col parcheggio nord del Parco <strong>di</strong> Vezzano edesterna alla zonizzazione del centro abitato in<strong>di</strong>viduata nel vigente PRG, è giàassoggettata <strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica", art. 45 delle Norme.Si ricorda che tali zone, ai sensi del comma 1 dell'art. 45, riguardano aree in cui lecaratteristiche <strong>di</strong> naturalità convivono e si integrano con la presenza antropica, che siesplica principalmente nelle attività legate alla pratica dell'agricoltura e, pertanto, unaestensione della tutela su aree urbane sarebbe fuori luogo. Inoltre, ai sensi del comma 8del citato articolo 45, sono fatte salve le previsioni inserite negli strumenti urbanisticicomunali, <strong>di</strong> conseguenza qualunque estensione <strong>di</strong> tutela agronaturalistica su zoneurbane del vigente PRG, sarebbe comunque esclusa dall'applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni<strong>di</strong> tutela paesistica.99 1 4579 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioLigonchioSi propone <strong>di</strong> includere l’area del Parco nazionale dell’Appenninopresso l'abitato <strong>di</strong> Ligonchio tra le “Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica”, art.44 dellle Norme, e <strong>di</strong> prevedere una fascia <strong>di</strong> rispetto come “Zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme.RRespinta in quanto, nell'ambito dell'elaborazione del Piano, le <strong>di</strong>verse zone <strong>di</strong> tutelapaesistica sono state stabilite in coerenza con la zonizzazione interna del Parco, definitacon l'atto istitutivo. Si veda nel merito il capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. La fascia <strong>di</strong>tutela intorno al Parco è assicurata da zone, sistemi ed elementi <strong>di</strong> tutela paesistica aiquali l'area è già sottoposta dal Piano adottato, fra cui si evidenzia il "sistema dei crinali"(art. 37) e il "sistema forestale boschivo" (art. 38).martedì 15 giugno 2010 Pagina 59 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione99 2 4579 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBusanaSi propone <strong>di</strong> tutelare come “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, l’area compresa tra icentri <strong>di</strong> Frassinedolo e Cervarezza, almeno fino al margine est dellaSS 63, e garantire anche per Costa dei Grassi una adeguata fascia<strong>di</strong> tutela, al fine <strong>di</strong> tutelare l'intorno <strong>di</strong> tali centri in<strong>di</strong>viduati nel PTCPai sensi dell'art. 49 delle Norme.RRespinta in quanto la proposta, denotando una incompleta ed inesatta interpretazionedelle tutele e relative <strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato, limita le considerazioni solo aquanto è rappresentato come "zone" nella tav. P5a.In merito <strong>alle</strong> aree specifiche oggetto della presente osservazione si rileva che non sonoprive <strong>di</strong> tutele in quanto:•per i "centri e nuclei storici", <strong>di</strong>sciplinati dall'art. 49, il comma 3 definisce l'aread'integrazione storico-paesaggistica, che i Comuni devono in<strong>di</strong>viduare ai sensi delsuccessivo comma 5 e secondo le linee guida 7.7 <strong>di</strong> cui all'Allegato NA7;•sono caratterizzate dalla presenza <strong>di</strong> numerose formazioni boschive (ve<strong>di</strong> tav. P5b),tutelate ai sensi dell'art. 38.Inoltre, buona parte dell'area è interessata da consistenti frane attive e quiescenti (ve<strong>di</strong>tav. P6), quin<strong>di</strong> da forti limitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'uso derivantidall'instabilità dei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delle Norme.Si ricorda, infine, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delle Normeed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav. P3a, èstato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e,pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>cui all'art. 6, comma 5, lett. b).99 3 4579 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVilla MinozzoSi propone <strong>di</strong> estendere la “Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica” (art.44) atutte le aree nei pressi dell’abitato <strong>di</strong> Febbio comprese nel ParcoNazionale e si chiede <strong>di</strong> motivare la scelta effettuata nel PTCP <strong>di</strong>lasciare prive <strong>di</strong> tutela tali aree.PAParzialmente accolta, in quanto l'inesatta delimitazione delle zone <strong>di</strong> tutela è dovuta adun errore materiale, pertanto si procede a far coincidere, presso Febbio, l'estensionedelle "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale" con l'area interna alperimetro del Parco. In merito si segnala che a seguito della puntuale informatizzazionedel perimetro da parte dell'Ente Parco, avvenuta dopo l'adozione del Piano, si provvedeanche alla rettifica e all'adeguamento delle zone <strong>di</strong> tutela paesaggistica interna. Perquanto riguarda la scelta delle zone <strong>di</strong> tutela paesaggistica interne e la fascia <strong>di</strong> tutela, sirimanda alla controdeduzione al sub. 1 della presente osservazione.99 4 4579 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVilla MinozzoSi propone <strong>di</strong> estendere le “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, nell'area checomprende tutti i centri storici (art. 49) del Comune <strong>di</strong> Villa Minozzoin<strong>di</strong>viduati nella TAV. 235NO, in quanto tale area non ha alcun tipo<strong>di</strong> tutela.RRespinta in quanto la proposta, denotando una incompleta ed inesatta interpretazionedelle tutele e relative <strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato, si limita a considerare solo quanto èrappresentato come "zone" nella tav. P5aIn merito all'area oggetto della presente osservazione si rileva che il "bianco" evidenziatodagli osservanti sulla tav. P5a non rappresenta una mancanza <strong>di</strong> tutele paesaggistiche,in quanto:•l'area è quasi completamente inclusa nel "sistema dei crinali" e pertanto <strong>di</strong>sciplinata aisensi dell'art. 37;•l'area è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> due crinali principali, sottoposti <strong>alle</strong><strong>di</strong>sposizioni dell'art. 43 e da estese formazioni boschive (ve<strong>di</strong> tav. P5b), con prevalenza<strong>di</strong> querceti, tutelate ai sensi dell'art. 38;•per i "centri e nuclei storici", <strong>di</strong>sciplinati dall'art. 49, il comma 3 definisce l'aread'integrazione storico-paesaggistica, che i Comuni devono in<strong>di</strong>viduare ai sensi delsuccessivo comma 5 e secondo le linee guida 7.7 <strong>di</strong> cui all'Allegato NA7;Inoltre, buona parte delle aree in<strong>di</strong>cate è anche interessata da numerose frane attive equiescenti (ve<strong>di</strong> tav. P6), quin<strong>di</strong> da forti limitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'usoderivanti dall'instabilità dei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delleNorme.Si ricorda, infine, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delle Normeed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav. P3a, èstato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e,pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>cui all'art. 6, comma 5, lett. b).99 5 4579 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone <strong>di</strong> inserire una fascia <strong>di</strong> tutela “Zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, comerispetto delle aree in<strong>di</strong>viduate come "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art.44, ad ovest <strong>di</strong> Novellano e ad ovest <strong>di</strong> GovernaraRRespinta. L'intorno delle "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica" richiamate, apposte per la tutela <strong>di</strong>"elementi del patrimonio geologico", è ampiamente salvaguardato da quanto già previstonel Piano adottato ed esplicitato nella controdeduzione al precedente sub. 4, alla quale sirimanda.martedì 15 giugno 2010 Pagina 60 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione100 1 4583 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioToanoSi propone che sia applicata la normativa relativa <strong>alle</strong> “Zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale” (art.42) intorno atutti i nuclei storici situati in comune <strong>di</strong> Toano e Villa Minozzorappresentati nella Tav. 235NE.RRespinta in quanto la proposta, denotando una incompleta ed inesatta interpretazionedelle tutele e relative <strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato, si limita a considerare solo quanto èrappresentato come "zone" nella tav. P5aIn merito all'area oggetto della presente osservazione si rileva che il "bianco" evidenziatodagli osservanti sulla tav. P5a non rappresenta una mancanza <strong>di</strong> tutele paesaggistiche,in quanto:•l'area è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> due crinali principali, sottoposti <strong>alle</strong><strong>di</strong>sposizioni dell'art. 43 e da alcune formazioni boschive (ve<strong>di</strong> tav. P5b), con prevalenza<strong>di</strong> querceti, tutelate ai sensi dell'art. 38;•per i "centri e nuclei storici", <strong>di</strong>sciplinati dall'art. 49, il comma 3 definisce l'aread'integrazione storico-paesaggistica, che i Comuni devono in<strong>di</strong>viduare ai sensi delsuccessivo comma 5 e secondo le linee guida 7.7 <strong>di</strong> cui all'Allegato NA7;Inoltre, buona parte delle aree in<strong>di</strong>cate è anche interessata da numerose franequiescenti ed alcune attive (ve<strong>di</strong> tav. P6), quin<strong>di</strong> da forti limitazioni delle attività <strong>di</strong>trasformazione e d'uso derivanti dall'instabilità dei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV dellaParte Seconda delle Norme.Si ricorda, infine, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delle Normeed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav. P3a, èstato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e,pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>cui all'art. 6, comma 5, lett. b).100 2 4583 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioToanoSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" (art.42) a sud <strong>di</strong> Toano, in modo daridurre l’area priva <strong>di</strong> tutela, in quanto l'estensione attuale "non copresufficientemente le linee altimetriche e questo danneggianotevolmente d'integrità ambientale".RRespinta.Non vi sono aree prive <strong>di</strong> tutele presso Toano in quanto è esclusa d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, la sola parteinteressata dalla zonizzazione del centro abitato del PRG vigente, comprensiva dellearee intercluse.100 3 4583 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVilla MinozzoSi propone una fascia <strong>di</strong> tutela “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, per l'intorno della"Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica” presente tra Montebiotto e Ca<strong>di</strong>gnano,al fine <strong>di</strong> garantire l'integrità dell'area.RRespinta.L'intorno della "zona <strong>di</strong> tutela naturalistica" richiamata, apposta per tutelare gli "elementidel patrimonio geologico", è ampiamente salvaguardato da quanto già previsto nel Pianoadottato ed esplicitato nella controdeduzione al precedente sub. 1, alla quale si rimanda.Si sottolinea che l'imme<strong>di</strong>ato intorno è interamente interessato da formazioni boschive.101 1 4590 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVilla MinozzoSi propone <strong>di</strong> estendere la “Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica”, art. 44 delleNorme, a tutta l’area del Parco nazionale dell’Appennino a sud <strong>di</strong>Civago (o della Romita), in quanto è presente un'ampia area nonadeguatamente tutelata.RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione dell'oss. 99/1 prot. 4579.101 2 4590 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVilla MinozzoSi propone <strong>di</strong> estendere la “Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica” (art.44)all’area del Parco nazionale vicino al Rescadore e si chiede <strong>di</strong>motivare la scelta effettuata nel PTCP <strong>di</strong> lasciare priva <strong>di</strong> tutela talearea, all'interno del Parco.PAParzialmente accolta, in quanto l'inesatta delimitazione delle zone <strong>di</strong> tutela è dovuta adun errore materiale, pertanto si procede a far coincidere, presso Rescadore, l'estensionedelle "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale" con l'area interna alperimetro del Parco. In merito si segnala che a seguito della puntuale informatizzazionedel perimetro da parte dell'Ente Parco, avvenuta dopo l'adozione del Piano, si provvedeanche alla rettifica e all'adeguamento delle zone <strong>di</strong> tutela paesaggistica interna. Perquanto riguarda la scelta delle zone <strong>di</strong> tutela paesaggistica interne e la fascia <strong>di</strong> tutela, sirimanda alla controdeduzione dell'oss. 99/1 prot. 4579.101 3 4590 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVilla MinozzoSi propone <strong>di</strong> inserire una fascia <strong>di</strong> tutela come “Zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, ina<strong>di</strong>acenza alla “Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica”, art. 44, ad ovest <strong>di</strong>Civago.RRespinta.L'unica area in cui le "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica" presso Civago non comprendono giàuna fascia <strong>di</strong> "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale" è a sud-ovest delcentro abitato ove confinano <strong>di</strong>rettamente col territorio urbanizzato in<strong>di</strong>viduato dal PRG<strong>di</strong> Villa Minozzo.martedì 15 giugno 2010 Pagina 61 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione101 4 4590 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVilla MinozzoSi propone <strong>di</strong> applicare la tutela delle “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, tra Civago e LaRomita, in quanto zona meritoria.RRespinta in quanto la proposta, denotando una incompleta ed inesatta interpretazionedelle tutele e relative <strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato, si limita a considerare solo quanto èrappresentato come "zone" nella tav. P5a.L'area, infatti, non è priva <strong>di</strong> tutele, in quanto è completamente inclusa nel "sistema deicrinali", <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 37, ed è caratterizzata dalla presenza esteseformazioni boschive (ve<strong>di</strong> tav. P5b) tutelate ai sensi dell'art. 38.Inoltre, la parte a sud-est <strong>di</strong> Civago è interessata da frane quiescenti (ve<strong>di</strong> tav. P6),quin<strong>di</strong> da limitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'uso derivanti dall'instabilità deiterreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delle Norme.Si ricorda, infine, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delle Normeed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav. P3a, èstato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e,pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>cui all'art. 6, comma 5, lett. b).101 5 4590 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVilla MinozzoSi propone <strong>di</strong> applicare la tutela delle “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale” , art. 42 delle Norme, tra Gazzano,Cervarolo, Ca’ Balocchi e Costalta, in quanto tale zona è priva <strong>di</strong>tutela.RRespinta in quanto la proposta, come quella del precedente sub. 4, si limita aconsiderare solo quanto è rappresentato come "zone" nella tav. P5a.L'area, infatti, non è priva <strong>di</strong> tutele, in quanto è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> esteseformazioni boschive (ve<strong>di</strong> tav. P5b), prevalentemente querceti, tutelate ai sensi dell'art.38 e <strong>di</strong> un crinale secondario (ve<strong>di</strong> tav. 1 dell'Allegato QC6) che la attraversa in sensosud-ovest/nord-est, <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 43 delle Norme.Inoltre, l'area è interessata dalla presenza <strong>di</strong> numerose frane attive e quiescenti (ve<strong>di</strong> tav.P6), quin<strong>di</strong> da forti limitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'uso derivantidall'instabilità dei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delle Norme.Riguardo alla tutela del territorio rurale, che si aggiunge a quanto già ricordato, si veda lacontrodeduzione al precedente sub. 4 della presente osservazione.102 1 4592 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioRamisetoSi propone <strong>di</strong> tutelare come “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, la zona a ovest <strong>di</strong>Miscoso, fino al confine provinciale.RRespinta in quanto la proposta limita le considerazioni solo a quanto è rappresentatocome "zone" nella tav. P5a. L'area ricade all'interno del "sistema dei crinali", tutelato aisensi dell'art. 37, inoltre è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> estese formazioni boschive(ve<strong>di</strong> tav. P5b), soprattutto querceti, tutelate ai sensi dell'art. 38. In più, l'area èsottoposta a "progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione del paesaggio, ai sensidell'art. 101, che rappresentano un'occasione per attivare azioni <strong>di</strong> recupero evalorizzazione del paesaggio, finalizzate alla fruizione delle risorse naturali e culturali.Inoltre, l'area è interessata da alcune frane quiescenti (ve<strong>di</strong> tav. P6), quin<strong>di</strong> da limitazionidelle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'uso derivanti dall'instabilità dei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dalTitolo IV della Parte Seconda delle Norme.Si ricorda, infine, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delle Normeed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav. P3a, èstato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e,pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>cui all'art. 6, comma 5, lett. b).102 2 4592 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioRamisetoSi propone tutelare come “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, la zona traMontemiscoso e Fornolo e fino al limite dell'area sottoposta all'art.101, in<strong>di</strong>viduando al suo interno “Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44.RRespinta in quanto la proposta limita le considerazioni solo a quanto è rappresentatocome "zone" nella tav. P5a. La maggior parte dell'area ricade all'interno del "sistema deicrinali", tutelato ai sensi dell'art. 37, ed è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> esteseformazioni boschive (ve<strong>di</strong> tav. P5b), con prevalenza <strong>di</strong> querceti e faggete, tutelate aisensi dell'art. 38.Inoltre, l'area è interessata dalla presenza <strong>di</strong> numerose frane quiescenti e da frane attivenei pressi <strong>di</strong> Poviglio (ve<strong>di</strong> tav. P6), quin<strong>di</strong> da forti limitazioni delle attività <strong>di</strong>trasformazione e d'uso derivanti dall'instabilità dei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV dellaParte Seconda delle Norme.Riguardo alla tutela del territorio rurale, che si aggiunge a quanto già ricordato, si veda lacontrodeduzione al precedente sub. 1 della presente osservazione.102 3 4592 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioRamisetoSi propone <strong>di</strong> estendere la “Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica”, art. 44 delleNorme, presso l'abitato <strong>di</strong> Succiso, dove è presente un'area priva <strong>di</strong>tutela, e <strong>di</strong> prevedere una fascia <strong>di</strong> rispetto come "Zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale”, art. 42.AAccolta.L'inesatta delimitazione delle zone <strong>di</strong> tutela è dovuta ad un errore materiale, come è statosegnalato nelle <strong>osservazioni</strong> d'ufficio. L'area oggetto della presente osservazione, giàinclusa nella zonizzazione dell'ex Parco regionale del Gigante e relativo pre-parco, èstata stralciata d<strong>alle</strong> tutele utilizzando erroneamente la delimitazione del territorio urbanodel Piano territoriale del Parco che comprendeva anche previsioni inse<strong>di</strong>ative soppressedallo stesso Piano del Parco.Si procede, pertanto, a riconfinare la zonizzazione <strong>di</strong> tutela a sud <strong>di</strong> Succiso attestandole "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44, sostanzialmente sul limite del bosco eprevedendo una fascia sottoposta a tutela come "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42, limitrofa all'abitato.martedì 15 giugno 2010 Pagina 62 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione102 4 4592 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioRamisetoSi propone <strong>di</strong> applicare la tutela "Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica”, art. 44delle Norme, all'area che costeggia il fiume Enza in<strong>di</strong>viduata conl’art. 101 nella tav. 234NE.RRespinta in quanto la proposta limita le considerazioni solo a quanto è rappresentatocome "zone" nella tav. P5a. L'area in buona parte all'interno del "sistema dei crinali",tutelato ai sensi dell'art. 37, ed è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> estese formazioniboschive (ve<strong>di</strong> tav. P5b), con prevalenza <strong>di</strong> querceti, tutelate ai sensi dell'art. 38.Inoltre, l'area è interessata da frane quiescenti e frane attive nei pressi <strong>di</strong> Camporella(ve<strong>di</strong> tav. P6), quin<strong>di</strong> da forti limitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'uso derivantidall'instabilità dei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delle Norme.In più, la previsione <strong>di</strong> "progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione del paesaggio", aisensi dell'art. 101, rappresenta un'occasione per attivare azioni <strong>di</strong> recupero evalorizzazione del paesaggio, finalizzate alla fruizione delle risorse naturali e culturali.Riguardo alla tutela del territorio rurale, che si aggiunge a quanto già ricordato, si veda lacontrodeduzione al precedente sub. 1 della presente osservazione.102 5 4592 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone <strong>di</strong> eliminare la piccola area bianca presente sul confinedel Parco Nazionale nei pressi <strong>di</strong> Valbona, applicando la tutela delle"zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44 delle Norme, o delle "zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42.AAccolta, supponendo che la proposta si riferisca ad una piccola area a sud-ovest <strong>di</strong>Valbona. L'inesatta delimitazione delle zone <strong>di</strong> tutela è dovuta ad un errore materiale,pertanto si conferma la "zona <strong>di</strong> tutela naturalistica" all'interno del Parco e si estende la"zona <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale" sino al confine del medesimo.102 6 4592 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCollagnaSi propone <strong>di</strong> tutelare come “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, la zona compresatra Vallisnera <strong>di</strong> Sopra e <strong>di</strong> Sotto, Valbona e Collagna, in<strong>di</strong>viduandoal suo interno parti da tutelare come “Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica",art. 44, in quanto tale zona <strong>di</strong> indubbio interesse naturalistico è priva<strong>di</strong> tutele.RRespinta in quanto la proposta limita le considerazioni solo a quanto è rappresentatocome "zone" nella tav. P5a. L'area ricade all'interno del "sistema dei crinali", tutelato aisensi dell'art. 37, ed è caratterizzata in parte dalla presenza <strong>di</strong> prati pascoli tutelati aisensi dell'art. 54 ed in parte, a sud e a sud-est <strong>di</strong> Vallisnera, da <strong>di</strong>verse formazioniboschive, <strong>di</strong>sciplinate ai sensi dell'art. 38.Inoltre, l'area è interessata da estese frane quiescenti alternate a frane attive (ve<strong>di</strong> tav.P6), quin<strong>di</strong> da forti limitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'uso derivantidall'instabilità dei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delle Norme.Riguardo alla tutela del territorio rurale, che si aggiunge a quanto già ricordato, si veda lacontrodeduzione al precedente sub. 1 della presente osservazione.102 7 4592 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCollagnaSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, intorno agli abitati <strong>di</strong>Nismozza e Acquabona, in<strong>di</strong>viduati ai sensi dell'art. 49.RRespinta in quanto la proposta limita le considerazioni solo a quanto è rappresentatocome "zone" nella tav. P5a. Le aree in<strong>di</strong>cate sono in buona parte caratterizzate dallapresenza <strong>di</strong> formazioni boschive (ve<strong>di</strong> tav. P5b) e, pertanto, tutelate ai sensi dell'art. 38.Inoltre, l'area è quasi completamente interessata da frane quiescenti (ve<strong>di</strong> tav. P6),quin<strong>di</strong> da forti limitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'uso derivanti dall'instabilitàdei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delle Norme.Riguardo alla tutela del territorio rurale, che si aggiunge a quanto già ricordato, si veda lacontrodeduzione al precedente sub. 1 della presente osservazione.102 8 4592 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCollagnaSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, intorno all’abitato <strong>di</strong>Cerreto Alpi, in quanto l'attuale estensione non copresufficientemente le alture limitrofe.RRespinta in quanto la proposta limita le considerazioni solo a quanto è rappresentatocome "zone" nella tav. P5a. L'area in<strong>di</strong>cata è perlopiù interessata dalla presenza <strong>di</strong>estese formazioni boschive (ve<strong>di</strong> tav. P5b), tutelate ai sensi dell'art. 38, ed inoltre rientranel "sistema dei crinali" <strong>di</strong>sciplinato dall'art. 37.Riguardo alla tutela del territorio rurale, che si aggiunge a quanto già ricordato, si veda lacontrodeduzione al precedente sub. 1 della presente osservazione.102 9 4592 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCollagnaSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela “Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica”, art. 44delle Norme, <strong>alle</strong> montagne intorno al Cerreto non comprese nelParco Nazionale, al fine <strong>di</strong> garantire una fascia <strong>di</strong> tutela intorno alParco.RRespinta in quanto la fascia <strong>di</strong> tutela intorno al Parco è assicurata da zone, sistemi edelementi <strong>di</strong> tutela paesistica ai quali l'area è già sottoposta dal Piano adottato, fra cui sievidenzia il "sistema dei crinali" (art. 37) e il "sistema forestale boschivo" (art. 38).102 10 4592 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone tutelare uniformemente tutta l'area del Parco Nazionalecome “Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica”, art. 44 delle Norme, al fine <strong>di</strong> nonminare la continuità del bene naturalistico.RRespinta in quanto, nell'ambito dell'elaborazione del Piano, le <strong>di</strong>verse zone <strong>di</strong> tutelapaesistica sono state stabilite in coerenza con la zonizzazione interna del Parco, definitacon l'atto istitutivo. Si veda nel merito il capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano.103 1 4596 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCollagnaSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela “Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica”, art. 44delle Norme, a tutta l’area interna al Parco Nazionale presso CerretoLaghi, prevedendo poche zone <strong>di</strong> minore tutela per l’ampliamentodegli abitati. In particolare si segnala un'area troppo ampia priva <strong>di</strong>tutele ad ovest dell'abitato.RRespinta in quanto, nell'ambito dell'elaborazione del Piano, le <strong>di</strong>verse zone <strong>di</strong> tutelapaesistica sono state stabilite in coerenza con la zonizzazione interna del Parco, definitacon l'atto istitutivo. Si veda nel merito il capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano.Riguardo a Cerreto laghi si segnala che non vi sono aree prive <strong>di</strong> tutele in quanto èesclusa d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42 delleNorme, la sola area interessata dalla zonizzazione del centro abitato nell'ex Parcoregionale del Gigante.martedì 15 giugno 2010 Pagina 63 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione103 2 4596 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCollagnaSi propone <strong>di</strong> uniformare la tutela all'interno del Parco Nazionalepresso Ospitaletto con “Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica”, art. 44 delleNorme, per dare continuità <strong>di</strong> tutela e valorizzazione al Parco. Sirileva che nel PTCP l'area è tutelata in parte come "Zone tutelanaturalistica" ed in parte come "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale".RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione al precedente sub. 1 della presente osservazione.104 1 4610 ARIATTIGIUSEPPE/NICOLETTA/ALESSANDRAmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>ano -Albinea - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi osserva:la realizzazione della Bretella "Casa Spadoni - Bosco", in quantoaumenterà i flussi <strong>di</strong> traffico, con conseguente peggioramento dellaqualità dell'aria, e <strong>di</strong>minuzione della qualità <strong>di</strong> vita dei residenti.Si propone, nel caso in cui l'intervento sia in<strong>di</strong>spensabile, <strong>di</strong>prendere in considerazione un tracciato alternativo.AAccolta.Si procede alla mo<strong>di</strong>fica del rango funzionale del tracciato <strong>di</strong> cui all'osservazione,riproponendo l'assetto funzionale attuale, per quanto attiene all'ambito territorialericompreso tra Scan<strong>di</strong>ano Albinea e <strong>Reggio</strong> Emilia, in località Bosco, ovvero:- assegnando al tracciato esistente <strong>di</strong> via Romana/via della Noce il rango funzionale <strong>di</strong>"viabilità <strong>di</strong> interesse intercomunale esistente";-mo<strong>di</strong>ficando l'errore materiale in merito alla rappresentazione del tracciato <strong>di</strong> viaRomana/via della Noce, rappresentando il tracciato sul se<strong>di</strong>me esistente;- assegnando al tracciato esistente della SP 467R tra Bosco e Pratissolo <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano ilrango funzionale <strong>di</strong> "sottosistema della viabilità ra<strong>di</strong>ale esistente";- mo<strong>di</strong>ficando l'errore materiale in merito alla rappresentazione del tracciato della SP467R in località Bosco, e rappresentando il tracciato sul se<strong>di</strong>me esistente.Si procederà ad attivare uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità avente la finalità <strong>di</strong> proporre soluzioni emisure per il miglioramento e la messa in sicurezza dell'assetto infrastrutturale relativoalla SP 467R e <strong>alle</strong> sue connessioni principali, valutando sia la bretella in oggetto chealternative <strong>di</strong> tracciato.Si ricorda infine che le proposte così accolte non mo<strong>di</strong>ficano l'impianto strategico delsistema della mobilità e ne confermano coerentemente gli obiettivi, così come già definitiin sede <strong>di</strong> preliminare e assunti dal Piano adottato.105 1 4612 GILIOLI ARGEA mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -VIVIANA - tavole programmatiche Tavola P3aGILIOLI RIENZARete ViariaScan<strong>di</strong>ano -Albinea - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi osserva:la realizzazione della Bretella "Casa Spadoni - Bosco", in quantoaumenterà i flussi <strong>di</strong> traffico, con conseguente peggioramento dellaqualità dell'aria, e <strong>di</strong>minuzione della qualità <strong>di</strong> vita dei residenti.Si propone, nel caso in cui l'intervento sia in<strong>di</strong>spensabile, <strong>di</strong>prendere in considerazione un tracciato alternativo.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 104/1 prot. 4610106 1 4619 FERRETTI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -ERMANNO tavole programmatiche Tavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>ano -Albinea - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi osserva:la realizzazione della Bretella "Casa Spadoni - Bosco", in quantoaumenterà i flussi <strong>di</strong> traffico, con conseguente peggioramento dellaqualità dell'aria, e <strong>di</strong>minuzione della qualità <strong>di</strong> vita dei residenti.Si propone, nel caso in cui l'intervento sia in<strong>di</strong>spensabile, <strong>di</strong>prendere in considerazione un tracciato alternativo.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 104/1 prot. 4610107 1 4621 FERRETTI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -ANDREA tavole programmatiche Tavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>ano -Albinea - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi osserva:la realizzazione della Bretella "Casa Spadoni - Bosco", in quantoaumenterà i flussi <strong>di</strong> traffico, con conseguente peggioramento dellaqualità dell'aria, e <strong>di</strong>minuzione della qualità <strong>di</strong> vita dei residenti.Si propone, nel caso in cui l'intervento sia in<strong>di</strong>spensabile, <strong>di</strong>prendere in considerazione un tracciato alternativo.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 104/1 prot. 4610108 1 4626 BERTOLANI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -BARBARA tavole programmatiche Tavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>ano -Albinea - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi osserva:la realizzazione della Bretella "Casa Spadoni - Bosco", in quantoaumenterà i flussi <strong>di</strong> traffico, con conseguente peggioramento dellaqualità dell'aria, e <strong>di</strong>minuzione della qualità <strong>di</strong> vita dei residenti.Si propone, nel caso in cui l'intervento sia in<strong>di</strong>spensabile, <strong>di</strong>prendere in considerazione un tracciato alternativo.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 104/1 prot. 4610109 1 4629 IOTTI LORIS mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -tavole programmatiche Tavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>ano -Albinea - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi osserva:la realizzazione della Bretella "Casa Spadoni - Bosco", in quantoaumenterà i flussi <strong>di</strong> traffico, con conseguente peggioramento dellaqualità dell'aria, e <strong>di</strong>minuzione della qualità <strong>di</strong> vita dei residenti.Si propone, nel caso in cui l'intervento sia in<strong>di</strong>spensabile, <strong>di</strong>prendere in considerazione un tracciato alternativo.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 104/1 prot. 4610110 1 4632 LOSIO MARCO mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -tavole programmatiche Tavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>ano -Albinea - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi osserva:la realizzazione della Bretella "Casa Spadoni - Bosco", in quantoaumenterà i flussi <strong>di</strong> traffico, con conseguente peggioramento dellaqualità dell'aria, e <strong>di</strong>minuzione della qualità <strong>di</strong> vita dei residenti.Si propone, nel caso in cui l'intervento sia in<strong>di</strong>spensabile, <strong>di</strong>prendere in considerazione un tracciato alternativo.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 104/1 prot. 4610martedì 15 giugno 2010 Pagina 64 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione111 1 4633 SASSATELLILAURIDE -DALLAIEDEN/LUCAmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>ano -Albinea - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi osserva:la realizzazione della Bretella "Casa Spadoni - Bosco", in quantoaumenterà i flussi <strong>di</strong> traffico, con conseguente peggioramento dellaqualità dell'aria, e <strong>di</strong>minuzione della qualità <strong>di</strong> vita dei residenti.Si propone, nel caso in cui l'intervento sia in<strong>di</strong>spensabile, <strong>di</strong>prendere in considerazione un tracciato alternativo.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 104/1 prot. 4610112 1 4637 BALDELLI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -MARIA - COSTI tavole programmatiche Tavola P3aSILVANORete ViariaScan<strong>di</strong>ano -Albinea - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi osserva:la realizzazione della Bretella "Casa Spadoni - Bosco", in quantoaumenterà i flussi <strong>di</strong> traffico, con conseguente peggioramento dellaqualità dell'aria, e <strong>di</strong>minuzione della qualità <strong>di</strong> vita dei residenti.Si propone, nel caso in cui l'intervento sia in<strong>di</strong>spensabile, <strong>di</strong>prendere in considerazione un tracciato alternativo.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 104/1 prot. 4610113 1 4642 BARTOLAI BICE mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -tavole programmatiche Tavola P3aRete ViariaScan<strong>di</strong>ano -Albinea - <strong>Reggio</strong>nell'EmiliaSi osserva:-l'assetto gerarchico in<strong>di</strong>viduato in Tavola P3a tra Fogliano eScan<strong>di</strong>ano in quanto si mo<strong>di</strong>fica il rango funzionale della viabilitàinteressata, rispetto alla fase preliminare dal PTCP; tale previsionecomporterà un aggravamento degli impatti negativi, in particolare perla popolazione residente in Bosco sulla <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong> via della Noce/viaRomana (impatti non solo <strong>di</strong> tipo viabilistico ma anche <strong>di</strong> rilievopaesaggistico).Si richiede:- <strong>di</strong> stralciare in ogni caso la connessione SP 467R-Pedemontanaadottata dal Piano.-si propone altresì un tracciato alternativo sul versante nord estdella ferrovia, affidando <strong>alle</strong> risultanze <strong>di</strong> apposito stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilitàla definizione del tracciato alternativo migliore;-<strong>di</strong> prevedere VAS/VALSAT per l'apposito stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità inquanto parte integrante del processo <strong>di</strong> elaborazione del tracciato,consentendo la partecipazione al relativo proce<strong>di</strong>mento e l'accesso<strong>alle</strong> informazioni e occorrenti, consentendo altresì <strong>di</strong> far pervenireall'autorità competente la presente osservazione.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 104/1 prot. 4610.martedì 15 giugno 2010 Pagina 65 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione114 1 4645 CONFAGRICOLTURA -COLDIRETTI -CIA - UNIONEGENERALEAGRICOLTORImo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSPur con<strong>di</strong>videndo l’obiettivo <strong>di</strong> riduzione del consumo <strong>di</strong> suoloagricolo non si ritengono accettabili gli “eccessi vincolistici presentinel Piano”. La rete ecologica sovrappone nuovi vincoli <strong>alle</strong> attivitàproduttive in un’ottica conservativa del paesaggio agrario. Simanifestano riserve su alcuni siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000 e sulla rete <strong>di</strong>corridoi ecologici proposti;Circa l'art. 5, comma 4, lett. A), si <strong>di</strong>ssente dall’assunzione <strong>di</strong>obiettivi <strong>di</strong> incremento delle aree naturali multifunzionali in quantosottrazioni <strong>di</strong> suolo pregiu<strong>di</strong>zievoli dell’attività agricola. Nel merito si<strong>di</strong>ssente anche dall’istituzione del Parco Regionale del Secchia;Circa il comma 5, lett. c), i corridoi ecologici non seguono i percorsidell’avifauna né elementi fisici del territorio, ponendosi come barriereallo sviluppo <strong>di</strong> un’agricoltura intensiva nell’area più competitiva dellaprovincia;Al comma 5, lett. d) 2) III, la norma contrasta con <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>co<strong>di</strong>ce civile inerenti i “fon<strong>di</strong> chiusi” e con <strong>di</strong>sposizioni comunitarieinerenti la “biosicurezza degli <strong>alle</strong>vamenti”. Parimenti al com. 5, lett.e) 2), la norma limita la libertà <strong>di</strong> scelta delle aziende agricole circal’ubicazione <strong>di</strong> interventi;Al comma 6, si ritiene <strong>di</strong>scutibile l’utilità <strong>di</strong> imporre ai comuni ladefinizione della rete ecologica localePAParzialmente accolta.Il Ptcp non introduce nuovi siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000, in quanto l’iter <strong>di</strong> istituzione èregionale/ministeriale. Essi sono però considerati capisal<strong>di</strong> della costituenda reteecologica provinciale.Lo stesso vale per l’istituzione del parco regionale del Secchia, che segue la procedura<strong>di</strong> cui alla L.R. 6/2005 in<strong>di</strong>pendente dal PTCP. Il piano si è limitato ad in<strong>di</strong>viduare unareale <strong>di</strong> reperimento quale ipotesi allo stu<strong>di</strong>o degli enti competenti. Occorre altresìevidenziare che l'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, condeliberazione 22 luglio 2009, n. 243 ha approvato il Programma per il Sistema regionaledelle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000. Nella tav. P2, nonché nella relazioneillustrativa ed in ogni altro elaborato <strong>di</strong> piano si è reso necessario mo<strong>di</strong>ficare tutti iriferimenti alla previsione del "parco regionale del Fiume Secchia" con la più genericacategoria "area protetta del Fiume Secchia" in quanto il suddetto programma riporta peril territorio reggiano l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per l'istituzione <strong>di</strong> "un'areaprotetta del Fiume Secchia", non specificando quin<strong>di</strong> la tipologia <strong>di</strong> istituto <strong>di</strong> tutela (separco regionale, riserva o paesaggio protetto).Il progetto <strong>di</strong> rete ecologica, introdotto in applicazione dell’art. A1 comma 3 della l.r.20/200, non va percepito come regime vincolistico sovrapposto ad altri già esistenti, dalmomento che l’art. 5 non introduce vincoli allo sfruttamento produttivo agricolo deiterritori interessati. Gli elementi della rete si appoggiano per quanto possibile sulle tutelegià esistenti, salvo le <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> connessione ecologica che costituiscono una novità e<strong>di</strong>nteressano anche aree intensamente coltivate. Il suolo agricolo è considerato in talsenso un bene prezioso al fine <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>are dall’ulteriore urbanizzazione i residui varchirurali <strong>di</strong> importanza provinciale. Su queste porzioni <strong>di</strong> territorio il PTCP, attraversol’in<strong>di</strong>viduazione dei “corridoi ecologici”, non introduce obblighi <strong>di</strong> rinaturazione né vincolialla coltivazione dei terreni, né tanto meno espropriativi, ma al contrario fornisce <strong>di</strong>rettiveai Comuni affinché tutelino il territorio rurale dalla trasformazione a fini inse<strong>di</strong>ativi.Si sottolinea che l’incremento della funzionalità ecologica del territorio rurale inapplicazione delle <strong>di</strong>sposizioni comunitarie in materia <strong>di</strong> sostegno al settore, èperseguibile attraverso una pluralità <strong>di</strong> strumenti compatibili con il mantenimento dell’usoagricolo del suolo, quali i finanziamenti del Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale, ed in particolarel’Asse 2. Esistono inoltre <strong>di</strong>verse misure e risorse che possono essereconsensualmente attivate attraverso la progettualità che i Comuni promuovono in areeconsiderate strategiche per l’attuazione delle reti ecologiche locali, quali ad esempiomisure perequative, remunerazione per la fornitura <strong>di</strong> servizi ambientali, ecc.Circa le problematiche legate alla realizzazione <strong>di</strong> recinzioni o <strong>di</strong> nuove e<strong>di</strong>ficazioni neglielementi <strong>di</strong> sensibilità prioritaria per la REP, si con<strong>di</strong>vidono le preoccupazioni degliosservanti e si procede alla specificazione del contenuto normativo come <strong>di</strong> seguito: sistralcia il contenuto dell’art. 5, comma 5, lettera d) punto 2, iii.All’art. 5, comma 5, lett. e), punto 2) si specifica che la limitazione è riferita a nuoveurbanizzazioni dovute ad espansione inse<strong>di</strong>ativa e non a costruzioni rurali.Si evidenzia infine che il progetto <strong>di</strong> Rete ecologica comunale è prerogativa dei Comuniin quanto facente parte del progetto <strong>di</strong> territorio che gli stessi sono titolati a re<strong>di</strong>gere inapplicazione delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui alla l.r. 20/2000.martedì 15 giugno 2010 Pagina 66 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione114 2 4645 CONFAGRICOLTURA -COLDIRETTI -CIA - UNIONEGENERALEAGRICOLTORImo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleTerritorio rurale, art. 6 NA:Gli usi ed interventi <strong>di</strong> cui ai punti 3, 6 e 9 dell’art. 6, comma 3, lett.C), sono da intendere quale gestione or<strong>di</strong>naria dell’agricoltura equin<strong>di</strong> da non riportare al punto in oggetto. Si ritiene inoltre chel’attività agricola competitiva sia in contrad<strong>di</strong>zione con quellasostenibile. All'art.6, comma 4, lett. B), si fa riferimento alla scarsità<strong>di</strong> risorse idriche. In caso <strong>di</strong> tale scarsità per cause climatiche sicercherà <strong>di</strong> gestire la situazione per quanto è possibile non essendoaccettabile che la risorsa manchi a causa del rispetto del DMV.Si ritiene che in caso <strong>di</strong> demolizione e trasferimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>rittie<strong>di</strong>ficatori, questi debbano essere intesi quale percentuale dellasuperficie da demolire, ma non <strong>di</strong> quantità modesta, come stabilito alcomma 4, lett. i), 1). Alla lettera j) dello stesso comma, si contestanel caso <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione l’obbligo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrazione dellanecessità attraverso adeguata documentazione, inteso quale “abuso<strong>di</strong> burocrazia”. Riguardo all’art. 6, com. 5, let. a) 3) si osserva infineche la stipula <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> ambientali è un regime contrattualeriguardante determinati interventi ricadenti in aree preferenziali delPRSR e non può essere considerata una norma “erga omnes”.114 3 4645 CONFAGRICOLTURA -COLDIRETTI -CIA - UNIONEGENERALEAGRICOLTORImo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaEnergie rinnovabili, art. 16 NA e Allegato 5 NA:Riguardo all’art. 16, comma 17, l’introduzione <strong>di</strong> limiti <strong>di</strong> potenza pergli impianti FER creano ostacolo alla produzione <strong>di</strong> energia da fontirinnovabili, e si ritiene sia più pertinente introdurre limiti <strong>di</strong> superficie,comunque più ampi rispetto <strong>alle</strong> <strong>di</strong>mensioni che il piano introduceper il fotovoltaico;Si ritiene inoltre eccessivo l’obbligo <strong>di</strong> rinaturazione del 30% per gliimpianti fotovoltaici, previsto dall’Allegato 5, punto 7.4, né si èd’accordo con il <strong>di</strong>sposto dell’art. 16, comma 20, lett. a) e b) ai sensidel quale nei siti della rete Natura 2000 e nelle zone <strong>di</strong> tutelaagronaturalistica si debbano porre <strong>di</strong>vieti alla realizzazione <strong>di</strong> impiantiFER.PAPAParzialmente accolta.- Si evidenzia che la lettera c) del comma 3 art.6 non <strong>di</strong>stingue tra usi agricole oconnessi ed usi extra-agricoli, ma identifica particolari usi che nei limiti in cui non alterinola dominanza dei caratteri <strong>di</strong> ruralità, siano sostenibili sul piano del carico urbanisticogenerato e non siano in contrasto con le tutele <strong>di</strong> cui alla parte seconda delle Norme <strong>di</strong>Piano, si ritengono sempre ammessi in territorio rurale.- Il Deflusso Minimo Vitale (DMV) è il valore minimo della portata che deve esserelasciata defluire a v<strong>alle</strong> delle captazioni, il cui rispetto è un obbligo previsto dalla vigentenormativa nazionale e regionale. Pur tenendo conto dei fabbisogni ed esigenze deisettori produttivi, il DMV è contemplato negli obiettivi al fine <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le esigenzeambientali dei corpi idrici e loro funzionalità e le esigenze degli ecosistemi e comunitàanimali e vegetali, finalizzate alla preservazione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> naturalità dei territori edelle corrette interazioni con il tessuto antropico. Altresì, l'accumulo idrico in bacini abasso impatto ambientale ha anche la finalità <strong>di</strong> compensare il deficit da DMV, rendendocioè <strong>di</strong>sponibili ai settori produttivi quelle risorse idriche che non possono essereprelevate ma devono invece essere lasciate defluire nei corsi d'acqua per il rispetto delDMV.In tal senso si ritiene <strong>di</strong> poter recepire solo parzialmente le mo<strong>di</strong>fiche proposte, inparticolare attraverso la soppressione del seguente punto: comma 4, lett. B).- Circa il trasferimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori connessi alla demolizione <strong>di</strong> fabbricatiincongrui si accoglie l’osservazione eliminando l'aggettivo "modesta" in quanto già iltermine “percentuale” in<strong>di</strong>ca un’entità parziale, infatti nella prassi urbanistica si èorientati a considerare scaglioni percentuali decrescenti della superficie da demolire.- Si accoglie parzialmente l’osservazione relativa all’art.6 comma 4 lettera j), in quanto, aseguito <strong>di</strong> riserva Regionale, si è specificato che solo negli ambiti agricoli ad altavocazione produttiva la nuova e<strong>di</strong>ficazione è ammessa in ragione <strong>di</strong> specifici programmi<strong>di</strong> riconversione e ammodernamento dell’attività agricola ai sensi dell’art. A-19 comma 3L.R. 20/2000.- Si accoglie, infine, quanto osservato rispetto al punto 3 lettera a) comma 5 dell'art. 6stralciando il suddetto punto.Parzialmente accolta.Le ragioni dell’apposizione <strong>di</strong> limitazioni per gli impianti FER in territorio rurale sonogiustificati dal voler raggiungere un ragionevole compromesso fra gli obiettivi energetici ele criticità legate più strettamente al mondo agricolo, quali in particolare il consumo <strong>di</strong>suolo produttivo, circa il quale si rinviene ampia documentazione all’interno del QC <strong>di</strong>piano (v. in particolare <strong>alle</strong>gato 09 QC e Allegato 10 QC). Ai sensi del d.lgs 387/2003, seè vero che gli impianti in oggetto possono essere ubicati anche in zone agricole, èaltrettanto vero che nella localizzazione occorre tenere conto delle <strong>di</strong>sposizioni in materia<strong>di</strong> sostegno al settore agricolo, con particolare riferimento <strong>alle</strong> tra<strong>di</strong>zioni agroalimentarilocali, alla tutela della bio<strong>di</strong>versità, così come del patrimonio culturale e del paesaggiorurale, costituenti obiettivi strategici del piano al pari della sostenibilità energetica delterritorio.Si conviene tuttavia con l’esigenza <strong>di</strong> rivedere le <strong>di</strong>sposizioni dell’art. 16, commi da 17 a21 e <strong>di</strong> conseguenza dell’<strong>alle</strong>gato 5 NA, punto 7.4, che sono già stati oggetto <strong>di</strong>riformulazione a seguito <strong>di</strong> riserva regionale, al fine <strong>di</strong> rendere perfetta coerenza fra le<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> PTCP, la legislazione vigente e le funzioni in capo alla Regione in materiaenergetica. In tal senso sono state soppresse le soglie <strong>di</strong> potenza installabile, ma è statomantenuto il limite <strong>di</strong> superficie occupabile con impianti fotovoltaici al fine <strong>di</strong> contrastarele <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo destinato <strong>alle</strong> produzioni della tra<strong>di</strong>zioneagroalimentare locale.Nei siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000 e nelle zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica il PTCP nonintroduce alcun <strong>di</strong>vieto. Riguardo la Rete Natura 2000 è fatto salvo quantoeventualmente stabilito da specifiche più restrittive <strong>di</strong>sposizioni vigenti (atti istitutivi, piani<strong>di</strong> gestione, ecc.). Nelle zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica è richiesto il corretto inserimentopaesaggistico dell’impiantomartedì 15 giugno 2010 Pagina 67 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione114 4 4645 CONFAGRICOLTURA -COLDIRETTI -CIA - UNIONEGENERALEAGRICOLTORImo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioAll’art. 42, comma 6, lett. c) non è chiaro cosa si intenda peror<strong>di</strong>naria utilizzazione agricola e attività <strong>di</strong> <strong>alle</strong>vamento non intensiva.Si ritiene che la vastità delle zone <strong>di</strong> interesse paesaggistico pongadei dubbi sulla fondatezza tecnica dell’in<strong>di</strong>viduazione;All’art. 45, comma 2, lett. e) non si con<strong>di</strong>vide l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> zonesottoposte a tutela agronaturalistica in pianura;Si contesta il contenuto dell’art. 54, com. 4. Non si può incentivare laconservazione in assenza <strong>di</strong> risorse.PAParzialmente accolta.Si rileva che il lessico utilizzato nell'art.42 così come in altri articoli della parte secondadelle Norme <strong>di</strong> attuazione deriva <strong>di</strong>rettamente dal PTPR vigente ( adottato nel 1989), cuiil PTCP è tenuto a conformarsi.Premesso che non esistono definizioni normative univoche ( e nemmeno dottrinali ) <strong>di</strong><strong>alle</strong>vamento non intensivo e <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria utilizzazione agricola del suolo, nel contestodella tutela paesaggistica le nozioni si possono così enucleare:- per or<strong>di</strong>naria utilizzazione agricola del suolo s'intende quella per cui il suolo è elementoessenziale della coltivazione e produzione agricola;- per <strong>alle</strong>vamento non intensivo s'intende quello che ha a <strong>di</strong>sposizione almeno 1 ettaro <strong>di</strong>terreno agricolo per ognuna della quantità <strong>di</strong> cui alla Tabella 6, dell'<strong>alle</strong>gato 5 alla parteterza del D.Lgs. 152/06.I criteri con i quali sono state in<strong>di</strong>viduate le "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggisticoambientale" (art. 42) e le "zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica" (art. 45) sono puntualmentedescritti nei paragrafi 5.2.5 e 5.2.8 della Relazione <strong>di</strong> Piano.Nel territorio <strong>di</strong> pianura il piano non in<strong>di</strong>vidua alcuna zona sottoposta <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>cui all’art. 45. Si prende atto del punto <strong>di</strong> vista dell’osservante riguardo alla funzione <strong>di</strong>presi<strong>di</strong>o svolta dall’agricoltura nei confronti del consumo <strong>di</strong> suolo.L'art. 54 comma 4 è un in<strong>di</strong>rizzo per i comuni che possono usufruire sia <strong>di</strong> strumentifinanziari settoriali che <strong>di</strong> carattere urbanistico.115 1 4646 FAVAGROSSA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -EDOARDOTavola P5atutele/vincoliSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoBrescelloSi chiede in prima istanza <strong>di</strong> eliminare la tutela "strutture inse<strong>di</strong>ativeterritoriale storiche non urbane", art. 50 delle Norme, sui terreni inproprietà e relativi e<strong>di</strong>fici colonici presso Corte S. Giorgio in Comune<strong>di</strong> Brescello, in seconda istanza, <strong>di</strong> limitare tale vincolo ai solifabbricati storici presenti nella corte, quali la torre e la chiesa .Si evidenzia che la maggior parte degli e<strong>di</strong>fici presenti nella corte è<strong>di</strong> epoca relativamente recente, essendo databili tra i primi anni '40ed i primi anni '60 del secolo scorso, come è documentato nel rilievofotografico <strong>alle</strong>gato. Inoltre, la corte è attualmente utilizzata daun'azienda agricola, <strong>di</strong> cui l'osservante è socio, che può avere lanecessità, per esigenze produttive, <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare uso e consistenzadegli e<strong>di</strong>fici esistenti o <strong>di</strong> realizzare nuove costruzioni, nel rispettodella normativa urbanistica vigente.RRespinta, in quanto non si ritiene che le recenti trasformazioni relative all'intorno dellacorte abbiano mo<strong>di</strong>ficato in modo irreversibile l'assetto dell'importante strutturainse<strong>di</strong>ativa storica <strong>di</strong> S. Giorgio.Si evidenzia che trasformazioni legate <strong>alle</strong> esigenze della conduzione agricola possonoessere compatibili con la tutela delle "strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche nonurbane", nei limiti e con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui al comma 7 dell'art. 50 delle Norme. Inoltre, siricorda che la normativa <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong>sciplina il recupero dei fabbricati storici ed incentival'eliminazione degli elementi incongrui col contesto storico-paesaggistico, ai sensi delcomma 6, lett. b) dell'art. 50 e dell'art. 6, comma 4, lett. i).116 1 4650 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBaisoSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela “Zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica”,art. 45 delle Norme, nella zona attualmente priva <strong>di</strong> tutela compresatra Ca’ Grimal<strong>di</strong>, Monte de’ Vinci e Monti <strong>di</strong> Ca<strong>di</strong>roggio, in quantotale area presenta le medesime caratteristiche delle limitrofe areetutelate ai sensi della stessa norma.RRespinta.L'area non è priva <strong>di</strong> tutela in quanto è inclusa nel "sistema collinare" e pertantosottoposta <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni dell'art. 37. L'area non in<strong>di</strong>viduata tra le "zone <strong>di</strong> tutelaagronaturalistica" è interessata dalla <strong>di</strong>scarica del rio Riazzone, pertanto non presenta lemedesime caratteristiche delle aree limitrofe.116 2 4650 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale” (art. 42) a cornice <strong>di</strong> Montebabbio e S.Romano, "applicando la buona norma <strong>di</strong> tutelare i centri storici nellaloro naturale cornice". Si evidenzia, inoltre, che anche il Castello <strong>di</strong>S. Valentino e Ca<strong>di</strong>roggio non sono tutelate con la "cornice"sufficiente.RRespinta in quanto le aree segnalate presentano già tutele paesistiche definite dal Pianoadottato. Per i "centri e nuclei storici", <strong>di</strong>sciplinati dall'art. 49, il comma 3 definisce l'aread'integrazione storico-paesaggistica che i Comuni devono in<strong>di</strong>viduare ai sensi delsuccessivo comma 5 e secondo le linee guida 7.7 <strong>di</strong> cui all'Allegato NA7. In meritoall'area limitrofa a S. Romano si rimanda alla controdeduzione all'osservazione Prot.4680/2009.martedì 15 giugno 2010 Pagina 68 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione117 1 4651 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Allegato 5 QC -RelazioneBeni PaesaggisticiRiguardo all'Allegato QC5, si chiede <strong>di</strong>:- sostituire l’ultimo capoverso della premessa con l’in<strong>di</strong>cazione dellanorma <strong>di</strong> cui agli artt. 143 e seguenti del D. lgs 63/2008 e <strong>di</strong>integrare le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’art. 145 del D. lgs 63/2008;- integrare il primo comma del cap. 2 con “Infine il D. lgs 63/2008 esmi ha sostanzialmente mo<strong>di</strong>ficato la lettera m) zone d'interessearcheologico, ampliando la tutela non più <strong>alle</strong> sole zone in<strong>di</strong>viduatealla data <strong>di</strong> entrata in vigore del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali del 2004,ma a tutte le zone d'interesse ma a tutte le zone d'interessearcheologico <strong>di</strong> fatto in<strong>di</strong>viduate dagli strumenti urbanistici (PTPR,PTCP e PSC)";- integrare il paragrafo 2.8 - Zone d'interesse archeologico lettera m)con l'elenco delle aree <strong>di</strong> interesse archeologico <strong>di</strong> cui all'<strong>alle</strong>gato NA7 "Elenco delle risorse storiche e archeologiche e linee guida";- integrare il punto "Parchi e riserve, usi civici e zone d'interessearcheologico (art. 142, comma 1, lett. F, H e M) contenuto nel cap. 3"Linee guida per l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree tutelate per legge neglistrumenti urbanistici comunali" con "e catalogazioni e in<strong>di</strong>viduazioniapprovate con strumenti urbanistici comunali".RRespinta, in quanto le proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica dell'Allegato QC5 sono in contrasto con icriteri d'in<strong>di</strong>viduazione dei beni tutelati ope legis assunti dalla pianificazionepaesaggistica provinciale e regionale ed ulteriormente specificati dal "Gruppo <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento e controllo" <strong>di</strong> cui all'art. 4 dell'"Accordo per l'aggiornamento dellacomponente paesaggistica del PTCP", sottoscritto il 3 ottobre 2007 tra <strong>Provincia</strong>,Regione Emilia-Romagna, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisticidell'Emilia-Romagna, Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio,Soprintendenza per i Beni Archeologici ed ANCI - <strong>Reggio</strong> Emilia.Si rammenta che tutte le elaborazioni relative all' in<strong>di</strong>viduazione dei Beni paesaggistici, equin<strong>di</strong> anche delle "zone <strong>di</strong> interesse archeologico" tutelate ope legis, nonché ladefinizione delle relative Linee guida per la redazione degli strumenti urbanisticicomunali, contenute nell'Allegato QC5, sono state con<strong>di</strong>vise dal citato "Gruppo <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento e controllo" che nella seduta del 29/09/2008 ha verificato e validato icontenuti degli elaborati adottati con Delibera CP. del 06/11/2008.Inoltre, si precisa che, per le "zone <strong>di</strong> interesse archeologico", le mo<strong>di</strong>fiche all'art. 142del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio (CBC) apportate dal D. lgs 63/2008, sonotese a consentire l'esercizio della tutela paesaggistica senza vincoli <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne temporale,attesa la costante evoluzione della ricerca archeologica.Si coglie, infine, l'occasione per chiarire alcuni aspetti relativi al rapporto tra le categorie<strong>di</strong> beni tutelate ope legis ed il Piano paesistico previsto dallo stesso CBC, <strong>di</strong>stinguendopreliminarmente il <strong>di</strong>verso regime <strong>di</strong> tutela che informa da una parte le categorie dell'art.142 e dall'altra i contenuti della pianificazione paesaggistica. Va da sé che se il Pianocoincidesse esclusivamente con le categorie declinate nell'art. 142 del CBC nonsarebbe un Piano, ma un semplice "repertorio", ossia un quadro conoscitivo, dellerichiamate categorie del CBC.Il Piano paesistico, secondo quanto <strong>di</strong>sposto dal nuovo CBC, riassume in sé entrambi ilivelli <strong>di</strong> tutela, al fine <strong>di</strong> estendere la regolamentazione e le strategie all'intero Paesaggio,nel suo complesso; inoltre, lo stesso CBC riconosce al Piano paesistico la valenza <strong>di</strong>strumento univoco <strong>di</strong> riferimento per la gestione delle tutele paesaggistiche.Non si con<strong>di</strong>vide, pertanto, l'interpretazione che alla categoria dell’art. 142, lett. m) delCBC si debbano ricondurre tutte le zone definite d’interesse archeologico dal PTCP, nétanto meno da strumenti urbanistici. Al contrario, si ritiene che le aree riconosciute come"beni culturali" ai sensi della parte seconda del CBC siano soggette anche alla sopracitata tutela paesaggistica ope legis, la quale non sostituisce ma si aggiunge alla prima(una tutela il bene in sé, l’altra il bene archeologico in relazione al contesto paesaggisticoin cui è inserito).117 2 4651 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede <strong>di</strong>:- riformulare gli articoli <strong>di</strong> cui al Titolo III delle Norme tenendo contoche trattasi <strong>di</strong> aree tutelate per legge. In particolare all'art. 47 sichiede <strong>di</strong> riformulare il comma 3 nel seguente modo: "Il presentePiano in<strong>di</strong>vidua i beni d'interesse storico-archeologico <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong>lettere a), b1) e b2) e gli elementi <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lett. C) e D) nella tav.P5a e nel quadro conoscitivo (Allegato 4). La catalogazionecompleta <strong>di</strong> tutti i beni <strong>di</strong> interesse storico-archeologico in<strong>di</strong>viduatenel presente piano è contenuta nell'Allegato 7 delle presenti Norme".Inoltre si richiede <strong>di</strong> togliere i commi 5 e 6 in quanto in nettocontrasto con la normativa vigente e gli accor<strong>di</strong> stipulati;- riformulare il comma 10 dell'art. 47 in accordo con laSoprintendenza per i Beni Archeologici e le associazioniambientaliste al fine <strong>di</strong> determinare le specifiche prescrizioni intesead assicurare la conservazione dei caratteri <strong>di</strong>stintivi <strong>di</strong> dette aree nelrispetto del CBC. Inoltre si richiede <strong>di</strong> eliminare il punto b2 delsuddetto commaRRespinta in quanto le proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica all'art.47 sono in contrasto con la vigente<strong>di</strong>sciplina del PTPR e con quanto con<strong>di</strong>viso, in sede <strong>di</strong> elaborazione del Piano, con lacompetente Soprintendenza per i Beni Archeologici.Si coglie comunque l'occasione per riba<strong>di</strong>re, oltre quanto già espresso nellacontrodeduzione al precedente punto della presente osservazione, che il PTCP, comegià il PTPR, è un piano territoriale e <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> una tutela <strong>di</strong> conservazione e d’uso deivalori paesaggistici che non s’identifica completamente con quella dei beni tutelati perlegge, essendo quest’ultima con<strong>di</strong>zionata all’obbligo dell’autorizzazione paesaggistica,mentre quella territoriale è <strong>di</strong>rettamente prescrittiva per le trasformazioni urbanistiche ede<strong>di</strong>lizie.martedì 15 giugno 2010 Pagina 69 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione117 3 4651 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede <strong>di</strong> recepire nella tav. P5a il perimetro relativo all'area <strong>di</strong>Luceria in<strong>di</strong>cato nella proposta Ministeriale che pone in salvaguar<strong>di</strong>aun'area più ampia rispetto a quella in<strong>di</strong>cata o, in alternativa, <strong>di</strong>recepire il perimetro in<strong>di</strong>viduato da RER Paesaggio. Inoltre si chiede<strong>di</strong> inserire Luceria nella categoria "complessi archeologici", art. 47,comma 2, lett. a).PAParzialmente accolta in quanto la delimitazione relativa a Luceria presente sulla tavolaP5a è dovuta ad un errore materiale, per cui si con<strong>di</strong>vide la sua correzione, mentre lacategoria <strong>di</strong> tutela B1 è coerente con quanto concordato con la competenteSoprintendenza ai Beni Archeologici e, pertanto, non si ritiene accoglibile la mo<strong>di</strong>fica.In particolare, per quanto attiene la proposta <strong>di</strong> perimetrazione dell'area archeologica <strong>di</strong>Luceria si rileva che trattasi <strong>di</strong> errore materiale <strong>di</strong> trasposizione nella tav. P5a. Si vedanel merito la scheda N. 47, contenuta nell'Appen<strong>di</strong>ce all'<strong>alle</strong>gato QC4, in cui il perimetrodella tutela ministeriale della "nuova proposta" coincide correttamente con ladelimitazione della tutela ministeriale in regime <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, secondo ladocumentazione agli atti contenuta nell'Appen<strong>di</strong>ce C dell'Allegato QC5. Si procedepertanto alla rettifica della perimetrazione sulla tavola P5a, in coerenza con quantocontenuto negli altri elaborati <strong>di</strong> Piano.In merito alla mo<strong>di</strong>fica della categoria <strong>di</strong> tutela si evidenzia che la categoria B1 è statacon<strong>di</strong>visa in fase <strong>di</strong> redazione del Piano con la stessa Soprintendenza per i BeniArcheologici. Tuttavia, si rammenta che, ai sensi del comma 9 dell'art. 47 delle Normeadottate, "i piani o progetti <strong>di</strong> cui al comma 8 possono inoltre motivatamente, a seguito <strong>di</strong>adeguati approfon<strong>di</strong>menti, variare la delimitazione e la categoria delle zone e deglielementi appartenenti <strong>alle</strong> categorie <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lettere a), b1), b2) del secondo comma(...)". Al riguardo si segnala che, nella sopra citata scheda N. 47, è in<strong>di</strong>cata un'ipotesi <strong>di</strong>delimitazione per una porzione interna al sito da sottoporre alla categoria a), comma 2,art. 47.118 1 4652 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioGattatico -Sant'Ilario d'Enza -Montecchio EmiliaSi propone che sia tutelata uniformemente come "Zone <strong>di</strong> tutelanaturalistica" l'area interessata dal sito Rete Natura 200 Sic Zps"Fontanili <strong>di</strong> Gattatico e fiume Enza" e che sia prevista una fascia <strong>di</strong>rispetto e "ammortizzamento" con tutela "Zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale". Gli osservanti segnalano che letutele previste nel PTCP non sono sufficienti per tutelare la pregiatavalenza naturalistica dell'area, idonea ad una "futura importatevalorizzazione <strong>di</strong>dattica e culturale".RRespinta in quanto tutte le aree incluse nel SIC/ZPS "Fontanili <strong>di</strong> Gattatico e FiumeEnza" sono sottoposte a tutela paesaggistica ai sensi della Parte II delle Norme, Titolo II"sistemi, zone ed elementi strutturanti la forma del territorio e <strong>di</strong> specifico interessenaturalistico", che comprende le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui agli articoli 40, 41, 42 e 45. Tale"vestizione" è avvenuta, nell'ambito dell'elaborazione del Piano, come riportato nelparagrafo 5.2.1 della Relazione <strong>di</strong> Piano, rendendo coerente quanto più possibile latutela paesistica <strong>alle</strong> caratteristiche ambientali e paesaggistiche delle aree interessatedal sito Rete Natura 2000, così da attribuire i più idonei livelli <strong>di</strong> tutela. E' stata inoltreabbondantemente prevista, ove possibile, anche una tutela esterna.In più, l'area è sottoposta a "progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio, ai sensi dell'art. 101, che rappresentano un'occasione per attivare azioni <strong>di</strong>recupero e valorizzazione del paesaggio, finalizzate alla fruizione delle risorse naturali eculturali.119 1 4653 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAltroSi osserva la non adeguatezza della Valsat al D.lgs n.4/2008, inquanto mancante degli adempimenti ivi previsti (consultazione deisoggetti competenti in materia ambientale, parere motivatodell'autorità competente, <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> sintesi) da integrare primae non dopo l'adozione, atto con cui si prefigura già una scelta.Si propone <strong>di</strong> procedere alla rielaborazione del piano secondo leprocedure <strong>di</strong> cui al D.lgs n.4/2008.RRespinta in quanto l’osservazione non interpreta correttamente la normativa regionale <strong>di</strong>attuazione del D.lgs n.4/2008, in particolare l'art.1, 5° comma, della L.R. n.9/2008, concui è stabilito il principio dell'integrazione della valutazione ambientale all'interno (e nonprima) del proce<strong>di</strong>mento urbanistico.La circolare regionale del novembre 2008 chiarisce quin<strong>di</strong> che l'integrazione della Valsatavviene nella fase successiva all'adozione (ve<strong>di</strong> par. 3.3.) come del resto è naturale,poichè è in questa fase che lo strumento adottato viene pubblicato, dando modo sia aisoggetti competenti in materia ambientale, sia a qualsiasi citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> presentare leproprie valutazioni e <strong>osservazioni</strong>.Naturalmente l'Autorità competente è e rimane la Regione, che esamina le <strong>osservazioni</strong><strong>di</strong> cui sopra ai fini del rilascio del parere motivato.120 1 4654 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleLinee elettricheSi osserva, riguardo al corridoio <strong>di</strong> fattibilità “nuove linee altatensione” (azione CT28) quanto segue:- non è possibile formulare <strong>osservazioni</strong> in quanto non vieneesplicitata la <strong>di</strong>mensione dell'impianto;- non viene esplicitata la funzione (area agroalimentare?);- l'elenco degli elementi ostativi e da verificare prioritariamente nontrova adeguata risposta, e non vi sono elementi territoriali edantropici la cui prossimità è con<strong>di</strong>zione favorevole;- la VALSAT a pag 432 afferma che "non si possiedono informazioniin merito", come è dunque possibile approvare una proposta <strong>di</strong> cuinon si possiedono informazioni;- la VINCA a pag 439 non in<strong>di</strong>vidua i gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> impatto andando aporre punti <strong>di</strong> domanda invece <strong>di</strong> fornire in<strong>di</strong>cazioni chiare chepermetterebbero una esatta valutazione dell'impatto che l'importanteopera avrà sul SIC;- si rileva altresì che tali infrastrutture devono essere sottoposte aVAS o VIA.Si propone lo stralcio dell'azione CT28.AAccolto lo stralcio dell'azione CT28 anche alla luce dell'osservazione formulata dalComune <strong>di</strong> Canossa (oss. 196/1 prot. 5600).Si evidenzia che le restanti considerazioni non sono pertinenti in quanto, con riguardo<strong>alle</strong> linee elettriche <strong>di</strong> previsione il PTCP, ai sensi della L.R. 30/2000 e della Del.G.R.197/2001 definisce i corridoi <strong>di</strong> fattibilità.In materia <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a della salute d<strong>alle</strong> fonti elettromagnetiche si rinvia altresì allarelativa osservazione d’ufficio in ragione del mutato quadro normativo.Si ritiene infine che il livello <strong>di</strong> valutazione ambientale operato sia coerente con il grado <strong>di</strong>definizione delle previsioni <strong>di</strong> piano e con la scala propria <strong>di</strong> un piano territoriale.Relativamente alla richiesta <strong>di</strong> assoggettamento a VIA si evidenzia altresì che taleprocedura si espleta, qualora prevista dalla legislazione regionale vigente, nella faseprocedurale idonea ed entro un quadro valutativo già definito dal presente RapportoAmbientale. Non spetta al PTCP definire opere ed interventi da assoggettare a VIA.martedì 15 giugno 2010 Pagina 70 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione121 1 4655 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIRErecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateRelazione Generale RP PaesaggioSi chiede che sia il PTPR e non il PTCP ad elaborare ed approvarequanto previsto dall'art. 143 del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali. L'Accordoper la componente paesaggistica del PTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emiliasottoscritto il 3 ottobre 2007 si pone in contrasto con il <strong>di</strong>sposto degliartt. 135 e 143 del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali. Tale Accordo non puòderogare e mo<strong>di</strong>ficare un Decreto legislativo.NPNon pertinente in quanto l'Accordo stipulato dalla <strong>Provincia</strong> non deroga ad alcunDecreto, né si sostituisce al PTPR, concorrendo esclusivamente all'attuazione dei suoicontenuti.L'assetto gestionale e le attribuzioni delle competenze in materia <strong>di</strong> pianificazionepaesaggistica è fissato dalla LR 20/2000 e dallo stesso Piano paesistico (PTPR). L'art.24 della LR 20/2000, in particolare, chiarisce che il PTPR, parte tematica del PTR, èattuato dai PTCP i quali, se approvati in conformità <strong>alle</strong> prescrizioni in esso contenute,assumono essi stessi valore ed effetti del piano paesistico regionale, <strong>di</strong>venendo l'unicoriferimento per gli strumenti comunali <strong>di</strong> pianificazione e per l'attività amministrativaattuativa ad essi delegata con la LR 26/1978 e s.m.i..Occorre poi rammentare che la Regione, così come tutte le 9 Province dell'Emilia-Romagna, sono già dotate <strong>di</strong> una pianificazione paesaggistica i cui contenuti sonosostanzialmente coerenti con i <strong>di</strong>sposti degli artt. 135 e 143 del CBC.La Regione, concluse le attività <strong>di</strong> verifica del proprio PTPR (in attuazione dell'art. 8dell'Accordo 2001, oltre che dell'art. 156 del CBC), ha avviato le attività preparatorieall'attuazione dell'aggiornamento del PTPR (al fine <strong>di</strong> conformarlo ai principi dellaConvenzione europea del paesaggio ed ai contenuti <strong>di</strong> cui all'art. 143 del CBC) conl'intenzione <strong>di</strong> svolgerle nella più ampia con<strong>di</strong>visione istituzionale, tenuto contodell'assetto pianificatorio conseguito in adeguamento della LR 20/2000. In tal senso haritenuto che l'avviare, in via sperimentale, il processo istituzionale con<strong>di</strong>viso finalizzatoall'aggiornamento della parte paesistica del PTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia potesse costituireuna valida esperienza per valutare, in un ambito territoriale ristretto, le tematiche e leeventuali problematiche che possono porsi nello svolgimento <strong>di</strong> un'attività <strong>di</strong>pianificazione con<strong>di</strong>visa.Il processo <strong>di</strong> concertazione istituzionale avviato per l'aggiornamento della componentepaesaggistica del PTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia è dunque un'esperienza sperimentale,propedeutica all'aggiornamento del PTPR. Si veda nel merito la D. G.R. N. 818 del 4giugno 2007.L'art. 7 dell'Accordo 03/10/2007 prevede infatti che, a seguito dell'attuazionedell'Accordo stesso:"la Regione Emilia - Romagna si impegna a coor<strong>di</strong>nare lo svolgimentodell’adeguamento del PTPR ai sensi dell’art. 156 del D. Lgs. n. 42/2004, recependo gliesiti delle attività previste dal presente Accordo;la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia, conseguentemente all’adeguamento della pianificazionepaesaggistica regionale, si impegna, con successiva variante, a integrare i contenuti egli obiettivi della parte paesaggistica del PTCP, al fine <strong>di</strong> renderlo conforme al pianoregionale adeguato".Si ricorda, infine, che l'esperienza del PTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia rientra anche tra le attività<strong>di</strong> adeguamento della pianificazione paesistica regionale agli obiettivi della Convenzioneeuropea del Paesaggio per le quali la Regione, sulla base dell'art. 12 dell' Accordoistituzionale tra Regione Emilia-Romagna, Ministero per i Beni e le Attività Culturali edAssociazioni delle Autonomie Locali Emilia-Romagna del 9 ottobre 2003, si impegna apromuovere la partecipazione della Direzione regionale e delle Soprintendenze <strong>di</strong> settorecompetenti in materia.122 1 4657 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleRete ecologica - aree protetteSIC/ZPSSi osserva la mancata coerenza della Valutazione d'Incidenza con laD.G.R. 1191/07 nei seguenti aspetti:1) non sono state in<strong>di</strong>viduate le possibili alternative e le opzioni zeroin caso <strong>di</strong> incidenza negativa;2) non sono state sottoposte a Valutazione d'Incidenza tutte le azionipreviste dal PTCP;3) non è stata effettuata una valutazione complessiva dei possibiliinterventi sui SIC-ZPS;4) non è stato acquisito il parere della Regione Emilia Romagna.Si propone la rielaborazione della Valutazione d'Incidenza inserendoanalisi e valutazioni che permettano <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la realeconsistenza degli interventi e il reale impatto ambientale per potercosì attuare la comparazione con soluzioni alternative e in<strong>di</strong>viduare ilsito più idoneo all'interventoRRespinta.1) laddove la Valutazione del Piano ha in<strong>di</strong>viduato potenziali effetti negativi delle azionisui siti Rete Natura 2000 è stato in<strong>di</strong>cato che dovrà essere avviato, in fase progettuale,l'opportuno proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Valutazione d'Incidenza del progetto, in modo da in<strong>di</strong>viduarecon esattezza l'incidenza e procedere, in quella fase, all'in<strong>di</strong>viduazione delle misure <strong>di</strong>mitigazione e <strong>di</strong> compensazione, nonché delle possibili alternative;2) sono state sottoposte a Valutazione d'Incidenza tutte le azioni con una potenzialeinterferenza con i siti Rete Natura 2000;3) la valutazione complessiva dei possibili interventi sui SIC-ZPS è una proceduraconsigliata, ma non obbligatoria. Data la complessità delle valutazioni effettuate sullabase <strong>di</strong> azioni non dettagliate a livello <strong>di</strong> progetto, non si è ritenuto opportuno effettuare lavalutazione <strong>di</strong> massima, perché più attinente a fasi progettuali;4) Ai sensi della Direttiva Regionale 1191/07 la Regione esprime le proprie valutazioni inmerito all’incidenza dei piani <strong>di</strong> livello provinciale nei confronti dei siti della Rete Natura2000, nell’ambito della sua partecipazione al relativo proce<strong>di</strong>mento d'approvazione.martedì 15 giugno 2010 Pagina 71 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione123 1 4659 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa, si chiede <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni anche in rapporto <strong>alle</strong> zone <strong>di</strong> ricarica dei bacini imbriferi;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si ricorda che in data 28/10/2008 la Giunta della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia hadeliberato, con Del. N. 3005, l'approvazione dell'accordo <strong>di</strong> pianificazione con i comuni <strong>di</strong>Baiso, Canossa, Casina, Vetto, e Villa Minozzo per l'adozione del PSC in formaassociata, prendendo atto della volontà dei 5 comuni <strong>di</strong> scegliere la prosecuzione delproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> adozione del PSC associato in modo autonomo, previa approvazionedell'accordo <strong>di</strong> pianificazione con la <strong>Provincia</strong>. Lo stralcio dei PSC dal proce<strong>di</strong>mentorelativo alla variante generale PTCP non comporta quin<strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zioni rispetto agli attisino ad ora compiuti ed approvati.Pertanto relativamente <strong>alle</strong> problematiche ed agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti in sede <strong>di</strong>Conferenza <strong>di</strong> Pianificazione il comune <strong>di</strong> Canossa procederà nell'ambito dell'autonomopercorso <strong>di</strong> elaborazione del PSC definitivo.Inoltre si evidenzia che il PTCP è conforme a quanto <strong>di</strong>sposto dall'art. A-13 della L.R.20/00 e si vedano sia la L.R. sia la controdeduzione all'oss. 132/1 prot. 4670. Sarà insede <strong>di</strong> Accordo Territoriale che verranno definite alcune delle questioni sollevate (adesempio attuazione coor<strong>di</strong>nata con la viabilità).Si fa presente che la VAS-VALSAT del PTCP, ha assoggettato a verifica la presenteprevisione che in ragione della natura stessa dello strumento, non è stata in<strong>di</strong>viduataquale preciso areale perimetrato, ma ambito <strong>di</strong> carattere ideogrammatico che verràdefinito e precisato in sede <strong>di</strong> pianificazione comunale. Di conseguenza la valutazionealla scala del PTCP tratta del rapporto <strong>di</strong> potenziale interferenza spaziale tra tale ambitoe i quadri <strong>di</strong> sensibilità alla scala territoriale.Il campo <strong>di</strong> valutazione delle azioni <strong>di</strong> Piano è definito nella Sezione C del RapportoAmbientale della Valsat del PTCP 2008, e ulteriormente specificato nella sezione D.Si ritiene dunque che il livello <strong>di</strong> valutazione ambientale operato sia coerente con il grado<strong>di</strong> definizione delle previsioni <strong>di</strong> piano e con la scala propria <strong>di</strong> un piano territoriale.Relativamente alla richiesta <strong>di</strong> assoggettamento a VIA si evidenzia altresì che taleprocedura si espleta, qualora prevista dalla legislazione regionale vigente, nella faseprocedurale idonea ed entro un quadro valutativo già definito dal presente RapportoAmbientale.124 1 4660 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi propone <strong>di</strong>:1. riformulare l’art. 49 "Centri e nuclei storici" integrando gli <strong>alle</strong>gati ela cartografia secondo le <strong>di</strong>sposizioni dell’art. A-7 LR 20/2000,in<strong>di</strong>viduando con esattezza i centri storici e demandando ai Comunila sola definizione del perimetro;2. eliminare la catalogazione proposta al comma 2 dell'art. 49 epre<strong>di</strong>sporre un elenco dei centri storici che consenta <strong>di</strong> fare<strong>osservazioni</strong> sulla mancanza o presenza <strong>di</strong> tutele su specifici centri;3. in<strong>di</strong>care la fascia <strong>di</strong> rispetto intorno ai centri storici perpreservarne il contesto e verificare che i beni e le aree tutelate nonsiano oggetto <strong>di</strong> azioni in contrasto con la tutela stessa.RRespinta in quanto le proposte denotano una incompleta ed inesatta interpretazionedelle <strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato riguardo a "centri e nuclei storici", <strong>di</strong>sposizioni chespecificano e precisano, come è competenza del PTCP, la pianificazione paesaggisticaregionale, in coerenza con il PTPR (art. 22) e la LR 20/2000 (art. A-7).In merito all'aggiornamento dell'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> "centri e nuclei storici", nonché dellarelativa <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela (punti 1 e 2 dell'osservazione), si rimanda al paragrafo 5.2.9della Relazione <strong>di</strong> Piano (in particolare, pagg. 123-125 e 129-131), che qui si intendeformalmente richiamato. Ricordando che il Piano adottato ha in<strong>di</strong>viduato 354 "centri enuclei storici" (<strong>di</strong> cui il 14% costituito da più nuclei relazionati tra loro), rispetto ai 235 delPTCP 1999, si evidenzia anche che al comma 6 dell'art. 49 è contenuta la prescrizione<strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a che <strong>di</strong>sciplina gli interventi in attesa degli adeguamenti comunali.Inoltre, si rammenta che ormai tutti i Comuni nei loro strumenti urbanistici hannoin<strong>di</strong>viduato i "centri storici", mentre si sono riscontrate modalità molto <strong>di</strong>verse <strong>di</strong><strong>di</strong>sciplina dei nuclei minori, pertanto nell'elaborazione del Piano adottato è stata prestataparticolare attenzione ad in<strong>di</strong>rizzare i Comuni nell'applicazione delle nuove <strong>di</strong>sposizioni,definendo criteri e metodologia operativa (si veda Allegato NA7, linee guida 7.7), nonchérafforzando l'aspetto normativo della tutela delle relazioni paesaggistiche con l'intorno,rilevante soprattutto per detti nuclei minori, in modo del tutto ine<strong>di</strong>to.Infine, per quanto attiene il punto 3, si rammenta che spetta ai Comuni perimetrare leeventuali "aree d'integrazione storico paesaggistica" dei centri e nuclei storici (commi 3 e4 dell'art. 49, in coerenza con art. A-7 della LR 20/2000). La LR 20/2000, art. 19,conferisce alla pianificazione urbanistica comunale il ruolo <strong>di</strong> "carta unica del territorio",come unico riferimento per la pianificazione attuativa e per la verifica della conformitàurbanistica ed e<strong>di</strong>lizia degli interventi, pertanto l'adeguamento <strong>di</strong> tali strumenti alrichiamato art. 49 delle Norme preclude la realizzazione <strong>di</strong> trasformazioni cheinterferiscano con la prevista tutela.martedì 15 giugno 2010 Pagina 72 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione125 1 4662 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 7Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede d'integrare la Relazione <strong>di</strong> Piano, le Norme e l'AllegatoNA7 con le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturalie del Paesaggio (CBC), esplicitando le modalità d'in<strong>di</strong>viduazionedegli immobili tutelati per legge.Il CBC tutela (parte seconda - capo I) i beni culturali, specificandoall'art. 10 <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> beni. La tutela (ex Titolo I del D. lgs490/1999) è <strong>di</strong> competenza del PSC ai sensi dell'art. A-9 della LR20/2000. Il PTCP però non esplicita quanto sopra e negli elenchi <strong>di</strong>cui all'Allegato 7 non tiene conto che le cose immobili appartenentiallo Stato, Regioni, Enti pubblici e persone giuri<strong>di</strong>che private senzafini <strong>di</strong> lucro che presentano interesse storico, artistico, archeologicoo etnoantropologico (come meglio specificato all'art. 10 del CBC)sono tutelati per legge.NPNon pertinente in quanto propone l'integrazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni su materia regolamentata<strong>di</strong>rettamente dal CBC, mentre il Piano adottato già contiene nel merito quanto <strong>di</strong>competenza. L'osservazione si basa sul presupposto che il PTCP costituisca lostrumento con cui <strong>di</strong>sciplinare ed applicare tutte le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> tutela del"patrimonio culturale" stabilite dal Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio,confondendo competenze del Ministero, o <strong>di</strong>sposizioni regolamentate <strong>di</strong>rettamente dalCBC in merito alla tutela dei "beni culturali" (parte seconda del CBC), con i compiti delPiano provinciale in materia <strong>di</strong> pianificazione paesaggistica, stabiliti dalla LR 20/2000 edal PTPR.Va chiarito preliminarmente che:-la tutela dei "beni culturali" <strong>di</strong> cui all'art. 10 del CBC non è <strong>di</strong> competenza del PSC aisensi dell'art. A9 della LR 20/2000, in quanto la tutela dei "beni culturali" è regolataesclusivamente dal CBC;-la LR 20/2000, per quanto <strong>di</strong> competenza, regola "la tutela e l'uso del territorio" epertanto stabilisce che spetti ai PSC in<strong>di</strong>viduare "gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storicoarchitettonico,tra cui quelli compresi negli elenchi <strong>di</strong> cui al Titolo I del D. lgs 490/1999" edefinire "gli interventi ammissibili negli stessi, nell'ambito della manutenzione or<strong>di</strong>naria estraor<strong>di</strong>naria, del restauro e del risanamento conservativo";-ai sensi dell'art. 17 del CBC, commi 1 e 2, assicurare la catalogazione dei beniculturali e coor<strong>di</strong>nare le relative attività spetta al Ministero, secondo le procedure emodalità stabilite con Decreto ministeriale;-ai sensi del comma 4, dello stesso art. 17, è stabilito che gli Enti pubblici territoriali,oltre al Ministero ed <strong>alle</strong> Regioni, debbano catalogare i beni loro appartenenti e, previeintese con gli enti proprietari, gli altri beni culturali.Pertanto, non spetta al PTCP in<strong>di</strong>viduare e catalogare i dati relativi <strong>alle</strong> categorie <strong>di</strong> benirichiamate dagli osservanti o riarticolare <strong>di</strong>sposizioni nel merito, quando l'intera materia èregolata dal CBC. Per quanto <strong>di</strong> competenza, si segnala che dell'Allegato NA7 sonoesplicitati gli in<strong>di</strong>rizzi relativi <strong>alle</strong> attività da svolgere in merito all'in<strong>di</strong>viduazione dellecomponenti del sistema storico nei Piani urbanistici comunali, ossia le Linee guida 7.7.In tale elaborato, che si intende qui formalmente ed integralmente richiamato, sonocontenuti in<strong>di</strong>rizzi anche relativi all'oggetto dell'osservazione, facendo esplicitoriferimento ai "beni culturali" tutelati ope legis per effetto del combinato <strong>di</strong>sposto dell'art.10, comma 1 e dell'art. 12 del CBC. Si vedano nel merito in particolare l'ultimocapoverso del capitolo 2, pag. 36, capitolo che si sottolinea detta le linee guida per unametodologia generale, poi richiamata per le categorie <strong>di</strong> beni <strong>di</strong> cui si tratta al successivocapitolo 3. In merito <strong>alle</strong> carenze relative alla catalogazione 7.3 relativa <strong>alle</strong> "struttureinse<strong>di</strong>ative storiche", contenuta nell'Allegato NA7, a cui si presume gli osservati siriferiscano, si fa inoltre notare che nelle Linee guida 7.7 sopra richiamate, al paragrafo3.4, pag. 40, è espressamente <strong>di</strong>chiarato che tale catalogazione, in merito agli immobilisottoposti a tutela ai sensi del CBC, attesa la costante evoluzione dei dati ministeriali, èda intendersi come una prima segnalazione da verificare, specificare ed aggiornare allascala locale, in accordo con la competente Soprintendenza per i beni Architettonici epaesaggistici.Si evidenzia, infine, che le <strong>di</strong>sposizioni riguardanti l'acquisizione, nei nuovi strumentiurbanistici comunali, <strong>di</strong> una banca dati aggiornata dei "beni culturali" costituita inaccordo con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio, contenute nelsopra richiamato Allegato NA7, sono state introdotte in accordo con la DirezioneRegionale per i Beni Culturali e Paesaggistici e la Soprintendenza per i BeniArchitettonici e il Paesaggio, come espressamente richiamato nel verbale della sedutadel 29/09/2008 del Gruppo <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento e Controllo <strong>di</strong> cui all'art. 4 dell'Accordo perl'aggiornamento della componente paesistica del PTCP del 3 ottobre 2007.126 1 4663 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREaspetti valutazioneambientaleAllegato 7 QC -Appen<strong>di</strong>ce 2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSSi osserva:- la non esplicitazione nelle schede descrittive dei siti Rete Natura2000 delle specie <strong>di</strong> interesse comunitario, come esemplificato nelledescrizioni dei SIC-ZPS riportate sul sito della Regione EmiliaRomagna; tali informazioni sono fondamentali per la correttaredazione della Valutazione d'Incidenza.Si propone <strong>di</strong> riformulare con maggior esattezza e completezza <strong>di</strong>dati la descrizione dei SIC e ZPS.IAImplicitamente accolta.Si evidenzia che nell'elaborato oggetto della presente osservazione sono contenute sia leschede descrittive dei SIC-ZPS tratte dal sito della Regione Emilia Romagna, sia iformulari relativi ad ogni sito, contenenti gli elenchi <strong>di</strong> habitat e specie <strong>di</strong> interessecomunitario. Tali schede sono state correttamente riportate anche nell'elaborato dellaVALSAT.martedì 15 giugno 2010 Pagina 73 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione127 1 4664 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIRErecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateAllegato 5 QC -RelazioneBeni PaesaggisticiSi chiede <strong>di</strong>:- mo<strong>di</strong>ficare le <strong>di</strong>sposizioni del PTCP relative all'art. 142 Co<strong>di</strong>ce deiBeni Culturali e del Paesaggio (CBC), recependo il D. lgs 152/2006che prevede che tutte le acque superficiali e sotterranee sonopubbliche e quin<strong>di</strong> tutelate "ope legis";- mo<strong>di</strong>ficare nell'Allegato QC5 la <strong>di</strong>sposizione "spetta ai Comunil'in<strong>di</strong>viduazione delle relative sponde o pie<strong>di</strong> degli argini per unafascia <strong>di</strong> 150 metri ciascuna per tutti i corsi d'acqua o loro trattiiscritti nell'elenco" in quanto in contrasto con il CBC che prevedeche la delimitazione sia demandata al PTPR.RRespinta, in quanto:- per l'in<strong>di</strong>viduazione dei corsi d'acqua tutelati per legge l'art. 142 del CBC faespressamente riferimento agli Elenchi <strong>di</strong> cui al RD 1775 del 1933;- il ruolo <strong>di</strong> "carta unica del territorio", come unico riferimento per la pianificazioneattuativa e per la verifica della conformità urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia, e quin<strong>di</strong> anche inriferimento alla "Carta unica dei beni paesaggistici" definita dall'art. 36 delle Norme delPTCP, è conferito alla pianificazione urbanistica comunale dalla LR 20/2000, art. 19.Si coglie l'occasione per ricordare che il venir meno della <strong>di</strong>stinzione tra acque pubblichee private ai sensi della legge “Galli” del 1994 ha rilevanza per la legislazione ambientalee non per quella paesaggistica.Si precisa, inoltre, che il compito assegnato ai Comuni non è la definizione delle fascelaterali da tutelare, dato che esse sono poste per legge, ma la sua rappresentazionegrafica in scala adeguata. In merito al rapporto tra pianificazione paesaggistica del CBC(artt. 135 e 143) ed attuazione della pianificazione paesaggistica regionale si veda lacontrodeduzione all'oss. 121/1 prot. 4655.127 2 4664 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIRErecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateNorme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi chiede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare l'art. 41 delle Norme in quanto la fascia <strong>di</strong>tutela <strong>di</strong> 150 metri delle acque pubbliche è tutelata per legge ai sensidel Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio, art. 142.RRespinta in quanto l'art. 41 delle Norme è relativo a "invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsid'acqua", in<strong>di</strong>viduati nella tav. P5a tra "sistemi, zone ed elementi strutturanti la forma delterritorio e <strong>di</strong> specifico interesse naturalistico", in coerenza con il sovraor<strong>di</strong>nato PTPR.La tutela dovuta alla pianificazione paesaggistica <strong>di</strong> tali "invasi ed alvei" non è sostitutivadell'in<strong>di</strong>viduazione dei corsi d'acqua e relative sponde tutelati ai sensi dell'art. 142 delCBC <strong>di</strong> cui si tratta, insieme <strong>alle</strong> altre aree tutelate per legge, all'art. 36 delle Norme.Riguardo al rapporto tra le categorie <strong>di</strong> beni tutelate "ope legis" ed il Piano paesaggisticoprevisto dallo stesso CBC si veda la controdeduzione all'osservazione N. 117, Prot.4651/2009.128 1 4665 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P13RifiutiSi chiede:<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare tra le zone non idonee alla localizzazione <strong>di</strong> impiantiper la gestione dei rifiuti tutte le zone <strong>di</strong> cui alla parte II delle NA.RRespinta.La variante generale al PTCP ha aggiornato, come espresso nella relazione generale <strong>di</strong>piano, l'in<strong>di</strong>viduazione delle zone non idonee per la localizzazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>smaltimento e recupero <strong>di</strong> rifiuti operata dalla apposita variante al PTCP del 2004, inrelazione alla ridelimitazione ed integrazione dei vincoli ambientali e paesaggistici <strong>di</strong> cuialla parte seconda delle Norme, che contengono limiti alla realizzazione <strong>di</strong> detti impianti.La richiesta <strong>di</strong> estendere tale in<strong>di</strong>viduazione in<strong>di</strong>stintamente a tutte le zone <strong>di</strong> cui allaparte seconda delle Norme non risulta legittima in quanto ciascuna zona può contenereo non contenere limitazioni a tutte o talune tipologie <strong>di</strong> impianti per la gestione <strong>di</strong> rifiuti inrelazione <strong>alle</strong> sue caratteristiche intrinseche. Si rammenta altresì che l'art. 92 delleNorme si applica in combinato <strong>di</strong>sposto con le altre <strong>di</strong>sposizioni della parte secondadelle Norme.129 1 4666 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleLinee elettricheCanossaSi osserva:- la non esplicitazione delle previsioni e degli impatti cumulativirelativi al corridoio <strong>di</strong> fattibilità nuove linee alta tensione “CT28” edall'ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva AP1;- la mancata considerazione degli stessi impatti cumulativi ai finidella VALSAT/VINCA/VAS e/o dell'eventuale VIA.Si propone <strong>di</strong> sottoporre a VIA le previsioni unitariamente ai sensidel D.lgs. 4/2004.NPNon pertinenteCon riguardo <strong>alle</strong> linee elettriche <strong>di</strong> previsione il PTCP, ai sensi della L.R. 30/2000 edella Del.G.R. 197/2001 definisce i corridoi <strong>di</strong> fattibilità. Con riguardo <strong>alle</strong> previsione inoggetto si richiama inoltre la controdeduzione all’osservazione prot. n° 5600.In materia <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a della salute d<strong>alle</strong> fonti elettromagnetiche si rinvia altresì allarelativa osservazione d’ufficio in ragione del mutato quadro normativo.Si ritiene infine che il livello <strong>di</strong> valutazione ambientale operato sia coerente con il grado <strong>di</strong>definizione delle previsioni <strong>di</strong> piano e con la scala propria <strong>di</strong> un piano territoriale.Relativamente alla richiesta <strong>di</strong> assoggettamento a VIA si evidenzia altresì che taleprocedura si espleta, qualora prevista dalla legislazione regionale vigente, nella faseprocedurale idonea ed entro un quadro valutativo già definito dal presente RapportoAmbientale. Non spetta al PTCP definire opere ed interventi che da assoggettare a VIA.Per quanto riguarda il corridoio <strong>di</strong> fattibilità nuove linee alta tensione CT28 si provvedeallo stralcio, si veda la controdeduzione all'oss.120/1 prot. 4654.130 1 4667 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoCanossa - San Polod'Enza - Vezzanosul CrostoloSi propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare come "viabilità storica", art. 51 delle Normei seguenti tracciati:1 - dal borgo <strong>di</strong> Vico (Canossa) al Mulino del Fontanile (S. Polod'Enza), poi verso il Castello <strong>di</strong> Canossa (passando per Riverzana, everso Grassano Chiesa, passando per Grassano Basso;2 - dal borgo <strong>di</strong> Vico e Ca' Nova (Canossa) a Cadorio, Riolo, Ghilga,Montefalcone (S. Polo d'Enza);3 - <strong>di</strong> collegamento tra il sentiero Spallanzani ed il sentiero Matilde(Vezzano sul Crostolo) che passa d<strong>alle</strong> borgate <strong>di</strong> Ciolla ed arriva alCastello <strong>di</strong> Montalto.PAParzialmente accolta, in quanto alcuni tratti dei tracciati segnalati rientrano tra gli errorimateriali in<strong>di</strong>cati nelle <strong>osservazioni</strong> d'ufficio, e pertanto sono introdotti negli elaborati <strong>di</strong>Piano (in parte nella tavola P5a e in parte nell'appen<strong>di</strong>ce A3 dell'<strong>alle</strong>gato QC5) in base aicriteri adottati per l'in<strong>di</strong>viduazione della viabilità storica in sede <strong>di</strong> aggiornamento delPTCP.Si evidenzia comunque che la proposta non è corredata da adeguata documentazioneatta ad illustrare esattamente a quali tracciati gli osservati si riferiscano (punti 2 e 3),essendo presenti nelle cartografie storiche più percorsi che collegano le località in<strong>di</strong>cate.martedì 15 giugno 2010 Pagina 74 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione130 2 4667 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede <strong>di</strong> effettuare a livello <strong>di</strong> PTCP l'approfon<strong>di</strong>mento sullestrade storiche ora demandato ai Comuni, utilizzando un criterio"storico", cioè <strong>di</strong> antichità della strada, e non prettamente legato allacontemporaneità (importanza viabilistica). Gli osservanti rilevano chedemandando tale in<strong>di</strong>viduazione ai Comuni non è possibile valutarese gli interventi previsti dal PTCP possono impattare sulla viabilitàstorica. Attraverso tale scelta pare che il PTCP <strong>di</strong>a maggiorimportanza alla pianificazione degli interventi che alla tutela.RRespinta in quanto la proposta non è coerente con i criteri adottati per la tutela della"viabilità storica" dalla pianificazione paesaggistica regionale, ulteriormente specificatidalla <strong>di</strong>sciplina del Piano adottato, in adeguamento al PTPR (art. 24) ed alla LR 20/2000(in particolare art. A-8). La proposta denota, inoltre, una incompleta ed inesattainterpretazione dell'art. 51 delle Norme e delle linee guida relative alla sua applicazione,contenute nell'Allegato NA7.Il Piano adottato ha aggiornato le <strong>di</strong>sposizioni relative alla "viabilità storica", ma si ricordache gli strumenti urbanistici comunali, in adeguamento al PTPR ed al PTCP 1999, giàcontengono l'in<strong>di</strong>viduazione della viabilità storica, secondo i criteri stabiliti da talistrumenti. Con l'aggiornamento è stato esteso e precisato il concetto <strong>di</strong> "viabilità storica",esplicitando che devono essere contemplati anche percorsi non viabilistici, ed è statadeclinata la norma in base all'utilizzo attuale dei percorsi (non l'in<strong>di</strong>viduazione comeinterpretato dagli osservanti). Il fine delle nuove <strong>di</strong>sposizioni normative è stabilireobiettivi <strong>di</strong> tutela e valorizzazione più efficaci, perseguibili nell'applicazione, inconsiderazione che la "viabilità storica" o è coincidente con percorsi tuttora utilizzati (epertanto soggetta a <strong>di</strong>verse altre <strong>di</strong>sposizioni legislative vigenti, come il Co<strong>di</strong>ce dellastrada), o è a rischio <strong>di</strong> scomparsa perché abbandonata. Inoltre, per evitare equivociinterpretativi, com'è avvenuto per il PTCP 1999, si sono stabilite precise linee guidaoperative per una corretta ed omogenea applicazione. Le <strong>di</strong>sposizioni così articolategarantiscono un'in<strong>di</strong>viduazione alla scala locale ben più pregnante ed estensiva <strong>di</strong> quellaprevigente, che lasciava un margine troppo ampio <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzionalità, nonché una reale edefficace conservazione e valorizzazione dei tracciati, proprio perché in<strong>di</strong>rizzata e<strong>di</strong>ntegrata al loro attuale utilizzo. Nel merito si veda il paragrafo 5.2.9 della Relazione <strong>di</strong>Piano, pagg. 134-135.Infine, in merito alla presunta interferenza <strong>di</strong> trasformazioni previste con la tutela dellaviabilità storica si rammenta che la LR 20/2000, art. 19, conferisce alla pianificazioneurbanistica comunale il ruolo <strong>di</strong> "carta unica del territorio", come unico riferimento per lapianificazione attuativa e per la verifica della conformità urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia degliinterventi, pertanto l'adeguamento <strong>di</strong> tali strumenti al richiamato art. 51 delle Normepreclude la realizzazione <strong>di</strong> trasformazioni che interferiscano con la prevista tutela.130 3 4667 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care, per la "viabilità storica", art. 51 delle Norme,una fascia <strong>di</strong> rispetto con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione, per preservare ilcontesto, elemento fondamentale per la valorizzazione del tracciato edegli elementi storici presenti su <strong>di</strong> esso.130 4 4667 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care per la "viabilità panoramica", art. 55 delleNorme, una fascia <strong>di</strong> rispetto con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione.131 1 4669 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIRErecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateNorme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroSi chiede <strong>di</strong> riformulare l’art.91 della NA nel senso <strong>di</strong> ammetterel’obiettivo <strong>di</strong> 0.5 mT solo per le espansioni urbane già approvate e <strong>di</strong>mantenere quello più cautelativo <strong>di</strong> 0,2 mT per quelle daprogrammare. Si chiede inoltre il recepimento delle ultime normativestatali e regionali in materia.132 1 4670 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altroSi rileva contrasto con gli art. 15,18,28 e art. A-13 della L.R. 20/00.Il PTCP deve fissare: Assetto infrastrutturale, Caratteristicheurbanistiche, Caratteristiche funzionali, che vengono invece rinviatealla stipula degli Accor<strong>di</strong> Territoriali.Si chiede <strong>di</strong> adeguare agli art. 15,18,28 e art. A-13 della L.R. 20/00RRPARRespinta, in quanto la proposta non è coerente con i criteri adottati per la tutela della"viabilità storica" dalla pianificazione paesaggistica regionale, ulteriormente specificatidalla <strong>di</strong>sciplina del Piano adottato.Non è assumendo una generica fascia <strong>di</strong> rispetto con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione che si tutelal'intorno afferente la "viabilità storica", bensì conservando e valorizzando gli elementi <strong>di</strong>pertinenza e <strong>di</strong> arredo ancora presenti, così come <strong>di</strong>sciplinato dall'art. 51 delle Norme.Si ricorda che le aree <strong>di</strong> rispetto stradale che implicano <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione sono giàsancite dalla legge, ma in relazione ad altre finalità come la sicurezza stradale.Respinta, in quanto la proposta non è coerente con i criteri adottati per la tutela della"viabilità panoramica" dalla pianificazione paesaggistica regionale, ulteriormentespecificati dalla <strong>di</strong>sciplina del PTCP.Non è assumendo una generica fascia <strong>di</strong> rispetto con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione che si tutelala panoramicità <strong>di</strong> un percorso, bensì è necessario dettare alla scala territoriale obiettivigenerali da perseguire alla scala locale, adattandoli <strong>alle</strong> specifiche caratterizzazioni deiluoghi, così come è <strong>di</strong>sciplinato nell'art. 55 delle Norme.Si ricorda che le aree <strong>di</strong> rispetto stradale che implicano <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione sono giàsancite dalla legge, ma in relazione ad altre finalità come la sicurezza stradale.Parzialmente accolta.Il recepimento ( dovuto ) delle ultime normative citate impone una rivisitazionecomplessiva dell’art.91 della NA, cui si provvede con apposita osservazione d’ufficio.Peraltro il nuovo quadro normativo, a seguito delle delibera della Giunta regionale 21luglio 2008 n.1138 ( che ha abrogato tutta la parte IV^ della precedente <strong>di</strong>rettiva31.10.2001 sull’inquinamento elettromagnetico da linee elettriche ) comporta che ilriferimento agli obiettivi <strong>di</strong> qualità ed <strong>alle</strong> fasce <strong>di</strong> rispetto sia oggi unicamente il DM29.5.2008.Respinta.Si ritiene che il <strong>di</strong>spositivo normativo e cartografico del PTCP inerente l'in<strong>di</strong>viduazione ela <strong>di</strong>sciplina degli ambiti specializzati per attività produttive <strong>di</strong> livello sovracomunale (Art.A-13 comma 4) sia conforme a quanto richiesto dalla legge. Nello specifico le questioniposte dall'osservante "definizione dell'assetto infrastrutturale, caratteristiche funzionalied urbanistiche" sono proprie del livello <strong>di</strong> pianificazione strutturale comunale (ovvero,come <strong>di</strong>ce la legge, del PTCP con valore <strong>di</strong> PSC), il presente Piano si limita, come è suacompetenza, alla definizione <strong>di</strong> limiti e con<strong>di</strong>zionamenti e criteri (anche derivati dallaValsat) per la definizione urbanistica delle previsioni (perimetrazione, <strong>di</strong>mensionamento,funzioni inse<strong>di</strong>abili, ecc.) negli strumenti urbanistici comunali, stabilendo altresìvocazioni funzionali e modalità attuative (art. 12).martedì 15 giugno 2010 Pagina 75 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione133 1 4671 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P5aBaciniVettoSi chiede <strong>di</strong> cancellare la previsione relativa all'areale vocato perpotenzialità volumetriche <strong>di</strong> accumulo <strong>di</strong> cui alla Scheda E01 dell'All.10 delle Norme <strong>di</strong> Attuazione "Bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impattoambientale", in quanto determina incidenze altamente negative sulSIC IT 4030013 Fiume Enza da La Mora a Compiano, e <strong>di</strong>prevedere soluzioni alternative.RRespinta.La proposta in oggetto è classificata <strong>di</strong> tipo B, corrispondente a vasti areali all'interno deiquali, sulla base <strong>di</strong> successivi approfon<strong>di</strong>menti, potranno essere localizzati bacini <strong>di</strong>accumulo a basso impatto ambientale; proprio per tale motivo, cioè l'assenza <strong>di</strong> unaspecifica localizzazione e dei conseguenti aspetti progettuali (che verranno definitiattraverso il previsto programma attuativo con le modalità esplicitate nell'All. 10 dellenorme <strong>di</strong> attuazione), nella valutazione d'incidenza sono state fornite precise in<strong>di</strong>cazioniin merito <strong>alle</strong> modalità localizzative e progettuali da adottare per evitare incidenzenegative. Si segnala, inoltre, come determinate scelte progettuali potrebbero ancheavere effetto positivo sul sostentamento del DMV del F. Enza e sugli ecosistemisviluppabili del nuovo assetto. Sarà quin<strong>di</strong> la valutazione <strong>di</strong> incidenza applicata ad ognifase programmatica e progettuale, a partire dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità, a dare precisein<strong>di</strong>cazioni, oltre <strong>alle</strong> previste misure <strong>di</strong> compensazione, mitigazioni e ipotesi alternative.martedì 15 giugno 2010 Pagina 76 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione134 1 4673 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIRErecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateAllegato 5 QC -RelazioneBeni PaesaggisticiCanossa - San polod'EnzaIn merito al Quadro Conoscitivo relativo alla "Proposta <strong>di</strong><strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico dell'area ad elevatopregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, nei Comuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polod'Enza", ai sensi degli art. 136 e seguenti del CBC, si chiede che:1. sia esplicitata la conclusione dell'istruttoria della RER prorogatacon D. GR 1894/2007 del 03/12/2007 sino al termine delle attivitàdell'Accordo per l'aggiornamento della componente paesistica delPTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia del 03/10/2007, attività che nella D. C.P. N.92 del 06/11/2008 sono <strong>di</strong>chiarate concluse;2. sia chiarito quale sia la proposta eventualmentemo<strong>di</strong>ficata/riformulata e che siano aperti su questa i termini per le<strong>osservazioni</strong>;3. intervenga il Ministero dei Beni culturali per l'approvazione;4. siano formulate le prescrizioni previste dall'art. 143 del CBC;5. siano recepite le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> tutela riportate nella cartografia<strong>alle</strong>gata al volume "Itinerari <strong>di</strong> paesaggio", in relazione all'art. 136 delCBC che riconosce le visuali quali beni da tutelare;6. sia mo<strong>di</strong>ficata la scheda 3, togliendo "i previsti inse<strong>di</strong>amenti aCasalino";7. sia prescritto l'inserimento nel regolamento e<strong>di</strong>lizio/RUEdell'Abaco <strong>di</strong> riferimento per regolamentare le varie tipologied'intervento e<strong>di</strong>lizio;8. sia prescritta in via prioritaria la demolizione e delocalizzazionedegli e<strong>di</strong>fici incongrui, mentre per gli elementi incongrui si richiede <strong>di</strong>dettare le opportune mitigazioni vietando ogni ampliamento;9. sia inserita nel PTCP la prescrizione della tutela <strong>di</strong> cui all'art. 154del CBC "Colore delle facciate dei fabbricati".Oltre a quanto espressamente proposto, dalla lettura dellemotivazioni si aggiunge la richiesta dei seguentichiarimenti/considerazioni:10. non viene riportato in cartografia il perimetro del vincolo <strong>di</strong>Canossa approvato con D. G.R. del 12/03/1985;11.l'analisi e sintesi interpretativa del paesaggio si limita ad elencaree fotografare criticità, visuali, etc senza esplicitare i fattori <strong>di</strong> criticitàed i valori espressi, né determinare le prescrizioni d'uso intese adassicurare la conservazione <strong>di</strong> tali valori;12. non viene rispettato l'art. 20, comma 1, lett. c) del PTPR.NPNon pertinente in quanto tutte le proposte e richieste <strong>di</strong> chiarimenti sono estranee <strong>alle</strong>competenze del Piano adottato.E' doveroso premettere che la presente osservazione non specifica puntualmente a qualielaborati <strong>di</strong> Quadro Conoscitivo sono riferite le proposte o richieste <strong>di</strong> chiarimenti,tuttavia si è cercato <strong>di</strong> rispondere nel merito anche quando si è desunto chel'osservazione fosse riferita ad elaborati <strong>di</strong> progetto, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>chiarato dagliosservanti.L’osservazione enuncia problematiche collegate alla Dichiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell’area canossiana, il cui proce<strong>di</strong>mento, non collegato a quellodell'approvazione del PTCP, a seguito della pubblicazione della Proposta dellaCommissione provinciale per le bellezze naturali, avvenuta il 28 febbraio 2007, fa oracapo alla Regione.Riguardo ai punti 1-2-3 si riba<strong>di</strong>sce, inoltre, che il PTCP non ha competenze circal’apposizione o la mo<strong>di</strong>fica delle Dichiarazioni <strong>di</strong> notevole interesse pubblico relative agliimmobili ed <strong>alle</strong> aree <strong>di</strong> cui all’art. 136 del CBC, il cui proce<strong>di</strong>mento è regolato dallostesso CBC. Si veda nel merito il paragrafo 5.1.1 della Relazione <strong>di</strong> Piano, che qui siintende formalmente richiamato.Si coglie comunque l'occasione per chiarire che:• Dall'esame delle <strong>osservazioni</strong> pervenute a seguito della pubblicazione della Propostadella Commissione bellezze naturali del 21/12/2006, il Servizio regionale competente harilevato la necessità <strong>di</strong> procedere ad ulteriori approfon<strong>di</strong>menti e verifiche della proposta<strong>di</strong> aggiornamento <strong>di</strong> vincolo. Tenuto conto che per il raggiungimento degli obiettividell'Accordo per l'aggiornamento della componente paesaggistica del PTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia sottoscritto in data 03/10/2007, sono previste anche attività relative ai benipaesaggistici <strong>di</strong> cui all'art. 136 del CBC, con D.G.R. 1894/2007 del 03/12/2007 laRegione ha prorogato il termine per l'istruttoria al fine <strong>di</strong> farlo coincidere con laconclusione delle attività previste dal citato Accordo.• Le attività previste dall'art. 4 del citato Accordo del 03/10/2007 non sono ancoraconcluse, in quanto il "Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo" è chiamato ad esprimersianche sull'ammissibilità delle proposte <strong>di</strong> controdeduzione <strong>alle</strong> <strong>osservazioni</strong> <strong>presentate</strong>rispetto agli obiettivi dell'Accordo stesso; pertanto la conclusione delle attività previstedall'Accordo non coincide con l'adozione del PTCP.Quin<strong>di</strong>, la Delibera del Consiglio <strong>Provincia</strong>le del 06/11/2008 con cui è stato adottato ilpresente Piano comunica, evidentemente, la conclusione delle attività propedeuticheall'adozione del PTCP, mentre la citata Delibera <strong>di</strong> G.R. 1894/2007 si riferisce <strong>alle</strong>complessive attività previste dall'art. 4 dell'Accordo, che sono portate a compimentodurante la fase <strong>di</strong> approvazione del Piano.Rispetto ai successivi punti 4, 7, 8, 9 e 11 si riba<strong>di</strong>sce che i contenuti degli elaborati delPiano adottato afferenti l'”analisi e sintesi interpretativa del paesaggio” e la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong>tutela, sia quella generale (sistemi, zone ed elementi <strong>di</strong> tutela paesistica <strong>di</strong> cui al titolo IIe III della parte II selle Norme) che quella specifica contenuta nella scheda N. 3dell’Allegato NA2, relative all'area oggetto della presente osservazione, non sonosostitutive della specifica <strong>di</strong>sciplina delle Dichiarazioni <strong>di</strong> notevole interesse pubblico <strong>di</strong>cui all'art. 140, comma 2 del CBC, che ha carattere prescrittivo e procedura autonomarispetto alla formazione degli atti <strong>di</strong> pianificazione. Tanto meno, la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela delPiano è sostitutiva <strong>di</strong> eventuali altre <strong>di</strong>sposizioni che il CBC attribuisce ad altri Enti,strumenti o procedure.In merito <strong>alle</strong> singole richieste si specifica che:• la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela generale <strong>di</strong> Piano (sistemi, zone ed elementi <strong>di</strong> tutela paesistica <strong>di</strong>cui al titolo II e III della parte II delle Norme), in conformità al sovraor<strong>di</strong>nato PTPR, oltre a<strong>di</strong>rettive ed in<strong>di</strong>rizzi, contiene anche prescrizioni (punto 4);• non è competenza del PTCP “prescrivere” contenuti specifici e relative modalità <strong>di</strong>attuazione dei singoli RUE, o altri strumenti comunali, che possono, eventualmente,essere adottati dai Comuni attraverso i propri atti <strong>di</strong> regolamentazione e<strong>di</strong>lizia. Solol'approvazione regionale della "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico"può eventualmente prescrivere l'inserimento nel RUE dell'Abaco <strong>di</strong> riferimento perregolamentare le varie tipologie d'intervento e<strong>di</strong>lizio (punto 7);• nella scheda 3 dell'Allegato NA2 tra le "particolari azioni <strong>di</strong> conservazione evalorizzazione" sono esplicitate "demolire la porcilaia <strong>di</strong> Canossa" ed "attuare soluzionipuntuali per la mitigazione degli elementi incongrui/<strong>di</strong> forte impatto presenti a Rossena esul crinale <strong>di</strong> Grassano, ove non sia possibile realizzare la loro eliminazione";<strong>di</strong>sposizioni più puntuali o prescrittive non sono <strong>di</strong> competenza del PTCP (punto 8);• le prescrizioni <strong>di</strong> cui all'art. 154 del CBC sono afferenti la procedura <strong>di</strong> autorizzazionepaesaggistica (punto 9);• l' "analisi e sintesi interpretativa del paesaggio" <strong>di</strong> cui alla scheda 3 dell'Appen<strong>di</strong>ce A3,che qui si intende integralmente richiamata, non si limita ad elencare e fotografarecriticità, visuali, ecc, bensì fornisce un quadro aggiornato ed integrato <strong>di</strong>"caratterizzazione e valori" (articolati in caratteri naturalistico-geomorfologici, storici epercettivi) e delle "<strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> trasformazione del territorio", reso in forma grafica,descrittiva e fotografica che va ben oltre quanto documentato nella "motivazione"contenuta nella Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione pubblicata (punto 11).martedì 15 giugno 2010 Pagina 77 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzionePer quanto attiene il punto 5 dell'osservazione si fa notare che la citata pubblicazione"Itinerari <strong>di</strong> paesaggio" è puntualmente segnalata nell'Appen<strong>di</strong>ce A3 dell'Allegato QC5tra le "principali fonti consultate" insieme a numerose altre referenze bibliografiche che,come <strong>di</strong>chiarato nella Premessa allo stesso elaborato, che qui si intende integralmenterichiamata, sono state utilizzate per elaborare l'analisi e sintesi interpretativa delpaesaggio, integrate con molte altre fonti, nonché verificate anche con sopralluoghi.Pertanto, come tutte le altre fonti consultate, anche la citata pubblicazione è statautilizzata nell'elaborare il Piano. In merito al tema delle "visuali" si sottolinea inoltre chenella citata Appen<strong>di</strong>ce A3, per l'area oggetto della presente osservazione sonoin<strong>di</strong>viduate anche graficamente cinque "visuali principali", che sono sostanzialmentecorrispondenti <strong>alle</strong> stesse visuali in<strong>di</strong>viduate nella citata pubblicazione e che nellascheda normativa N. 3 dell'Allegato NA2, "mantenere e valorizzare le visuali del sistemaCanossa-Rossena" rientra tra gli "obiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica" esplicitati. Pertanto, ilpunto 5 dell'osservazione è fuori luogo in quanto un Piano territoriale, come è il PTCP,non è tenuto ad assumere in toto i contenuti <strong>di</strong> qualsivoglia referenza bibliografica.Riguardo al punto 6 si ricorda che i nuovi inse<strong>di</strong>amenti a Casalino sono trasformazionipreviste nel Documento preliminare al PSC presentato in sede <strong>di</strong> Conferenza <strong>di</strong>pianificazione a giugno 2008, strumento citato tra le "Principali fonti consultate"contenute nell' Appen<strong>di</strong>ce A3, precedentemente richiamate. Si evidenzia che si tratta <strong>di</strong>"limitate quote <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione per il bisogno abitativo dei residenti su aree <strong>di</strong>proprietà", com'è <strong>di</strong>chiarato nello stesso Documento preliminare, ricadenti in areasottoposta al "livello <strong>di</strong> tutela 3" dalla <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela della "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione<strong>di</strong> notevole interesse pubblico" in regime <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, livello in cui l'e<strong>di</strong>ficazione èconsentita secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lettere e2) ed e3) della medesima <strong>di</strong>sciplina<strong>di</strong> tutela. Inoltre, nelle "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", tutelapaesistica <strong>di</strong> PTCP in cui ricade il previsto inse<strong>di</strong>amento, gli strumenti urbanisticicomunali possono in<strong>di</strong>viduare nuove aree a destinazione extragricola, <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni enei limiti <strong>di</strong> cui ai commi 8 e 9 dell'art. 42 delle Norme.In merito alla considerazione del punto 10 si rileva che l'affermazione non è fondata inquanto la citata "Dichiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico <strong>di</strong> una zona sita in Comune<strong>di</strong> Ciano d'Enza dominata dalla Rupe <strong>di</strong> Canossa e dalla Rupe <strong>di</strong> Rossena" <strong>di</strong> cui allaDel.G.R. del 12/03/1985 è presente in più elaborati <strong>di</strong> Quadro Conoscitivo (cfr fig. 1contenuta a pag. 4 dell'Allegato QC5, nella Fig. 62 contenuta a pag. 129 della Relazionegenerale <strong>di</strong> Quadro conoscitivo) e <strong>di</strong> Progetto (nella figura contenuta a pag. 96 dellaRelazione <strong>di</strong> Piano). L'esplicito richiamo a tale <strong>di</strong>chiarazione è inoltre presente in tutte letabelle contenute negli stessi elaborati in cui sono elencate le "Aree <strong>di</strong> notevole interessepubblico". Si precisa inoltre che è stato ritenuto anacronistico ed inutile ripresentare insede <strong>di</strong> PTCP il tema della incongruenza tra la delimitazione dell'area Proposta dallaCommissione bellezze naturali nel 1975 e quella poi deliberata dalla Regione nel 1985dovuto alla intervenuta mo<strong>di</strong>fica, nel periodo trascorso, dei riferimenti catastali. Taletema è già evidenziato nella "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblicodell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, nei Comuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polod'Enza", proposta che ha come presupposto il dover sopperire a tale <strong>di</strong>scrasia, pertantonon è stato trattato nell'Appen<strong>di</strong>ce A2 dell'<strong>alle</strong>gato QC5. Infine, nel caso in cuil'osservazione fosse riferita alla tavola P4, si riba<strong>di</strong>sce che la Dichiarazione del 1985 èrichiamata nella tabella presente sulla stessa tavola e che, ritenendo prossima laconclusione del proce<strong>di</strong>mento della nuova Dichiarazione d'interesse, la doppiarappresentazione sarebbe andata solo a scapito della chiarezza dell'elaborato, tenutoconto che il vincolo del 1985 è comunque vigente.Riguardo, infine, al punto 12, si rileva che la richiamata <strong>di</strong>sposizione del PTPR è riferitaagli "strumenti <strong>di</strong> pianificazione subregionali" che, per definizione, sono sia i PTCP chegli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunali. Dato il livello dei contenuti dell'in<strong>di</strong>rizzo della<strong>di</strong>sposizione regionale a cui si riferisce l'osservazione e tenuto conto delle <strong>di</strong>versecompetenze dei vari strumenti definite dalla vigente LR 20/2000, è evidente chel'applicazione della norma spetti alla pianificazione comunale e non ad un Pianoterritoriale. Nel merito, per quanto <strong>di</strong> competenza del PTCP, si veda l'Allegato NA4 chedetta in<strong>di</strong>rizzi/<strong>di</strong>rettive da sviluppare nella pianificazione comunale per migliorare laqualità paesaggistica degli interventi in territorio rurale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 78 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione134 2 4673 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCanossa - San polod'EnzaIn merito alla "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, neiComuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza", ai sensi degli art. 136 eseguenti del CBC, si chiede che nella tav. P5a:•sia esteso l'art. 44 "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica" a tutta l'area SIC;•per la restante area, i livelli <strong>di</strong> tutela 1 e 2 siano sottoposti all'art.44 "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica" ed i livelli <strong>di</strong> tutela 3 e 4 all'art. 45"zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica".Rimangono però ferme le <strong>osservazioni</strong> <strong>presentate</strong> alla proposta <strong>di</strong>Dichiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico dall'AssociazioneLegambiente Val d'Enza.RRespinta in quanto le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato e sono in contrasto con i criteri metodologici utilizzati.In considerazione delle analisi e valutazioni paesaggistiche svolte ed ampiamentedocumentate nell'Allegato QC5, Appen<strong>di</strong>ce A3, sono state riviste le tutele paesistiche <strong>di</strong>Piano in base ai reali valori e caratterizzazioni paesaggistiche, nonché criticità edelementi <strong>di</strong> vulnerabilità rilevati, secondo i criteri e la metodologia descritti nel capitolo5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano, che qui si intende integralmente richiamato. In sintesi, peraccertare il tipo <strong>di</strong> tutela paesistica e la sua delimitazione è stata svolta una valutazioneintegrata tra livello <strong>di</strong> tutela/finalità dello specifico strumento e valenza paesaggisticaemersa d<strong>alle</strong> analisi del quadro conoscitivo. Attraverso tale valutazione in qualche casosi è verificata l'opportunità <strong>di</strong> sostituire il tipo <strong>di</strong> tutela del PTCP 1999 con altra piùconsona ai reali valori paesaggistici, in altri <strong>di</strong> estendere o ridelimitare tutele vigenti. Vada sé che, <strong>di</strong> norma, la delimitazione delle zone <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> Piano non coincide colperimetro dei <strong>di</strong>versi strumenti <strong>di</strong> tutela (come Beni paesaggistici o siti Rete Natura2000), apposti con finalità ed in momenti <strong>di</strong>fferenti che spesso interessano ampieporzioni <strong>di</strong> territorio paesaggisticamente non omogenee, bensì si è teso ad attestareciascuna eventuale nuova delimitazione su elementi territoriali, tenendo in debito conto lereali caratterizzazioni paesaggistiche, il grado <strong>di</strong> antropizzazione, nonché l'intorno deiterritori sottoposti <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> tali strumenti.Nel caso specifico è stata apposta su una vasta area compresa tra Grassano-Rossena-Canossa una "zona <strong>di</strong> tutela agronaturalistica", in sostituzione <strong>di</strong> una "zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale" del PTCP 1999 che identifica, insieme ad alcune"zone <strong>di</strong> tutela naturalistica" in essa intercluse, la parte <strong>di</strong> maggior interessepaesaggistico sia del Sic che della "Proposta <strong>di</strong> rilevante interesse pubblico". Inoltre, èstata ampliata la "zona <strong>di</strong> tutela naturalistica" relativa alla rupe <strong>di</strong> Campotrera che cosìmo<strong>di</strong>ficata comprende sia l'area interessata dall'omonimo "elemento del patrimoniogeologico" censito dalla Regione, sia il previsto ampliamento della Riserva naturaleregionale. Per la rimanente area, nonché per le aree contermini, si è valutato opportunoconfermare la "zona <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale" ed estenderla inparti prive <strong>di</strong> tutela nel PTCP 1999. Per l'area attinente il SIC, interessata d<strong>alle</strong> mo<strong>di</strong>fichesopra menzionate, risulta, quin<strong>di</strong>, assolutamente fuori luogo una tutela estensiva come"zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", in quanto trattasi <strong>di</strong> un vasto territorio in cui anche lapresenza antropica è significativa e meritevole <strong>di</strong> adeguata considerazione nel progetto<strong>di</strong> Piano, come si evidenzia negli "obiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica" riportati nella schedaN. 3 <strong>di</strong> cui all'Allegato NA 2.Infine, per quanto riguarda l'assunzione dei livelli <strong>di</strong> tutela previsti nella "Proposta <strong>di</strong><strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico", si rileva che, <strong>di</strong> nuovo, gli osservanticonfondono le competenze <strong>di</strong> due strumenti <strong>di</strong> tutela che operano su "livelli" <strong>di</strong>stinti (cfr.chiarimenti espressi nella controdeduzione al precedente sub. 1).135 1 4675 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREsemplificazione norme Elaborati cartografici -Tavola P5aAltroSi chiede, al fine <strong>di</strong> facilitare la lettura e la comprensione allacitta<strong>di</strong>nanza dei <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> vincoli e tutele operanti sul territorio,la creazione <strong>di</strong> una tavola unica <strong>di</strong> vincoli e tutele.RRespinta.L'art. 19 "Carta unica del territorio" della L.R. 20/00 attribuisce, come è corretto che sia,la funzione <strong>di</strong> definizione della carta unica del territorio, ovvero l'unico riferimento per lapianificazione attuativa e la verifica <strong>di</strong> conformità urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia agli strumenti <strong>di</strong>pianificazione urbanistica comunale e non al PTCP. Inoltre proprio per le richiamateesigenze <strong>di</strong> facilità <strong>di</strong> lettura e comprensione degli elaborati <strong>di</strong> piano i numerosi livelli <strong>di</strong>tutela operanti sul territorio sono stati rappresentati in più tavole in or<strong>di</strong>ne alla natura delvincolo (idrogeologico, paesaggistico, sismico, <strong>di</strong> tutela della risorsa idrica, ecc.).martedì 15 giugno 2010 Pagina 79 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione136 1 4676 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBaiso - Carpineti -Casina - ToanoSi propone <strong>di</strong> tutelare come "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, le aree limitrofe aicentri in<strong>di</strong>viduati ai sensi dell'art. 49 presenti nella tav. 218SE e learee più lontane come "Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44, inquanto tali aree <strong>di</strong> notevole interesse sono prive <strong>di</strong> tutela. Gliosservanti suggeriscono, inoltre, <strong>di</strong> lasciare aree prive <strong>di</strong> tutela soloper eventuali espansioni che non siano troppo invasive.RRespinta in quanto le proposte, denotando una incompleta ed inesatta interpretazionedelle tutele e relative <strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato, limitano le considerazioni solo aquanto è rappresentato come "zone" nella tav. P5aIn merito <strong>alle</strong> aree specifiche oggetto della presente osservazione si rileva che il "bianco"evidenziato dagli osservanti sulla tav. P5a non rappresenta una mancanza <strong>di</strong> tutelepaesaggistiche, in quanto:• per i "centri e nuclei storici", <strong>di</strong>sciplinati dall'art. 49, il comma 3 definisce l'aread'integrazione storico-paesaggistica, che i Comuni devono in<strong>di</strong>viduare ai sensi delsuccessivo comma 5 e secondo le linee guida 7.7 <strong>di</strong> cui all'Allegato NA7;• l'area a sud <strong>di</strong> Baiso è attraversata da due crinali principali ed è caratterizzata da varicalanchi <strong>di</strong> ridotta estensione, mentre l'area in territorio <strong>di</strong> Carpineti è attraversata da uncrinale secondario (da Branciglia fino al M. Castellaro); tutti questi elementi sonosottoposti a tutela ai sensi dell'art. 43;• le aree sono interessate dalla presenza <strong>di</strong> alcune formazioni boschive (ve<strong>di</strong> tav. P5b),con prevalenza <strong>di</strong> carpino presso Baiso e Carpineti, <strong>di</strong> querceti a Toano, tutelate ai sensidell'art. 38.La quasi totalità delle aree in<strong>di</strong>cate (soprattutto in territorio <strong>di</strong> Baiso e Toano) sono,inoltre, interessate da consistenti frane attive e quiescenti (ve<strong>di</strong> tav. P6), quin<strong>di</strong> da fortilimitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'uso derivanti dall'instabilità dei terreni,<strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delle Norme.Si ricorda, inoltre, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delle Normeed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav. P3a, èstato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e,pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>cui all'art. 6, comma 5, lett. b).136 2 4676 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBaiso - Carpineti -Casina - ToanoSi propone <strong>di</strong> espandere la tutela "Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art.44, in prossimità <strong>di</strong> Valestra e <strong>di</strong> creare una fascia <strong>di</strong> rispetto "Zone<strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42. Gliosservati rilevano, inoltre, che nella "zona <strong>di</strong> tutela naturalistica" èpresente una piccola area bianca a nord <strong>di</strong> Valestra che non trovagiustificazione "naturalistica".RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione al precedente sub. 1 della presente osservazione, oltrea ricordare la presenza, nell'area a nord <strong>di</strong> Valestra, <strong>di</strong> una estesissima frana attiva (ve<strong>di</strong>tav. P6). Riguardo alla piccola "area bianca" si suppone che gli osservanti si riferiscanoad un modesto spazio e<strong>di</strong>ficato posto, a nord <strong>di</strong> Valestra, tra la viabilità panoramica ed illimite est della "zona <strong>di</strong> tutela naturalistica" della dorsale <strong>di</strong> Carpineti, pertanto, non sitratta <strong>di</strong> un'area priva <strong>di</strong> tutela interna a tale zona. Nel Piano adottato la delimitazione est<strong>di</strong> tale zona <strong>di</strong> tutela è stata mantenuta identica rispetto al PTCP 1999, non ritenendocongruente con la definizione e finalità delle "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", esplicitate alcomma 1 dell'art. 44, inserire un'area e<strong>di</strong>ficata posta in posizione marginale.137 1 4677 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBaiso - CastellaranoSi propone <strong>di</strong> estendere le "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, in modo da unificaredue aree già in<strong>di</strong>viduate a nord e nord-ovest <strong>di</strong> Roteglia, ed a nordovest<strong>di</strong> Borgonuovo, "per creare un corridoio <strong>di</strong> paesaggio". Gliosservanti rilevano che nella tav. 219SO una percentuale moltoampia <strong>di</strong> territorio è priva <strong>di</strong> tutela.RRespinta.L'area a nord <strong>di</strong> Roteglia è interessata da attività estrattive e, pertanto non presenta lostesso interesse paesaggistico delle aree limitrofe, le rimanenti aree sono caratterizzatedalla presenza <strong>di</strong> formazioni boschive, con dominanza <strong>di</strong> querceto.Entrambe le aree in<strong>di</strong>cate sono, inoltre, interessate da alcune frane attive (ve<strong>di</strong> tav. P6),che comportano limitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'uso derivanti dall'instabilitàdei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delle Norme.Si ricorda, comunque, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delleNorme ed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav.P3a, è stato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievopaesaggistico" e, pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentatoseguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> cui all'art. 6, comma 5, lett. b).137 2 4677 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBaiso - CastellaranoSi propone <strong>di</strong> applicare la tutela <strong>di</strong> cui all'art. 44 "Zone <strong>di</strong> tutelanaturalistica" all'area in<strong>di</strong>viduata con l'art. 101 "Progetti e programmiintegrati <strong>di</strong> valorizzazione paesaggistica" nella tav. 219SO, al fine <strong>di</strong>garantire l'effettiva valorizzazione del paesaggio.RRespinta, in quanto le caratteristiche paesaggistiche dell'area segnalata sono giàadeguatamente tutelate dal Piano adottato. Si ricorda inoltre, che aver sottoposto l'area a"progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione del paesaggio, ai sensi dell'art. 101,rappresenta un'occasione per attivare azioni <strong>di</strong> recupero e valorizzazione del paesaggio,finalizzate alla fruizione delle risorse naturali e culturali.martedì 15 giugno 2010 Pagina 80 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione138 1 4678 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione AltroSi chiede l’inter<strong>di</strong>zione della caccia - sotto ogni forma - in tutte lezone naturalistiche, nelle aree paesaggistiche tutelate ai sensi delco<strong>di</strong>ce dei BC e, tendenzialmente, su tutto il territorio provinciale.Si contesta vali<strong>di</strong>tà del piano faunistico venatorio, approvato il30.4.2008 senza tener conto del D.lgs. n.4/08.NPNon pertinente.L’approvazione del PTCP non è la sede per adottare provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> autotutela (annullamento) sul PFVP.Il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> caccia non è apponibile con una norma <strong>di</strong> pianificazione territoriale, ma<strong>di</strong>scende da norme <strong>di</strong> rango legislativo e comunitario nonchè dagli strumentiappositamente previsti dalla legge: atti istitutivi, <strong>di</strong>rettive e regolamenti che <strong>di</strong>sciplinano lemisure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e conservazione delle aree naturalistiche ( SIC e ZPS) e dellearee protette (parchi, riserve naturali); piano faunistico venatorio per il rimanente territorioprovinciale.Si ricorda in proposito, ad esempio, l’art.3 della <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela del parco nazionale (<strong>alle</strong>gato A al DPR 21 maggio 2001 ); l’art.38 della LR n.6/2005 a proposito delle modalità<strong>di</strong> caccia nei parchi e nelle riserve regionali; la delibera regionale n.1224/08 sulle misure<strong>di</strong> conservazione delle ZPS ( <strong>alle</strong>gato 3 ) definite obbligatorie ed inderogabili, pur nonvietando in modo assoluto l’attività venatoria.La caccia non è sempre considerabile come depauperamento della fauna, poiché rimanepur sempre necessaria una certa attività <strong>di</strong> abbattimento delle specie alloctone foriere <strong>di</strong>squilibri ecologici, così come generalmente previsto d<strong>alle</strong> varie fonti regolamentari.In tal senso assumere nel PTCP un <strong>di</strong>vieto generalizzato <strong>di</strong> caccia sarebbe un eccesso<strong>di</strong> potere.139 1 4680 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBaiso - Carpineti -CasinaSi propone <strong>di</strong> applicare la tutela "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, intorno ai centriin<strong>di</strong>viduati ai sensi dell'art. 49 nella tav. 218NE, ritenendo tale tutelaidonea per "il mantenimento dei criteri <strong>di</strong> valore per una fasciaminima <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a". Inoltre, si propone <strong>di</strong> estendere le "Zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale" anche <strong>alle</strong> rimanentiaree, "in modo da salvaguardare l'intero paesaggio intorno ai centristorici". Nel merito gli osservanti rilevano che nella tav. 218 NE visono troppe aree prive <strong>di</strong> tutele.RRespinta in quanto le proposte, denotando una incompleta ed inesatta interpretazionedelle tutele e relative <strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato, limitano le considerazioni solo aquanto è rappresentato come "zone" nella tav. P5aIn merito <strong>alle</strong> aree specifiche oggetto della presente osservazione si rileva che il "bianco"evidenziato dagli osservanti sulla tav. P5a non rappresenta una mancanza <strong>di</strong> tutelepaesaggistiche, in quanto:•per i "centri e nuclei storici", <strong>di</strong>sciplinati dall'art. 49, il comma 3 definisce l'aread'integrazione storico-paesaggistica, che i Comuni devono in<strong>di</strong>viduare ai sensi delsuccessivo comma 5 e secondo le linee guida 7.7 <strong>di</strong> cui all'Allegato NA7;•la quasi totalità dell'area a nord <strong>di</strong> S. Romano rientra nel sistema collinare e, pertanto,è <strong>di</strong>sciplinata ai sensi dell'art. 37;•l'area a nord <strong>di</strong> Baiso è interessata da un crinale principale ed uno secondario,sottoposti a tutela ai sensi dell'art. 43, nonché da <strong>di</strong>verse formazioni boschive (ve<strong>di</strong> tav.P5b) con prevalenza <strong>di</strong> carpino, tutelate ai sensi dell'art. 38.Si ricorda, inoltre, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delle Normeed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav. P3a, èstato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e,pertanto nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>cui all'art. 6, comma 5, lett. b).140 1 4681 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioRamisetoSi propone <strong>di</strong> inserire i centri storici <strong>di</strong> Tizzolo, Rodogno il Monte,Groppo, Gazzolo, Casalobbio, Nigone/Valmezzana, Teggie,Ramiseto e Taviano in un'area <strong>di</strong> tutela "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, per "garantire unacontinuità <strong>di</strong> tutela con il nostro Appennino", ed in quanto tali centrinon sono inseriti in alcun contesto <strong>di</strong> tutela.RRespinta in quanto la proposta, denotando una incompleta ed inesatta interpretazionedelle tutele e relative <strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato, limita le considerazioni solo aquanto è rappresentato come "zone" nella tav. P5a.In merito all'area oggetto della presente osservazione si rileva che il "bianco" evidenziatodagli osservanti sulla tav. P5a non rappresenta una mancanza <strong>di</strong> tutele paesaggistiche,in quanto:• per i "centri e nuclei storici", <strong>di</strong>sciplinati dall'art. 49, il comma 3 definisce l'aread'integrazione storico-paesaggistica, che i Comuni devono in<strong>di</strong>viduare ai sensi delsuccessivo comma 5 e secondo le linee guida 7.7 <strong>di</strong> cui all'Allegato NA7;• l'area è interessata verso ovest da un crinale principale (che si sviluppa, da nord a sud,da Temporia sin oltre Montemiscoso) e verso est da un crinale secondario (sviluppato insenso nord-sud) sottoposti a tutela ai sensi dell'art. 43; da <strong>di</strong>verse formazioni boschive(ve<strong>di</strong> tav. P5b) con prevalenza <strong>di</strong> querceti submesofili e presenza <strong>di</strong> alcune conifere darimboschimento, tutelate ai sensi dell'art. 38.Inoltre, buona parte dell'area in<strong>di</strong>cata è anche interessata da consistenti frane attive equiescenti (ve<strong>di</strong> tav. P6), quin<strong>di</strong> da forti limitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'usoderivanti dall'instabilità dei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delleNorme.Si ricorda, infine, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delle Normeed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav. P3a, èstato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e,pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>cui all'art. 6, comma 5, lett. b).140 2 4681 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVettoSi propone che la tutela <strong>di</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, sia estesa a nord <strong>di</strong>Vetto, per garantire una fascia <strong>di</strong> rispetto superiore.RRespinta, in quanto l'area a nord <strong>di</strong> Vetto, è già adeguatamente tutelata dal Pianoadottato. Si rimanda alla controdeduzione al precedente sub. 1 della presenteosservazione, specificando che tale area è interessata da consistenti formazioniboschive.martedì 15 giugno 2010 Pagina 81 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione140 3 4681 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone che l'area <strong>di</strong> notevole interesse pubblico N. 15, <strong>di</strong> cuiall'Allegato QC5, sia visualizzata nella tav. P5a e sottoposta a tutela"Zone <strong>di</strong> tutela Naturalistica", art. 44 delle Norme, come già previstoper una ridotta porzione che non arriva neppure sino a Taviano. Talescelta mina l'integrità dell'area. Gli osservanti rilevano, inoltre, che icentri storici <strong>di</strong> Castagneto, Montedello, Camporella e Taviano, puressendo inseriti nell'area tutelata con Decreto ministeriale, sonotutelati solo ai sensi dell'art. 101 "Progetti e programmi integrati <strong>di</strong>valorizzazione del paesaggio", tutela che non risulta sufficiente pergarantire la conservazione della loro identità storica, mentre sarebbenecessaria una fascia <strong>di</strong> tutela.RRespinta.La rappresentazione delle "aree <strong>di</strong> notevole interesse pubblico" tutelate ai sensi dell'art.136 del CBC, è contenuta nella tavola P4, in quanto attiene un <strong>di</strong>verso e <strong>di</strong>stintostrumento <strong>di</strong> tutela, rispetto <strong>alle</strong> tutele paesistiche <strong>di</strong> Piano della tav. P5a.Si rileva che le proposte <strong>di</strong> estensioni <strong>di</strong> tutele avanzate dagli osservanti riguardano tuttearee in Comune <strong>di</strong> Ramiseto esterne alla tutela ministeriale relativa alla "Dichiarazione <strong>di</strong>notevole interesse pubblico della zona della me<strong>di</strong>a v<strong>alle</strong> del fiume Enza, riva destra, inComune <strong>di</strong> Vetto d'Enza". Si evidenzia che tale area è interamente "vestita" d<strong>alle</strong> tutelepaesistiche <strong>di</strong> Piano.Per quanto riguarda, invece, le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> Piano riguardanti la tutela dei nuclei storici<strong>di</strong> Castagneto, Montedello, Camporella e Taviano, si rimanda alla controdeduzione alsub. 1 della presente osservazione. Si evidenzia, infine, che aver sottoposto l'intera areaprospiciente il torrente Enza a "progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio, ai sensi dell'art. 101, rappresenta un'occasione per attivare azioni <strong>di</strong> recuperoe valorizzazione del paesaggio, finalizzate alla fruizione delle risorse naturali e culturali.141 1 4683 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCarpineti -Castelnovo néMonti - Busana -Casina - VettoSi propone <strong>di</strong> tutelare come "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, le aree limitrofe aicentri in<strong>di</strong>viduati ai sensi dell'art. 49 presenti nella tav. 218SO(Regnola, Cerreto, Garfagnolo, Frassinedolo, Frascaro, Burano,Rosano, Croce, Gombio, Montecastagneto, Roncroffio, Villaberza,Ronchi, Felina, Busanella, Pignedolo, Marola, Beleo, Ramusana,Terzana, Noce, Pregreffio, Casale, Saccaggio, Montanino,Spignana, Portone, La Creta, Gatta, Maro, Iatica, Costa <strong>di</strong> Iatica), inquanto il notevole interesse <strong>di</strong> tali aree non è stato riconosciuto. Sirileva che nella tav. 218 SO vi sono pochissime aree tutelate. Gliosservanti suggeriscono, inoltre, <strong>di</strong> lasciare aree prive <strong>di</strong> tutela soloper eventuali espansioni, ove richieste, "che non dannegginol'integrità del valore naturalistico del nostro Appennino".RRespinta in quanto la proposta, denotando una incompleta ed inesatta interpretazionedelle tutele e relative <strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato, limita le considerazioni solo aquanto è rappresentato come "zone" nella tav. P5a.In merito all'area oggetto della presente osservazione si rileva che il "bianco" evidenziatodagli osservanti sulla tav. P5a non rappresenta una mancanza <strong>di</strong> tutele paesaggistiche,in quanto:• per i "centri e nuclei storici", <strong>di</strong>sciplinati dall'art. 49, il comma 3 definisce l'aread'integrazione storico-paesaggistica, che i Comuni devono in<strong>di</strong>viduare ai sensi delsuccessivo comma 5 e secondo le linee guida 7.7 <strong>di</strong> cui all'Allegato NA7;• l'area è interessata verso ovest da un crinale principale (che si sviluppa, da nord a sud,da Temporia sin oltre Montemiscoso) e verso est da un crinale secondario (sviluppato insenso nord-sud) sottoposti a tutela ai sensi dell'art. 43; da <strong>di</strong>verse formazioni boschive(ve<strong>di</strong> tav. P5b) con prevalenza <strong>di</strong> querceti submesofili e presenza <strong>di</strong> alcune conifere darimboschimento, tutelate ai sensi dell'art. 38.Inoltre, buona parte dell'area in<strong>di</strong>cata è anche interessata da consistenti frane attive equiescenti (ve<strong>di</strong> tav. P6), quin<strong>di</strong> da forti limitazioni delle attività <strong>di</strong> trasformazione e d'usoderivanti dall'instabilità dei terreni, <strong>di</strong>sciplinate dal Titolo IV della Parte Seconda delleNorme.Si ricorda, infine, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delle Normeed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav. P3a, èstato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e,pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>cui all'art. 6, comma 5, lett. b).142 1 4685 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleInse<strong>di</strong>amenti commercialiIn riferimento <strong>alle</strong> previsioni <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 Allegato 6 NA sichiede quanto segue:a) riformulare la scheda <strong>di</strong> valutazione, per ogni inse<strong>di</strong>amento, con:precisa localizzazione, superfici max previste (st-sv-h), eventualiprescrizioni previste dal PSC, con<strong>di</strong>zionamenti in termini <strong>di</strong> assettodella mobilità, prescrizioni <strong>di</strong> inserimento ambientale e paesaggistico;b) con<strong>di</strong>zionare l'attuazione, anche parziale, delle previsioni allarealizzazione delle infrastrutture viabilistiche;c) sottoporre a VAS gli inse<strong>di</strong>amenti commerciali <strong>di</strong> rilevanzaprovinciale o sovracomunale.IAImplicitamente accolta.Si ritiene quanto riportato nelle schede del Documento <strong>di</strong> ValSAT, nella Tabella 1Allegato 6 NA e nella Tav. P3a, coerente con le competenze assegnate al PTCP dallanormativa vigente in materia <strong>di</strong> pianificazione commerciale. Ciononostante molti deiparametri e dati richiesti sono già verificati nella Sezione D del Documento <strong>di</strong> ValSAT.Egualmente gli eventuali con<strong>di</strong>zionamenti in materia <strong>di</strong> viabilità e TPL sono rinvenibilinell’Allegato 6 <strong>alle</strong> NA.Le schede <strong>di</strong> valutazione risultano quin<strong>di</strong> coerenti con il grado <strong>di</strong> definizione delleprevisioni <strong>di</strong> Piano e con la scala propria <strong>di</strong> un piano territoriale. A tal riguardo si ricordache la localizzazione riportata nella Tavola P3a in<strong>di</strong>vidua un areale <strong>di</strong> massima.Attraverso successive fasi <strong>di</strong> definizione, se previsto in sede <strong>di</strong> Accordo Territoriale, insede <strong>di</strong> PSC, POC, e PUA sarà possibile assoggettare le previsioni <strong>alle</strong> valutazioniambientali appropriate.martedì 15 giugno 2010 Pagina 82 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione143 1 4686 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aPaesaggioSi chiede <strong>di</strong>:- censire, in<strong>di</strong>viduare e tutelare ai sensi della normativa regionale,dell'art. 143, lett. D) del CBC e dell'art. 7 dell'Accordo tra Ministeroper i beni e le attività culturali, Regione Emilia-Romagna edAssociazioni delle Autonomie Locali del 9 ottobre 2003, i geositidella <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia;- applicare a tutti i geositi, in quanto elementi d'interesse geologico,l'art. 44 - Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica;- per i geositi <strong>di</strong> Selvapiana e Canossa, <strong>di</strong> cui alla tav. 1 dell'<strong>alle</strong>gatoQC 6, oltre all'art. 44, applicare l'art. 136 del CBC in quanto aree <strong>di</strong>particolare interesse regionale caratterizzate da elementi geologici.NPNon pertinente, in quanto la conservazione e valorizzazione dei "geositi" èregolamentata dalla LR 9/2006 e le proposte avanzate sono estranee <strong>alle</strong> competenzedel PTCP o in contrasto con i criteri metodologici adottati.Va precisato che gli "elementi del patrimonio geologico" in<strong>di</strong>viduati nell'Allegato QC6,tav. 1, non sono ancora geositi ai sensi della LR 9/2006 (si veda nel meritol'osservazione d'ufficio in cui si segnala l'errore materiale relativo alla denominazioneutilizzata negli elaborati <strong>di</strong> Quadro Conoscitivo). Tali "elementi" sono stati resi <strong>di</strong>sponibilidal Servizio Geologico Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna, titolare delprogetto, tuttora in corso, denominato "Censimento e Schedatura del PatrimonioGeologico regionale".L'in<strong>di</strong>viduazione dei "geositi" è effettuata dalla Regione che istituisce il catasto dei geositi<strong>di</strong> rilevante importanza scientifica, paesaggistica e culturale, sul quale si applicano le<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> gestione, tutela e pianificazione <strong>di</strong> cui all'art. 6 della LR 9/2006.Comunque, seppure il catasto dei geositi non sia ancora stato approvato, le verifiche edaggiornamenti della parte paesistica del PTCP hanno tenuto in debito conto anche gli"elementi del patrimonio geologico", ritenendo opportuno prevedere sin da ora, attraversola pianificazione paesaggistica, un'appropriata conservazione e valorizzazione <strong>di</strong> talirisorse. Si veda nel merito il paragrafo 5.2.1 della Relazione <strong>di</strong> Piano.Pertanto, non è con<strong>di</strong>visibile la richiesta <strong>di</strong> sottoporre in modo generalizzato alla<strong>di</strong>sciplina delle "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44 delle Norme, tutti gli elementi delpatrimonio geologico, in quanto la loro "vestizione" è avvenuta, nell'ambitodell'elaborazione del Piano, rendendo coerente quanto più possibile la tutela paesistica<strong>alle</strong> caratteristiche paesaggistiche delle aree interessate, valutazione che ha condottoalla <strong>di</strong>versificazione delle zone <strong>di</strong> tutela paesistica. Al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la zona <strong>di</strong> tutelapaesistica più appropriata per le caratteristiche <strong>di</strong> ciascun elemento, i dati forniti sonostati, inoltre, oggetto <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento, confronto e revisione con il Servizio GeologicoRegionale.L'applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggiorichiamate nell'osservazione, prevede l'applicazione della procedura regolamentata dallostesso CBC, artt. 138 e seguenti, che è autonoma e <strong>di</strong>versa rispetto agli atti <strong>di</strong>pianificazione, quin<strong>di</strong> estranea <strong>alle</strong> competenze del PTCP. Si evidenzia, comunque chel'elemento del patrimonio geologico in<strong>di</strong>viduato a Canossa è già compreso nella"Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico dell'area ad elevato pregiopaesaggistico <strong>di</strong> Canossa" in regime <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a.martedì 15 giugno 2010 Pagina 83 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione144 1 4687 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIRErecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateAllegato 5 QC -Appen<strong>di</strong>ce A3Beni PaesaggisticiSi chiede <strong>di</strong>:1. formulare le prescrizioni previste dall’art. 143 del Co<strong>di</strong>ce dei BeniCulturali e del Paesaggio (CBC), come previsto dall’AccordoMinistero/Regione/ANCI;2. recepire le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> tutela riportate nella cartografia <strong>alle</strong>gata alvolume “Itinerari <strong>di</strong> paesaggio”, in relazione all’art. 136 del CBC chericonosce le visuali quali beni da tutelare;3. prescrivere per ogni area l’inserimento nel RUE <strong>di</strong> un abaco <strong>di</strong>riferimento per regolamentare le varie tipologie <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio.Si osserva che l'"analisi e sintesi interpretativa del paesaggio" silimita ad elencare criticità, visuali, ecc. senza determinare leprescrizioni d'uso intese ad assicurare la conservazione dei valoriespressi che non sono neppure esplicitati. Inoltre, non vienerispettata la <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> cui all'art. 20, comma 1, lett. c) delPTPR.NPNon pertinente in quanto tutte le proposte avanzate, che riguardano la tutela delle "aree<strong>di</strong> notevole interesse pubblico" <strong>di</strong> cui all'art. 136 del CBC, sono estranee <strong>alle</strong>competenze del Piano adottato.Rispetto al punto 1 si riba<strong>di</strong>sce che i contenuti degli elaborati del Piano adottato afferentil'”analisi e sintesi interpretativa del paesaggio” e la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela, sia quella generale(sistemi, zone ed elementi <strong>di</strong> tutela paesistica <strong>di</strong> cui al titolo II e III della parte II selleNorme) che quella specifica contenuta nelle schede dell’Allegato NA2 non sonosostitutive della specifica <strong>di</strong>sciplina delle Dichiarazioni <strong>di</strong> notevole interesse pubblico <strong>di</strong>cui all'art. 140, comma 2 del CBC, che ha carattere prescrittivo e procedura autonomarispetto alla formazione degli atti <strong>di</strong> pianificazione.Per quanto attiene la richiesta <strong>di</strong> cui al punto 2 si fa notare che la citata pubblicazione"Itinerari <strong>di</strong> paesaggio" è puntualmente segnalata nell'Appen<strong>di</strong>ce A3 dell'Allegato QC5tra le "principali fonti consultate" insieme a numerose altre referenze bibliografiche che,come <strong>di</strong>chiarato nella Premessa allo stesso elaborato, sono state utilizzate per elaborarel'analisi e sintesi interpretativa del paesaggio, integrate con molte altre fonti, nonchéverificate anche con sopralluoghi. Pertanto, come tutte le altre fonti consultate, anche lacitata pubblicazione è stata utilizzata nell'elaborare il Piano. In merito al tema delle"visuali" si sottolinea che nella citata Appen<strong>di</strong>ce A3, per ciascuna area, sono in<strong>di</strong>viduateanche graficamente le "visuali principali", in alcuni casi corrispondenti <strong>alle</strong> visualiin<strong>di</strong>viduate nella citata pubblicazione. Inoltre, nelle schede normative dell'Allegato NA2,"mantenere e valorizzare le visuali" specifiche <strong>di</strong> ciascuna area rientra tra gli "obiettivi <strong>di</strong>qualità paesaggistica" esplicitati. Pertanto, il punto 2 dell'osservazione è fuori luogo inquanto un Piano territoriale, com' è il PTCP, non è tenuto ad assumere "in toto" icontenuti <strong>di</strong> qualsivoglia referenza bibliografica.Riguardo al punto 3 si riba<strong>di</strong>sce che non è competenza del PTCP “prescrivere”contenuti specifici e relative modalità <strong>di</strong> attuazione dei singoli RUE, o altri strumenticomunali, che possono, eventualmente, essere adottati dai Comuni attraverso i propriatti <strong>di</strong> regolamentazione e<strong>di</strong>lizia. Solo nell'ambito del proce<strong>di</strong>mento "<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong>notevole interesse pubblico" si può, eventualmente, prescrivere l'inserimento nel RUE <strong>di</strong>un Abaco <strong>di</strong> riferimento per regolamentare le varie tipologie d'intervento e<strong>di</strong>lizio.In merito all'"analisi e sintesi interpretativa del paesaggio", relativa ad ogni "area <strong>di</strong>notevole interesse pubblico" <strong>di</strong> cui all'Appen<strong>di</strong>ce A3, si evidenzia che, al contrario <strong>di</strong>quanto affermato dagli osservanti, non si limita ad elencare e fotografare criticità, visuali,ecc, bensì fornisce un quadro aggiornato ed integrato <strong>di</strong> "caratterizzazione e valori"(articolati in caratteri naturalistico-geomorfologici, storici e percettivi) e delle "<strong>di</strong>namiche<strong>di</strong> trasformazione del territorio", reso in forma grafica, descrittiva e fotografica, quadroche va ben oltre quanto attestato nelle stesse "Dichiarazioni <strong>di</strong> notevole interessepubblico". Nel merito si confronti la documentazione agli atti contenuta nell'Appen<strong>di</strong>ceA2.Infine, si rileva che la richiamata <strong>di</strong>sposizione del PTPR, <strong>di</strong> cui all'art. 20, comma1, lett.c), è riferita agli "strumenti <strong>di</strong> pianificazione subregionali" che, per definizione, sono sia iPTCP che gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunali. Dato il livello dei contenutidell'in<strong>di</strong>rizzo della <strong>di</strong>sposizione regionale e tenuto conto delle <strong>di</strong>verse competenze deivari strumenti definite dalla vigente LR 20/2000, è evidente che l'applicazione dellanorma spetti alla pianificazione comunale. Nel merito, per quanto <strong>di</strong> competenza delPTCP, si veda l'Allegato NA4 che detta in<strong>di</strong>rizzi/<strong>di</strong>rettive da sviluppare nellapianificazione comunale per migliorare la qualità paesaggistica degli interventi interritorio rurale.144 2 4687 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIRErecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateAllegato 5 QC -Appen<strong>di</strong>ce A3Beni PaesaggisticiSi chiede <strong>di</strong> inserire nel PTCP la prescrizione <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui all’art.154 del CBC, in quanto non viene preso in considerazione tra glielementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo e <strong>di</strong> forte impatto il colore delle facciate.NPNon pertinente in quanto la proposta è estranea <strong>alle</strong> competenze del Piano adottato. Aisensi del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela paesistica delPiano non è sostitutiva <strong>di</strong> eventuali altre <strong>di</strong>sposizioni che il CBC stesso attribuisca adaltri Enti o strumenti, come per quanto attiene le prescrizioni <strong>di</strong> cui all'art. 154 del CBCche, evidentemente, sono afferenti la procedura <strong>di</strong> autorizzazione paesaggistica.martedì 15 giugno 2010 Pagina 84 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione144 3 4687 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIRErecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateNorme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCon riferimento all’art. 55 delle Norme, relativo alla "viabilitàpanoramica", si chiede <strong>di</strong>:- chiarire se le norme del PTPR siano cogenti e prevalenti sullapianificazione sub-regionale;- dettare norme per il recepimento dei tratti <strong>di</strong> viabilità panoramicain<strong>di</strong>viduati dal PTPR;- mo<strong>di</strong>ficare il comma 2 sostituendo il termine "verificare" con"recepire" e togliendo "al fine <strong>di</strong> assegnare in funzione dell’interessepaesaggistico svolto, su quale <strong>di</strong> questi tratti articolare opportune<strong>di</strong>scipline con riferimento agli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> cui al presente articolo";- ampliare le prescrizioni <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ficabilità ai margini della viabilitàpanoramica, riformulando la lettera a) del comma 4 "vanno evitati gliinterventi che limitino le visuali <strong>di</strong> interesse paesaggistico".Si osserva che la norma "limita l'ine<strong>di</strong>ficabilità nel territoriourbanizzato in<strong>di</strong>viduato ai sensi dell'art. 28 LR 20/2000". In tal modonon si ritengono sufficientemente tutelate le visuali paesaggistiche.RRespinta.Nell'osservazione in parte sono richiesti chiarimenti <strong>di</strong> caratteri giuri<strong>di</strong>co sulla cogenzadelle <strong>di</strong>sposizioni sovraor<strong>di</strong>nate, in parte sono <strong>presentate</strong> proposte <strong>di</strong> integrazioni noncoerenti con i criteri assunti per l'in<strong>di</strong>viduazione della "viabilità panoramica", nonché conla relativa <strong>di</strong>sciplina, nella pianificazione paesaggistica regionale, specificata nel Pianoadottato.Per quanto riguarda il punto 1 dell'osservazione, si riporta l'estratto dell'art. 24 delleNorme del PTPR: "1. Sono stabiliti gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> cui ai seguenti commi. (...) 3. È fattoaltresì obbligo agli strumenti <strong>di</strong> pianificazione, <strong>di</strong> attuazione della pianificazione, <strong>di</strong>programmazione, regionali e subregionali, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la viabilità panoramica e <strong>di</strong>definire le relative misure <strong>di</strong> protezione da osservarsi nella e<strong>di</strong>ficazione al <strong>di</strong> fuori delperimetro dei centri abitati. In via <strong>di</strong> prima applicazione il presente Piano in<strong>di</strong>vidua, qualeviabilità panoramica <strong>di</strong> interesse regionale, i tratti in<strong>di</strong>cati nell'elenco <strong>di</strong> cui alla lettera h)del precedente articolo 3." La norma del PTPR è dunque un in<strong>di</strong>rizzo ed in quanto talefissa obiettivi, riconoscendo ambiti <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzionalità per l'applicazione dei propricontenuti <strong>alle</strong> specifiche realtà locali.In merito al punto 2 dell'osservazione, si ricorda che il Piano adottato costituisceaggiornamento rispetto al PTCP 1999 che già aveva verificato, in adeguamento al pianosovraor<strong>di</strong>nato, la viabilità panoramica in<strong>di</strong>viduata dal PTPR. Tuttavia, nell'ambitodell'elaborazione del Piano per l'in<strong>di</strong>viduazione della viabilità panoramica sono statepuntualmente riverificate anche le segnalazioni contenute nell'Elenco del PTPR. Talisegnalazioni, spesso, riguardano brevi tratti <strong>di</strong> strade che già il PTCP 1999 in<strong>di</strong>viduanella loro totalità e contengono alcuni refusi <strong>di</strong> denominazioni. Inoltre, si rammenta chel'aggiornamento effettuato, in parte per la <strong>di</strong>versa metodologia utilizzata (includendocome strade panoramiche anche strade non "storiche"), in parte per la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>maggiori informazioni, ha comportato esclusivamente aggiunte <strong>di</strong> percorsi e nessunasoppressione. Riguardo a criteri e metodologia si veda il paragrafo 5.2.9 della Relazione<strong>di</strong> Piano, pagg. 137-138.Per le proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche normative, <strong>di</strong> cui ai punti 3 e 4 dell'osservazione, si rinviaalla controdeduzione sub. 4 all'osservazione 130/4 prot. 4667, sottolineando che l'ultimaconsiderazione dell'osservazione è espressa in termini errati in quanto la norma<strong>di</strong>sciplina le trasformazioni esterne al territorio urbanizzato.145 1 4688 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleBaciniCanossaL'osservazione ha per oggetto il bacino con definizione localizzativa"Carbonizzo" in Comune <strong>di</strong> Canossa (All. 10 delle Norme <strong>di</strong>Attuazione "Bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale"),ricadente nell'"ambito <strong>di</strong> potenziale interferenza" n. 33 "Canossa"della Valsat.Si ritiene che la VALSAT non abbia chiarito ed esplicitato lerichieste/ <strong>osservazioni</strong>/raccomandazioni <strong>presentate</strong> dal ServizioTecnico <strong>di</strong> Bacino quale contributo alla Conferenza <strong>di</strong>Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni <strong>di</strong> Baiso -Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo e si chiede pertanto dtenerne conto.NPNon pertinente, in quanto trattasi <strong>di</strong> bacino non in <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia.Occorre evidenziare che nessuno dei punti trattati dal contributo presentato dal ServizioTecnico <strong>di</strong> Bacino riguarda la possibile realizzazione del bacino "Carbonizzo" in Comune<strong>di</strong> Canossa; viene invece evidenziato, nel contributo richiamato, come l'area classificataambito idoneo alla localizzazione <strong>di</strong> nuove <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> espansione urbanisticasovracomunale (Polo agroalimentare <strong>di</strong> Canossa), ed in particolare la progettata stradaprovinciale siano limitrofi all'area già in<strong>di</strong>viduata dall'OPCM n. 3598 del 15/06/2007 perla formazione dell'invaso ad usi plurimi detto "<strong>di</strong> Carbonizzo" in Comune <strong>di</strong> Traversetolo(<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Parma).146 1 4820 COOP.mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -CONSUMATORI (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 6NORDESTInse<strong>di</strong>amenti commerciali<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaL’osservazione si riferisce ai contenuti della Tabella 1 Allegato 6 NAe, più in particolare, alla previsione n.12 (Via Inghilterra) e al vincolo<strong>di</strong> trasferire e ampliare una struttura me<strong>di</strong>a o grande esistente.RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione all'oss. 294/14 prot. 5815.Si chiede pertanto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare, in riferimento alla sopra citataprevisione, la <strong>di</strong>citura “..vincolata al trasferimento e ampliamento <strong>di</strong>struttura me<strong>di</strong>a o grande esistente”, nella seguente “..vincolata alconferimento <strong>di</strong> una superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta pari almeno al 15% dellasuperficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta complessiva dell’inse<strong>di</strong>amento stesso”. Ciò alfine <strong>di</strong> mantenere esercizi <strong>di</strong> prossimità non sod<strong>di</strong>sfacibili con larealizzazione <strong>di</strong> una grande struttura localizzata a più vasto raggio.147 1 4822 ASSOCIAZIONEINDUSTRIALIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroArt. 2Richiesta <strong>di</strong> chiarimento del termine "atti amministrativi attuativi" inmodo da non sottoporre <strong>alle</strong> prescrizioni del nuovo Piano i PUA initinere per l'approvazione nei comuni. Si propone una mo<strong>di</strong>fica alcomma 6 dell'art.106 facendo salvo i contenuti dei PUA "in itinere"oltre che quelli con le relative convenzioni approvate e sottoscritte.RRespinta.I piani attuativi in itinere non sono idonei <strong>di</strong> per sé ad essere esclusi dall'applicazionedelle prescrizioni del nuovo PTCP, poiché non hanno ancora consolidato <strong>di</strong>rittiurbanistici irreversibili.In tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti urbanistici acquisiti è consolidato l’orientamento giurisprudenziale chesolo la convenzione stipulata sia in grado <strong>di</strong> resistere <strong>alle</strong> innovazioni urbanistiche, inquanto è dalla stessa che scaturisce l’effetto attuativo. Consiglio <strong>di</strong> Stato, IV, 1 ottobre2004 n. 6401.Si tenga presente che il comma 2 dell’art.106, fa salve le previsioni vigenti ( e quin<strong>di</strong>anche i successivi piani attuativi) per le parti <strong>di</strong> tutela paesaggistica aggiunte rispetto alPTCP del 1999.martedì 15 giugno 2010 Pagina 85 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione147 2 4822 ASSOCIAZIONEINDUSTRIALIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroart.7 comma 1.i.j - perequazioneNon si comprendono allo stato attuale quali forme <strong>di</strong> perequazioneterritoriale saranno attivate dal piano, si ritiene opportuno in<strong>di</strong>viduarlee concertarle preventivamente.147 3 4822 ASSOCIAZIONEINDUSTRIALIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloTitolo II - art 7 c.5Si ritiene il metodo utilizzato per l'in<strong>di</strong>viduazione delle quote tropporigido e non collegato <strong>alle</strong> <strong>di</strong>namiche inse<strong>di</strong>ative <strong>di</strong>pendenti d<strong>alle</strong>opportunità <strong>di</strong> lavoro. Richiesta una verifica perio<strong>di</strong>ca in relazione<strong>alle</strong> <strong>di</strong>namiche dei mercati.147 4 4822 ASSOCIAZIONEINDUSTRIALIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altroTitolo II - art 10 c.2 - Allegato 5Si ritiene che la percentuale del 20% <strong>di</strong> ERS risulta arbitraria e nonconsidera le <strong>di</strong>namiche demografiche dei <strong>di</strong>versi comuni. Tale quotaminima deve avere una maggiore flessibilità <strong>di</strong> previsione edattuazione.147 5 4822 ASSOCIAZIONEINDUSTRIALIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivi comunaliTitolo II - art 11 e12Con<strong>di</strong>videndo la motivazione <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sseminare il territorio conmicro aree industriali. Si osserva che vi sono parecchie aziendeimpossibilitate a delocalizzarsi i cui ampliamenti o nuovelocalizzazioni, andranno valutate dall'impren<strong>di</strong>tore e l'ente localecompetente caso per caso entro i criteri provinciali dotati però anche<strong>di</strong> flessibilità. Si segnala inoltre il rischio delle <strong>di</strong>namiche speculativedei terreni in corrispondenza dei poli sovracomunali . Tali <strong>di</strong>namicheandranno gestite da un promotore pubblico e privato.147 6 4822 ASSOCIAZIONEINDUSTRIALIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Poli funzionaliTitolo II - art 13 e art.20Si chiede il coinvolgimento dell'Associazione Industriali nella sceltadelle funzioni da assegnare all'interno del Polo funzionale "Sistemastazione Me<strong>di</strong>opadana - nuovo casello - Fiera" nell'Ambitodell'accordo territoriale attuativo . Non si ritiene qualificante l'ipotesinon espressamente citata <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> un nuovo centrocommerciale. L'Accordo territoriale dovrebbe servire alcoinvolgimento del tessuto economico -sociale anche in altri ambiticome polo ex-Reggiane, complesso San Lazzaro, ecc)147 7 4822 ASSOCIAZIONEINDUSTRIALIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Dotazioni territorialiTitolo II - art 15Si vuole evidenziare l'importanza della scelta dell'eventualetermovalorizzatore sul quale ci sono precisi impegni. E'fondamentale rispettare l'obbligo della C.E. <strong>di</strong> non utilizzare più le<strong>di</strong>scariche e garantire l'autosufficienza territoriale dello smaltimento.147 8 4822 ASSOCIAZIONEINDUSTRIALIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Rete ViariaTitolo IV - da art 28 a art.32Si ritiene auspicabile definire un elenco <strong>di</strong> interventi viabilisticiprioritari e tempistica. La <strong>Provincia</strong> si potrebbe sostituire all'ANASnella progettazione della via Emilia Bis con ricerca <strong>di</strong> formealternative <strong>di</strong> finanziamento. Si chiede infine maggiore attenzione allarazionalizzazione e manutenzione della rete stradale esistente.IAIAIAIAPANPNPImplicitamente accolta.L'art. 102 delle Norme <strong>di</strong> Attuazione declina già alcuni aspetti relativi alla costituzione deifon<strong>di</strong> <strong>di</strong> compensazione, le forme attuative (accor<strong>di</strong>) e le modalità, <strong>di</strong> massima, <strong>di</strong> utilizzodelle risorse derivanti dall'attuazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> perequazione territoriale. Sarà curadell'Amministrazione <strong>Provincia</strong>le accompagnare tecnicamente le <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong>applicazione <strong>di</strong> tali modalità attuative delle previsioni <strong>di</strong> piano.Implicitamente accolta.In or<strong>di</strong>ne alla proposta <strong>di</strong> prevedere meccanismi <strong>di</strong> monitoraggio si evidenza che ilcomma 10 dell'art. 7 contiene <strong>di</strong>sposizioni in tal senso. La definizione <strong>di</strong> una sogliamassima <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo quale incremento percentuale del territorio urbanizzato(definito dal Comune all'atto <strong>di</strong> elaborazione dello strumento urbanistico) consenteampliamenti proporzionali al rango del centro urbano e, pertanto, alla possibile domandaabitativa generata dallo stesso. L'aver altresì escluso d<strong>alle</strong> soglie <strong>di</strong> incremento i tessuticon destinazione <strong>di</strong> tipo produttivo è stata scelta orientata a rendere il più possibileperequate dette soglie che si ricorda sono legate ai fabbisogni abitativi.La definizione delle soglie <strong>di</strong>stingue tra fasce, come quella dell'alta pianura epedecollina, con problematiche ambientali <strong>di</strong>fferenti attribuendovi percentuali <strong>di</strong>incremento <strong>di</strong>fferenti. Nel caso della fascia della pedecollina-alta pianura, in analogiacon il PTCP approvato della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Modena ed assumendo le <strong>di</strong>rettive del PianoRegionale <strong>di</strong> Tutela delle Acque, la soglia definita è ritenuta coerente con gli obiettivi <strong>di</strong>tutela della risorsa idrica sotterranea.Si evidenzia infine che, in relazione ad altre <strong>osservazioni</strong> pervenute, si procede alla<strong>di</strong>minuzione della soglia <strong>di</strong> verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione dei piani dal 75% al 60%,ampliando in questo modo i margini <strong>di</strong> operatività dei comuni in fase <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizionedei PSC.Implicitamente accoltaL'art. 10 delle Norme <strong>di</strong> attuazione già consente la possibilità <strong>di</strong> variare detta quota(quin<strong>di</strong> anche una sua <strong>di</strong>minuzione) nel caso vi sia una concertazione tra enti territoriali onell'ambito dell'elaborazione <strong>di</strong> piani in forma associata od attraverso specifici accor<strong>di</strong>territoriali con la <strong>Provincia</strong> e sempre in ragione <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti del quadro conoscitivoinerenti il <strong>di</strong>sagio abitativo.Implicitamente accolta.Si prende atto dei giu<strong>di</strong>zi espressi dall'osservante, si ritiene altresì che i criteri perl'ampliamento degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi <strong>di</strong> rango comunale <strong>di</strong> cui all'art. 12 delleNorme <strong>di</strong> Attuazione consentano il mantenimento <strong>di</strong> una offerta adeguata alla domandaespressa dal sistema economico reggiano ed, al contempo, la sua sostenibilità in or<strong>di</strong>nealla <strong>di</strong>mensione ambientale, sociale e territoriale. Con riguardo ai temi sollevati sievidenzia che il PTCP in<strong>di</strong>vidua nella perequazione urbanistica lo strumento car<strong>di</strong>ne perattuare le previsioni dei piani.Parzialmente accolta.Si prende atto dei giu<strong>di</strong>zi espressi dall'osservante, si rammenta tuttavia che gli accor<strong>di</strong>territoriali per l'attuazione dei poli funzionali prevedono ai sensi della L.R. 20/00, inquanto accor<strong>di</strong> tra pubbliche amministrazioni, la sola partecipazione alla sottoscrizionedegli enti locali. Ciò non esclude tuttavia, che per la loro formazione, siano coinvolteanche le associazioni economiche e sociali e la <strong>Provincia</strong> intende, come già <strong>di</strong>mostrato,aprire il più possibile alla concertazione scelte strategiche per la comunità intera.Con riguardo al polo funzionale Stazione me<strong>di</strong>o padana - nuovo casello - fiera si rinviaall'art. 13 comma 4, lett.g che definisce <strong>di</strong>sposizioni specifiche per il suo sviluppo equalificazione.Non pertinente.Il tema sollevato sulle scelte relative alla definizione <strong>di</strong> politiche ed interventi per lagestione dei rifiuti sono <strong>di</strong> competenza del Piano <strong>Provincia</strong>le <strong>di</strong> Gestione dei Rifiutivigente.Non pertinente.Si evidenzia che non spetta al PTCP definire un "elenco <strong>di</strong> interventi ai quali dare prioritàe tempi decisi…", il piano territoriale contiene, altresì, un assetto <strong>di</strong> progetto del sistemadelle infrastrutture per la mobilità <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-lungo termine che costituisce riferimento(come <strong>di</strong>sposto all'art. 34) per la programmazione provinciale e degli altri enti competentiin materia. Riguardo l'attenzione da porre alla messa in sicurezza ed alla manutenzionedella rete esistente si evidenzia che ciò costituisce obiettivo anche del PTCP comeespresso nella relazione generale <strong>di</strong> piano e nell'art. 28.martedì 15 giugno 2010 Pagina 86 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione147 9 4822 ASSOCIAZIONE mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -INDUSTRIALI (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 5REGGIO EMILIAAmbiti produttivisovracomunaliAllegato 5 parte secondaSi ritiene opportuno il coinvolgimento delle AssociazioniImpren<strong>di</strong>toriali nella definizione degli accor<strong>di</strong> territoriali. Non sicomprende il criterio per cui non è da consentire l'attestamento<strong>di</strong>retto degli inse<strong>di</strong>amenti industriali sulla grande viabilità.PAParzialmente accolta.Si prende atto dei giu<strong>di</strong>zi espressi dall'osservante, si rammenta tuttavia che gli accor<strong>di</strong>territoriali per l'attuazione degli ambiti specializzati per attività produttive prevedono, aisensi della L.R. 20/00, in quanto accor<strong>di</strong> tra pubbliche amministrazioni, la solapartecipazione alla sottoscrizione degli enti locali. Ciò non esclude tuttavia, che per laloro formazione siano coinvolte anche le associazioni economiche e sociali e la <strong>Provincia</strong>intende, come già <strong>di</strong>mostrato, aprire il più possibile alla concertazione scelte strategicheper la comunità intera.Relativamente al secondo punto osservato (Allegato 5 NA) si evidenzia che l'in<strong>di</strong>rizzonormativo (trattasi <strong>di</strong> linee guida e non, pertanto, con carattere prescrittivo) esplicitanouna buona pratica <strong>di</strong> progettazione degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi volta ad evitarel'attestamento <strong>di</strong>retto dell'ingresso/uscita <strong>di</strong> uno stabilimento sulle vie <strong>di</strong> comunicazioneprincipali favorendo per contro l'accesso da una viabilità <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne secondario (tipome<strong>di</strong>ante controviali, viabilità <strong>di</strong> adduzione, ecc.).147 10 4822 ASSOCIAZIONEINDUSTRIALIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)ValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleStrumenti attuativi, gestionedel piano, altroAl futuro polo agro alimentare <strong>di</strong> Canossa occorre assicurare la<strong>di</strong>sponibilità quantitativa e qualitativa <strong>di</strong> risorsa idrica, attualmentegarantibile solo compromettendo ulteriormente le scarse risorse dafalda. Il PTCP dovrebbe prevedere <strong>di</strong> accumulare acqua dagliAppennini in bacini a basso impatto ambientale ad usi plurimiIAImplicitamente accoltaSi precisa che tale polo è in<strong>di</strong>viduato come APEA e per tali aree è prevista l'adozione <strong>di</strong>sistemi e accorgimenti, anche tecnologici, a favore del corretto utilizzo delle risorsenaturali e del migliore inserimento sui territori. In particolare, per quanto riguarda la tuteladelle risorse idriche, le attività che si andranno ad inse<strong>di</strong>are in tali aree dovrannoprevedere idonee forme e tecnologie <strong>di</strong> risparmio idrico, ottimizzazioni e riutilizzodell'acqua, al fine <strong>di</strong> una evidente riduzione dei fabbisogni idrici. Si fa presente, inoltre,che per i casi <strong>di</strong> approvvigionamenti da acquedotto, considerata l'esistente altainterconnessione degli acquedotti della nostra provincia, i prelievi non sono sempre<strong>di</strong>rettamente legati alla specifica localizzazione dell'attività.Relativamente alla possibilità <strong>di</strong> accumuli idrici appenninici tale possibilità è consideratanel PTCP (ad es. nella "Misura bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale" all. 10<strong>alle</strong> NA) attraverso uno specifico Programma bacini a basso impatto ambientale, edapposito tavolo tecnico <strong>di</strong> concertazione.148 1 4890 OLIVETTIGIANLORENZO -FIGLIOLAMARIAmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCanossaSi chiede <strong>di</strong> inserire nell'art. 42 "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" le possibilità <strong>di</strong> limitati ampliamenti per glie<strong>di</strong>fici esistenti previste dall'art 45 "Zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica",comma 2, lettera c), al fine <strong>di</strong> favorire le potenzialità <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong>fabbricati in precario stato <strong>di</strong> conservazione e non più connessiall'uso agricolo, demandando agli strumenti urbanistici comunali lavalutazione <strong>di</strong> compatibilità.RRespinta in quanto gli interventi ammissibili nelle zone <strong>di</strong> tutela del Titolo II della Parte IIdelle Norme ricadenti in territorio rurale, devono essere coerenti sia con le analoghe<strong>di</strong>sposizioni del PTPR, sia con la vigente legislazione regionale relativa al territoriorurale, riprese nell'art. 6 delle Norme <strong>di</strong> Piano. Pertanto, le possibilità <strong>di</strong> ampliamentisono <strong>di</strong>sciplinate dallo strumento urbanistico comunale in adeguamento a tali<strong>di</strong>sposizioni.Si coglie comunque l'occasione per ricordare che per gli e<strong>di</strong>fici e complessi <strong>di</strong> interessestorico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale sono ammessiesclusivamente interventi <strong>di</strong> recupero.149 1 4893 OLIVETTIGIANLORENZO -FIGLIOLAMARIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCanossaSi chiede lo stralcio d<strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, della zona in<strong>di</strong>cata in<strong>alle</strong>gato, posta in Comune <strong>di</strong> Canossa, in quanto non presentaparticolare riconoscibilità delle caratteristiche paesaggisticheconnotanti tali zone <strong>di</strong> tutela ed in<strong>di</strong>cate come parametri <strong>di</strong>valutazione al comma 1 dell'art. 42. Si evidenzia che tale zona erapriva <strong>di</strong> tutela nel precedente PTCP e che non si <strong>di</strong>fferenzia da altrezone che il presente PTCP lascia "bianche".RRespinta, in quanto le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Piano.L'osservazione riguarda lo stralcio <strong>di</strong> una nuova zona <strong>di</strong> tutela paesistica apposta dalPiano adottato. Si ricorda che la revisione ed aggiornamento <strong>di</strong> "sistemi, zone edelementi strutturanti la forma del territorio e <strong>di</strong> specifico interesse naturalistico", èsupportata da articolate analisi e valutazioni paesaggistiche, descritte nel capitolo 5.2della Relazione <strong>di</strong> Piano. Le proposte <strong>di</strong> nuove tutele rispetto al PTCP 1999 sono state,inoltre, attentamente valutate con i Comuni interessati prima dell'adozione del Piano.Nel merito della zona specifica in cui ricade la proprietà degli osservanti, si evidenziache è caratterizzata dell'alternanza <strong>di</strong> coltivi (con significativa presenza <strong>di</strong> siepi o lembi <strong>di</strong>vegetazione arborea) e formazioni boschive, i primi nelle parti più a monte ove siconcentra, lungo il crinale, l'inse<strong>di</strong>amento che si mantiene rado, anche presso i principaliabitati, le seconde nelle parti più a v<strong>alle</strong> dei versanti. La riconoscibilità <strong>di</strong> tale paesaggiolo <strong>di</strong>fferenzia ad esempio dal territorio poco più a nord, sempre nel Comune <strong>di</strong> Canossadove, la parte tra Selvapiana e Currada è sostanzialmente tutta boschiva e pertantotutelata ai sensi dell'art. 38 delle Norme, mentre la parte tra Monchio delle Olle e Trinitàè connotata da una maggiore concentrazione dell'inse<strong>di</strong>amento, ormai consolidato datempo, posto senza soluzione <strong>di</strong> continuità lungo il crinale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 87 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione150 1 4899 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREintegrazionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 7Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoCorreggio - BibbianoRiguardo al Canale Ducale o <strong>di</strong> Correggio ed al Canale <strong>di</strong> Bibbianosi chiede che:1 - siano tutelati quali "beni culturali" e sia avviata la procedura aisensi dell'art. 10 del Co<strong>di</strong>ce Beni Culturali e del Paesaggio;2 - la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela sia prescritta dal PTCP e non rinviata aiPSC;3 - siano rivalutate le previsioni degli interventi del PTCP alla lucedell'importanza storica dei canali.NPNon pertinente in quanto la proposte sono estranee <strong>alle</strong> competenze del Piano adottato.In merito alla tutela e valorizzazione dei canali storici si ricorda che il Piano adottato, perquanto <strong>di</strong> competenza ed in coerenza con le <strong>di</strong>sposizioni della LR 20/2000, e dellapianificazione paesistica regionale, ha introdotto nell'art. 53 delle Norme e nell'AllegatoNA7 <strong>di</strong>sposizioni specifiche relative al "sistema storico delle acque derivate e delle opereidrauliche".Si sottolinea, comunque, che la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela paesistica del Piano non è sostitutiva<strong>di</strong> eventuali altre <strong>di</strong>sposizioni che il Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio attribuiscaad altri Enti, strumenti o proce<strong>di</strong>menti, come per quanto attiene l'in<strong>di</strong>viduazione dei "beniculturali" ai sensi della Parte Seconda del CBC, art. 10 e seguenti.Infine, pur non precisando gli osservanti quali presunte "previsioni" del PTCP creinointerferenza con la tutela dei due canali storici oggetto della presente osservazione, nonrisulta che scelte progettuali a scala provinciale precludano l'attuazione <strong>di</strong> un'adeguatatutela e valorizzazione <strong>di</strong> tali risorse storiche. Nel merito si coglie <strong>di</strong> nuovo l'occasioneper rammentare che la LR 20/2000, art. 19, conferisce alla pianificazione urbanisticacomunale il ruolo <strong>di</strong> "carta unica del territorio", come unico riferimento per lapianificazione attuativa e per la verifica della conformità urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia degliinterventi, pertanto l'adeguamento <strong>di</strong> tali strumenti al richiamato art. 53 delle Normepreclude la realizzazione <strong>di</strong> trasformazioni che interferiscano con la prevista tutela.151 1 4900 SPALLANZANI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -ERMINIO - SOC.Tavola P5aBOTTEGHE tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioAlbineaSi chiede una modesta correzione del limite della "zona <strong>di</strong> tutelaagronaturalistica", art. 45 delle Norme, presso l'abitato <strong>di</strong> Botteghe,come in<strong>di</strong>cato in <strong>alle</strong>gato, al fine <strong>di</strong> permettere la ricostruzione delfabbricato posto sul lotto <strong>di</strong> proprietà a<strong>di</strong>acente, ma esterno, allazona <strong>di</strong> tutela. Tale fabbricato è privo dei necessari requisiti <strong>di</strong>sicurezza, dal punto <strong>di</strong> vista statico, e necessita <strong>di</strong> una razionaletrasformazione con riorganizzazione del volume e minore altezza,impe<strong>di</strong>ta dall'attuale bordo <strong>di</strong> zona.Si sottolinea che la mo<strong>di</strong>fica proposta non incide sul <strong>di</strong>segno delPiano per la zona in esame, costituendo un semplice adeguamentoallo stato <strong>di</strong> fatto ed <strong>alle</strong> esigenze <strong>di</strong> sicurezza sotto l'aspetto e<strong>di</strong>lizio.RRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica già presente nel PTCP1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Tale revisione delle tutele è stata attentamentevalutata con i Comuni interessati prima dell'adozione del Piano.L'area <strong>di</strong> cui si chiede lo stralcio si configura come territorio rurale con analogacaratterizzazione paesaggistica rispetto all'a<strong>di</strong>acente area soggetta a tutela. Inoltre, ladelimitazione <strong>di</strong> zona <strong>di</strong> tutela sulla proprietà dell'osservante è esattamente attestata sullimite del territorio urbanizzato del vigente PRG <strong>di</strong> Albinea. Le motivazioni addotte nonforniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica rispetto a quanto giàconsiderato nell'ambito dell'elaborazione del Piano adottato. Si fa presente che spetta alComune, in sede <strong>di</strong> strumento urbanistico generale, applicare l'art.45 comma 6 nelrispetto delle con<strong>di</strong>zioni in esso previste.152 1 4902 SARTImo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -PATRIZIA - tavole programmatiche Tavola P3aFLU.MAR. srlPoli funzionaliBorettoIntegrazione cartografica tav. P3a.Al fine <strong>di</strong> poter attuare le previsioni <strong>di</strong> PTCP in merito allarealizzazione del Polo funzionale Porto Fluviale me<strong>di</strong>o - padano (art.13 NA) si ritiene necessario coinvolgere anche le circostanti areeprivate già attrezzate e si chiede <strong>di</strong> ricomprendere le aree inproprietà nell'ambito <strong>di</strong> detto Porto, osservando che si ritiene nonostativo l'inserimento il fascia A (del PAI) in quanto l'area non puòche essere a<strong>di</strong>acente al corso d'acqua. (<strong>alle</strong>ga cartografia).Creare una normativa urbanistica specifica per il Porto fluviale, darecepire con il futuro Piano Strutturale Comunale.PAParzialmente accolta.La perimetrazione dei poli funzionali <strong>di</strong> cui alla tav. P3a ha valore in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> massima ela sua definizione avviene in sede <strong>di</strong> Piano Strutturale Comunale così come ladefinizione <strong>di</strong> una specifica <strong>di</strong>sciplina urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia e previo Accordo territorialeda sottoscriversi con la <strong>Provincia</strong> e gli altri enti interessati (art. 13, commi 6,7,8,9 delleNorme <strong>di</strong> Attuazione) tra cui l'Autorità <strong>di</strong> bacino.L'inserimento nel PTCP <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sciplina urbanistica specifica per il polo funzionale inoggetto non si ritiene coerente con la natura e funzione del piano territoriale, per controsi provvede alla integrazione delle <strong>di</strong>sposizioni specifiche <strong>di</strong> cui alla lett. L) comma 4dell'art. 13 (caratterizzazione funzionale, obiettivi specifici, politiche/azioni e bacinid'utenza) precisando che potranno essere ammessi ampliamenti al fine <strong>di</strong> razionalizzarequelle attività già presenti nelle a<strong>di</strong>acenze del porto, purché compatibili ambientalmenteed ammissibili funzionalmente.martedì 15 giugno 2010 Pagina 88 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione153 1 4908 FANTUZZILUCIANO -FANTUZZIIMMOBILIARE -FANTUZZIREGGIANEmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aPoli funzionali<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaL’osservazione è riferita ad un comparto sito in comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia, tra via Agosti, viale Ramazzini e viale del Partigiano, e sededelle Ex Officine Reggiane.L’area è caratterizzata da una superficie <strong>di</strong> circa mq. 260.000 e dae<strong>di</strong>fici esistenti per un volume complessivo <strong>di</strong> mc. 1.100.000.I contenuti e gli obiettivi <strong>di</strong> tale complesso immobiliare sono statidelineati nel Protocollo <strong>di</strong> Intesa <strong>di</strong> cui alla D.G.P. n.80 del07.03.2006.Si chiede:a) prevedere nel POIC, in corrispondenza dell’area Ex Reggiane,una nuova struttura commerciale adeguata, per caratteristichetipologiche e <strong>di</strong>mensionali, all’importanza strategica dell’area;b) poiché la superficie territoriale del comparto <strong>di</strong> proprietà risultaessere superiore ai 5 ha, valutare l'opportunità <strong>di</strong> classificarlo qualearea Commerciale <strong>di</strong> livello Superiore (Polo funzionale) ai sensi dellaD.C.R. N° 1253/99 e s.m.i., (analogamente alla Zona nuovo caselloA1/zona Fiera <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia) o tipologia assimilabile in quantolocalizzata nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze della stazione e del centrostorico; si demanda all’Accordo Territoriale la definizione puntualedelle merceologie e delle superfici inse<strong>di</strong>abili;c) confermare esplicitamente l’intero range <strong>di</strong> usi e funzioni privateprevisto dal Protocollo d’intesa e dal Masterplan, compresa laresidenza, non citata nel polo funzionale n. 10, <strong>di</strong> cui all’art 13 delPTCP adottato;d) attribuire una possibilità <strong>di</strong> INTERVENTO AUTONOMO alcomparto Ex Reggiane, come stralcio attuativo e comunque nelrispetto delle in<strong>di</strong>cazioni strategiche e progettuali del complessivoPolo Funzionale, che comprende altre aree <strong>di</strong> proprietàprevalentemente pubblica.RRespinta.In relazione alla controdeduzione all'osservazione prot. 5815-14 la presenteosservazione è da intendersi respinta per i punti a) e b).In merito al punto c): si evidenzia che le funzioni in<strong>di</strong>cate all'art. 13 si caratterizzanocome prevalenti e non esclusive, ammettendo quin<strong>di</strong> anche funzioni compatibili, la cuidefinizione spetta all'Accordo territoriale ed allo strumento urbanistico comunale. Inoltresi evidenzia che già il PTCP <strong>di</strong>spone che l'Accordo tenga conto del citato Protocollod'intesa. Infine è da ritenersi non pertinente il punto d in quanto compito dello strumentourbanistico comunale.154 1 4910 CARBOGNANI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -PAOLO - tavole programmatiche Tavola P3aSA.TE.CO. SpAPoli funzionaliBorettoAl fine <strong>di</strong> poter attuare le previsioni <strong>di</strong> PTCP in merito allarealizzazione del Polo funzionale Porto Fluviale me<strong>di</strong>o - padano (art.13 NA) si ritiene necessario coinvolgere anche le circostanti areeprivate già attrezzate e si chiede <strong>di</strong> ricomprendere le aree inproprietà nell'ambito <strong>di</strong> detto Porto, osservando che si ritiene nonostativo l'inserimento il fascia A (del PAI) in quanto l'area non puòche essere a<strong>di</strong>acente al corso d'acqua. (<strong>alle</strong>ga cartografia).Creare una normativa urbanistica specifica per il Porto fluviale, darecepire con il futuro Piano Strutturale Comunale.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all' oss. 152/1 prot. 4902155 1 4911 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CASTELLARANTavola P5aOtutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoConstata l'estensione delle "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", che interessa quasi tutta la collina (puntoA), e delle "zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica", poste nell'ambito inconfine con Scan<strong>di</strong>ano (punto C), nonché i "crinali" <strong>di</strong> cui all'art. 37(punto D), si richiede <strong>di</strong> ridurre dette zone in prossimità dei marginiabitati. Tale riduzione è richiesta al fine <strong>di</strong> permettere al PSC, incorso <strong>di</strong> formazione, <strong>di</strong> rendere possibile lo sviluppo più razionaledella frangia urbana e la determinazione <strong>di</strong> un nuovo perimetro <strong>di</strong>territorio urbanizzabile in grado <strong>di</strong> poter comprendere eventualiestensioni dei centri abitati. L'osservazione si riferisce in particolare<strong>alle</strong> seguenti località (citate con i numeri progressividell'osservazione):1.1 - Ca<strong>di</strong>roggio1.2 - Farneto1.3 - Ca' de Fii1.4 - Tressano1.5 - Pra<strong>di</strong>via1.6 - Case Farri1.7 - Le Scuole (S. Valentino)1.8 - Ca' de Bursi1.9 - Castellarano/Tressano1.10 - Barcaiuoli1.11 - La Caselletta1.12 - Rontano1.13 - Inse<strong>di</strong>amento pedecollinare tra Castellarano e Roteglia1.15 - Le Malee1.16 - Ca' <strong>di</strong> Valdone1.17 - Inse<strong>di</strong>amento tra Castellarano e Roteglia1.18 - Castello <strong>di</strong> S. Valentino/Le VilleRRespinta.Le proposte riguardano la ridelimitazione <strong>di</strong> tutele paesistiche già presenti nel PTCP1999 e confermate a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano.In via generale si precisa che le norme relative <strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" (art. 42) ed <strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica" (art. 45)<strong>di</strong>spongono che gli strumenti urbanistici comunali, oltre ai fatti salvi per gli interventi eprevisioni <strong>di</strong> cui al 7° comma dell'art. 42, possano prevedere ulteriori aree a destinazioned'uso extragricola, seppur rispettando alcune opportune con<strong>di</strong>zioni. Si vedano nel meritoi commi 8 e 9 dell'art. 42 ed il comma 6 dell'art. 45.Per quanto riguarda i "crinali" si vedano invece le "particolari <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong>specifici elementi" <strong>di</strong> cui all'art. 43, comma 7° e seguenti.Inoltre ulteriori estensioni dei centri e<strong>di</strong>ficati menzionati dovranno risultare conformi <strong>alle</strong><strong>di</strong>rettive della Parte I° delle NA.Alla luce delle <strong>di</strong>sposizioni normative contenute nel Piano adottato, si ritiene che siacompetenza dello strumento urbanistico comunale proporre eventuali aree adestinazione d'uso extragricola, <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni e nei limiti consentiti d<strong>alle</strong> richiamate<strong>di</strong>sposizioni normative.martedì 15 giugno 2010 Pagina 89 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione155 2 4911 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CASTELLARANTavola P7Otutele/vincoliFasce fluvialiCastellaranoSi chiede:- <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il limite della fascia C del PAI-PTCP incorrispondenza del fronte urbano <strong>di</strong> Castellarano, facendolocoincidere con la strada provinciale, così come previsto nellaVariante PRG in adeguamento al PAI;- <strong>di</strong> ricercare un nuovo perimetro che configuri l'effettiva frangiaurbana in corrispondenza della fascia golenale <strong>di</strong> Roteglia, al fine <strong>di</strong>razionalizzare il limite che <strong>di</strong>vide il sistema produttivo da quellonaturalistico.RRespinta, in quanto:- A v<strong>alle</strong> della Traversa <strong>di</strong> Castellarano è stata adottata la delimitazione delle FasceFluviali elaborate nell’ambito dello “Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità della sistemazione idraulica delFiume Secchia” dell’Autorità <strong>di</strong> Bacino del fiume Po. Tale stu<strong>di</strong>o è stato con<strong>di</strong>viso con gliEnti locali che hanno partecipato al tavolo <strong>di</strong> Lavoro per pervenire all'Intesa PAI-PTCPed è conforme <strong>alle</strong> <strong>di</strong>rettive tecniche contenute nell'Allegato dell'Elaborato 7 <strong>alle</strong> Norme<strong>di</strong> Attuazione;- con riguardo al secondo punto, fermo restando quanto evidenziato al punto precedentein merito al limite della fascia C, si ritiene che nella porzione <strong>di</strong> territorio in oggetto lacoincidenza tra le fasce determinate secondo criteri idraulici (quale la fascia C) e quelleoggetto <strong>di</strong> tutela paesistica non sia un obiettivo perseguibile. Si confermano, pertanto, ledelimitazioni effettuate nel piano adottato. Peraltro, in relazione all'elevato tempo <strong>di</strong>ritorno che caratterizza la fascia C (che - si precisa - non era stata in<strong>di</strong>viduata nellacitata Variante PRG in adeguamento al PAI), per i territori in essa ricadenti non vengonofissati limiti <strong>alle</strong> trasformazioni territoriali e agli usi ammessi, demandando ai pianicomunali le valutazioni <strong>di</strong> compatibilità tra le previsioni e rischi attesi.155 3 4911 COMUNE DICASTELLARANOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altro Castellarano Si chiede che nelle <strong>di</strong>rettive contenute nelle NA del PTCP chedefiniscono gli obiettivi assegnati ai comuni nella definizione deipropri strumenti urbanistici comprese le modalità con le qualideterminare i fabbisogni, sia riconosciuta anche ai piccoli centriabitati <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o del territorio collinare, dando la possibilità <strong>di</strong><strong>di</strong>latare il proprio territorio urbanizzato preesistente.155 4 4911 COMUNE DICASTELLARANOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivi comunali Castellarano Si richiede che venga riconosciuta, al comune <strong>di</strong> Castellarano, lapossibilità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare aree per nuove attività manifatturiere perrispondere ad una specifica domanda da tempo persistente nelcomune.La possibilità d'in<strong>di</strong>viduare nuove aree produttive oltre all'ambitosovracomunale <strong>di</strong> Castellarano ed all'ambito comunale <strong>di</strong> Roteglianon sembrano possibili stante le scelte limitanti adottate dal PTCP inaree già densamente urbanizzate da complessi industriali qual è perl'appunto Castellarano.IARImplicitamente accolta: si evidenzia che la localizzazione <strong>di</strong> previsioni inse<strong>di</strong>ative nellefrazioni e nei centri minori è <strong>di</strong>sciplinata, per i comuni della pianura o interessati da assiforti del trasporto pubblico su ferro, dall'art. 7 comma 3, lett. A) secondo la definizione <strong>di</strong>livelli prestazionali dei centri urbani. In detta norma sono contemplati anche ampliamenti<strong>di</strong> centri minori purché già classificati come territorio urbanizzato/bile dagli strumentiurbanistici comunali vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP e dotati <strong>di</strong> un livello minimo <strong>di</strong>strutturazione dei servizi pubblici o <strong>di</strong> interesse pubblico e <strong>di</strong> un adeguato sistemafognario depurativo. Spetta ai comuni la loro in<strong>di</strong>viduazione, in sede <strong>di</strong> PSC, secondo icriteri e le <strong>di</strong>rettive del PTCP.Respinta.Riguardo l'ambito produttivo <strong>di</strong> livello comunale <strong>di</strong> Roteglia si evidenzia che il PTCP nonopera la perimetrazione <strong>di</strong> suddetti ambiti. Questi sono definiti dagli strumenti urbanisticicomunali in conformità con quanto <strong>di</strong>sposto al primo comma dell'art. 12 NA e potrannoessere interessati da modesti ampliamenti sempre secondo quanto <strong>di</strong>sposto in dettoarticolo.Si esclude altresì la possibilità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare nuove zone industriali, oltre a quelle <strong>di</strong>interesse sovracomunale già in<strong>di</strong>viduate dal PTCP, ciò contrasta con il progetto d'areavasta <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no e razionalizzazione del sistema degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi con<strong>di</strong>visoanche dall'osservante.155 5 4911 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CASTELLARAN tavole programmatiche Tavola P3aORete ViariaCastellaranoSi osserva che mancano concrete ipotesi <strong>di</strong> rafforzamento delsistema <strong>di</strong> connessione con la sponda modenese.Si chiede una verifica della possibilità <strong>di</strong> realizzare un tratto ing<strong>alle</strong>ria lungo la fondov<strong>alle</strong> tra gli abitati <strong>di</strong> Castellarano e Rotegliacosì da ottenere un'alternativa al passo delle Ra<strong>di</strong>ci.Si chiede <strong>di</strong> valutare la previsione <strong>di</strong> un nuovo ponte sul Secchia nelconfine tra Casalgrande e Castellarano, così da congiungersi allacirconvallazione sud <strong>di</strong> Sassuolo.Si chiede il potenziamento della strada <strong>di</strong> connessione tra Cà <strong>di</strong>Roggio e S.Antonio.Si propone altresì la possibilità <strong>di</strong> effettuare uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ipotesi <strong>di</strong>trasporto pubblico in sede propria che potrebbe ridurre il carico <strong>di</strong>traffico attuale al fine <strong>di</strong> connettere il sistema pluripopolare costituitoda Castellarano, Scan<strong>di</strong>ano, Casalgrande, Rubiera, Sassuolo,Formigine, Fiorano e Maranello.IAImplicitamente accolta: con riguardo <strong>alle</strong> tematiche <strong>di</strong> potenziamento infrastrutturaleevidenziate si evidenzia:- che il comma 10 dell'art. 29 delle Norme, nonché la Relazione <strong>di</strong> Piano, contemplano,ai fini del completamento dell'assetto <strong>di</strong> lungo periodo della rete viaria <strong>di</strong> cui alla tav. P3a,la razionalizzare ed il potenziamento del sistema <strong>di</strong> connessione con i comuni delversante modenese tra Rubiera e Roteglia;- che il comma 8 dell'art. 29 consente sempre la possibilità <strong>di</strong> rettifiche o limitatemo<strong>di</strong>fiche dei tracciati esistenti, relativamente alla maglia infrastrutturale viaria riportatanella tav. P3a, razionalizzazioni, by pass <strong>di</strong> centri abitati, ecc. secondo le specifiche <strong>di</strong>detto articolo a cui si rinvia;- riguardo alla strada <strong>di</strong> collegamento tra Cà <strong>di</strong> Roggio e S.Antonio, questa nonappartiene alla maglia viaria <strong>di</strong> interesse provinciale, è pertanto demandata ai Comuni ladefinizione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> potenziamento;- infine con riferimento all'ipotesi menzionata <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> un nuovo asse forte deltrasporto pubblico a servizio del <strong>di</strong>stretto ceramico, anche modenese, si prende attodelle considerazioni riportate, si evidenzia tuttavia che il PTCP identifica già un asseforte lungo la <strong>di</strong>rettrice pedemontana rappresentato dalla linea ferroviaria ACT <strong>di</strong> cui siprefigura l'interconnessione con la linea ferroviaria Modena - Sassuolo ed un ulterioreasse forte longitu<strong>di</strong>nale lungo la S.P. P.so delle Ra<strong>di</strong>ci. Si richiama altresì il protocollod'intesa sottoscritto da Regione Emilia Romagna, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia, Comune <strong>di</strong><strong>Reggio</strong> Emilia, FER e ACT del 16 <strong>di</strong>c. 2008 e che prevede la realizzazione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o<strong>di</strong> fattibilità per l'attivazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> trasporto pubblico cadenzato lungo lafondov<strong>alle</strong> Secchia da Dinazzano verso la montagna.156 1 4914 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -VETTO(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4Territorio ruraleVettoSi chiede maggior chiarezza delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione nel territoriourbanizzato/urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/1 prot. 3586.martedì 15 giugno 2010 Pagina 90 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione156 2 4914 COMUNE DIVETTOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloVettopunto b) art. 7 e <strong>alle</strong>gato 5Si chiede una migliore lettura delle norme, soprattutto in merito allapercentuale del 75 % in<strong>di</strong>cata per la verifica delle previsionie<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunali vigenti; si suggeriscepertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territorio urbanizzato, facendosalvi i perimetri previsti dagli strumenti urbanistici vigenti alla data <strong>di</strong>adozione del PTCP;Si suggerisce <strong>di</strong> aumentare la soglie <strong>di</strong> incremento del territoriourbanizzabile, con particolare riferimento agli ambiti della collina eme<strong>di</strong>a montagna, anche per favorire il presi<strong>di</strong>o del territorio e perlocalizzare limitate quote <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione almeno in alcunicentri frazionari minori.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/2 prot. 3586.157 1 4916 VECCHI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -UMBERTOTavola P5btutele/vincoliBoschiBrescelloSi chiede <strong>di</strong> riconsiderare la classificazione a bosco delle areeevidenziate in <strong>alle</strong>gato o in alternativa l’acquisizione pubblica delsuolo in quanto trattasi <strong>di</strong> aree incolte, un tempo utilizzate come cava<strong>di</strong> argilla, ed oggi invase da vegetazione spontanea, a caratteremisto arboreo-arbustivo.RRespinta.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 instretta osservanza della definizione <strong>di</strong> legge (D.lgs. 227/01) e secondo le normemetodologiche regionali. Per i dettagli riguardo <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong> redazione della CartaForestale e alla definizione <strong>di</strong> soprassuolo boschivo ai sensi delle tutele paesaggistiche,si rimanda al capitolo 5.2.3 della Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano, nonché agliapprofon<strong>di</strong>menti contenuti nell’Allegato 8 al Quadro Conoscitivo.Non si rilevano errori materiali nella redazione della carta forestale tali da giustificare unasua correzione in accoglimento dei rilievi dell’osservante.158 1 4944 ENCOR SRL mo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaIn materia <strong>di</strong> produzione energetica da fonti rinnovabili, si contestal'art.16 comma 17 che, per le zone agricole prevede limitiautorizzativi e la priorità assegnata all'intervento degli agricoltori. Siritiene non conforme <strong>alle</strong> leggi vigenti l'apposizione <strong>di</strong> limiti <strong>di</strong>potenza e <strong>di</strong> superficie. Si chiede lo stralcio del comma 17, art. 16NA.Si ritiene che il comma 21 dell'art. 16, che prevede limitazioniriguardo agli impianti fotovoltaici e riguardo le <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong>provenienza della materia prima (biogas) non sia giustificato allaluce delle leggi vigenti. Si chiede lo stralcio del comma 21, art. 16NA.Allegato 5 NA, punto 7.4, si introducono indebitamente limitazioniagli impianti fotovoltaici, legate alla percentuale <strong>di</strong> SAU che puòessere de<strong>di</strong>cata all’impianto, ed all’obbligo <strong>di</strong> rinaturazione. Gliextracosti provocati d<strong>alle</strong> norme <strong>di</strong> PTCP contrastano con gliincentivi delle norme statali per la produzione dell’energia. Riguardoal biogas si contesta il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzare rifiuti per la cogenerazionedal momento che sono incentivati dalla legge 244/’07 art. 144 e 145.Si chiede lo stralcio delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'Allegato 5 NA, punto7.4.PAParzialmente accolta, riformulando in accordo con la regione le <strong>di</strong>sposizioni dell’art. 16,commi da 17 a 21 e <strong>di</strong> conseguenza dell’<strong>alle</strong>gato 5 NA, punto 7.4, al fine <strong>di</strong> rendereperfetta coerenza fra le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> PTCP, la legislazione vigente e le funzioni in capoalla Regione in materia energetica.Si precisa comunque che ai sensi del d.lgs 387/2003, se è vero che gli impianti inoggetto possono essere ubicati anche in zone agricole, è altrettanto vero che nellalocalizzazione occorre tenere conto delle <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> sostegno al settoreagricolo, con particolare riferimento <strong>alle</strong> tra<strong>di</strong>zioni agroalimentari locali, alla tutela dellabio<strong>di</strong>versità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale: tutti elementiampiamente stu<strong>di</strong>ati e documentati nel PTCP, e costituenti obiettivi strategici al paridella sostenibilità energetica del territorio. Del resto le norme in oggetto riguardano ilterritorio rurale, mentre in quello urbanizzato non c’è alcuna limitazione.Riguardo agli impianti che producono energia dall’utilizzo <strong>di</strong> biomassa/biogas, il PTCPha tentato <strong>di</strong> introdurre criteri che risultassero efficaci a <strong>di</strong>sciplinare ciò che si possadavvero considerare energia rinnovabile da ciò che non lo è.In quest’ottica sono stati introdotti i criteri della filiera corta e della provenienza dellamateria prima prevalentemente d<strong>alle</strong> aziende del territorio <strong>di</strong> riferimento al fine <strong>di</strong> limitarefenomeni speculativi, legati agli incentivi statali, ma capaci <strong>di</strong> produrre criticità ambientaligravi non preventivamente valutabili. Si pensi ad esempio al problema dello smaltimentodel <strong>di</strong>gestato, in un territorio in cui si affrontano già con gravi <strong>di</strong>fficoltà i problemi <strong>di</strong> tuteladella qualità delle acque, legati anche allo span<strong>di</strong>mento dei liquami derivanti dai quasi140.000 capi <strong>alle</strong>vati per il settore bovino e più <strong>di</strong> 400.000 capi <strong>alle</strong>vati per il settoresuino.Compito esplicitamente assegnato <strong>alle</strong> province dalla L.R. 26/04 è quello <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare inmodo efficace sostenibilità energetica e sostenibilità ambientale, dal momento che “leProvince esercitano altresì le funzioni <strong>di</strong> pianificazione territoriale riconosciute loro dallalegislazione nazionale e regionale”.Lo scopo delle norme <strong>di</strong> piano oggetto <strong>di</strong> osservazione non hanno quin<strong>di</strong> l’obiettivo <strong>di</strong>limitare lo sviluppo degli impianti, ma al contrario <strong>di</strong> assicurarne “l’or<strong>di</strong>nato sviluppo” everificarne la congruenza con gli altri strumenti <strong>di</strong> pianificazione e programmazionegenerali e <strong>di</strong> settore.158 2 4944 ENCOR SRL aspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleEnergiaSi rileva che la Valsat del PTCP non prende in considerazione gliobiettivi <strong>di</strong> raggiungimento <strong>di</strong> specifici target, quali in particolare lapromozione delle fonti rinnovabili, con le limitazioni introdotte all’art.16, commi da 17 a 21. In particolare non si <strong>di</strong>mostra laraggiungibilità degli obiettivi in relazione <strong>alle</strong> limitazioni introdotte enon si valutano i temi energetici.Si chiede lo stralcio delle <strong>di</strong>sposizioni richiamate o in alternativa, <strong>di</strong>integrare il rapporto ambientale con valutazioni energetiche <strong>di</strong>raggiungibilità degli obiettivi <strong>di</strong>chiarati.PAParzialmente accolta, riformulando anche in relazione <strong>alle</strong> riserve regionali l'art. 16 citato.Si precisa che i limiti introdotti dai commi 17 e seguenti dell’art.16 non si ritengonopregiu<strong>di</strong>zionali al raggiungimento <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> promozione delle FER che la <strong>Provincia</strong>con<strong>di</strong>vide ed anzi sostiene attivamente. Tali limiti e con<strong>di</strong>zionamenti riguardano la solalocalizzazione <strong>di</strong> detti impianti in territorio rurale (massimo impulso è dato quin<strong>di</strong> per gliimpianti in territorio urbano) e derivano dalla necessità <strong>di</strong> contemplare la tutela <strong>di</strong> altrerisorse strategiche per il territorio provinciale.Fra questi elementi ci sono i suoli ad alta capacità d’uso agricolo, che si ritiene sianouna risorsa preziosa per le colture legate <strong>alle</strong> tra<strong>di</strong>zioni agroalimentari locali, e quin<strong>di</strong> aiprodotti trainanti del settore agricolo locale.Non si ritiene necessario <strong>di</strong>mostrare a priori la raggiungibilità <strong>di</strong> obiettivi quanto percontro monitorare efficacemente l’applicazione <strong>di</strong> tali norme.L'attuazione del Piano sarà infatti verificata attraverso apposito monitoraggio, conren<strong>di</strong>contazione e verifiche a cadenze variabili da 1 a 5 anni.martedì 15 giugno 2010 Pagina 91 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione159 6 4946 COMUNE DICORREGGIO -COMUNE DISAN MARTINOIN RIO -COMUNE DIRIO SALICETOmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSCorreggio- SanMartino in Rio - RioSalicetoNon si comprende la localizzazione dei corridoi planiziali primaridella REP in quanto il territorio attraversato non rivela particolarielementi <strong>di</strong> interesse rispetto al territorio limitrofo, come <strong>di</strong>mostratoanche nel QC del re<strong>di</strong>gendo PSC associato.Non è plausibile mantenere il corridoio primario che congiunge lecasse <strong>di</strong> espansione del Secchia con quelle del Tresinaro, in quantoattraversa in più punti aree fortemente urbanizzate le quali, conl’attuazione delle previsioni urbanistiche già vigenti, non avrebberopiù alcun varco residuo significativo.Si chiede <strong>di</strong> ricondurre le azioni <strong>di</strong> valorizzazione della connettivitàecologica ad elementi riconosciuti e non contestabili, quali sono iprincipali cavi <strong>di</strong> bonifica esistenti. Tale rete ha potenziali relazionicon aree <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> attività estrattive nelle località <strong>di</strong> Lemizzone,Budrio, San Prospero, Mandrio, nelle quali è più verosimilerealizzare progetti <strong>di</strong> valorizzazione non confliggenti con l’agricoltura.In alternativa si propone <strong>di</strong> attribuire la valenza <strong>di</strong> area <strong>di</strong>connessione ecologica all’intera fascia <strong>di</strong> territorio rurale interessato,allo scopo <strong>di</strong> non introdurre <strong>di</strong>scriminazioni in ambiti percepiti comeunitari.AAccolta.I corridoi ecologici planiziali, come più volte argomentato, interessano territori spessointensamente antropizzati per funzioni agricole ed inse<strong>di</strong>ative, ma che possiedono unafunzionalità <strong>di</strong> connessione ecologica residua e potenzialmente incrementabile, operlomeno da salvaguardare.Il tracciato dei corridoi è il risultato <strong>di</strong> una ricerca <strong>di</strong> ottimizzazione in sede tecnica dellelinee <strong>di</strong> connessione ecologica sovra comunali; come tale può avere (entro certi limiti)alternative. I criteri principali al riguardo sono stati: il ruolo geometrico dei no<strong>di</strong> e dellelinee rispetto allo schema <strong>di</strong> area vasta; la funzionalità dei collegamenti necessari ai Siti<strong>di</strong> Rete Natura 2000 ed <strong>alle</strong> aree tutelate, la minimizzazione degli sviluppi lineari rispettoagli obiettivi spaziali ed ai vincoli fisici aiaesistenti (aree aia inse<strong>di</strong>ate): nella maggiorparte dei casi alternative spaziali avrebbero comportato un maggior impegno <strong>di</strong> aree.Riguardo alla proposta <strong>di</strong> nuovo tracciato del corridoio ecologico, la norma già prevede(all’art. 5, comma 7 NA come precisato poi al punto 6 dell’Allegato 3 NA) che il progetto<strong>di</strong> rete comunale precisi i confini e l’estensione <strong>di</strong> aree aventi funzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettrici delriequilibrio ecologico, tuttavia si mo<strong>di</strong>fica la norma al fine <strong>di</strong> chiarire che i comunipotranno precisare geometria ed ampiezza del corridoio, ferma restando la necessità <strong>di</strong>garantire una sezione minima adeguata con riferimento alla Tav.P2 e la continuitàintercomunale del corridoio, allo scopo <strong>di</strong> salvaguardare il requisito funzionale cuiassolve il territorio interessato, ovvero <strong>di</strong> collegamento ecologico fra elementi areali <strong>di</strong>importanza ambientale sovracomunale.Riguardo al <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> cui al comma 7, art. 5 NA circa gli approfon<strong>di</strong>menti da effettuarenel QC dei PSC, è chiaro che saranno effettuati approfon<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> maggior dettaglioriguardo ai luoghi che dovessero meritare attenzione puntuale per valori ambientaliriscontrati, non certamente in quelle parti che ne sono prive.159 7 4946 COMUNE DICORREGGIO -COMUNE DISAN MARTINOIN RIO -COMUNE DIRIO SALICETOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 4Territorio ruraleCorreggio- SanMartino in Rio - RioSalicetoL’apparato normativo appare penalizzante nel caso del recupero afini civili dei fabbricati non più funzionali all'attività agricola, conriguardo al numero <strong>di</strong> unità immobiliari ricavabili, i posti auto copertied il ripristino tipologico. Si chiede <strong>di</strong> chiarire il carattere nonprescrittivo dell’Allegato 4 punto 2.1.1AAccolta.Con osservazione d’ufficio si è proceduto a chiarire il carattere <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo(coerentemente con la denominazione <strong>di</strong> linee guida) dei contenuti dell’<strong>alle</strong>gato 4 NA. Le<strong>di</strong>sposizioni in esso contenute sono da intendersi come linee guida <strong>di</strong> chiarimento dellenorme da assumersi per la redazione degli strumenti urbanistici comunali.159 8 4946 COMUNE DICORREGGIO -COMUNE DISAN MARTINOIN RIO -COMUNE DIRIO SALICETOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaCorreggio- SanMartino in Rio - RioSalicetoDal momento che la materia energetica da fonti rinnovabili è normatadallo Stato e dalla Regione, la <strong>Provincia</strong> esercita funzioni attuative enon può introdurre mo<strong>di</strong>fiche restrittive generalizzate, che sonoriservate alla legge.Art. 16, com. 17, si contesta per le zone agricole l’apposizione <strong>di</strong>limiti autorizzativi e la priorità assegnata all’intervento degliagricoltori. Si ritiene non conforme <strong>alle</strong> leggi vigenti l’apposizione <strong>di</strong>limiti <strong>di</strong> potenza e <strong>di</strong> superficie.Si chiede lo stralcio del comma 17, art. 16 NA.PAParzialmente accolta, riformulando in accordo con la regione le <strong>di</strong>sposizioni dell’art. 16,commi da 17 a 21 e <strong>di</strong> conseguenza dell’<strong>alle</strong>gato 5 NA, punto 7.4, al fine <strong>di</strong> rendereperfetta coerenza fra le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> PTCP, la legislazione vigente e le funzioni in capoalla Regione in materia energetica.Si precisa comunque che ai sensi del D.lgs. 387/2003, se è vero che gli impianti inoggetto possono essere ubicati anche in zone agricole, è altrettanto vero che nellalocalizzazione occorre tenere conto delle <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> sostegno al settoreagricolo, con particolare riferimento <strong>alle</strong> tra<strong>di</strong>zioni agroalimentari locali, alla tutela dellabio<strong>di</strong>versità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale: tutti elementiampiamente stu<strong>di</strong>ati e documentati nel PTCP, e costituenti obiettivi strategici al paridella sostenibilità energetica del territorio. Del resto le norme in oggetto riguardano ilterritorio rurale, mentre in quello urbanizzato non c’è alcuna limitazione.Riguardo agli impianti che producono energia dall’utilizzo <strong>di</strong> biomassa/biogas, il PTCPha tentato <strong>di</strong> introdurre criteri che risultassero efficaci a contemperare gli obiettivi soprarichiamati.In quest’ottica sono stati introdotti i criteri della filiera corta e della provenienza dellamateria prima prevalentemente d<strong>alle</strong> aziende del territorio <strong>di</strong> riferimento al fine <strong>di</strong> limitarefenomeni speculativi, legati agli incentivi statali, ma capaci <strong>di</strong> produrre criticità ambientaligravi non preventivamente valutabili. Si pensi ad esempio al problema dello smaltimentodel <strong>di</strong>gestato, in un territorio in cui si affrontano già con gravi <strong>di</strong>fficoltà i problemi <strong>di</strong> tuteladella qualità delle acque, legati anche allo span<strong>di</strong>mento dei liquami derivanti dai quasi140.000 capi <strong>alle</strong>vati per il settore bovino e più <strong>di</strong> 400.000 capi <strong>alle</strong>vati per il settoresuino.Compito esplicitamente assegnato <strong>alle</strong> province dalla L.R. 26/04 è quello <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare inmodo efficace sostenibilità energetica e sostenibilità ambientale, dal momento che “leProvince esercitano altresì le funzioni <strong>di</strong> pianificazione territoriale riconosciute loro dallalegislazione nazionale e regionale”.Lo scopo delle norme <strong>di</strong> piano oggetto <strong>di</strong> osservazione non hanno quin<strong>di</strong> l’obiettivo <strong>di</strong>limitare lo sviluppo degli impianti, ma al contrario <strong>di</strong> assicurarne “l’or<strong>di</strong>nato sviluppo” everificarne la congruenza con gli altri strumenti <strong>di</strong> pianificazione e programmazionegenerali e <strong>di</strong> settore.martedì 15 giugno 2010 Pagina 93 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione160 1 4948 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CORREGGIOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCorreggioSi chiede <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> zone <strong>di</strong> tutela paesistica poste a nord ead est <strong>di</strong> San Prospero:1 – l'area sottoposta a “Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica”, art. 44 delleNorme, al fine <strong>di</strong> consentirne la parziale destinazione a funzioniricreative e sportive, con realizzazione <strong>di</strong> modesti manufatti e piccolifabbricati <strong>di</strong> servizio <strong>alle</strong> attività <strong>di</strong> pesca sportiva e dopolavoristiche,già da tempo inse<strong>di</strong>ate intorno ai laghetti derivanti dal ripristinoambientale <strong>di</strong> cave <strong>di</strong>smesse;2 – aree e<strong>di</strong>ficate costituenti due nuclei storici extraurbani <strong>di</strong> cui ilComune intende promuovere il recupero, erroneamente incluse nelle“Zone <strong>di</strong> tutela or<strong>di</strong>naria dei caratteri ambientali <strong>di</strong> laghi, bacini ecorsi d’acqua”, art. 40, lett. b) delle Norme, in quanto si ritiene che la<strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> tale zona possa contrastare con il recupero deicomplessi storici, in particolare nel caso si rendesse necessarioprocedere ad una modesta delocalizzazione dei volumi privi <strong>di</strong>interesse storico.PAParzialmente accolta, in quanto:• per l'area posta a nord, <strong>di</strong> cui si chiede lo stralcio d<strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica",pur prendendo atto delle funzioni ricreative e per il tempo libero inse<strong>di</strong>atesi nel tempoche necessitano <strong>di</strong> piccole strutture <strong>di</strong> servizio, si ritiene che i caratteri paesaggistici edambientali del luogo siano meritevoli <strong>di</strong> attenta considerazione e, pertanto, si procede amo<strong>di</strong>ficare la tutela in "Zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42delle Norme;• per le aree ad est, pur non accogliendo lo stralcio d<strong>alle</strong> “Zone <strong>di</strong> tutela or<strong>di</strong>naria deicaratteri ambientali <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d’acqua”, art. 40, lett. B), al fine <strong>di</strong> perseguireun recupero dei complessi storici adeguato ai caratteri ed alla visibilità del luogo, siritiene opportuno ripristinare il loro inserimento tra le "strutture inse<strong>di</strong>ative territorialistoriche non urbane", art. 50 delle Norme, già previsto nel PTCP1999.160 2 4948 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -CORREGGIO tavole programmatiche Allegato 6Inse<strong>di</strong>amenti commercialiCorreggioArea commerciale (Via Vecchia Ferrovia) già validata come idoneaper ospitare una aggregazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione complessivainferiore ai 5.000 mq sv .Si chiede in prima istanza <strong>di</strong> valutare la fattibilità dell’elevazione dellimite <strong>di</strong> SV complessiva pari a 5.000 mq (due me<strong>di</strong>e strutture da2.500 mq max ciascuna); tale elevazione si creerebbe attraverso laproposta <strong>di</strong> accorpamento <strong>di</strong> un lotto aggiuntivo al PPIP concapacità e<strong>di</strong>ficatoria per la quota degli usi ammessi commerciali eterziari pari a 640 mq. La proposta è stata elaborata dagli attuatoridel piano particolareggiato.In subor<strong>di</strong>ne si richiede <strong>di</strong> “censire” (ovvero <strong>di</strong> inserire) tale area traquelle idonee all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta con SV almenopari a 6.000 mq <strong>di</strong> cui 2.500 mq per strutture alimentari.RRespinta.Si evidenzia che le previsioni <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 dell’Allegato 6 delle Norme <strong>di</strong> Pianosono supportate da adeguate analisi <strong>di</strong> tipo territoriale, socio-economico e ambientale,che avvalorano lo scenario progettuale del Piano. Ulteriori previsioni debbono esseresupportate e motivate da analoghe ed approfon<strong>di</strong>te valutazioni, sia puntuali che a scalaprovinciale, proprie della fase <strong>di</strong> elaborazione dello scenario <strong>di</strong> Piano che tienenecessariamente conto dei pesi inse<strong>di</strong>ativi e funzionali tra loro interrelati (si veda a talproposito la Relazione <strong>alle</strong> <strong>Controdeduzioni</strong>).Con riferimento a quanto sopra esposto, l'osservazione è respinta e si conferma perquell'area quanto già validato.160 3 4948 COMUNE DI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Allegato 12 QC -CORREGGIO QCTavola 1Linee elettricheCorreggioSi chiede <strong>di</strong> riportare nel QC 12 tav. 201NO e nella Tav. P3a Nordl’in<strong>di</strong>cazione del corridoio relativo alla linea elettrica AT Carpi-Correggio, già approvato a seguito della conclusione della VIA, dellaconferenza <strong>di</strong> servizi specifica e già ratificato dal Consiglio comunale.AAccolta, adeguando la tavola 201N del QC12, Tavv. 11 e P3a nord con l'in<strong>di</strong>cazione deltracciato definitivo.161 1 5016 VACCARICLAUDIO -VACCARIORESTEridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> stralciare l'area d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" <strong>di</strong> cui all'art. 42 della NTA, in quanto siritiene che sia venuta a far parte del nucleo abitato <strong>di</strong> Canali cui èoggettivamente legata e connessa.Si propone inoltre <strong>di</strong> spostare verso sud, seguendo il tracciato dellatangenziale <strong>di</strong> Canali, il perimetro dei "Progetti e programmi integrati<strong>di</strong> valorizzazione del paesaggio" <strong>di</strong> cui all'art. 101 delle NTA.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 43/1 prot.2677.162 1 5050 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -ALBINEA tavole programmatiche Tavola P3aRete ViariaAlbineaSi sollevano dubbi sulla riproposizione dei tracciati in variante allaSS 63, lungo la riva destra del Torrente Crostolo e si ripropongonogli aspetti positivi della soluzione in riva sinistra sostenuta dalComune.A supporto del tracciato inserito nella tav. P3a non si rilevanoelementi <strong>di</strong> significativo aggiornamento nel quadro conoscitivo perl'ambito <strong>di</strong> riferimento, tali da consentire valutazioni aggiornate.Si ricorda altresì la necessità <strong>di</strong> adeguamento funzionale dellapedemontana per il tratto urbano <strong>di</strong> Albinea e Borzano, al fine <strong>di</strong>consentire capacità e funzioni <strong>di</strong> rango nazionale alla connessionePedemontana, così come definito con "Accordo <strong>di</strong> programma per lariorganizzazione del tracciato e messa in sicurezza della SP467 Rda <strong>Reggio</strong> Emilia e Casalgrande" (Linee <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo).RRespinta, in quanto il tracciato osservato rappresenta una delle due ipotesi previste dalPTCP (variante Forche <strong>di</strong> Puianello e variante alla SS63 <strong>Reggio</strong> Emilia, Albinea, QuattroCastella): tracciati che appartengono a ranghi funzionali <strong>di</strong>versi. La prima ipotesirappresenta un by-pass locale che serve a decongestionare in tempi rapi<strong>di</strong> e a costicontenuti l’attuale 63, mentre la seconda, che avrà tempi e costi <strong>di</strong> realizzazione piùsignificativi, rappresenta la soluzione strutturale del sistema complessivo esito <strong>di</strong>processi decisionali e ricognitivi consolidati.martedì 15 giugno 2010 Pagina 94 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione162 2 5050 COMUNE DIALBINEAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloAlbineaAll'art.7, comma 5 della NA, si definisce l' incremento e<strong>di</strong>lizioresidenziale ammissibile nella formazione dei nuovi strumentiurbanistici. Al medesimo comma lettera b) si intendono escludered<strong>alle</strong> soglie <strong>di</strong> incremento le previsioni dello strumento urbanistico,solo qualora sia verificata e <strong>di</strong>mostrata l'avvenuta attuazione del 75%delle previsioni <strong>di</strong> PRG previgente.Si rileva quin<strong>di</strong> una ulteriore riduzione della soglia <strong>di</strong> incremento conil limite del 75% della verifica dell'attuazione del Prg residuo,comprimendo fortemente le possibilità e<strong>di</strong>ficatorie residenziali.Pur con<strong>di</strong>videndo sostanzialmente la proposta della soglia del 3%definita per i comuni della fascia centrale, la quale limita già il<strong>di</strong>mensionamento residenziale, si chiede una riduzione dellapercentuale <strong>di</strong> verifica dell'avvenuta attuazione del PRG previgenteper tutti quei comuni virtuosi che hanno avuto una crescitaresidenziale annuale inferiore o uguale all'1%, i quali potrannoapplicare una soglia <strong>di</strong> verifica dell'attuazione del PRG del 60%anziché del 75%.162 3 5050 COMUNE DIALBINEAmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivi comunali AlbineaAll'art.12, comma 3 delle NA stabilisce la possibilità <strong>di</strong> ampliamentodelle aree produttive del 50% rispetto all'area <strong>di</strong> cui costituisceampliamento.Non si concorda con tale limitazione <strong>di</strong>mensionale in quantotipologicamente, <strong>di</strong>mensionalmente ed in termini <strong>di</strong> esigenze, lerealtà produttive sono estremamente <strong>di</strong>fferenziate.Pur concordando con la coerenza generale <strong>di</strong> piano <strong>di</strong> contenere la<strong>di</strong>spersione degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi sovracomunali sul territorio,si propone <strong>di</strong> eliminare il limite che consente un ampliamento <strong>di</strong> lottiproduttivi esistenti purché inferiore al 50% della zona <strong>di</strong> cuicostituisce ampliamento stesso. Parimenti si propone <strong>di</strong> eliminareanche l'obbligo <strong>di</strong> contiguità dell'ampliamento citato al lotto esistente.ARAccolta.Si prende atto delle considerazioni dell'osservante e, tenuto conto <strong>di</strong> <strong>osservazioni</strong>analoghe pervenute, si procede ad una riduzione della soglia dal 75% al 60% ai fini dellaverifica <strong>di</strong> attuazione delle previsioni pregresse.RespintaAlla luce delle mo<strong>di</strong>fiche normative introdotte dalla legge regionale n. 6/2009 con l'art. A-14 bis "Misure urbanistiche per favorire lo sviluppo delle attività produttive" tese asemplificare e velocizzare l'approvazione <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> sviluppo industriale checomportano variante allo strumento urbanistico, rafforzando al contempo il legame trafabbisogni produttivi e politiche urbanistiche (principio già contenuto nell'art. 12 dellenorme del PTCP adottato laddove si richiede l'inserimento in POC degli ampliamentisolo in presenza <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> sviluppo industriale) si è provveduto a precisare, nell'art.12 delle norme <strong>di</strong> attuazione, taluni aspetti procedurali in coerenza con il nuovo dettatonormativo, sottolineando maggiormente l'obiettivo <strong>di</strong> consentire ampliamenti solo inrisposta a fabbisogni <strong>di</strong> aziende già inse<strong>di</strong>ate nel territorio urbanizzato.Si evidenzia che il limite del 50 % è ritenuto congruo in quanto la definizione <strong>di</strong> unparametro quantitativo e la contiguità a tessuti produttivi esistenti rappresentano elementiche si ritengono equilibrati nel caso <strong>di</strong> ambiti produttivi <strong>di</strong> interesse comunale e coerenticon il progetto d'area vasta <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no e razionalizzazione del sistema degli inse<strong>di</strong>amentiproduttivi, con<strong>di</strong>viso anche dall'osservante.163 1 5054 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -CAMPEGINE (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4Territorio ruraleCampegineSi chiede maggior chiarezza delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione nel territoriourbanizzato/urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss.80/1 prot.3586163 2 5054 COMUNE DICAMPEGINEmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloCampegine Art. 7 e <strong>alle</strong>gato 5Si chiede una migliore lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP.Si ritiene troppo limitata la percentuale del 5% per l’incremento delterritorio urbanizzabile, osservando che la eccessiva limitazione del“consumo <strong>di</strong> suolo” porta a concentrare la nuova e<strong>di</strong>ficazione,ricorrendo a tipologie a più piani non congruenti col paesaggio dellapianura reggiana; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> aumentare dal 5 all’8% lesoglie <strong>di</strong> incremento del territorio urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/2 prot. 3586.163 3 5054 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CAMPEGINETavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCampegineAl fine <strong>di</strong> chiarire l’interpretazione del comma 17 dell’art. 40, sirichiede <strong>di</strong> escludere nelle tav. P5a d<strong>alle</strong> perimetrazione dell’art. 40 ilterritorio urbanizzato e le ipotesi <strong>di</strong> urbanizzazione alla data <strong>di</strong>adozione del PTCP.IAImplicitamente accolta, in quanto si ritiene che l'art. 40, comma 17 chiarisca in modoinequivocabile l'esclusione del territorio urbanizzato ed urbanizzabile dal campo <strong>di</strong>applicazione dell'articolo 40 fatto salvo quanto <strong>di</strong>sposto dal comma 18.164 1 5140 CAMPANI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CINZIOtavole programmatiche Tavola P6DissestoCastelnovo né MontiSi osserva che il fabbricato ad uso deposito <strong>di</strong> proprietà delloscrivente, costruito circa 100 anni fa, è collocato sul limite fra unafrana attiva (a1) e depositi <strong>di</strong> versante (a3).Si chiede <strong>di</strong> definire la zona <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto riclassificando l'area delfabbricato <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Campani Cinzio da frana attiva (a1) adeposito <strong>di</strong> versante (a3). In alternativa <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la normativa.AAccolta con<strong>di</strong>videndo la proposta in quanto il limite originario è stato ottenuto in modointerpolato ed il modesto ri<strong>di</strong>segno del perimetro non altera lo stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto.martedì 15 giugno 2010 Pagina 95 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione165 1 5145 CAMPANI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CINZIOTavola P6tutele/vincoliDissestoCastelnovo né MontiSi osserva che il fabbricato ad uso civile e deposito granaglie, <strong>di</strong>proprietà dello scrivente, costruito circa 100 anni fa, è collocato sullimite fra una frana attiva (a1) e depositi <strong>di</strong> versante (a3).Si chiede <strong>di</strong> definire la zona <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto riclassificando l'area delfabbricato <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Campani Cinzio da frana attiva (a1) adeposito <strong>di</strong> versante (a3). In alternativa <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la normativa alfine <strong>di</strong> poter ristrutturare almeno i volumi esistenti, in quantoandrebbero sicuramente col passare del tempo al loro crollo.RRespinta, poiché il fabbricato si trova interamente compreso in frana attiva. Ancheun'analisi approfon<strong>di</strong>ta in merito alla corretta ridelimitazione del limite esterno delsuddetto movimento non permette una così ampia ridefinizione. Sarebbe necessario unostu<strong>di</strong>o tecnico-geologico ai sensi della normativa vigente sull'intero corpo <strong>di</strong> frana.166 1 5150 COMUNITA'MONTANAAPPENNINOREGGIANOrettifiche errori materialie refusiNorme <strong>di</strong> Attuazione AltroSi precisa che il PTCP non assume più valore <strong>di</strong> PSC per i comuni<strong>di</strong> Baiso, Casina e Vetto, quin<strong>di</strong> si richiede lo stralcio del punto f) delcomma 1 dell’art. 3AAccolta, in quanto trattasi <strong>di</strong> refuso e/o errore materiale.166 2 5150 COMUNITA'MONTANAAPPENNINOREGGIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 4Territorio ruraleSi chiede una migliore lettura delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/1 prot. 3586.166 3 5150 COMUNITA'MONTANAAPPENNINOREGGIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloSi chiede una migliore lettura delle norme, soprattutto in merito allapercentuale del 75 % in<strong>di</strong>cata per la verifica delle previsionie<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunali vigenti; si suggeriscepertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territorio urbanizzato, facendosalvi i perimetri previsti dagli strumenti urbanistici vigenti alla data <strong>di</strong>adozione del PTCP.166 4 5150 COMUNITA'MONTANAAPPENNINOREGGIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaIn merito agli interventi volti a favorire il risparmio energetico e laproduzione energetica da fonti rinnovabili, si propone che non vengaesclusa a priori la possibilità <strong>di</strong> realizzare campi eolici al <strong>di</strong> sopra dei1200 m slm, a seguito <strong>di</strong> accordo territoriale tra gli entiterritorialmente interessati ed i soggetti proponenti e si richiede <strong>di</strong>garantire la possibilità <strong>di</strong> realizzare impianti fotovoltaici anche sue<strong>di</strong>fici classificati come strutture inse<strong>di</strong>ative storiche (art. 50); sipropone pertanto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare in tal senso l’art. 16 delle NA.PARParzialmente accolta.La definizione del territorio urbanizzato è stabilita per legge e le norme del PTCP vi siattengono.Si evidenzia altresì che la localizzazione <strong>di</strong> previsioni inse<strong>di</strong>ative nelle frazioni e nei centriminori è <strong>di</strong>sciplinata, per il territorio montano come per il resto del territorio provinciale,dall'art. 7 comma 3, secondo la definizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti profili localizzativi dei centriurbani, articolazione che tiene altresì conto delle specificità del sistema inse<strong>di</strong>ativo dellamontagna rispetto alla pianura; tale articolazione in livelli è stata inoltre parzialmentemo<strong>di</strong>ficata a seguito <strong>di</strong> riserva regionale a cui si rinvia. In detta norma sono contemplatianche ampliamenti <strong>di</strong> centri minori purché già classificati come territorio urbanizzatodagli strumenti urbanistici comunali vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP e dotati <strong>di</strong> unadeguato sistema fognario depurativo e serviti da fermate del trasporto pubblico.Si procede per contro anche in relazione ad altre <strong>osservazioni</strong> pervenute alla<strong>di</strong>minuzione della soglia <strong>di</strong> verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione dei piani dal 75% al 60%.Si evidenzia infine che in sede <strong>di</strong> <strong>osservazioni</strong> d'ufficio sono state apportate precisazionie mo<strong>di</strong>fiche al fine <strong>di</strong> favorire una maggiore comprensione della norma.Respinta.Per quanto concerne la fonte energetica eolica, la quale ha evidentemente maggiore<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorsa in territorio montano, pur con<strong>di</strong>videndo la proposta, si rileva cheessa è in contrasto con l’art. 9 del PTPR, il quale per i territorio al <strong>di</strong> sopra dei 1.200m.slm. Non prevede la possibilità <strong>di</strong> realizzare opere <strong>di</strong>verse da quelle in<strong>di</strong>cate ai commi3 e 5. L’art. 37 del PTCP non può contenere <strong>di</strong>sposizioni in contrad<strong>di</strong>zione rispetto alpiano sovraor<strong>di</strong>nato.La norma adottata consente già (art. 16, comma 18) la realizzazione <strong>di</strong> micro impianti deltipo stand alone qualunque sia la fonte energetica utilizzata, nonché gli impiantiarchitettonicamente integrati o parzialmente integrati, se compatibili con le norme deglistrumenti urbanistici comunali inerenti la tutela del patrimonio architettonico storico. Lapossibilità <strong>di</strong> realizzare impianti fotovoltaici integrati o parzialmente integrati su e<strong>di</strong>ficiricompresi nell'art. 50 NA del PTCP è già contemplata con le precisazioni <strong>di</strong> cui sopra.martedì 15 giugno 2010 Pagina 96 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione166 5 5150 COMUNITA'MONTANAAPPENNINOREGGIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione BoschiIn ragione delle competenze proprie dell’Ente e dell’esperienzamaturata negli anni in tema <strong>di</strong> gestione forestale, si richiede:- <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il comma 4 lett. c) dell’art. 38 meglio specificando gliin<strong>di</strong>rizzi e le politiche per la gestione del bosco in montagna inparticolare attuando forme <strong>di</strong> gestione dei boschi meno artificiali e<strong>di</strong>ncentivando forme agro-zootecniche estensive biologiche, funzioniricettive, multifunzionalità del bosco e valorizzazione energetica dellebiomasse forestali;- <strong>di</strong> integrare il comma 13 specificando che le zone collinari emontane devono essere considerate preferenziali per interventi <strong>di</strong>riequilibrio idrogeologico e <strong>di</strong> miglioramento dei boschi esistenti, inapplicazione dell’art. 4 D.lgs 227/’01;- <strong>di</strong> correggere il comma 15 al fine <strong>di</strong> non estendere l’obbligo <strong>di</strong>monetizzazione compensativa anche agli interventi <strong>di</strong> manutenzionedel territorio per il ripristino delle radure colonizzate (le qualicostituiscono <strong>di</strong> per sé un servizio ambientale), e <strong>di</strong> non limitare gliinterventi compensativi solo al rimboschimento ma estenderli anchealla importante funzione <strong>di</strong> manutenzione dei boschi esistenti. Sichiede infine che alla gestione del fondo compensativo partecipianche la C.M. in quanto ente delegato dalla Regione alla gestioneforestale.166 6 5150 COMUNITA'MONTANAAPPENNINOREGGIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione DissestoSi rileva che non sono esplicitamente consentiti gli interventi relativi<strong>alle</strong> infrastrutture destinate alla produzione <strong>di</strong> energia, che vengonoritenute assimilabili a infrastrutture <strong>di</strong> utilità pubblica, in zone edelementi caratterizzati da fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto; si propone quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>integrare in tal senso il comma 6, lettera d) dell’art. 57 delle NA.166 7 5150 COMUNITA'MONTANAAPPENNINOREGGIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroSi rileva che il momento sostanziale <strong>di</strong> espressione della volontà <strong>di</strong>un ente pubblico è dato dall’approvazione degli atti, si richiede <strong>di</strong>riferirsi agli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> pianificazione “approvati” e non “sottoscritti”nel comma 5 dell’art. 106 “Disposizioni transitorie e norme <strong>di</strong>salvaguar<strong>di</strong>a”.PAIAAParzialmente accolta.Si con<strong>di</strong>vidono in linea generale le integrazioni e le precisazioni suggerite per i commi 4,13, e 15 dell’art. 38, le quali sono state tuttavia oggetto <strong>di</strong> riserva da parte della RegioneEmilia Romagna in sede <strong>di</strong> istruttoria per la verifica del PTCP ai sensi della L.R.20/2000, cui si rimanda l’osservante per i dettagli.In conseguenza delle riserve regionali si considera solo parzialmente accolta la mo<strong>di</strong>ficadel comma 4 lett. c) e respinte le ulteriori richieste in quanto inerenti interventi la cuiattuazione necessita un provve<strong>di</strong>mento legislativo regionale <strong>di</strong> recepimento del D.lgs.227/’01 ed un conseguente regolamento attuativo.Implicitamente accolta, in quanto tali impianti trovano corretta collocazione, cometipologia <strong>di</strong> opere, <strong>alle</strong> lett. C) e d) del com. 6 art.57.Tuttavia, la compatibilità dei singoli progetti, rispetto <strong>alle</strong> reali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto,andrà valutata in relazione alla verifica <strong>di</strong> ininfluenza sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità delversante.Accolta.Si con<strong>di</strong>vide quanto evidenziato e si mo<strong>di</strong>fica il termine come segnalato.166 8 5150 COMUNITA'MONTANAAPPENNINOREGGIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 1Ambiti <strong>di</strong> paesaggioSi richiede <strong>di</strong> integrare le schede <strong>di</strong> ambito n. 3 e n. 7 contenutenell’Allegato 1 delle NA: in particolare si richiede <strong>di</strong> riportare iriferimenti ai beni paesaggistici analogamente all’Allegato 2, <strong>di</strong>inserire il prolungamento della ferrovia da Canossa a Vettonell’ambito 3, <strong>di</strong> richiamare le stazioni sciistiche e il loro ruoloturistico ed economico nell’ambito 7.PAParzialmente accolta.Nell'<strong>alle</strong>gato 1 sono richiamati i riferimenti ai beni paesaggistici ritenuti <strong>di</strong> maggiorerilevanza ai fini dell'attuazione degli obiettivi e delle strategie dell'ambito, demandandoalla competenza comunale una più puntuale articolazione degli stessi.Riguardo l’ipotesi <strong>di</strong> potenziamento <strong>di</strong> trasporto pubblico, si richiama quanto proposto,integrando l'<strong>alle</strong>gato e demandando la definizione della modalità a seguito <strong>di</strong> opportuneverifiche <strong>di</strong> fattibilità.A tal fine si segnala che l'ACT ha sottoscritto un protocollo d'intesa con gli entiinteressati al fine <strong>di</strong> effettuare uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità per l'attivazione <strong>di</strong> un servizio <strong>di</strong>trasporto cadenzato tra Canossa e l'alta val d'Enza.Relativamente al tema degli impianti sciistici si provvede ad integrare l'<strong>alle</strong>gato 1 NAambito 7.167 1 5204 COMUNITA'MONTANAAPPENN.REGGIANO -COMUNE DIVIANOrettifiche errori materialie refusiNorme <strong>di</strong> Attuazione AltroVianoSi precisa che il PTCP non assume più valore <strong>di</strong> PSC per i comuni<strong>di</strong> Baiso, Casina e Vetto, quin<strong>di</strong> si richiede lo stralcio del punto f) delcomma 1 dell’art. 3AAccolta, in quanto trattasi <strong>di</strong> refuso e/o errore materiale.167 2 5204 COMUNITA'MONTANAAPPENN.REGGIANO -COMUNE DIVIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 4Territorio ruraleVianoSi chiede una migliore lettura delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/1 prot. 3586.167 3 5204 COMUNITA'MONTANAAPPENN.REGGIANO -COMUNE DIVIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloVianoSi chiede una migliore lettura delle norme, soprattutto in merito allapercentuale del 75 % in<strong>di</strong>cata per la verifica delle previsionie<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunali vigenti; si suggeriscepertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territorio urbanizzato, facendosalvi i perimetri previsti dagli strumenti urbanistici vigenti alla data <strong>di</strong>adozione del PTCP.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 166/3 prot. 5150martedì 15 giugno 2010 Pagina 97 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione167 4 5204 COMUNITA'MONTANAAPPENN.REGGIANO -COMUNE DIVIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaVianoIn merito agli interventi volti a favorire il risparmio energetico e laproduzione energetica da fonti rinnovabili, si propone che non vengaesclusa a priori la possibilità <strong>di</strong> realizzare campi eolici al <strong>di</strong> sopra dei1200 m slm, a seguito <strong>di</strong> accordo territoriale tra gli entiterritorialmente interessati ed i soggetti proponenti e si richiede <strong>di</strong>garantire la possibilità <strong>di</strong> realizzare impianti fotovoltaici anche sue<strong>di</strong>fici classificati come strutture inse<strong>di</strong>ative storiche (art. 50); sipropone pertanto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare in tal senso l’art. 16 delle NA.167 5 5204 COMUNITA'MONTANAAPPENN.REGGIANO -COMUNE DIVIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione BoschiVianoSi richiede: <strong>di</strong> integrare il comma 4 dell’art. 38 con alcunespecificazioni circa in<strong>di</strong>rizzi per le politiche <strong>di</strong> gestione del bosco inmontagna; <strong>di</strong> integrare il comma 13 con la specificazione <strong>di</strong> azioniprioritarie da attivarsi per le zone collinari e montane; <strong>di</strong> correggere ilcomma 15 al fine <strong>di</strong> non estendere l’obbligo <strong>di</strong> monetizzazionecompensativa anche agli interventi <strong>di</strong> manutenzione del territorio peril ripristino delle radure colonizzate (le quali costituiscono <strong>di</strong> per séun servizio ambientale), e <strong>di</strong> non limitare gli interventi compensativisolo al rimboschimento ma estenderli anche alla importante funzione<strong>di</strong> manutenzione dei boschi esistenti. Si chiede infine che allagestione del fondo compensativo partecipi anche la C.M. in quantoente delegato dalla Regione alla gestione forestale.167 6 5204 COMUNITA'MONTANAAPPENN.REGGIANO -COMUNE DIVIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione DissestoVianoSi rileva che non sono esplicitamente consentiti gli interventi relativi<strong>alle</strong> infrastrutture destinate alla produzione <strong>di</strong> energia, che vengonoritenute assimilabili a infrastrutture <strong>di</strong> utilità pubblica, in zone edelementi caratterizzati da fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto; si propone quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>integrare in tal senso il comma 6, lettera d) dell’art. 57 delle NA.167 7 5204 COMUNITA'MONTANAAPPENN.REGGIANO -COMUNE DIVIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroVianoSi rileva che il momento sostanziale <strong>di</strong> espressione della volontà <strong>di</strong>un ente pubblico è dato dall’approvazione degli atti, si richiede <strong>di</strong>riferirsi agli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> pianificazione “approvati” e non “sottoscritti”nel comma 5 dell’art. 106 “Disposizioni transitorie e norme <strong>di</strong>salvaguar<strong>di</strong>a”.RPAIAARespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 166/4 prot. 5150.Parzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 166/5 prot. 5150.Implicitamente accolta.Si veda controdeduzione all'oss. 166/6 prot. 5150Accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 166/7 prot. 5150.167 8 5204 COMUNITA'MONTANAAPPENN.REGGIANO -COMUNE DIVIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 1Ambiti <strong>di</strong> paesaggioVianoSi richiede <strong>di</strong> integrare le schede <strong>di</strong> ambito n. 3 e n. 7 contenutenell’Allegato 1 delle NA: in particolare si richiede <strong>di</strong> riportare iriferimenti ai beni paesaggistici analogamente all’Allegato 2, <strong>di</strong>inserire il prolungamento della ferrovia da Canossa a Vettonell’ambito 3, <strong>di</strong> richiamare le stazioni sciistiche e il loro ruoloturistico ed economico nell’ambito 7.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 166/8 prot. 5150.168 1 5210 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Elaborati cartografici -VIANO(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Tavola P7Fasce fluvialiVianoSi osserva che il Comune <strong>di</strong> Viano, ha già pre<strong>di</strong>sposto stu<strong>di</strong> idraulicie idrogeologici approvati dal Consiglio Comunale nel nuovo PSC.Tali approfon<strong>di</strong>menti sono stati redatti nell'ambito dell'adeguamentoal PAI. Il nuovo PTCP richiede, all'art. 56, <strong>di</strong>:- conformare le previsioni degli strumenti urbanistici <strong>alle</strong> delimitazionidelle tavole P6 e P7;- effettuare verifiche <strong>di</strong> dettaglio in ambito <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto, avvalendosi <strong>di</strong>analisi <strong>di</strong> maggior dettaglio <strong>di</strong>sponibili;Inoltre, il comma 6 dell'art. 56 recita che fino all'adeguamento deglistrumenti urbanistici comunali, prevalgono le delimitazioni dellatavola P6.A) Si chiede <strong>di</strong> specificare meglio e approfon<strong>di</strong>re in quali termini ilComune <strong>di</strong> Viano dovrà ai sensi del 3°comma dell'art . 56 adeguare ilPSC vigente, in virtù del fatto che questo contiene uno stu<strong>di</strong>oidraulico e idrogeologico dei due corsi d'acqua principali già prodottoper l'adeguamento dello strumento urbanistico al PAI.B) Si propone <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il concetto evidenziato nell'art. 56 commi2 e 3 lett. A) e b) e comma 6 della normativa PTCPsull'adeguamento degli strumenti urbanistici dei Comuni adottati e/oapprovati, anche a seguito <strong>di</strong> verifica della compatibilità idraulica,non si applica la salvaguar<strong>di</strong>a e, per i quali, non prevalgono ledelimitazioni riportate nella Tav P6 e nelle Tav P7.C) Si chiede <strong>di</strong> specificare, in caso <strong>di</strong> incongruenze fra i vincoliambientali del PSC e quelli del Nuovo PTCP qual è la normativaprevalente.IAImplicitamente accolta.Il Nuovo PTCP ha recepito, dopo attenta verifica, nelle cartografie <strong>di</strong> delimitazione delleFasce Fluviali (P7 e QC6 tav 5) gli stu<strong>di</strong> idraulici eseguiti dai Comuni che hannoprovveduto all'adeguamento al PAI ridelimitando le aree <strong>di</strong> esondazione dei corsid'acqua. Quin<strong>di</strong>, nelle Tavole P7 sono state recepite le delimitazioni legateall'esondabilità dei corsi d'acqua del PSC. Tali aree <strong>di</strong> vincolo risultano ora congruenti.Va chiarito, pero', che le delimitazioni suddette (Tavole P7 - Fasce Fluviali) si<strong>di</strong>stinguono, per tipologia <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> fenomeni descritti, d<strong>alle</strong> aree soggette adesondabilità <strong>di</strong> carattere torrentizio della Carta Inventario del Dissesto (Tavole P6 -Inventario del Dissesto - Ed.2008). Chiaramente, accade che nelle zone fluviali i duevincoli si sovrappongano per cui all'art. 58, comma 2 delle NA è in<strong>di</strong>cato e motivato ilvincolo prevalente .A) Per tali ragioni, dovrà essere operato l'adeguamento rispetto <strong>alle</strong> delimitazionieventualmente aggiornate ed alla normativa ad esse collegate.B-C) Il PTCP , in quanto piano sovraor<strong>di</strong>nato e soggetto all'Intesa con Autorità <strong>di</strong> Bacinoper l'attuazione del Piano <strong>di</strong> Bacino stesso (PAI) al settore urbanistico, è lo strumento <strong>di</strong>riferimento in caso <strong>di</strong> incongruenza fra vincoli. Il PSC è tenuto alla verifica edall'adeguamento rispetto agli eventuali aggiornamenti cartografici ed <strong>alle</strong> nuove<strong>di</strong>sposizioni normative introdotte dal Nuovo PTCP.martedì 15 giugno 2010 Pagina 98 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione169 1 5212 COMUNE DIVIANOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloVianoNA art. 7, comma 5 e ALL. 5Si sollevano <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP.Si ritiene altresì troppo limitata la percentuale del 5% perl’incremento del territorio urbanizzabile, con particolare riferimentoagli ambiti della collina e me<strong>di</strong>a montagna, anche per favorire ilpresi<strong>di</strong>o del territorio e per localizzare limitate quote <strong>di</strong> nuovae<strong>di</strong>ficazione almeno in alcuni centri frazionari minori; si suggeriscepertanto <strong>di</strong> aumentare dal 5 all’8% le soglie <strong>di</strong> incremento delterritorio urbanizzabile.Si propone inoltre <strong>di</strong> esplicitare nell'art. 7, comma 5 lett. C) a checosa è riferita la soglia <strong>di</strong> incremento e su quale base deve esserestimata e per quale arco temporale.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/2 prot. 3586.Si ritiene infine che le modalità <strong>di</strong> applicazione delle soglie <strong>di</strong> incremento siano giàchiarite dalla norme e che sono da intendersi ad esaurimento (art.7, comma 7)170 1 5248 CONS.BONIFICABENTIV.ENZA/PARMENSE - COLDIRETTI-CONFAGRICOLTURA-CIA-UNIONEGENER.COLTIVATORIintegrazioni/mo<strong>di</strong>ficheRPRelazione Generale -Allegato BBaciniNel contesto degli sviluppi del tavolo tecnico, istituito con lapartecipazione dei soggetti coinvolti a seconda delle propriecompetenze nella gestione della risorsa idrica, si osserva chel'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un con<strong>di</strong>viso deficit idrico deve avvenire primadell'approvazione finale del PTCP. Circa l'approccio <strong>alle</strong>problematiche della salvaguar<strong>di</strong>a delle acque per i <strong>di</strong>versi usi e dellatutela e qualità dei servizi idrici pare plausibile esprimere possibiliriserve relativamente a:- il Piano prospetta la riduzione del deficit idrico facendo ricorso arisorse <strong>di</strong> falda <strong>di</strong>sattendendo il con<strong>di</strong>visibile orientamento generaleregionale che prevede maggiore utilizzo <strong>di</strong> acque superficiali, nonconsiderando anche i conseguenti aggiuntivi fabbisogni <strong>di</strong> energiaelettrica derivanti dal sollevamento e non prende in considerazione lapossibilità non solo <strong>di</strong> non consumare energia elettrica, ma neanche<strong>di</strong> produrne da fonti rinnovabili.- La problematica non risolta delle contemporaneità dei fabbisogni <strong>di</strong>risorsa per i <strong>di</strong>versi usi e per il rispetto del DMV e, per quest'ultimoaspetto, per i fabbisogni è stato considerata solo la quota relativa alDMV idrologico e non anche quella relativa al DMV morfologico,come peraltro recepito dall'Allegato 10 NA pag. 3 dello stesso PTCP.- Si osserva anche che il deficit per uso irriguo stimato per il bacinodell'Enza è stimato in 9 Mm3 non considerando il fabbisogno allafonte (ma al campo). Le stime devono essere riportate alla fonte. Allenecessità irrigue dei territori reggiani e parmensi, andranno aggiunti ifabbisogni acquedottistici.- Infine, non si tiene in considerazione che il Piano della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong>Parma prevede <strong>di</strong> prelevare risorse da acquiferi ubicati in <strong>Provincia</strong><strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>, ipotesi la cui fattibilità al momento non è assolutamenteverificata.PAParzialmente accolta.Il Tavolo Tecnico <strong>di</strong> concertazione fra Enti e gestori ha sin qui considerato i temi postiall’attenzione da parte dei Soggetti partecipanti, ed allo stesso tempo si è trattatodell'organizzazione dei lavori stessi e si è proceduto per l’attivazione <strong>di</strong> idoneo supportotecnico da parte della <strong>Provincia</strong> - e della Regione Emilia Romagna - al fine <strong>di</strong> poterecontribuire nel modo più efficace ai lavori del tavolo. Oltre <strong>alle</strong> misure relative agli aspettiquantitativi delle risorse idriche, si potrà procedere ad ulteriori eventuali aggiornamentisulla computazione del Deficit Idrico.Si specifica inoltre quanto segue:-Relativamente alla riduzione del deficit idrico, si conferma che, in linea con gli obiettiviprevisti dal PTA regionale, non rientra fra le strategie del piano quella <strong>di</strong> incidereulteriormente sulle falde. Anzi, la stessa misura bacini a basso impatto ambientale miraalla mitigazione del deficit in essere sulla falda, come emerge al paragrafo 5.1.1dell'Allegato B alla Relazione <strong>di</strong> Piano. Nel medesimo paragrafo peraltro si fa esplicitoriferimento al ricorso <strong>alle</strong> acque superficiali piuttosto che all'incremento <strong>di</strong> attingimenti <strong>di</strong>acqua da falda. Inoltre, al medesimo paragrafo, all'azione 4, si fa inoltre ancheriferimento all'uso della risorsa idrica per produzione ambientalmente sostenibile <strong>di</strong>energia da fonte rinnovabile.-Relativamente a DMV idrologico e morfologico si precisa che al momento da partedella Regione Emilia Romagna il DMV morfologico non è quantificato/quantificabile epertanto non è possibile prendere in considerazione volumi idrici non noti, taleargomento, come per altro riconosciuto, è tenuto in considerazione per ulteriori sviluppifuturi ancorché definiti.-Il deficit per usi irrigui è stato calcolato secondo il metodo previsto nel PTA regionale,ottemperando all’obbligo previsto dall’art.86 delle NTA del medesimo PTA, come anchechiaramente specificato al capitolo 8 della Relazione generale del PTA, e sono statieffettuati i possibili approfon<strong>di</strong>menti conoscitivi e verifiche. Si precisa che il deficit vienecalcolato al campo al fine <strong>di</strong> stimare l'effettiva necessità <strong>di</strong> risorsa idrica che deve esserecompensata, ovvero il volume d'acqua ad<strong>di</strong>zionale che deve giungere al campo, al fine <strong>di</strong>fornire un'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ato significato che prescinda dalla valutazione delleper<strong>di</strong>te idriche. In merito a queste ultime, si precisa che gli approfon<strong>di</strong>menti sono statisviluppati a favore delle <strong>di</strong>sponibilità idriche del settore agricolo. Infatti non sono staticonsiderati i risparmi idrici nel settore agricolo né tantomeno i risparmi idrici derivantidall’efficientamento dei canali <strong>di</strong> bonifica. Entrambi tali aspetti, se considerati, avrebberocondotto a in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> valori minori <strong>di</strong> quelli definiti, come per altro evidenziato incorso <strong>di</strong> Conferenza <strong>di</strong> Pianificazione. Il quadro dei fabbisogni/prelievi acquedottistici èriportato facendo riferimento ai dati del Gestore del Servizio Idrico Integrato ecoerentemente al Piano della Conservazione della Risorsa dell'Agenzia d'Ambito <strong>di</strong><strong>Reggio</strong> Emilia, altresì l'effettiva opportunità <strong>di</strong> spostamento permanente dei prelievi idricida attingimenti <strong>di</strong> risorse sotterranee a derivazione da fonti superficiali (con conseguenteincidenza sulle <strong>di</strong>sponibilità a fini irrigui) è legata <strong>alle</strong> possibilità <strong>di</strong> accumuli idrici inbacini oggetto dell'attuale lavoro del Tavolo Tecnico <strong>di</strong> concertazione.-si evidenzia che la citata ipotesi <strong>di</strong> prelievo da acquiferi ubicati in provincia <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia non è considerata nel Piano della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Parma, ove, per altre ipotesi èprevisto che dovranno essere valutate nei prossimi anni, in accordo fra le Province.martedì 15 giugno 2010 Pagina 99 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione171 1 5257 GIURANNAERNESTO-DINARDOFAUSTO-MOLITERNOFAUSTO-MOLITERNOASSUNTA-MOLITERNOROSA/TERESAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone la rimozione della "Zona <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" dall'area posta in località Tressano inquanto l'area sottoposta a tutela ha le medesime caratteristichegeomorfologiche e ambientali <strong>di</strong> aree contigue prive <strong>di</strong> vincolipaesaggistico-ambientali.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 5/1 prot.286172 1 5259 FERRIGIANPAOLO -FERRI MARIAPIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone la rimozione della "Zona <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" dall'area posta in località Ca' Bacaroli inquanto l'area sottoposta a tutela ha le medesime caratteristichegeomorfologiche e ambientali <strong>di</strong> aree contigue prive <strong>di</strong> vincolipaesaggistico-ambientali.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 4/1 prot.84408173 1 5262 BERNABEI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VINCENZOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone la rimozione della "Zona <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" dall'area posta in località Tressano inquanto l'area sottoposta a tutela ha le medesime caratteristichegeomorfologiche e ambientali <strong>di</strong> aree contigue prive <strong>di</strong> vincolipaesaggistico-ambientali.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 5/1 prot.286174 1 5264 COMUNE DI integrazioneElaborati cartografici -SANT'ILARIO tutele/vincoliTavola P5aD'ENZASistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSant'Ilario d'EnzaIl Comune propone <strong>di</strong> estendere la "zona <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" fino al limite sud del territorio comunale,interessando una zona agricola che ha caratteri paesaggisticianaloghi a quelli della parte già tutelata dal PTCP a nord <strong>di</strong> viaTimavo. Si richiede il riconoscimento <strong>di</strong> tale valenza, ricordando chel'integrità ed omogeneità <strong>di</strong> tale ambito territoriale sono da temporiconosciute e salvaguardate dagli strumenti urbanistici del Comune.RRespinta, in quanto la proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica giàpresente nel PTCP 1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazionipaesaggistiche descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. La zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale coincide sostanzialmente con il limite della strutturainse<strong>di</strong>ativa territoriale storica <strong>di</strong> villa Sp<strong>alle</strong>tti e con il tratto <strong>di</strong> viabilità storica giàin<strong>di</strong>viduato e si ritiene tale ambito più riconoscibile rispetto al territorio circostante.Si fa presente comunque che i Comuni possono comunque prevedere ulteriori tuteleall’interno della pianificazione comunale, sulla base <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti condotti a scalalocale.175 1 5268 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -SANT'ILARIO tavole programmatiche Tavola P3aD'ENZATerritorio ruraleSant'Ilario d'EnzaSi con<strong>di</strong>vide l'in<strong>di</strong>viduazione dell'ambito agricolo periurbano comeriportato nella tav. P3a nella porzione compresa tra l'Enza e ilcapoluogo comunale, per contro non si con<strong>di</strong>vide la qualifica <strong>di</strong>ambito rurale periurbano attribuita <strong>alle</strong> aree a sud <strong>di</strong> Calerno.IAImplicitamente accolta.Come rilevato dallo stesso proponente il PTCP opera solo una prima in<strong>di</strong>viduazione degliambiti in applicazione della legge 20/2000. Spetta, ai sensi dell'art. 6 comma 2, ai PSCl'in<strong>di</strong>viduazione e precisazione delle perimetrazioni degli ambiti del territorio rurale sullabase dei criteri e parametri definiti dal PTCP stesso.Con riguardo all'ambito periurbano citato si evidenzia si è scelto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare come taleil sistema continuo degli spazi aperti agricoli interessati dalla conurbazione principale <strong>di</strong><strong>Reggio</strong> Emilia e della fascia della via Emilia, la quale fra l’altro è oggetto <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>mento in una scheda <strong>di</strong> contesto paesaggistico <strong>di</strong> rilievo provinciale (Allegato01 NA).176 1 5271 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -SANT'ILARIO tavole programmatiche Tavola P3aD'ENZAAmbiti produttivisovracomunaliSant'Ilario d'EnzaSi chiede <strong>di</strong> riconoscere la zona produttiva <strong>di</strong> Calerno tra gli Ambitiqualificazione produttiva <strong>di</strong> interesse sovracomunale, consolidati. Lacollocazione, le dotazioni infrastrutturali, il ruolo funzionalestoricamente consolidatosi, ne giustificano la classificazionerichiesta dalla presente osservazione, anche in ragione dellaincentivazione <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> trasformazione, non espansione, chene promuovano la qualificazione in senso ambientale e funzionale.RRespinta in quanto l'assetto degli ambiti specializzati per attività produttive riportato intavola P3a è stato definito a seguito <strong>di</strong> una analisi multicriteriale che ha analizzato le 181aree con destinazione <strong>di</strong> tipo produttivo esistenti o previste nei 45 Comuni del territorioprovinciale. E’ pertanto con riferimento a tale analisi <strong>di</strong> tipo multicriteriale che si èprovveduto all'in<strong>di</strong>viduazione degli ambiti oltre a quelli già classificati <strong>di</strong> rilevanzasovracomunale dai PSC vigenti. Si fa presente che la rilevanza comunale non precludela possibilità <strong>di</strong> promuovere in senso ambientale e funzionale tali ambiti produttivi (rif.Art. A-14 L.R. 20/00).177 1 5276 COMUNE DISANT'ILARIOD'ENZAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Linee elettricheSant'Ilario d'Enza Si rileva che non vengono richiamate le situazioni in essere <strong>di</strong> gravecriticità per la presenza <strong>di</strong> linee elettriche per le quali sarebberonecessari e urgenti i piani <strong>di</strong> risanamento previsti dall'Art.14 dellaL.R.30/2000. L'attivazione della <strong>Provincia</strong>, alla quale spettal'approvazione <strong>di</strong> detti piani con le relative priorità degli interventi,sarebbe necessaria per casi come quello del capoluogo del Comune<strong>di</strong> Sant'Ilario che è attraversato nella sua parte me<strong>di</strong>ana,densamente inse<strong>di</strong>ata, da un elettrodotto <strong>di</strong> alta tensione .NPNon pertinenteSi prende atto della problematica evidenziata, si rileva tuttavia che la definizione dei piani<strong>di</strong> risanamento previsti dall'art. 14 della L.R. 30/00 non è competenza del PTCP.178 1 5277 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -SANT'ILARIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 5D'ENZASistema inse<strong>di</strong>ativo - altroSant'Ilario d'EnzaNell'All. 5 delle NA, si fa solo riferimento <strong>alle</strong> zone e ambiti previstidalla LR 20/2000. Sarebbe opportuno richiedere agli strumentiurbanistici (in qualsiasi forma venga ritenuta idonea) un chiarimentosulla correlazione tra le zone o ambiti degli strumenti urbanisticicomunali e le zone territoriali omogenee del DM 2/4/68 tutt'oravigenti e <strong>alle</strong> quali fanno riferimento le <strong>di</strong>sposizioni della legislazionenazionale in materie <strong>di</strong>fferenti, per consentire le dovute connessionitra gli strumenti "locali" e le <strong>di</strong>sposizioni "nazionali".NPNon pertinente.L'<strong>alle</strong>gato 5 <strong>alle</strong> Norme <strong>di</strong> Attuazione fa riferimento (dovuto) alla L.R. 20/00.L'azzonamento per zone territoriali omogenee decade nel momento in cui vieneapprovato il piano urbanistico comunale nelle forme previste dalla L.R. 20/00 (PSC,RUE e POC).martedì 15 giugno 2010 Pagina 100 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione179 1 5278 COMUNE DI recepimento norme Norme <strong>di</strong> Attuazione -SANT'ILARIO sovraor<strong>di</strong>nateAllegato 2D'ENZABeni PaesaggisticiSant'Ilario d'EnzaSi segnala che nell'art. 4 è fatto un richiamo all'art. 135 del D. Lgs42/2004 che non trova riscontro nel testo <strong>di</strong> legge vigente. Inoltre, inrelazione al titolo dell'<strong>alle</strong>gato NA 2 "Schede <strong>di</strong> beni paesaggistici -art. 136 D.lgs. 42/2004" ed al richiamo contenuto nel comma 4dell'art. 4 "beni paesaggistici <strong>di</strong> cui all'art. 136 del D.lgs. 42/2004" siriscontra che, per chiarezza, sarebbe opportuno il richiamo esplicitoall'oggetto trattato "immobili ed aree <strong>di</strong> notevole interesse pubblico"dell'art. 136 del D.lgs. 42/2004, anziché riferirsi al complesso deibeni paesaggistici <strong>di</strong> cui all'art. 134 del citato Decreto.PAParzialmente accolta.Riguardo alla citazione dell'art. 135 del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio (CBC)contenuta nell'art. 4 delle Norme, si con<strong>di</strong>vide la segnalazione, in quanto trattasi <strong>di</strong>refuso. Si provvede pertanto a cancellare l'errato riferimento all'art. 135 del D. lgs42/2004 nel 2° comma dell'art. 4 delle Norme.In merito, invece, <strong>alle</strong> precisazioni relative alla <strong>di</strong>citura "beni paesaggistici - art. 136D.lgs. 42/2004" si ricorda che tale espressione è stata con<strong>di</strong>visa dal "Gruppo <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento e controllo", <strong>di</strong> cui all'art. 4 dell'Accordo per l'aggiornamento dellacomponente paesaggistica del PTCP sottoscritto il 3 ottobre 2007 tra <strong>Provincia</strong>, RegioneEmilia-Romagna, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna, Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio, Soprintendenza per iBeni Archeologici ed ANCI - <strong>Reggio</strong> Emilia; la <strong>di</strong>citura comunque risultainequivocabilmente rivolta ai beni paesaggistici <strong>di</strong> cui all'art. 136 del CBC.180 1 5279 COMUNE DI aspetti valutazione Norme <strong>di</strong> Attuazione -SANT'ILARIO ambientaleAllegato 5D'ENZAStrumenti attuativi, gestionedel piano, altroSant'Ilario d'EnzaNell'<strong>alle</strong>gato 5 NA del Ptcp viene fatto generalmente riferimento allaVALSAT.A seguito del D.lgs. 152/2006 (aggiornato nel 2008) e alla circolareregionale del 12.11.2008, è opportuno chiarire se si dovrà parlaresolo <strong>di</strong> VAS, e definire quin<strong>di</strong> i contenuti specifici, anche <strong>di</strong>fferenti daquelli della VALSAT.AAccolta.L'osservazione s i intende superata con le mo<strong>di</strong>fiche apportate all'art.5 alla L.R. 20/2000dalla L.R. 6/2009 che chiarisce che per i piani territoriali ed urbanistici il riferimento èall'elaborato <strong>di</strong> Valsat redatto secondo i criteri <strong>di</strong> cui alla Del. C.R. 173/01 e le linee guidariportate nella specifica sezione.181 1 5280 COMUNE DI rettifiche errori materiali Norme <strong>di</strong> Attuazione -SANT'ILARIO e refusiAllegato 10D'ENZABaciniSant'Ilario d'EnzaSi segnala un errore materiale nella identificazione dei numeriidentificativi dei Bacini "Castellana" e "Calerno", entrambi identificatinelle schede e nell'in<strong>di</strong>ce, con la sigla EN07.AAccolta,correggendo l'errore materiale.181 2 5280 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -SANT'ILARIO tavole programmatiche Allegato 10D'ENZABaciniSant'Ilario d'EnzaSi chiede che l'area in<strong>di</strong>viduata come possibile bacino nell'All. 10delle NA "Bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale" - schedaE09 "Ceresola" venga ridefinita sulla base dei rispetti stradali impostidal vigente PRG per la futura realizzazione della via Emilia bis.NPNon pertinente, in quanto le perimetrazioni dei bacini <strong>di</strong> tipo A riportate nella cartografiadell'All. 10 comprendono in<strong>di</strong>stintamente, in questa fase, il bacino e le aree relative <strong>alle</strong>opere naturalistico-ambientaliIl PTCP prevede, infatti, che la misura "Misura bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impattoambientale" trovi attuazione attraverso uno specifico Programma bacini a basso impattoambientale, che definirà le con<strong>di</strong>zioni tecnico-ambientali-territoriali e le opportunitàtemporali per l'attuazione della misura stessa. Tale programma verrà definito avvalendosi<strong>di</strong> apposita concertazione e cooperazione con tutti i soggetti interessati, in primo luogo iComuni, fornirà gli in<strong>di</strong>rizzi e requisiti dei bacini e ne recepirà le localizzazioni, sulla base<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti conoscitivi - qualora necessari - e <strong>di</strong> criteri riconducibili <strong>alle</strong>con<strong>di</strong>zioni ambientali-territoriali, localizzative, progettuali e temporali.181 3 5280 COMUNE DISANT'ILARIOD'ENZAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione BaciniSant'Ilario d'Enza Si chiede <strong>di</strong> non vincolare la destinazione finale della previsioneestrattiva EN106 "Calerno" alla realizzazione <strong>di</strong> un bacino <strong>di</strong>accumulo (scheda E08 "Calerno" dell'All. 10 delle norme <strong>di</strong>attuazione), delegando al PAE comunale la scelta finale, in quantogli approfon<strong>di</strong>menti effettuati a supporto del PAE stesso hannoevidenziato alcune <strong>di</strong>fficoltà, sia <strong>di</strong> adduzione dell'acqua all'invaso,sia per la sud<strong>di</strong>visione in tre stralci attuativi della previsioneestrattiva, peraltro caratterizzati da quote <strong>di</strong>fferenti.IAImplicitamente accolta, in quanto la sistemazione a bacino per gli invasi <strong>di</strong> cava dell'All.10 delle Norme <strong>di</strong> attuazione rappresenta una possibilità previsionale per il recuperodella cava stessa. Sono comunque necessari ulteriori approfon<strong>di</strong>menti conoscitivi, alfine <strong>di</strong> verificare le effettive modalità attuative e definire gli eventuali fattori con<strong>di</strong>zionantie le relative soluzioni progettuali, che possono rispondere <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni locali edall'utilizzo quale bacino <strong>di</strong> accumulo.A tal fine, il PTCP prevede che la misura "Misura bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impattoambientale" trovi attuazione attraverso uno specifico Programma bacini a basso impattoambientale, che definirà le con<strong>di</strong>zioni tecnico-ambientali-territoriali e le opportunitàtemporali per l'attuazione della misura stessa. Tale programma verrà definito avvalendosi<strong>di</strong> apposita concertazione e cooperazione con tutti i soggetti interessati, in primo luogo iComuni, fornirà gli in<strong>di</strong>rizzi e requisiti dei bacini e ne recepirà le localizzazioni, sulla base<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti conoscitivi - qualora necessari - e <strong>di</strong> criteri riconducibili <strong>alle</strong>con<strong>di</strong>zioni ambientali-territoriali, localizzative, progettuali e temporali elencate nell'All. 10<strong>alle</strong> NA del piano.181 4 5280 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -SANT'ILARIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 10D'ENZABaciniSant'Ilario d'EnzaSi chiede che qualsiasi sistemazione finale della previsione estrattiva"Castellana" (localizzata in Comune <strong>di</strong> Gattatico al confine con ilComune <strong>di</strong> Sant'Ilario d'Enza), in corrispondenza della quale èprevisto il bacino <strong>di</strong> accumulo E07 "Castellana" <strong>di</strong> cui All. 10 dellenorme <strong>di</strong> attuazione, venga concordata con l'Amministrazionecomunale <strong>di</strong> Sant'Ilario d'Enza, secondo le modalità già definite nelPIAE vigenteIAImplicitamente accolta, in quanto l'inserimento della previsione estrattiva "Castellana"nella "Misura bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale" non mo<strong>di</strong>fica le<strong>di</strong>sposizioni del vigente PIAE in merito <strong>alle</strong> modalità attuative in esso in<strong>di</strong>viduate cheprevedono la concertazione tra gli enti coinvolti.martedì 15 giugno 2010 Pagina 101 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione182 1 5536 COOP.mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttiviSi chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere le funzioni <strong>di</strong> tipo produttivo propriamenteIMMOBILIARE (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)sovracomunalidetto da quelle terziarie compatibili con la residenza negli art.BELLELLI SCRL11,12,13.IAImplicitamente accolta.Il PTCP utilizza le "nozioni urbanistiche" introdotte dalla legge regionale n. 20/00 che,riguardo al caso in oggetto, sostituiscono <strong>alle</strong> zone territoriali omogenee della L.R. 47/78gli ambiti caratterizzati da <strong>di</strong>fferenti politiche <strong>di</strong> intervento e valorizzazione e da <strong>di</strong>versiassetti funzionali ed urbanistici (art. A-4).Pertanto gli art. 11, 12 e 13 sono riferiti a singole parti del territorio urbano specializzate,ovvero caratterizzate da concentrazione esistente o prevista <strong>di</strong> attività economiche,commerciali e produttive non compatibili con la presenza <strong>di</strong> residenza (se nonstrettamente connessa <strong>alle</strong> esigenze delle aziende). Le attività terziarie, commerciali,sociali sono pertanto sempre ammesse, ai sensi della L.R. 20/00, negli altri ambiti delterritorio comunale, qualora compatibili con la presenza <strong>di</strong> funzioni residenziali.183 1 5543 VALLEridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -D'ARGENTOTavola P5bSRLtutele/vincoliBoschiCollagnaSi rilevano errori <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione delle aree boscate in localitàCerreto Laghi in quanto insistenti su area sottoposta a PianoParticolareggiato da tempo approvato ed in fase <strong>di</strong> attuazione. Sichiede pertanto la correzione della carta forestale.IAImplicitamente accolta.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuata da tecnici esperti e regolarmente collaudato, inapplicazione delle vigenti leggi e delle norme metodologiche regionali. L’osservazione siconsidera implicitamente accolta pur non ritenendo legittima la richiesta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica deglielaborati richiamati, in quanto il piano non può tenere conto delle situazioni puntualiverificatesi nel tempo a vario titolo, le quali possono essere frutto <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti ed attiamministrativi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura pur sempre vali<strong>di</strong> laddove legittimi. Le finalità delrichiedente sono comunque salvaguardate in quanto si ricorda che ai sensi dell’art. 106,com. 4, le convenzioni urbanistiche stipulate e gli interventi e<strong>di</strong>lizi già autorizzati entro ladata <strong>di</strong> adozione del PTCP, possono essere attuati anche in deroga <strong>alle</strong> prescrizioniintrodotte ex novo dallo stesso.184 1 5548 TURISMO ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -APPENNINOTavola P5bSPAtutele/vincoliBoschiCollagnaSi rilevano errori nella perimetrazione delle aree boscaterap<strong>presentate</strong> in tav. P5b in Comune <strong>di</strong> Collagna, località CerretoLaghi, foglio 54, map. 127 in quanto insistenti su area destinata neglianni ’80 ad urbanizzazioni (parcheggio) non attuate. Si chiedepertanto la correzione della carta forestale.RRespinta.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuata da tecnici esperti e regolarmente collaudato, inapplicazione delle vigenti leggi e delle norme metodologiche regionali.Non si ritiene legittima la richiesta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica degli elaborati richiamati, in quanto il pianonon può tenere conto delle situazioni puntuali verificatesi nel tempo a vario titolo.Occorre anzi evidenziare che la destinazione urbanistica in<strong>di</strong>cata dall’osservante non ècorretta in quanto riferita a strumenti <strong>di</strong> pianificazione non più vigenti. La destinazione aparcheggio non è stata infatti confermata nel vigente Prg e neanche nel PSC adottatonel 2004, le cui <strong>di</strong>sposizioni vigono in salvaguar<strong>di</strong>a, il quale vincola l’area a bosco.184 2 5548 TURISMO ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -APPENNINOTavola P5aSPAtutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCollagnaSi rilevano errori nella perimetrazione delle aree tutelate ai sensidell’art. 42 NA in località Cerreto Laghi, foglio 54, map. 127 inquanto insistenti su area destinata negli anni ’80 ad urbanizzazioni(parcheggio) non attuate. Si chiede pertanto la correzione deglielaborati <strong>di</strong> piano.RRespintaLa proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica già presente nel PTCP1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Nel caso specifico, che rientra all'interno delParco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, nell'ambito dell'elaborazione del Piano,le <strong>di</strong>verse zone <strong>di</strong> tutela paesistica sono state stabilite in coerenza con la zonizzazioneinterna del Parco, definita con l'atto istitutivo. Riguardo a Cerreto laghi si segnala che lesole aree escluse d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42delle Norme, sono quelle interessate dalla zonizzazione del centro abitato nell'ex Parcoregionale del Gigante. Le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong>valutazione paesaggistica rispetto a quanto già considerato per la valutazionedell'interesse paesaggistico-ambientale dell'area nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato.185 1 5550 AGUZZOLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -SANDROTavola P2tutele/vincoliRete ecologica - aree protetteSIC/ZPSVettoSi propone <strong>di</strong> stralciare alcune aree (in parte in comproprietà ed inparte <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> un famigliare dell'osservante), site in località LaCosta <strong>di</strong> Scalucchia, a lato della strada comunale Buvolo-Rosano, inComune <strong>di</strong> Vetto d'Enza dal sito <strong>di</strong> Rete Natura 2000 relativo al SICIT4030022 del Rio Tassaro, in quanto tali aree, poste sul marginenord del sito, sono soggette ad uso antropico (nucleo e<strong>di</strong>ficato, ortoe frutteto) e non presentano le caratteristiche <strong>di</strong> naturalità ed i tipi <strong>di</strong>habitat descritti nella scheda del sito.NPNon pertinente in quanto la revisione dei perimetri dei Siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000 non ècompetenza del PTCP. Si coglie l'occasione per ricordare che la procedura per taleeventuale revisione è stabilita dalla LR 7/2004 e dalla successiva Direttiva Regionale D.G. R. 1191/07.185 2 5550 AGUZZOLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -SANDROTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVettoSi propone <strong>di</strong> stralciare alcune aree (in parte in comproprietà ed inparte <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> un famigliare dell'osservante), site in località LaCosta <strong>di</strong> Scalucchia, a lato della strada comunale Buvolo-Rosano, inComune <strong>di</strong> Vetto d'Enza, d<strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44delle Norme, in quanto tali aree, poste sul margine nord <strong>di</strong> zona,sono da tempo interessate da uso antropico (nucleo e<strong>di</strong>ficato, orto efrutteto) e non presentano le caratteristiche <strong>di</strong> naturalità oggetto <strong>di</strong>tutela.PAParzialmente accolta, in quanto si con<strong>di</strong>vide <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> tutelanaturalistica" l'area marginale interessata dal nucleo e<strong>di</strong>ficato, estendendo sulla stessala tutela relativa <strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42delle Norme, già presente a nord.martedì 15 giugno 2010 Pagina 102 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione185 3 5550 AGUZZOLI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -SANDRO tavole programmatiche Tavola P5bBoschiVettoSi rilevano errori <strong>di</strong> perimetrazione delle aree boscate la cuirappresentazione nelle tavole <strong>di</strong> piano, insiste su aree coltivate e-ointeressate da inse<strong>di</strong>amenti. Località Scalucchia, foglio 7 Comune <strong>di</strong>Vetto, map. 149, 154, 761, ecc.RRespinta.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 instretta osservanza della definizione <strong>di</strong> legge (D.lgs. 227/01) e secondo le normemetodologiche regionali.Per i dettagli riguardo <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong> redazione della Carta Forestale e alla definizione <strong>di</strong>soprassuolo boschivo ai sensi delle tutele paesaggistiche, si rimanda al capitolo 5.2.3della Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano, nonché agli approfon<strong>di</strong>menti contenuti nell’Allegato 8al Quadro Conoscitivo.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuato da tecnici esperti e regolarmente collaudato. Nonsi ritiene dunque corretto operare la riclassificazione ad uso agricolo <strong>di</strong> specifiche areeclassificate come boscate nel rilievo <strong>di</strong> Carta forestale operato preliminarmente allaformazione del PTCP.186 1 5555 CASA FAMIGLIA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MATTIOLITavola P5aGARAVINI tutele/vincoliSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoCasalgrandeSi propone <strong>di</strong> ridurre la zona “strutture inse<strong>di</strong>ative storiche nonurbane” (art. 50) entro il limite della zona <strong>di</strong> tutela agronaturalistica,escludendo un nucleo e<strong>di</strong>ficato esistente lungo Via Statutaria,realizzato tra il 1980 e il 2004, che ospita una struttura socioassistenziale per anziani, al fine <strong>di</strong> consentirne l’ampliamento.PAParzialmente accolta, in quanto l'area è parte integrante della "struttura inse<strong>di</strong>ativaterritoriale storica non urbana" relativa al Castello <strong>di</strong> Casalgrande e si con<strong>di</strong>vide,sostanzialmente, la sola esclusione dell'area e<strong>di</strong>ficata, posta in territorio urbanizzato.187 1 5561 CASA FAMIGLIA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MATTIOLITavola P5aGARAVINI tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCasalgrandeSi rileva che alcuni e<strong>di</strong>fici posti in prossimità <strong>di</strong> una struttura socioassistenziale per anziani e il terreno agricolo intercluso sonoricompresi in “zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggisticoambientale” (art. 42). Si propone <strong>di</strong> riperimetrare le “zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale” (art. 42) fino allimite della strada vicinale Sant’Orsola, al fine <strong>di</strong> rendere e<strong>di</strong>ficabile ilterreno agricolo in proprietà per l’ampliamento della struttura socioassistenziale.RRespinta, in quanto le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato, pertanto la proposta è respinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una nuova zona <strong>di</strong> tutela paesistica apposta dalPiano adottato. La revisione ed aggiornamento <strong>di</strong> "sistemi, zone ed elementi strutturantila forma del territorio e <strong>di</strong> specifico interesse naturalistico", è supportata da articolateanalisi e valutazioni paesaggistiche, descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano.Le proposte <strong>di</strong> nuove tutele rispetto al PTCP 1999 sono state inoltre attentamentevalutate con i Comuni interessati prima dell'adozione del Piano.188 1 5565 COMUNE DIREGGIOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Inse<strong>di</strong>amenti commerciali <strong>Reggio</strong>loOggetto dell’osservazione è la "Previsione n° 4 Reg giolo" <strong>di</strong> cui allaTabella 1 Allegato VI NA.L’area in comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>lo, località Villanova, è validata nel Pianoadottato come idonea ad ospitare una ACI non alimentare <strong>di</strong> livelloinferiore o una aggregazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> livello superiore(compl inferiore ai 10.000 mq sv).Si propone <strong>di</strong> potenziare le funzioni commerciali rispetto a quelleproduttive e logistiche previste nel relativo Polo Funzionale,adeguando la previsione quale ACI <strong>di</strong> rilevanza provinciale conattrazione <strong>di</strong> livello superiore, livello A, con ST superiore ai 5 ha.189 1 5568 ODDOTORELLI -COESMACmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Attività estrattiveSi chiede l'introduzione nelle norme <strong>di</strong> un articolato specifico cheespliciti la possibilità <strong>di</strong> utilizzo dei limi <strong>di</strong> frantoio per il ritombamentodelle cave nelle fasce A e B <strong>di</strong> tutela fluviale, in quanto la normativadel PAI, recepita nel PTCP, relativa a tali fasce (all'interno delle qualiricadono sia numerose aree estrattive che <strong>di</strong>versi impianti <strong>di</strong>lavorazione inerti) vieta la realizzazione e l'ampliamento <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>smaltimento e <strong>di</strong> recupero dei rifiuti, nonchè l'esercizio delleoperazioni <strong>di</strong> smaltimento e recupero dei rifiuti stessi, così comedefiniti dal D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22. Nelle norme del PTCP nonviene, altresì, specificata la possibilità <strong>di</strong> utilizzo dei limi <strong>di</strong> frantoio,per i quali, con l'entrata in vigore del D.Lgs. 152/06 e del D.Lgs.117/08, si è determinata una situazione <strong>di</strong> incertezza sulla loroappartenenza alla categoria dei rifiuti; si tratta, infatti, <strong>di</strong> materialifinalizzati in parte alla commercializzazione ed in parte al riutilizzoper la sistemazione finale delle aree estrattive.RIARespinta in quanto in relazione agli scenari infrastrutturali definiti dalla realizzazionedella Cispadana e del nuovo raccordo con l'A22, nonché al rilevante mix funzionaleprevisto, si ritiene congruente la previsione del PTCP per quanto attiene le funzionicommerciali.Implicitamente accolta.Ai sensi <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto nel comma 11 dell'art. 104 delle norme del piano, l'utilizzodei limi <strong>di</strong> frantoio (da considerarsi rifiuti <strong>di</strong> estrazione ai sensi del D.Lgs. 117/2008) peril ritombamento delle cave nelle fasce A e B <strong>di</strong> tutela fluviale è ammesso; tale<strong>di</strong>sposizione, peraltro, risulta conforme a quanto <strong>di</strong>sposto dalla normativa del PAI, cheesclude esplicitamente d<strong>alle</strong> limitazioni <strong>alle</strong> operazioni <strong>di</strong> recupero dei rifiuti quellein<strong>di</strong>cate al punto R10 dell'All. B del D.Lgs. 22/97 (Direttiva per la riduzione del rischioidraulico degli impianti <strong>di</strong> trattamento delle acque reflue e delle operazioni <strong>di</strong> smaltimentoe recupero dei rifiuti ubicati nelle fasce fluviali "A" e "B" e nelle aree in <strong>di</strong>ssestoidrogeologico "Ee" ed "Eb").martedì 15 giugno 2010 Pagina 103 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione190 1 5570 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P7COESMAC tutele/vincoliFasce fluvialiSan Polo d'Enza -Casalgrande - VillaMinozzoSi chiede, alla luce <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dal comma 11, art. 1 delle NAdel PAI, che vengano mo<strong>di</strong>ficate le fasce <strong>di</strong> tutela fluviale,escludendo d<strong>alle</strong> fasce A e B i seguenti impianti <strong>di</strong> trasformazioneinerti:- impianto in loc. Cornacchia in Comune <strong>di</strong> San Polo d'Enza, <strong>di</strong>proprietà <strong>di</strong> Calcestruzzi Val d'Enza s.r.l.;- impianto in loc. Barcaccia in Comune <strong>di</strong> San Polo d'Enza, <strong>di</strong>proprietà <strong>di</strong> CCPL Inerti s.p.a.;- impianto in loc. Salvaterra in Comune <strong>di</strong> Casalgrande, <strong>di</strong> proprietà<strong>di</strong> Calcestruzzi Corra<strong>di</strong>ni s.p.a.;- impianto in loc. Salvaterra in Comune <strong>di</strong> Casalgrande, <strong>di</strong> proprietà<strong>di</strong> Cooperativa Muratori <strong>Reggio</strong>lo s.c.;- impianto in loc. Gatta in Comune <strong>di</strong> Villa Minozzo, <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong>CEAG s.r.l.In corrispondenza delle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> tali impianti nonricorrono le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rischio definite dal PAI, in quantocaratterizzate da elevate quote rispetto al deflusso delle piene e daun se<strong>di</strong>me consolidato, frutto <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> vari decenni.PAParzialmente accolta.Gli stu<strong>di</strong> citati a supporto delle <strong>osservazioni</strong> permettono <strong>di</strong> rivedere solo parzialmente ledelimitazioni relative <strong>alle</strong> fasce A e B; in particolare si valuta accoglibile la proposta <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>fica della fascia B in corrispondenza dell'impianto in loc. Salvaterra in Comune <strong>di</strong>Casalgrande <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Calcestruzzi Corra<strong>di</strong>ni s.p.a. (ve<strong>di</strong> oss. 27/1 prot. 2148).191 1 5577 GASTRONOMIA mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -PICCININI tavole programmatiche Tavola P5bBoschiBaisoSi rilevano errori <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione delle aree boscate in località LaFornace, foglio 68, map. 5, 33, 34, in quanto insistenti su area priva<strong>di</strong> copertura arborea.RRespinta.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuato da tecnici esperti e regolarmente collaudato. Ilpiano non può tenere conto delle situazioni puntuali verificatesi nel tempo a vario titolo,né si ritiene corretto operare in questa fase del proce<strong>di</strong>mento a verifiche edapprofon<strong>di</strong>menti specifici comportanti variazioni significative degli elaborati, se non neicasi <strong>di</strong> evidente errore materiale occorso nella restituzione grafica dei poligoni onell’attribuzione dei co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> classificazione degli stessi.Per quanto premesso:non si ritiene <strong>di</strong> norma corretto operare la riclassificazione ad uso agricolo <strong>di</strong> specifichearee classificate come boscate nel rilievo <strong>di</strong> Carta forestale operato preliminarmente allaformazione del PTCP, redatto in stretta osservanza della definizione <strong>di</strong> legge (D.lgs.227/01) e secondo le norme metodologiche regionali;ai sensi del D.lgs. 227/2001, art. 2, com. 3, sono assimilati a bosco i fon<strong>di</strong> gravati daobbligo <strong>di</strong> rimboschimento, le aree forestali temporaneamente prive <strong>di</strong> copertura arboreaper cause biotiche ed abiotiche, le radure e tutte le altre superfici <strong>di</strong> estensione inferioreai 2.000 mq che interrompono la continuità del bosco.Il PTCP ha assunto come soprassuoli boschivi le aree che rispondevano ai requisitiprevisti d<strong>alle</strong> norme vigenti alla data <strong>di</strong> formazione del rilievo, in<strong>di</strong>pendentemente dallosta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sviluppo delle piante e dagli eventi intercorsi nel frattempo a vario titolo.192 1 5579 ASSOCIAZIONEPICCOLE EMEDIEINDUSTRIEmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altroSi rileva che il PTCP adottato estende la “parte or<strong>di</strong>natrice eprescrittiva” <strong>alle</strong> politiche inse<strong>di</strong>ative: tali limiti e prescrizionipotrebbero innescare dei contenziosi tra le Amministrazioni locali,con conseguente blocco o r<strong>alle</strong>ntamento delle scelte pianificatorie.Inoltre, i perio<strong>di</strong> temporali considerati <strong>di</strong> riferimento nella lettura deifenomeni evolutivi, sia demografici, sia economici, appaiono molto<strong>di</strong>somogenei e comunque lontani nel tempo dalla data <strong>di</strong>approvazione del presente PTCP, così come il limite <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà delpiano (15 anni) appare troppo lungo in rapporto alla rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>evoluzione delle <strong>di</strong>namiche economiche.Non si con<strong>di</strong>vidono la definizione <strong>di</strong> percentuali fisse perl’incremento inse<strong>di</strong>ativo, il ricorso a logiche perequative e lalocalizzazione preferenziale per i nuovi inse<strong>di</strong>amenti in prossimitàdelle stazioni ferroviarie.NPNon pertinente.Si prende atto delle considerazioni svolte. Si evidenzia tuttavia che il processo <strong>di</strong>elaborazione del PTCP ha contemplato una ampia attività <strong>di</strong> coinvolgimento epartecipazione in primis dei Comuni, sia nell'ambito della conferenza <strong>di</strong> pianificazione sianegli incontri tra Enti locali. Riguardo la durata temporale del piano, tuttavia non definitanormativamente, si evidenzia che questa è in linea con l'orizzonte temporale me<strong>di</strong>o <strong>di</strong>durata dei piani strutturali comunali. Infine sia la definizione <strong>di</strong> quote massime <strong>di</strong>incremento dell'urbanizzato, che la promozione della perequazione quale modalitàattuativa delle previsioni dei piani urbanistici comunali e del legame tra politicheinse<strong>di</strong>ative e politiche trasportistiche rappresentano tecniche <strong>di</strong> buona pianificazionericonosciute sia a livello <strong>di</strong>sciplinare che normativo (ad es. L.R. 20/00). Si rammentainfine che le <strong>di</strong>sposizioni inerenti il sistema inse<strong>di</strong>ativo hanno valore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi e <strong>di</strong>rettive.192 2 5579 ASSOCIAZIONEPICCOLE EMEDIEINDUSTRIEmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aAmbiti produttivisovracomunaliPur con<strong>di</strong>videndo la <strong>di</strong>stinzione tra aree produttive sovraprovinciali esovracomunali, si ritiene che non siano corretti i ruoli attribuitiall’ambito <strong>di</strong> Corte Tegge e all’ambito <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> Canossa.Quanto poi <strong>alle</strong> aree ecologicamente attrezzate, si richiede che glioperatori privati siano coinvolti in modo maggioritario e <strong>di</strong>retto nellagestione <strong>di</strong> tali aree.Si ritiene che la scelta <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nare le previsioni <strong>di</strong> ampliamentodelle aree produttive comunali superiori a 2 ha al loro inserimento nelPOC sia in contrasto con le rapide esigenze <strong>di</strong> cambiamento delleaziende.NPNon pertinente.Con riguardo all'ambito <strong>di</strong> "Corte tegge" il PTCP ha recepito una previsione del vigentePSC del Comune <strong>di</strong> Cavriago, con<strong>di</strong>visa dalla <strong>Provincia</strong>, e rispetto alla quale risultaapprovato un Accordo territoriale tra Comune <strong>di</strong> Cavriago, Comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia e<strong>Provincia</strong> finalizzato alla sua trasformazione in APEA.Per quanto attiene <strong>alle</strong> modalità attuative delle previsioni relative agli ambiti <strong>di</strong>qualificazione produttiva <strong>di</strong> interesse sovraprovinciale e sovracomunale (accor<strong>di</strong>) si rinviaalla relativa osservazione d'ufficio che propone alcune semplificazioni procedurali.Relativamente alla definizione del soggetto gestore si evidenzia che ciò non costituiscemateria del PTCP e si demanda alla Del. A.L. 118/2007. La <strong>Provincia</strong> è comunque parteattiva nel ruolo <strong>di</strong> supporto tecnico nei processi innovativi per la realizzazione <strong>di</strong> areeecologicamente attrezzate.Infine, per quanto attiene <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 12 si ritiene che ciò rappresenti lacon<strong>di</strong>zione necessaria per governare, attraverso uno strumento flessibile e a ciòpreposto (il POC), i fisiologici ampliamenti del sistema produttivo.martedì 15 giugno 2010 Pagina 104 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione192 3 5579 ASSOCIAZIONEPICCOLE EMEDIEINDUSTRIEmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheNorme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 10BaciniPur con<strong>di</strong>videndo la proposta dei bacini <strong>di</strong> accumulo quale rispostaalla crisi idrica e la loro sinergia con le attività estrattive, si evidenziala necessità <strong>di</strong> affrontare con le imprese ed i Comuni il tema deicosti <strong>di</strong> realizzazione, ben più alti dei costi <strong>di</strong> ripristino tra<strong>di</strong>zionale.IAImplicitamente accolta.Nell'ambito della formazione del previsto Programma bacini a basso impatto ambientaleverranno forniti, avvalendosi <strong>di</strong> apposita concertazione e cooperazione con tutti i soggettiinteressati, gli in<strong>di</strong>rizzi e requisiti dei bacini, anche sulla base <strong>di</strong> ulteriori verifichetecniche ed economiche <strong>di</strong> maggior dettaglio, da effettuarsi tenendo in considerazione lepeculiarità dei singoli bacini proposti192 4 5579 ASSOCIAZIONEPICCOLE EMEDIEINDUSTRIEmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSSi esprime una ferma contrarietà alla proposta del Parco Regionaledel fiume Secchia, che interessa una zona a fortissimaconcentrazione <strong>di</strong> attività antropiche, economiche, commerciali elogistiche e dalla quale si estrae il 34% del fabbisogno <strong>di</strong> inertilapidei della provincia, e si chiede lo stralcio dalla Tav. P2 "Reteecologica polivalente"dell''"Area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionaledel F. Secchia".NPNon Pertinente.L'area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionale del F. Secchia, rappresentata nella tav. P2Rete ecologica polivalente sotto forma <strong>di</strong> areale (perimetro non definito), è classificatatra le categorie funzionali <strong>di</strong> elementi spaziali <strong>di</strong> tipo C ("Altre aree <strong>di</strong> rilevanzanaturalistica riconosciute, segnalate e <strong>di</strong> progetto"), per tali aree, fatti salvi i percorsiistitutivi previsti per legge (art. 5, comma 5, lett. c. delle norme) il piano prevede lapossibilità <strong>di</strong> concorrere alla definizione degli elementi funzionali della REP. Nonassume, pertanto, carattere <strong>di</strong> proposta <strong>di</strong> perimetrazione, ma sottende il medesimoareale <strong>di</strong> cui al "Rapporto provinciale per il primo Programma Triennale Regionale per leAree Protette" approvato con Del.. C.P. n. 150 del 13/12/2007".Si fa inoltre presente che l'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, condeliberazione 22 luglio 2009, n. 243 ha approvato il Programma per il Sistema regionaledelle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000. Nella tav. P2, nonché nella relazioneillustrativa ed in ogni altro elaborato <strong>di</strong> piano si è reso necessario mo<strong>di</strong>ficare tutti iriferimenti alla previsione del "parco regionale del Fiume Secchia" con la più genericacategoria "area protetta del Fiume Secchia" in quanto il suddetto programma riporta peril territorio reggiano l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per l'istituzione <strong>di</strong> "un'areaprotetta del Fiume Secchia", non specificando quin<strong>di</strong> la tipologia <strong>di</strong> istituto <strong>di</strong> tutela (separco regionale, riserva o paesaggio protetto).La possibile perimetrazione dell'area protetta sarà, quin<strong>di</strong>, oggetto <strong>di</strong> successiviapprofon<strong>di</strong>menti, che terranno nella dovuta considerazione le problematiche legate allapresenza <strong>di</strong> attività antropiche.193 1 5585 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -CANOSSA (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4Territorio ruraleCanossaSi chiede maggior chiarezza delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione nel territoriourbanizzato/urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/1 prot. 3586.193 2 5585 COMUNE DICANOSSAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloCanossaArt. 7 e <strong>alle</strong>gato 5-si chiede una migliore lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP;- si suggerisce <strong>di</strong> rivalutare un aumento della percentuale <strong>di</strong>incremento del 3% assegnata a Canossa, il cui territorioimpermeabilizzato, rispetto all'estensione comunale, è enormementeinferiore rispetto agli altri Comuni dell'ambito;- si suggerisce <strong>di</strong> aumentare la soglia <strong>di</strong> incremento per il Comune <strong>di</strong>Canossa, parificandola a quella dell'ambito della collina e me<strong>di</strong>omontagna (5%).194 1 5589 COMUNE DICANOSSAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivisovracomunaliCanossaAl fine <strong>di</strong> scongiurare che l'interpretazione restrittiva della vocazioneagroalimentare del polo non permetta l'inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> settoriproduttivi presenti nel Comune e loro eventuali delocalizzazioni, sipropone che nella zona compresa tra Rio Luceria, Il Canale Ducaled'Enza, il Rio Vico e la nuova variante SP513R, sia data la possibilità<strong>di</strong> consentire attività produttive presenti nel Comune <strong>di</strong> Canossa.PAAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/2 prot.3586.La richiesta <strong>di</strong> incremento della quota <strong>di</strong> territorio urbanizzabile <strong>di</strong> cui al comma 5 art. 7delle Norme <strong>di</strong> Attuazione dal 3% al 5% si ritiene non accoglibile; tale sogliarappresenta un limite al consumo <strong>di</strong> suolo che il PTCP assume in quanto obiettivoafferente agli interessi sovracomunali e pertanto competenza del PTCP. Nel caso inoggetto, tale soglia è determinata da valutazioni in or<strong>di</strong>ne alla limitata incidenza <strong>di</strong> taleurbanizzazione aggiuntiva sulla risorsa idrica sotterranea (zone <strong>di</strong> protezione delle acquesotterranee del territorio <strong>di</strong> pedecollina e pianura). Si evidenzia altresì che anche se ilterritorio comunale vi risulta solo parzialmente ricadente vi è ricompresa proprio la parterelativa al centro abitato del capoluogo (deputato quin<strong>di</strong> ad espandersi).Si procede per contro anche rispetto ad altre <strong>osservazioni</strong> pervenute alla <strong>di</strong>minuzionedella soglia <strong>di</strong> verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione dei piani dal 75% al 60%, ampliando inquesto modo i margini <strong>di</strong> operatività dei comuni in fase <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione dei PSC.Accolta, specificando in norma la possibilità richiesta.Inoltre, con osservazione d'ufficio è stato chiarito che la <strong>di</strong>sposizioni inerenti ladefinizione della "vocazione funzionale" degli ambiti <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong>interesse sovraprovinciale e sovracomunale <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> cui all'art. 11 ha caratterein<strong>di</strong>cativo ed espressivo <strong>di</strong> un obiettivo programmatico e non, pertanto, da intendersiimperativa, ovvero escludente, in modo assoluto ulteriori tipologie <strong>di</strong> attività se compatibilidal punto <strong>di</strong> vista urbanistico, ambientale ed igienico-sanitario.martedì 15 giugno 2010 Pagina 105 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione194 2 5589 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementi CanossaTra le "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale" (art.CANOSSA (prescrizioni)strutturanti la forma delterritorio42) ricade il territorio che ricomprende l'abitato <strong>di</strong> Selvapiana. Ilquadro normativo generale dell'articolo prevede limitazioni e vincoliche possono pregiu<strong>di</strong>care eventuali futuri sviluppi abitativi per iresidenti, si chiede pertanto che in fase <strong>di</strong> redazione del PSC aseguito <strong>di</strong> specifiche indagini conoscitive (stu<strong>di</strong> geologici, storici) siadata la possibilità <strong>di</strong> aggiornare lo stato delle aree oggetto <strong>di</strong> tutelaattraverso una loro dettagliata definizione.IAImplicitamente accolta.In riferimento alla richiesta si rammenta che le Norme prevedono che gli strumentiurbanistici comunali possano rettificare le delimitazioni operate d<strong>alle</strong> tavole del PTCPper portarle a coincidere con sud<strong>di</strong>visioni reali rilevabili sul terreno, ovvero su elaboraticartografici <strong>di</strong> scala maggiore; si veda nel merito il 5° comma dell'art. 2. Inoltre, perquanto attiene nello specifico le "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale",oltre ai fatti salvi per gli interventi e previsioni <strong>di</strong> cui al 7° comma dell'art. 42, gli strumentiurbanistici comunali possono in<strong>di</strong>viduare ulteriori aree a destinazione d'uso extragricola<strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni e nei limiti <strong>di</strong>sposti dai commi 8°e 9° dello stesso articolo. Si cogliel'occasione comunque per ricordare che l'altopiano <strong>di</strong> Selvapiana è una palosuperficie"fossile" <strong>di</strong> rilevante interesse geologico-geomorfologico particolarmente estesa,in<strong>di</strong>viduata dalla Regione all'interno del progetto "Censimento e schedatura delpatrimonio geologico regionale" tra gli elementi del patrimonio geologico can<strong>di</strong>dati a<strong>di</strong>venire "geositi" previsti dalla LR 9/2006. In questa particolare situazione è sicuramentein<strong>di</strong>spensabile supportare qualunque ipotesi <strong>di</strong> trasformazione dei luoghi con opportuniapprofon<strong>di</strong>menti, analisi e valutazioni.195 1 5592 COMUNE DI recepimento norme Allegato 5 QC -CANOSSA sovraor<strong>di</strong>nateRelazioneBeni PaesaggisticiCanossaSi chiede d'integrare nell'Allegato QC5, Relazione, cap. 2 - "areetutelate per legge" (art. 142, comma 1) con il <strong>di</strong>sposto del D.63/2008 che ha sostanzialmente mo<strong>di</strong>ficato la lettera m) "zoned'interesse archeologico", riferendo la tutela non più <strong>alle</strong> sole zonein<strong>di</strong>viduate alla data <strong>di</strong> entrata in vigore del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturalidel 2004, ma a tutte le zone d'interesse archeologico.NPNon pertinente, in quanto l'Allegato QC5 è già integrato con i <strong>di</strong>sposti delle mo<strong>di</strong>ficheapportate al Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio con il D.lgs. 63/2008, essendoinclusa anche l'area <strong>di</strong> Luceria entrata in salvaguar<strong>di</strong>a con la comunicazione <strong>di</strong> avvio delproce<strong>di</strong>mento, ai sensi dell'art. 14 del D.lgs. 42/2004, datata 27/12/2005 e quin<strong>di</strong>successivamente all'entrata in vigore del D.lgs. 42/2004.Nel merito, si precisa che, per le "zone <strong>di</strong> interesse archeologico", le mo<strong>di</strong>fiche all'art.142 del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio (CBC) apportate dal D.lgs. 63/2008,sono tese a consentire l'esercizio della tutela paesaggistica senza vincoli <strong>di</strong> or<strong>di</strong>netemporale, attesa la costante evoluzione della ricerca archeologica. Le aree riconosciutecome "beni culturali" ai sensi della parte seconda del CBC sono, pertanto, soggetteanche alla sopra citata tutela paesaggistica ope legis, la quale non sostituisce, ma siaggiunge alla prima (una tutela il bene in sé, l’altra il bene archeologico in relazione alcontesto paesaggistico in cui è inserito), anche quando istituite in data successivaall'entrata in vigore del CBC.Si rammenta, infine, che tutte le elaborazioni relative all' in<strong>di</strong>viduazione dei Benipaesaggistici, e quin<strong>di</strong> anche delle "zone <strong>di</strong> interesse archeologico" tutelate ope legis,sono state con<strong>di</strong>vise dal citato "Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo" <strong>di</strong> cui all'art. 4 dell'"Accordo per l'aggiornamento della componente paesaggistica del PTCP" (sottoscritto il3 ottobre 2007 tra <strong>Provincia</strong>, Regione Emilia-Romagna, Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna, Soprintendenza per i Beni Architettonici eil Paesaggio, Soprintendenza per i Beni Archeologici ed ANCI - <strong>Reggio</strong> Emilia). Tale"Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo" nella seduta del 29/09/2008 ha verificato evalidato i contenuti degli elaborati adottati con Del.C.P. del 06/11/2008.195 2 5592 COMUNE DI integrazioneElaborati cartografici -CANOSSA tutele/vincoliTavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoCanossaSi chiede <strong>di</strong> recepire il perimetro dell'area archeologica <strong>di</strong> Luceriain<strong>di</strong>cato dalla Soprintendenza per i beni archeologici e <strong>di</strong> inserire talearea nella categoria "complessi archeologici" <strong>di</strong> cui all'art. 47,comma 2, lett. a).PAParzialmente accolta, in quanto la delimitazione relativa a Luceria presente sulla tavolaP5a è dovuta ad un errore materiale, per cui si con<strong>di</strong>vide la sua correzione, mentre lacategoria <strong>di</strong> tutela B1 è coerente con quanto concordato con la competenteSoprintendenza ai Beni Archeologici e, pertanto, non si ritiene accoglibile la mo<strong>di</strong>fica.In merito alla mo<strong>di</strong>fica della categoria <strong>di</strong> tutela si evidenzia che la categoria B1 è statacon<strong>di</strong>visa in fase <strong>di</strong> redazione del Piano con la stessa Soprintendenza per i BeniArcheologici. Tuttavia, si rammenta che, ai sensi del comma 9 dell'art. 47 delle Normeadottate, "i piani o progetti <strong>di</strong> cui al comma 8 possono inoltre motivatamente, a seguito <strong>di</strong>adeguati approfon<strong>di</strong>menti, variare la delimitazione e la categoria delle zone e deglielementi appartenenti <strong>alle</strong> categorie <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lettere a), b1), b2) del secondo comma(…)". Al riguardo si segnala che, nella scheda N. 47, contenuta nell'Appen<strong>di</strong>ceall'Allegato QC 4, è in<strong>di</strong>cata un'ipotesi <strong>di</strong> delimitazione per una porzione interna al sitoda sottoporre alla categoria a), comma 2, art. 47.196 1 5600 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CANOSSA tavole programmatiche Tavola P3aLinee elettricheCanossaIn assenza <strong>di</strong> proposte adeguate si chiede <strong>di</strong> togliere la previsionedell'adozione CT 28, procedendo con successiva variante nel casosi rendesse necessario, in<strong>di</strong>viduando una soluzione alternativa.Si propone <strong>di</strong> eliminare la previsione dell’azione CT 28, procedendocon successiva variante nel caso si rendesse necessario,in<strong>di</strong>viduando una soluzione alternativa.AAccolta, provvedendo all'eliminazione del corridoio <strong>di</strong> fattibilità della linea AT.martedì 15 giugno 2010 Pagina 106 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione197 1 5602 ASSOCIAZ.RURALIREGGIANImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleArt. 6, com. 2. Data l’indeterminatezza delle definizioni riguardanti ilrurale, e l’incoerenza fra strumenti <strong>di</strong> governo del territorio estrumenti <strong>di</strong> programmazione degli aiuti al settore agricolo, si chiede<strong>di</strong> integrare il comma 2 al fine <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare la <strong>di</strong>sciplina del territoriorurale con quella degli inse<strong>di</strong>amenti industriali e produttivi conparticolare riguardo per le filiere agro-alimentari.197 2 5602 ASSOCIAZ.RURALIREGGIANIsemplificazione norme Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleart. 6, com. 3 c). Data la vaghezza nella definizione del territoriorurale si chiede <strong>di</strong> operare mo<strong>di</strong>fiche agli usi ammissibili conpossibili ricadute negative: eliminazione punti 1,4,10. Altresì sichiede che i punti 6,7,8 e 11 siano connessi con i beneficiari dellemisure previste dal PRIP.197 3 5602 ASSOCIAZ.RURALIREGGIANImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleart. 6, com. 4 i). Rispetto alla possibilità <strong>di</strong> attribuzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rittie<strong>di</strong>ficatori derivanti dalla <strong>di</strong>smissione <strong>di</strong> manufatti produttivi ed <strong>alle</strong>possibilità <strong>di</strong> ulteriore consumo <strong>di</strong> suolo dovuto <strong>alle</strong> nuoveurbanizzazioni, si chiede <strong>di</strong> meglio regolamentare tale possibilitàlegandola ad esempio ai soli impren<strong>di</strong>tori agricoli professionali;trasferimento delle volumetrie all'interno del territorio urbanizzato edurbanizzabile; legare il censimento delle stesse a criteri provinciali.197 4 5602 ASSOCIAZ.RURALIREGGIANImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroart. 103, com. 5. Il monitoraggio delle <strong>di</strong>namiche territoriali edell’efficacia delle previsioni <strong>di</strong> PTCP necessita <strong>di</strong> risorse ecompetenze adeguate, nonché della partecipazione degli operatori.A tal fine si propone <strong>di</strong> attribuire ad un soggetto esterno risorse efunzioni a ciò de<strong>di</strong>cate, in<strong>di</strong>viduato nei Consorzi <strong>di</strong> Bonifica, alloscopo <strong>di</strong> meglio coor<strong>di</strong>nare le <strong>di</strong>namiche territoriali con quelle piùprettamente agricole.197 5 5602 ASSOCIAZ.RURALIREGGIANImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloart. 7, com. 5. Le alternative al consumo <strong>di</strong> suolo per nuoveurbanizzazioni non sono state adeguatamente approfon<strong>di</strong>te nel QC,né sono state fissate idonee con<strong>di</strong>zioni <strong>alle</strong> nuove urbanizzazionidando priorità alla riqualificazione dell’esistente. Si chiede <strong>di</strong> stabiliretali con<strong>di</strong>zioni per le nuove previsioni comunali e <strong>di</strong> fissare una sogliadello 0,5% in 10 anni.197 6 5602 ASSOCIAZ.RURALIREGGIANIintegrazionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivisovracomunaliart. 11, com. 2 b), com. 5. Le produzioni agricole sono strettamentelegate <strong>alle</strong> imprese <strong>di</strong> trasformazione e commercializzazione deiprodotti, e i rapporti <strong>di</strong> filiera sono uno degli elementi portanti delpiano <strong>di</strong> sviluppo rurale. Per questi motivi è necessario integrarel’art. 11 affinché siano consentiti nuovi inse<strong>di</strong>amenti produttiviagroalimentari in territorio rurale solo qualora connessi <strong>alle</strong>produzioni locali.RRRNPRIARespinta.Per quanto attiene le incoerenze <strong>di</strong> definizioni e <strong>di</strong> politiche operate attraverso il PRIP e<strong>di</strong>l PTCP si fa presente che trattasi <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong>fferenti, un conto è la definizione <strong>di</strong>"area rurale" ai sensi dei regolamenti comunitari per il sostegno all'agricoltura, un controè la definizione urbanistica <strong>di</strong> territorio rurale <strong>di</strong> cui alla L.R. 20/00 ed a cui il PTCPnecessariamente si riferisce nell'esercitare la funzione, unitamente agli strumenti <strong>di</strong>pianificazione comunale, <strong>di</strong> tutela e uso del territorio. Non si ravvisa pertantocontrad<strong>di</strong>zione tra i due strumenti in quanto hanno campi <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong>versi.Nella costruzione del PTCP si è tuttavia prodotto uno sforzo per portare a sistema lemisure <strong>di</strong> sviluppo rurale con le politiche <strong>di</strong> governo del territorio in senso lato.Respinta.La definizione delle funzioni <strong>di</strong> cui alla lett. C) comma 3, art 6 esita dalla necessità <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare la compatibilità tra attività/funzioni extra-agricole legittimate dalla legge e dallaprassi consolidata (da oltre un trentennio) nella <strong>di</strong>sciplina del territorio rurale operatadalla pianificazione urbanistica comunale con gli obiettivi <strong>di</strong> cui al comma 1 dell'art. A-16della L.R. 20/00. Non si ritiene altresì legittimo vincolare, attraverso le <strong>di</strong>sposizioni delPTCP, le attività <strong>di</strong> cui ai punti 6,7,8 e 11 ai soli beneficiari delle misure del PRIP.Respinta in quanto l'obiettivo della norma è quello <strong>di</strong> riqualificare il paesaggio agrario,specie <strong>di</strong> valore paesaggistico-ambientale, da manufatti e<strong>di</strong>lizi incongrui e non piùutilizzati (e<strong>di</strong>fici non più connessi all'attività agricola tali da non consentire interventiriuso - art. A-21 L.R. 20/00, nonché le opere incongrue come definite al comma 1dell'art. 10 della L.R. 16/02). Non si ritiene pertanto ammissibile consentire l'esercizio <strong>di</strong>tali operazioni ai soli impren<strong>di</strong>tori agricoli professionali stante l'eterogeneità dellesituazioni proprietarie <strong>di</strong> tali immobili non definibili a priori. La loro identificazione è poidemandata agli strumenti urbanistici comunali secondo le <strong>di</strong>rettive del PTCP, nonché inconformità alla L.R. 20/00 e L.R. 16/02. L'art. 6 <strong>di</strong>spone già che tali volumetrie sianolocalizzate entro ambiti destinati all'urbanizzazione od anche già urbanizzati. L'incidenzasul consumo <strong>di</strong> suolo agricolo si ritiene alquanto limitata o tendenzialmente negativaspecie in relazione al bilancio zero o tendenzialmente positivo <strong>di</strong> tali operazioni siaperché la quota <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità è in percentuale rispetto alla superficie da demolire sia perl'obbligo <strong>di</strong> ripristino del suolo agricolo.Riguardo al censimento <strong>di</strong> tali impianti, opere si evidenzia che la L.R. 16/02 prevede unospecifico atto tecnico <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> emanazione Regionale non ancora promulgato (perle cd opere incongrue), si evidenzia tuttavia l'interesse dell'Ente ad una efficaceapplicazione della norma e pertanto sarà valutata la proposta in fase <strong>di</strong> attuazione delPTCP.Non pertinente al presente atto, pur con<strong>di</strong>videndo le finalità dell'osservazione.Respinta in quanto l'art. 7 è tutt'altro che rivolto ad incentivare il consumo <strong>di</strong> suolo comesembra palesare l'osservante. Il primo periodo del comma 5 stabilisce il principio,coerente con la L.R. 20/00, <strong>di</strong> priorità per la riqualificazione e riuso dell'esistente; lequote, fortemente ridotte rispetto ai trend in atto, riguardano solo l'urbanizzabile e nontutti gli interventi <strong>di</strong> riuso e saturazione entro i margini del territorio urbanizzato,i Comunisono così proprio incentivati al riuso della città esistente. Si ritiene infine eccessivamenteridotta la soglia dello 0,5%.Implicitamente accolta.L'allocazione in territorio rurale <strong>di</strong> attività per la trasformazione <strong>di</strong> prodotti agro-alimentariè <strong>di</strong>sciplinata dall'art. 6 comma 3 nella misura in cui si connotano come impianti <strong>di</strong>trasformazione <strong>di</strong> prodotti agro-alimentari connessi al centro aziendale agricolo esistenteovvero <strong>di</strong> carattere interaziendale e cooperativo e non si connotano come inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong>tipo industriale che per ragioni urbanistiche, ambientali ed igienico -sanitarie si ritienedebbano collocarsi in aree destinate ad inse<strong>di</strong>amenti produttivi.Si ritiene pertanto <strong>di</strong> non mo<strong>di</strong>ficare l'art. 11.martedì 15 giugno 2010 Pagina 107 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione197 7 5602 ASSOCIAZ.RURALIREGGIANImo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheNorme <strong>di</strong> Attuazione Sistema della mobilità - altroart. 34. Il territorio rurale ha subito una pianificazione della mobilitàche ha provocato numerose ferite. Se da un lato nel PTCP sono statiin<strong>di</strong>viduati gli itinerari per la mobilità ciclabile extraurbana <strong>di</strong> rilievointercomunale poco è stato previsto per l'ampliamento della rete deitrasporti su ferro, rispetto alla quale si sollecitano integrazioniprogettuali da assumere nel PTCP.197 8 5602 ASSOCIAZ.RURALIREGGIANImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti <strong>di</strong> paesaggioart. 4. Il PTCP non interpreta un principio fondamentale secondo ilquale il paesaggio trae origine dai “rapporti <strong>di</strong> produzione dominanti”.Ciò sposta l’attenzione dall’indeterminatezza della pianificazionepaesaggistica al coinvolgimento <strong>di</strong>retto degli operatori del settore,allo scopo <strong>di</strong> riequilibrare le spinte degli attori forti costituenti il“nuovo patronato”. Si chiede che tale modalità <strong>di</strong> coinvolgimentopossa essere recepita nel testo delle norme e sostenutaoperativamente nell’in<strong>di</strong>rizzare la pianificazione comunale.197 9 5602 ASSOCIAZ.RURALIREGGIANImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Inse<strong>di</strong>amenti commercialiIl sub 9 dell'osservazione presentata fa riferimento all'articolo 17delle NTA ed evidenzia come le politiche commerciali hannopenalizzato il territorio rurale oltre che sul piano del consumo <strong>di</strong>suolo, anche sul piano della mancata valorizzazione delle produzionie delle identità locali, attraverso l’avvicinamento dei produttori aiconsumatori. Si richiede in tal senso la revisione della norma infavore <strong>di</strong> un più equilibrato sistema <strong>di</strong> offerta in or<strong>di</strong>ne a: riduzionedelle <strong>di</strong>stanze, maggiore sobrietà, servizio ai tessuti inse<strong>di</strong>ativi ed aicentri storici, forme <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta mutualistiche, proprietà pubblica deisuoli destinati a nuove attività commerciali.197 10 5602 ASSOCIAZ.RURALIREGGIANIrecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateNorme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroart. 1. Data la mole <strong>di</strong> documenti del PTCP e il caratterestrettamente tecnico <strong>di</strong> molti suoi contenuti si chiede <strong>di</strong> istituireopportune se<strong>di</strong> e strumenti al fine <strong>di</strong> attuare il principio della L.R.20/2000, art. 8, secondo il quale siano assicurate la pubblicità e laconsultazione dei citta<strong>di</strong>ni alla formazione del piano.IANPPANPImplicitamente accolta in quanto rispetto al tema sollevato si fa presente che il sistemaportante del trasporto pubblico (su gomma o su ferro) rappresentato in tav. P3a e<strong>di</strong>sciplinato dall' art. 30 delle Norme <strong>di</strong> attuazione denota una forte attenzione del Pianoalla promozione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> trasporto più sostenibili e, soprattutto, alla definizione <strong>di</strong>politiche inse<strong>di</strong>ative coerenti con tale <strong>di</strong>segno che definisce un assetto <strong>di</strong> progetto <strong>di</strong>me<strong>di</strong>o-lungo termine. Ovviamente il PTCP, fatte salve le linee ferroviarie esistenti chevengono valorizzate, non può stabilire le tipologie <strong>di</strong> sistemi/servizi <strong>di</strong> trasporto pubblicoda attivarsi sui restanti assi forti, ciò è demandato alla fase attuativa ed <strong>alle</strong> specifichecompetenze settoriali nel campo del trasporto pubblico.Non pertinente.La legge regionale urbanistica prevede già il coinvolgimento delle categorie sociali edeconomiche nella formazione degli strumenti urbanistici, attraverso la conferenza <strong>di</strong>pianificazione.La <strong>Provincia</strong>, su molte questioni è aperta alla <strong>di</strong>scussione costruttiva promuovendo tavolie <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> confronto e anche rispetto all'attuazione del PTCP essa intendecontinuare la sua funzione <strong>di</strong> regia e "garante" <strong>di</strong> massima trasparenza e partecipazione.Parzialmente accolta.La tutela e la valorizzazione dei centri storici è obiettivo qualificante del nuovo Piano e atal fine si è provveduto a rafforzare tale scelta e ad esplicitare i meccanismi <strong>di</strong> attuazionedelle misure <strong>di</strong> perequazione a favore della riqualificazione della rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, ve<strong>di</strong>articolo 17 comma 4.D<strong>alle</strong> analisi compiute, propedeutiche alla definizione degli obiettivi del Piano, è emersala necessità <strong>di</strong> attivare politiche <strong>di</strong> sostegno alla rete commerciale <strong>di</strong> vicinato esistente.La <strong>Provincia</strong>, dal 2000, ha <strong>di</strong>mostrato massima attenzione al tema erogando incentivi perla valorizzazione dei centri storici ed in particolare del piccolo commercio all'interno deicentri storici (Euro 3.660.000 <strong>di</strong> contributi concessi a 30 enti locali per progetti <strong>di</strong>valorizzazione e riqualificazione dei centri storici attraverso la L.R. 41/97).Si evidenzia infine il Piano incentiva la localizzazione <strong>di</strong> nuove strutture all’interno deltessuto urbanizzato, con particolare riferimento al recupero dei centri storici e delle areedegradate e/o <strong>di</strong>messe, favorendo <strong>di</strong> conseguenza un ridotto consumo del territorioagricolo. Si provvede inoltre ad introdurre un nuovo comma 5 all'art. 18 a ciò finalizzato.Non pertinente.La legge 20 introduce un nuovo concetto <strong>di</strong> pianificazione che passa attraverso la piùampia con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> contenuti, obiettivi e strategie, perseguita attraverso gli strumentiattualmente a <strong>di</strong>sposizione delle amministrazioni e previste dalla legge (Conferenza <strong>di</strong>pianificazione, incontri con i comuni, con i portatori <strong>di</strong> interessi, <strong>osservazioni</strong>, ecc.). Sicon<strong>di</strong>vide la preoccupazione sulla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicare e <strong>di</strong>battere i contenuti delpiano con una più vasta platea e l’opportunità <strong>di</strong> attivare se<strong>di</strong> e strumenti utiliall’applicazione del principio, ma si rimandano tali iniziative <strong>alle</strong> opportune se<strong>di</strong>, che ilproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> formazione ed attuazione del piano non può contemplare.La <strong>Provincia</strong> continuerà ed, anzi, implementerà tutte le azioni <strong>di</strong> massima <strong>di</strong>ffusione deicontenuti del piano, organizzando anche appositi momenti formativi.198 1 5607 TAZZIOLI - ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CCPL INERTITavola P5aSPAtutele/vincoliSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoMontecchio EmiliaSi chiede <strong>di</strong> stralciare dalla zonizzazione sottoposta <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizionidell'art. 47 quale "area <strong>di</strong> accertata e rilevante consistenzaarcheologica" la porzione evidenziata nella cartografia <strong>alle</strong>gata, inquanto da una ricerca svolta presso l'archivio storico della casaSp<strong>alle</strong>tti è emerso come all'interno dell'area sottoposta a tutela siastato realizzato, negli anni 20 del secolo scorso, un bacino artificialead uso irriguo, collegato al F. Enza da una rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionedell'acqua in esso accumulata; gli interventi descritti hannosicuramente interessato il suolo agrario e lo strato potenzialmentesede <strong>di</strong> emergenze archeologiche. Inoltre, anche le normalilavorazioni agricole in corrispondenza del sito non hanno evidenziatola presenza <strong>di</strong> materiale archeologico.RRespinta in quanto l'area oggetto d'osservazione interessa una tutela ai sensi dell'art. 47,comma 2, lett. b1), relativa ad un sito dell'età del Bronzo in cui è presente una terramaraa pianta quadrangolare, già in buona parte tutelata nel vigente PRG del Comune <strong>di</strong>Montecchio ed ampiamente documentata da anni in <strong>di</strong>verse pubblicazioni <strong>di</strong> settore. Siveda nel merito la scheda N. 64 contenuta nell'Appen<strong>di</strong>ce dell'Allegato QC4 del PTCP,redatta in collaborazione con la competente Soprintendenza per i Beni archeologici.Le notizie riportate a supporto della proposta, non sono ritenute sufficienti e pertinentiper rivedere quanto già valutato in sede <strong>di</strong> redazione del Piano al fine della tutela dellerisorse archeologiche presenti. Riguardo al citato bacino della tenuta Sp<strong>alle</strong>tti, risalenteagli anni '20 del secolo scorso, si evidenzia che interessava solo marginalmente l'areasottoposta a tutela, era <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni contenute rispetto l'estensione della terramara edestremamente superficiale. Per l'esatta posizione <strong>di</strong> detto bacino si veda la foto aerea N.43 contenuta nella pubblicazione "I siti dell'età del Bronzo - Primo aggiornamento,Catasti archeologici della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia, vol. IV-1, referenza bibliograficain<strong>di</strong>cata nella scheda N. 64 sopra citata.Si coglie, comunque, l'occasione per ricordare che, ai sensi del comma 9 dell'art. 47delle Norme adottate "i piani o progetti <strong>di</strong> cui al comma 8 possono inoltre motivatamente,a seguito <strong>di</strong> adeguati approfon<strong>di</strong>menti, variare la delimitazione e la categoria delle zone edegli elementi appartenenti <strong>alle</strong> categorie <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lettere a), b1), b2) del secondocomma (...)".martedì 15 giugno 2010 Pagina 108 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione198 2 5607 TAZZIOLI - mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -CCPL INERTI tavole programmatiche Allegato 10SPABaciniMontecchio EmiliaSi chiede <strong>di</strong> prevedere, in corrispondenza dell'area in<strong>di</strong>viduata nellacartografia <strong>alle</strong>gata, la realizzazione <strong>di</strong> un bacino <strong>di</strong> accumulo abasso impatto ambientale, in quanto l'appezzamento <strong>di</strong> terreno(interessato d<strong>alle</strong> tutele <strong>di</strong> cui al punto 1), ubicato in a<strong>di</strong>acenza albacino <strong>di</strong> accumulo proposto nell'All. 10 delle NA "Bacini <strong>di</strong>accumulo a basso impatto ambientale" - Scheda E06 "Sp<strong>alle</strong>tti",presenta anch'esso caratteristiche morfologiche ed idrograficheidonee alla realizzazione <strong>di</strong> un bacino, fattibile anche in termini<strong>di</strong>sponibilità dei terreni. Oltre ad assolvere <strong>alle</strong> esigenze <strong>di</strong>approvvigionamento idrico, potrebbe rappresentare un recuperostorico-culturale <strong>di</strong> un'attività industriale del passato.RRespinta in quanto la porzione centrale dell'area proposta è sottoposta <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizionidell'art. 47 quale "area <strong>di</strong> accertata e rilevante consistenza archeologica", all'interno dellaquale non sono ammesse le attività estrattive e/o comunque trasformazioni <strong>di</strong> talerilevanza.199 1 5616 ROMAGNANILUIGI/BATTISTA- AMICOAUSILIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P7Fasce fluvialiSi osserva che a memoria d'uomo non è mai avvenutaun'esondazione del torrente, tale da invadere l'area in cui sonoubicati gli e<strong>di</strong>fici in proprietà ai richiedenti e ricadenti in Fascia B delNuovo PTCP.Si richiede <strong>di</strong> spostare ad Ovest, fuori dalla sagoma degli e<strong>di</strong>fici, lalinea <strong>di</strong> limite tra la fascia B e la Fascia C e la linea del limite esternodella Fascia C.RRespinta in quanto non supportata da analisi idraulica redatta ai sensi della vigenteDirettiva PAI, che consenta <strong>di</strong> rivalutare la delimitazione delle fasce calcolate secondo iparametri e modelli idraulici <strong>di</strong> attuale riferimento per l'Autorità <strong>di</strong> Bacino del Fiume Po.200 1 5623 ROMAGNANIMARIO -GUAZZETTIMAURIZIO -GUAZZETTISILVANOridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P7Fasce fluvialiSi osserva che a memoria d'uomo non è mai avvenutaun'esondazione del torrente, tale da invadere l'area in cui sonoubicati gli e<strong>di</strong>fici in proprietà ai richiedenti e ricadenti in Fascia B delNuovo PTCP.Si richiede <strong>di</strong> spostare ad Ovest, fuori dalla sagoma degli e<strong>di</strong>fici, lalinea <strong>di</strong> limite tra la fascia B e la Fascia C e la linea del limite esternodella Fascia C.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 199/1 prot. 5616201 1 5626 CRETA SRL -MOVIM. TERRARUGGI -OPERA GROUPridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P6DissestoCarpinetiSi chiede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il perimetro <strong>di</strong> alcune delle frane in<strong>di</strong>viduatenel PTCP assumendo come riferimento le perimetrazioni riportatenelle tavole <strong>alle</strong>gate, risultanti dai rilievi effettuati a corredo del PAE<strong>di</strong> Carpineti e del re<strong>di</strong>gendo Piano <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Attuativo delpolo estrattivo MO029 - Comparto Carpineti Est, che hannoevidenziato una parziale <strong>di</strong>fformità con quanto riportato nella Tav. P6"Carta Inventario del <strong>di</strong>ssesto" del PTCP: alcune aree delimitatecome frane sono localizzate in corrispondenza <strong>di</strong> versanti oggetto <strong>di</strong>escavazione da decenni, con conseguente asportazione <strong>di</strong> buonaparte delle coltri superficiali e con quote e assetto plano-altimetriconon più riscontrabili nella base cartografica.PAParzialmente accolta, in quanto gli elementi conoscitivi citati a supportodell'osservazione hanno consentito, sentiti i competenti uffici della regione,l'eliminazione, la riperimetrazione e/o la riclassificazione <strong>di</strong> alcuni dei depositi <strong>di</strong> franaricadenti all'interno del polo estrattivo.202 1 5629 MOVIMENTI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TERRA RUGGITavola P6tutele/vincoliDissestoCarpinetiSi propone <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il perimetro delle frane in<strong>di</strong>viduate nelPTCP assumendo come riferimento le perimetrazioni riportate nellacartografia del PAE <strong>di</strong> Carpineti, risultanti dai rilievi effettuati acorredo del PAE stesso e del Piano <strong>di</strong> Coltivazione <strong>di</strong> parte del poloestrattivo MO029 - Comparto Carpineti Ovest, che hannoevidenziato una parziale <strong>di</strong>fformità con quanto riportato nella Tav. P6"Carta Inventario del <strong>di</strong>ssesto" del PTCP: alcune aree delimitatecome frane sono localizzate in corrispondenza <strong>di</strong> versanti oggetto <strong>di</strong>escavazione da decenni, con conseguente asportazione <strong>di</strong> buonaparte delle coltri superficiali e con quote e assetto plano-altimetriconon più riscontrabili nella base cartografica.PAParzialmente accoltaSi veda la controdeduzione all'oss. 201/1 prot. 5626203 1 5633 NOBILI LUIGI - ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -IMMOBILIARETavola P6LA NOCE tutele/vincoliDissestoSi osserva che il versante su cui il la tavola P6 (e QC 6 - Tav2)in<strong>di</strong>vidua una "Conoide in evoluzione" risulta stabile, infatti da tempoimmemore non ha mai manifestato segni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto. A tal propositola pianificazione comunale ha retinato l'area come zona Residenzialeesistente e <strong>di</strong> completamento.Si richiede <strong>di</strong> togliere la retinatura "Conoi<strong>di</strong> in evoluzione" o, insubor<strong>di</strong>ne, sostituirla con "Conoi<strong>di</strong> Inattive".RRespinta per carenza <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti. Peraltro, la campitura che in<strong>di</strong>vidua le "Conoi<strong>di</strong>Attive" non preclude la possibilità <strong>di</strong> cambi d'uso del suolo. Infatti, ai sensi dell'art. 58,comma 6, compete ai Comuni, in sede <strong>di</strong> formazione degli strumenti urbanistici,regolamentare le attività consentite, i limiti e i <strong>di</strong>vieti, tenuto anche conto delle in<strong>di</strong>cazionidei Programmi <strong>di</strong> previsione e prevenzione <strong>di</strong> protezione Civile, ai sensi della L 225 del24/02/1992.204 1 5635 MARCHESINIMICHELE -MOLINAAGOSTINA -MARCHESININADIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P6DissestoSi osserva che il versante su cui il la tavola P6 (e QC 6 - Tav2)in<strong>di</strong>vidua una "Conoide in evoluzione" risulta stabile, infatti da tempoimmemore non ha mai manifestato segni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto. A tal propositola pianificazione comunale ha retinato l'area come zona Residenzialeesistente e <strong>di</strong> completamento.Si richiede <strong>di</strong> togliere la retinatura "Conoi<strong>di</strong> in evoluzione" o, insubor<strong>di</strong>ne, sostituirla con "Conoi<strong>di</strong> Inattive".RRespinta, poiché la declassificazione proposta non è supportata da idoneadocumentazione idrogeologica e morfologica che consenta <strong>di</strong> valutare lo stato <strong>di</strong> attivitàdel fenomeno.Peraltro, la campitura che in<strong>di</strong>vidua le "Conoi<strong>di</strong> Attive" non preclude la possibilità <strong>di</strong>cambi d'uso del suolo. Infatti, ai sensi dell'art. 58, comma 6, compete ai Comuni, in sede<strong>di</strong> formazione degli strumenti urbanistici, regolamentare le attività consentite, i limiti e i<strong>di</strong>vieti, tenuto anche conto delle in<strong>di</strong>cazioni dei Programmi <strong>di</strong> previsione e prevenzione <strong>di</strong>protezione Civile, ai sensi della L 225 del 24/02/1992.martedì 15 giugno 2010 Pagina 109 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione205 1 5638 ROMAGNANI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MANUELATavola P6tutele/vincoliDissestoSi osserva che il versante su cui la tavola P6 (e QC 6 - Tav2)in<strong>di</strong>vidua una "Conoide in evoluzione" risulta stabile, infatti da tempoimmemore non ha mai manifestato segni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto.Si richiede <strong>di</strong> togliere la retinatura "Conoi<strong>di</strong> in evoluzione" o, insubor<strong>di</strong>ne, sostituirla con "Conoi<strong>di</strong> Inattive".RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 204/1 prot. 5635.206 1 5644 CERVI KATIA -SIN. DEMOCR.CANOSSAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleLinee elettricheCanossaSi osserva, riguardo ai corridoi <strong>di</strong> fattibilità nuove linee alta tensione,azione CT28, quanto segue:- non è possibile formulare <strong>osservazioni</strong> in quanto, come affermatoin sede <strong>di</strong> Valsat/Vinca, non si detengono informazioni in merito <strong>alle</strong>nuove linee elettriche;- non si esplicitano la ragione/motivazione della necessità <strong>di</strong>realizzare gli impianti, né viene esplicitata la <strong>di</strong>mensione degli stessi;- l'elenco degli "elementi ostativi e da verificare prioritariamente" nontrova adeguata risposta, e non vi sono elementi territoriali edantropici la cui prossimità è con<strong>di</strong>zione favorevole;- tali infrastrutture devono essere sottoposte a VAS o VIA, e che inValsat non vengono riportati tracciati alternativi.Si propone <strong>di</strong> stralciare le previsioni dell'azione CT28.AAccolta, provvedendo all'eliminazione della previsione del corridoio <strong>di</strong> fattibilità nuovelinee alta tensione, azione CT 28, anche tenendo conto della richiesta del Comune <strong>di</strong>Canossa (si vedano le controdeduzioni all'oss.129/1prot.4666 e oss.196/1 prot. 5600).207 1 5646 CERVI KATIA - integrazioneAllegato 5 QC -SIN. DEMOCR. tutele/vincoliRelazioneCANOSSABeni PaesaggisticiSi chiede d'integrare nell'Allegato QC5, Relazione, cap. 2 - "areetutelate per legge" (art. 142, comma 1) con il <strong>di</strong>sposto del D.63/2008 che ha sostanzialmente mo<strong>di</strong>ficato la lettera m) "zoned'interesse archeologico", riferendo la tutela non più <strong>alle</strong> sole zonein<strong>di</strong>viduate alla data <strong>di</strong> entrata in vigore del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturalidel 2004, ma a tutte le zone d'interesse archeologico.NPNon pertinente in quanto l'Allegato QC5 è già integrato con i <strong>di</strong>sposti delle mo<strong>di</strong>ficheapportate al Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio con il D. lgs 63/2008, essendoinclusa anche l'area <strong>di</strong> Luceria entrata in salvaguar<strong>di</strong>a con la comunicazione <strong>di</strong> avvio delproce<strong>di</strong>mento, ai sensi dell'art. 14 del D. lgs 42/2004, datata 27/12/2005 e quin<strong>di</strong>successivamente all'entrata in vigore del D. lgs 42/2004.Nel merito, si precisa che, per le "zone <strong>di</strong> interesse archeologico", le mo<strong>di</strong>fiche all'art.142 del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio (CBC) apportate dal D. lgs 63/2008,sono tese a consentire l'esercizio della tutela paesaggistica senza vincoli <strong>di</strong> or<strong>di</strong>netemporale, attesa la costante evoluzione della ricerca archeologica. Le aree riconosciutecome "beni culturali" ai sensi della parte seconda del CBC sono, pertanto, soggetteanche alla sopra citata tutela paesaggistica ope legis, la quale non sostituisce, ma siaggiunge alla prima (una tutela il bene in sé, l’altra il bene archeologico in relazione alcontesto paesaggistico in cui è inserito), anche quando istituite in data successivaall'entrata in vigore del CBC.Si rammenta, infine, che tutte le elaborazioni relative all' in<strong>di</strong>viduazione dei Benipaesaggistici, e quin<strong>di</strong> anche delle "zone <strong>di</strong> interesse archeologico" tutelate ope legis,sono state con<strong>di</strong>vise dal citato "Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo" <strong>di</strong> cui all'art. 4dell'"Accordo per l'aggiornamento della componente paesaggistica del PTCP"(sottoscritto il 3 ottobre 2007 tra <strong>Provincia</strong>, Regione Emilia-Romagna, DirezioneRegionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna, Soprintendenza per iBeni Architettonici e il Paesaggio, Soprintendenza per i Beni Archeologici ed ANCI -<strong>Reggio</strong> Emilia). Tale "Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo" nella seduta del 29/09/2008ha verificato e validato i contenuti degli elaborati adottati con Delibera CP. del06/11/2008.martedì 15 giugno 2010 Pagina 110 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione207 2 5646 CERVI KATIA - integrazioneElaborati cartografici -SIN. DEMOCR. tutele/vincoliTavola P5aCANOSSASistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede <strong>di</strong> recepire il perimetro dell'area archeologica <strong>di</strong> Luceriain<strong>di</strong>cato dalla Soprintendenza per i beni archeologici e <strong>di</strong> esplicitarela tutela del PTPR, nonché <strong>di</strong> inserire tale area nella categoria"complessi archeologici" <strong>di</strong> cui all'art. 47, comma 2, lett. a).PAParzialmente accolta in quanto la delimitazione relativa a Luceria presente sulla tavolaP5a è dovuta ad un errore materiale, per cui si con<strong>di</strong>vide la sua correzione, mentre lacategoria <strong>di</strong> tutela B1 è coerente con quanto concordato con la competenteSoprintendenza ai Beni Archeologici e, pertanto, non si ritiene accoglibile la mo<strong>di</strong>fica.In particolare, per quanto attiene la proposta <strong>di</strong> perimetrazione dell'area archeologica <strong>di</strong>Luceria si rileva che trattasi <strong>di</strong> errore materiale <strong>di</strong> trasposizione nella tav. P5a. Si vedanel merito la scheda N. 47, contenuta nell'Appen<strong>di</strong>ce all'<strong>alle</strong>gato QC4, in cui il perimetrodella tutela ministeriale della "nuova proposta" coincide correttamente con ladelimitazione della tutela ministeriale in regime <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, secondo ladocumentazione agli atti contenuta nell'Appen<strong>di</strong>ce C dell'Allegato QC5. Si procedepertanto alla rettifica della perimetrazione sulla tavola P5a, in coerenza con quantocontenuto negli altri elaborati <strong>di</strong> Piano.In merito alla mo<strong>di</strong>fica della categoria <strong>di</strong> tutela si evidenzia che la categoria B1 è statacon<strong>di</strong>visa in fase <strong>di</strong> redazione del Piano con la stessa Soprintendenza per i BeniArcheologici. Tuttavia, si rammenta che, ai sensi del comma 9 dell'art. 47 delle Normeadottate, "i piani o progetti <strong>di</strong> cui al comma 8 possono inoltre motivatamente, a seguito <strong>di</strong>adeguati approfon<strong>di</strong>menti, variare la delimitazione e la categoria delle zone e deglielementi appartenenti <strong>alle</strong> categorie <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lettere a), b1), b2) del secondo comma(...)". Al riguardo si segnala che, nella sopra citata scheda N. 47, è in<strong>di</strong>cata un'ipotesi <strong>di</strong>delimitazione per una porzione interna al sito da sottoporre alla categoria a), comma 2,art. 47.Si evidenzia, infine, che le proposte dell'osservante sono in parte contrad<strong>di</strong>ttorie inquanto nel PTPR l'area in oggetto ha <strong>di</strong>versa delimitazione rispetto a quella insalvaguar<strong>di</strong>a relativa al proce<strong>di</strong>mento ministeriale e la categoria <strong>di</strong> tutela è la b2) <strong>di</strong> cuiall'art. 21 delle Norme del Piano regionale.208 1 5648 CERVI KATIA -SIN. DEMOCR.CANOSSAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleLinee elettricheCanossaSi propone, relativamente al polo produttivo agroalimentare AP1 e alcorridoio <strong>di</strong> fattibilità <strong>di</strong> nuova linea ad alta tensione CT28:- <strong>di</strong> chiarire e approfon<strong>di</strong>re le risposte ai contributi dei partecipantialla Conferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC deiComuni <strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo;- <strong>di</strong> chiarire la relazione tra gli interventi AP1 e CT28, ai finidell'impatto cumulativi;- <strong>di</strong> definire l'assetto infrastrutturale e le caratteristiche urbanistichee funzionali dell'area;- <strong>di</strong> procedere alla valutazione ambientale;- <strong>di</strong> verificare se la previsione rientri tra i progetti <strong>di</strong> cui all'Allegato Vdel D.lgs 4/2008.PAParzialmente accolta, per quanto riguarda il corridoio nuove linee alta tensione, azioneCT 28, a seguito <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti con ENEL, e anche tenendo conto della richiestadel Comune <strong>di</strong> Canossa (si veda la controdeduzione all'oss.129/1prot.4666) si proponela sua eliminazione ed il rimando, a fasi <strong>di</strong> maggior definizione, circa l'eventualenecessità <strong>di</strong> tale infrastruttura.Si ricorda che in data 28/10/2008 la Giunta della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia hadeliberato, con Del. N. 3005, l'approvazione dell'accordo <strong>di</strong> pianificazione con i comuni <strong>di</strong>Baiso, Canossa, Casina, Vetto, e Villa Minozzo per l'adozione del PSC in formaassociata, prendendo atto della volontà dei 5 comuni <strong>di</strong> scegliere la prosecuzione delproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> adozione del PSC associato in modo autonomo, previa approvazionedell'accordo <strong>di</strong> pianificazione con la <strong>Provincia</strong>, non comportando, lo stralcio dei PSC dalproce<strong>di</strong>mento relativo alla variante generale PTCP, contrad<strong>di</strong>zioni rispetto agli atti sinoad ora compiuti ed approvati.Pertanto relativamente <strong>alle</strong> problematiche ed agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti in sede <strong>di</strong>Conferenza <strong>di</strong> Pianificazione il comune <strong>di</strong> Canossa procederà nell'ambito dell'autonomopercorso <strong>di</strong> elaborazione del PSC definitivo.Si fa presente che la VAS-VALSAT del PTCP, ha assoggettato a verifica la presenteazione che in ragione della natura stessa dello strumento, non è in<strong>di</strong>viduata qualepreciso areale perimetrato, ma ambito <strong>di</strong> carattere ideogrammatico <strong>di</strong> definizionemaggiore a quella che verrà definita e precisata in sede <strong>di</strong> pianificazione comunale. Diconseguenza la valutazione alla scala del PTCP tratta del rapporto <strong>di</strong> potenzialeinterferenza tra le azioni <strong>di</strong> questa fattispecie e ambiti stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione territoriale.Il campo <strong>di</strong> valutazione delle azioni <strong>di</strong> Piano è definito nella Sezione C del RapportoAmbientale della Valsat del PTCP 2008, e ulteriormente specificato nella sezione D.Si ritiene dunque che il livello <strong>di</strong> valutazione ambientale operato sia coerente con il grado<strong>di</strong> definizione delle previsioni <strong>di</strong> piano e con la scala propria <strong>di</strong> un piano territoriale.Relativamente alla richiesta <strong>di</strong> assoggettamento a VIA si evidenzia altresì che taleprocedura si espleta, qualora prevista dalla legislazione regionale vigente, nella faseprocedurale idonea ed entro un quadro valutativo già definito dal presente RapportoAmbientale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 111 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione209 1 5649 CERVI KATIA -SIN. DEMOCR.CANOSSArecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateRelazione Generale RP Beni PaesaggisticiCanossa - San Polod'EnzaIn merito alla "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, neiComuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza", ai sensi degli art. 136 eseguenti del CBC, si chiede che:- sia esplicitata la conclusione dell'istruttoria della RER prorogatacon D. GR 1894/2007 del 03/12/2007 sino al termine delle attivitàdell'Accordo per l'aggiornamento della componente paesistica delPTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia del 03/10/2007, attività che nella D. C.P. N.92 del 06/11/2008 sono <strong>di</strong>chiarate concluse;- sia chiarito quale sia la proposta eventualmentemo<strong>di</strong>ficata/riformulata e che siano aperti su questa i termini per le<strong>osservazioni</strong>;- intervenga il Ministero dei Beni culturali per l'approvazione ai sensidegli artt. 136 e seguenti del CBC;- siano esplicitati gli ostacoli che non permettono l'approvazionedella Proposta.NPNon pertinente in quanto tutte le proposte e richieste <strong>di</strong> chiarimenti sono estranee <strong>alle</strong>competenze del Piano adottato.L’osservazione enuncia problematiche collegate alla Dichiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell’area canossiana, il cui proce<strong>di</strong>mento, non collegato a quellodell'approvazione del PTCP, a seguito della pubblicazione della Proposta dellaCommissione provinciale per le bellezze naturali, avvenuta il 28 febbraio 2007, fa oracapo alla Regione. Al riguardo si riba<strong>di</strong>sce che il PTCP non ha competenze circal’apposizione o la mo<strong>di</strong>fica delle Dichiarazioni <strong>di</strong> notevole interesse pubblico relative agliimmobili ed <strong>alle</strong> aree <strong>di</strong> cui all’art. 136 del CBC, il cui proce<strong>di</strong>mento è regolato dallostesso CBC. Si veda nel merito il paragrafo 5.1.1 della Relazione <strong>di</strong> Piano, che qui siintende formalmente richiamato.Si coglie comunque l'occasione per chiarire che:•dall'esame delle <strong>osservazioni</strong> pervenute a seguito della pubblicazione della Propostadella Commissione bellezze naturali del 21/12/2006, il Servizio regionale competente harilevato la necessità <strong>di</strong> procedere ad ulteriori approfon<strong>di</strong>menti e verifiche della proposta<strong>di</strong> aggiornamento <strong>di</strong> vincolo. Tenuto conto che per il raggiungimento degli obiettividell'Accordo per l'aggiornamento della componente paesaggistica del PTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia sottoscritto in data 03/10/2007, sono previste anche attività relative ai benipaesaggistici <strong>di</strong> cui all'art. 136 del CBC, con D. GR 1894/2007 del 03/12/2007 laRegione ha prorogato il termine per l'istruttoria al fine <strong>di</strong> farlo coincidere con laconclusione delle attività previste dal citato Accordo;•le attività previste dall'art. 4 del citato Accordo del 03/10/2007 non sono ancoraconcluse, in quanto il "Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo" è chiamato ad esprimersianche sull'ammissibilità delle proposte <strong>di</strong> controdeduzione <strong>alle</strong> <strong>osservazioni</strong> <strong>presentate</strong>rispetto agli obiettivi dell'Accordo stesso; pertanto la conclusione delle attività previstedall'Accordo non coincide con l'adozione del PTCP.Quin<strong>di</strong>, la Delibera del Consiglio <strong>Provincia</strong>le del 06/11/2008 con cui è stato adottato ilpresente Piano comunica, evidentemente, la conclusione delle attività propedeuticheall'adozione del PTCP, mentre la citata Delibera <strong>di</strong> G.R. 1894/2007 si riferisce <strong>alle</strong>complessive attività previste dall'art. 4 dell'Accordo, che sono portate a compimentodurante la fase <strong>di</strong> approvazione del Piano.209 2 5649 CERVI KATIA - integrazioneAllegato 5 QC -SIN. DEMOCR. tutele/vincoliAppen<strong>di</strong>ce A2CANOSSABeni PaesaggisticiCanossa - San Polod'EnzaIn merito alla "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, neiComuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza", <strong>di</strong> cui alla scheda 3, si chiede<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre la cartografia alla scala 1:10.000.IAImplicitamente accolta in quanto la "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione" in oggetto comprendegià la cartografia alla scala 1:10.000. Si veda in merito la documentazione agli atticontenuta nell'Allegato QC5, Appen<strong>di</strong>ce A1.martedì 15 giugno 2010 Pagina 112 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione209 3 5649 CERVI KATIA - recepimento norme Norme <strong>di</strong> Attuazione -SIN. DEMOCR. sovraor<strong>di</strong>nateAllegato 2CANOSSABeni PaesaggisticiCanossa - San Polod'EnzaSi chiede <strong>di</strong>:1. formulare le prescrizioni previste dall'art. 143 del CBC;2. recepire le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> tutela riportate nella cartografia <strong>alle</strong>gata alvolume "Itinerari <strong>di</strong> paesaggio", in relazione all'art. 136 del CBC chericonosce le visuali quali beni da tutelare;3. mo<strong>di</strong>ficare la scheda 3, togliendo "i previsti inse<strong>di</strong>amenti aCasalino";4. prescrivere per ogni area l'inserimento nel regolamentoe<strong>di</strong>lizio/RUE dell'Abaco <strong>di</strong> riferimento per regolamentare le varietipologie d'intervento e<strong>di</strong>lizio;5. prescrivere in via prioritaria la demolizione e delocalizzazione deglie<strong>di</strong>fici incongrui, mentre per gli elementi incongrui si richiede <strong>di</strong>dettare le opportune mitigazioni vietando ogni ampliamento;6. inserire la prescrizione della tutela <strong>di</strong> cui all'art. 154 del CBCriguardante "Colore delle facciate dei fabbricati".Si osserva inoltre che:7. l'analisi e sintesi interpretativa del paesaggio si limita ad elencaree fotografare criticità, visuali, etc senza esplicitare i fattori <strong>di</strong> criticitàed i valori espressi, né determinare le prescrizioni d'uso intese adassicurare la conservazione <strong>di</strong> tali valori;8. non viene rispettato l'art. 20, comma 1, lett. c) del PTPR.NPNon pertinente in quanto tutte le proposte sono estranee <strong>alle</strong> competenze del Pianoadottato.Rispetto ai punti 1, 4, 5 e 6 si evidenzia che i contenuti degli elaborati del Piano adottatoafferenti l'”analisi e sintesi interpretativa del paesaggio” e la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela, sia quellagenerale (sistemi, zone ed elementi <strong>di</strong> tutela paesistica <strong>di</strong> cui al titolo II e III della parte IIselle Norme), sia quella specifica contenuta nelle schede dell’Allegato NA2, non sonosostitutive della specifica <strong>di</strong>sciplina contenuta nelle Dichiarazioni <strong>di</strong> notevole interessepubblico <strong>di</strong> cui all'art. 140, comma 2 del CBC. Tale <strong>di</strong>sciplina ha carattere prescrittivo eprocedura autonoma rispetto alla formazione degli atti <strong>di</strong> pianificazione. Tanto meno la<strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela paesaggistica del PTCP è sostitutiva <strong>di</strong> eventuali altre <strong>di</strong>sposizioniche il CBC stesso attribuisca ad altri Enti o strumenti.In merito <strong>alle</strong> singole richieste, si specifica che:•la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela generale <strong>di</strong> Piano (sistemi, zone ed elementi <strong>di</strong> tutela paesistica<strong>di</strong> cui al titolo II e III della parte II delle Norme), in conformità al sovraor<strong>di</strong>nato PTPR,oltre a <strong>di</strong>rettive ed in<strong>di</strong>rizzi, contiene anche prescrizioni (punto 1);•non è competenza del PTCP “prescrivere” contenuti specifici e relative modalità <strong>di</strong>attuazione dei singoli RUE, o altri strumenti comunali, che possono, eventualmente,essere adottati dai Comuni attraverso i propri atti <strong>di</strong> regolamentazione e<strong>di</strong>lizia. Solonell'ambito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> "<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico" si può,eventualmente, prescrivere l'inserimento nel RUE <strong>di</strong> un Abaco <strong>di</strong> riferimento perregolamentare le varie tipologie d'intervento e<strong>di</strong>lizio (punto 4);•nelle schede dell'Allegato NA2 tra le "particolari azioni <strong>di</strong> conservazione evalorizzazione" è contemplato anche "attuare soluzioni puntuali per la mitigazione deglielementi incongrui/<strong>di</strong> forte impatto, ove non sia possibile realizzare la loro eliminazione"(punto 5);•le prescrizioni <strong>di</strong> cui all'art. 154 del CBC che sono afferenti la procedura <strong>di</strong>autorizzazione paesaggistica (punto 6).Per quanto attiene la richiesta <strong>di</strong> cui al punto 2 si fa notare che la citata pubblicazione"Itinerari <strong>di</strong> paesaggio" è puntualmente segnalata nell'Appen<strong>di</strong>ce A3 dell'Allegato QC5tra le "principali fonti consultate" insieme a numerose altre referenze bibliografiche che,come <strong>di</strong>chiarato nella Premessa allo stesso elaborato, sono state utilizzate per elaborarel'analisi e sintesi interpretativa del paesaggio, integrate con molte altre fonti, nonchéverificate anche con sopralluoghi. Pertanto, come tutte le altre fonti consultate, anche lacitata pubblicazione è stata utilizzata nell'elaborare il Piano. In merito al tema delle"visuali" si sottolinea che nella citata Appen<strong>di</strong>ce A3, per ciascuna area, sono in<strong>di</strong>viduateanche graficamente le "visuali principali", in alcuni casi corrispondenti <strong>alle</strong> visualiin<strong>di</strong>viduate nella citata pubblicazione. Inoltre, nelle schede normative dell'Allegato NA2,"mantenere e valorizzare le visuali" specifiche <strong>di</strong> ciascuna area rientra tra gli "obiettivi <strong>di</strong>qualità paesaggistica" esplicitati. Pertanto, il punto 2 dell'osservazione è fuori luogo inquanto un Piano territoriale, com' è il PTCP, non è tenuto ad assumere "in toto" icontenuti <strong>di</strong> qualsivoglia referenza bibliografica.Riguardo alla proposta <strong>di</strong> cui al punto 3 si ricorda che i nuovi inse<strong>di</strong>amenti a Casalinosono trasformazioni previste nel Documento preliminare al PSC presentato in sede <strong>di</strong>Conferenza <strong>di</strong> pianificazione a giugno 2008, strumento citato tra le "Principali fonticonsultate" contenute nell' Appen<strong>di</strong>ce A3, precedentemente richiamate. Si evidenzia chesi tratta <strong>di</strong> "limitate quote <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione per il bisogno abitativo dei residenti suaree <strong>di</strong> proprietà", com'è <strong>di</strong>chiarato nello stesso Documento preliminare, ricadenti in areasottoposta al "livello <strong>di</strong> tutela 3" dalla <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela della "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione<strong>di</strong> notevole interesse pubblico" in regime <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, livello in cui l'e<strong>di</strong>ficazione èconsentita secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lettere e2) ed e3) della medesima <strong>di</strong>sciplina<strong>di</strong> tutela. Inoltre, nelle "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", tutelapaesistica <strong>di</strong> PTCP in cui ricade il previsto inse<strong>di</strong>amento, gli strumenti urbanisticicomunali possono in<strong>di</strong>viduare nuove aree a destinazione extragricola, <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni enei limiti <strong>di</strong> cui ai commi 8 e 9 dell'art. 42 delle Norme.In merito all'"analisi e sintesi interpretativa del paesaggio", relativa ad ogni "area <strong>di</strong>notevole interesse pubblico" <strong>di</strong> cui all'Appen<strong>di</strong>ce A3, si evidenzia che, al contrario <strong>di</strong>quanto affermato dagli osservanti, non si limita ad elencare e fotografare criticità, visuali,ecc, bensì fornisce un quadro aggiornato ed integrato <strong>di</strong> "caratterizzazione e valori"(articolati in caratteri naturalistico-geomorfologici, storici e percettivi) e delle "<strong>di</strong>namiche<strong>di</strong> trasformazione del territorio", reso in forma grafica, descrittiva e fotografica, quadroche va ben oltre quanto attestato nelle stesse "Dichiarazioni <strong>di</strong> notevole interessepubblico". Nel merito si confronti la documentazione agli atti contenuta nell'Appen<strong>di</strong>ceA2.Infine, si rileva che la richiamata <strong>di</strong>sposizione del PTPR, <strong>di</strong> cui all'art. 20, comma1, lett.c), è riferita agli "strumenti <strong>di</strong> pianificazione subregionali" che, per definizione, sono sia iPTCP che gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunali. Dato il livello dei contenutidell'in<strong>di</strong>rizzo della <strong>di</strong>sposizione regionale e tenuto conto delle <strong>di</strong>verse competenze deivari strumenti definite dalla vigente LR 20/2000, è evidente che l'applicazione dellanorma spetti alla pianificazione comunale. Nel merito, per quanto <strong>di</strong> competenza delmartedì 15 giugno 2010 Pagina 113 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzionePTCP, si veda l'Allegato NA4 che detta in<strong>di</strong>rizzi/<strong>di</strong>rettive da sviluppare nellapianificazione comunale per migliorare la qualità paesaggistica degli interventi interritorio rurale.209 4 5649 CERVI KATIA - recepimento norme Elaborati cartografici -SIN. DEMOCR. sovraor<strong>di</strong>nateTavola P4CANOSSABeni PaesaggisticiCanossa - San Polod'EnzaSi chiede <strong>di</strong> riportare in cartografia il perimetro del vincolo <strong>di</strong>Canossa approvato con D. G.R. del 12/03/1985 tuttora vigente.RRespinta in quanto nella tav. P4 la Dichiarazione del 1985 è richiamata nella tabella e,ritenendo prossima la conclusione del proce<strong>di</strong>mento della nuova Dichiarazioned'interesse, la doppia rappresentazione andrebbe solo a scapito della chiarezzadell'elaborato, tenuto conto che il vincolo del 1985 è comunque vigente.209 5 5649 CERVI KATIA - integrazioneElaborati cartografici -SIN. DEMOCR. tutele/vincoliTavola P5aCANOSSASistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCanossa - San Polod'EnzaSi chiede che nella tav. P5a N. 218 NO:1 - sia uniformata la tutela dell'art. 45 "zone <strong>di</strong> tutelaagronaturalistica" a tutta l'area SIC;2 - i livelli <strong>di</strong> tutela 1 e 2 della "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevoleinteresse pubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong>Canossa, nei Comuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza" siano sottopostiall'art. 44 "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica".RRespinta in quanto le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato e sono in contrasto con i criteri metodologici utilizzati.In considerazione delle analisi e valutazioni paesaggistiche svolte ed ampiamentedocumentate nell'Allegato QC5, Appen<strong>di</strong>ce A3, sono state riviste le tutele paesistiche <strong>di</strong>Piano in base ai reali valori e caratterizzazioni paesaggistiche, nonché criticità edelementi <strong>di</strong> vulnerabilità rilevati, secondo i criteri e la metodologia descritti nel capitolo5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano, che qui si intende integralmente richiamato. In sintesi, peraccertare il tipo <strong>di</strong> tutela paesistica e la sua delimitazione è stata svolta una valutazioneintegrata tra livello <strong>di</strong> tutela/finalità dello specifico strumento e valenza paesaggisticaemersa d<strong>alle</strong> analisi del quadro conoscitivo. Attraverso tale valutazione in qualche casosi è verificata l'opportunità <strong>di</strong> sostituire il tipo <strong>di</strong> tutela del PTCP 1999 con altra piùconsona ai reali valori paesaggistici, in altri <strong>di</strong> estendere o ridelimitare tutele vigenti. Vada sé che, <strong>di</strong> norma, la delimitazione delle zone <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> Piano non coincide colperimetro dei <strong>di</strong>versi strumenti <strong>di</strong> tutela (come Beni paesaggistici o siti Rete Natura2000), apposti con finalità ed in momenti <strong>di</strong>fferenti che spesso interessano ampieporzioni <strong>di</strong> territorio paesaggisticamente non omogenee, bensì si è teso ad attestareciascuna eventuale nuova delimitazione su elementi territoriali, tenendo in debito conto lereali caratterizzazioni paesaggistiche, il grado <strong>di</strong> antropizzazione, nonché l'intorno deiterritori sottoposti <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> tali strumenti.Nel caso specifico è stata apposta su una vasta area compresa tra Grassano-Rossena-Canossa una "zona <strong>di</strong> tutela agronaturalistica", in sostituzione <strong>di</strong> una "zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale" del PTCP 1999 che identifica, insieme a tre ampie"zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", la parte <strong>di</strong> maggior interesse paesaggistico sia del SIC chedella "Proposta <strong>di</strong> rilevante interesse pubblico". Inoltre, è stata ampliata la "zona <strong>di</strong> tutelanaturalistica" relativa alla rupe <strong>di</strong> Compotrera che, così mo<strong>di</strong>ficata, comprende sia l'areainteressata dall'omonimo "elemento del patrimonio geologico" censito dalla Regione, siail previsto ampliamento della Riserva naturale regionale. Per la rimanente area, nonchéper le aree contermini, si è confermata la tutela del PTCP 1999 <strong>di</strong> "zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale". Quin<strong>di</strong>, per l'area attinente il SIC, interessata d<strong>alle</strong>mo<strong>di</strong>fiche sopra menzionate, risulta fuori luogo una tutela estensiva come "zone <strong>di</strong> tutelaagronaturalistica", in quanto la <strong>di</strong>fferenziazione delle zone <strong>di</strong> tutela (tra artt. 42, 44 e 45)è stata attentamente valutata in base a valori, caratterizzazione e vulnerabilità delpaesaggio.Infine, per quanto riguarda l'assunzione dei livelli <strong>di</strong> tutela previsti nella "Proposta <strong>di</strong><strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico", si rileva che, <strong>di</strong> nuovo, l'osservanteconfonde le competenze <strong>di</strong> due strumenti <strong>di</strong> tutela che operano su "livelli" <strong>di</strong>stinti (cfr.chiarimenti espressi nella controdeduzione al precedente sub. 1).210 1 5659 VIRGILLILORENA - ASS.AMB. CANOSSAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleLinee elettricheBaiso - Canossa -Casina - Vetto -Villa MinozzoSi propone, relativamente al polo produttivo agroalimentare AP1 e alcorridoio <strong>di</strong> fattibilità <strong>di</strong> nuova linea ad alta tensione CT28:- <strong>di</strong> chiarire e approfon<strong>di</strong>re le risposte ai contributi dei partecipantialla Conferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC deiComuni <strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo;- <strong>di</strong> chiarire la relazione tra gli interventi AP1 e CT28, ai finidell'impatto cumulativi;- <strong>di</strong> definire l'assetto infrastrutturale e le caratteristiche urbanistichee funzionali dell'area;- <strong>di</strong> procedere alla valutazione ambientale;- <strong>di</strong> verificare se la previsione rientri tra i progetti <strong>di</strong> cui all'Allegato Vdel D.lgs 4/2008.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 208/1 prot. 5648.211 1 5666 VIRGILLI aspetti valutazione Elaborati cartografici -LORENA - ASS. ambientaleTavola P3aAMB. CANOSSAInse<strong>di</strong>amenti commercialiCanossaSi richiede <strong>di</strong> riformulare la previsione <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 Allegato 6NA n. 2 (Canossa), in particolare rispetto al comparto PP14, inquanto ritenuta <strong>di</strong> forte impatto visivo e necessitante <strong>di</strong> maggiorivalutazioni circa gli aspetti paesaggistici.PAParzialmente accolta, si provvede ad integrare l'Allegato 6 NA precisando la necessità <strong>di</strong>esplicitare in sede attuativa le misure <strong>di</strong> mitigazione e compensazione per garantire lacompatibilità dell’intervento anche dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico.Si precisa che l’iter procedurale finalizzato al rilascio dell’autorizzazione commerciale pergrande struttura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta è con<strong>di</strong>zionato a fasi <strong>di</strong> verifica delle interrelazioni tra il nuovoinse<strong>di</strong>amento e le matrici territoriali e ambientali <strong>di</strong> riferimento, nell’ambito delle qualiverranno definiti i vincoli e le opere <strong>di</strong> mitigazione necessarie.martedì 15 giugno 2010 Pagina 114 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione212 1 5669 VIRGILLI ridelimitazioneridefinizioneAllegato 5 QC -LORENA - ASS.RelazioneAMB. CANOSSA tutele/vincoliBeni PaesaggisticiSi chiede d'integrare nell'Allegato QC5, Relazione, cap. 2 - "areetutelate per legge" (art. 142, comma 1) con il <strong>di</strong>sposto del D.63/2008 che ha sostanzialmente mo<strong>di</strong>ficato la lettera m) "zoned'interesse archeologico", riferendo la tutela non più <strong>alle</strong> sole zonein<strong>di</strong>viduate alla data <strong>di</strong> entrata in vigore del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturalidel 2004, ma a tutte le zone d'interesse archeologico.NPNon pertinente.Si rimanda alla controdeduzione all'oss. 207/1 prot. 5646.212 2 5669 VIRGILLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -LORENA - ASS.Tavola P5aAMB. CANOSSA tutele/vincoliSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede <strong>di</strong> recepire il perimetro dell'area archeologica <strong>di</strong> Luceriain<strong>di</strong>cato dalla Soprintendenza per i beni archeologici e <strong>di</strong> esplicitarela tutela del PTPR, nonché <strong>di</strong> inserire tale area nella categoria"complessi archeologici" <strong>di</strong> cui all'art. 47, comma 2, lett. a).PAParzialmente accolta.Si rimanda alla controdeduzione all'oss. 207/2 prot. 5646.213 1 5673 VIRGILLILORENA - ASS.AMB. CANOSSArecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateRelazione Generale RP Beni PaesaggisticiCanossaIn merito alla "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, neiComuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza", ai sensi degli art. 136 eseguenti del CBC, si chiede che:- sia esplicitata la conclusione dell'istruttoria della RER prorogatacon D. GR 1894/2007 del 03/12/2007 sino al termine delle attivitàdell'Accordo per l'aggiornamento della componente paesistica delPTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia del 03/10/2007, attività che nella D.C.P. N.92 del 06/11/2008 sono <strong>di</strong>chiarate concluse;- sia chiarito quale sia la proposta eventualmentemo<strong>di</strong>ficata/riformulata e che siano aperti su questa i termini per le<strong>osservazioni</strong>;- intervenga il Ministero dei Beni culturali per l'approvazione ai sensidegli artt. 136 e seguenti del CBC;- siano esplicitati gli ostacoli che non permettono l'approvazionedella Proposta.NPNon pertinente.Si rimanda alla controdeduzione all'oss. 209/1 prot. 5669.213 2 5673 VIRGILLI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Allegato 5 QC -LORENA - ASS. QCAppen<strong>di</strong>ce A2AMB. CANOSSABeni PaesaggisticiCanossaIn merito alla "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, neiComuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza", <strong>di</strong> cui alla scheda 3, si chiede<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre la cartografia alla scala 1:10.000.IAImplicitamente accolta.Si rimanda alla controdeduzione all'oss. 209/2 prot. 5669.213 3 5673 VIRGILLI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -LORENA - ASS. (prescrizioni)Allegato 2AMB. CANOSSABeni PaesaggisticiSi chiede <strong>di</strong>:1. formulare le prescrizioni previste dall'art. 143 del CBC;2. recepire le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> tutela riportate nella cartografia <strong>alle</strong>gata alvolume "Itinerari <strong>di</strong> paesaggio", in relazione all'art. 136 del CBC chericonosce le visuali quali beni da tutelare;3. mo<strong>di</strong>ficare la scheda 3, togliendo "i previsti inse<strong>di</strong>amenti aCasalino";4. prescrivere per ogni area l'inserimento nel regolamentoe<strong>di</strong>lizio/RUE dell'Abaco <strong>di</strong> riferimento per regolamentare le varietipologie d'intervento e<strong>di</strong>lizio;5. prescrivere in via prioritaria la demolizione e delocalizzazione deglie<strong>di</strong>fici incongrui, mentre per gli elementi incongrui si richiede <strong>di</strong>dettare le opportune mitigazioni vietando ogni ampliamento;6. inserire la prescrizione della tutela <strong>di</strong> cui all'art. 154 del CBCriguardante "Colore delle facciate dei fabbricati".Si osserva inoltre che:7. l'analisi e sintesi interpretativa del paesaggio si limita ad elencaree fotografare criticità, visuali, etc senza esplicitare i fattori <strong>di</strong> criticitàed i valori espressi, né determinare le prescrizioni d'uso intese adassicurare la conservazione <strong>di</strong> tali valori;8. non viene rispettato l'art. 20, comma 1, lett. c) del PTPRNPNon pertinenteSi rimanda alla controdeduzione all'oss. 209/3 prot. 5669.213 4 5673 VIRGILLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -LORENA - ASS.Tavola P4AMB. CANOSSA tutele/vincoliBeni PaesaggisticiSi chiede <strong>di</strong> riportare in cartografia il perimetro del vincolo <strong>di</strong>Canossa approvato con D. G.R. del 12/03/1985 tuttora vigente.RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione all'oss. 209/4 prot. 5669.213 5 5673 VIRGILLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -LORENA - ASS.Tavola P5aAMB. CANOSSA tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi chiede che nella tav. P5a N. 218 NO:1 - sia uniformata la tutela dell'art. 45 "zone <strong>di</strong> tutelaagronaturalistica" a tutta l'area SIC;2 - i livelli <strong>di</strong> tutela 1 e 2 della "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevoleinteresse pubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong>Canossa, nei Comuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza" siano sottopostiall'art. 44 "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica".RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione all'oss. 209/5 prot. 5669.martedì 15 giugno 2010 Pagina 115 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione214 1 5675 VIRGILLILORENA - ASS.AMB. CANOSSAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleLinee elettricheCanossaSi osserva, riguardo ai corridoi <strong>di</strong> fattibilità nuove linee alta tensione,azione CT28, quanto segue:- non è possibile formulare <strong>osservazioni</strong> in quanto, come affermatoin sede <strong>di</strong> Valsat/Vinca, non si detengono informazioni in merito <strong>alle</strong>nuove linee elettriche;- non si esplicitano la ragione/motivazione della necessità <strong>di</strong>realizzare gli impianti, né viene esplicitata la <strong>di</strong>mensione degli stessi;- l'elenco degli "elementi ostativi e da verificare prioritariamente" nontrova adeguata risposta, e non vi sono elementi territoriali edantropici la cui prossimità è con<strong>di</strong>zione favorevole;- tali infrastrutture devono essere sottoposte a VAS o VIA, e che inValsat non vengono riportati tracciati alternativi.Si propone <strong>di</strong> stralciare le previsioni dell'azione CT28.AAccolta, stralciando la previsione dell'azione CT28. Si veda la controdeduzione alcomune <strong>di</strong> Canossa (oss.196/1 prot. 5600) e all'oss. 208/1 prot. 5648 per quantoriguarda il ruolo della VALSAT-VINCA nel PTCP.215 1 5677 COOP.ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MURATORITavola P7REGGIOLO tutele/vincoliFasce fluvialiCasalgrandeSi chiede il restringimento delle fasce B e C nel tratto prospiciente ilfrantoio <strong>di</strong> Salvaterra e in corrispondenza delle aree <strong>di</strong> cava per untratto <strong>di</strong> circa 1.000 m, facendole coincidere alla prima linea <strong>di</strong>terrazzi esistenti che delimitano l'area dei piazzali <strong>di</strong> pertinenzadell'impianto <strong>di</strong> lavorazione e che determinano il contenimento dellapiena <strong>di</strong> riferimento duecentennale, come risulta dallo "Stu<strong>di</strong>oidraulico relativo al tratto del F. Secchia compreso tra il nuovo ponte<strong>di</strong> Sassuolo e la briglia selettiva finalizzato alla determinazione deilivelli <strong>di</strong> piena bicentennale", secondo il quale la quota raggiunta dallapiena bi-centenaria nelle sezioni in corrispondenza dell'area <strong>di</strong>frantoio si attesta sui 74 m s.l.m., cioè 4 metri al <strong>di</strong> sotto della quotadei piazzali.Il mantenimento dell'attuale delimitazione delle fasce determinerebbegravi limitazioni all'attività del frantoio, specie per quanto riguarda ilprocesso <strong>di</strong> decantazione delle acque <strong>di</strong> lavaggio inertiRRespinta.Si ritiene che i contenuti degli stu<strong>di</strong> citati e le verifiche su <strong>di</strong> essi eseguite nonpermettano <strong>di</strong> operare una ridelimitazione delle fasce B e C rispondente ai criteriutilizzati nel piano.215 2 5677 COOP.MURATORIREGGIOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Risorsa idricaSi propongono mo<strong>di</strong>fiche puntuali dei commi 2 e 3 dell'art. 81"Articolazione delle aree e zone finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a delleacque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano e<strong>di</strong>sciplina delle aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a", volte ad eliminare, nelle moredella prevista Direttiva regionale, la possibilità <strong>di</strong> introdurre nei pianiurbanistici comunali <strong>di</strong>sposizioni più restrittive e/o delimitazionispaziali <strong>di</strong>fferenti da quelle previste dalla normativa vigente per le"aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a". Si ritiene, infatti, che l'art. 81 contenga<strong>di</strong>sposizioni contrad<strong>di</strong>ttorie, richiamando da un lato principi generaliche definiscono le zone <strong>di</strong> tutela assoluta e <strong>di</strong> rispetto e la necessità<strong>di</strong> una loro delimitazione sulla scorta <strong>di</strong> una Direttiva regionale nonancora emanata, e dall'altro facendo salve <strong>di</strong>sposizioni più restrittive,e relative delimitazioni, inserite nei piano urbanistici comunali.215 3 5677 COOP.MURATORIREGGIOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione BaciniAlla luce dei risultati <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>te valutazioni tecnicoeconomichein merito alla previsione <strong>di</strong> ricavare alcuni bacini irriguiin cave <strong>di</strong> proprietà dell'osservante ed in aree già scavate eripristinate, si propongono mo<strong>di</strong>fiche al comma 2 dell'art. 85 delleNorme <strong>di</strong> Attuazione, volte principalmente a precisare la necessità <strong>di</strong>ulteriori valutazioni <strong>di</strong> fattibilità economica dei bacini e a chiarire lapossibile ripartizione dei costi <strong>di</strong> realizzazione degli stessi.RPARespinta.Si ritiene che anche nelle more dell'emanazione della <strong>di</strong>rettiva regionale <strong>di</strong> cui all'art. 2della LR 4/2007 ed all'art. 42 nelle norme del PTA, e del successivo iter procedurale perla delimitazione delle aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e delle <strong>di</strong>sposizioni ad esse applicate, siafacoltà dei Comuni in<strong>di</strong>viduare nei propri strumenti urbanistici <strong>di</strong>sposizioni più restrittivee/o delimitazioni spaziali più estese <strong>di</strong> quelle previste dal D.Lgs. 152/06, nell'ambito delleproprie competenze <strong>di</strong> tutela ambientale e <strong>di</strong> limitazione <strong>alle</strong> trasformazioni da essa<strong>di</strong>scendenti, qualora motivate da valutazioni adeguatamente supportate sia neglistrumenti urbanistici stessi che nei piani sovraor<strong>di</strong>nati.Parzialmente accolta.L'articolo è stato oggetto <strong>di</strong> una osservazione d'ufficio che integra quanto <strong>di</strong>sposto allalett. B5) in merito al recepimento nei PAE comunali delle mo<strong>di</strong>fiche della sistemazionefinale delle aree <strong>di</strong> cava per i bacini in<strong>di</strong>viduati in aree estrattive già inserite nel vigentePIAE, subor<strong>di</strong>nando quin<strong>di</strong> tale recepimento ad ulteriori verifiche tecniche edeconomiche <strong>di</strong> maggior dettaglio, alla scala dei singoli bacini proposti, da operare insede <strong>di</strong> formazione del previsto programma attuativo della misura "Bacini <strong>di</strong> accumulo abasso impatto ambientale".Non si ritiene, invece, necessario l'inserimento nelle norme <strong>di</strong> ulteriori specificazioni sullaripartizione dei costi, peraltro attinenti ai previsti approfon<strong>di</strong>menti tecnici ed economici.215 4 5677 COOP.mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -MURATORI (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 10REGGIOLOBaciniAlla luce dei risultati <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>te valutazioni tecnicoeconomichein merito alla previsione <strong>di</strong> ricavare alcuni bacini irriguiin cave <strong>di</strong> proprietà dell'osservante ed in aree già scavate eripristinate, si propongono mo<strong>di</strong>fiche all'All. 10 delle norme <strong>di</strong>attuazione, volte a precisare la necessità <strong>di</strong> ulteriori valutazioni <strong>di</strong>fattibilità economica dei bacini da effettuare all'interno <strong>di</strong> un percorsodecisionale concertato anche con gli operatori del settore estrattivo.PAParzialmente accolta.Si ritiene che alcune delle mo<strong>di</strong>fiche proposte permettano una migliore comprensione <strong>di</strong>concetti comunque già espressi nell'elaborato; viene quin<strong>di</strong> meglio esplicitato come lecon<strong>di</strong>zioni tecniche ed economiche concorrano alla formazione del previsto programmaattuativo della Misura Bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale, mentre non sireputano necessarie le mo<strong>di</strong>fiche proposte in merito alla fase concertativa delprogramma stesso, in quanto si ritiene esaustiva la formulazione adottata.215 5 5677 COOP.mo<strong>di</strong>fiche normative Relazione Generale -MURATORI (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato BREGGIOLOBaciniAlla luce dei risultati <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>te valutazioni tecnicoeconomichein merito alla previsione <strong>di</strong> ricavare alcuni bacini irriguiin cave <strong>di</strong> proprietà dell'osservante ed in aree già scavate eripristinate, si propongono mo<strong>di</strong>fiche alla Relazione <strong>di</strong> piano volte aprecisare la necessità <strong>di</strong> ulteriori valutazioni <strong>di</strong> fattibilità economicadei bacini e a chiarire la possibile ripartizione dei costi <strong>di</strong>realizzazione degli stessi.PAParzialmente accolta.Si ritiene che alcune delle mo<strong>di</strong>fiche proposte permettano una migliore comprensione <strong>di</strong>concetti comunque già espressi nell'elaborato in merito ai costi <strong>di</strong> realizzazione deibacini nel caso <strong>di</strong> cave autorizzate e/o comunque già pianificate.martedì 15 giugno 2010 Pagina 116 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione216 1 5682 DAVOLI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -UMBERTO/ADELTavola P5aMOtutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioRubieraSi chiede <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" la parte, posta a nord <strong>di</strong> Rubiera, ampliatanel Piano adottato, ripristinando le delimitazioni del vigente PTCP, inquanto non presenta caratteri paesaggistici meritevoli <strong>di</strong> tale tutela.In subor<strong>di</strong>ne, si chiede <strong>di</strong> applicare una norma che permetta lemedesime possibilità <strong>di</strong> utilizzo, sia a scopo agricolo che e<strong>di</strong>ficatorio,attualmente previste dal vigente PRG <strong>di</strong> Rubiera.Si chiede, inoltre, <strong>di</strong> consentire la possibilità <strong>di</strong> perforazione <strong>di</strong> pozziper la ricerca <strong>di</strong> idrocarburi e la realizzazione <strong>di</strong> sistemi per laproduzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili.RRespinta in quanto le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Piano edattentamente valutato prima dell'adozione con il Comune <strong>di</strong> Rubiera. Si coglie,comunque, l'occasione per ricordare che, riguardo <strong>alle</strong> nuove zone <strong>di</strong> tutela paesistica,com'è quella oggetto della presente osservazione, valgono le <strong>di</strong>sposizioni transitorie <strong>di</strong>cui al comma 2 dell'art. 106.Inoltre, si evidenzia che:•ai sensi dell'art. 42 comma 5 lettera f) nelle "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" non sono precluse le "opere temporanee per attività <strong>di</strong>ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico", previa verifica dellacompatibilità rispetto <strong>alle</strong> caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territoriointeressato;•riguardo alla realizzazione <strong>di</strong> sistemi per la produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabilil'art. 42 deriva dalla omologa <strong>di</strong>sposizione del PTPR, la quale non contemplaespressamente tali tipologie <strong>di</strong> impianti. Il PTCP adottato, attraverso le <strong>di</strong>sposizionidell’art. 16, ha regolamentato la materia in maniera innovativa, introducendo inparticolare la categoria delle zone ritenute sensibili rispetto <strong>alle</strong> proposte <strong>di</strong> installazionedegli impianti (cfr. art. 16, comma 20, lett. b), all’interno delle quali occorre verificare lacompatibilità degli interventi con i valori presenti, al fine <strong>di</strong> garantire il perseguimento siadegli obiettivi inerenti la produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili, sia delle tutele derivantidal PTPR.217 1 5687 GUIDETTI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -OSCARTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone la riduzione della "Zona <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" in località Tressano <strong>di</strong> Castellarano inquanto le aree vincolate sono prive delle caratteristiche proprie dellezone <strong>di</strong> interesse paesaggistico.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 5/1 prot.286218 1 5695 GUIDETTICORRADO/OSCAR - BENASSIELFRIDE -MAFFEIROSSANA -LUNA DI ZINI G.SNCridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P7Fasce fluvialiSi rileva, dalla verifica idraulica presentata, che l'altezza delle acqueraggiungibili dal fiume Secchia nel corso della Piene catastrofica,in<strong>di</strong>viduata sulle cartografie del Nuovo PTCP dalla Fascia C, nonsupera la strada <strong>di</strong> fondov<strong>alle</strong>.Si richiede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare le linea <strong>di</strong> delimitazione della pienacatastrofica (Fascia C) venga riportato verso il fiume sino ad arrivareal ciglio esterno della strada <strong>di</strong> fondov<strong>alle</strong>, così come in<strong>di</strong>catonell'<strong>alle</strong>gata relazione idraulica.RRespinta.A v<strong>alle</strong> della Traversa <strong>di</strong> Castellarano si è scelto <strong>di</strong> adottare la delimitazione delle FasceFluviali elaborate nell’ambito dello “Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità della sistemazione idraulica delFiume Secchia” dell’Autorità <strong>di</strong> Bacino del fiume Po. Tale stu<strong>di</strong>o è stato con<strong>di</strong>viso con gliEnti locali che hanno partecipato al tavolo <strong>di</strong> Lavoro per pervenire all'Intesa PAI-PTCPed è conforme <strong>alle</strong> <strong>di</strong>rettive tecniche contenute nell'Allegato dell'Elaborato 7 <strong>alle</strong> Norme<strong>di</strong> Attuazione.219 1 5697 GUIDETTIMAURIZIO/SAMUEL - FELISASARAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si ricorda che in data 28/10/2008 la Giunta della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia hadeliberato, con Del. N. 3005, l'approvazione dell'accordo <strong>di</strong> pianificazione con i comuni <strong>di</strong>Baiso, Canossa, Casina, Vetto, e Villa Minozzo per l'adozione del PSC in formaassociata, prendendo atto della volontà dei 5 comuni <strong>di</strong> scegliere la prosecuzione delproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> adozione del PSC associato in modo autonomo, previa approvazionedell'accordo <strong>di</strong> pianificazione con la <strong>Provincia</strong>. Lo stralcio dei PSC dal proce<strong>di</strong>mentorelativo alla variante generale PTCP non comporta quin<strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zioni rispetto agli attisino ad ora compiuti ed approvati.Pertanto relativamente <strong>alle</strong> problematiche ed agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti in sede <strong>di</strong>Conferenza <strong>di</strong> Pianificazione il comune <strong>di</strong> Canossa procederà nell'ambito dell'autonomopercorso <strong>di</strong> elaborazione del PSC definitivo.Inoltre si evidenzia che il PTCP è conforme a quanto <strong>di</strong>sposto dall'art. A-13 della L.R.20/00 e si vedano sia la L.R. sia l'oss. 132/1 prot. 4670. Sarà in sede <strong>di</strong> AccordoTerritoriale che verranno definite alcune delle questioni sollevate (ad esempio attuazionecoor<strong>di</strong>nata con la viabilità).Si fa presente che la VAS-VALSAT del PTCP, ha assoggettato a verifica la presenteprevisione che, in ragione della natura stessa dello strumento, non è stata in<strong>di</strong>viduataquale preciso areale perimetrato, ma ambito <strong>di</strong> carattere ideogrammatico che verràdefinito e precisato in sede <strong>di</strong> pianificazione comunale. Di conseguenza la valutazionealla scala del PTCP tratta del rapporto <strong>di</strong> potenziale interferenza spaziale tra tale ambitoe i quadri <strong>di</strong> sensibilità alla scala territoriale.Il campo <strong>di</strong> valutazione delle azioni <strong>di</strong> Piano è definito nella Sezione C del RapportoAmbientale della Valsat del PTCP 2008, e ulteriormente specificato nella sezione D.Si ritiene dunque che il livello <strong>di</strong> valutazione ambientale operato sia coerente con il grado<strong>di</strong> definizione delle previsioni <strong>di</strong> piano e con la scala propria <strong>di</strong> un piano territoriale.Relativamente alla richiesta <strong>di</strong> assoggettamento a VIA si evidenzia altresì che taleprocedura si espleta, qualora prevista dalla legislazione regionale vigente, nella faseprocedurale idonea ed entro un quadro valutativo già definito dal presente RapportoAmbientale.220 1 5699 SOFISER SRL mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -tavole programmatiche Tavola P3aInse<strong>di</strong>amenti commerciali<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaL'osservazione è stata ritirata dell'azienda osservante, con lettera, indata 13-04-2010 con prot. 22871 ed integrata, con lettera, in data 7-05-2010 con prot.30051.martedì 15 giugno 2010 Pagina 117 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione221 1 5700 BECCHETTIADORNO -FUSCHILLOMARIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.222 1 5703 BECCHETTIMASSIMO -RIATTIANNALISAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.223 1 5704 ENGECO SRL mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -tavole programmatiche Tavola P3aInse<strong>di</strong>amenti commerciali<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaL’osservazione è relativa ad un’area posta in comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia, in via del Chionso.Il vigente PRG classifica l’area come “Tessuto produttivopolifunzionale” ed ammette oggi tra gli altri, conformemente <strong>alle</strong>previsioni della Conferenza 2000, l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong>vicinato, nonché <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-piccole e me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tae Centri commerciali <strong>di</strong> vicinato, Complessi commerciali <strong>di</strong> vicinato eG<strong>alle</strong>rie commerciali <strong>di</strong> vicinato.In riferimento a suddetta area è già stato approvato dal Comune <strong>di</strong><strong>Reggio</strong> Emilia un Piano <strong>di</strong> lottizzazione per la realizzazione <strong>di</strong> uninse<strong>di</strong>amento polifunzionale.Il comparto ha una estensione territoriale <strong>di</strong> mq. 30.704 e unacapacità e<strong>di</strong>ficatoria <strong>di</strong> circa mq. 18.500.RRespinta.Si evidenzia che le previsioni <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 dell’Allegato 6 delle Norme <strong>di</strong> Pianosono supportate da adeguate analisi <strong>di</strong> tipo territoriale, socio-economico e ambientale,che avvalorano lo scenario progettuale del Piano. Ulteriori previsioni debbono esseresupportate e motivate da analoghe ed approfon<strong>di</strong>te valutazioni, sia puntuali che a scalaprovinciale, proprie della fase <strong>di</strong> elaborazione dello scenario <strong>di</strong> Piano che tienenecessariamente conto dei pesi inse<strong>di</strong>ativi e funzionali tra loro interrelati (si veda a talproposito la Relazione <strong>alle</strong> <strong>Controdeduzioni</strong>).Si chiede:a) l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una Grande struttura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta non alimentare<strong>di</strong> almeno mq. 10.000 <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;b) in via subor<strong>di</strong>nata, l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un Parco commercialecostituito da una aggregazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta per unasuperficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta complessiva superiore ai mq. 5.000.224 1 5706 CARITIANNA/ELENA -RABOTTIFILIPPOaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.martedì 15 giugno 2010 Pagina 118 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione225 1 5707 SABATTINI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -LUCIANOTavola P5btutele/vincoliBoschiVezzano sulCrostoloSi rileva che la classificazione a bosco dei terreno in localitàPecorile, fg.18, map. 529, 520, ecc., è frutto <strong>di</strong> un imboschimentoeffettuato a seguito <strong>di</strong> finanziamento PRSR. In seguito ad“ottenimento <strong>di</strong> classificazione urbanistica in zona residenziale”l’imboschimento è stato oggetto <strong>di</strong> successivo recesso del contrattocon restituzione del finanziamento alla <strong>Provincia</strong>.Si chiede pertanto la correzione della carta forestale e lo stralcio delsimbolo <strong>di</strong> area boscata per la zona interessata dall’urbanizzazioneRRespinta.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuato da tecnici esperti e regolarmente collaudato.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 instretta osservanza della definizione <strong>di</strong> legge (D.lgs. 227/01) e secondo le normemetodologiche regionali.La richiesta non può essere accolta in quanto il piano non può tenere conto dellesituazioni puntuali verificatesi nel tempo a vario titolo, e occorre anzi evidenziare che i“territori coperti da foreste e da boschi” sono tutelati per legge, attraverso il D.lgs. 42 del2004, art. 142 lett. G. Il decreto rimanda la definizione <strong>di</strong> bosco a quella fornita dall’art. 2commi 2 e 6 del D.lgs. 227 del 2001, ai sensi del quale un’area è classificata comesoprassuolo boschivo se risponde ai requisiti previsti d<strong>alle</strong> norme vigenti e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>pendentemente dallo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sviluppo delle piante.Vista la documentazione <strong>alle</strong>gata si deve rilevare inoltre che, in<strong>di</strong>pendentemente d<strong>alle</strong>intercorse procedure <strong>di</strong> finanziamento PRSR poi revocate, l’area costituisce unsoprassuolo boschivo a tutti gli effetti, in quanto trattasi <strong>di</strong> un bosco <strong>di</strong> essenze mistetrattato a fustaia con finalità principalmente protettive, e non <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> arboricolturada legno.226 1 5708 ROSSIGERMANO -GIUDICISILVANAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.227 1 5710 COMUNE DICARPINETImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleCarpinetiLa <strong>di</strong>sciplina per il recupero e il riuso dei fabbricati in territorio ruraleappare poco coerente con gli obiettivi del Piano e della L.R. 20/00. Sichiede una rielaborazione della norma ammettendo il recupero deifabbricati abbandonati con originaria funzione non abitativa.227 2 5710 COMUNE DICARPINETImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloCarpinetiArt 7 comma 5Si ritiene necessario provvedere ad una maggior chiarezza del testo.In particolare si richiama la parte riferita al <strong>di</strong>mensionamento dellearee da escludere dal calcolo della soglia <strong>di</strong> incremento (75%)in<strong>di</strong>cata per la verifica delle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumentiurbanistici attualmente vigenti (PSC/PRG)Si osserva che nulla viene in<strong>di</strong>cato per i comuni già dotati <strong>di</strong>PSC/RUE.Si auspica una migliore articolazione dei criteri per la definizione delterritorio urbanizzato, tenendo presente la possibilità <strong>di</strong> far salvicomunque i perimetri previsti dagli strumenti urbanistici vigenti227 3 5710 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaCarpinetiSi chiede <strong>di</strong> garantire la possibilità <strong>di</strong> realizzare impianti <strong>di</strong>CARPINETI (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili nelle aree <strong>di</strong>smesseoriginariamente destinate all'attività estrattiva.PAPAIAParzialmente accolta.Si evidenzia che già le <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> cui all'art. 6 commi 3 e 4 consentono il recupero anchedei fabbricati non più funzionali all'attività agricola e con originaria funzione non abitativasia per quelli <strong>di</strong> interesse storico architettonico testimoniale (per gli usi <strong>di</strong> cui alla lett. D)comma 3) sia per quelli <strong>di</strong> tipologia recente (per gli usi <strong>di</strong> cui alla lett. D) esclusa laresidenza). Si veda altresì la relativa osservazione d'ufficio che meglio precisa la norma.Si evidenzia che la legge regionale è osservata d<strong>alle</strong> norme del PTCP in quanto essecollegano correttamente tipologia dell'e<strong>di</strong>ficio con riusi funzionali coerenti, ed il Piano<strong>Provincia</strong>le ha come obiettivo prioritario la tutela delle funzioni agricole e del paesaggio.Parzialmente accoltaL'art. 7 comma 5 fornisce <strong>di</strong>rettive per la redazione degli strumenti urbanistici comunali eloro varianti e non ha effetti retroattivi (si richiama l'art. 106).Per le restanti <strong>osservazioni</strong> si rimanda alla controdeduzione dell'oss. 80/2 prot. 3586.Implicitamente accolta.Si evidenzia che, relativamente agli impianti fotovoltaici, tale possibilità è già contemplatad<strong>alle</strong> norme <strong>di</strong> attuazione (art. 16); altre tipologie <strong>di</strong> impianti da fonti <strong>di</strong>verse da quellafotovoltaica, possono essere localizzati in conseguenza del ripristino dell’uso agricoloprevisto nel piano <strong>di</strong> settore.martedì 15 giugno 2010 Pagina 119 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione227 4 5710 COMUNE DI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -CARPINETI e refusiTavola P4Beni PaesaggisticiCarpinetiSi rileva che sulla tav. P4 l'in<strong>di</strong>viduazione del Rio Dorgola (N. 31)non corrisponde con l'estensione descritta nell'Elenco delle acquepubbliche. Si propone <strong>di</strong> riconoscere il Rio Dorgola "dallo sboccoalla sua biforcazione sotto ed a est <strong>di</strong> Casteldaldo", come descrittonell'Elenco.PAParzialmente accolta.Si tratta <strong>di</strong> un errore materiale segnalato nelle <strong>osservazioni</strong> d'ufficio. Il tratto del "RioDorgola" (N. 31 dell'Elenco delle acque pubbliche della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia) a cuisi riferisce la tutela per legge ai sensi dell'art. 142 del Co<strong>di</strong>ce dei Beni culturali e delPaesaggio, in seguito <strong>alle</strong> analisi svolte nell'ambito dell'elaborazione del Piano adottato,secondo la metodologia descritta nell'Allegato QC5, Relazione, paragrafo 2.2, giunge piùa monte rispetto a quanto segnalato dal Comune, ed esattamente sino al "Mulino <strong>di</strong>Dionigio" in<strong>di</strong>cato nella cartografia storica consultata (in particolare con maggiorprecisione nel Catasto <strong>di</strong> Primo impianto) ed oggi non più esistente. Tale in<strong>di</strong>viduazionederiva dall'applicazione della nota in testa all'elenco "originale" del 1912 in cui sispecifica che "Comunque determinato, il limite fino al quale si è <strong>di</strong>chiarato pubblico ilcorso d'acqua in<strong>di</strong>cato nella colonna 5, deve sempre ritenersi esteso superiormente finoalla presa d'acqua dell'ultimo opificio a monte" (nella colonna 5 sono descritti i "limitientro i quali si ritiene pubblico il corso d'acqua", esattamente riportati nell'osservazione).Nella tav. P4, erroneamente, è invece riportato l'intero corso del citato "Rio Dorgola",pertanto, si procede a correggere la lunghezza dell'asta del corso d'acqua attestando illimite a monte in corrispondenza dell'ubicazione del mulino rappresentato nellacartografia storica.227 5 5710 COMUNE DI rettifiche errori materiali Elaborati cartografici -CARPINETI e refusiTavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCarpinetiSi propone <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale" gli ambiti estrattivi rappresentati nellatavola del PAE comunale, in quanto l'attività estrattiva ha mo<strong>di</strong>ficatol'assetto dei luoghi.PAParzialmente accolta.Il Piano adottato ha già operato una ridelimitazione delle zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale presso Poiatica, ambito in cui sono attive numerose attivitàestrattive ed è presente l'omonima <strong>di</strong>scarica; si veda nel merito quanto descritto nellaRelazione <strong>di</strong> Piano nel paragrafo 5.2.5. Si accoglie la proposta <strong>di</strong> ridefinire con maggiorprecisione il limite <strong>di</strong> zona sulla base del PAE approvato, mentre non si con<strong>di</strong>vide ilcriterio <strong>di</strong> stralcio dei rimanenti ambiti estrattivi interclusi nell'area tutelata.227 6 5710 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CARPINETITavola P6tutele/vincoliDissestoCarpinetiSi chiede lo stralcio delle frane attive del PAI-PTCP ricadentiall'interno del perimetro dei poli estrattivi, assumendo comeriferimento la documentazione prodotta a corredo del PAEcomunale, nella quale è stata <strong>di</strong>mostrata l'assenza <strong>di</strong> alcune frane inquanto rimosse a seguito dell'attività <strong>di</strong> cava.PAParzialmente accolta, in quanto gli elementi conoscitivi citati a supportodell'osservazione hanno consentito, sentiti i competenti uffici della regione,l'eliminazione, la riperimetrazione e/o la riclassificazione <strong>di</strong> alcuni dei depositi <strong>di</strong> franaricadenti all'interno del polo estrattivo.227 7 5710 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CARPINETITavola P7tutele/vincoliFasce fluvialiCarpinetiSi chiede <strong>di</strong> rimodellare le fasce fluviali in prossimità delle localitàCigarello, Zoccadello e Colombaia s.s. come da perimetri riportatisullo stu<strong>di</strong>o "Delimitazione delle aree a pericolosità molto elevata,elevata e me<strong>di</strong>a per esondazioni e <strong>di</strong>ssesti morfologici" <strong>alle</strong>gato alPSC/RUE approvato.AAccolta per errore materiale in località Zoccadello.Si fa presente che le fasce fluviali in località Cigarello e Colombaia Secchiacorrispondono esattamente a quanto osservato227 8 5710 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneAllegato 5 QC -CARPINETIAppen<strong>di</strong>ce A2tutele/vincoliBeni PaesaggisticiCarpinetiLa "Dichiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico della dorsale <strong>di</strong>Carpineti sita nel Comune <strong>di</strong> Carpineti - D.M. 01/08/1985" includedelimitazioni che in <strong>di</strong>verse parti del territorio non coincidono tra ladescrizione e la rappresentazione cartografica <strong>alle</strong>gata all'attoistitutivo. Si sollecita la <strong>Provincia</strong> a convocare a breve laCommissione per le Bellezze Naturali per eliminare la <strong>di</strong>scrasia traperimetro e descrizione del vincolo.NPNon pertinente.Come è stato evidenziato nel capitolo 5.1 della Relazione <strong>di</strong> Piano la competenza pereliminare tali imprecisioni non è del PTCP, pertanto la richiesta non è osservazionepertinente al Piano adottato. Tuttavia si conferma l'intenzione della <strong>Provincia</strong>, giàesplicitata nella citata Relazione, <strong>di</strong> attivare a tale scopo la Commissione per le Bellezzenaturali.228 1 5711 BERTOLINIADA - MUSIFRANCAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.martedì 15 giugno 2010 Pagina 120 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione229 1 5712 SAVINAGIUSEPPINA -MUSI MARIASTEFANIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.230 1 5713 CARITIRENZO -BELLESIAGOSTINAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.231 1 5715 BECCHETTIENRICO -GALVANISTEFANIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.232 1 5717 TOGNONISTEFANO -VERALDIDANIELEaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.233 1 5719 TRASCINELLIELENA -TOGNONIFRANCOaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.martedì 15 giugno 2010 Pagina 121 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione234 1 5720 CONTI NINO -MONTIPO LINAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.235 1 5722 BECCHETTIALDO -RUSCELLONILUCIANAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:-approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;-definire il cronoprogramma della viabilità;-riformulare la previsione;-<strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;-<strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con partiucolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.236 1 5723 VERALDIANTONIO -MERZI GILIOLAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.237 1 5725 CONTI LARA -CORSINITHOMASaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.238 1 5726 CASTALDONICOLA-MASIELLONATALINAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCasalgrandeSi chiede <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, l'area posta inlocalità Dinazzano a sud dell’incrocio tra via Canale e la SP 51,in<strong>di</strong>viduata in <strong>alle</strong>gato, escludendo almeno la porzione <strong>di</strong> territorio giàe<strong>di</strong>ficata. Tale area non presenta i caratteri paesaggistici dagiustificare la nuova tutela apposta dal PTCP essendo caratterizzatada terreni agricoli pianeggianti coltivati prevalentemente a seminativoe da e<strong>di</strong>fici residenziali, risalenti agli anni 50-60, alcuni dei qualirecentemente ristrutturati.PAParzialmente accoltaLa proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una nuova zona <strong>di</strong> tutela paesistica apposta dalpiano adottato. La revisione ed aggiornamento <strong>di</strong> "sistemi, zone ed elementi strutturantila forma del territorio e <strong>di</strong> specifico interesse naturalistico", è supportata da articolateanalisi e valutazioni paesaggistiche, descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano.Le proposte <strong>di</strong> nuove tutele rispetto al PTCP 1999 sono state inoltre attentamentevalutate con i Comuni interessati prima dell'adozione del Piano.In analogia con altri casi nei quali si è provveduto d’ufficio a stralciare d<strong>alle</strong> nuove tutelele aree interne al territorio urbanizzato si provvede ad attestare la tutela “Zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale” art. 42 sul limite del territorio urbanizzatoin<strong>di</strong>viduato dal PRG del Comune <strong>di</strong> Casalgrande escludendo altresì dalla tutela lapiccola area interclusa tra le due zone e<strong>di</strong>ficate.martedì 15 giugno 2010 Pagina 122 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione239 1 5727 COMUNE DICASALGRANDEmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivisovracomunaliCasalgrande Art. 11Riguardo l'area produttiva che si sviluppa lungo la Sp 51 a Nord <strong>di</strong>Villalunga qualificata dal PTCP come ambito <strong>di</strong> interessesovracomunale consolidato si chiede <strong>di</strong> ammettere l'inse<strong>di</strong>amentoanche <strong>di</strong> nuove attività industriali oltre a quelle consentite dallanorma. Si chiede <strong>di</strong> eliminare e riformulare la <strong>di</strong>citura "bilancio zerod'area".PAParzialmente accolta.L'art. 11, comma 5, lett. B) punto 2.1. già contempla la possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong>nuove imprese qualora concorrano al miglioramento delle performance ambientalidell'ambito produttivo sovracomunale che, si rammenta, dovrà assumere lecaratteristiche <strong>di</strong> area ecologicamente attrezzata.Si accoglie la richiesta <strong>di</strong> sostituire l'espressione "bilancio zero d'area".239 2 5727 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CASALGRANDE tavole programmatiche Tavola P3aPoli funzionaliCasalgrandeArt. 13 si in<strong>di</strong>vidua il polo funzionale dello Scalo <strong>di</strong> Dinazzano,demandando all'ALL 5 per l'in<strong>di</strong>viduazione delle prestazioni affidateall'Accordo Territoriale, ma non compare alcun riferimentoall'evidente esigenza <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> compensazione ambientale e <strong>di</strong>perequazione territoriale per far fronte ad una trasformazione dellaportata <strong>di</strong> quella previsione per lo scalo.Si chiede <strong>di</strong> integrare l'<strong>alle</strong>gato 5 punto 5.2 inserendo misure <strong>di</strong>compensazione ambientale e perequazione territoriale.RRespinta.Contrariamente a quanto esposto nell'osservazione si evidenzia che l'art. 13 nonassoggetta ad accordo territoriale il polo funzionale menzionato in quanto previsione giàin essere che si conferma nell'assetto fisico e funzionale previsto ed inoltre giàsottoposta a procedura <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> impatto ambientale che ne ha definito le misure<strong>di</strong> mitigazione e compensazione ambientale.239 3 5727 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CASALGRANDE tavole programmatiche Tavola P3aDotazioni territorialiCasalgrandeSi richiede il riconoscimento tra le attrezzature <strong>di</strong> interessesovracomunale <strong>di</strong>: casa protetta, palakeope e teatro de AndrèPAParzialmente accolta.Si evidenzia che con osservazione d'ufficio si è precisato che l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong>massima operata dalla tavola P3a può essere integrata /mo<strong>di</strong>ficata dai Comuni in sede<strong>di</strong> elaborazione del PSC sulla base <strong>di</strong> valutazioni con<strong>di</strong>vise con la <strong>Provincia</strong> in or<strong>di</strong>ne aibacini d'utenza esistenti o potenziali ed alla effettiva rilevanza sovracomunaledell'attrezzatura <strong>di</strong> interesse pubblico. Per quanto attiene <strong>alle</strong> attrezzature segnalate siritiene necessario procedere agli approfon<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> cui sopra e pertanto si demanda allafase <strong>di</strong> elaborazione del PSC.239 4 5727 COMUNE DICASALGRANDEmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altro Casalgrande L'art.14 stabilisce una <strong>di</strong>sciplina per gli esercizi cinematografici <strong>di</strong>interesse sovracomunale che non parrebbe adeguata a <strong>di</strong>sciplinarela presenza <strong>di</strong> singoli esercizi cinematografici che assumonocomunque una valenza sovracomunale. Si ritiene pertanto <strong>di</strong>suggerire una integrazione della <strong>di</strong>zione all'art.14 commi 17-18-19"esercizi cinematografici <strong>di</strong> interesse sovracomunale a vasto raggio<strong>di</strong> attrazione".239 5 5727 COMUNE DI ridelimitazione-Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementi Casalgrande La norma dell'art. 41 non considera le trasformazioni che i corsiCASALGRANDEridefinizionetutele/vincolistrutturanti la forma delterritoriod'acqua hanno subito nel corso degli anni all'interno del territoriourbanizzato del Comune <strong>di</strong> Casalgrande.Si con<strong>di</strong>vide l'applicazione della norma dell'art. 41 ai soli corsid'acqua classificati pubblici (elencati nel R.D. 1775/1933), mentreper i restanti sarebbe opportuno integrare la norma prevedendo chein fase <strong>di</strong> redazione ed approvazione <strong>di</strong> PSC e RUE si possanoeffettuare approfon<strong>di</strong>menti per valutare puntualmente, con Regione e<strong>Provincia</strong>, in sede <strong>di</strong> Conferenza <strong>di</strong> pianificazione, quali vincoliconfermare (eventualmente attestando il limite al perimetro delterritorio urbanizzato).RRRespinta.Relativamente alla <strong>di</strong>sciplina degli esercizi cinematografici <strong>di</strong> interesse sovracomunale sievidenzia che il livello <strong>di</strong> sovracomunalità è definito dai criteri regionali contenuti nellaDel.A.L. 128/2007 programma per l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività cinematografiche e atto <strong>di</strong>in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento tecnico, ai sensi dell’art. 4 della L.R. 12/2006 e dell’art. 16della L.R. 20/2000.Respinta.Il PTCP adottato deriva dal PTPR approvato nel 1993 e definisce la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong>sistemi zone ed elementi nel solco <strong>di</strong> quanto previsto dal piano sovraor<strong>di</strong>nato. Pertanto le<strong>di</strong>sposizioni dell'art. 41 si riferiscono a tutti gli "invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsid'acqua" in<strong>di</strong>viduati nella tav. P5a.In riferimento alla richiesta avanzata si rammenta, comunque, che le Norme prevedonoche gli strumenti urbanistici comunali possano rettificare le delimitazioni operate d<strong>alle</strong>tavole del PTCP per portarle a coincidere con sud<strong>di</strong>visioni reali rilevabili sul terreno,ovvero su elaborati cartografici <strong>di</strong> scala maggiore; si veda nel merito il 5° comma dell'art.2. Tale <strong>di</strong>sposizione riguarda evidentemente correzioni <strong>di</strong> dettaglio, mentre non èassolutamente compatibile con i <strong>di</strong>sposti normativi del PTCP adottato, come delsovraor<strong>di</strong>nato PTPR escludere dalla tutela i corsi d'acqua interni al territorio urbanizzato.239 6 5727 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CASALGRANDE tavole programmatiche Tavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSCasalgrandeSi osserva che in generale ogni previsione per l'istituzione <strong>di</strong> areeprotette e in particolare quella relativa al proposto Parco Fluviale delSecchia venga accompagnata da uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità esostenibilità economica che in<strong>di</strong>vidui i percorsi opportuni per operarela riconciliazione e/o graduale sostituzione tra l'economiadell'ambiente fluviale legata al reperimento <strong>di</strong> materiali estrattivi equella da realizzarsi attorno al progetto <strong>di</strong> fruizione ambientale. Sichiede <strong>di</strong> integrare in tal senso l'art.88.NPNon pertinente.Non si ritiene pertinente in quanto non spetta al PTCP inserire nell'art.88 la necessità <strong>di</strong>accompagnare ogni proposta <strong>di</strong> istituzione <strong>di</strong> aree protette con uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità esostenibilità economica. Si evidenzia altresì che per legge esistono già percorsipartecipati e concertati ove tenere conto dei <strong>di</strong>versi aspetti anche economici chesottendono l'istituzione <strong>di</strong> un'area protetta.239 7 5727 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CASALGRANDETavola P7tutele/vincoliFasce fluvialiCasalgrandeSi chiede la rettifica delle fasce fluviali in corrispondenza del settorenord-orientale del territorio comunale, in quanto, alla luce dellevalutazioni dello "Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> compatibilità idraulico-ambientale delleattività estrattive previste dalla Variante PIAE nelle fasce <strong>di</strong>pertinenza fluviale <strong>di</strong> tipo A e B definite dal PAI" redatto a corredodel vigente PIAE, alcune aree risultano impropriamente incluse nellafascia B.AAccolta, in quanto gli elementi conoscitivi a supporto dell'osservazione consentono unaridelimitazione delle fasce fluviali rispondente ai criteri utilizzati nel piano.martedì 15 giugno 2010 Pagina 123 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione240 1 5728 GRASSELLIANGELO -MERZI ANGELOaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.241 1 5729 I CIRCOLILEGAMBIENTEDELLAPROVINCIA DIREmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone <strong>di</strong> inserire una norma che vieti l'installazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>derivazione ad uso idroelettrico sulle aste principali dei corsi d'acquaEnza, Secchia, Dolo, Secchiello e Liocca, limitandola ai soli trattidegli altri corsi d'acqua già compromessi da opere <strong>di</strong> regimazioneidraulica. Tale norma, già prevista nel PTCP <strong>di</strong> Piacenza, ha loscopo <strong>di</strong> salvaguardare "l'ambiente fluviale sia sotto l'aspetto dellatutela della bio<strong>di</strong>versità e della naturalità, che sotto quello dellafruizione ambientale e turistica".RRespinta, in quanto non si con<strong>di</strong>vide la necessità <strong>di</strong> inserire una <strong>di</strong>sposizione estensivaa tutte le aste dei principali corsi d'acqua come quella richiesta. Le valutazioni effettuatein sede <strong>di</strong> formazione del Piano hanno, infatti, condotto all'inserimento <strong>di</strong> analoghe<strong>di</strong>sposizioni (cfr. art. 41, comma 4, delle Norme) per i corsi d'acqua Riarbero, Dolo,Liocca e Secchia.242 1 5731 FONTANESIGIANFRANCO -BEDINI MARIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.243 1 5732 CONF.NAZ.ARTIG. EPICCOLA EMEDIA IMPRmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroSi ritiene che il PTCP debba svolgere un ruolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namentodella pianificazione urbanistica comunale, al fine <strong>di</strong> evitare lasovrapposizione normativa; si sollevano in particolare rischi <strong>di</strong>incertezza applicativa e <strong>di</strong> sostanziale impe<strong>di</strong>mento alla realizzazione<strong>di</strong> previsioni attuative derivanti dall'art. 106 “Disposizioni transitorie enorme <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a”.IAImplicitamente accolta.Con l'entrata in vigore del nuovo PTCP cessano le misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e l'art.106 NAprende una sua definitiva formulazione, in base alla quale gli interventi e<strong>di</strong>lizi giàautorizzati e i piani attuativi la cui convenzione urbanistica sia stata stipulata entro la data<strong>di</strong> adozione del nuovo PTCP (6.11.2008), possono attuarsi anche in deroga <strong>alle</strong>prescrizioni dello stesso.Ovviamente la stessa cosa non può <strong>di</strong>rsi per tutte le previsioni urbanistiche vigenti, chedebbono recedere se in contrasto con le prescrizioni della parte seconda delle NA, adeccezione <strong>di</strong> quanto previsto al 2° comma del citato art.106, come riformulato.Ciò in base al principio che le prescrizioni del PTCP imme<strong>di</strong>atamente vincolanti l'uso delsuolo (che a loro volta derivano tale forza dai piani sovraor<strong>di</strong>nati: PTPR, PAI, PTA)prevalgono sulle previsioni urbanistiche <strong>di</strong>fformi, con salvezza dei <strong>di</strong>ritti urbanisticiacquisiti che, per costante giurisprudenza, sono riferibili solo a titoli abilitativi già rilasciatiod a convenzioni urbanistiche stipulate.Tramite osservazione d'ufficio si è meglio esplicitato l'art. 106.martedì 15 giugno 2010 Pagina 124 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione243 2 5732 CONF.NAZ.ARTIG. EPICCOLA EMEDIA IMPRmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altroIn merito ai limiti fissati per il <strong>di</strong>mensionamento delle previsioniinse<strong>di</strong>ative comunali, si ritiene che essi siano eccessivamenterestrittivi, anche alla luce delle esigenze <strong>di</strong> sviluppo delle aziende.243 3 5732 CONF.NAZ.ARTIG. EPICCOLA EMEDIA IMPRmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altroSi ritiene che la quota minima per l’e<strong>di</strong>lizia residenziale sociale ERSda realizzarsi nei nuovi inse<strong>di</strong>amenti come fissata nell’art. 10 delleNA debba essere <strong>di</strong>fferenziata, in modo da adeguarsi <strong>alle</strong>specifiche realtà comunali, e si segnala l’opportunità <strong>di</strong> prefiguraredei percorsi attuativi alternativi, quali i tra<strong>di</strong>zionali PEEP; sempre conriferimento all'ERS si segnala l'opportunità <strong>di</strong> prefigurare anche deipercorsi attuativi che prevedano il concorso <strong>di</strong> soggetti pubblici eprivati.243 4 5732 CONF.NAZ.ARTIG. EPICCOLA EMEDIA IMPRmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivi comunaliPur con<strong>di</strong>videndo la necessità <strong>di</strong> razionalizzare le previsioniinse<strong>di</strong>ative produttive sul territorio, si ritiene che, tenuto conto delra<strong>di</strong>camento territoriale delle piccole imprese, gli articoli 11 e 12 <strong>di</strong>riferimento delle NA debbano essere integrati, prevedendo lapossibilità <strong>di</strong> ampliamento delle attività in loco.243 5 5732 CONF.NAZ.ARTIG. EPICCOLA EMEDIA IMPRmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione AltroIn merito all’in<strong>di</strong>viduazione della figura <strong>di</strong> “Gestore unico” delle Areeproduttive ecologicamente attrezzate, si suggerisce <strong>di</strong> coinvolgereanche gli operatori economici.243 6 5732 CONF.NAZ.ARTIG. EPICCOLA EMEDIA IMPRmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaIn riferimento alla collocazione degli impianti per la produzioneenergetica e l’utilizzo <strong>di</strong> fonti energetiche rinnovabili, si suggerisce <strong>di</strong>rivedere i limiti <strong>di</strong>mensionali fissati dall’art. 16 delle NA, soprattuttoper il territorio non urbanizzato.243 7 5732 CONF.NAZ.ARTIG. EPICCOLA EMEDIA IMPRAltroSi ritiene che per affrontare correttamente le problematiche espostenei precedenti punti e per monitorare gli effetti indotti dal nuovoPiano, sia opportuna l'istituzione <strong>di</strong> uno specifico tavolo congiunto <strong>di</strong><strong>di</strong>scussione e confronto con l'Amministrazione <strong>Provincia</strong>le e leAssociazioni Impren<strong>di</strong>toriali e Professionali, al quale si da sin da ora<strong>di</strong>sponibilità in termini collaborativi.PAIAIANPPANPParzialmente accolta.Si ritiene che il titolo II della parte prima delle norme <strong>di</strong> attuazione contenga già elementi<strong>di</strong> flessibilità, trattasi tra l'altro <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi e <strong>di</strong>rettive che per espletare effetti <strong>di</strong>retti devonoessere recepite negli strumenti urbanistici comunali.Con riguardo alla definizione <strong>di</strong> una soglia massima <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo (art. 7 comma5) si evidenzia che ciò rappresenta un incremento percentuale del territorio urbanizzato(definito dal Comune all'atto <strong>di</strong> elaborazione dello strumento urbanistico) che consenteampliamenti proporzionali al rango del centro urbano e, pertanto, alla possibile domandaabitativa generata dallo stesso. L'aver altresì escluso d<strong>alle</strong> soglie <strong>di</strong> incremento i tessuticon destinazione <strong>di</strong> tipo produttivo è stata scelta orientata a rendere il più possibileperequate dette soglie che si ricorda sono legate ai fabbisogni abitativi.La definizione delle soglie <strong>di</strong>stingue tra fasce, come quella dell'alta pianura epedecollina, con problematiche ambientali <strong>di</strong>fferenti attribuendovi percentuali <strong>di</strong>incremento <strong>di</strong>fferenti. Nel caso della fascia della pedecollina-alta pianura, in analogiacon il PTCP adottato della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Modena ed assumendo le <strong>di</strong>rettive del PianoRegionale <strong>di</strong> Tutela delle Acque, la soglia definita è ritenuta coerente con gli obiettivi <strong>di</strong>tutela della risorsa idrica sotterranea.Si evidenzia infine che, in relazione ad altre <strong>osservazioni</strong> pervenute, si procede alla<strong>di</strong>minuzione della soglia <strong>di</strong> verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione dei piani dal 75% al 60%,ampliando in questo modo i margini <strong>di</strong> operatività dei comuni in fase <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizionedei PSC.Implicitamente accolta in quanto l'art. 10 delle Norme <strong>di</strong> attuazione consente lapossibilità <strong>di</strong> variare detta quota (quin<strong>di</strong> anche una sua <strong>di</strong>minuzione) nel caso vi sia unaconcertazione tra enti territoriali o nell'ambito dell'elaborazione <strong>di</strong> piani in forma associataod attraverso specifici accor<strong>di</strong> territoriali con la <strong>Provincia</strong> e sempre in ragione <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>menti del quadro conoscitivo inerenti il <strong>di</strong>sagio abitativo. L'art. 10, altresì, nonabroga l'obbligo per legge <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> PEEP.La <strong>Provincia</strong> intende porsi come Ente attivo nell'in<strong>di</strong>viduazione dei nuovi percorsi attuativiin<strong>di</strong>viduati d<strong>alle</strong> recenti leggi in materia anche attivando iniziative come quelle suggeritedall'osservante.Implicitamente accolta in quanto sia l'art. 11 che l'art. 12 consentono ampliamenti perattività già inse<strong>di</strong>ate.Non pertinente in quanto si evidenzia che l'in<strong>di</strong>viduazione del soggetto gestore noncostituisce materia del PTCP e si demanda alla Del. A.L. 118/2007. La <strong>Provincia</strong> ècomunque parte attiva nel ruolo <strong>di</strong> supporto tecnico nei processi innovativi per larealizzazione <strong>di</strong> aree ecologicamente attrezzate.Parzialmente accolta, mo<strong>di</strong>ficando anche a seguito della riserva regionale, l'art. 16 conparticolare riguardo dal comma 17 al comma 21.Non pertinente.Per quanto riguarda tuttavia il monitoraggio e l'applicazione tecnica dei contenutiinnovativi del piano la <strong>Provincia</strong> adotterà tutte le modalità <strong>di</strong> coinvolgimento econcertazione con i vari soggetti interessati.244 1 5734 GENZIANARAZZINI -ASSOC.REGGIOCOMM.TERmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aInse<strong>di</strong>amenti commercialiIn relazione <strong>alle</strong> scelte <strong>di</strong> Piano si evidenziano: l'attuale situazioneeconomica e probabili scenari futuri; il PTCP sovra<strong>di</strong>mensionatorispetto ad un equilibrato sviluppo della rete; in<strong>di</strong>spensabile unariduzione significativa delle superfici proposte a salvaguar<strong>di</strong>adell'attuale sistema economico; non è con<strong>di</strong>visa l'autonomialocalizzativa e autorizzativa attribuita ai Comuni in riferimento <strong>alle</strong>strutture <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, che devono rimanere <strong>di</strong> competenzaesclusiva della <strong>Provincia</strong>.Si chiede pertanto:a) Eliminare le seguenti potenzialità inse<strong>di</strong>ative <strong>di</strong> rilevanzasovracomunale e provinciale inserite nella Tab.1 dell'Allegato 6: n.1Campegine, n.5 San Polo d'Enza , n.8 Novellara, n.9 QuattroCastella e n.13 <strong>Reggio</strong> Emilia; tale richiesta si fonda sul fatto che talizone sono già abbondantemente servite.RRespinta.Si evidenzia che le previsioni <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 dell’Allegato 6 delle Norme <strong>di</strong> Pianosono supportate da adeguate analisi <strong>di</strong> tipo territoriale, socio-economico e ambientale,che avvalorano lo scenario progettuale del Piano.Le previsioni introdotte dal PTCP adottato si ritengono equilibrate in uno scenario <strong>di</strong>me<strong>di</strong>o lungo termine (10-15 anni) assunto a riferimento. I dati più recentidell’Osservatorio regionale del commercio confermano in pieno le valutazioni del QuadroConoscitivo adottato.In relazione allo scenario sopra citato e tenendo conto della necessità <strong>di</strong> graduarel'attuazione delle previsioni, si è comunque rimodulato il range <strong>di</strong> variazione in fascetemporali.martedì 15 giugno 2010 Pagina 125 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione244 2 5734 GENZIANARAZZINI -ASSOC.REGGIOCOMM.TERmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 6Inse<strong>di</strong>amenti commercialiIn relazione <strong>alle</strong> scelte <strong>di</strong> Piano si evidenziano: l'attuale situazioneeconomica e probabili scenari futuri; il PTCP sovra<strong>di</strong>mensionatorispetto ad un equilibrato sviluppo della rete; in<strong>di</strong>spensabile unariduzione significativa delle superfici proposte a salvaguar<strong>di</strong>adell'attuale sistema economico; non è con<strong>di</strong>visa l'autonomialocalizzativa e autorizzativa attribuita ai Comuni in riferimento <strong>alle</strong>strutture <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, che devono rimanere <strong>di</strong> competenzaesclusiva della <strong>Provincia</strong>.PAParzialmente accolta.Si provvede alla riformulazione del comma 2 articolo 18, nonchè gli articoli 19 comma 1,22 comma 1, anche a seguito <strong>di</strong> riserva regionale n. 1.35.10. L'ammissibilità dellegran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> importanza locale è stata articolata in relazione alla<strong>di</strong>mensione demografica dei Comuni, assoggettata ad una procedura <strong>di</strong> concertazioned'ambito e vincolata alla localizzazione nei centri storici o in aree soggette a piani <strong>di</strong>valorizzazione commerciale, finalizzata alla riqualificazione della rete esistente.Si chiede pertanto:a) rimuovere la maggiore autonomia stabilita dal POIC per i Comuni,eliminando l'innalzamento della competenza comunale per lalocalizzazione e l'autorizzazione <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti commerciali <strong>di</strong> mq.2.500/3.500 <strong>di</strong> sv.245 1 5735 BECCHETTIANGELA -BECCHETTIDANIELAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.246 1 5736 CALCESTRUZZI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VAL D'ENZATavola P7tutele/vincoliFasce fluvialiSan Polo d'EnzaSi chiede, alla luce <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dal comma 11, art. 1 delle NAdel PAI, che venga mo<strong>di</strong>ficata la fascia B <strong>di</strong> tutela fluviale incorrispondenza delle aree <strong>di</strong> pertinenza dell'impianto <strong>di</strong> lavorazioneinerti in loc. Cornacchia <strong>di</strong> San Polo d'Enza come da cartografia<strong>alle</strong>gata, poiché alla luce dei risultati <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o idraulicogeomorfologico<strong>di</strong> dettaglio prodotto dal Comune <strong>di</strong> San Polo d'Enzanon ricorrono in tale zona le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rischio definite dal PAI, cherisulta caratterizzata da elevate quote rispetto al deflusso delle pienee da un se<strong>di</strong>me consolidato esente da fenomeni <strong>di</strong> erosione <strong>di</strong>sponda.RRespinta.I contenuti degli stu<strong>di</strong> citati non permettono <strong>di</strong> operare una ridelimitazione della fascia Brispondente ai criteri utilizzati nel piano.246 2 5736 CALCESTRUZZI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VAL D'ENZATavola P13tutele/vincoliRifiutiSan Polo d'EnzaSi chiede <strong>di</strong> escludere l'area <strong>di</strong> pertinenza dell'impianto <strong>di</strong>trasformazione inerti in loc. Cornacchia <strong>di</strong> San Polo d'Enza d<strong>alle</strong>"Zone non idonee alla localizzazione <strong>di</strong> impianti per la gestione deirifiuti" normate dall'art. 92 delle norme <strong>di</strong> attuazione o, in alternativa<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare l'art. 92 delle norme <strong>di</strong> piano prevedendo l'ammissibilitàdegli impianti <strong>di</strong> lavorazione dei rifiuti derivanti da demolizioni e<strong>di</strong>lizie(non pericolosi), anche al fine <strong>di</strong> perseguire gli in<strong>di</strong>rizzi e lanormativa europea che, nel rispetto del principio dello svilupposostenibile, incentivano fortemente il risparmio delle risorse nonrinnovabili e propongono tassi <strong>di</strong> riciclaggio elevati.RRespintaIl sistema <strong>di</strong> vincoli e tutele che ha condotto alla in<strong>di</strong>viduazione delle zone non idoneealla localizzazione <strong>di</strong> impianti per la gestione dei rifiuti fa riferimento a strumentisovraor<strong>di</strong>nati (nella fattispecie il PAI), i cui <strong>di</strong>sposti non possono essere <strong>di</strong>sattesi dalPTCP.247 1 5737 FALABELLIPIETRO -MUSCASMARIA TERESAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.martedì 15 giugno 2010 Pagina 126 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione248 1 5740 RAMOLINIUMBERTO -BARONIMANUELAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.249 1 5741 MORINI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -LORENZOI/BARTavola P5aBARA - ARTIOLI tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioMontecchio EmiliaA sud ovest del centro capoluogo, un e<strong>di</strong>ficio rurale sarà interessatodal nuovo tracciato della tangenziale comunale Sud e pertanto se neè prevista la ricollocazione sul lotto in proprietà, rispettando le fasce<strong>di</strong> rispetto; rilevato che tale intervento <strong>di</strong> ricostruzione su altra area <strong>di</strong>se<strong>di</strong>me è in contrasto con l’art. 40 “zone <strong>di</strong> tutela or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> laghi,bacini e corsi d’acqua”, si richiede <strong>di</strong> riperimetrare l’art. 40 “zone <strong>di</strong>tutela or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d’acqua”.RRespinta, in quanto le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato. L'osservazione riguarda, infatti, la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica e <strong>di</strong>un'area sottoposta a "progetti <strong>di</strong> tutela, recupero e valorizzazione" già presenti nel PTCP1999 e confermate a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Zona <strong>di</strong> tutela e perimetro dei progetti eprogrammi <strong>di</strong> valorizzazione consentono <strong>di</strong> mantenere un corridoio <strong>di</strong> filtro ambientale traaree urbanizzate e nuova viabilità.250 1 5742 RAMOLINIGIUSEPPE -CIOFFI FLORIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.251 1 5743 CALCESTRUZZI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -VAL D'ENZA tavole programmatiche Allegato 10BaciniSan Polo d'EnzaSi chiede <strong>di</strong> stralciare dall'area in<strong>di</strong>viduata come possibile bacinonell'All. 10 delle NA "Bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impattoambientale" - scheda E04 "Cornacchia sud" la porzione <strong>di</strong> proprietàdell'osservante (da cartografia <strong>alle</strong>gata), in quanto la stessa è giastata oggetto, in passato, <strong>di</strong> attività estrattiva e risulta interamenteritombata, con le conseguenti <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> carattere tecnico edeconomico per la realizzazione del bacino previsto.RRespinta.Le perimetrazioni dei bacini <strong>di</strong> tipo A riportate nella cartografia dell'All. 10 comprendonoin<strong>di</strong>stintamente, in questa fase, il bacino e le aree relative <strong>alle</strong> opere naturalisticoambientali,volte anche al suo ottimale inserimento entro il progetto <strong>di</strong> Rete Ecologica<strong>Provincia</strong>le e potranno, comunque, essere ridefinite successivamente.Il PTCP prevede, infatti, che la misura "Misura bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impattoambientale" trovi attuazione attraverso uno specifico Programma bacini a basso impattoambientale, che definirà le con<strong>di</strong>zioni tecnico-ambientali-territoriali e le opportunitàtemporali per l'attuazione della misura stessa. Tale programma verrà definito avvalendosi<strong>di</strong> apposita concertazione e cooperazione con tutti i soggetti interessati, comprese lecomunità locali, fornirà gli in<strong>di</strong>rizzi e requisiti dei bacini e ne recepirà le localizzazioni,sulla base <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti conoscitivi - qualora necessari - e <strong>di</strong> criteri riconducibili<strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali-territoriali, localizzative, progettuali e temporali elencate nell'All.10 <strong>alle</strong> NA del piano, al quale si rimanda.252 1 5744 CARLETTIANDREA/GIANC.- ASTERINIANGELAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.253 1 5745 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -CAMPAGNOLA (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4EMILIATerritorio ruraleCampagnola EmiliaSi chiede maggior chiarezza delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione nel territoriourbanizzato/urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss.80/1 prot.3586martedì 15 giugno 2010 Pagina 127 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione253 2 5745 COMUNE DICAMPAGNOLAEMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloCampagnola Emilia Art. 7 ed Allegato 5 NASi chiede una migliore lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP.Si ritiene troppo limitata la percentuale del 5% per l’incremento delterritorio urbanizzabile, osservando che la eccessiva limitazione del“consumo <strong>di</strong> suolo” porta a concentrare la nuova e<strong>di</strong>ficazione,ricorrendo a tipologie a più piani non congruenti col paesaggio dellapianura reggiana; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> aumentare dal 5 all’8% lesoglie <strong>di</strong> incremento del territorio urbanizzabile.PAParzialmente accolta:La definizione del territorio urbanizzato è stabilita per legge e le norme del PTCP e deglistrumenti urbanistici comunali vi si attengono.Si evidenzia altresì che la localizzazione <strong>di</strong> previsioni inse<strong>di</strong>ative nelle frazioni e nei centriminori è <strong>di</strong>sciplinata, per il territorio <strong>di</strong> pianura od interessato da assi forti del trasportopubblico su ferro, dall'art. 7 comma 3, lett. A) secondo la definizione <strong>di</strong> livelliprestazionali dei centri urbani. In detta norma sono contemplati anche ampliamenti <strong>di</strong>centri minori purché già classificati come territorio urbanizzato/bile dagli strumentiurbanistici comunali vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP, che sono pertanto fatti salvi,e dotati <strong>di</strong> un livello minimo <strong>di</strong> strutturazione dei servizi e <strong>di</strong> un adeguato sistemafognario depurativo.Si evidenzia infine che in sede <strong>di</strong> <strong>osservazioni</strong> d'ufficio sono state apportate precisazionie mo<strong>di</strong>fiche al fine <strong>di</strong> favorire una maggiore comprensione della norma.La richiesta <strong>di</strong> incremento della quota <strong>di</strong> territorio urbanizzabile <strong>di</strong> cui al comma 5 art. 7delle Norme <strong>di</strong> Attuazione dal 5% all'8% si ritiene non accoglibile; tale sogliarappresenta un limite al consumo <strong>di</strong> suolo che il PTCP assume in quanto obiettivoafferente agli interessi sovracomunali e pertanto competenza del PTCP.Si procede per contro anche rispetto ad altre <strong>osservazioni</strong> pervenute alla <strong>di</strong>minuzionedella soglia <strong>di</strong> verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione dei piani dal 75% al 60%, ampliando inquesto modo i margini <strong>di</strong> operatività dei comuni in fase <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione dei PSC.253 3 5745 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CAMPAGNOLATavola P5aEMILIAtutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCampagnola EmiliaAl fine <strong>di</strong> chiarire l’interpretazione del comma 17 dell’art. 40, sirichiede <strong>di</strong> escludere d<strong>alle</strong> perimetrazione dell’art. 40 il territoriourbanizzato e le ipotesi <strong>di</strong> urbanizzazione alla data <strong>di</strong> adozione delPTCP.RImplicitamente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 163/3 prot.5054254 1 5746 OLMI WALTER -CATTABIANIFERRARI C.aspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.255 1 5751 OLMI MARIO -TROIEROMARISAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.256 1 5755 DE SIMONEANGIOLINA -CARUSOGAETANELLA -MASCIAVALENTINOaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.martedì 15 giugno 2010 Pagina 128 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione257 1 5759 MUSIFABRIZIO -DELMONTEPAOLAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.258 1 5761 FONTANADAULOaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.259 1 5765 FONTANAGABRIELE/NICOLAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.260 1 5767 BERNUZZIGIUSEPPE/ALESSIA CASELLIMARINELLAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.261 1 5782 MASCIAROMINA -PIETRO PAOLOG.aspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.martedì 15 giugno 2010 Pagina 129 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione262 1 5783 FRANZINIFLORIANO/LORENZO -LEONARDI M.aspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.263 1 5784 MONTIPOALESSANDRO/PIERLUIGICONGIU LUANAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.264 1 5785 MONTIPOAFRO PIETRO -VALERIANIMARIA L.-FRASCARIPAOLAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.265 1 5786 ROSSI PIERLUIGI -GIBERTINICESIRAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:-approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;-definire il cronoprogramma della viabilità;-riformulare la previsione;-<strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;-<strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con partiucolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.266 1 5787 DI ROSAFILOMENA/ANTONIOaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:-approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;-definire il cronoprogramma della viabilità;-riformulare la previsione;-<strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;-<strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con partiucolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.martedì 15 giugno 2010 Pagina 130 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione267 1 5788 ROSSIALESSANDRO -VERALDIANDREAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:-approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;-definire il cronoprogramma della viabilità;-riformulare la previsione;-<strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;-<strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con partiucolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.268 1 5789 ROSSIELEONORAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.269 1 5790 LODIGIUSEPPE -GRIMELLIOMBRETTAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.270 1 5791 DE SICACOSTANTINO -CAIAZZAFILOMENAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.271 1 5792 MALAGUTIANGELO - DESICA RITAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.martedì 15 giugno 2010 Pagina 131 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione272 1 5793 LOMBARDIMARCO -FELISA PAOLAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.273 1 5794 LOMBARDILUCIANA/GERMANO - MUSIVERONaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.274 1 5795 LANZILAURINO -CASONIPATRIZIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.275 1 5796 RABOTTIEMANUELA -FERRARI ALFAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.276 1 5797 LANZI GIULIO -GALEAZZI ILVAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.martedì 15 giugno 2010 Pagina 132 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione277 1 5798 MANENTICAROLINA/LUCA-BELLESIGIOVANNAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.278 1 5799 CABASSIDIMES -CONVENTIGIANFRANCAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.279 1 5800 BACCARANILUISELLA-MORINIFIORITA-PELOSIaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.280 1 5801 BACCARANIFERNANDO/RITA - DI PALMA Maspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.281 1 5802 COSTISABRINAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.martedì 15 giugno 2010 Pagina 133 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione282 1 5803 COSTI FABIO -SANSEVERINOMARIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAmbiti produttivisovracomunaliCanossaCon riguardo all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>Canossa si propone <strong>di</strong>:- approfon<strong>di</strong>re la Valsat attraverso la VIA o la VAS e valutare leprevisioni;- definire il cronoprogramma della viabilità;- riformulare la previsione;- <strong>di</strong> rispettare quanto definito dalla L.R. 20/2000, art. A-13;- <strong>di</strong> farsi carico delle risposte ai contributi dei partecipanti allaConferenza <strong>di</strong> Pianificazione - PTCP con valore <strong>di</strong> PSC dei Comuni<strong>di</strong> Baiso - Canossa - Casina - Vetto - Villa Minozzo, con particolareriferimento ai contributi <strong>di</strong> ARPA, AUSL, Servizio Tecnico <strong>di</strong> bacino,Regione Emilia-Romagna, e agli approfon<strong>di</strong>menti richiesti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 219/1 prot. 5697.283 1 5804 CONFCOOP.UNIONEPROV.LE DIREGGIO E.mo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaSi sollevano dubbi <strong>di</strong> legittimità circa l’apposizione <strong>di</strong> limiti econ<strong>di</strong>zionamenti autorizzativi riguardanti gli impianti da fontirinnovabili in territorio rurale. Si ritiene non conforme <strong>alle</strong> leggi vigentil’apposizione <strong>di</strong> limiti <strong>di</strong> potenza e <strong>di</strong> superficie. Si chiede lo stralciodelle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 16, comma 17PAParzialmente accolta, riformulando l'articolo anche a seguito <strong>di</strong> accoglimento <strong>di</strong> riservaregionale. Si veda anche la controdeduzione all'oss. 158/1 prot. 4944.284 1 3587 PARCO NAZ.APPENN.TOSCOEMILIANOridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioIl PTCP adottato inserisce le aree poste a sud <strong>di</strong> Ospitaletto, inComune <strong>di</strong> Ligonchio, e interessate dal sistema piste-impiantisciistici tra le "Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44 delle Norme. Talezonizzazione preclude la possibilità <strong>di</strong> effettuare interventi necessarialla funzionalità degli impianti, interventi che, al contrario, non sonopreclusi d<strong>alle</strong> norme <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a del Parco relative <strong>alle</strong> "zone 3"del Decreto istitutivo, <strong>di</strong> cui fanno parte le aree oggetto <strong>di</strong>osservazione, in quanto la presenza ed attività degli impianti sciisticiè stata considerata un elemento non trascurabile nell'economia delsistema locale e del conseguente presi<strong>di</strong>o territoriale dell'area.La pianificazione del Parco, in corso <strong>di</strong> redazione, conferma lein<strong>di</strong>cazioni contenute nel Decreto istitutivo, non solo in or<strong>di</strong>ne alriconoscimento e sostegno del rilevo che detti impianti rivestononell'economia della fruizione del Parco, ma anche per quantoriguarda la coerenza <strong>di</strong> livelli più circoscritti <strong>di</strong> tutela, previsti d<strong>alle</strong>norme <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, con la natura delle risorse presenti nell'area,tenuto conto anche che non risulta interessata dall'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong>habitat d'interesse comunitario identificati per la realizzazione <strong>di</strong>Rete Natura 2000.Si chiede la mo<strong>di</strong>fica dell'in<strong>di</strong>viduazione cartografica del Pianoadottato, estendendo le "Zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggisticoambientale" sino a farle coincidere con la "zona 3" delimitata dalDecreto istitutivo del Parco e comprendendo anche l'interclusa areaclassificata "Zona 2", che in fase <strong>di</strong> stesura del Piano territorialeverrà classificata come "Zona 3".RRespinta.Come affermato dalla Regione con la lettera del 19 maggio 2010 prot.135620, emanataa seguito della fase <strong>di</strong> valutazione delle controdeduzioni e <strong>di</strong> accertamento deipresupposti per l'approvazione del PTCP prescindendo dall'intesa con la Regione,l'osservazione del Parco nazionale è da ritenersi respinta in quanto relativa ad un'estesamo<strong>di</strong>fica della Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica che comporta variante sostanziale sia al PTPRsia al PTCP.Si è del parere che la suddetta mo<strong>di</strong>fica si possa proporre, adeguatamente supportatada valutazioni paesaggistico-ambientali dello stato dei luoghi e delle <strong>di</strong>namiche in atto,nel Piano territoriale del Parco Nazionale, strumento che è soggetto ad approvazione daparte della Regione, con variante al PTPR. Infatti per effetto dell'abrogazione dell'art. 24della L.R. 20/2000 ad opera della L.R. n. 23/2009 le proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica dellezonizzazione <strong>di</strong> tutela seguiranno la procedura definita dall'art. 40-quinquies e pertantosaranno approvate dall'Assemblea legislativa regionale e non più dalla <strong>Provincia</strong> convarianti al PTCP285 1 5806 AMARCORDIMMOBILIARE -FENICEIMMOBILIAREridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCasalgrandeSi richiede la eliminazione della tutela prevista dall’art. 42 “zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale” in una vasta areaagricola posta in fregio a Via Canale e contigua ad una zona <strong>di</strong>recente urbanizzazione, affinché nel re<strong>di</strong>gendo PSC comunalepossa essere previsto un ambito <strong>di</strong> espansione residenziale in cuidelocalizzare delle volumetrie esistenti prospicienti la stradaprovinciale <strong>Reggio</strong> - Sassuolo.RRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una nuova zona <strong>di</strong> tutela paesistica apposta dalPiano adottato. La revisione ed aggiornamento <strong>di</strong> "sistemi, zone ed elementi strutturantila forma del territorio e <strong>di</strong> specifico interesse naturalistico", è supportata da articolateanalisi e valutazioni paesaggistiche, descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano.Le proposte <strong>di</strong> nuove tutele rispetto al PTCP 1999 sono state inoltre attentamentevalutate con i Comuni interessati prima dell'adozione del Piano.Le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazione paesaggisticarispetto a quanto già considerato per la valutazione dell'interesse paesaggisticoambientaledell'area nell'ambito dell'elaborazione del Piano adottato, pertanto la propostaè respinta.286 1 5807 DITTAridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CASALGRANDETavola P5aPADANA tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCasalgrandeSi chiede <strong>di</strong> stralciare d<strong>alle</strong> “zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale”, art. 42 delle Norme, l'area in proprietàposta a sud della nuova Pedemontana, in<strong>di</strong>cata in <strong>alle</strong>gato, cheinteressa parte delle aree annesse allo stabilimento industrialeceramico destinate a stoccaggio all'aperto, parcheggi e fabbricati <strong>di</strong>servizio (attualmente in ristrutturazione) ed il nuovo accesso dallastrada Pedemontana, in corso <strong>di</strong> realizzazione.AAccolta.Nel Piano adottato la tutela "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", perquanto riguarda la proprietà della <strong>di</strong>tta osservante, è stata estesa erroneamente su areadestinata dal vigente PRG del Comune <strong>di</strong> Casalgrande a "servizi logistici <strong>alle</strong> attivitàproduttive" (zona D 1.4), "strade <strong>di</strong> interesse sovracomunale" (zona FB 3) e "zona <strong>di</strong>mitigazione degli impatti ambientali delle infrastrutture stradali e ferroviarie e attivitàproduttive" (zona FB 5). Trattasi <strong>di</strong> errore materiale quin<strong>di</strong> la proposta è accolta.martedì 15 giugno 2010 Pagina 134 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione287 1 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALIsemplificazione norme Relazione Generale RP Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroSi osserva:- La notevole complessità e il livello <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento fanno temereche il Piano possa evolvere da strumento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo a strumentourbanistico <strong>di</strong> dettaglio.- Si concorda con quanto affermato nel Rapporto Ambientale delPTCP in merito alla necessità snellire norme e proce<strong>di</strong>menti, conparticolare riferimento al D.Lgs 4/2008.Si chiede, al fine <strong>di</strong> consentire una rapida evoluzione delle previsioni<strong>di</strong> Piano, che siano previsti iter semplificati per la correzione <strong>di</strong>eventuali errori materiali o norme da adeguare, attraverso lacreazione <strong>di</strong> tavoli permanenti, con il coinvolgimento delle miglioriprofessionalità.NPNon pertinente.Si precisa che il PTCP è stato elaborato in conformità con la L.R. 20/00 quale pianocontenente in<strong>di</strong>rizzi, <strong>di</strong>rettive e prescrizioni per le <strong>di</strong>verse funzioni ad esso assegnate.Essendo inoltre un PTCP che ha integrato molti piani settoriali, nonché assunto funzioniassegnate da numerose leggi <strong>di</strong> settore è evidentemente un piano più complesso <strong>di</strong> unpiano che affronta un solo aspetto del governo del territorio (ad esempio la tutela delpaesaggio). Tuttavia il compito <strong>di</strong> essere atto <strong>di</strong> pianificazione che coor<strong>di</strong>na e integra<strong>di</strong>verse materie settoriali (acque, <strong>di</strong>fesa del suolo, paesaggio, commercio, ecc.) necostituisce la sua ricchezza, semplificando per enti e citta<strong>di</strong>ni la consultazione <strong>di</strong>svarianti piani settoriali.Sul versante degli approfon<strong>di</strong>menti si ritiene che il piano abbia correttamente indagato i<strong>di</strong>versi fenomeni territoriali per meglio argomentare le proprie scelte e, non ultimo, fornireai Comuni, tecnici e citta<strong>di</strong>ni dati utili all'espletamento delle loro attività istituzionali,professionali e <strong>di</strong> conoscenza del territorio in cui operano e vivono.Come previsto dall'art. 100 delle NA la <strong>Provincia</strong> si doterà <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> attuazionedel Piano e, sulla base del Rapporto ambientale, <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> monitoraggio deglieffetti e dell'efficacia del piano stesso. Se per quanto attiene la definizione <strong>di</strong> procedureaccelerate per la correzione <strong>di</strong> errori materiali, si rinvia <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni della L.R.6/2009, per quanto riguarda il monitoraggio e l'applicazione tecnica dei contenutiinnovativi del piano la <strong>Provincia</strong> adotterà tutte le modalità <strong>di</strong> coinvolgimento econcertazione con i vari soggetti interessati.287 2 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aRete ViariaSi sollecita l'approfon<strong>di</strong>mento del tema Area Vasta, nato a marginedella Conferenza <strong>di</strong> Pianificazione del PTCP, soprattutto dal punto <strong>di</strong>vista infrastrutturale e viabilistico.- Via Emilia bis: il tratto verso Modena resta a sud della ferroviainnestandosi in modo poco lineare con le tangenziali <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> eModena; si evincono insufficienti collegamenti nord - sud e non èaffrontato l'attraversamento nord - sud del capoluogo;- Il sistema ra<strong>di</strong>ocentrico <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> creerà carenze nella mobilità acausa dell'insufficienza degli assi stradali;- Si auspica l'intensificazione dei collegamenti tra Cavriago eScan<strong>di</strong>ano con la nuova Via Emilia;- Si ritiene insufficiente la viabilità <strong>di</strong> collegamento con il nuovocasello autostradale citta<strong>di</strong>no e si auspica un completo rior<strong>di</strong>no <strong>di</strong>quel settore <strong>di</strong> città;- Si propone un nuovo ponte in prossimità <strong>di</strong> Castellarano e Rotegliaper drenare il traffico sulla ex 486 proveniente dal crinalemodenese - reggiano;- Si propone un nuovo collegamento tra la nuova SP 3 e CastelnovoSotto con estensione a Praticello, per <strong>di</strong>stribuire il traffico nella zonanord della provincia;- Si evidenzia la mancanza <strong>di</strong> nuove previsioni per la viabilità dellazona collinare e montagna, ad eccezione della SS 63;- Si rimarcano i seguenti punti strategici: gerarchizzazione dei flussi<strong>di</strong> traffico, separazione netta dei passanti nord - sud e est - ovestdella città, linearizzazione dell'anello delle tangenziali, nuovicollegamenti a servizio del casello autostradale, favorire la mobilitàdella popolazione sul territorio provinciale.- Si con<strong>di</strong>vide la scelta del trasporto pubblico su ferro ad altafrequenza, ma si giu<strong>di</strong>ca la rete esistente insufficiente: si propone ilripristino del collegamento con Montecchio e Correggio el'estensione della linea fino a Veggia ed eventualmente Castellarano.PAParzialmente accolta.Gli obiettivi strategici del sistema <strong>di</strong> infrastrutture per la mobilità sono stati con<strong>di</strong>visi daglienti partecipanti alla conferenza <strong>di</strong> pianificazione, da cui è scaturito l'assetto progettualedefinito dal Piano, che peraltro conferma in buona parte quello del PTCP 1999.Per quanto attiene la via Emilia Bis tra <strong>Reggio</strong> E. e Rubiera il PTCP conferma quanto giàprevisto nei rispettivi piani urbanistici comunali, opera prioritaria, tra l'altro già in fase <strong>di</strong>progettazione.Le connessioni nord - sud sono affidate al sistema degli assi "Val d'Enza", "Centrale" ed"Orientale" perpen<strong>di</strong>colare al sistema est-ovest pedemontana-via Emilia-cispadana, giàprevisto nel PTCP vigente ed in fase avanzata <strong>di</strong> progettazione e realizzazione.L'attraversamento <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia è affidato al completamento dell'anello delletangenziali per contro la progettazione <strong>di</strong> un assetto ottimale delle connessioni tra laviabilità urbana della città <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia ed il nuovo casello spetta al piano urbanisticocomunale.La richiesta <strong>di</strong> inserimento <strong>di</strong> un nuovo collegamento tra la nuova SP3 e Castelnuovo <strong>di</strong>Sotto con estensione a Praticello non appare sostenuta da adeguate motivazioni <strong>di</strong>or<strong>di</strong>ne tecnico (stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> traffico) rispetto ai flussi potenzialmente intercettati (est-ovest);Con riguardo all'intensificazione dei collegamenti tra Scan<strong>di</strong>ano/Cavriago e la via Emliasi evidenzia che l'assetto infrastrutturale previsto nella tav. P3a già contempla adeguateconnessioni esistenti o previste con il futuro asse della via Emilia - bis.La previsione del potenziamento delle connessioni tra il versante modenese e reggianodel <strong>di</strong>stretto ceramico è già menzionata d<strong>alle</strong> norme <strong>di</strong> Piano (art. 29 comma 10).Con riguardo al sistema della mobilità su ferro si evidenzia che la tav. P3a nonché lenorme e la relazione <strong>di</strong> Piano già contemplano la possibilità <strong>di</strong> estensione delle lineeferroviarie del Servizio <strong>di</strong> bacino (ACT), laddove fattibili dal punto <strong>di</strong> vista tecnicoeconomicoed ambientale, prevedendo la definizione nei piani urbanistici comunali, inassenza <strong>di</strong> progetti, <strong>di</strong> adeguati corridoi <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a infrastrutturale.Si fa infatti presente che la voce <strong>di</strong> legenda della tavola P3a "assi forti TPL gomma,specializzati o in sede promiscua" riporta un errore materiale: l TPL gomma va rettificatoin TPL, così come riferito nella osservazione d'ufficio.287 3 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Inse<strong>di</strong>amenti commercialiIn merito al sistema del commercio, visti i tempi ristretti, non si è ingrado <strong>di</strong> entrare nel merito della questione e delle eventuali ricadutesulle pianificazioni sottor<strong>di</strong>nate se non per far notare che, anche inquesto capitolo, il PTCP norma dettagliatamente comune percomune un ampia gamma <strong>di</strong> strutture commerciali, anche <strong>di</strong><strong>di</strong>mensioni contenute con la conseguenza <strong>di</strong> presentarsimaggiormente come un Piano urbanistico che come un Pianoterritoriale.PAParzialmente accolta.Il Titolo III delle Norme <strong>di</strong> Attuazione non contiene, come evidenziato nell’osservazione,una <strong>di</strong>sciplina "dettagliata per ogni comune".Il <strong>di</strong>spositivo normativo e cartografico del PTCP è coerente e conforme <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizionilegislative ed <strong>alle</strong> <strong>di</strong>rettive regionali vigenti in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina degli inse<strong>di</strong>amenticommerciali che definiscono le competenze e le funzioni assegnate al piano territoriale<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento.Si precisa che, anche in parziale accoglimento della presente osservazione, si èprovveduto alla semplificazione delle tipologie commerciali <strong>di</strong> cui all'art. 18.martedì 15 giugno 2010 Pagina 135 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione287 4 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALIintegrazioni/mo<strong>di</strong>ficheQCRelazione GeneraleQCAltroSi segnala la necessità <strong>di</strong> implementare il Data base cartograficogeoreferenziato in modo da consentire il costante aggiornamentocon la pianificazione comunale.IAImplicitamente accolta, si evidenzia tuttavia che la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia è dotata <strong>di</strong>un sistema informativo territoriale nel quale convoglieranno una volta approvati anche glielaborati del PTCP tanto del quadro conoscitivo che <strong>di</strong> progetto utili anche per ilmonitoraggio dello stesso (art. 103). Nello specifico il SIT è dotato <strong>di</strong> un mosaico deiPRG/PSC in costante aggiornamento secondo le modalità stabilite con <strong>di</strong>rettivaregionale. Riguardo a ciò i Comuni rappresentano i titolari delle informazioni <strong>di</strong> base dainserire nel mosaico. Pur riscontrando non sempre un tempestivo aggiornamento, peroggettivi problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso livello <strong>di</strong> informatizzazione degli strumenti locali si riba<strong>di</strong>scela sempre massima <strong>di</strong>sponibilità , come sinora avvenuto, alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> tali dati.287 5 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALIintegrazioni/mo<strong>di</strong>ficheRPRelazione Generale RP Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroSi propone la sottoscrizione <strong>di</strong> un protocollo d'intesa per l'istituzione<strong>di</strong> un tavolo tecnico permanente in merito a: monitoraggio della faseapplicativa del PTCP negli strumenti comunali, momenti <strong>di</strong>formazione professionale, adeguata comunicazione ai citta<strong>di</strong>ni,semplificazione procedure, <strong>di</strong>ffusione dei servizi telematici.287 6 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroTitolo I art. 2 comma 3 lettera c)Si chiede <strong>di</strong> precisare che le prescrizioni <strong>di</strong> PTCP non si applicanoai Piani Particolareggiati e PUA in itinere.287 7 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleSi contesta la terminologia del comma 4 art. 6 NA, nella parte in cui<strong>di</strong>spone che “gli strumenti urbanistici comunali definiscono la<strong>di</strong>sciplina delle attività agricole”, in quanto uno strumentourbanistico non è idoneo a seguire con rapi<strong>di</strong>tà le necessità tecnichee <strong>di</strong> mercato.287 8 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleTitolo I art. 6 comma 4 lettera h) punti 1)Appare eccessivamente penalizzante vietare ogni ampliamento deifabbricati <strong>di</strong> interesse storico architettonico, culturale e testimoniale:si propone <strong>di</strong> consentire ampliamenti fino ad almeno il 30% deivolumi esistenti.IARPARImplicitamente accolta.Si con<strong>di</strong>vide la proposta che, per quanto attiene il PTCP (monitoraggio dello stato <strong>di</strong>attuazione del piano), è già contemplata nelle norme <strong>di</strong> attuazione e nel Rapportoambientale. Per quanto attiene gli altri temi la <strong>Provincia</strong> continuerà ed, anzi implementeràtutte le azioni <strong>di</strong> massima <strong>di</strong>ffusione dei contenuti del piano, organizzando anche, inaccordo con gli Or<strong>di</strong>ni professionali, appositi momenti formativi. Per quanto riguarda lasemplificazione delle procedure è obiettivo primario <strong>di</strong> questa Amministrazione lavorarein tal senso e nel rispetto delle procedure previste per legge.RespintaI piani attuativi in itinere non sono idonei <strong>di</strong> per sé ad essere esclusi dall'applicazionedelle prescrizioni del nuovo PTCP, poiché non hanno ancora consolidato <strong>di</strong>rittiurbanistici irreversibili.In tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti urbanistici acquisiti è consolidato l’orientamento giurisprudenziale chesolo la convenzione stipulata sia in grado <strong>di</strong> resistere <strong>alle</strong> innovazioni urbanistiche, inquanto è dalla stessa che scaturisce l’effetto attuativo. Consiglio <strong>di</strong> Stato, IV, 1 ottobre2004 n. 6401.Si tenga presente che il comma 2 dell’art.106, fa salve le previsioni vigenti ( e quin<strong>di</strong>anche i successivi piani attuativi) per le parti <strong>di</strong> tutela paesaggistica aggiunte rispetto alPTCP del 1999.Parzialmente accolta.Si chiarisce che il com. 4, art. 6, si riferisce ai contenuti della pianificazione ai sensi dallal.r. 20/2000, la quale attribuisce agli strumenti <strong>di</strong> governo del territorio il compito <strong>di</strong>definire la <strong>di</strong>sciplina degli usi e degli interventi ammissibili nei <strong>di</strong>versi ambiti in<strong>di</strong>viduatidai piani. In tal senso si precisa che attraverso l’espressione <strong>di</strong> “<strong>di</strong>sciplina delle attivitàagricole” si è inteso richiamare gli obiettivi generali <strong>di</strong> sostenibilità perseguiti dallapianificazione ai sensi in particolare dell’art. A-16 della l.r. 20/2000 nonché del Pianoregionale <strong>di</strong> tutela delle acque, come ripresi <strong>alle</strong> lettere a) e b) del suddetto comma,aventi contenuto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo per i piani urbanistici comunali. In parziale accoglimento <strong>di</strong>quanto richiesto si sopprime il contenuto del punto b) del comma 4.Nell’ambito delle <strong>osservazioni</strong> d’ufficio si è inoltre provveduto a migliorare il lessiconormativo per renderne maggiormente chiaro il significato.Respinta.Si ritiene quanto <strong>di</strong>sposto conforme e coerente con la L.R. 20/00 e la L.R. 31/02. L'art. A-9, comma1 della L.R. 20/00, <strong>di</strong>spone infatti che gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storicoarchitettonicosono soggetti a categorie <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> tipo conservativo, così anche ilcomma 2 prevede che gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-culturale e testimoniale sianosoggetti ad interventi <strong>di</strong> recupero. Fermo restando che la L.R. 31/02 assimila gliinterventi <strong>di</strong> ampliamento alla nuova costruzione non si ritiene legittima tale <strong>di</strong>sposizionegenerale, per contro è demandata ai comuni la definizione delle categorie d'intervento inrelazione al valore dei singoli e<strong>di</strong>fici/manufatti sempre in conformità alla legislazionevigente.martedì 15 giugno 2010 Pagina 136 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione287 9 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleTitolo I art. 6 comma 4 lettera j)Si chiede <strong>di</strong> precisare che la documentazione tecnico economica,richiesta per <strong>di</strong>mostrare le esigenze <strong>di</strong> tipo produttivo, deve esseresottoscritta da professionista abilitato ed iscritto all'alboprofessionale.NPNon pertinente.Si rileva che in sede <strong>di</strong> Riserve ed <strong>osservazioni</strong> al PTCP adottato, si è provveduto aspecificare ai sensi della lett. b), com. 3, art. A-19 della l.r. 20/2000 che negli ambiti adalta vocazione produttiva agricola le nuove esigenze e<strong>di</strong>ficatorie sono ammesse solo inragione <strong>di</strong> specifici programmi <strong>di</strong> riconversione o ammodernamento dell'attività agricola.Stante quanto sopra riportato, si ritiene comunque più opportuno che tale precisazionenonché la definizione dei contenuti <strong>di</strong> tali programmi sia demandata ai Comuni.287 10 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aTerritorio ruraleTitolo I art. 6 comma 5Si ritiene la definizione degli ambiti agricoli da parte del PTCP unain<strong>di</strong>viduazione troppo <strong>di</strong> dettaglio, da lasciare alla "sensibilità"comunale.IAImplicitamente accolta.Il PTCP ha agito nel rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui alla L.R. 20/2000 in quantocompetenze assegnate dalla legge alla pianificazione provinciale (art. A-16 comma 2)operando una prima in<strong>di</strong>viduazione degli ambiti del territorio rurale da meglio precisarsiin sede <strong>di</strong> pianificazione comunale. Per i dettagli circa i criteri utilizzati si rimanda allalettura dell'Allegato 4 NA, paragrafo 1, ed alla Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano, paragrafo4.3.3.287 11 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloTitolo II art. 7 comma 5Pur comprendendo spirito e ragione della soglia massima fissata perl'aumento del territorio urbanizzato, si rileva che la sua applicazionegeneralizzata risulta incapace <strong>di</strong> perseguire l'obiettivo con equilibrioe armonico sviluppo, in quanto premia i territori che più hannoconsumato territorio; si chiede <strong>di</strong> rivedere la norma.287 12 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altroTitolo II art. 10 comma 2Il tema dell'E<strong>di</strong>lizia Residenziale Sociale è fondamentale anche per ipiani sottor<strong>di</strong>nati e andrebbe approfon<strong>di</strong>to dal punto <strong>di</strong> vistaapplicativo.Si rilevano un paio <strong>di</strong> incongruità: la legge regionale parla <strong>di</strong>realizzare l' ERS in ambiti territoriali, la cui definizione non è stataancora declinata, per cui la norma risulta incompleta perl'applicazione; la misura percentuale minima del 20% non tieneconto delle <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>namiche dei Comuni: è necessario prevedereun margine <strong>di</strong> flessibilità <strong>di</strong> previsione ed attuazione.287 13 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivi comunaliTitolo II artt. 11 e 12Si con<strong>di</strong>vide la previsione <strong>di</strong> concentrare gli inse<strong>di</strong>amenti produttivi,ma esistono imprese <strong>di</strong>fficilmente delocalizzabili, per le quali occorrevalutare caso per caso con una certa flessibilità.RIAIARespinta.Osservazione respinta in quanto la definizione <strong>di</strong> una soglia massima <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong>suolo quale incremento percentuale del territorio urbanizzato (definito dal Comuneall'atto <strong>di</strong> elaborazione dello strumento urbanistico) consente ampliamenti proporzionalial rango del centro urbano e, pertanto, alla possibile domanda abitativa generata dallostesso. L'aver altresì escluso d<strong>alle</strong> soglie <strong>di</strong> incremento i tessuti con destinazione <strong>di</strong> tipoproduttivo è stata scelta orientata proprio a rendere il più possibile perequate dette soglie.La definizione delle soglie <strong>di</strong>stingue tra fasce, come quella dell'alta pianura epedecollina, con problematiche ambientali <strong>di</strong>fferenti attribuendovi percentuali <strong>di</strong>incremento <strong>di</strong>fferenti. I comuni citati dall'osservante presentano infatti soglie massime<strong>di</strong>fferenti proprio per la loro collocazione in ambiti <strong>di</strong>fferenti.Nel caso della fascia della pedecollina-alta pianura, in analogia con il PTCP approvatodella <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Modena ed assumendo le <strong>di</strong>rettive del Piano Regionale <strong>di</strong> Tutela delleAcque, la soglia definita è ritenuta coerente con gli obiettivi <strong>di</strong> tutela della risorsa idricasotterranea.Implicitamente accolta.La norma si ritiene in linea con quanto previsto dal progetto <strong>di</strong> legge citato.L'art. 10 delle Norme <strong>di</strong> attuazione consente la possibilità <strong>di</strong> variare detta quota (quin<strong>di</strong>anche una sua <strong>di</strong>minuzione) nel caso vi sia una concertazione tra enti territoriali onell'ambito dell'elaborazione <strong>di</strong> piani in forma associata od attraverso specifici accor<strong>di</strong>territoriali con la <strong>Provincia</strong> e sempre in ragione <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti del quadro conoscitivoinerenti il <strong>di</strong>sagio abitativo. La "flessibilità <strong>di</strong> previsione" menzionata è pertanto ammessaentro tali limiti, la "flessibilità <strong>di</strong> attuazione" spetta al Comune nell'ambito del POC.Implicitamente accolta in quanto gli articoli 11 e 12 consentono già ampliamenti peraziende inse<strong>di</strong>ate.martedì 15 giugno 2010 Pagina 137 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione287 14 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione RifiutiTitolo II art. 15Non si comprende come la <strong>Provincia</strong> intenda affrontare il tema dellosmaltimento rifiuti; il tema dovrà essere affrontato con con<strong>di</strong>visione epartecipazione.287 15 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaTitolo II art. 16Si evidenzia una forte complicazione normativa sul tema dellasostenibilità energetica, con limitazioni che dovrebbero esserelasciate alla VAS: ad esempio limitazioni alla potenza elettrica interritorio rurale, limitazione alla raccolta <strong>di</strong> biomasse nel raggio <strong>di</strong> 15Km, limitazione degli impianti eolici a quote superiori a 1.200 m slm.NPPANon pertinente.Si segnala che la <strong>Provincia</strong> è dotata <strong>di</strong> un Piano provinciale <strong>di</strong> gestione dei rifiuti (PPGR)vigente dal 2004 al quale si rinvia per i più specifici argomenti e, concordando sullepositive opportunità dei percorsi partecipati e <strong>di</strong> informazione, si precisa che essi sonostati effettuati in sede dei processi e proce<strong>di</strong>menti ai sensi della L.R. 20/2000 perl'approvazione del citato PPGR e che proseguiranno in prossime attività inerenti ladefinizione localizzative dei futuri impianti.Si ricorda inoltre che nel 2006 è stato approvato un protocollo d'intesa tra <strong>Provincia</strong>,Comuni ed Agenzia d'ambito per la definizione della migliore impiantistica da adottareper il trattamento dei rifiuti urbani in attuazione del PPGR; in base al protocollo sono staticostituiti 3 tavoli <strong>di</strong> lavoro: un tavolo istituzionale, un tavolo tecnico, ed un tavolo interassociativo,cui sono stati chiamati a partecipare le associazioni <strong>di</strong> categoria, leassociazioni ambientaliste e quelle portatrici <strong>di</strong> interessi <strong>di</strong>ffusi.Il tavolo tecnico ha formulato e rielaborato tre alternative impiantistiche, in 15 sedute; iltavolo istituzionale ha esaminato e <strong>di</strong>scusso le <strong>di</strong>verse ipotesi in 9 sedute; il tavolo interassociativo,costituito nel 2008, ha esaminato e <strong>di</strong>scusso le proposte in campo in 3sedute.Le conclusioni del suddetto percorso sono state approvate con delibera della Giunta<strong>Provincia</strong>le n.70 del 2009, con la quale si è optato per l'ipotesi imme<strong>di</strong>ata dell'impianto <strong>di</strong>trattamento meccanico biologico, riservando ad ulteriori valutazioni, una volta che il TMBsarà entrato in funzione, la definizione dell'impianto <strong>di</strong> recupero energetico.Parzialmente accolta, riformulando in accordo con la regione le <strong>di</strong>sposizioni dell’art. 16,commi da 17 a 21 e <strong>di</strong> conseguenza dell’<strong>alle</strong>gato 5 NA, punto 7.4, al fine <strong>di</strong> rendereperfetta coerenza fra le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> PTCP, la legislazione vigente e le funzioni in capoalla Regione in materia energetica.Si precisa comunque che ai sensi del d.lgs 387/2003, se è vero che gli impianti inoggetto possono essere ubicati anche in zone agricole, è altrettanto vero che nellalocalizzazione occorre tenere conto delle <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> sostegno al settoreagricolo, con particolare riferimento <strong>alle</strong> tra<strong>di</strong>zioni agroalimentari locali, alla tutela dellabio<strong>di</strong>versità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale: tutti elementiampiamente stu<strong>di</strong>ati e documentati nel PTCP, e costituenti obiettivi strategici al paridella sostenibilità energetica del territorio. Del resto le norme in oggetto riguardano ilterritorio rurale, mentre in quello urbanizzato non c’è alcuna limitazione.Riguardo agli impianti che producono energia dall’utilizzo <strong>di</strong> biomassa/biogas, il PTCPha tentato <strong>di</strong> introdurre criteri che risultassero efficaci a <strong>di</strong>sciplinare ciò che si possadavvero considerare energia rinnovabile da ciò che non lo è.In quest’ottica sono stati introdotti i criteri della filiera corta e della provenienza dellamateria prima prevalentemente d<strong>alle</strong> aziende del territorio <strong>di</strong> riferimento al fine <strong>di</strong> limitarefenomeni speculativi, legati agli incentivi statali, ma capaci <strong>di</strong> produrre criticità ambientaligravi non preventivamente valutabili. Si pensi ad esempio al problema dello smaltimentodel <strong>di</strong>gestato, in un territorio in cui si affrontano già con gravi <strong>di</strong>fficoltà i problemi <strong>di</strong> tuteladella qualità delle acque, legati anche allo span<strong>di</strong>mento dei liquami derivanti dai quasi140.000 capi <strong>alle</strong>vati per il settore bovino e più <strong>di</strong> 400.000 capi <strong>alle</strong>vati per il settoresuino.Compito esplicitamente assegnato <strong>alle</strong> province dalla L.R. 26/04 è quello <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare inmodo efficace sostenibilità energetica e sostenibilità ambientale, dal momento che “leProvince esercitano altresì le funzioni <strong>di</strong> pianificazione territoriale riconosciute loro dallalegislazione nazionale e regionale”.Lo scopo delle norme <strong>di</strong> piano oggetto <strong>di</strong> osservazione non hanno quin<strong>di</strong> l’obiettivo <strong>di</strong>limitare lo sviluppo degli impianti, ma al contrario <strong>di</strong> assicurarne “l’or<strong>di</strong>nato sviluppo” everificarne la congruenza con gli altri strumenti <strong>di</strong> pianificazione e programmazionegenerali e <strong>di</strong> settore.Per quanto concerne la fonte energetica eolica, la quale ha evidentemente maggiore<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorsa in territorio montano, pur con<strong>di</strong>videndo la proposta, si rileva cheessa è in contrasto con l’art. 9 del PTPR, il quale per i territorio al <strong>di</strong> sopra dei 1.200m.slm. non prevede la possibilità <strong>di</strong> realizzare opere <strong>di</strong>verse da quelle in<strong>di</strong>cate ai commi3 e 5. L’art. 37 del PTCP non può contenere <strong>di</strong>sposizioni in contrad<strong>di</strong>zione rispetto alpiano sovraor<strong>di</strong>nato.martedì 15 giugno 2010 Pagina 138 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione287 16 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione BoschiSi contesta la definizione del sistema forestale boschivo assunta nelpiano (art. 38) e si suggerisce <strong>di</strong> assumere quella delle Normemetodologiche per la carta forestale regionale.287 17 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione BoschiTitolo III art. 38 commi 8 e 9Gli interventi ammessi nelle aree boscate appaiono troppo limitativi:sarebbe necessario consentirne l'utilizzo ad uso turistico ricreativo,con la possibilità <strong>di</strong> realizzare opere e strutture per la pubblicafruizione; analogamente sarebbe da valorizzare l'uso selvicolturalecon la possibilità <strong>di</strong> costruire fabbricati <strong>di</strong> servizio all'attività.NPRNon pertinente.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 inapplicazione delle "Norme Metodologiche della Carta Forestale della Regione Emilia-Romagna " del 2002 e delle successive Norme Tecniche del 2003 contenutenell’Allegato A2 al Piano regionale <strong>di</strong> sviluppo rurale che ha finanziato la redazione delrilievo. Per i dettagli riguardo <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong> redazione della Carta Forestale e alladefinizione <strong>di</strong> soprassuolo boschivo ai sensi delle tutele paesaggistiche, si rimanda alcapitolo 5.2.3 della Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano, nonché agli approfon<strong>di</strong>menti contenutinell’Allegato 8 al Quadro Conoscitivo.Ai sensi del comma 6, art. 38 NA, previa idoneo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento, è facoltà deiComuni precisare a scala <strong>di</strong> maggior dettaglio l’esatta delimitazione dei terreni aventi lecaratteristiche <strong>di</strong> soprassuolo boschivo.Respinta.Le limitazioni ad usi ed interventi ammissibili nel sistema forestale boschivo contenutenell’art. 38 NA, in considerazione delle <strong>di</strong>namiche evolutive sia <strong>di</strong> tipo socio-economicoche <strong>di</strong> tipo forestale, possono essere considerate eccessivamente limitanti, oquantomeno non incentivanti soprattutto in relazione agli obiettivi <strong>di</strong> rivitalizzazione che ilpiano assume nei contesti montani svantaggiati.Occorre tuttavia tenere presente che le norme del PTCP inerenti il sistema forestaleboschivo non possono essere in contrasto con la normativa sovraor<strong>di</strong>nata, contenutanell’art. 10 del PTPR, ai sensi della quale l’eliminazione del bosco è consentitaesclusivamente per gli interventi previsti ai commi 8, 9 e 9bis dello stesso art. 10 delPTPR, come ripresi ai commi 8, 9 e 10 dell’art. 38 NA del PTCP.Si evidenzia che il contenuto innovativo introdotto dal PTCP all’art. 38 comma 5 ecomma 8, lett.f), al fine <strong>di</strong> rendere possibile il ripristino dell’uso agricolo in quei terreninon più coltivati e colonizzati da soprassuoli arboreo-arbustivi <strong>di</strong> neoformazione, è statooggetto <strong>di</strong> riserva regionale che ne ha richiesto lo stralcio in attesa <strong>di</strong> adeguare lalegislazione regionale in materia287 18 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALIridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P11Linee elettricheart. 91Le fasce <strong>di</strong> rispetto agli elettrodotti riportata sulle tavole P11 nonpaiono coerenti con la nuova normativa <strong>di</strong> settore, che prevede ladeterminazione <strong>di</strong> tali fasce da parte dell'Ente gestore; si ritieneopportuno eliminare l'in<strong>di</strong>cazione delle fasce <strong>di</strong> rispetto daglielaborati grafici e dalla normativa.AAccolta.Si veda la relativa osservazione d'ufficio con la quale si sono adeguati elaborati grafici(legenda) e <strong>di</strong>sposto normativo in coerenza con la nuova legislazione <strong>di</strong> settore.287 19 5808 ORDINEARCHITETTI EPIANIFICATORIORDINEINGEGNERI -DOTTORIAGRONOMICOLLEGIOGEOMETRI -PERITI AGRARIPERITIINDUSTRIALImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 4Territorio ruraleI criteri tecnici contenuti nell'ALL 04 NA per l'intervento sui fabbricatirurali o le aree paesaggistiche sono interessanti e con<strong>di</strong>visibili, ma siritiene debbano essere linee guida non vincolanti, in quanto un livello<strong>di</strong> tale dettaglio nella pianificazione provinciale determinerebbetroppa rigi<strong>di</strong>tà.AAccolta.E' stato precisato, con osservazione d'ufficio, che i contenuti dell'<strong>alle</strong>gato 4 hanno valore<strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi.288 1 5809 ODDOmo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -TORELLI - tavole programmatiche Allegato 10COESMACBaciniCasalgrandeA1 (Unicalcestruzzi spa)Si chiede in un'ottica <strong>di</strong> concertazione con i soggetti coinvolti(proprietari ed attuatori l’attività estrattiva) della fattibilità tecnicoeconomicadel bacino, una migliore definizione delle caratteristichedel bacino S04 "Cerreto" in località Salvaterra <strong>di</strong> Casalgrande,attraverso l’integrazione dell’Allegato 10 con specifiche dettagliateche identifichino l’obiettivo sia in termini temporali che <strong>di</strong>realizzazione.RRespinta.La definizione più puntuale delle caratteristiche dei bacini è demandata al Programmabacini a basso impatto ambientale, che definirà le con<strong>di</strong>zioni tecnico-ambientaliterritorialie le opportunità temporali per l'attuazione della misura stessa. Tale programmaverrà definito avvalendosi <strong>di</strong> apposita concertazione e cooperazione con tutti i soggettiinteressati, comprese le comunità locali, fornirà gli in<strong>di</strong>rizzi e requisiti dei bacini e nerecepirà le localizzazioni, sulla base <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti conoscitivi - qualora necessari -e <strong>di</strong> criteri riconducibili <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali-territoriali, localizzative, progettuali etemporali elencate nell'All. 10 <strong>alle</strong> NA del piano, al quale si rimanda.martedì 15 giugno 2010 Pagina 139 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione288 2 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneNorme <strong>di</strong> Attuazione -TORELLI -Allegato 10COESMAC tutele/vincoliBaciniCasalgrandeA2 (Unicalcestruzzi spa)Si chiede al fine <strong>di</strong> valutare la fattibilità dell’attività estrattiva e delconseguente bacino S04 "Cerreto" in località Salvaterra <strong>di</strong>Casalgrande, che venga specificato se il bacino stesso èassoggettato o meno <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni relative <strong>alle</strong> zone <strong>di</strong> tutela delcampo pozzi Ca’ GallianiRRespinta.Il bacino "Cerreto", in quanto sistemazione finale <strong>di</strong> una previsione estrattiva, èsottoposto <strong>alle</strong> medesime prescrizioni dell'attività estrattiva <strong>di</strong>sposte dal vigente PIAE.288 3 5809 ODDOmo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -TORELLI - tavole programmatiche Allegato 10COESMACBaciniSan Polo d'EnzaA3 (Calcestruzzi Val d'Enza srl)Si chiede <strong>di</strong> stralciare l’area <strong>di</strong> proprietà della Calcestruzzi Vald'Enza s.r.l. in loc. Cornacchia in Comune <strong>di</strong> San Polo d’Enza dalla"Misura bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale" <strong>di</strong> cui all’All.10 delle norme <strong>di</strong> attuazione e consentire invece <strong>di</strong> completare larinaturalizzazione della fascia rivierasca, in quanto l’area, giàinteressata dall'attività estrattiva, risulta tombata e ripristinata, con laconseguente necessità, per la realizzazione del bacino, <strong>di</strong> ingentifinanziamenti pubblici.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss.251/1 prot. 5743.288 4 5809 ODDOTORELLI -COESMACmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheNorme <strong>di</strong> Attuazione BaciniA4 (Cooperativa Muratori <strong>Reggio</strong>lo s.c.)Si reputa necessario, alla luce <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>te valutazioni tecnicoeconomicheeffettuate circa la realizzazione dei bacini irrigui a bassoimpatto ambientale, che hanno evidenziato costi non semprecompatibili con l’attività estrattiva, definire in modo univoco lemodalità <strong>di</strong> concorso economico da parte delle <strong>di</strong>tte autorizzateall’attività estrattiva nella realizzazione dei bacini stessi.Si chiede, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> specificare nelle NTA all’art. 85 comma 4 che:b5) Per i bacini in<strong>di</strong>viduati in aree <strong>di</strong> attività estrattive già inserite nelPIAE medesimo, la sistemazione finale dell’area <strong>di</strong> cava comebacino possa essere recepita nei PAE comunali; in tal caso leconvenzioni in corso dovranno essere rinegoziate ai fini dellasistemazione finale senza che ciò comporti ulteriori aggravi finanziaria carico del soggetto attuatore;b6) in ambito della futura pianificazione provinciale delle attivitàestrattive (PIAE), l’eventuale utilizzo delle aree <strong>di</strong> cava come bacino<strong>di</strong> accumulo idrico ad uso irriguo – ambientale dovrà essere assuntoquale criterio prioritario <strong>di</strong> localizzazione delle previsioni estrattivestessePAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss.215/3 prot. 5677288 5 5809 ODDOmo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -TORELLI - tavole programmatiche Allegato 10COESMACBaciniA5 (Cooperativa Muratori <strong>Reggio</strong>lo s.c.)Per le medesime motivazioni espresse al punto precedentedell'osservazione, si richiede <strong>di</strong> integrare i criteri <strong>di</strong> definizione delprevisto programma elencati nell'All. 10 delle norme <strong>di</strong> attuazione,inserendo tra le valutazioni finalizzate alla migliore efficienza <strong>di</strong>opere/strutture quelle economiche, ed inserendo tra i soggetti con iquali operare la necessaria concertazione e cooperazione anche leAssociazioni <strong>di</strong> categoria operanti nel settore estrattivoPAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 215/4 prot. 5677288 6 5809 ODDOintegrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Relazione Generale -TORELLI - RPAllegato BCOESMACBaciniA6 (Cooperativa Muratori <strong>Reggio</strong>lo s.c.)Per le medesime motivazioni espresse al punto precedentedell'osservazione, si chiede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare quanto esposto nel cap.6.1.1 - “Rilascio del Deflusso minimo Vitale (DMV) – Misura bacini”,pag. 93 come <strong>di</strong> seguito riportato:" - qualora sia praticabile l’interazione tecnico-economica tra l’attivitàestrattiva in corso d’opera e la realizzazione del bacino, i costi relativiallo scavo, alla sagomatura delle scarpate dell’invaso e <strong>alle</strong> opere <strong>di</strong>mitigazione per l’inserimento ambientale sono da considerarsi acompensazione dell’attività estrattiva.Per quanto concerne i costi relativi alla impermeabilizzazionedell’invaso, questi sono da ritenersi a carico dell’esercente l’attivitàestrattiva nei limiti <strong>di</strong> quanto già previsto negli atti progettuali percompletare il ripristino dell’area <strong>di</strong> cava, nonché quantificabili d<strong>alle</strong>garanzie fideiussorie attive al momento della variante.- nel caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> bacini in aree non ancora autorizzate, inbase alla prevista convenzione <strong>di</strong> cui all’art.12 della LR 17/91,l’eventuale extra-costo dell’impermeabilizzazione dovrà rientrare inun quadro economicamente sostenibile oppure compensatodall’attività estrattiva."PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss.215/5 prot. 5677martedì 15 giugno 2010 Pagina 140 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione288 7 5809 ODDOmo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -TORELLI - tavole programmatiche Allegato 10COESMACBaciniSan Polo d'EnzaA7 (CCPL Inerti spa)Si chiede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il perimetro del bacino "Cornacchia Nord" inComune <strong>di</strong> San Polo d’Enza, escludendo le aree <strong>di</strong> pertinenza delfrantoio Barcaccia, al fine <strong>di</strong> preservare le zone <strong>di</strong> stoccaggio e levasche <strong>di</strong> decantazione e permettere la piena funzionalitàdell’impianto <strong>di</strong> trasformazione inerti.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 361/2 prot. 5884288 8 5809 ODDOmo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -TORELLI - tavole programmatiche Allegato 10COESMACBaciniSan Polo d'Enza -Montecchio EmiliaA8 (CCPL Inerti spa)La <strong>di</strong>tta evidenzia <strong>di</strong> non essere proprietaria delle aree interessatedalla previsione dei bacini "Chiaviconi" in Comune <strong>di</strong> San Polod’Enza e "Sp<strong>alle</strong>tti" in Comune <strong>di</strong> Montecchio, ma <strong>di</strong> avere il<strong>di</strong>sponibilità l’area solo per l’attività estrattiva, sulla base <strong>di</strong> uncontratto che prevede la restituzione all’uso agricolo.In relazione alla conseguente necessità <strong>di</strong> espropriare le aree, sichiede <strong>di</strong> valutare la fattibilità dei suddetti bacini.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 361/2 prot. 5884288 9 5809 ODDOintegrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Relazione Generale -TORELLI - RPAllegato BCOESMACBaciniA9 (CCPL Inerti spa)Si chiede <strong>di</strong> eliminare il riferimento nel cap. 6.1 all’assunzione daparte del soggetto attuatore dell’attività estrattiva dei costi afferentil’impermeabilizzazione dei bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impattoambientale, specificando univocamente che i costi per larealizzazione dei bacini verranno assunti da parte dei soggettiautorizzati all’attività estrattiva nella sola misura pari agli onericonnessi alla sistemazione finale dell’area <strong>di</strong> cava, secondo lemodalità <strong>di</strong> ripristino idonee per l’area in caso <strong>di</strong> mancatarealizzazione dei baciniRRespintaSi veda la controdeduzione all'oss. 361/1 prot. 5884288 10 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P7COESMAC tutele/vincoliFasce fluvialiCasalgrandeB1 (Calcestruzzi Corra<strong>di</strong>ni s.p.a.)Si chiede <strong>di</strong> rettificare il limite esterno della Fascia B <strong>di</strong> PAI-PTCP insponda sinistra del Fiume Secchia in Comune <strong>di</strong> Casalgrande neltratto lungo circa 1.750 m compreso tra il “Cantiere Salvaterra” dellaCalcestruzzi Corra<strong>di</strong>ni S.p.A. al confine col territorio del Comune <strong>di</strong>Rubiera, e, a monte, dal punto spondale posto all’altezza deltoponimo “Stallone”, portandolo a coincidere col limite tra Fascia A eFascia B posto a ridosso dell’attuale sponda sinistra dell’alveo delFiume Secchia, in quanto le recenti verifiche idrauliche (2005)effettuate sullo stesso tratto <strong>di</strong> asta fluviale dal Prof. Ing. AmosParetini e dal Dott. Geol. Domenico Barani a corredo del PCA deipoli estrattivi, hanno confermato che i livelli <strong>di</strong> piena bicentennalenon raggiungono mai le quote dei terreni extra alveo interessati dalPAE.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 27/1 prot. 2148288 11 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P5aCOESMAC tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBaisoB2 (CEAG s.r.l.)Si chiede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il perimetro degli "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi,bacini e corsi d’acqua" (art. 41) per un’area in comune <strong>di</strong> Baisolungo il f. Secchia, oggetto <strong>di</strong> analisi ambientali ed idraulichecoor<strong>di</strong>nate per l’esecuzione <strong>di</strong> un intervento estrattivo privato ed unintervento pubblico <strong>di</strong> sistemazione idromorfologica del FiumeSecchia; tali analisi hanno evidenziato una parziale <strong>di</strong>fformità dellaperimetrazione operata nel PTCP con il reale assetto dell'ambito <strong>di</strong>pertinenza fluviale.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 92/1 prot. 4447288 12 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P5aCOESMAC tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioToanoB3 (CEAG s.r.l.)Si chiede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il perimetro degli "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi,bacini e corsi d’acqua" (art. 41) in corrispondenza <strong>di</strong> un'area, incomune <strong>di</strong> Toano, che interessa parte del Frantoio della <strong>di</strong>tta CEAGsrl. L’area è stata oggetto <strong>di</strong> analisi ambientali ed idraulichedettagliate per la redazione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> impatto ambientale delFrantoio, <strong>alle</strong>gato al PAE comunale <strong>di</strong> Villa Minozzo; laperimetrazione dell’ambito fluviale contenuta nel PTCP adottato èpoco rispondente <strong>alle</strong> perimetrazioni degli ambiti fluviali eseguita pergli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> dettaglio effettuati.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 90/1 prot. 4444288 13 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P5aCOESMAC tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCarpinetiB4 (CEAG s.r.l.)Si chiede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il perimetro degli "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi,bacini e corsi d’acqua" (art. 41) per un’area in comune <strong>di</strong> Carpinetilungo il f. Secchia, oggetto <strong>di</strong> analisi ambientali ed idraulichepropedeutiche al PAE comunale; tali analisi hanno evidenziato unaparziale <strong>di</strong>fformità della perimetrazione operata nel PTCP con il realeassetto dell'ambito <strong>di</strong> pertinenza fluviale.AAccolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 91/1 prot. 4445martedì 15 giugno 2010 Pagina 141 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione288 14 5809 ODDOTORELLI -COESMACmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioB5 (Cooperativa Muratori <strong>Reggio</strong>lo s.c.)In relazione a quanto <strong>di</strong>sposto dal comma 5 dell'art. 41 "Invasi edalvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua" in merito alla rimozione degliinerti derivanti dalla realizzazione degli interventi necessari almantenimento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza idraulica ed a garantire lafunzionalità delle opere pubbliche <strong>di</strong> bonifica e <strong>di</strong> irrigazione, sireputa opportuno definire le modalità <strong>di</strong> conferimento del materialeeccedente; a tal fine si richiede <strong>di</strong> specificare che l’eventuale surplus<strong>di</strong> materiali utili venga messo a <strong>di</strong>sposizione dei frantoi presentilungo il corso d’acqua interessato dall’intervento che ne facesseroesplicita richiesta, escludendo ogni forma <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azionecommerciale.288 15 5809 ODDOTORELLI -COESMACmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Attività estrattiveB6 (Bacchi spa)Si chiede una mo<strong>di</strong>fica dell’art. 104 delle norme del PTCP chespecifichi le modalità per attuare l’attività estrattiva nelle aree <strong>di</strong>proprietà privata ricadenti negli "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsid’acqua”, in quanto in tali zone il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> esercizio delle attivitàestrattive deriva dai <strong>di</strong>sposti dell’art. 2 della L.R. 18/7/1991 n. 17,applicabile <strong>alle</strong> sole aree <strong>di</strong> proprietà demaniale.NPRNon pertinente.La richiesta attiene a <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> competenza regionale, che non possono, quin<strong>di</strong>,trovare regolamentazione nel PTCP.Respinta.L'inammissibilità all'esercizio dell'attività estrattive negli "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini ecorsi d'acqua" deriva, oltre che dalla normativa regionale <strong>di</strong> settore, da una precisascelta <strong>di</strong> piano volta alla salvaguar<strong>di</strong>a paesaggistico-ambientale <strong>di</strong> tali zone.288 16 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P7COESMAC tutele/vincoliFasce fluvialiSan Polo d'EnzaB7 (CCPL Inerti spa)Si richiede l’esclusione delle aree <strong>di</strong> pertinenza dell’impianto <strong>di</strong>trasformazione inerti della Barcaccia in Comune <strong>di</strong> San Polo d'Enzadalla fascia B, in quanto gli stu<strong>di</strong> idraulici condotti dal Comune <strong>di</strong>San Polo d’Enza evidenziano come l’area in questione non siainondabile per piene con tempo <strong>di</strong> ritorno due centennale e nonsiano interessate da possibili erosioni <strong>di</strong> sponda.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 356/1 prot. 5878288 17 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P13COESMAC tutele/vincoliRifiutiSan Polo d'EnzaB7 (CCPL Inerti spa)Si chiede, anche alla luce delle motivazioni espresse al puntoprecedente, <strong>di</strong> escludere l'area <strong>di</strong> pertinenza dell'impianto <strong>di</strong>trasformazione inerti della Barcaccia <strong>di</strong> San Polo d'Enza d<strong>alle</strong> "Zonenon idonee alla localizzazione <strong>di</strong> impianti per la gestione dei rifiuti"normate dall'art. 92 delle norme <strong>di</strong> attuazione o, in alternativa <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>ficare l'art. 92 delle norme <strong>di</strong> piano prevedendo l'ammissibilitàdegli impianti <strong>di</strong> lavorazione dei rifiuti derivanti da demolizioni e<strong>di</strong>liziee del fresato (non pericolosi), anche al fine <strong>di</strong> perseguire gli in<strong>di</strong>rizzie la normativa europea che, nel rispetto del principio dello svilupposostenibile, incentivano fortemente il risparmio delle risorse nonrinnovabili e propongono tassi <strong>di</strong> riciclaggio elevati.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 356/2 prot. 5878288 18 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P7COESMAC tutele/vincoliFasce fluvialiSan Polo d'EnzaB8 (Calcestruzzi Val d'Enza srl)Si richiede l’esclusione delle aree <strong>di</strong> pertinenza dell’impianto <strong>di</strong>trasformazione inerti in loc. Cornacchia <strong>di</strong> San Polo d'Enza dallafascia B, in quanto gli stu<strong>di</strong> idraulici condotti dal Comune <strong>di</strong> SanPolo d’Enza evidenziano come l’area in questione non sia inondabileper piene con tempo <strong>di</strong> ritorno due centennale e non sianointeressate da possibili erosioni <strong>di</strong> sponda.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 246/1 prot. 5736288 19 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P13COESMAC tutele/vincoliRifiutiSan Polo d'EnzaB8 (Calcestruzzi Val d'Enza srl)Si chiede, anche alla luce delle motivazioni espresse al puntoprecedente, <strong>di</strong> escludere l'area <strong>di</strong> pertinenza dell'impianto <strong>di</strong>trasformazione inerti in loc. Cornacchia <strong>di</strong> San Polo d'Enza d<strong>alle</strong>"Zone non idonee alla localizzazione <strong>di</strong> impianti per la gestione deirifiuti" normate dall'art. 92 delle norme <strong>di</strong> attuazione o, in alternativa<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare l'art. 92 delle norme <strong>di</strong> piano prevedendo l'ammissibilitàdegli impianti <strong>di</strong> lavorazione dei rifiuti derivanti da demolizioni e<strong>di</strong>lizie(non pericolosi), anche al fine <strong>di</strong> perseguire gli in<strong>di</strong>rizzi e lanormativa europea che, nel rispetto del principio dello svilupposostenibile, incentivano fortemente il risparmio delle risorse nonrinnovabili e propongono tassi <strong>di</strong> riciclaggio elevati.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 246/2 prot. 5736martedì 15 giugno 2010 Pagina 142 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione288 20 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P5aCOESMAC tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoC1 (Calcestruzzi Corra<strong>di</strong>ni spa)Si richiede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare da “Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica” (Art. 44) a“Zona <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale” (Art. 42) <strong>di</strong>un’area posta all’interno del Bacino <strong>di</strong> Rio Rocca in Comune <strong>di</strong>Castellarano, in quanto non presenta le peculiarità e lecaratteristiche naturalistico–ambientali che stanno alla base delvincolo assoluto, ostativo all'attività estrattiva. Si ritiene altresì chel’eventuale avanzamento dei fronti <strong>di</strong> coltivazione attualmentepresenti in Cava Rio Rocca fino a raggiungere l’impluvio retrostantenon può che favorire la sistemazione generale dei luoghi facendoassumere agli stessi un aspetto più naturale sotto il profilomorfologico fin quasi ad annullare l’impatto visivo dell’interventoantropico; inoltre, la creazione <strong>di</strong> ampi spazi sub-pianeggiantipotrebbe risultare in futuro <strong>di</strong> estremo interesse per una piùcompiuta valorizzazione dell’intero Bacino del Rio della Rocca.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 27/2 prot. 2148288 21 5809 ODDOmo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -TORELLI - tavole programmatiche Tavola P2COESMACRete ecologica - aree protetteSIC/ZPSCastellarano -Casalgrande -RubieraC2 (Calcestruzzi Corra<strong>di</strong>ni spa)Si richiede che nella Tavola P2 del PTCP l’area campita con la<strong>di</strong>citura “area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionale del FiumeSecchia” venga ridefinita come “Area per progetti e programmiintegrati <strong>di</strong> valorizzazione del paesaggio”, in quanto l’in<strong>di</strong>viduazione<strong>di</strong> tale area determina forti preoccupazioni <strong>alle</strong> Imprese che a <strong>di</strong>versotitolo esercitano la loro attività lungo l’asta del Secchia, in particolarequelle Ditte che operano in campo estrattivo, poiché tale scelta potràcompromettere il futuro della loro attività aziendale.NPNon pertinenteSi veda la controdeduzione all'oss. 27/3 prot. 2148288 22 5809 ODDOmo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -TORELLI - tavole programmatiche Tavola P2COESMACRete ecologica - aree protetteSIC/ZPSCastellarano -Casalgrande -RubieraC3 (CCPL Inerti spa)La proposta <strong>di</strong> istituzione del Parco regionale, prevede la definizione<strong>di</strong> norme <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a decisamente impattanti sul settoreestrattivo, quali l'esclusione della possibilità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione,attraverso varianti <strong>di</strong> PIAE, <strong>di</strong> nuovi poli estrattivi nell’area proposta aParco; la limitazione degli interventi <strong>di</strong> PAE comunale a modestiadeguamenti perimetrali delle aree già zonizzate dai PAE vigenti el'esclusione della possibilità <strong>di</strong> potenziamento degli impianti esistenti<strong>di</strong> lavorazione dei materiali estrattivi e della possibilità <strong>di</strong> inserimento<strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> confezionamento dei conglomerati cementizi ebituminosi.Si richiede che il PTCP 2008 espliciti che il Piano territoriale delParco del f. Secchia dovrà essere redatto garantendo:1. il mantenimento e la possibilità <strong>di</strong> adeguamento tecnologico degliimpianti <strong>di</strong> trasformazione inerti esistenti, senza con<strong>di</strong>zionamentitemporali, eventualmente subor<strong>di</strong>nandone l’attività alla redazione <strong>di</strong>un Programma <strong>di</strong> qualificazione ambientale e sviluppo;2. il pieno sfruttamento dei giacimenti presenti in sponda sinistra delf. Secchia, eventualmente orientando le sistemazioni finali allacreazione <strong>di</strong> habitat <strong>di</strong> interesse del Parco, escludendoli quin<strong>di</strong> d<strong>alle</strong>zone <strong>di</strong> parco (A, B, C, D) e d<strong>alle</strong> zone contermini;3. che eventuali delocalizzazioni degli impianti <strong>di</strong> trasformazioneinerti possano essere previste solo attraverso meccanismi <strong>di</strong>incentivazione, con assoluta volontarietà da parte delle imprese;4. il mantenimento in essere della viabilità lungo la sponda del fiumeper il trasporto del materiale estratto verso gli impianti <strong>di</strong> lavorazioneinerti.NPNon pertinente.Si veda la controdeduzione all'oss. 360/1 prot. 5883288 23 5809 ODDOTORELLI -COESMACmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroC4 (CCPL Inerti spa)Al fine <strong>di</strong> favorire il recupero delle aree interessate dalla previsione <strong>di</strong>Progetti e Programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione del paesaggio,spesso caratterizzate da scarso pregio ambientale e da morfologienon pienamente coerenti con in contesto circostante, si chiede <strong>di</strong>specificare all’art. 101 delle norme <strong>di</strong> attuazione la possibilità <strong>di</strong>prevedere attività estrattive, se finalizzate alla creazione <strong>di</strong> ambienti<strong>di</strong> interesse paesaggistico quali le zone umide, tipiche della golenaattiva del F. Po.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 355/1 prot. 5877288 24 5809 ODDOridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -TORELLI -Tavola P5aCOESMAC tutele/vincoliSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoMontecchio EmiliaC5 (CCPL Inerti spa)Si chiede la eliminazione dell’area sottoposta a vincolo <strong>di</strong> cui all’art.47 “Zone ed elementi storico e archeologico” in Comune <strong>di</strong>Montecchio, in prossimità dell’ambito estrattivo “Sp<strong>alle</strong>tti”, in quantosull'area è stato effettuato uno stu<strong>di</strong>o storico-archeologico, che haevidenziato la realizzazione, all’inizio del secolo, <strong>di</strong> un invaso e quin<strong>di</strong>la palese assenza <strong>di</strong> ritrovamento archeologici.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 198/1 prot. 5607martedì 15 giugno 2010 Pagina 143 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione288 25 5809 ODDOmo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -TORELLI - tavole programmatiche Allegato 10COESMACBaciniMontecchio EmiliaC5 (CCPL Inerti spa)Si chiede l'inserimento nelle previsioni localizzative per larealizzazione dei bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale <strong>di</strong>un'area localizzata in prossimità dell’ambito estrattivo “Sp<strong>alle</strong>tti” inComune <strong>di</strong> Montecchio, in <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> CCPL Inerti spa.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 198/2 prot. 5607288 26 5809 ODDOTORELLI -COESMACmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Risorsa idricaCasalgrande D1 (Unicalcestruzzi spa)Si chiede che venga definita univocamente la metodologia perdeterminare le zone <strong>di</strong> tutela dei campi pozzi nei confronti dell’attivitàestrattiva, definendo eventuali modalità <strong>di</strong> indennizzo, in quanto ilPAE del Comune <strong>di</strong> Casalgrande, in fase <strong>di</strong> adozione, definiscezone <strong>di</strong> tutela del campo pozzi Ca' Galliani molto estese, cheinteressano <strong>di</strong>rettamente la previsione del PAE.NPNon pertinente.Ai sensi della normativa vigente, non rientra nelle competenze del PTCP definire lemodalità <strong>di</strong> definizione delle fasce <strong>di</strong> tutela dei campi pozzi. Per quanto concerne lelimitazioni <strong>alle</strong> attività estrattive, il PIAE vigente ha già provveduto a fissare, nell'ambitodelle proprie competenze sulla valutazione della sostenibilità ambientale e territorialedelle scelte <strong>di</strong> piano, precise prescrizioni in merito alla compatibilità delle attivitàestrattive con la presenza <strong>di</strong> captazioni ad uso idropotabile a servizio <strong>di</strong> acquedotti.289 1 5810 BERGONZANI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MARCOTavola P5btutele/vincoliBoschiVettoSi rilevano errori <strong>di</strong> perimetrazione delle aree boscate la cuirappresentazione nelle tavole <strong>di</strong> piano, insiste su aree destinateall’urbanizzazione e non coperte da vegetazione boschiva. LocalitàCostaborga.Si chiede <strong>di</strong> riconsiderare la classificazione a bosco delle areeevidenziate in <strong>alle</strong>gato.AAccolta.Sono oggetto <strong>di</strong> correzione degli elaborati grafici i casi in cui sono stati riscontratievidenti errori materiali nel <strong>di</strong>segno dei poligoni, quali ad esempio aree ad uso agricolo.290 1 5811 PARCO ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MATILDICO DITavola P5bMONTALTO tutele/vincoliBoschiVezzano sulCrostoloSi rilevano errori <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione delle aree boscate in localitàParco Matil<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Montalto, foglio 39, map. 173, in quanto insistentisu area priva <strong>di</strong> copertura arborea. Si chiede la correzione della cartaforestale.RRespinta.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 inapplicazione delle "Norme Metodologiche della Carta Forestale della Regione Emilia-Romagna " del 2002 e delle successive Norme Tecniche del 2003 contenutenell’Allegato A2 al Piano regionale <strong>di</strong> sviluppo rurale che ha finanziato la redazione delrilievo. Per i dettagli riguardo <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong> redazione della Carta Forestale e alladefinizione <strong>di</strong> soprassuolo boschivo ai sensi delle tutele paesaggistiche, si rimanda alcapitolo 5.2.3 della Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano, nonché agli approfon<strong>di</strong>menti contenutinell’Allegato 8 al Quadro Conoscitivo.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuato da tecnici esperti e regolarmente collaudato. Ilpiano non può tenere conto delle situazioni puntuali verificatesi nel tempo a vario titolo,né si ritiene corretto operare in questa fase del proce<strong>di</strong>mento a verifiche edapprofon<strong>di</strong>menti specifici comportanti variazioni significative degli elaborati, se non neicasi <strong>di</strong> evidente errore materiale occorso nella restituzione grafica dei poligoni onell’attribuzione dei co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> classificazione degli stessi.Per quanto premesso:- non si ritiene <strong>di</strong> norma corretto operare la riclassificazione ad uso agricolo <strong>di</strong> specifichearee classificate come boscate nel rilievo <strong>di</strong> Carta forestale operato preliminarmente allaformazione del PTCP, redatto in stretta osservanza della definizione <strong>di</strong> legge (d.lgs.227/01) e secondo le norme metodologiche regionali;- ai sensi del D.lgs 227/2001, art. 2, com. 3, sono assimilati a bosco i fon<strong>di</strong> gravati daobbligo <strong>di</strong> rimboschimento, le aree forestali temporaneamente prive <strong>di</strong> copertura arboreaper cause biotiche ed abiotiche, le radure e tutte le altre superfici <strong>di</strong> estensione inferioreai 2.000 mq che interrompono la continuità del bosco. Un’area è classificata comesoprassuolo boschivo se risponde ai requisiti previsti d<strong>alle</strong> norme vigenti e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>pendentemente dallo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sviluppo delle piante.291 1 5812 COMUNE DIMONTECCHIOEMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloMontecchio Emilia Si osserva che la percentuale uniforme d'incrementosull'urbanizzato, assegnata dall'art. 7 NA a <strong>di</strong>versi Comuni, favoriscechi si è più sviluppato;si chiede <strong>di</strong> valutare un incremento per i centri or<strong>di</strong>natori; si propone<strong>di</strong> escludere dalla soglia <strong>di</strong> incremento interventi in classe energeticaA o A+ e con progettazione bio-urbanistica.PAParzialmente accolta procedendo, anche in relazione ad altre <strong>osservazioni</strong> pervenute,alla <strong>di</strong>minuzione della soglia <strong>di</strong> verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione dei piani dal 75% al 60%,per contro la richiesta <strong>di</strong> incremento della quota <strong>di</strong> territorio urbanizzabile <strong>di</strong> cui alcomma 5 art. 7 delle Norme <strong>di</strong> Attuazione si ritiene non accoglibile. Tale sogliarappresenta un limite al consumo <strong>di</strong> suolo che il PTCP assume in quanto obiettivoafferente agli interessi sovracomunali e pertanto campo <strong>di</strong> competenza dello strumento<strong>di</strong> pianificazione territoriale ai sensi dell'art. 26, comma 2 L.R. 20/00. Nel caso inoggetto, tale soglia è determinata da valutazioni in or<strong>di</strong>ne alla limitata incidenza <strong>di</strong> taleurbanizzazione aggiuntiva sulla risorsa idrica sotterranea (zone <strong>di</strong> protezione delle acquesotterranee del territorio <strong>di</strong> pedecollina e pianura), pertanto dovutamente omogenea perla fascia territoriale considerata in relazione all'obiettivo prevalente <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> talecomponente ambientale. La definizione <strong>di</strong> una soglia massima <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suoloquale incremento percentuale del territorio urbanizzato (definito dal Comune all'atto <strong>di</strong>elaborazione dello strumento urbanistico) consente ampliamenti proporzionali al rangodel centro urbano ed alla possibile domanda abitativa generata dallo stesso.Al riguardo si evidenzia che la promozione <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti residenziali a basso consumoenergetico nonché sfruttanti fonti energetiche rinnovabili dovrebbe essere un obiettivo <strong>di</strong>amministrazioni comunali che, come quella osservante, ricadono in territori planizialisoggetti al noto fenomeno dell'"isola <strong>di</strong> calore" (rif. Art. 16 comma 6 NA) da sostenereeventualmente anche attraverso incentivi, e<strong>di</strong>lizi o fiscali, tuttavia senza determinare unaincidenza negativa sul consumo <strong>di</strong> suolo, risorsa primaria specie in tale fascia <strong>di</strong> pianura.martedì 15 giugno 2010 Pagina 144 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione291 10 5812 COMUNE DIMONTECCHIOEMILIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleStrumenti attuativi, gestionedel piano, altroMontecchio EmiliaSi evidenzia la mancata trattazione delle problematiche del sistemadella mobilità con particolare riferimento alla "incompletezza nellaconfigurazione delle <strong>di</strong>rettrici secondarie est - ovest".Si propone <strong>di</strong> valutare e trattare nella Valsat il punto problematico"incompletezza nella configurazione delle <strong>di</strong>rettrici secondarie est -ovest".IAImplicitamente accolta in quanto si ritiene che il paragrafo "Sistema della mobilità" <strong>di</strong> cuialla Sezione B del Rapporto Ambientale, Fase <strong>di</strong> Orientamento, già definisca uninquadramento corretto, alla scala <strong>di</strong> pianificazione d'area vasta, brevemente qui sottorichiamato:• incompleta configurazione delle <strong>di</strong>rettrici primarie nord–sud <strong>di</strong> rilevanza regionaleinterprovinciale(con particolare riferimento all’asse orientale tra Rubiera e <strong>Reggio</strong>lo);• scarsa gerarchizzazione ed obsolescenza <strong>di</strong> alcuni tratti della rete stradale provincialee comunale, con utilizzo improprio <strong>di</strong> alcune strade extraurbane da parte dei mezzipesanti e nell’ambito urbano del capoluogo del sistema dei viali ai bor<strong>di</strong> del centro storicocome circonvallazione urbana;• presenza <strong>di</strong> un elevato numero <strong>di</strong> centri abitati attraversati da vie <strong>di</strong> scorrimento;• presenza <strong>di</strong> numerosi inse<strong>di</strong>amenti lineari sulle principali <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> traffico conconseguenti accessi ed incroci conflittuali con i flussi <strong>di</strong> traffico;• flussi <strong>di</strong> traffico consistenti lungo gli assi SS9 via Emilia, SP <strong>Reggio</strong> Emilia-Sassuolo,SP <strong>Reggio</strong> Emilia-Montecchio, SP <strong>Reggio</strong> Emilia-Bagnolo e Rubiera-Casalgrande.Si rimanda alla controdeduzione dell'oss. 291/8 prot. 5812.291 11 5812 COMUNE DIMONTECCHIOEMILIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleStrumenti attuativi, gestionedel piano, altroMontecchio EmiliaSi evidenzia la mancata trattazione delle problematiche del sistemadella mobilità con particolare riferimento alla "incompletezza nellaconfigurazione delle <strong>di</strong>rettrici secondarie nord - sud".Si propone <strong>di</strong> valutare e trattare nella Valsat il punto problematico"incompletezza nella configurazione delle <strong>di</strong>rettrici secondarie nord -sud".IAImplicitamente accolta in quanto si ritiene che il paragrafo "Sistema della mobilità" <strong>di</strong> cuialla Sezione B del Rapporto Ambientale, Fase <strong>di</strong> Orientamento, già definisca uninquadramento corretto, alla scala <strong>di</strong> pianificazione d'area vasta, brevemente qui sottorichiamato:• incompleta configurazione delle <strong>di</strong>rettrici primarie nord–sud <strong>di</strong> rilevanza regionaleinterprovinciale(con particolare riferimento all’asse orientale tra Rubiera e <strong>Reggio</strong>lo);• scarsa gerarchizzazione ed obsolescenza <strong>di</strong> alcuni tratti della rete stradale provincialee comunale, con utilizzo improprio <strong>di</strong> alcune strade extraurbane da parte dei mezzipesanti e nell’ambito urbano del capoluogo del sistema dei viali ai bor<strong>di</strong> del centro storicocome circonvallazione urbana;• presenza <strong>di</strong> un elevato numero <strong>di</strong> centri abitati attraversati da vie <strong>di</strong> scorrimento;• presenza <strong>di</strong> numerosi inse<strong>di</strong>amenti lineari sulle principali <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> traffico conconseguenti accessi ed incroci conflittuali con i flussi <strong>di</strong> traffico;• flussi <strong>di</strong> traffico consistenti lungo gli assi SS9 via Emilia, SP <strong>Reggio</strong> Emilia-Sassuolo,SP <strong>Reggio</strong> Emilia-Montecchio, SP <strong>Reggio</strong> Emilia-Bagnolo e Rubiera-Casalgrande.Si rimanda alla controdeduzione dell'oss. 291/8 prot.5812.291 12 5812 COMUNE DIMONTECCHIOEMILIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleStrumenti attuativi, gestionedel piano, altroMontecchio EmiliaSi fa presente la necessità <strong>di</strong> considerare le problematiche relativeall'attraversamento del traffico su gomma dell'abitato <strong>di</strong> Montecchio,e altresì del tracciato ferroviario Montecchio-Barco.Si propone <strong>di</strong> trattare nelle schede Valsat <strong>di</strong> cui alla Sezione D,Ambito19, le questioni relative all'attraversamento dell'abitato eall'in<strong>di</strong>viduazione del nuovo tracciato ferroviario.NPNon Pertinente.Le azioni del PTCP, in ragione della natura stessa dello strumento, non sono in<strong>di</strong>viduatequali precisi areali perimetrati, ma ambiti e/o corridoi e/o tracciati <strong>di</strong> carattereideogrammatico da definire maggiormente e precisare in sede <strong>di</strong> pianificazionecomunale, così come specificato nelle sezioni C e D della ValSAT <strong>di</strong> Pianorelativamente al campo <strong>di</strong> valutazione.Per quanto riguarda gli assi forti del TPL, qualora non in<strong>di</strong>viduati su tracciati esistenti,dovranno essere valutati tramite apposito stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità in sede <strong>di</strong> pianificazionesettoriale (piano <strong>di</strong> bacino) che, in accordo con gli Enti territoriali interessati, provvederàall'in<strong>di</strong>viduazione dei tracciati, della modalità <strong>di</strong> trasporto e della tipologia <strong>di</strong> sede.291 13 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -MONTECCHIO tavole programmatiche Tavola P3aEMILIAPoli funzionaliMontecchio EmiliaSi chiede <strong>di</strong> inserire nella Tav. P3a e NA del PTCP un Polofunzionale in corrispondenza della porzione nord - ovest <strong>di</strong>Montecchio, dove insistono l'ospedale, gli uffici ASL e un istitutoscolastico superiore.RRespinta in quanto i criteri per l'in<strong>di</strong>viduazione dei poli funzionali sono riportatinell'Allegato 10 del quadro conoscitivo e nella relazione <strong>di</strong> Piano in coerenza con la L.R.20/00. Quanto segnalato si caratterizza più come un complesso <strong>di</strong> attrezzaturepubbliche <strong>di</strong> interesse sovracomunale (si veda l'art. 14 comma 9).La tav. P3a contiene una prima in<strong>di</strong>viduazione delle attrezzature e spazi <strong>di</strong> interessepubblico <strong>di</strong> rilevanza sovracomunale. Le attrezzature <strong>di</strong> interesse pubblico segnalate,qualora <strong>di</strong> interesse sovracomunale, potranno essere classificate tali sulla base <strong>di</strong>specifiche valutazioni in or<strong>di</strong>ne ai bacini d'utenza e d'intesa con la <strong>Provincia</strong> nell'ambitodell'elaborazione del nuovo piano urbanistico comunale secondo quanto <strong>di</strong>sposto all'art.14 NA.martedì 15 giugno 2010 Pagina 146 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione291 14 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -MONTECCHIO tavole programmatiche Tavola P2EMILIARete ecologica - aree protetteSIC/ZPSMontecchio EmiliaSi chiede <strong>di</strong> inserire nella tav. P2 l'area <strong>di</strong> riequilibrio ecologico "excava Sp<strong>alle</strong>tti" come da <strong>alle</strong>gato grafico.Si chiede <strong>di</strong> precisare in normativa le <strong>di</strong>sposizioni e tutele relativeall'area <strong>di</strong> interesse naturalistico (C5) in<strong>di</strong>viduata nella tav. P2 "reteecologica polivalente"; si suggerisce <strong>di</strong> definire le motivazioni dellaperimetrazione e <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre un'apposita scheda.IAImplicitamente accolta, in quanto:- le Aree <strong>di</strong> Reperimento per le A.R.E (Aree <strong>di</strong> Riequilibrio Ecologico) contenute nellaTav.2 sono frutto <strong>di</strong> un percorso analitico ed istruttorio svolto ai sensi della L.R.6/05 cheha portato alla redazione del Rapporto <strong>Provincia</strong>le inviato in RER per costruzione delProgramma per il Sistema regionale delle Aree Protette e dei Siti Rete Natura 2000(approvato con Del.A.L. del 22 Luglio 2009 n.243).Rimane aperta la possibilità che tale area sia segnalata, ai sensi della L.R.6/05, per ilprossimo rapporto provinciale, e sia comunque oggetto <strong>di</strong> tutela specifica nell'ambitodella pianificazione Comunale.Relativamente al secondo punto si evidenzia che le "aree <strong>di</strong> interesse naturalistico senzaistituto <strong>di</strong> tutela" costituiscono a tutti gli effetti elementi della Rete Ecologica <strong>Provincia</strong>le(REP). In particolare, l'art. 5 delle NTA stabilisce che le aree <strong>di</strong> cui alla lett. C) delcomma 3 sono segnalazioni <strong>di</strong> aree che possono concorrere alla definizione deglielementi funzionali della REP <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lett. D), E) ed F). Fatti salvi i percorsi istitutiviprevisti per legge, l'integrazione <strong>di</strong> tali aree nelle unità funzionali della REP avverràattraverso le Reti Ecologiche Comunali definite nei PSC o loro varianti, previo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>mento che ne determini il valore ecologico effettivo e gli eventuali strumenti <strong>di</strong>tutela da applicarvi, tenendo conto delle <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> cui all’Allegato 3 delle NTA.291 15 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -MONTECCHIO tavole programmatiche Allegato 10EMILIABaciniMontecchio EmiliaSi chiede <strong>di</strong> stralciare la parte sud del bacino idrico E06 Sp<strong>alle</strong>tti,in<strong>di</strong>viduato nell'All. 10 delle norme <strong>di</strong> attuazione, per farlo rientrareall'interno del polo <strong>di</strong> escavazione vigente, al fine <strong>di</strong> evitare qualsiasiampliamento della cava; si propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare come cavo <strong>di</strong>adduzione al bacino stesso il canale che si stacca verso nord dalcanale della Vernazza.RRespinta, in quanto si ritiene che le considerazioni e gli elementi conoscitivi a supportodell'osservazione possano essere più adeguatamente valutati in sede <strong>di</strong> formazione dellospecifico Programma bacini a basso impatto ambientale, che definirà le con<strong>di</strong>zionitecnico-ambientali-territoriali e le opportunità temporali per l'attuazione della misurastessa. Tale programma verrà definito avvalendosi <strong>di</strong> apposita concertazione ecooperazione con tutti i soggetti interessati, in primo luogo i Comuni, fornirà gli in<strong>di</strong>rizzi erequisiti dei bacini e ne recepirà le localizzazioni, sulla base <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menticonoscitivi - qualora necessari - e <strong>di</strong> criteri riconducibili <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientaliterritoriali,localizzative, progettuali e temporali elencate nell'All. 10 <strong>alle</strong> NA del piano.291 16 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Attività estrattiveMontecchio Emilia Si propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare una norma che favorisca laMONTECCHIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)razionalizzazione dei frantoi lungo il torrente Enza.EMILIA291 17 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloMontecchio Emilia Si chiede <strong>di</strong> integrare in un unico punto i punti b1 e b2 del comma 5MONTECCHIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)dell'art. 7 ovvero <strong>di</strong> riportare in forma <strong>di</strong>retta che cosa debba essereEMILIAconteggiato per la verifica del 75%.291 18 5812 COMUNE DIMONTECCHIOEMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloMontecchio Emilia Si chiede <strong>di</strong> chiarire meglio l'applicabilità del punto b3 comma 5, inrelazione ai <strong>di</strong>sposti del comma 3 art. 7 riguardanti le esclusioni <strong>di</strong>previsioni residue ricollocate secondo i profili localizzativi definiti dalPTCP.291 19 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altro Montecchio Emilia Si chiede <strong>di</strong> esplicitare che il territorio urbanizzato <strong>di</strong> cui al punto b2)MONTECCHIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)comma 5 art. 7 sia quello in<strong>di</strong>viduato dal prg o psc vigente;EMILIA291 20 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloMontecchio Emilia Si chiede <strong>di</strong> meglio esplicitare le esclusioni riguardanti le dotazioniMONTECCHIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)territoriali; si chiede altresì <strong>di</strong> chiarire se sono da eslcudersi leEMILIAdotazioni territoriali esterne al territorio urbanizzato.NPRRRPANon pertinente, in quanto si ritiene che tale complessa problematica debba essereaffrontata dallo strumento <strong>di</strong> settore. A tale proposito, il vigente PIAE contiene in<strong>di</strong>rizzi e<strong>di</strong>rettive per la valutazione <strong>di</strong> compatibilità territoriale ed ambientale degli impianti <strong>di</strong>trasformazione dei materiali estratti, che <strong>di</strong>scendono anche d<strong>alle</strong> eventuali interferenzecon tutele e vincoli <strong>di</strong>scendenti da altri piani, meglio specificati nell'art. 104 delle normedel PTCP 2008.Respinta.Come riportato anche dall'osservante il combinato <strong>di</strong>sposto dei punti b1) e b2) delcomma 5 art. 7, evidenzia che la verifica della soglia del 75% (<strong>di</strong>minuita incontrodeduzione al 60%) delle previsioni <strong>di</strong> zone <strong>di</strong> espansione o ambiti <strong>di</strong> nuovoinse<strong>di</strong>amento per funzioni prevalentemente residenziali (si veda l'osservazione d'ufficioche ha precisato tale caratterizzazione funzionale), sia da intendersi relativa <strong>alle</strong> solezone/ambiti esterni al perimetro del territorio urbanizzato (fatti salvi eventuali casi <strong>di</strong> cuialla lett. B3). Non si ritiene pertanto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare i punti citati. Si rinvia <strong>alle</strong> <strong>osservazioni</strong>d'ufficio per ulteriori chiarimenti.Respinta, in quanto si ritiene sufficientemente chiaro il punto b3) comma 5 art. 7. Talepunto esclude d<strong>alle</strong> soglie <strong>di</strong> incremento anche le previsioni residue <strong>di</strong> zone <strong>di</strong>espansione/ambiti <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento per funzioni prevalentemente residenziali che,ancorché esterne al territorio urbanizzato, siano rilocalizzate in coerenza con i livelliprestazionali dei centri urbani <strong>di</strong> cui al comma 3, art. 7.Respinta, in quanto il territorio urbanizzato <strong>di</strong> cui alla lett. A) <strong>di</strong>fferisce da quello della lett.B2) solo per l'esclusione ,dal primo, dei tessuti <strong>di</strong> tipo produttivo. Per contro in entrambi icasi il riferimento è al territorio urbanizzato definito alla data <strong>di</strong> elaborazione del nuovoPSC e non a quello riportato nel piano previgente. Il territorio urbanizzato è, perdefinizione, continuamente mo<strong>di</strong>ficato, pertanto si ritiene che tali verifiche siano condottecon riguardo al perimetro <strong>di</strong> territorio urbanizzato più recente a <strong>di</strong>sposizione, ovveroquello definito, in conformità alla legislazione vigente, all'atto <strong>di</strong> elaborazione dellavariante al piano e sottoposto alla conferenza <strong>di</strong> pianificazione.Parzialmente accolta, in quanto con osservazione d'ufficio è stato precisato che sono daescludersi anche le dotazioni territoriali relative <strong>alle</strong> previsioni assoggettate a PUAintrodotte dal nuovo piano. Rispetto ai dubbi sollevati si richiama l'espressione reggentetutti i punti da 1 a 7 della lett. b) comma 5 art. 7, ovvero "sono escluse d<strong>alle</strong> soglie <strong>di</strong>incremento" pertanto è inteso che dette dotazioni territoriali sono relative a nuove operericomprese, pertanto, nel territorio urbanizzabile (comprese quelle dei PUA residui econfermati e <strong>di</strong> previsioni <strong>di</strong> dotazioni esterne ad ambiti soggetti a PUA residue econfermate). Si veda osservazione d'ufficio che ha specificato quanto sollevato.martedì 15 giugno 2010 Pagina 147 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione291 21 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloMontecchio Emilia Si chiede <strong>di</strong> specificare in norma se le fattispecie <strong>di</strong> cui ai punti daMONTECCHIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)b3) a b7) del comma , art. 7, siano necessarie se verificati i puntiEMILIAB1) e b2).291 22 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altro Montecchio Emilia Si segnala un errore nel rimando all'art. 9 comma 12 contenuto nelMONTECCHIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)comma 8 art. 9;EMILIA291 23 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Dotazioni territorialiMontecchio Emilia Si chiede <strong>di</strong> stralciare il comma 6 dall'art. 14 o in alternativa <strong>di</strong>MONTECCHIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)specificare che tali verifiche riguardano il livello dei PUA e non deiEMILIAPSC.RARRespinta.I punti da 1 a 7 rappresentano una casistica possibile, ma non necessariamente semprepresente in un Comune (ad esempio comuni non interessati da previsioni <strong>di</strong> rilevanzasovracomunale, ecc.). Il Comune procederà <strong>alle</strong> verifiche richieste in relazione allaproprie specificità ed <strong>alle</strong> scelte che assumerà nel nuovo piano (ad. Esempio perdelocalizzazione, ecc.). Non si ritiene <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la norma, in quanto sufficientementechiara.Accolta in quanto trattasi <strong>di</strong> refuso segnalato con osservazione d'ufficio, il rimando èall'art. 8 comma 12.Respinta, in quanto la norma, <strong>di</strong> carattere generale e pertanto applicabile alla scala <strong>di</strong>PSC, POC o PUA in relazione alla tipologia <strong>di</strong> dotazione ecologico-ambientalerichiamata, è finalizzata alla definizione <strong>di</strong> categorie <strong>di</strong> spazi ed opere <strong>di</strong> urbanizzazioneche non concorrono alla verifica degli standard minimi <strong>di</strong> cui all'art. A-24 della L.R.20/00. Pertanto può essere applicata, ove possibile, sia a livello <strong>di</strong> redazione del quadroconoscitivo dei servizi (PSC), sia quale <strong>di</strong>sposizioni e che il PSC stesso assume per laverifica degli standard in sede <strong>di</strong> pianificazione attuativa.291 24 5812 COMUNE DIMONTECCHIOEMILIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleStrumenti attuativi, gestionedel piano, altroMontecchio EmiliaSi rilevano incongruenze tra le tab. <strong>di</strong> pag. 63 e 67 della ValSATrispetto al valore delle "aree naturali e assimilabili". Si chiede <strong>di</strong>specificare nella tab. <strong>di</strong> Pag. 67 il valore percentuale sul totale dellearee assimilate (rif. Aree naturali e assimilabili) o, in subor<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong>esplicitare alla tab. <strong>di</strong> pag. 63 i valori <strong>di</strong>saggregati <strong>di</strong> aree naturali edassimilabili.RRespinta.La richiesta <strong>di</strong> ulteriori specificazioni <strong>di</strong> dati elaborati a scala d'area vasta. Si fa presenteche tali informazioni derivano dai dati ufficiali dell'uso del suolo 2003 e rappresentanoelaborazioni <strong>di</strong> riferimento per i Comuni. Come precisato a pag. 68 il quadro propostopotrà essere perfezionato da lavori successivi condotti anche alla scala comunale, esvolge un ruolo orientativo che aiuta a definire con imme<strong>di</strong>atezza le strategie <strong>di</strong>riequilibrio ecosistemico per la pianificazione comunale.291 25 5812 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -MONTECCHIO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4EMILIATerritorio ruraleMontecchio EmiliaSi propone l'introduzione <strong>di</strong> integrazioni all'Allegato finalizzate allanecessità <strong>di</strong> garantire che le operazioni <strong>di</strong> recupero siano sempre ecomunque rispettose delle leggi e normative in vigore (ad esempioconsolidamento sismico).IAImplicitamente accolta in quanto le <strong>di</strong>sposizioni sovraor<strong>di</strong>nate si intendono prevalentirispetto all'Allegato 4 e spetta ai comuni il loro recepimento ed integrazione nei RUE.291 26 5812 COMUNE DI rettifiche errori materialiAltroMontecchio Emilia Si rilevano errori cartografici nell'in<strong>di</strong>cazione del toponimoMONTECCHIO e refusiMontecchio Emilia in tutte le tavole e Allegati che in<strong>di</strong>viduano ilEMILIAterritorio del comune stesso.NPNon pertinente, in quanto trattasi della denominazione presente nella base cartografica enon mo<strong>di</strong>ficabile dal Ptcp.292 1 5813 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -RUBIERA tavole programmatiche Tavola P3aRete ViariaRubieraRilevato che l’ipotesi <strong>di</strong> progetto del tracciato della nuova tangenzialenord <strong>di</strong> Rubiera accentua la <strong>di</strong>visione fisica dell’abitato <strong>di</strong> Fontana,favorisce l’aumento del traffico <strong>di</strong> attraversamento e, inoltre,interessa un ambito in cui sono in fase <strong>di</strong> realizzazione interventi <strong>di</strong>mitigazione ambientale, previsti nell’Accordo sottoscritto nel luglio’97 tra Comune, provincia e TAV, pertanto, si richiede <strong>di</strong> eliminaredalla tavola P3a parte del tracciato, mantenendo solo il tratto <strong>di</strong>collegamento tra l’asse <strong>Reggio</strong> – Correggio e la zona industriale <strong>di</strong>S. Martino – Gazzata.Si rileva altresì che risulta necessaria e non procrastinabile larealizzazione della tangenziale Sud (Via Emilia bis).PAParzialmente accolta.Si riba<strong>di</strong>sce la funzione <strong>di</strong> tratto afferente all'Asse Orientale, e pertanto non alternativoalla realizzazione della Via Emilia bis assunta in tavola P3a con il corridoio a suddell'abitato <strong>di</strong> Rubiera, la cui attuazione è gia in corso da parte della stessa <strong>Provincia</strong> peril tratto ricompreso tra la SP51 e la SP52 facendosi carico della progettazione e <strong>di</strong> partedella realizzazione del tracciato e, come noto, si impegnerà nelle se<strong>di</strong> opportune affinchéil sistema sia completato.Tutto ciò considerato si con<strong>di</strong>vide tuttavia la necessità <strong>di</strong> non apportare ulteriori impattinegativi all'abitato <strong>di</strong> Fontana, e sono state già formulate le modalità <strong>di</strong> definizione deitracciati nell'Allegato 1 <strong>alle</strong> NA <strong>di</strong> Piano, Strategie tematiche-sistema infrastrutturaledell'Ambito <strong>di</strong> Paesaggio 4 "...<strong>di</strong> completamento dell’asse stradale orientale da portare apiena funzionalità, garantendone l’efficienza sotto il profilo ambientale e paesaggistico,oltre che sotto quello trasportistico. I progetti dovranno tenere conto: <strong>di</strong> non alterare lacontinuità e la funzionalità ecologica ipotizzando interventi <strong>di</strong> rigenerazione ecologica <strong>di</strong>compensazione; <strong>di</strong> non alterare le geometrie delle aree agricole <strong>di</strong> particolare integrità traRubiera e San Martino in Rio e tra Rubiera e l’ autostrada; <strong>di</strong> integrare il tracciato alpaesaggio agrario, evitando il più possibile la formazione <strong>di</strong> aree interstiziali; <strong>di</strong> definiretutte le misure atte a potenziare la rete ecologica minuta, in particolare tra il fiume e learee agricole.". Si ritiene che tali modalità possano dare eguale risposta al meritodell'osservazione, ovvero la tutela dell'abitato <strong>di</strong> Fontana, sia per quanto attiene adeventuali ulteriori separazioni fisiche, che per la migliore opzione gerarchica e funzionaledel sistema della mobilità dell'ambito territoriale.292 2 5813 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -RUBIERA tavole programmatiche Tavola P3aPoli funzionaliRubieraSi osserva che negli elaborati <strong>di</strong> Piano (art. 13 delle NA e tavolaP3a) il comune <strong>di</strong> Rubiera non è incluso tra quelli idonei per lalocalizzazione <strong>di</strong> un nuovo polo funzionale, e si sottolinea che, oltre arappresentare un importante snodo per la mobilità su gomma e suferro, il territorio comunale è caratterizzato da emergenze storicoartisticheed ambientali <strong>di</strong> in<strong>di</strong>scusso pregio (Corte Ospitale, areaSIC-ZPS delle casse <strong>di</strong> espansione del Secchia); si propone quin<strong>di</strong><strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un nuovo polo funzionale a valenza ambientale eculturale, localizzabile tra l’ambito della Corte ospitale e l’area delleCasse <strong>di</strong> espansione, con bacino <strong>di</strong> utenza sovraprovinciale.RRespinta in quanto i criteri per l'in<strong>di</strong>viduazione dei poli funzionali sono riportatinell'Allegato 10 del quadro conoscitivo e nella relazione <strong>di</strong> Piano in coerenza con la L.R.20/00. Quanto segnalato si configura più come una singola emergenza, relativa ad uncomplesso e<strong>di</strong>lizio storico-monumentale, non rivestendo tra l'altro i caratteri <strong>di</strong> cui alcomma 1 art. A-13 L.R. 20/00.martedì 15 giugno 2010 Pagina 148 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione292 3 5813 COMUNE DIRUBIERAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloRubieraSi ritiene troppo limitata la percentuale del 3% per l’incremento delterritorio urbanizzabile; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> aumentare dal 3 al5% la soglia <strong>di</strong> incremento del territorio urbanizzabile e si sottolineache sarebbe opportuno che tale parametro fosse un in<strong>di</strong>rizzo e nonuna prescrizione.RRespinta.Si ritiene non accoglibile la richiesta <strong>di</strong> incremento della quota <strong>di</strong> territorio urbanizzabile<strong>di</strong> cui al comma 5 art. 7 delle Norme <strong>di</strong> Attuazione; tale soglia rappresenta un limite alconsumo <strong>di</strong> suolo che il PTCP assume in quanto obiettivo afferente agli interessisovracomunali e pertanto campo <strong>di</strong> competenza dello strumento <strong>di</strong> pianificazioneterritoriale ai sensi dell'art. 26, comma 2 L.R. 20/00. Nel caso in oggetto, tale soglia èdeterminata da valutazioni in or<strong>di</strong>ne alla limitata incidenza <strong>di</strong> tale urbanizzazioneaggiuntiva sulla risorsa idrica sotterranea (zone <strong>di</strong> protezione delle acque sotterranee delterritorio <strong>di</strong> pedecollina e pianura), pertanto dovutamente omogenea per la fasciaterritoriale considerata in relazione all'obiettivo prevalente <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> tale componenteambientale. La definizione <strong>di</strong> una soglia massima <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo quale incrementopercentuale del territorio urbanizzato (definito dal Comune all'atto <strong>di</strong> elaborazione dellostrumento urbanistico) consente ampliamenti proporzionali al rango del centro urbano edalla possibile domanda abitativa generata dallo stesso.Si procede per contro anche in relazione ad altre <strong>osservazioni</strong> pervenute alla<strong>di</strong>minuzione della soglia <strong>di</strong> verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione dei piani dal 75% al 60%.Non si ritiene altresì con<strong>di</strong>visibile quanto richiesto: la definizione <strong>di</strong> una soglia alconsumo <strong>di</strong> suolo non può essere oggetto <strong>di</strong> "<strong>di</strong>screzionalità" nella sua applicazione neipiani sottor<strong>di</strong>nati in relazione <strong>alle</strong> specificità locali (<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo), quanto percontro riveste carattere <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettiva ai sensi del medesimo articolo 11 della L.R. 20/00. Ladefinizione della soglia massima <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo, nell’ambito della competenza edella finalità suddetta, non può pertanto che avere il valore <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettiva, altrimenti nerisulterebbe vanificato il concetto stesso.292 4 5813 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -RUBIERA tavole programmatiche Tavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSRubieraSi rileva che la “Area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionale del FiumeSecchia” in<strong>di</strong>viduata all’Allegato 03 delle NA interessa un ambito cheil vigente PIAE destina alla realizzazione <strong>di</strong> una cassa <strong>di</strong>laminazione, una volta conclusasi l’attività estrattiva; si proponepertanto <strong>di</strong> eliminare la destinazione prevista e si suggerisce <strong>di</strong>rimandare la <strong>di</strong>scussione riguardante l’istituzione del ParcoRegionale del Secchia.NPNon Pertinente.L'area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionale del Secchia, rappresentata nella tav. P2 Reteecologica polivalente sotto forma <strong>di</strong> areale, non assume carattere <strong>di</strong> proposta <strong>di</strong>perimetrazione, ma sottende il medesimo areale <strong>di</strong> cui al "Rapporto provinciale per ilprimo Programma Triennale Regionale per le Aree Protette" approvato con Del.. C.P. n.150 del 13/12/2007".Si fa inoltre presente che l'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, condeliberazione 22 luglio 2009, n. 243 ha approvato il Programma per il Sistema regionaledelle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000. Nella tav. P2, nonché nella relazioneillustrativa ed in ogni altro elaborato <strong>di</strong> piano si è reso necessario mo<strong>di</strong>ficare tutti iriferimenti alla previsione del "parco regionale del Fiume Secchia" con la più genericacategoria "area protetta del Fiume Secchia" in quanto il suddetto programma riporta peril territorio reggiano l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per l'istituzione <strong>di</strong> "un'areaprotetta del Fiume Secchia", non specificando quin<strong>di</strong> la tipologia <strong>di</strong> istituto <strong>di</strong> tutela (separco regionale, riserva o paesaggio protetto).La possibile perimetrazione dell'area protetta sarà, comunque, oggetto <strong>di</strong> successiviapprofon<strong>di</strong>menti, che terranno nella dovuta considerazione tutte le problematicheevidenziate292 5 5813 COMUNE DI integrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Allegato 5 QC -RUBIERA QCAppen<strong>di</strong>ce A3Beni PaesaggisticiRubieraIn merito all'area <strong>di</strong> notevole interesse pubblico del Parco delSecchia il Comune chiede che la <strong>Provincia</strong> metta a conoscenza gliorgani sovraor<strong>di</strong>nati della non coerenza <strong>di</strong> alcune aree dellaperimetrazione prevista nel 1985 con le motivazioni dell'interessepaesaggistico e la caratterizzazione e valori. Ci si riferisce all'areaposta a sud (villaggio artigianale <strong>di</strong> Rubiera già in corso <strong>di</strong>realizzazione quando fu apposto il vincolo), nonché l'area a nordovest che non ha nulla a che vedere con il valore naturalistico dellecasse d'espansione del Secchia o con il valore storico-paesaggisticodelle due emergenze storiche <strong>di</strong> Palazzo Rainusso e Corte Ospitale.NPNon pertinente.Nella descrizione contenuta negli elaborati <strong>di</strong> Piano della "caratterizzazione e valori"dell'area <strong>di</strong> notevole interesse pubblico oggetto dell'osservazione è espressa laseguente valutazione: "non presentano lo stesso interesse paesaggistico due porzionimarginali dell'area caratterizzate da tessuto residenziale <strong>di</strong> recente e<strong>di</strong>ficazioneappartenente al centro abitato <strong>di</strong> Fontana (a nord) e da infrastruttureviabilistiche/ferroviarie e dal tessuto produttivo della zona artigianale <strong>di</strong> Rubiera (a sud)".Si vedano nel merito le parti relative a "caratterizzazione e valori" della scheda 6contenuta nell'<strong>alle</strong>gato NA 2 e nell' Appen<strong>di</strong>ce A3 all' Allegato QC 5. Tali elaborati sonostati redatti in attuazione dell'Accordo per l'aggiornamento della componentepaesaggistica del PTCP sottoscritto il 3 ottobre 2007 tra <strong>Provincia</strong>, Regione Emilia-Romagna, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna,Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio, Soprintendenza per i BeniArcheologici ed ANCI - <strong>Reggio</strong> Emilia. Le attività tecniche sono state coor<strong>di</strong>nate dal"Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo", <strong>di</strong> cui all'art. 4 del citato Accordo che haespresso con<strong>di</strong>visione sugli elaborati del Piano poi adottato nella seduta del 29settembre 2008. Si ritiene pertanto che gli "organi sovraor<strong>di</strong>nati" citati dal Comune sianoal corrente della caratterizzazione paesaggistica delle aree segnalate.martedì 15 giugno 2010 Pagina 149 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione293 1 5814 CONFESERCEN mo<strong>di</strong>fiche normative Elaborati cartografici -TI(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Tavola P3aInse<strong>di</strong>amenti commercialiSi evidenziano, in materia <strong>di</strong> programmazione degli inse<strong>di</strong>amenticommerciali, i seguenti aspetti:- previsioni eccessive rispetto allo stato attuale sia in termini <strong>di</strong>numero <strong>di</strong> nuovi inse<strong>di</strong>amenti che in termini <strong>di</strong> nuova superficie <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>ta;- palese contrad<strong>di</strong>zione tra gli obiettivi prefissati <strong>di</strong> contenimentodell'evasione <strong>di</strong> spesa e le previsioni del Piano;- la programmazione commerciale deve tenere conto dei <strong>di</strong>versibisogni delle <strong>di</strong>fferenti classi demografiche della popolazione;- l'incremento della grande <strong>di</strong>stribuzione genera la crisi dell'esercizio<strong>di</strong> vicinato e limita lo spazio dell'impren<strong>di</strong>toria locale a favore <strong>di</strong>negozi <strong>di</strong> catene o gruppi;- non è con<strong>di</strong>visa l'autonomia localizzativa e autorizzativa attribuita aiComuni in riferimento <strong>alle</strong> strutture fino a 2.500/3.500 <strong>di</strong> sv;- la crisi dei consumi ed i tempi lenti della ripresa.PAParzialmente accolta.Le previsioni <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 dell’Allegato 6 delle Norme <strong>di</strong> Piano sono supportate daadeguate analisi <strong>di</strong> tipo territoriale, socio-economico e ambientale, che ne hannoavvalorato l'ammissibilità nello scenario progettuale del Piano.In accoglimento a quanto richiesto, tenendo conto della necessità <strong>di</strong> graduarel'attuazione delle previsioni, si è rimodulato il range <strong>di</strong> variazione in fasce temporali.In merito al punto b): nelle norme <strong>di</strong> attuazione si è accentuato il principio <strong>di</strong>riqualificazione della rete commerciale esistente attraverso processi <strong>di</strong> ampliamenti,trasferimenti e concentrazioni <strong>di</strong> strutture esistentiSi chiede <strong>di</strong>:a) revisione completa delle previsioni <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tacontenute nel PTCP adottato;b) concedere la possibilità <strong>di</strong> realizzare nuovi inse<strong>di</strong>amenti solo afronte <strong>di</strong> trasferimenti <strong>di</strong> strutture esistenti o <strong>di</strong> riorganizzazionefunzionale delle stesse, e siano stralciate le altre previsioni <strong>di</strong> Pianocon particolare al settore non alimentare.293 2 5814 CONFESERCEN mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -TI(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 6Inse<strong>di</strong>amenti commercialiSi evidenziano, in materia <strong>di</strong> programmazione degli inse<strong>di</strong>amenticommerciali, i seguenti aspetti:- previsioni eccessive rispetto allo stato attuale sia in termini <strong>di</strong>numero <strong>di</strong> nuovi inse<strong>di</strong>amenti che in termini <strong>di</strong> nuova superficie <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>ta;- palese contrad<strong>di</strong>zione tra gli obiettivi prefissati <strong>di</strong> contenimentodell'evasione <strong>di</strong> spesa e le previsioni del Piano;- la programmazione commerciale deve tenere conto dei <strong>di</strong>versibisogni delle <strong>di</strong>fferenti classi demografiche della popolazione;- l'incremento della grande <strong>di</strong>stribuzione genera la crisi dell'esercizio<strong>di</strong> vicinato e limita lo spazio dell'impren<strong>di</strong>toria locale a favore <strong>di</strong>negozi <strong>di</strong> catene o gruppi;- non è con<strong>di</strong>visa l'autonomia localizzativa e autorizzativa attribuita aiComuni in riferimento <strong>alle</strong> strutture fino a 2.500/3.500 <strong>di</strong> sv;- la crisi dei consumi ed i tempi lenti della ripresa.PAParzialmente accolta.Si provvede alla riformulazione del comma 2 articolo 18, nonché gli articoli 19 comma 1e 22 comma 1, anche a seguito <strong>di</strong> riserva regionale n. 1.35.10. L'ammissibilità dellegran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> importanza locale è stata articolata in relazione alla<strong>di</strong>mensione demografica dei Comuni, assoggettata ad una procedura <strong>di</strong> concertazioned'ambito, vincolata alla localizzazione nei centri storici o in aree soggette a piani <strong>di</strong>valorizzazione commerciale, finalizzata alla riqualificazione della rete esistente.Si chiede:a) riformare le NA nella parte che riconosce l'autonomia comunale inor<strong>di</strong>ne alla determinazione degli inse<strong>di</strong>amenti commerciali <strong>di</strong><strong>di</strong>mensioni fino a 2.500/3.500 mq <strong>di</strong> sv, riducendo tale limite a1.500/2.500 mq <strong>di</strong> sv.294 1 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altro<strong>Reggio</strong> nell'Emilia Art.106 punto 5Si chiede <strong>di</strong> rettificare l'articolo nel seguente modo: "Sono fattisalvi….., i PSC adottati in conformità <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni sancite insede <strong>di</strong> conferenza <strong>di</strong> pianificazione chiuse prima dell'adozione delpresente piano, …."Si evidenzia come l'accordo <strong>di</strong> pianificazione recepisca laconcertazione istituzionale effettuata in sede <strong>di</strong> Conferenza <strong>di</strong>pianificazione, che ai sensi della L.R.20/2000, è organoappositamente istituito per realizzare la concertazione istituzionaletra Enti proposti all'espressione <strong>di</strong> pareri e le associazionieconomiche acquisendone valutazioni e proposte nell'art.14 dellalegge stessa. Lo stesso articolo in<strong>di</strong>vidua l'accordo <strong>di</strong> pianificazionenon obbligatorio per l'adozione del PSC.294 2 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPS<strong>Reggio</strong> nell'Emilia Oltre a quanto in<strong>di</strong>viduato dal PTCP, l'analisi condotta a livellocomunale dal PSC ha in<strong>di</strong>viduato un'ulteriore corridoio ecologico dapotenziare e valorizzare a sud del territorio comunale, in un'ottica <strong>di</strong>connessione della rete dei corridoi fluviali nord-sud. Si ritiene che ilprogetto <strong>di</strong> rete ecologica <strong>di</strong> livello provinciale possa esserespecificato ed integrato alla scala comunale.RARespinta, in quanto si evidenzia che il verbale conclusivo della conferenza <strong>di</strong>pianificazione non rappresenta un atto <strong>di</strong> pianificazione quanto una determinazioneendoproce<strong>di</strong>mentale <strong>di</strong> conclusione <strong>di</strong> una fase preliminare del percorso <strong>di</strong> elaborazionedel piano pertanto, anche dal punto <strong>di</strong> vista giuri<strong>di</strong>co, non comportante effetti vincolantisulla definizione dei contenuti del piano definitivo. Si menziona infine che gliadempimenti procedurali previsti dal PTCP durante la fase <strong>di</strong> Conferenza <strong>di</strong>Pianificazione si intendono applicati <strong>alle</strong> conferenze avviate dopo la data <strong>di</strong> adozione delPTCP.Accolta.A fronte delle considerazioni portate dall’osservante si precisa che le norme <strong>di</strong>attuazione all’art. 5 comma 7 già <strong>di</strong>spongono che in sede <strong>di</strong> redazione della reteecologica locale si possano operare approfon<strong>di</strong>menti sia <strong>di</strong> natura analitico interpretativache progettuale. Si provvede ad integrare la norma al fine <strong>di</strong> meglio chiarire il temasollevato.martedì 15 giugno 2010 Pagina 150 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione294 3 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAintegrazioni/mo<strong>di</strong>ficheRPRelazione Generale RP Rete Viaria<strong>Reggio</strong> nell'Emilia Si richiede <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care in Relazione le connessioni tra i sistemi viaridelle Province <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia e Mantova, i tre assi sud-nord(territorio provinciale) ed il nuovo sistema autostradale padano(Cremona-Mantova, e A15-A22) definendo la necessità <strong>di</strong>concordare con la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Mantova quale tracciato riteniamo piùidoneo per il prolungamento dell'A15.294 4 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheNorme <strong>di</strong> Attuazione Rete Viaria<strong>Reggio</strong> nell'Emilia Si richiedono le seguenti mo<strong>di</strong>fiche:A) inserire nel capitolo 4.5.2, paragrafo "l'assetto <strong>di</strong> lungo periodonella rete viaria…" integrazione al punto relativo al completamentodegli assi nord-sud con l'asse centrale <strong>Reggio</strong> Emilia-Novellara-Guastalla-<strong>Reggio</strong>lo;B) aggiungere all'art.28, comma 1, punto b)1) la tangenziale Nord <strong>di</strong><strong>Reggio</strong> Tra gli assi est-ovest da completare;C) si ritiene inappropriata una prescrizione univoca per i no<strong>di</strong>, cosìcome enunciata all'art.33. della Normativa, in quanto i no<strong>di</strong> ad unicolivello rappresentano uno dei principali problemi <strong>di</strong> capacità della rete;D) si ritiene opportuno formulare in<strong>di</strong>rizzi e prescrizioni che limitinola possibilità <strong>di</strong> aprire accessi laterali sui tratti nuovi o comunquedella grande rete e della rete <strong>di</strong> base, per non ridurre capacità esicurezza rete viaria;E) la classificazione funzionale <strong>di</strong> alcune <strong>di</strong>rettrici quali la SS63, laPedemontana e la Cispadana, andrebbe riclassificata nella rete <strong>di</strong>base come "<strong>di</strong> interesse regionale" e accorparvi anche ilsottosistema della viabilità ra<strong>di</strong>ale; occorre altresì <strong>di</strong>stinguere gliobiettivi prestazionali affidati alla rete <strong>di</strong> base ed alla rete secondaria.294 5 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAintegrazioni/mo<strong>di</strong>ficheRPRelazione Generale RP Rete Viaria<strong>Reggio</strong> nell'Emilia Non risulta chiaro se l'obiettivo <strong>di</strong> aumentare la sicurezza stradalerisulterà poi sostanziato da interventi progettuali, funzioni <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento e finanziamenti, che supportino i Comuni nellaredazione dei PUT e dei PUM. Non vi è dunque, in Relazione ed inNormativa, uno sviluppo coerente dei contenuti tali da supportare iComuni.PAPANPParzialmente accolta: si provvede all'integrazione della Relazione <strong>di</strong> piano specificandoche le connessioni tra il sistema viario <strong>di</strong> interesse regionale/nazionale e il sistemaautostradale me<strong>di</strong>o padano <strong>di</strong> progetto (autostrada Cremona-mare e tibre autostradale)debbano avvenire attraverso:- l'asse cispadano e la maglia autostradale esistente (A22);- la connessione tra la cispadana ed il prolungamento dell'Autostrada della Cisa interritorio della provincia <strong>di</strong> Parma;Si richiama il protocollo d'intesa tra la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Parma e la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia.Parzialmente accolta:Si provvede <strong>alle</strong> integrazioni relativamente ai punti A e B in quanto refusi;C) Si rinvia alla relativa osservazione d'ufficio;D) Si provvede alla introduzione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sposizione avente valore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e non <strong>di</strong>prescrizione nell'art. 33, sono fatte salve pertanto le prescrizioni derivanti dalla normativatecnica vigente (Co<strong>di</strong>ce della Strada, normativa ministeriale, ecc.);E) Per quanto riguarda la ridefinizione del rango funzionale degli assi citati si evidenziache tale gerarchia <strong>di</strong>scende dal Piano Regionale Integrato dei Trasporti della RegioneEmlia Romagna, riferimento alla Carta B <strong>alle</strong>gata al piano, ove gli assi pedemonatano,ciscpadano e S.S. 63 appartengono alla rete <strong>di</strong> collegamento regionale/nazionale. Perquanto attiene alla definizione degli obiettivi prestazionali riportati in Relazione generale<strong>di</strong> Piano, cap. 4,5,2 si rinvia alla relativa osservazione d'ufficio che mo<strong>di</strong>fica l'art.33comma 3.Non pertinente. La definizione <strong>di</strong> strumenti attuativi (compresi programmi <strong>di</strong>finanziamento), o <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, per aumentare la sicurezza della rete infrastrutturaleprovinciale non compete al PTCP (art. A-5 L.R. 20/00) ma agli specifici piani/programmi<strong>di</strong> settore: dal Piano della Sicurezza Stradale per quanto attiene alla viabilità in capo alla<strong>Provincia</strong>, ai PGTU e ai PUM per la viabilità <strong>di</strong> competenza comunale, fermo restando lecompetenze degli strumenti attuativi sia normativi che finanziari in capo alla <strong>Provincia</strong>.294 6 5815 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -REGGIO EMILIA tavole programmatiche Tavola P3aRete Viaria<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaIn riferimento al trasporto pubblico si chiede <strong>di</strong> rimandare al Piano <strong>di</strong>Bacino, compito dell'Agenzia della Mobilità, alcune scelte progettualirelative al potenziamento <strong>di</strong> alcune linee <strong>di</strong> trasporto pubblico, inmodo tale che tali proposte risultino supportate da opportunevalutazioni relative alla domanda e offerta <strong>di</strong> TPL sulle varie <strong>di</strong>rettricie all'analisi dei costi e benefici degli interventi preposti. In particolare:- rispetto al par. 4,5,4 della Relazione "Il sistema portante deltrasporto pubblico", non è chiaro a quale strumento <strong>di</strong> pianificazionesi fa riferimento citando il "Piano della Mobilità" in corso <strong>di</strong> redazioneda parte della <strong>Provincia</strong> stessa;- al punto "potenziamento delle linee <strong>di</strong> forza" non si ritiene correttala formulazione del periodo che riporta lo schema delle <strong>di</strong>rettrici doverafforzare il servizio <strong>di</strong> trasporto pubblico passeggeri e leinfrastrutture ad esso de<strong>di</strong>cate e conseguentemente larappresentazione cartografica delle stesse. L'in<strong>di</strong>viduazione dellelinee <strong>di</strong> forza del servizio pubblico necessita <strong>di</strong> solide basiinformative circa quantificazione della domanda reale e potenziale,che devono superare soglie minime atte a garantire la fattibilitàeconomica <strong>di</strong> qualsiasi investimento, nell'ottica <strong>di</strong> una correttaallocazione delle risorse;- conseguentemente a quanto sopra affermato si chiede <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>ficare i contenuti dell'art. 30 della Normativa.RRespinta.Il PTCP definisce la maglia portante del trasporto pubblico locale, tra l’altro in accordocon ACT, quale componente strutturale del “progetto <strong>di</strong> territorio”, e pertanto definita - intermini ideogrammatici e prestazionali - dallo strumento <strong>di</strong> pianificazione territoriale aisensi dell’art. A-5 della L.R. 20/00 ("Il PTCP in<strong>di</strong>vidua i corridoi destinati alpotenziamento ed alla razionalizzazione ed alla nuova realizzazione <strong>di</strong> sistemi per lamobilità….") per contro i menzionati Piani <strong>di</strong> Bacino provinciali hanno funzioneprogrammatoria. Si evidenzia altresì che a tale maglia sono riferite le <strong>di</strong>sposizioni per ilgoverno delle politiche inse<strong>di</strong>ative dei comuni (parte prima titolo II delle Norme). Conriguardo alla richiamata necessità <strong>di</strong> “solide basi informative” a sostegno delladefinizione delle linee forti del tpl si evidenzia che tali scelte <strong>di</strong>scendono sia davalutazioni e considerazioni <strong>di</strong> carattere analitico e – soprattutto – progettuale in or<strong>di</strong>nealla <strong>di</strong>stribuzione territoriale dei pesi inse<strong>di</strong>ativi attuali e pianificati, alla localizzazione deiprincipali attrattori esistenti e previsti (poli funzionali, ambiti specializzati per attivitàproduttive, ecc.), sia <strong>alle</strong> opportunità offerte dalla ridefinizione dell’assetto della reteviaria <strong>di</strong> interesse provinciale, elaborazioni tra l’altro con<strong>di</strong>vise in primo luogo con ACT,ed esito <strong>di</strong> un obiettivo primario, quello della promozione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> mobilità sostenibili,che la <strong>Provincia</strong> ha esplicitato sin dalla fase <strong>di</strong> avvio del percorso <strong>di</strong> elaborazione delPTCP. Si rammenta infine che il PTCP definisce, al comma 4 dell’art. 30, <strong>di</strong>rettive per ipiani <strong>di</strong> settore in materia <strong>di</strong> trasporto pubblico demandando ad essi la definizione dellecaratteristiche dell’offerta (tipologia <strong>di</strong> servizio) da approntare lungo gli assi forti anchesulla base <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> settore e <strong>di</strong> valutazioni <strong>di</strong> fattibilità.Al paragrafo 4.5.4 il riferimento è allo "Schema Direttore della Mobilità" strumento non<strong>di</strong>sciplinato da un quadro normativo, ma che la <strong>Provincia</strong> ha ritenuto <strong>di</strong> elaborare al fine<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare le politiche <strong>di</strong> mobilità sostenibile <strong>di</strong> area vasta.294 7 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio ruraleNA - ART 6Si osserva che sul territorio agricolo vi sono anche presenze <strong>di</strong>attività <strong>di</strong>verse quali: industriali isolate, sanitarie assistenziali,formative ricreative, ricettive-ristorative. Pertanto sorge il tema <strong>di</strong>come governare la permanenza <strong>di</strong> queste preesistenze a volteeconomicamente importanti e floride, a volte persino congruenti conla valorizzazione fruitiva del territorio rurale.IAImplicitamente accolta.Si evidenzia che l'art. 6 comma 3 lett. D) contempla già una pluralità <strong>di</strong> funzionicompatibilmente con il carico urbanistico generato e l'accessibilità, ferme restando levigenti <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge inerenti gli interventi e<strong>di</strong>lizi non connessi all'attività agricola.Si rimanda infine all'art. 12 comm. 4 per una corretta <strong>di</strong>sciplina degli inse<strong>di</strong>amentiproduttivi isolati in territorio rurale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 151 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione294 8 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio rurale<strong>Reggio</strong> nell'Emilia Art. 6 comma 2 lettera b)si ritiene che l'azione non corrisponda pienamente all'obiettivogenerale espresso dal PTCP <strong>di</strong> valorizzazione degli ambiti agricolida perseguire anche attraverso azioni <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no e salvaguar<strong>di</strong>a delterritorio rurale.294 9 5815 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio rurale<strong>Reggio</strong> nell'Emilia art. 6 comma 3 lettera c)REGGIO EMILIA (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Si chiede <strong>di</strong> aggiungere i <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> carburanti e le stazioni <strong>di</strong>servizio all'auto quali funzioni compatibili con il territorio rurale.294 10 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Territorio rurale<strong>Reggio</strong> nell'Emilia Art. 6 comma 4 lettera e)Il PTCP prevede che la competenza delle funzioni per la tutela degliimmobili <strong>di</strong> interesse storico-architettonico e degli immobili <strong>di</strong> pregiostorico-culturale e testimoniale esclusivamente al PSC.Si ritiene più opportuno che la definizione della puntuale categoria <strong>di</strong>tutela possa anche essere demandata dal comune ai contenuti delRUE, come la LR 20 consente e come appare congruente peranalogia con la <strong>di</strong>sciplina degli interventi or<strong>di</strong>nari e <strong>di</strong>ffusi nei centristorici.294 11 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altro <strong>Reggio</strong> nell'Emilia Art. 9 - <strong>di</strong>mensionamento delle previsioni del PSC e perequazioneurbanisticaL'articolo in questione sembra assumere e fare propria la <strong>di</strong>stinzione,che è venuta maturando e consolidandosi nella prassi urbanisticapiù recente ed avanzata <strong>di</strong> applicazione della L.R. 20/2000, fra ilconcetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento e quello <strong>di</strong> capacità inse<strong>di</strong>ativa,concetti che al contrario nel PRG, <strong>di</strong> natura conformativa,necessariamente coincidevano.Si suggerisce <strong>di</strong> perfezionare i commi 2 e 3 per consolidare lachiarezza normativa.294 12 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivisovracomunali<strong>Reggio</strong> nell'Emilia Art. 11- Si osserva che le <strong>di</strong>sposizioni date per l'ambito consolidato <strong>di</strong>Mancasale appaiono particolarmente restrittive, per quanto attiene lalimitazione d'inse<strong>di</strong>amento alla rilocalizzazione <strong>di</strong> aziende giàinse<strong>di</strong>ate sul territorio o volumetrie oggi collocate in situazioniincongrue o conflittuali con altri obiettivi <strong>di</strong> piano. Nel <strong>di</strong>spostonormativo del PTCP l'inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove aziende apparesubor<strong>di</strong>nato a con<strong>di</strong>zionamenti <strong>di</strong> qualificazione complessivadell'intero ambito che appaiono particolarmente <strong>di</strong>sincentivanti.- Si chiede <strong>di</strong> riconoscere come ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva <strong>di</strong>rilievo sovraprovinciale <strong>di</strong> completamento <strong>di</strong> Mancasale anche laporzione compresa tra l'autostrada ed il Villaggio Crostolo.- Si ritiene <strong>di</strong> precisare quali siano i citati atti <strong>di</strong> cui all'art.11 comma5 lettera b punto 2,3 per <strong>di</strong>mostrare l'avvio del percorso <strong>di</strong>qualificazione dell'ambito come AEA. Si ritiene opportuno che tali atticoincidano con l'accordo strategico preliminare all'approvazione delPSC.- PRATO-Gavassa: sembra opportuno in<strong>di</strong>viduare nello strumentodell'accordo territoriale la sede più idonea per governare ladecisione e la verifica <strong>di</strong> compatibilità con il sistema delle tuteleambientali e le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sostenibilità. Si propone <strong>di</strong> demandaread una fase successiva le delimitazioni puntuali dei limiti<strong>di</strong>mensionali e territoriali dell'ambito.PANPAAPAParzialmente accolta a seguito <strong>di</strong> riserva regionale.Non pertinente.Le stazioni <strong>di</strong> rifornimento carburanti e servizio auto devono ritenersi, sotto il profilourbanistico, dotazioni territoriali (art. A-23 L.R. 20/2000) e non territorio rurale. Lalocalizzazione avviene secondo quanto previsto dall’art. 30 comma 14 della L.R.20/2000, ed in conformità alla specifica normativa regionale.Accolta secondo quanto mo<strong>di</strong>ficato dalla relativa osservazione d’ufficio.Accolta, con riguardo alla definizione <strong>di</strong> “<strong>di</strong>mensionamento” e <strong>di</strong> “capacità inse<strong>di</strong>ativateorica” si evidenzia che con osservazione d’ufficio, sono state apportate precisazioni e<strong>di</strong>ntegrazioni all’art. 9 per cui l’osservazione si ritiene sostanzialmente accolta.Parzialmente accolta.- Non si ritiene quanto <strong>di</strong>sposto dall’art. 11, comma 5, lett. b) punto 2.1. eccessivamentelimitativo laddove si contempla la possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove imprese soloqualora concorrano al miglioramento delle performance ambientali dell'ambito produttivoin cui andranno ed inse<strong>di</strong>arsi. Preme infatti sottolineare che tale area produttiva dovràassumere, progressivamente, le caratteristiche <strong>di</strong> area ecologicamente attrezzata e chepertanto, anche secondo quanto <strong>di</strong>sposto dalla Del. A.L. 118/2007, le nuove impreseche vi si inse<strong>di</strong>eranno dovranno, tramite apposita convenzione, aderire al Programma <strong>di</strong>miglioramento ambientale che conterrà obblighi in tale <strong>di</strong>rezione.- Si ritiene che tale area, per la particolare localizzazione debba assumere vocazioni <strong>di</strong>carattere <strong>di</strong>rezionale e, per quanto riguarda le funzioni produttive,debba ospitareimprese con funzioni altamente tecnologiche in coerenza con l'obiettivo, formale efunzionale, <strong>di</strong> fare assumere a quell'Ambito Territoriale una forte immagine <strong>di</strong> qualità perl'intera <strong>Provincia</strong>. In tal senso si ritiene più opportuno che tale ambito rappresenti ilnaturale sviluppo del polo funzionale n° 9 " Sistem a Stazione Me<strong>di</strong>opadana - NuovoCasello - Fiera".Il polo funzionale in questione viene così integrato.- Con riguardo alla precisazione richiesta si accoglie e si integra la <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> cuiall’art. 11, comma 5 lett. b) punto 2.3.Con riguardo alla richiesta <strong>di</strong> accorpamento dell’accordo territoriale strategico edell’accordo territoriale attuativo in un unico atto negoziale si accoglie parzialmente alfine <strong>di</strong> semplificare ulteriormente le modalità attuative delle previsioni riguardanti gliambiti produttivi sovracomunali e sempre in conformità alla legge regionale n. 20/00. Sipropone pertanto <strong>di</strong> integrare il comma 7 dell'art. 11 <strong>di</strong>sponendo che l' accordoterritoriale <strong>di</strong> cui alla lett. A) comma 6, può assumere i contenuti, valore ed effettidell'accordo territoriale attuativo (lett. B) comma 6).- Relativamente all’ambito <strong>di</strong> qualificazione produttiva “Prato Gavassa”, si evidenzia che icon<strong>di</strong>zionamenti e criteri <strong>di</strong> progettazione definiti dal comma 5 dell'art. 11 possonoessere integrati e meglio precisati sulla base <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti delle valutazione <strong>di</strong>sostenibilità operate dal PTCP secondo le modalità stabilite dal Rapporto Ambientale peri <strong>di</strong>versi livelli tecnici <strong>di</strong> valutazione ambientale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 152 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione294 13 5815 COMUNE DIREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Poli funzionali<strong>Reggio</strong> nell'Emilia Si osserva che la classificazione dei Poli Funzionali propostaall’art.13 non corrisponde pienamente <strong>alle</strong> reali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esseresul territorio del capoluogo ed <strong>alle</strong> sue esigenze future.Per il polo Ospedale S. Maria Nuova, il PSC in<strong>di</strong>vidua aree <strong>di</strong>possibile espansione funzionale, mentre in altri ambiti (Sistemasportivo-ricreativo Sta<strong>di</strong>o Giglio, Stazione ferroviaria RFI, Aeroporto,Casello autostradale - Fiera) idonei alla localizzazione <strong>di</strong> nuovi polifunzionali, sono già in essere le funzioni che caratterizzano il ruolospecifico dello stesso ambito.Si ritiene opportuno considerare la reale funzionalità esistentedell’area, caratterizzando ogni area, così come già in<strong>di</strong>viduato dalPSC, in polo esistente e polo <strong>di</strong> possibile potenziamento.L’Accordo territoriale sarà <strong>di</strong> conseguenza, come previsto al comma4, la sede per definire più precisamente le linee evolutive <strong>di</strong> ciascunpolo, le tipologie <strong>di</strong> attività da sviluppare o inse<strong>di</strong>are, le areeinteressate o da interessare, gli investimenti necessari, le fontifinanziarie e gli impegni correlati.PAParzialmente accolta.La <strong>di</strong>stinzione tra poli funzionali <strong>di</strong> cui al comma 1 e poli funzionali <strong>di</strong> cui al comma 2dell’art. 13 non esita solo dal mero riconoscimento <strong>di</strong> un assetto funzionale prevalente inessere, ma da una precisa azione progettuale (in termini <strong>di</strong> riorganizzazione,riqualificazione, sviluppo…) che quin<strong>di</strong> necessariamente contempla anche spazi edattrezzature esistenti che sono confermate e/o che risultano strettamente funzionali alperseguimento degli obiettivi <strong>di</strong> qualificazione generali stabiliti dal piano (ad esempio lastazione RFI ed il CIM sono, per queste ragioni, compresi nell'ambito dell’area exReggiane od, ancora, la Fiera ed il casello autostradale nell'ambito del polo funzionale"Stazione Me<strong>di</strong>opadana, Nuovo Casello - Fiera") .Nello specifico per quanto attiene il polo ospedaliero del S. Maria Nuova il PSC adottatoconferma sostanzialmente le aree <strong>di</strong> espansione del PRG vigente, pertanto rientracorrettamente nella fattispecie <strong>di</strong> cui al comma 1; relativamente agli altri poli citati siritiene che il polo "Sistema sportivo-ricreativo Sta<strong>di</strong>o- Giglio" e l'aeroporto non possanoessere ricompresi nella fattispecie <strong>di</strong> cui al comma 1, in quanto l'accordo territoriale èstrumento, nel primo caso, necessario al fine <strong>di</strong> costituire una cornice <strong>di</strong> riferimento perl'attuazione dei <strong>di</strong>versi interventi previsti (polo scolastico, attrezzature sportive <strong>di</strong>interesse provinciale), nel secondo caso, strumento atto a concertare possibilimo<strong>di</strong>ficazioni, in futuro, delle prospettive dello scalo aereo. Per contro il polo funzionalecomplesso "San Lazzaro" si ritiene più consono alla fattispecie <strong>di</strong> cui al comma 1dell'art. 13 in quanto è confermato sia dal PTCP sia dal PSC adottato l'assetto fisico efunzionale già previsto nel PRU in iter <strong>di</strong> approvazione, si procede pertanto alla mo<strong>di</strong>ficadella norma, eliminando la necessità <strong>di</strong> Accordo territoriale.294 14 5815 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -REGGIO EMILIA tavole programmatiche Allegato 6Inse<strong>di</strong>amenti commerciali<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaOggetto dell’osservazione sono 5 aree, 2 previsioni <strong>di</strong> cui allaTabella 1 Allegato VI NA e 3 aree non ricomprese nella medesima,proposte dal Comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia e <strong>di</strong> seguito elencate.PAParzialmente accolta.L'osservazione si intende nel suo complesso parzialmente accolta.Di seguito vengono esplicitate le motivazioni:Relativamente <strong>alle</strong> previsioni adottate:1. "Previsione n° 11 <strong>Reggio</strong> Emilia" tab. 1 All. 6NA - Via Samoggia(prevista potenzialità per CC INF o ACI NA INF con max 6.000 mqSv per una grande) - si chiede <strong>di</strong> eliminare la limitazione dei 6.000mq <strong>di</strong> SV per gran<strong>di</strong>.2. "Previsione n° 12 <strong>Reggio</strong> Emilia" tab. 1 All. 6NA - Via Inghilterra(prevista potenzialità per CC INF o ACI A INF vincolata atrasferimento <strong>di</strong> struttura esistente) - si chiede <strong>di</strong> eliminare il vincoloal trasferimento e ampliamento <strong>di</strong> M o G esistente, e si propone insostituzione il vincolo <strong>di</strong> conferimento <strong>di</strong> una quota <strong>di</strong> SV delle me<strong>di</strong>estrutture pari al 15% dell'inse<strong>di</strong>amento complessivo.Relativamente <strong>alle</strong> aree non contemplate nel Piano adottato, sichiede <strong>di</strong> ammettere le seguenti aree per inse<strong>di</strong>amenti commerciali<strong>di</strong> rilevanza sovracomunale:3. Parco Ottavi - validazione dell’area come idonea per lalocalizzazione <strong>di</strong> una aggregazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e strutture fino a 10.000mq SV complessivi.4. CIM, Reggiane, Gallinari, Ex Mafia, Stazione, Area FI -validazione dell’area come idonea per la localizzazione <strong>di</strong> unaaggregazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e strutture fino a 10.000 mq SV complessivi(subor<strong>di</strong>nata ad Accordo Territoriale).5. Via Luxemburg - validazione dell’area come idonea per lalocalizzazione <strong>di</strong> un centro commerciale con attrazione <strong>di</strong> livelloinferiore, e proposta <strong>di</strong> conferimento <strong>di</strong> una quota pari al 15% <strong>di</strong> SVdella nuova grande struttura.1. Parzialmente accolta. La richiesta è ammissibile. Fermo restando la soglia tipologica<strong>di</strong>mensionale massima <strong>di</strong> 10.000 mq <strong>di</strong> sv, e in funzione della rimodulazione quantitativae temporale del range <strong>di</strong> variazione, si può assentire alla richiesta entro il limitemassimo <strong>di</strong> 7.000 mq <strong>di</strong> sv, in quanto l'incremento è ritenuto non sostanziale all'internodell'assetto della rete commerciale d'ambito e provinciale.2. Respinta. Intervento già inserito nel Piano come validabile a seguito <strong>di</strong> ristrutturazionedella rete commerciale esistente. Si ritiene che l'obiettivo del trasferimento conampliamento previsto nel PTCP adottato sia precon<strong>di</strong>zione per l'equilibrata compresenza<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prossimità a servizio della popolazione.Per quanto riguarda le proposte 3, 4, 5 <strong>di</strong> cui all'osservazione, si evidenzia che leprevisioni <strong>di</strong> Piano (Tabella 1 dell’Allegato 6 delle Norme <strong>di</strong> Piano) sono supportate daadeguate analisi <strong>di</strong> tipo territoriale, socio-economico e ambientale, che avvalorano loscenario progettuale del Piano. Ulteriori previsioni debbono essere supportate e motivateda analoghe ed approfon<strong>di</strong>te valutazioni, sia puntuali che a scala provinciale, propriedella fase <strong>di</strong> elaborazione dello scenario <strong>di</strong> Piano che tiene necessariamente conto deipesi inse<strong>di</strong>ativi e funzionali tra loro interrelati (si veda a tal proposito la Relazione <strong>alle</strong><strong>Controdeduzioni</strong>).3. Respinta in quanto l'area è <strong>di</strong>sciplinata da un PUA già convenzionato ed approvato indata 21/12/2004 con Delibera n. 25394/195 del Consiglio Comunale <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia,nel quale si prevede un complesso commerciale <strong>di</strong> vicinato o g<strong>alle</strong>ria commerciale <strong>di</strong>vicinato (piccole e me<strong>di</strong>o-piccole strutture commerciali). Tale inse<strong>di</strong>amento è giàattuabile. Sono comunque ammesse le tipologie dei livelli C e D <strong>di</strong> cui all'articolo 19.4. Respinta, in quanto per la strategicità funzionale e localizzativa dell'ambito, soprattuttoin relazione alla città storica ed al Campus San Lazzaro, si ritiene possano inse<strong>di</strong>arsifunzioni commerciali non come prevalenti o <strong>di</strong> forte attrazione, ma <strong>di</strong> servizio ecomplementari <strong>alle</strong> funzioni eccellenti lì svolte (in primis tecnopolo) ed al quadranteurbano <strong>di</strong> riferimento. Si ritiene, pertanto che le possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti commerciali ivirealizzabili, ovvero le tipologie <strong>di</strong> cui ai livelli C e D dell'art. 19 comma 1, siano coerenticon gli scenari funzionali ipotizzati, nonchè con la precisa volontà <strong>di</strong> rivitalizzazionedell'asse storico. In sede <strong>di</strong> accordo territoriale, relativo al polo funzionale, sarannoaltresì definite misure <strong>di</strong> perequazione in favore della rivitalizzazione della rete esistente.5 Respinta. La validazione dell'area così come proposta non è conforme <strong>alle</strong> previsioni <strong>di</strong>cui alla Tabella 1 Allegato 6 delle Norme <strong>di</strong> Attuazione. Anche in questo caso si rimanda<strong>alle</strong> tipologie <strong>di</strong> cui ai livelli C e D dell'art. 19 comma 1.martedì 15 giugno 2010 Pagina 153 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione295 1 5816 PARCO ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MATILDICOTavola P6MONTALTO SAS tutele/vincoliDissestoSi rileva, dalla verifica idraulica presentata, che l'area classificata"Depositi Alluvionali Terrazzati (b2)" - e dal Nuovo PTCP, su cuiricade l'appezzamento <strong>di</strong> terreno <strong>di</strong> proprietà della <strong>di</strong>tta "ParcoMatil<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Montalto <strong>di</strong> Benassi Marco e C s.a.s.può essereridelimitata in quanto non interessata da esondazioni con tempi <strong>di</strong>ritorno <strong>di</strong> 25 e 200 anni.Si richiede la mo<strong>di</strong>fica della Sezione 218030 (Tav P6, QC 6 -Tav 2)come da <strong>alle</strong>gata proposta che elimina il retino del terrazzamentodelle zone Eb per mantenerla in zona bianca priva <strong>di</strong> vincoli rispettoagli aspetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto ed esondabilità.AAccolta, con<strong>di</strong>videndo gli esiti dello stu<strong>di</strong>o idraulico-morfologico proposto.296 1 5817 COMUNE DI recepimento norme Norme <strong>di</strong> Attuazione -CAVRIAGO sovraor<strong>di</strong>nateAllegato 4Territorio ruraleCavriagoSi chiede maggior chiarezza delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione nel territoriourbanizzato/urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss.80/1 prot.3586296 2 5817 COMUNE DICAVRIAGOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloCavriagopunto b) art. 7 e <strong>alle</strong>gato 5Si chiede una migliore lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP.E' inoltre opportuno aumentare fino al 5% la soglia <strong>di</strong> incremento delterritorio urbanizzabile tenendo conto che la % del T.U. rispettoall'estensione comunale è del 10%;PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/2 prot. 3586.296 3 5817 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CAVRIAGO tavole programmatiche Tavola P3aPoli funzionaliCavriagoSi chiede <strong>di</strong> inserire tra i poli polifunzionali del PTCP anche il nuovocentro culturale denominato "Villa Sirotti" in virtù del ruolosovracomunale già oggi svolto dalla Biblioteca <strong>di</strong> Cavriago ve<strong>di</strong>lettera inviata alla <strong>Provincia</strong> in data 4/07/2008 prot. 9621.RRespinta, in quanto i criteri per l'in<strong>di</strong>viduazione dei poli funzionali sono riportatinell'Allegato 10 del quadro conoscitivo e nella relazione <strong>di</strong> Piano in coerenza con la L.R.20/00. Quanto segnalato si caratterizza più come una attrezzatura pubblica <strong>di</strong> interessesovracomunale (si veda l'art. 14 comma 9).296 4 5817 COMUNE DICAVRIAGOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Beni PaesaggisticiCavriagoRichiesta <strong>di</strong> maggiore chiarezza in merito al comma 3 dell'art. 36 inquanto da un'interpretazione letterale parrebbe che le deroghe citatenel comma 17 dell'art. 40 siano valide anche per i vincoli ope legis.Si suggerisce <strong>di</strong> integrare specificando che tali deroghe valgonoanche per il vincolo ai sensi dell'art. 142 del D. lgs 42/2004. Se cosìnon fosse si chiede <strong>di</strong> introdurre il tratto urbano del rio <strong>di</strong> Cavriago equello che attraversa l'ambito produttivo <strong>di</strong> Corte Tegge tra glielementi <strong>di</strong> cui si propone lo stralcio dal vincolo alla Regione, Enteabilitato all'in<strong>di</strong>viduazione dei beni irrilevanti ai fini paesaggistici dacomunicare al Ministero (rif. art. 7, Accordo Ministero-Regioni del 9ottobre 2003).NPNon pertinente.Il PTCP adottato deriva dal PTPR approvato nel 1993 e non è da confondere col nuovoPiano paesaggistico previsto dall’art. 143 del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio(CBC). Con detta matrice giuri<strong>di</strong>ca (che origina dalla legge 431/85 art. 1/bis) il PTCPadottato non ha il potere <strong>di</strong> definire o revisionare i beni paesaggistici tutelati ope legis,ma solo <strong>di</strong> dettare la specifica <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela del relativo territorio, nel solco <strong>di</strong> quantoprevisto dal PTPR. Pertanto la norma agisce su livelli <strong>di</strong>stinti: da una parte il PTCP (chedefinisce le trasformazioni ammissibili e non ammissibili), dall’altra il CBC (che impone ilproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> autorizzazione paesaggistica su ciò che è ammissibile). Da ciò sidesume come il PTCP non possa assolutamente prevedere deroghe rispettoall’osservanza del D. lgs 42/2004.Le esclusioni dall'applicazione della <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela previste d<strong>alle</strong> Norme del PTCPvalgono solo per le zone in<strong>di</strong>viduate da questo strumento, ma non incidono sulle<strong>di</strong>sposizioni e procedure previste dal CBC. Laddove il PTCP faccia salve particolarisituazioni (ve<strong>di</strong> ad esempio il comma 17° dell’art. 40 e le altre analoghe <strong>di</strong>sposizioni)rimane pur sempre necessaria l’autorizzazione paesaggistica, in quanto trattasi <strong>di</strong> areetutelate ope legis, a meno che non si rientri nei casi esclusi ai sensi del 2° commadell'art. 142 del CBC.Si rammenta inoltre che la procedura prevista dall’Accordo 9.10.2003, ai sensi del D. lgs490/1999, non è più ammissibile dopo l’emanazione delle ultime mo<strong>di</strong>fiche al CBC (D.lgs 26 marzo 2008 N. 63, che ha novellato il 3° com ma dell’art. 142).Tuttavia, si con<strong>di</strong>vide che, per maggior chiarezza, il 3°comma dell'art. 36 delle Normevada integrato esplicitando che sono comunque fatte salve le <strong>di</strong>sposizioni e procedurepreviste dal CBC.martedì 15 giugno 2010 Pagina 154 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione297 1 5818 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> estendere, come in<strong>di</strong>cato a tratteggio in <strong>alle</strong>gato, latutela "Zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", art.42 delle Norme, a tutta l'area del SIC "Fontanile dell'Ariolo" e ad unaadeguata fascia <strong>di</strong> rispetto circostante, "avente ampiezza tale daessere situta fuori della soglia <strong>di</strong> danno indotta dalla eccessivavicinanza <strong>di</strong> tutte le opere ed interventi eventualmente consentiti inassenza <strong>di</strong> una specifica normativa".PAParzialmente accolta, in quanto l'inesatta delimitazione delle zone <strong>di</strong> tutela è dovuta adun errore materiale, segnalato nelle <strong>osservazioni</strong> d'ufficio. Si estende pertanto versoovest la "zona <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", portando ladelimitazione a coincidere con la proposta <strong>di</strong> area <strong>di</strong> riequilibrio ecologico contenuta nelRapporto <strong>Provincia</strong>le inviato in Regione per la costruzione del Programma per il Sistemaregionale delle Aree Protette e siti Natura 2000.298 1 5819 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -VEZZANO SUL (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 1CROSTOLOAmbiti <strong>di</strong> paesaggioVezzano sulCrostoloNA - All 01 punto 4.b, quarto punto lettera d)Si fa riferimento alla necessità <strong>di</strong> riqualificare alcuni centri abitati estorici partendo dalla realizzazione <strong>di</strong> varianti <strong>alle</strong> strade che liattraversano longitu<strong>di</strong>nalmente, sembra opportuno segnalare lapresenza del medesimo problema anche a Vezzano sul Crostolo eLa Vecchia.AAccolta.Si con<strong>di</strong>vide l'osservazione e si procede alla integrazione dell'Allegato 1 NA, ambito 3,punto 4.b. citando anche l'abitato <strong>di</strong> La Vecchia.298 2 5819 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -VEZZANO SUL (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 1CROSTOLOAmbiti <strong>di</strong> paesaggioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> inserire negli obiettivi <strong>di</strong> valorizzazione dell’Ambito 3anche i sistemi <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti storici nei quali all’interesse storicoarchitettonicoe testimoniale si unisce un singolare inserimento nelpaesaggio.Si propone pertanto la mo<strong>di</strong>fica del testo <strong>di</strong> cui all’Allegato 1, Ambito3, punto 4.c come a seguire“- in raccordo con i contenuti dell’Allegato 2, ….valorizzare il sistemastorico-paesaggistico complesso caratterizzato ….d<strong>alle</strong> emergenzearchitettoniche <strong>di</strong> Paullo e Paderna, Case <strong>di</strong> Sotto <strong>di</strong> Paderna eCasola <strong>di</strong> Canossa, dai nuclei storici quali quello <strong>di</strong> Santa Maria <strong>di</strong>Castello, <strong>di</strong> Casella e <strong>di</strong> Vindé-Vronco, dei sistemi <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amentirurali <strong>di</strong> Ca’ Rosino-Il Piano-Ca’ de Lolli, Riolo-Cavazzone-Villa, dalsistema boschivo e geomorfologico del Monteduro. Azioni <strong>di</strong>valorizzazione significative possono essere intraprese per il miglioreinserimento paesaggistico <strong>di</strong> espansioni inse<strong>di</strong>ative recenti qualiBanzola, Sor<strong>di</strong>glio, Costaferrata, Brugna, Ca’ de Cesari, Ca’ deMiotti”.AAccolta.Si con<strong>di</strong>vidono i contenuti dell’osservazione e si integra con quanto proposto.298 3 5819 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -VEZZANO SUL (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 1CROSTOLOAmbiti <strong>di</strong> paesaggioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> riconoscere, in relazione agli obiettivi <strong>di</strong> valorizzazionedell’Ambito 3, la presenza sul territorio del Comune <strong>di</strong> Vezzano sulCrostolo <strong>di</strong> una fitta rete <strong>di</strong> elementi storico-architettonici epaesaggistici che ne testimoniano l’appartenenza al sistemamatil<strong>di</strong>co.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo <strong>di</strong> cui all’Allegato 1, Ambito 3, punto4.c ultimo capoverso come a seguire:“…Nell’ambito del progetto saranno in<strong>di</strong>viduati i beni storici e naturaliche possono costituire elementi <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong>valorizzazione e fruizione dell’area matil<strong>di</strong>ca in cui ciascun contesto<strong>di</strong> eccezionale rappresentatività (Quattro Castella, Rossena-Canossa, il Castello ed il crinale <strong>di</strong> Carpineti, Montefalcone)consolida uno specifico ruolo trainante e gli altri territori affermano lapropria identità in relazione al periodo storico matil<strong>di</strong>co, contribuendocon la valorizzazione sia degli elementi <strong>di</strong> interesse storicoarchitettonicoche <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> carattere paesaggistico-naturale che <strong>di</strong>quelli della fitta rete <strong>di</strong> relazioni fisico-territoriali al fine <strong>di</strong> creare unarete che investa anche i contesti meno conosciuti”.PAParzialmente accolta.Si con<strong>di</strong>vide il senso generale dell'osservazione, pur ritenendo che il concetto vadaespresso in forma <strong>di</strong>versa da quella proposta. Si provvede, pertanto, ad integrare in talsenso le <strong>di</strong>sposizioni relative agli "obiettivi <strong>di</strong> qualità ed in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> valorizzazione e tutela"dell'ambito <strong>di</strong> paesaggio 3.298 4 5819 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -VEZZANO SUL (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 1CROSTOLOAmbiti <strong>di</strong> paesaggioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> riconoscere tra i caratteri <strong>di</strong>stintivi dell’ambito 5 ancheil territorio del Comune <strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo il cui ruolo è quella <strong>di</strong>costruire, con Quattro Castella ed Albinea, la quinta collinare a suddella città, caratterizzata da un paesaggio agrario <strong>di</strong> notevoleinteresse punteggiato da episo<strong>di</strong> architettonici <strong>di</strong> rilievo.Si propone pertanto la mo<strong>di</strong>fica del testo <strong>di</strong> cui all’Allegato 1, Ambito5, punto 3 come a seguire :“- la quinta collinare <strong>di</strong> Montecavolo-Puianello-Vezzano sul Crostolo-Albinea-Montericco-Borzano caratterizzata dal sistema delle villestoriche e delle fortificazioni in posizione dominante rispetto agliaccessi delle valli appenniniche”.AAccolta.Si con<strong>di</strong>vide e si mo<strong>di</strong>fica, secondo quanto proposta, l'All. 01 NA.martedì 15 giugno 2010 Pagina 155 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione298 5 5819 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -VEZZANO SUL (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 1CROSTOLOAmbiti <strong>di</strong> paesaggioVezzano sulCrostoloNA All01 Ambito 5, punto 3 “Strategie d’ambito” punto primo“Sistema Infrastrutturale”Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo:“Portare a completamento il sistema viario tangenziale principale, asud la variante alla SS63 in <strong>di</strong>rezione sud, passando per laconnessione con la pedemontana, e realizzare la via Emilia bis conprogetti <strong>di</strong> corretto inserimento ambientale”IAImplicitamente accolta.Si ritiene che quanto ricompreso all'interno dell'All.01 NA corrisponda al sensodell'osservazione.298 6 5819 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -VEZZANO SUL (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 1CROSTOLOAmbiti <strong>di</strong> paesaggioVezzano sulCrostoloNA All01 Ambito 5, punto 3 “Sistema inse<strong>di</strong>ativo”Sarebbe opportuno inserire il richiamo alla necessità <strong>di</strong> valorizzare i<strong>di</strong>versi ambiti per le loro caratteristiche: oltre al tema dellariqualificazione e specializzazione dei territori a nord sarebbenecessario fare riferimento anche al territorio a sud da inserire in unterritorio da valorizzare per le caratteristiche storiche epaesaggistiche, <strong>di</strong> qualità ambientali.PAParzialmente accolta.Si evidenzia che già le strategie tematiche inerenti il sistema inse<strong>di</strong>ativo <strong>di</strong> cui all'ambito<strong>di</strong> paesaggio n. 5 contemplano gli altri centri urbani oltre al comune capoluogo <strong>di</strong>provincia e segnatamente il tema del miglioramento delle connessioni con il capoluogospecie attraverso il trasporto pubblico. Si provvede tuttavia a meglio precisare obiettivi estrategie per la qualificazione e sviluppo della fascia a sud.298 7 5819 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -VEZZANO SUL (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 1CROSTOLOAmbiti <strong>di</strong> paesaggioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> inserire nel progetto <strong>di</strong> valorizzazione dell’Ambito 5anche il paesaggio del torrente Crostolo nel tratto verso monte,collegando il paesaggio urbano-storico delle ville <strong>di</strong> Rivalta alpaesaggio naturale dell’area sud.Si propone pertanto la mo<strong>di</strong>fica del testo <strong>di</strong> cui all’Allegato 1, Ambito5, punto 4 come a seguire:"Progetto integrato <strong>di</strong> valorizzazione paesaggistica ed ambientale delCrostolo comprendente: la riqualificazione….; la formazione <strong>di</strong> unagreenway ciclopedonale che collega la città con i contesti paesisticie storici del parco del Crostolo, del sistema <strong>di</strong> ville storiche <strong>di</strong> Rivalta-Albinea, al paesaggio naturale a monte nella prospettiva dell’area delMonteduro a collegarsi con l’area delle cave del Gesso <strong>di</strong> Vezzano edel Parco <strong>Provincia</strong>le Pineta, delle corti….”.AAccolta.Si con<strong>di</strong>vidono i contenuti dell’osservazione e si integra quanto proposto.298 8 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloVezzano sulCrostoloNA - Art. 7La soglia <strong>di</strong> incremento del territorio urbanizzato fissata secondo unapercentuale secca non prende in considerazione una serie <strong>di</strong>specificità dei territori: partendo da una percentuale fissata sulterritorio urbanizzato rischia <strong>di</strong> consentire un ulteriore sviluppo aterritori già saturi e <strong>di</strong> andare a limitare le prospettive <strong>di</strong> territori chesino ad oggi hanno operato carichi inse<strong>di</strong>ativi modesti se nonirrilevanti.Si propone <strong>di</strong> incrementare la soglia al 5% per i comuni dell’ambitodella collina e me<strong>di</strong>o montagna.298 9 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloVezzano sulCrostoloNA - Art. 7In relazione <strong>alle</strong> verifiche relative all’attuazione delle previsioni deglistrumenti urbanistici comunali, si ritiene opportuno che tale verificanon venga fissata alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP, ma sia effettuataal momento <strong>di</strong> adozione dello strumento urbanistico comunale.Si ritiene inoltre opportuno spostare la soglia <strong>di</strong> attuazione delleprevisioni dal 75% al 50% in ragione delle particolari <strong>di</strong>fficoltà che siriscontrano in territori come quello del nostro comune.298 10 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altro Vezzano sulCrostoloNA – art 10 E<strong>di</strong>lizia Residenziale SocialeAppare eccessiva se applicata in<strong>di</strong>fferentemente a tutti i comuni, adeccezione <strong>di</strong> quelli della montagna. Si chiede <strong>di</strong> escludere anche ilcomune <strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo dall'applicazione <strong>di</strong> tale percentuale<strong>di</strong> ERS, ovvero <strong>di</strong> abbassare al 10% tale quota e renderla unobiettivo e non una <strong>di</strong>rettiva.RPAIARespinta.Si prende atto delle considerazioni dell'osservante, si evidenzia tuttavia che la definizione<strong>di</strong> una soglia massima <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo quale incremento percentuale del territoriourbanizzato (definito dal Comune all'atto <strong>di</strong> elaborazione dello strumento urbanistico)consente ampliamenti proporzionali al rango del centro urbano ed alla possibiledomanda abitativa generata dallo stesso.La soglia <strong>di</strong> cui all'art. 7 comma 5 rappresenta un limite al consumo <strong>di</strong> suolo che il PTCPassume in quanto obiettivo afferente agli interessi sovracomunali e pertanto campo <strong>di</strong>competenza dello strumento <strong>di</strong> pianificazione territoriale ai sensi dell'art. 26, comma 2L.R. 20/00. Nel caso in oggetto, tale soglia è determinata da valutazioni in or<strong>di</strong>ne allalimitata incidenza <strong>di</strong> tale urbanizzazione aggiuntiva sulla risorsa idrica sotterranea (zone<strong>di</strong> protezione delle acque sotterranee del territorio <strong>di</strong> pedecollina e pianura), pertantodovutamente omogenea per la fascia territoriale considerata in relazione all'obiettivoprevalente <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> tale componente ambientale. Si evidenzia altresì che anche se ilterritorio comunale vi risulta solo parzialmente ricadente vi è ricompresa proprio la parterelativa al centro abitato del capoluogo (deputato quin<strong>di</strong> ad espandersi) ed i settori <strong>di</strong>ricarica <strong>di</strong> tipo C sono comunque, ai sensi del PTA, assoggettati al controllodell'urbanizzazione.La richiesta <strong>di</strong> incremento della quota <strong>di</strong> territorio urbanizzabile <strong>di</strong> cui al comma 5 art. 7delle Norme <strong>di</strong> Attuazione si ritiene pertanto non accoglibile.Parzialmente accolta.Trattasi <strong>di</strong> refuso, il riferimento "alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP" è stato eliminato conuna osservazione d'ufficio.Con riguardo alla proposta <strong>di</strong> abbassare la soglia del 75% per la verifica dello stato <strong>di</strong>attuazione del piano comunale si è valutato <strong>di</strong> portare tale riferimento al 60%mantenendo comunque il principio <strong>di</strong> prevalenza delle previsioni attuate su quelle nonattuateImplicitamente accolta, in quanto si con<strong>di</strong>vide il principio per cui tale quota minima deveessere adattata <strong>alle</strong> specifiche realtà territoriali.Si fa tuttavia presente che l'art. 10 delle Norme <strong>di</strong> attuazione già consente la possibilità<strong>di</strong> variare detta quota (quin<strong>di</strong> anche una sua <strong>di</strong>minuzione) nel caso vi sia unaconcertazione tra enti territoriali che può avvenire o nell'ambito dell'elaborazione <strong>di</strong> pianiin forma associata o attraverso specifici accor<strong>di</strong> territoriali con la <strong>Provincia</strong> e sempre inragione <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti del quadro conoscitivo inerenti il <strong>di</strong>sagio abitativo.martedì 15 giugno 2010 Pagina 156 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione298 11 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivi comunali Vezzano sulCrostoloNA – Art 12, comma 2È in generale necessario agevolare la possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amentodelle realtà produttive, si devono tener presenti le esigenze delmondo produttivo, sia in termini <strong>di</strong> tempistiche che <strong>di</strong> progettualità. Èquin<strong>di</strong> necessario rimuovere la corrispondenza biunivoca propostafra possibilità <strong>di</strong> prevedere ampliamenti delle aree a destinazioneproduttiva esistenti e necessità <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> qualità già presentinelle aree stesse, aprendo la possibilità anche a nuove attività chevolessero inse<strong>di</strong>arsi.298 12 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Ambiti produttivi comunali Vezzano sulCrostoloNA – Art.12 , comma 3In relazione <strong>alle</strong> <strong>di</strong>mensioni massime degli ampliamenti possibili, sideve tener presente l’esigenza del mondo produttivo in relazione aicicli produttivi. Sembra opportuno non fissare una soglia tropporigida tenendo presente che comunque tutte le azioni previste daglistrumenti urbanistici sono oggi vagliate attraverso le procedure <strong>di</strong>VAS-VALSAT che garantiscono la sostenibilità delle previsioni. Sipropone pertanto la mo<strong>di</strong>fica normativa così formulata “Perampliamento…si intende una porzione aggiuntiva ad unazona/ambito omogeneo, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione contenuta, orientativamenteinferiore alla metà della zona/ambito..”298 13 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi propone la mo<strong>di</strong>fica del testo <strong>di</strong> cui agli artt. 37, 40, 42 come aseguire:“percorsi e spazi <strong>di</strong> sosta pedonali e per mezzi <strong>di</strong> trasporto nonmotorizzati, nonché spazi <strong>di</strong> sosta a servizio dei percorsi medesimi”.298 14 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione BoschiVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> integrare il comma 9 dell'art. 38 al fine <strong>di</strong> consentire larealizzazione <strong>di</strong> infrastrutture o opere <strong>di</strong> importanza meramentelocale anche in assenza <strong>di</strong> una loro previsione negli strumenti <strong>di</strong>pianificazione.298 15 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione BoschiVezzano sulCrostoloSi propone l’aggiunta <strong>di</strong> un comma 8 bis nell'art. 38 al fine <strong>di</strong>consentire la realizzazione <strong>di</strong> attrezzature per il tempo libero e lavalorizzazione dell’ambiente da attuare attraverso Accordo <strong>di</strong>Programma.298 16 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi propone la mo<strong>di</strong>fica del testo <strong>di</strong> cui all’art. 42 comma 6 lettera a)come a seguire:“qualsiasi intervento sui manufatti e<strong>di</strong>lizi esistenti, qualora definitoammissibile dagli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunali, in conformità<strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’art. 6, comma 4, e comma 5 lett. b) qualorai manufatti e<strong>di</strong>lizi ricadano nel territorio rurale”298 17 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> prevedere nella norma dell’art. 44 la possibilità <strong>di</strong>eseguire interventi <strong>di</strong> ristrutturazione entro la sagoma esistente deglie<strong>di</strong>fici ricadenti in zona <strong>di</strong> tutela naturalistica o in subor<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>accogliere l'osservazione alla cartografia <strong>di</strong> cui al successivo sub. 44.PARRPARIARParzialmente accolta, integrando, al comma 2, lett. B) punto 1), la possibilità <strong>di</strong>ampliamento per accogliere non solo le attività già inse<strong>di</strong>ate nell'ambito, ma anche nelcomune qualora debbano ampliarsi o trasferirsi.Respinta.Si evidenzia che il limite del 50 % è ritenuto congruo in quanto la definizione <strong>di</strong> unparametro quantitativo e la contiguità a tessuti produttivi esistenti rappresentano elementiche si ritengono equilibrati nel caso <strong>di</strong> ambiti produttivi <strong>di</strong> interesse comunale e coerenticon il progetto d'area vasta <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no e razionalizzazione del sistema degli inse<strong>di</strong>amentiproduttivi, con<strong>di</strong>viso anche dall'osservante.Respinta.Le <strong>di</strong>sposizioni normative degli artt. 37, 40 e 42 oggetto dell'osservazione riprendonoforma e contenuti del PTPR. Una <strong>di</strong>versa formulazione, come quella proposta,costituisce variante al Piano sovraor<strong>di</strong>nato ed è pertanto respinta.Parzialmente accolta.Si con<strong>di</strong>vide tuttavia che le limitazioni ad usi ed interventi ammissibili nel sistemaforestale boschivo contenute nell’art. 38 NA, in considerazione delle <strong>di</strong>namiche evolutivesia <strong>di</strong> tipo socio-economico che <strong>di</strong> tipo forestale, possano essere considerateeccessivamente limitanti, o quantomeno non incentivanti soprattutto in relazione agliobiettivi <strong>di</strong> rivitalizzazione che il piano assume nei contesti montani svantaggiati.Occorre tuttavia tenere presente che le norme del PTCP inerenti il sistema forestaleboschivo non possono essere in contrasto con la normativa sovraor<strong>di</strong>nata, contenutanell’art. 10 del PTPR. Il PTCP in tal senso non può introdurre opportunità trasformativenon previste dallo strumento regionale, né modalità <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong>retta per quegliinterventi che il PTPR subor<strong>di</strong>na invece a previsione da parte degli strumenti <strong>di</strong>pianificazione, nel qual caso si determinerebbe la non conformità rispetto allo strumentosovraor<strong>di</strong>nato. Per quanto attiene <strong>alle</strong> località segnalate, si rimanda <strong>alle</strong> controdeduzionedelle <strong>osservazioni</strong> <strong>presentate</strong> dai citta<strong>di</strong>ni.Respinta.Si concorda in linea generale con la necessità <strong>di</strong> attrezzare il territorio al fine <strong>di</strong>migliorarne la fruizione e la presenza sostenibile delle attività umane, ma per le ragioni <strong>di</strong>conformità allo strumento sovraor<strong>di</strong>nato richiamate nel precedente sub 14, l’eliminazionedel bosco è consentita esclusivamente per gli interventi previsti ai commi 8, 9 e 10dell’art. 38 (cfr. commi 8, 9 e 9bis art. 10 PTPR).Implicitamente accolta.In ragione del combinato <strong>di</strong>sposto dei commi 6 e 7 dell'art. 42 e dell'esplicito richiamoall'art. 6 le <strong>di</strong>sposizioni della lettera a) sono già chiaramente riferite agli interventi interritorio rurale.Respinta.Essendo sostanzialmente accolta l'osservazione relativa alla mo<strong>di</strong>fica cartografica <strong>di</strong> cuial successivo sub. 44, accogliendo la ridelimitazione dell'ampliamento delle "zone <strong>di</strong>tutela naturalistica" a nord <strong>di</strong> Monte Duro, la presente proposta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica normativa èrespinta.martedì 15 giugno 2010 Pagina 157 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione298 18 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> prevedere nella norma dell’art. 44 la possibilità <strong>di</strong>applicare interventi minimi per garantire il mantenimento delle attivitàagricole delle aziende ricadenti in zona <strong>di</strong> tutela naturalistica. Sipropone pertanto la mo<strong>di</strong>fica del testo <strong>di</strong> cui all’art. 44 comma 2lettera g) come a seguire:“g)…..; gli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong>ristrutturazione degli e<strong>di</strong>fici esistenti connessi all’attività agricola; èconsentita altresì la realizzazione <strong>di</strong> annessi rustici aziendali e<strong>di</strong>nteraziendali e <strong>di</strong> altre strutture strettamente connesse allaconduzione delle aziende agricole ed <strong>alle</strong> esigenze abitative deisoggetti aventi i requisiti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore agricolo professionale legatia centri aziendali esistenti situati nelle zone in ad<strong>di</strong>zione rispetto aquelle del PTCP approvato il 25/05/1999 o nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze”298 19 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> prevedere nelle zone <strong>di</strong> tutela naturalistica, inconsiderazione della loro notevole estensione, la possibilità <strong>di</strong>realizzare infrastrutture e reti tecnologiche non altrimenti collocabili.Si propone pertanto la mo<strong>di</strong>fica del testo <strong>di</strong> cui all’art. 44 comma 2lettera p) come a seguire:“le infrastrutture e le reti tecnologiche non altrimenti collocabilinonché l’adeguamento <strong>di</strong> impianti idroelettrici <strong>di</strong> modesta entitàesistenti, che non comportino pregiu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> caratteri ambientali deiluoghi”.298 20 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> inserire nelle zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica (art. 45comma 5) la possibilità <strong>di</strong> progettare strutture con finalità nonesclusivamente escursionistiche, ricreative e ricettive, ma ancheorientate più in generale alla valorizzazione <strong>di</strong> aree concaratteristiche <strong>di</strong> particolare interesse storico-paesaggistico al fine <strong>di</strong>valorizzare il patrimonio e<strong>di</strong>lizio storico presente in tali aree, inparticolare nella zona delle Cave del Gesso.Si propone pertanto la mo<strong>di</strong>fica del testo <strong>di</strong> cui all’art. 45 comma 5come a seguire:“Nelle zone <strong>di</strong> tutela agro naturalistica… i Comuni possonoinserire… previsioni relative anche <strong>alle</strong> funzioni <strong>di</strong> fruizione dei luoghicon finalità escursionistiche, ricreative e ricettive nonché allavalorizzazione <strong>di</strong> aree con caratteristiche <strong>di</strong> particolare interessestorico-paesaggistico privilegianti il recupero <strong>di</strong> manufatti e<strong>di</strong>liziesistenti.298 21 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> precisare, nell’art. 45 comma 8 relativo <strong>alle</strong> zone <strong>di</strong>tutela agronaturalistica, che devono considerarsi fatte salve tutte leprevisioni contenute negli strumenti urbanistici vigenti alla data <strong>di</strong>entrata in vigore del PTCP ed approvati in congruenza con il PTCPvigente.298 22 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoVezzano sulCrostoloSi chiede <strong>di</strong> precisare nell’art. 51, relativo alla viabilità storica, alcomma 6, lett. d) che la conservazione degli elementi strutturali e <strong>di</strong>pertinenza è da esercitare solo se <strong>di</strong> rilevante interesse storico o perla percezione a livello paesaggistico del percorso.Si propone pertanto la mo<strong>di</strong>fica del testo <strong>di</strong> cui all’art. 51 comma 6lettera d) come a seguire:“d) …. Tali percorsi non devono essere alterati nella percezione <strong>di</strong>insieme, salvaguardandone gli elementi strutturali (andamento deltracciato, sezione della sede, elementi <strong>di</strong> pertinenza epavimentazione, se <strong>di</strong> rilevante interesse ai fini della conservazionedella percezione <strong>di</strong> insieme del tracciato ed al suo inserimentopaesaggistico), e se ne deve limitare l’uso, ove possibile, comepercorso alternativo non carrabile”.298 23 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare l’art. 55, comma 4, relativo alla viabilitàpanoramica eliminando il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> generalizzato <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare aimargini stradali e prevedendone la possibilità a con<strong>di</strong>zione che sianoconservate le caratteristiche <strong>di</strong> panoramicità del percorso e garantitoil corretto inserimento degli interventi.RRPAARPARespinta.Essendo sostanzialmente accolta l'osservazione relativa alla mo<strong>di</strong>fica cartografica <strong>di</strong> cuial successivo sub. 44, accogliendo la ridelimitazione dell'ampliamento delle "zone <strong>di</strong>tutela naturalistica" a nord <strong>di</strong> Monte Duro, la presente proposta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica normativa èrespinta.Respinta.La proposta è in contrasto con le <strong>di</strong>sposizioni del PTPR. Nel merito si evidenzia che, inanalogia con le <strong>di</strong>sposizioni del Piano sovraor<strong>di</strong>nato, alla lettera f) del comma 2 dell'art.44 delle Norme del Piano adottato sono regolamentate la manutenzione e il ripristinodelle infrastrutture necessarie all'utilizzazione degli e<strong>di</strong>fici esistenti.Parzialmente accoltaIn quanto con osservazione d'ufficio si è ritenuto necessario ampliare la gamma dellefunzioni inse<strong>di</strong>abili, sia in ragione della <strong>di</strong>versificazione delle attività relative al settorericettivo verificatesi nell'ultimo decennio, sancita anche da apposite leggi <strong>di</strong> settore (siveda la L.R 28 luglio 2004 "Disciplina delle strutture ricettive <strong>di</strong>rette all'ospitalità"), versoil più ampio settore dei "servizi <strong>di</strong> accoglienza", sia anche in ragione della in<strong>di</strong>viduazione<strong>di</strong> altre attività <strong>di</strong> servizio alla persona compatibili, per carico urbanistico generato,tipologie e<strong>di</strong>lizie ed impatto paesaggistico, con l'obiettivo primario della valorizzazione deiluoghi (comma 1, art. 45).Inoltre si è precisato che le funzioni extra-agricole che possono essere introdotte daglistrumenti urbanistici comunali previo Accordo <strong>di</strong> Programma con la <strong>Provincia</strong>, devonorivestire carattere <strong>di</strong> interesse pubblico.Accolta.Si con<strong>di</strong>vide la segnalazione del refuso e si procede ad integrare l'art. 45 facendo salvele previsioni degli strumenti urbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> entrata in vigore del presentePiano.Respinta.Non si con<strong>di</strong>vidono le integrazioni proposte in quanto la norma si riferisce chiaramentealla conservazione degli elementi strutturali e <strong>di</strong> pertinenza "storici" ed in particolare nonsi ritiene pertinente l'affermazione che la conservazione <strong>di</strong> tali elementi possa influiresulla conservazione o utilizzo del tracciato. Le integrazioni proposte sono in contrastocon lo spirito della norma, in quanto volutamente riferita alla conservazione deglielementi rilevanti per interesse storico-testimoniale, che abbiano più o meno rilevanzapaesaggistica. Si rammenta nel merito che:• il comma 1 dell'art. 51 nel definire la viabilità storica esplicita che è costituita "dallasede storica dei percorsi, comprensiva degli slarghi e delle piazze, nonché dai relativielementi <strong>di</strong> arredo e <strong>di</strong> pertinenza ancora presenti";• la <strong>di</strong>sposizione normativa oggetto dell'osservazione è riferita "alla rete dei percorsi nonutilizzati per la mobilità veicolare ed aventi uno spiccato interesse storico opaesaggistico".Si vedano al riguardo anche le linee guida contenute nell'<strong>alle</strong>gato NA7 (capitolo 7.7,paragrafo 3.5).Parzialmente accolta.Si precisa che al norma alla quale si riferisce l'osservazione non costituisce un <strong>di</strong>vietogeneralizzato, bensì un in<strong>di</strong>rizzo ad evitare nuova e<strong>di</strong>ficazione. Tuttavia si con<strong>di</strong>vide ilsenso generale dell'osservazione, pur ritenendo che il concetto vada espresso in forma<strong>di</strong>versa da quella proposta. Si provvede, pertanto, ad integrare e specificare l'art. 55,come già in<strong>di</strong>cato nell'osservazione d'ufficio.martedì 15 giugno 2010 Pagina 158 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione298 24 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare l’art. 52 relativo <strong>alle</strong> zone gravate da usicivici eliminando il <strong>di</strong>vieto generalizzato <strong>di</strong> apportare mo<strong>di</strong>ficazioniprevedendo la possibilità <strong>di</strong> intervenire a con<strong>di</strong>zione che sianosalvaguardati gli elementi e le caratteristiche <strong>di</strong> queste aree checoncorrono alla caratterizzazione del paesaggio complessivo.298 25 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione DissestoVezzano sulCrostoloArt.56 - "<strong>di</strong>sposizioni generali per sicurezza idrogeologica", comma3, lettera b)Il comma chiarisce la possibilità per i Comuni <strong>di</strong> ridefinire ladelimitazione delle aree interessate a<strong>di</strong>ssesto, seguendo i criteri <strong>di</strong> cui all'art.18 delle norme del PAI. Siriporta tuttavia una <strong>di</strong>citura equivocabile, che prima cita "le zone <strong>di</strong>cui al presente articolo", lasciando intendere quin<strong>di</strong> unaapplicazione generalizzata della norma <strong>alle</strong> zone <strong>di</strong> cui agli artt. 57,58 e 59, e poi "Le zone <strong>di</strong> cuiall'art.58", andando quin<strong>di</strong> ad in<strong>di</strong>care solo le zone caratterizzate da<strong>di</strong>ssesto idraulico. Si ritienecosa utile proporre un dettato univocamente interpretabile.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo come a seguire:" .... eventuali ridefinizioni delle zone <strong>di</strong> cui agli artt.57, 58, 59 previeanalisi ..."298 26 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione DissestoVezzano sulCrostoloArt.56 - "Disposizioni generali per sicurezza idrogeologica", comma3, lettera b)Il comma chiarisce che l'entità e la tipologia <strong>di</strong> indagini da condurreper attivare la riclassificazione <strong>di</strong> cui sopra devono essereproporzionate all'intervento urbanistico previsto od agli interventiantropici previsti: potrebbe sembrare legato agli interventi e<strong>di</strong>ficatori<strong>di</strong>retti, che non sono ancora circoscritti in sede <strong>di</strong> strumentourbanistico.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo come a seguire:"L'entità delle indagini devono essere commisurate <strong>alle</strong> <strong>di</strong>mensionidel carpo <strong>di</strong> frana alla complessità del sottosuolo, ovvero <strong>alle</strong>caratteristiche del fenomeno <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto torrentizioin atto alla destinazione urbanistica in previsione ed agli interventiconsentiti e preve<strong>di</strong>bili"298 27 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione DissestoVezzano sulCrostoloArt.56 - "Disposizioni generali per sicurezza idrogeologica", comma 5Si riporta una <strong>di</strong>citura equivocabile, che prima cita "le zone <strong>di</strong> cui alpresente articolo", lasciandointendere quin<strong>di</strong> una applicazione generalizzata della norma <strong>alle</strong>zone <strong>di</strong> cui agli artt.57, 58 e 59, epoi "le zone <strong>di</strong> cui all'art.58", andando quin<strong>di</strong> ad in<strong>di</strong>care solo le zonecaratterizzare da <strong>di</strong>ssestoidraulico. Si ritiene cosa utile proporre un dettata univocamenteinterpretabile.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo come a seguire:" .... eventuali ridefinizioni delle zone <strong>di</strong> cui agli artt.57 58, 59 ai sensidella lett. B del comma 3 precedente. Tutte le mo<strong>di</strong>fiche ...."298 28 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione DissestoVezzano sulCrostoloArt.56 "Disposizioni generali per sicurezza idrogeologica", comma 5Si chiarisce che le mo<strong>di</strong>fiche alla Carta Inventario del Dissetocontenuta nel PTCP devono essere validate dal Tavolo Tecnico<strong>Provincia</strong>le.Si propone <strong>di</strong> dare luogo a questa procedura, nell'ambito dellaConferenza <strong>di</strong> pianificazione o dell'espressione del parere della<strong>Provincia</strong> nel processo <strong>di</strong> approvazione degli strumenti urbanisticidel Comuni, a non aggravare l'iter <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> detti strumenti.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del comma come a seguire:"Tutte le mo<strong>di</strong>fiche proposte dai Comuni devono essere validate dalTavolo tecnico provinciale, istituito dalla Regione Emilia Romagna inattuazione della Del.G.R. n.126/2002, nell'ambito della Conferenza<strong>di</strong> Pianificazione e dell'espressione delle riserve ex art.32, comma 7,LR.20/2000"RARARRespinta.Si precisa che già la norma alla quale si riferisce l'osservazione non costituisce un<strong>di</strong>vieto generalizzato, bensì una <strong>di</strong>rettiva alla quale deve essere coerente la specifica<strong>di</strong>sciplina demandata al PSC, da declinarsi in base ai caratteri effettivi rilevati edanalizzati nell'ambito dell'elaborazione del quadro conoscitivo. Si vedano nel meritoanche le linee guida contenute nell'<strong>alle</strong>gato NA7 (capitolo 7.7, paragrafo 3.6).Accolta eliminando, al comma 5 dell'art.56, la parte <strong>di</strong> testo "e delle zone <strong>di</strong> cuiall'art.58".Respinta, nel testo della normativa è sufficientemente argomentata la necessità <strong>di</strong>commisurazione dell'intervento urbanistico o dell'intervento <strong>di</strong>retto rispetto all'analisitecnico geologica da condurre.Accolta eliminando, al coma 5 dell'art.56, la parte <strong>di</strong> testo "e delle zone <strong>di</strong> cui all'art.58".Respinta.Poiché le mo<strong>di</strong>fiche proposte vanno ad incidere sia sulla Carta Inventario del Dissesto(tavola P6) del Nuovo PTCP che sulla Carta Inventario del Dissesto della RegioneEmilia-Romagna.Per tale ragione è stato istituito il Tavolo tecnico <strong>Provincia</strong>le (d'intesa con Regione Emilia-Romagna e Autorità <strong>di</strong> bacino del Fiume Po) proprio per assicurare la validazione delprocesso da parte della Regione Emilia-Romagna. Infatti, la stessa, vi partecipa conrappresentanti <strong>di</strong> più Servizi che, viceversa, non sono più coinvolti nel rilascio <strong>di</strong> parerisul proce<strong>di</strong>mento urbanistico.martedì 15 giugno 2010 Pagina 159 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione298 29 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione DissestoVezzano sulCrostoloArt.56 - "Disposizioni generali per sicurezza idrogeologica", comma 6Considerato che il Titolo IV delle Norme del PTCP adottatoripercorre le logiche delle norme <strong>di</strong> attuazione del PAI, sembraopportuno fare salvi gli strumenti urbanistici approvati in conformitàcon le previsioni e norme del PAI vigenti e per esse con la CartaInventario del Dissesto della provincia vigente.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo come a:aggiungere "Sono fatte salve le previsioni contenute negli strumentiurbanistici comunali vigenti alla data <strong>di</strong> entrata in vigore del presentepiano approvati in conformità a quanto prescritto d<strong>alle</strong> Norme <strong>di</strong>Attuazione del Piano Stralcio per l'Assetto idrogeologico (PAI)vigente".298 30 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione DissestoVezzano sulCrostoloArt.57 - "Zone ed elementi caratterizzati da fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto e<strong>di</strong>nstabilità" comma 5Trattando le attività consentite, a seguito <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti daesperire a cura dei Comuni nella formazione degli strumentiurbanistici, nelle aree Fq (Frane quiescenti) si rileva come siaopportuno dare maggiore peso ai contenuti delle verifiche <strong>di</strong> fattibilitàgeologica dei siti, piuttosto che ad in<strong>di</strong>cazioni generali che nonpossono entrare nel merito delle singole e molto <strong>di</strong>fferenti situazioni.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo come:"I Comuni, nella fase <strong>di</strong> formazione del PSC potranno consentire eregolamentare …. . In coerenza con i criteri del precedente articolo:a) gli interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti consentiti dallo strumentourbanistico adeguato al presente piano, il cambio <strong>di</strong> destinazioned'uso <strong>di</strong> fabbricati nonché nuovi interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> modesta entità aservizio dell'agricoltura preferibilmente da collocarsi laddove sonopresenti e<strong>di</strong>fici ed infrastrutture extraurbane o agricoleb) interventi <strong>di</strong> estensione compatibile con le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilitàdel pen<strong>di</strong>o, preferibilmente da collocarsi a completamento dei centriurbani e solamente ove si <strong>di</strong>mostri:1) l'esistenza e/o il permanere <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> fabbisogno non altrimentisod<strong>di</strong>sfacibili;2) che gli interventi previsti non aumentino l'esposizione al rischio; laverifica della compatibilità con le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto e accertatadalla <strong>Provincia</strong> nel corso del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> formazione del PSC.298 31 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione DissestoVezzano sulCrostoloArt.57 - "Zone ed elementi caratterizzati da fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto e<strong>di</strong>nstabilità", comma 6,lettera c)Si in<strong>di</strong>ca la possibilità <strong>di</strong> prevedere la realizzazione <strong>di</strong> operepubbliche solo <strong>di</strong> interesse statale, regionale o sub regionale,sempre fatto salvo il verificarsi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni minime <strong>di</strong> fattibilità inrelazione <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilita e sicurezza per l'utenza. Allalettera d) e poi prevista la possibilità <strong>di</strong> realizzare infrastrutture alservizio degli inse<strong>di</strong>amenti esistenti, sempre fatto salvo il verificarsi<strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni minime <strong>di</strong> fattibilità in relazione <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>stabilita e sicurezza per l'utenzaSembra più opportuno riproporre una norma <strong>di</strong> carattereassolutamente generale come quella proposta per le aree Fa alcomma 4 del medesimo articolo 57, ponendo al centro non tanto ilrango della infrastruttura da realizzare, quanta la verifica <strong>di</strong>impossibilità a realizzarla secondo altri tracciati e il verificarsi <strong>di</strong>con<strong>di</strong>zioni minime <strong>di</strong> fattibilità in relazione <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilita esicurezza per l'utenza.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo come a seguire:Nelle aree <strong>di</strong> Fq …. Sono consentiti:a) ……b) ……c) La realizzazione <strong>di</strong> opere pubbliche, infrastrutture lineari e a retequalora sia <strong>di</strong>mostrata l'impossibilità <strong>di</strong> alternative <strong>di</strong> localizzazioneprevia realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione ......d) ......"RRRRespinta.Nell'ambito della redazione del nuovo PTCP, sono stati eseguiti approfon<strong>di</strong>menti, sia in<strong>di</strong> natura idraulica che idrogeologica con<strong>di</strong>visi con RER AdBPO. Non possono esserefatti salvi gli strumenti già approvati in conformità al PAI poiché da tali approfon<strong>di</strong>menti<strong>di</strong>scendono mo<strong>di</strong>fiche, sia normative che cartografiche, attivate nell'abito dell'intesa PAI-PTCP.Respinta, poiché le mo<strong>di</strong>fiche normative proposte risultano meno cautelative rispetto allaNormativa Tecnica del PAI.Inoltre, tale norma si allinea con l'articolo 6, lettera j) comma 4, del nuovo PTCP chefavorisce l'accorpamento <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici in ambito rurale.Infine, si precisa che la rilevanza agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità geologica dei siti, viene<strong>di</strong>ffusamente data al comma 5,lettera b) punto 2 e al comma 10 dell'art.57.Respinta.Il richiamo al comma 4 art. 57 (fa) si riferisce, in via maggiormente cautelativa, ainterventi <strong>di</strong> mantenimento e consolidamento funzionale delle infrastrutture esistenti. Lanuova realizzazione è riferita unicamente a servizi pubblici essenziali non altrimentilocalizzabili, previo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> compatibilità dell’intervento con lo stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto esistentevolto a <strong>di</strong>mostrare la non influenza negativa, nonché il non aggravio <strong>di</strong> rischioidrogeologico sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità del versante e <strong>di</strong> rischio per la pubblicaincolumità.Diverso è il caso della tipologia <strong>di</strong> cui alla lettera c del comma 6 "Opere pubbliche (...)".martedì 15 giugno 2010 Pagina 160 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione298 32 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione DissestoVezzano sulCrostoloArt.59 - "Zone ed elementi caratterizzati da potenziale instabilità"comma 2Alle zone in<strong>di</strong>cate si applicano le <strong>di</strong>sposizioni relative <strong>alle</strong> Fq: sembraeccessivo in relazione <strong>alle</strong> caratteristiche <strong>di</strong> alcune tipologie <strong>di</strong> zone,ad es. ai depositi <strong>di</strong> versante. Si suggerisce <strong>di</strong> lasciare qualchespazio nella pre<strong>di</strong>sposizione degli strumenti urbanistici dei Comuniper la in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una normativa dettagliata, a seguito degliapprofon<strong>di</strong>menti necessari, ferma restando l'applicazione dellenorme relative <strong>alle</strong> Fq in fase transitoriaSi propone la mo<strong>di</strong>fica del testo come a seguire:"In tali zone ..... 5, 6, 7 fino all 'adeguamento degli strumentiurbanistici comunali <strong>alle</strong> norme <strong>di</strong> cui al presente piano. Restafacoltà dei Comuni, in sede <strong>di</strong> formazione e adozione degli strumentiurbanistici, <strong>di</strong> interessare tali zone da limitate previsioni <strong>di</strong> opere e<strong>di</strong>nterventi <strong>di</strong> natura urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia nonchè <strong>di</strong> dettagliareun'adeguata normativa <strong>di</strong> tutela sulla base <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>ta verificadella ininfluenza rispetto <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità del versante e <strong>di</strong>assenza <strong>di</strong> rischio per la pubblica incolumità...."298 33 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Fasce fluvialiVezzano sulCrostoloArt.65 - "Classificazione delle fasce fluviali", comma 1, lettera b)1-Trattando il caso <strong>di</strong> opere idrauliche programmate per la <strong>di</strong>fesa delterritorio previste dal Piano e segnate con il "limite <strong>di</strong> progetto tra laFascia B e la Fascia C" si chiede <strong>di</strong> chiarire se sia ancora ilComitato Istituzionale della Autorità <strong>di</strong> Bacino a prendere atto dellaavvenuta realizzazione e collaudazione delle opere, ovvero se, con ilrecepimento del PAI all'interno del piano questa competenza nonpassi alla <strong>Provincia</strong>.298 34 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Fasce fluvialiVezzano sulCrostoloArt.68 - "Area <strong>di</strong> inondazione per piena catastrofica (Fascia C)",comma 4Si segnala un testo equivocabile: nelle zone comprese fra il limitedelle fasce C (si ricorda che nelle tav.7 <strong>di</strong> Piano si in<strong>di</strong>ca il "limiteesterno delle fasce C"), sembrerebbe quasi, in presenza <strong>di</strong> limiti <strong>di</strong>progetto fra le fasce B e le fasce C, <strong>di</strong> dover applicare <strong>alle</strong> fasce C lanormativa relativa alla fascia B fino alla realizzazione delle opere <strong>di</strong><strong>di</strong>fesa idraulica previste dal Piano. E' forse sufficiente chiarire cheper "limite della fascia C" si intende "il limite interno della fascia C",dovendosi ovviamente applicare la normativa più restrittiva nelle areecomprese in fascia B fino alla realizzazione delle opere che neridurranno il grado <strong>di</strong> pericolosità.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo come a seguire:"Nei territori ubicati in fascia C, ricompresi tra il "limite interno dellafascia C" stessa ed il limite <strong>di</strong> progetto tra la fascia B e la fascia C"...... , i Comuni, in sede <strong>di</strong> adeguamento degli strumenti urbanistici,sono tenuti a valutare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rischio. Al fine <strong>di</strong> minimizzarele stesse, applicheranno fino alla avvenuta realizzazione delle opereo delle azioni <strong>di</strong> mitigazione, gli articoli delle presenti norme relativealla fascia B, ..... "298 35 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Fasce fluvialiVezzano sulCrostoloArt.68 - "Area <strong>di</strong> inondazione per piena catastrofica (Fascia C)comma 6Sembra opportuno, relativamente ai futuri aggiornamenti dei "limiti <strong>di</strong>progetto ha la fascia B e la fascia C" citare fra le aree a richiesta <strong>di</strong>protezione molto elevata anche quelle relative <strong>alle</strong> dotazioni territorialie <strong>di</strong> interesse pubblico in generale, confermando comunque ilprincipio della <strong>di</strong>fesa delle strutture esistenti.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo come a seguire:I futuri aggiornamenti .... rispettivamente: a) aree a richiesta <strong>di</strong>protezione elevata:territorio urbanizzato, aree industriali e commerciali, attrezzaturepubbliche, attrezzature culturali, ricreative e <strong>di</strong> servizio al tempolibero, reti stradali e ferrovie, .…RARRRespinta, poiché è stata operata una precisa scelta, in termini cautelativi in meritoall'interessamento <strong>di</strong> tali zone, nel passato poco analizzate negli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore.La facoltà richiesta dal Comune è garantita dal comma 2 che prevede l'interessamento<strong>di</strong> tali zone, proprio a seguito degli approfon<strong>di</strong>menti tecnici necessari, in linea con quantorichiesto.Accolta.A seguito <strong>di</strong> confronto con Autorità <strong>di</strong> bacino, ai fini dell'Intesa PAI-PTCP, si con<strong>di</strong>videche a prendere atto della avvenuta realizzazione e collaudazione delle opere, sia la<strong>Provincia</strong> che, tuttavia, provvederà ad inviarne comunicazione all'Autorità <strong>di</strong> Bacino delPo per l'aggiornamento degli elaborati del PAI. Si mo<strong>di</strong>fica il testo dell'art.65, com.1, lettb), ultimo capoverso, in tal senso.Respinta, poiché si intende assumere la corretta <strong>di</strong>citura dalla Norma Tecnica del PAIanche in virtù del fatto che un evento <strong>di</strong> piena catastrofico (corrispondente alla Fascia C)non è sotteso da un "limite interno".Respinta, poiché l'in<strong>di</strong>viduazione delle categorie <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lettere a) e b) è stata in<strong>di</strong>catacon precisione da Regione Emilia-Romagna e Autorità <strong>di</strong> Bacino in sede <strong>di</strong> osservazioneal Documento Preliminare.Le ulteriori categorie proposte, purché esistenti, si intendono ricomprese nella <strong>di</strong>citura"territorio urbanizzato"già presente nel testo.martedì 15 giugno 2010 Pagina 161 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione298 36 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Rischi naturali - altroVezzano sulCrostoloArt. 70 - "Invarianza ed attenuazione idraulica", comma 3: lettera a):Si prevede per gli ambiti <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento e per la realizzazione<strong>di</strong> nuove infrastrutture, la realizzazione <strong>di</strong> "volumi <strong>di</strong> invaso atti allalaminazione ed idonei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> limitazione delle portate inuscita": Questo sembrerebbe portare alla realizzazione generalizzata<strong>di</strong> costose vasche <strong>di</strong> laminazione, anche in casi in cui provve<strong>di</strong>mentimolto meno impattanti potrebbero portare agli stessi risultati intermini <strong>di</strong> pressione sui corpi ricettori, anche in casi in cui il corporecettore non dovesse avere nessun tipo <strong>di</strong> problema {pensiamo <strong>alle</strong>piccole espansioni <strong>di</strong> qualche migliaio <strong>di</strong> mq che scaricano in fossisecondari ampiamente capienti). E' opportuno forse fermarsi all'enunciazione dell'obiettivo da perseguire, la verifica della capacitadel corpo ricettore e l'invarianza in termini <strong>di</strong> pressione idraulica,lasciando <strong>alle</strong> verifiche progettuali ed ai pareri degli enti preposti ilcontrollo sulle soluzioni più adeguate ai <strong>di</strong>versi casi.Si propone la mo<strong>di</strong>fica del testo come a seguire: ..... a) per gli ambiti<strong>di</strong> nuova urbanizzazione e per la realizzazione <strong>di</strong> nuove infrastruttureper la mobilita ..... la realizzazione <strong>di</strong> un volume <strong>di</strong> invaso atto allalaminazione idraulica ...... recettore e/o idonee misure <strong>di</strong>contenimento dell'impermeabilizzazione dei suoli, da rapportarsi sia<strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rischio idraulico dei corsi d'acqua, sia <strong>alle</strong>con<strong>di</strong>zioni delle reti <strong>di</strong> fognature de<strong>di</strong>cate <strong>alle</strong> acque meteoriche, siaallo stato dei suoli quanto a permeabilità delle superfici. Tali ....298 37 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloVezzano sulCrostoloArt. 82Il comune <strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo è interessato solo dallaapplicazione delle misure <strong>di</strong> tutela relative ai settori <strong>di</strong> ricarica <strong>di</strong> tipoC.Si ritiene pertanto che l'applicazione della soglia <strong>di</strong> incrementoprevista dall'art. 7 per i Comuni dell'alta pianura e dell'ambitopedecollinare non corrisponda <strong>alle</strong> caratteristiche del territorio.298 38 5819 COMUNE DIVEZZANO SULCROSTOLOmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroVezzano sulCrostoloNA Art. 106 - Disposizioni transitorie e norme <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>aconsiderando che non tutti gli articoli fanno riferimento a questotema e l'art.14, comma 6 LR 31/2002 chiarisce che i titoli abilitativi inmateria e<strong>di</strong>lizia "decadono con l'entrata in vigore <strong>di</strong> contrastantiprevisione urbanistiche…" è opportuno precisare che sono fattesalve le previsioni contenute negli strumenti urbanistici approvati incongruenza con il PTCP vigente.Si propone <strong>di</strong> aggiungere il comma 1.bis: "sono fatte salve leprevisioni contenute negli strumenti urbanistici comunali vigenti alladata <strong>di</strong> entrata in vigore del presente piano approvati in conformità aquanto previsto nel PTCP previgente, ad eccezione delle zoneintrodotte in aumento al PTCP previgente stesso".RRPARespinta, poiché la NTA del Nuovo PTCP non esita in una "realizzazione generalizzata",ma solamente per gli ambiti inseriti in aree a criticità idraulica e, comunque, me<strong>di</strong>anteun'intesa con i soggetti gestori che operano in ambito <strong>di</strong> bacino scolante.Trattandosi, appunto, <strong>di</strong> aree a criticità idraulica accertata e irrisolta, ben in<strong>di</strong>viduate, èda intendersi che le "idonee misure <strong>di</strong> contenimento (...)" non sono sufficienti.Respinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 298/8 prot. 5819.Parzialmente accolta.Si evidenzia che la formulazione definitiva dell'art.106 NA fa salvi gli interventi e<strong>di</strong>lizi giàautorizzati alla data <strong>di</strong> adozione del nuovo PTCP (6.11.2008), che possono attuarsianche in deroga <strong>alle</strong> prescrizioni dello stesso.Ovviamente la stessa cosa non può <strong>di</strong>rsi per tutte le previsioni urbanistiche vigenti, chedebbono recedere se in contrasto con le prescrizioni della parte seconda, ad eccezione<strong>di</strong> quanto previsto al 2° comma del citato art.106.Ciò in base al principio che le prescrizioni PTCP imme<strong>di</strong>atamente vincolanti l'uso delsuolo (che a loro volta derivano tale forza dai piani sovraor<strong>di</strong>nati: PTPR, PAI, PTA)prevalgono sulle previsioni urbanistiche <strong>di</strong>fformi, con salvezza dei <strong>di</strong>ritti urbanisticiacquisiti che, per costante giurisprudenza, sono riferibili solo a titoli abilitativi già rilasciatiod a convenzioni urbanistiche stipulate. Circa le altre <strong>di</strong>sposizioni del PTCP, si provvedea precisare che sono fatte salve le previsioni relative ad atti anteriori all'adozione delPTCP.298 39 5819 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -VEZZANO SUL tavole programmatiche Tavola P3aCROSTOLORete ViariaVezzano sulCrostoloSi propone la classificazione delle strade SP 11 ed SP74 tra lestrade <strong>di</strong> rango funzionale "viabilità <strong>di</strong> interesse provinciale", nelleTavole P3a e P3b del PTCP.RRespinta.La <strong>di</strong>stinzione tra viabilità <strong>di</strong> interesse provinciale e viabilità <strong>di</strong> interesse intercomunale siriferisce tanto alla gerarchia della rete viaria che <strong>alle</strong> sue sottoclassi, vale a <strong>di</strong>re granderete su gomma, rete <strong>di</strong> base, altra viabilità <strong>di</strong> interesse provinciale.Le due classi sopra citate appartengono entrambe ad altra viabilità <strong>di</strong> interesseprovinciale, in questo egualmente rilevanti nel <strong>di</strong>segno territoriale del Piano. In relazionealla funzione assunta per quanto riguarda gli spostamenti sistematici dell'ambitoterritoriale, si intende mantenere la <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> rango per le strade SP11 e SP74.298 40 5819 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VEZZANO SULTavola P5aCROSTOLO tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi nota la soppressione della tutela ai sensi dell'art. 41 - Invasi edalvei <strong>di</strong> laghi bacini e corsi d'acqua - riguardo ad un tratto del rioCesolla in corrispondenza <strong>di</strong> Riolo. Si chiede <strong>di</strong> verificarel'opportunità <strong>di</strong> confermare la tutela previgente.AAccolta, in quanto trattasi <strong>di</strong> errore materiale segnalato anche nell'osservazione d'ufficio.Si procede quin<strong>di</strong> ad in<strong>di</strong>viduare sulla tav. P5a il tratto del rio Cesolla in prossimità <strong>di</strong>Riolo, sottoposto a tutela ai sensi dell'art. 41"Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsid'acqua".298 41 5819 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VEZZANO SULTavola P5aCROSTOLO tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi nota l'estensione delle "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", rispetto al PTCP 1999, su un'area incorrispondenza della confluenza del rio delle Ariate nel torrenteCrostolo. L'area non presenta particolari caratteristiche degne <strong>di</strong>tutela, configurandosi come area <strong>di</strong> frangia, si chiede pertanto <strong>di</strong>riportare la zonizzazione del PTCP 1999.RRespinta.Si ritiene non assentibile la richiesta in quanto il paesaggio definito dal rio delle Ariatesicuramente non può definirsi quale paesaggio <strong>di</strong> frangia come espostonell'osservazione. E' comunque facoltà dei comuni in fase <strong>di</strong> redazione dei PSC valutareeventuali usi extragricoli, <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni dettate dal comma 8 dell'art. 42 e in coerenzacon l'art.6 del PTCP adottato.martedì 15 giugno 2010 Pagina 162 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione298 42 5819 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VEZZANO SULTavola P5aCROSTOLO tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloIl Comune, nell'ambito dei contributi espressi nel percorso <strong>di</strong>formazione del Piano, ha chiesto <strong>di</strong> estendere le "zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale" sulla piana <strong>di</strong> Ca' de Miotti. Latutela in<strong>di</strong>viduata nella tav. P5a è tuttavia estesa in modo eccessivo.Si chiede <strong>di</strong> ridelimitare la zona <strong>di</strong> tutela attestandosi sotto Ca' de'Bissini in corrispondenza del piede della dorsale, escludendo cosìl'ambito paesaggistico della spianata dove il rio Cesolla confluiscenel torrente Crostolo che si configura pesantemente inse<strong>di</strong>ato ecompletamente <strong>di</strong>verso da quello segnalato meritevole <strong>di</strong> tutela.RRespinta in quanto non si ritiene che il paesaggio rurale <strong>di</strong> cui si chiede lo stralcio dallazona <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale sia pesantemente inse<strong>di</strong>ato,smentendo viva la sua <strong>di</strong>mensione agricola e <strong>di</strong> cono visivo verso il versante orientale. Latutela apposta dal nuovo PTCP invece si attesta lungo il territorio urbanizzato, questo siinse<strong>di</strong>ato.Si ricorda tuttavia che l'art.42, comma 8 ammette la possibilità che i comuni, tramite iloro PSC, valutino ulteriori usi extragricoli in tali zone, <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni dettate dalmedesimo articolo e secondo i criteri inse<strong>di</strong>ativi <strong>di</strong> cui all'art.7 del PTCP.298 43 5819 COMUNE DI integrazioneElaborati cartografici -VEZZANO SUL tutele/vincoliTavola P5aCROSTOLOSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi nota la presenza <strong>di</strong> due piccole aree prive <strong>di</strong> tutela poste tra lastrada <strong>di</strong> fondov<strong>alle</strong> ed il torrente Campola, intercluse in un contestotutelato come "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggisticoambientale". Tali aree nel PTCP 1999 erano tutelate dallo stessotipo <strong>di</strong> zona. Si chiede <strong>di</strong> verificare se si tratti <strong>di</strong> errore materiale e sesia opportuno confermare la tutela ai sensi dell'art. 42.PAParzialmente accolta.Si conferma che trattasi <strong>di</strong> errore materiale, segnalato anche nell'osservazione d'ufficio.Tuttavia si ritiene siano tutelate in modo più appropriato, in considerazione dellavicinanza con il torrente Campola e dei caratteri morfologici del luogo, ai sensi dell'art.40 - zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua, anziché dell'art.42. Pertanto la proposta è parzialmente accolta.298 44 5819 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VEZZANO SULTavola P5aCROSTOLO tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloIn subor<strong>di</strong>ne all'accoglimento dell'osservazione normativa N. 17 sipropone <strong>di</strong> riportare, ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> Monte Duro, il perimetro relativo alla"zona <strong>di</strong> tutela naturalistica" come nel PTCP 1999.PAParzialmente accolta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una estensione della zona <strong>di</strong> tutelanaturalistica relativa al Sic <strong>di</strong> Monte Duro. Seppure la revisione ed aggiornamento <strong>di</strong>"Sistemi, zone ed elementi strutturanti la forma del territorio e <strong>di</strong> specifico interessenaturalistico", sia supportata da articolate analisi e valutazioni paesaggistiche, descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano, tuttavia, le motivazioni addotte fornisconoulteriori elementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica. Con<strong>di</strong>videndo che l'area in oggetto hapreminente carattere agricolo e verificando che dalla Carta degli Habitat dei siti <strong>di</strong> ReteNatura 2000 della Regione Emilia Romagna non risulta interessata dalla presenza <strong>di</strong>habitat prioritari, si ritiene opportuna una ridefinizione delle tutele. Si procede pertanto, inlocalità Cà <strong>di</strong> Rosino e Cavazzone, ad arretrare verso sud la delimitazione della "zona <strong>di</strong>tutela naturalistica", attestandola sostanzialmente sul limite del bosco ed a sottoporre larimanente area a tutela ai sensi dell'art. 42 - zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggisticoambientale.298 45 5819 COMUNE DI integrazioneElaborati cartografici -VEZZANO SUL tutele/vincoliTavola P5aCROSTOLOSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoVezzano sulCrostoloSi chiede <strong>di</strong> riportare in corrispondenza <strong>di</strong> Scarzola la zonizzazionedelle strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane del PTCP1999, comprendendo solo villa Anna e il suo ambito paesaggistico.Il quadrante <strong>di</strong> Scarzola è stato compreso tra le aree tutelate ai sensidell'art. 50, ampliando l'estensione delle aree tutelate dal PTCP1999. Non si tratta <strong>di</strong> un ambito caratterizzato da un paesaggiogenerato dalla compresenza <strong>di</strong> una struttura inse<strong>di</strong>ativa <strong>di</strong> valorestorico-testimoniale e da un intorno paesaggistico indotto dallapresenza della struttura inse<strong>di</strong>ativa stessa. Scarzola è un borgo <strong>di</strong>notevole interesse ed è presente una bella villa attorniata da unampio giar<strong>di</strong>no, non coeva al borgo, tuttavia il paesaggio circostantenon gravita attorno al borgo ed il parco della villa non fa sistema colpaesaggio circostante.RRespinta, in quanto si ritiene che la sequenza <strong>di</strong> strutture inse<strong>di</strong>ative storiche che siarticola da Ca' de Lolli a villa Giaroli Altana, da sud a nord, vada tutelata come strutturaterritoriale storica nel suo insieme che vede come parte integrante anche l'ottocentescaVilla Giaroli, il piccolo borgo <strong>di</strong> Scarzola ed il limitrofo villino novecentesco. Non èrealistico, come evidenziato già in sede <strong>di</strong> conferenza <strong>di</strong> pianificazione (Allegato QC3,capitolo 3), pensare che le strutture inse<strong>di</strong>ative territoriale storiche non urbane presentisul territorio reggiano siano sempre costituite "sistemi" afferenti strutture storiche coevefra <strong>di</strong> loro oppure relative ad un unico elemento storico generatore della struttura stessa.Sono ben più numerosi i casi in cui si tratta <strong>di</strong> strutture che si sono evolute nel tempo,per aggiunte-trasformazioni successive sempre in perio<strong>di</strong> che si ritengono "storici" per lalettura del territorio, ossia sino alla metà del secolo scorso. Il piccolo borgo <strong>di</strong> Scarzola eCà de Lolli, nel nostro caso, sono gli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> più antica datazione, mentre lacostruzione delle due ville e del villino sopra menzionati è compresa tra il penultimodecennio del XIX secolo e la prima metà del secolo scorso, quin<strong>di</strong> in un breve lasso <strong>di</strong>tempo. Come ampiamente esplicitato negli elaborati <strong>di</strong> Piano (Relazione <strong>di</strong> Piano, par.5.2.9, Allegato NA7, Cap. 7.7) il patrimonio storico non è più letto come somma <strong>di</strong> "beniculturali" e testimoniali, bensì come sistema paesaggistico, elementi e relazioni, infunzione progettuale. Il nostro progetto è la tutela delle strutture territoriali, anche quandoqueste sono caratterizzate da varie stratigrafie e relazioni forse un poco "anomale" o <strong>di</strong>non imme<strong>di</strong>ata lettura, in quanto risultato <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse modalità inse<strong>di</strong>ative, evolute nelcorso del tempo.martedì 15 giugno 2010 Pagina 163 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione298 46 5819 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VEZZANO SULTavola P5bCROSTOLO tutele/vincoliBoschiVezzano sulCrostoloSi rilevano su segnalazione <strong>di</strong> privati citta<strong>di</strong>ni, errori <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazionedelle aree boscate da sottoporre a verifica, in varie località delComune: Parco matil<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Montalto su area frontistante l’entrata ein corrispondenza dello stagno; Via al Bosco; località Casaratta;Pecorile; Parco Pineta.RRespinta.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 instretta osservanza della definizione <strong>di</strong> legge (d.lgs. 227/01) e secondo le normemetodologiche regionali. Per i dettagli riguardo <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong> redazione della CartaForestale e alla definizione <strong>di</strong> soprassuolo boschivo ai sensi delle tutele paesaggistiche,si rimanda al capitolo 5.2.3 della Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano, nonché agliapprofon<strong>di</strong>menti contenuti nell’Allegato 8 al Quadro Conoscitivo.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuato da tecnici esperti e regolarmente collaudato. Ilpiano non può tenere conto delle situazioni puntuali verificatesi nel tempo a vario titolo,né si ritiene corretto operare in questa fase del proce<strong>di</strong>mento a verifiche edapprofon<strong>di</strong>menti specifici comportanti variazioni significative degli elaborati, se non neicasi <strong>di</strong> evidente errore materiale occorso nella restituzione grafica dei poligoni (qualequello <strong>di</strong> via al Bosco) che sono dunque oggetto <strong>di</strong> correzione degli elaborati grafici.Si evidenzia che ai sensi del D.lgs 227/2001, art. 2, com. 3, sono assimilati a bosco ifon<strong>di</strong> gravati da obbligo <strong>di</strong> rimboschimento, le aree forestali temporaneamente prive <strong>di</strong>copertura arborea per cause biotiche ed abiotiche, le radure e tutte le altre superfici <strong>di</strong>estensione inferiore ai 2.000 mq che interrompono la continuità del bosco. Un’area èclassificata come soprassuolo boschivo se risponde ai requisiti previsti d<strong>alle</strong> normevigenti ed in<strong>di</strong>pendentemente dallo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sviluppo delle piante.Si rammenta infine che ai sensi dell’art. 38, com. 6, è facoltà dei comuni in sede <strong>di</strong>pianificazione urbanistica verificare attraverso approfon<strong>di</strong>menti a scala <strong>di</strong> maggiordettaglio, l'esatta delimitazione dei terreni <strong>di</strong> cui al comma 1 art.38298 47 5819 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -VEZZANO SUL tavole programmatiche Tavola P6CROSTOLODissestoVezzano sulCrostoloTav.6 - "Carta Inventario del Dissesto (PAI-PTCP) e degli abitati daconsolidare e trasferire:Si chiede <strong>di</strong> verificare puntualmente il contenuto della ns. CartaInventario del Dissesto, approvata con deliberazione <strong>di</strong> ConsiglioComunale n.36 del 5 giugno 2005 e n.92 del 28 <strong>di</strong>cembre 2006rispetto a quella della <strong>Provincia</strong>, poiché contiene approfon<strong>di</strong>mentifatti <strong>di</strong> recente (2005-2006) e, in alcuni casi, reca anche vincoli pinrestrittivi. In particolare si segnala che:1- la ns. carta segnala alcune Frane che la Carta Inventario delDissesto del PTCP adottato non prende in considerazione, nonchèsegnala nelle Frane attive le aree <strong>di</strong> corona delle Frane stesse2- la Carta Inventario del Dissesto del PTCP adottato segnalaalcune Frane quiescenti per le quali si è accertato trattarsi <strong>di</strong> conoi<strong>di</strong>;3- la Carta Inventario del Dissesto del PTCP adottato sembrain<strong>di</strong>care a Vezzano, lungo il tracciato del torrente Crostolo, soloterrazzi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne 1 e 2, mentre e accertato che ci sono terrazzi <strong>di</strong>or<strong>di</strong>ne superiore (si ipotizza che si possa essere ripetuto l'erroregrafico contenuto nella la Carta Inventario del Dissesto della<strong>Provincia</strong> validata nel 2004).4- la Carta Inventario del Dissesto del PTCP adottato in<strong>di</strong>ca sultracciato del torrente Campola i terrazzi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne 1 e 2 perfettamentecoincidenti con le aree <strong>di</strong> esondabilità risultanti dallo stu<strong>di</strong>o idraulicacondotto dal Prof Bizzarri ne1l'ambito della variante al PRGapprovata da questo Comune con deliberazione <strong>di</strong> ConsiglioComunale n.92 del 28 <strong>di</strong>cembre 2006 e completata perla partegeologica dal dott. Gian Pietro Mazzetti, mentre la Carta Inventariodel Dissesto in<strong>di</strong>ca terrazzi alluvionali con descrizione geometrica<strong>di</strong>versa.R1- Respinta. Le aree <strong>di</strong> coronamento delle frane stesse non sono ricomprese, per sceltatecnica, nella Carta Inventario del Dissesto regionale. Viceversa, possono far parte <strong>di</strong>quegli approfon<strong>di</strong>menti più cautelativi da operare a scala comunale..2- Respinta, poiché la proposta <strong>di</strong> riclassificazione riguarda fenomeni gravitativi oggetto<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>te analisi morfologiche nella originaria Carta Del Dissesto Regionale 1996,validate negli anni successivi da parte del Tavolo che ha redatto la Carta del Dissesto2008 del Nuovo PTCP.3- Si precisa che nella Carta Inventario del Dissesto 2004 non erano riportati errorigrafici, ma è stata operata la scelta <strong>di</strong> far coincidere gli or<strong>di</strong>ni dei terrazzi con aree <strong>di</strong>esondabilità crescente sulla base <strong>di</strong> un criterio idraulico-morfologico (DGR 126/02).Nel nuovo PTCP, anche sulla base dello stu<strong>di</strong>o idraulico condotto a livello comunale,sono stati ricondotti i vincoli <strong>di</strong> natura idraulica (fasce fluviali) alla tavola P7. Rimanenella tavola P6 l'in<strong>di</strong>cazione della presenza geomorfologica dei terrazzi (anche per or<strong>di</strong>ne3 o superiore), a cui si applica, tuttavia, una normativa <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong>versa, <strong>di</strong> naturaconservativa dei caratteri perifluviali, ma non <strong>di</strong> tipo idraulico, come chiarito all'art. 58,comma2, paragrafo2. In generale eventuali mo<strong>di</strong>fiche ai depositi in<strong>di</strong>cati nella carta delDissesto devono essere documentati da idonea relazione geologica.4- Non pertinente. Si riferisce all'osservazione della Carta Inventario del Dissesto P6,riportando l'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> terrazzi alluvionali con descrizione geometrica <strong>di</strong>versa. L'unicageometria a terrazzo alluvionale riportata è coerente con le aree <strong>di</strong> esondabilità <strong>di</strong> tipoidraulico-geologico come in<strong>di</strong>cato nell'osservazione.martedì 15 giugno 2010 Pagina 164 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione298 48 5819 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -VEZZANO SULTavola P7CROSTOLO tutele/vincoliFasce fluvialiVezzano sulCrostoloTav.7 - "Carta <strong>di</strong> delimitazione delle fasce fluviali PAI-PTCP"In data 17 gennaio 2009, preveniva al Comune il progetto della<strong>di</strong>fesa idraulica in località La Vecchia, da eseguirsi,in parte a spesedelle società CEAG e F.lli Morani. Il progetto, è comprensivo <strong>di</strong> tuttele opere necessarie per la messa in sicurezza dell'abitato <strong>di</strong> LaVecchia, sia quelle da realizzarsi a cura delle citate <strong>di</strong>tte in destraidraulica ed torrente Crostolo, sia quella da eseguirsi a cura delSTB da eseguirsi in sinistra idraulica.In data 20 gennaio 2009, il progetto veniva inviato al STB perottenere il parere R.D.523/ 1904 rilasciato in data 12/2/2009.Sono state rilasciate le autorizzazioni paesaggisticheD.Lgs.42/2004 a CEAG-F.lli Morani ed al Servizio Tecnico <strong>di</strong>Bacino.Si tratta <strong>di</strong> un'opera <strong>di</strong> costo sensibile e quin<strong>di</strong> eseguita con fonti <strong>di</strong>finanziamento sostanzialmente private, che genererà un beneficioper l'intero abitato <strong>di</strong> La Vecchia.Si ritiene che un'opera <strong>di</strong> cosi grande rilievo per il territorio meriti <strong>di</strong>essere presa in considerazione dal Piano apponendo nella tav.7-218030 il "limite <strong>di</strong> progetto fra la fascia B e la fascia C" secondo lein<strong>di</strong>cazioni degli <strong>alle</strong>gati.PAParzialmente accolta inserendo il "limite <strong>di</strong> progetto tra la Fascia B e la Fascia C" in Tav.P7 - 218030- in modo coerente con il progetto dell'opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa presentato alcompetente Servizio Tecnico <strong>di</strong> Bacino Affluenti Po della Regione , sul quale è statoespresso parere favorevole.Tale limite si intende apposto in destra e sinistra idraulica a protezione degliinse<strong>di</strong>amenti esistenti, in quanto appartenenti <strong>alle</strong> categorie a richiesta <strong>di</strong> protezioneelevata in<strong>di</strong>cate dalla Regione Emilia Romagna.299 1 5820 IMMOBILIARE ILMULINO SRLmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altro Casalgrande L'osservante è titolare <strong>di</strong> un PP riguardante un' area denominata dalPRG vigente " ZT 16", sita in comune <strong>di</strong> Casalgrande edassoggettata ad art. 40 "Zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali <strong>di</strong>laghi, bacini e corsi d'acqua". Si chiede <strong>di</strong> esplicitare che leprevisioni dei PRG vigenti e dei PUA vigenti siano confermate.IAImplicitamente accolta.Si fa presente che l'art. 106 e l'art. 40 fanno salve le previsioni dei piani vigenti alla data<strong>di</strong> adozione del PTCP (e relativi PUA che da esse <strong>di</strong>scendono) approvate in conformitàcon il PTCP previgente (ovvero alla data del 29 giugno 1989 - data <strong>di</strong> adozione delPTPR - se ricadenti entro il territorio urbanizzato), ancorché ricomprese in dette zone <strong>di</strong>tutela.299 2 5820 IMMOBILIARE IL ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MULINO SRLTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCasalgrandeL'osservante è titolare <strong>di</strong> un PP riguardante un' area denominata dalPRG vigente " ZT 16", sita in comune <strong>di</strong> Casalgrande. Si propone <strong>di</strong>far coincidere il limite dei "progetti e programmi <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio" con il limite dell'area <strong>di</strong> reperimento del Parco regionaledel fiume Secchia.NPNon pertinente.Il perimetro dell'area <strong>di</strong> reperimento del parco regionale del Secchia rappresentata nellatav. P2 ha valore in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> massima e può essere mo<strong>di</strong>ficato in sede <strong>di</strong> istituzionedell'area protetta stessa, per contro il perimetro delle aree soggette a Progetti -programmi <strong>di</strong> valorizzazione del paesaggio, rappresentato alla scala 1:25000 nella tav.P5a, conferma quello del vigente PTCP non mo<strong>di</strong>ficandolo. Tale <strong>di</strong>spositivo non hacarattere vincolistico e non esclude pertanto l'esistenza <strong>di</strong> aree urbanizzate/bile al suointerno, ha per contro carattere progettuale identificando un ambito entro il qualesaranno promossi progetti e programmi <strong>di</strong> valorizzazione integrata del paesaggio fluviale.Si fa inoltre presente che l'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, condeliberazione 22 luglio 2009, n. 243 ha approvato il Programma per il Sistema regionaledelle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000. Nella tav. P2, nonché nella relazioneillustrativa ed in ogni altro elaborato <strong>di</strong> piano si è reso necessario mo<strong>di</strong>ficare tutti iriferimenti alla previsione del "parco regionale del Fiume Secchia" con la più genericacategoria "area protetta del Fiume Secchia" in quanto il suddetto programma riporta peril territorio reggiano l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per l'istituzione <strong>di</strong> "un'areaprotetta del Fiume Secchia", non specificando quin<strong>di</strong> la tipologia <strong>di</strong> istituto <strong>di</strong> tutela (separco regionale, riserva o paesaggio protetto).299 3 5820 IMMOBILIARE IL ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -MULINO SRLTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCasalgrandeL'osservante è titolare <strong>di</strong> un PP riguardante un' area denominata dalPRG vigente " ZT 16", sita in comune <strong>di</strong> Casalgrande. Si chiede <strong>di</strong>eliminare la zona <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui all'art. 40 fini alla S.S. 486 al fine <strong>di</strong>escludere le aree in corso <strong>di</strong> urbanizzazione citate.RRespinta.Già l'art. 40 comma 17 esclude d<strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> tutela le previsioni già in essere neglistrumenti urbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP (e relativi strumenti attuativiche qualora in atto risultano esclusi anche d<strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al comma 18). Non siritiene pertanto da mo<strong>di</strong>ficare la cartografia.300 1 5821 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCampegineSi chiede <strong>di</strong> estendere la tutela "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, all'intero "compartoterritoriale" in<strong>di</strong>cato a tratteggio nella cartografia <strong>alle</strong>gata, compresotra il dosso <strong>di</strong> Campegine, la struttura storica della Lora e il sistemadella Bonifica storica. Gli osservanti segnalano che tale "ambitoterritoriale omogeneo" possiede le medesime, ed anzi piùsignificative, caratteristiche <strong>di</strong> interesse paesaggistico ambientalericonosciute per l'a<strong>di</strong>acente "comparto territoriale <strong>di</strong> Casaloffia-Cella".RRespinta in quanto l'area in<strong>di</strong>cata è già adeguatamente tutelata dal Piano adottato aisensi dell'art. 48 relativo a "zone ed elementi <strong>di</strong> tutela dell'impianto storico dellacenturiazione". In merito alla metodologia d'in<strong>di</strong>viduazione delle zone <strong>di</strong> tutela si rimandaal paragrafo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano.martedì 15 giugno 2010 Pagina 165 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione301 1 5822 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aLinee elettricheCanossaLa previsione <strong>di</strong> opere infrastrutturali elettriche all’interno dell’ambitoSIC <strong>di</strong> Campotrera collide coi motivi <strong>di</strong> istituzione dell’area stessa:Tale area è sottoposta, inoltre, a vincolo paesaggistico da normativestatali, sostanziato d<strong>alle</strong> visuali interessate dal progetto. Quantoprevisto configge inoltre con la stessa zona <strong>di</strong> tutela naturalisticadella Riserva Naturale Regionale <strong>di</strong> Campotrera.Si propone <strong>di</strong> eliminare qualsiasi previsione <strong>di</strong> opere infrastrutturalielettriche all’interno dell’ambito SIC <strong>di</strong> CampotreraAAccolta stralciando la previsione del corridoio CT28 anche in accoglimento dell'oss.196/1 prot. 5600.302 1 5823 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -BORETTO tavole programmatiche Tavola P3aPoli funzionaliBorettoEstensione ad ovest del Polo funzionale - Porto fluvialeme<strong>di</strong>opadano <strong>di</strong> Boretto (Tav. P3a), per ricomprendere le aree <strong>di</strong>proprietà della <strong>di</strong>tta Bacchi, al fine <strong>di</strong> sviluppare il terminalintermodale attraverso la sinergia pubblico - privato, <strong>di</strong> razionalizzarele attività già presenti nelle a<strong>di</strong>acenze del porto e <strong>di</strong> riqualificare emigliorare ambientalmente le aree vicine al centro abitato (<strong>alle</strong>gacartografia).Creare una normativa urbanistica specifica per il Porto fluviale, darecepire con il futuro Piano Strutturale Comunale.PAParzialmente accolta.La perimetrazione dei poli funzionali <strong>di</strong> cui alla tav. P3a ha valore in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> massima ela sua definizione avviene in sede <strong>di</strong> Piano Strutturale Comunale così come ladefinizione <strong>di</strong> una specifica <strong>di</strong>sciplina urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia e previo Accordo territorialeda sottoscriversi con la <strong>Provincia</strong> e gli altri enti interessati (art. 13, commi 6,7,8,9 delleNorme <strong>di</strong> Attuazione) tra cui l'Autorità <strong>di</strong> bacino.L'inserimento nel PTCP <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sciplina urbanistica specifica per il polo funzionale inoggetto non si ritiene coerente con la natura e funzione del piano territoriale, per controsi provvede alla integrazione delle <strong>di</strong>sposizioni specifiche <strong>di</strong> cui alla lett. L) comma 4dell'art. 13 (caratterizzazione funzionale, obiettivi specifici, politiche/azioni e bacinid'utenza) precisando che potranno essere ammessi ampliamenti al fine <strong>di</strong> razionalizzarequelle attività già presenti nelle a<strong>di</strong>acenze del porto, purché compatibili ambientalmenteed ammissibili funzionalmente.302 2 5823 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementi BorettoEstendere la possibilità <strong>di</strong> operare gli interventi <strong>di</strong> ammodernamentoBORETTO (prescrizioni)strutturanti la forma delterritorioe riassetto produttivo (previsto all'art. 40 comma 11 per le zone <strong>di</strong>tutela or<strong>di</strong>naria ai corsi d'acqua) anche nell'area della <strong>di</strong>tta FLU MARposta in zona <strong>di</strong> tutela delle golene del Po - Dossi <strong>di</strong> pianura (Tav.P5A), in quanto la <strong>di</strong>tta sta già delocalizzando quanto possibile, madeve conservare una parte dell'attività in loco (<strong>alle</strong>ga cartografia).RRespinta.Pur considerando gli sforzi compiuti dall'azienda, il PTCP non può non confermare lapeculiarità delle zone <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui all'art. 40 c) espresse nel comma 13 del medesimoarticolo, volte a privilegiare gli obiettivi <strong>di</strong> ricostruzione ambientale e paesaggistica dellafascia fluviale e ad incentivare, come <strong>di</strong>sposto nel comma 14, la delocalizzazione <strong>di</strong>attività incongrue, anche e soprattutto in ragione della presenza della fascia A <strong>di</strong> cui alPAI, estremamente vincolante per ragioni <strong>di</strong> sicurezza.302 3 5823 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -BORETTOTavola P7tutele/vincoliFasce fluvialiBorettoSegnalazione <strong>di</strong> errore: lo stralcio cartografico 182070 della Tav. P7non viene riportato, al suo posto compare la Tav. 182080. Si chiede<strong>di</strong> correggere.AAccolta.Trattasi <strong>di</strong> errore materiale già segnalato con osservazione d'ufficio302 4 5823 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -BORETTO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4Territorio ruraleBorettoSi chiede maggior chiarezza delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione nel territoriourbanizzato/urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/1 prot. 3586.302 5 5823 COMUNE DIBORETTOmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloBorettoSi sollevano <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP.Si ritiene troppo limitata la percentuale del 5% per l’incremento delterritorio urbanizzabile, tenuto conto della struttura inse<strong>di</strong>ativa delterritorio comunale, e si sottolinea che la realizzazione <strong>di</strong> alloggipiccoli in contesti ad elevata densità costituisce un incentivoall’immigrazione, già elevata nei comuni della Bassa Reggiana; sisuggerisce pertanto <strong>di</strong> aumentare dal 5 all’8% le soglie <strong>di</strong> incrementodel territorio urbanizzabile per i comuni della Bassa Reggiana.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/2 prot. 3586.302 6 5823 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -BORETTOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBorettoAl fine <strong>di</strong> chiarire l’interpretazione del comma 17 dell’art. 40, sirichiede <strong>di</strong> escludere d<strong>alle</strong> perimetrazione dell’art. 40 il territoriourbanizzato e le ipotesi <strong>di</strong> urbanizzazione alla data <strong>di</strong> adozione delPTCP.IAImplicitamente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 163/3 prot.5054martedì 15 giugno 2010 Pagina 166 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione303 1 5824 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCanossa - San Polod'EnzaSi chiede <strong>di</strong> estendere la tutela "zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica", art.45 delle Norme, all'intero territorio ricompreso all'interno della"Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico dell'area adelevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, nei Comuni <strong>di</strong> Canossa eS. Polo d'Enza". La zonizzazione <strong>di</strong> tutela del PTCP, in parte art. 42ed in parte art. 44, contrasta con le "istanze istitutive del VincoloMinisteriale che insiste su tale area poiché essa consiste in uncomparto paesistico territoriale omogeneo per il quale non ègiustificabile la sua sud<strong>di</strong>visione in due settori che normano con<strong>di</strong>fferente efficacia l'ambito territoriale unitariamente sottoposto atutela paesaggistica".RRespinta in quanto le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato e sono in contrasto con i criteri metodologici utilizzati. Si rinvia allacontrodeduzione all'oss. 365/1 prot. 5888, pur evidenziando che le due proposteavanzate dagli stessi osservanti sono in parziale contrasto tra loro.304 1 5825 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologico<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> inserire tra le "Strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storichenon urbane", tutelate ai sensi dell'art. 50 delle Norme, "tutto ilcomparto" in<strong>di</strong>cato a tratteggio in <strong>alle</strong>gato, relativo a Villa delle dueTorri, Casino Trivelli e Case Nobili, che costituisce una pregnanteprerogativa del contesto territoriale <strong>di</strong> interesse storico extraurbanodell'imme<strong>di</strong>ata periferia nord <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia.Gli osservanti rilevano che il PTCP non recepisce la rilevanzastorica <strong>di</strong> tale "complesso residenziale extraurbano", rilevanzaattestata da atti amministrativi statali che vincolano alcuni deisuddetti e<strong>di</strong>fici e da una ricca bibliografia.RRespinta.Le strutture inse<strong>di</strong>ative storiche oggetto dell'osservazione sono interne al territoriourbanizzato del vigente PRG del Comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia e, pertanto, non rientrano trale "strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane" definite al comma 3 dell'art. 50 e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>viduate nella tav. P5b in base ai criteri descritti nel paragrafo 5.2.9 della Relazione <strong>di</strong>Piano, a cui si rimanda. Si evidenzia, inoltre, che:• Villa Nicoli-Magnanini (detta Villa due Torri), tutelata ai sensi della Parte seconda delCBC, ed inserita nella catalogazione delle strutture inse<strong>di</strong>ative storiche <strong>di</strong> cui all'AllegatoNA7, non è inclusa nell'area in<strong>di</strong>viduata, bensì è posta a nord-ovest, oltre il Crostolo;• non si riscontra l'esistenza nell'area <strong>di</strong> un Casino Tirelli (perlomeno così denominato,nella cartografia storica o attuale) .305 1 5826 ASSOCIAZIONE integrazioneElaborati cartografici -SALCABER tutele/vincoliTavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVianoSi richiede <strong>di</strong> estendere il perimetro della “zona <strong>di</strong> tutelaagronaturalistica” su alcuni lotti in parte e<strong>di</strong>ficati siti in località Ca'Bertacchi, al fine <strong>di</strong> valorizzare il contesto paesaggistico ambientalee favorire la fruizione, anche turistica, delle risorse naturalistiche.RRespinta in quanto le aree sulle quali si richiede <strong>di</strong> estendere la tutela agronaturalisticafanno parte perlopiù del territorio urbanizzabile già pianificato dal PSC del Comune <strong>di</strong>Viano. Si richiama nel merito l’art. 45 comma 8 nel quale si <strong>di</strong>spone che: “…sono fattesalve le previsioni inserite negli strumenti urbanistici comunali vigenti alla data <strong>di</strong> entratain vigore del presente Piano relative al territorio urbanizzato e urbanizzabile”.306 1 5827 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioRamisetoSi chiede <strong>di</strong> ridelimitare la zona <strong>di</strong> perialveo della "Mora" (Comune <strong>di</strong>Ramiseto) come da cartografia <strong>alle</strong>gata, in quanto la normativa <strong>di</strong> cuiall'art. 40b "Zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali <strong>di</strong> laghi, bacini ecorsi d'acqua" proposta per la stessa non recepisce gli esatticaratteri del luogo, che sono <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong>retta dell'art. 44 "Zone <strong>di</strong>tutela naturalistica".RRespinta.L'in<strong>di</strong>viduazione della zona sottoposta <strong>alle</strong> tutele <strong>di</strong> cui all'art. 40b ha seguito criterimorfologici e paesaggistici che hanno permesso <strong>di</strong> riconoscere caratteristiche ascrivibiliagli ambiti <strong>di</strong> pertinenza fluviale, rispetto ai quali l'osservazione non ha introdotto nuovielementi conoscitivi.307 1 5828 CAVALIERIFIALA FLYFISHING CLUBmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Risorsa idricaAl fine <strong>di</strong> tutelare meglio la risorsa idrica, la bio<strong>di</strong>versità e la faunaittica si chiede <strong>di</strong> riconsiderare in senso più cautelativo le norme <strong>di</strong>cui all’art. 16 riguardanti gli impianti idroelettrici.La proliferazione <strong>di</strong> derivazioni ad uso idroelettrico sui principali corsid'acqua del territorio provinciale potrebbe determinare, in caso <strong>di</strong>non ponderate scelte localizzative, mo<strong>di</strong>fiche e variazioni negativedegli habitat acquatici dovute alla <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> portata nei trattisottesi dalla derivazione stessa, con potenziali ricadute negativeanche sui valori paesaggistici e sulla possibile fruizione turistica,sportiva e naturalistica dei luoghi.In riferimento all'Art. 16 delle Norme si chiede che il Piano prevedauna localizzazione più precisa (anche a livello cartografico) degliimpianti e l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una quota massima <strong>di</strong> energia elettricaprodotta da fonte idroelettrica per contribuire al raggiungimento degliobiettivi definiti dal Piano Energetico Regionale.Vengono inoltre proposte alcune in<strong>di</strong>cazioni/con<strong>di</strong>zioni specifiche daintrodurre come potenziali criteri aggiuntivi, al fine della valutazione edell'assenso alla realizzazione <strong>di</strong> nuove derivazioni idroelettriche edei relativi nuovi impianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia.RRespinta.Pur con<strong>di</strong>videndo gli obiettivi generali <strong>di</strong> tutela e salvaguar<strong>di</strong>a dei corsi d'acqua, dellarisorsa idrica e dei suoi usi plurimi, dell'ambiente, del paesaggio e la loro fruizione, sievidenzia che gli obiettivi <strong>di</strong> produzione da fonte idroelettrica previsti dal PianoEnergetico Regionale costituiscono obiettivi minimi a scala regionale. Pertanto nonpossono essere assunti come in<strong>di</strong>cazione utile al fine <strong>di</strong> porre un limite quantitativosuperiore all'energia potenzialmente producibile a scala provinciale da fonte idroelettrica,tanto meno nell'ambito del PTCP.La definizione <strong>di</strong> criteri specifici quali quelli proposti, <strong>di</strong> fatto, coinvolge competenze efunzioni in materia <strong>di</strong> acque e concessioni <strong>di</strong> derivazione <strong>di</strong> acqua pubblica che fannocapo alla Regione Emilia-Romagna. A tal proposito si segnala come recentemente, altermine <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> analisi affrontato congiuntamente con le Province, la Regioneabbia approvato alcuni criteri per il rilascio delle concessioni <strong>di</strong> derivazione <strong>di</strong> acquapubblica ad uso idroelettrico che vanno, almeno in parte, nella <strong>di</strong>rezione auspicatadall'osservazione (si veda la Delibera <strong>di</strong> Giunta Regionale n. 1793/2008 "Direttive inmateria <strong>di</strong> derivazioni d'acqua pubblica ad uso idroelettrico")martedì 15 giugno 2010 Pagina 167 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione308 1 5829 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioBusanaSi chiede <strong>di</strong> estendere la tutela "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, ad est <strong>di</strong> Cervarezzacome in<strong>di</strong>cato in <strong>alle</strong>gato, in quanto l'attuale delimitazione della zonanon ha alcun supporto <strong>di</strong> carattere paesaggistico o ambientale.PAParzialmente accolta, in quanto si con<strong>di</strong>vide la necessità ridefinire il limite della zona <strong>di</strong>tutela, tuttavia non si ritiene necessaria l'estensione proposta, in quanto l'area, essendocaratterizzata da estese formazioni boschive, è già sottoposta <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni dell'art.38.309 1 5830 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCarpinetiSi propone <strong>di</strong> tutelare come "Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44delle Norme, il contesto geomorfologico ed ambientale della v<strong>alle</strong>"rinserrata" <strong>di</strong> Croveglia-Santa Maria, in<strong>di</strong>viduato a tratteggionell'<strong>alle</strong>gato. Tale contesto riveste un primario interesse naturalistico,come attestato da numerosi stu<strong>di</strong> e pubblicazioni del settore, inquanto costituisce un "unicum del panorama dell'assetto ambientalee del paesaggio geologico del me<strong>di</strong>o appennino reggiano", ove sonopresenti il gufo reale e "stazioni <strong>di</strong> specie vegetali d'interesseeuropeo".RRespinta, in quanto si ritiene che l'area sia già adeguatamente tutelata tra le "zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, essendo comunquecompletamente interessata da formazioni boschive e, pertanto, assoggettata anche alla<strong>di</strong>sciplina dell'art. 38.310 1 5831 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -GUALTIERI (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4Territorio ruraleGualtieriSi chiede maggior chiarezza delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione nel territoriourbanizzato/urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss.80/1 prot. 3586.310 2 5831 COMUNE DIGUALTIERImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloGualtieriSi sollevano <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP.Si ritiene troppo limitata la percentuale del 5% per l’incremento delterritorio urbanizzabile, tenuto conto della struttura inse<strong>di</strong>ativa delterritorio comunale, e si sottolinea che la realizzazione <strong>di</strong> alloggipiccoli in contesti ad elevata densità costituisce un incentivoall’immigrazione, già elevata nei comuni della Bassa Reggiana; sisuggerisce pertanto <strong>di</strong> aumentare dal 5 all’8% le soglie <strong>di</strong> incrementodel territorio urbanizzabile per i comuni della Bassa Reggiana.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/2 prot. 3586.310 3 5831 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -GUALTIERITavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioGualtieriAl fine <strong>di</strong> chiarire l’interpretazione del comma 17 dell’art. 40, sirichiede <strong>di</strong> escludere d<strong>alle</strong> perimetrazione dell’art. 40 il territoriourbanizzato e le ipotesi <strong>di</strong> urbanizzazione alla data <strong>di</strong> adozione delPTCP.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 302/6 prot. 5823.310 4 5831 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementi GualtieriNon appare chiaro quali siano gli strumenti che il nuovo PTCPGUALTIERI (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)strutturanti la forma delterritoriointroduce per realizzare la <strong>di</strong>chiarata necessità <strong>di</strong> valorizzazione delcontesto paesaggistico del Po a fini turistico-ricettivo. Si ritieneopportuno inserire in specifico elaborato, oggi mancante, la<strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tali aree al fine <strong>di</strong> completare l’offerta costituita dalla reteciclopedonale realizzata o in corso <strong>di</strong> realizzazione e delle aree avalore naturalistico presenti.IAImplicitamente accolta.Con riguardo alla richiesta <strong>di</strong> chiarimento sugli strumenti introdotti dal nuovo PTCP ai finidella valorizzazione delle aree golenali anche a fini turistico-ricettivi si richiama quanto<strong>di</strong>sposto all'art. 40 comma 13 delle NA, la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tali aree è altresì contenuta intutto l'art. 40 citato, nonché specifiche <strong>di</strong>sposizioni per la valorizzazione anche turisticoricettivasono contenute nell'Allegato 1 NA per l'ambito <strong>di</strong> paesaggio della "Comunità delPo" e nella scheda del contesto paesaggistico <strong>di</strong> rilevanza provinciale "Contesto del Po -CP3" che prevede la redazione <strong>di</strong> uno specifico Progetto-programma integrato <strong>di</strong>valorizzazione del paesaggio, quale strumento attuativo del PTCP.martedì 15 giugno 2010 Pagina 168 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione311 1 5832 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCarpineti -Castelnovo né MontiSi propone <strong>di</strong> applicare la tutela "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, al "complessopaesaggistico ambientale della conca della sinclinale <strong>di</strong> Felina",delimitato come in<strong>di</strong>cato a tratteggio in <strong>alle</strong>gato.Tale "comparto", che comprende anche il colle del cosiddetto"Salame <strong>di</strong> Felina" ("struttura guida del paesaggio appenninico"),costituisce la più nota e significativa zona <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale della me<strong>di</strong>a montagna reggiana,documentata in numerose pubblicazioni (stu<strong>di</strong> e rilievi fotografici),tra cui quella relativa al paesaggio italiano del TCI degli anni '50,nonché un rilevante "geosito" attestato in numerosi stu<strong>di</strong> epubblicazioni <strong>di</strong> carattere universitario. Gli osservanti rilevano,inoltre, che tale contesto paesaggistico è sottoposto a "crescentepressione e<strong>di</strong>ficatoria che ha portato alla recente realizzazione <strong>di</strong>gran<strong>di</strong> manufatti produttivi aventi caratteristiche del tutto incongrue".RRespinta in quanto il contesto territoriale segnalato è in buona parte interessato daambiti urbani, in<strong>di</strong>viduati dal PSC <strong>di</strong> Castelnovo ne' Monti, pertanto le <strong>di</strong>sposizionidell'art. 42 non avrebbero alcuna efficacia, ai sensi del comma 7. Inoltre si rileva che ilpaesaggio rurale della piana si presenta ormai notevolmente alterato dalla presenza <strong>di</strong>manufatti e<strong>di</strong>lizi particolarmente impattanti. Ormai è <strong>di</strong>fficile valutare un rilievopaesaggistico complessivo <strong>di</strong> quest'area, sulla quale sarebbe opportuno attivare allascala locale idonee politiche <strong>di</strong> riqualificazione.312 1 5833 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi chiede <strong>di</strong> estendere la tutela "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, a "tutto l'ambitoterritoriale compreso tra il canale <strong>di</strong> Secchia e il perimetrourbanizzato <strong>di</strong> Fogliano", come in<strong>di</strong>cato a tratteggio in <strong>alle</strong>gato. Tale"comparto agricolo-colturale" possiede interesse paesaggisticoambientalein quanto presenta "un articolato sistema <strong>di</strong> risorgive eaffioramenti <strong>di</strong> acque superficiali che danno luogo ad ecosistemispecifici ed esclusivi aventi carattere <strong>di</strong> unicità all'estrema periferiasud del Comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>. Tale assetto ecologico con<strong>di</strong>ziona lafisionomia del paesaggio, che localmente si esprime con vasti pratipolifiti al cui interno sono presenti specie rare, alcune delle qualirecepite d<strong>alle</strong> <strong>di</strong>rettive europee <strong>di</strong> tutela". La valenza dell'area èattestata anche in bibliografia, come nella pubblicazione "I fontanili <strong>di</strong>Fogliano - Università <strong>di</strong> Parma". E' <strong>alle</strong>gato estratto in cui si riportain<strong>di</strong>viduazione della zona delle risorgive tratta da Albani D., La zonadelle risorgive nella pianura emiliana a ponente del Reno, Rivistageografica italiana, 1965.RRespinta in quanto d<strong>alle</strong> analisi e valutazioni paesaggistiche effettuate nell'ambitodell'elaborazione del Piano, i citati fontanili non risultano più presenti (ve<strong>di</strong> tav. 1 AllegatoQC 6).Si ricorda che l'area, facendo parte del territorio rurale, è <strong>di</strong>sciplinata ai sensi dell'art. 6delle Norme e che, l'eventuale presenza <strong>di</strong> prati stabili, è tutelata ai sensi dell'art. 54 -"Sistemazioni agrarie tra<strong>di</strong>zionali".Si con<strong>di</strong>vide l’esigenza <strong>di</strong> tutela sollevata dall’osservante ma, date le caratteristicheriscontrate, anche sulla base delle considerazioni svolte per la redazione del progetto <strong>di</strong>rete ecologica provinciale, piuttosto che attribuire all’area una zonizzazione <strong>di</strong> tutelapaesaggistica, il PTCP ha introdotto una categoria innovativa <strong>di</strong> “aree tampone per leprincipali aree inse<strong>di</strong>ate” (art. 5, com. 3, lett. G-4; Allegato 03 NA, punto 4, lett. G-4),coincidente con la zonizzazione <strong>di</strong> ambito rurale periurbano, ai sensi dell’art. A-20 l.r.20/2000 come recepito all’art. 6, com.5, lett. d.Obiettivi e finalità per questa parte <strong>di</strong> territorio, che si ritiene non siano affatto incontrasto con le tutele suggerite dagli osservanti, si evincono dal combinato <strong>di</strong>sposto fragli artt. 5 e 6 del PTCP, ulteriormente specificati negli <strong>alle</strong>gati 03 NA e 04 NA cui sirimanda per i dettagli.313 1 5834 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre per l'art. 45 - "zone <strong>di</strong> tutelaagronaturalistica" un abaco obbligatorio <strong>di</strong> riferimento che espliciti icriteri e modalità <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong> tutte le opere e fabbricati (non solo<strong>di</strong> tipo rurale) affinché siano consone al linguaggio e all'identità deiluoghi.L'osservazione è motivata dall'inefficacia attuativa dell'art. 45 inmancanza tale preciso abaco obbligatorio <strong>di</strong> riferimento.NPNon pertinente in quanto non è competenza del PTCP, ai sensi della vigente LR20/2000, prescrivere contenuti specifici e relative modalità <strong>di</strong> attuazione dei singoli RUE,o altri strumenti comunali, che possono, eventualmente, essere adottati dai Comuniattraverso i propri atti <strong>di</strong> regolamentazione e<strong>di</strong>lizia.Inoltre, non sarebbe coerente con gli obiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica del PTCP stabilire"abachi obbligatori" associati alla zonizzazione, in considerazione dell'estensione dellamedesima su contesti paesaggistici <strong>di</strong>versi tra loro. Nel merito, per quanto <strong>di</strong>competenza del PTCP, si veda l'Allegato NA4 che detta in<strong>di</strong>rizzi da sviluppare nellapianificazione comunale per migliorare la qualità paesaggistica degli interventi interritorio rurale.314 1 5835 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede <strong>di</strong> estendere la tutela delle "Strutture inse<strong>di</strong>ative territorialistoriche non urbane", art. 50 delle Norme, a:1 - tutta la fascia pedecollinare <strong>di</strong> Quattro Castella, essendoimmotivata l'attuale tutela "a macchie <strong>di</strong> leopardo";2 - l'ambito territoriale della locale zona sportiva del Parco del rioLavezza in Comune <strong>di</strong> Albinea, unicum in<strong>di</strong>fferibile con il sistemadelle monumentali ville Taccoli e Tarabini;3 - il sistema delle ville storiche e delle strutture inse<strong>di</strong>ative storichenon urbane del pedecolle in Comune <strong>di</strong> Casalgrande e Scan<strong>di</strong>ano,ove è presente un'eccezionale concentrazione <strong>di</strong> complessiarchitettonici e storico-paesaggistici <strong>di</strong> primaria rilevanza;4 - lo storico e monumentale sistema delle ville storiche e struttureinse<strong>di</strong>ative storiche del Mauriziano, Adele Fontanelli e complessoospedaliero <strong>di</strong> S. Lazzaro a <strong>Reggio</strong> Emilia, "che costituisco unesempio <strong>di</strong> primaria rilevanza <strong>di</strong> strutture inse<strong>di</strong>ative territorialistoriche, non urbane".Gli osservanti rilevano, al riguardo, che la zonizzazione relativaall'art. 50 riportata nel PTCP è "in più punti carente e scarsamentesistematizzata", in particolare per quanto attiene il "sistema dellestrutture inse<strong>di</strong>ative storiche-territoriali <strong>di</strong> villeggiatura patriziaextraurbana che caratterizzano in modo continuativo ampio tratto delcontesto territoriale pedecollinare".RRespinta.Per le proposte <strong>di</strong> cui ai punti 2 e 4 si rimanda <strong>alle</strong> controdeduzioni <strong>alle</strong> <strong>osservazioni</strong>Prot. 5846 e 5866, riguardando identiche richieste dei medesimi osservanti.In merito, invece, <strong>alle</strong> proposte 1 e 3 ed alla considerazione generale sull'in<strong>di</strong>viduazionedelle "strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane" contenuta nella tav. P5a, sievidenzia che è stata effettuata a seguito <strong>di</strong> analisi e valutazioni <strong>di</strong> carattere storicopaesaggisticoe secondo i criteri e la metodologia descritti nel paragrafo 5.2.9 dellaRelazione <strong>di</strong> Piano, a cui si rimanda. La scelta progettuale effettuata nell'ambitodell'elaborazione del Piano adottato è stata da un lato <strong>di</strong> uniformare, per quantopossibile, sull'intero territorio provinciale la metodologia d'in<strong>di</strong>viduazione, aggiornando e<strong>di</strong>ntegrando le perimetrazioni presenti sui piani urbanistici comunali adeguati al PTCP1999, dall'altro <strong>di</strong> declinare una norma più efficace per regolamentare l'attuazione delle<strong>di</strong>sposizioni. Utilizzando tale metodologia, in tutta la fascia collinare e pedecollinarecitata dagli osservanti, le in<strong>di</strong>viduazioni sono notevolmente aumentate e le perimetrazioniestese, rispetto a quanto già contenuto nei piani urbanistici comunali adeguati al PTCP1999. La tutela <strong>di</strong> ciascuna "struttura inse<strong>di</strong>ativa territoriale storica non urbana" è stataestesa a comprendere l'intero contesto storico e, spesso, includendo opportune aree <strong>di</strong>rispetto visivo, per quanto possibile, essendo la norma rivolta al territorio rurale. Tuttavianon si è rinunciato a regolamentare la tutela relativa <strong>alle</strong> strutture storiche interne alterritorio urbanizzato, quelle che non si vedono rap<strong>presentate</strong> sulla tavola P5a,specificando nel merito le <strong>di</strong>sposizioni sovraor<strong>di</strong>nate (PTPR e LR 20/2000) e declinandoprecise linee guida per la loro applicazione.martedì 15 giugno 2010 Pagina 169 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione315 1 5836 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIArecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateNorme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 7Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede d'integrare la Relazione <strong>di</strong> Piano, le Norme e l'AllegatoNA7 con le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 del CBC, esplicitando lemodalità d'in<strong>di</strong>viduazione degli immobili tutelati per legge.Il CBC tutela (parte seconda - capo I) i beni culturali, specificandoall'art. 10 <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> beni. La tutela (ex Titolo I del D. lgs490/1999) è <strong>di</strong> competenza del PSC ai sensi dell'art. A-9 della LR20/2000. Il PTCP però non esplicita quanto sopra e negli elenchi <strong>di</strong>cui all'Allegato 7 non tiene conto che le cose immobili appartenentiallo Stato, Regioni, Enti pubblici e persone giuri<strong>di</strong>che private senzafini <strong>di</strong> lucro che presentano interesse storico, artistico, archeologicoo etnoantropologico (come meglio specificato all'art. 10 del CBC)sono tutelati per legge.NPNon pertinente in quanto propone l'integrazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni su materia regolamentata<strong>di</strong>rettamente dal CBC, mentre il Piano adottato già contiene nel merito quanto <strong>di</strong>competenza. Si rinvia alla controdeduzione all'osservazione Prot. 4662/2009.316 1 5837 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5bBoschi<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaIl PTCP non classifica a bosco un’area situata fra la ferrovia <strong>Reggio</strong>-Scan<strong>di</strong>ano e il torrente Rodano presso Fogliano, la quale possiede lecaratteristiche <strong>di</strong> specie, densità e rapporti <strong>di</strong>stributivi per essereclassificata come area boscate ai sensi delle norme metodologicheregionali.Si chiede la correzione della carta forestale per la zona evidenziatain <strong>alle</strong>gato.RRespinta.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 inapplicazione delle Norme Metodologiche Regionali. Per i dettagli riguardo <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong>redazione della Carta Forestale e alla definizione <strong>di</strong> soprassuolo boschivo ai sensi delletutele paesaggistiche, si rimanda al capitolo 5.2.3 della Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano,nonché agli approfon<strong>di</strong>menti contenuti nell’Allegato 8 al Quadro Conoscitivo.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuato da tecnici esperti e regolarmente collaudato. Ilpiano non può tenere conto delle situazioni puntuali verificatesi nel tempo a vario titolo,né si ritiene corretto operare in questa fase del proce<strong>di</strong>mento a verifiche edapprofon<strong>di</strong>menti specifici comportanti variazioni significative degli elaborati, se non neicasi <strong>di</strong> evidente errore materiale occorso nella restituzione grafica dei poligoni onell’attribuzione dei co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> classificazione degli stessi.Per quanto premesso non si ritiene ammissibile la richiesta <strong>di</strong> classificare comesoprassuoli boschivi aree non in<strong>di</strong>viduate come tali nel rilievo del 2005, in quanto trattasi<strong>di</strong> superfici agricole non più coltivate e colonizzate da vegetazione arborea/arbustivaspontanea in rapida evoluzione. La valorizzazione delle zone ver<strong>di</strong> o caratterizzate dasignificativi elementi <strong>di</strong> naturalità <strong>di</strong> ruolo locale, ai sensi dell’art. 5 comma 7 NA, èdemandata agli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunale nel contesto dei quali si inquadra ilprogetto <strong>di</strong> Rete ecologica comunale.317 1 5838 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 7Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi propone <strong>di</strong> apportare alla catalogazione 7.3 delle "struttureinse<strong>di</strong>ative storiche" le seguenti mo<strong>di</strong>fiche, riferite a strutture inComune <strong>di</strong> Canossa:1 - eliminare il nucleo rurale <strong>di</strong> Case la Selva, in quanto nonpossiede elementi <strong>di</strong> significatività e pregevolezza tali da suffragareun simile riconoscimento;2 - inserire la Torre <strong>di</strong> Rossenella.PAParzialmente accolta in quanto si con<strong>di</strong>vide la segnalazione del refuso riguardante laTorre <strong>di</strong> Rossenella, che viene puntualmente catalogata, mentre non si ritiene congruocon i criteri <strong>di</strong> selezione adottati nel Piano eliminare il nucleo rurale <strong>di</strong> Case La Selva,essendo uno dei pochi complessi in<strong>di</strong>viduati come zona omogenea A nel vigente PRG <strong>di</strong>Canossa.317 2 5838 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 7Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoCanossaSi propone <strong>di</strong> apportare le seguenti mo<strong>di</strong>fiche alla catalogazione 7.2"Centri e nuclei storici", relative a nuclei del Comune <strong>di</strong> Canossa :1 - identificare il nucleo storico <strong>di</strong> Borzano come nucleo <strong>di</strong> tipo "b", inquanto in virtù delle proprie caratteristiche non ha valenza <strong>di</strong> tipo "c";2 - separare l'aggregazione <strong>di</strong> Casalino e Braglie (punto 42 dellacatalogazione), che rappresentano due <strong>di</strong>stinti nuclei storici con<strong>di</strong>versa valenza culturale, identificando il primo come tipo "b" e ilsecondo come tipo "c";3 - separare l'aggregazione <strong>di</strong> Massalica e Ca' de Curti (punto 49della catalogazione), per considerazioni analoghe al puntoprecedente, identificando il primo come tipo "c" e il secondo cometipo "b".RRespinta in quanto le proposte denotano una incompleta ed inesatta interpretazione delle<strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato riguardo a "centri e nuclei storici" e non sono coerenticon la classificazione definita al comma 2 dell'art. 49 delle Norme, né con lespecificazioni contenute nell'Allegato NA7 e con i criteri metodologici utilizzati perin<strong>di</strong>viduazione ed aggiornamento della normativa descritti nel capitolo 5.2.9 dellaRelazione <strong>di</strong> Piano.martedì 15 giugno 2010 Pagina 170 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione318 1 5839 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P3aRete Viaria<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi osserva che il tracciato del sottosistema della viabilità ra<strong>di</strong>ale <strong>di</strong>progetto in località Fogliano e il tracciato del sistema tangenziale <strong>di</strong><strong>Reggio</strong> Emilia <strong>di</strong> progetto in località Canali, producano impattinegativi sull'area SIC del Rodano, recentemente istituita, ed anchesul contesto paesaggistico del Parco del Crostolo.Si propongono per tali ragioni due tracciati alternativi.RRespinta.L'assetto strategico infrastrutturale descritto in tavola P3a rappresenta la sintesi <strong>di</strong> unpercorso elaborativo che ha visto fasi <strong>di</strong> confronto, elaborazione, valutazione econ<strong>di</strong>visione, coerentemente con quanto definito dalla L.R. 20/2000, ed è in quella sedeche sono state proposte e <strong>di</strong>scusse <strong>di</strong>fferenti opzioni dell'assetto infrastrutturaleterritoriale.I tracciati riportati nella Tav. P3a hanno valore ideogrammatico. In sede <strong>di</strong> PSC i tratti <strong>di</strong>progetto, tra cui quelli menzionati dall’osservante, dovranno tradursi in corridoi <strong>di</strong>salvaguar<strong>di</strong>a infrastrutturale d’ampiezza tale da consentire anche più alternative planoaltimentriche.Il posizionamento dei tracciati stradali potrà quin<strong>di</strong> essere precisato emo<strong>di</strong>ficato in sede <strong>di</strong> progettazione, fermo restando il rango funzionale anche in ragionedella minimizzazione degli impatti.319 1 5840 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi propone <strong>di</strong> integrare la normativa come segue:1 - recepire le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> tutela e conservazione <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong>schede 6, 41, 45 e 52 del volume "Itinerari <strong>di</strong> paesaggio, percorsi <strong>di</strong>scoperta delle bellezze paesaggistiche della provincia <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia";2 - inibire l'attuazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> illuminazione dei complessimonumentali con sistemi che ne alternino l'equilibrio paesaggistico eambientale.Gli osservanti evidenziano che nella normativa del PTCP mancanoin<strong>di</strong>cazioni specifiche che consentano la corretta salvaguar<strong>di</strong>a evalorizzazione delle interrelazioni tra le principali emergenzemonumentali, in particolare castellane, ed il contesto paesaggistico.E' in tali relazioni che "ogni singolo monumento esprime la suaspecifica valenza ed identità paesistico-culturale", pertanto èin<strong>di</strong>spensabile che "siano in<strong>di</strong>viduati e preservati precisi canali ottici<strong>di</strong> visuale e <strong>di</strong> tutela del territorio d<strong>alle</strong> trasformazioni".NPNon pertinente, in quanto le proposte avanzate non sono coerenti con i criterimetodologici adottati (proposta 1) o sono estranee <strong>alle</strong> competenze del PTCP (proposta2).Per quanto riguarda la proposta <strong>di</strong> cui al punto 1 si rimanda alla controdeduzioneall'osservazione Prot. 5885/2009.Invece, in merito alla proposta <strong>di</strong> cui al punto 2 si evidenzia che l'osservazione si basasul presupposto che il PTCP costituisca lo strumento con cui <strong>di</strong>sciplinare ed applicaretutte le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> tutela del "patrimonio culturale" stabilite dal Co<strong>di</strong>ce deiBeni Culturali e del Paesaggio, confondendo competenze del Ministero, o <strong>di</strong>sposizioniregolamentate <strong>di</strong>rettamente dal CBC in merito alla tutela dei "beni culturali" (parteseconda del CBC), con i compiti del Piano provinciale in materia <strong>di</strong> pianificazionepaesaggistica, stabiliti dalla LR 20/2000 e dal PTPR. Gli interventi riguardanti leprincipali emergenze monumentali, e fra queste anche quelle castellane, tutelate inquanto "beni culturali" dalla Parte seconda del CBC, sono soggetti all'autorizzazione aisensi dell'art. 22 e seguenti del CBC.320 1 5841 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi chiede <strong>di</strong> estendere la tutela "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, "all'intero compartoterritoriale" in<strong>di</strong>cato in <strong>alle</strong>gato, compreso tra gli abitati <strong>di</strong> Gavassetoe S.Maurizio ed il corso del torrente Rodano, in quanto costituisceuna zona omogenea che "conserva gran parte degli elementiconnotativi del tra<strong>di</strong>zionale paesaggio agrario e colturalesopravvissuto nel settore orientale del territorio agricolo prossimoalla città <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia". Tale rilevanza, recepita dalriconoscimento del SIC relativo all'area interclusa tra il torrenteRodano ed il rio Acquachiara, contermine alla zona in oggetto, èattestata da numerosi stu<strong>di</strong> e pubblicazioni.RRespinta, in quanto l’area segnalata in parte include il centro abitato <strong>di</strong> Gavasseto (a sudest)e il territorio urbano <strong>di</strong> S. Maurizio (a nord), intercluso tra la tangenziale e la viaEmilia, ed in parte si caratterizza per l’appartenenza ad un contesto paesaggisticoagricolo influenzato dalla pressione fon<strong>di</strong>aria del capoluogo provinciale, con presenza <strong>di</strong>aziende a conduzione intensiva e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici residenziali sparsi anche recenti.Per il territorio rurale, si con<strong>di</strong>vide l’esigenza <strong>di</strong> tutela sollevata dall’osservante ma, datele caratteristiche riscontrate, anche sulla base delle considerazioni svolte per laredazione del progetto <strong>di</strong> rete ecologica provinciale, piuttosto che attribuire all’area unazonazione <strong>di</strong> tutela paesaggistica, il PTCP ha introdotto una categoria innovativa <strong>di</strong> “areetampone per le principali aree inse<strong>di</strong>ate” (art. 5, com. 3, lett. G-4; Allegato 03 NA, punto4, lett. G-4), coincidente con la zonazione <strong>di</strong> ambito rurale periurbano, ai sensi dell’art. A-20 l.r. 20/2000 come recepito all’art. 6, com. 5, lett. D.Obiettivi e finalità per questa parte <strong>di</strong> territorio, che si ritiene non siano affatto incontrasto con le tutele suggerite dagli osservanti, si evincono dal combinato <strong>di</strong>sposto fragli artt. 5 e 6 del PTCP, ulteriormente specificati negli <strong>alle</strong>gati 03 NA e 04 NA cui sirimanda per i dettagli.321 1 5842 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 7Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede <strong>di</strong> recepire nella catalogazione dei "centri e nuclei storici":1 - i centri elencati nel PTPR;2 - i nuclei ancora esistenti cartografati nel Catasto <strong>di</strong> primo impianto(1887-1889).Gli osservanti sottolineano che la presenza dei nuclei nel suddettoCatasto <strong>di</strong> primo impianto costituisce un dato conoscitivo <strong>di</strong> primariaimportanza per la pianificazione, ai sensi <strong>di</strong> quanto previsto dallavigente Legge Urbanistica, nonché evidenziano che i nuclei cosìin<strong>di</strong>viduati hanno effettiva valenza <strong>di</strong> "Beni Culturali" e, come tali,devono essere recepiti all'interno degli strumenti urbanistici.RRespinta in quanto le proposte denotano una incompleta ed inesatta interpretazione delle<strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato riguardo a "centri e nuclei storici", <strong>di</strong>sposizioni chespecificano e precisano, come è competenza del PTCP, la pianificazione paesaggisticaregionale, in coerenza con il PTPR (art. 22) e la LR 20/2000 (art. A-7).Si rimanda alla controdeduzione all'osservazione Prot. 4660/2009, specificando che:•il Piano adottato già comprende tutti i centri elencati nel PTPR che sono staticonfermati dall'adeguamento degli strumenti urbanistici comunali alla pianificazionesovraor<strong>di</strong>nata, nonché in base <strong>alle</strong> ulteriori verifiche effettuate nell'ambitodell'aggiornamento del PTCP;•l'applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni normative del Piano adottato tutela tutti i "centri enuclei storici" presenti nel Catasto <strong>di</strong> primo impianto che hanno mantenuto lariconoscibilità del loro assetto storico.martedì 15 giugno 2010 Pagina 171 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione322 1 5843 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVettoSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, su una parte delladorsale <strong>di</strong> Gottano-Cereggio, come in<strong>di</strong>cato a tratteggio in <strong>alle</strong>gato.Tale area è caratterizzata da "un vasto comparto boscato impostatosu arenarie e molasse della formazione <strong>di</strong> Ranzano che costituisceuna struttura guida del paesaggio locale nonché un ambito <strong>di</strong>primario interesse naturalistico ed ecologico". Gli osservanti rilevanoche, poco più a monte, l'affioramento della medesima formazionegeologica è sottoposto a tutela ai sensi dell'art. 44 "Zone <strong>di</strong> tutelanaturalistica", configurando una palese contrad<strong>di</strong>zione.RRespinta, in quanto l'area, caratterizzata da un'ampia formazione boschiva (ve<strong>di</strong> tav.P5b) a prevalenza <strong>di</strong> querceti, è già ampiamente tutelata d<strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizione dell'art. 38.Si ricorda, inoltre, che tutto il territorio rurale è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6 delle Normeed in particolare quello collinare -montano, così come rappresentato nella tav. P3a, èstato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e,pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essere regolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>cui all'art. 6, comma 5, lett. b).323 1 5844 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleAltroSi osserva la mancata consultazione delle associazioni ambientaliattive nel territorio della <strong>Provincia</strong>, come sarebbe previsto ai sensidel D.lgs. n.4/08 ( VAS), prima <strong>di</strong> adottare la Variante al PTCP.Si propone all’uopo <strong>di</strong> riaprire i termini <strong>di</strong> confronto sospendendol’iter <strong>di</strong> approvazione del PTCP.RRespinta.L’osservazione non risulta con<strong>di</strong>visibile laddove non considera la normativa regionale <strong>di</strong>attuazione del D.lgs. 4/08, in particolare l’art.1, 5° comma, della LR n.9/08, con cui èstato stabilito il principio dell’integrazione della valutazione ambientale all’interno (e nonprima) del proce<strong>di</strong>mento urbanistico, riba<strong>di</strong>to poi dalaa L.R. 6/2009.La circolare regionale del novembre 2008 aveva altresì chirito, anticipando la L.R. 6/200,che l’integrazione della VAS avviene nella fase successiva all’adozione ( ve<strong>di</strong> par.3.3.)come del resto è naturale, poiché è in questa fase che lo strumento adottato vienepubblicato, dando modo sia ai soggetti competenti in materia ambientale, sia a qualsiasicitta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> presentare le proprie valutazioni e <strong>osservazioni</strong>.Circa le modalità e tempi delle <strong>osservazioni</strong> anche l’art.14 del co<strong>di</strong>ce dell’ambiente (come novellato dal citato D.lgs. n.4/08 ) <strong>di</strong>ce semplicemente che sia i soggetticompetenti in materia ambientale sia i citta<strong>di</strong>ni hanno 60 giorni dalla pubblicazione delpiano per formulare le loro <strong>osservazioni</strong> e proposte.E’ ciò che è avvenuto per il PTCP, pubblicato il 19 novembre 2008, con termine realeper le <strong>osservazioni</strong> 28.1.2009: più <strong>di</strong> quanto previsto dalla legge.Infine il co<strong>di</strong>ce dell’ambiente precisa che “soggetti competenti in materia ambientale”sono solo le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifichecompetenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agliimpatti sull'ambiente dovuti all'attuazione dei piani (cfr art.5, lett.s).324 1 5845 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione EnergiaVista l’assenza <strong>di</strong> specifiche <strong>di</strong>sposizioni per la <strong>di</strong>sciplina degliimpianti “macroeolici” nelle zone <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui agli artt. 42, 44, 45 e50 si richiede <strong>di</strong> esplicitare la non ammissibilità degli stessiall’interno <strong>di</strong> dette zone, e <strong>di</strong> inserire una <strong>di</strong>sciplina specifica perl’esplicitazione dei requisiti paesistico-percettivi volti allaammissibilità <strong>di</strong> impianti micro-eolici.RRespinta.Premesso che non esiste una definizione normativa del "macro-eolico" e che la riserva1.33 della Regione ha escluso che il PTCP possa definire una normativa <strong>di</strong> tutela chefaccia riferimento alla potenza dell'impianto ( in tal senso non supportata dallalegislazione) e non a criteri <strong>di</strong> sostenibilità paesaggistica, ambientale e rurale, sichiarisce che l'art.16, comma 17.2 (riformulato a seguito delle riserve regionali) prevedeesclusivamente l'installazione <strong>di</strong> impianti ad energia eolica che utilizzano soluzioniprogettuali e tecnologiche in grado <strong>di</strong> assicurare un corretto inserimento ambientale epaesaggistico.325 1 5846 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoAlbineaSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela delle "Strutture inse<strong>di</strong>ativeterritoriali storiche non urbane", art. 50 delle Norme, <strong>di</strong> Villa Tarabini-Villa Tacoli verso nord, includendo i due "settori" in<strong>di</strong>cati in <strong>alle</strong>gato.Tali ambiti, sottolineano gli osservanti, "sono <strong>di</strong> grande rilevanza aifini della percezione <strong>di</strong>retta e della comprensione <strong>di</strong> tali strutture",essendo "gli unici dai quali è possibile in modo unitario ed organicocogliere il significato e le motivazioni dell'applicazione dell'art. 50".RRespinta in quanto le aree proposte per l'ampliamento sono interne al territoriourbanizzato in<strong>di</strong>viduato dal PRG del Comune <strong>di</strong> Albinea. Pertanto, la proposta è incontrasto con i criteri adottati nell'ambito dell'elaborazione del Piano per l'in<strong>di</strong>viduazionee perimetrazione delle "strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane" descritti nelparagrafo 5.2.9 della Relazione <strong>di</strong> Piano a cui si rimanda.martedì 15 giugno 2010 Pagina 172 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione326 1 5847 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIArecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateElaborati cartografici -Tavola P5aPaesaggioSi chiede <strong>di</strong>:1 - censire, in<strong>di</strong>viduare e tutelare ai sensi della normativa regionale,dell'art. 143, lett. D) del CBC e dell'art. 7 dell'Accordo tra Ministeroper i beni e le attività culturali, Regione Emilia-Romagna edAssociazioni delle Autonomie Locali del 9 ottobre 2003, i geositidella <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati;2 - applicare a tutti i "geositi" in<strong>di</strong>cati, in quanto elementi d'interessegeologico, l'art. 44 - Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica;3 - per i geositi <strong>di</strong> Selvapiana e Canossa, <strong>di</strong> cui alla tav. 1dell'<strong>alle</strong>gato QC 6, oltre all'art. 44, applicare l'art. 136 del CBC inquanto aree <strong>di</strong> particolare interesse regionale caratterizzate daelementi geologici.Elenco geositi:- Rupe <strong>di</strong> Campotrera;- Rossenella, La Guar<strong>di</strong>ola;- Selvapiana;- Calanchi del Rio Vico;- Canossa;- Monte Duro;- Salse <strong>di</strong> Regnano;- Castello <strong>di</strong> Borzano, Tana della Mussina;- Arenarie <strong>di</strong> Ranzano a Monte Bergola;- Flysch <strong>di</strong> M. Casso verticalizzato;- Affioramento del Flysch <strong>di</strong> M. Cassio e delle sottostanti A.Varicolari.NPNon pertinente, in quanto la conservazione e valorizzazione dei "geositi" èregolamentata dalla LR 9/2006 e le proposte avanzate sono estranee <strong>alle</strong> competenzedel PTCP o in contrasto con i criteri metodologici adottati. Si rinvia alla controdeduzioneall'oss.143/1 prot. 4686, precisando che tutti gli "elementi del patrimonio geologico"segnalati sono già tutelati nel Piano adottato con l'applicazione dei livelli <strong>di</strong> tutela valutatipiù opportuni.327 1 5848 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoQuattro CastellaSi propone <strong>di</strong> estendere ed unificare la tutela delle "Struttureinse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane", art. 50 delle Norme, <strong>di</strong>villa Toschi e villa Favorita a Montecavolo <strong>di</strong> Quattro Castella,recependo tutto il comparto territoriale" in<strong>di</strong>cato a tratteggio in<strong>alle</strong>gato. Il sistema <strong>di</strong> tali ville storiche, sottolineano gli osservanti,connota in modo esclusivo tutto il locale comparto territoriale, anchein presenza <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti connessi all'urbanizzazione recente; "sirende quin<strong>di</strong> necessario recepire tale unitarietà".RRespinta.Non è possibile unificare le due strutture inse<strong>di</strong>ative storiche in quanto le aree proposteper l'ampliamento sono in parte interne al territorio urbanizzato in<strong>di</strong>viduato dal PRG delComune <strong>di</strong> Quattro Castella. Pertanto, la proposta è in contrasto con i criteri adottatinell'ambito dell'elaborazione del Piano per l'in<strong>di</strong>viduazione e perimetrazione delle"strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane" descritti nel paragrafo 5.2.9 dellaRelazione <strong>di</strong> Piano a cui si rimanda. Non si accoglie neppure l'estensione sullerimanenti aree poste a nord-est ed a nord-ovest <strong>di</strong> villa Favorita in quanto d<strong>alle</strong> analisi evalutazioni storico-paesaggistiche svolte si ritiene che le scelte effettuate nell'ambitodell'elaborazione del Piano siano adeguate a garantire la tutela <strong>di</strong> tale "strutturainse<strong>di</strong>ativa storica" in<strong>di</strong>viduata ex novo dal Piano adottato.328 1 5849 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione PaesaggioSi chiede <strong>di</strong> recepire come riferimento obbligatorio per laprogettazione e pianificazione <strong>di</strong> tutte le infrastrutture tecnologichequanto contemplato all'interno del "Manuale pubblicato nel 2005 acura della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia e della Regione Emilia-Romagna ed intitolato -Impatto ambientale delle infrastrutturetecnologiche...criteri <strong>di</strong> mitigazione percettiva-".Gli osservanti segnalano che la mancata integrazione delle Normecon un <strong>alle</strong>gato vincolante specifico che espliciti i criteri da seguireper mitigare l'impatto ambientale e paesaggistico delle infrastrutturetecnologiche (linee elettriche, reti acquedottistiche, gas, ecc) "crea lecon<strong>di</strong>zioni "affinché tali opere, qualora attuate, determinino gravieffetti ambientali, elettrocuzioni ed impatti faunistici e sul paesaggio".NPNon pertinente.Non è competenza del PTCP, ai sensi della vigente LR 20/2000, prescrivere contenutispecifici e relative modalità <strong>di</strong> attuazione dei singoli interventi <strong>di</strong> mitigazione ambientale epaesaggistica della "progettazione e pianificazione delle infrastrutture tecnologiche".Inoltre, non è coerente con gli obiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica che intende perseguire ilPTCP stabilire prescrizioni generalizzate, in considerazione della articolatacaratterizzazione paesaggistica del territorio provinciale, che presenta contestipaesaggistici molto <strong>di</strong>versi tra loro, nonché della necessità <strong>di</strong> valutare attentamente ogniintervento, sotto l'aspetto paesaggistico, in base <strong>alle</strong> specifiche peculiarità del luogo.Per quanto <strong>di</strong> competenza del PTCP, nel merito specifico <strong>di</strong> "impianti e linee per latrasmissione e <strong>di</strong>stribuzione dell'energia elettrica", si vedano i commi 9 e 10 dell'art. 91delle Norme in cui sono contenute <strong>di</strong>rettive per la limitazione degli impatti ambientali evisivi degli impianti e linee elettriche, con riferimento anche alla pubblicazione, citatadagli osservanti, "Impatto delle infrastrutture tecnologiche nel territorio montano: criteri <strong>di</strong>mitigazione percettiva" (Regione Emilia-Romagna, <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia e Comune<strong>di</strong> Canossa, 2005).Infine, si ricorda che la letteratura <strong>di</strong> settore è estremamente ricca ed articolata e,pertanto, un Piano territoriale, com' è il PTCP, non è tenuto ad assumere "in toto" icontenuti <strong>di</strong> qualsivoglia referenza bibliografica né, tanto meno, a renderli prescrittivi.martedì 15 giugno 2010 Pagina 173 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione329 1 5850 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIOEMILIAFintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioRamisetoSi chiede il riconoscimento ai sensi dell'art. 44 - Zone <strong>di</strong> tutelanaturalistica- dell'integrale affioramento vulcanico dell'ofiolite <strong>di</strong>Nigone, importante "geosito", ben noto in bibliografia ed oggetto <strong>di</strong>numerosi stu<strong>di</strong> e ricerche, caratterizzato dall'eccezionale morfologia"a pinnacoli".AAccolta, la mancata in<strong>di</strong>viduazione è dovuta ad un errore materiale, come è statosegnalato nelle <strong>osservazioni</strong> d'ufficio.330 1 5851 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleLinee elettriche<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi osserva, riguardo ai corridoi <strong>di</strong> fattibilità nuove linee alta tensione,azioni CT29, 30, e 31, quanto segue:- non è possibile formulare <strong>osservazioni</strong> in quanto non si detengonoinformazioni in merito <strong>alle</strong> nuove linee elettriche;- non si esplicitano la ragione/motivazione della necessità <strong>di</strong>realizzare gli impianti, né viene esplicitata la <strong>di</strong>mensione degli stessi;- l'elenco degli "elementi ostativi e da verificare prioritariamente" nontrova adeguata risposta, e non vi sono elementi territoriali edantropici la cui prossimità è con<strong>di</strong>zione favorevole;- tali infrastrutture devono essere sottoposte a VAS o VIA, e che inValsat non vengono riportati tracciati alternativi.Si propone <strong>di</strong> stralciare le previsioni delle azioni CT29, 30, e 31.NPNon pertinente.Con riguardo <strong>alle</strong> linee elettriche <strong>di</strong> previsione il PTCP ai sensi della L.R. 30/2000 eDel.C.R. 197/2001 definisce i corridoi <strong>di</strong> fattibilità all’interno dei quali saranno dalocalizzarsi i nuovi elettrodotti.Si ritiene pertanto che il livello <strong>di</strong> valutazione ambientale operato sia coerente con il grado<strong>di</strong> definizione delle previsioni <strong>di</strong> piano e con la scala propria <strong>di</strong> un piano territoriale.Relativamente alla richiesta <strong>di</strong> assoggettamento a VIA si evidenzia altresì che taleprocedura si espleta, qualora prevista dalla legislazione regionale vigente, nella faseprocedurale idonea ed entro un quadro valutativo già definito dal presente RapportoAmbientale.331 1 5852 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 6Inse<strong>di</strong>amenti commercialiIn riferimento <strong>alle</strong> previsioni <strong>di</strong> cui alla Tabella 1 Allegato 6 si chiedequanto segue:a) riformulare la scheda <strong>di</strong> valutazione, per ogni inse<strong>di</strong>amento, con:precisa localizzazione, superfici max previste (st-sv-h), eventualiprescrizioni previste dal PSC, con<strong>di</strong>zionamenti in termini <strong>di</strong> assettodella mobilità, prescrizioni <strong>di</strong> inserimento ambientale e paesaggistico;b) con<strong>di</strong>zionare l'attuazione, anche parziale, delle previsioni allarealizzazione delle infrastrutture viabilistiche;c) sottoporre a VAS gli inse<strong>di</strong>amenti commerciali <strong>di</strong> rilevanzaprovinciale o sovracomunale.IAImplicitamente accolta.Si ritiene quanto riportato nelle schede del Documento <strong>di</strong> ValSAT, nella Tabella 1Allegato 6 NA e nella Tav. P3a, coerente ed esaustivo rispetto <strong>alle</strong> competenzeassegnate al PTCP dalla normativa vigente in materia <strong>di</strong> pianificazione commerciale.Ciononostante molti dei parametri e dati richiesti sono già verificati nella Sezione D delDocumento <strong>di</strong> ValSAT. Egualmente gli eventuali con<strong>di</strong>zionamenti in materia <strong>di</strong> viabilità eTPL sono rinvenibili nell’Allegato 6 <strong>alle</strong> NA.Le schede <strong>di</strong> valutazione risultano quin<strong>di</strong> coerenti con il grado <strong>di</strong> definizione delleprevisioni <strong>di</strong> Piano e con la scala propria <strong>di</strong> un piano territoriale. A tal riguardo si ricordache la localizzazione riportata nella Tavola P3a in<strong>di</strong>vidua un areale <strong>di</strong> massima.Attraverso successive fasi <strong>di</strong> definizione, se previsto in sede <strong>di</strong> Accordo Territoriale, insede <strong>di</strong> PSC, POC, e PUA sarà possibile assoggettare le previsioni <strong>alle</strong> valutazioniambientali appropriate.332 1 5853 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5bBoschi<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaIl PTCP non classifica a bosco un’area situata il località Pegolotta laquale possiede le caratteristiche <strong>di</strong> specie, densità e rapporti<strong>di</strong>stributivi per essere classificata come area boscate ai sensi dellenorme metodologiche regionali.Si chiede la correzione della carta forestale per la zona evidenziatain <strong>alle</strong>gato.RRespinta.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 inapplicazione delle Norme Metodologiche Regionali. Per i dettagli riguardo <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong>redazione della Carta Forestale e alla definizione <strong>di</strong> soprassuolo boschivo ai sensi delletutele paesaggistiche, si rimanda al capitolo 5.2.3 della Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano,nonché agli approfon<strong>di</strong>menti contenuti nell’Allegato 8 al Quadro Conoscitivo.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuato da tecnici esperti e regolarmente collaudato. Ilpiano non può tenere conto delle situazioni puntuali verificatesi nel tempo a vario titolo,né si ritiene corretto operare in questa fase del proce<strong>di</strong>mento a verifiche edapprofon<strong>di</strong>menti specifici comportanti variazioni significative degli elaborati, se non neicasi <strong>di</strong> evidente errore materiale occorso nella restituzione grafica dei poligoni onell’attribuzione dei co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> classificazione degli stessi.Per quanto premesso non si ritiene ammissibile la richiesta <strong>di</strong> classificare comesoprassuoli boschivi aree non in<strong>di</strong>viduate come tali nel rilievo del 2005, in quanto trattasi<strong>di</strong> superfici agricole non più coltivate e colonizzate da vegetazione arborea/arbustivaspontanea in rapida evoluzione. La valorizzazione delle zone ver<strong>di</strong> o caratterizzate dasignificativi elementi <strong>di</strong> naturalità <strong>di</strong> ruolo locale, ai sensi dell’art. 5 comma 7 NA, èdemandata agli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunale nel contesto dei quali si inquadra ilprogetto <strong>di</strong> Rete ecologica comunale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 174 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione333 1 5854 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleRete ecologica - aree protetteSIC/ZPSSi osserva che nelle schede descrittive dei siti Rete Natura 2000non sono state in<strong>di</strong>cate le specie <strong>di</strong> interesse comunitario, comeesemplificato nelle descrizioni dei SIC-ZPS riportate sul sito dellaRegione Emilia Romagna; tali informazioni sono fondamentali per lacorretta redazione della Valutazione d'Incidenza.Si propone <strong>di</strong> riformulare con maggior esattezza e completezza <strong>di</strong>dati la descrizione dei SIC e ZPS.IAImplicitamente accolta.Si veda controdeduzione all'oss. 126/1 prot. 4663.334 1 5856 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCanossa - CasinaSi propone <strong>di</strong> assoggettare a tutela "Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", art.44 delle Norme, il "comparto territoriale" delimitato come in<strong>di</strong>cato atratteggio in <strong>alle</strong>gato, in quanto la peculiarità naturalistica della zonaè scientificamente attestata in numerose pubblicazioni. Tale"comparto" comprende elementi <strong>di</strong> primario interesse naturalistico,come "la spettacolare sorgente calcarea del Pentome" e l' articolatasequenza <strong>di</strong> specie arboree, elevato in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> bio-<strong>di</strong>versità, suicontermini versanti vallivi del M. Faito (con una delle più bassestazioni appenniniche <strong>di</strong> faggio), nonché rappresenta un habitatprioritario ai sensi dei <strong>di</strong>sposti <strong>di</strong> Rete Natura 2000. In particolare,nelle acque della testata del rio Campola, caratterizzate daspettacolari colate calcaree, si segnala la presenza <strong>di</strong> uno degliultimi popolamenti provinciali <strong>di</strong> gambero autoctono.PAParzialmente accolta.Con<strong>di</strong>videndo che il contesto interessato d<strong>alle</strong> sorgenti del torrente Campola e del rioPentoma riveste un notevole interesse naturalistico si riporta la segnalazione nella tav.P2, tra le "Aree d'interesse naturalistico senza istituto <strong>di</strong> tutela - altre segnalazioni". Perquanto attiene la tutela paesistica si confermano le <strong>di</strong>sposizioni delle "zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, segnalando che il contesto ècomunque già ampiamente sottoposto anche alla tutela dell'art. 38 "Sistema forestaleboschivo". Si veda nel merito la tav. P5b.335 1 5857 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi chiede <strong>di</strong> sottoporre alla normativa <strong>di</strong> cui all'art. 42 - zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale - tutte le parti dellearee Rete Natura 2000 rimaste escluse dalla zonizzazione, al fine <strong>di</strong>evitare contrasto tra una superiore misura <strong>di</strong> tutela ed i <strong>di</strong>sposti delPTCP.Gli osservanti evidenziano che, spesso, la zonizzazione <strong>di</strong> tutelaprevista in corrispondenza <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> Rete Natura 2000 non èadeguata <strong>alle</strong> finalità istitutive delle stesse aree e che determinatisettori ricadenti in aree SIC-ZPS sono privi <strong>di</strong> tutela.RRespinta in quanto tutte le aree incluse in siti <strong>di</strong> Rete Natura 2000 sono sottoposte <strong>alle</strong>zone <strong>di</strong> tutela paesaggistica ai sensi della Parte II delle Norme, Titolo II "sistemi, zone edelementi strutturanti la forma del territorio e <strong>di</strong> specifico interesse naturalistico", checomprendono le zone <strong>di</strong> cui agli articoli 40, 42, 44 e 45. Tale "vestizione" è avvenuta,nell'ambito dell'elaborazione del Piano, come riportato nel paragrafo 5.2.1 dellaRelazione <strong>di</strong> Piano, rendendo coerente quanto più possibile la tutela paesistica <strong>alle</strong>caratteristiche ambientali e paesaggistiche delle aree interessate dai siti Rete Natura2000, così da attribuire i più idonei livelli <strong>di</strong> tutela. Si segnale che a seguito <strong>di</strong> erroremateriale è stata estesa tramite osservazione d'ufficio la tutela <strong>di</strong> cui all'art. 42relativamente al SIC "Fontanili dell'Ariolo".336 1 5858 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVilla MinozzoSi propone <strong>di</strong> estendere la "Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica", art. 44 delleNorme, a tutto l'ambito territoriale delle Fonti <strong>di</strong> Poiano come in<strong>di</strong>catonell'<strong>alle</strong>gato, in quanto presenta emergenze ecologiche <strong>di</strong> primariarilevanza. Tale ambito è attualmente normato con l'art. 40b, ma nonpossiede alcuna caratterizzazione <strong>di</strong> "lago, invaso o corso d'acqua"ed è ben <strong>di</strong>sgiunto morfologicamente dal Secchia.PAParzialmente accolta in quanto si ritiene <strong>di</strong> estendere la Zona <strong>di</strong> tutela naturalistica perincludere completamente tutte le risorgenti carsiche e la zona umida caratterizzata dalcanneto <strong>di</strong>rettamente alimentata d<strong>alle</strong> stesse.337 1 5859 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAsemplificazione norme Relazione Generale RP AltroSi contesta la complessità dell’articolazione degli elaborati del piano,cui la normativa rimanda, tale da renderne molto <strong>di</strong>fficoltosa lacomprensione a scapito della chiarezza, facilità <strong>di</strong> accesso etrasparenza cui i citta<strong>di</strong>ni hanno <strong>di</strong>ritto.RRespinta poiché non apprezza l’intrinseca complessità dell’atto <strong>di</strong> pianificazionegenerale del territorio.Per quanto sia raccomandata la semplificazione, è evidente che un atto in sé e per sécomplesso come il PTCP non potrà mai avere quella struttura "ridotta all’osso" cheauspicano gli osservanti; qualsiasi atto <strong>di</strong> pianificazione è un intreccio <strong>di</strong> testo normativoe <strong>di</strong> elaborati grafici, cui le norme rimandano, per l’ineluttabilità della rappresentazionegrafica del progetto.In particolare non è materialmente possibile "ridurre all’osso" la rappresentazionegrafica, data l’articolazione dei tematismi <strong>di</strong> cui il PTCP si deve occupare per legge.La chiarezza, nei limiti della quantum progettuale <strong>di</strong> cui sopra, non è data dal limitatonumero delle carte da esaminare, ma dalla logicità dell’elenco o in<strong>di</strong>ce degli elaboratinonchè dalla precisione della norma e dei rinvii cartografici: requisiti che si ritengonosussistere.martedì 15 giugno 2010 Pagina 175 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione338 1 5860 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliAllegato 2 QC - Tavola2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSQuattro Castella -San Polo d'EnzaSegnalazione <strong>di</strong> numero tre aree <strong>di</strong> interesse naturalistico noninserite nella tav. 2 del Quadro Conoscitivo:1) area in prossimità della riva destra del Torrente Enza, all'altezzadell'abitato <strong>di</strong> Barcaccia (comune <strong>di</strong> San Polo d'Enza);2) fontanile in riva destra del Torrente Enza, in prossimità delcomune <strong>di</strong> San Polo d'Enza;3) zona <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali dei Pantari, nel comune <strong>di</strong>Gattatico.Si richiede il riconoscimento delle aree 1 e 2 come Aree <strong>di</strong>Riequilibrio Ecologico nella tavola 2 del Quadro Conoscitivo e comearee <strong>di</strong> pregio naturalistico nella tavola 3 (Aree Naturali Protette) ed ilriconoscimento dell'area 3 come area <strong>di</strong> pregio naturalistico nellatavola 3 (Aree Naturali Protette).PAParzialmente accolta.Le Aree <strong>di</strong> Reperimento per le ARE (Aree <strong>di</strong> Riequilibrio Ecologico) contenute nella Tav.P2 sono frutto <strong>di</strong> un percorso analitico ed istruttorio svolto ai sensi della L.R. 6/05 cheha portato alla redazione del Rapporto <strong>Provincia</strong>le inviato in RER per costruzione delProgramma per il Sistema regionale delle Aree Protette e dei Siti Rete Natura 2000.La zona segnalata nel Comune <strong>di</strong> Gattatico è comunque interessata dalla tutela previstaai sensi dell'art. 42, mentre le aree del comune <strong>di</strong> San Polo sono per buona parteinteressati dagli artt. 40 e 41 delle NTA, come in<strong>di</strong>cato nella tav. P5a "Zone, sistemi edelemento della tutela paesistica". Rimane aperta la possibilità che tali aree sianosegnalate, ai sensi della L.R. 6/05, per il prossimo rapporto provinciale, e sianocomunque oggetto <strong>di</strong> tutela specifica nell'ambito della pianificazione Comunale.Le area 1 viene in<strong>di</strong>cata in Tav. P2 come " area <strong>di</strong> interesse naturalistico senza istituto <strong>di</strong>tutela"; l'area 2 è già segnalata in Tav. P2on il simbolo <strong>di</strong> cui al punto precedente,motivo per cui non si rendono necessarie ulteriori mo<strong>di</strong>fiche cartografiche.339 1 5861 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAsemplificazione norme Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone che le norme adottate che regolano "sistemi, zone edelementi" aventi relazione con il PTPR e il vigente PTCP, venganoaccorpate e non sud<strong>di</strong>vise in più articoli <strong>di</strong>sposti in sezioni <strong>di</strong>verse,pur trattando lo stesso argomento.In particolare, si propone <strong>di</strong>:1) riunire in un solo articolo il "sistema delle aree agricole", orafondamentalmente <strong>di</strong>viso negli artt. 6, 39 e 54, "collegandoorganicamente gli elementi <strong>di</strong> tutela con quelli <strong>di</strong> uso del territoriorurale";2) collegare la tutela degli artt. 40 e 41 con il titolo V delle Norme e<strong>di</strong>n particolare con l'art. 71, facendo uno sforzo <strong>di</strong> coesione e <strong>di</strong>sintesi, non solo per adeguarsi al PTPR e PAI, ma mettendo incoerenza norme e zone, che altrimenti <strong>di</strong>vengono <strong>di</strong>fficilmentegestibili.339 2 5861 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone <strong>di</strong> mantenere ed inserire:1 - nelle norme riguardanti il "sistema delle aree agricole", i <strong>di</strong>spostidel comma 5 dell'art. 10 del PTCP vigente, peraltro già in vigoreanche nel corrispondente articolo del PTPR;2 - nell'art. 53 ed in particolare per il "sistema delle bonifichestoriche", i <strong>di</strong>sposti del comma 3 dell'art. 18 del PTCP vigente, chegarantisce maggior tutela rispetto a quanto previsto nelle Normeadottate, nonché coerenza con quanto <strong>di</strong>sposto dal PTPR.Tali <strong>di</strong>sposizioni, sottolineano gli osservanti, sono necessarie ai fini<strong>di</strong> mantenere il livello delle tutele paesaggistiche in coerenza con ilPTCP vigente ed in particolare con le normative del sovraor<strong>di</strong>natoPTPR.Inoltre, si tratta <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni che garantiscono un processo <strong>di</strong>trasparenza degli interventi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica delle aree agricole edell'impossibilità <strong>di</strong> mutare la loro destinazione, se non nel caso della<strong>di</strong>mostrata insussistenza <strong>di</strong> alternative, rendendo così anche latutela più efficace e trasparente.RPARespinta in quanto la <strong>di</strong>stinzione in più articoli posti in sezioni <strong>di</strong>verse relativi a temi cheapparentemente trattano lo stesso argomento è dovuta al recepimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<strong>di</strong>sposizioni sovraor<strong>di</strong>nate e <strong>di</strong> settore.La separazione delle <strong>di</strong>sposizioni inerenti il territorio rurale in parti <strong>di</strong>verse delle normederiva d<strong>alle</strong> considerazioni svolte per restituire maggiore chiarezza <strong>alle</strong> norme stesse,nello sforzo <strong>di</strong> recepire regimi normativi <strong>di</strong>versi quali la LR 20/2000 e il PTPR. In talsenso l'art. 6 risponde alla centralità del territorio rurale nel progetto <strong>di</strong> territorio delPTCP definito in applicazione della stessa Legge 20. Inoltre, si è ritenuto opportuno, perquanto attiene le tutele paesaggistiche, introdurre una specifica nuova categoria relativa<strong>alle</strong> "sistemazioni agrarie tra<strong>di</strong>zionali" (<strong>di</strong> cui all'art. 54 delle Norme) per sottolineare daun lato la necessità <strong>di</strong> maggior attenzione alla permanenza <strong>di</strong> particolari assetti esistemazioni agrarie tra<strong>di</strong>zionali (come prati stabili e prati-pascoli), dall'altro l'importanza,anche sotto l'aspetto storico e non solo naturalistico, <strong>di</strong> elementi residuali <strong>di</strong> caratterevegetazionale identificativi del paesaggio rurale (sistemazioni agro-paesaggistiche,piante o filari, siepi, formazioni lineari <strong>di</strong> versante, piantate).In merito, invece, all'ipotesi <strong>di</strong> collegamento tra le zone ed elementi <strong>di</strong> cui agli artt. 40 e41 ed il titolo V, si sono volutamente mantenuti <strong>di</strong>stinti i due livelli <strong>di</strong> Piano, relativi allatutela paesaggistica ed al rischio idraulico, in quanto integrare <strong>di</strong>sposizioni con finalitàtanto <strong>di</strong>fferenti, tentativo già affrontato da altri PTCP, va a scapito dell'efficacia <strong>di</strong>entrambi i livelli ed anziché semplificare l'applicazione delle norme genera inutilicomplicazioni. Tuttavia nell'elaborazione del Piano adottato si è prestata particolareattenzione a rendere coerenti, ove possibile, le <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>sposizioni sia a livellonormativo che cartografico. Si veda nel merito il paragrafo 5.2.4 della Relazione <strong>di</strong> Piano.Parzialmente accolta.In merito al punto 1 dell'osservazione, si con<strong>di</strong>vide l'opportunità <strong>di</strong> rafforzare la centralitàdel territorio rurale anche sotto l'aspetto paesaggistico, in coerenza con le <strong>di</strong>sposizionidel PTPR, inserendo come secondo comma dell'art. 39, "sistema delle aree agricole eterritorio rurale", il contenuto della seconda parte del comma 5 dell'art. 10 del PTCP1999, attualizzato nella forma <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni della LR 20/2000. Si ritiene, infatti, che laprima parte del comma 5 dell'art. 10, relativa agli "atti <strong>di</strong> pianificazione agricola", siaormai superata dal vigente or<strong>di</strong>namento degli atti <strong>di</strong> pianificazione e programmazione sulterritorio rurale in applicazione della LR 20/2000 che attribuisce loro il compito <strong>di</strong><strong>di</strong>sciplinare l'uso del suolo.Riguardo al punto 2 dell'osservazione, invece, si valuta che l'accoglimentodell'integrazione dell'art. 39 <strong>di</strong> cui al punto 1 renda superfluo l'inserimento nell'art. 53della lettera a), comma 3, dell'art. 18 del PTCP 1999, considerando che al comma 1 delmedesimo art. 53, inserito ex novo rispetto al PTCP 1999 per definire il "sistema"oggetto <strong>di</strong> tutela, è esplicitato che si tratta <strong>di</strong> "aree agricole".martedì 15 giugno 2010 Pagina 176 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione339 3 5861 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche integrazionitavole programmaticheElaborati cartografici -Tavola P5bBoschiPer una migliore lettura degli elaborati grafici inerenti il sistemaforestale boschivo si chiede che la tavola P5b sia rappresentata inscala 1:10.000, e che fra i tematismi rappresentati vengano aggiuntele classi 1141 (parchi e giar<strong>di</strong>ni), 4952, 4953, 4954 (arbusteti).NPNon pertinente.L’osservante fa riferimento ad un sistema <strong>di</strong> classificazione delle aree forestali ormaisuperato.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 inapplicazione delle "Norme Metodologiche della Carta Forestale della Regione Emilia-Romagna " del 2002 e delle successive Norme Tecniche del 2003 contenutenell’Allegato A2 al Piano regionale <strong>di</strong> sviluppo rurale che ha finanziato la redazione delrilievo.Tale documentazione è parte del PTCP e si ritrova nelle tavole <strong>di</strong> Quadro conoscitivo,Allegato 08, in scala 1:10.000, le quali rappresentano le aree forestali ed agricole comeprevisto nelle norme metodologiche e tecniche emanate dalla Regione. Fra queste sonocompresi non solo i boschi, ma anche i soprassuoli arbustivi ed i parchi e giar<strong>di</strong>niqualora “raggiungano i requisiti <strong>di</strong> cartografabilità e se ne ravvisi l’importanza ambientalein considerazione della composizione specifica residuale, la struttura paranaturale e confunzione <strong>di</strong> serbatoio genetico <strong>di</strong> ecotipi arborei-arbustivi autoctoni”.È utile per contro ricordare che il Ptcp 2008 è chiamato a dettare <strong>di</strong>sposizioni riguardantiil territorio coperto da boschi in recepimento <strong>di</strong> un doppio regime normativosovraor<strong>di</strong>nato vigente: da un lato il Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.lgs 42del 2004, art. 142 lett. G), e dall’altro il Piano territoriale paesistico regionale (articolo10). Nella formazione del PTCP, attraverso la collaborazione con le competentiSovrintendenze e con i servizi tecnici regionali, si è potuto ricondurre tali tutele adun’unica definizione dell’oggetto, mutuata dalla definizione fornita nell’art. 2, commi 2 e 6del D.lgs 227 del 2001, cui rimanda il Co<strong>di</strong>ce del Paesaggio.In tal senso la tavola P5b contiene la rappresentazione dei soprassuoli boschivi in scala1:25.000, oggetto delle tutele <strong>di</strong> cui al D.lgs 42 del 2004, art. 142 lett. G, e <strong>di</strong> quelledell’art. 10 PTPR, in<strong>di</strong>viduati secondo la definizione del citato decreto. Di conseguenzanella tavola non sono visibili i soprassuoli in<strong>di</strong>cati dall’osservante, i quali non sonooggetto della <strong>di</strong>sciplina sopra richiamata. La loro rappresentazione è però presente nelletavole dell’Allegato 08 QC. Per i dettagli riguardo alla definizione <strong>di</strong> soprassuoloboschivo ed alla redazione della Carta Forestale si rimanda al capitolo 5.2.3 dellaRelazione illustrativa <strong>di</strong> piano, nonché agli approfon<strong>di</strong>menti contenuti nell’Allegato 8 alQuadro Conoscitivo.340 1 5862 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoQuattro CastellaSi chiede <strong>di</strong> inserire nel PTCP, in riferimento all'art. 51 "Stradestoriche" ed all'art. 55 "Strade panoramiche":- tutte le strade storiche già censite e presenti in documenti ed attiufficiali in possesso dei Comuni della <strong>Provincia</strong>;- le strade ed i sentieri relativi al Comune <strong>di</strong> Quattro Castella <strong>di</strong> cuiall'<strong>alle</strong>gata documentazione (Elenco strade comunali e vicinali conuso pubblico del 1866; Mappa catastale <strong>di</strong> primo Impianto, 1870circa; Cartografia dei sentieri pubblici e <strong>di</strong> uso pubblico "Una terrada riscoprire" a cura dell'Associazione Il Quinto Colle).Gli osservanti evidenziano che nelle in<strong>di</strong>viduazioni riportate nella tav.P5a non sempre sono rispettati i criteri <strong>di</strong> selezione e <strong>di</strong>aggiornamento enunciati in Relazione e che comunque, tali criteri,creano situazioni conflittuali e contrad<strong>di</strong>ttorie, con prevalenteriferimento alla viabilità in uso piuttosto che alla tutela del patrimoniostorico. Inoltre, si determina un livello <strong>di</strong> tutela per le strade inseritenel PTCP adottato che manca per quelle che, pur avendo gli stessirequisiti, non sono inserite alla scala territoriale <strong>di</strong> Piano: moltestrade storiche, pubbliche o vicinali con uso pubblico, non sonorap<strong>presentate</strong>, determinando un grave danno per il <strong>di</strong>ritto dei citta<strong>di</strong>ni<strong>di</strong> fruire <strong>di</strong> tali beni pubblici. Al riguardo, il rinvio all'azione deiComuni non pare soluzione sufficiente ed adeguata in quanto "lanatura pubblica <strong>di</strong> un bene o comunque il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> uso pubblicorappresentano uno stato <strong>di</strong> fatto che non trova adeguatarappresentazione e tutela nell'atto <strong>di</strong> pianificazione provinciale",anche perché molte delle strade classificate, o classificabili, comestoriche o panoramiche hanno un percorso che coinvolge piùComuni.A titolo <strong>di</strong> esempio, si riporta la questione delle strade storiche epanoramiche <strong>di</strong> Quattro Castella: numerose strade classificatepubbliche e vicinali <strong>di</strong> uso pubblico nei documenti storici non sonorap<strong>presentate</strong> nella tav. P5a, fra cui la strada del Cerro, giàsegnalata come pubblica nel 1866 e presente nel catasto <strong>di</strong> primoimpianto, che rappresenta il raccordo viario est-ovest <strong>di</strong> un percorsoche da Montefalcone, attraverso il complesso del Bianello, arriva <strong>alle</strong>ville storiche <strong>di</strong> Roncolo e Montecavolo, interessando una zona <strong>di</strong>indubbia rilevanza storica e paesaggisticaRRespinta.Le proposte non sono coerenti con i criteri adottati per la tutela della "viabilità storica" ela "viabilità panoramica" dalla pianificazione paesaggistica regionale, ulteriormentespecificati dalla <strong>di</strong>sciplina del Piano adottato, in adeguamento al PTPR (art. 24) ed allaLR 20/2000 (in particolare art. A-8). Le proposte denotano, inoltre, una incompleta e<strong>di</strong>nesatta interpretazione degli artt. 51 e 55 delle Norme e delle linee guida relative allaloro applicazione, contenute nell'Allegato NA7.Per quanto riguarda criteri d'in<strong>di</strong>viduazione e <strong>di</strong>sciplina della "viabilità storica", art. 51delle Norme, si rimanda alla controdeduzione relativa all'oss. 130/2 prot. 4667.In relazione, invece, ai criteri d'in<strong>di</strong>viduazione e <strong>di</strong>sciplina della "viabilità panoramica", art.55 delle Norme, si rinvia alla controdeduzione all'oss. 144/3 prot. 4687.In merito all'unico esempio specifico citato dagli osservanti a sostegno delle proprieproposte, relativo alla strada del Cerro <strong>di</strong> Quattro Castella, si rileva che il percorso èpuntualmente in<strong>di</strong>viduato come "viabilità storica" nella tav. P5a, sezione 200SE, mentre,pur essendo un percorso <strong>di</strong> crinale, si è valutato inopportuno il suo inserimento tra ipercorsi panoramici in quanto non ne presenta le caratteristiche, essendo la visibilità delpanorama circostante ostacolata da <strong>di</strong>versi elementi, quali le estese formazioniboschive, sostanzialmente lungo tutto il tracciato.Infine, si evidenzia che da un lato non è la tutela dell'interesse storico o panoramico <strong>di</strong>un percorso che ne garantisce l'uso pubblico, definito per legge da tutt'altre <strong>di</strong>sposizioni,e che dall'altro la tutela <strong>di</strong> un percorso storico (intesa come sua conservazione) deveessere garantita anche nel caso sia <strong>di</strong> proprietà/uso privato, ma questa tutela noncambia il regime giuri<strong>di</strong>co del tracciato.martedì 15 giugno 2010 Pagina 177 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione341 1 5863 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSCastellarano -Casalgrande -RubieraSi chiede il mantenimento dell'area <strong>di</strong> reperimento del ParcoRegionale del F. Secchia, che tiene conto della proposta <strong>di</strong>istituzione del parco regionale inoltrata nelle forme previste dallalegge sulle aree protette alla Regione Emilia-RomagnaIAImplicitamente accolta.Si fa inoltre presente che l'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, condeliberazione 22 luglio 2009, n. 243 ha approvato il Programma per il Sistema regionaledelle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000. Nella tav. P2, nonché nella relazioneillustrativa ed in ogni altro elaborato <strong>di</strong> piano si è reso necessario mo<strong>di</strong>ficare tutti iriferimenti alla previsione del "parco regionale del Fiume Secchia" con la più genericacategoria "area protetta del Fiume Secchia" in quanto il suddetto programma riporta peril territorio reggiano l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per l'istituzione <strong>di</strong> "un'areaprotetta del Fiume Secchia", non specificando quin<strong>di</strong> la tipologia <strong>di</strong> istituto <strong>di</strong> tutela (separco regionale, riserva o paesaggio protetto).342 1 5864 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioQuattro CastellaSi chiede <strong>di</strong> estendere la tutela "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, "all'intero comparto"in<strong>di</strong>cato in <strong>alle</strong>gato che costituisce "fondamentale canale visivo (…)del sistema dei colli <strong>di</strong> Quattro Castella dal sottostante ambito <strong>di</strong>pianura".RRespinta in quanto l'area in<strong>di</strong>cata non presenta lo stesso interesse paesaggistico dellearee limitrofe, essendo caratterizzata da un contesto in buona parte urbanizzato.Si ricorda, comunque, che tutto il territorio rurale residuo è <strong>di</strong>sciplinato ai sensi dell'art. 6delle Norme ed in particolare quello <strong>di</strong> alta pianura in cui ricade l'area segnalata, cosìcome rappresentato nella tav. P3a, è stato in<strong>di</strong>viduato, al livello del PTCP, come "Ambitiagricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico" e, pertanto, nell'elaborazione dei PSC dovrà essereregolamentato seguendo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> cui all'art. 6, comma 5, lett. b).343 1 5865 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi chiede <strong>di</strong> estendere la tutela "zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, sull'area cheinteressa il "cuneo verde incentrato sul ponte <strong>di</strong> San Clau<strong>di</strong>o",in<strong>di</strong>cata a tratteggio in <strong>alle</strong>gato. Tale contesto "ha un'importanzaprioritaria per la comprensione dell'assetto storico-inse<strong>di</strong>ativo edagricolo-culturale del settore occidentale del territorio agricoloprossimo al capoluogo <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia (…) che è necessariosalvaguardare ai sensi della Convenzione Europea del Paesaggio,nonché per ulteriori motivazioni connesse all'equilibrio ecologicodella periferia". Gli osservanti rilevano, inoltre, "la presenza delCanale Me<strong>di</strong>evale d'Enza, con i suoi tipici annessi".RRespinta in quanto le <strong>di</strong>sposizioni dell'art. 42 non avrebbero alcuna efficacia <strong>di</strong> tutelaessendo l'area in<strong>di</strong>cata già in buona parte urbanizzata o interessata da zonizzazioniurbane dal vigente PRG <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia. Il "cuneo" residuo è stato già tutelato ai sensidell'art. 50, come "struttura inse<strong>di</strong>ativa territoriale storica non urbana".344 1 5866 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologico<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> includere tra le "Strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storichenon urbane", art. 50 delle Norme, il "sistema territoriale" in<strong>di</strong>cato atratteggio in <strong>alle</strong>gato, che comprende la Villa del Mauriziano e lastruttura <strong>di</strong> San Lazzaro.Gli osservanti evidenziano che lo storico e monumentale complessodella Villa del Mauriziano, con i suoi annessi, costituisce un esempio<strong>di</strong>dattico eclatante <strong>di</strong> "struttura inse<strong>di</strong>ativa territoriale storica nonurbana" e dà origine ad un più vasto sistema avente pari rilevanza,che ricomprende tutto l'ambito storico della struttura "ospedaliera" <strong>di</strong>S. Lazzaro e Villa Malauzzi-Adele, unica tutelata dal PTCP ai sensidell'art. 50.RRespinta in quanto le citate strutture inse<strong>di</strong>ative storiche sono interne al territoriourbanizzato in<strong>di</strong>viduato dal PRG del Comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia. Pertanto, la proposta è incontrasto con i criteri adottati nell'ambito dell'elaborazione del Piano per l'in<strong>di</strong>viduazionee perimetrazione delle "strutture inse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane" descritti nelparagrafo 5.2.9 della Relazione <strong>di</strong> Piano a cui si rimanda.Si evidenzia, inoltre, che entrambi i complessi della villa del Mauriziano e della strutturaospedaliera <strong>di</strong> S. Lazzaro sono inseriti tra le "strutture inse<strong>di</strong>ative storiche" catalogatenell'Allegato NA7 (ve<strong>di</strong> catalogazione 7.3, righe n. 287 e 288) la cui perimetrazionespetta ai Comuni, secondo la metodologia in<strong>di</strong>cata nelle linee guida 7.7 del medesimo<strong>alle</strong>gato.Infine, si ricorda che tali strutture sono tutelate come "beni culturali" ai sensi della Parteseconda del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio e, pertanto, la tutela del loroinequivocabile valore storico e culturale è anche garantita <strong>di</strong>rettamente d<strong>alle</strong> normestatali.345 1 5867 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5bBoschiVezzano sulCrostoloSi rileva che in località Parco Matil<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Montalto la perimetrazionedell’area boscata è <strong>di</strong>fforme da “quella che in realtà è propria delluogo”, in seguito a taglio abusivo delle formazioni presenti. Sisegnala che l’area è sotto sequestro in seguito a denuncia penaledel Corpo Forestale dello Stato.Si chiede la correzione della carta forestale per la zona evidenziatain <strong>alle</strong>gato.RRespinta.Si ritiene che per l'area in oggetto la carta forestale, elaborata secondo i criterimetodologici regionali, abbia tenuto in considerazione lo stato storico ed attuale deiluoghi.martedì 15 giugno 2010 Pagina 178 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione346 1 5868 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> recepire l'area <strong>di</strong> interesse archeologico in<strong>di</strong>cata contratteggio incrociato nell'<strong>alle</strong>gato.Gli osservati evidenziano che all'interno dell'altopiano morfologicoavente grande rilevanza paesistico-percettiva della località "Le Piante<strong>di</strong> Sopra" in Comune <strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo è presente un sito <strong>di</strong>interesse archeologico, ben documentato e cartografato inbibliografia.RRespinta in quanto le notizie riportate a supporto dell'osservazione non sono sufficientiper giustificare l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una tutela archeologica nel PTCP, in congruenza con icriteri utilizzati per l'aggiornamento <strong>di</strong> "zone ed elementi <strong>di</strong> interesse storicoarcheologico",criteri elaborati e con<strong>di</strong>visi con la competente Soprintendenza per i Beniarcheologici. Al riguardo si rimanda alla relazione <strong>di</strong> Piano, paragrafo 5.2.9, pagg. 125-126 ed all'Allegato QC4.Nel merito si precisa che, l'osservazione non specifica la bibliografia alla quale gliosservati si riferiscono, né descrive i caratteri del sito a motivazione della proposta. Perquanto <strong>di</strong> conoscenza notizie nella bibliografia <strong>di</strong> settore che trattano del sito propostosono contenute nei Quaderni d'archeologia reggiana N. 4 del 1980, pagg. 198-199 e N.5 del 1990, pagg. 295-297. Si tratta <strong>di</strong> segnalazioni <strong>di</strong> rinvenimenti <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong> epocaRomana dovuti a raccolte <strong>di</strong> superficie.Si coglie, comunque, l'occasione per ricordare che il Piano adottato prevede che iComuni siano tenuti, oltre a recepire le in<strong>di</strong>viduazioni dei beni d'interesse archeologicodella tav. P5a, ad approfon<strong>di</strong>re l'analisi del sistema inse<strong>di</strong>ativo storico-archeologico,previa consultazione con la competente Soprintendenza ai Beni Archeologici, al fine <strong>di</strong>definire la perimetrazione e la relativa <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> ulteriori beni storico-archeologici. Sivedano al riguardo le linee guida 7.7 (paragrafo 3.1) contenute nell'Allegato NA7.Pertanto, a seguito dei dovuti approfon<strong>di</strong>menti, si potrebbe evidenziare la presenza <strong>di</strong> unsito <strong>di</strong> età Romana, simile ai numerosi piccoli siti già noti in ambito collinare, da recepirenello strumento urbanistico comunale.346 2 5868 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioVezzano sulCrostoloSi propone <strong>di</strong> introdurre la "Zona <strong>di</strong> tutela agronaturalistica", art. 45delle Norme, su l'altopiano della località "Le Piante <strong>di</strong> Sopra" inComune <strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo, come in<strong>di</strong>cato a tratteggionell'<strong>alle</strong>gato. Gli osservanti segnalano che tale altopiano é <strong>di</strong> granderilevanza paesistico-percettiva.RRespinta, in quanto si ritiene che l'area sia già adeguatamente tutelata come "zone <strong>di</strong>particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme.347 1 5869 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5bBoschi<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaIl PTCP non classifica a bosco un’area situata a lato <strong>di</strong> via DonGiovanni Verità a <strong>Reggio</strong> Emilia la quale possiede le caratteristiche<strong>di</strong> specie, densità e rapporti <strong>di</strong>stributivi per essere classificata comearea boscate ai sensi delle norme metodologiche regionali. Si chiedela correzione della carta forestale per la zona evidenziata in <strong>alle</strong>gato.RRespinta.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 inapplicazione delle Norme Metodologiche Regionali. Per i dettagli riguardo <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong>redazione della Carta Forestale e alla definizione <strong>di</strong> soprassuolo boschivo ai sensi delletutele paesaggistiche, si rimanda al capitolo 5.2.3 della Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano,nonché agli approfon<strong>di</strong>menti contenuti nell’Allegato 8 al Quadro Conoscitivo.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuato da tecnici esperti e regolarmente collaudato. Ilpiano non può tenere conto delle situazioni puntuali verificatesi nel tempo a vario titolo,né si ritiene corretto operare in questa fase del proce<strong>di</strong>mento a verifiche edapprofon<strong>di</strong>menti specifici comportanti variazioni significative degli elaborati, se non neicasi <strong>di</strong> evidente errore materiale occorso nella restituzione grafica dei poligoni onell’attribuzione dei co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> classificazione degli stessi.Per quanto premesso non si ritiene ammissibile la richiesta <strong>di</strong> classificare comesoprassuoli boschivi aree non in<strong>di</strong>viduate come tali nel rilievo del 2005, in quanto trattasi<strong>di</strong> superfici agricole non più coltivate e colonizzate da vegetazione arborea/arbustivaspontanea in rapida evoluzione. La valorizzazione delle zone ver<strong>di</strong> o caratterizzate dasignificativi elementi <strong>di</strong> naturalità <strong>di</strong> ruolo locale, ai sensi dell’art. 5 comma 7 NA, èdemandata agli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunale nel contesto dei quali si inquadra ilprogetto <strong>di</strong> Rete ecologica comunale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 179 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione348 1 5870 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoVezzano sulCrostoloSi propone il recepimento <strong>di</strong> due aree archeologiche sul territorio delComune <strong>di</strong> Vezzano, come in<strong>di</strong>cato a tratteggio in <strong>alle</strong>gato.Gli osservanti attestano che l'altopiano terrazzato posto tra l'abitato<strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo e il torrente Ven<strong>di</strong>na è contemplato inbibliografia e in pubblicazioni redatte dai Civici Musei per l'esistenza<strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento riconducibile al Neolitico. Analogamente, pocopiù a sud, tutto il comparto territoriale ricompreso tra le località <strong>di</strong>Casone <strong>di</strong> Sotto e Casone <strong>di</strong> Sopra è caratterizzato da sitid'interesse archeologico, risalenti all'epoca romana, anch'essidocumentati ed attestati in bibliografia. Le medesime suddette areearcheologiche sono state censite dall'Amministrazione comunale <strong>di</strong>Vezzano nell'ambito dell'attuazione del proprio nuovo strumentourbanistico.RRespinta in quanto le notizie riportate a supporto dell'osservazione non sono sufficientiper giustificare l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tutele archeologiche nel PTCP, in congruenza con icriteri utilizzati per l'aggiornamento <strong>di</strong> "zone ed elementi <strong>di</strong> interesse storicoarcheologico",criteri elaborati e con<strong>di</strong>visi con la competente Soprintendenza per i Beniarcheologici. Al riguardo si rimanda alla relazione <strong>di</strong> Piano, paragrafo 5.2.9, pagg. 125-126 ed all'Allegato QC4.Nel merito si precisa che la proposta non specifica la bibliografia alla quale gli osservantisi riferiscono, né è supportata da altra documentazione e dettagliata descrizione deicaratteri dei siti. Per quanto <strong>di</strong> conoscenza notizie nella bibliografia <strong>di</strong> settore chetrattano dei siti proposti sono contenute rispettivamente:•1 (Sito a nord) nel Quaderno d'archeologia reggiana N. 4 del 1980, pag. 28, "SitoVen<strong>di</strong>na", nonché e nel Catasto archeologico della provincia <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia a cura deiCivici Musei, J. Tirabassi, I siti dell'età del bronzo, 1979 ed agg. 1996;•2 (Sito a sud) si suppone che si tratti del sito denominato "Terrazzo Ven<strong>di</strong>na" <strong>di</strong> cui,nel Quaderno d'archeologia reggiana N. 5 del 1990, pag. 40, si documenta ilrinvenimento <strong>di</strong> una selce dovuto a raccolte <strong>di</strong> superficie.Nel primo caso si tratta <strong>di</strong> un sito minore dell'età del Bronzo valutato e scartato nel corsodell'elaborazione della schedatura <strong>di</strong> cui all'Appen<strong>di</strong>ce all'Allegato QC4, in quantoritenuto ormai <strong>di</strong> scarso interesse a causa dell'erosione fluviale e del <strong>di</strong>lavamentometeorico.Per il secondo caso la documentazione nota non è ritenuta sufficiente per giustificarel'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una tutela archeologica nel PTCP, in congruenza con i criteriesplicitati negli elaborati <strong>di</strong> Piano sopra richiamati. Analoghe considerazioni valgono nelcaso in cui fosse invece documentata la presenza <strong>di</strong> rinvenimenti <strong>di</strong> materiale romanodovuti a raccolte <strong>di</strong> superficie, e<strong>di</strong>ti in pubblicazioni locali o ine<strong>di</strong>ti. In questa secondaipotesi, a seguito dei dovuti approfon<strong>di</strong>menti, si potrebbe evidenziare la presenza <strong>di</strong> unsito <strong>di</strong> età Romana, simile ai numerosi piccoli siti già noti in ambito collinare.Si coglie l'occasione comunque per ricordare che il Piano adottato prevede che i Comunisiano tenuti, oltre a recepire le in<strong>di</strong>viduazioni dei beni d'interesse archeologico della tav.P5a, ad approfon<strong>di</strong>re l'analisi del sistema inse<strong>di</strong>ativo storico-archeologico, previaconsultazione con la competente Soprintendenza ai Beni Archeologici, al fine <strong>di</strong> definirela perimetrazione e la relativa <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> ulteriori beni storico-archeologici. Si vedano alriguardo le linee guida 7.7 (paragrafo 3.1) contenute nell'Allegato NA7. Pertanto, aseguito dei dovuti approfon<strong>di</strong>menti, si potrebbe evidenziare la presenza <strong>di</strong> siti da recepirenello strumento urbanistico comunale.349 1 5871 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5bBoschi<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaIl PTCP non classifica a bosco un’area situata a lato <strong>di</strong> via Croce a<strong>Reggio</strong> Emilia la quale possiede le caratteristiche <strong>di</strong> specie, densitàe rapporti <strong>di</strong>stributivi per essere classificata come area boscate aisensi delle norme metodologiche regionali. Si chiede la correzionedella carta forestale per la zona evidenziata in <strong>alle</strong>gato.RRespinta.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 inapplicazione delle Norme Metodologiche Regionali. Per i dettagli riguardo <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong>redazione della Carta Forestale e alla definizione <strong>di</strong> soprassuolo boschivo ai sensi delletutele paesaggistiche, si rimanda al capitolo 5.2.3 della Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano,nonché agli approfon<strong>di</strong>menti contenuti nell’Allegato 8 al Quadro Conoscitivo.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuato da tecnici esperti e regolarmente collaudato. Ilpiano non può tenere conto delle situazioni puntuali verificatesi nel tempo a vario titolo,né si ritiene corretto operare in questa fase del proce<strong>di</strong>mento a verifiche edapprofon<strong>di</strong>menti specifici comportanti variazioni significative degli elaborati, se non neicasi <strong>di</strong> evidente errore materiale occorso nella restituzione grafica dei poligoni onell’attribuzione dei co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> classificazione degli stessi.Per quanto premesso non si ritiene ammissibile la richiesta <strong>di</strong> classificare comesoprassuoli boschivi aree non in<strong>di</strong>viduate come tali nel rilievo del 2005, in quanto trattasi<strong>di</strong> superfici agricole non più coltivate e colonizzate da vegetazione arborea/arbustivaspontanea in rapida evoluzione. La valorizzazione delle zone ver<strong>di</strong> o caratterizzate dasignificativi elementi <strong>di</strong> naturalità <strong>di</strong> ruolo locale, ai sensi dell’art. 5 comma 7 NA, èdemandata agli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunale nel contesto dei quali si inquadra ilprogetto <strong>di</strong> Rete ecologica comunale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 180 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione350 1 5872 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5bBoschi<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaIl PTCP non classifica a bosco un’area situata a lato <strong>di</strong> via AnnaFrank a <strong>Reggio</strong> Emilia la quale possiede le caratteristiche <strong>di</strong> specie,densità e rapporti <strong>di</strong>stributivi per essere classificata come areaboscate ai sensi delle norme metodologiche regionali. Si chiede lacorrezione della carta forestale per la zona evidenziata in <strong>alle</strong>gato.RRespinta.La base informativa che costituisce il fondamento per la restituzione cartografica dellearee forestali è il rilievo della Carta Forestale provinciale, redatta in scala 1:10.000 inapplicazione delle Norme Metodologiche Regionali. Per i dettagli riguardo <strong>alle</strong> modalità <strong>di</strong>redazione della Carta Forestale e alla definizione <strong>di</strong> soprassuolo boschivo ai sensi delletutele paesaggistiche, si rimanda al capitolo 5.2.3 della Relazione illustrativa <strong>di</strong> piano,nonché agli approfon<strong>di</strong>menti contenuti nell’Allegato 8 al Quadro Conoscitivo.Gli elaborati <strong>di</strong> piano sono frutto <strong>di</strong> un rilievo sistematico dello stato dei luoghi all’epocadella sua redazione (2005), effettuato da tecnici esperti e regolarmente collaudato. Ilpiano non può tenere conto delle situazioni puntuali verificatesi nel tempo a vario titolo,né si ritiene corretto operare in questa fase del proce<strong>di</strong>mento a verifiche edapprofon<strong>di</strong>menti specifici comportanti variazioni significative degli elaborati, se non neicasi <strong>di</strong> evidente errore materiale occorso nella restituzione grafica dei poligoni onell’attribuzione dei co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> classificazione degli stessi.Per quanto premesso non si ritiene ammissibile la richiesta <strong>di</strong> classificare comesoprassuoli boschivi aree non in<strong>di</strong>viduate come tali nel rilievo del 2005, in quanto trattasi<strong>di</strong> superfici agricole non più coltivate e colonizzate da vegetazione arborea/arbustivaspontanea in rapida evoluzione. La valorizzazione delle zone ver<strong>di</strong> o caratterizzate dasignificativi elementi <strong>di</strong> naturalità <strong>di</strong> ruolo locale, ai sensi dell’art. 5 comma 7 NA, èdemandata agli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunale nel contesto dei quali si inquadra ilprogetto <strong>di</strong> Rete ecologica comunale.351 1 5873 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione Beni PaesaggisticiSi chiede <strong>di</strong> prevedere l'applicazione dell'art. 42 - zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale - <strong>alle</strong> fasce <strong>di</strong> tutelapaesaggistica dei 150 metri delle acque pubbliche, pertanto sipropone <strong>di</strong> integrare le norme con "gli ambiti territoriali ricompresiall'interno della fascia <strong>di</strong> tutela paesaggistica dei corsi d'acque sonosottoposti alla normativa <strong>di</strong> cui all'art. 42 all'atto della loro esattaperimetrazione da parte degli strumenti urbanistici locali".Gli osservanti rilevano che "si configura un contrad<strong>di</strong>ttorio vuotonormativo tra gli scopi e gli obiettivi ai quali deve rispondere lavariante generale del PTCP e la corretta gestione del territorio aisensi del recepimento dei superiori <strong>di</strong>sposti del D. lgs 42/2004 es.m.i.".NPNon pertinente, in quanto le <strong>di</strong>sposizioni agiscono su livelli <strong>di</strong>stinti: da una parte lapianificazione paesaggistica (che definisce le trasformazioni ammissibili e nonammissibili), dall’altra il Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio (che impone ilproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> autorizzazione paesaggistica su ciò che è ammissibile).Il Piano paesaggistico, ai sensi del CBC, riassume in sé entrambi i livelli <strong>di</strong> tutela, inquanto strumento univoco <strong>di</strong> riferimento per la gestione delle tutele paesaggistiche.Riguardo al rapporto tra le categorie <strong>di</strong> beni tutelate "ope legis" ed il Piano paesaggisticoprevisto dallo stesso CBC, si veda la controdeduzione all'oss. 117 prot. 4651.Nell'ambito dell'elaborazione del Piano adottato si è cercato <strong>di</strong> portare a maggiorcoerenza possibile i due livelli <strong>di</strong> tutela (cfr Relazione <strong>di</strong> Piano, paragrafo 5.2.1), tuttavianon è possibile alcun automatismo o generalizzazione, data la <strong>di</strong>versa natura delle due<strong>di</strong>sposizioni.Le aree tutelate per legge ai sensi dell'art. 142, comma 1, lett. C), sono, pertanto,assoggettate a prescrizioni, <strong>di</strong>rettive ed in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutela paesistica dal Titolo secondo eterzo della Parte seconda delle Norme, secondo l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> zone, sistemi edelementi in esse ricadenti, come è esplicitato nell'art. 136 delle Norme. Questo comportaper la stessa categoria <strong>di</strong> aree tutelate "per legge" <strong>di</strong>fferenti livelli <strong>di</strong> tutela paesaggisticadovuti alla pianificazione, in coerenza con le reali <strong>di</strong>verse caratterizzazionipaesaggistiche dei luoghi.352 1 5874 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -CASTELNOVO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4NE' MONTITerritorio ruraleCastelnovo né MontiSi chiede una migliore lettura delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione e si richiede anche <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>ficare l'art.6, comma 2, lettera b) prevedendo la possibilità <strong>di</strong>classificare come territorio urbanizzato piccoli agglomerati isolati nonpiù funzionali all’attività agricola, valutate le specifiche caratteristiche.PAParzialmente accolta in quanto si evidenzia che con osservazione d'ufficio sono stateapportate mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni finalizzate a migliorare la comprensione dell'art. 6 edell'Allegato 4 ed alla precisazione del valore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo delle linee guida <strong>di</strong> cuiall'Allegato.Si chiarisce che per il tema del recupero dei fabbricati esistenti con originaria funzione<strong>di</strong>versa da quella abitativa è ammissibile il riuso a fini abitativi solo nel caso <strong>di</strong> costruzionia tipologia tra<strong>di</strong>zionale, per i quali l’obiettivo del piano è la conservazione, mentre non èammesso per gli e<strong>di</strong>fici moderni, aventi tipologia e morfologia incongrue con il contesto.Per questi ultimi, oltre alla demolizione con eventuale trasferimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori, èammissibile il riuso solo ai fini agricoli pur rientrando in una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong>multifunzionalità delle aziende, nonché per le funzioni extra-agricole compatibili <strong>di</strong> cui alcomma 3, lett. D) Art. 6.Le borgate e gli agglomerati lineari facenti parte del territorio rurale non sono <strong>di</strong> normaconsiderati territorio urbanizzato ai sensi della legge regionale 20/2000: spetta ai pianicomunali valutare in quali situazioni urbanistiche e territoriali siano collocati per una loroeventuale trasformazione, purché in coerenza con le <strong>di</strong>sposizioni del PTCP. In tal sensosi può ritenere ragionevole, al fine <strong>di</strong> migliorare la qualità paesaggistica ed ambientaledel territorio rurale, ipotizzare la possibilità <strong>di</strong> demolizione dei manufatti incongrui e <strong>di</strong>recupero parziale delle volumetrie nel contesto dell’inse<strong>di</strong>amento rurale esistente,nell’ambito del quale realizzare una sola unità abitativa compatibile con il caricourbanistico e l’accessibilità esistenti, e non una molteplicità <strong>di</strong> alloggi ritenuti comunqueinsostenibili.In relazione alla richiesta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica al comma 2, lett. b) dell’art. 6 NA, si ritiene lastessa non accoglibile in quanto retaggio della classificazione zonale propria alla L.R.47/78, ormai superata in quanto in contrasto con le <strong>di</strong>sposizioni della L.R. 20/2000. Sisegnala altresì una parziale rettifica al <strong>di</strong>sposto in oggetto, in relazione ad osservazionepresentata dal Comune <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia.martedì 15 giugno 2010 Pagina 181 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione352 2 5874 COMUNE DICASTELNOVONE' MONTImo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Consumo <strong>di</strong> suoloCastelnovo né Monti Si sollevano <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP.Si ritiene altresì troppo limitata la percentuale del 5% perl’incremento del territorio urbanizzabile, con particolare riferimentoagli ambiti della collina e me<strong>di</strong>a montagna, anche per favorire ilpresi<strong>di</strong>o del territorio e per localizzare limitate quote <strong>di</strong> nuovae<strong>di</strong>ficazione almeno in alcuni centri frazionari minori; si suggeriscepertanto <strong>di</strong> aumentare dal 5 all’8% le soglie <strong>di</strong> incremento delterritorio urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss.80/2 prot. 3586.353 1 5875 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -CADELBOSCO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 4DI SOPRATerritorio ruraleCadelbosco <strong>di</strong> SopraSi chiede maggior chiarezza delle norme per il riuso dei fabbricati interritorio rurale, soprattutto nel combinato <strong>di</strong>sposto con l’Allegato 4NA, e si chiede <strong>di</strong> consentire il riutilizzo a fini abitativi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici conoriginaria funzione non abitativa. Si richiede inoltre per gli e<strong>di</strong>fici exrurali non più utilizzati e situati in territorio agricolo “nell’intorno <strong>di</strong>borgate <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni o <strong>di</strong> agglomerati lineari” la possibilità <strong>di</strong>recupero in loco anziché la delocalizzazione nel territoriourbanizzato/urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/1 prot. 3586.353 2 5875 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche normative Norme <strong>di</strong> Attuazione -CADELBOSCO (in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive) Allegato 5DI SOPRAConsumo <strong>di</strong> suoloCadelbosco <strong>di</strong> SopraNA art. 7 lettera b) art. 7 e ALL. 5Si chiede una migliore lettura ed applicazione delle norme,soprattutto in merito alla percentuale del 75% in<strong>di</strong>cata per la verificadelle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie degli strumenti urbanistici comunalivigenti; si suggerisce pertanto <strong>di</strong> articolare la definizione <strong>di</strong> territoriourbanizzato, facendo salvi i perimetri previsti dagli strumentiurbanistici vigenti alla data <strong>di</strong> adozione del PTCP.Si ritiene altresì troppo limitata la percentuale del 5% perl’incremento del territorio urbanizzabile, con particolare riferimentoagli ambiti della collina e me<strong>di</strong>a montagna, anche per favorire ilpresi<strong>di</strong>o del territorio e per localizzare limitate quote <strong>di</strong> nuovae<strong>di</strong>ficazione almeno in alcuni centri frazionari minori; si suggeriscepertanto <strong>di</strong> aumentare dal 5 all’8% le soglie <strong>di</strong> incremento delterritorio urbanizzabile.PAParzialmente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 80/2 prot. 3586.353 3 5875 COMUNE DI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -CADELBOSCOTavola P5aDI SOPRA tutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCadelbosco <strong>di</strong> SopraAl fine <strong>di</strong> chiarire l’interpretazione del comma 17 dell’art. 40, sirichiede <strong>di</strong> escludere d<strong>alle</strong> perimetrazione dell’art. 40 il territoriourbanizzato e le ipotesi <strong>di</strong> urbanizzazione alla data <strong>di</strong> adozione delPTCP.IAImplicitamente accolta.Si veda la controdeduzione all'oss. 163/3 prot.5054353 4 5875 COMUNE DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CADELBOSCO tavole programmatiche Tavola P3aDI SOPRARete ViariaCadelbosco <strong>di</strong> SopraSi propone l'inserimento della variante stradale nord-sud alla S.P.63R come viabilità <strong>di</strong> interesse provinciale <strong>di</strong> progetto in quantoprevista nel Documento preliminare del PSC e nel relativo Accordo<strong>di</strong> Pianificazione, nelle Tavole P3a e P3b del PTCP.IAImplicitamente accolta, in quanto l'art. 29 comma 8 consente la realizzazione <strong>di</strong> by-passai centri abitati in coerenza con lo schema complessivo della viabilità.354 1 5876 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aPaesaggioCanossa - Vetto -RamisetoSi propone <strong>di</strong> recepire nel PTCP i contenuti del "Progetto <strong>di</strong>valorizzazione paesaggistica dei Comuni <strong>di</strong> Canossa, Vetto eRamiseto", attuato <strong>di</strong> concerto tra Comunità Montana,Amministrazione <strong>Provincia</strong>le e Servizio Paesaggio della RegioneEmilia-Romagna nel 2003-2004. Gli osservanti segnalano che "talestu<strong>di</strong>o costituisce un importante e con<strong>di</strong>viso strumento <strong>di</strong>conoscenza e pianificazione paesaggistica-ambientale che occorrerecepire all'interno del PTCP.NPNon pertinente in quanto i "progetti e programmi integrati <strong>di</strong> valorizzazione delpaesaggio", tra cui rientra il progetto segnalato dagli osservanti, sono strumenti attuatividella pianificazione paesistica. Si veda nel merito l'art. 101 delle Norme.Tali progetti rappresentano una modalità sperimentale <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> qualitàdella pianificazione paesistica regionale e provinciale, e un’occasione per attivare azioni<strong>di</strong> recupero e valorizzazione del paesaggio, finalizzate alla fruizione delle risorse naturalie culturali e allo sviluppo <strong>di</strong> attività integrative e alternative a quelle economichetra<strong>di</strong>zionali. Secondo l’impostazione innovativa, ispirata ai principi <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà econcertazione delle attività decisionali, della L.R. 20/2000, i progetti <strong>di</strong> tutela evalorizzazione <strong>di</strong>ventano la sede privilegiata per definire nuovi orientamenti esperimentare modalità <strong>di</strong> assetto ed intervento rispondenti al più generale obiettivo <strong>di</strong>sostenibilità che la legge affida <strong>alle</strong> politiche territoriali.martedì 15 giugno 2010 Pagina 182 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione355 1 5877 CCPL INERTISPAmo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Strumenti attuativi, gestionedel piano, altroSi chiede <strong>di</strong> specificare nell'art. 101 "Progetti e programmi integrati<strong>di</strong> valorizzazione del paesaggio" la possibilità <strong>di</strong> prevedere in talizone l'esercizio dell'attività estrattiva, qualora finalizzata allacreazione <strong>di</strong> ambienti <strong>di</strong> interesse paesaggistico, in quanto ilrecupero e la valorizzazione <strong>di</strong> alcune delle aree interessate dallaprevisione, attualmente caratterizzate da scarso pregio ambientale eda morfologie non pienamente coerenti con il contesto circostante,necessitano <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> modellizzazione morfologica attuabiliattraverso tale modalità (es. creazione <strong>di</strong> zone umide tipiche dellagolena attiva del Po).RRespinta.Si ritiene che l'inserimento <strong>di</strong> tale specificazione nell'art. 101 non sia corretta, in quantola possibilità proposta dall'osservante deve derivare dal combinato <strong>di</strong>sposto delle normedel PIAE e d<strong>alle</strong> norme <strong>di</strong> tutela naturalistica e ambientale degli specifici areali oggetto <strong>di</strong>intervento.356 1 5878 CCPL INERTI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -SPATavola P7tutele/vincoliFasce fluvialiSan Polo d'EnzaSi chiede, alla luce <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dal comma 11, art. 1 delle NAdel PAI, che venga mo<strong>di</strong>ficata la fascia B <strong>di</strong> tutela fluviale incorrispondenza delle aree <strong>di</strong> pertinenza dell'impianto <strong>di</strong>trasformazione inerti della Barcaccia <strong>di</strong> San Polo d'Enza come dacartografia <strong>alle</strong>gata, poiché alla luce dei risultati <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>oidraulico-geomorfologico <strong>di</strong> dettaglio prodotto dal Comune <strong>di</strong> SanPolo d'Enza non ricorrono in tale zona le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rischio definitedal PAI, che risulta caratterizzata da elevate quote rispetto aldeflusso delle piene e da un se<strong>di</strong>me consolidato esente da fenomeni<strong>di</strong> erosione <strong>di</strong> spondaRRespinta.Si ritiene che i contenuti degli stu<strong>di</strong> citati non permettano <strong>di</strong> operare una ridelimitazionedella fascia B rispondente ai criteri utilizzati nel piano.356 2 5878 CCPL INERTI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -SPATavola P13tutele/vincoliRifiutiSan Polo d'EnzaSi chiede <strong>di</strong> escludere l'area <strong>di</strong> pertinenza dell'impianto <strong>di</strong>trasformazione inerti della Barcaccia <strong>di</strong> San Polo d'Enza d<strong>alle</strong> "Zonenon idonee alla localizzazione <strong>di</strong> impianti per la gestione dei rifiuti"normate dall'art. 92 delle norme <strong>di</strong> attuazione o, in alternativa <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>ficare l'art. 92 delle norme <strong>di</strong> piano prevedendo l'ammissibilitàdegli impianti <strong>di</strong> lavorazione dei rifiuti derivanti da demolizioni e<strong>di</strong>liziee del fresato (non pericolosi), anche al fine <strong>di</strong> perseguire gli in<strong>di</strong>rizzie la normativa europea che, nel rispetto del principio dello svilupposostenibile, incentivano fortemente il risparmio delle risorse nonrinnovabili e propongono tassi <strong>di</strong> riciclaggio elevati.RRespinta.Il sistema <strong>di</strong> vincoli e tutele che ha condotto alla in<strong>di</strong>viduazione delle zone non idoneealla localizzazione <strong>di</strong> impianti per la gestione dei rifiuti fa riferimento a strumentisovraor<strong>di</strong>nati (nella fattispecie il PAI), i cui <strong>di</strong>sposti non possono essere <strong>di</strong>sattesi dalPTCP.357 1 5880 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAaspetti valutazioneambientaleValutazioneSostenibilitàAmbientale - RapportoAmbientaleLinee elettricheCanossaSi osserva, riguardo ai corridoi <strong>di</strong> fattibilità nuove linee alta tensione,azione CT28, quanto segue:- non è possibile formulare <strong>osservazioni</strong> in quanto, come affermatoin sede <strong>di</strong> Valsat/Vinca, non si detengono informazioni in merito <strong>alle</strong>nuove linee elettriche;- non si esplicitano la ragione/motivazione della necessità <strong>di</strong>realizzare gli impianti, né viene esplicitata la <strong>di</strong>mensione degli stessi;- l'elenco degli "elementi ostativi e da verificare prioritariamente" nontrova adeguata risposta, e non vi sono elementi territoriali edantropici la cui prossimità è con<strong>di</strong>zione favorevole;- tali infrastrutture devono essere sottoposte a VAS o VIA, e che inValsat non vengono riportati tracciati alternativi.Si propone <strong>di</strong> stralciare le previsioni dell'azione CT28AAccolta.Si rinvia alla controdeduzione dell’oss. 120/1 prot. 4654358 1 5881 CCPL INERTISPAmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Attività estrattiveSi chiede l'introduzione nelle norme <strong>di</strong> un articolato specifico cheespliciti la possibilità <strong>di</strong> utilizzo dei limi <strong>di</strong> frantoio per il ritombamentodelle cave nelle fasce A e B <strong>di</strong> tutela fluviale, in quanto la normativadel PAI, recepita nel PTCP, relativa a tali fasce (all'interno delle qualiricadono sia numerose aree estrattive che <strong>di</strong>versi impianti <strong>di</strong>lavorazione inerti) vieta la realizzazione e l'ampliamento <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>smaltimento e <strong>di</strong> recupero dei rifiuti, nonchè l'esercizio delleoperazioni <strong>di</strong> smaltimento e recupero dei rifiuti stessi, così comedefiniti dal D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22. Nelle norme del PTCP nonviene, altresì, specificata la possibilità <strong>di</strong> utilizzo dei limi <strong>di</strong> frantoio,per i quali, con l'entrata in vigore del D.Lgs. 152/06 e del D.Lgs.117/08, si è determinata una situazione <strong>di</strong> incertezza sulla loroappartenenza alla categoria dei rifiuti; si tratta, infatti, <strong>di</strong> materialifinalizzati in parte alla commercializzazione ed in parte al riutilizzoper la sistemazione finale delle aree estrattive.IAImplicitamente accolta.Ai sensi <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto nel comma 11 dell'art. 104 delle norme del piano, l'utilizzodei limi <strong>di</strong> frantoio (da considerarsi rifiuti <strong>di</strong> estrazione ai sensi del D.Lgs. 117/2008) peril ritombamento delle cave nelle fasce A e B <strong>di</strong> tutela fluviale è ammesso; tale<strong>di</strong>sposizione, peraltro, risulta conforme a quanto <strong>di</strong>sposto dalla normativa del PAI, cheesclude esplicitamente d<strong>alle</strong> limitazioni <strong>alle</strong> operazioni <strong>di</strong> recupero dei rifiuti quellein<strong>di</strong>cate al punto R10 dell'All. B del D.Lgs. 22/97 (Direttiva per la riduzione del rischioidraulico degli impianti <strong>di</strong> trattamento delle acque reflue e delle operazioni <strong>di</strong> smaltimentoe recupero dei rifiuti ubicati nelle fasce fluviali "A" e "B" e nelle aree in <strong>di</strong>ssestoidrogeologico "Ee" ed "Eb").martedì 15 giugno 2010 Pagina 183 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione359 1 5882 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone l'integrale recepimento del sistema dei crinali e delledorsali contenute nel vecchio PTCP. Gli osservanti ritengono che learee <strong>di</strong> crinale già in<strong>di</strong>cate a livello <strong>di</strong> PTPR e non recepite nel PTCPnon hanno perduto i caratteri connotativi e <strong>di</strong> pregio paesaggisticopercettivoche le sono proprie.RRespinta in quanto le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato e sono in contrasto con i criteri metodologici utilizzati.Si evidenzia che il "sistema dei crinali", <strong>di</strong> cui all'art. 37 delle Norme, nel Piano adottato ènotevolmente più esteso rispetto al PTCP 1999, che sostanzialmente riprendeva ilPTPR, senza effettuare alcun approfon<strong>di</strong>mento ed escludendo buona parte del territorioposto oltre i 1.200 metri s.l.m. Si veda nel merito il paragrafo 5.2.2 della Relazione <strong>di</strong>Piano che qui si intende formalmente richiamato.360 1 5883 CCPL INERTI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -SPAtavole programmatiche Tavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSCastellarano -Casalgrande -RubieraLa proposta <strong>di</strong> istituzione del Parco regionale del F. Secchia prevedela definizione <strong>di</strong> norme <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a decisamente impattanti sulsettore estrattivo, quali l'esclusione della possibilità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione,attraverso varianti <strong>di</strong> PIAE, <strong>di</strong> nuovi poli estrattivi nell’area proposta aParco; la limitazione degli interventi <strong>di</strong> PAE comunale a modestiadeguamenti perimetrali delle aree già zonizzate dai PAE vigenti el'esclusione della possibilità <strong>di</strong> potenziamento degli impianti esistenti<strong>di</strong> lavorazione dei materiali estrattivi e della possibilità <strong>di</strong> inserimento<strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> confezionamento dei conglomerati cementizi ebituminosi.Coinvolge, infatti, un areale molto esteso, caratterizzato da unlimitato grado <strong>di</strong> naturalità e strategico per l'approvvigionamento <strong>di</strong>inerti alla scala provinciale.Si richiede che il PTCP 2008 espliciti che il Piano territoriale delParco del F. Secchia dovrà essere redatto garantendo:1. il mantenimento e la possibilità <strong>di</strong> adeguamento tecnologico degliimpianti <strong>di</strong> trasformazione inerti esistenti, senza con<strong>di</strong>zionamentitemporali, eventualmente subor<strong>di</strong>nandone l’attività alla redazione <strong>di</strong>un Programma <strong>di</strong> qualificazione ambientale e sviluppo;2. il pieno sfruttamento dei giacimenti presenti in sponda sinistra delf. Secchia, eventualmente orientando le sistemazioni finali allacreazione <strong>di</strong> habitat <strong>di</strong> interesse del Parco, escludendoli quin<strong>di</strong> d<strong>alle</strong>zone <strong>di</strong> parco (A, B, C, D) e d<strong>alle</strong> zone contermini;3. che eventuali delocalizzazioni degli impianti <strong>di</strong> trasformazioneinerti possano essere previste solo attraverso meccanismi <strong>di</strong>incentivazione, con assoluta volontarietà da parte delle imprese;4. il mantenimento in essere della viabilità lungo la sponda del fiumeper il trasporto del materiale estratto verso gli impianti <strong>di</strong> lavorazioneinerti.NPNon pertinente.L'area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionale del Secchia, rappresentata nella tav. P2 Reteecologica polivalente sotto forma <strong>di</strong> areale (perimetro non definito), è classificata tra lecategorie funzionali <strong>di</strong> elementi spaziali <strong>di</strong> tipo C ("Altre aree <strong>di</strong> rilevanza naturalisticariconosciute, segnalate e <strong>di</strong> progetto"), per tali aree, fatti salvi i percorsi istitutivi previstiper legge (art. 5, comma 5, lett. c. delle norme) il piano prevede la possibilità <strong>di</strong>concorrere alla definizione degli elementi funzionali della REP. Non assume, pertanto,carattere <strong>di</strong> proposta <strong>di</strong> perimetrazione, ma sottende il medesimo areale <strong>di</strong> cui al"Rapporto provinciale per il primo Programma Triennale Regionale per le Aree Protette"approvato con Del.. C.P. n. 150 del 13/12/2007".Si fa inoltre presente che l'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, condeliberazione 22 luglio 2009, n. 243 ha approvato il Programma per il Sistema regionaledelle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000. Nella tav. P2, nonché nella relazioneillustrativa ed in ogni altro elaborato <strong>di</strong> piano si è reso necessario mo<strong>di</strong>ficare tutti iriferimenti alla previsione del "parco regionale del Fiume Secchia" con la più genericacategoria "area protetta del Fiume Secchia" in quanto il suddetto programma riporta peril territorio reggiano l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per l'istituzione <strong>di</strong> "un'areaprotetta del Fiume Secchia", non specificando quin<strong>di</strong> la tipologia <strong>di</strong> istituto <strong>di</strong> tutela (separco regionale, riserva o paesaggio protetto).La possibile perimetrazione dell'area protetta sarà, quin<strong>di</strong>, oggetto <strong>di</strong> successiviapprofon<strong>di</strong>menti, che terranno nella dovuta considerazione le problematiche legate allapresenza della risorsa estrattiva e degli impianti <strong>di</strong> trasformazione.361 1 5884 CCPL INERTI semplificazione norme Relazione Generale -SPAAllegato BBaciniIn relazione agli importanti costi <strong>di</strong> impermeabilizzazione dei bacini <strong>di</strong>accumulo a basso impatto ambientale e alla conseguenteimpossibilità <strong>di</strong> prevederne la sostenibilità economica, si chiede chevenga eliminata l'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> lasciare a carico dell'esercentel'attività estrattiva, per i bacini derivanti da nuove attività, larealizzazione dell'impermeabilizzazione stessa, rimandando al PAEla verifica <strong>di</strong> sostenibilità <strong>di</strong> tale impegno, specificando che i costiper la realizzazione dei bacini verranno assunti da parte dei soggettiautorizzati all'attività estrattiva nella sola misura pari agli onericonnessi alla sistemazione finale dell'area <strong>di</strong> cava, secondo lemodalità <strong>di</strong> ripristino idonee per l'area in caso <strong>di</strong> mancatarealizzazione dei bacini.RRespintaFermo restando il principio generale che nel caso <strong>di</strong> bacini derivanti da nuove attivitàestrattive è prevista l'assunzione dei costi <strong>di</strong> impermeabilizzazione da partedell'esercente l'attività estrattiva stessa, si evidenzia che in sede <strong>di</strong> formazione delprevisto programma attuativo della misura "Bacini <strong>di</strong> accumulo a basso impattoambientale" saranno eseguite ulteriori verifiche tecniche ed economiche alla scala deisingoli bacini, tra cui quelle relative alla sostenibilità dei costi ed alla conseguenteripartizione degli stessi.361 2 5884 CCPL INERTI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -SPAtavole programmatiche Allegato 10BaciniSan Polo d'EnzaSi chiede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il perimetro del bacino "Cornacchia Nord" inComune <strong>di</strong> San Polo d’Enza, escludendo le aree <strong>di</strong> pertinenza delfrantoio Barcaccia rap<strong>presentate</strong> nella cartografia <strong>alle</strong>gata, al fine <strong>di</strong>preservare le zone <strong>di</strong> stoccaggio e le vasche <strong>di</strong> decantazione epermettere la piena funzionalità dell’impianto <strong>di</strong> trasformazione inerti.RRespinta.Le perimetrazioni dei bacini <strong>di</strong> tipo A riportate nella cartografia dell'All. 10 comprendonoin<strong>di</strong>stintamente, in questa fase, il bacino e le aree relative <strong>alle</strong> opere naturalisticoambientali,nonrappresentano una delimitazione definitiva. Si conferma che le definitiveperimetrazioni dei bacini potranno essere definite solo a seguito dei necessariapprofon<strong>di</strong>menti conoscitivi ed elaborazioni progettuali che tengono conto <strong>di</strong> tutte lespecifiche previsioni e con<strong>di</strong>zioni locali. A tal fine il PTCP prevede che la misura "Misurabacini <strong>di</strong> accumulo a basso impatto ambientale" trovi attuazione attraverso uno specificoProgramma bacini a basso impatto ambientale, che definirà le con<strong>di</strong>zioni tecnicoambientali-territorialie le opportunità temporali per l'attuazione della misura stessa. Taleprogramma verrà definito avvalendosi <strong>di</strong> apposita concertazione e cooperazione con tuttii soggetti interessati, comprese le comunità locali, fornirà gli in<strong>di</strong>rizzi e requisiti dei bacinie ne recepirà le localizzazioni, sulla base <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti conoscitivi - qualoranecessari - e <strong>di</strong> criteri riconducibili <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali-territoriali, localizzative,progettuali e temporali elencate nell'All. 10 <strong>alle</strong> NA del piano, al quale si rimanda.martedì 15 giugno 2010 Pagina 184 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione361 3 5884 CCPL INERTI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -SPAtavole programmatiche Allegato 10BaciniSan Polo d'EnzaSi chiede <strong>di</strong> rivalutare la fattibilità economica del bacino "Chiaviconi"in Comune <strong>di</strong> San Polo d'Enza, in relazione alla necessità <strong>di</strong>espropriare le aree (in sola <strong>di</strong>sponibilità dell'osservante e darestituire al proprietario ad uso agricolo) ed all'avanzato stato <strong>di</strong>ritombamento della porzione già scavata ed in fase <strong>di</strong> ripristino.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 361/2 prot. 5884361 4 5884 CCPL INERTI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -SPAtavole programmatiche Allegato 10BaciniMontecchio EmiliaSi chiede <strong>di</strong> rivalutare la fattibilità economica del bacino "Sp<strong>alle</strong>tti" inComune <strong>di</strong> Montecchio, in relazione alla necessità <strong>di</strong> espropriare learee (in sola <strong>di</strong>sponibilità dell'osservante e da restituire al proprietarioad uso agricolo), eventualmente riperimetrando la previsione delbacino escludendo le aree <strong>di</strong> interesse dell'osservante.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 361/2 prot. 5884362 1 5885 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aPaesaggioSi propone <strong>di</strong> recepire nel PTCP:- tutti i punti <strong>di</strong> veduta paesaggistica della <strong>Provincia</strong> in<strong>di</strong>viduati nellostu<strong>di</strong>o presentato nel 2007 nell'ambito della Biennale del Paesaggio,iniziativa organizzata e patrocinata dall'Assessorato Cultura ePaesaggio delle <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia;- "le zone <strong>di</strong> tutela in<strong>di</strong>cate nella citata pubblicazione", normandole aisensi degli artt. 42 e 44.Gli osservanti sottolineano ripetutamente quanto la suddettapubblicazione (in cui sono cartografati con precisione i "punti <strong>di</strong>insorgenza <strong>di</strong> tutte le vedute paesaggistiche più significative" edelimitati con cura i pertinenti ambiti territoriali) risponda ai <strong>di</strong>spostidell'art. 136 del D. lgs 42/2004 e s.m.i. ed attesti come i suddettipunti <strong>di</strong> veduta siano da considerare a tutti gli effetti "beni culturali".In quanto tali, per loro natura, i punti <strong>di</strong> veduta devono essereintegralmente recepiti nel PTCP.NPNon pertinente, in quanto le proposte avanzate sono estranee <strong>alle</strong> competenze delPTCP ed in contrasto con i criteri metodologici adottati.Per quanto <strong>di</strong> competenza del PTCP, si fa notare che la citata pubblicazione G. Cervi,"Itinerari <strong>di</strong> paesaggio", <strong>Reggio</strong> Emilia, 2007, è stata utilizzata nell'ambitodell'elaborazione del Piano adottato. Pertanto, tale pubblicazione è puntualmentesegnalata sia nell'Appen<strong>di</strong>ce A3 dell'Allegato QC5 tra le "principali fonti consultate" perl'elaborazione della "sintesi interpretativa del paesaggio" relativa <strong>alle</strong> "aree <strong>di</strong> notevoleinteresse pubblico" tutelate ai sensi dell'art. 136 del CBC, nonché nella Relazione <strong>di</strong>Piano, cap. 5.2.9, pag. 137, per l'aggiornamento e verifica della viabilità panoramica.In merito al tema delle "visuali" si sottolinea che nella citata Appen<strong>di</strong>ce A3, per ciascunaarea, sono in<strong>di</strong>viduate anche graficamente le "visuali principali", in alcuni casicorrispondenti <strong>alle</strong> visuali in<strong>di</strong>viduate nella citata pubblicazione. Inoltre, nelle schedenormative dell'Allegato NA2, "mantenere e valorizzare le visuali" specifiche <strong>di</strong> ciascunaarea rientra tra gli "obiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica" esplicitati. Pertanto, l'osservazione èfuori luogo in quanto un Piano territoriale, com' è il PTCP, non è tenuto ad assumere "intoto" i contenuti <strong>di</strong> qualsivoglia referenza bibliografica.Inoltre, la richiesta <strong>di</strong> sottoporre a specifiche zone <strong>di</strong> tutela paesaggistica, <strong>di</strong> cui agli artt.42 e 44 delle Norme, le aree <strong>di</strong> rispetto <strong>alle</strong> visuali in<strong>di</strong>viduate nella citata pubblicazionenon è coerente con le definizioni <strong>di</strong> tali zone adottati dalla pianificazione paesaggisticaregionale e provinciale (cfr comma 1 dell'art. 42 e comma 1 dell'art. 44), né con i criterid'in<strong>di</strong>viduazione (ve<strong>di</strong> Relazione <strong>di</strong> Piano, paragrafi 5.2.5 e 5.2.7).Infine, sono fuori luogo anche le considerazioni relative alla definizione <strong>di</strong> "beni culturali"rispetto ai "punti <strong>di</strong> veduta", in riferimento al Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio, inquanto il citato art. 136 tratta <strong>di</strong> "beni paesaggistici", mentre i "beni culturali" sono<strong>di</strong>sciplinati nella Parte seconda del CBC. Si ricorda che la stessa lettera d) dell'art. 136definisce <strong>di</strong> notevole interesse pubblico "le bellezze panoramiche e così pure quei punti<strong>di</strong> vista o <strong>di</strong> belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo <strong>di</strong> quellebellezze", quin<strong>di</strong> non tutela il punto <strong>di</strong> vista in sé, ma in relazione alla "bellezzapanoramica", ossia insieme all'oggetto "contemplato". In ogni caso, l'applicazione delle<strong>di</strong>sposizioni dell'art. 136 del CBC, prevede la procedura regolamentata dallo stessoCBC, artt. 138 e seguenti, che è autonoma e <strong>di</strong>versa rispetto agli atti <strong>di</strong> pianificazione,quin<strong>di</strong> estranea <strong>alle</strong> competenze del PTCP.363 1 5886 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorio<strong>Reggio</strong> nell'EmiliaSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale",art. 42 delle Norme, a " tutto il compartoagricolo-territoriale delle campagne contermini e ricompreseall'interno dell'area SIC <strong>di</strong> Fogliano", tra il Fontanile dell'Ariolo, iltorrente Rodano, il Canale <strong>di</strong> Secchia ed il tracciato del Cavo Ariolo.RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione all'oss. 320/1 prot. 5841.363 2 5886 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCampegineSi propone <strong>di</strong> estendere la tutela "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", art. 42 delle Norme, "a tutto il compartoterritoriale del sistema ambientale dei prati stabili <strong>di</strong> Casaloffia-Campegine", in particolare recependo le superfici a prati polifiti aridosso del dosso <strong>di</strong> Campegine.RRespinta.Si rimanda alla controdeduzione all'oss. 300/1 prot. 5821.martedì 15 giugno 2010 Pagina 185 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione363 3 5886 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre un abaco obbligatorio <strong>di</strong> riferimento relativo<strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", art. 42delle Norme, che espliciti criteri e modalità <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong> tutte leopere e fabbricati (non solo <strong>di</strong> tipo rurale) in modo da renderliconsoni al linguaggio ed all'identità specifica dei luoghi. Gliosservanti rilevano l'inefficacia attuativa dell'art. 42 in mancanza <strong>di</strong>tale "preciso abaco obbligatorio <strong>di</strong> riferimento".NPNon pertinente in quanto non è competenza del PTCP, ai sensi della vigente LR20/2000, prescrivere contenuti specifici e relative modalità <strong>di</strong> attuazione dei singoli RUE,o altri strumenti comunali, che possono, eventualmente, essere adottati dai Comuniattraverso i propri atti <strong>di</strong> regolamentazione e<strong>di</strong>lizia.Inoltre, non sarebbe coerente con gli obiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica del PTCP stabilire"abachi obbligatori" associati alla zonizzazione, in considerazione dell'estensione dellamedesima su contesti paesaggistici <strong>di</strong>versi tra loro. Nel merito, per quanto <strong>di</strong>competenza del PTCP, si veda l'Allegato NA4 che detta in<strong>di</strong>rizzi/<strong>di</strong>rettive da svilupparenella pianificazione comunale per migliorare la qualità paesaggistica degli interventi interritorio rurale.martedì 15 giugno 2010 Pagina 186 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione364 1 5887 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSi chiede <strong>di</strong> recepire nella tav. P5a ed altre cartografie <strong>di</strong> progetto:1. tutti i siti archeologici pubblicati all'interno dei quaderni dellasocietà Reggiana <strong>di</strong> Archeologia e delle Carte Archeologicheprodotte dalla stessa Società <strong>di</strong> Archeologia in collaborazione con la<strong>Provincia</strong> e vari Comuni;2. tutti i siti in<strong>di</strong>cati nel progetto L.O.T.O. del Comune <strong>di</strong> QuattroCastella;3. l'intero elenco dei siti archeologici "pre<strong>di</strong>sposto per il Comune <strong>di</strong>Vezzano nell'ambito dell'attuazione del proprio strumentourbanistico";4. tutte le schede relative ai Catasti dei siti archeologici dell'Età delBronzo e del Neolitico a cura dei Civici Musei <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia.Gli osservanti, inoltre, evidenziano che:5. l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree <strong>di</strong> interesse archeologico effettuata dalPTCP è in contrasto con i <strong>di</strong>sposti del Co<strong>di</strong>ce dei Beni culturali e delPaesaggio, in base al quale "qualsiasi accertata in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong>sito archeologico costituisce, <strong>di</strong> per se stessa, imme<strong>di</strong>ataattestazione <strong>di</strong> interesse e <strong>di</strong> necessità <strong>di</strong> tutela", essendo laselezione effettuata <strong>di</strong>scriminatoria nei confronti dell'effettiva<strong>di</strong>stribuzione, rilevanza e <strong>di</strong>ffusione dei siti documentati <strong>di</strong> taleinteresse. Al riguardo sono significative da un lato la mancanza dellaschedatura del più importante ritrovamento archeologico degli ultimidecenni, ossia dei cippi etruschi <strong>di</strong> Rubiera, dall'altro un evidentesbilanciamento nella <strong>di</strong>stribuzione sul territorio dei siti tutelati conconcentrazione <strong>di</strong> siti solo in alcune aree;6. la collaborazione con la competente Soprintendenza per i BeniArcheologici per l'in<strong>di</strong>viduazione dei siti d'interesse archeologico delPTCP "non costituisce garanzia che quanto è stato attuato nonabbia carattere <strong>di</strong>scriminatorio e non sia causa <strong>di</strong> irreversibile dannoe <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> Beni Archeologici", in quanto solo uno specificoscavo può attestare l'effettiva rilevanza <strong>di</strong> un sito;7. "a seguito della mo<strong>di</strong>fica del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e delPaesaggio <strong>di</strong> cui al D. Lgs 63/2008, la lettera m) dell'art. 142 è statavariata, prevedendo la tutela per legge <strong>di</strong> tutte le zone d'interessearcheologico e non più la tutela esclusiva delle zone <strong>di</strong> interessearcheologico in<strong>di</strong>viduate dai decreti ministeriali";8. "in caso <strong>di</strong> mancato accoglimento della presente osservazione, laconfigurazione della responsabilità penale <strong>di</strong>retta in danno e<strong>di</strong>struzione del patrimonio culturale ed archeologico, qualoraavvenisse la <strong>di</strong>struzione o il danneggiamento dei Beni Archeologicicitati e riscontrabili nei suddetti documenti, ma non recepiti nellaVariante Generale del PTCP".RRespinta.Le proposte e valutazioni sono in contrasto con i criteri d'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> "zone edelementi d'interesse storico-archeologico", <strong>di</strong> cui all'art. 47 delle Norme, e dei benipaesaggistici tutelati "ope legis" ai sensi dell'art. 142 del CBC, assunti dallapianificazione paesaggistica provinciale e regionale ed ulteriormente specificati dal"Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo" <strong>di</strong> cui all'art. 4 dell'"Accordo per l'aggiornamentodella componente paesaggistica del PTCP", sottoscritto il 3 ottobre 2007 tra <strong>Provincia</strong>,Regione Emilia-Romagna, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisticidell'Emilia-Romagna, Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio,Soprintendenza per i Beni Archeologici ed ANCI - <strong>Reggio</strong> Emilia.D<strong>alle</strong> valutazioni espresse nei punti 5, 6 e 7 dell'osservazione, si deduce che gliosservanti considerano il PTCP come lo strumento con cui <strong>di</strong>sciplinare ed applicaretutte le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> tutela del "patrimonio culturale" stabilite dal Co<strong>di</strong>ce deiBeni Culturali e del Paesaggio, confondendo competenze del Ministero, o <strong>di</strong>sposizioniregolamentate <strong>di</strong>rettamente dal CBC in merito alla tutela dei "beni culturali" (parteseconda del CBC), con compiti del Piano provinciale in materia <strong>di</strong> pianificazionepaesaggistica, stabiliti dalla LR 20/2000 e dal PTPR. Riguardo <strong>alle</strong> risorse storicoarcheologicheè evidente che le in<strong>di</strong>viduazioni del PTCP sono effettuate in funzionedell'applicazione della specifica <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela paesaggistica <strong>di</strong> Piano ed,ovviamente, non hanno le finalità <strong>di</strong> una carta archeologica, né <strong>di</strong> carte tematiche orepertori <strong>di</strong> emergenze archeologiche in senso lato. E' necessario anche rammentareche nessun strumento <strong>di</strong> pianificazione è sostitutivo delle <strong>di</strong>sposizioni sancite dal CBC,né delle competenze specifiche ed esclusive del Ministero in materia <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione,vigilanza ed ispezione, misure e forme <strong>di</strong> protezione, ritrovamenti e scoperte, dei "beniculturali", tra cui rientrano anche i beni archeologici.Le elaborazioni del Piano adottato relative all'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> "zone ed elementid'interesse storico-archeologico", nonché la definizione delle relative Linee guida per laredazione degli strumenti urbanistici comunali, sono state svolte in collaborazione con laSoprintendenza per i Beni Archeologici e sono state con<strong>di</strong>vise dal citato "Gruppo <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento e controllo" che nella seduta del 29/09/2008 ha verificato e validato icontenuti degli elaborati, poi adottati con Delibera C. P. del 06/11/2008. Criteri emetodologia utilizzati per l'in<strong>di</strong>viduazione, nonché conseguenti scelte progettuali, sonoesplicitati nel paragrafo 5.2.9 della Relazione <strong>di</strong> Piano e nell'Allegato QC 4, che qui siintendono formalmente richiamati.In sintesi, a seguito della schedatura effettuata nell'elaborazione del Quadro Conoscitivodel Piano adottato (in Appen<strong>di</strong>ce all'Allegato QC4), le aree archeologiche in<strong>di</strong>viduate sulterritorio provinciale sono 174 (rispetto <strong>alle</strong> 42 del PTCP 1999, tutte <strong>di</strong> categoria b2) <strong>di</strong>cui 83 (una <strong>di</strong> categoria a, 53 <strong>di</strong> b1 e 29 <strong>di</strong> b2), per rilevanza e consistenza, sonorap<strong>presentate</strong> nella tavola P5a, mentre per le rimanenti 91 aree è prevista una modalità<strong>di</strong> tutela transitoria (cfr comma 6 dell'art. 47 delle Norme) in attesa <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mentialla scala locale. A seguito delle analisi condotte sono state in<strong>di</strong>viduate e tutelate anchealtre tre importanti categorie <strong>di</strong> beni archeologici: l'acquedotto romano, che si estende daCampegine a Brescello, la via Emilia e le strade romane oblique. Inoltre, nellaconsapevolezza che l'in<strong>di</strong>viduazione dei siti noti non esaurisce il tema dell'archeologiapreventiva e della tutela e valorizzazione del potenziale archeologico ancora inesploratoche offre il territorio, il Piano adottato ha <strong>di</strong>sciplinato anche la redazione della "Cartadella potenzialità archeologica", pre<strong>di</strong>sponendo specifiche Linee guida.La "schedatura zone ed elementi d'interesse storico-archeologico" (in Appen<strong>di</strong>ceall'Allegato QC4) ha permesso <strong>di</strong> mettere a sistema, verificare ed aggiornare i siti noti,dovuti sia ai vari strumenti <strong>di</strong> tutela attualmente vigenti, sia ai dati desunti d<strong>alle</strong> cartearcheologiche e da alcuni stu<strong>di</strong> specifici. Tale schedatura ha permesso anche <strong>di</strong><strong>di</strong>fferenziare le <strong>di</strong>sposizioni e categorie normative. In merito ai vigenti strumenti <strong>di</strong> tuteladovuti alla pianificazione urbanistica comunale la verifica è stata effettuata utilizzando iPiani vigenti o gli elaborati presentati in sede <strong>di</strong> Conferenza <strong>di</strong> Pianificazione, per i Pianiin corso <strong>di</strong> formazione.Riguardo ai punti 1, 2 e 4 dell'osservazione si sottolinea che le fonti bibliografiche e stu<strong>di</strong>proposti dagli osservanti sono stati tutti utilizzati e vagliati criticamente per le elaborazioni<strong>di</strong> Piano.Per quanto attiene, invece, il punto 3 dell'osservazione, si rammenta che il citato elencodel Comune <strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo non è stato utilizzato in quanto non risulta inclusoin alcun strumento <strong>di</strong> pianificazione urbanistica vigente, né in corso <strong>di</strong> formazione,sottolineando che lo stesso Comune non ne ha segnalato l'esistenza durante i varicontatti ed incontri effettuati nell'ambito dell'aggiornamento del PTCP.Si coglie l'occasione comunque per ricordare che il Piano adottato prevede che iComuni, nell'ambito dell'elaborazione dei propri strumenti urbanistici, siano tenuti adapprofon<strong>di</strong>re l'analisi del sistema inse<strong>di</strong>ativo storico-archeologico, previa consultazionecon la competente Soprintendenza ai Beni Archeologici. Pertanto, alla scala locale,devono essere approfon<strong>di</strong>te criticamente e messe a sistema in funzione dellapianificazione urbanistica le conoscenze scientifiche <strong>di</strong>sponibili. Ad esempio, a tal fine,martedì 15 giugno 2010 Pagina 187 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzioneper il Comune <strong>di</strong> Quattro Castella, può essere utilizzato l'ampio stu<strong>di</strong>o già svoltonell'ambito del progetto LOTO (punto 2 dell'osservazione).Inoltre, riguardo ai punti 5 e 6 dell'osservazione, in merito ai criteri <strong>di</strong> selezione messi in<strong>di</strong>scussione dagli osservanti, si riba<strong>di</strong>sce che l’in<strong>di</strong>viduazione è stata effettuata secondole conoscenze scientifiche dei siti reperibili in bibliografia o <strong>di</strong>rettamente noti allacompetente Soprintendenza per i Beni Archeologici o al professionista incaricato dellaschedatura. Pertanto, sono state utilizzate solo le segnalazioni bibliografiche chedeterminano con atten<strong>di</strong>bilità ubicazione ed estensione del sito. Ciò ha escluso,inevitabilmente, moltissimi dei siti e<strong>di</strong>ti dalla Società Reggiana d’Archeologia (punto 1dell'osservazione), contenuti in "Quaderni" e "Carte Archeologiche", in quanto nonpresentano tali caratteristiche. Sui "quaderni", infatti, i siti vengono normalmenteidentificati, ma non sempre, da coor<strong>di</strong>nate geografiche che in<strong>di</strong>viduano punti e non aree,le quali per essere definite hanno bisogno <strong>di</strong> sopralluoghi de<strong>di</strong>cati da effettuare a seguito<strong>di</strong> arature. In altri casi vengono presentati come siti aree <strong>di</strong> concimazione ottocentescaeffettuate con marna terramaricola. Nelle "carte archeologiche" invece i siti sono in<strong>di</strong>catiin genere con un simbolo e solo raramente con un’area, spesso frutto <strong>di</strong> sole ricerchebibliografiche che comportano ubicazioni approssimative o ad<strong>di</strong>rittura errate. Si fa notarea questo proposito che il recepimento acritico della Carta Archeologica <strong>di</strong> San Polod'Enza nel PSC ha sottoposto a tutela aree archeologiche inesistenti, con evidente gravedanno sia per il Comune che per i citta<strong>di</strong>ni.E’ inevitabile che le in<strong>di</strong>viduazioni del Piano adottato si presentino con <strong>di</strong>stribuzione<strong>di</strong>somogenea sul territorio (punto 5 dell'osservazione), in quanto dove sono <strong>di</strong>sponibiliCarte archeologiche realizzate con prospezioni sistematiche <strong>di</strong> superficie i siti certi sononumerosi, mentre per i territori privi <strong>di</strong> tali strumenti le conoscenze sono più scarse, <strong>di</strong>conseguenza i siti da tutelare <strong>di</strong>rettamente nella pianificazione sono pochi. Tuttavia, sievidenzia che nel Piano adottato sono stati inseriti tutti i siti significativi pre-protostorici <strong>di</strong>cui si conosce l’estensione.In merito al sito <strong>di</strong> Rubiera che ha restituito i cippi (punto 5 dell'osservazione), segnalatodagli osservanti come eclatante esempio della immotivata <strong>di</strong>screzionalità della selezioneeffettuata dal Piano, si rammenta che è contemplato nelle schede N. 62 e 72, <strong>di</strong> cuiall'Appen<strong>di</strong>ce dell'Allegato QC4, e che la tutela è stata estesa a tutta la cassa <strong>di</strong>espansione del Secchia, nonostante gli strati etruschi (quelli relativi ai cippi) siano datempo esauriti. In proposito, si ricorda che la planimetria e<strong>di</strong>ta dalla Società Reggiana <strong>di</strong>Archeologia localizza in modo erroneo l'area <strong>di</strong> rinvenimento dei cippi.Circa le evidenze archeologiche <strong>di</strong> superficie (punto 6 dell'osservazione), è ben notoche, in alcuni casi, possono rivelarsi <strong>di</strong> grande importanza a seguito <strong>di</strong> uno scavo, ma èanche accaduto che in aree prive <strong>di</strong> tracce archeologiche superficiali siano emersi resti<strong>di</strong> eccezionale importanza. Inoltre, va evidenziato che nel caso <strong>di</strong> resti superficiali moltospesso le stratificazioni risultano profondamente danneggiate, se non ad<strong>di</strong>ritturatotalmente abrase, ed in superficie resta solo la memoria <strong>di</strong> quanto un tempo siconservava nel sottosuolo. Spesso è invece proprio la stratificazione sepolta, <strong>di</strong> cui nonsi evidenziano tracce in superficie, ma che è in<strong>di</strong>viduabile attraverso un’analisi ragionatadel territorio, che si conserva perfettamente e, pertanto, va tutelata. Al riguardo, perquanto <strong>di</strong> competenza della pianificazione, la "Carta della potenzialità archeologica", giàrichiamata, è lo strumento che può permettere <strong>di</strong> tutelare in modo corretto e completoquanto ancora si conserva nel territorio.Infine, per quanto attiene il punto 7 dell'osservazione in merito <strong>alle</strong> "zone <strong>di</strong> interessearcheologico" tutelate per legge quali beni paesaggistici, si sottolinea che le mo<strong>di</strong>ficheall'art. 142 del CBC apportate dal D. lgs 63/2008, sono tese a consentire l'esercizio dellatutela paesaggistica senza vincoli <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne temporale, attesa la costante evoluzione dellaricerca archeologica. Al riguardo si rimanda alla controdeduzione all'oss. 117/1 prot.4651.martedì 15 giugno 2010 Pagina 188 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione365 1 5888 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIArecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateRelazione Generale RP Beni PaesaggisticiCanossa - San Polod'EnzaIn merito alla "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, neiComuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza", ai sensi degli art. 136 eseguenti del CBC, si chiede che:1. sia esplicitata la conclusione dell'istruttoria della RER prorogatacon D. GR 1894/2007 del 03/12/2007 sino al termine delle attivitàdell'Accordo per l'aggiornamento della componente paesistica delPTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> Emilia del 03/10/2007, attività che nella D. C.P. N.92 del 06/11/2008 sono <strong>di</strong>chiarate concluse;2. sia chiarito quale sia la proposta eventualmentemo<strong>di</strong>ficata/riformulata e che siano aperti su questa i termini per le<strong>osservazioni</strong>;3. intervenga il Ministero dei Beni culturali per l'approvazione ai sensidegli artt. 136 e seguenti del CBC;4. siano esplicitati gli ostacoli che non permettono l'approvazionedella Proposta.NPNon pertinente in quanto tutte le proposte e richieste <strong>di</strong> chiarimenti sono estranee <strong>alle</strong>competenze del Piano adottato.L’osservazione enuncia problematiche collegate alla Dichiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell’area canossiana, il cui proce<strong>di</strong>mento, non collegato a quellodell'approvazione del PTCP, a seguito della pubblicazione della Proposta dellaCommissione provinciale per le bellezze naturali, avvenuta il 28 febbraio 2007, fa oracapo alla Regione. Al riguardo si riba<strong>di</strong>sce che il PTCP non ha competenze circal’apposizione o la mo<strong>di</strong>fica delle Dichiarazioni <strong>di</strong> notevole interesse pubblico relative agliimmobili ed <strong>alle</strong> aree <strong>di</strong> cui all’art. 136 del CBC, il cui proce<strong>di</strong>mento è regolato dallostesso CBC. Si veda nel merito il paragrafo 5.1.1 della Relazione <strong>di</strong> Piano, che qui siintende formalmente richiamato.Si coglie comunque l'occasione per chiarire che:•dall'esame delle <strong>osservazioni</strong> pervenute a seguito della pubblicazione della Propostadella Commissione bellezze naturali del 21/12/2006, il Servizio regionale competente harilevato la necessità <strong>di</strong> procedere ad ulteriori approfon<strong>di</strong>menti e verifiche della proposta<strong>di</strong> aggiornamento <strong>di</strong> vincolo. Tenuto conto che per il raggiungimento degli obiettividell'Accordo per l'aggiornamento della componente paesaggistica del PTCP <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>Emilia sottoscritto in data 03/10/2007, sono previste anche attività relative ai benipaesaggistici <strong>di</strong> cui all'art. 136 del CBC, con D. GR 1894/2007 del 03/12/2007 laRegione ha prorogato il termine per l'istruttoria al fine <strong>di</strong> farlo coincidere con laconclusione delle attività previste dal citato Accordo;•le attività previste dall'art. 4 del citato Accordo del 03/10/2007 non sono ancoraconcluse, in quanto il "Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo" è chiamato ad esprimersianche sull'ammissibilità delle proposte <strong>di</strong> controdeduzione <strong>alle</strong> <strong>osservazioni</strong> <strong>presentate</strong>rispetto agli obiettivi dell'Accordo stesso; pertanto la conclusione delle attività previstedall'Accordo non coincide con l'adozione del PTCP.Quin<strong>di</strong>, la Delibera del Consiglio <strong>Provincia</strong>le del 06/11/2008 con cui è stato adottato ilpresente Piano comunica, evidentemente, la conclusione delle attività propedeuticheall'adozione del PTCP, mentre la citata Delibera <strong>di</strong> G.R. 1894/2007 si riferisce <strong>alle</strong>complessive attività previste dall'art. 4 dell'Accordo, che sono portate a compimentodurante la fase <strong>di</strong> approvazione del Piano.365 2 5888 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazioni/mo<strong>di</strong>ficheQCAllegato 5 QC -Appen<strong>di</strong>ce A2Beni PaesaggisticiCanossa - San Polod'EnzaIn merito alla "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, neiComuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza", <strong>di</strong> cui alla scheda 3, si chiede<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre la cartografia alla scala 1:10.000.IAImplicitamente accolta in quanto la "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione" in oggetto comprende giàla cartografia alla scala 1:10.000. Si veda in merito la documentazione agli atti contenutanell'Allegato QC5, Appen<strong>di</strong>ce A1.martedì 15 giugno 2010 Pagina 189 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione365 3 5888 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIArecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateNorme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 2Beni PaesaggisticiCanossa - San Polod'EnzaSi chiede <strong>di</strong>:1. formulare le prescrizioni previste dall'art. 143 del CBC;2. recepire le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> tutela riportate nella cartografia <strong>alle</strong>gata alvolume "Itinerari <strong>di</strong> paesaggio", in relazione all'art. 136 del CBC chericonosce le visuali quali beni da tutelare;3. mo<strong>di</strong>ficare la scheda 3, togliendo "i previsti inse<strong>di</strong>amenti aCasalino";4. prescrivere per ogni area l'inserimento nel regolamentoe<strong>di</strong>lizio/RUE dell'Abaco <strong>di</strong> riferimento per regolamentare le varietipologie d'intervento e<strong>di</strong>lizio;5. prescrivere in via prioritaria la demolizione e delocalizzazione deglie<strong>di</strong>fici incongrui, mentre per gli elementi incongrui si richiede <strong>di</strong>dettare le opportune mitigazioni vietando ogni ampliamento;6. inserire la prescrizione della tutela <strong>di</strong> cui all'art. 154 del CBCriguardante "Colore delle facciate dei fabbricati".Si osserva inoltre che:7. l'analisi e sintesi interpretativa del paesaggio si limita ad elencaree fotografare criticità, visuali, etc senza esplicitare i fattori <strong>di</strong> criticitàed i valori espressi, né determinare le prescrizioni d'uso intese adassicurare la conservazione <strong>di</strong> tali valori;8. non viene rispettato l'art. 20, comma 1, lett. c) del PTPR.NPNon pertinente in quanto tutte le proposte sono estranee <strong>alle</strong> competenze del Pianoadottato.Rispetto ai punti 1, 4, 5 e 6 si evidenzia che i contenuti degli elaborati del Piano adottatoafferenti l'”analisi e sintesi interpretativa del paesaggio” e la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela, sia quellagenerale (sistemi, zone ed elementi <strong>di</strong> tutela paesistica <strong>di</strong> cui al titolo II e III della parte IIdelle Norme), sia quella specifica contenuta nelle schede dell’Allegato NA2, non sonosostitutive della specifica <strong>di</strong>sciplina contenuta nelle Dichiarazioni <strong>di</strong> notevole interessepubblico <strong>di</strong> cui all'art. 140, comma 2 del CBC. Tale <strong>di</strong>sciplina ha carattere prescrittivo eprocedura autonoma rispetto alla formazione degli atti <strong>di</strong> pianificazione. Tanto meno la<strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela paesaggistica del PTCP è sostitutiva <strong>di</strong> eventuali altre <strong>di</strong>sposizioniche il CBC stesso attribuisca ad altri Enti o strumenti.In merito <strong>alle</strong> singole richieste, si specifica che:•la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela generale <strong>di</strong> Piano (sistemi, zone ed elementi <strong>di</strong> tutela paesistica<strong>di</strong> cui al titolo II e III della parte II delle Norme), in conformità al sovraor<strong>di</strong>nato PTPR,oltre a <strong>di</strong>rettive ed in<strong>di</strong>rizzi, contiene anche prescrizioni (punto 1);•non è competenza del PTCP “prescrivere” contenuti specifici e relative modalità <strong>di</strong>attuazione dei singoli RUE, o altri strumenti comunali, che possono, eventualmente,essere adottati dai Comuni attraverso i propri atti <strong>di</strong> regolamentazione e<strong>di</strong>lizia. Solonell'ambito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> "<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico" si può,eventualmente, prescrivere l'inserimento nel RUE <strong>di</strong> un Abaco <strong>di</strong> riferimento perregolamentare le varie tipologie d'intervento e<strong>di</strong>lizio (punto 4);•nelle schede dell'Allegato NA2 tra le "particolari azioni <strong>di</strong> conservazione evalorizzazione" è contemplato anche "attuare soluzioni puntuali per la mitigazione deglielementi incongrui/<strong>di</strong> forte impatto, ove non sia possibile realizzare la loro eliminazione"(punto 5);•le prescrizioni <strong>di</strong> cui all'art. 154 del CBC che sono afferenti la procedura <strong>di</strong>autorizzazione paesaggistica (punto 6).Per quanto attiene la richiesta <strong>di</strong> cui al punto 2 si fa notare che la citata pubblicazione"Itinerari <strong>di</strong> paesaggio" è puntualmente segnalata nell'Appen<strong>di</strong>ce A3 dell'Allegato QC5tra le "principali fonti consultate" insieme a numerose altre referenze bibliografiche che,come <strong>di</strong>chiarato nella Premessa allo stesso elaborato, sono state utilizzate per elaborarel'analisi e sintesi interpretativa del paesaggio, integrate con molte altre fonti, nonchéverificate anche con sopralluoghi. Pertanto, come tutte le altre fonti consultate, anche lacitata pubblicazione è stata utilizzata nell'elaborare il Piano. In merito al tema delle"visuali" si sottolinea che nella citata Appen<strong>di</strong>ce A3, per ciascuna area, sono in<strong>di</strong>viduateanche graficamente le "visuali principali", in alcuni casi corrispondenti <strong>alle</strong> visualiin<strong>di</strong>viduate nella citata pubblicazione. Inoltre, nelle schede normative dell'Allegato NA2,"mantenere e valorizzare le visuali" specifiche <strong>di</strong> ciascuna area rientra tra gli "obiettivi <strong>di</strong>qualità paesaggistica" esplicitati. Pertanto, il punto 2 dell'osservazione è fuori luogo inquanto un Piano territoriale, com' è il PTCP, non è tenuto ad assumere "in toto" icontenuti <strong>di</strong> qualsivoglia referenza bibliografica.Riguardo alla proposta <strong>di</strong> cui al punto 3 si ricorda che i nuovi inse<strong>di</strong>amenti a Casalinosono trasformazioni previste nel Documento preliminare al PSC presentato in sede <strong>di</strong>Conferenza <strong>di</strong> pianificazione a giugno 2008, strumento citato tra le "Principali fonticonsultate" contenute nell' Appen<strong>di</strong>ce A3, precedentemente richiamate. Si evidenzia chesi tratta <strong>di</strong> "limitate quote <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione per il bisogno abitativo dei residenti suaree <strong>di</strong> proprietà", com'è <strong>di</strong>chiarato nello stesso Documento preliminare, ricadenti in areasottoposta al "livello <strong>di</strong> tutela 3" dalla <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> tutela della "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione<strong>di</strong> notevole interesse pubblico" in regime <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, livello in cui l'e<strong>di</strong>ficazione èconsentita secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui <strong>alle</strong> lettere e2) ed e3) della medesima <strong>di</strong>sciplina<strong>di</strong> tutela. Inoltre, nelle "zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale", tutelapaesistica <strong>di</strong> PTCP in cui ricade il previsto inse<strong>di</strong>amento, gli strumenti urbanisticicomunali possono in<strong>di</strong>viduare nuove aree a destinazione extragricola, <strong>alle</strong> con<strong>di</strong>zioni enei limiti <strong>di</strong> cui ai commi 8 e 9 dell'art. 42 delle Norme.In merito all'"analisi e sintesi interpretativa del paesaggio", relativa ad ogni "area <strong>di</strong>notevole interesse pubblico" <strong>di</strong> cui all'Appen<strong>di</strong>ce A3, si evidenzia che, al contrario <strong>di</strong>quanto affermato dagli osservanti, non si limita ad elencare e fotografare criticità, visuali,ecc, bensì fornisce un quadro aggiornato ed integrato <strong>di</strong> "caratterizzazione e valori"(articolati in caratteri naturalistico-geomorfologici, storici e percettivi) e delle "<strong>di</strong>namiche<strong>di</strong> trasformazione del territorio", reso in forma grafica, descrittiva e fotografica, quadroche va ben oltre quanto attestato nelle stesse "Dichiarazioni <strong>di</strong> notevole interessepubblico". Nel merito si confronti la documentazione agli atti contenuta nell'Appen<strong>di</strong>ceA2.Infine, si rileva che la richiamata <strong>di</strong>sposizione del PTPR, <strong>di</strong> cui all'art. 20, comma1, lett.c), è riferita agli "strumenti <strong>di</strong> pianificazione subregionali" che, per definizione, sono sia iPTCP che gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunali. Dato il livello dei contenutidell'in<strong>di</strong>rizzo della <strong>di</strong>sposizione regionale e tenuto conto delle <strong>di</strong>verse competenze deivari strumenti definite dalla vigente LR 20/2000, è evidente che l'applicazione dellanorma spetti alla pianificazione comunale. Nel merito, per quanto <strong>di</strong> competenza delmartedì 15 giugno 2010 Pagina 190 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzionePTCP, si veda l'Allegato NA4 che detta in<strong>di</strong>rizzi/<strong>di</strong>rettive da sviluppare nellapianificazione comunale per migliorare la qualità paesaggistica degli interventi interritorio rurale.365 4 5888 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIArecepimento normesovraor<strong>di</strong>nateElaborati cartografici -Tavola P4Beni PaesaggisticiCanossa - San Polod'EnzaSi chiede <strong>di</strong> riportare in cartografia il perimetro del vincolo <strong>di</strong>Canossa approvato con D. G.R. del 12/03/1985 tuttora vigente.IAImplicitamente accolta, in quanto nella tav. P4 la Dichiarazione del 1985 è richiamatanella tabella e, ritenendo prossima la conclusione del proce<strong>di</strong>mento della nuovaDichiarazione d'interesse, la doppia rappresentazione andrebbe solo a scapito dellachiarezza dell'elaborato, tenuto conto che il vincolo del 1985 è comunque vigente.365 5 5888 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCanossa - San Polod'EnzaSi chiede che nella tav. P5a N. 218 NO:• sia uniformata la tutela dell'art. 45 "zone <strong>di</strong> tutela agronaturalistica"a tutta l'area SIC;• i livelli <strong>di</strong> tutela 1 e 2 della "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevoleinteresse pubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong>Canossa, nei Comuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza" siano sottopostiall'art. 44 "zone <strong>di</strong> tutela naturalistica".RRespinta in quanto le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato e sono in contrasto con i criteri metodologici utilizzati.In considerazione delle analisi e valutazioni paesaggistiche svolte ed ampiamentedocumentate nell'Allegato QC5, Appen<strong>di</strong>ce A3, sono state riviste le tutele paesistiche <strong>di</strong>Piano in base ai reali valori e caratterizzazioni paesaggistiche, nonché criticità edelementi <strong>di</strong> vulnerabilità rilevati, secondo i criteri e la metodologia descritti nel capitolo5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano, che qui si intende integralmente richiamato. In sintesi, peraccertare il tipo <strong>di</strong> tutela paesistica e la sua delimitazione è stata svolta una valutazioneintegrata tra livello <strong>di</strong> tutela/finalità dello specifico strumento e valenza paesaggisticaemersa d<strong>alle</strong> analisi del quadro conoscitivo. Attraverso tale valutazione in qualche casosi è verificata l'opportunità <strong>di</strong> sostituire il tipo <strong>di</strong> tutela del PTCP 1999 con altra piùconsona ai reali valori paesaggistici, in altri <strong>di</strong> estendere o ridelimitare tutele vigenti. Vada sé che, <strong>di</strong> norma, la delimitazione delle zone <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> Piano non coincide colperimetro dei <strong>di</strong>versi strumenti <strong>di</strong> tutela (come Beni paesaggistici o siti Rete Natura2000), apposti con finalità ed in momenti <strong>di</strong>fferenti che spesso interessano ampieporzioni <strong>di</strong> territorio paesaggisticamente non omogenee, bensì si è teso ad attestareciascuna eventuale nuova delimitazione su elementi territoriali, tenendo in debito conto lereali caratterizzazioni paesaggistiche, il grado <strong>di</strong> antropizzazione, nonché l'intorno deiterritori sottoposti <strong>alle</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> tali strumenti.Nel caso specifico è stata apposta su una vasta area compresa tra Grassano-Rossena-Canossa una "zona <strong>di</strong> tutela agronaturalistica", in sostituzione <strong>di</strong> una "zona <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale" del PTCP 1999 che identifica, insieme a tre ampie"zone <strong>di</strong> tutela naturalistica", la parte <strong>di</strong> maggior interesse paesaggistico sia del SIC chedella "Proposta <strong>di</strong> rilevante interesse pubblico". Inoltre, è stata ampliata la "zona <strong>di</strong> tutelanaturalistica" relativa alla rupe <strong>di</strong> Compotrera che, così mo<strong>di</strong>ficata, comprende sia l'areainteressata dall'omonimo "elemento del patrimonio geologico" censito dalla Regione, siail previsto ampliamento della Riserva naturale regionale. Per la rimanente area, nonchéper le aree contermini, si è confermata la tutela del PTCP 1999 <strong>di</strong> "zone <strong>di</strong> particolareinteresse paesaggistico ambientale". Quin<strong>di</strong>, per l'area attinente il SIC, interessata d<strong>alle</strong>mo<strong>di</strong>fiche sopra menzionate, risulta fuori luogo una tutela estensiva come "zone <strong>di</strong> tutelaagronaturalistica", in quanto la <strong>di</strong>fferenziazione delle zone <strong>di</strong> tutela (tra artt. 42, 44 e 45)è stata attentamente valutata in base a valori, caratterizzazione e vulnerabilità delpaesaggio.Infine, per quanto riguarda l'assunzione dei livelli <strong>di</strong> tutela previsti nella "Proposta <strong>di</strong><strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico", si rileva che, <strong>di</strong> nuovo, l'osservanteconfonde le competenze <strong>di</strong> due strumenti <strong>di</strong> tutela che operano su "livelli" <strong>di</strong>stinti (cfr.chiarimenti espressi nella controdeduzione al precedente sub. 1).366 1 5889 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAmo<strong>di</strong>fiche normative(prescrizioni)Norme <strong>di</strong> Attuazione Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone <strong>di</strong> introdurre un abaco cromatico obbligatorio deicromatismi ammissibili inerenti opere e manufatti industriali ricadentiall'interno delle aree normate ai sensi degli artt. 42-45.Nell'ambito della Normativa della Variante Generale al PTCP occorrepre<strong>di</strong>sporre precisi <strong>di</strong>sposti che specifichino i criteri e modalità <strong>di</strong>attuazione dei fabbricati e delle aree industriali ricomprese all'internodelle aree normate ai sensi degli artt. 42 e 45. In particolare deveessere evitato l'uso <strong>di</strong> tipologie, colori, cromatismi e materiali chehanno carattere <strong>di</strong> palese estraneità e incongruità con il linguaggioidentitario del contesto paesistico-territoriale entro il quale ricadono.NPNon pertinente.Si rinvia alla controdeduzione all'osservazione Prot. 5834/2009, pur evidenziando che i"fabbricati ed aree industriali" <strong>di</strong>sciplinati ai sensi degli artt. 42 e 45 sono una casisticaestremamente ridotta, essendo sostanzialmente tutele riferite al territorio rurale, nonchéprincipale obiettivo <strong>di</strong> qualità paesaggistica del PTCP per gli eventuali inse<strong>di</strong>amentisparsi è la loro delocalizzazione in territorio urbanizzato.martedì 15 giugno 2010 Pagina 191 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione367 1 5890 AMICI DELLATERRA-ENPA-ILGABBIANO-LIPU REGGIOEMILIA-LIPUVAL D'ENZA-PRO NATURAREGGIO EMILIA-QUINTO COLLE-UNIVERSITA'VERDE-WWFREGGIO EMILIAintegrazionetutele/vincoliNorme <strong>di</strong> Attuazione -Allegato 12Sistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioSi propone che le linee guida <strong>di</strong> cui all'Allegato NA 12, integrateintroducendo un "abaco <strong>di</strong> riferimento per la regolamentazione deifabbricati riconducibili all'e<strong>di</strong>lizia residenziale produttiva <strong>di</strong> tipoartigianale o industriale" ricadenti nelle "Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale", <strong>di</strong> cui all'art. 42, assumano una valenzaobbligatoria.Gli osservanti evidenziano che la normativa <strong>di</strong> cui all'art. 42 senza lavalenza prescrittiva dell'Allegato NA 12, integrato come in<strong>di</strong>catosopra, sia inefficace. In merito, invece, all'Allegato NA 12,sottolineano quanto le linee guida si limitino alla sola considerazionedegli e<strong>di</strong>fici rurali, nonché la "grave mancanza" <strong>di</strong> riferimenti precisiriguardanti i cromatismi.NPNon pertinente.Si rinvia alla controdeduzione all'oss. 313/1 prot. 5834.368 1 5938 PROVINCIA DI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -MODENA tavole programmatiche Tavola P3aRete ferroviaria e TPLSono con<strong>di</strong>visibili ed in gran parte comuni le strategie generali ealcune scelte <strong>di</strong> fondo della Variante Generale della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><strong>Reggio</strong> Emilia, tra le quali si sottolineano la promozione <strong>di</strong> unmodello <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> qualità e durevole, la definizione <strong>di</strong> un limite alconsumo <strong>di</strong> nuovo territorio ai fini e<strong>di</strong>ficatori, la selezione <strong>di</strong> compartiproduttivi <strong>di</strong> valenza provinciale, il potenziamento del trasportopubblico locale e ferroviario, la tutela e valorizzazione del paesaggio,la sicurezza del territorio, le politiche <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia sociale.Si osserva che la Variante generale al PTCP non prevede il tracciatodella bretella ferroviaria <strong>di</strong> collegamento tra lo scalo merci <strong>di</strong>Marzaglia-MO (in avanzato stato <strong>di</strong> realizzazione) e quello <strong>di</strong>Dinazzano- RE che gli accor<strong>di</strong> interpartimentali sottoscrittiformalmente da entrambe le Province in occasione dellaprogrammazione dei lavori prevedevano nel territorio reggiano.Si propone <strong>di</strong> inserire il suddetto tracciato ferroviario sul territorioreggiano come previsto dal Piano Regionale Integrato dei Trasporti.IAImplicitamente accolta.Si fa presente che la tav. P3a riporta l'in<strong>di</strong>cazione ideogrammatica <strong>di</strong> tale previsione,tuttavia il PTCP non definisce un preciso corridoio ne tracciato, ancorché <strong>di</strong> massima,demandando tale funzione ad apposito stu<strong>di</strong>o. La localizzazione dell'opera avverràtuttavia con la procedura dell'accordo <strong>di</strong> programma <strong>di</strong> cui all'art. 40 L.R. 20/00.369 1 5942 PARMIGIANI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -OMARtavole programmatiche Tavola P3aSistema inse<strong>di</strong>ativo - altroSi richiede la trasformazione dei terreni in parte già destinati ad usoproduttivo <strong>di</strong> proprietà dei richiedenti in Area EcologicamenteAttrezzata, anche in ragione della <strong>di</strong>sponibilità dei richiedenti a<strong>di</strong>nse<strong>di</strong>are una centrale a biomassa <strong>di</strong> potenzialità pari ad 1 MW(l'azienda produce un'ampia quantità <strong>di</strong> cippato) a servizio delcomparto.In subor<strong>di</strong>ne si richiede <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare "un ambito specializzato perattività produttive <strong>di</strong> rilievo comunale" e <strong>di</strong> definire <strong>di</strong>rettiva al fine <strong>di</strong>assunzione della stessa nel PSC del comune <strong>di</strong> Poviglio.NPNon pertinente.Si ricorda che ai sensi della L.R. 20/2000 le richieste prodotte sono relative acompetenze <strong>di</strong> livello comunale e, per quanto attiene alla richiesta in subor<strong>di</strong>ne, dellapianificazione comunale.370 1 5951 BACCHI SPA mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -tavole programmatiche Tavola P3aPoli funzionaliBorettoAl fine <strong>di</strong> poter attuare le previsioni <strong>di</strong> PTCP in merito allarealizzazione del Polo funzionale Porto Fluviale me<strong>di</strong>o - padano (art.13 NA) si ritiene necessario coinvolgere anche le circostanti areeprivate già attrezzate e si chiede <strong>di</strong> ricomprendere le aree inproprietà nell'ambito <strong>di</strong> detto Porto, osservando che si ritiene nonostativo l'inserimento il fascia A (del PAI) in quanto l'area non puòche essere a<strong>di</strong>acente al corso d'acqua. (<strong>alle</strong>ga cartografia).Creare una normativa urbanistica specifica per il Porto fluviale, darecepire con il futuro Piano Strutturale Comunale.PAParzialmente accolta.Si vedano le controdeduzioni all'oss. 152/1 prot. 4902.martedì 15 giugno 2010 Pagina 192 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione371 1 5955 SCHIEPPATI mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -CESARE E tavole programmatiche Tavola P3aALTRIRete Viaria<strong>Reggio</strong> nell'Emilia -Albinea - QuattroCastellaSi propone:1. lo stralcio dei tracciati in variante alla SS 63, riva Crostolo, traPuianello e Rivalta dalla tavola P3a in sede <strong>di</strong> approvazione del piano;2. <strong>di</strong> ricomprendere la fascia <strong>di</strong> territorio in riva sinistra del Crostolotra Puianello e Rivalta nei "corridoi ecologici fluviali primari" <strong>di</strong> cuiall'articolo 5 comma 2 lett. D1 delle NA del PTCP e conseguentein<strong>di</strong>viduazione nella Tavola P2;3. <strong>di</strong> ricomprendere la fascia <strong>di</strong> territorio in riva sinistra del Crostolotra Puianello e Rivalta nelle "zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali <strong>di</strong>laghi bacini e corsi d'acqua" <strong>di</strong> cui all'articolo 40 NA del PTCP;4. <strong>di</strong> ricomprendere il sito archeologico collocato tra la spondasinistra del Crostolo e la collina "Le Forche", in quanto riconducibilea "zona <strong>di</strong> interesse archeologico" <strong>di</strong> cui all'art.142 comma 1 lett.mdel D.lgs 42/2004, sia inserito nell'elenco delle risorse storiche earcheologiche e linee guida (Allegato 7 <strong>alle</strong> NA) e nella "schedaturazone ed elementi <strong>di</strong> interesse storico archeologico (Allegato 4 al QC);5. <strong>di</strong> assumere le iniziative elencate al paragrafo 3 della presenteosservazione.RRespinta.Non si con<strong>di</strong>vide la richiesta <strong>di</strong> stralcio delle varianti alla SS 63 citate, in quanto le dueipotesi previste dal PTCP (variante Forche <strong>di</strong> Puianello e variante alla SS63 <strong>Reggio</strong>Emilia, Albinea, Quattro Castella) sono tracciati che appartengono a ranghi funzionali<strong>di</strong>versi. La prima rappresenta un by-pass locale che serve a decongestionare in tempirapi<strong>di</strong> e a costi contenuti l’attuale 63, mentre la seconda che avrà tempi e costi <strong>di</strong>realizzazione più significativi, rappresenta la soluzione strutturale del sistemacomplessivo.La proposta del punto 2 , <strong>di</strong> ricomprendere il territorio in sinistra Crostolo fra Puianello eRivalta in un Corridoio ecologico fluviale primario è implicitamente accolta in quanto lo ègià, come rappresentato in Tav. P2-centro.Va inoltre segnalato che nel progetto <strong>di</strong> rete ecologica provinciale (cfr. punto 8dell’Allegato 3 NA) le nuove infrastrutture <strong>di</strong> trasporto possono <strong>di</strong>ventare occasione perinterventi compensativi a carattere naturalistico, i quali costituiscano corridoi ecologicisecondari laterali con funzione ecologica, <strong>di</strong> mitigazione paesaggistica e <strong>di</strong> contenimentodelle emissioni da traffico.In merito al punto 3 dell'osservazione, in cui si propone la mo<strong>di</strong>fica del tipo <strong>di</strong> tutelapaesistica della fascia <strong>di</strong> territorio in riva sinistra del torrente Crostolo compresa traPuianello e Rivalta, si rammenta che le due <strong>di</strong>stinte zone <strong>di</strong> tutela, per la parte limitrofa alCrostolo "zone <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali <strong>di</strong> laghi, bacini e corsi d'acqua", art. 40, e"zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale" per la parte interessata daiterrazzi, erano già presenti nel PTCP 1999 e sono state confermate a seguito <strong>di</strong>articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong>Piano. Le motivazioni addotte non forniscono ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazionepaesaggistica rispetto a quanto già considerato nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato.Riguardo invece al punto 4 dell'osservazione, si rileva che il sito archeologico citato,relativo a resti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio rustico <strong>di</strong> età romana, è già inserito al N. 81 della "catalogazionezone ed elementi d'interesse storico-archeologico" contenuta nell'Allegato NA7 e rientratra i siti da approfon<strong>di</strong>re alla scala comunale (art. 47, comma 5, lett. B), sui quali siapplica la norma transitoria (art. 47, comma 6, lett. A). Inoltre, il sito è statorecentemente oggetto <strong>di</strong> un'indagine archeologica estensiva, eseguita con la <strong>di</strong>rezionescientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici, che ha evidenziato il cattivostato <strong>di</strong> conservazione delle strutture, poste poco al <strong>di</strong> sotto della coltre erbosa,seriamente compromesse d<strong>alle</strong> attività agricole. Pertanto, si conferma la congruità dellascelta <strong>di</strong> tutela effettuata nel Piano adottato, sulla base dei criteri esplicitati nel paragrafo5.2.9 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Si coglie l'occasione per ricordare che le elaborazioni delPiano adottato relative a "zone ed elementi d'interesse storico-archeologico" sono statesvolte in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici e sono statecon<strong>di</strong>vise dal "Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo" <strong>di</strong> cui all'art. 4 dell'"Accordo perl'aggiornamento della componente paesaggistica del PTCP", sottoscritto il 3 ottobre2007 (tra <strong>Provincia</strong>, Regione Emilia-Romagna, Direzione Regionale per i Beni Culturali ePaesaggistici dell'Emilia-Romagna, Soprintendenza per i Beni Architettonici e ilPaesaggio, Soprintendenza per i Beni Archeologici ed ANCI - <strong>Reggio</strong> Emilia), che nellaseduta del 29/09/2008 ha verificato e validato i contenuti degli elaborati, poi adottati conDelibera C. P. del 06/11/2008.Per quanto attiene l'inserimento del sito tra le "zone d'interesse archeologico" tutelateper legge ai sensi dell'art. 142 del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio (CBC), sirammenta che tali zone non riguardano tutti i siti archeologici noti, bensì le aree giàriconosciute come "beni culturali" ai sensi della Parte seconda del CBC. Questa tutela ilbene archeologico in sé, mentre il riconoscimento tra i "beni paesaggistici", <strong>di</strong> cui allaParte terza del CBC, tutela il bene archeologico in relazione al contesto paesaggistico incui è inserito. Si sottolinea comunque che la proposta degli osservanti non tiene inconto il fatto che il sito in oggetto è già tutelato all'interno del "bene paesaggistico"riconosciuto col DM 01/08/1985 "Dichiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico delsistema Crostolo-Rivalta".Infine rispetto al punto 5, si evidenzia che la <strong>Provincia</strong> è in fase <strong>di</strong> appalto delle opere <strong>di</strong>trasformazione a rotatoria dell’attuale incrocio semaforico <strong>di</strong> Puianello, opera finanziatacon risorse proprie (<strong>Provincia</strong> e Comune) previo assenso progettuale <strong>di</strong> Anas spa.Sono con<strong>di</strong>visibili le richieste avanzate <strong>di</strong> flui<strong>di</strong>ficazione degli innesti tra SS63 ed SP21in particolare per i veicoli provenienti da est e <strong>di</strong>retti a nord e per quelli provenienti danord e <strong>di</strong>retti ad ovest.Tali necessità sono già state affrontate dl progetto <strong>di</strong> rotatorie in fase <strong>di</strong> appalto delleopere.Si evidenzia altresì che gli interventi <strong>di</strong> potenziamento in sede, razionalizzazioneplanovolumetrica, anche con rettifiche o limitate mo<strong>di</strong>fiche dei tracciati esistenti sonosempre ammesse nel rispetto dei vincoli e tutele <strong>di</strong> cui alla Parte Seconda delle Normemartedì 15 giugno 2010 Pagina 193 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzionedel PTCP (art. 29 comma 8).Pertanto gli interventi <strong>di</strong> rettifica citati possono essere realizzati anche qualora nonspecificatamente previsti dal PTCP. Gli ulteriori interventi segnalati nell’imme<strong>di</strong>ato nonattengono <strong>alle</strong> competenze del PTCP. Infine relativamente agli interventi <strong>di</strong> realizzazionenell’arco temporale <strong>di</strong> breve-me<strong>di</strong>o periodo, si evidenzia che la definizione <strong>di</strong> stralcifunzionale della variante alla SS63 e suo innesto sulla Pedemontana, come riportatonella tav.P3a del PTCP, non attiene a questa fase pianificatoria ove l’opera deve essereprevista nella sua completezza funzionale.372 1 6052 CAPOGRUPPOUDC MARINORUGGERIintegrazioni/mo<strong>di</strong>ficheRPRelazione Generale RP Rete ViariaSi chiede <strong>di</strong> inserire nel PTCP, quali ipotesi allo stu<strong>di</strong>o, interventifinalizzati al miglioramento dei tempi <strong>di</strong> percorrenza e le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sicurezza dei tre assi viari nord-sud <strong>di</strong> collegamento tra la montagnae la pianura (asse Enza, asse Secchia <strong>di</strong> cui valutare ilprolungamento ed asse centrale).IAImplicitamente accolta.Si fa presente che il piano già contempla i temi sollevati (rif. Scheda ambito <strong>di</strong>paesaggio n. 7 La Montanga - Allegato 1 alla Norme), nonché interventi <strong>di</strong>potenziamento in sede, razionalizzazione ai fini della sicurezza dei tracciati, ecc. sonosempre ammessi ai sensi dell'art. 29 comma 8. Si rimanda a stu<strong>di</strong> progettuali la precisadefinizione degli interventi.373 1 5805 SOC.AGRICOLAVILLA SANDONNINOS.R.L. DISPALLETTITRIVELLIGIUSEPPE ESOC.AGRICOLASANT'ANTONIOS.R.L. E SOC.AGRICOLA SANVENCESLAO DISPALLETTITRIVELLIPIETROridelimitazioneridefinizionetutele/vincoliElaborati cartografici -Tavola P5aSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCasalgrandeSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini delle “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale” escludendo l'area ad ovest della strutturainse<strong>di</strong>ativa territoriale storica <strong>di</strong> villa Sp<strong>alle</strong>tti, al fine <strong>di</strong> renderepossibile lo sviluppo <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> valorizzazione della TenutaSp<strong>alle</strong>tti che preveda lo spostamento degli e<strong>di</strong>fici incongrui fuoridalla zona storica e in posizione <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sturbo alla tutela delpaesaggio storico-ambientale.RRespinta.La proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica per la maggior parte giàpresente nel PTCP 1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazionipaesaggistiche descritte nel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano. Le proposte <strong>di</strong> nuovetutele rispetto al PTCP 1999 sono state inoltre attentamente valutate con i Comuniinteressati prima dell'adozione del Piano. Le motivazioni addotte non forniscono ulteriorielementi <strong>di</strong> valutazione paesaggistica rispetto a quanto già considerato per la valutazionedell'interesse paesaggistico-ambientale dell'area nell'ambito dell'elaborazione del Pianoadottato. Si precisa inoltre che villa Sp<strong>alle</strong>tti è compresa tra le “strutture inse<strong>di</strong>ativeterritoriali storiche non urbane” <strong>di</strong> cui all’art. 50 della NA. Tale articolo, come mo<strong>di</strong>ficato aseguito dell’osservazione d’ufficio prot. 82468 sub 18, introduce la possibilità per iComuni <strong>di</strong> prevedere negli strumenti urbanistici progetti <strong>di</strong> valorizzazione complessivaper funzioni legate alla fruizione dei luoghi con finalità escursionistiche, ricreative ericettive, nell’ambito dei quali ammettere anche interventi <strong>di</strong> recupero e/o trasferimentodei volumi incongrui, nonché interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione per funzioni connesse allavalorizzazione delle strutture. Si vedano nel merito l’osservazione d’ufficio prot. 82468sub 18 ed il comma 6 dell’art. 50 delle NA.374 1 5934 LUCIAintegrazioneAllegato 5 QC -FONTANILI tutele/vincoliAppen<strong>di</strong>ce A3Beni PaesaggisticiSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong>:- ampliare il perimetro della "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevoleinteresse pubblico dell'area a elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong>Canossa, nei Comuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza"- approfon<strong>di</strong>re i contenuti della scheda 3 dell’<strong>alle</strong>gato 5 al QC relativaall’area <strong>di</strong> Canossa in particolare per quanto riguarda valori e criticità.NPNon pertinente, in quanto i provve<strong>di</strong>menti amministrativi relativi <strong>alle</strong> "Dichiarazioni <strong>di</strong>notevole interesse pubblico" <strong>di</strong> cui al Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio (CBC),parte terza, non sono competenza del PTCP, bensì la procedura è stabilita dallo stessoCBC. Al riguardo si veda l'art. 140, 2° comma, del CBC.In merito alla specifica "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico dell'areaa elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, nei Comuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza" sievidenzia che, a seguito della pubblicazione della Proposta della Commissioneprovinciale per le bellezze naturali, avvenuta il 28 febbraio 2007, il proce<strong>di</strong>mento fa oracapo alla Regione.Si coglie, inoltre, l'occasione per ricordare che dall'esame delle <strong>osservazioni</strong> pervenute aseguito della sopra citata pubblicazione, il Servizio regionale competente ha rilevato lanecessità <strong>di</strong> procedere ad ulteriori approfon<strong>di</strong>menti e verifiche della proposta <strong>di</strong>aggiornamento <strong>di</strong> vincolo e, con D. GR 1894/2007 del 03/12/2007, la Regione haprorogato il termine per l'istruttoria.Si precisa infine che l’obiettivo <strong>di</strong> ciascuna scheda, che va letta nel suo insieme graficodescrittivo,è <strong>di</strong> portare a sintesi le <strong>di</strong>verse informazioni settoriali raccolte e <strong>di</strong>interpretarle in funzione progettuale. Per formulare una sintesi interpretativa ènecessario selezionare le informazioni e, pertanto, per eventuali approfon<strong>di</strong>menti tematicisi rimanda <strong>alle</strong> “principali fonti consultate” <strong>di</strong> cui all’appen<strong>di</strong>ce A3 al QC5. In tal sensovanno interpretate tutte le parti della scheda, ossia come sintesi non esaustive, mavalutative. Si vedano nel merito le note <strong>di</strong> lettura dell’Appen<strong>di</strong>ce A3 e la Relazioneall’<strong>alle</strong>gato QC5.374 2 5934 LUCIAintegrazioneNorme <strong>di</strong> Attuazione -FONTANILI tutele/vincoliAllegato 2Beni PaesaggisticiSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> rivedere e approfon<strong>di</strong>re i contenuti delle analisieffettuate sull’area <strong>di</strong> Canossa in particolare per quanto riguardavalori e criticità.NPNon pertinente. L’obiettivo <strong>di</strong> ciascuna scheda, che va letta nel suo insieme graficodescrittivo,è <strong>di</strong> portare a sintesi le <strong>di</strong>verse informazioni settoriali raccolte e <strong>di</strong>interpretarle in funzione progettuale. Per formulare una sintesi interpretativa ènecessario selezionare le informazioni e, pertanto, per eventuali approfon<strong>di</strong>menti tematicisi rimanda <strong>alle</strong> “principali fonti consultate” <strong>di</strong> cui all’appen<strong>di</strong>ce A3 al QC5. In tal sensovanno interpretate tutte le parti della scheda, ossia come sintesi non esaustive, mavalutative. Si vedano nel merito le note <strong>di</strong> lettura dell’Appen<strong>di</strong>ce A3 e la Relazioneall’<strong>alle</strong>gato QC5.martedì 15 giugno 2010 Pagina 194 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione374 3 5934 LUCIAintegrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Norme <strong>di</strong> Attuazione -FONTANILI QCAllegato 7Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoCanossaSi propone <strong>di</strong> integrare la catalogazione dei centri e nuclei storici <strong>di</strong>cui all’<strong>alle</strong>gato 7.2 delle NA inserendo anche Riverzana e rivedere ilsistema delle relazioni del castello <strong>di</strong> Canossa. Si propone inoltre <strong>di</strong>integrare la catalogazione delle strutture inse<strong>di</strong>ative storiche <strong>di</strong> cuiall’<strong>alle</strong>gato 7.3 delle NA inserendo anche altre strutture quali adesempio il Molino del Fontanile.RRespinta in quanto le proposte denotano una incompleta ed inesatta interpretazionedelle <strong>di</strong>sposizioni del Piano adottato riguardo a "centri e nuclei storici" e a “struttureinse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane”, <strong>di</strong>sposizioni che specificano e precisano,come è competenza del PTCP, la pianificazione paesaggistica a scala territoriale, incoerenza con il PTPR (art. 22) e la LR 20/2000 (art. A-7, A-8, A-9).In merito all'aggiornamento dell'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> "centri e nuclei storici" e delle “struttureinse<strong>di</strong>ative territoriali storiche non urbane” si rimanda al paragrafo 5.2.9 della Relazione<strong>di</strong> Piano (in particolare, pagg. 123-125 e 129-133), che qui si intende richiamato. Siricorda infine che, ai sensi degli artt. 49 e 50 delle NA, i Comuni, in sede <strong>di</strong> formazionedegli strumenti urbanistici, recepiscono e integrano le in<strong>di</strong>viduazioni effettuate alla scalaprovinciale sulla base <strong>di</strong> specifiche indagini e valutazioni.374 4 5934 LUCIAintegrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Allegato 3 QC - TavolaFONTANILI QC1Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoSan Polo d'EnzaSi propone <strong>di</strong> integrare le informazioni contenute nella tavola <strong>di</strong>“Interpretazione strutturale del sistema storico” segnalando anche lachiesa del vecchio cimitero <strong>di</strong> Grassano e in<strong>di</strong>viduando GrassanoBasso non come “comune rurale” ma come “e<strong>di</strong>fici rurali isolati”.NPNon pertinente.La Tavola <strong>di</strong> “Interpretazione strutturale del sistema storico” del QC fornisce una letturae interpretazione, a scala provinciale, del sistema storico con l’obiettivo <strong>di</strong> fornire unostrumento <strong>di</strong> conoscenza in grado <strong>di</strong> contribuire alla costruzione del PTCP e non hacarattere prescrittivo. In tal senso vanno interpretate tutte le informazioni contenute nellatavola, ossia come sintesi non esaustive, coerenti con la scala dello strumento <strong>di</strong>pianificazione territoriale, ma valutative. Si veda nel merito la Relazione all’<strong>alle</strong>gato QC3.374 5 5934 LUCIAintegrazioni/mo<strong>di</strong>fiche Tavole <strong>di</strong> sintesi - 17 eFONTANILI QC18Sistema inse<strong>di</strong>ativo storicoarcheologicoCanossaSi propone <strong>di</strong> integrare le informazioni contenute nella tavola <strong>di</strong>“Sistema paesistico-ambientale, inquadramento strutturale”segnalando anche la chiesa del vecchio cimitero <strong>di</strong> Grassano ein<strong>di</strong>viduando come “Centri e nuclei” storici Riverzana, Votigno e ilmolino del Fontanile.Si propone inoltre <strong>di</strong> integrare le informazioni contenute nella tavola“Situazioni ed elementi <strong>di</strong> valore” in<strong>di</strong>viduando i laghi <strong>di</strong> Riverzana eampliando verso est il contesto <strong>di</strong> valore <strong>di</strong> Canossa e Rossenaricomprendendo anche il monte Albano.NPNon pertinente.Le Tavole 16-17-18-19 del Quadro Conoscitivo sono tavole <strong>di</strong> sintesi elaborate ad esitodella fase conoscitiva riguardante il sistema paesistico-ambientale ed il sistemainse<strong>di</strong>ativo-infrastrutturale con l’intento <strong>di</strong> proporre l’elaborazione <strong>di</strong> un’interpretazionestrutturale integrata, ossia la messa a sistema delle interpretazioni strutturali settoriali(ciò vale segnatamente per la componente paesistico-ambientale). In tal senso vannointerpretate tutte le informazioni contenute nella tavola, ossia come sintesi nonesaustive, coerenti con la scala dello strumento <strong>di</strong> pianificazione territoriale, mavalutative. Si veda nel merito la Relazione Generale al QC (in particolare il Capitolo 19).374 6 5934 LUCIAridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -FONTANILITavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCanossaSi propone <strong>di</strong> tutelare ai sensi dell’art. 41 “Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi,bacini e corsi d’acqua” i due laghi a sud dell’abitato <strong>di</strong> Riverzana.RRespinta.Per l’in<strong>di</strong>viduazione dei laghi ci si è attenuti <strong>alle</strong> definizioni e ai criteri riportati nellaRelazione dell’Allegato QC5 (pag. 8) che si intende qui richiamata, definizioni e criteri incui non rientrano i laghi oggetto dell’osservazione.374 7 5934 LUCIAintegrazioneElaborati cartografici -FONTANILI tutele/vincoliTavola P4Beni PaesaggisticiCanossaSi propone <strong>di</strong> inserire in tavola P4 i due laghi a sud dell’abitato <strong>di</strong>Riverzana attualmente non rappresentati in cartografia.RRespinta, in quanto le proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica della tavola P4 sono in contrasto con i criterid'in<strong>di</strong>viduazione dei beni tutelati ope legis assunti dalla pianificazione paesaggisticaprovinciale e regionale ed ulteriormente specificati dal "Gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento econtrollo" <strong>di</strong> cui all'art. 4 dell'"Accordo per l'aggiornamento della componentepaesaggistica del PTCP", sottoscritto il 3 ottobre 2007 tra <strong>Provincia</strong>, Regione Emilia-Romagna, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna,Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio, Soprintendenza per i BeniArcheologici ed ANCI - <strong>Reggio</strong> Emilia.Si rammenta che tutte le elaborazioni relative all'in<strong>di</strong>viduazione dei Beni paesaggistici, equin<strong>di</strong> anche dei "laghi" tutelati ope legis, nonché la definizione delle aree tutelate perlegge contenute nell'Allegato QC5, sono state con<strong>di</strong>vise dal citato "Gruppo <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento e controllo" che nella seduta del 29/09/2008 ha verificato e validato icontenuti degli elaborati adottati con Delibera CP. del 06/11/2008.374 8 5934 LUCIAFONTANILIintegrazioni/mo<strong>di</strong>ficheQCTavole <strong>di</strong> sintesi Sistema inse<strong>di</strong>ativo - altro CanossaSi evidenziano ulteriori carenze negli elaborati <strong>di</strong> QuadroConoscitivo, in particolare nelle tavole relative al sistemainfrastrutturale e inse<strong>di</strong>ativo (Tavv. 13-16) e ai fattori <strong>di</strong> pressione daattività antropica (Tav. 3 Allegato 15QC) e si propone <strong>di</strong> integrare leinformazioni in essi contenute con riferimento agli ambiti <strong>di</strong>Grassano, Riverzana e Molino del Fontanile.NPNon pertinente.Il Quadro Conoscitivo è per definizione <strong>di</strong> tipo evolutivo. Esso è posto a fondamentodell’attività <strong>di</strong> pianificazione e provvede alla organica rappresentazione e valutazionedello stato del territorio e dei processi evolutivi che lo caratterizzano. Il PTCP haelaborato il Quadro Conoscitivo in coerenza con la pianificazione regionale utilizzando leinformazioni <strong>di</strong>sponibili alla data <strong>di</strong> redazione.In particolare le Tavole <strong>di</strong> sintesi del Quadro Conoscitivo sono state elaborate ad esitodella fase conoscitiva riguardante il sistema paesistico-ambientale ed il sistemainse<strong>di</strong>ativo-infrastrutturale con l’intento <strong>di</strong> proporre l’elaborazione <strong>di</strong> un’interpretazionestrutturale integrata, ossia la messa a sistema delle interpretazioni strutturali settoriali .In tal senso vanno interpretate tutte le informazioni contenute nelle tavole, ossia comesintesi non esaustive, coerenti con la scala dello strumento <strong>di</strong> pianificazione territoriale,ma valutative. Si veda nel merito la Relazione Generale al QC (in particolare il Capitolo19).martedì 15 giugno 2010 Pagina 195 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione374 9 5934 LUCIAridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -FONTANILITavola P5btutele/vincoliBoschiSan Polo d'EnzaSi segnala che a Grassano Basso è stato segnalato tra le piantemeritevoli <strong>di</strong> tutela una pianta non più esistente in luogo <strong>di</strong> un gelsoantico a v<strong>alle</strong> <strong>di</strong> Grassano Basso. Si propone <strong>di</strong> correggere lasegnalazione.RRespinta.Gli elaborati <strong>di</strong> piano inerenti il sistema forestale boschivo sono frutto <strong>di</strong> un rilievosistematico dello stato dei luoghi all’epoca della sua redazione (2005), in parteaggiornando dati derivanti dal rilievo del 1995, regolarmente collaudato in applicazionedelle vigenti leggi e delle norme metodologiche regionali. L’osservazione si consideranon accoglibile in quanto il piano non può tenere conto delle situazioni puntualiverificatesi nel tempo a vario titolo, le quali possono anche essere frutto <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mentisuccessivi al rilievo.In quanto all’istituzione <strong>di</strong> tutela specifica su esemplari arborei ritenuti meritevoli, occorreattivare le procedure previste dalla legge regionale n. 2/’77.375 1 6215 RESIDENZA ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -DUCALE S.A.S.Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini delle “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale” escludendo l'area a<strong>di</strong>acente alla stradaposta nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze dell’abitato <strong>di</strong> Ca’ Barcaiuoli in mododa rendere possibile la realizzazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> interessepubblico e privato.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 5/1 prot.286376 1 6219 RITA ROSSI integrazioneAllegato 5 QC -tutele/vincoliAppen<strong>di</strong>ce A3Beni PaesaggisticiSan Polo d'EnzaIn merito alla "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, neiComuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza" <strong>di</strong> cui alla scheda 3 si rilevache le antenne ripetitore ra<strong>di</strong>o e la centralina Telecom <strong>di</strong> via Fontanilinon sono state in<strong>di</strong>cate come elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo o <strong>di</strong> forte impatto ese ne richiede lo spostamento a causa del rumore emesso.NPNon pertinente.L’obiettivo <strong>di</strong> ciascuna scheda, che va letta nel suo insieme grafico-descrittivo, è <strong>di</strong>portare a sintesi le <strong>di</strong>verse informazioni settoriali raccolte e <strong>di</strong> interpretarle in funzioneprogettuale. Per formulare una sintesi interpretativa è necessario selezionare leinformazioni e, pertanto, per eventuali approfon<strong>di</strong>menti tematici si rimanda <strong>alle</strong> “principalifonti consultate”. In tal senso vanno interpretate tutte le parti della scheda, descrittive,grafiche e fotografiche, ossia come sintesi non esaustive, ma valutative. Si vedano nelmerito le note <strong>di</strong> lettura dell’Appen<strong>di</strong>ce A3 e la Relazione all’Allegato QC5.Si precisa inoltre che la regolamentazione delle installazioni <strong>di</strong> stazioni ra<strong>di</strong>o base non ècompetenza del PTCP. Si rimanda pertanto alla apposita normativa <strong>di</strong> settore.376 2 6219 RITA ROSSI integrazioneNorme <strong>di</strong> Attuazione -tutele/vincoliAllegato 2Beni PaesaggisticiSan Polo d'EnzaIn merito alla "Proposta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interessepubblico dell'area ad elevato pregio paesaggistico <strong>di</strong> Canossa, neiComuni <strong>di</strong> Canossa e S. Polo d'Enza" <strong>di</strong> cui alla scheda 3 sirichiedono spiegazioni sulla segnalazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici residenziali privi<strong>di</strong> coerenza tipo-morfologica solo nell’area <strong>di</strong> Grassano e Rossena enon sull’intera area del vincolo.IAImplicitamente accolta.Si precisa che, nella tavola <strong>di</strong> Sintesi interpretativa del paesaggio contenutanell’Appen<strong>di</strong>ce A3 al QC5, l’e<strong>di</strong>ficato residenziale privo <strong>di</strong> coerenze tipo-morfologiche èrappresentato come e<strong>di</strong>ficato incongruo/degradato. Sulla base delle analisi condotte taleelemento <strong>di</strong> criticità è stato riscontrato su più parti <strong>di</strong> territorio, come evidenziato nellascheda dell’Appen<strong>di</strong>ce A3 e come in<strong>di</strong>cato anche nella scheda dei beni paesaggistici <strong>di</strong>cui all’Allegato 2 NA (pag. 9).377 1 6220 RITA ZANETTI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini delle “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale” escludendo l'area <strong>di</strong> proprietàdell’osservante, posta in prossimità dell’abitato <strong>di</strong> Casa Ravazzini giàurbanizzato, in modo da renderne possibile l’e<strong>di</strong>ficabilità.RRespinta.Si veda la controdeduzione all'oss. 4/1 prot. 84408378 1 6707 UNICAL S.P.A mo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Risorsa idricaCasalgrande Si chiede che venga dettagliata e standar<strong>di</strong>zzata la metodologia chequantifica i rispetti ai campi pozzi, in quanto il PAE del Comune <strong>di</strong>Casalgrande, in fase <strong>di</strong> adozione, definisce zone <strong>di</strong> tutela del campopozzi Ca' Galliani molto estese, che interessano <strong>di</strong>rettamente laprevisione del PAE e che ne pregiu<strong>di</strong>cano lo sfruttamento, senzaprevedere, peraltro, nessun indennizzo.NPNon pertinenteSi veda la controdeduzione all'oss. 288/26 prot. 5809378 2 6707 UNICAL S.P.A mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -tavole programmatiche Allegato 10BaciniCasalgrandeSi chiede, in un'ottica <strong>di</strong> concertazione della fattibilità tecnicoeconomicadel bacino con i soggetti coinvolti (compresi i proprietaried attuatori l’attività estrattiva), una migliore definizione dellecaratteristiche del bacino S04 "Cerreto" in località Salvaterra <strong>di</strong>Casalgrande, attraverso l’integrazione dell’Allegato 10 con specifichedettagliate che identifichino l’obiettivo sia in termini temporali che <strong>di</strong>realizzazione, ovvero che collochino l'intervento in un'ottica <strong>di</strong> solaproposta da con<strong>di</strong>videre preventivamente ad un tavolo con leamministrazioni e coi privati coinvolti.RRespintaSi veda la controdeduzione all'oss. 288/1 prot. 5809378 3 6707 UNICAL S.P.A mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Norme <strong>di</strong> Attuazione -tavole programmatiche Allegato 10BaciniCasalgrandeSi chiede <strong>di</strong> specificare se la realizzazione del bacino S04 "Cerreto"in località Salvaterra <strong>di</strong> Casalgrande sia assoggettato o meno <strong>alle</strong><strong>di</strong>sposizioni relative <strong>alle</strong> zone <strong>di</strong> tutela del campo pozzi Ca’ Galliani,che precludono l'esercizio dell'attività estrattiva.RRespintaSi veda la controdeduzione all'oss. 288/2 prot. 5809martedì 15 giugno 2010 Pagina 196 <strong>di</strong> 197


osservazionesubor<strong>di</strong>neprotocolloProponente TipologiaElaborato ArgomentoSintesi richiestecomuneProposta <strong>di</strong> controdeduzione378 4 6707 UNICAL S.P.A mo<strong>di</strong>fiche integrazioni Elaborati cartografici -tavole programmatiche Tavola P2Rete ecologica - aree protetteSIC/ZPSCastellarano -Casalgrande -RubieraSi chiede lo stralcio dalla Tav. P2 "Rete ecologicapolivalente"dell''"Area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionale del F.Secchia" o, in subor<strong>di</strong>ne, che la proposta stessa venga meglioarticolata in un contesto più esaustivo e meglio definito in tutti i suoipunti, in quanto la costituzione <strong>di</strong> un Parco Regionale ha un impattovincolante su numerose attività umane e produttive e sulle relativefiliere.NPNon pertinente.L'area <strong>di</strong> reperimento del Parco Regionale del F. Secchia, rappresentata nella tav. P2Rete ecologica polivalente sotto forma <strong>di</strong> areale non assume carattere <strong>di</strong> proposta <strong>di</strong>perimetrazione, ma sottende il medesimo areale <strong>di</strong> cui al "Rapporto provinciale per ilprimo Programma Triennale Regionale per le Aree Protette" approvato con Del.. C.P. n.150 del 13/12/2007. Si fa inoltre presente che l'Assemblea legislativa della RegioneEmilia Romagna, con deliberazione 22 luglio 2009, n. 243 ha approvato il Programmaper il Sistema regionale delle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000. Nella tav. P2,nonché nella relazione illustrativa ed in ogni altro elaborato <strong>di</strong> piano si è reso necessariomo<strong>di</strong>ficare tutti i riferimenti alla previsione del "parco regionale del Fiume Secchia" conla più generica categoria "area protetta del Fiume Secchia" in quanto il suddettoprogramma riporta per il territorio reggiano l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o perl'istituzione <strong>di</strong> "un'area protetta del Fiume Secchia", non specificando quin<strong>di</strong> la tipologia<strong>di</strong> istituto <strong>di</strong> tutela (se parco regionale, riserva o paesaggio protetto).La possibile perimetrazione dell'area protetta sarà, quin<strong>di</strong>, oggetto <strong>di</strong> successiviapprofon<strong>di</strong>menti, che terranno nella dovuta considerazione le problematiche legate allapresenza della risorsa estrattiva e degli impianti <strong>di</strong> trasformazione.379 1 7388 MOSCAGIURI ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -COSIMOTavola P5atutele/vincoliSistemi, zone ed elementistrutturanti la forma delterritorioCastellaranoSi propone <strong>di</strong> ridelimitare i confini delle “Zone <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico ambientale” escludendo l'area <strong>di</strong> proprietàdell’osservante, posta in prossimità del margine abitato <strong>di</strong> Ca’ De Fii,in modo da renderne possibile l’e<strong>di</strong>ficabilità.NPNon pertinente.Le proposta riguarda la ridelimitazione <strong>di</strong> una tutela paesistica già presente nel PTCP1999 e confermata a seguito <strong>di</strong> articolate analisi e valutazioni paesaggistiche descrittenel capitolo 5.2 della Relazione <strong>di</strong> Piano.Si rileva che, sulla base della documentazione <strong>alle</strong>gata, l'area <strong>di</strong> proprietà dell'osservantenon risulta interessata, se non in misura marginale, dalla tutela paesistica <strong>di</strong> cui all’art.42. Si rammenta che l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficabili e l'attribuzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatorinon sono <strong>di</strong> competenza del PTCP. Spetta al Comune, ai sensi dell’art. 2 comma 5 delPTCP, precisare in sede <strong>di</strong> pianificazione urbanistica le delimitazioni delle tutele previstedal presente piano.380 1 7390 BACCHI SPA mo<strong>di</strong>fiche normative(in<strong>di</strong>rizzi-<strong>di</strong>rettive)Norme <strong>di</strong> Attuazione Attività estrattiveSi chiede una mo<strong>di</strong>fica dell’art. 104 delle norme del PTCP chespecifichi le modalità per attuare l’attività estrattiva nelle aree <strong>di</strong>proprietà privata ricadenti negli "Invasi ed alvei <strong>di</strong> laghi, bacini e corsid’acqua”, in quanto in tali zone il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> esercizio delle attivitàestrattive deriva dai <strong>di</strong>sposti dell’art. 2 della L.R. 18/7/1991 n. 17,applicabile <strong>alle</strong> sole aree <strong>di</strong> proprietà demaniale.RRespintaSi veda la controdeduzione all'oss. 288/15 prot. 5809381 1 7831 COESMAC ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P7tutele/vincoliFasce fluvialiBorettoOsservazioneSi chiede, alla luce <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dal comma 11, art. 1 delle NAdel PAI, che vengano mo<strong>di</strong>ficate le fasce <strong>di</strong> tutela fluviale,escludendo d<strong>alle</strong> fasce A e B l'impianto <strong>di</strong> trasformazione inerti insponda destra del F. Po <strong>di</strong> proprietà Bacchi SpA.RRespinta.Le argomentazioni <strong>presentate</strong> a supporto dell'osservazione non permettono <strong>di</strong> operareuna ridelimitazione delle fasce fluviali rispondenti ai criteri utilizzati nel piano.382 1 8829 COESMAC ridelimitazioneridefinizioneElaborati cartografici -Tavola P7tutele/vincoliFasce fluvialiRubieraSi chiede, alla luce <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dal comma 11, art. 1 delle NAdel PAI, che vengano mo<strong>di</strong>ficate le fasce <strong>di</strong> tutela fluviale,escludendo d<strong>alle</strong> fasce A e B l'impianto <strong>di</strong> trasformazione inerti inloc. Contea in Comune <strong>di</strong> Rubiera, in sponda sinistra del F. Secchia<strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> Calcestruzzi Guidetti s.r.l.RRespinta.Le argomentazioni <strong>presentate</strong> a supporto dell'osservazione non permettono <strong>di</strong> operareuna ridelimitazione delle fasce fluviali rispondenti ai criteri utilizzati nel piano; sievidenzia, tuttavia, che una parte consistente dell'area <strong>di</strong> pertinenza dell'impianto nonricade all'interno delle succitate fasce.martedì 15 giugno 2010 Pagina 197 <strong>di</strong> 197

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