13.07.2015 Views

Basilica di S. Eustorgio - Sant'Eustorgio

Basilica di S. Eustorgio - Sant'Eustorgio

Basilica di S. Eustorgio - Sant'Eustorgio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

mi <strong>di</strong>cevo stupidamente, visto cheil male nel mondo era sempre unacostante. Così Dio per me era ilvero responsabile <strong>di</strong> tutto il doloreche esisteva sulla terra, dal momentoche Lui non lo debellava!Ritengo che sia più sopportabile lostato d’animo <strong>di</strong> un vero ateo che,attraverso i suoi ragionamenti deltutto erronei, giunge alla convinzione,come molti fisici, che il mondonasce da sé, e l’uomo è solomateria, punto e basta, rispetto invecealla mia lacerante conflittualitàcon il nostro Padre dei cieli!Poi un giorno ho compreso che ilnostro Gesù è morto sulla croce ancheper me, perché il male che pertutta una vita avevo creduto potesseesistere solo al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> me, inveceaveva abitato anche dentro <strong>di</strong>me, facendomi poi caderenell’abisso del mio peccato.Come la fenice rinasco dalle ceneridei miei peccati e attraverso questiho trovato la misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> nostroPadre che sta nei cieli. Il Suo amorevolesguardo e il Suo perdonohanno permesso alla mia anima <strong>di</strong>far ritorno nel ventre da cui eronata: la Santa Chiesa.Aver fatto pace con Dio, è il piùstraor<strong>di</strong>nario avvenimento che hadato senso alla mia vita!È una pace indescrivibile quella cheprovo, comprendere attraverso imiei errori che nessuno può esseremigliore degli altri, ma esistonosolo cattive e forse crudeli con<strong>di</strong>zioniche possono portare ad agirein maniera sbagliata. Ma quandoquesto avviene Dio non ci abbandona,al contrario, se invochiamo ilSuo aiuto e perdono, Lui ci salvadai nostri peccati e non solo, ci regalaanche il centuplo!Finalmente a casaSinceramente e con molta obbiettività,non è che uno dopo vent’anniche è stato lontano dal Signore,come se niente fosse si presentanella nostra stupenda <strong>Basilica</strong>, conle valigie in mano e la coda tra legambe <strong>di</strong>cendo:“Salve,per caso <strong>di</strong>sturbo,ehm,c’è ancora unposto perme?”Così afferrandola primaoccasione chemi passavadavanti, avevointrapreso un cammino <strong>di</strong> fedein un’altra realtà della Chiesa, ma ilconfronto con la giocosità <strong>di</strong>Sant’<strong>Eustorgio</strong>, che conoscevo dabambina, era inevitabile, e quel fortissimodesiderio <strong>di</strong> ritornare a“casa” era un tarlo nella mente. Malasciavo che fosse nostro Signore adecidere se, quando e comedovessi mettermi in “viaggio <strong>di</strong> ritorno”.Una sera, <strong>di</strong>scorrendo con amici <strong>di</strong>amici, un ragazzo, Gaetano, mi raccontò,con impagabile entusiasmo,<strong>di</strong> un cammino <strong>di</strong> fede che aveva intrapresoin una certa chiesa <strong>di</strong> nomeSant’<strong>Eustorgio</strong>, e mi invitava a sperimentare<strong>di</strong> persona quanto straor<strong>di</strong>nariafosse quella realtà. Era ilmese <strong>di</strong> giugno e Gaetano mi <strong>di</strong>sse:“Senti, Clau<strong>di</strong>a, il 14 si tiene in piazzaun concerto, perché non vieni?”Il 14 giugno così, dopo tantissimianni, facevo ritorno a “casa”, rivi<strong>di</strong>don PiGi, le lacrime mi scendevanosenza pudore, tra la folla e a <strong>di</strong>screta<strong>di</strong>stanza da lui, affinché non mivedesse, contemplavo l’uomo che,nella sacralità del suo sacerdozio,più avevo amato nella mia infanzia,l’uomo che mi aveva fatto conosceree amare Gesù.Nella stessa sera poi conobbi AnnaFarina, una stella luminosa nella favola<strong>di</strong> quella notte, e la sera dopoero già in cellula da lei!Il lunedì seguente, al termine dellapreghiera carismatica, presi il coraggio<strong>di</strong> avvicinarmi, in punta <strong>di</strong>pie<strong>di</strong>, con il cuore in gola e una fifaboia, al mio don PiGi. “Ciao, donPiGi, ti ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> me? Sono Clau<strong>di</strong>a!”Mi aveva riconosciuto!Una settimana dopo ero a Cesenaticocon una parte della comunità,esperienza straor<strong>di</strong>naria organizzatada don Zibi.Ripeto: Dio non ci abbandona, maci salva dai nostri peccati e nonsolo, ci regala anche il centuplo!Non so cosa sarà <strong>di</strong> me, ma unacosa è certa: mai più lontano dallaCasa del Signore.Clau<strong>di</strong>a, cellula 108Esercizi spirituali ignazianiNella settimana dal 27 novembre al primo <strong>di</strong>cembre sonostati pre<strong>di</strong>cati in basilica gli esercizi spirituali ignaziani,offerti dal gesuita padre Cesare Bosatra.Padre Cesare, un vecchio amico <strong>di</strong> Sant’<strong>Eustorgio</strong> (ha conosciuto la nostraparrocchia negli anni Ottanta, insieme a padre Tommaso Beck) haaccompagnato i presenti in uno straor<strong>di</strong>nario viaggio tra le poche paginedel libro <strong>di</strong> Ruth, l’ottavo dell’Antico Testamento. Poche pagine ma,seguendo la pre<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> padre Cesare, inaspettatamente ricche <strong>di</strong>significato e <strong>di</strong> messaggi del Signore per ciascuno <strong>di</strong> noi. Come <strong>di</strong>consueto, durante la pre<strong>di</strong>cazione degli esercizi spirituali sono statesospese tutte le altre attività della parrocchia e delle cellule, per consentirea tuttI <strong>di</strong> seguire con la necessaria concentrazione l’insegnamento che,attraverso padre Cesare, il Signore ci ha donato.1111

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!