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Allegati al rapporto 2012 - Regione Campania

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Area Gener<strong>al</strong>e CoordinamentoSviluppo Settore PrimarioSERVIZIO DI VALUTAZIONE IN ITINERE, INTERMEDIA EDEX POST DEL PSR CAMPANIA 2007-2013AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO I - ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMarzo 2013


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAINDICEASSE 1 – MIGLIORAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO E FORESTALE ...................... 1Misura 111 – Azioni nel campo della formazione profession<strong>al</strong>e e dell’informazione ................................................ 1APPENDICE – I RISULTATI DELLE INDAGINE DIRETTE PRESSO I BENEFICIARI (TIPOLOGIA 1 – FORMAZIONE) ............................. 14MISURA 112 – Insediamento di giovani agricoltori .............................................................................................. 24MISURA 113 – Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori agricoli ......................................................... 31Misura 114 – Utilizzo dei servizi di consulenza ................................................................................................. 34Misura 115 - Avviamento dei servizi di assistenza <strong>al</strong>la gestione di sostituzione e di consulenza aziend<strong>al</strong>e” ............. 39Misura 121 - Ammodernamento delle aziende agricole ..................................................................................... 40Misura 122 – Accrescimento del v<strong>al</strong>ore economico delle foreste ......................................................................... 51Misura 123 – Accrescimento del v<strong>al</strong>ore aggiunto dei prodotti agricoli e forest<strong>al</strong>i .................................................. 54Misura 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo,<strong>al</strong>imentare e forest<strong>al</strong>e ................................................................................................................................... 59Misura 125 Miglioramento e sviluppo delle infrastrutture connesse <strong>al</strong>lo sviluppo e adeguamentodell’agricoltura e della silvicoltura ................................................................................................................... 66Misura 126 - Ripristino del potenzi<strong>al</strong>e produttivo agricolo danneggiato da c<strong>al</strong>amità natur<strong>al</strong>i e introduzione diadeguate misure di prevenzione ..................................................................................................................... 69Misura 131 – Sostegno agli agricoltori per conformarsi <strong>al</strong>le norme rigorose basate sulla legislazione comunitaria ... 71Misura 132 - Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentare ....................................... 73Misura 133 - Sostegno <strong>al</strong>le associazioni di produttori per attività di informazione e promozione riguardoai prodotti che rientrano nei sistemi di qu<strong>al</strong>ità ................................................................................................. 76ASSE 2 - MIGLIORAMENTO DELL’AMBIENTE E DELLO SPAZIO RURALE ....................................................... 82Misura 211 – Indennità a favore degli agricoltori nelle zone montane ................................................................ 82Misura 212 - Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi natur<strong>al</strong>i, diversed<strong>al</strong>le zone montane ....................................................................................................................................... 82Misura 214 – Pagamenti agroambient<strong>al</strong>i .......................................................................................................... 91Misura 215. Miglioramento del benessere anim<strong>al</strong>e.......................................................................................... 104APPENDICE ................................................................................................................................................ 117Misura 216 “Investimenti non produttivi” ...................................................................................................... 163Misura 221 – Imboschimento di terreni agricoli .............................................................................................. 170Appendice <strong>al</strong>la Misura 221 - Indagine per la v<strong>al</strong>utazione degli impianti da arboricoltura da legno re<strong>al</strong>izzatinell’ambito della Misura H del PSR 2000-2006 e del Reg. 2080/92 nella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> ............................ 177Misura 223 – Imboschimento di terreni non agricoli ....................................................................................... 195Misura 225 – Pagamenti silvo-ambient<strong>al</strong>i ....................................................................................................... 198Misura 226 – Ricostituzione del potenzi<strong>al</strong>e forest<strong>al</strong>e ed interventi preventivi ..................................................... 203Misura 227 – Investimenti forest<strong>al</strong>i non produttivi .......................................................................................... 247ASSE 3 - MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA E DIVERSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ........... 250Misura 311 - Diversificazione verso attività non agricole ................................................................................. 250Misura 312 - Sostegno <strong>al</strong>la nascita ed <strong>al</strong>lo sviluppo di microimprese ................................................................ 260Misura 313 – Incentivazione delle attività turistiche ........................................................................................ 268Misura 321 - “Servizi essenzi<strong>al</strong>i <strong>al</strong>le persone che vivono nei territori rur<strong>al</strong>i” ....................................................... 275Misura 322 - Sviluppo e rinnovamento dei villaggi .......................................................................................... 283Misura 323 – Sviluppo, tutela e riqu<strong>al</strong>ificazione del patrimonio rur<strong>al</strong>e ............................................................... 284Misura 331 - Formazione ed informazione degli operatori economici ................................................................ 293pag. i


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAASSE 1 – MIGLIORAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO E FORESTALEMisura 111 – Azioni nel campo della formazione profession<strong>al</strong>e e dell’informazioneNella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> la misura 111 del PSR si articola in due tipologie:‣ Tipologia 1 – Formazione‣ Tipologia 2 – InformazioneLe attività di formazione vengono attuate tramite il finanziamento di corsi che possono includere ancheseminari, incontri informativi e workshop. Le iniziative di formazione sono rivolte agli operatori dei settoriagricolo, forest<strong>al</strong>e e agro<strong>al</strong>imentare ed agli operatori della Pubblica Amministrazione che esercitano neisettori precedentemente menzionati. I beneficiari degli interventi formativi sono la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> e gliEnti accreditati presso la stessa <strong>Regione</strong>.Le iniziative di informazione, attuate mediante l’impiego di mezzi di comunicazione, vengono effettuate sullabase di un piano di informazione approvato d<strong>al</strong>la Giunta Region<strong>al</strong>e. Le attività di informazione sono rivolteagli operatori agricoli, forest<strong>al</strong>i, delle aziende agro<strong>al</strong>imentari e agli attori territori<strong>al</strong>i operanti <strong>al</strong>l’interno difiliere produttive. Il beneficiario delle attività di informazione è la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> la qu<strong>al</strong>e può utilizzare<strong>al</strong>lo scopo anche le proprie strutture speci<strong>al</strong>izzate.Di seguito viene riportato il quadro logico della misura contenente gli indicatori d’impatto, di risultato e dioutput; questi sono stati correlati ai v<strong>al</strong>ori obiettivo e a quelli re<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong> 31/12/2011.Obiettivo gener<strong>al</strong>eAccrescere la competitività del settore agricolo e forest<strong>al</strong>esostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazioneObiettivi prioritario e specificoObiettivo prioritarioMiglioramento della capacità imprenditori<strong>al</strong>e eprofession<strong>al</strong>e degli addetti <strong>al</strong> settore agricolo e forest<strong>al</strong>e esostegno del ricambio generazion<strong>al</strong>eObiettivo specificoMigliorare il soddisfacimento del bisogno formativo edinformativo region<strong>al</strong>eObiettivi operativi(A) Potenziare le competenze aziend<strong>al</strong>i degli addetti ailavori <strong>al</strong> fine di sostenere il ciclo vit<strong>al</strong>e delle aziende emigliorarne il posizionamento competitivoIndicatori d’impattoCrescita economica – Crescita netta del v<strong>al</strong>oreaggiunto in PPS (Meuro)Posti di lavoro creati – Crescita netta di posti dilavoro in equiv<strong>al</strong>enti tempo pieno (ETP)Produttività del lavoro – Aumento del v<strong>al</strong>ore aggiuntolordo per equiv<strong>al</strong>ente a tempo pieno (Euro/ ETP)Indicatori di risultatoNumero di partecipanti che hanno terminato consuccesso una formazione/informazione agricola,forest<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>imentare(Tipologia 1 – Formazione )Numero di partecipanti ai corsi di formazione chehanno terminato con successo una formazioneagricola, forest<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>imentare (Tipologia 1 –Formazione)Numero di utenti raggiunti da interventi diinformazione (Tipologia 2 – Informazione)Incidenza dei conduttori d’azienda agricolapartecipanti con successo ad azioni di formazione e diinformazione, sul tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e dei conduttorid’azienda agricola (%)(Tipologia 1 – Formazione )Incidenza degli addetti del settore forest<strong>al</strong>epartecipanti con successo ad azioni di formazione e diinformazione, sul tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e degli addettiforest<strong>al</strong>i (%)(Tipologia 1 – Formazione )Indicatori di outputNumero di partecipanti ai corsi di formazione(Tipologia 1 – Formazione )Numero di giorni di formazione impartita(Tipologia 1 – Formazione )(1) Numero di partecipanti <strong>al</strong>la formazioneprofession<strong>al</strong>e su implementazione delle relazioni difiliera (Tipologia 1 – Formazione )V<strong>al</strong>oreobiettivo0,94%3,7%0,98%V<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficaciaEfficacia5.808 953 16,41%V<strong>al</strong>oreobiettivo95333.5000,41%(2,8%)V<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficacia7.260 1.611 22,19%127.781 37.604 29,43%63(3,91%)pag. 1


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPartecipanti <strong>al</strong>le attività di formazione - Tipologia 1 Numero %Partecipanti – di cui: 1.611 100,00%Giovani 760 47,18%Uomini 1.226 76,10%Uomini Giovani 596 37,00%Donne 385 23,90%Donne Giovani 164 10,18%Settore Agricolo 1.367 84,85%Settore Agro<strong>al</strong>imentare 213 13,22%Settore Forest<strong>al</strong>e 31 1,92%Formati che hanno frequentato esclusivamente corsi re<strong>al</strong>izzati da STAPA (<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>) 1.171 72,69%Formati che hanno frequentato esclusivamente corsi re<strong>al</strong>izzati da Altri Enti 392 24,33%Formati che hanno frequentato corsi re<strong>al</strong>izzati sia da STAPA (<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>) che da Altri Enti 48 2,98%Target 2007-13 - Partecipanti ai corsi di formazione 7.260Partecipanti ai corsi di formazione - V<strong>al</strong>ore obiettivo raggiunto rispetto <strong>al</strong> Target 2007-13 <strong>al</strong> 31/12/2011 22,19%Target 2007-13 - Giorni di formazione ricevuti 127.781Giornate di formazione impartite - <strong>al</strong> 31/12/2011 37.604Giorni di formazione ricevuti - V<strong>al</strong>ore obiettivo raggiunto rispetto <strong>al</strong> Target 2007-13 <strong>al</strong> 31/12/2011 29,43%Fonte: <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> DB Monitoraggio aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011La maggior parte dei partecipanti provengono d<strong>al</strong> settore agricolo (84,9%), quasi la metà (47,2%) ha un’etàinferiore ai 40 anni e il 23,9% è rappresentato da donne. In merito <strong>al</strong> titolo di studio, il 9,7% possiede un<strong>al</strong>aurea e il 40,3% un diploma di scuola superiore. Per quanto attiene la qu<strong>al</strong>ifica profession<strong>al</strong>e il 70% deipartecipanti ai corsi di formazione è costituito da imprenditori, il 9% sono s<strong>al</strong>ariati avventizi, quasi l’ottopercento coadiuvanti, poco più del quattro percento sono tecnici che operano nel settore o agricolo oforest<strong>al</strong>e o agro<strong>al</strong>imentare, quasi il tre percento sono i s<strong>al</strong>ariati fissi, poco meno dell’uno percento glioperatori delle imprese agro<strong>al</strong>imentari e oltre il cinque percento appartiene ad <strong>al</strong>tre categorie.Con riferimento ai corsi, il 72,7% dei partecipanti ha frequentato esclusivamente attività promosse daSTAPA, il 24,3% da <strong>al</strong>tri Enti di formazione e poco meno del tre percento sia corsi re<strong>al</strong>izzati da STAPA che da<strong>al</strong>tri Enti.Al perseguimento dell’obiettivo operativo in oggetto concorrono anche i partecipanti agli interventi formativiriconducibili <strong>al</strong>la “implementazione delle relazioni di filiera”; questi sono 63 e corrispondono quasi <strong>al</strong> 4% deltot<strong>al</strong>e dei partecipanti.Per un approfondimento inerente le ricadute delle capacità acquisite durante i corsi sulle attività aziend<strong>al</strong>i,vengono di seguito proposte le dichiarazioni del campione rappresentativo dei partecipanti con successo <strong>al</strong>leiniziative inerenti la tipologia di attività formativa riconducibile <strong>al</strong>l’“Implementazione delle relazioni di filiera”.La rilevazione è avvenuta attraverso specifiche indagini effettuate sui partecipanti con successo ai corsire<strong>al</strong>izzati nell’ambito della tipologia 1 – Formazione 1 .D<strong>al</strong>l’elaborazione delle indagini emerge che il 30% degli intervistati che hanno frequentato un’attivitàformativa inerente l’”Implementazione delle relazioni di filiera dei settori agricoli, <strong>al</strong>imentare e forest<strong>al</strong>e”dichiara ricadute delle capacità acquisite durante i corsi in diversi ambiti delle molteplici attività aziend<strong>al</strong>i.1 Negli anni 2011 e <strong>2012</strong> sono state svolte due specifiche indagini dirette nei confronti dei partecipanti con successo ai corsi re<strong>al</strong>izzatirispettivamente negli anni 2009 e 2010 e nell’anno 2011 nell’ambito della tipologia 1 – Formazione; le ricadute effettive della formazionesulle attività aziend<strong>al</strong>i sono state rilevate quindi a distanza di <strong>al</strong>meno un anno d<strong>al</strong>la conclusione dei corsi. Per quanto attiene gliapprofondimenti metodologici inerenti l’indagine si rimanda <strong>al</strong>la apposita sezione dedicata in <strong>al</strong>legato.pag. 3


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURANello specifico, due terzi di questi dichiarano di adottare sistemi di agricoltura biologica o integrata, un terzoha migliorato l’igiene negli <strong>al</strong>levamenti e il benessere degli anim<strong>al</strong>i nonché la gestione economica delleattività attraverso l’adozione di tecniche di marketing per la promozione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i; sempre unterzo ha migliorato la sicurezza sui luoghi di lavoro.Obiettivo operativo – B. SVILUPPARE CONOSCENZE E COMPETENZE PER MIGLIORARE LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE, DEITERRITORI, DEL SETTOREI partecipanti agli interventi di formazione re<strong>al</strong>izzati per lo sviluppo delle competenze gestion<strong>al</strong>i eimprenditori<strong>al</strong>i inerenti la “gestione strategica e il marketing” e le “tecnologie per l’informazione e lacomunicazione” sono rispettivamente 145 e 280; questi corrispondono nel primo caso <strong>al</strong> nove e nel secondoad oltre il diciassette percento dei partecipanti tot<strong>al</strong>i.Per un’an<strong>al</strong>isi più approfondita dell’obiettivo operativo in esame vengono di seguito riportate le ricadute,sulle attività aziend<strong>al</strong>i, dichiarate d<strong>al</strong> un campione rappresentativo di formati con successo che hannofrequentato corsi con tematiche afferenti la “gestione strategica e il marketing” e le “tecnologie perl’informazione e la comunicazione”; l’elaborazione dei dati relativi <strong>al</strong>l’indagine diretta viene restituita,separatamente per le tematiche in esame, nelle due rappresentazioni grafiche seguenti.Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”D<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi dei dati rilevati con l’indagine diretta emerge che il 50% di coloro che hanno frequentato corsisulla gestione e il marketing dichiarano ricadute positive in azienda delle capacità acquisite. Di questi l’80%migliora la gestione economica delle attività fondament<strong>al</strong>mente attraverso il perfezionamento della gestionecontabile (50%), l’adozione di tecniche di marketing per i prodotti aziend<strong>al</strong>i (25%) e ricorrendo <strong>al</strong> commercioelettronico (25%). Il 60% ha migliorato la sicurezza nei luoghi di lavoro; il 40% modifica le tecniche diproduzione ai fini della mitigazione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici attraverso l’uso razion<strong>al</strong>edei concimi azotati (50%) e l’adozione di modifiche nell’uso del suolo (50%); la stessa percentu<strong>al</strong>e utilizzasistemi di irrigazione efficienti ai fini del risparmio idrico, si adegua ai criteri della condizion<strong>al</strong>ità (50% CGO –Ambiente e 50% BCAA – protezione e gestione delle risorse idriche), modifica l’indirizzo produttivodell’azienda, adotta metodi di produzione rispettosi dell’ambiente (50% agricoltura biologica e 50%agricoltura integrata per produzioni ortofrutticole). Il 20% dichiara di aver pianificato e redatto un piano disviluppo aziend<strong>al</strong>e, di aver introdotto nuove tecniche di produzione nella propria azienda, di aver adottatosistemi di qu<strong>al</strong>ità delle produzioni e di aver intrapreso attività nuove o complementari a quella agricola. Inquesto caso si ha una perfetta corrispondenza tra il tema princip<strong>al</strong>e trattato (la gestione strategica e ilmarketing) e le ricadute aziend<strong>al</strong>i; infatti, come visto poco sopra, l’80% degli intervistati dichiara di avermigliorato la gestione economica delle attività aziend<strong>al</strong>i. Pertanto questa tipologia di corsi sembra abbiarisposto a pieno a quelle che potevano essere le potenzi<strong>al</strong>i aspettative inizi<strong>al</strong>i dei partecipanti.pag. 4


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIl 75% degli intervistati partecipanti ai corsi afferenti le “tecnologie per l’informazione e la comunicazione”dichiara ricadute delle capacità acquisite durante i corsi frequentati. In questo caso le ricadute maggioririguardano la sicurezza sul luogo di lavoro (72%). Seguono: l’adozione di sistemi di produzione rispettosidell’ambiente (56%), in particolare il metodo di produzione biologico (50%) la tecnica di agricolturaintegrata per produzioni ortofrutticole (40%) e cere<strong>al</strong>icole (10%); il miglioramento della gestione economicadelle attività (44%) attraverso il miglioramento della gestione contabile (25%), il marketing dei prodottiaziend<strong>al</strong>i (75%) e il commercio elettronico (12,5%). Quasi il 39% dei partecipanti si adegua ai requisiti dellacondizion<strong>al</strong>ità (CGO e BCAA) e adotta sistemi di qu<strong>al</strong>ità delle produzioni. Oltre il 33% adotta metodi digestione informatizzata delle attività aziend<strong>al</strong>i; questo è un punto importante che da un lato dimostra laricaduta specifica della tipologia di attività frequentata (tecnologie per l’informazione e la comunicazione) ed<strong>al</strong>lo stesso tempo rivela che per quanto il corso possa essere specifico, tratta sempre anche “<strong>al</strong>tre tematiche”comunque inerenti la risoluzione delle diverse problematiche attinenti la corretta conduzione dell’aziendaagricola.Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Ancora oltre il 33% dichiara di adottare sistemi di qu<strong>al</strong>ità delle produzioni, quasi il 28% dei partecipantiintervistati ha pianificato e redatto un piano di sviluppo aziend<strong>al</strong>e, ha introdotto innovazioni tecnologiche eadotta metodi o pratiche per il risparmio energetico. Il 22% modifica le tecniche di produzione ai fini dellamitigazione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici, l’11% migliora l’igiene negli <strong>al</strong>levamenti e ilbenessere degli anim<strong>al</strong>i, quasi il 6% adotta metodi di produzione di energia da fonti rinnovabili, modific<strong>al</strong>’indirizzo produttivo dell’azienda e intraprende attività complementari a quella agricola.Obiettivo operativo – C. SENSIBILIZZARE ALL’INTRODUZIONE DI INNOVAZIONI IN CAMPO AGRICOLO, FORESTALE EAGROALIMENTARE PER LA RIDUZIONE DEI GAS SERRA E ADATTARSI AI CAMBIAMENTI CLIMATICITra le attività formative re<strong>al</strong>izzate non ci sono corsi specifici riconducibili o esclusivamente mirati ai temiinerenti la “riduzione dei gas serra” e l’”adattamento ai cambiamenti climatici”. Comunque, è verosimile chenell’ambito di molti dei corsi re<strong>al</strong>izzati questi argomenti siano stati trattati anche se non come “tematicaprincip<strong>al</strong>e”. Considerando infatti le elaborazioni delle indagini effettuate sul campione rappresentativo didestinatari (formati con successo) della tipologia 1 – Formazione, risulta che quasi il 14% del campionedichiara di aver modificato le tecniche di produzione ai fini della mitigazione degli effetti negativi deicambiamenti climatici e poco più del 17% di aver adottato metodi e/o pratiche per il risparmio idrico.pag. 5


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURARicaduta delle capacità acquisite durante il corso/i sull'introduzione inazienda di innovazioni tecnologicheNumero% rispetto <strong>al</strong>tot<strong>al</strong>e delcampione% rispetto<strong>al</strong>la ricadutaspecificaAver modificato le tecniche di produzione ai fini della mitigazione degli effettinegativi dei cambiamenti climatici – di cui:17 13,82% 100,00%‣ Uso razion<strong>al</strong>e dei concimi azotati 12 9,76% 70,59%‣ Modifiche nell’uso del suolo 2 1,63% 11,76%‣ Imboschimento 0 0,00% 0,00%‣ Gestione e <strong>al</strong>imentazione degli <strong>al</strong>levamenti 2 1,63% 11,76%‣ Altro 1 0,81% 5,88%Aver adottato metodi/pratiche per il risparmio idrico – di cui: 21 17,07% 100,00%‣ Sistemi d’irrigazione efficienti 16 13,01% 76,19%‣ Colture meno esigenti 6 4,88% 28,57%‣ Altro 0 0,00% 0,00%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Nello specifico le ricadute maggiori dichiarate riguardano l’utilizzazione razion<strong>al</strong>e dei concimi azotati (71%degli intervistati che dichiarano azioni a favore della mitigazione dei cambiarti climatici) e di sistemi diirrigazione efficienti (76% di coloro che hanno dichiarato l’adozione metodi e/o pratiche per il risparmioidrico).Obiettivo operativo – D. SENSIBILIZZARE E DIFFONDERE CONOSCENZE CONNESSE ALLE ENERGIE RINNOVABILIAnche per quanto attiene le energie rinnovabili, non sono stati implementati corsi specifici. Considerandoperò le ricadute delle capacità acquisite durante i corsi sulle attività aziend<strong>al</strong>i, rilevate con le indagini, risultache ve ne sono state <strong>al</strong>cune riconducibili <strong>al</strong>l’obiettivo in oggetto.Ricaduta delle capacità acquisite durante il corso/i sull'introduzione in azienda diinnovazioni tecnologicheNumero% rispetto <strong>al</strong>tot<strong>al</strong>e delcampione% rispetto <strong>al</strong>laricadutaspecificaAver adottato metodi/pratiche per il risparmio energetico 19 15,45% 100,00%Aver adottato metodi di produzione di energia da fonti rinnovabili 6 4,88% 100,00%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”In particolare il 15,5% del campione dichiara di avere adottato metodi e/o pratiche per il risparmioenergetico e quasi il 5% afferma di produrre energia da fonti rinnovabili.Obiettivo operativo – E. SENSIBILIZZARE ALL’INTRODUZIONE DI INNOVAZIONI DI PRODOTTO E DI PROCESSO IN CAMPOAGRICOLO E FORESTALE PER INNALZARE IL LIVELLO QUALITATIVO DEI PRODOTTI FINALIL’obiettivo operativo “Sensibilizzare <strong>al</strong>l’introduzione di innovazioni di prodotto e di processo in campo agricoloe forest<strong>al</strong>e per inn<strong>al</strong>zare il livello qu<strong>al</strong>itativo dei prodotti fin<strong>al</strong>i” è stato correlato ai partecipanti <strong>al</strong>le iniziativedi formazione re<strong>al</strong>izzate nell’ambito della tipologia 1 – Formazione che hanno trattato i temi inerentil’innovazione tecnica e tecnologica, la gestione della qu<strong>al</strong>ità inerente sia i processi produttivi che i prodotti(es. ISO 9000, disciplinari di qu<strong>al</strong>ità, ecc.), la formazione e l’aggiornamento <strong>al</strong> settore tabacchicolo. Ilnumero di partecipanti ai corsi implementati su queste tematica sono rispettivamente pari a 208 (12,9% deipartecipanti tot<strong>al</strong>i), 15 (0,9% del tot<strong>al</strong>e) e 30 (1,9% rispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e). I trenta formati del settoretabacchicolo corrispondono <strong>al</strong> 15% del v<strong>al</strong>ore obiettivo fissato in sede di programmazione.pag. 6


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALe ricadute, sulle attività aziend<strong>al</strong>i, dichiarate d<strong>al</strong> un campione rappresentativo di formati con successo chehanno frequentato corsi inerenti i tre temi che riguardano l’obiettivo in oggetto, vengono restituite nelgrafico e nel testo a seguire.Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Il 36,4%, degli intervistati partecipanti ai corsi afferenti “l’innovazione tecnica e tecnologica” dichiararicadute delle capacità acquisite durante i corsi frequentati. Di questi il 75% migliora la sicurezza sui luoghidi lavoro; il 50% ha introdotto innovazioni tecnologiche inerenti nuove tecniche di produzione nella propriaazienda e ha modificato le tecniche di produzione ai fini della mitigazione degli effetti negativi deicambiamenti climatici attraverso l’uso razion<strong>al</strong>e dei concimi azotati. Il 25% ha adottato metodi e o praticheper il risparmio energetico, si è adeguato ai criteri di gestione obbligatori (CGO) inerenti la s<strong>al</strong>vaguardiadell’ambiente, ha adottato sistemi di agricoltura integrata per produzioni ortofrutticole e ha migliorato l’igienedegli <strong>al</strong>levamenti e il benessere degli anim<strong>al</strong>i.La percentu<strong>al</strong>e di coloro che dichiarano ricadute non è in questo caso molto elevata (36,4%); va peròrilevato che la metà di questi partecipanti dichiara ricadute attinenti la tematica specifica trattata, il chedimostra l’attinenza del corso a quanto previsto in sede di progettazione.Il 40% dei partecipanti ai corsi inerenti la gestione della qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto ha, in seguito <strong>al</strong>corso frequentato, adottato sistemi di qu<strong>al</strong>ità delle produzioni.Solo un quinto dei formati afferenti <strong>al</strong> settore tabacchicolo dichiara di aver modificato l’indirizzo produttivodell’azienda e di aver migliorato la sicurezza sul lavoro. L’incidenza è bassa però chi ha partecipato <strong>al</strong> corso eha mutato l’ordinamento delle produzioni della propria azienda ha perseguito in pieno l’obiettivo del corso.Obiettivo operativo – F. ACCRESCERE LA SENSIBILITÀ E LE COMPETENZE SULLE TEMATICHE DI TUTELA DELL’AMBIENTE EDEGLI SPAZI NATURALI E SULLA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ (GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE,RIDUZIONE NELL’USO DI INQUINANTI, TECNICHE DI PRODUZIONE INTEGRATA E BIOLOGICA, BIODIVERSITÀ, SALVAGUARDIA DELPAESAGGIO)I partecipanti <strong>al</strong>le attività formative riconducibili <strong>al</strong>la “sostenibilità ambient<strong>al</strong>e e sicurezza <strong>al</strong>imentare” sono602 e corrispondono <strong>al</strong> 37,4% degli <strong>al</strong>lievi tot<strong>al</strong>i mentre quelli collegati <strong>al</strong> tema “emergenza brucellosi” sono186 e rappresentano l’11,6% del tot<strong>al</strong>e.L’elaborazione delle indagini rivela che oltre l’82% dei formati con successo su temi ambient<strong>al</strong>i e di sicurezza<strong>al</strong>imentare hanno confermato ricadute nelle proprie aziende delle competenze acquisite durante le attività diformazione. Come riportato nel grafico seguente, le ricadute maggiori hanno riguardato la sicurezza suiluoghi di lavoro (81% dei partecipanti che dichiarano ricadute delle nozioni acquisite).pag. 7


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Quasi il 60% di coloro che hanno dichiarato l’apporto in azienda delle conoscenze apprese durante i corsi hamigliorato la gestione economica attraverso il rinnovamento della gestione contabile (41%), il marketing deiprodotti aziend<strong>al</strong>i (50%) e il commercio elettronico (9%) degli stessi. Ancora circa il 60% garantisce i propriprodotti aderendo a sistemi di qu<strong>al</strong>ità. Il 43% si adegua ai criteri della condizion<strong>al</strong>ità e lo fa nel 75% dei casiaderendo ai criteri di gestione obbligatori afferenti l’ambiente, la sanità pubblica, la s<strong>al</strong>ute delle piante e ilbenessere degli anim<strong>al</strong>i e per il 25% aderendo <strong>al</strong>le buone condizioni agronomiche e ambient<strong>al</strong>i inerenti lasostanza organica e la struttura del suolo, la protezione e la gestione delle risorse idriche. Quasi il 38%dichiara di aver redatto piani per lo sviluppo della propria azienda; la stessa percentu<strong>al</strong>e produce con metodirispettosi dell’ambiente, nello specifico con il metodo biologico (14%) o attraverso tecniche di agricolturaintegrata per produzioni ortofrutticole (64%) e produzioni cere<strong>al</strong>icole (22%). Il 35% adotta metodi opratiche per il risparmio energetico e per evitare sprechi della risorsa idrica; sempre il 35% utilizza sistemi diirrigazione efficienti o colture poco esigenti. Il 32% introduce innovazioni tecnologiche nel proprio processoproduttivo, e migliora l’igiene nei propri <strong>al</strong>levamenti. Il 27% adotta metodi di gestione informatizzata delleattività aziend<strong>al</strong>i; il 24% dichiara di aver modificato le tecniche di produzione ai fini della mitigazione deglieffetti negativi dei cambiamenti climatici e lo fa attraverso l’uso razion<strong>al</strong>e dei concimi azotati, le modifichenell’uso del suolo, la corretta gestione e <strong>al</strong>imentazione degli <strong>al</strong>levamenti. Più del 13% adotta metodi diproduzione di energia da fonti rinnovabili, quasi l’11% modifica l’indirizzo produttivo dell’azienda e l’8%intraprende attività nuove o complementari a quella agricola riconducibili fondament<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’apertura diagriturismi o di attività ricreative.Considerando quanto descritto e le incidenze delle diverse ricadute dichiarate soprattutto in merito<strong>al</strong>l’adeguamento ai criteri della condizion<strong>al</strong>ità, <strong>al</strong>l’adozione dei sistemi di qu<strong>al</strong>ità dei prodotti, <strong>al</strong>miglioramento dell’igiene negli <strong>al</strong>levamenti e del benessere anim<strong>al</strong>e in gener<strong>al</strong>e, <strong>al</strong>le modifiche nelle tecnichedi produzione per mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici nonchè <strong>al</strong>l’adozione di pratiche per ilrisparmio idrico ed energetico, si può concludere che i corsi implementati sui temi ambient<strong>al</strong>i e sullasicurezza <strong>al</strong>imentare hanno determinato sicuramente delle variazioni nella gestione e nei metodi diproduzione adottati nelle aziende in cui esercitano la propria attività i partecipanti agli stessi corsiperseguendo quindi l’obiettivo di accrescere sia la sensibilità che le competenze sulle tematiche di tutelaambient<strong>al</strong>e.Il 46% dei partecipanti ai corsi inerenti “l’emergenza brucellosi” hanno dichiarato ricadute delle capacitàacquisite; natur<strong>al</strong>mente tutte riconducibili <strong>al</strong> migliorato dell’igiene negli <strong>al</strong>levamenti e <strong>al</strong> benessere deglianim<strong>al</strong>i. Inoltre il 17% di questi dichiara di aver migliorato la sicurezza nei luoghi di lavoro. Anche in questocaso le ricadute dichiarate hanno riguardato la tematica specifica trattata durante i corsi e quindi sembrano<strong>al</strong>lineate <strong>al</strong>l’obiettivo inizi<strong>al</strong>e del corso stesso.pag. 8


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo operativo – G. COADIUVARE IL PROCESSO DI ADEGUAMENTO DELLE AZIENDE ALLE NUOVE REGOLE IN MATERIA DIAMBIENTE, BENESSERE DEGLI ANIMALI E SANITÀ PUBBLICA AL FINE DI GARANTIRE IL RISPETTO DEI CRITERI DI GESTIONEOBBLIGATORI (CGO) E DELLE BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI (BCAA)Al 31/12/2011 non sono stati re<strong>al</strong>izzati corsi specifici inerenti l’adeguamento ai requisiti della condizion<strong>al</strong>itàma sicuramente nelle attività implementate il tema è stato trattato. Questo emerge chiaramente quando siconsiderano le ricadute dichiarate d<strong>al</strong> campione rappresentativo di partecipanti formati con successointerpellati con indagine diretta. Infatti oltre il 21% degli intervistati ha dichiarato di essersi adeguato <strong>al</strong>lanormativa sulla condizion<strong>al</strong>ità.Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Di questi il 64,3% si è adeguato ai criteri di gestione obbligatori inerenti l’ambiente (46,4%), la sanitàpubblica e la s<strong>al</strong>ute delle piante e degli anim<strong>al</strong>i (10,7%), il benessere anim<strong>al</strong>e (7,1%). Mentre il 32,1%aderisce <strong>al</strong>le “buone condizioni agronomiche e ambient<strong>al</strong>i” riconducibili <strong>al</strong> mantenimento della sostanzaorganica (14,3%) e della struttura del suolo (7,1%), nonché <strong>al</strong>la tutela della risorsa idrica attraverso unaoculata gestione della stessa (10,7%).I partecipanti sembrano quindi particolarmente attenti <strong>al</strong> tema in oggetto; questo probabilmente è dovuto <strong>al</strong>fatto che le norme comunitarie in materia sono vincolanti anche per poter accedere <strong>al</strong> regime degli <strong>al</strong>tri aiuticomunitari <strong>al</strong>l’agricoltura, ad esempio <strong>al</strong> pagamento unico aziend<strong>al</strong>e, svincolato d<strong>al</strong>l'obbligo di produzione(disaccoppiato) ma soggetto <strong>al</strong> rispetto delle norme di condizion<strong>al</strong>ità.Obiettivo operativo – H. COADIUVARE IL PROCESSO DI ADEGUAMENTO DELLE IMPRESE FORESTALI E DEI PROPRIETARI ODETENTORI DI FORESTE E ZONE BOSCHIVE AL RISPETTO DEI CRITERI DI GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE E DI NORME DIBUONE PRATICHE FORESTALI E SILVOCOLTURALI DEFINITI AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE NAZIONALE E REGIONALED<strong>al</strong>le informazioni contenute nel sistema informativo Region<strong>al</strong>e di Misura, aggiornato <strong>al</strong> 31/12/2011, nonrisultano corsi specifici inerenti “l’adeguamento delle imprese forest<strong>al</strong>i e dei proprietari o detentori di forestee zone boschive <strong>al</strong> rispetto dei criteri di gestione forest<strong>al</strong>e sostenibile e di norme di buone pratiche forest<strong>al</strong>i esilvocoltur<strong>al</strong>i definiti ai sensi della normativa vigente nazion<strong>al</strong>e e region<strong>al</strong>e”.Tra i partecipanti ai corsi di formazione, come ricordato precedentemente, l’1,9% (31 unità) appartiene <strong>al</strong>settore forest<strong>al</strong>e. Di questi il 51,6% sono donne e solo il 3,2% hanno meno di 40 anni di età. Per quantopag. 9


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAattiene il titolo di studio, il 19,4% possiede un diploma di scuola superiore e il 6,5% un titolo accademico. Inmerito <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ifica profession<strong>al</strong>e, quasi il 42% sono tecnici operanti nel settore forest<strong>al</strong>e, il 29% s<strong>al</strong>ariatifissi e il 19 s<strong>al</strong>ariati avventizi.D<strong>al</strong>le indagini attinenti le ricadute rilevate tra gli intervistati del settore forest<strong>al</strong>e emerge che il 20% dichiaradi aver migliorato la gestione economica delle attività attraverso il marketing dei prodotti aziend<strong>al</strong>i.Obiettivo operativo – I. RIQUALIFICARE I PROFILI PROFESSIONALI PER FAVORIRE LA DIVERSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀECONOMICHE NELLE AREE RURALI, ANCHE ALLO SCOPO DI CREARE COMPETENZE PER L’ESPLETAMENTO DI SERVIZI AMBIENTALIIl numero di partecipanti <strong>al</strong>la formazione e aggiornamento ad <strong>al</strong>to contenuto speci<strong>al</strong>istico per tecnici operantinel settore agricolo, <strong>al</strong>imentare e forest<strong>al</strong>e è pari ad 82; questi corrispondono <strong>al</strong> 5,1% dei partecipanti tot<strong>al</strong>i.Nel particolare il 16% sono donne, oltre il 18% ha meno di 40 anni ed è quindi giovane; quasi il 38% ha un<strong>al</strong>aurea e il 18,3% un diploma di scuola superiore.Obiettivo operativo – L. FAVORIRE L’ACCESSO DEGLI IMPRENDITORI ALLE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALLE POLITICHE PER ILSETTORE AGROALIMENTARE E FORESTALE E DI ACCRESCERE IL LIVELLO DI CONOSCENZA NEI CONSUMATORI RIGUARDO ALLEQUALITÀ CHE CARATTERIZZANO LE PRODUZIONI DI PREGIO REGIONALI (CAMPAGNE PROMOZIONALI, PUBBLICITARIE, ECC.)Come riportato anche nella Relazione Annu<strong>al</strong>e di Esecuzione l’indicatore “Volume investimento attività diinformazione” è pari a zero.Nell’ambito della tipologia 2 – Informazione sono state comunque re<strong>al</strong>izzate delle iniziative; probabilmentegli interventi non hanno ricevuto il s<strong>al</strong>do entro il 31/12/2011. Comunque, come riportato anche nel RapportoAnnu<strong>al</strong>e sullo stato di avanzamento delle Attività di V<strong>al</strong>utazione (RAV 2011) consegnato a giugno <strong>2012</strong>, la<strong>Regione</strong> ha fornito <strong>al</strong> V<strong>al</strong>utatore un Data Base con registrate le informazioni inerenti le iniziative re<strong>al</strong>izzatenell’ambito della tipologia 2 – Informazione. L’elaborazione dei dati è restituita nella tabella successiva dovevengono riportate le iniziative concluse entro l’anno 2011 ripartite per azione, tematica e tipo di prodottore<strong>al</strong>izzato.AzioneAzioni per diffondere laconoscenza sulle norme nazion<strong>al</strong>i ecomunitarie in materia di tuteladell’ambiente, del benessere deglianim<strong>al</strong>i e della sicurezza<strong>al</strong>imentareTema dell'attivitàinformativaConvegniDiffusioneinformazionicon passaggiin Radio e TVProdotti re<strong>al</strong>izzatiPubblicazioniSeminariTot<strong>al</strong>eattivitàre<strong>al</strong>izzateCancro Batterico Kiwi 2 2Cinipide G<strong>al</strong>ligeno 2 2I prodotti fitosanitari 1 1I reflui agronomici 1 1 2Monitorag. cimici nocciolo 1 2 3Parassiti d'It<strong>al</strong>ia 1 1Piano monitoraggio reflui 1 1Tot<strong>al</strong>e complessivo 1 10 1 12Azioni informative e divulgativeper stimolare il consumo diprodotti region<strong>al</strong>i anche infunzione della v<strong>al</strong>orizzazione delleproduzioni di pregio e di qu<strong>al</strong>itàAgrimed 1 1 2Il Nocciolo in <strong>Campania</strong> 1 1Mostra Tartufo Bianco 1 1Tot<strong>al</strong>e complessivo 2 1 1 4pag. 10


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAzioneTema dell'attivitàinformativaConvegniDiffusioneinformazionicon passaggiin Radio e TVProdotti re<strong>al</strong>izzatiPubblicazioniSeminariTot<strong>al</strong>eattivitàre<strong>al</strong>izzateAzioni di sensibilizzazione sutematiche di carattere ambient<strong>al</strong>econ riferimento <strong>al</strong>la gestionirisorse idricheConsulenza Irrigazione 1 1Tot<strong>al</strong>e complessivo 1 1Azioni di sensibilizzazione sullatutela degli spazi natur<strong>al</strong>i conparticolare riferimento <strong>al</strong>las<strong>al</strong>vaguardia della biodiversitàPiano forest<strong>al</strong>e gener<strong>al</strong>e 1 1Tot<strong>al</strong>e complessivo 1 1Tot<strong>al</strong>e complessivo azioni di informazione re<strong>al</strong>izzate 3 1 12 2 18Fonte: <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> DB Monitoraggio aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011La maggior parte degli interventi di informazione (66,7%) sono stati re<strong>al</strong>izzati nell’ambito dell’azione inerentela diffusione delle conoscenze sulle norme nazion<strong>al</strong>i e comunitarie in materia di tutela dell’ambiente, delbenessere degli anim<strong>al</strong>i e della sicurezza <strong>al</strong>imentare; i prodotti re<strong>al</strong>izzati si riferiscono per il 55,6% apubblicazioni. Le re<strong>al</strong>izzazioni nell’ambito di questa azione si completano con un seminario e un convegno.Il 22,2% delle iniziative sono state implementate nell’ambito delle azioni informative e divulgative inerenti ladiffusione delle conoscenze sulle produzioni di pregio e di qu<strong>al</strong>ità; sono stati re<strong>al</strong>izzati 2 convegni, unapubblicazione ed un seminario.Il panorama delle iniziative re<strong>al</strong>izzate si completa con <strong>al</strong>tri due interventi. Il primo, inerente lasensibilizzazione su tematiche di carattere ambient<strong>al</strong>e con riferimento <strong>al</strong>la gestioni delle risorse idriche, si èconcretizzato con la diffusione di informazioni attinenti la corretta gestione della risorsa idrica ai finidell’irrigazione attraverso “passaggi” radiofonici e televisivi. In questo caso, oltre ai passaggi in radio e TV, èstato re<strong>al</strong>izzato anche un DVD, contenente lo stesso messaggio, diffuso e proiettato d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>nell’ambito di iniziative e di eventi di divulgazione inerenti il settore agricolo.Il secondo riconducibile ad azioni di sensibilizzazione sulla tutela degli spazi natur<strong>al</strong>i con particolareriferimento <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>vaguardia della biodiversità, si è concretizzato con una pubblicazione in merito <strong>al</strong> “Pianoforest<strong>al</strong>e gener<strong>al</strong>e”.Obiettivo prioritario – MIGLIORAMENTO DELLA CAPACITÀ IMPRENDITORIALE E PROFESSIONALE DEGLI ADDETTI AL SETTOREAGRICOLO E FORESTALE E SOSTEGNO DEL RICAMBIO GENERAZIONALEI partecipanti che <strong>al</strong> 31/12/2011 hanno concluso con successo un percorso di formazione re<strong>al</strong>izzatoattraverso i corsi implementati con la tipologia 1 – Formazione, sono 953 e corrispondono <strong>al</strong> 65,7% deipartecipanti tot<strong>al</strong>i ai corsi. Il v<strong>al</strong>ore obiettivo raggiunto <strong>al</strong>la stessa data è pari <strong>al</strong> 16,4% rispetto a quantostabilito in sede di programmazione (target 2007-2013).Per quanto attiene i partecipanti con successo, la maggior parte proviene d<strong>al</strong> settore agricolo (81,2%), il75,3% è rappresentato da uomini e quasi il 48% da giovani (età inferiore a 40 anni). In merito <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ificaprofession<strong>al</strong>e, poco meno del 70% dei formati con successo sono imprenditori, l’8,5% sono coadiuvanti,l’8,2% s<strong>al</strong>ariati avventizi, il 3,8% tecnici operatori o del settore agricolo o agro<strong>al</strong>imentare o forest<strong>al</strong>e, circa il3% sono s<strong>al</strong>ariati fissi, lo 0,5% operatori delle imprese agro<strong>al</strong>imentari e oltre il 6% hanno <strong>al</strong>tre qu<strong>al</strong>ifiche.Per quanto attiene il titolo di studio, il 39% possiede un diploma di scuola superiore e l’8,5% una laurea.pag. 11


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPartecipanti con successo <strong>al</strong>le attività di formazione (Tipologia 1) Numero %Formati con successo – di cui: 953 100,00%Giovani 456 47,85%Uomini 718 75,34%Uomini Giovani 354 37,15%Donne 235 24,66%Donne Giovani 102 10,70%Settore Agricolo 774 81,22%Settore Agro<strong>al</strong>imentare 158 16,58%Settore Forest<strong>al</strong>e 21 2,20%Formati che hanno frequentato esclusivamente corsi re<strong>al</strong>izzati da STAPA (<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>) 664 69,67%Formati che hanno frequentato esclusivamente corsi re<strong>al</strong>izzati da Altri Enti 273 28,65%Formati che hanno frequentato corsi re<strong>al</strong>izzati sia da STAPA (<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>) che da Altri Enti 16 1,68%Incidenza formati/partecipanti (%) 65,72%Target 2007-13 (partecipanti che hanno completato con successo un corso di formazione relativamenteai settori agricolo, agro<strong>al</strong>imentare e forest<strong>al</strong>e) - NumeroV<strong>al</strong>ore obiettivo raggiunto rispetto <strong>al</strong> Target 2007-13 <strong>al</strong> 31/12/2011 (%) 16,41%Fonte: <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> DB Monitoraggio aggiornato <strong>al</strong> 31.12.20115.808Inoltre tra i formati con successo, il 69,7% ha frequentato esclusivamente corsi re<strong>al</strong>izzati d<strong>al</strong> STAPA, il28,7% solo corsi re<strong>al</strong>izzati da <strong>al</strong>tri Enti di Formazione e l’1,7% sia corsi re<strong>al</strong>izzati da STAPA che da <strong>al</strong>tri Enti.Obiettivo specifico – MIGLIORARE IL SODDISFACIMENTO DEL BISOGNO FORMATIVO ED INFORMATIVO REGIONALECome riportato precedentemente i formati con successo <strong>al</strong> 31/12/2011 sono 953. L’incidenza dei degliimprenditori agricoli partecipanti con successo ad azioni di formazione sul tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e dei conduttorid’azienda agricola è pari <strong>al</strong>lo 0,41% (ISTAT 2010).Se consideriamo invece l’incidenza dei formati con successo afferenti <strong>al</strong> settore agricolo sul tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>edelle imprese agricole attive registrate <strong>al</strong>la CCIAA della <strong>Campania</strong> nell’anno 2011, si può affermare che il PSRcon la Misura 111 tipologia 1. – Formazione ha raggiunto l’1,3% delle aziende agricole region<strong>al</strong>i.Come già accennato nella RAV 2011, considerando il risultato raggiunto, <strong>al</strong> 31/12/2011, in termini di tasso diesecuzione rispetto <strong>al</strong> target 2007-2013 (pari <strong>al</strong> 16,4%), e la bassa l’incidenza dei formati con successorispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e delle aziende agricole region<strong>al</strong>i, sembra che la misura non riesca a rispondere a pieno, intermini quantitativi, <strong>al</strong> fabbisogno di formazione evidenziato nel PSR.La situazione migliora leggermente se consideriamo l’incidenza degli operatori forest<strong>al</strong>i partecipanti consuccesso <strong>al</strong>le attività di formazione promosse nell’ambito della tipologia 1 sulle imprese attive iscritte <strong>al</strong>laCCIAA della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> – Settore Silvicoltura ed utilizzo di aree forest<strong>al</strong>i; in questo caso il v<strong>al</strong>ore s<strong>al</strong>e<strong>al</strong> 2,8%.Per quanto attiene il numero di utenti raggiunti dagli interventi di informazione re<strong>al</strong>izzati nell’ambito dellatipologia 2 della Misura 111, nel data base fornito d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong>, è presente anche una stima dei potenzi<strong>al</strong>iutenti raggiunti e/o coinvolti negli eventi implementati.pag. 12


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAzioneAzioni per diffondere laconoscenza sulle normenazion<strong>al</strong>i e comunitarie inmateria di tuteladell’ambiente, del benesseredegli anim<strong>al</strong>i e della sicurezza<strong>al</strong>imentareTema dell'attivitàinformativaConvegniProdotti re<strong>al</strong>izzatiDiffusioneinformazioni conpassaggiin Radio eTVPubblicazioniSeminariTot<strong>al</strong>eattivitàre<strong>al</strong>izzateNumero di utenticoinvolti/raggiunti(nell'/d<strong>al</strong>l'attivitàinformativa)Cancro Batterico Kiwi 2 2 2.000Cinipide G<strong>al</strong>ligeno 2 2 2.000I prodotti fitosanitari 1 1 5.000I reflui agronomici 1 1 2 1.200Monitorag. cimicinocciolo1 2 3 6.300Parassiti d'It<strong>al</strong>ia 1 1 1.000Piano monitoraggioreflui1 1 1.000Tot<strong>al</strong>e complessivo 1 10 1 12 18.500Azioni informative edivulgative per stimolare ilconsumo di prodotti region<strong>al</strong>ianche in funzione dellav<strong>al</strong>orizzazione delle produzionidi pregio e di qu<strong>al</strong>itàAgrimed 1 1 2 2.000Il Nocciolo in <strong>Campania</strong> 1 1 1.000Mostra Tartufo Bianco 1 1 1.000Tot<strong>al</strong>e complessivo 2 1 1 4 4.000Azioni di sensibilizzazione sutematiche di carattereambient<strong>al</strong>e con riferimento<strong>al</strong>la gestioni risorse idricheAzioni di sensibilizzazione sullatutela degli spazi natur<strong>al</strong>i conparticolare riferimento <strong>al</strong>las<strong>al</strong>vaguardia della biodiversitàConsulenza Irrigazione 1 1 10.000Tot<strong>al</strong>e complessivo 1 1 10.000Piano forest<strong>al</strong>e gener<strong>al</strong>e 1 1 1.000Tot<strong>al</strong>e complessivo 1 1 1.000Tot<strong>al</strong>e complessivo azioni di informazione re<strong>al</strong>izzate 3 1 12 2 18 33.500Fonte: <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> DB Monitoraggio aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011Come risulta d<strong>al</strong>le elaborazioni restituite nella tabella precedente, i potenzi<strong>al</strong>i utenti raggiunti sono 33.500.pag. 13


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAPPENDICE – I risultati delle indagine dirette presso i beneficiari (tipologia 1 – Formazione)Per approfondire gli aspetti inerenti la v<strong>al</strong>utazione delle attività di formazione re<strong>al</strong>izzate attraverso la Misura111 (tipologia 1 – Formazione), come accennato anche nelle pagine precedenti, negli anni 2011 e <strong>2012</strong> sonostate svolte 2 indagini 2 telefoniche rivolte a un campione rappresentativo di beneficiari che ha concluso consuccesso il percorso formativo frequentato.Attraverso le indagini sono state rilevate una serie d’informazioni che hanno riguardato: gli argomentiaffrontati durante il corso, il potenzi<strong>al</strong>e fabbisogno formativo, il giudizio dei partecipanti in merito ad <strong>al</strong>cuniaspetti del corso frequentato e un eventu<strong>al</strong>e parere su come il sistema formativo possa essere migliorato. Lapartecipazione ad <strong>al</strong>tre Misure del PSR e a corsi diversi rispetto a quello/i oggetto della presente rilevazione.Le ricadute delle capacità acquisite durante le iniziative formative frequentate sulle diverse attività svolte inazienda; il piano di comunicazione ossia la mod<strong>al</strong>ità attraverso la qu<strong>al</strong>e l’intervistato è venuto a conoscenzadella possibilità di partecipare <strong>al</strong>le iniziative di formazione attivate attraverso la Misura 111 del PSR e inconclusione i motivi che hanno determinato la partecipazione <strong>al</strong> corso.Gli argomenti affrontati d<strong>al</strong> campione rappresentativo di partecipanti ai corsi attivati nell’ambito dellatipologia 1 – Formazione, vengono restituiti nella tabella successiva. In gener<strong>al</strong>e gli argomenti oggetto deidiversi corsi rispettano quanto stabilito d<strong>al</strong> campo di applicazione della misura e i più trattati hannoriguardato tematiche inerenti la gestione per la qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto (63,4% degli intervistatitot<strong>al</strong>i); seguono le tematiche riconducibili <strong>al</strong>l’uso sostenibile delle risorse natur<strong>al</strong>i inerenti le pratiche agricolerispettose dell'ambiente, il corretto uso dei fertilizzanti e dei prodotti per la protezione delle piante, lagestione della risorsa idrica, l’uso delle energie rinnovabili e la protezione del suolo (62,6%).Argomenti affrontati durante il corso STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eMiglioramento della sicurezza sul lavoro 70,67% 31,25% 55,28%Gestione strategica e Marketing 73,33% 27,08% 55,28%Innovazione tecnica e tecnologica 66,67% 29,17% 52,03%TIC (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) 52,00% 33,33% 44,72%Gestione per la qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto (ISO 9000, disciplinari di qu<strong>al</strong>ità,...) 76,00% 43,75% 63,41%Formazione e aggiornamento <strong>al</strong> settore tabacchicolo 18,67% 16,67% 17,89%Uso sostenibile delle risorse natur<strong>al</strong>i (pratiche agricole rispettose dell'ambiente,corretto uso dei fertilizzanti e dei prodotti per la protezione delle piante, sistemi 86,67% 25,00% 62,60%irrigui, energie rinnovabili, protezione del suolo)Rispetto delle norme cogenti in materia ambient<strong>al</strong>e (CGO; BCAA) 77,33% 27,08% 57,72%Sicurezza <strong>al</strong>imentare (ISO 14000, EMAS, FSC, HACCP, …) 73,33% 31,25% 56,91%Implementazione delle relazioni di filiera nei settori agricolo, forest<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>imentare(sviluppo delle capacità manageri<strong>al</strong>i e di approcci gestion<strong>al</strong>i e commerci<strong>al</strong>i innovativicon particolare riferimento <strong>al</strong>lo sviluppo della cooperazione per la v<strong>al</strong>orizzazione del60,00% 27,08% 47,15%prodotto e dell'associazionismo tra i produttori)Corrette pratiche aziend<strong>al</strong>i per la prevenzione ed il controllo delle infezioni brucellari(brucellosi)28,00% 14,58% 22,76%Altro 5,33% 0,00% 3,25%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Il 57,7% degli intervistati ha affrontato argomenti inerenti il rispetto delle norme, in ambito comunitario enazion<strong>al</strong>e, in materia ambient<strong>al</strong>e inerenti i CGO e le BCAA; il 56,9% dichiara argomenti riconducibili <strong>al</strong>lasicurezza <strong>al</strong>imentare (ISO 14000, EMAS, FSC, HACCP, …); oltre il 55% del campione tot<strong>al</strong>e ha affrontatotemi riconducibili <strong>al</strong>la sicurezza sul lavoro, <strong>al</strong>la gestione strategica dell’impresa e <strong>al</strong> marketing dei prodottiaziend<strong>al</strong>i.An<strong>al</strong>izzando gli argomenti affrontati per tipologia di Ente formatore emerge che nel caso dei corsiimplementati dagli STAPA i temi più affrontati sono stati quelli afferenti l’uso sostenibile delle risorse natur<strong>al</strong>i(86,7%) e il rispetto delle norme cogenti inerenti i CGO e le BCAA (77,3%) ed in gener<strong>al</strong>e si conferma il2 Per quanto riguarda gli aspetti metodologici inerenti le indagini effettuate si rimanda <strong>al</strong>la apposita sezione presente in <strong>al</strong>legato.pag. 14


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAtrend rilevato per i partecipanti tot<strong>al</strong>i. Per quanto attiene i corsi re<strong>al</strong>izzati dagli <strong>al</strong>tri Enti di formazione, vieneconfermato come nel caso del tot<strong>al</strong>e degli intervistati che la tematica maggiormente affrontata ha riguardatola gestione per la qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto (43,8%); emerge poi una differenza particolare cheriguarda le “nuove” tecnologie per l’informazione e la comunicazione (33,3%) che si attestano in questo caso<strong>al</strong> secondo posto.D<strong>al</strong>le incidenze tot<strong>al</strong>i rilevate per tipologia di Ente di formazione sembra che ogni singolo corso degli STAPAabbia trattato, in gener<strong>al</strong>e, più tematiche rispetto a quelle trattate dai singoli corsi re<strong>al</strong>izzati dagli <strong>al</strong>tri Enti oche i corsi re<strong>al</strong>izzati dagli <strong>al</strong>tri Enti siano stati più specifici di quelli re<strong>al</strong>izzati dagli STAPA.D<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi della tabella successiva emerge che oltre il 71% degli intervistati manifesta un fabbisogno futurodi formazione; in particolare il 16,2% vorrebbe approfondire il tema della gestione strategica dell’azienda edel marketing dei prodotti, il 14,6% vorrebbe colmare le proprie carenze in merito <strong>al</strong>l’uso sostenibile dellerisorse natur<strong>al</strong>i e <strong>al</strong>la gestione di qu<strong>al</strong>ità sia dei processi di produzione che dei prodotti aziend<strong>al</strong>i. Il 12,2%richiede un aggiornamento in merito <strong>al</strong>le innovazioni tecniche e tecnologiche.Argomenti che i formati pensano di approfondire in futuro STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eNon rispndono <strong>al</strong>la domanda 12,00% 54,17% 28,46%Rispndono <strong>al</strong>la domanda - di cui: 88,00% 45,83% 71,54%Miglioramento della sicurezza sul lavoro 9,33% 10,42% 9,76%Gestione strategica e Marketing 20,00% 10,42% 16,26%Innovazione tecnica e tecnologica 17,33% 4,17% 12,20%TIC (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) 4,00% 10,42% 6,50%Gestione per la qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto (ISO 9000, disciplinari di qu<strong>al</strong>ità,...) 20,00% 6,25% 14,63%Formazione e aggiornamento <strong>al</strong> settore tabacchicolo 1,33% 2,08% 1,63%Argomenti che i formati pensano di approfondire in futuro STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eUso sostenibile delle risorse natur<strong>al</strong>i (pratiche agricole rispettose dell'ambiente, correttouso dei fertilizzanti e dei prodotti per la protezione delle piante, sistemi irrigui, energie 22,67% 2,08% 14,63%rinnovabili, protezione del suolo)Rispetto delle norme cogenti in materia ambient<strong>al</strong>e (CGO; BCAA) 6,67% 4,17% 5,69%Sicurezza <strong>al</strong>imentare (ISO 14000, EMAS, FSC, HACCP, …) 14,67% 6,25% 11,38%Implementazione delle relazioni di filiera nei settori agricolo, forest<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>imentare(sviluppo delle capacità manageri<strong>al</strong>i e di approcci gestion<strong>al</strong>i e commerci<strong>al</strong>i innovativi conparticolare riferimento <strong>al</strong>lo sviluppo della cooperazione per la v<strong>al</strong>orizzazione del prodotto8,00% 12,50% 9,76%e dell'associazionismo tra i produttori)Corrette pratiche aziend<strong>al</strong>i per la prevenzione ed il controllo delle infezioni brucellari(brucellosi)2,67% 8,33% 4,88%Altro 10,67% 8,33% 9,76%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Nei confronti dei partecipanti ai corsi STAPA è stato rilevato un fabbisogno formativo inerente l’ usosostenibile delle risorse natur<strong>al</strong>i (22,7%), la gestione per la qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto (20,0%), lagestione strategica e il marketing (20,0%), e le innovazioni tecniche e tecnologiche (17,3%). I partecipantiai corsi degli <strong>al</strong>tri Enti rivelano un ulteriore fabbisogno formativo inerente “l’implementazione delle relazionidi filiera” (12,5%) con l’obiettivo di sviluppare le proprie capacità manageri<strong>al</strong>i con approcci gestion<strong>al</strong>i ecommerci<strong>al</strong>i innovativi <strong>al</strong> fine di sviluppare sia la cooperazione per la v<strong>al</strong>orizzazione del prodotto chel’associazionismo tra i produttori. Inoltre il 10,4% si dimostra disposto ad approfondire materie riconducibili<strong>al</strong>le tecnologie della comunicazione e dell’informazione (TIC), <strong>al</strong>la gestione strategica e <strong>al</strong> marketing e <strong>al</strong>miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro.Ritiene che le iniziative previste d<strong>al</strong> PSR possono soddisfare queste esigenze? STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eSI 81,33% 37,50% 64,23%NO 2,67% 0,00% 1,63%NON SO 4,00% 8,33% 5,69%Tot<strong>al</strong>e complessivo 88,00% 45,83% 71,54%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”pag. 15


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURADurante la rilevazione è stato accertato anche l’eventu<strong>al</strong>e miglioramento delle condizioni di lavoro da partedei formati con successo a seguito della partecipazione <strong>al</strong>le attività formative. In merito, oltre il 59% degliintervistati ha dichiarato che la propria condizione di lavoro è migliorata.La sua condizione di lavoro è migliorata a seguito del corso di formazione d<strong>al</strong>ei frequentato?STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eSI 66,67% 47,92% 59,35%NO 33,33% 52,08% 40,65%Se SI è migliorata per (% c<strong>al</strong>colata solo su coloro che dichiarano migliorata lacondizione di lavoro):1) Una maggiore remunerazione/incremento del V<strong>al</strong>ore aggiunto aziend<strong>al</strong>e 44,00% 0,00% 30,14%- Se SI l’incremento è stato pari a:‣ meno del 2% 8,00% 0,00% 5,48%‣ tra 2% e 5% 22,00% 0,00% 15,07%‣ tra 6%e 10% 8,00% 0,00% 5,48%‣ più del 10% 6,00% 0,00% 4,11%2) Una forma contrattu<strong>al</strong>e più sicura 18,00% 4,35% 13,70%3) Una minore esposizione a rischi e condizioni ambient<strong>al</strong>i avverse 70,00% 17,39% 53,42%4) Una mansione più interessante 56,00% 56,52% 56,16%5) Altro 10,00% 34,78% 17,81%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Di questi il 56,2% dichiara che grazie <strong>al</strong> corso esercita una mansione più interessante; il 53,4% migliora lapropria condizione di lavoro a seguito di una minore esposizione a rischi e a condizioni ambient<strong>al</strong>i avverse.Tra coloro che hanno migliorato la propria condizione lavorativa riconducibili ai corsi effettuati dagli STAPA, il44,0% dichiara anche un incremento del v<strong>al</strong>ore aggiunto aziend<strong>al</strong>e con una punta massima del 22% in cuit<strong>al</strong>e incremento va d<strong>al</strong> 2 a 5% dello stesso v<strong>al</strong>ore; è interessante notare che il 6% conferma incrementisuperiori <strong>al</strong> 10%.Per quanto attiene la partecipazione ad <strong>al</strong>tre attività didattiche, poco meno del 22% degli intervistati dichiaradi aver frequentato <strong>al</strong>tri corsi (oltre a quelli oggetto della presente rilevazione) di cui oltre il 90% finanziaticon risorse pubbliche.Partecipanti ad <strong>al</strong>tri corsi… STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eNumero di partecipanti ad <strong>al</strong>tri corsi 15 12 27% di partecipanti ad <strong>al</strong>tri corsi 20,00% 25,00% 21,95%Numero di corsi tot<strong>al</strong>i 18 17 35Numero di corsi finanziati con risorse pubbliche 15 17 32% corsi finanziati con risorse pubbliche 83,33% 100,00% 91,43%Numero di corsi privati 3 0 3% corsi privati 16,67% 0,00% 8,57%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Tra se sezioni più interessanti delle rilevazioni campionarie effettuate c’è quella inerente le ricadute dellecapacità acquisite con il percorso formativo sulle attività aziend<strong>al</strong>i.Ricadute, dichiarate dagli intervistati, delle capacità acquisite durante il/i corso/i sulleseguenti attività aziend<strong>al</strong>iSTAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eFormati tot<strong>al</strong>i intervistati 100,00% 100,00% 100,00%Formati che dichiarano di NON aver avuto ricadute delle capacità acquisite durante ilcorso22,67% 62,50% 38,21%Formati che dichiarano ricadute delle capacità acquisite durante il corso 77,33% 37,50% 61,79%1) Sull’aver intrapreso nuove o complementari attività - di cui: 5,33% 2,08% 4,07%- Agriturismo/attività ricreative 4,00% 0,00% 2,44%- Fattoria didattica/fattoria soci<strong>al</strong>e 1,33% 0,00% 0,81%- Maneggio e centro di equitazione 0,00% 0,00% 0,00%- Altro 0,00% 2,08% 0,81%2) Sull’aver adottato sistemi di qu<strong>al</strong>ità delle produzioni 36,00% 10,42% 26,02%3) Sull’aver migliorato l’igiene degli <strong>al</strong>levamenti e il benessere degli anim<strong>al</strong>i 20,00% 14,58% 17,89%pag. 19


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURARicadute, dichiarate dagli intervistati, delle capacità acquisite durante il/i corso/i sulleseguenti attività aziend<strong>al</strong>iSTAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>e4) Sull’aver migliorato la gestione economica delle attività - di cui: 42,67% 6,25% 28,46%- Miglioramento della gestione contabile 14,67% 4,17% 10,57%- Marketing prodotti aziend<strong>al</strong>i 24,00% 2,08% 15,45%- Commercio elettronico 5,33% 0,00% 3,25%- Altro 0,00% 0,00% 0,00%5) Sull’aver adottato sistemi di agricoltura biologica, o integrata, o <strong>al</strong>trimetodi/pratiche rispettose dell’ambiente - di cui:34,67% 6,25% 23,58%- Agricoltura Biologica 10,67% 2,08% 7,32%- Agricoltura integrata per produzioni ortofrutticole 18,67% 2,08% 12,20%- Agricoltura integrata per produzioni cere<strong>al</strong>icole 5,33% 2,08% 4,07%- Minima lavorazione o semina su sodo 0,00% 0,00% 0,00%- Cover crop 0,00% 0,00% 0,00%- 6Altro 0,00% 0,00% 0,00%6) Sull’aver modificato l’indirizzo produttivo dell’azienda 6,67% 6,25% 6,50%7) Sull’aver incrementato la sicurezza sui luoghi di lavoro 61,33% 12,50% 42,28%8) Sull’aver adottato metodi/pratiche per l’adeguamento ai requisiti dellacondizion<strong>al</strong>ità rispetto a:33,33% 2,08% 21,14%- CGO - Ambiente 16,00% 2,08% 10,57%- CGO - Sanità pubblica, s<strong>al</strong>ute degli anim<strong>al</strong>i e delle piante 4,00% 0,00% 2,44%- CGO - Benessere degli anim<strong>al</strong>i 2,67% 0,00% 1,63%- BCAA - Erosione del suolo 0,00% 0,00% 0,00%- BCAA - Sostanza organica del suolo 5,33% 0,00% 3,25%- BCAA - Struttura del suolo 2,67% 0,00% 1,63%- BCAA - Livello minimo di mantenimento dei terreni e degli habitat 0,00% 0,00% 0,00%- BCAA - Protezione e gestione delle risorse idriche 4,00% 0,00% 2,44%- Altro 1,33% 0,00% 0,81%9) Sull’aver adottato metodi/pratiche per il risparmio idrico - di cui: 28,00% 0,00% 17,07%- Sistemi d’irrigazione efficienti 21,33% 0,00% 13,01%- Colture meno esigenti 8,00% 0,00% 4,88%- Altro 0,00% 0,00% 0,00%10) Sull’aver modificato le tecniche di produzione (ai fini della mitigazionedegli effetti negativi dei cambiamenti climatici) - di cui:22,67% 0,00% 13,82%- Uso razion<strong>al</strong>e dei concimi azotati 16,00% 0,00% 9,76%- Modifiche nell’uso del suolo 2,67% 0,00% 1,63%- Imboschimento 0,00% 0,00% 0,00%- Gestione e <strong>al</strong>imentazione degli <strong>al</strong>levamenti 2,67% 0,00% 1,63%- 5Altro 1,33% 0,00% 0,81%11) Aver adottato metodi/pratiche per il risparmio energetico 25,33% 0,00% 15,45%12) Aver adottato metodi di produzione di energia da fonti rinnovabili 8,00% 0,00% 4,88%13) Aver introdotto innovazioni tecnologiche - di cui: 25,33% 2,08% 16,26%- Nuove tecniche di produzione 13,33% 2,08% 8,94%- Nuovi prodotti 12,00% 0,00% 7,32%- Altro 0,00% 0,00% 0,00%14) Aver introdotto metodi di gestione informatizzata delle attività aziend<strong>al</strong>i 21,33% 0,00% 13,01%15) Aver pianificato e redatto Piani di sviluppo aziend<strong>al</strong>e 22,67% 6,25% 16,26%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Quasi il 62% degli intervistati ha dichiarato ricadute delle capacità acquisite sulle proprie attività aziend<strong>al</strong>i. Laricaduta princip<strong>al</strong>e riguarda il miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro (42,3% degli intervistatitot<strong>al</strong>i). Il 28,5% migliora la gestione economica delle attività; di questi il 54,3% lo fa adottando tecniche dimarketing per la promozione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i, il 37,1% ha migliorato la gestione contabile della propriaazienda e l’11,4% ha adottato strategie di commercio elettronico. Il 23,8% adotta metodi o pratiche diproduzione rispettosi dell’ambiente; in particolare il 51,7% utilizza la tecnica dell’agricoltura integrata perproduzioni ortofrutticole e il 17,2% per produzioni cere<strong>al</strong>icole mentre 31,0% produce secono quanto dettatod<strong>al</strong> metodo dell’agricoltura biologica. Come riportato precedentemente (vedi Obiettivo operativo – G.) il21,1% si adegua ai requisiti della condizion<strong>al</strong>ità aderendo <strong>al</strong>le norme previste dai CGO e d<strong>al</strong>le BCAA; quasi il18% ha migliorato l’igiene nei propri <strong>al</strong>levamenti e il benessere degli anim<strong>al</strong>i; il 17,1% adotta metodi opratiche per il risparmio idrico (vedi Obiettivo operativo – C.). Il 16,3% introduce nella propria aziendainnovazioni tecnologiche che si concretizzano nel 55% dei casi in nuove tecniche di produzione e nel 45% innuovo prodotti. Oltre il 16% dei formati con successo intervistati dichiara di aver pianificato e redatto unpiano per lo sviluppo della propria azienda; il 15,5% adotta metodi e/o pratiche per il risparmio energetico; il13,8% modifica le tecniche di produzione ai fini della mitigazione degli effetti negativi dei cambiamenticlimatici (vedi Obiettivo operativo – C.). Il 13% introduce metodi di gestione informatizzata delle attivitàpag. 20


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAaziend<strong>al</strong>i; il 6,5% modifica l’indirizzo produttivo della propria azienda; quasi il 5% adotta metodi diproduzione di energia da fonti rinnovabili e poco più del 4% dichiara di aver intrapreso attività nuove ocomplementari a quella agricola che si concretizzano nel 60% dei casi in implementazione di attivitàagrituristiche o ricreative, nel 20% in fattorie didattiche o soci<strong>al</strong>i e nel rimanente 20% nell’aver re<strong>al</strong>izzato unpunto vendita aziend<strong>al</strong>e.Per quanto attiene la disaggregazione per tipologia di Ente va rilevato che per i corsi implementati da STAPAle ricadute maggiori riguardano l’incremento della sicurezza sui luoghi di lavoro (61,3% dei formati tot<strong>al</strong>i), ilmiglioramento della gestione economica delle attività (42,7%), soprattutto attraverso il marketing deiprodotti aziend<strong>al</strong>i e il miglioramento della gestione contabile dell’azienda, e l’adozione di metodi o pratiche diproduzione rispettose dell’ambiente (34,7%). Per quanto riguarda invece i corsi re<strong>al</strong>izzati dagli <strong>al</strong>tri Enti diformazione, le ricadute maggiori sono state registrate in merito <strong>al</strong> miglioramento dell’igiene negli <strong>al</strong>levamentie <strong>al</strong> benessere degli anim<strong>al</strong>i (14,5%), nonché anche in questo caso nell’aver migliorato la sicurezza neiluoghi di lavoro (12,5%) e nell’aver introdotto sistemi di qu<strong>al</strong>ità delle produzioni (10,4%).Per quanto riguarda il piano di comunicazione o meglio come il formato con successo intervistato sia venutoa conoscenza della possibilità di partecipare <strong>al</strong>le iniziative di formazione attivate attraverso la Misura 111 delPSR, va rilevato che il 32,5% lo ha appreso attraverso la comunicazione istituzion<strong>al</strong>e ossia per mezzo deglistrumenti di comunicazione o delle iniziative implementate direttamente d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>. Mentrequasi il 61% ne è venuto a conoscenza attraverso <strong>al</strong>tri mezzi di comunicazione.Come è venuto a conoscenza della possibilità di partecipare <strong>al</strong>le iniziative di formazioneattivate attraverso la Misura 111 del PSR?STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eComunicazione istituzion<strong>al</strong>e 41,33% 18,75% 32,52%Bollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (BURC) 9,33% 6,25% 8,13%Sito Internet <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> 25,33% 8,33% 18,70%Sportelli informativi region<strong>al</strong>i (URP, sportelli territori<strong>al</strong>i ecc.) 8,00% 2,08% 5,69%Convegni, seminari, conferenza stampa, incontri informativi inerenti la presentazione delPSR e dei bandi organizzati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>0,00% 0,00% 0,00%Manu<strong>al</strong>i divulgativi, depliant, opuscoli, brochure illustrative delle misure attuate e deibandi14,67% 12,50% 13,82%Supporti multimedi<strong>al</strong>i (CD-Rom prodotto d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>) 0,00% 0,00% 0,00%Newsletter 1,33% 0,00% 0,81%Numero verde 0,00% 0,00% 0,00%Pubblicità radiofonica 0,00% 0,00% 0,00%Pubblicità a mezzo stampa 1,33% 2,08% 1,63%Pubblicità televisiva 0,00% 0,00% 0,00%Televideo region<strong>al</strong>e sulla terza rete RAI 0,00% 0,00% 0,00%Altra comunicazione 50,67% 77,08% 60,98%Organizzazioni profession<strong>al</strong>i 12,00% 39,58% 22,76%Passaparola con <strong>al</strong>tri agricoltori 30,67% 14,58% 24,39%Operatori del settore (fornitori di mezzi tecnici) 6,67% 12,50% 8,94%Studi profession<strong>al</strong>i/liberi professionisti 6,67% 18,75% 11,38%Media loc<strong>al</strong>i (articoli di giorn<strong>al</strong>e, servizi televisivi e radiofonici) 0,00% 0,00% 0,00%Non Ricorda 8,00% 4,17% 6,50%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Gli strumenti più efficaci nell’ambito della comunicazione istituzion<strong>al</strong>e risultano il sito internet <strong>Regione</strong><strong>Campania</strong> (18,7%), i vari manu<strong>al</strong>i divulgativi, depliant, opuscoli, brochure illustrative delle misure attuate edei bandi (13,8%) re<strong>al</strong>izzati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> e il Bollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (BURC).In merito <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra comunicazione, fondament<strong>al</strong>e sembra essere stato il passaparola con <strong>al</strong>tri agricoltori(24,4%) e rilevante l’apporto informativo delle Organizzazione Profession<strong>al</strong>i (22,8%); l’11,4% dei formatiintervistati dichiara di esserne venuto a conoscenza attraverso gli studi profession<strong>al</strong>i o i liberi professionistiche frequenta.Per quanto attiene chi ha frequentato i corsi STAPA, è venuto a conoscenza della possibilità di partecipare <strong>al</strong>corso fondament<strong>al</strong>mente attraverso l’interazione con gli <strong>al</strong>tri agricoltori (30,7%) o tramite il sito Internetpag. 21


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (25,3%). La possibilità di partecipare ai corsi re<strong>al</strong>izzati da <strong>al</strong>tri Enti è stata divulgataprincip<strong>al</strong>mente d<strong>al</strong>le Organizzazioni profession<strong>al</strong>i (39,6%) e dagli studi profession<strong>al</strong>i o dai liberi professionisti(18,6%).Comunque quasi il 48% degli intervistati dichiara di conoscere gli strumenti di comunicazione istituzion<strong>al</strong>eattuati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> sul PSR e di questi il 91,5% li ritiene adatti <strong>al</strong>lo scopo (il 78% li ritiene efficaci e il13,6% molto efficaci).Conosce gli strumenti di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e attuati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> sul PSR? STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eNO 37,33% 75,00% 52,03%SI 62,67% 25,00% 47,97%… e come li giudica? (% sul tot<strong>al</strong>e che dichiara di conoscerli)Molto efficaci 14,89% 8,33% 13,56%Efficaci 74,47% 91,67% 77,97%Poco efficaci 10,64% 0,00% 8,47%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”In merito <strong>al</strong> Fondo Comunitario (FEASR) responsabile dei finanziamenti dell’Unione Europea <strong>al</strong> PSR, solo il47% dei formati con successo dichiara di conoscerlo.Sa cosa è il FEASR? STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eSI 60,00% 27,08% 47,15%NO 40,00% 72,92% 52,85%Tot<strong>al</strong>e complessivo 100,00% 100,00% 100,00%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”Meno del 16% di coloro che hanno dichiarato di sapere cos’è il FEASR è a conoscenza dell’ammontare delfinanziamento dell’Unione Europea <strong>al</strong> PSR.Sa a quanto ammonta il finanziamento dell’Unione Europea <strong>al</strong> PSR? STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eCirca 25% 6,67% 0,00% 5,17%Circa 50% 13,33% 23,08% 15,52%Circa 75% 8,89% 7,69% 8,62%Non so 71,11% 69,23% 70,69%Tot<strong>al</strong>e complessivo 100,00% 100,00% 100,00%Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”T<strong>al</strong>e incidenza diminuisce ulteriormente <strong>al</strong> 7,3% se si considerano le risposte tot<strong>al</strong>i del campione intervistato.Infine, per quanto attiene le motivazioni della partecipazione <strong>al</strong>la formazione, queste sono state indagatechiedendo <strong>al</strong>l’intervistato di esprimersi con un voto da 1 a 10 per ognuno dei motivi, riportati nella seguentetabella, che l’hanno spinto a sostenere il corso; per quanto attiene il voto, 1 esprime il massimo disaccordocon l’affermazione proposta mentre 10 il massimo accordo. L’elaborazione ha previsto quindi la restituzionedel dato con un voto medio per ogni motivo (affermazione) proposto.Motivazioni che hanno spinto i partecipanti a sostenere il corso (Voto medio per ogniopinione)STAPA Altro Ente Tot<strong>al</strong>eHo fatto il corso perché penso che comunque la formazione faccia sempre bene 9,19 9,41 9,28Ho fatto il corso perché me lo hanno proposto e mi sembrava interessante 8,29 8,90 8,53Ho fatto il corso a supporto di variazioni e miglioramenti progettati per la mia azienda 6,95 7,90 7,32Ho fatto il corso perché dovevo (o devo) risolvere un problema che arriva d<strong>al</strong>l’esterno,come ad esempio il rispetto di nuove norme6,39 6,30 6,35Ho fatto il corso perché era obbligatorio o necessario per l’attività mia e dell’azienda 5,89 6,21 6,02Ho fatto il corso per usufruire di <strong>al</strong>tri benefici 5,52 6,39 5,86Ho fatto il corso perché tutti ne fanno uno 2,27 3,51 2,76Fonte: Agriconsulting SpA – Indagini dirette presso il campione di formati con successo Misura 111 – Tipologia 1 – “Formazione”pag. 22


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIl motivo princip<strong>al</strong>e che ha spinto i partecipanti a sostenere il corso è la consapevolezza che la formazionedetermina “sempre” effetti positivi nella risoluzione delle diverse problematiche collegate <strong>al</strong>la gestione delleattività aziend<strong>al</strong>i (voto medio 9,28). Questo motivo probabilmente è connesso anche <strong>al</strong>l’interesse chel’offerta formativa proposta ha suscitato verso i potenzi<strong>al</strong>i partecipanti (voto medio 8,53). Tra i motiviprincip<strong>al</strong>i che hanno determinato l’adesione <strong>al</strong>la formazione, vanno annoverati anche l’esigenza di affrontarevariazioni/miglioramenti nella propria azienda (voto medio 7,32) e la risoluzione di problemi praticideterminati da esigenze esterne (voto medio 6,35).pag. 23


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMISURA 112 – Insediamento di giovani agricoltoriAttraverso la Misura 112 viene erogato un premio ai giovani agricoltori che si insediano per la prima volta inagricoltura come capi d’azienda re<strong>al</strong>izzando un piano di sviluppo dell’azienda agricola in cui si stabiliscono. Ilpremio prevede un importo base di € 5.000 che può essere incrementato, qu<strong>al</strong>ora il beneficiario abbiaottenuto l’approvazione della domanda di investimento ai sensi della Misura 121, in modo differenziato aseconda della macroarea in cui ricade l’azienda agricola. Si può così arrivare ad un importo (premio unico) di€ 25.000, per le aziende ubicate nelle macroaree A1, A2 e B, e di € 30.000 nelle macroaree A3, C, D1 e D2.Nel caso in cui il beneficiario richieda l’erogazione del premio aggiuntivo sotto forma di abbuono di interessio di combinazione di premio unico ed abbuono di interessi, l’importo complessivo può arrivare a € 65.000nelle macroaree A1, A2 e B e a € 70.000 nelle macroaree A3, C, D1 e D2.Obiettivo gener<strong>al</strong>e Indicatori d’impatto V<strong>al</strong>ore obiettivoAccrescere la competitività del settore agricolo e Crescita economica – Crescita netta del v<strong>al</strong>oreforest<strong>al</strong>e sostenendo la ristrutturazione, lo aggiunto in PPS 1,05%sviluppo e l’innovazionePosti di lavoro creati – Crescita netta di posti dilavoro in equiv<strong>al</strong>enti tempo pieno (ETP) 1,1%.Produttività del lavoro – Aumento del v<strong>al</strong>oreaggiunto lordo per equiv<strong>al</strong>ente tempo pieno(Euro/ ETP) 1,05%(*)Obiettivi prioritario e specifico Indicatori di risultato V<strong>al</strong>ore obiettivoObiettivo prioritarioMiglioramento della capacità imprenditori<strong>al</strong>e eprofession<strong>al</strong>e degli addetti <strong>al</strong> settore agricolo eforest<strong>al</strong>e e sostegno del ricambio generazion<strong>al</strong>eObiettivo specificoFavorire il ricambio generazion<strong>al</strong>e degliimprenditori agricoli e creare così le premesse peril rilancio della produttività dell’azienda agricolaattraverso l’introduzione di nuove tecnologie e/oper evitare lo spopolamento delle aree rur<strong>al</strong>iCreare delle opportunità economiche per ilmantenimento della popolazione giovanile neiterritori rur<strong>al</strong>i, nelle aree caratterizzate da processidi desertificazione soci<strong>al</strong>eV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficaciaEfficaciaNumero di aziende condotte da giovani agricoltoribeneficiari 889Accrescimento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelleaziende finanziate (000 Euro) 3.711 284 8%Riduzione dell’età media degli imprenditori agricolinegli insediamenti sovvenzionati 32,6Incremento o mantenimento dell'occupazionenelle aziende finanziate (ETP) 30,2Integrazione degli aspetti ambient<strong>al</strong>i e dibenessere degli anim<strong>al</strong>i negli investimenti (%aziende che introducono miglioramenti) 100%Numero di giovani agricoltori beneficiari 690 889 129%Numero di giovani agricoltori beneficiari donne 45% 41% 92%Numero di giovani agricoltori beneficiari suddivisiper tipo di settore agricolo: 889 (100%)filiera cere<strong>al</strong>icola 299 (34%)filiera florovivaistica 20 (2%)filiera foraggera 39 (4%)filiera frutticola 189 (21%)filiera olivicola 86 (10%)filiera ortiva 64 (7%)filiera tabacchicola 9 (1%)filiera vitivinicola 85 (10%)filiera zootecnia 75 (8%)<strong>al</strong>tro 23 (3%)Numero di giovani agricoltori beneficiari suddivisiper macroaree (A1, A2, A3, B, C, D1, D2) 889 (100%)macroarea A1 17 (2%)macroarea A2 59 (7%)macroarea A3 11 (1%)macroarea B 37 (4%)macroarea C 365 (41%)macroarea D1 83 (9%)macroarea D2 317 (36%)Volume tot<strong>al</strong>e d’investimenti (000 Euro) 23.478 24,545 0%Numero di giovani agricoltori beneficiari chesostituiscono un agricoltore beneficiario dellamisura prepensionamento 5% 19% 380%Numero di giovani insediati beneficiari del clustermisure 112 e 121 866Volume complessivo d’investimenti previsti daipiani aziend<strong>al</strong>i – cluster di Misure 112 e 121 (‘000Euro) 148,085pag. 24


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoNumero di giovani agricoltori beneficiari per fascedi età 889 (100%)fino a 19 34 (4%)20-24 246 (28%)25-29 189 (21%)30-34 190 (21%)35-39 230 (26%)Numero di giovani agricoltori beneficiari per titolodi studio 889 (100%)Nessun titolo di studio 63 (7%)Altro titolo di studio 306 (35%)Titolo di livello universitario o di Scuola MediaSuperiore 431 (50%)Diploma di Perito Agrario o Agrotecnico 50 (6%)Laurea in Scienze Agrarie o Forest<strong>al</strong>i o laurea inMedicina Veterinaria 16 (2%)N. di beneficiari che partecipa con profitto ad uncorso di formazione in agricoltura 158 (18%)Obiettivo gener<strong>al</strong>e Indicatori d’impatto V<strong>al</strong>ore obiettivoFavorire l’insediamento di profession<strong>al</strong>ità nuovecon approcci imprenditori<strong>al</strong>i innovativi, nelle areecon migliori performance economico soci<strong>al</strong>iEfficaciaObiettivi operativo - CREARE DELLE OPPORTUNITÀ ECONOMICHE PER IL MANTENIMENTO DELLA POPOLAZIONE GIOVANILE NEITERRITORI RURALI, NELLE AREE CARATTERIZZATE DA PROCESSI DI DESERTIFICAZIONE SOCIALELe domande finanziate sono complessivamente 889 di cui 23 esclusivamente per il premio di € 5.000 e lerimanenti 866 riguardano domande collegate <strong>al</strong> cluster di misure 112 e 121. T<strong>al</strong>i domande presentano unimporto medio del premio ammesso a finanziamento pari a 27.609 euro. Complessivamente il volumed’investimento è pari a 24.545.000 euro. L’avanzamento degli indicatori di prodotto “Numero di giovaniagricoltori beneficiari” e “Volume tot<strong>al</strong>e d’investimenti (000 euro)” raggiunge rispettivamente il 129% ed il105%.La distribuzione degli insediamenti per filiera di riferimento evidenzia che la maggior parte delle aziende incui si insediano i giovani appartengono <strong>al</strong>le filiere cere<strong>al</strong>icola (34%) e frutticola (21%). Buona rilevanzaanche per gli insediamenti avvenuti in aziende olivicole (10%) e Vitivinicole (10%).Rispetto <strong>al</strong>le macroaree individuate nel PSR Gli insediamenti sono avvenuti prev<strong>al</strong>entemente in area D - areerur<strong>al</strong>i caratterizzate da problemi complessivi di sviluppo e in area C- Aree con speci<strong>al</strong>izzazione agricola edagro<strong>al</strong>imentare e processi di riqu<strong>al</strong>ificazione dell’offerta. Confrontando t<strong>al</strong>e risultato con la distribuzione delleaziende agricole della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> si evidenzia che le differenze esistenti sono attribuibili <strong>al</strong>la specificapriorità che il PSR riconosce agli insediamenti re<strong>al</strong>izzati nelle aree C e D. Il dato conferma la capacità dellamisura non solo di avvicinare i giovani <strong>al</strong>l’agricoltura ma anche di convincerli ad investire in territori margin<strong>al</strong>icaratterizzati quindi d<strong>al</strong>la presenza di problemi socio economici e struttur<strong>al</strong>i.pag. 25


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAGli insediamenti avvenuti attraverso la partecipazione <strong>al</strong> cluster di misure 112-121 sono 866 e rappresentanoil 97% del tot<strong>al</strong>e degli insediamenti. Gli interventi previsti d<strong>al</strong> piano di sviluppo prevedono un volumed’investimento pari a circa 148milioni di euro per un v<strong>al</strong>oremedio per azienda di 171.000euro. Il 50% degli investimentiriguarda l’acquisto di macchineed attrezzature ed il 40% lacostruzioneel’ammodernamento deifabbricati agricoli. Discretarilevanza rivestono gli interventidi miglioramento fondiario(4,1%), gli interventi per ilrisparmio enegetico compresol’utilizzo di energia da fontirinnovabili (3,3%) e gliinterventi per il risparmio idrico(1,9%); margin<strong>al</strong>i appaiono gliinvestimenti connessi <strong>al</strong>laproduzione lattiero casearia bovina (0,1%).Le risultanze delle indagini condotte nell’anno 2011 su un campione di 72 aziende, rappresentative delleaziende che hanno presentato domanda di pagamento del premio d’insediamento (Misura 112) entro il31.12.2010, rilevano che l’acquisizione della titolarità aziend<strong>al</strong>e avviene nel 61% dei casi attraverso lacessione di attività esistente con la sostituzione tot<strong>al</strong>e del cedente, prev<strong>al</strong>entemente attraverso la stipula dicontratti di affitto. Nell’82% dei casi l’insediato ha rapporti di parentela con il giovane beneficiario. Nelrestante 39% dei casi rilevati l’avvio dell’attività agricola prevede la costituzione di una nuova formasocietaria.Buona risulta inoltre la sinergia con la Misura 113: il 19% dei giovani insediati rileva l’azienda da unbeneficiario della misura prepensionamento. T<strong>al</strong>e risultato supera abbondantemente il v<strong>al</strong>ore obiettivo fissatoche stimava un’integrazione tra le due misure pari <strong>al</strong> 5%.Gli insediamenti effettuati da imprenditrici donne rappresentano il 41% degli insediamenti tot<strong>al</strong>i, v<strong>al</strong>oreleggermente inferiore <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore obiettivo (45%) ma superiore <strong>al</strong>l’incidenza dei conduttori donne sul tot<strong>al</strong>e deiconduttori region<strong>al</strong>i rilevata d<strong>al</strong> Censimento Agricolturra del 2010 (38%).Il 68% dei beneficiari proviene da settori differenti d<strong>al</strong>l’agricoltura a testimonianza della buona attrattività delsettore agricolo. Tra le motivazioni che hanno determinato la decisione di insediarsi in azienda risultanopredominanti il proseguimento dell’attività familiare ed il conseguente mantenimento della manodoperaaziend<strong>al</strong>e (33%) e la mancanza di <strong>al</strong>ternative occupazion<strong>al</strong>i (32%).L’opportunità offerta d<strong>al</strong> PSR risulta quindi determinante nella decisione di insediarsi: l’85% dei beneficiaridichiara che il la possibilità di accedere ai finanziamenti ha avuto “molta” e “abbastanza” influenza sulladecisione di insediarsi e il 56% afferma che in assenza di contributo o con un contributo ridotto non sisarebbero insediato. T<strong>al</strong>e incidenza raggiunge il 73% negli insediamenti avvenuti in macroarea D,confermando ancora come in t<strong>al</strong>i aree il PSR risulta fondament<strong>al</strong>e per il mantenimento dell’attività agricola edel tessuto soci<strong>al</strong>e.pag. 26


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALe fin<strong>al</strong>ità degli interventi re<strong>al</strong>izzati mirano princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’aumento della capacità produttiva (57%), <strong>al</strong>miglioramento della sicurezza suiluoghi di lavoro (15%), <strong>al</strong>contenimento dei costi di produzione(14%) ed <strong>al</strong>la protezionedell’ambiente (7%).Il 76% dei beneficiari partecipa ad<strong>al</strong>tre Misure del PSR e in particolare:Misura 211 - Indennità a favore degliagricoltori delle zone montane (42%),Misura 214 - Pagamentiagroambient<strong>al</strong>i (39%), Misura 212 -Indennità a favore degli agricoltoridelle zone caratterizzate da svantagginatur<strong>al</strong>i, diverse d<strong>al</strong>le zone montane(13%) e Misura 114 - Utilizzo deiservizi di consulenza (8%).Le prospettive di sviluppo delleaziende condotte dai giovani insediati risultano positive; il 56% degli intervistati dichiara di essereintenzionato ad incrementare le attu<strong>al</strong>i dimensioni, il 19% prevede di orientarsi verso la trasformazioneaziend<strong>al</strong>e delle produzioni e/o la vendita diretta e l’11% intende orientare la produzione aziend<strong>al</strong>e versoproduzioni di qu<strong>al</strong>ità certificata.Per quanto attiene la redazione del Piani diSviluppo il 79% dei beneficiari la ritienemolto o abbastanza utile per la v<strong>al</strong>utazionedelle problematiche aziend<strong>al</strong>i mentre lav<strong>al</strong>utazione complessiva delle esigenze disviluppo aziend<strong>al</strong>e è stata indirizzataprev<strong>al</strong>entemente dai tecnici (organizzazioniprofession<strong>al</strong>i, organizzazioni di produttori,liberi professionisti).Complessivamente il 68% dei beneficiaricampione rileva problemi nell’adesione <strong>al</strong>lamisura: le difficoltà più diffuse hannoriguardato gli elevati tempi di attesa per la concessione del sostegno o per l’erogazione del contributo (49%)e la difficoltà nel reperimento delle risorse finanziarie da anticipare per la re<strong>al</strong>izzazione degli interventi(10%).Favorire l’insediamento di profession<strong>al</strong>ità nuove con approcci imprenditori<strong>al</strong>i innovativi, nelle aree conmigliori performance economico soci<strong>al</strong>iIl 18% dei beneficiari possiede un attestato di frequenza, con profitto, a corsi di formazione in agricoltura edi questi l’8% ha partecipato a corsi organizzati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> nell'ambito della Misura 4.16 del POR 2000-2006 o della Misura 111 del PSR 2007-2013. Le azioni formative promosse d<strong>al</strong> PSR a cui partecipano igiovani insediati hanno riguardato prev<strong>al</strong>entemente la sostenibilità ambient<strong>al</strong>e e sicurezza <strong>al</strong>imentare (42%),le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (33%) e la gestione strategica e marketing (11%).Rispetto <strong>al</strong> livello di qu<strong>al</strong>ificazione dei beneficiari si rileva che l’8% dei beneficiari possiede un diploma diperito agrario o agrotecnico o una laurea in scienze agrarie o forest<strong>al</strong>i percentu<strong>al</strong>e decisamente superiore aquella rilevata d<strong>al</strong> Censimento Agricoltura 2010 (1,7%).pag. 27


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAnegativo: i nuovi insediamenti finanziati d<strong>al</strong>la misura rappresentano una quota consistente di tutte le nuoveiscrizioni registrate (8%).Il contributo della misura <strong>al</strong> rinnovamento generazion<strong>al</strong>e della classe imprenditori<strong>al</strong>e agricola risultadeterminante: an<strong>al</strong>izzando i dati dell’indagine diretta si rileva che l’età media dei giovani neo insediati è di29,2 anni. I cedenti interessati da sostituzione tot<strong>al</strong>e nella conduzione hanno un’età media di 61,8 annideterminando quindi una riduzione dell’età del conduttore pari a 32,6 anni.Per quanto riguarda l’introduzione di innovazioni di prodotto e di processo, i punteggi di priorità assegnati infase istruttoria rilevano che:• il 93% delle aziende riceve punteggio in quanto il piano aziend<strong>al</strong>e prevede acquisti, opere e/o attivitàper l'introduzione nel processo produttivo di nuove tecnologie (macchine innovative e/o soluzioni perl'aumento dell'efficienza degli operatori e la riduzione del tempo di lavoro per prodotto);• il 32% delle aziende riceve punteggio in quanto Il piano aziend<strong>al</strong>e prevede acquisti, opere e/o attivitàfin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di nuovi prodotti (anche trasformati), ovvero la riconversione variet<strong>al</strong>e oproduttiva, ovvero la certificazione di qu<strong>al</strong>ità delle produzioni.D<strong>al</strong>l’indagine diretta risulta che le aziende agricole beneficiarie del cluster di misure 112-121 che a seguitodegli investimenti re<strong>al</strong>izzati hanno introdotto nuovi prodotti e/o nuove tecniche sono pari <strong>al</strong> 93%dell’universo di riferimento. L’innovazione ha riguardato prev<strong>al</strong>entemente la meccanizzazione delle operazionicoltur<strong>al</strong>i con particolare riferimento <strong>al</strong>la fase di raccolta.Una specifica domanda del questionarioproposto ai beneficiari ha riguardato glieffetti delle innovazioni introdotte: aibeneficiari è stato chiesto di v<strong>al</strong>utare, conun voto da 1 a 5, le conseguenzedell’innovazione introdotta su diversiaspetti dell’attività aziend<strong>al</strong>e. L’an<strong>al</strong>isi deidati riportata nel grafico, rileva che, ivantaggi maggiori sono ottenuti rispetto<strong>al</strong>la riduzione dei costi, <strong>al</strong>larazion<strong>al</strong>izzazione dell’uso dei mezziproduttivi, <strong>al</strong>l’aumento del v<strong>al</strong>ore aggiuntodella produzione ed <strong>al</strong> miglioramentoqu<strong>al</strong>itativo delle produzioni aziend<strong>al</strong>i con votazioni mediamente superiori a 3.L’an<strong>al</strong>isi dei punteggi di priorità assegnati <strong>al</strong>le domande ammesse a finanziamento consente di verificare inche misura i piani aziend<strong>al</strong>i integrano gli aspetti ambient<strong>al</strong>i e di benessere degli anim<strong>al</strong>i agli investimentire<strong>al</strong>izzati. L’introduzione di t<strong>al</strong>i aspetti ha riguardato il 100% delle aziende ammesse a finanziamento e nellospecifico:• il 17% delle piani prevede acquisti, opere e/o attività fin<strong>al</strong>izzate a migliorare le condizioni di igiene e/odi benessere degli anim<strong>al</strong>i oltre le condizioni minime previste dai Criteri di Gestione Obbligatori;• il 22% prevede la re<strong>al</strong>izzazione di impianti di produzione di energia elettrica/termica attraverso l'utilizzodi fonti rinnovabili (solare, eolica, idroelettrica o geotermica) o da sottoprodotti agricoli;• il 31% prevede interventi di carattere agronomico, miglioramenti fondiari ovvero acquisto diattrezzature che consentono di ridurre ovvero contenere i fabbisogni idrici aziend<strong>al</strong>i;• l’85% prevede interventi o l’acquisto di attrezzature che consentono di ridurre le emissioni gassosedannose in atmosfera ovvero di migliorare la gestione dei rifiuti/sottoprodotti aziend<strong>al</strong>i.Infine si rileva che 31 aziende (3%) re<strong>al</strong>izzano investimenti riferiti <strong>al</strong>le operazioni He<strong>al</strong>th Check, t<strong>al</strong>i interventisono per la maggior parte (90%) destinati <strong>al</strong> risparmio idrico.L’indicatore di risultato “Aumento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelle aziende beneficiarie” è relativo a n. 149aziende agricole e a 4.097.500 euro di investimenti che incidono rispettivamente per il 22% e per il 17%sulle re<strong>al</strong>izzazioni previste. L’universo di riferimento è costituito d<strong>al</strong>le aziende che hanno concluso glipag. 29


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAinterventi <strong>al</strong> 31/12/2010; la ricostruzione del conto economico ha come anno di riferimento pre intervento il2008 e come anno di riferimento post intervento il 2011. Per t<strong>al</strong>i aziende, che hanno beneficiato della Misura121 <strong>al</strong>l’interno del cluster di misure 112-121, si considera l’incremento di v<strong>al</strong>ore aggiunto attribuibile <strong>al</strong>premio di insediamento (il premio incide mediamente per il 28% sul tot<strong>al</strong>e degli investimenti re<strong>al</strong>izzati)escludendo la quota parte relativa <strong>al</strong>l’investimento finanziato d<strong>al</strong>la Misura 121. Va premesso che si trattadelle aziende che hanno concluso per prime gli interventi; queste aziende presentano inoltre sia unadimensione finanziaria dell’investimento più contenuta rispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e delle aziende attu<strong>al</strong>mente finanziatesia una dimensione fisica e finanziaria piuttosto modesta (SAU media aziend<strong>al</strong>e 7,8 ha, PLV media aziend<strong>al</strong>e17.897 euro).L’indice di efficienza della spesa sostenuta per il premio di primo insediamento è piuttosto contenuta (14,4euro d’investimento per euro di incremento di v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo re<strong>al</strong>izzato) se paragonato con laprevisione fatta in ex ante (6,3 euro d’investimento per euro di incremento di v<strong>al</strong>ore aggiunto lordore<strong>al</strong>izzato) determinando un efficacia rispetto <strong>al</strong>l’indicatore di risultato “accrescimento di v<strong>al</strong>ore aggiuntolordo” pari <strong>al</strong>l’8%.Cluster 112-121 (parte premio) Aziende agricole n.(A) Volumed'investimento €(B) AccrescimentoVAL €di cui cluster 112-1214.097.500 284.161149medio cluster 27.500 1.907V<strong>al</strong>ore target 690 23.478.000 3.711.000Efficacia (v<strong>al</strong>ore re<strong>al</strong>izzato/ v<strong>al</strong>ore target) 22% 17% 8%Efficienza(A)/(B)14,46,3T<strong>al</strong>e risultato è presumibilmente attribuibile <strong>al</strong>le modeste dimensioni fisiche ed economiche di t<strong>al</strong>i aziende ed<strong>al</strong> fatto che è stato rilevato qu<strong>al</strong>e anno contabile post investimento l’anno 2011 cioè nell’anno contabilesuccessivo <strong>al</strong>la conclusione degli interventi; trattandosi di nuove aziende queste si trovano probabilmente inuna fase di startup e necessitano di un lasso di tempo superiore per poter manifestare appieno gli effettidegli investimenti re<strong>al</strong>izzati. Va comunque rilevato che trattandosi di aziende di ridotte dimensionieconomiche i v<strong>al</strong>ori percentu<strong>al</strong>i di incremento di V<strong>al</strong>ore Aggiunto raggiungono buoni livelli (+29%).Cluster 112-121 UM V<strong>al</strong>oriSAU media aziend<strong>al</strong>e Ha 7,8PLV media aziend<strong>al</strong>e € 23.087VAL ante medio aziend<strong>al</strong>e € 17.897VAL post medio aziend<strong>al</strong>e € 24.672€ 6.775Accrescimento VAL% 29%Per quanto attiene gli effetti degli interventi sui livelli occupazion<strong>al</strong>i, l’indagine campionaria rileva che nelleaziende beneficiarie si registra un incremento di 0,2 UL/azienda che complessivamente genera, rispetto<strong>al</strong>l’universo indagato, la creazione di 30,2 unità di lavoro.La determinazione degli effetti netti degli interventi (impatti) potrà essere re<strong>al</strong>izzata confrontando i risultatiottenuti dai beneficiari del programma con quelli di non beneficiari (an<strong>al</strong>isi contro fattu<strong>al</strong>e). Le aziende delgruppo di controllo (gruppo controfattu<strong>al</strong>e) saranno individuate tra le aziende rilevate d<strong>al</strong>la RICA.Attu<strong>al</strong>mente l’ultimo dato reso disponibile d<strong>al</strong>la rete contabile è riferito <strong>al</strong> 2010 mentre l’anno di riferimentopost intervento delle aziende campione è il 2011. Non appena disponibile l’anno 2011 sarà possibilere<strong>al</strong>izzare l’an<strong>al</strong>isi contro fattu<strong>al</strong>e e quantificare l’indicatore di impatto crescita economica.pag. 30


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMISURA 113 – Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori agricoliLa Misura 113 è fin<strong>al</strong>izzata a stimolare i processi di mobilità dei terreni agricoli e i processi diavvicendamento della titolarità nella conduzione delle aziende agricole, <strong>al</strong> fine di favorire il ricambiogenerazion<strong>al</strong>e con lo scopo ultimo di rafforzare la competitività delle aziende agricole.I beneficiari della Misura 113 sono gli imprenditori e i lavoratori agricoli che hanno raggiunto <strong>al</strong>meno i 55anni di età e che si impegnano ad abbandonare definitivamente l’attività agricola. A t<strong>al</strong> fine la Misuraprevede un sostegno che per gli imprenditori si risolve in un premio base di 8.000 € <strong>al</strong>l’anno e di un premioaggiuntivo anch’esso annu<strong>al</strong>e di 500 € da erogare per ogni UL aziend<strong>al</strong>e fino ad un importo massimo di18.000 € annui; in ogni caso l’importo complessivo del premio non può superare i 180.000 €. Per i lavoratoriil premio è stato fissato in un importo pari a 4.000 € <strong>al</strong>l’anno per un tot<strong>al</strong>e complessivo massimo di 40.000 €.In entrambi i casi l’indennità è corrisposta fino <strong>al</strong> raggiungimento dell’età necessaria <strong>al</strong>la maturazione deldiritto <strong>al</strong>la pensione di vecchiaia.Obiettivo gener<strong>al</strong>eAccrescere la competitività del settoreagricolo e forest<strong>al</strong>e sostenendo laristrutturazione, lo sviluppo el’innovazioneObiettivi prioritario e specificoObiettivo prioritarioIndicatori d’impattoCrescita economica – Crescita netta delv<strong>al</strong>ore aggiunto in PPS 0,47%Posti di lavoro creati – Crescita netta diposti di lavoro in equiv<strong>al</strong>enti tempo pieno(ETP) 0,40%.Produttività del lavoro – Aumento delv<strong>al</strong>ore aggiunto lordo per equiv<strong>al</strong>entetempo pieno (Euro/ ETP) 0,43%V<strong>al</strong>oreobiettivo V<strong>al</strong>ore re<strong>al</strong>izzato efficaciaIndicatori di risultatoV<strong>al</strong>oreobiettivo V<strong>al</strong>ore re<strong>al</strong>izzato efficaciaNumero di aziende rilevate da giovaniagricoltori di età inferiore ai 40 anni 187Miglioramento della capacitàimprenditori<strong>al</strong>e e profession<strong>al</strong>e degliaddetti <strong>al</strong> settore agricolo e forest<strong>al</strong>e esostegno del ricambio generazion<strong>al</strong>e di cui beneficiari della Misura 112 169Obiettivo specificoAccrescimento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordonelle aziende dei rilevatari (000 Euro) 2.200 949 43%Favorire il ricambio generazion<strong>al</strong>e degliimprenditori agricoli con conseguenterafforzamento della competitivitàaziend<strong>al</strong>eObiettivi operativiMantenimento della popolazionegiovanile nei territori rur<strong>al</strong>iRiorganizzazione dell’azienda agricolasotto il profilo del miglioramentocomplessivoAmpliamento e accorpamento delleaziende agricoleIncremento o mantenimentodell'occupazione nelle aziende dei rilevatari(ETP) 184,7Riduzione dell’età media degli imprenditoriagricoli nelle cessioni sovvenzionate 28,1Riduzione dell’età media degli imprenditoriagricoli nelle cessioni sovvenzionate in casodi sinergia con la Misura 112 28,7V<strong>al</strong>oreIndicatori di outputobiettivo V<strong>al</strong>ore re<strong>al</strong>izzato efficaciaNumero di imprenditori agricoltoriprepensionati 111 195 176%di cui donne 30% 36 % 121%Numero di imprenditori agricoltoriprepensionati nelle macroaree C, D1, D2 164Numero di lavoratori agricoli prepensionati 46 8 17%Numero di imprenditori agricoliprepensionati sostituiti da giovaniagricoltori beneficiari della Misura 112 169Numero di ettari resi disponibili 1.500 1.521 101%Numero di beneficiari afferenti <strong>al</strong> settoretabacco 12% 11% 92%Numero di ettari resi disponibili d<strong>al</strong>leaziende afferenti <strong>al</strong> settore tabacco 170Numero di rilevatari che partecipano ad<strong>al</strong>tre misure 178di cui Misura 121 169Incremento della superficie aziend<strong>al</strong>e nelleaziende dei rilevatari (Ha) 7,9pag. 31


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivi operativo - MANTENIMENTO DELLA POPOLAZIONE GIOVANILE NEI TERRITORI RURALIComplessivamente <strong>al</strong> 31/12/2011 hanno usufruito della Misura 113 prepensionamento 195 imprenditoriagricoli e 8 lavoratori che rappresentanorispettivamente il 176% ed il 17% dei v<strong>al</strong>oriobiettivo stimati. L’incidenza delleimprenditrici donne prepensionate (36%) èsuperiore <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore obiettivo e leggermenteinferiore <strong>al</strong>la media region<strong>al</strong>e (38%) 3 . Moltobuona risulta la sinergia sviluppata con laMisura 112 – Insediamento di giovaniagricoltori: 169 aziende cedute daiprepensionati, pari <strong>al</strong>’87% del tot<strong>al</strong>e,vengono rilevato da giovani beneficiari dellaMisura 112.Le aziende cedute dai beneficiari dellaMisura 113 si concentrano prev<strong>al</strong>entementenelle macroaree C e D dove sono loc<strong>al</strong>izzatel’84% delle aziende cedute. T<strong>al</strong>e risultato,attribuibile <strong>al</strong>lo specifico criterio di priorità che premia le aziende che ricadono in una delle macroareeomogenee region<strong>al</strong>i classificate prioritarie per la misura C - D1 - D2, unitamente <strong>al</strong>la buona sinergia con laMisura 112, conferma la capacità di questi interventi di mantenere e richiamare giovani nei territori rur<strong>al</strong>iObiettivi operativo - RIORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA AGRICOLA SOTTO IL PROFILO DEL MIGLIORAMENTO COMPLESSIVOLe aziende agricole cedute hanno reso disponibili 1.521 ettari pari <strong>al</strong> 101% del v<strong>al</strong>ore obiettivo; mediamenteogni azienda ha ceduto 7,8 ettari.L’indagine campionaria condotta su 35rilevatari rappresentativi dell’universo deibeneficiari del prepensionamento ammessia contributo <strong>al</strong> 31/12/2010 rileva che: il29% delle aziende cedute sono ad indirizzozootecnico, il 14% appartengono <strong>al</strong>la filieracere<strong>al</strong>icola, l’11% <strong>al</strong>la filiera orticola, il 31%è interessata invece da colture permanenti(olivicolo, frutticolo e vitivinicolo). Leaziende cedute appartenenti <strong>al</strong>la filieratabacchicola rappresentano l’11% deltot<strong>al</strong>e, v<strong>al</strong>ore in linea con il livello obiettivostimato in ex ante (12%). T<strong>al</strong>i aziende rendono disponibili circa 170 ettari.La partecipazione ad <strong>al</strong>tre misure del PSR da parte dei rilevatari risulta piuttosto diffusa: il 91% hapartecipato o pensa di partecipare ad <strong>al</strong>tre misure che sono soprattutto la Misura 121 – ammodernamentodelle aziende agricole (87%), grazie anche <strong>al</strong>la elevata percentu<strong>al</strong>e di rilevatari che partecipa <strong>al</strong> cluster dimisure 112-121, la Misura 111 – formazione profession<strong>al</strong>e (57%), la Misura 114 – consulenza aziend<strong>al</strong>e(37%) e la Misura 132 - Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentare (26%).Obiettivi operativo - AMPLIAMENTO E ACCORPAMENTO DELLE AZIENDE AGRICOLELa cessione delle aziende avviene nella maggior parte dei casi (87%) verso beneficiari della Misura 112, sitratta di rilevatari che iniziano l’attività agricola ex novo e quindi non risultano particolarmente rilevantifenomeni di ampliamento e accorpamento di attività esistenti.3 ISTAT – Censimento Gener<strong>al</strong>e Agricoltura 2010pag. 32


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAI dati raccolti attraverso l’indaginecampionaria rilevano che, in seguito<strong>al</strong>l’acquisizione, l’organizzazione aziend<strong>al</strong>e èmigliorata per l’89% degli intervistati. Comeevidenziato nel grafico l’acquisizione dellesuperfici aziend<strong>al</strong>i ha consentitoprev<strong>al</strong>entemente: la conservazione dei livellioccupazion<strong>al</strong>i (84%), Il rafforzamento dellacompetitività attraverso l’inn<strong>al</strong>zamentoqu<strong>al</strong>itativo delle produzioni (61%),l’incremento del margine lordo aziend<strong>al</strong>e(52%) e la diversificazione delle attivitàaziend<strong>al</strong>i (32%). Scarsa rilevanza vieneassegnata <strong>al</strong>la riconversione produttivariferita <strong>al</strong>le filiere soggette a crisi di mercatoovvero oggetto di trasformazioni indotte d<strong>al</strong>la riforma della PAC (10%) ed <strong>al</strong>lo sviluppo di attività extragricole(10%).Obiettivo specifico - FAVORIRE IL RICAMBIO GENERAZIONALE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI CON CONSEGUENTERAFFORZAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ AZIENDALEDeterminante risulta il contributo della misura <strong>al</strong> ricambio generazion<strong>al</strong>e: complessivamente i rilevatari conmeno di 40 anni sono 187 pari <strong>al</strong> 96% dei rilevatari tot<strong>al</strong>i. L’età media dei cedenti è pari a 57,2 anni; lariduzione dell’età media risulta complessivamente pari a 28,1 anni (28,7 anni se si considerano gli agricoltoriprepensionati sostituiti da giovani beneficiari della Misura 112). T<strong>al</strong>e risultato è riconducibile <strong>al</strong>le specifichepriorità previste per i beneficiari della Misura 112 e per i rilevatari con meno di 40 anni.Per quanto riguarda gli effetti della misura sui livelli occupazion<strong>al</strong>i, le indagini condotte su un campione dibeneficiari del cluster 112-121 hanno rilevato che mediamente le aziende in cui si insediano i beneficiarioccupano 1,09 UL. Si stima quindi che la Misura 113 contribuisce <strong>al</strong> mantenimento/creazione di circa 185 UL.Le an<strong>al</strong>isi v<strong>al</strong>utative condotte per verificare gli effetti della misura sulle performance economiche aziend<strong>al</strong>i,evidenziano che il 52% dei rilevatari dichiara che l’acquisizione dell’azienda ha avuto effetti positivisull’incremento del margine lordo aziend<strong>al</strong>e. L’indicatore di risultato “Accrescimento di v<strong>al</strong>ore aggiunto lordonelle aziende dei rilevatari” è stato quantificato sulla base dei risultati ottenuti d<strong>al</strong>le aziende beneficiarie delcluster di misure 112-121 rilevati attraverso indagine diretta. La ricostruzione del conto economico di t<strong>al</strong>iaziende segn<strong>al</strong>a un incremento medio aziend<strong>al</strong>e di v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo pari a 4.868 euro azienda. La stimadell’indicatore raggiunge complessivamente il v<strong>al</strong>ore di 949.000 euro con un indice di efficacia rispetto <strong>al</strong>v<strong>al</strong>ore obiettivo stimato del 43%. Come già evidenziato nella trattazione del cluster 112-121, il risultato sicolloca <strong>al</strong> di sotto delle previsioni effettuate presumibilmente a causa delle modeste dimensioni fisiche edeconomiche delle aziende (SAU media 7,8 ha, PLV media 23.087 euro) ed <strong>al</strong> fatto che è stato rilevato qu<strong>al</strong>eanno contabile post investimento l’anno 2011 cioè l’anno contabile successivo <strong>al</strong>la conclusione degliinterventi; trattandosi di nuove aziende queste si trovano probabilmente in una fase di start up enecessitano di un lasso di tempo superiore per poter manifestare appieno gli effetti degli investimentire<strong>al</strong>izzati.Infine, una specifica sezione del questionario rivolto ai rilevatari campione è destinato <strong>al</strong>la verifica delleprospettive di sviluppo aziend<strong>al</strong>e. L’an<strong>al</strong>isi dei dati rileva che la maggior parte dei rilevatari (63%)modificherà sia le attu<strong>al</strong>i dimensioni aziend<strong>al</strong>i che l’attu<strong>al</strong>e ordinamento produttivo attraverso: l’incrementodelle dimensioni fisiche ed economiche dell’azienda (31%), l’orientamento della produzione verso sistemi diqu<strong>al</strong>ità (14%), la trasformazione aziend<strong>al</strong>e delle produzioni e la vendita diretta (9%), la modifica dell’attu<strong>al</strong>eordinamento produttivo (9%).pag. 33


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURADi seguito è proposto il quadro logico della Misura contenente gli indicatori d’impatto, di risultato e di output;questi sono stati correlati ai v<strong>al</strong>ori obiettivo e a quelli re<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong> 31/12/2011.Obiettivo gener<strong>al</strong>eAccrescere la competitività del settore agricolo e forest<strong>al</strong>esostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazioneObiettivi prioritario e specificoMiglioramento della capacità imprenditori<strong>al</strong>e eprofession<strong>al</strong>e degli addetti <strong>al</strong> settore agricolo e forest<strong>al</strong>e esostegno del ricambio generazion<strong>al</strong>eInn<strong>al</strong>zare la competitività delle aziende agricole attraversoil sostegno ad azioni tese <strong>al</strong>lo sviluppodell’imprenditori<strong>al</strong>ità e dell’innovazioneObiettivi operativi(A) Fornire assistenza agli imprenditori agricoli e aidetentori privati di aree forest<strong>al</strong>i(B) Fornire assistenza agli imprenditori agricoli e aidetentori privati di aree forest<strong>al</strong>i <strong>al</strong> fine di favorire:(PACCHETTO BASE: CGO - BCAA - SL - BF)‣ il rispetto delle norme sulla sicurezza e la s<strong>al</strong>ute deglioperatori (SL);‣ il rispetto delle norme inerenti la tutela e la s<strong>al</strong>vaguardiadell’ambiente, la sanità pubblica, la s<strong>al</strong>ute delle piante edegli anim<strong>al</strong>i, il benessere degli anim<strong>al</strong>i e la gestioneforest<strong>al</strong>e sostenibile (GCO e BF);‣ il rispetto della manutenzione, conservazione ev<strong>al</strong>orizzazione dei suoli e dei terreni, a garanzia dellebuone condizioni agronomiche ed ambient<strong>al</strong>i (BCAA).(C) Fornire assistenza agli imprenditori agricoli sullagestione complessiva d’impresa (RG) comprese lestrategie per l’adattamento ai cambiamenti climatici e lariduzione dell’emissione dei gas serra (PACCHETTOCOMPLETO: CGO - BCAA - SL - BF - RG)Indicatori d’impattoCrescita economica – Crescita netta del v<strong>al</strong>oreaggiunto in PPSPosti di lavoro creati – Crescita netta di postidi lavoro in equiv<strong>al</strong>enti tempo pieno (ETP)Produttività del lavoro – Aumento del v<strong>al</strong>oreaggiunto lordo per equiv<strong>al</strong>ente tempo pieno(Euro/ ETP)Indicatori di risultatoAumento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelleaziende beneficiarie (000 Euro)Incidenza dei conduttori d’azienda agricolapartecipanti <strong>al</strong>la misura di consulenzaaziend<strong>al</strong>e beneficiari della Misura 112 o delCluster di Misura 112-121 sul tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>edei beneficiari della Misura 112 o del Clusterdi Misura 112-121 (%)Incidenza dei conduttori d’azienda agricolabeneficiari sul tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e dei conduttorid’azienda agricola (%)Indicatori di outputNumero di beneficiari tot<strong>al</strong>i - di cui:V<strong>al</strong>oreobiettivo1,40%1,50%1,45%V<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzato3.141 n.d.V<strong>al</strong>oreobiettivoNumero di agricoltori beneficiari 6.800Numero di proprietari di foreste supportati 140Numero di beneficiari afferenti <strong>al</strong> settoretabaccoNumero di giovani beneficiari (età < 40 anni)Numero di beneficiari donneNumero di beneficiari che hanno presentatoistanza di primo insediamento a norma dellaMisura 112 o del Cluster di Misura 112-121del PSR 2007-2013, o della Misura 4.15 delPOR 2000-2006Numero di beneficiari suddivisi per ubicazionedell’azienda nelle macroaree: A3; C; D1 e D2;<strong>al</strong>tre macroareeMacroarea A3Macroarea CMacroaree D1 e D2Altre macroareeFonte: <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> DB Monitoraggio aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011Numero di beneficiari con azienda ubicata inZone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricolaNumero di agricoltori beneficiari che ricevonopiù di 15.000 €/anno in pagamenti direttiNumero di beneficiari che aderisconosolamente <strong>al</strong> pacchetto baseNumero di agricoltori beneficiari che ricevonouna consulenza in merito <strong>al</strong> miglioramento esviluppo glob<strong>al</strong>e dell’impresa (RG) e sullestrategie per l’adattamento ai cambiamenticlimatici e la riduzione dell’emissione dei gasserra (Pacchetto completo)2722.04011,14%0,61%V<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzato816(100,00%)813(99,63%)3(0,37%)66(8,09%)332(40,69%)308(37,75%)176(21,57%)816(100,00%)12(1,47%)176(21,57%)371(45,47%)257(31,50%)133(16,30%)55(6,74%)199(24,39%)617(75,61%)EfficaciaEfficaciaEfficacia11,96%2,14%24,26%30,25%pag. 35


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo operativo – A. FORNIRE ASSISTENZA AGLI IMPRENDITORI AGRICOLI E AI DETENTORI PRIVATI DI AREE FORESTALII beneficiari tot<strong>al</strong>i delle attività di consulenza 4 , finanziate attraverso la Misura 114 del PSR <strong>Campania</strong>, <strong>al</strong>31/12/2011 sono 816; di questi 813, oltre il 99%, sono imprenditori agricoli singoli e/o associati e i rimanenti3 5 sono detentori privati di aree forest<strong>al</strong>i e boschive. L’indice di efficacia raggiunto corrisponde <strong>al</strong> 12% perl’indicatore di output “Numero di agricoltori beneficiari” ed è di poco superiore <strong>al</strong> 2% per l’indicatore“Numero di proprietari di foreste supportati”. Il ritardo rispetto ai v<strong>al</strong>ori obiettivo stabiliti in sede diprogrammazione è imputabile <strong>al</strong> lungo periodo occorso per la selezione degli Organismi di Consulenza e perl’implementazione delle procedure necessarie ai fini dell’erogazione degli aiuti previsti d<strong>al</strong>la Misura.Quasi il 41% dei beneficiari sono giovani, e il 38% è rappresentato da donne. Circa il 97% sono imprenditorimentre circa il 3% sono riconducibili a forme societarie. Per quanto attiene il livello di istruzione, il 5,6%possiede un titolo accademico e il 22,7% un diploma di scuola superiore.I beneficiari della Misura 114 che hanno presentato anche istanza di primo insediamento a norma dellaMisura 112 o del Cluster di Misura 112-121 del PSR 2007-2013, o della Misura 4.15 (“Primo insediamento deigiovani agricoltori”) del POR 2000-2006, sono 176 e rappresentano il 21,6% del tot<strong>al</strong>e. Gli agricoltoribeneficiari che ricevono più di 15.000 €/anno in pagamenti diretti sono il 6,7%; mentre quelli che ricevonopremi PAC sono pari <strong>al</strong> 71,0%. Sempre in merito ai beneficiari va inoltre rilevato che il 34,7% partecipa adattività formative e che il 6,7% aderisce a sistemi di qu<strong>al</strong>ità regolamentati da normativa comunitaria(biologico, DOC, DOP, ecc.) e/o a sistemi di gestione ambient<strong>al</strong>e (EMAS, ISO 14001).In merito <strong>al</strong>le aziende che ricevono consulenza, il 45,5% sono ubicate nelle macroaree D1 e D2 checorrispondono rispettivamente <strong>al</strong>le “aree a forte v<strong>al</strong>enza paesaggistico-natur<strong>al</strong>istica, con potenzi<strong>al</strong>ità disviluppo integrato” e <strong>al</strong>le “aree caratterizzate da ritardo di sviluppo”; il 21,6% ricade nella macroarea C, cioèin “aree con speci<strong>al</strong>izzazione agricola ed agro<strong>al</strong>imentare e processi di riqu<strong>al</strong>ificazione dell'offerta”; l’1,5%nella macroarea A3 caratterizzata da una forte v<strong>al</strong>enza paesaggistico-natur<strong>al</strong>istica con forte pressioneantropica.Il 16,3% delle aziende beneficiarie sono invece ubicate in zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola.Per quanto attiene la riconversione produttiva delle aziende tabacchicole, fin<strong>al</strong>izzata ad un loro efficaceriposizionamento competitivo sul mercato, gli imprenditori agricoli assistiti (indicatore di outputsupplementare Region<strong>al</strong>e – beneficiari afferenti <strong>al</strong> settore tabacco) sono 66 e corrispondono <strong>al</strong> 24,3% delv<strong>al</strong>ore obiettivo. Di questi l’83,3% aderiscono <strong>al</strong> pacchetto completo di consulenza e quindi manifestano lavolontà oltre che di adeguarsi <strong>al</strong>le norme inerenti il rispetto di quanto previsto dai Criteri di GestioneObbligatori, d<strong>al</strong>le Buone Condizioni Agronomiche ed Ambient<strong>al</strong>i e d<strong>al</strong>la normativa attinente la sicurezza sullavoro, anche di sviluppare la propria azienda magari diversificando gli ordinamenti produttivi.Obiettivo operativo – B. FORNIRE ASSISTENZA AGLI IMPRENDITORI AGRICOLI E AI DETENTORI PRIVATI DI AREE FORESTALIAL FINE DI FAVORIRE: IL RISPETTO DELLE NORME SULLA SICUREZZA E LA SALUTE DEGLI OPERATORI (SL); IL RISPETTO DELLENORME INERENTI LA TUTELA E LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE, LA SANITÀ PUBBLICA, LA SALUTE DELLE PIANTE E DEGLIANIMALI, IL BENESSERE DEGLI ANIMALI E LA GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE (GCO E BF); IL RISPETTO DELLAMANUTENZIONE, CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI SUOLI E DEI TERRENI, A GARANZIA DELLE BUONE CONDIZIONIAGRONOMICHE ED AMBIENTALI (BCAA).Il numero di beneficiari che aderiscono esclusivamente <strong>al</strong> pacchetto base è pari a 199 e corrisponde <strong>al</strong>24,4% del tot<strong>al</strong>e. In questo ambito le consulenze erogate riguardano fondament<strong>al</strong>mente il rispetto dei Criteridi Gestione Obbligatori, delle Buone Condizioni Agronomiche e Ambient<strong>al</strong>i e dei requisiti in materia disicurezza sul lavoro prescritti d<strong>al</strong>la normativa comunitaria.4 In questa fase di attuazione della Misura, il numero di servizi di consulenza erogati corrisponde <strong>al</strong> numero di aziende agricolebeneficiarie.5 Il numero di beneficiari della Misura 114 detentori di aree forest<strong>al</strong>i è stato rilevato dai dati riportati nella Relazione Annu<strong>al</strong>e diEsecuzione dell’anno 2011 (del giugno <strong>2012</strong>) in quanto il dato non risulta reperibile nel Data Base fornito d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.pag. 36


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURABeneficiari Numero %Numero di beneficiari che aderiscono esclusivamente <strong>al</strong> Pacchetto base 199 100,00%Giovani 67 33,67%Donne 87 43,72%Beneficiari/Aziende afferenti <strong>al</strong> settore tabacco 11 5,53%Giovane agricoltore che ha presentato istanza di primo insediamento a norma della misura 112 o delCluster di Misura 112-121 del PSR 2007-2013, o della Misura 4.15 del POR 2000-200636 18,09%Ubicazione dell'azienda nelle Macroaree A3, C, D1 e D2, Altre Macroaree – di cui: 199 100,00%Ubicazione dell'azienda nella Macroarea A3 0 0,00%Ubicazione dell'azienda nella Macroarea C 41 20,60%Ubicazione dell'azienda nelle Macroaree D1 e D2 63 31,66%Ubicazione dell'azienda nelle <strong>al</strong>tre Macroaree 95 47,74%Ubicazione in Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola 37 18,59%Imprenditori agricoli che ricevono più di 15.000 euro/anno in pagamenti diretti 8 4,02%Fonte: <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> DB Monitoraggio aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011Il 43,7% dei beneficiari esclusivi del pacchetto base sono donne, e il 33,7% sono giovani. I beneficiariafferenti <strong>al</strong> settore tabacco sono il 5,5% del tot<strong>al</strong>e. Gli imprenditori agricoli che ricevono più di 15.000euro/anno in pagamenti diretti sono il 4,0% e i giovani agricoltori che hanno presentato istanza di primoinsediamento a norma della Misura 112 o del Cluster di Misura 112-121 del PSR 2007-2013, o della Misura4.15 del POR 2000-2006 sono il 18,1%. Per quanto riguarda l’ubicazione delle aziende, il 31,7% ricadono inaree a forte v<strong>al</strong>enza paesaggistico-natur<strong>al</strong>istica, con potenzi<strong>al</strong>ità di sviluppo integrato e in aree caratterizzateda ritardo di sviluppo mentre il 20,6% in aree con speci<strong>al</strong>izzazione agricola ed agro<strong>al</strong>imentare nelle qu<strong>al</strong>i èpossibile effettuare dei processi di riqu<strong>al</strong>ificazione dell'offerta. Infine viene rilevato che il 18,6% delle aziendetrova ubicazione in Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola.Obiettivo operativo – C. FORNIRE ASSISTENZA AGLI IMPRENDITORI AGRICOLI SULLA GESTIONE COMPLESSIVA D’IMPRESA(RG) COMPRESE LE STRATEGIE PER L’ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E LA RIDUZIONE DELL’EMISSIONE DEI GASSERRA.Ben più numerosi rispetto ai precedenti sono i beneficiari che ricevono una consulenza, oltre che sugliargomenti strettamente connessi <strong>al</strong> pacchetto base, anche in merito <strong>al</strong> miglioramento e <strong>al</strong>lo sviluppo glob<strong>al</strong>edell’impresa (pacchetto completo). Questi sono 617 e corrispondono <strong>al</strong> 75,6% dei beneficiari tot<strong>al</strong>i; l’indice diefficacia raggiunto d<strong>al</strong>l’indicatore di output supplementare Region<strong>al</strong>e (istanze “pacchetto completo”)raggiunge il 30,3% del v<strong>al</strong>ore stabilito in sede di programmazione.Le consulenze erogate in questo ambito sono molto ampie e di notevole importanza ai fini dello sviluppodelle competenze profession<strong>al</strong>i in agricoltura e possono riguardare il corretto utilizzo dei fattori dellaproduzione, il marketing e quindi l’assistenza fin<strong>al</strong>izzata ad una migliore collocazione del prodotto sulmercato, l’introduzione in azienda di tecniche innovative di produzione, di sistemi di qu<strong>al</strong>ità definiti daregolamenti comunitari e da disposizioni nazion<strong>al</strong>i, il risparmio energetico e la produzione in azienda dienergia da fonti rinnovabili, la diversificazione aziend<strong>al</strong>e attraverso la produzione di beni e servizi nonagricoli.Beneficiari Numero %Numero di beneficiari che aderiscono esclusivamente <strong>al</strong> Pacchetto completo 617 100,00%Giovani 265 42,95%Donne 221 35,82%Beneficiari/Aziende afferenti <strong>al</strong> settore tabacco 55 8,91%Giovane agricoltore che ha presentato istanza di primo insediamento a norma della misura 112 o delCluster di Misura 112-121 del PSR 2007-2013, o della Misura 4.15 del POR 2000-2006140 22,69%Ubicazione dell'azienda nelle Macroaree A3, C, D1 e D2, Altre Macroaree – di cui: 617 100,00%Ubicazione dell'azienda nella Macroarea A3 12 1,94%Ubicazione dell'azienda nella Macroarea C 135 21,88%Ubicazione dell'azienda nelle Macroaree D1 e D2 308 49,92%Ubicazione dell'azienda nelle <strong>al</strong>tre Macroaree 162 26,26%Ubicazione in Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola 96 15,56%Imprenditori agricoli che ricevono più di 15.000 euro/anno in pagamenti diretti 47 7,62%Fonte: <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> DB Monitoraggio aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011pag. 37


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAConsiderando l’incidenza dei beneficiari in merito a ciascuna topologia di consulenza (base e completa)emerge che nell’ambito del pacchetto completo risulta maggiore l’incidenza dei giovani (43,0% vs 33,7%),dei neoinsediati attraverso la Misura 112 o il “Cluster 112 – 121” o la Misura 4.15 afferente <strong>al</strong> POR dellapassata programmazione (22,7% vs 18,1%), delle aziende che ricadono nelle aree caratterizzate da ritardodi sviluppo e in quelle a forte v<strong>al</strong>enza paesaggistico-natur<strong>al</strong>istica, con potenzi<strong>al</strong>ità di sviluppo integrato(49,9% vs 31,7%) e degli imprenditori agricoli che ricevono più di 15.000 euro/anno in pagamenti diretti(7,6% vs 4,0%). Come rilevato precedentemente anche gli imprenditori agricoli afferenti <strong>al</strong> settore tabaccohanno un’incidenza maggiore nell’ambito del pacchetto completo rispetto <strong>al</strong>la consulenza di base (8,9% vs5,5).Nel pacchetto base è invece maggiore l’incidenza delle donne (43,7% vs 35,8%) e delle aziende ubicatenelle Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola (18,6% vs 15,6%); in queste ultime devono probabilmenteessere risolti in via prioritaria problemi di carattere strettamente ambient<strong>al</strong>e.Per quanto attiene il titolo di studio, il 24,1% di coloro che richiedono solo la consulenza base ne possiedeuno di livello superiore (6,5% laurea e 17,6% diploma di scuola superiore); nel caso della consulenzaavanzata il 29,7 % ha un titolo e nello specifico il 5,4% è laureato mentre il 24,3% possiede un diploma discuola superiore.Obiettivi prioritario e specifico – MIGLIORAMENTO DELLA CAPACITÀ IMPRENDITORIALE E PROFESSIONALE DEGLI ADDETTIAL SETTORE AGRICOLO E FORESTALE E SOSTEGNO DEL RICAMBIO GENERAZIONALE – INNALZARE LA COMPETITIVITÀ DELLEAZIENDE AGRICOLE ATTRAVERSO IL SOSTEGNO AD AZIONI TESE ALLO SVILUPPO DELL’IMPRENDITORIALITÀ E DELL’INNOVAZIONEAlla data odierna non è stato possibile effettuare la quantificazione dell’indicatore di risultato “Aumento delv<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelle aziende beneficiarie” collegato <strong>al</strong>l’obiettivo prioritario “Miglioramento dellacapacità imprenditori<strong>al</strong>e e profession<strong>al</strong>e degli addetti <strong>al</strong> settore agricolo e forest<strong>al</strong>e e sostegno del ricambiogenerazion<strong>al</strong>e” in quanto il numero 6 delle aziende rilevate con indagine diretta nell’ambito della Misura 112,per le qu<strong>al</strong>i è stato rilevato anche il dato contabile, che hanno beneficiato anche delle attività di consulenzare<strong>al</strong>izzate nell’ambito della Misura 114, è bassissimo e non consente pertanto una quantificazionerappresentativa dell’indicatore stesso. Per il futuro si auspica che le adesioni <strong>al</strong>la Misura 114 possanoaumentare e facilitare così anche la rilevazione dei dati necessari <strong>al</strong>la quantificazione dell’indicatore inoggetto.L’incidenza degli imprenditori agricoli beneficiari della consulenza e insediati a v<strong>al</strong>ere sulla Misura 112 o sulCluster di Misura 112 – 121 sul tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e dei beneficiari della Misura 112 o del Cluster di Misura 112 –121 è pari <strong>al</strong>l’11,1%; questi per 91,9% aderiscono <strong>al</strong>la consulenza di tipo avanzato cioè <strong>al</strong> pacchettocompleto. T<strong>al</strong>e percentu<strong>al</strong>e (11,1%) non risulta essere elevata; pertanto è auspicabile, come riportato ancheprecedentemente, che in futuro i neoinsediati con la Misura 112 o con il Cluster 112 – 121 aderiscano innumero maggiore <strong>al</strong>le attività di consulenza promosse d<strong>al</strong>la Misura 114.L’obiettivo specifico “Inn<strong>al</strong>zare la competitività delle aziende agricole attraverso il sostegno ad azioni tese<strong>al</strong>lo sviluppo dell’imprenditori<strong>al</strong>ità e dell’innovazione” è stato correlato <strong>al</strong>l’indicatore che determina l’incidenzadei conduttori d’azienda agricola beneficiari della Misura 114 “Consulenza” sul tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e dei conduttorid’azienda agricola; t<strong>al</strong>e incidenza è pari <strong>al</strong>lo 0,61% (ISTAT 2010).Considerando infine il numero di aziende agricole beneficiarie della consulenza si può inoltre affermare che ilPSR attraverso l’attivazione della Misura 114 ha raggiunto l’1,2% delle imprese agricole attive registrate <strong>al</strong>laCCIAA della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> nell’anno 2011.An<strong>al</strong>izzando l’intensità dei v<strong>al</strong>ori obiettivo raggiunti (12% di imprenditori agricoli; 2% dei detentori di areeforest<strong>al</strong>i; 24% dei beneficiari afferenti <strong>al</strong> settore tabacco; 30% delle istanze previste nel pacchettocompleto), i problemi inerenti l’implementazione della Misura 114 nelle sue fasi inizi<strong>al</strong>i (selezione degliOrganismi di consulenza e procedure per la concessione dell’aiuto) e l’incidenza dei beneficiari dellaconsulenza sui conduttori agricoli region<strong>al</strong>i (0,61%) e sulle imprese attive nel settore agricolo della <strong>Regione</strong>6 Le aziende beneficiarie della Misura 114 – Consulenza che risultano beneficiarie anche della Misura 112, inerente l’insediamento deigiovani agricoltori, sono 99 e costituiscono l’11,1% dell’universo dei beneficiari della Misura 112 che è stato rilevato con indaginediretta; <strong>al</strong>l’interno del campione rilevato una sola azienda risulta essere beneficiaria della Misura 114.pag. 38


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA<strong>Campania</strong> (1,2%) emerge che l’attuazione della Misura, ad oggi, appare in ritardo rispetto a quanto stabilitoin sede di programmazione ma è anche vero che i problemi inizi<strong>al</strong>i sembrano superati e quindi è prevedibileper il futuro un incremento del numero delle istanze afferenti la Misura 114.Misura 115 - Avviamento dei servizi di assistenza <strong>al</strong>la gestione di sostituzione e di consulenzaaziend<strong>al</strong>e”La Misura 115 è volta a rendere più efficienti le aziende agricole e forest<strong>al</strong>i campane, anche in un’ottica diintegrazione del reddito aziend<strong>al</strong>e e di promozione della multifunzion<strong>al</strong>ità delle aziende agricole, attraverso lapromozione ed il sostegno di servizi re<strong>al</strong>i, a carattere interaziend<strong>al</strong>e in grado di fornire agli agricoltori unsupporto a carattere orizzont<strong>al</strong>e.La Misura riguarda esclusivamente aiuti temporanei e decrescenti nell’arco di un periodo massimo di 5 anni adecorrere d<strong>al</strong> momento dell’avviamento di detti servizi ed a copertura parzi<strong>al</strong>e dei costi ammissibili ed èarticolata in tre differenti tipologie di intervento:Tipologia a) Avviamento di servizi interaziend<strong>al</strong>i di sostituzione nelle aziende agricole. Promozione esostegno di servizi interaziend<strong>al</strong>i di sostituzione, fin<strong>al</strong>izzati a migliorare la qu<strong>al</strong>ità della vita e a garantirel’efficienza delle attività in aziende a conduzione diretta del coltivatore, nei periodi di assenza delconduttore o di uno o più componenti della famiglia che lo coadiuvano nell’attività aziend<strong>al</strong>e e cheabbiano regolare posizione previdenzi<strong>al</strong>e e assistenzi<strong>al</strong>e.Tipologia b) Avviamento di servizi interaziend<strong>al</strong>i di assistenza <strong>al</strong>le aziende agricole (gestione contabileeconomica).L’intervento è fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong>la promozione e <strong>al</strong> sostegno di servizi interaziend<strong>al</strong>i di assistenza,informazione e consulenza <strong>al</strong>la gestione, in grado di indirizzare e supportare l’impegno degli imprenditorinell’adozione di piani aziend<strong>al</strong>i e riconversioni produttive.Tipologia c) Avviamento di organismi, che ottenuto il riconoscimento region<strong>al</strong>e da non oltre 6 mesi,potranno erogare il servizio di consulenza <strong>al</strong>le aziende agricole e ai detentori di aree forest<strong>al</strong>i e/o boschiveai sensi della Misura 114 del PSR 2007/2013.Obiettivo gener<strong>al</strong>e• Accrescere la competitività del settoreagricolo e forest<strong>al</strong>e sostenendo laristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazioneObiettivi prioritario e specificoObiettivo prioritario• Miglioramento della capacitàimprenditori<strong>al</strong>e e profession<strong>al</strong>e degliaddetti <strong>al</strong> settore agricolo e forest<strong>al</strong>e esostegno <strong>al</strong> ricambio generazion<strong>al</strong>eObiettivo specifico• Avviamento e sviluppo di servizi diconsulenza a favore delle imprese agricolee forest<strong>al</strong>iObiettivi operativi• promuovere e sostenere l’avviamento di:servizi interaziend<strong>al</strong>i di sostituzione• promuovere e sostenere l’avviamentoservizi di assistenza <strong>al</strong>la gestione delleaziende agricole• promuovere e sostenere l’avviamentoservizi di consulenza aziend<strong>al</strong>e e forest<strong>al</strong>e,per assicurare <strong>al</strong>le aziende il servizio diconsulenza fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> rispetto dellenorme obbligatorieIndicatori d’impattoCrescita economica – Crescita netta delv<strong>al</strong>ore aggiunto in PPSPosti di lavoro creati – Crescita netta diposti di lavoro in equiv<strong>al</strong>enti tempo pieno(ETP)Variazione del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo perunità di lavoroIndicatori d’impattoNumero di servizi di consulenzaaziend<strong>al</strong>e, di sostituzione o di assistenza<strong>al</strong>la gestione avviatiAumento nel v<strong>al</strong>ore aggiunto agricololordo per aziende agricole/forest<strong>al</strong>isostenute( ‘000 EUR)Indicatori di prodottiNumero di nuovi servizi interaziend<strong>al</strong>i disostituzione avviatiNumero di nuovi servizi di assistenza <strong>al</strong>lagestione delle aziende agricole avviatiNumero di nuovi servizi di consulenzasostenutiV<strong>al</strong>oreobiettivo0,77%0,7%0,68%V<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficaciaEfficacia100 20 20%1.338V<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficacia10 0 0%20 13 65%70 7 10%pag. 39


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAl 31/12/2011 sono state ammesse a finanziamento 13 domande per un volume d’investimento di 2.981.802euro. Le domande finanziate prevedono l’avviamento di 20 servizi di consulenza aziend<strong>al</strong>e, di sostituzione odi assistenza <strong>al</strong>la gestione pari <strong>al</strong> 20% del v<strong>al</strong>ore obiettivo stimato per l’intero periodo di programmazione.Dei 20 servizi attivati, 13 prevedono l’avviamento di servizi di assistenza <strong>al</strong>la gestione delle aziende agricole(65% del v<strong>al</strong>ore obiettivo stimato) e 7 prevedono il sostegno <strong>al</strong>l’avviamento servizi di consulenza aziend<strong>al</strong>e eforest<strong>al</strong>e (10% del v<strong>al</strong>ore obiettivo stimato).la ripartizione della spesa ammessa per tipologia di intervento rileva che la magiior parte dei costi sonorelativi <strong>al</strong>le spese per il erson<strong>al</strong>e (51%della spesa ammessa) seguono i costiper l’acquisto di attrezzature compresiiprogrammi e collegamenti perl'informatizzazione (18%), i costi per leconsulenze tecniche e profession<strong>al</strong>i(10%) e i costi per l’affitto della sede(7%).Come evidenziato nella RelazioneAnnu<strong>al</strong>e di Esecuzione, lo scarsosuccesso della Misura è da ricercare neldifficile momento economico in cuiopera il settore agricolo che non facilit<strong>al</strong>’aggregazione delle aziende agricole inAssociazioni e/o Consorzi e d<strong>al</strong>ladifficoltà di assumere impegni per lacontinuità del programma di attività nei 5 anni successivi <strong>al</strong> finanziamento in cui le attività sono a completocarico delle Associazioni.La mancata presentazione di domande relative <strong>al</strong>l’avviamento dei servizi di sostituzione è da collegare <strong>al</strong>ladifficoltà del titolare dell’azienda ad accettare l’idea di <strong>al</strong>lontanarsi d<strong>al</strong>la azienda per lunghi periodi e nonpresidiare i processi produttivi in cui ha impegnato tutte le risorse finanziare e profession<strong>al</strong>i indispensabili <strong>al</strong>sostegno familiare.Misura 121 - Ammodernamento delle aziende agricoleLa misura 121 risponde ai fabbisogni di: introdurre elementi di innovazione nelle aziende agricole perfavorire una maggiore dinamicità delle filiere, di adeguamento struttur<strong>al</strong>e fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong>l’innovazionetecnologica delle filiere competitive ed <strong>al</strong>la riconversione dei settori in crisi, di miglioramento degli standardqu<strong>al</strong>itativi delle produzioni agro<strong>al</strong>imentari.La misura prevede l’erogazione di contributi in conto capit<strong>al</strong>e differenziati per macroaree (A3, C, D1 e D2/A1, A2 e B) e per età del proponente (giovane/non giovane). Per le operazioni riconducibili a tipologie diinvestimento legate a priorità HC, ai sensi dell’art. 16bis del Regolamento CE 1698/05, l’intensità di aiutodella misura è maggiorata di 10 punti percentu<strong>al</strong>i.Al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienza degli interventi la misura può essere attivata <strong>al</strong>l’interno deiProgetti Integrati di Filiera (PIF) che rappresentano uno strumento operativo di attuazione in grado didefinire un modello di gestione congiunta e di cooperazione che consenta di migliorare la competitivitàcomplessiva delle filiere agricole region<strong>al</strong>i. La misura inoltre è strettamente collegata <strong>al</strong>la misura diinsediamento dei giovani agricoltori attraverso il cluster di Misure 112-121.pag. 40


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo gener<strong>al</strong>e Indicatori d’impatto V<strong>al</strong>ore obiettivoAccrescere la competitività delsettore agricolo e forest<strong>al</strong>esostenendo la ristrutturazione, losviluppo e l’innovazioneCrescita economica – Crescita netta delv<strong>al</strong>ore aggiunto in PPSPosti di lavoro creati – Crescita netta diposti di lavoro in equiv<strong>al</strong>enti tempo pieno(ETP)Produttività del lavoro – Aumento del v<strong>al</strong>oreaggiunto lordo per equiv<strong>al</strong>ente tempo pieno(Euro/ ETP)+21,87% (*)+21,30% (*)+21,12% (*)Obiettivi prioritario e specifico Indicatori di risultato V<strong>al</strong>ore obiettivoObiettivo prioritarioPromozione dell’ammodernamentoe dell’innovazione nelle imprese edell’integrazione delle filiereObiettivo specificoMigliorare la competitività delleaziende agricoleAumento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelleaziende beneficiarie (000 Euro)Numero di aziende che hanno introdottonuovi prodotti e/o nuove tecnicheIncremento o mantenimentodell'occupazione nelle aziende finanziate-Posti di lavoro mantenuti/creatiEnergia prodotta negli impiantisovvenzionati - Quantità di energia ProdottaTEPV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficacia74.774 4.541 6%3.698 1.600 43%"+0,15UL/azienda"Obiettivi operativo Indicatori di output V<strong>al</strong>ore obiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoImprese agricole beneficiarie delleagevolazioni5.714 2.275 40%Volume tot<strong>al</strong>e d’investimenti (000 Euro) 473.029 417.163 88%Numero di aziende agricole beneficiarie eMigliorare la competitività dei volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti re<strong>al</strong>izzati0sistemi agricoli in un contesto di nell’ambito dei PIFfilieraNumero di aziende agricole beneficiarienell’ambito del cluster di misure 112-121866 (38%)Volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti re<strong>al</strong>izzatinell’ambito del cluster di misure 112-121149.061 (36%)(000 Euro)Migliorare il rendimentoeconomico delle imprese agricolesoprattutto attraversol’introduzione di nuove tecnologiee di innovazioni di prodotto e diprocesso (strutture qu<strong>al</strong>i cantineaziend<strong>al</strong>i, mulini, essiccatoiaziend<strong>al</strong>i, ecc.);Numero di aziende agricole beneficiarie evolume tot<strong>al</strong>e degli investimenti cheprevedono la re<strong>al</strong>izzazione di nuovi prodotti(anche trasformati ) la riconversionevariet<strong>al</strong>e, ovvero la certificazione di qu<strong>al</strong>itàdelle produzioni aziend<strong>al</strong>i744 (33%)Favorire l’introduzione di processidi adeguamento delle produzioniper cogliere le opportunitàeconomiche offerte d<strong>al</strong> mercatoper le produzioni tipiche amarchio;Favorire la diversificazione intra edextra-aziend<strong>al</strong>e delle attività,anche attraverso la promozionedello sviluppo di settori non<strong>al</strong>imentari (colture bio –energetiche, SRF, ecc.)Favorire la riconversioneproduttiva nel settore tabacchicoloNumero di aziende agricole beneficiarieiscritte ad <strong>al</strong>bi di produzione DOCG o DOC oDOP O IGP ovvero iscritte <strong>al</strong>l’ERAB (elencoregion<strong>al</strong>e delle aziende biologiche)Numero di aziende agricole beneficiarie chediversificano le attività (intra ed extraaziend<strong>al</strong>i)V<strong>al</strong>ore investimenti progetti di riconversionesettore tabacco sul tot<strong>al</strong>e investimenti (%)Progetti presentati con l'obiettivo diriconversione del settore tabacco (%)Progetti presentati con l'obiettivo diristrutturare imprese impiegante nel settoretabacco (%)V<strong>al</strong>ore investimenti progetti diristrutturazione settore tabacco sul tot<strong>al</strong>einvestimenti (%)683 (30%)13 (0,6%)8% 0% 0%3% 0% 0%2% 1,2% 60%3% 0,6% 20%pag. 41


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivi operativo Indicatori di output V<strong>al</strong>ore obiettivoFavorire il raggiungimento di piùelevati standard qu<strong>al</strong>itativi d<strong>al</strong>punto di vista ambient<strong>al</strong>e, dellasicurezza sul lavoro, dell’igiene e ilbenessere degli anim<strong>al</strong>e, ancheattraverso la riduzione delleemissioni gassose provenientid<strong>al</strong>le attività di <strong>al</strong>levamento, edella s<strong>al</strong>ute delle pianteIncentivare lo sviluppo di forme dicommerci<strong>al</strong>izzazione chedeterminano il can<strong>al</strong>e cortoFavorire l’introduzione ditecnologie e processi tesi <strong>al</strong>risparmio della risorsa idrica edenergeticaMitigare gli effetti delcambiamento climaticoAccompagnare la ristrutturazionedel settore lattiero-casearioNumero di aziende agricole beneficiarie cheprevedono l’implementazione di attività,opere e/o acquisti fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>miglioramento delle condizioni di igiene e/odi benessere degli anim<strong>al</strong>i <strong>al</strong>levati oltre irequisiti minimi previsti d<strong>al</strong>le CGONumero di aziende agricole beneficiarie cheintegrano gli aspetti ambient<strong>al</strong>i e dibenessere degli anim<strong>al</strong>i negli investimentiNumero di aziende agricole beneficiarie cheprevedono l’implementazione di attività,opere e/o acquisti fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>miglioramento del lavoro dell’impresaovvero sulla sicurezza del lavoro deglioperatori agricoliNumero di aziende agricole beneficiarie evolume tot<strong>al</strong>e degli investimenti tesi aridurre la lunghezza della filiera produttivaImprese agricole beneficiarie delleagevolazioni che adottano tecnologie per ilrisparmio idrico (HC)Volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti perl’adozione di tecnologie per il risparmioidrico (000 euro) (HC)Imprese agricole beneficiarie delleagevolazioni che migliorano l’efficienzaenergetica (HC)Volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti per ilmiglioramento dell’efficienza energetica(000 euro) (HC)Imprese agricole beneficiarie delleagevolazioni che adottano meccanismi diprevenzione contro gli effetti negativi dieventi estremi connessi <strong>al</strong> clima (HC)Volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti perl’adozione meccanismi di prevenzione controgli effetti negativi di eventi estremi connessi<strong>al</strong> clima (000 euro) (HC)Imprese zootecniche beneficiarie delleagevolazioni (HC)Volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti (000 euro)(HC)V<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzato427 (19%)2.161 (95%)2.200 (97%)454 (20%)39 77 197%3.265 2.307 71%40 8 20%3.428 756 22%60 6 10%1.469 540 37%98 9 9%8.162 685 8%Obiettivi operativo - MIGLIORARE LA COMPETITIVITÀ DEI SISTEMI AGRICOLI IN UN CONTESTO DI FILIERALe domande di aiuto ammesse a finanziamento entro il 2011 sono 2.344, riguardano 2.275 aziende (40% delv<strong>al</strong>ore obiettivo) e prevedono la re<strong>al</strong>izzazione di un volume tot<strong>al</strong>e di investimenti di circa 417 milioni di euro(88% del v<strong>al</strong>ore obiettivo) con un investimento medio per beneficiario di 183 mila euro/azienda. Il diversogrado di efficacia raggiunto dai due indicatori evidenzia una spiccata propensione <strong>al</strong>l’investimento rispetto aquanto stimato in ex ante (83.000 euro). Le aziende beneficiarie rappresentano il 3,3% delle imprese attiveregistrate <strong>al</strong>la sezione A 01 -Coltivazioni agricole e produzione di prodotti anim<strong>al</strong>i – della CCIAA nell’anno2011.Oltre il 50% delle aziende beneficiarie fanno parte della filiera cere<strong>al</strong>icola e della filiera frutticola con buonaincidenza anche delle aziende vitivinicole (12%) e zootecniche (11%). Gli investimenti medi finanziariamentepiù rilevanti riguardano le aziende orticole (421.238 euro/domanda) e florovivaistiche (337.725euro/domanda); gli investimenti più contenuti riguardano le aziende della filiera tabacco (95.349euro/domanda).pag. 42


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFilieraVolume d'investimentoDomandemisura 121n % 000€ %Importo medio peraziendacere<strong>al</strong>icola 746 32% 95.957.432 23% 128.629florovivaistica 54 2% 18.210.160 4% 337.225foraggera 94 4% 11.479.322 3% 122.120frutticola 462 20% 57.704.666 14% 124.902olivicola 222 9% 25.535.812 6% 115.026orticola 205 9% 86.353.725 21% 421.238vitivinicola 277 12% 49.059.436 12% 177.110zootecnica 257 11% 70.287.617 17% 273.493tabacchicola 27 1% 2.574.429 1% 95.349Tot<strong>al</strong>e 2.344 100% 417.162.599 100% 177.970La ripartizione del volume d’investimento per tipologia di intervento evidenzia che le voci di spesa piùrilevanti riguardano l’acquisto di macchine e attrezzature (46,8%) e la costruzione di fabbricati agricoli(37,9%); gli interventidedicati <strong>al</strong> risparmio idricoraccolgono il 4,6% delvolume d’investimentomentre quelli per ilrisparmio energeticocompresa la re<strong>al</strong>izzazionedi impianti per laproduzione di energia dafonti rinnovabili incidonoper il 4,2%. Scars<strong>al</strong>’incidenzadegliinvestimenti dedicati <strong>al</strong>laproduzione lattierocasearia bovina (0,2%). Idati primari rilevati pressoun campione di aziendebeneficiarie rilevano che il15% ha effettuato <strong>al</strong>tri investimenti oltre quelli finanziati per un importo medio aziend<strong>al</strong>e di 19.500 euro; gliulteriori investimenti re<strong>al</strong>izzati nelle aziende cluster presentano sia un’incidenza degli stessi maggiore (21%)sia importi medi più <strong>al</strong>ti (37.450 euro). Il ricorso <strong>al</strong> credito bancario per la copertura dei costi di pertinenzadell’imprenditore interessa il 34% delle aziende beneficiarie e non si rilevano particolari problematiche perl’accesso <strong>al</strong> credito. Poco diffusa appare l’adesione <strong>al</strong> Piano assicurativo agricolo (D.M. 26078) che riguardasolamente il 7% dei beneficiari. Il 45% dei beneficiari non aderisce perché non lo ritiene necessario o perchéreputa poco frequenti gli eventi avversi, il 35% non conosce la possibilità di aderire e il 20% reputa troppoelevato il costo di adesione.Solamente il 19% dei beneficiari lamenta problemi per l’ottenimento del contributo; le maggioriproblematiche riguardano gli elevati tempi di attesa, e le difficoltà incontrate nel reperimento delle risorsefinanziarie da anticipare per l’ottenimento del contributo. Per quanto riguarda le procedure di accesso <strong>al</strong>lamisura il 92% dei beneficiari ritiene molto o abbastanza utile la redazione del piano di sviluppo per lav<strong>al</strong>utazione delle problematiche aziend<strong>al</strong>i anche se nel 68% dei casi la v<strong>al</strong>utazione complessiva delleesigenze di sviluppo aziend<strong>al</strong>e è demandata a tecnici esterni (organizzazioni profession<strong>al</strong>i, organizzazioni diproduttori, liberi professionisti).pag. 43


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAGli imprenditori agricoli beneficiari hanno un’età media pari a 40,1 anni 7 grazie <strong>al</strong>la discreta rilevanza chehanno le domande presentate da giovani insediati ed <strong>al</strong>lo specifico punteggio di priorità che premia gliagricoltori più giovani. Le donne rappresentano il 41% dei beneficiari rispetto ad una media region<strong>al</strong>e del38% 8 . Discreto appare il livello di qu<strong>al</strong>ificazione dei beneficiari con l’11% dei conduttori che possiede undiploma da perito agrario o agrotecnico o un diploma di laurea ad indirizzo agrario rispetto <strong>al</strong>l’1,7% che è lamedia region<strong>al</strong>e rilevata da ISTAT nel Censimento Agricoltura 2010.Come evidenziato d<strong>al</strong> grafico, ladistribuzione delle aziende beneficiarieper macroarea PSR confrontata con ladistribuzione region<strong>al</strong>e delle aziendeagricole (censimento agricoltura 2010)rileva che le aziende beneficiarie siconcentrano maggiormente nellamacroarea D- aree rur<strong>al</strong>i caratterizzateda problemi complessivi di sviluppomentre, rispetto <strong>al</strong>la distribuzioneregion<strong>al</strong>e, risultano meno incidenti leaziende beneficiarie situate nellamacroarea A - Aree urbanizzate.Il 37% delle domande ammesse a finanziamento ed il 30% del volume complessivo degli investimentivengono attuati <strong>al</strong>l’interno del cluster di misura 112-121.An<strong>al</strong>izzando le fin<strong>al</strong>ità degli interventi riportate sul piano di sviluppo delle aziende oggetto di indagine sirileva che gliinvestimenti sonoindirizzatiprev<strong>al</strong>entemente <strong>al</strong>miglioramento dellaproduttività aziend<strong>al</strong>e siaattraverso l’aumentodella capacità produttiva(34%) sia attraverso ilcontenimento dei costi diproduzione (38%).Rilevante appare ancheil miglioramento dellasicurezza sui luoghi dilavoro che interessamaggiormente (29%) gliinterventi re<strong>al</strong>izzati<strong>al</strong>l’interno del cluster112-121 rispetto agli interventi singoli (15%); la protezione dell’ambiente è la fin<strong>al</strong>ità prev<strong>al</strong>ente per l’8%delle aziende campione e non si rilevano particolari differenze tra le due mod<strong>al</strong>ità di attivazione.Attu<strong>al</strong>mente non risultano finanziate aziende beneficiarie della Misura 121 <strong>al</strong>l’interno dei PIF. Con DecretoDirigenzi<strong>al</strong>e n. 59 del 18 giugno <strong>2012</strong> la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> ha verificato la “persistenza dei requisiti diammissibilità” e ha dato avvio <strong>al</strong>le “attività istruttorie delle domande di aiuto prodotte a v<strong>al</strong>ere sulle misuredell'asse 1 del PSR <strong>Campania</strong> 2007/2013”. Complessivamente i 12 PIF, ritenuti ammissibili, prevedonoinvestimenti sulla misura 121 per un contributo pubblico di 22.567.159 euro. Per ulteriori approfondimenti inmerito <strong>al</strong>lo stato di avanzamento dei PIF e agli investimenti previsti si rimanda <strong>al</strong>la lettura dell’appositoparagrafo.7 Il v<strong>al</strong>ore è stato c<strong>al</strong>colato sul tot<strong>al</strong>e delle Persone fisiche, aziende individu<strong>al</strong>i o familiari8 ISTAT – Censimento Gener<strong>al</strong>e Agricoltura 2010pag. 44


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAInfine per quanto riguarda le prospettive di sviluppo aziend<strong>al</strong>e, come evidenziato d<strong>al</strong> grafico, si rileva che ibeneficiari cluster appaionopiù dinamici e attenti <strong>al</strong>leevoluzioni del mercato. conuna maggior propensione<strong>al</strong>l’incrementodelledimensione e della produzioneaziend<strong>al</strong>e (29%), <strong>al</strong>la modificadell’attu<strong>al</strong>e ordinamentoproduttivo e un maggiorinteresse verso le produzionidi qu<strong>al</strong>ità.Obiettivi operativo - MIGLIORARE IL RENDIMENTO ECONOMICO DELLE IMPRESE AGRICOLE SOPRATTUTTO ATTRAVERSOL’INTRODUZIONE DI NUOVE TECNOLOGIE E DI INNOVAZIONI DI PRODOTTO E DI PROCESSO (STRUTTURE QUALI CANTINEAZIENDALI, MULINI, ESSICCATOI AZIENDALI, ECC.)Sono 743 (pari <strong>al</strong> 31% del tot<strong>al</strong>e delle aziende finanziate) le aziende ammesse a finanziamento cheottengono punteggio sul criterio di priorità premiante gli interventi per la re<strong>al</strong>izzazione di nuovi prodotti(anche trasformati) la riconversione variet<strong>al</strong>e ovvero la certificazione di qu<strong>al</strong>ità delle produzioni aziend<strong>al</strong>i..L’11% del volume d’investimento (pari a circa 47 milioni di euro) è dedicato <strong>al</strong>l’acquisto di attrezzature edimpianti per la lavorazione delle produzioni aziend<strong>al</strong>i e la loro preparazione per il mercato e <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazionedi loc<strong>al</strong>i per la lavorazione e/o confezionamento delle produzioni aziend<strong>al</strong>i.Le risultanze delle indagini dirette evidenziano che l’innovazione di prodotto interessa il 17% dei beneficiariintervistati: nel 13% dei casi si tratta di variazione delle produzioni aziend<strong>al</strong>i attraverso l’introduzione dicolture orticole e/o frutticole o produzioni zootecniche, mentre il restante 4% ha introdotto la trasformazioneaziend<strong>al</strong>e delle produzioni agricole.Obiettivi operativo - FAVORIRE L’INTRODUZIONE DI PROCESSI DI ADEGUAMENTO DELLE PRODUZIONI PER MIGLIORARNE GLISTANDARD QUALITATIVI - FAVORIRE L’INTRODUZIONE DI PROCESSI DI ADEGUAMENTO DELLE PRODUZIONI PER COGLIERE LEOPPORTUNITÀ ECONOMICHE OFFERTE DAL MERCATO PER LE PRODUZIONI TIPICHE A MARCHIOLa partecipazione a sistemi di qu<strong>al</strong>ità certificata (DOCG, DOC, DOP, IGP, Biologico) appare piuttosto diffusatra le aziende beneficiarie con il 30% delle aziende che in fase istruttoria riceve punteggio sul criterio relativo<strong>al</strong>la iscrizione ad <strong>al</strong>bi di produzioni DOCG, DOC, DOP o IGP ovvero iscritta <strong>al</strong>l'ERAB (Elenco Region<strong>al</strong>e delleAziende Biologiche).Gli effetti degli interventi sulla qu<strong>al</strong>ità delle produzioni aziend<strong>al</strong>i sono stati indagati attraverso una specificadomanda contenuta nel questionario sottoposto <strong>al</strong>le aziende campione; il 17% delle aziende intervistatedichiara che gli investimenti sovvenzionati hanno contribuito <strong>al</strong> miglioramento della qu<strong>al</strong>ità delle produzioniaziend<strong>al</strong>i soprattutto facilitando il rispetto degli standard necessari per l’iscrizione ai diversi sistemi di qu<strong>al</strong>itàcomunitari e aumentando mediamente di 7 punti percentu<strong>al</strong>i l’incidenza della produzione di qu<strong>al</strong>ità sul tot<strong>al</strong>edella PLV aziend<strong>al</strong>e che passa, nelle aziende interessate, d<strong>al</strong> 56% <strong>al</strong> 63%.Ai beneficiari campione è stato chiesto di esprimere un giudizio, con un voto da 1 a 5, sugli effetti che ilmiglioramento qu<strong>al</strong>itativo ha apportato <strong>al</strong>l’attività aziend<strong>al</strong>e: il giudizio espresso presenta una votazionemedia superiore a 4 rispetto <strong>al</strong>l’aver adeguato la produzione <strong>al</strong>le richieste del mercato, <strong>al</strong>l’accrescimento delv<strong>al</strong>ore della produzione commerci<strong>al</strong>izzata ed <strong>al</strong>la riduzione dell’impatto ambient<strong>al</strong>e delle coltivazioni e degli<strong>al</strong>levamenti interessati.pag. 45


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivi operativo - FAVORIRE LA DIVERSIFICAZIONE INTRA ED EXTRA-AZIENDALE DELLE ATTIVITÀ, ANCHE ATTRAVERSO LAPROMOZIONE DELLO SVILUPPO DI SETTORI NON ALIMENTARI (COLTURE BIO – ENERGETICHE, SRF, ECC.)L’an<strong>al</strong>isi dei dati forniti d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio ha consentito di verificare che solamente 13 aziendebeneficiarie della misura 121 sono state ammesse <strong>al</strong> finanziamento degli interventi di diversificazionepromossi d<strong>al</strong>la misura 311 - Diversificazione in attività non agricole – per un volume d’investimento di quasi3,5 milioni di euro. Inoltre l’an<strong>al</strong>isi dei piani di sviluppo delle aziende campione ha evidenziato che nessunaazienda prevede tra le fin<strong>al</strong>ità del piano la diversificazione delle attività aziend<strong>al</strong>i.Obiettivi operativo - FAVORIRE LA RICONVERSIONE PRODUTTIVA NEL SETTORE TABACCHICOLOLe aziende beneficiarie della misura inserite nella filiera tabacchicola sono 27 pari <strong>al</strong>l’1,2% del tot<strong>al</strong>e. Gliinterventi promossi prevedono la re<strong>al</strong>izzazione di investimenti per un volume complessivo di circa 2,5 milionidi euro pari <strong>al</strong>lo 0,6% del tot<strong>al</strong>e. Ogni azienda prevede interventi per un v<strong>al</strong>ore medio di 95.349 euro. T<strong>al</strong>iv<strong>al</strong>ori risultano piuttosto distanti dai v<strong>al</strong>ori target definiti che prevedono il 5% dei progetti finanziati d<strong>al</strong>lamisura e 11% del v<strong>al</strong>ore degli investimenti dedicati <strong>al</strong>la ristrutturazione e riconversione delle aziende delsettore tabacchicolo.Gli interventi ammessi a finanziamento riguardano soprattutto l’acquisto di macchine e attrezzature (68%),la costruzione di fabbricati agricoli (12%) e interventi per l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili (7%).Obiettivi operativo - FAVORIRE IL RAGGIUNGIMENTO DI PIÙ ELEVATI STANDARD QUALITATIVI DAL PUNTO DI VISTAAMBIENTALE, DELLA SICUREZZA SUL LAVORO, DELL’IGIENE E IL BENESSERE DEGLI ANIMALE, ANCHE ATTRAVERSO LA RIDUZIONEDELLE EMISSIONI GASSOSE PROVENIENTI DALLE ATTIVITÀ DI ALLEVAMENTO, E DELLA SALUTE DELLE PIANTEL’an<strong>al</strong>isi dei punteggi di priorità assegnati in fase istruttoria <strong>al</strong>le domande finanziate evidenzia che:• il 19% delle domande finanziate prevede l'implementazione di attività, opere e/o acquisti fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>miglioramento delle condizioni di igiene e/o di benessere degli anim<strong>al</strong>i <strong>al</strong>levati oltre i requisiti minimiprevisti dai Criteri di Gestione Obbligatori;• nel 97% delle domande finanziate il programma d'investimenti prevede l'implementazione di attività,opere e/o acquisti fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong> miglioramento dell'organizzazione del lavoro dell'impresa (riduzione dellasottoccupazione aziend<strong>al</strong>e, incremento occupazion<strong>al</strong>e, ecc..), ovvero sulla sicurezza dell'ambiente dilavoro degli operatori agricoli;• nel 20% delle domande finanziate il progetto prevede la re<strong>al</strong>izzazione di impianti tecnologici diproduzione di energia termica e/o elettrica attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili di (solare, eolica,idroelettrica o geotermica..) ovvero di sottoprodotti agricoli;• l’ 81% delle domande finanziate prevede interventi in macchine o attrezzature che consentono diridurre le emissioni in atmosfera ovvero consentono di migliorare la gestione dei rifiuti aziend<strong>al</strong>i;• il 34% delle domande finanziate prevede interventi di carattere agronomico (miglioramenti fondiari) oattrezzature che consentono di contenere o di ridurre i fabbisogni idrici, o aderiscono <strong>al</strong> Piano Region<strong>al</strong>edi Consulenza <strong>al</strong>l'irrigazione o ad <strong>al</strong>tri servizi di consulenza irrigui.Le indagini re<strong>al</strong>izzate su un campione di beneficiari della misura 121 hanno investigato i diversi effetti degliinvestimenti sulle attività aziend<strong>al</strong>i. L’an<strong>al</strong>isi delle risposte fornite verifica che nell’11% delle aziende gliinvestimenti hanno determinato la riduzione dei consumi idrici aziend<strong>al</strong>i mentre la superficie media aziend<strong>al</strong>einteressata da interventi di riconversione irrigua è pari a 2,4 ettari. Gli interventi riguardano latrasformazione di sistemi irrigui a bassa efficienza qu<strong>al</strong>i quelli ad infiltrazione later<strong>al</strong>e e ad aspersione versosistemi ad elevata efficienza come la microirrigazione.In linea con quanto emerso d<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi dei punteggi di priorità, il 94% delle aziende campione dichiara che aseguito degli investimenti si è avuto un miglioramento delle condizioni di sicurezza del lavoro dovutosoprattutto <strong>al</strong>l’acquisto di nuove macchine ed attrezzature caratterizzate da elevati standard di sicurezza.Altri miglioramenti ambient<strong>al</strong>i dichiarati dai beneficiari intervistati attengono la riduzione delle emissioni digas ad effetto serra dovuta prev<strong>al</strong>entemente <strong>al</strong>l’acquisto di macchinari a ridotta emissione di CO 2 (83%), <strong>al</strong>lapag. 46


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAriduzione degli impatti negativi delle attività agricole sul suolo (32%), <strong>al</strong> miglioramento della gestione deirifiuti/scarti della produzione (6%), <strong>al</strong>la riduzione della produzione di rifiuti aziend<strong>al</strong>i (4%), <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione,adeguamento e razion<strong>al</strong>izzazione di strutture ed impianti per lo stoccaggio e il trattamento dei refluiprovenienti d<strong>al</strong>l’attività aziend<strong>al</strong>e (2%).Obiettivi operativo - INCENTIVARE LO SVILUPPO DI FORME DI COMMERCIALIZZAZIONE CHE DETERMINANO IL CANALE CORTOIl 20% delle aziende finanziate re<strong>al</strong>izza interventi tesi a ridurre la lunghezza della filiera produttiva (impiantidi prima lavorazione delle produzioni aziend<strong>al</strong>i, impianti di trasformazione, punti vendita aziend<strong>al</strong>i).L’an<strong>al</strong>isi delle risposte fornite <strong>al</strong> questionario sottoposto <strong>al</strong>le aziende oggetto di indagine rileva che per l’11%il programma di interventi attuato ha avuto ricadute positive sulla commerci<strong>al</strong>izzazione in azienda delleproduzioni con un incremento del 26% della incidenza della vendita diretta sulla PLV aziend<strong>al</strong>e.Obiettivi operativo - FAVORIRE L’INTRODUZIONE DI TECNOLOGIE E PROCESSI TESI AL RISPARMIO DELLA RISORSA IDRICA EDENERGETICA - MITIGARE GLI EFFETTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO - ACCOMPAGNARE LA RISTRUTTURAZIONE DEL SETTORELATTIERO-CASEARIOIn coerenza con quanto previsto d<strong>al</strong> PSN, la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> persegue tutte le “nuove sfide” che lariforma della PAC ha posto come prioritarie <strong>al</strong>l’interno delle politiche di sviluppo rur<strong>al</strong>e. Nell’ambito dell’Asse Ivi sono due obiettivi prioritari che possono contribuire a re<strong>al</strong>izzare tutte le nuove sfide in modo rilevante:• l’ammodernamento e l’innovazione nelle imprese e nelle filiere;• il miglioramento della capacità imprenditori<strong>al</strong>e e profession<strong>al</strong>e degli addetti agricoli.Per ciò che riguarda l’ammodernamento e l’innovazione nelle imprese e nelle filiere, viene rafforzato:• l’impegno ad accompagnare i processi di ristrutturazione della filiera lattiero-casearia, attraverso ilsostegno <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione del latte fresco di <strong>al</strong>ta qu<strong>al</strong>ità e, sopratutto, <strong>al</strong>la riduzione dei costi diproduzione, prev<strong>al</strong>entemente attraverso l’introduzione dell’innovazione tecnologica (misure 121 e 123);• il sostegno ad investimenti tesi <strong>al</strong> risparmio idrico, in relazione <strong>al</strong>la necessità di garantire una piùefficiente gestione della risorsa idrica (misure 121, 123 e 124);• il sostegno ad investimenti tesi <strong>al</strong> risparmio energetico e <strong>al</strong>la riduzione delle emissioni di CO2 (misure 121e 123).Gli interventi HC destinati <strong>al</strong> miglioramento dell’efficienza energetica hanno interessato 8 aziende per unvolume d’investimento di 756.000 euro; rispetto ai v<strong>al</strong>ori obiettivo l’efficacia si attesta rispettivamente <strong>al</strong>20% ed <strong>al</strong> 22%. Gli interventi finanziati riguardano: investimenti per soluzioni tecnologiche che aumentanol’efficienza energetica attraverso l‘utilizzo di materi<strong>al</strong>i da costruzione che riducono la perdita di c<strong>al</strong>ore/freddoe l’introduzione o adeguamento di centr<strong>al</strong>i termiche aziend<strong>al</strong>i (per il risc<strong>al</strong>damento delle serre, degli impiantiper l’essiccazione dei prodotti) ad <strong>al</strong>to rendimento energetico che garantiscono a parità di energia termicaprodotta un minor consumo di combustibile.Gli interventi HC destinati <strong>al</strong> miglioramento dell'efficienza energetica hanno ampiamente superato i livelliobiettivo previsti per quanto riguarda il numero di imprese beneficiarie (197%) e si attestano <strong>al</strong> 71% perquanto riguarda il volume d’investimento; la spesa media per intervento infatti è abbastanza contenuta (circa30.000 euro/intervento) come confermato dai risultati delle indagini dirette che rilevano una superficie mediainteressata da interventi di conversione irrigua abbastanza contenuta pari a 2,4 ettari/azienda.Gli interventi HC destinati <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di meccanismi di prevenzione contro gli effetti negativi di eventiestremi connessi <strong>al</strong> clima (reti antigrandine) hanno riguardato 6 aziende, pari <strong>al</strong> 10% del v<strong>al</strong>ore obiettivostimato, per un volume d’investimento di circa 1.5 milioni di euro (37% del v<strong>al</strong>ore obiettivo stimato).pag. 47


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa ristrutturazione del settore lattiero-caseario, con esclusivo riferimento <strong>al</strong> comparto bovino, vieneperseguita princip<strong>al</strong>mente attraverso una maggiore attenzione verso le produzioni di <strong>al</strong>ta qu<strong>al</strong>ità ed ilsostegno di investimenti fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la riduzione dei costi unitari di produzione. Con riferimento <strong>al</strong>31/12/2011 la iniziative HC destinate <strong>al</strong>la ristrutturazione del settore lattiero caseario hanno interessato 9aziende (9% del v<strong>al</strong>ore obiettivo) per un volume di investimenti 685.000 euro (8% del v<strong>al</strong>ore obiettivo).InterventiHe<strong>al</strong>th Check - Miglioramento dell'efficienzaenergeticaHe<strong>al</strong>th Check - Gestione delle risorse idricheHe<strong>al</strong>th Check - Meccanismi di prevenzione contro glieffetti negativi di eventi estremi connessi <strong>al</strong> clima -Reti AntigrandineHe<strong>al</strong>th Check - Misure di accompagnamento dellaristrutturazione del settore lattiero-casearioVariabiliV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoV<strong>al</strong>oreobiettivoEfficacian. domande 8 40 20%volume d'investimento(000 euro)756 3.428 22%n. domande 77 39 197%volume d'investimento(000 euro)2.307 3.265 71%n. domande 6 60 10%volume d'investimento(000 euro)540 1.469 37%n. domande 9 98 9%volume d'investimento(000 euro)685 8.162 8%Obiettivo specifico - MIGLIORARE LA COMPETITIVITÀ DELLE AZIENDE AGRICOLELa definizione del numero di aziende beneficiarie della Misura 121 e del cluster di misure 112-121 chere<strong>al</strong>izzano investimenti volti <strong>al</strong>l’introduzione di nuovi prodotti e nuove tecniche, è stata re<strong>al</strong>izzata attraversol’informazione, ricavata d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e, relativa <strong>al</strong>l’attribuzione del punteggio dipriorità connesso con l’introduzione di innovazioni. Per il c<strong>al</strong>colo dell’indicatore sono state considerate leaziende che hanno fatto richiesta di s<strong>al</strong>do <strong>al</strong> 31.12.2011 e che in sede di istruttoria hanno ricevuto punteggiorelativamente ai criteri inerenti l’innovazione/diversificazione di prodotto e l’innovazione di processo.Complessivamente le aziende che hanno ricevuto il punteggio sui suddetti criteri sono 1.600 (96% delleaziende complessive) di cui 892 beneficiari della misura 121 e 708 beneficiari del cluster di misure 112-121.Confrontando il v<strong>al</strong>ore dell’indicatore con il v<strong>al</strong>ore target previsto si rileva un avanzamento pari <strong>al</strong> 43%.Per la verifica dell’introduzione delle innovazioni attraverso gli interventi finanziati d<strong>al</strong>la misura è statautilizzata una specifica sezione del questionario sottoposto ad un campione di beneficiari della misura 121 siain mod<strong>al</strong>ità singola sia in mod<strong>al</strong>ità cluster. Le informazioni rilevate sono relative ad un campione di 53beneficiari, rappresentativi di un universo di 522 beneficiari che hanno presentato domanda di pagamentoentro il 31.12.2010.Misura 121- Introduzione d’innovazioni nelle aziende sovvenzionate %Aziende che hanno introdotto innovazionidi cui:89%Aziende che hanno introdotto nuovi prodottiattraverso:17%- la trasformazione aziend<strong>al</strong>e delle produzioni agricole 4%- la variazione delle colture/<strong>al</strong>levamenti praticati 13%Aziende che hanno introdotto nuove tecnicheattraverso:72%- la meccanizzazione delle operazioni coltur<strong>al</strong>i 58%- <strong>al</strong>tro 13%D<strong>al</strong>l’indagine risulta che le aziende agricole beneficiarie che a seguito degli investimenti re<strong>al</strong>izzati hannointrodotto nuovi prodotti e/o nuove tecniche sono pari <strong>al</strong> 89% dell’universo di riferimento, con un incidenzamaggiore per le aziende che re<strong>al</strong>izzano gli interventi in mod<strong>al</strong>ità cluster (93% vs 87%) evidenziando lamaggior propensione <strong>al</strong>l’innovazione dimostrata dai giovani agricoltori neo insediati.pag. 48


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAL’introduzione di nuove tecniche ha interessato il 72% delle aziende campione con effetti soprattutto sullameccanizzazione delle operazioni coltur<strong>al</strong>i (58%). La re<strong>al</strong>izzazione di nuove produzioni interessa il 17% deibeneficiari intervistati: nel 13% dei casi si tratta di variazione delle produzioni aziend<strong>al</strong>i attraversol’introduzione di coltureorticole e/o frutticole oproduzioni zootecniche,mentre il restante 4% haintrodotto la trasformazioneaziend<strong>al</strong>e delle produzioniagricole.Una specifica domanda delquestionario proposto aibeneficiari ha riguardato glieffetti delle innovazioniintrodotte: ai beneficiari èstato chiesto di v<strong>al</strong>utare,con un voto da 1 a 5, leconseguenzedell’innovazione introdottasu diversi aspettidell’attività aziend<strong>al</strong>e.L’an<strong>al</strong>isi dei dati riportata nel grafico, rileva che, i vantaggi maggiori sono ottenuti rispetto <strong>al</strong>la riduzione deicosti, <strong>al</strong>la razion<strong>al</strong>izzazione dell’uso dei mezzi produttivi, <strong>al</strong> miglioramento qu<strong>al</strong>itativo delle produzioniaziend<strong>al</strong>i ed <strong>al</strong>l’aumento del v<strong>al</strong>ore aggiunto della produzione.L’indicatore di risultato “Aumento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelle aziende beneficiarie” è relativo a n. 522aziende agricole e a 36.583.542 euro di investimenti che incidono rispettivamente per il 9% e per l’8% sullere<strong>al</strong>izzazioni previste. L’universo di riferimento è costituito d<strong>al</strong>le aziende che hanno concluso gli interventi <strong>al</strong>31/12/2010; la ricostruzione del conto economico ha come anno di riferimento pre intervento il 2008 e comeanno di riferimento post intervento il 2011. Nelle 522 aziende agricole sono comprese n. 53 aziende agricoleche hanno beneficiato della Misura 121 <strong>al</strong>l’interno del cluster di misure 112-121. Va premesso che si trattadelle aziende che hanno concluso per prime gli interventi e presentano una dimensione finanziariadell’investimento più contenuta rispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e delle aziende finanziate; gli interventi sono prev<strong>al</strong>entementededicati <strong>al</strong>l’acquisto di macchinari.L’efficienza degli investimenti re<strong>al</strong>izzati con la misura 121 (8,1 euro d’investimento per euro di incremento div<strong>al</strong>ore aggiunto lordo re<strong>al</strong>izzato) è inferiore <strong>al</strong>le previsioni effettuate in ex ante (6,3 euro d’investimento pereuro di incremento di v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo). Come evidenziato nella tabella successiva si tratta di aziende diridotte dimensioni fisiche (Superficie Agricola Utilizzata – SAU media 17,6 ettari) ed economiche (ProduzioneLorda Vendibile – PLV media 40.728 euro), ne deriva che in termini relativi l’accrescimento di v<strong>al</strong>ore aggiuntoaziend<strong>al</strong>e raggiunge buoni livelli (+27%).Misura 121+ cluster 112-121 Aziende agricole n.(A) Volumed'investimento €(B) AccrescimentoVAL €V<strong>al</strong>ore re<strong>al</strong>izzato36.583.542 4.335.376522V<strong>al</strong>ore medio aziend<strong>al</strong>e 70.083 8.305di cui cluster 112-12110.459.549 1.009.529149medio cluster 70.198 6.775di cui 12126.123.993 3.325.847373medio aziende 121 70.038 8.916V<strong>al</strong>ore target 5.714 473.029.000 74.774.000Efficacia (v<strong>al</strong>ore re<strong>al</strong>izzato/ v<strong>al</strong>ore target) 9% 8% 6%Efficienza(A)/(B)8,110,47,96,3pag. 49


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAGli investimenti re<strong>al</strong>izzati d<strong>al</strong>le aziende beneficiarie della Misura 121 <strong>al</strong>l’interno del cluster presentano indicidi efficienza della spesa più contenuti (14,4 euro d’investimento per euro di incremento di v<strong>al</strong>ore aggiuntolordo re<strong>al</strong>izzato) anche se gli incrementi percentu<strong>al</strong>i risultano superiori a quelli registrati per le sole aziende121 (29% vs 25%). T<strong>al</strong>e risultato è presumibilmente attribuibile <strong>al</strong>le modeste dimensioni fisiche edeconomiche di t<strong>al</strong>i aziende (SAU media 7,8 ha, PLV media 23.087 euro) ed <strong>al</strong> fatto che è stato rilevato qu<strong>al</strong>eanno contabile post investimento l’anno 2011 cioè nell’anno contabile successivo <strong>al</strong>la conclusione degliinterventi; trattandosi di nuove aziende queste si trovano probabilmente in una fase di startup e necessitanodi un lasso di tempo superiore per poter manifestare appieno gli effetti degli investimenti re<strong>al</strong>izzati.Misura 121UMTot<strong>al</strong>e(n. 522)di cui aziendecluster(n. 53)di cui aziende121(n.469)SAU media aziend<strong>al</strong>e Ha 14,8 7,8 17,6PLV media aziend<strong>al</strong>e € 35.688 23.087 40.728VAL ante medio aziend<strong>al</strong>e € 21.496 17.897 22.935VAL post medio aziend<strong>al</strong>e € 29.801 24.672 31.852Accrescimento VAL€ 8.305 6.775 8.916% 27% 29% 25%La determinazione degli effetti netti degli interventi (impatti) potrà essere re<strong>al</strong>izzata confrontando i risultatiottenuti dai beneficiari del programma con quelli di non beneficiari (an<strong>al</strong>isi contro fattu<strong>al</strong>e). Le aziende delgruppo di controllo (gruppo controfattu<strong>al</strong>e) saranno individuate tra le aziende rilevate d<strong>al</strong>la RICA.Attu<strong>al</strong>mente l’ultimo dato reso disponibile d<strong>al</strong>la rete contabile è riferito <strong>al</strong> 2010 mentre l’anno di riferimentopost intervento delle aziende campione è il 2011. Non appena disponibile l’anno 2011 sarà possibilere<strong>al</strong>izzare l’an<strong>al</strong>isi contro fattu<strong>al</strong>e e quantificare l’indicatore di impatto crescita economica. Va comunquerilevato che l’an<strong>al</strong>isi dei dati RICA evidenziano, nel biennio 2008-2010, un decremento del V<strong>al</strong>ore Aggiuntodelle aziende agricole campane del -12%.L’an<strong>al</strong>isi degli effetti della misura sui livelli occupazion<strong>al</strong>i rileva nelle aziende oggetto di indagine unincremento medio pari a 0,15 UL/azienda che complessivamente genera la creazione di 76,1 UL.L’incremento medio aziend<strong>al</strong>e risulta superiore per le aziende cluster (+0,2 UL/azienda). Come riportatonella tabella sottostante l’incremento riguarda per i 2/3 la manodopera familiare.Come per gli impatti sulla crescita economica anche per la quantificazione della crescita netta di posti dilavoro sarà necessario effettuare l’an<strong>al</strong>isi contro fattu<strong>al</strong>e non appena saranno disponibili i dati RICA riferiti<strong>al</strong>l’anno 2011. Si rileva comunque che nel biennio 2008-2010 la rete contabile registra una contrazione delleUL medie aziend<strong>al</strong>i pari a -0,17 UL/azienda, contrazione quasi esclusivamente a carico della manodoperaextrafamiliare.Misura 121 Tot<strong>al</strong>e (n. 522)di cui aziendecluster(n. 53)di cui aziende 121(n.469)UL Ante (v<strong>al</strong>ore medio aziend<strong>al</strong>e) 1,28 0,89 1,33UL Post (v<strong>al</strong>ore medio aziend<strong>al</strong>e) 1,43 1,09 1,47incremento UL (v<strong>al</strong>ore medio aziend<strong>al</strong>e) 0,15 0,20 0,14incremento UL 76,1 10,7 65,3ULF ante (v<strong>al</strong>ore medio aziend<strong>al</strong>e) 1,07 0,88 1,09ULF post (v<strong>al</strong>ore medio aziend<strong>al</strong>e) 1,17 0,88 1,20Incremento ULF (v<strong>al</strong>ore medio aziend<strong>al</strong>e) 0,10 0,00 0,11incremento ULF 52,4 0,0 52,4pag. 50


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 122 – Accrescimento del v<strong>al</strong>ore economico delle foresteL’attivazione della Misura 122 nasce d<strong>al</strong> bisogno di migliorare la redditività ed il v<strong>al</strong>ore delle foresteattraverso idonei interventi struttur<strong>al</strong>i e infrastruttur<strong>al</strong>i a carattere produttivo in grado di qu<strong>al</strong>ificare laproduzione legnosa region<strong>al</strong>e in un’ottica di gestione ecosostenibile. Le foreste region<strong>al</strong>i svolgono un ruoloimportante nelle attività economiche delle aree rur<strong>al</strong>i ed è, pertanto, necessario migliorare e accresceresignificativamente il loro v<strong>al</strong>ore economico attraverso l’incremento della diversificazione e della riconversioneproduttiva, la stabilizzazione delle economie rur<strong>al</strong>i tradizion<strong>al</strong>i e l’espansione di nuove opportunità di mercatomantenendo, <strong>al</strong> contempo, la gestione sostenibile e il ruolo multifunzion<strong>al</strong>e delle risorse boschive.La Misura è articolata nelle seguenti tipologie di intervento da re<strong>al</strong>izzarsi <strong>al</strong>l’interno di boschi o foreste diproprietà di privati o loro associazioni, ovvero comuni o loro associazioni attraverso un aiuto che varia d<strong>al</strong>50% <strong>al</strong> 60% del costo tot<strong>al</strong>e, in relazione <strong>al</strong>l’ubicazione dei boschi e/o foreste. E’ applicata su tutto ilterritorio region<strong>al</strong>e e, in via prioritaria, nelle macroaree che presentano maggiori superfici forest<strong>al</strong>i eboschive e le aree protette e svantaggiate (aree D1 e D2).Tipologia A Interventi straordinari di riconversione produttive.Sottotipologia A1 Conversione dei boschi cedui in composti o ad <strong>al</strong>to fusto.Sottotipologia A2 Sostituzione di specie <strong>al</strong>loctone e/o conifere con latifoglie autoctone.Sottotipologia A3 Miglioramento dell’accessibilità ai complessi boscati.Tipologia B Investimenti materi<strong>al</strong>i mobili: acquisto di nuove macchine e attrezzature, compresi iprogrammi informatici, e di piccoli impianti utili <strong>al</strong>la gestione sostenibile del bosco e necessarie <strong>al</strong>losviluppo delle utilizzazioni boschive per il taglio, la raccolta, lo stoccaggio ed il deposito delleproduzioni legnose.Tipologia C Investimenti materi<strong>al</strong>i fissi: costruzione, acquisizione o miglioramento/adeguamento dibeni immobili destinati <strong>al</strong>lo stoccaggio e conservazione delle produzioni legnose, ad esclusione deiterreni.La misura è stata attivata per la prima volta nel 2008 con il DRD n. 32 del 5 agosto, ma con esitidecisamente negativi dovuti essenzi<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>la mancanza di strumenti di gestione da parte dei potenzi<strong>al</strong>ibeneficiari (Piani di Assestamento Forest<strong>al</strong>i per i comuni e Piani di gestione per i privati), prerogativeindispensabili per poter accedere ai agli aiuti. Molti, infatti, risultano essere ancora i comuni campani che nonpossiedono un Piano di Assestamento Forest<strong>al</strong>e, così come quasi nessun proprietario privato di superficiforest<strong>al</strong>i è in possesso di un Piano di gestione.Allo scopo di attenuare t<strong>al</strong>i criticità e consentire una maggiore adesione <strong>al</strong>la misura, i nuovi bandi, aperti nelcorso del 2011 prima con DRD n. 3 del 18 gennaio e più tardi con la DRD 35 del 5 agosto 2011, vengonomodificati. In particolare, con i nuovi strumenti attuativi i richiedenti devono disporre di un piano di gestionedel bosco o della foresta, conforme <strong>al</strong>la normativa region<strong>al</strong>e vigente, che però viene cofinanziato d<strong>al</strong>lamisura nell’ ambito delle spese gener<strong>al</strong>i. Per i proprietari privati di superfici private, inoltre, i Piani di gestionerisultano necessari solo per proprietà boschive superiori a 50 ettari, mentre per i Comuni la possibilità difinanziare i Piani di Assestamento Forest<strong>al</strong>i è prevista mediante la presentazione di istanze congiunte con laMisura 227 del PSR <strong>Campania</strong> 2007-2013.A seguito di t<strong>al</strong>i modifiche le performance sono migliorate e nel corso del 2011 vengono presentatecomplessivamente 26 domande di aiuto, con una spesa complessiva prevista pari a 5.642.121 Euro e uncontributo pubblico di poco più di 3 Mln. Pur essendo aumentato il numero delle istanze presentate rispetto<strong>al</strong> triennio 2007-2010, permangono, tuttavia, t<strong>al</strong>une criticità dovute princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>le difficolta finanziarie,sia dei privati che dei comuni, nel reperire i fondi a proprio carico. Per la tipologia b) “investimenti materi<strong>al</strong>imobili”, inoltre, con la qu<strong>al</strong>e è possibile l’acquisto di macchine e attrezzature utili <strong>al</strong> taglio, raccolta,<strong>al</strong>lestimento, stoccaggio del legname e prima lavorazione in foresta, il ridotto numero di domande è dovuto<strong>al</strong> fatto che le ditte boschive, in genere non risultano proprietarie di superfici boschive e/o forest<strong>al</strong>i, requisitoindispensabile per poter aderire <strong>al</strong>la Misura 122.Ad oggi le domande finanziate risultano comunque solo 4, di cui una sola s<strong>al</strong>data entro il 2011. Il volumetot<strong>al</strong>e degli investimenti ammonta a 382.704 Euro per un livello di esecuzione pari <strong>al</strong> 4% rispetto <strong>al</strong>ladotazione complessiva mentre le tipologie di intervento consistono princip<strong>al</strong>mente nell’acquisto di nuovepag. 51


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAmacchine ed attrezzature per la prima lavorazioni del legname (solo un intervento prevede sia la conversionedei boschi cedui in <strong>al</strong>to fusto che la sostituzione di specie <strong>al</strong>loctone con quelle autoctone), ricadono per lopiù nella provincia di Avellino, nelle Macroaree D1 e D2.La misura, quindi, continua a manifestare performance negative a causa di una scarsa adesione da parte deipotenzi<strong>al</strong>i soggetti beneficiari, dovuta, oltre che <strong>al</strong>la presenza assai limitata nel territorio dei Piani di GestioneForest<strong>al</strong>e o di quelli polienn<strong>al</strong>i di taglio, anche ad una debolezza struttur<strong>al</strong>e del settore forest<strong>al</strong>e campano(frazionamento delle proprietà boschive, scarsità di strutture associative). Proprio in virtù di questasituazione si sottolinea lo sforzo di non procedere ad una rimodulazione finanziaria, destinando le risorse ad<strong>al</strong>tre misure con maggiore tiraggio, bensì di tentare di attenuare <strong>al</strong>cune criticità in modo t<strong>al</strong>e da consentireuna ripresa della misura.Gli interventi contemplati nella misura, infatti, concorrono a dare un impulso vivificatore <strong>al</strong> settore forest<strong>al</strong>eregion<strong>al</strong>e. I boschi region<strong>al</strong>i risultano spesso sottoutilizzati o addirittura abbandonati. T<strong>al</strong>e condizione èdovuta sicuramente a diversi fattori di natura struttur<strong>al</strong>e, ma anche da un’insufficienza della viabilitàforest<strong>al</strong>e, <strong>al</strong> ricorso a moduli coltur<strong>al</strong>i semplificati, d<strong>al</strong>l’obsolescenza dei mezzi meccanici a disposizione, dauna inefficiente organizzazione del sistema di vendita di lotti boschivi. Una corretta manutenzione delpatrimonio boschivo, invece, accompagnata da razion<strong>al</strong>i sistemi di taglio e di raccolta della legna, rispettosidelle norme di conservazione e manutenzione del patrimonio forest<strong>al</strong>e, permetterebbe significativeopportunità di reddito con effetti positivi su tutta la filiera foresta-legno, oltre a contribuire <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>vaguardiadell’ambiente.Per ciò che concerne la v<strong>al</strong>utazione del contributo degli interventi finanziati <strong>al</strong> conseguimento degli obiettividichiarati, dato lo stato di avanzamento della misura, non può che essere del tutto parzi<strong>al</strong>e. Un giudiziov<strong>al</strong>utativo più consono a riguardo potrà essere espresso non appena gli interventi finanziati saranno conclusie gli effetti degli stessi manifesti.Le attività di v<strong>al</strong>utazione intraprese in questa fase si sono concentrate sulle 4 istanze finanziate. Come sievince nel quadro logico sottostante, attraverso le informazioni rese disponibili d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio siè tentato di quantificare <strong>al</strong>cuni degli indicatori predisposti per la v<strong>al</strong>utazione degli obiettivi. Per il c<strong>al</strong>colodell’indicatore R2 Aumento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelle imprese beneficiarie, poiché nessuna delleoperazioni considerate ha concluso l’investimento nel 2010, bisognerà attendere i tempi necessari perché glieffetti degli investimenti possano manifestarsi.Obiettivo gener<strong>al</strong>e• Accrescere la competitivitàdel settore agricolo e forest<strong>al</strong>esostenendo la ristrutturazione,lo sviluppo e l’innovazioneObiettivi prioritario e specificoObiettivo prioritario• Promozionedell’ammodernamento edell’innovazione nelle impresee dell’integrazione delle filiereObiettivo specifico• accrescere il v<strong>al</strong>oreeconomico delle forestemediante la diversificazione edella riconversione produttivae mantenendo, <strong>al</strong> contempo,la gestione sostenibile e ilruolo multifunzion<strong>al</strong>e dellerisorse boschive• rafforzare il ruolo delleforeste promuovendo lebiomasse legnose come fonteenergetica rinnovabileIndicatori d’impattoCrescita economica – Crescita netta del v<strong>al</strong>ore aggiuntoin PPSProduttività del lavoro – Variazione del v<strong>al</strong>ore aggiuntolordo per equiv<strong>al</strong>ente tempo pieno (Euro/ ETP)Posti di lavoro creati anche con effetto di mitigazionedell’esodo d<strong>al</strong> settore primarioIndicatori di risultatoNumero di aziende che hanno introdotto nuovi prodottie/o nuove tecnicheV<strong>al</strong>ore V<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>obiettivo 31.12.20110,42% n.d0,43% n.d0,3% n.dV<strong>al</strong>ore V<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>obiettivo 31.12.201126 n.dAumento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelle aziende 2.440 n.dbeneficiarie (000Euro)Aumento del v<strong>al</strong>ore della materia prima n.d n.dNumero di aziende che hanno introdotto la certificazione n.d 0forest<strong>al</strong>e secondo i sistemi FCS e PEFC.Volume tot<strong>al</strong>e d’investimenti per la certificazione n.d 0forest<strong>al</strong>e secondo i sistemi FCS e PEFC.Superfici forest<strong>al</strong>i interessate d<strong>al</strong>la certificazione n.d 0forest<strong>al</strong>e secondo i sistemi FCS e PEFC.Numero di aziende beneficiarie che producono biomasse n.d 0a scopo energeticoIncremento quantità della produzione forest<strong>al</strong>e utilizzata n.dn.da scopi energeticiV<strong>al</strong>ore della produzione forest<strong>al</strong>e a scopi energetici nelle n.dn.daziende beneficiarieEfficaciaEfficaciapag. 52


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivi operativi• incrementare le produzionilegnose• rafforzare le filiereproduttive forest<strong>al</strong>i medianteil sostegno <strong>al</strong>la lavorazione ed<strong>al</strong>la commerci<strong>al</strong>izzazione deiprodotti esistenti e lo sviluppodi nuovi prodotti, processi etecnologie• migliorare i complessiboscati esistenti e le forme digoverno anche a favore dellefustaie e dei cedui compostiladdove le condizionipedoclimatiche lo consentono;• migliorare le condizioni diutilizzo e la gestioneeconomica dei boschiIndicatori di prodottoNumero di interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>l’aumento dellaproduzione di assortimenti legnosiVolume degli investimenti fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>l’aumento dellaproduzione di assortimenti legnosiSuperfici forest<strong>al</strong>i interessate da interventi fin<strong>al</strong>izzati<strong>al</strong>l’aumento della produzione di assortimenti legnosi econnessiNumero di imprese beneficiarie che partecipano aiprogetti di filieraNumero di aziende beneficiarie che hanno re<strong>al</strong>izzatointerventi relativi a :• conversioni di boschi cedui in quelli composti oin boschi ad <strong>al</strong>to fusto• sostituzione di specie <strong>al</strong>loctone e/o coniferecon latifoglie autoctone• re<strong>al</strong>izzazioni e adeguamento della viabilitàforest<strong>al</strong>eVolume tot<strong>al</strong>e degli investimenti per la re<strong>al</strong>izzazione diinvestimenti relativi a• conversioni di boschi cedui in quelli composti oin boschi ad <strong>al</strong>to fusto• sostituzione di specie <strong>al</strong>loctone e/o coniferecon latifoglie autoctone• re<strong>al</strong>izzazioni e adeguamento della viabilitàforest<strong>al</strong>eSuperfici forest<strong>al</strong>i interessate da interventi relativi a:• conversioni di boschi cedui in quelli composti oin boschi ad <strong>al</strong>to fusto• sostituzione di specie <strong>al</strong>loctone e/o coniferecon latifoglie autoctone• re<strong>al</strong>izzazioni e adeguamento della viabilitàforest<strong>al</strong>eNumero di aziende forest<strong>al</strong>i che hanno ricevuto unsostegno agli investimenti relativi ainterventi straordinari di riconversioneproduttivaacquisto di nuove macchine, attrezzaturemiglioramento beni immobili per lo stoccaggioe conservazione delle produzioni legnoseNumero di aziende forest<strong>al</strong>i che hanno ricevuto unsostegno agli investimenti ubicate prev<strong>al</strong>entemente nelleMacroaree:A1,A2,BA3,CD1,D2Volume tot<strong>al</strong>e d’investimenti relativi a:interventi straordinari di riconversioneproduttivaacquisto di nuove macchine, attrezzaturemiglioramento beni immobili per lo stoccaggioe conservazione delle produzioni legnoseVolume tot<strong>al</strong>e d’investimenti (000 Euro) nelle Macroaree:A1,A2,BA3,CD1,D2V<strong>al</strong>ore V<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>obiettivo 31.12.2011n.d 4n.d 382.704n.dn.dn.d 0n.dn.dn.d1132.857n.d40 4131n.d 40138.862.869 382.70432.857349.847n.d 382.704032.856349.847n.dEfficaciaSuperficie forest<strong>al</strong>e interessata dagli interventi nelle n.dMacroaree:A1,A2,BA3,CD1,D2Dotazione finanziariaInput finanziariV<strong>al</strong>ore V<strong>al</strong>ore <strong>al</strong> Efficaciaobiettivo 31.12.2011Costo tot<strong>al</strong>e (€) 8.861.896 382.704 4%10%4%pag. 53


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 123 – Accrescimento del v<strong>al</strong>ore aggiunto dei prodotti agricoli e forest<strong>al</strong>iLa Misura, articolata in due azioni riguardanti il “settore agro<strong>al</strong>imentare e florovivaistico” (sottomisura 1) equello “forest<strong>al</strong>e” (sottomisura 2), persegue la fin<strong>al</strong>ità di migliorare la competitività delle imprese ditrasformazione e commerci<strong>al</strong>izzazione dei prodotti agricoli e forest<strong>al</strong>i, con particolare riguardo <strong>al</strong>le produzioniloc<strong>al</strong>i ad elevata tipicità, attraverso l’ammodernamento e l’incremento dell’efficienza delle struttureproduttive, l’introduzione di nuove tecnologie e la creazione di nuovi sbocchi di mercato.Essa promuove il miglioramento dell’efficienza energetica e l’uso di energia da fonti rinnovabili, l’introduzionedi tecniche di produzione a basso consumo d’acqua, la re<strong>al</strong>izzazione di impianti per il trattamento delle acquedi scarico; in risposta <strong>al</strong>le nuove sfide He<strong>al</strong>th Check, inoltre, sono state introdotte le priorità relative<strong>al</strong>l’adattamento ai cambiamenti climatici (e <strong>al</strong>la mitigazione dei effetti relativi), <strong>al</strong>la gestione delle risorseidriche e <strong>al</strong>la ristrutturazione del settore lattiero-caseario.Nella tabella seguente si riportano gli obiettivi della Misura, gli indicatori associati e la loro quantificazioneeffettuata sulla base delle informazioni ricavate:a) dai punteggi assegnati in sede di istruttoria ai criteri di selezione dei progetti;b) dai formulari di domanda progettu<strong>al</strong>e.La quantificazione degli indicatori di impatto e di <strong>al</strong>cuni indicatori di risultato (segn<strong>al</strong>ati con un asterisco nellacolonna “v<strong>al</strong>ore re<strong>al</strong>izzato”) presuppone la raccolta di dati qu<strong>al</strong>i-quantitativi di natura primaria. L’indaginesarà effettuata il prossimo anno e riguarderà le 9 imprese beneficiarie che <strong>al</strong> 31 dicembre 2011 hanno fattorichiesta di s<strong>al</strong>do( 9 ). Esse rappresentano il 29% del tot<strong>al</strong>e delle imprese ammesse a finanziamento, a cuicorrisponde il 25% degli investimenti sovvenzionati.Obiettivo gener<strong>al</strong>e• Miglioramento della competitivitàdi settori agricolo e forest<strong>al</strong>eObiettivo prioritario• Promozione dell’ammodernamentoe dell’innovazione nelle impresee dell’integrazione delle filiereObiettivi specifici• Incrementare lo sviluppooccupazion<strong>al</strong>e• Favorire lo sviluppo economicodelle imprese agro<strong>al</strong>imentari e delleimprese florovivaistiche• V<strong>al</strong>orizzare le produzioni di qu<strong>al</strong>itàriconosciute ed i prodottidell’agricoltura biologica e integrataIndicatori d’impattoCrescita economica – Crescita netta del v<strong>al</strong>oreaggiunto in PPSProduttività del lavoro – Aumento del v<strong>al</strong>oreaggiunto lordo per equiv<strong>al</strong>ente tempo pieno (Euro/ETP)Posti di lavoro creati anche con effetto dimitigazione dell’esodo d<strong>al</strong> settore primarioIndicatore di risultatoNumero di imprese che hanno introdotto nuoviprodotti e/o nuove tecnicheIndicatori di risultatoIncremento o mantenimento dell’occupazione nelleaziende finanziate (ETP)Aumento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelle impresebeneficiarie (000 Euro) di cui nei settoriNumero di imprese beneficiarie che trasformano ecommerci<strong>al</strong>izzano prodotti agricoli soggetti amarchi/norme di qu<strong>al</strong>itàVolume tot<strong>al</strong>e degli investimenti re<strong>al</strong>izzati daimprese che trasformano e commerci<strong>al</strong>izzanoprodotti agricoli soggetti a marchi/norme di qu<strong>al</strong>itàIncremento quantità materia prima di qu<strong>al</strong>itàacquistata e lavorata dagli impianti ditrasformazioneIncidenza della materia prima di qu<strong>al</strong>ità acquistatae lavorata dagli impianti di trasformazione sultot<strong>al</strong>e (in volume e in v<strong>al</strong>ore)Incidenza del fatturato delle imprese beneficiarerelativo <strong>al</strong>le produzioni di qu<strong>al</strong>ità rispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>eV<strong>al</strong>oreObiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzato7,53% (*)7,46% (*)7,2% (*)V<strong>al</strong>oreObiettivoV<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>31/12/2011EfficaciaEfficacia120 9 7,5%V<strong>al</strong>oreObiettivoV<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>31/12/2011(*)25.394(+16%) (*)1735.433.832(*)(*)(*)Efficacia( 9 ) L’indagine relativa <strong>al</strong>l’unica impresa che ha fatto richiesta di s<strong>al</strong>do entro il 31/12/2010, verrà effettuata il prossimo anno insieme <strong>al</strong>le<strong>al</strong>tre otto imprese che hanno chiuso gli investimenti entro il 31/12/2011.pag. 54


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivi specifici• Favorire l’ammodernamento, larazion<strong>al</strong>izzazione ed ilpotenziamento degli impianti diconservazione, lavorazione,trasformazione, v<strong>al</strong>orizzazione ecommerci<strong>al</strong>izzazione dei prodottiagricoli• Migliorare la qu<strong>al</strong>ità delleproduzioni e promuoverne lastandardizzazione qu<strong>al</strong>i-quantitativa• Migliorare la tutela ambient<strong>al</strong>e, lasicurezza <strong>al</strong>imentare, la sicurezzasul lavoro, l’igiene e il benessereanim<strong>al</strong>e• Creare nuove filiere produttive,con particolare attenzione a quellebioenergeticheOPERAZIONI HEALTH CHECK• Migliorare la gestione delle risorseidriche (HC)• Sostenere gli investimenticonnessi <strong>al</strong>la produzione lattierocaseariabovina (HC)• Adattamento ai cambiamenticlimatici e <strong>al</strong>la mitigazione deglieffetti relativi (HC)Indicatori di risultatoNumero di imprese beneficiarie e volume tot<strong>al</strong>edegli investimenti relativi <strong>al</strong>l’ammodernamento, ilpotenziamento e <strong>al</strong>la razion<strong>al</strong>izzazione degliimpianti di trasformazioneNumero di imprese beneficiarie che effettuanoinvestimenti per il miglioramento della qu<strong>al</strong>ità delleproduzioniNumero di imprese beneficiarie per interventirelativi a:miglioramento della tutela ambient<strong>al</strong>e;sicurezza sul lavoro;sicurezza <strong>al</strong>imentare;igiene e benessere anim<strong>al</strong>eNumero di imprese beneficiarie e volume tot<strong>al</strong>edegli investimenti relativi a recupero di energia dafonti energetiche rinnovabili (solare, eolica,geotermica, idraulica, biomasse)Numero di imprese beneficiarie e volume diinvestimenti per l’acquisto ed inst<strong>al</strong>lazione digeneratori termici, <strong>al</strong>imentati da biomasse diorigine veget<strong>al</strong>eV<strong>al</strong>oreObiettivoN. 133160.644.000EURV<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>31/12/2011N. 3168.132.737EUR13776 ( 10 )0N. 162.967.507EURN. 1200.000EUREfficacia23,3%41,4%Numero di imprese beneficiarie che re<strong>al</strong>izzanoimpianti per minor consumo d’acqua, il riciclo 6 1 16,6%dell’acqua, l’utilizzo delle acque meteoricheVolume tot<strong>al</strong>e degli investimenti (EUR) relativi <strong>al</strong>lare<strong>al</strong>izzazione di impianti per minor consumod’acqua, il riciclo dell’acqua, l’utilizzo delle acquemeteoriche4.897.000 392.300 8%Numero di imprese beneficiarie 10 2 20%Volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti (EUR) 10.883.000 3.032.661 27,8%Numero di imprese beneficiarie che re<strong>al</strong>izzanointerventi volti <strong>al</strong> miglioramento delle efficienzeenergeticheVolume tot<strong>al</strong>e degli investimenti re<strong>al</strong>izzati volti <strong>al</strong>miglioramento delle efficienze energetiche (EUR)7 3 42,8%5.986.000 453.944 7,5%(*) L’indicatore sarà quantificato sulla base delle informazioni reperite a seguito dell’indagine diretta condotta presso i beneficiariObiettivo specifico – FAVORIRE L’AMMODERNAMENTO, LA RAZIONALIZZAZIONE ED IL POTENZIAMENTO DEGLI IMPIANTI DICONSERVAZIONE, LAVORAZIONE, TRASFORMAZIONE, VALORIZZAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLIAl 31 dicembre 2011 risultano ammesse a finanziamento 31 domande di aiuto (23,3% del v<strong>al</strong>ore obiettivo),per un volume di investimenti di 68,132 milioni di euro (41,4% del v<strong>al</strong>ore obiettivo). L’investimento medio èstato di 2,197 milioni, con i v<strong>al</strong>ori più consistenti fatti registrare d<strong>al</strong>le imprese del comparto ortofrutticolo(2,7 milioni di euro a cui fa riferimento il 64% del tot<strong>al</strong>e dei contributi concessi).In relazione ai v<strong>al</strong>ori obiettivo, l’avanzamento della misura evidenzia una maggiore propensione<strong>al</strong>l’investimento delle imprese beneficiarie rispetto a quanto stimato nella v<strong>al</strong>utazione ex ante sulla base delleinformazioni della precedente programmazione. Se negli anni successivi i v<strong>al</strong>ori medi riportati dovesseroesser confermati, il target di investimento (160 milioni di euro) sarà raggiunto sovvenzionando circa 75imprese (55-60% del v<strong>al</strong>ore obiettivo).( 10 ) Interventi a cui, in sede di istruttoria, e’ stato attribuito il punteggio relativo <strong>al</strong>la classificazione “<strong>al</strong>ta rilevanza”.pag. 55


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASettoriDomandeInvestimentoContributo(N.)Euro Media (Euro) Euro %Lattiero – Caseario 8 13.884.413 1.735.552 7.267.673 21%Olivicolo 2 4.163.706 2.081.853 2.081.853 6%Ortofrutta 16 44.028.764 2.751.798 21.929.606 64%Vino 5 6.055.854 1.211.171 3.027.927 9%Fonte: elaborazione su dati del sistema di monitoraggioNelle aree D1 (Aree a forte v<strong>al</strong>enza paesaggistico natur<strong>al</strong>istica, con potenzi<strong>al</strong>ità di sviluppo integrato) e D2(Aree caratterizzate da forte ritardo di sviluppo) sono state finanziate 5 iniziative progettu<strong>al</strong>i (16% del tot<strong>al</strong>e)per un investimento complessivo pari <strong>al</strong> 12% del tot<strong>al</strong>e degli investimenti sovvenzionati. Il dato di incidenzarisulta essere in linea con quello relativo <strong>al</strong>la presenza nelle suddette aree delle Unità Loc<strong>al</strong>i del compartoagro<strong>al</strong>imentare region<strong>al</strong>e (15,3%). I settori interessati sono due: il lattiero caseario (3 imprese) el’ortofrutticolo (2 imprese). L’investimento medio (1,681 meuro) è più contenuto rispetto a quello fattoregistrare d<strong>al</strong>le imprese loc<strong>al</strong>izzate nelle <strong>al</strong>tre zone (2,297 meuro). La discrepanza è attribuibile <strong>al</strong>la ridottadimensione economica degli interventi del comparto lattiero-caseario (investimento medio pari a 1,2 milionidi euro contro 2,017 nelle <strong>al</strong>tre zone).SettoriNumero Imprese Investimento (000 euro) Investimento medio (000 euro)D1+D2 (a) Tot<strong>al</strong>e (b) (a)/(b) D1+D2 (a) Tot<strong>al</strong>e (b) (a)/(b) D1+D2 Altre zone Tot<strong>al</strong>eLattiero Caseario 3 8 37,5% 3.798,17 13.884,41 27,4% 1.266,06 2.017,25 1.735,55Olio 2 0,0% - 4.163,71 0,0% - 2.081,85 2.081,85Ortofrutta 2 16 12,5% 4.609,29 44.028,76 10,5% 2.304,65 2.815,68 2.751,80Vino 5 0,0% - 6.055,85 0,0% - 1.211,17 1.211,17Tot<strong>al</strong>e 5 31 16,1% 8.407,46 68.132,74 12,3% 1.681,49 2.297,13 2.197,83Fonte: elaborazione su dati del sistema di monitoraggioObiettivo specifico - MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLE PRODUZIONI E PROMUOVERNE LA STANDARDIZZAZIONE QUALI-QUANTITATIVASulla base delle informazioni reperite dai formulari di domanda progettu<strong>al</strong>e, sono 13 (due in area D) leimprese beneficiarie con investimenti fin<strong>al</strong>izzati, in via diretta o indiretta, <strong>al</strong> miglioramento o <strong>al</strong>lastandardizzazione qu<strong>al</strong>itativa delle produzioni. Al raggiungimento dell’obiettivo i beneficiari hanno destinatocirca la metà delle risorse finanziarie per gli investimenti (46,8% del tot<strong>al</strong>e).Obiettivo specifico - CREARE NUOVE FILIERE PRODUTTIVE, CON PARTICOLARE ATTENZIONE A QUELLE BIOENERGETICHEL’obiettivo specifico è riferito princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>la sottomisura 2, che riguarda gli interventi nel settoreforest<strong>al</strong>e. Il contributo degli investimenti della sottomisura 1 (agro<strong>al</strong>imentare) <strong>al</strong>la creazione e <strong>al</strong>lo sviluppodelle filiere bioenergetiche è relativo a un intervento connesso <strong>al</strong>l’utilizzo delle biomasse di origine veget<strong>al</strong>eper la produzione di energia da fonti rinnovabili (inst<strong>al</strong>lazione di una c<strong>al</strong>daia a biomasse).Obiettivo specifico - MIGLIORARE LA TUTELA AMBIENTALE, LA SICUREZZA ALIMENTARE, LA SICUREZZA SUL LAVORO, L’IGIENEE IL BENESSERE ANIMALEAll’obiettivo specifico sono stati associati due indicatori: il primo si occupa degli aspetti della sicurezza<strong>al</strong>imentare, della sicurezza sul lavoro, dell’igiene e benessere degli anim<strong>al</strong>i e della tutela ambient<strong>al</strong>e,quest’ultima d<strong>al</strong> punto di vista dell’adozione dei sistemi di certificazione ambient<strong>al</strong>e del processo produttivo(ISO 14000, Emas, ecc.) e del miglioramento dell’utilizzo delle risorse energetiche; il secondo indicatore fariferimento <strong>al</strong>la tutela dell’ambiente sotto l’aspetto della produzione e dell’utilizzo di energia da fontirinnovabili.pag. 56


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATipologia di interventoNumero impreseAdozione certificazione ISO 14000 (*) 4Interventi fin<strong>al</strong>izzati a migliorare l’utilizzo delle risorse energetiche (*) 3Interventi sulla sicurezza <strong>al</strong>imentare (**)(di cui classificati ad “<strong>al</strong>ta rilevanza”)Interventi sulla sicurezza del lavoro (*) 7Interventi in materia di igiene e benessere degli anim<strong>al</strong>i (*) 0Fonte: elaborazioni sulla base delle tipologie di spesa dei progetti, contenute nei formulari di domanda (*) e sull’articolazione deipunteggi assegnati ai diversi criteri di priorità (**)29(6)Sono 4 le imprese che hanno adottato un sistema di gestione ambient<strong>al</strong>e ISO14000. I comparti interessatisono il lattiero-caseario (2), il vitivinicolo (1) e quello ortofrutticolo (1). Gli interventi di miglioramentodell’utilizzo delle risorse energetiche hanno interessato 3 imprese: si tratta di acquisti di carrelli elettrici o diopere edili fin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong> risparmio dell’energia termica.Le imprese che effettuano investimenti con una rilevanza diretta o indiretta sulla sicurezza del lavoro sono 7,il 42% del settore lattiero-caseario.Maggiormente diffusi sono stati gli interventi in materia di sicurezza <strong>al</strong>imentare che hanno riguardato il 93%delle imprese beneficiarie, il 20% di questi classificati in sede di istruttoria ad “<strong>al</strong>ta rilevanza”.Gli investimenti inerenti le fonti di energia rinnovabile, in particolar modo il fotovoltaico (15), sono statiimportanti per le imprese beneficiarie per le fin<strong>al</strong>ità connesse <strong>al</strong> conseguimento di efficienze di costo e, nelcontempo, <strong>al</strong>l’incremento della redditività di impresa. Essi hanno riguardato poco più del 48% del tot<strong>al</strong>e delleimprese; 3 di questi interventi sono relativi ad operazioni He<strong>al</strong>th Check. L’investimento complessivo è stato di2,767 milioni di euro (4% del tot<strong>al</strong>e).Se si tiene conto anche dell’intervento relativo <strong>al</strong>l’utilizzo di biomasse (descritto nell’obiettivo precedente), leimprese che hanno effettuato investimenti connessi <strong>al</strong>l’energia e <strong>al</strong>l’ambiente sono 16, per un ammontare dispesa complessivo di 2,967 milioni di euro.Tipologia di interventoNumeroimpreseVolumeinvestimenti(euro)Imprese con investimenti relativi a fonti di energia rinnovabile (fotovoltaico) 12 2.313.553Imprese con investimenti He<strong>al</strong>th Check relativi <strong>al</strong> miglioramento delle efficienze energetiche(100% fotovoltaico)3 453.944Imprese con investimenti connessi <strong>al</strong>l’utilizzo di biomasse di origine veget<strong>al</strong>e 1 200.000Tot<strong>al</strong>e 16 2.967.507Fonte: elaborazione su dati del sistema di monitoraggioObiettivi specifici CONNESSI ALLE OPERAZIONI HEALTH CHECKGli investimenti che perseguono gli obiettivi He<strong>al</strong>th Check sono complessivamente 6, fanno riferimento a 3imprese (9,7% del tot<strong>al</strong>e) e ammontano a 3,878 milioni di euro (5,7% del tot<strong>al</strong>e). In dettaglio:a) gli interventi connessi <strong>al</strong>l’obiettivo HC per la ristrutturazione del comparto lattiero-caseario sono 2(25% del tot<strong>al</strong>e delle imprese beneficiarie del comparto), per un investimento medio di circa 1,5milioni di euro, leggermente inferiore a quello fatto registrare d<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre imprese del comparto (1,8meuro). Uno dei due interventi è loc<strong>al</strong>izzato in area D2 (Aree caratterizzate da forte ritardo disviluppo). Dai primi dati di avanzamento della Misura emerge un buon livello di efficacia rispetto aiv<strong>al</strong>ori obiettivo, in particolar modo per l’ammontare degli investimenti, anche se si rileva una marcataconcentrazione delle risorse finanziarie (il 76% del tot<strong>al</strong>e degli investimenti riguarda un’unica iniziativaprogettu<strong>al</strong>e);pag. 57


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAb) sono 3 le imprese beneficiarie che re<strong>al</strong>izzano interventi volti <strong>al</strong> miglioramento delle efficienzeenergetiche nel contesto degli obiettivi HC, per un volume di investimenti pari a 454 mila euro. Gliinvestimenti sono stati indirizzati <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di impianti fotovoltaici. Ad un consistente grado diefficacia (+42,8%) relativo <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ori obiettivo associato <strong>al</strong> numero di imprese sovvenzionate, noncorrisponde un adeguato livello di efficacia del volume di investimenti (7,5%) che, <strong>al</strong>lo stato attu<strong>al</strong>e,evidenzia un v<strong>al</strong>ore obiettivo sovradimensionato;c) il miglioramento della gestione delle risorse idriche ha interessato 1 impresa che ha effettuato degliinvestimenti connessi <strong>al</strong>l’impianto di depurazione. Anche in questo caso il livello di avanzamento dellamisura evidenzia dei v<strong>al</strong>ori obiettivo sovradimensionati rispetto a quanto re<strong>al</strong>izzato fino <strong>al</strong> 2011.Obiettivi He<strong>al</strong>th CheckMigliorare la gestione dellerisorse idriche (HC)IndicatoriImprese che re<strong>al</strong>izzanointerventi per minorconsumo d’acqua, il riciclo,utilizzo acque meteoricheImprese che re<strong>al</strong>izzanoinvestimenti per laristrutturazione delcomparto lattiero-casearioNumero di imprese chere<strong>al</strong>izzano interventi per ilmiglioramento delleefficienze energeticheNumero impreseV<strong>al</strong>oreNumeroEfficaciaobiettivoVolume investimenti‘000 V<strong>al</strong>oreEfficaciaeuro obiettivo1 6 16,6% 392,3 4.897 8%Sostenere gli investimenticonnessi <strong>al</strong>la produzionelattiero-casearia bovina(HC)2 10 20% 3,032,6 10.883 27,8%Adattamento aicambiamenti climatici e <strong>al</strong>lamitigazione degli effetti3 7 42,8% 453,9 5.986 7,5%relativi (HC)Tot<strong>al</strong>e imprese con interventi He<strong>al</strong>th Check 3 9,7% (% sul tot<strong>al</strong>e) 3.878,8 5,7% (% sul tot<strong>al</strong>e)Fonte: elaborazione su dati del sistema di monitoraggioObiettivo specifico - VALORIZZARE LE PRODUZIONI DI QUALITÀ RICONOSCIUTE ED I PRODOTTI DELL’AGRICOLTURABIOLOGICA E INTEGRATALe imprese beneficiarie che trasformano e commerci<strong>al</strong>izzano prodotti agricoli soggetti a marchi/norme diqu<strong>al</strong>ità sono 17, il 55% del tot<strong>al</strong>e delle imprese finanziate entro il 2011. Gli investimenti ammontano a35,434 milioni di euro, pari <strong>al</strong> 52% del tot<strong>al</strong>e.Imprese con produzioni certificateNumero impreseVolume investimenti(euro)Produzione certificata/tot<strong>al</strong>e 50% 10 16.714.526Tot<strong>al</strong>e imprese con produzione certificata 17 35.433.832Incidenza sul tot<strong>al</strong>e 55% 52%Fonte: elaborazione su dati del sistema di monitoraggioObiettivo prioritario – PROMOZIONE DELL’AMMODERNAMENTO E DELL’INNOVAZIONE NELLE IMPRESE E DELL’INTEGRAZIONEDELLE FILIERELe imprese beneficiarie finanziate d<strong>al</strong> PSR che hanno introdotto innovazioni( 11 ) sono 30 (97% del tot<strong>al</strong>e), dicui 13 (42% del tot<strong>al</strong>e) di tipologia mista (di prodotto e di processo).La popolazione di riferimento per il c<strong>al</strong>colo dell’indicatore di risultato è un sottoinsieme del tot<strong>al</strong>e delleimprese finanziarie, in particolare quelle che hanno concluso gli investimenti entro il 31.12.2011. Tutte leimprese (n. 9) hanno introdotto innovazioni di processo; 3 di queste (33%) hanno effettuato anche delleinnovazioni di prodotto.( 11 ) Il dato è stato rilevato sulla base dei punteggi assegnati in sede istruttoria <strong>al</strong> criterio di selezione “grado di innovazione per soluzionitecnico-organizzative” (con rilevanza medio-<strong>al</strong>ta) e d<strong>al</strong>le informazioni reperite nei formulari di domanda progettu<strong>al</strong>epag. 58


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAL’indice di efficacia della Misura è pari <strong>al</strong> 7,5% del v<strong>al</strong>ore obiettivo (120) e risulta essere in linea <strong>al</strong>le stimedella v<strong>al</strong>utazione ex ante, basate sui risultati della precedente programmazione.Tipologia di innovazioneNumero impreseInvestimenti in innovazioni% sul tot<strong>al</strong>eInnovazioni di prodotto(*) 3 33%Innovazioni di processo(di cui classificate con “rilevanza <strong>al</strong>ta”)9(2)100%(22%)Tot<strong>al</strong>e imprese che introducono innovazioni 9 100%Fonte: elaborazione su dati del sistema di monitoraggio(*)Le innovazioni di prodotto risultano associate a quelle di processoMisura 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settoriagricolo, <strong>al</strong>imentare e forest<strong>al</strong>eLa misura 124 è stata attivata per promuovere la cooperazione tra imprenditori agricoli e forest<strong>al</strong>i, l’industriadi trasformazione, gli enti di ricerca ed <strong>al</strong>tri operatori economici, in associazione tra di loro. T<strong>al</strong>i interventisono fin<strong>al</strong>izzati a sostenere l’attività di ricerca pre-competitiva, di introduzione di innovazione, di sviluppo dinuovi prodotti e di presenza su nuovi mercati, soprattutto per i prodotti legnosi e le produzioni tipicheterritori<strong>al</strong>i, per orientare la riconversione delle aree tabacchicole e promuovere l’efficienza e la competitivitàdi filiere <strong>al</strong>ternative a quella del tabacco.Obiettivo gener<strong>al</strong>e Indicatori d’impatto V<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>ore re<strong>al</strong>izzato• Miglioramento della competitività dei Crescita economica – Crescita netta 0.92% n.dsettori agricolo e forest<strong>al</strong>edel v<strong>al</strong>ore aggiunto in PPSProduttività del lavoro – Aumento 1,13% n.ddel v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo perequiv<strong>al</strong>ente tempo pieno (Euro/ETP)Posti di lavoro creati anche con 1,1% n.deffetto dimitigazione dell’esodo d<strong>al</strong> settoreprimarioObiettivi prioritario e specifico Indicatori di risultato V<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>ore re<strong>al</strong>izzatoObiettivo prioritario• Promozione dell’ammodernamento edell’innovazione nelle imprese edell’integrazione delle filiereObiettivo specifico• aumentare la competitività attraversol’introduzione di nuove tecnologie edinnovazioni di prodotto e di processoNumero di imprese che hannointrodotto nuovi prodotti e nuovetecniche.Aumento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordonelle aziende beneficiarie (000Euro)EfficaciaEfficacia1.200 82 7%9.026 n.dObiettivi operativi Indicatori di prodotto V<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>ore re<strong>al</strong>izzato• promuovere l’internazion<strong>al</strong>izzazione Numero di iniziative sovvenzionate n.dn.ddelle imprese e delle produzioni fin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>l’esportazioneVolume tot<strong>al</strong>e degli investimenti n.dn.dfin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>l’esportazione• migliorare le performance ambient<strong>al</strong>i, Numero di iniziative sovvenzionate n.d 3di sicurezza sul lavoro, igiene e tese a favorire l’introduzione dibenessere anim<strong>al</strong>e nelle micro, piccole innovazioni per il miglioramentoe medie imprese;delleperformance ambient<strong>al</strong>isicurezza sul lavoroigiene e benessereanim<strong>al</strong>eEfficaciapag. 59


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA• aumentare la dinamicità delle filierecaratterizzate da una bassainnovazioneVolume tot<strong>al</strong>e degli investimentiper favorire l’introduzione diinnovazioni per il miglioramentonelle micro, piccole e medieimprese delleperformance ambient<strong>al</strong>isicurezza sul lavoroigiene e benessereanim<strong>al</strong>eNumero di iniziative dicooperazione sostenute, di cui:prodotti legnosiproduzioni tipichecere<strong>al</strong>ileguminoseVolume tot<strong>al</strong>e degli investimenti, dicui per:prodotti legnosiproduzioni tipichecere<strong>al</strong>ileguminosen.dInvestimenti complessivi per877.884,00 euro, di cui:- performanceambient<strong>al</strong>i694.955,50 euro- sicurezza sul lavoro182.929,00 euro120 12di cui :1 prodotti legnosi8 produzioni tipiche2 cere<strong>al</strong>i1 leguminosen.d 3.989.931,50 eurodi cui:cere<strong>al</strong>i 510.082,00leguminose 371.769,00prodotti legnosi 345.097,00prod. tipiche 2.762.983,510%• re<strong>al</strong>izzare in modo diffuso iniziativepilota/collaudo relative <strong>al</strong>l’introduzionedi <strong>al</strong>ternative produttive <strong>al</strong> tabacco• favorire l’applicazione di tecnologieche utilizzano prodotti agricoli e residuidelle produzioni agroindustri<strong>al</strong>i per laproduzione di bioplastiche edimb<strong>al</strong>laggi, ed in gener<strong>al</strong>e quelleinnovazioni di processo e di prodottoche possano arrecare benefici anche<strong>al</strong>l’ambiente• sperimentare nuovi prodotti, processie tecnologie fin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong> risparmioidrico (HC)• v<strong>al</strong>orizzare le produzioni lattiero–casearie bovine (HC)Numero di soggetti coinvolti nelleiniziative di cooperazionesovvenzionate, di cui:- imprese agricole- imprese di trasformazione ecommerci<strong>al</strong>izzazione- enti di ricercaNumero di iniziative sovvenzionatefin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>l’innovazione nellemod<strong>al</strong>ità di commerci<strong>al</strong>izzazione,anche attraverso la creazione di retio circuiti breviVolume tot<strong>al</strong>e degli investimentifin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>l’innovazione nellemod<strong>al</strong>ità di commerci<strong>al</strong>izzazione,anche attraverso la creazione di retio circuiti breviNumero di iniziative sostenute perfavorire la riconversione delleaziende tabacchicoleVolume tot<strong>al</strong>e degli investimentiper favorire la riconversione delleaziende tabacchicoleNumero di iniziative sovvenzionatevolte e a favorire :l’utilizzo di fontienergetiche rinnovabiliil riutilizzo di scarti delleproduzioni agroindustri<strong>al</strong>iVolume tot<strong>al</strong>e degli investimentivolti a favorire :l’utilizzo di fontienergetiche rinnovabiliil riutilizzo di scarti delleproduzioni agroindustri<strong>al</strong>iNumero di iniziative dicooperazione sostenute permigliorare la gestione delle risorseidriche (HC)Volume tot<strong>al</strong>e degli investimentiper migliorare la gestione dellerisorse idriche (HC)Numero di iniziative dicooperazione sostenute connessa<strong>al</strong> settore lattiero-casearioVolume tot<strong>al</strong>e degli investimenticonnessi <strong>al</strong> settore lattiero-casearion.d. 38 di cui :18 imprese di produzioneprimaria;8 imprese di trasformazione;12 enti di ricerca..n.d.n.d.n.dn.d5% 2n.d. 750.000,00n.d. 4 n.dn.d. 1.475.689,30 n.d6 2 33%n.d. 2.076.529,00 n.d.10 5 50%n.d. 4.032.802,94 n.d.pag. 60


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo operativo - VALORIZZARE LE PRODUZIONI LATTIERO–CASEARIE BOVINE (HC)In seguito <strong>al</strong>la pubblicazione del Bando relativo <strong>al</strong>l’Ambito Operativo 3.2.2. "Innovazioni connesse <strong>al</strong>miglioramento della competitività del settore lattiero-caseario bovino" del 14 giugno 2010, sono stateammesse a finanziamento 5 iniziative (solo il 50% rispetto <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore target) che riguardano nello specifico 3attività di sperimentazione per l’innovazione di prodotto, e 2 attività relative <strong>al</strong>l’innovazione sia di processoche di prodotto.Complessivamente sono coinvolti nella sperimentazione, secondo quanto rilevato d<strong>al</strong> SIAN e da fontisecondarie, 41 soggetti appartenenti ai diversi segmenti della filiera. Le iniziative, sulla base delle proceduredi accesso, devono comprendere le imprese primarie (in questo caso il 54% dei soggetti presenti <strong>al</strong>l’internodei progetti), le imprese di trasformazione (il 22%) e i Centri di ricerca (nel 24% dei casi).Complessivamente sono stati attivati, in questo settore, investimenti pubblici con risorse FEASR pari a4.032.802,94 Euro a fronte di 4.999.146,75 Euro di investimento immateri<strong>al</strong>e complessivo.Obiettivo operativo - SPERIMENTARE NUOVI PRODOTTI, PROCESSI E TECNOLOGIE FINALIZZATE AL RISPARMIO IDRICOPer quanto riguarda il risparmio idrico <strong>al</strong> 31 dicembre 2011 risultano ammesse a finanziamento e sono infase di re<strong>al</strong>izzazione 2 iniziative progettu<strong>al</strong>i relative <strong>al</strong> Bando He<strong>al</strong>th check (il 33% rispetto <strong>al</strong>l’indicatoretarget di fine periodo). Un primo progetto è fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong>la determinazione razion<strong>al</strong>e ed elettronica delfabbisogno di risorse idriche (e rappresenta, quindi, un’innovazione di processo), concepita come un servizio<strong>al</strong>le imprese e ai gestori delle risorse. Nel progetto sono coinvolti 1 organismo di ricerca, 3 imprese spin offdell’Università produttori di tecnologia, 1 Associazione di Categoria, 2 Aziende agricole e 3 Consorzi diBonifica.Il secondo progetto ammesso in graduatoria e in fase di re<strong>al</strong>izzazione riguarda l’utilizzo dei reflui zootecnici.Al progetto partecipa un centro di ricerca. Non è stato possibile rilevare, attu<strong>al</strong>mente il numero di aziendeagricole partecipanti. In ogni caso sono previsti degli approfondimenti sui progetti relativi <strong>al</strong>la Misura, dare<strong>al</strong>izzare <strong>al</strong>l’inizio del 2013. Complessivamente nell’ambito della sperimentazione di nuovi prodotti, processie tecnologie fin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong> risparmio idrico sono stati ammessi a finanziamento 1.702.144,65 di Euro di risorsepubbliche su investimenti complessivi per 2.076.529,00 Euro.pag. 61


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo operativo - FAVORIRE L’APPLICAZIONE DI TECNOLOGIE CHE UTILIZZANO PRODOTTI AGRICOLI E RESIDUI DELLEPRODUZIONI AGROINDUSTRIALI PER LA PRODUZIONE DI BIOPLASTICHE ED IMBALLAGGI, ED IN GENERALE QUELLE INNOVAZIONIDI PROCESSO E DI PRODOTTO CHE POSSANO ARRECARE BENEFICI ANCHE ALL’AMBIENTEComplessivamente, nell’ambito dell’obiettivo sono stati attivate 4 iniziative di sperimentazione, con uninvestimento pubblico complessivo pari a 1.475.689,30 euro. Un progetto riguarda nello specifico lebioplastiche e gli <strong>al</strong>tri l’utilizzo di residui e scarti produttivi. Le operazioni finanziate riguardano il BandoOrdinario “B” del 14 giugno 2010.Il primo progetto afferisce <strong>al</strong>le Bioplastiche da residui per la produzione di biofilm per la pacciamatura,attraverso il recupero di residui della vinificazione. Per il momento l’operazione è in corso, in una fasesuccessiva <strong>al</strong>la conclusione delle attività potrebbero essere condotte delle rilevazioni per an<strong>al</strong>izzare indettaglio i risultati, rispetto <strong>al</strong>l’esigenza di v<strong>al</strong>utare quanto l’attuazione della stessa abbia inciso sulraggiungimento dell’obiettivo. Il progetto prevede una quota pubblica di sostegno pari a 351.969,55 euro.Dei tre ulteriori progetti approvati e relativi agli indicatori “utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e <strong>al</strong>riutilizzo di scarti delle produzioni agroindustri<strong>al</strong>i”, il primo riguarda la progettazione e re<strong>al</strong>izzazione di uninnovativo prototipo cogeneratore di energia elettrica e termica a biomassa, con un investimento pubblico di374.250,00 euro. Il secondo riguarda V<strong>al</strong>orizzazione di reflui oleari per la per la produzione di bioenergia,con un investimento pubblico di 375.000,00 euro. Il terzo attiene Gestione innovativa degli scarti dicoltivazione e lavorazione nella filiera delle erbe aromatiche, con una dotazione di risorse FEASR pari a374.469,75 euro.Obiettivo operativo - REALIZZARE IN MODO DIFFUSO INIZIATIVE PILOTA/COLLAUDO RELATIVE ALL’INTRODUZIONE DIALTERNATIVE PRODUTTIVE AL TABACCOE’ presente un progetto relativo <strong>al</strong>l’innovazione di processo e di prodotto nella filiera del tabacco, approvatonell’ambito del primo bando ordinario “A” del giugno 2009. All’iniziativa partecipano 3 centri di ricerca, 2imprese agricole e 1 azienda di trasformazione. L’importo della quota pubblica investita è pari a 375.000Euro con un ammontare di investimento complessivo pari a 500.000 Euro. Il progetto è in corso dire<strong>al</strong>izzazione. Si tratta di un’iniziativa volta a introdurre meccanizzazioni nel processo di raccolta einnovazione delle tecniche coltur<strong>al</strong>i e quindi impatta solo in parte sull’obiettivo operativo che si riferisce <strong>al</strong>laconversione del settore.Un secondo progetto, invece, è strettamente connesso <strong>al</strong>le attività di riconversione, destinando l’attività diproduzione tabacchicola <strong>al</strong>la coltivazione di piante officin<strong>al</strong>i. L’intervento fa riferimento ad una dotazione dirisorse pari a 375.000,00 euro di quota pubblica. Anche in questo caso l’iniziativa è in corso e occorreràattendere la conclusione delle attività per v<strong>al</strong>utarne gli effetti e i risultati.Obiettivo operativo - AUMENTARE LA DINAMICITÀ DELLE FILIERE CARATTERIZZATE DA UNA BASSA INNOVAZIONECon i due Bandi ordinari av<strong>al</strong>ere sulla Misura 124 sonostati ammessi a finanziamento12 progetti fin<strong>al</strong>izzati<strong>al</strong>l’aumento della dinamicitàdelle filiere caratterizzate dauna bassa innovazione.L’efficacia complessiva èancora molto bassa erappresenta solo il 10% deltarget di riferimento.pag. 62


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAI progetti riguardano, come indicato nella figura, 8 iniziative relative <strong>al</strong>le produzioni tipiche (il 64% deltot<strong>al</strong>e). Si tratta, in prev<strong>al</strong>enza, di produzioni ortofrutticole.Due operazioni riguardano la produzione di cere<strong>al</strong>i e due, rispettivamente, la produzione di leguminose e diprodotti legnosi. Si tratta, sostanzi<strong>al</strong>mente di innovazioni nei processi produttivi (nell’80% dei casi).Rispetto <strong>al</strong>l’esigenza di quantificare l’indicatore relativo <strong>al</strong> “numero di soggetti coinvolti nelle iniziative dicooperazione sovvenzionate” è sta formulata una stima sui progetti approvati, sulla base dei dati rilevati dafonti secondarie. Complessivamente i progetti relativi <strong>al</strong>le filiere caratterizzate da bassa innovazioneriguardano <strong>al</strong>meno 38 operatori. Di questi <strong>al</strong>meno 18 sono imprese di produzione primaria, 12 centri diricerca e 8 imprese di trasformazione.In termini di investimenti nell’ambito delle filiere caratterizzate da una bassa innovazioni sono in corso dire<strong>al</strong>izzazione interventi per un v<strong>al</strong>ore complessivo di 3.989.931,50 euro di risorse pubbliche la cui quotaconsistente riguarda, in proporzione <strong>al</strong> numero delle domande, le produzioni tipiche.Filiere bassa innovazione Spesa Pubblica %cere<strong>al</strong>i 510.082,00 13%leguminose 371.769,00 9%prodotti legnosi 345.097,00 9%produzioni tipiche 2.762.983,5 69%Importo tot<strong>al</strong>e 3.989.931,5T<strong>al</strong>i dati, oltre <strong>al</strong>le indicazioni di dettaglio per v<strong>al</strong>orizzare l’indicatore, saranno verificati nel corso di una seriedi incontri con i soggetti capofila.Obiettivo operativo - MIGLIORARE LE PERFORMANCE AMBIENTALI, DI SICUREZZA SUL LAVORO, IGIENE E BENESSERE ANIMALENELLE MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESECon il bando del 2009 è stato ammesso a finanziamento un progetto relativo <strong>al</strong>l’implementazione di unacentr<strong>al</strong>ina di avviso rapido di avvenuto incidente attraverso il GPS, <strong>al</strong>l’interno dei trattori. Si tratta di unsistema per individuare rib<strong>al</strong>tamenti e collisioni in tempo re<strong>al</strong>e e contribuisce a raggiungere l’obiettivo dato.Il progetto prevede un sostegno pubblico pari a 182.929,00 euro. Nell’ambito specifico sono presenti <strong>al</strong>tri 2progetti relativi <strong>al</strong>la riduzione di C02 nell’ortofrutta (con un investimento di 319.974,50 euro), <strong>al</strong>compostaggio nell’ambito delle produzioni biologiche (con un investimento di 374.981,00 euro).Complessivamente l’indicatore relativo <strong>al</strong> volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti per favorire l’introduzione diinnovazioni per il miglioramento nelle micro, piccole e medie imprese è pari a 877.884,50 euro, di cui (il 79%per interventi sulle performance ambient<strong>al</strong>i (694.955,50 euro) e il 21% per il progetto relativo <strong>al</strong>la sicurezzasul lavoro (182.929,00 euro).Sulla base delle informazioni disponibili non si hanno elementi per an<strong>al</strong>izzare quanto dei progetti relativi <strong>al</strong>settore Lattiero Caseario rientranti nel bando HC siano relativi ad iniziative impattanti sull’igiene e benessereanim<strong>al</strong>e. Nel corso della prima metà del 2013 saranno condotti degli approfondimenti in merito, con an<strong>al</strong>isidocument<strong>al</strong>i sui fascicoli di progetto e interviste presso i capofila.Obiettivo operativo - PROMUOVERE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE E DAd oggi i progetti sono in fase di re<strong>al</strong>izzazione, per t<strong>al</strong>e motivo non ci sono gli elementi per poter verificareeventu<strong>al</strong>i impatti sulle performance relative <strong>al</strong>l’internazion<strong>al</strong>izzazione delle imprese coinvolte. Si rinvia t<strong>al</strong>eapprofondimento in una fase di v<strong>al</strong>utazione successiva <strong>al</strong>la conclusione delle iniziative, volta a verificare irisultati e gli impatti.pag. 63


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo specifico- AUMENTARE LA COMPETITIVITÀ ATTRAVERSO L’INTRODUZIONE DI NUOVE TECNOLOGIE ED INNOVAZIONIDI PRODOTTO E DI PROCESSOLa misura 124 è stata attivata per promuovere la cooperazione tra imprenditori agricoli e forest<strong>al</strong>i, l’industriadi trasformazione, gli enti di ricerca ed <strong>al</strong>tri operatori economici, in associazione tra di loro. T<strong>al</strong>i interventisono fin<strong>al</strong>izzati a sostenere l’attività di ricerca pre-competitiva, di introduzione di innovazione, di sviluppo dinuovi prodotti e di presenza su nuovi mercati, soprattutto per i prodotti legnosi e le produzioni tipicheterritori<strong>al</strong>i, per orientare la riconversione delle aree tabacchicole e promuovere l’efficienza e la competitivitàdi filiere <strong>al</strong>ternative a quella del tabacco.Complessivamente, in seguito <strong>al</strong>la pubblicazione di 2 bandi ordinari (2009 e 2010) e del bando He<strong>al</strong>th Checkdel 2010 (Nel 2011 è stato pubblicato un ulteriore Bando He<strong>al</strong>th Check ma, in seguito <strong>al</strong>l’approvazione dellegraduatorie provvisorie non è stata ad oggi decretata l’ammissibilità) attu<strong>al</strong>mente risultano ammesse afinanziamento 31 iniziative progettu<strong>al</strong>i.Prev<strong>al</strong>e il settore Lattiero Caseario (17% delle iniziativa) anche in virtù della destinazione di riservespecifiche nell’ambito del bando He<strong>al</strong>th Check dedicato <strong>al</strong>la filiera. Seguono il vitivinicolo (10%), l’energeticobiomasse(10%) e poi gli interventi relativi <strong>al</strong>l’ortofrutta (7%) e <strong>al</strong> risparmio idrico (7%).Rispetto <strong>al</strong> quadro delineato e a quanto indicato per gli obiettivi operativi in cui sono state illustrate lemod<strong>al</strong>ità di intervento dei progetti non è possibile, ad oggi, quantificare eventu<strong>al</strong>i incrementi del v<strong>al</strong>oreaggiunto aziend<strong>al</strong>e.Trattandosi di progetti di natura pre-competitiva, t<strong>al</strong>i impatti sul v<strong>al</strong>ore aggiunto potrebbero essere anchenulli. La sperimentazione oggetto della misura, in effetti, saggia esclusivamente le opportunità di sviluppoproduttivo o di processo, arrivando <strong>al</strong>la sperimentazione e <strong>al</strong>la fattibilità. T<strong>al</strong>e fattibilità può esserecompromessa da v<strong>al</strong>utazioni di mancata opportunità economica nella re<strong>al</strong>izzazione su larga sc<strong>al</strong>a dei prodottire<strong>al</strong>izzati o dei processi sperimentati. Per questo si rimanda t<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>utazione ad una fase successiva, inseguito <strong>al</strong>la chiusura dei progetti.Le iniziative ammesse sono orientate <strong>al</strong>l’innovazione tecnologica, come indicato nelle procedure di selezionepreviste per la misura.pag. 64


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAGli interventi riguardano, prev<strong>al</strong>entemente, le innovazioni di processo (53%). Nel 37% dei casi le operazionisovvenzionate d<strong>al</strong>lamisura 124 hannocome oggetto losviluppo congiunto diinnovazioni diprodotto e diprocesso. A questefanno seguito leinnovazioni diprodotto tout court(10%), con ilmiglioramento dellecaratteristiche deiprodotti o lo sviluppodi produzione dinuova concezioneper i mercati. Sitratta di sole 3iniziative.Un aspetto rilevante relativo <strong>al</strong>l’innovazione tecnologica è legato <strong>al</strong>le mod<strong>al</strong>ità di trasferimento della stessainnovazione. Nel corso degli approfondimenti che saranno re<strong>al</strong>izzati presso i capofila che hanno completatole iniziative sarà rilevato quante e qu<strong>al</strong>i delle operazioni finanziate nell’ambito della misura 124 del PSRabbiamo contribuito <strong>al</strong>la nascita di nuovi brevetti o nuovi servizi immessi sul mercato.Obiettivo prioritario - PROMOZIONE DELL’AMMODERNAMENTO E DELL’INNOVAZIONE NELLE IMPRESE E DELL’INTEGRAZIONEDELLE FILIEREAnche il contributo che la misura 124 fornisce <strong>al</strong>l’obiettivo prioritario è da ponderare e v<strong>al</strong>utaresuccessivamente in una fase di verifica ex post delle progettu<strong>al</strong>ità concluse, dei risultati e degli impatti.An<strong>al</strong>izzando più in dettaglio le caratteristiche dei progetti, <strong>al</strong> fine di fornire degli elementi di an<strong>al</strong>isi utili aquantificare l’obiettivo di ”Promozione dell’ammodernamento e dell’innovazione nelle imprese edell’integrazione delle filiere” è stato possibile individuare, da una lettura delle proposte, il livello diintegrazione degli interventi rispetto ai segmenti delle filiere interessate. Le 31 iniziative ammesseriguardano, considerati i vincoli procedur<strong>al</strong>i e le mod<strong>al</strong>ità di adesione ai progetti, l’integrazione completadelle filiere interessate, con il coinvolgimento dei segmenti a monte e a v<strong>al</strong>le delle stesse.Attu<strong>al</strong>mente, non è possibile quantificare in dettaglio gli indicatori di prodotto “Numero di imprese che hannointrodotto nuovi prodotti e nuove tecniche”, benché d<strong>al</strong>le prime stime formulate le imprese attu<strong>al</strong>mentecoinvolte nelle sperimentazioni risultino essere 82 (il 7% rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo di fine periodo). Trattandosi diattività in itinere, soggette, <strong>al</strong>tresì a modifiche in corso e ad evoluzioni legate <strong>al</strong>l’oggetto dellesperimentazioni si rimanda ad una fase successiva, di approfondimento sui risultati e sulle dinamiche difiliera, l’an<strong>al</strong>isi del numero di imprese effettivamente partecipanti ad ogni segmento delle filiere interessate.A questa stregua è prevista ex post una rilevazione diretta presso i capofila, successivamente <strong>al</strong>la chiusuradelle iniziative progettu<strong>al</strong>i.Obiettivo gener<strong>al</strong>e - MIGLIORAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEI SETTORI AGRICOLO E FORESTALESi rimanda ad una fase ex post, in seguito <strong>al</strong>la conclusione degli interventi, la v<strong>al</strong>utazione relativa <strong>al</strong>contributo degli interventi stessi <strong>al</strong>la raggiungimento dell’obiettivo gener<strong>al</strong>e.pag. 65


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 125 Miglioramento e sviluppo delle infrastrutture connesse <strong>al</strong>lo sviluppo e adeguamentodell’agricoltura e della silvicolturaLa misura intende favorire la competitività delle aziende agro-forest<strong>al</strong>i e migliorare le condizioni socioeconomiche del contesto territori<strong>al</strong>e attraverso l’ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica il potenziamentodella rete di trasporto e l’approvvigionamento energetico. Per quanto concerne lo stato di attuazione, gliindicatori di prodotto si riferiscono <strong>al</strong>le operazioni sovvenzionate e i pagamenti ad anticipazioni e stati diavanzamento, non vi sono pertanto progetti re<strong>al</strong>izzati e conseguenti effetti sulle aziende servite d<strong>al</strong>leinfrastrutture.V<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>Obiettivo gener<strong>al</strong>e Indicatori d’impatto V<strong>al</strong>ori targetEfficacia31.12.2011• Miglioramento dellacompetitività dei settoriagricolo e forest<strong>al</strong>eCrescita economica (000 Euro) 11,92Posti di lavoro creati anche con effetto di mitigazionedell’esodo d<strong>al</strong> settore primario12,2Produttività del lavoro (euro/ETP) 12,35Obiettivi prioritario e specifico Indicatori di risultato V<strong>al</strong>ori targetObiettivo prioritario• Potenziamento delledotazioni infrastruttur<strong>al</strong>i fisicheObiettivi specifici• favorire la competitività delleaziende agro-forest<strong>al</strong>i,migliorare le condizioni socioeconomiche del contestoterritori<strong>al</strong>e, nonché per ridurregli impatti ambient<strong>al</strong>i• Aumentare la diversificazioneproduttiva e migliorare laqu<strong>al</strong>ità delle produzioniNumero di aziende/imprese servite da nuoveinfrastrutture fisiche e/o telematicheAccrescimento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelle aziendeservite (‘000 Euro)Numero di aziende che hanno diversificato/migliorato laproduzione a seguito degli interventi relativi <strong>al</strong>la risorsaidricaSuperfici servite dai nuovi impianti di distribuzioneirriguand24.325Obiettivi operativi Indicatori di prodotto V<strong>al</strong>ori targetSottomisura 1• razion<strong>al</strong>izzare la gestionedella risorsa idrica a livellocomprensori<strong>al</strong>e• ridurre gli sprechi ed iprocessi di degrado• recuperare la risorsa acquasenza distoglierla da <strong>al</strong>tri usi eutilizzare acque reflueSottomisura 2migliorare e potenziare leopere infrastruttur<strong>al</strong>i a serviziodi aziende agricole e forest<strong>al</strong>iSottomisura 3potenziamento della rete didistribuzione ed elettrificazionea servizio delle aziende agricolee forest<strong>al</strong>iDotazione finanziariaNumero infrastrutture sovvenzionate 16Numero di interventi sovvenzionati fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>lariduzione degli sprechiNumero di operazioni sovvenzionate per la re<strong>al</strong>izzazionedi reti per la distribuzione di acque reflue depurateV<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>31.12.2011V<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>31.12.2011EfficaciaEfficaciaNumero infrastrutture sovvenzionate 207 231 112%Numero di interventi re<strong>al</strong>izzati per il miglioramento dellaviabilità rur<strong>al</strong>e, di cuiadeguamento e ripristino di strade giàesistentire<strong>al</strong>izzazione ex novo di strade dicollegamento tra aziende agro-forest<strong>al</strong>iNumero di operazioni sovvenzionate per la re<strong>al</strong>izzazionedi sistemi innovativi di trasporto e viabilità (monorotaieinteraziend<strong>al</strong>i)Numero di interventi sovvenzionati relativi <strong>al</strong>completamento e/o re<strong>al</strong>izzazione di acquedotti rur<strong>al</strong>i aservizio di aziende agricoleNumero infrastrutture sovvenzionate, di cui:nuovi elettrodotti rur<strong>al</strong>ipotenziamento degli elettrodotti rur<strong>al</strong>i esistenti e/omanutenzione straordinariaInput finanziariSpesa pubblica Euro 242.729.317 3.616.668 14,9%2818618331045pag. 66


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa Misura prevede un articolato sistema di obiettivi per il cui conseguimento è articolata in tre distintesottomisure:• Sottomisura 1- Gestione delle risorse idriche ad uso prev<strong>al</strong>entemente irriguo; a beneficio di Consorzi dibonifica e di quelli Irrigui che intendono ammodernare gli impianti esistenti per evitare perdite e favorireun servizio migliore (acqua in pressione <strong>al</strong>l’utenza), ed ex novo in quei territori nei qu<strong>al</strong>i l’ordinamentoproduttivo è già irriguo ma le singole aziende attingono direttamente <strong>al</strong>le f<strong>al</strong>de con conseguenze negativesull’ambiente (abbassamento della f<strong>al</strong>da, fenomeni di s<strong>al</strong>inità) e di ingenti perdite in termini di efficienza.• Sottomisura 2 - Acquedotti rur<strong>al</strong>i e viabilità rur<strong>al</strong>e e di servizio forest<strong>al</strong>e; vengono finanziate opere dimiglioramento e potenziamento di infrastrutture acquedottistiche e viarie, tra cui la re<strong>al</strong>izzazione dimonorotaie in ambiti territori<strong>al</strong>i dove le forti pendenze rappresentano un fattore decisamente limitativo.Beneficiari dell’azione sono i Comuni, le Comunità montane per gli interventi territori<strong>al</strong>mente ricadenti indue o più comuni, nonché gli Enti Parco esclusivamente per le iniziative in ambito P.I.R.A.P. Gli interventiinfrastruttur<strong>al</strong>i previsti vengono distinti in quattro tipologie:a) sistemazione, adeguamento e ripristino di strade rur<strong>al</strong>i già esistenti;b) re<strong>al</strong>izzazione ex novo di strade rur<strong>al</strong>i;c) re<strong>al</strong>izzazione di sistemi innovativi di trasporto di prodotti agricoli/forest<strong>al</strong>i e mezzi tecnici;d) re<strong>al</strong>izzazione e/o ristrutturazione di acquedotti in aree rur<strong>al</strong>i.• Sottomisura 3 - Approvvigionamento energetico; a beneficio di Comuni, Enti parco per le iniziative inambito P.I.R.A.P, Comunità montane e Province per il potenziamento della rete di distribuzione edelettrificazione a servizio delle aziende agricole e forest<strong>al</strong>i (rifacimento di parti di impianti esistenti onuove costruzioni) nel rispetto della sostenibilità ambient<strong>al</strong>e.Per ciò che concerne lo stato di attuazione della misura, <strong>al</strong> 31.12.2011 si registra un avanzamento finanziariopari a 36,10 Meuro, ovvero 14,9% della spesa pubblica complessiva destinata <strong>al</strong>la Misura, dovutounicamente <strong>al</strong>l’attivazione della Sottomisura 2.La Sottomisura 2 Acquedotti rur<strong>al</strong>i e viabilità rur<strong>al</strong>e e di servizio forest<strong>al</strong>e viene attivata nel giugno 2009 conDecreto Region<strong>al</strong>e Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 40 per tutte le tipologie di intervento previste. Al 31.12.2011 risultanoistruite con esito positivo 412 domande di aiuto per un importo complessivo pari a 109.672.871,45 Euro efinanziate poco più della metà (231 progetti) per un volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti pari a 63.212.464,generando un notevole overbooking per le tipologie a), b) e d).Così come si evince d<strong>al</strong>la tabella sottostante, i progetti re<strong>al</strong>izzati in t<strong>al</strong>e ambito si concentrano per lo più nelleprovince di Benevento, S<strong>al</strong>erno e Avellino e solo in parte (circa il 10%) in quella di Caserta. Per ciò checoncerne la tipologia di progetti finanziati, la sistemazione di strade rur<strong>al</strong>i già esistenti è quella piùrappresentativa (circa l’80% del tot<strong>al</strong>e delle opere) e da sola assorbe più dell’80% delle risorse impegnate av<strong>al</strong>ere dell’intera misura: le strade di collegamento tra aziende agricole di nuova re<strong>al</strong>izzazione sono solo 3 etutte re<strong>al</strong>izzate nella provincia di Benevento. La ristrutturazione di acquedotti vede 45 progetti finanziati perun importo tot<strong>al</strong>e di poco meno di 10 Mln.Sottomisura 2) Tipologia dei progetti finanziati per provinciaProvinciaa) sistemazione,adeguamento e ripristino distrade rur<strong>al</strong>i già esistentib) re<strong>al</strong>izzazione ex novo distrade rur<strong>al</strong>id) re<strong>al</strong>izzazione e/oristrutturazione diacquedotti in aree rur<strong>al</strong>iTot<strong>al</strong>eN. Spesa N. Spesa N. Spesa N. SpesaAvellino 52 14.648.624 0 0 12 2.696.915 64 17.345.539Benevento 59 17.179.661 3 1.295.032 16 3.346.254 78 21.820.947Caserta 19 5.141.113 0 0 5 931.126 24 6.072.239S<strong>al</strong>erno 53 15.398.303 0 0 12 2.575.436 65 17.973.739TOTALE 183 52.367.702 3 1.295.032 45 9.549.730 231 63.212.464pag. 67


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPer la tipologia c), poiché le risorse finanziarie rese disponibili con il citato bando, pari a circa 10 Meuro, nonerano state utilizzate, nel 2011 con Decreto Region<strong>al</strong>e Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 34 del 5 agosto è stato emanato unnuovo bando esclusivamente per i sistemi innovativi di trasporto. Entro il 2011 su 60 istanze presentate nerisultavano ammesse a finanziamento 10 per un imponibile complessivo di circa 4 Mln.Al 31.12.2011 i pagamenti risultano pari a Meuro 18,39, circa il 28% di quanto finanziato, re<strong>al</strong>izzatiessenzi<strong>al</strong>mente per anticipazioni e stati di avanzamento dei lavori per le tipologie a), b) e d). Non vi sono,pertanto, progetti conclusi per cui sia già stata fatta richiesta di s<strong>al</strong>do. Le iniziative riguardati la re<strong>al</strong>izzazionedelle monorotaie, di fatto, vanno avanti con maggior rilento: ad oggi solo il progetto di Bagnoli Irpino (AV)ha previsto un'anticipazione.Da un punto di vista squisitamente v<strong>al</strong>utativo, se l’avanzamento finanziario della Sottomisura 2) può essereconsiderata una buona performance, lo stesso non può dirsi in relazione <strong>al</strong>la tipologia degli interventi attuati:la re<strong>al</strong>izzazione o sistemazione di strade rur<strong>al</strong>i è certo un elemento di miglioramento delle attività agricole eforest<strong>al</strong>i e, quindi, della popolazione residente in quelle aree in cui la carenza infrastruttur<strong>al</strong>e è un fattorelimitate. La progettazione, tuttavia, non può concentrarsi su quest’unica prerogativa ma necessita di ulterioriinterventi, per <strong>al</strong>tro già contemplati nella misura ma che trovano ancora qu<strong>al</strong>che difficoltà nella re<strong>al</strong>izzazione.Per quanto riguarda la Sottomisura 1 Gestione delle risorse idriche ad uso prev<strong>al</strong>entemente irriguo, nel mesedi dicembre 2011 sono state effettuate <strong>al</strong>cune modifiche ai criteri di selezione riguardanti soprattutto il pesoattribuito agli aspetti territori<strong>al</strong>i rispetto a quelli progettu<strong>al</strong>i: ai criteri di selezioni legati <strong>al</strong>la territori<strong>al</strong>izzazioneera stata data un’importanza considerevole ma si erano rilevati piuttosto generici e trasvers<strong>al</strong>i, quindi pocoefficaci ai fini della selezione, e si è data, pertanto, maggiore rilevanza <strong>al</strong>la bontà progettu<strong>al</strong>e. Il primo bandoviene quindi emanato con Decreto n. 22 del 2 aprile e scadenza dei termini di presentazione delle domande<strong>al</strong> 31 agosto, poi prorogata <strong>al</strong> 28.09.<strong>2012</strong>: delle 14 istante pervenute, 13 sono state ritenute ricevibili edattu<strong>al</strong>mente in istruttoria per un importo complessivo che supera le risorse messe a bando.In questo caso l’emanazione del bando in tempi più recenti si è dimostrata una scelta vantaggiosa in quantoha permesso a molti dei beneficiari potenzi<strong>al</strong>i di poter prendere parte <strong>al</strong> programma, possibilità che nonsarebbe stata sfruttata negli anni precedenti in quanto gli stessi risultavano occupati in <strong>al</strong>tri investimentiprovenienti da forme <strong>al</strong>tre di finanziamento.Per la Sottomisura 3 Approvvigionamento energetico, il bando di attuazione è stato adottato con DecretoRegion<strong>al</strong>e Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 34 del 5 agosto 2011, con scadenza dei termini per la presentazione delle istanzeinizi<strong>al</strong>mente fissata <strong>al</strong> 31 ottobre 2011, poi prorogata <strong>al</strong> 31 gennaio <strong>2012</strong> per esigenze di chiarimento con ilgestore della rete sulla documentazione tecnica richiesta. Allo stato attu<strong>al</strong>e risultano pervenute 121 domandetuttora in fase d’istruttoria.Dato lo stato di avanzamento della misura, per le attività di v<strong>al</strong>utazione previste, ovvero la re<strong>al</strong>izzazione dicasi studio ad hoc da effettuarsi in relazione <strong>al</strong>la tipologia d’intervento e <strong>al</strong>le zone di intervento e fin<strong>al</strong>izzati acomprendere in qu<strong>al</strong>e misura il rafforzamento del sistema infrastruttur<strong>al</strong>e ha contribuito a fronteggiare leproblematiche delle aree rur<strong>al</strong>i e a migliorare le condizioni socio-economiche delle popolazioni ivi residente,sarà necessario attendere che gli interventi siano ultimati in maniera t<strong>al</strong>e da poterne considerare gli effetti inmaniera più puntu<strong>al</strong>e e congrua.pag. 68


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 126 - Ripristino del potenzi<strong>al</strong>e produttivo agricolo danneggiato da c<strong>al</strong>amità natur<strong>al</strong>i eintroduzione di adeguate misure di prevenzioneLa Misura 126 finanzia azioni mirate <strong>al</strong> ripristino del potenzi<strong>al</strong>e produttivo agricolo e zootecnico danneggiatoe <strong>al</strong> ripristino delle infrastrutture danneggiate.La Misura si articola in due sottomisure:• sottoMisura A- “Ripristino di strutture aziend<strong>al</strong>i e del potenzi<strong>al</strong>e produttivo agricolo e zootecnicodanneggiati da c<strong>al</strong>amità natur<strong>al</strong>i”. La sottoMisura ha come beneficiari gli imprenditori singoli o associatiricadenti nelle aree territori<strong>al</strong>i riconosciute danneggiate da c<strong>al</strong>amità natur<strong>al</strong>i o eventi straordinari,prevede tre differenti tipologie di intervento (A1 Ripristino di strutture aziend<strong>al</strong>i danneggiate da eventic<strong>al</strong>amitosi; A2 - Ripristino di impianti produttivi e sistemazione dei terreni danneggiati;A3 - Ripristinodelle scorte) ed un’intensità di aiuto pari <strong>al</strong> 60% del costo dell’investimento ammissibile;• sottoMisura B – “Interventi di ripristino funzion<strong>al</strong>e delle infrastrutture rur<strong>al</strong>i danneggiate da c<strong>al</strong>amitànatur<strong>al</strong>i riconosciute”. La sottoMisura è rivolta a Consorzi di bonifica, Comunità Montane, Comuniinferiori ai 5.000 abitanti le cui aree territori<strong>al</strong>i sono risultate riconosciute danneggiate da c<strong>al</strong>amitànatur<strong>al</strong>i. Prevede il riconoscimento del 100% delle spese ritenute ammissibili e si articola in duetipologie di intervento (B1 - Ripristino e sistemazione di strade pubbliche interpoder<strong>al</strong>i; B2 - Riparazionedi reti acquedottistiche e/o opere o impianti di bonifica di piccola entità).Obiettivo gener<strong>al</strong>eIndicatori d’impattoV<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficacia• Accrescere lacompetitività del settoreagricolo e forest<strong>al</strong>esostenendolaristrutturazione, losviluppo e l’innovazioneCrescita economica (Incremento VA in pps) 0,23%Creazione di posti di lavoro con effetto di mitigazione0,2%dell’esodo d<strong>al</strong> settore primarioProduttività del lavoro (VA/ULA) 0,24%Obiettivi prioritario especificoIndicatori di risultatoV<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficacia• favorire la ripresaeconomica e produttivadelle imprese agricoleAccrescimento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelleaziende finanziate (euro)470.000Obiettivi operativiIndicatori di re<strong>al</strong>izzazioneV<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficaciaVolume tot<strong>al</strong>e di investimenti:di cui relativi <strong>al</strong>la sottoMisura A - Ripristinodi strutture aziend<strong>al</strong>i e del potenzi<strong>al</strong>eproduttivo agricolo e zootecnicodanneggiati da c<strong>al</strong>amità natur<strong>al</strong>in.d.• ripristino del potenzi<strong>al</strong>eproduttivo agricolo ezootecnico danneggiatoNumero di interventi re<strong>al</strong>izzati per il ripristino distrutture aziend<strong>al</strong>i e del potenzi<strong>al</strong>e produttivoagricolo e zootecnico danneggiati da c<strong>al</strong>amitànatur<strong>al</strong>i, di cui:A1 Ripristino di strutture aziend<strong>al</strong>idanneggiate da eventi c<strong>al</strong>amitosiA2 Ripristino di impianti produttivi esistemazione dei terreni danneggiati;A3 Ripristino delle scorte (capi decedutie/o dispersi, macchine ed attrezzi distrutti)n.d.Numero di aziende beneficiarie danneggiate dac<strong>al</strong>amità natur<strong>al</strong>in.d.Superficie agricola danneggiata sovvenzionata (ha) 19pag. 69


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivi operativiIndicatori di re<strong>al</strong>izzazioneV<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficacia• ripristino delleinfrastrutture rur<strong>al</strong>idanneggiateVolume tot<strong>al</strong>e di investimenti:di cui relativi <strong>al</strong>la sottoMisura B -Interventi di ripristino funzion<strong>al</strong>e delleinfrastrutture rur<strong>al</strong>i danneggiate dac<strong>al</strong>amità natur<strong>al</strong>i riconosciuten.dNumero di interventi re<strong>al</strong>izzati per il ripristino distrutture aziend<strong>al</strong>i e del potenzi<strong>al</strong>e produttivoagricolo e zootecnico danneggiati da c<strong>al</strong>amitànatur<strong>al</strong>i, di cui:B1 - Ripristino e sistemazione di stradepubbliche interpoder<strong>al</strong>iB2 - Riparazione di reti acquedottistichee/o opere o impianti di bonifica di piccolaentitàn.d.Numero di beneficiari della sottoMisura B suddivisiper tipologia:Consorzi di bonificaComunità MontaneComunin.d.Dotazione finanziariaInput finanziariSpesa pubblica Euro 4.696.000Nel corso del 2011 è stato aperto per la prima volta il bando esclusivamente per la sottoMisura A e per lasottoMisura B tipologia B2. Sono state presentate complessivamente 54 istanze di cui 32 a v<strong>al</strong>ere sullasottoMisura A e 22 sulla sottoMisura B2.Al 31/12/2011 le domande presentate risultano in istruttoria presso i Settori Tecnici Provinci<strong>al</strong>i Agricoltura.pag. 70


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 131 – Sostegno agli agricoltori per conformarsi <strong>al</strong>le norme rigorose basate sull<strong>al</strong>egislazione comunitariaLa Misura mira a favorire l’adeguamento degli imprenditori agricoli <strong>al</strong>le nuove norme introdotte d<strong>al</strong>l<strong>al</strong>egislazione comunitaria, in particolare la Direttiva 91/676/CE e la Direttiva 2000/60 e d<strong>al</strong>la normativanazion<strong>al</strong>e e region<strong>al</strong>e di recepimento. In particolare, l’introduzione della regolamentazione di attuazione delledirettive 91/676/CE e 96/61/CE impone <strong>al</strong>le aziende agricole e zootecniche l’adozione di tecniche edadempimenti fin<strong>al</strong>izzati ad una maggiore tutela ambient<strong>al</strong>e. La Misura prevede tre tipologie di intervento,• Tipologia a) Sostegno <strong>al</strong>la copertura dei sovraccosti relativi <strong>al</strong>l’applicazione delle norme di cui <strong>al</strong>laDirettiva 91/676/CE, (“Direttiva nitrati”) e del DM 7 aprile 2006 “Criteri e norme tecniche per la disciplinaregion<strong>al</strong>e per l’utilizzazione agronomica degli effluenti.• Tipologia b) Sostegno <strong>al</strong>la copertura dei sovraccosti conseguenti <strong>al</strong>l’utilizzazione agronomica delle acquedi vegetazione e delle sanse umide dei frantoi oleari di cui <strong>al</strong> DM 6 luglio 2005.• Tipologia c) Sostegno <strong>al</strong>la copertura dei maggiori costi derivanti d<strong>al</strong>l’applicazione del sistema diidentificazione elettronica e registrazione individu<strong>al</strong>e degli ovini e dei caprini di cui <strong>al</strong> Regolamento (CE) n.21/2004 e <strong>al</strong> Regolamento (CE) 1560/2007, rispetto <strong>al</strong>l’identificazione tradizion<strong>al</strong>e effettuata con marchiauricolari.Obiettivo gener<strong>al</strong>e• Accrescere la competitività del settoreagricolo e forest<strong>al</strong>e sostenendo laristrutturazione, lo sviluppo el’innovazioneObiettivi prioritario e specificoObiettivo prioritario• Promozione dell’ammodernamento edell’innovazione nelle imprese edell’integrazione delle filiereObiettivo specifico• Contribuire <strong>al</strong>la tutela ambient<strong>al</strong>e, <strong>al</strong>las<strong>al</strong>vaguardia delle acque e della sanitàpubblicaObiettivi operativiRidurre le estern<strong>al</strong>ità negative dell’attivitàagricola sull’ambienteRazion<strong>al</strong>izzare l’utilizzazione degli effluentidi <strong>al</strong>levamento provenientiesclusivamente d<strong>al</strong>le aziende zootecnicheubicate nelle zone vulnerabili ai nitrati diorigine agricola così come individuated<strong>al</strong>la DGR 700/2003S<strong>al</strong>vaguardare la qu<strong>al</strong>ità delle acquesuperfici<strong>al</strong>i e di f<strong>al</strong>da nonché dei terreniagricoli attraverso l’utilizzazioneagronomica delle sostanze fertilizzanti,ammendanti contenute nelle acque divegetazione e delle sanse umide,provenienti esclusivamente da frantoioleari ubicati nel territorio region<strong>al</strong>eIndicatori d’impattoCrescita economica – Crescita netta del v<strong>al</strong>ore aggiunto inPPSPosti di lavoro creati – Crescita netta di posti di lavoro inequiv<strong>al</strong>enti tempo pieno (ETP)Produttività del lavoro – Aumento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordoper equiv<strong>al</strong>ente tempo pieno (Euro/ ETP)Indicatori di risultatoAccrescimento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelle aziendefinanziate (‘000 Euro)Numero di aziende che si adeguano <strong>al</strong>le norme previsted<strong>al</strong>la disciplina region<strong>al</strong>e dell’utilizzazione agronomica deglieffluenti di <strong>al</strong>levamento e delle acque reflue (DGR120/2007)Numero di aziende che si adeguano <strong>al</strong>la disciplina tecnicaper l’utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione edelle sanse umide (DGR 398/2006)Numero di aziende che si adeguano <strong>al</strong> sistema diidentificazione elettronica e registrazione individu<strong>al</strong>e degliovini e dei caprini di cui <strong>al</strong> Reg. (CE) n. 21/2004 e <strong>al</strong> Reg.(CE) 1560/2007Indicatori di outputNumero di aziende beneficiarie che ricevono aiuti perconformarsi <strong>al</strong>le norme rigorose basate sulla legislazionecomunitariaNumero di aziende beneficiarie che ricevono aiuti perl’adeguamento <strong>al</strong>le norme previste d<strong>al</strong>la disciplina region<strong>al</strong>edell’utilizzazione agronomica degli effluenti di <strong>al</strong>levamento edelle acque reflue (DGR 120/2007)Numero di aziende beneficiarie che ricevono aiuti perl’adeguamento <strong>al</strong>la disciplina tecnica per l’utilizzazioneagronomica delle acque di vegetazione e delle sanse umide(DGR 398/2006)Numero di aziende beneficiarie che ricevono aiuti perl’introduzione del sistema di identificazione elettronica eregistrazione individu<strong>al</strong>e degli ovini e dei caprini di cui <strong>al</strong>Reg. (CE) n. 21/2004 e <strong>al</strong> Reg. (CE) 1560/2007V<strong>al</strong>oreobiettivo1,01%0,90%0,93%V<strong>al</strong>oreobiettivo12.282ndV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatond 8ndV<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficaciaEfficaciaEfficacia1.593 8 0,5%ndnd 8ndpag. 71


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAl 31/12/2011 sono state finanziate 8 domande pari <strong>al</strong>lo 0,5% del v<strong>al</strong>ore obiettivo stimato per l’interoperiodo di programmazione. Le domande sono tutte relative <strong>al</strong>la tipologia B - Sostegno <strong>al</strong>la copertura deimaggiori costi per l'utilizzazione agronomicadelle acque di vegetazione o delle sanse umidedei frantoi oleari e tutte ubicate nella provinciadi S<strong>al</strong>erno.del tot<strong>al</strong>e dei potenzi<strong>al</strong>i beneficiari.La maggior parte del volume di spesa (57%) èdedicato ai costi di movimentazione delleacque di vegetazione per frantoi continui, il27% <strong>al</strong>la redazione delle relazione tecnicaaziend<strong>al</strong>e, il 14% <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di profilipedologici ed il 2% <strong>al</strong>la esecuzione di an<strong>al</strong>isichimico-fisiche del terreno.Secondo i dati censiti nel sistema telematicoSian, tenuto da Agea in <strong>Campania</strong> operano 394frantoi: la Misura ha quindi interessato il 2%Come già rimarcato nella Relazione Annu<strong>al</strong>e di Esecuzione, le mancata adesione <strong>al</strong>la tipologia a) della Misura131 è imputabile soprattutto <strong>al</strong> fatto che la tipologia a) è destinata esclusivamente <strong>al</strong>le aziende zootecnicheche effettuano lo spandimento degli effluenti zootecnici in terreni ricadenti in “Zone vulnerabili ai nitrati diorigine agricola della <strong>Campania</strong>”. Ciò determina l’esclusione d<strong>al</strong>l’intervento di un notevole numero di aziendezootecniche della <strong>Campania</strong>, soprattutto quelle ricadenti nei territori delle province di Benevento, Avellino edi S<strong>al</strong>erno, essendo le zone vulnerabili loc<strong>al</strong>izzate soprattutto nella provincia di Napoli e Caserta.Per quanto attiene la mancata adesione <strong>al</strong>la tipologia c) questa è imputabile soprattutto <strong>al</strong>la esiguità delcontributo e <strong>al</strong>la possibilità di accedere <strong>al</strong> premio soltanto per l’imbolatura dei nuovi nati e non per l’interamandria.A seguito dello scarso successo registrato d<strong>al</strong>la Misura, la <strong>Regione</strong> ha approvato il “Piano di divulgazionedella Misura 131” che prevede una serie di incontri informativi rivolti agli <strong>al</strong>levatori e coinvolge i tecnicidell’Assessorato <strong>al</strong>l’Agricoltura, l’Associazione Region<strong>al</strong>e degli Allevatori Campani (ARAC), il Cremopar (Centroregion<strong>al</strong>e per il Monitoraggio delle Parassitosi da Reddito) e i medici veterinari. Attraverso questi incontrisono stati forniti ai destinatari della Misura tutte le informazioni ed i chiarimenti necessari <strong>al</strong> corretto inoltrodella domanda di partecipazione e della documentazione richiesta d<strong>al</strong> bando di attuazione.pag. 72


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 132 - Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentareLa <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> attraverso l’attuazione della misura 132, vuole favorire la partecipazione degliagricoltori (imprenditori agricoli singoli o associati) ai sistemi di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentare riconosciuti in ambitocomunitario (DOP e IGP, DOCG e DOC, STG e metodo di produzione biologico).Il sostegno prevede un importo massimo di 3.000 € annui per singola azienda; l’aiuto varia in funzione deicosti fissi sostenuti per l’adesione e la partecipazione <strong>al</strong> sistema di qu<strong>al</strong>ità e può essere erogato per untempo massimo di cinque anni.Obiettivo gener<strong>al</strong>e• Accrescere la competitività del settoreagricolo e forest<strong>al</strong>e sostenendo laristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazioneObiettivi prioritario e specificiObiettivo prioritario• Consolidamento e sviluppo della qu<strong>al</strong>itàdella produzione agricola e <strong>al</strong>imentareObiettivo specifico• Sviluppare una strategia di differenziazionedelle produzioni <strong>al</strong> fine di incrementare ilv<strong>al</strong>ore aggiunto delle produzioniObiettivo specifico• Migliorare il potere contrattu<strong>al</strong>e del settoreagricolo nella fase di commerci<strong>al</strong>izzazione edi collocamento delle produzioniObiettivi operativi• Favorire la riconoscibilità delle produzioniagricole ed agro<strong>al</strong>imentari attraverso lapartecipazione a sistemi di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentarecomunitari o riconosciuti a livello nazion<strong>al</strong>e• Migliorare il <strong>rapporto</strong> fra i vari attori dellafiliera agro<strong>al</strong>imentare ed i consumatori,aumentando la trasparenza attraverso unapiù ampia informazione sui metodi diproduzione, sulla provenienza dei prodotti,sui controlli previsti per la certificazione dellaqu<strong>al</strong>itàIndicatori d’impattoCrescita economica – Crescita netta del v<strong>al</strong>ore aggiuntoin PPSPosti di lavoro creati – Crescita netta di posti di lavoroin equiv<strong>al</strong>enti tempo pieno (ETP)Produttività del lavoro – Aumento del v<strong>al</strong>ore aggiuntolordo per equiv<strong>al</strong>ente tempo pieno (Euro/ ETP)Indicatori di risultatoV<strong>al</strong>ore della produzione agricola soggetta amarchi/norme di qu<strong>al</strong>ità riconosciuti (000 Euro)V<strong>al</strong>ore della produzione certificata da agricolturabiologicaV<strong>al</strong>ore della produzione DOP/IGPV<strong>al</strong>ore della produzione STGV<strong>al</strong>ore della produzione DOCG/DOCAccrescimento del v<strong>al</strong>ore aggiunto lordo nelle aziendeagricole beneficiarie (Euro)Numero di aziende agricole beneficiarie che partecipanoa Progetti Integrati di Filiera (PIF)V<strong>al</strong>oreobiettivo+0,33%+0,3%+0,29%V<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzato3.944 373ndndndEfficaciaEfficacia9,5%Indicatori di outputV<strong>al</strong>ore V<strong>al</strong>oreobiettivo re<strong>al</strong>izzatoEfficaciaNumero di aziende agricole beneficiarie (Beneficiari) 216 15 7%Nuove adesioni (n.) 13 ndNumero di aziende agricole beneficiarie che aderiscono<strong>al</strong> sistema di qu<strong>al</strong>ità da agricoltura biologica14Numero di aziende agricole beneficiarie che aderisconoa sistemi di qu<strong>al</strong>ità DOP/IGP1Numero di aziende agricole beneficiarie che aderiscono<strong>al</strong> sistema di qu<strong>al</strong>ità STG0Numero di aziende agricole beneficiarie che aderisconoa sistemi di qu<strong>al</strong>ità DOCG/DOC0Numero di aziende agricole beneficiarie ripartite per:età del beneficiario;sesso del beneficiario;partecipazione ad associazioni e/o consorzi diproduttori;partecipazione a contratti di filiera;loc<strong>al</strong>izzazione dell’impresa in aree sensibili d<strong>al</strong> puntodi vista ambient<strong>al</strong>e e/o protette (aree parconazion<strong>al</strong>e o region<strong>al</strong>e, aree natura 2000)adesione a sistemi di gestione ambient<strong>al</strong>e (ISO14001, EMAS);partecipazione <strong>al</strong>la Misura 121;prima adesione <strong>al</strong> sistema.prodotti di qu<strong>al</strong>ità interessati da fenomenicontingenti di crisiNumero di aziende agricole beneficiarie che aderisconoad associazioni/organizzazioni di produttori/consorzi ditutela beneficiari della Misura 13314pag. 73


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo Operativo - MIGLIORARE IL RAPPORTO FRA I VARI ATTORI DELLA FILIERA AGROALIMENTARE ED I CONSUMATORI,AUMENTANDO LA TRASPARENZA ATTRAVERSO UNA PIÙ AMPIA INFORMAZIONE SUI METODI DI PRODUZIONE, SULLA PROVENIENZADEI PRODOTTI, SUI CONTROLLI PREVISTI PER LA CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀAl 31.12.2011 su 15 domande approvate a v<strong>al</strong>ere sulla misura 132, 14 hanno utilizzato il contributo dellamisura per accedere <strong>al</strong> sistema di certificazione biologico.D’<strong>al</strong>tra parte nella misura 133 i progetti approvati sono due: uno relativo <strong>al</strong>l’agricoltura biologica e unorelativo <strong>al</strong>la Mozzarella di Buf<strong>al</strong>a Campana DOP. Al momento, nonostante la bassa adesione <strong>al</strong>le due misure,il livello di adesione incrociata ai sistemi di v<strong>al</strong>orizzazione delle produzioni di qu<strong>al</strong>ità (in questo caso laproduzione biologica) è <strong>al</strong>to (il 93% delle iniziative).Obiettivo Operativo - FAVORIRE LA RICONOSCIBILITÀ DELLE PRODUZIONI AGRICOLE ED AGROALIMENTARI ATTRAVERSO LAPARTECIPAZIONE A SISTEMI DI QUALITÀ ALIMENTARE COMUNITARI O RICONOSCIUTI A LIVELLO NAZIONALEPer la misura 132, risultano, <strong>al</strong> 31.12.2011, 15 domande finanziate.Il numero di adesioni è limitato in assoluto, seguendo il trend medio nazion<strong>al</strong>e della misura, con un’efficaciadel 6,9% rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo di fine periodo (216 adesioni) e la partecipazione a sistemi diversi d<strong>al</strong> biologicoè re<strong>al</strong>mente basso (una sola domanda), benché la regione <strong>Campania</strong> abbia una tradizione produttiva dove lecertificazioni DOP-IGP o DOC sono consolidate.(preceduta da EmiliaRomagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto) con un fatturato di 245,5 milioni diEuro. Il fatturato delle produzioni DOP e IGP region<strong>al</strong>i ha fatto registrare nell’ultimo anno considerato daISMEA, un incremento del 8,4% rispetto <strong>al</strong>l’anno precedente, con una performance in crescita incontrotendenza rispetto a quanto fatto registrare d<strong>al</strong>le 5 regioni che la precedono. T<strong>al</strong>e percentu<strong>al</strong>e dicrescita – nel gruppo di regioni con i fatturati maggiori - è inferiore solamente a quello relativo <strong>al</strong>la <strong>Regione</strong>Friuli Venezia Giulia.La distribuzione geografica degli interventi premia la provincia di S<strong>al</strong>erno da cui provengono 13 domande su15 (86%). Altre due domande si riferiscono, rispettivamente, <strong>al</strong>la provincia di Napoli e a quella di Benevento.Fermo restando il numero esiguo di domande rispetto <strong>al</strong> target, la densità delle stesse potrebbe esserelegata <strong>al</strong>la presenza di qu<strong>al</strong>che professionista (o organizzazione) che è riuscito a sensibilizzare maggiormentei propri clienti.T<strong>al</strong>i domande riguardano nella tot<strong>al</strong>ità l’adesione <strong>al</strong> sistema di certificazione biologico. Solo una delledomande comprende l’adesione ad un sistema di qu<strong>al</strong>ità IGP e riguarda il Limone di Sorrento.D<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi della documentazione disponibile e d<strong>al</strong>la lettura dei formulari non risulta compilata la sezioneC3.P1.M80 “Altre informazioni sul progetto”, per cui non si riesce a recuperare le informazioni relative <strong>al</strong>lapartecipazione a contratti di filiera (che non dovrebbero contenere operazioni finanziate nell’ambito dellamisura), loc<strong>al</strong>izzazione dell’impresa in aree sensibili d<strong>al</strong> punto di vista ambient<strong>al</strong>e e/o protette (aree parconazion<strong>al</strong>e o region<strong>al</strong>e, aree natura 2000), adesione a sistemi di gestione ambient<strong>al</strong>e (ISO 14001, EMAS);partecipazione <strong>al</strong>la Misura 121, ad eccezione di un solo caso, prima adesione <strong>al</strong> sistema, né ai prodotti diqu<strong>al</strong>ità interessati da fenomeni contingenti di crisi.La bassa adesione non è attribuibile ai ridotti livelli di conoscenza rispetto <strong>al</strong>le opportunità della misura.Difatti, nel corso di un’indagine condotta su <strong>al</strong>tre misure dell’Asse 1 è stato chiesto ai beneficiari di indicarese si conoscesse la possibilità di aderire <strong>al</strong>la misura 132. Il 67% degli intervistati ha fornito una rispostapositiva, dichiarando, <strong>al</strong>tresì, nel 56% dei casi che in futuro potrebbe essere interessato <strong>al</strong>l’attivazione dellastessa. La mancata partecipazione, quindi, sembrerebbe essere connessa più ai meccanismi attuativi e<strong>al</strong>l’esiguità del premio, rispetto a difficoltà legate a carenze informative.pag. 74


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAD’<strong>al</strong>tro canto il numero delle adesioni ai sistemi di qu<strong>al</strong>ità, sulla base dei dati ISTAT, in <strong>Campania</strong> sonocresciute nell’ultimo anno,REGIONIProduttori DOP-IGP-SGTindipendentemente d<strong>al</strong>le adesioni <strong>al</strong>lamisura stessa. Il dato tiene conto delleVariazioniComp. %sole aziende di produzione ma evidenzia<strong>Campania</strong>Nord20102.27038.09620112.54336.1883,245,7assolute273-1.908%12,0-5,0un incremento di 273 unità tra il 2010 e2011 (12% in più) a fronte di unasituazione pressoché invariata riguardola media nazion<strong>al</strong>e (leggera flessionedelle iscrizioni del -0,4%).Centro 18.391 19.080 24,1 689 3,7 Un’ulteriore riflessione va fattaMezzogiornoITALIA23.04979.53623.91979.18730,2100,0870-3493,8-0,4considerando, invece, la flessione diregistrazioni nell’ambito delle aziende ditrasformazione iscritte ai sistemi diREGIONITrasformatori DOP-IGP-SGTqu<strong>al</strong>ità. Complessivamente inVariazioni <strong>Campania</strong>, rispetto <strong>al</strong> dato nazion<strong>al</strong>e il2010 2011Comp. %numero dei trasformatori aderenti aiassolute %sistemi di qu<strong>al</strong>ità è diminuito di 24<strong>Campania</strong>NordCentroMezzogiorno4043.0941.6981.7823803.0801.9071.8475,645,127,927,0-24-1420965-5,9-0,512,33,6unità tra il 2010 e il 2011, con unaflessione del 5,9%. C’è da evidenziare,tra l’<strong>al</strong>tro, che la misura 132 noninterviene sui trasformatori, potendoincentivare solamente le imprese delsettore primario.ITALIA 6.574 6.834 100,0 260 4,0Obiettivo operativo - MIGLIORARE IL POTERE CONTRATTUALE DEL SETTORE AGRICOLO NELLA FASE DICOMMERCIALIZZAZIONE E DI COLLOCAMENTO DELLE PRODUZIONINon si dispone di indicazioni di dettaglio circa l’adesione ai progetti integrati di Filiera, né sull’attuazione deglistessi PIF. L’obiettivo non può essere v<strong>al</strong>orizzato attu<strong>al</strong>mente. Si proverà a formulare delle considerazioni expostuna volta attivati i progetti integrati che, comunque, seguono un iter complesso e con evidenti ritardi diavvio.Obiettivo specifico - SVILUPPARE UNA STRATEGIA DI DIFFERENZIAZIONE DELLE PRODUZIONI AL FINE DI INCREMENTARE ILVALORE AGGIUNTO DELLE PRODUZIONII soggetti che aderiscono operano, nella quasi tot<strong>al</strong>ità, nell’ambito del sistema di certificazione biologico. Lastima del v<strong>al</strong>ore dellaproduzione relativa a t<strong>al</strong>esistema è pari a circa354.550,925 euro.Si tratta, prev<strong>al</strong>entemente diproduzioni biologiche di olio,ortofrutta e <strong>al</strong>tre produzioni<strong>al</strong>imentari.Il v<strong>al</strong>ore della produzionedella sola domanda relativa<strong>al</strong>l’adesione <strong>al</strong>la IGP delLimone di Sorrento puòessere stimata intorno ai18.000,00 euro.pag. 75


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo prioritario - CONSOLIDAMENTO E SVILUPPO DELLA QUALITÀ DELLA PRODUZIONE AGRICOLA E ALIMENTAREComplessivamente, per quanto attiene le domande ammesse sulla Misura 132, sulla base dei dati di fatturatodichiarati in domanda dai beneficiari, può essere stimato un v<strong>al</strong>373.211,50 Euro. Si tratta di un v<strong>al</strong>ore distante (9,5%) d<strong>al</strong>target di riferimento relativo <strong>al</strong>la Misura 132 pari a 3.944.000 Euro.Obiettivo gener<strong>al</strong>e - ACCRESCERE LA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO E FORESTALE SOSTENENDO LARISTRUTTURAZIONE, LO SVILUPPO E L’INNOVAZIONELa ridotta adesione <strong>al</strong>la misura non permette di formulare delle stime che dimostrino l’incidenza della stessasul v<strong>al</strong>ore aggiunto del sistema produttivo agro<strong>al</strong>imentare region<strong>al</strong>e, né sulla produttività del lavoro o sullapossibilità di avviare nuovi posti di lavoro.La bassa adesione <strong>al</strong>la misura mette in evidenza l’esiguità dei costi di certificazione che per le produzioniDOP, IGP non costituiscono, di per sé un incentivo sostenibile rispetto <strong>al</strong>la procedura da seguire e <strong>al</strong>l’oneredi dover ricorrere a un supporto esterno.Misura 133 - Sostegno <strong>al</strong>le associazioni di produttori per attività di informazione e promozioneriguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qu<strong>al</strong>itàLa misura 133 mira a sensibilizzare il consumatore sulle caratteristiche dei prodotti tutelati dai sistemi diqu<strong>al</strong>ità e opera permettendo il riconoscimento da parte del consumatore del v<strong>al</strong>ore qu<strong>al</strong>itativo delleproduzioni. La misura si articola in Azioni di informazione e divulgazione - fin<strong>al</strong>izzate a rafforzare il <strong>rapporto</strong>tra produzione e consumo tramite una maggiore conoscenza e sensibilizzare ed educare sui contenuti deiregimi comunitari dei prodotti di qu<strong>al</strong>ità - mettendone in rilievo le caratteristiche e i vantaggi specifici eAzioni di promozione a carattere pubblicitario - fin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione dei prodotti di qu<strong>al</strong>ità - perindurre gli operatori economici e/o i consumatori <strong>al</strong>l’acquisto attento e responsabile di un determinatoprodotto.Obiettivo gener<strong>al</strong>e• Accrescere la competitività delsettore agricolo e forest<strong>al</strong>esostenendo la ristrutturazione,lo sviluppo e l’innovazioneObiettivi prioritario e specificoObiettivo prioritario• Consolidamento e sviluppodella qu<strong>al</strong>ità della produzioneagricolaObiettivo specifico• informare sulle caratteristichedei prodotti che ricadono in unsistema di qu<strong>al</strong>ità• fornire elementi conoscitivi, ditipo tecnico e scientifico,relativamente ai prodotti cherientrano nei sistemi di qu<strong>al</strong>ità,Obiettivi operativiIndicatori d’impattoCrescita economica – Crescita nettadel v<strong>al</strong>ore aggiunto in PPSPosti di lavoro creati – Crescita nettadi posti di lavoro in equiv<strong>al</strong>enti tempopieno (ETP)Produttività del lavoro – Aumento delv<strong>al</strong>ore aggiunto lordo per equiv<strong>al</strong>entetempo pieno (Euro/ ETP)Indicatori di risultatoV<strong>al</strong>ore della produzione agricolasoggetta a marchi/norme di qu<strong>al</strong>itàriconosciuti (‘000 Euro)V<strong>al</strong>oreobiettivo0,3%0,4%0,28%V<strong>al</strong>oreobiettivo5.800V<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzato336.158(382.048 congli interventicompresi neiPIF)V<strong>al</strong>ore della produzione certificata da45.736agricoltura biologica290.422(335.301considerandoV<strong>al</strong>ore della produzione DOP/IGPgli interventicompresi<strong>al</strong>l’interno deiPIF)V<strong>al</strong>ore della produzione STGV<strong>al</strong>ore della produzione DOC/DOCG 1.011Descrizione sintetica dei risultati ean<strong>al</strong>isi delle attività d’informazionere<strong>al</strong>izzate e dei consumatori/operatorieconomici raggiunti (casi studio)V<strong>al</strong>ore V<strong>al</strong>oreIndicatori di outputobiettivo re<strong>al</strong>izzatoEfficaciaEfficaciaIl v<strong>al</strong>ore obiettivo dell’indicatoreè evidentemente sottostimato,considerando che il v<strong>al</strong>ore dellaproduzione della sola Mozzarelladi Buf<strong>al</strong>a Campana DOP è 289milioni di euroEfficaciapag. 76


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA• informare sui metodi eprocessi di produzione, ilbenessere degli anim<strong>al</strong>i e ilrispetto dell’ambiente connessi<strong>al</strong>la partecipazione agli schemidi qu<strong>al</strong>ità• sviluppare sistemi territori<strong>al</strong>i div<strong>al</strong>orizzazione delle produzioniagro-<strong>al</strong>imentari, attraverso lapartecipazione ad azioniintegrate di marketingterritori<strong>al</strong>e definite a livelloregion<strong>al</strong>e• informare sul sistema dicontrollo dei prodotti anche atutela dei consumatori e deiproduttori• favorire il raccordo con ladistribuzione attraversointerventi fin<strong>al</strong>izzati a migliorarel’identificazione dei prodotti ogeneri <strong>al</strong>imentari uffici<strong>al</strong>mentericonosciuti• favorire l’integrazione delleattività di v<strong>al</strong>orizzazionepromosse da associazioni deiproduttori nell’ambito diprogrammi settori<strong>al</strong>i e/ointersettori<strong>al</strong>i adottati da EntiPubbliciNumero di azioni sovvenzionate 20Numero di azioni sovvenzionatepromosse da consorzi di tutelaNumero di azioni sovvenzionatenell’ambito degli interventi diinformazione e divulgazione (Azionea)Numero di azioni sovvenzionatenell’ambito degli interventi dipromozione a carattere pubblicitario(Azione b)Numero di azioni sovvenzionatecoinvoltenellosviluppo/partecipazione a sistemiterritori<strong>al</strong>i di v<strong>al</strong>orizzazione delleproduzioni agro<strong>al</strong>imentariNumero di interventi fin<strong>al</strong>izzati afavorire un diretto <strong>rapporto</strong> fraproduttore e consumatore fin<strong>al</strong>eNumero di iniziative di raccordo conla produzioneNumero di iniziative promossenell’ambito dei progetti integrati difiliera63(11 daapprovarenell’ambitoPIF)2(5 relativi aiprogetti PIF)321 (con 30attivitàpreviste)11 (nonancoraammesse invia definitiva)15%(70% considerando leoperazioni nell’ambito dei PIF)33%(117% considerando leoperazioni nell’ambito dei PIF)Obiettivo Operativo - FAVORIRE L’INTEGRAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI VALORIZZAZIONE PROMOSSE DA ASSOCIAZIONI DEIPRODUTTORI NELL’AMBITO DI PROGRAMMI SETTORIALI E/O INTERSETTORIALI ADOTTATI DA ENTI PUBBLICIIn fase di definizione dei progetti integrati di filiera sono stati, <strong>al</strong>tresì, definiti degli interventi relativi <strong>al</strong>lamisura 133. Si tratta di operazioni non ancora avviate che seguono l’iter di approvazione complessivo deiPIF. Pur non essendo attivate <strong>al</strong> 31.12.2011, le considerazioni su t<strong>al</strong>i progetti sono rilevanti <strong>al</strong> fine dellav<strong>al</strong>utazione complessivadella misura, rispetto <strong>al</strong>leprogettu<strong>al</strong>ità approvatecon bando ordinario. Sitratta, nello specifico, di11 iniziative progettu<strong>al</strong>isu cui esiste unfabbisogno di spesapubblica a v<strong>al</strong>ere sullamisura, pari a2.655.263,77 euro. T<strong>al</strong>iprogetti riguardano, inprima istanza la filieraortofrutta, soggetta amarchi di qu<strong>al</strong>ità (45%),biologicoprev<strong>al</strong>entemente, maanche DOP con il Pomodoro San Marzano e IGP con la mela Annurca campana. Si tratta di 5 iniziativepresenti nella specifica graduatoria della misura 133 PIF.pag. 77


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASeguono, in termini di numerosità, 3 operazioni previste per la filiera vitivinicola (27%), 2 per la filiera carnie 1 per l’olio. Il fabbisogno di risorse pubbliche considerato, è dimensionato sulla base della numerosità deiprogetti. Per le iniziative relative <strong>al</strong>l’ortofrutta sono previste 1.630.000,00 di euro circa di fabbisogno, segueil settore vitivinicolo, con un fabbisogno di 571.000 euro.I progetti sono stati presentati da 5Consorzi di tutela, 3 Associazioni,1ATS, 1 Cooperativa e 1 Cantinasoci<strong>al</strong>e.Attu<strong>al</strong>mente non si dispone diulteriori elementi di dettaglioinformativo, considerato che iprogetti sono in graduatoria, inattesa che le procedure previsteper l’attuazione degli interventi<strong>al</strong>l’interno della ProgettazioneIntegrata di Filiera sianocompletate.Obiettivo Operativo - FAVORIRE IL RACCORDO CON LA DISTRIBUZIONE ATTRAVERSO INTERVENTI FINALIZZATI A MIGLIORAREL’IDENTIFICAZIONE DEI PRODOTTI O GENERI ALIMENTARI UFFICIALMENTE RICONOSCIUTIT<strong>al</strong>i iniziative progettu<strong>al</strong>i sono avviate in un periodo di crisi economica, in cui si registra una flessione deiconsumi e in cui sia la domanda <strong>al</strong> consumo che l’offerta <strong>al</strong> primo stadio di produzione agricola attraversanouna congiuntura negativa, è necessario individuare soluzioni commerci<strong>al</strong>i ad hoc. Una delle mod<strong>al</strong>itàattraverso cui intervenire, nell’ambito della produzione agro<strong>al</strong>imentare, è relativa <strong>al</strong>la strutturazione di legamiforti con i sistemi di distribuzione. La questione specifica riguarda i progetti attivati nell’ambito della misura133 e quelli in corso di attivazione. La misura contribuisce, con i suoi strumenti, <strong>al</strong>l’esigenza di connettere ilsettore produttivo con i can<strong>al</strong>i di commerci<strong>al</strong>izzazione. L’an<strong>al</strong>isi degli effetti relativi può essere eseguita expost, una volta conclusi gli interventi, verificando in dettaglio le attività re<strong>al</strong>izzate per rispondere a questaesigenza.Attu<strong>al</strong>mente si dispone, di informazioni relative <strong>al</strong>le sole due operazioni ammesse a finanziamento <strong>al</strong>31.12.2011, sulla base della graduatoria region<strong>al</strong>e a v<strong>al</strong>ere sull’Azione 1 Sostegno <strong>al</strong>le associazioni diproduttori per attività di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qu<strong>al</strong>ità.La prima riguarda la Mozzarella di Buf<strong>al</strong>a Campana DOP e la seconda la v<strong>al</strong>orizzazione delle produzionibiologiche.Un terzo progetto risulta ammesso d<strong>al</strong>la graduatoria provvisoria della Provincia di Napoli, sulla basedell’avv<strong>al</strong>imento istruttorio <strong>al</strong>l’amministrazione provinci<strong>al</strong>e.Rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo operativo in questione, il progetto relativo <strong>al</strong>la promozione delle produzioni biologicheprevede 30 attività di raccordo con la distribuzione. Una volta concluso l’intervento sarà possibile v<strong>al</strong>utare leattività re<strong>al</strong>izzate e gli effetti specifici di quelle indirizzate <strong>al</strong> raccordo con gli operatori della distribuzione.Non sono previste, da una lettura della documentazione progettu<strong>al</strong>e, indicazioni in merito <strong>al</strong>le attività diraccordo con la distribuzione nell’ambito del progetto di v<strong>al</strong>orizzazione della Mozzarella di Buf<strong>al</strong>a CampanaDOP che sembra più orientato <strong>al</strong>la promozione e pubblicizzazione tout court del prodotto.Né sono presenti, <strong>al</strong>tresì, indicazioni in merito per il progetto Azioni promozion<strong>al</strong>i sviluppo marchio erafforzamento competitività operatori aderenti <strong>al</strong> Consorzio del Provolone del Monaco DOP.Non si dispone, attu<strong>al</strong>mente, di elementi di dettaglio circa le iniziative progettu<strong>al</strong>i comprese <strong>al</strong>l’interno dellaprogettazione di filiera.pag. 78


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo operativo - INFORMARE SUL SISTEMA DI CONTROLLO DEI PRODOTTI ANCHE A TUTELA DEI CONSUMATORI E DEIPRODUTTORIRispetto <strong>al</strong>le informazioni disponibili <strong>al</strong> momento solo i due progetti approvati direttamented<strong>al</strong>l’Amministrazione Region<strong>al</strong>e presentano specificità relative <strong>al</strong> raccordo diretto con i consumatori. Sugli<strong>al</strong>tri progetti non è stato possibile reperire informazioni relative.Il progetto relativo <strong>al</strong>la Mozzarella di Buf<strong>al</strong>a Campana DOP è fin<strong>al</strong>izzato a promuovere il prodotto nell'ambitodei degli opinion leader e dei consumatori, in It<strong>al</strong>ia ed in <strong>al</strong>tri Paesi comunitari. T<strong>al</strong>e progetto è inoltre direttoad affermare l’autorevolezza del Consorzio qu<strong>al</strong>e organismo di garanzia del prodotto Mozzarella di Buf<strong>al</strong>aCampana, nonché a dare forza ed incisività <strong>al</strong> Marchio DOP rilasciato d<strong>al</strong> Consorzio di Tutela <strong>al</strong>le aziende chene fanno richiesta e che, soggette a serrati controlli, dimostrano di rispettare il disciplinare di produzione. Sipone, infine, l'obiettivo di informare i consumatori sulla qu<strong>al</strong>ità, tipicità e sicurezza del prodotto certificato d<strong>al</strong>Consorzio, anche attraverso attività che consentano un contatto diretto con le aziende di produzione e con irispettivi territori.Il progetto relativo <strong>al</strong>la promozione delle produzioni biologiche si pone, come obbiettivo princip<strong>al</strong>e, quello didiffondere presso il consumatore ,it<strong>al</strong>iano ed europeo la cultura del "biologico", inteso come sistemaproduttivo rispettoso dell'ambiente, capace di ottenere produzioni e derrate agricole di qu<strong>al</strong>ità e senz<strong>al</strong>'utilizzo e la presenza di sostanze chimiche nocive. Inoltre si prefigge anche l'obiettivo di diffondere lacultura di una <strong>al</strong>imentazione sana fatta di prodotti certificati, come quelli biologici, di cui si conosce il metododi produzione, l'origine, il produttore.Obiettivo operativo - SVILUPPARE SISTEMI TERRITORIALI DI VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI AGRO-ALIMENTARI,ATTRAVERSO LA PARTECIPAZIONE AD AZIONI INTEGRATE DI MARKETING TERRITORIALE DEFINITE A LIVELLO REGIONALENon si dispone, attu<strong>al</strong>mente, di informazioni relative <strong>al</strong>la partecipazione ad azioni integrate di marketingterritori<strong>al</strong>e definite a livello region<strong>al</strong>e, relative <strong>al</strong>le produzioni interessate <strong>al</strong>la misura 133.T<strong>al</strong>i iniziative potrebbero riguardare la Progettazione Integrata di Filiera, in particolare una ricaduta intermini di marketing territori<strong>al</strong>e potrebbe riguardare i progetti sulla “mela Annurca”, sulla filiera della “Pianadel Sele”, sul progetto relativo <strong>al</strong>la DOP “Colline S<strong>al</strong>ernitane”, sulla v<strong>al</strong>orizzazione del vino “Aglianico delTaburno”. Non sono disponibili fonti informative di dettaglio sui progetti integrati. Si rimandano leconsiderazioni specifiche in merito <strong>al</strong>l’obiettivo ad una fase avanzata, in seguito <strong>al</strong>l’approvazione definitivadegli interventi stessi.Obiettivo operativo - INFORMARE SUI METODI E PROCESSI DI PRODUZIONE, IL BENESSERE DEGLI ANIMALI E IL RISPETTODELL’AMBIENTE CONNESSI ALLA PARTECIPAZIONE AGLI SCHEMI DI QUALITÀAl 31.12.2011 sono 3 le azioni sovvenzionate relative <strong>al</strong>la misura 133. Come già evidenziato, si tratta di unprogetto relativo <strong>al</strong>la Mozzarella di Buf<strong>al</strong>a Campana DOP, un progetto relativo <strong>al</strong>le produzioni biologiche euno relativo <strong>al</strong> Provolone del Monaco DOP. Oltre a questi interventi è prevista l’approvazione di <strong>al</strong>tre 11iniziative comprese nella Progettazione Integrata di Filiera (relative <strong>al</strong>le DOP Pomodoro San Marzano e OlioColline S<strong>al</strong>ernitane, <strong>al</strong>le IGP Mela Annurca Campana e <strong>al</strong> Vitellone Bianco dell’Appennino, <strong>al</strong>la DOC Aglianicodel Taburno e ad interventi per la promozione delle produzioni biologiche), <strong>al</strong>la data considerata non ancoraammesse.pag. 79


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAttività d’informazione e promozione dei prodotti cherientrano nei sistemi di qu<strong>al</strong>itàSistemi di qu<strong>al</strong>ità ammessi <strong>al</strong> 31.12.2011Fatturato <strong>al</strong>l’origine (2010)(migliaia di euro)Variazione 2010/2009‣ Mozzarella di Buf<strong>al</strong>a Campana DOP 289.701,68 11%‣ Provolone d<strong>al</strong> Monaco DOP 720 ndTot<strong>al</strong>e ammesso 290.421,68 ndSistemi di qu<strong>al</strong>ità previsti <strong>al</strong>l’interno dei PIF‣ Pomodoro San Marzano DOP 5.663,41 82%‣ Olio Colline S<strong>al</strong>ernitane DOP 118,17 23%‣ Mela Annurca Campana IGP 2.694,96 49%‣ Vitellone Bianco dell’Appennino Centr<strong>al</strong>e IGP 37.123,19 -2%Tot<strong>al</strong>e previsto nei PIF 45.599,73 ndTot<strong>al</strong>e complessivo 335.301,41 ndFonte: elaborazione su dati ISMEA (2009, 2010)Considerate le sole domande ammesse, si registra un’efficacia attuativa pari <strong>al</strong> 15%. Se si considerasseroanche le 11 operazioni previste nei PIF l’efficacia arriverebbe <strong>al</strong> 70%. Su questo elemento incide il complessosistema attuativo dei PIF e la tempistica dilatata nell’attuazione degli stessi. I Consorzi di tutela coinvoltisono 2 e rappresentano un’efficacia del 33% rispetto <strong>al</strong> target di riferimento. Se si considerassero anche iprogetti relativi ai PIF si arriverebbe ad un’efficacia del 117% (5 operazioni presentate da consorzi di tutela).Le 3 operazioni finanziate riguardano interventi di informazione e divulgazione nell’ambito dell’Azione A. Nonci sono ulteriori elementi per an<strong>al</strong>izzare il contenuto degli interventi previsti nell’ambito dei PIF.Obiettivo specifico - FORNIRE ELEMENTI CONOSCITIVI, DI TIPO TECNICO E SCIENTIFICO, RELATIVAMENTE AI PRODOTTI CHERIENTRANO NEI SISTEMI DI QUALITÀI progetti sono in corso di re<strong>al</strong>izzazione e quindi <strong>al</strong> momento non si dispone dei risultati relativi agli stessi.Per l’an<strong>al</strong>isi dell’obiettivo specifico si procederà in una fase avanzata del Programma, in seguito <strong>al</strong>laconclusione degli interventi.Obiettivo specifico - INFORMARE SULLE CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI CHE RICADONO IN UN SISTEMA DI QUALITÀ(preceduta da Emilia Romagna, Lombardia, Friuli VeneziaGiulia, Trentino Alto Adige e Veneto). Il fatturato delle produzioni DOP e IGP region<strong>al</strong>i ha fatto registrarenell’ultimo anno considerato da ISMEA, un incremento del 8,4% rispetto <strong>al</strong>l’anno precedente, con unaperformance in crescita in controtendenza rispetto a quanto fatto registrare d<strong>al</strong>le 5 regioni che la precedono.T<strong>al</strong>e percentu<strong>al</strong>e di crescita – nel gruppo di regioni con i fatturati maggiori - è inferiore solamente a quellorelativo <strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> Friuli Venezia Giulia. La tabella illustra il livello di fatturati <strong>al</strong>l’origine delle produzioniDOP interessate <strong>al</strong>la misura 133. La prima parte riguarda le 2 produzioni DOP ammesse a finanziamento, conun fatturato <strong>al</strong>l’origine complessivo di 290.421.680,00. Nella seconda parte sono considerate le produzioniDOP e IGP relative ai progetti mis.133 presenti <strong>al</strong>l’interno dei PIF.Il prodotto di punta delle produzioni di qu<strong>al</strong>ità region<strong>al</strong>i – <strong>al</strong>tresì beneficiaria degli interventi di promozionedella Misura 133- è la Mozzarella di Buf<strong>al</strong>a Campana DOP. I v<strong>al</strong>ori rilevati da ISMEA nel 2010 confermano laproduzione più <strong>al</strong>ta di sempre per t<strong>al</strong>e prodotto, con un fatturato di 289.701.680,00 euro, registrando unsostanzi<strong>al</strong>e incremento dell’11% tra il 2009 e il 2010. Nel 2011 t<strong>al</strong>e prodotto rappresenta da sola oltre il 6%dell’export di formaggi DOP d’It<strong>al</strong>ia.Rispetto <strong>al</strong>la mozzarella di Buf<strong>al</strong>a Campana DOP, il Provolone del Monaco rappresenta un prodotto di nicchia,con un fatturato di circa 720.000 euro e una produzione complessiva di circa 40 tonnellate annue.Il dato relativo <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore del fatturato <strong>al</strong>l’origine delle produzioni DOP-IGP non ancora ammesse perchéricadenti nella progettazione integrata complessivamente è pari a 45.599.730,00 euro. T<strong>al</strong>i produzioni, fattaeccezione per il Vitellone Bianco che registra una contrazione del fatturato <strong>al</strong>l’origine del -2%, registranodegli incrementi sostanzi<strong>al</strong>i dei fatturati <strong>al</strong>l’origine d<strong>al</strong> 2009 <strong>al</strong> 2010 (+49% per la mela Annurca, +23% perpag. 80


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAla DOP olearia Colline S<strong>al</strong>ernitane e +82% per il Pomodoro San Marzano). Nel complesso il v<strong>al</strong>ore delleproduzioni DOP-IGP soggette <strong>al</strong>la misura raggiungerebbe un v<strong>al</strong>ore di 335.301.410,00 euro.Per quanto attiene <strong>al</strong>la quantificazione del v<strong>al</strong>ore delle produzioni biologiche interessate <strong>al</strong>l’attuazione dellamisura, non disponendo dei stime uffici<strong>al</strong>i sui fatturati del settore in <strong>Campania</strong> è stato consideratorendimento medio di 2.370,00 euro/ha in euro della superficie biologica (Banca dati RICA), riportando il dato<strong>al</strong>la superficie biologica complessiva in <strong>Campania</strong>, pari a 19.298 ha nel 2009 (SINAB). La stima del fatturatocomplessivo delle produzioni biologiche region<strong>al</strong>i è pari a circa 45.736.000,00 euro.La DOC Aglianico del Taburno ha registrato nel 2009, sulla base dei dati FederDOC, una produzione di 5.058hl con un fatturato <strong>al</strong>la produzione di circa 1.011.000 euro.Obiettivo prioritario - CONSOLIDAMENTO E SVILUPPO DELLA QUALITÀ DELLA PRODUZIONE AGRICOLAL’indicatore relativo <strong>al</strong>l’obiettivo prioritario è dato d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore della produzione agricola soggetta amarchi/norme di qu<strong>al</strong>ità riconosciuti. T<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>ore è pari 336.157.680,00 euro considerando solamente leproduzioni già ammesse a finanziamento e raggiunge quota 382.048.410,00 se si considerassero anche leproduzioni relative agli interventi PIF. E’ evidente come il v<strong>al</strong>ore sia nettamente superiore <strong>al</strong> target diriferimento e con un’incidenza della Mozzarella di Buf<strong>al</strong>a pari <strong>al</strong>l’86% del v<strong>al</strong>ore complessivo v<strong>al</strong>orizzato.Per una più puntu<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>orizzazione dell’indicatore stesso, nonché per poter stimare effettivamente gli effettidelle attività di promozione e comunicazione attivate con la misura, occorrerà, ex post, considerare in seriestorica di <strong>al</strong>meno 3 annu<strong>al</strong>ità successive <strong>al</strong> 2010 considerato la variazione del v<strong>al</strong>ore della produzionesoggetta a marchio.Obiettivo gener<strong>al</strong>e - ACCRESCERE LA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO E FORESTALE SOSTENENDO LARISTRUTTURAZIONE, LO SVILUPPO E L’INNOVAZIONEAttu<strong>al</strong>mente i progetti in corso di attuazione sono 3, con un livello di efficacia rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo del 15%.Non è possibile, a questa stregua formulare delle stime che dimostrino l’incidenza del v<strong>al</strong>ore delle produzioniinteressate sul v<strong>al</strong>ore aggiunto del sistema produttivo agro<strong>al</strong>imentare region<strong>al</strong>e, né sulla produttività dellavoro o sulla possibilità di avviare nuovi posti di lavoro.La complessità attuativa e i tempi dilatati nella definizione della progettazione integrata incidononegativamente sulla possibilità di v<strong>al</strong>orizzare i risultati relativi <strong>al</strong>le attività promozion<strong>al</strong>i e informative.Sarà necessario formulare delle considerazioni in merito nel corso di una fase successiva, in cui i progetti incorso di re<strong>al</strong>izzazione, nonché quelli per cui ancora non c’è stata la fin<strong>al</strong>e approvazione siano già conclusi.pag. 81


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAASSE 2 - MIGLIORAMENTO DELL’AMBIENTE E DELLO SPAZIO RURALEMisura 211 – Indennità a favore degli agricoltori nelle zone montaneMisura 212 - Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi natur<strong>al</strong>i,diverse d<strong>al</strong>le zone montane1. La logica di intervento delle MisureCome illustrato nei seguenti quadri, l’obiettivo operativo delle Misure è di sostenere economicamente leimprese agricole che operano nelle aree montane e non montane svantaggiate. In t<strong>al</strong>i zone (individuate inapplicazione della Direttiva 75/268/CEE), le attività di <strong>al</strong>levamento e coltivazione - nell'ambito di sistemi diproduzione a bassa intensità di capit<strong>al</strong>i e di mezzi tecnici e nel rispetto dei requisiti della Condizion<strong>al</strong>ità -determinano benefici di tipo ambient<strong>al</strong>e e paesaggistico per l’intera collettività, assimilabili a veri e propribeni pubblici. Questi benefici, <strong>al</strong>l’opposto, si riducono o scompaiono del tutto nelle situazioni in cui si hacessazione o margin<strong>al</strong>izzazione delle attività e delle terre agricole.In t<strong>al</strong>e ottica, le Misure 211 e 212 prevedono l’erogazione di un’indennità per unità di superficie agricola conla qu<strong>al</strong>e compensare, <strong>al</strong>meno in parte, lo svantaggio economico a carico di titolari di aziende agricole cheoperano nelle aree montane e in aree collinari svantaggiate, rispetto agli <strong>al</strong>tri operatori region<strong>al</strong>i, cercando int<strong>al</strong> modo di ostacolare i fenomeni di abbandono/riduzione delle attività agricole ed assicurare la continuitàdell’uso agricolo del territorio.L’effetto diretto ed auspicato derivante d<strong>al</strong> sostegno è quindi il mantenimento di attività agricole sostenibilid<strong>al</strong> punto di vista ambient<strong>al</strong>e. Ciò è coerente con gli obiettivi specifici dell’Asse 2, soprattutto in tema di“conservazione della biodiversità” e “tutela e diffusione di sistemi agro-forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>to pregio natur<strong>al</strong>e” e di“tutela del territorio”. Quest'ultimo comprendente le fin<strong>al</strong>ità di tutela del suolo e di s<strong>al</strong>vaguardia delpaesaggio, contribuendo quindi <strong>al</strong>l’obiettivo gener<strong>al</strong>e del Programma di “V<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e lo spazionatur<strong>al</strong>e sostenendo la gestione del territorio”.I seguenti quadri riassumono la logica di intervento delle due Misure esplicitando la gerarchia degli obiettivi(tra loro in <strong>rapporto</strong> di potenzi<strong>al</strong>e caus<strong>al</strong>ità) e per ciascuno il v<strong>al</strong>ore previsto ed il v<strong>al</strong>ore effettivamenteraggiunto dai correlati indicatori comuni di Risultato e di Prodotto.Misura 211 – Indennità a favore degli agricoltori nelle zone montaneObiettivo gener<strong>al</strong>e• V<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e lo spazio natur<strong>al</strong>esostenendo la gestione del territorio• Tutela del territorioObiettivi prioritari• Conservazione della biodiversità e tutela ediffusione di sistemi agro-forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>tov<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>isticoObiettivi operativi• Compensare il deficit di reddito a caricodegli agricoltori che esercitano la propriaattività nelle aree montane caratterizzate dasvantaggi natur<strong>al</strong>iIndicatori di impattoV<strong>al</strong>oriobiettivo(1)V<strong>al</strong>orieffettivi(dicembre2011)Efficacia%(effettivi/obiettivo)Ripristino della biodiversità (Farmland BirdIndex)+2 % n.d (2)Conservazione di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i di<strong>al</strong>to pregio natur<strong>al</strong>e35.400 n.d (2)Riduzione dell’erosione idrica superfici<strong>al</strong>e nellearee a maggior rischio (ton/ha/anno,%)n.dIndicatori di risultatoSuperficie soggetta a una gestione efficace delterritorio, che ha contribuito con successo aevitare la margin<strong>al</strong>izzazione e l’abbandono delleterre (ettari) 141.600 91.933 (3) 65 %Superficie soggetta a una gestione efficace delterritorio, che ha contribuito con successo <strong>al</strong>ladifesa del suolo (ettari)Superficie soggetta a una gestione efficace delterritorio, che ha contribuito con successo <strong>al</strong>labiodiversità e <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>vaguardia di habitat agricoli141.600 91.933 (3) 65 %e forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to pregio natur<strong>al</strong>e (ettari)Indicatori di prodottoNumero di aziende beneficiarie in zone montanee <strong>al</strong>tre zone svantaggiate (n.) 16.560 11.830 (4) 71 %Superficie agricola sotto impegno in zonemontane (ettari)141.600160.344(4)113 %pag. 82


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 212 – Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi natur<strong>al</strong>i, diverse d<strong>al</strong>lezone montaneV<strong>al</strong>ori Efficacia %Obiettivo gener<strong>al</strong>eIndicatori di impattoV<strong>al</strong>ori obiettivo effettivi (effettivo/obiettivo)(1) (dicembre2011)Ripristino della biodiversità (Farmland Bird• V<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e Index)+ 2 % n.d (2)lo spazio natur<strong>al</strong>eConservazione di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i disostenendo la gestione del <strong>al</strong>to pregio natur<strong>al</strong>e (ettari)43.200 n.d (2)territorioRiduzione dell’erosione idrica superfici<strong>al</strong>e nellearee a maggior rischio (ton/ha/anno,%)n.dObiettivi prioritariIndicatori di risultatoSuperficie soggetta a una gestione efficace delterritorio, che ha contribuito con successo a• Tutela del territorioevitare la margin<strong>al</strong>izzazione e l’abbandono delleterre (ettari) 31.200 12.626 (3) 40%Superficie soggetta a una gestione efficace delterritorio, che ha contribuito con successo <strong>al</strong>ladifesa del suolo (ettari)• Conservazione dellabiodiversità e tutela ediffusione di sistemi agroforest<strong>al</strong>iad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>isticoObiettivi operativi• Compensare il deficit direddito a carico degliagricoltori che esercitanola propria attività nellearee svantaggiateSuperficie soggetta a una gestione efficace delterritorio, che ha contribuito con successo <strong>al</strong>labiodiversità e <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>vaguardia di habitatagricoli e forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to pregio natur<strong>al</strong>e (ettari)31.200 12.626 (3)Indicatori di prodottoNumero di aziende beneficiarie in zonesvantaggiate(n.) 2.880 3.140 (4)Superficie agricola sotto impegno77%31.200 24.040 (4)(ettari)(1): v<strong>al</strong>ori-obiettivo riportati nella scheda-Misura del PSR dgr 283 e RAE 2011(2): cfr. Capitolo 4 del presente Rapporto.(3) I v<strong>al</strong>ori si riferiscono <strong>al</strong>le superfici fisiche interessate esclusivamente d<strong>al</strong> sostegno delle Misure 211 e 212, cioè escludendo d<strong>al</strong> tot<strong>al</strong>edella superficie sovvenzionata (160.344 ettari per la Misura 211 e 24.040 ettari per la Misura 212) le superfici (68.411 ettari per laMisura 211 e 7.414 ettari per la Misura 212) nelle qu<strong>al</strong>i <strong>al</strong>le indennità compensative si aggiunge il sostegno per impegni agroambient<strong>al</strong>inell’ambito della Misura 214.(4): V<strong>al</strong>ori cumulati relativi agli anni 2008, 2009, 2010 e 2011, <strong>al</strong> netto dei doppi conteggi tra gli anni.40%109%La pertinenza degli obiettivi che le Misure si propongono di perseguire, in relazione ai fabbisogni presentinelle aree svantaggiate (già definiti nel PSR e nella sua V<strong>al</strong>utazione ex-ante) viene oggi confermata dai datirelativi <strong>al</strong> Censimento gener<strong>al</strong>e dell’Agricoltura 2010. In particolare, il confronto tempor<strong>al</strong>e e ladifferenziazione territori<strong>al</strong>e dei dati censuari 2000-2010, consente di mettere in luce l’evoluzione di <strong>al</strong>cuniaspetti struttur<strong>al</strong>i del sistema agricolo verificatasi negli ultimi dieci anni nelle aree svantaggiate 12 , in relazione<strong>al</strong>le an<strong>al</strong>oghe dinamiche delle aree non svantaggiate (Tabella 1).Le regione <strong>Campania</strong> presenta una superficie agricola utilizzata (SAU) di circa 550.00 ettari (dati censuari2010) di cui un ampio territorio, pari a circa 390.000 ettari, ricade nelle aree svantaggiate (ASV). Le aziendeagricole tot<strong>al</strong>i censite nel 2010 nelle aree non svantaggiate (ANS) rappresentano circa la metà (-50%) diquelle censite nel 2000 mentre, nelle aree svantaggiate t<strong>al</strong>e riduzione risulta inferiore (-36%) 13 . Unadiminuzione, seppur di minore intensità, si verifica anche per la Superficie Agricola Tot<strong>al</strong>e (-7% nelle ANS e -16% nelle ASV) e per la SAU (-5% per le ANS e -7% per le ASV).Il diverso andamento dei due indicatori si associa pertanto ad un aumento della dimensione fisica mediaaziend<strong>al</strong>e, che passa, in termini di SAT, da 2 a 3,7 ettari per le aziende in ANS e da 4,7 a 6,2 ettari per leaziende in ASV; e da 1,7 a 3,3 ettari per le aziende ANS e da 3 a 4,4 ettari ASV come SAU.Ciò viene ancor meglio evidenziato d<strong>al</strong>la distribuzione delle aziende per classi di SAU d<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e si rileva laconsistente riduzione nelle classi di minore dimensione (sotto i 10 ettari) e <strong>al</strong>l’opposto l’incremento nel12 Si considerano i Comuni previsti d<strong>al</strong> Reg. CE 1257/99 Art. 18, 19 e 20.13Va osservato che la rilevante riduzione tra le due rilevazioni censuarie può essere <strong>al</strong>meno in parte determinata dai diversi criteri con iqu<strong>al</strong>i sono state incluse le unità nel campo di osservazione UE. Inoltre si ricorda che nel 2010 non sono state censite le aziendeesclusivamente forest<strong>al</strong>i.pag. 83


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAnumero di aziende sopra i 20 ettari. Considerando i v<strong>al</strong>ori dei suddetti indicatori per le due zone, siosservano le medesime tendenze, seppur con intensità (variazioni nel decennio) maggiori nelle ANS rispetto<strong>al</strong>le ASV.La riduzione della SAU nelle aree svantaggiate è princip<strong>al</strong>mente a carico dei seminativi (che continuanotuttavia a rappresentare l’utilizzo prev<strong>al</strong>ente) e delle colture legnose agrarie, con una variazionerispettivamente dell’-11 e del -10%). Nelle zone non svantaggiate la diminuzione è soprattutto determinatad<strong>al</strong>le colture legnose agrarie (-11%) mentre i seminativi mantengono una superficie quasi costante (-1%).Per entrambe le aree si assiste ad un incremento delle superfici a prati permanenti e pascoli con unamaggiore incidenza nelle ANS.Il numero di aziende con <strong>al</strong>levamento e in particolare con bovini subiscono, una riduzione nel decennio diintensità simile nelle due aree mentre si diversificano nei v<strong>al</strong>ori dei capi bovini (-23% nelle ANS e -11 nelleASV). Ciò determina incrementi nel numero medio di capi bovini per azienda molto diversificato per le duezonazioni (29% nelle zone svantaggiate e 87% in quelle non svantaggiate). Si conferma anche il caratterepiù estensivo degli <strong>al</strong>levamenti presenti nelle aree svantaggiate, se espresso in termini di superficie a prato epascolo potenzi<strong>al</strong>mente disponibile per UBA o per capo (bovini).La quota di aziende con <strong>al</strong>levamento e in particolare con bovini sul tot<strong>al</strong>e delle aziende agricola continua adessere superiore nelle aree svantaggiate rispetto <strong>al</strong>le ANS e t<strong>al</strong>e incidenza diminuisce nel decennio, passandod<strong>al</strong> 22% <strong>al</strong> 13% per gli <strong>al</strong>levamenti tot<strong>al</strong>i e mantenendosi invece costante per i soli <strong>al</strong>levamenti bovini (9%).Considerando invece l’insieme delle ASV si verifica una tendenza simile ma meno evidente, con unariduzione d<strong>al</strong>l’8,4% <strong>al</strong> 6,8% delle aziende con <strong>al</strong>levamenti sul tot<strong>al</strong>e delle aziende e variando d<strong>al</strong> 2,9% <strong>al</strong>3,5% per le sole aziende con <strong>al</strong>levamenti bovini.In conclusione, a fronte di una complessiva riduzione del numero di aziende agricole (-42% il v<strong>al</strong>oreregion<strong>al</strong>e) essa appare più intensa nelle aree non svantaggiate - gener<strong>al</strong>mente più a ridosso dei centri edelle aree urbane e caratterizzate da sistemi di produzioni agricole più intensivi - rispetto a quanto avvienenelle zone svantaggiate, nelle qu<strong>al</strong>i prev<strong>al</strong>gono sistemi agricoli di tipo estensivo. T<strong>al</strong>i processi siaccompagnano, in entrambe le aree, <strong>al</strong> fenomeno della “concentrazione” delle superfici e dei capi <strong>al</strong>levati inun numero inferiore di aziende, con aumento della loro dimensione fisica media (ettari e capi per azienda)rispetto <strong>al</strong>la situazione del 2000, particolarmente evidente nelle aree non svantaggiate.Inoltre, nonostante le percentu<strong>al</strong>i di riduzione negli anni del numero delle aziende zootecniche e di quellebovine tra le aree svantaggiate e quelle ANS siano simili, si evidenzia un minore c<strong>al</strong>o di capi bovini nelle ASVrispetto <strong>al</strong>le aree di contesto non svantaggiate. Ciò riafferma l’importanza che continuano ad avere nellearee svantaggiate le aziende di indirizzo zootecnico, rispetto agli <strong>al</strong>tri orientamenti, meno praticabili a causadelle limitazioni di natura ambient<strong>al</strong>e.L’an<strong>al</strong>isi dei dati censuari conferma pertanto la pertinenza (rispetto <strong>al</strong>le dinamiche e problematiche presentinel contesto delle aree svantaggiate) delle azioni di sostegno svolte d<strong>al</strong>le Misure 211 e 212 attraversol’erogazione delle indennità compensative annu<strong>al</strong>i per unità di superficie.pag. 84


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATab.1 – Aziende e superfici agricole nelle aree svantaggiate, non svantaggiate e tot<strong>al</strong>i della regione <strong>Campania</strong> – confronto tra Censimenti gener<strong>al</strong>i dell’agricoltura2000 e 2010Indicatori/indici<strong>Regione</strong> CAMPANIA tot<strong>al</strong>e Aree svantaggiate Aree NON svantaggiate2010 2000 diff % 2010 2000 diff % 2010 2000 diff %Az. Agricole tot<strong>al</strong>i (anche senza superfici) n. 136.872 234.335 -42% 88.167 137.653 -36% 48.705 96.682 -50%Supercie agricola tot<strong>al</strong>e (SAT) Ha 722.687 837.810 -14% 541.944 642.824 -16% 180.743 194.986 -7%Superficie agricola utilizzata (SAU) Ha 549.532 585.997 -6% 389.400 418.277 -7% 160.132 167.720 -5%SAT media per azienda Ha 5,3 3,6 48% 6,2 4,7 32% 3,7 2,0 84%SAU media per azienda Ha 4 2,5 61% 4,4 3 46% 3,3 1,7 90%Aziende per classi di SAUSAU per utilizzazione (Ha):SAU per utilizzazione (% della SAU):< 2 Ha n. 82.495 172.925 -52% 52.433 95.930 -45% 30.062 76.995 -61%2 - 9,9 Ha n. 43.751 52.737 -17% 28.245 35.225 -20% 15.506 17.512 -11%10 - 19,9 Ha n. 6.455 5.780 12% 4.383 4.283 2% 2.072 1.497 38%20 - 49,9 Ha n. 2.979 2.200 35% 2.194 1.686 30% 785 514 53%50 Ha e oltre n. 905 618 46% 709 478 48% 196 140 40%Seminativi Ha 268.101 291.252 -8% 179.153 201.028 -11% 88.948 90.224 -1%Colture legnose agrarie Ha 157.486 176.493 -11% 96.172 107.386 -10% 61.314 69.107 -11%Prati permanenti e pascoli Ha 120.434 113.333 6% 111.451 106.265 5% 8.983 7.068 27%Seminativi % 49% 50% 46% 48% 56% 54%Colture legnose agrarie % 29% 30% 25% 26% 38% 41%Prati permanenti e pascoli % 22% 19% 29% 25% 5,6% 4,2%Aziende con <strong>al</strong>levamento n. 14.705 38.095 -61% 11.396 29.995 -62% 3.309 8.100 -59%Aziende con <strong>al</strong>levamento/Aziende tot<strong>al</strong>i % 11% 16% 13% 22% 6,8% 8,4%Aziende con <strong>al</strong>levamenti bovini n. 9.333 15.350 -39% 7.633 12.536 -39% 1.700 2.814 -40%Aziende con bovini/Aziende tot<strong>al</strong>i % 7% 7% 9% 9% 3,5% 2,9%Capi bovini n. 182.630 212.267 -14% 146.103 164.545 -11% 36.527 47.722 -23%Capi bovini /Azienda n. 19,57 13,83 36% 19,14 13,13 29% 11,04 5,89 87%Fonte: elaborazione dei dati ricavati d<strong>al</strong> Datawarehouse nel sito web di ISTAT, relativo <strong>al</strong> Censimento 2010. Per i v<strong>al</strong>ori del 2000 sono stati considerati i v<strong>al</strong>ori storici in esso riportati.pag. 85


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA2. L’efficacia delle Misure in relazione agli obiettiviCome illustrato nel quadro sinottico inizi<strong>al</strong>e si evidenzia per la Misura 211 il superamento dell’obiettivo dire<strong>al</strong>izzazione se espresso attraverso l’Indicatore di prodotto “superficie agricola sovvenzionata” (v<strong>al</strong>oreeffettivo pari a circa il 113% del previsto); mentre per la Misura 212 t<strong>al</strong>e obiettivo non è statocompletamente raggiunto (v<strong>al</strong>ore effettivo pari a circa il 77% del previsto).Viceversa, il numero di aziende agricole beneficiarie risulta sensibilmente inferiore (71%) <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore obiettivonella Misura 211; mentre risulta sorpassato per la Misura 212. Ciò corrisponde ad una dimensione mediadelle aziende beneficiarie (rispettivamente pari a 13,5 ettari per la Misura 211 e a 7,6 ettari per la Misura212) differente da quanto previsto in fase di programmazione (8,5 ettari per la Misura 211 e 10,8 ettari perla Misura 212).La declinazione degli Indicatori di prodotto - derivante d<strong>al</strong>l’elaborazione delle informazioni presenti nellabanca dati ottenuta secondo la mod<strong>al</strong>ità della “scarico differito” d<strong>al</strong> port<strong>al</strong>e del Sistema Informativo AgricoloNazion<strong>al</strong>e (SIAN-AGEA) - e la loro comparazione con gli an<strong>al</strong>oghi indicatori di contesto, ricavabili d<strong>al</strong>Censimento gener<strong>al</strong>e dell’Agricoltura 2010 consente ulteriori v<strong>al</strong>utazioni in merito <strong>al</strong> potenzi<strong>al</strong>e impatto delleMisure.Prendendo a riferimento l'annu<strong>al</strong>ità 2011 (seguente Tabella 2) la superficie finanziata tot<strong>al</strong>e (Misura 211 e212), circa 134.000 ettari, corrisponde <strong>al</strong> 34% della SAU nelle aree svantaggiate potenzi<strong>al</strong>mente finanziabili,cioè relativa <strong>al</strong>le aziende in possesso dei requisiti di accesso <strong>al</strong>le Misure. Essa corrisponde pertanto <strong>al</strong>la SAUdelle aree svantaggiate nella qu<strong>al</strong>e grazie <strong>al</strong> sostegno risultano interrotti o comunque ostacolati i fenomeni diriduzione dell’uso agricolo del suolo.Va segn<strong>al</strong>ato che pur essendo l'adesione <strong>al</strong>le Misure annu<strong>al</strong>e l'impegno <strong>al</strong> mantenimento dell'attività agricolasi protrae, in ogni caso (anche in assenza di ripresentazione o accoglimento della domanda) per ilquinquennio successivo <strong>al</strong> primo pagamento.Esaminando la distribuzione della superficie finanziata con le Misure per tipo di coltura emerge l’importanzaassunta dai prati permanenti e dai pascoli, in relazione a dati di contesto nei qu<strong>al</strong>i l’incidenza della superficieoggetto di indennizzo è pari a circa il 45%. Si osserva che t<strong>al</strong>e uso agricolo del suolo – se condotto nei limitidi carico zootecnico previsti d<strong>al</strong>la Misura – può rientrare nella categoria delle aree agricole seminatur<strong>al</strong>i, adelevato v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>istico (definizione di “HNV farmland/farming”).Considerando invece il numero delle aziende beneficiarie delle due Misure, si ottiene un’incidenza sul tot<strong>al</strong>edi quelle potenzi<strong>al</strong>mente beneficiarie pari <strong>al</strong> 12% e ciò indica una tendenza del sostegno ad orientarsi versole classi aziend<strong>al</strong>i di maggiore dimensione, elemento questo rilevabile anche da una superficie finanziatamedia per azienda (12 ettari) superiore a quella media “finanziabile” (4,4 ettari). In t<strong>al</strong>e quadro emergetuttavia la relativamente maggiore capacità di intervento nelle aziende zootecniche.Tab. 2 - Numero di aziende e superfici agricole sovvenzionate (2011) in relazione ai dati di contesto (aziendeagricole presenti nei comuni svantaggiati region<strong>al</strong>i)Attuazione della Misura 211 e 212 (2011) (1) Contesto region<strong>al</strong>e di intervento (2)Indice %(a)/(b)Indicatori U.M. V<strong>al</strong>ori (a) Indicatori U.M. V<strong>al</strong>ori (b)Aziende beneficiarie n. 10.751Aziende potenzi<strong>al</strong>mentebeneficiabili (2)n. 88.167 12%Superficie sovvenzionata tot<strong>al</strong>eSuperficie sovvenzionabileHa 133.822di cui:tot<strong>al</strong>e, di cui:Ha 389.400 34%- prati permanenti e pascoli Ha 50.103 - prati permanenti e pascoli Ha 111.451 45%Superficie sovvenzionataSuperficie finanziabileHa 12tot/aziendatot/aziendaHa 4,4Aziende beneficiarie zootecniche n. 3.684Aziende tot<strong>al</strong>i zootecnichepotenzi<strong>al</strong>mente beneficiabilin. 11.396 32%(*) Fonti: (1) Sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e; (2) Censimento gener<strong>al</strong>e dell'Agricoltura 2010I dati ricavabili d<strong>al</strong>le BD della Rete di Informazione Contabile Agricola (RICA) – rese disponibili per gli anni2008 e 2009 d<strong>al</strong>l’Osservatorio region<strong>al</strong>e di INEA - possono offrire l’opportunità di an<strong>al</strong>izzare sia le differenzeesistenti, nelle caratteristiche struttur<strong>al</strong>i e nei risultati economici, tra aziende operanti, rispettivamente, inpag. 86


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAaree svantaggiate montane e nelle <strong>al</strong>tre aree region<strong>al</strong>i non svantaggiate, sia l'importanza che assumel’indennità erogata rispetto ai risultati economici delle aziende beneficiarie. La prima an<strong>al</strong>isi è utile perv<strong>al</strong>utare la pertinenza delle Misure (cioè dei suoi obiettivi operativi in relazione ad un fabbisogno re<strong>al</strong>e diintervento); mentre la seconda potrebbe fornire elementi per la v<strong>al</strong>utazione della loro efficacia in termini disostegno <strong>al</strong> reddito degli agricoltori.T<strong>al</strong>i an<strong>al</strong>isi presentano però dei limiti: esse si basano esclusivamente sui dati dei campioni RICA region<strong>al</strong>i(solo le annu<strong>al</strong>ità 2008 e 2009 ed incomplete di <strong>al</strong>cuni dati economici) e non utilizzabili, in quanto t<strong>al</strong>i, perdescrivere il loro universo statistico di riferimento (campo di osservazione RICA region<strong>al</strong>e). Ciò inconseguenza soprattutto dell’asimmetrica distribuzione che le aziende presentano in termini di dimensionefisica ed economica. Come previsto d<strong>al</strong>le metodologie e nelle elaborazioni prodotte da INEA-RICA,l’operazione di inferenza dei dati campionari richiede, infatti, la loro preliminare “pesatura”, con la qu<strong>al</strong>etener conto della diversa distribuzione presente tra unità campionarie e unità dell’universo.Nell’ambito del processo di V<strong>al</strong>utazione una t<strong>al</strong>e procedura risulta difficilmente attuabile oltre che nonopportuna da re<strong>al</strong>izzare.Tuttavia, come più avanti illustrato, nel c<strong>al</strong>colo dei v<strong>al</strong>ori medi degli indicatori possono essere utilizzati deicoefficienti di ponderazione relativi <strong>al</strong>la distribuzione delle aziende dell'universo region<strong>al</strong>e per classi di UDE,ricavabili dai report tabellari scaricabili d<strong>al</strong> sito web INEA-RICA.Un ulteriore limite di questo tipo di an<strong>al</strong>isi va ricercato nei probabili effetti di distorsione insiti nel tentativo dimettere a confronto, nell'ambito del campione RICA region<strong>al</strong>e, i due "sottoinsiemi" delle aziende operanti,rispettivamente, in aree non svantaggiate e in aree svantaggiate montane; ciò in conseguenza della diversanumerosità e distribuzione delle unità campionarie per classi dimension<strong>al</strong>i che si verifica tra i due gruppi.Quest'insieme di considerazioni deve condurre ad una prima lettura ed interpretazione dei dati di seguitoesposti molto cauta, soprattutto riguardo ai v<strong>al</strong>ori medi assoluti degli indicatori.Ciò nonostante si ritiene che i v<strong>al</strong>ori degli indici (rapporti tra indicatori) e le comparazioni tra gli stessipossano consentire di rilevare differenze significative nelle caratteristiche struttur<strong>al</strong>i e nei risultati economicidei due gruppi di aziende esaminate, fornendo un contributo <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazione della pertinenza e dell’ efficaciadelle Misure 211 e 212. Sarà necessario per il futuro assicurare un perfezionamento delle elaborazionistatistiche dei dati RICA e un adeguamento/ampliamento degli stessi <strong>al</strong>le esigenze delle an<strong>al</strong>isi, in strettacollaborazione con gli esperti che a livello region<strong>al</strong>e ne curano la raccolta ed l’elaborazione.Nella seguente Tabella 3 le aziende del campione RICA nel 2008 e 2009 sono ripartite per Orientamentotecnico economico (OTE) gener<strong>al</strong>e e per aree territori<strong>al</strong>i differenziate per condizioni di svantaggio.Si evidenzia che nell’universo RICA il numero delle aziende beneficiarie della Misura 212 è molto limitato perentrambi gli anni (soltanto 4 aziende) rendendo irre<strong>al</strong>izzabile qu<strong>al</strong>siasi loro.Passando d<strong>al</strong>le zone non svantaggiate <strong>al</strong>le zone svantaggiate montane, aumenta la frequenza delle aziendein un numero limitato di OTE gener<strong>al</strong>i, in particolare in quelli con presenza di <strong>al</strong>levamenti: nell’OTE“speci<strong>al</strong>izzato erbivori” si collocano, in entrambi gli anni, il 18% delle aziende tot<strong>al</strong>i del campione e il 24%delle aziende in zone svantaggiate montane. All’OTE “speci<strong>al</strong>izzate in seminativi” appartiene il 20% nelleaziende tot<strong>al</strong>i e circa il 19% di quelle in zone svantaggiate montane. I beneficiari della Misura 211 negli anni,si collocano come numerosità campionaria <strong>al</strong>l’interno di questi stessi orientamenti con il 28% per le aziendespeci<strong>al</strong>izzate in seminativi e 23% per le aziende speci<strong>al</strong>izzate in erbivori. Infatti, i fattori ambient<strong>al</strong>i edorografici tipici delle zone montane riducono fortemente la possibilità di indirizzi produttivi differenti oltrequello seminativo e zootecnico.pag. 87


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATab. 3 – Numero aziende del campione per OTE gener<strong>al</strong>e e per zone – Anni 2008 e 2009OTE gener<strong>al</strong>especi<strong>al</strong>izzateseminativispeci<strong>al</strong>izzate c.permanentispeci<strong>al</strong>izzateortofloricolturaspeci<strong>al</strong>izzateerbivorispeci<strong>al</strong>izzategranivoriTot<strong>al</strong>i RICAZone NONsvantaggiateZonesvantaggiateZonesvantaggiateMONTANEMisura 211 Misura 212 Misure 211 e 212n. % n. % n. % n. % n. % n. % n. %174 20% 91 19% 83 20% 62 19% 28 28% 1 25% 29 28%308 35% 185 39% 123 30% 97 31% 19 19% - 0% 19 18%105 12% 91 19% 14 3% 1 0% - 0% - 0% - 0%158 18% 64 13% 94 23% 77 24% 23 23% 1 25% 24 23%21 2% 11 2% 10 2% 9 3% 2 2% - 0% 2 2%policoltura 61 7% 27 6% 34 8% 28 9% 4 4% 1 25% 5 5%poli<strong>al</strong>levamenti 12 1% 1 0% 11 3% 9 3% 5 5% - 0% 5 5%miste 52 6% 8 2% 44 11% 35 11% 19 19% 1 25% 20 19%Tot<strong>al</strong>e 891 100% 478 100% 413 100% 318 100% 100 100% 4 100% 104 100%Nelle successive Tabelle 4.A e 4.B sono ripartite le sole aziende del campione RICA appartenenti <strong>al</strong>le OTE“speci<strong>al</strong>izzati erbivori” e “speci<strong>al</strong>izzati seminativi” per gli anni 2008 e 2009, in funzione della classe didimensione economica (UDE) e della loc<strong>al</strong>izzazione territori<strong>al</strong>e.Per le aziende speci<strong>al</strong>izzate in erbivori si rileva una non uniforme distribuzione del campione tra le due zone:in quelle non svantaggiate il campione viene tot<strong>al</strong>mente a mancare per le classi di UDE più basse (aziendepiccole e medio piccole con un reddito lordo standard fino a 19.200 euro). Ciò ne preclude per il momentol’an<strong>al</strong>isi che potrà essere effettuata solo in seguito ad un approfondimento e aggiornamento dei dati delcampione RICA fino ad oggi utilizzato.Per le successive an<strong>al</strong>isi si è quindi fatto riferimento <strong>al</strong>le sole aziende del campione RICA appartenenti <strong>al</strong>leOTE “speci<strong>al</strong>izzati seminativi” in cui si evidenzia una frequenza del campione nei due anni maggiore sia perzone non svantaggiate, sia in quelle svantaggiate montane nella classe di UDE 16-40 (aziende medie con unreddito lordo standard compreso tra 19.200 e 48.000 euro), pari rispettivamente <strong>al</strong> 46% e <strong>al</strong> 32% delleaziende tot<strong>al</strong>i del campione. Anche i beneficiari della Misura 211 nei due anni, con il 43% si collocano comenumerosità campionaria <strong>al</strong>l’interno di questa stessa classe di UDE.Tab. 4A – Numero delle aziende campione “Speci<strong>al</strong>izzate in erbivori” per UDE e per zone – Anni 2008 e2009UDEspeci<strong>al</strong>izzateerbivoriTot<strong>al</strong>i RICAZone NONsvantaggiateZonesvantaggiateZonesvantaggiateMONTANEMisura 211 Misura 212 Misure 211 e 212n. % n. % n. % n. % n. % n. % n. %2 – 8 11 7% 0 0% 11 12% 11 14% 4 14% - 0% 4 14%8 – 16 24 15% 0 0% 24 26% 22 29% 5 18% - 0% 5 17%16 – 40 29 18% 6 9% 23 24% 22 29% 9 32% - 0% 9 31%40 – 100 46 29% 26 41% 20 21% 13 17% 7 25% - 0% 7 24%Oltre 100 48 30% 32 50% 16 17% 9 12% 3 11% 1 100% 4 14%Tot<strong>al</strong>e 158 100% 64 100% 94 100% 77 100% 28 100% 1 100% 29 100%pag. 88


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATab. 4B – Numero delle aziende campione “Speci<strong>al</strong>izzate in seminativi” per UDE e per zone – Anni 2008 e2009UDEspeci<strong>al</strong>izzateseminativiTot<strong>al</strong>i RICAZone NONsvantaggiateZonesvantaggiateZonesvantaggiateMONTANEMisura 211 Misura 212 Misure 211 e 212n. % n. % n. % n. % n. % n. % n. %2 – 8 27 16% 10 11% 17 20% 11 18% 2 7% - 0% 2 7%8 – 16 39 22% 20 22% 19 23% 16 26% 3 11% 1 100% 4 14%16 – 40 70 40% 42 46% 28 34% 20 32% 12 43% - 0% 12 41%40 – 100 29 17% 12 13% 17 20% 13 21% 9 32% - 0% 9 31%Oltre 100 9 5% 7 8% 2 2% 2 3% 2 7% - 0% 2 7%Tot<strong>al</strong>e 174 100% 91 100% 83 100% 62 100% 28 100% 1 100% 29 100%Nella Tabella 5 per gli anni 2008 e 2009, sono riportati i v<strong>al</strong>ori medi dei princip<strong>al</strong>i indicatori inerenti lecaratteristiche struttur<strong>al</strong>i e i risultati economici conseguiti, distinti per classe di dimensione economica (UDE)e per loc<strong>al</strong>izzazione territori<strong>al</strong>e, distinguendo tra aziende in zone non svantaggiate (ANS) e in zonesvantaggiate montane (ASV_M). Per la prima stratificazione (classi di UDE) il v<strong>al</strong>ore rappresentato è la mediaaritmetica tra i v<strong>al</strong>ori delle singole unità del campione. La media dei due gruppi - ANS e ASV_M - èponderata in funzione della distribuzione per classi di UDE delle aziende costituenti l'universo region<strong>al</strong>e dellaRICA 14 .In Tabella 6 sono quindi c<strong>al</strong>colati, per i due gruppi (ANS e ASV_M) e per l’ OTE “speci<strong>al</strong>izzati seminativi”, iprincip<strong>al</strong>i indici (dati d<strong>al</strong> <strong>rapporto</strong> tra gli indicatori) struttur<strong>al</strong>i ed economici.Riguardo <strong>al</strong>le caratteristiche struttur<strong>al</strong>i si evidenzia nelle aziende “speci<strong>al</strong>izzate in seminativi” nei due anni,una maggiore SAU media delle ASV_M (circa 15 ettari) rispetto <strong>al</strong>le ANS (circa 7 ettari) a cui corrispondeanche una più elevata disponibilità di SAU per unità di lavoro (indice SAU/ULT). Nelle aree non svantaggiateil v<strong>al</strong>ore del carico zootecnico (UBA/SAU) pari 0,02 a fronte del v<strong>al</strong>ore nelle ASV_M pari a 5 volte nei dueanni, conferma l’importanza della zootecnia per le aree svantaggiate montane attraverso l’utilizzo dellesuperfici difficilmente meccanizzabili, evidenziandone l’importanza e le potenzi<strong>al</strong>ità economiche nelle areemontane, congiuntamente ai v<strong>al</strong>ori paesaggistici e soprattutto ambient<strong>al</strong>i.Prendendo in esame il Reddito Netto (RN) - indicatore che esprime il compenso spettante <strong>al</strong>l'imprenditore e<strong>al</strong>la sua famiglia per l'apposto dei fattori produttivi - per le aziende speci<strong>al</strong>izzate in seminativi si verifica neidue anni una netta distinzione dei v<strong>al</strong>ori medi dei due gruppi - si verificano infatti riduzioni nella redditivitàdella terra (RN/SAU) passando d<strong>al</strong>le aree non svantaggiate a quelle ASV_M.Questo stesso andamento può essere notato nella redditività del lavoro (RN/ULT) in cui le aziende“speci<strong>al</strong>izzate in seminativi” presentano, nei due anni, v<strong>al</strong>ori anche qui maggiori per le ANS rispetto <strong>al</strong>leaziende in zone svantaggiate montane. In particolare l'indice RN/ULT delle ASV_M è mediamente inferiore dicirca 2.200 euro, mentre l’indice RN/SAU si riduce mediamente di circa 4.400 euro.14 I fattori di ponderazione applicati ai v<strong>al</strong>ori medi del campione per strato di UDE sono stati ricavati in base agli elaborati tabellaridisponibili nel sito web di INEA-RICA (Report sulle caratteristiche struttur<strong>al</strong>i delle aziende) relativi <strong>al</strong>la regione <strong>Campania</strong> nel suoinsieme, quindi senza nessuna differenziazione tra le zone non svantaggiate e le zone svantaggiate.pag. 89


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATab. 5 - V<strong>al</strong>ori medi degli indicatori struttur<strong>al</strong>i ed economici per le aziende del campione RICA - OTE "speci<strong>al</strong>izzate seminativi" in aree non svantaggiate e svantaggiate in aree montane della regione<strong>Campania</strong> - Anni 2008 e 2009Indicatori Zone NON svantaggiate (ANS) Zone svantaggiate MONTANE (ASV_M)Classi di UDE UDE 2-8 UDE 8-16 UDE 16 – 40UDE 40 –100UDE > 100 Tot<strong>al</strong>e UDE 2-8 UDE 8-16 UDE 16 – 40UDE 40 –100UDE > 100Tot<strong>al</strong>eAziende del campione 10 20 42 12 7 91 11 16 20 13 2 62Medie ponderateMedie ponderateULT n. 0,9 1,7 2,7 3,4 26,7 2,1 0,7 1,0 1,0 1,4 1,3 0,9ULF n. 0,8 1,3 1,3 1,0 0,8 1,0 0,7 0,8 0,9 1,0 0,9 0,8SAU Ha 2,1 8,4 7,7 10,2 71,6 6,7 5,6 10,0 25,7 57,8 83,9 14,6UBA n. - 0,0003 0,002 - - 0,1 0,1 0,1 3,6 8,6 14,7 1,4RN Euro 29.872 20.654 38.875 53.839 279.723 35.383 5.222 11.699 20.558 42.627 55.910 12.661Fattori diponderazione48 % 28 % 17 % 5 % 2 % 48 % 28 % 17 % 5 % 2 %Fonte: elaborazione dati BD RICA anni 2008 e 2009pag. 90


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 214 – Pagamenti agroambient<strong>al</strong>i1. La logica di interventoLa Misura finanzia un aiuto diretto ad agricoltori ed <strong>al</strong>tri gestori del territorio per ripagarli dei maggiori oneriderivanti d<strong>al</strong>l’assunzione di impegni volontari aggiuntivi (che “vanno <strong>al</strong> di là” della Condizion<strong>al</strong>ità e deirequisiti minimi relativi <strong>al</strong>l'impiego di prodotti fitosanitari e fertilizzanti) previsti nell’ambito di un’ ampiatipologia di specifiche Azioni agroambient<strong>al</strong>i di seguito in breve richiamate.a) Agricoltura integratasi incentiva il rispetto delle norme tecniche previste d<strong>al</strong> Piano Region<strong>al</strong>e per la difesa fitosanitaria integrata (PRLFI) e d<strong>al</strong>Piano region<strong>al</strong>e per la consulenza <strong>al</strong>la fertilizzazione aziend<strong>al</strong>e (PRCFA) nonché degli impegni derivanti d<strong>al</strong>la taraturadella macchine irroratrici.b) Agricoltura biologicagli impegni riguardano il rispetto di quanto previsto d<strong>al</strong>la applicazione del Reg. CEE 2092/91 e smi, relativamente <strong>al</strong>ladifesa fitosanitaria, <strong>al</strong>la fertilizzazione, <strong>al</strong>l'uso di materi<strong>al</strong>e di riproduzione vegetativa (non OGM); si aggiungono l'obbligodella an<strong>al</strong>isi del suolo e il rispetto del Piano di Concimazione Aziend<strong>al</strong>e.c) Mantenimento della sostanza organicaprevede l'apporto <strong>al</strong> terreno di ammendanti compostati verdi o misti (ai sensi del Dlgs n.217/06) nonché laincentivazione e/o l'introduzione di pratiche agronomiche che favoriscono l'incremento e/o la conservazione dellasostanza organica, qu<strong>al</strong>i le lavorazioni poco profonde o con attrezzi dotati di bassa velocità periferica, l'interramento deiresidui coltur<strong>al</strong>i.d) Azioni extra Buone Condizioni Agronomiche e Ambient<strong>al</strong>isi articola in due specifiche interventi, il primo volto ad incentivare pratiche agronomiche conservative del suolo nellecoltivazioni arboree (inerbimenti e lavorazioni minime) la seconda di sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo.e) Allevamento di specie anim<strong>al</strong>i loc<strong>al</strong>i in via di estinzionesi articola nella Azione e1 che prevede aiuti agli <strong>al</strong>levatori che si impegnano ad <strong>al</strong>levare e riprodurre capi di razze arischio di estinzione e nella Azione e2, destinata a sostenere Enti e Istituti di sperimentazione e ricerca nelle attività dis<strong>al</strong>vaguardia del patrimonio genetico autoctono.f) Allevamento di specie veget<strong>al</strong>i autoctone in via di estinzionel'Azione f1 prevede aiuti agli imprenditori che si impegnano <strong>al</strong>la coltivazione e/o conservazione in sito di ecotipi veget<strong>al</strong>i arischio di erosione genetica; l'Azione f2 prevede invece aiuti a favore di Enti ed Istituti di sperimentazione e ricerca perattività concernenti la conservazione, la caratterizzazione, la raccolta e l'utilizzazione delle risorse genetiche veget<strong>al</strong>i.g) Conservazione di ceppi centenari di viteprevede aiuti agli agricoltori o <strong>al</strong>tri gestori del territorio che si impegnano a coltivare e mantenere ceppi centenari divitigni loc<strong>al</strong>i, in un sistema di produzione a ridotti input chimici attraverso l'adesione obbligatoria <strong>al</strong>le azioni agroambient<strong>al</strong>ia) o b).Gli impegni derivante d<strong>al</strong>la adesione a t<strong>al</strong>i azioni determinano effetti ambient<strong>al</strong>i che concorrono, seppur condiversa intensità e diffusione territori<strong>al</strong>e, <strong>al</strong> raggiungimento agli obiettivi prioritari dell'Asse 2 (derivanti d<strong>al</strong>PSN). T<strong>al</strong>e legame di potenzi<strong>al</strong>e caus<strong>al</strong>ità tra Azioni e obiettivi è indicato nella stessa scheda Misura del PSRe viene qui di seguito rappresentato.Obiettivi prioritari di Asse (PSN--PSR) 214.a 214.b 214.c 214.d 214.e 214.f 214.gII.1- Conservazione della biodiversità e tutela ediffusione dei sistemi agroforest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>eII.2- Tutela qu<strong>al</strong>itativa e quantitativa delle risorseidriche superfic<strong>al</strong>i e profondeII.3 Riduzione dei gas serraII.4 Tutela del territorioXX X X X XXX X XX X X X X Xpag. 91


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASi evidenzia la non univocità dei rapporti: tutte le Azioni contribuiscono ad <strong>al</strong>meno due obiettivi prioritari e ilfenomeno della “multi fin<strong>al</strong>ità” si accentua particolarmente nell’Azione 214.b (agricoltura biologica) la qu<strong>al</strong>e ècorrelata <strong>al</strong>la tot<strong>al</strong>ità degli obiettivi di Misura e a tre dei quattro obiettivi prioritari di Asse 15 . Ciò è laconseguenza del diverso criterio con cui sono articolati, rispettivamente, gli Obiettivi e le Azioni: i primirispetto <strong>al</strong> “tema” o componente ambient<strong>al</strong>e che si intende s<strong>al</strong>vaguardare (biodiversità, acqua, suolo ecc…);le seconde in relazione <strong>al</strong> tipo di pratica agricola o gestion<strong>al</strong>e per la qu<strong>al</strong>e si incentiva l’incremento dellasostenibilità ambient<strong>al</strong>e (difesa fitosanitaria, fertilizzazione, lavorazione del terreno, gestione dei pascoliecc…) e che spesso determina effetti su più componenti ambient<strong>al</strong>i. D’<strong>al</strong>tra parte, selezionare per ciascunaAzione un solo obiettivo (ad esempio adottando un criterio della prev<strong>al</strong>enza) condurrebbe ad unasottov<strong>al</strong>utazione sia degli effetti ambient<strong>al</strong>i della singola Azione ( quindi della Misura nel suo insieme) siadelle potenzi<strong>al</strong>i sinergie derivanti d<strong>al</strong>l’integrazione di più pratiche agronomiche rispetto <strong>al</strong> singolo tema(obiettivo). T<strong>al</strong>e semplificazione risulterebbe impropria soprattutto per l’Azione di Agricoltura biologica laqu<strong>al</strong>e determina non variazioni di singole pratiche, bensì una modifica complessiva del metodo di produzionee che proprio per questo è considerata “azione prioritaria” a livello comunitario 16 .Sulla base delle considerazioni fin qui svolte, nel seguente Quadro sinottico si propone una rappresentazionedella “logica di intervento” della Misura attraverso la individuazione degli obiettivi di diverso livello a cui essapartecipa e dei possibili Indicatori utilizzabili per la v<strong>al</strong>utazione. Partendo d<strong>al</strong>la base del quadro e procedendoverso l’<strong>al</strong>to: la re<strong>al</strong>izzazione delle Azioni agro-ambient<strong>al</strong>i rappresenta l’obiettivo operativo della Misura(verificabile attraverso Indicatori di prodotto) che contribuisce, secondo un potenzi<strong>al</strong>e nesso di caus<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>raggiungimento degli Obiettivi prioritari di Asse, articolati in funzione del tipo di effetto ambient<strong>al</strong>e atteso (las<strong>al</strong>vaguardia della biodiversità, la tutela qu<strong>al</strong>i-quantitativa delle acque, la riduzione dei gas serra, la tutela delterritorio (comprendente la tutela del suolo e la tutela del paesaggio agrario) e misurabili con il supporto diIndicatori di Risultato. Attraverso il contributo della Misura agli Obiettivi prioritari la stessa partecipa<strong>al</strong>l’obiettivo gener<strong>al</strong>e dell’Asse 2 (“V<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e lo spazio natur<strong>al</strong>e sostenendo la gestione delterritorio”) <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e vengono associati, nello schema, gli Indicatori di impatto (comuni ed aggiuntivi).Obiettivo gener<strong>al</strong>eV<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e lospazio natur<strong>al</strong>e sostenendola gestione del territorioObiettivi prioritari di AsseConservazione dellabiodiversità e tutela ediffusione di sistemi agroforest<strong>al</strong>iad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>isticoIndicatori di impatto.Ripristino della biodiversità – (variazionedell’ indice FBI) (*)Conservazione/incremento di aree agricoledi <strong>al</strong>to pregio natur<strong>al</strong>e (HNV) (ettari) (*)Miglioramento della qu<strong>al</strong>ità delle acque:variazione del surplus (bilancio) deimacronutrientiRiduzione dell’erosione idrica superfici<strong>al</strong>e aseguito degli interventi (t/ettaro/anno, %)(**)Riduzione delle emissioni di gas ad effettoserra del settore agricolo a seguito degliinterventiIndicatori di risultatoSuperficie soggetta ad una gestioneefficace del territorio, che ha contribuitocon successo <strong>al</strong>la biodiversità e <strong>al</strong>las<strong>al</strong>vaguardia di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>idi <strong>al</strong>to pregio natur<strong>al</strong>e. (*)V<strong>al</strong>ore effettivo(dicembre 2011)V<strong>al</strong>oriobiettivo (1)+2 %Efficacia(effettivo/obiettivo)46.278 41.600 111 %V<strong>al</strong>ore effettivo(dicembre 2011)20%n.dn.dV<strong>al</strong>oriobiettivo (1)Efficacia(effettivo/obiettivo)58.314 55.200 106%15 Va osservato che l’Azione, contrariamente a quanto indicato nella scheda Misura, contribuisce in re<strong>al</strong>tà anche <strong>al</strong>l’obiettivo prioritario di“Riduzione dei gas serra”, in quanto il metodo biologico può determinare sia la s<strong>al</strong>vaguardia/incremento della sostanza organica nelsuolo (quindi “carbon sink”) sia la riduzione delle quantità di fertilizzanti azotati somministrati (quindi la riduzione delle emissioni diprotossido di azoto, gas ad effetto serra).16 Gli Orientamenti Strategici Comunitari per lo sviluppo rur<strong>al</strong>e evidenziano l’esigenza di rafforzare il contributo dell’agricoltura biologicaagli obiettivi di tutela ambient<strong>al</strong>e, rappresentando essa un “approccio glob<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l’agricoltura sostenibile”. Il Reg. CE 834/2007 evidenziacome il sistema di produzione biologica, lungi d<strong>al</strong>l’essere un semplice modello produttivo, rappresenti “un sistema glob<strong>al</strong>e di gestionedell’azienda agricola e di produzione agro<strong>al</strong>imentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambient<strong>al</strong>i, un <strong>al</strong>to livello dibiodiversità, la s<strong>al</strong>vaguardia delle risorse natur<strong>al</strong>i, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli anim<strong>al</strong>i e una produzioneconfacente <strong>al</strong>le preferenze di t<strong>al</strong>uni consumatori…” (considerata (1)).pag. 92


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivi prioritari di AsseTutela qu<strong>al</strong>itativa equantitativa delle risorseidriche superfici<strong>al</strong>i eprofondeIndicatori di risultatoSuperficie soggetta ad una gestioneefficace del territorio, che ha contribuitocon successo a migliorare la qu<strong>al</strong>itàdell’acqua (ettari) (*)V<strong>al</strong>ore effettivo(dicembre 2011)V<strong>al</strong>oriobiettivo (1)Efficacia(effettivo/obiettivo)56.077 61.449 91%Riduzione dei gas serraTutela del territorio (tuteladel suolo)Obiettivi operativi di MisuraSostegno <strong>al</strong>l'adozione ditecniche di agricolturaintegrata (Azione a)Sostegno <strong>al</strong>l'adozione ditecniche di agricolturabiologica (Azione b)Sostegno <strong>al</strong>l’adozione dipratiche agronomicheconservative (Azioni c e d)Sostegno per l’<strong>al</strong>levamentodi specie o razze anim<strong>al</strong>i invia di estinzioneSuperficie soggetta ad una gestioneefficace del territorio, che ha contribuitocon successo ad attenuare i cambiamenticlimatici (ettari) (*)Superficie soggetta ad una gestioneefficace del territorio, che ha contribuitocon successo a migliorare la qu<strong>al</strong>ità delsuolo (ettari) (*)Indicatori di prodottoSuperficie oggetto di impegno (ha)56.637 62.490 91%58.763 56.241V<strong>al</strong>ore effettivo(dicembre 2011)44.152V<strong>al</strong>oriobiettivo (1)104 %Efficacia(effettivo/obiettivo)47.909 92 %Aziende beneficiarie (n.) 7.567 n.dSuperficie oggetto di impegno (ha)11.92513.540 88 %Aziende beneficiarie (n.) 1.390 n.d.Superficie oggetto di impegno (ha) 48.83842.702Aziende beneficiarie (n.) 1.419n.d.(1.359 + 60)Numero di contratti9.876 11.900(*) Indicatori aggiuntivi (1): v<strong>al</strong>ori-obiettivo revisionati settembre 2011114 %83 %2. L’efficacia rispetto agli obiettivi operativi della MisuraCome già segn<strong>al</strong>ato, nel quadro logico della Misura 214, gli obiettivi operativi si identificano con la concretaattuazione delle diverse Azioni, espressi in termini di aziende coinvolte e superficie agricole interessate. Int<strong>al</strong>e ottica la v<strong>al</strong>utazione di efficacia si basa sui livelli raggiunti, <strong>al</strong> dicembre 2011, dagli Indicatori di prodotto(tra i qu<strong>al</strong>i la superficie interessata dagli impegni rappresenta quello più significativo rispetto agli effetti ditipo ambient<strong>al</strong>e) per le diverse Azioni e sul <strong>rapporto</strong> di t<strong>al</strong>i v<strong>al</strong>ori con gli obiettivi del Programma. Obiettiviche, d’<strong>al</strong>tra parte, hanno subito, nel corso del processo di attuazione del PSR e a partire d<strong>al</strong>la versioneinizi<strong>al</strong>mente approvata, rimodulazioni in funzione dei risultati raggiunti 17 . Inoltre va ricordato che la modifica<strong>al</strong> PSR avviata nell’agosto del 2011 ha modificato le previsioni di adesioni <strong>al</strong>le singole azioni della Misura 214e di conseguenza la ripartizione della dotazione finanziaria.Nelle Azioni a) (Agricoltura integrata) e b) (Agricoltura biologica) non vi è stato un aumento delle domanderispetto <strong>al</strong> precedente periodo di programmazione e si assiste, viceversa, ad una tendenza <strong>al</strong>la riduzione(nella Azione B) anche qu<strong>al</strong>e effetto del crescente numero di agricoltori beneficiari della Misura F (PSR2000-2006) che concluso il precedente periodo di impegno non “rinnovano” la domanda nell’ambito dellaMisura 214. Le princip<strong>al</strong>i cause di questa tendenza <strong>al</strong>la “fuoriuscita” dagli impegni agro-ambient<strong>al</strong>i sono <strong>al</strong>ivello region<strong>al</strong>e individuate nella percezione da parte degli agricoltori di una crescente discrasia tra entità delpremio previsto d<strong>al</strong> Regolamento, giudicato troppo basso, ed impegni richiesti, giudicati sempre più onerosie complessi da rispettare.L’azione a) interessa la maggioranza delle domande (circa il 70%) e circa il 43% della superficie dellaMisura, differenza che indica l’adesione di aziende di dimensioni relativamente ridotte (la superficie media17 Si ricorda in particolar il processo di revisione dei v<strong>al</strong>ori obiettivo degli Indicatori svolto di concerto tra le strutture region<strong>al</strong>icompetenti e il gruppo di V<strong>al</strong>utazione nel corso del 2011, anche <strong>al</strong><strong>al</strong> luce dell’effettivo stato di avanzamento del Programma. Da questopunto di vista i v<strong>al</strong>ori”obiettivo” degli Indicatori presenti nel PSR hanno più propriamente espresso delle previsioni, quantitative, deiprodotti e risultati attesi, progressivamente affinate in funzione dell’effettivo andamento attuativo della Misura e delle sue diversecomponenti, in termini di domande presentate, aziende beneficiarie superfici coinvolte.pag. 93


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAper domanda è di circa 5,7 ettari, contro i circa 10 ettari nella media di Misura); si ricorda <strong>al</strong>tresì che apartire d<strong>al</strong> 2011 nella Azione a) è inclusa una specifica linea di sostegno per il tabacco. Maggiore invece lasuperficie media delle domande nelle Azioni B (agricoltura biologica) e C (mantenimento della sostanzaorganica) rispetto <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i si verifica tuttavia un modesto livello di adesione. Nel caso di quest’ultima, unfattore che ha probabilmente ostacolato l’adesione è individuato nella scarsa disponibilità a livello region<strong>al</strong>edi ammendanti organici certificati, compostati verdi o misti (derivanti da rifiuti) anche in conseguenza dellamancata operatività dei previsti impianti region<strong>al</strong>i di compostaggio.Nell’Azione f1) i princip<strong>al</strong>i fattori limitanti, già segn<strong>al</strong>ati nella V<strong>al</strong>utazione del 2010, riguardano sia la scarsitàdi materi<strong>al</strong>e di propagazione adeguato sia, soprattutto, le insufficienti relazioni e scambi informativi tra gliagricoltori potenzi<strong>al</strong>i beneficiari e i centri di moltiplicazione operanti nella regione; ed infatti, le pochedomande presentate provengono d<strong>al</strong>l’area di Napoli dove invece già sono in atto da tempo iniziative in t<strong>al</strong>edirezione. D’<strong>al</strong>tra parte, l’attuazione a partire d<strong>al</strong> 2009 dell’azione struttur<strong>al</strong>e F2 (sostegno <strong>al</strong>le attività diconservazione, caratterizzazione, raccolta e l'utilizzazione delle risorse genetiche veget<strong>al</strong>i condotte da Enti disperimentazione e ricerca) non ha ancora consentito il superamento di t<strong>al</strong>e criticità: i tre progetti approvati(due per le risorse genetiche veget<strong>al</strong>i e uno per quelle anim<strong>al</strong>i) come indicato nella RAE 2011, “in mancanzadi un quadro normativo definito per la materia della s<strong>al</strong>vaguardia delle risorse genetiche loc<strong>al</strong>i”…..“hannopresentato diverse difficoltà di re<strong>al</strong>izzazione”.La modesta partecipazione <strong>al</strong>l’Azione g) viene attribuita <strong>al</strong>la onerosità dell’obbligo di associare questospecifico impegno (coltivare e mantenere con le loro particolari forme di <strong>al</strong>levamento i ceppi centenari divitigni loc<strong>al</strong>i) con l’adesione anche <strong>al</strong>le azioni a (agricoltura integrata) o b (agricoltura biologica). Vincolointrodotto nel PSR con la evidente fin<strong>al</strong>ità di assicurare coerenza (ed integrazione) tra la specifica fin<strong>al</strong>ità dis<strong>al</strong>vaguardare il patrimonio genetico veget<strong>al</strong>e in oggetto e una gestione sostenibile dei terreni in cui essoviene coltivato.Tab. 1 – Domande e superfici della Misura 214 per Azione (2011)DomandeSuperficiSuperfici/DomandeAzionin. % ettari % EttariA - Agricoltura integrata 7.567 71,0% 44.152 42,9% 5,8B - Agricoltura biologica 1.390 13,0% 11.925 11,6% 8,6C - Mantenimento sostanza organica 60 0,6% 560 0,5% 9,3D - Azioni extra Buone Condizioni AgronomicheAmbient<strong>al</strong>i1.359 12,7% 46.278 44,9% 34,1E - Allevamento di specie anim<strong>al</strong>i loc<strong>al</strong>i in via diestinzione227 2,1% -F1 - Allevamento di specie veget<strong>al</strong>i autoctone in viadi estinzione37 0,3% 63 0,1% 1,7G - Conservazione di ceppi centenari di vite 25 0,2% 48 0,0% 1,9Tot<strong>al</strong>e Misura 214 10.665 100,0% 103.026 100,0% 9,7Fonte: elaborazioni dei dati da “scarico differito” da SIAN 2011.Si evidenzia, infine, l’elevata partecipazione <strong>al</strong>l’Azione D e in particolare <strong>al</strong>la sotto-Azione D2 a sostegno delpascolo estensivo, la qu<strong>al</strong>e interessa circa 46.000 ettari, il 45% del tot<strong>al</strong>e delle superfici oggetto di impegniagro-ambient<strong>al</strong>i nel 2011, con una superficie media per domanda relativamente elevata (34 ettari). L’<strong>al</strong>tonumero di domande ammissibili ricevute già a partire d<strong>al</strong> primo anno, avrebbe limitato l’ulteriore attuazionedi t<strong>al</strong>e linea di intervento se non fosse intervenuta la citata modifica della ripartizione finanziaria tra Azioninell’ambito della Misura 214.A fronte dei suddetti risultati avuti in termini di partecipazione <strong>al</strong>la Misura, l’andamento gener<strong>al</strong>e del suoprocesso di attuazione, se v<strong>al</strong>utato utilizzando qu<strong>al</strong>e indicatore l’entità e l’evoluzione dei pagamenti, continuaa mostrare elementi di criticità, seppur inferiori a quanto rilevato nella V<strong>al</strong>utazione Intermedia del 2010. Daidati della RAE si evince che la spesa pubblica erogata per la Misura d<strong>al</strong>l’inizio del Programma <strong>al</strong> dicembre2011 è di 114 Meuro, dei qu<strong>al</strong>i 51 Meuro relativi ad impegni inizi<strong>al</strong>i assunti nel precedente periodo diprogrammazione, Il livello di esecuzione finanziaria raggiunge circa il 51% della dotazione complessiva.Considerando esclusivamente l’anno 2011 i pagamenti tot<strong>al</strong>i ammontano a circa 24,8 Meuro dei qu<strong>al</strong>i solouna piccola quota (1,6 Meuro) relativi <strong>al</strong> precedente periodo.pag. 94


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA3. L’efficacia della Misura rispetto agli obiettivi specifici dell’Asse 2Alla luce dell’effettivo stato di avanzamento “fisico” della Misura, in termini di aziende e di superfici agricolecoinvolte è quindi possibile sviluppare un’an<strong>al</strong>isi più propriamente v<strong>al</strong>utativa fin<strong>al</strong>izzata a verificarne l’efficaciain relazione ai suoi obiettivi programmatici (specifici di Asse) di natura prev<strong>al</strong>entemente ambient<strong>al</strong>e. Ciòprincip<strong>al</strong>mente attraverso la quantificazione e l’an<strong>al</strong>isi degli Indicatori di Risultato e quindi degli Indicatori diImpatto, per la cui trattazione specifica si rimanda <strong>al</strong> Capitolo 6 del Rapporto.In premessa <strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi di efficacia in relazione ai singoli obiettivi appare utile fornire l’aggiornamento di<strong>al</strong>cune elaborazioni già svolte nella V<strong>al</strong>utazione Intermedia 2010 aventi per oggetto il contributo gener<strong>al</strong>edella Misura 214 <strong>al</strong> mantenimento e <strong>al</strong>la promozione di sistemi agricoli sostenibili.Come illustrato nella seguente Tabella 2 le azioni agro-ambient<strong>al</strong>i interessano, nell’anno 2011 circa 102.000ettari, il 13,3% della Superficie Agricola region<strong>al</strong>e (indice SOI/SA), dei qu<strong>al</strong>i il 37% in area montana, il 34%in pianura e il 29% il collina. La diversa estensione territori<strong>al</strong>e e delle aree agricole nelle tre zone <strong>al</strong>timetrichedetermina tuttavia un’eterogenea capacità di intervento della Misura, se espresso in termini di <strong>rapporto</strong> trasuperfici agroambient<strong>al</strong>i e superfici agricole tot<strong>al</strong>i (indice SOI/SA)L’area di pianura interessa il 42% della superficie territori<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e (ST) e in essa ricade circa il 50% dellaSuperficie Agricola (SA) tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e, con un’incidenza di quest’ultima (SA/ST) pari <strong>al</strong> 68%. In t<strong>al</strong>e area,dove si concentra pertanto la quota princip<strong>al</strong>e delle attività e delle produzioni agricole region<strong>al</strong>i, la capacitàdi intervento della Misura 214 risulta relativamente bassa: la superficie oggetto di impegno (SOI) è di circa35.000 ettari, corrispondenti <strong>al</strong> 9% della superficie agricola tot<strong>al</strong>e. Nell’area di collina – che occupa il 38%della SA region<strong>al</strong>e – la SOI <strong>al</strong> 2011 è di circa 30.000 ettari, corrispondente quindi <strong>al</strong> 10% della SA.La montagna infine, rappresentando il 21% della superficie territori<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e, ed incidendo sulla SAcomplessiva solo per il 12% è l’area in cui è presente la maggior parte della superficie coinvolta d<strong>al</strong>la Misura214 con 38.000 ettari, ma soprattutto l’area con il maggior v<strong>al</strong>ore dell’indice SOI/SA pari <strong>al</strong> 41%. Ciò èsoprattutto l’effetto dell’elevata estensione delle superfici relative <strong>al</strong>la Azione d) fin<strong>al</strong>izzata <strong>al</strong> mantenimentoe gestione sostenibile dei pascoli e prati permanenti.Tab.2 – Superficie agro ambient<strong>al</strong>e (2011) per Azione e aree <strong>al</strong>timetriche (*)IndicatoriAree <strong>al</strong>timetricheSuperficie oggetto diimpegno (SOI) Pianura collina montagnaTot<strong>al</strong>e <strong>Regione</strong>214_a 27.434 79% 13.967 47% 2.625 7% 44.027 43%214_b 3.857 11% 4.512 15% 3.551 9% 11.920 12%214_c 261 1% 201 1% 98 0% 560 1%214_d 3.287 9% 10.772 37% 31.845 84% 45.904 45%214_f1 61 0% 2 0% 0 0% 63 0%214_g 5 0% 43 0% 1 0% 48 0%sub Tot<strong>al</strong>i 34.905 100% 29.497 100% 38.120 100% 102.523 100%% sul tot region<strong>al</strong>e 34% 29% 37% 100%Superficie territori<strong>al</strong>eSuperficie agricola564.378 499.930 285.900 1.350.20842% 37% 21% 100%387.123 290.237 92.911 770.27150% 38% 12% 100%SOI/Superficie agricola 9,0% 10,2% 41,0% 13,3%(*) I v<strong>al</strong>ori delle superfici oggetto d'impegno sono difformi da quelli re<strong>al</strong>i e precedentemente esposti perché nella territori<strong>al</strong>izzazione leproblematiche legate <strong>al</strong>la non perfetta coincidenza delle informazioni <strong>al</strong>fanumeriche con quelle vettori<strong>al</strong>i (quadro d'unione dei fogli dimappa catast<strong>al</strong>i) può determinare la perdita di qu<strong>al</strong>che dato. Si segn<strong>al</strong>a inoltre il possibile sottodimensionamento di t<strong>al</strong>e Indice derivanted<strong>al</strong> un v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong> denominatore (la Superficie agricola tot<strong>al</strong>e) c<strong>al</strong>colato sulla base della Carta dell’Uso agricolo del suolo (CUAS) region<strong>al</strong>ee non corrispondente pertanto <strong>al</strong>la SAU così come definita d<strong>al</strong>l’ISTAT.pag. 95


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa minore ampiezza complessiva e incidenza sulla SA tot<strong>al</strong>e, delle superfici agro-ambient<strong>al</strong>i nelle aree dipianura e collinari, esprime una relativamente minore capacità della Misura di intervenire nelle areecaratterizzate da ordinamenti o sistemi di produzione più intensivi. E’ tuttavia necessario rilevare ilmiglioramento verificatosi rispetto <strong>al</strong>le an<strong>al</strong>oghe an<strong>al</strong>isi svolte nell’ambito della V<strong>al</strong>utazione Intermedia 2010,nella qu<strong>al</strong>i si stimava un indice SOI/SA in pianura e in collina molto inferiore, rispettivamente del 4,9% e del5,8%.Si illustrano si seguito gli aggiornamenti delle an<strong>al</strong>isi aventi per oggetto il contributo della Misura 214 agliobiettivi specifici dell'Asse 2.Obiettivo specifico: CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ E TUTELA E DIFFUSIONE DEI SISTEMI AGROFORESTALI AD ALTOVALORE NATURALEComplessivamente, la superficie agricola region<strong>al</strong>e interessata da t<strong>al</strong>i impegni è pari a circa 60.000 ettari(Indicatore comune di Risultato n. 6.a) e ad essa partecipa princip<strong>al</strong>mente la sottomisura 214/d con circa46.000 ettari attraverso il recupero e mantenimento dei pascoli, prati permanenti e prati-pascoli sia in zonemontane che non. A t<strong>al</strong>i forme di uso agricolo del territorio è connessa l'<strong>al</strong>imentazione e la riproduzione dinumerose specie di fauna selvatica, spesso di interesse conservazionistico, oltre che costituire un serbatoiodi diversità floristica. L’impegno della Azione 214.D più significativo su t<strong>al</strong>i aspetti riguarda il mantenimento ela gestione di t<strong>al</strong>i superfici attraverso la razion<strong>al</strong>izzazione del pascolamento, in termini di carichi minimi emassimi.Secondariamente vi è il contributo della Azione 214/b (agricoltura biologica) per circa 12.000 ettari, chedetermina un aumento del “mosaico coltur<strong>al</strong>e” derivante dagli avvicendamenti e la non utilizzazione difitofarmaci tossici con effetti benefici sulla fauna selvatica. L’uso di prodotti fitosanitari e diserbanti ad <strong>al</strong>ta emedia tossicità è uno dei fattori princip<strong>al</strong>i, tra quelli legati <strong>al</strong>l'intensificazione delle pratiche agricole, chehanno contribuito <strong>al</strong> declino massiccio di varie componenti della biodiversità di ambienti rur<strong>al</strong>i, includendopiante, insetti, uccelli e mammiferi, a causa degli effetti negativi diretti (ecotossicologici, bioaccumulo) eindiretti (riduzione di specie preda) correlati con l'applicazione dei pesticidi.Si osserva che la natura degli impegni previsti nelle suddette Azioni sono coerenti con i criteri usati per ladefinizione e l'individuazione delle cd. "aree agricole ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>istico", secondo le metodologieprev<strong>al</strong>enti in ambito comunitario.Un’ulteriore verifica dell’efficacia delle azioni agroambient<strong>al</strong>i rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo in oggetto prende inconsiderazione la distribuzione delle relative superfici rispetto <strong>al</strong>la zonizzazione per aree territori<strong>al</strong>i prioritarie(seguente Tabella 3).Tab.3 – Superfici agroambient<strong>al</strong>i (2011) con effetti favorevoli <strong>al</strong>la biodiversità per Azioni e aree prioritarie.IndicatoriSuperficie oggetto di impegno (SOI)Tot<strong>al</strong>e <strong>Regione</strong> Aree Protette di cui Natura 2000214_b 11.922 21% 5.814 13% 4.190 11%214_d 45.904 79% 37.923 87% 34.947 89%214_f1 63 0% 2 0% 2 0%214_g 48 0% 2 0% 2 0%sub Tot<strong>al</strong>i 57.937 100% 43.741 100% 39.141 100%% sul tot region<strong>al</strong>e 100% 75% 68%Superficie territori<strong>al</strong>e 1.356.178 476.953 371.103Superficie agricola 771.947 153.105 105.108SOI/Superficie agricola 7,5% 28,6% 37,2%Nelle Aree Natur<strong>al</strong>i Protette e/o i Siti “Natura 2000” (SIC e ZPS), come illustrato nella seguente Tabella lesuperfici tot<strong>al</strong>i oggetto di impegni (SOI) aventi effetti positivi sulla biodiversità, presentano incidenze sullerispettive SA (<strong>rapporto</strong> SOI/SA) estremamente elevate, pari rispettivamente <strong>al</strong> 28% e <strong>al</strong> 37% tutti v<strong>al</strong>oriquindi molto superiori <strong>al</strong> dato medio region<strong>al</strong>e (7,5%). Si verifica pertanto una positiva “concentrazione” diinterventi nelle aree tutelate (con particolare riferimento a SIC e ZPS), ove sono segn<strong>al</strong>ati habitat e taxa dipag. 96


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAparticolare importanza, ovvero vi è la presenza delle condizioni ecologiche idonee <strong>al</strong>la massima utilizzazionedei benefici derivanti dagli impegni agro-ambient<strong>al</strong>i.L’Azione che più contribuisce, in termini quantitativi, <strong>al</strong>l’obiettivo in oggetto è la 214/d la cui superficie diintervento interessa prev<strong>al</strong>entemente, come già visto, le aree montane, in cui si loc<strong>al</strong>izzano la maggioranzadelle aree protette.Una v<strong>al</strong>utazione più diretta degli effetti della Misura 214 sulla biodiversità è stata sviluppata utilizzando i datiornitici raccolti per il c<strong>al</strong>colo del Farmland bird index (FBI) indice che esprime la variazione quantitativa equ<strong>al</strong>itativa nelle popolazioni di specie di uccelli nidificanti negli ambienti agricoli.Nel rimandare <strong>al</strong> Capitolo 4 del Rapporto di v<strong>al</strong>utazione e <strong>al</strong>lo specifico Allegato, per l’illustrazione e ilcommento di quanto emerso se ne richiamano di seguito e in sintesi i princip<strong>al</strong>i risultati.I risultati indicano che le misure agroambient<strong>al</strong>i nel complesso sembrano aver avuto un impatto positivosulla ricchezza di specie ornitiche in due dei tre anni investigati (2009-2011). L’assenza di risultati significativinel 2009 potrebbe dipendere d<strong>al</strong> fatto che in questo anno la metodologia adottata non è stata in grado dirilevare <strong>al</strong>cun effetto oppure potrebbe essere in relazione con il minor numero di punti disponibili per lean<strong>al</strong>isi nel 2009 rispetto <strong>al</strong> 2010 e 2011. I risultati, indicano anche che la ricchezza di tutte le specie orniticheè un parametro più sensibile, rispetto <strong>al</strong>la ricchezza di specie agricole e <strong>al</strong>la ricchezza di specie a priorità diconservazione, per evidenziare effetti significativi. Di questo occorrerà tener conto nella predisposizione difuture indagini sulla v<strong>al</strong>utazione delle misure agro ambient<strong>al</strong>i.In base <strong>al</strong>le relazioni per i tre anni studiati (2009-2011), ponendo nel 2009 ugu<strong>al</strong>e a 0 l’incrementopotenzi<strong>al</strong>e di ricchezza di specie in relazione <strong>al</strong>l’incremento di superficie degli interventi delle misureagroambient<strong>al</strong>i, si può stimare mediamente che a un aumento del 10% della superficie degli interventi afavore della biodiversità corrisponda un aumento stimabile in 0,47 specie ornitiche.Obiettivo specifico: TUTELA QUALITATIVA E QUANTITATIVA DELLE RISORSE IDRICHE SUPERFICIALI E PROFONDEGli impegni agroambient<strong>al</strong>i contribuiscono a t<strong>al</strong>e obiettivo attraverso due princip<strong>al</strong>i effetti: la riduzione degliinput agricoli (fertilizzanti, fitofarmaci) apportati <strong>al</strong>le colture, potenzi<strong>al</strong>mente inquinanti per le acque; lariduzione dei meccanismi di trasporto (dilavamento, percolazione) d<strong>al</strong>la superficie del campo <strong>al</strong>le f<strong>al</strong>deacquifere di t<strong>al</strong>i elementi. Ad entrambi gli effetti concorrono gli impegni delle Azioni a) (agricoltura integrata)b) (agricoltura biologica).La superficie agro ambient<strong>al</strong>e interessata d<strong>al</strong>le suddette azioni e ricadente nelle Zone Vulnerabili ai Nitrati diorigine agricola (ZVN) è di circa 5.300 ettari (il 9% della tot<strong>al</strong>e) corrispondenti a circa il 5% della superficieagricola complessiva in t<strong>al</strong>e aree prioritarie. Lo stesso indice, c<strong>al</strong>colato per la regione nel suo insieme è pari<strong>al</strong> 7,3%, evidenziandosi pertanto l’assenza dell’auspicato effetto di “concentrazione” degli interventi nelleZone vulnerabili ai nitrati, cioè nelle zone a maggior fabbisogno di intervento. Ciò può essere messo inrelazione, <strong>al</strong>la minore convenienza economica da parte degli agricoltori che proprio in t<strong>al</strong>i aree (ove diloc<strong>al</strong>izza l’agricoltura più intensiva e produttiva) nell’aderire <strong>al</strong>le azioni agroambient<strong>al</strong>i, accentuata anche adun livello di aiuto inferiore a quello presente nelle <strong>al</strong>tre zone (essendo più elevata la “baseline” di riferimentoper il c<strong>al</strong>colo dei premi).Tab.5– Superfici agroambient<strong>al</strong>i (2011) con effetti favorevoli <strong>al</strong>la tutela qu<strong>al</strong>itativa delle risorse idriche, perAzioni e aree prioritarie.IndicatoriSuperficie oggetto di impegno (SOI)Tot<strong>al</strong>e <strong>Regione</strong>Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola214_a 44.067 79% 4.855 93%214_b 11.922 21% 392 7%sub Tot<strong>al</strong>i 55.989 100% 5.247 100%% sul tot region<strong>al</strong>e 100% 9%Superficie territori<strong>al</strong>e 1.356.178 156.434Superficie agricola 771.947 107.148SOI/Superficie agricola 7,3% 4,9%pag. 97


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPer una più approfondita v<strong>al</strong>utazione degli impatti della Misura in relazione <strong>al</strong>l’obiettivo in oggetto è statasviluppata d<strong>al</strong> gruppo di V<strong>al</strong>utazione, nel corso del 2011-<strong>2012</strong>, una specifica an<strong>al</strong>isi per la stima delleriduzioni dei carichi e dei surplus di azoto a seguito degli impegni assunti d<strong>al</strong>le aziende che hanno aderito<strong>al</strong>la Misura 214 (cfr. Capitolo 4 e Allegato).Sono state considerate, nella v<strong>al</strong>utazione, le azioni agroambient<strong>al</strong>i (e le relative superfici oggetto di impegno)aventi evidenti effetti sulla gestione (riduzione) dei carichi di azoto. In particolare:Le Azioni 214.a (agricoltura integrata) e 214.b (agricoltura biologica) le qu<strong>al</strong>i impegnano i beneficiari <strong>al</strong>rispetto del Piano Region<strong>al</strong>e di Consulenza <strong>al</strong>la Fertilizzazione (PRCFA) cioè ad apportare con le concimazioniquantitativi di azoto non superiori <strong>al</strong>le asportazioni coltur<strong>al</strong>i. In t<strong>al</strong>i condizioni, in prima approssimazione, leconcimazioni non possono produrre surplus di azoto.Per le aziende biologica sono state aggiunte <strong>al</strong>le SOI dell’azione “b” le superfici a foraggere permanentiaziend<strong>al</strong>i che sono impegnate per l’azione 214.d2. Si tratta di circa 2000 ettari che sebbene non vengonopagate per il biologico fanno comunque parte di aziende che rispettano il regime del biologico.Le elaborazioni svolte hanno consentono di stimare l’efficacia della Misura, intendendo, con questo termine,la riduzione percentu<strong>al</strong>e ed assolute (kg/ha) dei carichi e del surplus di azoto, sia sulle superfici oggetto diimpegno rispetto <strong>al</strong>le superfici corrispondenti ad agricoltura convenzion<strong>al</strong>e (senza PSR), sia in termini glob<strong>al</strong>idella regione, come confronto dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e con le quantità di N distribuite con l’agricolturaattu<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>. La superficie in regime di agricoltura convenzion<strong>al</strong>e è stata c<strong>al</strong>colata comedifferenza di SAU tra i dati ISTAT e le SOI delle misure 214.a, 214.b e 214.c.Nella successiva Tabella 6 è possibile confrontare i risparmi negli apporti di azoto dovuti <strong>al</strong>le tre azioniconsiderate, con le quantità di N distribuite nell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>. Questisono espressi anche come carichi unitari, dividendo le quantità di N risparmiato per le superfici coinvolted<strong>al</strong>le azioni. Si osserva che complessivamente grazie <strong>al</strong>la Misura 214 si è ottenuto un risparmio dell’azotodistribuito di circa 1.737 tonnellate di azoto, pari a circa 27 kg/ha nelle superfici sotto impegno. L’agricolturaintegrata è quella che determina i maggiori benefici sia in termini unitari (28 kg/ha) che assoluti 1396tonnellate.Tab. 6 – Riduzione di Azoto apportato con le azioni agroambient<strong>al</strong>iMisure/azioniRiduzione degli apportiN risparmiatoN unitario rispetto <strong>al</strong> convenzion<strong>al</strong>erisparmiato[kg] % [kg/ha][%]AZIONE 214.a 1.396.363 80,3 28,18 31,74AZIONE 214.b 341.513 19,7 24,62 27,72Tot<strong>al</strong>e Misura 214 1.737.875 100,0 27,16 30,59Nella seguente Tabella 7 sono riportati i risultati delle stime inerenti la riduzione del surplus di azotodeterminate d<strong>al</strong>le azioni agroambient<strong>al</strong>i 214.a, b e c, rispetto <strong>al</strong>l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e.Tab. 7 - Surplus di N delle azioni e dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e.SUPERFICISURPLUSRiduzione del surplus rispetto <strong>al</strong>convenzion<strong>al</strong>eAzioni[ha] kg kg/ha %AZIONE 214.a (agricoltura integrata) 49.553 0 0 39,1 100AZIONE 214.b (agricoltura biologica) 13.873 0 0 39,1 100Tot<strong>al</strong>e Misura 63.426 0 0 39,1 100Convenzion<strong>al</strong>e 613.351 23.979,07 39,1pag. 98


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAD<strong>al</strong>la tabella si ricava che, complessivamente, nella regione <strong>Campania</strong>, con le azioni considerate, il surplus èpari a circa 24 Mg di azoto, il surplus passa dai 39 kg/ha dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e a 0 kg/ha con lemisure, determinando una riduzione di 39 kg/ha, pari <strong>al</strong> 100%, nelle superfici di intervento.Considerando anche le estensioni in ettari delle superfici agricole interessate d<strong>al</strong>le azioni agroambient<strong>al</strong>i, sidetermina una riduzione media a livello region<strong>al</strong>e (“agricoltura attu<strong>al</strong>e”, comprensiva sia delle superficiagroambient<strong>al</strong>i sia le superficie convenzion<strong>al</strong>i) di 3,66 kg/ha, pari <strong>al</strong> 9,3%.Infine, nella seguente Tabella 8, sono in sintesi riportati i v<strong>al</strong>ori complessivi di riduzione per i due Indicatoriconsiderati (apporti e surplus di azoto) nelle superfici di intervento (SOI) e nel territorio region<strong>al</strong>e.Tab. 8 – Riduzione complessiva degli apporti e del surplus di azotoIndicatoriCarico di NAgricolturaconvenzion<strong>al</strong>eAgricoltura Riduzione di N nellaattu<strong>al</strong>eSOIKg/ha %Riduzione di azoto sututto il territorioregion<strong>al</strong>eKg/ha %Obiettivi del PSRRiduzione di surplus di Nsu tutto il territorioregion<strong>al</strong>e[kg/ha] %88,79 85,04 27,16 30,59 3,47 4,22 - -Surplus di N 39,1 35,43 0 100 3,66 9,36 9,7 20Obiettivo specifico: TUTELA DEL TERRITORIO (TUTELA DEL SUOLO DAI FENOMENI DI DEGRADAZIONE)Le azioni agroambient<strong>al</strong>i sono efficaci rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo in oggetto in quanto favoriscono l’introduzione o ilmantenimento di pratiche di gestione del suolo che ostacolano i meccanismi di erosione superfici<strong>al</strong>e efavoriscono il mantenimento/incremento del suo contenuto in sostanza organica stabile.In particolare: l’azione “b” (agricoltura biologica) che prevede avvicendamenti e concimazioni organiche;l’Azione “d”, con l’intervento “pratiche agronomiche conservative” qu<strong>al</strong>i l’inerbimento artifici<strong>al</strong>e delle colturearboree che determina una maggior copertura dei suoli e con l’intervento “sostegno del pascolo estensivo”che vincola l’agricoltore ad avere un carico minimo e massimo zootecnico prevedendo quindi una miglioregestione del pascolo. T<strong>al</strong>i azioni interessano complessivamente <strong>al</strong> 2011 una superficie agricola di circa59.000 ettari pari <strong>al</strong> della tot<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e.Tuttavia, per una migliore v<strong>al</strong>utazione del loro impatto è apparso utile verificare l’effettiva estensione di t<strong>al</strong>esuperficie nelle aree region<strong>al</strong>i a maggior rischio di erosione. Ciò sulla base del principio che anche le azioniche presentano un effetto potenzi<strong>al</strong>e molto <strong>al</strong>to sulla riduzione dell’erosione annullano la loro efficacia seapplicate in pianura o in aree con un basso rischio erosivo. T<strong>al</strong>e elaborazione è stata condotta attraverso ilGIS predisposto d<strong>al</strong> V<strong>al</strong>utatore, ed utilizzando la Carta del Rischio di Erosione (CRE) 18 redatta sulla basedell’equazione Revised Univers<strong>al</strong> Soil Loss Equation (RUSLE).La delimitazione di t<strong>al</strong>i aree è stata possibile grazie <strong>al</strong>l’utilizzo della CRE opportunamente elaborata, perl’attribuzione di una classe di rischio di erosione a livello di foglio di mappa catast<strong>al</strong>e (cfr. RapportoMetodologico). Il risultato di t<strong>al</strong>i elaborazioni ha permesso di suddividere il territorio region<strong>al</strong>i in cinque classidi rischio di erosione (Classe 1 erosione molto bassa da 0 a 2 Mg ha -1 anno -1 ; Classe 2 erosione bassa da 2 a11,2 Mg ha -1 anno -1 ; Classe 3 erosione media da 11,2 a 20 Mg ha -1 anno -1 ; Classe 4 <strong>al</strong>ta da 20 a 50 Mg ha -1anno -1 ; classe 5 erosione molto <strong>al</strong>ta maggiore di 50 Mg ha -1 anno -1 ).Il risultato di t<strong>al</strong>i elaborazioni (Tabella 9 seguente) portano a stimare in circa 20.000 ettari la superficie agroambient<strong>al</strong>e ricadente in territorio classificati a medio, <strong>al</strong>to o molto <strong>al</strong>to rischio di erosione. Si ricava inoltre,come auspicabile, che nelle aree a rischio molto <strong>al</strong>to l’incidenza della SOI sulla SA è maggiore (13%) diquella media region<strong>al</strong>e (7,6%).18 (Mirco Grimm, Robert J.A. Jones, Ezio Rusco and Luca Montanarella (2003). Soil Erosion Risk in It<strong>al</strong>y: a revised USLE approach.European Soil Bureau Research Report No.11, EUR 20677 EN, (2002), 28pp. Office for Offici<strong>al</strong> Publications of the EuropeanCommunities, Luxembourgpag. 99


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATab.9 - Superfici agroambient<strong>al</strong>i (2011) con effetti favorevoli per la difesa del suolo, per Azioni e per areeprioritarie.Aree a rischio di erosione ***Superficie SuperficieTot<strong>al</strong>e SOI/SA214-B 214-C 214-Dterritori<strong>al</strong>e agricola (SA)SOI (%)1) Molto bassa ( < 2 Mg ha -1 a -1 ) 374.785 230.745 3.202 119 13.686 17.007 7,4%2) Bassa ( > 2 e 11,2 e < 20 Mg ha- 1 a- 1 ) 213.879 131.347 1.759 123 5.911 7.793 5,9%4) Alta ( > 20 e < 50Mg ha -1 a -1 ) 202.019 114.648 1.706 89 6.435 8.229 7,2%5) Molto <strong>al</strong>ta ( > 50 Mg ha -1 a -1 ) 68.192 27.009 580 7 2.930 3.518 13,0%<strong>Regione</strong>* 1.302.275 771.947 11.922 560 45.904 58.386 7,6%*La superficie interessata d<strong>al</strong>le aree a rischio d'erosione è inferiore rispetto ai v<strong>al</strong>ori di superficie region<strong>al</strong>i, perché il raster d<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e èderivata la suddivisione per classi non copre le isole minori, le aree costiere ed <strong>al</strong>cune aree interneUn ulteriore approfondimento rispetto <strong>al</strong> contenimento del rischio di erosione determinato d<strong>al</strong>le azioni dellaMisura 214 è stato svolto da gruppo di V<strong>al</strong>utazione. Nel Capitolo 4 e nell’Allegato si riportano il dettagliodell’an<strong>al</strong>isi, di seguito si riportano i princip<strong>al</strong>i risultati.Per tutte le azioni del Misura 214 è stato considerato, oltre agli specifici impegni, l’effetto sull’erosionedeterminato d<strong>al</strong>la condizion<strong>al</strong>ità, essendo questa obbligatoria per le aziende che hanno aderito. Di seguito siriportano gli impegni presi in esame per la v<strong>al</strong>utazione dell’efficacia della Misura <strong>al</strong> contenimento del rischiodi erosione.214.a - Agricoltura integrata. T<strong>al</strong>e azione viene presa in considerazione nell’an<strong>al</strong>isi esclusivamente perl’applicazione degli impegni previsti d<strong>al</strong>le BCAA, non essendoci prescrizioni mirate <strong>al</strong>la riduzione dell’erosioneo comunque non incidendo in <strong>al</strong>cuno dei fattori che compongono la RUSLE.214b - Agricoltura biologica. L’apporto di questa azione è stato v<strong>al</strong>utato in funzione dell’aumento dellasostanza organica nel terreno a seguito dell’utilizzo di concimi organici. Per le superfici a pascolo datol’obbligo <strong>al</strong>la riduzione del carico di anim<strong>al</strong>i ad un massimo di 2 UBA (Reg. CE 1804/99) si è applicato uncoefficiente che tiene conto della maggior copertura del suolo.214c - Mantenimento sostanza organica. Questa azione è fin<strong>al</strong>izzata <strong>al</strong> mantenimento e/o <strong>al</strong>l’incrementodella sostanza organica, esclusivamente nei terreni che ne presentano una scarsa dotazione. Come per laprecedente l’apporto di questa azione rispetto ad un miglioramento del rischio erosivo è stato v<strong>al</strong>utato infunzione dell’aumento della sostanza organica nel terreno a seguito dell’utilizzo di concimi organici.214d.1 - Pratiche agronomiche conservative (inerbimento con lavorazioni minime del terreno). T<strong>al</strong>e azionetrova applicazione esclusiva nelle colture legnose agrarie. Ai fini della v<strong>al</strong>utazione del suo impatto sulcontenimento dell’erosione si è applicato un coefficiente che tiene conto di una maggiore copertura dei suoli.214d.2 - Sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo in aree destinate <strong>al</strong> pascolo. Questa azione incide direttamente sullamaggior copertura dei suoli in conseguenza del minor pascolamento e c<strong>al</strong>pestio degli anim<strong>al</strong>i <strong>al</strong> pascolo esull’incremento della sostanza organica.Nella Tabella seguente si riporta la riduzione del rischio di erosione nelle superfici oggetto di impegno “con”e “senza” l’applicazione delle azioni, la loro efficacia che tiene conto dell’effetto specifico della singola azionee della sua diffusione sull’intero territorio region<strong>al</strong>e agricolo.Complessivamente, le azioni prese in considerazione fanno ridurre il rischio di erosione di circa 600.000Mg/anno, corrispondenti <strong>al</strong> 54% dell’erosione “senza” la presenza della Misura nei quasi 92.000 ettaricoinvolti. I dati dell’erosione specifica, con o senza impegni mostrano v<strong>al</strong>ori di abbattimento dell’erosionemolto elevati per le azioni “c” e “d” 78 e 75% rispettivamente, segue l’agricoltura biologica che determinauna riduzione per ettaro di superficie coinvolta del 53% più contenute appaiono le riduzione dell’agricolturaintegrata 41,8%.Considerando anche la diffusione delle singole azioni si osserva che la “d” è quella che presenta l’efficaciamaggiore pari <strong>al</strong> 40% della riduzione tot<strong>al</strong>e della Misura, segue l’agricoltura integrata il 38%e il biologico il21%, molto bassa l’efficacia dell’azione “c”, dovuta <strong>al</strong>la bassa adesione che ha avuto (530 ettari).pag. 100


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATab.10 – Riduzione del rischio di erosione con e senza l’applicazione della Misura 214Misura/ AzioneArea Erosione con la misura Erosione senza misura Riduzione erosioneEfficaciasulla SOI diMisura(ha) (Mg/anno) Mg/ha anno (Mg/anno) Mg/ha anno (Mg/anno) (%) (%)a b c = b/a d e = d/a f = d-bg =f/d*100Azione 214 a 34.600 318.580 9,21 547.406 15,82 228.826 41,80 38,08Azione 214 b 13.869 111.425 8,03 239.717 17,29 128.292 53,50 21,35Azione 214 c 530 878 1,66 3.995 7,54 3.117 78,00 0,52Azione 214 d 42.881 81.990 1,91 322.640 7,52 240.650 74,59 40,05tot<strong>al</strong>e misura21491.879 512.872 5,58 1.113.758 12,12 600.886 54,00 100,00hNell’ambito della conservazione del suolo dai fenomeni di degrado è stata svolta una specifica an<strong>al</strong>isi per lastima dell’apporto di sostanza organica grazie <strong>al</strong>la Misura 214. Si riporta di seguito una sintesi dei princip<strong>al</strong>irisultati ,si rimanda <strong>al</strong> Capitolo 6 per maggiori approfondimenti.L’an<strong>al</strong>isi è stata svolta considerando le azioni agroambient<strong>al</strong>i 214.a (agricoltura integrata) 214.b (agricolturabiologica) 214.c (conservazione ed incremento della sostanza organica) 214.d1 (inerbimento degli interfilarinelle colture arboree) e 214.d2 (sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo) i cui effetti in relazione <strong>al</strong> tema in oggettosono v<strong>al</strong>utati in termini di incremento di sostanza organica del suolo a seguito degli impegni specifici di ognisingola azione.Si ricorda che le azioni 214.a e 214.b prevedono pratiche agricole a minore impatto ambient<strong>al</strong>e, conconseguente maggiore attenzione <strong>al</strong>la conservazione della fertilità fisica e chimica del suolo e ciò determinaun miglioramento gener<strong>al</strong>e nella gestione della sostanza organica nel terreno.Nelle superfici interessate d<strong>al</strong>l’azione 214.c si rispettano pratiche agricole fin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>l’incremento dellasostanza organica nel terreno, come l’apporto minimo di ammendanti (definiti d<strong>al</strong> D.Lgs. 217/06) lavorazionidel terreno a bassa velocità e meno profonde, l’interramento dei residui coltur<strong>al</strong>i.L’azione 214.d1 prevede l’inerbimento dei filari delle colture arboree, con semina di prati polifiti e lavorazioniminime del terreno, mentre l’azione 214.d2: incentiva la conservazione dei pascoli e la loro gestione di tipoestensivo.L’incremento di SOM che si determina a seguito delle suddette azioni agro-ambient<strong>al</strong>i è stimato confrontandogli apporti nella situazione di loro applicazione con gli apporti nell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e, come illustratonella seguente Tabella.Tab. 11 - SOM nella agricoltura convenzion<strong>al</strong>e e nelle superfici interessate d<strong>al</strong>la azioni agroambient<strong>al</strong>iSuperficie (2011) SOM SOMIncremento di SOM rispetto <strong>al</strong>convenzion<strong>al</strong>e[ha] [kg/anno] [kg/ha/anno] [kg/anno] [kg/ha/anno] [%]Agricoltura convenzion<strong>al</strong>e 600.663 (*) 536.125.335 892 0 0 0214.a / Agricoltura integrata 49.553 56.225.878 1.134 11.997.089 242 27214.b / Agricoltura Biologica 13.873 17.262.589 1.244 4.879.572 352 39214.c / Conservazione edincremento della sostanzaorganica 557 1.567.421 2.812 1.069.926 1920 215214.d1 / BCAA inerbimento elavorazioni minime 507 648.092 1.277 195.248 385 43214.d2 / BCAA sostegno <strong>al</strong>pascolo estensivo 12.178 (**) 13.345.172 1.096 2.475.043 203 23Tot<strong>al</strong>e Misura 214 76.670 89.049.153 1.205,17 20.616.878 269 30(*): Superficie agricola da AGRI-ISTAT 2010, <strong>al</strong> netto delle superfici impegnate <strong>al</strong> 2011 nell’ambito delle azioni 214.a, 214.b, 214.c,214.d1, 214.d2.(**) Per l’azione 214.d2 sono state considerate solo le superfici ricadenti i n pianura e collina.pag. 101


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAGli apporti di SOM nella situazione convenzion<strong>al</strong>e sono dovuti ai residui ipogei e epigei delle colture e <strong>al</strong>lefertilizzazioni organiche. Il primo contributo è stato stimato pari a circa 735 Kg/ha/anno, applicando deicoefficienti coltur<strong>al</strong>i derivanti d<strong>al</strong>la letteratura (Bartolini R., Il ciclo della fertilità, Edagricole, 1986) <strong>al</strong>lesuperfici interessante d<strong>al</strong>le colture stesse, <strong>al</strong> netto delle superfici interessate d<strong>al</strong>le azioni agroambient<strong>al</strong>i.La SOM derivante dagli apporti delle concimazioni organiche è stata stimata considerando la quantità mediadi azoto di origine anim<strong>al</strong>e c<strong>al</strong>colata per l’anno 2010, pari a 360.426 q/anno, che, distribuita sulla SAUregion<strong>al</strong>e, determina un carico unitario di N di origine organico pari a 53,2 kg/ha. Ipotizzando che il tipo direfluo zootecnico utilizzato d<strong>al</strong>le aziende sia per il 75% liquame (C/N=12 e coefficiente isoumico K 1 19 = 0,05)ed il restante 25% letame (C/N=25 e K 1 =0,3) si ottengono un C/N medio di 15,2 ed un K 1 medio di 0,112.Ciò determina una SOM derivante d<strong>al</strong>le fertilizzazioni organiche dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e pari a 157,39kg/ha/anno. Pertanto, sommando a t<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>ore il precedente relativo agli apporti dei residui (735 Kg) siottiene un v<strong>al</strong>ore tot<strong>al</strong>e di SOM apportata nell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e pari a 892 Kg/ha/anno.Nella stessa tabella 11 sono riportati i v<strong>al</strong>ori di SOM apportata grazie <strong>al</strong>le azioni agroambient<strong>al</strong>i, v<strong>al</strong>ori stimatitenendo conto degli specifici impegni e dell’ordinamento coltur<strong>al</strong>e presente nelle superfici agricoleinteressate (per approfondimenti vedere Allegato 2).I dati evidenziano il ruolo centr<strong>al</strong>e svolto d<strong>al</strong>l’agricoltura, anche di tipo convenzion<strong>al</strong>e, nell’apportaresostanza organica <strong>al</strong> terreno, grazie soprattutto <strong>al</strong>la componente zootecnica. T<strong>al</strong>e ruolo viene accentuatoattraverso gli impegni agroambient<strong>al</strong>i. Come è possibile osservare, l’azione 214.c determina un incremento diSOM pari ad oltre 1900 kg/ha (+215%), seguono la 214.d1-BCAA-inerbimento e lavorazioni minime, con unincremento di oltre 385 kg/ha (43%), l’agricoltura integrata con un incremento del 27% e l’azione 214.d2con un incremento di oltre 200 kg/ha (23%).D<strong>al</strong>le an<strong>al</strong>isi di dettaglio illustrate in nel Capitolo 4 e nell’Allegato si ricava che pur avendo le concimazioniorganiche un ruolo significativo sull’arricchimento di SOM <strong>al</strong> terreno, la differenza importante fra azioni delPSR e sistemi agricoli convenzion<strong>al</strong>i è incentrata soprattutto sulle tipologie di colture, con i relativi residui e letecniche coltur<strong>al</strong>i che li generano.I dati riportati nella seguente Tabella 12 consentono una v<strong>al</strong>utazione complessiva degli impatti delle azioniagroambient<strong>al</strong>i a livello region<strong>al</strong>e, attraverso il confronto tra gli apporti aggiuntivi tot<strong>al</strong>i di SOM da essedeterminate con quelli stimati sia per l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e sia per l’agricoltura “attu<strong>al</strong>e” della regione,intendendo con t<strong>al</strong>e termine l’insieme della agricoltura convenzion<strong>al</strong>e e di quella agro ambient<strong>al</strong>e.Tab.12 Apporti di SOM dovuti <strong>al</strong>le azioni, <strong>al</strong>l’agricoltura attu<strong>al</strong>e e a quella convenzion<strong>al</strong>e.AZIONISUPERFICI[Ha]SOM[kg/anno]SOM[kg/ha]214.a – 214.b – 214.c – 214.d1 – 214.d2 76.670 89.049.1531.205(media ponderata)35,02AGRICOLTURA ATTUALE (*) 677.333 625.174.488 923 3,4AGRICOLTURA CONVENZIONALE (**) 600.663 536.125.335 892 -(*) Fonte AGRIISTAT (**) Fonte AGRIISTAT-AZIONI CONSIDERATEIncremento SOMrispetto <strong>al</strong>convenzion<strong>al</strong>e [%]Questi risultati mostrano l’importanza delle misure nell’incremento della SOM che sebbene non rilevante intermini percentu<strong>al</strong>i sull’intero territorio region<strong>al</strong>e (pari ad un incremento del 3,41 % con l’agricoltura attu<strong>al</strong>evs agricoltura convenzion<strong>al</strong>e, mostra notevoli potenzi<strong>al</strong>ità (il 35,02% di incremento per le SOI,).Gli effetti positivi sul piano dell’impatto ambient<strong>al</strong>e legato <strong>al</strong>l’incremento di SOM delle azioni sono:a) Ottimizzazione del ciclo dei nutrienti, che risultano più disponibili per le piante e, quindi, hanno menoprobabilità di lisciviazione nei corpi idrici.b) Minore propensione <strong>al</strong> deflusso superfici<strong>al</strong>e delle acque di pioggia e, quindi, minore rischio erosivo peril suolo.19 Il v<strong>al</strong>ore della resa in humus, viene quantificato da un coefficiente, detto coefficiente isoumico, (K1), e viene applicato <strong>al</strong>la sostanzasecca (s.s.) contenuta nella sostanza organica di partenza .pag. 102


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAc) Riduzione dei volumi di piena e dei tempi di corrivazione delle acque di ruscellamento, con ricadutepositive in termini di difesa d<strong>al</strong> dissesto idrogeologico e d<strong>al</strong>le inondazioni.d) Maggiore fertilità del suolo, che quindi richiederà una minore quantità di fertilizzanti di sintesi, che,favorendo lo sviluppo di microorganismi che sottraggono carbonio <strong>al</strong> suolo, riducono progressivamentela fertilità e liberano carbonio in atmosfera.e) Sequestro di notevoli quantità di CO 2 nel sistema suolo.Questi aspetti sono tutti fra loro integrati e t<strong>al</strong>e interrelazione non solo è intraspecifica, ma, come si osservad<strong>al</strong>l’elenco degli impatti positivi, coinvolge le <strong>al</strong>tre componenti ambient<strong>al</strong>i: la qu<strong>al</strong>ità delle acque, la difesa delsuolo ed il sequestro di biossido di carbonio che <strong>al</strong>trimenti finirebbe in atmosfera come gas clima-<strong>al</strong>terante.L’integrazione e le sinergie positive sono più importanti dei singoli risultati, perché, ad esempio, l’incrementodi SOM non ha un ruolo diretto elevato in termini quantitativi sulla riduzione dell’erosione del suolo (<strong>al</strong>menorispetto <strong>al</strong> fattore di copertura), ma la sua importanza è comunque rilevante grazie <strong>al</strong>l’attivazione deinumerosi meccanismi di feedback positivi.Questi effetti positivi in termini di apporti devono ovviamente essere interpretati anche <strong>al</strong>la luce dei fenomeniche <strong>al</strong>l’opposto determinano una perdita di sostanza organica del suolo, soprattutto quando coltivato inregime convenzion<strong>al</strong>e e connesso <strong>al</strong>le lavorazioni o <strong>al</strong>lo stesso uso dei nutrienti di sintesi, il qu<strong>al</strong>e favoriscelo sviluppo dei microorganismi sottrattori del carbonio del suolo, a scapito di quelli che lo fissano.Si conferma la necessità della massima integrazione possibile fra sistemi zootecnici e agricoli, a maggiorragione se si considera che i reflui zootecnici, slegati d<strong>al</strong> territorio coltivato, costituiscono un fattore di rischioper la qu<strong>al</strong>ità delle acque. È quindi necessaria una politica non solo agricola, ma anche territori<strong>al</strong>e eambient<strong>al</strong>e, per raggiungere il giusto incontro fra “domanda” e “offerta” di sostanza organica.Nell’ambito delle specifiche politiche agroambient<strong>al</strong>i, occorre rafforzare le pratiche coltur<strong>al</strong>i ottim<strong>al</strong>i fin<strong>al</strong>izzate<strong>al</strong>l’incremento della SOM del suolo, che, per le citate sinergie, comportano contemporanei vantaggisignificativi per la qu<strong>al</strong>ità delle acque e la difesa del suolo. Le strategie devono essere fortemente integrate,prevedendo:- l’Incentivo della fertilizzazione organica, a scapito di quella chimica.- Riduzione/azzeramento di tutti i biocidi.- Incentivo delle lavorazioni ottim<strong>al</strong>i: evitare la distruzione della struttura del suolo; effettuare arature incorrispondenza del giusto tasso di umidità del terreno, <strong>al</strong>la giusta velocità, con il minimo disturbosuperfici<strong>al</strong>e e, contemporaneamente, aerando il terreno <strong>al</strong>la maggiore profondità possibile.- Controllo delle erbe infestanti senza danneggiare il suolo, considerando anche il fatto che la gestione diqueste piante può essere preferibile <strong>al</strong>la semplice distruzione, in termini di incremento della fertilità e dicarbon sink.- Sviluppo di colture di copertura, evitando il più possibile i suoli nudi.Obiettivo specifico: RIDUZIONE DEI GAS AD EFFETTO SERRAIl contributo della Misura 214 <strong>al</strong>l’attenuazione (mitigazione) dei cambiamenti climatici – tenendo conto dellatipologia di impegni in essa previsti - può essere v<strong>al</strong>utato in termini di:- riduzione dell’emissione di gas ad effetto serra, in particolare di protossido di azoto, in conseguenza dellariduzione delle concimazioni azotate;- sequestro del carbonio organico nel terreno e nella biomassa legnosa (“carbon sink”) in conseguenzadelle azioni agroambient<strong>al</strong>i volte <strong>al</strong> mantenimento o incremento nel suo contenuto di sostanza organicastabile e <strong>al</strong> mantenimento formazioni arboree/arbustive.Si evidenza la connessione tra t<strong>al</strong>i effetti e quelli precedentemente esaminati in relazione agli <strong>al</strong>tri obiettivispecifici dell’Asse inerenti, rispettivamente, <strong>al</strong>la tutela della qu<strong>al</strong>ità dell’acqua (a seguito della riduzione difertilizzanti azotati) e <strong>al</strong>la tutela del suolo (a seguito del mantenimento ed incremento di sostanza organica).pag. 103


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALe Azioni agroambient<strong>al</strong>i che contribuisco <strong>al</strong>l’obiettivo in oggetto risultano quindi sostanzi<strong>al</strong>mente le stesse ein particolare quelle riportate nella seguente Tabella 13.Tab.13– Matrice tra azioni ed effetti favorevoli <strong>al</strong>la mitigazione dei cambiamenti climaticiRiduzione/eliminazionedelle emissioni di GHG Conservazione/aumentoTot<strong>al</strong>e riduzioniAzioni(protossido di azoto) da dello stoccaggio didi GHGfertilizzanti di sintesi carbonio nel suolochimicaContributo delleazioniCO 2eq Mg anno -1 %214.a / Agricoltura integrata 2.430 25.514 27.944 59,6214.b / Agricoltura Biologica 594 10.377 10.971 23,4214.c / Conservazione ed incremento dellasostanza organica-2.275 2.275 4,9214.d1 / BCAA inerbimento e lavorazioniminime 415 415 0,9214.d2 / BCAA sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo 5.264 5.264 11,2Tot<strong>al</strong>e Misura 214 3.024 43.845 46.869 100,0Un primo criterio di v<strong>al</strong>utazione si basa sulla determinazione delle superfici agricole nelle qu<strong>al</strong>i si sonoverificati i suddetti effetti, cioè interessati d<strong>al</strong>le suddette Azioni Il v<strong>al</strong>ore conseguito <strong>al</strong> dicembre 2011 ècomplessivamente di circa 56.600 ettari (Indicatore comune di Risultato n.6.d). Nel capitolo 6 del Rapportodi v<strong>al</strong>utazione e nei relativi <strong>al</strong>legati sono stimati gli <strong>al</strong>tri Indicatori associati agli impatti in oggetto, inerenti<strong>al</strong>la diminuzione dell’emissione di protossido di azoto (N2O) dai suoli agricoli qu<strong>al</strong>e effetto e l’incremento omantenimento del “carbon sink” nei terreni a seguito degli impegni agroambient<strong>al</strong>i delle suddette Azioni.Nel capitolo 4 del Rapporto di v<strong>al</strong>utazione e nei relativi <strong>al</strong>legati sono stimati gli <strong>al</strong>tri Indicatori associati agliimpatti in oggetto, inerenti <strong>al</strong>la diminuzione dell’emissione di protossido di azoto (N 2 O) dai suoli agricoliqu<strong>al</strong>e effetto sulla qu<strong>al</strong>ità delle acque (riduzione dei carichi di azoto) e l’incremento o mantenimento del“carbon sink” nei terreni e nelle biomasse a seguito degli impegni agroambient<strong>al</strong>i delle suddette azioni .Complessivamente la Misura riduce le emissione di CO 2eq di oltre 46.000 Mg anno -1 , il contributo maggiorederiva dai sink dei suoli grazie <strong>al</strong>l’incremento del contenuto di sostanza organica, segue la riduzione diemissione del protossido di azoto grazie <strong>al</strong>la riduzione delle fertilizzazioni miner<strong>al</strong>i. Leggendo il dato rispetto<strong>al</strong> contributo di ciascuna azione si osserva che la “a”, agricoltura integrata , contribuisce con il 59% seguitad<strong>al</strong>l’agricoltura biologica con il 23% e d<strong>al</strong> sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo con circa l’11%..Misura 215. Miglioramento del benessere anim<strong>al</strong>e1. La logica di interventoNell’ambito della politica di sviluppo rur<strong>al</strong>e, la Misura 215 ha l’obiettivo specifico di incentivare l’adozione disistemi di <strong>al</strong>levamento che permettano di migliorare il benessere degli anim<strong>al</strong>i rispetto agli standard previstid<strong>al</strong> regime di Condizion<strong>al</strong>ità (Reg. CE n. 73/2009), comprendenti l’applicazione della normativa comunitariadi riferimento, rappresentata princip<strong>al</strong>mente d<strong>al</strong>le Direttive 91/629/CEE (vitelli) e 91/630/CEE (suini) e d<strong>al</strong>laDirettiva 98/58/CE, a carattere orizzont<strong>al</strong>e.Gli obiettivi specifici dell'Asse 2 ai qu<strong>al</strong>i la Misura 215 potenzi<strong>al</strong>mente partecipa sono, come indicato nel PSR,i seguenti:- la conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro-forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>istico;- la tutela del territorio;- la tutela qu<strong>al</strong>itativa e quantitativa delle risorse idriche superfici<strong>al</strong>i e profonde.pag. 104


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAVa tuttavia rilevato il non diretto legame di "caus<strong>al</strong>ità" esistente tra la specifica fin<strong>al</strong>ità della Misura e t<strong>al</strong>iobiettivi specifici di Asse, di natura ambient<strong>al</strong>e. T<strong>al</strong>e legame è individuabile soprattutto nella potenzi<strong>al</strong>ecorrelazione esistente tra l’introduzione o il mantenimento di pratiche e mod<strong>al</strong>ità di gestione favorevoli <strong>al</strong>benessere degli anim<strong>al</strong>i <strong>al</strong>levati e l’aumento (o il mantenimento) di sistemi di <strong>al</strong>levamento a carattereestensivo, più sostenibili in termini ambient<strong>al</strong>i. La Misura contribuisce <strong>al</strong>tresì <strong>al</strong>la fin<strong>al</strong>ità gener<strong>al</strong>e di favorireuna maggiore accettabilità soci<strong>al</strong>e dell´agricoltura, corrispondendo <strong>al</strong>le esigenze etiche, s<strong>al</strong>utistiche edambient<strong>al</strong>i della collettività.Attraverso la Misura 215 si attiva un sostegno (in Euro/UBA/anno) volto a compensare i maggiori onerieconomici (aumento dei costi di gestione e/o riduzioni delle rese) derivanti d<strong>al</strong>l’assunzione di impegni per idiversi tipi di <strong>al</strong>levamento, che vanno oltre il livello minimo stabilito d<strong>al</strong>la vigente legislazione nazion<strong>al</strong>e ecomunitaria e/o oltre le ordinarie pratiche zootecniche adottate a livello region<strong>al</strong>e. Tra le condizioni minimeper l’accesso ai benefici vi è una consistenza di <strong>al</strong>meno 10 UBA, l’impegno a proseguire l’attività per <strong>al</strong>menocinque anni, il rispetto della condizion<strong>al</strong>ità e degli ulteriori requisiti minimi aggiuntivi.La Misura si applica su tutto il territorio region<strong>al</strong>e e si articola in tre Azioni, differenziate in funzione del tipodi impegno e delle specie anim<strong>al</strong>i interessate, come riassunto nella seguente Tabella 1.Tab. 1 - Schema riepilogativo delle azioni della Misura 215AZIONI SUBAZIONI INTERVENTI01 - LINEA VACCA-VITELLOI - ALLEVAMENTI DA CARNE - BOVINI02 - BABY-BEEF03 - VITELLONE TARDIVOII - ALLEVAMENTI DA CARNE - BUFALINI01 - BABY-BEEFIII – ALLEVAMENTI DA LATTE - BOVINI01 - STABULAZIONE LIBERAIV - ALLEVAMENTI DA LATTE - BUFALINI01 - STABULAZIONE LIBERA01 - A CICLO APERTO DA RIPRODUZIONEV - ALLEVAMENTI DI SUINI02 - A CICLO APERTO DA INGRASSO03 - A CICLO CHIUSO215-A - AUMENTO DEGLI SPAZIDISPONIBILI215-B - PROLUNGAMENTO DELPERIODO DI ALLATTAMENTONATURALE DOPO LA FASECOLOSTRALE NEGLI ALLEVAMENTIBUFALINI215-C - MIGLIORAMENTO DELLECONDIZIONI DI ALLEVAMENTODELLE SPECIE BOVINE E BUFALINEPER CONTENERE LA DIFFUSIONEDI PATOLOGIEVI - ALLEVAMENTI INTENSIVI DI GALLINEOVAIOLEVII - ALLEVAMENTI DI POLLI DA CARNEI - ALLEVAMENTI BUFALINI DA LATTEI - ALLEVAMENTI DA CARNE - BOVINIII - ALLEVAMENTI DA CARNE - BUFALINIIII – ALLEVAMENTI DA LATTE - BOVINIIV - ALLEVAMENTI DA LATTE - BUFALINI01 - ALLEVAMENTI DI CUI ALL'ART. 3,COMMA 1, LETT. B) DEL D.LGS. N.267/2003 E S.M.I.02 - ALLEVAMENTI DI CUI ALL'ART. 3,COMMA 1, LETT. A) DEL D.LGS. N.267/2003 E S.M.I03 - GALLINE OVAIOLE ALLEVATE ATERRA01 - A TERRAI - STABULAZIONE LIBERA01 - LINEA VACCA-VITELLO02 - BABY-BEEF03 - VITELLONE TARDIVO01 - BABY-BEEF01 - STABULAZIONE LIBERA01 - STABULAZIONE LIBERA2. Scenario di riferimento region<strong>al</strong>eAllevamento BovinoIn <strong>Campania</strong>, sulla base dell’Anagrafe zootecnica nazion<strong>al</strong>e, la consistenza del patrimonio zootecnico bovino<strong>al</strong> 31 gennaio <strong>2012</strong> si stima pari a 183.220 capi distribuiti in 11.545 <strong>al</strong>levamenti (Tabella 2). La provincia diS<strong>al</strong>erno risulta la prima sia per numero di capi (56.886) sia per <strong>al</strong>levamenti attivi (3.872 aziende); laprovincia di Benevento si colloca <strong>al</strong> secondo posto con 46.193 capi <strong>al</strong>levati distribuiti in 2.705 <strong>al</strong>levamenti,seguono la provincia di Caserta con 42.684 capi e 1.818 aziende, la provincia di Avellino con 29.502 capi<strong>al</strong>levati in 1879 aziende ed infine la provincia di Napoli con 7.955 capi <strong>al</strong>levati in 1.271 aziende.pag. 105


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAL'Allevamento speci<strong>al</strong>izzato di bovini da carne rappresenta un indirizzo produttivo relativamente importantenelle aree più margin<strong>al</strong>i della regione e in particolare nella provincia di Benevento, dove è <strong>al</strong>levata la quotaprincip<strong>al</strong>e dei capi, princip<strong>al</strong>mente di razza Marchigiana (a marchio IGP). Seguono nell’ordine le province diCaserta con 2.976 capi, Avellino con 1.423, S<strong>al</strong>erno con 172 e Napoli con 78 capi.Allevamento Buf<strong>al</strong>inoLa popolazione buf<strong>al</strong>ina (274.440 capi nella regione nel <strong>2012</strong>) presenta una distribuzione geograficanotevolmente diversa a quella dei bovini, concentrandosi nelle province di Caserta con 180.414 capi e 969aziende interessate e nella provincia di S<strong>al</strong>erno con 88.244 e 499 aziende. Con numeri decisamente inferiori,seguono le provincie di Napoli con 21 aziende e 3.575 capi <strong>al</strong>levati, Benevento con 18 aziende e 1.657 capied infine Avellino con 10 aziende e 550 capi (Tabella 2).Tab. 2 - Consistenza del patrimonio zootecnico (bovino, buf<strong>al</strong>ino, suinicolo e avicolo) per provincia.Indicatori <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> Avellino Benevento Caserta Napoli S<strong>al</strong>ernoNumero capi bovini 183.220 29.502 46.193 42.684 7.955 56.886Numero <strong>al</strong>levamenti bovini 11.545 1.879 2.705 1.818 1.271 3.872Numero capi bovini da carne 16.116 1.423 11.467 2.976 78 172Numero capi buf<strong>al</strong>ini 274.440 550 1.657 180.414 3.575 88.244Numero <strong>al</strong>levamenti buf<strong>al</strong>ini 1.517 10 18 969 21 499Numero capi suini 85.772 5.882 35.920 3.062 10.893 30.015Numero <strong>al</strong>levamenti di suini 21.212 4.379 4.611 904 4.196 7.131Numero <strong>al</strong>levamenti avicoli 135 16 33 17 30 39Fonte: Banca Dati Nazion<strong>al</strong>e dell’Anagrafe Zootecnica (BDN) <strong>al</strong> 31 gennaio <strong>2012</strong>3. L’efficacia della misura rispetto agli obiettivi operativiLo stato di attuazione della Misura a seguito dei tre Bandi emanati (2008, 2009 e 2010) mostra un parzi<strong>al</strong>eraggiungimento degli obiettivi operativi. Le aziende beneficiarie sono 467, a fronte delle 3.500 previstementre le UBA sotto impegno raggiungono le 94.860, v<strong>al</strong>ore circa doppio delle 41.500 UBA inizi<strong>al</strong>menteprogrammate. Ciò corrisponde ad una dimensione media delle aziende beneficiarie (circa 203 UBA) superiorea quanto previsto in fase di programmazione (circa 12 UBA). Fino <strong>al</strong>l’annu<strong>al</strong>ità 2010 le risorse finanziarieprogrammate per la Misura hanno permesso il finanziamento di tutte le domande ammissibili, nonverificandosi quindi la necessità di applicare i criteri di selezione previsti dai Bandi. Negli anni successivi lamancata disponibilità dei fondi, non ha consentito l’adesione di nuove aziende <strong>al</strong>la Misura.Le elaborazioni proposte nelle successive Tabelle 3 e 4, forniscono indicazioni sulle Azioni verso le qu<strong>al</strong>ipreferenzi<strong>al</strong>mente si è orientata la domanda di sostegno dei beneficiari e la loro distribuzione per indirizzoproduttivo.In relazione <strong>al</strong> numero di domande, le Azioni che hanno avuto una maggiore partecipazione sono state la “C”(miglioramento delle condizioni di <strong>al</strong>levamento delle specie bovine e buf<strong>al</strong>ine per contenere la diffusione dipatologie) con 199 domande e la combinazione delle azioni “B (prolungamento del periodo di <strong>al</strong>lattamentonatur<strong>al</strong>e dopo la fase colostr<strong>al</strong>e nei buf<strong>al</strong>ini) e C” con 191 domande. L’azione “A” (aumento degli spazidisponibili) la cui adesione era aperta a tutte le specie anim<strong>al</strong>i previste d<strong>al</strong> bando, ha avuto una scarsaadesione, sia singolarmente (26 domande) sia in combinazione con l’azione “C” (35 domande).La scarsa adesione <strong>al</strong>l’azione “A” può essere spiegata con la maggiore onerosità degli impegni rispetto <strong>al</strong>le<strong>al</strong>tre due Azioni: presuppone la presenza in azienda di superfici per l’ampliamento degli spazi per l’anim<strong>al</strong>eoltre che la re<strong>al</strong>izzazione di investimenti. Inoltre è indirizzata esclusivamente agli <strong>al</strong>levamenti a stabulazionelibera.pag. 106


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATab. 3 - Riepilogo del numero di domande di adesione <strong>al</strong>la Misura per tipologia di AzioneAZIONI e loro combinazioniNUMERO DOMANDEA 26B 10C 199A+B 0A+C 35B+C 191A+B+C 6TOTALE 467Fonte: elaborazioni dati estratti d<strong>al</strong> Sistema Informativo Agricolo Nazion<strong>al</strong>e (SIAN) a febbraio <strong>2012</strong>D<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi della tipologia di <strong>al</strong>levamento (Tabella 4) si evidenzia il modesto numero di aziende aderenti concon <strong>al</strong>levamenti suinicoli e avicoli, rappresentando complessivamente circa l’1,3% delle aziende tot<strong>al</strong>i; t<strong>al</strong>erisultato viene in parte motivato d<strong>al</strong>l’accesso <strong>al</strong>la Misura di questi <strong>al</strong>levamenti soltanto tramite l’azione “A”.Tab. 4 - Numero aziende e UBA inerenti la Misura 215 per indirizzo produttivo e tipologia di AzioneIndirizzo produttivo Azioni N. aziende UBAA 22 1.083Bovini da CARNEC 94 1.640A+C 8 349Bovini da LATTEBuf<strong>al</strong>ini da CARNEA 2 140C 187 16.614A+C 19 1.814A 1 346C 3 90A 4 64B 24 4.963C 62 21.794Buf<strong>al</strong>ini da LATTEA+C 3 522A+B 1 361B+C 178 41.809A+B+C 4 602Suini A 5 2.626Polli da CARNE A 1 240Fonte: elaborazioni dei dati estratti d<strong>al</strong> SIAN a febbraio <strong>2012</strong>Prendendo in considerazione gli <strong>al</strong>levamenti bovini e buf<strong>al</strong>ini - verso i qu<strong>al</strong>i si è diretta la maggioranza delledomande - d<strong>al</strong>la seguente Tabella 5 si evidenzia come le aziende finanziate nel periodo, corrispondonorispettivamente <strong>al</strong> 2,9% e 18,3% delle aziende potenzi<strong>al</strong>mente finanziabili a livello region<strong>al</strong>e. T<strong>al</strong>i quoteconfermano il successo della Misura per i buf<strong>al</strong>ini (rispetto ai bovini), soprattutto nelle province di Benevento(circa 106%) e Avellino (50%). Gli <strong>al</strong>levamenti bovini hanno avuto un’incidenza maggiore ad Avellino (circa10%) mentre risulta nulla nella provincia di Napoli.pag. 107


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATab. 5 - Allevamenti bovini e buf<strong>al</strong>ini (da latte e da carne) beneficiari (<strong>al</strong> 2011) e tot<strong>al</strong>i region<strong>al</strong>i e relativoindice di adesione, per provincia.Allevamenti BOVINIAVELLINO BENEVENTO CASERTA NAPOLI SALERNO <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>BDN -gennaio <strong>2012</strong> 1.879 2.705 1.818 1.271 3.872 11.545Beneficiari Misura 215 185 19 42 - 86 332Indice di adesione 9,8% 0,7% 2,3% - 2,2% 2,9%Allevamenti BUFALINIBDN -gennaio <strong>2012</strong> 10 18 969 21 499 1.517Beneficiari Misura 215 5 19 196 2 55 277Indice di adesione 50,0% 105,6% 20,2% 9,5% 11,0% 18,3%Fonti: elaborazioni dati estratti d<strong>al</strong> SIAN (2011) e Banca Dati Nazion<strong>al</strong>e dell’Anagrafe Zootecnica (BDN)Le princip<strong>al</strong>i problematiche affrontate nel primo periodo di attuazione - riguardanti l’inizi<strong>al</strong>e scarsaconoscenza da parte dei potenzi<strong>al</strong>i beneficiari delle opportunità offerte d<strong>al</strong>la Misura 215, per la prima voltaprogrammata nei PSR e la complessa procedura di liquidazione dei premi (commisurati non <strong>al</strong>la superficiebensì ai capi di bestiame e <strong>al</strong>la partecipazione per gli stessi capi a più Azioni della Misura) - sono state inparte superate con iniziative di informazione e divulgazione e attraverso la semplificazione delle procedure.Foc<strong>al</strong>izzando l’an<strong>al</strong>isi sul successo della Misura tra le aziende zootecniche presenti sul territorio region<strong>al</strong>e, sievidenzia come questo abbia interessato soprattutto gli <strong>al</strong>levamenti di dimensione maggiore e tra questi leaziende buf<strong>al</strong>ine da latte, favorite anche d<strong>al</strong>la possibilità di accesso a tutte le tipologie di intervento dellaMisura.3. La v<strong>al</strong>utazione della Misura da parte di “testimoni privilegiati”Nell’ambito della V<strong>al</strong>utazione in itinere, in accordo e con la collaborazione delle strutture della <strong>Regione</strong> sonostati re<strong>al</strong>izzati, in una stessa giornata, due momenti di confronto tra “esperti“ o “testimoni privilegiati”chiamati ad esporre il proprio punto di vista sul grado di partecipazione degli <strong>al</strong>levatori <strong>al</strong>la Misura, sui fattoriche possono averlo condizionato, sull’efficacia degli impegni assunti, su eventu<strong>al</strong>i proposte di miglioramentodella misura.Gli incontri si sono svolti presso gli Uffici della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, assessorato Agricoltura, Centro Direzion<strong>al</strong>edi Napoli in data 5 Luglio <strong>2012</strong> e sono stati gestito d<strong>al</strong> V<strong>al</strong>utatore con la mod<strong>al</strong>ità del “focus group”. Al primoincontro (mattina) hanno partecipato tecnici/funzionari dei cinque STAPA, il Responsabile di Misura e ilResponsabile di Asse 2. Al secondo incontro (pomeriggio) hanno partecipato esperti sul tema del benessereanim<strong>al</strong>e, indicati d<strong>al</strong>le quattro Organizzazioni agricole, nonché liberi professionisti agronomi-zootecnici,<strong>al</strong>levatori beneficiari, un ricercatore/accademico.Ai partecipanti è stato chiesto di esprimere il proprio punto di vista su <strong>al</strong>cuni temi di interesse comune a lorosottoposti d<strong>al</strong> Moderatore. I princip<strong>al</strong>i elementi emersi nei due incontri sono di seguito sintetizzati.1. Il grado di partecipazione degli <strong>al</strong>levatori, in base ad una lettura collettiva dei dati relativi <strong>al</strong> numero didomande ammesse e <strong>al</strong>la loro distribuzione per specie <strong>al</strong>levata, azioni e provincie. Gli elementi di naturaprogrammatica, tecnica, organizzativa, procedur<strong>al</strong>e, che possono aver favorito/sfavorito l’adesione <strong>al</strong>laMisura.Il confronto su questo tema tra gli esperti è stato preceduto da una presentazione, da parte del gruppo diV<strong>al</strong>utazione, dei dati relativi ai livelli di partecipazione <strong>al</strong>la Misura per Azione, per Provincia e specie <strong>al</strong>levataprecedentemente illustrati:- la maggiore adesione degli <strong>al</strong>levamenti buf<strong>al</strong>ini da latte, seguiti dai bovini da latte e in minor misura daibovini da carne, a differenza delle <strong>al</strong>tre tipologie di <strong>al</strong>levamento (buf<strong>al</strong>ini da carne, suini e avicoli) dove lapartecipazione è risultata estremamente bassa;- la prev<strong>al</strong>ente adesione <strong>al</strong>l’azione C a fronte di una scarsa partecipazione <strong>al</strong>l’azione A;- l’eterogenea distribuzione dei beneficiari a livello provinci<strong>al</strong>e.pag. 108


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa differenziazione nei livelli di adesione <strong>al</strong>la Misura per indirizzo produttivo è stata attribuita, dagli esperti,<strong>al</strong>l’impostazione della Misura stessa: i buf<strong>al</strong>ini da latte possono, infatti, aderire a tutte le azioni, i bovinisoltanto <strong>al</strong>le azioni A e C, i suini e gli avicoli solo <strong>al</strong>l’azione A. Un secondo fattore che si ritiene abbia favoritogli <strong>al</strong>levamenti buf<strong>al</strong>ini rispetto <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre tipologie di anim<strong>al</strong>i è stato l’ammontare del premio più elevato equindi più incentivante.La distribuzione provinci<strong>al</strong>e delle adesioni <strong>al</strong>la Misura in base <strong>al</strong>la tipologia di <strong>al</strong>levamento ha, secondo iesperti, rispecchiato le diverse vocazioni territori<strong>al</strong>i della regione. La maggiore o minore adesione deipotenzi<strong>al</strong>i beneficiari nelle diverse province è stata <strong>al</strong>tresì influenzata d<strong>al</strong>l’azione di orientamento dei tecnicidelle Associazioni presenti sul territorio e dei liberi professionisti. Questi infatti hanno avuto un ruolo centr<strong>al</strong>enel veicolare le aziende verso la conoscenza e l’adesione <strong>al</strong>la Misura 215, la qu<strong>al</strong>e ha rappresentato unanovità per il PSR campano, soprattutto nei primi 2 anni di attivazione (2008-2009); il livello di partecipazioneè infatti aumentato nel tempo fino a raggiungere il suo massimo con l’ultimo bando per nuovi impegniemanato nel 2010. La divulgazione e l’attuazione della Misura è stata maggiore in zone dove i tecniciavevano un buon <strong>rapporto</strong> con il territorio, viceversa nelle <strong>al</strong>tre zone la Misura è stata sottov<strong>al</strong>utatar<strong>al</strong>lentando e scoraggiando di fatto la partecipazione <strong>al</strong>la Misura.Un <strong>al</strong>tro elemento che ha influito sulla scarsa partecipazione in <strong>al</strong>cune province è stata la prev<strong>al</strong>entepresenza di piccoli <strong>al</strong>levatori per i qu<strong>al</strong>i l'adesione <strong>al</strong>la Misura avrebbero comportato, spesso per la primavolta, il rispetto di obblighi amministrativi (es.l’iscrizione <strong>al</strong>la Camera di Commercio) e del regime dicondizion<strong>al</strong>ità per 5 anni (con i conseguenti controlli).Tra le diverse azioni, la C è stata in assoluto la più attivata soprattutto nelle medie e grandi aziende cheerano già consapevoli del piano di profilassi volontaria a cui potevano aderire senza variazioni struttur<strong>al</strong>i ospese aggiuntive, adeguando e perfezionando agevolmente <strong>al</strong>cuni aspetti procedur<strong>al</strong>i rispetto <strong>al</strong> livellominimo stabilito d<strong>al</strong>la vigente legislazione nazion<strong>al</strong>e.L’azione B (prolungamento del periodo di <strong>al</strong>lattamento natur<strong>al</strong>e negli <strong>al</strong>levamenti buf<strong>al</strong>ini) dopo un’inizi<strong>al</strong>e“studio” da parte degli <strong>al</strong>levatori circa gli impegni legati <strong>al</strong>la sua attivazione, ha avuto un notevole successo,dovuto soprattutto <strong>al</strong>la facilità procedur<strong>al</strong>e di adempimento degli obblighi, percepiti come nonparticolarmente onerosi d<strong>al</strong> punto di vista dei costi aggiuntivi.Tra le cause specifiche della scarsa partecipazione <strong>al</strong>l’Azione A sono segn<strong>al</strong>ate le difficoltà di poter rispettaregli impegni relativi <strong>al</strong>l’aumento degli spazi,i cui costi (di investimento) non sono stati spesso giudicatiadeguati <strong>al</strong> premio. Nel caso dei grandi <strong>al</strong>levamenti intensivi la conversione ad <strong>al</strong>levamento di tipo estensivopuò determinare inoltre dei problemi di natura ambient<strong>al</strong>e circa l’impatto sul territorio, oltre a difficoltàlegate <strong>al</strong> superamento dei vincoli urbanistici. Per gli <strong>al</strong>levatori il problema maggiore è stato il v<strong>al</strong>ore troppobasso del premio, rispetto <strong>al</strong>le spese necessarie per la conversione delle superfici. T<strong>al</strong>e azione è stata infattiapplicata, seppur in forma ridotta, nei piccoli <strong>al</strong>levamenti dove l’ampliamento degli spazi poteva essere piùfacilmente re<strong>al</strong>izzato attraverso investimenti ridotti.2. L’efficacia degli impegni assunti dagli <strong>al</strong>levatori nell’ambito della Misura in relazione <strong>al</strong>l’obiettivo dimigliorare il benessere degli anim<strong>al</strong>i <strong>al</strong>levati; eventu<strong>al</strong>i <strong>al</strong>tri effetti indiretti sulle mod<strong>al</strong>ità di gestione e suirisultati produttivi ed economici degli <strong>al</strong>levamenti.I fattori o vincoli, di natura programmatica, tecnica, organizzativa, procedur<strong>al</strong>e che possono aver ostacolatol’adesione <strong>al</strong>la Misura. e/o la sua efficacia.Come già segn<strong>al</strong>ato, il processo di attuazione della Misura ha incontrato difficoltà soprattutto nel primo anno(Bando 2008) a causa della novità della stessa. Le princip<strong>al</strong>i difficoltà hanno riguardato la certificazione sulleattestazioni della profilassi volontaria, data anche una inizi<strong>al</strong>e carenza di coordinamento tra le strutturesanitarie presenti sul territorio e quella centr<strong>al</strong>e.Viceversa non ci sono state difficoltà circa l’interpretazione della Misura d<strong>al</strong> punto di vista amministrativopoiché erano stati organizzati, precedentemente <strong>al</strong>l'uscita del Bando, incontri tra i diversi tecnici e funzionariregion<strong>al</strong>i che hanno permesso di <strong>al</strong>lineare ed uniformare l’attivazione della Misura su tutto il territorioregion<strong>al</strong>e.pag. 109


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAI criteri di priorità presenti nel bando della Misura non sono mai stati utilizzati, poiché fino <strong>al</strong>l’annu<strong>al</strong>ità 2010le risorse economiche hanno permesso il finanziamento di tutte le domande ammissibili. Negli anni successivila mancata disponibilità dei fondi, non ha consentito l’adesione di nuove aziende <strong>al</strong>la Misura.Le rinunce censite d<strong>al</strong>l’attivazione della Misura ad oggi si sono avute soprattutto a seguito di verificheamministrative, che non hanno quindi interessato gli impegni attuati d<strong>al</strong> programma.La Misura 215 secondo i partecipanti agli incontri, nonostante i suoi limiti, ha determinato negli anni unasempre maggiore attenzione dell’<strong>al</strong>levatore circa l’importanza del Benessere dell’Anim<strong>al</strong>e come mezzo dimiglioramento quantitativo e qu<strong>al</strong>itativo della produzione. Questo è avvenuto soprattutto per le piccoleaziende che nonostante la loro numerosità sul territorio campano, prima della Misura si trovavano in ritardorispetto <strong>al</strong>le grandi e medie aziende nell’adeguamento degli <strong>al</strong>levamenti. Grande importanza ha avuto lostimolo ricevuto dai tecnici delle diverse Associazioni agricole e dai tecnici privati a cui le piccole aziende inpassato non si rivolgevano. Il successo di questa Misura può essere anche v<strong>al</strong>utata d<strong>al</strong>la disponibilità delleaziende a fare piccoli investimenti <strong>al</strong> fine di acquisire i requisiti di partenza per poter aderire <strong>al</strong> Programma esuccessivamente utilizzare i premi per continuare a migliorare i diversi aspetti del Benessere degli Anim<strong>al</strong>i.La Misura ha inoltre generato una serie di riflessioni sulle tematiche del Benessere Anim<strong>al</strong>e anche tra gli<strong>al</strong>levatori che non hanno aderito, ma che potranno essere per t<strong>al</strong>i ragioni coinvolti nella prossima fase diprogrammazione.Tra le diverse azioni che compongono la Misura, quella che si ritiene abbia determinato i maggiori effetti dimiglioramento del Benessere degli Anim<strong>al</strong>i è stata l’azione C: gli <strong>al</strong>levatori beneficiari si sono dimostratiinteressati ad usufruire di un’assistenza tecnica specifica per il contenimento delle patologie degli anim<strong>al</strong>i,che si è poi ampliata intervenendo sul miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli anim<strong>al</strong>i.3. Proposte, suggerimenti per il miglioramento della Misura in vista del prossimo periodo di programmazione.Le proposte di miglioramento della Misura a 4 anni d<strong>al</strong>la sua attivazione hanno riguardato soprattutto larichiesta di una maggiore diversificazione della tipologia degli impegni, in particolare sulla gestionedell’<strong>al</strong>levamento in funzione della specie anim<strong>al</strong>e.Per favorire una maggiore adesione <strong>al</strong>l’azione A, visti gli <strong>al</strong>ti costi per gli investimenti struttur<strong>al</strong>i, oltre ad unaumento del v<strong>al</strong>ore del premio, è stata suggerita l’integrazione della Misura 215 con <strong>al</strong>tre Misure del PSRcome ad es. la Misura 121 (ammodernamento delle aziende agricole) che permettano un reintegro dellespese di investimento necessarie per l’aumento degli spazi disponibili. Inoltre questa azione dovrebbe esserespecifica per l’incentivazione dei piccoli e medi <strong>al</strong>levamenti verso una trasformazione che abbia <strong>al</strong>la base ilBenessere Anim<strong>al</strong>e, visto che ad oggi non sembra applicabile per i grandi <strong>al</strong>levamenti di tipo intensivo.È stato poi segn<strong>al</strong>ato come sul territorio campano siano ancora presenti numerosi <strong>al</strong>levamenti a stabulazionefissa, dove l’anim<strong>al</strong>e è legato <strong>al</strong>la catena. Il requisito della stabulazione libera è stato infatti introdotto nelBando per l’accesso ai benefici dell’Azione A (ma non per le <strong>al</strong>tre Azioni) la qu<strong>al</strong>e tuttavia, come giàsegn<strong>al</strong>ato, ha registrato una modesta partecipazione. Sarebbe quindi auspicabile per il futuro migliorarel’efficacia della Misura nel favorire la conversione degli <strong>al</strong>levamenti d<strong>al</strong>la stabulazione fissa a semi libera olibera.In riferimento <strong>al</strong>l’azione B, è proposto l’ampliamento dell’intervento anche <strong>al</strong>la gestione della fase successiva<strong>al</strong>lo svezzamento del buf<strong>al</strong>ino ed in gener<strong>al</strong>e agli interventi specifici sull’<strong>al</strong>imentazione di tutti gli anim<strong>al</strong>iadulti <strong>al</strong>levati a fini produttivi.Per i bovini ed i buf<strong>al</strong>ini da latte è proposta l’aggiunta di un impegno basato sulla determinazione dellaqu<strong>al</strong>ità del latte prodotto come indice del Benessere Anim<strong>al</strong>e dell’azienda.Si ritiene indispensabile l’attivazione di corsi di formazione che siano orientati verso tutti gli operatoripresenti negli <strong>al</strong>levamenti garantendo così la diffusione di un aspetto aziend<strong>al</strong>e qu<strong>al</strong>e il Benessere Anim<strong>al</strong>eancora scarsamente considerato soprattutto d<strong>al</strong> person<strong>al</strong>e speci<strong>al</strong>izzato che quotidianamente interagisce congli anim<strong>al</strong>i.pag. 110


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAInfine è stata sottolineata la necessità di consentire l’adesione <strong>al</strong>la Misura anche agli <strong>al</strong>levamenti ovi-caprini.4. La v<strong>al</strong>utazione del miglioramento del benessere anim<strong>al</strong>e nelle aziende beneficiarie attraverso indaginidirette ( i “casi di studio”)Un ulteriore profilo di an<strong>al</strong>isi ha avuto per oggetto la v<strong>al</strong>utazione del livello di benessere presente negli<strong>al</strong>levamenti delle aziende beneficiarie nella situazione “post” l’esecuzione degli impegni previsti d<strong>al</strong>la Misura eil suo confronto con la situazione precedente l’assunzione degli impegni (ricostruita “a posteriori” attraversol’intervista o l'esame della documentazione tecnica) oppure, in <strong>al</strong>cuni casi, con quanto verificabile in<strong>al</strong>levamenti di aziende ordinarie non beneficiarie (confronto “fattu<strong>al</strong>e -controfattu<strong>al</strong>e”).Sulla base della distribuzione per specie, per provincia e per Azione delle aziende beneficiarie (anno 2011)sono state individuati, di concerto con il Responsabile di Misura e con la collaborazione attiva degli STAPA-CEPICA, i seguenti “casi di studio”, rappresentativi delle tipologie prev<strong>al</strong>enti:4.1 Metodi e strumenti informativi utilizzati nell’indagineL’approccio <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazione del benessere è stato di natura multifattori<strong>al</strong>e, d<strong>al</strong> momento che non esiste unmetodo scientifico secondo il qu<strong>al</strong>e poter misurare o v<strong>al</strong>utare il benessere anim<strong>al</strong>e.Tra i vari metodi di v<strong>al</strong>utazione i più efficaci sono ritenuti quelli che prevedono la registrazione di parametridiretti e indiretti e l’ispezione diretta di un campione rappresentativo di anim<strong>al</strong>i per poter verificarel’eventu<strong>al</strong>e presenza di patologie, lesioni o problemi comportament<strong>al</strong>i qu<strong>al</strong>e la metodologia di indagine ANI35 L – Anim<strong>al</strong> Needs Index (Bartussek, 2000).L’utilizzo di questo strumento permette la stima del benessere applicato princip<strong>al</strong>mente ai bovini, agli avicolie ai suini, ed è in grado, da un lato, di indirizzare gli <strong>al</strong>levatori verso gli interventi di miglioramento dellecondizioni di vita dei propri anim<strong>al</strong>i, e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro, di essere utilizzato come strumento scientifico di controllo.Questo avviene attraverso l’an<strong>al</strong>isi di <strong>al</strong>cuni aspetti dell’<strong>al</strong>levamento a partire d<strong>al</strong> giudizio fornito attraversoun punteggio basato su cinque punti critici aziend<strong>al</strong>i di rilevante importanza: possibilità di movimento;contatti soci<strong>al</strong>i; pavimentazione; microclima; <strong>rapporto</strong> uomo-anim<strong>al</strong>e.L’individuazione delle categorie maggiormente deficitarie tramite il <strong>rapporto</strong> “punteggio ottenuto/punteggiomassimo”, inoltre, permette di mirare gli interventi di miglioramento delle condizioni di vita degli anim<strong>al</strong>iproprio dove queste risultano più critiche, generando limitazioni anche sulle produzioni anim<strong>al</strong>i in genere econsente di individuare i miglioramenti apportati con la Misura 215 e/o confrontare i risultati con lecondizioni di benessere precedenti <strong>al</strong>l’adesione <strong>al</strong>la Misura.Le v<strong>al</strong>utazioni dello stato di benessere anim<strong>al</strong>e presente nelle aziende indagate si sono basate anche sui 12criteri individuati nel progetto Welfare Qu<strong>al</strong>ity 20 riuniti nei 4 principi di benessere riportati nello schemaseguente:PRINCIPIOAlimentazione correttaStabulazione adeguataBuona s<strong>al</strong>uteComportamento appropriatoCRITERIO1. Soddisfacimento delle esigenze nutrizion<strong>al</strong>i2. Soddisfacimento delle esigenze Idriche3. Comfort durante il riposo4. Comfort termico5. Facilità di movimento6. Assenza di lesioni7. Assenza di patologie8. Assenza di dolore indotto d<strong>al</strong>le pratiche manageri<strong>al</strong>i9. Espressione del comportamento10. Espressione di <strong>al</strong>tri comportamenti11. Rapporto uomo-anim<strong>al</strong>e12. Assenza di paura20 Welfare Qu<strong>al</strong>ity ® è un progetto di ricerca europeo foc<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong>l’integrazione del benessere degli anim<strong>al</strong>i nella filiera di qu<strong>al</strong>ità degli<strong>al</strong>imenti.pag. 111


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASi precisa, inoltre, che per la predisposizione dei modelli di v<strong>al</strong>utazione ci si è attenuti anche ai contenutiriportati nel Piano Nazion<strong>al</strong>e di Benessere anim<strong>al</strong>e, emanato d<strong>al</strong> Ministero della S<strong>al</strong>ute, <strong>al</strong> documento sulBenessere Anim<strong>al</strong>e emanato d<strong>al</strong> Ministero delle Politiche agricole Alimentari e Forest<strong>al</strong>i, ai regolamenti enorme vigenti e <strong>al</strong> bando relativo della misura 215 della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.In termini operativi, gli strumenti con i qu<strong>al</strong>i sono state acquisite, presso le aziende le informazioni e lav<strong>al</strong>utazione sui diversi aspetti da cui dipende il benessere degli anim<strong>al</strong>i, sono i seguenti:- Una scheda gener<strong>al</strong>e sull’<strong>al</strong>levamento nel suo insieme;- Una scheda di v<strong>al</strong>utazione del benessere anim<strong>al</strong>e riferita <strong>al</strong>l’azione ‘A’;- Una scheda di v<strong>al</strong>utazione riferita <strong>al</strong>l’azione ‘B’;- Una scheda di v<strong>al</strong>utazione riferita <strong>al</strong>l’azione ‘C’;Nell’Appendice 2 sono riportate le suddette schede compilate nelle aziende beneficiarie e non (controfattu<strong>al</strong>i)costituenti il campione.Ad ogni singola scheda di v<strong>al</strong>utazione corrisponde un sistema dettagliato di assegnazione di punteggi,distinto per categoria di monitoraggio, adeguato <strong>al</strong>le esigenze dettate d<strong>al</strong>la misura e distinto per azione. Inparticolare si segn<strong>al</strong>ano i seguenti elementi caratterizzanti i modelli di v<strong>al</strong>utazione.Azione A (Aumento degli spazi disponibili)il modello si basa, tra l’<strong>al</strong>tro, sui seguenti aspetti dell’<strong>al</strong>levamento: possibilità di movimento; contatti soci<strong>al</strong>i;pavimentazione; microclima; <strong>rapporto</strong> uomo-anim<strong>al</strong>e.Considerato che l’azione “A” finanzia l’aumento dello spazio disponibile degli anim<strong>al</strong>i in <strong>al</strong>levamento, è statoassegnato a t<strong>al</strong>e parametro della griglia di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e un peso maggiore, pertanto, mediantel'indice “punteggio ottenuto/punteggio massimo”, si è in grado di v<strong>al</strong>utare l’efficacia dell’azione “A” nel pianogener<strong>al</strong>e di miglioramento di benessere anim<strong>al</strong>e.In poche parole, l’assegnazione di un punteggio maggiore <strong>al</strong> miglioramento delle condizioni di vita deglianim<strong>al</strong>i mediante l’aumento degli spazi disponibili, ha consentito di individuare i miglioramenti apportati conla Misura e/o confrontare i risultati con le condizioni di benessere precedenti <strong>al</strong>l’adesione dell’<strong>al</strong>levamento<strong>al</strong>la Misura, mettendo in evidenza l’efficacia stessa dell’azione.T<strong>al</strong>e operazione è stata completata attraverso le informazioni raccolte con il questionario compilato (checklist) con gli <strong>al</strong>levatori e visionando la documentazione aziend<strong>al</strong>e durante i sopr<strong>al</strong>luoghi negli <strong>al</strong>levamenti, <strong>al</strong>fine di ris<strong>al</strong>ire <strong>al</strong>le condizioni di benessere anim<strong>al</strong>e nella fase antecedente l’adesione <strong>al</strong>la Misura econfrontando i risultati ottenuti tra le v<strong>al</strong>utazioni ex ante ed ex post di benessere nell’<strong>al</strong>levamento.E’ stato considerato inoltre, il <strong>rapporto</strong> tra il punteggio re<strong>al</strong>izzato da ogni elemento critico aziend<strong>al</strong>e ed ilmassimo punteggio ottenibile nello stesso ambito, così da indicizzare l’influenza dei vari aspetti sul risultatofin<strong>al</strong>e del questionario.Per quanto attiene la v<strong>al</strong>utazione nell’<strong>al</strong>levamento buf<strong>al</strong>ino, il metodo utilizzato è stato quello messo a puntoper i bovini da carne o per quelli a duplice attitudine, ai qu<strong>al</strong>i, secondo diversi ricercatori speci<strong>al</strong>isti inquesto settore, la buf<strong>al</strong>a è più assimilabile sia per l’aspetto morfologico, sia per l’attività metabolica.Azione B (Prolungamento del periodo di <strong>al</strong>lattamento natur<strong>al</strong>e dopo la fase colostr<strong>al</strong>e negli <strong>al</strong>levamentibuf<strong>al</strong>ini)Per la messa a punto di un sistema di monitoraggio dell’efficacia dell’azione sul benessere anim<strong>al</strong>e nellaspecie buf<strong>al</strong>ina si è princip<strong>al</strong>mente fatto riferimento a quello utilizzato per i bovini da latte, apportandoopportune modifiche in relazione <strong>al</strong>le peculiari esigenze della buf<strong>al</strong>a.Il prolungamento delle cure parent<strong>al</strong>i oltre la fase colostr<strong>al</strong>e del vitello mediante <strong>al</strong>lattamento natur<strong>al</strong>e ad<strong>al</strong>meno 14 giorni, comporta possibili variazioni del benessere sia per il vitello che per la buf<strong>al</strong>a.pag. 112


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAT<strong>al</strong>e considerazione ha indotto la predisposizione di due schemi di v<strong>al</strong>utazione distinte, <strong>al</strong>lo scopo di v<strong>al</strong>utaregli effetti dell’azione sullo stato di benessere di entrambe le categorie coinvolte.Si è anche consapevoli che la v<strong>al</strong>utazione del benessere nelle due categorie, non può essere effettuata senzatener conto che <strong>al</strong>cuni comportamenti, le interazioni soci<strong>al</strong>i, gli aspetti fisiologici riproduttivi e quelliproduttivi della buf<strong>al</strong>a e del vitello possano subire più o meno radic<strong>al</strong>i modificazioni con l’applicazionedell’azione B della Misura 215.Al fine di definire, quindi, un quadro d’insieme più ampio e procedere in modo oggettivo <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazione, si èritenuto opportuno v<strong>al</strong>utare l’efficacia della Misura utilizzando anche le schede proposte per l’azione ‘A’. Lav<strong>al</strong>utazione effettuata con i diversi modelli inoltre, risulta utile per v<strong>al</strong>utare l’efficacia della Misura negli<strong>al</strong>levamenti che hanno aderito a più azioni.Azione C (Miglioramento delle condizioni di <strong>al</strong>levamento delle specie bovine e buf<strong>al</strong>ine per contenere ladiffusione di patologie)Il metodo di raccolta ed elaborazione dei dati per la v<strong>al</strong>utazione dell’efficacia dell’azione C stato impostatotenendo conto della gestione degli <strong>al</strong>levamenti in modo da prevenire patologie determinate prev<strong>al</strong>entemented<strong>al</strong>le pratiche di <strong>al</strong>levamento e/o d<strong>al</strong>le condizioni di detenzione degli anim<strong>al</strong>i. T<strong>al</strong>e metodo di an<strong>al</strong>isi v<strong>al</strong>utaindirettamente lo stato del benessere in questa azione considerando gli aspetti sanitari gener<strong>al</strong>i, gli aspettisanitari morfo-funzion<strong>al</strong>i, aspetti sanitari dell’apparato riproduttore e sono state v<strong>al</strong>utate anche le misure dibiosicurezza, interne ed esterne agli <strong>al</strong>levamenti e le misure generiche come richiesto nel bando di adesione<strong>al</strong>l’azione “C”.4.2 I risultati delle indagini aziend<strong>al</strong>iDi seguito sono riportati i princip<strong>al</strong>i risultati delle indagini (rimandando <strong>al</strong>la Appendice 2 per le schede div<strong>al</strong>utazione) re<strong>al</strong>izzate nel periodo settembre-novembre <strong>2012</strong> dai componenti il gruppo di v<strong>al</strong>utazione espertiin materie zootecniche, attraverso sopr<strong>al</strong>luoghi aziend<strong>al</strong>i <strong>al</strong>la presenza di funzionari degli STAPA-CEPICA.‣ Provincia di AVELLINO - aziende con BOVINI DA LATTE aderenti <strong>al</strong>l'azione CNelle aziende visitate la consistenza media è di circa 50 capi e, per quanto attiene le razze <strong>al</strong>levate, le piùrappresentate sono frisona, pezzata rossa, limousine e meticci. Il tipo di stabulazione utilizzata è quellafissa <strong>al</strong>la catena e la mungitura viene effettuata direttamente nella st<strong>al</strong>la utilizzando la corsia di servizio.Non esiste, quindi, una s<strong>al</strong>a di mungitura e il latte raccolto viene trasferito in refrigeratori nella s<strong>al</strong>a lattemanu<strong>al</strong>mente.Non si sono riscontrate patologie infettive nell’<strong>al</strong>levamento.La bio-sicurezza interna ed esterna messa in atto grazie <strong>al</strong>la Misura 215, ha consentito un sostanzi<strong>al</strong>emiglioramento dello stato igienico sanitario dell’<strong>al</strong>levamento nel suo complesso.D<strong>al</strong>le indagini effettuate e d<strong>al</strong>le informazioni di carattere gener<strong>al</strong>e e specifico ricevute dagli <strong>al</strong>levatoridurante le visite aziend<strong>al</strong>i, anche v<strong>al</strong>utando la documentazione cartacea aziend<strong>al</strong>e e le an<strong>al</strong>isi qu<strong>al</strong>itativedel latte di massa prodotto, è emerso che le aziende che hanno aderito <strong>al</strong> piano di profilassi volontariodella Misura 215 hanno registrato un miglioramento delle performance riproduttive e produttive deglianim<strong>al</strong>i <strong>al</strong>levati rispetto <strong>al</strong>le condizioni esistenti precedentemente <strong>al</strong>la loro adesione <strong>al</strong>la misura.Restano, tuttavia, ancora da migliorare le condizioni di benessere anim<strong>al</strong>e relativo agli spazi disponibili,infatti, per fare qu<strong>al</strong>che esempio, si riscontra che a causa dei limitati movimenti degli anim<strong>al</strong>i, dovuti <strong>al</strong>tipo di stabulazione la crescita degli unghioni è t<strong>al</strong>volta eccessiva; il necessario pareggio degli unghioniviene effettuato solo nel periodo di asciutta per le vacche in lattazione mentre raramente viene effettuatoai vitelli adulti e <strong>al</strong>le manze. Altro aspetto da v<strong>al</strong>utare per un eventu<strong>al</strong>e miglioramento, è quello di evitareche gli anim<strong>al</strong>i siano a contatto con le proprie feci quando assumono la posizione di decubito.pag. 113


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAGli <strong>al</strong>levamenti che hanno aderito <strong>al</strong>l’azione “C” hanno messo in pratica misure precauzion<strong>al</strong>i utili aprevenire e/o a ridurre la possibile diffusione di patologie sia tra gli anim<strong>al</strong>i eventu<strong>al</strong>mente infetti presentinell’<strong>al</strong>levamento, sia per eventu<strong>al</strong>i diffusioni di patologie provenienti d<strong>al</strong>l’esterno.Bisogna sottolineare che in dette aziende, la condizione di benessere anim<strong>al</strong>e relativa <strong>al</strong>la azione “C” èsicuramente migliorata rispetto <strong>al</strong>le condizioni precedenti <strong>al</strong>la Misura, ma è limitata <strong>al</strong> tipo dimiglioramento indotto d<strong>al</strong>l’azione.In <strong>al</strong>tri termini, considerando il tipo di stabulazione degli anim<strong>al</strong>i, il management aziend<strong>al</strong>e, l’assenza dellas<strong>al</strong>a mungitura ecc. sarebbe stato utile, ai fini di un miglioramento glob<strong>al</strong>e dello stato di benessere deglianim<strong>al</strong>i, che le aziende prese in esame avessero aderito anche <strong>al</strong>l’azione “A” e/o avessero re<strong>al</strong>izzatoinvestimenti (eventu<strong>al</strong>mente aderendo <strong>al</strong>la Misura 121) per adeguare il sistema di mungitura e/o perconsentire la eventu<strong>al</strong>e separazione degli anim<strong>al</strong>i da trattare singolarmente.Per i motivi sopra esposti, la v<strong>al</strong>utazione delle condizioni di benessere anim<strong>al</strong>e riporta punteggisignificativamente più bassi rispetto <strong>al</strong>le aziende monitorate di <strong>al</strong>tre province che hanno aderito <strong>al</strong>lestesse azioni, come verificabile d<strong>al</strong>l’esame delle schede di v<strong>al</strong>utazione riportate in Appendice 2.‣ Provincia di BENEVENTO – aziende con BOVINI DA CARNE aderenti <strong>al</strong>le azioni A e CNella provincia di Benevento sono state visitate: due aziende beneficiarie speci<strong>al</strong>izzate nella produzione dibovini da carne di razza Marchigiana e due aziende non beneficiarie ("controfattu<strong>al</strong>i") la prima con lestesse caratteristiche delle beneficiarie e l'<strong>al</strong>tra con bovini di razze miste e meticci.Le due aziende che hanno aderito <strong>al</strong>la Misura 215 hanno chiesto l’accesso <strong>al</strong>le azioni A e C, per l’aumentodegli spazi disponibili negli <strong>al</strong>levamenti e adozione del piano di profilassi volontario per il miglioramentodelle condizioni di <strong>al</strong>levamento per contenere la diffusione di patologie.Grazie <strong>al</strong>l’adesione <strong>al</strong>la Misura, questi due <strong>al</strong>levamenti hanno migliorato senza dubbio la condizione dibenessere degli anim<strong>al</strong>i. T<strong>al</strong>e convinzione è maturata in seguito <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazione effettuata ex-post econfrontata con i risultati del colloquio intercorso con gli <strong>al</strong>levatori in merito <strong>al</strong>le condizioni degli<strong>al</strong>levamenti e dello stato di benessere degli anim<strong>al</strong>i precedentemente <strong>al</strong>la partecipazione <strong>al</strong>la Misura.In sostanza è stato possibile ipotizzare qu<strong>al</strong>i fossero le condizioni del benessere e il piano di profilassiapplicato prima dell’intervento della Misura e confrontarlo con i risultati post-intervento. E' possibileaffermare che l’attenzione di questi imprenditori raggiunge i massimi livelli, infatti, come si riscontra daipunteggi assegnati secondo il metodo adottato, essi raggiungono ottimi livelli di benessere per lecondizioni di vita garantite agli anim<strong>al</strong>i, per il tipo di stabulazione, per la qu<strong>al</strong>ità dei ricoveri e per leinterazioni uomo-anim<strong>al</strong>e e anim<strong>al</strong>e-anim<strong>al</strong>e e per le condizioni igienico-sanitarie degli anim<strong>al</strong>i e degli<strong>al</strong>levamenti. L’equilibrio psico-fisico degli anim<strong>al</strong>i assume, per uno dei due <strong>al</strong>levamenti v<strong>al</strong>utati, punte dieccellenza, dovute, in particolare, <strong>al</strong>la tipologia del sistema di <strong>al</strong>levamento.Durante la visita si è potuto osservare che una delle aziende speci<strong>al</strong>izzata nella produzione della carne,risulta pienamente rispondente a tutti i requisiti richiesti, sia d<strong>al</strong>l’azione A che d<strong>al</strong>l’azione C, infatti,dispone di strutture di st<strong>al</strong>la ben dimensionate <strong>al</strong> numero di capi <strong>al</strong>levati, idonee <strong>al</strong>la stabulazione liberacon relativi paddock esterni (sovradimensionati rispetto <strong>al</strong> numero di capi), di pascolo recintato, adiacente<strong>al</strong>la struttura aziend<strong>al</strong>e, con prati di ottima qu<strong>al</strong>ità dove gli anim<strong>al</strong>i trascorrono le ore diurne. T<strong>al</strong>econdizione di <strong>al</strong>levamento viene adottata in tutti i mesi dell’anno fin quando, data l’<strong>al</strong>titudine, lecondizioni atmosferiche lo consentono. I gruppi di anim<strong>al</strong>i vengono costantemente controllati sia sottol’aspetto sanitario che <strong>al</strong>imentare ogni giorno, quando il bestiame rientra ed esce d<strong>al</strong>la st<strong>al</strong>la e, durante leore di pascolo, gli anim<strong>al</strong>i sono sempre vigilati da un addetto <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>levamento.Entrambi gli <strong>al</strong>levamenti hanno messo in atto i sistemi di bio-sicurezza interna ed esterna, predisponendoanche adeguati spazi per l’eventu<strong>al</strong>e isolamento dei capi feriti/amm<strong>al</strong>ati rispettando pienamente anchecon misure cautelative aggiuntive il piano di profilassi volontario.La aziende controfattu<strong>al</strong>i visitate, dimostrano strategie di <strong>al</strong>levamento sicuramente migliorabili, infatti, perla mancanza di un piano di profilassi volontario, gli <strong>al</strong>levatori si attengono <strong>al</strong>le norme obbligatorie vigenti.Pur assicurando un accettabile livello di benessere anim<strong>al</strong>e, per la disponibilità di ampi spazi aziend<strong>al</strong>i e dipag. 114


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURApascolo, aderendo <strong>al</strong>le azioni “A” e “C” avrebbero potuto migliorare lo stato delle strutture di st<strong>al</strong>la eattuare un più attento piano di profilassi.Per t<strong>al</strong>e motivo, il punteggio fin<strong>al</strong>e ottenuto con la v<strong>al</strong>utazione sul benessere effettuata nelle aziende“controfattu<strong>al</strong>i” risulta essere inferiore rispetto <strong>al</strong>le due aziende che hanno aderito <strong>al</strong>la Misura (vedischede di v<strong>al</strong>utazione).‣ Provincia di CASERTA – aziende con BUFALI DA LATTE aderenti <strong>al</strong>le azione B e CLe aziende v<strong>al</strong>utate in provincia di Caserta sono 4 di cui 1 "controfattu<strong>al</strong>e" e 3 beneficiarie, aderenti <strong>al</strong>laazione “B” (prolungamento del periodo di <strong>al</strong>lattamento natur<strong>al</strong>e dopo la fase colostr<strong>al</strong>e negli <strong>al</strong>levamentibuf<strong>al</strong>ini) e <strong>al</strong>la azione “C” (miglioramento delle condizioni di <strong>al</strong>levamento delle specie buf<strong>al</strong>ine e bovineper contenere la diffusione di patologie).Le aziende beneficiarie hanno verificato con lo svezzamento a 14 gg una re<strong>al</strong>e variazionenell’accrescimento del vitello ma una lieve resistenza della madre <strong>al</strong>la mungitura per il prolungato<strong>al</strong>lattamento del redo. Alcune aziende adottano successivamente l’<strong>al</strong>lattamento in vitellaia con poppatoio,mentre <strong>al</strong>tre continuano l’<strong>al</strong>lattamento con vacche nutrici o buf<strong>al</strong>e a fine carriera solo per gli anim<strong>al</strong>idestinati <strong>al</strong>la rimonta.D<strong>al</strong> punto di vista igienico sanitario, le aziende rispondono ai requisiti previsti d<strong>al</strong>l’azione C ed hannoeffettuato lavori per la creazione di vasche disinfettanti <strong>al</strong>l’ingresso delle aziende e smussato dovenecessario gli angoli che potevano causare lesioni. Sono ottim<strong>al</strong>i i sistemi di bio-sicurezza interni edesterni; i piani di disinfezione e disinfestazione sono regolari con frequenze periodiche anche superiori <strong>al</strong>piano di profilassi volontario.L’azienda visitata come "controfattu<strong>al</strong>e", pur rispettando i requisiti richiesti d<strong>al</strong>le norme vigenti, nonpresenta misure di bio-sicurezza elevate come quelle riscontrabili nelle aziende che hanno aderito <strong>al</strong>laMisura. Nella struttura si sono potuti rilevare pericoli di lesione per gli anim<strong>al</strong>i e gli spazi interniandrebbero migliorati. Tuttavia, si può v<strong>al</strong>utare in positivo l’aspetto riguardante l’<strong>al</strong>lattamento prolungatodei vitelli in quanto l’azienda fa ricorso a vacche nutrici e buf<strong>al</strong>e a fine carriera.‣ Provincia di SALERNO – aziende con BUFALI DA LATTE aderenti <strong>al</strong>le azione B e CUna delle aziende buf<strong>al</strong>ine beneficiarie ed esaminate, presenta una s<strong>al</strong>a di mungitura avente soluzionitecnologiche avanzate con vista d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to per il controllo di tutte le operazioni e garantisce i requisiti diigienicità con periodica sostituzione delle parti in gomma.Entrambe le aziende effettuano i piani di disinfezione e disinfestazione ed è garantito l’utilizzo di c<strong>al</strong>zari eguanti monouso. La vitellaia, inoltre, garantisce un’ottima gestione dei vitelli. Il prolungamentodell’<strong>al</strong>lattamento a 14 giorni e successivamente è assicurato con utilizzo di latte materno o con vacchenutrici e buf<strong>al</strong>e a fine carriera.Può essere necessario migliorare le misure di sicurezza per gli anim<strong>al</strong>i, in particolare, bisognerebbeagire con l’azione “A” per adeguare pendenza di pavimentazione e ridurre i pericoli di scivolamento. Inentrambe le aziende viene garantito il ricircolo dell’aria anche mediante utilizzo di ventilatori.‣ Provincia di SALERNO – aziende con BOVINI DA LATTE aderenti <strong>al</strong>l'azione CLe due aziende beneficiarie visitate (<strong>al</strong>levamenti in stabulazione libera con razze frisona, bruna, pezzatarossa e jersey) garantiscono tutte le misure di corretta prassi igienica.È presente la s<strong>al</strong>a di mungitura ed è garantito l’utilizzo di c<strong>al</strong>zari e guanti monouso, viene praticata ladisinfezione e disinfestazione periodica e viene applicato sistematicamente il piano di profilassi volontarioprevisto d<strong>al</strong>la Misura.pag. 115


4.3 Conclusioni e proposte di miglioramento.VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURANel complesso, gli <strong>al</strong>levamenti visitati che hanno aderito <strong>al</strong>le varie azioni della Misura 215 presentano, <strong>al</strong>momento dell’indagine, condizioni di benessere degli anim<strong>al</strong>i migliori rispetto <strong>al</strong>la situazione precedente(ricostruita per via indiretta nell’intervista e tramite documentazione tecnica) o, quando il confronto èrisultato possibile, rispetto agli <strong>al</strong>levamenti di aziende non beneficiarie (confronto “fattu<strong>al</strong>e - controfattu<strong>al</strong>e”).E’ importante far notare che le aziende che hanno avviato il processo di miglioramento del benessereanim<strong>al</strong>e aderendo contemporaneamente ad <strong>al</strong>meno due azioni tra quelle previste d<strong>al</strong>la Misura 215, hannoottenuto risultati migliori, come dimostrano i punteggi delle schede di v<strong>al</strong>utazione e i giudizi relativi, rispettoagli <strong>al</strong>levamenti che hanno scelto invece di aderire ad una sola Azione. In <strong>al</strong>tri termini, l’adesione a piùazioni e quindi l’applicazione di una più ampia gamma di impegni determina effetti sinergici positivi sulbenessere degli anim<strong>al</strong>i.Pur tuttavia, indipendentemente d<strong>al</strong> tipo di azione <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e le aziende hanno aderito, la partecipazione <strong>al</strong>laMisura 215 ha rappresentato, di per sé, l’opportunità di avviare, da parte delle aziende, processi dimiglioramento del managment e l’introduzione di buone pratiche a beneficio del benessere anim<strong>al</strong>e.In sostanza, se il benessere anim<strong>al</strong>e è raggiunto sommando gli effetti generati d<strong>al</strong> miglioramento del sistemaambient<strong>al</strong>e dell’<strong>al</strong>levamento, delle sue condizioni igienico-sanitarie, dello stato psico-fisico degli anim<strong>al</strong>i, dellasanità anim<strong>al</strong>e, dei sistemi e delle tecniche di <strong>al</strong>levamento - che tra l’<strong>al</strong>tro comportano un miglioramentodelle performance produttive e riproduttive nonché un miglioramento qu<strong>al</strong>itativo della produzione - èevidente che con la Misura 215 si sia “indirettamente” offerta una opportunità di rilancio del settorezootecnico che risponde adeguatamente anche ad una emergente e crescente domanda, da parte deiconsumatori, di mod<strong>al</strong>ità di <strong>al</strong>levamento “friendly” e di prodotti <strong>al</strong>imentari più sicuri.D<strong>al</strong>l’indagine condotta si è anche potuto constatare che <strong>al</strong>cune criticità struttur<strong>al</strong>i e manageri<strong>al</strong>i checontinuano ad essere presenti nelle aziende beneficiarie potrebbero essere meglio superate ampliando letipologie degli interventi e/o azioni della Misura 215 della prossima programmazione.In particolare, si può riassumere che le azioni princip<strong>al</strong>i da prevedere per il futuro dovrebbero favorire:1. i controlli di qu<strong>al</strong>ità in st<strong>al</strong>la del latte prodotto, soprattutto riferito <strong>al</strong>la quantità di cellule somatiche perla v<strong>al</strong>utazione immediata dello stato di s<strong>al</strong>ute delle vacche in lattazione, utilizzando dispositivi dirilevamento da applicare <strong>al</strong>la singola linea della mungitrice o, <strong>al</strong>meno, lungo la linea di trasferimento dellatte d<strong>al</strong>la s<strong>al</strong>a mungitrice <strong>al</strong> refrigeratore nella s<strong>al</strong>a latte; un ulteriore parametro potrebbe essere ilcontrollo delle proteine tot<strong>al</strong>i;2. l’adeguamento e/o la creazione delle s<strong>al</strong>e mungiture per una maggiore s<strong>al</strong>vaguardia delle condizioniigienico-sanitarie e del benessere anim<strong>al</strong>e;3. l’acquisizione di terreni per ampliare gli spazi esterni da dedicare <strong>al</strong>la funzione di paddock;4. l’adeguamento delle poste fisse in box per evitare che gli anim<strong>al</strong>i possano essere <strong>al</strong>levati <strong>al</strong>la catena,per aumentare e adeguare gli spazi interni per vitellaie più idonee e per box per gli anim<strong>al</strong>i da trattaresingolarmente.Più in gener<strong>al</strong>e si dovrebbe favorire una maggiore integrazione di una vasta gamma di azioni destinate <strong>al</strong>benessere degli anim<strong>al</strong>i, riguardanti sia il management dell’<strong>al</strong>levamento, sia le sue caratteristiche econdizioni struttur<strong>al</strong>i. Pertanto sarebbe opportuno facilitare la predisposizione ed attuazione di progettiaziend<strong>al</strong>i organici volti <strong>al</strong> miglioramento del benessere e sui qu<strong>al</strong>i far convergere sia forme di sostegnodiretto (tipo l’attu<strong>al</strong>e Misura 215) sia contributi per azioni di investimento (tipo attu<strong>al</strong>e Misura 121).pag. 116


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAppendiceScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eN°01Azienda Provincia Sistema Razza CategoriaBovini da latte Avellino Stabulazione FissaPezzata RossaLimousine14 Vacche5 Manze20 VitelliNumero dianim<strong>al</strong>i39Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Auto approvvigionamento <strong>al</strong>imentazioneo Buono stato di conduzione st<strong>al</strong>lao 35 ha tot<strong>al</strong>e aziendao 3 ha pascoloo La vendita dei vitelli avviene a 2.50 euro <strong>al</strong> kg peso vivoo Interv<strong>al</strong>lo inter-parto regolareo Mungitura in st<strong>al</strong>la <strong>al</strong> secchioData: 5.11.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Ciminopag. 117


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”TOTALECategoriaA B C D EPunt.OttenutoPunt.MaxIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello statosanitario dei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizionidi appoggio dei quattro artiBody Condition Score(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1026 50IIAspettiSanitariIIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreIVMisure dibiosicurezza*Aspetti sanitaridell’apparato mammario, inparticolare dei capezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMoltePocheNessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eMoltePocheNessunaPresenza di fisio-patologie acarico dell’apparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5MoltiPochiNessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%5 10 15 5 10 15 5 10 15ElevateScarseAssenti14 2018 2030 45TOTALE PUNTEGGIO 88 135pag. 118


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eN°02Azienda Provincia Sistema Razza CategoriaBovini da latteAvellinoStabulazione FissaLibera per vacche in asciuttaPezzata RossaMeticciLimousineNumero dianim<strong>al</strong>i42 Vacche 53Commenti ed <strong>al</strong>tre informazioniooSvezzamento 15 ggMungitura in st<strong>al</strong>la <strong>al</strong> secchioData: 5.11.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Cimino


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”A B C D EVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello statosanitario dei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizionidi appoggio dei quattro artiBody Condition Score(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10Punt.OttenutoTOTALEPunt.Max25 50IIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitaridell’apparato mammario, inparticolare dei capezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMoltePocheNessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eNessunMolte PocheaPresenza di fisio-patologie acarico dell’aparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5MoltiPochiNessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%ElevateScarseAssenti14 2018 20Interna Esterna Gener<strong>al</strong>eIVMisure di 5 10 15 5 10 15 5 10 1530 45TOTALE PUNTEGGIO 87 135pag. 120


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eN°03Azienda Provincia Sistema Razza CategoriaBovini da latte Avellino Stabulazione FissaFrisonaPezzata rossa25 Vacche15 VitelliNumero dianim<strong>al</strong>i40Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Mungitura in st<strong>al</strong>la <strong>al</strong> secchioo In seguito <strong>al</strong>la Misura 215: utilizzo c<strong>al</strong>zari, idropulitrice, armadietto, cambio tettarelle 2 volte <strong>al</strong>l’anno.o Vendita del latte a 0.45 cent x litroData: 5.11.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Cimino


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”A B C D EVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie deicapi presenti in<strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello statosanitario dei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizionidi appoggio dei quattro artiBody Condition Score(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10Punt.OttenutoTOTALEPunt.Max25 50IIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitaridell’apparato mammario,in particolare dei capezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMoltePocheNessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eNessunMolte PocheaPresenza di fisio-patologie acarico dell’aparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5MoltiPochiNessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%ElevateScarseAssenti16 2016 20Misure dibiosicurezza * 5 10 15 5 10 15 5 10 15Interna Esterna Gener<strong>al</strong>eIV30 45TOTALE PUNTEGGIO 87 135pag. 122


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eN°04Azienda Provincia Sistema Razza CategoriaBovini dacarneBenevento Stabulazione Libera Marchigiana33 Vitelli30 Vacche1 ToroNumero dianim<strong>al</strong>i70Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Fecondazione natur<strong>al</strong>eo Box divisi per categoriao St<strong>al</strong>la 25 x 13 mo Anim<strong>al</strong>i docili e tranquillio Il toro circa di 13 ql, problemi agli unghionio Fieno di avena sulla e trifoglioData: 15.10.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Cimino


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “A”A B C D E FStabulazione libera o di gruppoTOTALEPunt.OttenutoPunt.MaxILocomozioneII PavimentazioneIIILuce e ariaDisponibilità di spazio (m 2 /capo)*Vedi AllegatoPossibilità di <strong>al</strong>zarsi e sdraiarsidurante le fasi di decubitoEsercizio <strong>al</strong>l’aperto giorni/anno(Paddock m 2 /capo)Pascolo giorni/anno1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10NessunaMediaArea di riposoBuona< 25m 2 /UBA25 m 2/UBAComfort Pulizia Scivolosità25m 2 /UBA< 5Mesi5 - 7Mesi>7MesiCondizioni area di esercizioCondizionirecinti<strong>al</strong>l’apertoRischio lesioni area di ricovero26 401 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 26 30LuminositàScarsaMediaQu<strong>al</strong>ità dell’areaBuonaNonAlta MediapresenteCorrenti dell’area nel ricovero(ventilazione)Rumore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5ScarsaMediaElevataMolto Poco NessunoAlto Medio Nullo16 20VInterazioni soci<strong>al</strong>iVIEtogrammaCondizioni del tegumento Pulizia degli anim<strong>al</strong>i Aspetti sanitari Timore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Disponibilitàdi spazio tot<strong>al</strong>eMoltoSporchiSporchi Puliti Alto Medio NulloDisponibilità di spazio <strong>al</strong>lamangiatoiaAggressione1 3 5 1 3 5 1 3 5Comportamento gener<strong>al</strong>e/possibilità di manifestare ilproprio comportamento< 1m/capo1m/capo>1m/capoElevataMediaNonpresentePosture Assunzione dell’<strong>al</strong>imento Ruminazione Deambulazione spostamento Stereotipie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5NessunaMinimaBuonaIVManagementInterazione uomoanim<strong>al</strong>eDisagiataAdeguataOttimaElevateMedieNonpresenti14 2013 1519 25TOTALE PUNTEGGIO 114 150pag. 124


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”A B C D EVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello statosanitario dei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizionidi appoggio dei quattro artiBody Condition Score(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10Punt.OttenutoTOTALEPunt.Max30 50IIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitaridell’apparato mammario, inparticolare dei capezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMoltePocheNessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eNessunMolte PocheaPresenza di fisio-patologie acarico dell’aparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5MoltiPochiNessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%ElevateScarseAssenti16 2014 20Misure dibiosicurezza * 5 10 15 5 10 15 5 10 15Interna Esterna Gener<strong>al</strong>eIV30 45TOTALE PUNTEGGIO 90 135pag. 125


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eN°05Azienda Provincia Sistema Razza CategoriaBovini dacarneBenevento Stabulazione Libera Marchigiana30 Vacche30 VitelliNumero dianim<strong>al</strong>i60Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Monta natur<strong>al</strong>eo Tettoia 7x18o Box 3x4 o 4x4o St<strong>al</strong>la 24x14o Corsia di <strong>al</strong>imentazione centr<strong>al</strong>eData: 15.10.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Cimino


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaILocomozioneIIPavimentazioneIIILuce e ariaIVManagementInterazioneuomo-anim<strong>al</strong>eVInterazionisoci<strong>al</strong>iVIEtogrammaSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “A”A B C D E FDisponibilità di spazio (m 2 /capo)*Vedi AllegatoPossibilità di <strong>al</strong>zarsi e sdraiarsidurante le fasi di decubitoStabulazione libera o di gruppoEsercizio <strong>al</strong>l’aperto giorni/anno(Paddock m 2 /capo)Pascolo giorni/anno1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10Nessuna Media Buona< 25m 2 /UBA25 m 2/UBAArea di riposoComfort Pulizia Scivolosità25m 2 /UBA< 5Mesi5 - 7Mesi>7MesiCondizioni area di esercizioCondizioni recinti <strong>al</strong>l’apertoRischio lesioni area diricovero1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5LuminositàNonScarsa Media Buona Alta MediapresenteCorrenti dell’area nel ricoveroQu<strong>al</strong>ità dell’area(ventilazione)Rumore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Scarsa Media Elevata Molto Poco NessunoCondizioni del tegumento Pulizia degli anim<strong>al</strong>i Aspetti sanitari Timore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Disponibilitàdi spazio tot<strong>al</strong>eMoltoSporchiSporchi Puliti Alto Medio NulloDisponibilità di spazio <strong>al</strong>lamangiatoiaAggressione1 3 5 1 3 5 1 3 5Comportamento gener<strong>al</strong>e/possibilità di manifestare ilproprio comportamento< 1m/capo1m/capoPosture>1 m/capoElevataMediaNonpresenteAssunzione dell’<strong>al</strong>imentoRuminazioneDeambulazione spostamentoStereotipie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Nessuna Minima BuonaDisagiataAdeguataOttima Elevate MedieNonpresentiAlto Medio NulloTOTALEPunt.OttenutoPunt.Max40 4030 3020 2020 2015 1525 25TOTALE PUNTEGGIO 150 150pag. 127


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”TOTALECategoriaA B C D EPunt.OttenutoPunt.MaxIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello statosanitario dei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizionidi appoggio dei quattro artiBody Condition Score(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1035 50IIAspettiSanitariIIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitaridell’apparato mammario, inparticolare dei capezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMoltePocheNessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eMoltePocheNessunaPresenza di fisio-patologie acarico dell’aparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5MoltiPochiNessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%ElevateScarseAssenti20 2020 20Interna Esterna Gener<strong>al</strong>eIVMisure di 5 10 15 5 10 15 5 10 1545 45TOTALE PUNTEGGIO 135 135pag. 128


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eN°06Azienda Provincia Sistema Razza CategoriaBovini da carne(Controfattu<strong>al</strong>e)BeneventoStabulazionesemiliberaNumerodianim<strong>al</strong>iMeticci 26 Vacche 80Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio BOX 4X4 distinti per categoriaData: 15.10.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Cimino


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaILocomozioneIIPavimentazioneIIILuce e ariaIVManagementInterazioneuomo-anim<strong>al</strong>eVInterazionisoci<strong>al</strong>iVIEtogrammaSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “A”A B C D E FDisponibilità di spazio (m 2 /capo)*Vedi AllegatoPossibilità di <strong>al</strong>zarsi e sdraiarsidurante le fasi di decubitoStabulazione libera o di gruppoEsercizio <strong>al</strong>l’aperto giorni/anno(Paddock m 2 /capo)Pascolo giorni/anno1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10Nessuna Media Buona< 25m 2 /UBA25 m 2/UBAArea di riposoComfort Pulizia Scivolosità25m 2 /UBA< 5Mesi5 - 7Mesi>7MesiCondizioni area di esercizioCondizioni recinti <strong>al</strong>l’apertoRischio lesioni area diricovero1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5LuminositàScarsa Media Buona Alta MediaQu<strong>al</strong>ità dell’areaNonpresenteCorrenti dell’area nel ricovero(ventilazione)Rumore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Scarsa Media Elevata Molto Poco NessunoCondizioni del tegumento Pulizia degli anim<strong>al</strong>i Aspetti sanitari Timore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Disponibilitàdi spazio tot<strong>al</strong>eMoltoSporchiSporchi Puliti Alto Medio NulloDisponibilità di spazio <strong>al</strong>lamangiatoiaAggressione1 3 5 1 3 5 1 3 5Comportamento gener<strong>al</strong>e/possibilità di manifestare ilproprio comportamento< 1m/capo1m/capoPosture>1 m/capoElevataMediaNonpresenteAssunzione dell’<strong>al</strong>imentoRuminazioneDeambulazione spostamentoStereotipie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Nessuna Minima BuonaDisagiataAdeguataOttima Elevate MedieNonpresentiAlto Medio NulloTOTALEPunt.OttenutoPunt.Max4 406 3012 2010 209 1513 25TOTALE PUNTEGGIO 54 150pag. 130


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”A B C D EPunt.OttenutoTOTALEPunt.MaxIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello stato sanitariodei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizioni diappoggio dei quattro artiBody Condition Score (BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1025 50IIAspettiSanitariMorfo-funzion<strong>al</strong>iIIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitari dell’apparatomammario, in particolare deicapezzoliPresenza di patologie Presenza di lesioni/lesioni coscia Presenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMolte Poche Nessuna Molte PocheAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eNessunaPresenza di fisio-patologie acarico dell’aparato riproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Molti Pochi NessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%ElevateScarseAssenti16 2016 20Misure dibiosicurezza * 5 10 15 5 10 15 5 10 15Interna Esterna Gener<strong>al</strong>eIV15 45TOTALE PUNTEGGIO 72 135pag. 131


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eAzienda Provincia Sistema Razza CategoriaBovini da carne(Controfattu<strong>al</strong>e)BeneventoStabulazioneSemiliberaMarchigiana40 Vacche30 VitelliN°07Numerodi anim<strong>al</strong>i70Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Monta Natur<strong>al</strong>eData: 15.10.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Cimino


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaILocomozioneIIPavimentazioneIIILuce e ariaIVManagementInterazioneuomo-anim<strong>al</strong>eVInterazionisoci<strong>al</strong>iVIEtogrammaSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “A”A B C D E FDisponibilità di spazio (m 2 /capo)*Vedi AllegatoPossibilità di <strong>al</strong>zarsi e sdraiarsidurante le fasi di decubitoStabulazione libera o di gruppoEsercizio <strong>al</strong>l’aperto giorni/anno(Paddock m 2 /capo)Pascolo giorni/anno1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10Nessuna Media Buona< 25m 2 /UBA25 m 2/UBAArea di riposoComfort Pulizia Scivolosità25m 2 /UBA< 5Mesi5 - 7Mesi>7MesiCondizioni area di esercizioCondizioni recinti <strong>al</strong>l’apertoRischio lesioni area diricovero1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5LuminositàNonScarsa Media Buona Alta MediapresenteCorrenti dell’area nel ricoveroQu<strong>al</strong>ità dell’area(ventilazione)Rumore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Scarsa Media Elevata Molto Poco NessunoCondizioni del tegumento Pulizia degli anim<strong>al</strong>i Aspetti sanitari Timore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Disponibilitàdi spazio tot<strong>al</strong>eMoltoSporchiSporchi Puliti Alto Medio NulloDisponibilità di spazio <strong>al</strong>lamangiatoiaAggressione1 3 5 1 3 5 1 3 5Comportamento gener<strong>al</strong>e/possibilità di manifestare ilproprio comportamento< 1m/capo1m/capoPosture>1 m/capoElevataMediaNonpresenteAssunzione dell’<strong>al</strong>imentoRuminazioneDeambulazione spostamentoStereotipie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Nessuna Minima BuonaDisagiataAdeguataOttima Elevate MedieNonpresentiAlto Medio NulloTOTALEPunt.OttenutoPunt.Max30 4022 3014 2020 2011 1523 25TOTALE PUNTEGGIO 120 150pag. 133


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”A B C D EVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello stato sanitariodei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizionidi appoggio dei quattro artiBody Condition Score(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10TOTALEPunt. Punt.Ottenuto Max40 50IIAspettiSanitariIIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitaridell’apparato mammario, inparticolare dei capezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMoltePocheNessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eMoltePocheNessunaPresenza di fisio-patologie acarico dell’aparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5MoltiPochiNessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%ElevateScarseAssenti18 2018 20IVInterna Esterna Gener<strong>al</strong>ebiosicurezza *Misure di 5 10 15 5 10 15 5 10 1515 45TOTALE PUNTEGGIO 91 135pag. 134


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eN°08Azienda Provincia Sistema Razza CategoriaBuf<strong>al</strong>i da latte Caserta Libero Buf<strong>al</strong>eLattazione 200Asciutta 100Numerodi anim<strong>al</strong>i300Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Aumento fase di <strong>al</strong>lattamento a 14ggo Vasca <strong>al</strong>l’ingresso dell’aziendao Smussati tutti gli angoli pericolosio Griglia per il percolato del siloso Guanti, c<strong>al</strong>zario Allattatrice per tutte le manze, maschi venduti a 15 ggo Vacche nutricio 10-15 parti per vaccaData: 9.11.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Cimino


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 1 ” Vacche-Buf<strong>al</strong>e TOTALEIAlimentazioneIIAspettiproduttivi elattazioneA B C D E F Punt.Razione <strong>al</strong>imentareMod<strong>al</strong>ità di somministrazioneQu<strong>al</strong>ità degli <strong>al</strong>imentisomministrati1 5 10 1 5 10 1 5 10 30 30Durata lattazione mediain ggQuantità di latte in media perlattazioneQuantità di latte prodotto inmedia <strong>al</strong> giorno nei primi tremesi dopo lo svezzamentoV<strong>al</strong>utazione della curva dilattazione in funzione deidifferenti giorni di svezzamentodel vitello1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1014 10 q.li 20 q.li 30 q.li< 10Kg/giorno10 Kg/Giorno>10 Kg/giornoPocopresentePresenteMoltopresentePunt.Max26 40IIIIndici diriprodutti-vitàInterv<strong>al</strong>lo partoconcepimento(giornivuoti)Interv<strong>al</strong>lo parto-primaf.a.(giorni)Interv<strong>al</strong>lo interparto (mesi)Tasso di fertilitàTasso diconcepimento <strong>al</strong>laprima inseminazioneNumero difecondazioni pergravidanza1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10>81 59-80 40-60 90 75 50 >16 15-16 13-14 95%95%2 1- 1/2 1 60 60Data 1 c<strong>al</strong>oreTipo di mungituraCondizioni igienichedell’impianto mungituraIVAspettiriproduttivi1 5 10 1 5 10 1 5 102 CarrellosecchioMungiturameccanica25 30TOTALE PUNTEGGIO 141 160pag. 136


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 2 ” Vitello TOTALEA B C D Punt.Punt.MaxISvezzamentoProlungamento del periodo di <strong>al</strong>lattamentoNatur<strong>al</strong>e (14giorni)Incremento ponder<strong>al</strong>e delvitello svezzatoV<strong>al</strong>utazione degli aspetticomportament<strong>al</strong>i del vitellonella fase post-svezzamentoIIMod<strong>al</strong>ità disvezzamento1 5 10 1 5 10 1 5 1014Mod<strong>al</strong>ità di somministrazione Tipologia di <strong>al</strong>imentazione Quantità Qu<strong>al</strong>ità5 10 1 5 10 5 10 1 5 10Pappatoio Natur<strong>al</strong>e Norm<strong>al</strong>e Ad Libidum15 3035 40TOTALE PUNTEGGIO 50 70pag. 137


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”TOTALECategoriaA B C D EPunt.OttenutoPunt.MaxIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello statosanitario dei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizionidi appoggio dei quattro artiBody Condition Score(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1050 50IIAspettiSanitariIIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitaridell’apparato mammario, inparticolare dei capezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMoltePocheNessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eMoltePocheNessunaPresenza di fisio-patologie acarico dell’apparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5MoltiPochiNessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%ElevateScarseAssenti18 2018 20IVInterna Esterna Gener<strong>al</strong>ebiosicurezza *Misure di 5 10 15 5 10 15 5 10 1515 45TOTALE PUNTEGGIO 101 135pag. 138


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eN°09Azienda Provincia Sistema Razza CategoriaBuf<strong>al</strong>i da latte Caserta Libero Buf<strong>al</strong>eLattazione 158Asciutta 101Primipare 501- 6 mesi 306-24 mesi 50Numero dianim<strong>al</strong>i389Commenti ed <strong>al</strong>tre informazioniA seguito dell’adesione <strong>al</strong>la Misura 215:o Aumento periodo <strong>al</strong>lattamento a 14 ggo Diminuzione della mort<strong>al</strong>ità neonat<strong>al</strong>eo Vasca disinfettante <strong>al</strong>l’ingresso dell’aziendao Controlli periodici pelo e fecio Utilizzo di vacche nutricio Utilizzo del secchio, che facilita l’eliminazione del vizio post <strong>al</strong>lattamento di succhiarsi l’ombelicoData: 8.10.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Cimino


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 1 ” Vacche-Buf<strong>al</strong>e TOTALEIAlimentazioneIIAspettiproduttivi elattazioneA B C D E F Punt.Razione <strong>al</strong>imentareMod<strong>al</strong>ità di somministrazioneQu<strong>al</strong>ità degli <strong>al</strong>imentisomministrati1 5 10 1 5 10 1 5 10 30 30Durata lattazione mediain ggQuantità di latte in media perlattazioneQuantità di latte prodotto inmedia <strong>al</strong> giorno nei primi tremesi dopo lo svezzamentoV<strong>al</strong>utazione della curva dilattazione in funzione deidifferenti giorni di svezzamentodel vitello1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1014 10 q.li 20 q.li 30 q.li< 10Kg/giorno10 Kg/Giorno>10 Kg/giornoPocopresentePresenteMoltopresentePunt.Max35 40IIIIndici diriproduttivitàInterv<strong>al</strong>lo partoconcepimento(giornivuoti)Interv<strong>al</strong>lo parto-primaf.a.(giorni)Interv<strong>al</strong>lo interparto (mesi)Tasso di fertilitàTasso diconcepimento <strong>al</strong>laprima inseminazioneNumero difecondazioni pergravidanza1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10>81 59-80 40-60 90 75 50 >16 15-16 13-14 95%95%2 1- 1/2 1 50 60Data 1 c<strong>al</strong>oreTipo di mungituraCondizioni igienichedell’impianto mungituraIVAspettiriproduttivi1 5 10 1 5 10 1 5 102 CarrellosecchioMungiturameccanica30 30TOTALE PUNTEGGIO 145 160pag. 140


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 2 ” Vitello TOTALEA B C D Punt.Punt.MaxISvezzamentoProlungamento del periodo di <strong>al</strong>lattamentoNatur<strong>al</strong>e (14giorni)Incremento ponder<strong>al</strong>e delvitello svezzatoV<strong>al</strong>utazione degli aspetticomportament<strong>al</strong>i del vitellonella fase post-svezzamento1 5 10 1 5 10 1 5 101430 30IIMod<strong>al</strong>ità disvezzamentoMod<strong>al</strong>ità di somministrazione Tipologia di <strong>al</strong>imentazione Quantità Qu<strong>al</strong>ità5 10 1 5 10 5 10 1 5 10Pappatoio Natur<strong>al</strong>e Norm<strong>al</strong>e Ad Libidum30 40TOTALE PUNTEGGIO 60 70pag. 141


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”A B C D EPunt.OttenutoTOTALEPunt.MaxIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello statosanitario dei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizionidi appoggio dei quattro artiBody Condition Score(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1050 50IIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitaridell’apparato mammario, inparticolare dei capezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMoltePocheNessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eMoltePocheNessunaPresenza di fisio-patologie acarico dell’aparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5MoltiPochiNessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%ElevateScarseAssenti20 2020 20Misure dibiosicurezza * 5 10 15 5 10 15 5 10 15Interna Esterna Gener<strong>al</strong>eIV45 45TOTALE PUNTEGGIO 135 135pag. 142


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eN°10Azienda Provincia Sistema Razza CategoriaNumero dianim<strong>al</strong>iBuf<strong>al</strong>i da latte Caserta Libera Buf<strong>al</strong>i Lattazione 180 450Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Monta natur<strong>al</strong>eo Vitelli da 15 a 30 gg sono in vitellaiaData: 9.11.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Ciminopag. 143


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 1 ” Vacche-Buf<strong>al</strong>e TOTALEIAlimentazioneIIAspettiproduttivi elattazioneA B C D E F Punt.Razione <strong>al</strong>imentareMod<strong>al</strong>ità di somministrazioneQu<strong>al</strong>ità degli <strong>al</strong>imentisomministrati1 5 10 1 5 10 1 5 10 30 30Durata lattazione mediain ggQuantità di latte in media perlattazioneQuantità di latte prodotto inmedia <strong>al</strong> giorno nei primi tremesi dopo lo svezzamentoV<strong>al</strong>utazione della curva dilattazione in funzione deidifferenti giorni di svezzamentodel vitello1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1014 10 q.li 20 q.li 30 q.li< 10Kg/giorno10 Kg/giorno>10 Kg/giornoPocopresentePresenteMoltopresentePunt.Max30 40IIIIndici diriprodutti-vitàInterv<strong>al</strong>lo partoconcepimento(giornivuoti)Interv<strong>al</strong>lo parto-primaf.a.(giorni)Interv<strong>al</strong>lo interparto (mesi)Tasso di fertilitàTasso diconcepimento <strong>al</strong>laprima inseminazioneNumero difecondazioni pergravidanza1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10>81 59-80 40-60 90 75 50 >16 15-16 13-14 95%95%2 1- 1/2 1 50 60IVAspettiriproduttiviData 1 c<strong>al</strong>oreTipo di mungituraCondizioni igienichedell’impianto mungitura1 5 10 1 5 10 1 5 102 CarrellosecchioMungiturameccanica30 30TOTALE PUNTEGGIO 140 160pag. 144


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 2 ” Vitello TOTALEA B C D Punt.Punt.MaxISvezzamentoProlungamento del periodo di <strong>al</strong>lattamentoNatur<strong>al</strong>e (14giorni)Incremento ponder<strong>al</strong>e delvitello svezzatoV<strong>al</strong>utazione degli aspetticomportament<strong>al</strong>i del vitello nellafase post-svezzamento1 5 10 1 5 10 1 5 101430 30IIMod<strong>al</strong>ità disvezzamentoMod<strong>al</strong>ità di somministrazione Tipologia di <strong>al</strong>imentazione Quantità Qu<strong>al</strong>ità5 10 1 5 10 5 10 1 5 10Pappatoio Natur<strong>al</strong>e Norm<strong>al</strong>e Ad Libidum40 40TOTALE PUNTEGGIO 70 70pag. 145


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”A B C D ETOTALEPunt. Punt.Ottenuto MaxIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello stato sanitariodei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizioni diappoggio dei quattro artiBody ConditionScore (BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1050 50IIAspettiSanitariAspetti sanitari dell’apparatomammario, in particolare deicapezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMolte Poche Nessuna Molte Poche Nessuna Molte Poche Nessuna20 20IIIAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>ePresenza di fisio-patologie acarico dell’aparato riproduttoreAspetti sanitaridell’apparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Molti Pochi NessunoAg.infettivi95% Elevate Scarse Assenti20 20Interna Esterna Gener<strong>al</strong>eIVMisure di 5 10 15 5 10 15 5 10 1530 45TOTALE PUNTEGGIO 120 135pag. 146


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eAzienda Provincia Sistema Razza CategoriaBuf<strong>al</strong>i (Controfattu<strong>al</strong>e) Caserta Stabulazione LiberaBuf<strong>al</strong>e daLatte220 in lattazione73 asciutta/rimontaN°11Numero dianim<strong>al</strong>i363Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Pericolo di lesioni nei ricoveriData: 8.10.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Ciminopag. 147


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 1 ” Vacche-Buf<strong>al</strong>e TOTALEIAlimentazioneIIAspettiproduttivi elattazioneA B C D E F Punt.Razione <strong>al</strong>imentareMod<strong>al</strong>ità di somministrazioneQu<strong>al</strong>ità degli <strong>al</strong>imentisomministrati1 5 10 1 5 10 1 5 10 30 30Durata lattazione mediain ggQuantità di latte in media perlattazioneQuantità di latte prodotto inmedia <strong>al</strong> giorno nei primi tremesi dopo lo svezzamentoV<strong>al</strong>utazione della curva dilattazione in funzione deidifferenti giorni di svezzamentodel vitello1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 101410 q.li 20 q.li 30 q.li< 10Kg/giorno10 Kg/giorno>10 Kg/giornoPocopresentePresenteMoltopresentePunt.Max20 40IIIIndici diriprodutti-vitàInterv<strong>al</strong>lo partoconcepimento(giornivuoti)Interv<strong>al</strong>lo parto-primaf.a. (giorni)Interv<strong>al</strong>lo interparto (mesi)Tasso di fertilitàTasso diconcepimento <strong>al</strong>laprima inseminazioneNumero difecondazioni pergravidanza1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10>81 59-80 40-60 90 75 50 >16 15-16 13-14 95%95%2 1- 1/2 1 35 60IVAspettiriproduttiviData 1 c<strong>al</strong>oreTipo di mungituraCondizioni igienichedell’impianto mungitura1 5 10 1 5 10 1 5 102 CarrellosecchioMungiturameccanica25 30TOTALE PUNTEGGIO 110 160pag. 148


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 2 ” Vitello TOTALEA B C D Punt.Punt.MaxISvezzamentoProlungamento del periodo di <strong>al</strong>lattamentoNatur<strong>al</strong>e (14giorni)Incremento ponder<strong>al</strong>e delvitello svezzatoV<strong>al</strong>utazione degli aspetticomportament<strong>al</strong>i del vitellonella fase post-svezzamento1 5 10 1 5 10 1 5 101430 30IIMod<strong>al</strong>ità disvezzamentoMod<strong>al</strong>ità di somministrazione Tipologia di <strong>al</strong>imentazione Quantità Qu<strong>al</strong>ità5 10 1 5 10 5 10 1 5 10Pappatoio Natur<strong>al</strong>e Norm<strong>al</strong>e Ad Libidum40 40TOTALE PUNTEGGIO 70 70pag. 149


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”A B C D ETOTALEPunt. Punt.Ottenuto MaxIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello stato sanitariodei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizioni diappoggio dei quattro artiBody ConditionScore (BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1045 50IIAspettiSanitariIIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitari dell’apparatomammario, in particolare deicapezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMolte Poche Nessuna Molte Poche Nessuna Molte Poche NessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>ePresenza di fisio-patologie acarico dell’apparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Molti Pochi NessunoAg.infettivi95% Elevate Scarse Assenti18 2018 20Interna Esterna Gener<strong>al</strong>eIVMisure di 5 10 15 5 10 15 5 10 1515 45TOTALE PUNTEGGIO 96 135pag. 150


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eAzienda Provincia Sistema Razza CategoriaBuf<strong>al</strong>i da latte S<strong>al</strong>erno Stabulazione Libera Buf<strong>al</strong>i612 Vacche98 Vitelli fino a 6 mesi154 vitelli da 6 a 24 mesi2 <strong>al</strong>tre vaccheN°12Numero dianim<strong>al</strong>i866Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Presenza di vitellaiao Superficie aziend<strong>al</strong>e di 24 hao Sostituzione semestr<strong>al</strong>e delle tettarelle dell’impianto di mungiturao Piano di disinfezione e disinfestazioneo Fornisce latte <strong>al</strong> caseificio che destina la propria produzione <strong>al</strong>la COOP ITALIAo No OGMo Difficoltà a mungere dopo il prolungamento dello svezzamento a 15ggData: 16.11.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Ciminopag. 151


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 1 ” Vacche-Buf<strong>al</strong>e TOTALEIAlimentazioneIIAspettiproduttivi elattazioneA B C D E F Punt.Razione <strong>al</strong>imentareMod<strong>al</strong>ità di somministrazioneQu<strong>al</strong>ità degli <strong>al</strong>imentisomministrati1 5 10 1 5 10 1 5 10 30 30Durata lattazione mediain ggQuantità di latte in media perlattazioneQuantità di latte prodotto inmedia <strong>al</strong> giorno nei primi tremesi dopo lo svezzamentoV<strong>al</strong>utazione della curva dilattazione in funzione deidifferenti giorni di svezzamentodel vitello1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1014 10 q.li 20 q.li 30 q.li< 10Kg/giorno10 Kg/giorno>10 Kg/giornoPocopresentePresenteMoltopresentePunt.Max40 40IIIIndici diriprodutti-vitàInterv<strong>al</strong>lo partoconcepimento(giornivuoti)Interv<strong>al</strong>lo parto-primaf.a. (giorni)Interv<strong>al</strong>lo interparto (mesi)Tasso di fertilitàTasso diconcepimento <strong>al</strong>laprima inseminazioneNumero difecondazioni pergravidanza1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10>81 59-80 40-60 90 75 50 >16 15-16 13-14 95%95%2 1- 1/2 1 55 60IVAspettiriproduttiviData 1 c<strong>al</strong>oreTipo di mungituraCondizioni igienichedell’impianto mungitura1 5 10 1 5 10 1 5 102 CarrellosecchioMungiturameccanica21 30TOTALE PUNTEGGIO 146 160pag. 152


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 2 ” Vitello TOTALEA B C D Punt.Punt.MaxISvezzamentoProlungamento del periodo di <strong>al</strong>lattamentoNatur<strong>al</strong>e (14giorni)Incremento ponder<strong>al</strong>e delvitello svezzatoV<strong>al</strong>utazione degli aspetticomportament<strong>al</strong>i del vitellonella fase post-svezzamentoIIMod<strong>al</strong>ità disvezzamento1 5 10 1 5 10 1 5 1014Mod<strong>al</strong>ità di somministrazione Tipologia di <strong>al</strong>imentazione Quantità Qu<strong>al</strong>ità5 10 1 5 10 5 10 1 5 10Pappatoio Natur<strong>al</strong>e Norm<strong>al</strong>e Ad Libidum30 3035 40TOTALE PUNTEGGIO 65 70pag. 153


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaIAspettisanitarigener<strong>al</strong>iSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”A B C D EVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello stato sanitariodei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizioni diappoggio dei quattro artiBodyConditionScore(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10TOTALEPunt.OttenutoPunt.Max50 50IIIAspettisanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitari dell’apparatomammario, in particolare deicapezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMolte Poche Nessuna Molte Poche Nessuna Molte Poche NessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>ePresenza di fisio-patologie acarico dell’aparato riproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Molti Pochi NessunoAg.infettivi95% Elevate Scarse Assenti20 2020 20Misure dibiosicurezza * 5 10 15 5 10 15 5 10 15Interna Esterna Gener<strong>al</strong>eIV45 45TOTALE PUNTEGGIO 135 135pag. 154


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eN°13Azienda Provincia Sistema Razza CategoriaBuf<strong>al</strong>i d<strong>al</strong>atteS<strong>al</strong>erno Stabulazione Libera Buf<strong>al</strong>i300 Vacche in lattazione50 Giovenche150 Altre10 Tori e VitelliNumero dianim<strong>al</strong>i510Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Azienda di 50 hao Autocontrollo della qu<strong>al</strong>ità del latte con 2 campioni <strong>al</strong> meseo Presenza di ventilatori (Misura 121 del PSR)o Toroo S<strong>al</strong>a mungitura 8 + 8 spina di pesceo Svezzamento con vacche nutrici e buf<strong>al</strong>e a fine carrieraData: 16.11.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Ciminopag. 155


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 1 ” Vacche-Buf<strong>al</strong>e TOTALEIAlimentazioneA B C D E F Punt.Razione <strong>al</strong>imentareMod<strong>al</strong>ità di somministrazioneQu<strong>al</strong>ità degli <strong>al</strong>imentisomministratiPunt.Max1 5 10 1 5 10 1 5 10 30 30IIAspettiproduttivi elattazioneDurata lattazione mediain ggQuantità di latte in media perlattazioneQuantità di latte prodotto inmedia <strong>al</strong> giorno nei primi tremesi dopo lo svezzamentoV<strong>al</strong>utazione della curva dilattazione in funzione deidifferenti giorni di svezzamentodel vitello1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1014 10 q.li 20 q.li 30 q.li< 10Kg/giorno10 Kg/giorno>10 Kg/giornoPocopresentePresenteMoltopresente40 40IIIIndici diriprodutti-vitàInterv<strong>al</strong>lo partoconcepimento(giornivuoti)Interv<strong>al</strong>lo parto-primaf.a. (giorni)Interv<strong>al</strong>lo interparto (mesi)Tasso di fertilitàTasso diconcepimento <strong>al</strong>laprima inseminazioneNumero difecondazioni pergravidanza1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10>81 59-80 40-60 90 75 50 >16 15-16 13-14 95%95%2 1- 1/2 1 30 60IVAspettiriproduttiviData 1 c<strong>al</strong>oreTipo di mungituraCondizioni igienichedell’impianto mungitura1 5 10 1 5 10 1 5 102 CarrelloSecchioMungiturameccanica30 30TOTALE PUNTEGGIO 130 160pag. 156


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoria SCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “B 2 ” Vitello TOTALEA B C D Punt.Punt.MaxISvezzamentoProlungamento del periodo di<strong>al</strong>lattamento Natur<strong>al</strong>e (14giorni)Incremento ponder<strong>al</strong>e delvitello svezzatoV<strong>al</strong>utazione degli aspetticomportament<strong>al</strong>i del vitellonella fase post-svezzamentoIIMod<strong>al</strong>ità disvezzamento1 5 10 1 5 10 1 5 1014Mod<strong>al</strong>ità di somministrazione Tipologia di <strong>al</strong>imentazione Quantità Qu<strong>al</strong>ità5 10 1 5 10 5 10 1 5 10Pappatoio Natur<strong>al</strong>e Norm<strong>al</strong>e Ad Libidum30 3030 40TOTALE PUNTEGGIO 60 70pag. 157


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”TOTALECategoriaA B C D EPunt.OttenutoPunt.MaxIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello statosanitario dei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizionidi appoggio dei quattro artiBody Condition Score(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1040 50IIAspettiSanitariIIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitaridell’apparato mammario, inparticolare dei capezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMoltePocheNessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eMoltePocheNessunaPresenza di fisio-patologie acarico dell’apparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5MoltiPochiNessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%ElevateScarseAssenti18 2016 20Interna Esterna Gener<strong>al</strong>eIVMisure di 5 10 15 5 10 15 5 10 1530 45TOTALE PUNTEGGIO 104 135pag. 158


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eAzienda Provincia Sistema Razza CategoriaBovini da latte S<strong>al</strong>erno Stabulazione Libera90% Frisona bruna ePezzata rossa40 Vacche20 ManzeN°14Numero dianim<strong>al</strong>i100Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Acquisto c<strong>al</strong>zari, box singoli, s<strong>al</strong>a parto, vitellaiao Lettiera permanenteData: 21.11.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Ciminopag. 159


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”TOTALECategoriaA B C D EPunt.OttenutoPunt.MaxIAspetti sanitarigener<strong>al</strong>iVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello statosanitario dei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizionidi appoggio dei quattro artiBody Condition Score(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 1050 50IIAspettiSanitariIIIAspetti sanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitaridell’apparato mammario, inparticolare dei capezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMoltePocheNessunaMoltePocheNessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>eMoltePocheNessunaPresenza di fisio-patologie acarico dell’apparatoriproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5MoltiPochiNessunoAg.infettiviPatolo-gicheAcciden-t<strong>al</strong>i95%ElevateScarseAssenti20 2016 20IVInterna Esterna Gener<strong>al</strong>ebiosicurezza *Misure di 5 10 15 5 10 15 5 10 1530 45TOTALE PUNTEGGIO 116 135pag. 160


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione gener<strong>al</strong>e del benessere anim<strong>al</strong>eAzienda Provincia Sistema Razza CategoriaBovini d<strong>al</strong>atteS<strong>al</strong>ernoStabulazione LiberaFrisona4 Jersey120 Vacche25 Asciutta95 Manze eVitelliN°15Numero dianim<strong>al</strong>i240Commenti ed <strong>al</strong>tre informazionio Produzione latte <strong>al</strong>imentare <strong>al</strong>ta qu<strong>al</strong>ità (v<strong>al</strong>ore proteine 3.40 – 3.60)o Vitelli maschi venduti a 15 ggo S<strong>al</strong>a mungitura 6 + 6 groppa a groppao Solo fecondazione artifici<strong>al</strong>e, numero di fecondazioni per gravidanza: 2Data: 21.11.12V<strong>al</strong>utatore: Varricchio/Ciminopag. 161


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACategoriaIAspettisanitarigener<strong>al</strong>iSCHEDA DI VALUTAZIONE: AZIONE “C”A B C D EVisione d’insieme dellecondizioni sanitarie dei capipresenti in <strong>al</strong>levamentoV<strong>al</strong>utazione dello stato sanitariodei singoli capiV<strong>al</strong>utazione del tegumentoV<strong>al</strong>utazione delle condizioni diappoggio dei quattro artiBodyConditionScore(BCS)1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10 1 5 10TOTALEPunt. Punt.Ottenuto Max50 50IIAspettiSanitariIIIAspettisanitaridell’apparatoriproduttoreAspetti sanitari dell’apparatomammario, in particolare deicapezzoliPresenza di patologiePresenza di lesioni/lesionicosciaPresenza di zoppie1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5SporchePuliteMoltoPuliteMolte Poche Nessuna Molte Poche Nessuna Molte Poche NessunaAborti Cause di aborto * Tasso di fertilità aziend<strong>al</strong>ePresenza di fisio-patologie acarico dell’aparato riproduttore1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5Molti Pochi NessunoAg.infettivi95% Elevate Scarse Assenti20 2016 20IVInterna Esterna Gener<strong>al</strong>eMisure di5 10 15 5 10 15 5 10 1545 45TOTALE PUNTEGGIO 131 135pag. 162


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 216 “Investimenti non produttivi”1. La logica di interventoLa Misura 216 prevede un contributo pari <strong>al</strong> 100% dei costi ammissibili derivanti d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione diinvestimenti non produttivi, re<strong>al</strong>izzati da imprenditori agricoli (singoli o associati) o <strong>al</strong>tri gestori pubblici delterritorio, nell'ambito della seguente tipologia:Azione a) "Impianto o ripristino di siepi, filari, boschetti", attuata nell’intero territorio region<strong>al</strong>e;Azione b) “Ripristino e ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti pre-esistenti”, attuatanelle Macro aree A2, A3, C, D1, D2;Azione c) “Creazione di fasce tampone vegetate lungo i corsi d’acqua e creazione di corridoi ecologici”,attuata nelle Zone Natura 2000 o aree ad esse contigue e/o di collegamento;Azione d) “Riqu<strong>al</strong>ificazione di zone umide diffuse lungo le rive di corpi idrici o nella matrice agricola”, attuatanelle Zone Natura 2000;Azione e) “Prevenzione dei danni da lupo e cinghi<strong>al</strong>e”, attuata nelle aree natur<strong>al</strong>i protette o nei territori conaccertati eventi di predazione d<strong>al</strong> lupo.Nel seguente quadro si propone una rappresentazione sintetica del sistema di obiettivi connessi <strong>al</strong>la Misura216 (con specifico riferimento a quelli dell’Asse 2) definiti in fase di programmazione e successivamente nellafase di strutturazione del processo v<strong>al</strong>utativo (ricostruzione della logica di intervento). A ciascun obiettivosono inoltre associati gli Indicatori comuni e supplementari attraverso i qu<strong>al</strong>i verificare il grado diraggiungimento degli obiettivi stessi.Obiettivo gener<strong>al</strong>e Indicatori di impatto V<strong>al</strong>ore V<strong>al</strong>ore <strong>al</strong> Efficaciaobiettivo 1 31/12/2011V<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e lo spazio Inversione del declino della biodiversità (FBI %) 3,6% n.d. n.d.natur<strong>al</strong>e sostenendo la gestione delConservazione di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i diterritorio<strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e (%)6,4% n.d n.dMiglioramento della qu<strong>al</strong>ità dell’acqua (%) (*) 6,4 % n.d. n.d.Contributo <strong>al</strong>l’attenuazione dei cambiamenticlimatici3,4 (%) n.d n.d.Protezione del suolo d<strong>al</strong> dissesto n.d. n.d n.d.Obiettivi specificiIndicatori di risultatoConservazione della biodiversità e tutela Superficie soggetta ad una gestione efficace dele forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to pregio natur<strong>al</strong>e (ha) (*)e diffusione di sistemi agro-forest<strong>al</strong>i di territorio che ha contribuito con successo <strong>al</strong>la<strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>ebiodiversità e <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>vaguardia di habitat agricoli6.469 457,01 7,06%Tutela qu<strong>al</strong>itativa e quantitativa dellerisorse idriche superfici<strong>al</strong>i e profondeRiduzione dei gas serraTutela del territorioObiettivi operativi"Impianto o ripristino di siepi, filari,boschetti", (Azione A)“Ripristino e ampliamento di muretti asecco, terrazzamenti e ciglionamentipre-esistenti” (Azione B)“Creazione di fasce tampone vegetatelungo i corsi d’acqua e creazione dicorridoi ecologici”, (Azione C);Riqu<strong>al</strong>ificazione di zone umide diffuselungo le rive di corpi idrici o nellamatrice agricola” (Azione D)“Prevenzione dei danni da lupo ecinghi<strong>al</strong>e” (Azione E)(1): v<strong>al</strong>ori-obiettivo revisionati settembre 2011Superficie soggetta ad una gestione efficace delterritorio che ha contribuito con successo amigliorare la qu<strong>al</strong>ità dell’acqua (ha) (*)6.054 37,8 0,62%Superficie soggetta ad una gestione efficace delterritorio che ha contribuito con successo ad - - -attenuare i cambiamenti climatici (ha) (*)Superficie soggetta ad una gestione efficace delterritorio che ha contribuito con successo a 6.327 448,3 7,08%migliorare la qu<strong>al</strong>ità del suolo (ha) (*)Indicatori di prodottoNumero di aziende beneficiarie, di cui:51%azione 336 172Volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti (Meuro) 32.812 24.878 76%pag. 163


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAll'obiettivo dell'Asse di "Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro-forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>tov<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>istico" concorrono potenzi<strong>al</strong>mente l’insieme delle azioni, in quanto favoriscono la conservazionee l'ampliamento di spazi natur<strong>al</strong>i o seminatur<strong>al</strong>i nei territori agricoli, con effetti positivi sulla diversità deglihabitat e delle specie. La re<strong>al</strong>izzazione di siepi, filari, boschetti (Azioni A) e il ripristino e ampliamento dimuretti a secco e terrazzamenti (Azioni B) contribuiscono <strong>al</strong>l’obiettivo prioritario di "Tutela del territorio" infunzione dell’azione antierosiva e protettiva d<strong>al</strong> dissesto idrogeologico , mentre La re<strong>al</strong>izzazione di siepi,filari, boschetti (Azioni A),la creazione di fasce tampone (Azione C) e la riqu<strong>al</strong>ificazione di zone umide(Azione D) contribuiscono <strong>al</strong>l’obiettivo prioritario di "Tutela delle risorse idriche" grazie <strong>al</strong>l'azione filtrante otampone di t<strong>al</strong>i formazioni. Va <strong>al</strong>tresì rilevato come nella scheda Misura del PSR sia evidenziato il contributopotenzi<strong>al</strong>e della Misura ad obiettivi di <strong>al</strong>tri Assi, in particolare, inerenti il “miglioramento della attrattività deiterritori rur<strong>al</strong>i”, il “mantenimento e creazione di nuove opportunità occupazion<strong>al</strong>i e di reddito in aree rur<strong>al</strong>i” eil “consolidamento e sviluppo della qu<strong>al</strong>ità della produzione agricola e forest<strong>al</strong>e”.2. L’efficacia rispetto agli obiettivi operativi della MisuraL’efficacia della misura nel perseguire i suddetti obiettivi può oggi essere v<strong>al</strong>utata <strong>al</strong>la luce del suo concretostato di attuazione fisico e finanziario. Come illustrato nella seguente Tabella 1, le domande e le relativesuperfici ammesse a finanziamento hanno interessato princip<strong>al</strong>mente l’Azione b (Ripristino e ampliamento dimuretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti pre-esistenti). Margin<strong>al</strong>e è stata l’adesione <strong>al</strong>le Azioni a) ed e)ed assente nelle Azioni c) e d). Tra le cause del sostanzi<strong>al</strong>e insuccesso di t<strong>al</strong>i azioni, segn<strong>al</strong>ate a livelloregion<strong>al</strong>e, il limite troppo basso (10% sul tot<strong>al</strong>e) per le spese relative <strong>al</strong>l’acquisito del materi<strong>al</strong>e veget<strong>al</strong>e(nella Azione a) o anche una scarsa capacità progettu<strong>al</strong>e dei soggetti pubblici, princip<strong>al</strong>i destinatari dellaAzione d); inoltre gli impegni dell’Azione a) sono ora inclusi nella “Condizion<strong>al</strong>ità” - standard 4.4 relativo <strong>al</strong>mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio.Tab. 1 - Domande e superfici ammesse a finanziamento per AzioneAzioni Numero domande Superficie (ettari)Azione a 2 38Azione b 165 410Azione c 0 0Azione d 0 0Azione e 5 9Tot<strong>al</strong>e 172 457Questa eterogenea partecipazione <strong>al</strong>le diverse azioni è emersa già con il primo Bando del 2009 e si èconfermata nelle successive annu<strong>al</strong>ità: considerando i v<strong>al</strong>ori cumulati <strong>al</strong> 2011, circa il 92% delle risorsefinanziarie della Misura (contributi pubblici) è destinato <strong>al</strong>l’Azione b, nella qu<strong>al</strong>e si è generato un overbookingdi circa 13,6 MEuroT<strong>al</strong>e andamento attuativo ha indotto l’AdG a proporre una modifica <strong>al</strong>la inizi<strong>al</strong>e ripartizione delle risorse perAzione prevista nella Misura, adeguandola <strong>al</strong> fabbisogno derivante d<strong>al</strong>le domande ammissibili; modificaapprovata d<strong>al</strong> CdS e resa possibile d<strong>al</strong>la Decisione comunitaria del 9/08/2011. Va inoltre ricordato chenell’ambito di t<strong>al</strong>e procedura di modifica sono state anche ampliate le aree di intervento della Azione b)includendo, oltre a quelle della Rete Natura 2000, nuove aree definite ad “<strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>istico” (art.41del Reg.CE 1728/2003) individuate sulla base delle delimitazioni del Piano Territori<strong>al</strong>e Region<strong>al</strong>e della<strong>Campania</strong> (L:R: 16/2004) 21 .21 In particolare sono individuate, in prima delimitazione, qu<strong>al</strong>i AVN aree relative <strong>al</strong>la Penisola sorrentina-am<strong>al</strong>fitana e le isole del Golfodi Napoli.pag. 164


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIn considerazione del diverso livello di adesione <strong>al</strong>le azioni della misura, si effettua di seguito una descrizionedei risultati conseguiti rispetto <strong>al</strong>la conservazione della biodiversità, ed <strong>al</strong>la tutela del territorio, cioè di quegliobiettivi specifici nei qu<strong>al</strong>i il coinvolgimento dell’azione b) determina la presenza di superfici significative 22 .Obiettivo specifico: CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ E TUTELA E DIFFUSIONE DEI SISTEMI AGROFORESTALI AD ALTOVALORE NATURALEAl conseguimento di questo obiettivo partecipano le Azioni a, b e c della misura, per un tot<strong>al</strong>e di 457 ha percirca l’8 % dichiarati <strong>al</strong>l’azione 216 a), per il 90 % <strong>al</strong>la misura 216 b ) e per i restante 2% <strong>al</strong>l’azione e) .Pur se le siepi, filari e boschetti sono considerati fondament<strong>al</strong>i nelle strategie di conservazione essendo a t<strong>al</strong>ielementi attribuito il ruolo di serbatoi rifugio per la biodiversità e di corridoi ecologici per specie diparticolare interesse, l’esiguità delle strutture impiantate o mantenute con la presente azione non nepermette una v<strong>al</strong>utazione a t<strong>al</strong>i fini positiva.Sotto il profilo ecologico, i muretti a secco ed i terrazzamenti danno ospit<strong>al</strong>ità d una fauna ed una flora moltovaria ed interessante, determinando la conservazione di situazioni ecoton<strong>al</strong>i (di margine, di nicchia, ditransizione) importanti per la biodiversità , di conseguenza, la mancanza di manutenzione dei paesaggiterrazzati può determinare la scomparsa di habitat ad elevata biodiversità, la cui esistenza è strettamentecorrelata <strong>al</strong>l’azione frangivento dei muri a secco ed <strong>al</strong>le funzioni di ombreggiamento e di accumulo di c<strong>al</strong>ore,rugiada e umidità notturna che essi rivestono,si può pertanto ritenere efficace il contributo dell’azione b) aifini della conservazione della biodiversità.Una verifica dell’efficacia della misura riguardo <strong>al</strong>l’obiettivo in oggetto prende in considerazione ladistribuzione delle relative superfici rispetto <strong>al</strong>la zonizzazione delle aree protette e delle aree Natura 2000.(seguente Tabella 2).Tab.2 – Superfici di intervento per azione e per aree protette e Natura 2000IndicatoriSuperfici di intervento (SOI)Tot<strong>al</strong>e <strong>Regione</strong> Aree Protette di cui Natura 2000216 a 37,8 7,9 7,9216_b 410 337,4 199,6216_e 8,8 8,8 8,8% sul tot region<strong>al</strong>e 100% 77,4% 47,3%Superficie territori<strong>al</strong>e 1.356.178 476.953 371.103Superficie agricola 771.947 153.105 105.108SOI/Superficie agricola 0,06% 0,2% 0,2%Si evidenzia la collocazione degli interventi per larga parte <strong>al</strong>l’interno di aree protette, in particolare lasuperficie vi si colloca per il 77 % di cui circa il 47 % in area Natura 2000; il <strong>rapporto</strong> della SOI con lasuperficie agricola nelle aree protette ed in natura 2000, se pur percentu<strong>al</strong>mente molto basso, lasciaemergere una positiva concentrazione in t<strong>al</strong>e aree rispetto ai v<strong>al</strong>ori medi region<strong>al</strong>i..La superficie coinvolta incide positivamente sugli aspetti legati <strong>al</strong>la diffusione dei sistemi agroforest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>tov<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e, costituendo le siepi e filari, i boschetti i muretti a secco ed i terrazzamenti elementicaratterizzanti t<strong>al</strong>i sistemi, inseriti nel approccio proposto da Andersen (2003) per la determinazione delleHNV della tipologia 2 23 : aree agricole dominate da agricoltura estensiva o da un mosaico di aree seminatur<strong>al</strong>ie coltivate, caratterizzate da tipici elementi struttur<strong>al</strong>i di piccola sc<strong>al</strong>a, qu<strong>al</strong>i siepi, muretti asecco,ruscelli e boschetti. Gli effetti svolti da t<strong>al</strong>e azione incidendo sul ripristino ed ampliamento di questielementi struttur<strong>al</strong>i tipici possono influire sul v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>istico dell’area .22 Al conseguimento dell’obiettivo specifico di qu<strong>al</strong>ità delle acque partecipano invece solo i 37,8 ha dell’azione a) con una percentu<strong>al</strong>ed’efficacia rispetto agli obiettivi target pari <strong>al</strong>lo 0,6 %.23 Tipo 1 caratterizzato da aree agricole con una proporzione elevata di vegetazione semi-natur<strong>al</strong>e; Tipo 3: aree agricole che ospitanospecie rare o una elevata percentu<strong>al</strong>e della popolazione europea o mondi<strong>al</strong>e di <strong>al</strong>tre specie.pag. 165


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo specifico: TUTELA DEL TERRITORIO (TUTELA DEL SUOLO DAI FENOMENI DI DEGRADAZIONE)Tutela del suolo d<strong>al</strong> dissesto idrogeologicoLe attività agricole nella loro impostazione multifunzion<strong>al</strong>e includono norm<strong>al</strong>mente azioni di contrasto aifenomeni di dissesto idrologico (es. manutenzione e pulizia can<strong>al</strong>i ecc.) ma di contro anche possibiliinterventi struttur<strong>al</strong>i particolarmente impattanti nei confronti della biodiversità degli aspetti paesaggisticilegati <strong>al</strong> territorio. I terrazzamenti, frutto di una tecnica tradizion<strong>al</strong>e complessa derivata da conoscenzecostruttive, idrauliche e agrarie applicate in perfetta comprensione delle caratteristiche idrogeologiche eclimatiche, rappresentano invece oltre che un intervento di difesa idrogeologica un elemento caratterizzantedi molte aree del territorio campano, il loro mantenimento e ripristino rappresenta una possibilità di difesadel suolo rispettosa dei canoni ambient<strong>al</strong>i e paesaggistici.Al fine di verificare l’incidenza degli impegni previsti d<strong>al</strong>la misura rispetto <strong>al</strong>le problematiche evidenziate si èan<strong>al</strong>izzata la distribuzione della sola azione 216 b) 24 in sovrapposizione <strong>al</strong>le aree di pericolosità da franaindividuate d<strong>al</strong>le Autorità di bacino della regione <strong>Campania</strong> 25 .Il posizionamento geografico delle superfici interessate d<strong>al</strong>la misura rispetto ai Piani str<strong>al</strong>cio delle Autorità dibacino ha richiesto una loc<strong>al</strong>izzazione puntu<strong>al</strong>e e pertanto si è scelto di re<strong>al</strong>izzarlo utilizzando lo stratovettori<strong>al</strong>e delle particelle catast<strong>al</strong>i.La prima fase delle attività in oggetto ha determinato l’inserimento delle particelle <strong>al</strong>l’interno dei limititerritori<strong>al</strong>i delle Autorità di bacino, questa prima an<strong>al</strong>isi ha permesso di rilevare la distribuzione disomogeneadella Superficie di intervento della Misura 216_b. La seguente Tabella 3 mostra come oltre il 94 % di t<strong>al</strong>esuperfici si posizioni <strong>al</strong>l’interno dei territori delle autorità di bacino “Sinistra Sele” e “ Liri ,Garigliano,Volturno. T<strong>al</strong>i concentrazioni sono evidenziate anche nella seguente cartina.Tab.3 – Superfici di intervento Azione b per Autorità di BacinoSuperficie di intervento (SOI) della Misura 216_bAutorità di Bacino(ettari)Destra Sele 4,95Nord Occident<strong>al</strong>e 6,02Sarno 2,71Sele 7,64Sinistra Sele 195,50Liri Garigliano Volturno 156,01Tot<strong>al</strong>e 26 372,8424 In considerazione del fatto che rispetto a t<strong>al</strong>e obiettivo la superficie dell’azione b) rappresenta il 98% della superficie di misura utile.25 Si è utilizzata la vecchia delimitazione in bacini idrografici della regione <strong>Campania</strong> poiché i piani d’assetto idrogeologici sono disponibilisolo in riferimento a questa zonizzazione.26 Il tot<strong>al</strong>e delle superfici dichiarate <strong>al</strong>la misura 216_2 è di 410 ha, i 373 ha indicati d<strong>al</strong>la tabella fanno riferimento <strong>al</strong>lasuperficie dichiarata nelle particelle presenti nello strato vettori<strong>al</strong>e del catasto utilizzato per la territori<strong>al</strong>izzazione.pag. 166


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURApag. 167


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIn considerazione di t<strong>al</strong>e concentrazione della SOI si è ritenuto utile effettuare un’indagine specifica riferitaesclusivamente <strong>al</strong>le superfici rientranti nei due bacini evidenziati. In seguito <strong>al</strong>la predisposizione deglistrumenti informativi geografici si è proceduto pertanto ad una intersezione spazi<strong>al</strong>e tra lo strato vettori<strong>al</strong>edelle particelle interessate dagli interventi e la cartografia in formato “shape” relativa <strong>al</strong> rischio frane,separatamente per ciascuna Autorità di bacino. Ciò in quanto nella redazione dei relativi Piani str<strong>al</strong>cio, sonostate utilizzate diverse classificazioni del rischio da pericolosità da frana.Nell’area di competenza dell’Autorità di Bacino del Sinistra Sele dei 195 ettari circa di Superficie diintervento (SOI) dichiarata nell’ambito della Misura 216/Azione B, ricadono in aree zonizzate ai fini del rischiofrane circa 146 ettari (il 75 % circa del tot<strong>al</strong>e SOI nel bacino) che si distribuiscono come segue nelle classi dirischio individuate.Tab. 4 - Superficie di intervento della Misura 216 – azione B per aree a rischio di frane nel bacino del SinistraSele% sul tot. SOI nelRischio potenzi<strong>al</strong>eSuperficie di intervento (SOI) - ettaribacinoMolto elevato 0,2 0,1Elevato 1,9 1,0Medio 123,5 63,2Moderato 20,5 10,5Si evidenzia come il 63 % della superficie sulla qu<strong>al</strong>e sono stati attuati interventi di ripristino deiterrazzamenti, muri paraterra e ciglionamenti agisce su un territorio con un rischio potenzi<strong>al</strong>e medio inrelazione ai fenomeni franosi.Sul territorio di competenza dell’Autorità di Bacino del Liri Garigliano Volturno ricadonocomplessivamente 156 ettari di SOI e di questi l’intersezione spazi<strong>al</strong>e ha rilevato che solo il 34,6 %, pari acirca 54 ettari, ha un effettiva incidenza su zone cartografate d<strong>al</strong>l’autorità di bacino per il rischio frane. Lesuperfici interessate si distribuiscono come segue <strong>al</strong>l’interno delle classi previste d<strong>al</strong>la cartografia di piano.Tab. 5 - Superficie di intervento della Misura 216 – azione B per aree a rischio di frane nel bacino LiriGariglianoClassi di rischio Superficie di intervento (SOI) (ettari) % sul tot. Soi nel bacinoArea a rischio potenzi<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>to e area d' attenzionepotenzi<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>ta 2,7 1,75Area a rischio potenzi<strong>al</strong>mente basso e area d'attenzione potenzi<strong>al</strong>mente bassa 0,02 0,01Area a rischio molto elevato e area d'<strong>al</strong>ta attenzione 22,6 14,5Area a rischio elevato e area di medio <strong>al</strong>ta attenzione 5,8 3,8Area a rischio medio e area di media attenzione 20,6 13,2Area a rischio moderato e area di moderataattenzione 2,2 1,4Si evidenzia che le particelle interessate dagli investimenti della Misura 216/B nel bacino del LGV hanno unaincidenza importante rispetto ai fenomeni franosi tanto che oltre il 14 % si loc<strong>al</strong>izzano in aree a rischio moltoelevato.Da queste prime elaborazioni si ricavano pertanto risultati non omogenei tra i due Bacini in merito <strong>al</strong>lacoerenza tra la loc<strong>al</strong>izzazione degli interventi finanziati d<strong>al</strong>la Misura e la (gravità della) problematicaambient<strong>al</strong>e ad esso sottesa. T<strong>al</strong>e coerenza – che migliora l’efficacia ambient<strong>al</strong>e degli investimenti - potrebbeessere rafforzata attraverso l’inserimento di aree preferenzi<strong>al</strong>i nelle norme di attuazione della Misura.Utilizzando cioè la pianificazione d’area come strumento di conoscenza del territoriopag. 168


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATutela del suolo d<strong>al</strong>l’erosioneL’azione 216 b) svolge inoltre un importante azione di protezione del suolo nei confronti dell’erosione. Lostudio re<strong>al</strong>izzato in riferimento a t<strong>al</strong>e fenomeno, e riportato interamente nel Capitolo 4, evidenzia un effettonella riduzione di perdita di suolo dovuto <strong>al</strong> ripristino dei terrazzamenti molto elevato.Con l’applicazione del modello RUSLE , attuata sulle particelle catast<strong>al</strong>i interessate d<strong>al</strong>la misura/azione conuna georeferenziazione puntu<strong>al</strong>e degli interventi, si è confrontata l’erosione media stimata in assenza di edin presenza di opere di contenimento.Il modello Rusle basato sull’equazione seguente, fornisce la quantità media annua, c<strong>al</strong>colata su un lungoperiodo, della perdita di suolo A su una superficie avente un determinato uso e tipo di copertura veget<strong>al</strong>e:in cui:A = 2,242 R K L S C P [Mg/ha/anno] 27R =fattore climatico, di aggressività della pioggia o erosivitàK = fattore di erodibilità del suoloL = fattore di lunghezzaS = fattore di pendenzaC = fattore di vegetazione e pratica coltur<strong>al</strong>eP = fattore di tecniche sistemato rieIn particolare, ai fini di verificare i quantitativi di suolo eroso in assenza ed in presenza della misura, si èintervenuti sul fattore S-RUSLE, stabilendo un limite massimo delle pendenze dei terreni sistemati pari <strong>al</strong>15%, oltre il qu<strong>al</strong>e è sconsigliato re<strong>al</strong>izzare t<strong>al</strong>i opere per la coltivazioneI risultati riportati nella tabella seguente mostrano significative riduzioni dell’erosione potenzi<strong>al</strong>e con v<strong>al</strong>oritot<strong>al</strong>i prossimi <strong>al</strong>l’84% e punte del 90 % per il ripristino dei terrazzamenti nei vigneti.Misura/AzioneUso suoloArea[ha]Erosione con opere dicontenimentoErosione senza opere dicontenimentoRiduzione erosione[Mg/anno] [Mg/ha/anno] [Mg/anno] [Mg/ha/anno] [Mg/anno] [%]a b c = b/a d e = d/a f = d – b g = f/d*100Seminativi 31.97 40.62 1.27 104.69 3.28 64.07 61.20Vigneti 4.97 14.61 2.94 132.68 26.70 118.07 88.99216 aFrutteti 12.58 41.77 3.32 213.33 16.96 171.56 80.42Oliveti 155.15 547.62 3.53 3536.68 22.80 2989.06 84.52Castagneti 5.07 1.49 0.29 9.11 1.80 7.62 83.61TOTALE 216.28 652.70 3.02 4043.10 18.69 3390.40 83.8627 Il Mg (=10 6 g =1000 kg) corrisponde <strong>al</strong>la tonnellata del S.I., mentre con il simbolo ton, , si intende la short ton americana, pari a 907kg.pag. 169


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 221 – Imboschimento di terreni agricoliLa Misura 221 prevede l’imboschimento di terreni agricoli. Scopo della misura è quello di ricreare nelle areead agricoltura intensiva lembi di bosco a carattere prev<strong>al</strong>entemente ambient<strong>al</strong>e nonché paesaggistico. Gliinterventi contribuiscono <strong>al</strong> raggiungimento di quattro obiettivi specifici dell’Asse 2, in risposta ai fabbisogniemersi d<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi del contesto e in coerenza con le fin<strong>al</strong>ità strategiche definite per il settore forest<strong>al</strong>eregion<strong>al</strong>e.Il quadro sottostante riporta gli obiettivi specifici e li relaziona con i relativi indicatori di risultato. La stessamette in relazione il contributo della Misura, sotto forma di impatti, <strong>al</strong> raggiungimento dell’obiettivo gener<strong>al</strong>edell’Asse e gli indicatori di prodotto con gli obiettivi operativi.Obiettivo gener<strong>al</strong>eV<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e lo spazionatur<strong>al</strong>e sostenendo la gestionedel territorioObiettivi specificiPreservare la biodiversitàTutelare le risorse idricheMitigare i cambiamenti climaticiIndicatori di impattoV<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>oreeffettivoEfficaciaInversione del declino della biodiversità (FBI %) 11,7 n.d. n.d.Conservazione di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>e (%)6,3 n.d. n.d.Miglioramento della qu<strong>al</strong>ità dell’acqua (%) 10,4 n.d. n.d.Contributo <strong>al</strong>l’attenuazione dei cambiamenti climatici (%) 22,5% n.d. n.d.Protezione del suolo d<strong>al</strong>l’erosione (Mg·anno -1 ) (**) n.d. 83.524 n.d.Assorbimento di anidride carbonica e fissazione delcarbonio (tCO 2eq·anno -1 ) (**)67.373 14.887 22%Indicatori di risultatoSuperficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo <strong>al</strong>la biodiversità e <strong>al</strong>las<strong>al</strong>vaguardia di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to pregio8.178 6.000 73%natur<strong>al</strong>e (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo a migliorare la qu<strong>al</strong>ità 8.526 6.000 70%dell’acqua (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo ad attenuare icambiamenti climatici (ha)8.700 6.033 71%Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorioProteggere il suoloche ha contribuito con successo a migliorare la qu<strong>al</strong>ità del 8.526 6.000 70%suolo (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorioPresidiare il territorioche ha contribuito con successo a evitare l’abbandono e 8.178 6.015 74%la margin<strong>al</strong>izzazione delle terre (ha)Obiettivi operativiIndicatori di prodottoEstendere le risorse forest<strong>al</strong>i in Numero di aziende beneficiarie 2.900 1.752 60%ambienti agricoliSuperficie di intervento (ha) 8.700 6.033 69%(**) Indicatori aggiuntivi proposti d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>utatore.‣ L’efficacia della misura rispetto agli obiettivi operativiLa riconversione di suoli agricoli in terreni forest<strong>al</strong>i, sia a titolo definitivo che temporaneo, contribuisce <strong>al</strong>laprotezione dell’ambiente, <strong>al</strong>la mitigazione dei cambiamenti climatici nonché <strong>al</strong>la conservazione e <strong>al</strong>ladifferenziazione produttiva e paesaggistica degli ambienti agricoli.In questa prima fase di an<strong>al</strong>isi si presume che tutta la superficie imboschita partecipi, seppur con mod<strong>al</strong>ità eintensità diverse, <strong>al</strong>la protezione dell’ambiente. Gli indicatori di prodotto utilizzati forniscono indicazioni sullasignificatività della misura sia in termini di superficie coinvolta, tot<strong>al</strong>e e disaggregata per tipologie diintervento, sia per numero di progetti re<strong>al</strong>izzati, includendo, per gli indicatori comuni, i “trascinamenti”ovvero le superfici imboschite durante i precedenti periodi di programmazione attu<strong>al</strong>mente oggetto di premiper il mantenimento e per il mancato reddito a v<strong>al</strong>ere sul PSR 2007-2013. La superficie complessiva a v<strong>al</strong>eresulla Misura (SOI) ammonta a 6.033 ha, dato che può essere confrontato con la superficie eleggibile, ovverola SAU region<strong>al</strong>e, la qu<strong>al</strong>e ammonta a 588.201 ha per un <strong>rapporto</strong> SOI/SAU espresso in termini percentu<strong>al</strong>idel 1,02%.La Tabella 1 seguente riassume la ripartizione nelle diverse tipologie degli interventi re<strong>al</strong>izzati ex novo. E’possibile osservare in linea gener<strong>al</strong>e la prev<strong>al</strong>enza, in termini di domande e di “superficie oggetto dipag. 170


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAimpegno” (SOI), degli impianti di arboricoltura da legno a ciclo lungo (Azione b) cui corrisponde unsostanzi<strong>al</strong>e insuccesso degli impianti a ciclo breve. T<strong>al</strong>i risultati riflettono una tendenza emersa a livellonazion<strong>al</strong>e, dovuta essenzi<strong>al</strong>mente ad una concatenazione di fattori qu<strong>al</strong>i la mancanza del premio per ilmancato reddito per gli impianti a ciclo breve, le mod<strong>al</strong>ità di rendicontazione più severe che lasciano menospazio a lavori in economia nonché <strong>al</strong>la riduzione dei terreni potenzi<strong>al</strong>mente eleggibili, ovvero quelli menofertili o margin<strong>al</strong>i, in quanto ancora sotto impegno con le precedenti programmazioni. Alla luce di ciò i“trascinamenti” costituiscono la grande parte della misura d<strong>al</strong> punto di vista della superficie coinvolta, 5.629ettari complessivi, nonché d<strong>al</strong> punto di vista finanziario con una spesa stimata nel periodo diprogrammazione di € 12.200.553.Tab.1 - Superficie imboschita e sostenuta con la Misura 221 e beneficiari per Azione:Azione Beneficiari (n) SOI (ha)a - boschi natur<strong>al</strong>iformi 6 102,4b - arboricoltura a ciclo lungo 80 268,8c - arboricoltura a ciclo breve 5 18,0d - impianti per produzione biomassa 3 15,2tot<strong>al</strong>e nuovi imboschimenti 94 404,4trascinamenti 1.672 5.629Tot<strong>al</strong>e Misura 221 1.766 6.033Fonte: elaborazione dati monitoraggio SIAN, per i trascinamenti si è fatto riferimento <strong>al</strong>la annu<strong>al</strong>ità 2010.Relativamente ai soli nuovi impianti è stato possibile effettuare, sulla base delle informazioni disponibili,an<strong>al</strong>isi quantitative sui beneficiari nonché sulla tipologia di intervento e sulla loc<strong>al</strong>izzazione degli interventinelle aree prioritarie individuate a livello region<strong>al</strong>e. I 39 beneficiari (<strong>al</strong> 31/12/2009) degli aiuti per i nuoviimboschimenti risultano essere per il 95% soggetti privati, composti per l’11% da soggetti qu<strong>al</strong>ificati comeimprenditori agricoli profession<strong>al</strong>i IAP. I beneficiari sono costituiti infine per il 42% da donne e presentanoun’età media di 53 anni.Esaminando la distribuzione territori<strong>al</strong>e e per azione delle superfici imboschite (Tabella 2) si nota la loromaggiore loc<strong>al</strong>izzazione nelle aree a priorità media o <strong>al</strong>ta.Tab.2 – Superficie degli imboschimenti re<strong>al</strong>izzati per azione e macroaree:MacroareaN. interventiSOI(ha)SOI(%)Azione -a Azione –b Azione -c Azione -dpriorità SOI (%) priorità SOI (%) priorità SOI (%) priorità SOI (%)A2 1 8,3 8% xx - xx 9% x - xxx -B 7 16,3 15% xxx - xxx 14% xxx 100% xxx 100%C 2 3,2 3% xx 100% xx - x - xx -D1 26 73,5 69% x - xx 72% x - - -D2 4 4,4 4% x - xx 5% x - - -Priorità territori<strong>al</strong>i definite per Macroarea: (xxx) <strong>al</strong>ta; (xx) media; (x) bassa.‣ L’efficacia della misura rispetto agli obiettivi specifici e <strong>al</strong>l’obiettivo gener<strong>al</strong>eLe misure forest<strong>al</strong>i dell’Asse 2 partecipano, seppure in modi differenti, <strong>al</strong> raggiungimento di cinque obiettivispecifici cui corrispondono <strong>al</strong>trettanti voci dell’indicatore comune di risultato n. 6. “Superficie soggetta aduna gestione efficace del territorio, che ha contribuito con successo a..”:• Conservazione e v<strong>al</strong>orizzazione delle aree agricole e forest<strong>al</strong>i ad elevato v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e e dellabiodiversità ad esse collegata;• Conservazione e miglioramento qu<strong>al</strong>itativo delle risorse idriche;• Attenuazione del cambiamento climatico e miglioramento della qu<strong>al</strong>ità dell’aria;pag. 171


• Tutela del suolo dai princip<strong>al</strong>i fenomeni di degradazione;• Evitare la margin<strong>al</strong>izzazione e l’abbandono delle terre.VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIl raggiungimento degli obiettivi è strettamente collegato con l’adozione di una coerente territori<strong>al</strong>izzazionedegli interventi, favorita dai criteri selezione definiti nello specifico bando. L’approccio territori<strong>al</strong>e, es<strong>al</strong>tandola multifunzion<strong>al</strong>ità dei boschi, permette <strong>al</strong>le superfici boschive re<strong>al</strong>izzate di concorrere contemporaneamente<strong>al</strong> raggiungimento di più obiettivi specifici. In <strong>al</strong>tre parole, l’efficacia degli interventi (intesa come capacità diperseguire gli obiettivi programmatici) è funzione non solo delle caratteristiche intrinseche dell’interventostesso ma del contesto ambient<strong>al</strong>e in cui esso si re<strong>al</strong>izza. Pertanto la v<strong>al</strong>utazione dei risultati e degli impattidegli interventi deve inizi<strong>al</strong>mente fondarsi su an<strong>al</strong>isi di tipo spazi<strong>al</strong>e volte <strong>al</strong>l’osservazione dellesovrapposizioni tra le aree oggetto di intervento e le aree preferenzi<strong>al</strong>i per la determinazione degli indicatoridi Risultato, ovvero le superfici che effettivamente concorrono <strong>al</strong> raggiungimento di ciascun obiettivospecifico dell’Asse 2.‣ Conservazione e v<strong>al</strong>orizzazione delle aree agricole e forest<strong>al</strong>i ad elevato v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e e dellabiodiversità ad esse collegataIl contributo della Misura <strong>al</strong> raggiungimento dell’obiettivo specifico dipende, in primo luogo, d<strong>al</strong>la ripartizionedella superficie imboschita complessiva nelle diverse tipologie di intervento. Ad esempio i boschinatur<strong>al</strong>iformi e le fustaie a ciclo lungo costituiscono ambienti particolarmente adatti <strong>al</strong>la tutela dellabiodiversità e la diffusione di habitat forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e in quanto caratterizzati da turnisufficientemente lunghi, nel caso dei boschi natur<strong>al</strong>iformi con vincolo permanente, che garantisconol’espletamento delle funzioni ambient<strong>al</strong>i. Inoltre sono soggetti in fase di progetto a criteri di natur<strong>al</strong>ità piùelevati rispetto agli impianti a turno breve, rispetto ai qu<strong>al</strong>i si fanno preferire anche per il minor impatto dellepratiche di gestione.Gli imboschimenti rappresentano un elemento di differenziazione dell’ecosistema agricolo cui si associano lacreazione di nuovi habitat e zone ecoton<strong>al</strong>i comunque favorevoli <strong>al</strong>la conservazione della biodiversità. Allaformazione di t<strong>al</strong>e indicatore partecipano pertanto anche le superfici oggetto di “trascinamenti”.Rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo specifico in oggetto ad oggi risultano re<strong>al</strong>izzati o sostenuti 6.000 ettari pari <strong>al</strong> 90% delv<strong>al</strong>ore obiettivo del corrispondente indicatore comune di risultato R6.a.La territori<strong>al</strong>izzazione delle superfici potenzi<strong>al</strong>mente favorevoli <strong>al</strong>la conservazione della biodiversità rispetto<strong>al</strong>le pertinenti aree prioritarie permette di v<strong>al</strong>utarne meglio l’efficacia: gli impianti re<strong>al</strong>izzati ricadono per il25% in aree della Rete Natura 2000 e per il 17% in aree protette, siano esse parchi o riserve. T<strong>al</strong>i risultatipossono essere v<strong>al</strong>utati in funzione della percentu<strong>al</strong>e di superficie eleggibile, la SAU region<strong>al</strong>e, ricadente neimedesimi ambiti. Considerando che il 13% della SAU region<strong>al</strong>e ricade in aree Natura 2000 il fatto che il 25%degli impianti ricada nello stesso strato dimostra la capacità della misura di indirizzare gli investimenti versot<strong>al</strong>i ambienti prioritari.pag. 172


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFigura 1: Distribuzione dei trascinamenti per Comune e aree prioritarie per la conservazione della biodiversità.Tab.3 - Ripartizione degli interventi in siti Natura 2000 e aree protette:Misura Azione SOI (ha)SOI Natura 2000SOI parchi e riserve(ha) % (ha) %1609/89 - 10 0 0% 0 0%2.2.1 A 102 60 59% 0 0%2.2.1 B 269 72 27% 53 20%2.2.1 C 18 1 7% 0 0%2.2.1 D 15 2 12% 0 0%2080/92 - 2.342 529 23% 358 15%1257/99 - 3.277 832 25% 603 18%Tot Misura 221 - 6.033 1.496 25% 1.014 17%Passando <strong>al</strong>l’obiettivo gener<strong>al</strong>e dell’Asse 2 a cui la Misura partecipa, misurabile attraverso la quantificazionedegli indicatori di impatto, si osserva che il concetto di “area forest<strong>al</strong>e ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e (AVN)” o HighNature V<strong>al</strong>ue – forest (HNV-forest), definito in ambito europeo (IEEP, 2007; EENRD, 2008) tende adescludere tutte le superfici forest<strong>al</strong>i di origine artifici<strong>al</strong>e. Pertanto, tutti gli imboschimenti re<strong>al</strong>izzati con laMisura 221 non potrebbero contribuire, ad incrementare le aree forest<strong>al</strong>i AVN. Tuttavia le indicazioniriportate nelle suddette guide metodologiche non escludono la possibilità che particolari tipologie diimboschimento possano evolversi in habitat forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e. T<strong>al</strong>e possibilità è limitata ai soli“boschi permanenti” re<strong>al</strong>izzati secondo specifici criteri di natur<strong>al</strong>ità e a seguito di una duratura gestionesostenibile. Sono pertanto escludibili a priori tutti gli impianti di arboricoltura da legno a ciclo breve e medioe comunque gli imboschimenti non soggetti a vincolo forest<strong>al</strong>e permanente. D’<strong>al</strong>tra parte, le disposizioniriportate nel PSR della regione <strong>Campania</strong> e negli <strong>al</strong>legati <strong>al</strong> Bando della Misura 221 per l’attuazionedell’Azione A sono conformi ai principi di elevata v<strong>al</strong>enza natur<strong>al</strong>e individuati in ambito comunitario. Ciòridimensiona notevolmente il potenzi<strong>al</strong>e contributo della Misura 221 <strong>al</strong>la creazione di aree forest<strong>al</strong>i AVN <strong>al</strong>lequ<strong>al</strong>i andrebbero comunque sommate le superfici imboschite – a titolo permanente – durante le precedentiprogrammazioni. Al 2011 la superficie potenzi<strong>al</strong>mente AVN forest<strong>al</strong>e è pari a 1.586 ettari di cui 102 ha dinuovi impianti Azione A e 1.484 ha di trascinamenti.pag. 173


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAL’obiettivo region<strong>al</strong>e di conservazione di habitat forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e è espresso in terminipercentu<strong>al</strong>i (6,3%), pertanto per determinare l’impatto della misura è necessario rapportare la superficiepotenzi<strong>al</strong>mente AVN, re<strong>al</strong>izzata grazie <strong>al</strong>la misura, con la superficie forest<strong>al</strong>e AVN presente nella <strong>Regione</strong>. Adoggi non esiste una stima uffici<strong>al</strong>e riconosciuta d<strong>al</strong> PSR delle aree forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e tuttavia <strong>al</strong>ivello nazion<strong>al</strong>e sono stati re<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>cuni studi che hanno permesso una prima quantificazione oloc<strong>al</strong>izzazione di t<strong>al</strong>i aree. Tra questi assumono particolare interesse il documento “Aree forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>tov<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e”, re<strong>al</strong>izzato d<strong>al</strong>la Rete Rur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e (2009) e un secondo lavoro, re<strong>al</strong>izzato pressol’Università degli Studi del Molise (2011), “Prima an<strong>al</strong>isi a livello nazion<strong>al</strong>e per l’identificazione delle HighConservation V<strong>al</strong>ue Forests (HCVFs)”. I due approcci sono descritti <strong>al</strong>l’interno del capitolo dedicato agliindicatori di impatto.I risultati fin<strong>al</strong>i presentati d<strong>al</strong>la Rete Rur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e e quelli forniti d<strong>al</strong>l’EcoGeoFor dell’Università del Moliseper la sola <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> mostrano tuttavia notevoli differenze. La superficie forest<strong>al</strong>e ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>e (NHV - High Nature V<strong>al</strong>ue) in <strong>Campania</strong>, pari a 174.551 ettari (comprese le Altre Terre Boscateconsiderate HNV <strong>al</strong> 100%), è infatti nettamente inferiore a quella c<strong>al</strong>colata d<strong>al</strong>l’EcoGeoFor pari a 318.253 ha.Il metodo presentato d<strong>al</strong>la Rete Rur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e esclude a priori d<strong>al</strong> c<strong>al</strong>colo tutti i rimboschimenti pertantonon è possibile confrontare i due dati e nel caso di specie il contributo della misura sarebbe pari <strong>al</strong>lo 0%. Ilsecondo approccio invece individua come princip<strong>al</strong>e discriminante nella classificazione delle superfici forest<strong>al</strong>il’appartenenza o meno ad aree ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore conservazionistico qu<strong>al</strong>i aree Natura 2000, parchi, riserve, IPA,IBA, foreste vetuste, ecc. cartografate a livello nazion<strong>al</strong>e. Per confrontare il dato è necessario verificarequanta SOI potenzi<strong>al</strong>mente AVN ricade in t<strong>al</strong>i aree “prioritarie”, passaggio che riduce la superficie AVN a 685ettari, pari <strong>al</strong>lo 0,2%.L’applicazione dell’indicatore comune di impatto “Ripristino della biodiversità”, nella sua versione “forest<strong>al</strong>e”e non agricola, cioè basato sulla evoluzione delle specie di avifauna legate agli ambienti forest<strong>al</strong>i (WoodlandBird Index – WBI, an<strong>al</strong>ogo <strong>al</strong>l’FBI) appare ostacolata d<strong>al</strong>la frammentarietà degli interventi re<strong>al</strong>izzabili con laMisura e incoerente con l’ambito di applicazione della stessa, prev<strong>al</strong>entemente agricolo. Inoltre, ledimensioni spesso ridotte degli impianti – la superficie media è pari a 3,6 ha – rendono controverso anchel’utilizzo di un indice re<strong>al</strong>izzato per ambienti forest<strong>al</strong>i propriamente detti. Pertanto gli impianti re<strong>al</strong>izzativengono considerati <strong>al</strong>la stregua di elementi verdi di tipo puntu<strong>al</strong>e o lineare e vengono v<strong>al</strong>utati nell’ambitodell’indice FBI tipico degli ambienti agricoli unitamente <strong>al</strong>le siepi e ai boschetti. L’an<strong>al</strong>isi ha evidenziatotuttavia come t<strong>al</strong>i misure e azioni, anche accorpate, interessino una superficie minima (non sufficiente) deifogli catast<strong>al</strong>i con ambiente agricolo predominante. Per esempio nel 2011, solo nel 4% dei fogli (5 casi) lasuperficie interessata dagli interventi è stata superiore <strong>al</strong> 5% (max = 10,5), nel 73,4% dei fogli non eranoprevisti questi interventi (superficie=0) e nel 21,8% dei fogli la superficie interessata è variata tra 0,3% e4,5%. I campioni disponibili non hanno dunque raggiunto la soglia minima necessaria per procedere con lean<strong>al</strong>isi statistiche.‣ Conservazione e miglioramento qu<strong>al</strong>itativo delle risorse idricheLa diffusione di sistemi forest<strong>al</strong>i in sostituzione delle tradizion<strong>al</strong>i colture agrarie, determina una sostanzi<strong>al</strong>eriduzione o, in determinate azioni (boschi natur<strong>al</strong>iformi, fustaie a ciclo lungo), l’eliminazione degli apporti difertilizzanti e fitofarmaci. Inoltre, gli imboschimenti sortiscono effetti anche nella tutela qu<strong>al</strong>i-quantitativadelle risorse idriche determinando l’abbattimento dei nutrienti nelle acque superfici<strong>al</strong>i derivanti d<strong>al</strong>lecoltivazioni agricole (fitodepurazione), oltre che di eventu<strong>al</strong>i prodotti tossici presenti (fitorimedio) e unasostanzi<strong>al</strong>e riduzione delle irrigazioni (fatta eccezione per gli impianti a ciclo breve)..Il v<strong>al</strong>ore dell’indicatore di risultato c<strong>al</strong>colato con riferimento <strong>al</strong>l’obiettivo specifico sul miglioramento delleacque (r6-b) è di 6.000 ettari, pari <strong>al</strong> 91% del v<strong>al</strong>ore obiettivo. Di questi solamente 162 ettari (3%) ricadononell’area prioritaria delle zone vulnerabili ai nitrati (ZVN). Il <strong>rapporto</strong> tra le aree agricole in ZVN e SAUregion<strong>al</strong>e è invece pari <strong>al</strong> 13% e t<strong>al</strong>e differenza evidenzia una mancata concentrazione degli interventi diimboschimento nelle aree ad agricoltura intensiva prioritarie per il raggiungimento dell’obiettivo specificosull’acqua.Gli imboschimenti hanno infine un effetto diretto sulla riduzione degli apporti di fertilizzanti azotati a livelloregion<strong>al</strong>e, dunque sui relativi surplus che determinano l’inquinamento delle f<strong>al</strong>de acquifere.pag. 174


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALe an<strong>al</strong>isi sulla qu<strong>al</strong>ità delle acque affrontate a livello di Programma nel capitolo sugli impatti ambient<strong>al</strong>ihanno evidenziato un significativo contributo unitario (ad ettaro) delle misure di imboschimento, esclusi gliimpianti a ciclo breve. Il passaggio da agricolo (seminativo) a bosco determina una riduzione netta degliapporti di fertilizzanti azotati <strong>al</strong> terreno, cui si aggiunge la funzione di fito-depurazione esercitata dagliapparati radic<strong>al</strong>i. Rispetto <strong>al</strong>la riduzione complessiva di azoto miner<strong>al</strong>e distribuito nella regione grazie agliimpegni assunti con il PSR (214/a; 214/b; 221) la Misura 221 incide per il 30%.‣ Attenuazione del cambiamento climatico e miglioramento della qu<strong>al</strong>ità dell’ariaPer quanto concerne l’obiettivo di riduzione dei gas serra questo sarà perseguito attraverso due effettipar<strong>al</strong>leli: la riduzione degli apporti di protossido d’azoto e l’assorbimento del carbonio nella biomass<strong>al</strong>egnosa. Relativamente a questo secondo effetto va infatti osservato che la presenza di formazioni arboreedetermina un bilancio del carbonio sempre positivo, anche negli impianti a ciclo breve, pur considerando cheil processo di sequestro d<strong>al</strong>l’atmosfera, a lungo termine, dipende d<strong>al</strong>l’uso del legno prodotto e d<strong>al</strong>la gestionedel suolo e della sostanza organica. Nel bilancio è necessario considerare che gli impianti per la produzionedi legname contribuiscono a ridurre le utilizzazioni dei boschi natur<strong>al</strong>iformi con conseguente aumento dellaprovvigione e della capacità di stoccaggio dei serbatoi forest<strong>al</strong>i region<strong>al</strong>i.L’indicatore di risultato (r6-c) associato <strong>al</strong>l’obiettivo in oggetto è dato d<strong>al</strong>la superficie complessivamenteimboschita e sostenuta grazie <strong>al</strong> contributo della misura, pari a 6.033 ettari. Al 31 dicembre 2011 il rispettivov<strong>al</strong>ore obiettivo risulta conseguito <strong>al</strong> 91%.La stima dell’indicatore supplementare “assorbimento di anidride carbonica e fissazione del carbonio(tCO 2eq·anno -1 )” è basata su una metodologia sviluppata a partire d<strong>al</strong>le linee guida IPCC descritta in <strong>al</strong>legato.Considerando i soli nuovi impianti re<strong>al</strong>izzati con l’attu<strong>al</strong>e PSR si stima che essi potranno determinarecomplessivamente la fissazione e lo stoccaggio di 1.182 tCO 2eq·anno -1 (cfr. Tabella 4). Estendendo la stimaanche ai trascinamenti, assimilati per approssimazione ad impianti di arboricoltura a ciclo medio-lungo, t<strong>al</strong>iv<strong>al</strong>ori sono pari a 14.887 tCO 2eq·anno -1 e 334.393 tCO 2eq a fine turno.Tab.4 - Stima del Carbonio fissato nella biomassa forest<strong>al</strong>e dei nuovi impianti (*):Misura Specie considerata SOI (ha)C-stock annuo C-stock a fine turno(tCO 2eq·anno -1 )(tCO 2eq)Azione -a Latifoglie autoctone 102 264 15.850Azione -b Noce e ciliegio 269 654 14.398Azione -c Pioppo 18 144 1.435Azione -d Pioppo 15 120 1.197Trascinamenti Noce e ciliegio 5.629 13.705 301.513Tot Misura 221 - 6.033 14.887 334.393(*) La metodologia utilizzata per la stima delle variazioni dello stock di carbonio nelle aree agricole imboschite è ripresa d<strong>al</strong>le Lineeguida per gli Inventari nazion<strong>al</strong>i dei gas ad effetto serra del settore agricoltura foreste e <strong>al</strong>tri usi del suolo (AFOLU – Agricolture Forestryand Other Land Use) re<strong>al</strong>izzate nel 2006 d<strong>al</strong>l’IPCC.T<strong>al</strong>i v<strong>al</strong>ori non potranno essere in vero confrontati con gli impegni region<strong>al</strong>i e nazion<strong>al</strong>i di riduzione delleemissioni previsti d<strong>al</strong> Protocollo di Kyoto. Gli impianti di arboricoltura da legno, siano essi a ciclo breve omedio-lungo, sono, per convenzione internazion<strong>al</strong>e, considerate attività di interesse agricolo previstenell’ambito del settore LULUCF (Land Use, Land Use Change and Forestry). T<strong>al</strong>i attività, definite volontarie aisensi dell’articolo 3.4 del Protocollo, non sono state selezionate d<strong>al</strong> Governo it<strong>al</strong>iano negli impegni per ilperiodo 2008-<strong>2012</strong>. Pertanto solo i crediti generati dai boschi permanenti, i qu<strong>al</strong>i rientrano nell’ambitodell’articolo 3.3 del PK tra le attività di afforestazione a rendicontazione obbligatoria, potranno form<strong>al</strong>mentecontribuire <strong>al</strong> raggiungimento degli obiettivi di Kyoto. T<strong>al</strong>i impianti ammontano ad oggi a 1.586 ettari di cui102 ha di nuovi impianti Azione A e 1.484 ha di trascinamenti e garantiscono un sequestro di carbonio nellabiomassa legnosa di circa 4.093 tCO 2eq·anno -1 . Nel lungo periodo, una volta giunte a maturità, t<strong>al</strong>i formazionipotranno contribuire <strong>al</strong>lo stoccaggio di circa 245.591 tCO 2eq .Nell’ambito della v<strong>al</strong>utazione del PSR il V<strong>al</strong>utatore ha re<strong>al</strong>izzato una campagna per la rilevazione delleprincip<strong>al</strong>i grandezze dendrometriche e la v<strong>al</strong>utazione dello stato vegetativo in impianti re<strong>al</strong>izzati nel corsopag. 175


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAdelle precedenti programmazioni <strong>al</strong> fine di ottenere parametri re<strong>al</strong>i da utilizzare nei suddetti modelli (cfr.Appendice <strong>al</strong>la Misura 221). In particolare l’accrescimento medio, che rappresenta una delle variabili di inputfondament<strong>al</strong>i per l’accuratezza del modello, è stato stimato per impianti di arboricoltura da legno aprev<strong>al</strong>enza di noce e <strong>al</strong>tre latifoglie di pregio pari a 1,4 m 3·ha -1·anno -1 . La precedente simulazione riportatanel Rapporto di v<strong>al</strong>utazione intermedia prevedeva un tasso di incremento medio pari a 4,0 m 3·ha -1·anno -1 ,v<strong>al</strong>ore medio desunto d<strong>al</strong>la letteratura di riferimento e d<strong>al</strong>le tavole <strong>al</strong>sometriche disponibili per la <strong>Campania</strong>.L’adeguamento di t<strong>al</strong>e parametro ha portato ad un notevole ridimensionamento della stima, aumentandone<strong>al</strong> contempo l’attendibilità.‣ Tutela del suolo dai princip<strong>al</strong>i fenomeni di degradazioneLa tutela del suolo dai princip<strong>al</strong>i fenomeni didegradazione può essere esercitata dagliimboschimenti re<strong>al</strong>izzati in aree soggette arischio di erosione idrica e gravitativa nelle zonedi collina e di montagna. Inoltre, si prevede chegli interventi possano contribuire ad un gener<strong>al</strong>emiglioramento delle condizioni biologiche estruttur<strong>al</strong>i del suolo forest<strong>al</strong>e rispetto <strong>al</strong> suoloagricolo.La determinazione dell’estensione e dell<strong>al</strong>oc<strong>al</strong>izzazione territori<strong>al</strong>e della “superficieinteressata da imboschimenti potenzi<strong>al</strong>menteRipartizione della superficie imboschita per zona <strong>al</strong>timetricaMontagna16%favorevoli <strong>al</strong>la difesa da fenomeni di erosione superfici<strong>al</strong>e” include, in questo caso, le sole superficiinteressate dagli imboschimenti delle Azioni A e B e dai trascinamenti. T<strong>al</strong>i superfici ammontano a 6.000ettari pari <strong>al</strong> 91% del v<strong>al</strong>ore obiettivo (r6-d). La classificazione degli interventi per zone <strong>al</strong>timetriche(pianura, collina, montagna) evidenzia come circa il 50% della SOI ricada in aree collinari mentre solo il16%, circa 950 ettari, in aree montane.La stima dell’indicatore supplementare di impatto “protezione del suolo d<strong>al</strong>l’erosione [Mg/ha/anno]” è statare<strong>al</strong>izzata a livello di Programma (cfr. Capitolo 4 - suolo). La seguente Tabella 5 riporta le superfici coinvolted<strong>al</strong>le misure/azioni ed i v<strong>al</strong>ori di perdita di suolo nelle suddette superfici, espressi in Mg/anno e Mg/ha/anno,nella situazione con e senza gli impegni delle diverse misure/azioni divisi per tipologia princip<strong>al</strong>e d’uso delsuolo.Collina48%Pianura36%Tab. 5 – Riduzione dell’erosione nelle superfici interessate d<strong>al</strong>le Misure forest<strong>al</strong>i:Tipologia di interventoArea[ha]EfficaciaErosione con la misura Erosione senza misura Riduzione erosionesulla SOI[Mg/anno] [Mg/ha/anno] [Mg/anno] [Mg/ha/anno] [Mg/anno] [%] [%]a b c = b/a d e = d/a f = d-b g = f/d hTrascinamenti 1609/89 e 2080/92 2.342 3.948 1,6 31.574 13,4 27.627 87,5 2,2Trascinamenti 1257/99 3.269 7.378 2,2 59.025 18,0 51.647 87,5 4,2Nuovi impianti 221 402 378 0,9 4.628 11,0 4.249 91,8 0,3Fonte: estratto d<strong>al</strong> capitolo sugli impatti ambient<strong>al</strong>i paragrafo sul “miglioramento della qu<strong>al</strong>ità del suolo attraverso la riduzionedell’erosione idrica accelerata”.La riduzione complessiva dell’erosione grazie <strong>al</strong>la Misura 221 è pari a 83.524 Mg/anno. Il contributo vieneesercitato prev<strong>al</strong>entemente d<strong>al</strong>le superfici in trascinamento, in particolare dagli impianti re<strong>al</strong>izzati con ilsostegno della Misura H. Tra le misure/azioni considerate per l’Asse 2, la Misura 221 si distingue per unaelevata efficacia unitaria, princip<strong>al</strong>mente collegata ad un favorevole fattore C-RUSLE di copertura del suolo,efficienza che risulta ridotta in termini di impatto complessivo data la quota parte di superficie interessata,margin<strong>al</strong>e rispetto <strong>al</strong>le misure agro-ambient<strong>al</strong>i.pag. 176


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAppendice <strong>al</strong>la Misura 221 - Indagine per la v<strong>al</strong>utazione degli impianti da arboricoltura da legno re<strong>al</strong>izzatinell’ambito della Misura H del PSR 2000-2006 e del Reg. 2080/92 nella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>La Misura 221 prevede l’imboschimento di terreni agricoli con lo scopo di ricreare nelle aree ad agricolturaintensiva lembi di bosco a carattere prev<strong>al</strong>entemente ambient<strong>al</strong>e nonché paesaggistico. La riconversione disuoli agricoli in terreni forest<strong>al</strong>i, sia a titolo definitivo che temporaneo, contribuisce <strong>al</strong>la protezionedell’ambiente, <strong>al</strong>la mitigazione dei cambiamenti climatici nonché <strong>al</strong>la conservazione e <strong>al</strong>la differenziazioneproduttiva e paesaggistica degli ambienti agricoli.I premi annu<strong>al</strong>i per la manutenzione dei boschi e il mancato reddito che fanno riferimento a impegnisottoscritti durante i precedenti periodi di programmazione, vengono corrisposti a v<strong>al</strong>ere sul bilancio dellaMisura 221 del Programma 2007-2013. Le imprese agricole che usufruiscono dei premi per i c.d.trascinamenti sono dunque beneficiarie della misura e le superfici oggetto di impegno concorronofattivamente <strong>al</strong> raggiungimento degli obiettivi programmatici.Nello specifico i trascinamenti giocano un ruolo centr<strong>al</strong>e nell’economia della Misura 221, sia in terminieconomici che di superficie coinvolta, e rappresentano un riferimento indispensabile per la pianificazione e lav<strong>al</strong>utazione delle presenti e future attività in materia di imboschimento dei terreni agricoli.I trascinamenti costituiscono infatti il 95% della superficie complessivamente interessata d<strong>al</strong>la misura,estendendosi su oltre 5.600 ettari ugu<strong>al</strong>mente ripartiti tra Misura H (PSR 2000-2006) e set aside forestazione(Reg. 2080/92). Gli impianti re<strong>al</strong>izzati hanno riguardato prev<strong>al</strong>entemente, circa il 75%, impianti diarboricoltura da legno a ciclo medio-lungo a prev<strong>al</strong>enza di noce spesso consociato ad <strong>al</strong>tre latifoglie qu<strong>al</strong>iciliegio e frassino.L’indagine si è foc<strong>al</strong>izzata su t<strong>al</strong>i formazioni, predominanti nel panorama campano, con l’obiettivo di rilevarnele princip<strong>al</strong>i grandezze dendrometriche e di verificarne lo stato vegetativo <strong>al</strong> fine di estrapolare informazioni(coefficienti, parametri, ecc,) da utilizzare nell’ambito delle an<strong>al</strong>isi predisposte per la v<strong>al</strong>utazione degli impattiambient<strong>al</strong>i degli imboschimenti e di contribuire <strong>al</strong>la individuazione della strategie operative più idonee afavorire il buon esito della arboricoltura da legno negli ambienti considerati.L’individuazione dei siti di campionamento a partire dai dati di base di monitoraggio può essere cosìsintetizzata:1. Classificazione della SOI per specie prev<strong>al</strong>ente utilizzata;2. selezione delle tipologie e specie più utilizzate (arboricoltura da legno a prev<strong>al</strong>enza di noce, 64%);3. individuazione territori<strong>al</strong>e di aree a maggior concentrazione di intervento (SOI/superficie comun<strong>al</strong>e);4. classificazione degli impianti per dimensione della SOI con esclusione degli impianti sotto i 5 ettari;5. estrazione casu<strong>al</strong>e di 5/10 siti di campionamento per Provincia.Una volta individuati i siti di campionamento si è provveduto a determinare in ambiente GIS le coordinate delcentroide della particella interessata d<strong>al</strong>l’imboschimento, corrispondente <strong>al</strong> punto centr<strong>al</strong>e dell’area di saggio.Nelle aree di saggio di forma quadrangolare, trasvers<strong>al</strong>mente orientate rispetto <strong>al</strong>le file, si è provveduto <strong>al</strong>lare<strong>al</strong>izzazione dei rilievi secondo lo schema riportato nella scheda di v<strong>al</strong>utazione degli impianti di arboricolturada legno compatibile con database Arbora (SISEF – Società It<strong>al</strong>iana di Selvicoltura ed Ecologia Forest<strong>al</strong>e)opportunamente integrata delle informazioni di interesse v<strong>al</strong>utativo.Complessivamente sono stati osservati un tot<strong>al</strong>e di 23 impianti di noce da legno posti in tre differentiambienti del territorio campano, Provincie di Avellino, Caserta e S<strong>al</strong>erno (cfr. Figura 1).pag. 177


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFigura 1: ripartizione territori<strong>al</strong>e degli impianti esaminati e delle aree di saggio re<strong>al</strong>izzate.In ciascuno dei 23 impianti individuati, sono stati rilevati i seguenti parametri:• Caratteristiche morfologiche e climaticheE’ stata registrata l’<strong>al</strong>titudine, l’esposizione, la giacitura e la pendenza media dell’impianto.• Caratteristiche dendrometricheIn ogni impianto sono state delimitate tre aree di saggio, individuate in zone considerate rappresentativedello stato medio della piantagione e costituite ciascuna da 12 piante. Su ciascuno degli <strong>al</strong>bericampionati, per un tot<strong>al</strong>e complessivo di 468 piante, sono stati effettuati i seguenti rilievi dendrometrici: anno di impianto (collaudo); età del soprassuolo; diametro del fusto a 1.30 m da terra; <strong>al</strong>tezza tot<strong>al</strong>e della pianta; <strong>al</strong>tezza da terra <strong>al</strong>la prima biforcazione del fusto; classe di vit<strong>al</strong>ità.• Caratteristiche coltur<strong>al</strong>iMediante rilievi di campo, e l’an<strong>al</strong>isi delle informazioni fornite d<strong>al</strong>le strutture dell’Assessorato<strong>al</strong>l’Agricolture e Foreste della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, sono stati registrati:pag. 178


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA l’estensione e l’età degli impianti, le distanze di piantagione; le lavorazioni del suolo; Proprietà: (demani<strong>al</strong>e; privata); Tipo impianto (impianto puro; impianto misto) e Tipologia (rimboschimento; arboricoltura); Funzione: (protezione; fini energetici; legno da opera; tartufo); Manutenzione e stato fitosanitario; Cause e intensità del degrado stazion<strong>al</strong>e;I dati dendrometrici come sopra rilevati sono stati successivamente elaborati per la determinazione deiseguenti parametri: area basimetrica media (b/a) mq. dm. pianta con area bas. Media – cm; area basimetrica per ha (mq); % ripartizione area basimetrica tra le specie presenti; numero piante/ha; % ripartizione n° piante tra le specie presenti; <strong>al</strong>tezza indicativa <strong>al</strong>bero con dm; volume <strong>al</strong>bero con dm (mq); volume per ha (mc); % ripartizione volume tra le specie presenti; incremento medio (mc/ha/anno)Il volume del fusto da lavoro (V) c<strong>al</strong>colato in funzione della seguente formula:V=a+b1d2h+b2d+b3h+b4dh+b5d2+b6h2+b7dh2+b8d2h2+b9d3+b10d3h+b11d3h2+b12/hdove:• V= volume (m3)• h= <strong>al</strong>tezza (cm)• d= diametro(cm)• a= 0,000140099• b1= 3,81535E-05• b2= 0,000370368• b3= 0,000151173• b4= -8,21778E-05• b5= 0,000124442• b6= 3,7864E-07• b7= 6,90078E-07• b8= 1,3189E-08• b9= -2,77001E-07• b10= 9,59694E-09• b11= 1,03466E-09• b12= 0,0489632‣ RisultatiI 23 impianti an<strong>al</strong>izzati si ripartiscono in tre differenti aree ad elevata concentrazione di intervento, 11 nellaProvincia di Avellino, 5 nella Provincia di Caserta e 7 nella Provincia di S<strong>al</strong>erno. Si tratta di impianti diarboricoltura da legno, puri (1/3) e misti (2/3). Le specie prev<strong>al</strong>entemente utilizzate sono: noce comune,pag. 179


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAciliegio selvatico e orniello. Non mancano piante di noce americano, nocciolo, cerro, acero, ontano, olmo emag<strong>al</strong>eppo.Uno dei parametri presi in considerazione è la riuscita dell’impianto. T<strong>al</strong>e parametro è fondament<strong>al</strong>e perv<strong>al</strong>utare sia il corretto utilizzo dei fondi, ma soprattutto assicurare la presenza dei popolamenti forest<strong>al</strong>i con irelativi vantaggi per la collettività e il raggiungimento degli obiettivi del PSR. In gener<strong>al</strong>e, tutti gli impiantian<strong>al</strong>izzati presentano un v<strong>al</strong>ore di successo prossimo <strong>al</strong> 90%. T<strong>al</strong>e successo è stato conseguito anche grazie<strong>al</strong>le cure coltur<strong>al</strong>i che sono state re<strong>al</strong>izzate nel corso degli anni, in particolare: risarcimento f<strong>al</strong>lanze,ripuliture e potature.Le informazioni sintetiche sulle singole unità campionarie e le princip<strong>al</strong>i grandezze dendrometriche rilevatenelle singole aree di saggio (Ads) sono riportate nella seguente tabella.Ads Prov Loc<strong>al</strong>ità MisuraSup.(ha)Etàpianteettaro(n)areabasimetrica(mq/ha)Diam.medio(cm)Altezza<strong>al</strong>beromedio(h)volume(mc/ha)incrementomedio(mc/ha/a)1 AV VALLATA 2080 7,68 10 550 2,02 7 8 14,2 1,422 AV VALLATA H 8,47 7 767 1,29 5 5 13,3 1,903 AV VALLATA 2080 6,50 11 550 2,99 6 3 25,9 2,354 AV VALLATA H 5,07 6 717 0,75 4 3 14,7 2,455 AV VALLATA H 14,57 6 767 0,74 4 3 15,5 2,596 AV VALLATA H 8,64 7 783 1,52 5 3 18,3 2,627 AV GUARDIA L. H 6,12 9 367 1,23 7 7 8,7 0,978 AV GUARDIA L. H 5,59 9 317 0,25 3 2 8,7 0,979 AV GUARDIA L. 2080 5,00 14 333 0,55 5 6 5,4 0,3810 AV NUSCO 2080 6,05 11 383 1,46 7 7 9,9 0,9011 AV NUSCO 2080 10,00 11 400 3,07 10 8 18,8 1,7112 CE MIGNANO M.L. 2080 5,40 11 333 0,52 4 4 6,2 0,5613 CE MIGNANO M.L. H 10,00 7 383 0,92 6 6 7,4 1,0714 CE MIGNANO M.L. 2080 23,01 13 400 5,92 14 9 36,3 2,7915 CE MIGNANO M.L. H 14,00 9 400 1,34 7 7 9,5 1,0516 CE CONCA DELLA C. 2080 9,50 9 383 1,86 8 7 11,9 1,3217 SA AULETTA 2080 6,48 15 250 1,46 9 5 8,4 0,5618 SA SICIGNANO ALBU. H 18,36 8 200 0,17 3 1 10,3 1,2919 SA SICIGNANO ALBU. 2080 5,30 13 400 2,92 10 7 17,1 1,3220 SA AULETTA 2080 22,00 13 300 2,02 9 8 12,6 0,9721 SA POLLA 2080 6,00 15 383 4,51 12 8 26,4 1,7622 SA CAMPAGNA 2080 30,00 11 233 0,12 3 3 4,3 0,3923 SA AULETTA 2080 14,83 15 767 0,76 4 4 12,7 0,85La superficie media di intervento è pari a 10 ettari. Rispetto <strong>al</strong>l’anno di collaudo gli impianti presentanoun’età media di 10 anni, 7 anni per gli impianti di cui <strong>al</strong>la Misura H, 12 per gli impianti di cui <strong>al</strong> reg. 2080/92.Il numero di piante ad ettaro (re<strong>al</strong>e) è compreso tra le 200 e le 700 con un v<strong>al</strong>ore medio di 450. T<strong>al</strong>i v<strong>al</strong>ori,decisamente inferiori ai dati di progetto provano l’esecuzione dei diradamenti e delle curo coltur<strong>al</strong>i previstedurante le prime fasi di sviluppo dei soprassuoli.L’<strong>al</strong>bero medio è risultato essere un noce avente diametro di 6 cm e <strong>al</strong>tezza di 6 metri. In funzione di t<strong>al</strong>igrandezze e dei coefficienti di forma specie-specifici è stato stimato il volume della pianta che può esseremediamente v<strong>al</strong>utato di modeste dimensioni.Il volume ad ettaro diviso per l’età ha permesso di stimare l’incremento medio (annu<strong>al</strong>e) di volume utilizzatonelle formule per la stima dell’accrescimento e dell’assorbimento di carbonio nella biomassa legnosa. Questirisultano molto variabili in funzione delle caratteristiche pedo-climatiche stazion<strong>al</strong>i. L’incremento medio è paria 1,40 mc/ha/anno.Fatta eccezione per gli impianti re<strong>al</strong>izzati nella provincia di Caserta, in cui la pendenza della superficieoggetto di impianto è compresa tra il 5% e il 10%, gli <strong>al</strong>tri impianti sono stati re<strong>al</strong>izzati su suoli conpendenze piuttosto elevate che variano, in media, da 10% a 40%.pag. 180


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA‣ Considerazioni e raccomandazioniI sopr<strong>al</strong>luoghi effettuati hanno dato un riscontro gener<strong>al</strong>mente positivo. Nelle aree in cui la specie impiantatatrova il proprio optimum i risultati sono molto soddisfacenti, tuttavia in aree caratterizzate da condizioni nonottim<strong>al</strong>i per le specie impiantate, si registrano accrescimenti stentati e condizioni di degrado ecologico estruttur<strong>al</strong>e. Questa condizione è presumibilmente determinata d<strong>al</strong>la mancanza di una preventivasperimentazione che può aver comportato anche errori di progettazione in particolare nella scelta dellaspecie impiantata. Le osservazioni evidenziano una progressiva riduzione di t<strong>al</strong>i fenomeni per gli impianti dicui <strong>al</strong>la Misura H (età media 7 anni) rispetto agli impianti 2080/92 (età media 12 anni). L’attu<strong>al</strong>eprogrammazione, sulla base delle esperienze passate, e con le maggiori disponibilità di informazioni di base,dispone degli strumenti necessari per ovviare a t<strong>al</strong>i inconvenienti.Gli incrementi medi, seppure inferiori <strong>al</strong>le attese a causa del parzi<strong>al</strong>e f<strong>al</strong>limento di <strong>al</strong>cuni impianti, risultano<strong>al</strong>lineati con i dati reperibili in letteratura. Uno studio pubblicato nel 2005 nell’ambito del Progetto POM“Modelli per un’arboricoltura da legno sostenibile nelle regioni dell’It<strong>al</strong>ia meridion<strong>al</strong>e” che ha interessato 13impianti per la coltivazione del noce da legno in <strong>Campania</strong>, giunge a risultati comparabili in termini diaccrescimento medio 28 .Per quanto riguarda la pertinenza, l’utilizzo di superficie agricola per la re<strong>al</strong>izzazione di un impianto diarboricoltura da legno, può sembrare un paradosso. In re<strong>al</strong>tà così non è, in quanto, sono i terreni menofavorevoli <strong>al</strong>la produzione agricola, per via dell’accessibilità, poco produttivi, o soggetti a fenomeni didissesto idrogeologico, ad essere impiegati per gli impianti arborei. Pertanto l’impianto, oltre <strong>al</strong>la funzioneproduttiva di medio lungo termine, svolge un’importantissima azione protettiva, sul suolo e sull’acqua. Dat<strong>al</strong>a presenza diffusa di fenomeni di dissesto, la re<strong>al</strong>izzazione degli impianti risulta molto pertinente con lenecessità del territorio e se ben gestiti t<strong>al</strong>i impianti apportano numerosi benefici ai proprietari e <strong>al</strong>lacollettività in gener<strong>al</strong>e.Dai sopr<strong>al</strong>luoghi è emersa un buon grado di natur<strong>al</strong>ità del contesto territori<strong>al</strong>e dove la presenza di <strong>al</strong>treformazioni boschive, a gruppi (boschetti), o lineari (siepi) è piuttosto diffusa, conferendo <strong>al</strong> paesaggio unnotevole aspetto visivo e <strong>al</strong>la fauna una migliore rete ecologica.Una raccomandazione importante per garantire l’efficienza funzion<strong>al</strong>e degli impianti e delle forme difinanziamento è incrementare le attività di monitoraggio, in modo da creare un database in cui collezionaredati in merito agli impianti (anno di impianto, superficie, specie, numero di piante, f<strong>al</strong>lanze, risarcimenti,ecc.) e monitorare incrementi e pianificare le cure coltur<strong>al</strong>i. Inoltre si offrirebbe <strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> la possibilità diquantificare i benefici eco sistemici, non secondariamente per l’individuazione di forme di compensazione peri proprietari.Altre raccomandazioni per una migliore efficienza degli impianti riguardano lo sviluppo di attività di filiera.Innescare un meccanismo di filiera per fare in modo che una volta raggiunto il ciclo il legname da operaprodotto potrebbe essere trasformato e utilizzato in loco, evitando lunghi trasporti, significherebbeincrementare i benefici ambient<strong>al</strong>i e soci<strong>al</strong>i.Sempre in ottica di filiera, sarebbe opportuno formare tecnici loc<strong>al</strong>i, sui sistemi di potatura e utilizzo deiresidui per fini energetici. T<strong>al</strong>i attività anche in forma associata, consentirebbero di promuovere il legnocome fonte di energia rinnovabile, recuperando un prodotto che spesso rappresenta uno scarto per iproprietari.28 DI VAIO C., MINOTTA G., Indagine sulla coltivazione del noce da legno in <strong>Campania</strong>, Forest@ 2 (2): 185-197, 2005.pag. 181


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAADS 1 AV - VALLATAFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2002 – superficie collaudata: ha 7,68Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:descrizione dell’interventoL’impianto è composto di due corpi separaticon estensione rispettivamente di circa 4,10 e3,6 ha. L’AdS è stata loc<strong>al</strong>izzata sul corpo dimaggior estensione in posizione collinare,esposta a 240° Nord e con pendenzedell’ordine del 20%.L’impianto ha una età di 10 anni ed ècostituito da noce, frassino, ontano, acero,frassino e nocciolo, con un sesto di impiantodi mt. 3x5 e sono presenti 550 piante/ha.La specie prev<strong>al</strong>ente, in termini numerici, è ilNoce (40%), seguito d<strong>al</strong> frassino (24%) e d<strong>al</strong>ciliegio (6%). Il soprassuolo si presenta conpiante di diametro medio variabile dai 10 cmper il frassino, ai 7 cm per il ciliegio, ed ai 4cm per il noce; l’<strong>al</strong>tezza del piano dominanteè di circa 8 metri.Complessivamente, le piante sono in buone condizioni vegetative, non ci sono piante morte e la percentu<strong>al</strong>edi f<strong>al</strong>lanze risulta bassa; sono state effettuate negli anni passati due potature di <strong>al</strong>levamento per cui i fusti<strong>al</strong>lo stato attu<strong>al</strong>e si presentano per lo più dritti e ben conformati, solo pochi esemplari hanno qu<strong>al</strong>che difettodi forma. Non si registrano fenomeni di erosione o compattazione del suolo se non loc<strong>al</strong>mente dove lependenze sono maggiori.ADS 2 AV - VALLATAFonte di finanziamento: Mis H PSR 2000/2006 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2005 – superficie collaudata: ha 8,47descrizione dell’interventoEsso si sviluppa in un unico corpo in posizionecollinare, con esposizione di 135° Nord ependenze dell’ordine del 15%.L’impianto ha una età di 7 anni ed è costituitoda noce, frassino, ciliegio, nocciolo, olmo emag<strong>al</strong>eppo con un sesto di impianto di mt. 3x3e circa 750 piante/ha.Il soprassuolo si presenta con piante didiametro medio di 5 cm, con un’<strong>al</strong>tezza delpiano dominante di 5 metri; si distingue ilciliegio con <strong>al</strong>tezze di 7-8 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:Complessivamente, le piante sono in condizioni vegetative mediocri, il livello di manutenzione apparecontenuto <strong>al</strong> minimo indispensabile e si notano attacchi di fitofagi a danno dell'olmo. Si rilevano piante morteed una percentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanze intorno <strong>al</strong> 20%, nonostante le sostituzioni effettuate .Non si registrano fenomeni di erosione o compattazione del suolo. Il territorio circostante è caratterizzato daun buon grado di natur<strong>al</strong>ità con formazioni boschive lineari e siepi.pag. 182


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAADS 3 AV - VALLATAFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2001 – superficie collaudata: ha 6,5Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:descrizione dell’interventoLa posizione è collinare, con esposizione a 160°Nord e con pendenze costanti dell’ordine del40%.Le specie impiantate sono noce, farnia, ciliegio,frassino, olmo, ontano, mag<strong>al</strong>eppo e nocciolocon un sesto di impianto di mt. 3x3: il numero dipiante ad ettaro riscontrate a seguito dei rilievi èpari a 950. Circa l’85% è rappresentato dafarnia, olmo, ontano e meg<strong>al</strong>eppo; mentre ilnoce il ciliegio ed il frassino costituisconoequamente il restante 15%.L’età del soprassuolo è di 11 anni e le piante didimensioni medie hanno un diametro di 6 cm edun’<strong>al</strong>tezza di 3 mt. Le maggiori dimensioni sonoraggiunte d<strong>al</strong>l’olmo con diametri di 8-10 cm ed<strong>al</strong>tezze di 7-9 mt.L’impianto si presenta in condizione di semiabbandono, con evidente necessità di interventi selvicoltur<strong>al</strong>iqu<strong>al</strong>i potature e sfolli. La forma delle piante appare spesso “cespugliosa” per la presenza di brancheprincip<strong>al</strong>i che partono poco sopra il colletto. Lo stato vegetativo e la condizione gener<strong>al</strong>e dell’impianto èmediocre.Le caratteristiche stazion<strong>al</strong>i sono condizionate da una elevata pendenza che può limitare la meccanizzazionedelle operazioni coltur<strong>al</strong>i, in ogni caso non si registrano fenomeni di erosione o compattazione del suoloanche per la eccessiva presenza dello strato erboso.ADS 4 AV - VALLATAFonte di finanziamento: Mis. H PSR 2000/2006 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2006 – superficie collaudata: ha 5,07descrizione dell’interventoL’impianto è costituito da un corpo princip<strong>al</strong>e, sucui è loc<strong>al</strong>izzata l’Ads, a cui si somma un corposecondario di dimensioni più ridotte loc<strong>al</strong>izzato abrevissima distanza d<strong>al</strong> primo, t<strong>al</strong>e da poteressere considerato quasi un unico corpo.La posizione è collinare, con esposizione 330°Nord e pendenze dell’ordine del 15%.L’impianto ha una età di 6 anni ed è costituitoda noce, frassino, ciliegio, nocciolo, olmo emag<strong>al</strong>eppo con un sesto di impianto di mt. 3x3e circa 700 piante/ha.Il soprassuolo si presenta con piante di diametromedio di 4 cm, con un’<strong>al</strong>tezza del pianodominante di 3 metri.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:Complessivamente, le condizioni vegetative delle piante sono variabili tra il mediocre ed il medio. Si rilevanopiante morte ed una percentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanze intorno <strong>al</strong> 20% nonostante le sostituzioni effettuate. Non siregistrano fenomeni di erosione o compattazione del suolo.pag. 183


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAADS 5 AV - VALLATAFonte finanziamento: Mis. H PSR 2000/2006 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2006 – superficie collaudata: ha 14,57descrizione dell’interventoL’impianto è in posizione collinare, con esposizione180° Nord e pendenze dell’ordine del 20%.L’impianto ha una età di 6 anni ed è costituito danoce, frassino, nocciolo, olmo, mag<strong>al</strong>eppo e cerrocon un sesto di impianto di mt. 3x3 e circa 760piante/ha.L’olmo, il nocciolo e il meg<strong>al</strong>eppo rappresentanol’80% delle piante messe a dimora mentre il noceed il frassino il 20%.Il soprassuolo si presenta con piante di diametromedio di 4 cm, con <strong>al</strong>tezza del piano dominante di3 metri.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:Complessivamente, le condizioni vegetative delle piante sono variabili tra il mediocre ed il medio. Si rilevanopiante morte ed una percentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanze intorno <strong>al</strong> 15% nonostante le sostituzioni effettuate. Non siregistrano fenomeni di erosione o compattazione del suolo.ADS 6 AV - VALLATAFonte di finanziamento: Mis. H PSR 2000/2006 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2005 – superficie collaudata: ha 8,64descrizione dell’interventoL’appezzamento, di forma irregolare, è inposizione collinare, con una esposizione di 90°Nord e pendenze dell’ordine del 10%.L’impianto ha una età di 7 anni ed è costituitoda noce, frassino, ciliegio, nocciolo, olmo emag<strong>al</strong>eppo con un sesto di impianto di mt. 3x3con circa 780 piante/ha.L’olmo, il nocciolo ed il meg<strong>al</strong>epporappresentano il 75% delle piante messe adimora mentre il noce il restante 25%.Le piante hanno un diametro medio di 5 cm eun’<strong>al</strong>tezza del piano dominante di 3 metri.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:Le condizioni vegetative dell’impianto sono variabili tra il mediocre ed il medio. La percentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanze è dicirca il 15%. Non si registrano fenomeni di erosione o compattazione del suolo.pag. 184


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAADS 7 AV - GUARDIA LOMBARDIFonte di finanziamento: Mis. H PSR 2000/2006 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2003 – superficie collaudata: ha 6,12descrizione dell’interventoLa posizione è collinare, con una esposizione di320° Nord e con pendenze medie del 15%.Si tratta di un impianto puro di noce re<strong>al</strong>izzato conun sesto di impianto di mt. 5x5; il numero di piantead ettaro riscontrate a seguito dei rilievi è pari a370.L’età del soprassuolo è di 9 anni e le piante didimensioni medie hanno un diametro di 7 cm edun’<strong>al</strong>tezza di 7 mtRisultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’impianto si presenta in buone condizioni vegetative, sono effettuate concimazioni a base di letame e lecure coltur<strong>al</strong>i risultano soddisfacenti. Sono evidenti le potature di formazione, le ripuliture e le lavorazioni delterreno.ADS 8 AV - GUARDIA LOMBARDIFonte di finanziamento: Mis. H PSR 2000/2006 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2003 – superficie collaudata: ha 5,59descrizione dell’interventoL’appezzamento è costituito da un unico corposu cui è loc<strong>al</strong>izzata l’Ads.La posizione è collinare, con un’esposizione a270° Nord e con pendenze medie del 20%.Si tratta di un impianto puro di noce re<strong>al</strong>izzatocon un sesto di impianto di mt. 5x5. Il numero dipiante ad ettaro riscontrate a seguito dei rilievi èpari a 320.L’età del soprassuolo è di 9 anni e le piante didimensioni medie hanno un diametro di 3 cm edun’<strong>al</strong>tezza di 2 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’impianto si presenta in buone condizioni di manutenzione anche se condizionato d<strong>al</strong>la elevata presenza dirisarcimenti loc<strong>al</strong>izzati; le maggiori f<strong>al</strong>lanze sono riscontrate nelle aree di compluvio.pag. 185


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAADS 9 AV - GUARDIA LOMBARDIFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 1998 – superficie collaudata: ha 5descrizione dell’interventoL’impianto è formato da 4 corpi di dimensionivariabili tra 0,5 e 2 ha; l’Ads è stat<strong>al</strong>oc<strong>al</strong>izzata nell’appezzamento di maggioridimensioni.La posizione è collinare, con una esposizionedi 270° Nord e pendenze dell’ordine del 20%.L’impianto ha una età di 14 anni ed ècostituito da noce e ciliegio, con un sesto diimpianto di mt. 5x5 per circa 330 piante/ha.Il soprassuolo è rappresentano per il 65% d<strong>al</strong>noce e per il 35% d<strong>al</strong> ciliegio. Le piantehanno un diametro medio di 6 cm, con<strong>al</strong>tezza del piano dominante di 6 metri.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:Complessivamente, le condizioni vegetative delle piante sono variabili tra il mediocre ed il medio.Si rilevano piante morte ed una percentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanze intorno <strong>al</strong> 15%. Non si registrano fenomeni dierosione o compattazione del suolo.ADS 10 AV - NUSCOFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2001 – superficie collaudata: ha 6,05descrizione dell’interventoLa posizione è collinare, con un’esposizione a180° Nord e con pendenze medie del 20%.Si tratta di un impianto puro di noce re<strong>al</strong>izzatocon un sesto di impianto di mt. 5x5; il numero dipiante ad ettaro riscontrate a seguito dei rilievi èpari a 380.L’età del soprassuolo è di 11 anni e le piante dimedie dimensioni hanno un diametro di 7 cm edun’<strong>al</strong>tezza di 7 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’impianto si presenta in discrete condizioni vegetative, e le cure coltur<strong>al</strong>i risultano soddisfacenti. Sonoevidenti le potature di formazione, le ripuliture e le lavorazioni del terreno.pag. 186


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAADS 11 AV - NUSCOFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2001 – superficie collaudata: ha 10Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:descrizione dell’interventoL’impianto è loc<strong>al</strong>izzato su un <strong>al</strong>topiano inun’area pianeggiante.L’azienda ha re<strong>al</strong>izzato l’impianto utilizzandofinanziamenti sia a v<strong>al</strong>ere sul regolamento CE2080/92 sia sulla Misura H, pertanto esso sipresenta con corpi distinti per età e percomposizione specifica.Le specie utilizzate in forma pura su ognisingolo corpo sono il noce ed il ciliegio. L’AdSè stata loc<strong>al</strong>izzata nell’impianto puro di nocere<strong>al</strong>izzato nel 2001.Il sesto di impianto adottato è di mt. 5x5; ilnumero di piante ad ettaro riscontrate aseguito dei rilievi è pari a 400. L’età delsoprassuolo è di 11 anni e le piante didimensioni medie hanno un diametro di 10cm ed un’<strong>al</strong>tezza di 8 mt.L’impianto si presenta in ottime condizioni vegetative, e le cure coltur<strong>al</strong>i risultano effettate regolarmente econ criterio. Sono evidenti le potature di formazione, le ripuliture e le lavorazioni del terreno.Da informazioni raccolte sul posto risulta che per l’impianto sia stato utilizzato materi<strong>al</strong>e vivaistico didimensioni maggiori rispetto <strong>al</strong>la media, con <strong>al</strong>tezze anche superiori ad 1 mt. L’impianto è servito da unsistema di irrigazione, presumibilmente utilizzato durante i primi anni.ADS 1 CE – MIGNANO MONTE LUNGOFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2001 – superficie collaudata: ha 5,4descrizione dell’interventoL’impianto è loc<strong>al</strong>izzato su un <strong>al</strong>topiano in un areacon pendenze <strong>al</strong> di sotto del 5%, con unaesposizione a 50° Nord.L’appezzamento è costituito da un unico corpo sucui è loc<strong>al</strong>izzata l’Ads.La specie utilizzata in forma pura è il noce ed ilsesto di impianto adottato è di mt. 5x5; il numerodi piante ad ettaro riscontrate a seguito dei rilieviè pari a 350, con una percentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanzedell’ordine del 15%.L’età del soprassuolo è di 11 anni e le piante didimensioni medie, hanno un diametro di 4 cm edun’<strong>al</strong>tezza di 4 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’impianto si presenta in discrete condizioni vegetative e le cure coltur<strong>al</strong>i risultano effettate regolarmente.Sono evidenti le potature di formazione, le ripuliture e le lavorazioni del terreno. l’appezzamento è servito dauna rete irrigua, anche se attu<strong>al</strong>mente non vieneD<strong>al</strong> punto di vista fitosanitario si riscontrano attacchi di Marssonina Juglandis.pag. 187


ADS 2 CE – MIGNANO MONTE LUNGOVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFonte di finanziamento: Mis. H PSR 2000/2006 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2005 – superficie collaudata: ha 10descrizione dell’interventoL’impianto è loc<strong>al</strong>izzato su un <strong>al</strong>topiano inun’area con pendenze <strong>al</strong> di sotto del 5% e conuna esposizione a 45° Nord.L’appezzamento è costituito da un unico corpo sucui è loc<strong>al</strong>izzata l’Ads.La specie utilizzata in forma pura è il ciliegio ed ilsesto di impianto adottato è di mt. 5x5; ilnumero di piante ad ettaro riscontrate a seguitodei rilievi è pari a 385 con una percentu<strong>al</strong>e dif<strong>al</strong>lanza <strong>al</strong> di sotto del 10%.L’età del soprassuolo è di 7 anni; le piante didimensioni medie hanno un diametro di 6 cm edun’<strong>al</strong>tezza di 6 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’impianto si presenta in buone condizioni vegetative e le cure coltur<strong>al</strong>i risultano effettate con regolarità edefficienza. Sono evidenti le potature di formazione, le ripuliture e le lavorazioni del terreno. L'appezzamentoè servito da una rete irrigua ma non è provvisto di impianto di irrigazione.ADS 3 CE – MIGNANO MONTE LUNGOFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 1999 – superficie collaudata: ha 23descrizione dell’interventoL’impianto è re<strong>al</strong>izzato in un unico corpo, benservito da strade ed è loc<strong>al</strong>izzato su un <strong>al</strong>topiano,in un area pianeggiante.La specie utilizzata in forma pura è il noce conun sesto di impianto di mt. 5x5; il numero dipiante ad ettaro, riscontrate a seguito dei rilievi,è pari a 400; la densità rispetto <strong>al</strong> sesto diimpianto risulta colma e non si rilevano piantemorte o deperenti.L’età del soprassuolo è di 13 anni e le piante didimensioni medie hanno un diametro di 14 cmed un’<strong>al</strong>tezza di 9 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’impianto si presenta in ottime condizioni vegetative e le cure coltur<strong>al</strong>i risultano effettuate con regolarità edefficienza.Sono evidenti le potature di formazione, le ripuliture e le lavorazioni del terreno. L'appezzamento è servitoda una rete irrigua ma non è provvisto di impianto di irrigazione.pag. 188


ADS 4 CE – MIGNANO MONTE LUNGOVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFonte di finanziamento: Mis. H PSR 2000/2006 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2003 – superficie collaudata: ha 14descrizione dell’interventoL’impianto è costituito da un unico corpo,adiacente <strong>al</strong> centro aziend<strong>al</strong>e, e posizionato su un<strong>al</strong>topiano, in un’area pianeggiante.La specie utilizzata in forma pura è il ciliegio conun sesto di impianto di mt. 5x5; il numero dipiante ad ettaro riscontrate a seguito dei rilievi èpari a 400; la densità rispetto <strong>al</strong> sesto di impiantorisulta colma in quanto vengono effettuateregolarmente le sostituzioni di f<strong>al</strong>lanze.L’età del soprassuolo è di 9 anni e le piante didimensioni medie hanno un diametro di 7 cm edun’<strong>al</strong>tezza di 7 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’impianto si presenta in ottime condizioni vegetative e le cure coltur<strong>al</strong>i risultano effettate con regolarità edefficienza con particolare attenzione ai risarcimenti.Sono evidenti le potature di formazione, le ripuliture e le lavorazioni del terreno.ADS 5 CE – CONCA DELLA CAMPANIAFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2003 – superficie collaudata: ha 9,5descrizione dell’interventoL'appezzamento è costituito da due impianti di cuiuno re<strong>al</strong>izzato con i finanziamenti delregolamento CE 2080/92 e l’<strong>al</strong>tro con la misura H;il rilievo è stato effettuato sull'appezzamentore<strong>al</strong>izzato con i finanziamenti del Reg. CE2080/92.Esso è posizionato su un <strong>al</strong>topiano in un areapianeggiante.La specie utilizzata in forma pura è il noce con unsesto di impianto di mt. 5x5; il numero di piantead ettaro riscontrate a seguito dei rilievi è pari a385 e la percentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanze è contenuta, <strong>al</strong> disotto del 10%.L’età del soprassuolo è di 9 anni e le piante didimensioni medie hanno un diametro di 8 cm e un’<strong>al</strong>tezza di 7 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’impianto si presenta in discrete condizioni vegetative e le cure coltur<strong>al</strong>i risultano effettate con regolarità.Sono evidenti le potature di formazione, le ripuliture e le lavorazioni del terreno.pag. 189


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAADS 1 SA – AULETTA:Fonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 1997 – superficie collaudata: ha 6,48descrizione dell’interventoL’investimento è stato re<strong>al</strong>izzato su due distinticorpi, estesi rispettivamente 4 e 2,5 ha.Il rilievo è stato effettuato sull'appezzamento dimaggiori dimensioni; che occupa una posizioneorografica di collina in basso versante, conun’esposizione a 180° Nord e con lievi pendenzecontenute nell’ordine del 10%.La specie utilizzata in forma pura è il noce, conuna prev<strong>al</strong>enza del noce americano (Juglansnigra). Il sesto di impianto è di mt. 6x6 e il numerodi piante ad ettaro riscontrate a seguito dei rilievi,è pari a 250; la percentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanze è contenuta<strong>al</strong> 10%.L’età del soprassuolo è di 15 anni e le piante didimensioni medie, hanno un diametro di 9 cm ed un’<strong>al</strong>tezza di 5 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’impianto si presenta in mediocre condizioni vegetative, gli accrescimenti appaiono ridotti nonostantel'impianto risulta ben curato e le cure coltur<strong>al</strong>i risultino effettuate con regolarità.Sono evidenti le potature di formazione, le ripuliture e le lavorazioni del terreno. L'appezzamento è servitoda una rete irrigua ma non è provvisto di impianto di irrigazione.ADS 2 SA – SICIGNANO DEGLI ALBURNIFonte finanziamento: Mis. H PSR 2000/2006 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2004 – superficie collaudata: ha 18,36descrizione dell’interventoL’investimento è stato re<strong>al</strong>izzato in un unico corpoin posizione orografica di collina in bassoversante, con esposizione a 45° Nord e pendenzedell’ordine del 25%.La specie utilizzata in forma pura è il noce, conun sesto di impianto di mt. 6x6. Il numero dipiante ad ettaro, riscontrate a seguito dei rilievi, èpari a 200; le f<strong>al</strong>lanze sono dell’ordine del 30% equindi piuttosto considerevoli.L’età del soprassuolo è di 8 anni e le piante didimensioni medie, hanno un diametro di 3 cm edun’<strong>al</strong>tezza di 1 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’impianto si presenta in mediocre condizioni vegetative, gli accrescimenti sono piuttosto ridotti e l'impiantorisulta poco sviluppato. Potrebbe essere utile procedere con un infittimento interfilare con <strong>al</strong>tre latifogliecome cerro, tiglio e frassino. Il terreno appare compatto e si rilevano loc<strong>al</strong>mente fenomeni di ristagno idrico.pag. 190


ADS 3 SA – SICIGNANO DEGLI ALBURNIVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFonte di finanziamento: Reg. (CE)2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 1999 – superficie collaudata: ha 5,3descrizione dell’interventoL’investimento è stato re<strong>al</strong>izzato in un unicocorpo in posizione orografica di collina in bassoversante, con esposizione a 360° Nord ependenze dell’ordine del 20%.Si tratta di un impianto misto di noce e ciliegio<strong>al</strong>ternati sulle file, con un sesto di impianto dimt. 5x5.Il numero di piante ad ettaro, riscontrate aseguito dei rilievi, è pari a 400 e quindi adensità colma.L’età del soprassuolo è di 13 anni e le piante didimensioni medie, hanno un diametro di 10 cmed un’<strong>al</strong>tezza di 7 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:Le condizioni vegetative sono discrete, anche se le cure coltur<strong>al</strong>i non appaiono soddisfacenti, infatti le piantesi presentano abbastanza ramose con inserzioni della chioma a volte anche <strong>al</strong> di sotto di 1 mt di <strong>al</strong>tezza; nonsi notano gli effetti di operazioni qu<strong>al</strong>i sf<strong>al</strong>cio, erpicature o zappettature nell’ultima stagione.ADS 4 SA – AULETTAFonte di finanziamento: Reg. (CE)2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 1999 – superficie collaudata: ha 22descrizione dell’interventoL’azienda è beneficiaria di due distintifinanzamenti ottenuti in attuazione delregolamento Reg. (CE) 2080/92 rispettivamentedi 22 e 24 ha.Ai fini del rilievo è stato considerato l’impianto di22 ha, formato da 4 distinti corpi conun’estensione variabile tra 1 e 13 ha.L’AdS è stata loc<strong>al</strong>izzata nell’appezzamentoindividuato d<strong>al</strong>le particelle ricadenti sul foglio 30del comune di Auletta, in posizione orografica dicollina, con esposizione a 90° Nord e pendenzedell’ordine del 15%.Si tratta di un impianto puro di ciliegio re<strong>al</strong>izzatocon un sesto di impianto di mt. 5x5.Il numero di piante ad ettaro riscontrate a seguito dei rilievi è pari a 300, con una percentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanzepari <strong>al</strong> 25%.L’età del soprassuolo è di 13 anni e le piante di dimensioni medie, hanno un diametro di 9 cm ed un’<strong>al</strong>tezzadi 8 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:Le condizioni vegetative sono discrete, le cure coltur<strong>al</strong>i appaiono soddisfacenti e le piante si presentano bensviluppate con inserzione della chioma superiore ad 1/3 dell’<strong>al</strong>tezza. Sono evidenti le potature di formazione,le ripuliture e le lavorazioni del terreno.pag. 191


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAADS 5 SA – POLLAFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 1997 – superficie collaudata: ha 6descrizione dell’interventoRisultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:L’investimento è stato re<strong>al</strong>izzato in un unicocorpo, in posizione orografica di <strong>al</strong>topiano inun’area pianeggiante.Si tratta di un impianto re<strong>al</strong>izzato conmescolanza, su aree distinte e regolari, di nocecomune (Juglans regia) e noce americano(Juglans nigra), con un sesto di impianto di mt.5x5.Il numero di piante ad ettaro riscontrate aseguito dei rilievi è pari a 385 e quindi con unapercentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanze <strong>al</strong> di sotto del 5%.L’età del soprassuolo è di 15 anni e le piante didimensioni medie, hanno un diametro di 12 cmed un’<strong>al</strong>tezza di 8 mt.Le condizioni vegetative sono buone, le cure coltur<strong>al</strong>i appaiono soddisfacenti e le piante si presentano bensviluppate, con inserzione della chioma superiore ad 1/3 dell’<strong>al</strong>tezza. Sono evidenti le potature di formazione,le ripuliture e le lavorazioni del terreno.ADS 6 SA – CAMPAGNAFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 2001 – superficie collaudata: ha 30descrizione dell’interventoL’impianto è costituito da un corpo princip<strong>al</strong>e dicirca 27,5 ha ed uno secondario di circa 2,5 haposizionato a breve distanza d<strong>al</strong> primo.Il rilievo è stato effettuato sul corpo di maggioreestensione loc<strong>al</strong>izzato in posizione orografica dicollina, esposto a 120° Nord e con pendenze del20%.Si tratta di un impianto puro di noce, re<strong>al</strong>izzatocon un sesto di impianto di mt. 5x5.Il numero di piante ad ettaro, riscontrate aseguito dei rilievi, è pari a 235 e quindi con unapercentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanze <strong>al</strong> di sotto del 15%.L’età del soprassuolo è di 11 anni e le piante didimensioni medie, hanno un diametro di 3 cm edun’<strong>al</strong>tezza di 3 mt.Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:Date le dimensioni delle piante, appare evidente che l’impianto è stato interessato da recenti infittimenti diconsiderevole entità (l’80% delle piante hanno un diametro inferiore a 3 cm, ed il restante 20% non supera i5 cm) a testimonianza di un precedente scarso attecchimento.In questo caso, il beneficiario avrebbe forse dovuto individuare le cause del mancato attecchimento prima diprocedere <strong>al</strong>la sostituzione delle f<strong>al</strong>lanze con la stessa specie precedentemente impiantata.pag. 192


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAADS 7 SA – AULETTAFonte di finanziamento: Reg. (CE) 2080/92 – anno di re<strong>al</strong>izzazione: 1997 – superficie collaudata: ha 14,83Risultati derivanti dai rilievi e osservazioni “di campo” presso gli impianti:descrizione dell’interventoL’impianto è costituito da 6 corpi conun’estensione variabile tra 0,5 e 2 ha.Il rilievo è stato effettuato sul corpo di maggioreestensione loc<strong>al</strong>izzato in posizione orografica dicollina, esposto a 200° Nord e con pendenze del10%.Si tratta di un impianto misto di noce e ciliegio,re<strong>al</strong>izzato con un sesto di impianto di mt. 3x3.Il numero di piante ad ettaro riscontrate aseguito dei rilievi è pari a 767 e quindi con unapercentu<strong>al</strong>e di f<strong>al</strong>lanze del 30%.L’età del soprassuolo è di 15 anni e le piante didimensioni medie hanno un diametro di 4 cm edun’<strong>al</strong>tezza di 4 mt.L’impianto si presenta in condizioni vegetative mediocri e gli accrescimenti sono piuttosto ridotti. L'impiantoè poco sviluppato e le cure coltur<strong>al</strong>i non sembrano essere soddisfacenti.pag. 193


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAScheda di v<strong>al</strong>utazione degli impianti di arboricoltura da legno e dei rimboschimentiReferente E-mail referente Data@ / /Loc<strong>al</strong>ità Prov. Anno Impianto Tipo di impiantoProprietà Età presunta TipologiaFascia Altimetrica Sup. (ha) FunzioneAltitudine (m s.l.m.)Sesto di impiantoPendenza % Lat. Sulla fila Tra le fileEsposizione ° Nord Long.ID Specie DBH(cm)H(m)Vit<strong>al</strong>itàH (m)Biforcazione1 312 32Segue…NoteID Specie DBH(cm)H (m) Vit<strong>al</strong>ità H (m)BiforcazioneInformazioni complementariManutenzione e stato fitosanitarioCure coltur<strong>al</strong>i: potature ; ripuliture ; sostituzione f<strong>al</strong>lanze ; sistemi di irrigazione ; trattamenti antiparassitariIngi<strong>al</strong>limenti: assenti ; moderati ; diffusiDefogliazione: assente ; moderato ; diffusoDanni: insetti ; funghi ; virus ; anim<strong>al</strong>i ; incendio ; eventi meteo ; fattori antropiciStato gener<strong>al</strong>e dell’impianto (giudizio sintetico) : ottimo ; buono ; discreto ; mediocre ; pessimoCause e intensità del degrado stazion<strong>al</strong>eSentieramenti: assenti ; moderati ; diffusiCompattamento del suolo: assente ; moderato ; diffusoErosione idrica: assente ; moderata ; diffusaPresenza di specie infestanti: assenti ; moderate ; diffuseArea di intervento (200/300 m d<strong>al</strong>l’impianto)Grado di natur<strong>al</strong>ità del contesto circostante: basso; medio ; <strong>al</strong>toPresenza di elementi “verdi”: siepi; boschetti ; fossi ; superficie agr. non coltivata (set aside)Tipologia delle <strong>al</strong>tre formazioni boschive: lineari ; esteseGrado di intensità della gestione agricola: basso; medio ; <strong>al</strong>topag. 194


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 223 – Imboschimento di terreni non agricoli1. La logica di interventoLa Misura 223 completa il raggio d’azione della Misura 221 estendendo gli imboschimenti ai terreni “nonagricoli” (cioè a destinazione non agricola, inclusi gli incolti da <strong>al</strong>meno due anni precedenti <strong>al</strong>la presentazionedella domanda di aiuto). L’obiettivo della Misura è il recupero di (ex) aree agricole margin<strong>al</strong>i o degradateattraverso la re<strong>al</strong>izzazione di imboschimenti permanenti o a ciclo lungo a fin<strong>al</strong>ità ambient<strong>al</strong>i perl’attenuazione del cambiamento climatico, la prevenzione dei fenomeni di erosione e dissesto idrogeologico eil potenziamento di ecosistemi idonei <strong>al</strong>la tutela della biodiversità.La Misura è articolata in due tipologie di intervento:a) costituzione di boschi natur<strong>al</strong>iformi;b) imboschimento con specie arboree a ciclo lungo.Il seguente quadro sintetizza la logica di intervento della Misura correlando a ciascun livello obiettivo irispettivi indicatori utilizzati nella v<strong>al</strong>utazione.Obiettivo gener<strong>al</strong>eV<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e lospazio natur<strong>al</strong>e sostenendo lagestione del territorioObiettivi specificiConservazione della biodiversitàe tutela e diffusione di sistemiagro-forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>eRiduzione dei gas serraTutela del territorioPresidio del territorioObiettivi operativiEstendere le risorse forest<strong>al</strong>i suIndicatori di impattoV<strong>al</strong>oreobiettivo(A)V<strong>al</strong>oreeffettivo(B)Efficacia(B/A)Inversione del declino della biodiversità (FBI %) 2,4 n.d. n.d.Conservazione di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>e (%)1,3 0 0%Miglioramento della qu<strong>al</strong>ità dell’acqua (%) 0,7 0 0%Contributo <strong>al</strong>l’attenuazione dei cambiamenti climatici (%) 4,6 0 0%Assorbimento di anidride carbonica e fissazione del carbonio( tCO 2eq·anno -1 ) (**)Indicatori di risultatoSuperficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo <strong>al</strong>la biodiversità e <strong>al</strong>las<strong>al</strong>vaguardia di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to pregionatur<strong>al</strong>e (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo ad attenuare i cambiamenticlimatici (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo a migliorare la qu<strong>al</strong>ità delsuolo (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo a evitare l’abbandono e lamargin<strong>al</strong>izzazione delle terre (ha)Indicatori di prodotto13.356 1.288 9%1.920 529 28%1.920 529 28%1.920 529 28%1.920 529 28%Numero di aziende beneficiarie (n) 864 14 2%superfici non agricoleSuperficie di intervento (ha) 1.920 529 28%(**) Indicatore aggiuntivo proposto d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>utatore.2. L’efficacia della misura rispetto agli obiettivi operativiLa riconversione di suoli non agricoli in terreni forest<strong>al</strong>i, sia a titolo definitivo che temporaneo, contribuisce<strong>al</strong>la protezione dell’ambiente prev<strong>al</strong>entemente attraverso la mitigazione dei cambiamenti climatici, dovuta<strong>al</strong>l’assorbimento e <strong>al</strong>lo stoccaggio del carbonio nella biomassa legnosa, la protezione del suolo dai fenomenierosivi e la differenziazione produttiva e paesaggistica degli ambienti agricoli.In questa prima fase di an<strong>al</strong>isi si presume che tutta la superficie imboschita partecipi <strong>al</strong>la protezionedell’ambiente indipendentemente d<strong>al</strong>la loc<strong>al</strong>izzazione degli interventi e d<strong>al</strong>la natura degli stessi. Gli indicatoripag. 195


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA‣ Attenuazione del cambiamento climatico e miglioramento della qu<strong>al</strong>ità dell’ariaPer quanto concerne l’obiettivo di riduzione dei gas serra questo è perseguito attraverso l’assorbimento delcarbonio nella biomassa legnosa. La presenza di formazioni arboree determina infatti un bilancio delcarbonio sempre positivo, pur considerando che il processo di sequestro d<strong>al</strong>l’atmosfera, a lungo termine,dipende d<strong>al</strong>l’uso del legno prodotto nonché d<strong>al</strong>la gestione del suolo e della sostanza organica. Nel bilancio ènecessario considerare che gli impianti per la produzione di legname contribuiscono a ridurre le utilizzazioni,dunque la pressione, nei boschi natur<strong>al</strong>i con conseguente aumento della provvigione e della capacità distoccaggio dei serbatoi forest<strong>al</strong>i region<strong>al</strong>i.L’indicatore comune di risultato (R6-c) associato <strong>al</strong>l’obiettivo in oggetto è dato d<strong>al</strong>la superficiecomplessivamente imboschita e sostenuta grazie <strong>al</strong> contributo della Misura, pari a 529 ettari. Al 31 dicembre2011 il rispettivo v<strong>al</strong>ore obiettivo risulta conseguito <strong>al</strong> 28%.La stima dell’indicatore supplementare “assorbimento di anidride carbonica e fissazione del carbonio(tCO 2eq •anno -1 )” è basata su una metodologia sviluppata a partire d<strong>al</strong>le linee guida IPCC descritta in <strong>al</strong>legato.Gli impianti re<strong>al</strong>izzati potranno determinare complessivamente la fissazione e lo stoccaggio di circa 3.680tCO 2eq·anno -1 e di 55.493 tCO 2eq per l’intero loro ciclo coltur<strong>al</strong>e (cfr. Tabella 2).Tab. 2 - Stima del Carbonio fissato nella biomassa forest<strong>al</strong>e dei nuovi impianti (*):Misura/AzioneSpecie considerataSOI(ha)C-stock annuo(tCO 2eq·anno -1 )C-stock a fine turno(tCO 2eq)Tipologia -a Latifoglie autoctone 1 3 155Tipologia -b Noce e ciliegio 528 1.286 28.282Tot Misura 223 - 529 1.288 28.437(*) La metodologia utilizzata per la stima delle variazioni dello stock di carbonio nelle aree agricole imboschite è ripresa d<strong>al</strong>le Lineeguida per gli Inventari nazion<strong>al</strong>i dei gas ad effetto serra del settore agricoltura foreste e <strong>al</strong>tri usi del suolo (AFOLU – Agricolture Forestryand Other Land Use) re<strong>al</strong>izzate nel 2006 d<strong>al</strong>l’IPCC.I tassi di accrescimento utilizzati nell’an<strong>al</strong>isi sono v<strong>al</strong>ori medi che derivano dai risultati della campagna per larilevazione delle princip<strong>al</strong>i grandezze dendrometriche e la v<strong>al</strong>utazione dello stato vegetativo in impiantire<strong>al</strong>izzati nel corso delle precedenti programmazioni (cfr. Appendice <strong>al</strong>la Misura 221).‣ Tutela del suolo dai princip<strong>al</strong>i fenomeni di degradazioneLa tutela del suolo dai princip<strong>al</strong>i fenomeni di degradazione può essere esercitata dagli imboschimentire<strong>al</strong>izzati in aree soggette a rischio di erosione idrica e gravitativa nelle zone di collina e di montagna.Inoltre, si prevede che gli interventi possano contribuire ad un gener<strong>al</strong>e miglioramento delle condizionibiologiche e struttur<strong>al</strong>i del suolo forest<strong>al</strong>e rispetto <strong>al</strong> suolo agricolo.La determinazione dell’estensione e della loc<strong>al</strong>izzazione territori<strong>al</strong>e della “superficie interessata daimboschimenti potenzi<strong>al</strong>mente favorevoli <strong>al</strong>la difesa da fenomeni di erosione superfici<strong>al</strong>e” include, in questocaso, tutti gli impianti re<strong>al</strong>izzati. T<strong>al</strong>i superfici ammontano, come già segn<strong>al</strong>ato, a 529 ettari pari <strong>al</strong> 28% delv<strong>al</strong>ore obiettivo (R6-d).La classificazione degli interventi per zone <strong>al</strong>timetriche(pianura, collina, montagna) evidenzia come il 79%della superficie imboschita ricada in aree di pianura, il21% in aree collinari, mentre nessun intervento èloc<strong>al</strong>izzato in aree montane.La stima dell’indicatore supplementare di impatto“protezione del suolo d<strong>al</strong>l’erosione [Mg/ha/anno]” èstata re<strong>al</strong>izzata a livello di Programma ed ha coinvoltonumerose misure e azioni previste nell’Asse 2, tra lequ<strong>al</strong>i le misure forest<strong>al</strong>i si distinguono per una elevataefficacia unitaria, princip<strong>al</strong>mente collegata <strong>al</strong> fattore C-RUSLE di copertura del suolo particolarmentefavorevole per le superfici forest<strong>al</strong>i (cfr. Tabella 3).Ripartizione superficie imboschita per zona <strong>al</strong>timetricaCollina21%Pianura79%pag. 197


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATab. 3 – Riduzione dell’erosione nelle superfici interessate d<strong>al</strong>la Misura 223 (*)MisuraUso del suoloprecedenteArea[ha]Erosione con la misura Erosione senza misura Riduzione erosione[Mg/anno] [Mg/ha/anno] [Mg/anno] [Mg/ha/anno] [Mg/anno] [%]Pascoli non utilizzati223529 4.251 8,03 14.444 27,3 10.193 70,6o di incerto utilizzo(*) Il c<strong>al</strong>colo dell’erosione “con la misura” viene effettuato utilizzando il fattore C-RUSLE degli impianti da arboricoltura da legno(c=0,05). La riduzione dell’erosione viene determinata per differenza con la situazione precedente <strong>al</strong>l’intervento stimata ipotizzando chetutte le superfici fossero incolti. Per una più approfondita descrizione della metodologia utilizzata si rimanda <strong>al</strong> Capitolo 3 del presenteRapporto.Gli ottimi risultati ottenuti in termini di efficacia specifica - si ipotizza una riduzione dell’erosione nelle aree diintervento pari a circa il 70% - vengono notevolmente ridimensionati se si considera l’impatto complessivo <strong>al</strong>ivello di Programma, data la quota parte margin<strong>al</strong>e delle superfici oggetto della Misura 223 rispetto <strong>al</strong>lesuperfici complessivamente interessate d<strong>al</strong>le misure dell’Asse 2.Misura 225 – Pagamenti silvo-ambient<strong>al</strong>i1. La logica di interventoLa Misura prevede la possibilità di concedere aiuti per impegni silvo-ambient<strong>al</strong>i che accrescono la biodiversitàe permettono di preservare ecosistemi forest<strong>al</strong>i di “<strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e” (AVN). La Misura può essere attuatasia su boschi ad <strong>al</strong>to fusto che su quelli governati a ceduo ma è proprio su questi ultimi che la suaapplicazione trova maggior riscontro in termini effetti ambient<strong>al</strong>i. Infatti, la ceduazione tradizion<strong>al</strong>e, basatasu criteri di gestione selvicoltur<strong>al</strong>e di tipo planimetrico-sistematico, ha determinato una sostanzi<strong>al</strong>eomogeneizzazione di t<strong>al</strong>i formazioni sia d<strong>al</strong> punto di vista ecologico che struttur<strong>al</strong>e. T<strong>al</strong>e semplificazione haevidenti effetti negativi su diversità specifica, assetto idrogeologico, attrattività turistico-ricreativa esull’impatto visivo del paesaggio. In questa ottica, i pagamenti silvo-ambient<strong>al</strong>i contribuiscono a unamodificazione di t<strong>al</strong>i ecosistemi forest<strong>al</strong>i, attraverso il sostegno a pratiche di gestione sostenibili che tengonoconto delle specificità dei diversi soprassuoli e che vanno comunque oltre agli standard minimi di gestioneforest<strong>al</strong>i (baseline) e delle norme contenute nelle Prescrizioni di massima e di polizia forest<strong>al</strong>e.La presente Misura si articola in due Azioni:A. Gestione di boschi e foreste verso una più accentuata maturazione e natur<strong>al</strong>izzazione;a.1) incremento della biomassa organica morta, che non costituisca materi<strong>al</strong>e residuo delle norm<strong>al</strong>ioperazioni di utilizzazione boschiva;a.2) incremento del numero di matricine da riservare <strong>al</strong> taglio, nel caso di soprassuoli a ceduo;a.3) creazione di aree di riserva non soggette a taglio <strong>al</strong>l’interno di boschi e foreste produttive;B. Mantenimento di habitat per la conservazione di specie anim<strong>al</strong>i anche a rischio di estinzione;b.1) mantenimento delle radure.pag. 198


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo gener<strong>al</strong>eV<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e lospazio natur<strong>al</strong>e sostenendo lagestione del territorioObiettivi specificiPreservare la biodiversitàTutelare le risorse idricheMitigare i cambiamenti climaticiProteggere il suoloObiettivi operativiFavorire la rinatur<strong>al</strong>izzazione deiboschi e il mantenimento dihabitat attraverso lasottoscrizione di impegni silvoambient<strong>al</strong>iIndicatori di impattoV<strong>al</strong>ore V<strong>al</strong>oreobiettivo effettivoEfficaciaInversione del declino della biodiversità (FBI %) 3,4 n.d. n.d.Conservazione di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i HNV (%) 1,2 n.d. n.d.Miglioramento della qu<strong>al</strong>ità dell’acqua (%) 1,4 0 0%Contributo <strong>al</strong>l’attenuazione dei cambiamenti climatici (%) 6,9 0 0%Indicatori di risultatoSuperficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo <strong>al</strong>la biodiversità e <strong>al</strong>la 34.700 42.733 123%s<strong>al</strong>vaguardia di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i HNV (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo a migliorare la qu<strong>al</strong>ità 34.700 0 0%dell’acqua (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo ad attenuare i cambiamenti 34.700 2.396 7%climatici (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorioche ha contribuito con successo a migliorare la qu<strong>al</strong>ità delsuolo (ha)34.700 259 1%Indicatori di prodottoNumero di aziende beneficiarie 666 96 14%Superficie forest<strong>al</strong>e di intervento (ha) 66.624 42.733 64%Superficie interessata d<strong>al</strong>l’intervento (ha) 33.312 2.706 8%Numero di contratti 1.332 120 9%2. L’efficacia della misura rispetto agli obiettivi operativiAl 31 dicembre 2011 risultano chiusi 120 contratti per una superficie oggetto di impegno (SOI) complessivadi 42.733 ettari. Nel corso del triennio 2008-2010 il numero di domande annu<strong>al</strong>mente presentate risultapressoché costante seppur in lieve flessione. I 96 beneficiari sono per 2/3 Comuni, la restante parte ècostituita da persone fisiche. La ripartizione degli interventi e delle superfici per azioni è riportata nellaseguente Tabella 1 e presentata in figura.Tab. 1 – Ripartizione delle operazioni per tipologia di intervento:Azioni e interventiContratti (n) SOI (ha)A.1 - incremento della biomassa organica morta, che non costituisca materi<strong>al</strong>e residuo delle utilizzazioni 20 2.205A.2 - incremento del numero di matricine da riservare <strong>al</strong> taglio, nel caso di soprassuoli a ceduo 3 68A.3 - creazione di aree di riserva non soggette a taglio <strong>al</strong>l’interno di boschi e foreste produttive 2 191B.1 - mantenimento delle radure 95 40.268Tot<strong>al</strong>e Misura 225 120 42.733Fonte: elaborazione dati SIAN annu<strong>al</strong>ità 2011 estrazione marzo <strong>2012</strong>.L’intervento prev<strong>al</strong>ente in termini di numero di contratti e superficie coinvolta è l’Azione B “mantenimentodelle radure” il qu<strong>al</strong>e prevede lo sf<strong>al</strong>cio di aree di <strong>al</strong>meno 300 mq destinate <strong>al</strong>l’interno di corpi unici boschividi dimensioni non inferiori a 5 ettari. L’impegno ha durata settenn<strong>al</strong>e e gli interventi vengono effettuati adanni <strong>al</strong>terni.pag. 199


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIl premio ad ettaro si riferisce <strong>al</strong>la superficieforest<strong>al</strong>e interessata dagli interventi dimantenimento delle radure che come illustrato èpari a circa 40.000 ettari. La superficie fisicadelle radure mantenute può essere determinatain funzione del <strong>rapporto</strong>, indicato nel bando, traarea minima di sf<strong>al</strong>cio (300 mq) e superficieboschiva minima di pertinenza (50.000 mq)Pertanto la superficie delle radure interessate dainterventi di mantenimento è complessivamentepari a 242 ettari.Ripartizione della superficie per azione/interventoB.194%A.15% A.20,2%A.31%A.1 incremento necromassaA.2 aumento matricineA.3 aree riserva integr<strong>al</strong>eB.1 mantenimento radureNell’ambito dell’Azione A, la “Superficieinteressata d<strong>al</strong>l’intervento (ha)” (indicatore diprodotto) ammonta a 2.706 attri, l’8% del v<strong>al</strong>ore obiettivo. Rispetto ai target su numero di beneficiari econtratti i v<strong>al</strong>ori raggiunti si attestano su tassi del 9% e 14% v<strong>al</strong>ori piuttosto contenuti ma compensati d<strong>al</strong>lasuperficie complessiva di intervento della Misura pari <strong>al</strong> 64% del v<strong>al</strong>ore obiettivo.3. L’efficacia della misura rispetto agli obiettivi specifici e <strong>al</strong>l’obiettivo gener<strong>al</strong>eGli obiettivi specifici a cui la Misura potenzi<strong>al</strong>mente partecipa sono: preservare la biodiversità; tutelare lerisorse idriche; mitigare i cambiamenti climatici; proteggere il suolo. Il contributo della misura a t<strong>al</strong>i obiettivipuò essere v<strong>al</strong>utato attraverso l’indicatore comune di risultato n.6 espresso in ettari di superficie forest<strong>al</strong>enei qu<strong>al</strong>i, grazie <strong>al</strong>la Misura si determinano forme di gestione aventi effetti favorevoli. La quantificazionedelle varie componenti dell’Indicatore richiede pertanto l’individuazione di un “nesso di caus<strong>al</strong>ità” tra gliinterventi re<strong>al</strong>izzati e o uno o più dei suddetti obiettivi specifici. L’incremento della necromassa (A.1)concorre, ad esempio, <strong>al</strong>la tutela della biodiversità e contemporaneamente <strong>al</strong>la mitigazione dei cambiamenticlimatici in quanto oltre a costituire un habitat idoneo per lo sviluppo di numerosi microorganismi,rappresenta un significativo pool di carbonio stoccato nell’ecosistema bosco. Il raggiungimento degli obiettiviè poi strettamente collegato con l’adozione di una coerente territori<strong>al</strong>izzazione degli interventi, favorita daicriteri di selezione definiti nel PSR e applicati nello specifico bando. L’approccio territori<strong>al</strong>e, es<strong>al</strong>tando lamultifunzion<strong>al</strong>ità degli interventi, permette di concorrere <strong>al</strong> raggiungimento di più obiettivi specificicontemporaneamente. In <strong>al</strong>tre parole, l’efficacia degli interventi (intesa come capacità di perseguire gliobiettivi programmatici) è funzione non solo delle loro caratteristiche intrinseche ma del contesto ambient<strong>al</strong>ein cui esso questi si re<strong>al</strong>izzano. Pertanto la v<strong>al</strong>utazione dei risultati e degli impatti degli interventi deveinizi<strong>al</strong>mente fondarsi su an<strong>al</strong>isi di tipo spazi<strong>al</strong>e volte <strong>al</strong>l’osservazione delle sovrapposizioni tra le aree oggettodi intervento e le aree preferenzi<strong>al</strong>i per la determinazione degli indicatori di Risultato, ovvero le superfici cheeffettivamente concorrono <strong>al</strong> raggiungimento di ciascun obiettivo specifico dell’Asse 2. Conservazione e v<strong>al</strong>orizzazione delle aree agricole e forest<strong>al</strong>i ad elevato v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e e dellabiodiversità ad esse collegataIl princip<strong>al</strong>e obiettivo che accomuna tutte le tipologie di intervento promosse d<strong>al</strong>la Misura 225 è la tuteladella biodiversità e la v<strong>al</strong>orizzazione di habitat forest<strong>al</strong>i di “<strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e” (AVN). In particolare l’AzioneB “mantenimento radure”, prima in quanto a superficie coinvolta, concorre prev<strong>al</strong>entemente a t<strong>al</strong>e obiettivo.Questa concentrazione ha portato <strong>al</strong> raggiungimento e <strong>al</strong> superamento del target region<strong>al</strong>e.pag. 200


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFigura 1: distribuzione della SOI M225 Azione B per Comune e aree prioritarie per la conservazione della biodiversità.Rispetto <strong>al</strong>la territori<strong>al</strong>izzazione degli interventi per aree prioritarie l’an<strong>al</strong>isi, come si vede in figura, l’Azione Bha fornito risultati decisamente positivi. Oltre l’80% della SOI ricade infatti in aree Natura 2000 o comunqueprotette.L’indicatore di impatto n. 4 sulla biodiversità proposto d<strong>al</strong> QCMV e basato sulle variazioni dell’indice FBI(Farmland Bird Index) risulta, per definizione, non coerente con l’ambito di applicazione della Misura inquanto sviluppato per ambienti agricoli.L’<strong>al</strong>tro indicatore comune proposto d<strong>al</strong> QCMV sul tema della biodiversità - n.5 Maintenance of high naturev<strong>al</strong>ue farming and forestry – appare invece potenzi<strong>al</strong>mente molto idoneo <strong>al</strong>la stima degli impatti della Misurarispetto <strong>al</strong>l’obiettivo in oggetto. Infatti, gli impegni associati ai pagamenti silvo-ambient<strong>al</strong>i risultano sonodirettamente riconducibili <strong>al</strong>l’adozione di pratiche di gestione compatibili con la s<strong>al</strong>vaguardia di aree forest<strong>al</strong>iad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e, particolarmente adatti per l’insediamento e la tutela di popolazioni anim<strong>al</strong>i e veget<strong>al</strong>idi interesse conservazionistico. Il concetto di “aree forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e” (HNVf – High NatureV<strong>al</strong>ue forests) promosso nell’ambito del QCMV come indicatore inizi<strong>al</strong>e (n. 18), di risultato (6.a) e di impatto(n. 5) è attu<strong>al</strong>mente ancora in fase di approfondimento nei suoi aspetti metodologici pur essendosisviluppate su di esso numerose esperienze applicative a livello europeo e nazion<strong>al</strong>e. In particolare ilriferimento a livello comunitario è rappresentato dai documenti prodotti d<strong>al</strong>l’Istituto europeo per la politicaambient<strong>al</strong>e (Institute for European Environment<strong>al</strong> Policy – IEEP) e d<strong>al</strong>la Rete europea di v<strong>al</strong>utazione per losviluppo rur<strong>al</strong>e (European Ev<strong>al</strong>uation Network for Rur<strong>al</strong> Develpment). Sebbene il concetto di ecosistemaforest<strong>al</strong>e ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e (HNV forests) sia stato formulato precedentemente a quello di HNVfarmland questo è stato poco sviluppato e presenta oggi un forte ritardo.A livello nazion<strong>al</strong>e sono stati re<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>cuni studi che hanno permesso una prima quantificazione e/oloc<strong>al</strong>izzazione di t<strong>al</strong>i aree. Tra questi assume particolare interesse il documento “Aree forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>e” re<strong>al</strong>izzato d<strong>al</strong>la Rete Rur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e (2009) 29 . T<strong>al</strong>e documento, basato su dati dell’inventarioforest<strong>al</strong>e nazion<strong>al</strong>e (INFC), traccia le linee metodologiche per la stima delle HNVf e giunge ad una29 TRISORIO A. ET AL., Aree forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e, a cura del Gruppo di Lavoro Biodiversità - Aree forest<strong>al</strong>i HNV , Rete Rur<strong>al</strong>eNazion<strong>al</strong>e, Roma, 2009.pag. 201


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAquantificazione delle stesse a livello nazion<strong>al</strong>e e region<strong>al</strong>e. Tuttavia, derivando dai dati dell’inventario, nonpermette la spazi<strong>al</strong>izzazione di t<strong>al</strong>i superfici. Un secondo lavoro, re<strong>al</strong>izzato presso l’Università degli Studi delMolise (2011), “Prima an<strong>al</strong>isi a livello nazion<strong>al</strong>e per l’identificazione delle High Conservation V<strong>al</strong>ue Forests(HCVFs)”, ha utilizzato un approccio territori<strong>al</strong>e incrociando dati di copertura del suolo (CLC 2000, classi diinteresse forest<strong>al</strong>e) con strati di interesse ambient<strong>al</strong>e (EUAP, rete Natura 2000, foreste vetuste, BIF, BIB) 30 .T<strong>al</strong>e an<strong>al</strong>isi ha permesso l’identificazione e la distribuzione spazi<strong>al</strong>e delle High Conservation V<strong>al</strong>ue Forests(HCVFs) così come definite nell’ambito dei principi di GSF promossi d<strong>al</strong> Forest Stewardship Council (FSC) 31 .La definizione di foresta ad “<strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore conservazionistico” è ampiamente sovrapponibile a quella di forestaad “<strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e” pertanto i due concetti sono sostanzi<strong>al</strong>mente equiv<strong>al</strong>enti.I risultati presentati d<strong>al</strong>la Rete Rur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e e quelli forniti d<strong>al</strong>l’EcoGeoFor dell’Università del Molise (cfr.nota) nella quantificazione delle HNV o HCVF non differiscono di molto a livello nazion<strong>al</strong>e. Lo studio dellaRRN riporta, infatti, una incidenza delle HNV forest<strong>al</strong>i rispetto <strong>al</strong>la superficie forest<strong>al</strong>e nazion<strong>al</strong>e (INFC) del38%, computando le ATB come interamente riconducibili ad HNV. I risultati ottenuti per le HCVFs indicanoun’incidenza leggermente inferiore ma comunque comparabile, pari <strong>al</strong> 34%. Sebbene a livello nazion<strong>al</strong>e i duestudi conducano a risultati simili, entrando nel dettaglio dei dati region<strong>al</strong>i emergono sostanzi<strong>al</strong>i differenze.Nel caso della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> la forbice si <strong>al</strong>larga infatti d<strong>al</strong> 4% <strong>al</strong> 30%.Queste discrepanze sono ovviamente imputabili ai differenti metodi utilizzati nei due lavori. L’an<strong>al</strong>isi dei dueapprocci ha evidenziato come entrambi presentino degli elementi qu<strong>al</strong>ificanti, ovvero dei punti di forza chene dimostrano la v<strong>al</strong>idità scientifica. Al contempo in nessuno dei due casi è stata verificata la piena coerenzacon le indicazioni fornite nelle linee guida comunitarie.Allo stato attu<strong>al</strong>e si è preferito, per applicabilità a fini v<strong>al</strong>utativi, fare riferimento <strong>al</strong> lavoro sulla identificazionea livello nazion<strong>al</strong>e delle High Conservation V<strong>al</strong>ue Forests (HCVFs) il qu<strong>al</strong>e permette la spazi<strong>al</strong>izzazione deirisultati e quindi la “sovrapposizione” con le aree di intervento del PSR, cioè in particolare di verificarequanta della superficie oggetto di impegno silvo-ambient<strong>al</strong>e (SOI Misura 225) si loc<strong>al</strong>izza nelle aree HCVFsidentificate nella regione <strong>Campania</strong>. La seguente tabella sintetizza i risultati di t<strong>al</strong>e elaborazione.Confronto HNV e HCVFs in <strong>Campania</strong> e incidenza della M225 nelle HCVFsStratiSuperficie forest<strong>al</strong>e (INFC 2005) Superficie forest<strong>al</strong>e (CLC 2006) SOI 225<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> 445.274 457.690 42.733HCVFs 1 - 318.253 36.569Percentu<strong>al</strong>e HCNV - 69% 85%HNV 2 174.551 - -Percentu<strong>al</strong>e HNV 39% - -Fonte: MAESANO M., ET AL., Prima an<strong>al</strong>isi a livello nazion<strong>al</strong>e per l’identificazione delle High Conservation V<strong>al</strong>ue Forests (HCVFs). Forest@8: 22-34, 2011; 2) Fonte: TRISORIO A. ET AL., Aree forest<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e, a cura del Gruppo di Lavoro Biodiversità - Areeforest<strong>al</strong>i HNV , Rete Rur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e, Roma, 2009.Le HCVFs così quantificate ammontano a 318.253 ettari, un v<strong>al</strong>ore piuttosto elevato e pari <strong>al</strong> 69% dellasuperficie forest<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e. La sovrapposizione della SOI silvo-ambient<strong>al</strong>e con le HCVFs mostra comel’85% della superficie impegnata ricada in foreste di <strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore conservazionistico. Questo dato, confrontatocon il v<strong>al</strong>ore medio region<strong>al</strong>e del 69%, evidenzia la buona capacità della Misura di operare in ambititerritori<strong>al</strong>i di priorità strategica.(ha)30 MAESANO M., GIONGO ALVES M.V., OTTAVIANO M., MARCHETTI M., Prima an<strong>al</strong>isi a livello nazion<strong>al</strong>e per l’identificazione delle HighConservation V<strong>al</strong>ue Forests (HCVFs). Forest@ 8: 22-34, 2011.31 La definizione di High Conservation V<strong>al</strong>ue Forests: letter<strong>al</strong>mente Foreste ad Alto V<strong>al</strong>ore Conservazionistico sono quelle foreste chepossiedono una o più delle seguenti caratteristiche:a) Aree forest<strong>al</strong>i che contengono, a livello glob<strong>al</strong>e, region<strong>al</strong>e o nazion<strong>al</strong>e, significative concentrazioni di biodiversità (ad es. endemismi,specie a rischio estinzione, rifugi); e/o foreste di grande estensione che costituiscono o custodiscono <strong>al</strong> proprio interno unità di gestioneove popolazioni autosufficienti vivono in equilibrio natur<strong>al</strong>e;b) Aree forest<strong>al</strong>i che costituiscono o preservano ecosistemi rari, minacciati oppure a rischio estinzione;c) Aree forest<strong>al</strong>i che forniscono servizi eco sistemici (ad es. regimazione delle acque, controllo dell’erosione);d) Aree forest<strong>al</strong>i rispondenti ai bisogni delle comunità loc<strong>al</strong>i (ad esempio per la sussistenza e la s<strong>al</strong>ute) e/o significative per l’identitàcultur<strong>al</strong>e delle comunità loc<strong>al</strong>i (aree d’importanza cultur<strong>al</strong>e, ecologica, economica o religiosa).pag. 202


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA Attenuazione del cambiamento climatico e miglioramento della qu<strong>al</strong>ità dell’ariaPer quanto concerne l’obiettivo di riduzione dei gas serra questo è perseguito attraverso due tipologie diintervento: a.1 – incremento della necromassa; a.3 – creazione aree di riserva integr<strong>al</strong>e. La superficiecomplessivamente interessata ammonta a 2.396 ettari pari <strong>al</strong> 7% del v<strong>al</strong>ore obiettivo sul contributo <strong>al</strong>lamitigazione dei cambiamenti climatici.La necromassa costituisce uno dei 5 pool di carbonio forest<strong>al</strong>i, previsti d<strong>al</strong> Protocollo di Kyoto, le cuivariazioni di stock devono essere obbligatoriamente conteggiate nell’Inventario nazion<strong>al</strong>e delle emissioni digas ad effetto serra. La stima dell’incremento della biomassa morta nelle aree di intervento e dunque delrelativo carbonio stoccato non è stata ad oggi condotta, tuttavia è opportuno ricordare come i datidell’Inventario nazion<strong>al</strong>e delle foreste e dei serbatoi di carbonio, recentemente pubblicati, riportino per la<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> un v<strong>al</strong>ore medio unitario piuttosto basso (1,6 t/ha) rispetto ad una media nazion<strong>al</strong>e di 3,9t/ha. T<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>ore, in linea con il dato medio del Centro-Sud It<strong>al</strong>ia, evidenzia il grande fabbisogno presente inregione di t<strong>al</strong>i impegni silvo-ambient<strong>al</strong>i, non soltanto in un’ottica di mitigazione dei cambiamenti climatici maanche (e soprattutto) in chiave di adattamento ai suddetti mutamenti. Accrescere la diversità genetica estruttur<strong>al</strong>e di un ecosistema equiv<strong>al</strong>e ad aumentarne la complessità e dunque la resilienza a stress e disturbi,eventi che negli scenari di glob<strong>al</strong> change si presentano sempre più estremi e frequenti.Misura 226 – Ricostituzione del potenzi<strong>al</strong>e forest<strong>al</strong>e ed interventi preventivi1. La logica di intervento e lo stato di attuazione della MisuraIl ripristino del potenzi<strong>al</strong>e forest<strong>al</strong>e e la re<strong>al</strong>izzazione di azioni preventive sia di tipo diretto che dimiglioramento ecosistemico dei soprassuoli, rappresentano aspetti prioritari nella politica forest<strong>al</strong>e. Inparticolare, attraverso la Misura 226 si intende perseguire i seguenti obiettivi:- ricostruire il potenzi<strong>al</strong>e forest<strong>al</strong>e danneggiato da c<strong>al</strong>amità natur<strong>al</strong>i e da incendi;- la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi;- il mantenimento e sviluppo delle funzioni protettive per la gestione sostenibile delle foreste;- l’attenuazione del cambiamento climatico;- la prevenzione dei fenomeni di degrado, di erosione del suolo e di dissesto idrogeologico.Nell’ambito dell’obiettivo gener<strong>al</strong>e dell’Asse 2 di “V<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e lo spazio natur<strong>al</strong>e sostenendo lagestione del territorio” gli interventi programmati nella Misura 226 concorrono <strong>al</strong> raggiungimento di treobiettivi specifici dell’Asse 2: la “tutela qu<strong>al</strong>itativa e quantitativa delle risorse idriche superfici<strong>al</strong>i e profonde”,la “riduzione dei gas serra” e la “tutela del territorio”.La Misura si articola nelle seguenti azioni:a) rimboschimento di aree danneggiate da disastri natur<strong>al</strong>i o da incendi con impianti plurispecificiscarsamente infiammabili;b) progressiva sostituzione di imboschimenti a specie <strong>al</strong>loctone <strong>al</strong>tamente infiammabili con essenzeautoctone meno infiammabili per la prevenzione degli incendi;c) inst<strong>al</strong>lazione o miglioramento di attrezzature fisse e apparecchiature di comunicazione per ilmonitoraggio degli incendi boschivi ed il mantenimento delle condizioni vegetazion<strong>al</strong>i dell’ecosistemaforest<strong>al</strong>e;d) re<strong>al</strong>izzazione di infrastrutture protettive, acquisto di attrezzature e mezzi innovativi per ilpotenziamento degli interventi di prevenzione e lotta attiva agli incendi;e) sistemazione idraulico-forest<strong>al</strong>e del territorio a beneficio di aree forest<strong>al</strong>i boscate a rischio diinstabilità idrogeologica e/o erosione, sia di versante sia can<strong>al</strong>izzata, compresi fenomeni in stadioinizi<strong>al</strong>e.pag. 203


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa seguente Tabella 1 illustra la distribuzione dei progetti finanziati <strong>al</strong>la data del 31 dicembre 2011 persingola azione, con un raffronto rispetto <strong>al</strong> contesto region<strong>al</strong>e ed ai finanziamenti concessi <strong>al</strong> 31 dicembre2010.La provincia di S<strong>al</strong>erno, con il 68% dei progetti finanziati, distribuiti su tutte le azioni, ha assorbito il 54%delle risorse finanziarie concesse a livello region<strong>al</strong>e. Segue la provincia di Avellino, con il 25% delleoperazioni approvate e il 41% degli importi, mentre inferiore è la quota di operazioni (5%) e di risorseassorbite (4%) nella provincia di Benevento.A seguito del I Bando del 2010 la larga maggioranza (intorno <strong>al</strong>l’80%) delle domande presentate edammesse a finanziamento è nella ’Azione “e” (sistemazione idraulico-forest<strong>al</strong>e del territorio), mentre moltolimitata è stata la progettu<strong>al</strong>ità prodotta e le richieste avanzate nell’ambito delle Azioni “a” (Rimboschimentodi aree danneggiate) e “b” (Sostituzione di imboschimenti a specie <strong>al</strong>loctone <strong>al</strong>tamente infiammabili); suv<strong>al</strong>ori intermedi è l’adesione <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre due azioni “c” e “d” rivolte <strong>al</strong> miglioramento delle attrezzature e <strong>al</strong>lare<strong>al</strong>izzazione di infrastrutture per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi.Il II Bando del 2011 non modifica sostanzi<strong>al</strong>mente la precedente distribuzione per territorio ed azioni, s<strong>al</strong>vola maggiore importanza assunta dagli interventi nell’azione “d” a S<strong>al</strong>erno ed Avellino e nella “b” a Benevento.Anche nel 2011 l’incidenza delle operazioni finanziate nell’ambito dell’Azione “e” sarebbe stato moltosuperiore se le risorse disponibili avessero potuto soddisfare il fabbisogni derivante d<strong>al</strong>le domandeammissibili.pag. 204


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAa)b)c)d)e)azioneRimboschimento di areedanneggiate da disastri natur<strong>al</strong>i oda incendi con impiantiplurispecifici scarsamenteinfiammabiliProgressiva sostituzione diimboschimenti a specie <strong>al</strong>loctone<strong>al</strong>tamente infiammabili con essenzeautoctone meno infiammabili per laprevenzione degli incendiInst<strong>al</strong>lazione o miglioramento diattrezzature fisse e apparecchiaturedi comunicazione per ilmonitoraggio degli incendi boschiviRe<strong>al</strong>izzazione di infrastruttureprotettive, acquisto di attrezzaturee mezzi innovativi per ilpotenziamento della prevenzione edella lotta attiva degli incendiSistemazione idraulico/forest<strong>al</strong>e delterritorio che comprende areeforest<strong>al</strong>i o boscate a rischio diinstabilità idrogeologica e/oerosionen° % importo % n° % importo % n° % importo % n° % importo % n° % importo %(a) (i/tot) (b) (i/tot)progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 2 2% 226.665 0% - 0% - 0% 1 10% 59.998 2% 1 1% 166.667 0% - 0% - -progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre 2011 6 2% 862.588 1% - 0% - 0% 1 6% 59.998 1% 5 2% 802.590 1% - 0% - -incremento progetti finanziati d<strong>al</strong> 31dicembre 2010 <strong>al</strong> 31 dicembre 20114 2% 635.923 2% - 0% - 0% - 0% - 0% 4 2% 635.923 3% - 0% - -progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 - 0% - 0% - 0% - 0% - 0% - 0% - 0% - 0% - 0% - -progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre 2011 31 9% 2.740.555 3% - 0% - 0% 7 41% 644.338 15% 24 11% 2.096.217 4% - 0% - -incremento progetti finanziati d<strong>al</strong> 31dicembre 2010 <strong>al</strong> 31 dicembre 201131 15% 2.740.555 8% - 0% - 0% 7 100% 644.338 100% 24 15% 2.096.217 9% - 0% - -progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 17 13% 4.427.824 6% 3 6% 799.817 2% 3 30% 755.795 21% 10 15% 2.625.696 8% 1 50% 246.507 0progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre 2011 23 7% 5.911.713 5% 7 8% 1.784.969 4% 3 18% 755.795 18% 12 5% 3.124.434 5% 1 14% 246.507 0incremento progetti finanziati d<strong>al</strong> 31dicembre 2010 <strong>al</strong> 31 dicembre 20116 3% 1.483.889 4% 4 13% 985.152 10% - 0% - 0% 2 1% 498.738 2% - 0% - -progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 21 16% 8.620.782 12% 9 17% 3.375.665 10% 3 30% 1.294.054 36% 8 12% 3.421.474 10% 1 50% 529.590 1progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre 2011 165 49% 27.111.076 25% 29 35% 6.419.754 15% 3 18% 1.294.054 30% 127 56% 18.160.709 31% 6 86% 1.236.560 1incremento progetti finanziati d<strong>al</strong> 31dicembre 2010 <strong>al</strong> 31 dicembre 2011144 71% 18.490.294 52% 20 65% 3.044.089 31% - 0% - 0% 119 74% 14.739.235 61% 5 100% 706.970 1progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre 2010 91 69% 58.911.411 82% 40 77% 29.538.583 88% 3 30% 1.494.932 41% 48 72% 27.927.896 82% 0% 0%progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre 2011 110 33% 70.895.562 66% 47 57% 35.369.017 81% 3 18% 1.494.932 35% 60 26% 34.031.612 58% 0% 0%incremento progetti finanziati d<strong>al</strong> 31dicembre 2010 <strong>al</strong> 31 dicembre 2011PSR 2007-2013 REGIONE CAMPANIA - misura 226stato di attuazione<strong>Regione</strong> prov di Avellino prov di Benevento prov di S<strong>al</strong>erno19 9% 11.984.151 34% 7 23% 5.830.434 59% 0 0% 0 0% 12 7% 6.103.716 25% 0% 0%casertatot<strong>al</strong>e misuraprogetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre2010progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembre2011incremento progetti finanziati d<strong>al</strong> 31dicembre 2010 <strong>al</strong> 31 dicembre 2011(a) (b) i/(a) i/(b) i/(a) i/(b) i/(a) i/(b) i/(a) i/(b)131 100% 72.186.682 100% 52 40% 33.714.065 47% 10 8% 3.604.779 5% 67 51% 34.141.733 47% 2 2% 776.097 1%335 100% 107.521.494 100% 83 25% 43.573.740 41% 17 5% 4.249.117 4% 228 68% 58.215.562 54% 7 2% 1.483.067 1%204 100% 35.334.812 100% 31 15% 9.859.675 28% 7 3% 644.338 2% 161 79% 24.073.829 68% 5 2% 706.970 2%pag. 205


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA2. Elementi informativi e v<strong>al</strong>utativi emersi negli incontri con i Funzionari dei Settori Tecnico-Amministrativo Provinci<strong>al</strong>i per le Foreste (STAPF)Nel periodo marzo-aprile <strong>2012</strong> sono stati re<strong>al</strong>izzati degli incontri-intervista - presso gli STAPF di S<strong>al</strong>erno,Avellino e Benevento - con i Responsabili degli stessi e i funzionari/tecnici che più direttamente hanno svoltole fasi di raccolta ed istruttoria delle operazioni della Misura 211, d<strong>al</strong>la sua prima attivazione <strong>al</strong> 2011.Oggetto e fin<strong>al</strong>ità degli incontri sono stati:- l’acquisizione di informazioni e v<strong>al</strong>utazioni in merito <strong>al</strong>l’andamento attuativo della Misura e delle suediverse azioni, <strong>al</strong> livello di partecipazione, ai risultati raggiunti e attesi, <strong>al</strong>le problematiche e criticitàaffrontate;- l’individuazione di <strong>al</strong>cuni (4-5) interventi o gruppi di interventi finanziati e già re<strong>al</strong>izzati nell’ambitodella Misura 226, sui qu<strong>al</strong>i sviluppare successivamente degli approfondimenti di indagine attraversosopr<strong>al</strong>luoghi e interviste ai Rappresentanti dei soggetti beneficiari (“casi studio”)Sul primo punto si riportano di seguito i princip<strong>al</strong>i elementi informativi e di v<strong>al</strong>utazione emersi dagli incontri,mentre per la descrizione ed an<strong>al</strong>isi dei “casi studio” si rimanda <strong>al</strong> successivo capitolo 3.2.1 V<strong>al</strong>utazioni sul livello partecipazione <strong>al</strong>la MisuraIl livello di adesione <strong>al</strong>la misura e la distribuzione per azione degli interventi finanziati è stato tra i primiargomenti affrontati, sulla base dei dati riportati nella precedente tabella 1.La mancanza (ad Avellino) o il ridotto numero (S<strong>al</strong>erno e Benevento) di progetti finanziati nell’ambito delleAzioni “a” e “b” non è imputata ad uno scarso fabbisogno della tipologia di interventi da esse finanziate (cheanzi risulta elevato) piuttosto da vincoli normativi e aspetti tecnici e procedur<strong>al</strong>i. In particolare, per l’Azione“a” si evidenzia:- il divieto di rimboschimento in aree interessate da incendi nei 5 anni precedenti <strong>al</strong>la presentazionedella domanda;- la diffusa mancanza dei Piani di Assestamento Forest<strong>al</strong>e (PAF) requisito di accesso <strong>al</strong> finanziamento, dicui molti Enti gestori dei boschi e potenzi<strong>al</strong>i beneficiari della Misura sono privi. D’<strong>al</strong>tra parte, t<strong>al</strong>erequisito è ritenuto dagli intervistati necessario ed utile per assicurare l’effettiva integrazione ecoerenza dei singoli interventi in una pianificazione organica delle aree forest<strong>al</strong>i di pertinenza. Ingener<strong>al</strong>e si ritiene che le pianificazioni per la gestione delle foreste dovrebbero collegare le fin<strong>al</strong>ità ditutela, produzione, ricostituzione ed anche azioni volte <strong>al</strong>la sensibilizzazione <strong>al</strong> riciclaggio del legname.Relativamente <strong>al</strong>l’Azione “b”, oltre <strong>al</strong>la già ricordata questione della scarsa presenza dei PAF nelle superficipotenzi<strong>al</strong>mente oggetto di intervento, si segn<strong>al</strong>a la complessità della progettazione di interventi dirinatur<strong>al</strong>izzazioni di boschi di origine artifici<strong>al</strong>e, in quanto gli stessi non possono prescindere da un’attentaan<strong>al</strong>isi della struttura della composizione e dell’evoluzione del soprassuolo in relazione <strong>al</strong>le caratteristichestazion<strong>al</strong>i. Con la progettazione si definisce come assecondare l’evoluzione natur<strong>al</strong>e del soprassuoloattraverso un’azione a sostegno dei processi di autorganizzazione del sistema stesso volto a favorire lareintroduzione per via autonoma delle specie loc<strong>al</strong>i.Nell’attuazione delle Azioni “c” e “d” non sono state riscontrate particolari criticità anche per l’apparentesemplicità procedur<strong>al</strong>e. Per quanto concerne le possibili sinergie dei progetti finanziati con l’organizzazioneregion<strong>al</strong>e, già dotata di sistemi di monitoraggio ed avvistamento propri, va considerato quanto segue:- gli apparati di comunicazione finanziati non integrano e sono indipendenti d<strong>al</strong>l'apparato in frequenzaISOONDA o VHF di cui la <strong>Regione</strong> è dotata, e riguardano esclusivamente il territorio di competenza;- le strumentazioni di videosorveglianza v<strong>al</strong>gono ugu<strong>al</strong>mente per il territorio di competenza e non sisovrappongono <strong>al</strong>l'attu<strong>al</strong>e apparato di rilevazione region<strong>al</strong>e degli incendi, che, tra l'<strong>al</strong>tro, è in fase diriprogrammazione;- il coordinamento delle squadre a terra per l'intervento di lotta attiva degli incendi viene attuato, anchesinergicamente dai Settori foreste periferici e gli enti delegati ed in caso di necessità da CFS, Vigili delFuoco, associazioni di volontariato ecc. in applicazione del Piano AIB region<strong>al</strong>e annu<strong>al</strong>e.pag. 206


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAL’Azione “e” ha riscontrato la maggiore adesione da parte dei potenzi<strong>al</strong>i beneficiari ed il maggiore impegno dirisorse finanziarie, ed è la stata la princip<strong>al</strong>e o unica (es. ad Avellino) linea di sostegno di progetti in grado dideterminare significativi modifiche <strong>al</strong> territorio, considerato che le azioni “c” e “d” intervengono nelladotazione di attrezzature/strumentazione a difesa dei boschi dagli incendi. Gli elementi di successodell’Azione “e” ma anche le problematiche e criticità incontrate nella sua attuazione hanno quindi costituito iprincip<strong>al</strong>i aspetti approfonditi nel corso degli incontri, dei qu<strong>al</strong>i si propone di seguito una sintesi.2.2 L’Azione “e” (sistemazione idraulico-forest<strong>al</strong>e del territorio): pertinenza, efficacia ed elementi di criticitàemersi nel processo di attuazione.Gli obiettivi dell’Azione “e” rispondono adeguatamente, sono cioè pertinenti, <strong>al</strong>le esigenze di tutela delterritorio, in particolare del territorio forest<strong>al</strong>e delle aree interne, data la grave condizione di dissesto chespesso lo caratterizza. L’abbandono dei terreni meno fertili e la contrazione delle attività agricole, ha fattovenir meno l’azione di controllo/presidio del territorio che le aziende agricole svolgevano nel passato,venendo a mancare quelle azioni di regimazione delle acque e manutenzione degli <strong>al</strong>vei, che hannoprovocato in <strong>al</strong>cuni casi l’inn<strong>al</strong>zamento dell’<strong>al</strong>veo con conseguenti <strong>al</strong>lagamenti e dissesti nei periodi di piena.Altra causa dei fenomeni di dissesto sono gli interventi di antropizzazione eseguiti a margine degli <strong>al</strong>veiconcentrati soprattutto a v<strong>al</strong>le dei bacini.D<strong>al</strong> punto di vista delle amministrazioni (Comuni) l’azione trova corrispondenza con le esigenze loc<strong>al</strong>i, manon sempre offre strumenti rispondenti <strong>al</strong>le necessità di sistemazione dei bacini considerati, in quanto siinterviene per ambiti amministrativi e non per ambiti idrografici. La limitazione della progettazione per ambitiamministrativi potrebbe essere superata con una progettazione negoziata a regia region<strong>al</strong>e; t<strong>al</strong>e condizione,considerato che la dotazione finanziaria della misura è già stata tot<strong>al</strong>mente impegnata, potrebbe esserericercata nella futura programmazioneLe opere finanziate ed in corso di re<strong>al</strong>izzazione, determinano un’articolata tipologia di effetti positivi sulterritorio.Effetti ambient<strong>al</strong>i e in particolare sulla (migliore) gestione del bacino idrografico; i progetti finanziati d<strong>al</strong>lamisura intervengono in ambito esclusivamente rur<strong>al</strong>e ed in un ambiente caratterizzato d<strong>al</strong>l’abbandonodelle superfici agricole, che evolvono natur<strong>al</strong>mente verso il bosco, con il conseguente venir meno delpresidio umano che assicurava una gestione efficiente del reticolo idrico minore (fossi, scoline, can<strong>al</strong>i diirrigazione) che consentiva di prevenire dissesti territori<strong>al</strong>i (frane, smottamenti). Da ciò la necessità diintervenire nell’ambito di bacino in modo da assicurare una più ampia protezione del bosco. In t<strong>al</strong> modo avolte può non apparire immediatamente evidente la pertinenza degli interventi con la tutela dellasuperficie forest<strong>al</strong>e (obiettivo specifico della Misura 226) in quanto gli interventi sembrerebberorispondere più ad esigenza di difesa del suolo in senso lato che di difesa specifica delle superfici forest<strong>al</strong>i.In <strong>al</strong>tri termini, può non essere immediata la correlazione tra la stabilizzazione di una sponda o di un<strong>al</strong>veo torrentizio e la diminuzione del rischio di dissesto delle superfici forest<strong>al</strong>i presenti nel bacinoidrografico che sottende l’area di intervento. Un’ulteriore difficoltà nella v<strong>al</strong>utazione della effettivafunzion<strong>al</strong>ità di <strong>al</strong>cune delle operazioni finanziate (Sistemazione <strong>al</strong>vei in scavo e/o in deposito) è il lorointervenire (dati i limiti nell'importo massimo finanziabile per operazione) in definiti tratti di <strong>al</strong>veo, senzaprendere in considerazione l’intero tracciato.Effetti economici ed occupazion<strong>al</strong>i sulla popolazione loc<strong>al</strong>e, sia diretti in fase di cantiere, in quantoimpegnano manodopera, ditte e fornitori loc<strong>al</strong>i, sia indiretti a regime in quanto apportano elementi didifesa <strong>al</strong>le infrastrutture presenti ed <strong>al</strong> patrimonio agricolo e forest<strong>al</strong>e.Effetti di tipo soci<strong>al</strong>e e cultur<strong>al</strong>e in quanto la partecipazione <strong>al</strong>la Misura del PSR ha contributo a diffonderee a rafforzare, tra i soggetti gestori e gli operatori del settore, la progettazione e re<strong>al</strong>izzazione diinterventi a basso impatto e rispettosi dell’ambiente e, in termini più gener<strong>al</strong>i, a diffondere i principi e lapratica della gestione sostenibile del territorio. T<strong>al</strong>i effetti sono stati amplificati nei casi in cui le operehanno adottato tecniche di ingegneria natur<strong>al</strong>istica.pag. 207


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURANell’’Azione “e” a fronte di un elevato di numero di domande presentate si è tuttavia verificata anche unarelativamente <strong>al</strong>ta “mort<strong>al</strong>ità” (anche del 20-30%) delle stesse nel corso del procedimento istruttorio diammissibilità <strong>al</strong> finanziamento. A riguardo le princip<strong>al</strong>i criticità segn<strong>al</strong>ate sono le seguenti:La mancanza di autorizzazioni per la cantierabilità del progetto (soprattutto le autorizzazioni rilasciated<strong>al</strong>le autorità/enti preposti <strong>al</strong>la gestione dei bacini idrografici).L’inizi<strong>al</strong>e scarsa qu<strong>al</strong>ità tecnica dei progetti non rispondenti ai requisiti previsti d<strong>al</strong> Bando; va osservatoche molti di essi sono progetti elaborati e non finanziati nell’ambito della misura 1.3 del POR <strong>Campania</strong>2000-2006 e la loro riutilizzazione nell’ambito del PSR non sempre si è accompagnata <strong>al</strong> loroadeguamento agli obiettivi e agli standard previsti d<strong>al</strong>la Misura 226 del PSR; inoltre, <strong>al</strong>cuni funzionariintervistati segn<strong>al</strong>ano che i progetti relativi <strong>al</strong>la azione e) non sempre risultano sufficientemente adeguatid<strong>al</strong> punto di vista tecnico in materia di idraulica fluvi<strong>al</strong>e, manifestando la necessità di coinvolgereprofession<strong>al</strong>ità esperte in t<strong>al</strong>e settore.L’esame dei progetti elaborati per “lotti funzion<strong>al</strong>i” costituisce un ulteriore elemento di criticità in quantola funzion<strong>al</strong>ità del singolo lotto, nel caso in cui essi interessano correzione di uno stesso <strong>al</strong>veo, è didifficile v<strong>al</strong>utazione.La corretta ed univoca interpretazione/ applicazione dei criteri di selezione laddove facevano riferimento<strong>al</strong>la superficie interessata dell’intervento, in quanto in caso di interventi puntu<strong>al</strong>i, non è stato <strong>al</strong>menoinizi<strong>al</strong>mente sempre ben chiaro se bisognava riferirsi <strong>al</strong>la superficie fisica dove esso veniva <strong>al</strong>locato,oppure <strong>al</strong>la superficie che ne traeva beneficio. L’AdG a t<strong>al</strong> proposito ha fornito adeguati chiarimenti, chehanno permesso di effettuare v<strong>al</strong>utazioni uniformi.Le difficoltà nel v<strong>al</strong>utare la pertinenza dell’intervento con la tutela della superficie forest<strong>al</strong>e, in quanto avolte, come già prima ricordato, sembrerebbe che gli interventi rispondano più ad esigenza di difesa delsuolo in senso lato che di difesa delle superfici forest<strong>al</strong>i. Su t<strong>al</strong>e questione i funzionari provinci<strong>al</strong>iintervistati ritengono che, nella considerazione del “sistema chiuso” che caratterizza i sottobacinitorrentizi, qu<strong>al</strong>siasi perturbazione che si verifica <strong>al</strong>l’interno del sistema viene “percepita” ovunque con laconseguente ricerca di un equilibrio da parte delle componenti del sistema stesso. In definitiva gliinterventi effettuati “in bacini collegati <strong>al</strong>le superfici forest<strong>al</strong>i” appare coerente con la misura in quantoassicura la continuità idraulica lungo tutto l’asta e/o assicura l’equilibrio statico di versanti conconseguente beneficio per le aree boscate incluse nel bacino considerato.Nelle fasi di re<strong>al</strong>izzazione e di rendicontazione dei progetti si sono verificati <strong>al</strong>cuni ritardi e problematicheconnessi <strong>al</strong>la scarsa esperienza delle amministrazioni beneficiarie con le procedure e norme dei seguentiaspetti o fasi procedur<strong>al</strong>i:la copertura finanziaria necessaria per l’anticipazione delle spese ed inizi<strong>al</strong>mente per il riconoscimentodell’IVAle procedure di rendicontazioneil flusso finanziario con l’OP.2.3 Proposte ed esigenze di miglioramento emerse negli incontriA conclusione degli incontri-intervista i soggetti partecipanti, sollecitati d<strong>al</strong> V<strong>al</strong>utatore, hanno espresso la loroopinione in merito agli aspetti o elementi programmatici e tecnico-procedur<strong>al</strong>i da migliorare nel futuro,segn<strong>al</strong>ando anche proposte per la futura programmazione. In sintesi:‣ definire criteri di selezione soprattutto in relazione agli ambiti di intervento ed <strong>al</strong>le superfici forest<strong>al</strong>idi riferimento, dando un maggiore peso <strong>al</strong>le aree con un indice di boscosità più elevato;‣ verificare la possibilità di prevedere delle mod<strong>al</strong>ità attuative della misura differenziata per provincia,la qu<strong>al</strong>e potrebbe meglio assicurarne la coerenza ed l’efficacia in relazione <strong>al</strong>le specifiche e a voltepeculiari caratteristiche ed esigenze di difesa delle superfici forest<strong>al</strong>i;‣ rafforzare la formazione per i tecnici progettisti e la formazione sulle procedure e sistemi di gestionedell’Organismo Pagatore, <strong>al</strong> fine di una migliore qu<strong>al</strong>ità e coerenza delle proposte progettu<strong>al</strong>i;pag. 208


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA‣ favorire la partecipazione ai bandi in forma associata, <strong>al</strong> fine di prevedere interventi organici sugliinteri bacini idrografici di riferimento;‣ favorire una maggiore sinergia con le <strong>al</strong>tre misure del PSR, in particolare con la misura 227, e conmisure cofinanziate da <strong>al</strong>tri fondi (FESR, FAS ecc) <strong>al</strong> fine di una complessiva s<strong>al</strong>vaguardia ev<strong>al</strong>orizzazione del patrimonio forest<strong>al</strong>e.3. L’an<strong>al</strong>isi di <strong>al</strong>cuni interventi finanziati nella Misura 226 (i “casi di studio”)Al fine di acquisire informazioni utili a v<strong>al</strong>utare il processo di attuazione della Misura 226, ed inconsiderazione delle particolarità dei progetti finanziati, il V<strong>al</strong>utatore ha ritenuto utile effettuare degliapprofondimenti specifici su <strong>al</strong>cuni “casi di studio” rappresentativi dei progetti finanziati.Con essi si è voluto verificare la “logica di intervento” della misura, attraverso un’an<strong>al</strong>isi volta a stabilire inessi caus<strong>al</strong>i tra i fabbisogni, il sistema degli obiettivi del PSR, le azioni programmate volte <strong>al</strong> raggiungimentodi t<strong>al</strong>i obiettivi e gli effetti attesi d<strong>al</strong>le attuazione delle stesse.La numerosità e l’individuazione dei “casi di studio” è stata effettuata sulla base delle indicazioni fornite d<strong>al</strong>la<strong>Regione</strong> e sulla base di criteri condivisi di rappresentatività territori<strong>al</strong>e e tecnica. Si scelto pertanto diindividuare <strong>al</strong>meno due soggetti beneficiari (Comuni o Comunità Montane) in ognuna delle tre provincie nellequ<strong>al</strong>i si è avuta una maggiore partecipazione (Avellino, Benevento e S<strong>al</strong>erno) privilegiando inoltre i soggetticon interventi in avanzato stato di attuazione. Nella seguente tabella sono elencati i sette “casi di studio”selezionati.CASOSTUDIOBENEFICIARIO PROV AZIONE PROGETTO1 Comune di LUOGOSANO AV “E”2 Comune di ZUNGOLI AV “E”3 COMUNE DI CAUTANO BN “E”45COMUNITA' MONTANA DELFORTORECOMUNE DI SAN MARCODEI CAVOTIBNBN“C”“C”“C”“D”“D”“E”6 COMUNE DI LAURINO SA “E”7COMUNE DI SICIGNANODEGLI ALBURNISistemazione idraulico-forest<strong>al</strong>e e il risanamento idrogeologico inloc<strong>al</strong>ità v<strong>al</strong>lone fontanaOpere di regimazione delle acque e di consolidamento del V<strong>al</strong>loneFosso in loc. CannitelleLavori di sistemazione idraulico forest<strong>al</strong>e del torrente Ienga e deltorrente CerasoStrumenti tecnici ed informativi per il monitoraggio degli incendiboschiviStrumenti informativi di natura inventari<strong>al</strong>e e cartograficafin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la gestione selvicoltur<strong>al</strong>e volta ad incrementare emantenere le funzioni protettive delle foreste e dei boschi e laconservazione dei suoli della c.m. fortoreAcquisto di attrezzature e mezzi per il potenziamento degliinterventi di prevenzione e lotta attiva degli incendi boschiviAcquisto di attrezzature e mezzi per il potenziamento degliinterventi di prevenzione e lotta attiva degli incendi boschivi -trattrice agricolo/forest<strong>al</strong>e per aibAcquisto di attrezzature e mezzi per il potenziamento degliinterventi di prevenzione e lotta attiva degli incendi boschividella comunità montana fortoreSistemazione idraulico-forest<strong>al</strong>e dell'area demani<strong>al</strong>e Monte SanMarcoMiglioramento caratteristiche stabiltà v<strong>al</strong>lone festola sottostantecentro abitato - 1° str<strong>al</strong>cioIntervento di miglioramento delle caratteristiche di stabilità delv<strong>al</strong>lone festola, sottostante l'abitato di Villa Littorio, III lottoIntervento di miglioramento delle caratteristiche di stabilità delV<strong>al</strong>lone Festola, sottostante l'abitato di Villa Littorio, III lottoSistemazione idrologica ambient<strong>al</strong>e V<strong>al</strong>lone Fontanelle (loc. SanRocco) V<strong>al</strong>le Centro abitato LaurinoSA “E” Sistemazione idraulica forest<strong>al</strong>e Torrente Vign<strong>al</strong>iIMPORTOPROGETTO€624.997€625.000€625.000€251.289€251.985€252.520€420.510€420.938€338.782€573.791€623.251€624.497€625.000€587.931Per ciascun “caso di studio” si è provveduto quindi, <strong>al</strong>lo sviluppo delle seguenti fasi di lavoro:acquisizione ed an<strong>al</strong>isi della documentazione tecnica ed economica dell’interventopredisposizione dei questionari (o tracce) per successive interviste.pag. 209


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAintervista ai Responsabili del procedimento istruttorio (presso STAPf provinci<strong>al</strong>i)intervista ai Beneficiari (Tecnici e Rappresentanti della CM o del Comune) e sopr<strong>al</strong>luogo in campo.elaborazione di report sintetici per ciascun “caso di studio” (cfr. Appendice).3.1 V<strong>al</strong>utazione complessiva e sintesi dei casi di studio esaminatiIn linea gener<strong>al</strong>e, nei 7 “casi-studio” (CS) an<strong>al</strong>izzati, emerge che il grado di pertinenza dei progetti(princip<strong>al</strong>mente relativi <strong>al</strong>la Azione “E”) rispetto <strong>al</strong>le esigenze del territorio in cui sono stati re<strong>al</strong>izzati, puòessere considerato medio/<strong>al</strong>to. Infatti, negli ambiti territori<strong>al</strong>i interessati, l’azione di regimazione delle acquesuperfici<strong>al</strong>i rappresenta una soluzione per ridimensionare diffusi e loc<strong>al</strong>izzati fenomeni di dissestoidrogeologico,Per quanto concerne la coerenza con la Misura 226 e le rispettive azioni, fatta eccezione per il CS diLuogosano, in cui l’intervento è stato re<strong>al</strong>izzato nell’area periurbana del comune e non nel territorio rur<strong>al</strong>e eforest<strong>al</strong>e, gli <strong>al</strong>tri CS hanno un grado di coerenza medio-<strong>al</strong>to. Ciononostante, mentre il progetto del CS 4(Comunità M Fortore) risulta particolarmente attinente <strong>al</strong>le fin<strong>al</strong>ità della misura, la v<strong>al</strong>utazione della coerenzadegli <strong>al</strong>tri CS è risultata complessa per via della difficoltà (riscontrata anche in fase istruttoria)nell’identificare le aree forest<strong>al</strong>i che beneficiano degli interventi.Grazie <strong>al</strong>l’utilizzazione di specie veget<strong>al</strong>i autoctone e di materi<strong>al</strong>e di propagazione reperito in zona, la qu<strong>al</strong>itàdei progetti, d<strong>al</strong> punto di vista della conservazione della biodiversità è da considerarsi medio/<strong>al</strong>ta. Anche ilgrado di innovazione, nel complesso può ritenersi soddisfacente: il ricorso <strong>al</strong>l’ingegneria natur<strong>al</strong>isticarappresenta un elemento innovativo per tutti i comuni, fatta eccezione per Laurino, in cui interventi di questotipo sono già da tempo molto diffusi.I progetti esaminati presentano un buon grado di integrazione nel territorio e con <strong>al</strong>tri progetti, requisito chene aumenta l’efficienza. Ciò è meno evidente nell’intervento del comune di Luogosano, il qu<strong>al</strong>e, pur essendoimportante per la protezione delle infrastrutture, risulta puntu<strong>al</strong>e e loc<strong>al</strong>izzato e in grado di determinareeffetti significativi soltanto se saranno portati a compimento gli <strong>al</strong>tri lotti funzion<strong>al</strong>i.La qu<strong>al</strong>ità dei risultati ottenuti è da ritenersi soddisfacente per la maggior parte dei casi di studio. Per quantoriguarda il Comune di San Marco dei Cavoti, i risultati ottenuti possono ritenersi ottimi d<strong>al</strong> punto di vista deibenefici soci<strong>al</strong>i, un pò meno per l’aspetto ecologico e soprattutto per quello economico. Per gli <strong>al</strong>tri casistudio, il giudizio è medio <strong>al</strong>to.CASI studioPertinenzaCoerenza con lamisuraQu<strong>al</strong>ità tecnica /innovazioneIntegrazione/sinergiaQu<strong>al</strong>ità deirisultati1.Luogosano Media Bassa Alta Bassa Alta2.Zungoli Media Media Alta Alta Alta3.Cautano Media Media Media Alta Alta4.CM del Fortore Alta Alta Alta Alta Alta5.San Martino dei Cavoti Media Media Media Alta Bassa6.Laurino Alta Alta Media Alta Media7.Sicignano Alta Alta Media Alta MediaCaso 1 “Luogosano”In considerazione del fatto che il territorio Comun<strong>al</strong>e è interessato da fenomeni di dissesto sul 20% dellasuperficie, l’intervento può essere ritenuto pertinente rispetto ai fabbisogni del territorio interessato. Perquanto concerne la coerenza con gli obiettivi della Misura 226 del PSR, che si applica <strong>al</strong>le aree forest<strong>al</strong>i e <strong>al</strong>learee boschive, tenuto conto che l’intervento è re<strong>al</strong>izzato in un’area periurbana, viene dato un giudizio di“bassa coerenza” anche se la metodologia adottata, gli obiettivi e i risultati attesi convergono nelmiglioramento delle condizioni idro-morfologiche dell’area oggetto di studio. Inoltre le tecniche di ingegneriapag. 210


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAnatur<strong>al</strong>istica adottate e la scelta di assicurare un grado di copertura continuo, conferiscono <strong>al</strong> progetto unabuona qu<strong>al</strong>ità tecnica e un <strong>al</strong>trettanto buon grado di innovazione, soprattutto a livello cultur<strong>al</strong>e. Infatti,l’obbligo di intervenire con tecniche di ingegneria natur<strong>al</strong>istica ne ha favorito la divulgazione e formazioneverso i gestori e tecnici loc<strong>al</strong>i, nonché per le ditte che si aggiudicano il lavoro, promuovendo la cultura dellagestione sostenibile del territorio. D<strong>al</strong> punto di vista qu<strong>al</strong>itativo l’intervento di V<strong>al</strong>lone Fontana è da ritenersibuono per i benefici sulla conservazione del suolo e dell’acqua, anche se di difficile v<strong>al</strong>utazione quantitativa.Allo stesso modo, d<strong>al</strong> punto di vista ambient<strong>al</strong>e, la sistemazione idraulica con terre armate, grate vive ep<strong>al</strong>izzata in legname conferiscono un notevole aspetto paesaggistico ambient<strong>al</strong>e, sia d<strong>al</strong> punto di vistaprotettivo, sia d<strong>al</strong> punto di vista visivo.Per quanto concerne la sinergia e l’integrazione con <strong>al</strong>tri interventi finanziati del PSR o da <strong>al</strong>tri strumenti difinanziamento, essendo il progetto estratto da un più ampio pacchetto di progetti già elaborati d<strong>al</strong>beneficiario, sarebbe auspicabile re<strong>al</strong>izzare anche la restante parte <strong>al</strong> fine di raggiungere una miglioresinergia tra di essi. Spesso, a causa del limite dei finanziamenti disponibili per singolo progetto, l’interventopuò essere re<strong>al</strong>izzato solo su una superficie limitata, o per singoli lotti funzion<strong>al</strong>i. In entrambi i casi, se itempi di re<strong>al</strong>izzazione dell’intera superficie da stabilizzare è lungo si rischia di non raggiungere gli obiettivipreposti, <strong>al</strong> contrario potrebbe determinare in uno spreco di risorse finanziarie.Al fine di migliorare l’efficacia della misura, una proposta da prendere in considerazione è di incentivare lare<strong>al</strong>izzazione degli strumenti di pianificazione, requisito fondament<strong>al</strong>e per accedere <strong>al</strong>le diverse azioni.Favorire la re<strong>al</strong>izzazione di piani forest<strong>al</strong>i a sc<strong>al</strong>a territori<strong>al</strong>e, consentirebbe <strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> di avere adisposizione uno strumento conoscitivo utile per individuare le aree forest<strong>al</strong>i nelle qu<strong>al</strong>i è necessariointervenire, riducendo le difficoltà interpretative, nelle fasi istruttorie, nel collegare la pertinenzadell’intervento con la tutela della superficie forest<strong>al</strong>e.Caso 2 “Zungoli”Il caso studio di Zungoli è simile a quello di Luogosano. Infatti, per quanto riguarda i fabbisogni delterritorio, l’intervento può ritenersi molto pertinente, in quanto affronta un problematica re<strong>al</strong>e e diffusa inquesti ambienti rur<strong>al</strong>i. Viceversa, rispetto agli specifici obiettivi dell’azione “e” della Misura 226, t<strong>al</strong>eintervento appare non molto coerente perché non è a diretto benefico delle aree forest<strong>al</strong>i o boscate, ma delV<strong>al</strong>lone Fosso e del territorio in senso lato. Lo scopo dell’intervento è la regimazione delle acque e ilconsolidamento del V<strong>al</strong>lone e fa parte di un progetto più ampio che prevede la sistemazione dello stesso, dare<strong>al</strong>izzarsi per lotti funzion<strong>al</strong>i. Nonostante ciò, l’intervento comporta una stabilizzazione delle spondedell’<strong>al</strong>veo riducendo la possibilità d’innesco di fenomeni franosi, anche se di natura superfici<strong>al</strong>e. Per questaragione l’intervento riveste comunque un ruolo importante per la protezione del suolo e per la riduzione delcarico di trasporto solido. D<strong>al</strong> punto di vista qu<strong>al</strong>itativo, l’utilizzo di piante vive, abbinate <strong>al</strong>le opere diingegneria natur<strong>al</strong>istica, fanno si che l’intervento si inserisca nel territorio rur<strong>al</strong>e con un buon equilibrionatur<strong>al</strong>e tra suolo, sponde e corso d’acqua. Questo conferisce <strong>al</strong> paesaggio un gradevole aspetto visivo,promuovendo anche lo sviluppo turistico dell’area. Considerando che l’intervento rappresenta solo uno deilotti di un progetto più ampio e che il comune ha beneficiato di fondi pubblici per <strong>al</strong>tri progetti, la sinergia el’integrazione dell’intervento è da ritenersi buona. A t<strong>al</strong> fine inoltre è da segn<strong>al</strong>are che il comune ha giàelaborato un ulteriore progetto, non finanziato d<strong>al</strong>la misura 226 in quanto non ancora cantierabile, ma chepotrà per essere appena disponibili risorse finanziarie. In conclusione, i risultati ottenuti sono da ritenersisoddisfacenti, soprattutto in termini di conservazione della risorsa idrica e del suolo. Ciononostante, <strong>al</strong> fine div<strong>al</strong>orizzare l’intervento e di garantire una migliore azione sinergica tra diversi progetti, si propone dire<strong>al</strong>izzare delle opere di regimazione idrica anche lungo i versanti, per sopperire <strong>al</strong>la mancanza o cattivagestione della regimazione idrica. Inoltre, <strong>al</strong>lo stesso modo del caso precedente, è necessario migliorare ladefinizione degli ambiti di applicazione della Misura del PSR, <strong>al</strong> fine di semplificare le procedure diammissibilità dei progetti.Caso 3 “Cautano”Il progetto è fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong> miglioramento dell’assetto idraulico del territorio sovracomun<strong>al</strong>e interessato. Perquesta ragione, è apprezzabile la scelta della condivisione tecnica con <strong>al</strong>tri enti territori<strong>al</strong>i qu<strong>al</strong>i la <strong>Regione</strong>, lapag. 211


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAProtezione civile e l’Autorità di bacino, garantendo una migliore sinergia con <strong>al</strong>tre opere re<strong>al</strong>izzate.L’intervento si inserisce in un paesaggio in cui sono diffusi i fenomeni di dissesto e di erosione del suolo,dovuti soprattutto <strong>al</strong>la natura idrogeologica e litomorfologica e <strong>al</strong>la presenza di f<strong>al</strong>de superfici<strong>al</strong>i. Per questeragioni, l’intervento risulta di fondament<strong>al</strong>e importanza per l’area in oggetto, ma restano di difficilev<strong>al</strong>utazione i benefici che le aree boscate ne traggono, dato che le opere interessano l’<strong>al</strong>veo e le sponde deidue torrenti. Per quanto concerne la qu<strong>al</strong>ità tecnica e il grado di innovazione del progetto, non ci sonoparticolari tecniche innovative. Ciononostante, il ricorso <strong>al</strong>l’ingegneria natur<strong>al</strong>istica, rappresenta per ilterritorio in oggetto e per le ditte, un approccio inusu<strong>al</strong>e e quindi innovativo. I risultati ottenuti sono positivie i benefici, a carico del torrente, delle aree agricole limitrofe e dell’acqua, sono notevoli. Come pure perl’ambiente in gener<strong>al</strong>e, grazie <strong>al</strong>l’utilizzo di piante vive, in grado di assorbire CO 2 e di legname da opera incui il Carbonio viene stoccato. Al fine di rendere ancora più efficace la misura, oltre che definire unazonazione delle aree più idonee, sarebbe auspicabile promuovere ed evidenziare i benefici che l’interacollettività trae d<strong>al</strong>l’intervento. Un <strong>al</strong>tro aspetto significativo, che si ripete per tutti i casi studio è la carenzadi pianificazione a sc<strong>al</strong>a loc<strong>al</strong>e e territori<strong>al</strong>e che limita fortemente lo sviluppo ecologico, economico e soci<strong>al</strong>edel territorio.Caso 4 “Comunità Montana del Fortore”Il caso studio della CM del Fortore, a differenza degli <strong>al</strong>tri interessa le azioni “c” e “d” della Misura 226. T<strong>al</strong>iinterventi si inseriscono in un territorio con 4000 ettari di bosco di cui 1900 ettari sono rimboschimenti diconifere (pini e cipressi) associati anche a latifoglie (acero e frassino). Lo scopo princip<strong>al</strong>e del progetto è dis<strong>al</strong>vaguardare le risorse boschive dagli incendi boschivi, attraverso la re<strong>al</strong>izzazione di uno strumento dipianificazione, qu<strong>al</strong>e è la carta del rischio di incendi della CM. Al fine di migliorare le attività di monitoraggioe di comunicazione è stato re<strong>al</strong>izzato e finanziato un progetto per l’acquisto di strumenti innovativi come lastazione tot<strong>al</strong>e GPS. Con la stessa Misura 226 stati finanziati <strong>al</strong>tri progetti che riguardano l’acquisto diattrezzature per il potenziamento degli interventi di prevenzione e lotta attiva degli incendi. Considerate lecaratteristiche vegetazion<strong>al</strong>i, climatiche e morfologiche della CM, gli interventi sono molto pertinenti con ilterritorio e risultano coerenti con gli obiettivi della Misura 226. Infatti, si tratta di interventi fin<strong>al</strong>izzati adintrodurre appropriate azioni di prevenzione e protezione dagli incendi boschivi. L’ausilio della stazione tot<strong>al</strong>eGPS con la previsione di attività di formazione a beneficio dei tecnici loc<strong>al</strong>i, conferiscono agli interventi unapproccio innovativo di notevole rilievo. Essendo gli interventi a supporto del PAIB e considerato che l’area diriferimento interessa un territorio sovracomun<strong>al</strong>e, gli interventi possono ritenersi ben integrati con le <strong>al</strong>treazioni. I benefici ambient<strong>al</strong>i e quelli di natura economica e soci<strong>al</strong>e per la popolazione loc<strong>al</strong>e sono notevoli. Inconclusione, la CM del Fortore ha re<strong>al</strong>izzato un progetto da ritenersi soddisfacente in merito agli obiettivi delPSR e della Misura 226.Una proposta di miglioramento, data la disponibilità di attrezzature che si è venuta a creare, è di incentivaremeccanismi di filiera corta “Foresta-legno-energia” e di promuovere la re<strong>al</strong>izzazione di piani di assestamentoo anche piani di indirizzo territori<strong>al</strong>e. Essi rappresentano requisiti indispensabili per l’accesso ad ulteriori fondie per garantire la sostenibilità della gestione forest<strong>al</strong>e.Caso 5 “San Marco dei Cavoti”L’intervento di Monte San Marco è pertinente con le necessità del territorio, anche se a sc<strong>al</strong>a loc<strong>al</strong>izzata.Nonostante la re<strong>al</strong>izzazione di opere di ingegneria natur<strong>al</strong>istica, che rappresentano un’innovazione diprocesso, la qu<strong>al</strong>ità delle tecniche utilizzate è mediamente soddisfacente rispetto <strong>al</strong>le esigenze dell’areastessa. Un grande merito va <strong>al</strong> Comune per il grado di sinergia e integrazione dell’intervento rispetto ad <strong>al</strong>trifinanziati con il PSR. La scelta progettu<strong>al</strong>e è scaturita mediante un approccio partecipativo che ha visto ilcoinvolgimento di associazioni loc<strong>al</strong>i (pro-loco) e soggetti istituzion<strong>al</strong>i e non. L’azione sinergica dei variprogetti promuove lo sviluppo turistico ricreativo dell’area. I benefici di carattere ambient<strong>al</strong>e ottenuti, fattaeccezione per l’aspetto paesaggistico, non sono proporzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’entità del progetto. Viceversa, maggiorisono i benefici di carattere soci<strong>al</strong>e ed economico per gli attori loc<strong>al</strong>i.Fermo restando che è necessario definire bene le aree per le qu<strong>al</strong>i si possono utilizzare i finanziamenti delPSR, <strong>al</strong> fine di semplificare la fase di istruttoria, un requisito importante, da enfatizzare in futuro, riguarda lapag. 212


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAcertificazione dei materi<strong>al</strong>i utilizzati per la re<strong>al</strong>izzazione delle opere, soprattutto per quanto concerne lepiantine. Questo è utile <strong>al</strong> fine di evitare inquinamenti genetici e per monitorare la provenienza dei materi<strong>al</strong>i.Caso 6 “Comune di Laurino”Data la diffusa presenza di fenomeni di dissesto idrogeologico che caratterizzano il Comune di Laurino, comeper i territori limitrofi, gli interventi finanziati d<strong>al</strong>l’azione “E” della Misura 226, sono un’adeguata risposta <strong>al</strong>lecondizioni del contesto territori<strong>al</strong>e. Per quanto concerne la coerenza con gli obiettivi della Misura si evidenziache la regimazione delle acque e la sistemazione dell’<strong>al</strong>veo rappresenta un’emergenza sempre più diffusadovuta <strong>al</strong>l’abbandono delle aree agricole. La qu<strong>al</strong>ità tecnica e il grado di innovazione degli interventi, anchese non differenti dagli <strong>al</strong>tri casi di studio, per il Comune di Laurino, non rappresentano particolare rilievo, inquanto essendo il territorio inserito nel Parco Nazione del Cilento e V<strong>al</strong>le di Diano, le tecniche di ingegnerianatur<strong>al</strong>istica sembrano ormai consolidate. In ogni caso riveste particolare importanza aver sottolineato che imateri<strong>al</strong>i utilizzati, sono presi in loco. D<strong>al</strong> punto di vista della sinergia con <strong>al</strong>tri interventi, c’è da sottolineareche l’intervento è re<strong>al</strong>izzato per lotti funzion<strong>al</strong>i, quindi se la disponibilità dei fondi lo permette, lare<strong>al</strong>izzazione del parco progetti previsto conferisce <strong>al</strong>l’intervento un buon grado di integrazione con <strong>al</strong>tri. Irisultati ottenuti sono da ritenersi soddisfacenti, sia d<strong>al</strong> punto di vista paesaggistico, sia per le infrastrutture.Anche in questo caso, è difficile v<strong>al</strong>utare se le aree forest<strong>al</strong>i ne traggono beneficio, sicuramente il beneficioeconomico e soci<strong>al</strong>e è notevole. Al fine di migliorare ulteriormente la sinergia degli interventi sarebbeopportuno favorire attività di monitoraggio sullo stato di abbandono delle attività agricole e conseguenteavanzamento del bosco, <strong>al</strong> fine di prevedere delle linee di gestione delle aree forest<strong>al</strong>i volte a favorire laconservazione della biodiversità (obiettivo importantissimo <strong>al</strong>l’interno del Parco nazion<strong>al</strong>e) e la tutela dellerisorse idriche.Caso 7 “Comune di Sicignano degli Alburni”L’intervento re<strong>al</strong>izzato d<strong>al</strong> Comune di Sicignano degli Alburni, rientra nell’azione “e” della Misura 226 del PSR.In considerazione del fatto che il territorio in esame è caratterizzato d<strong>al</strong>la presenza diffusa di fenomeni didissesto idrogeologico, la sistemazione del Torrente Vign<strong>al</strong>i è pertinente con le necessità del territorio. Comenei casi precedenti, dato che l’intervento si foc<strong>al</strong>izza sulla sistemazione del torrente, i benefici ambient<strong>al</strong>isono apprezzabili, ma la v<strong>al</strong>utazione dei benefici che le aree boscate ne traggono è sempre molto difficile, inquanto l’area di intervento si caratterizza più da una matrice agricola che forest<strong>al</strong>e. In ogni caso, il progettoè stato re<strong>al</strong>izzato ex-novo, con la partecipazione anche dei cittadini che hanno sollevato l’esistenza delproblema. La qu<strong>al</strong>ità delle opere rappresentano un’innovazione per il Comune, dovuto <strong>al</strong>l’utilizzo di tecnichedi ingegneria natur<strong>al</strong>istica. L’intervento si inserisce in un più vasto programma di v<strong>al</strong>orizzazione dell’area ed èin continuità e funzion<strong>al</strong>mente integrato con <strong>al</strong>tri già re<strong>al</strong>izzati in passato con il POR. I risultati ottenuti sonodi carattere ambient<strong>al</strong>e, a beneficio del torrente e della risorsa idrica ai fini della sua complessiva funzione.Anche la matrice agricola ne trae vantaggi, anche se il continuo abbandono delle aree rur<strong>al</strong>i fa venir menot<strong>al</strong>e beneficio. Per una migliore efficienza dell’intervento, sarebbe auspicabile intervenire con delle opere diregimazione idrica anche lungo i versanti e non solo lungo le aste fluvi<strong>al</strong>i, riducendo l’azione erosivadell’acqua. Un ostacolo evidenziato per la re<strong>al</strong>izzazione di progetti più complessi è il tetto di finanziamentoche indirizza i beneficiari ad agire per lotti funzion<strong>al</strong>i.3.2 Considerazioni conclusive sui “casi di studio” e raccomandazioniDai casi esaminati si evince che nonostante l’ampio are<strong>al</strong>e di riferimento, i problemi legati <strong>al</strong> territorio sonomolto simili tra di loro. Infatti, tutti i casi studio sono accomunati d<strong>al</strong>la presenza diffusa di fenomeni didissesto idrogeologico in maniera più o meno loc<strong>al</strong>izzata. La causa è da ricercarsi in parte nella natur<strong>al</strong>itologica delle aree e in parte nel fenomeno di abbandono degli ambienti rur<strong>al</strong>i, che si manifesta attraversol’assenza della gestione attiva del territorio da parte degli agricoltori. T<strong>al</strong>e abbandono favorisce lo sviluppo difenomeni erosivi, di frane e di dissesto idrogeologico in gener<strong>al</strong>e, con ripercussioni sulla perdita di suolo esulla qu<strong>al</strong>ità dell’acqua. Inoltre provoca una gradu<strong>al</strong>e riduzione di superficie agricola, <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e corrispondeun gradu<strong>al</strong>e avanzamento della superficie forest<strong>al</strong>e.pag. 213


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPer queste ragioni, è necessario incrementare le attività di monitoraggio, usufruendo delle più modernetecniche disponibili, <strong>al</strong> fine di pianificare le opportune attività di gestione delle superfici forest<strong>al</strong>i. Il bosco, infunzione della forma di governo, della composizione specifica, dell’età, della struttura orizzont<strong>al</strong>e e vertic<strong>al</strong>e,influenza il bilancio idrologico, interferendo sull’intercettazione, l’evapotraspirazione, il deflusso superfici<strong>al</strong>e el’infiltrazione dell’acqua, che rappresentano le princip<strong>al</strong>i variabili dell’equazione del bilancio idrologico. Perquesto, il mantenimento della vit<strong>al</strong>ità e della stabilità delle foreste, la conservazione della biodiversità,l’assorbimento del carbonio, il miglioramento dell’efficienza funzion<strong>al</strong>e e la protezione del suolo sono tuttiservizi forniti dai boschi e che influenzano la disponibilità e la qu<strong>al</strong>ità della risorsa idrica.La gestione forest<strong>al</strong>e assume un ruolo fondament<strong>al</strong>e per mantenere un’elevata vit<strong>al</strong>ità e funzion<strong>al</strong>ità deiboschi in maniera t<strong>al</strong>e da garantire la continua conservazione del suolo e dell’acqua. Inoltre le foreste, seben gestite producono una serie di numerosi <strong>al</strong>tri servizi ecosistemici interconnessi tra di loro: legna daardere, da opera, prodotti forest<strong>al</strong>i non legnosi, attività turistico-ricreative, assorbimento del carbonio,mitigazione dei cambiamenti climatici, occupazione di manodopera, aspetto paesaggistico, ecc. Non si puòparlare di sostenibilità senza considerare le reciproche relazioni tra i diversi servizi ecosistemici.Per far fronte a tutte queste esigenze è necessario che, a prescindere d<strong>al</strong> tipo di copertura del suolo, lagestione del territorio prenda in considerazione la complessità paesaggistica, <strong>al</strong> fine di avere una visione piùcompleta del v<strong>al</strong>ore aggiunto che si può ottenere da una gestione integrata delle risorse natur<strong>al</strong>i.A t<strong>al</strong> proposito, a livello internazion<strong>al</strong>e è stato riconosciuto l’approccio ecosistemico (Ecosystem Approach)come una strategia per mantenere la produttività degli ambienti natur<strong>al</strong>i, con particolare riferimento <strong>al</strong>laconservazione della biodiversità, qu<strong>al</strong>e elemento essenzi<strong>al</strong>e per la fornitura di servizi ecosistemici.Lo strumento del PSR offre un grandissimo contributo in merito, soprattutto se si considera l’integrazione ela sinergia tra le varie misure e azioni. Ciononostante, non mancano anche dei limiti, che possono esseresuperati se si migliorano le conoscenze del territorio.Uno dei limiti più volte riscontrato è la mancanza di uno strumento di pianificazione che individui le areeforest<strong>al</strong>i a maggiore rischio di dissesto. Infatti, in quasi tutti i casi studio è emersa una notevole difficoltà nelv<strong>al</strong>utare l’ammissibilità del progetto, dovuta <strong>al</strong>le difficoltà interpretative, nelle fasi istruttorie, nel collegare lapertinenza dell’intervento con la tutela della superficie forest<strong>al</strong>e.Un <strong>al</strong>tro forte limite è dovuto <strong>al</strong>la disponibilità da parte degli enti pubblici delle necessarie risorse finanziarieda anticipare per la re<strong>al</strong>izzazione dei progetti. Questo implica il frequente scorporamento di progetti in lottifunzion<strong>al</strong>i interconnessi tra di loro, ma che se non vengono tutti re<strong>al</strong>izzati, si rischia di non raggiungere gliobiettivi preposti. Infatti, evitando la re<strong>al</strong>izzazione di progetti puntu<strong>al</strong>i, appare indispensabile agire nell’otticadi bacino idrografico, incentivando la partecipazione ai bandi in forma associata.Altri limiti riscontrati sono di natura burocratica, qu<strong>al</strong>i i tempi di attesa o le difficoltà nel reperire leautorizzazioni richieste nei bandi e necessarie per re<strong>al</strong>izzare le opere, come pure la formazione e la selezionedi tecnici progettisti <strong>al</strong> fine di garantire una migliore coerenza delle proposte progettu<strong>al</strong>i.Al fine di migliorare l’efficacia della Misura, si raccomanda di dare priorità a progetti a sc<strong>al</strong>a territori<strong>al</strong>e inbase <strong>al</strong>le caratteristiche fisiche del territorio stesso e non esclusivamente seguendo criteri di delimitazioneamministrativa, più efficaci per la conservazione del suolo, ed in particolare delle aree forest<strong>al</strong>i. Essipermettono di individuare nella loro tot<strong>al</strong>ità le aree che necessitano di interventi di ripristino selvicoltur<strong>al</strong>e, div<strong>al</strong>orizzazione della biodiversità, di prevenzione agli incendi e <strong>al</strong> degrado ambient<strong>al</strong>e.Dato che per accedere ad <strong>al</strong>cuni bandi è necessario avere degli strumenti di pianificazione, si potrebbefavorire la re<strong>al</strong>izzazione di t<strong>al</strong>i strumenti, preferibilmente in forma associata.È necessario <strong>al</strong>tresì promuovere attività che contrastino il fenomeno dell’abbandono delle aree rur<strong>al</strong>i, conconseguente innesco di fenomeni di dissesto. Una soluzione potrebbe essere rappresentata d<strong>al</strong>la promozionedella filiera foresta-legno-energia, attraverso la produzione di cippato, <strong>al</strong> fine di riv<strong>al</strong>utare l’intero compartoforest<strong>al</strong>e e v<strong>al</strong>orizzare la risorsa legno.pag. 214


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURACaso di studio n.1 (provincia di Avellino)BENEFICIARIOComune di LUOGOSANO (Avellino)AZIONE PROGETTO IMPORTO PROGETTOCONTRIBUTOPUBBLICO“E”Sistemazione idraulico-forest<strong>al</strong>e e ilrisanamento idrogeologico in loc<strong>al</strong>itàv<strong>al</strong>lone fontana624.997 624.997STATO DI AVANZAMENTO A LUGLIO <strong>2012</strong>Procedur<strong>al</strong>eTecnicoPer i progetti finanziati sono stati app<strong>al</strong>tati i lavori e sono in fase di re<strong>al</strong>izzazione.Per quanto concerne la re<strong>al</strong>izzazione fisica i lavori sono tutti ultimati; resta dacompletare la sola piantumazione prevista in progetto.Per l’an<strong>al</strong>isi del “caso studio” in esame è stata re<strong>al</strong>izzata il 5 settembre <strong>2012</strong> una missione nella sede delComune di Luogosano, che ha visto coinvolti i funzionari provinci<strong>al</strong>i incaricati delle istruttorie delle domandedi aiuto e di pagamento (STAPF di Avellino), il sindaco, i tecnici incaricati della progettazione e delladirezione dei lavori ed il tecnico dell’Ente responsabile della re<strong>al</strong>izzazione del progetto.1. Descrizione del contesto in cui è maturata la scelta progettu<strong>al</strong>eIl progetto fa parte di un parco progetti, già elaborato d<strong>al</strong>la amministrazione comun<strong>al</strong>e, da cui è statoestrapolato in coerenza con gli obiettivi della misura 226 e finanziato d<strong>al</strong>la stessa.La scelta progettu<strong>al</strong>e proposta nel bacino imbrifero del V<strong>al</strong>lone Fontana assolve <strong>al</strong>la fin<strong>al</strong>ità di prevenzione eprotezione delle aree a rischio di instabilità idrogeologica e di erosione e prevede operazioni che inciderannopositivamente sulla s<strong>al</strong>vaguardia del territorio, determinandone il miglioramento idraulico e forest<strong>al</strong>e.La regimazione delle acque superfici<strong>al</strong>i ed il consolidamento dei versanti per i qu<strong>al</strong>i si interviene sono atti <strong>al</strong>ripristino della funzion<strong>al</strong>ità e della sicurezza delle aree limitrofe, nonché <strong>al</strong>la tutela del patrimonio ambient<strong>al</strong>esecondo quelle che sono le moderne tecniche dell’ingegneria natur<strong>al</strong>istica.2. Descrizione degli interventi e delle areeLe opere eseguite favoriscono lo sm<strong>al</strong>timento delle acque sotterranee e superfici<strong>al</strong>i ed il contenimento delterreno riducendo il pericolo di innesco di fenomeni di dissesto per il versante in questione.Il contemporaneo impiego di specie arboree, erbacee ed arbustive conferiscono autonomia natur<strong>al</strong>istica estabilità superfici<strong>al</strong>e agli interventi di tipo struttur<strong>al</strong>e.L’azione di consolidamento dovrà garantire, dopo un certo interv<strong>al</strong>lo di tempo il raggiungimento dei seguentirisultati:l’eliminazione dei fattori predisponenti l’instabilità;la tot<strong>al</strong>e copertura veget<strong>al</strong>e ad opera della natur<strong>al</strong>izzazione di associazioni stabili;il corretto inserimento degli interventi struttur<strong>al</strong>i nella zona ripristinata, ben mascherato d<strong>al</strong>la vegetazionee ben armonizzato nel contesto paesaggistico. Il tipo di opere previste e le mod<strong>al</strong>ità di re<strong>al</strong>izzazione nonpag. 215


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAcomprometteranno le funzioni biologiche dell’ecosistema in cui vengono inserite e non arrecherannodanno <strong>al</strong>le comunità veget<strong>al</strong>i e anim<strong>al</strong>i presenti.L’intervento mira sostanzi<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>la stabilizzazione dell’area, utilizzando tecniche e materi<strong>al</strong>i a bassoimpatto ambient<strong>al</strong>e. Esso comprende i seguenti interventi:regimazione delle acque episuperfici<strong>al</strong>i limitandone la relativa filtrazione:re<strong>al</strong>izzazione fosso di guardia a monte, trincee drenanti e cunettone in legname e pietrame;ripristino morfologico dell’area con addolcimento delle pendenze preesistenti, per limitare l’impattoambient<strong>al</strong>e e per aumentare il grado di stabilità della coltre superfici<strong>al</strong>e risulta opportuno e necessariomettere a dimora sull’area interessata e nelle vicinanze essenze veget<strong>al</strong>i a rapida crescita;riprofilatura del versante a monte ed a v<strong>al</strong>le con rinverdimento con la tecnica dell’idrosemina e protezioneantierosiva con georete grimpante in polipropilene semplice (PP);stabilizzazione dell’area con opere di ingegneria natur<strong>al</strong>istica (tipo gabbionate con t<strong>al</strong>ee, terre armate,p<strong>al</strong>ificata in legname, viminate, p<strong>al</strong>izzata in legname e grata viva).Str<strong>al</strong>cio di elaborato progettu<strong>al</strong>e - ortofoto con l’indicazione degli interventi2.1 Interventi vegetazion<strong>al</strong>iPer gli interventi vegetazion<strong>al</strong>i il progetto prevede l’utilizzo prioritario di specie dotate di elevata capacitàvegetativa e migliorativa, di provenienza loc<strong>al</strong>e e da selezionare, sulla base delle condizioni stazion<strong>al</strong>i delsito, tra quelle disponibili in commercio.La scelta tiene conto delle caratteristiche biotecniche, (capacità di consolidamento del terreno e la resistenza<strong>al</strong>le sollecitazioni meccaniche) delle caratteristiche fisiologiche (velocità di crescita, capacità di propagazionee moltiplicazione, rusticità ed adattabilità <strong>al</strong>le condizioni pedoclimatiche del sito), oltre che del loro grado diinserimento nel contesto estetico-paesaggistico (cromatismo, morfologia, ecc..).Nel particolare la scelta verterà sulle seguenti specie:• per la messa a dimora di t<strong>al</strong>ee di specie arbustive, (in numero di 5 per metro lineare per il rinverdimentodelle terre armata ed i rivestimenti per inerbimento):Lonicera caprifolium; Eleagnus angustifolia;Ligustrum vulgare; Rubus ulmifolius; Crataegus oxyacantha; S<strong>al</strong>ix cinerea.pag. 216


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA• Per l’inerbimento (a completamento delle opere stabilizzanti, prevede la distribuzione di terreno veget<strong>al</strong>ee l’utilizzo di un miscuglio di graminacee leguminose pioniere, ad elevata capacità vegetativa emigliorative, tipiche dell’ambiente in esame) il miscuglio sarà costituito dai semi delle seguenti specie inproporzione ugu<strong>al</strong>e: Agropiron repens; Cynodon dactylon; Dactylis glomerata; Festuca arundinacea;Lolium multiflorum; Lolium perenne; Poa trivi<strong>al</strong>is; Coronilla spp.; Lotus corniculatus; Medicago sativa;Trifolium pratense; Trifolium repens.• per la messa a dimora, su superfici in erosione a bassa pendenza, di essenze arboree (appartenenti aspecie autoctone in esemplari di anni 2, provenienti da impianto speci<strong>al</strong>izzato, munite di passaportosanitario e certificazione fitosanitaria che attesti l’assenza di m<strong>al</strong>attie vir<strong>al</strong>i e parassitarie): Ulmusglutinosa, Fraxinus excelsior.2.2 Inquadramento territori<strong>al</strong>e e vegetazion<strong>al</strong>eIl v<strong>al</strong>lone Fontana, si sviluppa per circa 500 metri, mentre la larghezza del v<strong>al</strong>lone e del terreno oggetto diintervento si attesta mediamente in circa 20 ml.Il v<strong>al</strong>lone, prende origine d<strong>al</strong>la estremità a sud del centro abitato e si sviluppa lungo il versante sud est finoa immettersi a v<strong>al</strong>le nel Fiume C<strong>al</strong>ore.Tra le specie arboree rilevate nell’area di intervento si annoverano la presenza di pochi esemplari di querce (quercus spp), <strong>al</strong>beri di fichi( ficus carica), <strong>al</strong>beri di sambuco (sambucus spp), <strong>al</strong>beri di s<strong>al</strong>ice ( S<strong>al</strong>ix spp),<strong>al</strong>beri di noce ( Juclans spp), <strong>al</strong>beri di lauro ( laurus spp), nonché <strong>al</strong>beri di nocciolo ( corylus spp). Gliesemplari delle diverse specie sono disetanei a disposti in modo randomizzato. Prev<strong>al</strong>entemente esse sisviluppano nel letto del v<strong>al</strong>lone.Tra le essenze veget<strong>al</strong>i arbustive si rileva la presenza del genere Saprtium, gen. Rubus, gen. Hedera, gen.Ligustrum, gen. Asparagus, gen Rosa, ecc. ecc.Tra le essenze erbacee le famiglie più rappresentate sono le Poaceae (Graminacee), le Asteraceae(Composite) e le Fabaceae (Leguminose). Quest’ultime si sviluppano in modo prev<strong>al</strong>ente sulla fascia diterreno strettamente a contatto con il v<strong>al</strong>lone.2.3 Ricorso <strong>al</strong>l’ingegneria natur<strong>al</strong>isticaNelle opere di stabilizzazione del V<strong>al</strong>lone Fontana (Terre Armate) si utilizzano tecniche di ingegnerianatur<strong>al</strong>istica con interventi di rinverdimento attraverso con l’inserimento di t<strong>al</strong>ee e piantine radicate sullasuperficie esterna.3. Obiettivi e risultati attesiIn linea gener<strong>al</strong>e i risultati attesi d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione dell’intervento possono essere sintetizzati in:• risoluzione del problema dell’instabilità delle aree e della erosione accelerata con la s<strong>al</strong>vaguardia delversante a monte su cui è ubicato il centro abitato del paese;• miglioramento dell'assetto idrogeologico delle aree interessate d<strong>al</strong>l’intervento, con ripristino dell’equilibrioidrodinamico delle acque sottese <strong>al</strong> bacino in questione;• incremento della diversità biologica complessiva dell’ecosistema;• autonomia natur<strong>al</strong>istica e stabilità superfici<strong>al</strong>e agli interventi di tipo struttur<strong>al</strong>e;• fruizione dell’area sia a livello estetico-paesaggistico che ecologico-natur<strong>al</strong>istico.La necessità di effettuare interventi di prevenzione in esame è determinata d<strong>al</strong>la presenza di fenomeni didissesto, colate ed erosione che risultano diffusi ed estesi su circa il 20% del territorio comun<strong>al</strong>e, mentresulla restante parte sono presenti in maniera puntu<strong>al</strong>e.pag. 217


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAEssi sono determinati d<strong>al</strong>la morfologia e d<strong>al</strong>la geologia dell’area, oltre che d<strong>al</strong>le mancanza di gestione dlterritorio generato d<strong>al</strong>l’abbandono dei terreni agricoli più margin<strong>al</strong>i, che con il loro uso assicuravano unacorretta regimazione delle acque superfici<strong>al</strong>i.L’intervento contribuisce <strong>al</strong>la stabilizzazione di versanti in assenza del qu<strong>al</strong>e sii potrebbero verificare danniprev<strong>al</strong>entemente di carattere economico, considerato che esso è re<strong>al</strong>izzato in una posizione periurbana.In conclusione le azioni di prevenzione messe in atto con la misura 226, sono ritenute soddisfacienti, anchese andrebbero concepite in maniera integrata con le <strong>al</strong>tre fonti finanziamento (es. FESR) in considerazioneche gli effetti che esso produce non sono esclusivamente di carattere ambient<strong>al</strong>e, ma anche di carattereeconomico (difesa di infrastrutture).4. Punti di forza e di debolezzaL’applicazione di tecniche di ingegneria natur<strong>al</strong>istica, unitamente <strong>al</strong>l’uso di materi<strong>al</strong>e loc<strong>al</strong>e ed essenzeveget<strong>al</strong>i autoctone, per il territorio di costituisce una innovazione di processo.L’intervento si inserisce in un contesto di progettazione di opere difesa del territorio più ampio, ma è l’unicoper il qu<strong>al</strong>e sono stati richiesti finanziamenti a v<strong>al</strong>ere sulla misura 226.La scelta del progetto non è avvenuto sulla base di un processo partecipativo, anche se è stato concepito aseguito di segn<strong>al</strong>azioni di cittadini.5. Difficoltà e problematiche tecniche, organizzative, normative segn<strong>al</strong>ate d<strong>al</strong> Soggetto beneficiarioNella fase di progettazione sono stati riscontrate difficoltà dovute <strong>al</strong>l’acquisizione delle autorizzazioninecessarie per la dimostrazione della cantierabilità richiesta d<strong>al</strong> bando per la concessione dei finanziamenti,soprattutto quelli di pertinenza delle Autorità di Bacino.Nella richiesta e concessione del finanziamento non sono state riscontrate particolari criticità, anche in virtùdel supporto avuto da parte delle strutture provinci<strong>al</strong>i, con particolare riferimento <strong>al</strong>l’utilizzo del sistemaAGEA.L’affidamento dei lavori è stato effettuato, nel rispetto della normativa sugli app<strong>al</strong>ti pubblici, con unaprocedura di evidenza pubblica, senza particolari difficoltà nella v<strong>al</strong>utazione delle offerte.Le uniche difficoltà segn<strong>al</strong>ate per la re<strong>al</strong>izzazione dell’investimento sono relative <strong>al</strong> flusso finanziario cheobbliga il comune, in difficoltà di cassa, ad anticipare parte delle spese; in considerazione che ilfinanziamento è <strong>al</strong> 100% sarebbe auspicabile un tot<strong>al</strong>e anticipo dell’importo concesso.6. Prospettive per il futuroPer la gestione dell’opera il Comune ha previsto un piano di manutenzione di 5 anni <strong>al</strong> fine di assicurarne lapiena efficienza.Considerato i positivi benefici dati d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione dell’investimento finanziato, il beneficiario ha giàrichiesto ulteriori contributi da destinare ad interventi an<strong>al</strong>oghi.7. Informazioni gener<strong>al</strong>i sull’adesione <strong>al</strong> PSRNell’ambito delle forme di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e del PSR, che il beneficiario dichiara di conoscere e ligiudica efficaci, le informazioni circa le opportunità fornite d<strong>al</strong>l’attuazione delle misura 226, si segn<strong>al</strong>anoqu<strong>al</strong>i princip<strong>al</strong>i fonti informative i siti WEB della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, oltre che l’azione informativa svolta d<strong>al</strong>lestrutture periferiche dell’Assessorato <strong>al</strong>l’agricoltura.pag. 218


Caso di studio n. 2 (provincia di Avellino)VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURABENEFICIARIOComune di ZUNGOLIAZIONE PROGETTO IMPORTO PROGETTOCONTRIBUTOPUBBLICO“E”Opere di regimazione delle acque e diconsolidamento del V<strong>al</strong>lone Fosso inloc. Cannitelle 625.000 625.000STATO DI AVANZAMENTO A LUGLIO <strong>2012</strong>Procedur<strong>al</strong>eTecnicoPer i progetti finanziati sono stati app<strong>al</strong>tati i lavori e sono in fase di re<strong>al</strong>izzazione.Per quanto concerne la re<strong>al</strong>izzazione fisica i lavori sono in corso di ultimazionePer l’an<strong>al</strong>isi del “caso studio” in esame è stata organizzata l’ 8 maggio <strong>2012</strong> una missione nella sede Comunedi Zungoli, che ha visto coinvolti i funzionari provinci<strong>al</strong>i incaricati delle istruttorie delle domande di aiuto e dipagamento, il sindaco, i tecnici incaricati della progettazione e della direzione dei lavori ed il tecnico dell’Enteresponsabile della re<strong>al</strong>izzazione del progetto.1. Descrizione del contesto in cui è maturata la scelta progettu<strong>al</strong>eIl progetto fa parte di un parco progetti, già elaborato d<strong>al</strong>la amministrazione, da cui è stato estrapolato ilprogetto in coerenza con gli obiettivi della misura 226 e finanziato d<strong>al</strong>la stessa.La progettazione gener<strong>al</strong>e è una progettazione di massima che riguarda la sistemazione della intera astatorrentizia del VALLONE FOSSO; essa è stata approntata, in attesa dell’attivazioni di fonti di finanziamento,per lotti funzion<strong>al</strong>i in modo da poter accedere anche a finanziamenti parzi<strong>al</strong>i.Il progetto è stato elaborato d<strong>al</strong>l’Ufficio Tecnico del Consorzio di Bonifica dell’Ufita – Grottaminarda (AV), <strong>al</strong>fine di eseguire la “regimazione delle acque e consolidamento del v<strong>al</strong>lone FOSSO loc<strong>al</strong>ità “CannitelleLa scelta progettu<strong>al</strong>e è stata operata per dare una soluzione <strong>al</strong>le problematiche gener<strong>al</strong>izzate riscontrabililungo l’asta del corso d’acqua connesse <strong>al</strong>la scarsa manutenzione, che hanno determinato la presenza diostacoli e di strozzature <strong>al</strong> regolare deflusso delle acque.Dette situazioni hanno, t<strong>al</strong>volta, determinato la concentrazione delle energie idrauliche erodendo il piededelle scarpate spond<strong>al</strong>i in battuta della corrente e del fondo dell’<strong>al</strong>veo provocando la conseguenteinstaurazione di loc<strong>al</strong>i fenomeni di smottamenti, solo in parte contrastati d<strong>al</strong>le predette opere di sostegno.2. Descrizione degli interventi e delle areeIl tratto di can<strong>al</strong>e, oggetto di intervento, si sviluppa in prossimità del nucleo abitato del comune d<strong>al</strong>la quota547 m s.l.m. a quota 521 m s.l.m. per una lunghezza complessiva di circa 866 ml. Il bacino sotteso <strong>al</strong>lasezione più a v<strong>al</strong>le del tratto interessato d<strong>al</strong>le lavorazioni in progetto risulta di circa 8.90 kmq.pag. 219


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASi tratta princip<strong>al</strong>mente di azioni fin<strong>al</strong>izzate ad integrare i lenti processi di regimazione a cui natur<strong>al</strong>mentee/o artifici<strong>al</strong>mente (per azione antropica) è sottoposto il corso del v<strong>al</strong>lone, utilizzando tecnologie costruttiveche non <strong>al</strong>terino in maniera irreversibile le funzioni biologiche dell’ecosistema in cui sono inserite.T<strong>al</strong>i azioni si concretizzano sostanzi<strong>al</strong>mente in tre interventi: regimazione idrica; consolidamento del v<strong>al</strong>lone;interventi di ricostituzione della copertura veget<strong>al</strong>e.La regimazione idrica viene perseguita mediante:- La rimozione dagli <strong>al</strong>vei della vegetazione morta e dei materi<strong>al</strong>i provenienti d<strong>al</strong>le attività antropiche;- L’apertura delle sezioni idrauliche <strong>al</strong>le dimensioni necessarie <strong>al</strong> contenimento delle portate di piena;- La re<strong>al</strong>izzazione di gabbionate rinverdite (con t<strong>al</strong>ee) ottenute mediante impiego di norm<strong>al</strong>i gabbioni inrete met<strong>al</strong>lica a doppia torsione con maglia esagon<strong>al</strong>e tipo 8x10 riempiti con pietrame grossolano;- La posa in opera di scogliere re<strong>al</strong>izzate con massi ciclopici e rinverdite con l’inserimento di t<strong>al</strong>ee e dimaterassini flessibili per la protezione dell’<strong>al</strong>veo e ladifesa delle sponde;- La costruzione di n. 5 briglie in legname e pietrame, aventi il ruolo di ridurre la velocità dell’acqua ed ifenomeni ad essa connessi qu<strong>al</strong>e l’erosione, costituite da tondame scortecciato di legno idoneo(diametro: 25 cm) posto in opera mediante l'incastellatura dei singoli p<strong>al</strong>i, uniti con chiodi e graffemet<strong>al</strong>liche, ricavando un piccolo incastro nei medesimi, riempiti con ciottoli di materi<strong>al</strong>e idoneo reperitiin loco e disposti a mano in modo t<strong>al</strong>e da non danneggiare lastruttura di sostegno nei can<strong>al</strong>i costituiteda traverse in legname.pag. 220


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFoto 1 – particolare della re<strong>al</strong>izzazione di briglie in legname, gabbionate e consolidamento dell’<strong>al</strong>veo.Il consolidamento del V<strong>al</strong>lone viene perseguito mediante:- La re<strong>al</strong>izzazione di gabbionate rinverdite (con t<strong>al</strong>ee) del tipo semplice ottenute mediante impiego dinorm<strong>al</strong>i gabbioni in rete met<strong>al</strong>lica a doppia torsione con maglia esagon<strong>al</strong>e tipo 8x10 riempiti conpietrame grossolano;- Le gabbie vengono riempite di pietrame, non friabile, con dimensioni superiori a quelle della magliadella rete. Sulla parte superiore viene posato uno stato variabile di terreno e si procede con ilrinverdimento tramite impianto di t<strong>al</strong>ee.- Le t<strong>al</strong>ee previste, nel numero di 5 a mq minimo, sono S<strong>al</strong>ici (S<strong>al</strong>ix spp.) ma possono essere usateanche t<strong>al</strong>ee di Ligustro lucido ( Ligustrum lucidum) e di Robinia (Robinia pseudoacacia).- La re<strong>al</strong>izzazione di p<strong>al</strong>ificate vive (re<strong>al</strong>izzate per singoli tratti non più <strong>al</strong>ti di 1,5 - 2,0 m) a paretesingola re<strong>al</strong>izzata in tondame di legname (castagno o <strong>al</strong>tra essenza idonea) scortecciato (diametrocirca 20 cm), posti <strong>al</strong>ternativamente in senso longitudin<strong>al</strong>e e trasvers<strong>al</strong>e (l = 1.50 - 2.00) e fissati tr<strong>al</strong>oro con chiodature met<strong>al</strong>liche di ferri ad aderenza migliorata diametro 12-14. Laddove si sonomanifestati fenomeni gravitativi accentuati si procederà <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di aste drenanti (drenaggivertic<strong>al</strong>i) eseguiti con scampoli di pietrame di cava in pezzatura media assestati a mano, dellaprofondità di m 3.00.La ricostituzione della copertura veget<strong>al</strong>e viene perseguita mediante:- La messa a dimora di piantagioni di specie arbustive e/o arboree autoctone a radice nuda epiantagioni di latifoglie <strong>al</strong>levate a radice nuda. Questi ultimi interventi si prefiggono l’obiettivoprincip<strong>al</strong>e di ricostituire la copertura veget<strong>al</strong>e necessaria <strong>al</strong> contenimento dei processi erosivi, <strong>al</strong>ripristino di un ecosistema paranatur<strong>al</strong>e in grado di evolvere verso associazioni veget<strong>al</strong>i durevoli neltempo e, quindi, <strong>al</strong> corretto inserimento degli interventi sotto il profilo estetico paesaggistico nonchénatur<strong>al</strong>istico.- Il materi<strong>al</strong>e veget<strong>al</strong>e utilizzato è costituito dai piantine di 1 – 3 anni con un sesto d’impianto di 3 x 3m (1.111 piante / ettaro)- Il rivestimento delle superfici di scarpata è re<strong>al</strong>izzato mediante spargimento a spaglio di miscela disementi (trifolium incarnatum, trifolium pratense, poa pratense).pag. 221


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA2.1 Inquadramento vegetazion<strong>al</strong>eLa vegetazione dell’area di riferimento è di tipo autoctono e presenta una composizione di varia natura ingran parte spontanea loc<strong>al</strong>izzata lungo il corso del fiume, tutti a formare raggruppamenti tipici della macchiamediterranea.Le specie erbacee maggiormente rappresentate e costituenti il cotico erboso spontaneo sono daannoverare sia tra quelle a ciclo annu<strong>al</strong>e che perenni e sono rappresentate prev<strong>al</strong>entemente da graminaceee leguminose, seguite d<strong>al</strong>le composite , d<strong>al</strong>le labiate, d<strong>al</strong>le liliacee ed <strong>al</strong>tre famiglie minori.Tra le graminacee maggiormente rappresentate sono da annoverare i generi Festuca, Dactilis, Lolium,Ph<strong>al</strong>aris, Bromus, Poa, mentre tra le leguminose si rinvengono maggiormente il genere Trifolium(subterraneum, pratense e repens) e Lotus corniculatus associate ad <strong>al</strong>tre famiglie minori.Tra le liliacee predomina il genere Asphodelus la cui presenza può essere considerato un indice di degradodel cotico erboso e quindi di minore efficacia nel contrastare i fenomeni di dissesto idrogeologicosuperfici<strong>al</strong>e.Tra le specie arbustive ivi presenti si annoverano il perastro (Pyrus pyraster) il prugnolo (Rubus spinosa) ilbiancospino (Crategus monogyna) il rovo (Rubus caestus) il viburno (Viburnum lantana), laginestra(Spartium junceum), la rosa canina.Il sottobosco è ricco di felci ( Polipodyum vulgare), asparagi (Asparagus officin<strong>al</strong>is) muschi, pungitopi (Ruscus aculeatus), il Ciclamino ( Ciclamen hederifolium), la Viola ( Viola <strong>al</strong>ba ), ecc.La flora arborea è caratterizzata da una diversità biologica che dipende dai pendii e d<strong>al</strong>la loro ubicazione,nonché d<strong>al</strong>la vicinanza ai corsi d'acqua; Vicini a questi ultimi si trovano soprattutto i generi S<strong>al</strong>ix, Populus eSambucus, che prediligono terreni umidi e tendenzi<strong>al</strong>mente sciolti tipici delle zone spond<strong>al</strong>i di fiumi etorrenti; <strong>al</strong>lontanandosi dai corsi d'acqua prendono il sopravvento le popolazioni di Quercus sp. qu<strong>al</strong>i laquercia pubescente, la roverella ed il cerro, il genere Alnus, Acer, Fraxinus, Sorbus, Ailantus, e soprattuttospecie non autoctone qu<strong>al</strong>i Robinia (pseudoacacia) molto diffusa nei versanti soleggiati, nonché varie <strong>al</strong>trespecie tra cui Abies, Cedrus e Cupressus.Foto 2 – contesto in si inserisce l’intervento.pag. 222


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA2.2 Ricorso <strong>al</strong>l’ingegneria natur<strong>al</strong>isticaLe opere di ingegneria natur<strong>al</strong>istica previste per il v<strong>al</strong>lone “Cannitelle” hanno lo scopo di consentire diraggiungere l’obiettivo progettu<strong>al</strong>e, di consolidamento delle sponde, mediante l’ausilio di piante vive abbinatea materi<strong>al</strong>i morti qu<strong>al</strong>i legno, pietre, rete met<strong>al</strong>lica ecc. in modo da permettere un equilibrio natur<strong>al</strong>e tracorso d’acqua e sponde.Ciò potrebbe consentire lo sviluppo di nuove unità ecosistemiche che è uno degli obiettivi dell’ingegnerianatur<strong>al</strong>istica La re<strong>al</strong>izzazione di gabbionate rinverdite e una copertura diffusa di s<strong>al</strong>ici comporta, nel medio elungo periodo , il consolidamento del piede della sponda e stabilizzazione antierosiva, nonché la creazione dinicchie ecologiche per anim<strong>al</strong>i terrestri e acquatici.3. Obiettivi e risultati attesiGli interventi di regimazione e consolidamento del V<strong>al</strong>lone Fosso <strong>al</strong>la loc<strong>al</strong>ità Cannitelle si prefiggonol’obiettivo di arrestare e di prevenire nuovi fenomeni di degrado, di erosione del suolo e di dissestoidrogeologico.In t<strong>al</strong> modo si punta a migliorare le condizioni idromorfologiche delle area oggetto di intervento, prossima <strong>al</strong>centro abitato del comune di Zungoli, con specifico riguardo:- <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità dell'acqua ai fini della sua complessiva funzione e fruizione;- <strong>al</strong>la mitigazione del rischio di instabilità idrogeologica (movimenti franosi superfici<strong>al</strong>i);- <strong>al</strong>la mitigazione del rischio erosione diffusamente rilevato;Essi si inseriscono in un contesto caratterizzato da fenomeni di dissesto molto diffusi ed estesi, con presenzaanche di piccoli frane loc<strong>al</strong>izzate.La causa di t<strong>al</strong>i fenomeni è da ricercare nella natura geopedologica del terreno(argille idromorfe), accentuated<strong>al</strong>la cattiva gestione della regimazione delle acque. Negli ultimi periodi ciò ha avuto una inversione ditendenza anche per effetto degli obblighi di condizion<strong>al</strong>ità, in maretia di regimazione delle acque, a cui sonotenuti gli agricoltori che accedono ai benefici della PAC.In assenza dell’intervento i danni maggiori sarebbero stati di prev<strong>al</strong>entemente di carattere ambient<strong>al</strong>e, anchese di fatto l’intervento recuperando l’accesso <strong>al</strong> sito ha comportato anche una v<strong>al</strong>orizzazione turistica dellostesso.I princip<strong>al</strong>i effetti delle opere re<strong>al</strong>izzate sono relativi a:- la riduzione dei fenomeni di erosione;- la riduzione dei fenomeni di ruscellamento;- la norm<strong>al</strong>izzazione dell’<strong>al</strong>veo;- la riqu<strong>al</strong>ificazione di un area degradata;In conclusione le azioni di prevenzione messe in atto con la misura 226, sono ritenute soddisfacienti, anchese andrebbero concepite in maniera integrata con le <strong>al</strong>tre misure del PSR; ad esempio dando la possibilità div<strong>al</strong>orizzare le aree oggetto di sistemazione anche con interventi di recupero delle emergenze storico,natur<strong>al</strong>istiche o architettoniche gravanti sull’area.4. Punti di forza e di debolezzaCon la re<strong>al</strong>izzazione del progetto finanziato sono state introdotte tecniche di ingegneria natur<strong>al</strong>istica, oltreche incentivato l’uso di materi<strong>al</strong>e loc<strong>al</strong>e e di essenze veget<strong>al</strong>i autoctone. L’introduzione di t<strong>al</strong>i tecniche hacostituito una innovazione di processo.L’intervento è re<strong>al</strong>izzato per lotti funzion<strong>al</strong>i in un contesto di progettazione più ampio elaborato in sinergiacon il consorzio di bonificapag. 223


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURANell’ambito della misura 226 il Comune di Zungoli ha presentato anche un’<strong>al</strong>tra domanda di aiuto, concepitain forma integrata con il progetto in esame, non finanziata per carenza di autorizzazioni; il suo mancatofinanziamento non incide sulla funzion<strong>al</strong>ità degli interventi re<strong>al</strong>izzati.La scelta del progetto non è avvenuto sulla base di un processo partecipativo, anche se si ritiene che t<strong>al</strong>eapproccio debba essere adottato in maniera sistematica per il futuro.5. Difficoltà e problematiche tecniche, organizzative, normative segn<strong>al</strong>ate d<strong>al</strong> Soggetto beneficiarioNella fase di progettazione sono stati riscontrate difficoltà dovute <strong>al</strong>l’acquisizione delle autorizzazioninecessarie per la dimostrazione della cantierabilità richiesta d<strong>al</strong> bando per la concessione dei finanziamenti,soprattutto quelli di pertinenza delle Autorità di Bacino.Nella richiesta e concessione del finanziamento non sono state riscontrate particolari criticità, anche in virtùdel supporto avuto da parte delle strutture provinci<strong>al</strong>i, con particolare riferimento <strong>al</strong>l’utilizzo del sistemaAGEA.L’affidamento dei lavori è stato effettuato, nel rispetto della normativa sugli app<strong>al</strong>ti pubblici, con unaprocedura di evidenza pubblica, senza particolari difficoltà nella v<strong>al</strong>utazione delle offerte.Le uniche difficoltà segn<strong>al</strong>ate per la re<strong>al</strong>izzazione dell’investimento sono relative <strong>al</strong> flusso finanziario cheobbliga il comune, in difficoltà di cassa, ad anticipare parte delle spese; in considerazione che ilfinanziamento è <strong>al</strong> 100% sarebbe auspicabile un tot<strong>al</strong>e anticipo dell’importo concesso.6. Prospettive per il futuroPer la gestione dell’opera il Comune si avv<strong>al</strong>e dell’offerta migliorativa fatta in sede di gara d<strong>al</strong>la dittaaggiudicatrice dei lavori.Considerato i positivi benefici dati d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione dell’investimento finanziato, il beneficiario ha giàrichiesto ulteriori contributi da destinare ad interventi an<strong>al</strong>oghi.7. Informazioni gener<strong>al</strong>i sull’adesione <strong>al</strong> PSRNell’ambito delle forme di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e del PSR, che il beneficiario dichiara di conoscere e ligiudica efficaci, le informazioni circa le opportunità fornite d<strong>al</strong>l’attuazione delle misura 226, si segn<strong>al</strong>anoqu<strong>al</strong>i princip<strong>al</strong>i fonti informative i siti WEB della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, oltre che l’azione informativa svolta d<strong>al</strong>lestrutture periferiche dell’Assessorato <strong>al</strong>l’agricoltura.pag. 224


Caso di Studio n. 3 (provincia di Benevento)VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURABENEFICIARIOCOMUNE DI CAUTANOAZIONE PROGETTO IMPORTO PROGETTOCONTRIBUTOPUBBLICO“E”Lavori di sistemazione idraulicoforest<strong>al</strong>e del torrente Ienga e deltorrente Ceraso625.000 625.000STATO DI AVANZAMENTO A MARZO <strong>2012</strong>Procedur<strong>al</strong>eTecnicoPer i progetti finanziati sono stati app<strong>al</strong>tati i lavori che sono in fase di re<strong>al</strong>izzazionePer quanto concerne la re<strong>al</strong>izzazione fisica risultano re<strong>al</strong>izzate l’80% delle opereprevistePer l’an<strong>al</strong>isi del “caso studio” in esame è stata organizzata l’1 marzo <strong>2012</strong> una missione nella sede delComune di Cautano, che ha visto coinvolti i funzionari provinci<strong>al</strong>i incaricati delle istruttorie delle domande diaiuto e di pagamento (STAPF di Benevento), i responsabili tecnici della re<strong>al</strong>izzazione del progetto ed i tecniciprogettisti1. Descrizione del contesto in cui è maturata la scelta progettu<strong>al</strong>eIl progetto è stato elaborato “ex- novo” a seguito della pubblicazione del Bando della Misura 226 del PSRdella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, qu<strong>al</strong>e risposta <strong>al</strong>la necessità di intervenire in aree caratterizzate da fenomeni dierosione e da frane di crollo causate d<strong>al</strong>l’azione di sc<strong>al</strong>zamento <strong>al</strong> piede operato in periodi di piena daitorrenti oggetto di intervento.La scelta progettu<strong>al</strong>e nasce d<strong>al</strong>la necessità migliorare l’assetto idraulico e forest<strong>al</strong>e del proprio territoriocoerentemente con la pianificazione sovraccomun<strong>al</strong>e degli interventi prioritari prevista d<strong>al</strong>la CM del Taburno.La motivazione trova giustificazione nelle caratteristice dei torrenti interessati d<strong>al</strong> progetto per i qu<strong>al</strong>i siregistra una intensa attività erosiva, che nel corso degli anni ha provocato profonde incisioni ed erosionispond<strong>al</strong>i.2. Descrizione degli interventi e delle aree:Le opere previste in progetto, ed in fase di re<strong>al</strong>izzazione, sono fin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong> consolidamento dell’astatorrentizia ed <strong>al</strong> mantenimento delle condizioni di stabilità delle aree che su di essa sottengono. Nellospecifico sono stati previsti:- interventi volti a migliorare le condizioni di stabilità del pendio;- consolidamento dell’asta torrentizia attraverso il rinforzo spond<strong>al</strong>e e la re<strong>al</strong>izzazione di briglie;- miglioramento dell’assetto ambient<strong>al</strong>e e paesaggistico dell’area.Gli interventi consistono in:- pulizia dell’<strong>al</strong>veo del torrente per una lunghezza di 850 ml;pag. 225


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA- consolidamento spond<strong>al</strong>e è re<strong>al</strong>izzato con strutture elastiche qu<strong>al</strong>i le gabbionate poste su terreniprecedentemente preparati con scavo a sezione obbligua; sulla parte superfici<strong>al</strong>e dei gabbioni è previsto ilriporto di terreno veget<strong>al</strong>e da rinatur<strong>al</strong>izzare mediante idrosemina;- re<strong>al</strong>izzazione di briglie in legname e pietrame per la correzione del profilo dell’<strong>al</strong>veo;- consolidamento delle scarpate e spond<strong>al</strong>e con p<strong>al</strong>ificate in legname e t<strong>al</strong>ee di s<strong>al</strong>ice:- inerbimento delle scarpate con idrosemina da re<strong>al</strong>izzarsi su una superficie di circa 10 ha.Foto 1 - briglie in legno e gabbionate per il consolidamento delle sponde2.1 Inquadramento territori<strong>al</strong>eD<strong>al</strong> punto di vista fitoclimatico il territorio in oggetto può essere inquadrato secondo la classificazione delPavari nella zona del Lauretum sottozona c<strong>al</strong>da – secondo tipo, con presenza di siccita estiva.L’area è caratterizzata da una agricoltura intensiva con presenza di nuclei forest<strong>al</strong>i costituiti da specie tipichedella macchia mediterranea.pag. 226


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFoto 2 - contesto in cui si inserisce l’intervento2.2 Ricorso <strong>al</strong>l’ingegneria natur<strong>al</strong>isticaIl progetto prevede l’impiego di opere di ingegneria natur<strong>al</strong>istica, con lo scopo di rendere il più possibilecompatibili le esigenza di messa in sicurezza delle aree in dissesto con quelle di tutela dell’ambiente.T<strong>al</strong>i opere prevedono:- p<strong>al</strong>ificate vive;- rinverdimento di p<strong>al</strong>ificate e gabbionate con messa a dimora di t<strong>al</strong>ee;- ripristino della vegetazione ripari<strong>al</strong>e nelle fasce denudate.Per la re<strong>al</strong>izzazione di t<strong>al</strong>i opere si prevede l’utilizzo di specie arbustive qu<strong>al</strong>i perastro, prugnolo, biancospinoe viburno, e di specie arboree qu<strong>al</strong>i acero campestre, carpino olivo, <strong>al</strong>loro, s<strong>al</strong>ice bianco, olmo, frassino, tiglioselvatico, pioppo e robinia.Per gli interventi di piantumazione la ditta esecutrice dei lavori, nell’ambito delle offerte migliorative, si èimpegnata ad effettuare le cure coltur<strong>al</strong>i nei 5 anni successivi <strong>al</strong>la conclusione dei lavori.pag. 227


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA3. Obiettivi e risultati attesiIl territorio di riferimento è caratterizzato da fenomeni di dissesto che si manifestano anche sui bacini delleaste torrentizie secondarie rispetto <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>veo di intervento, pertanto con la re<strong>al</strong>izzazione dell’intervento ilComune di Cautano si pone l’obiettivo di prevenire fenomeni di degrado, di erosione del suolo e di dissestoidrogeologico.Le condizioni idrogeologiche dell’area richiederebbero un’azione azione organica sull’intero territorio volta anorm<strong>al</strong>izzare le condizioni delle sponde e delle aste torrentizie in modo da prevenire fenomeni di dissesto ederosione.I fenomeni registrati sono loc<strong>al</strong>izzati ma di entità considerevole, essi trovano origine sia nella natur<strong>al</strong>itomorfologica che d<strong>al</strong>la presenza di f<strong>al</strong>de superfici<strong>al</strong>i; per il torrente in esame si registra una fase evolutivadi deposito.L’assenza di piani di assestamento forest<strong>al</strong>i, comunque costituisce un limite per la gestione del patrimonioforest<strong>al</strong>e con particolare riferimento a quello pubblico.4. Punti di forza e di debolezzaLa re<strong>al</strong>izzazione dell’intervento, con l’introduzione di tecniche innovative, costituisce per l’area di riferimentouna innovazione di processo in quanto precedentemente interventi simili venivano re<strong>al</strong>izzati con tecnicheconvenzion<strong>al</strong>i.Esso è inserito nel programma trienn<strong>al</strong>e delle opere pubbliche redatto d<strong>al</strong> Comune di Cautano, ma non in unambito di progettazione più ampio anche se, per le considerazioni fatte in precedenza, gli intervistatiritengono opportuno per il futuro procedere in t<strong>al</strong> senso, nei limiti delle proprie disponibilità finanziarie.La scelta del progetto nasce da una condivisione tecnica con <strong>al</strong>tri Enti Region<strong>al</strong>i (<strong>Regione</strong>, Protezione Civile,Autorità di Bacino) aventi competenze sulla difesa del suolo durata un decennio.5. Difficoltà e problematiche tecniche, organizzative, normative segn<strong>al</strong>ate d<strong>al</strong> Soggetto beneficiarioPer la progettazione delle opere sono state riscontrate difficoltà dovute <strong>al</strong>l’acquisizione delle autorizzazioninecessarie per la dimostrazione della cantierabilità richiesta d<strong>al</strong> bando per la concessione dei finanziamenti,mentre per la richiesta e concessione del finanziamento non sono state riscontrate particolari criticità anchein relazione <strong>al</strong> supporto fornito da parte delle strutture provinci<strong>al</strong>i, soprattutto per la presentazione delledomande con il sistema AGEA.La re<strong>al</strong>izzazione dell’investimento non sta comportando particolari difficoltà, fatta eccezione per il flussofinanziario che obbliga il comune, in difficoltà di cassa, ad anticipare parte delle spese; in considerazione cheil finanziamento è <strong>al</strong> 100% sarebbe auspicabile un tot<strong>al</strong>e anticipo dell’importo concesso.6. Prospettive per il futuroPer l’efficienza dell’investimento è prevista una forma di gestione dell’opera re<strong>al</strong>izzata d<strong>al</strong>la ditta esecutricedei lavori qu<strong>al</strong>e offerta migliorativa proposta in sede di gara.Il beneficiario ritiene positiva la presente esperienza si prevede di richiedere ulteriori contributi da destinaread interventi an<strong>al</strong>oghi.7. Informazioni gener<strong>al</strong>i sull’adesione <strong>al</strong> PSRNell’ambito delle forme di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e del PSR, che il beneficiario dichiara di conoscere e ligiudica efficaci, le informazioni circa le opportunità fornite d<strong>al</strong>l’attuazione delle misura 226, si segn<strong>al</strong>anoqu<strong>al</strong>i princip<strong>al</strong>i fonti informative i siti WEB della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, oltre che l’azione informativa svolta d<strong>al</strong>lestrutture periferiche dell’Assessorato <strong>al</strong>l’agricoltura.pag. 228


Caso di Studio n.4 (Provincia di Benevento)VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURABENEFICIARIOCOMUNITA' MONTANA DEL FORTOREAZIONE PROGETTO IMPORTO PROGETTOCONTRIBUTOPUBBLICO“C”“C”“C”“D”“D”Strumenti tecnici ed informativi per ilmonitoraggio degli incendi boschiviStrumenti informativi di naturainventari<strong>al</strong>e e cartografica fin<strong>al</strong>izzati<strong>al</strong>la gestione selvicoltur<strong>al</strong>e volta adincrementare e mantenere le funzioniprotettive delle foreste e dei boschi ela conservazione dei suoli della c.m.fortoreAcquisto di attrezzature e mezzi per ilpotenziamento degli interventi diprevenzione e lotta attiva degli incendiboschiviAcquisto di attrezzature e mezzi per ilpotenziamento degli interventi diprevenzione e lotta attiva degli incendiboschivi - trattrice agricolo/forest<strong>al</strong>eper aibAcquisto di attrezzature e mezzi per ilpotenziamento degli interventi diprevenzione e lotta attiva degli incendiboschivi della comunità montanafortore251.289 251.289251.985 251.985252.520 252.520420.510 420.510420.938 420.938STATO DI AVANZAMENTO A MARZO <strong>2012</strong>Procedur<strong>al</strong>eTecnicoPer il progetti finanziato sono stati app<strong>al</strong>tati ed acquisite le forniture, resta dacompletare la fase di rendicontazione delle spese.Per quanto concerne la re<strong>al</strong>izzazione fisica, è stato già acquisito l’intera dotazionestrument<strong>al</strong>e prevista dai 5 progetti, anche se <strong>al</strong>la data della visita non risultavanoancora operativi, ma pronti per essere impegnati nella prossima campagnaantincendio.Per l’an<strong>al</strong>isi del “caso studio” in esame è stata organizzata il 21 marzo <strong>2012</strong> una missione nella sede dellaComunità Montana del Fortore, che ha visto coinvolti sia i funzionari provinci<strong>al</strong>i incaricati delle istruttoriedelle domande di aiuto e di pagamento, sia i responsabili tecnici della re<strong>al</strong>izzazione del progetto.pag. 229


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA1. Descrizione del contesto in cui è maturata la scelta progettu<strong>al</strong>el progetti sono stati elaborati “ex- novo” a seguito della pubblicazione del Bando della Misura 226 del PSRdella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, qu<strong>al</strong>e risposta <strong>al</strong>la necessità di mettere in sicurezza <strong>al</strong>cune aree del territoriocomun<strong>al</strong>eLa scelta progettu<strong>al</strong>e nasce d<strong>al</strong>la necessità di intervenire con azioni sinergiche volte a difendere lasuperficie boscata della Comunità Montana dagli incendi.2. Descrizione degli interventiNell’ambito della misura 226 la CM del Fortore sta re<strong>al</strong>izzando 5 progetti per un importo tot<strong>al</strong>e di1.597.242,5 fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la prevenzione e la lotta attiva degli incendi boschivi.- Strumenti informativi di natura inventari<strong>al</strong>e e cartografica fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la gestione selvicoltur<strong>al</strong>i(azione C – id domanda 154575757 . importo complessivo € 251.289,50 )La re<strong>al</strong>izzazione del progetto è indirizzata <strong>al</strong>la configurazione di un sistema informatizzato di monitoraggio, diaggiornamento, gestione, consultazione ed interrogazione di dati territori<strong>al</strong>i con una connotazione specificariguardante la classificazione del territorio in funzione del livello potenzi<strong>al</strong>e di incendiabilità delle categorie diuso del suolo, il miglioramento delle condizioni ambient<strong>al</strong>i delle aree boscate, la s<strong>al</strong>vaguardia delle stesse daeventu<strong>al</strong>i incendi e la base per il coordinamento delle fasi di intervento da parte degli organi di interventopreposti. Il sistema è multidisciplinare in quanto vengono esaminati e coinvolti vari aspetti di carattere fisicoterritori<strong>al</strong>e,vegetazion<strong>al</strong>e, floristico, faunistico e biologico.Esso è costituito da tematismi cartografici di base, da tematismi derivati da questi ultimi, da cartografiederivate da an<strong>al</strong>isi statistiche di dati territori<strong>al</strong>i e da elaborati cartografici specifici rappresentativi dell’uso delsuolo, delle aree boschive, della rete idrologica, della rete strad<strong>al</strong>e, ecc.L’organizzazione dei tematismi conduce <strong>al</strong>lo strumento fin<strong>al</strong>e che è rappresentato d<strong>al</strong>la “carta del rischio diincendio boschivo”.- Strumenti Tecnici ed informativi per il monitoraggio degli incendi boschivi (azione c)(azione C – id domanda 709200605 . importo complessivo € 251.985,00)Il progetto riguarda la re<strong>al</strong>izzazione di una stazione tot<strong>al</strong>e GPS per trasmissione di correzione differenzi<strong>al</strong>e,una serie di stazioni GPS rover (stazioni mobili) per misurazioni ed aggiornamenti ed un sistema divideosorveglianza delle aree boschive.Si tratta di una stazione GPS topografica di precisione attesa di massimo livello che conferisce <strong>al</strong>la stessa nonsolo un v<strong>al</strong>ore di strumento di misura, ma anche e sopratutto un sistema di riferimento e confronto per tuttigli utilizzatori.La stazione permanente è in grado di fornire correzioni t<strong>al</strong>i da ottenere, in tutta l'area monitorata, con unricevitore rover di caratteristiche elevate una precisione strument<strong>al</strong>e inferiore a 3 cm in post processing e 5cm in RTK.Nel progetto è ritenuta fondament<strong>al</strong>e la formazione del person<strong>al</strong>e preposto <strong>al</strong>l’utilizzo del sistema fin<strong>al</strong>e inquanto dovranno essere coordinate le conoscenze territori<strong>al</strong>i in senso stretto degli operatori con le specificitàdegli strumenti informatici da utilizzare, sia di aspetto hardware (Stazione tot<strong>al</strong>e GPS, stazioni mobili ROVERdi rilievo, strumenti di comunicazione tra staizone tot<strong>al</strong>e e ROVER, ecc.)- Acquisto di apparecchiature anche informatiche di Comunicazione (radio, e radioloc<strong>al</strong>izzazione).(azione C – id domanda 858705949 . importo complessivo € 252.520,00)La non sufficiente disponibilità di mezzi essenzi<strong>al</strong>i per la mobilità del person<strong>al</strong>e, per la prevenzione e per lospegnimento, e la quasi inesistenza di attrezzature in particolare per la difficoltà di comunicazioni (s<strong>al</strong>a radio- telefonia mobile,ecc.) e la mancanza di adeguata tecnologia di rilevamento oltre <strong>al</strong>le mutate condizioni dimanutenzione delle viabilità rur<strong>al</strong>e dovuta <strong>al</strong>l’abbandono dei terreni, ha spinto la CM a dotarsi di un completosistema di radioloc<strong>al</strong>izzazione, denominato ADMIRAL, dedicato <strong>al</strong>la gestione di una flotta di veicoli.pag. 230


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa radioloc<strong>al</strong>izzazione dei mezzi è re<strong>al</strong>izzata con sistema GPS (Glob<strong>al</strong> Positioning System) che permette didefinire la posizione di mezzi o persone in tempo re<strong>al</strong>e. L'invio di t<strong>al</strong>e posizione <strong>al</strong>la centr<strong>al</strong>e di controlloavviene nei modi e nei tempi individuati più idonei in funzione delle esigenze dell'utilizzatore.Le potenzi<strong>al</strong>ità funzion<strong>al</strong>i prevedono soluzioni applicative che consentono:- <strong>al</strong>l'operatore di bordo di interagire con la propria centr<strong>al</strong>e di riferimento anche grazie ad <strong>al</strong>tri strumenti dilavoro eventu<strong>al</strong>mente a disposizione (computer di bordo, impianti vivavoce, videocamere, <strong>al</strong>treperiferiche dotate di connessione di tipo seri<strong>al</strong>e o USB, sensoristica in grado di fornire v<strong>al</strong>ori di on/off otensioni di funzionamento, ecc....);- <strong>al</strong>l'operatore di centr<strong>al</strong>e di avere sotto controllo la propria flotta di mezzi intesi non solo come unitàfisiche da referenziare sul territorio ma come unità operative in grado di fornire il proprio stato difunzionamentoIl sistema in progetto sarà di fondament<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>enza nelle fasi di coordinamento degli interventi da parte degliorgani di intervento preposti e rappresenterà uno strumento dinamico ed estremamente preciso per l’aggiornamento delle superfici boschive e del catasto incendi.- Acquisto di Attrezzature e mezzi tecnici ed innovabili per la lotta degli incendi(azione D – id domanda 260670950 . importo complessivo € 420.510,00 - trattrici agricola)(azione D – id domanda 898158651 . importo complessivo € 420.938,00 - )Con la re<strong>al</strong>izzazione dei due progetti finanziati la CM integra la propria disponibilità, ritenuta insufficiente e/oinadeguata, di mezzi essenzi<strong>al</strong>i per le operazioni prevenzione, spegnimento e ripristino delle superfici boscatepercorse da incendi.Nel particolare adegua la propria dotazione con l’acquisto di attrezzature, trattrici agricole ed automezziadeguatamente.2.1 Descrizione del territorio della CM:La C.M. del Fortore, comprende dodici ed assolve a funzioni di- gestione, conservazione (anche attraverso la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi) edincremento del patrimonio boschivo;- miglioramento ed ampliamento del verde pubblico;- sistemazione idrauliche-forest<strong>al</strong>i e di bonifica montana;- la v<strong>al</strong>orizzazione ambient<strong>al</strong>e e del territorio;Il territorio della CM è contraddistinto da- S.A.U. (Superficie Agricola Utilizzata Ha 47.184.00.00- S.A.F. (Superficie Forest<strong>al</strong>e) Ha 4.371.00.00- S.T. (Superficie Tot<strong>al</strong>e) Ha 619.49.00.00- Superficie Montana Ha 47.424.00.00- Superficie Svantaggiata Ha 12.151.00.00La morfologia dominante consiste in una successione di rilievi e formazioni collinari e montuose con rari<strong>al</strong>topiani che degradano in maniera uniforme verso le v<strong>al</strong>li, con presenza di diffuse asperità disegnate dav<strong>al</strong>loncelli che incidono notevolmente il territorio prima di riversarsi nei fiumiL'ordinamento coltur<strong>al</strong>e pratic<strong>al</strong>o in zona è quello cere<strong>al</strong>icolo e foraggero, dove l'enorme diffusione deicere<strong>al</strong>i è avvenuta a scapito delle superfici investite a pascolo ed a boschi.I circa 4.000 ha di superficie forest<strong>al</strong>e comprende i 1.950 ha di rimboschimenti, re<strong>al</strong>izzati a partire dagli anni’50, e costituiti prev<strong>al</strong>entemente da cipressi, pini e cerro, e cui si associano acero e frassino. Per quantoconcerne la proprietà circa 1.500 sono gli ettari di bosco comun<strong>al</strong>i.pag. 231


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa considerevole diffusione dei seminativi, la variazione regressiva delle aree boschive, unitamente <strong>al</strong>lanatura e giacitura dei terreni ed <strong>al</strong>la mancanza di una adeguata regimentazione delle acque superfici<strong>al</strong>i, sonotra le cause princip<strong>al</strong>i del diffuso dissesto idrogeologico che caratterizza il territorio Comunitario.3. Obiettivi e risultati attesiData la natura la natura e le caratteristiche del territorio la CM con la misura 226 ha re<strong>al</strong>izzato gli interventiconsiderati nel presente “caso studio”, in sinergia con <strong>al</strong>tre azioni e con il PAIB.Essi, consistenti sia nella dotazione di mezzi di comunicazione (azione C) sia di attrezzature e macchinari(azione D), sono funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong> raggiungimento degli obiettivi dettagliati di seguito.Introduzione di operazioni integrate per la prevenzione e per la lotta attiva agli incendi boschivi;L’importanza della introduzione di adeguati mezzi per la prevenzione e dovuta <strong>al</strong>la condizione di rischio diincendio riscontrato nell’ambito della CM, che può essere classificato come medio in genere, e loc<strong>al</strong>menteelevato, soprattutto laddove la composizione dei soprassuolo forest<strong>al</strong>i comprende una considerevolepercentu<strong>al</strong>e di resinose, maggiormente infiammabili.L’introduzione di sistemi di avvistamento, di pianificazione e riduzione dei tempi di intervento, oltre che diadeguamento delle dotazioni per la lotta attiva, contribuiscono efficacemente prevenire, contrastare e ridurrei danni da incendio.Le princip<strong>al</strong>i cause di incendi sono da ricondurre, oltre che <strong>al</strong>la composizione delle superfici forest<strong>al</strong>i, <strong>al</strong>lepratiche agricole di bruciatura delle stoppie che vengono effettuate in violazione della normativa; anche daciò la necessità di dotarsi anche di un sistema di videosorveglianza e di avvistamento.L’assenza degli investimenti aumenta il rischio dei danni ambient<strong>al</strong>i in quanto la perdita di superfici forest<strong>al</strong>i,oltre che incidere sugli habitat presenti, rende più vulnerabile l’area a fenomeni di dissesto idrogeologico,rendendo vani gli investimenti di forestazione fatti nel passato la cui funzione princip<strong>al</strong>e risedeva nella difesadel suolo.Prevenzione di fenomeni di degrado, di erosione del suolo e di dissesto idrogeologicoL’intervento si inserisce in un’area caratterizzata da fenomeni di dissesto diffusi sul 90% del territorio.La considerevole diffusione dei seminativi, la variazione regressiva delle aree boschive, unitamente <strong>al</strong>lanatura e giacitura dei terreni ed <strong>al</strong>la mancanza di una adeguata regimentazione delle acque superfici<strong>al</strong>i, sonotra le cause princip<strong>al</strong>i del diffuso dissesto idrogeologico che caratterizza il territorio Comunitario.Per contrastare questi fenomeni di dissesto che creano gravi danno <strong>al</strong> territorio, nel passato (a partire daglianni ’50 e fino agli anni ’80) è stata attuata una politica di sistemazione estensiva ed intensiva della collina edella montagna con la re<strong>al</strong>izzazione di rimboschimenti, drenaggi, fossi di scolo, cunettoni, costruzione dibriglie, piste di servizio e viabilità di Bonifica Montana.Da t<strong>al</strong>i premesse si comprende di come la difesa della risorsa forest<strong>al</strong>e, a cui sono rivolti gli investimenticonsiderati, assolve per il territorio della CM anche ad funzione di stabilizzazione dei versanti e di difesa delsuolo.In t<strong>al</strong>e contesto, le opportunità di intervento fornite d<strong>al</strong>la misura 226, sono ritenute v<strong>al</strong>ide e necessarie, purtuttavia sarebbe auspicabile che per il futuro siano definiti forme di intervento integrate che diano lapossibilità di effettuare ulteriori interventi di forestazioni anche in sinergia con <strong>al</strong>tre misure.4. Punti di forza e di debolezzaGli investimenti re<strong>al</strong>izzati d<strong>al</strong>la CM hanno comportato l’introduzione di sistemi informativi e dotazioni concaratteristiche tecniche <strong>al</strong>l’avanguardia che costituiscono innovazioni di processo e tecniche.I 5 distinti progetti re<strong>al</strong>izzati d<strong>al</strong>la CM si inseriscono in un più vasto programma di v<strong>al</strong>orizzazione e difesadell’area sono in continuità con interventi attuati nel passato funzion<strong>al</strong>mente integrati tra loro a costituirelotti funzion<strong>al</strong>i di un unico progetto complessivo.pag. 232


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAEssi sono stati elaborati di concerto con le amministrazioni comun<strong>al</strong>i e con le strutture region<strong>al</strong>iLa loro re<strong>al</strong>izzazione non ha riscontrato particolari difficoltà attuative, ne nella fase di concessione delfinanziamento ne nella fase di re<strong>al</strong>izzazione degli interventi.Qu<strong>al</strong>che difficoltà è stata riscontrata per la rendicondazione e rimborso della spesa dovute <strong>al</strong>le procedureadottate che coinvolgono l’OP e per l’anticipazione delle spese.5. Prospettive per il futuroI beni finanziati consentiranno <strong>al</strong>la CM di operare con maggiore efficienza e svolgere <strong>al</strong> meglio il servizio AIBa cui essi sono destinati.L’uso di strumenti e mezzi tecnici ad <strong>al</strong>ta efficienza volti anche <strong>al</strong> coordinamento nella fase di prevenzione elotta attiva agli incendi boschivi contribuiranno <strong>al</strong>la riduzione delle aree annu<strong>al</strong>mente percorse d<strong>al</strong> fuoco,della superficie media ad incendio ed <strong>al</strong>la sicurezza degli operatori impegnati a terra.Il beneficiario ritiene positiva la presente esperienza e prevede di richiedere ulteriori contributi da destinaread interventi an<strong>al</strong>oghi.6. Informazioni gener<strong>al</strong>i sulla comunicazionenell’ambito delle forme di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e del PSR, che il beneficiario dichiara di conoscere e ligiudica efficaci, le informazioni circa le opportunità fornite d<strong>al</strong>l’attuazione delle misura 226, si segn<strong>al</strong>anoqu<strong>al</strong>i princip<strong>al</strong>i fonti informative i siti WEB della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, oltre che l’azione informativa svolta d<strong>al</strong>lestrutture periferiche dell’Assessorato <strong>al</strong>l’agricoltura.pag. 233


Caso di studio n. 5 (provincia di Benevento)VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURABENEFICIARIOCOMUNE DI SAN MARCO DEI CAVOTIAZIONE PROGETTO IMPORTO PROGETTOCONTRIBUTOPUBBLICO“E”Sistemazione idraulico-forest<strong>al</strong>edell'area demani<strong>al</strong>e Monte San Marco338.782 338.782STATO DI AVANZAMENTO A MARZO <strong>2012</strong>Procedur<strong>al</strong>eTecnicoPer il progetti finanziato sono stati app<strong>al</strong>tati i lavori che sono in fase dire<strong>al</strong>izzazionePer quanto concerne la re<strong>al</strong>izzazione fisica risultano re<strong>al</strong>izzate il 70% degliinterventi previsti e restano da completare le opere di sistemazione superfici<strong>al</strong>ePer l’an<strong>al</strong>isi del “caso studio” in esame è stata organizzata una missione nella sede Comune di San Marco deiCavoti, che ha visto coinvolti i funzionari provinci<strong>al</strong>i incaricati delle istruttorie delle domande di aiuto e dipagamento ed il tecnico dell’Ente responsabile della re<strong>al</strong>izzazione del progetto.1. Descrizione del contesto in cui è maturata la scelta progettu<strong>al</strong>eIl progetto è stato elaborato “ex- novo” a seguito della pubblicazione del Bando della Misura 226 del PSRdella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, qu<strong>al</strong>e risposta <strong>al</strong>la necessità di mettere in sicurezza <strong>al</strong>cune aree del territoriocomun<strong>al</strong>eLa scelta progettu<strong>al</strong>e nasce d<strong>al</strong>la necessità di intervenire a colmare il degrado idrogeologico e ambient<strong>al</strong>ein cui versa l’area Comun<strong>al</strong>e Monte San Marco, posta a Nord/Est del centro abitato, tenuto conto dei dannigià subiti d<strong>al</strong>le infrastrutture pubbliche e private sottese <strong>al</strong> movimento franoso esistente nell’area e d<strong>al</strong>pericolo incombente per la pubblica e privata incolumità, intende effettuare un risanamento idraulicoforest<strong>al</strong>eed ambient<strong>al</strong>e dell’area sottesa <strong>al</strong> Versante Monte San Marco.2. Descrizione degli interventi e delle areeGli interventi finanziati sono funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong> risanamento dell’area d<strong>al</strong> punto di vista idraulico forest<strong>al</strong>e eambient<strong>al</strong>e.pag. 234


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFoto 1 - stato dei luoghi ex-ante, con l’evidenziazione del corpo franosoFoto 2 - cantiere delle opereLe opere finanziate nel dettaglio consistono in:- Re<strong>al</strong>izzazione di trincee drenanti di sezione trapezoid<strong>al</strong>e della profondità variabile da 5,00-3,00-1,20(profondità utile per superare i piane di scivolamenti delle frane) costituite da uno strato di pietramec<strong>al</strong>careo opportunamente dimensionato con sottostante tubazione drenante inglobata nel pietriscoc<strong>al</strong>careo il tutto avvolto d<strong>al</strong> Geotessile.- Re<strong>al</strong>izzazione di opere di consolidamento e contenimento costituiti da elementi drenanti, gabbioni ep<strong>al</strong>ificate a parete doppia e semplice rinverdite utilizzati per la re<strong>al</strong>izzazione di terrazzamenti, nonchépag. 235


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAl’utilizzo di viminate e p<strong>al</strong>izzate rinverdite <strong>al</strong> fine di implementare e favorire il consolidamento natur<strong>al</strong>e adopera dell’apparato radic<strong>al</strong>e.- Scoronamento e livellamento dell’intera area coinvolta dai movimenti franosi.- Re<strong>al</strong>izzazione di fosso di guardia a monte dell’area dissestata e opere di intercettamento, convogliamentoe scarico delle acque che cadono nell’area di frana negli adiacenti impluvi natur<strong>al</strong>e, quest’ultime concausadeterminante dell’innesco di movimenti franosi.- Rinatur<strong>al</strong>izzazione dell’intera area interessata delle opere mediante la piantumazione di essenze arboree earbustive autoctone <strong>al</strong> fine di implementare la ricostituzione dell’habitat floro-faunistico, e di favorire lastabilizzazione del versante diminuendo l’effetto erosivo dei terreni denudati dai dissesti esistentinell’area.Le specie utilizzate per gli interventi di rinatur<strong>al</strong>izzazione sono specie autoctone, scelte sulla base dellecondizioni pedoclimate del sito, e sono:- piante di <strong>al</strong>to fusto:1) Cerro (Quercus cerris);2) Quercia (Quercus Pubescens);3) Frassino (Fraxsinuo excelsior).- Specie di sotto bosco:1) Mora senza spine piante del genere murus;2) Ribes della famiglia delle grossulariaceae;3) Sorbo famiglia delle rosaceee .- Specie erbacee da seminare lungo i stradoni degli interfilari:1) Graminacee:2) Lolium perenne, oltre a specie natur<strong>al</strong>mente diffuse nella zona;3) Leguminose:4) Trifogli specie;5) Ginestrino specie.Inquadramento territori<strong>al</strong>eL’area in oggetto risulta inserito nella Macroarea D2 (area caratterizzata da ritardo di sviluppo individuata C2“Fortore”)D<strong>al</strong> punto di vista natur<strong>al</strong>istico è da annotare che il sito è limitrofo ad aree natura 2000.Nell’area di intervento oltre <strong>al</strong>le piante resinosi impiantate vi è la presenza di roverella (Quercus pubescens),con frammisto di olmo, carpino e frassino oltre che la presenza di sporadica di rimanenze dell’antica forestadi querce e cerri (periodo napoleonico), inoltre si osserva la presenza di vegetazione cespugliosa di rovi espine (crategus monogina) e arbustivo tra cui si annoverano il perastro (Pyrus piraster) il prugnolo (Rubusspinosa) il biancospino (Crategus monogina) il rovo (Rubus caestus) il viburno (Viburnum lantana), laginestra (Spartium juncum) e la rosa canina.Ricorso <strong>al</strong>l’ingegneria natur<strong>al</strong>isticaPer la re<strong>al</strong>izzazione degli interventi sono adottate tecniche di ingegneria natur<strong>al</strong>istica e di opere fortementedrenanti, gabbioni e drenaggi, queste opere si presentano particolarmente adatte in questo contesto inquando si va ad operare in terreni argillosi e saturi di acqua, pertanto i gabbioni per la loro capacitàintrinseca fortemente drenante oltre a contrastare le spinte favoriscono l’autocostipamento dei terreniretrostanti favorendo il consolidamento del contesto d’impianto.pag. 236


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA3. Obiettivi e risultati attesiCon la re<strong>al</strong>izzazione delle opere si intende prevenire i fenomeni di erosione del suolo e di dissestoidrogeologico in un’area caratterizzata da fenomeni di smottamento superfici<strong>al</strong>e in genere loc<strong>al</strong>izzati e dimodeste entità che trovano origine nella natura litomorfologica del territorioL’intervento in gener<strong>al</strong>e mira <strong>al</strong> riassetto idrogeologico ed <strong>al</strong> miglioramento dell’ambiente e del territorio. Conesso si persegue la conservazione di habitat di <strong>al</strong>ta v<strong>al</strong>enza natur<strong>al</strong>istico e del paesaggistico d’<strong>al</strong>ta quota,oltre che l’implementazione delle specie veget<strong>al</strong>i autoctone e degli anim<strong>al</strong>i di elevato interesse comunitario.I princip<strong>al</strong>i effetti attesi sono di carattere ambient<strong>al</strong>e, data la v<strong>al</strong>enza natur<strong>al</strong>istica dell’area e l’assenza diinfrastrutture/strutture.Le opportunità di intervento fornite d<strong>al</strong>la misura 226, sono ritenute v<strong>al</strong>ide e necessarie, pur tuttavia sarebbeauspicabile che per il futuro siano definiti forme di intervento integrate che comprendano la possibilità diintervenire anche su superfici non forest<strong>al</strong>i in sinergia con interventi di sistemazione idrogeologiche in sensolato.4. Punti di forza e di debolezzaL’intervento si inserisce in un contesto più ampio di tutela e v<strong>al</strong>orizzazione dell’area, in quanto lo stessobeneficiario sta re<strong>al</strong>izzando un progetto di v<strong>al</strong>orizzazione finanziato con la misura 227, che prevede, tr<strong>al</strong>’<strong>al</strong>tro il recupero del rifugio forest<strong>al</strong>e e la sistemazione per un uso turistico ricreativo dell’area.Esso è stato progettato e re<strong>al</strong>izzato v<strong>al</strong>orizzando approcci partecipativi, ricercando coordinamento, scambio econcertazione tra diversi soggetti, istituzion<strong>al</strong>i e non.La scelta del progetto nasce da una condivisione con associazioni loc<strong>al</strong>i (pro-loco) , data anche l’attrattivitàdel posto, e con coinvolgimento del Corpo Forest<strong>al</strong>e dello Stato.L’approccio nella programmazione, pianificazione, progettazione, esecuzione degli interventi e delle opere,incentrata sulla ricerca di una sostenibilità e di un basso impatto, secondo i principi della ingegnerianatur<strong>al</strong>istica, costituisce per territorio di riferimento una innovazione di processo.5. Difficoltà e problematiche tecniche, organizzative, normative segn<strong>al</strong>ate d<strong>al</strong> Soggetto beneficiarioIn una prima proposizione il progetto non è risultato rispondente ai requisiti ed agli obiettivi del bando, ciòha comportato una revisione ed un adeguamento degli elaborati progettu<strong>al</strong>i ed una sua successivariproposizioneNella successive fasi di richiesta e concessione del finanziamento, di re<strong>al</strong>izzazione dell’investimento e nelricevimento dei contributi assegnati non sono state riscontrate particolari difficoltà.6. Prospettive per il futuroPer la gestione dell’opera il Comune ha predisposto, di concerto con la Comunità Montana, un piano digestione decenn<strong>al</strong>eIl beneficiario ritiene positiva la presente esperienza si prevede di richiedere ulteriori contributi da destinaread interventi an<strong>al</strong>oghi.7. Informazioni gener<strong>al</strong>i sull’adesione <strong>al</strong> PSRNell’ambito delle forme di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e del PSR, che il beneficiario dichiara di conoscere e ligiudica efficaci, le informazioni circa le opportunità fornite d<strong>al</strong>l’attuazione delle misura 226, si segn<strong>al</strong>anoqu<strong>al</strong>i princip<strong>al</strong>i fonti informative i siti WEB della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, oltre che l’azione informativa svolta d<strong>al</strong>lestrutture periferiche dell’Assessorato <strong>al</strong>l’agricoltura.pag. 237


Caso di studio n. 6 (provincia di S<strong>al</strong>erno)VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAEnte istruttore: STAPF SALERNOData: 20 LUGLIO <strong>2012</strong>Luogo:Struttura:LAURINOComune di LAURINOPer l’an<strong>al</strong>isi del “caso studio” in esame è stata organizzata una missione nella sede Comune di Laurino, cheha visto coinvolti i funzionari provinci<strong>al</strong>i incaricati delle istruttorie delle domande di aiuto e di pagamento, ilsindaco, i tecnici incaricati della progettazione e della direzione dei lavori ed il tecnico dell’Ente responsabiledella re<strong>al</strong>izzazione del progetto.BENEFICIARIOCOMUNE DI LAURINOAZIONEPROGETTOIMPORTOPROGETTOCONTRIBUTOPUBBLICO“E”Miglioramento caratteristiche stabiltà v<strong>al</strong>lone festolasottostante centro abitato - 1° str<strong>al</strong>cioIntervento di miglioramento delle caratteristiche di stabilitàdel v<strong>al</strong>lone festola, sottostante l'abitato di Villa Littorio, IIIlottoIntervento di miglioramento delle caratteristiche di stabilitàdel V<strong>al</strong>lone Festola, sottostante l'abitato di Villa Littorio, IIIlottoSistemazione idrologica ambient<strong>al</strong>e V<strong>al</strong>lone Fontanelle (loc.San Rocco) V<strong>al</strong>le Centro abitato Laurino573.791 573.791623.251 623.251624.497 624.497625.000 625.000STATO DI AVANZAMENTO A LUGLIO <strong>2012</strong>Procedur<strong>al</strong>eTecnicoPer i progetti finanziati sono stati app<strong>al</strong>tati i lavori e resta da provvedere <strong>al</strong>la solarendicontazione fin<strong>al</strong>e.Per quanto concerne la re<strong>al</strong>izzazione fisica sono in corso di ultimazione solo dacompletare solo i due lotti a v<strong>al</strong>le, mentre sono ultimati i lotti più a ridosso delcentro abitatopag. 238


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA1. Descrizione del contesto in cui è maturata la scelta progettu<strong>al</strong>eIl progetto fa parte di un parco progetti, già elaborato d<strong>al</strong>la amministrazione, da cui sono stati estrapolati iprogetti coerenti con gli obiettivi della misura 226 e finanziati d<strong>al</strong>la stessa.Il dotarsi di un parco progetto, permette di meglio pianificare gli interventi necessari per la gestione dell’ambito amministrativo, anche in una ottica di individuazione delle esigenze, assegnazione delle priorità,verifica della coerenza con le programmazione degli Enti sovra territori<strong>al</strong>i e pianificazione finanziaria.La scelta progettu<strong>al</strong>e nasce d<strong>al</strong>la necessità di sistemare e regolarizzare il corso torrentizio del torrenteFESTOLA, con strutture volte <strong>al</strong> contenimento dei fenomeni erosivi in <strong>al</strong>veo e di sponde, a difesa delle areecircostanti e delle infrastrutture presenti.Foto 1 - contesto in cui si inserisce l’interventoLe acque del Torrente Festola sia per motivi clivometrici sia in considerazione delle condizioni geologiche deiterreni entro cui scorre, danno luogo a sensibili azioni erosive sulle sponde ed un attivo trasporto solido.pag. 239


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATutto ciò concorre a creare i presupposti per l’innesco di seri problemi di stabilizzazione dei fianchi v<strong>al</strong>livi chebordano detto corso d’acqua il qu<strong>al</strong>e trae, d<strong>al</strong> suo spiccato regime torrentizio, ulteriore energia per renderepiù incisivo il processo di erosione in atto.Foto 2 – fenomeni di dissesto nelle aree di intervento.L’instabilità di questa zona costituisce, infatti, non solo una delle emergenze più gravi per la collettività, maanche un serio condizionamento per la crescita socio –economica di questa parte del territorio comun<strong>al</strong>e.L’esigenza di intervenire nel campo idraulico, per la sistemazione di questa zona è stata affrontata in uncontesto volto a ridurre l’impatto ambient<strong>al</strong>e degli interventi, ricorrendo, in maniera consistente, <strong>al</strong>le tecnichedell’ingegneria natur<strong>al</strong>istica, poiché t<strong>al</strong>e area ricade in zona due del Parco Nazion<strong>al</strong>e del Cilento e V<strong>al</strong>lo diDiano.2. Descrizione degli interventi e delle aree:Il progetto punta a migliorare l’assetto idraulico del tronco di torrente interessato, il qu<strong>al</strong>e non è arginato, hasezioni molto irregolari e non è interessato da interventi di regimentazione idraulica significativi.Gli interventi in progetto si prefiggono essenzi<strong>al</strong>mente il risanamento delle emergenze in atto, il controllo levelocità in <strong>al</strong>veo, e la correzione delle pendenze, con l’inserimento briglie e difese spond<strong>al</strong>i nei tratti piùbisognevoli.Per gli interventi di protezione spond<strong>al</strong>i si effettuano interventi che non <strong>al</strong>terano i caratteri di natur<strong>al</strong>itàesistenti, dando priorità <strong>al</strong>l’utilizzo di tecniche a basso impatto ambient<strong>al</strong>e.In particolare per la difesa delle sponde soggette a forte erosione, sono re<strong>al</strong>izzate, a secondo dellamorfologia, dei gabbioni tenendo conto delle loro condizioni di assise, di motivi pratici di re<strong>al</strong>izzo nonchégiustificazioni di carattere ambient<strong>al</strong>e.pag. 240


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAl disopra dei gabbioni saranno re<strong>al</strong>izzate delle p<strong>al</strong>ificate vive o grate di legno, che nell’insieme oltre aproteggere e consolidare le scarpate, daranno un notevole contributo <strong>al</strong>la rinatur<strong>al</strong>izzazione delle sponde.In sintesi i lotti progettati prevedono:- la stabilizzazione di corpi di frana;- la difesa spond<strong>al</strong>e del torrente Festola;- opere di regimazione del acque;- regolarizzazione del profilo dell’<strong>al</strong>veo.Inquadramento territori<strong>al</strong>eIl territorio comun<strong>al</strong>e dove si colloca l’intervento è caratterizzato in gran parte <strong>al</strong>l'utilizzazione agricola. Siriscontrano, tuttavia, delle oasi boscate le cui essenze dominanti appartengono <strong>al</strong>le specie della macchiamediterranea (querce, roverelle, ontani napoletani, corbezzoli, eriche, ginestre). Nelle aree ad <strong>al</strong>titudine piùelevata si trovano delle piante di castagno da frutto e ceduo: macchia mediterranea, querceto, castagneto.Ricorso <strong>al</strong>l’ingegneria natur<strong>al</strong>isticail progetto prevede l’impiego di opere di ingegneria natur<strong>al</strong>istica, con lo scopo di re<strong>al</strong>izzare le fin<strong>al</strong>ità poste<strong>al</strong>la base del lavoro, di utilizzare materi<strong>al</strong>e direttamente recuperabile dagli scavi e di rispettare l’ambiente,introducendo un elemento di difesa re<strong>al</strong>izzato essenzi<strong>al</strong>mente con materi<strong>al</strong>i natur<strong>al</strong>i.3. Obiettivi e risultati attesiGli interventi re<strong>al</strong>izzati sono considerati necessari per un territorio in cui il bosco è in continuo avanzamentoa seguito delle rinatur<strong>al</strong>izzazione delle aree ex agricole, e costituiscano le uniche azioni messe in atto peruna difesa attiva del territorio.Si reputa comunque necessario permettere ai Comuni di intervenire con azioni sinergiche (anche con<strong>al</strong>tre misure del PSR. - es.: 122, 227) che contemporaneamente contribuiscano <strong>al</strong>la difesa, tutela ev<strong>al</strong>orizzazione del patrimonio forest<strong>al</strong>e attraverso:- il continuo monitoraggio delle superfici forest<strong>al</strong>i volto <strong>al</strong>la controllo delle fruizione, <strong>al</strong>la prevenzioneincendi con un sistema di avvistamento, <strong>al</strong> controllo e repressione dei fenomeni di discarica abusive;- interventi volti <strong>al</strong>l’uso sostenibile del patrimonio boschivo con investimenti di miglioramento forest<strong>al</strong>e ev<strong>al</strong>orizzazione turistica di t<strong>al</strong>i aree.In t<strong>al</strong>e contesto si potrebbe operare, non con una attuazione a bando delle misure, ma con pianificazionetematica e territori<strong>al</strong>e degli interventi, da effettuarsi anche a regia region<strong>al</strong>e.Il contributo del PSR per t<strong>al</strong>i interventi è indispensabile, in assenza del qu<strong>al</strong>e i Comuni non sono in grado diintervenire.La matrice argillosa del territorio di riferimento su cui si re<strong>al</strong>izza l’intervento fa si che esso sia interessato dafenomeni sia di erosione che di dissesto idrogeologico diffusi su tutto il comprensorio con entità sia estesache puntu<strong>al</strong>e.T<strong>al</strong>i fenomeni sono accentuati anche d<strong>al</strong>l’abbandono dei terreni margin<strong>al</strong>i, in cui nel passato le praticheagricole svolgevano un ruolo controllo attivo.Gli interventi stabilizzazione dei versanti e norm<strong>al</strong>izzazione del profilo dell’<strong>al</strong>veo del torrente Festola, sonoreputati essenzi<strong>al</strong>i ai fini sia della tutela del paesaggio forest<strong>al</strong>e sia della viabilità rur<strong>al</strong>e, sia della stabilitàdello stesso centro abitato.4. Punti di forza e di debolezzaContrariamente ad <strong>al</strong>tri casi studi esaminati per la misura 226, la re<strong>al</strong>izzazione del progetto in esame non hacomportato l’introduzione di tecniche innovative, ciò in considerazione che l’uso di tecniche di ingegnerianatur<strong>al</strong>istiche che costituisce per <strong>al</strong>tre aree una innovazione di processo, per il comune di Laurino è unapag. 241


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURApratica consolidata sulla base delle disposizioni dell’Ente Parco del Cilento entro i cui confini è ricompreso ilterritorio comun<strong>al</strong>e.L’intervento è re<strong>al</strong>izzato per lotti funzion<strong>al</strong>i, tutti finanziati ed in fase di ultimazione; nel caso di mancatofinanziamento di uno o più dei lotti proposti il progetto sia pur singolarmente funzion<strong>al</strong>e non avrebberaggiunto la piena efficienza, per le ripercussioni che un tratto di torrente non in equilibrio idrologico puògenerare sia a monte che a v<strong>al</strong>le.La scelta del progetto e delle priorità in esso contenuto è nata da segn<strong>al</strong>azione dei cittadini.5. Difficoltà e problematiche tecniche, organizzative, normative segn<strong>al</strong>ate d<strong>al</strong> Soggetto beneficiarioNella fase di progettazione sono stati riscontrate difficoltà dovute <strong>al</strong>l’acquisizione delle autorizzazioninecessarie per la dimostrazione della cantierabilità richiesta d<strong>al</strong> bando per la concessione dei finanziamenti.T<strong>al</strong>i difficoltà nascono soprattutto dai diversi requisiti tecnici degli interventi richiesti d<strong>al</strong>l’Ente Parco e dagli<strong>al</strong>tri Enti preposti (Autorità di bacino); infatti t<strong>al</strong>une soluzioni tecniche a basso impatto richieste d<strong>al</strong>l’EnteParco a volte non sono ritenute sufficientemente v<strong>al</strong>ide d<strong>al</strong>l’Autorità di Bacino e viceversa.Nella richiesta e concessione del finanziamento non sono state riscontrate particolari criticità, anche in virtùdel supporto avuto da parte delle strutture provinci<strong>al</strong>i, con particolare riferimento <strong>al</strong>l’utilizzo del sistemaAGEA.Per l’affidamento dei lavori si è proceduto, nel rispetto della normativa sugli app<strong>al</strong>ti pubblici, con unaprocedura di evidenza pubblica a seguito della qu<strong>al</strong>e è pervenuto un considerevole numero di domande, lacui v<strong>al</strong>utazione ha creato un aggravio di impegno <strong>al</strong>l’amministrazione, ma nel contempo ha permesso diselezionare l’offerta migliore.Le difficoltà nella re<strong>al</strong>izzazione degli interventi sono causate d<strong>al</strong>le condizioni climatiche che in periodi dipioggia impediscono l’accesso <strong>al</strong> cantiere.Le uniche difficoltà segn<strong>al</strong>ate per la re<strong>al</strong>izzazione dell’investimento sono relative <strong>al</strong> flusso finanziario cheobbliga il comune, in difficoltà di cassa, ad anticipare parte delle spese; in considerazione che ilfinanziamento è <strong>al</strong> 100% sarebbe auspicabile un tot<strong>al</strong>e anticipo dell’importo concesso.6. Prospettive per il futuroPer la gestione dell’opera il Comune prevede interventi di manutenzione ed inoltre, ritenendo positiva lapresente esperienza, i prevede di richiedere ulteriori contributi da destinare ad interventi an<strong>al</strong>oghi.7. Informazioni gener<strong>al</strong>i sull’adesione <strong>al</strong> PSRNell’ambito delle forme di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e del PSR, che il beneficiario dichiara di conoscere e ligiudica efficaci, le informazioni circa le opportunità fornite d<strong>al</strong>l’attuazione delle misura 226, si segn<strong>al</strong>anoqu<strong>al</strong>i princip<strong>al</strong>i fonti informative i siti WEB della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, oltre che l’azione informativa svolta d<strong>al</strong>lestrutture periferiche dell’Assessorato <strong>al</strong>l’agricoltura.pag. 242


Caso di studio n. 7 (provincia di S<strong>al</strong>erno)VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAEnte istruttore: STAPF SALERNOData: 14 MARZO <strong>2012</strong>Luogo:Struttura:SICIGNANO DEGLI ALBURNIComune di SICIGNANO DEGLI ALBURNIBENEFICIARIOCOMUNE DI SICIGNANO DEGLI ALBURNIAZIONE Progetto Importo progetto Contributo pubblico“E”Sistemazione idraulica forest<strong>al</strong>eTorrente Vign<strong>al</strong>i587.931,25 587.931,25STATO DI AVANZAMENTO A MARZO <strong>2012</strong>Procedur<strong>al</strong>eTecnicoPer il progetto finanziato sono stati app<strong>al</strong>tati i lavori che sono in fase dire<strong>al</strong>izzazione.Per quanto concerne la re<strong>al</strong>izzazione fisica degli interventi si è gia provveduto <strong>al</strong>laredazione di un primo stato di avanzamento, che <strong>al</strong>la data dell’intervista puòessere quantificato in circa il 30% dei lavori previsti1. Descrizione del contesto in cui è maturata la scelta progettu<strong>al</strong>eIl progetto è stato elaborato “ex- novo” a seguito della pubblicazione del Bando della Misura 226 del PSRdella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, qu<strong>al</strong>e risposta <strong>al</strong>la necessità di mettere in sicurezza <strong>al</strong>cune aree del territoriocomun<strong>al</strong>eCome risulta anche d<strong>al</strong>la Relazione tecnica illustrativa del progetto finanziato la scelta è stata effettuate inconsiderazione dei fondi disponibili, con la partecipazione del bando, per interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la messa insicurezza dei versanti e delle aste torrentizie a particolare rischio di erosione e degrado, essendo il territorioin oggetto caratterizzato d<strong>al</strong>la presenza di corsi d’acqua a tempo come il torrente “Vign<strong>al</strong>i”.La scelta progettu<strong>al</strong>e nasce d<strong>al</strong>la necessità di intervenire laddove sono presenti dissesti lungo il versantesu cui è ubicato il centro agricolo e destinati sicuramente in pochi anni a raggiungere i fabbricati colonicipresenti, si manifestano tutti i connotati richiesti d<strong>al</strong>la specifica misura, ed appare quanto mai opportunointervenire in casi di acclarata necessità con le risorse e le tipologie d’intervento messe a disposizione epreviste d<strong>al</strong> P.S.R. <strong>Campania</strong> - Misura 226, trattasi come detto e specificato nella presente relazione, diinterventi appropriati <strong>al</strong>l’ambiente stesso che operi anche e soprattutto in funzione della riduzione dei rischiper l’uomo che in questo caso specifico è di un determinato rilievo.La difesa spond<strong>al</strong>e prevista d<strong>al</strong> progetto in ogni caso contribuisce <strong>al</strong>la tutela delle superfici boscate, sia purlimitate, presenti a ridosso del corso d’acqua.pag. 243


2. Descrizione degli interventi e delle aree:VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAL'intervento ha lo scopo princip<strong>al</strong>e di mettere in sicurezza e ridurre i fattori di rischio nelle zone soggette adissesto idrogeologico mediante sistemazione idraulico forest<strong>al</strong>e con tecniche di ingegneria natur<strong>al</strong>istica.l'intervento consentirà la rinatur<strong>al</strong>izzazione del sito ovvero ripristinare la vegetazione <strong>al</strong>terata dai fenomenifranosi e d<strong>al</strong> corso d'acqua. l'intervento previsto,difatti,mira a limitare i fenomeni di erosione e a prevenire lefrane mediante le condizioni stazion<strong>al</strong>i e di governo della flora esistente, regolando e migliorando il corsodelle acque.L’intervento consiste in una bonifica delle condizioni di instabilità procedendo con la messa in sicurezza ditutta l’asta idraulica, attraverso la:- pulitura del letto del v<strong>al</strong>lone mediante il taglio della vegetazione esistente morta e la rimozione delmateri<strong>al</strong>e <strong>al</strong>luvion<strong>al</strong>e accumulato in modo da ripristinare la sezione idraulica del v<strong>al</strong>lone <strong>al</strong>lo stato inizi<strong>al</strong>e;- risagomatura delle sponde con opere longitudin<strong>al</strong>e che utilizzano tecniche di ingegneria natur<strong>al</strong>istica ecostituite da una giustapposizione di gabbioni in pietra c<strong>al</strong>carea della zona;- sistemazione delle sponde erose con tecniche di ingegneria natur<strong>al</strong>istica che prevedono anche lapiantumazione di essenze veget<strong>al</strong>i autoctone, in modo da frenare, soprattutto sulle formazioni terrigene,l’erosione delle scarpate che in questo caso sono di forte pendenza;- re<strong>al</strong>izzazione di briglie in gabbionate e pietrame con t<strong>al</strong>ee oppure gabbionate in modo t<strong>al</strong>e da ridurne lavelocità delle acque e di conseguenza l’energia cinetica dell’acqua stessa, che è eccessiva soprattuttonegli episodi di piena.Il sito interessato dagli interventi di sistemazione idraulico forest<strong>al</strong>e risulta individuato a v<strong>al</strong>le della frazioneScorzo e abbraccia una intera v<strong>al</strong>lata agricola – forest<strong>al</strong>e fortemente interessato a fenomeni di erosionedelle acque torrentizie e, ancora meglio, tra le aree a particolare rischio idrogeologico.Esso si snoda <strong>al</strong>la base del versante a medio -<strong>al</strong>ta pendenza, quello in sinistra orografica ed ha accanto ilcrin<strong>al</strong>e su cui è ubicato il centro abitato di Scorzo, in parte interessato dai fenomeni franosi, incorrispondenza proprio della loc<strong>al</strong>ità citata innanzi.Il contesto in cui si inerisce è caratterizzato da un ambiente agro-forest<strong>al</strong>e interessato da fenomeni dismottamenti, slittamenti e scoscendimenti in occasione di precipitazioni particolarmente copiose.Il progetto è stato elaborato “ex- novo” a seguito della pubblicazione del Bando della Misura 226 del PSRdella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, qu<strong>al</strong>e risposta <strong>al</strong>la necessità di mettere in sicurezza <strong>al</strong>cune aree del territoriocomun<strong>al</strong>eCome risulta anche d<strong>al</strong>la Relazione tecnica illustrativa del progetto finanziato la scelta è stata effettuate inconsiderazione dei fondi disponibili, con la partecipazione del bando, per interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la messa insicurezza dei versanti e delle aste torrentizie a particolare rischio di erosione e degrado, essendo il territorioin oggetto caratterizzato d<strong>al</strong>la presenza di corsi d’acqua a tempo come il torrente “Vign<strong>al</strong>i”.L’obiettivo del progetto è di intervenire laddove sono presenti dissesti lungo il versante su cui è ubicato ilcentro agricolo e destinati sicuramente in pochi anni a raggiungere i fabbricati colonici presenti, simanifestano tutti i connotati richiesti d<strong>al</strong>la specifica misura, ed appare quanto mai opportuno intervenire incasi di acclarata necessità con le risorse e le tipologie d’intervento messe a disposizione e previste d<strong>al</strong> P.S.R.<strong>Campania</strong> - Misura 226, trattasi come detto e specificato nella presente relazione, di interventi appropriati<strong>al</strong>l’ambiente stesso che operi anche e soprattutto in funzione della riduzione dei rischi per l’uomo che inquesto caso specifico è di un determinato rilievo.La difesa spond<strong>al</strong>e prevista d<strong>al</strong> progetto in ogni caso contribuisce <strong>al</strong>la tutela delle superfici boscate, sia purlimitate, presenti a ridosso del corso d’acqua.pag. 244


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAFoto 1 – fenomeni di erosione di sponda.Inquadramento vegetazion<strong>al</strong>eGli elaborati progettu<strong>al</strong>i indicano, in base <strong>al</strong>la classificazione re<strong>al</strong>izzata per la <strong>Campania</strong> nel 1979 d<strong>al</strong> Pignatti,per il territorio in esame la presenta tutti i requisiti per una vegetazione climatica potenzi<strong>al</strong>e del bosco dileccio ( Ordine dei Quercet<strong>al</strong>ia ilicis).Di seguito si riporta uno str<strong>al</strong>cio dell’inquadramento vegetazion<strong>al</strong>e di cui ai citati elaborati progettu<strong>al</strong>i.Le cenosi veget<strong>al</strong>i nelle aree rade più esposte a sud sono riferibili <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>leanza del Oleo- Ceratotion, checomprende gli aspetti più termoxerofili della vegetazione mediterranea sempreverde con dominanza di Mirto,Lentisco, con sporadica presenza dell’Oleastro (Olea europea subsp. Sylvestris) e di <strong>al</strong>tre specie qu<strong>al</strong>il’Arbustus unedo, la Phillyrea latifolia, il Viburnum tinus, l’Erica arborea.In linea gener<strong>al</strong>e i caratteri essenzi<strong>al</strong>i sono il predominio di <strong>al</strong>beri, spesso <strong>al</strong>lo stato arbustivo, ed arbustisclerofilli (Leccio, Corbezzolo, Alloro, Tino, Mirto, Lentisco, etc.) cui si uniscono arbusti a fusto verde (tipoSpartium), piante a foglie, piccole, rigide, involute (ericoidi), ed <strong>al</strong>tre con foglie aromatiche (Cisti, Rosmarino,Elicrisi, etc.); l’<strong>al</strong>tezza media della vegetazione che varia da 1-3 a 5-6 metri, a seconda dei vari aspetti, ostati dinamici, in cui essa si presenta.L’aspetto più interessante è la forte presenza di leccio che con i dovuti interventi può evolvere verso laforesta primaria sempreverde di sclerofille dominata appunto d<strong>al</strong> leccio (Quercetum ilicis), invertendo ilfenomeno di degrado che negli anni porta <strong>al</strong>la desertificazione delle aree a clima mediterraneo così come siriscontra in molte aree dell’Africa mediterranea.Ricorso <strong>al</strong>l’ingegneria natur<strong>al</strong>isticaIl progetto prevede il ricorso <strong>al</strong>l’ingegneria natur<strong>al</strong>istica risulta, con l’intendo di re<strong>al</strong>izzare anche unintervento di restauro ambient<strong>al</strong>e entro i confini di un’area di rilevanza agricolo-forest<strong>al</strong>e.pag. 245


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAEsso adotta l’impiego di sistemi combinati, che prevedono l’utilizzo di materi<strong>al</strong>i vivi, come piante radicate et<strong>al</strong>ee, utilizzando specie veget<strong>al</strong>i autoctone, e non viventi come legno e sassi.In tutti i tratti è prevista la sistemazione con gabbionate miste a t<strong>al</strong>ee e briglie completata con l’idroseminadella superficie later<strong>al</strong>e dei gabbioni.Nel caso specifico con gli scopi dell’ingegneria natur<strong>al</strong>istica l’intervento risulta, così, perfettamente inarmonia con lo spirito di un progetto <strong>al</strong>l’interno di un’area di rilevanza ambient<strong>al</strong>e, agricola e forest<strong>al</strong>e.Complessivamente il progetto prevede:- Messa a dimora di 136 piante quercus ilex e 200 di cercis siliquastrum;- Idrosemina costituita da piantumazione di essenza veget<strong>al</strong>i autoctone su mq 3.800;- Messa a dimora di 3.800 t<strong>al</strong>ee di specie arbustive autoctone (in numero di <strong>al</strong>meno 5 (cinque) per ml)3. Obiettivi e risultati attesiGli obiettivi del progetto sono quelli di eliminare smottamenti e slittamenti e l'inizio di dissesti idraulici eforest<strong>al</strong>i. e' un lavoro importante e urgente <strong>al</strong> solo scopo di eliminare danni maggiori nel futuro.In t<strong>al</strong> senso si ritiene che azioni di prevenzione attivate nell’ambito della misura 226 soddisfacentiIl territorio di riferimento su cui si re<strong>al</strong>izza l’intervento è caratterizzato prev<strong>al</strong>entemente da fenomeni didissesto idrogeologico per lo più diffusi ed estesiLe cause che determinano il rischio di t<strong>al</strong>i fenomeni sono da ricercarsi prev<strong>al</strong>entemente sia nellecaratteristiche geo-morfologiche del territorio, sia nella contrazione delle attività agricole, che ha determinatoad un abbandono dei terreni meno fertili ed ha fatto venir meno quella azione di regimazione delle acquesuperfici<strong>al</strong>i e difesa del suolo che le aziende agricole assicuravano.I danni maggiori che si potrebbero verificare in assenza del progetto sono per lo più di carattere ambient<strong>al</strong>e,in quanto a ridosso del corso di acqua su cui si interviene non sono presenti infrastruttureGli interventi finanziati contribuiscono <strong>al</strong>la norm<strong>al</strong>izzazione dei profili delle aste torrentizie ed <strong>al</strong>lastabilizzazione delle sponde, e per t<strong>al</strong>i interventi le azioni di prevenzione messe in atto con la misura 226 delPSR sono ritenute soddisfacenti.Eventu<strong>al</strong>i ulteriori azioni da prevedere per la tutela/stabilità del suolo e/o dei versanti potrebbero essere:- l’eliminazione del tetto finanziario in quanto esso costituisce un limite <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di progetticompleti che richiedono un maggiore impegno finanziario, ed in questi casi si stimolano i beneficiari apresentare progetti per lotti funzion<strong>al</strong>i.- Prevedere la re<strong>al</strong>izzazione, coerentemente con le normative region<strong>al</strong>i, di piste di servizio peri<strong>al</strong>veo inmodo da assicurare anche una costante azione di controllo e manutenzione.4. Punti di forza e di debolezzaL’introduzione di tecniche di ingegneria natur<strong>al</strong>istica costituisce per il comune di riferimento una introduzionedi innovazioni tecnicheL’intervento si inserisce in un più vasto programma di v<strong>al</strong>orizzazione dell’area ed è in continuità efunzion<strong>al</strong>mente integrato con <strong>al</strong>tri interventi già re<strong>al</strong>izzati nel passato con il POR; Esso risponde ad esigenzepiù ampie di interventi di messa in sicurezza del territorio comun<strong>al</strong>e; nella scelta del progetto si è operato,quindi in una ottica integrata coni ulteriori progetti per i qu<strong>al</strong>i sono stati richiesti finanziamenti edattu<strong>al</strong>mente in fase di istruttoria.La scelta del progetto, e delle priorità in esso contenuto, è il risultato anche del confronto con i cittadini, inquanto sono gli stessi cittadini che segn<strong>al</strong>ano le condizioni di rischio.pag. 246


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA5. Difficoltà e problematiche tecniche, organizzative, normative segn<strong>al</strong>ate d<strong>al</strong> Soggetto beneficiarioTra le difficoltà incontrate nella fase di progettazione dell’intervento si segn<strong>al</strong>e l’acquisizione dei pareri edelle autorizzazioni da parte di <strong>al</strong>tri Enti, soprattutto quelle di pertinenza delle Autorità di bacino, che puòcomportare ritardo nell’iter istruttorio delle domande di finanziamento, o addirittura l’esclusione quando senon rilasciate in tempo utile.Nella richiesta e concessione del finanziamento non sono state riscontrate particolari criticità, anche in virtùdel supporto avuto da parte delle strutture provinci<strong>al</strong>i, con particolare riferimento <strong>al</strong>l’utilizzo del sistemaAGEA.Per l’affidamento dei lavori si è proceduto nel rispetto della normativa sugli app<strong>al</strong>ti pubblici senza riscontro diparticolari difficoltà. In fase di esecuzione dei lavori <strong>al</strong>cune difficoltà sono state generate d<strong>al</strong>la necessità dioccupazione temporanea di aree dei terreni confinanti per esigenze di cantiere, i cui indennizzi non sonorendicontabili sul PSR.La gestione procedur<strong>al</strong>e delle varianti ha comportato ritardi nel flusso finanziario inizi<strong>al</strong>mente previsto d<strong>al</strong>beneficiario.6. Prospettive per il futuroPer la gestione dell’opera il Comune si avv<strong>al</strong>e dell’offerta migliorativa fatta in sede di gara d<strong>al</strong>la dittaaggiudicatrice dei lavori.Considerato i positivi benefici dati d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione dell’investimento finanziato, il beneficiario prevede dirichiedere ulteriori contributi da destinare ad interventi an<strong>al</strong>oghi.7. Informazioni gener<strong>al</strong>i sull’adesione <strong>al</strong> PSRNell’ambito delle forme di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e del PSR, che il beneficiario dichiara di conoscere e ligiudica efficaci, le informazioni circa le opportunità fornite d<strong>al</strong>l’attuazione delle misura 226, si segn<strong>al</strong>anoqu<strong>al</strong>i princip<strong>al</strong>i fonti informative i siti WEB della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, oltre che l’azione informativa svolta d<strong>al</strong>lestrutture periferiche dell’Assessorato <strong>al</strong>l’agricoltura.Significativa è anche la comunicazione svolta dagli studi profession<strong>al</strong>i/liberi professionisti. Alla Domandafin<strong>al</strong>e inerente la conoscenza del FEASR, il Beneficiario risponde positivamenteMisura 227 – Investimenti forest<strong>al</strong>i non produttivi1. La logica di interventoLa Misura sostiene specifici investimenti forest<strong>al</strong>i connessi <strong>al</strong>l’adempimento di impegni che rappresentano uncosto netto per il proprietario, senza fornire <strong>al</strong>cun reddito, ma comunque tesi a v<strong>al</strong>orizzare in termini dipubblica utilità le foreste. La Misura è connessa <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di interventi per la manutenzione delterritorio, <strong>al</strong> fine di potenziare la multifunzion<strong>al</strong>ità dei boschi e si articola in due Azioni:a) investimenti per il miglioramento ed il recupero di ecosistemi di pregio o sensibili o degradati;b) investimenti tesi a migliorare o incrementare la fruizione turistico-ricreativa in ambiente forest<strong>al</strong>erivolti ad un corretto uso pubblico dei boschi.Gli interventi re<strong>al</strong>izzabili con l’Azione A si prevede che possano contribuire <strong>al</strong> miglioramento delle superficiforest<strong>al</strong>i in termini di complessità ecosistemica es<strong>al</strong>tando le capacità di adattamento agli effetti deicambiamenti climatici qu<strong>al</strong>i ad esempio gli eventi estremi. T<strong>al</strong>i investimenti puntano pertanto a modificare lastruttura dei boschi più esposti qu<strong>al</strong>i i cedui, i rimboschimenti degradati ed in gener<strong>al</strong>e a tutte quellepag. 247


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAformazioni a struttura semplificata. L’avviamento dei cedui <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to fusto, i diradamenti in fustaie a densitàcolma, gli sfolli nei giovani impianti e la disetaneizzazione delle fustaie coetanee rappresentano buone prassidi gestione forest<strong>al</strong>e che, oltre a migliorare la struttura dei boschi in risposta ai cambiamenti climatici,garantiscono notevoli benefici in termini di sostenibilità ambient<strong>al</strong>e ed economica. Un gener<strong>al</strong>emiglioramento delle condizioni ecologiche del bosco, es<strong>al</strong>tando la complessità ecosistemica dello stesso,determina un incremento delle funzioni ambient<strong>al</strong>i da esso svolte garantendone <strong>al</strong> contempo lacontinuazione nel tempo. Ad esempio, la conversione dei cedui <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to fusto ha, nel lungo periodo, effettipositivi sulla biodiversità, sulla regimazione delle acquee, sulla tutela del suolo, riduce il rischio di incendio,incrementa la provvigione dunque la funzione di stock di carbonio, garantisce una maggiore fruibilitàdell’area e aumenta il v<strong>al</strong>ore degli assortimenti mercantili ritraibili. T<strong>al</strong>e azione sostiene inoltre interventi dirinatur<strong>al</strong>izzazione di fustaie o cedui degradati che si ritiene possano effettivamente concorrere <strong>al</strong>la tuteladella biodiversità attraverso la diffusione di habitat ad elevato v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e.Gli interventi di cui <strong>al</strong>l’Azione B, invece, sono caratterizzati da specifici investimenti volti <strong>al</strong> potenziamentodella fruizione turistico-ricreativa. Pertanto non si ipotizzano effetti ambient<strong>al</strong>i direttamente riconducibili <strong>al</strong>lare<strong>al</strong>izzazione di t<strong>al</strong>i investimenti la cui v<strong>al</strong>utazione, in coerenza con gli obiettivi dell’Asse 2, dovrà considerarei possibili benefici per le aree forest<strong>al</strong>i oggetto di t<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>orizzazione socio-cultur<strong>al</strong>e.Obiettivo gener<strong>al</strong>eV<strong>al</strong>orizzare l’ambiente e lo spazionatur<strong>al</strong>e sostenendo la gestione delterritorioObiettivi specificiPreservare la biodiversitàProteggere il suoloPresidiare il territorioObiettivi operativiRecupero di ecosistemi di pregio osensibili o degradatiMigliorare o incrementare la fruizioneturistico-ricreativa dei boschiIndicatori di impattoV<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>oreeffettivoEfficaciaInversione del declino della biodiversità (FBI %) 3,5 n.d. n.d.Conservazione di habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>tov<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e (ha)2,5 n.d. n.d.Indicatori di risultatoSuperficie soggetta ad una gestione efficace delterritorio che ha contribuito con successo <strong>al</strong>labiodiversità e <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>vaguardia di habitat agricoli e14.400 32 0,2%forest<strong>al</strong>i di <strong>al</strong>to pregio natur<strong>al</strong>e (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace delterritorio che ha contribuito con successo a 14.400 32 0,2%migliorare la qu<strong>al</strong>ità del suolo (ha)Superficie soggetta ad una gestione efficace delterritorio che ha contribuito con successo a evitare 14.400 1.245 9%l’abbandono e la margin<strong>al</strong>izzazione delle terre (ha)Indicatori di prodottoNumero beneficiariVolume tot<strong>al</strong>e degli investimenti (€)19263.546.0003832.103.35120%50%2. L’efficacia della misura rispetto agli obiettivi operativiAl 31 dicembre 2011 dai dati estratti d<strong>al</strong> Sistema informativo region<strong>al</strong>e - SIR risultano finanziate 52 domandeper un investimento complessivo di 32 Meuro. I 38 beneficiari sono Amministrazioni comun<strong>al</strong>i, s<strong>al</strong>vo dueprogetti presentati d<strong>al</strong> Consorzio di bonifica V<strong>al</strong>lo di Diano e Tanagro, in provincia di S<strong>al</strong>erno.I progetti presentati fanno prev<strong>al</strong>entemente riferimento <strong>al</strong>l’Azione B “fruizione turistico-ricreativa” con 49investimenti re<strong>al</strong>izzati e una spesa complessiva di oltre 30 Meuro, mentre si registrano solamente 3 progettire<strong>al</strong>izzati a v<strong>al</strong>ere sull’Azione A “miglioramentiambient<strong>al</strong>i” per una spesa di 1,8 Meuro.La ripartizione degli interventi e del volume tot<strong>al</strong>edegli investimenti per Provincia mostra la nettapreponderanza degli stessi nella Provincia diS<strong>al</strong>erno, seguita da Benevento e Avellino. Infine laProvincia di Caserta, dove risulta un solo progettofinanziato e Napoli, con nessuna istanza ammessa.L’assetto risulta coerente con le attese in quantoappare evidente il collegamento tra fabbisogno dit<strong>al</strong>i tipologie di intervento e il territorio montano eforest<strong>al</strong>e in genere. L’an<strong>al</strong>isi dei criteri di prioritàMisura 227 - Ripartizione investimenti per ProvinciaS<strong>al</strong>erno69%Avellino13%Benevento15%Caserta2%Napoli0%pag. 248


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAdefiniti per la Misura 227 (cfr. Allegato) conferma la strategia dell’Asse 2 la cui efficacia in relazione adobiettivi di tipo ambient<strong>al</strong>e dipende in modo significativo d<strong>al</strong>le caratteristiche dei territori in cui si re<strong>al</strong>izzanogli interventi.L’an<strong>al</strong>isi ha mostrato come la quasi tot<strong>al</strong>ità (98%)dei progetti ammessi rispetta il criterio riferito <strong>al</strong>lamacroarea, ovvero un solo progetto è statofinanziato in aree ad agricoltura intensiva(macroarea B). I progetti le cui superfici ricadonocompletamente in aree protette nazion<strong>al</strong>i eregion<strong>al</strong>i, oppure nella rete Natura 2000 sono il71%, mentre l’88% interessano aree forest<strong>al</strong>i diparticolare v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>istico. Due terzi deiprogetti hanno previsto interventi volti <strong>al</strong>la tuteladella fauna selvatica e oltre la metà delle istanzefinanziate interessano terreni gravati da Usi civicidi categoria "a" (boschi e pascoli perenni).Misura 227 - Ripartizione progetti per MacroareaD167%D212%C17%A32%B2%3. L’efficacia della misura rispetto agli obiettivi specifici e <strong>al</strong>l’obiettivo gener<strong>al</strong>eLa Misura 227 partecipa, seppure in modi differenti, <strong>al</strong> raggiungimento di 3 obiettivi specifici dell’Asse a cuicorrispondono <strong>al</strong>trettanti voci dell’indicatore comune di risultato n. 6. “Superficie soggetta ad una gestioneefficace del territorio, che ha contribuito con successo a..”:- Conservazione e v<strong>al</strong>orizzazione delle aree agricole e forest<strong>al</strong>i ad elevato v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>e e dellabiodiversità ad esse collegata;- Tutela del suolo dai princip<strong>al</strong>i fenomeni di degradazione;- Evitare la margin<strong>al</strong>izzazione e l’abbandono delle terre.Il raggiungimento degli obiettivi è strettamente collegato con l’adozione di una coerente territori<strong>al</strong>izzazionedegli interventi, favorita dai criteri selezione definiti nello specifico Bando. L’approccio territori<strong>al</strong>e es<strong>al</strong>ta lepotenzi<strong>al</strong>ità degli interventi, amplificandone efficacia e multifunzion<strong>al</strong>ità.Rispetto agli obiettivi ambient<strong>al</strong>i su biodiversità e suolo i modesti risultati ad oggi conseguiti in termini disuperficie coinvolta (32 ettari per l’Azione A) non giustificano ulteriori an<strong>al</strong>isi per la v<strong>al</strong>utazione degli impattiambient<strong>al</strong>i determinati dagli investimenti re<strong>al</strong>izzati. L’efficacia della Misura 227 rispetto agli obiettivi specificiin questione <strong>al</strong> dicembre 2011 è infatti pari <strong>al</strong>lo 0,2% di superficie interessata.Le operazioni di cui <strong>al</strong>l’Azione B, che hanno attivato oltre 30 Meuro di spesa coinvolgendo una superficiecomplessiva di 1.245 ettari, contribuiscono <strong>al</strong> raggiungimento dell’obiettivo specifico sul presidio del territorioe di ostacolare la margin<strong>al</strong>izzazione delle aree forest<strong>al</strong>i, con una efficacia del 9% rispetto <strong>al</strong> target. Efficaciadecisamente più consistente se espressa mediante l’indicatore di prodotto “Volume tot<strong>al</strong>e degli investimenti(€)” che si attesta sul 50% del v<strong>al</strong>ore obiettivo. La fruizione a scopi turistico-ricreativo è una delle molteplicifunzioni cui assolvono i boschi, in particolare i boschi pubblici. Gli interventi re<strong>al</strong>izzabili saranno in questocaso di tipo puntu<strong>al</strong>e o lineare ma avranno ripercussioni positive su superfici anche di grandi dimensioni. Idati sulla superficie interessata dai singoli progetti, che hanno permesso la quantificazione dell’indicatore dirisultato, sono riportati nel SIR e fanno riferimento ai formulari di domanda, pertanto sono riconducibili adichiarazioni riportate dai beneficiari in fase progettu<strong>al</strong>e.pag. 249


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAASSE 3 - MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA E DIVERSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀMisura 311 - Diversificazione verso attività non agricole1. Logica di intervento e obiettivi della MisuraCon la fin<strong>al</strong>ità ultima di una crescita/stabilizzazione redditu<strong>al</strong>e ed occupazion<strong>al</strong>e degli operatori e di unacomplessiva tutela e v<strong>al</strong>orizzazione delle specificità loc<strong>al</strong>i e dei territori rur<strong>al</strong>i, la Misura 311 prevede leseguenti tipologie d’intervento:A. Investimenti per la ristrutturazione di volumetrie aziend<strong>al</strong>i, per:A1. Alloggio e ristorazione agrituristica;A2. Attività didattiche;A3. Attività soci<strong>al</strong>i;A4. Attività di custodia, pensione e servizi per anim<strong>al</strong>i domestici;A5. Attività artigian<strong>al</strong>i tipiche del mondo rur<strong>al</strong>e;B. Investimenti per la sistemazione di superfici aziend<strong>al</strong>i:B1. AgricampeggioB2. Aree verdi attrezzateC. Acquisto di arredi e attrezzature funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>le attività di cui sopra;D. Investimenti per la re<strong>al</strong>izzazione in azienda di impianti, di potenza massima di 1 MW, per laproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata <strong>al</strong>la vendita.Obiettivo gener<strong>al</strong>eMigliorare la qu<strong>al</strong>ità della vita nelle areerur<strong>al</strong>i e promuovere la diversificazionedelle attività economicheObiettivi specifici e prioritariGarantire lo sviluppo sostenibile delterritorioMantenimento e creazione di nuoveopportunità occupazion<strong>al</strong>i nelle areerur<strong>al</strong>iFavorire la piena occupazione deicomponenti della famiglia agricolaMiglioramento dell’attrattività dei territorirur<strong>al</strong>i per le imprese e la popolazioneObiettivi operativiPromuovere la diversificazione verso leattività non tradizion<strong>al</strong>mente agricole,incluse quelle soci<strong>al</strong>iFavorire la tutela del patrimonio natur<strong>al</strong>ee cultur<strong>al</strong>e delle aree rur<strong>al</strong>iPromuovere l’uso di tecnologiemultimedi<strong>al</strong>iIndicatori d’impattoCrescita economica – Crescita netta del v<strong>al</strong>oreaggiunto (x1000) (PPS)Posti di lavoro netti creati – Crescita netta diposti di lavoro equiv<strong>al</strong>enti a tempo pieno(ETP)Indicatori di risultatoIncremento lordo del v<strong>al</strong>ore aggiunto nelleaziende beneficiarie (euro x 1000)Posti di lavoro lordi creati (ETP),V<strong>al</strong>oreobiettivo3,03%3,1%V<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficaciaEfficacia2.592 288 11,1%84 9 10,7%di cui componenti familiari 23 3 13,0%Turisti in più (incremento delle presenzeturistiche) (N.)n.d. 6.390 n.p.Popolazione rur<strong>al</strong>e che beneficia dei servizisoci<strong>al</strong>i sovvenzionati (N.)n.d. 0 n.p.Indicatori di outputV<strong>al</strong>ore V<strong>al</strong>oreobiettivo re<strong>al</strong>izzatoEfficaciaNumero beneficiari/interventi tot<strong>al</strong>i (N.), 216 114 52,8%di cui afferenti <strong>al</strong> comparto tabacchicolo 23 28 121,7%Volume tot<strong>al</strong>e investimenti (euro x 1000) 61.662 26.569 43,1%Numero di posti letto/ coperti creati (N.) n.d. 621/ 2.039 n.p.Numero interventi volti <strong>al</strong>la tutela ed <strong>al</strong>lav<strong>al</strong>orizzazione del patrimonio natur<strong>al</strong>e estorico-cultur<strong>al</strong>e delle aree rur<strong>al</strong>i interessate(N.)Numero beneficiari che introduconotecnologie multimedi<strong>al</strong>i (N.)n.d. 13 n.p.n.d. 13 n.p.pag. 250


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo operativo - Promuovere la diversificazione verso le attività non tradizion<strong>al</strong>menteagricole, incluse quelle soci<strong>al</strong>iAl dicembre del 2011 risultano finanziati 114 progetti, per un contributo complessivamente ammesso di oltre15 Meuro (circa il 50% della dotazione finanziaria di Misura). A questi si aggiungono le domande raccolte av<strong>al</strong>ere sul Decreto del Coordinatore n. 35 del 05 Agosto 2011 (dotazione complessiva di 8 Meuro), per lequ<strong>al</strong>i non sono ancora state completate le procedure istruttorie. Solo 30 sono però i progetti conclusi: il 26%di quelli finanziati e meno del 14% del v<strong>al</strong>ore obiettivo di Misura. Le aziende tabacchicole in riconversionebeneficiarie sono 28, eccedendo già ora l’obiettivo fissato ex-ante (23 aziende: 122%). L’investimentocomplessivo raggiunge i 26,6 Meuro, pari <strong>al</strong> 43,1% del v<strong>al</strong>ore obiettivo, con una dimensione mediaprogettu<strong>al</strong>e ad oggi inferiore rispetto a quanto previsto (233.000 euro contro 285.000 euro).I 114 progetti finanziati rappresentano solo poco più della metà (53%) del v<strong>al</strong>ore obiettivo e pesano per il2,4% sul tot<strong>al</strong>e delle aziende campane che svolgono <strong>al</strong>tre attività remunerative in azienda (4.790 unità). Gliinterventi sovvenzionati con la Misura sono dunque in grado di spostare solo margin<strong>al</strong>mente l’indicatore dibaseline di obiettivo n. 27 “agricoltori con <strong>al</strong>tre attività remunerative” (che è passato d<strong>al</strong> 33,6% del 2007 <strong>al</strong>35% del 2010), portandolo <strong>al</strong> 35,8%. La Misura in esame assume per<strong>al</strong>tro un peso secondario <strong>al</strong>l’internodell’Asse 3, sia in termini di numerosità progettu<strong>al</strong>e (il 14% del tot<strong>al</strong>e), che di investimento attivato (il 16%della spesa tot<strong>al</strong>e ammessa nell’Asse), ed anche in considerazione di ciò essa riesce ad incidere solomargin<strong>al</strong>mente sulla più ampia tematica della diversificazione delle attività <strong>al</strong>l’interno dell’azienda agricola.In una prima fase (bando approvato con Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 32 del 5 agosto del 2008) era stata attivat<strong>al</strong>a sola azione A1; successivamente, <strong>al</strong>la luce della revisione del PSR a seguito della riforma He<strong>al</strong>th Check edelle modifiche dei criteri di selezione, sono state avviate anche le <strong>al</strong>tre tipologie d’intervento, in particolaregli investimenti “energetici” (Decreto del Coordinatore n. 66 del 18 Ottobre 2010). La composizione del parcoprogetti sovvenzionato riflette t<strong>al</strong>e tempistica: gli interventi più tradizion<strong>al</strong>i per <strong>al</strong>loggio e ristorazione sonolargamente prev<strong>al</strong>enti, sia in termini di numerosità (80%) che di spesa pubblica ammessa (87%). Le <strong>al</strong>tretipologie di intervento assumono un peso assolutamente margin<strong>al</strong>e, ma - in considerazione dei ritardiattuativi sofferti in fase di avvio - sono comunque da segn<strong>al</strong>are con interesse i 10 interventi sovvenzionatisulle energie rinnovabili (che per<strong>al</strong>tro rappresentano solo l’1,7% rispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e delle aziende campane conimpianti di produzione di energia da fonti rinnovabili).Misura 311: progetti finanziati <strong>al</strong> 31/12/2011Tipologia interventoInterventiContributo pubblico ammessoN. % Euro %Alloggi e ristorazione 91 80% 13.101.558 87%Produzione di energia da fonti rinnovabili 10 9% 1.105.444 7%Aree verdi attrezzate 10 9% 677.879 4%Agricampeggio 2 2% 184.695 1%Attività didattiche 1 1% 65.475 0,4%Tot<strong>al</strong>e 114 100% 15.135.051 100%Fonte: elaborazione su dati di monitoraggio region<strong>al</strong>eCoerentemente con la suddivisione del parco progetti per tipologia d’intervento, la gran parte degli interventisovvenzionati riguarda attività di ristorazione e pernottamento (solo il 21% delle domande non afferisce ad<strong>al</strong>cuna di queste), che attivano complessivamente il 65% dell’investimento tot<strong>al</strong>e di Misura. Gli interventi perl’acquisto di attrezzature sportive e ricreative e per la sistemazione di aree esterne, molto spesso aggiuntivi ecomplementari a quelli princip<strong>al</strong>i su pernottamento e ristorazione, rappresentano meno del 20%dell’investimento. Del tutto secondarie le <strong>al</strong>tre voci di spesa.pag. 251


Misura 311: suddivisione dell’investimento ammesso per voci di spesaVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAVoce di spesaInterventiInvestimentoN. % Euro %Ristorazione 78 68% 9.096.073 34%Pernottamento 71 62% 8.250.999 31%Attività sportive e didattico-ricreative 53 46% 4.731.349 18%Vendita diretta in azienda 7 6% 307.857 1%Trasformazione prodotti 3 3% 43.033 0,2%Spese gener<strong>al</strong>i e indistinte 112 98% 4.139.984 16%Tot<strong>al</strong>e 114 100% 26.569.294 100%Fonte: elaborazione su dati di monitoraggio region<strong>al</strong>e* la somma delle righe eccede il tot<strong>al</strong>e dei progetti in quanto <strong>al</strong>cuni di essi prevedono investimenti multipliDi fatto quindi il parco progetti si compone per la quasi tot<strong>al</strong>ità di interventi di natura tradizion<strong>al</strong>e volti<strong>al</strong>l’incremento dei posti letto/ posti tavola agrituristici attraverso la ristrutturazione di immobili disponibili inazienda ed inutilizzati <strong>al</strong> momento della domanda, solo t<strong>al</strong>volta accompagnati da investimenti accessori per ilmiglioramento complessivo dell’attrattività aziend<strong>al</strong>e. Ciò emerge chiaramente sia d<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi dei dati dimonitoraggio, che d<strong>al</strong>le evidenze ricavabili d<strong>al</strong>l’indagine diretta svolta in un campione di aziende beneficiarie.Quasi l’80% delle aziende beneficiarie indagate re<strong>al</strong>izza nuovi posti letto (il 67% del tot<strong>al</strong>e) e/o posti tavola(il 56%) grazie <strong>al</strong> sostegno, con una media rispettivamente di 8,2 e 32,2 per intervento pertinente. Nelresiduo 20% degli interventi vengono unicamente introdotti nuovi servizi <strong>al</strong>l’ospite (piscina, aree verdi, s<strong>al</strong>ecomuni, bacini artifici<strong>al</strong>i, s<strong>al</strong>e poliv<strong>al</strong>enti, ecc.) nell’ottica di un miglioramento complessivo dell’offertaaziend<strong>al</strong>e.Riparametrando t<strong>al</strong>i dati <strong>al</strong>l’insieme dei progetti finanziati <strong>al</strong> dicembre del 2011, si possono stimarerispettivamente a 621 e a 2.039 i nuovi posti letto e posti tavola creati grazie <strong>al</strong> sostegno.L’intervento sovvenzionato ha quindi mirato soprattutto <strong>al</strong>l’incremento quantitativo dell’offerta agrituristica; ilmiglioramento qu<strong>al</strong>itativo dell’ospit<strong>al</strong>ità rur<strong>al</strong>e è stato perseguito solo in combinazione con questa, anche secon dati soddisfacenti. Se infatti nella situazione ante intervento gli agriturismi sovvenzionati offrivano inmedia solo 0,6 servizi aggiuntivi rispetto <strong>al</strong> semplice pernottamento/ristorazione, a seguito degli investimentisovvenzionati t<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>ore cresce fino a 1,4, con un chiaro miglioramento del ventaglio dei servizi offerti(attività ricreative, escursionistiche, piscina, ecc.) in un’ottica di completamento e arricchimento dell’offertaaziend<strong>al</strong>e.D’<strong>al</strong>tro canto solo il 33% degli agriturismi indagati ritiene che gli ospiti della propria azienda la scelganograzie <strong>al</strong> ventaglio di servizi offerti, mentre più importante per attrarre flussi turistici è ritenuta la posizionedell’azienda (56%), soprattutto se collocata in aree incontaminate e/o caratterizzate da un bel paesaggio(44%). Il 44% dei beneficiari ritiene inoltre prioritario un intervento pubblico per la v<strong>al</strong>orizzazione turisticadel territorio come strumento essenzi<strong>al</strong>e per la crescita ulteriore dell’azienda, mentre un ulteriore 22% siattende interventi di riqu<strong>al</strong>ificazione e v<strong>al</strong>orizzazione ambient<strong>al</strong>e e paesaggistica.Alcune categorie di beneficiari sono ritenute maggiormente “bisognose” del sostegno e quindi favorite daappositi criteri di priorità in fase di selezione delle domanda. In primo luogo le zone a maggior grado dirur<strong>al</strong>ità (aree D), premiate da punteggi che possono arrivare fino <strong>al</strong> 15% del massimo raggiungibile, chepesano per il 61% sul tot<strong>al</strong>e dei progetti finanziati. Poi i giovani, favoriti in fase di selezione con unpunteggio pari <strong>al</strong> 10% del tot<strong>al</strong>e; questi rappresentano oltre un terzo delle ditte individu<strong>al</strong>i sovvenzionate, afronte di un peso di circa il 10% <strong>al</strong>l’interno della platea dei potenzi<strong>al</strong>i beneficiari della Misura. Infine le donne(punteggi che in fase di selezione delle domande possono arrivare fino <strong>al</strong> 5% del massimo teoricoraggiungibile), che esprimono il 59% della domanda, mentre rappresentano solo il 37,7% fra i conduttoriagricoli campani.Sembra dunque emergere con chiarezza come la diversificazione delle attività agricole sia correttamenteintesa nella re<strong>al</strong>tà campana come un mezzo per le aziende più deboli e margin<strong>al</strong>i per “sopravvivere” sulmercato in una fase di profonda e gener<strong>al</strong>izzata difficoltà economica. Le re<strong>al</strong>tà aziend<strong>al</strong>i e territori<strong>al</strong>i più forti,pag. 252


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURApur presenti <strong>al</strong>l’interno del parco beneficiari (se ne ha un esempio lampante anche fra le aziende indagate),sembrano invece assumervi un peso percentu<strong>al</strong>e del tutto margin<strong>al</strong>e.La produzione di energia da fonti rinnovabili, infine, assume come detto un peso ancora secondario<strong>al</strong>l’interno del parco progetti sovvenzionato. I 10 interventi finanziati per 1,1 Meuro di contributo pubblicoriguardano soprattutto investimenti su pannelli fotovoltaici (6 progetti), ma anche iniziative per la produzionedi energia da eolico (2 progetti) e biogas (2 domande finanziate). Utilizzando i dati di spesa erogata eparametri tecnico-economici desumibili da letteratura, la potenza che potrà essere inst<strong>al</strong>lata può esserestimata a 554 Kwp. Inoltre sono numerosi gli interventi che, in combinazione con l’investimento princip<strong>al</strong>e,prevedono l’uso di tecnologie biocompatibili o fonti di energia rinnovabile (criteri di priorità). Nel campioneindagato solo il 10% introduce in azienda attività di produzione di energia da fonti rinnovabili: tutti gliinterventi hanno riguardato l’inst<strong>al</strong>lazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, conuna potenza media per impianto di 9,1 Kwp. Riconducendo t<strong>al</strong>e dato <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e degli agriturismi finanziati <strong>al</strong>2011, si può stimare la potenza inst<strong>al</strong>lata grazie a interventi di questo tipo a 83 Kwp e quindi portare il tot<strong>al</strong>edi Misura a 637 Kwp.Obiettivo operativo - FAVORIRE LA TUTELA DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE DELLE AREE RURALIL’obiettivo in esame, per<strong>al</strong>tro non quantificato ex-ante, fa riferimento agli interventi previsti d<strong>al</strong> bando cheindirettamente possono favorire la tutela del patrimonio natur<strong>al</strong>e e storico-cultur<strong>al</strong>e delle zone rur<strong>al</strong>i,attraverso la sua v<strong>al</strong>orizzazione (tipologie A2-attività didattiche e A5-attività artigian<strong>al</strong>i tipiche, laddovepertinenti). Si tratta di per sé di un legame caus<strong>al</strong>e abbastanza debole; inoltre le tipologie dì intervento a ciòinerenti fanno registrare una numerosità progettu<strong>al</strong>e decisamente ridotta (solo un intervento riguardante leattività didattiche), anche se la spesa erogata, in combinazione con <strong>al</strong>tri interventi, assume un pesodecisamente maggiore (4,7 Meuro di investimento per attività sportive e didattico-ricreative, oltre a 43.000euro per la trasformazione di prodotti non <strong>al</strong>legato 1, fra i qu<strong>al</strong>i va ovviamente isolata la spesa fin<strong>al</strong>izzata <strong>al</strong>lav<strong>al</strong>orizzazione delle specificità natur<strong>al</strong>i e socio-cultur<strong>al</strong>i dei territori rur<strong>al</strong>i).Non essendo possibile ris<strong>al</strong>ire, a partire d<strong>al</strong> sistema region<strong>al</strong>e di monitoraggio, agli argomenti ed <strong>al</strong>letematiche trattate d<strong>al</strong>le attività didattiche sovvenzionate, si fa riferimento in questo caso a quanto emersod<strong>al</strong>le attività d’indagine svolte in azienda. Le attività didattiche offerte d<strong>al</strong>l’unico beneficiario intervistato chele ha attivate riguardano proprio tematiche connesse <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione delle specificità cultur<strong>al</strong>i e storichedel territorio circostante l’azienda (corsi informativi sulle popolazioni loc<strong>al</strong>i: caratteristiche e consuetudini deiliguri bebiani, nel beneventano). Riparametrando t<strong>al</strong>e dato <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e degli interventi finanziati <strong>al</strong> 2011, puòessere stimato a 13 il “Numero interventi volti <strong>al</strong>la tutela ed <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione del patrimonio natur<strong>al</strong>e estorico-cultur<strong>al</strong>e delle aree rur<strong>al</strong>i interessate”.Obiettivo operativo - PROMUOVERE L’USO DI TECNOLOGIE MULTIMEDIALIIl grado di informatizzazione delle aziende agricole campane, anche se in crescita, è ancora molto basso: idati del Censimento dell’agricoltura 2010 evidenziano come solo nel 4% dei casi si utilizzi internet e glistrumenti informatici per la conduzione e la gestione amministrativa dell’azienda. L’obiettivo fissato in fase diprogrammazione, per<strong>al</strong>tro non quantificato, risponde quindi ad un’esigenza re<strong>al</strong>e, che assume un’importanzaancora maggiore riferendosi in particolare ad aziende agrituristiche, che delle TIC non sembrano ormaipotere fare a meno.Anche in questo caso non è possibile ricavare d<strong>al</strong> sistema informativo region<strong>al</strong>e i dati necessari <strong>al</strong> c<strong>al</strong>colodell’indicatore pertinente con t<strong>al</strong>e obiettivo (“Numero beneficiari che introducono tecnologie multimedi<strong>al</strong>i”);di nuovo si farà dunque riferimento <strong>al</strong>le risultanze delle indagini dirette svolte. Solo l’11% dei soggettiintervistati introduce tecnologie multimedi<strong>al</strong>i grazie <strong>al</strong>l’intervento (internet per la gestione delle prenotazionie per la pubblicità dell’agriturismo), mentre un <strong>al</strong>tro 11% già ne faceva uso. L’indicatore summenzionato puòdunque essere stimato a 13 unità.Inoltre il princip<strong>al</strong>e can<strong>al</strong>e di pubblicità e commerci<strong>al</strong>izzazione degli agriturismi intervistati è di gran lunga ilpassaparola (78%), mentre l’utilizzo del proprio sito internet assume un peso del tutto secondario (10%).pag. 253


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURADi nuovo si conferma la natura “poco profession<strong>al</strong>izzata” degli agriturismi sovvenzionati e sottoposti adindagine, che per<strong>al</strong>tro nei due terzi dei casi sono di nuova apertura e dunque potrebbero introdurre l’usodelle TIC nel (prossimo) futuro.Obiettivo specifico - MIGLIORAMENTO DELL’ATTRATTIVITÀ DEI TERRITORI RURALI PER LE IMPRESE E LA POPOLAZIONEL’attrattività dei territori rur<strong>al</strong>i, considerando anche la natura degli interventi che possono esseresovvenzionati con la Misura in esame, viene di seguito v<strong>al</strong>utata in termini di flussi turistici in entrata generatid<strong>al</strong> sostegno (indicatore di risultato R9 “turisti in più”, ritenuto per<strong>al</strong>tro non pertinente con la presenteMisura d<strong>al</strong>la metodologia comunitaria) e di popolazione rur<strong>al</strong>e utente dei servizi soci<strong>al</strong>i finanziati (indicatoredi risultato R10 “Popolazione rur<strong>al</strong>e che beneficia dei servizi sovvenzionati”, anch’esso inizi<strong>al</strong>mente nonprevisto per questa Misura).Considerando la ripartizione delle iniziative sovvenzionate per le diverse tipologie d’intervento previste dabando, appare subito assai chiaro come l’obiettivo in esame si esaurisca completamente con la primasottocategoria (flussi turistici), non essendo ad oggi sovvenzionati interventi per l’introduzione e/o ilmiglioramento di servizi soci<strong>al</strong>i da svolgere nell’azienda agricola.La Misura sovvenziona 53 aziende <strong>al</strong> dicembre del 2010 (universo campionario di riferimento), soprattuttoper la re<strong>al</strong>izzazione di nuovi posti letto e posti tavola in azienda. L’indicatore R9 “turisti in più” quantifica lepresenze aggiuntive fatte registrare d<strong>al</strong>le strutture beneficiarie in conseguenza dell’intervento. Per la stimadell’indicatore di risultato si fa di nuovo riferimento a quanto emerso in fase di indagine diretta.Gli investimenti sovvenzionati indagati hanno comportato, come detto, la re<strong>al</strong>izzazione di oltre 8 nuovi postiletto per azienda ed il miglioramento dell’attrattività complessiva di quelli esistenti (11 in media per azienda)attraverso l’arricchimento dell’offerta complessiva aziend<strong>al</strong>e (quasi sempre, come già visto, in combinazionecon la prima). L’agire congiunto di questi due effetti (incremento di capacità produttiva e miglior utilizzo diquella esistente) ha determinato 213 presenze annue aggiuntive per azienda. Riconducendo t<strong>al</strong>e dato medioai progetti conclusi <strong>al</strong> 2011, l’indicatore R9 può essere stimato pari a 6.390 presenze (non è possibile unconfronto col v<strong>al</strong>ore obiettivo in quanto non definito ex-ante). Considerando poi l’universo di riferimento(domande finanziate <strong>al</strong> 2010), la stima può essere portata a 11.307 presenze.Nel 56% delle aziende beneficiarie indagate vengono introdotti in azienda nuovi posti tavola (32,2 di media),mentre un <strong>al</strong>tro 33% del tot<strong>al</strong>e già svolgeva attività di ristorazione agrituristica. Nel complesso il sostegnodetermina un incremento dei pasti venduti nell’ordine di 516 per azienda, a conferma dell’importanza che gliinterventi sulla ristorazione hanno assunto nel parco progetti finanziato, in linea con le caratteristichetipologiche delle aziende agrituristiche campane.La “capacità produttiva” (posti letto disponibili) degli agriturismi sovvenzionati viene utilizzata per meno del15% delle potenzi<strong>al</strong>ità: il tasso di utilizzazione (presenze effettive/presenze massime assorbibili) subisce nelconfronto ante/post un lieve incremento (d<strong>al</strong> 12,5% <strong>al</strong> 13,3%), soprattutto grazie <strong>al</strong>la performance delleaziende già operanti (d<strong>al</strong> 12,5% <strong>al</strong> 15,1%). Appare a proposito evidente lo scarto esistente fra gli agriturismidi nuova apertura (tasso di utilizzazione dell’11,4%), che hanno bisogno di tempo per “farsi conoscere” econsolidarsi sul mercato, e quelli già operanti <strong>al</strong> momento del contributo (come detto oltre il 15% nellasituazione post intervento).Congiuntamente <strong>al</strong> discreto incremento delle presenze, si rileva una lieve riduzione della stagion<strong>al</strong>ità deiflussi: tutti gli agriturismi già operanti indagati sottolineano un effetto dell’intervento sovvenzionatosull’ampliamento del periodo di presenza dei turisti in azienda, anche se solo un terzo di questi lo ritiene diuna certa consistenza.Obiettivo specifico - GARANTIRE LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIOLa Misura in esame ha fin<strong>al</strong>ità direttamente economiche ed occupazion<strong>al</strong>i, misurabili attraverso gli indicatoridi risultato R7 “Incremento lordo del v<strong>al</strong>ore aggiunto nelle aziende beneficiarie”, che quantifica l’effetto lordosul v<strong>al</strong>ore aggiunto determinato d<strong>al</strong> sostegno nei soggetti beneficiari, ed R8 “Posti di lavoro lordi creati”, chemisura gli effetti occupazion<strong>al</strong>i lordi.Per la stima dell’indicatore R7 si utilizzano di nuovo i risultati delle indagini dirette re<strong>al</strong>izzate nel corsodell’anno: la situazione contabile ante-intervento è quella riferita <strong>al</strong>l’anno 2009, che rappresenta l’anno dipag. 254


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURApresentazione delle domande d’aiuto indagate, mentre la re<strong>al</strong>tà aziend<strong>al</strong>e post-intervento si riferisce <strong>al</strong>l’annocontabile 2011, rilevato come detto nel corso del <strong>2012</strong>. D<strong>al</strong> confronto fra le due situazioni aziend<strong>al</strong>i“fotografate” in momenti successivi scaturisce la stima degli effetti redditu<strong>al</strong>i del sostegno.Il campione di aziende sottoposto ad indagine ha fatto registrare nell’interv<strong>al</strong>lo tempor<strong>al</strong>e 2009/2011 unincremento di v<strong>al</strong>ore aggiunto medio per beneficiario di quasi 10.000 euro (di cui oltre 9.000 eurodirettamente riconducibili <strong>al</strong>le sole attività di diversificazione), pari a un aumento percentu<strong>al</strong>e del 62%rispetto <strong>al</strong>la situazione ex-ante.Misura 311: effetti dell’intervento sul v<strong>al</strong>ore aggiunto aziend<strong>al</strong>e (v<strong>al</strong>ori medi per beneficiario)Tipologia azienda Ante intervento Post interventoV.A. tot. V.A. agric. V.A.divers. V.A. tot. V.A. agric. V.A.divers.Nuovi agriturismi 12.768 12.768 0 24.667 13.914 10.753(incrementi %) 93% 9%Agriturismi esistenti 23.987 10.852 13.135 26.750 10.560 16.190(incrementi %) 12% -3% 23%Tot<strong>al</strong>e 15.573 12.192 3.381 25.189 13.076 12.113(incrementi %) 62% 7% 258%Fonte: elaborazione su dati da indagine diretta presso un campione di soggetti beneficiariRiparametrando il dato <strong>al</strong>l’universo delle aziende concluse <strong>al</strong> 2011, il v<strong>al</strong>ore dell’R7 può essere quindi stimatopari a 0,28 Meuro, pari <strong>al</strong>l’11% del v<strong>al</strong>ore obiettivo di Misura, sostanzi<strong>al</strong>mente in linea con l’avanzamento deiprogetti conclusi rispetto <strong>al</strong> target (14%).T<strong>al</strong>e incremento di v<strong>al</strong>ore aggiunto, molto forte in termini percentu<strong>al</strong>i, non appare in re<strong>al</strong>tà particolarmentesoddisfacente in v<strong>al</strong>ore assoluto (meno di 10.000 euro per azienda contro i 12.000 previsti ex-ante).Ciò sembrerebbe dipendere in primo luogo da un campione caratterizzato da aziende di dimensioniparticolarmente ridotte: i 28.000 euro di fatturato medio rappresentano meno di un terzo di quanto rilevatonell’ambito della Misura 121. Si conferma ancora una volta, perlomeno <strong>al</strong>l’interno del campione di aziendeindagato, una diversificazione delle attività aziend<strong>al</strong>i come strumento per aziende margin<strong>al</strong>i ed in difficoltàper proseguire con un minimo di reddito (e di tranquillità) in più l’attività agricola. Un’unica azienda moltogrande e consolidata (oltre 1,1 Meuro di fatturato pre investimento) è stata messa da parte in fase dielaborazione dei dati in quanto avrebbe <strong>al</strong>terato fortemente i risultati dell’indagine (outlier, secondo laterminologia statistica). Gli effetti degli investimenti finanziati devono dunque essere interpretati inquest’ottica: 10.000 euro per azienda sembrano (e sono) pochi ma potrebbero di per sé significare laprosecuzione dell’attività e la mancata chiusura dell’azienda.Una certa differenza nelle performance determinate d<strong>al</strong>l’investimento si nota confrontando le aziende che giàsvolgono attività di diversificazione <strong>al</strong> momento del contributo (per<strong>al</strong>tro solo il 25% del campione) con quelleche invece le introducono ex-novo. Per queste ultime infatti le attività agrituristiche (soprattutto)rappresentano fonti di reddito completamente nuove <strong>al</strong>l’interno del bilancio aziend<strong>al</strong>e e contribuisconopertanto ad accrescere notevolmente il v<strong>al</strong>ore aggiunto complessivo aziend<strong>al</strong>e. L’incremento di v<strong>al</strong>oreaggiunto fatto registrare dai nuovi agriturismi si avvicina infatti ai 12.000 euro contro i 2.700 euro rilevatinegli agriturismi già operanti <strong>al</strong> momento del contributo. T<strong>al</strong>e scarto assume un rilievo ancora maggiore se siconsiderano i rispettivi livelli di partenza: se infatti le aziende beneficiarie che introducono attivitàagrituristiche grazie <strong>al</strong> contributo facevano registrare un v<strong>al</strong>ore aggiunto “inizi<strong>al</strong>e” medio di 12.800 euro (equindi l’incremento percentu<strong>al</strong>e di v.a. supera il 90%), gli agriturismi esistenti partivano da livelli di v.a. piùelevati - quasi 24.000 euro per azienda (l’incremento percentu<strong>al</strong>e è quindi solo del 12%). Le prime sonodunque piccole e piccolissime aziende, non particolarmente efficienti, <strong>al</strong>la ricerca di nuove fonti di redditoche possano affiancare e v<strong>al</strong>orizzare le attività aziend<strong>al</strong>i più “tradizion<strong>al</strong>i”; le seconde rappresentano re<strong>al</strong>tàpag. 255


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAun poco più forti e consolidate, che già godono di una migliore efficienza operativa guadagnata nel tempoattraverso la v<strong>al</strong>orizzazione reciproca delle due componenti (agricola e agrituristica).Oltre il 20% dei soggetti intervistati persegue prioritariamente un incremento del reddito; una parteconsistente del campione (56%) intende con l’investimento v<strong>al</strong>orizzare il patrimonio aziend<strong>al</strong>e.Va tenuto presente che le attività sovvenzionate comportano un elevato impiego di manodopera (soprattuttoper la ristorazione agrituristica) e consistenti investimenti inizi<strong>al</strong>i (in particolar modo per le ristrutturazioniedilizie necessarie <strong>al</strong>l’avvio delle attività) e pertanto si traducono in forti incrementi nelle voci di bilancioriferibili <strong>al</strong> costo del lavoro ed agli ammortamenti, con inevitabili conseguenze negative sul reddito nettoaziend<strong>al</strong>e. Ciò spiega quanto dichiarato direttamente dai beneficiari in relazione <strong>al</strong>le motivazioni di ordinepatrimoni<strong>al</strong>e dell’investimento.Obiettivo prioritario - MANTENIMENTO E CREAZIONE DI OPPORTUNITÀ OCCUPAZIONALI NELLE AREE RURALIAllo stesso modo che per l’indicatore R7, gli effetti occupazion<strong>al</strong>i della Misura vengono stimati a partire d<strong>al</strong>lerisultanze dell’indagine diretta svolta. I soggetti indagati fanno registrare un incremento medio di 0,31ULT/azienda (+32% rispetto <strong>al</strong>la situazione inizi<strong>al</strong>e).Misura 311: effetti dell’intervento sull’occupazione aziend<strong>al</strong>e (v<strong>al</strong>ori medi per beneficiario)Tipologia azienda Ante intervento Post interventoULU Tot. ULU agric. ULU diversif. ULU Tot. ULU agric. ULU diversif.Nuovi agriturismi 0,87 0,87 1,23 0,73 0,50(incrementi %) 41% -16%Agriturismi esistenti 1,30 0,65 0,65 1,43 0,65 0,78(incrementi %) 10% 0% 20%Tot<strong>al</strong>e 0,98 0,79 0,19 1,29 0,72 0,57(incrementi %) 32% -9% 200%Fonte: elaborazione su dati da indagine diretta presso un campione di soggetti beneficiariRiparametrando il dato unitario sul tot<strong>al</strong>e dei progetti conclusi <strong>al</strong> 2011, si può stimare il v<strong>al</strong>ore complessivodell’R8 a 9 ULT, pari <strong>al</strong>l’11% del v<strong>al</strong>ore obiettivo di Misura. T<strong>al</strong>e stima cresce fino a 16 ULT (il 19%dell’obiettivo) nel caso in cui si consideri l’universo delle aziende finanziate <strong>al</strong> 2010 (non tutte concluse <strong>al</strong>2011), oggetto d’indagine.Anche in questo caso l’incremento nell’impiego di manodopera aziend<strong>al</strong>e assume ovviamente v<strong>al</strong>oriabbastanza diversi qu<strong>al</strong>ora ci si riferisca agli agriturismi di nuova apertura (+0,36 ULT/azienda, +41%rispetto <strong>al</strong>la situazione ex-ante) o ad aziende già operanti <strong>al</strong> momento del contributo (+0,13 ULT/azienda,+10%). Le prime spostano manodopera disponibile in azienda (soprattutto familiare) e sottoccupata nellemansioni agricole tradizion<strong>al</strong>i verso le nuove attività di diversificazione (occupazione agricola: -0,15 ULT, paria -16% rispetto <strong>al</strong>l’ante intervento), nelle qu<strong>al</strong>i si creano opportunità occupazion<strong>al</strong>i consistenti legate <strong>al</strong>lenuove attività (+0,5 ULT), con un effetto complessivo come già detto ampiamente positivo. Nelle aziendecon agriturismo già attivo, ad un’occupazione agricola stabile (a fronte comunque di dati di contesto che nesegn<strong>al</strong>ano una complessiva riduzione) si affianca una manodopera impiegata per attività di diversificazione inaumento (+0,13 ULT, +20%). In entrambi i casi comunque gli investimenti sovvenzionati contribuiscono adaccrescere la produttività del lavoro (espressa in termini di v.a./ULT): i nuovi agriturismi fanno registrare unincremento di oltre 5.000 euro/ULT (da 14.700 euro/ULT a 20.000), grazie anche <strong>al</strong>la riorganizzazionedell’assetto aziend<strong>al</strong>e ed <strong>al</strong>l’espulsione della manodopera in eccesso d<strong>al</strong>le attività agricole tradizion<strong>al</strong>i; gliagriturismi esistenti operano già inizi<strong>al</strong>mente con un’efficienza superiore (18.450 euro/ULT), ma riesconocomunque a ottenere un lieve miglioramento (18.700 euro/ULT) grazie agli interventi sovvenzionati.pag. 256


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAInfine, gli interventi sovvenzionati sembrano incidere solo margin<strong>al</strong>mente sulla riduzione della stagion<strong>al</strong>itàdell’impiego di manodopera, con il 22% dei soggetti indagati che non rileva <strong>al</strong>cun effetto in t<strong>al</strong> senso ed il33% che lo v<strong>al</strong>uta poco importante; nessuno afferma inoltre che gli investimenti sovvenzionaticontribuiscono in misura molto importante a favore di un utilizzo più equilibrato nel corso dell’anno dellamanodopera aziend<strong>al</strong>e.Obiettivo specifico - FAVORIRE LA PIENA OCCUPAZIONE DEI COMPONENTI DELLA FAMIGLIA AGRICOLALe aziende sottoposte ad indagine fanno ampio ricorso <strong>al</strong>la manodopera familiare, che rappresenta l’83% diquella non direttamente relativa <strong>al</strong> titolare. L’impiego di familiari nelle attività aziend<strong>al</strong>i cresce notevolmentea seguito degli interventi sovvenzionati (+0,11 ULT/azienda: +58%), grazie esclusivamente <strong>al</strong>le attività didiversificazione (+0,12 ULT/azienda) finanziate, che assorbono anche una manodopera agricola in lieve c<strong>al</strong>o.Riparametrando questi dati <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e delle domande concluse <strong>al</strong> 2011, i posti di lavoro familiari creati grazie<strong>al</strong> sostegno possono essere stimati a 3 unità a tempo pieno, il 13% del v<strong>al</strong>ore obiettivo.Misura 311: effetti dell’intervento sull’occupazione familiare (v<strong>al</strong>ori medi per azienda)Tipologia manodopera Ante intervento Post interventoULU Tot. ULU agric. ULU diversif. ULU Tot. ULU agric. ULU diversif.Titolare 0,75 0,63 0,12 0,87 0,56 0,31(incrementi %) 16% -11% 158%Familiari 0,19 0,16 0,03 0,30 0,15 0,15(incrementi %) 58% -6% 400%S<strong>al</strong>ariati e avventizi 0,04 0 0,04 0,11 0 0,11(incrementi %) 175% 0% 175%Tot<strong>al</strong>e 0,98 0,79 0,19 1,29 0,72 0,57(incrementi %) 32% -9% 200%Fonte: elaborazione su dati da indagine diretta presso un campione di soggetti beneficiari2. Fonti informative, metodi e strumenti d’indagine2.1 Fonti e metodologie di acquisizione dei dati- Raccolta di dati/informazioni di tipo primario, attraverso specifiche attività di indagine svoltedirettamente mediante interviste a campioni statisticamente rappresentativi di beneficiari;- Acquisizione dei dati/informazioni secondari da fonti pre-esistenti: Sistema Informativo region<strong>al</strong>e,che contiene le informazioni afferenti le singole domande di finanziamento; <strong>al</strong>legati tecnici <strong>al</strong>ladomanda d’aiuto presentati dai beneficiari sottoposti ad indagine (acquisiti in collaborazione con AdGe con le sedi provinci<strong>al</strong>i); “<strong>al</strong>tre fonti” uffici<strong>al</strong>i (statistiche, studi, banche-dati) disponibili a livellonazion<strong>al</strong>e e/o region<strong>al</strong>e (Eurostat, ISTAT, RICA).2.1.1 Fonti primarieGli effetti prodotti d<strong>al</strong> sostegno offerto d<strong>al</strong>la Misura 311 sono stati v<strong>al</strong>utati attraverso un’indagine diretta suun campione statistico di soggetti beneficiari. Questo è stato ritenuto lo strumento di an<strong>al</strong>isi più adeguatoper indagare gli effetti di una Misura con un carattere diffusivo, nella qu<strong>al</strong>e i progetti, pur sostenendo azionitipologicamente differenti, perseguono prioritariamente obiettivi di crescita economica ed occupazion<strong>al</strong>e.Nonostante che il Working Paper “Monitoring-related questions on Result Indicators-Fin<strong>al</strong>” richieda che lerilevazioni di parametri economici avvengano <strong>al</strong>meno due anni dopo la conclusione dell’investimento, inmodo che gli effetti dello stesso siano “stabili” e consolidati, i ritardi struttur<strong>al</strong>i che hanno caratterizzato laMisura in esame hanno indotto il v<strong>al</strong>utatore ad apportare <strong>al</strong>cune modifiche rispetto <strong>al</strong>la tempistica fissatad<strong>al</strong>la metodologia comunitaria. Per svolgere l’indagine diretta già in fase di aggiornamento della V<strong>al</strong>utazionepag. 257


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIntermedia e fornire il prima possibile <strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> <strong>al</strong>cuni elementi utili per la definizione e la stesura delnuovo PSR, si è infatti preferito:indagare l’universo dei progetti finanziati, e non di quelli conclusi, <strong>al</strong> 2010;derogare d<strong>al</strong> principio dei 2 anni per la “sedimentazione” degli effetti degli investimentisovvenzionati, riducendo t<strong>al</strong>e interv<strong>al</strong>lo ad un solo anno.2.1.2 Fonti secondarieAcquisizione di dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggioLe informazioni desumibili d<strong>al</strong> Sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e sono state impiegate soprattutto per lav<strong>al</strong>utazione del grado di efficacia dei criteri di priorità nella selezione delle domande. I dati di monitoraggiorappresentano inoltre la base informativa necessaria <strong>al</strong> c<strong>al</strong>colo di <strong>al</strong>cuni indicatori del QCMV ed<strong>al</strong>l’implementazione degli strumenti di indagine (individuazione e stratificazione dell’universo per l’estrazionedei campioni statistici da sottoporre a indagine diretta).Acquisizione di dati secondari d<strong>al</strong>la documentazione tecnico-amministrativa degli interventiLa documentazione tecnica <strong>al</strong>legata <strong>al</strong>le domande d’aiuto è risultata utile soprattutto in fase di“preparazione” delle indagini dirette da svolgere in azienda, nell’ottica di una maggiore comprensione daparte del tecnico demandato <strong>al</strong>la rilevazione dei dati della situazione aziend<strong>al</strong>e pre-intervento e dellecaratteristiche e degli obiettivi dell’investimento sovvenzionato.Acquisizione di dati secondari d<strong>al</strong>la Banca dati RICA-REALe informazioni derivanti d<strong>al</strong>la Banca dati RICA-REA dovranno essere utilizzate nell’ambito dell’an<strong>al</strong>isicontrofattu<strong>al</strong>e ai fini dell’individuazione di gruppi di aziende non beneficiarie da utilizzare per la stimadell’effetto netto del PSR. Al momento non si dispone però dei dati relativi <strong>al</strong>la situazione indagata postintervento(anno contabile 2011) e pertanto non è ancora possibile svolgere l’an<strong>al</strong>isi in oggetto.2.2 Universo beneficiari e metodo di campionamentoPer la stratificazione dell’universo campionario sono state utilizzate:la zona di rur<strong>al</strong>ità PSR (aree C/ aree D);la classe di spesa ammessa (3 classi “costruite” in funzione degli scarti d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore medio diMisura 32 ).Il campione di 10 unità (pari <strong>al</strong> 19% dell’universo di riferimento) è stato ripartito sui 6 strati così individuatisecondo il metodo di stratificazione proporzion<strong>al</strong>e, che consente di campionare maggiormente gli stati piùnumerosi:Universo (N.)Campione (N.)ZonaClasse di spesaClasse di spesaTot<strong>al</strong>e ZonaA-Alta B-Media C-Bassa A-Alta B-Media C-BassaTot<strong>al</strong>eC 6 5 6 17 C 1 1 1 3D 13 12 11 36 D 3 2 2 7Tot<strong>al</strong>e 19 17 17 53 Tot<strong>al</strong>e 4 3 3 1032 Le classi sono costruite in base agli scarti percentu<strong>al</strong>i d<strong>al</strong>la media, 280.000 euro: la classe A oltre il 25% in più (oltre 310.000 euro),la classe C oltre il 25% in meno (meno di 210.000 euro) e la classe B per gli investimenti che non eccedono il 25% in più o in menorispetto <strong>al</strong>la media.pag. 258


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA2.3 Strumenti utilizzatiL’indagine diretta è stata svolta mediante somministrazione di un questionario con metodologia “face toface” direttamente <strong>al</strong> beneficiario della Misura estratto a campione; ciò anche in considerazione dell’elevataquantità di dati da rilevare, soprattutto di quelli di natura economico-contabile.Il questionario d’indagine, messo a punto d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>utatore e condiviso con le strutture region<strong>al</strong>i, ha indagato:‣ aspetti di tipo qu<strong>al</strong>itativo come, ad esempio, le motivazioni <strong>al</strong>la base dell’investimento, le fonti difinanziamento utilizzate, i can<strong>al</strong>i di commerci<strong>al</strong>izzazione utilizzati, i legami col territorio circostantel’azienda, le prospettive future di sviluppo e ristrutturazione aziend<strong>al</strong>e, ecc.,‣ aspetti più direttamente quantitativi (essenzi<strong>al</strong>mente: presenze turistiche, occupazione, v<strong>al</strong>oreaggiunto da attività agricole e da diversificazione) legati a specifici indicatori del QCMV.In particolare esso (in Allegato 6 la versione completa) si compone di 5 parti:1. L’intervento sovvenzionato: contiene informazioni relative <strong>al</strong>l’investimento cofinanziato d<strong>al</strong>la Misura(descrizione, motivazioni, fonti di finanziamento, ecc.);2. Le attività connesse <strong>al</strong>l’agricoltura svolte in azienda: riporta una breve descrizione e laquantificazione della “capacità produttiva” dell’azienda per quanto concerne l’attività agrituristica e le<strong>al</strong>tre attività di diversificazione, e la relativa “risposta” in termini di flussi turistici assorbiti,stagion<strong>al</strong>ità degli stessi, ecc.; si tratta ovviamente della parte più corposa del questionario;3. I redditi e l’occupazione aziend<strong>al</strong>e: riporta le informazioni di dettaglio necessarie <strong>al</strong> c<strong>al</strong>colo degliindicatori comunitari di risultato R7 ed R8, comprese le specifiche suddivisioni (es. occupazionefemminile e giovanile);4. Informazioni sull’azienda agricola: contiene <strong>al</strong>cune informazioni minime relative <strong>al</strong>l’attività agricola(colture, <strong>al</strong>levamenti, produzioni di qu<strong>al</strong>ità, can<strong>al</strong>i di commerci<strong>al</strong>izzazione, ecc.), necessarie <strong>al</strong>lav<strong>al</strong>utazione dei legami che queste presentano con le attività di diversificazione, ed <strong>al</strong>tri dati di naturaqu<strong>al</strong>itativa riferiti soprattutto <strong>al</strong>le mod<strong>al</strong>ità di gestione aziend<strong>al</strong>e (can<strong>al</strong>i di intermediazione e dicommerci<strong>al</strong>izzazione, ecc.), <strong>al</strong>le caratteristiche del titolare (formazione, lingue parlate, ecc.) ed <strong>al</strong>leprospettive di sviluppo dell’azienda nel medio-lungo periodo;5. Informazioni gener<strong>al</strong>i sull’adesione <strong>al</strong> PSR: raccoglie dati necessari <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazione complessiva dellacomunicazione region<strong>al</strong>e per informare i potenzi<strong>al</strong>i beneficiari delle opportunità offerte d<strong>al</strong> PSR(can<strong>al</strong>i informativi, grado di conoscenza del PSR, eventu<strong>al</strong>i problemi incorsi per l’accesso <strong>al</strong>contributo).Per l’archiviazione dei dati rilevati attraverso le interviste è stato re<strong>al</strong>izzato un Data Base le cui mascherepresentano una struttura simile <strong>al</strong>le pagine del questionario <strong>al</strong> fine di facilitare e ridurre <strong>al</strong> minimo lapossibilità di errore nell’operazione di data entry.pag. 259


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 312 - Sostegno <strong>al</strong>la nascita ed <strong>al</strong>lo sviluppo di microimprese1. Logica di intervento e obiettivi della MisuraCon fin<strong>al</strong>ità direttamente redditu<strong>al</strong>i ed occupazion<strong>al</strong>i, la Misura 312 finanzia investimenti per la nascita e losviluppo di microimprese operanti nel campo de:l’artigianato artistico, tradizion<strong>al</strong>e e tipico loc<strong>al</strong>e (tipologia a);la ricettività turistica extr<strong>al</strong>berghiera e la piccola ristorazione (tipologia b);i servizi <strong>al</strong> turismo (tipologia c).Obiettivo gener<strong>al</strong>e Indicatori d’impatto V<strong>al</strong>ore obiettivoMigliorare la qu<strong>al</strong>ità della vita nelle aree rur<strong>al</strong>i epromuovere la diversificazione delle attivitàeconomicheCrescita economica – Crescita netta delv<strong>al</strong>ore aggiunto (x1000) (PPS) 3,03%Posti di lavoro netti creati – Crescita nettadi posti di lavoro (ETP)3,56%V<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficaciaV<strong>al</strong>oreObiettivi specifici e prioritari Indicatori di risultato V<strong>al</strong>ore obiettivoEfficaciare<strong>al</strong>izzatoIncrementare l’attività economica e i tassi dioccupazione nelle aree rur<strong>al</strong>iMantenimento e/o creazione di nuove opportunitàoccupazion<strong>al</strong>i e di reddito in aree rur<strong>al</strong>iIncremento lordo del v<strong>al</strong>ore aggiunto nelleaziende beneficiarie (euro x 1000)1.658 304 18,3%Posti di lavoro lordi creati (ETP)164 21 12,8%Obiettivi operativi Indicatori di output V<strong>al</strong>ore obiettivoV<strong>al</strong>orere<strong>al</strong>izzatoEfficaciaConsolidare e ampliare in area rur<strong>al</strong>e il tessutoimprenditori<strong>al</strong>e loc<strong>al</strong>e operante nel settore extraagricoloCreare un supporto <strong>al</strong>lo sviluppo del territoriomediante l’incentivazione a microimprese operantinel campo dei servizi <strong>al</strong> turismoNumero microimprese sostenute (N.) 205 222 108,3%Volume tot<strong>al</strong>e investimenti (euro x 1000)61.420 59.022 96,1%Numero microimprese sostenute operantinel campo dei servizi <strong>al</strong> turismo (N.)n.d. 6 n.p.Favorire l’internazion<strong>al</strong>izzazione delle microimpreseche operano nel campo delle produzioni artigian<strong>al</strong>itipiche e del turismoIncoraggiare l’adozione e la diffusione delle TICagevolando l’utilizzazione di attrezzatureinformatiche ed il ricorso <strong>al</strong> commercio elettronicoNumero microimprese sostenute operantiin un contesto internazion<strong>al</strong>e (N.)Numero microimprese sostenute cheadottano le TIC (N.)n.d. 11 n.p.n.d. 198 n.p.Obiettivo operativo - CONSOLIDARE E AMPLIARE IN AREA RURALE IL TESSUTO IMPRENDITORIALE LOCALE OPERANTE NELSETTORE EXTRA-AGRICOLOIl bando d’attuazione della Misura (approvato con Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 40 del 5 giugno del 2009) haprevisto, an<strong>al</strong>ogamente <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre Misure dell’Asse 3, una raccolta delle domande di adesione basata suprocedura a sportello. Gli investimenti sovvenzionabili hanno suscitato fin d<strong>al</strong>l’inizio grande interesse presso ipotenzi<strong>al</strong>i beneficiari: dopo soli due bimestri di apertura (luglio-agosto e settembre-ottobre 2009) ladomanda emersa d<strong>al</strong> territorio e ritenuta ammissibile a contributo aveva già ampiamente ecceduto ladotazione complessiva di Misura. Nonostante l’interruzione della raccolta delle domande (DRD n. 343 del 19ottobre del 2009), la dotazione finanziaria residua dopo il finanziamento delle 163 istanze appartenenti <strong>al</strong>bimestre luglio-agosto 2009 è risultata infatti insufficiente a finanziare tutte le domande ritenute ammissibilinel bimestre settembre-ottobre. Si è dunque reso necessario distinguere, fra queste, sulla base dei criteri dipriorità da bando, le 71 istanze finanziabili d<strong>al</strong>le 251 in overbooking, che non trovano invece coperturafinanziaria.pag. 260


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPur tenendo conto di rinunce e revoche intervenute nel frattempo, i 222 progetti finanziati <strong>al</strong> 31 dicembredel 2011 eccedono dunque l’obiettivo fissato inizi<strong>al</strong>mente a 123 unità e poi portato a 205; l’investimentocomplessivo si avvicina a 60 Meuro, pari <strong>al</strong> 96,1% del v<strong>al</strong>ore obiettivo. Le dimensioni medie delle iniziativesovvenzionate si assestano dunque su un livello leggermente inferiore rispetto a quanto previsto ex-ante(266.000 euro contro quasi 300.000 euro).Misura 312: progetti finanziati <strong>al</strong> 31/12/2011 per tipologia d’intervento e relativo investimento ammessoTipologia d’interventoProgettiContributo pubblicoN. % Euro %a-Artigianato 6 3% 1.512.553 2%b-Ricettività e ristorazione 210 94% 56.231.325 96%c-Servizi <strong>al</strong> turismo 6 3% 1.278.315 2%Tot<strong>al</strong>e 222 100% 59.022.193 100%Fonte: elaborazione su dati di monitoraggio region<strong>al</strong>eLe 222 domande finanziate afferiscono quasi esclusivamente (94%) <strong>al</strong>la tipologia d’intervento b-Ricettività epiccola ristorazione, che attiva 56,2 Meuro di investimento complessivo. Si tratta per la quasi tot<strong>al</strong>ità diinterventi di ristrutturazione di immobili per la creazione di B&B o affittacamere a gestione familiare, mentregli interventi più innovativi assumono un peso del tutto trascurabile <strong>al</strong>l’interno del parco progettisovvenzionato. L’inadeguata domanda a v<strong>al</strong>ere sulla tipologia d’intervento a) “artigianato loc<strong>al</strong>e” potrebbeinfine essere imputata, come suggerito d<strong>al</strong>la responsabile di Misura, <strong>al</strong> fatto che per t<strong>al</strong>e categoria dimicroimprese sono disponibili diversi bandi specifici attivati d<strong>al</strong> Settore Artigianato (Assessorato <strong>al</strong>le AttivitàProduttive).A fronte di un avanzamento delle domande finanziate ampiamente soddisfacente, i progetti conclusi sonosolo 45 (il 20% di quelli sovvenzionati), tutti nel corso del 2011, anche a causa delle numerose prorogheaccordate per la re<strong>al</strong>izzazione concreta degli interventi. Inevitabile conseguenza è un gener<strong>al</strong>e ritardo nellamanifestazione degli effetti economici della Misura, come evidenziato nella trattazione relativa a t<strong>al</strong>i obiettivi.Misura 312: progetti conclusi <strong>al</strong> 31/12/2011 (per anno di s<strong>al</strong>do)Tipologia intervento 2009 2010 2011 Tot<strong>al</strong>ea-Artigianato 0 0 3 3b-Ricettività e ristorazione 0 0 40 40c-Servizi <strong>al</strong> turismo 0 0 2 2Tot<strong>al</strong>e 0 0 45 45Fonte: elaborazione su dati di monitoraggio region<strong>al</strong>eFacendo leva sullo specifico criterio di priorità che premiava in fase di selezione le nuove attività, è possibilesottolineare come oltre il 90% delle microimprese beneficiarie venga creato ex-novo grazie <strong>al</strong> sostegno, conun complessivo rafforzamento degli effetti redditu<strong>al</strong>i ed occupazion<strong>al</strong>i della Misura. Ciò è particolarmenteevidente nell’ambito delle microimprese operanti nel campo della ricettività e della ristorazione, dove solo il7% dei beneficiari già era attivo <strong>al</strong> momento del contributo.Misura 312: microimprese nuove ed esistenti per tipologia d’interventoTipologia intervento Nuove microimprese Microimprese esistenti Tot<strong>al</strong>e % nuove attivitàa-Artigianato 3 3 6 50%b-Ricettività e ristorazione 196 14 210 93%c-Servizi <strong>al</strong> turismo 3 3 6 50%Tot<strong>al</strong>e 202 20 222 91%Fonte: elaborazione su dati di monitoraggio region<strong>al</strong>epag. 261


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa Misura sovvenziona quindi un parco progetti particolarmente omogeneo: piccole attività di pernottamento(soprattutto) e ristorazione a gestione familiare, create ex-novo grazie a consistenti investimenti su immobilidisponibili e parzi<strong>al</strong>mente inutilizzati. Del tutto margin<strong>al</strong>e invece l’intervento in <strong>al</strong>tra direzione, soprattuttoquello più innovativo.Le categorie di beneficiari ritenute prioritarie in fase di programmazione e di attuazione (giovani, donne,aree ad elevato grado di rur<strong>al</strong>ità) assumono tutte un peso rilevante <strong>al</strong>l’interno del parco progetti finanziato,anche se questo è solo secondariamente indotto dagli appositi criteri di priorità. Le donne rappresentanoquasi i due terzi del parco beneficiari, mentre i soggetti con meno di 40 anni il 47% del tot<strong>al</strong>e; le zone amaggior grado di rur<strong>al</strong>ità (aree D) assumono anch’esse un peso decisamente rilevante <strong>al</strong>l’interno del parcoprogetti, con l’88% delle domande finanziate.Obiettivo operativo - CREARE UN SUPPORTO ALLO SVILUPPO DEL TERRITORIO MEDIANTE L’INCENTIVAZIONE A MICROIMPRESEOPERANTI NEL CAMPO DEI SERVIZI AL TURISMOT<strong>al</strong>e obiettivo operativo fa diretto riferimento ad una delle tipologie d’intervento previste d<strong>al</strong> bando(Tipologia c), che però nel concreto assume un peso del tutto trascurabile (3%) <strong>al</strong>l’interno del parco progettisovvenzionato. Si tratta nel complesso di sole 6 iniziative finanziate per la creazione di 3 microimprese e perlo sviluppo di <strong>al</strong>trettante. Le aziende sovvenzionate offrono soprattutto servizi di trasporto ai turisti (4progetti: 2 per imbarcazioni con fin<strong>al</strong>ità turistico-ricreative e 2 per bus e minibus), mentre l’organizzazione diitinerari nei territori rur<strong>al</strong>i interessati riguarda solo un terzo delle domande finanziate. Anche se il singolointervento sovvenzionato contribuisce senza dubbio a favorire la fruizione turistica del territorio ed a crearequindi un supporto <strong>al</strong>lo sviluppo dello stesso, la numerosità progettu<strong>al</strong>e complessiva induce a ritenerel’obiettivo operativo in esame (per<strong>al</strong>tro non quantificato ex-ante) non ancora raggiunto.D’<strong>al</strong>tro canto anche gli interventi di creazione/sviluppo di microimprese che offrono servizi di pernottamentoe ristorazione possono contribuire <strong>al</strong>lo sviluppo del territorio rur<strong>al</strong>e, anche mediante la v<strong>al</strong>orizzazione a finituristici delle sue specificità cultur<strong>al</strong>i ed eno-gastronomiche. Come detto, t<strong>al</strong>e tipologia d’intervento assumeun peso del tutto preponderante (oltre il 95%) <strong>al</strong>l’interno del parco progetti sovvenzionato, con unachiarissima prev<strong>al</strong>enza <strong>al</strong> suo interno (nell’ordine del 95%) delle attività di pernottamento rispetto a quelle diristorazione. Si tratta di bed & breakfast, affittacamere, country house e <strong>al</strong>tre attività di piccolopernottamento (facendo leva sui dati rilevati grazie <strong>al</strong>l’indagine diretta svolta, i nuovi posti letto re<strong>al</strong>izzati inquest’ambito sono circa 8,3 per struttura, per un tot<strong>al</strong>e di oltre 1.500) che vanno a “coprire” un vuotoeffettivo nell’offerta turistica di <strong>al</strong>cune aree rur<strong>al</strong>i della <strong>Regione</strong>, che soffrono di una relativa scarsità e ridottavarietà della ricettività turistica. T<strong>al</strong>i attività rispondono inoltre <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>e esigenza da parte del turista, legata<strong>al</strong>le minori disponibilità economiche complessive, di effettuare vacanze più brevi e di prestare una maggiorattenzione <strong>al</strong> prezzo dei servizi e, <strong>al</strong>lo stesso tempo, <strong>al</strong>l’attenzione sempre maggiore per le specificità e letradizioni natur<strong>al</strong>istiche, storico-cultur<strong>al</strong>i ed eno-gastronomiche del territorio. D’<strong>al</strong>tro canto, si tratta troppospesso di microimprese turistiche scarsamente strutturate ed innovative (servizi aggiuntivi molto ridotti ecomunque non origin<strong>al</strong>i), messe in piedi anche a causa della disponibilità di un immobile del tutto oparzi<strong>al</strong>mente inutilizzato e della concomitante offerta di contributo da parte del PSR. In questo senso èesemplificativo il fatto che solo il 27% dei soggetti intervistati abbia individuato come motivazione princip<strong>al</strong>edell’intervento quella redditu<strong>al</strong>e o occupazion<strong>al</strong>e, mentre la maggior parte di questi abbia sostenutol’investimento con fin<strong>al</strong>ità soprattutto patrimoni<strong>al</strong>i.Obiettivo operativo - FAVORIRE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE MICROIMPRESE CHE OPERANO NEL CAMPO DELLEPRODUZIONI ARTIGIANALI TIPICHE E DEL TURISMOL’obiettivo in esame fa riferimento <strong>al</strong>l’eventu<strong>al</strong>e proiezione - operativa e commerci<strong>al</strong>e - delle microimpresebeneficiarie del sostegno, sia turistiche (tipologie b e c) che artigiane (tipologia a), verso i mercati esteri. Sitratta per la verità di un obiettivo che di per sé appare abbastanza lontano d<strong>al</strong>le tipologie d’interventopreviste d<strong>al</strong> bando e d<strong>al</strong>le caratteristiche delle microimprese sovvenzionate. Sembra infatti non del tuttoappropriato parlare di “internazion<strong>al</strong>izzazione” a proposito di microimprese che offrono pernottamento eristorazione, se non in termini di presenza su port<strong>al</strong>i turistici stranieri e capacità di attrazione di flussi turisticiprovenienti d<strong>al</strong>l’estero. Più diretto il legame generico dell’obiettivo in esame con le aziende artigiane,soprattutto in termini di presenza e capacità di penetrazione, e quindi di vendita dei prodotti, sui mercatiesteri.pag. 262


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALe microimprese beneficiarie sono però, per la quasi tot<strong>al</strong>ità, piccole re<strong>al</strong>tà produttive fortemente ancorate <strong>al</strong>territorio in cui operano e quindi rivolte quasi esclusivamente ad una clientela loc<strong>al</strong>e o region<strong>al</strong>e, soprattuttonel caso di nuove attività.Fra le aziende artigiane sovvenzionate, solo due già operanti (una f<strong>al</strong>egnameria e un’azienda che producepasta fresca) intendono espandere, grazie <strong>al</strong> contributo, le proprie attività anche <strong>al</strong> di fuori del mercatoloc<strong>al</strong>e, rivolgendosi però ad una clientela region<strong>al</strong>e o comunque <strong>al</strong> massimo nazion<strong>al</strong>e. La terza microimpresaesistente (una pasticceria), sottoposta ad indagine, vende i suoi prodotti per il 90% sul mercato loc<strong>al</strong>e e peril restante 10% a clienti region<strong>al</strong>i. Le <strong>al</strong>tre 3 microimprese artigiane beneficiarie (trasformazione del legno,panificio e trasformazione di fichi), di nuova costituzione, hanno avviato l’attività con un’attenzionepraticamente esclusiva <strong>al</strong> mercato loc<strong>al</strong>e. Per nessuna delle microimprese beneficiarie operanti nel campodelle produzioni artigian<strong>al</strong>i tipiche si può dunque parlare di “internazion<strong>al</strong>izzazione”, in senso commerci<strong>al</strong>e etantomeno operativo.Per quanto riguarda le microimprese turistiche sovvenzionate, come detto, l’obiettivo in esame - operlomeno il termine “internazion<strong>al</strong>izzazione” - appare meno pertinente. Pur considerando lo stesso intermini estensivi, v<strong>al</strong>utando quindi la capacità di attrazione delle attività ricettive e di ristorazionesovvenzionate nei confronti dei flussi turistici provenienti d<strong>al</strong>l’estero, i risultati appaiono comunque deludenti.Solo il 6% delle attività ricettive indagate afferma una presenza consistente di ospiti stranieri nella propriastruttura, dato comunque in linea con l’esigua quota di turisti provenienti d<strong>al</strong>l’estero che caratterizza le areerur<strong>al</strong>i beneficiarie del sostegno. Inoltre, nessuna microimpresa turistica finanziata ha una presenza stabile econsolidata <strong>al</strong>l’interno dei can<strong>al</strong>i di pubblicità e commerci<strong>al</strong>izzazione (port<strong>al</strong>i web, guide, tour operator, ecc.)prettamente rivolti ai turisti stranieri, a conferma di una competitività sui mercati esteri particolarmenteridotta se non nulla. D’<strong>al</strong>tro canto la capacità di attrazione di flussi turistici provenienti d<strong>al</strong>l’estero attraversola promozione mirata del proprio prodotto attraverso determinati can<strong>al</strong>i è una caratteristica propria di attivitàimprenditori<strong>al</strong>i consolidate, mature e consapevoli, elementi che invece solo in parte caratterizzano il parcoprogetti sovvenzionato ed indagato. Il “Numero di microimprese sostenute operanti in un contestointernazion<strong>al</strong>e”, seppure inteso in senso estensivo, può essere su t<strong>al</strong>i basi stimato a sole 11 unità: nelcomplesso quindi l’obiettivo in esame, pur se non quantificato ex-ante, non può dirsi ad oggi raggiunto.Obiettivo operativo - INCORAGGIARE L’ADOZIONE E LA DIFFUSIONE DELLE TIC AGEVOLANDO L’UTILIZZAZIONE DIATTREZZATURE INFORMATICHE ED IL RICORSO AL COMMERCIO ELETTRONICOL’obiettivo operativo in esame assume una particolare importanza qu<strong>al</strong>ora si consideri la composizione delparco progetti sovvenzionato ed il peso assolutamente preponderante assunto in esso d<strong>al</strong>le microimpresebeneficiarie operanti nel campo della ricettività turistica. La promozione, la pubblicità e la gestione pratica diuna struttura ricettiva moderna non può infatti ormai fare a meno dell’utilizzo degli strumenti informatici etelematici. Coerentemente con quanto detto, la <strong>Regione</strong> ha correttamente individuato in fase diprogrammazione l’obiettivo operativo in esame e per perseguirlo ha stabilito in fase di selezione delledomande un apposito criterio di priorità atto a favorire le iniziative “che prevedono l’utilizzo delle modernetecnologie d’informazione e comunicazione (TIC)” (5 punti per le tipologie a e b; 9 punti per la tipologia c).Da sottolineare dunque, in primo luogo, la percentu<strong>al</strong>e particolarmente elevata (93%) di aziende beneficiarieche ottengono un punteggio su t<strong>al</strong>e criterio. Sostanzi<strong>al</strong>mente in linea con t<strong>al</strong>e dato è quanto emerge d<strong>al</strong>lo“spacchettamento” del parco progetti e dell’investimento ammesso per singole voci di spesa: quasi il 90%delle domande sovvenzionate prevede l’acquisto e/o l’utilizzo di attrezzature informatiche e telematiche.Misura 312: suddivisione del parco progetti e dell’investimento ammesso per voce di spesaDomandeInvestimentoVoce di spesaN. % Euro %Opere edili 212 95% 36.203.635 61%Acquisto macchine e attrezzature 216 97% 13.219.502 22%Sistemazione di aree esterne per attività sportive e ricreative 154 69% 7.118.753 12%Acquisto ed utilizzo di attrezzature informatiche 198 89% 1.213.372 2%Spese gener<strong>al</strong>i e indistinte 216 97% 1.266.937 2%Tot<strong>al</strong>e 222 100% 59.022.199 100%Fonte: elaborazione su dati di monitoraggio region<strong>al</strong>e* la somma delle righe eccede il tot<strong>al</strong>e dei progetti in quanto <strong>al</strong>cuni di essi prevedono investimenti multiplipag. 263


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAQuanto emerge d<strong>al</strong>l’indagine diretta svolta conferma t<strong>al</strong>e forte diffusione delle tecnologie informatiche etelematiche fra le microimprese finanziate, anche se in misura meno marcata. I due terzi delle aziendeindagate utilizza princip<strong>al</strong>mente il web (soprattutto il sito aziend<strong>al</strong>e) per la promozione delle proprie attività,con il restante 31% che si affida invece <strong>al</strong> semplice passaparola. Esiste dunque una certa percentu<strong>al</strong>e(intorno <strong>al</strong> 20% del tot<strong>al</strong>e) di microimprese beneficiarie che ha acquistato con il contributo del PSRattrezzature informatiche, ma che ancora non le utilizza appieno per la pubblicità e la commerci<strong>al</strong>izzazionedel proprio prodotto. D’<strong>al</strong>tro canto, il solo recente completamento della gran parte degli interventi indagatilascia presupporre che nel (prossimo) futuro possa crescere il ricorso agli strumenti informatici e telematiciper la gestione e la promozione delle attività turistiche sovvenzionate.In conclusione dunque l’obiettivo in esame, seppure non quantificato ex-ante, può dirsi nel complessosostanzi<strong>al</strong>mente raggiunto.Obiettivo specifico - INCREMENTARE L’ATTIVITÀ ECONOMICA E I TASSI DI OCCUPAZIONE NELLE AREE RURALIObiettivo prioritario - MANTENIMENTO E/O CREAZIONE DI NUOVE OPPORTUNITÀ OCCUPAZIONALI E DI REDDITO IN AREERURALII due obiettivi vengono di seguito trattati congiuntamente in quanto entrambi fanno riferimentosostanzi<strong>al</strong>mente agli effetti redditu<strong>al</strong>i ed occupazion<strong>al</strong>i delle iniziative sovvenzionate d<strong>al</strong>la Misura 312. I primivengono misurati d<strong>al</strong>l’indicatore di risultato R7 “Incremento lordo del v<strong>al</strong>ore aggiunto nelle aziendebeneficiarie”; i secondi d<strong>al</strong>l’indicatore di risultato comunitario R8 “Posti di lavoro lordi creati”: in entrambi icasi si tratta degli effetti lordi del sostegno rilevati sulle microimprese beneficiarie, non “depurati” cioè d<strong>al</strong>lavariazione che si sarebbe comunque determinata anche in assenza del contributo offerto d<strong>al</strong>la Misura.Gli effetti redditu<strong>al</strong>i prodotti dagli interventi sovvenzionati si assestano a meno di 7.000 euro per azienda 33 ,con un effetto ovviamente differenziato fra microimprese esistenti (+2.500 euro medi, pari a un incrementopercentu<strong>al</strong>e del 36,5%) e aziende di nuova costituzione, per le qu<strong>al</strong>i il v<strong>al</strong>ore aggiunto post-intervento (7.400euro) coincide ovviamente con l’incremento determinato d<strong>al</strong> sostegno.Misura 312: variazioni del v<strong>al</strong>ore aggiunto nelle microimprese beneficiarie (dati medi per azienda)Tipologia microimpresa V.A. ante intervento V.A. post intervento Variaz. assoluta Variaz. percentu<strong>al</strong>eNuova 0 7.393 7.393 -Esistente 6.763 9.233 2.470 36,5%Tot<strong>al</strong>e * 7.633 6.750 *Fonte: elaborazione su dati da indagine diretta* Si veda la nota 1L’indicatore di risultato R7 “Incremento lordo del v<strong>al</strong>ore aggiunto nelle aziende beneficiarie”, stimato su t<strong>al</strong>ibasi a poco più di 300.000 euro (il 18% del v<strong>al</strong>ore obiettivo fissato ex-ante), sconta il ritardo attuativo dellaMisura ed il ridotto numero di progetti conclusi rispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e (20%).Un incremento redditu<strong>al</strong>e così limitato (anche inferiore <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore prudenzi<strong>al</strong>e ipotizzato ex-ante: circa 8.100euro per azienda) può dipendere da diversi fattori, primo fra i qu<strong>al</strong>i il solo recente completamento di moltidegli investimenti sottoposti ad indagine e l’effettivo avvio delle attività. Considerando una composizione delparco progetti sovvenzionato, e quindi del campione di microimprese indagate, fortemente sbilanciato versonuove aziende che offrono pernottamento, appare quasi scontato che gli effetti redditu<strong>al</strong>i del sostegno nonsi siano ancora del tutto dispiegati. Le attività turistiche, soprattutto se attivate in aree rur<strong>al</strong>i nonparticolarmente conosciute ai grandi flussi turistici, hanno infatti bisogno di un certo tempo per entrare aregime e consolidarsi. In un contesto simile non stupisce dunque che solo il 22% delle aziende indagaterilevi una piena manifestazione degli effetti dell’investimento sovvenzionato <strong>al</strong> momento dell’intervista.33 Non è corretto c<strong>al</strong>colare un incremento percentu<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>ido per tutte le aziende indagate in quanto il v<strong>al</strong>ore aggiunto medio anteinterventosi riferirebbe solo ad una parte di esse, quelle già operanti, mentre il dato post-intervento include anche le nuovemicroimprese. Si tratterebbe quindi di un confronto fra “entità” differenti.pag. 264


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAInoltre, riprendendo quanto affermato in precedenza, solo per <strong>al</strong>cune aziende (circa il 20%) l’incrementoredditu<strong>al</strong>e costituisce l’obiettivo princip<strong>al</strong>e dell’investimento, che invece è spesso correlato a motivazioni dinatura patrimoni<strong>al</strong>e.Il fatto che ci sia ancora ampio spazio per incrementi nel v<strong>al</strong>ore aggiunto delle microimprese beneficiarie èchiaramente evidenziato d<strong>al</strong> ridotto utilizzo da parte di queste ultime della propria capacità produttiva che inquesto caso, trattandosi per la quasi tot<strong>al</strong>ità di aziende che offrono pernottamento, è costituita dai posti lettodisponibili. L’intervento sovvenzionato ha determinato, come detto, la creazione di oltre 8 nuovi posti lettoper beneficiario, per un tot<strong>al</strong>e di Misura di oltre 1.500. Le presenze che questi hanno assorbito sono però <strong>al</strong>momento abbastanza limitate, circa 280 per azienda (oltre 52.000 se si riparametra il dato <strong>al</strong>l’intero parcoprogetti). Il duplice fenomeno che vede, da un lato, una notevole creazione di nuovi posti letto e, d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro,una risposta finora inadeguata in termini di flussi turistici che si è in grado di assorbire si traduceinevitabilmente in tassi di utilizzazione 34 della capacità produttiva esistente decisamente ridotti (11,4%). Al dilà di una tempistica di rilevazione del dato forse troppo anticipata 35 , v<strong>al</strong>ori di questo genere sembranocomunque legati ad una scarsa capacità attrattiva che caratterizza nel complesso le attività ricettivesovvenzionate, che solo in <strong>al</strong>cuni casi hanno previsto la re<strong>al</strong>izzazione di interventi accessori e l’introduzionedi servizi aggiuntivi a completamento dell’offerta di pernottamento.Per quanto riguarda gli effetti occupazion<strong>al</strong>i della Misura, il sostegno determina un incremento nell’utilizzo dimanodopera pari a 0,46 ULT per azienda, con un effetto ovviamente maggiore nel caso di nuovemicroimprese (+0,51 ULT/azienda) rispetto a quelle già esistenti <strong>al</strong> momento della domanda (+0,13 ULT perazienda, pari a un incremento percentu<strong>al</strong>e del 30%).Misura 312: variazioni dell’occupazione nelle microimprese beneficiarie (dati medi per azienda)Tipologia microimpresa ULT ante intervento ULT post intervento Variaz. assoluta Variaz. percentu<strong>al</strong>eNuova 0 0,51 0,51 -Esistente 0,43 0,56 0,13 +30,2%Tot<strong>al</strong>e * 0,52 0,46 *Fonte: elaborazione su dati da indagine diretta* Si veda la nota 1Applicando t<strong>al</strong>i incrementi medi <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e dei progetti conclusi <strong>al</strong> 2011, è possibile stimare l’indicatore dirisultato R8 “Posti di lavoro lordi creati” a 21 ULT, il 13% di quanto previsto ex-ante (dato inferiore <strong>al</strong>lapercentu<strong>al</strong>e di completamento dei progetti finanziati: 20%).Il dato unitario appare poco soddisfacente in relazione agli obiettivi, per<strong>al</strong>tro abbastanza ambiziosi (0,8ULT/azienda), e risente in primo luogo della recente re<strong>al</strong>izzazione degli interventi e della ancora inadeguatarisposta da parte dei potenzi<strong>al</strong>i fruitori (turisti) delle strutture re<strong>al</strong>izzate col sostegno. Le previsioni dioccupazione indicate in domanda, particolarmente ottimistiche (quasi 1,5 ULT per azienda), fotografavanouna situazione solo potenzi<strong>al</strong>e, legata ad un buono impiego della capacità produttiva creata con l’intervento.La re<strong>al</strong>tà dei fatti, per quanto forse in molti casi ancora prematura, sta dicendo <strong>al</strong>tro: il settore turistico,soprattutto nelle aree più remote e margin<strong>al</strong>i della <strong>Regione</strong>, è in difficoltà, le strutture re<strong>al</strong>izzate col sostegnorestano in parte inutilizzate e l’impiego di manodopera non può che riflettere questa situazione.Di fatto quindi le attività sovvenzionate rappresentano re<strong>al</strong>tà produttive sostanzi<strong>al</strong>mente residu<strong>al</strong>i, sia intermini di reddito che sono in grado di garantire ai titolari che, quindi, di impegno di tempo che esserichiedono. Le microimprese finanziate impiegano infatti in media poco più di mezza ULT ciascuna, andandoa configurarsi chiaramente come attività part-time che in <strong>al</strong>cuni casi vanno ad integrare una fonte di redditoprincip<strong>al</strong>e del beneficiario, e che in <strong>al</strong>tri consentono una, seppur solo parzi<strong>al</strong>e, autonomia economica asoggetti giovani che ancora vivono in famiglia.In questo senso può essere interessante notare come circa la metà (0,23 ULT per azienda) dellamanodopera aggiuntiva determinata dagli interventi sovvenzionati sia attribuibile a soggetti giovani (meno di40 anni), mentre la componente femminile rappresenta addirittura il 71% della nuova occupazione creata(0,33 ULT/azienda). E’ dunque importante sottolineare come, nonostante un effetto occupazion<strong>al</strong>ecomplessivo non particolarmente marcato, siano proprio le componenti della popolazione rur<strong>al</strong>emaggiormente sfavorite ed in difficoltà sul mercato del lavoro (giovani e donne) a far registrare gli34 Il tasso di utilizzazione dei posti letto è comunemente c<strong>al</strong>colato rapportando <strong>al</strong>le presenze massime teoriche, a loro volta ottenutemoltiplicando i posti letto per i giorni di apertura della struttura, quelle effettivamente rilevate.35 Si rimanda <strong>al</strong> capitolo 2 per una breve presentazione dei motivi che hanno spinto il v<strong>al</strong>utatore, pur consapevole dei rischi e deiproblemi che ciò avrebbe potuto comportare, ad anticipare i tempi delle indagini rispetto a quanto richiesto d<strong>al</strong>la metodologiacomunitaria.pag. 265


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAincrementi maggiori. Ciò anche nell’ottica di un trend positivo dei tassi di occupazione delle aree rur<strong>al</strong>i, cosìcome richiesto esplicitamente d<strong>al</strong>l’obiettivo specifico in esame. Il 42% dei soggetti beneficiari intervistati erainfatti inoccupato (studenti, cas<strong>al</strong>inghe, ecc.) <strong>al</strong> momento della domanda, mentre le microimprese create dapersone disoccupate sono solo il 21% del tot<strong>al</strong>e. La Misura agisce dunque non solo sulla riduzione dei tassidi disoccupazione quanto soprattutto sull’incremento dei tassi di occupazione, inducendo soggetti <strong>al</strong>trimentiinoccupati a dedicarsi, anche se solo a tempo parzi<strong>al</strong>e, ad un’attività produttiva.Si tratta comunque di mansioni non particolarmente “innovative” che non richiedono una formazionespecifica. La creazione di manodopera determinata d<strong>al</strong> sostegno solo raramente si accompagna infatti aduna par<strong>al</strong>lela qu<strong>al</strong>ificazione della stessa: solo il 4% dei beneficiari sottoposti ad indagine afferma di“impiegare la manodopera in mansioni innovative e qu<strong>al</strong>ificanti”, mentre oltre il 60% degli stessi rileva ariguardo un effetto nullo.2. Fonti informative, metodi e strumenti d’indagine2.1 Fonti e metodologie di acquisizione dei dati- Raccolta di dati/informazioni di tipo primario, attraverso specifiche attività di indagine svoltedirettamente mediante interviste a campioni statisticamente rappresentativi di beneficiari;- Acquisizione dei dati/informazioni secondari da fonti pre-esistenti: Sistema Informativo region<strong>al</strong>e,che contiene le informazioni afferenti le singole domande di finanziamento; <strong>al</strong>legati tecnici <strong>al</strong>ladomanda d’aiuto presentati dai beneficiari sottoposti ad indagine (acquisiti in collaborazione con AdGe con le sedi provinci<strong>al</strong>i); “<strong>al</strong>tre fonti” uffici<strong>al</strong>i (statistiche, studi, banche-dati) disponibili a livellonazion<strong>al</strong>e e/o region<strong>al</strong>e (Eurostat, ISTAT).2.1.1 Fonti primarieAn<strong>al</strong>ogamente <strong>al</strong>la Misura 311, gli effetti prodotti d<strong>al</strong> sostegno offerto d<strong>al</strong>la Misura 312 sono stati v<strong>al</strong>utatiattraverso un’indagine diretta su un campione statistico di soggetti beneficiari. Questo è stato ritenuto lostrumento di an<strong>al</strong>isi più adeguato per indagare gli effetti di una Misura con un carattere diffusivo, nella qu<strong>al</strong>ei progetti perseguono prioritariamente obiettivi di crescita economica ed occupazion<strong>al</strong>e.Nonostante che il Working Paper “Monitoring-related questions on Result Indicators-Fin<strong>al</strong>” richieda che lerilevazioni di parametri economici avvengano <strong>al</strong>meno due anni dopo la conclusione dell’investimento, inmodo che gli effetti dello stesso siano “stabili” e consolidati, i ritardi struttur<strong>al</strong>i che hanno caratterizzato laMisura in esame hanno indotto il v<strong>al</strong>utatore ad apportare <strong>al</strong>cune modifiche rispetto <strong>al</strong>la tempistica fissatad<strong>al</strong>la metodologia comunitaria. Per svolgere l’indagine diretta già in fase di aggiornamento della V<strong>al</strong>utazioneIntermedia e fornire il prima possibile <strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> <strong>al</strong>cuni elementi utili per la definizione e la stesura delnuovo PSR, si è infatti preferito:indagare l’universo dei progetti finanziati, e non di quelli conclusi, <strong>al</strong> 2010;derogare d<strong>al</strong> principio dei 2 anni per la “sedimentazione” degli effetti degli investimentisovvenzionati, riducendo t<strong>al</strong>e interv<strong>al</strong>lo ad un solo anno.2.1.2 Fonti secondarieAcquisizione di dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggioLe informazioni desumibili d<strong>al</strong> Sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e sono state impiegate soprattutto per lav<strong>al</strong>utazione del grado di efficacia dei criteri di priorità nella selezione delle domande. I dati di monitoraggiorappresentano inoltre la base informativa necessaria <strong>al</strong> c<strong>al</strong>colo di <strong>al</strong>cuni indicatori del QCMV ed<strong>al</strong>l’implementazione degli strumenti di indagine (individuazione e stratificazione dell’universo per l’estrazionedei campioni statistici da sottoporre a indagine diretta).Acquisizione di dati secondari d<strong>al</strong>la documentazione tecnico-amministrativa degli interventiLa documentazione tecnica <strong>al</strong>legata <strong>al</strong>le domande d’aiuto è risultata utile per l’inquadramento gener<strong>al</strong>e degliinterventi sovvenzionati indagati, soprattutto in termini di fin<strong>al</strong>ità di medio-lungo periodo, situazione dicontesto ed effetti attesi da parte dei beneficiari.pag. 266


Es.Nu.Es.Nu.2.2 Universo beneficiari e metodo di campionamentoVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPer la stratificazione dell’universo campionario sono state utilizzate, previa un lavoro di integrazione everifica delle diverse variabili considerate:la tipologia d’intervento (a-artigianato/ b-ricettività e ristorazione/ c-servizi <strong>al</strong> turismo);la zona di rur<strong>al</strong>ità PSR (aree C/ aree D);la distinzione fra microimprese di nuova costituzione o già esistenti <strong>al</strong> momento della domanda dicontributo.Il campione di 36 unità (pari <strong>al</strong> 15% dell’universo di riferimento) è stato ripartito sui 12 strati così individuati,sulla base di un metodo di campionamento stratificato proporzion<strong>al</strong>e, che consente di campionaremaggiormente gli stati più numerosi:Universo (N.)Campione (N.)Tipologia interventoTipologia interventoMicr.ZonaTot<strong>al</strong>e Micr. ZonaTot<strong>al</strong>ea-Artig. b-Ric.Rist. c-Serv.tur. a-Artig. b-Ric.Rist. c-Serv.tur.C 2 25 1 28C 0 4 0 4D 1 5 0 6 D 0 1 0 1C 0 184 5 189C 0 28 1 29D 3 7 1 11 D 1 1 0 2Tot<strong>al</strong>e 6 221 7 234 Tot<strong>al</strong>e 1 34 1 362.3 Strumenti utilizzatiL’indagine diretta è stata svolta mediante somministrazione on-line di un questionario <strong>al</strong> beneficiario dellaMisura estratto a campione.Il questionario d’indagine, messo a punto d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>utatore e condiviso con le strutture region<strong>al</strong>i, ha indagato:‣ aspetti di natura qu<strong>al</strong>itativa come, ad esempio, le motivazioni <strong>al</strong>la base dell’investimento, le possibiliricadute sul territorio circostante l’azienda, le prospettive future di sviluppo, ecc.;elementi più strettamente quantitativi (essenzi<strong>al</strong>mente: fatturato e v<strong>al</strong>ore aggiunto, occupazione, presenzenel caso di microimprese beneficiarie operanti nel settore turistico) legati a specifici indicatori del QCMV.In particolare esso (in Allegato VI la versione completa) si compone di 4 parti:6. L’intervento sovvenzionato: contiene informazioni relative <strong>al</strong>l’investimento cofinanziato d<strong>al</strong>la Misura(descrizione, motivazioni, fonti di finanziamento, ecc.);7. Le attività aziend<strong>al</strong>i: riporta una breve descrizione e la quantificazione della “capacità produttiva” perquanto concerne le attività svolte in azienda (parte del questionario differenziata fra artigianato,ricettività e ristorazione, servizi <strong>al</strong> turismo), oltre ad una serie di <strong>al</strong>tri aspetti qu<strong>al</strong>itativi legati<strong>al</strong>l’attività produttiva sovvenzionata (can<strong>al</strong>i di commerci<strong>al</strong>izzazione, legami con <strong>al</strong>tre microimprese,pubblicità, formazione, prospettive future, ecc.); si tratta ovviamente della parte più corposa delquestionario;8. I redditi e l’occupazione aziend<strong>al</strong>e: riporta le informazioni di dettaglio necessarie <strong>al</strong> c<strong>al</strong>colo degliindicatori comunitari di risultato R7 ed R8, comprese le specifiche suddivisioni (es. occupazionefemminile e giovanile);9. Informazioni gener<strong>al</strong>i sull’adesione <strong>al</strong> PSR: raccoglie dati necessari <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazione complessiva delpiano di comunicazione messo in piedi d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> per informare i potenzi<strong>al</strong>i beneficiari delleopportunità offerte d<strong>al</strong> PSR (can<strong>al</strong>i informativi, grado di conoscenza del PSR, eventu<strong>al</strong>i problemiincorsi per l’accesso <strong>al</strong> contributo).pag. 267


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 313 – Incentivazione delle attività turistiche1. Logica di intervento e obiettivi della MisuraLa Misura 313 risponde ai fabbisogni di Sostegno a processi di diversificazione dell'economia rur<strong>al</strong>e e diMiglioramento delle condizioni di contesto e dell’infrastrutturazione rur<strong>al</strong>e.Le azioni implementate per qu<strong>al</strong>ificare l’offerta turistica attraverso la promozione e v<strong>al</strong>orizzazione dellerisorse ambient<strong>al</strong>i, architettoniche, storico-cultur<strong>al</strong>i e produttive riguardano la re<strong>al</strong>izzazione di percorsituristici 36 (tipologia a) e dattività divulgative e di promozione del territorio (tipologia b) 37 .La strategia region<strong>al</strong>e intende favorire l’armonizzazione e l’integrazione con i programmi di sviluppo che, <strong>al</strong>ivello loc<strong>al</strong>e, perseguono obiettivi comuni e, per questo, la re<strong>al</strong>izzazione degli investimenti è demandata adEnti pubblici e o privati (Comunità Montane; Comuni; Enti Parco; Soggetti gestori di aree Natura 2000 e sitidi grande pregio natur<strong>al</strong>istico; - Associazioni Ambient<strong>al</strong>istiche senza scopo di lucro favorendo, conl’ammissione di un importo più elevato (fino ad euro 300.000 euro nel I Bando e fino a 250.000 nel 2°bando) i progetti presentati da Enti pubblici che prevedono più interventi di entrambe le tipologieammissibili, in un contesto omogeneo ed integrato.Alla misura sono assegnate risorse pubbliche pari a 30,385 Meuro di cui 6 Meuro da destinare dai PIRAP; aqueste vanno sommate anche quelle previste dai PSL (6,98 Meuro); gli interventi si attuano nelle macroareeC, D1 e D2 e, limitatamente <strong>al</strong>la tipologia a) applicata esclusivamente per gli itinerari ambient<strong>al</strong>i, anche nelleAree Parco 38 .Gli indicatori di output nel PSR definiscono complessivamente 182 nuove iniziative turistiche sovvenzionateed un volume di investimenti pari a 37,24 Meuro, nonché la re<strong>al</strong>izzazione di 50 eventi e manifestazioni per lapromozione del territorio e delle sue peculiarità (Indicatore supplementare).Il contributo della misura <strong>al</strong>l’ obiettivo prioritario/specifico PSR/PSN del miglioramento dell’attrattività delterritorio per le imprese e la popolazione viene espresso in termini di accrescimento di turisti (quantificato inex ante in un incremento di poco più di 40.000 visitatori) mentre il contributo del sostegno sull’aumentodell’occupazione viene quantificato in ex ante in 46 nuovi posti di lavoro.La Misura è stata attivata nel 2009 (DD n. 40 del 5 giugno 2009 pubblicato sul BURC n. 42 del 2 luglio 2009)con bando riaperto nel 2011 (con DRD n.3 del 18/1/11 pubblicato sul BURC n. speci<strong>al</strong>e del 19/2/2011).La somma resa complessivamente disponibile sul primo e secondo bando di attuazione è pari a 18,3 Meurodi cui 15,38 nel I° Bando e 2,9 Meuro nel 2.Con il secondo bando si è registrato un forte over booking con un numero tot<strong>al</strong>e di domande risultateammissibili pari a 266 e un importo complessivo di € 48.359.322,64, e un numero di domande rientranti ingraduatoria pari a 1336 Gli investimenti ammessi nell’ambito dell’azione riguardano la re<strong>al</strong>izzazione di materi<strong>al</strong>e multimedi<strong>al</strong>e; la re<strong>al</strong>izzazione emiglioramento della sentieristica ; la re<strong>al</strong>izzazione di segn<strong>al</strong>etica relativa a percorsi blu ed a itinerari tematici; la re<strong>al</strong>izzazione diinfrastrutture ricreative, esclusivamente su aree pubbliche, per favorire l’accessibilità e la fruibilità delle aree natur<strong>al</strong>i37 Gli investimenti ammessi nell’ambito di questa azione sono a carattere materi<strong>al</strong>e ed immateri<strong>al</strong>e; i primi riguardano la re<strong>al</strong>izzazione dis<strong>al</strong>e multimedi<strong>al</strong>i e musei, di infopoint e/o centri di visita per l’informazione e la divulgazione delle risorse del territorio e delle attivitàturistiche loc<strong>al</strong>i; i secondi riguardano la re<strong>al</strong>izzazione di supporti informatici e multimedi<strong>al</strong>i e la costituzione di reti telematichefunzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>la promozione delle risorse e delle attività del territorio; la produzione di materi<strong>al</strong>e divulgativo cartaceo e multimedi<strong>al</strong>emirante <strong>al</strong>la promozione del territorio; la re<strong>al</strong>izzazione di eventi e di manifestazioni di promozione del territorio.38 Istituite ai sensi della Legge 06.12.91 n.394 “Legge Quadro sulle Aree Protette”, della Legge Region<strong>al</strong>e 01.09.93 n.33 “Istituzione diParchi e Riserve natur<strong>al</strong>i in <strong>Campania</strong>” e l.m.i.pag. 268


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURANel quadro logico seguente si riportano obiettivi indicatori target raggiunti <strong>al</strong> dicembre 2011:Obiettivo gener<strong>al</strong>e Indicatori d’impatto V<strong>al</strong>oriMigliorare la qu<strong>al</strong>ità della vita nelle aree rur<strong>al</strong>ie promuovere la diversificazione dell’attivitàObiettivi prioritari /specificiMiglioramento dell’attrattività dei territori rur<strong>al</strong>iper le imprese e la popolazioneMantenimento e/o creazione di nuoveopportunità occupazion<strong>al</strong>i e di reddito in areerur<strong>al</strong>iObiettivi operativiobiettivoV<strong>al</strong>ori2011Crescita economica (*)Posti di lavoro creati (*)Indicatori di risultatoIncremento del numero di turisti 40.600 10.000 day(N°) (*)visitorsPosti di lavoro creati (*) 46 n.dIndicatori di output<strong>al</strong>EfficienzaV<strong>al</strong>orizzare da un punto di vista turistico lerisorse natur<strong>al</strong>i architettoniche e cultur<strong>al</strong>i dellearee rur<strong>al</strong>i.Promuovere la conoscenza dei prodotti diqu<strong>al</strong>ità del territorio.Promuovere l’offerta turistica del territorio <strong>al</strong>ivello nazion<strong>al</strong>e e internazion<strong>al</strong>e.Re<strong>al</strong>izzare infrastrutture informative asupporto della promozione e dellav<strong>al</strong>orizzazione del territorio.Nuove iniziative turistichesovvenzionate (*) di cui:-Infrastrutture ricreative (chepermettano l'accesso a areenatur<strong>al</strong>i, con servizi di piccolaricettività, ...)--Infrastrutture su piccola sc<strong>al</strong>a(centri d'informazione,segn<strong>al</strong>etica strad<strong>al</strong>e indicanteloc<strong>al</strong>ità turistiche, ...)Progetti integrati182n.dn.dn.d14426675179%Incoraggiare l’adozione e la diffusione delleTIC per la promozione e il marketingterritori<strong>al</strong>e.Volume tot<strong>al</strong>e investimenti (*)Eventi e manifestazionire<strong>al</strong>izzate (**)37.243.0005016.538.7778544%170%Indicatori di inputV<strong>al</strong>oreSpesa pubblica (euro) (Asse 3) 30. 385.892 16.538.777 54%(*) Indicatori definiti nel QCMV ; (**) indicatore supplementare region<strong>al</strong>e (***); indicatore supplementare v<strong>al</strong>utatoreL’an<strong>al</strong>isi dello stato di avanzamento della Misura viene re<strong>al</strong>izzata con i dati di monitoraggio forniti d<strong>al</strong>la<strong>Regione</strong> riferiti <strong>al</strong> Dicembre 2011. Le domande ammesse risultanti (144) 39 sono pari <strong>al</strong> 79% del relativov<strong>al</strong>ore obiettivo per una spesa pubblica di 16,5 Meuro (44% del v<strong>al</strong>ore target).Al dicembre 2011 risultavano conclusi (e s<strong>al</strong>dati) solo 4 interventi 40 .Stante il ritardo nell’avanzamento fisico dei progetti l’efficacia della Misura nel perseguimento degli obiettivispecifici ed operativi viene v<strong>al</strong>utata in termini di potenzi<strong>al</strong>ità del parco progetti in funzione della tipologiadegli interventi finanziati e di corrispondenza <strong>al</strong>le priorità strategiche region<strong>al</strong>i (efficienza dei criteri di prioritàc<strong>al</strong>colata come <strong>rapporto</strong> tra punteggio conseguito e punteggio massimo conseguibile)Gli obiettivi operativi e specifici assegnati <strong>al</strong>la Misura riguardano la promozione dei prodotti di qu<strong>al</strong>ità edell’offerta turistica del territorio a livello nazion<strong>al</strong>e ed internazion<strong>al</strong>e, l’adozione e la diffusione delletecnologie di informazione e comunicazione (TIC) per la promozione e il marketing territori<strong>al</strong>e; lav<strong>al</strong>orizzazione da un punto di vista turistico delle risorse natur<strong>al</strong>i, architettoniche e cultur<strong>al</strong>i delle aree rur<strong>al</strong>ie la re<strong>al</strong>izzazione di infrastrutture informative a supporto della promozione e della v<strong>al</strong>orizzazione delterritorio.L’an<strong>al</strong>isi re<strong>al</strong>izzata parte dagli obiettivi operativi per confluire infine sull’obiettivo specifico di accrescerel’attrattività delle aree rur<strong>al</strong>i per le imprese e la popolazione trattato <strong>al</strong>la fine.39 Risultanti da 139 domande ammesse sul 1° bando e 5 delle 13 domande ammesse sul 2° bando e caricate nel sistema dimonitoraggio <strong>al</strong> dicembre 201140 Per uno dei qu<strong>al</strong>i sono state avviate successivamente le procedure di revoca.pag. 269


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo operativo: VALORIZZARE DA UN PUNTO DI VISTA TURISTICO LE RISORSE NATURALI, ARCHITETTONICHE ECULTURALI DELLE AREE RURALI.Al dicembre 2011 sono finanziate 144 nuove iniziative turistiche, ovvero il 79% del target di prodotto per uninvestimento complessivamente attivato pari <strong>al</strong> 49% del previsto.Tutte le domande ammissibili presentate nel primo bando sono state finanziate mentre l’offerta del secondobando non è riuscita a soddisfare la domanda del territorio, per cui delle 266 domande ammissibili ne sonostate finanziate solo 13: ciò conferma comunque che l’offerta di sostegno risponde ai fabbisogni loc<strong>al</strong>i didiversificazione economica e viene per questo recepita d<strong>al</strong>le comunità loc<strong>al</strong>i.Figura 1: distribuzione della spesa pubblica impegnata per tipologia di progetti approvatiIl parco progetti sinora approvato, intermini di spesa impegnata si concentranettamente su progetti intergrati re<strong>al</strong>izzatiprev<strong>al</strong>entemente da Comuni, cheprevedono diverse tipologie di azionicoordinate fra loro.Le azioni però sono prev<strong>al</strong>entemente dicarattere immateri<strong>al</strong>e (in particolaremateri<strong>al</strong>e promozion<strong>al</strong>e e eventi) e nonpotenziano in modo permanentel’infrastruttura turistica del territorio.In sintesi la spesa si concentra per il 48%sulla re<strong>al</strong>izzazione di materi<strong>al</strong>epromozion<strong>al</strong>e e reti telematiche, per il 19%su eventi e manifestazioni; solo il 14% èdestinato <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di musei o centri visita e il 19% per riqu<strong>al</strong>ificare la sentieristica.Il sostegno viene utilizzato per migliorare itinerari escursionistici di sc<strong>al</strong>a territori<strong>al</strong>e relativamente ampia:progetti di livello provinci<strong>al</strong>e o region<strong>al</strong>e sono infatti il 31% del tot<strong>al</strong>e presentato sulle tipologie A eintegrate A+B (24); di questi, 16 completano (completeranno) nuove tratte di accesso ad itinerari giàre<strong>al</strong>izzati.Nel 9% dei casi si completano interventi già avviati con la Misura 414 del POR 2000-2006.Dettaglio del parco progetti approvato per tipologia di azione previstaA-B - ProgettoIntegrato -Re<strong>al</strong>izzazione diA - Re<strong>al</strong>izzazione diTipologiapercorsi turistici epercorsi turisticiAttività divulgative edi promozione delterritorioSpesaSpesaN° ammessa N°Azione€€ammessa N°B - Attivitàdivulgative e dipromozione delterritorioSpesaammessa€N°Tot<strong>al</strong>e azioneSpesaammessa€Re<strong>al</strong>izzazione di infrastrutturericreative 6 139.919 16 384.165 22 524.084 3%Re<strong>al</strong>izzazione di eventi emanifestazioni 2 46.890 40 1.830.342 43 1.011.269 85 2.888.501 17%Re<strong>al</strong>izzazione di materi<strong>al</strong>epromozion<strong>al</strong>e 26 1.511.654 51 3.288.442 67 669.223 144 5.469.319 33%% suSpesaTot<strong>al</strong>epag. 270


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURATipologiaA - Re<strong>al</strong>izzazione dipercorsi turisticiA-B - ProgettoIntegrato -Re<strong>al</strong>izzazione dipercorsi turistici eAttività divulgative edi promozione delterritorioB - Attivitàdivulgative e dipromozione delterritorioTot<strong>al</strong>e azioneCostituzione di reti telematicheper la promozione delle risorsee delle attività del territorio 25 922.970 43 713.368 68 1.636.338 10%Recupero e riqu<strong>al</strong>ificazione dis<strong>al</strong>e multimedi<strong>al</strong>i e musei 11 601.769 1 46.211 12 647.980 4%Recupero e riqu<strong>al</strong>ificazioneInfopoint e/o centri di visita perl'informazione 2 101.362 24 764.568 11 115.115 37 981.045 6%Re<strong>al</strong>izzazione di segn<strong>al</strong>eticarelativa a percorsi blu ed aitinerari tematici 14 234.938 27 529.557 41 764.495 5%Re<strong>al</strong>izzazione e miglioramentodella sentieristica 4 284.242 22 1.747.684 26 2.031.926 12%Tot<strong>al</strong>e interventi finanziati 26 2.511.154 51 11.260.314 67 2.767.309 144 16.538.777 100%Fonte: Elaborazioni Agriconsulting su dati del Sistema di Monitoraggio Region<strong>al</strong>eIn linea di massima la quasi tot<strong>al</strong>ità dei progetti si attua in zone caratterizzate da ricchezza di risorseartistiche, storiche e religiose (l’efficacia del criterio criterio A1_ Aspetti territori<strong>al</strong>i è pari <strong>al</strong> 94% sia per latipologia a che per la tipologia B).Considerando la distribuzione territori<strong>al</strong>e del parco progetti si nota che, coerentemente con l’obiettivo dellaregione, esso si concentra in <strong>al</strong>cune aree a potenzi<strong>al</strong>e vocazione turistica, o perché limitrofe ad areeturisticamente sviluppate (ad esempio Alento Monte Stella o Lambro Mingardo), o perché ricadenti in parchi(V<strong>al</strong>lo di Diano, Antica Volcej): queste aree però non sono ancora sufficientemente attrattive, come sievince d<strong>al</strong> confronto dei v<strong>al</strong>ori di <strong>al</strong>cuni indicatori turistici nei comuni interessati dagli interventi e nelcomplesso dei Sistemi strategici di sviluppo dove ricadono. Sotto questo aspetto quindi i progetti approvatihanno buone potenzi<strong>al</strong>ità di soddisfare efficacemente l’obiettivo.Distribuzione progetti per STS e confronto con indicatori turisticiposti letto*Popolazione turisticaProvincia STS Progetti nei comuniinteressatinel tot<strong>al</strong>eSTSnei comuniinteressatinel tot<strong>al</strong>eSTSB4 - V<strong>al</strong>le dell'Ufita 1 22 584 274 16.683B8 -Alto Clanio 1 - 90 112 2.434AvellinoC3 - Solofrana 2 285 457 1.357 4.637D2 - Sistema Urbano Avellino 3 368 749 2.368 4.057A8 - Partenio 5 278 615 5.735 16.976A8 - Partenio 2 12 12 588 588A9 - Taburno 4 167 1.039 1.939 7.528BeneventoB3 - Pietrelcina 1 137 606 310 1.898B5 - Alto Tammaro 3 279 978 1.217 3.956B6 - Titerno 4 525 1.426 3.984 7.351C2 - Fortore 3 139 441 1.174 7.276CasertaA10 - Matese 4 69 274 1.624 6.727B7 -Monte Maggiore 3 30 411 662 6.468A1 - Alburni 3 2 471 390 4.996A2 - Alto C<strong>al</strong>ore 11 107 131 1.779 2.608A3 - Alento Monte Stella 20 7.632 10.237 50.342 68.164A4 - Gelbison Cervati 2 8 521 688 4.729S<strong>al</strong>ernoA5 - Lambro e Mingardo 15 22.994 27.386 50.589 65.951A6 - Bussento 9 8.427 10.611 19.666 27.867A7 - Monti Picentini 9 543 799 3.801 6.628B1 - V<strong>al</strong>lo di Diano 14 1.021 1.865 5.282 9.759B2 - Antica Volcej 23 1.353 1.412 4.100 4.763F6 - Magna Grecia 2 48 10.862 702 17.921Tot<strong>al</strong>e 144 63.952 71.977 262.833 299.965Fonte: elaborazione su dati di monitoraggio region<strong>al</strong>e, dati Istat 2009, RRN _Atlante rur<strong>al</strong>e region<strong>al</strong>e 2008.pag. 271


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo operativo: INNESCARE PROCESSI DI SVILUPPO SOSTENIBILE INTEGRATOL’obiettivo di sviluppo sostenibile è inteso nella doppia accezione di sostenibilità ambient<strong>al</strong>e e sostenibilitàeconomica.La sostenibilità ambient<strong>al</strong>e viene perseguita, in particolare nel primo bando 41 , con priorità che premianol’uso di fonti energetiche <strong>al</strong>ternative/rinnovabili, (fino a 5 punti per la tipologia a e 6 per la b), la gestioneefficiente dei rifiuti che vada oltre gli obblighi di legge (fino a 6 punti solo per la tipologia b). Nel primobando <strong>al</strong>l’interno dei parametri territori<strong>al</strong>i vengono premiati i comuni in funzione dell’entità della raccoltadifferenziata (fino a 5 punti) e con la maggiorazione del 10% del punteggio complessivo per gli interventi dare<strong>al</strong>izzare nei comuni che facciano registrare discariche per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.La sostenibilità economica viene perseguita premiando i progetti cantierabili, che prevedono integrazioneterritori<strong>al</strong>e (se si prevede il collegamento fra più settori produttivi (I bando) o se la gestione delle attivitàdopo l’intervento è affidata a più attori istituzion<strong>al</strong>i e non, oppure se l’intervento è inserito in un piano giàesistente di riv<strong>al</strong>utazione o di s<strong>al</strong>vaguardia del territorio che vede la partecipazione di più attori istituzion<strong>al</strong>i enon e che prevedono la gestione delle iniziative oltre il periodo obbligatorio.È soprattutto con questa accezione che il v<strong>al</strong>utatore ha declinato la sua domanda v<strong>al</strong>utativa e per questo inquesta sede si ritiene più utile an<strong>al</strong>izzare il parco progetti in funzione della presenza di prospettive di autosostenibilità e di integrazione.Mediamente il 76% dei progetti prevede l’integrazione territori<strong>al</strong>e; trattandosi di progetti approvati inmaggioranza con il primo bando il criterio in sede istruttoria è stato prev<strong>al</strong>entemente interpretato edattribuito ai progetti che presentano integrazione fra settori produttivi, in particolare agricoltura. L’88% degliinterventi promozion<strong>al</strong>i finanziati nell’ambito dell’azione b infatti è positivo <strong>al</strong> criterio presumibilmente in virtùdelle azioni di promozioni per i prodotti tipici dell’area interessata.Relativamente <strong>al</strong>le prospettive di auto sostenibilità per la v<strong>al</strong>utazione delle qu<strong>al</strong>i in sede istruttoria si verific<strong>al</strong>a v<strong>al</strong>enza plurienn<strong>al</strong>e dell'idea progetto (eventi / manifestazioni già re<strong>al</strong>izzati più volte nel corso del tempoe/o ripetibili nel futuro, durabilità delle infrastrutture re<strong>al</strong>izzate), i progetti di re<strong>al</strong>izzazione delle infrastrutture(tipologia a) prevedono buone potenzi<strong>al</strong>ità di durabilità (81% dei progetti conseguono infatti il punteggiomassimo); inferiore risulta invece la percentu<strong>al</strong>e nei progetti della tipologia B che conseguono il punteggiomassimo per il 37%.Infine, relativamente <strong>al</strong>la cantierabilità, il 69% dei progetti sulla tipologia A e l’84% di quelli a v<strong>al</strong>ere sullatipologia B risultano esecutivi e quindi immediatamente re<strong>al</strong>izzabili. Ciò però non sembra aver influito suitempi di re<strong>al</strong>izzazione delle iniziative e, quindi sui tempi di chiusura dei progetti finanziati che si stannocaratterizzando per un notevole ritardo imputato ai r<strong>al</strong>lentati tempi di erogazione delle anticipazioniessenzi<strong>al</strong>i per la re<strong>al</strong>izzazione dei progetti da parte dei beneficiari 42 .Obiettivo operativo: PROMUOVERE LA CONOSCENZA DEI PRODOTTI DI QUALITÀ DEL TERRITORIO.L’obiettivo di promuovere la conoscenza dei prodotti di qu<strong>al</strong>ità del territorio è sostenuto premiando i progettiche v<strong>al</strong>orizzano e/o conservano e tutelano le tipicità loc<strong>al</strong>i, (Criterio territori<strong>al</strong>e A1 e progettu<strong>al</strong>e B3 chenell’insieme tot<strong>al</strong>izzano dai 22 punti per la tipologia a ai 25 punti per la tipologia di azione b).Il parco progetti sembra essere prev<strong>al</strong>entemente orientato a questo scopo già che il 94% dei progetti risultapositivo <strong>al</strong> criterio.41 Nel secondo bando vengono corrette delle distorsioni già evidenziate per il primo bando in sede di v<strong>al</strong>utazione intermedia, dovute <strong>al</strong>fatto che il peso complessivo dei punteggi dei criteri che possono qu<strong>al</strong>ificare gli interventi sotto l’aspetto della portata territori<strong>al</strong>e(integrazione territori<strong>al</strong>e, prosecuzione di interventi POR, auto sostenibilità) era inferiore (per la tipologia b) o ugu<strong>al</strong>e (per la tipologia a)a quello dei criteri di natura ambient<strong>al</strong>e sommati <strong>al</strong> criterio della cantierabilità, meno correlabili con gli obiettivi operativi di misura.42 Ciò m<strong>al</strong>grado con il DRD n. 47 del 20/10/2011 “Possibilità di riconoscere agli Enti Pubblici anticipazione e liquidazioni parzi<strong>al</strong>i fino <strong>al</strong>90% del contributo concesso”, sia stata concessa l’opportunità di garantire agli Enti pubblici beneficiari maggiore liquidità per lare<strong>al</strong>izzazione degli interventi contribuendo in t<strong>al</strong> modo ad accelerare la spesa e quindi raggiungere l’obiettivo di spesa fissato per l’anno2011.pag. 272


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo operativo: PROMUOVERE L'OFFERTA TURISTICA DEL TERRITORIO A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE.Mediamente il 60% dei progetti prevedono la promozione verso l’estero dell’offerta turistica (degli eventi oiniziative che si re<strong>al</strong>izzeranno nel territorio dell’intervento) con accordi con partner istituzion<strong>al</strong>i e non perconvenzioni, protocolli di intesa, lettere di intenti con comuni esteri o con agenzie di viaggio <strong>al</strong> fine diaumentare i flussi di incoming.Obiettivo operativo: REALIZZARE INFRASTRUTTURE INFORMATIVE A SUPPORTO DELLA PROMOZIONE E DELLAVALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO.All’obiettivo concorrono tutti gli interventi che prevedono il Recupero e riqu<strong>al</strong>ificazione di s<strong>al</strong>e multimedi<strong>al</strong>i emusei Infopoint e/o centri di visita per l'informazione (57 in tot<strong>al</strong>e e 10% della spesa ammessa) nonché gliinterventi che re<strong>al</strong>izzazione segn<strong>al</strong>etica relativa a percorsi blu ed a itinerari tematici (41 e 5% della spesaammessa)I territori dove si re<strong>al</strong>izzano interventi che prevedono re<strong>al</strong>izzazione di infrastrutture a supporto dellav<strong>al</strong>orizzazione del territorio ricadono prev<strong>al</strong>entemente nella provincia di S<strong>al</strong>erno in STS ad elevatavocazione turistica, in particolare quelli dell’Alento Monte Stella (A3); Lambro e Mingardo (A5); Bussento(A6) e potranno contare su un elevato bacino potenzi<strong>al</strong>e di presenze turistiche.Gli interventi ricadenti negli STS Alto C<strong>al</strong>ore (A2) e V<strong>al</strong>lo di Diano (B1) avranno invece una v<strong>al</strong>enza maggiorerispetto <strong>al</strong>’obiettivo perché i rispettivi territori sono ancora in via di sviluppo.Obiettivo operativo INCORAGGIARE L'ADOZIONE E LA DIFFUSIONE DELLE TIC PER LA PROMOZIONE E IL MARKETINGTERRITORIALEIn sede di bando sono previsti punteggi per gli interventi in cui le nuove tecnologie siano volte <strong>al</strong>ladiffusione e promozione dell’iniziativa oppure essere parte integrante dell’intervento (ad esempio retiwireless, p<strong>al</strong>mari con GPS per la guida sui sentieri, guide-audio, infopoint, creazione di banche dati, sitiinterattivi con soci<strong>al</strong> network, etc.).I progetti v<strong>al</strong>utati positivamente in sede di istruttoria sono l’89%: questa elevata efficienza è dovuta <strong>al</strong> fattoche in linea di massima i progetti prevedono il potenziamento della dotazione informatica per l’adozione dinuove tecnologie.Obiettivo specifico MIGLIORARE L’ATTRATTIVITÀ DEL TERRITORIO PER LE IMPRESE E LA POPOLAZIONEIn termini di risultati il QCSM declina l’obiettivo del miglioramento dell’attrattività del territorio per le impresee la popolazione in termini di incremento dei flussi turistici (quantificato in ex ante in un incremento di pocopiù di 40.000mila visitatori) e di aumento dell’occupazione (quantificato in ex ante in 46 nuovi posti dilavoro).Come anticipato lo stato di attuazione della misura non consente la quantificazione di risultatisull’occupazione e permette solo di esprimere <strong>al</strong>cune considerazioni sulle potenzi<strong>al</strong>ità dei progetti approvatidi raggiungere l’obiettivo ipotizzato di incremento dei flussi turistici.Come indicato nel QCMV l’afflusso viene misurato in presenze turistiche (numero di giornate trascorse daiclienti negli esercizi turistici sovvenzionati nelle aree rur<strong>al</strong>i) e in termini di visitatori giorn<strong>al</strong>ieri (day visitors) diattività ricreative, musei etc.. dato che nell’ambito della Misura non si finanziano esercizi turistici ricettividove si possano registrare le presenze in termini di giornate trascorse l’indicatore viene princip<strong>al</strong>mentedeclinato in termini di Day Visitors.Ad interventi consolidati, la metodologia v<strong>al</strong>utativa prevede l’uso di casi di studio tematici, per l’an<strong>al</strong>isi sulcontributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della qu<strong>al</strong>ità della vita, con i qu<strong>al</strong>i si possa v<strong>al</strong>utare l’effettivo contributodel sostegno <strong>al</strong> miglioramento dell’attrattività turistica dell’area in termini di presenze in più registrate d<strong>al</strong>Sistema Statistico Nazion<strong>al</strong>e, negli esercizi ricettivi del territorio.pag. 273


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa misura registra 4 progetti s<strong>al</strong>dati <strong>al</strong> 2011; in due casi (Comune di Giffoni V<strong>al</strong>le Piana e Acerno) il sostegnoriguarda la re<strong>al</strong>izzazione di nuovi eventi oltre <strong>al</strong> potenziamento e la qu<strong>al</strong>ificazione di eventi già “esistenti”.Nell’ambito dei due di interventi sono state finanziate nel complesso 7 manifestazioni; con gli <strong>al</strong>tri dueprogetti si finanzia la re<strong>al</strong>izzazione di materi<strong>al</strong>e promozion<strong>al</strong>e e informativo e le infrastrutture (segn<strong>al</strong>etica) aservizio di percorsi tematici enogastronomici e cultur<strong>al</strong>i.I flussi turistici che queste manifestazioni sono complessivamente (e mediamente) in grado di attrarresecondo le stime dei testimoni privilegiati interpellati possono quantificarsi in circa 10.000 day visitors e ildato è sostanzi<strong>al</strong>mente in linea con le previsioni contenute negli <strong>al</strong>legati tecnici della domanda di aiuto nellequ<strong>al</strong>i si prevedevano da 12.000 a 17.000 presenze.Il v<strong>al</strong>ore rappresenta il 25% del v<strong>al</strong>ore target anche se, come già ribadito, non si tratta di incremento dipresenze turistiche quanto di flussi di turismo pendolare di residenti nel territorio e/o di villeggianti deicomuni limitrofi attratti dagli eventi.Come già rilevato il dettaglio delle voci di spesa restituisce un parco progetti prev<strong>al</strong>entemente orientato suazioni di carattere immateri<strong>al</strong>e come la re<strong>al</strong>izzazione di eventi e manifestazioni, di materi<strong>al</strong>e promozion<strong>al</strong>e(cartaceo e multimedi<strong>al</strong>e), di segn<strong>al</strong>etica a supporto degli itinerari, ovvero su azioni che non generano unimpatto misurabile in termini di presenze nelle strutture finanziate, la cui efficacia rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo sitraduce in particolare in termini di "opportunità"e "occasioni" per le imprese del territorio, in particolarequelle ricettive.Il sostegno tuttavia si concentra su territori ad elevata potenzi<strong>al</strong>ità turistica par<strong>al</strong>lelemente <strong>al</strong>la domanda didiversificazione delle attività agricole (Misura 311) e delle Microimprese (misura 312). Potrebbero quindiverificarsi sinergie utili ad aumentare le possibilità di incrementare le presenze registrate nelle impresebeneficiarie di queste azioni. Al proposito si ricorda quanto già evidenziato in precedenza (Cfr Misura 311)circa il fabbisogno espresso dai beneficiari della Misura 311 indagati, che ritengono prioritario un interventopubblico per la v<strong>al</strong>orizzazione turistica del territorio e per interventi di riqu<strong>al</strong>ificazione e v<strong>al</strong>orizzazioneambient<strong>al</strong>e e paesaggistica come strumenti essenzi<strong>al</strong>i per la crescita dell’azienda.Nei focus re<strong>al</strong>izzati per la v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della qu<strong>al</strong>ità della vita (CfrAllegato 2) nelle aree testimone si esprimono situazioni differenziate relativamente <strong>al</strong>la presenza diinfrastrutture turistiche ed <strong>al</strong>la loro adeguatezza ad attrarre ed accogliere i flussi turistici.Nel Titerno ad esempio le criticità rilevanti si evidenziano per l’offerta ricettiva ancora debole e pocoqu<strong>al</strong>ificata, per le risorse ambient<strong>al</strong>i e cultur<strong>al</strong>i non sufficientemente v<strong>al</strong>orizzate e per l’inadeguatezza delleazioni formative fin<strong>al</strong>izzate a migliorare il capit<strong>al</strong>e umano.Nel territorio dei Monti Picentini invece si evidenzia come a fronte di una capacità ricettiva relativamentesufficiente vi sia una ancora scarsa qu<strong>al</strong>ità del settore, l’incapacità di fare sistema specie fra le strutturericettive e fra gli operatori per la promozione del territorio.In linea massima il sostegno potrà dare un buon contributo <strong>al</strong> miglioramento dell’attrattività del territorioper la popolazione: coerentemente con i desiderata region<strong>al</strong>i infatti i progetti che ricadono in comuni diarea D1 e D2 sono il 74% pari <strong>al</strong>l’81% della spesa pubblica, anche per effetto della concentrazione del parcoprogetti nella provincia di S<strong>al</strong>erno dove si loc<strong>al</strong>izzano le aree D1 e D2 della <strong>Regione</strong>.Il 44% dei progetti con il 40% della spesa interessa comuni con popolazione inferiore ai 2500 abitanti.Risulta significativa la quota di interventi che pur in area D sono loc<strong>al</strong>izzati in comuni con popolazionesuperiore ai 5000 abitanti.pag. 274


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURADistribuzione degli interventi finanziati e della spesa pubblica per tipologia di comune e di area rur<strong>al</strong>eTipologia dicomuneB C D1 D2Tot<strong>al</strong>e tipologia dicomune PSRV<strong>al</strong>ore assoluto %< 25002500-5000Interventi 1 11 46 5 63 44%Spesa pubblica 99.510 756.003 5.016.007 816.093 6.687.613 40%Interventi 11 20 2 33 23%Spesa pubblica 859.213 1.918.716 326.393 3.104.322 19%> 5000Interventi 1 11 35 1 48 33%Spesa pubblica 86.172 1.193.321 5.383.141 84.209 6.746.842 41%Tot<strong>al</strong>eTot<strong>al</strong>e Interventi per areaPSR 2 33 101 8 144 100%<strong>Regione</strong> Tot<strong>al</strong>e Spesa pubblica perarea PSR 185.682 2.808.538 12.317.863 1.226.695 16.538.777 100%Fonte: Elaborazioni Agriconsulting su dati del Sistema di Monitoraggio Region<strong>al</strong>eIl programmatore ha poi dato una notevole attenzione agli aspetti soci<strong>al</strong>i degli investimenti premiando quellia favore dei minori e dei diversamente abili.Mediamente il 68% dei progetti approvati prevedono interventi a favore dei diversamente abili e, comelogico, sono gli interventi sugli itinerari a rispondere in misura maggiore (85%) <strong>al</strong> criterio.Buona è anche la percentu<strong>al</strong>e di progetti che prevedono facilitazioni nella fruibilità da parte dei bambini(64%).Fruibilità dell’intervento da parte dei diversamente abili (oltre il rispetto delle norme obbligatorie)Tipologia di interventoProgetti conpunteggio%su tot<strong>al</strong>e(a)Punteggioeffettivoassegnato(b)PunteggiomassimoassegnabileEfficacia(a)/(b)A Itinerari turistici 22 85% 110 130 85%B Attività divulgative e di promozione 35 52% 210 402 52%A+B Progetti integrati 41 80% 230 306 75%Tot<strong>al</strong>e 98 68% 550Fonte: Elaborazioni Agriconsulting su dati del Sistema di Monitoraggio Region<strong>al</strong>eMisura 321 - “Servizi essenzi<strong>al</strong>i <strong>al</strong>le persone che vivono nei territori rur<strong>al</strong>i”1. Logica di intervento e obiettivi della MisuraLa misura si propone di supportare lo sviluppo dei servizi essenzi<strong>al</strong>i per migliorare la qu<strong>al</strong>ità della vita dellapopolazione rur<strong>al</strong>e e favorire lo sviluppo di attività economiche - soci<strong>al</strong>i nelle aree rur<strong>al</strong>i/margin<strong>al</strong>i (obiettivogener<strong>al</strong>e).Il sostegno si riferisce a territori (macroaree) in cui l’an<strong>al</strong>isi effettuata in fase di programmazione haevidenziato diversi e specifici fabbisogni.pag. 275


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAL’offerta di intervento che ne deriva è molto articolata e agisce su diversi fronti: dai trasporti <strong>al</strong>la sanità,d<strong>al</strong>la comunicazione <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione cultur<strong>al</strong>e, d<strong>al</strong>l’assistenza <strong>al</strong>l’inclusione verso le fasce giovanili, deboli,svantaggiate.Gli obiettivi che la misura persegue sono:• sviluppare e potenziare le possibilità di impiego, anche attraverso la creazione di servizi per giovani,donne e per soggetti svantaggiati;• migliorare la qu<strong>al</strong>ità ambient<strong>al</strong>e percepita d<strong>al</strong>la popolazione;• contenere lo spopolamento;• evitare l’isolamento della popolazione;• assicurare il presidio del territorio;• agevolare l’aggregazione della popolazione, in particolare dei giovani e degli• anziani, attraverso la creazione di strutture per il tempo libero e lo sport.Le tipologie di azione previste sono l’integrazione dei trasporti (tipologia a) “telesoccorso” (b) “telemedicina”(c) centri di aggregazione comun<strong>al</strong>e (d), interventi a supporto delle fattorie soci<strong>al</strong>i (e); i servizi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>lafruizione <strong>al</strong>largata e coordinata dei servizi <strong>al</strong>la persona (azione g) reti tecnologiche di informazione ecomunicazione (h).I beneficiari sono differenziati per tipologia e includono i Comuni e le Comunità Montane per la tipologia a):Le ASL per le tipologie b) e c); Enti pubblici singoli e/o associati, imprese soci<strong>al</strong>i 43 - Enti ecclesiastici ed Entidelle confessioni religiose 44 ; per la tipologia d) “e”; le imprese soci<strong>al</strong>i iscritte nel Registro delle fattorie soci<strong>al</strong>i(D.D. 145/2008) per la tipologia f); la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> per la re<strong>al</strong>izzazione di infrastrutture di proprietàpubblica in aree bianche C e D in digit<strong>al</strong> divide per la tipologia h azione A); Pubbliche Amministrazioni,imprese e popolazioni rur<strong>al</strong>i per il collegamento <strong>al</strong>la tecnologia satellitare attraverso l’acquisto di termin<strong>al</strong>e diutente, in aree rur<strong>al</strong>i molto margin<strong>al</strong>i ove gli interventi infrastruttur<strong>al</strong>i terrestri sono poco sostenibili per latipologia h azione B “.Attraverso l’offerta di servizi il programma si propone di accrescere l’attrattiva dei territori rur<strong>al</strong>i verso lapopolazione, per contenere lo spopolamento e recuperare le aree d<strong>al</strong>l’abbandono in particolare d<strong>al</strong>le fascepiù giovani e produttive, e verso le imprese, per favorire l’insediamento di nuove/il mantenimento delleesistenti e la creazione di occasioni di lavoro, speci<strong>al</strong>mente femminile (sviluppare e potenziare le possibilitàdi impiego, anche attraverso la creazione di servizi per i giovani, donne e per soggetti svantaggiati)(obiettivo prioritario).I criteri di priorità per tutte le azioni sostenute prendono in considerazione aspetti legati <strong>al</strong>le caratteristichedel territorio (A. Aspetti territori<strong>al</strong>i) e dell’intervento da re<strong>al</strong>izzare (B. V<strong>al</strong>idità del progetto): affinché unadomanda sia considerata finanziabile deve conseguire un punteggio minimo di 51 punti, di cui <strong>al</strong>meno 25punti sulla categoria B “V<strong>al</strong>idità del progetto”.Negli aspetti legati <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>idità del progetto, i criteri legati <strong>al</strong>la gestione del servizio rappresentano una partenon minoritaria del punteggio: per rafforzare la sostenibilità delle iniziative e la loro ricaduta sul territorio èinfatti premiata la gestione integrata delle iniziative (b3. Interazione con i soggetti istituzion<strong>al</strong>i preposti <strong>al</strong>laprestazione di servizi proposti; b4. Numero soggetti istituzion<strong>al</strong>i coinvolti; Gestione del progetto re<strong>al</strong>izzato daparte di più soggetti in forma congiunta), l’impegno a garantire il servizio negli anni successivi (da 3 anni a 1anno), la continuazione con iniziative della programmazione precedente.Sono infine riproposti criteri a carattere ambient<strong>al</strong>e (risparmio idrico, energetico) legati <strong>al</strong>la ristrutturazioneedilizia (Ricorso a soluzioni progettu<strong>al</strong>i per il risparmio idrico e/o energetico nonché a soluzioni progettu<strong>al</strong>itese <strong>al</strong> corretto inserimento paesaggistico e <strong>al</strong>la minimizzazione della impermeabilizzazione delle aree dipertinenza), meno pertinenti con gli obiettivi di misura.43 D. Lgs 156/06 ad esclusione dei campi di attività di cui <strong>al</strong>l’art.2 comma1 lett. b-h-i-m44 Con le qu<strong>al</strong>i lo Stato ha stipulato patti, accordi, un intesa ai sensi dell’art 8 comma 3 della Costituzione.pag. 276


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa misura è stata attivata nel 2008 con un primo bando 45 che prevedeva le azioni a) Integrazione trasporti eg) Interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la fruizione <strong>al</strong>largata e coordinata dei servizi <strong>al</strong>le persone per un importocomplessivo pari a 8,98 Meuro (1,5 Meuro a v<strong>al</strong>ere sull’azione a e 7,48 Meuro sull’azione g.Le restanti azioni della Misura con la relativa ripartizione finanziaria (Azione b-Telesoccorso € 2.000.000;Azione c-Telemedicina € 2.000.000; Azione d-Centri di aggregazione comun<strong>al</strong>e € 7.500.000; Azione f-Interventi a supporto delle fattorie soci<strong>al</strong>i € 2.000.000) sono state attivate nel 2009 46 , per un importocomplessivo pari a 13, 5 Meuro.La misura, attivata con mod<strong>al</strong>ità di gestione periferica, è stata aperta per i sei bimestri successivi (d<strong>al</strong>semestre novembre/dicembre 2008 <strong>al</strong> semestre settembre/ottobre 2009).La domanda proveniente d<strong>al</strong> territorio è stata molto superiore <strong>al</strong> sostegno offerto, tanto da renderenecessaria l’interruzione dei termini per la presentazione 47 , ma si è concentrata sulle azioni a sostegnodell’integrazione dei trasporti (a), sulla re<strong>al</strong>izzazione dei centri di aggregazione (d) e sugli interventi perpotenziare i servizi <strong>al</strong>le persone (g).Solo 2 progetti riguardano l’attivazione di fattorie soci<strong>al</strong>i mentre a v<strong>al</strong>ere sulle restanti azioni (b e c) non èstata presentata <strong>al</strong>cuna domanda di finanziamento.Per far fronte a t<strong>al</strong>e richiesta “polarizzata”, con la Delibera n. 336 del 15/03/2010, è stata superata laripartizione finanziaria tra le singole azioni e le risorse sono state utilizzate sulla base delle tipologie diintervento per le qu<strong>al</strong>i c’è stata richiesta di contributo.l’azione h) reti tecnologiche di informazione e telecomunicazione a cui sono destinati oltre 18,2 Meuro èstata aggiunta a seguito dell’He<strong>al</strong>th Check: le attività propedeutiche <strong>al</strong>l’attivazione della Misura sono stateavviate nel corso del 2011 con l’approvazione dello “Schema di Accordo di Programma” (DGR 653 del06/12/2011) e dello “Schema di Convenzione Operativa con <strong>al</strong>legato Piano Tecnico” tra la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>ed il Ministero dello Sviluppo Economico (DRD n.70 del 28/12/2011) e sono stati individuati i componenti delComitato di coordinamento e monitoraggio previsto <strong>al</strong>l’art. 7 dell’Accordo di ProgrammaLa Convenzione Operativa tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>sottoscritta nel gennaio <strong>2012</strong>.è stataL’attuazione registra un complessivo ritardo nei tempi di chiusura dei progetti finanziati, da imputare, quasiesclusivamente, ai r<strong>al</strong>lentati tempi di erogazione delle anticipazioni, essenzi<strong>al</strong>i per la re<strong>al</strong>izzazione deiprogetti da parte dei beneficiari.45 Pubblicato sul Bollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> Numero speci<strong>al</strong>e del 29/09/200846 Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 40 del 5 giugno 2009 _Bollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> Numero speci<strong>al</strong>e del 02/07/2009.47 Decreto n. 342 del 19/10/2009 _Bollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> n. 67 del 2 Novembre 2009.pag. 277


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo gener<strong>al</strong>eMigliorare la qu<strong>al</strong>ità della vita nelle areerur<strong>al</strong>i e promuovere la diversificazionedelle attività economicheObiettivi prioritario/specificiMigliorare l’attrattività dei territori rur<strong>al</strong>iper le imprese e la popolazione e legiovani generazioniIntroduzione e diffusione delle ITCnelle aree rur<strong>al</strong>iObiettivi operativimigliorare la qu<strong>al</strong>ità ambient<strong>al</strong>epercepita d<strong>al</strong>la popolazione;assicurare il presidio del territorio;contenere lo spopolamento;agevolare l’aggregazione dellapopolazione, in particolare dei giovani edegli anziani, attraverso la creazione distrutture per il tempo libero e lo sport.sviluppare e potenziare le possibilità diimpiego, anche attraverso la creazionedi servizi per giovani, donne e persoggetti svantaggiati;evitare l’isolamento della popolazioneIndicatori d’impattoCrescita economica – Crescita netta del v<strong>al</strong>oreaggiuntoCrescita netta posti di lavoro equiv<strong>al</strong>enti a tempopienoIndicatori di risultatoV<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>31/12/<strong>2012</strong>2.71% nd5.3% ndV<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>31/12/<strong>2012</strong>EfficenzaPopolazione rur<strong>al</strong>e che beneficia dei servizimigliorati 400.000 12.000 8%Maggiore diffusione di internet nelle zone rur<strong>al</strong>i(popolazione utente)Indicatori di outputNumero tot<strong>al</strong>e iniziative sovvenzionate per arearur<strong>al</strong>eVolume tot<strong>al</strong>e degli investimenti (euro) per arearur<strong>al</strong>eN Centri aggregazione sovvenzionati (azione d)338.321 ndV<strong>al</strong>oreobiettivoV<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>31/12/<strong>2012</strong>223 108 48%53.210.601 28.568.682 54%Numero iniziative sovvenzionate (azione f)per tipologia spesa ammissibile nd 0Numero interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la fruizione<strong>al</strong>largata e coordinata dei servizi <strong>al</strong>la persona(azione g)N° di interventi trasporto nd 15N interventi azione H 70 0Volume investimenti 18.235.000 0Indicatori di inputV<strong>al</strong>ore V<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>obiettivo 31/12/<strong>2012</strong>Spesa pubblica Asse 3 euro47.889.541ndnd6923Di cui azione h18.235.0002. L’efficacia rispetto agli obiettivi operativi della MisuraL’an<strong>al</strong>isi parte dagli obiettivi operativi per confluire infine sull’obiettivo specifico di accrescere l’attrattivitàdelle aree rur<strong>al</strong>i per le imprese e la popolazione trattato <strong>al</strong>la fine. Alcuni obiettivi operativi sono statiassimilati ad obiettivi specifici e/o gener<strong>al</strong>i d’asseStante l’avanzamento fisico e finanziario della misura l’an<strong>al</strong>isi si basa essenzi<strong>al</strong>mente sulle caratteristiche delparco progetti e dell’efficienza dei criteri di priorità re<strong>al</strong>izzata sulla tot<strong>al</strong>ità del parco progetti ammesso 48 cosìcome delineato d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio.Obiettivi operativi MIGLIORARE LA QUALITÀ AMBIENTALE PERCEPITA DALLA POPOLAZIONE; ASSICURARE IL PRESIDIO DELTERRITORIO; CONTENERE LO SPOPOLAMENTO.La misura ha complessivamente raggiunto il 48% del target previsto in termini di numero di interventiattivati e ben l’82% in tremini di spesa pubblica impegnata rispetto <strong>al</strong>la programmata (escluse le risorsedestinata d<strong>al</strong>l’He<strong>al</strong>th Cheak <strong>al</strong>la Banda larga).48 L’efficienza dei singoli criteri di priorità nell’indirizzare il sostegno viene v<strong>al</strong>utata rapportando il punteggio massimo conseguibile d<strong>al</strong>parco progetti a quello poi effettivamente conseguito, per ogni singolo criterio e complessivamente.Essendo i criteri di tipo multimod<strong>al</strong>e, ad eccezione dei criteri a1 e b1, ed essendo previsto un punteggio minimo anche se il criterio nonè soddisfatto, il 100% dei progetti presenta un punteggio: per evidenziare quindi, l’effettiva corrispondenza dei progetti approvati aidesiderata region<strong>al</strong>i la lettura v<strong>al</strong>utativa viene fatta con i dati relativi <strong>al</strong> numero dei progetti che presentano i punteggi medi e massimi(ovvero escludendo quelli con i punteggi minimi).pag. 278


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAl 31 dicembre 2011 il sistema di monitoraggio rileva 108 progetti ammessi a finanziamento che attivano unvolume di investimenti di circa 28,6 Meuro equiv<strong>al</strong>enti <strong>al</strong> 54% del target previsto. Questi interventi sonore<strong>al</strong>izzati in 79 comuni delle aree C e D, (22% del tot<strong>al</strong>e dei comuni delle aree) e in essi risiede il 26% dellapopolazione tot<strong>al</strong>e delle aree stesse (276.607 abitanti residenti).Il parco progetti si concentra nei comuni dellearee D dove maggiori sono i fabbisogni cuil’obiettivo si rivolge sia in termini di interventi(65%) sia in termini di risorse pubbliche (62%).In particolare il 35% dei comuni interessatiregistravano nel 2007 un s<strong>al</strong>do negativo.Nel 75% dei comuni si attiva un solo intervento.Sono prev<strong>al</strong>entemente i comuni arichiedere il sostegno (79% dei beneficiari);tutti gli interventi re<strong>al</strong>izzati da entiecclesiastici riguardano i centri diaggregazione mentre, coerentemente conla tipologia di servizio gli enti che operanosu aree territori<strong>al</strong>i più ampie come lecomunità montane o l’azienda sanitarieloc<strong>al</strong>e o l’ente per il turismo re<strong>al</strong>izzanointerventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la fruizione <strong>al</strong>largata ecoordinata dei servizi <strong>al</strong>le persone (50% deibeneficiari).La domanda del territorio si concentra sulla re<strong>al</strong>izzazione di centri di aggregazione comun<strong>al</strong>e e sugliinterventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la fruizione <strong>al</strong>largata e coordinata dei servizi <strong>al</strong>le persone (azione G) che, nell’insieme,rappresentano l’84% dei progetti e il 92% della spesa ammessa; interventi che potenzi<strong>al</strong>mente hanno unforte impatto in particolare sulla qu<strong>al</strong>ità ambient<strong>al</strong>e percepita d<strong>al</strong>la popolazione.Distribuzione degli investimenti approvati per tipologia di attivitàTipologia di azioneProgettiSpesa ammessaComuniinteressatiPopolazioneresidenteNumero % V<strong>al</strong>ore € %A - Integrazione dei trasporti 15 14% 1.719.985 6% 10 63.255D - Centro di aggregazione comun<strong>al</strong>e 69 64% 15.367.881 58% 58 193.542F - Interventi a supporto delle fattorie soci<strong>al</strong>i 2 2% 446.365 2% 2 4.946G - Interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la fruizione <strong>al</strong>largata e coordinatadei servizi <strong>al</strong>le persone22 20% 9.031.459 34% 19 86.817Tot<strong>al</strong>e 108 100% 26.565.690 100% 79 276.607Fonte: elaborazione su dati di monitoraggio region<strong>al</strong>epag. 279


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo operativo: AGEVOLARE L’AGGREGAZIONE DELLA POPOLAZIONE, IN PARTICOLARE DEI GIOVANI E DEGLI ANZIANI,ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI STRUTTURE PER IL TEMPO LIBERO E LO SPORT.L’obiettivo <strong>al</strong> momento sembra essere quello maggiormente raggiungibile visto che su di esso converge il64% degli interventi che interessano 58 comuni (pari rispettivamente <strong>al</strong> 73% dei comuni ed <strong>al</strong> 70% dellapopolazione interessati d<strong>al</strong>la misura).I progetti approvati risultano molto rispondenti ai desiderata region<strong>al</strong>i sia in termini di loc<strong>al</strong>izzazione(ricadono per il 70% nelle aree D) sia in termini di quota di popolazione residente raggiunta: 67 progettiinfatti mirano a raggiungere più di 500 utenti (conseguendo il punteggio massimo sul criterio a1. Abitantipotenzi<strong>al</strong>mente serviti d<strong>al</strong>la struttura in progetto) il che porta a stimare una potenzi<strong>al</strong>e popolazione servitache va da un minimo di 41.200 49 <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e dei 193.000 abitanti residenti nei comuni interessati.Ovviamente l’efficacia rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo sarà funzione della qu<strong>al</strong>ità e della fruibilità delle strutturere<strong>al</strong>izzate: nell’unico progetto di questa tipologia concluso e già avviato (inaugurato il 28/10/<strong>2012</strong>), si ère<strong>al</strong>izzato un auditorium con annesso un centro di aggregazione giovanile che è già un punto di riferimentonon solo per il target individuato, giovani, ma per l’intera popolazione; l’Auditorium è infatti l’unica strutturaricettiva presente sul territorio comun<strong>al</strong>e per ospitare convegni, rappresentazioni teatr<strong>al</strong>i, esecuzionimusic<strong>al</strong>i, proiezioni e ogni <strong>al</strong>tra rappresentazione artistica destinata ad un ampio pubblico.L’an<strong>al</strong>isi del parco progetti in merito <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>idità del progetto stimata in fase di selezione indica unaefficienza complessiva pari <strong>al</strong> 67%, dato però conseguente anche <strong>al</strong>l’assenza completa di progetti cheprevedono l’utilizzazione di beni sottratti <strong>al</strong>la crimin<strong>al</strong>ità organizzata e d<strong>al</strong> relativamente basso livello diintegrazione fra più soggetti per la gestione in forma congiunta del bene riqu<strong>al</strong>ificato (punteggio conseguitopari <strong>al</strong> 36% del massimo conseguibile).Molto <strong>al</strong>ta invece risulta la percentu<strong>al</strong>e di beneficiari che si impegnano ad erogare il serviziosuccessivamente <strong>al</strong> vincolo obbligatorio (punteggio conseguito pari <strong>al</strong> 90% del massimo conseguibile),criterio che garantisce appunto la effettiva fruibilità dell’opera.Obiettivo operativo: SVILUPPARE E POTENZIARE LE POSSIBILITÀ DI IMPIEGO, ANCHE ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI SERVIZIPER GIOVANI, DONNE E PER SOGGETTI SVANTAGGIATI.Non è <strong>al</strong> momento possibile avanzare stime sull’efficacia degli interventi rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo anche sel’an<strong>al</strong>isi del parco progetti approvato lascia facilmente intuire che per la gestione dei servizi creati (che vannodagli asili nido ai centri di accoglienza per diversamente abili a centri soci<strong>al</strong>i per giovani e/o anziani) sianecessario l’impiego di nuove unità lavorative.Il parco progetti sembra avere una buona efficacia da un punto di vista della sostenibilità delle iniziative:progetti prevedono infatti in maggioranza il coinvolgimento di più soggetti nella gestione (efficienza delcriterio b4. Pari <strong>al</strong> 74%) e l’impegno <strong>al</strong>la erogazione del servizio oltre il periodo obbligatorio (efficienza delcriterio b6 pari <strong>al</strong> 70%).Rispetto <strong>al</strong> fabbisogno, la domanda proveniente d<strong>al</strong> territorio sembrerebbe confermare le percezioni deitestimoni nelle aree scelte per la v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità della vita: il giudizio deitestimoni la circa la copertura dei servizi sanitari e di assistenza ai disagiati varia d<strong>al</strong> negativo registratonell’area del Terminio Cervi<strong>al</strong>to <strong>al</strong> molto positivo dell’area delle Colline S<strong>al</strong>ernitane, ma, in linea di massimain tutte le aree si riconosce uno sforzo dell’amministrazione pubblica con carenze semmai nell’assistenzadomiciliare e nella scarsa conoscenza dei servizi disponibili da parte dell’utenza potenzi<strong>al</strong>e: i beneficiaridell’azione sono prev<strong>al</strong>entemente enti territori<strong>al</strong>i che operano su sc<strong>al</strong>a vasta (comunità montane o ASL) e15 interventi riguardano più o meno direttamente le aree Leader coinvolte nell’an<strong>al</strong>isi.Da notare che in linea di massima in queste aree testimone si lamenta soprattutto la carenza di asili nido egli interventi volti <strong>al</strong>la creazione di servizi per l’infanzia sono invece solo il 9% del tot<strong>al</strong>e (9% di efficienza delcriterio di priorità relativo) e, concentrati tutti nell’area dell’Alento Monte Stella a conferma dellasoddisfazione espressa dai testimoni dell’area nella discussione sull’indicatore relativo.49 C<strong>al</strong>colato su un prudenzi<strong>al</strong>e dato di 600 utenti a progetto per quelli che hanno ricevuto il punteggio massimo e 500 per i due progettiche hanno ricevuto il punteggio minimo.pag. 280


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa domanda ammessa sembra efficace in termini di popolazione raggiungibile (il punteggio conseguito sulcriterio a1 abitanti potenzi<strong>al</strong>mente serviti è infatti pari <strong>al</strong> 93% del massimo conseguibile) anche se gliinterventi non si concentrano necessariamente nei comuni più margin<strong>al</strong>i (solo il 36% di essi infatti ricade inaree D1 eD2).Obiettivi operativo: EVITARE L’ISOLAMENTOIl contributo <strong>al</strong>l’obiettivo, in mancanza di interventi attivati per lo sviluppo di reti tecnologiche diinformazione e comunicazione (ICT) a v<strong>al</strong>ere sull’azione ,è per il momento determinato dai progettifinanziati con l’azione A della Misura che sostiene interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>l’ integrazione del sistema deitrasporti in ambito rur<strong>al</strong>e.L’azione risponde ad una forte criticità riscontrata anche nei focus condotti in <strong>al</strong>cune aree testimone per ladeterminazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della qu<strong>al</strong>ità della vita (CfR Cap….. ): se si eccettu<strong>al</strong>’area della Comunità Montana del Terminio Cervi<strong>al</strong>to, nelle aree an<strong>al</strong>izzate si lamenta innanzitutto lacarenza nel sistema di trasporto pubblico (sia su gomma che su rotaia) che inasprisce l’inadeguatezza dellereti di collegamento verso i princip<strong>al</strong>i centri erogatori dei servizi, sia <strong>al</strong>l’esterno dell’area (in provincia diS<strong>al</strong>erno) che <strong>al</strong>l’interno del territorio stesso (nella Comunità Montana del Titerno).Il risultati definiti per ora per il solo intervento s<strong>al</strong>dato e la relativa popolazione servita, mostrano unaelevata capacità potenzi<strong>al</strong>e del sostegno nei confronti della popolazione utente.I 15 progetti finanziati sull’azione rispondono <strong>al</strong>la strategia region<strong>al</strong>e in modo soddisfacente, conseguendoin media un punteggio pari <strong>al</strong> 63% del massimo conseguibile, con una efficienza elevata in particolarerelativamente <strong>al</strong>la priorità verso i comuni con più <strong>al</strong>to livello di difficoltà per il raggiungimento dei centrisanitari (67%) o delle stazioni ferroviarie (70%), che non necessariamente ricadono in aree D (gliinterventi ricadenti in queste aree sono il 47%).Nella maggioranza dei casi intervengono a supporto delle famiglie prevedendo il miglioramento dei sistemidi trasporto per i bambini (50% dei progetti prevede il trasporto di bambini in età prescolare) e anchediversamente abili (73%).I progetti presentano un buon livello di Interazione fra soggetti istituzion<strong>al</strong>i (60%) e l’impegno <strong>al</strong>l’erogazionedel servizio oltre il periodo obbligatorio.Meno efficace risulta il parco progetti rispetto agli effetti ambient<strong>al</strong>i dell’azione: il 40% dei progetti infattiriguarda l’utilizzo di mezzi di trasporto con <strong>al</strong>imentazione a basso impatto ambient<strong>al</strong>e.L’unico progetto concluso <strong>al</strong> 2011 (HERMES ecobus - Il Messaggero Soci<strong>al</strong>e) riguarda l’acquisto di unautomezzo da parte del Comune di Baronissi <strong>al</strong> fine di integrare, attraverso il collegamento su gomma, iservizi disponibili sul territorio nell’ambito del Piano di Zona Irno e Picentini che coinvolge 17 Comuni. IComuni partecipanti <strong>al</strong> progetto finanziato d<strong>al</strong> PSR si impegnano a supportare i costi di gestione ed ad offrireservizi accessori utili a massimizzare la fruizione degli investimenti identificati. Il bacino di utenza identificatonel progetto è pari a circa 47.000 utenti.L’an<strong>al</strong>isi dei punteggi acquisiti d<strong>al</strong> progetto in fase di selezione (61 punti su 100 disponibili) mostra che ilprogetto è particolarmente dedicato <strong>al</strong>le fasce di popolazione con maggiore debolezza (anziani, portatori dihandicap, persone senza disponibilità) coinvolge territori non spopolati e con difficoltà media di collegamentoma con fabbisogni in termini di servizi per la disabilità o l’infanzia.I responsabili del progetto intervistati direttamente hanno confermato che i mezzi acquistati (pulmini da 8posti) svolgono servizi di “accompagnamento soci<strong>al</strong>e ” delle fasce di popolazione più debole, connettendo iComuni più periferici e montani sia con trasporto a chiamata, per particolare esigenze, sia con un serviziocontinuativo svolto nei giorni feri<strong>al</strong>i, verso servizi pubblici (osped<strong>al</strong>i, carabinieri, eccetera). Il servizio è moltoapprezzato d<strong>al</strong>la popolazione e l’utenza servita nell’arco di un anno è mediamente pari a 12.000 utenti.pag. 281


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 321 A Integrazione dei trasporti - Criteri di priorità e punteggiN Progetti positivi <strong>al</strong>criterioParametri di v<strong>al</strong>utazionePunteggio% suMassimo % Numero tot<strong>al</strong>ePunteggioconseguito(a)Punteggiomassimoconseguibile(b)Efficienza(a)/(b)A. Aspetti territori<strong>al</strong>i Max 50 50% 487,5 750 65%a1. Abitanti per Kmq. 10 10% 15 100% 95 150 63%a2. Diversamente abili su tot<strong>al</strong>e della popolazione(%) (2,5; 5) 5 5% 15 100% 47,5 75 63%a3. Bambini 0 - 3 anni sul tot<strong>al</strong>e della popolazione(%) (2,5 ; 5) 5 5% 15 100% 45 75 60%a4. Indice di carico soci<strong>al</strong>e (2,5; 5) 5 5% 15 100% 60 75 80%a5. Livello di difficoltà per il raggiungimento delcentro sanitario o parasanitario più vicino <strong>al</strong>centro della comunità utente (5, 10) 10 10% 15 100% 100 150 67%a6. Livello di difficoltà per il raggiungimento dellastazione ferroviaria più vicina <strong>al</strong> centro dellacomunità utente (5, 10) 10 10% 15 100% 105 150 70%a7. Intervento ricadente nelle macroaree D1 e D2(SI/NO) 5 5% 7 47% 35 75 47%B. V<strong>al</strong>idità del progetto Max 50 50% 460 750 61%b1. Livello di dettaglio del progetto difinanziamento (4,5; 9; 15) 15 15% 15 100% 147 225 65%b2. Grado di miglioramento della mobilità dellapopolazione interessata (1,8; 3,6; 6) 6 6% 15 100% 50,4 90 56%b3. Interazione con i soggetti istituzion<strong>al</strong>i preposti<strong>al</strong>la prestazione di servizi proposti (SI/NO) 5 5% 9 60% 45 75 60%b4. Numero soggetti istituzion<strong>al</strong>i coinvolti perl’attuazione dei servizi oltre il proponente (1,8;3,6; 6) 6 6% 15 100% 58,2 90 65%b5. Progetti che prevedono il miglioramento delsistema di trasporto per bambini anchediversamente abili (SI/NO) 5 5% 11 73% 55 75 73%b6. Utilizzo di mezzi di trasporto con<strong>al</strong>imentazione a basso impatto ambient<strong>al</strong>e(SI/NO) 5 5% 6 40% 30 75 40%b7. Impegno ad erogare il serviziosuccessivamente <strong>al</strong> vincolo obbligatorio (2,4; 4,8;8) 8 8% 15 100% 74,4 120 62%Tot<strong>al</strong>e 100 100% 947,5 1500 63%Fonte: Elaborazioni Agriconsulting su dati del Sistema di Monitoraggio Region<strong>al</strong>eMisura 321 d Centro di aggregazione comun<strong>al</strong>e - Criteri di priorità e punteggiN Progetti positiviPunteggio<strong>al</strong> criterioParametri di v<strong>al</strong>utazione%Massimo% suNumero tot<strong>al</strong>ePunteggioconseguito(a)Punteggiomassimoconseguibile(b)Efficienza(a)/(b)A. Aspetti territori<strong>al</strong>i 50 50% 3253 3450 94%a1. Abitanti potenzi<strong>al</strong>mente serviti d<strong>al</strong>la strutturain progetto (6, 12) 12 12% 69 100% 816 828 99%a2. Presenza di strutture an<strong>al</strong>oghe a quelle di cui<strong>al</strong> progetto presentato (18,10,8,54) 18 18% 69 100% 1213 1242 98%a3. Indice di carico soci<strong>al</strong>e (8,16) 16 16% 69 100% 1032 1104 93%a4. Intervento ricadente nelle macroaree D1 e D2(SI/NO) 4 4% 48 70% 192 276 70%B. V<strong>al</strong>idità del progetto 50% 2316 3450 67%b1. Livello di dettaglio del progetto difinanziamento (3,6; 7,2, 12) 12 12% 69 100% 619 828 75%b2. Gestione del progetto re<strong>al</strong>izzato da parte dipiù soggetti in forma congiunta (1,8; 3,6,6) 6 6% 69 100% 148 414 36%b3. Utilizzo di beni sottratti <strong>al</strong>la crimin<strong>al</strong>itàorganizzata (SI/NO) 6 6% 0 0% 0 414 0%b4. Ricorso a fonti rinnovabili per la produzione dienergia (SI/NO) 10 10% 57 83% 570 690 83%b5. risparmio idrico e/o energetico correttoinserimento paesaggistico minimizzazione dellaimpermeabilizzazione delle aree di pertinenza(SI/NO) 6 6% 60 87% 360 414 87%b6. Impegno ad erogare il serviziosuccessivamente <strong>al</strong> vincolo obbligatorio (3,6,10) 10 10% 69 100% 619 690 90%Tot<strong>al</strong>e 100% 69 100% 2316 3450 67%Fonte: Elaborazioni Agriconsulting su dati del Sistema di Monitoraggio Region<strong>al</strong>epag. 282


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 321 G – Interventi per la fruizione <strong>al</strong>largata e coordinata dei servizi <strong>al</strong>la persona - Criteri di priorità epunteggiParametri di v<strong>al</strong>utazioneN Progetti positiviPunteggioPunteggioPunteggio<strong>al</strong> criteriomassimo Efficienza%conseguitoMassimo% suconseguibile (a)/(b)(a)Numero tot<strong>al</strong>e(b)A. Aspetti territori<strong>al</strong>i Max 50 50% 795,5 1100 72%a1. Abitanti potenzi<strong>al</strong>mente serviti dai serviziofferti (7,5; 15) 15 15% 21 95% 307,5 330 93%a2. Condivisione di servizi anche già attivati av<strong>al</strong>ere sulla Misura 4.11 del POR <strong>Campania</strong>2000/2006 (3,6,10) 10 10% 21 95% 136 220 62%a3. Presenza di servizi an<strong>al</strong>oghi a quelli di cui <strong>al</strong>progetto presentato 10 10% 21 95% 191 220 87%a5. Intervento ricadente nelle macroaree D1 e D2(SI/NO) 10 10% 8 36% 80 220 36%a6. Presenza di strutture per l’infanzia (asili –nido, ludoteche, baby parking, ecc..) 5 5% 21 95% 81 110 74%b. V<strong>al</strong>idità del progetto Max 50 50% 692,6 1100 63%b1. Livello di dettaglio del progetto difinanziamento (6, 12, 20) 20 20% 21 95% 286 440 65%b2. Ricorso a fonti rinnovabili per la produzione dienergia (SI/NO) 5 5% 12 55% 60 110 55%b3. Risparmio idrico e/o energetico; correttoinserimento paesaggistico; minimizzazione dellaimpermeabilizzazione delle aree di pertinenza(SI/NO) 5 5% 17 77% 85 110 77%b4. Gestione del progetto re<strong>al</strong>izzato da parte dipiù soggetti in forma congiunta (2,4; 4,8; 8) 8 8% 21 95% 130,4 176 74%b5. Creazione di servizi per l’infanzia, conparticolare riferimento <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di asilinido(SI/NO) 4 4% 2 9% 8 88 9%b6. Impegno ad erogare il serviziosuccessivamente <strong>al</strong> vincolo obbligatorio (2,4; 4,8;8) 8 8% 21 95% 123,2 176 70%Tot<strong>al</strong>e 100 100% 1488,1 2200 68%Fonte: Elaborazioni Agriconsulting su dati del Sistema di Monitoraggio Region<strong>al</strong>eMisura 322 - Sviluppo e rinnovamento dei villaggi1. Logica di intervento e obiettivi della MisuraLa Misura sconta un notevole ritardo attuativo imputabile però <strong>al</strong>la complessità delle procedure adottate.Specificità della Misura è che i progetti devono interessare, in modo organico, il borgo nel suo complesso,ivi compresa (quando necessaria) la riqu<strong>al</strong>ificazione della proprietà privata, e, quindi, il sostegno vieneconcesso a progetti unitari, presentati da amministrazioni comun<strong>al</strong>i che includano investimenti pubblici(recupero di spazi aperti, vie, siti, edifici di interesse cultur<strong>al</strong>e della cultura tipica loc<strong>al</strong>e, recupero di facciate)e privati (riqu<strong>al</strong>ificazione del patrimonio edilizio rur<strong>al</strong>e da destinare ad attività produttiva in campo turistico oartigian<strong>al</strong>e).T<strong>al</strong>e scelta vuole così rispondere ai limiti evidenziati dagli investimenti sostenuti nella precedenteprogrammazione ed <strong>al</strong>la conseguente bassa efficacia degli investimenti.Le mod<strong>al</strong>ità e le linee di attuazione della misura sono state stabilite <strong>al</strong>l’interno di un percorso diconcertazione che ha portato ad una intesa con le Amministrazioni Provinci<strong>al</strong>i da cui sono scaturite sia<strong>al</strong>cune modifiche <strong>al</strong>la scheda di misura, sia la definizione di uno schema di bando omogeneo con i criteri diselezione per le manifestazioni d'interesse.Le modifiche hanno riguardato la riduzione da 5000 a 2000 del numero di abitanti costituenti la popolazioneresidente dei Comuni potenzi<strong>al</strong>i fruitori, sia l’ambito di applicazione della misura che nelle aree a Parco saràpag. 283


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAapplicata esclusivamente con i PIRAP (anche per quei Comuni che vi ricadono parzi<strong>al</strong>mente) e per i restantiterritori con il bando della misura 322.Il bando per la selezione dei progetti è stato emanato nel corrente anno (DRD 22 del 2/4/<strong>2012</strong>) e la raccoltadelle domande si è chiusa a settembre.Hanno risposto <strong>al</strong> bando region<strong>al</strong>e 43 comuni (di cui 12 in provincia di Avellino, 14 in provincia diBenevento, 11 a Caserta, 1 Napoli; 5 a S<strong>al</strong>erno) e i progetti che sono in fase istruttoria registrano unvolume di investimenti pari 97,7 Meuro a fronte di un’offerta di sostegno pari a 89 Meuro.Misura 323 – Sviluppo, tutela e riqu<strong>al</strong>ificazione del patrimonio rur<strong>al</strong>e1. Logica di intervento e obiettivi della MisuraLa Misura si propone di proseguire nell’azione di miglioramento e v<strong>al</strong>orizzazione delle aree rur<strong>al</strong>i, iniziata conil POR <strong>Campania</strong> 2000/2006 “Misura 4.12”, sostenendo la riqu<strong>al</strong>ificazione del patrimonio cultur<strong>al</strong>e, sianatur<strong>al</strong>e che architettonico, presente in esse. La conservazione degli elementi tipici del paesaggio e dellecaratteristiche cultur<strong>al</strong>i, storico – architettoniche e costruttive dei luoghi viene inoltre supportata con ilsostegno ad azioni di sensibilizzazione sui temi dello sviluppo sostenibile, tutela dell’ambiente, conoscenzadel proprio patrimonio cultur<strong>al</strong>e.Gli obiettivi che il PSR si propone di raggiungere sono i seguenti1) migliorare le condizioni di vita delle popolazioni rur<strong>al</strong>i;2) diversificare l’economia loc<strong>al</strong>e;3) promuovere l’attrattività del territorio;4) migliorare i livelli di occupazione;5) rafforzare i legami identitari fra popolazione e territorio;6) tutela del territorioLe tipologie di azioni previste per conseguirli sono tre:tipologia a):iniziative di sensibilizzazione ambient<strong>al</strong>e miranti <strong>al</strong>la diffusione ed <strong>al</strong>la condivisione delleesigenze di tutela delle aree natura 2000 e dei siti di grande pregio natur<strong>al</strong>e;tipologia b): interventi materi<strong>al</strong>i per il miglioramento della fruizione pubblica di siti Natura 2000 e dei siti digrande pregio natur<strong>al</strong>e;tipologia c):interventi di recupero e di riqu<strong>al</strong>ificazione degli elementi tipici dei paesaggi rur<strong>al</strong>i e deglielementi architettonici di v<strong>al</strong>enza cultur<strong>al</strong>e.Il sostegno si concentra nelle macroaree C, D1 e D2 e in tutte le Aree Parco della <strong>Regione</strong> (ancheattraverso i Progetti integrati Rur<strong>al</strong>i per le aree protette -PIRAP), con priorità per i piccoli comuni(popolazione inferiore ai 2500 abitanti) delle macroaree D1 e D2, a forte v<strong>al</strong>enza ambient<strong>al</strong>e e paesaggisticaIl target di Beneficiari individuato comprende le associazioni di protezione ambient<strong>al</strong>e ONLUS riconosciute aisensi dell’art. 13 Legge n. 349 del 1986 e successive modificazioni e gli enti pubblici, per la tipologia a); entipubblici e soggetti privati per la tipologia c).L’ammontare di risorse pubbliche complessivamente attribuito <strong>al</strong>la Misura è pari a 36,166 meuro, con unapercentu<strong>al</strong>e di contributo pari <strong>al</strong> 100% dell’investimento tot<strong>al</strong>e.La Misura 323 è stata attivata con la pubblicazione del bando sul Bollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>del 29 settembre 2008 (D.D. n. 32 del 5 agosto del 2008) con una inizi<strong>al</strong>e dotazione finanziaria pari a circa31,8 milioni di euro ripartiti tra le tre azioni in misura del 17% a v<strong>al</strong>ere sulla azione a), 32% sull’azione b) eil 50% sull’azione c). Le mod<strong>al</strong>ità di attivazione hanno adottato la procedura a sportello con la raccolta delledomande per bimestri.pag. 284


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIl bando, è stato chiuso per esaurimento delle risorse (DRD 345 de 19 ottobre 2009) dopo sei bimestri diraccolta delle domande (da novembre 2008 a ottobre 2009).La tipologia 323 b non è stata attivata per la mancata individuazione degli enti gestori delle siti Natura 2000,unici beneficiari dell’azione.Con DGR 336 del 19/3/2010 è stata rettificata la DGR 1282 del 1/8/2008 eliminando il riparto delle dotazionifinanziarie, fermo restando il relativo ammontare complessivo.Successivamente Con la DGR 283 del 19 marzo 2010 50 è stato eliminato il riparto della dotazione finanziariadella misura tra le azioni.I target di prodotto previsti in ex ante ammontano a 182 iniziative supportate e una popolazione “utentedei servizi migliorati” quantificata in 30.000 unità (indicatore di risultato R10).Nel quadro logico seguente gli obiettivi specifici ed operativi della misura indicati d<strong>al</strong> PSR vengonoriorganizzati associando ad essi i relativi indicatori di output, risultato e impatto con il confronto, quandopossibile con i target previsti.L’obiettivo PSR di migliorare i livelli di occupazione, non specifico per la misura, viene assimilato ad obiettivooperativo associandovi un indicatore di prodotto che quantifica il numero di progetti positivi ai criteri dipriorità più coerenti con la creazione di occupazione come sarà discusso nel relativo paragrafo.L’obiettivo viene ripreso anche come obiettivo specifico PSN e, in questo caso l’efficacia degli interventiviene restituita in modo qu<strong>al</strong>itativo con quanto emerso nelle indagine dirette.L’obiettivo di diversificare l’economia loc<strong>al</strong>e (anch’esso non specifico per la misura), viene inclusonell’obiettivo gener<strong>al</strong>e Regolamentare del Miglioramento della qu<strong>al</strong>ità della vita e diversificazionedell’economia rur<strong>al</strong>eMisura 323– Quadro logico degli interventiObiettivo gener<strong>al</strong>e Indicatori d’impatto V<strong>al</strong>ore obiettivo V<strong>al</strong>ore <strong>al</strong> <strong>2012</strong> EfficienzaMigliorare la qu<strong>al</strong>ità della vita nelle Crescita economica – Crescita netta delaree rur<strong>al</strong>i e promuovere la v<strong>al</strong>ore aggiunto (%)diversificazione delle attività Crescita netta posti di lavoro equiv<strong>al</strong>enti aeconomichetempo pieno (%)Obiettivi specifici PSR/PSN Indicatori di risultatoMiglioramento dell’attrattività deiPopolazione rur<strong>al</strong>e che beneficia dei serviziterritori rur<strong>al</strong>i per le imprese e lamiglioratipopolazione30.000 29.000 97%Mantenimento e/o creazione dinuove opportunità occupazion<strong>al</strong>i e direddito in aree rur<strong>al</strong>iProgetti integrati e ad <strong>al</strong>ta sostenibilità n. d 23(Obiettivo operativo) Diversificarel’economiaObiettivi operativiIndicatori di outputRafforzare i legami identitari tra la Iniziative di sensibilizzazione ambient<strong>al</strong>e (N) n.dpopolazione e il territorio28Interventi materi<strong>al</strong>i per il miglioramento dellan.dfruizione pubblica di siti Natura 2000 e dei siti0 0Tutela del territoriodi grande pregio natur<strong>al</strong>e (N)Interventi di recupero e di riqu<strong>al</strong>ificazionedegli elementi tipici dei paesaggi rur<strong>al</strong>i e degli n.delementi architettonici di v<strong>al</strong>enza cultur<strong>al</strong>e219(N)Tot<strong>al</strong>e 182 247 136%Indicatori di inputSpesa pubblica (euro x 1000) 36.166 30.451.457 84%(*) Indicatori definiti nel QCMV50 Con la qu<strong>al</strong>e si prende atto della Decisione n. C(2010)1261 del 2 marzo 2010, in cui la Commissione UE ha approvato la revisione delProgramma di Sviluppo Rur<strong>al</strong>e <strong>Campania</strong> (PSR) 2007-2013.pag. 285


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAl dicembre 2011 risultano ammesse a finanziamento 274 iniziative (136% del target previsto) di cui 28 disensibilizzazione ambient<strong>al</strong>e e 219 di interventi di riqu<strong>al</strong>ificazione degli elementi tipici rur<strong>al</strong>i: il 96% dellaspesa pubblica si concentra in questa sottomisura, mentre la tipologia B non è stata attivata in quanto nonsono stati individuati i soggetti gestori da parte dell’Assessorato <strong>al</strong>l’Ambiente dei siti di elevato pregionatur<strong>al</strong>e e dei siti Natura 2000.La sottomisura 323 C ha quindi raccolto una significativa adesione sia da parte degli Enti pubblici che daparte dei privati.Meno efficiente risulta invece l’indicatore di spesa che si attesta <strong>al</strong> 28% della spesa ammessa: <strong>al</strong> dicembre2011 risultano infatti 67 conclusi sulla sola sottomisura 323 C.Il ritardo dei tempi di chiusura dei progetti approvati, così come segn<strong>al</strong>ato nel RAE 2011 e verificato d<strong>al</strong>v<strong>al</strong>utatore nelle indagini dirette, è da imputare princip<strong>al</strong>mente ai r<strong>al</strong>lentamenti nei tempi di erogazione delleanticipazioni, dovuti <strong>al</strong>la definizione di <strong>al</strong>cune procedure di interlocuzione con AGEA (es. attribuzione deiBarcode e definizione delle mod<strong>al</strong>ità di garanzia per ottenere le stesse).Nel 2011, lo stato di avanzamento finanziario ha avuto una accelerazione dopo la risoluzione dellaproblematica relativa <strong>al</strong>l’IVA per i soggetti pubblici superata attraverso l'istituzione del Fondo Speci<strong>al</strong>e IVA(D.D.n. 24 del 14/04/2010 dell’Autorità di Gestione) ma, nel complesso, l’efficienza della spesa risente delritardo accumulato nella approvazione del bilancio gestion<strong>al</strong>e del 2011 che ha di fatto ritardato l’emissionedei provvedimenti di impegno e liquidazione dell’IVA in favore dei beneficiari pubblici.Visto l’approssimarsi della scadenza dei termini previsti nei decreti di concessione, sono state autorizzatenumerose proroghe.2. L’efficacia rispetto agli obiettivi operativi della MisuraL’an<strong>al</strong>isi parte dagli obiettivi operativi per confluire infine sull’obiettivo specifico di accrescere l’attrattivitàdelle aree rur<strong>al</strong>i per le imprese e la popolazione trattato <strong>al</strong>la fine. Stante l’avanzamento fisico e finanziariodella misura l’an<strong>al</strong>isi viene re<strong>al</strong>izzata sul parco progetti della Sottomisura 323 C che oltre ad avere interventiconclusi, concentra la quota più rilevante (96%) di interventi e spesa pubblica.L’an<strong>al</strong>isi integra l’efficienza dei criteri di priorità re<strong>al</strong>izzata sulla tot<strong>al</strong>ità del parco progetti ammesso 51 con lerisultanze delle indagini dirette svolte d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>utatore su un campione di progetti conclusi.Obiettivo operativo - TUTELA DEL TERRITORIOLa strategia region<strong>al</strong>e supporta l’obiettivo in particolare attraverso i criteri di priorità “coerenza con le risorsedell’area 52 , sostenibilità del progetto (intesa come possibilità di generare effetti duraturi sul paesaggiorur<strong>al</strong>e); qu<strong>al</strong>ità della progettazione.La tot<strong>al</strong>ità dei progetti viene v<strong>al</strong>utata in sede di istruttoria coerente con le risorse dell’area: t<strong>al</strong>e percentu<strong>al</strong>eperò si può spiegare anche considerando che il criterio è l’unico ad essere dicotomico e i parametri scelti perla sua v<strong>al</strong>utazione in sede istruttoria, pur avendo un elevato grado di coerenza sia con il criterio che conl’obiettivo, si prestano ad una interpretazione “estensiva” che di fatto, ha annullato l’azione selettivapotenzi<strong>al</strong>e del criterio. Considerando gli <strong>al</strong>tri criteri coerenti con l’obiettivo si nota infatti che gli interventi con51 L’efficienza dei singoli criteri di priorità nell’indirizzare il sostegno viene v<strong>al</strong>utata rapportando il punteggio massimo conseguibile d<strong>al</strong>parco progetti a quello poi effettivamente conseguito, per ogni singolo criterio e complessivamente.Essendo i criteri di tipo multimod<strong>al</strong>e, ad eccezione dei criteri a1 e b1, ed essendo previsto un punteggio minimo anche se il criterio nonè soddisfatto, il 100% dei progetti presenta un punteggio: per evidenziare quindi, l’effettiva corrispondenza dei progetti approvati aidesiderata region<strong>al</strong>i la lettura v<strong>al</strong>utativa viene fatta con i dati relativi <strong>al</strong> numero dei progetti che presentano i punteggi medi e massimi(ovvero escludendo quelli con i punteggi minimi).52 Il criterio è dicotomico ed il punteggio viene attribuito se il progetto prevede 1) la conservazione di elementi tipici del paesaggio(Carta del paesaggio - Firenze 20/10/2000); 2) il rispetto degli elementi storici presenti nell'area; 3) l'utilizzo di materi<strong>al</strong>i loc<strong>al</strong>i4) l'utilizzo di tecnologie costruttive loc<strong>al</strong>i; 5) Esiste un vincolo sul bene (beni storico-paesaggistici-parco)pag. 286


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA<strong>al</strong>ta qu<strong>al</strong>ità della progettazione sono solo il 32% del tot<strong>al</strong>e mentre quelli v<strong>al</strong>utati capaci di generare effettiduraturi sul paesaggio 53 (<strong>al</strong>ta sostenibilità del progetto) sono il 48%.Nel complesso solo il 24% dei progetti approvati presenta i punteggi massimi relativamente <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità dellaprogettazione (B2) ed <strong>al</strong>la sostenibilità del progetto (B3).D<strong>al</strong>le indagini dirette emerge comunque una elevata efficienza della misura rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo.Tutti i progetti che sono stati approfonditi infatti v<strong>al</strong>orizzano elementi tipici del paesaggio e/o rispettano glielementi storici presenti nell’area nonché utilizzano materi<strong>al</strong>i loc<strong>al</strong>i (sino <strong>al</strong> riuso del materi<strong>al</strong>e di risulta dellestrutture oggetto di recupero) e soluzioni progettu<strong>al</strong>i e tecniche architettoniche che riprendono e miglioranole tipologie costruttive tipiche del territorio in cui si loc<strong>al</strong>izzano.Nel 44% dei casi i beni sono vincolati (vincoli ambient<strong>al</strong>e paesaggistico e/o beni storici) e in tre casi 54 sonogli stessi beneficiari a richiedere l’apposizione di vincoli a seguito dell’intervento.In tutte le situazioni i progetti generano effetti duraturi sul paesaggio rur<strong>al</strong>e in particolare perché sono staticonfermati in ex post il miglioramento e la v<strong>al</strong>orizzazione del paesaggio; il superamento di degrado inizi<strong>al</strong>e;il recupero di funzion<strong>al</strong>ità;la riduzione di impatto ambient<strong>al</strong>e.Nel progetto integrato promosso d<strong>al</strong> comune di Sant’Agata de Goti inoltre l’associazione che organizza visiteguidate nelle strutture oggetto di recupero, attua anche azioni di sensibilizzazione della popolazione a v<strong>al</strong>eresulla sottomisura A (progetto Natura 6unica dell’Associazione Ambiente e Vita)Obiettivo operativo - RAFFORZARE I LEGAMI IDENTITARI TRA LA POPOLAZIONE E IL TERRITORIOL’obiettivo è princip<strong>al</strong>mente associato <strong>al</strong>le iniziative di sensibilizzazione sostenute nell’ambito della tipologiaA.Relativamente agli interventi sulla sottomisura 323 C le indagini dirette hanno consentito di rilevare uneffetto positivo degli interventi sulla percezione del v<strong>al</strong>ore del territorio e dell’identità rur<strong>al</strong>e.Nel restauro delle strutture, in particolare i mulini e i frantoi che avevano smesso di funzionare negli anno50-60 la popolazione anziana si è sentita emotivamente coinvolta nel restauro sino partecipare attivamentefornendo informazioni sul funzionamento e svolgendo il ruolo di “memoria storica”.In <strong>al</strong>tri casi (es: cappella di San Filadelfo) la popolazione di V<strong>al</strong>lo sta riscoprendo un bene storico di grandepregio che rischiava di essere distrutto d<strong>al</strong>la speculazione edilizia.Potenzi<strong>al</strong>mente molto efficace appare il lavoro che si sta svolgendo nel Comune di sant’Agata dove gliinterventi di restauro del patrimonio sono integrati in un’ottica di v<strong>al</strong>orizzazione turistica del territorio e,come precedentemente detto, prevedono anche la sensibilizzazione della popolazione loc<strong>al</strong>e con iniziativefin<strong>al</strong>izzate a v<strong>al</strong>ere sulla Misura 323 tipologia A (Natura 6unica).53 Presenza nel progetto: intervento di miglioramento e v<strong>al</strong>orizzazione del paesaggio a forte v<strong>al</strong>enza ambient<strong>al</strong>e; - interventorispondente ai bisogni struttur<strong>al</strong>i e/o territori<strong>al</strong>i; - superamento di degrado inizi<strong>al</strong>e; - eliminazione di detrazioni ambient<strong>al</strong>i; - interventicon riduzione di impatto ambient<strong>al</strong>e;- recupero funzion<strong>al</strong>ità;- esistenza piano fruibilità54 Comuni Reino, Fragneto e Montecorvino Rovellapag. 287


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo specifico - MIGLIORAMENTO DELL’ATTRATTIVITÀ DEI TERRITORI RURALI PER LE IMPRESE E LA POPOLAZIONE(obiettivo di misura:Promuovere l’attrattività del territorio)Le procedure attuative orientano il sostegno verso le aree maggiormente rur<strong>al</strong>i, attribuendo il massimo delpunteggio ai progetti che ricadono in territori più margin<strong>al</strong>i e a v<strong>al</strong>enza natur<strong>al</strong>istica (D1 e D2 in aree parco),poco popolati (meno di 2500 abitanti e densità inferiore a 150 abitanti per Km2 e prev<strong>al</strong>entemente agricoli(prev<strong>al</strong>enza di superfici agricole sul tot<strong>al</strong>ecomun<strong>al</strong>e): risulta quindi coerente con gliobiettivi di promuovere l’attrattività delterritorio; migliorare le condizioni di vitadelle popolazioni rur<strong>al</strong>i; rafforzare ilegami identitari fra popolazione eterritorio.L’efficacia dei criteri di prioritàin termini di punteggio conseguito risultaperò relativamente bassa (40%) inseguito <strong>al</strong>la scelta di attribuire punteggi,sia pure ridotti, anche ai progetti nonpositivi ai suddetti criteri. Se però siconsidera la numerosità dei progettipositivi (che presentano punteggi medio<strong>al</strong>ti)si nota invece una efficienza piùelevata: il 73% degli interventi va infattiin comuni con densità degli abitanti inferiore a 150 ab/Km e SAT/STC superiore a 60; il 68% ricade in areeD1 e D2. Relativamente più bassa è la quota di progetti che si loc<strong>al</strong>izza nei comuni con popolazione < ai2500 abitanti (48%) e solo il 18% si loc<strong>al</strong>izza in aree Parco. Queste ultime tuttavia potranno fruire degliinterventi previsti nell’ambito dei PIRAP.Relativamente <strong>al</strong>la tipologia di interventi ilparco progetti complessivamente interviene suelementi della rur<strong>al</strong>ità, con potenzi<strong>al</strong>ità diversedi incidere sull’attrattività territori<strong>al</strong>e.Il 26% degli interventi riguarda il restauro dicappelle e chiese, il 34% il restauro di fontane,lavatoi e abbeveratoi; il 15% il restauro dimulini e frantoi.In questi ultimi casi la tipologia di servizi offertigratuitamente <strong>al</strong> pubblico è assimilabile <strong>al</strong>levisite guidate, anche a scopo didatticoLe iniziative concluse (e s<strong>al</strong>date) della misura 323 tipologia c) riguardano in prev<strong>al</strong>enza cappelle e chiese(45%) e strutture rur<strong>al</strong>i come mulini e frantoi (27%)D<strong>al</strong>le indagini dirette è emerso che la riqu<strong>al</strong>ificazione delle cappelle e chiese è fin<strong>al</strong>izzata prev<strong>al</strong>entemente <strong>al</strong>ripristino della funzion<strong>al</strong>ità per lo svolgimento del culto religioso ma, in qu<strong>al</strong>che caso (più raro ma <strong>al</strong>trettantosignificativo) anche per v<strong>al</strong>orizzare un bene storico architettonico di pregio in grado di agire come attrattoreturistico.La riqu<strong>al</strong>ificazione di strutture rur<strong>al</strong>i tipiche come i mulini e frantoi invece ha prev<strong>al</strong>entemente l’obiettivo diincrementare l’attrattività turistica e ricreativa del territorio, obiettivo perseguito attraverso la promozionedel bene per la fruizione <strong>al</strong> pubblico.pag. 288


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALa popolazione rur<strong>al</strong>e utente dei servizi in un caso è rappresentata da cittadini, residenti e non, chepraticano culti religiosi, d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro è espressadai visitatori giorn<strong>al</strong>ieri che frequentano lastruttura recuperata.Gli <strong>al</strong>tri interventi che agiscono sullariqu<strong>al</strong>ificazione di elementi tipici della rur<strong>al</strong>itào di edifici storici, specie se collocati neicentri urbani, migliorano i v<strong>al</strong>ori paesaggisticidi cui tutta la popolazione residente puògodere.La popolazione nei comuni interessati dagliinterventi oggetto di indagine dirette è paricomplessivamente a 39.800 abitanti residenti.Premesso che per molti degli interventian<strong>al</strong>izzati i collaudi e la conseguente apertura<strong>al</strong> pubblico sono stati re<strong>al</strong>izzati solo nel corrente anno e, quindi, non è intercorso un tempo adeguato perdeterminare effetti quantificabili si può comunque affermare che:- Tutti i beni recuperati migliorano i v<strong>al</strong>ori paesaggistici a beneficio della popolazione residente;- Negli edifici recuperati si re<strong>al</strong>izzano (o si re<strong>al</strong>izzeranno) servizi sia per la popolazione residente cheper visitatori (culto religioso, visite didattiche, eventi e manifestazioni)- nella maggioranza dei casi possono svolgere un ruolo significativo per la v<strong>al</strong>orizzazione complessivadei territori (non solo dei comuni) dove si loc<strong>al</strong>izzano a patto che, le strutture meno conosciutesvolgano adeguate azioni promozion<strong>al</strong>i e si colleghino funzion<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre emergenze storico –cultur<strong>al</strong>i in percorsi integrati con una maggiore capacità di attrazione turistica.La quantificazione dell’indicatore di risultato considera quindi:- l’intera popolazione residente nel caso di beni storici inseriti nei centri storici (Sant’Agata; Tramonti;Pesco) la cui v<strong>al</strong>orizzazione migliora il contesto architettonico di cui può godere la popolazioneresidente. Gli interventi con questa caratteristica interessano 17.632 abitanti residenti;- la popolazione che fruisce dei servizi migliorati legati <strong>al</strong>la ripristino della funzion<strong>al</strong>ità di edifici di cultoreligioso (interventi di Pago, Tramonti, Montecorvino Rovella, Sant’Agata e Praiano ) che, secondoquanto riportato dai testimoni interpellati può essere quantificata nell’ordine di 7000 abitantiresidenti 55 ;- i visitatori giorn<strong>al</strong>ieri che <strong>al</strong> momento sono stati registrati nelle strutture v<strong>al</strong>orizzate (Praiano,Tramonti; V<strong>al</strong>lo della Lucania) sono molto consistenti nelle strutture di pregio recuperate e piùconosciute e quantificabili in 13.000 day visitors, mentre quelli registrati negli edifici rur<strong>al</strong>iristrutturati prev<strong>al</strong>entemente in visite guidate (V<strong>al</strong>lo della Lucania, Pesco sannita, Sant’Agata- Chiesadi santa Lucia) ammontano a circa 400.Al netto di ripetizioni (che si possono verificare nelle diverse tipologie di utenze) la popolazionecomplessivamente interessata dai servizi diversamente migliorati è di circa 29.000 persone, v<strong>al</strong>orecorrispondente <strong>al</strong> 90% del target fissato.55 Sono stati conteggiati tutti i residenti di Tramonti e Pago data la v<strong>al</strong>enza storica ed il significato religioso delle strutture; mentre pergli <strong>al</strong>tri interventi (Santa Lucia a Sant’Agata e Montecorvino) si conteggiano gli abitanti che risultano effettivamente fruitori (anche comedonatori registrati)pag. 289


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAObiettivo specifico - MANTENIMENTO E/O CREAZIONE DI NUOVE OPPORTUNITÀ OCCUPAZIONALI E DI REDDITO IN AREERURALI‣ Obiettivo di misura: Migliorare i livelli di occupazioneNessun criterio di priorità ha un <strong>al</strong>to grado di integrazione con l’obiettivo: uno dei parametri indicati per lav<strong>al</strong>utazione del criterio di sostenibilità del progetto è l’esistenza di un piano di fruibilità 56 che presuppone unaorganizzazione interna dell’impresa beneficiaria e la disponibilità di person<strong>al</strong>e. Questo parametro però non èvincolante e, quindi, la presenza di punteggio sul criterio non implica necessariamente la creazionepotenzi<strong>al</strong>e di forza lavoro.Nelle indagini dirette la v<strong>al</strong>utazione dell’efficacia degli interventi rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo ha considerato dueaspetti:- L’occupazione temporanea per l’esecuzione dei lavori e il coinvolgimento di ditte e maestranze qu<strong>al</strong>ificate;- L’eventu<strong>al</strong>e occupazione mantenuta o creata direttamente o indirettamente per garantire la gestione e lafruibilità dei beni recuperati.Relativamente <strong>al</strong> primo aspetto in tutti gli interventi re<strong>al</strong>izzati sono state coinvolte ditte e maestranze loc<strong>al</strong>i;gener<strong>al</strong>mente 1 per intervento ma in tre casi (Reino, Praiano e V<strong>al</strong>lo della Lucania le ditte interessate sonostate complessivamente 14 e con maestranze particolarmente qu<strong>al</strong>ificate sia per la presenza di vincoli(storico- paesaggistici e/o ambient<strong>al</strong>i, Praiano e V<strong>al</strong>lo) sia per la complessità del recupero e del ripristinodella funzion<strong>al</strong>ità dei fabbricati, delle infrastrutture annesse e degli elementi di lavorazione.I lavori re<strong>al</strong>izzati hanno in qu<strong>al</strong>che caso (es Reino; Praiano) migliorato la visibilità delle ditte coinvolte conpositive ripercussioni sul mantenimento/sviluppo dell’attività imprenditori<strong>al</strong>e.In qu<strong>al</strong>che caso la bonifica delle strutture ha consentito l’impiego successivo di maestranze qu<strong>al</strong>ificate(cappelle di San Filadelfo a Pattano, Santa Maria ad Castra a Praiano,) coinvolte nel recupero (in itinere) diaffreschi ris<strong>al</strong>enti <strong>al</strong> IX _XII secolo (due restauratrici), e di guide speci<strong>al</strong>izzate impiegate nelle visite guidate.Ancora non espressi sono gli effetti sulla occupazione mantenuta o creata direttamente o indirettamenteper garantire la gestione e la fruibilità dei beni recuperati, perché gli interventi sono chiusi da poco tempo e ibeneficiari stanno organizzando le attività di fruizione.Alcuni fra gli interventi an<strong>al</strong>izzati comunque lasciano supporre positivi effetti potenzi<strong>al</strong>i, sia perché lestrutture fruiscono o hanno già intrapreso attività promozion<strong>al</strong>e, sia (e soprattutto) perché sono giàorganicamente inserite in visite guidate. In questo caso a fruire di positivi effetti occupazion<strong>al</strong>i sono leAssociazioni turistiche che gestiscono t<strong>al</strong>i visite e che per ora si basano su attività di volontariato (esempioAssociazione Ambiente e Vita nel Comune di Sant’Agata; la Pro-loco del comune di Praiano; la FondazioneVico nel comune di Perdifumo).‣ Obiettivo di Misura Diversificare l’economiaI criteri che hanno il più elevato livello di coerenza verso l’obiettivo sono quelli che premiano la coerenza delprogetto con le risorse dell’area e l’integrazione ed il collegamento con <strong>al</strong>tri progetti del PSR.Relativamente <strong>al</strong> primo si rileva che le mod<strong>al</strong>ità di attribuzione del punteggio ed il fatto che fosse dicotomico,hanno fatto si che tutti gli interventi risultassero “coerenti” (punteggio 20 punti) e, di fatto, il criterio nonabbia svolto una re<strong>al</strong>e azione di orientamento del sostegno. Questa scelta potrebbe infatti avere determinatoun appiattimento verso il basso della qu<strong>al</strong>ità complessiva del parco progetti approvato perché i 27,5 puntinecessari <strong>al</strong> raggiungimento del punteggio minimo potevano essere ottenuti quasi “automaticamente” vistoche era previsto un punteggio minimo (in assenza) anche per gli <strong>al</strong>tri criteri relativi <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità progettu<strong>al</strong>e 57 .56 Il bando prevede l’obbligo di assicurare la fruibilità pubblica del bene riqu<strong>al</strong>ificato.57 La somma dei punteggi attribuibili in assenza dei criteri che soddisfano la qu<strong>al</strong>ità progettu<strong>al</strong>e b2, b3, b4 e b5 è pari a 5,9 e quindi,con l’attribuzione <strong>al</strong> 100% dei progetti dei 20 punti previsti sul criterio b1, circa 26 dei 27,5 punti necessari <strong>al</strong> raggiungimento delpunteggio minimo potevano essere raggiunti automaticamente.pag. 290


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMolto più selettivo ma meno pesante (8%) anche per l’attribuzione di un punteggio minimo anche ai progettinon integrati è invece il criterio che premia l’integrazione con <strong>al</strong>tri interventi del PSR: i progetti con questecaratteristiche sono 41 di cui 8 re<strong>al</strong>izzati nel comune di Sant’Agata.Le indagini dirette hanno permesso di verificare come il contributo che gli interventi possono apportare<strong>al</strong>l’obiettivo dipende da un lato d<strong>al</strong>la consistenza e qu<strong>al</strong>ità di beni storici e cultur<strong>al</strong>i che possono avere unruolo significativo come attrattori turistici, d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro d<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità delle azioni che i beneficiari degli interventisvolgono per incrementare la fruibilità degli edifici recuperati sia di promozione sia di collegamentofunzion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre emergenze storico –cultur<strong>al</strong>i in percorsi integrati che hanno una maggiore capacità diattrazione turistica.L’indicatore di risultato specifico per l’obiettivo è riconducibile <strong>al</strong>l’incremento di flussi turistici (R9- turisti inpiù), relativamente <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e gli interventi an<strong>al</strong>izzati possono ricondursi a tre gruppi con caratteristiche epotenzi<strong>al</strong>ità diverse- Beni storici di pregio ad <strong>al</strong>ta suscettività di fruizione turistica.- Edifici rur<strong>al</strong>i d<strong>al</strong>l’elevato v<strong>al</strong>ore identitario espressione della civiltà contadina loc<strong>al</strong>e.- Progetti integrati che intervengono su una molteplicità di elementi.I beni storici di pregio ad <strong>al</strong>ta suscettività di fruizione turistica sono <strong>al</strong> momento le strutture che registrano ilpiù <strong>al</strong>to grado di fruizione in termini di day visitors perché inserite in complessi di notevole pregio storicocultur<strong>al</strong>ee in territori ad <strong>al</strong>ta vocazione turistica. D’<strong>al</strong>tra parte se dietro di esse non ci fosse il lavoro diAssociazioni, Proloco, e Diocesi nella promozione ed organizzazione di eventi difficilmente sarebbero in gradodi esprimere la loro capacità attrattiva.La cappella di S. Michele Arcangelo in Gete a Tramonti (la cui origine si fa ris<strong>al</strong>ire <strong>al</strong> periodo tra l’VIII e il XIIsecolo) e lo spazio antistante, grazie <strong>al</strong>l’attività della diocesi, è sede di 4 eventi music<strong>al</strong>i, la festa del vino, unconvegno region<strong>al</strong>e, mostre di fotografia e di pittura; negli eventi più noti il flusso registrato è di circa 6000day visitors. La cappella, adottata nel 2004 anche d<strong>al</strong>l’Internation<strong>al</strong> Asoociation of Lions Clubs- Club Am<strong>al</strong>fiCosta, è anche meta di turisti di crociera (ma i flussi non sono quantificati).La cappella di San Filadelfo fa parte del complesso monasteri<strong>al</strong>e It<strong>al</strong>o Greco di S. Maria di Pattano che èsede di un nutrito programma di iniziative cultur<strong>al</strong>i promosso d<strong>al</strong>l’Associazione “Badia di Pattano” costituitasinel 1998 proprio per diffonderne la conoscenza: l’associazione è parte della Fondazione Napoli ‘99nell’organizzazione e gestione di progetti didattico-cultur<strong>al</strong>i. Da quando è aperta <strong>al</strong> pubblico con visiteguidate, si sono registrati circa 1000 visitatori/anno.La cappella rupestre di Santa Maria ad Castra pure si inserisce in un noto complesso, meta religiosa, situatosu un punto estremamente panoramico della Costiera Am<strong>al</strong>fitana (anche se raggiungibile solo a piedi) ev<strong>al</strong>orizzato d<strong>al</strong>la congiunzione con un antico percorso di trekking molto noto (Sentiero degli Dei) soprattuttoai turisti europei,che va da Agerola a Vico Equense.In questo caso la Pro loco loc<strong>al</strong>e sta svolgendo una notevole azione di promozione della struttura sia conl’organizzazione di eventi suggestivi come i “Suoni degli Dei” che si svolgono tra settembre e ottobre, siapromuovendo l’accesso <strong>al</strong>l’itinerario che partendo da Praiano, passa d<strong>al</strong> complesso per ricongiungersi più amonte <strong>al</strong>l’itinerario.In questo caso le presenze registrate nel periodo Aprile- Maggio (periodo più favorevole <strong>al</strong> trekking) sononell’ordine di 100/giorno.Nel secondo gruppo rientrano tutti quegli interventi che prevedono il restauro e (in qu<strong>al</strong>che caso) anche ilripristino della funzion<strong>al</strong>ità di edifici espressione della civiltà contadina in particolare mulini e/o frantoi o <strong>al</strong>tridi <strong>al</strong>tri elementi rur<strong>al</strong>i tipici.Come già rilevato tutti gli interventi an<strong>al</strong>izzati sono stati compiuti nel rispetto delle tipologie costruttive loc<strong>al</strong>ie con l’utilizzazione di materi<strong>al</strong>i tipici e possono agire anche da fattori riqu<strong>al</strong>ificanti il territorio dove siinseriscono ma perché diventino degli attrattori turistici, i beneficiari (prev<strong>al</strong>entemente imprenditori privati)devono promuovere adeguatamente la struttura e inserirla in percorsi integrati che, sfruttando le emergenzestorico –cultur<strong>al</strong>i ed ambient<strong>al</strong>i dell’area, possono avere una maggiore capacità di attrazione turistica.pag. 291


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIn questo caso la presenza di un sito web, la produzione di materi<strong>al</strong>e promozion<strong>al</strong>e o l’inserimento inmateri<strong>al</strong>e promozion<strong>al</strong>e prodotto da terzi, l’inserimento in visite guidate, l’organizzazione di eventi devonoinfatti riuscire a colmare il gap rispetto ai beni storici più importanti e noti.Le strutture che registrano presenze, anche se in numero limitato (anche per il poco tempo intercorsod<strong>al</strong>l’apertura della struttura), sono quelle che si sono attivate promuovendo la struttura su siti web,collegandosi ad associazioni ambient<strong>al</strong>iste che organizzano visite guidate, re<strong>al</strong>izzando eventi o sfruttandoeventi importanti che si re<strong>al</strong>izzano nelle vicinanze.I progetti dove queste attività <strong>al</strong> momento della indagine presentano uno stato più avanzato di re<strong>al</strong>izzazionesono tre (su un tot<strong>al</strong>e di 9 interventi di riqu<strong>al</strong>ificazione di mulini e/o frantoi e <strong>al</strong>tri elementi della rur<strong>al</strong>ità).In due di esse si sono registrati complessivamente 200 visitatori; l’<strong>al</strong>tra si è inserita negli eventi organizzatinell’ambito dello Slow Festiv<strong>al</strong> “Viviamo Cilento” fruendo delle escursioni e facendo conoscere la strutturaprima ancora che fosse aperta <strong>al</strong> pubblico.In <strong>al</strong>tri due casi le attività si stanno definendo attraverso collaborazioni funzion<strong>al</strong>i con la pro loco loc<strong>al</strong>e ocon una organizzazione che gestisce un evento di portata internazion<strong>al</strong>e.Si può quindi affermare che il sostegno può contribuire efficacemente <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione turistica dei territorie quindi <strong>al</strong>la diversificazione delle attività: va segn<strong>al</strong>ato inoltre che in qu<strong>al</strong>che caso la spesa sostenuta daibeneficiari è stato di gran lunga superiore <strong>al</strong> contributo ottenuto, a conferma che l’intervento rientra in unastrategia attiva di investimento che ne aumenta la potenzi<strong>al</strong>e sostenibilità economica (si ricorda che lafruizione dei beni ristrutturati deve essere gratuita).Infine qu<strong>al</strong>che considerazione sulle potenzi<strong>al</strong>ità dei progetti integrati (terzo gruppo) svolta per il Comune diSant’Agata dove sono stati finanziati 7 interventi sulla sottomisura 323 C.Tutti gli interventi rientrano nell’ambito di una strategia che l’Amministrazione di Sant’Agata de’Goti hapromosso per aumentare l'attrattività del territorio e per attrarre investimenti stranieri, soprattutto in campoturistico, puntando sulla v<strong>al</strong>orizzazione e sul potenziamento delle notevoli risorse storico-artistiche, natur<strong>al</strong>i,enogastronomiche, di cui la città dispone.Gli obiettivi di questa strategia di sviluppo sono la re<strong>al</strong>izzazione di infrastrutture turistico-ricreative; ilrestauro del paesaggio, recupero dell’architettura rur<strong>al</strong>e e parco fluvi<strong>al</strong>e; il recupero del centro storico e deisuoi borghi; il riconoscimento di Sito UNESCO. Al momento l’Amministrazione ha avanzato una richiesta peril riconoscimento ai “200 Borghi più belli d’It<strong>al</strong>ia” e rientra fra i comuni a “bandiera arancione” (loc<strong>al</strong>itàeccellenti dell’entroterra) riconosciuti d<strong>al</strong> Touring Club.Nell’ambito di questa strategia di sviluppo integrato, ai progetti della misura 323 c è demandato l’obiettivo direstauro del paesaggio, recupero dell’architettura rur<strong>al</strong>e e del parco fluvi<strong>al</strong>e.Gli interventi re<strong>al</strong>izzati riguardano il restauro, risanamento conservativo e consolidamento statico di trelavatoi, un mulino, due cappelle (Rusciano e Santa Lucia) e del ponte Vigiani (in itinere).Nell’ambito del PSR sono stati attivati inoltre un progetto di sensibilizzazione con una serie di iniziative edeventi che ha interessato sia le scuole che i cittadini, a v<strong>al</strong>ere sulla Misura 323 tipologia A (Natura 6unica),un progetto a v<strong>al</strong>ere sulla Misura 313 con il qu<strong>al</strong>e si v<strong>al</strong>orizza un percorso archeologico “Sulle tracce diSaticula”Sono in previsione infine la re<strong>al</strong>izzazione di un Percorso d’arte in natura che prevede anche l’eliminazione didetrattori ambient<strong>al</strong>i (demolizione dell’ex macello comun<strong>al</strong>e) da re<strong>al</strong>izzarsi con il sostegno del PIRAP (Parcodel Taburno).Tutte le strutture riqu<strong>al</strong>ificate sono state oggetto (e lo saranno in futuro) di visite guidate re<strong>al</strong>izzate daAssociazioni loc<strong>al</strong>i che sino ad ora hanno visto la partecipazione di un centinaio di persone in 4 eventi.Secondo l’Amministrazione 58 tutti questi interventi stanno creando le premesse per la diversificazionedell’economia del territorio anche se si ha la coscienza che gli operatori stentano ancora a rispondere;l’amministrazione auspica infatti un miglior collegamento funzion<strong>al</strong>e degli attori loc<strong>al</strong>i per garantire una58 Nell’ambito della visita il v<strong>al</strong>utatore ha potuto anche colloquiare con il Sindaco di Sant’Agata e con l’Assessore <strong>al</strong>le Attività Produttivepag. 292


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAmaggiore fruibilità dell’importante patrimonio privato soprattutto quello ecclesiastico (es: Chiesa di sanMenna e Chiesa della SS Annunziata).Un primo riscontro comunque della attività già re<strong>al</strong>izzate secondo l’Amministrazione si avrebbenell’incremento dei visitatori giorn<strong>al</strong>ieri di musei e <strong>al</strong>tre strutture (non sostenute d<strong>al</strong> PSR) v<strong>al</strong>utato nell’ordinedel +20-30%.Misura 331 - Formazione ed informazione degli operatori economici1. Logica di intervento e obiettivi della MisuraLa misura partecipa trasvers<strong>al</strong>mente agli obiettivi prioritari d’Asse “Miglioramento dell' attrattività dei territorirur<strong>al</strong>i per le imprese e la popolazione” e “Mantenimento e/o creazione di nuove opportunità occupazion<strong>al</strong>i inaree rur<strong>al</strong>i” perché è rivolta a sostenere azioni di formazione e informazione per gli operatori rur<strong>al</strong>idirettamente interessati <strong>al</strong>le azioni degli Assi 3.Le azioni di formazione (tipologia 1- Formazione) sono re<strong>al</strong>izzate da Enti di formazione selezionati tramitebando per ognuna delle tre macroaree interessate C, D1 e D2 e i contenuti previsti nelle linee guida per lare<strong>al</strong>izzazione degli interventi di formazione-aggiornamento affidati agli organismi esterni sono coerenti inparticolare con i fabbisogni relativi <strong>al</strong> sostegno ai processi di diversificazione dell’economia rur<strong>al</strong>e e delreddito agricolo in chiave turistica; v<strong>al</strong>orizzazione commerci<strong>al</strong>e ed internazion<strong>al</strong>izzazione; creazione edinfittimento delle reti relazion<strong>al</strong>i, integrazione di filiera; ovvero sono potenzi<strong>al</strong>mente funzion<strong>al</strong>i a migliorare equ<strong>al</strong>ificare i percorsi imprenditori<strong>al</strong>i ed economici sostenuti attraverso le misure 311, 312 e indirettamente313.Gli obiettivi “operativi” che si intende perseguire con questa tipologia di azione sono infatti il potenziamentodelle competenze a livello di impresa e di operatori territori<strong>al</strong>i per migliorare la competitività delle imprese edei territori.Le azioni di informazione (Tipologia 2) hanno invece l’obiettivo di favorire l’accesso degli operatori extraagricoli<strong>al</strong>le opportunità offerte per lo sviluppo rur<strong>al</strong>e integrato.I destinatari delle azioni sono tutti gli operatori economici potenzi<strong>al</strong>mente interessati <strong>al</strong>le misure dell’Asse 3,imprenditori singoli e/o associati, occupati del settore extragricolo (microimprese, imprese artigiane,individu<strong>al</strong>i o del terzo settore, ONLUS), non occupati, quadri di cooperative ed associazioni.Agli obiettivi prioritari corrisponde l’indicatore di risultato R12 che misura i partecipanti che hanno terminatocon successo le attività formative, quantificato in ex ante in 2070 unità.Agli obiettivi “operativi” vengono associate le re<strong>al</strong>izzazioni espresse attraverso il numero di giorni diformazione impartiti (quantificato in ex ante in 32.625) e il numero complessivo di partecipanti ai corsi, in exante supposto pari a 2.070. Agli indicatori comunitari si aggiungono due indicatori aggiuntivi: il primo -declina in modo più specifico l’obiettivo del potenziamento delle competenze a livello di impresa e dioperatori, an<strong>al</strong>izzando la distribuzione delle attività formative per tipologia di contenuto informativo.Il secondo -n. di attività informative sostenute- si relaziona <strong>al</strong>l’obiettivo operativo di “favorire l’accesso deglioperatori extra-agricoli <strong>al</strong>le opportunità offerte per lo sviluppo rur<strong>al</strong>e integrato”.pag. 293


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 331 – Quadro logico Formazione ed informazione rivolte agli operatori nei settori economici che rientranonell’Asse IIIV<strong>al</strong>ori <strong>al</strong> EfficienzaObiettivo gener<strong>al</strong>eIndicatori d’impattoV<strong>al</strong>ori target dicembre b/aa<strong>2012</strong>bMigliorare la qu<strong>al</strong>ità della vita nelle areerur<strong>al</strong>i e promuovere la diversificazionedelle attività economicheObiettivi prioritari/ specificoIndicatori di risultatoMiglioramento dell'attrattività deiterritori rur<strong>al</strong>i per le imprese e lapopolazione” e Mantenimento e/ocreazione di nuove opportunitàoccupazion<strong>al</strong>i in aree rur<strong>al</strong>i”Obiettivi operativi- potenziamento delle competenze <strong>al</strong>ivello di impresa e di operatoriterritori<strong>al</strong>i per migliorare la competitivitàdelle imprese e dei territori.Numero di partecipanti che hanno terminatocon successo una formazionedi cui giovanidi cui donneIndicatori di outputN° operatori economici partecipanti ad attivitàsovvenzionateN° giorni di formazione impartitiN° attività formative sostenute1.625 (*) 16417 10%76 (46%)10%2.070 (*) 243 12%32.625n.d5.5431517%- favorire l’accesso degli operatori extraagricoliN° attività informative sostenute<strong>al</strong>le opportunità offerte per losviluppo rur<strong>al</strong>e integrato.Dotazione finanziariaInput finanziariSpesa pubblica Euro 5.255.821(*)44.196 1%Come evidenziato nella relazione di avanzamento 2011, la misura sconta un notevole ritardo nell’erogazionedella spesa 2011 rispetto <strong>al</strong>le attività re<strong>al</strong>izzate dovuto <strong>al</strong>la indisponibilità degli Enti beneficiari ad anticiparele spese per l’organizzazione 59 .Le attività formative re<strong>al</strong>izzate dagli organismi esterni scontano inoltre anche <strong>al</strong>cuni ritardi legati <strong>al</strong>leprocedure di evidenza pubblica adottati e ai controlli effettuati a seguito di ricorsi <strong>al</strong>la magistratura.Obiettivo operativo: POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE A LIVELLO DI IMPRESA E DI OPERATORI TERRITORIALI PERMIGLIORARE LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE E DEI TERRITORI.Tipologia di corso Numero operazionisovvenzionateTot<strong>al</strong>epartecipantiDi cui con successoN° % su tot<strong>al</strong>eCreazione di nuove imprese e autoimprenditori<strong>al</strong>ità 3 46 27 59%Sviluppo delle competenze gestion<strong>al</strong>i e imprenditori<strong>al</strong>i 9 148 101 68%Sviluppo di nuove competenze profession<strong>al</strong>i 3 49 36 73%Tot<strong>al</strong>e complessivo 15 243 164 67%Al dicembre 2011 le 15 attività formative sostenute delle durata media di 100 ore riguardano la Creazione dinuove imprese e auto imprenditori<strong>al</strong>ità (3), le sviluppo di nuove competenze profession<strong>al</strong>i (3) e lo sviluppodi competenze gestion<strong>al</strong>i e imprenditori<strong>al</strong>i (9) nell’ambito di quest’ultima tipologia sono stati re<strong>al</strong>izzati corsisulla gestione strategica e marketing, le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni e l’usosostenibile delle risorse per il rispetto delle norme cogenti in materia ambient<strong>al</strong>e.59 Per le attività di formazione ed informazione sostenute d<strong>al</strong>la Misura non è prevista la possibilità di anticipazione da parte di AGEA masolo il rimborso delle spese sostenute e certificatepag. 294


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAI partecipanti tot<strong>al</strong>i sono stati 243 di cui il 59% con diploma e il 13% con laurea.Il 44% sono imprenditori ed il restante dipendente (44%) e collaboratore di impresa (12%).La maggiore partecipazione degli imprenditori (78% del tot<strong>al</strong>e) si registra nei corsi per la creazione di nuoveimprese e imprenditori<strong>al</strong>ità. I dipendenti invece sono la maggioranza nei corsi per lo sviluppo di nuovecompetenze profession<strong>al</strong>i.Relativamente ai settori produttivi di provenienza circa il 42% dei partecipanti viene da settori produttivi nonclassificati e il 37% da imprese artigian<strong>al</strong>i; la composizione cambia leggermente se si considera l’universodegli idonei.pag. 295


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPartecipanti e formati con successo per settore produttivo di provenienzaTot<strong>al</strong>epartecipanti (a)Idonei (b)partecipanti xsettore/tot<strong>al</strong>epartecipantiIdonei persettore/tot<strong>al</strong>eidonei(b)/(a) persettoreArtigianato 89 54 37% 33% 61%Terzo Settore 26 19 11% 12% 73%Turismo 33 14 14% 9% 42%ONLUS 2 1% 0% 0%Operatore economico Asse 3 1 1 0% 1% 100%Altro 101 76 42% 46% 75%Tot<strong>al</strong>e complessivo 243 164 100% 100% 67%Fonte: Elaborazioni su dati del Sistema di Monitoraggio Region<strong>al</strong>eObiettivo operativo: FAVORIRE L’ACCESSO DEGLI OPERATORI EXTRA-AGRICOLI ALLE OPPORTUNITÀ OFFERTE PER LO SVILUPPORURALE INTEGRATO.All’obiettivo sono collegate le azioni informative.Al dicembre 2011 risultano effettuate 2 azioni informative a Regia Region<strong>al</strong>e fin<strong>al</strong>izzate a favorire ladiversificazione verso attività non agricole e servizi essenzi<strong>al</strong>i per l’economia rur<strong>al</strong>e, il rinnovamento ed ilrilancio dei villaggi rur<strong>al</strong>i la tutela, la riqu<strong>al</strong>ificazione e la gestione del patrimonio natur<strong>al</strong>e, in modo dacontribuire <strong>al</strong>lo sviluppo economico sostenibile 60 .Delle due attività, una articolata in più azioni, ha previsto la pubblicazione di materi<strong>al</strong>e informativo(cartelline, cartoline, depliants, guida illustrata e passaggi televisivi) ognuna delle qu<strong>al</strong>i ha raggiunto circa10.000 utenti.La seconda, sempre attuata d<strong>al</strong>la regione <strong>Campania</strong>, ha previsto la pubblicazione di un volume a scopodivulgativo che ha raggiunto circa 10.000 utenti.Princip<strong>al</strong>i indicatori delle attività informative re<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong> Dicembre 2011"Titolo" attività informativaazione re<strong>al</strong>izzatautenti coinvolti/raggiunti(nell'/d<strong>al</strong>l'attività informativa)Le Foreste della <strong>Campania</strong> Pubblicazione (cartelline) Intorno ai 10.000Le Foreste della <strong>Campania</strong> Pubblicazione (cartoline) Intorno ai 10.000Le Foreste della <strong>Campania</strong> Pubblicazione (depliants) Intorno ai 10.000Le Foreste della <strong>Campania</strong> Pubblicazione (guida illustrata) Intorno ai 10.000Le Foreste della <strong>Campania</strong> diffusione passaggi in televisione intorno ai 5.000Un mare di foreste Pubblicazione (volume) Intorno ai 10.000Fonte: Sistema di Monitoraggio Region<strong>al</strong>eMiglioramento dell'attrattività dei territori rur<strong>al</strong>i per le imprese e la popolazione” e Mantenimento e/ocreazione di nuove opportunità occupazion<strong>al</strong>i in aree rur<strong>al</strong>i”L’efficacia dell’obiettivo viene misurata tramite l’indicatore di risultato R12 Partecipanti che hanno terminatocon successo una formazione disaggregati per genere ed età.60 Nell’ambito della Misura le azioni informative possono riguardare oltre <strong>al</strong>la tipologia suddetta anche Azioni di sensibilizzazione sulleenergie rinnovabili (B 331) e Azioni di sensibilizzazione sulla gestione delle risorse idriche (C 331)pag. 296


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO I: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura CorrelataMisura 331: Formazione e informazione aglioperatori economici che rientrano nell'Asse 3Fonte: Sistema di Monitoraggio Region<strong>al</strong>eNumero di partecipanti che hanno terminato con successo una formazioneMaschiFemmine< 25 anni > 25 anni < 25 anni > 25 anniTot<strong>al</strong>e9 79 8 68 1645% 48% 5% 41% 100%I partecipanti che hanno terminato con successo le 15 azioni formative sono 164, pari <strong>al</strong> 10% del v<strong>al</strong>oretarget. Il contributo del sostegno <strong>al</strong>l’obiettivo risulta quindi inferiore <strong>al</strong>le attese.La percentu<strong>al</strong>e di successo è pari <strong>al</strong> 67%; le donne partecipanti sono il 43% del tot<strong>al</strong>e e hanno mediamenteuna percentu<strong>al</strong>e di successo maggiore degli uomini (73% contro il 63%) arrivando ad essere il 46% deiformati con successo.Relativamente bassa è la quota di giovani di età inferiore a 25 anni, pari <strong>al</strong>l’11% dei partecipanti tot<strong>al</strong>i ed <strong>al</strong>10% di quelli formati con successo. Questa fascia di età risulta completamente assente nelle azioni formativefin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>la creazione di nuove imprese e auto imprenditori<strong>al</strong>ità.Le azioni dove si registra la maggiore percentu<strong>al</strong>e di successo formativo (73%) sono quelle riguardanti losviluppo di nuove competenze profession<strong>al</strong>i. Relativamente agli idonei per tipologia di settore di proveneinz<strong>al</strong>a percentu<strong>al</strong>e di successo delle attività formative diminuisce in modo netto fra gli operatori del settoreturistico (42%).Considerando invece la percentu<strong>al</strong>e di successo per titolo di studio, si evidenzia come i laureati raggiunganoil 91%; di contro gli idonei con licenza media inferiore sono appena il 60%.Partecipanti con successo ad una attività formativa per titolo di studioPartecipanti (a) Formati con successo (b) (a)/(b) %Diploma 144 95 66%Laurea 32 29 91%Licenza media inferiore 67 40 60%Fonte: Elaborazioni Agriconsulting su dati del Sistema di Monitoraggio Region<strong>al</strong>eBassa per il momento risulta l’incidenza delle attività formative sugli operatori economici dell’Asse3 e suibeneficiari del PSR in genere.Un solo operatore Asse 3 risulta infatti partecipante e formato con successo, anche se si tratta di un buonesempio di integrazione tra attività formative e accesso <strong>al</strong> PSR visto che si tratta di un giovane imprenditoreagricolo che ha ottenuto sia il contributo per la diversificazione delle attività agricole sia il sostegno per ilprimo insediamento, per investimenti aziend<strong>al</strong>i (Misura 121) e per l’utilizzo dei servizi di consulenza (Misura114).L’incrocio fra i beneficiari del PSR e i partecipanti <strong>al</strong>le attività evidenzia un <strong>al</strong>tro imprenditore agricolobeneficiario della Misura 121.pag. 297


Area Gener<strong>al</strong>e CoordinamentoSviluppo Settore PrimarioSERVIZIO DI VALUTAZIONE IN ITINERE, INTERMEDIA EDEX POST DEL PSR CAMPANIA 2007-2013AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO II– L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LASELEZIONE DEGLI INTERVENTIMarzo 2013


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIpag. i


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI1. INTRODUZIONEI criteri di priorità definiti d<strong>al</strong> Programma (e resi operativi nei dispositivi di attuazione) per la selezione degliinterventi in possesso dei requisiti minimi di ammissibilità <strong>al</strong> finanziamento, individuano le caratteristichequ<strong>al</strong>itative degli stessi che si ritiene possano rafforzarne l’efficacia in relazione agli obiettivi di svilupporur<strong>al</strong>e. T<strong>al</strong>i priorità si differenziano in funzione delle Misure del Programma e riguardano vari aspetti, inerentile caratteristiche del richiedente, dell’azienda, la loc<strong>al</strong>izzazione e la v<strong>al</strong>idità del progetto finanziato.Già nell’ambito della V<strong>al</strong>utazione Intermedia 2010 sono state svolte an<strong>al</strong>isi v<strong>al</strong>utative volte <strong>al</strong>la verifica dellacoerenza tra i fabbisogni prioritari d’intervento emersi d<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi SWOT (settori<strong>al</strong>i e territori<strong>al</strong>i specifici per lefiliere produttive e gener<strong>al</strong>i del sistema agricolo e agroindustri<strong>al</strong>e) gli obiettivi delle Misure e i criteri diselezione (fattori di v<strong>al</strong>utazione) riportati nelle schede di autov<strong>al</strong>utazione <strong>al</strong>legate ai bandi.In continuità con t<strong>al</strong>e profilo di an<strong>al</strong>isi il V<strong>al</strong>utatore ha acquisito ed elaborato i punteggi attribuiti agliinterventi complessivamente finanziati entro il 31.12.2011 <strong>al</strong> fine di verificare l’efficacia del sistema difinanziamento delle domande di aiuto rispetto <strong>al</strong>le priorità del Programma. T<strong>al</strong>e efficacia è stata verificata, inprimo luogo, in base <strong>al</strong>l’incidenza, sul tot<strong>al</strong>e, delle domande finanziate che soddisfano i singoli criteri diselezione, e che quindi acquisiscono rispetto ad essi un (qu<strong>al</strong>siasi) punteggio. Inoltre, l’efficacia è espressad<strong>al</strong> <strong>rapporto</strong> tra i punteggi effettivamente assegnati e i punteggi massimi assegnabili <strong>al</strong>le domande finanziatenell’ipotesi di pieno rispetto dei criteri.Di seguito si illustrano i risultati derivanti d<strong>al</strong>lo sviluppo dei suddetti profili di an<strong>al</strong>isi, condotti per leoperazioni finanziate nell’ambito delle Misure “non a superficie” del Programma.‣ Misura 112 - Insediamento dei giovani agricoltori e Cluster di Misure 112 - 121Le disposizioni per l’attuazione della Misura 112 sono state pubblicate nel settembre 2008 prevedendol’erogazione di un premio di € 5.000 per tutti i beneficiari che rispettano i criteri di ammissibilità (bandomisura 112) e di un premio aggiuntivo di € 25.000 nelle macroaree A3, C, D1 e D2 o di € 20.000 nellemacroaree A1, A2 e B se i giovani prevedono anche la re<strong>al</strong>izzazione d’investimenti (bando cluster misure112-121). In gener<strong>al</strong>e, il procedimento adottato prevede la presentazione continua delle domande per tuttoil periodo compreso tra la data di avvio e la data di chiusura dei bandi, stabilite con decreto dirigenzi<strong>al</strong>e, el’istruttoria delle domande presentate entro la scadenza bimestr<strong>al</strong>e (28 febbraio, 30 aprile, 30 giugno, 31agosto, 31 ottobre, 31 dicembre) ovvero entro il termine di presentazione fissato con provvedimentodirigenzi<strong>al</strong>e.Di seguito sono an<strong>al</strong>izzati i risultati della v<strong>al</strong>utazione delle domande di premio d’insediamento presentate sulbando di attuazione della misura 112, che per ogni domanda di aiuto ammissibile prevede la concessione delpremio d’insediamento di € 5.000. Successivamente, è riportata l’an<strong>al</strong>isi dei criteri di selezione applicati <strong>al</strong>cluster di misure 112-121.In tot<strong>al</strong>e, sono state finanziate tutte le n. 23 domande di premio di insediamento di € 5.000 ammissibili <strong>al</strong>contributo. Il sistema di selezione previsto d<strong>al</strong> bando prevedeva l’ordinamento delle domande ammissibilisecondo il punteggio tot<strong>al</strong>e acquisito in base ai requisiti soggettivi del richiedente e oggettivi dell’azienda erispetto <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>idità del piano. Il punteggio massimo previsto d<strong>al</strong> bando pubblicato nel 2008 è pari a 100,nelle graduatorie sono inserite le domande ammissibili che riportano <strong>al</strong>meno 32 punti per i criteri relativi <strong>al</strong>lav<strong>al</strong>idità del piano aziend<strong>al</strong>e.La tabella seguente riporta i fattori (es. titolo di studio) e i parametri di v<strong>al</strong>utazione (es. laurea, diploma,ecc.) con i rispettivi punteggi, previsti dai bandi pubblicati negli anni 2008, 2010 e 2011.In primo luogo, rispetto ai requisiti soggettivi del richiedente (A) e oggettivi della costituenda azienda (B),emerge la numerosità dei parametri di v<strong>al</strong>utazione utilizzati per i fattori A1 (titolo di studio) e A3(partecipazione ad attività formative coerenti con il piano aziend<strong>al</strong>e). In gener<strong>al</strong>e, nell’ottica disemplificazione e accelerazione del procedimento amministrativo e soprattutto per la futurapag. 1


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIprogrammazione, si raccomanda di limitare il numero dei requisiti soggettivi ed oggettivi agli obiettivi dellamisura e di verificare sempre la possibilità di controllo automatizzato o semi-automatizzato delle dichiarazionidel richiedente (attraverso il fascicolo aziend<strong>al</strong>e o <strong>al</strong>tre banche dati disponibili) e le eventu<strong>al</strong>i ipotesi<strong>al</strong>ternative riguardanti la documentazione probatoria da <strong>al</strong>legare <strong>al</strong>la domanda.In effetti, tra i requisiti soggettivi, è facilmente automatizzabile il controllo dell’appartenenza <strong>al</strong> generemaschile o femminile (A2) e la residenza del richiedente (A4) mentre i titoli d’istruzione e formazioneprofession<strong>al</strong>e (A1 e A3) evidentemente correlati <strong>al</strong>l’obiettivo riguardante l’inserimento nel settore di nuove(giovani) profession<strong>al</strong>ità, sono effettivamente verificabili solo attraverso la copia del relativo certificato e/oattestato (laurea, diploma, attestato di frequenza ai corsi di formazione profession<strong>al</strong>e) fornita dai richiedenti.Anche per la verifica dei requisiti aziend<strong>al</strong>i possono emergere an<strong>al</strong>oghe criticità, infatti, mentre il controllo deirequisiti oggettivi dell’azienda relativi <strong>al</strong>la dimensione (B1) e <strong>al</strong>l’ubicazione dell’azienda (B2) sono controllatiattraverso il sistema informativo, l’accertamento dell’adesione <strong>al</strong> piano nazion<strong>al</strong>e agricola (B3) e delletecniche di coltivazione e/o <strong>al</strong>levamento (B4) ha richiesto il rilascio della certificazione rispettivamente degliEnti assicurativi e degli Organismi di controllo.La verifica della v<strong>al</strong>idità del piano aziend<strong>al</strong>e implica un esame oggettivo da parte dell’istruttore e per questonei bandi è riportata la mod<strong>al</strong>ità di v<strong>al</strong>utazione di ogni criterio; a riguardo la v<strong>al</strong>utazione di merito del pianoaziend<strong>al</strong>e è successiva <strong>al</strong>la verifica dei requisiti previsti d<strong>al</strong>l’articolo 13(2) del reg. 1974/2006( 1 ), pertanto sipotrebbe considerare l’opportunità di eliminare i punteggi assegnati ai criteri C4. Adeguatezza del cronoprogramma (adeguato/non adeguato) e C5. Completezza nella compilazione (completo/incompleto) cheessendo requisiti minimi non sembrano apportare <strong>al</strong>cun elemento di merito <strong>al</strong> piano.Tabella 1 – Misura 112 –Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneN. domande% sul PunteggioPunteggio finanziatetot<strong>al</strong>e massimomassimo cheCriteri di selezionedomande assegnabileassegnabile riportano unfinanziate (d) =(a) punteggio(c) (a)*(b)(b)A. Requisiti soggettivi del richiedente (il titolaredell'azienda ovvero il rappresentante leg<strong>al</strong>e dellasocietà)A1. Titolo di studioLaurea in scienze agrarie o forest<strong>al</strong>i olaurea equipollente o laurea in medicinaveterinaria per le sole aziende zootecniche(5 punti)Diploma perito agrario o agrotecnico (3punti)Altro titolo di livello universitario o discuola media superiore (2,5 punti)Altro (1 punto)Nessuno (0 punti)A2. SessoFemminile (4 punti)Maschile (0 punti)A3. Partecipazione ad attività formative coerenti conil piano aziend<strong>al</strong>eAttestato di frequenza, con profitto, a corsidi formazione in agricoltura organizzatid<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> nell'ambito della misura4.16 del POR 2000/2006 e della misura111 del PSR <strong>Campania</strong> 2007-2013 (3punti)Attestato di frequenza, con profitto, a corsidi formazione in agricoltura non indicati <strong>al</strong>punto precedente (1,5 punti)Nessuno (0 punti)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f) =(e)/(d)14 23 100% 322 142 44%5 17 74% 85 31 36%4 14 61% 56 56 100%3 7 30% 21 15 71%( 1 )Il piano aziend<strong>al</strong>e di cui <strong>al</strong>l’articolo 22, paragrafo 1, lettera c), del regolamento n. 1698/2005 deve descrivere come minimo: a) lasituazione di partenza dell’azienda agricola nonché le tappe essenzi<strong>al</strong>i e gli obiettivi specifici prefissati per lo sviluppo della nuovaazienda; b) gli investimenti, la formazione, la consulenza ed ogni <strong>al</strong>tra attività richiesta per lo sviluppo dell’azienda.pag. 2


Criteri di selezioneVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIPunteggiomassimoassegnabile(a)N. domandefinanziatecheriportano unpunteggio(b)% sultot<strong>al</strong>edomandefinanziate(c)Punteggiomassimoassegnabile(d) =(a)*(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f) =(e)/(d)A4. Residenza nel comune dove è ubicata l'aziendaagricola oggetto d'insediamentoSi (2 punti)2 20 87% 40 40 100%No (0 punti)B. Requisiti oggettivi della costituenda azienda 22 23 100% 506 299 59%B1. Dimensione aziendaOltre 10 ettari (8 punti)Da 5 a 10 ettari (6,4 punti)8 23 100% 184 133 72%Fino a 5 ettari (4,8 punti)B2. Ubicazione aziendaTerreni ubicati prev<strong>al</strong>entemente nellemacroaree A3, C, D1, D2 (5 punti)5 23 100% 115 115 100%In <strong>al</strong>tre aree (0 punti)B3. Adesione <strong>al</strong> piano assicurativo agricolo (D.M. n.26.078 del 28.12.2007)SI (3 punti)3 0 0% 0 0 0%NO (0 punti)B4. Tecniche di coltivazione e/o <strong>al</strong>levamento (<strong>al</strong>ladata di presentazione della domanda)Adesione dell'azienda oggettod'insediamento <strong>al</strong>la Misura F "Agroambient<strong>al</strong>e" del PSR <strong>Campania</strong> 2000-2006e/o <strong>al</strong>le misure 214, ovvero 215 del PSR6 9 39% 54 52 96%<strong>Campania</strong> 2007-2013 (6 punti)Presenza di produzioni a marchio (DOC,DOCG, DOP, IGP, certificazione biologica)(4,8 punti)Altro (0 punti)C. V<strong>al</strong>idità del piano 64 23 100% 1.472 955 65%C1. Coerenza degli obiettivi del Piano con lasituazione di partenza e l’an<strong>al</strong>isi SWOTAlta (10 punti)10 23 100% 230 135 59%Media (5 punti)Nulla (0 punti)C2. Coerenza fra investimenti ed obiettivi del PianoAlta (10 punti)Media (8 punti)10 22 96% 220 182 83%Nulla (0 punti)C3. Accuratezza nell’illustrazione dei contenutiMolto accurato (4 punti)Sufficientemente accurato (2 punti)4 23 100% 92 56 61%Non accurato (0 punti)C4. Adeguatezza del crono programmaAdeguato (8 punti)8 22 96% 176 176 100%Non adeguato (0 punti)C5. Completezza nella compilazioneCompleto (4 punti)4 23 100% 92 92 100%Incompleto (0 punti)C6. Innovatività del Piano aziend<strong>al</strong>eAlta (8 punti)Media (4 punti)8 22 96% 176 100 57%Nulla (0 punti)C7. Capit<strong>al</strong>e umanoAlta (7 punti)Media (3,5 punti)7 15 65% 105 63 60%Nulla (0 punti)C8. DiversificazioneAlta (6 punti)Media (3 punti)6 19 83% 114 63 55%Nulla (0 punti)C9. Sostenibilità ambient<strong>al</strong>eAlta (7 punti)Media (3,5 punti)7 20 87% 140 88 63%Nulla (0 punti)TOTALE COMPLESSIVO 100 23 100% 2.300 1.395 61%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)pag. 3


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIIn gener<strong>al</strong>e, la distribuzione delle domande finanziate rispetto ai punteggi assegnati, resa nella colonna (c)della precedente tabella, mostra un’<strong>al</strong>ta rispondenza ai requisiti di merito soggettivi del richiedente, oggettividell’azienda e di v<strong>al</strong>idità del piano; in particolare, tutte le domande finanziate (100%) riportano un punteggiorispetto <strong>al</strong>la dimensione e loc<strong>al</strong>izzazione dell’azienda (B1 e B2) e <strong>al</strong>la coerenza degli obiettivi del piano (C1)evidenziando una positiva interazione tra le priorità connesse <strong>al</strong>la creazione di opportunità nel settoreagricolo, la loc<strong>al</strong>izzazione degli interventi nelle zone rur<strong>al</strong>i a maggiore rischio di spopolamento e le prioritàd’investimento emerse d<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi della situazione inizi<strong>al</strong>e contenuta nel programma.La presenza di aziende che aderiscono <strong>al</strong>le misure agro ambient<strong>al</strong>i e per il benessere anim<strong>al</strong>e o con presenzadi produzioni di qu<strong>al</strong>ità (39% sul criterio B4) seppure limitata, è tuttavia coerente con la diffusione di questetecniche produttive nel panorama agricolo region<strong>al</strong>e. Relativamente inferiore è invece la presenza dibeneficiari con attestati di partecipazione ad attività formative coerenti con il piano aziend<strong>al</strong>e (30% sulcriterio A3) indicando d’<strong>al</strong>tra parte l’esigenza di corsi di formazione funzion<strong>al</strong>i agli interventi sovvenzionati.La corrispondenza delle domande selezionate ai criteri di selezione fa registrare un livello di efficacia tot<strong>al</strong>epari <strong>al</strong> 61% (colonna f) che raggiunge il 65% rispetto ai requisiti di v<strong>al</strong>idità del piano, in particolare ledomande finanziate riportano il 57% del punteggio massimo acquisibile rispetto <strong>al</strong> criterio di innovatività delpiano aziend<strong>al</strong>e (criterio C6), il 55% del punteggio massimo riguardante la diversificazione (criterio C8) e il63% del punteggio massimo assegnabile ai requisiti di sostenibilità ambient<strong>al</strong>e del piano (criterio C9)facendo ris<strong>al</strong>tare come la selezione ha favorito lo sviluppo sul territorio di attività innovative e coerenti con iprincipi di sostenibilità ambient<strong>al</strong>e delle attività agricole.Nel cluster di misure 112-121, tutte le domande finanziate rispondono ad <strong>al</strong>meno un criterio di prioritànell’ambito di ognuna delle tre categorie princip<strong>al</strong>i (requisiti del richiedente, requisiti dell’azienda e v<strong>al</strong>iditàdel piano di sviluppo aziend<strong>al</strong>e); il punteggio tot<strong>al</strong>e effettivamente assegnato raggiunge il 60% del tot<strong>al</strong>emassimo assegnabile.Tabella 2 – Cluster misure 112-121 –Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneN. domandePunteggiofinanziate % sul tot<strong>al</strong>e Punteggio PunteggioCriteri di selezionemassimo Punteggio che domande massimo effettivo Efficaciaassegnabile massimo HC riportano un finanziate assegnabile assegnato (f)=(e)/(d)(a)punteggio(b)(c) (d)=(a)*(b) (e)A. Requisiti soggettivi delrichiedente12 12 866 100% 10392 4623 44%A1. Titolo di studio 4 4 803 93% 3464 1291 37%A2. Sesso 4 4 372 43% 3464 1488 43%A3. Partecipazione ad attivitàformative coerenti con il piano2 2 158 18% 1732 230 13%aziend<strong>al</strong>eA4. Residenza nel comune doveè ubicata l'azienda agricola2 2 732 85% 1732 1464 85%oggetto d'insediamentoB. Requisiti oggettividell’azienda22 22 866 100% 19052 11011 58%B1. Dimensione dell'azienda(SAT)8 8 866 100% 6928 5480 79%B2. Ubicazione azienda 5 5 763 88% 4330 3815 88%B3. Adesione <strong>al</strong> pianoassicurativo agricolo (D.M. n.3 3 50 6% 2598 150 6%26078/07)B4. Tecniche di coltivazione e/odi <strong>al</strong>levamento6 6 305 35% 5196 1716 33%C. V<strong>al</strong>idità del progetto 66 66 866 100% 57156 36659 64%Accoglimento sfide He<strong>al</strong>th Check 6 31 32% 582 70 12%Coerenza degli obiettivi del PianoAziend<strong>al</strong>e con le priorità della10 9 866 100% 8563 7070 83%misuraInnovazione di processo 8 8 806 93% 6928 6448 93%Innovazione sull'organizzazionedella produzione (filiera corta)6 6 200 23% 5196 1200 23%pag. 4


Criteri di selezioneVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIPunteggiomassimoassegnabile(a)Punteggiomassimo HCN. domandefinanziatecheriportano unpunteggio(b)% sul tot<strong>al</strong>edomandefinanziate(c)Punteggiomassimoassegnabile(d)=(a)*(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f)=(e)/(d)Innovazione/diversificazione diprodotto8 5 314 36% 6637 2257 34%Miglioramento delle condizioni diigiene e di benessere degli4 4 148 17% 3464 592 17%anim<strong>al</strong>iMiglioramento delle performanceeconomiche11 10 866 100% 9429 9291 99%Miglioramentodell'organizzazione aziend<strong>al</strong>e e5 5 842 97% 4330 4210 97%della sicurezza dei lavoratoriSostenibilità ambient<strong>al</strong>e 8 6 866 100% 6734 2638 39%Produzione di energia da fontirinnovabili3 2 188 22% 2501 417 17%Riduzione emissioni gassose e/omiglioramento della gestione dei2 2 736 85% 1732 1472 85%rifiuti aziend<strong>al</strong>iRiduzione fabbisogni idrici 3 2 271 31% 2501 749 30%Sostenibilità economica 6 7 866 100% 5293 2883 54%Tot<strong>al</strong>e complessivo 100 100 866 100% 86600 52293 60%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)L’efficacia delle priorità collegate ai requisiti del richiedente è pari <strong>al</strong> 44%; la partecipazione femminile èrelativamente elevata con il 43% degli insediamenti effettuati da giovani donne. L’an<strong>al</strong>isi dei criteri relativi <strong>al</strong>livello di qu<strong>al</strong>ificazione dei beneficiari rileva un livello di formazione non particolarmente elevato: il 7,6% deibeneficiari possiede un titolo di studio (laurea o diploma) ad indirizzo agrario e il 18% ha partecipato adattività formative coerenti con le attività aziend<strong>al</strong>i; <strong>al</strong> fine di aumentare il livello di qu<strong>al</strong>ificazione dei giovaniagricoltori beneficiari non in possesso di uno specifico titolo di studio o di adeguata esperienza profession<strong>al</strong>e,sarebbe necessario prevedere l’obbligatorietà della partecipazione ad un corso di formazione profession<strong>al</strong>e inagricoltura.Per quanto attiene ai requisiti aziend<strong>al</strong>i, il 32% degli insediamenti avviene in aziende con più di 10 ettari disuperficie aziend<strong>al</strong>e ed il 36% in aziende con superficie inferiore ai 5 ettari. L’11% delle aziende beneficiarieha produzioni di qu<strong>al</strong>ità (DOCG, DOC, IGT, DOP, IGP, biologico) e il 24% partecipa <strong>al</strong>le misure agroambient<strong>al</strong>i. Come nella misura 121, l’adesione <strong>al</strong> piano assicurativo agricolo è relativamente poco diffusa(6%).In riferimento ai criteri relativi <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>idità progettu<strong>al</strong>e, rispetto <strong>al</strong>la misura 121 si rileva un’efficacia piùcontenuta del criterio relativo <strong>al</strong>la sostenibilità economica (54% vs. 73%), dovuta probabilmente <strong>al</strong>lapresenza di aziende di piccola dimensione, una maggiore efficacia dell’innovazione sull'organizzazione dellaproduzione (filiera corta) (23% vs. 18%) e dell’innovazione/diversificazione di prodotto (34% vs. 28%).Infine, la distribuzione dei punteggi effettivamente assegnati rileva una situazione piuttosto equilibrata, conun’incidenza dei punteggi effettivamente assegnati <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>idità del progetto superiore <strong>al</strong>la distribuzione delpunteggio massimo assegnabile.pag. 5


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIFonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)‣ Misura 113 - Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori agricoliL’adesione <strong>al</strong>la Misura 113 ha fatto registrare nell’attu<strong>al</strong>e periodo di programmazione 2007-2013 un discretosuccesso con un numero di domande presentate superiore <strong>al</strong>le aspettative che ha portato a unarimodulazione della dotazione finanziaria e per cui, <strong>al</strong> termine del 2011, risultano ammesse a contributo n.195 domande di aiuto (<strong>al</strong> netto dei trascinamenti a favore di ditte beneficiarie della Misura D del PSR 2000-2006).L’an<strong>al</strong>isi dei punteggi presentata nella seguente tabella, riferita <strong>al</strong>le n. 195 domande di aiuto finanziate <strong>al</strong>31.12.2011, evidenzia la notevole rispondenza ai requisiti soggettivi del richiedente e oggettivi dell’aziendaper molti dei qu<strong>al</strong>i tutte le domande acquisiscono un punteggio.Tabella 1 – Misura 113 –Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneN.domande% sulPunteggio finanziatePunteggiotot<strong>al</strong>emassimo chemassimoCriteri di selezionedomandeassegnabile riportanoassegnabilefinanziate(a) un(d)=(a)*(b)(c)punteggio(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f) =(e)/(d)A. Requisiti soggettivi del richiedente 50 195 100% 9.750 6.923 71%CedenteA1. Età cedente 15 195 100% 2.925 1.568 54%da 61 a 65 anni 15 14 7% 210 7%da 55 a 60 anni 8 181 93% 1.358 46%A2. Sesso 5 195 100% 975 688 71%donna 5 80 41% 400 41%uomo 3 115 59% 288 29%A3. Copertura contributiva 15 195 100% 2.925 2.550 87%oltre 30 anni 15 118 61% 1.770 61%da 26 a 30 anni 12 29 15% 348 12%da 20 a 25 anni 9 48 25% 432 15%RilevatarioA4. Età rilevatario 8 195 100% 1.560 1.499 96%giovane agricoltore ai sensi della misura1128 169 87% 1.352 87%imprenditore agricolo con età


Criteri di selezioneVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIPunteggiomassimoassegnabile(a)N.domandefinanziatecheriportanounpunteggio(b)% sultot<strong>al</strong>edomandefinanziate(c)Punteggiomassimoassegnabile(d)=(a)*(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f) =(e)/(d)A5. Titolo di studio del rilevatario 5 195 100% 975 595 61%laurea in Scienze agrarie o forest<strong>al</strong>i olaurea equipollente o laurea in Medicinaveterinaria per le sole aziende zootecniche5 12 6% 60 6%o diploma di perito agrario o agrotecnicoovvero aver sostenuto positivamentel'esame dinanzi <strong>al</strong>la Commissione4 42 22% 168 17%Provinci<strong>al</strong>eovvero attestato di frequenza, con profitto,a corsi di formazione in agricolturaorganizzati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> nell'abito della4 6 3% 21 2%misura 4.16 del POR 2000/2006ovvero esercizio della attività agricola per<strong>al</strong>meno 3 anni con la necessaria coperturaprevidenzi<strong>al</strong>e ed assistenzi<strong>al</strong>e in qu<strong>al</strong>ità di3 16 8% 48 5%coadiuvante familiare o di lavoratoreagricolo con <strong>al</strong>meno 150 giornate/annoAltro titolo o nessuno 3 119 61% 298 31%Lavoratore agricoloA6. Partecipazione <strong>al</strong>la misura di uno o più lavoratoriagricoli dipendenti dell’azienda cedente fino ad un2 12 6% 24 24 100%massimo di dueB. Requisiti oggettivi dell'azienda 44 195 100% 8.580 7.110 83%B1. L'azienda ricade in una delle macroareeomogenee region<strong>al</strong>i classificate prioritarie per la14 195 100% 2.730 2.638 97%misura C - D1 - D2si 14 162 83% 2.268 83%no 11 33 17% 370 14%B2. Terreni ubicati prev<strong>al</strong>entemente in zonasvantaggiata, ai sensi della direttiva 75/268, in areericadenti nella rete Natura 2000 ai sensi delleDirettive Comunitarie 79//409 e 92/43, in areavulnerabile ai nitrati, in zona Parchi.5 135 69% 675 675 100%B3. Dimensione dell'azienda (SAT superficie agricolatot<strong>al</strong>e).10 195 100% 1.950 1.670 86%fino a 5 ettari 10 55 28% 1.120 57%oltre i 5 ettari 8 140 72% 550 28%B4. Numero ULA (unità lavorative annue) cedente 10 195 100% 1.950 1.900 97%fino a 3 ULA 10 170 87% 1.700 87%oltre le 3 ULA 8 25 13% 200 10%B5. Numero ULA rilevatario 5 55 28% 275 228 83%minimo 1 ULA 5 36 18% 180 65%più di 1 ULA 3 19 10% 48 17%C. V<strong>al</strong>idità del progetto 6 38 19% 228 135 59%C1. Partecipazione ad <strong>al</strong>tre misure del PSR 2007-20133 38 19% 114 114 100%C2. Imprenditori e manodopera impegnati da <strong>al</strong>meno5 anni nelle filiere soggette a crisi di mercato o a3 7 4% 21 21 100%trasformazioni indotte d<strong>al</strong>la riforma della PAC.TOTALE 100 195 100% 19.500 14.168 73%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)L’articolazione dei requisiti soggettivi per cedente, rilevatario e lavoratore agricolo è coerente conl’impostazione della Misura, fin<strong>al</strong>izzata soprattutto a favorire il ricambio generazion<strong>al</strong>e in agricoltura,attraverso il subentro di giovani agricoltori (rilevatari) e l’accorpamento delle unità produttive cedute inaziende di maggiori dimensioni; a riguardo, d<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi emerge come i criteri di selezione hanno favorito igiovani agricoltori potenzi<strong>al</strong>i beneficiari della misura 112, rilevatari di ben l’87% delle domande diprepensionamento finanziate (criterio A4). T<strong>al</strong>e positiva sinergia è probabilmente il risultato della gestioneamministrativa armonizzata tra le due misure e delle attività di pubblicizzazione e comunicazione rivolte aipotenzi<strong>al</strong>i beneficiari.pag. 7


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTII requisiti oggettivi dell’azienda sono anch’essi coerenti con le suddette fin<strong>al</strong>ità favorendo la cessione diaziende situate nelle aree più problematiche e/o con maggiori vincoli di sviluppo (criteri B1 e B2) come lezone rur<strong>al</strong>i C e D (in cui è loc<strong>al</strong>izzato l’83% delle aziende cedute) e le zone svantaggiate, le aree vulnerabili enelle aree Natura 2000 che complessivamente interessano il 69% delle domande finanziate.I criteri B3 e B4 appaiono poco selettivi nei confronti dei piccoli agricoltori attribuendo 10 punti <strong>al</strong>le aziendedi dimensioni inferiori (fino a 5 ettari nel criterio B3 e fino a 3 unità lavorative nel criterio B4) e ben 8 punti<strong>al</strong>le aziende di maggiori dimensioni (oltre 5 ettari nel criterio B3 e oltre 3 unità lavorative nel criterio B4);questa apparente contraddizione è tuttavia giustificata d<strong>al</strong>la varietà di strutture aziend<strong>al</strong>i potenzi<strong>al</strong>menteinteressate nelle zone prioritarie d’intervento, per cui grandi aziende in termini di superficie fisica possonoimpiegare anche un numero ridotto di unità lavorative e viceversa. In effetti, nella tabella si evidenzia cometutte le domande finanziate riportano un punteggio con una prev<strong>al</strong>enza di aziende oltre i 5 ettari (72%) efino a 3 ULA (87%); resta quindi per il futuro da verificare l’opportunità di considerare un solo parametro div<strong>al</strong>utazione per criterio o anche un solo criterio, considerando la maggiore efficacia del parametro fino a 3ULA (87%) rispetto <strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>ogo parametro fino a 5 ettari (57%).Infine, l’efficacia dei requisiti di v<strong>al</strong>idità del progetto è stata meno soddisfacente ottenendo il 59% delpunteggio massimo raggiungibile; i requisiti presuppongono la diffusa partecipazione dei cedenti ad <strong>al</strong>tremisure del PSR (criterio C1) e la cessione di aziende che operano in filiere soggette a crisi di mercato(criterio C2). In t<strong>al</strong>e ambito, potevano essere considerati anche aspetti progettu<strong>al</strong>i connessi <strong>al</strong>lo sviluppo disinergie tra misura di prepensionamento e insediamento dei giovani agricoltori, d’<strong>al</strong>tra parte, è anche veroche questi elementi sono di fatto esaminati nei requisiti soggettivi del rilevatario; nondimeno andrannoconsiderati nella futura programmazione nell’ambito delle misure per l’avviamento delle imprese, se attuatein sinergia con gli aiuti concessi ai piccoli agricoltori che cedono permanentemente la propria azienda.‣ Misura 114 Utilizzo dei servizi di consulenzaLa Misura 114 prevede la concessione di aiuti agli agricoltori e ai detentori di aree forest<strong>al</strong>i fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>pagamento di servizi di consulenza aziend<strong>al</strong>e. Fino <strong>al</strong> 2011 sono state finanziate n. 816 domande di aiuto,selezionate sulla base dei parametri di v<strong>al</strong>utazione e dei punteggi riportati nella seguente tabella. Il numerodi domande finanziate, inferiore <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore target, è il risultato del ritardo nel primo periodo di attuazionedovuto <strong>al</strong> tempo necessario per la selezione degli organismi di consulenza e <strong>al</strong>l’implementazione delleprocedure di erogazione dei contributi. Ciò nonostante, rispetto ad <strong>al</strong>tri PSR it<strong>al</strong>iani, la <strong>Campania</strong> è tra leprime regioni per numero di beneficiari e pagamenti erogati.I fattori presi in esame d<strong>al</strong>la griglia di v<strong>al</strong>utazione delle domande di aiuto fanno riferimento ai requisitisoggettivi del richiedente e oggettivi delle aziende; le percentu<strong>al</strong>i riportate nella colonna (c) mostrano cometutte le domande di aiuto riportano un punteggio per tutti i criteri tranne per il criterio b.2) ubicazione inzone vulnerabili ai nitrati di origine agricola (16%). La distribuzione evidenziata nella suddetta colonna èdeterminata d<strong>al</strong>l’assegnazione del punteggio in ogni caso (tranne come detto in precedenza per il criteriob.2) anche quando il richiedente o l’azienda non è in possesso del requisito, determinando una riduzionedell’efficacia della selezione anche nel caso dei criteri dicotomici (Si/No).In gener<strong>al</strong>e, si raccomanda di semplificare il sistema di v<strong>al</strong>utazione riconducendo il numero di parametri <strong>al</strong>lefin<strong>al</strong>ità programmatiche evitando l’attribuzione di punteggi ai richiedenti che non rispondono <strong>al</strong> requisito; <strong>al</strong>fine di accelerare le procedure di concessione dei contributi, si consiglia di verificare sempre l’effettivapossibilità di controllo automatico o semi-automatico dei requisiti.pag. 8


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTITabella 1 – Misura 114 –Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneCriteri di selezionePunteggiomassimoassegnabile(a)N. domandefinanziatecheriportano unpunteggio(b)% sul tot<strong>al</strong>edomandefinanziate(c)Punteggiomassimoassegnabile(d)=(a)*(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f) = (e)/(d)a) Requisiti soggettivi del richiedente 40 816 100% 32.640 23.995 74%a.1) Età ≤ 40 anni 10 816 100% 8.160 7.192 88%si 10 332 41% 3.320 41%no 8 484 59% 3.872 47%a.2) Impresa condotta da donna 5 816 100% 4.080 2.810 69%si 5 308 38% 1540 38%no 2,5 508 62% 1270 31%a.3) Titolo di studio dell'imprenditore 5 816 100% 4.080 2.327 57%Laurea speci<strong>al</strong>istica 5 33 4% 165 4%Laurea trienn<strong>al</strong>e 4 13 2% 52 1%Diploma 4 185 23% 648 16%NO/Nessuno 3 585 72% 1.463 36%a.4) Giovane agricoltore che ha presentatoistanza di primo insediamento (Misura 112 oCluster di Misura 112-121 del PSR 2007-2013 o10 816 100% 8.160 4.960 61%Misura 4.15 del POR 2000-2006)si 10 176 22% 1.760 22%no 5 640 78% 3.200 39%a.5) Partecipazione ad attività formative 5 816 100% 4.080 2.748 67%si 5 283 35% 1.415 35%no 3 533 65% 1.333 33%a.6) Residenza del richiedente nel Comune overicade il centro aziend<strong>al</strong>e5 816 100% 4.080 3.958 97%si 5 694 85% 3.470 85%no 4 122 15% 488 12%b) Requisiti oggettivi dell'azienda 60 816 100% 48.960 27.955 57%b.1) Ubicazione dell'azienda nelle Macroaree:A3, C, D1 e D2 Altre Macroaree5 816 100% 4.080 2.705 66%Macroarea A3 5 12 1% 60 1%Macroarea C 4 176 22% 704 17%Macroaree D1 e D2 4 371 45% 1.299 32%Altre Macroaree 3 257 31% 643 16%b.2) Ubicazione in Zone Vulnerabili ai Nitrati diorigine agricola10 133 16% 1.330 1.330 100%b.3) Imprenditori agricoli che ricevono più di15.000 €/anno in pagamenti diretti10 816 100% 8.160 4.355 53%si 10 55 7% 550 7%no 5 761 93% 3.805 47%b.4) Imprenditori agricoli titolari di diritti PAC 10 816 100% 8.160 6.975 85%si 10 579 71% 5.790 71%no 5 237 29% 1.185 15%b.5) Adesione a sistemi di qu<strong>al</strong>ità riconosciuti(biologico, DOP, IGP, STG, DOC, DOCG) e/osistemi di gestione ambient<strong>al</strong>e EMAS, ISO5 816 100% 4.080 2.178 53%14001si 5 55 7% 275 7%no 3 761 93% 1.903 47%b.6) Imprenditori agricoli e forest<strong>al</strong>i titolari diimprese nelle qu<strong>al</strong>i sono stati re<strong>al</strong>izzati5 816 100% 4.080 2.163 53%investimenti aziend<strong>al</strong>i negli ultimi 5 annisi 5 49 6% 245 6%no 3 767 94% 1.918 47%b.7) Imprese caratterizzate da un'attivitàaziend<strong>al</strong>e concentrata in comparti per i qu<strong>al</strong>i èprevisto un forte ridimensionamento del5 816 100% 4.080 2.205 54%sostegno comunitario (tabacco)si 5 66 8% 330 8%no 3 750 92% 1.875 46%pag. 9


Criteri di selezioneVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIPunteggiomassimoassegnabile(a)N. domandefinanziatecheriportano unpunteggio(b)% sul tot<strong>al</strong>edomandefinanziate(c)Punteggiomassimoassegnabile(d)=(a)*(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f) = (e)/(d)b.8) Impresa che svolge attività agricola suterreni confiscati d<strong>al</strong>l'Autorità Giudiziaria <strong>al</strong>le5 816 100% 4.080 2.462 60%organizzazioni m<strong>al</strong>avitosesi 5 7 1% 35 1%no 3 809 99% 2.427 59%b.9) Tipologia di pacchetto di consulenza per ilqu<strong>al</strong>e si chiede il contributo5 816 100% 4.080 3.583 88%completo 5 617 76% 3.085 76%base 3 199 24% 498 12%TOTALE 100 816 100% 81.600 51.949 64%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)I requisiti soggettivi che a nostro parere risultano particolarmente significativi rispetto <strong>al</strong>la priorità trasvers<strong>al</strong>edi miglioramento delle capacità profession<strong>al</strong>i e ricambio generazion<strong>al</strong>e sono l’a.1) a favore dei richiedenti


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTITabella 1 – Misura 115 Tipologia b) Servizi interaziend<strong>al</strong>i – Numero di domande e punteggi per criterio diselezioneCriteri di selezionePunteggiomassimoassegnabile(a)N. domandefinanziatecheriportano unpunteggio(b)% sul tot<strong>al</strong>edomandefinanziate(c)Punteggiomassimoassegnabile(d)=(a)*(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f)=(e)/(d)a) Requisiti soggettivi degli associati 20 13 100% 260 120,7 46%a.1) Età media degli associati


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIInfine, rispetto ai criteri di v<strong>al</strong>idità del progetto (efficacia 70%), le prospettive di auto sostenibilità sonorisultate di livello <strong>al</strong>to per tutte le domande finanziate (criterio c.1) tuttavia a fronte di una minore capacità dicopertura della quota di finanziamento da parte degli associati (criterio c.2) mentre relativamente elevata èanche la presenza di attività di assistenza tecnica fin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>la riduzione dell’impatto ambient<strong>al</strong>e deiprocessi produttivi agricoli (criterio c.3).‣ Misura 121 Ammodernamento delle aziende agricolePer la Misura 121 risultano finanziate n. 1478 domande, per un volume complessivo d’investimenti di circa293,7 Meuro di cui circa 133,5 Meuro di spesa pubblica; per il cluster di misure 112 e 121 sono statefinanziate n. 866 domande per un spesa complessiva di circa 138,3 Meuro.Per la concessione degli aiuti, la <strong>Regione</strong> ha definito un sistema di ordinamento in graduatoria di merito delleistanze ammissibili sulla base dei criteri di selezione e dei punteggi indicati dai bandi. I parametri div<strong>al</strong>utazione sono riferiti a:a) requisiti soggettivi del richiedente – massimo 12 puntib) requisiti oggettivi dell’azienda – massimo 22 puntic) v<strong>al</strong>idità del progetto – massimo 66 puntiIl punteggio massimo attribuibile è pari a 100. Nelle fasi successive <strong>al</strong>l’He<strong>al</strong>th check, pur mantenendoinvariato il punteggio massimo assegnabile e i punteggi relativi ai differenti parametri di v<strong>al</strong>utazione (requisitisoggettivi del richiedente, requisiti oggettivi dell’azienda, v<strong>al</strong>idità del progetto), la griglia delle priorità è statamodificata per entrambe le misure aggiungendo una specifica priorità per le operazioni connesse <strong>al</strong>le nuovesfide (punteggio massimo: 6) e modificando i punteggi assegnati a:- Coerenza degli obiettivi del Piano Aziend<strong>al</strong>e con le priorità della misura - da 10 a 9 punti- Innovazione/diversificazione di prodotto – da 8 a 5 punti- Miglioramento delle performance economiche – da 11 a 10 punti- Sostenibilità ambient<strong>al</strong>e – da 8 a 6 punti- Sostenibilità economica – da 6 a 7 puntiPer poter essere inserite in graduatoria le domande devono ottenere nella categoria “v<strong>al</strong>utazione delprogetto” <strong>al</strong>meno 33 punti.Per verificare l’efficacia dei criteri proposti sono stati an<strong>al</strong>izzati, per ogni domanda finanziata, i punteggiassegnati ai diversi criteri. Nella tabella seguente, è riportato il confronto tra (a) punteggio effettivamenteassegnato <strong>al</strong>le domande finanziate e (b) punteggio massimo assegnabile <strong>al</strong>le domande finanziate se tuttefossero nella condizione di pieno possesso delle priorità previste 2 . Nella seconda colonna della tabella èriportato il tot<strong>al</strong>e delle domande finanziate 3 e a cui è stato attribuito un punteggio per categoria di priorità.Nell’ultima colonna è indicata l’efficacia dei criteri di selezione determinata attraverso il confronto trapunteggio massimo (a) e punteggio assegnato (b).In primo luogo si evidenzia come tutte le domande finanziate prendono <strong>al</strong>meno un punteggio sulle treprincip<strong>al</strong>i categorie di priorità (requisiti del richiedente, requisiti dell’azienda e v<strong>al</strong>idità del progetto); a questorisultato ha contribuito anche il limite minimo di 33 punti stabilito per la v<strong>al</strong>utazione del progetto.La distribuzione dei punteggi assegnati <strong>al</strong>le domande finanziate evidenzia una maggiore efficacia relativa deicriteri sulla v<strong>al</strong>idità del progetto (indice di efficacia 64%) rispetto ai criteri relativi ai requisiti del richiedente2 Il punteggio massimo assegnabile per quei criteri che hanno subito modifiche nel punteggio è stato c<strong>al</strong>colato moltiplicando il numerodi domande v<strong>al</strong>utate con la specifica griglia di punteggi per il punteggio previsto d<strong>al</strong>la medesima griglia3 Per il criterio relativo <strong>al</strong>l’accoglimento delle sfide He<strong>al</strong>th Check la % delle domande finanziate è stata c<strong>al</strong>colata sul tot<strong>al</strong>e delledomande che sono state v<strong>al</strong>utate con la nuova griglia di punteggipag. 12


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI(indice di efficacia 53%) e soprattutto rispetto a quelli relativi ai requisiti dell’azienda (indice di efficacia27%).Rispetto ai requisiti del richiedente, il 90% risponde ai criteri prioritari di età, il 38% delle domandefinanziate è presentato da imprenditrici donne, il 28% ha partecipato ad attività formative coerenti con leattività aziend<strong>al</strong>i; tuttavia, per quanto riguarda l’età e il titolo di studio, il 35,4% dei beneficiari ha meno di40 anni e il 12% possiede un titolo di studio (laurea o diploma) ad indirizzo agrario.La distribuzione del punteggio concernente i requisiti aziend<strong>al</strong>i rileva che l’efficacia maggiore (69%) èrelativa <strong>al</strong>la premi<strong>al</strong>ità concessa <strong>al</strong>le aziende ubicate in territori svantaggiati 4 . Discreta anche l’incidenza delleaziende che partecipano <strong>al</strong>le misure agro ambient<strong>al</strong>i (40%) e delle aziende che re<strong>al</strong>izzano produzioni diqu<strong>al</strong>ità, DOC, DOCG, DOP, IGP e Biologico (30%); relativamente poche aziende aderiscono <strong>al</strong> pianoassicurativo agricolo (7%).Tabella 1 – Misura 121 – Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneCriteri di selezionepunteggiomassimopunteggiomassimopost HCN.domandefinanziate%(b)Punteggiomassimoassegnabile(a)PunteggioeffettivoassegnatoEfficacia(a)/(b)Requisiti richiedente 12 12 1478 100% 17736 9399 53%Età del richiedente 3 3 1334 90% 4434 3276 74%Partecipazione del responsabile tecnico dell'aziendaagricola richiedente ad attività formative coerenti 2 2 411 28% 2956 570 19%con le produzioni aziend<strong>al</strong>iResidenza del responsabile tecnico dell'aziendaagricola richiedente i benefici nel Comune ove 3 3 1219 82% 4434 3657 82%ricade il centro aziend<strong>al</strong>eTitolo di studio del responsabile tecnico 3 3 1277 86% 4434 1340,4 30%Sesso del richiedente 1 1 556 38% 1478 556 38%Requisiti azienda 22 22 1478 100% 32516 8723 27%Adesione <strong>al</strong> Piano Assicurativo Agricolo (D.M.26078 del 28.12.2007)6 6 103 7% 8868 618 7%Azienda iscritta ad <strong>al</strong>bi di produzioni DOCG, DOC,DOP o IGP ovvero iscritta <strong>al</strong>l'ERAB (Elenco 6 6 441 30% 8868 2646 30%Region<strong>al</strong>e delle Aziende Biologiche)Tecniche di coltivazione e/o di <strong>al</strong>levamento 5 5 596 40% 7390 2980 40%Ubicazione azienda 5 5 1025 69% 7390 5125 69%V<strong>al</strong>idità progetto 66 66 1478 100% 97548 62463 64%Accoglimento sfide He<strong>al</strong>th Check - 6 64 27% 1398 139 10%Coerenza degli obiettivi del Piano Aziend<strong>al</strong>e con lepriorità della misura10 9 1478 100% 14547 12047 83%Innovazione di processo 8 8 1338 91% 11824 10704 91%Innovazione sull'organizzazione della produzione(filiera corta)6 6 268 18% 8868 1608 18%Innovazione/diversificazione di prodotto 8 5 429 29% 11125 3066 28%Miglioramento delle condizioni di igiene e dibenessere degli anim<strong>al</strong>i4 4 292 20% 5912 1168 20%Miglioramento delle performance economiche 11 10 1478 100% 16025 15594 97%Miglioramento dell'organizzazione aziend<strong>al</strong>e e dellasicurezza dei lavoratori5 5 1425 96% 7390 7125 96%sostenibilità ambient<strong>al</strong>edi cui:8 6 1361 92% 11358 4413 39%produzione di energia 3 2 271 18% 4201 617,4 15%riduzione emissioni gassose e/o miglioramentodella gestione dei rifiuti aziend<strong>al</strong>i3 2 1170 79% 2956 2340 79%riduzione fabbisogni idrici 2 2 525 36% 4201 1456 35%Sostenibilità economica 6 7 1478 100% 9101 6599 73%Tot<strong>al</strong>e 100 100 1478 100% 147800 80585 55%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)4 Ubicazione dell'azienda in territori delle Macroaree A3, C, D1 e D2 definiti “montani”, ovvero caratterizzati da svantaggi natur<strong>al</strong>i diversidai territori montani, ovvero interessati d<strong>al</strong>le direttive 2000/60/CE, 92/437 CEE, 79/409/CEEpag. 13


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIPer quanto attiene <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>idità del progetto, il punteggio medio è pari a 42,3 punti per domanda finanziatasu un massimo di 66 punti (indice di efficacia 64%).Il criterio relativo <strong>al</strong>la coerenza degli obiettivi del piano aziend<strong>al</strong>e con le priorità della misura interessa il100% delle domande finanziate. Il criterio prevede una modulazione del punteggio che va da 0 (progettocoerente) a 10 (progetto molto coerente); la somma complessiva dei punteggi assegnati rileva un buonindice di efficacia (83%).Decisamente superiori <strong>al</strong>l’efficacia media i criteri relativi <strong>al</strong> miglioramento delle performance economiche(97%) - ma va rilevato che il punteggio è assegnato anche <strong>al</strong>le aziende che prevedono un incremento div<strong>al</strong>ore aggiunto inferiore <strong>al</strong>l’1% - <strong>al</strong> miglioramento dell’organizzazione aziend<strong>al</strong>e e della sicurezza deilavoratori (96%), <strong>al</strong>l’innovazione di processo (91%) ed <strong>al</strong>la sostenibilità economica (73%).Poco efficace il criterio riservato <strong>al</strong>le domande che prevedono investimenti riferiti <strong>al</strong>le operazioni He<strong>al</strong>thcheck. Delle domande v<strong>al</strong>utate con la griglia di punteggi contenete anche il suddetto criterio solo il 27% (64aziende) prevede operazioni HC con un indice di efficacia di appena il 10%.Presentano un indice di efficacia inferiore <strong>al</strong>la media anche i criteri relativi <strong>al</strong>l’innovazione sull'organizzazionedella produzione - filiera corta – (18%), <strong>al</strong> miglioramento dell'igiene e del benessere anim<strong>al</strong>e (20%),<strong>al</strong>l’innovazione/diversificazione del prodotto (28%).Infine per quanto attiene <strong>al</strong> criterio della sostenibilità ambient<strong>al</strong>e si rileva che complessivamente ricevonopunteggio il 92% delle aziende con un’efficacia media del 39%. La maggior parte delle aziende ricevepunteggio relativamente <strong>al</strong>la priorità inerente la riduzione delle emissioni gassose e/o <strong>al</strong> miglioramento dellagestione dei rifiuti aziend<strong>al</strong>i (efficacia 79%).L’an<strong>al</strong>isi, riportata nel grafico seguente, si concentra sulla distribuzione dei punteggi effettivamente assegnatia tutte le domande finanziate (distribuzione effettiva) rispetto <strong>al</strong> punteggio massimo assegnabile(distribuzione attesa).Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)La diversa distribuzione dimostra come il peso del punteggio effettivamente assegnato a favore della v<strong>al</strong>iditàdel progetto è risultata preponderante rispetto agli <strong>al</strong>tri criteri in misura superiore <strong>al</strong>le attese (2/3 delpunteggio massimo assegnabile); i punteggi assegnati ai requisiti dell’azienda risultano in linea con ladistribuzione attesa, mentre tendono a ridursi i requisiti aziend<strong>al</strong>i.In gener<strong>al</strong>e, si raccomanda di verificare la rispondenza della sc<strong>al</strong>a dei coefficienti utilizzati per l’attribuzionepunteggi evitando la determinazione del punteggio nei casi di minore soddisfacimento del criterio di priorità(come ad es. nel suddetto miglioramento delle performance economiche dove il punteggio è attribuito anchepag. 14


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIse l’incremento di v<strong>al</strong>ore aggiunto è inferiore <strong>al</strong>l’1%); riguardo la v<strong>al</strong>idità del progetto, si raccomanda diaumentare il peso del punteggio relativo <strong>al</strong>la “coerenza degli obiettivi del piano aziend<strong>al</strong>e con le priorità dellamisura”, t<strong>al</strong>e criterio, che attu<strong>al</strong>mente incide per appena il 10% sul punteggio tot<strong>al</strong>e assegnabile, orienta laselezione degli interventi verso le priorità che il programma identifica per la filiere e per le macroaree diriferimento; infine, si raccomanda di aumentare il peso del punteggio riferito <strong>al</strong>l’accoglimento delle nuovesfide He<strong>al</strong>th check (che attu<strong>al</strong>mente interessa il 27% delle aziende beneficiarie) <strong>al</strong> fine di promuoveremaggiormente la re<strong>al</strong>izzazione di interventi collegati <strong>al</strong> risparmio idrico, <strong>al</strong>l’efficienza energetica, <strong>al</strong>laproduzione lattiero casearia.‣ Misura 122 Accrescimento del v<strong>al</strong>ore economico delle foresteLa Misura 122 è articolata in tre tipologie d’intervento, in tot<strong>al</strong>e sono state finanziate n. 4 domande di aiutodi cui n. 3 sulla tipologia b) investimenti materi<strong>al</strong>i mobili, e n. 1 domanda sulla tipologia a) interventistraordinari di riconversione produttiva. L’an<strong>al</strong>isi dei punteggi è rimandata <strong>al</strong>l’approvazione delle domandepresentate sui bandi aperti nel 2011.‣ Misura 123 “Accrescimento del V<strong>al</strong>ore Aggiunto dei prodotti agricoli e forest<strong>al</strong>i”Il Bando Region<strong>al</strong>e di attivazione della Misura 123 è stato approvato con il Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 34/2008(e successive modificazioni) pubblicato il 29.09.2008. Il bando prevede la mod<strong>al</strong>ità a sportello per bimestri dipresentazione delle domande di aiuto; recentemente, con il Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 35 del 5 agosto 2011, èstato emanato un nuovo bando a cui fa riferimento l’ultima graduatoria dell’anno 2011, approvata con D.D.n. 156 del 02.09.2011( 5 ). Nella tabella seguente si riporta il dettaglio delle 31 iniziative ammesse afinanziamento.Tabella 1 – Operazioni finanziate per anno e periodo di approvazionePeriodoAnnoIniziative ammesseSpesa ammessa(numero)(milioni di euro)Novembre/Dicembre 2008 5 6,859Gennaio/Febbraio 2009 1 2,483Marzo/Aprile 2009 3 6,662Maggio/Giugno 2009 2 4,661Luglio/Agosto 2009 4 9,202Settembre/Ottobre 2009 2 5,647Novembre/Dicembre 2009 1 4,169Gennaio/Febbraio 2010 3 4,679Marzo/Aprile 2010 2 7,248Maggio/Giugno 2010 3 5,407I Trimestre 2011 5 12,392La Misura garantisce un contributo in conto capit<strong>al</strong>e pari:a) <strong>al</strong> 50% della spesa massima ammissibile a finanziamento per le imprese che, ai sensi dellaRaccomandazione 2003/361/CE, sono classificabili come micro, piccole o medie imprese;b) <strong>al</strong> 25% della spesa massima ammissibile per le imprese che ai sensi della Raccomandazione2003/361/CE non sono classificabili come micro, piccole o medie imprese, ma che occupano meno di750 addetti o il cui fatturato annuo non supera i 200 milioni di euro.Al 31 dicembre 2011 risultano ammesse a finanziamento 31 domande di aiuto, per un volume di investimentidi 68,1 milioni di euro. L’investimento medio è stato di circa 2,2 milioni, con gli importi più rilevanti nelsettore ortofrutticolo (2,7 milioni). Sempre <strong>al</strong> comparto ortofrutta fa riferimento il 64% del tot<strong>al</strong>e deicontributi concessi.( 5 ) La graduatoria relativa <strong>al</strong> bimestre Settembre/Ottobre 2011 è stata approvata nel <strong>2012</strong> (Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 71/<strong>2012</strong>)pag. 15


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTITabella 2 – Domande per settore produttivoSettoriDomande Investimento ContributoNumeroTot<strong>al</strong>e (Euro)Medio per domanda(Euro)Euro %Lattiero – Caseario 8 13.884.413 1.735.552 7.267.673 21%Olivicolo 2 4.163.706 2.081.853 2.081.853 6%Ortofrutta 16 44.028.764 2.751.798 21.929.606 64%Vino 5 6.055.854 1.211.171 3.027.927 9%Tot<strong>al</strong>e 31 68.132.737 2.197.830 34.307.059 100%Fonte: elaborazione Agriconsulting SpA su dati del sistema di monitoraggioL’an<strong>al</strong>isi dell’efficacia dei criteri di selezione dei progetti è volta a verificare quanto le azioni messe in attod<strong>al</strong>l'Autorità di gestione siano state in grado di indirizzare gli interventi in funzione delle priorità delprogramma.La selezione delle domande di aiuto è stata effettuata con una griglia di criteri distinti in tre categorie:a) requisiti soggettivi del richiedente (fino ad un massimo di 20 punti, pari <strong>al</strong> 20% del tot<strong>al</strong>e), a cui fannoriferimento i criteri: entità del capit<strong>al</strong>e soci<strong>al</strong>e (pari ad <strong>al</strong>meno il 10% dell’investimento) e forma associativacooperativa o consortile;b) requisiti oggettivi dell’azienda (fino ad un massimo di 30 punti, pari <strong>al</strong> 30% del tot<strong>al</strong>e), a cui fannoriferimento i criteri: v<strong>al</strong>ore medio del ROI riferito <strong>al</strong> triennio ante investimento, tasso di indebitamente,incidenza produzione certificata rispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e, adesione a sistemi di gestione ambient<strong>al</strong>e;c) v<strong>al</strong>idità del progetto (fino ad un massimo di 50 punti, pari <strong>al</strong> 50% del tot<strong>al</strong>e), a cui fanno riferimento icriteri: coerenza rispetto <strong>al</strong>le priorità fissate per ciascuna filiera e per le singole macroaree del PSR, grado diinnovazione, coerenza tra investimenti e Piano aziend<strong>al</strong>e, miglioramento delle componenti qu<strong>al</strong>itative dellagestione aziend<strong>al</strong>e, contratti preliminari di filiera stipulati per oltre il 75% della produzione, ricorso aprocedure adeguate ed innovative per garantire la sicurezza <strong>al</strong>imentare.Tabella 3 –Numero di domande per criterio di selezione e categoria di punteggioMisura 123 - Criteri di selezione e categorie di punteggioGriglia AnteHe<strong>al</strong>th CheckPunteggiGriglia PostHe<strong>al</strong>th CheckA. Requisiti soggettivi del richiedente Massimo 20 Massimo 16- a1. Entità del Capit<strong>al</strong>e Soci<strong>al</strong>e (pari <strong>al</strong>meno <strong>al</strong> 10% dell’investimento) 10 8- a2. Forma associativa cooperativa o consortile 10 8B. Requisiti oggettivi dell’azienda Massimo 30 Massimo 30- b1. V<strong>al</strong>ore medio del ROI dei tre anni ante investimento Da 0 a 10 Da 0 a 10- b2. Tasso di indebitamento riferito <strong>al</strong>l’esercizio precedente l’investimento Da 0 a 8 Da 0 a 8- b3. Rapporto percentu<strong>al</strong>e produzione certificata/produzione tot<strong>al</strong>e Da 0 a 8 Da 0 a 8- b4. Adesione a sistemi di gestione ambient<strong>al</strong>e 4 4C. V<strong>al</strong>idità del progetto Massimo 50 Massimo 54- c1. Coerenza rispetto <strong>al</strong>le priorita’ fissate per filiera e per singole macroaree del PSR Da 3 a 10 Da 3 a 10- c2. Grado di innovazione tecniche ed organizzative Da 3 a 8 Da 3 a 8- c3. Coerenza fra investimenti e piano aziend<strong>al</strong>e Da 3 a 8 Da 3 a 8- c4. Miglioramento delle componenti qu<strong>al</strong>itative della gestione aziend<strong>al</strong>e Da 3 a 8 Da 3 a 8- c5. Progetto corredato da contratti preliminari di filiera per oltre il 75% della produz. 8 8- c6. Ricorso a procedure per migliorare la sicurezza <strong>al</strong>imentare Da 3 a 8 Da 3 a 8- c7. Il progetto prevede azioni He<strong>al</strong>th Check 4Tot<strong>al</strong>e punteggio massimo attribuibile 100 100pag. 16


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTINel 2011 la griglia di selezione ha subito delle modifiche in virtù della introduzione degli interventi collegati<strong>al</strong>le nuove sfide He<strong>al</strong>th Check; in particolare:1) il punteggio massimo attribuibile per i requisiti soggettivi del richiedente (criteri a1 e a2) è passatoda 20 a 16 punti;2) è stato introdotto un nuovo criterio multimod<strong>al</strong>e “Il progetto prevede azioni He<strong>al</strong>th Check” (c7), cheassegna un punteggio massimo di 4 punti <strong>al</strong>le iniziative He<strong>al</strong>th Check, così articolato: 1,6 punti perinvestimenti concernenti tecnologie per il risparmio idrico; 1,6 punti per il miglioramentodell’efficienza energetica e 0,8 punti per gli investimenti nel settore lattiero-caseario (latte bovino).Ad oggi sono solo 5 le iniziative selezionate sulla base della nuova griglia, pari <strong>al</strong> 16% del tot<strong>al</strong>e. Di queste,le domande a cui è stato attribuito un punteggio per le iniziative He<strong>al</strong>th Chech sono 3, di cui 2 per interventinel settore lattiero-caseario.Poiché la gran parte della selezione delle iniziative progettu<strong>al</strong>i (84%) è stata fatta sulla base della griglia deicriteri di selezione ante He<strong>al</strong>th Check, l’an<strong>al</strong>isi e le considerazioni seguenti faranno riferimento aquest’ultima; di conseguenza il punteggio attribuito <strong>al</strong>le 5 iniziative ammesse a finanziamento nel 2011 èstato ric<strong>al</strong>colato sulla base dell’articolazione dei punteggi della precedente griglia di selezione.Il criterio c1 “Coerenza rispetto <strong>al</strong>le priorità di filiera e per le singole macroaree del PSR” ha la fin<strong>al</strong>ità diorientare le imprese verso la re<strong>al</strong>izzazione di investimenti coerenti con le priorità settori<strong>al</strong>i e territori<strong>al</strong>idefinite a livello region<strong>al</strong>e, ad esso è stato attribuito un peso relativo pari <strong>al</strong> 10% del punteggio massimoassegnabile.Riguardo la tipologia degli investimenti, il criterio c2 riguarda l’innovazione tecnico-organizzativa, i criteri c4 ec6 si occupano della sicurezza <strong>al</strong>imentare, del miglioramento dell’impatto sull’ambiente (a cui si collegaanche il criterio b4 relativo <strong>al</strong>la certificazione ambient<strong>al</strong>e), del miglioramento dell’organizzazione e dellasicurezza sul lavoro e di <strong>al</strong>tre tematiche inerenti la gestione aziend<strong>al</strong>e. La coerenza degli investimenti con ilpiano di sviluppo aziend<strong>al</strong>e è stata v<strong>al</strong>utata attraverso il criterio c3 a cui fa riferimento l’8% del punteggiotot<strong>al</strong>e.Alle tematiche inerenti l’integrazione di filiera e <strong>al</strong>la ricaduta dei benefici economici sui produttori di base èstato attribuito un peso complessivo del 18%; i criteri associati sono due:a) la forma associativa dell’impresa richiedente (a2.);b) i contratti preliminari di filiera che interessano più del 75% del fabbisogno produttivo (c6.);Oltre i criteri sopra menzionati, applicati nella selezione delle iniziative progettu<strong>al</strong>i, l’obiettivo dell’integrazionefra le fasi della produzione, della prima lavorazione/trasformazione e della commerci<strong>al</strong>izzazione della filiera èstato perseguito anche attraverso l’accertamento di <strong>al</strong>cuni requisiti di ammissibilità connessi <strong>al</strong>la presenza di:contratti preliminari di fornitura, pari ad <strong>al</strong>meno il 75% della materia prima che si intende lavoraread investimento re<strong>al</strong>izzato e, comunque, non inferiore <strong>al</strong>l’eventu<strong>al</strong>e quantitativo minimo previsto d<strong>al</strong>comparto di riferimento;intese trienn<strong>al</strong>i di commerci<strong>al</strong>izzazione, pari ad <strong>al</strong>meno il 75% della produzione.Nella procedura di selezione l’aspetto della qu<strong>al</strong>ità delle produzioni è riconducibile <strong>al</strong> criterio b3, a cui è statoattribuito un peso dell’8% rispetto <strong>al</strong> punteggio massimo conseguibile.Gli <strong>al</strong>tri criteri (a1, b1, b2) si occupano della v<strong>al</strong>utazione dell’adeguatezza e dell’equilibrio economico –finanziario - patrimoni<strong>al</strong>e del soggetto proponente: il peso complessivamente assegnato a questi criteri è del28%.L’efficacia dei criteri di selezione è stata v<strong>al</strong>utata attraverso il confronto tra il punteggio effettivamenteassegnato <strong>al</strong>le domande finanziate (a) e il punteggio massimo assegnabile (b) nell’ipotesi in cui tutte ledomande abbiano i requisiti per conseguire il massimo punteggio in tutte le priorità.pag. 17


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTITabella 4 – Misura 123 Azione A – Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneCriteri di selezioneN.progettifinanziati%Punteggioeffettivoassegnato(a)Punteggiomassimoassegnabilea1. Entità del Capit<strong>al</strong>e Soci<strong>al</strong>e ( 6 ) 19 61% 190 310 61%a2. Forma associativa cooperativa o consortile 4 13% 40 310 13%b1. V<strong>al</strong>ore medio del ROI dei tre anni ante investimento 31 100% 145 310 47%b2. Tasso di indebitamento 31 100% 168 248 68%b3. Rapporto percentu<strong>al</strong>e produzione certificata/produzione tot<strong>al</strong>e 17 55% 101,6 248 41%b4. Adesione a sistemi di gestione ambient<strong>al</strong>e 7 23% 28 124 23%c1. Coerenza priorità settori<strong>al</strong>i e territori<strong>al</strong>i 31 100% 227 310 73%c2. Grado di innovazione tecnico-organizzative 31 100% 194,4 248 78%c3. Coerenza fra investimenti e piano aziend<strong>al</strong>e 31 100% 216 248 87%c4. Miglioramento della gestione aziend<strong>al</strong>e 31 100% 145,6 248 59%(b)Efficaciac5. Contratti preliminari di filiera oltre il 75% della produzione 31 100% 248 248 100%c6. Miglioramento della sicurezza <strong>al</strong>imentare 29 94% 158,4 248 64%Tot<strong>al</strong>e 31 100% 1.862 3.100 60%Riclassificazione dei criteri per ambiti tematiciPriorità settori<strong>al</strong>i e territori<strong>al</strong>i (c1) 227 310 73%Tipologia degli investimenti e loro coerenza con il piano aziend<strong>al</strong>e (c2,c3,c4,c6,b4) 742 1.116 67%Integrazione di filiera e partecipazione dei produttori agricoli ai benefici economici (a2,c5) 288 558 52%Qu<strong>al</strong>ità delle produzioni (b3) 102 248 41%Adeguatezza ed equilibrio economico-finanziario-patrimoni<strong>al</strong>e del richiedente (a1,b1,b2) 503 868 58%Fonte: elaborazione Agriconsulting SpA su dati del sistema di monitoraggio(a)/(b)Il numero di progetti finanziati (100%) e l’indice di efficacia relativo <strong>al</strong> criterio c1 (73%) evidenzia come laselezione dei progetti è stata fatta su iniziative progettu<strong>al</strong>i i cui obiettivi rispondono <strong>al</strong>le priorità strategichesettori<strong>al</strong>i e territori<strong>al</strong>i region<strong>al</strong>i; come mostrato nella tabella seguente, a livello di singolo settore l’indice diefficacia del criterio c1 è compreso fra il 65% del comparto olivicolo e il 100% del vitivinicolo.Tabella 5 – Numero di domande per priorità strategiche settori<strong>al</strong>i e territori<strong>al</strong>iNumero Punteggi (*)PunteggioCriteri di selezione - Approfondimento settori<strong>al</strong>e Numero Tot<strong>al</strong>ePunteggio% (a)/(b)massimoprogetti progettiassegnato (c)assegnabile (d)Efficacia(c)/(d)Criterio c1 – Priorità settori<strong>al</strong>i e territori<strong>al</strong>i 31 31 100% 227,0 310 73%Lattiero caseario 8 8 100% 53 80 66%Olio 2 2 100% 13 20 65%Ortofrutta 16 16 100% 111 160 69%Vino 5 5 100% 50 50 100%Criterio c2 – Innovazione tecnico-organizzative 31 31 100% 194,4 248 78%Lattiero caseario 8 8 100% 48 64 75%Olio 2 2 100% 16 16 100%Ortofrutta 16 16 100% 105,6 128 83%Vino 5 5 100% 24,8 40 62%Criterio b3 – Produzioni certificate 17 31 55% 101,6 248 41%Lattiero caseario 5 8 63% 40 64 63%Olio 2 2 100% 9,6 16 60%Ortofrutta 5 16 31% 12 128 9%Vino 5 5 100% 40 40 100%Fonte: elaborazione Agriconsulting SpA su dati del sistema di monitoraggio( 6 ) Il punteggio relativo a 3 iniziative ammesse a finanziamento nel 2011 è stato riassegnato sulla base della griglia di selezione anteHe<strong>al</strong>th Check.pag. 18


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIL’introduzione di innovazioni tecnico-organizzative ha interessato tutti i progetti finanziati. La griglia diattribuzione dei punteggi assegna un minimo di 2,4 e un massimo di 8 punti sulla base di un giudiziosintetico che viene espresso sulla base di una v<strong>al</strong>utazione complessiva del progetto di investimento; <strong>al</strong>l’indicedi efficacia complessivo (78%) hanno concorso tutte le imprese dei diversi settori. Considerando la mod<strong>al</strong>itàdi attribuzione del punteggio si ritiene che introdurre un parametro di riferimento oggettivo (ad esempiol’incidenza percentu<strong>al</strong>e del volume di investimenti in innovazioni tecnologiche ed organizzative rispetto <strong>al</strong>tot<strong>al</strong>e) avrebbe non solo il vantaggio di incrementare il livello di oggettività della selezione ma anche diincentivare, in via indiretta, la propensione delle imprese ad effettuare investimenti in innovazione.L’insieme dei criteri connesso <strong>al</strong>la tipologia di investimento, la loro coerenza con il piano aziend<strong>al</strong>e el’adesione ad un sistema di gestione ambient<strong>al</strong>e (criteri c2, c3, c4, c6, b4) ha registrato un indice di efficaciapari <strong>al</strong> 67%. Tranne l’adesione ai sistemi di gestione ambient<strong>al</strong>e, il punteggio ha riguardato quasi la tot<strong>al</strong>itàdelle imprese.In merito <strong>al</strong>l’aspetto dell’integrazione di filiera e della partecipazione dei produttori di base ai beneficieconomici derivanti dagli investimenti sovvenzionati, i criteri associati sono due:a) il primo, con un indice di efficacia del 100%, fa riferimento agli accordi preliminari di fornitura dioltre il 75% del fabbisogno di materia prima che ha interessato tutte le imprese;b) il secondo assegna 10 punti <strong>al</strong>le imprese che coinvolgono direttamente i produttori di baseattraverso forme associative di tipo cooperativo-consortile; l’indice di efficacia conseguito è statomolto basso (13%) in quanto solo 4 delle imprese finanziate hanno una forma giuridica con scopo ditipo mutu<strong>al</strong>istico.La procedura di selezione ha attribuito un punteggio per l’incidenza delle produzioni di qu<strong>al</strong>ità rispetto <strong>al</strong>tot<strong>al</strong>e a poco più della metà dei progetti selezionati (n. 17), con un indice di efficacia relativamente basso(41%). Le imprese con una incidenza di prodotti certificati superiori del 50% rispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e sono 10, pariad 1/3 di quelle finanziate. Il settore ortofrutticolo è quello che ha fatto registrare l’indice di efficacia piùbasso (9%): solo 5 imprese finanziate hanno un volume di produzione certificata superiore <strong>al</strong> 30% deltot<strong>al</strong>e.Infine, il grafico seguente mette a confronto la distribuzione attesa ed effettiva dei punteggi relativi <strong>al</strong>lepriorità strategiche. Nella selezione dei progetti è stata più marcata l’incidenza attesa delle priorità connesse<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità delle produzioni (criterio c2) e <strong>al</strong>l’integrazione di filiera rispetto a quelle effettive. Miglioriperformance si sono registrate per il criteri connessi <strong>al</strong>le priorità settori<strong>al</strong>i e territori<strong>al</strong>i e quelli inerenti latipologia degli investimenti (innovazione, sicurezza, ecc.); per quanto riguarda l’adeguatezza e l’equilibrioeconomico-finanziario-patrimoni<strong>al</strong>e c’è stata una sostanzi<strong>al</strong>e corrispondenza fra le due distribuzioni.Fonte: elaborazione Agriconsulting SpA su dati del sistema di monitoraggiopag. 19


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI‣ Misura 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie neisettori agricolo, <strong>al</strong>imentare e forest<strong>al</strong>eI dati relativi <strong>al</strong>l’attribuzione dei punteggi non sono archiviati nel sistema informativo region<strong>al</strong>e (SIR) per cuisi rimanda <strong>al</strong>l’elaborazione dei dati che saranno resi disponibili d<strong>al</strong> responsabile di misura.‣ Misura 125 Infrastrutture connesse <strong>al</strong>lo sviluppo e <strong>al</strong>l’adeguamento dell’agricoltura edella silvicolturaLa Misura 125 è articolata in tre sottomisure. Le n. 235 domande di aiuto finanziate afferiscono tutte <strong>al</strong>lasottomisura 2) Acquedotti rur<strong>al</strong>i e viabilità rur<strong>al</strong>e e di servizio forest<strong>al</strong>e, articolata in quattro tipologie diseguito indicate con il rispettivo numero di domande finanziate fino <strong>al</strong> 31.12.2011.Tabella 1 – Numero di domande per tipologia di interventoSottomisura 2) Acquedotti rur<strong>al</strong>i e viabilità rur<strong>al</strong>e e di servizio forest<strong>al</strong>eTipologie d’interventoN. domande diaiuto finanziatea) sistemazione, adeguamento e ripristino di strade rur<strong>al</strong>i già esistenti 182b) re<strong>al</strong>izzazione ex novo di strade rur<strong>al</strong>i di collegamento tra aziende agricole e forest<strong>al</strong>i 4c) re<strong>al</strong>izzazione di sistemi innovativi di trasporto di prodotti agricoli/forest<strong>al</strong>i e mezzi tecnici 4d) re<strong>al</strong>izzazione e/o ristrutturazione di acquedotti in aree rur<strong>al</strong>i 45Tot<strong>al</strong>e 235Nelle pagine seguenti è fornito un quadro di sintesi per tipologia d’intervento delle domande finanziate cheriportano un punteggio; nello stesso quadro in corrispondenza di ogni criterio è riportato il punteggiomassimo assegnabile a ogni singola domanda e il punteggio medio c<strong>al</strong>colato dividendo la somma di tutti ipunteggi attribuiti per il numero di domande che sullo stesso criterio riportano un punteggio. Per semplicitàdi esposizione i singoli criteri e parametri (o condizioni) di v<strong>al</strong>utazione sono riportati nella legendasuccessiva, comunque nel quadro è possibile verificare il grado di soddisfacimento del criterio in esamecomparando il punteggio medio <strong>al</strong> punteggio massimo assegnabile: quanto più i due v<strong>al</strong>ori sono vicini,maggiore è la corrispondenza delle domande finanziate <strong>al</strong> criterio per cui gli è stato assegnato un punteggio.I criteri prendono in esame gli aspetti territori<strong>al</strong>i legati <strong>al</strong>la loc<strong>al</strong>izzazione prioritaria degli interventi (massimo30 punti nelle tipologie a), b), d), 40 punti nella tipologia c) e la v<strong>al</strong>idità del progetto (massimo 70 punti nelletipologie a), b), d), 60 punti nella tipologia c); quest’ultima è v<strong>al</strong>utata tenendo conto sia delle caratteristichedi cantierabilità, sostenibilità ed economicità del progetto, sia delle esigenze a cui il progetto stesso rispondein termini di aziende, superfici e utenze servite d<strong>al</strong>l’infrastruttura. In gener<strong>al</strong>e, quindi, gli stessi criteri,coerentemente con le indicazioni contenute nella scheda misura, sono stati utilizzati per la selezione delledomande di aiuto nelle diverse tipologie d’intervento, ovvero sono stati opportunamente adattati per tenereconto delle specificità di ognuna delle quattro tipologie d’intervento.In tot<strong>al</strong>e il 99% delle domande finanziate ha acquisito un punteggio sugli aspetti territori<strong>al</strong>i, l’efficacia dellaselezione (corrispondente <strong>al</strong> <strong>rapporto</strong> tra punteggio medio e punteggio massimo) su questi aspetti è risultatadunque <strong>al</strong>quanto elevata e pari <strong>al</strong> 75% nella tipologia a (22,4 punti su 30) e <strong>al</strong> 77% nella tipologia d (23,2punti su 30). Soffermando l’attenzione sulle tipologie d’intervento a) e d) che raccolgono la quasi tot<strong>al</strong>itàdelle domande finanziate, è evidente l’elevata presenza d’interventi loc<strong>al</strong>izzati nelle zone rur<strong>al</strong>i (criterio a1),nei piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti (criterio a2), in area montana o svantaggiata (criterio a5)rispondendo <strong>al</strong>l’esigenza di miglioramento delle infrastrutture (soprattutto strade e acquedotti rur<strong>al</strong>i)evidenziata nell’an<strong>al</strong>isi delle condizioni socio-economiche dei territori rur<strong>al</strong>i. Il grado di rur<strong>al</strong>ità del territoriointeressato d<strong>al</strong>l’intervento (criterio a.3), espresso d<strong>al</strong> <strong>rapporto</strong> percentu<strong>al</strong>e tra superficie agricola tot<strong>al</strong>e esuperficie tot<strong>al</strong>e del Comune in cui è loc<strong>al</strong>izzato l’intervento, è molto elevato e in gener<strong>al</strong>e superiore <strong>al</strong> 35%nel 98% dei Comuni interessati. Il 97% degli interventi ricade in zone sensibili (criterio a4) v<strong>al</strong>e a dire inaree protette istituite ai sensi della normativa vigente o in aree a denominazione d’origine DOC, DOP, IGP.pag. 20


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIInfine, il 6% degli interventi è loc<strong>al</strong>izzato in Comuni dove sono presenti impianti di trattamento dei rifiuti(criterio a6) ritenuti per questo prioritari rispetto <strong>al</strong>la necessità di miglioramento delle infrastrutture rur<strong>al</strong>i.Il 100% dei progetti finanziati è stato v<strong>al</strong>utato v<strong>al</strong>ido con un notevole livello di corrispondenza ai requisiti div<strong>al</strong>idità del progetto, gli indici di efficacia infatti sono risultati in gener<strong>al</strong>e molto elevati e pari <strong>al</strong> 85% nellatipologia a (59,2 punti su 70) e <strong>al</strong> 87% nella tipologia d (60,8 punti su 70). Ovviamente, per v<strong>al</strong>utare lav<strong>al</strong>idità del progetto, l’Autorità di gestione ha adattato molti criteri <strong>al</strong>le tipologie d’intervento (criteri b2, b3,b4, b5, b6, b8) comunque mantenendo l’impostazione gener<strong>al</strong>e basata sui requisiti di cantierabilità, ovverodi progettazione esecutiva dell’intervento (criterio b1), caratteristiche dell’intervento in termini di innovazione(criterio b2), aree/aziende servite (criteri b3, b4), collegamento (criteri b5, b6) ed economicità dell’intervento(criteri b7, b8).In gener<strong>al</strong>e, le infrastrutture finanziate rispondono ai criteri di priorità riferiti <strong>al</strong>le aziende e <strong>al</strong>le superficiservite (in tot<strong>al</strong>e 95% delle domande finanziate nel criterio b3 e 100% nel criterio b4) con punteggi medielevati in tutte le tipologie. Il 79% dei progetti finanziati nella tipologia a) e l’82% degli acquedotti rur<strong>al</strong>i(tipologia d) è risultato immediatamente esecutivo, indicando inoltre una pressante esigenza d’interventodifficilmente re<strong>al</strong>izzabile in assenza di sostegno da parte dello sviluppo rur<strong>al</strong>e; inferiore, invece, è stata lacantierabilità delle <strong>al</strong>tre due tipologie (25%) maggiormente onerose per quanto riguarda la re<strong>al</strong>izzazione exnovo di strade rur<strong>al</strong>i (tipologia b) e la re<strong>al</strong>izzazione di sistemi innovativi di trasporto (tipologia c).Il criterio b2. “Interventi sostenibili” ha favorito l’introduzione di tecniche ingegneristiche e/o materi<strong>al</strong>i abasso impatto ambient<strong>al</strong>e nella re<strong>al</strong>izzazione/sistemazione delle strade rur<strong>al</strong>i, data l’elevata presenza didomande finanziate che rispondono positivamente a t<strong>al</strong>e requisito (89% nella tipologia a; 100% nellatipologia b). L’introduzione di soluzioni a basso impatto ambient<strong>al</strong>e non è risultata in contrasto con i requisitidi economicità del progetto, infatti anche i criteri b7 e b8 sono rispettati sia per la larga presenza didomande che rispondono <strong>al</strong> criterio (in tot<strong>al</strong>e 86% criterio b7 e 100% criterio b8) sia per gli <strong>al</strong>ti punteggimediamente attribuiti nelle diverse tipologie d’intervento.Infine, anche la corrispondenza delle strade rur<strong>al</strong>i finanziate ai criteri b5 e b6, riguardanti il collegamento conil centro comun<strong>al</strong>e e con <strong>al</strong>tri assi viari è risultata molto elevata (98% e 100%), indicando come l’interventomigliora le condizioni di vita e lavoro nelle aziende agricole e forest<strong>al</strong>i riducendo i tempi di percorrenza dellestrade di comunicazione con i centri abitati.pag. 21


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTITabella 2 - Sottomisura 2 – Domande finanziate che riportano un punteggio, punteggio massimo assegnabile e punteggio medio assegnato per tipologia d'interventoCriteri di v<strong>al</strong>utazione( 7 )Tipologia a)sistemazione strade rur<strong>al</strong>in. %P.massi-moP.medioTipologia b)re<strong>al</strong>izzazione strade rur<strong>al</strong>in. %Tipologia c)sistemi innovativi di trasportoTipologia d)acquedotti rur<strong>al</strong>ia. Aspetti territori<strong>al</strong>i 180 99% 30 22,4 4 100% 30 22,5 4 100% 40 31,0 45 100% 30 23,2 233 99%a1. Macroarea di appartenenza C, D1, D2 (tipologie a, b, d)Macroarea A3, D1, D2 e C (tipologia c)P.massi-moP.medion. %P.massi-moP.medion. %P.massi-moP.medioTot<strong>al</strong>en. %174 96% 5 5,0 4 100% 5 5,0 4 100% 8 7,0 45 100% 5 5,0 227 97%a2. N. abitanti del Comune nel qu<strong>al</strong>e viene re<strong>al</strong>izzato l’intervento 162 89% 5 4,0 4 100% 5 3,8 3 75% 8 6,7 41 91% 5 4,1 210 89%a3. Rur<strong>al</strong>ità del territorio 178 98% 5 4,7 4 100% 5 5,0 3 75% 10 6,7 45 100% 5 4,8 230 98%a4. Interventi ubicati nei territori ricadenti in zone sensibili 176 97% 5 5,0 4 100% 5 5,0 4 100% 6 6,0 45 100% 5 5,0 229 97%a5. Classificazione in area montana o svantaggiata 155 85% 5 4,7 3 75% 5 5,0 4 100% 8 8,0 42 93% 5 4,5 204 87%a6. Presenza di impianti trattamento rifiuti (tipologie a, b, d) 11 6% 5 5,0 0 0% 5 0,0 Non pertinente 4 9% 5 5,0 15 6%b. V<strong>al</strong>idità del progetto 182 100% 70 59,2 4 100% 70 52,5 4 100% 60 39,8 45 100% 70 60,8 235 100%b1. Cantierabilità dei lavori 144 79% 10 10,0 1 25% 10 10,0 1 25% 10 10,0 37 82% 10 10,0 183 78%b2. Interventi sostenibili (tipologie a, b)Ordinamento coltur<strong>al</strong>e prev<strong>al</strong>ente (tipologia c)b3. Numero aziende agricole e/o forest<strong>al</strong>i servite (tipo. a, b, c)Strutture produttive (tipologia d)b4. SAU e/o Superficie boscata servita (tipologie a, b, c)Utenze servite (tipologia d)b5. Distanza dell’intervento d<strong>al</strong> centro del Comune (tipo. a, b)Pendenza tra stazione di partenza e stazione di arrivo (tipo. c)Tipologia d'intervento (tipologia d)b6. Collegamento con <strong>al</strong>tri assi viari (tipologie a, b)Presenza di strutture per la raccolta, stoccaggio, lavorazione,conservazione e commerci<strong>al</strong>izzazione di prodotti agricoli e forest<strong>al</strong>i(tipologia c)162 89% 5 4,9 4 100% 5 5,0 4 100% 7 6,3 Non pertinente 170 89%175 96% 10 8,6 4 100% 10 8,8 4 100% 10 9,0 41 91% 10 8,6 224 95%182 100% 10 9,0 4 100% 10 10,0 4 100% 10 7,5 45 100% 15 14,6 235 100%179 98% 7 6,2 4 100% 7 5,3 3 75% 7 4,6 45 100% 15 10,6 231 98%182 100% 8 7,3 4 100% 8 7,0 3 75% 2 2,0 Non pertinente 189 99%b7. Costo tot<strong>al</strong>e/m. da re<strong>al</strong>izzare 153 84% 10 8,7 2 50% 10 10,0 3 75% 7 4,7 45 100% 10 9,7 203 86%b8. Costo tot<strong>al</strong>e/ha di SAU o Sup. boscata servita (tipo. a, b, c)Costo tot<strong>al</strong>e/Utenze servite (tipologia d)182 100% 10 8,9 4 100% 10 9,0 3 75% 7 4,9 45 100% 10 9,8 234 100%Tot<strong>al</strong>e complessivo 182 100% 100 81,3 4 100% 100 75,0 4 100% 100 70,8 45 100% 100 84,0 235 100%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)7 La descrizione dei parametri di v<strong>al</strong>utazione e dei punteggi è riportata nella legenda a pagina seguentepag. 22


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIMisura 125 – Sottomisura 2 – Legenda Criteri, parametri di v<strong>al</strong>utazione e punteggiAspetti territori<strong>al</strong>iCriterio a1. Macroarea di appartenenza:Tipologie a, b, d: macroaree C, D1 e D2 (punti 5); macroaree A, B (punti 0)Tipologia c: macroaree A3, D1 e D2 (punti 8); macroarea C (punti 4); macroaree A1, A2, B (punti 0)Criterio a2. Numero abitanti del Comune nel qu<strong>al</strong>e viene re<strong>al</strong>izzato l’intervento:Tutte le tipologie: ≤2500 abitanti (5 punti); 2501÷ 5000 abitanti (3 punti); >5000 abitanti (0 punti)Criterio a3. Rur<strong>al</strong>ità del territorio (<strong>rapporto</strong> tra Superficie agricola tot<strong>al</strong>e e Superficie tot<strong>al</strong>e del Comune):Tutte le tipologie: >50% (5 punti); >35% fino a 50% (3 punti); 5% (5 punti); >3% fino <strong>al</strong> 5% (3 punti); 30 (10 punti); da 21 a 30 (8 punti); da 11 a 20 (5 punti); da 6 a 10(2 punti); 5 (0 punti)Tipologia d. Strutture produttive: >5 (10 punti); 4 (8 punti); 3 (6 punti); 2 (4 punti); 1 (2 punti); nessuna (0 punti)Criterio b4.Tipologie a, b. SAU e/o superficie boscata servita: >40 ha (10 punti); da 30 a 40 ha (8 punti); da 20 a 30 ha (6 punti); da 10 a 20ha (4 punti); 20 ha (10 punti); da 20 a 15 ha (8 punti); da 10 a 15 ha (6 punti); da 8 a 10 ha(4 punti); da 5 a 8 ha (2 punti); 20 (15 punti); da 16 a 20 (10,5 punti); da 11 a 15 (7,5 punti); da 6 a 10 (4,5 punti); 5 (0 punti)Criterio b5.Tipologie a, b. Distanza dell’intervento d<strong>al</strong> centro del Comune: >4 km (7 punti); da 2,5 a 4 km (6 punti); da 1,5 a 2,5 ha (4 punti);35% (7 punti); da 30% a 35% (5,6 punti);


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI‣ Misura 126 Ripristino del potenzi<strong>al</strong>e produttivo agricolo danneggiato da c<strong>al</strong>amitànatur<strong>al</strong>i e introduzione di adeguate misure di prevenzioneLa Misura 126 è stata attivata nel 2011 e <strong>al</strong> termine dello stesso anno non sono registrate domandefinanziate.‣ Misura 131 Sostegno agli agricoltori per conformarsi <strong>al</strong>le norme rigorose basate sull<strong>al</strong>egislazione comunitariaLa Misura 131 prevede tre tipologie d’intervento, fin<strong>al</strong>izzate rispettivamente <strong>al</strong>la razion<strong>al</strong>e utilizzazioneagronomica degli effluenti zootecnici per i terreni ricadenti nelle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola(tipologia a), <strong>al</strong>la razion<strong>al</strong>e utilizzazione agronomica delle sostanze fertilizzanti e ammendanti contenute nelleacque di vegetazione e nelle sanse umide provenienti dai frantoi oleari (tipologia b), <strong>al</strong>l’applicazione delsistema d’identificazione elettronica e registrazione individu<strong>al</strong>e degli ovini e dei caprini (tipologia c introdottanel 2010). Il bando, aperto nel 2008 e chiuso nel 2010, ha attivato entrambe le tipologie (a, b) ma fino <strong>al</strong>2011 risultano finanziate solo otto domande sulla tipologia b). La scarsa adesione <strong>al</strong>la Misura 131 èattribuibile <strong>al</strong>la ridotta entità del contributo e, per quanto riguarda la tipologia a), soprattutto <strong>al</strong>l’attivazionelimitata <strong>al</strong>le aziende zootecniche che effettuano lo spandimento degli effluenti zootecnici nelle zonevulnerabili ai nitrati.I criteri di v<strong>al</strong>utazione afferiscono ai requisiti soggettivi del richiedente (massimo 30 punti) e ai requisitioggettivi dell’azienda (massimo 70 punti); la condizione di attribuzione del punteggio è del tipo Si/No concoefficienti di ponderazione pari a 1 (Si) e 0,5 (No). In <strong>al</strong>tre parole, viene attribuito il punteggio massimo seil richiedente o l’azienda risponde positivamente <strong>al</strong> criterio (Si), in caso contrario (No) <strong>al</strong>la domanda èattribuita la metà del punteggio. Nella tabella seguente sono riportate solamente le domande finanziatepositive ai criteri e i rispettivi punteggi attribuiti.Tabella 1 – Misura 131 – Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneN. domandefinanziatePunteggio% sul tot<strong>al</strong>e Punteggiochemassimodomande massimoCriteri di v<strong>al</strong>utazioneriportanoassegnabilefinanziate assegnabileun(a)(c) (d)=(a)*(b)punteggio(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f)=(e)/(d)a. Requisiti soggettivi del richiedente 30 5 63% 240 90 38%a1. Età inferiore a 40 anni 15 3 38% 120 45 38%a2. Sesso femminile 15 3 38% 120 45 38%b. Requisiti oggettivi dell’impresa 70 8 100% 560 320 57%b1. Aziende che partecipano ad associazioni oconsorzi di produttori tesi <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione dei10 5 63% 80 50 63%prodottib2. Aziende che conducono <strong>al</strong>levamenti/coltivazioni di produzioni tutelate10 8 100% 80 40 50%b3. Aziende la cui superficie ricade ancheparzi<strong>al</strong>mente in parchi nazion<strong>al</strong>i e region<strong>al</strong>i o in10 8 100% 80 80 100%riserve natur<strong>al</strong>i nazion<strong>al</strong>i e region<strong>al</strong>ib4. Aziende ricadenti in aree caratterizzate d<strong>al</strong>lapresenza di filiere produttive tipiche10 1 13% 80 10 13%b5. Aziende la cui superficie ricade per oltre il 50%in zone classificate come montane e/o10 8 100% 80 80 100%svantaggiateb6. Aziende operanti in ambito biologico ai sensidel Reg. 2092/91 e/o integrato ovvero aderenti <strong>al</strong>Piano Region<strong>al</strong>e di Lotta Fitopatologia Integrata o10 2 25% 80 20 25%<strong>al</strong> Piano region<strong>al</strong>e di Consulenza <strong>al</strong>laFertilizzazione Aziend<strong>al</strong>e Aziendeb7. Aziende con Superficie Agricola Utilizzatamaggiore di 5 ettari5 4 50% 40 20 50%b8. Aziende la cui superficie ricade per oltre il 50%in zone SIC e ZPS5 4 50% 40 20 50%Tot<strong>al</strong>e 100 8 100% 800 410 51%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)pag. 24


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIL’an<strong>al</strong>isi sul funzionamento dei criteri ha evidenziato comunque un <strong>al</strong>to livello di rispondenza ai requisitisoggettivi dei richiedenti (63%) e oggettivi dell’azienda (100%) con un indice di efficacia tot<strong>al</strong>e superiore <strong>al</strong>50%, in particolare rispetto ai criteri oggettivi dell’azienda dove raggiunge il 57%. In gener<strong>al</strong>e si raccomandadi ridurre i criteri di v<strong>al</strong>utazione, eliminando soprattutto quelli riguardanti i requisiti oggettivi dell’azienda nondirettamente connessi <strong>al</strong>le fin<strong>al</strong>ità della misura e non verificabili automaticamente in sede di controlloamministrativo.‣ Misura 132 Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentareLa scarsa partecipazione <strong>al</strong>la Misura 132 è in estrema sintesi da imputare <strong>al</strong>la limitata entità degli aiuti afronte degli oneri a carico degli agricoltori per la presentazione delle domande di aiuto e di pagamento; <strong>al</strong>termine del 2011 risultano finanziate 15 domande di aiuto, 18 domande presentate nel bimestre settembreottobresono in istruttoria.La selezione delle domande è effettuata in base ai requisiti soggettivi del richiedente (massimo 10 punti) e airequisiti oggettivi dell’impresa (massimo 90 punti). La condizione di attribuzione del punteggio è del tiposc<strong>al</strong>are per il criterio età del beneficiario (56anni 0 punti) e del tipo Si/No per tutti gli <strong>al</strong>tri criteri, con coefficienti di ponderazione pari a “1” (Si) e “0”(No); pertanto, il punteggio è attribuito solo se il richiedente o l’azienda risponde positivamente <strong>al</strong> requisito.Nella tabella seguente sono riportate le domande finanziate e i punteggi attribuiti per criterio di v<strong>al</strong>utazione.Tabella 1 – Misura 132 – Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneN. domandePunteggio finanziate % sul tot<strong>al</strong>e PunteggioCriteri di selezionemassimo che domande massimoassegnabile riportano un finanziate assegnabile(a) punteggio(b)(c) (d)=(a)*(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f)=(e)/(d)Requisiti soggettivi del richiedente 10 14 93% 150 93 62%Età del beneficiario 5 11 73% 75 53 71%Impresa condotta da donne 5 8 53% 75 40 53%Requisiti oggettivi dell’impresa 90 15 100% 1350 480 36%Prima adesione <strong>al</strong> sistema 40 8 53% 600 320 53%Partecipazione ad Associazione o Consorzi diproduzioneAdesione a sistemi di gestione ambient<strong>al</strong>e (ISO14001 EMAS)Loc<strong>al</strong>izzazione dell’impresa in aree sensibili d<strong>al</strong>punto di vista ambient<strong>al</strong>e e/o protette (AreeParco Nazion<strong>al</strong>e o Region<strong>al</strong>e, Aree Natura 2000)Domande positivamente istruite ai sensi dellamisura 121 del PSR10 2 13% 150 20 13%10 0 0% 150 0 0%10 13 87% 150 130 87%10 1 7% 150 10 7%Sottoscrizione di contratti di filiera 5 0 0% 75 0 0%Prodotti di qu<strong>al</strong>ità interessati da fenomenicontingenti di crisi5 0 0% 75 0 0%Tot<strong>al</strong>e 100 15 100% 1500 573 38%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)Il grado di corrispondenza delle domande finanziate è risultato pressoché tot<strong>al</strong>e rispetto ai requisiti soggettividel richiedente (93%) e oggettivi dell’azienda (100%). Relativamente positiva è la partecipazione di aziendeche aderiscono per la prima volta <strong>al</strong> sistema di qu<strong>al</strong>ità (53%), princip<strong>al</strong>e fin<strong>al</strong>ità della misura, e l<strong>al</strong>oc<strong>al</strong>izzazione dell’impresa in aree sensibili d<strong>al</strong> punto di vista ambient<strong>al</strong>e e/o protette (87%). In gener<strong>al</strong>e,anche per questa misura, si raccomanda di ridurre i requisiti oggettivi dell’azienda, eliminando quelli nondirettamente connessi <strong>al</strong>le fin<strong>al</strong>ità della misura e non verificabili automaticamente in sede di controlloamministrativo.pag. 25


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI‣ Misura 133 Sostegno <strong>al</strong>le associazioni di produttori per attività di informazione epromozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qu<strong>al</strong>itàLa Misura 133 finanzia le azioni di informazione e promozione dei sistemi di qu<strong>al</strong>ità (biologico, DOP, IGP,STG, DOC, DOCG) re<strong>al</strong>izzate da Associazioni e Organizzazioni di produttori e dai Consorzi di tutela. Altermine del 2011 risultano n. 2 domande di aiuto, di cui una relativa <strong>al</strong>la DOP Mozzarella di Buf<strong>al</strong>a Campanache rappresenta il più importante prodotto di qu<strong>al</strong>ità della regione in termini di fatturato.Tabella 1 – Misura 133 – Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneN. domandefinanziatePunteggio% sul tot<strong>al</strong>e Punteggiochemassimodomande massimoCriteri di selezioneriportanoassegnabilefinanziate assegnabileun(a)(c) (d)=(a)*(b)punteggio(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f)=(e)/(d)a. Requisiti soggettivi del richiedente 30 2 100% 60 29,4 49%a1. Capit<strong>al</strong>e soci<strong>al</strong>e (euro) 8 0 0% 0 0 0%a2. Numero di soci produttori di merci di qu<strong>al</strong>ità 15 2 100% 30 21 70%a3. Presenza di donne e giovani < 40 anni nellaplatea soci<strong>al</strong>e7 2 100% 14 8,4 60%b. Requisiti oggettivi del richiedente 30 2 100% 60 30 50%b1. Prev<strong>al</strong>enza delle aziende di produzione in areasvantaggiatab2. Quantità rappresentate di produzionecertificata a vario titolo (DOP, IGP, STG, DOC,DOCG e Biologico)b3. Possesso di certificazione EMAS e ISO14001:2004, BRC, IFS, EUREPGAP, BRC-IOP eFEFCO-GMP, UNI EN ISO 9000/2000, SAQ, ISO22000, OHSAS 18001, SA 8000, ecc.8 0 0% 0 0 0%15 2 100% 30 30 100%7 0 0% 0 0 0%c. V<strong>al</strong>idità del progetto 40 2 100% 80 45 56%c1. Ricorso a tecnologie/strumenti innovativi per leattività di informazione per ciascuno degli obiettiviperseguiti d<strong>al</strong>la misura anche in termini di costounitario per contattoc2. Sviluppo - partecipazione a sistemi territori<strong>al</strong>i div<strong>al</strong>orizzazione delle produzioni agro<strong>al</strong>imentaric3. Partecipazione/organizzazione in ambitoregion<strong>al</strong>e di fiere, seminari, mostre, esposizioni,workshop ed <strong>al</strong>tri eventic4. Partecipazione/organizzazione in ambito extraregion<strong>al</strong>e di fiere, seminari, mostre, esposizioni,workshop ed <strong>al</strong>tri eventic5. Numero di iniziative di raccordo con ladistribuzionec6. Numero di interventi fin<strong>al</strong>izzati a favorire undiretto <strong>rapporto</strong> fra produttore e consumatorefin<strong>al</strong>ec7. Prodotti di qu<strong>al</strong>ità interessati da fenomenicontingenti di crisi4 2 100% 8 2,4 30%4 0 0% 0 0 0%8 2 100% 16 16 100%10 2 100% 20 20 100%5 1 50% 5 3 60%6 1 50% 6 3,6 60%3 0 0% 0 0 0%TOTALE 100 2 100% 200 104,4 52%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)Entrambe le domande rispondono ai requisiti soggettivi e oggettivi del richiedente e ai criteri di v<strong>al</strong>idità delprogetto; l’attribuzione dei punteggi è del tipo dicotomico (Si/No) per i criteri b3, c2 e c7 e del tipo sc<strong>al</strong>arepag. 26


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIper gli <strong>al</strong>tri criteri. Il <strong>rapporto</strong> tra punteggio tot<strong>al</strong>e effettivamente assegnato e massimo assegnabile si attesta<strong>al</strong> 52%, con v<strong>al</strong>ori più elevati rispetto <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>idità del progetto (56%).‣ Misura 216 – Sostegno agli investimenti non produttiviPer la Misura 216 risultano finanziate <strong>al</strong> 31/12/2011 n.172 domande, delle qu<strong>al</strong>i 2 nella Azione A (siepi eboschetti), 165 nella Azione B (muretti a secco e terrazzamenti) e 5 nella Azione E (danni da lupo e dacinghi<strong>al</strong>e).I criteri in base ai qu<strong>al</strong>i i progetti di investimento in possesso dei requisiti di ammissibilità sono v<strong>al</strong>utati eselezionati riguardano aspetti gener<strong>al</strong>i e territori<strong>al</strong>i, l’economicità e la v<strong>al</strong>idità dell’intervento ed <strong>al</strong>tri elementi.Le tabelle per l’assegnazione dei punteggi differiscono tra le diverse azioni sia in termini di criteri specificirelativi <strong>al</strong>la suddetta tipologia, sia per v<strong>al</strong>ore dei punteggi assegnabili <strong>al</strong> singolo criterio, la cui somma èsempre pari a 100 (punteggio massimo per istanza). In caso di ex-aequo la graduatoria è redatta in base <strong>al</strong>leseguenti condizioni, in ordine di importanza: 1) punteggio della v<strong>al</strong>idità del progetto; 2) minore contributorichiesto; 3) età del Richiedente.Le seguenti tabelle riportano, per Azione, il confronto tra (a) il punteggio effettivamente assegnato <strong>al</strong>ledomande finanziate e (b) il punteggio massimo assegnabile <strong>al</strong>le domande finanziate se tutte fossero nellacondizione di pieno possesso delle priorità previste. Nella seconda colonna delle tabelle è riportato il tot<strong>al</strong>edelle domande finanziate e a cui è stato attribuito un punteggio per categoria di priorità. Nell’ultima colonnaè indicata l’efficacia dei criteri di selezione determinata attraverso il confronto tra punteggio assegnato (a) epunteggio massimo (b).Relativamente <strong>al</strong>la Azione B (muretti a secco e terrazzamenti) i dati riportati nella seguente Tabella 1evidenziano come il 22% delle domande siano presentate da giovani imprenditori, percentu<strong>al</strong>e doppia se siconsidera il numero di istanze presentate da donne (44%). D<strong>al</strong> punto di vista ambient<strong>al</strong>e risulta significativoil dato che il 73% dei progetti siano re<strong>al</strong>izzati in aree protette e che l’83% ricada in zone svantaggiate,montane e non montane.Tra i fattori di v<strong>al</strong>utazione risultano prev<strong>al</strong>enti gli aspetti territori<strong>al</strong>i ai qu<strong>al</strong>i, nel caso dell’Azione B sonoassegnati 50 punti su 100. T<strong>al</strong>e priorità e la rosa di criteri individuati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> risultano coerenti con gliobiettivi della misura volti <strong>al</strong>la tutela del territorio e <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>vaguardia del paesaggio agricolo tradizion<strong>al</strong>e.Tutte le domande presentate soddisfano <strong>al</strong>meno un criterio di priorità di tipo “territori<strong>al</strong>e”, tuttavia nessunoviene soddisfatto da tutte le domande presentate. Inoltre l’indice di efficacia riportato in tabella segn<strong>al</strong>a che,nell’insieme degli investimenti finanziati, soltanto il 45% dei punti disponibili per gli aspetti territori<strong>al</strong>i è statoeffettivamente assegnato.Rispetto <strong>al</strong>l’economicità dell’intervento, data d<strong>al</strong> <strong>rapporto</strong> tra costo tot<strong>al</strong>e e superficie di intervento, risultache la tot<strong>al</strong>ità dei progetti “soddisfa” (cioè riceve un punteggio per) t<strong>al</strong>e criterio; per esso è infatti previstoin ogni caso un punteggio minimo non pari a zero. Per più correttamente interpretare il grado disoddisfacimento del criterio è necessario dunque riferirsi <strong>al</strong>l’indice di efficacia, il qu<strong>al</strong>e risultata 61%.I criteri che attestano la v<strong>al</strong>idità del progetto mettono in mostra una buona progettu<strong>al</strong>ità in termini dicompletezza delle an<strong>al</strong>isi (efficacia 68%) e di rispondenza <strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre specifiche del bando (efficacia 65%). Perquanto riguarda l’applicazione di tecniche innovative solo il 12% degli interventi si basa su tecniche diingegneria natur<strong>al</strong>istica mentre per la quasi tot<strong>al</strong>ità si prevede l’utilizzo di pietra loc<strong>al</strong>e recuperata in loco.pag. 27


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTITabella 1 – Misura 216 – Azione B – Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneN.domande% sul PunteggioPunteggio finanziatePunteggiotot<strong>al</strong>e massimomassimo cheeffettivoCriteri di selezionedomande assegnabileassegnabile riportanoassegnatofinanziate (d) =(a) un(e)(c) (a)*(b)punteggio(b)Efficacia(f) =(e)/(d)a. aspetti gener<strong>al</strong>i 10 165 100% 1650 843 51%Imprenditore agricolo con meno di 40 anni 3 37 22% 111 111 100%Superficie dell'azienda ricade per oltre il 50% in zoneclassificate come di montane e svantaggiate 2 137 83% 274 274 100%Istanza presentata da donne 3 72 44% 216 216 100%Azienda ubicata entro i confini di parchi nazion<strong>al</strong>i eregion<strong>al</strong>i 2 121 73% 242 242 100%b. aspetti territori<strong>al</strong>i 50 165 100% 8250 3720 45%Superfici di intervento ricadono completamente in aree arischio individuate dai Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) 13 119 72% 1547 1547 100%Superfici di intervento ricadono completamente in areesoggette a Piani paesistici 7 109 66% 763 763 100%Superfici di intervento ricadono completamente neiterritori vincolati ai sensi del D.Lgs 42/04 6 115 70% 690 690 100%Superfici di intervento ricadono completamente in areeNatura 2000 6 101 61% 606 606 100%Superfici di intervento ricadono in aree di s<strong>al</strong>vaguardiadelle risorse idriche superfici<strong>al</strong>i e sotterranee destinate <strong>al</strong>consumo umano (D.P.R. 236/88; D.Lgs. 152/06.) 6 2 1% 12 12 100%Superfici di intervento ricadono in area di ricarica degliacquiferi (D.Lgs. 152/06) 6 2 1% 12 12 100%Superfici di intervento sono prossime a reti ferroviarie ostrad<strong>al</strong>i ad <strong>al</strong>ta intensità di traffico 6 15 9% 90 90 100%c. economicità dell'intervento 5 165 100% 825 501,5 61%Costo tot<strong>al</strong>e/superficie d'intervento 5 165 100% 825 501,5 61%d. v<strong>al</strong>idità del progetto 20 165 100% 3300 1339 41%Completezza ed ampiezza delle an<strong>al</strong>isi della situazione exanteed ex-post 4 165 100% 660 446 68%Rispondenza degli elaborati progettu<strong>al</strong>i e degli eventu<strong>al</strong>istudi vegetazion<strong>al</strong>i, geopedologici, idraulici 4 165 100% 660 431 65%Associazioni di privati leg<strong>al</strong>mente costituite 7 0 0% 0 0 0%Progetto basato su interventi di ingegneria natur<strong>al</strong>isticae/o bioarchitettura ( le quantità, non il costo) 1 20 12% 20 20 100%Utilizzo di pietra loc<strong>al</strong>e recuperata in loco 2 163 99% 326 326 100%Re<strong>al</strong>izzazione di opere di cui <strong>al</strong>la tipologia 5, 7 e 8 [azioneb) Misura 216] 2 58 35% 116 116 100%e. <strong>al</strong>tri criteri 15 165 100% 2475 791 32%Documentazione attestante l'adesione ad un sistema digestione ambient<strong>al</strong>e o forest<strong>al</strong>e per l'area in oggetto (EMAS, ISO, 14001, PEFC, FSC o <strong>al</strong>tri riconosciuti ) 5 1 1% 5 5 100%Completezza ed ampiezza delle an<strong>al</strong>isi del piano digestione dell'intervento nei cinque anni successivi <strong>al</strong>lare<strong>al</strong>izzazione; specificazione delle risorse umane,struttur<strong>al</strong>i e finanziarie da utilizzare 10 165 100% 1650 786 48%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> region<strong>al</strong>e Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011).pag. 28


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIIl seguente Grafico mostra la distribuzione dei punteggi effettivamente assegnati a tutte le domandefinanziate (distribuzione effettiva) rispetto <strong>al</strong> punteggio massimo assegnabile (distribuzione attesa). I datirelativi ai diversi criteri sono aggregati per fattori di v<strong>al</strong>utazione.Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011).La distribuzione re<strong>al</strong>e mostra un sostanzi<strong>al</strong>e <strong>al</strong>lineamento con la distribuzione attesa. Ciò equiv<strong>al</strong>e a dire cheil peso attribuito in fase di programmazione ai diversi fattori di v<strong>al</strong>utazione è stato effettivamente confermatod<strong>al</strong>le caratteristiche riscontrabili nell’insieme delle operazioni finanziate.I punteggi attribuiti ai fattori di v<strong>al</strong>utazione per l’Azione E (Prevenzione dei danni da lupo e dacinghi<strong>al</strong>e) non considerano criteri di priorità di tipo territori<strong>al</strong>e (vedi seguente Tabella 2). Il maggior pesoviene dunque assegnato, in questo caso, agli aspetti gener<strong>al</strong>i, i qu<strong>al</strong>i risultano soddisfatti per il 64%(efficacia). I restanti fattori di v<strong>al</strong>utazione e relativi criteri per i qu<strong>al</strong>i è previsto comunque un punteggiominimo (risultando dunque apparentemente tutti v<strong>al</strong>orizzati) raggiungono tuttavia bassi indici di efficacia,compresi tra 32% e il 43%. L’an<strong>al</strong>isi per singoli criteri, considerato l’esiguo numero di progetti finanziati,risulta in questa fase non significativa.Tabella 2 – Misura 216 – Azione E – Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneN.domande% sul PunteggioPunteggio finanziatePunteggiotot<strong>al</strong>e massimomassimo cheeffettivoCriteri di selezionedomande assegnabileassegnabile riportanoassegnatofinanziate (d) =(a) un(e)(c) (a)*(b)punteggio(b)Efficacia(f) =(e)/(d)a. aspetti gener<strong>al</strong>i 55 5 100% 275 176 64%Imprenditore agricolo con meno di 40 anni 11 3 60% 33 33 100%Superficie dell'azienda ricade per oltre il 50% in zoneclassificate come di montane e svantaggiate 11 5 100% 55 55 100%Istanza presentata da donne 11 3 60% 33 33 100%Azienda ubicata entro i confini di parchi nazion<strong>al</strong>i eregion<strong>al</strong>i 11 5 100% 55 55 100%L'azienda usufruisce del premio della Misura 214 11 0 0% 0 0 0%c. economicità dell'intervento 10 5 100% 50 16 32%Costo tot<strong>al</strong>e/superficie d'intervento 10 5 100% 50 16 32%d. v<strong>al</strong>idità del progetto 15 5 100% 75 32 43%Completezza ed ampiezza delle an<strong>al</strong>isi della situazioneex-ante ed ex-post 8 5 100% 40 32 80%Associazioni di privati leg<strong>al</strong>mente costituite 7 0 0% 0 0 0%pag. 29


Criteri di selezioneVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIPunteggiomassimoassegnabile(a)N.domandefinanziatecheriportanounpunteggio(b)% sultot<strong>al</strong>edomandefinanziate(c)Punteggiomassimoassegnabile(d) =(a)*(b)Punteggioeffettivoassegnato(e)Efficacia(f) =(e)/(d)<strong>al</strong>tri criteri 20 5 100% 100 35 35%Documentazione attestante l'adesione ad un sistema digestione ambient<strong>al</strong>e o forest<strong>al</strong>e per l'area in oggetto( EMAS, ISO, 14001, PEFC, FSC o <strong>al</strong>tri riconosciuti ) 10 0 0% 0 0 0%Completezza ed ampiezza delle an<strong>al</strong>isi del piano digestione dell'intervento nei cinque anni successivi <strong>al</strong>lare<strong>al</strong>izzazione 10 5 100% 50 35 70%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> region<strong>al</strong>e Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011).‣ Misura 226 – Ricostituzione del potenzi<strong>al</strong>e forest<strong>al</strong>e e interventi preventiviPer la Misura 226 risultano finanziate <strong>al</strong> 31/12/2011 n. 335 domande, delle qu<strong>al</strong>i 6 nella Azione A(rimboschimento di aree danneggiate da disastri natur<strong>al</strong>i o da incendi) 31 nella Azione B (progressivasostituzione di imboschimenti a specie <strong>al</strong>loctone <strong>al</strong>tamente infiammabili con essenze autoctone menoinfiammabili) 23 nella Azione C (inst<strong>al</strong>lazione di attrezzature fisse e di apparecchiature di comunicazione peril monitoraggio degli incendi boschivi) 165 nella Azione D (re<strong>al</strong>izzazione di infrastrutture protettive, acquistodi attrezzature e mezzi innovativi per il potenziamento degli interventi di prevenzione e lotta attiva agliincendi) con 165 domande e 110 nella Azione E (sistemazione idraulico-forest<strong>al</strong>e del territorio a beneficio diaree forest<strong>al</strong>i o boscate a rischio di instabilità idrogeologica).Ai fini della predisposizione delle graduatorie le operazioni in possesso dei requisiti minimi di ammissibilitàsono v<strong>al</strong>utate attraverso un sistema di criteri di selezione e di relativi punteggi inerenti ad aspetti territori<strong>al</strong>i(max 50 punti) e <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>idità del progetto stesso (max 50 punti).Le tabelle per l’assegnazione dei punteggi sono ugu<strong>al</strong>i per le Azioni A, B, C e D, sia per i criteri specificiutilizzati sia nei punteggi assegnabili <strong>al</strong> singolo criterio; t<strong>al</strong>i elementi sono invece distinti per l’Azione E, dat<strong>al</strong>e specificità che essa presenta in termini di caratteristiche e fin<strong>al</strong>ità degli interventi.Il punteggio tot<strong>al</strong>e per ciascun progetto ai fini della predisposizione della graduatoria di merito è dato d<strong>al</strong>lasomma dei punteggi assegnati <strong>al</strong>lo stesso per ognuno dei parametri di v<strong>al</strong>utazione considerati, fino ad unmassimo di 100 punti. Poiché t<strong>al</strong>uni criteri prevedono la possibilità di assegnare un punteggio minimo, ilpunteggio complessivo re<strong>al</strong>izzabile da ciascuna operazione è pari ad <strong>al</strong>meno 43,7 punti per le Azioni A/B/C/De a 41,3 punti per la Azione E. T<strong>al</strong>e meccanismo riduce sensibilmente l'efficacia del previsto requisito diammissibilità basato sul raggiungimento di un punteggio minimo complessivo di 51 punti.Le seguenti tabelle riportano, per gruppo di azioni e per azione, il confronto tra (a) il punteggioeffettivamente assegnato <strong>al</strong>le domande finanziate e (b) il punteggio massimo assegnabile <strong>al</strong>le domandefinanziate se tutte fossero nella condizione di pieno possesso delle priorità previste. Nella seconda colonnadella tabella è riportato il tot<strong>al</strong>e delle domande finanziate a cui è stato attribuito un punteggio per categoriadi priorità. L’efficacia dei criteri di selezione viene determinata attraverso il <strong>rapporto</strong> tra punteggio effettivoassegnato (a) e il punteggio massimo assegnabile (b).pag. 30


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTITabella 1: Misura 226 – Azioni A/B/C/D – Numero di domande e punteggi per criterio di selezione% sulPunteggio N. domande tot<strong>al</strong>ePunteggio Punteggiomassimo finanziate che domamassimo effettivoCriteri di selezioneassegnabi riportano un ndeassegnabile assegnatole punteggio finanz(d) = (a)*(b) (e)(a) (b) iate(c)Efficacia(f) =(e)/(d)a. aspetti territori<strong>al</strong>i 50 225 11250 9635 86%Superficie di intervento/superficie forest<strong>al</strong>e territori<strong>al</strong>e 20 224 100% 4500 3900 87%Ubicazione dei terreni in zona svantaggiata (Direttiva75/268) e/o rete Natura 2000 e/o aree protette 25 225 100% 5625 5625 100%Adesione a Sistemi di Gestione Ambient<strong>al</strong>e e/o certificazioneForest<strong>al</strong>e 5 22 10% 1125 110 10%b. v<strong>al</strong>idità del progetto 50 225 10110 9077 90%Grado di v<strong>al</strong>idità delle soluzioni tecniche ed organizzativeadottate con riferimento anche <strong>al</strong>le prestazioni ambient<strong>al</strong>i 20 225 100% 4500 3940 88%Rapporto percentu<strong>al</strong>e tra importo a base d'asta e costotot<strong>al</strong>e 15 185 (*) 100% 2805 2724 97%Costo tot<strong>al</strong>e/superficie d'intervento 15 185 (*) 100% 2805 2412,9 86%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011). Sono escluse 40 domande dell’annu<strong>al</strong>ità2008/2009 in quanto il bando prevedeva per il criterio in questione un punteggio parametrizzato in funzione della correlazione con iv<strong>al</strong>ori ottenuti da tutte le domande presentate (V i/V max; V min/V i), pertanto il punteggio assegnato ad ogni singola istanza non risultapresente nel verb<strong>al</strong>e di istruttoria del SIR.Tabella 2 - Misura 226 – Azione E – Numero di domande e punteggi per criterio di selezione% sulPunteggio N. domande tot<strong>al</strong>e PunteggioPunteggiomassimo finanziate che doma massimoeffettivoCriteri di selezioneassegnabi riportano un nde assegnabileassegnatole punteggio finanz (d) =(e)(a) (b) iate (a)*(b)(c)Efficacia(f) =(e)/(d)a. aspetti territori<strong>al</strong>i 50 110 5500 5092 93%Superficie di intervento/superficie dell'impluvio direttamenteincidente sull'area di intervento 15 110 100% 1650 1432,5 87%Ubicazione degli interventi nelle macroaree A2 ,A3, C, D1,D2 20 110 100% 2200 2160 98%Territori compresi nella aree individuate dai PAI o a pericolodi erosione di cui <strong>al</strong>la L. 267/98 15 110 100% 1650 1500 91%b. v<strong>al</strong>idità del progetto 50 110 2770 2675 97%Grado di v<strong>al</strong>idità delle soluzioni tecniche ed organizzativeadottate con riferimento anche <strong>al</strong>le prestazioni ambient<strong>al</strong>idell'iniziativa 20 110 100% 2200 2120 96%Rapporto percentu<strong>al</strong>e tra importo a base d'asta e costotot<strong>al</strong>e 15 19 (*) 100% 285 285 100%Costo tot<strong>al</strong>e/superficie d'intervento 15 19 (*) 100% 285 269,7 95%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011). Sono escluse 91 domande dell’annu<strong>al</strong>ità2008/2009 in quanto il bando prevedeva per il criterio in questione un punteggio parametrizzato in funzione della correlazione con iv<strong>al</strong>ori ottenuti da tutte le domande presentate (V i/V max; V min/V i), pertanto il punteggio assegnato ad ogni singola istanza non risultapresente nel verb<strong>al</strong>e di istruttoria del SIR.Gli aspetti territori<strong>al</strong>i assumono nella logica delle misure ambient<strong>al</strong>i un’importanza strategica e pertanto adessi è riservato il 50% dei punti assegnabili. La tot<strong>al</strong>ità delle domande ammesse risponde positivamente at<strong>al</strong>i criteri di selezione con indici di efficacia dell’86% (Azioni A/B/C/D) e del 93% (Azione E).pag. 31


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIRispetto <strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi per singoli criteri è necessario differenziare tra quelli che prevedono un punteggio minimo,ai qu<strong>al</strong>i risponderanno dunque il 100% delle domande e per i qu<strong>al</strong>i è necessario riferirsi <strong>al</strong> solo indice diefficacia, e criteri che non prevedono un punteggio minimo, caso in cui potrà esprimersi un giudizio anche infunzione della percentu<strong>al</strong>e di domande che soddisfano il criterio. Il criterio a.1 (superficie diintervento/superficie forest<strong>al</strong>e territori<strong>al</strong>e) prevede un punteggio minimo di 10 punti, se il <strong>rapporto</strong> èinferiore <strong>al</strong> 20% e un punteggio massimo di 20 punti, se superiore a t<strong>al</strong>e soglia. Considerando dunque chetutte le istanze ammesse soddisfano a priori t<strong>al</strong>e criterio è possibile utilizzare esclusivamente l’indice diefficacia (87%) per poter v<strong>al</strong>utare il grado di soddisfacimento del criterio.Indici di efficacia ugu<strong>al</strong>mente significativi vengono raggiunti per gli <strong>al</strong>tri criteri territori<strong>al</strong>i previsti per tutte leazioni della Misura 226, fatta eccezione per il criterio a.3 (Adesione a sistemi di gestione ambient<strong>al</strong>e e/ocertificazione forest<strong>al</strong>e) del gruppo di azioni A/B/C/D il qu<strong>al</strong>e viene soddisfatto solamente da un progetto sudieci, risultato che evidenzia la mancanza e l’esigenza di pianificazione forest<strong>al</strong>e nella regione.La v<strong>al</strong>idità progettu<strong>al</strong>e, considerando gli indici di efficacia risulta per tutte le domande molto elevataprevedono, con un <strong>rapporto</strong> tra punteggio complessivo ottenuto e punteggio massimo ottenibile variabile trail 90 e il 97%.Il grafico seguente mette in relazione i due fattori di v<strong>al</strong>utazione, aspetti territori<strong>al</strong>i e v<strong>al</strong>idità del progetto, <strong>al</strong>fine di evidenziare quanto questi abbiamo complessivamente pesato – in termini di punteggio – nelladefinizione delle graduatorie, dunque nell’ammissione a finanziamento dei progetti. Rispetto <strong>al</strong>la volontà delProgrammatore di assegnare pari importanza numerica ai due fattori, nel punteggio tot<strong>al</strong>e assegnato aiprogetti finanziati si verifica una, seppur lieve, prev<strong>al</strong>enza (56%) degli aspetti territori<strong>al</strong>i.Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011).Il bando 2011 di cui <strong>al</strong> DRD n. 3/2011, data la consistente partecipazione offre interessanti spunti perl’an<strong>al</strong>isi dei criteri di selezione, in termini di efficacia, mod<strong>al</strong>ità di applicazione e interpretazione degli stessi. Ilbando ha, infatti, visto la presentazione di 564 domande, delle qu<strong>al</strong>i 306 giudicate ammissibili a seguito delleistruttorie.Considerato che il contributo richiesto eccedeva la dotazione finanziaria messa a bando (30 Meuro), conDecreto del Coordinatore n. 41 del 21 settembre 2011, sono state finanziate tutte le domande ammissibili av<strong>al</strong>ere sulle Azioni A (4 domande) B (31) C (6) D (144) e con la rimanente dotazione finanziaria (sommate leeconomie derivate d<strong>al</strong> precedente bando) le domande di cui <strong>al</strong>l’Azione E incluse nella graduatoria unicaregion<strong>al</strong>e fino <strong>al</strong>l’esaurimento delle risorse. Ciò ha portato <strong>al</strong> finanziamento di 19 domande rispetto <strong>al</strong>le 185domande ammissibili, determinando un consistente overbooking equiv<strong>al</strong>ente in termini finanziari a oltre 103Meuro.pag. 32


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTITra i 19 progetti finanziati (Azione E), 16 (84%) hanno riportato un punteggio pari a 100/100 cui e ad essivanno ad aggiungersi ulteriori 3 progetti con punteggio 94,9. Questo stesso punteggio è stato raggiuntod<strong>al</strong>le prime 137 domande non finanziate il cui ordine di graduatoria - come previsto dai dispositivi diattuazione in caso di parità nel punteggio di merito - avviene in base <strong>al</strong> criterio di preferenza relativo <strong>al</strong>laminore previsione di spesa. Le restanti domande escluse, situate agli ultimi posti della graduatoria, hannocomunque ottenuto punteggi non inferiori a 79,8. Il punteggio medio delle 166 domande ammissibili ma nonfinanziate è dunque pari a 93,4, un v<strong>al</strong>ore medio decisamente elevato.Considerazioni v<strong>al</strong>utativeL’elevato livello di risposta delle operazioni ammissibili (finanziate e non) ai criteri di selezione rappresentaun indicatore positivo della loro qu<strong>al</strong>ità in relazione agli obiettivi della misura. Questo risultato evidenzia <strong>al</strong>contempo una modesta capacità selettiva dei criteri stessi essendo essi soddisfatti d<strong>al</strong>la sostanzi<strong>al</strong>e tot<strong>al</strong>itàdei progetti ammissibili i qu<strong>al</strong>i raggiungono degli indici di efficacia (punteggi effettivi/punteggi massimi)molto elevati, in larga parte prossimi <strong>al</strong> 100%. Ciò ha determinato la condizione per la qu<strong>al</strong>e – a fronte di unfabbisogno finanziario per l’intera misura superiore <strong>al</strong>le disponibilità, come verificatosi a seguito del bandodel 2011 – il meccanismo di selezione delle operazioni ai fini del loro finanziamento (o non finanziamento)sia stato determinato, in primo luogo, da scelte di tipo programmatico inerenti l’assegnazione delle risorsedisponibili <strong>al</strong>le distinte graduatorie per Azione (vedi Decreto n. 41 del 21 settembre 2011) in secondo luogo,e per la sola Azione E, ad un solo criterio di selezione o, con maggior effetti, ad un criterio di preferenza dinatura gener<strong>al</strong>e (l’ammontare delle previsioni di spesa) non direttamente connesso agli obiettivi dellamisura.Alla luce di t<strong>al</strong>i v<strong>al</strong>utazioni si suggerisce di aumentare l'efficacia selettiva dei criteri di priorità adottati(coerenti con le fin<strong>al</strong>ità della misura) intervenendo soprattutto sulla definizione dei corrispondenti v<strong>al</strong>orisoglia e sul sistema dei punteggi. Da prendere in considerazione anche la eventu<strong>al</strong>e trasformazione di <strong>al</strong>cunicriteri di selezione (es. v<strong>al</strong>idità del progetto in relazione <strong>al</strong>le prestazioni ambient<strong>al</strong>i o loc<strong>al</strong>izzazione in areeindividuate dai PAI per l'azione E) in requisiti di ammissibilità. Andrebbe <strong>al</strong>tresì evitato il ricorso <strong>al</strong>laassegnazione di punteggi minimi per criterio, in modo da garantire l'efficacia del previsto requisito diammissibilità basato sul raggiungimento di un punteggio complessivo minimo per istanza. Si raccomandainfine di assicurare, in fase istruttoria, una univoca interpretazione ed applicazione dei parametri tecniciutilizzati per l'assegnazione delle priorità.‣ Misura 227 – Sostegno agli investimenti non produttiviPer la Misura 227 risultano finanziate, <strong>al</strong> 31/12/2011, 52 domande così suddivise: Azione A (Investimenti peril miglioramento ed il recupero di ecosistemi di pregio o sensibili o degradati) con 3 domande e Azione B(Investimenti tesi a migliorare o incrementare la fruizione turistico ricreativa in ambiente forest<strong>al</strong>e rivolti adun corretto uso pubblico dei boschi) con 49 domande.Per entrambe le Azioni, i progetti di investimento sono v<strong>al</strong>utati sulla base di numerosi fattori (criteri) div<strong>al</strong>utazione, inerenti: a) Aspetti territori<strong>al</strong>i (max 45 punti); b) Economicità dell’intervento (max 5 punti); c)V<strong>al</strong>idità del progetto (max 30 punti); d) Altri criteri (max 20 punti). I fattori specifici di v<strong>al</strong>utazione ed irelativi punteggi, si differenziano tra le due Azioni, in coerenza con gli obiettivi operativi che esseperseguono.Il punteggio tot<strong>al</strong>e assegnato a ciascun progetto ai fini della predisposizione della graduatoria di merito èdato d<strong>al</strong>la somma dei punteggi assegnati <strong>al</strong>lo stesso per ognuno dei fattori di v<strong>al</strong>utazione considerati, fino adun massimo di 100 punti. La quota parte assegnabile a ciascun fattore di v<strong>al</strong>utazione è equiv<strong>al</strong>ente per ledue azioni.Di seguito si presentano i risultati delle an<strong>al</strong>isi dei punteggi assegnati ai 49 progetti finanziati nell'ambitodell’Azione B, ritenendo di scarsa significatività l'an<strong>al</strong>oga an<strong>al</strong>isi per i 3 progetti relativi <strong>al</strong>l’Azione A.pag. 33


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTILa seguente Tabella 1 riporta, per singolo criterio di selezione, il confronto tra (a) punteggio effettivamenteassegnato <strong>al</strong>le domande finanziate e (b) punteggio massimo assegnabile <strong>al</strong>le domande finanziate se tuttefossero nella condizione di pieno possesso delle priorità previste. Nella seconda colonna della tabella èriportato il tot<strong>al</strong>e delle domande finanziate e a cui è stato attribuito un punteggio per criterio di selezione.Nell’ultima colonna è indicata l’efficacia dei criteri di selezione determinata attraverso il <strong>rapporto</strong> trapunteggio assegnato (a) e il punteggio massimo (b).Tabella 1 - Misura 227 – Azione B – Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneN.% suldomandePunteggiotot<strong>al</strong>e PunteggiofinanziatePunteggiomassimodoma massimocheeffettivoCriteri di selezioneassegnabinde assegnabileriportanoassegnatolefinanz (d) =un(e)(a)iate (a)*(b)punteggio(c)(b)Efficacia(f) =(e)/(d)a. aspetti territori<strong>al</strong>i 45 49 100% 2205 1429 65%Territori ricadenti nelle macroaree (sup. prev<strong>al</strong>ente) 5 48 98% 240 240 100%Progetti completamente re<strong>al</strong>izzati in aree protette nazion<strong>al</strong>i eregion<strong>al</strong>i, o Rete Natura 2000 20 35 71% 700 650 93%progetti relativi ad ecosistemi forest<strong>al</strong>i di particolare v<strong>al</strong>orenatur<strong>al</strong>istico e/o paesaggistico 5 43 88% 215 215 100%progetti relativi a fauna selvatica (recinzioni, strutture attrezzateper la tutela, l'osservazione, il recupero ) 12 33 67% 396 246 62%Comuni che richiedano l'intero intervento su terreni gravati daUsi civici di categoria "a" 3 26 53% 78 78 100%b. economicità dell'intervento 5 40 82% 200 200 100%Costo tot<strong>al</strong>e dell'investimento rapportato <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazioneattribuita d<strong>al</strong>l'istruttore <strong>al</strong>l'investimento complessivo 5 40 82% 200 200 100%c. v<strong>al</strong>idità del progetto 30 49 100% 1470 1317,5 90%Chiarezza , rigore e essenzi<strong>al</strong>ità degli elaborati progettu<strong>al</strong>i edelle an<strong>al</strong>isi della situazione ex-ante ed ex-post 15 49 100% 735 690 94%Rispondenza degli elaborati progettu<strong>al</strong>i e degli eventu<strong>al</strong>i studivegetazion<strong>al</strong>i, geopedologici, idraulici <strong>al</strong>le specifiche del bando 10 49 100% 490 455 93%Progetto basato su interventi di ingegneria natur<strong>al</strong>istica e/obioarchitettura (quantità) 5 47 96% 235 172,5 73%d. <strong>al</strong>tri criteri 20 49 100% 980 651 66%Interventi che ricadono in Comuni che effettuano raccoltadifferenziata per <strong>al</strong>meno 35% 5 43 88% 215 215 100%Documentazione attestante l'adesione ad un sistema di gestioneambient<strong>al</strong>e o forest<strong>al</strong>e per l'area in oggetto ( EMAS, ISO,14001, PEFC, FSC) 3 2 4% 6 6 100%Completezza ed ampiezza delle an<strong>al</strong>isi del piano di gestionedell'intervento nei cinque anni successivi <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione;specificazione delle risorse umane, struttur<strong>al</strong>i e finanziari 8 48 98% 384 324 84%Qu<strong>al</strong>ificazione e aggiornamento profession<strong>al</strong>e del progettista edel direttore dei lavori nel campo specifico 4 37 76% 148 106 72%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> region<strong>al</strong>e Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011)Tra i fattori di v<strong>al</strong>utazione maggior peso è assegnato agli aspetti territori<strong>al</strong>i ed ai relativi criteri, 45% deipunti tot<strong>al</strong>i. T<strong>al</strong>e scelta appare coerente con la strategia dell’Asse 2 la cui efficacia in relazione ad obiettivi ditipo ambient<strong>al</strong>e dipende in modo significativo d<strong>al</strong>le caratteristiche dei territori in cui si re<strong>al</strong>izzano gliinterventi. La loro quasi tot<strong>al</strong>ità (98%) rispetta il criterio riferito <strong>al</strong>la macroarea, ovvero un solo progetto èstato finanziato in aree ad agricoltura intensiva (macroarea B). I progetti le cui superfici ricadonocompletamente in aree protette nazion<strong>al</strong>i e region<strong>al</strong>i, oppure nella rete Natura 2000 sono il 71%, mentrel’88% interessano aree forest<strong>al</strong>i di particolare v<strong>al</strong>ore natur<strong>al</strong>istico. Due terzi dei progetti hanno previstopag. 34


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIinterventi volti <strong>al</strong>la tutela della fauna selvatica e oltre la metà delle istanze finanziate interessano terrenigravati da Usi civici di categoria "a" (boschi e pascoli perenni).La tot<strong>al</strong>ità delle domande rispettano i criteri sulla v<strong>al</strong>idità progettu<strong>al</strong>e la qu<strong>al</strong>e può essere giudicata,attraverso gli indici di efficacia, di <strong>al</strong>to livello, con il ricorso a tecniche di ingegneria natur<strong>al</strong>istica per oltre il70% dei casi.Rispetto agli <strong>al</strong>tri criteri di v<strong>al</strong>utazione il grado di soddisfacimento oscilla nella maggioranza dei casi tra il70% e il 90% anche se si evidenzia una scarsa adesione a sistemi di gestione certificati (4%).Il seguente grafico mostra la distribuzione dei punteggi effettivamente assegnati a tutte le domandefinanziate (distribuzione effettiva) rispetto <strong>al</strong> punteggio massimo assegnabile (distribuzione attesa). I datirelativi ai diversi criteri sono aggregati per fattori di v<strong>al</strong>utazione.La diversa distribuzione dimostra come il peso del punteggio effettivamente assegnato a favore della v<strong>al</strong>iditàdel progetto è risultata preponderante rispetto agli <strong>al</strong>tri criteri in misura superiore <strong>al</strong>le attese (37%). Ipunteggi assegnati <strong>al</strong>l’economicità dell’intervento e agli <strong>al</strong>tri criteri risultano in linea con la distribuzioneattesa, mentre tendono a ridursi quelli collegati agli aspetti territori<strong>al</strong>i.Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>e (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011).pag. 35


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI‣ Misura 311 “Diversificazione verso attività non agricole”L’attuazione della misura segue un iter procedur<strong>al</strong>e guidato d<strong>al</strong> primo bando di misura (approvato conDecreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 32 del 5 agosto del 2008), che attivava la sola azione A1, e d<strong>al</strong> secondo bando(Decreto del Coordinatore n. 66 del 18 Ottobre 2010), che ha aperto la raccolta delle domande anche per le<strong>al</strong>tre tipologie d’intervento ed ha introdotto diverse modifiche <strong>al</strong> set di criteri di priorità 8 accogliendo <strong>al</strong>cunisuggerimenti del v<strong>al</strong>utatore. Si tratta di bandi a sportello che procedono per bimestri successivi.Per la selezione delle domande vige un sistema di punteggi abbastanza articolato che prende inconsiderazione diversi aspetti legati <strong>al</strong>le caratteristiche del soggetto e dell’azienda beneficiaria, nonché <strong>al</strong>laqu<strong>al</strong>ità complessiva del progetto da re<strong>al</strong>izzare, con una soglia di punteggio minimo da raggiungere ai finidell’ammissibilità a contributo (35 punti, di cui <strong>al</strong>meno 20 punti sulla categoria C “V<strong>al</strong>idità del progetto”).I punteggi scaturiscono d<strong>al</strong>la moltiplicazione del peso attribuito a ogni singolo criterio per un coefficientecompreso fra 0 e 1 che esprime la presenza/assenza e o il grado di soddisfacimento del criterio stesso. Persemplicità espositiva si riportano nella tabella che segue direttamente i punteggi conseguibili su ogni singolavoce.La verifica della coerenza fra i criteri di selezione e le priorità strategiche definite d<strong>al</strong> programma è stataeffettuata diffusamente nel Rapporto di V<strong>al</strong>utazione intermedia del 2010. In questa fase si an<strong>al</strong>izzerannoinvece gli effetti dell’applicazione dei criteri di priorità <strong>al</strong> dicembre del 2011, per v<strong>al</strong>utare se ed in che modole scelte region<strong>al</strong>i sono state in grado di indirizzare il parco progetti finanziato verso le priorità strategiche. Insostanza, facendo seguito <strong>al</strong>le sollecitazioni della Commissione Europea, si tratta di “stabilire se i criteri sonostati in grado di selezionare le priorità strategiche, in particolar modo per gli aiuti agli investimenti chedovrebbero essere elargiti in base a svantaggi territori<strong>al</strong>i e priorità settori<strong>al</strong>i”.Le 13 categorie di punteggio previste dai bandi (riportate nella tabella che segue) sono di tipo dicotomico(criteri A2, B3, B4, C3 primo bando) e di tipo multimod<strong>al</strong>e, quando per lo stesso criterio è prevista una sc<strong>al</strong>adi punteggi (criteri A1, A3, B1, B2, C1, C2, C3 secondo bando, C4, C5, C6). Il grado di corrispondenza delparco progetti finanziato rispetto <strong>al</strong>le priorità strategiche region<strong>al</strong>i, e quindi l’efficacia dei singoli criteri dipriorità nell’indirizzare il sostegno, viene v<strong>al</strong>utato rapportando <strong>al</strong> punteggio massimo raggiungibile d<strong>al</strong> parcoprogetti quello poi effettivamente conseguito, per ogni singolo criterio e complessivamente. Ovviamente,quando il criterio è di tipo dicotomico il v<strong>al</strong>ore nell’ultima colonna corrisponde <strong>al</strong>l’incidenza delle domandefinanziate sul tot<strong>al</strong>e.La tabella che segue tiene conto delle modifiche intervenute nei criteri di priorità fra il primo ed il secondobando e, accorpandoli in un’an<strong>al</strong>isi unitaria, consente v<strong>al</strong>utazioni complessive sul parco progetti finanziato <strong>al</strong>31 dicembre del 2011 (114 istanze finanziate).Misura 311: efficacia dei criteri di prioritàParametri di v<strong>al</strong>utazionePuntiPunteggioassegnato(b)Punteggiomaxattribuibile(a)Efficacia(b/a)A. Requisiti soggettivi max 20 1.596 2.280 70%A1. Età del richiedente/ media dei sociFino a 10(fino a 40 anni/ oltre i 40 anni e fino ai 60 anni/ oltre i 60 anni)(10/ 7/ 5)918 1.140 81%A2. Sesso femminile/ presenza di socie 5 335 570 59%A3. Titolo di studio del titolare/ rappresentante leg<strong>al</strong>eFino a 5(Laurea/ Diploma/ Attestato/ Altro*)(5/ 3,5/ 2,5/ 1,5)343 570 60%B. Requisiti oggettivi dell’azienda max 40 2.508,6 4.560 55%B1. Rur<strong>al</strong>ità del territorio comun<strong>al</strong>e dove è ubicata l’azienda: Fino a 10 1.056 1.140 93%8 Nel criterio A3 viene introdotta la categoria “<strong>al</strong>tro” (1,5 punti); nel criterio B2 cambia il punteggio massimo e l’articolazionecomplessiva (12/ 9,6/ 0); il criterio B4 attribuisce ora 8 punti; il criterio C3 diventa modulare (8/ 5,6/ 4) e riduce il punteggio massimo;viene introdotto il criterio modulare “Fattori qu<strong>al</strong>ificanti dell’offerta di servizi” (7/ 4,9/ 3,5 punti) che sostituisce il criterio C5sull’integrazione con l’Asse 1.pag. 36


Parametri di v<strong>al</strong>utazione(SAT/ superficie comun<strong>al</strong>e >= 0,6/ Densità abitativa


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTII criteri di priorità, an<strong>al</strong>ogamente <strong>al</strong>la Misura 311, prendono in considerazione diversi aspetti legati <strong>al</strong>lecaratteristiche del richiedente (A. Requisiti soggettivi), dell’azienda potenzi<strong>al</strong>mente beneficiaria (B. Requisitioggettivi) e dell’intervento da re<strong>al</strong>izzare (C. Grado di v<strong>al</strong>idità ed innovazione del progetto, differenziato pertipologia d’intervento). Affinché una domanda sia considerata ammissibile a contributo deve raggiungere unpunteggio minimo di 51 punti, di cui <strong>al</strong>meno 27,5 (la metà del punteggio previsto) conseguiti sulla categoriaC “Grado di v<strong>al</strong>idità ed innovazione del progetto”. I punteggi scaturiscono d<strong>al</strong>la moltiplicazione del pesoattribuito a ogni singolo criterio per un coefficiente compreso fra 0 e 1 che esprime la presenza/assenza e oil grado di soddisfacimento del criterio stesso, ma per semplicità espositiva si riportano in tabelladirettamente i punteggi conseguibili su ogni singola voce.Nel Rapporto di V<strong>al</strong>utazione intermedia sono stati an<strong>al</strong>izzati diffusamente criteri di selezione ed il grado dicoerenza di questi ultimi con le priorità strategiche region<strong>al</strong>i. L’an<strong>al</strong>isi che segue v<strong>al</strong>uta invece se ed in chemodo i criteri di priorità e di selezione da bando sono stati in grado di indirizzare il parco progetti finanziatoverso i desiderata region<strong>al</strong>i.Allo stesso modo che per la Misura 311, l’efficacia dei criteri di priorità nel selezionare il parco progetti edindirizzarlo verso gli elementi ritenuti strategici d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> viene v<strong>al</strong>utata rapportando il punteggioconseguito dai progetti finanziati a quello massimo raggiungibile. I 9 criteri di selezione relativi ai requisitisoggettivi ed oggettivi dei potenzi<strong>al</strong>i beneficiari sono v<strong>al</strong>idi per tutte le tipologie d’intervento, mentre lav<strong>al</strong>utazione della qu<strong>al</strong>ità e del grado di innovatività del progetto viene ovviamente differenziata per tipologiadi intervento (tipologie a “artigianato” e b “piccola ristorazione e ricettività” da un lato, tipologia c “servizi <strong>al</strong>turismo” d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro). Considerando la sostanzi<strong>al</strong>e omogeneità fra tipologie distinte di molti dei criteri diselezione legati <strong>al</strong> progetto, la tabella che segue li an<strong>al</strong>izza in maniera aggregata, in modo da consentireun’an<strong>al</strong>isi di efficacia unica di misura.Misura 312: efficacia dei criteri di prioritàParametri di v<strong>al</strong>utazionePuntiPunteggioassegnato(b)Punt. maxattribuibile(a)Efficacia(b/a)A. Requisiti soggettivi (unico per tutte le tipologie d’intervento) max 10 1.486 2.220 67%A1. Età del richiedente/ media dei soci/ media dei componenti CdA(fino a 40 anni/ oltre i 40 anni e fino ai 50 anni/ oltre i 50 anni)A2. Titolo di studio del titolare/ rappresentante leg<strong>al</strong>e(Laurea/ Diploma/ Attestato/ Altro)A3. Sesso del richiedente/ partecipazione % di socie donne(donna-oltre il 50% donne fra soci e CdA/ fra 30% e 50% donne frasoci e CdA/ uomo-meno del 30% donne fra soci e CdA/)Fino a 4(4/ 2,4/ 1,2)Fino a 3(3/ 2,1/ 1,5/ 0)Fino a 3(3/ 1,5/ 0)632 888 71%417 666 63%437 666 66%B. Requisiti oggettivi (unico per tutte le tipologie d’intervento) max 35 5.746 7.770 74%B1. Numero di abitanti del comune oggetto d’intervento(< 2.500/ compresi fra 2.500 e 5.000/ > 5.000)B2. Densità abitativa del comune oggetto d’intervento(< 150 abitanti-kmq/ >= 150 abitanti-kmq)Fino a 5(5/ 3/ 0)Fino a 4(4/ 2)762 1.110 69%772 888 87%B3. Ubicazione del comune oggetto d’intervento nell’area D1 e D2 6 1.170 1.332 88%B4. Rur<strong>al</strong>ità del territorio(< 2.500/ compresi fra 2.500 e 5.000/ > 5.000)Fino a 4(4/ 2,8/ 1,6)778 888 88%B5. Creazione di attività ex-novo 8 1.616 1.776 91%B6. Incremento di Unità Lavorative(Ugu<strong>al</strong>e o superiore a 3 / 2/ Minore o ugu<strong>al</strong>e a 1/ no)Fino a 8(8/ 4,8/ 1,6/ 0)648 1.776 36%C. V<strong>al</strong>idità ed innovazione del progetto (differenz. per tipologia) max 55 8.627 12.210 71%C1. Rispetto delle tipicità territori<strong>al</strong>i nelle attività imprenditori<strong>al</strong>i 8 (solo ab) 1.728 1.728 100%C2. Costo investimento/ numero occupati(70.000 euro/ v<strong>al</strong>ore del progetto > 1/ = 1/ < 1)C3./C1. Grado di coerenza fra il progetto e le fin<strong>al</strong>ità della misura(Alto/ Medio/ Basso)Fino a 8 (ab) 9 (c)(8-9/ 4-4,5/ 0)Fino a 8 (ab) 9 (c)(8-9/4,8-5,4/1,6-1,8)206 1.782 12%1.275 1.782 72%pag. 38


Parametri di v<strong>al</strong>utazioneC4. Interventi che prevedono l’introduzione o l’utilizzo di fontienergetiche <strong>al</strong>ternative e/o rinnovabili o il risparmio idricoVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIPuntiPunteggioassegnato(b)Punt. maxattribuibile(a)Efficacia(b/a)6 (solo ab) 1.152 1.296 89%C5. Interventi che prevedono un’efficiente gestione dei rifiuti 5 (solo ab) 790 1.080 73%C6./C3. Progetti che prevedono l’utilizzo delle moderne tecnologied’informazione e comunicazione (TIC)5 (ab) - 9 (c) 1.054 1.134 93%C7./C5. Fruibilità dell’intervento da parte dei diversamente abili 4 (ab) - 8 (c) 480 912 53%C8. Partecipazione a reti fra microimprese 4 (solo ab) 724 864 84%C9./C6. Progetto inserito in contesto programm. integrato ocomplement. con <strong>al</strong>tre iniziative che hanno obiettivi comuni di sviluppoC10./C7. Interventi per la re<strong>al</strong>izzazione di attività e/o servizi perfamiglie4 (ab) - 7 (c) 730 906 81%3 (ab) - 5 (c) 440 678 65%C4. Servizi per il turismo della terza età 8 (solo c) 48 48 100%Tot<strong>al</strong>e Max 100 15.858 22.200 71%Fonte: elaborazione su bandi di misura e sistema di monitoraggio region<strong>al</strong>eLe domande finanziate d<strong>al</strong>la Misura 312 <strong>al</strong> dicembre del 2011 fanno registrare un grado di corrispondenza aicriteri di selezione particolarmente elevato (71%), soprattutto se si considera la consistenza numerica delparco progetti (222 unità). Il più che soddisfacente livello di efficacia emerge con ancor più forza qu<strong>al</strong>ora siconsideri che dei 20 criteri previsti, ben 18 (il 90%) superano la soglia del 50% e 13 (il 65%) raggiungono il70% del punteggio massimo conseguibile. I requisiti oggettivi raggiungono addirittura un grado di efficaciadel 74%, ma le <strong>al</strong>tre due macrocategorie (requisiti soggettivi e v<strong>al</strong>idità e innovazione del progetto)ottengono comunque oltre i due terzi del punteggio massimo raggiungibile.Da segn<strong>al</strong>are l’elevata presenza di donne (66%), giovani (71%) e territori ad elevato grado di rur<strong>al</strong>ità(88%), che rappresentano categorie di beneficiari prioritarie per tutto l’Asse 3. Più ridotta invece la creazionedi occupazione (36% sul criterio B6), anche in conseguenza di un’articolazione del criterio particolarmenteambiziosa (punteggio massimo solo se <strong>al</strong>meno 3 nuovi occupati), soprattutto se rapportata <strong>al</strong>le re<strong>al</strong>tàsovvenzionate (microimprese). Molto interessante la forte presenza nel parco progetti sovvenzionato diinterventi per il risparmio energetico e/o idrico (89%), l’utilizzo di tecnologie informatiche e/o telematiche(93%) e la partecipazione a reti fra microimprese (84%), tutti elementi che dovrebbero caratterizzare unparco progetti moderno e innovativo.Resta da verificare, d’<strong>al</strong>tro canto, quanto l’aderenza form<strong>al</strong>e ai criteri di priorità (per<strong>al</strong>tro abbastanza“larghi”) in fase di selezione degli interventi possa poi tradursi nel concreto, <strong>al</strong> momento della re<strong>al</strong>izzazione edella messa in funzione degli interventi sovvenzionati, in attività imprenditori<strong>al</strong>i re<strong>al</strong>mente innovative ecapaci di innescare sul territorio dinamiche di sviluppo durature ed autosostenute.pag. 39


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI‣ Misura 313 - Incentivazione delle attività turistichesostiene interventi per il recupero e la riqu<strong>al</strong>ificazione di infrastrutture su piccola sc<strong>al</strong>a da destinare a s<strong>al</strong>emultimedi<strong>al</strong>.Il set articolato di criteri di priorità predisposto per la selezione delle domande prende in considerazioneaspetti legati <strong>al</strong>le caratteristiche del territorio (A. Aspetti territori<strong>al</strong>i) e dell’intervento da re<strong>al</strong>izzare (B. V<strong>al</strong>iditàdel progetto). Affinché una domanda sia considerata finanziabile deve conseguire un punteggio minimo di 51punti, di cui <strong>al</strong>meno 25 punti sulla categoria C “V<strong>al</strong>idità del progetto”.Il grado di corrispondenza del parco progetti finanziato <strong>al</strong>le priorità strategiche region<strong>al</strong>i, e quindi l’efficaciadei singoli criteri di priorità nell’indirizzare il sostegno, viene v<strong>al</strong>utato rapportando <strong>al</strong> punteggio massimoconseguibile d<strong>al</strong> parco progetti, quello effettivamente conseguito, per ogni singolo criterio ecomplessivamente.Tabella 1 - Misura 313– Azione B – Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneCriteri di selezioneN. domandefinanziate(*)% sutot<strong>al</strong>e(**)Punteggioeffettivoassegnato(a)Punteggiomassimoassegnabile(b)Efficacia(a)/(b)Aspetti territori<strong>al</strong>i 2.462 3350 73%Risorse storiche, cultur<strong>al</strong>i, artistiche religiose, ambient<strong>al</strong>i,folkloristiche, agro<strong>al</strong>imentari, gastronomiche ed artigian<strong>al</strong>i dell’areadi intervento 67 100% 630 670 94%Ubicazione dell’intervento (D1,D2 parco C : 20, 16, 12, 10, 6) 66 99% 492 670 73%Intervento ubicato in territori ricadenti in aree protette istituite conlegge 47 70% 415 670 62%Comune con numero di abitanti (max < 2500; min > 5000) 50 75% 410 670 61%Enti Parco e Comunità Montane in cui <strong>al</strong>meno il 50% dei Comunihanno popolazione inferiore ai 5000 abitanti 56 84% 280 335 84%Entità della raccolta differenziata attuata d<strong>al</strong> Comune o dai Comuniappartenenti <strong>al</strong>l’ente richiedente. 67 100% 235 335 70%V<strong>al</strong>idità del progetto 4.924 6700 73%Cantierabilità dei lavori (definitivo esecutivo) 56 84% 336 402 84%Interventi che prevedono l’introduzione o l’utilizzo di fontienergetiche <strong>al</strong>ternative e/o rinnovabili o il risparmio idrico e/oenergetico (si-no) 13 19% 78 402 19%Interventi che prevedono l'efficiente gestione dei rifiuti (si - no) 15 22% 90 402 22%Rispetto delle tipicità territori<strong>al</strong>i (si - no) 67 100% 335 335 100%Progetti che prevedono l’utilizzo delle moderne tecnologiedi’informazione e comunicazione (TIC) (si - no) 59 88% 354 402 88%Fruibilità dell’intervento da parte dei diversamente abili (oltre ilrispetto delle norme obbligatorie) (si - no) 35 52% 210 402 52%Internazion<strong>al</strong>izzazione dell’offerta territori<strong>al</strong>e (contatta partnerstranieri per promuovere il territorio) (si - no) 42 63% 210 335 63%Progetti che prevedono integrazione territori<strong>al</strong>e (integrazione ecollegamento tra settori produttivi) (si - no) 59 88% 295 335 88%Prospettive di autosostenibilità dell'attività dopo l'azione di sostegno(quella obbligatoria) 67 100% 237 335 71%Tot<strong>al</strong>e 7.386 10.050 73%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011). (*) Domande finanziate che soddisfano ilcriterio; (**) % sul tot<strong>al</strong>e delle domande finanziatepag. 40


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIIn linea di massima l’efficacia dei criteri risulta elevata (73%) sia relativamente agli aspetti territori<strong>al</strong>i (73%)che rispetto <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità progettu<strong>al</strong>e (73%).Il sostegno si è indirizzato decisamente nei comuni delle aree D1 e D2, prev<strong>al</strong>entemente in aree protette econ popolazione inferiore ai 5000 abitanti e ricchi di risorse storico-cultur<strong>al</strong>i da v<strong>al</strong>orizzare.Tutti i progetti risultano coerenti relativamente <strong>al</strong> “rispetto delle tipicità territori<strong>al</strong>i”: sono prev<strong>al</strong>entementeprogetti che prevedono l’utilizzo delle moderne tecnologie (88% di efficienza del criterio) e il collegamentotra i diversi settori produttivi (Integrazione territori<strong>al</strong>e 88%).L’efficienza scende solo per i criteri non direttamente correlabili <strong>al</strong>la “mission” della misura: gli interventi cheprevedono l’introduzione o l’utilizzo di fonti energetiche <strong>al</strong>ternative e/o rinnovabili o il risparmio idrico e/oenergetico e quelli che prevedono l'efficiente gestione dei rifiuti sono rispettivamente il 19% ed il 22%.Molto <strong>al</strong>ta infine è l’efficacia del criterio che premia le maggiori prospettive di auto sostenibilità dei progetti:circa l’89% dichiara di sostenere/gestire l’iniziativa due anni oltre il periodo di impegno obbligatorio (cinque osette anni).‣ Misura 321 – Investimenti per servizi essenzi<strong>al</strong>i e quantificazione ex-ante degli obiettiviLa Misura 321 è stata attivata con un primo bando del 29/09/2008 per le azioni a) Integrazione trasporti e g)Interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la fruizione <strong>al</strong>largata e coordinata dei servizi <strong>al</strong>le persone. Successivamente con il DDn. 40 del 5 giugno 2009 è stato adottato il bando relativo <strong>al</strong>le restanti azioni della Misura 321 (azione b)Telesoccorso; Azione c) Telemedicina; Azione d) Centri di aggregazione comun<strong>al</strong>e Azione f) Interventi asupporto delle fattorie soci<strong>al</strong>i.Le domande di aiuto si sono concentrate sulle azioni a), d) e g); a v<strong>al</strong>ere sulle restanti azioni non è statapresentata <strong>al</strong>cuna domanda di finanziamento. L’an<strong>al</strong>isi di efficacia dei criteri di selezione viene pertantosvolta per le suddette azioni.I criteri di priorità per tutte le azioni sostenute prendono in considerazione aspetti legati <strong>al</strong>le caratteristichedel territorio (A. Aspetti territori<strong>al</strong>i) e dell’intervento da re<strong>al</strong>izzare (B. V<strong>al</strong>idità del progetto): affinché unadomanda sia considerata finanziabile deve conseguire un punteggio minimo di 51 punti, di cui <strong>al</strong>meno 25punti sulla categoria B “V<strong>al</strong>idità del progetto”.Negli aspetti legati <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>idità del progetto, i criteri legati <strong>al</strong>la gestione del servizio rappresentano una partenon minoritaria del punteggio: per rafforzare la sostenibilità delle iniziative e la loro ricaduta sul territorio èinfatti premiata la gestione integrata delle iniziative (b3. Interazione con i soggetti istituzion<strong>al</strong>i preposti <strong>al</strong>laprestazione di servizi proposti; b4. Numero soggetti istituzion<strong>al</strong>i coinvolti; Gestione del progetto re<strong>al</strong>izzato daparte di più soggetti in forma congiunta), l’impegno a garantire il servizio negli anni successivi (da 3 anni a 1anno), la continuazione con iniziative della programmazione precedente.Sono infine riproposti criteri a carattere ambient<strong>al</strong>e (risparmio idrico, energetico) legati <strong>al</strong>la ristrutturazioneedilizia (Ricorso a soluzioni progettu<strong>al</strong>i per il risparmio idrico e/o energetico nonché a soluzioni progettu<strong>al</strong>itese <strong>al</strong> corretto inserimento paesaggistico e <strong>al</strong>la minimizzazione della impermeabilizzazione delle aree dipertinenza), meno pertinenti con gli obiettivi di misura.I punteggi (riportati nelle tabelle che seguono) sono di tipo multimod<strong>al</strong>e e dicotomici; i primi scaturisconod<strong>al</strong>la moltiplicazione del peso attribuito a ogni singolo criterio per un coefficiente che esprime il grado disoddisfacimento del criterio stesso.Nelle tabelle che seguono l’efficacia dei criteri di priorità viene misurata attraverso il <strong>rapporto</strong> tra il punteggioconseguito e quello massimo conseguibile.I progetti finanziati con l’azione A della misura rispondono <strong>al</strong>la strategia region<strong>al</strong>e in modo soddisfacente: inmedia il punteggio conseguito è pari <strong>al</strong> 63% di quello conseguibile; il parco progetti si orienta verso le aree amaggior fabbisogno ovvero i comuni con più <strong>al</strong>to livello di difficoltà per il raggiungimento dei centri sanitaripag. 41


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI(67%) o delle stazioni ferroviarie (70%) anche se non necessariamente ricadenti in aree D (gli interventiricadenti in queste aree sono il 47%).I progetti presentano un buon livello di Interazione fra soggetti istituzion<strong>al</strong>i (60%) e l’impegno <strong>al</strong>l’erogazionedel servizio oltre il periodo obbligatorio, e, in maggioranza, prevedono il miglioramento dei sistemi ditrasporto dei bambini anche diversamente abili (73%).Meno efficace risulta il parco progetti rispetto agli effetti ambient<strong>al</strong>i dell’azione: il 40% dei progetti infattiriguarda l’utilizzo di mezzi di trasporto con <strong>al</strong>imentazione a basso impatto ambient<strong>al</strong>e.Tabella 1 - Misura 321 – Azione a) Integrazione dei trasporti - Numero di domande e punteggi per criterio diselezioneParametri di v<strong>al</strong>utazionePunteggioMassimo%N Progetti positivi <strong>al</strong>criterioNumero% sutot<strong>al</strong>ePunteggioconseguito(a)Punteggiomassimoconseguibile(b)Efficienza(a)/(b)A. Aspetti territori<strong>al</strong>i Max 50 50% 487,5 750 65%a1. Abitanti per Kmq. 10 10% 15 100% 95 150 63%a2. Diversamente abili su tot<strong>al</strong>e della popolazione(%) (2,5; 5) 5 5% 15 100% 47,5 75 63%a3. Bambini 0 - 3 anni sul tot<strong>al</strong>e della popolazione(%) (2,5; 5) 5 5% 15 100% 45 75 60%a4. Indice di carico soci<strong>al</strong>e (2,5; 5) 5 5% 15 100% 60 75 80%a5. Livello di difficoltà per il raggiungimento delcentro sanitario o parasanitario più vicino <strong>al</strong>centro della comunità utente (5, 10) 10 10% 15 100% 100 150 67%a6. Livello di difficoltà per il raggiungimento dellastazione ferroviaria più vicina <strong>al</strong> centro dellacomunità utente (5, 10) 10 10% 15 100% 105 150 70%a7. Intervento ricadente nelle macroaree D1 e D2(SI/NO) 5 5% 7 47% 35 75 47%B. V<strong>al</strong>idità del progetto Max 50 50% 460 750 61%b1. Livello di dettaglio del progetto difinanziamento (4,5; 9; 15) 15 15% 15 100% 147 225 65%b2. Grado di miglioramento della mobilità dellapopolazione interessata (1,8; 3,6; 6)6 6% 15 100% 50,4 90 56%b3. Interazione con i soggetti istituzion<strong>al</strong>i preposti<strong>al</strong>la prestazione di servizi proposti (SI/NO) 5 5% 9 60% 45 75 60%b4. Numero soggetti istituzion<strong>al</strong>i coinvolti perl’attuazione dei servizi oltre il proponente (1,8;3,6; 6) 6 6% 15 100% 58,2 90 65%b5. Progetti che prevedono il miglioramento delsistema di trasporto per bambini anchediversamente abili (SI/NO) 5 5% 11 73% 55 75 73%b6. Utilizzo di mezzi di trasporto con<strong>al</strong>imentazione a basso impatto ambient<strong>al</strong>e(SI/NO) 5 5% 6 40% 30 75 40%b7. Impegno ad erogare il serviziosuccessivamente <strong>al</strong> vincolo obbligatorio (2,4; 4,8;8) 8 8% 15 100% 74,4 120 62%Tot<strong>al</strong>e 100 100% 947,5 1500 63%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011).pag. 42


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIMolto rispondenti ai desiderata region<strong>al</strong>i risultano i progetti approvati sull’azione D, che ricadono per il 70%nelle aree D e tutti potenzi<strong>al</strong>mente in grado di raggiungere una significativa quota di popolazione residente(punteggio conseguito sul criterio a1. Abitanti potenzi<strong>al</strong>mente serviti d<strong>al</strong>la struttura in progetto pari a 99%).In media il punteggio conseguito relativamente agli aspetti territori<strong>al</strong>i è pari <strong>al</strong> 94% mentre per la v<strong>al</strong>idità delprogetto si attesta <strong>al</strong> 67%; l’efficienza complessiva è abbassata in questo caso d<strong>al</strong>la assenza completa diprogetti che prevedono l’utilizzazione di beni sottratti <strong>al</strong>la crimin<strong>al</strong>ità organizzata e d<strong>al</strong> relativamente bassolivello di integrazione fra più soggetti per la gestione in forma congiunta del bene riqu<strong>al</strong>ificato (punteggioconseguito pari <strong>al</strong> 36% del massimo conseguibile). Molto <strong>al</strong>ta è comunque la percentu<strong>al</strong>e di beneficiari che siImpegnano ad erogare il servizio successivamente <strong>al</strong> vincolo obbligatorio (Punteggio conseguito pari <strong>al</strong> 90%del massimo conseguibile).Tabella 2 - Misura 321 – Azione d) Centro di aggregazione comun<strong>al</strong>e - Numero di domande e punteggi percriterio di selezioneParametri di v<strong>al</strong>utazionePunteggioMassimo%N Progetti positivi<strong>al</strong> criterioNumero% sutot<strong>al</strong>ePunteggioconseguito(a)Punteggiomassimoconseguibile(b)Efficienza(a)/(b)A. Aspetti territori<strong>al</strong>i 50 50% 3253 3450 94%a1. Abitanti potenzi<strong>al</strong>mente serviti d<strong>al</strong>lastruttura in progetto (6, 12) 12 12% 69 100% 816 828 99%a2. Presenza di strutture an<strong>al</strong>oghe a quelle dicui <strong>al</strong> progetto presentato (18,10,8,54) 18 18% 69 100% 1213 1242 98%a3. Indice di carico soci<strong>al</strong>e (8,16) 16 16% 69 100% 1032 1104 93%a4. Intervento ricadente nelle macroaree D1e D2 (SI/NO) 4 4% 48 70% 192 276 70%B. V<strong>al</strong>idità del progetto 50% 2316 3450 67%b1. Livello di dettaglio del progetto difinanziamento (3,6; 7,2, 12) 12 12% 69 100% 619 828 75%b2. Gestione del progetto re<strong>al</strong>izzato da partedi più soggetti in forma congiunta (1,8; 3,6,6) 6 6% 69 100% 148 414 36%b3. Utilizzo di beni sottratti <strong>al</strong>la crimin<strong>al</strong>itàorganizzata (SI/NO) 6 6% 0 0% 0 414 0%b4. Ricorso a fonti rinnovabili per laproduzione di energia (SI/NO) 10 10% 57 83% 570 690 83%b5. risparmio idrico e/o energetico correttoinserimento paesaggistico minimizzazionedella impermeabilizzazione delle aree dipertinenza (SI/NO) 6 6% 60 87% 360 414 87%b6. Impegno ad erogare il serviziosuccessivamente <strong>al</strong> vincolo obbligatorio(3,6,10) 10 10% 69 100% 619 690 90%Tot<strong>al</strong>e 100% 69 100% 2316 3450 67%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011).pag. 43


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTIAnche gli interventi per la fruizione <strong>al</strong>largata e coordinata di servizi <strong>al</strong>la persona (azione g) rispondono inmodo soddisfacente <strong>al</strong>la strategia region<strong>al</strong>e relativamente <strong>al</strong>la popolazione raggiunta (il punteggioconseguito sul criterio a1 abitanti potenzi<strong>al</strong>mente serviti è infatti pari <strong>al</strong> 93% del massimo conseguibile)anche se non si concentrano necessariamente nei comuni più margin<strong>al</strong>i (solo il 36% di essi infatti ricade inaree D1 eD2).I progetti prevedono in maggioranza il coinvolgimento di più soggetti nella gestione (efficienza del criteriob4. Pari <strong>al</strong> 74%) e l’impegno <strong>al</strong>la erogazione del servizio oltre il periodo obbligatorio (efficienza del criterio b6pari <strong>al</strong> 70%). Bassa però è la percentu<strong>al</strong>e di progetti volti <strong>al</strong>la creazione di servizi per l’infanzia (9% deltot<strong>al</strong>e e 9% di efficienza).Tabella 3 - Misura 321 – Azione g) Interventi per la fruizione <strong>al</strong>largata e coordinata dei servizi <strong>al</strong>la persona -Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneParametri di v<strong>al</strong>utazionePunteggioMassimo%N Progetti positivi<strong>al</strong> criterioNumero% sutot<strong>al</strong>ePunteggioconseguito(a)Punteggiomassimoconseguibile(b)Efficienza(a)/(b)A. Aspetti territori<strong>al</strong>i Max 50 50% 795,5 1100 72%a1. Abitanti potenzi<strong>al</strong>mente serviti dai servizi offerti(7,5; 15) 15 15% 21 95% 307,5 330 93%a2. Condivisione di servizi anche già attivati a v<strong>al</strong>eresulla Misura 4.11 del POR <strong>Campania</strong> 2000/2006(3,6,10) 10 10% 21 95% 136 220 62%a3. Presenza di servizi an<strong>al</strong>oghi a quelli di cui <strong>al</strong>progetto presentato 10 10% 21 95% 191 220 87%a5. Intervento ricadente nelle macroaree D1 e D2(SI/NO) 10 10% 8 36% 80 220 36%a6. Presenza di strutture per l’infanzia (asili – nido,ludoteche, baby parking, ecc..) 5 5% 21 95% 81 110 74%b. V<strong>al</strong>idità del progetto Max 50 50% 692,6 1100 63%b1. Livello di dettaglio del progetto di finanziamento(6, 12, 20) 20 20% 21 95% 286 440 65%b2. Ricorso a fonti rinnovabili per la produzione dienergia (SI/NO) 5 5% 12 55% 60 110 55%b3. Risparmio idrico e/o energetico; correttoinserimento paesaggistico; minimizzazione dellaimpermeabilizzazione delle aree di pertinenza (SI/NO) 5 5% 17 77% 85 110 77%b4. Gestione del progetto re<strong>al</strong>izzato da parte di piùsoggetti in forma congiunta (2,4; 4,8; 8) 8 8% 21 95% 130,4 176 74%b5. Creazione di servizi per l’infanzia, con particolareriferimento <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di asili-nido (SI/NO) 4 4% 2 9% 8 88 9%b6. Impegno ad erogare il servizio successivamente <strong>al</strong>vincolo obbligatorio (2,4; 4,8; 8) 8 8% 21 95% 123,2 176 70%Tot<strong>al</strong>e 100 100% 1488,1 2200 68%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011).pag. 44


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI‣ Misura 323 – Sviluppo, tutela e riqu<strong>al</strong>ificazione del patrimonio rur<strong>al</strong>eL’an<strong>al</strong>isi degli effetti dell’applicazione dei criteri di priorità <strong>al</strong> dicembre del 2011, viene di seguito re<strong>al</strong>izzataper l’azione C della misura in oggetto che sostiene interventi di recupero e di riqu<strong>al</strong>ificazione degli elementitipici dei paesaggi rur<strong>al</strong>i e degli elementi architettonici di v<strong>al</strong>enza cultur<strong>al</strong>e.Per la selezione delle domande vige un sistema di punteggi abbastanza articolato che prende inconsiderazione diversi aspetti legati <strong>al</strong>le caratteristiche del territorio (A. Aspetti territori<strong>al</strong>i) e della qu<strong>al</strong>itàcomplessiva del progetto da re<strong>al</strong>izzare (B. V<strong>al</strong>idità del progetto), con una soglia di punteggio minimo daraggiungere ai fini dell’ammissibilità a contributo (51 punti, di cui <strong>al</strong>meno 27,5 punti sulla categoria B“V<strong>al</strong>idità del progetto”).Le 9 categorie di punteggio (riportate nella tabella che segue) sono di tipo multimod<strong>al</strong>e (se si eccettua ilcriterio B1 Coerenza del progetto con le risorse dell’area) e i punteggi scaturiscono d<strong>al</strong>la moltiplicazione delpeso attribuito a ogni singolo criterio per un coefficiente compreso fra 0 e 1 che esprime la presenza/assenzao, più frequentemente, il grado di soddisfacimento del criterio stesso. A quasi tutti i criteri relativi <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>itàdel progetto si attribuisce un punteggio minimo anche in loro assenza.Il grado di corrispondenza del parco progetti finanziato rispetto <strong>al</strong>le priorità strategiche region<strong>al</strong>i, e quindil’efficacia dei singoli criteri di priorità nell’indirizzare il sostegno, viene v<strong>al</strong>utato rapportando il punteggiomassimo conseguibile d<strong>al</strong> parco-progetti a quello poi effettivamente conseguito, per ogni singolo criterio ecomplessivamente.Essendo i criteri di tipo multimod<strong>al</strong>e, ad eccezione dei criteri a1 e b1, ed essendo previsto un punteggiominimo anche se il criterio non è soddisfatto, il 100% dei progetti presenta un punteggio: per evidenziarequindi, l’effettiva corrispondenza dei progetti approvati ai desiderata region<strong>al</strong>i la lettura viene integrata con idati relativi <strong>al</strong> numero dei progetti che presentano i punteggi medi e massimi (ovvero escludendo quelli con ipunteggi minimi).In linea di massima l’efficacia dei criteri territori<strong>al</strong>i in termini di punteggio conseguito risulta relativamentebassa (40%), proprio in virtù della scelta di attribuire punteggi sia pure ridotti anche ai progetti non positivi<strong>al</strong> criterio. Al contrario, in termini di numero progetti che rispondono <strong>al</strong>la strategia region<strong>al</strong>e (che presentanoquindi punteggi medio-<strong>al</strong>ti) si nota che ben il 73% di progetti va in comuni con densità inferiore a 150ab/Km e SAT/STC> 0,60 e il 68% ricade nelle aree D1 e D2 anche se relativamente più bassa è la quota diprogetti che si loc<strong>al</strong>izza nei comuni con popolazione < ai 2500 abitanti (48%) e solo il 18% dei progetti va inaree parco D1 e D2.Discorso inverso invece va fatto per la v<strong>al</strong>idità del progetto: in questo caso l’efficacia dei criteri risultasoddisfacente (58%) ma attribuibile essenzi<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>l’efficienza del criterio Coerenza del progetto con lerisorse dell’area rispetto <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e il 100% dei progetti presenta il punteggio.Ciò è probabilmente dovuto <strong>al</strong> fatto che il criterio è l’unico dicotomico ed <strong>al</strong>cuni dei parametri scelti per lasua v<strong>al</strong>utazione 9 pur essendo molto coerenti sia con il criterio che con la mission della Misura, si prestano aduna interpretazione “estensiva”.L’efficienza degli <strong>al</strong>tri criteri si attesta invece <strong>al</strong> di sotto del 50% con un minimo del 13% per il criterioV<strong>al</strong>orizzazione dei siti Natura 2000, ed un massimo del 51% per il criterio di integrazione che però è, anchein questo caso, ascrivibile <strong>al</strong>l’attribuzione di punteggio anche per i progetti che non lo soddisfano. Infatti iprogetti “integrati” (punteggio più <strong>al</strong>to), sono il 19% del tot<strong>al</strong>e, un dato comunque relativamente positivo d<strong>al</strong>momento che si tratta di beneficiari che hanno fruito contemporaneamente di <strong>al</strong>tre misure del PSR e che,evidentemente, stanno attuando strategie aziend<strong>al</strong>i articolate e complesse.9 La coerenza del progetto con le risorse dell’area è considerata <strong>al</strong>ta (quindi con il massimo del punteggio) se il progetto presenta<strong>al</strong>meno tre dei seguenti parametri di v<strong>al</strong>utazione: conservazione di elementi tipici del paesaggio (Carta del paesaggio - Firenze20/10/2000), rispetto degli elementi storici presenti nell'area; Esistenza di un vincolo sul bene (beni storico-paesaggistici; aree natur<strong>al</strong>iprotette); utilizzo di materi<strong>al</strong>i loc<strong>al</strong>i; tecnologie costruttive loc<strong>al</strong>i".pag. 45


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO II: L’ANALISI DEI CRITERI DI PRIORITA’ PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTITabella 1 - Misura 323 – Azione C – Numero di domande e punteggi per criterio di selezioneMisura323, azione C– Criteri di selezioneN.progettifinanziati%N progetticonpunteggiomediomassimo%Punteggioeffettivoassegnato(a)PunteggiomassimoassegnabileA1. Numero di abitanti 169 77% 104 62% 1430 3504 41%A2. Densità abitativa 219 100% 161 74% 1900 3285 58%A3. Rur<strong>al</strong>ità del territorio 219 100% 160 73% 1917 4563 42%A4. Ubicazione del Comune oggetto di interventoD1_D2_C_Parco 219 100% 149 68% 2001 6570 30%A Aspetti territori<strong>al</strong>i 7248 17922 40%(b)EfficaciaB1. Coerenza del progetto con le risorse dell’area 219 100% 219 100% 4380 4380 100%B2. Qu<strong>al</strong>ità della progettazione 219 100% 69 32% 1510 3723 41%B3. Sostenibilità del progetto 219 100% 105 48% 1729 3723 46%B4. V<strong>al</strong>orizzazione dei Siti Natura 2000 219 100% 28 13% 196 1533 13%B5. Integrazione e collegamento con <strong>al</strong>tri progettidell’asse 3 del PSR 219 100% 41 19% 897,6 1752 51%B V<strong>al</strong>idità del progetto 8712,6 15111 58%Fonte: Elaborazione dati d<strong>al</strong> Sistema Informativo region<strong>al</strong>e – SIR (aggiornato <strong>al</strong> 31.12.2011).(a)/(b)pag. 46


Area Gener<strong>al</strong>e CoordinamentoSviluppo Settore PrimarioSERVIZIO DI VALUTAZIONE IN ITINERE, INTERMEDIA EDEX POST DEL PSR CAMPANIA 2007-2013AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO III– LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF):ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEMarzo 2013


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEINDICEINTRODUZIONE................................................................................................................................................. 11. ANALISI DELLE PROCEDURE DI ATTUAZIONE DEI PIF ......................................................................... 22. LO STATO DI AVANZAMENTO DEI PIF AD OTTOBRE <strong>2012</strong> .................................................................... 43. LA METODOLOGIA VALUTATIVA ............................................................................................................. 74. RUOLI E FUNZIONI DELLE AUTORITÀ DI GESTIONE FESR E FSE ......................................................... 94.1 L’AUTORITÀ DI GESTIONE FESR E LA GOVERNANCE DEL PO ............................................................................................. 94.2 L’AUTORITÀ DI GESTIONE FSE E LA GOVERNANCE DEL PO ............................................................................................. 145. LA GOVERNANCE DEI PO NEL QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE UNITARIA ................................ 175.1 LA GOVERNANCE DELLA PROGRAMMAZIONE UNITARIA NELLA REGIONE CAMPANIA ............................................................. 175.2 INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO UNITARIO NEI PO ................................................................................................... 19pag. i


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEpag. ii


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEINTRODUZIONEI Progetti Integrati di Filiera “PIF” come gli <strong>al</strong>tri progetti di carattere collettivo (Progetti Integrati Rur<strong>al</strong>i per leAree Parco – PIRAP; Progetti di Sviluppo Loc<strong>al</strong>e – PSL; Progetti Tematici di Sviluppo – PTS) costituiscono unaprosecuzione dell’esperienza maturata con la Misura 4.24 “Gestione di strategie integrate di sviluppo daparte dei partenariati loc<strong>al</strong>i” del POR <strong>Campania</strong> 2000 – 2006 e con il Programma LEADER+ 2000 - 2006.Il Programma di Sviluppo Rur<strong>al</strong>e della <strong>Campania</strong> 2007-2013 attribuisce <strong>al</strong>la Progettazione Integrata di Filierafondament<strong>al</strong>e importanza per promuovere e re<strong>al</strong>izzare nelle filiere agricole ed agroindustri<strong>al</strong>i assetti piùdinamici e competitivi attraverso interventi coordinati di ammodernamento struttur<strong>al</strong>e del sistema produttivoe della trasformazione dei prodotti, il trasferimento delle conoscenze, l’introduzione delle innovazioni e ilmiglioramento della qu<strong>al</strong>ità. T<strong>al</strong>i fin<strong>al</strong>ità si perseguono attraverso lo sviluppo di nuove forme di governancedella filiera che mobilitano e favoriscono <strong>al</strong>leanze strategiche tra operatori economici e non economici che avario titolo mirano ad accrescere la competitività delle filiere sui mercati; da un punto di vista organizzativo<strong>al</strong>cuni attori che partecipano <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione delle produzioni della filiera, infatti, non appartengonoesclusivamente <strong>al</strong> settore agroindustri<strong>al</strong>e, ma svolgono <strong>al</strong>tre funzioni fondament<strong>al</strong>i lungo la catenadell’offerta, come il trasporto e la distribuzione fisica delle merci, la gestione delle scorte, lacommerci<strong>al</strong>izzazione, l’internazion<strong>al</strong>izzazione, la ricerca, ecc..La progettazione integrata di filiera si sviluppa quindi con un approccio d<strong>al</strong> basso (bottom up) ed ha lo scopodi mettere insieme stackholders privati ma anche pubblici, per permettere loro di definire un modello digestione congiunta e di cooperazione che consenta di migliorare la competitività complessiva delle filiereritenute strategiche per la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.Rispetto <strong>al</strong>la passata programmazione, ad eccezione dei Piani di Sviluppo Loc<strong>al</strong>e (PSL), i progetti collettiviprevedono anche l’integrazione con i Fondi Struttur<strong>al</strong>i (FESR e FSE); di fatto la base giuridica garantita d<strong>al</strong>la<strong>Regione</strong> <strong>al</strong>l’interno del proprio PSR per l’attuazione dei PIF può essere così schematizzata:FondoFEASRFESRBase giuridica PIF <strong>Campania</strong>Misure- 111 “Azioni nel campo della formazione profession<strong>al</strong>e e dell’informazione”;- 114 “Utilizzo dei servizi di consulenza”;- 115 “Avviamento di servizi di assistenza <strong>al</strong>la gestione, di sostituzione e di consulenza aziend<strong>al</strong>e”;- 121 “Ammodernamento delle aziende agricole”;- 122 “Accrescimento del v<strong>al</strong>ore economico delle foreste”;- 123 “Accrescimento del v<strong>al</strong>ore aggiunto dei prodotti agricoli e forest<strong>al</strong>i”;- 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e<strong>al</strong>imentare e in quello forest<strong>al</strong>e”;- 125 “Infrastrutture connesse <strong>al</strong>lo sviluppo e <strong>al</strong>l’adeguamento dell’agricoltura e della- Silvicoltura”;- 131 “Sostegno agli agricoltori per conformarsi <strong>al</strong>le norme rigorose basate sulla legislazionecomunitaria”;- 132 “Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentare”;- 133 “Sostegno <strong>al</strong>le associazione di produttori per attività di informazione e promozione riguardo aiprodotti che rientrano nei sistemi di qu<strong>al</strong>ità”;- misure per lo sviluppo delle infrastrutture e della logistica e per la ricercaFSE- misure per la formazione manageri<strong>al</strong>eFonte: elaborazione Agriconsulting su dati PSR 2007-2013 <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>Nei paragrafi successivi, dopo aver an<strong>al</strong>izzato i bandi region<strong>al</strong>i per l’attuazione dei PIF e il relativo stato diavanzamento, sono riportati gli aspetti metodologici studiati d<strong>al</strong> V<strong>al</strong>utatore indipendente per la v<strong>al</strong>utazionedella progettazione integrata di filiera e vengono inoltre presentati dei primi profili di an<strong>al</strong>isi riferiti <strong>al</strong>lagovernance delle procedure di attuazione anche in riferimento ad un meccanismo di finanziamentomultifondo.pag. 1


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONE1. ANALISI DELLE PROCEDURE DI ATTUAZIONE DEI PIFI PIF, promossi d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong>, sono elaborati e attuati da Partenariati di Filiera 1 sulla base degli indirizzispecifici adottati d<strong>al</strong>la Giunta Region<strong>al</strong>e, che fissano gli obiettivi da perseguire, le risorse disponibili e lespese ammissibili, le filiere di riferimento e il numero dei Progetti da re<strong>al</strong>izzare, l’iter di approvazione edattuazione dei medesimi, le funzioni ed i compiti dei Soggetti coinvolti.L’adesione <strong>al</strong> Partenariato di filiera dà luogo <strong>al</strong>l’assunzione di impegni specifici e deve nascered<strong>al</strong>l’opportunità di beneficiare in modo diretto delle estern<strong>al</strong>ità positive e delle economie generate d<strong>al</strong>lapartecipazione ad un progetto comune e condiviso: aggregazione dell’offerta, incremento della forzacontrattu<strong>al</strong>e, economie di sc<strong>al</strong>a, fruizione di servizi comuni.V<strong>al</strong>e tuttavia sottolineare che il Partenariato non ha person<strong>al</strong>ità giuridica e la rappresentanza nei confronti diterzi è affidata <strong>al</strong> soggetto Capofila individuato tra i seguenti soggetti: organizzazioni di produttori,associazioni di produttori agricoli, associazioni di trasformatori dei prodotti agricoli, consorzi di tutela delprodotto, cooperative agricole e loro consorzi non associate ad OP, imprese di trasformazione ecommerci<strong>al</strong>izzazione.Le linee guida riservano <strong>al</strong>l’attuazione dei PIF un importo di 168 milioni di euro; ai fini dell’attuazione degliinterventi ammissibili a finanziamento il piano finanziario di ciascun PIF deve essere compreso tra 7 e 14milioni di euro.Le risorse finanziarie necessarie per consentire di affrontare in maniera adeguata la fase di avvio dellaprogettazione integrata relativamente <strong>al</strong>le attività di costituzione del Partenariato di filiera, animazione,pubblicità e comunicazione funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>la predisposizione del PIF, promozione dell’Accordo di Programma edel Contratto di Programma, elaborazione del protocollo d’intesa, coordinamento delle fasi di raccolta eselezione delle manifestazioni d’interesse, elaborazione e candidatura del PIF <strong>al</strong>la <strong>Regione</strong>, sono stategarantite d<strong>al</strong>l’Autorità di Gestione del PSR attraverso una apposita linea di finanziamento ricavata d<strong>al</strong>lamisura dedicata <strong>al</strong>l’assistenza tecnica del PSR 2007-2013. A t<strong>al</strong>e scopo, per ciascun PIF approvato, sarannoriconosciute le spese ammissibili sostenute a far data d<strong>al</strong>la pubblicazione dell’avviso fino ad un massimo di100.000 euro. Successivamente, per supportare i soggetti Capofila nella fase di animazione continua edimplementazione del piano di comunicazione, attuazione, monitoraggio e v<strong>al</strong>utazione della progettazione,saranno riconosciute spese fino ad un massimo di 120.000 euro/anno.Il bando region<strong>al</strong>e (Decreto dirigenzi<strong>al</strong>e n. 71 del 30 settembre 2009) ha previsto cinque fasi per definire ilpercorso di animazione, costruzione, presentazione e approvazione dei PIF:1) Prima faseEntro 90 giorni d<strong>al</strong>la pubblicazione del bando i soggetti promotori 2 provvedono <strong>al</strong> processo di animazionedell’iniziativa fin<strong>al</strong>izzato a sollecitare e informare i diversi soggetti economici della filiera ed eventu<strong>al</strong>menteanche gli enti loc<strong>al</strong>i territori<strong>al</strong>i. In seguito essi costituiscono un Partenariato di Filiera in forma di ATS(Associazione Temporanea di Scopo) individuando un soggetto Capofila che ne diventa il rappresentantegiuridico. Una volta definite tra i partner le strategie e gli obiettivi per lo sviluppo della filiera, il Partenariatoindividua le mod<strong>al</strong>ità e i criteri di selezione delle manifestazioni di interesse (progetti di massima a v<strong>al</strong>eresulle misure del PSR e sugli obiettivi specifici previsti dai POR) e presenta un PIF preliminare, seguendo glischemi riportati sul port<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, a cui sono <strong>al</strong>legate le manifestazioni di interesse.2) Seconda faseNei successivi 30 giorni la <strong>Regione</strong> v<strong>al</strong>uta e seleziona i PIF sulla base dei criteri di selezione previsti d<strong>al</strong>bando e approva una graduatoria distinta per filiera produttiva pubblicandola sul sito web region<strong>al</strong>e.1 I Partenariati di Filiera sono composti da organizzazioni private e pubbliche ed in particolare da: imprese agricole e agro<strong>al</strong>imentari informa associata, imprese di trasformazione/commerci<strong>al</strong>izzazione, associazioni e consorzi tra produttori, associazioni e consorzi tratrasformatori, associazioni e consorzi tra produttori e trasformatori, organizzazioni profession<strong>al</strong>i ed interprofession<strong>al</strong>i, associazioni dicategoria, soggetti pubblici enti loc<strong>al</strong>i, università, enti di ricerca e formazione, CCIAA, agenzie pubbliche preposte <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione ed<strong>al</strong>la internazion<strong>al</strong>izzazione delle produzioni agricole ed agroindustri<strong>al</strong>i.2 Sono soggetti privati che danno avvio <strong>al</strong>la costituzione del Partenariato di filiera e quindi <strong>al</strong>la formulazione del PIF.pag. 2


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONE3) Terza faseEntro 30 giorni d<strong>al</strong>la comunicazione di approvazione del PIF il Capofila invita i soggetti privati titolari dellemanifestazioni di interesse inserite nel progetto a costituire un Consorzio di Filiera 3 che potrà sottoscriverecon la <strong>Regione</strong> un Contratto di programma 4 . Il Capofila invita tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati, adelaborare dei progetti esecutivi/cantierabili (da inoltrare <strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> entro 90 giorni d<strong>al</strong>la suddettacomunicazione) relativi a tutti gli interventi di cui <strong>al</strong>la manifestazione di interesse e ritenuti coerenti con lescelte effettuate.4) Quarta faseLa <strong>Regione</strong> procede <strong>al</strong>l’istruttoria e v<strong>al</strong>uta, in base <strong>al</strong>le norme ed ai criteri v<strong>al</strong>utativi dei singoli bandi dimisura e di quelli previsti dai POR (FESR e FSE), i progetti esecutivi/cantierabili previsti nei PIF.5) Quinta faseI progetti approvati vengono inclusi <strong>al</strong>l’interno del Contratto di Programma nel caso di soggetti privati edell’Accordo di Programma 5 nel caso di soggetti pubblici.Al fine di una migliore rappresentazione delle diverse fasi e dei tempi che la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> si eraprefissata per l’attuazione delle strumento della Progettazione Integrata di Filiera si riporta di seguito unatabella di sintesi:Fonte: <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>3 Soggetto giuridico di natura privata costituito da imprese ed <strong>al</strong>tri soggetti privati titolari delle manifestazioni d’interesse selezionate edincluse nel PIF, abilitato a sottoscrivere un Contratto di Programma con la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.4 Documento sottoscritto da Consorzio di Filiera e <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione di un Piano di interventi complessoche mira a generare positive ricadute sulla filiera.5 Documento con cui gli Enti Loc<strong>al</strong>i eventu<strong>al</strong>mente coinvolti nel PIF e la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> definiscono e attuano, attraverso azionicoerenti, coordinate ed integrate, interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>lo sviluppo della filiera.pag. 3


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONE2. LO STATO DI AVANZAMENTO DEI PIF AD OTTOBRE <strong>2012</strong>Il Bando per la progettazione integrata è stato pubblicato il 30 settembre 2009 (approvato con DRD 71 del30 settembre 2009 e pubblicato sul BURC n. 59 del 5 ottobre 2009); a gennaio 2010 sono stati presentati 15PIF e successivamente (Deliberazione n. 564 del 22 luglio 2010) è stata approvata la graduatoria definitivadei progetti che ha visto l’esclusione di 2 PIF dichiarati non ammissibili a v<strong>al</strong>utazione (Florovivaismo eLattiero-caseario); in particolare sono stati dichiarati ammissibili a finanziamento 2 progetti per la filieracere<strong>al</strong>icola, 3 per quella olivicolo-olearia, 5 per quella ortofrutticola, 1 per quella vitivinicola e 2 per quelladelle carni.La <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> con Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 4 del 18 febbraio 2011 ha approvato una serie dimodifiche <strong>al</strong> Bando di attuazione dei PIF; la più importante è l’approvazione del termine dell’1 aprile 2011come data di decorrenza dei 30 giorni per la costituzione del Consorzio di Filiera e, conseguentemente, dei90 giorni per la presentazione dei progetti esecutivi/cantierabili, relativi agli interventi di cui <strong>al</strong>lemanifestazioni di interesse <strong>al</strong>legate ai PIF. A seguito di t<strong>al</strong>i modifiche <strong>al</strong> bando di attuazione dei ProgettiIntegrati di Filiera approvati, si sono riaperti i termini per la presentazione delle “manifestazioni di interesse”.Con Decreto del Coordinatore n. 36 del 02 settembre 2011 è stata disposto di:- confermare il termine del 2 settembre 2011 per la presentazione delle domande e dei formulari deiprogetti esecutivi/cantierabili riferiti agli interventi previsti d<strong>al</strong>le manifestazioni di interesse relative ai PIF(Terza fase);- stabilire il differimento del termine <strong>al</strong> 30 settembre 2011 per completare la documentazione tecnicoamministrativae gli adempimenti richiesti dai Bandi di misura del PSR per i singoli progetti dei PIF;- prevedere che, in caso di progetti relativi ai singoli interventi previsti d<strong>al</strong> progetto collettivo condocumentazione non completa, la presentazione degli stessi da parte del Capofila del PIF dovràcontenere un elenco dei documenti mancanti per ogni singolo progetto, con apposita dichiarazione diriserva di presentare i documenti di cui <strong>al</strong> suddetto elenco entro il termine perentorio del 30 settembre2011.Con Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 59 del 18 giugno <strong>2012</strong> la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> ha verificato la “persistenza deirequisiti di ammissibilità” e ha dato avvio <strong>al</strong>le “attività istruttorie delle domande di aiuto prodotte a v<strong>al</strong>eresulle misure dell'asse 1 del PSR <strong>Campania</strong> 2007/2013”.Infine, con Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n° 91 del 18 ottobre <strong>2012</strong>, la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> ha definito le “procedureregion<strong>al</strong>i di natura tecnico-organizzativa fin<strong>al</strong>izzate a definire le mod<strong>al</strong>ità di esecuzione delle fasi istruttorie edi v<strong>al</strong>utazione dei progetti esecutivi presentati dai beneficiari coinvolti nella re<strong>al</strong>izzazione degli interventiprevisti nell'ambito dei Progetti Integrati di Filiera (PIF)”.L’ultimo decreto citato nasce d<strong>al</strong>l’esigenza Region<strong>al</strong>e di “implementare un modello organizzativo che, incoerenza con le <strong>al</strong>tre procedure del PSR <strong>Campania</strong> 2007/2013, possa assicurare negli interessi gener<strong>al</strong>idell’Amministrazione l’ottimizzazione dell’efficacia complessiva delle politiche di sviluppo rur<strong>al</strong>e” e d<strong>al</strong>lanecessità di “predisporre le necessarie procedure <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i gli Uffici region<strong>al</strong>i devono conformarsi peruniformare l'iter procediment<strong>al</strong>e delle fasi istruttorie e di v<strong>al</strong>utazione dei progetti esecutivi presentati daisoggetti interessati”.Attraverso questo decreto risulta quindi evidente lo sforzo che la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> sta compiendo perl'implementazione di un apposito modello organizzativo, teso a migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’azioneamministrativa region<strong>al</strong>e stessa. Il modello di organizzazione prevede che le mod<strong>al</strong>ità di esecuzione delle fasiistruttorie e di v<strong>al</strong>utazione dei progetti PIF vedano impegnate più strutture centr<strong>al</strong>i e decentrate dell'AreaGener<strong>al</strong>e di Coordinamento Sviluppo Attività Settore Primario e in particolare:• Settore Sperimentazione, Informazione, Ricerca e Consulenza in Agricoltura (SeSIRCA)• Settore Interventi per la Produzione Agricola Produzione AgroAlimentare - Mercati Agricoli• Consulenza Mercantile (IPA)• Settore Interventi sul Territorio Agricolo, Bonifiche ed Irrigazione (ITABI)• Settori Tecnici Amministrativi Provinci<strong>al</strong>i dell'Agricoltura e Centri Provinci<strong>al</strong>i di Informazione e• Consulenza in Agricoltura [STAPA-CePICA a livello provinci<strong>al</strong>e).pag. 4


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEIl coordinamento delle attività connesse <strong>al</strong>l’attuazione dei progetti integrati di filiera sono affidate a unaCabina di Consultazione PIF costituita dai Dirigenti dei Settori Centr<strong>al</strong>i competenti per le misure attivate daiPIF, dai Dirigenti dei Settori attuatori, d<strong>al</strong> Responsabile dell’Asse 1, d<strong>al</strong> Referente PIF e da un funzionario delSettore IPA.La Cabina di Consultazione viene periodicamente convocata d<strong>al</strong> Dirigente del Settore IPA, per esaminare letematiche emerse durante le fasi attuative dei PIF e condividere lo stato di avanzamento dei lavori.Alla conclusione delle fasi istruttorie e di v<strong>al</strong>utazione di tutti i progetti, la Cabina di Consultazione PIFdetermina, per ogni Consorzio di filiera, la persistenza e la coerenza degli obiettivi gener<strong>al</strong>i del ProgettoIntegrato di Filiera.In particolare con il già citato Decreto n° 59 del 18 giugno <strong>2012</strong> è stata verificata la non persistenza deirequisiti di ammissibilità per un progetto integrato di filiera presentato nell’ambito del settore Zootecnico adindirizzo carne. Nella tabella seguente, <strong>al</strong> fine di rendere evidente la variazione della numerosità di progetti,in ciascuna filiera, durante le diverse fasi di presentazione, selezione, approvazione e verifica, si riporta ilconfronto tra le diverse fasi di attuazione:Filiere ammissibiliProgetti ammissibilida bando (n°)Progetti Presentati(n°)Progetti ammissibili afinanziamento (n°)Progetti ammissibili <strong>al</strong>18-06-<strong>2012</strong>Zootecnia ad indirizzo lattierocaseario2 1 - -Zootecnia ad indirizzo carne 1 2 2 1Ortofrutticola 3 5 5 5Olivicolo - olearia 2 3 3 3Vitivinicola 2 1 1 1Cere<strong>al</strong>icola (grano duro – pasta) 1 2 2 2Florovivaistica 1 1 - -Tot<strong>al</strong>i 12 15 13 12Fonte: elaborazioni Agriconsulting su dati bandi e decreti della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>Per completezza di informazioni nella tabella seguente si riporta il dettaglio del contributo pubblico (FEASR)complessivo per filiera produttiva e distinto per misura attivata. Interessante notare che <strong>al</strong>l’interno deiprogetti ammessi a finanziamento, oltre <strong>al</strong>le misure più struttur<strong>al</strong>i (Misure 121, 123) che assorbonocomplessivamente il 57% della spesa FEASR, risulta rilevante la spesa destinata <strong>al</strong>l’attivazione della Misura111 “Azioni nel campo della formazione profession<strong>al</strong>e e dell’informazione” con 5.611.000 euro (5% dellaspesa FEASR), della Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie neisettori agricolo e <strong>al</strong>imentare e settore forest<strong>al</strong>e” con 7.188.379 euro (7% della spesa FEASR) e della Misura133 “Sostegno <strong>al</strong>le associazioni di produttori per attività di informazione e promozione riguardo ai prodottiche rientrano nei sistemi di qu<strong>al</strong>ità” con 2.795.265 euro (3% della spesa FEASR).Spesa pubblica FEASR per misura e filiera (euro)Filiera produttivaMisura Cere<strong>al</strong>icola Olivicolo olearia Ortofrutticola VinoZootecniacarneTot<strong>al</strong>i permisura111 907.000 1.289.000 2.326.000 900.000 189.000 5.611.000114 - 4.500 21.000 - - 25.500115 - 780.508 - - 200.000 980.508121 2.926.500 5.998.498 9.026.661 3.729.750 885.750 22.567.159123 9.894.132 4.708.172 19.707.518 2.881.071 1.250.000 38.440.893124 1.575.000 1.649.750 3.438.629 525.000 - 7.188.379125 8.269.630 6.990.000 9.660.555 - 4.260.000 29.180.185132 - - 73.292 - - 73.292133 - 350.000 1.629.665 570.600 245.000 2.795.265Tot<strong>al</strong>i per settore 23.572.262 21.770.428 45.883.320 8.606.421 7.029.750 106.862.181Elaborazioni Agriconsulting S.p.A su dati <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> - Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n° 59 del 18/06/<strong>2012</strong>Complessivamente i PIF, ritenuti ammissibili dopo il Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n° 59 del 18/06/<strong>2012</strong>, prevedonoinvestimenti per un contributo pubblico di 106.862.181 euro (in media 8.905.182 euro per PIF). Il settorepag. 5


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEcere<strong>al</strong>icolo con due PIF ammessi e un contributo pubblico complessivo di 23.572.262 euro risulta il settore acui sono destinati più risorse pubbliche per intervento (in media 11.786.131 euro); il settore olivicolo con treprogetti e un contributo pubblico complessivo di 21.770.428 e il settore zootecnia da carne (un progetto e7.029.750 euro di contributo), invece, sono quelli che mediamente sono di più vicini <strong>al</strong>le soglie minime diinvestimento previste d<strong>al</strong> bando per la progettazione integrata di filiera (7.000.000 di euro).Filiera Numero di PIF Spesa tot<strong>al</strong>e (euro) Spesa media euro/PIFCere<strong>al</strong>icola 2 23.572.262 11.786.131Olivicolo olearia 3 21.770.428 7.256.809Ortofrutticola 5 45.883.320 9.176.664Vino 1 8.606.421 8.606.421Zootecnia carne 1 7.029.750 7.029.750Tot<strong>al</strong>e 12 106.862.181 8.905.182Elaborazioni Agriconsulting S.p.A su dati <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> - Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n° 59 del 18-06-<strong>2012</strong>pag. 6


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONE3. LA METODOLOGIA VALUTATIVALa progettazione integrata di filiera, strumento complesso che va oltre il mero finanziamento della singolaazienda beneficiaria degli interventi previsti nell’ambito del PSR, richiede sicuramente degli impegni profondinon solo da parte della pubblica amministrazione per la definizione dei bandi attuativi, ma anche da parte ditutti i beneficiari in termini di coinvolgimento e impegni contrattu<strong>al</strong>i assunti. In particolare risulta centr<strong>al</strong>e ilruolo del soggetti capofila, che si ricorda essere non solo la base organizzativa dei PIF, ma anche quellarappresentativa di tutti i soggetti coinvolti nei confronti dell’amministrazione pubblica.Il V<strong>al</strong>utatore, <strong>al</strong> fine approfondire i meccanismi <strong>al</strong>la base della costituzione dei partenariati e dellare<strong>al</strong>izzazione di interventi collettivi, ha ritenuto opportuno elaborare un questionario v<strong>al</strong>utativo ad hoc daproporre ai soggetti capofila di tutti i progetti ammissibili a finanziamento (13). In data 17 ottobre 2011presso gli uffici region<strong>al</strong>i (Napoli) è stata tenuta una riunione avente per oggetto la progettazione integratadi filiera cui hanno partecipato person<strong>al</strong>e del V<strong>al</strong>utatore indipendente e funzionari della <strong>Regione</strong>. Inoccasione della riunione il V<strong>al</strong>utatore ha presentato una prima bozza del questionario condividendo con ifunzionari region<strong>al</strong>i la mod<strong>al</strong>ità di svolgimento dell’intervista (metodologia face to face).Più specificatamente il questionario da sottoporre ai soggetti capofila sarà in parte precompilato d<strong>al</strong>v<strong>al</strong>utatore attraverso la costruzione di un database a partire dai dati estratti d<strong>al</strong> sistema informativoregion<strong>al</strong>e nonché mediante l’an<strong>al</strong>isi di eventu<strong>al</strong>i documenti progettu<strong>al</strong>i forniti d<strong>al</strong>la regione.La struttura del questionario, divisa in paragrafi che ripercorrono le fasi procedur<strong>al</strong>i di attuazione dei PIF,prevede la precompilazione dei dati relativi <strong>al</strong>le informazioni gener<strong>al</strong>i del PIF (titolo del progetto; filiera diappartenenza; soggetto capofila; soggetti coinvolti; quadro riepilogativo delle misure attivate; volume degliinvestimenti anche provenienti da <strong>al</strong>tri fondi, presenza nel PIF di produzioni conformi a disciplinari, diaziende biologiche, di giovani e di donne).Il questionario, nello specifico, indaga prima le esigenze della filiera “ante PIF” e i mezzi di comunicazionecon i qu<strong>al</strong>i i soggetti beneficiari sono venuti a conoscenza dei bandi di partecipazione, quindi approfondiscegli aspetti legati <strong>al</strong>le fasi di definizione del partenariato, raccolta delle manifestazioni di interesse,elaborazione, presentazione e gestione del progetto.La sezione dedicata <strong>al</strong>la definizione del partenariato e <strong>al</strong>la raccolta delle manifestazioni di interesse an<strong>al</strong>izzagli aspetti motivazion<strong>al</strong>i e quindi gli obiettivi che hanno indotto i soggetti beneficiari a partecipare <strong>al</strong> PIF, ledinamiche utilizzate per la definizione del quadro degli interventi da attivare e le difficoltà incontratenell’elaborazione dell’idea progettu<strong>al</strong>e. In particolare viene approfondito il tema relativo <strong>al</strong>le dinamiche diaggregazione anche in funzione del ruolo svolto in questo senso d<strong>al</strong>le iniziative di animazione esensibilizzazione adottate per la costruzione del partenariato.La sezione dedicata <strong>al</strong>l’elaborazione del progetto an<strong>al</strong>izza eventu<strong>al</strong>i adattamenti dell’idea del progettoinizi<strong>al</strong>e, <strong>al</strong>le esigenze della compagine dei partner o a mutamenti delle condizioni di contesto (variazionedelle esigenze di mercato, crisi economica, ecc.). La sezione inoltre svolge indagini sulle difficoltà incontrateper la preparazione del progetto e su eventu<strong>al</strong>i criteri utilizzati per selezionare le manifestazioni di interesse.La sezione si chiude con la richiesta di un giudizio sulla fase di animazione, svolta d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong>, per lapromozione dei PIF.Il questionario approfondisce le informazioni sulla gestione del PIF e rileva le ricadute della progettazioneintegrata in termini di:- risultati che i soggetti coinvolti possono conseguire attraverso il PIF rispetto ad un progettoindividu<strong>al</strong>e, come: riduzione dei costi dei servizi comuni; aumento della competitività del sistemaproduttivo coinvolto; aumento dei livelli di scambio delle buoni prassi e del know how; stabilità econtinuità nella collocazione del prodotto sul mercato; adozione di strategie produttive incoordinamento con gli indirizzi di sviluppo territori<strong>al</strong>e (PSR); coesione tra produttori, trasformatori,distributori ed istituzioni loc<strong>al</strong>i; prosecuzione di strategie e iniziative di sviluppo territori<strong>al</strong>e giàavviate; sostenibilità soci<strong>al</strong>e e ambient<strong>al</strong>e degli interventi e partecipazione a progetti di cooperazionecon enti/società di ricerca e di innovazione tecnologicapag. 7


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONE- dinamiche economiche aziend<strong>al</strong>i: riduzione dei costi di produzione; aumento del fatturato;disponibilità di risorse finanziarie ecc.- quote di mercato: apertura verso nuovi mercati nazion<strong>al</strong>i e/o internazion<strong>al</strong>i e rafforzamento dellapresenza nel mercato loc<strong>al</strong>e e/o region<strong>al</strong>e- rapporti commerci<strong>al</strong>i e scambio di conoscenze/informazioni tra gli attori della filiera: imprese ditrasformazione, produttori agricoli, imprese di commerci<strong>al</strong>izzazione, istituzioniInoltre il questionario pone particolare rilievo <strong>al</strong> tema dell’innovazione indagando su:- i segmenti produttivi interessati d<strong>al</strong>l’introduzione di nuove tecnologie e strumentazioni dabrevettare;- le princip<strong>al</strong>e caratteristiche, le mod<strong>al</strong>ità di individuazione (collaborazione con enti di ricerca,confronto con <strong>al</strong>tre re<strong>al</strong>tà similari, ecc.) e le fin<strong>al</strong>ità delle innovazioni di processo e di prodottopreviste nei PIF;- i vantaggi e le mod<strong>al</strong>ità di individuazione dei percorsi di qu<strong>al</strong>ificazione delle risorse umane previstinei PIF;- gli obiettivi e le mod<strong>al</strong>ità di individuazione dei servizi di Terziario Avanzato previsti nei PIF (servizi dimarketing; informatica; comunicazione; ingegnerizzazione di processi e dei prodotti; managementesterno; sistemi di qu<strong>al</strong>ità, ricerca e sviluppo; consulenza tecnica, organizzativa, leg<strong>al</strong>e e finanziaria).Infine il questionario raccoglie eventu<strong>al</strong>i suggerimenti del soggetto capofila per migliorare l’attuazione dellaprogettazione di filiera.In occasione della già citata riunione la <strong>Regione</strong> ha portato a conoscenza il V<strong>al</strong>utatore sullo stato dellaprogettazione integrata di filiera, in particolare sottolineando che:- sono stati registrati dei ritardi sull’attuazione dei PIF dovuti in parte <strong>al</strong>la discontinuità politica(cambio della Giunta Region<strong>al</strong>e);- lo stato di avanzamento dei PIF ha risentito in parte della necessità di integrazione del FEASR con gli<strong>al</strong>tri fondi europei (FSE e FESR) per l’attuazione degli stessi;Il 30 settembre 2011 scadeva infatti il termine ultimo per la presentazione dei progetti esecutivi relativi aisingoli interventi previsti <strong>al</strong>l’interno dei 13 PIF dichiarati ammissibili a luglio 2010. In considerazione dellostato di avanzamento dei progetti, il V<strong>al</strong>utatore ha stabilito, in accordo con i funzionari region<strong>al</strong>i, di rinviare,a data da stabilirsi, le indagini dirette tramite questionario presso i soggetti capofila. In questa fase è statoinvece proposto l’approfondimento degli aspetti legati <strong>al</strong>la governance delle procedure di attuazione anchein un’ottica di integrazione tra i diversi fondi di finanziamento dei progetti (FEASR, FESR e FSE) di cui neiparagrafi successivi sono riportati i primi profili di an<strong>al</strong>isi.pag. 8


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONE4. RUOLI E FUNZIONI DELLE AUTORITÀ DI GESTIONE FESR E FSE4.1 L’Autorità di Gestione FESR e la governance del POIl Programma Operativo Region<strong>al</strong>e (POR) <strong>Campania</strong> FESR 2007-2013, approvato con decisione dellaCommissione UE C(2007) 4265 dell’11 settembre 2007, delinea compiutamente, in coerenza con iRegolamenti comunitari, ruoli e funzioni dell’Autorità di gestione (AdG):“L’Autorità di Gestione adempie a tutte le funzioni corrispondenti a quanto definito d<strong>al</strong> Regolamento (CE)del Consiglio n. 1083/2006, secondo le mod<strong>al</strong>ità attuative definite d<strong>al</strong> Regolamento (CE) della Commissionen. 1828/2006. In particolare, essa è tenuta a:a) garantire che le operazioni destinate a beneficiare di un finanziamento siano selezionate in conformitàai criteri applicabili <strong>al</strong> Programma operativo e rispettino la vigente normativa comunitaria e nazion<strong>al</strong>eper l’intero periodo di attuazione;b) informare il Comitato di Sorveglianza sui risultati della verifica di cui <strong>al</strong> par. 5.3.1;c) accertarsi, se del caso, anche mediante verifiche in loco su base campionaria, dell'effettiva fornituradei prodotti e dei servizi cofinanziati, dell’esecuzione delle spese dichiarate dai beneficiari dellaconformità delle stesse <strong>al</strong>le norme comunitarie e nazion<strong>al</strong>i;d) garantire l'esistenza di un sistema informatizzato di registrazione e conservazione dei dati contabilirelativi a ciascuna operazione attuata nell'ambito del Programma Operativo e assicurare la raccolta deidati relativi <strong>al</strong>l'attuazione necessari per la gestione finanziaria, la sorveglianza, le verifiche, gli audit ela v<strong>al</strong>utazione;e) garantire che i beneficiari e gli <strong>al</strong>tri organismi coinvolti nell'attuazione delle operazioni adottino unsistema di contabilità separata o una codificazione contabile adeguata per tutte le transazioni relative<strong>al</strong>l'operazione, ferme restando le norme contabili nazion<strong>al</strong>i;f) garantire che le v<strong>al</strong>utazioni del Programma Operativo siano svolte conformemente <strong>al</strong>l’art. 47 delRegolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006;g) stabilire procedure t<strong>al</strong>i che tutti i documenti relativi <strong>al</strong>le spese e agli audit necessari per garantire unapista di controllo adeguata siano conservati, sotto forma di origin<strong>al</strong>i o di copie autenticate, secondoquanto disposto d<strong>al</strong>l’art. 90, per i tre anni successivi <strong>al</strong>la chiusura del programma operativo o, qu<strong>al</strong>orasi tratti di operazioni soggette a chiusura parzi<strong>al</strong>e, per i tre anni successivi <strong>al</strong>l'anno in cui ha avutoluogo la chiusura parzi<strong>al</strong>e;h) garantire che l’Autorità di Certificazione riceva tutte le informazioni necessarie in merito <strong>al</strong>le proceduree verifiche eseguite in relazione <strong>al</strong>le spese ai fini della certificazione;i) guidare i lavori del Comitato di Sorveglianza e trasmettergli i documenti per consentire unasorveglianza qu<strong>al</strong>itativa dell'attuazione del Programma Operativo;j) elaborare e presentare <strong>al</strong>la Commissione, previa approvazione del Comitato di Sorveglianza, i Rapportiannu<strong>al</strong>i e fin<strong>al</strong>e di esecuzione, nei termini previsti e in accordo con le richieste della Commissione;k) garantire il rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicità previsti <strong>al</strong>l'articolo 69 delRegolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006;l) trasmettere <strong>al</strong>la Commissione le informazioni che le consentano di v<strong>al</strong>utare i grandi progetti ;m) nel quadro dell’iniziativa “Regions for economic change”:i) prevedere, i necessari dispositivi per integrare nel processo di programmazione i progetti innovatividerivanti dai risultati delle reti nelle qu<strong>al</strong>i la <strong>Regione</strong> è coinvolta;pag. 9


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEii) consentire la presenza, nel Comitato di Sorveglianza, di un rappresentante (in qu<strong>al</strong>ità diosservatore) di t<strong>al</strong>i reti per riferire sullo stato delle attività della rete;iii) prevedere <strong>al</strong>meno una volta l’anno un punto <strong>al</strong>l’OdG del Comitato di Sorveglianza nel qu<strong>al</strong>e siillustrano le attività della rete e si discutono i suggerimenti pertinenti per il Programma;iv) fornire informazioni nella Relaziona annu<strong>al</strong>e sull’attuazione delle azioni region<strong>al</strong>i inclusenell’iniziativa “Regions for economic change”.L’Autorità di Gestione assicura <strong>al</strong>tresì l’impiego di sistemi e procedure per garantire l'adozione di un'adeguatapista di controllo, nonché di procedure di informazione e di sorveglianza per le irregolarità e il recupero degliimporti indebitamente versati.”Le funzioni sopradescritte sono state declinate e articolate in schemi organizzativi e procedure nel “Manu<strong>al</strong>edi attuazione del POR FESR” (Manu<strong>al</strong>e FESR), approvato con D.G.R. n. 1715 del 20 novembre 2009.IlManu<strong>al</strong>e descrive anche il modello organizzativo-gestion<strong>al</strong>e dell’AdG e le procedure attuative per tipologia diattività. Esso costituisce, pertanto, “uno strumento di riferimento e di orientamento per l’attuazione degliinterventi previsti d<strong>al</strong> Programma Operativo Region<strong>al</strong>e <strong>Campania</strong> FESR 2007-2013.”; tuttavia, in quantoapprovato con Delibera della Giunta Region<strong>al</strong>e ha anche carattere prescrittivo.“Il Manu<strong>al</strong>e si rivolge a tutti i soggetti – sia appartenenti <strong>al</strong>l’amministrazione region<strong>al</strong>e che esterni - coinvoltinell’attuazione del Programma: Responsabili di Obiettivo Operativo/Responsabili di Grande Progetto,Beneficiari ed Organismi Intermedi (OI). La redazione di questo documento ha la fin<strong>al</strong>ità di favorire l’efficaceattuazione del POR FESR attraverso:un’adeguata organizzazione della struttura preposta <strong>al</strong>la gestione e <strong>al</strong> controllo, anche mediante lachiara individuazione dei compiti e delle funzioni degli organismi coinvolti;la chiara definizione delle responsabilità di tutti i soggetti interessati e delle condizioni di finanziamentodelle operazioni;la semplificazione e la trasparenza delle procedure e la loro conformità <strong>al</strong>la normativa comunitaria enazion<strong>al</strong>e di riferimento;il rispetto degli impegni assunti e delle scadenze previste;il governo dei processi, anche in funzione della prevenzione e risoluzione di eventu<strong>al</strong>i criticità;la v<strong>al</strong>orizzazione e sistematizzazione delle buone pratiche di gestione già sperimentate;la costante attenzione <strong>al</strong> miglioramento continuo dell’efficienza della Pubblica Amministrazionenell’utilizzo delle risorse comunitarie e nazion<strong>al</strong>i;l’adeguamento delle disposizioni previste rispetto ad aggiornamenti resi necessari da mutamentiintercorsi nelle condizioni di contesto o da esigenze emerse nel corso dell’attuazione.”L’organizzazione funzion<strong>al</strong>e dell’AdG è quella illustrata nel seguente diagramma.pag. 10


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEFonte: “Manu<strong>al</strong>e di attuazione FESR”L’Autorità di Gestione è organizzata pertanto nelle unità funzion<strong>al</strong>i sopra riportate, secondo quanto previstod<strong>al</strong>la D.D. n. 34 del 16/03/2009, i cui compiti sono descritti nel Manu<strong>al</strong>e FESR.L’attuazione operativa del Programma viene garantita d<strong>al</strong>le Aree Gener<strong>al</strong>i di Coordinamento (AA.GG.CC.)competenti per materia, nell’ambito delle qu<strong>al</strong>i, con D.P.G.R. n. 62 del 2008, sono individuati comeResponsabili di Obiettivo Operativo (ROO) i Dirigenti di Settore, che, con il coordinamento dell’Autorità diGestione, sono responsabili dell’attuazione delle operazioni afferenti ai singoli obiettivi operativi, svolgendoanche le funzioni proprie del responsabile del procedimento. Il ROO costituisce, pertanto, una figura centr<strong>al</strong>eper la concretizzazione del Programma ed “è tenuto a collaborare con l’AdG nel condurre le verifiche anorma dell’articolo 60, lettera b) del Regolamento (CE) n.1083/2006. Le verifiche dovranno consentire diaccertare che le spese dichiarate siano re<strong>al</strong>i, che i prodotti o i servizi siano stati forniti conformemente <strong>al</strong>ladecisione di approvazione, che le domande di rimborso del Beneficiario siano corrette, che le operazioni e lespese imputate ai fondi comunitari siano conformi <strong>al</strong>le norme comunitarie e nazion<strong>al</strong>i.”Nello svolgimento delle proprie funzioni il ROO:garantisce, in base <strong>al</strong>le specifiche determinazioni del Comitato di Sorveglianza, che le operazionidestinate a beneficiare di un finanziamento siano selezionate in conformità ai criteri applicabili <strong>al</strong>Programma Operativo e rispettino la vigente normativa comunitaria e nazion<strong>al</strong>e di settore, nonché inmateria di tutela ambient<strong>al</strong>e, pari opportunità, gare di app<strong>al</strong>to e regole della concorrenza per l’interoperiodo di attuazione;provvede <strong>al</strong>l’istruzione ed assunzione degli atti di impegno e di liquidazione dei pagamenti e <strong>al</strong>latrasmissione <strong>al</strong>la ragioneria region<strong>al</strong>e per l’ordinativo (mandato) di pagamento nonchè <strong>al</strong>la trasmissione<strong>al</strong> Coordinatore di Area interessato, in qu<strong>al</strong>ità di membro del CO.CO.Asse, del riepilogo delle sommeerogate, nonché dell’avanzamento della spesa. Al momento dell’assunzione dell’impegno e/o delladisposizione della liquidazione della spesa, avrà cura di indicare, nel decreto ovvero nella trasmissionedell’atto <strong>al</strong> Settore “Gestione delle entrate e della spesa di bilancio”, il codice del progetto di riferimento.La mancata indicazione del codice determinerà l’improcedibilità dell’atto; l’impegno assunto e/o lapag. 11


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEliquidazione disposta (quand’anche riferita a più impegni) devono essere inderogabilmente riferiti ad ununico progetto;provvede, in relazione <strong>al</strong> pertinente capitolo di spesa, ad istruire la proposta di deliberazione direiscrizione delle economie di spesa correlate ad entrate con vincolo di destinazione già accertate (art.41, co. 2, L.R. n.7/2002) e <strong>al</strong>le relative attività propedeutiche, avendo cura di trasmettere, in formatodigit<strong>al</strong>e, la delibera approvata <strong>al</strong>l’Autorità di Gestione <strong>al</strong>l’indirizzo di posta elettronica:adg.fesr@regione.campania.it;fornisce <strong>al</strong>l’Unità per il Monitoraggio e per la Gestione finanziaria, attraverso l’imputazione <strong>al</strong> sistema dimonitoraggio, i dati contabili relativi a ciascuna operazione attuata nell’ambito del Programma Operativoe assicura la raccolta dei dati relativi <strong>al</strong>l’attuazione delle singole operazioni necessari per la gestionefinanziaria, la sorveglianza, le verifiche, gli audit, la v<strong>al</strong>utazione;fornisce <strong>al</strong>l’Unità per il Monitoraggio, attraverso l’imputazione <strong>al</strong> sistema di monitoraggio, tutte leinformazioni necessarie <strong>al</strong>la rilevazione degli indicatori di re<strong>al</strong>izzazione e di risultato come riportati nelleSchede di Obiettivo Operativo;acquisisce il parere del NVVIP (Nucleo Region<strong>al</strong>e di V<strong>al</strong>utazione degli Investimenti Pubblici) per ilfinanziamento di operazioni a titolarità region<strong>al</strong>e che presentino un v<strong>al</strong>ore superiore ai 10 M€trasmettendo tutta la documentazione utile;accerta l’effettiva fornitura dei prodotti dei servizi cofinanziati, l’effettiva esecuzione di opere pubbliche,la corrispondenza delle spese dichiarate ai prodotti, servizi, lavori cofinanziati e la conformità dellestesse <strong>al</strong>le norme comunitarie, nazion<strong>al</strong>i e region<strong>al</strong>i. Nel caso di progetti finanziati solo parzi<strong>al</strong>mente d<strong>al</strong>POR FESR, i controlli document<strong>al</strong>i riguarderanno solo i contratti ovvero i lotti finanziari/fisici e leprocedure amministrative ad essi direttamente connesse, oggetto di finanziamento POR FESR. Icontratti ovvero i lotti finanziari/fisici finanziati da <strong>al</strong>tre fonti finanziarie saranno oggetto di controlli aisensi del presente Manu<strong>al</strong>e solo nel caso siano inseriti nella certificazione a titolo di overbooking;istituisce il fascicolo di progetto garantendo l’applicazione della check list di fascicolo;garantisce il rispetto della pista di controllo e implementa la check list di controllo di primo livello;garantisce che i Beneficiari e gli <strong>al</strong>tri organismi coinvolti nell’attuazione delle operazioni adottino unsistema di contabilità separata e una codificazione contabile adeguata per tutte le transazioni relative<strong>al</strong>l’operazione, ferme restando le norme contabili nazion<strong>al</strong>i;fornisce <strong>al</strong>l’AdG le informazioni utili <strong>al</strong>le v<strong>al</strong>utazioni del Programma Operativo in coerenza con il Piano diV<strong>al</strong>utazione;applica le procedure stabilite d<strong>al</strong>l’AdG ai fini della conservazione dei documenti relativi <strong>al</strong>le spese e agliaudit necessari per garantire una pista di controllo adeguata;provvede, sulla base delle Linee guida approvate d<strong>al</strong>l’AdG con Decreto Dirigenzi<strong>al</strong>e n. 94 del 2009, <strong>al</strong>rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicità previsti <strong>al</strong>l’articolo 69 del Regolamento(CE) del Consiglio n.1083/2006;applica le procedure stabilite d<strong>al</strong>l’AdG in caso di irregolarità e di recupero degli importi indebitamenteversati;fornisce <strong>al</strong>l’AdG tutte le informazioni necessarie in merito:- <strong>al</strong>le procedure e <strong>al</strong>le verifiche eseguite in relazione <strong>al</strong>le spese, anche ai fini della- successiva trasmissione <strong>al</strong>l’Autorità di Certificazione;- <strong>al</strong>l’organizzazione del Comitato di Sorveglianza e <strong>al</strong>la predisposizione della relativa documentazione;- <strong>al</strong>la elaborazione e presentazione <strong>al</strong>la Commissione, previa approvazione del Comitato diSorveglianza, dei Rapporti annu<strong>al</strong>i e fin<strong>al</strong>e di esecuzione, nei termini previsti e in accordo con lerichieste della Commissione;- agli adempimenti previsti in materia di controllo e trasparenza per i regimi di aiuto così comeprescritto d<strong>al</strong>la normativa comunitaria di riferimento.fornisce <strong>al</strong> Coordinatore di Area tutte le informazioni in merito <strong>al</strong>la partecipazione <strong>al</strong>le riunioni deiCO.CO.Asse e partecipa <strong>al</strong>le riunioni del CdS. Il Responsabile di Grande Progetto, nominato con Decretodel Presidente della Giunta della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> ai sensi della DGR n.326/2009, assolve tutte lefunzioni attribuite <strong>al</strong> ROO per il Grande Progetto di cui è responsabile.Presso ciascun Settore sono inoltre istituiti specifici “Team di Obiettivo Operativo”; la composizione dei teamè definita con decreto dirigenzi<strong>al</strong>e del dirigente di settore (ROO), con successiva presa d’atto dell’AdG, cheindividua le unità di person<strong>al</strong>e componenti il team, ed in particolare:pag. 12


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEReferente per la programmazione;Referente per l’attuazione;Referente per i controlli di I livello;Referente per il monitoraggio;Referente per le azioni di informazione, comunicazione e pubblicità.Le attività afferenti <strong>al</strong> controllo di I livello, che seguono tutto il processo di gestione di un’operazione atitolarità region<strong>al</strong>e, sono condotte da un referente funzion<strong>al</strong>mente separato d<strong>al</strong> ROO. Il diagrammaseguente, tratto d<strong>al</strong> Manu<strong>al</strong>e FESR, illustra la procedura di selezione delle operazioni.Fonte: “Manu<strong>al</strong>e di attuazione FESR”Il diagramma contiene l’unico riferimento <strong>al</strong>la programmazione unitaria presente nel Manu<strong>al</strong>e FESR, a cui,per<strong>al</strong>tro, non fa riscontro <strong>al</strong>cun commento nel testo. In sostanza, nei documenti attuativi del POR FESR nonsono delineate le procedure operative da seguire per l’attuazione di strumenti che prevedano l’integrazionesia tra Fondi che tra Programmi.pag. 13


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONE4.2 L’Autorità di Gestione FSE e la governance del POL’Autorità di Gestione FSE, similmente a quanto previsto per l’AdG FESR, adempie a tutte le funzionicorrispondenti a quanto definito d<strong>al</strong> Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006, secondo le mod<strong>al</strong>itàattuative definite d<strong>al</strong> Regolamento (CE) della Commissione n. 1828/2006. In particolare, secondo leprevisioni del POR <strong>Campania</strong> FSE, approvato con la Decisione della Commissione UE n. C(2207)5478 del 7novembre 2007, essa è tenuta a:“a) garantire che le operazioni destinate a beneficiare di un finanziamento siano selezionate in conformità aicriteri applicabili <strong>al</strong> Programma Operativo e rispettino le norme comunitarie e nazion<strong>al</strong>i applicabili per l’interoperiodo di attuazione;b) informare il Comitato di Sorveglianza sui risultati della verifica di cui <strong>al</strong> par. 5.3.1;c) accertarsi, se del caso, anche mediante verifiche in loco su base campionaria, dell’effettiva fornitura deiprodotti e dei servizi cofinanziati, dell’esecuzione delle spese dichiarate dai beneficiari della conformità dellestesse <strong>al</strong>le norme comunitarie e nazion<strong>al</strong>i;d) garantire l'esistenza di un sistema informatizzato di registrazione e conservazione dei dati contabilirelativi a ciascuna operazione attuata nell'ambito del Programma Operativo, e assicurare la raccolta dei datirelativi <strong>al</strong>l'attuazione necessari per la gestione finanziaria, la sorveglianza, le verifiche, gli audit e lav<strong>al</strong>utazione;e) garantire che i beneficiari e gli <strong>al</strong>tri organismi coinvolti nell'attuazione delle operazioni adottino unsistema di contabilità separata o una codificazione contabile adeguata per tutte le transazioni relative<strong>al</strong>l'operazione, ferme restando le norme contabili nazion<strong>al</strong>i;f) garantire che le v<strong>al</strong>utazioni del Programma Operativo siano svolte conformemente <strong>al</strong>l’art. 47 delRegolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006;g) stabilire procedure t<strong>al</strong>i che tutti i documenti relativi <strong>al</strong>le spese e agli audit necessari per garantire unapista di controllo adeguata siano conservati, sotto forma di origin<strong>al</strong>i o di copie autenticate, secondo quantodisposto d<strong>al</strong>l’art. 90, per i tre anni successivi <strong>al</strong>la chiusura del programma operativo o, qu<strong>al</strong>ora si tratti dioperazioni soggette a chiusura parzi<strong>al</strong>e, per i tre anni successivi <strong>al</strong>l'anno in cui ha avuto luogo la chiusuraparzi<strong>al</strong>e;h) garantire che l’Autorità di Certificazione riceva tutte le informazioni necessarie in merito <strong>al</strong>le procedure everifiche eseguite in relazione <strong>al</strong>le spese ai fini della certificazione;i) guidare i lavori del Comitato di Sorveglianza e trasmettergli i documenti per consentire una sorveglianzaqu<strong>al</strong>itativa dell'attuazione del Programma Operativo;j) elaborare e presentare <strong>al</strong>la Commissione, previa approvazione del Comitato di Sorveglianza, i Rapportiannu<strong>al</strong>i e fin<strong>al</strong>e di esecuzione, nei termini previsti e in accordo con le richieste della Commissione;k) garantire il rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicità previsti <strong>al</strong>l'articolo 69 delRegolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006;l) fornire informazioni per Asse sul ricorso <strong>al</strong>la complementarietà tra Fondi Struttur<strong>al</strong>i ai sensi dell’art. 34 delRegolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006;m) nel quadro dell’iniziativa “Regions for economic change”:i) prevedere, i necessari dispositivi per integrare nel processo di programmazione i progetti innovatividerivanti dai risultati delle reti nelle qu<strong>al</strong>i la <strong>Regione</strong> è coinvolta;ii) consentire la presenza, nel Comitato di Sorveglianza, di un rappresentante (in qu<strong>al</strong>ità di osservatore) dit<strong>al</strong>i reti per riferire sullo stato delle attività della rete;iii) prevedere <strong>al</strong>meno una volta l’anno un punto <strong>al</strong>l’OdG del Comitato di Sorveglianza nel qu<strong>al</strong>e si illustrano leattività della rete e si discutono i suggerimenti pertinenti per il Programma.”pag. 14


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEL'Autorità di Gestione ha inoltre il compito di assicurare l'impiego di sistemi e procedure per garantirel'adozione di un'adeguata pista di controllo, nonché di procedure di informazione e di sorveglianza per leirregolarità e il recupero degli importi indebitamente versati; infine essa svolge svolge le funzioni di:“coordinamento fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong>la definizione degli indirizzi cui devono conformarsi le attività delle AreeGener<strong>al</strong>i di Coordinamento interessate <strong>al</strong>l’attuazione degli Assi prioritari d’intervento previsti d<strong>al</strong> POR<strong>Campania</strong> FSE 2007–2013;impulso <strong>al</strong>l’implementazione di attività strategiche per il raggiungimento degli obiettivi specifici edoperativi indicati nel POR. In particolare, l’Autorità di Gestione procede a verificare le inadempienze e leinerzie delle strutture deputate <strong>al</strong>l’attuazione del Programma, <strong>al</strong> fine di evitare ritardi procedur<strong>al</strong>i efinanziari nell’attuazione e di garantire, <strong>al</strong> contempo, una stretta coerenza tra le previsioniprogrammatiche e gli strumenti attuativi implementati.”Similmente a quanto previsto per il POR FESR, le funzioni sopradescritte sono state declinate e articolate inschemi organizzativi e procedure nel “Manu<strong>al</strong>e delle procedure di gestione del POR FSE” (Manu<strong>al</strong>e FSE),approvato, nella sua prima stesura, con D.G.R. n. 1959 del 2008, quindi, singolarmente, nella sua secondastesura, con D.D. n. 3 del 2010.Il Manu<strong>al</strong>e FSE si presenta tuttavia meno articolato rispetto il Manu<strong>al</strong>e FESR e non consente di configurarecompiutamente uno schema organizzativo e procedur<strong>al</strong>e delle attività. Costituisce, tuttavia, un riferimentoimportante per la trasparenza degli affidamenti e per la rendicontazione.L’Autorità di Gestione presiede i Comitati di Coordinamento di Asse, istituiti con D.D. n. 12/2008, qu<strong>al</strong>i luoghideputati <strong>al</strong> coordinamento della struttura organizzativa ed <strong>al</strong>la condivisione delle priorità strategiche, nonché<strong>al</strong>la individuazione di soluzioni relative <strong>al</strong>le difficoltà eventu<strong>al</strong>mente riscontrate nell’attuazione delProgramma.Le procedure region<strong>al</strong>i di attuazione del Programma prevedono, ai sensi del D.P.G.R n. 61/2008 e s.m.i.,l’attribuzione delle funzioni di gestione, monitoraggio e controllo ordinario delle operazioni relative ai singoliobiettivi operativi del Programma ai Dirigenti region<strong>al</strong>i individuati nel medesimo sopracitato decreto,denominati Responsabili di Obiettivo operativo (RdO).In relazione a t<strong>al</strong>i funzioni, ciascun Responsabile di Obiettivo Operativo:“garantisce il rispetto della normativa comunitaria, in particolare in materia di tutela dell’ambiente, pariopportunità, informazione e pubblicità, rispetto delle regole della concorrenza e delle procedure diaffidamento;promuove e sovrintende agli accertamenti diretti a verificare la fattibilità economico-finanziaria, tecnica eamministrativa degli interventi da ammettere a finanziamento;provvede ad istruire e a redigere i provvedimenti per l’adozione degli atti di impegno e di liquidazione deipagamenti ed <strong>al</strong>la trasmissione degli stessi <strong>al</strong>l’Autorità di gestione;assicura il monitoraggio dell’attuazione dell’Obiettivo operativo, attraverso il sistema informativo indicatod<strong>al</strong>l’Autorità di gestione, con riferimento a:i dati relativi agli indicatori previsti;i dati da inserire nel Rapporto annu<strong>al</strong>e di esecuzione del POR;le eventu<strong>al</strong>i irregolarità riscontrate o l’assenza di irregolarità;la gestione della pista di controllo di competenza.”Come nel caso del POR FESR, anche nei documenti attuativi del POR FSE non si colgono riferimenti <strong>al</strong>leprocedure operative da seguire per l’attuazione di strumenti che prevedano l’integrazione sia tra Fondi chetra Programmi.pag. 15


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEFonte: sito POR FSE <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>pag. 16


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONE5. LA GOVERNANCE DEI PO NEL QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE UNITARIA5.1 La governance della programmazione unitaria nella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>L’integrazione programmatica e finanziaria, non solo tra i fondi struttur<strong>al</strong>i, ma anche tra questi e gli <strong>al</strong>tristrumenti della politica di coesione, è uno dei temi portanti dell’intero impianto strategico dellaprogrammazione unitaria 2007-2013. A questo obiettivo fanno riscontro sia le mod<strong>al</strong>ità costitutive della faseascendente del processo programmatorio, con la redazione del Quadro Strategico Nazion<strong>al</strong>e (QSN 2007-2013), dei Documenti Strategici Region<strong>al</strong>i (DSR) e dei Documenti Unici di Programmazione (DUP), si<strong>al</strong>’individuazione di strumenti attuativi negozi<strong>al</strong>i multilivello (nazion<strong>al</strong>e, region<strong>al</strong>e e loc<strong>al</strong>e), sia, infine, i principidi governance della politica unitaria di coesione contenute nella delibera CIPE 166 del 2007 e di seguitoriportate:“In ogni Amministrazione, ai fini di massimizzare la coerenza e l’efficacia del concorso <strong>al</strong> conseguimento degliobiettivi del QSN dei diversi Programmi della programmazione region<strong>al</strong>e unitaria, sono istituite, secondomod<strong>al</strong>ità specifiche individuate da ciascuna Amministrazione, sedi per il coordinamento della politicaregion<strong>al</strong>e unitaria affidate <strong>al</strong>la responsabilità di una struttura di riferimento per il coordinamento della stessae che prevedano la partecipazione dei responsabili dei singoli Programmi (per le Regioni) o linee di azione(per le Amministrazioni centr<strong>al</strong>i) nonché sessioni annu<strong>al</strong>i di sorveglianza della politica region<strong>al</strong>e unitaria conla partecipazione di una rappresentanza dei Comitati e degli organismi di sorveglianza dei singoli programmiinteressati.”“La struttura di riferimento per il coordinamento è individuata d<strong>al</strong>le Amministrazioni sulla base della propriaorganizzazione e può o meno essere coincidente con una struttura responsabile anche dell’attuazione dellaprogrammazione. A t<strong>al</strong>e struttura sono assicurate condizioni di operatività adeguate a svolgere le propriefunzioni di coordinamento, incluso l’utilizzo di parte delle risorse di assistenza tecnica di cui <strong>al</strong> successivopunto 4.5. La struttura di coordinamento assicura la propria partecipazione <strong>al</strong>le sedi di sorveglianza deiprogrammi, anche se distinte.”La <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> è stata pienamente partecipe del processo di formazione della politica unitaria dicoesione 2007-2013 e, nella fase attuativa, ha recepito sulla base della delibera CIPE, le indicazioni in merito<strong>al</strong>la governance della programmazione unitaria e multilivello.In effetti, la fase ascendente della programmazione region<strong>al</strong>e è stata incentrata sulla redazione delDocumento strategico region<strong>al</strong>e - DSR 2007-2013 (DGR 1042/06), supportata da un ampio e approfonditoprocesso partenari<strong>al</strong>e, e nell’inclusione, nei programmi operativi, degli obiettivi di integrazioneprogrammatica, finanziaria e territori<strong>al</strong>e.Il DSR 2007/2013 sancisce che la strategia region<strong>al</strong>e debba attuarsi grazie a un fondo unico perinvestimenti, costituito dai quattro fondi europei, dai fondi di rotazione nazion<strong>al</strong>i e d<strong>al</strong> Fondo AreeSottoutilizzate (FAS), seppur operata con distinti programmi operativi monofondo. T<strong>al</strong>e previsione richiede,però, un’azione integrata di tipo intersettori<strong>al</strong>e e quindi maggiormente concertativa e multidisciplinare. Inrelazione a t<strong>al</strong>e esigenza, la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, già nel DSR, evidenziava la necessità di un fortecoinvolgimento di tutte le Aree Gener<strong>al</strong>i di Coordinamento, nonché di un forte raccordo politicoamministrativo, svolto d<strong>al</strong> Presidente attraverso i suoi uffici di diretta collaborazione.È stato, quindi, previsto un modello di governance multilivello incentrato sulle funzioni di indirizzo strategicoe coordinamento attribuite direttamente <strong>al</strong>la Presidenza della Giunta Region<strong>al</strong>e, <strong>al</strong> più <strong>al</strong>to dei livelli diresponsabilità delle decisioni politiche region<strong>al</strong>i.In coerenza con quanto sopra rappresentato, il Presidente della Giunta, con Decreto n. 153 del 25 luglio2008, ha individuato l'Ufficio di Gabinetto della Presidenza qu<strong>al</strong>e struttura di riferimento per il coordinamentodella politica region<strong>al</strong>e unitaria 2007-2013 e ha delegato <strong>al</strong> Capo di gabinetto la individuazione di soluzioniorganizzative (uffici e risorse umane) idonee <strong>al</strong>l'esercizio delle funzioni di coordinamento:pag. 17


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONE“Le attività della struttura di riferimento per il coordinamento della politica region<strong>al</strong>e unitaria, <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>ipartecipano l’Autorità di gestione del POR FESR, l’Autorità di gestione del POR FSE, il responsabile del FAS,nonché i dirigenti di staff rispettivamente incaricati in materia di “Attività di supporto <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione dellaprogrammazione region<strong>al</strong>e unitaria 2007-2013", in materia di ”Programmazione economica, redazionedocumenti programmatici in materia di fondi europei e di risorse FAS" ed in materia di “Attività connesse <strong>al</strong>laprogrammazione di Fondi Struttur<strong>al</strong>i in materia di Attrattori Cultur<strong>al</strong>i, Natur<strong>al</strong>i e Turismo - RelazioniIstituzion<strong>al</strong>i”, assicurano la re<strong>al</strong>izzazione di quanto previsto nella delibera del CIPE n. 166/2007.La struttura di riferimento per il coordinamento della politica region<strong>al</strong>e unitaria opera con funzioni diraccordo ed in sinergia con i coordinatori delle Aree gener<strong>al</strong>i, a t<strong>al</strong> fine avv<strong>al</strong>endosi della Conferenza deidirigenti di vertice delle strutture region<strong>al</strong>i, con i responsabili degli obiettivi operativi delle diverse Areegener<strong>al</strong>i di coordinamento e, in relazione <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazione ed <strong>al</strong> monitoraggio dei programmi, dei piani e deiprogetti, con il Nucleo di V<strong>al</strong>utazione e Verifica degli Investimenti Pubblici;Le mod<strong>al</strong>ità di funzionamento della struttura e le procedure di coordinamento sono stabilite conprovvedimento del Capo di Gabinetto.”Il Capo di Gabinetto del Presidente, con proprio Decreto n. 6/UDCP/2009, ha definito l'organizzazione dellastruttura di riferimento, costituita da un Gruppo di Coordinamento (GRUCO) che rappresenta l'organismoche presidia l'unitarietà della programmazione e svolge funzioni di raccordo tra gli organismi di governo e lestrutture di gestione. Il Gruppo di coordinamento è dotato anche di un proprio regolamento interno atto aconferire maggiore efficacia ai lavori.Il Gruppo, coordinato d<strong>al</strong>lo stesso Capo di Gabinetto e composto d<strong>al</strong>le Autorità di gestione dei fondicomunitari e nazion<strong>al</strong>i, d<strong>al</strong> responsabile della cooperazione territori<strong>al</strong>e europea, d<strong>al</strong> direttore del Nucleo div<strong>al</strong>utazione e d<strong>al</strong> delegato dell'Assessore <strong>al</strong> bilancio, svolge funzioni di raccordo tra gli organismi di governoe le strutture di gestione:“Il Gruppo di Coordinamento per la programmazione unitaria (Gruppo) è presieduto d<strong>al</strong> Capo di Gabinetto.Oltre <strong>al</strong> Capo di Gabinetto, con funzioni di Presidente, sono membri del Gruppo, in conformità con quantoprevisto d<strong>al</strong> decreto istitutivo:Vice Capo di Gabinetto con delega <strong>al</strong>la programmazione comunitaria;Autorità di Gestione del POR <strong>Campania</strong> FESR 2007-2013;Autorità di Gestione del POR <strong>Campania</strong> FSE 2007-2013;Autorità di Gestione del PSR <strong>Campania</strong> FEASR 2007-2013;Responsabile Organismo di Programmazione e Attuazione del Programma Region<strong>al</strong>e <strong>Campania</strong> FAS2007-2013;Delegato dell’Assessore <strong>al</strong> Bilancio, Programmazione Economica e Partenariato Soci<strong>al</strong>e;Responsabile della Cooperazione Territori<strong>al</strong>e Europea 2007 – 2013;Responsabile Region<strong>al</strong>e del PON Turismo 2007 – 2013;Direttore del Nucleo Region<strong>al</strong>e di V<strong>al</strong>utazione e Verifica degli Investimenti Pubblici (NVVIP).Alle riunioni del Gruppo partecipano stabilmente :Responsabile Region<strong>al</strong>e <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e è demandata l’attuazione del Programma Nazion<strong>al</strong>e FEP 2007 - 2013.Dirigenti impegnati con ruoli di coordinamento in linee di attività della programmazione region<strong>al</strong>eunitariaResponsabili Region<strong>al</strong>i per i PON 2007 – 2013, i POIN 2007 – 2013, i PNM 2007 – 2013 ed <strong>al</strong>triProgrammi Operativi Nazion<strong>al</strong>i.”Inoltre:“Il Gruppo ha il compito di supportare il Capo di Gabinetto nello svolgimento delle funzioni di coordinamentodella politica region<strong>al</strong>e unitaria, coadiuvandolo nelle funzioni di raccordo tra gli organismi di governopag. 18


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONE(Presidente e Giunta Region<strong>al</strong>e) e le strutture di gestione (Aree Gener<strong>al</strong>i di Coordinamento) e contribuendo<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione della Programmazione Region<strong>al</strong>e Unitaria conferendo unitarietà di orientamento egarantendo il massimo livello di responsabilizzazione nell’attuazione.In particolare il Gruppo:propone indirizzi strategici e operativi da sottoporre <strong>al</strong>la Giunta Region<strong>al</strong>e per le scelte politiche inmerito <strong>al</strong>l’attuazione della Politica Region<strong>al</strong>e Unitaria di Sviluppo 2007 – 2013 ;formula gli indirizzi comuni e le mod<strong>al</strong>ità di integrazione tra i diversi Programmi Operativi e Accordi diProgramma Quadro a livello gener<strong>al</strong>e, a livello di Assi/Settori Prioritari e a livello territori<strong>al</strong>e ;individua le mod<strong>al</strong>ità operative per assicurare l’integrazione tra i Programmi e l’unitarietà dellaprogrammazione ;vigila sull’attuazione dei Programmi Operativi in conformità agli indirizzi della programmazione unitaria;verifica, sulla base dei risultati delle attività di monitoraggio e di v<strong>al</strong>utazione, l’avanzamento della politicaregion<strong>al</strong>e unitaria, i risultati conseguiti, l’avanzamento finanziario dei programmi e l’integrazione dellefonti finanziarie, gli effetti derivanti d<strong>al</strong>l’attuazione unitaria dei Programmi Operativi e degli Accordi diProgramma Quadro a livello gener<strong>al</strong>e, a livello di Assi/Settori Prioritari e a livello territori<strong>al</strong>e.cura la predisposizione ed approva il Rapporto Annu<strong>al</strong>e della Politica Region<strong>al</strong>e di Sviluppo 2007 – 2013e, conseguentemente, adotta eventu<strong>al</strong>i interventi correttivi ;definisce le mod<strong>al</strong>ità di confronto e di collaborazione con il partenariato istituzion<strong>al</strong>e ed economicosoci<strong>al</strong>e, secondo i principi della governance multilivello ;definisce azioni per il miglioramento continuo (organizzativo, capacity building, formazione,comunicazione) delle performance delle strutture impegnate nell’attuazione dei programmi.Il Gruppo, nell’espletamento dei propri compiti, può avv<strong>al</strong>ersi della Conferenza dei dirigenti di vertice dellastruttura region<strong>al</strong>e e, in relazione <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazione e <strong>al</strong> monitoraggio dei programmi, del Nucleo diV<strong>al</strong>utazione e Verifica Investimenti Pubblici.Il Gruppo, inoltre, si raccorda con il tavolo del partenariato economico e soci<strong>al</strong>e per rafforzare il processodecision<strong>al</strong>e in materia di v<strong>al</strong>utazione e controllo delle scelte programmatiche.Il confronto e la condivisione con le Parti Soci<strong>al</strong>i ed Economiche attive sul territorio region<strong>al</strong>e è garantito d<strong>al</strong>funzionamento del Tavolo del Partenariato Economico e Soci<strong>al</strong>e (PES) che rappresenta la sede del processoconcertativo. La <strong>Regione</strong> ha sottoscritto un Protocollo d'intesa che definisce ruolo, funzioni e mod<strong>al</strong>ità difinanziamento del Tavolo.”In conclusione, il Gruppo di coordinamento, per la sua collocazione, per la sua composizione e per le funzioniassegnategli, dispone di tutte le leve necessarie per promuovere e conseguire gli obiettivi di integrazionepropri della programmazione unitaria.5.2 Integrazione e coordinamento unitario nei POIl modello di governance della programmazione unitaria incentrata sul Gruppo di coordinamento, per essereefficace, richiede la messa in atto di procedure <strong>al</strong>trettanto incisive a livello di PO.Infatti, se da un lato il GRUCO dovrebbe svolgere un’azione di promozione, di supporto e di verifica inrelazione <strong>al</strong>la messa in campo degli strumenti delle politiche di integrazione, d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro è nell’attuazione deisingoli PO che t<strong>al</strong>i strumenti devono essere proposti <strong>al</strong>l’attenzione del GRUCO e implementati con il suosostegno.In effetti i PO contengono la previsione di numerosi strumenti di integrazione finanziaria e territori<strong>al</strong>e e perla loro governance è stata anche data una soluzione sistemica fondata sulla costituzione per ciascunprogramma/progetto, con atto del Presidente della Giunta Region<strong>al</strong>e, di una “Cabina di Regia” nella qu<strong>al</strong>esono presenti tutti gli attori del processo, sia region<strong>al</strong>i (rappresentanti delle AdG dei PO coinvolti) che loc<strong>al</strong>i..pag. 19


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEIn particolare, il Programma Operativo FESR, in relazione <strong>al</strong>le sinergie con <strong>al</strong>tri Fondi e strumenti finanziari,si limita a dichiarare che sarà assicurata la sinergia non solo tra i Fondi ma anche tra questi e gli <strong>al</strong>tristrumenti finanziari, senza specificare le mod<strong>al</strong>ità affinché ciò avvenga. T<strong>al</strong>e lacuna, come si è avuto modo disottolineare, non è stata colmata nemmeno d<strong>al</strong> Manu<strong>al</strong>e di Attuazione del PO FESR 2007-2013, approvatocon DGR 1715 del 20 novembre 2009.Anche per il PO FSE si registrano an<strong>al</strong>oghe carenze. Nel Manu<strong>al</strong>e delle procedure di gestione si rilevaesclusivamente il richiamo nella normativa region<strong>al</strong>e di riferimento <strong>al</strong>la sopra richiamata DPGR n. 153 del 25luglio 2008 recante “Individuazione Ufficio di Gabinetto del Presidente qu<strong>al</strong>e struttura di coordinamento dellapolitica region<strong>al</strong>e unitaria 2007- 2013”.Per quanto riguarda il PSR, i riferimenti relativi <strong>al</strong>l’integrazione con i Programmi FESR e FSE sono rilevabili inrelazione agli strumenti di Programmazione Integrata previsti e, nello specifico, in relazione ai ProgettiIntegrati di Filiera (PIF) e Progetti Integrati per le Aree Protette (PIRAP) per i qu<strong>al</strong>i è richiesto che laprogettazione consenta un utilizzo integrato delle risorse finanziarie del FEARS, del FESR e del FSE. D<strong>al</strong>Punto di vista procedur<strong>al</strong>e, però, si ritrovano esclusivamente informazioni in merito <strong>al</strong>le responsabilitàrelative ai Pagamenti ed ai Controlli di I e II livello, senza specificare le mod<strong>al</strong>ità di attivazione a monte dellerisorse provenienti da <strong>al</strong>tri programmi. Indicazioni più dettagliate si ritrovano nelle Linee Guida perl'attuazione dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) e Progetti Integrati per Aree Protette (PIRAP) di cui <strong>al</strong>lasoprarichiamata Deliberazione GR n. 1131 del 19 giugno 2009.Infatti per i PIF è prevista, <strong>al</strong> fine di governare e coordinare i processi di sviluppo integrato di filiera, ancheattraverso l’integrazione tra il PSR e i Programmi Operativi Region<strong>al</strong>i FESR e FSE, l’istituzione, da parte delPresidente della Giunta Region<strong>al</strong>e della <strong>Campania</strong>, di una Cabina di regia composta dai rappresentantidell’Autorità di Gestione del PSR, del POR FESR e del POR FSE, la qu<strong>al</strong>e sarà presieduta d<strong>al</strong>l’AdG PSR. T<strong>al</strong>eCabina di Regia è stata istituita con Decreto del Presidente n. 285 del 6 novembre 2009 che prevede:“di istituire la Cabin di Regia dei progetti integrati di filiera (PIF) che saranno elaborati ed attuati daPartenariati di Filiera, <strong>al</strong> fine di governare e coordinare i processi di sviluppo Integrato di Fi-lieraanche attraverso l’integrazione tra il PSR e i Programmi Operativi region<strong>al</strong>i FESR e FSE”. Essa compostad<strong>al</strong> Presidente dell’Autorità di Gestione del PSR, da un rappresentante dell’Autorità di Gestione del POR<strong>Campania</strong> FESR e da uno dell’Autorità di Gestione del POR <strong>Campania</strong> FSE.Quanto ai compiti della Cabina di regia, questi sono individuati non già nel provvedimento istitutivo, comenei numerosi <strong>al</strong>tri casi di progetti integrati, ma sono desunti d<strong>al</strong>le “Linee guida PIF” di cui <strong>al</strong>la D.G.R. n. 1131del 19 giugno 2009:“La <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> istituisce la Cabina di regia <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e sono demandate le seguenti funzioni:attua le presenti linee guida approvate d<strong>al</strong>la Giunta Region<strong>al</strong>e;esercita funzioni di indirizzo e di sorveglianza sull’attuazione dei progetti integrati di filiera, esaminandoe v<strong>al</strong>utando i Rapporto di Esecuzione trasmessi d<strong>al</strong> soggetto Capofila, promuovendo, laddovenecessario, eventu<strong>al</strong>i azioni migliorative;promuove azioni di coordinamento tra i Soggetti attuatori dei PIF per migliorarne l’efficacia attuativa;segue l’iter procedur<strong>al</strong>e relativo <strong>al</strong>la stipula dei Contratti di programma e degli Accordi di Programma.”Gener<strong>al</strong>mente il funzionamento della cabina di regia è disciplinato da un regolamento (come, ad esempio,nel caso del Progetto Integrato Urbano della Città di Benevento) che non troviamo nel caso in esame deiPIF.Per i PIRAP è prevista, invece, l’istituzione di un Tavolo di procedura negozi<strong>al</strong>e nominato d<strong>al</strong> Presidente dellaGiunta Region<strong>al</strong>e e composto dai rappresentanti delle Autorità di Gestione del PSR, del POR FESR, del PORFSE, del Coordinamento della Programmazione Unitaria, d<strong>al</strong> NVVIP e d<strong>al</strong> rappresentante/delegato dell’A.G.C.11 qu<strong>al</strong>e testimone delle dinamiche loc<strong>al</strong>i e garante della continuità del processo negozi<strong>al</strong>e.pag. 20


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO III: LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI FILIERA (PIF): ANALISI DELLO STATO DI ATTUAZIONEIn conclusione, l’an<strong>al</strong>isi compiuta mette in luce come la <strong>Regione</strong> abbia approntato un sistema di governancedella programmazione unitaria atto anche a promuovere e favorire l’attuazione degli strumenti dellaprogrammazione integrata, che appare ben organizzato ed in grado di conseguire gli obiettivi affidati. Lecarenze riscontrate, che in seguito saranno oggetto di esame puntu<strong>al</strong>e, attengono <strong>al</strong>le procedure attuativeche, già <strong>al</strong>la luce della presente an<strong>al</strong>isi gener<strong>al</strong>e, non hanno mostrato la necessaria attenzione <strong>al</strong>leproblematiche attuative proprie della programmazione unitaria.pag. 21


Area Gener<strong>al</strong>e CoordinamentoSviluppo Settore PrimarioSERVIZIO DI VALUTAZIONE IN ITINERE, INTERMEDIA EDEX POST DEL PSR CAMPANIA 2007-2013AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO IV – LA VALUTAZIONE DEL CONTRIBUTO DEL PSRAL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITAMarzo 2013


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaINDICE1. LA METODOLOGIA ...................................................................................................................................... 12. LA QUALITÀ DELLA VITA AL TEMPO T0 ..................................................................................................... 7pag. i


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vita1. LA METODOLOGIAPer la v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR sull’obiettivo del miglioramento della qu<strong>al</strong>ità della vita il v<strong>al</strong>utatoreha adottato uno specifico profilo di an<strong>al</strong>isi che, partendo d<strong>al</strong> presupposto che il concetto di qu<strong>al</strong>ità della vita(QdV) è ampio e necessariamente intriso di percezioni soggettive, v<strong>al</strong>orizza le indicazioni di moltimetodologi e utilizza un metodo misto 1 , basato su percezioni soggettive di testimoni privilegiati e l’uso di datistruttur<strong>al</strong>i.Il concetto complesso della qu<strong>al</strong>ità della vita è stato scomposto in dimensioni più semplici (sei concettimadre)e queste in 25 indicatori rilevabili (riportati nella seguente tabella) che hanno una estensionemaggiore di quanto oggetto del PSR. E’ evidente quindi che – s<strong>al</strong>vo un ridotto numero – la maggior partedegli indicatori utilizzati non é influenzata d<strong>al</strong> PSR e, in diversi casi, neppure d<strong>al</strong>la gener<strong>al</strong>e programmazioneregion<strong>al</strong>e nel suo insieme: l’oggetto di v<strong>al</strong>utazione scelto è infatti la gener<strong>al</strong>e QdV percepita nelle areecampione a prescindere d<strong>al</strong>la riconducibilità di ogni singolo indicatore <strong>al</strong> PSR.Va sottolineato che si è deliberatamente scelto di produrre un numero ristretto di indicatori per non eccederenel livello an<strong>al</strong>itico: una evidente conseguenza di questo è che ciascun indicatore è, per così dire, macro,rappresentando aree ampie e complesse nel loro insieme, come è evidente leggendo la definizione stessadegli indicatori sottoposti <strong>al</strong>la pesatura e <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>orizzazione.La scomposizione del concetto qu<strong>al</strong>ità della vitaDIMENSIONI Sottodimensioni IndicatoriIstruzione1. Nidi, Materne, Obbligo2. Presidi sanitari territori<strong>al</strong>iSocio sanitari3. Assistenza fasce disagiateSERVIZISm<strong>al</strong>timento rifiuti4. Gestione e sm<strong>al</strong>timento dei rifiutiSicurezza5. Sicurezza loc<strong>al</strong>eServizi <strong>al</strong>la popolazione esercizi6. Servizi ed esercizi commerci<strong>al</strong>icommerci<strong>al</strong>i7. Solidità e dinamismo del sistema produttivoImprese8. Sostenibilità dell’agricoltura9. Infrastrutture turisticheECONOMIA10. Impegno delle amministrazioni per facilitazioni<strong>al</strong>l’imprenditoria11. Occupazione e sua stabilitàLavoro loc<strong>al</strong>e12. Giovani, donne…13. Reddito e costo della vitaINFRASTRUTTURE14. Reti di collegamento per i princip<strong>al</strong>i centri erogatori diservizi15. Qu<strong>al</strong>ità del sistema insediativoAree verdi e ricreative16. Aree verdi e ricreativeAMBIENTE17. S<strong>al</strong>ubrità del territorioS<strong>al</strong>ubrità18. Attenzione istituzion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l'ambientePatrimonio19. Patrimonio artistico architettonicoCULTURAProduzione e consumo cultur<strong>al</strong>20. Eventi, festiv<strong>al</strong>21. Cinema, teatri, musei, biblioteche22. Produzione cultur<strong>al</strong>ePartecipazione23. Associazionismo e volontariatoQUALITÀ DEI PROCESSI24. Orizzont<strong>al</strong>eISTITUZIONALI Governance25. Vertic<strong>al</strong>eLa v<strong>al</strong>orizzazione degli indicatori conduce ad un indice di sintesi multidimension<strong>al</strong>e, che rappresenta unasorta di baseline della qu<strong>al</strong>ità della vita, non gener<strong>al</strong>izzabile e fortemente ancorata <strong>al</strong> contesto che l’haprodotta.1 Col termine “metodi misti” (Mixed Methods) si intende gener<strong>al</strong>mente l’uso di tecniche qu<strong>al</strong>itative e quantitative combinate assieme invari modi. Cfr. Greene Jennifer C., Caracelli V<strong>al</strong>erie J. (editors), “Advances in Mixed-Method Ev<strong>al</strong>uation: The Ch<strong>al</strong>lenges and Benefits ofIntegrating Diverse Paradigms”, New Directions for Ev<strong>al</strong>uation, n° 74, Jossey-Bass Pub., San Francisco, CA. 1997; Greene Jennifer C.,Benjamin Lehn, Goodyear Leslie, “The merit of Mixing Methods in Ev<strong>al</strong>uation”, Ev<strong>al</strong>uation, vol. 7, n. 1, 2001.pag. 1


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaLa rilevazione di t<strong>al</strong>e baseline in momenti successivi “interni” <strong>al</strong> periodo di programmazione dovrebbeconsentire di delineare un trend (T0-Tn) della qu<strong>al</strong>ità della vita percepita in una certa area interessata d<strong>al</strong>sostegno del PSR relativamente <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e (trend) verificare l’azione del Programma.Alla luce dei dati <strong>al</strong> tempo T 1 si an<strong>al</strong>izzerà il legame (eventu<strong>al</strong>e) fra variazioni di percezione della QdV eattuazione del PSR, integrando le an<strong>al</strong>isi di dati struttur<strong>al</strong>i disponibili con an<strong>al</strong>isi qu<strong>al</strong>itative basate sulgiudizio di esperti.Nel corso del 2011 e nei primi mesi del <strong>2012</strong> si è proceduto <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione delle attività propedeutiche<strong>al</strong>la determinazione dell’indicatore di sintesi della qu<strong>al</strong>ità della vita <strong>al</strong> T0 e delle sue diverse componenti in<strong>al</strong>cune aree testimone.Nel grafico sono riprodotte le tappe del processo per la determinazione degli indici di qu<strong>al</strong>ità della vita fruttodi un continuo feedback tra la <strong>Regione</strong> e il V<strong>al</strong>utatore che parte d<strong>al</strong>la condivisione del metodo, proseguecon la “pesatura” degli indicatori da parte del programmatore region<strong>al</strong>e, la scelta delle aree e dei testimoniprivilegiati, l’organizzazione dei tavoli e la copertura degli aspetti logistici, come sintetizzato nel prospettoseguente.‣ La pesatura degli indicatoriLa pesatura degli indicatori è stata introdotta per tenere in conto delle diversa importanza e strategicità di<strong>al</strong>cuni indicatori rispetto ad <strong>al</strong>tri d<strong>al</strong> punto di vista politico-programmatorio della dirigenza region<strong>al</strong>ecoinvolta nel PSR.Il peso attribuito <strong>al</strong>l’indicatore è il moltiplicatore (che ne riflette l’importanza) per cui viene moltiplicato ilv<strong>al</strong>ore v<strong>al</strong>utativo (rilevato nei tavoli loc<strong>al</strong>i) nel c<strong>al</strong>colo dell’indice sintetico di qu<strong>al</strong>ità della vita.La convocazione del Tavolo ha presupposto un lavoro congiunto del V<strong>al</strong>utatore con la <strong>Regione</strong> perl’individuazione di testimoni privilegiati individuati tra soggetti più competenti nella <strong>Regione</strong> in merito <strong>al</strong>leproblematiche e <strong>al</strong>le specificità delle aree rur<strong>al</strong>i in relazione <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i il PSR ha delineato le proprie prioritàstrategiche e linee di intervento.pag. 2


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaIl “tavolo region<strong>al</strong>e dei pesi” per la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> si è svolto il giorno 8 Settembre 2011, <strong>al</strong>la presenza diotto partecipanti fra dirigenti region<strong>al</strong>i (5), esponenti del Nucleo di V<strong>al</strong>utazione (1) e di organizzazioniscientifiche (INEA _Università di Napoli) (2).La riunione, è durata circa due ore e mezza fra introduzione gener<strong>al</strong>e (per <strong>al</strong>lineare tutti i partecipanti agliobiettivi della riunione e spiegare i meccanismi del tavolo), lavoro di gruppo e commiati.• Le regole previsteLe regole di attribuzione di pesi agli indicatori “imposte” ai partecipanti d<strong>al</strong> V<strong>al</strong>utatore <strong>al</strong> fine di re<strong>al</strong>izzareun’operazione partecipata a carattere di<strong>al</strong>ogico, sono state le seguenti:• assumere il punto di vista della programmazione region<strong>al</strong>e (questo punto è ovviamente fondament<strong>al</strong>e perle ragioni viste);• cercare di assumere la rilevanza di elementi non specificatamente rur<strong>al</strong>i e di programmazione rur<strong>al</strong>e; iventicinque indicatori – costruiti sulla base di una consolidata letteratura europea – non riflettono solol’idea delle politiche rur<strong>al</strong>i ma coprono tutto lo spettro delle condizioni che consentono di giudicare una“qu<strong>al</strong>ità della vita” (che sia essa in aree rur<strong>al</strong>i o meno) e includono quindi molti aspetti distanti d<strong>al</strong>lepolitiche rur<strong>al</strong>i, d<strong>al</strong>la sanità <strong>al</strong>la sicurezza, dai beni cultur<strong>al</strong>i <strong>al</strong>la governance;• assegnare <strong>al</strong>meno cinque indicatori in ciascuno dei tre ‘pesi’ disponibili (1, 2 e 3). Questa regola v<strong>al</strong>evaper il lavoro individu<strong>al</strong>e della prima fase <strong>al</strong> fine di consentire una certa distribuzione dei v<strong>al</strong>ori; era poifacoltà della discussione nella seconda fase ignorare t<strong>al</strong>e vincolo.• La procedura applicataLa procedura è stata la seguente:1. convocazione dei partecipanti e breve spiegazione degli scopi del tavolo2. presentazione delle “regole” comuni nell’attribuzione dei pesi3. distribuzione ai partecipanti di gadget per l’attribuzione dei pesi. I gadget consistono in tre vassoiettiper ciascuno numerati 1, 2 e 3 v<strong>al</strong>e a dire con i tre diversi pesi possibili degli indicatori, dove “3”indica un peso <strong>al</strong>to, attribuibile a un indicatore considerato strategico, “1” un indicatore che – perquanto utile e importante – non viene considerato strategico e ovviamente “2” è un v<strong>al</strong>ore intermediodi relativa importanza e una serie di venticinque cartoncini recanti il titolo e la descrizione di ciascunindicatore;4. lo sviluppo di una (prima) fase del lavoro, individu<strong>al</strong>e in cui ciascun partecipante colloca i 25cartoncini/indicatori nei tre vassoietti rispettando la regola di <strong>al</strong>meno 5 indicatori per vassoietto;5. la registrazione dei v<strong>al</strong>ori in una matrice da parte dell’équipe di v<strong>al</strong>utazione e l’osservazione di unachiara presenza di un v<strong>al</strong>ore mod<strong>al</strong>e. Il v<strong>al</strong>ore mod<strong>al</strong>e dipende natur<strong>al</strong>mente d<strong>al</strong> numero dipartecipanti <strong>al</strong> tavolo (in pratica può andare da poco più della maggioranza fino a ¾) e si aggiraattorno ai 3/5. La presenza di un chiaro v<strong>al</strong>ore mod<strong>al</strong>e fa considerare quello come v<strong>al</strong>ore condiviso, danon discutere ulteriormente; e verificato, colonna per colonna, la presenza di un v<strong>al</strong>ore mod<strong>al</strong>e.Considerando che i presenti erano otto, il v<strong>al</strong>ore mod<strong>al</strong>e è stato stabilito pari a 5 o più; in <strong>al</strong>cuni casisi sono accettati v<strong>al</strong>ori mod<strong>al</strong>i più bassi (4) se l’indicazione del gruppo si presentava comunqueabbastanza precisa (limitata dispersione dei v<strong>al</strong>ori, nessun v<strong>al</strong>ore ‘distante’ da quello mod<strong>al</strong>e); in ognicaso tutti i v<strong>al</strong>ori sono stati presentati <strong>al</strong> gruppo lasciando ampia possibilità di discutere e rivedere ilrisultato fin<strong>al</strong>e (si veda punto seguente);6. seconda parte del lavoro: discussione dei risultati per arrivare, dopo scambi di pareri coi partecipanti<strong>al</strong> tavolo, ad un v<strong>al</strong>ore condiviso nei casi in cui non si è riscontrato un chiaro v<strong>al</strong>ore mod<strong>al</strong>e; eventu<strong>al</strong>eridiscussione fin<strong>al</strong>e di quegli indicatori considerati consensu<strong>al</strong>i nel lavoro individu<strong>al</strong>e m<strong>al</strong>grado unamoda bassa7. <strong>al</strong> termine del lavoro ciascuno dei venticinque indicatori avrà un peso (1, 2 o 3) consensu<strong>al</strong>e, o perchét<strong>al</strong>e si è manifestato durante la prima fase individu<strong>al</strong>e di lavoro o perché si è giunti a t<strong>al</strong>e consensodopo discussione.pag. 3


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vita‣ L’attribuzione del v<strong>al</strong>ore v<strong>al</strong>utativo• La selezione delle areeLa fase di attribuzione del v<strong>al</strong>ore v<strong>al</strong>utativo agli indicatori, è ovviamente preceduta d<strong>al</strong>la selezione dellearee testimone dove ricercare l’’indice di qu<strong>al</strong>ità della vita; la scelta rappresenta una sintesi tra i criteriproposti d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>utatore, già descritti nella RAV consegnata nel 2011 e ricordati nel riquadro, le esigenze diapprofondimento v<strong>al</strong>utativo del programmatore (Region<strong>al</strong>e e Province) e dei G<strong>al</strong> che hanno anchecontribuito a delimitare i “confini” delle Aree testimone.I criteri per la selezione delle aree testimone1. loc<strong>al</strong>izzazione in territori interessati da Piani di Sviluppo Loc<strong>al</strong>e – PSL- perché, oltre <strong>al</strong>l’attuazione delle misuredell’Asse 3 con approccio Leader, il coinvolgimento dei GAL può assicurare supporti logistici e testimoni privilegiati con buonaconoscenza sia delle dinamiche loc<strong>al</strong>i che delle tematiche del PSR;2. maggiore rur<strong>al</strong>ità delle aree sulla base della zonizzazione PSR (rur<strong>al</strong>i intermedie C e con problemi di sviluppo D) inlinea con l’eleggibilità delle aree <strong>al</strong>le misure Asse 3 per la qu<strong>al</strong>ità della vita che, s<strong>al</strong>vo deroghe, si applicano prev<strong>al</strong>entementenelle aree rur<strong>al</strong>i intermedie ( C ) e con problemi di sviluppo (D);3. quantità e qu<strong>al</strong>ità degli interventi finanziati con il PSR in modo di v<strong>al</strong>orizzare in sede ex-post le correlazioni con levariazioni T0-Tn dell’indice di qu<strong>al</strong>ità della vita qu<strong>al</strong>ora riscontrate. Le aree testimone sono infatti anche l’ambito preferenzi<strong>al</strong>ein cui sviluppare i casi di studio e le indagini di misura previste nel Disegno di v<strong>al</strong>utazione <strong>al</strong> fine di mettere a sistema leinformazioni derivanti d<strong>al</strong>le indagini volte a rilevare il contributo delle singole Misure con quelle della QDV;4. aree espressione di aggregazioni territori<strong>al</strong>i permanenti (amministrative, storiche-cultur<strong>al</strong>i) con caratteristicherelativamente omogenee e riconoscibili dagli stakeholders, nonché dotate di propri strumenti di pianificazione e gestione. Inprima istanza le sub-aree con una propria dimensione cui gli stakeholder possano riferirsi con certezza sono individuate nelleComunità Montane, nelle Associazioni di Comuni, nelle aree a Parco;5. aree coincidenti con sub aggregati statistici per i qu<strong>al</strong>i siano disponibili, nello spazio tempor<strong>al</strong>e di attuazione delPSR, dati secondari utilizzabili come indicatori struttur<strong>al</strong>i/oggettivi nella declinazione e bilanciamento degli indicatori QdVindividuati d<strong>al</strong> V<strong>al</strong>utatore. E’ stata quindi verificata la distribuzione territori<strong>al</strong>e dei Sistemi Loc<strong>al</strong>i del Lavoro evidenziandoquelli il cui territorio si risolve <strong>al</strong>l’interno degli ambiti di attuazione dell’Asse 3 e coincide con aggregati amministrativi/storici;6. presenza di sub zonazioni utilizzate nella programmazione region<strong>al</strong>e (STS);7. presenza di soggetti disponibili a collaborare operativamente con il V<strong>al</strong>utatore nella proposta/selezione deglistakeholder e nella organizzazione dei tavoli loc<strong>al</strong>i (attività di segreteria, inviti, sede..).Figura : corrispondenza fra territori delle Comunità Montane e Sistemiterritori<strong>al</strong>i strategici nei quattro territori Leader selezionatipag. 4


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaNell’ambito dei quattro GAL individuati l’applicazione dei criteri di selezione aveva evidenziato <strong>al</strong>cune subaree coincidenti con Comunità montane e convergenti tot<strong>al</strong>mente o parzi<strong>al</strong>mente con <strong>al</strong>cuni Sistemi loc<strong>al</strong>i delLavoro con un significativo numero di iniziative finanziate.La condivisione degli obiettivi della ricerca con i GAL ha fatto sì che la scelta fin<strong>al</strong>e delle aree sia statadettata anche d<strong>al</strong>le esigenze di an<strong>al</strong>isi di contesto fin<strong>al</strong>izzate a migliorare la progettazione in atto, per cui ilGAL Irpinia ha preferito individuare un territorio diverso da quello proposto d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>utatore.In figura si riportano le aree selezionate mentre nelle tabelle la soddisfazione dei criteri di selezione persingola area ed un confronto fra la progettazione nelle aree selezionate e nel complesso delle singole areerur<strong>al</strong>iCaratterizzazione delle aree selezionate in funzione dei criteri adottati in metodologiaLeader 2007-2013CilentoReGeneratioColline S<strong>al</strong>ernitaneIrpiniaTiternoComunità MontanaC.M. Alento Monte StellaC.M. Monti PicentiniC.M. Terminio Cervi<strong>al</strong>toC.M. Titerno e AltoTammaroSistemaTerritori<strong>al</strong>eStrategicoA3 -AlentoMonteStellaA7 - MontiPicentiniA12 -TerminioCervi<strong>al</strong>toB6 -TiternoComuni Area QdV N°AreaRur<strong>al</strong>eIntermedia CArea conproblemidisviluppoDCoincidenza con STSTot<strong>al</strong>ecomuniSTSCoincidenza conComunitàMontanaTot<strong>al</strong>eComuniComunitàMontanaProgetti ASSE 3finanziati <strong>al</strong> dicembre2011N°11 18 11 507 10 7 1515 24 15 99 15 9 15Spesa ammessa€59.413.30235.615.4541.168.05623.389.392pag. 5


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaConfronto tra l’attuazione del PSR nelle aree selezionate e nel complesso delle aree rur<strong>al</strong>i C e DAree testimoneComuni 31 159 19%Popolazione 115.265 676.336 17%Spesa pubblica ammessa (Asse 3) 7.148.004 28.068.386 25%Spesa pubblica x abitante 85,1 84,2Comuni 11 200 6%Popolazione 13.530 535.045 3%Spesa pubblica ammessa (Asse 3) 6.958.426 86.444.288 8%Spesa pubblica x abitante 514,3 184,6‣ La scelta dei testimoni e la composizione dei tavoli loc<strong>al</strong>iI “tavoli” loc<strong>al</strong>i sono momenti di<strong>al</strong>ogici di discussione e condivisione e, per funzionare con efficacia, ilnumero ottim<strong>al</strong>e dei componenti deve andare da un minimo di sei a un massimo di dieci, quindi un numerorelativamente ridotto che impone un certa attenzione nella scelta degli specifici partecipanti.Gli aspetti metodologici relativi <strong>al</strong>la scelta dei testimoni privilegiati sono stati condivisi con i responsabili deiGAL selezionati (incontro del 20/10/2011). Come già accennato in sede di RAV 2010, i testimoni devonorappresentare il più possibile punti di vista differenti in relazione <strong>al</strong>l’obiettivo operativo che è quello div<strong>al</strong>orizzare indicatori di qu<strong>al</strong>ità della vita: in gener<strong>al</strong>e occorre che i partecipanti abbiano questecaratteristiche:• rappresentino con cognizione di causa <strong>al</strong>meno una delle dimensioni del set di indicatori;• siano di comuni diversi, possibilmente rappresentativi delle diverse sub-aree incluse nel tavolo;• siano di orientamento cultur<strong>al</strong>e e politico differente;• siano disponibili (ovviamente s<strong>al</strong>vo imprevisti e cause di forza maggiore) a partecipare ai tavoli nellediverse fasi previste d<strong>al</strong>la metodologia;• siano residenti nell’area in modo da avere una percezione sia d<strong>al</strong> punto di vista dell’operatore che d<strong>al</strong>punto di vista del cittadino utente dei servizi.Altri orientamenti più specifici sulle figure profession<strong>al</strong>i che sono stati suggeriti d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>utatore sonosintetizzati di seguito:- preferire soggetti con la maggiore competenza e disponibilità per l’attività che svolgono piuttosto che peril ruolo, istituzion<strong>al</strong>e e/o politico che rivestono; si è scelto cioè di privilegiare la “persona” più che il“ruolo” ricoperto;- è stata richiesta attenzione a non sovra rappresentare il settore agricolo con troppi rappresentanti diorganizzazioni di categoria perché sbilanciano il tavolo verso le problematiche agricole.- preferire operatori che “fruiscono” delle politiche cultur<strong>al</strong>i , ad es: responsabili associazioni cultur<strong>al</strong>i, proloco,etc..- per la dimensione della Qu<strong>al</strong>ità dei processi soci<strong>al</strong>i e istituzion<strong>al</strong>i, si è sollecitata la presenza di rilevantipromotori del volontariato o dell’associazionismo loc<strong>al</strong>e, inclusi esponenti della chiesa cattolica ad esparroci attivi sul territorio, nonché di figure politiche che si spendono per la promozione di efficaci azionidi governante.pag. 6


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaNon è richiesta la conoscenza del PSR anche se per facilitare la successiva ricerca delle connessione fra ilPSR e le variazioni dell’indice di qu<strong>al</strong>ità della Vita è stato ritenuta opportuna la presenza di <strong>al</strong>meno duetestimoni che (a vario titolo) fossero a conoscenza dei progetti che si attuano nell’area con il PSR e con ilPSL.I tavoli loc<strong>al</strong>i si sono svolti nei primi mesi del <strong>2012</strong> con la stessa procedura adottata per la pesatura degliindicatori.2. LA QUALITÀ DELLA VITA AL TEMPO T0Gli indici di qu<strong>al</strong>ità della vita c<strong>al</strong>colati sulla base dei giudizi espressi nei tavoli loc<strong>al</strong>i evidenziano una“moderata“soddisfazione” nelle aree delle Comunità Montane Titerno e Alto Tammaro (0,50) e MontiPicentini (0,52); Nelle Comunità montane Terminio Cervi<strong>al</strong>to e Alento Monte Stella invece l’indice si attesta <strong>al</strong>su una soglia inferiore evidenziando situazione più “critiche” .Come si può evincere d<strong>al</strong> grafico, dove sono riportati, accanto <strong>al</strong>l’indice gener<strong>al</strong>e, gli indici per dimensione,in linea di massima nelle aree si esprime una discreta soddisfazione per i servizi, l’ambiente e la cultura coni relativi indici che si situano in quasi in tutte le aree <strong>al</strong> di sopra dell’indice tot<strong>al</strong>e. A pesare in termini negativisono più o meno tutti gli indicatori della dimensione “Economia”, Infrastrutture e Processi soci<strong>al</strong>i.Solo nella Comunità Terminio Cervi<strong>al</strong>to si esprime una maggiore insoddisfazione sugli indicatori cheafferiscono <strong>al</strong>la dimensione dei servizi. Si nota che, a dispetto della notorietà negativa della <strong>Regione</strong>relativamente <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ubrità dell’ambiente, nelle aree selezionate questo indicatore raggiunge inveceperformance eccellenti.Nella tabella seguente si riassumono i v<strong>al</strong>ori assegnati agli indicatori nei tavoli loc<strong>al</strong>i, distinguendo quellidiscussi (in azzurro) da quelli per i qu<strong>al</strong>i i gruppi hanno espresso già in prima battuta v<strong>al</strong>ori mod<strong>al</strong>i. Nellaparte superiore della matrice vengono “ricordati” i relativi pesi attribuiti d<strong>al</strong> tavolo region<strong>al</strong>e.pag. 7


1 - Nidi, materna, Obbligo2 - Presidi sanitari3 - Assistenza disagiati4 - Gestione e sm<strong>al</strong>timento rifiuti5 - Sicurezza loc<strong>al</strong>e6 - Servizi <strong>al</strong>la pop. e presidi commerci<strong>al</strong>i7 - Solidità sist. produttivo8 - Sostenibilità agricoltura9 - Infrastrutt. turistiche10 - Impegno Amministrazioni per imprend.11 - Occupazione (gener<strong>al</strong>e) e sua stabilità12 - Occupazione giovani, donne13 - Reddito e costo vita14 - Reti di collegamento15 - Qu<strong>al</strong>ità sistema insediativo16 - Aree verdi e ricreative17 - S<strong>al</strong>ubrità del territorio18 - Attenzione istituz. <strong>al</strong>l'ambiente19 - Patrimonio artistico architettonico20 - Eventi, festiv<strong>al</strong>, manifest. cultur<strong>al</strong>i21 - Cinema, teatri, musei, biblioteche22 - Produzione cultur<strong>al</strong>e23 - Associazionismo e volontariato24 - Governance oriozzont<strong>al</strong>e25 - Governance vertic<strong>al</strong>eVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaMatrici dei tavoli Qu<strong>al</strong>ità della vita nelle aree testimone. In <strong>al</strong>to i “pesi” attribuiti d<strong>al</strong> programmatoreTavolo pesi 3 3 2 2 2 2 3 3 2 2 3 3 2 3 2 1 2 1 2 1 1 1 1 2 1GAL Irpinia CMTerminio Cervi<strong>al</strong>to 3 2 2 3 4 3 2 3 4 2 2 2 2 4 4 4 5 4 4 2 2 3 4 2 2GAL Titerno 3 4 3 4 4 4 3 3 2 2 2 1 3 2 4 3 4 3 4 4 3 4 3 3 2GAL Collines<strong>al</strong>ernitane 4 3 4 4 4 4 2 2 3 2 2 2 3 2 4 4 4 3 3 5 4 4 4 3 2GAL CilentoRegeneratioCM Alento MonteStella 3 2 3 4 4 3 2 3 3 3 2 1 3 2 3 4 5 3 4 3 2 3 3 2 2V<strong>al</strong>ori discussiv<strong>al</strong>ori discussi e non condivisiCome si nota d<strong>al</strong>la matrice nelle aree Terminio Cervi<strong>al</strong>to e Titerno c’è stata maggiore “omogeneità di vedutegià nella fase di lavoro individu<strong>al</strong>e, nelle <strong>al</strong>tre aree due gli indicatori discussi per arrivare ad un v<strong>al</strong>orecondiviso sono stati più della metà, sino ad un massimo dei 25 nell’area dell’Alento Monte Stella.Di seguito si commentano gli aspetti più rilevanti anche ai fini della programmazione per lo sviluppo rur<strong>al</strong>e.Nella dimensione dei servizi quasi per quasi tutti gli indicatori si evidenziano maggiormente luci ed ombrementre c’è una percezione molto positiva relativamente <strong>al</strong>la filiera dello sm<strong>al</strong>timento rifiuti (per la qu<strong>al</strong>e sievidenzia un’<strong>al</strong>ta incidenza della raccolta differenziata), ed <strong>al</strong>la sicurezza loc<strong>al</strong>e, a dispetto della cattivafama che invece caratterizza la regione in merito a questi due aspetti.L’indicatore relativo ai servizi per l’infanzia è gener<strong>al</strong>mente molto discusso e contrastato perché mentre siriconosce una gener<strong>al</strong>e buon funzionamento della scuola dell’obbligo, si riscontrano dei punti deboli nellarelativa carenza di nidi che si ripercuote soprattutto sulle madri lavoratrici. Questo aspetto evidenzia quindi lacoerenza della programmazione che con la Misura 321 “premia” i servizi destinati <strong>al</strong>l’infanzia e lare<strong>al</strong>izzazione di asili nido.Controversi sono anche la copertura dei servizi sanitari e di assistenza ai disagiati, anche se in linea dimassima in tutte le aree si riconosce uno sforzo dell’amministrazione pubblica con carenze semmainell’assistenza domiciliare. Sembra piuttosto evidenziarsi una scarsa conoscenza dei servizi disponibili.pag. 8


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaIn linea di massima si riconosce un buon livello di copertura dei presidi commerci<strong>al</strong>i e dei servizi <strong>al</strong>lapopolazione anche per una accresciuta consapevolezza da parte dei testimoni che non si possono piùpretendere servizi sotto casa e che la gestione del territorio ha permesso sinora la costruzione di troppezone abitative (ad esempio nel Cilento) che non possono essere servite adeguatamente.Il sistema produttivo è invece considerato in modo unanime (v<strong>al</strong>ori degli indicatori non discussi) poco solidoe poco innovativo mentre la percezione nei riguardi della sostenibilità soci<strong>al</strong>e ed economica dell’attivitàagricola è più positiva anche se si segn<strong>al</strong>a come elemento di criticità comune la debolezza struttur<strong>al</strong>edell’azienda agricola aggravata d<strong>al</strong>la scarsa propensione <strong>al</strong>l’associazionismo ed <strong>al</strong>la cooperazione che,unitamente <strong>al</strong>le difficoltà di ricomposizione fondiaria, indeboliscono le opportunità offerte d<strong>al</strong>la presenza diprodotti di nicchia potenzi<strong>al</strong>mente v<strong>al</strong>orizzabili.Nell’area del Cilento vengono rilevate invece positive dinamiche di diversificazione dell’attività agricola e diavvicinamento dei giovani, anche grazie <strong>al</strong>l’intervento della programmazione region<strong>al</strong>e (POR 2000-2006 ePSR 2007 -2013).Relativamente <strong>al</strong>la presenza di infrastrutture turistiche ed <strong>al</strong>la loro adeguatezza ad attrarre ed accogliere iflussi turistici, l’area dove si esprimono criticità piuttosto rilevanti è quella del Titerno, dove l’offerta ricettivaè ancora debole e poco qu<strong>al</strong>ificata, le risorse ambient<strong>al</strong>i e cultur<strong>al</strong>i non sufficientemente v<strong>al</strong>orizzate e non sisono <strong>al</strong> momento re<strong>al</strong>izzate adeguate azioni formative per risolvere queste debolezze.Nel territorio dei Monti Picentini si segn<strong>al</strong>a invece la necessità di un maggiore collegamento in rete dellestrutture ricettive in particolare nei periodi di maggiore afflusso di presenze richiamate dagli eventi anche diportata internazion<strong>al</strong>e (come ad es il Giffoni Film Festiv<strong>al</strong>), che si re<strong>al</strong>izzano sul territorio; a fronte di unacapacità ricettiva relativamente sufficiente si evidenzia una ancora scarsa qu<strong>al</strong>ità del settore e la incapacitàdi fare sistema specie per la promozione del territorio.Nel Cilento invece si riscontra una positiva dinamica di crescita delle strutture ricettive e delle infrastrutturea servizio, confermata e/o indotte d<strong>al</strong>l’incremento delle presenze turistiche nel territorio.A fronte delle debolezze che caratterizzano il settore produttivo in tutte le aree i testimoni giudicano<strong>al</strong>quanto severamente l’impegno della Amministrazione pubblica, ai diversi livelli, per facilitarel’imprenditoria. L’area dove l’indicatore è stato maggiormente discusso e motivato è il Titerno dove sievidenzia un approccio volto ancora <strong>al</strong>l’erogazione di fondi pubblici “sganciato” d<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità dell’investimentoed una sostanzi<strong>al</strong>e “assenza” delle amministrazione pubblica a servizio della vera imprenditoria in particolareagricola, che, infatti, versa in grandi difficoltà specie nel settore vitivinicolo.In linea di massima la qu<strong>al</strong>ità dell’approccio è ancora molto dipendente d<strong>al</strong>le singole amministrazioni … unamaggiore sensibilità c’è ma si esprime a macchia di leopardo (Titerno) e ci sono Amministrazioni che nonaffiggono neppure i manifesti dei GAL (Cilento).Molto critica in tutte le aree è la situazione occupazion<strong>al</strong>e, percepita in modo univoco a livello d’area (v<strong>al</strong>oriraggiunti in prima battuta o sui qu<strong>al</strong>i il gruppo converge rapidamente) e sostanzi<strong>al</strong>mente simile in tutte learee. Problema che si acuisce per donne e giovani anche in termini di maggiore precarizzazione.Nella C.M Titerno Alto Tammaro la Caritas registra un aumento della disoccupazione pari <strong>al</strong> 30-40% ma ilfenomeno viene ricollegato anche <strong>al</strong>la scarsa profession<strong>al</strong>ità delle risorse umane; nella C.M Alento invece sievidenzia come la disponibilità di lavoro sia <strong>al</strong> di fuori del territorio (il 60% della popolazione lavora fuori …).Mitigato appare il giudizio sul costo della vita, ad eccezione dell’area del Terminio Cervi<strong>al</strong>to: nelle <strong>al</strong>tre areeinfatti si riconosce ancora il ruolo di ammortizzatore soci<strong>al</strong>e della famiglia e il più contenuto costo della vitanelle aree rur<strong>al</strong>i. Comunque in tutte le aree si segn<strong>al</strong>a una dinamica di impoverimento progressivo.Molto negativa è giudicata l’adeguatezza delle reti di collegamento verso i princip<strong>al</strong>i centri erogatori deiservizi. Tranne che nel Terminio Cervi<strong>al</strong>to infatti, i tutte le <strong>al</strong>tre aree i testimoni lamentano innanzitutto lacarenza nel sistema di trasporto pubblico (sia su gomma che su rotaia) che inasprisce l’inadeguatezza dellarete viaria verso l’esterno nelle aree in provincia di S<strong>al</strong>erno e <strong>al</strong>l’interno del territorio stesso nella ComunitàMontana del Titerno.pag. 9


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaGiudizio molto più positivo e anche più condiviso riguarda la qu<strong>al</strong>ità del sistema insediativo: solo nell’areadella CM terminio Cervi<strong>al</strong>to durante la discussione sono emerse delle criticità relativamente <strong>al</strong>la mancanza diinfrastrutture a servizio delle nuove abitazioni (in particolare strade e collegamenti internet); t<strong>al</strong>i criticitàperò non sono state ritenute rilevanti d<strong>al</strong>la maggioranza dei testimoni come testimonia il giudizio fin<strong>al</strong>e (4).Gli indicatori “ambient<strong>al</strong>i” hanno performance elevate in tutte le aree: relativamente <strong>al</strong>la presenza e fruibilitàdelle aree verdi l’unica area dove l’indicatore viene v<strong>al</strong>utato con luci ed ombre è quella del Titerno AltoTammaro dove criticità sono rilevate per gli aspetti di fruibilità e manutenzione, in particolare la gestione deirifiuti.I territori vengo giudicati molto s<strong>al</strong>ubri (con punte di eccellenza nel Terminio Cervi<strong>al</strong>to e Alento Monte Stellae, anche se con v<strong>al</strong>ori più contenuti, si riconosce anche un buon livello di sensibilità istituzion<strong>al</strong>e ai temiambient<strong>al</strong>i.Discreta soddisfazione, con giudizi prev<strong>al</strong>entemente condivisi già in prima battuta, viene espressa sulladimensione cultur<strong>al</strong>e: il patrimonio artistico e architettonico è di pregio e ben conservato, quantità e qu<strong>al</strong>itàdelle manifestazioni e degli eventi rispondono <strong>al</strong>le aspettative del territorio, tranne che nell’area del TerminioCervi<strong>al</strong>to dove il gruppo converge sulla mancanza di eventi cultur<strong>al</strong>i …. degni di questo nome.Non si lamenta la carenza di luoghi di produzione cultur<strong>al</strong>e (centri/scuole teatr<strong>al</strong>i, di pittura, di b<strong>al</strong>lo) ritenutiin linea di massima idonee a soddisfare la domanda potenzi<strong>al</strong>e del territorio mentre più critica è la possibilitàdi fruizione cultur<strong>al</strong>e (sistema muse<strong>al</strong>e, cinema, teatri, biblioteche), in particolare nelle aree dell’AlentoMonte Stella e del Terminio Cervi<strong>al</strong>to.Infine, un punto di attenzione emerge sulla dimensione della Governance e dei processi soci<strong>al</strong>i e inparticolare vengono giudicate insoddisfacenti le pratiche di ascolto e partecipazione popolare, anche se daun lato si segn<strong>al</strong>a la mancanza di interesse da parte dei cittadini (… la politica odierna ha distrutto ilcollegamento fra cittadini e politici …C.M Monti Picentini), d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra di evidenzia un buon livello diconcertazione in ambito soci<strong>al</strong>e anche se non c’è ancora abitudine <strong>al</strong>la progettazione partecipata (C.MTiterno Alto Tammaro).Di seguito la sintesi delle discussioni re<strong>al</strong>izzate nei Focus sui singoli indicatori.pag. 10


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaIndGAL TiternoC.M Titerno Alto TammaroGAL IrpiniaC.M Terminio Cervi<strong>al</strong>toGAL Colline s<strong>al</strong>ernitaneC.M Monti PicentiniGAL Cilento RegeneratioC.M Alento Monte Stella123o Il problema fondament<strong>al</strong>e per ledonne sono i nidi che non ci sono; in <strong>al</strong>cunipiccoli comuni sono poi già scomparse lemedie, punteggio basso;o la pianificazione dell’ambito soci<strong>al</strong>einclude ben cinque nidi; ovviamente non èpossibile averne uno ogni comune; lasituazione non è tragica, non ci sono listed’attesa;o ci sono state varie esperienze dinidi, anche perché in <strong>al</strong>cune zone non ci sononascite; <strong>al</strong>tro elemento positivo le mensescolastiche in tutti i comuni;o asili a parte la presenza dell’obbligoè eccellente in tutti i comuni dell’area, conscuole a tempo pieno. Per l’infanzia c’è moltoprivato che si sta muovendo.o Tanti problemi… strutture che nonfunzionano…o il territorio è servito abbastanzabene anche se hanno da poco chiusol’osped<strong>al</strong>e;o l’aspetto più problematico èl’assistenza domiciliare per gli anziani ma peril resto non ci sono problemi;o se consideriamo il territorio c’èampia presenza di strutture pubbliche eprivate, forse meno nella parte <strong>al</strong>ta delterritorio;o questo è l’unico ambito soci<strong>al</strong>e della<strong>Campania</strong> ad avere presentato un progetto diassistenza domiciliare anziani e diversamenteabili [presenta dati].o C’è ufficio di cittadinanza pressotutti i comuni con assistente soci<strong>al</strong>e due o trevolte la settimana per la presa in carico;o la politica ha contribuito a fornireperson<strong>al</strong>e poco competente;o [sono citati vari servizi attivi];o un conto è avere l’assistente soci<strong>al</strong>elì, <strong>al</strong>tro conto è andare da chi ha disagioLe scuole dell’obbligo e le materne ci sono,private e pubbliche. Il problema sono i nidi, inquesto territorio ce n’è <strong>al</strong> massimo uno.Iniziano a nascere le sezioni “Primavera”, e diqueste ce ne sono 4; non ci sono liste d’attesaperché la nat<strong>al</strong>ità è ridottissima;o mancano i nidi e le strutture asupporto delle donne che lavorano.o Il territorio ricchissimo da questopunto di vista; abbiamo implementato i microasili,non abbiamo liste d’attesa;o a Bellizzi non c’è il nido;o in tutti i comuni ci sono d<strong>al</strong>lematerne <strong>al</strong>le medie; per i nidi c’è anche unproblema di domanda, per madri chelavorano, da noi sono a macchie di leopardoma sufficientemente distribuiti, con diversetipologie di servizi per l’infanzia.o i servizi domiciliari ci sono, i servizisanitari ci sono anche se servirebbe piùcomunicazione;o in <strong>al</strong>cuni comuni più margin<strong>al</strong>i cisono più difficoltà.o c’è stato un grande sforzo sulterritorio e occorre dare un punteggio più <strong>al</strong>todell’indicatore precedente; i servizi essenzi<strong>al</strong>isono tutti garantiti;o abbiamo istituito col Piano Soci<strong>al</strong>el’Assistente soci<strong>al</strong>i in tutti i comuni confunzioni di segretariato soci<strong>al</strong>e.o Alcune materne sono attrezzateanche col nido;o non ci sono molti bambini…o [Il gruppo converge senza ulteriorediscussione sul 3].o Ho visto una persona morired’infarto per il ritardo del 118,o ci sono presidi osped<strong>al</strong>ieri nonmolto lontani;o [Il gruppo converge senza ulteriorediscussione sul 2].o La popolazione del Cilento faassistenza ai disagiati; i comuni sono attivi coiPiani di zona…o [Il gruppo converge senzadiscussione sul 3].pag. 11


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaIndGAL TiternoC.M Titerno Alto TammaroGAL IrpiniaC.M Terminio Cervi<strong>al</strong>toGAL Colline s<strong>al</strong>ernitaneC.M Monti PicentiniGAL Cilento RegeneratioC.M Alento Monte Stella456o [Si rammenta la problematica dellepossibili infiltrazioni camorristiche].o C’è un minimo di servizi in relazione<strong>al</strong>la popolazione presente [si citano situazionispecifiche];o in tutti i piccoli comuni c’è disagio; igiovani se ne vanno;o i comuni sono vicini, se l’ufficiopost<strong>al</strong>e non è un comune è in quello limitrofoa 5 Km; ormai non si deve parlare più dicampanili, non è possibile avere tutto…o Eccellente sistema di raccoltadifferenziata;o [si citano comuni che riciclano];o è presente, ma non tantissimoefficiente.o Sul territorio i servizi ci sono, dovemancano sono comunque vicini eraggiungibili; bar anche troppi; sportellibancari abbastanza bene serviti;o ci sono <strong>al</strong>cune re<strong>al</strong>tà messe menobene;o i piccoli negozi <strong>al</strong>imentari sono ingrave difficoltà;o noi siamo in un zona di serie Arispetto a tante zone in It<strong>al</strong>ia.o Tutti i comuni hanno un’<strong>al</strong>taincidenza di raccolta differenziata, porta aporta nelle campagne;o ci sono anche le isole ecologiche;o [Il gruppo converge senzadiscussione sul 4].o Come “qu<strong>al</strong>ità della vita” qui ilpunteggio deve essere <strong>al</strong>to perché i servizisono soddisfacenti; se invece ci proiettiamo inciò che potrebbe essere <strong>al</strong>lora la situazione èinsoddisfacente. Nei paesini l’essenzi<strong>al</strong>e èaccettabile;o negli ultimi anni gli uffici post<strong>al</strong>i diquesti comuni stanno chiudendo, e ci sonoparecchi anziani; le farmacie si stannospostando verso il mare; il punteggio deveessere molto basso; <strong>al</strong>imentare: stannonascendo i grandi centri verso il mare e ipiccoli negozi non sono competitivi;o colpevole la cattiva gestione delterritorio abbiamo il paesaggio cilentano tuttocase, e quindi non è possibile pensare aservizi, bancomat etc. ovunque.7o C’è una problematica di tipocultur<strong>al</strong>e: pochi interventi innovativi e tanteimprese improvvisate che hanno poco diimprenditori<strong>al</strong>e; ciò anche a causa delledifficoltà di accesso <strong>al</strong> credito;o [il gruppo convergeimmediatamente sul 2].o In questi paesi si sta riscoprendo lapiccola imprenditori<strong>al</strong>ità; molte famiglie dicontadini, semmai grazie a qu<strong>al</strong>che contributi,stanno trasformandosi in impresa agrituristica,<strong>al</strong>tri producono e trasformano vino o <strong>al</strong>tro;non si può essere troppo negativi;o i giovani che si laureano vanno<strong>al</strong>trove perché non c’è sistema produttivoloc<strong>al</strong>e;o ci sono fasi cicliche di dinamicaimprenditori<strong>al</strong>e seguite da declino;o grande natimort<strong>al</strong>ità imprenditori<strong>al</strong>eche induce verso punteggi bassi.pag. 12


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaIndGAL TiternoC.M Titerno Alto TammaroGAL IrpiniaC.M Terminio Cervi<strong>al</strong>toGAL Colline s<strong>al</strong>ernitaneC.M Monti PicentiniGAL Cilento RegeneratioC.M Alento Monte Stella89o Tranne per le aziende strutturate,tutte le nostre micro-imprese non riescono acrescere né ad ampliarsi, senza aiuti da partedello Stato, a favore di una ricomposizionefondiaria; rispetto a ciò è evidente cheeconomicamente sono fragilissime anche inrelazione <strong>al</strong>le politiche agricole europee. Tuttociò giustifica il 3 perché come imprenditori cicrediamo, anche se non abbiamo glistrumenti. Gli agricoltori anziani che cessanol’attività affittano le proprietà a terzi, che cosìcominciano ad avere aziende serie;o questo è un segno del f<strong>al</strong>limento…non c’è l’idea di futuro in agricoltura.o C’è qu<strong>al</strong>cosina ma molto slegata, emanca la profession<strong>al</strong>ità; il PSR esclude partedi questo territorio d<strong>al</strong>la possibilità dipotenziare le strutture, perché non sono inarea Parco. Le strutture ricettive sono amacchia di leopardo e senza profession<strong>al</strong>ità,occorrerebbe una formazione univoca. Le areesono bellissime ma occorre un maggioreimpegno e più formazione;o ci sono delle buone prassi tangibili;il comune di Fusano… Manca una regìa chev<strong>al</strong>orizzi le tante ricchezze; inoltre c’è unascarsa profession<strong>al</strong>ità e un problemacultur<strong>al</strong>e: p.es. l’incapacità di associarsi [faesempio riguardante gli artigiani];o molte potenzi<strong>al</strong>ità non v<strong>al</strong>orizzate[le cita] ma non c’è un centro informativocapillare; le strutture sono a bizzeffe, gliagriturismi ristrutturati, belli…. ristorazioneun’infinità; ma il turista che debba venire quinon trova collegamenti, non ci sonobrochure…o il fondov<strong>al</strong>le è scisso d<strong>al</strong>la partesuperiore e manca una cultura unitaria delterritorio.o Il territorio si caratterizza perimportanti prodotti di nicchia come lacastagna, il Taurasi ocg, prodotti delsottobosco, trasformazione lattiero-casearia,filiera del legno etc.;o ciò è vero ma insufficiente perché lastruttura aziend<strong>al</strong>e è debole: difficoltà diaccesso <strong>al</strong> mercato, inesistenza di marchiaziend<strong>al</strong>i… C’è una vera potenzi<strong>al</strong>itàproduttiva con una debolezza aziend<strong>al</strong>e<strong>al</strong>trettanto vera.Il dato di quest’area va rapportato a quellodell’intera provincia; questa è la zona meglioattrezzata e quindi il 4 è il v<strong>al</strong>ore giusto;o potenzi<strong>al</strong>mente questo territoriopotrebbe sviluppare molto il turismo, lestrutture ci sono, ma di fatto non sonoutilizzate bene e non esiste un veicolo… Sonostrutture avulse da una politica vera;o manca la neve per il numero digiorni l’anno necessari; per il turismo estivo equello religioso le strutture sono adeguate;non c’è una resa turistica in grado di reggereeconomicamenteo Negli ultimi 15 anni si è vista lamorìa del settore. C’è un problema cultur<strong>al</strong>e,non c’è cooperazione fra i produttori anche sesi è tentato tante volte, ultimamente sulsettore della nocciola. Ugu<strong>al</strong>e per l’olio, lacastagna, prodotti di eccellenza che non siriesce a v<strong>al</strong>orizzare;o il territorio è diversificato nellaproduzione e ha potenzi<strong>al</strong>ità, ma la vendita èscarsissima e non c’è cultura dellacooperazione, c’è troppo individu<strong>al</strong>ismo e nonci si adegua <strong>al</strong> mercato;o non c’è garanzia di stabilità dellafamiglia rur<strong>al</strong>e.o Esistono tante strutture noncollegate fra loro, e non ci sono servizicollegati; il turista arriva <strong>al</strong> B&B e non hainformazioni sul territorio, su dove andare…Manca la collaborazione fra operatori. Grandipotenzi<strong>al</strong>ità senza capacità di v<strong>al</strong>orizzarle;o occorre sottolineare l’impegno delleamministrazioni loc<strong>al</strong>i;o durante il Festiv<strong>al</strong> sistemiamo 4.000persone, il giudizio deve essere buono;consideriamo che il nostro è un turismo dinicchia, di tipo cultur<strong>al</strong>e, non siamo laCostiera Am<strong>al</strong>fitana!o Negli ultimi anni molti giovani sidedicano <strong>al</strong>l’agricoltura e investono; ancoranon si vedono però i risultati, quindi non sipuò dare più di un 3;o ancora manca l’associazionismo inagricoltura.o Tutti i comuni hanno una buonasentieristica; si incominciano a vedere gli infopoint, ristoranti anche di qu<strong>al</strong>ità…o abbiamo un patrimonioarchitettonico di v<strong>al</strong>ore che crea indottoturistico;o il Cilento è ricco di strutture ricettivedi varie tipologie;o oggi si vede il turismo in Cilento, c’èstato un incremento negli anni.pag. 13


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaIndGAL TiternoC.M Titerno Alto TammaroGAL IrpiniaC.M Terminio Cervi<strong>al</strong>toGAL Colline s<strong>al</strong>ernitaneC.M Monti PicentiniGAL Cilento RegeneratioC.M Alento Monte Stella101112o L’approccio delle nostreamministrazioni è riduttivo, c’è ancoraun’attesa erogatoria senza fin<strong>al</strong>izzazioniproduttive ed es<strong>al</strong>tazione delle ricchezze;o in questo periodo le istituzioni sistanno rendendo conto che devono lavoraresu questo e trasmettono qu<strong>al</strong>che messaggio,oggi il 3 è un punto di partenza; lesollecitazioni dovute <strong>al</strong>le attu<strong>al</strong>i difficoltàstanno sollecitando tutti;o ultimamente su spinta delle impresesi po’ rilevare una maggiore sensibilità, siapure a macchia di leopardo;o d<strong>al</strong>le imprese viene la spinta, ilproblema restano i livelli istituzion<strong>al</strong>i…o che negli ultimi anni si stiaconcertando è vero, che però ci siano disagicome imprese è <strong>al</strong>trettanto vero; sono anniche le imprese agricole sono in grossissimadifficoltà; non so quanta gente l’annoprossimo raccoglierà l’uva, già quest’anno intanti non l’hanno raccolta. Sportelli unici nonne esistono, tempi efficienti non parliamone!o Considerando anche il periodo dicrisi l’occupazione è precaria, aumenta lapovertà, come Caritas abbiamo visto ladisoccupazione aumentare del 30-40%;o dove c’è profession<strong>al</strong>ità si trovaoccupazione; è questo che manca.o E’ un dramma autentico, anche i piùscolarizzati non trovano lavoro e sonocostretti ad emigrare con un doppio dannoper il territorio. Per le donne è anche peggio,se trovano lavoro è precario;o il trend non è peggiorativo, èstabile, ma il sistema nel complesso non è ingrado di assorbire questa occupazione.o Le amministrazioni si impegnano manon si ottengono risultati efficaci;o non c’è una sola azienda che abbiaaperto senza un finanziamento pubblico.o L’impegno c’è, siamo in una fase distart up che v<strong>al</strong>e <strong>al</strong>meno un 3;o ci sono amministrazioni che non nehanno un’idea, non affiggono neppure imanifesti del G<strong>al</strong>.o Il 60% della popolazione lavora mafuori da questo territorio;o [il gruppo confluisce sul 2 senzadiscussione].o Paradoss<strong>al</strong>mente le donne possonotrovare lavoro più facilmente nel soci<strong>al</strong>e;o i servizi soci<strong>al</strong>i sono l’ultimapossibilità d’impiego.pag. 14


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaIndGAL TiternoC.M Titerno Alto TammaroGAL IrpiniaC.M Terminio Cervi<strong>al</strong>toGAL Colline s<strong>al</strong>ernitaneC.M Monti PicentiniGAL Cilento RegeneratioC.M Alento Monte Stella131415o E’ uno dei nodi cruci<strong>al</strong>i per losviluppo di questo territorio; la rete strad<strong>al</strong>e èbuona ma i collegamenti in gener<strong>al</strong>e nonvanno bene. Senza macchina non si va inProvincia o in <strong>Regione</strong>, treni non ci sono…Siamo quasi isolati;o non c’è molto collegamentopubblico ma qu<strong>al</strong>cosa c’è [cita specificicollegamenti];o collegamenti con l’esterno diquest’area ci sono [cita autostrade e treni], ilproblema è interno <strong>al</strong> territorio dove ci sonomolte difficoltà;o occorrerebbe un servizio ditrasporto loc<strong>al</strong>e per garantire per esempio leprestazioni sanitarie per gli anziani.o Considerando i dati e l’aumento deipoveri, i posti di lavoro persi etc. sarebbe dadare un 2;o [il gruppo confluisceimmediatamente sul v<strong>al</strong>ore 2].o Rispetto <strong>al</strong> collegamento coi centriattrattori la nostra è una loc<strong>al</strong>ità efficiente,anche considerando che non abbiamotrasporto su ferro; guardando l’orografia icollegamenti con le <strong>al</strong>tre città i collegamentisono molti buoni; se invece guardiamo leinfrastrutture la rete strad<strong>al</strong>e potrebberoessere migliori;o il punto di debolezza riguarda itrasporti dentro l’area, che non esistono,mentre sono ottimi verso i centri attrattoriesterni.o In questi 30 anni l’ediliziasi è rinnovata <strong>al</strong> massimo, anzi il problema èriempire le case di persone! La nostra ediliziarur<strong>al</strong>e e anche quella popolare sono buone;o ci sono case nei comuni di[…] dove non ci sono le strade, non c’è la luceelettrica…o a parte la presenza diInternet non esiste in It<strong>al</strong>ia una zona riccacome la nostra.o Conosco bene i sistemi usati per“arrangiarsi”, che sono un indicatore dipovertà;o la famiglia tiene ancora anche conla funzione di ammortizzatore soci<strong>al</strong>e.o C’è la fila indiana per andare lamattina a S<strong>al</strong>erno perché non si riesce asorpassare; treni inesistenti; una sola stazionesu tutto il territorio; pullman ridotti…o domenica non c’è la corsa perS<strong>al</strong>erno;o [si citano <strong>al</strong>tri disagi].o Avendo vissuto anche <strong>al</strong> Nord soche qui vivere costa meno; anche con unreddito non elevato si può avere una buonaqu<strong>al</strong>ità della vita;o stanno crescendo i poveri adismisura, la maggioranza non arriva a finemese;o [il gruppo discute su prezzi e casiparticolari];o nei piccoli paesi ci sono pochepersone che si rivolgono ai servizi persituazioni di povertà.o Per andare <strong>al</strong>l’università a S<strong>al</strong>erno iragazzi si devono <strong>al</strong>zare <strong>al</strong>le 5 di mattina…o c’è un solo autobus per S<strong>al</strong>erno <strong>al</strong>lamattina;o la rete viaria è scadente.o Le case sono di buona fattura,s<strong>al</strong>ubri etc., l’unico neo è la qu<strong>al</strong>ità dell’Adsl;o [il gruppo convergeimmediatamente sul 3].pag. 15


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaIndGAL TiternoC.M Titerno Alto TammaroGAL IrpiniaC.M Terminio Cervi<strong>al</strong>toGAL Colline s<strong>al</strong>ernitaneC.M Monti PicentiniGAL Cilento RegeneratioC.M Alento Monte Stella16171819o Se ragioniamo in termini diaccessibilità e fruizione: per un’agenziaturistica che lo chiedeva non sono stata ingrado di fornire che un paio di siti per unascolaresca;o anche se qu<strong>al</strong>che area attrezzataesiste è abbandonata a se stessa e piena dirifiuti;o col Piano soci<strong>al</strong>e di zona abbiamoutilizzato fondi region<strong>al</strong>i per <strong>al</strong>lestire areenelle aree parco loc<strong>al</strong>i; poi i turisti vengono elasciano i loro rifiuti ma non sono loc<strong>al</strong>i.o [Il gruppo decide per il 5 senzadiscussioni].o Massimo del voto perché c’è unagrande coscienza istituzion<strong>al</strong>e, ancor primadei vincoli attu<strong>al</strong>i di legge;o [si citano esperienze istituzion<strong>al</strong>i innegativo]; in qu<strong>al</strong>che comune c’è attenzione,ma in gener<strong>al</strong>e direi proprio di no; abbiamo lediscariche a cielo aperto, senza controllo eforse <strong>al</strong>cune di rifiuti “particolari”;o un voto basso sarebbecontraddittorio col 5 <strong>al</strong> precedente indicatore;chi ha fatto i Parchi? Le Comunità montane e icomuni hanno lavorato;o a differenza di <strong>al</strong>tri territori lasensibilità civile è di antica data; quellaistituzion<strong>al</strong>e è inferiore ma migliore di <strong>al</strong>trezone; non è detto che sia sufficiente rispetto afattori nuovi. C’è il grosso problema deicacciatori e la fauna non è ritenuta daproteggere.o Dopo il terremoto è statorecuperato tutto, i centri storici sono statirifatti, la parte archeologica tutta v<strong>al</strong>orizzata;o molti comuni in re<strong>al</strong>tà non sonostati ricostruiti [li cita];o [il gruppo contrappone casi specificipositivi ad <strong>al</strong>tri negativi].o Nell’insieme del territorio le areeesistono, in parte sono funzion<strong>al</strong>i e accessibili;o ci sono ma non sono gestite;o c’è anche il Parco Nazion<strong>al</strong>e…o il sentiero Giustino Fortunato, èsegn<strong>al</strong>ato e ci posso andare… forse lamanutenzione non è da 5…o il problema è la manutenzione, masenza risorse è difficile.o Non abbiamo problemi di acque nédi aria (fatto il monitoraggio da poco);qu<strong>al</strong>che zona, <strong>al</strong> confine con S<strong>al</strong>erno, è un po’più critica, ma non qui da noi;o [il gruppo convergeimmediatamente sul 4].o C’è il problema della raccoltadifferenziata dei rifiuti, ma meno di 3 non sipuò dare;o proposte lungimiranti <strong>al</strong>ternative aitermov<strong>al</strong>orizzatori;o il problema è quanto riescono aincidere.o Uno dei punti di forza di questoterritorio è le aree verdi, siamo tutto in areaparco; la diga del Cilento è bellissima…o ogni comune ha aiuole ben tenute,aree per i bambini.o Siamo in un polmone verde, l’aria èpulita perché non ci sono industria, nonscarichi nei fiumi…o [il gruppo convergeimmediatamente sul 5].o Noi subiamo le conseguenze dellanomea della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> e la suadifferenziazione territori<strong>al</strong>e ma qui si fa laraccolta differenziata e c’è molta attenzione;o si fanno tanti progetti, si chiamanole scuole, ma non si vedono molti risultati;o la tutela dell’ambiente non è solofare raccolta differenziata; è combatterel’abusivismo, tutelare il paesaggio, e suquesto i comuni sono in ritardo;o la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> ha messo indiscussione le Comunità montane, che sonoun presidio per l’ambiente e ha dimenticato ilcapitolo “forestazione” nel proprio bilancio.o [Il gruppo converge senzadiscussione sul 4].pag. 16


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaIndGAL TiternoC.M Titerno Alto TammaroGAL IrpiniaC.M Terminio Cervi<strong>al</strong>toGAL Colline s<strong>al</strong>ernitaneC.M Monti PicentiniGAL Cilento RegeneratioC.M Alento Monte Stella2021222324o Abbiamo anche un parcotecnologico, non utilizzato… C’è il teatro condelle scuole di teatro, facciamo laboratori per idiversamente abili… Numerose scuole dimusica;o manca la consapevolezza delleistituzioni verso la culturao Non ci sono eventicultur<strong>al</strong>i degni di questo nome;o [il gruppo convergeimmediatamente sul v<strong>al</strong>ore 2].oNon c’è niente!o [il gruppo convergeimmediatamente sul v<strong>al</strong>ore 2].o In questo territorio ogni comune hauna pro loco, <strong>al</strong>meno un’associazione sportivaetc.o [il gruppo convergeimmediatamente sul v<strong>al</strong>ore 4].o Molto vicino le multis<strong>al</strong>a; qui teatro,rassegne… non solo a Giffoni;o non c’è un sistema di biblioteche,non abbiamo musei… non ci sarebberoneppure i clienti! In It<strong>al</strong>ia questa cultura “<strong>al</strong>ta”è pari a zero.o [Il gruppo convergeimmediatamente sul voto 4].o Da operatore cultur<strong>al</strong>e che si deverivolgere <strong>al</strong>le istituzioni devo dare zero;o l’esperienza del Piano soci<strong>al</strong>e èbuona anche perché il welfare oggi ha grandecentr<strong>al</strong>ità; il coordinamento dei sindacifunziona molto bene;o il <strong>rapporto</strong> fra i sindaci funzionabenissimo, meno bene con chi istituzione nonè;o quando ci sono le risorse e iprogetti sono finanziati i rapporti sono sempreottimi; oggi non è più così. In <strong>Regione</strong> non tidanno risposte perché non hanno risorseneppure loro.o[Il gruppo converge senzadiscussione sul 3].o [Il gruppo converge senzadiscussione sul 2].o Non su tutti i comuni ma qu<strong>al</strong>checosa c’è.o [Il gruppo converge senzadiscussione sul 3].o [Il gruppo converge senzadiscussione sul 3].o [Il gruppo converge senzadiscussione sul 2].pag. 17


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitaIndGAL TiternoC.M Titerno Alto TammaroGAL IrpiniaC.M Terminio Cervi<strong>al</strong>toGAL Colline s<strong>al</strong>ernitaneC.M Monti PicentiniGAL Cilento RegeneratioC.M Alento Monte Stella25o Senza partecipazione nulla saràperseguibile e non ci sarà qu<strong>al</strong>ità della vita;o in ambito soci<strong>al</strong>e si è fattatantissima concertazione e i risultati sivedono; vedo che molti comuni proseguonocon questo sistema anche in <strong>al</strong>tri settori;o <strong>al</strong>la concertazione istituzion<strong>al</strong>e c’èconsuetudine, <strong>al</strong>la progettazione partecipatano; non abbiamo il s<strong>al</strong>to di qu<strong>al</strong>ità. [Cita casonegativo]. oo Nessuno partecipa, i cittadini nonsono interessati;o la politica odierna ha distrutto ilcollegamento fra cittadini e politici; il miosindaco non ha mai indetto un’assemblea perconoscere il parere dei cittadini.o [Il gruppo converge senzadiscussione sul 2].pag. 18


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO IV: La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong> miglioramento della Qu<strong>al</strong>ità della vitapag. 1


Area Gener<strong>al</strong>e CoordinamentoSviluppo Settore PrimarioSERVIZIO DI VALUTAZIONE IN ITINERE, INTERMEDIA EDEX POST DEL PSR CAMPANIA 2007-2013AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO V– GLI IMPATTI AMBIENTALIMarzo 2013


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIINDICE1. L’INDICATORE DI IMPATTO BASATO SUL MONITORAGGIO DELL’AVIFAUNA (FARMLANDBIRD INDEX) .............................................................................................................................................. 11.1 EVOLUZIONE DELL’INDICATORE INIZIALE (“BASELINE”) DI RIFERIMENTO ........................................................................ 11.2 LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI DELLE AZIONI AGROAMBIENTALI SULLA COMUNITÀ ORNITICA ............................................... 31.3 CALCOLO DELL’INDICATORE DI IMPATTO N° 4 “INVERSIONE DI TENDENZA AL DECLINO DELLA BIODIVERSITÀ” ............................ 92. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE” ................................................................................ 122.2 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE ..................................................................................................................... 122.3 ACQUISIZIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI ........................................................................................................ 132.4 PROCEDURA DI CALCOLO DELLA QUANTITÀ DI FERTILIZZANTE AZOTATO NECESSARIO PER LE PRODUZIONI .............................. 132.4.1 Regime convenzion<strong>al</strong>e .................................................................................................................... 152.4.2 Carichi unitari con le azioni della misura 214 ..................................................................................... 172.4.3 V<strong>al</strong>utazione dei miglioramenti ambient<strong>al</strong>i delle Misure forest<strong>al</strong>i (221e trascinamenti) ............................ 182.4.4 Riduzione dei carichi di azoto grazie <strong>al</strong> PSR ....................................................................................... 182.4.5 Stima del surplus di azoto nelle fertilizzazioni .................................................................................... 202.4.6 V<strong>al</strong>utazione della efficacia del Programma ........................................................................................ 202.5 CONSIDERAZIONI E LIMITI DELLE STIME EFFETTUATE ............................................................................................. 213. INDICATORE DI IMPATTO “MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL SUOLO ATTRAVERSOL’INCREMENTO DELLA SOSTANZA ORGANICA” E CONSEGUENTE “CARBON SINK” .............................. 233.1 IMPOSTAZIONE METODOLOGICA PER LA STIMA DEGLI INCREMENTI DI SOSTANZA ORGANICA DELLE AZIONI DEL PSR CAMPANIA2007-2013 ............................................................................................................................................ 233.2 CALCOLO DELLA SOM ................................................................................................................................. 243.2.1 SOM attribuibile <strong>al</strong> regime convenzion<strong>al</strong>e .......................................................................................... 243.2.2 SOM attribuibile <strong>al</strong>le diverse azioni considerate ................................................................................. 243.2.3 SOM dai residui coltur<strong>al</strong>i.................................................................................................................. 253.2.4 SOM d<strong>al</strong>le concimazioni organiche ................................................................................................... 273.3 SINTESI DEI RISULTATI ......................................................................................................................... 304. INDICATORE DI IMPATTO “MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL SUOLO ATTRAVERSO LARIDUZIONE DELL’EROSIONE IDRICA ACCELERATA” ............................................................................. 314.1 FABBISOGNI AFFRONTATI DAL PROGRAMMA ........................................................................................................ 314.2 QUANTIFICAZIONE DEL VALORE EFFETTIVO DELL’INDICATORE ................................................................................... 324.2.1 L’equazione USLE di Wischmeier-Smith ............................................................................................ 324.2.2 L’equazione USLE nell’an<strong>al</strong>isi dell’impatto ambient<strong>al</strong>e ......................................................................... 334.3 APPLICAZIONE DELLA RUSLE AL TERRITORIO DELLA REGIONE CAMPANIA .................................................................... 344.3.1 Fattore R ....................................................................................................................................... 344.3.2 Fattore K ....................................................................................................................................... 354.3.3 Fattore LS ...................................................................................................................................... 374.3.4 Fattore C ....................................................................................................................................... 384.3.5 Fattore P ....................................................................................................................................... 394.4 LA CARTA DEL RISCHIO EROSIVO DELLA REGIONE CAMPANIA .................................................................................... 414.5 APPLICAZIONE DEL MODELLO RUSLE ALLA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO DELLE AZIONI PSR DELLA REGIONE CAMPANIA ............. 414.5.1 Sintesi delle elaborazioni e risultati ................................................................................................... 424.5.2 V<strong>al</strong>utazione della efficacia del Programma ........................................................................................ 444.6 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELL’AZIONE 216B AI FINI DELLA RIDUZIONE DEL RISCHIO EROSIVO ....................................... 484.7 CONSIDERAZIONI SULL’EFFICACIA DELLE AZIONI ................................................................................................... 49pag. i


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI5. LA MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI .................................................................................. 525.1 INTRODUZIONE ......................................................................................................................................... 525.2 VALUTAZIONE DEL CONTRIBUTO DEL PSR ALLE SFIDE “CAMBIAMENTI CLIMATICI” E “ENERGIE RINNOVABILI” ........................... 545.3 IL SETTORE AGRO-FORESTALE ........................................................................................................................ 555.4 SETTORE ENERGETICO E SVILUPPO DELLE ENERGIE DA FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI .................................................. 605.5 IL CONTRIBUTO DEL PSR ALLA MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI, UNA LETTURA TRASVERSALE DEI RISULTATI .............. 64pag. ii


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI1. L’INDICATORE DI IMPATTO BASATO SUL MONITORAGGIO DELL’AVIFAUNA (FARMLAND BIRDINDEX)L’’Indicatore comune di impatto n.4 Ripristino della biodiversità esprime la variazione quantitativa equ<strong>al</strong>itativa nelle popolazioni di specie di uccelli nidificanti negli ambienti agricoli – cioè che da essedipendono per riprodursi o per <strong>al</strong>imentarsi - che si verifica nell’area di intervento del PSR e che può essereattribuita agli interventi da esso re<strong>al</strong>izzati. Per la quantificazione di t<strong>al</strong>e variazione si fa riferimento <strong>al</strong>Farmland bird index, un indice adimension<strong>al</strong>e (anno 2000=100) che considera sia la ricchezza in specie diuccelli legati agli ambienti agricoli e presenti nel territorio indagato, sia l’abbondanza delle rispettivepopolazioni appartenenti a t<strong>al</strong>i specie 1 .Le variazioni di questi parametri, e quindi dell’Indice sintetico, sono infatti fortemente influenzate(costituendone in definitiva una espressione) d<strong>al</strong>la evoluzione dei livelli complessivi di biodiversità presenti inun territorio agricolo a sua volta influenzati d<strong>al</strong>le attività e pratiche agricole sulle qu<strong>al</strong>i <strong>al</strong>cune delleMisure/azioni del PSR intervengono, in termini di mantenimento o di trasformazione 2 . Un trend negativosegn<strong>al</strong>a che gli ambienti agricoli stanno diventando meno favorevoli per gli uccelli; un trend positivo ostazionario, viceversa, segn<strong>al</strong>a il miglioramento o il mantenimento dello “stato di conservazione” degliambienti agricoli in relazione <strong>al</strong>le popolazioni di uccelli.L’indice FBI, oltre che come Indicatore di impatto, è utilizzato d<strong>al</strong> QCMV anche come Indicatore comuneinizi<strong>al</strong>e di obiettivo (n. 17 - Biodiversità: avifauna in habitat agricolo) per l’an<strong>al</strong>isi della situazione complessivaregion<strong>al</strong>e in tema di biodiversità e qu<strong>al</strong>e riferimento per la stima degli impatti del Programma 3 .1.1 Evoluzione dell’Indicatore inizi<strong>al</strong>e (“baseline”) di riferimentoDiverse indagini condotte in passato in Europa (per es.: Tucker e Heath 1994, BirdLife Internation<strong>al</strong> 2004)hanno evidenziato che le specie ornitiche sono particolarmente sensibili <strong>al</strong> peggioramento della qu<strong>al</strong>itàambient<strong>al</strong>e delle aree agro-pastor<strong>al</strong>i avvenuto negli ultimi decenni. Di recente, uno studio effettuato con idati raccolti in 21 paesi europei nell’ambito del programma di monitoraggio delle popolazioni degli uccellicomuni PanEuropean Common Bird Monitoring Scheme o Euromonitoring (PECBMS), ha messo in ris<strong>al</strong>to chele specie comuni legate agli ambienti agricoli sono diminuite drammaticamente negli ultimi 27 anni, quasidimezzando i propri effettivi. Questo declino demografico risulta decisamente più grave rispetto a quelloregistrato per le specie forest<strong>al</strong>i e per tutte le specie comuni prese nel complesso (Vořišek et <strong>al</strong>. 2010).I dati raccolti nell’ambito del progetto MITO2000 (Monitoraggio It<strong>al</strong>iano Ornitologico; Fornasari et <strong>al</strong>. 2004),il programma di monitoraggio che fornisce i dati it<strong>al</strong>iani <strong>al</strong> PECBMS, permettono la quantificazionedell’Indicatore comune anche nel nostro Paese. Dai dati raccolti d<strong>al</strong> 2000 <strong>al</strong> 2011 nell’ambito del progettoMITO2000 risulta che in It<strong>al</strong>ia, il Farmland Bird Index (FBI), c<strong>al</strong>colato su 26 specie proprie degli ambientiagricoli, mostra un lieve declino (- 6%); si nota invece che l’andamento di tutte le specie comuni ètendenzi<strong>al</strong>mente stabile a conferma che gli uccelli degli ambienti agricoli sono una categoria a rischio (ReteRur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e e LIPU 2010, 2011).1 L’indice viene elaborato utilizzando i dati raccolti nell’ambito del programma di monitoraggio degli uccelli comuni European CommonBird Monitoring scheme (PECBM o Euromonitoring) in cui sono coinvolti 25 Paesi europei con il coordinamento di European Bird CensusCouncil, Roy<strong>al</strong> Society for the Protection of Birds, BirdLife Internation<strong>al</strong> e Statistics Netherlands. L’It<strong>al</strong>ia partecipa <strong>al</strong>l’Euromonitoring coni dati raccolti nell’ambito del progetto MITO2000 (Monitoraggio It<strong>al</strong>iano Ornitologico) che ha preso l’avvio nella stagione riproduttiva2000 con il sostegno finanziario del Ministero dell’Ambiente e il coordinamento dell'associazione FaunaViva e del Centro It<strong>al</strong>iano StudiOrnitologici (CISO). D<strong>al</strong> 2009 la LIPU ha affiancato FaunaViva nel coordinamento nazion<strong>al</strong>e della raccolta dati che è proseguita grazie <strong>al</strong>supporto della Rete Rur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e.2 Sull’uso di indici basati sull’evoluzione demografiche di specie ornitiche per la v<strong>al</strong>utazione della qu<strong>al</strong>ità ambient<strong>al</strong>e si veda: Gregory R.D., van Strien A. 2010. Wild bird indicators: using composite population trends of birds as measures of environment<strong>al</strong> he<strong>al</strong>th. OrnitholSci 9: 3–22.3 Altri Indicatori inizi<strong>al</strong>i correlati sono il n.18 (Biodiversità: habitat agricoli e forest<strong>al</strong>i <strong>al</strong> <strong>al</strong>to pregio natur<strong>al</strong>e) e il n.19 (Biodiversità:composizione delle specie arboree).pag. 1


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIIn <strong>Campania</strong> l’indicatore Farmland Bird Index, elaborato sulla base di 2084 punti effettuati nel periodo 2000-2011, mostra un incremento pari <strong>al</strong> 10,8% (Figura 1; Rete Rur<strong>al</strong>e e LIPU 2011) a suggerire una apparntetendenza <strong>al</strong> miglioramento dello status complessivo delle popolazioni ornitiche degli ambienti agricoli.Bisogna considerare che, comunque, il campione di punti per il c<strong>al</strong>colo dell’indice nella regione campana èstato in <strong>al</strong>cuni anni decisamente esiguo (2006: 74; 2008: 23). Ciò ha sicuramente influenzato l’andamentodell’indice caratterizzato da ampie fluttuazioni.Nel periodo 2000-2011, è risultato oscillante anche l’andamento del 51,7% delle 29 specie considerate per ilc<strong>al</strong>colo dell’indice e per il 6,9% delle specie i dati sono risultati insufficienti per delineare le tendenze in atto.Ciò detto, l’incremento di FBI region<strong>al</strong>e è atribuibile oltre che <strong>al</strong>l’aumento significativo degli indici dipopolazione di Gheppio, Rondine e Gazza (Figura 2), soprattutto <strong>al</strong>le specie che, pur presentando degliandamenti oscillanti, sembrano comunque evidenziare un aumento numerico delle popolazioni region<strong>al</strong>i,benché non significativo d<strong>al</strong> punto di vista statistico. Per le <strong>al</strong>tre specie si registra un decremento moderatonel 10,3% dei casi e stabilità nel 20,7% dei casi. Le specie per le qu<strong>al</strong>i si registra un decremento sonol’Allodola, il S<strong>al</strong>timp<strong>al</strong>o, l’Averla piccola (Figura 2).Queste specie risultano in diminuzione nello stesso periodo, 2000-2011, anche a livello nazion<strong>al</strong>e (ReteRur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e e LIPU 2011). Per quanto riguarda le tre specie in aumento a livello region<strong>al</strong>e, Gheppio, eGazza lo sono a nche a livello nazion<strong>al</strong>e mentre la Rondine risulta in decremento sul territorio it<strong>al</strong>iano.Figura 1. Andamento del Farmland Bird Index nel periodo 2000-2011 in <strong>Campania</strong>.pag. 2


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIFig. 2. Andamento dell’indice di popolazione per le specie agricole che hanno registrato un andamento certoin <strong>Campania</strong> nel periodo 2000-2011.1.2 La v<strong>al</strong>utazione degli impatti delle azioni agroambient<strong>al</strong>i sulla comunità orniticaL’utilizzazione del FBI qu<strong>al</strong>e indicatore di impatto del Programma (e non solo qu<strong>al</strong>e indicatore “baseline”riferito <strong>al</strong>la situazione region<strong>al</strong>e nel suo insieme) comporta, come in premessa ricordato, l’an<strong>al</strong>isi delle suevariazioni nel tempo e/o nello spazio (ragionevolmente) attribuibili agli effetti del Programma stesso. In <strong>al</strong>tritermini la individuazione di solidi “legami di caus<strong>al</strong>ità” tra t<strong>al</strong>i effetti e l’andamento dell’indice. T<strong>al</strong>e profilo dipag. 3


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIan<strong>al</strong>isi presenta non pochi elementi di complessità metodologica oggetto anche di momenti di confronto eriflessione a livello europeo e nazion<strong>al</strong>e, nell’ambito della Rete Rur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e e del progetto MITO 2000.Come è stato evidenziato nel: Working paper on Approaches for assessing the impacts of the Rur<strong>al</strong>Development Programmes in the context of multiple intervening factors (March 2010): “Nei territori in cui ipagamenti agroambient<strong>al</strong>i non riguardano la gran parte del territorio agricolo, ma ne rappresentano unaporzione ridotta, il FBI non è sufficiente per determinare l’impatto delle misure agroambient<strong>al</strong>i”.Il FBI è adeguato per una verifica complessiva dello stato di s<strong>al</strong>ute degli agroecosistemi di una regione, mapuò essere poco efficace per v<strong>al</strong>utare la bontà degli interventi a favore della biodiversità finanziati d<strong>al</strong> PSR. Ilbasso grado di efficacia è dovuto a diversi fattori, tra i qu<strong>al</strong>i, oltre <strong>al</strong>la già ricordata diffusione limitata degliinterventi finanziati d<strong>al</strong>le misure agro-ambient<strong>al</strong>i sul territorio region<strong>al</strong>e, anche la scarsa corrispondenza tr<strong>al</strong>a dislocazione dei punti di osservazione/ascolto che vengono scelti con un programma randomizzato e learee interessate d<strong>al</strong>le azioni del PSR (Rete Rur<strong>al</strong>e e LIPU 2010).Per una v<strong>al</strong>utazione più diretta degli effetti delle azioni della Misura 214, quindi, sono state condotte dellean<strong>al</strong>isi per cercare di verificare l’esistenza di correlazioni significative tra intensità di intervento delle misureagroambient<strong>al</strong>i e <strong>al</strong>cuni parametri della comunità ornitica ottenuti con i dati raccolti in <strong>Campania</strong> per ilprogetto MITO2000 nel triennio 2009-2011 4 .Il campione di partenza per queste an<strong>al</strong>isi sono stati i 374 fogli catast<strong>al</strong>i della regione in cui sono presentipunti MITO. Questo campione si è ridotto ai 311 fogli interessati d<strong>al</strong>le misure agroambient<strong>al</strong>i. Per ciascuno diquesti 311 fogli sono stati c<strong>al</strong>colati: la superficie di intervento delle misure agroambient<strong>al</strong>i, l’uso del suolo,l’<strong>al</strong>titudine media.Fig. 3. Distribuzione nel territorio region<strong>al</strong>e dei punti MITO presenti nei fogli catast<strong>al</strong>i.4 Solo in questo triennio il numero di punti disponibili era sufficiente a compiere le an<strong>al</strong>isi: 2009 (189 punti MITO) 2010 (240 puntiMITO), 2011 (266 punti MITO)pag. 4


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALITra i fogli catast<strong>al</strong>i in cui sono presenti punti MITO, sono stati selezionati quelli con ambiente agricolopredominante (<strong>al</strong>meno il 70% di SAU nella superficie del foglio). Il campione di partenza dei punti MITO si èridotto ulteriormente quindi nel 2009 a 86 fogli, nel 2010 a 104 fogli e nel 2011 a 123 fogli.In una prima an<strong>al</strong>isi si è cercato di individuare, tra quest’ultimi fogli in ogni anno, quelli con <strong>al</strong>ta intensità diintervento di misure agroambient<strong>al</strong>i. A t<strong>al</strong>e riguardo era stato deciso che la soglia per stabilire se un foglio èad <strong>al</strong>ta intensità di intervento non fosse eccessivamente bassa per consentire di ottenere un numero di foglisufficiente a condurre i confronti con fogli con bassa intensità di intervento di misure agroambient<strong>al</strong>i.Tuttavia anche ricorrendo a questa accortezza, i dati non consentivano questo tipo di an<strong>al</strong>isi statistica 5 .Pertanto è stato stabilito di effettuare delle an<strong>al</strong>isi di regressione ponendo come variabile dipendente laricchezza di specie ornitiche e come variabili indipendenti: la superficie di intervento dell’azioneagroambient<strong>al</strong>e in esame, la superficie delle diverse categorie di uso del suolo, l’<strong>al</strong>titudine, la superficie delfoglio catast<strong>al</strong>e. I v<strong>al</strong>ori delle variabili dipendenti e indipendenti sono stati c<strong>al</strong>colati per ogni foglio catast<strong>al</strong>ein cui sono presenti punti MITO e in cui l’ambiente agricolo è predominante (<strong>al</strong>meno il 70% di SAU nellasuperficie del foglio). Poiché le categorie di uso del suolo erano numerose si è proceduto a un loroaccorpamento riducendole a 10, secondo lo schema riportato in Tabella 1.Tabella 1. Variabili di uso del suolo individuate in <strong>al</strong>cuni casi accorpando le diverse categorie di uso del suolo.CodiceCategorie1 Seminativi 111,121, 122, 125, 131, 132, 11113, 131112 Coltivazioni legnose 21,22,23,25, 263 Prati e pascoli 31, 324 Sistemi coltur<strong>al</strong>i e particellari complessi 41,425 Boschi 51,52, 53, 6426 Cespugleti, boscaglie 62,63, 64161 Aree a pascolo natur<strong>al</strong>e e praterie di <strong>al</strong>ta quota 617 Aree con vegetazione scarsa 71, 72, 73, 748 Zone umide 81, 9291 Ambiente urbanizzato e superfici artifici<strong>al</strong>i 91Poiché, il numero di variabili indipendenti, anche dopo l’accorpamento di <strong>al</strong>cune di esse, era elevato, è statacondotta un’an<strong>al</strong>isi preliminare per stabilire qu<strong>al</strong>i variabili indipendenti erano correlate significativamente conla ricchezza di specie. Successivamente solo con le varibili risultate correlate con la ricchezza è stataeffettuata una regressione multipla (modello: forward stepwise) per stabilire se l’effetto ottenuto per lesingole variabili risultasse confermato anche in questa an<strong>al</strong>isi e non fosse il risultato di intercolinearità travariabili indipendenti (software utilizzato: Statistica).Per quanto riguarda le variabili indipendenti relative agli interventi delle misure agroambient<strong>al</strong>i, le unicheazioni che hanno consentito le an<strong>al</strong>isi appena descritte sono state le azioni 214_A (agricoltura integrata) e214_D (Azioni extra Buone Condizioni Agronomiche Ambient<strong>al</strong>i; questa azione riguarda essenzi<strong>al</strong>mentel’inerbimento delle colture arboree e il mantenimento del pascolo). Sono state poi v<strong>al</strong>utate anche le azioni214_A e 214_B (agricoltura biologica) accorpate. Queste variabili sono state espresse come percentu<strong>al</strong>edella superficie del foglio catast<strong>al</strong>e oggetto d’impegno.Negli anni e per le azioni in cui il numero di fogli con superficie interessata da un’azione (o d<strong>al</strong>lo loro somma)fosse ugu<strong>al</strong>e a zero in un numero esagerato di casi (> 50%), le an<strong>al</strong>isi di regressione sono state ripetuteanche considerando esclusivamente i punti con superficie interessata d<strong>al</strong>l’azione maggiore di zero. Neipochissimi casi in cui due o tre punti ricadevano in uno stesso foglio, i v<strong>al</strong>ori per le variabili indipendenti sono5 Per esempio nel 2011 anno con maggior numero di punti MITO disponibili, vi erano solo 4 fogli con <strong>al</strong>meno il 25% di superficieinteressata d<strong>al</strong>l’azione 214_A, lo stesso accadeva per l’azione 214_D e addirittura un solo foglio per l’azione 214_B.pag. 5


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIstati considerati una sola volta, mentre per la ricchezza di specie ornitiche è stata c<strong>al</strong>colata la media tra i dueo tre punti implicati.Le an<strong>al</strong>isi suddette sono state condotte anche per <strong>al</strong>tri due parametri della comunità ornitica: la ricchezza dispecie agricole e la ricchezza di specie a priorità di conservazione. Nel primo caso sono state ritenute specieagricole le 28 specie utilizzate per il c<strong>al</strong>colo di FBI della <strong>Campania</strong> (Cfr. Rete Rur<strong>al</strong>e e LIPU <strong>2012</strong>). Nelsecondo caso sono state considerate specie a priorità di conservazione quelle incluse: nell’<strong>al</strong>legato I dellaDirettiva del Consiglio Europeo 79/409/CEE “concernente la conservazione degli uccelli selvatici”; nellecategorie 1-3 delle Specie Europee di Uccelli di Interesse Conservazionistico (SPEC) (BirdLife Internation<strong>al</strong>2004); nella Lista Rossa 2011 degli Uccelli nidificanti in It<strong>al</strong>ia (Peronace et <strong>al</strong>. 2011).Considerando che anche le misure e azioni 6 che prevedono il rimboschimento e la re<strong>al</strong>izzazione di siepi insuperfici agricole potrebbero avere degli effetti sulla biodiversità e che queste misure e azioni presesingolarmente interessano una superficie ridotta dei fogli catast<strong>al</strong>i si è provato ad accorpare le misure eazioni: 221 (Imboschimento di terreni agricoli), 225 (Pagamenti per interventi silvoambient<strong>al</strong>i), 2080, F e H .Nondimeno, queste misure e azioni, anche accorpate, riguardano una superficie minima dei fogli catast<strong>al</strong>icon ambiente agricolo predominante. Per esempio nel 2011, solo nel 4% dei fogli (5 casi) la superficieinteressata dagli interventi è stata superiore <strong>al</strong> 5% (max = 10,5), nel 73,4% dei fogli non erano previstiquesti interventi (superficie = 0) e nel 21,8% dei fogli la superficie interessata è variata tra 0,3% e 4,5% . Icampioni disponibili, quindi, sono risultati insufficienti a procedere con le an<strong>al</strong>isi statistiche per queste misuree azioni accorpate.‣ Risultati delle relazioni tra superficie di intervento dell’azione 214_A e ricchezza di specieLa tabella seguente mostra i risultati delle correlazioni effettuate per i tre anni investigati. Nel complesso inpochi casi le relazioni sono risultate significative in particolare nel 2010 si è osservato una relazione positivatra la percentu<strong>al</strong>e di superficie del foglio catast<strong>al</strong>e oggetto d’impegno per l’azione 214_A (agricolturaintegrata) e sia la ricchezza di tutte le specie ornitiche sia la ricchezza delle specie agricole.annoIndipendenteVariabiliDipendenter t p2009 214 a S 0,10 0,92 0,362010 214 a S 0,21 2,135026 0,0352011 214 a S 0,114 1,258 0,2112009 214 a S pior. Conserv. -0,02 -0,19 0,852010 214 a S pior. Conserv. 0,08 0,80 0,432011 214 a S pior. Conserv. 0,120 1,326 0,1872009 214 a S agricole 0,09 0,80 0,432010 214 a S agricole 0,22 2,23 0,0282011 214 a S agricole 0,173 1,921 0,057S = Ricchezza di speciePoiché comunque nello stesso anno sono risultate correlate con la ricchezza di specie anche le variabiliindipendenti ‘Superficie del foglio’ e ‘Ambiente urbanizzato e superfici artifici<strong>al</strong>i’ (entrambi correlazionenegativa) si è proceduto a un’an<strong>al</strong>isi di regressione multipla (Cfr. metodi). La variabile 214_A (agricolturaintegrata) entra nel modello fin<strong>al</strong>e con significatività statistica (vedi tabella seguente).6 incluse quelle attive per effetto dei trascinamentipag. 6


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIRiassunto dell’an<strong>al</strong>isi di regressione per la variable dipendente: ricchezzaR= .33086 R²= .109467 R² aggiustato = .09183F(2,101)=6.2076 p


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALINello stesso anno, come detto, sono risultate correlate con la ricchezza di specie anche le variabiliindipendenti ‘Superficie del foglio’ e ‘Ambiente urbanizzato e superfici artifici<strong>al</strong>i’ (entrambi correlazionenegativa). In questo caso, tuttavia, la variabile 214_A + 214_B entra nel modello fin<strong>al</strong>e ma non raggiungela significatività statistica (P = 0,06; dettaglio delle an<strong>al</strong>isi non mostrato).Le considerazioni fatte per l’agricoltura integrata, quindi, si possono estendere anche <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazionedell’agricoltura biologica il cui effetto per la biodiversità non è v<strong>al</strong>utabile con la metodologia utilizzata.‣ Risultati delle relazioni tra superficie di intervento dell’azione 214_D e la ricchezza di specieLa tabella seguente mostra i risultati delle correlazioni effettuate per i tre anni investigati. Esclusivamente nel2010 si è osservata una relazione positiva tra la percentu<strong>al</strong>e di superficie del foglio catast<strong>al</strong>e oggettod’impegno per l’azione 214_D (Azioni extra Buone Condizioni Agronomiche Ambient<strong>al</strong>i; questa azioneriguarda essenzi<strong>al</strong>mente l’inerbimento delle colture arboree e il mantenimento del pascolo) e la ricchezza dispecie ornitiche.annoVariabiliIndipendenteDipendenter t p2009 214 d S 0,10 0,89 0,372010 214 d S 0,20 2,06 0,042011 214 d S 0,071 0,780 0,4372009 214 d S pior. Conserv. 0,13 1,17 0,252010 214 d S pior. Conserv. -0,06 -0,57 0,572011 214 d S pior. Conserv. 0,103 1,132 0,2602009 214 d S agricole -0,03 -0,26 0,792010 214 d S agricole 0,18 1,84 0,072011 214 d S agricole -0,002 -0,022 0,983S = Ricchezza di specieSiccome nello stesso anno, in accordo con quanto già riportato, sono risultate correlate con la ricchezza dispecie anche le variabili indipendenti ‘Superficie del foglio’ e ‘Ambiente urbanizzato e superfici artifici<strong>al</strong>i’(entrambi correlazione negativa) si è proceduto a un’an<strong>al</strong>isi di regressione multipla. La variabile 214_D(Azioni extra Buone Condizioni Agronomiche Ambient<strong>al</strong>i) entra nel modello fin<strong>al</strong>e, ma senza significativitàstatistica (vedi tabella seguente) suggerendo che l’effetto positivo trovato nell’an<strong>al</strong>isi univariata è debole oassente.Riassunto dell’an<strong>al</strong>isi di regressione per la variable dipendente: ricchezzaR= .320392 R²= .10265 R² aggiustato = .08488F(2,101)=5.7769 p


numero di specieVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI1.3 C<strong>al</strong>colo dell’Indicatore di impatto n° 4 “Inversione di tendenza <strong>al</strong> declino della biodiversità”Si è detto in precedenza dei limiti del Farmland Bird Index che hanno spinto a efffettuare delle an<strong>al</strong>isi<strong>al</strong>ternative per stimare l’impatto del PSR. Tuttavia, le regressioni effettuate per singole azioni nonpermettono di sintetizzare gli effetti complessivi del PSR e di avere quindi un quadro gener<strong>al</strong>e del suoimpatto sulla biodiversità. Per cercare di ovviare parzi<strong>al</strong>mente a questo problema, le an<strong>al</strong>isi di regressionedescritte precedentemente sono state ripetute considerando tra le variabili indipendenti suddette, una nuovavariabile (da qui in poi chiamata ‘variabile interventi’) in cui sono state accorpate tutte le azioni ( 214 A, 214B, 214 D) delle misure agroambient<strong>al</strong>i del PSR region<strong>al</strong>e che possono avere effetti più spiccati sullabiodiversità anche in virtù del fatto che sono le azioni oggetto di maggiore impegno in aree a predominanzadi SAU.Nel 2009 la ‘variabile interventi’ non è risultata correlata significativamente né con la ricchezza di specie (r =0,15; t = 1,42, P = 0,16) né con la ricchezza di specie agricole (r = 0,01; t = 0,15, P = 0,88) né con laricchezza di specie a priorità di conservazione (r = 0,09; t = 0,84, P = 0,40).Nel 2010, la ‘variabile interventi’ è risultata correlata positivamente con la ricchezza di specie (r = 0,23; t =2,37, P = 0,02). Tuttavia, in considerazione del fatto che nello stesso anno sono risultate correlate con laricchezza anche le variabili indipendenti ‘Superficie del foglio’ e ‘Ambiente urbanizzato e superfici artifici<strong>al</strong>i’(entrambi correlazione negativa) si è proceduto a un’an<strong>al</strong>isi di regressione multipla.Nel modello ottenuto con quest’an<strong>al</strong>isi viene confermato l’effetto significativo della ‘variabile interventi’ sullaricchezza di specie.Riassunto dell’an<strong>al</strong>isi di regressione per la variable dipendente: ricchezzaR= .33690 R²= .113502 R² aggiustato = .095947F(2,101)=6.4657 p


no. di specieVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALINello stesso anno la ‘variabile interventi’ non è risultata correlata significativamente né con la ricchezza dispecie agricole né con la ricchezza di specie a priorità di conservazione (dati non mostrati).Nel 2011 i dati indicano che la ‘variabile interventi’ è correlata positivamente con la ricchezza di specie (r =0,19; t = 2,09, P = 0,039). Nondimeno dato che nello stesso anno sono risultate correlate con la ricchezzaanche le variabili indipendenti ‘Prati e pascoli’ e ‘Altitudine’ (entrambi correlazione positiva) e la variabile‘Ambiente urbanizzato e superfici artifici<strong>al</strong>i’ (correlazione negativa) si è proceduto a un’an<strong>al</strong>isi di regressionemultipla (vedi metodi).Nel modello ottenuto con quest’an<strong>al</strong>isi viene confermato l’effetto della ‘variabile interventi’ sulla ricchezza dispecie.Tabella 2 - Risultati dell’an<strong>al</strong>isi di regressione multipla tra le variabili indipendenti risultate correlatesignificativamente con la ricchezza di specie ornitiche. La variabile <strong>al</strong>titudine non è entrata nel modello fin<strong>al</strong>eR= .38778606 R²= .15037803 R² aggiustato= .12877747F(3,118)=6.9618 p


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIrilevare <strong>al</strong>cun effetto oppure potrebbe essere in relazione con il minor numero di punti disponibili per lean<strong>al</strong>isi nel 2009 rispetto <strong>al</strong> 2010 e 2011. I risultati, insieme a quelli esposti per le singole azioni, indicanoanche che la ricchezza di tutte le specie ornitiche è un parametro più sensibile, rispetto <strong>al</strong>la ricchezza dispecie agricole e <strong>al</strong>la ricchezza di specie a priorità di conservazione, per evidenziare effetti significativi. Diquesto occorrerà tener conto nella predisposizione di future indagini sulla v<strong>al</strong>utazione delle misure agroambient<strong>al</strong>i.In base <strong>al</strong>le relazioni mostrate per i tre anni studiati (2009-2011), ponendo nel 2009 ugu<strong>al</strong>e a 0 l’incrementopotenzi<strong>al</strong>e di ricchezza di specie in relazione <strong>al</strong>l’incremento di superficie degli interventi delle misureagroambient<strong>al</strong>i, si può stimare mediamente che a un aumento del 10% della superficie degli interventi afavore della biodiversità corrisponda un aumento stimabile in 0,47 specie ornitiche.pag. 11


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI2. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE”L’indicatore di impatto n.6 Miglioramento qu<strong>al</strong>ità dell’acqua, previsto nel QCMV può essere declinatoattraverso ulteriori Indicatori di impatto, sostanzi<strong>al</strong>mente riferibili <strong>al</strong>le fasi “centr<strong>al</strong>i” dello schema logico con ilqu<strong>al</strong>e è possibile, sinteticamente, rappresentare il bilancio, dell’azoto nel suolo agricolo, di seguito proposto.Pertanto gli effetti sulla qu<strong>al</strong>ità della risorsa idrica determinati dagli impegni delle misure dell’asse 2 possonoessere v<strong>al</strong>utati attraverso le eventu<strong>al</strong>i differenze dei vari componenti il bilancio tra aziende beneficiarie dellemisure e aziende convenzion<strong>al</strong>i.Carico da fertilizzanti inorganiciCarico di origine anim<strong>al</strong>eCarico netto tot<strong>al</strong>ePerdite di N per volatilizzazioneInputAsportazioni coltur<strong>al</strong>iSuolo agricoloSurplusRilascioN e P immobilizzati nel terrenoCarico sversato nei corsi d’acqua e nelle f<strong>al</strong>deNel presente aggiornamento del Rapporto di V<strong>al</strong>utazione Intermedia sono stati c<strong>al</strong>colati i carichi e i surplus diazoto sulla base della metodologia di seguito descritta.2.2 Metodologia di v<strong>al</strong>utazioneL’effettiva applicazione degli <strong>al</strong>goritmi e delle procedure qui illustrate è stata adattata <strong>al</strong>la disponibilità re<strong>al</strong>edi dati reperibili per la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>. Essi si articolano nei seguenti sotto-capitoli:1. Obiettivo: determinazione delle azioni fin<strong>al</strong>izzate a ridurre l’input di azoto e relativa stima delle minoriquantità. L’indicatore “miglioramento della qu<strong>al</strong>ità delle acque delle azioni del PSR”consiste nel minoreapporto di azoto <strong>al</strong>le Superfici Oggetto di Impegno(SOI) rispetto a quello dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e.2. T<strong>al</strong>e quantità si ricava d<strong>al</strong> prodotto della SOI investita d<strong>al</strong>le singole azioni per la differenza tra leconcimazioni per ettaro previste con l’azione stessa e le an<strong>al</strong>oghe in caso di pratiche agricoleconvenzion<strong>al</strong>i.3. C<strong>al</strong>colo dell’apporto di azoto <strong>al</strong> sistema ambient<strong>al</strong>e (INPUT): in base ai dati AGRI-ISTAT, si stimano lequantità di fertilizzante acquistato (Apporti Fertilizzanti Miner<strong>al</strong>i, AM) ed il numero di anim<strong>al</strong>i <strong>al</strong>levati(Apporti Zootecnici, AZ). I coefficienti utilizzati per determinare la quantità di azoto contenuto nei refluizootecnici sono tratti d<strong>al</strong>la procedura della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> nel recepimento della Direttiva Nitrati.4. C<strong>al</strong>colo delle asportazioni coltur<strong>al</strong>i (OUTPUT): le rese coltur<strong>al</strong>i derivano dai dati AGRI-ISTAT, mentre leasportazioni di azoto (AN) si è fatto riferimento <strong>al</strong>la Guida <strong>al</strong>la Concimazione pubblicata d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong><strong>Campania</strong> nel 2011 (vedi nota 7 ).7<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, Assessorato Agricoltura. http://agricoltura.regione.campania.it/concimazione/guida.htm.Schede coltur<strong>al</strong>i,Orticoltura Pratica (Edagricole).pag. 12


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI2.3 Acquisizione ed elaborazione dei datiI dati necessari per c<strong>al</strong>colare le quantità di azoto utilizzate per l’attività agricola e asportate d<strong>al</strong>le piantecoltivate per le specifiche produzioni, sono stati acquisiti d<strong>al</strong>le rilevazioni ISTAT per un intero quinquennio,periodo considerato significativo, perché consente di coprire, con buona aderenza <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>tà coltur<strong>al</strong>e,eventu<strong>al</strong>i avvicendamenti e rotazioni. Gli anni considerati vanno d<strong>al</strong> 2006 <strong>al</strong> 2010, perché il censimentoISTAT 2011 non è ancora disponibile.I dati ISTAT si presentano divisi per provincia, e riguardano le colture che sono state coltivate in quellospecifico anno, riportando le superfici coltivate e le quantità di prodotto ottenuto.Per quanto riguarda gli anim<strong>al</strong>i <strong>al</strong>levati, l’ISTAT riporta i dati relativi <strong>al</strong> numero di capi, distinti per provincia.L’ISTAT ha anche pubblicato i titoli dei concimi venduti, sempre distinti per provincia.D<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi delle produzioni agricole pubblicate da AGRI-ISTAT e d<strong>al</strong>le asportazioni coltur<strong>al</strong>i della Guida <strong>al</strong>laConcimazione della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, è possibile stabilire le asportazioni per ettaro delle colture riportate intabella 2.1. Redazione del bilancio: l’indicatore di inquinamento idrico potenzi<strong>al</strong>e si identifica con il surplus S diazoto nell’equazione di bilancio (input/output, Mg), c<strong>al</strong>colato su base quinquenn<strong>al</strong>e. Questo periodotempor<strong>al</strong>e è considerato il giusto compromesso tra la necessità di non incrementare la già notevolemole di elaborazioni e la ricostruzione dei sistemi coltur<strong>al</strong>i, che norm<strong>al</strong>mente non superano il cicloquadrienn<strong>al</strong>e. Numericamente:S i = (AZ i +FM i ) – AN i [1]Ove i varia da 1 a 5.Si è quindi redatta la tab.1, di sintesi dei risultati.Tab. 1 - Bilancio annuo dell’azoto.Anno N miner<strong>al</strong>e [kg] N zootecnico [kg]Assunzione N da parte dellecolture [kg]Surplus [kg]Variazionesurplus (sul2006)2006 425.227,00 285.983,34 355.717,87 355.492,47 **2007 355.496,00 325.807,35 319.701,93 361.601,42 2%2008 307.278,00 331.403,83 338.632,78 300.049,06 -16%2009 209.749,00 353.193,63 343.167,37 219.775,26 -38%2010 215.598,00 360.426,06 336.015,83 240.008,23 -32%Media 302.669,60 331.362,84 338.647,16 295.385,29 -17%2.4 Procedura di c<strong>al</strong>colo della quantità di fertilizzante azotato necessario per le produzioniLa quantità di fertilizzate necessario <strong>al</strong>le produzioni non è nota direttamente e, quindi, è stata ricavata conuna specifica procedura di c<strong>al</strong>colo, basata sulle indicazioni relative <strong>al</strong>le concimazioni necessarie per leproduzioni agricole region<strong>al</strong>i. Le quantità di azoto da distribuire sono determinate in funzione delleproduzioni agricole riportate nei dati AGRIISTAT e dai coefficienti di asportazione coltur<strong>al</strong>e indicati nellaguida <strong>al</strong>la concimazione della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>. Per il 2010 le quantità di azoto per ettaro necessarie per leproduzioni agricole sono riportate nella tab.1.pag. 13


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALILa differenza tra la quantità tot<strong>al</strong>e di azoto distribuita per soddisfare le asportazioni coltur<strong>al</strong>i e le quantità diazoto disponibili <strong>al</strong>l’agricoltura region<strong>al</strong>e (azoto miner<strong>al</strong>e più azoto zootecnico), è la quantità di azoto ineccesso che verrà attribuita esclusivamente <strong>al</strong>l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e.• Tot<strong>al</strong>e N asportazioni coltur<strong>al</strong>i (come da tab.2): 33.601,58 Mg/anno• Tot<strong>al</strong>e N disponibile per l’agricoltura (Nmin + Nzoo): 57.602,41 Mg/anno• Tot<strong>al</strong>e N in eccesso attribuibile <strong>al</strong>l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e: 24.000,82 Mg/annoQuesta quantità di N è la quantità di azoto che viene utilizzata in eccesso, pari <strong>al</strong> 70% rispetto <strong>al</strong>leasportazioni coltur<strong>al</strong>i nell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e.Si è provveduto pertanto a distribuire questa quantità aumentando i v<strong>al</strong>ori delle asportazioni per ettaro dellatabella 2 di circa il 70%. In questo modo si sono ipotizzate concimazioni teoriche (medie) cherappresentano l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e della <strong>Campania</strong> (Carichi di Azoto Effettivi CAE).Di seguito, in tab.2, sono state messe a confronto le ipotesi di concimazioni determinate d<strong>al</strong>le asportazionicoltur<strong>al</strong>i, come definite d<strong>al</strong>la guida <strong>al</strong>la concimazione e le quantità di azoto consuete medie della <strong>Regione</strong><strong>Campania</strong> (CAE), distribuite in regime convenzion<strong>al</strong>e, c<strong>al</strong>colati sulle re<strong>al</strong>i disponibilità di azoto della <strong>Regione</strong>.Tab. 2 - Ipotesi di concimazioni determinate d<strong>al</strong>le asportazioni coltur<strong>al</strong>i.colturaasportazionicoltur<strong>al</strong>i(*)Carichi di azoto effettivi (CAE) nell’agricolturaconvenzion<strong>al</strong>ekg/haaglio 98,90 169,54asparago 131,01 224,59avena 50,74 86,98barbabietola 96,93 166,16carciofo 154,61 265,04carota 116,17 199,14cavolfiore 153,77 263,61cavolo broccolo 124,91 214,13cavolo verza e cappuccio 124,91 214,13cetriolo 86,41 148,13cipolla 115,99 198,85cocomero 114,19 195,75colza 130,00 222,86fagiolo 90,53 155,19fava 83,81 143,68finocchio 163,07 279,54fragola 90,35 154,88frumento duro 58,35 100,02frumento tenero 65,14 111,68girasole 70,08 120,13lattuga e ins<strong>al</strong>ata indivia 101,16 173,41Mais Ceroso 182,17 312,29mais 59,00 101,14melanzana 215,31 369,10melone 223,87 383,77orzo 62,01 106,30patata 92,07 157,83peperone 116,40 199,55pisello 277,49 475,70pomodoro 169,31 290,25rapa 151,42 259,57sedano 113,33 194,28actinidia 34,83 59,72agrumi 51,57 88,41<strong>al</strong>tre foraggere graminacee 70,00 120,00<strong>al</strong>tre foraggere leguminose 20,00 34,29cece 67,25 115,29drupacee 21,60 37,03erba medica impianto 25,00 42,86lenticchia 30,00 51,43lupinella 30,00 51,43pag. 14


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIcolturaasportazionicoltur<strong>al</strong>i(*)Carichi di azoto effettivi (CAE) nell’agricolturaconvenzion<strong>al</strong>enocciolo 44,49 76,27olivo 34,77 59,61pomacee 44,07 75,55seg<strong>al</strong>e 60,00 102,86soia 25,00 42,86sorgo 47,70 81,77spinacio 105,37 180,63sulla 30,00 51tabacco 115,29 197,65tritic<strong>al</strong>e 70,00 120,00vite 23,99 41,13zucchina 125,05 214,36FORAGGERE PERMANENTI 26,29 45,062.4.1 Regime convenzion<strong>al</strong>eLe superfici region<strong>al</strong>i coltivate in regime convenzion<strong>al</strong>e sono state determinate sottraendo <strong>al</strong>le superficidell’agricoltura attu<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> 8 le SOI delle azioni che hanno un effetto sulla diminuzionedell’azoto in f<strong>al</strong>da e cioè le azioni 214.a (agricoltura integrata), 214.b (agricoltura biologica) e 214.c(conservazione ed incremento della sostanza organica). 9Per il c<strong>al</strong>colo è stato preso in considerazione l’anno 2011, sia in termini di superfici dell’agricoltura attu<strong>al</strong>e edelle SOI, che in termini di azoto miner<strong>al</strong>e venduto e delle consistenze zootecniche, per l’azoto organico.Sono stati utilizzati i v<strong>al</strong>ori di CAE per c<strong>al</strong>colare i carichi di azoto (assoluti e unitari per ettaro) associabili<strong>al</strong>l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e.Tab. 3 - Determinazione superficie a convenzion<strong>al</strong>e.AGRICOLTURA ATTUALE: 677.333,10 ha (fonte AGRIISTAT 2010)SOI 214.a: 49.552,97 haSOI 214.b: 13.873,66SOI 214.c (decurtata di 2,07 ha): 555,32 haAGRICOLTURA CONVENZIONALE: 613.348,76 haSottraendo <strong>al</strong>le concimazioni dell’agricoltura attu<strong>al</strong>e, le concimazioni delle SOI, si determineranno leconcimazioni dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.Si ricostruisce in t<strong>al</strong> modo l’agricoltura attu<strong>al</strong>e, raggruppando le colture in tre famiglie: seminativi, arboree,foraggere permanenti, secondo lo schema di c<strong>al</strong>colo della seguente tabella:Tab. 4 - Carichi unitari di azoto dell’agricoltura attu<strong>al</strong>e: distinzione tra seminativi, colture arboree e foraggerepermanenti.Superfici[Ha]Quantitàdi N distribuita [kg]Unitarie[kg/ha]SEMINATIVI 315.461,10 38.661.019,92 122,55COLTURE ARBOREE 169.180,00 9.944.555,83 58,78foraggere permanenti 192.692,00 8.996.830,33 46,698 Il concetto di agricoltura SOMMA “attu<strong>al</strong>e” esprime 677.333,10 una fotografia, per l’anno di esame, della 57.602.406,08 situazione nella regione, con le sue attivitàagricole, sia convenzion<strong>al</strong>i, sia oggetto di impegno. L’agricoltura “attu<strong>al</strong>e” è quindi la combinazione tra gli itinerari tecnici dell'agricolturaconvenzion<strong>al</strong>e e quelli dell'agricoltura con le misure del PSR per il periodo di tempo di riferimento, in genere l’anno.9 Non sono state considerate nel c<strong>al</strong>colo le superfici delle misure forest<strong>al</strong>i poiché la gran parte degli impianti sono antecedenti il 2011.pag. 15


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALINe deriva un carico medio dell’agricoltura attu<strong>al</strong>e pari a 85,04 kg/ha.Ricostruito lo scenario di agricoltura attu<strong>al</strong>e per la <strong>Regione</strong>, si enucleano le azioni di incidenza piùsignificativa, per le qu<strong>al</strong>i sono note le SOI e le quantità di azoto massime imposte d<strong>al</strong>l’azione, sempre per letre famiglie coltur<strong>al</strong>i individuate. Di seguito si riportano gli schemi di c<strong>al</strong>colo, distinti per i seminativi, lecolture arboree e le foraggere permanenti.A) SEMINATIVISuperficie [Ha]N distribuito [kg]AGRICOLTURA ATTUALE 315.461,10 38.661.019,92SOTTRARRESOTTRARRE214.a INTEGRATA 12.961,68 1.440.035,97214.b BIOLOGICO 2.842,95 179.873,85214.c INCREMENTO S.O. 280,69 28.045,14B) COLTURE ARBOREESuperficie [Ha]N distribuito [kg]AGRICOLTURA ATTUALE 169.180,00 9.944.555,83SOTTRARRESOTTRARRE214.a INTEGRATA 31.189,87 987.261,94214.b BIOLOGICO 9.082,13 298.250,11214.c INCREMENTO S.O. 252,60 17.147,38C) FORAGGERE PERMANENTISuperficie [Ha]N distribuito [kg]AGRICOLTURA ATTUALE 192.692,00 8.996.830,33SOTTRARRESOTTRARRE214.a INTEGRATA 5.401,42 141.982,36214.b BIOLOGICO 1.948,57 51.220,44214.c INCREMENTO S.O. 22,02 578,87Si arriva in t<strong>al</strong> modo <strong>al</strong>la stima del carico di N da attribuire <strong>al</strong>l’ettaro coltivato con la pratica convenzion<strong>al</strong>e, inbase <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e, poi, v<strong>al</strong>utare i miglioramenti ambient<strong>al</strong>i, lo schema di c<strong>al</strong>colo nella tab.5 seguente.pag. 16


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALITab. 5 - Carichi unitari di N in regime convenzion<strong>al</strong>e del seminativo, dell’arborato e delle foraggerepermanenti.N distribuitoUnitarioSuperficie [Ha][kg][kg/ha]SEMINATIVI 299.375,78 37.013.064,96 123,63COLTURE ARBOREE 128.655,39 8.641.896,40 67,17FORAGGERE PERMANENTI 185.319,99 8.803.048,66 47,50SOMMA 613.351,16 54.458.010,03CARICO MEDIO DEL CONVENZIONALE: 88,79 kg/ha2.4.2 Carichi unitari con le azioni della misura 214Nella tab.7, per classi coltur<strong>al</strong>i omogenee, si confrontano i carichi in regime convenzion<strong>al</strong>e e con le azioniconsiderate per v<strong>al</strong>utare i miglioramenti ambient<strong>al</strong>i del PSR sul sistema delle acque (Azione 214.a:agricoltura integrata; Azione 214.b: agricoltura biologica; Azione 214.c: conservazione ed incremento dellasostanza organica).Tab. 7 - Miglioramenti ambient<strong>al</strong>i Azione 214.a–agricoltura integrata.Superficie [Ha]N distribuito[kg/Ha]Carichi unitari convenzion<strong>al</strong>e[kg/ha]SEMINATIVI 12.961,68 111,10 123,63COLTURE ARBOREE 31.189,87 31,65 67,17FORAGGERE PERMANENTI 5.401,42 26,29 47,50CARICO MEDIO DELL’AZIONE 214.a: 51,85 kg/ha.SOMMA 49.552,97Tab. 8 - Miglioramenti ambient<strong>al</strong>i Azione 214.b–agricoltura biologica.Superficie [Ha]N distribuito[kg/Ha]Carichi unitari convenzion<strong>al</strong>e[kg/ha]SEMINATIVI 2.842,95 63,27 123,63COLTURE ARBOREE 9.082,13 32,84 67,17FORAGGERE PERMANENTI 1.948,57 26,29 47,50CARICO MEDIO DELL’AZIONE 214.b:38,15 kg/ha.SOMMA 13.873,66pag. 17


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALITab. 9 - Miglioramenti ambient<strong>al</strong>i Azione 214.c–conservazione incremento sostanza organica.Superficie [Ha]N distribuito[kg/Ha]Carichi unitari convenzion<strong>al</strong>e[kg/ha]SEMINATIVI 280,69 99,92 123,63COLTURE ARBOREE 252,60 67,88 67,17FORAGGERE PERMANENTI 22,02 26,29 47,50CARICO MEDIO DELL’AZIONE 214.c: 82,42 kg/ha.SOMMA 555,322.4.3 V<strong>al</strong>utazione dei miglioramenti ambient<strong>al</strong>i delle Misure forest<strong>al</strong>i (221e trascinamenti)Si ipotizza che, se non ci fosse stata la misura imboschimenti, le relative superfici sarebbero state seminativi.Il miglioramento ambient<strong>al</strong>e dell’azione consiste quindi nel mancato apporto di N nelle SOI rispetto <strong>al</strong>seminativo convenzion<strong>al</strong>e.Di seguito lo schema di c<strong>al</strong>colo.SUPERFICIE RIMBOSCHIMENTI: Ha 6.000Carico medio dei seminativi[kg/ha] 123,63RISPARMIO DI N TOTALE:741.804,80 kg/annoCARICO MEDIO RISPARMIATO DALL’AZIONE RIMBOSCHIMENTI: 119,13 kg/haDi t<strong>al</strong>e superficie non si terrà comunque conto nella decurtazione delle aree ad agricoltura convenzion<strong>al</strong>e,dato che le azioni forest<strong>al</strong>i riguardano anche impianti re<strong>al</strong>izzati precedentemente <strong>al</strong> PSR 2007-2013.2.4.4 Riduzione dei carichi di azoto grazie <strong>al</strong> PSRCome detto nell’introduzione, l’indicatore miglioramento della qu<strong>al</strong>ità delle acque delle azioni del PSR è ilminore apporto di azoto <strong>al</strong>le SOI rispetto a quello dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e.T<strong>al</strong>e quantità si ricava d<strong>al</strong> prodotto della SOI delle singole azioni per la differenza tra le concimazioni perettaro dell’azione stessa e quelle previste in caso di pratiche agricole convenzion<strong>al</strong>i.Stimate le re<strong>al</strong>i asportazioni coltur<strong>al</strong>i, c<strong>al</strong>colate in funzione delle produzioni del 2010 (dati Agri-ISTAT), si èc<strong>al</strong>colato il surplus di concimazioni delle singole azioni per le specifiche SOI, utilizzando i carichi diconcimazione per ettaro (carichi unitari) di seminativi, colture arboree e foraggere permanenti.Le azioni per le qu<strong>al</strong>i è stato c<strong>al</strong>colato il surplus delle concimazioni, sono le seguenti:214.a: agricoltura integrata.214.b: agricoltura biologica.214.c: conservazione ed incremento della sostanza organica del suolo.pag. 18


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALINumericamente, l’indicatore di beneficio ambient<strong>al</strong>e è espresso come differenza fra i surplus di N per ettarodei due regimi. Il c<strong>al</strong>colo deriva d<strong>al</strong>l’applicazione dell’eq. [1] <strong>al</strong> regime convenzion<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>le azioni.Nella seguente tab.12 è possibile confrontare i risparmi di N dovuti d<strong>al</strong>le azioni, con le quantità di Ndistribuite nell’agricoltura attu<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>. Questi sono espressi anche come carichi are<strong>al</strong>i,dividendo le quantità di N risparmiato per le superfici coinvolte d<strong>al</strong>le azioni.Tab. 12 - Risparmio di N per ogni azione, rispetto ad una agricoltura completamente convenzion<strong>al</strong>e.Riduzione degli apportiSuperfici [Ha]N risparmiato [kg] rispetto <strong>al</strong> convenzion<strong>al</strong>e[%]AZIONE 214.a 49.552,97 1.396.362,73 31,74AZIONE 214.b 13.873,66 341.512,74 27,72AZIONE 214.c 555,32 0,00 0,00Imboschimenti (221 , e trascinamenti 6.000,00741.804,80 139,25TOTALI 69.981,94 2.479.680,27 39,91Rispetto <strong>al</strong>l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e, la percentu<strong>al</strong>e di riduzione degli apporti di azoto ascrivibili <strong>al</strong>le azionidel PSR deriva d<strong>al</strong> <strong>rapporto</strong> fra l’azoto per ettaro distribuito a seguito delle azioni e la media ponderata delrisparmio negli apporti che si avrebbero con l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e nelle stesse SOI (aree a seminativo,arborato e foraggere permanenti).Nella tab. 10 sono riportati i carichi per ettaro delle azioni considerate e dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>eTab. 10 - Carico medio concimazione azotata per azione.Quantità unitaria azoto [kg/ha]AZIONE 214 a 51,85AZIONE 214 b 38,15AZIONE 214 c 82,42AGRICOLTURA ATTUALE 85,04AGRICOLTURA CONVENZIONALE 88,79La media ponderata delle concimazioni in regime convenzion<strong>al</strong>e è pari a 88,79 kg/ha, mentre la mediaponderata del risparmio di azoto per ettaro rispetto <strong>al</strong> convenzion<strong>al</strong>e delle azioni 214 è pari a 35,43 kg/hacon le azioni del PSR. Il <strong>rapporto</strong> percentu<strong>al</strong>e fra queste entità (pari <strong>al</strong> 40 %) è la capacità di riduzione degliapporti di azoto per unità di superficie (Tab. 14). Essa può essere considerata una efficienza unitariadell’azione sul comparto ambient<strong>al</strong>e “acqua”, che va affiancata <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazione in termini assoluti, ovveroconsiderando l’incidenza are<strong>al</strong>e dell’azione stessa. Infatti, pur con elevate efficienze unitarie, se le areecoinvolte sono modeste il miglioramento ambient<strong>al</strong>e sarà <strong>al</strong>trettanto modesto. Per verificare i miglioramentiambient<strong>al</strong>i apportati d<strong>al</strong> PSR <strong>Campania</strong> sulla SAU region<strong>al</strong>e, si è confrontata la media degli apporti di azotosulle aree a regime convenzion<strong>al</strong>e (88,79 kg/ha) con gli apporti dell’agricoltura attu<strong>al</strong>e (85,04 kg/ha) checomprende l’insieme delle superfici a convenzion<strong>al</strong>e e delle SOI. T<strong>al</strong>e differenza percentu<strong>al</strong>e risulta pari a3,74.Se ne deduce, quindi, l’elevata efficienza unitaria delle azioni prese in esame (40 % di riduzione di apporti diazoto in termini di kg/ha), a fronte di un dato glob<strong>al</strong>e (<strong>rapporto</strong> fra agricoltura attu<strong>al</strong>e e convenzion<strong>al</strong>e) beninferiore (3,74%). Ne consegue la buona performance ambient<strong>al</strong>e delle azioni esaminate e la necessità delloro ulteriore sostegno, affinché raggiungano incidenze più significative.pag. 19


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI2.4.5 Stima del surplus di azoto nelle fertilizzazioniNumericamente, l’indicatore di beneficio ambient<strong>al</strong>e è espresso come differenza fra i surplus di N per ettarodei due regimi. Il c<strong>al</strong>colo deriva d<strong>al</strong>l’applicazione dell’eq. [1] <strong>al</strong> regime convenzion<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>le azioni.L’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e ha dei surplus azotati determinati d<strong>al</strong>la differenza tra le asportazioni coltur<strong>al</strong>i e lerispettive concimazioni convenzion<strong>al</strong>i. T<strong>al</strong>e surplus è pari a 39,10 kg/ha. Nella tabella seguente è riportata lasintesi dei v<strong>al</strong>ori di surplus azotati delle azioni, dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e e dell’agricoltura attu<strong>al</strong>e.Tab. 13 - Surplus di N dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e e confronto con le azioni.Superfici Surplus riduzione di SURPLUS rispetto <strong>al</strong> convenzion<strong>al</strong>e[ha] [kg/ha] [kg/ha] [%]AZIONE 214.a 49.552,97 0,00 39,10 100,00AZIONE 214.b 13.873,66 0,00 39,10 100,00AZIONE 214.c 555,32 39,18 -0,08 -0,21Tot superfici azioniconsiderateMedia ponderatasurplus azioniTOTALE AZIONI 63.981,94 13,32Convenzion<strong>al</strong>e 613.351,16 39,10Attu<strong>al</strong>e 677.333,10 35,43 3,66 9,36L’azione 214.c presenta una riduzione di surplus negativa rispetto <strong>al</strong> convenzion<strong>al</strong>e. T<strong>al</strong>e dato è giustificatod<strong>al</strong> fatto che la limitata superficie di impegno (solo 555,32 ha) è costituita per oltre il 45% da colturearboree che determinano un aumento delle quantità di azoto distribuito. Rispetto <strong>al</strong> convenzion<strong>al</strong>e, iseminativi della 214.c sono in percentu<strong>al</strong>e praticamente gli stessi (48% del convenzion<strong>al</strong>e, 50 % della214.c), mentre le superfici coltivate con colture arboree risultano molto diverse (circa 21 % nelconvenzion<strong>al</strong>e, 45 % dell’azione 214.c). Come diretta conseguenza, le superfici a foraggere permanenti, chechiaramente sono le colture meno concimate in termini di N/ha, sono molto limitate nella 214.c (pari a circail 4 %) contro il 40 % del convenzion<strong>al</strong>e. Per t<strong>al</strong>i ragioni l’azione 214.c risulta più impattante in termini diazoto rispetto <strong>al</strong>la pratica convenzion<strong>al</strong>e.2.4.6 V<strong>al</strong>utazione della efficacia del ProgrammaLe elaborazioni fin qui descritte consentono di affrontare anche il tema dell’efficacia del programma,intendendo, con questo termine, la riduzione percentu<strong>al</strong>e dei carichi di azoto, sia sulle superfici oggetto diimpegno rispetto <strong>al</strong>le superfici corrispondenti ad agricoltura convenzion<strong>al</strong>e (senza PSR), sia a sc<strong>al</strong>a diagricoltura region<strong>al</strong>e, con la sua agricoltura attu<strong>al</strong>e. Nella seguente tab. 14 si riportano le componenti di t<strong>al</strong>ev<strong>al</strong>utazione, per l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e; agricoltura attu<strong>al</strong>e; la riduzione di azoto sulle SOI; la riduzionedi N su tutto il territorio region<strong>al</strong>e; gli obiettivi del PSR <strong>Campania</strong> (le percentu<strong>al</strong>i sono c<strong>al</strong>colate rispetto aiv<strong>al</strong>ori del convenzion<strong>al</strong>e).Tab. 14 - V<strong>al</strong>utazione sintetica dell’efficacia del Programma (le percentu<strong>al</strong>i sono c<strong>al</strong>colate rispetto ai v<strong>al</strong>oridel convenzion<strong>al</strong>e).Agricolturaconvenzion<strong>al</strong>e[kg/ha]Agricolturaattu<strong>al</strong>e[kg/ha]Riduzione di N sulleSOIRiduzione di Nagricoltura attu<strong>al</strong>eObiettivi del PSR[kg/ha] [%] [kg/ha] [%] [kg/ha] [%]Carico N 88,79 85,04 35,40 39,91 3,47 4,22Surplus 39,10 35,43 0,34 99,13 3,66 9,369,7 20I surplus dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e è pari a 39,10 [kg/ha] e mentre quello dell’agricoltura attu<strong>al</strong>e è pari a35,43 [kg/ha].pag. 20


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIPer quanto riguarda le SOI, avendo considerato solo le azioni 214.a, 214.b e 214.c, il surplus delle azioni èsolo quello d<strong>al</strong>l’azione 214.c (pari a 21.756 kg), dato che le azioni 214.a e 214.b rispettano le linee guidadella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> e quindi non hanno surplus di azoto.Dividendo il surplus dell’azione 214.c per l’intera superficie a SOI delle tre azioni, si ottiene il surplus delleazioni pari a 0,34 kg/ha. Quest’ultima quantità, confrontata con la media dei surplus del regimeconvenzion<strong>al</strong>e (39,10 kg/ha), fornisce una percentu<strong>al</strong>e di riduzione del surplus delle SOI del 99,13% rispetto<strong>al</strong> convenzion<strong>al</strong>e.Dati gli obiettivi del PSR di riduzione delle concimazioni azotate pari a 9,7 kg/ha sull’intero territorio della<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, con una percentu<strong>al</strong>e complessiva di riduzione del 20% delle concimazioni, se ne deduceche il PSR non ha raggiunto gli obiettivi prefissati, probabilmente per una sovrastima delle SOI ex-ante PSR.Comunque, le azioni considerate mostrano una buona efficacia del programma, con una riduzione delleconcimazioni azotate nelle SOI di oltre 35 kg/ha di azoto.2.5 Considerazioni e limiti delle stime effettuateCome tutte le metodologie, quella presentata nella presente relazione comporta vantaggi e svantaggi, che èindispensabile tenere presente per qu<strong>al</strong>unque considerazione conclusiva. I vantaggi princip<strong>al</strong>i sono:a. Semplicità concettu<strong>al</strong>e dell’approccio, basato su un bilancio di massa (input/output) necessariamentelegato <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>tà, <strong>al</strong>meno per quella che può essere la sua “fotografia” che emerge d<strong>al</strong>le statisticheISTAT.b. Fonte dei dati unica e uffici<strong>al</strong>mente riconosciuta: l’ISTAT.c. Coefficienti di elaborazione ed an<strong>al</strong>isi dei dati tratti da una fonte uffici<strong>al</strong>e (guida <strong>al</strong>la concimazionedella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>).d. I quattro anni di an<strong>al</strong>isi delle colture, possono essere considerati abbastanza attendibili in funzionedegli avvicendamenti (e rotazioni coltur<strong>al</strong>i) a livello region<strong>al</strong>e, che hanno con buona approssimazionequesto passo tempor<strong>al</strong>e.Ciò non significa che non esistano fattori di incertezza dello specifico quadro informativo, legati a fatti cosìsintetizzabili:1. per <strong>al</strong>cune colture, sono assenti i dati provinci<strong>al</strong>i, per mancanza di comunicazione dei dati <strong>al</strong>l’ISTAT.2. La produzione di fiori si riferisce solo <strong>al</strong> 2007 e non è stato quindi possibile considerarla nel computodell’azoto asportato.3. I dati AGRIISTAT delle superfici a tabacco sono solo quelli del 2006. Ciò determina una v<strong>al</strong>utazione indifetto per le asportazioni coltur<strong>al</strong>i e, di conseguenza, il dato relativo ai surplus azotati èsovradimensionato.4. Per foraggere permanenti (definite d<strong>al</strong>l’ISTAT “prati, <strong>al</strong>tri pascoli e pascoli poveri”) non sono facilmentedefinibili le asportazioni coltur<strong>al</strong>i dati le diverse classificazioni dell’AGRIISTAT. Si è fatta unaapprossimazione, stimando le produzioni AGRIISTAT come produzioni t<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>i e la sostanza secca èstata stimata pari <strong>al</strong> 25% delle produzioni. D<strong>al</strong>la Guida della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, è stato usato il v<strong>al</strong>oredi asportazione coltur<strong>al</strong>e pari a 19,5 kg di N per tonnellata di S.S. di fieno.5. I coefficienti di trasformazione delle deiezioni anim<strong>al</strong>i (kg di N) sono solo dati medi, che nonconsiderano le diverse età degli anim<strong>al</strong>i (vedi buf<strong>al</strong>e, vitelli, vacche da carne ecc.). Mancano, inoltre,<strong>al</strong>cuni coefficienti (vedi ovi-caprini ed equini). Quindi si è stati costretti a c<strong>al</strong>colare, per <strong>al</strong>cune specie, laquantità di azoto derivante d<strong>al</strong>le deiezioni, utilizzando il coefficiente relativo <strong>al</strong> peso dell’anim<strong>al</strong>e, cosache inserisce un fattore discrezion<strong>al</strong>e nell’assegnare i pesi agli anim<strong>al</strong>i nelle varie fasi di crescita. Inqu<strong>al</strong>che caso, poi, manca il conteggio degli anim<strong>al</strong>i, che è region<strong>al</strong>e e non provinci<strong>al</strong>e, quindi piùsoggetto a incertezze.pag. 21


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI6. Per i buf<strong>al</strong>ini non è presente il coefficiente per determinare la quantità di azoto contenuta nei refluizootecnici. Per t<strong>al</strong>e ragione, sono stati considerati come vacche da latte.7. Le manze (anim<strong>al</strong>i da 1 a 3 anni di età), sono state considerare in parte come vacche da rimonta (pesodefinito pari a 300 kg) ed in parte come bovini <strong>al</strong>l’ingrasso (400 kg/capo). Nella prima classe, quelladelle vacche da rimonta, sono state considerate le manze da 1 a 2 anni, mentre per la classe dei bovini<strong>al</strong>l’ingrasso, gli anim<strong>al</strong>i più grandi di età (anche perché si avvicinano di più ai 400 kg/capo).8. Per i vitelli, il coefficiente per determinare la quantità di azoto contenuta nei reflui zootecnici è lo stessodelle vacche da latte (con peso vivo pari a 300).pag. 22


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI3. INDICATORE DI IMPATTO “MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL SUOLO ATTRAVERSOL’INCREMENTO DELLA SOSTANZA ORGANICA” E CONSEGUENTE “CARBON SINK”La sostanza organica nel terreno (SOM) è elemento fondament<strong>al</strong>e della sua fertilità chimica e fisica. La SOMè una miscela di composti presenti nel continuum di stati degenerativi (dai residui veget<strong>al</strong>i a composti con<strong>al</strong>to grado di umificazione). La SOM è quindi l’insieme di tutti i composti organici del suolo ad eccezione deiresidui anim<strong>al</strong>i e veget<strong>al</strong>i indecomposti e della biomassa microbica. Essa si ritrova nelle tre seguenti tipologiedi composti organici:• humus stabile: prodotto organico derivante d<strong>al</strong>la decomposizione microbica, è stabile perché deriva d<strong>al</strong>l<strong>al</strong>enta miner<strong>al</strong>izzazione (<strong>rapporto</strong> C/N≈10);• humus labile: prodotto intermedio, derivante d<strong>al</strong>la decomposizione dei residui veget<strong>al</strong>i e delle spoglieanim<strong>al</strong>i;• residui organici di natura veget<strong>al</strong>e ed anim<strong>al</strong>e non decomposti.Norm<strong>al</strong>mente, l’apporto di sostanza organica ai suoli agricoli è effettuato attraverso la somministrazione diammendanti (letame e compost), l’inerbimento e la tecnica del sovescio.Nel terreno la sostanza organica subisce varie trasformazioni ad opera dei microrganismi presenti nelterreno, d<strong>al</strong>le pratiche coltur<strong>al</strong>i e d<strong>al</strong> clima e anche la tessitura dei terreni è un fattore fondament<strong>al</strong>e che puòvelocizzare la miner<strong>al</strong>izzazione della sostanza organica.La SOM è caratterizzata da sostanza non umiche (amminoacidi, zuccheri, lipidi..) e sostanze umiche (acidiumici, acidi fulvici, umina), il cui carbonio è considerato stabile, in contrapposizione <strong>al</strong>la frazione attiva olabile il cui carbonio è immediatamente metabolizzato d<strong>al</strong>la microflora presente nel terreno ed inatmosfera 10 . La miner<strong>al</strong>izzazione della SOM avviene in ambienti ben areati, grazie <strong>al</strong>l’azione di microrganismiche consumano azoto e degradano la SOM in CO 2 e H 2 O. Quando il materi<strong>al</strong>e organico raggiunge il suolo,una parte di C viene convertita in CO 2 , una parte finisce nella biomassa del suolo e una parte è umificata,quest’ultima, poi, è costantemente miner<strong>al</strong>izzata. Il tutto si svolge in un equilibrio continuo, di apporto disostanza organica <strong>al</strong> terreno e sue continue trasformazioni 11 . Il sink è il deposito di carbonio nel terreno.3.1 Impostazione metodologica per la stima degli incrementi di sostanza organica delle azionidel PSR <strong>Campania</strong> 2007-2013L’azione “miglioramento del terreno con le azioni del PSR” consiste nell’incrementare l’apporto di carboniosulle SOI, rispetto a quello che le stesse superfici avrebbero in regime convenzion<strong>al</strong>e.L’incremento della sostanza organica del terreno (SOM) è stata ricavata per differenza tra gli apporti dicarbonio per ettaro attribuito <strong>al</strong>l’azione e quello prevedibile in caso di pratiche agricole convenzion<strong>al</strong>i.Per effettuare questa v<strong>al</strong>utazione, si sono definite:a. Letame e liquame apportati con le azioni e con l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e.b. Tecniche coltur<strong>al</strong>i ordinarie che apportano sostanza organica <strong>al</strong> suoloc. Stima della SOM apportata con il regime convenzion<strong>al</strong>e.d. Stima della SOM apportata a seguito delle azioni.e. Stima delle differenze di SOM.10 Celi L. (2010), Ciclo della materia Organica in Ecosistemi Forest<strong>al</strong>i. Dispense del corso di Biologia del suolo e delle acque, Università diTorino.11 Panzacchi P. (2008), Flussi di carbonio in due sistemi arborei della pianura padana, tesi di dottorato di ricerca in Colture arboree eagrosistemi forest<strong>al</strong>i, ornament<strong>al</strong>i e paesaggistici, Università di Bologna.pag. 23


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI3.2 C<strong>al</strong>colo della SOM3.2.1 SOM attribuibile <strong>al</strong> regime convenzion<strong>al</strong>eSi è proceduto con i seguenti passaggi:a) Acquisizione d<strong>al</strong>la banca dati ISTAT delle superfici interessate d<strong>al</strong>le colture (S AGRI-ISTAT ): foraggereannu<strong>al</strong>i; erba medica da foraggio; girasole-semi; grano; orzo; orto; prato; trifoglio; superfici nonseminate; mais-insilato; mais da granella; “<strong>al</strong>tri seminativi”; arboree; bosco.b) Per le stesse classi coltur<strong>al</strong>i, si determinano le SOI.c) Le superfici che rimangono a convenzion<strong>al</strong>e sono:S CONVENZIONALE = S AGRI-ISTAT – SOId) È quindi possibile il c<strong>al</strong>colo della SOM in regime convenzion<strong>al</strong>e, attraverso i seguenti passaggi:– Stima dell’incidenza are<strong>al</strong>e (I i ) della specifica classe coltur<strong>al</strong>e i:I i = S i *100/S CONVENZIONALE [%]– SOM residui coltur<strong>al</strong>i = I i * SOI i * Coeff. isoumici * Residui coltur<strong>al</strong>i– SOM CONVENZIONALE = AZ * [C/N] * Coeff. Van Bemmele + SOM residui coltur<strong>al</strong>i3.2.2 SOM attribuibile <strong>al</strong>le diverse azioni considerateIl c<strong>al</strong>colo della SOM derivante d<strong>al</strong> sistema agricolo con le azioni è stato effettuato compilando le tabelle cheseguono.Gli <strong>al</strong>goritmi sono i seguenti:– Equazione gener<strong>al</strong>e che descrive la variazione di SOM nel suolo:dSOMdtSOM0rAove SOM 0 12 è la sostanza organica di partenza, A è l’apporto di biomassa <strong>al</strong> suolo ed r il tasso ditrasformazione di quest’ultima in sostanza organica.All’equilibrio:e quindi:dSOMdtSOM0rAIl tasso r dipende d<strong>al</strong>le attività agricole (soprattutto lavorazioni) e ambient<strong>al</strong>i (tessitura del suolo, clima),che, s<strong>al</strong>vo specifiche attività di lavorazione previste d<strong>al</strong>l’azione 13 , possono essere considerate costanti. Conquesta ipotesi, la differenza di SOM legata <strong>al</strong>l’azione dipende d<strong>al</strong>la differenza di apporti, ovvero:ΔSOM = SOM CONVENZIONALE – SOM AZIONEEssendo queste quantità c<strong>al</strong>colate con le equazioni descritte <strong>al</strong> punto 3)-d.Il carbonio sequestrato nel suolo è:SOC = ΔSOM / Coeff. Van Bemmele12 La SOM 0 assoluta è stimabile se si conoscono i dati sui suoli, con la seguente relazione:SOM 0 = [%SO]*d*D*(1 – frag) [Mg], essendo [%SO] la percentu<strong>al</strong>e di sostanza organica del suolo, d la sua densità apparente[Mg/m 3 ], D la profondità dell’orizzonte di riferimento [m], frag la percentu<strong>al</strong>e di scheletro.13 Questo aspetto sarà v<strong>al</strong>utato in corso d’opera, ricorrendo in quella fase a definire gli <strong>al</strong>goritmi necessari a descrivere il parametro.pag. 24


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALILe azioni che sono state considerate importanti per l’incremento della SOM nel suolo sono le seguenti:• 214.a: agricoltura integrata, la SOI impegnata in questa azione è pari a 49.552 ha con l’obbligo diaderire <strong>al</strong> PRCFA della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>. A differenza dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e, l’azione prevedepratiche agricole a minore impatto ambient<strong>al</strong>e con conseguente maggiore attenzione <strong>al</strong>la conservazionedella fertilità fisica e chimica del suolo. Ciò determina un miglioramento gener<strong>al</strong>e nella gestione dellasostanza organica nel terreno.• 214.b: agricoltura biologica, le SOI dovranno rispettare i metodi di produzione biologica di cui <strong>al</strong> Reg.CEE n. 2092/1991 e s.m.i., con specifici impegni nella gestione della fertilità chimica del suolo.• 214.c: conservazione ed incremento della sostanza organica, le SOI hanno specifici obblighi fin<strong>al</strong>izzati<strong>al</strong>l’incremento della sostanza organica nel terreno con apporto minimo di ammendanti come definiti d<strong>al</strong>D.lgs. 217/06, con lavorazioni del terreno atte a incrementare e/o conservare la sostanza organica. Per ifruttiferi è prevista la lavorazione con mezzi dotati di bassa velocità, l’interramento dei residui coltur<strong>al</strong>i elavorazioni non superiori ai 40 cm per le colture da rinnovo e 30 cm per le colture in successione.• 214.d1: Azioni extra Buone Condizioni Agronomiche e Ambient<strong>al</strong>i (BCAA) della condizion<strong>al</strong>ità “praticheagronomiche conservative (inerbimento e lavorazioni minime”, per la SOI è previsto l’inerbimento deifilari delle colture arboreee con semina di prati polifiti e lavorazioni minime del terreno (senza il ricorsodi diserbo chimico). Deve essere assicurata la copertura autunno vernina con inerbimenti che riducanoin t<strong>al</strong> modo i fenomeni erosivi e conservino la fertilità del terreno. Inoltre è previsto lo sf<strong>al</strong>cioprimaverile con i residui da mantenere sul terreno con funzione pacciamante e quindi di protezione degliaggregati del terreno d<strong>al</strong>l’azione cinetica della pioggia. Le lavorazioni dovranno essere limitate <strong>al</strong>lasemina e <strong>al</strong>l’arieggiamento del prato. T<strong>al</strong>i pratiche favoriscono la conservazione e l’accumulo di SOM nelterreno.• 214.d2: sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo in aree destinate <strong>al</strong> pascolo, prevede l’estensivizzazione delpascolamento con un effetto importante nella conservazione dei pascoli con dei carichi massimi dibestiame definiti per le diverse macroaree region<strong>al</strong>i individuate.3.2.3 SOM dai residui coltur<strong>al</strong>iLa SOM dei residui coltur<strong>al</strong>i del convenzion<strong>al</strong>e sono stati stimati dapprima sottraendo <strong>al</strong>le superfici ISTATdelle diverse colture coltivate, le superfici che hanno partecipato <strong>al</strong> PSR per le azioni 214.a, 214.b, 214.c,214.d1 e 214.d2. In questo modo si sono ottenute le superfici delle diverse colture con l’ordinamentoconvenzion<strong>al</strong>e, la cui <strong>al</strong>iquota percentu<strong>al</strong>e rispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e consente di avere una stima dell’incidenza are<strong>al</strong>edi ogni coltura, anche quelle oggetto di impegno. Quindi, moltiplicando t<strong>al</strong>i percentu<strong>al</strong>i per le SOI e attribuitigli opportuni coefficienti della tab.1, si è determinata la SOM da residui coltur<strong>al</strong>i dell’agricolturaconvenzion<strong>al</strong>e.Tab. 1 - Residui coltur<strong>al</strong>i e relativi coefficienti isoumici.Coltureresidui epigei Coefficiente_ isoumico_ residui ipogei CoefficienteEpigei + ipogei(kg org/ha)epigei(kg org/ha) isoumico_ipogea SOM/ha/anno<strong>al</strong>tri cere<strong>al</strong>i 1160 0,15 174<strong>al</strong>tri seminativi 3500 0,12 2000 0,15 720barbabietola 3500 0,12 3500 0,15 945colza e ravizzone 6000 0,15 2500 0,15 1275erba medica 0 4000 0,25 1000erbai di graminacee 0 2500 0,15 375erbaio 0 3200 0,2 640erbai di leguminose 0 4000 0,25 1000girasole 3500 0,12 2000 0,15 720grano duro 2500 0,15 375grano tenero 2500 0,15 375leguminose da granella 3500 0,2 3000 0,25 1450mais 6000 0,12 3000 0,15 1170orticole 3500 0,12 2000 0,15 720orzo 1500 0,15 225patata 250 0,15 250 0,15 75pomodoro 3000 0,12 2000 0,15 660pag. 25


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIColtureresidui epigei Coefficiente_ isoumico_ residui ipogei CoefficienteEpigei + ipogei(kg org/ha)epigei(kg org/ha) isoumico_ipogea SOM/ha/annoprato permanente 0 5000 0,2 1000riso 2000 0,15 300sementi 3500 0,12 2000 0,15 720siepi 4000 0,12 2000 0,15 780soia 3500 0,2 3000 0,25 1450superfici agricole nonseminate4000 0,12 2000 0,15 780superfici messe a riposo 4000 0,12 2000 0,15 780Per quanto riguarda gli inerbimenti per le colture arboree, si è applicata la seguente equazione per stabiliregli apporti ipogei ed epigei delle arboree nel convenzion<strong>al</strong>e e nelle diverse SOI.SOM = (3.200 * 0,2 * + 4.000 * 0,12)* LC *SIP + (3.200 * 0,2 * + 4.000 * 0,12)* LC *SITDove:• 3.200 sono i kg/ha di materia organica residuata d<strong>al</strong>l’apparato radic<strong>al</strong>e di un prato;• 0,2 è il coefficiente isoumico dell’apparato radic<strong>al</strong>e di un prato;• sono i kg/ha di materia organica residuata d<strong>al</strong>l’apparato epigeo di un prato;• 0,12 è il coefficiente isoumico dell’apparato radic<strong>al</strong>e di un prato.• LC è il Livello di Copertura del suolo se parzi<strong>al</strong>e 0,5 se tot<strong>al</strong>e è pari a 1.• SIP è la percentu<strong>al</strong>e di superficie inerbita parzi<strong>al</strong>mente e SIT è la percentu<strong>al</strong>e di superficie inerbitacompletamente.Tab. 2 - Superfici legnose agrarie a differente copertura del suolo <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.Inerbimento tot<strong>al</strong>e Inerbimento parzi<strong>al</strong>e Terreno nudo Tot<strong>al</strong>e arboreeSuperfici (ha) 92991 43800 54232 191023% 48,7 22,9 28,4 100,0Fonte AGRIT 2011, Bollettino ottobre 2011-SIN S.p.A.Se si toglie <strong>al</strong>la superficie delle arboree con inerbimento tot<strong>al</strong>e della regione <strong>Campania</strong> (92.991 ha), lasuperficie ad inerbimento tot<strong>al</strong>e delle azioni 214.a, 214.b, 214.c e 214.d1 (41.031,39 ha) si ottiene che irisultanti 51.959 ha sono il 34,64 % della superficie region<strong>al</strong>e ad inerbimento tot<strong>al</strong>e con un inerbimentoparzi<strong>al</strong>e che passa d<strong>al</strong> 22,9 % <strong>al</strong> 29,2 % della superficie Convenzion<strong>al</strong>e (149.991 ha).Di seguito la tab.3, riassuntiva delle sole superfici a colture arboree in regime convenzion<strong>al</strong>e.Tab.3 - Superfici a colture arboree in regime convenzion<strong>al</strong>e.Inerbimento tot<strong>al</strong>e Inerbimento parzi<strong>al</strong>e Terreno nudo Tot<strong>al</strong>e arboreeSuperfici (ha) 51.959 43800 54232 149.991% 34,64 29,20 36,16 100,00Applicando l’equazione <strong>al</strong>le superfici arboree region<strong>al</strong>i in regime convenzion<strong>al</strong>e (ad inerbimento tot<strong>al</strong>e eparzi<strong>al</strong>e) è possibile stabilire un apporto di SOM delle colture arboree pari a 551,5 kg/ha/anno.pag. 26


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIPer quanto riguarda le azioni 214.a, 214.b, 214.c e 214.d1, l’apporto di SOM delle colture arboree è statoconsiderato pari a 1120 kg/ha/anno, poiché si è supposto che, per tutte le azioni, gli agricoltori applichino uninerbimento tot<strong>al</strong>e delle superfici arboree. T<strong>al</strong>e ipotesi è supportata dagli obiettivi che sono presenti neibandi delle singole azioni, per ognuna delle qu<strong>al</strong>i, infatti, si hanno i seguenti aspetti:• Per l’azione 214.a è previsto un “minore impatto ambient<strong>al</strong>e con conseguente maggiore attenzione <strong>al</strong>laconservazione della fertilità fisica e chimica del suolo”.• Per l’azione 214.b sono previsti specifici impegni nella gestione della fertilità chimica del suolo.• Con l’azione 214.c sui fruttiferi è prevista la lavorazione con mezzi dotati di bassa velocità,l’interramento dei residui coltur<strong>al</strong>i e lavorazioni non superiori ai 40 cm per le colture da rinnovo e 30 cmper le colture in successione.• 214.d1: è previsto l’inerbimento dei filari delle colture arboree.3.2.4 SOM d<strong>al</strong>le concimazioni organichePer quanto riguarda la SOM derivante dagli apporti delle concimazioni organiche, essa è stata stimataconsiderando la quantità media di N di origine anim<strong>al</strong>e c<strong>al</strong>colata per l’anno 2010, pari a 360.426,06 q/anno,che, se distribuite sulla SAU region<strong>al</strong>e, determina un carico unitario di N di origine organico pari a 53,21kg/ha. Ipotizzando che il tipo di refluo zootecnico utilizzato d<strong>al</strong>le aziende sia per il 75% di liquame (C/N=12e coefficiente isoumico K 1 = 0,05) ed il restante 25% di letame (C/N=25 e K 1 =0,3) si ottengono un C/Nmedio di 15,2 ed un K 1 medio di 0,112. Ciò determina una SOM derivante d<strong>al</strong>le fertilizzazioni organichedell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e pari a 157,39 kg/ha/anno.Nella tab.4 si riporta la SOM relativa <strong>al</strong>l’ordinamento convenzion<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.Tab. 4 - SOM del regime convenzion<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.Residui parte ipogea ed epigea e residui dell’inerbimento delle aboreeFertilizzazione OrganicaTOTALE SOM per l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e735,17 kg/ha/anno157,39 kg/ha/anno892,56 kg/ha/annoPer determinare la SOM derivante d<strong>al</strong>le fertilizzazioni organiche per gli le azioni 214.a e 214.d1 (azioni BCAAinerbimenti e lavorazioni minime), non essendo presenti nei bandi delle azioni specifici riferimenti <strong>al</strong>leconcimazioni organiche, si è ritenuto opportuno utilizzare il v<strong>al</strong>ore della SOM della fertilizzazione organica delconvenzion<strong>al</strong>e, pari a 157,39 kg/ha/anno.Per quanto riguarda le azioni 214.b (agricoltura biologica) e 214.d2 (BCAA sostegno <strong>al</strong> pascolo), si èipotizzato che la quantità di reflui zootecnici distribuita provenga per il 60% da letame (C/N=25 ecoefficiente isoumico K 1 =0,3) e d<strong>al</strong> 40% da liquame (C/N=12; K 1 =0,05), la cui media ponderata porta aC/N=19,80 e K 1 =0,2.Per quanto riguarda la 214.c (conservazione ed incremento della sostanza organica), nel bando si fa esplicitoriferimento <strong>al</strong>l’uso di ammendanti compostati misti e verdi, come da D.Lgs. 75/2010. In questo caso la leggesui fertilizzanti stabilisce che l’ammendante compostato misto abbia un <strong>rapporto</strong> C/N=20 minimo, mentre ilcompostato verde abbia un C/N massimo 50. Dato che il bando della 214.c ammette l’uso di entrambe, si èstabilito di utilizzare la media tra le due tipologie di ammendante con un C/N=35; trattandosi di prodottomolto maturo si è stimato un coefficiente isoumico pari a 0,4.T<strong>al</strong>i ipotesi trovano ragione nel fatto che, per le azioni considerate, c’è una attenzione particolare <strong>al</strong>la fertilitàfisica e chimica del suolo, con indicazioni specifiche riguardo <strong>al</strong>l’apporto di fertilizzanti certificati (vedi 214.bbiologico e 214.c conservazione ed incremento della sostanza organica).pag. 27


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI‣ Azione 214.a – Agricoltura IntegrataIn questo caso sono considerati i residui delle colture che fanno parte della specifica SOI e concimazioniorganiche in misura pari a quanto previsto per l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e.Nella tab.5 si riporta la stima dell’apporto di sostanza organica per l’azione 214.a.Tab. 5 - SOM dovuta <strong>al</strong>l’azione 214.a.Carichi specifici[kg/ha/anno]Superficie considerata [ha]SOM apportata[kg/anno]Residui 977,27 49.552,97 48.426.802,08Fertilizzazione organica come daconvenzion<strong>al</strong>e 157,39 49.552,97 7.799.076,28tot<strong>al</strong>e SOM apportata[kg/anno] 56.225.878,35Note di c<strong>al</strong>colosu tutta lasuperficieSOM [kg/ha/anno] 1.134,66‣ Azione 214.b: Agricoltura BiologicaPer stimare gli apporti di sostanza organica <strong>al</strong> terreno dell’azione 214.b agricoltura biologica, si è ipotizzatoche, per le SOI a biologico, tutte le concimazioni fossero organiche con letame e liquame con un <strong>rapporto</strong>C/N medio pari a 19,8 con un coefficiente isoumico pari a 0,2.Anche in questo caso la stima degli apporti di SOM, prevede i residui coltur<strong>al</strong>i delle colture facenti partedell’azione 214.b.Tab. 6 - SOM dovuta <strong>al</strong>l’azione 214.bCarichi specifici[kg/ha/anno]Superficie considerata [ha]SOM apportata[kg/anno]Residui 983,79 13.873,66 13.648.733,62Fertilizzazione organica 260,48 13.873,66 3.613.855,38tot<strong>al</strong>e SOM apportata [kg/anno] 17.262.589,00Note di c<strong>al</strong>colosu tutta lasuperficiesu tutta lasuperficieSOM [kg/ha/anno] 1.244,27‣ Azione 214.c: conservazione ed incremento della sostanza organicaPer il c<strong>al</strong>colo dei miglioramenti dovuti <strong>al</strong>l’azione 214.c si sono considerate concimazioni organiche pari<strong>al</strong>l’100% dei fabbisogni coltur<strong>al</strong>i delle SOI, con ammendanti come previsto dai bandi. Potendo concimare conammendanti sia misti che verdi, si è stimato un apporto di C/N pari a 35 con un coefficiente isoumico pari a0,4.I residui coltur<strong>al</strong>i sono stati considerati in funzione dei relativi coefficienti isoumici.Tab. 7 - SOM dovuta <strong>al</strong>l’azione 214.cCarichi specificiSOM apportataSuperficie considerata [ha][kg/ha/anno][kg/anno]Note di c<strong>al</strong>coloresidui 776,58 557,38 432.853,14 722,20fertilizzazione organica 2.035,53 557,38 1.134.567,90 2.035,53tot<strong>al</strong>e SOM apportata[kg/anno] 1.567.421,04SOM [kg/ha/anno] 2.812,11pag. 28


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI‣ Azione 214.d1 (azione extra buone condizioni agronomiche ed ambient<strong>al</strong>i: pratiche agronomicheconservative)Per l’azione 214.d1 gli impegni prevedono l’inerbimento delle interfile delle coltivazioni arboree. Per questaazione v<strong>al</strong>gono le considerazioni fatte in precedenza con le concimazioni organiche, considerate pari a157,39 kg/ha/anno, come per l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e, con i residui coltur<strong>al</strong>i c<strong>al</strong>colati sull’intera superficie.Tab. 8 - SOM dovuta <strong>al</strong>l’azione 214.d1Carichi specifici[kg/ha/anno]Superficie considerata [ha]SOM apportata[kg/anno]Residui 1.120,00 507,36 568.239,95Fertilizzazione organica come daconvenzion<strong>al</strong>e 157,39 507,36 79.852,27tot<strong>al</strong>e SOM apportata [kg/anno] 648.092,22SOM [kg/ha/anno] 1.277,39‣ Azione 214.d2 (azione extra buone condizioni agronomiche ed ambient<strong>al</strong>i: sostegno <strong>al</strong> pascoloestensivo)L’azione considerata prevede il sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo, con l’impegno a mantenere gli anim<strong>al</strong>i per<strong>al</strong>meno 180 giorni <strong>al</strong> pascolo, con un carico minimo di 0,5 UBA.Gli apporti di SOM sono stati c<strong>al</strong>colati sommando i residui <strong>al</strong>le concimazioni organiche considerate pari aifabbisogno coltur<strong>al</strong>i <strong>al</strong> 100 % di natura zootecnica (con un <strong>rapporto</strong> C/N medio pari a 19,8). La superficieconsiderata però non è pari <strong>al</strong>l’intera SOI dell’azione 214.d2, ma è stata considerata solo la SOI ricadente inpianura e collina. In questo modo si sono esclusi 30.635 ha che ricadono in area montana, che sarebberocomunque stati pascolati anche se gli agricoltori non avessero aderito <strong>al</strong>l’azione 214.d2.Nella tab.20 si riporta la stima dell’apporto di sostanza organica per l’azione 214.d2.Tab. 9 - SOM dovuta <strong>al</strong>l’azione 214.d2.Carichi specifici[kg/ha/anno]Superficie considerata [ha]SOM apportata[kg/anno]Residui 987,83 12.178,65 12.030.416,74Fertilizzazione organica come daconvenzion<strong>al</strong>e 107,96 12.178,65 1.314.755,84tot<strong>al</strong>e SOM apportata [kg/anno] 13.345.172,58SOM [kg/ha/anno] 1.095,78pag. 29


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI3.3 SINTESI DEI RISULTATISuperficieimpegnataAgricoltura convenzion<strong>al</strong>e 600.663 (*) 536.125.335,45 892,56SOM SOM Incremento di SOM[ha] [kg/anno] [kg/ha/anno] [kg/anno] [kg/ha/anno] [%]214.a / Agricoltura integrata49.552,97 56.225.878,35 1.134,66 11.997.089 242 27214.b / Agricoltura Biologica13.873,66 17.262.589,00 1.244,27 4.879.572 352 39214.c / Conservazione ed incrementodella sostanza organica 557,38 1.567.421,04 2.812,11 1.069.926 1920 215214.d1 / BCAA inerbimento elavorazioni minime 507,36 648.092,22 1.277,39 195.248 385 43214.d2 / BCAA sostegno <strong>al</strong> pascoloestensivo 12.178,65 (**) 13.345.172,58 1.095,78 2.475.043 203 23Tot<strong>al</strong>e Misura 214 76.670,02 89.049.153,19 1.205,17 20.616.878 269 35(*) Dato derivante da: Superficie impegnata secondo AGRI-ISTAT 2010 meno la somma delle superfici delle misure 214.a, 214.b, 214.c,214.d1, 214.d2(**) Solo superfici ricadenti in pianura e collina.Tab. 10 - Apporti di SOM con le azioni, l’agricoltura attu<strong>al</strong>e e quella convenzion<strong>al</strong>e.SUPERFICI [ha]SOMVariazioni rispetto <strong>al</strong>[kg/ha]convenzion<strong>al</strong>e [%]AZIONI PSR(*) 76.670,02 1.205,17 (**) 35,02AGRICOLTURA ATTUALE (AGRIISTAT) 677.333,10 922,99 3,41AGRICOLTURA CONVENZIONALE(AGRIISTAT - AZIONI)600.663,08 892,56 -(*) 214.a – 214.b – 214.c – 214.d1 – 214.d2 (solo superficie in pianura e collina).(**) V<strong>al</strong>ore medio ponderato.pag. 30


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI4. INDICATORE DI IMPATTO “MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL SUOLO ATTRAVERSO LARIDUZIONE DELL’EROSIONE IDRICA ACCELERATA”Sui terreni in pendenza dei climi umidi e coperti di vegetazione natur<strong>al</strong>e permanente, avvengono lenteperdite di suolo che fanno parte del norm<strong>al</strong>e, ed univers<strong>al</strong>e, fenomeno dell’evoluzione del rilievo verso ilpenepiano. In questo caso si parla di erosione geologica o norm<strong>al</strong>e.La perdita di suolo può però essere accelerata d<strong>al</strong>l’asportazione della vegetazione (pratiche agricole, incendi,apertura di grandi cantieri ecc.). Il suolo denudato si presenta indifeso <strong>al</strong>l’impatto delle gocce d’acqua che,scaricando la propria energia, provocano prima il distacco delle particelle più fini e poi il loro schizzare via.Questa “dislocazione” delle particelle è la prima fase dell’erosione (detta da schizzo, splasherosion), ilfenomeno provoca contemporaneamente la sigillatura dei pori e, quindi, l’impermeabilizzazione del terreno,innescando il deflusso che, per azione tangenzi<strong>al</strong>e sullo stesso terreno, induce erosione per distacco.L’insieme di schizzo e distacco è detta erosione diffusa o laminare o are<strong>al</strong>e (sheeterosion). T<strong>al</strong>e effetto èstagion<strong>al</strong>e per due cause concomitanti: la stagion<strong>al</strong>ità delle piogge aggressive che, nei climi it<strong>al</strong>iani, sipresentano per lo più fra la tarda estate e l’inizio dell’inverno e la stagion<strong>al</strong>ità delle lavorazioni agricole, chelasciano il terreno scoperto in determinati periodi dell’anno.Dove il pendio è più inclinato (pendenze superiori <strong>al</strong> 3%) e di maggiore lunghezza (<strong>al</strong>meno una decina dimetri), l’erosione diffusa può evolvere in una forma più attiva, che consiste nella formazione di piccoli can<strong>al</strong>idi incisione del terreno, larghi qu<strong>al</strong>che decimetro <strong>al</strong> massimo. Ciò è dovuto <strong>al</strong> fatto che lo scorrimentosuperfici<strong>al</strong>e bidimension<strong>al</strong>e è instabile e tende natur<strong>al</strong>mente a concentrarsi, scavando una piccola rete dicollettori. In questo caso si ha l’erosione per rivoli (rillerosion).La presenza dell’uomo rende effimero il suo carattere: anche una semplice aratura può, infatti, consentirel’eliminazione dei rivoli i qu<strong>al</strong>i, poi, possono riformarsi, con nuove piogge, in <strong>al</strong>tri punti del campo.L’abbandono dei campi in pendio consente invece l’evoluzione dei processi erosivi ed i rivoli inizi<strong>al</strong>i,ramificandosi ed approfondendosi, hanno modo di formare can<strong>al</strong>i di maggiori dimensioni; si ha <strong>al</strong>lor<strong>al</strong>’erosione can<strong>al</strong>izzata (gullyerosion) che tende a ris<strong>al</strong>ire il pendio, provocando profondi solchi (qu<strong>al</strong>chemetro, sia di spessore sia di profondità).L’erosione del suolo è un vero e proprio fattore di delineazione del paesaggio collinare e, come il deflussosuperfici<strong>al</strong>e, è fortemente influenzata d<strong>al</strong>la copertura e d<strong>al</strong>l’uso del suolo (vedi Leone, 2011).4.1 Fabbisogni affrontati d<strong>al</strong> programmaScopo di t<strong>al</strong>e studio è rispondere <strong>al</strong>la Domanda 4 del QCV: “In che misura le misure agroambient<strong>al</strong>i hannocontribuito <strong>al</strong> mantenimento o <strong>al</strong> miglioramento del terreno”.Accanto <strong>al</strong>l’effetto delle azioni è stata v<strong>al</strong>utata anche la riduzione dell’erosione conseguente <strong>al</strong>l’applicazionedelle norme di condizion<strong>al</strong>ità, che l’agricoltore è tenuto a rispettare. In particolare, in attuazione degliimpegni cogenti stabiliti d<strong>al</strong>la Norma 1.1 di condizion<strong>al</strong>ità (Decreto MIPAAF 18/10/2007 N. 13286 - Reg. CEn. 1782/03), mirante ad assicurare il mantenimento delle Buone Condizioni Agronomiche ed Ambient<strong>al</strong>i–BCAA, si è considerata la sconnessione del pendio determinata d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione dei solchi acquaitemporanei sui seminativi e la copertura minima del suolo per tutte le superfici agricole che manifestanofenomeni erosivi evidenti. Sui seminativi, la riduzione dell’erosione generata d<strong>al</strong>la misura 214 è aggiuntivarispetto a quella del terreno in condizioni di buona condizione agronomica, assicurata d<strong>al</strong>la presenza deisolchi acquai temporanei. Ne consegue che, su queste superfici, la riduzione dell’erosione generata d<strong>al</strong>leazioni esaminate è sinergica rispetto a quella del terreno in condizioni di buona condizione agronomica(pratiche conservative del suolo).La v<strong>al</strong>utazione della riduzione dell’erosione sul territorio della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> per effetto delle misureagroambient<strong>al</strong>i del PSR prevede le seguenti fasi di lavoro:pag. 31


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI1. Quantificazione del v<strong>al</strong>ore dell’indicatore, con descrizione del modello adottato per la stimadell’erosione.2. V<strong>al</strong>utazione dei risultati, e relativa an<strong>al</strong>isi comparativa della mitigazione degli impatti, per effetto dellesingole azioni, e del loro effetto combinato.3. Sintesi v<strong>al</strong>utativa di tutte le Misura considerate.4.2 Quantificazione del v<strong>al</strong>ore effettivo dell’indicatore4.2.1 L’equazione USLE di Wischmeier-SmithL’erosione idrica è un fenomeno molto complesso, la cui an<strong>al</strong>isi speriment<strong>al</strong>e richiede un notevole dispiego dimezzi e lunghi tempi di sperimentazione. L’approccio modellistico, quindi, assume un’importanzafondament<strong>al</strong>e ed il modello più diffuso si basa sull’equazione USLE (Univers<strong>al</strong> SoilLoss Equation) diWischmeier e Smith (1978, vedi Leone, 2011). Essa fornisce la quantità media annua, c<strong>al</strong>colata su un lungoperiodo, della perdita di suolo A su una superficie avente un determinato uso e tipo di copertura veget<strong>al</strong>e:in cui:A = 2,242 R K L S C P [Mg/ha/anno] 14R =fattore climatico, di aggressività della pioggia o erosività, prodotto dell’energia cinetica tot<strong>al</strong>e Edella pioggia in esame per la sua massima intensità in 30’ (I 30,max ). Per effettuare il c<strong>al</strong>colo è necessariouno ietogramma piuttosto dettagliato e non sempre disponibile, per cui sono state messe a punto varierelazioni, tra cui quella proposta da Arnoldus nel 1977 per l’erosività media annua che ha fornito buonirisultati per la re<strong>al</strong>tà it<strong>al</strong>iana (vedi Leone, 2011):LogR193 , Log12i 1p2i/P152 ,[(MJ mm)/ha/anno]essendo p 2 i/Pl’indice esteso di Fournier.K = fattore di erodibilità del suolo, tasso di erosione per unità di R, relativo ad una parcella standard diWischmeier e Smith, che forniscono l’abaco per la sua determinazione. Per il c<strong>al</strong>colo automatico richiestod<strong>al</strong>la modellistica ambient<strong>al</strong>e si usa la seguente relazione:ove:0,00021MM = (% limo + % sabbia fine) (100abcK= % sostanza organica;114 ,( 12% argilla);a) 3,25(b1002 )2,5(c= codice numerico della struttura del suolo, come da abaco di Wischmeier e Smith;= codice numerico della permeabilità del suolo, come da abaco di Wischmeier e Smith.L = fattore di lunghezza, <strong>rapporto</strong> fra la perdita di suolo sul campo di lunghezza l e quella del campostandard di 22,13 m.Ove:Ll22,13m3)14 Il Mg (=10 6 g =1000 kg) corrisponde <strong>al</strong>la tonnellata del S.I., mentre con il simbolo ton, , si intende la short ton americana, pari a 907kg.pag. 32


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI– l = lunghezza massima del pendio, misurata secondo la linea di massima pendenza, distanza fra ilpunto in cui inizia il ruscellamento ed il punto in cui inizia la sedimentazione o il punto in cui si ha uncan<strong>al</strong>e ben definito.– m = coefficiente dipendente d<strong>al</strong>la pendenza.Per la scelta di l occorre effettuare un’attenta an<strong>al</strong>isi dell’assetto topografico dell’area in esame,individuando il punto in cui (per cambio di pendenza) si ritiene possa verificarsi la sedimentazione delmateri<strong>al</strong>e eroso.S = fattore di pendenza, <strong>rapporto</strong> fra l’erosione del suolo in un campo di pendenza generica (i)el’erosione sullo stesso suolo (e tipo di copertura) di pendenza standard del 9%. Se =arctg(i) è l’angolocorrispondente, questo parametro si stima con la seguente relazione:S = 65,41×sen² + 4,56×sen + 0,065L ed S, insieme, costituiscono il cosiddetto fattore topografico della USLE. Per i


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI4.3 Applicazione della RUSLE <strong>al</strong> territorio della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>4.3.1 Fattore RLa <strong>Campania</strong>, non è dotata di una carta delle isoerodenti, la cui laboriosa re<strong>al</strong>izzazione non è compatibilecon gli obiettivi, i tempi e le risorse disponibili nell’ambito del presente lavoro. D’<strong>al</strong>tro canto, essa èfondament<strong>al</strong>e per cui è stata comunque re<strong>al</strong>izzata ad hoc, c<strong>al</strong>colando il fattore climatico R con l’<strong>al</strong>goritmospeditivo di Arnoldus, che richiede solo i dati medi mensili delle precipitazioni e si basa sull’indice di erosivitàdelle piogge di Fournier F = Σ [(P i ) 2 / P], con P i = piogge mensili medie e P = media delle piogge annue.Per i dati medi mensili di precipitazione sono stati utilizzati gli ann<strong>al</strong>i idrologici dell’Ufficio Idrografico eMareografico di Napoli. Per ciascuna delle 198 stazioni rilevate nell’ann<strong>al</strong>e sono stati digit<strong>al</strong>izzati i dati mensilidi pioggia per una serie storica che va d<strong>al</strong> 1968 <strong>al</strong> 1999, ultimo anno utile a disposizione. Dato che <strong>al</strong>cunisettori della regione <strong>Campania</strong> non sono coperti d<strong>al</strong>le stazioni dell’UIM di Napoli è stato necessario integrarei dati con <strong>al</strong>cune stazioni dell’UIM di Bari e di quello di Pescara, per un tot<strong>al</strong>e di 221 stazioni. E’ seguita unafase di esclusione di <strong>al</strong>cune stazioni secondo il criterio della distanza geografica e della continuità dei dati.Nel primo caso sono state escluse molte stazioni del Bacino del Liri, rientranti nel territorio lazi<strong>al</strong>e; nelsecondo caso sono state escluse le stazioni che presentavano assenza di dati per più di 5 anni. A conclusionedi questa fase sono risultate 159 stazioni come da fig.1, dove in verde sono rappresentate le stazioni scelte.Fig.1: Stazioni considerate per la re<strong>al</strong>izzazione della carta delle isoerodenti del <strong>Campania</strong>.pag. 34


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIUna volta effettuate le operazioni <strong>al</strong>gebriche per il c<strong>al</strong>colo dell’indice a partire dai v<strong>al</strong>ori delle piogge mediemensili si è spazi<strong>al</strong>izzato il fattore R-RUSLE utilizzando il metodo “loc<strong>al</strong> Polynomi<strong>al</strong> Interpolation” che, tra imetodi deterministici, è quello che meglio tiene conto delle variazioni loc<strong>al</strong>i e quindi degli aspetti “region<strong>al</strong>i”,applicando una funzione di 1° grado ed ottimizzando il modello con la “cross v<strong>al</strong>idation”.Il risultato è la carta del fattore R-RUSLE riportata nella fig.2.Fig.2: Carta del fattore R-USLE per la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, c<strong>al</strong>colato con il metodo di Arnoldus.4.3.2 Fattore KIl fattore K-RUSLE si determina conoscendo le caratteristiche pedologiche dei suoli. Secondo il modello USLEdi Wischmeier e Smith, K è funzione del contenuto di limo e sabbia molto fine (particelle solide di diametrocompreso fra 0.002 e 0.1 mm), del contenuto di sabbia (diametro compreso fra 0.1 e 2 mm) e dellapercentu<strong>al</strong>e di sostanza organica. Inoltre entrano in gioco anche giudizi qu<strong>al</strong>itativi sulle caratteristiche distruttura (4 classi da fine a grossolana) e permeabilità del suolo (6 classi da bassa a <strong>al</strong>ta).I dati pedologici sono stati ottenuti d<strong>al</strong>lo strato vettori<strong>al</strong>e della Carta dei “Sistemi di Terre della <strong>Campania</strong>” insc<strong>al</strong>a 1:250.000. Per ogni unità pedologica in cui è diviso il territorio region<strong>al</strong>e ci sono informazioni relative aivari orizzonti. In particolare per l’orizzonte A sono stati utilizzati i dati di appartenenza <strong>al</strong>la classe tessitur<strong>al</strong>ee per ogni poligono relativo è stato attribuito un v<strong>al</strong>ore di contenuto di argilla, sabbia e limo pari <strong>al</strong> v<strong>al</strong>orecentr<strong>al</strong>e del triangolo delle tessiture. Per la stima della percentu<strong>al</strong>e di sabbia fine è stato applicato un v<strong>al</strong>oremedio del 35% rispetto <strong>al</strong> contenuto tot<strong>al</strong>e di sabbia. Il v<strong>al</strong>ore della classe struttur<strong>al</strong>e è stato attribuito inbase <strong>al</strong>la combinazione dei v<strong>al</strong>ori percentu<strong>al</strong>i di argilla e limo. Mentre per il v<strong>al</strong>ore della permeabilità, nonessendoci dati in merito si è applicato un v<strong>al</strong>ore medio pari a 2. Per il contenuto di sostanza organica SO si èapplicato il seguente metodo: <strong>al</strong>lo strato raster (1km*1km) della carta del contenuto organico dei suolisuperfici<strong>al</strong>i OCTOP-JRC (re<strong>al</strong>izzata per l’intera Europa), si è sovrapposta la carta d’uso del suolo, stabilendocosì un v<strong>al</strong>ore base di SO per tipo di uso , a t<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>ore è stato poi applicato un fattore moltiplicativo in base<strong>al</strong>le classi di quota, <strong>al</strong>la piovosità media annua e <strong>al</strong>la classe tessitur<strong>al</strong>e. Il risultato è la Carta del contenuto disostanza organica nei terreni superfici<strong>al</strong>i mostrata in fig.3.pag. 35


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIFig.3: Ricostruzione della carta pedologica della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.Per il c<strong>al</strong>colo del fattore K-RUSLE è stata usata la formula di approssimazione del monogramma diWischmeier, re<strong>al</strong>izzata proprio in occasione della revisione della USLE (Renard, 1997):K-RUSLE = [2,1*10 -4 *(12 – OM)*M1,14 + 3,25*(s – 2) + 2,5*(p – 3)]/(100*7,59dove:OM = percentu<strong>al</strong>e di sostanza organica dell’orizzonte superfici<strong>al</strong>e;M = percentu<strong>al</strong>i tessitur<strong>al</strong>i; (sabbia molto fine% + limo%)*(limo% + sabbia tot %), oppure (sabbiamolto fine% + limo%)*(100 - % argilla)s = classe di struttura;p = classe di permeabilità.Ne è scaturita la carta dell'erodibilità dei suoli su base region<strong>al</strong>e (fig.4).pag. 36


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIFig.4: Ricostruzione della carta pedologica della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.4.3.3 Fattore LSIl fattore LS-RUSLE è stato c<strong>al</strong>colato con la formula di MitasovaÈ stato utilizzato un ritaglio del DEM 20 a copertura nazion<strong>al</strong>e, derivante d<strong>al</strong>l'interpolazione dei dati orograficiprovenienti d<strong>al</strong>la cartografia dell'Istituto Geografico Militare. Da esso sono stati derivati gli strati raster diFlow Direction, Flow Accumulation e quello delle pendenze. Lo strato L-RUSLE è stato corretto attribuendoun v<strong>al</strong>ore 0 a tutte le aree pianeggianti (pendenza inferiore <strong>al</strong> 2%), previo filtro di maggioranza a finestraampia di 120 m di lato, per selezionare le aree di superfici maggiori di 2 ha.I v<strong>al</strong>ori da attribuire <strong>al</strong> fattore di correzione con la pendenza (m) sono stati tratti da Bazzoffi (2007) esintetizzati in tab. 1.pag. 37


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALITab. 1 - V<strong>al</strong>ori del fattore correttivo m in funzione della pendenza.i [%] 0,2 0,5 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 8,0 10,0m 0,04 0,08 0,15 0,2 0,31 0,36 0,40 0,43 0,48 0,52i [%] 12,0 14,0 16,0 20,0 25,0 30,0 40,0 50,0 60,0m 0,55 0,57 0,59 0,61 0,64 0,66 0,68 0,70 0,71Il risultato è la carta del fattore LS-RUSLE, riportata nella fig.1.Fig.5: Carta del fattore LS-RUSLE per la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, c<strong>al</strong>colato con la formula di Mitasova.4.3.4 Fattore CPer il c<strong>al</strong>colo del fattore di copertura C-RUSLE si è partiti d<strong>al</strong>le tipologie di copertura del suolo, tratta d<strong>al</strong>laCarta di Utilizzo Agricolo del Suolo (CUAS) 15 , cui è stato attribuito il fattore C-RUSLE che scaturisce da unaricerca bibliografica su esperienze e dati speriment<strong>al</strong>i an<strong>al</strong>oghi.In caso di incertezza 16 , si sono considerati i fattori più elevati presenti in letteratura. Dove manca ilriferimento bibliografico il v<strong>al</strong>ore di C-RUSLE è stato desunto per an<strong>al</strong>ogia con categorie simili. Per le legnoseagrarie si è applicato un coefficiente correttivo del fattore, relativo <strong>al</strong>le legnose lavorate, sulla base delladistribuzione statistica region<strong>al</strong>e degli inerbimenti come da tab.2.15 Assessorato <strong>al</strong>l’Agricoltura Settore SIRCA a sc<strong>al</strong>a 1:50.000.16 Ad esempio, per i seminativi, di cui non sono note le successioni adottate, le tecniche coltur<strong>al</strong>i e l’utilizzo di eventu<strong>al</strong>i residui.pag. 38


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALITab. 2 - Superfici legnose agrarie a differente copertura del suolo <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (Fonte AGRIT 2011).inerbimento tot<strong>al</strong>e inerbimento parzi<strong>al</strong>e terreno nudo tot<strong>al</strong>e arboreeSuperfici (ha) 92991 43800 54232 191023% 48,7 22,9 28,4 100,0La CUAS <strong>Campania</strong> è stata integrata con l’aggiunta del reticolo strad<strong>al</strong>e, ferroviario ai qu<strong>al</strong>i è stato applicatoun buffer di ingombro. Per contemplare anche le disconnessioni dei terreni agricoli dovute <strong>al</strong>la rete idrologicanatur<strong>al</strong>e si è sovrapposto ai terreni agricoli un buffer di 7 m <strong>al</strong> reticolo idrografico region<strong>al</strong>e (dati geoport<strong>al</strong>eSIT <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>).Il risultato è la carta del fattore C-RUSLE, riportata nella fig.6.Fig.6: Carta del fattore di copertura C-RUSLE per la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, stimato a partire da dati bibliografici.4.3.5 Fattore PIl fattore P-RUSLE prende in considerazione gli aspetti delle tecniche di lavorazione agricole. Per questo essoriveste una particolare importanza per la v<strong>al</strong>utazione ex post delle misure previste dai documentiprogrammatici, d<strong>al</strong>le pratiche di buona gestione agricola ed in gener<strong>al</strong>e di qu<strong>al</strong>siasi misura posta in essereper la riduzione e il contenimento dell’erosione idrica dei suoli. Tuttavia, come descritto anche nellametodologia uffici<strong>al</strong>e RUSLE, è raccomandabile che esso derivi da una profonda conoscenza dei rapporti dicausa-effetto del fenomeno erosivo e da dati speriment<strong>al</strong>i. Per questo motivo nella elaborazione della RUSLEa livello region<strong>al</strong>e si è applicato un v<strong>al</strong>ore 1 a questo fattore escludendolo d<strong>al</strong> c<strong>al</strong>colo dell’erosione.pag. 39


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIQuadro sinottico del lavoro svoltoIndicatore: erosione delsuolo attraversol’applicazione del modelloRUSLEMetodo di c<strong>al</strong>colo Fonte dati Elaborazione Prodotto fin<strong>al</strong>eR–RUSLEAlgoritmo diArnoldusStazioni meteo della<strong>Campania</strong> e banchedati meteorologicheK–RUSLE Algoritmo di Renard Carta dei SoilSystems CNCP; cartadella percentu<strong>al</strong>e disostanza organicaJRC.L-SCAlgoritmo diMitasovaElaborazione delfattore C su basebibliografica concorrezioniDEM con rater 40 mdella <strong>Regione</strong><strong>Campania</strong> e reteidrologica di 1° e 2°ordineCarta d’Uso del Suolo(CUS) della <strong>Regione</strong><strong>Campania</strong>Le stazioni sono stateintegrate con <strong>al</strong>tre delleregioni limitrofe.I dati puntiformi sonostati spazi<strong>al</strong>izzati.La carta della SO è statarielaborata ericampionata sulla basedelle correlazioni conquote, piovosità annua,copertura dei suoli etessitura; la carta SoilSystems CNCP è stataintegrata con i v<strong>al</strong>oritessitur<strong>al</strong>i desunti d<strong>al</strong>lacarta dei suoli della<strong>Campania</strong> settentrion<strong>al</strong>eIl DEM è statoricampionato a 10 m dirisoluzione, modellando icompluvi con la funzioneTOPOTORASTER diArcGis;La CUS è statacorretta/integrata perfoto-interpretazioneMappa delle isoerodentidella <strong>Campania</strong>Carta della SO delterreno a 10 m dirisoluzione; carta delleclassi tessitur<strong>al</strong>i su baseSoil Systems CNCPDEM a 10 m dirisoluzione verificato etarato sui compluvi re<strong>al</strong>iCarta d’uso e coperturadel suolo aggiornatapag. 40


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI4.4 La carta del rischio erosivo della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>La moltiplicazione dei v<strong>al</strong>ori numerici relativi ai strati testé descritti ha portato <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione della cartadel rischio erosivo della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, riportata nella fig.7.Fig.7: Carta del rischio erosivo per la regione <strong>Campania</strong>.Su tutto il territorio region<strong>al</strong>e il v<strong>al</strong>ore medio di erosione è 12.8 Mg/ha/anno. Sui terreni agricoli esso è di15,8. Il v<strong>al</strong>ore di riferimento del PSR 2007-2013 per il <strong>Campania</strong> è di 6,3 Mg/ha/anno, riferito <strong>al</strong>la “Carta delrischio di erosione in It<strong>al</strong>ia” 17 , c<strong>al</strong>colata con il metodo PESERA, il cui dettaglio è notevolmente inferiore aquello del metodo utilizzato nella presente relazione, essendo PESERA riferito a tutta It<strong>al</strong>ia. I due dati sonocomunque da considerarsi congruenti ed in linea con le incertezze insiste in questi modelli e, quindi, t<strong>al</strong>erisultato può essere considerato coma una buona v<strong>al</strong>idazione del modello RUSLE applicato.4.5 Applicazione del modello RUSLE <strong>al</strong>la v<strong>al</strong>utazione dell’impatto delle azioni PSR della<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>Basandosi sul modello RUSLE, è stato costruito il sistema informativo territori<strong>al</strong>e illustrato nel § 5.3, basatosulle tecniche GIS. Sono stati c<strong>al</strong>colati, per l’intera regione <strong>Campania</strong>, i fattori del modello, colmando lenumerose lacune nelle conoscenze di base per l’area in esame (vedi paragrafi precedenti), attraverso le17 PESERA project – Joint Research Center, 2004.pag. 41


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALImigliori tecnologie possibili e l’ausilio dei numerosi dati ancillari disponibili. Sintetizzando quanto detto neiparagrafi precedenti, le elaborazioni hanno portato ai seguenti prodotti, re<strong>al</strong>izzati ad hoc per il presentelavoro (il fattore P-RUSLE è sempre stato considerato neutro):• Carta delle isoerodenti della regione <strong>Campania</strong>.• Carta dell’erodibilità e carte delle sue componenti, disaggregate secondo l’<strong>al</strong>goritmo di Renard, che, tr<strong>al</strong>’<strong>al</strong>tro, dà conto dell’effetto della sostanza organica sull’erodibilità, quindi consente di stimare l’effettoindiretto dell’incremento di SOM in termini di riduzione del rischio erosivo.• Carta del fattore morfologico, sulla base di un modello digit<strong>al</strong>e del terreno a 40 m di risoluzione.• Carta del fattore di copertura, ottenuta attribuendo i v<strong>al</strong>ori di C-RUSLE <strong>al</strong>la carta dell’Utilizzo Agricolo delSuolo della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (CUAS) del 2009, aggiornata e integrata con gli strati della viabilità edella rete idrologica.• Per le legnose agrarie si è applicato un coefficiente correttivo del fattore C-RUSLE relativo <strong>al</strong>le legnoselavorate sulla base della distribuzione statistica degli inerbimenti come da tabella seguente:Costruito il sistema informativo territori<strong>al</strong>e, inserendo le modifiche ai parametri indotte d<strong>al</strong>le misure, èpossibile descrivere gli scenari di erosione del suolo “ante” e “post” impegni ed i relativi dati prestazion<strong>al</strong>i e,quindi, l’efficienza delle azioni.4.5.1 Sintesi delle elaborazioni e risultatiLe azioni del PSR potenzi<strong>al</strong>mente correlate <strong>al</strong> contenimento dell’erosione sono:AZIONE 214a: Agricoltura integrata. T<strong>al</strong>e azione determina la riduzione dell’uso di input chimici. Nonessendoci prescrizioni mirate <strong>al</strong>la riduzione dell’erosione o comunque non incidendo in <strong>al</strong>cuno dei fattori checompongono la RUSLE, essa viene presa in considerazione esclusivamente per l’applicazione degli impegniprevisti d<strong>al</strong>le BCAA,sulla base delle mod<strong>al</strong>ità in seguito specificate.AZIONE 214b: Agricoltura biologica. Favorisce la trasformazione delle proprietà agricole da agricolturaconvenzion<strong>al</strong>e ad agricoltura biologica. L’ apporto di questa azione rispetto ad un miglioramento del rischioerosivo è stato v<strong>al</strong>utato in funzione dell’aumento della sostanza organica nel terreno a seguito dell’utilizzo diconcimi organici e quindi della variazione del fattore K RUSLE. Il coefficiente moltiplicativo di questo fattore èstato stimato sulla base dello studio dell’aumento della sostanza organica nei suoli superfici<strong>al</strong>i a seguito delleazioni del PSR, studio descritto nel capitolo3. Inoltre, per le superfici a pascolo dato l’obbligo <strong>al</strong>la riduzionedel carico di anim<strong>al</strong>i ad un massimo di 2 UBA (reg CE 1804/99) si è applicato un coefficiente di riduzione delfattore C intermedio tra quello dell’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e e quello applicato per l’azione 214 d1, chetenga conto della maggior copertura del suolo.AZIONE 214c: Mantenimento sostanza organica. Questa azione è fin<strong>al</strong>izzata <strong>al</strong> mantenimento e/o<strong>al</strong>l’incremento della sostanza organica, esclusivamente nei terreni che ne presentano una scarsa dotazione.Come per la precedente l’apporto di questa azione rispetto ad un miglioramento del rischio erosivo è statov<strong>al</strong>utato in funzione dell’aumento della sostanza organica nel terreno a seguito dell’utilizzo di concimiorganici e quindi attraverso l’applicazione di un coefficiente <strong>al</strong> fattore K RUSLE. L’applicazione del coefficienteha riguardato esclusivamente i terreni agricoli con v<strong>al</strong>ore della sostanza organica superfici<strong>al</strong>e <strong>al</strong> di sotto dellasoglia media stimata a livello region<strong>al</strong>e per ogni tipologia d’uso del suolo.AZIONE 214d.1: Pratiche agronomiche conservative (inerbimento con lavorazioni minime del terreno). T<strong>al</strong>eazione trova applicazione esclusiva nelle colture legnose agrarie. Ai fini della v<strong>al</strong>utazione del suo impatto sulcontenimento dell’erosione si è applicato <strong>al</strong> fattore C-RUSLE un coefficiente di riduzione ottenuto inbibliografia per le varie tipologie di uso del suolo coinvolte.AZIONE 214d.2: Sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo in aree destinate <strong>al</strong> pascolo. Questa azione incidedirettamente sui fattori C-RUSLE e K-RUSLE. Ai fini del presente studio <strong>al</strong> fattore C si è applicato uncoefficiente di riduzione che tiene conto della maggior copertura del suolo in conseguenza del minorpascolamento e c<strong>al</strong>pestio; mentre per il fattore K si è tenuto conto dell’ aumento della sostanza organicanel terreno attraverso l’applicazione di un coefficiente di poco superiore a quello utilizzato per l’azione 214bpag. 42


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI(pascolo in agricoltura biologica). Non sono stati applicati gli standard della condizion<strong>al</strong>ità delle BCAA inquando non riducono l’erosione potenzi<strong>al</strong>e di questi suoli.AZIONE 216_2: Ripristino e ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti preesistenti. Gliobiettivi perseguiti da questa misura sono:• mitigare gli impatti agricoli sull’ambiente “ammorbidendo” la matrice agricola;• ridurre il conflitto tra le attività agricole e le esigenze di tutela degli habitat e delle specie;• conservare lo spazio natur<strong>al</strong>e favorendo il mantenimento o la ricostruzione di elementi del paesaggiorur<strong>al</strong>e anche con v<strong>al</strong>enza di corridoi ecologici.Non si fa quindi menzione in modo diretto <strong>al</strong> contenimento dell’erosione, ma intendendo la misura, tra l’<strong>al</strong>tro,agire sugli investimenti aziend<strong>al</strong>i che v<strong>al</strong>orizzino, in termini di pubblica utilità, le zone Natura 2000 <strong>al</strong> fine diconsentirne la s<strong>al</strong>vaguardia, l’incremento o la ricostituzione della biodiversità, nonché la difesa da eventu<strong>al</strong>idissesti idrogeologici si è ritenuto utile effettuare una stima della riduzione dell’erosione nei terreni sistematie ben mantenuti.MISURA 221: Imboschimenti di terreni agricoli.Azione_a: Costituzione di boschi natur<strong>al</strong>iformi. Per i terreni interessati sarà applicata una riduzione delcoefficiente C da agrario a bosco.Azione_b: Imboschimento con specie arboree a ciclo lungo. Arboricoltura da legno. Per i terreni interessatisarà applicata una riduzione del coefficiente C da agrario ad arboricoltura da legno.Azione_c: Imboschimento con specie a rapido accrescimento a ciclo breve. Arboricoltura da legno a rapidoaccrescimento. Per i terreni interessati sarà applicata una riduzione del coefficiente C da agrario adarboricoltura da legno eventu<strong>al</strong>mente modificato per tenere conto della maggior e più rapida copertura dellechiome.Azione_d: Imboschimento con specie a rapido accrescimento per produzione di biomassa a fini energetici.Arboricoltura per biomasse a rapido accrescimento. Per i terreni interessati sarà applicata una riduzione delcoefficiente C-RUSLE da agrario ad una tipologia che si avvicina <strong>al</strong>le coltivazioni arboree.MISURA 223: Imboschimento di terreni non agricoli. La misura si rivolge <strong>al</strong>le superfici non coltivate adesclusione dei pascoli e dei prati/pascoli. Dato che la CUAS non prevede queste tipologie, trattandosicomunque di terreni agricoli non più coltivati si è pensato di associarli ai “Pascoli non utilizzati o di incertoutilizzo”.Azione_a: Costituzione di boschi natur<strong>al</strong>iformi. Per i terreni interessati sarà applicata una riduzione delcoefficiente C d<strong>al</strong> codice CUAS Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo a bosco.Azione_b: Imboschimento con specie arboree a ciclo lungo. Arboricoltura da legno. Per i terreni interessatisarà applicata una riduzione del coefficiente C d<strong>al</strong> codice CUASS Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo aarboricoltura da legno.Interventi relativi <strong>al</strong> regolamento CEE 2080/1992 che istituisce un regime comunitario di aiuti <strong>al</strong>le misureforest<strong>al</strong>i nel settore agricolo ed in particolare riguarda il sostegno finanziario per l’imboschimento di superficiagricole. Per i terreni interessati è stata applicata una riduzione del coefficiente C-RUSLE, da agrario adarboricoltura da legno. Dato che si tratta di interventi re<strong>al</strong>izzati d<strong>al</strong> 1994 <strong>al</strong> 2002 si è pensato di applicare lariduzione del fattore C-RUSLE <strong>al</strong>le superfici agricole presenti nella CUAS del 2001.MISURA H PSR 2000-2006: Imboschimento delle superfici agricole. Si tratta per la quasi tot<strong>al</strong>ità diinterventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la costituzione di arboricoltura da legno di noce e quindi rientranti nella fattispecie diimpianti monospecifici a rapido accrescimento, per cui verrà applicata una riduzione del coefficiente C daagrario ad arboricoltura da legno.pag. 43


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI‣ Applicazione delle buone condizioni agronomiche ed ambient<strong>al</strong>i (BCAA).La delibera DGR 100 13/03/<strong>2012</strong> della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> stabilisce i criteri di gestione obbligatoria e dellenorme e degli standard per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche ed ambient<strong>al</strong>i(BCAA) ai sensi del regolamento (ce) n. 73/09 -recepimento del decreto ministeri<strong>al</strong>e n. 27417 del 22dicembre 2011. Nell’<strong>al</strong>legato B della DGR c’è l’elenco delle norme e degli standard per il mantenimento deiterreni in buone condizioni agronomiche e ambient<strong>al</strong>i di cui <strong>al</strong>l’articolo 6 e <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>legato III del regolamento(ce) n. 73/09. Le norme sono divise in quattro obiettivi a sua volta divisi in Standard. Di seguito si elencanogli impegni da prendere in considerazione per l’applicazione di coefficienti correttivi della RUSLE ai fini dellav<strong>al</strong>utazione della riduzione dell’erosione dei suoli a causa dell’attuazione delle azioni del PSR.Obiettivo 1: “Misure per la protezione del suolo”Standard 1.1: “Gestione minima delle terre che rispetti le condizioni loc<strong>al</strong>i specifiche”impegno a), “re<strong>al</strong>izzazione di solchi acquai temporanei”. Questo impegno si applica solo ai seminativi, trannele superfici stabilmente inerbite o impegnate con colture che permangono per l’intera annata. Nel primo casooccorrerà estrapolare dai seminativi tutti gli utilizzi rientranti nella categoria prati poliannu<strong>al</strong>i o permanenti edi pascoli, codici 231 e 321 CLC-CUAS, nel secondo caso non è possibile con i dati in possesso enucleare lesuperfici esenti. Dato che i solchi devono avere una distanza fra loro non superiore agli 80 metri l’impegnosarà v<strong>al</strong>utato applicando un modello di interruzione del deflusso superfici<strong>al</strong>e sui seminativi ad un massimo di80 m.Standard 1.2: “Copertura minima del suolo”, applicabile a tutte le superfici agricoleimpegno b), esso prevede:a. per tutti i terreni che manifestano fenomeni erosivi evidenziabili d<strong>al</strong>la presenza di incisioni diffuse(rigagnoli) in assenza di sistemazioni, ovvero fenomeni di soliflusso.b. Assicurare la copertura veget<strong>al</strong>e per <strong>al</strong>meno 90 giorni consecutivi nell’interv<strong>al</strong>lo di tempo compreso tra il1 dicembre e il 28 febbraio successivo.c. In <strong>al</strong>ternativa <strong>al</strong> punto b), adottare tecniche per la protezione del suolo (come ad esempio la discissurao la ripuntatura in luogo dell’ordinaria aratura, lasciare i residui coltur<strong>al</strong>i, ecc.).Il primo impegno è stato v<strong>al</strong>utato applicando una riduzione del fattore C-RUSLE, mentre la stima dellariduzione dell’erosione dovuta <strong>al</strong> secondo, data l’impossibilità di ottenere il dato georeferenziato dei terreni instato di erosione, è stata effettuata esclusivamente nei terreni agricoli in cui il v<strong>al</strong>ore di erosione annua èsuperiore <strong>al</strong> limite prudenzi<strong>al</strong>e applicato in sede FAO per definire i criteri di tolleranza di erosione dei suoliagricoli. (6,7 Mg/ha/anno)4.5.2 V<strong>al</strong>utazione della efficacia del ProgrammaA partire d<strong>al</strong>lo strato dei fogli catast<strong>al</strong>i della <strong>Campania</strong>, si è proceduto con la selezione di tutti i fogli oggettodi misura, dai qu<strong>al</strong>i si è enucleata ciascuna azione, quindi anche l’uso del suolo.Per quanto riguarda l’efficacia delle misure, una prima stima immediata la si può ottenere d<strong>al</strong>le riduzionidirette del fattore di copertura C-RUSLE, come in tab.3.Tab. 3 - V<strong>al</strong>ori del fattore C-RUSLE senza e con azione.AzioniTipologiaAgricolturaconvenzion<strong>al</strong>ePrescrizioniazioni PSRC-RUSLEAgricolturaconvenzion<strong>al</strong>eC-RUSLEAzioneb Pascoli Carico superiore a 2 UBA/ha Riduzione del carico <strong>al</strong> di0,04 0,02sotto di 2 UBA/had1 Vigneti Variamente inerbiti o nudi Con inerbimento interfilare 0,278 0,163Frutteti ed <strong>al</strong>tre Variamente inerbiti o nudi Inerbiti 0,275 0,126legnose agrarieOliveti Variamente inerbiti o nudi Inerbiti 0,192 0,120pag. 44


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIAzioniTipologiaAgricolturaconvenzion<strong>al</strong>ePrescrizioniazioni PSRC-RUSLEAgricolturaconvenzion<strong>al</strong>ed2 Prati /pascoli Pascolo convenzion<strong>al</strong>e Pascolo estensivo 0,04 0,01BCAA ob.1 standard 1.2 Seminativi lavorati Con copertura minima delsuoloVigneti Variamente inerbiti o nudi Con copertura minima delsuoloImboschimento ex2080/92/CE;misura H; 221 b; 223 bC-RUSLEAzione0,4 0,02650,278 0,2Frutteti ed <strong>al</strong>tre Variamente inerbiti o nudi Con copertura minima del 0,275 0,25legnose agrariesuoloOliveti Variamente inerbiti o nudi Con copertura minima del 0,192 0,15suoloCastagneti Con due lavorazioni <strong>al</strong>l’anno Con una lavorazione a 5 cmd<strong>al</strong> suolo0,1 0,07Seminativi lavorati Arboricoltura da legno 0,4 0,05misura 221 a Seminativi lavorati boschi 0,4 0,03Misura 221 c Seminativi lavorati Arboricoltura da legno arapido accrescimentoMisura 221 d Seminativi lavorati Arboricoltura per biomasse –specie a rapido accrescimento0,4 0.010,4 0,12Questa tabella mostra le notevoli potenzi<strong>al</strong>ità del fattore C-RUSLE evidenziando gli effetti positivi dellepratiche di copertura per il contenimento della perdita di suolo. L’incremento della copertura del suolodetermina inoltre la riduzione ed il r<strong>al</strong>lentamento dei deflussi superfici<strong>al</strong>i delle acque di pioggia. contribuendoin maniera rilevante <strong>al</strong>la prevenzione e/o soluzione dei problemi di dissesto idrogeologico,All’incidenza determinata d<strong>al</strong>la riduzione del fattore C deve aggiungersi l’effetto sui fenomeni erosivideterminato d<strong>al</strong>l’aumento della sostanza organica e quindi del fattore K che se pur in modo minore esplicaun effetto positivo sul contenimento dell’erosione.Nella tab.4 sono stati riportate le superfici coinvolte d<strong>al</strong>le misure/azioni ed i v<strong>al</strong>ori di perdita di suolo nellesuddette superfici, espressi in Mg/anno e Mg/ha/anno, nella situazione con e senza gli impegni delle diversemisure/azioni divisi per tipologia princip<strong>al</strong>e d’uso del suolo.Nel computo dei v<strong>al</strong>ori di erosione in applicazione della misura si è tenuto conto dell’effetto determinatod<strong>al</strong>l’applicazione delle norme e degli standard per il mantenimento dei terreni in buone condizioniagronomiche ed ambient<strong>al</strong>i (BCAA) ai sensi del regolamento (ce) n. 73/09Per ciascun impegno è mostrato inoltre un indicatore di Efficacia sulla SOI di asse, c<strong>al</strong>colato nel seguentemodo:L’efficacia indica il contributo specifico di ciascun impegno <strong>al</strong>la riduzione dell’erosione sul tot<strong>al</strong>e dellasuperficie agricola coinvolta d<strong>al</strong>le misure/azioni incidenti sul contenimento dell’erosione; e tiene contodell’effetto specifico del singolo impegno e della sua diffusione sull’intero territorio region<strong>al</strong>e agricolo.Complessivamente, le azioni prese in considerazione fanno ridurre il rischio di erosione di circa 700.000Mg/anno, corrispondenti <strong>al</strong> 56,8% dell’erosione tot<strong>al</strong>e presente nei 98.423 ettari coinvolti. I dati dell’erosionespecifica, con o senza impegni, di ciascun uso del suolo mostrano v<strong>al</strong>ori di abbattimento dell’erosione dientità variabile. Essi possono essere paragonati con i v<strong>al</strong>ori di erosione cosiddetta tollerabile secondo la FAO.pag. 45


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIPer facilitare questo confronto,nel campo evidenziato in rosso nella tab.28 si riportano v<strong>al</strong>ori che superano lasoglia stabilita “tollerabile” (6,7 Mg/ha/anno). In particolare, spicca l’abbattimento dei v<strong>al</strong>ori di erosione sullesuperfici a seminativo, per effetto del ruolo dei solchi acquai e la relativa interruzione dei pendii ogni 80 m.in questi casi, mediamente, l’erosione si riduce di 2/3, fino anche <strong>al</strong> 100%. Un elevato v<strong>al</strong>ore diabbattimento riguarda anche le superfici delle azioni d1 e d2 che fanno aumentare in maniera consistente ilfattore C-RUSLE. L’imboschimento dei terreni agricoli riduce anch’esso in maniera sensibile l’erosioneunitaria.Va tuttavia sottolineato come i v<strong>al</strong>ori unitari risentano del contesto ambient<strong>al</strong>e, in particolare della pendenza,non essendoci specifiche strategie territori<strong>al</strong>i di applicazione delle azioni. C’è poi da considerare l’importanteeffetto di riduzione del fattore C-RUSLE con le BCAA, per cui si è stimato che, glob<strong>al</strong>mente, le azioni portinoil v<strong>al</strong>ore medio di erosione da 12,4 a 5,4 Mg/ha/anno, risultato certamente importante.pag. 46


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALITab. 4: Quadro di sintesi dell’erosione per il PSR <strong>Campania</strong>.AreaErosione con la misura Erosione senza misura Riduzione erosione Efficacia sulla SOIMisura/ AzioneUSO SUOLO[ha][Mg/anno] [Mg/ha/anno] [Mg/anno] [Mg/ha/anno] [Mg/anno] [%] [%]a b c = b/a d e = d/a f = d-b g = f/d*100 hseminativi 12775.87 7716.1 0.60 104911.30 8.21 97195.20 92.60 7.94vigneti 4465.18 48512.4 10.87 71868.40 16.10 23355.90 32.50 1.91214 afrutteti 4548.09 100578.3 22.11 110636.10 24.33 10057.80 9.10 0.82oliveti 8449.66 157164.1 18.60 <strong>2012</strong>43.60 23.82 44079.50 21.90 3.60castagneti 1303.61 3975.3 3.05 56879.10 43.63 52903.80 93.00 4.32prati 3057.37 633.4 0.21 1867.50 0.61 1234.10 66.10 0.10tot<strong>al</strong>e 214 a 34599.79 318579.5 9.21 547405.90 15.82 228826.4 41.80 18.70seminativi 2842.95 2372.1 0.83 27976.00 9.84 25603.90 91.50 2.09vigneti 605.19 4385.7 7.25 9766.00 16.14 5380.30 55.10 0.44frutteti 1019.45 5139.2 5.04 9896.60 9.71 4757.40 48.10 0.39214 boliveti 2774.08 28740.8 10.36 59748.20 21.54 31007.30 51.90 2.53castagneti 4680.81 67270.2 14.37 124815.20 26.67 57545.00 46.10 4.70prati 93.18 8.7 0.09 37.00 0.40 28.30 76.40 0.00pascoli 1852.90 3508.2 1.89 7478.20 4.04 3970.00 53.10 0.32tot<strong>al</strong>e 214 b 13868.58 111424.9 8.03 239717.10 17.29 128292.2 53.50 10.49seminativi 280.89 312.1 1.11 2790.40 9.93 2478.30 88.80 0.20214 cvigneti 14.88 37.8 2.54 96.60 6.49 58.80 60.80 0.00frutteti 203.61 189.2 0.93 358.40 1.76 169.20 47.20 0.01oliveti 30.62 338.4 11.05 749.30 24.47 410.90 54.80 0.03tot<strong>al</strong>e 214 c 530.00 877.5 1.66 3994.80 7.54 3117.3 78.00 0.25vigneti 18.94 71.9 3.80 122.60 6.47 50.70 41.40 0.00214 d1frutteti 75.55 312.5 4.14 682.00 9.03 369.50 54.20 0.03oliveti 393.17 7399.0 18.82 11838.40 30.11 4439.40 37.50 0.36tot<strong>al</strong>e 214 d1 487.66 7783.4 15.96 12643.00 25.93 4859.6 38.40 0.40erbai poliannu<strong>al</strong>i pascolati 1372.24 374.0 0.27 1570.90 1.15 1197.00 76.20 0.10214 d2prati 1629.29 241.8 0.15 964.00 0.59 722.20 74.90 0.06pascoli 39391.50 73590.9 1.87 307462.50 7.81 233871.60 76.10 19.12tot<strong>al</strong>e 214 d2 42393.03 74206.6 1.75 309997.40 7.31 235790.7 76.10 19.27Reg.1609-2080 arboricoltura da legno 2342.86 3946.8 1.69 31574.40 13.48 27627.60 87.50 2.26H arboricoltura da legno 3269.25 7378.2 2.26 59025.50 18.06 51647.30 87.50 4.22221arboricoltura da legno eper biomasse402.35 378.4 0.94 4627.70 11.50 4249.30 91.80 0.35223arboricoltura da legno eper biomasse529.28 4251.1 8.03 14444.00 27.29 10193.00 70.60 0.83tot<strong>al</strong>e azioni forest<strong>al</strong>i 6543.74 15954.4 2.44 109671.60 16.76 93717.1 85.50 7.66tot<strong>al</strong>e misura 214 91879.06 512872.0 5.58 1113758.2 12.12 600886.2 54.00 49.11Tot<strong>al</strong>e 98422.80 528826.4 5.37 1223429.8 12.43 694603.3 56.80 56.78pag. 47


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI4.6 V<strong>al</strong>utazione degli effetti dell’azione 216b ai fini della riduzione del rischio erosivoAvendo effettuato la georeferenziazione degli interventi finanziati, è stato possibile delimitare le areedirettamente interessate d<strong>al</strong>l’azione 216.b (ripristino e ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti eciglionamenti preesistenti), attraverso la fotointerpretazione in tre dimensioni. Sono state escluse da questolavoro le aree a modesta pendenza, quelle di pertinenza di edifici e le tare dovute a infrastrutture e ad areenatur<strong>al</strong>i e seminatur<strong>al</strong>i (bosco, arbusteti e pascolo). Con l’applicazione del modello RUSLE si è confrontat<strong>al</strong>’erosione media stimata in assenza di opere di contenimento rispetto a quella con le opere. In particolare siè intervenuti sul fattore S-RUSLE, stabilendo un limite massimo delle pendenze dei terreni sistemati pari <strong>al</strong>15%, oltre il qu<strong>al</strong>e è sconsigliato re<strong>al</strong>izzare t<strong>al</strong>i opere per la coltivazione.Questo parametro è confortato anche d<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi visiva tridimension<strong>al</strong>e per ciascuna delle aree di intervento,d<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e risulta che la quasi tot<strong>al</strong>ità di esse riguarda muri a secco di contenimento dei terreni più declivi,mentre solo raramente (i vigneti della costiera cilentana) si hanno veri e propri terrazzi con piano apendenza nulla. I risultati per questo specifico lavori sono sintetizzati nella tab.5.Tab. 5 - Simulazione dell’erosione senza e con le di opere di contenimento dei pendii.Misura/AzioneUso suoloArea[ha]Erosione con opere dicontenimentoErosione senza opere dicontenimentoRiduzione erosione[Mg/anno] [Mg/ha/anno] [Mg/anno] [Mg/ha/anno] [Mg/anno] [%]a b c = b/a d e = d/a f = d – b g = f/d*100Seminativi 31.97 40.62 1.27 104.69 3.28 64.07 61.20Vigneti 4.97 14.61 2.94 132.68 26.70 118.07 88.99216 aFrutteti 12.58 41.77 3.32 213.33 16.96 171.56 80.42Oliveti 155.15 547.62 3.53 3536.68 22.80 2989.06 84.52Castagneti 5.07 1.49 0.29 9.11 1.80 7.62 83.61TOTALE 216.28 652.70 3.02 4043.10 18.69 3390.40 83.86I risultati riportati in questa tabella mostrano significative riduzioni dell’erosione potenzi<strong>al</strong>e, tuttavia va fattonotare che un terrazzamento in abbandono può avere conseguenze di vario tipo, che dipendono dapendenza, esposizione, eventi meteorici di particolare intensità. Per queste ragioni, occorre un’an<strong>al</strong>isi ad hocmolto sofisticata, sia sul piano modellistico, sia di monitoraggio di <strong>al</strong>cuni casi-studio significativi.Per completare l’an<strong>al</strong>isi, si è re<strong>al</strong>izzata la mappa di fig.8, che mostra la distribuzione geografica degliinterventi e suggerisce che essi, tranne qu<strong>al</strong>che caso isolato, sono avvenuti solo in particolari zone tra quellepotenzi<strong>al</strong>mente elette, mentre vi sono territori particolarmente vocati <strong>al</strong>le colture terrazzate, come quellinella Penisola Sorrentina-Am<strong>al</strong>fitana, in cui soltanto una richiesta è stata fatta o accolta. Ciò sembrerebbe daimputarsi ad un effetto di trascinamento-imitazione delle aziende agricole limitrofe o della particolareefficienza dei CAA di riferimento a promuovere le richieste.pag. 48


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIFig.8: Aree di intervento e macroaree dove era possibile fare richiesta di finanziamento.4.7 Considerazioni sull’efficacia delle azioniAl fine di verificare l’efficacia delle misure dell’Asse 2 rispetto <strong>al</strong> fenomeno erosivo , si è c<strong>al</strong>colata la mediadel v<strong>al</strong>ore di erosione per ciascun foglio di mappa catast<strong>al</strong>e , prendendo in considerazione le superficirelative <strong>al</strong>le tipologie coltur<strong>al</strong>i (d<strong>al</strong>la Carta di Utilizzo Agricolo del Suolo CUAS) idonee per l’adesione <strong>al</strong>lemisure azioni considerate e cioè: seminativi, vigneti, oliveti, <strong>al</strong>tre legnose agrarie, sono stati però esclusi dat<strong>al</strong>e c<strong>al</strong>colo i pascoli e prati-pascolo a causa della eccessiva differenza dei loro v<strong>al</strong>ori medi di erosionerispetto a quelli dei seminativi e delle legnose.La sovrapposizione geografica dei fogli interessati d<strong>al</strong>le azioni con la carta della potenzi<strong>al</strong>ità erosiva deiterreni agricoli (a livello dei singoli fogli e per l’intero territorio region<strong>al</strong>e) ha consentito di evidenziare ladistribuzione delle aree oggetto d’intervento rispetto a quelle maggiormente a rischio.Assumendo come riferimento il concetto di erosione tollerabile, definito d<strong>al</strong> Soil Conservation Service degliUSA e d<strong>al</strong>la FAO (vedi relazione gener<strong>al</strong>e), si è classificato lo strato GIS dell’erosione media per foglio,secondo le 5 classi che scaturiscono d<strong>al</strong>le soglie di tollerabilità. Ne deriva una carta delle classi di rischioerosivo dei terreni agricoli su base region<strong>al</strong>e (fig. 9).pag. 49


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIFig.9: Zonazione del rischio erosivo secondo le classi FAO di tolleranza, <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>.L’indicazione sulla significatività di incidenza delle misure rispetto <strong>al</strong>le aree a maggior rischio, risulta d<strong>al</strong>confronto tra la suddivisione delle superfici oggetto di impegno (inclusi gli imboschimenti ma esclusi ipascoli) in classi di rischio e la stessa suddivisione relativa <strong>al</strong>le superfici agricole tot<strong>al</strong>i. I risultati riportati neidiagrammi a torta in fig.10: mostrano come la concentrazione delle superfici agricole oggetto d’intervento(diagramma di sinistra) presenti un vistoso aumento nelle aree in classe di rischio più elevato rispetto <strong>al</strong>ladistribuzione delle superfici agricole tot<strong>al</strong>i, t<strong>al</strong>e confronto evidenzia quindi l’efficacia delle azioni rispetto <strong>al</strong>contenimento dell’erosione superfici<strong>al</strong>e dei terreni agricoli.In termini di superfici nella tab.6, si può notare come le aree interessate d<strong>al</strong>le misure, che in tot<strong>al</strong>erappresentano poco più di un decimo di tutte le aree agricole region<strong>al</strong>i, nella classe di rischio più elevataaumentino significativamente fino a raggiungere quasi un quarto della superficie agricola.pag. 50


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI0 - 2,20 - 2,249703; 67%9340; 12% 3897; 5%3514; 5%4284; 6%3881; 5%2,2 - 4,54,5 - 6,76,7 - 99 - 11,2266447;42%185190;30%56982; 9%2,2 - 4,54,5 - 6,76,7 - 99 - 11,2> 11,232309; 5%37847; 6%48471; 8%> 11,2Fig.10: Diagramma di sinistra: percentu<strong>al</strong>e di fogli e superficie con misura in <strong>rapporto</strong> <strong>al</strong>le diverse classi di rischio erosivo.Diagramma di destra: percentu<strong>al</strong>e e superficie di tutti i fogli in <strong>rapporto</strong> <strong>al</strong>le diverse classi di rischio erosivo.Tab 6 - Aree agricole region<strong>al</strong>i e aree interessate d<strong>al</strong> PSR, in termini di classi di tollerabilità <strong>al</strong>l’erosione.Classi di rischio[Mg/ha/anno]Superfici agricole tot<strong>al</strong>i[ha]Superfici agricole PSR[ha]0 - 2,2 185189,8 9339,7 5,042,2 - 4,5 56981,7 3897,1 6,844,5 - 6,7 48471,5 3513,8 7,256,7 - 9 37846,6 4283,7 11,329 - 11,2 32308,7 3881,0 12,01> 11,2 266447,3 49703,2 18,65Tot<strong>al</strong>e 627245,6 74618,6 11,90Δ[%]pag. 51


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALI5. LA MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI5.1 IntroduzioneIl quadro di riferimento internazion<strong>al</strong>eLa questione dei cambiamenti climatici assume piena rilevanza a livello internazion<strong>al</strong>e a partire dagli anni ’80con la creazione del Comitato Intergovernativo sui Mutamenti Climatici (IPCC) – che riunisce i princip<strong>al</strong>iesperti mondi<strong>al</strong>i in materia di clima – e l’avvio del processo negozi<strong>al</strong>e fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong>l’introduzione di misureinternazion<strong>al</strong>i di lotta ai cambiamenti climatici, culminato nella Conferenza di Rio del 1992. Tra gli accordisottoscritti a Rio de Janeiro figura la Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici dell’Organizzazione delleNazioni Unite (UNFCCC) che rappresenta il primo impegno multilater<strong>al</strong>e verso la stabilizzazione e riduzionedelle emissioni antropiche dei gas ad effetto serra.Gli anni ’90 segnano il riconoscimento del cambiamento climatico come una delle più serie sfide ambient<strong>al</strong>i,soci<strong>al</strong>i ed economiche di interesse glob<strong>al</strong>e, superabile solo attraverso l’attuazione di impegni concreti evincolanti che portano nel corso della terza Conferenza delle Parti – l’organo supremo dell’UNFCCC –<strong>al</strong>l’adozione del Protocollo di Kyoto (1997) entrato definitivamente in vigore nel febbraio del 2005.L’Unione europea svolge un ruolo fondament<strong>al</strong>e nello sviluppo della Convenzione (UNFCC), e nel relativoProtocollo di Kyoto, che stabilisce obiettivi leg<strong>al</strong>mente vincolanti per la riduzione delle emissioni di gas adeffetto serra (GHG) da parte dei paesi industri<strong>al</strong>izzati. Gli Stati Membri dell’UE-15 hanno l’obbligo di ridurreentro il <strong>2012</strong> l’insieme delle proprie emissioni di gas serra del 8% rispetto <strong>al</strong> reference level del 1990.All’inizio del 2007 il Consiglio europeo ha fatto un ulteriore passo avanti, fissando entro il 2020 il c.d.obiettivo 20-20-20 di riduzione del 20% dei GHG (rispetto <strong>al</strong> 1990), incremento fino <strong>al</strong> 20% delle energie dafonti rinnovabili (rispetto <strong>al</strong> consumo energetico tot<strong>al</strong>e) e aumento dell’efficienza energetica per ridurre del20% il consumo energetico rispetto <strong>al</strong>le proiezioni.Nel corso del 2009 sono stati pubblicati i seguenti documenti legislativi del pacchetto “Energia –Cambiamenti Climatici” di interesse “agricolo”, la Direttiva 2009/28/CE, sulla promozione dell’energia da fontirinnovabili e la Decisione 406/2009/CE sulla riduzione delle emissioni di gas serra per i settori non regolatid<strong>al</strong> sistema ETS (Direttiva 2003/87/CE).Il ruolo di capofila dell’Unione nella lotta ai cambiamenti climatici è stato infine recentemente ribadito conComunicazione della Commissione (21/2011) "Un’Europa efficiente nell'impiego delle risorse" dove vengonoillustrati i cardini su cui dovrebbe fondarsi l'azione per il clima promossa d<strong>al</strong>l'UE per favorire il passaggio aun'economia competitiva a basse emissioni di carbonio entro il 2050, con riduzioni delle emissioni di GHG del80-95% rispetto <strong>al</strong> 1990.Il contesto it<strong>al</strong>ianoFin d<strong>al</strong>l'inizio degli anni novanta, l'It<strong>al</strong>ia è stata fra le nazioni più attive nel promuovere una politica diprotezione dell'atmosfera, assumendo i seguenti impegni internazion<strong>al</strong>i: il 29 ottobre 1990, su proposta esotto la presidenza it<strong>al</strong>iana, l'UE ha assunto l'impegno di stabilizzazione delle emissioni di anidride carbonicaai livelli del 1990 entro il 2000 e di controllo delle emissioni degli <strong>al</strong>tri gas-serra; con la legge 15 gennaio1994 n. 65, l'It<strong>al</strong>ia ha ratificato la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici.Con la legge n. 120 del 1 giugno 2002 l’It<strong>al</strong>ia ha ratificato il Protocollo di Kyoto. Nel dicembre dello stessoanno con Delibera CIPE n.123/2002 il Governo ha approvato il Piano nazion<strong>al</strong>e di riduzione delle emissioni digas-serra, documento di riferimento per l’attuazione del Protocollo in It<strong>al</strong>ia.Nell’ambito del Protocollo di Kyoto l’It<strong>al</strong>ia si è impegnata a ridurre le proprie emissioni complessive del 6,5%nel periodo 2008-<strong>2012</strong> rispetto ai v<strong>al</strong>ori del 1990. In termini assoluti ciò equiv<strong>al</strong>e a non superare quota 485MtCO 2eq come media annua nel periodo.pag. 52


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIQu<strong>al</strong>e Parte della Convenzione, l’It<strong>al</strong>ia è obbligata a compilare periodicamente un inventario delle emissionidi gas serra e a redigere un <strong>rapporto</strong>, noto come Comunicazione Nazion<strong>al</strong>e, riguardante le azioni intrapreseper implementare la Convenzione (UNFCCC). L’Inventario nazion<strong>al</strong>e delle emissioni e degli assorbimenti digas ad effetto serra è lo strumento uffici<strong>al</strong>e di verifica degli impegni assunti a livello internazion<strong>al</strong>e sullaprotezione dell’ambiente atmosferico con la Convenzione e il Protocollo di Kyoto. La stima delle emissioni e latrasmissione dell’Inventario sono affidate <strong>al</strong>l’ISPRA (ex-APAT). Le metodologie per la quantificazione e lacertificazione delle emissioni e degli assorbimenti del carbonio devono essere conformi con le decisioniadottate d<strong>al</strong>l’UNFCCC e in accordo con le linee guida fornite d<strong>al</strong>l’IPCC.L’inventario nazion<strong>al</strong>e, relativo <strong>al</strong>l’anno 2008, riporta che le emissioni tot<strong>al</strong>i di GHG – escludendo gliassorbimenti riconducibili <strong>al</strong> settore agro-forest<strong>al</strong>e – sono aumentate d<strong>al</strong> 1990 <strong>al</strong> 2008 del 4,7%. Nel corsodel 2009 l’effetto congiunto degli impegni ambient<strong>al</strong>i assunti ma soprattutto della crisi economica mondi<strong>al</strong>eha portato <strong>al</strong>l’abbattimento delle emissioni complessive sotto i livelli di riferimento del 1990 (NIR 2011).Questa circostanza ha avvicinato il nostro paese <strong>al</strong>la possibilità di raggiungere l’obiettivo fissato per il <strong>2012</strong>,conseguibile attraverso una ulteriore riduzione del 1,1%.Le azioni previste per il raggiungimento del target nazion<strong>al</strong>e sono molteplici e vanno d<strong>al</strong>la promozionedell’efficienza energetica in tutti i settori, <strong>al</strong>lo sviluppo delle tecnologie per la produzione di energia da fontirinnovabili e <strong>al</strong>l’incentivazione di impegni volti <strong>al</strong>la riduzione delle emissioni.Al settore agricolo sono imputate circa il 7% delle emissioni annu<strong>al</strong>i di gas serra sul tot<strong>al</strong>e nazion<strong>al</strong>e. T<strong>al</strong>equota parte, apparentemente secondaria, nasconde tuttavia l’importanza del settore primario nell’attuazionedel Protocollo di Kyoto e nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Le emissioni del settore agricolo, cosìcome definite e riportate nell’Inventario nazion<strong>al</strong>e delle emissioni di gas-serra, considerano, infatti,esclusivamente le emissioni dei seguenti comparti: fermentazione enterica; gestione delle deiezioni; risaie;suoli agricoli (princip<strong>al</strong>mente fertilizzazioni azotate); bruciatura delle stoppie e dei residui agricoli.A questi comparti di interesse agricolo si aggiungono infatti quelli contenuti nel settore LULUCF (Land Use,Land Use Change and Forestry) il qu<strong>al</strong>e considera nel loro insieme tutti gli aspetti legati ai differenti usi delsuolo e ai possibili sistemi di gestione dei terreni agro-forest<strong>al</strong>i. Lo strumento deputato <strong>al</strong>la contabilità degliassorbimenti di carbonio dovuti <strong>al</strong>le attività LULUCF è il Registro nazion<strong>al</strong>e dei serbatoi di carbonioagroforest<strong>al</strong>i, istituito, gestito e vigilato d<strong>al</strong> MATTM.Gli articoli 3.3 e 3.4 del Protocollo di Kyoto disciplinano il settore LULUCF identificando rispettivamente leattività eleggibili obbligatorie (afforestazione, riforestazione e deforestazione) e quelle volontarie (gestioneforest<strong>al</strong>e, gestione agricola, gestione dei pascoli e rivegetazione). Tra le attività volontarie eleggibili,nell’ambito dell’art. 3.4, il Governo it<strong>al</strong>iano ha ritenuto opportuno contabilizzare i crediti derivanti d<strong>al</strong>la solagestione forest<strong>al</strong>e, escludendo, <strong>al</strong>meno per il periodo 2008-<strong>2012</strong>, tutte le attività agricole a causa delleincertezze sulle mod<strong>al</strong>ità di contabilizzazione e dunque sui possibili rischi connessi.Il bilancio tra assorbimenti ed emissioni dovuti <strong>al</strong>le attività forest<strong>al</strong>i di cui agli articoli 3.3 e 3.4 è t<strong>al</strong>e darendere il settore un accumulatore netto di CO 2 (C-sink), tanto efficiente da abbattere le emissioni nazion<strong>al</strong>iper l’anno 2009 di circa 19 punti percentu<strong>al</strong>i.I risultati raggiunti d<strong>al</strong> settore LULUCF grazie <strong>al</strong>le sole pratiche forest<strong>al</strong>i e le evidenze scientifiche emersecirca le potenzi<strong>al</strong>ità delle azioni di interesse agricolo, particolarmente incentivate d<strong>al</strong>le politiche comunitarie enazion<strong>al</strong>i sullo sviluppo rur<strong>al</strong>e, rendono indispensabile l’avvio di un processo negozi<strong>al</strong>e che porti <strong>al</strong>lainclusione di t<strong>al</strong>i azioni tra le attività eleggibili e <strong>al</strong>la definizione di norme di contabilizzazione comuni erigorose. In quest’ottica la quantificazione di specifici indicatori riferiti <strong>al</strong>le diverse attività LULUCF –comprese quelle attu<strong>al</strong>mente escluse dagli impegni nazion<strong>al</strong>i – può contribuire significativamente a delineareuna strategia nazion<strong>al</strong>e, in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici, coerente con gli indirizzicomunitari e sinergica con le politiche agricole ed energetiche dell’UE.Lo sviluppo rur<strong>al</strong>e e le politiche di mitigazione dei cambiamenti climaticiA livello europeo e conseguentemente a livello nazion<strong>al</strong>e, le fin<strong>al</strong>ità ambient<strong>al</strong>i perseguite nell’ambito dellosviluppo rur<strong>al</strong>e sono state inizi<strong>al</strong>mente formulate sulla base di obiettivi ben diversi d<strong>al</strong>la mitigazione deipag. 53


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIcambiamenti climatici. Le misure agro-ambient<strong>al</strong>i e di forestazione, avviate nei primi anni ’90, vennerointrodotte per contribuire ad una non meglio specificata tutela dell’ambiente e <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>vaguardia delpaesaggio.Gli Orientamenti Strategici Comunitari e il Piano Strategico Nazion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la base dell’attu<strong>al</strong>e programmazione2007-2013 riportano, tra le aree prioritarie cui le misure del PSR partecipano, la lotta <strong>al</strong> cambiamentoclimatico e il mantenimento degli impegni assunti nell’ambito del Protocollo di Kyoto. T<strong>al</strong>une misure e azioniprogrammate nell’ambito del PSR 2007-2013 sono caratterizzate da obiettivi che fanno riferimento <strong>al</strong>lamitigazione dei cambiamenti climatici o, in <strong>al</strong>cuni casi, <strong>al</strong>l’adattamento degli ecosistemi agrari e forest<strong>al</strong>i aimutamenti del clima.Una maggiore ed esplicita considerazione degli obiettivi climatici nelle politiche di sviluppo rur<strong>al</strong>e si è avutacon l’approvazione dell’He<strong>al</strong>th Check che ha rappresentato una verifica di medio termine ed unaggiustamento della precedente riforma Fischler del 2003, con un ulteriore trasferimento di risorse verso il IIpilastro. Al fine di rafforzare la strategia ambient<strong>al</strong>e del PSR, t<strong>al</strong>i risorse aggiuntive sono state vincolate aoperazioni utili a perseguire le c.d. sei “nuove sfide” tra le qu<strong>al</strong>i figurano quelle dei “cambiamenti climatici” edelle “energie rinnovabili”.Le proposte di regolamento per il periodo di programmazione 2014-2020, confermano che la gestionesostenibile delle risorse natur<strong>al</strong>i ed in particolare l’azione per il clima rappresenteranno due delle prioritàdella futura politica per lo sviluppo rur<strong>al</strong>e. Agricoltura, selvicoltura e gestione del suolo assumeranno dunqueun ruolo centr<strong>al</strong>e nella lotta ai cambiamenti climatici anche <strong>al</strong>l’interno della PAC e potranno contribuire inmaniera significativa <strong>al</strong> raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione per il 2020.Il tema dei cambiamenti climatici ha dunque suscitato, nel corso degli anni, una attenzione sempre crescentearrivando oggi ad assumere un ruolo centr<strong>al</strong>e nelle priorità perseguite d<strong>al</strong>l’Unione europea.L’importanza dell’argomento è inoltre rimarcata d<strong>al</strong>la considerazione che la politica di sviluppo rur<strong>al</strong>erappresenta oggi il princip<strong>al</strong>e strumento per l’incentivazione di interventi per la riduzione delle emissioni digas-serra del settore agricolo e la fissazione del carbonio nei suoli e nelle biomasse agricoli e forest<strong>al</strong>i.5.2 V<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>al</strong>le sfide “cambiamenti climatici” e “energierinnovabili”La v<strong>al</strong>utazione del contributo del PSR <strong>Campania</strong> <strong>al</strong>le sfide “cambiamenti climatici” e “energie rinnovabili” èstata effettuata ricorrendo a diversi approcci basati, volta per volta, sulle specificità delle diverse misure eazioni, sull’utilizzo degli indicatori comuni previsti nel QCMV e di indicatori supplementari sviluppati ad hoc.Secondo quanto riportaclimatici” definito come incremento della produzione di energia rinnovabile, espresso in Ktep (kilo-tonnellatedi petrolio equiv<strong>al</strong>ente). La definizione dell’indicatore non è tuttavia priva di ambiguità. Ad esempio,nell’ambito dei 32 Indicatori Agro-ambient<strong>al</strong>i (Agro-Environment<strong>al</strong> Indicators, AEI) selezionati d<strong>al</strong>laCommissione Europea, e presentati d<strong>al</strong>l’Eurostat in un suo <strong>rapporto</strong>, l’indicatore AEI 24 – Produzione dienergia rinnovabile, viene definito come “Quota di energia primaria da colture e sottoprodotti, rispetto <strong>al</strong>laproduzione tot<strong>al</strong>e di energia”; esso non comprende quindi, ad esempio, la produzione di energia solaretermica e fotovoltaica, che pure sono tra le azioni previste dai PSR. T<strong>al</strong>e interpretazione risulta <strong>al</strong>tresìcoerente con l’indicatore inizi<strong>al</strong>e di baseline correlato agli obiettivi n. 24 – Climate change: production ofrenewable energy from agricolture and forestry, c<strong>al</strong>colato nel 2011 per le diverse Regioni it<strong>al</strong>iane d<strong>al</strong> Gruppodi Lavoro tecnico sui Cambiamenti Climatici, avviato da ISMEA nell’ambito delle attività della Rete Rur<strong>al</strong>eNazion<strong>al</strong>e.Il PSR interviene dunque sostenendo anche tecnologie <strong>al</strong>ternative a quelle agro-forest<strong>al</strong>i. Il ricorso a t<strong>al</strong>i fontienergetiche risulta considerevole, basti pensare <strong>al</strong> volume di investimenti in favore del fotovoltaico o delsolare termico, pertanto la v<strong>al</strong>utazione del contributo complessivo del Programma <strong>al</strong>lo sviluppo delle energieda fonti rinnovabili terrà conto di tutte le possibili componenti.pag. 54


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIprendendo in considerazione le sole energie rinnovabili. Il Programma sostiene infatti una vasta gamma diazioni e impegni in ambito agricolo e forest<strong>al</strong>e i cui effetti in termini di riduzione delle emissioni di GHG(greenhouse gases) risultano significativi e dei qu<strong>al</strong>i è opportuno tener conto. T<strong>al</strong>i impegni vannod<strong>al</strong>l’adozione di pratiche di gestione agricola razion<strong>al</strong>i, le qu<strong>al</strong>i determinano abbattimenti delle emissionidirette in atmosfera e/o incrementi nel contenuto di sostanza organica nei suoli, <strong>al</strong>la messa a dimora dipopolamenti forest<strong>al</strong>i i qu<strong>al</strong>i accumulano carbonio nella biomassa legnosa, sottraendo CO 2 <strong>al</strong>l’atmosfera.In questa ottica diverse amministrazioni hanno utilizzato indicatori diversi d<strong>al</strong>l’energia rinnovabile prodotta oadottato indicatori supplementari (come per<strong>al</strong>tro previsto d<strong>al</strong> regolamento comunitario), come ad esempio lariduzione dell’emissioni di GHG nel settore agricolo o l’aumento dello stoccaggio del carbonio nei suoliagricoli e nelle biomasse forest<strong>al</strong>i.La presente v<strong>al</strong>utazione degli impatti sul clima prevede il ricorso a diversi indicatori supplementari misuratiattraverso approcci e metodiche quanto più possibile riconosciute a livello scientifico e coerenti con le normeinternazion<strong>al</strong>i che regolano la contabilizzazione delle emissioni e degli assorbimenti dei gas ad effetto serra.T<strong>al</strong>e scelta permetterà, tra l’<strong>al</strong>tro, di disporre degli strumenti necessari per rispondere <strong>al</strong>la domandatrasvers<strong>al</strong>e sul contributo del Programma <strong>al</strong> raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto.T<strong>al</strong>e scelta viene confortata dagli indicatori per il monitoraggio e la v<strong>al</strong>utazione della PAC post 2013 in temadi mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, i qu<strong>al</strong>i risultano più articolati rispetto a quelli previstiper l’attu<strong>al</strong>e programmazione e le cui mod<strong>al</strong>ità di c<strong>al</strong>colo e restituzione risultano conformi <strong>al</strong>le convenzioniinternazion<strong>al</strong>i.Una v<strong>al</strong>utazione complessiva potrà essere comunque espressa attraverso l’aggregazione dei diversi indici inun indicatore sintetico sulla “riduzione di GHG grazie <strong>al</strong> PSR 2007-2013”, espresso come in termini di tCO 2eq ,che il V<strong>al</strong>utatore ha parzi<strong>al</strong>mente sviluppato nel Rapporto di V<strong>al</strong>utazione Intermedia (RVI) del 2010.I princip<strong>al</strong>i effetti potenzi<strong>al</strong>i delle diverse linee di intervento del PSR in relazione <strong>al</strong>la componente“cambiamenti climatici” ed “energia rinnovabile” sono schematicamente riportati nel seguente quadro.Aspetti an<strong>al</strong>izzati nella v<strong>al</strong>utazione del contributo d<strong>al</strong> PSR <strong>al</strong>la mitigazione dei cambiamenti climaticiRiduzione delle emissioni di gas ad effetto serraSettore Agro-forest<strong>al</strong>eSettore energeticoRiduzione delle emissioni d<strong>al</strong>l’agricoltura Assorbimento del carbonio (C-sink) Fonti energetiche rinnovabiliProtossido d’azoto da fertilizzanti miner<strong>al</strong>i C-sink nei suoli agricoli C-sink nella biomassa legnosa Produzione di energia da FERIn questa fase, non sono stati presi in esame gli aspetti legati <strong>al</strong> tema “adattamento ai cambiamenticlimatici” a causa della maggiore complessità delle an<strong>al</strong>isi richieste (che non possono prendere inconsiderazione esclusivamente l’atmosfera come componente ambient<strong>al</strong>e) e la difficoltà di identificare estimare opportuni indicatori. Per le medesime ragioni sono escluse d<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi le operazioni di efficientamentoenergetico.5.3 Il settore agro-forest<strong>al</strong>eIl contributo dei settori agricolo e forest<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la mitigazione dei mutamenti climatici, così come definito ai finidel presente lavoro, avviene princip<strong>al</strong>mente attraverso la riduzione diretta delle emissioni di gas serrad<strong>al</strong>l’agricoltura (N 2 O dai fertilizzanti miner<strong>al</strong>i) e per incremento degli assorbimenti di carbonio nei suoliagricoli e nelle biomasse legnose. La Tabella 1 sintetizza i risultati ottenuti d<strong>al</strong>l’Asse 2.pag. 55


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALITab. 1 - Riduzione complessiva delle emissioni di GHG e sequestro del carbonio per le Misure dell'Asse 2Misura/AzioneSOI(ha)Riduzione emissionid<strong>al</strong>l’agricolturaN 2O dafertilizzazioniIncremento nell’assorbimento delcarbonio (C-sink)C-sink nel suoloC-sink biomass<strong>al</strong>egnosaTot<strong>al</strong>eMgCO 2eq·a -1214. A – Agricoltura integrata 49.553 2.428 25.514 - 27.942214. B – Agricoltura biologica 13.873 594 10.377 - 10.971214. C – Conservazione/incremento sostanza organica 557 - 2.275 - 2.275214. D1 – BCAA inerbimento e lavorazioni minime 507 - 415 - 415214. D2 – sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo 12.178 - 5.264 - 5.264Misura 214 76.668 3.022 43.845 - 46.868Misura 221 6.033 1.290 - 14.887 16.177Misura 223 529 - - 1.288 1.288Asse 2 83.230 4.312 43.845 16.175 64.333Fonte: dati di monitoraggio <strong>al</strong> 31/12/2011. Le metodologie utilizzate per singola componente sono descritte nel Capito 4 e nei successiviparagrafi.Ciascuna componente considerata viene sinteticamente trattata nei successivi paragrafi limitatamente ai soliaspetti di interesse climatico. Per informazioni di maggiore dettaglio si rimanda ai rispettivi <strong>al</strong>legatimetodologici e paragrafi del Capitolo 4. Riduzione delle emissioni di protossido d’azoto da fertilizzazioni miner<strong>al</strong>iL’agricoltura rappresenta la princip<strong>al</strong>e fonte di protossido di azoto (N 2 O) su sc<strong>al</strong>a mondi<strong>al</strong>e. L’N 2 O è un gasche pur essendo presente in modeste concentrazioni nell’atmosfera, rappresenta uno dei princip<strong>al</strong>i gas adeffetto serra (GHG).A fronte di emissioni natur<strong>al</strong>i complessive pari a 9,6 Tg N 2 O-N a -1 , l’incremento in atmosfera delleconcentrazioni di N 2 O dipende d<strong>al</strong>le emissioni dirette e indirette dovute a 18 :i. applicazione di fertilizzanti (4,2 Tg N 2 O-N a -1 );ii. <strong>al</strong>levamenti zootecnici (2,1 Tg N 2 O-N a -1 );iii. sorgenti industri<strong>al</strong>i (1,3 Tg N 2 O-N a -1 );iv. bruciatura di biomasse (0,5 Tg N 2 O-N a -1 ).I dati p<strong>al</strong>esano la rilevanza del settore agricolo nell’emissione del protossido di azoto e di conseguenza lenotevoli potenzi<strong>al</strong>ità di riduzione del comparto, dunque delle azioni previste d<strong>al</strong> PSR.L’approccio metodologico utilizzato per la stima del N 2 O emesso in atmosfera a seguito delle fertilizzazioniazotate segue una procedura standard definita d<strong>al</strong>l’IPCC nel 1996, in particolare è stata utilizzata unaprocedura semplificata la qu<strong>al</strong>e si basa sulle variazioni di carico dei fertilizzanti miner<strong>al</strong>i azotati utilizzati inagricoltura 19 . Le emissioni di N 2 O derivanti d<strong>al</strong>l’attività agricola, in particolare d<strong>al</strong>la fertilizzazione miner<strong>al</strong>e,vengono classificate d<strong>al</strong>l’IPCC come attività emissiva “SNAP 100100 – Colture con fertilizzanti”. Con questocodice vengono inoltre identificate le deposizioni atmosferiche di azoto dovute <strong>al</strong>l’applicazione di fertilizzantiazotati e gli apporti dovuti <strong>al</strong> ruscellamento e <strong>al</strong>la percolazione dei nitrati 20 . L’approccio utilizzato prevede lastima della sola componente dovuta <strong>al</strong>le concimazioni miner<strong>al</strong>i, le deposizioni d<strong>al</strong>l’atmosfera, il ruscellamento18 La concentrazione (3 Tg N 2O-N y -1 ) è passata dai 285 ppbv del 18° secolo ai 314 ppbv del 1997. Fonte: IPCC (2001), Thirdassessment report. Working Group I, Cambridge University Press, Cambridge.19IPCC (1997), Revised 1996 IPCC Guidelines for Nation<strong>al</strong> Greenhouse Gas Emission Inventories, IPCC/OECD/IEA, IPCC WG1 Technic<strong>al</strong>Support Unit. Chapter 11 table 11. ISPRA (2008), Agricoltura – Inventario nazion<strong>al</strong>e delle emissioni e disaggregazione provinci<strong>al</strong>e, acura di R. D. Condor, E. Di Cristofaro, R. De Lauretis, ISPRA Rapporto tecnico 85/2008.20 EEA (2009), EMEP/EEA air pollutant emission inventory guidebook 2009, Technic<strong>al</strong> report No. 9/2009.pag. 56


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIe la percolazione possono essere trascurati in quanto costanti nelle simulazioni “con” e “senza” l’applicazionedelle misure del PSR 21 .Le riduzioni dei carichi di fertilizzanti azotati miner<strong>al</strong>i derivano dai risultati ottenuti d<strong>al</strong>le attività descritte nelcapitolo sulla qu<strong>al</strong>ità delle acque (cfr. Cap. 4.1) 22 . Le emissioni di protossido di azoto rappresentano circ<strong>al</strong>’1% degli apporti di azoto miner<strong>al</strong>e, opportunamente corretti per un coefficiente specifico pari a 1,5 (fonteIPCC). Le emissioni di N 2 O possono essere convertite in equiv<strong>al</strong>enti quantità di CO 2eq , moltiplicando il v<strong>al</strong>oreper 310 (fonte IPCC), procedura che permette di riportare le emissioni di N 2 O a una misura che consente disommare le eventu<strong>al</strong>i riduzioni di <strong>al</strong>tri gas effetto serra o di <strong>al</strong>tre tipologie di interventi del PSR.Tab. 2 – Riduzione del carico azoto miner<strong>al</strong>e, del protossido di azoto e della CO 2eq per misura/azione:Misure/SottomisureVariazione carichiazoto miner<strong>al</strong>eSOIVariazione azotominer<strong>al</strong>e distribuitoRiduzioneemissioni N 2ORiduzione emissionidi CO 2eq da N 2OEfficacia(kg/ha·a -1 ) ha (kg·a -1 ) (MgCO 2eq·a -1 ) (%)214. A – Agricoltura integrata 11 49.553 522.240 7.834 2.428 56214. B – Agricoltura biologica 9 13.873 127.726 1.916 594 14Misura 214 10 63.426 649.966 9.749 3.022 70Misura 221 46 6.000 277.435 4.162 1.290 30Tot<strong>al</strong>e Asse 2 13 69.426 927.400 13.911 4.312 100Fonte: elaborazione banche dati monitoraggio region<strong>al</strong>e e applicazione della metodologia semplificata IPCC (1996).Le misure del PSR <strong>Campania</strong> comportano una riduzione dell’apporto di azoto annuo <strong>al</strong> sistema agricolorispetto <strong>al</strong>l’agricoltura convenzion<strong>al</strong>e di 0,9 Gg, per una riduzioni di emissione di 4.312 tCO 2eq·a -1 (Tabella 2).In particolare, la Misura 214 contribuisce per il 70% mentre il restante 30% si ottiene grazie agli impiantiforest<strong>al</strong>i della Misura 221 e relativi trascinamenti. L’azione che determina i maggiori benefici è la 214 A –agricoltura integrata, incidendo per il 56% sul tot<strong>al</strong>e della riduzione a fronte di una quota parte di superficieconsiderata del 71%.Il v<strong>al</strong>ore-obiettivo del Programma per la riduzione delle emissioni di gas serra da fertilizzazione miner<strong>al</strong>e, paria 12.464 tCO 2eq , è riferito <strong>al</strong>le sole misure agro-ambient<strong>al</strong>i (Azioni A-B) pertanto la v<strong>al</strong>utazione sulraggiungimento del target viene effettuata in funzione della sola componente dovuta <strong>al</strong>la Misura 214, pari a3.022 tCO 2eq , ovvero <strong>al</strong> 24% del target.L’impatto a livello di Programma sulla riduzione delle emissioni da fertilizzazione miner<strong>al</strong>e viene v<strong>al</strong>utato infunzione delle emissioni region<strong>al</strong>i complessive di protossido di azoto d<strong>al</strong> settore agricoltura e più inparticolare delle coltivazioni con fertilizzanti miner<strong>al</strong>i disponibili (Tabella 3).Tab. 3 - Emissioni di N 2 O del settore agricoltura e della sola componente relativa <strong>al</strong>le coltivazioni confertilizzanti miner<strong>al</strong>iEmissioni di N20 Region<strong>al</strong>i Unità di misura 1990 1995 2000 2005 2010Coltivazioni con fertilizzanti miner<strong>al</strong>i MgN 2O 1.152 1.179 1.412 1.355 592SNAP 100100 MgCO 2eq 357.200 365.579 437.578 420.176 183.367MgN 2O 3.331 3.250 3.801 3.573 3.169Macrosettore Agricoltura MgCO 2eq 1.032.712 1.007.602 1.178.305 1.107.764 982.520Fonte: ISPRA, Inventario delle emissioni region<strong>al</strong>i e provinci<strong>al</strong>i. SNAP - Selected Nomenclature for sources of Air Pollution.21La stima della riduzione del protossido di azoto è stata fatta considerando esclusivamente le riduzioni di azoto miner<strong>al</strong>e, c<strong>al</strong>colate nelcapitolo sulla qu<strong>al</strong>ità dell’acqua, escludendo quindi le eventu<strong>al</strong>i riduzioni dei carichi organici. Si assume che la quantità di azoto prodottod<strong>al</strong>le deiezioni anim<strong>al</strong>i non si riducano a livello region<strong>al</strong>e grazie <strong>al</strong>le misure del PSR ma <strong>al</strong> limite subiscono una differente distribuzione<strong>al</strong>l’interno della regione tra aziende beneficiarie e non beneficiarie del PSR.22 La riduzione delle quantità di azoto miner<strong>al</strong>e derivante d<strong>al</strong>l’applicazione delle Misure è stata stimata sulla base del <strong>rapporto</strong> esistentetra le quantità di azoto miner<strong>al</strong>e e tot<strong>al</strong>i presenti nella <strong>Regione</strong>, risultato pari <strong>al</strong> 37,4%.pag. 57


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIRispetto <strong>al</strong>le emissioni complessive di protossido di azoto del settore agricoltura della <strong>Campania</strong> <strong>al</strong> 2010, paria 3.169 MgN 2 O, il PSR ha determinato una riduzione di queste del 0,4%. Limitando più correttamente ilconfronto <strong>al</strong>le sole emissioni di legate <strong>al</strong>l’utilizzo di fertilizzanti miner<strong>al</strong>i (SNAP 100100), l’effetto risulta pari <strong>al</strong>2,3%.Sostanza organica e C-sink nei suoli agricoliI suoli rappresentano il maggiore serbatoio di carbonio terrestre a livello glob<strong>al</strong>e. I terreni coltivati occupanocirca un terzo del territorio nazion<strong>al</strong>e e posseggono un enorme potenzi<strong>al</strong>e di mitigazione che può essereespresso attraverso la riduzione delle emissioni dovute <strong>al</strong>le attività agricole ma anche come massimizzazionedell’assorbimento e sequestro di carbonio nella sostanza organica del terreno. Quest’ultimo aspetto puòessere re<strong>al</strong>izzato attraverso l’adozione di pratiche agricole opportune che aumentano gli input di carbonio efavoriscono la stabilizzazione dello stesso nella sostanza umica.Nell’ambito delle attività di v<strong>al</strong>utazione del Programma è stato re<strong>al</strong>izzato un approfondimento tematico volto<strong>al</strong>la determinazione delle variazioni nel contenuto di sostanza organica stabile per le princip<strong>al</strong>i colture agrariepresenti sul territorio region<strong>al</strong>e in funzione delle diverse pratiche agronomiche promosse d<strong>al</strong> PSR attraversola Misura 214 (cfr. Cap. 4.2).Il contributo <strong>al</strong>la mitigazione dei cambiamenti climatici, espresso in termini di CO 2eq , viene c<strong>al</strong>colata a partired<strong>al</strong> contenuto in SOM convertito in carbonio organico (CO) attraverso il fattore di Van Bemmelen (SO=1,724CO) e successivamente in CO 2eq in funzione del <strong>rapporto</strong> stechiometrico CO 2/ C pari a 44/12.Tab. 4 – C-sink nei suoli agricoli grazie <strong>al</strong>le misure agro-ambient<strong>al</strong>i:Misura - AzioneSOI SOM SOM Δ SOM Δ CO Δ CO 2eqha Mg·a -1 kg/ha·a -1 kg/ha·a -1 Mg·a -1 Mg·a -1 Mg·a -1Agricoltura convenzion<strong>al</strong>e (*) 600.663 536.125 892 0 - - -214.a / Agricoltura integrata 49.553 56.226 1.134 242 11.997 6.958 25.514214.b / Agricoltura Biologica 13.873 17.263 1.244 352 4.880 2.830 10.377214.c / Conservazione/incremento sostanzaorganica 557 1.567 2.812 1.920 1.070 621 2.275214.d1 / BCAA inerbimento e lavorazioni minime 507 648 1.277 385 195 113 415214.d2 / BCAA sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo (**) 12.178 13.345 1.096 203 2.475 1.436 5.264Tot<strong>al</strong>e Misura 214 76.670 89.049 1.205 269 20.617 11.958 43.845(*) Superficie impegnata secondo AGRI-ISTAT sottratte superfici delle misure 214.a, 214.b, 214.c, 214.d. I delta (Δ) rappresentano levariazioni rispetto <strong>al</strong> confronto fattu<strong>al</strong>e/contro fattu<strong>al</strong>e; (**) sono state considerate solo le superfici ricadenti in pianura e collina.L’incremento unitario di sostanza organica (SOM), ovvero ad ettaro di superficie, risulta pressoché costanteper le azioni considerate d<strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i emerge nettamente la sola azione dedicata (214.C). In termini assolutirisultano preponderanti gli apporti dei sistemi di produzione integrata e biologica, i qu<strong>al</strong>i investonocomplessivamente oltre l’80% della SOI considerata nell’an<strong>al</strong>isi.Complessivamente la Misura 214 determina un incremento del C-sink nei suoli agricoli di 43.845 tCO 2eq·a -1 , ilcontributo maggiore viene fornito d<strong>al</strong>la produzione integrata (58%), seguita d<strong>al</strong>l’agricoltura biologica (24%)e d<strong>al</strong> sostegno <strong>al</strong> pascolo estensivo (12%). L’azione dedicata nonostante la considerevole efficacia per unitàdi superficie incide complessivamente per il 5%.Assorbimento e fissazione del carbonio atmosferico nella biomassa legnosa, il C-sink forest<strong>al</strong>eGli ecosistemi forest<strong>al</strong>i rappresentano uno dei maggiori serbatoi di carbonio presenti sul pianeta. I boschipresentano un bilancio di carbonio sempre positivo in quanto sono in grado di assorbire e immagazzinarepag. 58


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALInella biomassa, viva e morta e nel suolo grandi quantità di carbonio atmosferico per unità di superficie. Inparticolare i giovani popolamenti che si sostituiscono ad <strong>al</strong>tri usi del suolo meno favorevoli, qu<strong>al</strong>i ad esempioi seminativi agricoli, presentano un enorme potenzi<strong>al</strong>e di assorbimento. In gener<strong>al</strong>e la determinazione delcontributo degli ecosistemi forest<strong>al</strong>i <strong>al</strong> ciclo glob<strong>al</strong>e del carbonio deve confrontarsi con le difficoltà legate aduna stima di tutte le sue componenti, sia epigee (fusto, rami, foglie) che ipogee (lettiera, humus, radici) 23 .I 5 pool di carbonio forest<strong>al</strong>e previsti d<strong>al</strong> Protocollo di Kyoto sono: biomassa epigea, biomassa ipogea, suolo,lettiera, necromassa. La presente an<strong>al</strong>isi ha considerato i 2 pool afferenti <strong>al</strong>la biomassa viva, epigea edipogea. Le restanti componenti non sono state prudenzi<strong>al</strong>mente considerate per difficoltà tecniche e <strong>al</strong> finedi mantenere così un margine (buffer) a compensazione di eventu<strong>al</strong>i sovrastime, infatti come si è detto, ibilanci di tutte i pool sono sempre positivi. Inoltre i comparti suolo e necromassa richiederebbero tempi benpiù lunghi dei periodi di impegno per subire modificazioni apprezzabili nel contenuto di carbonio organico.La metodologia utilizzata per la stima delle variazioni dello stock di carbonio nelle aree agricole imboschite èripresa d<strong>al</strong>le Linee guida per gli Inventari nazion<strong>al</strong>i dei gas ad effetto serra del settore agricoltura foreste e<strong>al</strong>tri usi del suolo (AFOLU – Agricolture Forestry and Other Land Use) re<strong>al</strong>izzate nel 2006 d<strong>al</strong>l’IPCC. T<strong>al</strong>edocumento integra e sostituisce il precedente Good Practice Guidance for Land Use, Land-Use Change andForestry (LULUCF) pubblicato nel 2003. Nello specifico le formule utilizzate sono quelle relative <strong>al</strong>la sezionededicata <strong>al</strong>l’imboschimento di superfici non forest<strong>al</strong>i (Land converted to forest land) cui si possono ricondurregli interventi di imboschimento dei terreni agricoli re<strong>al</strong>izzabili con le Misure 221 e 223.La stima dell’indicatore di impatto supplementare “assorbimento di CO 2 atmosferica e stoccaggio delcarbonio organico nella biomassa legnosa” è stata effettuata sulla base degli incrementi medi di volumelegnoso riconducibili <strong>al</strong>le differenti tipologie di imboschimento re<strong>al</strong>izzabili grazie <strong>al</strong> sostegno delle Misure 221e 223.Il C-sink è dato d<strong>al</strong>l’apporto di 3 macrocategorie: boschi permanenti natur<strong>al</strong>iformi, impianti a ciclo mediolungoper la produzione di legname da opera, impianti a ciclo breve (pioppicoltura).A t<strong>al</strong> proposito è necessario chiarire che gli impianti di arboricoltura siano essi a ciclo breve o lungo (AzioniB, C, D) non rientrerebbero in t<strong>al</strong>e definizione in quanto la metodologia IPCC prevede un periodo di tempominimo di 20 anni perché si possa parlare di cambio di uso del suolo, mentre le azioni in questione nonprevedono un cambio di uso del suolo ed hanno un periodo di impegno di soli 15 anni. Tuttavia si ritieneopportuno fornire una stima indicativa del carbonio stoccato nella biomassa di t<strong>al</strong>i impianti durante l’arco ditempo del periodo di programmazione.La Tabella 5 riporta i risultati dell’an<strong>al</strong>isi condotta per le superfici di cui <strong>al</strong>la Misura 221 divise per azioni etrascinamenti. Considerando i soli nuovi impianti ammessi a finanziamento si stima che essi potrannodeterminare complessivamente la fissazione di circa 1.182 MgCO 2eq·anno -1 . Includendo le superfici deitrascinamenti è possibile ottenere il C-sink complessivo garantito d<strong>al</strong> sostegno della Misura 221 pari a 14.887MgCO 2eq·anno -1 . T<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>ore, confrontato con il v<strong>al</strong>ore-obiettivo del Programma stimato in 67.373MgCO 2eq·anno -1 , mostra un indice di efficacia del 22%.L’an<strong>al</strong>isi ha interessato inoltre le superfici imboschite nell’ambito della Misura 223. I tassi di accrescimentoutilizzati corrispondono a quelli utilizzati per la v<strong>al</strong>utazione della Misura 221 (cfr. Appendice <strong>al</strong>la Misura 221).La Misura 223 ha finanziato l’impianto di 529 ettari, di cui 528 costituiti da impianti di arboricoltura da legnoa ciclo medio-lungo, queste formazioni permettono l’accumulo annuo di 1.288 MgCO 2eq·a -1 (Tabella 6).23 AA.VV., Libro bianco Sfide ed Opportunità dello sviluppo rur<strong>al</strong>e per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, ReteRur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e, Roma, <strong>2012</strong>.pag. 59


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALITab. 5 - Stima del Carbonio fissato nella biomassa forest<strong>al</strong>e degli impianti Misura 221 <strong>al</strong> 31/12/2011:Tipologia interventoSpecie utilizzataTurno(anni)Superficie(ha)C-sink annuo(MgCO 2eq·a -1 )C-sink a fine turno(MgCO 2eq)Azione A Latifoglie autoctone 60 102 264 15.850Azione B Noce e ciliegio 22 269 654 14.398Azione C Pioppo 10 18 144 1.435Azione D Pioppo - 15 120 1.197Trascinamenti Noce e ciliegio 22 5.629 13.705 301.513Tot<strong>al</strong>e Misura 221 - - 6.033 14.887 334.393(*) La metodologia utilizzata per la stima delle variazioni dello stock di carbonio nelle aree agricole imboschite è ripresa d<strong>al</strong>le Lineeguida per gli Inventari nazion<strong>al</strong>i dei gas ad effetto serra del settore agricoltura foreste e <strong>al</strong>tri usi del suolo (AFOLU – Agricolture Forestryand Other Land Use) re<strong>al</strong>izzate nel 2006 d<strong>al</strong>l’IPCC.Tab. 6 - Stima del Carbonio fissato nella biomassa forest<strong>al</strong>e degli impianti Misura 223 <strong>al</strong> 31/12/2011:Tipologia interventoSpecie utilizzataTurno(anni)Superficie(ha)C-sink annuo(MgCO 2eq·a -1 )C-sink a fine turno(MgCO 2eq)Azione A Latifoglie autoctone 60 1 3 155Azione B Noce e ciliegio 22 528 1.286 28.282Tot<strong>al</strong>e Misura 223 - - 529 1.288 28.437Fonte: elaborazione dati monitoraggio <strong>al</strong> 31/12/2011.Tot<strong>al</strong>izzando l’apporto delle due misure si ottiene l’accumulo annuo di carbonio organico nella biomass<strong>al</strong>egnosa degli imboschimenti e piantagioni promossi e sostenuti grazie <strong>al</strong>le misure forest<strong>al</strong>i pari a 16.175MgCO 2eq·anno -1 .T<strong>al</strong>i v<strong>al</strong>ori non possono essere in vero confrontati con gli impegni region<strong>al</strong>i e nazion<strong>al</strong>i di riduzione delleemissioni previsti d<strong>al</strong> Protocollo di Kyoto. Gli impianti di arboricoltura da legno, siano essi a ciclo breve omedio-lungo, sono, per convenzione internazion<strong>al</strong>e, considerate attività di interesse agricolo (cropland)previste nell’ambito del settore LULUCF (Land Use, Land Use Change and Forestry). T<strong>al</strong>i attività, definitevolontarie ai sensi dell’articolo 3.4 del Protocollo, non sono state selezionate d<strong>al</strong> Governo it<strong>al</strong>iano negliimpegni per il periodo 2008-<strong>2012</strong>. Pertanto solo i crediti generati dai boschi permanenti, i qu<strong>al</strong>i rientranonell’ambito dell’articolo 3.3 del PK tra le attività di afforestazione a rendicontazione obbligatoria, potrannoform<strong>al</strong>mente contribuire <strong>al</strong> raggiungimento degli obiettivi di Kyoto. T<strong>al</strong>i impianti ammontano ad oggi a 1.586ettari di cui 102 ha di nuovi impianti Azione A e 1.484 ha di trascinamenti e garantiscono un sequestro dicarbonio nella biomassa legnosa di circa 4.093 tCO 2eq·anno -1 . Nel lungo periodo, una volta giunte a maturità,t<strong>al</strong>i formazioni potranno contribuire <strong>al</strong>lo stoccaggio di circa 245.591 tCO 2eq .5.4 Settore energetico e sviluppo delle energie da fonti energetiche rinnovabiliLa comunicazione della Commissione europea sui cambiamenti climatici del 2005 ha evidenziato lo strettolegame clima-energia-innovazione da tradurre in precise scelte in politica pubblica incentrate sullo sviluppo ela diffusione delle nuove tecnologie in campo energetico.Il settore agricolo pur avendo una minima incidenza sui consumi region<strong>al</strong>i di energia, pari a circa il 1,5% deltot<strong>al</strong>e (cfr. Tabella 7), ha un notevole potenzi<strong>al</strong>e in termini di sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabiliin <strong>rapporto</strong> <strong>al</strong> proprio consumo, considerato che le aziende agricole e zootecniche hanno a disposizioneampie superfici e consumi distribuiti tempor<strong>al</strong>mente.pag. 60


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALITab. 7 - <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>: consumi fin<strong>al</strong>i elettrici per settore <strong>al</strong> 2007 (GWh):Settore2003 2004 2005 2006 2007GWhAgricoltura 228 244 249 247 264Tot<strong>al</strong>e Consumi 15.714 15.933 16.334 16.825 17.087Incidenza agricoltura (%) 1,5% 1,5% 1,5% 1,5% 1,5%Fonte: Terna S.p.A.Il Piano Energetico Ambient<strong>al</strong>eRegion<strong>al</strong>e stabilisce gli obiettivi region<strong>al</strong>idi sviluppo delle energie da fontirinnovabili in funzione della percentu<strong>al</strong>edi energia elettrica da FER rispetto <strong>al</strong>consumo lordo region<strong>al</strong>e le cuiproiezioni <strong>al</strong> 2020 sono riportate inFigura 1. Rispetto <strong>al</strong> Piano di AzioneNazion<strong>al</strong>e (PAN) e agli obiettivi region<strong>al</strong>iprevisti d<strong>al</strong> c.d.”burden sharing” (cfr.Tabella 13) l’ipotesi più verosimile risultaessere lo scenario “tendenzi<strong>al</strong>e”elaborato d<strong>al</strong>l’ENEA. Il decreto riportainfatti un obiettivo fin<strong>al</strong>e (<strong>al</strong> 2020) per la<strong>Campania</strong> pari <strong>al</strong> 16,7%.Figura 1 - Evoluzione della frazione del fabbisogno lordo region<strong>al</strong>e di energiaelettrica coperto mediante fonti rinnovabili negli scenari “tendenzi<strong>al</strong>e”, “medio” e“avanzato”. Fonte PEAR <strong>Campania</strong> 2009.Il sostegno <strong>al</strong>lo sviluppo delle energie da fonti energetiche rinnovabili (FER) da parte del PSR avvieneprev<strong>al</strong>entemente nell’ambito delle misure dell’Asse 1 (Misura 121 e 123) e dell’Asse 3 (Misure 311 e 312). Leseguenti tabelle riportano gli interventi finanziati, aggiornati <strong>al</strong> 2011, per le quattro misure considerate.La Misura 121 rappresenta il princip<strong>al</strong>e strumento del Programma per lo sviluppo del settore energeticoregion<strong>al</strong>e in ambito agricolo. Questa ha finanziato 324 progetti per la produzione di energia da fontienergetiche rinnovabili per circa 10 Meuro di investimento complessivo. La tecnologia più diffusa è il solarefotovoltaico, con inst<strong>al</strong>lazione di impianti di piccola taglia (media 10 kWp) per la produzione di energiaelettrica. Significativa anche la richiesta per piccoli impianti di risc<strong>al</strong>damento dell’acqua per mezzo di pannellisolari termici (1,1 Meuro) e di centr<strong>al</strong>i termiche a biomassa (0,8 Meuro).Tab. 8 – Misura 121, progetti finanziati <strong>al</strong> 31/12/2011 per lo sviluppo delle FERTipologia FER Interventi (n) Investimento complessivo (€) Investimento unitario (€)Solare fotovoltaico 210 7.902.808 37.632Solare termico 104 1.164.477 11.197Eolico 3 139.779 46.593Biomasse (centr<strong>al</strong>i termiche) 7 870.109 124.301Tot<strong>al</strong>e Misura 121 324 10.077.173 -Fonte: elaborazione dati monitoraggio <strong>al</strong> 31/12/2011.pag. 61


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIGli interventi finanziati con la Misura 123 risultano essere prev<strong>al</strong>entemente impianti fotovoltaici di mediedimensioni (circa 50 kWp) per la produzione di energia elettrica. Si rileva inoltre un impianto per laproduzione di energia termica <strong>al</strong>imentato a biomassa.Tab. 9 – Misura 123, progetti finanziati <strong>al</strong> 31/12/2011 per lo sviluppo delle FER:Tipologia FER Interventi (n) Investimento complessivo (€) Investimento unitario (€)Solare fotovoltaico 15 2.767.497 184.500Biomasse (centr<strong>al</strong>i termiche) 1 200.000 200.000Tot<strong>al</strong>e Misura 123 16 2.967.497 -Fonte: elaborazione dati monitoraggio <strong>al</strong> 31/12/2011.La Misura 311 contribuisce <strong>al</strong>lo sviluppo delle FER attraverso il sostegno a piccoli interventi accessorinell’ambito della Azione A (agriturismo) e per mezzo dell’azione dedicata (Azione D), la qu<strong>al</strong>e ha attivatol’80% degli investimenti interni <strong>al</strong>la misura. I dati raccolti nella indagine aziend<strong>al</strong>e, sviluppata nell’ambitodelle attività di v<strong>al</strong>utazione della Misura 311, hanno permesso di stimare l’incidenza degli interventi accessoriassociati ai progetti di cui <strong>al</strong>l’Azione A, la tipologia di FER utilizzata e la potenza mediamente inst<strong>al</strong>lata (cfr.Allegato, scheda Misura 311).Tab. 10– Misura 311, progetti finanziati <strong>al</strong> 31/12/2011 per lo sviluppo delle FER:Tipologia FER Interventi (n) Investimento complessivo (€) Investimento unitario (€)Solare fotovoltaico 16 823.781 50.231Biogas 2 1.000.500 500.250Eolico 2 397.907 198.954Tot<strong>al</strong>e Misura 311 20 2.222.188 -Fonte: elaborazione dati monitoraggio <strong>al</strong> 31/12/2011.La Misura 312 non prevede una azione specifica per lo sviluppo di microimprese energetiche, gli impianti perla produzione di energia costituiscono interventi accessori, per<strong>al</strong>tro favoriti da uno specifico criterio di prioritàil qu<strong>al</strong>e risulta rispettato da circa il 90% dei beneficiari. L’indagine aziend<strong>al</strong>e ha evidenziato come il 76%delle aziende abbia integrato il proprio progetto con un piccolo impianto fotovoltaico o, secondariamente,con pannelli solari termici (cfr. Allegato, scheda Misura 312).Tab. 11 – Misura 312, progetti finanziati <strong>al</strong> 31/12/2011 per lo sviluppo delle FER:Tipologia FER Interventi (n) Investimento complessivo (€) Investimento unitario (€)Solare fotovoltaico 97 1.897.502 19.600Solare termico 67 753.278 11.243Tot<strong>al</strong>e Misura 312 164 2.650.780 -Fonte: elaborazione dati monitoraggio <strong>al</strong> 31/12/2011.La stima della energia “rinnovabile” complessivamente prodotta grazie ai finanziamenti del PSR (cfr. Tabella12) è stata effettuata aggregando l’insieme delle operazioni re<strong>al</strong>izzate per tipologia di fonte utilizzata. Perciascuna tecnologia è stata determinata la potenza complessivamente inst<strong>al</strong>lata, attraverso i dati dimonitoraggio disponibili e per parametrizzazione degli investimenti re<strong>al</strong>izzati, espressa in kWp. Attraverso ladeterminazione delle ore equiv<strong>al</strong>enti di utilizzo, descritta in tabella, è stato possibile stimare la quantità dienergia da fonti energetiche rinnovabili potenzi<strong>al</strong>mente prodotta in un anno.pag. 62


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALITab. 12 - Energia prodotta negli impianti di energia da fonti rinnovabili finanziati <strong>al</strong> 31/12/2011:Fonti Energetiche Rinnovabili Interventi finanziati Spesa/potenza 1 Potenzainst<strong>al</strong>lataOreequiv<strong>al</strong>enti 2 Energia prodotta 3Tipologia n. Spesa € €/kW kW n. MWh/anno ktep/annoSolare fotovoltaico 338 13.378.820 3.500 3.823 1.226 4.686 0,40Biogas 2 1.000.500 3.000 334 7.000 2.338 0,20Biomasse (impianti termici) 8 1.070.109 800 1.338 3.600 4.815 0,41Eolico 5 537.686 3.316 162 1.560 253 0,02n. € €/mq kWh/mq mq MWh/anno ktep/annoSolare termico 4 171 1.917.755 1.350 788 1.421 1.119 0,10Tot<strong>al</strong>e 524 17.904.870 13.212 1,14Fonte: elaborazione db region<strong>al</strong>e Misure 121, 123, 311, 312; (1) La potenza inst<strong>al</strong>lata per le diverse tecnologie è stata stimata infunzione dei costi unitari medi (€/kW) reperibili in letteratura per impianti fino a 100 kWp; (2) ore equiv<strong>al</strong>enti di utilizzazione:fotovoltaico, dato medio <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> da Rapporto statistico FER 2009–GSE SIMERI; biomasse, per gli impianti termici si èconsiderata la sola stagione termica; eolico, dato medio region<strong>al</strong>e da Rapporti statistici FER 2009–2010-2011-GSE SIMERI; (3)coefficiente di conversione (AIE) Agenzia internazion<strong>al</strong>e dell’energia (1tep=11,63MWh); (4) costo complessivo <strong>al</strong> mq medio tra letecnologie (sottovuoto e piano vetrato) per impianti di piccola dimensione (fonte Cestec).L’energia prodotta dagli impianti finanziati viene espressa in “tep” (tonnellate equiv<strong>al</strong>enti di petrolio),acronimo it<strong>al</strong>iano omologo dell’anglosassone “toe” (tonne of oil equiv<strong>al</strong>ent). Al 31 dicembre 2011 l’energiaannua producibile dagli impianti finanziati è pari a 1,14 ktep. Il dato può essere in primo luogo confrontatocon il v<strong>al</strong>ore obiettivo dell’indicatore di impatto n. 7 “Contributo <strong>al</strong>la lotta <strong>al</strong> cambiamento climatico” pari a1,8 ktep, v<strong>al</strong>ore PSR stimato ex-ante in funzione delle ipotesi di <strong>al</strong>locazione di quote investimento destinate<strong>al</strong>le FER per le Misure 123 e 123. Target successivamente modificato a seguito di un processo di verifica edadeguamento dei v<strong>al</strong>ori-obiettivo degli indicatori di risultato e di impatto condiviso tra V<strong>al</strong>utatoreindipendente e Autorità di Gestione che ha portato <strong>al</strong>l’inclusione della Misura 311 <strong>al</strong>l’aggiornamentodell’indicatore di impatto sul clima complessivamente pari a 2,09 ktep. Il <strong>rapporto</strong>, tra l’indicatore di impattocosì c<strong>al</strong>colato e il v<strong>al</strong>ore-obiettivo evidenzia un tasso di raggiungimento del target del 54%.Lo sviluppo delle FER può essere v<strong>al</strong>utato anche in funzione degli obiettivi region<strong>al</strong>i, intermedi e fin<strong>al</strong>i, fissatid<strong>al</strong> decreto “burden sharing” (cfr. Tabella 13). Questi fissano gli incrementi nella quota complessiva dienergia (termica + elettrica) da fonti rinnovabili sul consumo fin<strong>al</strong>e lordo. Dato l’obiettivo <strong>al</strong> <strong>2012</strong> diincremento dei consumi region<strong>al</strong>i da FER di 257 ktep rispetto <strong>al</strong> reference level il PSR ha contribuito per lo0,4%.Tab. 13 – Obiettivi region<strong>al</strong>i di sviluppo delle FER <strong>al</strong> 2020:Traiettoria obiettivi <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, d<strong>al</strong>la situazione inizi<strong>al</strong>e <strong>al</strong> 2020Obiettivo region<strong>al</strong>e per l'anno (%)Anno inizi<strong>al</strong>e di riferimento* <strong>2012</strong> 2014 2016 2018 20204,2 8,3 9,8 11,6 13,8 16,7Traiettoria consumi region<strong>al</strong>i da fonti rinnovabili (FER-E + FER-C) (ktep)286 543 647 767 915 1.111Δ rispetto anno diriferimento 257 361 481 629 825Fonte: DM 15 marzo <strong>2012</strong> c.d. Burden Sharing. (*) Il v<strong>al</strong>ore inizi<strong>al</strong>e di riferimento è ottenuto d<strong>al</strong>la somma dei seguenti consumiregion<strong>al</strong>i: Fer-E: produzione region<strong>al</strong>e elettrica lorda da fonti rinnovabili relativa <strong>al</strong>l'anno 2009 rilevata da GSE, c<strong>al</strong>colata ai sensi delladirettiva 28/2009; Fer-C: consumo region<strong>al</strong>e da fonti rinnovabili per risc<strong>al</strong>damento/raffreddamento relativi <strong>al</strong>l'anno 2005, forniti daEnea.pag. 63


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIL’impatto ambient<strong>al</strong>e della energia da fonti rinnovabili prodotta espressa in termini di CO 2eq è consideratonullo in quanto si assume che le FER non contribuiscano <strong>al</strong>la produzione di CO 2 (solare, idroelettrico, eolico)oppure che le trasformazioni in CO 2 conseguenti <strong>al</strong>l’uso del combustibile vangano assorbite dai processi direintegrazione natur<strong>al</strong>e (biomasse). T<strong>al</strong>e assunzione può determinare una sovrastima delle emissioni evitatenel caso in cui l’energia prodotta da FER non sia utilizzata in sostituzione di energia “tradizion<strong>al</strong>e” quantopiuttosto per soddisfare nuovi fabbisogni generati d<strong>al</strong>l’intervento stesso.Al fine di esprimere l’energia in termini di emissioni evitate e popolare l’indicatore complessivo di impatto“riduzione di GHG grazie <strong>al</strong> PSR 2007-2013” si è provveduto a stimare il parametro di conversione dei ktep inCO 2eq il qu<strong>al</strong>e dipende d<strong>al</strong>la natura dell’energia che si ipotizza di sostituire. Pertanto in funzione del mixenergetico della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> e dei rispettivi fattori di emissione è stato stimato un coefficiente diconversione pari a 3,76 MgCO 2 per ogni tep prodotto 24 . Le emissioni di GHG evitate grazie <strong>al</strong>la produzione dienergia da FER promossa d<strong>al</strong> PSR sono pari a 4.276 MgCO 2eq .Il target di riferimento (stimato in funzione di un fattore di conversione di 3,18 MgCO 2 per tep prodotto) èpari 6.360 MgCO 2eq , v<strong>al</strong>ore che evidenzia una efficacia del Programma del 67%.5.5 Il contributo del PSR <strong>al</strong>la mitigazione dei cambiamenti climatici, una lettura trasvers<strong>al</strong>edei risultatiLa v<strong>al</strong>utazione complessiva dell’impatto del Programma rispetto <strong>al</strong>l’obiettivo strategico della mitigazione deicambiamenti climatici può essere re<strong>al</strong>izzata aggregando le singole componenti an<strong>al</strong>izzate in macrocategorie,macrosettori e infine in un unico indicatore sintetico.L’indicatore viene definito “Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra” ed è espresso in termini diMgCO 2eq·a -1 . Al 31 dicembre 2011 l’indicatore complessivo è stimabile in 68.698 MgCO 2eq·a -1 (Tabella 14).Tab. 14 - Contributo complessivo del PSR <strong>al</strong>la mitigazione dei cambiamenti climatici:Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serraSettore Agro-forest<strong>al</strong>e68.608 MgCO 2eq·a -1Settore energetico64.333 MgCO 2eq·a -1 4.276 MgCO 2eq·a -1Riduzione delle emissioni d<strong>al</strong>l’agricoltura Assorbimento del carbonio (C-sink) Fonti energetiche rinnovabili4.312 MgCO 2eq·a -1 60.020 MgCO 2eq·a -1 4.276 MgCO 2eq·a -1Protossido d’azoto da fertilizzantiminer<strong>al</strong>iC-sink nei suoli agricoli C-sink nella biomassa legnosa Produzione di energia da FER4.312 MgCO 2eq·a -1 43.845 MgCO 2eq·a -1 16.175 MgCO 2eq·a -1 4.276 MgCO 2eq·a -1Considerando le singole componentidell’indicatore complessivo si osserva d<strong>al</strong>lafigura che il contributo maggiore <strong>al</strong>lariduzione dei GHG viene esercitato attraversoil C-sink nei suoli agricoli (64%) e nellebiomasse legnose (24%), l’insieme di questedue componenti costituisce circa l’88% deltot<strong>al</strong>e. Meno significative risultano le riduzionidovute <strong>al</strong>la razion<strong>al</strong>izzazione nei consumi deiconcimi miner<strong>al</strong>i azotati e le mancateemissioni riconducibili <strong>al</strong>lo sviluppo delleenergie da FER (6%).Ripartizione del contributo <strong>al</strong>l'attenuazione dei cambiamenti climaticiC-sinksuoli agricoli64%C-sinkbiomass<strong>al</strong>egnosa24%N 2 O fertilizzantiminer<strong>al</strong>i6%Energia da FER6%24 Il mix energetico region<strong>al</strong>e equiv<strong>al</strong>e ai consumi fin<strong>al</strong>i per fonte di energia per l’anno 2008 ricavato d<strong>al</strong>le statistiche energeticheregion<strong>al</strong>i per la <strong>Campania</strong> anni 1988-2008 re<strong>al</strong>izzate d<strong>al</strong>l’ENEA. I fattori di emissione di ciascuna fonte energetica (kgCO 2eq/tep) utilizzatisono presi da una pubblicazione sulle FER di Punti Energia.pag. 64


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO V: GLI IMPATTI AMBIENTALIIl v<strong>al</strong>ore complessivo di riduzione di CO 2 , considerando tutti i settori an<strong>al</strong>izzati, non può essere confrontatocon un v<strong>al</strong>ore an<strong>al</strong>ogo di contesto, in quanto il contributo del settore agricoltura, conteggiato nell’Inventarionazion<strong>al</strong>e delle emissioni e degli assorbimenti di gas ad effetto serra, considera, come già sottolineato, solo<strong>al</strong>cuni degli aspetti a cui contribuisce il PSR. Pertanto risulta possibile solamente una v<strong>al</strong>utazione per singolacomponente, così come affrontata nei precedenti paragrafi, in funzione dei rispettivi v<strong>al</strong>ori obiettivo e deidati di contesto disponibili.pag. 65


Area Gener<strong>al</strong>e CoordinamentoSviluppo Settore PrimarioSERVIZIO DI VALUTAZIONE IN ITINERE, INTERMEDIA EDEX POST DEL PSR CAMPANIA 2007-2013AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONEINTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI - FONTI/METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIMarzo 2013


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIINDICE1. FONTI/METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI ............................................................................ 11.1 MODALITÀ DI ACQUISIZIONE DEI DATI PRIMARI (INDAGINI DIRETTE) ............................................................................ 11.1.1 Indagini dirette re<strong>al</strong>izzate su campioni rappresentativi di beneficiari, con mod<strong>al</strong>ità “face to face” ............. 11.1.2 Indagini dirette re<strong>al</strong>izzate con mod<strong>al</strong>ità CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) ..................... 71.2 FONTI INFORMATIVE E MODALITÀ DI ACQUISIZIONE DEI DATI “SECONDARI” .................................................................. 111.2.1 Il Sistema Informativo Agricolo Nazion<strong>al</strong>e (SIAN) .............................................................................. 121.2.2 La documentazione tecnico-amministrativa degli interventi ................................................................. 121.2.3 Le Banche dati RICA-REA ............................................................................................................... 121.2.4 Fonti varie di dati statistici ............................................................................................................... 121.3 METODI E STRUMENTI PER L’ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI, LA QUANTIFICAZIONE DEGLI INDICATORI E LA RISPOSTA AIQUESITI VALUTATIVI ................................................................................................................................... 13pag. i


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIpag. ii


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI1. FONTI/METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONILe informazioni di base utilizzate nella V<strong>al</strong>utazione in itinere sono state acquisite da fonti e con mod<strong>al</strong>itàdiversificate, in funzione della loro natura e del loro campo di applicazione. Si distinguono due princip<strong>al</strong>itipologie:• raccolta di dati/informazioni di tipo primario, attraverso specifiche attività di indagine svolte direttamented<strong>al</strong> gruppo di v<strong>al</strong>utazione mediante interviste a campioni statisticamente rappresentativi di beneficiari;• acquisizione dei dati/informazioni secondari da fonti pre-esistenti: Sistema Informativo region<strong>al</strong>e, checontiene le informazioni - finanziarie, procedur<strong>al</strong>i e fisiche - afferenti le singole domande di finanziamento;Piani Aziend<strong>al</strong>e presentati dai beneficiari campione (recuperati in collaborazione con AdG e con le sediprovinci<strong>al</strong>i); “<strong>al</strong>tre fonti” uffici<strong>al</strong>i (statistiche, studi, banche-dati) disponibili a livello nazion<strong>al</strong>e e/o region<strong>al</strong>e(Eurostat, ISTAT, ISMEA, SINAB, CCIAA, RICA).Per le ragioni già illustrate nel documento inizi<strong>al</strong>e di impostazione metodologica, le due tipologie diacquisizione/raccolta dei dati sono entrambe necessarie (in quanto solo parzi<strong>al</strong>mente sostituibili) per lacostruzione di una base informativa adeguate ai fabbisogni della V<strong>al</strong>utazione.Di seguito, sono illustrate le princip<strong>al</strong>i fonti e mod<strong>al</strong>ità utilizzate, d<strong>al</strong> Gruppo di v<strong>al</strong>utazione, per la raccolta deidati primari e secondari.1.1 Mod<strong>al</strong>ità di acquisizione dei dati primari (indagini dirette)Mod<strong>al</strong>ità di acquisizionedei dati primariIndagini (interviste)presso campionirappresentativi dibeneficiari delProgramma, con mod<strong>al</strong>ità“face to face” otelefonicheRilevi di campo nellearee di intervento“casi di studio” di singoliinterventiInterviste e confrontocon/tra testimoniprivilegiati/espertiMod<strong>al</strong>ità applicative dell’indagineIndagini dirette presso campioni statisticamente rappresentativi deibeneficiari o di aree d’intervento per estrazione casu<strong>al</strong>e da “gruppid’indagine” omogenei per tipologia di intervento. Il campionamento è ditipo stratificato proporzion<strong>al</strong>e ottim<strong>al</strong>e.Sopr<strong>al</strong>luoghi e raccolta di dati dendrometrici e di accrescimento dellepiante, in impianti di imboschimento oggetto di sostegno del PSR in“trascinamento” dai precedenti periodiIndagini dirette presso “casi” di interventi/beneficiari rappresentativi delletipologie prev<strong>al</strong>enti.Interviste strutturate a singoli testimoni/esperti (funzionari e tecnici dellestrutture pubbliche coinvolte, operatori economici, beneficiari o meno delPiano, esperti e professionisti loc<strong>al</strong>i, rappresentanti delle associazioni diproduttori, ecc.)Tecniche di gruppo per acquisizione di giudizio di testimoni privilegiati(focus group, NGT, ecc.) con interazione fra i soggetti coinvoltiMisure/Assi111, 112, 113, 121, 122,123311, 312221 (trascinamenti)215, 226214313, 321, 323Asse 4124, 133215Asse 3 – Asse 4 (Qu<strong>al</strong>itàdella Vita)Di seguito sono fornite specifiche tecniche sulla raccolta dei dati primari attraverso le indagine su campionirappresentativi dei beneficiari, dettagliando le mod<strong>al</strong>ità di costituzione degli stessi. Per quanto riguarda i rilevidi campo (trascinamenti Misura 221), i “casi di studio” nelle Misure 215 e 226 e le varie attività di intervista atestimoni privilegiati ed esperti si rimanda <strong>al</strong>le rispettive an<strong>al</strong>isi di Misura presenti nell’Allegato I.1.1.1 Indagini dirette re<strong>al</strong>izzate su campioni rappresentativi di beneficiari, con mod<strong>al</strong>ità “faceto face”Per la rilevazione delle informazioni necessarie <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione delle an<strong>al</strong>isi v<strong>al</strong>utative sono state re<strong>al</strong>izzateindagini dirette re<strong>al</strong>izzate con mod<strong>al</strong>ità dell’intervista “face to face” su campioni statisticamente rappresentatividi beneficiari delle Misure indagate: del cluster di Misure 112-121, della sola Misura 121 per l’Asse 1 e delleMisura 311 e 312 per l’Asse 3.pag. 1


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIQuesto è stato ritenuto lo strumento di an<strong>al</strong>isi più adeguato per indagare gli effetti di una Misura con uncarattere diffusivo, nella qu<strong>al</strong>e i progetti, pur sostenendo azioni tipologicamente differenti, perseguonoprioritariamente obiettivi di crescita economica ed occupazion<strong>al</strong>e.Nonostante che il Working Paper “Monitoring-related questions on Result Indicators-Fin<strong>al</strong>” richieda che lerilevazioni di parametri economici avvengano <strong>al</strong>meno due anni dopo la conclusione dell’investimento, in modoche gli effetti dello stesso siano “stabili” e consolidati, i ritardi che hanno caratterizzato l’attuazione delleMisure e l’esigenza di acquisire in tempi utili indicazioni sugli effetti degli interventi, hanno indotto il v<strong>al</strong>utatore,in accordo con la <strong>Regione</strong>, a ridurre ad un anno il periodo intercorrente tra la conclusione dell’investimento.Nel caso della Misura 311, inoltre, si è assunto qu<strong>al</strong>e universo statistico di riferimento (d<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e estrarre ilcampione rappresentativo) l’insieme delle operazioni finanziate <strong>al</strong> 2010.Le informazioni primarie desunte d<strong>al</strong>le indagini sono funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>la quantificazione di <strong>al</strong>cuni indicatori associatiai diversi obiettivi previsti d<strong>al</strong>le Misure ed più in gener<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la risposta <strong>al</strong>le domande v<strong>al</strong>utative definite d<strong>al</strong>Manu<strong>al</strong>e del QCMV aggiuntive (region<strong>al</strong>i) anche attraverso l’acquisizione di elementi di tipo qu<strong>al</strong>itativo basatesulla percezione ed opinione degli intervistati (es. difficoltà incontrate, risultati attesi ecc.). Ad esempio, nelcaso dei beneficiari dell’Asse 1 (Misure 112 e 121) inerenti <strong>al</strong>l’introduzione di nuove tecnologie e innovazioni,<strong>al</strong>l’accesso <strong>al</strong> mercato e la relativa quota, <strong>al</strong> sostegno ad un’attività permanente e sostenibile delle aziendeagricole, <strong>al</strong> miglioramento della competitività del settore agricolo.Nelle Misure 311e 312 dell’asse 3, oltre ad elementi più direttamente quantitativi (essenzi<strong>al</strong>mente: presenzeturistiche, occupazione, v<strong>al</strong>ore aggiunto da attività agricole e da diversificazione) aspetti di tipo qu<strong>al</strong>itativocome, ad esempio, le motivazioni <strong>al</strong>la base dell’investimento, le fonti di finanziamento utilizzate, i can<strong>al</strong>i dicommerci<strong>al</strong>izzazione utilizzati, i legami col territorio circostante l’azienda, le prospettive future di sviluppo eristrutturazione aziend<strong>al</strong>e, ecc..La procedura di campionamento per l’individuazione dei soggetti beneficiari oggetto di indagine si è basata suidati estratti d<strong>al</strong> Sistema Region<strong>al</strong>e di Monitoraggio, eventu<strong>al</strong>mente integrati dai responsabili di misura.Per poter ottenere un elevato grado di affidabilità delle stime si è stabilito un errore campionario massimo pari<strong>al</strong> 10%. Per il c<strong>al</strong>colo della numerosità campionaria è stata utilizzata qu<strong>al</strong>e variabile di strato “proxy” dellevariabili oggetto di indagine l’investimento ammesso a contributo,La metodologia di estrazione dei campioni utilizza quindi il campionamento casu<strong>al</strong>e proporzion<strong>al</strong>e. Gli universidei beneficiari sono stati stratificati considerando i diversi profili di an<strong>al</strong>isi da sviluppare (es. territori<strong>al</strong>izzazione,Orientamento Tecnico Economico, ecc.).Il campione di X unità è stato ripartito sugli strati sulla base della seguente formula:nhNhX nNdove n h rappresenta la numerosità campionaria dello strato generico h, N h la numerosità dell’universo nellostrato h-simo. In questo modo sono stati campionati maggiormente quegli strati più numerosi.L’errore campionario (θ) è stato c<strong>al</strong>colato dunque utilizzando la seguente formula:MEDIA . UNIVERSO X MEDIACAMPIONARI .A(X )dove X è la variabile per la qu<strong>al</strong>e viene c<strong>al</strong>colata la differenza tra la media sull’universo e la mediacampionaria. Il dato in v<strong>al</strong>ore assoluto rappresenta l’errore, <strong>al</strong>la soglia del 10%, che viene applicato <strong>al</strong>laformula che permette di individuare la numerosità ottim<strong>al</strong>e:pag. 2


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIn1Lh 1W sLzh 1hh22W sN z22h h22dove z è il v<strong>al</strong>ore tabulato della norm<strong>al</strong>e standardizzata in corrispondenza di un livello di fiducia di (1-α), s è ladeviazione standard (la radice quadrata della varianza) della variabile oggetto di studio nell’universo, θ è l’errore, W è il peso della numerosità di strato e N la numerosità dell’universo.Una volta stratificati gli universi ed estratti i campioni il V<strong>al</strong>utatore in collaborazione con i Responsabili diMisura ha acquisito i Piani Aziend<strong>al</strong>i e la documentazione di progetto presentata dai beneficiari campionecongiuntamente <strong>al</strong>la domanda di aiuto e <strong>al</strong> formulario.I questionari sottoposti ai beneficiari campione sono stati condiviso con il Responsabile di Asse per la verificadegli aspetti e delle informazioni da rilevare con l’indagine diretta, non disponibili in <strong>al</strong>tre fonti.Per la re<strong>al</strong>izzazione delle interviste si è proceduto a:• formare i rilevatori: illustrare il questionario e gli obiettivi dell’indagine e definire la tecnica dell’intervista;• inviare lettera form<strong>al</strong>e <strong>al</strong> beneficiario;• contattare telefonicamente il beneficiario per la definizione della data di intervista;• re<strong>al</strong>izzare l’intervista.Per l’archiviazione dei dati rilevati attraverso le interviste sono stati predisposti specifici Data Base le cuimaschere hanno una struttura simile <strong>al</strong>le pagine dei questionari utilizzati, <strong>al</strong> fine di facilitare e ridurre <strong>al</strong>minimo la possibilità di errore nell’operazione di data entry.Di seguito sono in sintesi indicati i criteri e le mod<strong>al</strong>ità di estrazione dei campioni rappresentativi gli universistatistici di riferimento, sui qu<strong>al</strong>i sono state re<strong>al</strong>izzate le indagini.‣ Cluster 112-121 – anno 2011L’estrazione del campione è stata eseguita con il metodo del “campionamento stratificato proporzion<strong>al</strong>e”utilizzando qu<strong>al</strong>i variabili per la stratificazione dell’universo di riferimento (progetti conclusi entro il 2010) lamacroarea PSR di appartenenza (A1, A2, A3, B, C, D1,D2) e il comparto (filiera) di riferimento. La scelta dellevariabili deriva d<strong>al</strong>la necessità di re<strong>al</strong>izzare specifici profili di an<strong>al</strong>isi in grado di individuare le particolarità deibeneficiari e degli investimenti re<strong>al</strong>izzati nei diversi settori produttivi dell’agricoltura region<strong>al</strong>e e nei diversiterritori.Una volta stratificata la popolazione, da ogni strato sono state estratte le unità campionarie (campi diindagine) in modo che il numero degli elementi per ogni campo fosse proporzion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la dimensione dellostrato rispetto <strong>al</strong>la popolazione (criterio di proporzion<strong>al</strong>ità). La stima della numerosità campionaria è statacondotta utilizzando come variabile di strato, proxy della variabile oggetto dell’indagine, la spesa complessivadel cluster. Per poter ottenere un elevato grado di affidabilità delle stime si è stabilito un errore campionariomassimo pari <strong>al</strong> 10%. L’estrazione del campione è stata eseguita con il metodo del campionamento stratificatoproporzion<strong>al</strong>e. Di seguito si riporta la stratificazione dell’universo di indagine e del campione estratto.pag. 3


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIUniverso beneficiari con domanda di pagamento del premio d’insediamento (Misura 112) entro il 31.12.2010Filiera interessata/prev<strong>al</strong>enteZona PSRA1 A2 A3 B C D1 D2Tot<strong>al</strong>eCere<strong>al</strong>i 1 1 11 83 96Florovivaismo 1 5 1 1 1 9Foraggicoltura 1 2 4 10 17Frutticoltura 2 11 4 67 7 91Olivicoltura 1 2 19 8 12 42Orticoltura 2 11 8 9 6 4 40Tabacco 6 6Vitivinicolo 1 51 1 3 56Zootecnico 2 5 17 30 54Tot<strong>al</strong>e 6 27 3 19 171 43 142 411Campione beneficiari con domanda di pagamento del premio d’insediamento (Misura 112) entro il 31.12.2010Zona PSRFiliera interessata/prev<strong>al</strong>enteTot<strong>al</strong>eA1 A2 A3 B C D1 D2Cere<strong>al</strong>i 2 15 17Florovivaismo 1 1Foraggicoltura 1 2 3Frutticoltura 2 1 12 1 16Olivicoltura 4 1 2 7Orticoltura 2 1 2 1 1 7Tabacco 1 1Vitivinicolo 9 1 10Zootecnico 1 3 6 10Tot<strong>al</strong>e 5 2 31 7 27 72La numerosità campionaria è stata individuata applicando la formula descritta nel paragrafo 1.1.1. Di seguitosi riportano i v<strong>al</strong>ori dei parametri contenuti nella formula:72154.0105.1725.572.705.45622411x(5172)2pag. 4


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI‣ Misura 121 (singola e cluster) – anno <strong>2012</strong>L’individuazione delle variabili di stratificazione, strettamente collegata ai profili di an<strong>al</strong>isi che sono statisviluppati, ha tenuto conto delle priorità programmatiche del PSR <strong>Campania</strong>. T<strong>al</strong>i variabili riguardano le areePSR, i settori produttivi e la partecipazione <strong>al</strong> cluster di Misure 112+121. La variabile territorio e la variabilecomparto servono per poter verificare gli effetti della Misura nei riguardi delle specifiche priorità individuated<strong>al</strong> PSR per i princip<strong>al</strong>i comparti produttivi e per le diverse zone del territorio region<strong>al</strong>e. Infine il profilo dian<strong>al</strong>isi dedicato <strong>al</strong> cluster di Misure 112+121 è stato fin<strong>al</strong>izzato a definire l’eventu<strong>al</strong>e “v<strong>al</strong>ore aggiunto”derivante d<strong>al</strong>la progettazione integrata aziend<strong>al</strong>e (cluster) rispetto <strong>al</strong>la attuazione della Misura in mod<strong>al</strong>itàsingola.La stima della numerosità campionaria è stata condotta utilizzando come variabile di strato, proxy dellavariabile oggetto dell’indagine, l’importo del contributo ammesso a finanziamento. Per poter ottenere unelevato grado di affidabilità delle stime si è stabilito un errore campionario massimo pari <strong>al</strong> 10%. L’estrazionedel campione è stata eseguita con il metodo del “campionamento stratificato proporzion<strong>al</strong>e”.Le rilevazioni necessarie <strong>al</strong>l’acquisizione dei dati contabili fanno riferimento <strong>al</strong>la situazione:• pre investimento: anno precedente la presentazione della domanda di aiuto (situazione precedente lapresentazione della domanda di aiuto) rilevata attraverso dati riportati sul Piano di Sviluppo;• post investimento: anno successivo <strong>al</strong>la domanda di s<strong>al</strong>do.Di seguito si riporta la stratificazione dell’universo e del campione.Universo 121 – beneficiari che hanno concluso gli interventi entro il 31.12.2010FilieraSingola Cluster 112-121interessata/prev<strong>al</strong>ente A1 A2 A3 B C D1 D2 A1 A2 A3 B C D1 D2Tot<strong>al</strong>eCere<strong>al</strong>i 14 1 80 1 2 34 132Florovivaismo 7 3 1 2 13Foraggicoltura 1 1 10 1 1 4 18Frutticoltura 15 1 4 44 3 1 2 8 2 29 4 113Olivicoltura 1 2 7 14 3 1 1 8 2 39Orticoltura 3 6 21 8 1 2 1 4 5 3 2 2 58Tabacco 1 4 5 5 15Vitivinicolo 1 59 2 3 1 13 79Zootecnico 3 4 2 36 1 4 5 55Tot<strong>al</strong>e 10 22 3 34 140 24 140 4 14 2 10 61 11 47 522Campione 121 – beneficiari che hanno concluso gli interventi entro il 31.12.2010Filiera interessata/prev<strong>al</strong>enteSingola Cluster 112-121A1 A2 A3 B C D1 D2 A1 A2 A3 B C D1 D2Tot<strong>al</strong>eCere<strong>al</strong>i 2 9 4 15Florovivaismo 1 1Foraggicoltura 1 1Frutticoltura 2 5 1 3 11Olivicoltura 1 2 1 4Orticoltura 1 2 1 1 5Tabacco 1 1 2Vitivinicolo 7 2 9Zootecnico 4 1 5Tot<strong>al</strong>e 1 3 2 16 2 15 1 1 7 5 53pag. 5


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONILa numerosità campionaria è stata individuata applicando la formula descritta nel paragrafo 1.1.1. Di seguitosi riportano i v<strong>al</strong>ori dei parametri contenuti nella formula:53116.100222225356.767.552522x22252Al fine di facilitare la ricostruzione della situazione aziend<strong>al</strong>e ante intervento per ognuna delle aziende inseritenel campione, il V<strong>al</strong>utatore ha provveduto <strong>al</strong> recupero dei Piani Aziend<strong>al</strong>i presentati dai beneficiari campionecongiuntamente <strong>al</strong>la domanda di aiuto.Il questionario predisposto per la re<strong>al</strong>izzazione delle indagini e condiviso con l’AdG è articolato in diversesezioni che hanno consentito l’acquisizione di informazioni qu<strong>al</strong>i-quantitative, non ricavabili da fontisecondarie.La rilevazione dei dati contabili è stata effettuata sulla base dello schema di conto economico adottato d<strong>al</strong>laregione per la redazione del Piano Aziend<strong>al</strong>e. Per la situazione ante investimento sono stati utilizzati i datiriportati nel Piano, mentre la situazione post investimento è stata rilevata in azienda verificando i v<strong>al</strong>ori stimatid<strong>al</strong> produttore.‣ Misura 311 (Diversificazione verso attività non agricole)Per la stratificazione dell’universo campionario sono state utilizzate: la zona di rur<strong>al</strong>ità PSR (aree C/ aree D); laclasse di spesa ammessa (3 classi “costruite” in funzione degli scarti d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore medio di Misura( 1 ).Il campione di 10 unità (pari <strong>al</strong> 20% dell’universo di riferimento) è stato ripartito sui 6 strati così individuatisecondo il metodo di stratificazione proporzion<strong>al</strong>e, che consente di campionare maggiormente gli stati piùnumerosi:ZonaUniverso (N.)Campione (N.)Classe di spesaClasse di spesaTot<strong>al</strong>e ZonaA-Alta B-Media C-Bassa A-Alta B-Media C-BassaC 6 5 6 17 C 1 1 1 3D 13 12 11 36 D 3 2 2 7Tot<strong>al</strong>e 19 17 17 53 Tot<strong>al</strong>e 4 3 3 10Tot<strong>al</strong>eA causa di un universo di campionamento non sufficientemente ampio (53 unità) la stima della numerositàcampionaria secondo la formula descritta nel paragrafo 1.1.1 non è stata ritenuta statisticamente attendibile.La numerosità campionaria, pertanto, è stata fissata prudenzi<strong>al</strong>mente (a fronte di percentu<strong>al</strong>i del 10-15%registrate nelle <strong>al</strong>tre misure sottoposte ad indagine diretta) <strong>al</strong> 20% dell’universo.Al fine di facilitare la ricostruzione della situazione aziend<strong>al</strong>e e degli obiettivi ultimi dell’investimentosovvenzionato, il V<strong>al</strong>utatore ha provveduto <strong>al</strong> recupero dei piani d’investimento presentati dai beneficiaricampione congiuntamente <strong>al</strong>la domanda di aiuto.Il questionario predisposto per la re<strong>al</strong>izzazione delle indagini e condiviso con l’AdG è articolato in diversesezioni che hanno consentito l’acquisizione di informazioni di natura qu<strong>al</strong>itativa (fin<strong>al</strong>ità dell’investimento,legami col territorio, legami con le attività agricole tradizion<strong>al</strong>i, ecc.) e quantitativa (v<strong>al</strong>ore aggiunto,occupazione, flussi turistici, ecc.).1 Le classi sono costruite in base agli scarti percentu<strong>al</strong>i d<strong>al</strong>la media, 280.000 euro: la classe A oltre il 25% in più (oltre 310.000 euro), laclasse C oltre il 25% in meno (meno di 210.000 euro) e la classe B per gli investimenti che non eccedono il 25% in più o in meno rispetto<strong>al</strong>la media.pag. 6


Es.Nu.Es.Nu.VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI‣ Misura 312 (Sostegno <strong>al</strong>la nascita e <strong>al</strong>lo sviluppo di microimprese)Per la stratificazione dell’universo campionario sono state utilizzate, previa un lavoro di integrazione e verificadelle diverse variabili considerate: la tipologia d’intervento (a-artigianato/ b-ricettività e ristorazione/ c-servizi<strong>al</strong> turismo); la zona di rur<strong>al</strong>ità PSR (aree C/ aree D); la distinzione fra microimprese di nuova costituzione o giàesistenti <strong>al</strong> momento della domanda di contributo.Il campione di 36 unità (pari <strong>al</strong> 15% dell’universo di riferimento) è stato ripartito sui 12 strati così individuati,sulla base di un metodo di campionamento stratificato proporzion<strong>al</strong>e, che consente di campionaremaggiormente gli stati più numerosi.Universo (N.)Campione (N.)Tipologia interventoTipologia interventoMicr. ZonaTot<strong>al</strong>e Micr. ZonaTot<strong>al</strong>ea-Artig. b-Ric.Rist. c-Serv.tur. a-Artig. b-Ric.Rist. c-Serv.tur.C 2 25 1 28C 0 4 0 4D 1 5 0 6 D 0 1 0 1C 0 184 5 189C 0 28 1 29D 3 7 1 11 D 1 1 0 2Tot<strong>al</strong>e 6 221 7 234 Tot<strong>al</strong>e 1 34 1 36La stima della numerosità campionaria è stata condotta utilizzando come variabile di strato, proxy dellavariabile oggetto dell’indagine, l’importo dell’investimento ammesso a finanziamento. Per poter ottenere unelevato grado di affidabilità delle stime si è stabilito un errore campionario massimo pari <strong>al</strong> 10%.La numerosità campionaria è stata dunque individuata applicando la formula descritta nel paragrafo 1.1.1. Diseguito si riportano i v<strong>al</strong>ori dei parametri contenuti nella formula:36186.5362213.4417.715.353.746234x(13.441)2Anche in questo caso, per ricostruire la situazione aziend<strong>al</strong>e e gli obiettivi ultimi dell’investimentosovvenzionato, ed agevolare quindi la fase di indagine diretta, il V<strong>al</strong>utatore ha provveduto <strong>al</strong> recupero degli<strong>al</strong>legati tecnici presentati dai beneficiari campione congiuntamente <strong>al</strong>la domanda di aiuto.Il questionario predisposto per la re<strong>al</strong>izzazione delle indagini e condiviso con l’AdG è articolato in diversesezioni che hanno consentito l’acquisizione di informazioni di natura qu<strong>al</strong>itativa (fin<strong>al</strong>ità dell’investimento,can<strong>al</strong>i di commerci<strong>al</strong>izzazione, formazione degli operatori, ecc.) e quantitativa (v<strong>al</strong>ore aggiunto, occupazione,eventu<strong>al</strong>i flussi turistici, ecc.).1.1.2 Indagini dirette re<strong>al</strong>izzate con mod<strong>al</strong>ità CATI (Computer Assisted TelephoneInterviewing)Sono state effettuate due indagini dirette re<strong>al</strong>izzate con mod<strong>al</strong>ità “CATI (Computer Assisted TelephoneInterviewing) su campioni rappresentativi di beneficiari delle Misure 111 - formazione negli anni 2011 e <strong>2012</strong> eun’indagine presso i rilevatari delle aziende beneficiarie della Misura 113 prepensionamento nell’anno 2011. Alfine di garantire un’elevata qu<strong>al</strong>ità delle interviste e per ridurre <strong>al</strong> minimo il tasso di caduta la procedura dire<strong>al</strong>izzazione dell’indagine ha previsto di:pag. 7


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI• organizzare turni di rilevazione in diversi orari della giornata;• utilizzare rilevatori con esperienza che consentano di ridurre <strong>al</strong> minimo i rifiuti dell’intervista e le interruzionidella stessa;• garantire la presenza, durante tutto il periodo di lavoro, di supervisori <strong>al</strong>la rilevazione con compiti dicontrollo dell’attività e, se necessario, di formazione continua degli intervistatori sugli aspetti ritenuti piùimportanti o più ostici;• tentare il contatto di ciascun nominativo <strong>al</strong>meno 6 volte in 6 giorni diversi ed in fasce orarie diverse, primadi considerarlo “non raggiungibile”.I dati raccolti sono stati informatizzati in modo da verificarne la coerenza interna, individuare eventu<strong>al</strong>i erroridi imputazione e rendere possibile una esportazione degli stessi in un package statistico per le successiveelaborazioni.‣ Misura 111 tipologia 1 FormazionePer entrambe le rilevazioni annu<strong>al</strong>i (2011 e <strong>2012</strong>) l’universo di riferimento è stato stratificato per settore diappartenenza (agricolo, agro<strong>al</strong>imentare), per tipologia di attività formativa e per tipologia di Ente diformazione (<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> – AGC 11, <strong>al</strong>tri Enti e Organismi speci<strong>al</strong>izzati per l’erogazione di attivitàformative accreditati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>).La rilevazione effettuata nel 2011 ha avuto come universo di riferimento i formati con successo che hannopartecipato <strong>al</strong>le azioni re<strong>al</strong>izzate, nell’ambito della tipologia 1 “Formazione” e concluse entro l’anno 2010. Larilevazione effettuata nel <strong>2012</strong> ha interessato l’universo dei formati con successo dell’anno 2011.L’estrazione è avvenuta utilizzando il campionamento casu<strong>al</strong>e proporzion<strong>al</strong>e assicurando però, attraverso unprocesso di oversampling, una numerosità per singola cella di <strong>al</strong>meno 5 unità campionarie, numerositàsufficiente ad assicurare il corretto svolgimento delle successive an<strong>al</strong>isi statistiche.Per la rilevazione dei dati è stato utilizzato un questionario composto da una serie di domande a rispostachiusa che indagano:• gli argomenti affrontati d<strong>al</strong> corso, le ulteriori esigenze formative e le indicazioni su eventu<strong>al</strong>i strumenti ingrado di migliorare il sistema region<strong>al</strong>e della conoscenza;• il ruolo della formazione rispetto <strong>al</strong>la facilitazione della partecipazione ad <strong>al</strong>tre Misure del PSR;• le ricadute delle capacità acquisite durante il corso sulle attività aziend<strong>al</strong>i;• i mezzi di comunicazione utilizzati d<strong>al</strong> formato per il reperimento delle informazioni necessarie per lapartecipazione <strong>al</strong>la Misura e la loro efficacia;• le motivazioni che hanno spinto il formato a partecipare <strong>al</strong> corso.Di seguito si riporta la stratificazione dell’universo e del relativo campione dei formati con successo negli anni2009 e 2010 che sono stati l’oggetto dell’indagine effettuata nell’anno 2011.Universo 2010 (formati con successo <strong>al</strong> 31/12/2010) – Anno indagine 2011Tipologia di attività formativaAgricoloAgro<strong>al</strong>imentareSTAPA Altri enti STAPA Altri entiTot<strong>al</strong>eFormazione e aggiornamento <strong>al</strong> settore tabacchicolo 14 14Gestione strategica e marketing 10 13 23Implementazione delle relazioni di filiera 14 14Innovazione tecnica e tecnologica 41 41Sostenibilità ambient<strong>al</strong>e e sicurezza <strong>al</strong>imentare 305 72 377Emergenza Brucellosi 13 13TIC - Tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni 143 61 204Tot<strong>al</strong>e 499 41 133 13 686pag. 8


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONICampione rilevato (formati con successo <strong>al</strong> 31/12/2010) – Anno indagine 2011Tipologia di attività formativaAgricoloAgro<strong>al</strong>imentareSTAPA Altri enti STAPA Altri entiFormazione e aggiornamento <strong>al</strong> settore tabacchicolo 5 5Gestione strategica e marketing 5 5 10Implementazione delle relazioni di filiera 5 5Innovazione tecnica e tecnologica 5 5Sostenibilità ambient<strong>al</strong>e e sicurezza <strong>al</strong>imentare 31 7 38Emergenza Brucellosi 5 5TIC - Tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni 14 6 20Tot<strong>al</strong>e 55 15 13 5 88Tot<strong>al</strong>eUniverso 2011 (formati con successo <strong>al</strong> 31/12/2011) – Anno indagine <strong>2012</strong>Tipologia di attività formativaAGRICOLO AGROALIMENTARE FORESTALESTAPA Altri enti STAPA Altri enti STAPA Altri entiTot<strong>al</strong>eFormazione e aggiornamento <strong>al</strong> settore tabacchicolo 12 12Gestione strategica e marketing 16 38 54Implementazione delle relazioni di filiera 3 20 12 35Innovazione tecnica e tecnologica 28 4 1 7 40Sostenibilità ambient<strong>al</strong>e e sicurezza <strong>al</strong>imentare 14 11 2 27Emergenza Brucellosi 42 67 109TIC - Tecnologie dell’informazione e dellecomunicazioni27 27Gestione per la qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto 12 12Tot<strong>al</strong>e 61 166 1 76 12 0 316Campione da rilevare (formati con successo <strong>al</strong> 31/12/2011) – Anno indagine <strong>2012</strong>Tipologia di attività formativaAGRICOLO AGROALIMENTARE FORESTALESTAPA Altri enti STAPA Altri enti STAPA Altri entiTot<strong>al</strong>eFormazione e aggiornamento <strong>al</strong> settore tabacchicolo 5 5Gestione strategica e marketing 5 5 10Implementazione delle relazioni di filiera 5 5 10Innovazione tecnica e tecnologica 5 5 10Sostenibilità ambient<strong>al</strong>e e sicurezza <strong>al</strong>imentare 5 5 10Emergenza Brucellosi 5 7 12TIC - Tecnologie dell’informazione e dellecomunicazioni5 5Gestione per la qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto 5 5Tot<strong>al</strong>e 15 35 0 12 5 0 67‣ Indagine Misura 113Nel 2011 è stata condotta, con metodologia CATI, un’indagine sui rilevatari dai beneficiari delprepensionamento ammessi a contributo <strong>al</strong> 31/12/2010. Le variabili di stratificazione utilizzate fannoriferimento <strong>al</strong>la sinergia con la Misura 112 e <strong>al</strong>l’ubicazione dell’azienda nelle diverse macroaree sub-region<strong>al</strong>i.Le indagini di natura qu<strong>al</strong>i quantitativa sono state rivolte prev<strong>al</strong>entemente <strong>al</strong>la rilevazione delle informazioninecessarie <strong>al</strong>la verifica degli effetti sulla gestione e sulle performance economiche e occupazion<strong>al</strong>i delleaziende dei rilevatari e <strong>al</strong>l’effetto della Misura sul miglioramento del potenzi<strong>al</strong>e umano nel settore agricoloregion<strong>al</strong>e.Il piano di campionamento utilizzato è il campionamento stratificato proporzion<strong>al</strong>e con una numerositàcampionaria pari <strong>al</strong> 20% dell’universo. Di seguito si riporta la stratificazione dell’universo e del campioneindagato.pag. 9


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIUniverso e campione imprenditori agricoli ammessi a contributo <strong>al</strong> 31/12/2010Macro area PSRUNIVERSOCAMPIONECluster 112/121 Singola Tot<strong>al</strong>e Cluster 112/121 Singola Tot<strong>al</strong>eA1 1 1A2 1 7 8 1 1A3 4 4 1 1B 1 11 12 2 2C 16 25 41 3 5 8D1 7 24 31 1 5 6D2 20 40 60 4 8 12Tot<strong>al</strong>e 45 112 157 8 22 30pag. 10


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI1.2 Fonti informative e mod<strong>al</strong>ità di acquisizione dei dati “secondari”SIRSIANFonte informativa Tipo di informazioni e fin<strong>al</strong>ità Misure(procedura dello “scaricodifferito” di BD d<strong>al</strong>port<strong>al</strong>e)Documentazione tecnicoamministrativaBanca dati RICAProgetto MITO 2000(Rete Rur<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e –LIPU)Cartografia region<strong>al</strong>eFonti di dati statistici(ISTAT,Eurostat,ISTAT,ISMEA,SINAB, CCIAA,RICA)Dati fisici (indicatori di prodotto e caratteristiche dei beneficiari), procedur<strong>al</strong>i efinanziari delle domande di aiuto (presentate, ammesse e finanziate) e verb<strong>al</strong>idi istruttoria relativi <strong>al</strong>le Misure “non a superficie”.Dati fisici (indicatori di prodotto e caratteristiche dei beneficiari), procedur<strong>al</strong>i efinanziari delle domande di aiuto (presentate, ammesse e finanziate) epagamento relative <strong>al</strong>le Misure “a superficie”,Informazioni sulle caratteristiche tecniche e le fin<strong>al</strong>ità degli interventi proposti,finanziati, collaudati, ricavabili d<strong>al</strong>la documentazione prodotta d<strong>al</strong>le struttureregion<strong>al</strong>i, dagli Enti territori<strong>al</strong>i o d<strong>al</strong> beneficiario nel corso delle fasi tecnicoamministrativeche accompagnano il ciclo dei progetti.An<strong>al</strong>isi contro fattu<strong>al</strong>e. I dati RICA sono utilizzati per l’individuazione e l’an<strong>al</strong>isidi gruppi di confronto (non beneficiari)Elaborazione di indicatori di contesto relativi ai livelli di produttività e<strong>al</strong>l’utilizzazione dei fattori di produzione.Elaborazione dei dati di monitoraggio dell’avifauna condotti nella region<strong>al</strong>i,fin<strong>al</strong>izzata a verificare correlazioni territori<strong>al</strong>i significative con entità edistribuzione territori<strong>al</strong>e degli interventi del PSR potenzi<strong>al</strong>mente favorevoli.Carta dell'Utilizzazione Agricola del Suolo; Rete Natura 2000 della <strong>Regione</strong><strong>Campania</strong> Direttiva 92/43/CEE; Parchi, Riserve e Aree Marine Protette <strong>Regione</strong><strong>Campania</strong>; Zone Vulnerabili ai Nitrati di Origine Agricola (ZVNOA); PAI.Statistiche economiche, soci<strong>al</strong>i, ambient<strong>al</strong>i,Misure “non asuperficie” (Assi1,2,3,4)Misure “a superficie”(Asse 2,4)Tutte le Misure112, 121211, 212214, 211, 216Asse 2 (tutte lemisure)Tutte le MisureIl Sistema Informativo region<strong>al</strong>e (SIR)Il SIR archivia l’insieme delle informazioni, finanziarie, “fisiche” e procedur<strong>al</strong>i, derivanti d<strong>al</strong>la gestione(informatizzata) delle procedure di finanziamento delle singole istanze. In particolare il sistema gestisce l’iterprocedur<strong>al</strong>e delle domande di aiuto d<strong>al</strong>la presentazione fino <strong>al</strong>l’emissione del decreto di concessione.Grazie ad una fattiva collaborazione tra l’AdG ed il V<strong>al</strong>utatore è stata implementata una procedura diestrazione dei dati d<strong>al</strong> SIR cui è seguita la sistematizzazione dei dati ricevuti creando un DB in Access d<strong>al</strong>qu<strong>al</strong>e sono state estratte le informazioni necessarie <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione delle an<strong>al</strong>isi v<strong>al</strong>utative.Le informazioni ricavabili d<strong>al</strong> SIR sono state utilizzate, in primo luogo, nelle an<strong>al</strong>isi aventi per oggetto l’efficaciadi criteri di priorità. Inoltre, i dati di monitoraggio elementari o loro diverse aggregazioni rappresentano labase informativa per: c<strong>al</strong>colare <strong>al</strong>cuni indicatori del QCMV; implementare gli strumenti di indagine (es.individuazione e stratificazione dell’universo per l’estrazione dei campioni statistici da sottoporre a indaginediretta); v<strong>al</strong>utare i livelli di efficienza (input/output) attraverso confronti interni od esterni <strong>al</strong> Programma.Inoltre, sono stati utilizzati i documenti di attuazioni pubblicati sul sito della <strong>Regione</strong>, documenti di caratteregestion<strong>al</strong>e forniti dai Responsabili di Misura, relativi <strong>al</strong>le domande, <strong>al</strong>le graduatorie e agli interventiprogrammati e finanziati; per quanto riguarda le informazioni relative ai partecipanti <strong>al</strong>la formazione ilV<strong>al</strong>utatore ha utilizzato i dati forniti d<strong>al</strong> responsabile di Misura e archiviati in un apposito database.pag. 11


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI1.2.1 Il Sistema Informativo Agricolo Nazion<strong>al</strong>e (SIAN)Le Banche Dati estraibili d<strong>al</strong> port<strong>al</strong>e SIAN (secondo la mod<strong>al</strong>ità del cd. “scarico differito” 2 operativa d<strong>al</strong> 2011)sono di tipo relazion<strong>al</strong>e, interrogabili mediante Microsoft Access ed organizzate in tabelle tematiche declinatein campi (differenziati per le misure “a superficie” e per le misure “non a superficie”) contenenti diverseinformazioni inerenti i dati anagrafici dei beneficiari, l’iter procedur<strong>al</strong>e delle istanze presentate, ilposizionamento nelle graduatorie region<strong>al</strong>i, gli aspetti economici e amministrativi, la loc<strong>al</strong>izzazione delleaziende beneficiarie e l’estensione di varie tipologie di superfici. In ciascuna tabella compare il campo“ID_DOMANDA” riconducibile <strong>al</strong> numero progressivo assegnato <strong>al</strong>la singola operazione, il qu<strong>al</strong>e consente dicollegare tra loro le diverse tabelle e di interrogare il database re<strong>al</strong>izzando query o maschere.Le BD ricavabili d<strong>al</strong> SIAN rappresentano, attu<strong>al</strong>mente, la princip<strong>al</strong>e fonte d<strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e sono state acquisite leinformazioni minime in grado di soddisfare i fabbisogni conosciti per le Misure “a superficie” dell’Asse 2, inparticolare per ottenere dati di superficie disaggregati per singole domanda e particella, necessari <strong>al</strong>le an<strong>al</strong>isi,in ambiente GIS; inerenti la distribuzione territori<strong>al</strong>e degli interventi e per la stima dei loro impatti ambient<strong>al</strong>i.I risultati informativi derivanti d<strong>al</strong>l’estrazione d<strong>al</strong> SIAN delle Banche date sono stati, preliminarmente <strong>al</strong>la loroelaborazione, condivisi con le strutture region<strong>al</strong>i responsabili della attuazione delle Misure.1.2.2 La documentazione tecnico-amministrativa degli interventiIn particolare, attraverso l’an<strong>al</strong>isi del Piano aziend<strong>al</strong>e è stato possibile ricavare informazioni utili ai fini delladeterminazione della situazione “pre-intervento” e della stima della situazione “post-intervento”. Inoltre leinformazioni contenute nei Piani Aziend<strong>al</strong>i sono state utilizzate come base document<strong>al</strong>e per la re<strong>al</strong>izzazionedelle indagini dirette <strong>al</strong> fine di fornire ai rilevatori un quadro gener<strong>al</strong>e dell’azienda indagata e dettagliarne gliobiettivi del piano. Inoltre, sono state utilizzate le informazioni ricavate dai formulari di domanda percomprendere gli obiettivi dei progetti e per v<strong>al</strong>orizzare gli indicatori.1.2.3 Le Banche dati RICA-REALe informazioni contenute nelle Banche dati RICA-REA relative <strong>al</strong>la regione <strong>Campania</strong> e agli anni 2008 e 2009sono state utilizzate nell’ambito delle specifiche an<strong>al</strong>isi fin<strong>al</strong>izzate a v<strong>al</strong>utare il ruolo svolto d<strong>al</strong>le indennitàcompensative erogate nell’ambito della Misura 211 nell’integrare il reddito netto aziend<strong>al</strong>e.I dati della RICA saranno <strong>al</strong>tresì utilizzati nella v<strong>al</strong>utazione degli impatti di tipo economico (1. Crescitaeconomica, 2. Posti di lavoro creati, 3. Produttività del lavoro) e in particolare nella ricostruzione di situazioniaziend<strong>al</strong>i non beneficiarie o “contro fattu<strong>al</strong>i” necessarie per la stima degli effetti netti del Programma intesiinfatti come “differenza tra ciò che osserviamo dopo che l’intervento è stato attuato e ciò che avremmoosservato, nello stesso periodo e per gli stessi soggetti, in assenza di intervento”(Martini, 2006). Identificare ilcontributo netto di un determinato intervento è proprio l’obiettivo conoscitivo dell’approccio contro fattu<strong>al</strong>e.I dati necessari resi disponibili d<strong>al</strong>la RICA, per la sua utilizzazione per l’an<strong>al</strong>isi contro fattu<strong>al</strong>e, riguardano unsottoinsieme delle aziende campione selezionate come “non beneficiarie” attraverso tecniche di matching.Attu<strong>al</strong>mente il V<strong>al</strong>utatore ha ricevuto la banca dati relativa agli anni 2008 e 2009 ed ha inoltrato richiesta perla banca dati inerente l’anno 2010. La quantificazione degli effetti netti sarà re<strong>al</strong>izzata non appena sarannoresi disponibili i dati relativi <strong>al</strong>l’anno 2011 in quanto il 2011 rappresenta l’anno di riferimento post interventodelle aziende costituenti di campione rappresentativi già interessati d<strong>al</strong>le indagini dirette.1.2.4 Fonti varie di dati statisticiIl quadro delle fonti informative di tipo secondario si completa con le fonti statistiche uffici<strong>al</strong>i (Eurostat, ISTAT)e con studi, ricerche, banche dati, a carattere spesso tematico, settori<strong>al</strong>e e non ricorrente, d<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e l’attivitàdi v<strong>al</strong>utazione trae preziosi elementi di conoscenza (ISMEA Qu<strong>al</strong>ivita, SINAB, FederDOC, disciplinari di2 I soggetti autorizzati possono acquisire d<strong>al</strong> SIAN - secondo una procedura automatica di “richiesta” e di successiva “risposta” da partedel Sistema stesso - Banche Dati contenenti informazioni relative <strong>al</strong> contenuto e <strong>al</strong>l’avanzamento procedur<strong>al</strong>e delle domande di aiuto e dipagamento presentate per le diverse Misure del PSR.pag. 12


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIproduzione) inerenti aspetti economici, produttivi (gener<strong>al</strong>i e settori<strong>al</strong>i) ma anche di interesse ambient<strong>al</strong>i (es.consumi di fertilizzanti, fitofarmaci, energetici ecc.).Per la v<strong>al</strong>utazione degli effetti determinati d<strong>al</strong>la Misura 112 sul ricambio generazion<strong>al</strong>e, sulla riduzione dell’etàmedia degli agricoltori neo-insediati e sulla permanenza in attività saranno inoltre utilizzati qu<strong>al</strong>e fonte di datisecondari gli elenchi e le relative elaborazioni ricavabili presso le C.C.I.A.A.1.3 Metodi e strumenti per l’elaborazione delle informazioni, la quantificazione degli indicatorie la risposta ai quesiti v<strong>al</strong>utativiI dati quantitativi e le informazioni qu<strong>al</strong>itative acquisite attraverso i metodi e gli strumenti prima descritti (fasedi “Osservazione” del processo v<strong>al</strong>utativo) hanno costituito la base conoscitiva in funzione della qu<strong>al</strong>e si èsviluppata la fase propriamente di “An<strong>al</strong>isi” del processo, comprendente la quantificazione degli Indicatori(comuni e supplementari) e fin<strong>al</strong>izzata <strong>al</strong>la risposta ai quesiti v<strong>al</strong>utativi e quindi per la formulazione delgiudizio. I metodi e strumenti che si prevede di utilizzare sono descritti, nel dettaglio, nei successivi capitoli 3(risultati) e 4 (impatti) del <strong>rapporto</strong>, nonché nell’Allegato II per ciò che riguarda gli impatti ambient<strong>al</strong>i. Ingener<strong>al</strong>e t<strong>al</strong>i metodi possono essere aggregati secondo la seguente tipologia:• metodi di an<strong>al</strong>isi statistica dei dati primari e secondari raccolti, attraverso i qu<strong>al</strong>i confrontare i v<strong>al</strong>ori degliIndicatori c<strong>al</strong>colati per i beneficiari/interventi del PSR e i v<strong>al</strong>ori degli an<strong>al</strong>oghi Indicatori c<strong>al</strong>colati o stimatinelle situazione "senza intervento" ("controfattu<strong>al</strong>e") o nel contesto region<strong>al</strong>e di riferimento, nonché ilconfronto tra il v<strong>al</strong>ore raggiunto dagli Indicatori e il loro "v<strong>al</strong>ore-obiettivo" definito nel PSR;• an<strong>al</strong>isi territori<strong>al</strong>i basate sull’uso del GIS (Geographic Information System) particolarmente utilizzate nellean<strong>al</strong>isi sugli effetti ambient<strong>al</strong>i;• tecniche di an<strong>al</strong>isi basate sul confronto tra esperti (ES. “FOCUS GROPU”) fin<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>la interpretazione deidati e <strong>al</strong>la acquisizioni di aspetti qu<strong>al</strong>itativi;• modelli di simulazione per la v<strong>al</strong>utazione degli impatti ambient<strong>al</strong>i, in particolare per la stima della riduzionedella erosione del suolo a seguito delle azioni agroambient<strong>al</strong>i e di imboschimento.pag. 13


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIPSR <strong>Campania</strong>Questionario per interviste telefoniche Misura 111 – Tipologia 1FormazioneQu<strong>al</strong>i argomenti ha affrontato durante il corso?Miglioramento della sicurezza sul lavoroGestione strategica e MarketingInnovazione tecnica e tecnologicaTIC (Tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni)Gestione per la qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto (ISO 9000, disciplinari di qu<strong>al</strong>ità,...)Formazione e aggiornamento <strong>al</strong> settore tabacchicoloUso sostenibile delle risorse natur<strong>al</strong>i (pratiche agricole rispettose dell’ambiente, corretto uso dei fertilizzanti e dei prodotti perla protezione delle piante, sistemi irrigui, energie rinnovabili, protezione del suolo)Rispetto delle norme cogenti in materia ambient<strong>al</strong>e (CGO; BCAA)Sicurezza <strong>al</strong>imentare (ISO 14000, EMAS, FSC, HACCP, …)Implementazione delle relazioni di filiera nei settori agricolo, forest<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>imentare (sviluppo delle capacità manageri<strong>al</strong>i e diapprocci gestion<strong>al</strong>i e commerci<strong>al</strong>i innovativi con particolare riferimento <strong>al</strong>lo sviluppo della cooperazione per la v<strong>al</strong>orizzazionedel prodotto e dell’associazionismo tra i produttori)Corrette pratiche aziend<strong>al</strong>i per la prevenzione ed il controllo delle infezioni brucellari (brucellosi)Altro(specificare)___________________________________________________________________________________________________Qu<strong>al</strong>i argomenti pensa di approfondire in futuro?Miglioramento della sicurezza sul lavoroGestione strategica e MarketingInnovazione tecnica e tecnologicaTIC (Tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni)Gestione per la qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto (ISO 9000, disciplinari di qu<strong>al</strong>ità,...)Formazione e aggiornamento <strong>al</strong> settore tabacchicoloUso sostenibile delle risorse natur<strong>al</strong>i (pratiche agricole rispettose dell’ambiente, corretto uso dei fertilizzanti e dei prodotti perla protezione delle piante, sistemi irrigui, energie rinnovabili, protezione del suolo)Rispetto delle norme cogenti in materia ambient<strong>al</strong>e (CGO; BCAA)Sicurezza <strong>al</strong>imentare (ISO 14000, EMAS, FSC, HACCP, …)Implementazione delle relazioni di filiera nei settori agricolo, forest<strong>al</strong>e e <strong>al</strong>imentare (sviluppo delle capacità manageri<strong>al</strong>i e diapprocci gestion<strong>al</strong>i e commerci<strong>al</strong>i innovativi con particolare riferimento <strong>al</strong>lo sviluppo della cooperazione per la v<strong>al</strong>orizzazionedel prodotto e dell’associazionismo tra i produttori)Corrette pratiche aziend<strong>al</strong>i per la prevenzione ed il controllo delle infezioni brucellari (brucellosi)Altro(specificare)___________________________________________________________________________________________________Ritiene che le iniziative previste d<strong>al</strong> PSR possono soddisfare queste esigenze?Come pensa possa essere migliorato il sistema formativo?Mediante l’attivazione di processi di e-learning (apprendimento a distanza mediante computer)Mediante la diffusione di pubblicazioni formativeMediante seminari informativiAltro (specificare):_____________________________________________________________________________________Giudica l’offerta formativa adeguata <strong>al</strong> recepimento delle nuove norme in materia dicondizion<strong>al</strong>ità ambient<strong>al</strong>epag. 14


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIEsprima il suo giudizio sui seguenti aspetti del corso che lei ha sostenuto con un voto da 1 a 10:Quanto il corso è risultato rispondente <strong>al</strong>le sue aspettative inizi<strong>al</strong>i?Sc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoQuanto i contenuti del corso sono risultatati coerenti con gli obiettivi dichiarati del corso? Sc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoQuanto le sue conoscenze sono aumentate con la partecipazione <strong>al</strong> corso?Sc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoQuanto le attrezzature didattiche e le strutture utilizzate erano adeguate?Sc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoQuanto ritiene adeguata la preparazione dei docenti?Sc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoQuanto gli argomenti trattati sono stati approfonditi?Sc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoQuanto è stato interessante interagire con gli <strong>al</strong>tri partecipanti <strong>al</strong> corso?Sc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoQuanto è stato adeguato il materi<strong>al</strong>e didattico (dispense, libri, pubblicazioni) proposto? Sc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoRitiene adeguata la durata del corso?Si - noSolo se no sopra: quindi ritiene che la durata del corso sia stata inadeguata perché ……□ Eccessivamente breve □ Breve □ Lunga□ Eccessivamente lungaHa qu<strong>al</strong>che suggerimento per migliorare il corso? (open question)Ha partecipato ad <strong>al</strong>tre misure del PSR □ SI □ NOSe si qu<strong>al</strong>i:consulenzaSostegno agli agricoltori per conformarsi <strong>al</strong>le norme rigorose basate sulla legislazione comunitaria;Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentare;211 Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane;212 Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi natur<strong>al</strong>i, diverse d<strong>al</strong>le zone montane;215 Pagamenti per il benessere degli anim<strong>al</strong>i;216 Sostegno agli investimenti non produttivi;Imboschimento di terreni agricoli;223 Imboschimento di superfici non agricole;Diversificazione verso attività non agricole;214/Azione a) - Agricoltura integrata;214/Azione b) - Agricoltura biologica;214/Azione c) - Mantenimento sostanza organica;214/Azione d) Azioni extra Buone Condizioni Agronomiche ed Ambient<strong>al</strong>i;214/Azione e) - Allevamento di specie anim<strong>al</strong>i in via d’estinzione;214/Azione f) - Allevamento di specie veget<strong>al</strong>i autoctone in via d’estinzione;214/Azione g) - Conservazione di ceppi centenari di vite;Il corso a cui ha partecipato ha facilitato l’adesione ad <strong>al</strong>tre misure delPSRPer nulla Poco Abbastanza Molto MoltissimoLa sua condizione di lavoro è migliorata a seguito del corso di formazione d<strong>al</strong>ei frequentato?se SI, è migliorato peruna maggiore remunerazione/incremento margine lordo aziend<strong>al</strong>eSe si l’incremento è stato pari a 10%una forma contrattu<strong>al</strong>e più sicurauna minore esposizione a rischi e condizioni ambient<strong>al</strong>i avverseuna mansione più interessante<strong>al</strong>tro(specificare) ______________________________________________________________________________SINONegli ultimi due anni ha partecipato ad <strong>al</strong>tri corsi □ SI □ NOTitoloFinanziato conrisorse pubblicheprivatopag. 15


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIQu<strong>al</strong>i sono state le ricadute delle capacità acquisite durante il corso/i sulle seguenti attivitàaziend<strong>al</strong>i?Sull’aver intrapreso nuove o complementari attività:Se si sopra chiedere: qu<strong>al</strong>i delle seguenti attività?1. Agriturismo/attività ricreative2. Fattoria didattica/fattoria soci<strong>al</strong>e3. Maneggio e centro di equitazioneAltro (specificare in open question):________________________________________________________________________________________Sull’aver adottato sistemi di qu<strong>al</strong>ità delle produzioni sistema (specificare qu<strong>al</strong>i):____________________________________________________________________________________________Sull’aver migliorato l’igiene degli <strong>al</strong>levamenti e il benessere degli anim<strong>al</strong>iSull’aver migliorato la gestione economica delle attività:Se si sopra chiedere: qu<strong>al</strong>i delle seguenti attività?Miglioramento della gestione contabileMarketing prodotti aziend<strong>al</strong>iCommercio elettronicoAltro (specificare in open question):_________________________________________________________________________________________Sull’aver adottato sistemi di agricoltura biologica, o integrata, o <strong>al</strong>tri metodi/pratiche rispettose dell’ambiente:Se si sopra chiedere: qu<strong>al</strong>i delle seguenti attività?4. Agricoltura Biologica5. Agricoltura integrata per produzioni• Ortofrutta• Cere<strong>al</strong>i• Altre produzioni (specificare in open question):____________________________________________________________________________________Altri metodi/pratiche:• Minima lavorazione o semina su sodo• Cover crop• Altro: (specificare in open question):____________________________________________________________________________________Sull’aver modificato l’indirizzo produttivo dell’aziendaSull’aver incrementato la sicurezza sui luoghi di lavoroSull’aver adottato metodi/pratiche per l’adeguamento ai requisiti della condizion<strong>al</strong>ità rispetto a:Se si sopra chiedere: qu<strong>al</strong>i delle seguenti attività?- Criteri di Gestione Obbligatori• Ambiente• Sanità pubblica, s<strong>al</strong>ute degli anim<strong>al</strong>i e delle piante• Benessere degli anim<strong>al</strong>i- Buone Condizioni Agronomiche e Ambient<strong>al</strong>iSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinopag. 16


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI• Erosione del suolo• Sostanza organica del suolo• Struttura del suolo• Livello minimo di mantenimento dei terreni e degli habitat• Protezione e gestione delle risorse idricheSull’aver adottato metodi/pratiche per il risparmio idrico:Se si sopra chiedere: qu<strong>al</strong>i delle seguenti attività?- Sistemi d’irrigazione efficienti- Colture meno esigenti- Altro (specificare):_____________________________________________________________________________Sull’aver modificato le tecniche di produzione (ai fini della mitigazione degli effetti negativi dei cambiamenticlimatici):Se si sopra chiedere: qu<strong>al</strong>i delle seguenti attività?- Uso razion<strong>al</strong>e dei concimi azotati- Modifiche nell’uso del suolo- Imboschimento- Gestione e <strong>al</strong>imentazione degli <strong>al</strong>levamenti- Altro:_______________________________________________________________________________Aver adottato metodi/pratiche per il risparmio energeticoAver adottato metodi di produzione di energia da fonti rinnovabiliAver introdotto innovazioni tecnologicheSe si sopra chiedere: qu<strong>al</strong>i delle seguenti attività?- Nuove tecniche di produzione- Nuovi prodottiAver introdotto metodi di gestione informatizzata delle attività aziend<strong>al</strong>iAver pianificato e redatto Piani di sviluppo aziend<strong>al</strong>eAltre ricadute(specificare):SinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinoSinopag. 17


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONICome è venuto a conoscenza della possibilità di partecipare <strong>al</strong>le iniziative di formazione attivate attraverso la Misura 111del PSR?Attraverso qu<strong>al</strong>e princip<strong>al</strong>e mezzo di comunicazione è venuto a conoscenza della possibilità di poter partecipare <strong>al</strong>leiniziative di formazione promosse d<strong>al</strong> PSR?Comunicazione istituzion<strong>al</strong>eAltra comunicazioneBollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (BURC) Si-no Organizzazioni profession<strong>al</strong>i Si-noSito Internet <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> Si-no Passaparola con <strong>al</strong>tri agricoltori Si-noSportelli informativi region<strong>al</strong>i (URP, sportelli territori<strong>al</strong>iecc.)Convegni, seminari, conferenza stampa, incontriinformativi inerenti la presentazione del PSR e dei bandiorganizzati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>Manu<strong>al</strong>i divulgativi, depliant, opuscoli, brochureillustrative delle misure attuate e dei bandiSupporti multimedi<strong>al</strong>i (CD-Rom prodotto d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong><strong>Campania</strong>)NewsletterNumero verdePubblicità radiofonicaPubblicità a mezzo stampaPubblicità televisivaTelevideo region<strong>al</strong>e sulla terza rete RAIAltro (specificare) ______________________________Si-no Operatori del settore (fornitori di mezzi tecnici) Si-noSi-no Studi profession<strong>al</strong>i/liberi professionisti Si-noSi-noMedia loc<strong>al</strong>i (articoli di giorn<strong>al</strong>e, servizi televisivi eradiofonici)Si-noSi-no Altro (specificare) ____________________________ Si-noSi-noSi-noSi-noSi-noSi-noSi-noConosce gli strumenti di comunicazioneistituzion<strong>al</strong>e attuati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> sul PSR? … ecome li giudica?molto efficaciefficacipoco efficaciSa cosa è il FEASRSa a quanto ammonta il finanziamento dell’Unione Europea <strong>al</strong> PSRIn estrema sintesi, ci dia <strong>al</strong>cune opinioni circa le seguenti affermazioni a proposito dei motivi che l’hanno spinta asostenere il corso oggetto della presente intervista, con un voto da 1 a 10 (1: massimo disaccordo con la frase – 10:massimo accordo con la frase):Ho fatto il corso perché penso che comunque la formazione faccia sempre beneSc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoHo fatto il corso perché dovevo (o devo) risolvere un problema che arriva d<strong>al</strong>l’esterno,Sc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimocome ad esempio il rispetto di nuove normeHo fatto il corso a supporto di variazioni e miglioramenti progettati per la mia azienda Sc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoHo fatto il corso perché era obbligatorio o necessario per l’attività mia e dell’aziendaHo fatto il corso perché me lo hanno proposto e mi sembrava interessanteHo fatto il corso per usufruire di <strong>al</strong>tri beneficiHo fatto il corso perché tutti ne fanno unoSc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoSc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoSc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimoSc<strong>al</strong>a 1-10 con 1 minimo e 10 massimopag. 18


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong>ALLEGATO VI: FONTI METODI DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIQuestionario V<strong>al</strong>utativoCluster: Misura 112 e Misura 121I Rilevazione(Anno 2011)Codice a barreRelativamente <strong>al</strong>la V<strong>al</strong>utazione in itinere del Programma di Sviluppo Rur<strong>al</strong>e 2007-2013 della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, ibeneficiari sono tenuti a fornire le informazioni relative <strong>al</strong>l’avanzamento fisico e <strong>al</strong> raggiungimento degli obiettivi delprogetto, secondo lo schema di rilevazione dei dati predisposto per Misura.La proprietà dei dati rilevati, elaborati, intermedi e fin<strong>al</strong>i è della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> che potrà utilizzarli nel rispetto dellenorme sulla proprietà intellettu<strong>al</strong>e. L’Agriconsulting SpA, responsabile della rilevazione, ha la facoltà di utilizzare i datielaborati per la V<strong>al</strong>utazione del PSR <strong>Campania</strong> nel rispetto delle norme vigenti.IL RILEVATORE:DATA DELL’INTERVISTANOTEpag. 19


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURARagione soci<strong>al</strong>e dell’aziendaCUAAData di insediamento…………/………/………Comparto di intervento (pre compilabile)Titolo di studio del beneficiario <strong>al</strong>la data dell’insediamentoLaurea o diploma universitario non ad indirizzoagrarioDiploma di scuola media superiore non ad indirizzoagrarioLaurea o diploma universitario ad indirizzo agrarioDiploma di scuola media superiore ad indirizzoagrarioSettore di attività lavorativa del beneficiario precedente <strong>al</strong>l’insediamentoAgricolturaServiziIndustriaStudenteAltro:(specificare)________________________________________________________________________________Mod<strong>al</strong>ità di insediamentoAcquistoAffitto1) Cessione di attività esistente (sostituzione tot<strong>al</strong>e tramite:)SuccessioneAltro: (specificare) ______________________________________Nel caso di Cessione di attività esistente specificare di seguito anche le caratteristiche del cedente:_____________________Età del cedente (anni)_Ha rapporti di parentela con il cedente?_____________________Che tipo di parentela intercorre tra Lei ed il cedente?_2) Creazione di nuova attività (specificare)AcquistoAffittoAltro:(specificare)____________________________________________________________________________________Oltre <strong>al</strong>le misure 112 e 121 di qu<strong>al</strong>i <strong>al</strong>tre misure del PSR è beneficiario? (specificare):Misura ________Misura ________Misura ________Misura ________Azione/i _______________________Azione/i _______________________Azione/i _______________________Azione/i _______________________Misura ________ Azione/i _______________________Intende presentare (o ha presentato) domanda per<strong>al</strong>tre misure del PSR?Misura ________ Azione/i _______________________Misura ________Azione/i _______________________Sa cos’è la Progettazione Integrata di Filiera? (se SI, rispondere anche<strong>al</strong>le due domande seguenti)Ha partecipato o in futuro intende partecipare ad un ProgettoIntegrato di Filiera (PIF)?Se si a qu<strong>al</strong>e filiera è stato/sarebbe interessato? (specificare comparto)Se si qu<strong>al</strong>i(specificare):_______________________pag. 20


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 111 – Azioni nel campo della formazione profession<strong>al</strong>e e dell’informazione (domande propositive)Conosce la possibilità di partecipare ai corsi di formazione promossi d<strong>al</strong>laMisura 111 del PSR?In futuro intende partecipare a corsi di formazione profession<strong>al</strong>e?Qu<strong>al</strong>i argomenti ritiene utili per migliorare/completare la sua qu<strong>al</strong>ificazione profession<strong>al</strong>e?• Sviluppo delle competenze gestion<strong>al</strong>i ed imprenditori<strong>al</strong>i- gestione strategica e marketing- innovazione tecnica e tecnologica- Tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TIC)- gestione per la qu<strong>al</strong>ità di processo e di prodotto (ISO 9000, Disciplinari diqu<strong>al</strong>ità ecc.)- miglioramento della sicurezza sul lavoro- formazione e aggiornamento sul settore tabacchicolo• Sostenibilità ambient<strong>al</strong>e e sicurezza <strong>al</strong>imentare- gestione sostenibile delle risorse natur<strong>al</strong>i, dell’ambiente e delle aree agro-silvo-pastor<strong>al</strong>i(sistemi irrigui, energie rinnovabili, protezione del suolo, produzioni ecocompatibili)- sicurezza <strong>al</strong>imentare, s<strong>al</strong>ute delle piante e degli anim<strong>al</strong>i, benessere anim<strong>al</strong>e- qu<strong>al</strong>ità e tracciabilità dei prodotti e certificazioni- introduzione di Sistemi di Gestione ambient<strong>al</strong>e (ISO 14001, EMAS),- ecocertificazioni forest<strong>al</strong>i (FSC, PEFC)• Implementazione delle relazioni di filiera (sviluppo della cooperazione per la v<strong>al</strong>orizzazione delprodotto e dell’associazionismo tra i produttori)• Altro: (specificare)_______________________________________________________________________________Misura 114 – Utilizzo servizi di consulenza (domande propositive)Conosce la possibilità di usufruire dei servizi di consulenza aziend<strong>al</strong>e promossi d<strong>al</strong>laMisura 114 del PSRIn futuro intende usufruire dei servizi di consulenza?NONOSe SI, in che mod<strong>al</strong>ità intende partecipare <strong>al</strong>la misura?Base: Condizion<strong>al</strong>ità (CGO+BCAA) e Sicurezza sul Lavoro (SL)Completa: Condizion<strong>al</strong>ità (CGO+BCAA), Sicurezza sul lavoro (SL), Rendimento glob<strong>al</strong>e (RG) e baselineforest<strong>al</strong>e (BF)Qu<strong>al</strong>i aspetti della consulenza ritiene possano interessarle in futuro?Consulenza baseConsulenza avanzata• Criteri di gestione obbligatori (CGO): • Rendimento glob<strong>al</strong>e dell’Impresa (RG)- Ambiente- introduzione di tecniche innovative diproduzione- Sanità pubblica, s<strong>al</strong>ute degli anim<strong>al</strong>i e dellepiante- corretto utilizzo dei fattori dellaproduzione- Benessere degli anim<strong>al</strong>i- risparmio energetico e produzione dienergia in azienda• Buone condizioni agronomiche e ambient<strong>al</strong>i(BCAA)- gestione delle risorse idriche- Erosione del suolo - tutela della biodiversità- Sostanza organica del suolo- indirizzi di marketing e assistenzavolta a migliorare la collocazione delprodotto sul mercato- integrazioni di reddito da produzione- Livello minimo di mantenimento dei terreni edi beni e servizi non agricolidegli habitat(multifunzion<strong>al</strong>ità)- Protezione e gestione delle risorse idriche - programmazione, pianificazione edpag. 21


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAattuazione degli interventiselvicoltur<strong>al</strong>i• Sicurezza sul lavoro (SL) - applicazione di nuove normative- introduzione di sistemi di qu<strong>al</strong>itàdefiniti da regolamenti comunitari eda disposizioni nazion<strong>al</strong>i• Criteri minimi e buone pratiche silvoambient<strong>al</strong>ie di gestione forest<strong>al</strong>e (baselineforest<strong>al</strong>e – BF)• Altroambito:(specificare)_______________________________________________________________________________pag. 22


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAMisura 132 – partecipazione a sistemi di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentare (domande propositive)L’azienda adotta sistemi di certificazione di qu<strong>al</strong>ità?Se si, compilare l’apposito <strong>al</strong>legato <strong>al</strong> questionarioConosce la possibilità di usufruire dei contributi previsti d<strong>al</strong>la Misura 132del PSRIn futuro intende usufruire di t<strong>al</strong>i contributi?Se SI, per qu<strong>al</strong>i sistemi di qu<strong>al</strong>ità?Metodo di produzione biologico – Reg. (CE) n. 834/2007Disciplinari DOP-IGP – Reg. (CE) n. 510/2006Disciplinari DOC-DOCG – Reg. (CE) n. 1493/1999Speci<strong>al</strong>ità Tradizion<strong>al</strong>e Garantite (STG) – Reg. n. 509/2006MISURA 121 – Ammodernamento delle aziende agricoleQu<strong>al</strong>e è stata la princip<strong>al</strong>e fin<strong>al</strong>ità degli investimenti re<strong>al</strong>izzati?(indicare massimo due priorità in ordine d’importanza:minore" )I “massima importanza”; II “importanza• Protezione dell'ambiente• Aumento della capacità produttiva• Contenimento dei costi di produzione• Diversificazione delle attività aziend<strong>al</strong>i• Trasformazione dei prodotti di qu<strong>al</strong>ità• Incentivazione della commerci<strong>al</strong>izzazione attraverso il “can<strong>al</strong>e corto”• Risparmio idrico• Incremento dell’immissione sul mercato di prodotti di qu<strong>al</strong>ità• Miglioramento dell’efficienza energetica• Miglioramento della competitività della linea vacca-vitello• Miglioramento della sicurezza <strong>al</strong>imentare• Miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro• Miglioramento dell’igiene e del benessere degli anim<strong>al</strong>i e delle piante• Riconversione produttiva (specificare settoreproduttivo_____________________________________)ImportanzaIImportanzaIIGli investimenti sovvenzionati hanno agevolato l’introduzione nell’azienda di SIinnovazioni per la re<strong>al</strong>izzazione di nuovi prodotti e/o l’adozione di nuove tecniche?Nuovi prodottiTrasformazione aziend<strong>al</strong>e delle produzioni agricoleVariazione delle colture/<strong>al</strong>levamenti praticati (specificare)Produzione ante investimentoNuova produzione post investimentoNONuove tecniche• Variazione delle pratiche agronomiche e zootecniche (specificare) (es. convenzion<strong>al</strong>e/biologico)Pratiche ante investimentoNuove pratiche post investimento• Variazione della tecnica di produzione (specificare) (es. aratura/no tillage,aspersione/microirrigazione, ecc.)Tecniche di produzione ante investimento Nuove tecniche di produzione post investimento• Altro: (specificare)________________________________________________________________________________ante investimentopost investimentopag. 23


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURALe innovazioni introdotte hanno consentito di (voto da 1 a 5)• Migliorare la qu<strong>al</strong>ità della produzione• Adeguare la produzione <strong>al</strong>le richieste del mercato esistente• Adeguare la produzione per entrare in nuovi mercati• Aumentare la quota di prodotto certificato• Diversificare i can<strong>al</strong>i di commerci<strong>al</strong>izzazione• Ridurre la filiera distributiva (e-commerce, vendita diretta)• Migliorare i processi logistici (conservazione, stoccaggio, distribuzione)• Migliorare la tracciabilità delle produzioni• Migliorare l’organizzazione del person<strong>al</strong>e aziend<strong>al</strong>e• Aumentare il v<strong>al</strong>ore aggiunto della produzione• Ridurre i costi di produzione• Razion<strong>al</strong>izzare l’uso dei mezzi produttivi• Altro: (specificare)__________________________________________________________________________Gli investimenti sovvenzionati hanno contribuito a migliorare la qu<strong>al</strong>ità deiprodotti agricoli?• Favorendo l’adesione a sistemi di qu<strong>al</strong>ità comunitari:- Agricoltura biologica- DOP/IGP- STG- DOC/DOCG- IGTFavorendo l’adesione a sistemi di qu<strong>al</strong>ità nazion<strong>al</strong>i/region<strong>al</strong>i (specificare)________________________________________• Altro: (specificare)________________________________________________________________________________Nella sua azienda vengono re<strong>al</strong>izzate produzioni soggette a sistemi diqu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentare?Può indicare la quota % di PLV proveniente da produzione certificata ante e post investimento% PLV qu<strong>al</strong>ità post% PLV qu<strong>al</strong>ità ante intervento __________ %__________ %interventoL’eventu<strong>al</strong>e incremento di PLV di qu<strong>al</strong>ità è stato promosso d<strong>al</strong>l’interventosovvenzionato?Gli investimenti sovvenzionati hanno contribuito <strong>al</strong>l’incremento dellaquota di vendita diretta in azienda dei prodotti aziend<strong>al</strong>i?• Per qu<strong>al</strong>i prodotti:- Di qu<strong>al</strong>ità- Convenzion<strong>al</strong>i• Può indicare la quota % di PLV proveniente d<strong>al</strong>la vendita diretta inazienda dei prodotti aziend<strong>al</strong>iIl miglioramento qu<strong>al</strong>itativo ha: (voto da 1 a 5)• Adeguato la produzione <strong>al</strong>le richieste del mercato• Determinato un accrescimento del v<strong>al</strong>ore della produzione commerci<strong>al</strong>izzataAnte_______% Post_______%• Ridotto l’impatto ambient<strong>al</strong>e delle coltivazioni e degli <strong>al</strong>levamenti interessati• Altro:(specificare)_________________________________________________________________________________pag. 24


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURANella sua azienda viene re<strong>al</strong>izzata la trasformazione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i 3 ?A seguito dell’investimento sovvenzionato si è verificato un incremento della quota % di PLVproveniente d<strong>al</strong>la trasformazione aziend<strong>al</strong>e dei prodotti aziend<strong>al</strong>i?Può indicare la quota % di PLV proveniente d<strong>al</strong>la trasformazione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i% PLV da trasformazione anteintervento __________ %% PLV da trasformazionepost interventoGli investimenti sovvenzionati hanno incrementato la produzione di energia dafonti rinnovabili e/o determinato un risparmio energetico?• Produzione di energia da biogas• Produzione di energia da biomasse (specificare)_________________________________________________________• Produzione di energia da pannelli solari fotovoltaici• Produzione di energia da pannelli solari termici__________ %• Interventi di coibentazione• Interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la produzione di biomasse da impianti forest<strong>al</strong>i a rapido accrescimento (ShortRotation Forestry);• Produzione di energia da <strong>al</strong>tra fonte (specificare)________________________________________________________Energia prodotta negli impianti sovvenzionati (biogas, biomasse):• Potenza inst<strong>al</strong>lata (Kwp)• Ore di funzionamento annue (h)Energia prodotta negli impianti sovvenzionati (pannelli solari/pannelli fotovoltaici):• M 2 Pannelli inst<strong>al</strong>lati• Potenza inst<strong>al</strong>lata (Kwp)Interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la produzione di biomasse da impianti forest<strong>al</strong>i a rapido accrescimento (Short RotationForestry);• Coltura (specificare)_______________________________________________________________________________________• SAU investita (Ha)Interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong> risparmio energetico attraverso opere di coibentazione termicaFonte energeticaUm Consumo pre intervento Consumo post interventoutilizzataGli investimenti sovvenzionati hanno contribuito <strong>al</strong>la riduzione del consumo di acquairrigua?• Superficie irrigabile pre intervento (Ha)__________________________________________________________________________• Superficie irrigabile post intervento (Ha)_________________________________________________________________________in pre intervento:in post intervento:Sistema diirrigazioneadottatoScorrimento superfici<strong>al</strong>e ed infiltrazionelater<strong>al</strong>eSommersioneAspersione (a pioggia)MicroirrigazioneAltrosistema:___________________________Ettari interessati d<strong>al</strong>la riconversione irriguaScorrimento superfici<strong>al</strong>e ed infiltrazionelater<strong>al</strong>eSommersioneAspersione (a pioggia)MicroirrigazioneAltro___________________________sistema:_______________________3 Se nell’azienda viene effettuata la trasformazione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i riportare nelle righe successive la % di PLV aziend<strong>al</strong>eproveniente da trasformazione (ante investimento) – cioè:se fa trasformazione aziend<strong>al</strong>e ma non incrementa la % di PLV postinvestimento, ossia risponde NO <strong>al</strong>la seconda domanda, si deve comunque indicare la % di PLV da trasformazione ante intervento.pag. 25


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAGli investimenti sovvenzionati hanno contribuito ad <strong>al</strong>tri miglioramentiambient<strong>al</strong>i?• Re<strong>al</strong>izzazione, adeguamento e razion<strong>al</strong>izzazione di strutture ed impianti per lo stoccaggio e iltrattamento dei reflui provenienti d<strong>al</strong>l’attività aziend<strong>al</strong>e• Riduzione della produzione di rifiuti aziend<strong>al</strong>i• Miglioramento della gestione dei rifiuti/scarti della produzione• Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (CO 2 , metano, ecc.)• Riduzione della quantità di acqua utilizzata in azienda attraverso il recupero dell’acquameteorica• Riduzione degli impatti negativi delle attività agricole sul suolo (agricoltura di precisione,minimum tillage, ecc.)• S<strong>al</strong>vaguardia della biodiversità (anche attraverso il recupero/reintroduzione di varietàautoctone)• Altro: (specificare)________________________________________________________________________________Gli investimenti sovvenzionati hanno contribuito a migliorare la sicurezza sullavoro?Se SI, il miglioramento è avvenuto grazie a• Miglioramento della sicurezza negli ambienti per la produzione, lavorazione, trasformazione,immagazzinamento e commerci<strong>al</strong>izzazione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i• Miglioramento della sicurezza dei macchinari per la produzione agricola• Miglioramento della sicurezza dei macchinari per la lavorazione, trasformazione, immagazzinamento ecommerci<strong>al</strong>izzazione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i• Altro: (specificare)________________________________________________________________________________INFORMAZIONI GENERALIAttraverso qu<strong>al</strong>e princip<strong>al</strong>e mezzo di comunicazione è venuto a conoscenza della possibilità di chiedere il finanziamentotramite il PSR?Comunicazione istituzion<strong>al</strong>eAltra comunicazioneBollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (BURC)Sito internet della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>Comunicazione interperson<strong>al</strong>e (incontriinformativi/formativi, convegni, seminari diaggiornamento)Comunicazione online (<strong>al</strong>tri siti internet, intranet,newsletter, direct mail, posta elettronica, FAQ)Pubblicità (annunci pubblicitari riportati sui quotidiania maggiore tiratura, spot televisivi e radiofonici,televideo region<strong>al</strong>e sulla terza rete RAI)Relazioni con i media (comunicati e conferenze stampa,editori<strong>al</strong>i, articoli, interviste)Attività di front office (Numero verde)Prodotti editori<strong>al</strong>i (guide operative, brochure,manifesti, cartelloni, ecc.)Altro:(specificare)__________________________________Organizzazioni profession<strong>al</strong>iOperatori del settore (agricoltori, fornitori dimezzi tecnici, ecc.)Studi profession<strong>al</strong>i/liberi professionistiAltro:(specificare)_____________________________________Conosce gli strumenti di comunicazione istituzion<strong>al</strong>eattuati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> sul PSR? … e come li giudica?molto efficaciefficacipoco efficacipag. 26


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPer qu<strong>al</strong>i ragioni ha deciso d’insediarsi nell’azienda agricola?Barrare solo le due motivazioni prev<strong>al</strong>enti(indicare massimo due priorità in ordine d’importanza:minore" )I “massima importanza”; II “importanzaConseguire un livello di reddito più elevatoStile di vita (benefici del vivere in campagna)Mancanza di <strong>al</strong>ternative occupazion<strong>al</strong>iAumentare il reddito familiare glob<strong>al</strong>eProseguire l’attività familiare e conservare la manodopera occupata in aziendaAltro:(specificare)______________________________________________________________________ImportanzaIImportanzaIIIn che misura la possibilità di accedere <strong>al</strong>le sovvenzioni previste d<strong>al</strong> PSR ha influenzato ladecisione di insediarsi?molto abbastanza pocoIn assenza del contributo pubblico o conun contributo ridotto (-10%) avrebbe ASSENZA CONTRIBUTO CONTRIBUTO RIDOTTOcomunque re<strong>al</strong>izzato l’investimento?Si, re<strong>al</strong>izzando lo stesso investimentoSi, re<strong>al</strong>izzando un investimento più contenutoNo%___________%___________Chi l’ha indirizzata nella v<strong>al</strong>utazione complessiva delle esigenze di sviluppo aziend<strong>al</strong>e?Decisione person<strong>al</strong>eIl tecnico dell’Organizzazione profession<strong>al</strong>eIl tecnico dell’Organizzazione/Associazione dei produttoriIl tecnico (libero professionista)Altro: (specificare) ____________________________________Sa cosa è il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rur<strong>al</strong>e(FEASR)Sa a quanto ammonta la partecipazione dell’Unione Europea <strong>al</strong> contributo pubblico che Leiriceve?Ha incontrato problemi per l’ottenimento del contributo?Barrare solo le due complessità prev<strong>al</strong>enti(indicare massimo due priorità in ordine d’importanza: I “massima importanza”; II “importanza minore" )Carenza di comunicazione da parte della Pubblica amministrazioneComplessità delle mod<strong>al</strong>ità per l’aggiornamento del fascicolo aziend<strong>al</strong>e e la presentazionedella domandaElevati tempi di attesa per la concessione del sostegno o per l’erogazione del contributoComplessità e difficoltà nell’ottenimento della documentazione tecnica da <strong>al</strong>legare <strong>al</strong>ladomanda di aiutoDifficoltà nel reperimento delle risorse finanziarie da anticipare per la re<strong>al</strong>izzazionedell'investimentoAltro1:(specificare)______________________________________________________________________Altro2:(specificare)______________________________________________________________________ImportanzaIImportanzaIIQuanto è stata utile la redazione del piano aziend<strong>al</strong>e nella v<strong>al</strong>utazione delle problematicheaziend<strong>al</strong>i?molto abbastanza pocopag. 27


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIl suo Piano Aziend<strong>al</strong>e prevedeva 4 :1) Miglioramento dell'organizzazione aziend<strong>al</strong>e e della sicurezza dei lavoratori… cosa èstato giàre<strong>al</strong>izzato?2) Miglioramento delle condizioni di igiene e di benessere degli anim<strong>al</strong>i3) Innovazione/diversificazione di prodotto4) Innovazione di processo5) Innovazione sull'organizzazione della produzione (filiera corta)6) Sostenibilità ambient<strong>al</strong>e - re<strong>al</strong>izzazione di interventi che prevedonore<strong>al</strong>izzazioni di impianti tecnologici di produzione di energia da fonti rinnovabili dienergia di origine aziend<strong>al</strong>e, ovvero solare, eolica, idroelettrica geotermica – dicui:re<strong>al</strong>izzazione di impianti di produzione di energia termica e/o elettrica -potenza dell'impianto fino a 0,2 Mwre<strong>al</strong>izzazione di impianti di produzione di energia termica e/o elettrica -potenza dell'impianto superiore a 0,2 Mw7) Sostenibilità ambient<strong>al</strong>e del progetto di investimento – riduzione fabbisogniidrici8) Sostenibilità ambient<strong>al</strong>e del progetto di investimento – riduzione emissionigassose e/o miglioramento della gestione dei rifiuti aziend<strong>al</strong>i9) Sostenibilità economicail <strong>rapporto</strong> fra il costo tot<strong>al</strong>e degli investimenti e la produzione lordavendibile aziend<strong>al</strong>e ad investimenti re<strong>al</strong>izzati è maggiore di 3il <strong>rapporto</strong> fra il costo tot<strong>al</strong>e degli investimenti e la produzione lordavendibile aziend<strong>al</strong>e ad investimenti re<strong>al</strong>izzati è compreso tra 2 e 3il <strong>rapporto</strong> fra il costo tot<strong>al</strong>e degli investimenti e la produzione lordavendibile aziend<strong>al</strong>e ad investimenti re<strong>al</strong>izzati è minore o ugu<strong>al</strong>e a 210) Miglioramento delle performances economichel'incremento percentu<strong>al</strong>e del v<strong>al</strong>ore aggiunto aziend<strong>al</strong>e con interventifinanziati a regime risulta inferiore a 1l'incremento percentu<strong>al</strong>e del v<strong>al</strong>ore aggiunto aziend<strong>al</strong>e con interventifinanziati a regime risulta inferiore a 3 e maggiore o ugu<strong>al</strong>e a 1l'incremento percentu<strong>al</strong>e del v<strong>al</strong>ore aggiunto aziend<strong>al</strong>e con interventifinanziati a regime risulta inferiore a 5 e maggiore o ugu<strong>al</strong>e a 3l'incremento percentu<strong>al</strong>e del v<strong>al</strong>ore aggiunto aziend<strong>al</strong>e con interventifinanziati a regime risulta maggiore o ugu<strong>al</strong>e a 5La quota parte delle risorse finanziarie di sua competenza necessarie per la re<strong>al</strong>izzazione degliinterventi proviene da:Risorse proprieCredito bancarioAltro(specificare)_____________________________________________________________________________________Nel caso di ricorso <strong>al</strong> credito bancario ha incontrato difficoltà per la concessionedel finanziamento?Sta incontrando difficoltà per il regolare pagamento dei ratei?NONO(4) Verificare sul Verb<strong>al</strong>e di Istruttoria e V<strong>al</strong>utazionepag. 28


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPer completare l’ammodernamento dell’azienda ha dovutosostenere <strong>al</strong>tre spese oltre a quelle cofinanziate d<strong>al</strong> PSR?Se si, che tipo di spese ha sostenuto e di qu<strong>al</strong>e entitàTipologia di spesaImporto tot<strong>al</strong>e (euro)Eventu<strong>al</strong>e contributopubblico (euro)Aderisce <strong>al</strong> Piano assicurativo agricolo (D.M. n.26078/07)Se NO, perché? (breve descrizione)Infine, qu<strong>al</strong>e futuro prevede per la sua azienda?Manterrà le attu<strong>al</strong>i dimensioni e l’attu<strong>al</strong>e ordinamento produttivoIncrementerà la dimensione e la produzione attu<strong>al</strong>eVerrà modificato l’attu<strong>al</strong>e orientamento produttivoLa produzione verrà orientata verso sistemi di qu<strong>al</strong>itàSi orienterà verso la trasformazione e vendita diretta delle produzioniAltro(specificare):____________________________________________________________________________________… e come giudica le prospettive della sua azienda?Positive Negative Non sa, incerteNoterilevatoredelpag. 29


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAllegato <strong>al</strong> questionarioSISTEMI DI QUALITA’ COMUNITARIProdotti ottenuti con metodo biologico ai sensi del Regolamento (CE) 2092/91(e successive modificazioni e integrazioni)% su PLV 5 XSistema di certificazione biologicoProdotti DOP e IGP riconosciuti ai sensi del Regolamento (CE) 510/2006 % su PLV XCaciocav<strong>al</strong>lo Silano – DOPFico bianco del Cilento – DOPMozzarella di Buf<strong>al</strong>a Campana – DOPOlio extravergine di oliva Cilento – DOPOlio extravergine di oliva Colline S<strong>al</strong>ernitane – DOPOlio extravergine di oliva Penisola Sorrentina – DOPPomodoro S. Marzano dell'Agro Sarnese-nocerino – DOPCarciofo di Paestum – IGPCastagna di Montella – IGPLimone Costa d'Am<strong>al</strong>fi – IGPLimone di Sorrento – IGPNocciola di Giffoni – IGPVitellone Bianco dell'Appennino Centr<strong>al</strong>e – IGPMelannurca Campana – IGPVini - riconosciuti ai sensi del Regolamento (CE) 1493/99 (DOCG – DOC) % su PLV XTaurasi (D.M. 11.03.93) – DOCGGreco di Tufo (D.M. 18:07:03) – DOCGFiano di Avellino (D.M. 18.07.03) – DOCGIschia (DPR 03.03.66) – DOCSolopaca (DPR 20.09.73) – DOCCapri (DPR 07.09.77) – DOCVesuvio e Lacrima Christi del Vesuvio (DPR 13.01.83) – DOCTaburno (DPR 29.10.86) – DOCAglianico (DPR 29.10.86) – DOCCilento (DPR 03.05.89) – DOCF<strong>al</strong>erno del Massico (DPR 03.01.89) – DOCCastel San Lorenzo (DPR 06.11.91) – DOCAsprino di Aversa (D.M. 12.08.93) – DOCGuardiolo (D.M. 18.08.93) – DOCSant'Agata dei Goti (D.M. 21.08.93) – DOCPenisola Sorrentina, con sottozone Lettere, Gragnano e Sorrento (D.M. 03.10.94) – DOCCampi Flegrei (D.M. 03.10.94) – DOCCosta d'Am<strong>al</strong>fi, con sottozone Tramonti, Furore e Ravello (D.D. 10.08.95) – DOCG<strong>al</strong>luccio (D.D. 04.08.97) – DOCSannio (D.D. 05.08.97) – DOCIrpinia (D.M. 13.09.05) – DOCProdotti STG riconosciuti ai sensi del Regolamento (CE) 509/2006 - speci<strong>al</strong>ità tradizion<strong>al</strong>egarantita% su PLV XMozzarella – STG5 Indicare la % di PLV commerci<strong>al</strong>izzata con marchio di qu<strong>al</strong>ità per le produzioni certificate riportate in tabella.pag. 30


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPSR <strong>Campania</strong>Misura 113 – PrepensionamentoQuestionario per interviste telefonicheCEDENTE (BENEFICIARIO) _______________________________________________________________RILEVATARIO________________________________________________________________________Qu<strong>al</strong>e è il CUAA della sua azienda_____________________Qu<strong>al</strong>e è il settore di attività prev<strong>al</strong>ente della sua azienda:Cere<strong>al</strong>icoloFlorovivaismoForaggicolturaFrutticoloOlivicoloOrticoloTabacchicoloVitivinicoloZootecnicoQu<strong>al</strong> è il suo Titolo di studioLaurea o diploma universitario non ad indirizzo agrarioDiploma di scuola media superiore non ad indirizzoagrarioLaurea o diploma universitario ad indirizzo agrarioDiploma di scuola media superiore ad indirizzo agrarioHa rapporti di parentela con il cedente?Che tipo di parentela intercorre tra Lei ed il cedente?______________________Il subentro è avvenuto i qu<strong>al</strong>ità di1 giovane agricoltore”, insediandosi come previsto d<strong>al</strong>la misura 112 del PSR 2007-20132 imprenditore agricolo3 società con fin<strong>al</strong>ità assimilabili <strong>al</strong>l’imprenditore agricoloSe <strong>al</strong>la domanda precedente ha risposto 2 o 3 compilare il quadro sottostanteQu<strong>al</strong>’era la dimensione aziend<strong>al</strong>e della sua azienda (SAU) prima di rilevare i terreni d<strong>al</strong> ettari____________________beneficiario della misura 113?__E attu<strong>al</strong>mente ?ettari______________________Quante erano le ULA impegnate nella sua azienda prima di rilevare i terreni d<strong>al</strong> ULA_____________________beneficiario della misura ?_E attu<strong>al</strong>mente ?ULA______________________In seguito <strong>al</strong>l’acquisizione della nuova superficie l’organizzazione della sua azienda è migliorata ?se SI, è migliorata attraverso:L’incremento del margine lordo aziend<strong>al</strong>eSe si l’incremento è stato pari a 10%Lo sviluppo di attività extragricole (es. agriturismo)La diversificazione delle attività aziend<strong>al</strong>iLa conservazione/incremento della manodopera occupata in aziendaIl rafforzamento della competitività attraverso l’inn<strong>al</strong>zamento qu<strong>al</strong>itativo delle produzionila riconversione produttiva riferita <strong>al</strong>le filiere soggette a crisi di mercato ovvero oggetto ditrasformazioni indotte d<strong>al</strong>la riforma della PAC;<strong>al</strong>tro(specificare)______________________________________________________________________________pag. 31


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAConosce le opportunità offerte d<strong>al</strong> Piano di Sviluppo Rur<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>Se si attraverso qu<strong>al</strong>e princip<strong>al</strong>e mezzo di comunicazione è venuto a conoscenza della possibilità di chiedere ilfinanziamento tramite il PSR?Bollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (BURC)Sito internet della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>Comunicazione interperson<strong>al</strong>e (incontriinformativi/formativi, convegni, seminari diaggiornamento)Comunicazione online (<strong>al</strong>tri siti internet, intranet,newsletter, direct mail, posta elettronica, FAQ)Pubblicità (annunci pubblicitari riportati sui quotidiania maggiore tiratura, spot televisivi e radiofonici,televideo region<strong>al</strong>e sulla terza rete RAI)Relazioni con i media (comunicati e conferenze stampa,editori<strong>al</strong>i, articoli, interviste)Attività di front office (Numero verde)Prodotti editori<strong>al</strong>i (guide operative, brochure,manifesti, cartelloni, ecc.)Altro:(specificare)__________________________________Conosce gli strumenti di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e attuatid<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> sul PSR? … e come li giudica?Ha partecipato o pensa di partecipare <strong>al</strong>le misure PSR:Misura 121 – investimenti nelle aziende agricoleSe si per qu<strong>al</strong>e importoMisura 111 -formazioneMisura 114 -consulenzaMisura 132 –partecipazione a sistemi di qu<strong>al</strong>ità <strong>al</strong>imentareOrganizzazioni profession<strong>al</strong>iOperatori del settore (agricoltori, fornitori dimezzi tecnici, ecc.)Studi profession<strong>al</strong>i/liberi professionistiAltro:(specificare)_____________________________________molto efficaciefficacipoco efficaciEuro___________________qu<strong>al</strong>e futuro prevede per la sua azienda?Manterrà le attu<strong>al</strong>i dimensioni e l’attu<strong>al</strong>e ordinamento produttivoIncrementerà la dimensione e la produzione attu<strong>al</strong>eVerrà modificato l’attu<strong>al</strong>e orientamento produttivoLa produzione verrà orientata verso sistemi di qu<strong>al</strong>itàSi orienterà verso la trasformazione e vendita diretta delle produzioniAltro(specificare):____________________________________________________________________________________… e come giudica le prospettive della sua azienda?Positive Negative Non sa, incertepag. 32


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAQUESTIONARIO VALUTATIVOMISURA 121I RILEVAZIONE(ANNO <strong>2012</strong>)Codice a barreRelativamente <strong>al</strong>la V<strong>al</strong>utazione in itinere del Programma di Sviluppo Rur<strong>al</strong>e 2007-2013 della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>, ibeneficiari sono tenuti a fornire le informazioni relative <strong>al</strong>l’avanzamento fisico e <strong>al</strong> raggiungimento degli obiettivi delprogetto, secondo lo schema di rilevazione dei dati predisposto per Misura.La proprietà dei dati rilevati, elaborati, intermedi e fin<strong>al</strong>i è della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> che potrà utilizzarli nel rispetto dellenorme sulla proprietà intellettu<strong>al</strong>e. L’Agriconsulting SpA, responsabile della rilevazione, ha la facoltà di utilizzare i datielaborati per la V<strong>al</strong>utazione del PSR <strong>Campania</strong> nel rispetto delle norme vigenti.IL RILEVATORE:DATA DELL’INTERVISTANOTEpag. 33


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURARagione soci<strong>al</strong>e dell’aziendaCUAAComparto di intervento (pre compilabile)Titolo di studio del beneficiario <strong>al</strong>la data dell’insediamentoLaurea o diploma universitario non ad indirizzo agrarioDiploma di scuola media superiore non ad indirizzoagrarioLaurea o diploma universitario ad indirizzo agrarioDiploma di scuola media superiore ad indirizzo agrarioIntende presentare (o ha presentato) domanda per <strong>al</strong>tremisure del PSR?Misura ________Azione/i _______________________Misura ________Misura ________Misura ________Azione/i _______________________Azione/i _______________________Azione/i _______________________Se si qu<strong>al</strong>i (specificare):Sa cos’è la Progettazione Integrata di Filiera? (se SI, rispondere anche <strong>al</strong>le duedomande seguenti)In futuro intende partecipare ad un Progetto Integrato di Filiera (PIF)?Se si a qu<strong>al</strong>e filiera sarebbe interessato? (specificare comparto)_______________________MISURA 121 – Ammodernamento delle aziende agricoleQu<strong>al</strong>e è stata la princip<strong>al</strong>e fin<strong>al</strong>ità degli investimenti re<strong>al</strong>izzati?(indicare massimo due priorità in ordine d’importanza)• Protezione dell'ambiente• Aumento della capacità produttiva• Contenimento dei costi di produzione• Diversificazione delle attività aziend<strong>al</strong>i• Trasformazione dei prodotti di qu<strong>al</strong>ità• Incentivazione della commerci<strong>al</strong>izzazione attraverso il “can<strong>al</strong>e corto”• Risparmio idrico• Incremento dell’immissione sul mercato di prodotti di qu<strong>al</strong>ità• Miglioramento dell’efficienza energetica• Miglioramento della competitività della linea vacca-vitello• Miglioramento della sicurezza <strong>al</strong>imentare• Miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro• Miglioramento dell’igiene e del benessere degli anim<strong>al</strong>i e delle piante• Riconversione produttiva (specificare settoreproduttivo______________________________________)I prioritàII prioritàGli investimenti sovvenzionati hanno agevolato l’introduzione nell’azienda di innovazioni perla re<strong>al</strong>izzazione di nuovi prodotti e/o l’adozione di nuove tecniche?Nuovi prodottiTrasformazione aziend<strong>al</strong>e delle produzioni agricoleVariazione delle colture/<strong>al</strong>levamenti praticati (specificare)Produzione ante investimentoNuova produzione post investimentoSINuove tecniche• Variazione delle pratiche coltur<strong>al</strong>i (specificare) (es. convenzion<strong>al</strong>e/biologico)Pratiche coltur<strong>al</strong>i ante investimentoNuove pratiche coltur<strong>al</strong>i post investimentopag. 34


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA• Variazione della tecnologia di produzione (specificare) (es. stabulazione fissa/stabulazione libera)Tecniche di produzione ante investimentoTecniche di produzione coltur<strong>al</strong>i post investimento• Altro: (specificare)________________________________________________________________________________ante investimentopost investimentoLe innovazioni introdotte hanno consentito di (voto da 1 a 5)• Migliorare la qu<strong>al</strong>ità della produzione• Adeguare la produzione <strong>al</strong>le richieste del mercato esistente• Adeguare la produzione per entrare in nuovi mercati• Aumentare la quota di prodotto certificato• Diversificare i can<strong>al</strong>i di commerci<strong>al</strong>izzazione• Ridurre la filiera distributiva (e-commerce, vendita diretta)• Migliorare i processi logistici (conservazione, stoccaggio, distribuzione)• Migliorare la tracciabilità delle produzioni• Migliorare l’organizzazione del person<strong>al</strong>e aziend<strong>al</strong>e• Aumentare il v<strong>al</strong>ore aggiunto della produzione• Ridurre i costi di produzione• Razion<strong>al</strong>izzare l’uso dei mezzi produttivi• Altro: (specificare)________________________________________________________________________________Gli investimenti sovvenzionati hanno contribuito a migliorare la qu<strong>al</strong>ità dei prodottiagricoli?• Favorendo l’adesione a sistemi di qu<strong>al</strong>ità comunitari:- Agricoltura biologica- DOP/IGP- STG- DOC/DOCG- IGTFavorendo l’adesione a sistemi di qu<strong>al</strong>ità nazion<strong>al</strong>i/region<strong>al</strong>i (specificare)________________________________________• Altro: (specificare)________________________________________________________________________________Nella sua azienda vengono re<strong>al</strong>izzate produzioni soggette a sistemi di qu<strong>al</strong>ità<strong>al</strong>imentare?Può indicare la quota % di PLV proveniente da produzione certificata ante e post investimento% PLV qu<strong>al</strong>ità anteintervento__________ %% PLV qu<strong>al</strong>ità postinterventoL’eventu<strong>al</strong>e incremento di PLV di qu<strong>al</strong>ità è stato promosso d<strong>al</strong>l’intervento sovvenzionato?__________ %Gli investimenti sovvenzionati hanno contribuito <strong>al</strong>l’incremento della quota divendita diretta in azienda dei prodotti aziend<strong>al</strong>i?• Per qu<strong>al</strong>i prodotti:- Di qu<strong>al</strong>ità- Convenzion<strong>al</strong>i• Può indicare la quota % di PLV proveniente d<strong>al</strong>la vendita diretta in azienda deiprodotti aziend<strong>al</strong>iAnte_______%Post_______%pag. 35


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIl miglioramento qu<strong>al</strong>itativo ha: (voto da 1 a 5)• Adeguato la produzione <strong>al</strong>le richieste del mercato• Determinato un accrescimento del v<strong>al</strong>ore della produzione commerci<strong>al</strong>izzata• Ridotto l’impatto ambient<strong>al</strong>e delle coltivazioni e degli <strong>al</strong>levamenti interessati• Altro:(specificare)_________________________________________________________________________________Nella sua azienda viene re<strong>al</strong>izzata la trasformazione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i 6 ?A seguito dell’investimento sovvenzionato si è verificato un incremento della quota% di PLV proveniente d<strong>al</strong>la trasformazione aziend<strong>al</strong>e dei prodotti aziend<strong>al</strong>i?Può indicare la quota % di PLV proveniente d<strong>al</strong>la trasformazione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i% PLV da trasformazioneante intervento__________ %% PLV da trasformazionepost intervento__________ %Gli investimenti sovvenzionati hanno incrementato la produzione di energia da fontirinnovabili e/o determinato un risparmio energetico?• Produzione di energia da biogas• Produzione di energia da biomasse (specificare)_________________________________________________________• Produzione di energia da pannelli solari fotovoltaici• Produzione di energia da pannelli solari termici• Interventi di coibentazione• Interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la produzione di biomasse da impianti forest<strong>al</strong>i a rapido accrescimento (ShortRotation Forestry);• Produzione di energia da <strong>al</strong>tra fonte (specificare)________________________________________________________Energia prodotta negli impianti sovvenzionati (biogas, biomasse):• Potenza inst<strong>al</strong>lata (Kwp)• Ore di funzionamento annue (h)Energia prodotta negli impianti sovvenzionati (pannelli solari/pannelli fotovoltaici):• M 2 Pannelli inst<strong>al</strong>lati• Potenza inst<strong>al</strong>lata (Kwp)Interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>la produzione di biomasse da impianti forest<strong>al</strong>i a rapido accrescimento (Short Rotation Forestry);• Coltura (specificare)___________________________________________________________________________________________• SAU investita (Ha)Interventi fin<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong> risparmio energetico attraverso opere di coibentazione termicaFonte energeticaUm Consumo pre intervento Consumo post interventoutilizzata6 Se nell’azienda viene effettuata la trasformazione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i riportare nelle righe successive la % di PLV aziend<strong>al</strong>eproveniente da trasformazione (ante investimento) – cioè:se fa trasformazione aziend<strong>al</strong>e ma non incrementa la % di PLV postinvestimento, ossia risponde NO <strong>al</strong>la seconda domanda, si deve comunque indicare la % di PLV da trasformazione ante intervento.pag. 36


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAGli investimenti sovvenzionati hanno contribuito <strong>al</strong>la riduzione del consumo di acquairrigua?• Superficie irrigabile pre intervento (Ha)__________________________________________________________________________• Superficie irrigabile post intervento (Ha)_________________________________________________________________________in pre intervento:in post intervento:Sistema diirrigazioneadottatoScorrimento superfici<strong>al</strong>e ed infiltrazionelater<strong>al</strong>eSommersioneAspersione (a pioggia)MicroirrigazioneAltrosistema:___________________________Ettari interessati d<strong>al</strong>la riconversione irriguaScorrimento superfici<strong>al</strong>e ed infiltrazionelater<strong>al</strong>eSommersioneAspersione (a pioggia)MicroirrigazioneAltro___________________________sistema:_______________________Gli investimenti sovvenzionati hanno contribuito ad <strong>al</strong>tri miglioramenti ambient<strong>al</strong>i?• Re<strong>al</strong>izzazione, adeguamento e razion<strong>al</strong>izzazione di strutture ed impianti per lo stoccaggio e iltrattamento dei reflui provenienti d<strong>al</strong>l’attività aziend<strong>al</strong>e• Riduzione della produzione di rifiuti aziend<strong>al</strong>i• Miglioramento della gestione dei rifiuti/scarti della produzione• Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (CO 2 , metano, ecc.)• Riduzione della quantità di acqua utilizzata in azienda attraverso il recupero dell’acqua meteorica• Riduzione degli impatti negativi delle attività agricole sul suolo (agricoltura di precisione, minimumtillage, ecc.)• S<strong>al</strong>vaguardia della biodiversità (anche attraverso il recupero/reintroduzione di varietà autoctone)• Altro: (specificare)________________________________________________________________________________Gli investimenti sovvenzionati hanno contribuito a migliorare la sicurezza sullavoro?Se SI, il miglioramento è avvenuto grazie a• Miglioramento della sicurezza negli ambienti per la produzione, lavorazione, trasformazione,immagazzinamento e commerci<strong>al</strong>izzazione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i• Miglioramento della sicurezza dei macchinari per la produzione agricola• Miglioramento della sicurezza dei macchinari per la lavorazione, trasformazione, immagazzinamento ecommerci<strong>al</strong>izzazione dei prodotti aziend<strong>al</strong>i• Altro: (specificare)________________________________________________________________________________INFORMAZIONI GENERALIAttraverso qu<strong>al</strong>e princip<strong>al</strong>e mezzo di comunicazione è venuto a conoscenza della possibilità di chiedere il finanziamentotramite il PSR?Comunicazione istituzion<strong>al</strong>eAltra comunicazioneBollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (BURC)Sito internet della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>Comunicazione interperson<strong>al</strong>e (incontriinformativi/formativi, convegni, seminari diaggiornamento)Comunicazione online (<strong>al</strong>tri siti internet, intranet,newsletter, direct mail, posta elettronica, FAQ)Organizzazioni profession<strong>al</strong>iOperatori del settore (agricoltori, fornitori dimezzi tecnici, ecc.)Studi profession<strong>al</strong>i/liberi professionistiAltro:(specificare)_____________________________________pag. 37


Pubblicità (annunci pubblicitari riportati sui quotidiania maggiore tiratura, spot televisivi e radiofonici,televideo region<strong>al</strong>e sulla terza rete RAI)Relazioni con i media (comunicati e conferenze stampa,editori<strong>al</strong>i, articoli, interviste)Attività di front office (Numero verde)Prodotti editori<strong>al</strong>i (guide operative, brochure,manifesti, cartelloni, ecc.)Altro:(specificare)__________________________________VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAConosce gli strumenti di comunicazione istituzion<strong>al</strong>eattuati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> sul PSR? … e come li giudica?molto efficaciefficacipoco efficaciChi l’ha indirizzata nella v<strong>al</strong>utazione complessiva delle esigenze di sviluppo aziend<strong>al</strong>e?Decisione person<strong>al</strong>eIl tecnico dell’Organizzazione profession<strong>al</strong>eIl tecnico dell’Organizzazione/Associazione dei produttoriIl tecnico (libero professionista)Altro: (specificare) ____________________________________Sa cosa è il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rur<strong>al</strong>e (FEASR)Sa a quanto ammonta la partecipazione dell’Unione Europea <strong>al</strong> contributo pubblico (UE + Stato +<strong>Regione</strong>) che Lei riceve?Ha incontrato problemi per l’ottenimento del contributo? SI NOBarrare solo le due complessità prev<strong>al</strong>enti (7)Importanza(I o II)Carenza di comunicazione da parte della Pubblica amministrazioneComplessità delle mod<strong>al</strong>ità per l’aggiornamento del fascicolo aziend<strong>al</strong>e e la presentazionedella domandaElevati tempi di attesa per la concessione del sostegno o per l’erogazione del contributoComplessità e difficoltà nell’ottenimento della documentazione tecnica da <strong>al</strong>legare <strong>al</strong>ladomanda di aiutoDifficoltà nel reperimento delle risorse finanziarie da anticipare per la re<strong>al</strong>izzazionedell'investimentoAltro1:(specificare)______________________________________________________________________Altro2:(specificare)______________________________________________________________________Quanto è stata utile la redazione del piano aziend<strong>al</strong>e nella v<strong>al</strong>utazione delle problematiche aziend<strong>al</strong>i?molto abbastanza poco(7) Se SI specificare qu<strong>al</strong>i. Massimo 2 risposte: indicare con I “massima importanza” e con II “l’importanza minore".pag. 38


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAIl suo Piano Aziend<strong>al</strong>e prevedeva:1) Accoglimento delle sfide He<strong>al</strong>th Check:- Investimenti connessi <strong>al</strong>la produzione lattiero-casearia bovina- Meccanismi di prevenzione contro gli effetti negativi di eventi estremi connessi <strong>al</strong>clima- Miglioramento dell’efficienza energetica- Tecnologie di risparmio idrico2) Miglioramento dell’organizzazione aziend<strong>al</strong>e e della sicurezza dei lavoratori3) Miglioramento delle condizioni di igiene e di benessere degli anim<strong>al</strong>i4) Aumento della produttività5) Riduzione/ottimizzazione dei costi di produzione6) Adeguamento normative7) Incremento occupazion<strong>al</strong>e8) Diversificazione delle attività aziend<strong>al</strong>i (specificare attività tra quelle riportate in nota) 8______________________________________________________________________9) Innovazione/diversificazione di prodotto:- Re<strong>al</strong>izzazione di nuovi prodotti (anche trasformati)- Riconversione variet<strong>al</strong>e- Riconversione della produzione tabacchicola/bieticola- Certificazione di qu<strong>al</strong>ità delle produzioni10) Innovazione di processo- Nuove tecnologie- Nuove macchine11) Innovazione sull’organizzazione della produzione (filiera corta)12) Miglioramento della commerci<strong>al</strong>izzazione13) Introduzione in azienda di sistemi di etichettatura per la tracciabilità14) Impianti tecnologici di produzione di energia da fonti rinnovabili (solare, eolica,idroelettrica, geotermica13) Riduzione dei fabbisogni idrici (interventi di carattere agronomico o acquisto diattrezzature)14) Riduzioni delle emissioni gassose e/o miglioramento della gestione dei rifiuti aziend<strong>al</strong>i15) Miglioramento delle performance economiche… cosa èstato giàre<strong>al</strong>izzato?La quota parte delle risorse finanziarie di sua competenza necessarie per la re<strong>al</strong>izzazione degli interventiproviene da:Risorse proprieCredito bancarioAltro(specificare)_____________________________________________________________________________________Nel caso di ricorso <strong>al</strong> credito bancario ha incontrato difficoltà per la concessioneSIdel finanziamento?NO8 Attività connesse: agriturismo, Bed & Breakfast, contoterzismo, artigianato, attività ricreative (compreso il turismo equestre), fattoriadidattica, fattorie soci<strong>al</strong>i, produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili, servizi ambient<strong>al</strong>i.pag. 39


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPer completare l’ammodernamento dell’azienda ha dovutosostenere <strong>al</strong>tre spese oltre a quelle cofinanziate d<strong>al</strong> PSR?Se si, che tipo di spese ha sostenuto e di qu<strong>al</strong>e entitàTipologia di spesaImporto tot<strong>al</strong>e (euro)Eventu<strong>al</strong>e contributopubblico (euro)Aderisce <strong>al</strong> Piano assicurativo agricolo (D.M. 26078)Se NO, perché? (breve descrizione)Infine, qu<strong>al</strong>e futuro prevede per la sua azienda?Manterrà le attu<strong>al</strong>i dimensioni e l’attu<strong>al</strong>e ordinamento produttivoIncrementerà la dimensione e la produzione attu<strong>al</strong>eVerrà modificato l’attu<strong>al</strong>e orientamento produttivoLa produzione verrà orientata verso sistemi di qu<strong>al</strong>itàSi orienterà verso la trasformazione e vendita diretta delle produzioniAltro(specificare):____________________________________________________________________________________… e come giudica le prospettive della sua azienda?Positive Negative Non sa, incerteNoterilevatoredelpag. 40


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURASuperfici aziend<strong>al</strong>iSuperficie aziend<strong>al</strong>e in proprietà (ha)Superficie aziend<strong>al</strong>e in affitto (ha)Superficie agricola utilizzata SAU (ha)Informazioni inerenti i dati aziend<strong>al</strong>iEX ANTEdichiarata nel PAPREVISIONALEdichiarata nel PARILEVATAManodopera aziend<strong>al</strong>eDati occupazion<strong>al</strong>iManodopera familiareEX ANTEdichiarata nel PANumeroaddettiGiornateannuePREVISIONALEdichiarata nel PANumeroaddettiGiornateannueNumeroaddettiRILEVATAGiornateannueStipendiati a tempo pienoStipendiati part-timeS<strong>al</strong>ariati fissiS<strong>al</strong>ariati avventiziCoadiuvanti familiariImprenditore: % giornate lavorate in aziendarispetto <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e giornate lavorateRiepilogo situazione economica aziend<strong>al</strong>eVOCE DEL CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATOA) Ricavi netti di venditaB) Anticipazioni coltur<strong>al</strong>i e rimanenze fin<strong>al</strong>iC) Anticipazioni coltur<strong>al</strong>i e rimanenze inizi<strong>al</strong>iD) Contributi PACE)PRODUZIONE LORDA VENDIBILE(A+B+D-C)F) Costi delle materie prime e serviziG) Spese gener<strong>al</strong>i e fondiarieH) VALORE AGGIUNTO (E-F-G)I) S<strong>al</strong>ari e stipendij) Oneri soci<strong>al</strong>iK) VALORE AGGIUNTO NETTO (H-I-J)L) Ammortamenti ed accantonamentiM) REDDITO OPERATIVO (K-L)N) Ricavi non caratteristiciO) Costi non caratteristiciP) Proventi straordinariQ) Oneri straordinariR) Interessi attiviS) Interessi passiviT) Imposte e tasseU) REDDITO NETTO (M+N-O+P-Q+R-S-T)Z)REDDITO NETTO SENZA CONTRIBUTI PAC(U-D)EX ANTEdichiarata nel PAAnno fisc<strong>al</strong>e:____ oMedia Triennio:_______/_______/______PREVISIONALEdichiarata nel PAAnno aregime:___________RILEVATAAnnoRilevazione:___________pag. 41


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPSR CAMPANIAQUESTIONARIO PER I BENEFICIARI MISURA 311Obiettivo del questionario è indagare gli effetti che l’intervento cofinanziato d<strong>al</strong>la UE nel PSR 2007/2013 ha determinatosulle aziende beneficiarie dell’incentivo, in termini di reddito, occupazione, qu<strong>al</strong>ificazione della attività, ecc. mediante ilconfronto tra la situazione aziend<strong>al</strong>e prima dell’investimento e quella con l’investimento a regime.Il questionario si compone dunque di <strong>al</strong>cune parti più strettamente quantitative (bilancio aziend<strong>al</strong>e, dati occupazion<strong>al</strong>i,ecc.) e di domande volte ad indagare gli aspetti qu<strong>al</strong>itativi connessi <strong>al</strong>la introduzione/ implementazione delle attività didiversificazione in azienda (motivazioni ed obiettivi, relazioni con le attività agricole tradizion<strong>al</strong>i, legami con il territorio econ <strong>al</strong>tre re<strong>al</strong>tà produttive in esso operanti, ecc.).Esso sarà inoltre in parte precompilato a partire dai dati secondari disponibili (anagrafe aziend<strong>al</strong>e, documentazionetecnica <strong>al</strong>legata <strong>al</strong>la domanda d’aiuto, piani agrituristici, ecc.), in modo da snellire la fase di indagine diretta in azienda.ID Domanda PSRRelativamente <strong>al</strong>la V<strong>al</strong>utazione del Programma di Sviluppo Rur<strong>al</strong>e 2007-2013 della <strong>Campania</strong>, i beneficiarisono tenuti a fornire le informazioni relative <strong>al</strong>l’avanzamento fisico e <strong>al</strong> raggiungimento degli obiettivi delprogetto, secondo lo schema di rilevazione dei dati predisposto.La proprietà dei dati rilevati, elaborati, intermedi e fin<strong>al</strong>i è della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> che potrà utilizzarli nelrispetto delle norme sulla proprietà intellettu<strong>al</strong>e. L’Agriconsulting SpA, responsabile della rilevazione, ha lafacoltà di utilizzare i dati elaborati per la V<strong>al</strong>utazione del PSR <strong>Campania</strong> nel rispetto delle norme vigenti.Il rilevatoreData dell’intervistaNotepag. 42


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAnagrafica aziendaRagione soci<strong>al</strong>eCUAASito internetAnagrafica titolareNome e cognomeData di nascitaTitolo di studio(barrare)Elementare Media Inf.Diplomaindir.agron.AltrodiplomaLaureaindir.agron.Altr<strong>al</strong>aureaResidenza abitu<strong>al</strong>e(barrare)In azienda Nel comune In Provincia In <strong>Regione</strong> Altra <strong>Regione</strong>Eventu<strong>al</strong>i <strong>al</strong>tre attività in essere Autonomo DipendenteSettore di <strong>al</strong>tra occupazionePercentu<strong>al</strong>e del reddito proveniente d<strong>al</strong>le attività agricole < 50% 50%-99% 100%1. L’INTERVENTO SOVVENZIONATO1.1 Breve descrizione del’investimento sovvenzionato1.2 Motivazioni dell’investimentoPer qu<strong>al</strong>e motivo ha effettuato l’investimento sovvenzionato?(barrare un’opzione per colonna)Incremento e diversificazione del reddito aziend<strong>al</strong>eV<strong>al</strong>orizzazione patrimoni<strong>al</strong>e dell’aziendaMigliore impiego della manodopera familiare/ aziend<strong>al</strong>eAumentare la “commerciabilità” delle produzioni aziend<strong>al</strong>iContribuire <strong>al</strong>la tutela dell’ambienteConsiderazioni person<strong>al</strong>i di natura etico-soci<strong>al</strong>eOpportunità offerta d<strong>al</strong> PSRAltro……………………………………………..Priorità I(soprattutto…)Priorità II(…ma anche)1.3 Effetto levaSpesa complessiva connessa <strong>al</strong>l’investimento cofinanziato (euro)Le risorse finanziarie di sua competenza necessarie Risorse proprie Credito bancario Altroper la re<strong>al</strong>izzazione dell'intervento provengono daNel caso di ricorso <strong>al</strong> credito bancario, ha incontratodifficoltà per l'ottenimento del finanziamento?SìNo1.4 Effetti inerzi<strong>al</strong>iIn assenza di contributo pubblico o con un contributo ridotto (-10%) avrebbe Assenza Contributocomunque re<strong>al</strong>izzato l’investimento?(barrare per ogni colonna) contributo ridottoSì, re<strong>al</strong>izzando lo stesso investimentoSì, re<strong>al</strong>izzando un investimento più contenuto (e % dell’investimento effettuato) …..% …..%No1.5 Altri interventi a v<strong>al</strong>ere sui fondi del PSRHa re<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong>tri interventi cofinanziati d<strong>al</strong> PSR? Sì No Se sì qu<strong>al</strong>i:Misura:Misura:Misura:Azione/i:Azione/i:Azione/i:pag. 43


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA2. Le Attività Connesse <strong>al</strong>l’Agricoltura2.1 AgriturismoHa avuto un finanziamento a v<strong>al</strong>ere sulPSR per l’attività di agriturismo?SìNoL’attività di agriturismo è Nuova Preesistente d<strong>al</strong> ………Nome dell’agriturismo2.1.1 AlloggioPosti letto disponibili (N.)Prezzo medio per posto letto e colazione (senza differenzefra <strong>al</strong>ta e bassa stagione) (euro)Quanti ospiti ha accolto nel corso di un anno (arrivi mediannui)? (N.)Quante notti hanno trascorso complessivamente gli ospitinella sua struttura nel corso di un anno (presenze medieannue)? (N.)Ante interventoPost intervento2.1.2 RistorazionePosti tavola per ristorazione (N.)Prezzo medio per un pasto completo (euro)Quanti pasti sono stati somministrati complessivamentenella sua struttura nel corso di un anno? (N.)In che percentu<strong>al</strong>e utilizza prodotti aziend<strong>al</strong>i? (%)Ante interventoPost intervento2.1.3 Altri servizi (barrare)PiscinaImpianti e attività sportive (ping pong, tiro con l’arco, ecc.)Attività ricreative (es. giochi per bambini)Attività escursionistiche (in bicicletta o a piedi)Attività didattiche (corsi)Equitazione/ ippoturismoArtigianato tipico (lavorazione legno, ferro, ecc.)Attività soci<strong>al</strong>i (es. riabilitazione soggetti svantaggiati)Attività cultur<strong>al</strong>i (incontri, convegni, ecc.)Ante interventoPost intervento2.1.4 Stagion<strong>al</strong>ità dei flussi turisticiGiorni annui di apertura della struttura (N.)Mesi estiviPeriodo di maggiore afflussoFinesettimanaAnte interventoFeste“comandate”Post interventoEventiorganizzatinell’areaAltro(specificare)……………….L’intervento ha consentito diampliare il periodo di presenza deituristi?No Sì, poco Sì, in parte Sì, moltopag. 44


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA2.1.5 Capacità di attrazione dei flussiI turisti scelgono la sua azienda prev<strong>al</strong>entemente perché…Priorità I(barrare un’opzione per colonna) (soprattutto…)Offre determinati serviziE’ vicina a particolari attrattive (città d’arte, mare, ecc.)Assorbe flussi attratti da eventi particolari che si svolgono nelterritorio circostante (sagre, fiere, ecc.)Ricade in aree incontaminate e/o caratterizzate da un bel paesaggioE’ inserita in circuiti di v<strong>al</strong>orizzazione di produzioni tipiche di qu<strong>al</strong>itàAltro ………………………………….Priorità II(…ma anche)2.1.6 V<strong>al</strong>orizzazione delle produzioni tipicheLa sua azienda è associata ad un circuito di v<strong>al</strong>orizzazione delle produzioni tipiche di qu<strong>al</strong>ità (es. strade delvino e/o dei prodotti tipici)?Sì, da prima dell’apertura Sì, congiuntamente o dopoNodell’agriturismol’apertura dell’agriturismoSe sì, lo ritiene utile ai fini dell’integrazione del reddito aziend<strong>al</strong>e?Sì, in quanto contribuisce adaumentare la vendita diprodotti aziend<strong>al</strong>i tipiciSì, in quanto contribuiscead attrarre in aziendaulteriori flussi turisticiSì, per <strong>al</strong>tri motivi(specificare)NoIn che %? ………………In che %? ………………2.2 Fattoria DidatticaHa avuto un finanziamento a v<strong>al</strong>ere sulPSR per l’attività di fattoria didattica?SìNoLa fattoria didattica è Nuova Preesistente2.2.1 Caratteristiche dei servizi offertiBreve descrizione dei percorsi didattici offerti in azienda, specificando cosa eventu<strong>al</strong>mente è statore<strong>al</strong>izzato con l’intervento sovvenzionato oggetto d’indagine:2.2.2 Fruizione dei servizi offertiAnte intervento Post interventoPresenze annue (N.)Prezzo medio del servizio offerto, se a pagamento (euro)Provenienza degli ospiti(barrare la prev<strong>al</strong>ente)Dintorni Provincia <strong>Regione</strong> Fuori Reg.pag. 45


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA2.3 Energie rinnovabiliHa avuto un finanziamento a v<strong>al</strong>ere sul PSRper l’attività di produzione e vendita di energiada fonti rinnovabili?L’attività di produzione e vendita di energia dafonti rinnovabili èSìNoNuova Preesistente d<strong>al</strong> ………2.3.1 Produzione di energia da fonti rinnovabiliSituazione pre investimentoPotenzaTipo impiantoinst<strong>al</strong>lata(specificare la fonte energetica)(Kwp)Ore annue difunzionamento(producibilità)En. elettricaprodotta(Kwh/ anno)En. termicaprodotta(Kc<strong>al</strong>/ anno)Situazione post investimentoTipo impianto(specificare la fonte energetica)Potenzainst<strong>al</strong>lata(Kwp)Ore annue difunzionamento(producibilità)En. elettricaprodotta(Kwh/anno)En. termicaprodotta(Kc<strong>al</strong>/ anno)2.3.2 Autoconsumo e vendita: aspetti economiciSituazione pre investimentoTipo impiantoIncentivo <strong>al</strong>la(specificare la fonte energetica) produzione (€/Kwh)% EnergiavendutaPrezzo unitario divendita (€/Kwh)Situazione post investimentoTipo impianto(specificare la fonte energetica)Incentivo <strong>al</strong>laproduzione (€/ Kwh)% EnergiavendutaPrezzo unitario divendita (€/ Kwh)pag. 46


3. I REDDITI E L’OCCUPAZIONE AZIENDALEVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA3.1 RicaviRicavi da vendita dei prodotti agricoliRicavi da agriturismoRicavi da <strong>al</strong>tre attività di diversificazioneContributi PACTot<strong>al</strong>e ricavi (PLV)3.2 CostiCosto materie prime e serviziSpese gener<strong>al</strong>i e fondiarieSubtot<strong>al</strong>e costidi cui per attività agrituristica (%)Costo manodopera (s<strong>al</strong>ari, stipendi e oneri soci<strong>al</strong>i)Ammortamenti e accantonamentiAltri costi (interessi passivi, imposte e tasse, ecc.)Tot<strong>al</strong>e costiAnte interventoAnte interventoPost interventoPost interventopag. 47


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA3.3 Lavoro familiareTipologia(Titolare/ Familiare)a) Titolareb) Familiare 1 ……………….Familiare 2 ………………..Familiare 3 ………………..Familiare 4 ………………..Familiare 5 ………………..Familiare 6 ………………..Familiare 7 ………………..Familiare 8 ………………..Giovane(Sì/ No)Sesso(M/ F)Ante interventodi cui per agriturismogg annoe <strong>al</strong>tre att.diversificaz.Post interventodi cui per agriturismogg annoe <strong>al</strong>tre att.diversificaz.3.4 Manodopera extra-familiareTipologia(S<strong>al</strong>ariato/ Avventizio)1.2.3.4.5.6.7.8.Giovane(Sì/ No)Sesso(M/ F)Ante interventodi cui per agriturismogg annoe <strong>al</strong>tre att.diversificaz.Post interventodi cui per agriturismogg annoe <strong>al</strong>tre att.diversificaz.3.5 Effetti dell’intervento sulla stagion<strong>al</strong>ità dell’impiego di manodoperaL’intervento finanziato d<strong>al</strong> PSR ha comportato un utilizzo più equilibratoNo Poco Abbastanza Moltonel corso dell’anno della manodopera già disponibile in azienda?pag. 48


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA4. Informazioni sull’Azienda Agricola4.1 Caratteristiche aziend<strong>al</strong>iOrientamento tecnico economicoUDESuperficie tot<strong>al</strong>e (ettari)SAU (ha)4.2 Agricoltura biologica/ integrataEsprimere in ettari Ante intervento Post interventoAgricoltura biologica (ha)Agricoltura integrata (ha)La scelta di praticare agricoltura biologica/integrata è collegata <strong>al</strong>leattività di diversificazione svolte?(barrare)SìNo4.3 Vendita direttaGli investimenti sovvenzionati hanno contribuito <strong>al</strong>l’incrementodella quota di vendita diretta in azienda dei prodotti aziend<strong>al</strong>i?Può indicare la quota % di PLV proveniente d<strong>al</strong>la vendita diretta inazienda dei prodotti aziend<strong>al</strong>i?4.4 Riutilizzo dei prodotti nell’attività di ristorazioneGli investimenti sovvenzionati hanno contribuito <strong>al</strong>l’incrementodella quota di prodotti aziend<strong>al</strong>i riutilizzati per la ristorazione?Può indicare la quota % di PLV riutilizzata nell’attività diristorazione?4.5 Can<strong>al</strong>i di intermediazioneQu<strong>al</strong> è il princip<strong>al</strong>e can<strong>al</strong>e di intermediazione della sua azienda?Associazioni agrituristiche (tramite guide, port<strong>al</strong>i internet, ecc.)Agenzie turistiche privateSito internet proprioEnti turistici loc<strong>al</strong>i (Pro loco, APT, ecc.)Legami “istituzion<strong>al</strong>i” (scuole, ASL, comuni, ecc.)PassaparolaAltro …………………………………SìNoAnte: _______% Post: _______%SìNoAnte: _______% Post: _______%Barrare una sola risposta4.6 Viabilità e trasportiRitiene che la rete viaria ed i trasporti pubblici <strong>al</strong> servizio della sua azienda costituiscano un fattore limitanteper l’accesso <strong>al</strong>la stessa da parte dei potenzi<strong>al</strong>i ospiti?No Sì, poco Sì, in parte Sì, molto4.7 Partecipazione del titolare a corsi di formazione (ad esclusione di quello obbligatorio perl’abilitazione profession<strong>al</strong>e)Grado di apprezzamentoTematicheInutile o poco utile Abbastanza utile Decisamente utileAmministrativo/ contabileTecniche agricole innovativeLingue straniereStrumenti informaticiCucinaCultura loc<strong>al</strong>eAttività di utilità soci<strong>al</strong>e/didatticaEnergie <strong>al</strong>ternativeAltro ……………………………….pag. 49


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA4.8 Lingue parlate in aziendaIl titolare e/o i suoi familiari e dipendenti sono in grado di parlare<strong>al</strong>tre lingue, oltre <strong>al</strong>l’it<strong>al</strong>iano, per rapportarsi agli ospiti dell’azienda?SìNo4.9 Effetti dell’intervento sulle attività agricole tradizion<strong>al</strong>iIn che modo l’intervento sovvenzionato ha influito sull’andamento delle produzioni agricole “classiche”?Rafforzandole Lasciandole invariate Riducendole d’importanza4.10 Prospettive futureSe ed in che modo pensa di sviluppare infuturo l’azienda?(Scegliere un’opzione e descrivere perché/ in che modo)Rafforzando le attività agricole “classiche”Sviluppando le attività multifunzion<strong>al</strong>iPotenziando entrambeMantenendo invariata la situazione attu<strong>al</strong>eNon ho intenzione di continuare l’attività4.11 Politiche pubbliche auspicateQu<strong>al</strong>i sono le princip<strong>al</strong>i politiche pubbliche territori<strong>al</strong>i da leiauspicate per intervenire sui fattori limitanti lo sviluppo della suaazienda?(barrare un’opzione per colonna)Servizi e infrastrutturePromozione del territorio e dei prodotti loc<strong>al</strong>iFormazioneRiqu<strong>al</strong>ificazione e v<strong>al</strong>orizzazione ambient<strong>al</strong>e e paesaggisticaSupporto <strong>al</strong>la costituzione di reti fra operatoriAltro ……………………………………………………………..Priorità I(soprattutto…)Priorità II(…ma anche)4.12 Effetti sulla qu<strong>al</strong>ità della vitaL’investimento sovvenzionato ha determinato un miglioramento nella qu<strong>al</strong>ità della vita sua e dei suoifamiliari?(barrare)No Sì, in parte Sì, moltoSe sì, in che modo?(breve descrizione)pag. 50


5. Informazioni Gener<strong>al</strong>i sull’Adesione <strong>al</strong> PSRVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA5.1 InformazioneQu<strong>al</strong> è il princip<strong>al</strong>e mezzo di comunicazione attraverso il qu<strong>al</strong>e è venuto a conoscenzadella possibilità di chiedere il finanziamento tramite il PSR?Comunicazione istituzion<strong>al</strong>eBollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (BURC)Sito internet della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>Comunicazione interperson<strong>al</strong>e (incontri informativi/formativi, convegni, seminari diaggiornamento)Comunicazione online (<strong>al</strong>tri siti internet, intranet, newsletter, direct mail, postaelettronica, FAQ)Pubblicità (annunci pubblicitari riportati sui quotidiani a maggiore tiratura, spottelevisivi e radiofonici, televideo region<strong>al</strong>e sulla terza rete RAI)Relazioni con i media (comunicati e conferenze stampa, editori<strong>al</strong>i, articoli, interviste)Attività di front office (Numero verde)Prodotti editori<strong>al</strong>i (guide operative, brochure, manifesti, cartelloni, ecc.)Altro (specificare) ……………………………………………………………………………………………….Altra comunicazioneOrganizzazioni profession<strong>al</strong>iOperatori del settore (agricoltori, fornitori di mezzi tecnici, ecc.)Studi profession<strong>al</strong>i/ liberi professionistiAltro (specificare) ……………………………………………………………………………………………….Barrare una solaopzioneCome giudica gli strumenti di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e attuati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> sulPSR?Non li conoscoMolto efficaciEfficaciPoco efficaciBarrare una solaopzione5.2 Conoscenza del FEASRSa cosa è il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rur<strong>al</strong>e (FEASR)?(barrare)SìNoSa a quanto ammonta la partecipazione dell’Unione Europea <strong>al</strong> contributo pubblico (UE + Stato + <strong>Regione</strong>)che Lei riceve?(barrare)Circa il 25% Circa il 50% Circa il 75%5.3 Eventu<strong>al</strong>i problemi e difficoltàHa incontrato problemi per l’ottenimento del contributo?Priorità I(soprattutto…)Priorità II(…ma anche)No, nessun problemaSì, in particolare:(barrare <strong>al</strong> massimo un’opzione per colonna)Carenza di comunicazione da parte della pubblica amministrazioneComplessità delle mod<strong>al</strong>ità per l’aggiornamento del fascicolo aziend<strong>al</strong>ee per la presentazione della domandaElevati tempi di attesa per la concessione del contributoComplessità e difficoltà nell’ottenimento della documentazione tecnicada <strong>al</strong>legare <strong>al</strong>la domanda di aiutoDifficoltà nel reperimento delle risorse finanziarie da anticipare per lare<strong>al</strong>izzazione dell'investimentoAltro ……………………………………………………………………pag. 51


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAPSR CAMPANIAQUESTIONARIO PER I BENEFICIARI MISURA 312Si prega di compilare il questionario in tutte le sue parti e di reinviarlo <strong>al</strong>l’indirizzo di postaelettronica d<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e l’ha ricevuto: m.desanctis@agriconsulting.it.Obiettivo dell’an<strong>al</strong>isi che l’Agriconsulting SpA (assegnataria del servizio di V<strong>al</strong>utazione da partedella <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>) sta svolgendo è indagare gli effetti che l’intervento cofinanziato d<strong>al</strong>la UEnel PSR 2007/2013 ha determinato sulle aziende beneficiarie dell’incentivo, in termini di reddito,occupazione, prospettive di sviluppo, ecc. mediante il confronto tra la situazione aziend<strong>al</strong>e primadell’investimento e quella con l’investimento a regime.Le informazioni raccolte saranno utilizzate unicamente per l’attività di v<strong>al</strong>utazione del PSR e i datirisultanti d<strong>al</strong>la rilevazione saranno resi pubblici solo in forma aggregata. In ogni caso tutte leinformazioni saranno gestite nel rispetto della riservatezza prevista d<strong>al</strong> decreto legislativo 196 del30 giugno 2003 “Codice in materia di protezione dei dati person<strong>al</strong>i”.Si ricorda comunque che tutti i beneficiari del PSR hanno sottoscritto, <strong>al</strong> momento dellapresentazione della domanda, l’impegno vincolante a rendere immediatamente disponibili leinformazioni necessarie <strong>al</strong>le attività di monitoraggio e v<strong>al</strong>utazione.Per ulteriori informazioni può contattare:----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag. 52


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURAAnagrafica del titolareNome e cognomeData di nascitaTitolo di studio(barrare)Precedente attività (barrare)Elementare Media Inferiore Media SuperioreLaureaOccupato Disoccupato Inoccupato Altro……………….1. L’INTERVENTO SOVVENZIONATO1.1 L’intervento e l’aziendaBreve descrizione di cosa è stato re<strong>al</strong>izzato con l’intervento e dei servizi/prodotti offerti in azienda:1.2 Motivazioni dell’investimento (se microimpresa esistente)Per qu<strong>al</strong>e motivo ha effettuato l’investimento sovvenzionato?Priorità I(barrare un’opzione per colonna)(soprattutto…)Riduzione dei costi di produzioneAmpliamento della gamma e/o miglioramento della qu<strong>al</strong>ità delleproduzioni aziend<strong>al</strong>iMigliore impiego della manodopera familiare/ aziend<strong>al</strong>eV<strong>al</strong>orizzazione patrimoni<strong>al</strong>e dell’aziendaMiglioramento delle condizioni di lavoroOpportunità offerta d<strong>al</strong> PSRAltro……………………………………………..1.2 Motivazioni dell’investimento (se nuova microimpresa)Per qu<strong>al</strong>e motivo ha effettuato l’investimento sovvenzionato?(barrare un’opzione per colonna)Creazione di nuove opportunità di reddito per il beneficiarioCreazione di opportunità occupazion<strong>al</strong>i per il beneficiario (ed i suoifamiliari)Recupero di un immobile a disposizione del beneficiarioV<strong>al</strong>orizzazione di competenze specifiche del beneficiario e/o dei suoifamiliariOpportunità offerta d<strong>al</strong> PSRAltro……………………………………………..Priorità I(soprattutto…)Priorità II(…ma anche)Priorità II(…ma anche)1.3 Effetto levaSpesa complessiva connessa <strong>al</strong>l’investimento cofinanziato (euro)Le risorse finanziarie di sua competenza necessarie Risorse proprie Credito bancario Altroper la re<strong>al</strong>izzazione dell'intervento provengono daNel caso di ricorso <strong>al</strong> credito bancario, ha incontratoSìNodifficoltà per l'ottenimento del finanziamento?1.4 Effetti inerzi<strong>al</strong>iIn assenza di contributo pubblico o con un contributo ridotto (-10%) avrebbe Assenza Contributocomunque re<strong>al</strong>izzato l’investimento?(barrare per ogni colonna) contributo ridottoSì, re<strong>al</strong>izzando lo stesso investimentoSì, re<strong>al</strong>izzando un investimento più contenuto (e % dell’investimento effettuato) …..% …..%Nopag. 53


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA2. Le Attività Aziend<strong>al</strong>iLa microimpresa cofinanziata è:NuovaPreesistente2.1 Produzione e vendita (differenziato per tipologia attività)ArtigianatoL’attività sovvenzionata riguarda la trasformazione e/o vendita di prodotti tipici del territorio?SìNoSe sì, qu<strong>al</strong>i:Mercati di vendita dei prodotti artigian<strong>al</strong>i sovvenzionati (in percentu<strong>al</strong>e sul v<strong>al</strong>ore delle vendite)Loc<strong>al</strong>e Region<strong>al</strong>e Nazion<strong>al</strong>e Estero% % % %Alloggio e ristorazionePosti letto/ posti tavola disponibili (N.)Prezzo medio per pernottamento/ pasto completo (euro)Quante notti/ pasti ha venduto complessivamente nel corsodell’anno? (N.)Ante interventoPost interventoServizi <strong>al</strong> turismoAnte interventoUtenti annuiVengono offerti servizi che si integrano e v<strong>al</strong>orizzano la cultura e le tipicità loc<strong>al</strong>i?SìNoSe sì, qu<strong>al</strong>i ed in che modo:Post intervento2.2 Can<strong>al</strong>i di commerci<strong>al</strong>izzazione: vendita diretta (solo per artigianato)Gli investimenti sovvenzionati hanno contribuito <strong>al</strong>l’incrementodella quota di vendita diretta dei prodotti aziend<strong>al</strong>i?Può indicare la quota % di fatturato proveniente d<strong>al</strong>la venditaAnte: _______% Post: _______%diretta dei prodotti aziend<strong>al</strong>i?2.3 Stagion<strong>al</strong>ità dei flussi turistici (solo per <strong>al</strong>loggio e ristorazione già esistenti)L’intervento ha consentito diampliare il periodo di presenza deiclienti dell’<strong>al</strong>loggio/ ristorante?No Sì, poco Sì, in parte Sì, molto2.4 Reti/ progetti integratiLa microimpresa beneficiaria aderisce a reti loc<strong>al</strong>i e/o a progetti integratidi v<strong>al</strong>orizzazione del territorio?Se sì, qu<strong>al</strong>i ed in che modo:NoSì2.5 Fonti energetiche <strong>al</strong>ternative e/o rinnovabiliLa microimpresa beneficiaria ha re<strong>al</strong>izzato interventi per l’introduzione ol’utilizzo di fonti energetiche e/o rinnovabili o il risparmio idrico?Se sì, qu<strong>al</strong>i interventi e per quanti Kw inst<strong>al</strong>lati:NoSìpag. 54


VALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA2.6 PubblicitàQu<strong>al</strong>i sono i princip<strong>al</strong>i can<strong>al</strong>i pubblicitari della sua azienda?Media tradizion<strong>al</strong>i (giorn<strong>al</strong>i, riviste, radio, TV, ecc.)Internet: soci<strong>al</strong> network, siti e port<strong>al</strong>i “tematici”, ecc.Internet: sito aziend<strong>al</strong>ePartecipazione a fiere di settorePassaparolaAltro …………………………………Priorità I(soprattutto…)Priorità II(…ma anche)2.7 Formazione ed esperienza del titolareEsprimere un giudizio riguardo ai seguenti aspetti (<strong>al</strong> momento della domanda):Qu<strong>al</strong>ifica/ esperienza profession<strong>al</strong>e Nulla Scarsa Discreta Buona OttimaCompetenza informatica Nulla Scarsa Discreta Buona OttimaConoscenza lingue straniere Nulla Scarsa Discreta Buona Ottima2.8 Raggiungimento degli obiettivi del progettoGli obiettivi dell’intervento, anche quelli nondirettamente economici, sono stati ad oggi raggiunti?NoNon ancora Sì, in parteSì, deltutto2.9 Prospettive futureIntende sviluppare in futuro l’azienda?No, intendo mantenere invariata lasituazione attu<strong>al</strong>eSì, intendo effettuare ulteriori piccolemodifiche <strong>al</strong>la struttura (terminato il periodod’impegno)/ organizzazione aziend<strong>al</strong>eSì, intendo effettuare modifiche sostanzi<strong>al</strong>i<strong>al</strong>la struttura (terminato il periodod’impegno)/ organizzazione aziend<strong>al</strong>eNon so, dipende da <strong>al</strong>tri fattori (andamentodel contesto, dei conti aziend<strong>al</strong>i, ecc.)(Scegliere un’opzione e descrivere perché/ in che modo)2.10 Politiche pubbliche auspicateQu<strong>al</strong>i sono le princip<strong>al</strong>i politiche pubbliche da lei auspicate perintervenire sui fattori limitanti lo sviluppo della sua azienda?Servizi <strong>al</strong>le impreseInfrastrutture (trasporti, banda larga, ecc.)Promozione del territorio e delle specificità loc<strong>al</strong>iFormazioneSupporto <strong>al</strong>la costituzione di reti fra operatoriAltro ……………………………………………………………..Priorità I(soprattutto…)Priorità II(…ma anche)2.11 Effetti sulla qu<strong>al</strong>ità della vitaL’investimento sovvenzionato ha determinato un miglioramento nella qu<strong>al</strong>ità della vita sua e dei suoifamiliari?(barrare)No Sì, in parte Sì, moltoPerché? In che modo?(breve descrizione)pag. 55


3. I Redditi e l’Occupazione Aziend<strong>al</strong>e3.1 Conto economicoVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA(Euro)Ante interventoPost interventoFatturatoCosto materieprime e serviziCosto per ilperson<strong>al</strong>eAmmortamenti esv<strong>al</strong>utazioni3.2 Occupazione aziend<strong>al</strong>e(Giornate di lavoroannue)Tot<strong>al</strong>e di cui Giovani di cui Donne di cui FamiliariAnte interventoPost intervento3.3 Lavoro familiareL’intervento sovvenzionato ha consentito di impiegare una manodopera familiare disponibile <strong>al</strong>trimenti nonutilizzata o sottoutilizzata?Sì, a tempo pieno (barrare) Sì, a tempo parzi<strong>al</strong>e (barrare) No (barrare)3.4 Qu<strong>al</strong>ificazione manodoperaL’intervento sovvenzionato ha contribuito a impiegare la manodopera in mansioni innovative e qu<strong>al</strong>ificanti?Sì, del tutto (barrare) Sì, in parte (barrare) No (barrare)pag. 56


4. Informazioni Gener<strong>al</strong>i sull’Adesione <strong>al</strong> PSRVALUTAZIONE PSR 2007-2013 CAMPANIA: AGGIORNAMENTO RAPPORTO VALUTAZIONE INTERMEDIA <strong>2012</strong> –ALLEGATO VI: ANALISI VALUTATIVE PER MISURA4.1 InformazioneQu<strong>al</strong> è il princip<strong>al</strong>e mezzo di comunicazione attraverso il qu<strong>al</strong>e è venuto a conoscenzadella possibilità di chiedere il finanziamento tramite il PSR?Comunicazione istituzion<strong>al</strong>eBollettino Uffici<strong>al</strong>e della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> (BURC)Sito internet della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong>Comunicazione interperson<strong>al</strong>e (incontri informativi/formativi, convegni, seminari diaggiornamento)Comunicazione online (<strong>al</strong>tri siti internet, intranet, newsletter, direct mail, postaelettronica, FAQ)Pubblicità (annunci pubblicitari riportati sui quotidiani a maggiore tiratura, spottelevisivi e radiofonici, televideo region<strong>al</strong>e sulla terza rete RAI)Relazioni con i media (comunicati e conferenze stampa, editori<strong>al</strong>i, articoli, interviste)Attività di front office (Numero verde)Prodotti editori<strong>al</strong>i (guide operative, brochure, manifesti, cartelloni, ecc.)Altro (specificare) ……………………………………………………………………………………………….Altra comunicazioneOrganizzazioni profession<strong>al</strong>iOperatori del settore (agricoltori, fornitori di mezzi tecnici, ecc.)Studi profession<strong>al</strong>i/ liberi professionistiAltro (specificare) ……………………………………………………………………………………………….Come giudica gli strumenti di comunicazione istituzion<strong>al</strong>e attuati d<strong>al</strong>la <strong>Regione</strong> sulPSR?Non li conoscoMolto efficaciEfficaciPoco efficaciBarrare una solaopzioneBarrare una solaopzione4.2 Conoscenza del FEASRSa cosa è il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rur<strong>al</strong>e (FEASR)?(barrare)SìNoSa a quanto ammonta la partecipazione dell’Unione Europea <strong>al</strong> contributo pubblico (UE + Stato + <strong>Regione</strong>)che Lei riceve?(barrare)Circa il 25% Circa il 50% Circa il 75%4.3 Eventu<strong>al</strong>i problemi e difficoltàHa incontrato problemi per l’ottenimento del contributo?Priorità I(soprattutto…)Priorità II(…ma anche)No, nessun problemaSì, in particolare:(barrare <strong>al</strong> massimo un’opzione per colonna)Carenza di comunicazione da parte della pubblica amministrazioneComplessità delle mod<strong>al</strong>ità per l’aggiornamento del fascicolo aziend<strong>al</strong>ee per la presentazione della domandaElevati tempi di attesa per la concessione del contributoComplessità e difficoltà nell’ottenimento della documentazione tecnicada <strong>al</strong>legare <strong>al</strong>la domanda di aiutoDifficoltà nel reperimento delle risorse finanziarie da anticipare per lare<strong>al</strong>izzazione dell'investimentoAltro ……………………………………………………………………pag. 57

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